L'ultima avventura della zombie senza sorriso

di Cindry Victoria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo obbiettivo: arrivo Moria! ***
Capitolo 2: *** Un rincontro speciale ***



Capitolo 1
*** Un nuovo obbiettivo: arrivo Moria! ***


In una piccola isola piena di felicità e gente spensierata, vi era un piccolo villaggio abbandonato da tutti. Era un villaggio disabitato e senza luce, e le sue strade non venivano percorse da anni. Nel villaggio non c’era anima viva…… c’era solo lei. Camminava lentamente e senza fare rumore, soltanto il suono dei suoi tacchi si udiva da lontano. Lei, che non era una ragazza come tutte le altre, era ancora viva. Era riuscita a scampare alla morte non una, ma ben due volte. il suo nome era Cindry, una dei tanti corpi che a thriller Bark, erano stati utilizzati per gli esperimenti di quel folle) Non aveva un posto fisso in cui stare, finchè non trovò quel piccolo villaggio che sembrava una piccola Thriller Bark, come ricordo del suo soggiorno in quella strana isola per molti anni. Lei, con i capelli biondo lucente, l’unico colore umano di tutto il suo corpo, spiccavano nonostante la grande nebbia di quel posto. Aveva il suo abituale vestitino nero a ricamature e ondeggiante dalla parte del decoltè. Le cicatrici sul suo corpo, su quasi tutti il suo corpo, erano come un segno indelebile della sua esperienza passata. Aveva sulla sua gamba destra il numero che segnava il suo passaggio da umana a zombie, il numero 400. Prima di lei altri 399 uomini e donne avevano patito la sofferenza di quella mutazione. Mentre andava in un ristorante disabitato lì vicino, pensava ancora alla sua esperienza. Come mai non era morta? Perché era ancora viva nonostante Moria avesse richiamato a se tutte le sue ombre nel violento scontro contro Cappello di Paglia? Ebbene, ancora una volta, era colpa di Hogback. Quel folle scienziato che era protagonista di tutte le mutazioni dell’isola compresa quella della nostra Cindry. Lei, che lo aveva conosciuto anche in vita ,non avrebbe mai immaginato che potesse spingersi a tanto. Aveva inventato un marchingegno nel quale poteva richiamare tutte le ombre rubate in passato e farle rientrare nei loro corpi da zombie. Lei, non poteva neanche morire in pace. Era destinata a vivere l’eternità in quel corpo. Andò nel ristorante in cui era diretta, e si sedette. Si mise a giocare con un bicchiere, aveva un espressione malinconica. Aveva ancora nostalgia della sua vita passata, quando era una ragazza felice ed allegra, e quando era una famosa cabarettista. Cosa le rimaneva di quel periodo? Solo il suo vestito, la sua pelliccia che si portava accuratamente sulle spalle. Ora, anche se aveva recuperato la sua indipendenza e il suo cuore era ritornato a battere, era sempre una zombie. Era sempre controllata da un ombra. Aveva emozioni, ma faceva ancora fatica a restare lucida e Moria voleva esercitare ancora un controllo su di lei. Da quando era fuggita da Thriller Bark, non aveva nessuno, neanche chi le dava degli ordini. Ma, un dubbio nella sua testa ora la tartassava. Non le sembrava giusto che molti altri potessero subire quello che stava subendo lei. In più, provava un emozione strana, a cui non riuscì a dare un nome fino a quando capì. Era vendetta. Era odio. Sulle persone che l’avevano portata via dalla sua tomba dove riposava beata, sulle persone che l’avevano trasformata in un mostro, sulle persone che per molti anni l’avevano maltrattata e tartassata di ordini. Allora decise. Si alzò dalla sedia e cercò nella dispensa tutti i piatti che riuscì a trovare, lucidandoli con cura. Avrebbe ucciso Moria e Hogback. Per quanto suicida potesse essere quella missione aveva ormai deciso. Sapeva che con la morte di Moria sarebbe conseguita la sua morte, ma non le importava. Uscì dal ristorante con una pila di piatti in mano. Continuò pacatamente a camminare, e intraprese la sua ultima, fantastica avventura. E mentre camminava, fece un sorriso, il più raggiante di tutti, un sorriso tale che non la fece sentire per un nanosecondo una zombie, ma un umana. Una piccola lacrima le scese dal viso e venne portata via dal vento, mentre lei, continuando a camminare, puntava all’orizzonte.

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Capitolo 2
*** Un rincontro speciale ***


Sono oramai passati 10 giorni dal viaggio di Cindry…..era riuscita a prendere il largo costruendo una zattera improvvisando con i pochi materiali che aveva a disposizione….era stata bravissima ad evitare l’acqua marina.
Il suo viaggio poi era agevolato dal fatto che non avvertisse ne la fame ne la sete.
Era riuscita a superare brillantemente tempeste, piogge e mostri marini.
Sapeva però che anche impegnandosi non aveva più idea di dove fosse Thriller Bark. E non aveva idea di come raggiungerla. Non poteva di certo rimanere su quella zattera per molto..
Al che vide una Nave.
Una nave imponente di come non ne aveva mai viste.­­­...pensò che forse lì avrebbe potuto trovare qualche traccia di Thrille Bark in qualche modo.
Così si avvicinò e salì su quella strana nave.
Aveva un aspetto familiare….come se sapesse già dove andare, come se fosse già stata lì.
Scrutandola, vide che la nave era deserta.
Senza un uomo a bordo. Entrando in una stanza, vide poi una ragazza che dormiva beatamente nel suo letto. Era l’unica ad essere presente lì.
Poi, dedusse anche che quella ragazza doveva essere una cameriera. Sfiorò la sua mano sul vestito da cameriera, piegato con cura su una sedia lì vicino.
Poi vide una scrivania con ogni genere di libro e con mappe.
Ne aprì una e rimase sconvolta da tanta maestria e precisione.
Pensò che forse questo doveva essere il posto giusto per cui si mise a cercare fra le mappe, quella di thriller bark.
La ragazza si svegliò e gridò per lo spavento vedendo qualcuno nella sua stanza così accese la luce e la vide…
Vide questa ragazza con le cuciture sul suo corpo, con occhi gelidi e con la pelle cadaverica.
Prese la sua pistola e tremando balbettò delle parole incomprensibile ma che la ragazza zombie capì al volo.
‘’Sparisci’’
Rimase immobile senza spostarsi di un millimetro.
La ragazza, che faceva di nome Kazuya, senty qualcosa di familiare negli occhi di quella ragazza…e allora realizzò..
-Sei una zombie vero?- Disse gridando.
- E vieni da Trìhriller Bark! Credo che tu abbia la mia ombra!-
Cindry rimase senza parole nel sentire quelle frasi che la sconvolsero. Aveva intenzione di ridare l’ombra alla malcapitata ma non era il momento.
-Ridammela! Sei solo una ladra!- Kazuya impugnava ancora la pistola, ignara del fatto che non servisse a niente.
Cindry, allora, le si avvicinò e le prese le mani.
-Noi non siamo nemiche…- Esclamò
-La tua ombra mi serve solo per un altro po’…poi potrai riprendertela…-
Così la nostra zombie raccontò a Kazuya di quello che aveva in mente e di come volesse salvare lei e gli altri malcapitati senza ombra.
La cameriera rimase scossa da quelle parole…era vero? Quella zombie aveva davvero intenzione di cedere volontariamente la sua ombra, ovvero la sua vita per salvare gli altri?
In cuor suo sapeva che ci sarebbe riuscita….quindi rimanendo in silenzio prese dal suo studio una mappa.
-E la mappa di Thriller Bark…l’ho fatta quando sono sbarcata lì…- ora considerava Cindry come sua sorella e voleva aiutarla in ogni modo possibile….le consegnò anche un loge pose per poter orientarsi e le diede precise istruzioni su come utilizzarlo.
Così…salutata caldamente da Kazuya che oramai anche la nostra zombie considerava come sorella, Cindry riprese il largo con la sua piccola zattera…la sua missione ora sembrava realizzabile e alzando una mano salutò Kazuya oramai diventata come un punto all’orizzonte….

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