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Era un tranquillo pomeriggio primaverile di maggio
Era
da un po’ che avevo voglia di scrivere una storia sui protagonisti di Harry
Potter, ne ho letto un’infinità di FF su EFP avendo come protagonisti Harry –
Hermione – Ron – Draco, appassionandomi più di quanto credessi a questi filoni
alternativi alla storia scritta da zia Jo XD…
et voilà approfittando di una notte in bianco il meccanismo
della creatività si è messo in moto ed è uscita questa storia…. Dove andrà a finire? E chi lo sa…
chi mi conosce sa benissimo che i personaggi hanno vita loro e sono imprevedibili…
che pairing ha? A saperlo… potrebbe essere
Harry/Hermione (in fin dei conti sono sempre fondamentalmente un Auror) ma si
potrebbe evolvere in una Draco/Hermione… saranno loro a decidere, o meglio sarà
Hermione che porterà la storia dove il cuore le
comanda.
Buona
lettura di H2
Light
Era
un tranquillo pomeriggio primaverile di maggio. Il sole splendeva alto in quel
bellissimo cielo limpido di un azzurro cristallino e i suoi raggi inondavano di
luce i verdi prati di Hogwarts.
Il
tempo della guerra era ormai lontano, la grande lotta
era terminata, l’oscuro era stato distrutto e di esso era rimasto solo una
piccola parte.
Hermione,
appoggiata al tronco della grande quercia con il libro
posato sulle gambe, guardava beatamente il viso di Harry che dormiva disteso
sull’erba accanto a lei. Il leggero venticello gli scompigliava i capelli
accarezzandogli il viso.
Era
da un sacco di tempo che non lo vedeva così sereno e quella
sua espressione beata gli inondava il cuore di felicità. La giovane vita
del ragazzo era stata sempre messa a dura prova fin dalla nascita, ma ora
poteva godersi il suo nuovo futuro pieno di speranza e sogni di giovane mago e
chissà di Auror.
Neanche
quando stava con Ginny era così disteso e rilassato. Le faceva ancora uno strano
effetto immaginarli insieme, come coppia, loro erano i suoi amici, quasi come
due fratelli, non potevano essere una coppia era così assurdo, come qualcosa di irrazionale, di fastidioso che in fondo al cuore quel
pensiero suscitava ancora al solo pensarlo. Chissà poi perché? non se lo era mai riuscito a spiegare. In fin dei conti la
loro relazione era durata pochi mesi, dopo la fine della guerra, giusto il
tempo di rendersi conto di quello che lei aveva sempre sostenuto: solo una grande amicizia scambiata per il grande amore.
Sorrise
tra sé ripensando a quella chiacchierata nel parco.
Harry, come un fiume in piena, si era
sfogato con lei, rivoltandole addosso ad un’infinità di parole confuse per
riuscire a capire che cosa provava il suo cuore messo sottosopra dopo che Ginny
l’aveva lasciato.
Alla fine di quel lungo monologo, dove per
la maggior parte lei era stata in silenzio ad ascoltarlo, gli aveva sorriso,
appoggiato una mano sulla guancia e gli aveva detto:
- Visto Harry, non era poi così difficile, bastava
mettere solo un po’ di ordine…- con uno sguardo tenero
gli aveva passato la mano sulla testa e scompigliato i capelli.
- Da quanto in qua siamo così sagge?- Le
aveva chiesto sorpreso.
- Niente saggezza… ci sono passata prima io
di te.- Gli rispose alzandosi e passando una mano sulla gonna per togliere le
pieghe.
- Che intendi dire?- Le
chiese confuso.
Lei si era girata a guardare Ron e Luna che erano seduti qualche metro più avanti di loro abbracciati
teneramente in riva al lago beandosi di quella calda giornata invernale.
Harry seguì lo sguardo della ragazza e solo
allora capì ricomponendo i pezzi del puzzle.
Hermione si era inginocchiata vicino a lui e
gli aveva posato una mano sul petto.
- Non ti preoccupare Harry, capirai quando
sarà quella giusta, il cuore inizierà a battere forte bum,
bum, bum…- mosse lievemente
la mano ritmando i battiti – e solo allora saprai senza esitazione che è quella
giusta.-
I suoi occhi si fusero in quel lago verde
ricco di sfaccettature.
Lui istintivamente le prese la mano, la fece
fermare e la guardò ancora più intensamente stringendola dolcemente ma con
fermezza nella sua.
- Grazie.- Quasi le sussurrò.
Lei lo ricambiò con un sorriso dolce – Ora vado che devo finire di studiare.- Si alzò facendo scivolare
la mano dalla sua dirigendosi verso la biblioteca.
Chiuse
il libro come se avesse chiuso quei dolci ricordi in un cassetto del cuore, lo
appoggiò per terra e si avvicinò ad Harry
distendendosi accanto a lui a pancia in giù. Puntò i gomiti sull’erba, incrociò
le mani, ci appoggiò il mento e rimase ad osservarlo attentamente. Uno sguardo
furbo le passò sugli occhi. Sostenendosi con il braccio sinistro appoggiato per
terra, con la mano destra iniziò a fargli solletico sul viso con un filo
d’erba. Inizialmente il ragazzo scacciò con la mano come se qualche insetto si
fosse appoggiato sul viso. Hermione si trattenne dal ridere chinando lievemente
il capo, smettendo per un attimo di infastidirlo. Dopo quel momento di pausa
riprese a passargli il filo d’erba sui lineamenti del viso e nuovamente Harry
alzò la mano per scacciare quel disturbo. A quel gesto la ragazza non poté
trattenersi e le sfuggì una risatina divertita
continuando imperterrita a dargli noia. Il giovane mago
sorrise lievemente e con un gesto fulmineo le afferrò il polso aprendo i
suoi occhi e incatenandoli ai suoi.
Per
la sorpresa Hermione trattenne il respiro e rimase ferma a guardarlo immersa in
quel suo sguardo che amava troppo.
Un
lampo di furbizia scivolò negli occhi di Harry, ma prima che la riccia potesse
intuire che cosa gli stesse passando per la mente, si
sentì tirare su lui perdendo l’equilibrio cadendogli completamente addosso.
Un
brivido le percosse la schiena rendendosi conto di quello che l’amico voleva
fare.
- No
Harry ti prego…- iniziò a dire già semi ridendo – …sai che
non lo sopporto.- Lo pregò con uno sguardo da cucciolo indifeso girando
la testa verso di lui.
Un
ghigno comparve sul viso del ragazzo che senza ascoltare le sue parole
incominciò a farle il solletico mentre l’amica iniziava a divincolarsi ridendo
come una pazza.
- Ok
basta, basta…- iniziò a dire con le lacrime agli occhi per il
troppo ridere tenendosi le braccia strette allo stomaco – ti prego non ce la
faccio più.- lo pregò soffocata dal riso.
Harry
ebbe pietà di lei e si fermò accarezzandole il braccio.
- E
va bene… per questa volta passi.- Rise divertito.
Hermione
si appoggiò con la testa sul petto dell’amico smettendo di ridere. Tirò su i
capelli lasciandoli ricadere delicatamente sul torace di Harry. Lui le prese
una ciocca in mano e se le passò delicatamente tra le dita.
Gli
piaceva la sensazione che gli dava avere i suoi capelli tra le mani: erano cosi
soffici e il profumo di vaniglia che emanavano lo rendeva sereno.
Hermione
aveva una mano appoggiata sulla pancia mentre l’altra era su di lui con il
palmo verso l’alto. Harry le prese a fare dei piccoli segni circolari con il
dito indice.
Lei
sorrise ma non levò la mano.
-
Harry senti?- Disse dopo un po’.
- Cosa?- Le chiese aprendo di nuovo gli occhi e guardandola.
Lei
si girò e gli sorrise. – Niente. Non senti che pace?-
Lui
rimase sorpreso e si rimise ad ascoltare.
-
Sembra un sogno, tutta questa pace.- Quasi sussurrò la ragazza.
- No
Hermione è tutto reale.- Sospirò godendo appieno di quella sensazione di
serenità.
La
ragazza si girò a guardarlo appoggiando tutte e due le mani su di lui.
-
Comoda?- Le chiese vedendo come si era posizionata.
- Lo
sai che sei perfetto come cuscino?- Lo canzonò.
-
Guarda come mi sono ridotto…- scosse leggermente il capo – da grande eroe che
ha sconfitto il Signore Oscuro a cuscino della sua
migliore amica, e io che pensavo di diventare Auror.- terminò con
un’espressione comica triste sul viso.
Hermione
rise di gusto che alla fine contagiò anche Harry.
- Mi
fa male la pancia da quanto abbiamo riso.- Disse dopo un po’ asciugandosi le
lacrime che le erano scivolate sulla guancia rimettendosi in posizione supina
appoggiandosi sempre al petto di Harry il quale riprese a giocare con i suoi
capelli.
- Oh
finalmente ti ho trovato Granger!- Disse Draco avvicinandosi ai due.
-
Ciao Draco.- Lo salutò Harry sorpreso di vederlo lì.
Hermione
invece lo guardava in silenzio.
-
Sempre a fare i bambini voi due.- Li prese in giro il biondo.
La
ragazza rimase in silenzio e continuava a fissarlo.
Le
sembrava così strano essere diventati amici, o
qualcosa di simile, anche perché al momento non si sentiva proprio di definirsi
una “sua amica” invece per Harry era
tutto così naturale il cambiamento del principe dei serpeverdi. Da nemici erano
passati a ottimi amici abbassando ogni rivalità,
soprattutto da quando Ron si era messo con Luna passando ogni minuto di tempo
libero con lei, trascorrevano molto tempo insieme. Li trovava due amici così
diversi. Draco e Harry, erano come il giorno e la notte, il buio e la luce, di
nessuno si poteva farne a meno. Durante la guerra avevano
combattuto uno a fianco dell’altro, guardandosi le spalle a vicenda, e
salvandosi la vita più volte.
Come era strana la vita un giorno si è nemici e un altro
giorno si è grandi amici.
Sorrise
pensando a quello strano capovolgimento dei ruoli.
-
Granger ti dai una mossa, non abbiamo mica tutto il
pomeriggio per fare questa benedetta relazione.- Le disse porgendole la mano
per aiutarla ad alzare.
- Va
bene Malfoy, sempre il solito guastafeste.- Afferrò
la sua mano sorridendogli.
Harry
sorrise “quei due sono incorreggibili, dopo tutto questo tempo non riescono
ancora a chiamarsi per nome” pensò sentendo gli appellativi che si dicevano i
due amici.
Draco
le strinse la mano e la tirò su verso di lui usando però più forza del previsto
che Hermione gli finì praticamente tra le braccia.
Le mani di lei si appoggiarono sul suo petto, i loro visi si
avvicinarono e i capelli della ragazza gli accarezzarono il viso.
Istintivamente lui l’abbracciò per la vita respirando il suo profumo.
- Mmmm buono … - respirò di nuovo guardandola poi negli
occhi.
Hermione
si bloccò sotto il suo sguardo non riuscendo a distoglierlo.
Ritornò
indietro nel tempo e riprovò la stessa sensazione di quel giorno di battaglia.
Draco l’aveva salvata proteggendola tra le sue braccia da un attacco di un
mangiamorte. Nonostante la terribile maledizione che
si era preso al suo posto, lui l’aveva stretta a sé e l’aveva guardata con
calma e calore rincuorandola. Proprio come allora il cuore della ragazza mancò
un battito.
Un
lieve rossore comparve sulle guance della riccia.
Harry
osservò tutta la scena e notò il lieve imbarazzo dell’amica.
“Perché fa così?” Si chiese non capendo la sua reazione.
Draco
avvicinandosi all’orecchio di Hermione le sussurrò.
- Se
continui a guardarmi in questo modo non rispondo più
delle mie azioni.- Le sorrise.
Scossa
da quelle parole si staccò da lui e lo guardò storto.
-
Amico scusaci ma te la rubo per il resto del
pomeriggio.- Disse Draco rivolgendosi a Potter.
- Sei un’idiota Malfoy.-Rispose Hermione seccata – ci vediamo a cena Harry
sempre se non lo uccido prima.- Si avviò verso la biblioteca.
I
due rimasero a guardarla.
- Malfoy ti muovi!!- Gli urlò notando che non si era ancora
avviato.
Lui
si passò una mano sul viso disperato.
- Te
la sei voluta, non so che gusto ci trovi a stuzzicarla
sempre.- Gli disse Harry ridendo.
- Che ci vuoi fa, è più forte di me, mi piace troppo quando fa
la scontrosa…- gli fece l’occhiolino – ora fammi andare e nel caso in cui non
mi vedi per cena, fammi un favore, vienimi a cercare.- Disse ridendo.
Harry
rimase a guardarli. Vide Draco avvicinarsi ad
Hermione, appoggiarle il braccio sulla spalla avvicinandola a lui e baciarle
lievemente la testa. A quel gesto il cuore gli si fermò un attimo, trattenne il
respiro e istintivamente strinse i pugni a terra racchiudendo nella mano un po’
di terra con dell’erba, ma quando vide la reazione dell’amica si lasciò andare.
La riccia si scostò da lui minacciandolo con la bacchetta e li vide scomparire
dietro la colonna.
Non
capiva perché ogni volta che Draco le si avvicinava
doveva essere così tutto appiccicoso “Che le piacesse?” si chiese, poi scosse
la testa, “mi sa di si” sospirò.
Dopo
la guerra il rapporto che Harry aveva con Hermione si
era ancora di più intensificato, avevano legato e riuscivano a capirsi con un
solo sguardo. Crescendo, poi, era diventata una bella ragazza, una rosa fresca
e delicata. Si accorgeva sempre più spesso che molti ragazzi a scuola l’osservano con attenzione e rimanevano imbambolati al suo
passaggio. Lui ogni volta li aveva squadrati con aria truce intimandogli con lo
sguardo di smetterla. Gli dava fastidio Hermione era
una sua amica! A volte era stato infastidito pure delle stesse attenzioni che
Ron le rivolgeva, anche se si dava dello stupido
subito dopo sapendo benissimo che loro due erano grandi amici.
Si
distese di nuovo a terra immergendosi in quel cielo azzurro. Chiuse gli occhi
un attimo e rivide la reazione che poco prima Hermione aveva avuto ritrovandosi
tra le braccia di Draco.
“Che le piacesse Draco?” si chiese avendo quasi timore di
quella risposta.
Eccomi
qua con un nuovo capitolo… l’ho appena finito di scrive
e rileggere e ho ancora il cuore in subbuglio da tutto quello che succede…
Buona
lettura
Light
Era
quasi arrivata l’ora di cena. Draco guardò con la punta dell’occhio Hermione
che era tutta concentrata nella lettura dell’ennesimo libro che aveva preso
dalla libreria della biblioteca.
Si
soffermò a guardare la ragazza. Era diventata proprio bella. Ormai non c’era
più traccia di quella ragazzina “so tutto io”, acerba, di un fiore che deve ancora sbocciare.
Sorrise leggermente tornando indietro con la mente a quel primo
anno dove si era scontrato con la piccola bimbetta che aveva sul viso
quell’aria presuntuosa di chi la sa sempre più degli altri.
I suoi occhi: la prima cosa che aveva catturato la sua attenzione.
Occhi fieri, di quel colore intenso castano con pagliuzze
dorate, pieni di determinazione e coraggio.
All’inizio
il suo atteggiamento saccente gli dava i nervi e senza poterlo evitare creava
ogni volta un infinito scontro tra i due.
Sorrise
ancora di più girandosi a guardarla sfacciatamente, tanto sapeva, che lei non
si sarebbe accorta di lui, talmente concentrata nella lettura.
Quegli
scontri: il loro sistema di comunicare. Non poteva farne a meno di stuzzicarla.
All’inizio lo faceva solo per il gusto di farla soffrire, poi con il passare
del tempo, aveva capito che gli piaceva e l’attirava il modo in cui lei si difendeva,
reagiva e soprattutto attaccava, e così alla fine, la sensazione di
soddisfazione di ferirla era stata sostituita con la sensazione di piacere che
provocava al suo cuore rendendo quei battibecchi ormai innocui, giusto per
tenere la tradizione del loro essere.
Fece
scivolare lo sguardo sul corpo della ragazza. Era semplicemente perfetta. Si
era appoggiata allo schienale della sedia con il libro in mano, aveva
accavallato le gambe facendole scoprire dalla gonna lasciando la sua pelle
rosea di pesca e liscia in bella evidenza. Risalì
piano con lo sguardo per tutto il suo corpo, come se non volesse perdersi
neanche un dettaglio. Si fermò sul suo petto di giovane donna, che si alzava a intervalli regolari dettati dal respiro. Aveva lasciato la
camicetta slacciata fino al bottone sul seno. Una ciocca di capelli era
scivolata all’interno accarezzandogli il collo. Draco ebbe quasi la tentazione
di passarle un dito per sfiorarlo, per provare quella sensazione che al solo
sguardo sentiva, ma frenò i suoi istinti, cercando di tenerli a bada.
I
suoi capelli ribelli e crespi erano diventati lisci,
morbidi e setosi, di un bel castano chiaro con riflessi dorati. Ogni suo
movimento sprigionavo un piacevole profumo di
vaniglia. La sua essenza: dolce e intensa, proprio com’era Hermione Jane
Granger.
Una
ciocca di capelli le era caduta sul viso e lei con una mossa aggraziata della
mano l’aveva portata dietro all’orecchio. Un gesto semplice, abitudinario ma
che in esso scopriva la sua delicatezza ed eleganza di
essere diventata una donna. Una donna coraggiosa, intraprendente, fiera,
combattiva ma soprattutto bella.
A
quest’ultimo pensiero il cuore di Draco perse un battito.
“Ma
cosa mi sta succedendo?” si chiese stupito della sua reazione “è possibile…”
bloccò i suoi pensieri prima che potesse rivelare a se
stesso quello che il cuore nascondeva già da molti anni.
Chiuse
gli occhi per scacciare quel pensiero assurdo e quando li aprì incontrò il suo
sguardo. Era calmo, tranquillo, un oro fuso che si fonde
con il freddo glaciale dei suoi occhi di iceberg.
-
Hai finito?- Gli chiese Hermione sorridendo lasciando a quella domanda assumere
un sacco di significati.
-
Certo Granger! Molto prima di te…- le lanciò uno sguardo di
sfida – sei diventata lentina?- la stuzzicò.
-
Cosa????- iniziò sbalordita pronta ad attaccare
quell’insolente poi stranamente si calmò – tu dici?-
Draco
fu sorpreso dalla sua reazione. La vide alzarsi, prendere i fogli e dirigersi
verso di lui che era seduto in poltrona poca distante da lei. Piegarsi per arrivare all’altezza del suo viso, guardarlo dritto
negli occhi e appoggiandogli sul grembo la sua relazione.
-
Lentina eh?- Gli rispose soddisfatta.
Draco
rimase bloccato. Un’ondata di odore di vaniglia lo
invase e non potè impedire al suo sguardo di scivolare dagli occhi di lei, giù
sulle sue labbra increspate in un sorriso, al suo collo, giù, giù allo scollo
della camicetta che in quella posizione non lasciava niente all’immaginazione,
scoprendo il suo seno racchiuso in un reggiseno di pizzo bianco.
Hermione
accorgendosi della posizione che aveva assunto, seguendo lo sguardo del ragazzo
si sentì arrossire.
-
Malfoy!- Gli urlò indignata alzandosi, portando automaticamente la mano destra
per chiudere la camicetta.
Si
scostò da lui e lo osservò ancora un attimo con sguardo truce mentre sul viso
di Draco comparve un sorriso soddisfatto. Si allontanò da lui, raccolse in
fretta le sue cose e uscì dalla biblioteca.
-
Maiale!- Gli gridò una volta fuori dalla biblioteca
mentre lui cercava di raggiungere quella furia.
Erano
arrivati quasi in prossimità della sala grande quando il biondo riuscì a bloccarla trattenendola per un braccio.
- Oh
finalmente!- Le disse cercando di riprendere fiato.- … ti sembra giusto
scappare così?- La stuzzicò e la reazione della strega non tardò ad arrivare.
- Io
non scappo Malfoy!- Gli rispose digrignando i denti.
-
Beh non mi pare Granger… è quello che hai fatto ora con me.- Le disse alzando
un sopraciglio divertito.
- Io
non scappo…- lo guardò dritto negli occhi – neanche da te
Malfoy!- gli sferrò un’altra occhiataccia – maiale!- Finì strattonandosi
dalla sua presa.
Draco
si porse in avanti, le scostò delicatamente la ciocca di capelli, che per la
foga le era scivolata sul viso, dietro l’orecchio e accarezzò il suo collo, come
prima aveva desiderato fare, avvicinando il viso al suo.
-
Sei tu che provochi Granger.- Le sussurrò all’orecchio con voce bassa.
Hermione
si allontanò di qualche passo da lui, come se quella frase fosse stata una
scossa elettrica, portandosi la mano sul collo, toccando la parte di pelle dove
il dito del biondo l’aveva sfiorata, e che ora bruciava.
Harry aveva appena
alzato la testa
Vagò con lo sguardo
alla ricerca della sua amica.
- Strano è in ritardo.-
Disse soprapensiero.
- Lo sai come è fatta Hermione.-
Gli rispose Ron intento
a mangiare.
- Sicuramente avrà
costretto Draco a terminare la relazione.-
Sorrise tra sé
divertito.
Per una volta tanto non
era lui il malcapitato.
Il cuore di Harry si
bloccò scorgendo i due sulla porta.
Non respirò neanche
assistendo la scena tra i due.
Draco che si avvicinava
ad Hermione.
La mano
di lui che la sfiorava.
Strinse forte i pugni.
L’acqua del bicchiere
iniziò a bollire.
- Ehi…- esclamò Ron
sorpreso.
Durò solo un attimo e
poi tornò tutto alla normalità
Hermione era così frastornata dall’affermazione del biondo
che non si accorse dei tre
serpeverde del primo anno
che correvano verso di lei.
Senza tanti convenevoli, i tre ragazzini la travolsero,
facendola cadere a terra, ridendo
come matti.
Draco si abbassò verso la ragazza impugnando la bacchetta
per dare una bella lezione ai quei
tre.
Hermione prontamente gli appoggiò
la mano sulla sua per fermarlo.
Lui si girò a guardarla sorpreso.
- Non ne vale la pena, sono
ragazzini.-
Gli sorrise senza togliere la mano
dalla sua.
L’acqua del bicchiere
riprese a bollire.
Harry si alzò di scatto.
Si parò davanti a tre
ragazzini dei serpeverde
a
braccia incrociate sul petto.
Li guardò con sguardo
truce.
I suoi occhi di solito
tranquilli e calmi,
incendiarono il verde
delle sue pupille.
I tre si bloccarono
impauriti di fronte a quel ragazzo
che
gli metteva soggezione.
- Voi tre andate a
scusarvi con Hermione!-
Gli intimò con la voce,
e stendendo il braccio li invitò a fare dietro-front.
I tre abbassarono lo
sguardo.
Si guardarono un attimo
e poi fissarono il mago
che
non ometteva obiezioni
e
non gli rimase altro che ritornare sui propri passi.
Draco aveva aiutato Hermione ad alzarsi.
La ragazza voltò lo sguardo verso la sala.
Rimase stupita accorgendosi dei tre serpeverde
che stavano ritornando da lei a
testa bassa.
- Ci dispiace Hermione.-
Dissero i tre in coro a bassa voce tenendo il capo chino
cercando di non guardare neanche
Draco
che per la fretta prima non avevano
scorto.
- Scusi signor Malfoy! Staremo più attenti.-
Disse uno dei tre verso Draco come se,
qualche minuto prima, avessero travolto lui.
Il biondo fece comparire un ghigno sul viso,
stava per approfittare della
situazione ma la ragazza lo precedette.
- Su, su, non è successo niente! Andate a mangiare.-
con un gesto della mano li lasciò
liberi.
I tre la guardarono stupiti e incontrando il suo sorriso
non poterono che sorridere a loro
volta.
Uno dei tre raccolse l’ultimo libro che era rimasto ancora
per terra
poi
si girò verso l’amico per chiedergli che ne pensasse
ma
notando la direzione del suo sguardo
e
chi era soprattutto il motivo del suo nervosismo
capì
quello strano fenomeno.
Sorrise e poi si volse a
guardare anche lui la strana coppia.
Draco respirò a fondo
per imprimere al meglio il suo
profumo
e percepirne ogni piccola
differenza
in modo da poterlo riconoscere,
sempre e comunque.
A Ron sembrava così
strano essere diventato amico di Draco.
Strinse forse la
forchetta nella mano vedendo la scena.
Non gli piaceva la sua
vicinanza ad Hermione.
Lei era una prerogativa
loro, non sua.
Spostò lo sguardo un
attimo e incrociò lo sguardo
di
quei due occhi celesti, angelici che gli sorridevano.
Si dimenticò di tutto e
si perse nell’amore
che
provava per quella magnifica ragazza: la sua Luna.
- Sei molto bella Granger.-
Le sussurrò prima di avviarsi al suo tavolo
sfiorandole delicatamente il palmo
della mano con il suo.
Le guance di Hermione si ricoprirono di un lieve rossore.
Si morse leggermente il labbro inferiore, cercò
di tenere a freno i battiti del suo
cuore e
di tenere un comportamento
indifferente.
A quella visione Harry
strinse i pugni
così
forte che le nocche divennero bianche.
Vedere la reazione
dell’amica lo fece esplodere
non
riuscendo a contenere il suo nervosismo.
La brocca dell’acqua
esplose
frantumandosi
completamente
riversando
sul tavolo la poca acqua che conteneva.
- Harry!- l’ammonì Ron.
- Datti una calmata.-
Harry si voltò verso
l’amico
accorgendosi
di quello che era successo.
Sorrise imbarazzato.
-
Mmmm che fame!- Esclamò Hermione sedendosi vicino ad
Harry interrompendo i due amici.
-
Finalmente hai lasciato libero Draco.- La canzonò Ron.
- Dovevamo
finire, mica potevo lasciare la relazione a metà.-
Rispose piccata come se fosse ovvio.
L’amico sorrise e riprese a mangiare tranquillamente.
- Ce
ne avete messo di tempo.- Disse freddo Harry.
Hermione
si girò a guardarlo, cogliendo ostilità nella sua frase, incrociando quegli
occhi verde smeraldo.
Arrossì
leggermente, gli facevano sempre uno strano effetto talmente
intense erano le emozioni che l’amico riusciva a far trapelare dai suoi
occhi.
La
riccia, istintivamente, gli appoggiò la mano sulla sua.
Harry
si irrigidì a quel contatto.
-
Grazie.- Gli sussurrò vicino all’orecchio Hermione accostandosi a lui,
sfiorandogli appena la guancia con un bacio.
Si
guardarono e Harry si rilassò, le sorrise.
-
Figurati…- disse imbarazzato – per te sempre.- terminò serio, sfilando la mano
dalla sua e stringendola a sua volta.
Hermione
rimase ferma, un palpito mancato che il cuore si dimenticò di battere, come
ogni volta che i suoi occhi, il suo viso assumevano
quell’espressione intensa, e si godette quella magnifica sensazione di calore
che avvolse il suo animo, come sempre, quando Harry le stava accanto si
silenziosamente si prendeva cura di lei.
Continua…
Spazio ai lettori:
Imma Star: grazie mi hai fatto arrossire, spero che anche questo
capitolo ti piaccia
Anija: si è la prima che scrivo su Harry Potter, fino ad
ora ho letto solo. Si sa come succede, si legge, si legge e poi parte il
criceto nel cervello e allora… avanti inventiva! Ancora non lo so come andrà a
finire se sarà un finale Auror o no… io non decido, sono i personaggi a farlo e
si costruiscono la storia loro… chi lo sa.. staremo a
vedere XD
Sabri89: grazie per i complimenti sono contenta che l’inizio è piaciuto, ero un po’ titubante, come opera prima c’è
sempre un po’ di ansia, anche perché ho iniziato a conoscere a fondo HP dalla
FF su EFP
Anjelina: che onore direttamente nei
preferiti, troppo gentile… per gli aggiornamenti cercherò di essere
più diligente, speriamo che il criceto collabori XD
Magia: ooooohhhh ma così mi emozioni… sei troppo dolce…
grazie di cuore… ma se c’è questa storia in parte lo devo alle tue FF che sono
state di grande ispirazione XD
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come una casa, sono contenta di tutte queste
letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto chi volesse lasciare un segno
del suo passaggio mi renderebbe molto felice.
Ooooohhhh che ritardo!!! Chiedo perdono… ma
mi ero bloccata e l’estro creativo è andato a remengo, il criceto è entrato in
sciopero e di questa FF non ne voleva proprio sapere (mentre su quella che sto
scrivendo per la serie Ncis “il passato ritorna” era in pieno fermento)
Finalmente ieri sera è successo… foglio
bianco, e tutto ad un tratto le mani che scorrono velocemente sopra la tastiera
e la storia compare magicamente componendo un nuovo capitolo che mi illumina
d’immenso lasciandomi un po’ di chiarezza sulla strada da prendere… anche
perché con tutte le FF che ho letto in questo periodo su Draco&Hermione
avevo leggermente perso la bussola verso di loro dimenticandomi della mia
essenza Auror…
in effetti ancora non ho capito quali sono i
sentimenti di Hermione e che cosa voglia fare…
mi sa che lo scopriremo insieme XD
non vi annoio più… avanti alla storia…
Buona lettura
Light
L’aria del pomeriggio era fresca, il vento
le accarezzava il viso scompigliandole leggermente i capelli, portando qualche
ciocca sugli occhi, che Hermione ritmicamente, con un movimento delicato della
mano costava e rimetteva al suo posto dietro l’orecchio.
Era da sola.
Non aveva cercato nessuno.
Aveva lasciato la confusione, che da qualche
giorno movimentava la vita dentro la scuola, creata dall’euforia di ogni
studente per l’eminente fine dell’anno accademico, e si era rifugiata sotto a
quell’albero che per tanti anni era stato testimone dei suoi pensieri, delle
chiacchiere di amici, della tranquillità e dei momenti difficili.
Sorrise ripensando a tutti quegli anni, a
cosa era stata la sua vita e alla piega che alla fine aveva preso.
Non l’avrebbe mai creduto possibile, dopo
anni di dure tempeste, finalmente risplendeva il sereno.
Si portò una mano al petto, la strinse a
pugno e il sorriso sul suo viso scomparve.
Respirò a fondo cercando invano di scacciare
dalla sua mente quel triste ricordo che invece rimaneva indelebile nella sua
anima.
Si guardò le mani e per un attimo rivide
tutto quel sangue.
Il sangue babbano, il sangue di un uomo e
una donna, il sangue delle persone che le avevano donato per la seconda volta
la possibilità di vivere.
I suoi genitori.
Strinse le mani a pugno così forte da
infilzarsi le unghie nei palmi facendo uscire qualche goccia di sangue.
Non se lo sarebbe mai perdonato.
Aveva studiato tanto, aveva imparato e
appreso una miriade di incantesimi magici e alla fine per che cosa? Rimanere
impietrita contro il male, impotente contro la fine dei suoi genitori.
Solo un nome risuonava nella sua mente: Bellatrix
Lestrange. Strinse ancora più forte i pugni fino a sentire il dolore alle mani,
ma non se ne curò.
Hermione chiuse gli occhi e senza il suo
volere rivisse quel giorno.
Il dolore fisico che la strega le
infliggeva. Il senso di incapacità, legata, immobile, sotto incantesimo, senza
poter gridare, senza poter reagire alla visione di quell’orrore, di quella
donna malefica, che senza nessun timore e indecisione, uccideva i suoi genitori
solo per il gusto di farlo, solo per causarle altro male.
La rabbia, l’immenso dolore e frustrazione.
Un fuoco che cresce dentro di lei.
L’urlo disperato di una figlia che perde la
cosa più preziosa che ha nella vita: la sua famiglia.
Una ragazzina che si rialza da terra,
lasciando il cuore frantumato in mille pezzi sul pavimento, che impugna la sua
bacchetta, che esplode nel senso della vendetta.
La fine di Bellatrix Lestrange.
Vuoto.
Solitudine.
Abbandono e sofferenza.
Una vita spezzata che cerca di rimettersi in
piedi faticosamente per non essere piegata un’altra volta.
La promessa che non debba più succedere.
Due mani che le vengono offerte. Un rosso e
un moro, occhi azzurri e occhi verdi.
Il calore di quelle braccia che la stringono
e le infondono sicurezza.
Sorrise.
Sentì la loro presenza. Erano davanti a lei.
Aprì gli occhi e incontrò i loro sguardi.
Gli sorrise.
“La mia famiglia” pensò di nuovo serena, poi
girò la testa e incontrò quegli occhi di ghiaccio. “…e il pezzo adottato”
sorrise ancora di più.
Harry e Ron si sedettero accanto a lei, il
primo alla sua destra, il secondo alla sua sinistra, sempre, come il solito, al
suo fianco.
Draco si sedette di fronte.
- Ahhhh …- si stiracchiò tenendo ancora i
pugni serrati per non far vedere il suo attimo di debolezza – nemmeno un po’ in
pace si può stare, sempre in mezzo ai piedi voi tre.- rise incrociando le
braccia sul petto, nascondendo le mani.
- Che ci vuoi fare Herm…- iniziò Ron – noi
maschi rompiamo per natura!- Continuò ridendo contagiando tutta l’intera
combriccola.
Ben presto furono raggiunti da Ginny e Luna.
Ron aprì le braccia per accogliere la sua ragazza mentre Ginny andò a sedersi
vicino ad Harry senza prima avergli lanciato un lungo, intenso sguardo che ad
Hermione non passò inosservato.
Il comportamento strano della rossa l’aveva
notato da qualche giorno, dopo, che per l’ennesima volta, aveva rotto con il
ragazzo di passaggio. “Avrebbe mai preso seriamente l’amore?” si chiese
osservandola con la coda dell’occhio.
“Hermione la vita deve essere vissuta e
provata non si può rimanere in eterno ai margini di essa” le risuonò la
frase che le aveva detto l’amica in una delle loro “chiacchere da the”
come amava definirle Ginny le loro confidenze, quando lei l’aveva ripresa per
aver piantato un altro ragazzo.
Per un attimo spalancò gli occhi e si rese
conto della situazione.
Tre ragazzi e tre ragazze - uguale - tre
coppie.
Ron e Luna, Ginevra e Harry, lei e Malfoy.
Che cosa??? Malfoy????
Era per caso diventata matta. Stare con
Malfoy??? Essere la ragazza di Malfoy??? Un sangue puro e una mezzosangue???
No, no, non poteva succedere… era contro natura, lei odiava lui, lui odiava
lei…
Alt un attimo.
Quello era il passato.
Il presente era tutto diverso.
La storia era cambiata.
Draco, no, cioè, Malfoy, si lui, era dalla
loro parte, era diventato l’amico di Harry Potter, lui l’aveva protetta e salvata
con il suo corpo durante la guerra, lui era diventato suo amico, il terzo amico
insieme a Ron ed Harry, lui era diventato…
No! Mi rifiuto.
Hermione fermò il flusso dei suoi pensieri
ma la parola esplose nella sua mente contro il suo volere.
Importante per lei, un altro membro della sua nuova
famiglia.
Che rivelazione. L’aveva finalmente detto.
- Sei importante per me.- quasi sussurrò
senza accorgersi osservando Draco per un attimo come se lo vedesse per la prima
volta.
- Mmm hai detto qualcosa Hermione?- Le
chiese Harry percependo il suo bisbiglio.
La ragazza si girò verso l’amico e lo guardò
con occhi sbarrati.
- Io?- Chiese – no, non ho proprio detto
niente.- Disse con convinzione.
- Sarà.- Rispose scettico il moro
immergendosi in quella pozza di occhi dorati.
“Non mi guardare in quel modo Harry”
supplicò la riccia consapevole che l’amico non ci avrebbe messo poi tanto a
capire che cosa le stesse passando per la testa.
- Ideona!!!- Esclamò all’improvviso Ginny
attirando su di sé l’attenzione di tutti i presenti con gran sollievo
dell’amica.
- Che ne dite se passassimo le vacanze
insieme quest’estate: dall’inizio alla fine, potremo trascorrerle al mare nella
casa di zia Faith!- Continuò tutta eccitata.
- Sorellina sei geniale!- L’abbracciò Ron. –
Sicuramente zia Faith non farà problemi a lasciarci la casa e soprattutto quale
miglior regalo di diploma potrebbe essere se non questa vacanza?- Sorrise
soddisfatto per la trovata ingegnosa.
Luna batté le mani per la contentezza, Harry
sorrise soddisfatto, Draco alzò le spalle dicendo – Si può fare.-
L’unica che non disse niente fu Hermione.
Passare un’intera estate con loro, in quel
momento, non le andava molto a genio e soprattutto non le sembrava una buona
idea.
Avere sempre e costantemente sotto gli
occhi, il tenero amore di Ron e Luna, essere a contatto notte e giorno con
Malfoy che al solo pensiero già la turbava, ma soprattutto, quello che temeva
di più, vedere Ginevra Weasley, la sua migliore amica, che flirtare
spudoratamente con la seria intenzione di riprendersi quello che era già stato
suo: Harry James Potter.
Si sentì osservata e si accorse che gli
amici stavano tutti guardando lei in attesa di una sua reazione.
- Perché no!- mentì.
Ma cosa doveva fare? Mica poteva dire “No
grazie io passo, al momento mi fate venire l’orticaria?” in fin dei conti gli
volevano bene, erano la sua famiglia, non gli avrebbe mai voltato le spalle per
un così stupido motivo.
- Perfetto!!! Allora è deciso, fra dieci
giorni si parte tutti insieme!!!- Gridò Ron entusiasto del programma.
Una voce lontana attirò la loro attenzione.
Era Blaise che li chiamava per andare a giocare una partita di quidditch.
- Che ne dite Ron? Ginny? Harry? Luna?
Hermione?- Chiese Draco chiamandoli a raccolta.
I due fratelli annuirono entusiasti.
- Vengo volentieri a vedervi, mi piace così
tanto ammirare il mio Ron che gioca.- Disse Luna con occhi sognanti.
- Io passo, oggi non ho voglia, rimarrò qui
a poltrire.- Sorrise Harry declinando l’invito.
- No grazie.- Rifiutò Hermione – fra poco
devo andare dalla McGrannit.- continuò serafica.
- Ok come volete, in caso se cambiate idea
siamo là.- Gli disse Ron avvicinandosi all’amica.
La guardò un attimo negli occhi fondendo il
suo azzurro cielo in quel mare di oro. Le sorrise. Le appoggiò la mano dietro
la nuca, le avvicinò il viso alle sue labbra e le baciò la fronte com’era
solito fare.
Draco si avvicinò, una volta che Ron si alzò
e la guardò negli occhi.
- Noi andiamo.- Con un gesto della mano le
portò delicatamente la ciocca che le era caduta sul viso dietro l’orecchio e
posò dolcemente un bacio sulla guancia sinistra – Grazie Granger, anche tu lo
sei per me.- le sussurrò vicino all’orecchio.
Hermione lo guardò sorpresa e un colorito
rosso sfumò il colore rosa tenue delle sue guance.
“Allora mi ha sentito!” realizzò guardando
Malfoy raggiungere gli altri.
Sentì il calore di una mano appoggiarsi
sulla guancia sinistra, e delle labbra posarsi amorevolmente su quella destra.
Non poté fare altro che sorridere a quella
tenerezza.
Appoggiò la mano sulla sua e si girò a
guardarlo.
- In fondo mancavo solo io a chiudere il
cerchio!- Le sorrise.
Da quando i genitori di Hermione erano
morti, Ron, Draco ed Harry erano divenuti più protettivi nei suoi confronti ma
soprattutto erano diventati, più di tutti gli altri, la sua famiglia e avevano
preso l’abitudine, ogni volta che si allontanavano da lei, di salutarla in quel
modo, baciandola ognuno una parte del suo viso. Ron la fronte, Draco la guancia
sinistra e infine Harry quella destra, come se, a loro volta, fossero la mente,
la parte irrazionale e razionale di lei.
All’inizio la ragazza era rimasta sorpresa
da quel tenero rituale, ma poi, con il passare del tempo, non poteva più farne
a meno, la faceva sentire protetta, avvolta dal loro amore, ma soprattutto la
faceva sentire meno sola e specialmente importante per qualcuno.
- Oh Harry!- Gli buttò le braccia al collo
abbracciandolo forte.
Il ragazzo preso alla sprovvista, da quel
gesto spontaneo, rimase per un attimo bloccato, ma poi l’avvolse tra le sue
braccia, e la strinse a sé.
Sentì il suo corpo di giovane donna
adagiarsi al suo petto, il suo dolce profumo di vaniglia accarezzargli i sensi
e la delicatezza del suo respiro sfiorargli il collo.
Harry provò, in quel momento una strana
sensazione, sempre la stessa, ma ancora più forte delle altre, come ogni volta
che sentiva quando la teneva stretta a sé.
- Finalmente l’hai capito.- Le disse Harry
stringendola più energico.
La frase, gli era uscita più decisa di
quanto volesse, infatti, sentì il corpo dell’amica irrigidirsi, prima che si
sciogliesse dal suo abbraccio.
Il mago senza guardarla negli occhi prese la
sua bacchetta, poi le afferrò le mani, mostrando le ferite che si era inflitta
prima.
- Ormai dovresti averlo capito…- la guardò
negli occhi – che non mi puoi nascondere niente, sei come un libro aperto.-
Hermione si morsicò il labbro inferiore e
abbassò lo sguardo mentre l’amico silenziosamente agitò la bacchetta e
pronunciò l’incantesimo guaritore.
- E’ così Draco è importante per te.-
sottolineò serio quando ebbe finito.
Hermione alzò di scatto il viso e lo guardò
arrossendo all’istante.
- Non dire stupidaggini… Malfoy è…- si fermò
un attimo non sapendo cosa dire – è Malfoy.- Concluse.
Harry rise di gusto.
- Sei incorreggibile Herm! Che ti costa
ammetterlo che Draco è entrato tra le persone importanti per te, anche se…- si
fermò incerto se continuare.
- Anche se?- Gli chiese la ragazza con un
po’ d’ansia.
- Sono geloso.- continuò serio guardandola
dritta negli occhi per un istante, ma subito dopo, cambiando espressione -… Lui
è l’ultimo arrivato e già si prende questo merito. A Ron e a me non l’hai mai
detto e soprattutto non in quel tono dolce e carezzevole.- Le disse facendo il
finto risentito.
- Stupido!- Gli disse seccata spingendolo e
facendo cadere a terra l’amico sorpreso dalla sua reazione – la McGrannit mi
aspetta.- Si alzò e fece qualche passo.
Si fermò incerta su cosa fare, poi si girò
di scatto e corse da Harry abbracciandolo forte.
- Sei importante per me, molto più di quanto
pensi, Harry James Potter.- Gli disse seria infondendo in quelle poche parole,
tutto il bene che provava per lui, posando, alla fine, sulla guancia un bacio.
Hermione stava per alzarsi quando l’amico la
strinse forte a sé non permettendole di allontanarsi da lui. Harry tuffò la
testa tra i suoi capelli, respirò a fondo il suo profumo.
- Anche tu sei molto importante per me… non
immagini quanto, Hermione Jane Granger.- Le disse senza esitazione e
lasciandola andare dopo qualche secondo, non prima di aver goduto ancora di
quella magnifica sensazione che provava, ogni volta, che la ragazza si trovava
tra le sue braccia.
La strega si alzò, incontrò i suoi occhi
verdi, ci si tuffò dentro e si perse in loro, trovando quel calore speciale,
riservato solo a lei, e gli regalò uno dei suoi più bei sorrisi radiosi.
Poco più in là una persona nascosta
nell’ombra aveva assistito alla scena.
- Maledizione!- Si lasciò sfuggire
stringendo con stizza i pugni – non lo posso permettere.-
Prima che qualcuno si accorgesse della sua
presenza se ne andò.
Continua…
Spazio ai
lettori:
granger90: grazie sono contenta che ti piaccia, spero che
valga lo stesso per questo capitolo, tifa tifa per la nostra coppia Auror
chissà che Hermione metta la testa a posto XD
falalula: grazie!!! Draco lo trovo dolcissimo anche io … per
il momento rimane un attimo in panchina ma sono convinta che ce ne farà vedere
delle belle
dolcepuffa: sono veramente lusingata e contenta di aver
trasmesso quello che sentono, se fossi nei panni di Hermione non saprei
scegliere neanche io mi piacciono entrambi
PennyPing: ciao!!!! Mi hai emozionato con le tue parole,
grazieeee!!! Io ho fatto la diligente ora tocca a te, dai che aspetto il
seguito… su su al lavoro !!!
Sabri89: eh già Harry è proprio geloso delle attenzioni
che Hermione, volontariamente o involontariamente dedica a Draco… e mi sa tanto
che ne vedremo delle belle
Magia: mia cara non ti preoccupare che ti stresso
volentieri… oh mia fonte di ispirazione!!! Lo so che il nostro cuore è tutto
per Harry, ma sono contenta che ti sia piaciuto anche Draco, in fondo lui
potrebbe sorprenderci
BellaWitch: grazie!!! Mi fa piacere che la FF piace, prometto
di essere più diligente con gli aggiornamenti… speriamo che il criceto
collabori XD, continua a seguirmi
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come una reggia (siete davvero in tanti), sono contenta di
tutte queste letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto chi volesse
lasciare un segno del suo passaggio mi renderebbe molto felice.
Eccomi!!! Cosa c’è
di meglio di un nuovo capitolo per iniziare la settimana??? Et voilà
accontentati.
Buona lettura
Light
- Ci pensi bene signorina Granger, qualsiasi
sarà la sua decisione io l’appoggerò.- Le stava dicendo la professoressa
McGrannit – le do tutto il tempo che vuole. Lo so che
non è facile per lei in questo momento scegliere. È una strada difficile che la
costringerebbe nel caso accettasse di lasciare tutto e tutti quelli a cui vuole bene.-
- Grazie professoressa.- Riuscì solo a dire
Hermione. – Mi prenderò del tempo. Approfitterò di questa estate
per pensarci e a settembre, quando mi riconvocherà le darò la mia risposta.-
Rispose sorridendo alla strega che la guardava con occhi materni.
Uscì dall’ufficio della preside immersa nei
suoi pensieri.
Era stata lei a chiedere alla McGrannit la
possibilità di entrare a far parte di quella scuola di addestramento
Auror superiore, che preparava i maghi alle missioni speciali e molto
pericolose.
Quel maledetto giorno, quando i suoi
genitori erano morti, si era ripromessa che non sarebbe più successo e quella
scuola rappresentava per lei il modo per tenere fede a
quell’impegno, anche se le richiedeva un duro prezzo
da pagare: allontanarsi dagli altri e scomparire, lasciare la sua famiglia Ron,
Harry e anche lui… Malfoy.
Sorrise di se stessa, avviandosi nei
corridoi, immersa nei suoi pensieri.
“Perché è così
difficile per me chiamare Malfoy con il suo nome? Forse perché se lo chiamo per
cognome riesco tenerlo lontano da me e dal turbamento che mi provoca ogni volta
che mi sta vicino, ogni volta che il suo sguardo si appoggia su di me, ogni
volta che la sua voce mi accarezza il cuore quando mi parla?” si morse il
labbro, reprimendo il desiderio di chiudere gli occhi per ritrovarsi l’immagine
del serpeverde davanti.
Girò l’angolo e andò a scontrarsi con
qualcuno finendo a terra.
- Granger!- Esclamò il ragazzo.
“Ecco lo sapevo come se i miei pensieri
fossero stati un incantesimo magico l’ho richiamato a me” pensò la strega
guardando colui con il quale si era scontrata.
- Siamo sulle nuvole eh?-
Le chiese e poi inginocchiandosi vicino a lei assumendo un tono più dolce –
stavi per caso pensando a me?- Un sorriso furbo comparve sul viso di
Draco.
Per tutta risposta Hermione si girò a
guardarlo in cagnesco.
- Non credere Malfoy di essere così importante…- a quell’ultima
parola si bloccò.
Arrossì
leggermente ricordando quali erano stati i suoi pensieri e si morsicò il
labbro.
-
Stavo solo riflettendo su quello che mi ha detto la McGrannit.- Disse velocemente
cambiando discorso.
Draco
sentendo quella frase alzò un sopracciglio.
- Ah
si, come mai ti ha convocata?- Le chiese curioso dello strano colloquio.
-
Niente di importante, voleva parlarmi della cerimonia
del diploma.- Rispose vaga.
Hermione
si sentì addossò lo sguardo penetrante di Draco.
Doveva aver appena finito di giocare a quidditch.
Gli abiti che indossava erano tutti stropicciati e sporchi
di terra, era accaldato, e un lieve rossore era dipinto sul suo viso. I capelli
leggermente bagnati gli ricadevano sulla fronte tra i quali si potevano
scorgere i suoi occhi di ghiaccio. Si umettò con la lingua le labbra,
assaporandole poi, non riuscendo a tenere a freno quel groppo allo stomaco che
glielo stava attorcigliando.
Incontrò lo sguardo di Draco e vide il viso
del ragazzo farsi più vicino al suo.
- Sei lo fai ancora giuro che non riuscirò
più a trattenermi.- Le sussurrò con voce roca accarezzandole con il respiro la
guancia sinistra.
La strega mise di respirare per qualche
secondo e volgendo il suo sguardo su se stessa si accorse, solo allora, del suo
stato scomposto. La gonna che aveva lasciato scoperte le
gambe e la camicetta che si era aperta facendo intravedere il suo intimo.
La riccia d’istinto si coprì e prima che potesse dire qualcosa furono raggiunti
da Ron, che vedendola a terra le corse incontro preoccupato.
- Hermione tutto bene? Stai male? Che cosa ti senti?- Le domandò a raffica.
Da quanto i suoi genitori erano morti e loro
tre si erano eletti la sua famiglia, Ron era diventato quello più apprensivo
tra tutti, sempre pronto a difenderla da ogni cosa, a farsi in quattro per
farla stare bene e proteggerla da qualsiasi pericolo, come se fosse la cosa più
preziosa.
“Si perché gli
altri due non lo sono?” una vocina le chiese.
La ragazza sorrise ma subito il sorriso svanì dal suo viso
vedendo Harry che arrivava con Ginny.
Lui le appoggiava un braccio sulle spalle,
mentre lei lo stringeva teneramente a sé sostenendolo.
Stavano parlando tranquillamente e Harry le
sorrideva in quel modo dolce che solo lui sapeva fare. Erano entrambi sporchi di terra e sudati. Ginny ad un tratto appoggiò la
testa sul suo petto e lo strinse anche con l’altra mano, prima di baciargli una
guancia. Lui sorrise a quel gesto affettuoso e le passò una mano sui capelli
arruffandoli ma quando incontrò il suo sguardo si bloccò rimanendo fermo e immobile per qualche secondo prima di slegarsi
dall’abbraccio della rossa e correre nella sua direzione.
La strega vide l’espressione contrariata sul
viso dell’amica e l’occhiataccia che le aveva indirizzo. Non potendo trattenere
il suo sguardo lo tolse e incontrò quello dell’amico che le stava rivolgendo le
medesime domande che poco prima di lui, Ron le aveva fatto.
“Appunto, quando la finiranno di fare le
chiocce?” si chiese ma subito dopo si rispose “spero mai”.
Gli sorrise e incontrando lo sguardo di Draco si misero
a ridere.
Ron e Harry li guardarono sorpresi anche un
po’ infastiditi da quella nuova complicità.
- Avete finito?- Chiese scocciato Ron
alzandosi in piedi e incrociando le braccia sul petto.
- Scusa Ron.- Rispose Hermione continuando a
ridere non riuscendo più a dire niente.
- Beh che avete?- Chiese Ginny che si era
avvicinata al gruppo con lo stesso tono del fratello.
Draco si alzò anche lui e la guardò.
A terra erano rimasti solamente Harry ed
Hermione. Gli occhi verdi di lui avevano incatenato gli occhi d’oro di lei, come
se stessero comunicando senza l’uso delle parole. Lei gli sorrise cercando di nascondere per l’ennesima volta i
suoi pensieri.
Malfoy le porse la mano. Lei lo guardò un
attimo e poi gliela strinse con decisione facendosi aiutare ad alzare.
- Non è successo niente…- iniziò
facendo un gesto con la mano - Granger mi è venuta addosso!- Rise di
gusto.
- Ero soprappensiero, è
stato solo un caso.- Rispose seccata.
- Che cosa voleva
la McGrannit?- Le chiese ad un tratto Harry che era ancora a terra.
“Cazzo!” si lasciò sfuggire Hermione “e ora?” si chiese.
- Niente di importante,
voleva parlare della cerimonia.- Rispose vaga un’altra volta evitando
prontamente di guardare gli occhi degli amici che cercavano di capire qual era
la verità.
- Non è meglio che andate a farvi la
doccia?- Chiese cambiando argomento.
- Come sempre hai
ragione Granger.- Draco le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia –
perché non vieni a farmi compagnia?- Scherzò.
Hermione a quella richiesta perse un battito
e iniziò ad arrossire.
- Malfoy!- Lo ammonirono subito Ron ed
Harry.
Entrambi non riuscivano
ancora a digerire quei comportamenti troppo libertini del loro amico e
puntualmente insorgevano chiamandolo come ai vecchi tempi, quando si lasciava
andare, soprattutto con lei, o meglio, solo con lei.
Potter si alzò di scatto ponendosi di fronte
all’amica dimenticandosi del dolore che aveva al ginocchio il quale
distraendolo dallo sguardo di fuoco che stava lanciando nei confronti di Draco,
premette sulla gamba facendolo piegare.
- Maledizione!- si inginocchiò
Harry a terra imprecando.
- Amico tutto bene?- Gli chiese preoccupato
il biondo.
- Il ginocchio mi fa male. È tutta colpa di
Blaise che mi ha ribaltato dalla scopa, meno male che eravamo quasi a terra. La
prossima volta gliela faccio pagare.- Disse a denti
stretti.
Hermione scosse la testa alzando gli occhi
al cielo.
- Voi andate pure a lavarvi, porto io il
ferito da madame Chips.- Così dicendo passò un
braccio intorno alla vita di Harry, si fece appoggiare il braccio sulle sue
spalle e l’aiutò ad alzarsi.
Draco le sorrise e si avvicinò alla rossa.
- Ginevra…- iniziò appoggiandole il braccio
sulle spalle avvicinandola a sé – vieni in doccia con me?- Le chiese con voce
suadente.
La ragazza non si scompose minimante della
richiesta. Si staccò leggermente dal biondo e lo guardò dritto negli occhi
sorridendo.
- Sogna Draco, sogna pure che non ti costa
niente.- Si allontanò sorridendo.
Hermione sentì il corpo di Harry irrigidirsi
per poi subito rilassarsi a quella risposta. Lo guardò con la coda dell’occhio
e vide i suoi occhi verdi incupirsi.
“Prova ancora qualcosa per lei” pensò
triste.
- Ma la smetti di
fare lo scemo! È sempre mia sorella!!- Gli disse Ron
trascinandolo via con lui.
Harry e Hermione rimasero soli.
- Andiamo? Ce la fai a camminare?- Gli chiese premurosa la strega.
- Si non ti
preoccupare.-
- Stava solo scherzando.- Disse Hermione
dopo un po’.
Harry per tutta risposta grugnì.
- Lo sai benissimo anche tu che a Malfoy piace interpretare il ruolo del seduttore che tra l’altro
gli viene benissimo.- continuò ridendo.
Questa volta il mago non disse niente ma si
limitò ad osservare l’amica con la coda dell’occhio per riuscire ad
interpretare il vero significato di quella frase.
- Stai tranquillo Ginny lo
sa tenere a bada.- finì con un tono di voce più bassa.
- Già.- Rispose lui limitandosi a quel
monosillabo.
Camminarono per un po’ in silenzio poi ad un
tratto, di fronte alla porta dell’infermeria Harry si bloccò.
- Devi dirmi qualcosa Hermione?- Le chiese
osservandola attentamente.
- Devi dirmi qualcosa Harry?- Rispose lei
facendogli la sua stessa domanda.
I due si guardarono e poi scoppiarono a
ridere.
- Che fai leggi nel
pensiero?- Le chiese il mago guardandola seria.
- A me lo chiedi?- lo fissò un attimo – se
continui a guardarmi il quel modo …- si fermò abbassando lo sguardo – non potrò
nasconderti niente.-
Hermione appoggiò la mano sulla maniglia per
aprire la porta, ma Harry la bloccò poggiandogli sopra la sua mano.
- Aspetta.- Le disse dolce. – Non vorrai
mica dirmi che tra te e Draco…- non riuscì neanche a finire la frase, deglutì aspettando una sua reazione, quasi trattenendo il
fiato, chiedendosi ancora come fosse riuscito a farle quella specie di domanda,
dando così voce ai suoi pensieri.
- Ma che domande fai?-
Gli chiese stupita – è una cosa personale.- gli disse mettendosi sulla
difensiva – e come se ti chiedessi se provi qualcosa per Ginny.-
Ma come le era venuto in
mente quel paragone. Si
girò a guardarlo incrociando il suo sguardo.
- No.- Rispose Harry tranquillamente.
Hermione lo guardò sorpresa cercando di
tenere un comportamento indifferente.
Il ragazzo si avvicinò a lei zoppicando e la
strinse tra le sue braccia.
- Non c’è più Ginny nel mio cuore.- La
scostò da sé di qualche centimetro.
Si persero negli occhi dell’altro: il verde
fuso nell’oro, come se un forte magnetismo li attirasse l’uno all’altro i loro
visi si fecero sempre più vicini fino quasi a sfiorarsi.
- Signor Potter, Signorina Granger!- La voce
di madame Chips infranse quel magico momento aprendo
la porta dell’infermeria.
Hermione si staccò da Harry come se avesse
ricevuto una scossa elettrica.
- Madame Chips
Harry si è fatto male al ginocchio giocando a quidditch.- Disse prontamente.
- Va bene signorina
Granger lo lasci a me ci penso io adesso, vada pure.- Le disse premurosa
la donna.
Hermione, dal canto suo, non fece obiezione,
sollevata di allontanarsi da lui.
Lo salutò con un cenno della mano e se ne andò di corsa verso la sala comune prima che lui potesse
trattenerla, con il cuore in subbuglio e mille strani sensazioni che le stavano
affollando la sua anima.
Continua…
Spazio ai
lettori:
piccola nota: il mio cuore è totalmente Auror anche se racchiude un
piccolissimo pezzettino dedicato a tutti gli altri, specialmente alle Dramione.
sabri89:
non ti preoccupare Harry saprà prima o poi farsi valere, bisogna vedere se
prima o poi XD
BellaWitch: Eh già il mio Draco ha fascino, è intrigante ma lo è anche il mio
Harry… che dura lotta!
hEiLig FuR
ImMeR:oooooooohhhhh
grazie mille per i complimenti, sono veramente onorata e vorrei tanto sapere
anche io che cosa deciderà di fare Hermione, ma soprattutto chi… e per la
persona misteriosa che trama nell’ombra bisognerà attendere un po’…e poi ogni
cosa si scoprirà.
Superfrency95,
excel sana: e chi può
saperlo… Hermione al momento non mi fa capire niente
XD… so solo che ci saranno dei bei momenti… e Ginny tenterà ma … non posso
svelarvi niente XDDD
falalula: eccoti accontenta … e direi che questo è solo l’inizio… Draco si sta
solo riscaldando.
dolcepuffa: si anche a me è piaciuta tanto l’idea dei
tre baci, sono così dolci quei tre che si prendono cura di lei, ognuno a modo
loro, ma più avanti verrà spiegato meglio il loro rapporto. Mi piace molto la definizione “piattola
Weasley” per Ginny XD --- non è nelle mie corde il suo personaggio.
XIULI:
wow mi sento onoratissima ad
avere la tua prima recensione, fa sempre molto piacere per uno scrittore
leggere le recensioni e grazie per aver deciso di lasciarne una, oltretutto
così lusinghiera.
granger90: per le vacanze bisognerà aspettare dal prox capitolo (almeno lo spero)
sempre se i personaggi non si inventano qualcosa di nuovo XD
magia: hai
visto che poteri d’orecchie anche
questi maghi?? Mi sa solo perché il soggetto della loro attenzione è Hermione.
Ok aspetterò buona, buonina l’aggiornamento della tua
FF e nel frattempo continuerò a lanciarti messaggi di fumo XD
PennyPink: sono contenta che la storia ti piaccia, eh già mi chiedo anche io chi sia che vuole mettersi in mezzo tra loro due, mah… staremo a
vedere
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come un castello (siete davvero in tanti),
sono contenta di tutte queste letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto
chi volesse lasciare un segno del suo passaggio mi renderebbe molto felice.
Eccomi un po’ in ritardo, avevo previsto di aggiornare lunedì ma la
storia si è fatta più intrigata del previsto
Eccomi un po’ in ritardo, avevo previsto di
aggiornare lunedì ma la storia si è fatta più intrigata del previsto… questo
capitolo si divide in 6 momenti… visto che qualcuno si era lamentato che il
precedente capitolo era corto ( XD ) non ho voluto essere sadica e ho tenuto
tutto in un unico capitolo altrimenti rischiavo la fucilazione, quindi niente
suspance vi concedo tutto e subito… e poi non dite che non sono buona ^__^
(però non vi ci abituate O_o!!)
Buona lettura
Light
Hermione entrò in camera immersa nei suoi
pensieri e si buttò sul letto coprendosi il viso con il braccio. Si sentiva
strana, confusa anche se sapeva che tutto aveva un senso.
“No, non adesso!” pensò triste bloccando
ogni suo pensiero e sensazione.
- Hei sei tornata? Harry tutto bene?- Le
chiese Ginny uscendo dal bagno, avvolta nell’asciugamano, mentre si stava
pettinando i suoi lunghi capelli rossi.
La voce dell’amica la distrasse dai suoi
pensieri, si levò il braccio dal viso, si mise a sedere sul letto e la guardò
per un attimo senza dire niente con un’unica frase che le rimbombava nella
mente “non c’è più Ginny nel mio cuore”.
- Herm tutto bene?- Le chiese la rossa
avvicinandosi al suo letto e sedendosi accavallando le gambe mentre si passava
l’asciugamano tra i capelli.
La riccia le sorrise.
- Si, l’ho lasciato nelle mani di Madame
Chips, non penso niente di grave per l’ora di cena sarà come nuovo!- Disse.
- Sono più tranquilla ora…- si bloccò un
attimo, guardò l’amica con una strana luce negli occhi. – Hermione mi sono
innamorata.- Le confidò alla fine.
Lei le sorrise senza dire niente “ma che
strano” riuscì a pensare ironicamente.
- Oggi ho capito che non ho mai smesso di
amare Harry!- Disse tutto d’un fiato.
Per Hermione, quelle parole, furono peggio
di una doccia gelata.
- E secondo te lui…- tentò di dire.
- Credo che anche Harry provi ancora
qualcosa per me.- continuò euforica.
“Ecco lo sapevo è partita in quarta e ora?”
pensò rassegnata l’amica.
La strega, indecisa su cosa fare, guardava
la ragazza che aveva di fronte che le sorrideva felice e con occhi sognanti.
Si decise, non poteva nasconderle quello che
sapeva, le prese le mani tra le sue e la guardò dritta negli occhi.
- Ginny…- iniziò timidamente – non voglio
che tu soffra ma…- si fermò sentendo che l’amica si era irrigidita – ma tu per
Harry…- si bloccò accorgendosi dello sguardo glaciale che le stava rivolgendo
la rossa e ancora quelle parole rimbombarono nella sua testa “non c’è più
Ginny nel mio cuore”.
La piccola Weasley lasciò le mani dell’amica
e si alzò dal letto.
- Hai paura di perdere l’esclusiva?- Le
chiese fredda.
Hermione incredula sgranò gli occhi.
- Ginny…- ma la strega non riuscì a dire
nient’altro perché fu bloccata dal gesto dell’amica che le parò di fronte la
mano per fermarla.
- Temi di perdere ciò che hai?- la guardò
dritta negli occhi – rassegnati alla fine Harry si staccherà da te, mica puoi
pretendere che la sua vita giri intorno alla tua! Perché non inizi a essere
indipendente e smettila di appoggiarti sempre a qualcuno!- Terminò con
cattiveria.
La riccia non riusciva a dire una sola
parola. Le frasi della ragazza erano state come delle frecce che le avevano
trapassato cuore e mente.
Ginny si avvicinò, le prese la mano e la
guardò dritto negli occhi.
- Rassegnati Hermione ma quello che c’è tra
me e Harry prima o poi ritornerà a galla e io ho tutta l’intenzione di farlo
emergere, quindi abituati già all’idea.- Lasciò la sua mano.
La strega sorrise appena alla determinazione
della ragazza ritornando subito seria.
- Io non dipendo da nessuno. Riesco a
cavarmela benissimo da sola!- Le rispose ferita stringendo forte le mani a
pugno.
- Ne sei proprio così sicura?- Insinuò la
rossa – credimi e accetta il mio consiglio, cresci e inizia a camminare con le
tue gambe!-
Hermione si trattenne. Era meglio evitare di
continuare la discussione prima che la situazione degenerasse in qualcosa di
ancora più spiacevole.
Si avvicinò alla porta della camera, mise la
mano sulla maniglia e si fermò un attimo.
- Ginny…- si girò a guardarla – quella che
deve crescere di certo non sono io.- Le disse calma ma con tono duro. Aprì la
porta e uscì lasciando la rossa incredula da quella reazione.
Hermione raggiunse la sala comune e si
distese sul divano. Le parole che le aveva detto Ginny le rimbombavano nella
testa.
Non sapeva come si sentiva se arrabbiata,
offesa, delusa oppure triste.
Chiuse forte gli occhi per impedire alle
lacrime di uscire e si portò il braccio sul viso nascondendosi nella cavità del
gomito. Si concentrò per scacciare tutti quei pensieri e liberare la mente.
Ad un tratto si rilassò sentendo quel dolce
profumo di cannella e cioccolato.
Sorrise.
- Sto bene Ron.- Disse senza spostarsi dalla
sua posizione.
L’amico prese delicatamente il suo braccio e
lo levò dal viso costringendola ad aprire gli occhi per incontrare quelli
azzurri e limpidi di lui.
Ron era arrivato per caso in sala comune,
stava andando a raggiungere Luna che lo aspettava in sala grande, dove si erano
dati appuntamento, aveva visto Hermione distesa sul divano e non aveva potuto
fare a meno di avvicinarsi a lei per assicurarsi che stesse bene.
Ron la guardò seriamente.
- Sto bene.- Ripeté la ragazza.
L’amico fece il giro del divano e le fece
segno di fargli spazio.
- Che cos’hai?- Insistette lui.
La riccia sbuffò spazientita. Gli prese il
viso tra le mani in modo che la guardasse dritto negli occhi.
- Che cosa vedi amico mio?- Gli chiese
esasperata.
- Determinazione, coraggio…- iniziò a dire
il rosso. – Testardaggine, cocciutaggine…- sorrise lei.- ma questo è la
superficie – la strega s’irrigidì – in profondità vedo rabbia, tanta rabbia –
continuò Ron - tristezza, delusione, amarezza, impotenza…- si bloccò capendo
finalmente la verità – Herm…- deglutì – dopo tutto questo tempo non te lo sei
ancora perdonato vero?-
Hermione a quella domanda lasciò le mani dal
viso dell’amico. Abbassò il capo distogliendo lo sguardo da quello di lui.
- No Ron…- iniziò triste era inutile
fingere, con lui non ci sarebbe mai riuscita – io ero là e non ho fatto
niente…ho lasciato che Bellatrix uccidesse i miei genitori al mio posto…-
strinse forte gli occhi scacciando quella visione – non credo che riuscirò mai
a perdonarmelo ma almeno non permetterò più che una cosa del genere possa
accadere.- Concluse seria.
- Non è colpa tua come te lo devo far
capire…- ma ricordandosi delle ultime parole - Che intendi dire?- Le chiese.
- Niente Ron.-
Il ragazzo stava per ribattere ma Hermione
gli prese di nuovo il volto tra le sue mani.
- Lo sai che cosa vedo io?- Gli chiese
distraendolo e cambiando discorso.
- Che cosa?- Rispose curioso.
- Vedo che se non ti sbrighi a raggiungere
la tua ragazza, Luna ordinerà ai nargilli di farti fuori!- Rise divertita
all’espressione buffa comparsa sul viso del rosso.
Il rosso si alzò di scatto e la guardò
inorridito.
Ron se ne stava per andare quando si fermò e
si voltò verso di lei – Io sono qua Hermione sempre, aspetterò … quando sarai
pronta … io sono qua.- Le sorrise dolce e poi sparì.
La strega si alzò dal divano e decise di
iniziare prima la sua lezione segreta.
Quella sera non aveva voglia di ritrovarsi a
tavola con tutti loro, di vedere Ginevra ma soprattutto di incontrare lo
sguardo di Harry.
No, non ce la poteva fare, non quella sera.
Si diresse verso la stanza delle necessità
come ormai faceva da più di quattro mesi da quando aveva deciso di entrare a
far parte di quella scuola superiore che preparava gli Auror alle missioni
speciali. Di solito ci andava durante la notte, mentre tutti gli altri
dormivano, lei sgattaiolava fuori del dormitorio e si rifugiava nella stanza
delle necessità dove iniziava il suo allenamento che durava fino alle prime
luci del mattino, poi esausta, se ne ritornava nel suo letto, addormentandosi appena
che il suo corpo toccava il materasso.
La strega in quel momento sentiva rabbia,
tanta rabbia che doveva e voleva placare. “Io non dipendo da nessuno!” si
ripetè con forza mentre le parole di Ginny le ripiombavano nella mente.
- Hermione, sta sera, non viene a cena? Sta
male? Dov’è?- Chiese Harry che era già seduto al tavolo con Ron e gli altri
quando la rossa arrivò e si sedette di fronte a lui.
La ragazza, infastidita da quelle domande
che riguardavano sempre e solo lei, alzò le spalle ed esclamò indispettita –
non sono mica la sua balia!-
Volgendosi al tavolo dei serpeverdi si
accorse che Draco non c’era e sorridendo sadicamente disse:
- Sarà con Malfoy.- Si fermò un attimo per
cogliere l’espressione del mago – magari avrà accettato la sua proposta di fare
la doccia insieme.- Disse maliziosa.
Harry a quella provocazione sentì ribollire
una rabbia dentro. Strinse forte i pugni fino a farsi diventare le nocche
bianche e il suo sguardo divenne cupo, di un verde scuro. Tutto quello che
c’era sul tavolo iniziò a tremare.
- Ginevra
Molly Weasley!!- La riprese Ron – che stupidaggini vai dicendo!-
Appoggiò una mano
sulla spalla dell’amico per tranquillizzarlo.
- Calma Harry,
trattieniti cazzo!- Gli disse sottovoce nervoso.- Ci sta solo prendendo in
giro.- lanciò uno sguardo furente alla sorella – Draco si è appena seduto, non
vedi?- Fece un segno di saluto al biondo.
- Siete
incorreggibili…- sbuffò - quando accetterete la realtà? Herm è una bella
ragazza, prima o poi, mi sa se continua così sarà più che poi, ma io spero
prima – si disse più a se stessa – si troverà un uomo e voi lo dovrete
accettare.- terminò fissando Harry negli occhi decisa. – se poi è Draco meglio
ancora… in fondo anche lei ha bisogno di fare del puro e sano ses…- ma non,
riuscì a terminare la frase che fu fermata dal fratello.
- Ora basta!-
l’ammonì con la mano – rientra nei ranghi signorina!- Il tono di Ron non
ammetteva repliche, la rossa si rassegnò nel continuare e iniziò a mangiare.
Malfoy, dopo cena,
li raggiunse al loro tavolo.
- Granger?- Chiese
subito non vedendo la strega.
- Ecco che arriva
anche l’altro.- Disse sottovoce Ginny, ma non così bassa, facendosi sentire dal
biondo.
- Gelosa Ginevra?-
La guardò divertito.
- Te lo ripeto
Draco, solo nei tuoi sogni!- Gli rispose a tono.
- Allora dovresti
proprio venirmi a trovare nei miei sogni!- La riprese malizioso mentre lei si
alzava e andava via, poi rivolgendosi agli altri due richiese – Granger?-
- Che cos’è Draco
ti si è incantato il disco? Come ha detto qualcuno poco fa… - guardò in
direzione della rossa - non siamo mica le sue balie!- Rispose seccato Harry
alzandosi dal tavolo e fronteggiandolo mentre Ginny si girava e gli faceva una
linguaccia.
- Problemi in
paradiso Potter?- Lo canzonò il biondo.
- Fatti i cazzi
tuoi Malfoy!- Gli ringhiò contro allontanandosi dalla sala.
Draco si sedette
vicino a Ron che gli rivolse uno sguardo di rimprovero.
- Che ho fatto?-
Chiese il biondo risentito.
- Non potevi
trattenerti? Lo sai che Harry è suscettibile su tutto quello che riguarda Hermione.-
- Ho chiesto solo
dov’era! – sbuffò – quando la smetterete di considerarla una vostra
prerogativa? Ti ricordo che c’ero anche io con voi e anche io ci tengo a lei!-
Ron alzò un
sopracciglio sorpreso era la prima volta che glielo sentiva dire.
- Appunto… lascia
solo che Harry si abitui all’idea.- Gli disse il rosso sospirando. – anche se,
dubito che lo farà mai realmente. Hermione è il suo mondo, la sua famiglia,
l’altra parte di lui e con il passare degli anni ne è diventato estremamente
geloso pure se non lo dimostra apertamente. Quello che c’è tra loro due è
qualcosa di particolare, che riguarda solo loro, neanche a me è concesso ad
entrarci – sorrise – quindi non stuzzicare più del dovuto il nostro amico.- Lo
guardò come se gli volesse dire “ci siamo capiti?”.
- Ron perché mi
dici queste cose?- Gli chiese.
- Io so.- Gli
rispose serafico guardandolo negli occhi. – ora scusami ma se permetti c’è la
mia Luna che mi aspetta.- Gli sorrise e raggiunse la sua ragazza.
Draco,
girava lungo i corridoi della scuola, immerso nei propri pensieri. Non riusciva
a smettere di pensare a quelle due parole che il rosso gli aveva detto “Io so”.
No.
Non
era possibile.
Non
poteva crederci.
Lui
che l’occlumanzia era diventato il suo stile di vita, freddo come il ghiaccio,
impenetrabile, duro si era fatto abbattere da un inetto mago che con i suoi
occhi azzurro cielo aveva osato dirgli “Io
so”.
-
Maledizione!!- Si fermò in mezzo al corridoio e sferrò un pugno nell’aria.
“Da
quando aveva abbassato le sue difese?” si chiese con rabbia ma poi sorrise
mentre nella mente gli compariva quei due occhi d’orati pieni di fuoco e
passione.
“Granger”
si disse dolce “tutta colpa sua!”.
Draco
non sapeva se in quel momento era più incazzato per essersi reso debole o
perché aveva ceduto al calore che provava nel cuore per aver trovato persone
che lo amavano.
Una
porta apparve nel muro. Sorpreso di aver richiamato la stanza delle necessità
vi entrò dentro curioso. Sbarrò gli occhi nel vedere Hermione che mandava in
pezzi la grossa armatura che la stava attaccando. Senz’altro non doveva essere
la prima. A terra c’erano un sacco di cocci rotti.
“Ma
che sta facendo?” si chiese “perché tutta quella rabbia?” scorgendo il suo
sguardo di fuoco e con quanto ardore lanciava gli incantesimi per sconfiggere
il nemico.
I
suoi occhi percorsero tutto il corpo della riccia. Il cuore iniziò a vibrare.
Era talmente bella con i capelli scomposti, la camicia sbottonata, uscita in
parte dalla gonna, che ad ogni suo movimento lasciava intravedere le sue
bellissime gambe.
“Quanto
è sexy” pensò Draco preso totalmente da quella visione mentre il suo corpo
risvegliava i suoi istinti.
Il
biondo istintivamente prese la bacchetta quando vide Hermione cadere a terra
rovinosamente, lanciata lontano dall’incantesimo, per proteggerla da quel
mostro ma prima che lui potesse fare qualsiasi cosa, prontamente la strega lo
aveva distrutto.
Hermione
era a terra, stanca e ansimante ma un sorriso di soddisfazione era comparso sul
suo viso, come quasi lo avesse fatto a posta a farsi schiantare da quel mostro
per mettersi lei stessa in difficoltà.
Un
battito di mani fece girare di scatto la ragazza che si accorse della presenza
di Draco appoggiato al muro e le stava battendo le mani.
Non
disse niente. Rimase a fissarlo.
Il
biondo si avvicinò. Era stanca, sudata e sporca. Le fece tenerezza.
-
Brava Granger, ottimo lavoro.- Le disse porgendole la mano per aiutarla ad
alzarsi.
La
riccia, guardò quella mano, stava per posare la sua quando nella sua mente
sentì la voce dura di Ginny “smettila di appoggiarti sempre a qualcuno” e la scacciò irritata alzandosi da sola
fronteggiandolo.
Draco rimase sorpreso dalla reazione della
ragazza ma fece finta di niente.
- Granger che stai combinando?- Le chiese
assumendo un tono duro, quasi di rimprovero.
- Malfoy fatti i cazzi tuoi.- Rispose
piccata la strega.
Il biondo le girò attorno, con un braccio
sull’addome e una mano sotto il mento pensieroso.
Il suo comportamento fece ancora di più
innervosire la riccia.
- Malfoy!- Lo riprese e lui si fermò davanti.
Occhi grigi contro occhi castani. Freddo
contro caldo. Ghiaccio contro fuoco.
- Parla Granger!- Quasi le ordinò.
Il tono che aveva usato la fece
rabbrividire. Era da un sacco di tempo che non lo sentiva parlarle in quel
modo. Era come se tutto quello che era successo tra loro, che li aveva fatti
unire, non era mai esistito. Istintivamente fece un passo indietro senza mai
perdere il contatto con i suoi occhi.
- Combatti con me!- Gli disse decisa.
Draco si lasciò andare e la sua risata
riempì la stanza poi ritornando serio le disse.
- No.- Un “no” secco e deciso che non
ammetteva repliche.
- Non hai il coraggio o non credi di
riuscirmi a battere?- Gli chiese provocandolo e sfidandolo con lo sguardo.
- No.- Rispose secco il biondo non cogliendo
l’istigazione della strega.
Hermione vide pulsare la vena al collo di
Draco che si era irrigidito tutto.
“Ora o mai più!”
- Ok ho capito Malfoy.- Continuò acida
guardandolo per un attimo prima di fare due passi verso la porta – hai ragione
non saresti all’altezza.- Sorrise impertinente e fissandolo con uno sguardo
sprezzante.
Si passò una mano tra i capelli portando la
ciocca che le era finita sulla fronte dietro l’orecchio e si mosse in direzione
della porta. – sei solo una nullità, vali meno di niente… ormai.- Colpì con le
parole, precise, dure solo per arrivare al suo scopo.
Si sentì afferrare con forza il braccio e
lei sorrise impercettibilmente, in fondo era sempre Malfoy: il principe dei
Serpeverde.
Il biondo, a quelle parole, non ci vide più
e mandò al diavolo i suoi propositi di non cadere nella sua rete. La strattonò
avvicinandola a lui, stritolandole il polso.
- Hai passato il limite Granger.- Le disse
duro trattenendo a stento la rabbia che provava dentro.
- Credi di mettermi paura?- Lo sfidò ancora.
- Stai attenta mezzosangue, ti stai
addentrando in un territorio pericoloso!- L’avvertì stringendo ancora di più la
presa avvicinando il suo braccio al petto, mentre loro si guardavano con sfida.
- Sto tutta tremando.- Lo schermì cercando
di slegarsi dalla sua presa senza riuscirci perché lui la teneva ancora più
stretta.
- Non abusare della mia pazienza. –
L’avvertì glaciale.
- Altrimenti che mi fai?- Gli chiese
beffeggiandolo.
Draco non sopportò più l’insolenza della
strega e con un movimento veloce la spinse contro il muro e con l’altra mano le
afferrò il collo.
“Cazzo!” pensò Hermione presa in contro
piede. Aveva esagerato. Un senso di timore passò nei suoi occhi scomparendo
subito.
Gli puntò la bacchetta facendola premere
contro il petto del biondo.
- Pronto a perdere Malfoy?- Gli chiese
sicura di se stessa.
- Te ne pentirai Granger e dopo non venire a
piangere da me.- Le rispose duro.
- Tranquillo non succederà.- lo fissò negli
occhi – alziamo la posta?-
- Che vuoi dire.- Le chiese scocciato.
- Se vinco io tu mi insegnerai ad usare
l’occlumanzia e la legilimanzia.- Gli disse decisa. – se perdo farò quello che
vorrai.- terminò guardandolo negli occhi.
Un ghigno comparve sul viso teso del biondo.
- Se vinco verrai a letto con me.-
Avvicinò il corpo a quello della ragazza
spingendola ancora di più al muro, mentre la mano scese pericolosamente verso
il petto, e il suo viso si avvicinava al collo della strega, respirando il
dolce profumo di vaniglia che emanava la sua pelle.
Hermione a quella richiesta si irrigidì sentendo
su di sé l’eccitazione di Malfoy e i suoi muscoli contratti.
Quando sentì la mano del Serpeverde arrivare
quasi al seno e le sue labbra sfiorarle il collo non ci vide più e con tutta la
sua determinazione iniziò la lotta.
- Expelliarmus!!- Lanciò l’incantesimo facendo volare Draco
dall’altra parte della stanza.
Il biondo, dopo un attimo di smarrimento, si
alzò in piedi.
- Pronta a perdere Granger, praticamente sei
mia!- Le disse.
Iniziarono a combattere senza esclusioni di
colpi. Erano entrambi determinati ad avere quello che avevano scommesso. Draco
era un avversario temibile. La ragazza si pentì di averlo sottovalutato.
“Meglio così” pensò Hermione lanciando
l’ennesimo incantesimo e riparandosi dietro lo scudo prima di essere colpita da
uno dei suoi.
- Malfoy mi aspettavo qualcosa di meglio da
te.- Gli disse la strega quando ebbe schivato un incantesimo del biondo.
Il Serpeverde strinse forte la sua bacchetta,
non riuscendo più a trattenere la sua rabbia e si fiondò sulla ragazza – Crucio!- urlò con tutta la forza.
La strega, presa in contropiede, non riuscì a
schivare il colpo e fu presa in pieno. Sentì vibrare ogni parte del suo corpo,
mentre un bruciore allucinante si impossessava di lei.
Strinse i pugni per non gridare e fare uscire
dalla sua bocca un urlo di dolore. Le mancava quasi il fiato talmente
devastante il male che provava il suo corpo.
Hermione crollò a terra senza più forze,
mentre il suo fisico continuava ad essere scosso dagli spasmi della
maledizione.
- Merda!- Esclamò Draco ritornando in sé e
pentendosi subito di quello che aveva fatto.
Corse verso la ragazza bloccandosi
all’istante quando vide sul suo volto un sorriso compiaciuto, capendo subito
che lo aveva punzecchiato apposta.
- Accio
bacchetta.- Disse Hermione con un filo di voce, facendo scomparire dalle
mani del biondo la bacchetta e stringendola nella sua.
- Stupeficium!!!!- Gridò, subito dopo, scagliandosi con le
ultime forze che le erano rimaste contro Malfoy il quale, colto di sorpresa e
senza più la sua bacchetta, non poté che essere travolto da quella furia,
cadendo rovinosamente a terra dall’altra parte della stanza.
Passarono minuti di silenzio, nessuno dei
due si era alzato. Hermione, dal canto suo, non riusciva più a muovere un
muscolo. Rimase a terra, distrutta ma soddisfatta. Aveva vinto ma soprattutto
aveva raggiunto il suo scopo. Malfoy era stato un ottimo avversario e
soprattutto non si era risparmiato niente talmente determinato a vincere. Cercò
di muoversi dalla posizione raggomitolata che aveva assunto ma appena lo face
sentì una scossa passarle per tutto il corpo.
- Granger complimenti hai vinto.- Le disse
Draco avvicinandosi alla ragazza sedendosi accanto a lei.
Hermione lo guardò. Era distrutto e pieno di
graffi. Sorrise soddisfatta, ce l’aveva fatta era riuscita a batterlo. C’era
stato un momento, ad un certo punto del duello, che aveva pensato di
soccombere.
- Peccato Granger scommetto che ti sarebbe
piaciuto venire a letto con me!- La stuzzicò con sguardo furbo.
- Non te l’avrei mai permesso…- lo guardò
seria – almeno non in quel modo.- Terminò con voce più bassa arrossendo appena.
- Non dirmi che ci hai fatto un pensierino?-
Le chiese tra il divertito e il sorpreso.
- Sei un idiota Malfoy!- Gli rispose
irritata e cercò di tirarsi su ma il suo corpo non ne volle sapere e una fitta
l’attraversò dalla punta dei piedi fino a percorrerle tutta la schiena.
Strinse i denti in una smorfia di dolore
socchiudendo gli occhi per non lasciarsi andare.
Draco accorgendosi di quanto stava male gli
si strinse il cuore: era solo colpa sua.
- Andiamo a letto ora, vedrai domani mattina
ti sentirai meglio, un po’ malconcia ma andrà meglio.- Le disse in un soffio
come se fossero delle scuse.
- Vai pure. Io rimango qui un altro po’.- Lo
guardò seria stando attenta a non muoversi.
Si vergognava del suo stato, non voleva
dirgli che non riusciva a fare neanche un movimento e se solo ci provava
sentiva un forte male per tutto il colpo.
- Dai Granger non fare la stupida, alzati e
andiamo a dormire.- La incitò.
- Sei sordo Malfoy? Ho detto che rimango qui
un altro po’.- Gli rispose irritata.
- Granger!!- Le urlò, il suo sguardo divenne
duro e freddo.
Hermione chiuse gli occhi, le metteva paura
ad avere su di sé quegli occhi di ghiaccio.
- Non ci riesco…- bisbigliò – mi fa male
tutto il corpo se solo mi muovo.- disse distogliendo lo sguardo avvilito e
imbarazzata della sua debolezza.
Draco senza dire niente, si piegò vicino a
lei e la prese in braccio.
- Ti chiedo solo un ultimo sforzo!- Girò la
testa e le sorrise.
La strega con gran fatica, stringendo duro i
denti, gli mise le mani al collo e lui la sorresse spingendola su di sé,
circondandola con le sue braccia. Hermione sentì una fitta atroce, percorrerle
la schiena, strinse forte le mani sulle spalle del Serpeverde ma senza mai
emettere un suono.
Draco andava piano, uno perché non voleva
causarle scossoni inutili che le potessero far male e poi perché si sentiva
stanco dopo lo scontro che aveva avuto. La strega era stata eccezionale e anche
se gli costava ammetterlo lo aveva fregato in pieno. Sorrise.
- Granger perché hai chiesto a me di
insegnarti l’occlumanzia e la legilimanzia? Non potevi chiederlo al grande
Harry Potter?- Le chiese dopo un po’.
Sentì il corpo della giovane irrigidirsi ma
lei non disse niente.
- Che stai combinando Hermione?- Riprovò.
La strega sorrise. Era la seconda volta che
la chiamava per nome.
Alla mente le ritornò quell’attimo “Non
ti preoccupare Hermione, ci sono io ora con te” le aveva detto quando
l’aveva protetta dall’attacco del mangiamorte.
- Sai…- respirò a fondo – ahi!- si lasciò
sfuggire, anche il solo immettere ossigeno le faceva male e draco a quel
lamento la strinse più dolcemente a sé – con Harry non potrei mai …- si bloccò.
- Resistere.- terminò lui.
- Già.- Disse sconsolata ammettendo la sua
debolezza per quel ragazzo dai profondi occhi verdi.
Hermione sentì il corpo di Draco irrigidirsi
e le sue braccia cedere.
- Fermati, provo a camminare.- Gli disse
premurosa.
- Non se ne parla nemmeno.- Rispose con
fermezza.
- Dai Malfoy non fare lo stupido, almeno sediamoci
un attimo, farà bene ad entrambi.- Lo guardò seria e il ragazzo non poté che
ubbidire.
Si appoggiò alla parete e si lasciò
scivolare giù a terra tenendola sempre stretta fra le braccia. Incrociò le
gambe e se l’appoggiò sopra facendo attenzione a non farle fare movimenti
bruschi.
La strega appoggiò la testa sul suo petto e
così poté sentire il battito del suo cuore: calmo e lento che la fece
rilassare.
- Mi dispiace Granger.- Disse dopo qualche
minuto di silenzio mentre le accarezzava i capelli.
- Di cosa?- Si voltò a guardarlo
immergendosi in quegli occhi grigi che ora non esprimevano più rabbia e freddo
glaciale.
- Non avrei mai voluto…- si fermò e si
immerse in quel lago dorato – non volevo…- deglutì – io non ti farei mai del
male.-
Hermione gli mise la mano sulla bocca e gli
sorrise.
- Hai fatto solo quello che ti avevo
chiesto: combattere come se non fossi stata niente per te.- lo guardò
sorridendogli di più felice – e poi ho vinto io!-
Il Serpeverde per tutta risposta gli lanciò
un’occhiataccia.
- Comunque…- riprese la strega – se provi di
nuovo Malfoy a toccarmi in quel modo non mi limiterò la prossima volta a
schiantarti!- e gli mollò una leggera gomitata allo stomaco.
- Granger volevo solo darti un assaggio di
quello che avresti avuto se avessi vinto!- Scherzò lui con sguardo malizioso.
La Grifondoro gli puntò la bacchetta contro
con sguardo minaccioso.
- Ok, ok mettila via! Ho capito, ho imparato
la lezione!- Scherzò lui ed entrambi scoppiarono a ridere.
Dopo quel momento d’ilarità ritornarono
tutti e due in silenzio.
- Mi spieghi il motivo ora?- Le chiese Draco
dopo un po’.
Lei rimase in silenzio senza dire niente
abbassando il capo.
Il biondo le mise una mano sotto il mento e
le fece alzare il viso per guardarla negli occhi.
- Non ora Malfoy…- gli sorrise distogliendo
lo sguardo – promettimi che non ne farai parola con nessuno di quello che hai
visto e successo, soprattutto con Ron e Harry, promettimelo.- l’ultima parola
la strega l’aveva pronunciata come se fosse stata una supplica.
- Mi chiedi di mentire Granger?- Le chiese
facendo il finto indignato.
- No, non ti chiedo di mentire, solo di
farti i cazzi tuoi!- Rispose seccata.
- Va bene…- le riprese ad accarezzare i
capelli – Io sono qua Hermione sempre, aspetterò … quando sarai pronta … io
sono qua.- Le disse alla fine con tono più basso.
Lei sorrise perché aveva usato le stesse
medesime parole, che Ron prima di cena, le aveva detto e si strinse ancora più
a lui sentendosi al sicuro, mentre lui l’avvolgeva nel suo abbraccio e
appoggiava la guancia sulla sua testa. Respirò a fondo il profumo intenso di
limone dolce agro della sua pelle e si lasciò cullare dalla tenerezza del
biondo.
- Ho la netta sensazione che due maghi molto
incazzati se la prenderanno con il sottoscritto.- Le disse scherzando
rivolgendo lo sguardo verso destra.
- Merda!- Esclamò piano Hermione vedendo
arrivare Harry e Ron di corsa.
- Proprio una vera principessa.- La prese in
giro.
- E ora?- Chiese disperata non facendo
neanche caso alla battuta del biondo ma preoccupandosi solo dal gran casino che
sarebbe successo da lì a poco.
- Non ti preoccupare ci penso io.- Rispose
serio, già pronto a sorbirsi la reazione dei due.
“Tanto ormai ci sono abituato, guai a quei
due chi osa toccargli Hermione!” Pensò sconsolato.
Ron ed Harry arrivarono correndo e si
inginocchiarono vicino a loro con il viso preoccupato e il fiatone.
Harry vedendo che Draco la stringeva a sé le
prese il braccio per scioglierla da quello del biondo e per stringerla a sé.
La strega s’irrigidì a quello strattone e
una fitta di dolore le partì dalla schiena fino ad arrivarle al collo, strinse
i denti cercando di fare finta di niente.
Il Serpeverde, che la teneva ancora tra le
braccia, avvertì il male che aveva provato e la strinse teneramente a sé
intimando con lo sguardo Harry di stare fermo.
Potter a quel gesto si ritrasse un attimo,
stringendo i pugni, non capendo come mai la sua amica non voleva venire tra le
sue braccia.
- Ma che cosa è successo?- Chiese il rosso
guardando in che condizioni erano i due.
Hermione non riuscì a tenere lo sguardo
dell’amico e abbassò gli occhi arrossendo.
- Sai come siamo fatti Ron? Abbiamo iniziato
per gioco, poi ci abbiamo preso gusto e ce le siamo date di santa ragione. La
conosci anche tu quanto può essere impertinente questa strega quando ci si
mette.- Rise divertito.
- Si perché tu invece te ne sei stato buono
buonino?- Gli chiese mettendosi subito sulla difensiva, poi mordendosi il
labbro pensando a quel contatto.
- Ero solo determinato a vincere Granger.-
Le rispose guardandola malizioso – e così alla fine lei è stata cruciata e io
schiantato.- Terminò come se stesse raccontando un fatto che succedeva
abitualmente.
I due non credendo a quello che aveva appena
sentito dal Serpeverde spalancarono gli occhi.
- Che cosa???- Esclamò Ron.
- Hai osato la maledizione Cruciatus su
Hermione?? Ma sei impazzito!!!- Quasi gridò Harry sconvolto.
Malfoy abbassò lo sguardo, non avendoselo
ancora perdonato.
- Ti ha dato di volta il cervello!!!-
Intervenne Ron arrabbiatissimo.
Entrambi guardavano il Serpeverde lividi di
rabbia.
Hermione si sentiva in colpa, non era giusto
che si stesse prendendo la colpa di quello che era successo, solo perché lei
aveva insistito a lottare.
- Ragazzi…- tentò di dire Hermione ma subito
un’occhiataccia di Harry la fece desistere. Fece un gran respiro e ci riprovò –
non è successo niente, ci siamo solo fatti prendere la mano.- Tentò di
giustificarsi.
- NON E’ SUCCESSO NIENTE??? – Gridò Potter
sconvolto vendendo l’amica debole, graffiata e piena di lividi ma soprattutto
stretta tra le braccia di Draco, alzandosi di scatto e allontanandosi da loro.
Hermione abbassò lo sguardo.
Ron si intenerì a quella visione e si calmò.
- Quando la smetterete di comportarvi da bambini
voi due, chi lo sa!- Disse fingendosi esasperato.
A quella frase la riccia capì che la
tempesta era finita. Alzò lo sguardo e incontrò quello limpido del rosso. Gli
sorrise grata. Si girò verso Harry che si era voltato a guardare il cielo. Era
teso e rigido. Doveva essere parecchio incazzato.
- Forza Harry dammi una mano, tu porti
Hermione a letto e io invece penso a Draco.-
Malfoy stava per ribattere ma Ron lo freddò
con il suo sguardo e lui desistette da dire qualsiasi cosa.
Harry si voltò e raggiunse i due ragazzi.
Delicatamente passò le mani sotto le braccia e le gambe della ragazza cercando
di fare il più piano possibile.
- Non c’è bisogno che mi porti in braccio
posso anche camminare.- Protestò la strega ma subito si rassegnò vedendo
l’occhiataccia degli amici e così si abbandonò tra le braccia di Harry.
- Sei riuscito a capire che cosa nasconde
quella testona?- Gli chiese Ron preoccupato quando i due si furono allontanati.
- No…- disse sconsolato – mi ha solo detto “Non
ora Malfoy” e poi mi ha guardato con quei suoi occhioni da cucciolo
indifeso e…- sospirò Draco.
- … e hai desistito.- Terminò Ron. – Lo so…
credo che l’abbia capito che non possiamo opporci quando ci guarda in quel
modo!- Rise seguito subito dopo dal biondo.
Harry camminava in silenzio, stringendo
delicatamente il corpo della ragazza.
Era arrabbiato.
Per la prima volta non riusciva a capire il
comportamento di Hermione.
“Perché Draco e non lui, perché era andata
dal Serpeverde invece di scegliere lui, perché?” continuava a ripetersi.
- Harry?- Lo chiamò imbarazzata.
Si sentiva a disagio. Sapeva benissimo che
l’amico era livido di rabbia contro il biondo anche se non lo dava a vedere.
- Che c’è?!- Le domandò sgarbatamente.
- Malfoy non c’entra niente, l’ho istigato
io.- Disse piano.
- Non me ne frega niente se hai iniziato tu,
non doveva permettersi di usare la maledizione Cruciatus su di te!!- Le rispose
duro.
- Stavamo lottando, entrambi volevamo
vincere…- si fermò un attimo a guardarlo – e poi io l’ho schiantato e ho vinto!-
Sorrise con la speranza che potesse calmare l’amico.
“Non mi guardare in quel modo… io devo
essere arrabbiato con te, sei un’incosciente peggio di quel deficiente di
Draco!!” pensò Harry osservando il viso dell’amica “No! se sorridi così lo sai
benissimo che non riesco a continuare ad essere infuriato”.
Alla fine cedette, come ogni volta che lei
gli rivolgeva quel dolce sorriso.
Potter piegò la testa, chiuse gli occhi per
un attimo e sorrise.
Aveva vinto.
Hermione vedendo l’espressione più serena
sul volto dell’amico si rilassò tra le sue braccia. Appoggiò una mano sul suo
petto esattamente sul cuore e con la fronte gli sfiorò il collo, mentre lui vi
si appoggiava.
-Grazie Harry.- Disse in un soffio.
- Sei una strega.- Scherzò lui.
- Si una delle migliori.- Sorrise lei.
- C’è ancora il camino acceso che ne dici se
ci scaldiamo un po’ sei tutta gelata.- Le disse premuroso dirigendosi verso il
salotto della sala comune.
Si piegò a terra e si sedette aprendo le
gambe per permettere ad Hermione di sedersi e appoggiarsi al suo petto. La
riccia si addossò completamente al corpo dell’amico, posizionando la testa
vicino al suo collo, incrociando le braccia sul petto, mentre Harry l’avvolgeva
tra le sue.
- Va un po’ meglio ora?- Le chiese
premuroso.
- Molto meglio.- Rispose a bassa voce
beandosi di quella magnifica sensazione di calore che stava provando che di
certo non era per merito del fuoco.
Entrambi rimasero in silenzio per molto
tempo fermi a guardare il fuoco, cullati dal respiro dell’altro.
Hermione respirò a fondo riconoscendo subito
il dolce profumo di muschio bianco di Harry.
- Harry…- lo chiamò.
Il mago si girò a guardarla.
- Dimmi.- Le chiese teneramente.
- Perché non me lo hai ancora chiesto?-
Disse dopo un attimo d’esitazione.
Lui per tutta risposta le sorrise.
- Ron e Malfoy me l’hanno fatta quasi subito
la domanda.- continuò.
Lui le sorrise di nuovo.
La strinse più forte a sé.
- Quando sarai pronta me lo dirai tu
stessa.- Le rispose semplicemente senza aggiungere altro.
Una lacrima rigò la guancia della ragazza.
- Ginny ha proprio ragione.- Disse sottovoce
con tono triste. – Dovreste smetterla di prendervi cura di me.- Continuò poi
più fredda.
- Non dire sciocchezze… qualunque cosa ti ha
detto Ginevra lascia perdere, è da un po’ di giorni che è strana.- Disse duro.
La girò verso di sé – Noi ti vogliamo bene…- assunse un tono più dolce - Io ti
voglio bene, sei la persona più importante della mia vita, l’altra metà del mio
cuore, non puoi impedirmi di preoccuparmi per te.- La strinse forte – non so che
cosa farei se ti perdessi.- Le sussurrò sul collo.
- Oh Harry…- si girò e lo abbracciò forte
iniziando a piangere sciogliendo tutta la tensione che aveva accumulato durante
la giornata.
- Schhhh… su calmati non è successo niente.-
Le disse con dolcezza mentre le accarezzava i capelli e una mano appoggiata
sulla schiena che la stringeva forte.
Le diede un bacio sui capelli, poi un altro
sulla fronte, un altro sulla tempia e un altro sulla guancia assaporando il
gusto salato delle sue lacrime.
Hermione a quel contatto smise di piangere,
chiudendo gli occhi godendosi della dolcezza dei suoi baci. Harry le prese il
viso tra le mani, le alzò il volto e la guardò negli occhi. In quei due
bellissimi occhi dorati, resi lucidi dalle lacrime, ma brillanti dal fuoco.
Come ipnotizzato si avvicinò al suo viso.
Aveva una gran voglia di assaggiare le sue labbra, di sentire il contatto con
loro. Hermione, con il cuore che batteva all’impazzata, si umettò
involontariamente con la lingua le labbra e subito dopo se le sentì sfiorare da
quelle di Harry.
- Hermione! Finalmente ti ho trovato!! Stai
bene??? Mi hai fatto preoccupare.- Disse Ginny quasi urlando entrando in sala
comune di corsa.
Harry e Hermione si staccarono subito udendo
la voce della rossa, ritornando prepotentemente alla realtà arrossendo in
volto.
- Sì Ginny non ti preoccupare, ho avuto solo
un piccolo scontro con Draco.- Sorrise pensando al duello di prima e come lo
aveva sconfitto.
- Draco??- Dissero sorpresi Harry e Ginny
insieme.
- Malfoy!!... volevo dire.- aggiunse più a
bassa voce distogliendo lo sguardo dai due amici.
- Beh dopo di questo mi sa che hai proprio
bisogno di riposare.-
Senza aspettare che la strega ebbe detto
niente, la rossa la prese per un braccio, l’aiutò ad alzarsi.
- Buona notte Harry.- Disse mielosamente
lanciandogli uno sguardo seducente mentre la riccia non ebbe il coraggio di
guardarlo.
- Notte ragazze.- Rispose cercando di tenere
un comportamento normale.
Harry le guardò salire le scale e non poté
fare altro che andare a letto anche lui.
Svestendosi sentì sulla camicia il suo
profumo, la dolce fragranza di vaniglia di Hermione. Dischiuse le labbra e si
passò la lingua per assaporare quel fugace contatto.
Ancora una volta era stato così vicino ad
averla per sé ma la fortuna non era stata dalla sua parte e aveva infranto il
sogno in mille pezzettini.
Continua…
Spazio ai
lettori:
falalula: Draco è Draco… quanto lo adoro era quasi in
vantaggio in questo capitolo… è un avversario temibile per Harry che dovrà
stare molto attento d’ora in poi ^__^
Sabri89: hai visto, sono stata brava e l’ho fatto lungo,
lungo… spero che ti sia piaciuto e non finisce qui. Hermione avrà tempo di
decidere, tutta l’estate chissà dove cadrà la sua decisione
PennyPing: grazie sei davvero troppo buona con me, credo che
questo capitolo non ti deluderà. Ci sentiamo presto quando torni. Baci.
polyanna: sono orgogliosa che hai lasciato un messaggio
proprio a me, mi hai reso felice, soprattutto sapere che non lo fai sempre.
Grazie mille, spero che continuerai a farlo, anche se non ti piace.
hEiLig FuR ImMeR:
pazienza mia cara, pazienza… si svelerà tutto a tempo debito, sono contenta che
la storia ti piaccia.
Hachiko_Black: benvenuta nel club!! Riduttivo… ma sei impazzita??
No, no esagera pure e non annoi mai ^__^ non mi stanco a leggere i commenti.
Già questa mio Draco lo adoro, come adoro Harry … no so proprio
come andrà a finire.
Magia: eccoti accontentata, se non l’ho spezzato in 6
parti l’ho fatto solo per te ^_^, non volevo che mi venissi a rincorrere con la
Firebolt …. ma tu mi prometti che aggiorni presto??? Magnifico il nuovo
capitolo.
pei_chan: benvenuta anche a te nel clan… come ti capisco
anche io quando incontro FF che mi piacciono non riesco più a smettere di
leggere facendo le ore piccole. Adoro tutti e quattro i personaggi Harry –
Hermione – Ron e Draco, ognuno di loro ha qualcosa di speciale… l’unico neo è la
piattola Weasley che dovrò farmela piacere XD
BellaWitch: ben arrivata!!! Grazie mille ancora per la
fanhart che mi hai inviato … bellissima… eh già l’eterno dilemma Biondo o Moro,
Grigio o Verde, chi lo sa0__o
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come un paese (siete davvero in tanti), sono contenta
di tutte queste letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto chi volesse
lasciare un segno del suo passaggio mi renderebbe molto felice.
Anche se in ritardo di un giorno da quello che avevo previsto eccomi qua
con un altro bel capitolo
Anche se in ritardo di un giorno da quello
che avevo previsto eccomi qua con un altro bel capitolo…
Buona lettura
Light
Il bel cielo azzurro e il sole caldo del
giorno prima erano stati sostituiti da un cielo grigio, pieno di nuvole e da
una fitta pioggia.
Hermione era seduta fuori su un muretto,
appoggiata ad una delle colonne. Le piaceva il rumore della pioggia. Le donava
una sensazione di benessere. Si mosse leggermente per maledirsi subito dopo
sentendo il dolore ai muscoli.
“Tutta colpa di Malfoy!” pensò infastidita
massaggiandosi le braccia.
“Beh lo hai voluto tu, l’hai istigato, l’hai
portato a fare quello che esattamente volevi che facesse, quindi non
prendertela con lui” la rimproverò la voce della sua coscienza.
“Cazzo!” pensò sorridendo passandosi le mani
dietro la schiena.
Non avrebbe mai creduto di riuscirci. Per un
attimo aveva tremato, vedendo l’espressione dura e fredda negli occhi del
biondo, mentre le lanciava la maledizione. Quello sguardo l’aveva paralizzata
impedendo al suo corpo di reagire prontamente. Strinse i pugni, arrabbiata con
se stessa per quella debolezza. Doveva migliorare, non poteva accadere di
nuovo, altrimenti non ce l’avrebbe mai fatta a diventare un Auror e soprattutto
a essere affidata alle missioni speciali.
Hermione cambiò posizione staccandosi dalla
colonna e mettendosi a sedere con le gambe a penzoloni, appoggiando le mani sul
freddo marmo e dando la schiena al corridoio.
Sentì dei passi avvicinarsi a lei, ma non si
mosse. Chiuse gli occhi. Un leggero sorriso comparve sulle sue labbra e attese.
Un lieve bacio le sfiorò la guancia destra e
poi si sentì abbracciare mentre teneramente un bacio si appoggiava sui suoi
capelli.
- Buongiorno.- Le dissero in coro Ron e
Harry.
- Buongiorno anche voi.- Gli sorrise
appoggiando la mano sul braccio del rosso che dolcemente la stringeva voltando
il capo per stampargli un bacio sulla guancia.
- Niente colazione sta mattina Herm?- Le
chiese Ron in apprensione preoccupato che non si fosse ripresa dal
combattimento della sera precedente.
Hermione infastidita da quel tono si slegò
dall’abbraccio dell’amico distaccandosi un po’ da lui.
- L’ho già fatta papà…- iniziò
indirizzandogli un’occhiataccia d’avvertimento a non continuare con quel tono.
Harry rise di gusto alla faccia sorpresa dell’amico.
- Sta mattina mi sono svegliata presto,
visto che ieri sera ho saltato la cena, e ho fatto colazione molto prima di voi
dormiglioni.- Sorrise ma incontrò lo sguardo truce dei due.
- Non farmi ricordare ieri sera altrimenti
strozzo Malfoy!- Sbottò nervoso Ron.
- Cambiamo discorso che è meglio perché se
solo ci ripenso mi ribolle il sangue e…- continuò Harry ma fu bloccato dalla
mano di Hermione che era scesa dal muretto e li guardava truce stando in piedi
di fronte a loro.
- Ascoltatemi bene e aprite le orecchie
perché lo ripeterò solo una volta: SONO – STATA – IO – A – ISTIGARE – MALFOY –
scandì le parole – Sapete benissimo, che se mi ci metto, riesco a fargli
saltare i nervi!- ghignò ripensando come lo aveva fatto incazzare – quindi, per
l’ultima volta: LUI NON C’ENTRA NIENTE!! Tutto quello che è successo è accaduto
perché L’HO VOLUTO IO!– Terminò con tono alterato.
- Eh brava Granger, così mi hai manipolato
per benino proprio come farebbe un eccellente Serpeverde.- Ironizzò la voce di
Draco alle sue spalle.
Hermione sentendo quella frase arrossì.
“Cazzo! Malfoy arriva sempre nei momenti
meno opportuni!” Pensò imbarazzata.
- Sono orgoglioso di te, signorina!- le
disse con un sorriso ironico stampato sulle labbra e stringendola a sè – noto
con piacere che la mia vicinanza ti ha migliorato.- Rise di gusto seguito a
ruota da Ron mentre Harry sorrise leggermente osservando come il biondo la
teneva stretta.
- Buongiorno…- le augurò con tono più caldo
appoggiando un bacio sulla guancia sinistra – come ti senti sta mattina?- Le
chiese premuroso massaggiandole la schiena.
Il serpeverde sapeva fin troppo bene come ci
si sentiva il giorno dopo aver ricevuto la maledizione Cruciatus, infatti, la
strega provò subito sollievo sotto il tocco di quella mano esperta e i muscoli
iniziarono a distendersi.
- Brava, così va meglio, oggi cerca di non
irrigidirti e di stare rilassata, vedrai che passerà prima.- Le fece
l’occhiolino complice.
Hermione annuì leggermente a
quell’indicazione lasciandosi massaggiare la schiena abbandonandosi al suo
corpo.
- Tutto questo non sarebbe successo… è colpa
tua!!! Se solo ti fossi controllato…- sbottò Harry stringendo forte i pugni
scattando in piedi.
La riccia s’irrigidì sentendo quelle parole
e si mise di fronte a Potter scostandosi da Draco avvertendo un lieve dolore
alla schiena che le fece comparire una smorfia sul viso.
Occhi d’oro di fuoco che si scontrano contro
occhi verdi in tempesta.
- Lui non doveva…- continuò furente prima
che le parole gli morirono in gola dalla rabbia che provava in quel momento.
La strega alzò la mano e lo schiaffeggiò,
pentendosi subito dopo, indietreggiando di qualche passo.
“Che cosa ho fatto?” Si chiese incredula.
Una gelida aria investì i 4 maghi.
Ron era sussultato, Draco aveva spalancato
gli occhi e Harry era rimasto basito dal gesto dell’amica.
Hermione teneva la testa bassa e continuava
a fissarsi la mano che aveva colpito la guancia dell’amico.
- Gli esami di fine anno hanno fatto saltare
i nervi un po’ a tutti.- Disse Ron, dopo qualche secondo, per sdrammatizzare
quella situazione, accennando un sorriso grattandosi il capo.
La strega alzò la testa verso il rosso che
quando incrociò il suo sguardo le sorrise.
Hermione si sentì le lacrime agli occhi.
Mosse qualche passò indietreggiando.
- Io… io…- balbettò ma non riuscì a dire
niente e scappò letteralmente via.
I tre, con il viso triste, la fissarono
andare via.
- Complimenti Harry… era proprio quello che aveva
bisogno la Granger, essere tesa e nervosa, sei un vero idiota!- Lo ammonì
severo il Serpeverde.
Il moro si girò di scatto verso l’amico e lo
prese per il colletto della camicia.
- Smettila di starle addosso.- Lo intimò.
- Geloso Potter?- Gli chiese con un ghigno
divertito sul viso.
- Fottoti Malfoy!- Ringhiò con rabbia
lasciando la presa dalla camicia prima di andarsene dopo qualche istante.
Ron vedendo i due si passò una mano rassegnato
sul viso.
Hermione fermò la sua corsa.
“Ma che sto facendo? Che cosa ho fatto? Che
mi ha preso?” bloccò il flusso dei suoi pensieri.
Guardò di nuovo la mano che era lievemente
arrossata.
- Stupido!- Disse ad alta voce.
Aveva appena finito di mettere le cose in
chiaro e lui che cosa aveva fatto? Aveva di nuovo aggredito Malfoy, senza
motivo, facendo ricadere la colpa per quello che era successo su di lui, quando
in realtà era stata tutta una sua idea.
La strega si strinse la mano colpevole sul
petto: era la prima volta che schiaffeggiava Harry.
- Stupido!- Ridisse ad alta voce.
Iniziò a camminare con calma, sbollendo la
rabbia, ma all’improvviso si fermò vedendo la figura del moro dall’altra parte
del corridoio.
- Stupido.- disse a bassa voce sfrecciandogli
uno sguardo severo.
Il ragazzo si arrestò accorgendosi della sua
presenza e rimase immobile a guardarla non sapendo cosa fare.
Lei si avvicinò di qualche passo, incerta
sul da farsi, chiedendosi se dovesse andare avanti e ignorarlo o parlargli.
Alla fine si trovarono uno di fronte all’altro, in silenzio, occhi verdi fusi
in quelli d’oro. Non avevano bisogno di parole, bastava solo uno sguardo per
capire quello che pensava l’altro.
Harry ad un tratto allargò le braccia come
un chiaro invito di pace.
Hermione sorrise e si lanciò tra le sue
braccia.
- Mi dispiace Harry. Io non volevo.- Gli
disse nascondendo il viso nel suo petto respirando a fondo il suo buonissimo
profumo di muschio bianco.
L’amico iniziò ad accarezzarle i capelli
stringendola forte a sé.
- Lascia perdere è anche colpa mia… come
dicevi… – fece finta di pensarci un attimo - … ah si sono uno stupido!-
Sorrise.
La sentì ridere.
- E che…- si bloccò.
Hermione alzò la testa a guardarlo e si
accorse che era leggermente arrossito, gli fece tanta tenerezza.
- Nessuno prenderà il tuo posto nel mio
cuore Harry…- lo guardò immergendosi in quelle gemme verdi – non dubitarne mai,
quello è solo e sarà sempre tuo – lo rassicurò prendendogli la mano e appoggiandosela
sul cuore.
- Come tu nel mio.- Le disse lui dolce
prendendole la mano e portandosela a sua volta sul suo cuore.
- Tu, Ron e…- abbassò la testa rassegnata
per poi tornarlo a guardare – ok anche Malfoy…- sorrise chinando lievemente il
capo - …siete importante per me.- Gli sorrise stringendosi di nuovo a lui.-
siete la mia famiglia.-
Rimasero un attimo in silenzio beandosi del
calore che sentivano al contatto con il corpo dell’altro.
- Se dovessi scegliere… beh si, insomma, se
un giorno dovessi fare una scelta…- iniziò confuso Harry – chi sceglieresti tra
Draco e me?- Le chiese in un soffio senza respirare.
Hermione lo guardò incerta. “Ma che domande
sono?” pensò.
- Non avrei dubbi.- iniziò la strega
guardando l’amico dritto negli occhi che già sorrideva sicuro della risposta –
nessuno dei due perché mi rimarrebbe sempre Ron!- Rise divertita vedendo la
faccia sbiancare del moro.
- Strega!- L’appellò risentito
- Si grazie una delle migliori!- Gli rispose
divertita staccandosi da lui, mettendosi le mani alla vita e gonfiando il petto
come se avesse ricevuto un premio nobel “come miglior strega dell’anno”.
Harry la acciuffò e iniziò a farle il
solletico.
- No, no fermo…- sganasciandosi dal ridere –
dai, dai, stavo scherzando!-
Dopo qualche minuto d’ilarità Potter ebbe
pietà di lei, tenendola stretta mentre si calmavano e il respiro di Hermione
tornava regolare.
- Spero, di non trovarmi mai nella
situazione di dover scegliere tra uno di voi.- Disse triste.- preferirei
morire.- Chiuse gli occhi spaventata da quella remota possibilità.
- Ehi! Stai tranquilla non succederà mai…-
le sorrise, poi un lampo divertito gli si mosse negli occhi – sempre se Draco
rimarrà al terzo posto!-
Entrambi scoppiarono a ridere.
Un’ombra scura stava guardando tutta la
scena in un angolo ombroso del corridoio.
“Maledizione! Questa non ci voleva!! Devo
fare qualcosa o sarà troppo tardi” Ghignò prima di andarsene e scomparire nel
buio.
- Tempesta passata, mi sembra?- Chiese Ron
al biondo vedendo Harry e Hermione parlare tranquillamente da lontano.
- Pare proprio di sì. Quando quei due
litigano fanno sentire in colpa tutti, anche se non si è fatto niente.- Soffiò
Malfoy esasperato.
- E’ stato sempre così. Ormai io ci sono
abituato. Se litigavamo Hermione ed io, era normale routine di poca importanza,
se invece lo facevano loro erano guai: perché… perché…- si fermò un attimo non
sapendo dare una spiegazione - … è sempre stato complicato tra loro. Se
Hermione discute con il sottoscritto, è per una stronzata…- sospirò – se invece
lo fa con Harry e perché lui riesce a pungerla sul vivo e a farle tirare fuori
la sua grinta da Grifondoro.- Concluse.
Il Serpeverde sorrise vedendo la faccia
dell’amico che molto probabilmente stava ricordando una delle volte che la
bella strega aveva dato il meglio di sé.
- E quando discute con me?- Gli chiese Draco
già ridendo sotto i bassi.
- Aaah beh quello è per puro divertimento
Malfoy. A volte penso che in lei ci sia del sadico.- Rispose Ron ridendo di
gusto seguito dall’amico.
- Possiamo unirci o rischiamo di prenderle
anche noi?- Le chiese Draco divertito mentre si avvicinava ai suoi amici,
seguito da Ron.
- Beh Malfoy, se non ricordo male, mi sembra
che tu abbia già preso la tua razione.- Ironizzò la strega.
- Non tirare troppo la corda Granger che
prima o poi si spezza.- La avvertì sfrecciandole un’occhiataccia.
- Buoni, buoni fate i bravi.- Li calmò Ron.
I tre ragazzi si misero di fronte a
lei:Ron in centro, Harry e Draco ai
lati.
Hermione ebbe la sensazione di ritrovarsi al
patibolo.
- Vi voglio bene!- Si lasciò andare,
abbracciandoli tutti e tre, creando, in questo modo, un diversivo.
I tre amici rimasero sorpresi da quel gesto
d’affetto, così spontaneo, ma in fondo, era tipico della strega lasciarsi
andare a quegli slanci di tenerezza.
- La mia vita è solo mia e pertanto sono io
a decidere – Gli disse severa tenendoli ancora abbracciati e poi staccandosi da
loro – smettetela di fare i fratelli maggiori che quella che tra noi è più
grande è la sottoscritta.- Li guardò duramente soffermandosi soprattutto su
Ron. – Sono in grado di badare a me stessa.- Ribadì mentre nella sua testa
rimbombavano ancora le parole di Ginny del giorno prima.
- Herm!- La riprese Ron.
- Hermione!- La sgridò Harry.
- Granger!- L’ammonì Draco.
- Noto con piacere che sapete come mi
chiamo.-Rise di gusto sentendo appellarsi
dai tre amici in modo diverso consono a loro.
- E’ più forte di noi… l’abbiamo promesso
quel giorno ai tuoi genitori, tutto per te, sempre e comunque, insieme.- Ron la
strinse tra le sue braccia, seguito subito dopo da Harry e Draco.
Hermione, anche se non l’avrebbe mai ammesso
in loro presenza, era felice di tutte quelle attenzioni, loro: il suo mondo… la
sua famiglia.
- Ragazzi???...- respirò a fatica – così mi
fate fuori prima del tempo.-
I tre, invece di mollare la presa, la
stritolarono ancora per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
- Quando fate così non vi sopporto.- Gli
disse una volta libera dalla loro presa, mettendo un finto broncio e le mani
incrociate al petto, poi guardando oltre alle spalle dei ragazzi, lo vide.
- E’ arrivato…- disse un soffio.
I tre si girarono per capire chi avesse
attirato l’attenzione dell’amica mentre quest’ultima gli correva incontro.
- Vicktor Krum!!- Dissero in coro in tono
quasi disgustato.
- E’ questo che cosa vuole ora?- Chiese
irritato Malfoy.
- La deve stringere così?- Osservò Harry
notando le mani del bulgaro strette alla vita della ragazza.
- Ma ti pare se la deve guardare in quel
modo? Da quand’è che non vede una ragazza?- Puntualizzò Ron sbalordito.
- Emmm… fratellone… no una ragazza, direi
una donna.- Sottolineò irriverente Ginny comparendo alle loro spalle scuotendo
la testa affermativamente – Su a cuccia voi tre, fate i bravi.- rise divertita
– Se non erro il concetto ve l’avevo già ampliamento spiegato ieri sera a cena di
che cosa ha bisogno una donna, o in questo caso Hermione…- era un’occasione
irresistibile per lei per prendere in giro i ragazzi.
- Emm Harry non mi sembra che Hermione
stringa di meno Vicktor… - sorrise in direzione del moro – e chiamiamola scema,
guarda che corpo, anzi io farei di peggio!- Fece scivolare il suo sguardo sul fisico
atletico del mago e con questa affermazione si guadagnò un’occhiataccia dai
tre, ma lei continuò imperterrita.
- Da quello che si vocifera pare che Krum…-
fece una pausa attirando su di sé l’attenzione dei tre maghi – Le volesse
parlare.- terminò in modo generico.
- Di cosa?- Chiese subito Harry.
- Non saprei… si è sparsa la voce che le
vuole fare una proposta.- Un ghigno si affacciò sul suo viso.
I tre sbiancarono all’improvviso.
“Ahhh… maschi!” pensò divertita. “Basta con
quella so-tutto-io è ora che si occupi di me!”
- Harry vieni che ho bisogno di una mano con
un esercizio di difesa…- lo prese per il braccio quasi trascinandolo, poi si
voltò verso gli altri due – Ron guarda che c’è Luna che ti sta cercando… ciao
Draco ci vediamo dopo.- Salutò con la mano il biondo prima di stringersi al
moro.
- Amico ci vediamo più tardi, c’è la mia
bella che mi desidera.- Il rosso sorrise malizioso a Malfoy.
Hermione con la coda dell’occhio non si
perse la scena di Ginevra e il modo in cui si era stretta ad Harry. Il viso
s’incupì. “Perché ogni volta gli deve stare così appiccicata” sbuffò
leggermente.
- Tutto bene?- Le chiese Krum.
- Certo!- Gli sorrise e poi notò che Draco
si stava avvicinando.
Vicktor seguì lo sguardo della strega e si
girò a sua volta per vedere chi avesse attirato la sua attenzione.
- Malfoy.- Lo salutò con un gesto del capo
in tono serio.
- Krum.- Lo imitò l’altro posando poi
l’attenzione sulla riccia – Hermione noi ci vediamo sta sera dopo cena, è ora
che tu abbia la tua ricompensa che tanto hai faticato a conquistare.- Le
sorrise malizioso facendo intendere al bulgaro tutt’altra cosa. Si avvicinò
alla ragazza, la strinse tra le sue braccia fece scivolare la mano dalla
schiena fino al suo sedere ma prima che potesse toccarglielo Hermione lo
bloccò. Draco non si perse d’animo e le sfiorò il collo con un bacio prima di
lasciarla andare.
La ragazza divenne rossa come un pomodoro,
facendo concorrenza addirittura anche a Ron, mentre Vicktor la guardava
sorpreso.
- Non è quello che pensi… - si giustificò
subito - Lascia stare è una lunga storia.- poi girandosi verso il biondo –
Malfoy sei morto!- Gli urlò arrabbiata.
Draco, per tutta risposta, alzò un braccio e
la salutò senza scomporsi continuando a camminare verso i sotterranei.
- Hermione non dirmi che tu sei insieme a
quel Serpeverde?- Le chiese Krum sorpreso.
- Vicktor non dire stupidaggini.- Gli
rispose scacciando infastidita le sue parole con un gesto della mano – è un
idiota, gli piace stuzzicarmi…- sospirò – è il nostro modo di comunicare, da
sempre.- Gli sorrise.
“Questa volta l’ha combinata grossa ma sta
sera mi sente!” pensò indispettita dall’atteggiamento del biondo.
- Allora hai deciso?- Le chiese il bulgaro
dopo un po’ che stavano camminando.
- Non ancora. È una decisione difficile, me
lo hai detto anche tu che hai dovuto rinunciare a tutto quando sei entrato a
far parte della sezione speciale degli Auror.- Rispose mestamente.
- Va bene, non voglio farti pressioni, ma
saresti un valido aiuto, ne sono più che sicuro.- Le sorrise.
- Grazie…- si fermò un attimo abbassando la
testa – ma lasciare Ron, Malfoy e Harry non so se ne ho il coraggio… in fondo
loro sono tutto quello che ho di più caro, la mia famiglia, ho già perso i miei
genitori non so se riuscirei a staccarmi anche dai quei tre.- Disse triste.
- Ma potresti salvarne tanti altri…- Krum si
pose di fronte a lei appoggiandole lemani sulle spalle – non ti ho mai detto che sarà semplice, e mai te lo
dirò… riflettici, sono sicuro che prenderai la decisione più giusta.- Le
sorrise.
Hermione lo abbracciò – Grazie Vicktor sei
un amico.-
- Purtroppo…- sospirò mentre la strega lo
guardò storto – Dai mi sono rassegnato…- la riccia assottigliò gli occhi – Sto
scherzando.- rise divertito – La prossima volta che verrai a trovarmi ti
presenterò la mia dolce metà: Katiuscia.-
- Oh chi si rivede!- Fece Ginny ad Hermione
quando le si sedette accanto a cena. – Krum è andato via?- Le chiese attirando
in questo modo l’attenzione di Ron ed Harry.
- Sì, ci siamo appena salutati.- Rispose
Hermione con indifferenza mentre prendeva un pezzo di pane. – E’ stato bello
passare del tempo in sua compagnia. Abbiamo parlato molto. Mi ha raccontato un
sacco di cose, del suo lavoro, della sua vita e…- i due ragazzi si fecero più
attenti -…della sua ragazza Katiuscia.- Dicendo questo girò la testa verso i
due amici che subito si riconcentrarono sul proprio piatto ormai vuoto fingendo
disinteresse.
“Bambini” pensò la strega divertita.
La pioggia aveva ripreso a scendere dal
cielo fitta, fitta dopo cena. Un lampo rischiarò la stanza delle necessità
illuminando la figura della giovane strega seduta per terra in attesa di
qualcuno.
Temporale, gocce di pioggia, da quel giorno,
quando tutto era finito, adorava i temporali estivi, perché tutto la
trasportava a quel momento facendola immergere completamente in quel bellissimo
ricordo, e per l’ennesima volta, anche quella sera, Hermione Jane Granger si
lasciò trasportare da quell’ondata di pensieri.
Draco entrò silenziosamente, credendo che la
grifondoro non fosse ancora arrivata, e invece, la trovò lì seduta al buio, con
gli occhi chiusi immersa completamente in un altro mondo.
“Bene, sarà più divertente. Preparati
Granger che iniziamo con la prima lezione”.
Si avvicinò a lei senza parlare. Si
concentrò per entrare nella mente di Hermione.
Piove, c’è uno strano silenzio nell’aria.
Tutto intorno è distrutto, corpi a terra senza vita.
“La fine della guerra”
Solo una giovane donna è in piedi, bagnata
fradicia, con le mani al petto, gli occhi sbarrati che attende, incurante della
pioggia cessante che viene giù dal cielo.
“Hermione”.
Una grande luce si diffonde nell’aria.
Un’esplosione si sente lontano.
Il corpo della strega è scosso da un forte
tremore, trattiene a stento le lacrime, sempre più rigida e poi… quando tutto
si dissolve torna la calma, lascia cadere le braccia, che poco prima teneva
strette al petto, ai lati del corpo. Un sorriso radioso si dipinge sul volto. I
suoi muscoli si distendono facendo rilassare il suo corpo paralizzato come una
statua. Muove incerta i primi passi e poi si slancia verso la figura che si sta
avvicinando a lei che risorge dalla luce abbagliante.
“Harry”.
Si ferma di fronte a lui. Si guardano negli
occhi. Lui le accarezza una guancia mentre lei dopo un attimo porta la mano
sulla sua. Tutto intorno è avvolto nel caos, ma in mezzo a loro c’è solo calma.
I loro visi si avvicinano sempre di più. Lei gli sorride dolcemente, prima che
lui posi delicatamente le labbra sulle sue. Teneramente le sfiora, poi quando
la strega gli butta le braccia al collo, passandogli le mani tra i capelli, lui
le spinge la testa lentamente vicino a sé, approfondendo l’intensità del bacio.
I due maghi continuano a baciarsi, con
calma, senza fretta, assaporando le labbra dell’altro e tutte le emozioni che
li travolgono.
“Che calore…perchè ho il cuore che mi
batte velocemente e cos’è questa sensazione che mi aggroviglia lo stomaco e mi
lascia senza fiato…ma… ma queste sono le emozioni che sta provando la Granger!”
Si allontano per un breve istante. Harry le
sfiora il naso con il suo e le accarezza la guancia prima di stringerla forte a
sé. “E’ tutto finito.” Le dice con un tono caldo e rassicurante.
Finalmente le lacrime scendono dagli occhi
della ragazza, che si lascia andare in quella stretta sicura.
“Pace
e…”.
- BASTAAAAA!!!!-
Draco chiuse gli occhi a quel grido e ritornò
al presente incontrando due occhi di fuoco che se avessero potuto l’avrebbero
incenerito all’istante.
- Siamo alquanto debolucci in materia
Granger.- Le disse strafottente.
- Come hai osato!- Hermione si era alzata in
piedi arrabbiata.
- Che cosa credi che ti vengono a chiedere
il permesso se possono leggerti nella mente?- Le chiese usando il suo solito
tono ironico che mandò ancora di più su tutte le furie la strega.
- Tu… tu…- Strinse forte i pugni non
trovando neanche le parole per la troppa rabbia che provava in quel momento.
- Lumus!- Gridò Draco illuminando la stanza
e accorgendosi del rossore che era comparso sul viso della ragazza “Ops” pensò.
– Ora si spiega perché ogni volta che diluvia te ne stai fuori a guardare la
pioggia con sguardo perso.- Sorrise.
- Smettila… non puoi capire.- Gli disse
fredda facendo scomparire il ghigno divertito dal viso del biondo.
- Vorrei rammentarti che quando un mago
entra nella mente di qualcuno oltre a rivivere i momenti prova le stesse
sensazioni che il soggetto ha sentito.- Le si avvicinò cautamente appoggiandole
le mani sulle spalle – che problema c’è tu e Harry vi siete baciati, che sarà
mai.- Minimizzò.
- Basta…- gli disse debolmente – io ho
creduto di averlo perso, pensavo di avervi perso… anche Ron e te.- si strinse
le mani al petto. – credevo di morire dal dolore che provavo non vedendovi
tornare.- Lo abbracciò forte – non puoi capire che cosa sentiva il mio cuore in
quei pochi minuti che sono stata da sola senza sapere niente di voi, quale
sarebbe stato il nostro destino.-
Draco prese ad accarezzarle i capelli – Mi
dispiace Granger.- le disse dolente – Non ci avevo mai pensato.-
La sentì sorridere – Questo si che è da
annotare…- emise un ridolino cacciando indietro le lacrime – Draco Lucius
Malfoy che chiede scusa.- si lasciò andare non riuscendo più a trattenersi.
Il Serpeverde si irrigidì e si staccò dalla
ragazza. – Va al diavolo Granger!- Disse irritato.
- Ok, ok la smetto…- cercò di riprendersi –
ora mi calmo.- Trattenendo la rissaiola che le era venuta.
Lui le rifilò una delle sue occhiatacce
gelide. Hermione gli si avvicinò e gli appoggiò una mano sul braccio.
- Sono orgoglioso di te, signorino!- Gli disse
ridendo ripetendogli le stesse parole che lui le aveva detto quella mattina –
noto con piacere che la mia vicinanza ti ha migliorato.- terminò in tono
ironico.
- Hai finito?- Le chiese seccato.
Lei ci pensò un po’ su – Beh si dai.- Gli
sorrise di nuovo.
- Comunque…- iniziò avvicinandosi a lei – a
me mica mi hai baciato in quel modo quando mi hai visto tornare!- Sogghignò
divertito dal repentino cambiamento di colore del viso della strega. – A stento
mi hai abbracciato.- Si finse offeso.
- Malfoy! Allora avevo appena iniziato a
fidarmi che cosa pretendevi, che venissi anche a letto con te?- “Oddio che cosa
ho detto!” distolse subito lo sguardo dal biondo allontanandosi da lui di
qualche passo.
Questa volta fu il turno di Draco a ridere a
crepapelle – Granger, Granger… quando vuoi io sono sempre pronto a soddisfare
le tue voglie!- la prese in giro.
- Fottiti.- Gli grugnì.
- Cos’è un invito implicito?- Rise ancora di
più.
La strega si andò a sedere su una delle
poltrone più lontano da lui osservandolo mentre se la rideva. “Stronzo!”
Passati un paio di minuti in silenzio, il
Serpeverde richiamò dei soffici cuscini e li appoggiò a terra.
- Avanti Granger basta scherzare ora.
Iniziamo!- Le fece segno con la mano di avvicinarsi e di sedersi sul cuscino
che aveva di fronte.
Hermione, anche se di controvoglia, si
avvicinò e si sedette sul cuscino di fronte al Serpeverde.
- Prima di iniziare – gli disse con tono
deciso guardandolo dritto negli occhi severamente – mi devi promettere che non
te ne approfitterai per ficcare il naso nei miei ricordi…- lo guardò ancora più
duramente – sono solo MIEI, siamo intesi?-
Draco scosse la testa in segno negativo.
- Mi dispiace Granger, non ti prometto
proprio un bel niente, dipenderà tutto da te! Te lo ripeto, se non vuoi che mi
faccia i cazzi tuoi, impediscimelo, altrimenti non mi farò nessuno scrupolo a
girare tra i tuoi ricordi…- ghignò divertito con una punta di sadismo – e poi
magari scopro altre cose interessanti su te e San Potter…- si fermò un attimo
pensando – beh da come ti ha baciato non direi proprio che San Potter
gli si addica più.- Rise divertito vedendo l’imbarazzo di Hermione.
La strega prese il cuscino lì vicino e
glielo buttò con violenza – Crepa Malfoy!-
Draco afferrò il cuscino e guardandola
seriamente si fermò nei suoi occhi. Le sue pupille si dilatarono, l’espressione
del suo viso s’indurì e si addentrò nei ricordi della ragazza.
Piove
e una sferzata di vento freddo che gela il sangue.
La
strega, di fronte al mangiamorte, ferita, stanca, sanguinante ma sempre con il
fuoco combattivo negli occhi. Tiene la bacchetta in posizione d’attacco ma il
mangiamorte è più svelto di lei e la disarma. Cade a terra, ma prima che possa
essere colpita nuovamente, vede se stesso che si butta su di lei per
proteggerla con il suo corpo prima di schiantare il nemico.
“Dolore, paura…”
Incontra
i suoi occhi e sente il suo cuore che batte forte mentre lui la stringe forte
tra le sue braccia e le sussurra all’orecchio “Non ti preoccupare Hermione, ci sono io ora con te”
“Affetto, fiducia, protezione, amore”.
All’improvviso tutto diventa buio e ritorna
alla realtà.
Gli occhi di Draco si posano sul viso della
strega che nonostante la stanchezza per l’averlo contrastato ha le gote rosse.
La riccia, arrabbiata con se stessa, per
avergli permesso di intrufolarsi nei suoi ricordi un’altra volta, respirava
affannosamente.
“Proprio quel ricordo doveva andare a
pescare! Merda! Tutta colpa di questa pioggia che li evoca nella mia mente”
pensò risentita.
- Ma guarda un po’ che cosa ho scovato, la
prima volta che ti sei fidata di me… sbaglio o il tuo cuore galoppava come un
cavallo solo perché ti tenevo tra le mie braccia.- La stuzzicò divertito –
Questo pegno mi sta proprio iniziando a piacere.- Ghignò.
Hermione, cercando di non badare alle
sfrecciatine ironiche del Serpeverde, si concentrò su di lui.
Venne avvolta in un buio completo. Vagò per
un po’ fino a quando non scovò una porta. Faticò ad aprirla ma poi ci riuscì.
Si trovò davanti due bambini undicenni che si fronteggiavano: uno biondo solo,
pieno di sé, mentre l’altro con due splendidi occhi verdi affiancato da altri
due, una ragazzina con degli orrendi capelli crespi e un ragazzino dai capelli
rossi vivaci.
“Ma siamo noi al primo anno! E’ la prima
volta che ci siamo scontrati”
Le
parole volano feroci tra i due ragazzini, quando la bimbetta interviene in
difesa del rosso.
“Ma che cos’è questo strano battito… non
riesco a capire… sorpresa, no interesse!”.
Tutto
ritornò nero e la strega si ritrovò di nuovo nella stanza. Sul suo viso c’era
un’espressione sbalordita da quello che aveva scoperto. Guardò Draco incredula.
- Oh
beh, questa è bella!- Si lasciò sfuggire. Si sentiva stanca e si distese sul
pavimento.
“Certo
che impara in fretta!” sorrise tra se il biondo, sconcertato
dall’intraprendenza dell’amica. Aveva faticato parecchio per sottrarsi dalla
sua mente e contrastarla.
-
Direi che per sta sera è più che sufficiente.- Le disse.
-
Cos’è Malfoy hai paura che scopra dell’altro? È così non ero solo un’inutile
mezzosangue.- Sorrise soddisfatta.
- Bada
come parli Granger.- La ammonì evitando per la prima volta il suo sguardo.
“Voglio
riprovarci” pensò la strega fiduciosa da quello che era appena successo.
Si
concentrò come aveva fatto prima e si ritrovò immersa nel buio. Vide uno
spiraglio e guardò all’interno.
Il
mago era in piedi, sulla soglia della stanza e la stava fissando rapito mentre
combatteva contro le armature.
Hermione
si sentì invadere dal fuoco, un calore che la scombussolava, eccitante ed
emozionante nello stesso tempo, ma prima che potesse assaporare fine in fondo
di quella magnifica sensazione si ritrovò di nuovo nella stanza.
-
GRANGER!!!- Urlò Draco arrabbiato.
La
strega era tutta rossa in viso. “Oh mio dio!” pensò portandosi una mano sul
cuore per cercarlo di calmare, non riusciva neanche a respirare normalmente
talmente forte era stata quella sensazione di passione che l’aveva travolta.
Respirò a fondo più volte prima che tutto si normalizzasse.
Il
Serpeverde nel frattempo si era alzato ed era andato a guardare fuori alla
finestra.
“Cazzo!
Mi sto rammollendo se permetto ad una principiante di entrare a contatto con i
miei pensieri così facilmente” pensò arrabbiato con se stesso. “Tu lo sai perché succede questo” risuonò
una voce dentro di lui. Il biondo socchiuse gli occhi e strinse i pugni prima
di lasciarsi andare in un lieve sorriso.
La
strega gli si avvicinò e gli mise una mano sul braccio ma lui appena sentì il
contatto si scostò brusco.
-
Siamo pari.- Disse seria, poi quando lui le lanciò un’occhiata gelida, lei gli
sorrise.
- Andiamo
a dormire!- Le disse quasi come un ordine.
Lei
sbuffò ma poi lo seguì fuori dalla stanza.
Si
fermarono vicino alle scale. La ragazza salì un gradino e poi si voltò
fronteggiandolo.
-
Grazie.- Gli disse in un soffio sorridendogli dolcemente ma poi non resistendo
a stuzzicarlo gli chiese innocentemente distogliendo lo sguardo dai suoi occhi
– e così mi trovi sexy?- Arrossì lievemente
stampandosi un sorrisetto furbo sulle labbra.
Draco
sorpreso da quella domanda posta con quel tono sfacciato sorrise.
-
Impertinente.- Le appoggiò il dito sotto il mento e le alzò la testa in modo
che potesse guardarlo – tu cosa dici?- Si avvicinò al suo viso e le sfiorò le
labbra con un bacio.
Hermione
a quel contatto si irrigidì presa in contro piede non riuscendo più a muovere
un muscolo dalla sorpresa.
-
Beh che cosa ti aspettavi Granger, un bacio come ve lo siete dati tu ed Potter?
Diciamo che mi sono concesso un premio di consolazione.- Le chiese prendendola
in giro.
A
quell’affronto Hermione si risvegliò dal suo stato catatonico in cui era caduta
e gli sferrò una ginocchiata ai reparti bassi, colpendo i suoi preziosi
gioielli di famiglia.
Draco
per il dolore si piegò a terra.
-
Malfoy ti avevo avvertito, non giocare con me! Questo è anche per la figura di
merda che mi hai fatto fare con Vicktor!- Indispettita, si girò e prima di
passare il quadro della signora grassa si voltò verso di lui, che faticosamente
si era rimesso in piedi e gli disse – Buona notte Draco!- e sparì.
Il Serpeverde sorrise, passandosi una mano
tra i capelli biondi.
“Piccola strega!!” pensò divertito dalla
reazione che aveva avuto dirigendosi a piccoli passi verso i sotterranei.
Continua…
Spazio ai
lettori:
Arwen_90: grazie sono contenta che ti piaccia, e chi lo sa
che cosa deciderà Hermione… ovviamente non dovrà sottovalutare il fascino dei
Malfoy ma anche quello dei Potter non scherza XD
Hachiko_Black: hai proprio ragione, Ron è adorabile, mi piace
vederlo e immaginarmelo con quella punta di “maturo” in più rispetto agli
altri, e dargli quel tocco di sensibilità e istinto di protezione verso i suoi
amici. Lo adoro, come adoro tutti gli altri ^__^ … ovviamente tralasciando la
piattola XD.
polyanna: Grazie!!!! E hai proprio capito bene… Ginny non la
sopporto, soprattutto per come è andata a finire, che sgarro da parte della zia
Jo, la devo ancora perdonare. Tutte tranne lei, invece no ha scelto proprio la
rossa… bleah… quindi in questa FF mi vendico un po’… sinceramente non ho ancora
chiaro che ne sarà di lei, vediamo come si comporta..
Superfrancy89: calma, calma Harry è sempre Harry… ti ricordo che
il mio cuore è auror XD (come più volte ho detto) però devo dire che Draco è
sempre Draco…. Aahaaaaa che confusione!!!! Sono contenta che la storia ti
piaccia. Ci saranno degli sviluppi interessanti anche se non so quando e come
^__^… i personaggi fanno di testa loro…
sob!
pei_chan: hai proprio ragione su Ron… è per questo che nella
FF l’ho voluto riscattarlo, anche perché nella versione idiota non mi
piace per niente. L’idea di Ginny che ti sei fatta non è completamente
sbagliata ma io ci aggiungerei un po’ di bastardaggine in più… ops… basta,
basta, non ti dico nient’altro altrimenti scattano gli spoiler XD
stizy: sono contenta che la storia ti piaccia, e grazie
mi fa piacere che apprezzi il mio modo di scrivere… fammi sapere che ne pensi
di questo capitolo.
dolcepuffa: beh penso che ci hai preso in pieno con il tuo
commento, soprattutto sulla rossa XD --- piuttosto quand’è che aggiorni la tua
FF????
falalula: è davvero una bella lotta, anche perché non so chi
scegliere e penso neanche Hermione… che casino XD
magia: si hai proprio ragione, ad ogni capitolo ci provo
più gusto ad entrare nella storia, infatti si vede dalla lunghezza dei
capitolo, non li finirei mai, i personaggi di HP mi hanno preso davvero… ocio
che arriva la solita domanda… la tua FF??? dai coraggio che sono impaziente che
ho proprio bisogno di qualche bella sensazione del sentimento Auror che
solo tu sai darmi… che con tutte queste Dramione in giro si perde la
bussola ^__^
Hollina: sono contenta che la storia ti appassiona,
continua a seguirmi ce ne saranno delle belle!
BellaWitch: già già la piattola anche io la sensazione che
interferirà parecchio… uff che nervi … grazie per le fanart… manda, manda sono
curiosa che cosa ti suscita questo capitolo
_matthew_: ma ciao!!! Veramente la settimana delle sorprese…
sono stra contentissima che hai iniziato a leggere questa FF e soprattutto che
ti piaccia. Eh… eh… lo sai come sono fatta, i personaggi non staranno mai
tranquilli ^_-! Aggiorna presto le tue FF, che sono sempre ansiosa di leggere
qualche tuo bel capitolo.
Ok gente… ci sentiamo fra
sette giorni, a meno che il criceto non parta a razzo nel week … baci a tutti
^__^
Light
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come una città (siete davvero in tanti), sono contenta
di tutte queste letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto chi volesse
lasciare un segno del suo passaggio mi renderebbe molto felice.
Eccoci, come promesso e puntuale come un orologio svizzero
Eccoci, come promesso e puntuale come un
orologio svizzero… il conto alla rovescia è finito, oggi è il 1° settembre e si
riparte con la FF… non mi rimane altro che salutarvi e ci vediamo a fine
capitolo per i soliti ringraziamenti
Buona lettura
Light
Oltrepassato il quadro della signora grassa
Hermione si appoggiò pesantemente alla parete. Istintivamente si passò la mano
sulle labbra che poco prima erano state sfiorate da quelle morbide, calde e
sensuali di Draco Malfoy.
“Idiota di un Serpeverde!” pensò
stizzita.
Per un attimo si era illusa che… che… “Hei!
Non pensarlo neanche!” la voce della sua coscienza bloccò il flusso dei
suoi pensieri.
“Lo sai benissimo anche tu che Draco
Malfoy non si innamora mai!Neanche per te!”.
Si passò la mano sul volto come per
scacciare quelle strane idee e si avviò verso i dormitori.
Arrivò in sala comune e notò che il camino
era acceso. Sbirciò per vedere chi fosse sveglio e con sorpresa vide Harry
affacciato alla finestra con sguardo perso a guardare la pioggia scendere dal
cielo.
Hermione gli si avvicinò silenziosamente e
si mise al suo fianco sapendo benissimo dove erano rivolte le riflessioni
dell’amico.
Ad un tratto si sentì stringere la mano.
Chiuse gli occhi assaporando quella dolce
sensazione di calore che le avvolgeva la mano e sorrise. Girò il volto verso di
lui e incontrò il suo sguardo.
Rimasero per un po’ persi nell’anima
dell’altro.
- Ancora in piedi?- Le chiese infrangendo
quella sintonia che si era creata tra di loro con il suono di quella domanda
che nascondeva la voglia di conoscere quello che lei gli stava negando di
sapere.
- Mi stavi aspettando?- Gli domandò
sorpresa.
- Non mi hai risposto.- Le disse serio
ritornando a guardare la pioggia che scendeva dal cielo incessantemente.
- Lo so…-
Silenzio.
Hermione rivolse la sua attenzione al cielo
pumbleo.
Gli strinse la mano più forte come per
accertarsi che non la lasciasse andare.
- Ogni volta che piove non posso fare a meno
di tornare indietro a quel giorno...- non ebbe il coraggio di continuare.
- Anche io… la fine e l’inizio…-
Silenzio.
Si sentiva solo il ticchettio delle gocce di
pioggia che sbattevano sul vetro della finestra
-… eppure …- riprese Harry a parlare - …ogni
volta che piove ho come la sensazione che …-
- Mmmm…- un mugolio attirò l’attenzione dei
due maghi interrompendo il filo del loro discorso.
Potter si voltò verso il divano e sorrise
avvicinandosi.
- Deve essere stanca morta.- Disse dolce
togliendo una ciocca di capelli dal viso della ragazza addormentata.
- Ginny!- Esclamò piano Hermione per la
sorpresa, non perdendosi neanche un movimento del ragazzo. – come mai sta
dormendo sul divano?- Gli chiese.
- Ci siamo esercitati tutta la sera in
difesa e alla fine, poco prima che iniziasse a piovere, è crollata.- Sorrise
teneramente guardando la ragazza addormentata – sembra un angioletto quando
dorme, a vederla così nessuno direbbe invece che è un terremoto.- Rise di gusto
ma si rabbuiò subito sentendo il tuono mentre il lampo illuminava la stanza –
se penso che sono stato così vicino a perderla.- Strinse forte i pugni.
La strega gli si avvicinò e gli appoggiò una
mano sulla spalla stringendogliela delicatamente.
- Non è successo Harry è inutile che
continui a tormentarti, è tutto finito. È solo il passato, non ha più valore e
importanza.- Terminò seria con tono triste.
Potter si girò a guardare l’amica. Il tono
che aveva usato gli era sembrato strano.
- Hermione…- iniziò timidamente - … sono qui
se hai bisogno di parlare.- Le disse teneramente stringendole la mano.
La ragazza sorrise abbassando lievemente la
testa. Respirò a fondo e lo ritornò a guardare.
- Sai Harry a volte vorrei solo che non
riuscissi a leggere i miei pensieri come un libro aperto.- Gli sorrise
tristemente.
- Di cosa hai paura? Che cosa vuoi che io
non sappia… perché mi vuoi tenere lontano… non ti capisco, sei strana….- Le
chiese con apprensione.
- Io non ho proprio paura di niente!- lo
interruppe nervosa -… e sono sempre la solita.- Si sciolse dalla sua mano e si
allontanò di qualche passo da lui dandogli le spalle.
Harry si alzò e le andò vicino ponendosi di
fronte a lei.
- Non sono Malfoy.- Le disse glaciale – non
trattarmi come se fossi lui!-
Hermione lo guardò solamente senza dire
niente. Strinse forte le mani a pugno.
- Io tratto tutti allo stesso modo di
sempre.- Gli disse a bassa voce senza mai staccare lo sguardo dai suoi occhi.
- Perché allora hai messo questo muro tra di
noi?- Le chiese con sguardo triste.
- Ti sbagli…non c’è nessun muro tra di noi.-
Gli rispose mettendosi sulle difensiva.
- Hermione stai parlando con il
sottoscritto… lo sento… è cambiato qualcosa… è da quando tutto è finito, che
sono ritornato a casa con Ginny, dopo la guerra, che hai alzato questo muro
invisibile.- Le prese nuovamente le mani stringendogliele forte.
- Non è cambiato niente Harry…- disse piano sciogliendosi
dalla sua presa – dimentica tutto, cancella non ha importanza.- Lo abbracciò
dolcemente prima di staccarsi da lui – in fondo sei bravissimo a farlo.- Gli
sorrise triste.
Gli sfiorò la guancia con la mano accarezzandogliela
e guardandolo dritto negli occhi. – Perdonami sarà colpa di questa pioggia che
mi rende l’animo inquieto, troppi ricordi...- Sorrise sforzatamente lasciando
la frase a metà.
Potter le afferrò la mano portandola sul petto.
- Si anche a me rende inquieto, ne abbiamo
passate così tante insieme, che a volte, questa calma spaventa…- sorrise
rivolgendo il proprio sguardo alla finestra pensieroso – Sai…- iniziò
rivoltandosi a guardarla – anche a me la pioggia mi riporta a galla tutto
quello che c’è stato…- Hermione sentendo quelle parole si irrigidì – ho solo
delle immagine confuse, dei flash ma…- non riuscì a terminare perché venne
interrotto dalla voce della rossa.
- Ooooh che sonno!! Sono esausta - Ginny si
stiracchiò sul divano e sorrise ai due che la stavano guardando sorpresi. – mi
sono addormentata, sono crollata come un troll.- Rise di gusto. – Ehi Herm che
ci fai ancora sveglia?- Le chiese quando finì di ridere alzandosi e
avvicinandosi all’amica – non dirmi che sei stata fino ad adesso con Malfoy?-
Le strizzò l’occhio complice.
Hermione arrossì non riuscendo a sostenere
lo sguardo sorpreso di Harry.
- Ginny è meglio che andiamo a dormire che
stai blaterando.- La spinse per le spalle facendola incamminare verso le scale.
- E dai dimmelo… vi ho visto sta sera che vi
siete diretti dalla stessa parte.- Le strizzò di nuovo l’occhio.
- A nanna signorina! Notte Harry!- Lo salutò
frettolosamente.
Ginny si divincolò dalla stretta di Hermione
e corse dal mago buttandogli le braccia al collo e sfiorandogli le labbra con
un tenero bacio.
- Buonanotte Harry.- Gli augurò sensualmente
immergendosi in quelle iridi verdi colte di sorpresa.
La riccia guardò senza dire una parola il
gesto dell’amica per poi girarsi e dirigersi da sola verso la sua stanza.
Potter sorrise teneramente e strinse
delicatamente a sé Ginevra lasciandole un bacio sulla fronte.
- Buona notte terremoto.- e si diresse anche
lui nel dormitorio maschile frastornato dal quel uragano di ragazza che con il
suo atteggiamento gli aveva fatto dimenticare la strana insinuazione che aveva
posto all’amica.
I tre grifondoro non erano gli unici svegli
quella sera.
Occhi grigi, di ghiaccio infrangevano il
buio della stanza. Una mano sotto la nuca e l’altra che teneva la sigaretta
appena accesa, che ritmicamente raggiungeva la bocca, concedendosi lente
boccate.
Socchiuse gli occhi, senza avere la
determinazione di impedirsi di rivivere quella scena e sommergere il cuore da
tutte quelle emozioni contrastanti che aveva provato: paura, tristezza, speranza,
passione e... amore.
Aspirò un’altra lunga boccata, trattenendo
per qualche secondo il fumo per poi rilasciarlo riempiendo nuovamente la stanza
di quel particolare odore acre della sigaretta.
Draco Malfoy, il principe dei serpeverde,
non riusciva a togliersi dalla mente quello che gli era stato concesso di
sapere. Vedere quel ricordo della Granger lo avevareso strano e un sacco di domande senza
risposta gli stavano affollando il cervello.
“Maledizione!” pensò irritato
spegnendo il mozzicone di sigaretta e girandosi di lato nel letto.
“Non
capisco…” sbuffò voltandosi nel
letto “quello che ha provato l’ho sentito chiaramente e allora perché dopo
la guerra, quando ci siamo ritrovati tutti, Potter e la Weasley si erano messi
insieme?” Si passò una mano sul viso come se volesse scacciare quei
pensieri.
Scosse la testa esausto.
“Non quadra… se era innamorato di lei
perché baciare in quel modo la Granger?”.
Si mise a sedere sul letto, appoggiando la
schiena alla spalliera. Prese in mano il pacchetto di sigarette e ne estrasse un’altra.
Se la portò alla bocca e con un abile tocco di bacchetta se l’accese.
Il biondo cercò di svuotare la sua mente ma
l’immagine di lei non lo abbandonava mai.
“Hermione”
Strinse le lenzuola nel suo pugno e un sentimento
simile a gelosia invase il suo cuore.
Stizzito si alzò dal letto.
- Basta!- Disse ad alta voce come se quella
parola potesse scacciare quei pensieri dalla sua mente.
Si diresse in bagno e si fece una lunga
doccia.
Quando uscì dal bagno buttò l’occhio
all’orologio e si accorse che erano quasi le sei.
- Magnifico!- Esclamò irritato.
Quella notte non aveva chiuso occhio.
“Tutta colpa della Granger!” pensò
seccato.
Si vestì con calma, con la solita cura e
decise di uscire da quella stanza che lo soffocava. Gli era nata all’improvviso
un urgente bisogno di aria fresca.
Si avviò con passo lento ed elegante fuori
in cortile.
Respirò a pieni polmoni l’aria fresca del
mattino e si lasciò baciare dai primi raggi di sole.
Chiuse gli occhi per bearsi di quella
sensazione di pace.
Quando li riaprì si rese conto che non era
stato l’unico ad avere quell’idea.
Si avvicinò alla colonna e si sedette sul
muretto di fronte a lei.
Si guardarono per un lungo istante, senza
dire una parola, ora fuso in quella pozza di argento, cercando di intuire i
pensieri dell’altro.
- Buongiorno.- Disse piano Hermione, cedendo
per prima.
Draco la continuò a guardare senza dire
niente.
La strega sospirò profondamente abbassando
lievemente la testa.
- No.- Gli disse infine ritornandolo a guardare.
- Non ti ho chiesto niente.- Affermò sicuro.
- Si che l’hai fatto.- lo guardò dritto
negli occhi – ma la risposta al tuo “perché” è no.-
- Come vuoi… ma non capisco perché se tu ami
Potter e lui ama te non state insieme.- Disse con indifferenza come se stesse
parlando di una lezione scolastica invece dei sentimenti del cuore.
Hermione sorrise.
- A volte rimpiango il vecchio Malfoy!- Gli
disse in tono strano scendendo dal muretto e iniziando a incamminarsi.
La strega non fece neanche qualche passo che
il biondo la fermò afferrandola per il braccio costringendola a voltarsi.
Si guardarono prima in cagnesco, poi il loro
sguardo di sfida mutò in qualcosa di dolce.
Draco avvicinò il viso a quello di Hermione.
Le passò delicatamente il dito sui contorni del viso fino a delineare le labbra
e poi… la baciò.
Piano, lentamente, sfiorando prima le labbra
per poi diventare sempre più esigente impetuoso, voglioso di lei.
La strinse per la vita mentre l’altra mano
si posò dietro la nuca accarezzando i suoi morbidi capelli spingendo il suo
viso verso di sé, mentre lei inclinava la testa per assaporare meglio le
sensazioni di quel bacio, portandogli le braccia dietro al collo e tuffando le
mani tra i suoi capelli biondi.
Si baciarono a lungo, senza fretta, concedendosi
tutto il tempo.
Hermione si allontanò da lui, dopo che gli
diede un ultimo bacio, assaporando poi, le sue labbra con ancora sopra il gusto
di lui.
Lo guardò dritto negli occhi, senza
imbarazzo, con sguardo triste e inespressivo.
- Solo un bacio… hai visto? Non serve dargli
particolari significati…- lo sfidò con lo sguardo – solo un bacio…- ripeté
quasi come un soffio - Lasciami perdere Malfoy…- continuò triste volgendo la
testa a guardare il giardino -… io non sono fatta per amare.-
- E chi lo è Granger.- Gli rispose in tono
neutro mentre la strega rientrava nel castello.
Continua…
Ohibò Ohibò… quanto mistero… al prossimo
capitolo ^__^
Spazio ai
lettori:
poppi: benvenuta nel clan… sono contenta che ti sia
accorta di questa FF su HP che poi tra l’altro è la prima che scrivo. Continua
a seguirmi, mi raccomando XD
Arwen_90: XD e ora chi è in vantaggio? Hermione è
impenetrabile, che le sarà successo? Però mi sa che Draco non le è indifferente
e come potrebbe essere diversamente.
Hachiko_Black: Spero di aver soddisfatto la tua curiosità XD.
Hollina: vorrei tanto saperlo, anche perché in questo
momento non ci capisco più niente ^__^ va a capire i personaggi uaf!
polyanna: grazie per i suggerimenti come fare fuori Ginevra…
ho preso nota e alla prima occasione… stop altrimenti scatta lo spoiler XD
Sasigranger: sempre più odiosa la piccola Weasley… come si è
permessa di baciare Harry in quel modo e per di più di fronte ad Hermione!!!!!
AAAAAAAAAAAAhhhhhh…. Però quasi, quasi il crucio…. Mmm può essere uauauuauau!!!
_matthew_: è ancora presto per sapere ma qualcosina si riesce
ad intuire…. Piuttosto quand’è che aggiorni le tue FF????? (me mani sui fianchi
che batte il piede a terra nervosamente!!)… dai non farmi aspettare tanto.
BellaWitch: e di questo che ne pensi? Non vedo l’ora di
vedere le fanart che trovi… buona caccia!!
pei_chan: l’eterno dilemma Grigio o verde??? Riusciremo mai
a saperlo??? E chi lo sa. Preso nota del tuo favoritismo verso Draco. Ora tocca
ad Hermione la scelta XD
magia: prima che brontoli… si hai ragione è piccino come
capitolo, ma quella è stata l’ultima visione che ho avuto del capitolo e l’ho
decretata perfetta per la chiusura. Piuttosto stupendo il tuo ultimo capitolo
non vedo l’ora di leggere il seguito anche perché ho tanto paura di Isabel…
perciò mio cara al lavoro XD
hEiLig FuR ImMeR:
grassie, grassie… ebbene no la piccola Weasly non sta proprio nelle mie corde,
rare volte trovo FF che mi piace, anche perchè la maggior parte le scarto se
c’è lei XD…e quindi in questa FF mi vendicherò giusto un cicinin…in che modo
non lo so, staremo a vedere.
Ok gente, ci si vede al prossimo capitolo
che è già in lavorazione … >>>^__^
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come una metropoli (siete davvero in tanti), sono
contenta di tutte queste letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto chi
volesse lasciare un segno del suo passaggio mi renderebbe molto felice.
Che lotta gente parte Auror contro parte
Dramione… che caos che ho in testa… al momento sono in parità anche se il mio
amore Auror sta vacillando…
È stato difficile scrivere questo capitolo
ma mi ha emozionato tanto… non è finito l’ho solo spezzettato altrimenti
avreste dovuto aspettare un altro bel po’, anche perché Harry – Hermione – Draco
mi stanno piantando delle grane con le loro pretese e mi devo giostrare…
Buon
lettura
Light
“Cancella questi sentimenti dal tuo cuore
Hermione hai già sofferto troppo per amore, non caderci un’altra volta, non
puoi soffrire ancora, l’amore non fa per te, Harry te l’ha dimostrato!”
Questo era l’unico pensiero che affollava la
mente della strega, mentre percorreva il lungo corridoio con passo spedito,
dirigendosi verso l’unica persona che sapeva: il segreto.
Arrivò in biblioteca, si sedette al loro tavolo
e attese.
Non si erano dette niente ma sapeva che
sarebbe arrivata. Si lo sapeva, ne era certa.
Come si aspettava, dopo qualche minuto
arrivò… sentì la sua presenza accanto a lei.
- Sono qui Herm.- Le disse Luna vedendola
rannicchiata sulla sedia – Fammi indovinare… c’entra per caso Draco?- si
sistemò a fianco appoggiandole una mano sulla spalla comprensiva.
La strega alzò la testa e la guardò
sorpresa.
- Devo ancora capire come fai sempre a
intuire quello che sento, penso o provo.- Le sorrise.
Luna per risposta le accarezzò la testa
teneramente.
Hermione si appoggiò allo schienale della
sedia e chiuse gli occhi.
- Malfoy mi ha baciata.-Disse ad un tratto
evitando di guardarla.
L’amica trattenne il respiro per un attimo
dopo quella confessione – E…- la incitò ad andare avanti con un gesto della
mano.
- Non voglio cascarci di nuovo…- continuò
abbassando lo sguardo.
- E…- la incitò di nuovo a proseguire.
- Non voglio amare…- rannicchiò le gambe
vicino al petto
- E…-
- Non voglio essere amata…- appoggiò le
braccia sulle ginocchia
- E…-
- Fa troppo male…- nascose la testa tra le
braccia.
- E…-
- Lunaaaa!!!! Ti si è incantato il
disco????? Che cosa vuoi che ti dica!- La guardò nervosa scattando in piedi.
- Semplicemente non mi hai ancora detto che
cosa hai provato.- Le rispose seraficamente rivolgendole la sua consueta
espressione amorevole.
- Merlino!- sospirò - … non lo so…-
sprofondò sulla sedia dibattuta.
- Mia cara, conosci già la risposta, hai
solo tanta paura per rivelarlo a te stessa.- Le prese le mani tra le sue.
- Non puoi chiuderti a riccio solo perché
sei stata tradita una volta. Non avere paura di amare, lascia il tuo cuore
libero.-
- … Harry.- disse a bassa voce
sospirando.
- Che cosa ha fatto Ginny?- Chiese triste
l’amica.
- Lascia stare. Ginny lo sappiamo entrambe
come è fatta: il piccolo tornado della famiglia Weasley, nessuno le resiste…
Neanche lui.- Terminò tristemente.
- Ancora però non riesco a spiegarmi come
mai Harry si sia comportato così. Non è da lui. Perché baciarti in quel modo,
arrivare quasi al confine di fare l’amore, condividere insieme quel bellissimo
momento e poi ritornare sui propri passi? E no, non capisco proprio…non è da
Harry.- Disse più a se stessa che all’amica tuffandosi nei suoi pensieri.
- Basta… non voglio parlarne… ormai non ha
più importanza… quello che è stato appartiene al passato. È inutile che ci
pensi ancora io non lo faccio più da molto tempo. Si è reso conto che era Ginny
quella che amava veramente… e non io.-
Hermione si alzò avvicinandosi alla
finestra. Appoggiò una mano sul vetro seguita subito dopo dalla fronte.
L’amica la raggiunse e le mise una mano
sulla spalla.
- Va bene come vuoi.- Acconsentì
tristemente. – io dico solo che è strano.- continuò.
Hermione la guardò con la coda dell’occhio e
sorrise alla caparbietà della ragazza.
- Non puoi impedire al cuore di amare…- la
fece voltare verso di sé appoggiandole le mani sulle spalle – non avere più
paura d’amare. Lasciati andare, travolgere da questo sentimento, non è sempre
tutto uguale, ogni volta è diverso, ogni volta è speciale.- Le sorrise – Draco
è cambiato tanto e tu lo sai meglio di me. Dagli una possibilità ma non giocare
con lui.-
- Non lo so Luna…- silenzio – non lo so.-
Sentirono un brontolio di stomaco.
Le due streghe si guardarono negli occhi e
scoppiarono a ridere.
- Che siano i nargilli?- Chiese la biondina
con la sua consueta innocenza.
- Direi proprio di no Luna.- Rispose
Hermione trattenendosi dal ridere a crepapelle.
- Vieni con me a fare colazione?- Le propose
la strega.
- No, vai pure, io arrivo fra un po’.-
Rispose con indifferenza avvicinandosi ad alcuni libri lasciati sul tavolo.
- Herm, prima o poi dovrai incontrarlo.- Le
disse Luna affiancandola.
- Lo so… solo che non sono ancora pronta.
Due minuti, ancora, solo due minuti e ti raggiungo.-
- Va bene.- Acconsentì dolce – vado a
raggiungere Ron.- Le baciò la guancia e poi se ne andò.
Hermione si lasciò cadere su una delle
poltrone mentre osservava l’amica andare via.
Luna era cambiata moltissimo dopo la guerra,
anche se non aveva perso quella sua aria stramba.
“Propabilmente ho imparato a conoscerla
veramente” pensò con un lieve sorriso sulle labbra.
La biondina era stata l’unica ad accorgersi
del suo segreto.
Se non ci fosse stata lei, il suo cuore
avrebbe smesso di battere per sempre.
Inevitabilmente, senza neanche opporsi,
Hermione rivisse quello che aveva segregato nella parte più nascosta di lei: il
segreto.
Le mani di Harry che scivolano sul suo viso.
Le sue iridi verdi che si mescolano con
quelle di lei, fondendosi in una fusione perfetta.
- E’ tutto finito, andiamo a casa.- Le aveva
sussurrato.
L’aveva presa per mano e guidata verso casa.
Appena entrati, l’aveva abbracciata forte,
tuffando la testa tra i suoi capelli assaporando il suo dolce profumo di
vaniglia.
Il cuore di Hermione aveva iniziato ad
accelerare i battiti e inconsapevolmente si era stretta più forte a lui. - Non
mi lasciare più.- Gli aveva sussurrato.
Un dolce sorriso era comparso sul volto del
mago staccandosi leggermente da lei per guardarla negli occhi e con un dito le aveva
sollevato il viso dove vi aveva posato le sue labbra. Prima quasi a sfiorarle,
dolce e delicato, e poi, bramoso e voglioso di lei.
- Resterai sempre con me.- L’aveva
rassicurata staccandosi leggermente quel tanto che bastava per guardarla dritta
negli occhi prima di ribaciarla come se non potesse fare a meno di lei.
Erano saliti insieme in camera. Si erano
distesi sul letto, uno tra le braccia dell’altro.
Harry le aveva carezzato i capelli per un
lungo istante ed Hermione aveva socchiuso gli occhi per bearsi di quel gesto
rassicurante. Si era avvicinata al corpo di lui per avvolgersi del suo profumo
di muschio bianco. Lui le aveva posato un bacio sulla fronte e con l’indice le
aveva accarezzato la guancia facendole aprire gli occhi incontrandosi con le
sue iridi verdi colme di passione e amore. Si erano guardati a lungo, incapaci
di staccarsi dal loro mondo che non aveva bisogno di parole. Inconsciamente
Hermione si era passata la lingua sulle labbra umettandole e a quel gesto
semplice ed innocente Harry si era acceso del fuoco dell’eccitazione. Le aveva
preso delicatamente il mento nella sua mano e si era rimpossessato delle sue
labbra in un bacio sempre più esigente. Si erano fermati al limite mentre le
loro mani accarezzavano ogni parte del loro corpo. Con il fiato corto, il cuore
in subbuglio e la voglia dell’altro si erano concessi una tregua.
- Non ora.- Aveva sussurro Harry.
- Non adesso.- Aveva risposto Hermione prima
di sfiorargli le labbra con le sue.
Si erano stretti l’uno all’altro,
addormentandosi felici e consapevoli dello splendido futuro che li stava
aspettando.
La strega al suo risveglio aveva trovato
solo un biglietto sul cuscino.
“Torno presto, vado a recuperare gli
altri e poi ti riprenderò di nuovo tra le mie braccia e non ti lascerò più”.
Hermione si era alzata felice e consapevole
di un nuovo inizio, di una nuova vita, d’ora in poi al fianco di Harry.
Era arrossita ricordando le tenerezze che si
erano scambiati. Non avevano voluto andare oltre, non era stato quello il
momento, in fondo avrebbero avuto tutto il tempo, tutta una vita.
Aveva sentito un rumore al pian di sotto ed
era corsa giù per le scale trovando vicino alla porta Luna che stava
sorreggendo Ron ferito gravemente.
L’aveva aiutata a portare il rosso su in una
delle stanze della casa. Gli aveva medicato le ferite e dato una pozione
calmante. Aveva accarezzato il viso dell’amico guardandolo con amore serena che
stesse riposando tranquillamente. Dopo qualche minuto nell’aver osservato con
occhio attento il corpo dell’amico, accertandosi che tutto stesse procedendo
bene, aveva raggiunto Luna in cucina.
La biondina appena la vide entrare in cucina
si era alzata di scatto con gli occhi sbarrati.
- Tranquilla Luna… sta bene, è solo
ammaccato, ma sta bene. Ora dorme pacifico, gli ho dato un sonnifero, si
sveglierà solo domani mattina.- Le aveva detto Hermione in tono calmo e dolce
avvicinandosi all’amica – E’ finita Luna. Non dobbiamo temere più niente.- L’aveva
stretta fra le sue braccia ed erano scoppiate a piangere, felici che tutto
fosse finalmente risolto.
Si erano preparate un the e lo avevano
gustato in silenzio.
- Hai una strana luce negli occhi Herm.- Le aveva
detto ad un tratto la strega osservandola con attenzione.
La riccia aveva sorriso, arrossendo
lievemente sulle gote.
- Che cosa è successo che ti fa brillare di
quella luce speciale che si può chiamare solo amore.- aveva continuato Luna serena.
- Vedi…- aveva iniziato la strega balbettando
mentre si torturava le mani distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
- Tra me ed Harry…- aveva sospirato – beh è
successo.-
Luna aveva sorriso portandosi una mano sulla
bocca sorpresa.
- No, no aspetta!!- Hermione aveva
sventolato la mano davanti al viso della ragazza per scacciare l’equivoco – non
è come pensi tu… non ancora.- aveva terminato più a bassa voce.
La ragazza si era alzata ed era andata ad
abbracciarla.
- E’ bellissimo.- Le aveva sussurrato emozionata.
- Si hai proprio ragione … è bellissimo.-
Avevano chiacchierato a lungo di quello che
era accaduto. Della guerra, di loro, dei suoi sentimenti per Harry, della gioia
che aveva provato a stare tra le sue braccia.
Hermione era felice, il cuore le batteva
forte per la contentezza del suo nuovo futuro, della sua nuova vita che
l’aspettava con lui.
Si erano alzate dal tavolo solo nel tardi
pomeriggio.
Le due streghe si trovavano in camera da Ron
quando sentirono un frastuono provenire dall’ingresso. Erano corse giù per le
scale, con le bacchette pronte per attaccare.
La scena che si era presentata ai loro occhi
le fece gelare il sangue.
Hermione si era bloccata a metà scala, con
occhi sbarrati e il cuore fermo incapace di battere.
Erano arrivati gli altri. Chi sanguinante,
chi barcollante, chi ferito, ma erano tornati tutti.
Lì in mezzo c’erano loro.
Harry teneva tra le braccia il corpo
martoriato di Ginny. Aveva il viso teso e non toglieva lo sguardo dalla rossa.
Era successo tutto in un istante.
La piccola Weasley aveva aperto debolmente gli
occhi, gli aveva sorriso dolcemente e lui per risposta l’aveva baciata.
Un lungo, appassionato, tenero bacio.
-
Sei sana e salva, sei con me.- Le aveva detto una volta che aveva allontanato
il viso dal suo.
Tutti
avevano battuto le mani per la felicità tranne Hermione e Luna rimaste
sconvolte da quello che era successo.
La
riccia si era sentita gelare. Se non fosse stata per la presa sicura della mano
dell’amica che l’aveva sostenuta sarebbe di certo crollata a terra.
Aveva
incrociato per un breve istante gli occhi di Harry e non era riuscita a leggere
né a trovare quell’amore, che solo qualche ora prima, aveva letto.
Dimenticato.
Cancellato.
Mai esistito.
Era rimasta
lì, ferma sulle scale, incapace di muovere un muscolo, di staccare lo sguardo
da loro due. Malfoy le si era avvicinato, ma prima che le potesse dire qualcosa,
era svenuto tra le sue braccia che d’istinto l’avevano accolto.
Erano
stati giorni duri. Neanche una parola su quello che era ma non era successo.
Harry
si era preso cura notte e giorno di Ginevra fino a quando non si era ripresa, e
lei, anche se involontariamente, era stata vicina a Malfoy assistendolo sempre.
Una
sera di queste, era tardi.
Hermione
era seduta accanto al letto di Draco. Stava leggendo un libro alla luce della
candela per tenersi sveglia.
Ad
un tratto aveva sentito appoggiarsi una mano sulla sua spalla. Si era voltata e
aveva incontrato i suoi occhi verdi.
-
Perché non vai a riposarti, ormai Draco è fuori pericolo, si sta riprendendo
non c’è bisogno che rimani accanto a lui tutta la notte.- Le aveva detto
preoccupato.
Lei
lo aveva guardato per un istante poi si era alzata allontanandosi da lui e dal
quel contatto.
-
Non preoccuparti… mi fa bene stare accanto lui.- Gli aveva risposto triste.
-
Hermione.- Aveva sussurrato appena il suo nome avvicinandosi a lei.
L’aveva
fatta voltare e si era tuffato nei suoi occhi d’ambra resi ancora più caldi
dalla luce della candela.
Un
ciuffo di capelli le era caduto sulla fronte e lui, d’istinto, glielo aveva
scostato dolcemente e portato dietro l’orecchio.
Quel
gesto, così naturale, l’aveva fatta smettere di respirare.
- Harry io…- Era riuscita solo a dire.
Lui le
aveva sorriso ma subito dopo la sua espressione era mutata in una smorfia di
dolore portandosi le mani alla testa cadendo a terra per il male. Spaventata la
riccia lo aveva sorretto cercando di capire che cosa gli stesse succedendo.
Ginny,
poco dopo, era entrata in camera ed era corsa da lui portandoselo via, lanciandole
solo uno sguardo ferito – Ci penso io a lui.-
Le aveva detto glaciale e così era stato, almeno, fino a quando Ginevra non si
era stufata del giocattolo e dopo neanche qualche mese lo aveva lasciato per un
altro.
Hermione
aveva cercato di odiare Harry per quello che le aveva fatto ma non ci era
riuscita.
Si
era chiusa per una settimana in un mutismo forzato, isolandosi da tutto una
volta che tutti si stavano riprendendo dalla guerra.
Gli
altri l’avevano lasciata stare interpretando quel suo dolore dovuto alla morte
dei suoi genitori.
Nessuno
aveva osato disturbarla, grazie anche all’aiuto di Luna, l’unica che sapeva, che aveva tenuto tutti a debita distanza da
lei.
Era
rimasta inerme, ferma nel letto per tre giorni. Non si era alzata, non aveva visto
nemmeno per una volta la luce del giorno, toccato cibo, aveva solamente pianto,
consumando perfino le lacrime, rimanendo con gli occhi sbarrati per tutto il
tempo.
Erano
quattro giorni che non si muoveva, incapace di fare qualsiasi movimento.
Era
notte fonda. La porta della stanza si era aperta. Hermione non si era mossa, restando
in attesa, con la speranza, che chiunque fosse se ne andasse.
Si
era avvicinato e si era disteso accanto a lei abbracciandola. Senza dire
niente, tenendola stretta.
Per
la prima volta, dopo molto tempo, Hermione aveva chiuso gli occhi e il cuore
aveva iniziato a ribattere. Aveva respirato a fondo, immettendo ossigeno nei
polmoni e inebriandosi di quel profumo di limone che apparteneva solamente a
lui: Draco Lucius Malfoy.
Nessuno
dei due aveva parlato. Erano rimasti in silenzio, lei tra le braccia di lui,
cullandosi del calore che emanava il suo corpo, rifugiandosi nella sua
sicurezza e protezione.
Malfoy
prima di andarsene, solo al mattino presto, l’aveva baciata sulla nuca e stretta
più forte.
-
Torna da noi mezzosangue.- Le aveva sussurrato prima di slacciarla dal suo
abbraccio.
Il
mattino seguente si era alzata, aveva spalancato la finestra e aveva respirato
a pieni polmoni l’aria fresca del giorno. Si era fatta accarezzare dai raggi
del sole e dal leggero venticello. Si era passata una mano tra i capelli e poi
sul cuore.
-
Ora basta Hermione, devi tornare alla vita.- Si era detta scrollandosi da dosso
quella sensazione misto di delusione, tradimento, solitudine.
Si
era fatta una lunga doccia e aveva atteso seduta sul letto che, come di
consueto, Luna le portasse la colazione.
L’amica
aveva sorriso prima di abbracciarla felice.
- E’
tutto apposto Luna.- L’aveva rassicurata.
Il
rapporto con Harry non era stato dei migliori all’inizio ma li univano troppo
cose e alla fine aveva ceduto, si vigliaccamente aveva accettato il suo ruolo,
chiudendo dentro di sé la sua voglia di amare dietro ad un muro invisibile che
nessuno poteva vedere né sentire.
Con
il passare del tempo, tutto, o più o meno tutto, era tornato quello di sempre e
una volta che Ginevra lo aveva lasciato, loro si erano ravvicinati, recuperando
quel rapporto che con il tempo si era raffreddato.
- Basta!- Disse ad alta voce alzandosi dalla
poltrona – Finiscila Hermione con questo stupido ricordo. È passato. Non è mai
successo.-
Eccomi!!! Non sono scomparsa Ma la FF su
Ncis “il passato ritorna” che sto scrivendo in contemporanea ad H2
ha preso il sopravvento e poi questo capitolo non voleva proprio completarsi meno
male che mi è venuto incontro Ron a mettere un po’ di pace ^__^
Buona lettura
Light
“Ti amo” gli aveva sussurrato a fior di
labbra prima di baciarlo. Lui l’aveva attirata a sé immergendosi in quegli
occhi dorati così caldi e pieni di passione. Aveva chiuso gli occhi facendosi
trasportare da tutte quelle emozioni “Hermione ti amo anche io” le aveva detto
prima di riaprirli e ritrovarsi di fronte il viso sorridente di Ginny e con una
sensazione di vuoto che gli riempiva l’anima.
- Noooooo!!!-
Harry si svegliò all’improvviso, tutto sudato
e con il cuore che gli batteva forte, mettendosi seduto sul letto incredulo da
quello che aveva sognato riuscendo a percepire ancora il suo profumo, la
carezza che gli facevano i suoi capelli sul viso e la morbidezza delle sue
labbra adagiate sulle sue come se in realtà non fosse stato un sogno, ma la
semplice realtà.
“Maledizione un’altra volta quel sogno.
Tutta colpa del temporale di ieri! Ogni volta che piove faccio sempre questi
strani sogni” pensò il moro alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno
per farsi una doccia fredda per riuscire a dimenticare quegli occhi caldi e
pieni di passione che si confondevano con quelli castani impregnati di una
strana luce della piccola Weasley.
- Oh finalmente sei risuscitato dalla
doccia…- lo accolse Ron scherzando quando lo vide entrare in camera – tutto
bene amico?- Gli chiese accorgendosi del suo viso tirato – sta notte ti ho
sentito rigirarti in continuazione.-
Harry arrossì leggermente a quella domanda.
L’argomento Hermione era stato sempre tra di
loro un tacito accordo silenzioso: tutti e due sapevano che avrebbero fatto
qualunque cosa per lei, che era molto importante per loro e basta, non avevamo
mai, volontariamente o involontariamente, discusso sui sentimenti che andassero
oltre a quell’affetto che li univa e poi c’era anche Ginevra: un altro discorso
quasi tabù.
Potter tolse lo sguardo dagli occhi
indagatori del rosso e si diresse verso il suo letto per vestirsi.
- Si tranquillo Ron. Ho solo fatto dei strani
sogni.- Gli rispose vago.
- I soliti strani sogni?- Gli chiese
malizioso.
Il moro fece di si con la testa.
-… e c’era Herm nel sogno?- Continuò con
l’interrogatorio il rosso.
Il grifondoro, sentendo quel nome, si girò
di scatto verso l’amico facendo cadere i libri che teneva in mano sul letto.
- C-che cosa c’entra ora H-Hermione?- Gli
chiese insicuro.
- Niente, dicevo così…- di nuovo quel
sorriso malizioso spuntò sul viso di Ron – … fammi pensare…- si mise un dito
sul mento picchiettandolo lentamente – mmm… ah si! Ad un certo punto hai
mugolato… no, no che sto dicendo… hai proprio ansimato… oh si, si…- scosse la
testa in modo affermativo – … e dopo hai detto “Hermione io…”- Lo guardò
dritto negli occhi fermandosi un attimo ad osservare l’espressione basita sul
viso dell’amico - … allora? C’è qualcosa che devo sapere?- Gli chiese in tono
serio facendo scomparire il sorriso dal suo viso, serrando la mascella e
contraendo i muscoli della faccia.
- Non c’è niente da sapere, sta mattina stai
dicendo un sacco di assurdità.- Rispose secco Harry senza guardarlo negli occhi.
Raccolse i libri e si diresse verso la porta.
Ron lo afferrò per un braccio e lo fece
voltare verso di sé.
- Non ti permetto di giocare con i suoi
sentimenti.- Gli disse severo.
- E tu…- si strattonò dalla sua presa
liberandosi – smettila di fare il super protettivo, lo sai benissimo anche tu che
per Hermione farei qualsiasi cosa!- Lo guardò dritto negli occhi.
- Scusa amico…ma prima o poi dovrai
scegliere…- sospirò Ron portandosi una mano alla testa grattandosi i capelli –
Forza andiamo a fare colazione.-
“Già… scegliere” pensò il mago
sospirando amareggiato.
Ron ed Harry arrivarono all’ingresso della
sala grande nel preciso istante di Hermione che camminava a testa bassa persa
nei suoi pensieri.
“Forza Hermione. Non è stato niente. Glielo
hai detto anche tu, solo un bacio, nessun particolare
significato. Ora entri in sala, ti guardi intorno come sempre e sostieni il suo
sguardo a testa alta, cosa sarà mai!” sospirò la strega per farsi coraggio
alzando il viso e incrociando lo sguardo divertito dei due amici.
- B-b-buongiorno!- Balbettò.
- Buongiorno a te Herm, già intenta a
ripassare le lezioni?- Si avvicinò Ron appoggiandole un bacio in fronte.
Lei riuscì solo a sorridere.
- Buongiorno.- Le disse Harry con tono
caldo.
Le si avvicinò, appoggiò delicatamente la
mano sulla guancia sinistra e le sfiorò la guancia destra con il bacio del
buongiorno.
Quel bacio, ogni giorno, ogni volta
che lo riceva, aveva il potere di calmare il suo animo.
Sorrise, questa volta, sorrise veramente.
- Forza ragazzi and…- ma si bloccò vedendo
arrivare dal corridoio Malfoy. – oh no...- disse in preda al panico.
I due maghi la guardarono interdetti.
- Tutto bene Herm?- Le chiese subito Ron.
- Si, si ho solo dimenticato un libro in
camera. Vado a prenderlo, voi andate pure a fare colazione.- e senza dargli il
tempo di ribattere scappò.
Gli altri due rimasero interdetti
dall’atteggiamento dell’amica e si fermarono a guardarla andare via.
- Ciao ragazzi!- Li salutò Draco quando si
avvicinò.
Harry e Ron si girarono. Ron lo guardò un
attimo e poi voltò la testa in direzione dove Hermione era scomparsa.
- Ma dove sta andando? da quella parte non
si va ai dormitori.- Chiese confuso.
- Lascia stare… cercare di capire la Granger
è come cercare di capire il grande mistero della vita.- Rise Draco ritornando
subito serio, guardando con la coda dell’occhio il moro.
Harry non disse niente, prese anche lui a
guardare in quella direzione e i suoi occhi verdi si scurirono di un color verde
scuro.
- Beh pensate che la colazione vi venga
portata qui fuori?- Gli chiese Ginny con la sua solita voce allegra comparendo
alle loro spalle e senza aspettare la risposta li spinse ad entrare.
Finito di fare colazione Luna si avvicinò a
Ron e lo baciò lievemente sulla guancia guardandosoprapensiero il gruppo.
- Tutto bene?- Le chiese dolce il rosso
facendola sedere accanto a sé, circondandola con le sue braccia.
La strega non rispose, annuì leggermente.
- Tu sai che cosa gira per la testa di Herm,
vero?- Le chiese facendola girare con la testa in modo da poterla guardare
dritto negli occhi ma non ricevette nessuna risposta. – E’ meglio che vada da lei,
che dici?- Le domandò con una leggera apprensione.
Luna per risposta gli sorrise.
“Il mio Ron come è diventato perspicacie”
pensò teneramente mentre si immergeva in quegli occhi azzurro cielo.
Il rosso si alzò, non prima di averle
lasciato un bacio sulla guancia, prese i suoi libri e si avviò.
- Ron aspetta…- lo rincorse Luna – tieni –
gli porse un sacchetto – Sicuramente quella testona avrà fame e non c’è niente di
meglio di pane di zucca con marmellata di zucca e succo di zucca per iniziare
la giornata.- Gli sorrise.
- In questo modo non mi ucciderà visto che
sto per intromettermi in non so neanche io cosa.- Le sorrise e si avviò.
La scena dei due non era sfuggita a Malfoy,
che si alzò con l’intenzione di andare con il rosso.
- Draco!- Lo salutò gioviale la biondina –
che ne dici se mi fai un po’ di compagnia?- Gli chiese guardandolo dritto negli
occhi con la sua solita aria stralunata.
“Messaggio ricevuto” pensò il serpeverde
sorridendole. Prese sottobraccio la ragazza e andarono a sedere con gli altri.
“Chissà dove si sarà cacciata” pensò Ron
mentre girovagava per i corridoi della scuola. “Ero sicuro di trovarla nel
bagno con Mirtilla Malcontenta, invece no. Che non conosca più a fondo
Hermione?” Si chiese quasi spaventato dalla risposta fermandosi vicino a una
finestra inondata dai raggi del sole che accarezzavano il suo viso accendendo
il colore della sua chioma rossa.
- Ma certo!- Esclamò ad alta voce, dopo un
attimo.
“Sono proprio uno stupido, con una così bella
giornata, non può che essere seduta sotto alla grande quercia vicino al lago
Nero”.
Il mago, dopo aver realizzato questo
pensiero, prese a correre a per di fiato. Uscì e si diresse verso la quercia. Si
fermò a pochi metri, ansimando, cercando di immettere ossigeno nei polmoni.
Sorrise.
“Trovata!” pensò soddisfatto e si avvicinò
in silenzio.
“Non ci posso credere. IO … proprio IO:
Hermione Jane Granger, la strega che non ha paura e non si tira indietro
davanti a niente e a nessuno, se l’è data a gambe levate, è letteralmente scappata
per evitare di incontrare… chi poi? Malfoy!” scosse la testa sconsolata, ancora
incredula e arrabbiata con se stessa per quello che aveva fatto.
- Non pensavo che i libri li lasciassi anche
fuori?-
Hermione si girò di scatto sentendo quella
domanda, incontrando il viso sorridente di Ron.
- Ron!- Esclamò sorpresa – Luna.- continuò,
poi, più a tono basso, come in un sussurro dando voce a quel dolce pensiero.
L’amico si sedette accanto a lei porgendole
il sacchetto contente la colazione.
- Grazie.- Disse distogliendo lo sguardo dai
suoi occhi.
- Ringrazia quell’angelo che abbiamo
accanto.- Sorrise.
Stettero un po’ in silenzio mentre Hermione
sbocconcellava la colazione facendosi cullare dal leggero venticello mattutino.
- Che cosa ti ha fatto Malfoy?- Le chiese
Ron dopo un po’ cercando di tenere a bada il suo istinto protettivo che
insorgeva dentro di lui quando si trattava di lei.
La strega fece cadere a terra il boccone che
aveva in mano e il sacchetto che teneva con l’altra.
- Niente.- Rispose infine, abbassando la
testa, appoggiandola sulle ginocchia e iniziando a giocare con un filo d’erba.
- Herm perché non parli più con me, come una
volta?- Le domandò triste. – E da dopo la guerra che piano, piano ti sei chiusa
a riccio, lasciando fuori tutti dal tuo mondo… anche me.-
- Perché fa troppo male Ron. Se lasci tutti
all’esterno e gli fai credere che vada bene, alla fine convinci te stesso che
stai bene.- Rivelò triste.
Il rosso si massaggiò il mento guardando
oltre l’infinito pensieroso, deciso che era tempo di toccare quell’argomento
che per tutti quegli anni avevano sempre ignorato di proposito.
- Che cosa c’è tra te e Harry?-
- Niente.- Rispose nascondendo la testa tra
le braccia – niente… niente…- ripeté piano.
- Ma qualcosa è successo?- Azzardò.
Hermione alzò la testa e lo guardò in quegli
occhi limpidi e teneri.
- Da quando in qua sei diventato così
perspicace Ron?-
- Si cresce Herm.- Le disse serio – Anche se
non lo do a vedere, io vi osservo, noto e poi deduco e capisco meglio di voi la
realtà che forse a voi non è mai chiara.-
- Vedi…- iniziò incerta ma si bloccò.
Ron le prese la mano e gliela strinse forte,
circondandola poi tra le sue braccia. Lei appoggiò la testa sul suo petto,
rifugiandosi in quell’abbraccio sicuro e caldo.
- C’è tempo per ogni cosa, ma noi abbiamo
sempre sbagliato i tempi. È stato sempre così tra noi. Quando io piacevo a te e
tu piacevi a me non abbiamo mai fatto una mossa, io per sfinimento mi sono
messa con Vicktor, tu per ripicca ti sei messo con Lavanda e alla fine abbiamo
capito quanto eravamo stupidi… ti ricordi quella notte? Penso sia stata la
nostra migliore litigata.- sorrise ricordando quella sera.
- E chi se la scorda mi hai chiamato rosso
imbecille, insensibile che non capisce mai un emerito niente di te.- Sorrise
lui
- Scusa Ron, non lo pensavo…- sorrise
diventando leggermente rossa sulle gote – comunque – riprese più risoluta –
neanche tu sei andato sul leggero: mi hai chiamato secchiona acida superba
so-tutto-io fredda come un ghiacciolo, che non comprende le cose che non vanno
oltre il suo naso!-
- Eh, eh….- si grattò la testa – siamo
pari.-
- Che ridere… dopo tutto quel putiferio ci
siamo messi a ridere come pazzi.- Disse sorridendo.
- Già e alla fine abbiamo capito che quello
che ci lega va ben oltre l’amore.- Ron la strinse ancora più forte tra le sue
braccia appoggiandole un leggero bacio sulla testa.
- Poi mi sono accorta di …- si fermò un
attimo indecisa.
- Di Harry…- la aiutò lui.
- Si di Harry…- sospirò – ma lui
aveva la testa persa per Ginny, poi c’è stato Voldemort, la guerra e poi…- si
strinse ancora di più nell’abbraccio di Ron abbassando la testa – l’avverarsi
del sogno: io e lui insieme per sempre…- silenzio, chiuse gli occhi per
impedire alle lacrime di uscire -… ma poi … lui ha scoperto che in realtà era
Ginevra quella che voleva…e non io.- Una lacrima scese dai suoi occhi
rigando la guancia. Si passò velocemente una mano per toglierla.
- Amare fa troppo male… è una cosa che non
capisco, un sentimento troppo irrazionale per me, ecco perché ho deciso...- ma
si bloccò subito rendendosi conto di essersi spinta oltre.
- Hai deciso di accettare la proposta della
McGrannit?- Le chiese in tono triste.
- Ma…- si alzò a guardarlo. – e tu come fai
a saperlo?- Gli domandò stupita.
- Quando la preside ci parlò di quel corpo
speciale Auror ho visto l’espressione del tuo sguardo, il fuoco che si è acceso
nei tuoi occhi e ho letto la voglia di vendetta che custodisci dentro di te. Ho
cercato di ignorare questo pensiero, dicendomi, anzi convincendomi che mi ero
sbagliato e poi… alla fine… mi sono arreso all’evidenza. La conferma me l’hai
data proprio tu quella sera quando per poco tu e Draco non vi siete quasi
uccisi.- Un lampo di rabbia passò nei suoi occhi.
- Ron…- tentò di dire ma lui la fermò.
- Promettimi una cosa Hermione, promettimi
che farai trascorrere l’estate prima di prendere una decisione definitiva e
qualunque cosa tu decida di fare io ti appoggerò. Promettimelo.-
- Te lo prometto Ron.- Gli sorrise e lo
abbracciò forte.
- Non smettere di amare Herm…- le disse
interrompendo il silenzio che si era creato – prendi me, credevo di amare te e
poi ho scoperto che in realtà Luna era quella giusta per me. Le vie dell’amore
sono infinite, non si deve rinunciare ad amare, se si imbatte in un vicolo
cieco, basta girarsi e si prende un’altra strada anche se…- respirò a fondo
sconsolato – quella strada si chiama Draco Lucius Malfoy.-
La strega sentendo quell’allusione diventò
tutta rossa, presa dall’imbarazzo.
- Ronald!!- Lo riprese staccandosi da lui.
L’amico, per tutta risposta, si mise a
ridere divertito dalla reazione della riccia.
- Vieni qua!!- La riacciuffò iniziando a
farle il solletico.
-
Alla fine vince sempre lei.- Disse Ginny avvicinandosi a Luna che osservava con
sguardo serio Ron e Hermione che parlavano seduti sull’erba all’ombra della
grande quercia.
La
strega si girò a guardare la rossa con uno sguardo sorpreso.
- Mi
dispiace per te Luna, ma, in fondo, lo sai benissimo anche a tu, che nel cuore
di mio fratello, Hermione sarà sempre al primo posto.- Concluse fredda
appoggiando una mano sulla spalla dell’amica. – Lei è sempre al primo posto.-
- Ci
sono tanti primi posti Ginny, ognuno è speciale a modo suo. Vedi…- indicò il
cielo – le nuvole ce ne sono un sacco, ma ognuno di loro ha il suo primo posto
nel cielo.- le sorrise mentre la rossa era con il naso all’insù. – nessuno ti
porterà via niente se tu non lo contrasterai.-
La
piccola Weasley rivolse il suo sguardo all’amica, poi tornò a guardare in direzione
del fratello e poi ripose il suo sguardo sugli occhi limpidi e sereni della
biondina.
- Ti
sbagli… c’è e ci sarà sempre solo e un unico primo posto Luna.- Le disse seria
prima di andare via.
La
strega respirò profondamente scuotendo leggermente la testa.
-
Tutto bene Luna?.- Le chiese una voce alle sue spalle.
- Si
Harry è tutto a posto.- Lo tranquillizzò.
Il
mago si stava per muovere in direzione degli amici ma prima che potesse farlo
la strega lo bloccò.
-
Aspetta…- gli disse in tono dolce – non ti preoccupare ci pensa Ron, fidati di lui.-
Gli sorrise.
Harry
si voltò e la guardò sorpreso. Una piccola fitta di gelosia si insinuò nel
cuore però la fece scomparire subito dandosi dell’idiota.
- Grazie Luna… sono uno stupido.- Le sorrise –
Se non ci fossi dovremmo inventarti mia cara.- Le disse scherzando
abbracciandola affettuosamente e baciandole la guancia.
-
Hei! Giù le mani dalla mia ragazza!- Li raggiunse una voce tra il serio e il
divertito.
Harry
alzò le braccia in segno di resa ridendo all’amico.
-
Ron lo sanno tutti che sono solo tua.- Gli disse la biondina avvicinandosi
mentre il rosso l’abbracciava teneramente posandole un bacio sulla testa.
-
Ogni tanto è meglio ricordare quello che è già ovvio.- Le sussurrò.
Harry
si avvicinò alla riccia.
-
Tutta a posto Hermione?- Le chiese immergendosi in quella pozza dorata che
erano i suoi occhi.
- Si
tutto a posto, ora è tutto a posto.- Gli rivolse lo stesso sguardo
sorridendogli.
-
Sono più tranquillo.- Le sfiorò la guancia accarezzandogliela con il pollice.
Lei
gli appoggiò la mano sulla sua, per un attimo il resto del mondo scomparve e
rimasero solo loro due.
- Harryyyyyyyyy!!!!!!- L’urlo di Ginny li
distolse dal loro mondo facendoli atterrare bruscamente alla realtà.
Le braccia della rossa circondarono la vita
di Potter stringendolo affettuosamente.
- Hei Gin piano che lo uccidi se lo stritoli
così.- Le disse Malfoy comparendo alle loro spalle.
Hermione sentendo la voce del biondo si
sentì le gambe cedere.
“No, no ancora, non posso, non ci riesco!”.
Una leggera occhiata, un incrocio veloce tra
oro e argento e poi… la resa, la sconfitta e infine la ritirata.
- Devo andare…- Disse frettolosamente
Hermione prima di scappare un’altra volta via.
- Ma dove va?- Chiese la rossa sorpresa.
Ron si passò una mano sul viso osservando i
suoi amici.
- Niente, niente, lasciate stare è una
questione di laterali e vicolo cieco.- Disse Luna sorridendo al rosso che
ricambiò.
Lo prese sottobraccio e lo sospinse per una
passeggiata lasciando gli amici basiti dalla sua affermazione.
Quella non fu né la prima né l’ultima volta
della giornata che la riccia evitò volontariamente il serpeverde, cambiando
ogni volta repentinamente strada, tutte le volte che lo incrociava.
Arrivarono a sera.
Draco era fuori di sé.
“Ora basta! Sono sempre un Malfoy e non mi
faccio trattare in questo modo!” pensò irritato quando per l’ennesima volta la
strega era fuggita al suo sguardo.
Si alzò dal suo tavolo e con passo deciso si
avvicinò a quello dei grifondoro.
- Granger.- Disse duro facendo girare tutti
tranne lei che evitò di guardarlo.
Un lampo di rabbia passò nei suoi occhi.
- Andiamo!- Le ordinò prendendola per un
braccio.
A quella imposizione Hermione si girò
furente verso di lui guardandolo con astio.
- Abbiamo del lavoro da fare… non ricordi?-
Le disse serio.
La strega fulminando il biondo si strattonò
dalla sua presa e si alzò fronteggiandolo.
- Andiamo.- Gli disse seria avviandosi.
- Andiamo!- Le ripeté serio lui prendendola
per mano e trascinandola fuori dalla sala grande.
Et voilà… arriva prima del solito il nuovo
capitolo… visto che mi devo fare perdonare per il ritardo del precedente… ma
non vi ci abituate…
anche perché ho smesso di avere le visione
sul prox chap T_T!!
Questo chappy mi piace molto, praticamente
si è scritto da sé XD
Un confronto parecchio interessante… che
carini…aaaaahhhh da sogno…
Mi dispiace per voi ma il mio animo è Auror (in
questo momento all’80%, ok il resto è Dramione)… però…
Basta blaterare, tocca a voi.
Buona lettura
Light
- Lasciami Malfoy!- Gridò Hermione
arrabbiata mentre il biondo la trascinava per i corridoi.
Il serpeverde, per tutta risposta, strinse
di più la presa della mano attorno al suo polso.
- So camminare da sola!- continuò
strattonandosi dalla sua presa che non voleva cedere.
Arrivarono alla stanza delle necessità.
Draco aprì la porta e la condusse a forza dentro con sé.
La strega, con un ultimo strattone, si
liberò dalla sua presa e si allontanò da lui, avvicinandosi alla finestra,
massaggiandosi il polso. Respirò a fondo stringendo forte i pugni.
- Posso sapere che cavolo ti ha preso???? Ti
ha dato di volte il cervello??? Come ti permetti di trattarmi in questo
modo???- Gli domandò a raffica senza mai voltarsi con un tono di voce duro e
freddo.
- A ME lo chiedi???!!!- Rispose Draco
furente. – E’ tutto il giorno che mi eviti!-
- Ti sbagli.- Rispose seria.
- Girati.- Le ordinò.
Hermione rimase ferma nella sua posizione.
Strinse le braccia intorno al suo corpo aggrappandosi con le mani al maglione.
Chiuse gli occhi. Cercò di concentrarsi per lasciare libera la mente impedendosi
di pensare e cercare di calmare il cuore che non faceva altro che martellare
nel petto dal momento in cui lui aveva afferrato il suo polso e portata via con
sé.
- GIRATI!!!- Urlò come se quasi fosse una
preghiera disperata.
Quella richiesta, fatta con tanto fervore,
fu come una scossa. La strega aprì gli occhi, si morsicò il labbro e si girò
lentamente evitando di guardarlo negli occhi.
- Guardami.- Le disse più calmo
avvicinandosi a lei.
La riccia rimase in silenzio, ferma nella
sua posizione.
Draco le si avvicinò fino a fermarsi di
fronte a lei. Alzò una mano e racchiuse tra le dita un suo ricciolo biondo.
- Non mi privare del tuo sguardo, dei tuoi
occhi caldi, pieni di passione e fervore. Non lo fare…- si fermò un attimo a
guardarla, le appoggiò l’indice sotto il mento facendole alzare la testa e
d’istinto Hermione chiuse gli occhi.
- Guardami.- Le disse più dolce.
La sua voce calda e profonda le accarezzò il
cuore, lentamente aprì le palpebre e si tuffò in quella pozza di acqua
cristallina.
Il cuore che batte più forte, che è tentato
di cedere, che ha una gran voglia di lasciarsi andare ma che ha tanta paura da
frenarlo in tempo per non cadere nel buio.
Draco avvicinò il viso al suo, le loro
labbra quasi si sfiorano mentre i loro occhi si incatenarono l’uno all’altro.
Un ultimo battito e la decisione è presa.
Hermione gli appoggiò la mano sulla sua,
chiuse gli occhi e si allontanò da lui.
- Se è un tentativo per distarmi e rendermi
più vulnerabile hai sbagliato di grosso Malfoy! Questa volta non ti permetterò
di andartene in giro liberamente tra i miei ricordi.- Gli sorrise facendo
qualche passo indietro posando il suo sguardo da un’altra parte che non fossero
quegli occhi di ghiaccio.
- Beccato Granger.- Sorrise ghignando. –
Forza iniziamo, voglio proprio conoscere quali sono i pensieri nascosti della impeccabile
caposcuola Granger! Magari oggi scopro altre cose scandalose su di te.- La
prese in giro con il suo consueto tono malizioso – e chissà sotto quelle vesti
da angelo…- la squadrò dalla testa ai piedi lasciando la frase in sospeso.
Hermione sentì il suo sguardo su di sè come
quasi se la stesse immaginando senza vestiti.
Arrossì violentemente, prese un cuscino dal
divano e glielo tirò addosso.
- Porco!- Si sedette sul divano tirando le
gambe a sé, circondandole con le braccia, quasi come se volesse proteggersi dagli
occhi maliziosi del serpeverde.
Draco le si avvicinò e si sedette accanto.
Un lampo di furbizia passò nei suoi occhi.
- Granger ma hai messo le mutandine con i
cuoricini?- Le chiese innocentemente guardandola di sottecchi.
Vedendo l’imbarazzo della strega scoppiò a
ridere e rise ancora più forte quando lei abbassò le gambe per coprirsi meglio
con la gonna.
Era una visione troppo divertente quella che
aveva di fronte da non riuscire a smettere di ridere.
Hermione spazientita si alzò di scatto.
- Me ne vado!- Dichiarò infastidita per
essere il soggetto della sua derisione.
Fece per muovere un primo passo ma Malfoy la
bloccò prendendola per il polso.
- Ora!- Le sussurrò.
I due si guardarono per un breve istante e
poi tutto scomparve.
Buio, silenzio, solo una piccola luce che
filtra da uno spiraglio.
Draco vi si avvicinò, fece solo in tempo a
scorgere Ron ed Harry che giocavano con lei a tirarsi le palle di neve che venne
sottratto dal quel ricordo e sommerso nel buio. Continuò a camminare
imperterrito fino a trovarsi di fronte ad una porta dalle sfumature tendenti al
rosso. Poggiò la mano sulla maniglia e ne percepì il calore dolce e intenso che
gli avvolse il cuore e lo inondò con la sua energia, tentò di aprirla, incuriosito
da quella sensazione che il solo toccarla gli provocava, ma non ci riuscì. Si impegnò,
spingendo forte, ma la porta resistette al suo tentativo di intrusione, fino a
quando, ad un certo punto, una forza potentissima lo travolse e lo spinse lontano
da essa.
Tutto tornò chiaro.
Sono entrambi ansimanti.
Hermione si sentì stanca, le gambe le
cedettero, ma prima che potesse cadere a terra Malfoy la sorresse e la portò
con sé sul divano.
Rimasero in silenzio ad ascoltare il respiro
dell’altro che piano, piano si regolarizzò.
Draco, involontariamente, iniziò ad
accarezzarle i capelli. Era una sensazione così piacevole, il profumo dolce di
vaniglia che emanavano lo stordiva e d’istinto la strinse più forte a sé,
appoggiando la guancia sulla sua testa. Hermione rassicurata da quella stretta
protettiva appoggiò la sua mano su quella del serpeverde, che teneva sul suo
addome, intrecciando le dita con le sue.
- Lo sai vero…- iniziò lentamente con un
tono quasi divertito -… che ora che ho scoperto la porta del cuore, il mio unico
obiettivo sarà esclusivamente quello di entrarvi?- La informò deciso.
La grifondoro si irrigidì sentendo quelle
parole. Si girò di scatto, facendo una torsione con il busto, appoggiando le
mani sul petto di Malfoy e guardandolo dritto negli occhi per un breve istante
e poi lo abbassò velocemente osservando le sue mani posate sul cuore di lui.
- Pensi che sia così debole da farti
entrare?- Gli chiese in tono sarcastico.
Si staccò da lui, si alzò, si sistemò la
gonna e andò a sedersi in poltrona.
- Prego accomodati pure… non ci riuscirai,
nessuno può farlo… nemmeno tu.- Lo sfidò facendo segno con la mano di
tentare.
- Non sfidarmi Granger, potresti pentirti di
averlo fatto.- La avvisò.
- Io imparo in fretta Malfoy.- Gli disse
sicura di sé. – Te lo ripeto: i miei ricordi sono solo miei.-
“Ah si? Ora lo vedrai piccola strega
impertinente!” pensò soddisfatto dalla sfida.
Furono mille i tentativi e i continui
attacchi da parte del biondo ma l’esito era sempre lo stesso. Ogni volta che si
avvicinava a quella porta e la sforzava per entrare subito lei reagiva e lo
scagliava lontano da essa.
Passarono tre ore ma nessuno dei due era
deciso a cedere. Entrambi erano stanchi ma la strega era quella che soffriva di
più tra i due. Le continue intrusioni di Draco erano ogni volta più decise e
lei faticava il doppio per tenergli testa.
Malfoy si trovava nuovamente di fronte a
quella porta più deciso che mai che l’avrebbe aperta. Si attaccò alla maniglia
e con tutta la forza che aveva spinse fino a quando un piccolo spiraglio si
aprì, ma prima che potesse andare oltre, un urlo lo ghiacciò riportandolo alla
realtà.
- NON APRIRLAAAAAAAAAA FA TROPPO MALEEEEE!!!!!!!!!!!-
Il serpeverde si ritrovò nella stanza delle
necessità ansimante di fronte Hermione che lo guardava impaurita che respirava
ansante.
Successe tutto in un attimo.
La strega si portò la mano al cuore premendo
con forza, sbiancò e si accasciò a terrà.
- Drac…- riuscì a sussurrare prima che il
forte dolore le togliesse anche la forza di parlare.
Si rannicchiò su se stessa. Il male che
provava era talmente acuto che la privò dell’ossigeno.
- Hermione!!!!- Malfoy urlò disperato
avvicinandosi a lei prendendola tra le sue braccia.
Lei si aggrappò al suo maglione come ultimo
tentativo per non soccombere al bruciore che sentiva e lo guardò boccheggiando.
Il serpeverde non perse tempo e la portò in
infermeria.
Entrò come un tornado urlando il nome
dell’infermiera, che sentendo le urla corse preoccupata.
Madame Chips esitò un attimo quando vide
Malfoy con in braccio la Granger ansimante.
- Merlino! Ma che cosa è successo… presto
signor Malfoy la distenda su questo letto.-
Draco fece quello che gli era stato detto e
appoggiò delicatamente la ragazza sul materasso, togliendole le mani dal suo
maglione e stringendogliele strette.
Potty ritornò con un’ampolla in mano e la
fece bere alla strega.
- Allora signor Malfoy sto aspettando una
spiegazione?- Gli chiese con sguardo torvo.
Hermione, una volta ingerito la pozione, si
sentì meglio e allentò la presa dalla mano del serpeverde.
- Le stavo dando lezioni di occlumanzia.-
Rispose a bassa voce ma guardando dritto negli occhi l’infermiera.
- Ma da quanto tempo lo stavate facendo per
ridurre in questo modo la signorina Granger?- Gli chiese arrabbiata.
- Tre o quattro ore più o meno.- Rispose vago.
- Signor Malfoy sta scherzando???? Il cuore
di Hermione poteva collassare, è definibile pari ad una tortura.-
- Su, su Potty non esagerare.- La voce calma
e tranquilla della McGrannit li fece girare. – Ho detto io alla signorina
Granger di chiedere al signor Malfoy di insegnarle l’occlumanzia.-
Draco a quelle parole si girò verso Hermione
che imbarazzata evitò il suo sguardo coprendosi di più con il lenzuolo.
- Minerva…- tentò di protestare Potty ma la
McGrannit la bloccò con la mano. – Va bene. Se tu sei d’accordo a questa
pazzia, vado a preparare la prossima pozione che rimetterà in sesto questa
strega.- Rivolse un’occhiataccia alla riccia che si fece piccola, piccola sotto
il lenzuolo.
La preside si girò e fece per andarsene ma
prima che potesse aprire la porta si voltò verso i due studenti.
- Mi complimento con lei signor Malfoy, sta
facendo un ottimo lavoro, confido in lei per addestrare al meglio la signorina
Granger anche se questo significherà abbattere quella porta.- Gli sorrise
leggermente e se ne andò.
Erano rimasti soli.
Draco si sedette sul letto, aspettò un
attimo osservando la ragazza che si era nel frattempo coperta con il lenzuolo
fin su sul viso.
Le prese il lenzuolo dalle mani e lo tirò
giù in modo da scoprire il volto.
- Allora?- Le chiese in tono severo
inarcando un sopracciglio – sbaglio o mi devi dire qualcosa?-
La grifondoro, dopo essersi persa in quegli
occhi di ghiaccio che la scrutavano nel tentativo di capire che cose le stesse
succedendo, si girò e gli diede le spalle.
Silenzio.
- Granger sto perdendo la pazienza…- L’avvertì
duro stringendo il lenzuolo nel pugno della mano.
- Cosa vuoi che ti dica?- Gli chiese ad un
tratto.
- La verità… semplicemente la verità.- Le
rispose calmo.
- Non c’è niente da dire, nessuna verità da
sapere.- Si strinse nel lenzuolo.
Draco, ancora un'altra volta, le tolse il
lenzuolo, le prese le mani tra le sue e la fece sedere in modo che lo potesse
guardare, ma per l’ennesima volta in quella giornata, lei evitò i suoi occhi.
- Parla.- Le ordinò. – Perché mi hai preso
in giro?- Le domandò arrabbiato.
- Io non ti ho preso in giro!- Rispose ad
alta voce irritata – C’era un patto tra di noi, sto solo riscuotendo la vincita
della scommessa, come avresti fatto se avessi vinto tu.- Arrossì leggermente
ripensando a quella richiesta.
Malfoy le prese il viso tra le mani facendo
scivolare le dita delicatamente sul suo collo fino al mento scostando
delicatamente i riccioli biondi avvicinandolo al suo.
- Granger veramente credi che se avessi
voluto portarti a letto lo avrei fatto tramite una scommessa?- Le sorrise
malizioso immergendosi in quegli occhi d’oro. – Non ho bisogno di questi
giochetti per fare sesso con te.- Terminò serio sfiorandole le labbra con un
bacio.
A quel contatto Hermione sentì una scarica
elettrica partire dallo stomaco e raggiungere con tutta la potenza che
possedeva il cervello, spalancò gli occhi è uno scintillio dorato li fece
brillare.
Lo guardò con occhi sbarrati incredula
ancora dal gesto che aveva appena fatto.
Draco si sciolse da quel contatto, si alzò e
con un cenno del capo la salutò.
Stava per aprire la porta quando la strega,
alzandosi dal letto, lo fermò appoggiando la mano sul suo braccio. Si reggeva
appena in piedi ma non voleva cedere.
Lo guardò dritto negli occhi e si avvicinò
ancora di più a lui.
Alzò la mano e gli mollò un ceffone talmente
forte che fece voltare la testa al biondo.
- Te l’ho già detto una volta e te lo ripeto
Malfoy, non giocare con me, non sono una delle tue sciacquette che vengono a
letto con te, io sono diversa, se il sesso che vuoi da me non l’avrai mai!- Gli
disse dura.
Il serpeverde sorrise soddisfatto
incontrando gli occhi sconcertati della grifondoro.
La prese in braccio, accorgendosi di quanto
faticava a stare in piedi, l’adagiò sul letto, le rimboccò le coperte e poi
avvicinandosi al suo viso, in modo che i loro occhi non potessero sottrarsi
l’uno all’altro, le disse:
- Ora ti riconosco Granger.- le baciò la
guancia sinistra – Buona notte e cerca di riposarti.-
Silenzio.
Tum
– tum
Il
battito del cuore.
- Grazie.- Gli sussurrò prima che
Draco chiudesse la porta alle sue spalle.
Gli angoli della bocca del serpeverde si
incurvarono in un sorriso e senza aggiungere altro se ne andò.
Malfoy camminava lentamente per i corridoi.
Era stanco morto e nella mente gli rimbombava ancora l’urlo disperato di
Hermione. I suoi occhi: aveva visto il terrore e la paura.
Che avesse osato troppo? Che si fosse fatto
prendere dalla solita bramosia di sapere?
L’immagine di lei che si accasciava a terra
mentre si stringeva il petto, lei che si aggrappava al suo maglione come se
fosse l’ultima speranza.
Sospirò triste: la voglia di conoscere la
sua parte nascosta l’aveva portato quasi ad ucciderla?
Si passò una mano tra i capelli, sistemando
il ciuffo biondo che gli era caduto sulla fronte.
Alzò la testa incontrando due occhi verdi
che lo stavano osservando incuriositi.
- Draco ancora sveglio?-Gli chiese Harry sorridendo. – Avventura
notturna?- continuò prendendolo in giro.
- Non nel modo che pensi tu.- Gli rispose
serio.
- Stai bene?- Gli domandò preoccupato notando
il suo viso serio.
Gli appoggiò una mano sulla spalla e lo guardò
dritto negli occhi accorgendosi da dove veniva.
- Lei dov’è?- Chiese freddo.
- Sta bene… ora sta bene.- Gli
rispose.
Il grifondoro strinse la mano destra a
pugno, serrando la mascella per non cedere alla tentazione di spaccare la
faccia al serpeverde.
“E’ tempo che se la deve cavare da sola
Hermione a noi non rimane altro che accettare le sue scelte.”
Quelle parole dette da Ron poco prima gli
ritornarono alla mente e lo calmarono.
Ron e lui avevano parlato molto quella sera
e l’argomento principale era stato sempre e solo lei: Hermione Jane Granger.
Entrambi avevano finalmente accettato la
realtà che era cambiata, cresciuta, che la guerra l’aveva fatta diventare una
donna. Una bellissima donna e una strega dalle eccellenti doti che deve
prendere delle importanti decisioni e che loro non potevano fare altro che
accettarle.
- In che cosa ti ha incastrato?- Gli chiese
Harry più sereno appoggiandosi al muro, facendosi scivolare a terra.
Draco, prima di rispondere, imitò l’amico.
- E’ diventata brava sai?- Gli disse
sorridendo.
- Ti sbagli, lo è sempre stata.-
- Poteva essere una perfetta serpeverde visto
il modo in cui mi ha incastrato.- Scherzò il biondo.
- Emmm… dove lo metti quel suo istinto fiero
e coraggioso tipico dei grifondoro.- Puntualizzò il moro.
- Touché.-
Silenzio.
- Occlumanzia.- Disse Draco alla fine dopo
un interminabile momento di silenzio.
Harry sbarrò gli occhi e si voltò
guardandolo sorpreso non riuscendo ancora a crederci.
- E’ stato uno spasso la prima volta…-
Sorrise Malfoy compiaciuto ripensando alla faccia della riccia e alle sue
espressioni di imbarazzo.
- Ma alla fine non ti ha più permesso di
girovagare tra i suoi ricordi.- Terminò la frase per lui.
- Già.- Rispose consolato – Ci stavo
prendendo gusto…- sbuffò divertito – ma niente, e dire che ho cercato anche di
distrarla a modo mio…-
Il moro si voltò nuovamente a guardarlo con
uno sguardo torvo.
- A cuccia Potter.- Lo ammonì scherzando. –
solo qualche moina, carezza, bacio innocente…-
Draco non riuscì a finire la frase che Harry
lo prese per il collo della camicia.
- Non devi toccarla!- Gli disse arrabbiato.
- Tu hai fatto di peggio mio caro Ex San
Potter!- Lo guardò dritto negli occhi.
Harry a quella frase lasciò il colletto
della camicia dell’amico.
- Che cosa stai insinuando?- Gli chiese
imbarazzato.
- Dopo la guerra, tu e lei…rammenti o ti
faccio un disegnino.- Scherzò.
- Ma… ma…non dire assurdità, non c’è stato
mai niente tra me e Hermione, siamo amici e poi la prima volta che l’ho vista
dopo che ho sconfitto Voldemort eravamo tutti insieme, ricordi o te ne sei
dimenticato, quando abbiamo recuperato Ginny che era ferita gravemente.- Gli
disse impacciato scattando in piedi. – Hermione ed io siamo amici.- Gli ripeté.
Draco rimase in silenzio a riflettere. Dopo
qualche istante si alzò anche lui mettendosi di fronte al grifondoro.
- Tra te e lei non c’è mai stato niente? Né
un bacio, né una carezza che andassero oltre a gesti di amicizia? Neanche con
il pensiero l’hai mai sfiorata, toccata o baciata?- Gli chiese stupito.
Harry si colorò di rosso.
Il serpeverde vedendo l’espressione
imbarazzata del moro scoppiò a ridere.
- Hai finito di prendermi in giro?- Gli
chiese infastidito – Non sarei umano se… se… si insomma… hai capito…. Sono
sempre un uomo.- Concluse imbarazzato.
- Perché hai scelto Ginevra allora?- Gli
domandò all’improvviso mutando la sua espressione da divertita a seria.
Potter per l’ennesima volta in quella sera
guardò il biondo sorpreso, subito dopo lo riabbassò.
- Non lo so…- ammise sincero – io non lo so…
mi sento attirato da lei, spinto, incastrato…come una continua lotta tra lei
e…- si bloccò non osando andare avanti.
- Hermione... perché non lo ammetti.-
Terminò Draco per lui.
- Si PROPRIO LEI!!-
Urlò Harry liberandosi da quel peso – non faccio altro che sognarla, pensarla,
guardarla, se non c’è mi manca, quando è con me vorrei che non si allontanasse
mai, ho paura per lei, mi sento morire solo al pensiero che le possa accadere
qualcosa, e non sopporto chiunque le stia accanto, la tocchi, la sfiori che non
sia io.- Harry con queste ultime parole lo guardò dritto negli occhi. – e poi
c’è Ginny…- continuò con meno fervore, calmandosi e con un tono più basso - …la
sua esuberanza, i suoi occhi ammaliatori, la sua freschezza… troppe volte il
suo viso si contrappone a quello di Hermione…io non so, sono confuso, non
capisco.- Si passò una mano sul viso fino a scompigliarsi i capelli.
- Sei un idiota
Potter.- Sentenziò Draco. – La tua chance l’hai avuta, fatti da parte e
rassegnati. Hai fatto la tua scelta molto tempo fa.- Fece qualche passo deciso
a non rivelare troppo di quello che aveva capito.
- Fermo!- Lo intimò
– Draco che cosa intendi dire.-
Il serpeverde si
voltò, lo guardò dritto negli occhi e rimase a fissarlo per un lungo istante.
- Scegliendo
Ginevra hai distrutto la possibilità di stare con lei…- iniziò calmo tenendo su
di lui il suo sguardo di ghiaccio -… non so perché di preciso, ma so per certo
che se Hermione ha chiuso il suo cuore a chiunque la voglia amare tu centri
qualcosa nella sua decisione.-
Silenzio
- Accetta il mio
consiglio: prendi una decisione, scegli una buona volta con chi vuoi stare, e
se per caso la tua scelta ricadesse sulla Granger prega che non sia troppo
tardi, in caso contrario lasciala libera in modo che possa amare di nuovo.-
- Libera di amare
te, Draco?- Gli chiese serio sorridendo triste capendo finalmente qual era la
vera ragione di quel discorso.
Malfoy rimase fermo
sentendo quella domanda. Era la prima volta che si mettevano le carte in tavola
ed era anche la prima volta che, invece di insinuare quello che era ovvio, gli
si chiedeva qual era la realtà.
Il serpeverde non
rispose, lo fissò un attimo, facendo scontrare il ghiaccio dei suoi occhi con
il caldo colore verde di quelli del moro.
Si voltò, gli fece
un cenno di saluto con la mano, e si diresse verso i sotterranei.
Harry silenziosamente entrò in infermeria.
L’infermiera Chips lo vide, lì, fermo sulla
porta, incapace di muovere un passo con lo sguardo diretto ad un letto.
Sorrise e scosse leggermente la testa.
- Vada pure signor Potter, le do il permesso
di starle accanto.- Gli disse comprensiva.
Il grifondoro si avvicinò al letto.
Hermione dormiva tranquillamente. Il suo
respiro era regolare, i lineamenti del suo viso erano distesi con
un’espressione serena.
I suoi riccioli ribelli, sciolti e liberi,
erano distesi sul cuscino, sembrando tanti fili d’oro.
Il mago si avvicinò a lei, prese tra le dita
un ciuffo e annusò il loro profumo di vaniglia. La guardò intensamente, come se
volesse imprimere nella mente l’immagine di quel volto così sereno. Lasciò il
ciuffo e delicatamente le accarezzò la guancia con l’indice avvertendo la sua
pelle liscia.
- Perdonami… sono uno stupido.- Le disse a
bassa voce. – ma ho solo tanta paura di perderti che non riesco neanche ad
ammettere a me stesso quanto tu in realtà sia importante per me.-
Prese in mano la bacchetta, trasfigurò la
sedia in una comoda poltrona dove vi si adagiò.
Hermione, nel frattempo, si era girata di
lato, come se avesse percepito la sua presenza e un lieve sorriso increspò le sue
labbra. Aveva sporto il braccio fuori dal letto, come quasi volesse tendergli
la mano. Il grifondoro la strinse nella sua, con una dolcezza infinita e rimase
a guardarla fino a quando non fu accolto tra le braccia di Morfeo.
E dopo questi lunghi mesi di silenzio eccomi che ritorno....
Perdonate la lunga assenza, ma avevo bisogno di concentrarmi totalmente
sulla mia FF di Ncis “Il passato ritorna”.Ora che è finita posso dedicarmi
tranquillamente e pienamente a questa.
Come promesso, siamo a maggio e si riparte con H2!!
Buona lettura
Light
Hermione senza aprire gli occhi avvertì accanto a sé la presenza di
Harry. Respirò a fondo riconoscendo subito il suo profumo di muschio bianco e
solo allora si accorse che la sua mano era stretta in quella di lui. Senza
accorgersene la strega strinse più forte come se volesse accertarsi che quello
non fosse un sogno ma solamente un bel risveglio.
Quando fu sicura che quello che stava percependo fosse tutto reale aprì
lentamente gli occhi sempre pronta a rifugiarsi in quel mondo se la realtà
avesse tradito i suoi sensi.
Sorrise felice di vedere accanto a sé Harry addormentato sulla poltrona.
La strega spostò lo sguardo sulle loro mani, la sua in quella di lui,
in un’unione perfetta, un incastro che combaciava in ogni suo punto senza
lasciare sbavature o vuoti.
Si soffermò a osservarlo.
Il viso del mago era rilassato, il respiro regolare le fece pensare che
stava dormendo tranquillamente senza incubi, sereno, non aveva neanche
quell’increspatura sulla fronte che gli si formava quando era nervoso o
preoccupato.
“Buon segno” pensò la ragazza più tranquilla.
Se Harry si trovava lì in infermeria e l’aveva vegliata per tutta la
notte l’unica spiegazione plausibile era che sicuramente aveva incontrato
Malfoy e lui gli aveva fatto intuire qualcosa.
“Pretenderà delle spiegazioni, lo so, me lo sento” pensò respirando più
a fondo cercando di mettere in ordine tra i suoi pensieri.
“Chissà che cosa si saranno detti. Conoscendo Malfoy non credo che si
sia sbottonato tanto, giusto quel poco per far capire a Harry che cosa sta succedendo
tra me e lui… accidenti!” Si disse stizzita.
Affrontare Harry James Potter non sarebbe stato facile, quando ci si
metteva diventava un osso duro da fronteggiare.
Ron non eramai stato un
problema, alla fine riusciva sempre ad averla vinta, ma con Harry era stato
sempre un problema. Lui non mollava mai, specialmente se sentiva che qualcosa
non quadrava.
Non si accontentava di un “Va tutto bene” o “Ti sbagli” unito da un
dolce sorriso e seguito poi da un abbraccio.
No, lui andava dritto per la sua strada, in cerca della verità.
Che cosa avrebbe potuto dirgli?
Ciao Harry, come va? Tutto bene? Ah si dimenticavo che a settembre non
ci vedremo più.
La strega chiuse gli occhi cercando di sbarazzarsi di quella stupida
confessione, incurvando gli angoli della bocca in un triste sorriso.
Hermione respirò a fondo, doveva calmarsi in caso contrario sarebbe
impazzita.
Doveva tenere a bada le sue emozioni altrimenti l’avrebbero tradita e
con Harry non poteva fare passi falsi.
Aprì gli occhi e questa volta incrociò due occhi verdi che la
osservavano divertito.
- Hai finito?- Le chiese il ragazzo trattenendo a stento un sorriso.
- Di fare cosa?- Gli domandò incerta.
- Di cercare una scusa plausibile che possa convincere il sottoscritto
per spiegare la ragione perché tu ti trovi qui.- Le disse avvicinando il viso
al suo in modo da poter scrutare nei suoi occhi.
- Buongiorno.- Le augurò dolce, con un tono di voce profonda, dopo
qualche secondo e le baciò la guancia destra scostandole un ciuffo dalla
fronte, trattenendosi più del dovuto per imprimersi nella mente il dolce
profumo di vaniglia della sua pelle.
Erano gesti abituali, mosse comuni, semplici ma ogni volta Hermione
quando sentiva quel trasporto non poteva impedirsi di trattenere il fiato e
attendere la mossa successiva.
- Stai bene?- Le domandò premuroso ritornandola a guardare negli occhi.
- Si sto bene, no non ti devi preoccupare.- Gli rispose anticipando la
sua prossima domanda.
Harry sorrise sedendosi sul letto e portando la mano di lei che non
aveva mai lasciato sul grembo accarezzando il dorso con il pollice.
- Occlumanzia.- Soffiò pensieroso.
“Lo sapevo! Malfoy ha parlato! Ma questa me la paga!” pensò arrabbiata.
- Malfoy te l’ha detto.- Non riuscì ad impedirsi di stare zitta.
- Si stavamo chiacchierando del più e del meno quando ad un certo punto
mi ha detto di questo vostro nuovo hobby.- Terminò serio lasciando il tono
divertito dell’inizio.
Hermione ignorando l’occhiataccia si mise seduta nel letto, togliendo
la mano da quella di lui.
Harry sentendo il vuoto e la mancanza di quel contatto si sistemò
meglio vicino a lei e le riprese la mano nella sua.
- Perché non l’hai chiesto a me invece di incastrare Draco?- Le chiese
immaginandosi il modo di come l’avesse raggirato.
- E il divertimento dove lo metti? E’ stata una tentazione troppo forte
poter fregare Malfoy che non ho resistito.- Sorrise soddisfatta ripensando a
come aveva vinto.
- Ti ha quasi ucciso! Lo sai che a Draco basta una tua parola di troppo
per fargli perdere le staffe.- L’ammonì severamente.
- Appunto…- Lo guardò dritto negli occhi – So che lui non si fermerebbe
davanti a niente quando ha un obiettivo, lui non si fa scrupoli a farsi i cazzi
degli altri, distruggere i paletti che delineano il confine che non deve essere
passato, lui se ne frega… perché l’unica cosa che vuole Draco Lucius Malfoy è
vincere e sopraffare la persona che lo fronteggia.- Disse tutto d’un fiato.
Harry rimase in silenzio, osservando l’amica e rimuginando sulle sue
ultime parole, mentre la porta dell’infermeria si chiudeva silenziosamente come
si era aperta.
Potter sorrise soddisfatto intuendo il motivo di quello sfogo.
- Che ti sia stata di lezione.- Le disse alzandosi in piedi.
Hermione lo guardò sconcertata.
- Se non volevi che curiosasse tra i tuoi ricordi potevi chiederlo al
sottoscritto…- si indicò con un dito compiacendosi dell’aria sorpresa sul viso
dell’amica – visto…- e si abbassò ponendo i loro visi alla stessa altezza –
…che i tuoi ricordi sono anche i miei.- Terminò serio.
- Ne sei proprio sicuro?- Gli chiese lei sfidandolo.
Harry fece di si con la testa.
- Ti sbagli.- Gli disse staccandosi da lui e scendendo dal letto.
Il mago rimase spiazzato dalla reazione dell’amica.
- Che cosa vorresti dire?- Le chiese girando il letto e ponendosi di
fronte a lei appoggiando le mani sulle spalle in modo da non permetterle la
fuga.
- Semplicemente che non ti dico proprio tutto-tutto di quello che mi
succede, come tu non dici proprio tutto-tutto della tua vita a me.- Cercò di
rimediare a quella strana inclinazione che il loro discorso stava prendendo.
Harry rimase in silenzio per qualche secondo riflettendo sulle parole
di Hermione, soppesando quel strano discorso e valutandolo.
- Beh visto che c’è qualcosa che posso scoprire perché non provi anche
con me… in fin dei conti…- lasciò il discorso a metà sfidandola e aspettando la
sua mossa che non si fece attendere.
- Perché tu… perché io… o insomma…- si spazientì sentendosi con le
spalle al muro, staccandosi dalla sua presa per andarsene.
- E no…- la acciuffò per un braccio – che fai scappi?- Le chiese
cercando di nascondere il suo divertimento.
- Ti sbagli.- Gli ripeté tirando fuori la sua grinta di grifondoro.
- E’ già la seconda volta che me lo dici sta mattina... ma questo è
solo un dettaglio… che cosa cerchi di nascondere a me che invece a Draco hai
concesso.-
- Ti sbagli…- Lo fulminò con lo sguardo mentre Harry le mostrava tre
dita.
- Io non ho concesso proprio niente a Malfoy!- Disse arrabbiata.
Si sentì stanca e si sedette di peso sul letto.
- Ehi tutto bene?- Le chiese subito premuroso Harry vedendola
sbiancare.
- No…- confessò alla fine arrendendosi, appoggiando il viso sulla spalla
del amico in segno di resa che subito le circondò le spalle con il suo braccio.
- Sono stanca, non ci capisco più niente, no so più niente e non so che
cosa voglio…- lasciò le parole libere – vorrei soltanto andare via, lontano da
tutti… lontano da te.- Terminò triste
Ora che glielo aveva detto si sentiva più leggera.
Hermione aspettò qualche istante in attesa di una reazione di Harry.
Il mago era rimasto immobile a quella rivelazione. Tutto si sarebbe
aspettato tranne quello, che la sua dolce Hermione volesse allontanarsi da lui.
Chiuse gli occhi per reprimere quella sgradevole sensazione che gli
stava attorcigliando lo stomaco.
Non riuscì a dire niente.
Si voltò a guardarla per poi stringerla forte nel suo abbraccio
tuffando il viso tra i suoi capelli.
- Se questo quello che vuoi...- Le disse triste stringendola a sé come
se quella fosse l’ultima volta.
La strega ricambiò l’abbraccio aggrappandosi a lui.
- No, non lo voglio veramente.- Respirò a fondo beandosi del calore di
lui.
Harry girò la testa e sorrise tra sé, sfiorandole il collo con le
labbra timidamente, poi con più sicurezza la baciò vicino al lobo
dell’orecchio.
- Sono felice, perché non ti avrei mai permesso di uscire dalla mia
vita.- Le sussurrò prima di guardarla in viso.
La ragazza gli sorrise dolcemente cercando di ignorare quel brivido caldo
che le era partito dallo stomaco ed esploso nella mente.
- Grazie.- e lo abbracciò forte consapevole di averla fatta franca
anche quella volta.
In fin dei conti lo stava tenendo all’oscuro di alcuni piccoli
dettagli, cose che ancora non era totalmente sicura neanche lei.
A metà mattina madame Chips diede il permesso ad Hermione di ritornare
in camera sua a patto che non si sarebbe più sottoposta per lungo tempo all’occlumanzia.
La ragazza con un sorriso d’angelo tranquillizzò la donna mentre dentro
di sé meditava il piano di vendetta.
Andò in camera a cambiarsi e a farsi una lunga doccia calda.
Si vestì di tutto punto, non trascurando neanche un particolare e
osservando la sua figura allo specchio decretò che era pronta.
Scese a mangiare e non appena entrò in sala cercò con lo sguardo
Malfoy. Selezionò attentamente tutto il tavolo dei serpeverde ma non riuscì a
trovarlo.
“Dovrà ancora arrivare” pensò andandosi a sedere al suo posto.
Ma Draco non si presentò né a pranzo né a cena.
Hermione lo cercò per tutta la scuola ma senza trovarlo.
- Dov’è?- Chiese seccata a Blaise quando lo incrociò per i corridoi.
- Oh ciao Granger buona sera anche a te.- L’accolse con il suo solito
modo di fare.
- Dov’è?- Gli ripetè spazientita.
- Problemi con il principe?- Le chiese a sua volta beffeggiandola.
- DOV’E’?!!!- Urlò perdendo la pazienza.
Blaise si avvicinò a lei prendendole il mento delicatamente nella mano
osservandola attentamente.
- Ma lo sai Granger che quando ti arrabbi diventi ancora più
affascinante?- Le disse serio immergendo il suo sguardo blu cobalto in quella
pozza di oro fuso incandescente.
Hermione rimase spiazzata non riuscendo a impedirsi di arrossire sotto
a quello sguardo così ammaliatore.
- Deliziosa.- Disse Blaise prima di appoggiare le labbra su quelle
della ragazza e sfiorarle con un innocente bacio.
A quel contatto Hermione si staccò come se avesse ricevuto una scossa.
Lo guardò furente ma poi capì.
Abbassò la testa sorridendo.
- Dov’è?- Gli chiese nuovamente.
- Uff... è davvero snervante che il mio fascino su di te agisca
solamente per pochi minuti.- Le confessò teatralmente sistemandosi il ciuffo di
capelli che gli era scivolato sugli occhi.
- Indovina?- Le rispose enigmatico facendogli segno con gli occhi dove
andare.
Hermione si avvicinò a lui appoggiandogli la mano sulla cravatta
lisciandola.
- Vedi Blaise...- iniziò guardandolo dolcemente negli occhi – se non
dovessi vedere urgentemente Malfoy potremmo anche parlarne....- avvicinò il
corpo a quello di lui che prontamente la cinse la vita con il braccio – ma
visto che il tuo era solo un tentativo di distrarmi te lo puoi anche scordare!-
Così facendo gli tirò la cravatta stringendo il nodo attorno al suo collo quasi
strozzandolo.
Zabini automaticamente mollò la presa dal corpo della ragazza
lasciandola libera, e si portò le mani al collo per allentare la cravatta e
permettergli di respirare.
- Strega!- Le urlò dietro divertito mentre Hermione correva verso la
torre di astronomia mandandogli un bacio al volo.
La ragazza corse a perdifiato su per le scale fino ad arrivare in cima.
Respirò a fondo per calmare il fiatone che le era venuto per la corsa.
Si sistemò i vestiti, ravvivò i capelli e si preparò a fronteggiarlo.
Aprì lentamente la porta trattenendo involontariamente il respiro.
Aspettò un attimo per far abituare gli occhi alla penombra della sera.
Il raggio di luna che filtrava dalla finestra illuminava il fumo della
sigaretta della persona che stava fumando.
- Granger pensi di rimanere tutta la sera sulla soglia della porta?- Le
chiese nervoso avvertendo la sua presenza.
Hermione senza dire niente si avvicinò a lui scorgendolo in un angolo
buio. Gli si sedette accanto in silenzio.
Draco riuscì a percepire più distintamente il suo profumo di vaniglia,
che non appena lei aveva aperto la porta aveva rivelato ai suoi sensi la sua
presenza.
- Sbaglio o è tutto il giorno che mi stai evitando?- Gli chiese calma
in tono triste.
Hermione si stupì della sua domanda, eppure per tutto il giorno aveva
premeditato la sfuriata che gli avrebbe fatto facendogli pagare anche lo
scherzetto di Blaise e invece, ora, era lì calma e tranquilla al suo fianco.
- Può essere.- Rispose vago Draco.
Rimasero in silenzio per molto tempo in ascolto del respiro dell’altro
immerso ognuno nei propri pensieri.
- Grazie.- Gli disse ad un tratto Hermione facendo scivolare la mano
nella sua avvicinando il viso al suo per baciargli la guancia ma proprio in
quel momento Draco girò la testa e fece scontrare le loro labbra.
Rimasero per qualche istante fermi, ognuno nelle loro posizioni, senza
staccare né gli occhi né le labbra come se fossero incatenati.
Ma si sa i sensi agiscono prima della ragione.
Draco leccò con la lingua il labbro inferiore di lei, per socchiudere
le labbra non appena agirono al suo tocco assaggiandone il sapore.
Hermione sorpresa dal gesto di lui si lasciò coinvolgere da quella
danza portando una mano al suo viso mentre lui automaticamente faceva lo
stesso.
Il bacio non durò molto, giusto qualche secondo per avere il tempo di
gustare di quell’attimo rubato.
Draco appoggiò la fronte a quella di lei e rimase in ascolto dei
battiti del suo cuore.
Assaporò le labbra e il suo corpo si irrigidì.
- Hai baciato Blaise!- L’accusò.
- Come lo sai?- Gli chiese sorpresa scostandosi da lui.
- Hai il suo sapore sulle labbra.- L’ammonì con lo sguardo.
- E tu... come sai che sapore ha Blaise?- Gli chiese curiosa.
Per la prima volta vide imporporarsi le guance del biondo.
Hermione si portò le mani alla bocca per coprire la sua meraviglia.
- Vi siete baciati????- Gli domandò stupita.
- Frena la tua fantasia Granger!- L’avvisò severamente – E’ stata la
conseguenza di una sbornia, o meglio di una sua sbornia. Blaise quando è
ubriaco perde completamente la testa, mi ha scambiato per Dafne e mi ha colto
alla sprovvista... e va bene!!! mi ha baciato!!!- Terminò in un soffio.
Hermione si riportò le mani alla bocca per impedirsi di ridere mentre
nella sua mente prendeva forma quella buffa visione, talché non riuscì a
trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
- Hai finito?- Le chiese nervoso.
- Mi di-spia-ce.- Si giustificò cercando di trattenersi.
- Non mi hai ancora spiegato perché hai baciato Blaise.- Le disse serio
riportando l’attenzione su di lei.
- Perché il tuo amico farebbe qualsiasi cosa pur di difendere te...-
Gli disse dolcemente – Anche se questo significa passare il limite con me
rischiando la sua vita per il suo gesto.-
Draco rise di gusto divertito.
- Perché ridi?- Gli chiese confusa.
- Povero Blaise penso che devi essere la prima a non cascargli ai piedi
quando sfoggia il suo lato da seduttore.- e riprese a ridere.
Hermione rimase in silenzio ad osservarlo e ripensando al modo in cui
l’aveva guardata Zabini. Ai suoi occhi blu cobalto, alla sua presa possessiva e
sicura, cosa sarebbe successo se non fosse stata presa così in quel momento dal
bisogno di vedere Draco? Sarebbe caduta anche lei nella sua tela?
La ragazza scosse la testa per scacciare quelle strane domande.
- Hei non ci pensare neanche!- L’avvisò.
Questa volta fu il turno della strega ad arrossire.
Per sfuggire allo sguardo inquisitore di Draco si alzò in piedi, si
sistemò gli abiti e lo osservò.
- Andiamo?- Gli chiese porgendogli la mano.
- Io resto, tu vai pure.- Gli rispose freddo costruendo il muro per
dividerli un’altra volta.
- Hai sentito tutto questa mattina, vero?- Gli domandò ad un tratto
iniziando a collegare gli avvenimenti che potessero giustificare la strana
reazione del ragazzo.
- Più o meno... ho sentito quello che bastava e ho tratto le mie
conclusioni.- Le disse ferito nell’animo.
- Sei un idiota Malfoy!- Sfrecciò severamente sentendosi ferita dalle
sue parole di ghiaccio.
A quel insulto Draco si alzò in piedi fronteggiandola, sovrastandola
con la sua altezza, ma Hermione non si lasciò intimidire e non distolse lo
sguardo.
- Non ti permetto Granger di trattarmi così.- Le disse serio stringendo
forte le mani a pugno.
- Dico solo quello che penso, sei solo un idiota, stupido, egoista
serpeverde che non capisci un emerito cazzo!!- Gli disse con forza puntando il
dito indice contro il suo petto ritrovando tutta la rabbia che aveva accumulato
durante la giornata.
- Tu non sai proprio niente di me!!!- Gli urlò lui in risposta.
- Ti sbagli...- Quasi lo sussurrò abbassando lo sguardo e portando la
mano al suo fianco.
Draco al sentire quelle due parole si ammutolì.
- Io ho scelto te perché so che tu non ti farai nessuno scrupolo per battermi,
perché sei deciso, caparbio...- si avvicinò a lui e gli appoggiò una mano sul
cuore – perché anche se fingi di essere freddo come il ghiaccio io so che c’è
un cuore che batte, perché so che non mi farai mai del male nonostante la tua
bramosia di vincere, perché io mi fido di te.-
Lo guardò dritto negli occhi prima di continuare.
- Perché sono importante per te quanto tu lo sei per me.- Gli sorrise.
Malfoy la fissò in silenzio rimuginando sulle sue parole.
L’aveva fregato un’altra volta.
Un ghignò comparve sul suo viso.
- Andiamo a letto.- Le disse più calmo.
Hermione si irrigidì al contatto del suo abbraccio dandosi della
stupida.
Draco le posò un bacio sulla tempia
- Non ricominciare con le tue fantasie Granger.- La stuzzicò mentre
scendevano le scale.
- Ah... ah ... ah... molto divertente Malfoy!- Si staccò da lui
guardandolo in faccia, come se lo volesse disintegrare.
- Hei che cosa combinate vuoi due?- Gli chiese una voce alle loro
spalle.
Entrambi si girarono e incontrarono gli occhi curiosi di Blaise, Harry
e Ron con Luna.
- Stavo dicendo alla Granger di smetterla con le sue fantasie oscene su
di me.- Rise di gusto Draco mentre gli altri guardarono sorpresi Hermione.
- Che ci volete fare...la mancanza di donne gli fa dire solo cazzate.-
Rispose la strega a tono.
Hermione scambiò una veloce occhiata con Luna che bastò quella per
farle capire tutto.
- Ron, grazie per la serata e buona notte.- Gli disse Luna
frettolosamente baciandolo lievemente sulle labbra.
- Ragazzi, notte... ah Malfoy ti consiglio una bella doccia fredda...
sai com’è in assenza di altro è un ottimo rimedio.- Lo guardò divertita
compiaciuta di aver girato la frittata.
Luna la prese sottobraccio e si allontanarono lasciando senza parole i
quattro maghi che dopo un istante scoppiarono a ridere dando dei colpetti di
incoraggiamento a Draco rimasto di pietra dall’ultima stoccata della Granger.
Luna ed Hermione avevano parlato a lungo quella sera e l’argomento
principale erano stati sempre e solo loro due: Harry e Draco, Draco e Harry.
Alla fine esauste si erano lasciate con un’unica domanda: Chi dei
due?
Era quasi impossibile comprendere in quel momento.
Hermione non capiva più niente.
Quando stava con Harry si sentiva vibrare, la sintonia che aveva con
lui era talmente forte da fondersi con la sua anima e diventare una persona
sola, unica e indistruttibile... invece, quando era al fianco di Draco si sentiva
bruciare da un fuoco dentro di sé che l’attirava a lui con quel particolare
magnetismo che emanava il suo sguardo.
Respirò a fondo con la speranza di venirne a capo.
“Ma in fondo che importanza ha?” si chiese triste, pochi mesi ancora e
se ne sarebbe andata per sempre, il suo destino era ben diverso da quello dei
suoi amici.
Respirò di nuovo a fondo alzando la testa accorgendosi di lui.
Harry sentì la sua presenza ma non disse nulla.
Rimase con gli occhi chiusi cercando di focalizzare la sua attenzione
su ogni movimento della ragazza che girando il divano si accorse di lui che
stava dormendo beatamente mentre il libro sul Quidditch
che stava leggendo era scivolato a terra semi aperto.
Il solo pensiero di averla accanto lo tranquillizzò e si lasciò andare.
La strega si accovacciò vicino
a lui, sedendosi per terra.
I suoi occhi iniziarono a
delineare i lineamenti rilassati del viso, i capelli scompigliati che gli
ricadevano sulle palpebre e le labbra increspate in un lieve sorriso.
- Hermione...- Soffiò Harry in un sospiro sorridendo di più e
mugugnando qualcos’altro che la strega non riuscì a capire.
“La sta sognando” pensò con un
senso di repulsione e rabbia, appoggiando la testa sui cuscini dove era disteso
tamburellando il dito indice sulla bocca meditando il da farsi.
Estrasse una boccettina dalla
tasca, bagnò il dito con un po’ del liquido e se lo passò sulle labbra.
Richiuse accuratamente l’ampollina e se la rimise in tasca.
Harry già sapeva, quel momento lo conosceva alla perfezione, ogni volta
era sempre la stessa storia, contò fino a tre e sentì la strega alzarsi dalla
sua posizione e soffermarsi a guardare ancora per qualche istante l’amico per
poi abbassarsi per dargli il bacio della buona notte.
Proprio nel attimo che le sue labbra stavano per sfiorare la guancia
del mago, Harry allungò le braccia e la strinse a sé, facendole perdere
l’equilibro e cadere su di lui mentre nello stesso momento cambiava posizione
girandosi verso lo schienale del divano intrappolando in quel modo l’amica.
La ragazza si ritrovò vicinissima al viso di Harry, schiacciata dal suo
corpo.
Era una situazione imbarazzante ma nello stesso momento stava così bene
tra le sue braccia che si lasciò andare.
- Ti amo Hermione...- le sussurrò Harry stringendola più forte a sé in
risposta allo sguardo innamorato che si fondeva con il suo.
La strega a quelle due
semplici parole si irrigidì.
Il ragazzo rimase in ascolto contando fino a tre per poi sentirsi dire
quelle semplici parole di conferma.
- Anche io...- gli rispose – non sai quanto.- facendo incontrare le
loro labbra e baciandole prima con incertezza e poi con la piena sicurezza di
quello che stava accadendo.
Un bacio passionale, esigente,
rubato con rabbia per impossessarsi solo di chi non si può avere.
Harry sfuggì dal mondo dei sogni sentendo un forte dolore alla schiena.
- Ginny!- Esclamò sorpreso incontrando gli
occhi dell’amica che lo guardavano intensamente vicino al suo viso mentre
socchiudeva le labbra assaggiandole poi.
- Oh Harry!- Lo abbracciò forte a se baciandogli il collo - Che cosa
stavi sognando di così bello per avere quell’espressione estasiata?- Gli chiese
interessata sfiorandogli le labbra con un tenero bacio – C’ero anche io nel
sogno?- Gli domandò poi in tono malizioso.
Il mago si assaggiò le labbra e un sapore dolce con un retrogusto amaro
gli fece girare la testa annebbiando ogni ricordo.
- Si... cioè... no... non mi ricordo più.- Rispose confuso sforzando di
mettere a fuoco i suoi pensieri senza riuscirci.
- Aaaaahh Harry, te l’ho sempre detto io....
leggere questi libri sul Quidditch prima di dormire
non ti fa bene.- Lo prese in giro accoccolandosi meglio sul suo petto.
- Sei ancora sveglio?- Gli chiese Hermione avvicinandosi. – Ti sembra
l’ora di girare per i corridoi?- Lo guardò severamente.
- Granger non mi rovinare il momento.- Sfrecciò Draco in risposta. – Tu
che fai ancora in giro, pensavo che fossi già a nanna.- Ricambiò l’occhiata di
sfida.
- Avevo alcune cose da fare.- Rimase sul vago cercando di non dargli
spiegazioni – e tu?- Chiese dopo qualche istante non riuscendo a tenere a freno
la sua curiosità.
- Anche io.- Ghignò soddisfatto.
- Allora... buonanotte.- Gli disse passandogli accanto irritata per non
aver potuto soddisfare la sua curiosità.
Draco afferrò la ragazza per il braccio e l’attirò a sé, posandole un
bacio sulla guancia sinistra e tenendola stretta nel suo abbraccio.
- Buonanotte Granger.- Le sussurrò vicino all’orecchio.
La strega sorrise e ricambiò il suo abbraccio.
Hermione entrò nella sala comune e per poco non fu travolta da Ginny che era tutta eccitata.
- Oh Herm... me lo sento... si deve essere
così... mi ama ancora... non è fantastico!!- Le disse la rossa non appena si
accorse della sua presenza sorridendole e lasciandola stordita del suo
passaggio.
La strega allungò il collo per vedere chi era il soggetto che aveva
mandato così su di giri l’amica cercando di mettere a tacere il suo timore.
Vide Harry seduto sul divano, con lo sguardo perso nel vuoto, spento,
come se stesse riflettendo.
Si avvicinò a lui, gli appoggiò una mano sulla spalla cercando di
intuire che cosa gli stesse passando per la testa.
Il ragazzo si sforzò di sorriderle per non farle capire in quale stato
confusionale si trovasse.
- Sei ancora sveglia?- Le chiese per distrarla dall’analisi che il suo
sguardo attento stava facendo.
- Anche tu con questa domanda.- Sbuffò – Anche Malfoy mi ha chiesto la
stessa cosa...- lo guardò un attimo – mi pare che si sia ripreso bene da oggi.-
Gli chiese innocentemente.
- Direi proprio di si.- Ghignò più
serenamente incoraggiato che gli episodi della sera li riusciva a focalizzare.
Hermione lo guardò attentamente cercando di interpretare l’espressione
del suo viso.
- Dovevi vederlo... dopo la stoccata che gli hai dato era intrattabile,
ma è bastato che si avvicinasse Michelle... sai la biondina di corvo nero,
carina, gentile, occhi chiari, fisico slanciato...-
- Sai anche le sue misure?- Gli chiese irritata.
- Ah... ah ... molto divertente... beh se vuoi te le dico?- Le domandò
sfidandola e per tutta risposta la ragazza gli fece una linguaccia.
- Beh allora...- Gli disse nervosamente facendogli segno con la mano di
continuare.
- Hanno iniziato a parlare del più e del meno, poi Draco ha tirato
fuori il suo classico repertorio e beh... puoi immaginare.- Sogghignò.
Il silenzio calò tra i due.
“Bene!” pensò arrabbiata.
- Perfetto... sono felice per lui che abbia trovato un passatempo per
distrarsi!- Rispose seccata.
- Non dirmi che sei gelosa?- Le domandò Harry a bruciapelo.
- Gelosa? Chi? Io???!!! Di lui? ma figuriamoci... non dire assurdità
Harry. Malfoy può fare quello che vuole con le sue ochette!!-
Harry assunse un’espressione seria.
- Hermione, dimmi la verità...- iniziò guardandola dritta negli occhi –
Ti stai innamorando di Draco?-
La ragazza guardò per qualche istante l’amico senza rispondere
soppesando la sua risposta.
Abbassò lo sguardo per un attimo e poi ritornò a concentrarsi su suoi
occhi.
- Ci sarebbe qualcosa di male?- Gli chiese accennando un sorriso.
Harry sentendo quella domanda si irrigidì.
Era l’inizio del suo incubo peggiore, non poteva essere, non voleva
crederci.
- Io...- Tentò di dire ma le parole gli morirono in gola mentre quel
senso di stordimento ritornava a riempiergli la mente.
La strega gli appoggiò una mano sulla guancia come a volerlo rassicurare.
- Stai tranquillo Harry, come ho già detto a Malfoy una mattina presto
quando beh... come dire... abbiamo avuto uno scambio di opinioni.... io non
sono fatta per amare.-
Il mago rimase sorpreso da quella confessione.
- Perché?- Le chiese triste mentre il vuoto si impossessava della sua
mente.
- E’ semplice il motivo, amare ti rende vulnerabile e io non voglio più
esserlo. Io voglio bene ma non amo.- Lo guardò
seriamente.
- Chi ti ha fatto del male?- Le domandò serio cercando di tenere la
concentrazione massaggiandosi la tempia.
Hermione lo guardò per un lungo istante trattenendo quella risposta
dentro di sé.
Respirò a fondo decisa a chiudere quella conversazione.
- E’ passato Harry, non serve più a niente riportarlo a galla.- E con
quello decretò la fine di quello scambio, girandosi per andare via.
- Aspetta!- L’afferrò per un braccio e la fece voltare.
Ma appena la sua mano prese quella di lei, una scossa passò tra i due
facendoli staccare l’uno dall’altro.
I due si guardarono per un momento sorpresi ma poi si misero a ridere.
- Wow! Che elettricità!- Rise Hermione massaggiandosi la mano per
togliere quel fastidioso dolore – Ginny ti ha proprio
mandato in tilt!- scherzò.
- Io...- tentò di dire Harry ma si bloccò.
- Sono felice per voi.- Gli disse la strega avvicinandosi di nuovo a
lui.
Solo uno sguardo attento avrebbe capito che quella non era la verità ma
era arrivato per Hermione il tempo di accantonare il passato per guardare al
futuro.
- Stai attento Harry a non fare gli stessi errori... non deludere Ginny se non sei sicuro di te, di quello che provi. Ginny è più fragile di quanto pensiamo, lei cerca l’amore
negli altri, ma l’unico che ha sempre voluto sei solo tu... tu sei stato il
primo ad entrare nel suo cuore e ci rimarrai sempre – gli accarezzò una
guancia.
Harry ebbe quasi l’impressione che l’amica non stesse parlando
veramente della piccola Weasley.
- Prima di prendere una decisione chiediti se è lei quella che ami.- Provò Hermione non riuscendo a impedire di far
parlare il cuore.
Si guardarono per un lungo istante senza dare risposta a quella
domanda.
Il vuoto, la nebbia che affolla i pensieri, che li nasconde al cuore e
li fa scomparire annegando ogni possibilità di andare incontro alla realtà.
- Ehi voi due ancora svegli a quest’ora!!- Scherzò Ron entrando in sala
comune.
- Senti chi parla.- Gli sorrise Hermione.
- Signorina Granger è solo colpa sua il mio ritardo.- L’ammonì con il
dito indice.
- Eh dai non te la prendere Luna ed io avevamo delle cose di cui
parlare. In fin dei conti dopodomani si parte no?-
- Oh siiiii!!!! Finalmente le meritate
vacanze.- Le rispose acciuffandola nel suo abbraccio arruffandole i capelli.
- Roooonnnn!!!- Urlò la strega ridendo.
- L’avete finita voi due?!- Li richiamò Harry – andiamo a dormire!-
continuò nervosamente.
I due lo guardarono sorpresi e scambiandosi uno sguardo complice gli
saltarono addosso per fargli il solletico cadendo rovinosamente tutti e tre per
terra ridendo come matti.
- Aaahhh... ci voleva... era da un bel po’
che non ridevamo così.- Disse Hermione una volta che
riprese fiato.
- Già hai proprio ragione.- Confermò Ron.
Un tuono infranse il silenzio che si era insinuato tra loro. Il lampo
fece vibrare le ore ombre proiettate sul soffitto.
Attesero in silenzio per qualche istante e poi sentirono lo scroscio
d’acqua.
- Piove.- Disse in un soffio Hermione rabbrividendo all’istante.
- Eh già.- Rispose rassegnato Ron. – Andiamo a letto.- Li invitò
l’amico alzandosi in piedi.
- Io...- tentò di dire la strega appena che si fu alzata ma lo scoppio
del tuono le fece morire le parole in gola.
Non poteva farci niente, ogni volta che pioveva in quello stato così
furioso ritornava a quel giorno quando tutto ebbe fine ed inizio. Il volto di
Bellatrix le comparve davanti agli occhi imprimendo dentro di sé tutta la
malvagità che possedeva mentre uccideva i suoi genitori.
Quando pioveva in quel modo sentiva le urla disperate di sua madre e
suo padre mentre gridavano per l’orrore che stavano ricevendo.
Trattenne il respiro, cercando di tenere a bada le sue emozioni per non
cedere a quel vile supplizio.
La mano di Harry scivolò delicatamente nella sua, afferrandola con
dolcezza e amore.
- Ci sono io qui con te.- Le disse
teneramente cercando di tranquillizzarla.
Era bastata una veloce occhiata con Ron per intuire quello che stava
succedendo.
- Herm è tutto apposto.- Continuò il rosso
gentile sfiorandole con il dito indice la guancia. – E’ finito. Non c’è più
niente da temere.-
La ragazza rimase in silenzio per qualche istante cercando di trovare
la forza dentro di sé per reagire.
- Sto bene, è tutto apposto... non iniziate a fare i fratelli maggiori
che non ce n’è bisogno..- li ammonì con lo sguardo infastidita non tanto dalle
loro attenzioni ma più che altro perché riuscivano a leggere le sue emozioni -
Andiamo pure a dormire che è tardi.- Gli disse sforzandosi di sorridere. –
Buona notte.- Li baciò sulla guancia e poi si diresse verso il suo dormitorio.
- Cocciuta!- Esclamò rassegnato Ron. – Che male c’è se ci prendiamo
cura di lei?- Si rivolse all’amico.
- Lo sai come è fatta, preferirebbe morire invece di ammettere che sta
soffrendo.- Respirò scoraggiato Harry avviandosi anche lui verso il dormitorio.
Draco stava fumando tranquillamente la sigaretta godendosi di quel
attimo di pace.
Aver incontrato la Granger e averla tenuta stretta a sé gli aveva
donato quel calore che gli era mancato in quell’oretta di sesso che aveva
scambiato con Michelle.
Sul suo viso si disegnò una smorfia contrariata.
Ci era cascato un’altra volta.
Aveva ceduto ai sensi, era stato sconfitto dalla sua indole di
seduttore e di dover fare sua ogni persona di sesso femminile che potesse
essere alla sua altezza, per provare quel falso piacere che puntualmente lo
lasciava con un senso di insoddisfazione che lo faceva allontanare subito dalla
sua preda.
Il biondo, dopo l’amplesso e raggiunto l’apice del piacere fisico, si
era staccato da lei, aveva respirato a fondo godendo di quegli ultimi brividi e
poi si era reso conto che ancora un’altra volta non era lei quella che voleva,
quella che bramava, quella che desiderava e con un sorriso freddo aveva baciato
frettolosamente la ragazza e l’aveva lasciata lì da sola ancora imbambolata a
riprendersi dal scombussolamento che gli aveva creato.
In fondo era sempre il principe dei Serpeverde.
Lo scroscio del temporale improvviso e il suono assordante del tuono lo
destarono dai suoi pensieri.
Gettò a terra la sigaretta e a passo svelto andò in cerca di lei.
Hermione era troppo inquieta per dormire. Aveva tentato con tutte le forze
di cacciare via quei tristi pensieri, di eliminare e chiudere con il passato,
ma era una cosa più forte di lei. Aveva aspettato che Ron ed Harry se ne
andassero e poi era uscita dal suo nascondiglio per non farli preoccupare.
Era scattata in piedi, a passo
veloce aveva percorso il corridoio, varcando il quadro della signora grassa e
aveva preso a camminare nel buio dei corridoi con in mente solo la voce di Bellatrix
Lestrange, cercando di scapparvi.
Ma più aumentava il passo più quella voce stridula aumentava.
Il frastuono dell’infrangersi del tuono nel cielo la bloccò e i
fantasmi del passato la imprigionarono.
- Ora basta!! Io sono più FORTE!!!- Gridò a voce alta contro il nulla,
scoppiando poi, come ogni volta che succedeva quando i suoi nervi cedevano, a
piangere.
Le gambe le tremarono e si ritrovò a terra. Si rannicchiò contro il
muro, le gambe strette al petto e il viso nascosto.
Il buio l’avvolse nella sua oscurità.
- E’ tutta colpa tua! Se i tuoi genitori soffrono è solo colpa
TUA!!! Arrenditi a me piccola stupida mezzosangue!!!- La voce stridula di
Bellatrix rimbombava nella sua testa mentre le urla di dolore dei suoi genitori
riecheggiavano nelle orecchie.
- Basta... vai via da me... basta, basta, basta.- Disse Hermione con un
filo di voce cercando di contrastare la strega mentre le lacrime le rigavano le
guance.
- Hei...- Le disse Draco dolce avvicinandosi
a lei appoggiandole una mano sul braccio.
La ragazza agì d’istinto e sfoderò la bacchetta in segno di difesa.
Rimase bloccata trovandosi di fronte Malfoy.
Si guardarono per un attimo negli occhi.
- Va tutto bene, ci sono io qui con te.- Le
disse avvicinandosi piano di nuovo.
Hermione lo osservò ancora per una frazione di secondi e poi si buttò
tra le sue braccia lasciandosi andare.
Il biondo la strinse forte, accorgendosi, forse per la prima volta, di
quanto potesse essere fragile la ragazza. Un cucciolo ferito che ha bisogno
solo di amore sincero.
E lui glielo sarebbe stato in grado di darglielo?
A quel pensiero la strinse ancora più forte nascondendo il viso tra i
suoi capelli.
Rimasero a terra in quella posizione per non so quanto tempo.
- Granger è ora di andare a letto.- Le disse dolcemente dopo quel lungo
silenzio accarezzandole la testa.
- Non mi lasciare.- Rispose sotto voce tremando all’idea di
allontanarsi da quell’abbraccio caldo e sicuro.
Continua...
Beh pensavate che vi concedevo tutto? Naaaaaaaaaahhhh
non ci penso proprio.
Aaaahhhh lo sapevo che la piattola c’entra
qualcosa.... grrr!!!
Al proxchap!
E ora a voi....
barbidoluzza: grazie sono contenta che la storia ti
piaccia, fammi sapere che ne pensi mi raccomando!!!
Hollina: ^_^ si sono tornata e prometto di essere
regolare con gli aggiornamenti e di non mollare la storia fino alla sua
conclusione.
pei-chan: hai visto che il nuovo chap
è arrivato prima di qualche mese??? Non lo faccio più. DracoxBlaise???
Emmm... non ne sarei capace, però devo ammettere che
ero tentata di mettere in gioco anche Blaise ma per ora lo lascio in
panchina... non si può mai dire. Ma Hachiko che fine
ha fatto????
Gioem106: grazie!!! Troppo buona e sono stra felice che ti piaccia... mi rendi molto orgogliosa.
Stefy89d: grazie mille sei stata gentilissima a
lasciare un segno del tuo passaggio
Tanny: Sono contenta di ritrovarti! Tranquilla
ora non mi schiodo più da H2... ha la priorità su tutto. Mi spiace per l’attesa
ma ora si va avanti tutta!!!
polyanna:
mia cara, non perdere mai le
speranze... porto sempre a termine ogni mia ff, prima
o dopo si arriva sempre al the end. Grazie per il richiamo e la tiratina
d’orecchie non sai come mi ha fatto piacere sapere che eri in attesa. Sei la
mia fonte Auror!! In te confido quando la parte Dramione prende il soppravvento. La ff
su ncis mi ha preso la mano, ma ora che è terminata,
mi posso dedicare tranquillamente ad H2 e aggiornare ogni settimana salvo che
il criceto non parte per vacanze inaspettate... sperem
di no ^_^
magia: così mi fai arrossire!!! Sempre fin troppo
buona con me. Dai coraggio che io sono qui in attesa invece deltuo nuovo chap!!!
Forza, forza che attendo e sono impaziente di leggere il seguito!!
E infine...
Grazie a tutti coloro che hanno messo la storia tra i preferiti e le ff seguite.
E se per caso vi scappa un commentino, anche breve-breve mi illuminerò
d’immenso ^_^ perché ricordate che niente è più gratificante per uno
scrittore di avere un ritorno di quello che scrive.
- E’ un avance Granger?- Le chiese Draco cercando di smorzare quella
situazione che si era creata tra loro che stava diventando troppo pericolosa.
- Stupido.- Gli rispose sorridendo non osando staccare il viso dal suo
petto colpendolo leggermente con il pugno.
Il silenzio calò di nuovo tra loro.
- Mi dispiace.- Disse dopo un po’ Hermione. – ... non so che cosa mi ha
preso...- ma le parole gli morirono in gola.
La strega cercò di calmarsi respirando a fondo.
- Non succederà più.- Confermò decisa alzando quella barriera
protettiva che nascondeva bene i suoi turbamenti.
Draco sorrise leggermente alla risolutezza della strega, nonostante che
cercasse di essere forte non era ancora riuscita a staccarsi da lui.
- Non ti preoccupare, io ci sarò sempre qui per te.- Le disse posandole
un bacio sulla testa.
La ragazza sorrise beandosi di quella bellissima sensazione di
protezione.
- Lo so.- Confermò a bassa voce come se quella consapevolezza la
facesse stare male.
I due rimase in silenzio in ascolto del respiro e del battito del cuore
dell’altro.
Nel frattempo il temporale era stato sostituito da una leggera pioggia,
delicata, che ticchettava sui tetti del castello una dolce armonia.
- E’ strano...- iniziò Draco rompendo il silenzio.
Hermione alzò la testa per guardarlo in viso, staccandosi dal suo
abbraccio e appoggiandosi con la schiena al muro.
- Che intendi dire?- Gli chiese dopo averlo osservato in cerca della
risposta.
Malfoy rimase in silenzio meditando sui suoi pensieri, infastidito di
non averla più tra le sue braccia, rendendosi poi conto che la ragazza aveva
alzato definitivamente le sue barriere.
- Pensavo che l’avessi superato, non credevo che bastasse un temporale così
forte per portare a galla il passato.- Le disse severo.
Hermione respirò a fondo, appoggiando la testa al muro.
- Mi stai dando della fragile?- Chiese risentita.
- Non dire sciocchezze Granger!- L’ammonì lui. – Tu sei tutt’altro che
fragile.- continuò sporgendosi verso di lei guardandola dritto negli occhi.
Quello sguardo penetrante, il ghiaccio freddo che si scontra contro il
fuoco, che cerca invano di rimanere compatto ma alla fine perde e si scioglie
come neve al sole.
Draco piegò leggermente gli angoli della bocca in un lieve sorriso.
- Non mollerai, vero?- Gli chiese rassegnata.
- No.- Rispose semplicemente lui.
Hermione respirò a fondo, preparandosi a svelargli una parte di lei.
- Anche io credevo di averlo superato. Sta sera non so che cosa sia
scattato in me per far tornare a gallaquesti incubi...- iniziò pensosa alla ricerca della verità – eppure quando
ha cominciato a piovere così forte il senso di paura si è impadronito di me,
come...- ma si bloccò cercando di frenare le sue emozioni.
- Come quella notte.- Continuò lui per lei.
Draco cercò di rimanere impassibile mentre il ricordo di quella notte,
quando l’aveva trovata così impaurita e indifesa gli aveva stretto il cuore.
Erano passati circa sei mesi dalla fine della guerra e il loro rapporto
si stava costruendo attraverso i consueti screzi, prese in giro e attimi di
sincerità.
Quella notte era stato svegliato dalla sensazione di paura che poteva
appartenere solo a lei.
L’aveva trovata rannicchiata in un angolo, tremante scossa dal pianto. Era
corso da lei, abbracciandola e cercando di calmarla. Quella notte, per la prima
volta, avevano parlato veramente, mettendo a nudo le loro anime. Erano stati
svegli per tutto il tempo, dando il buongiorno all’alba del nuovo giorno,
mentre il cielo ormai chiaro si riempiva del caldo colore del sole.
Quella volta avevano stretto quel patto di alleanza silenzioso che in
qualche modo li aveva legati di più.
- Già.- Confermò Hermione pensierosa, ritornando con la mente a quella
notte consapevole che anche Draco ci stava pensando.
- Ma è stato diverso. Lì ho provato paura, quella paura che ti blocca e
che ti fa sentire inutile e impotente. Sta sera è stato solo un senso di
oppressione, pungente, opprimente che mi impediva di respirare, come se non
fosse stato il mio animo ad evocare quel pensiero ma fosse stato causato.-
Malfoy si massaggiò il mento pensieroso.
- Cosa pensi o chi possa averlo causato?- Le chiese dopo un po’.
- Non saprei, stavo scherzando con Harry e Ron quando è iniziato il
temporale.- Gli rispose.
- Sempre a fare i bambini voi tre.- La prese in giro.
Hermione per tutta risposta lo guardò storto.
- E prima?- continuò.
- Ero con Harry.-
Malfoy alzò un sopracciglio guardandola con la coda dell’occhio.
- Smettila o ti censuro i pensieri!- L’ammonì – Abbiamo solo parlato.-
Puntualizzò. – Siamo solo amici, proprio come lo siamo io e te...- Hermione si
bloccò rendendosi conto di cosa si era lasciata fuggire arrossendo lievemente –
beh non proprio...- cercò di rimediare – si quello che c’è tra me e Harry è
diverso dal rapporto che c’è tra te e me, Malfoy.-
- Ah si?- Le chiese già pregustandosi l’imbarazzo della strega – qual è
la differenza?- continuò.
Hermione si irrigidì con quella domanda presa in contropiede.
Lo guardò velocemente per poi toglierlo subito e concentrarlo altrove.
- Allora?- La incalzò lui, divertendosi come un matto. Gli piaceva
metterla in difficoltà.
- E’ diverso.- Rispose semplicemente come se quella parola potesse
chiarire tutto.
- Perché quello che ti lega a Potter non è amicizia ma amore?- Le
chiese a bruciapelo.
La strega sorrise.
- E’ meglio che andiamo a dormire. Stai iniziando a blaterale Malfoy!-
Lo schermì alzandosi in piedi.
Draco si alzò in piedi anche lui, la guardò per qualche secondo e poi
si avvicinò a lei non distogliendo lo sguardo.
- E’ questo che racchiudi con tanta tenacia dietro la porta del cuore?-
Hermione respirò a fondo, quando ci si metteva riusciva ad essere
esasperante.
- Pensi di aver trovato la chiave?- Lo sfidò – Arretrata il tuo ego Malfoy
sei lontano dalla verità.-
Lo guardò seria.
- Mezzosangue non sottovalutarmi.- L’avvertì infastidito.
- E va bene... mettiamola così... quello che c’è, c’è stato o che ci
sarà tra Harry e me, resterà solo tra Harry e me. Quello che c’è, c’è stato o
ci sarà tra te e me, rimarrà solo tra me e te.- Gli sorrise con la speranza che
tutto finisse lì.
Malfoy rimase in silenzio valutando le parole della strega.
- Che cosa c’è che non va ancora?- Gli chiese esasperata.
- Niente... pensavo... torniamo a fare un passo più indietro, prima di Potter
chi hai visto ancora?- Draco si era reso conto che per quella sera neanche
sotto imperius avrebbe ottenuto dell’altro dalla ragazza, quindi si riconcentrò
sul caso.
- Fammi pensare...- Hermione iniziò a tamburellarsi il mento con il
dito – Vediamo... ma certo! Mi sono quasi scontrata con Ginny! Era euforica, mi
ha preso le mani e mi ha detto che è quasi sicura che Harry la ama ancora.- La
strega si guardò le mani.
- Che cosa hai ricordato?- Le chiese Draco accorgendosi dello strano
atteggiamento.
- Harry ed io stavamo litigando prima dell’arrivo di Ron, io me ne
stavo andando quando mi ha afferrato per mano ma ci siamo staccati subito perché
una fortissima scossa ci ha allontanato al nostro contatto.-
Draco pensieroso sentendo quel discorso guardò in faccia Hermione.
- E questo è successo prima o dopo l’incontro con Ginevra?- Le domandò.
- Mi sembra dopo... si dopo, infatti poi ci abbiamo riso sopra.-
- Anche quella notte avevi incontrato Ginevra.- Affermò pensieroso.
- Credo di si, ora non ricordo.-
- Harry come stava?-Le chiese
ad un tratto.
La strega lo guardò sorpresa “che cosa c’entra questo ora?”pensò confusa.
- Era solo un po’ confuso, pensieroso... deve essere stato strano per
lui rendersi conto di provare ancora qualcosa per Ginny.- Rispose cercando di
non dar peso alla situazione.
Hermione posò lo sguardo su Malfoy.
I suoi occhi ero più grigi del solito, la fronte era percorsa da due
tre rughette come se il suo cervello stesse macchinando chissà quali strane
ipotesi.
- Avanti, spara.- Lo invitò a manifestare i suoi dubbi.
- Non ti sembra strano che ogni volta che ti succede hai incontrato
prima Ginevra e poi Harry?-
- E con questo?- Gli domandò non capendo dove volesse arrivare.
- Niente, dico solo che è strano.-
- Non essere sciocco Malfoy, Ginny non c’entra niente, come potrebbe...-
scosse la testa per scacciare quei brutti pensieri - ... è così dolce e
sensibile che non riuscirebbe fare del male a nessuno. È impensabile una cosa
del genere. È meglio andare a dormire che ora stai proprio vaneggiando.-
- Non ti fidare mai dall’acqua quando è pura e cristallina.- Le disse
cingendola per le spalle avvicinandola a sé.
Hermione lo guardò prima negli occhi, poi osservò la mano di lui
appoggiata sulla spalla.
- Appunto.- Confermò togliendosi il braccio del ragazzo – non mi fido.-
Terminò guardandolo dritto negli occhi.
- Io? Cosa centro adesso?- Le chiese innocentemente.
- Tu centri sempre Malfoy.- Sorrise lei incamminandosi verso i
dormitori più tranquilla.
Arrivarono alle scale scherzando e battibeccando come al solito.
Osservarono per un attimo gli scalini entrambi indecisi sul da farsi.
- Grazie.- Gli disse sinceramente Hermione prendendo tutto il suo
coraggio per esporsi.
Draco a quel tono così gentile sentì il cuore battere più velocemente. Alzò
la mano e le sfiorò la guancia, portandole delicatamente il ciuffo dietro l’orecchio,
avvicinando poi il suo viso per posarle un bacio sulla guancia sinistra.
- Buonanotte e stai...- Le sussurrò vicino all’orecchio lasciando in
sospeso la frase perché Hermione gli appoggiò la mano sul viso in modo da
poterlo guardare.
- Non dire altro... non ce n’è bisogno... non è come pensi tu, non
potrebbe mai farmi del male, né a me né a nessun altro.- Gli sorrise per
tranquillizzarlo.
Malfoy respirò a fondo rassegnandosi alla testardaggine della strega. Se
non ci avrebbe pensato lei, avrebbe tenuto gli occhi aperti lui per lei.
Hermione gli posò anche l’altra mano sulla guancia in modo che non
potesse allontanare il viso dal suo.
- E tu? Quando la finirai di corriere dietro a tutte le ragazze che
respirano?- Gli chiese sorridendo dolcemente notando l’espressione sorpresa sul
volto del mago. – Perché non provi a cercare una relazione seria invece di
godere solo di un attimo di appagamento che poi ti lascia con il vuoto.- Gli
spostò il ciuffo che gli era caduto sugli occhi per vedere meglio quelle iridi
di ghiaccio.
- Chi ti dice che non l’abbia già trovata?- Le chiese in risposta
avvicinando lentamente il viso a quello di lei.
Hermione lasciò la presa dal viso del ragazzo, abbassò la testa
sorridendo appena.
Si allontanò di qualche passo e salì qualche gradino.
- Buonanotte Malfoy.- Gli disse semplicemente salendo lentamente le
scale.
- Granger?- La chiamò facendola voltare. – Io non demordo così facilmente.-
Lei gli sorrise, tentennò per qualche secondo e poi si voltò.
- Fai bene, nella vita non bisogna mai rinunciare.- Gli disse salendo
gli ultimi gradini prima di arrivare davanti al quadro della signora grassa.
Lo salutò con la mano, poi disse la parola segreto ed entrò.
Continua...
Eccoci qua... un chap tutto dramione è venuto così...
Il prox ritorniamo da Harry... almeno credo... al momento non ho ancora
le visioni su cosa succederà
Ma veniamo a voi...
elly 91, per un attimo ho trattenuto il fiato con le tue
parole iniziali.... ho pensato “oddio ora mi dice che non le piace” ma poi ho
sorriso di gioia, grazie mille!!! Continua a seguirmi!!!
Stella Del Sud, ma ben tornata!!!!! Che bello ritrovarti!!! Scusa
quand’è che aggiorni???? Non perdere mai la speranza, il mio cuore in fin dei
conti batte per l’amor di Auror... emm... anche se si fa distrarre dalla
corrente dramione ahahahhhahahah
Hollina, mia cara per il momento esulta... ma non troppo, i
miei personaggi sono imprevedibili e possono cambiare rotta da un momento all’altro...
oppure no ^_^
Gioem106, hai visto che veloce? Mi
sono ripromessa di pubblicare un chap a settimana e per ora sembra che riesca a
tenere fede ai buoni propositi ^_^
polyanna, eh già... per i fans Auror al momento c’è un po’ da
soffrire, ma come ho già detto... non perdere le speranze che prima o poi....
basta che altrimenti cado negli spoiler ^_^
pei_chan, dai coraggio questo ultimo mese è il più duro per
chi va a scuola, ma ormai manca poco! E chi lo sa che cosa potrà accadere tra
quei due XD
eli weasley, sono contentissima che la storia ti piaccia ma molto
di più che hai lasciato un segno del tuo passaggio, grazie mille!!!
E grazie a tutti voi che leggete solo e che avete scelto di aggiungere
la storia tra le vostre FF!!!!
Oggi vado di fretta... ma volevo darvi il chap...
così eccoci qua... ci sentiamo al prox!
Buona lettura
Light
Il sole splende sulle distese
di Hogwarts.
L’ultimo giorno è arrivato.
Ora questi quasi 8 anni
sembrano un soffio invece di tanto tempo.
Tutto quello che è successo,
accaduto, capitato, le grandi corse, le grandi battaglie, i grandi complotti, i
piccoli e teneri momenti, sembrano niente in confronto a quello che scriverà il
futuro.
Domani... un nuovo giorno, una
nuova vita: si riparte da zero.
E’ tutto da scrivere e con noi
abbiamo solo la paura di non potercela fare, di non potere superare gli
ostacoli, perché tutto sembra così incerto e non chiaro ma soprattutto perché
non si sa dove andare.
Ora tocca a noi costruire il nostro
futuro, con le nostre mani, non c’è più nessuno che ci indica la strada, tutto
dipende da noi! Non ci rimane altro che fare un grande respiro, sorridere al
cielo, guardare la strada con fiducia e buttarci con coraggio nella nuova
grande impresa che è il nostro futuro!
Uno scroscio di applausi, urla di gioia, baci, abbracci, c’è confusione
ovunque, tutto sembra così caotico che non ti lascia neanche il tempo di
pensare.
Ti avvolge in un turbinio di emozioni e ricordi che ti rendono
euforico, quasi ubriaco ma non appena si ritorna alla realtà quella strana
sensazione svanisce.
- Finalmente ti ho scovata!- Le disse Harry abbracciando Hermione da
dietro.
- Tutta questa confusione mi ha stordito, avevo bisogno di un po’ di pace.- Ammise la strega.
- Ti capisco, anche io ho avuto questo bisogno.- Le sorrise sedendosi
accanto - Troppi genitori entusiasti dei propri figli, parenti, amici... non fa
per me.- Continuò serio.
- Oh Harry!- Hermione gli buttò le braccia al collo stringendolo a sé.
- Va tutto bene. Io non ho mai potuto apprezzare la gioia di
condividere queste cose con i miei genitori perciò non so realmente cosa
significhi non averli qui come te.- Le disse
sciogliendosi dal suo abbraccio e accarezzandole la guancia.
La strega abbozzò un sorriso e poi si distese per terra, guardando il
cielo limpido.
- Non è facile oggi. Io e mia mamma quando parlavamo del mio futuro
immaginandolo come sarebbe stato abbiamo più volte parlato del giorno del
diploma arrivando perfino a descrivere momento per momento questa giornata.- Chiuse
gli occhi sorridendo mentre quelle chiacchierate ritornavano alla mente.
- Ma oggi niente è andato come l’avevamo progettato...- si fermò un
attimo respirando a fondo – ma è stato meglio così, sarebbe stato troppo
pesante da sopportare se fosse accaduto qualcosa che mi poteva ricollegare a
loro. Già la loro mancanza è difficile da ignorare.-
Harry la guardò un attimo, le prese la mano e le posò un bacio sul
dorso.
- Ci sono io qui con te.- Le disse guardandola
dritta negli occhi e dopo un istante la tirò su e l’abbracciò forte – Ci sarò
sempre io, non temere.-
Hermione si lasciò andare in quell’abbraccio beandosi di tutta quella
dolcezza che il mago sapeva donarle. Appoggiò la testa sul suo petto in modo da
poter sentire il cuore e assaporare il suo profumo di muschio bianco.
“Merlino quanto mi piace” pensò respirando a fondo l’essenza della
pelle dell’amico sfiorando con il naso il collo di Harry.
Il ragazzo rise di gusto.
- Che fai mi annusi?- Le chiese divertito.
La strega presa in contropiede si irrigidì.
- Su non fare la sciocca, non è una novità, lo so che ti piace il mio
profumo.- Continuò scherzando arruffandole i capelli.
- Cosa?- Gli domandò sconcertata staccandosi da lui e guardandolo in
viso.
- Tutto è partito dal quinto anno quando ho iniziato ad usare questa
colonia che mi hai regalato per il compleanno. Me lo dissi allora e me lo
confermi ogni volta che mi abbracci che adori questo profumo.-
Hermione rimase ferma a pensare e le venne in mente in un flash quel
giorno, quando era entrata nella profumeria, in cerca di un’essenza particolare
da regalare ad Harry per il suo compleanno.
Ne aveva annusate un sacco ma quando aveva trovato quella al muschio
bianco le aveva fatto subito pensare a lui. Era una fragranza così delicata,
dolce, intensa, non pesante, fresca che si avvertiva solamente al contatto con
essa.
- Mi ero completamente dimenticata che te l’avevo regalata io.- Sorrise più apertamente.
Quella consapevolezze che lui avesse continuato ad usare quel profumo
per tutto quel tempo le diede un senso di gioia.
- Ormai ci sono abituato, ti dimentichi un po’ troppe cose di me in
questo ultimo periodo.- Scherzò Harry.
- Non fare il melodrammatico. Questo non è fatto vero, solo perché pensi
che sia presa da Malfoy non vuol dire che non ricordi niente di te...- si
avvicinò a lui e gli prese il viso tra le mani – io non ho cancellato niente di
quello che c’è stato tra noi....- i suoi occhi d’oro si mischiarono in quel
mare verde, donandogli un nuovo colore caldo -... niente...- confermò dopo un
attimo.
- Vorrei poter affermare la stessa cosa...- Le confidò pronto a
rivelarle la verità.
- Che cosa intendi dire?- Gli chiese portandosi le mani in grembo
aspettando che continuasse.
- Ricordo tutto di noi ma fino ad un certo punto. Come se la mia vita
si fosse spenta per un attimo e poi fosse partita da quando ho riportato Ginny a casa finita la guerra... eppure...- Si fermò
cercando di concentrarsi.
- Eppure...- ripetè Hermione con un filo di
voce.
- Ho come la sensazione che sia successo dell’altro... ma più mi sforzo
a ricordare, più tutto diventa confuso e si cancella dalla mia mente. L’unica
cosa che so e che c’è stato qualcosa tra di noi ma no so cosa.-
La strega rimase in silenzio trattenendo il respiro.
Quelle poche parole avevano dato la conferma alle sue paure. Ad Harry era
successo qualcosa quando l’aveva lasciata quella notte.
Il cuore iniziò a batterle più velocemente.
- Ci deve essere stato qualcosa che non ricordo, che devo aver rimosso,
cancellato, qualcosa che ti ha ferito...- Harry le afferrò le mani e gliele
strinse forte - ... che ti ha allontanato da me.-
Hermione guardò le loro mani strette una nell’altra.
- Harry non posso darti le risposte che cerchi, devi trovarle da sole.-
Gli disse alzandosi in piedi.
- Allora è successo qualcosa?- Le disse scattando in piedi afferrandola
per il polso portandola vicino a sé.
La ragazza si immerse in quello sguardo che cercava ardentemente la
verità. Appoggiò la fronte sul petto dell’amico mentre le braccia di lui la
circondavano.
- Harry...-
- Ricorderò Hermione te lo prometto e quando scoprirò che cosa è
successo e chi è il colpevole non ti permetterò più di allontanarti da me.- Le disse con fermezza.
La strega lo guardò in viso, lui le accarezzò una guancia lasciando la
sua mano che poco dopo fu raggiunta da quella di lei.
Tutto come quella volta.
Il passato ritorna con la sua verità.
I loro visi si avvicinano, lentamente, come se un grosso magnetismo li
attirasse.
La mano del mago che si immerge nei capelli morbidi della strega e le
spinge la testa verso di sé.
Le labbra quasi si sfiorano ma l’attenzione di Harry venne attirata da
un’altra persona alle spalle di Hermione.
- Ginny!- Disse il ragazzo staccandosi dalla
ragazza.
La strega sentendo quel nome si irrigidì allontanandosi definitivamente
dall’amico.
- Finalmente vi ho trovati!- Disse la rossa correndo verso Harry e
abbracciandolo facendo scansare ancora di più Hermione da lui.
- Harry il tuo discorso è stato bellissimo.- continuò sfiorandogli le
labbra.
- Mi sono ricordata che devo fare una cosa, ci vediamo dopo!- Disse frettolosamente
Hermione mentre faceva qualche passo indietro prima di mettersi a correre per
allontanarsi da loro il più velocemente possibile.
- Hermione aspetta...- cercò di fermarla Harry.
- Dai lasciala stare, sicuramente deve vedere Draco.- Lo fermò per il
braccio guardandolo con occhi complici.
- Non dire assurdità e non ti permetto di insinuare queste cose!- Le
rispose arrabbiato staccandosi da lei andandosene via.
Ginny strinse forte i pugni “Maledizione!” pensò irritata dalla piega della
situazione.
- Hei dove corri?- Le chiese Draco parandosi
di fronte a lei.
Hermione accorgendosi all’ultimo della presenza del biondo non riuscì a
fermarsi in tempo e gli andò addosso facendo cadere entrambi per terra sul
prato.
- Ahi! Che botta. Granger ma sei un elefante.- Le disse aprendo gli
occhi massaggiandosi la testa.
- Grazie Malfoy sempre il solito gentiluomo.- Gli rispose seccata facendo
leva con le mani sul petto del serpeverde.
La situazione era un po’ imbarazzante, Draco disteso a terra e lei
sopra di lui. Chiunque passando di lì avrebbe potuto equivocare la situazione.
La strega si spostò di lato distendendosi anche lei a terra.
- Come ti senti?- Gli chiese dopo un po’.
- Sto bene Granger, per me questo giorno non significa niente, anzi è
solo la conclusione a questa mia vita e sono più che pronto ad aprire la nuova
porta e tuffarmici dentro.-
Hermione si girò di lato prendendo nella mano un ciuffo d’erba.
- Ignorare il passato non significa cancellarlo.- Lo guardò seriamente.
Draco si mise anche lui di lato in modo da fronteggiare la strega.
- Cos’è me lo dici per esperienza?- Ghignò lui.
Colpita e affondata.
La riccia sbuffò sonoramente. Si ridistese
per terra ignorando quegli occhi inquisitori.
Era davvero frustante che il biondo riuscisse a leggere così bene nel
suo animo.
Draco si sporse verso di lei. I suoi occhi di ghiaccio si fusero con i
suoi. I suoi capelli biondi gli accarezzavano il viso nascondendo a tratti gli
occhi.
Hermione rimase a guardare quel viso senza neanche respirare. Era così bello,
di una freddezza apparente che nascondeva dietro quella maschera una dolcezza
infinita.
Il cuore le iniziò a martellare nel petto. Le loro labbra erano a
pochissima distanza che sarebbe bastato un piccolissimo avvicinamento per farle
incontrare.
- Vuoi che ti aiuti a cancellare il passato?- Le chiese mentre il
respiro delle sue parole le accarezzava le labbra.
La strega a quella domanda gli passò nella mente tutte quelle volte che
aveva visto Harry con Ginny e il suo cuore si era
frantumato, fino a portare a galla quel ricordo il più doloroso tra tutti: il
ritorno del moro con la rossa e la disintegrazione dei suoi sogni.
- Si.- Soffiò Hermione seducentemente,
portando il suo braccio dietro al collo di Malfoy e spingendolo verso di sé eliminando
in quel modo quell’esile distanza.
Un contatto delicato, tenero, che più andava avanti e più diventava
esigente.
La mano di Draco scivolò lungo il fianco di Hermione fino al suo collo
che presto fu raggiunto dalle labbra di lui che dolcemente avevano lasciato una
scia di baci.
“Ma che sto facendo” si chiese la strega assaporando la passione che
scaturiva da quel meraviglioso contatto.
Quando sentì la mano di Malfoy posarsi sul suo seno ritornò alla realtà
e la ragione prese il sopravvento sui senti.
- Aspetta...- Soffiò cercando di ricomporsi e ritrovare quel briciolo
di lucidità che le rimaneva.
Draco si fermò sentendo il corpo della ragazza irrigidirsi sotto di
lui.
Si guardarono negli occhi.
- Io non so... che... cosa... mi sia preso...- Gli disse imbarazzata staccandosi
velocemente da lui come se una scossa elettrica li avesse divisi - ... mi dispiace
ma hai frainteso...- cercò di spiegarsi alzandosi in piedi.
- Ne sei sicura Granger?- Le chiese malizioso – eppure dal trasporto
con cui ricambiavi i miei baci non mi sembra.-
Hermione sentì le guance arrossire.
- No... non so che cosa mi abbia preso.... io... tu... voglio dire... Harry,
Ginny...- Iniziò a blaterale cercando di connettere i
suoi pensieri.
- Hei calmati.- Le disse dolce appoggiandole
le mani sulle spalle.
- Perdonami... ma io non posso...- Gli lanciò un veloce sguardo prima
di allontanarsi da lui.
Draco la lasciò andare.
Sorrise soddisfatto in fin dei conti il primo passo era stato fatto, non
sarebbe stato facile, ma prima o poi la Granger sarebbe stata sua!
Emmm... salve.... ops è passato un po’ di
tempo... ma c’è stato un po’ di blackout ^_^, ma ora sono qui...
Buona lettura
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- Hei, hei dove
corri?- Le chiese Luna apparendole davanti tutta sorridente e scoppiando subito
dopo a ridere a vedere la faccia sorpresa della amica.
- Non c’è niente da ridere. È un gran casino Luna.-
Le rispose trafelata Hermione.
- Scusami ma hai un’espressione buffissima. Che cosa hai fatto che ti
ha scombussolato così? o meglio chi?- Le chiese guardandola assottigliando gli
occhi furbescamente.
Hermione si portò le mani sul viso nascondendosi dentro di esse.
L’amica le prese dolcemente le mani facendole allontanare dal viso.
- Che cosa è successo?- Le chiese con il suo consueto tono pacato.
- Harry...- si rimise una mano sul viso – ... è proprio come avevamo
pensato gli è successo qualcosa dopo che mi ha lasciato e prima che
tornasse...- si bloccò quasi trattenendo il respiro.
- O per merlino!- Esclamò la strega portandosi la mano alla bocca.
- O per MERLINO!!!- Ripetè Hermione più
sconvolta.
- Perché ho come la sensazione che non è finita qua?- Le disse.
- Era una situazione così... così...- agitò le braccia.
Luna scosse la testa in cerca di interpretare quel gesto.
- Lui, io, i ricordi del passato, la tensione che c’è tra noi che vibra
ogni volta che ci avviciniamo, quando mi guarda con quei suoi occhi così
intensi, caldi, quando mi tocca dolcemente con i suoi gesti gentili, quando mi
sfiora delicatamente le labbra... era tutto perfetto, tutto...- Piegò la testa,
abbassando lo sguardo.
- Ginny.- Soffiò la bionda scoraggiata.
- Già lei...- confermò triste – non so come faccia, ma ogni volta che
stiamo arrivando a... a...-
- Al sodo.- L’aiutò l’amica sorridendo.
- Si!- Confermò esasperata – arriva lei... sempre lei.-
Hermione iniziò a tormentarsi le mani e a mordersi il labbro inferiore.
Luna la osserverò attentamente studiando il suo atteggiamento e
cercando di scoprire che cosa c’era sotto.
- Che altro c’è?- Le chiese dopo un po’.
La riccia si portò sul viso prima una e poi l’altra mano nascondendolo
di nuovo.
- Malfoy.- Biascicò.
Luna trattenne di nuovo il respiro.
- Ci siamo ba..sia..ti...
beh...- Tentò di dire.
- Che cosa?- La strega strabuzzò gli occhi togliendo contemporaneamente
le mani dal viso dell’amica.
- Ci siamo baciati... o meglio gli sono saltata addosso... beh non
proprio addosso... ma lui... io... eravamo distesi a terra...era così...-
trattenne il respiro un attimo guardando l’amica – i suoi occhi, azzurri,
limpidi, di ghiaccio fuso, la sua voce suadente e carezzevole, io... non so
cosa mi ha preso... mi sono lasciata coinvolgere e... l’ho baciato, con
un’intensità tale che mi ha sconvolto...-
- Oh Merlino!- Ripetè Luna riuscendo a stento
a respirare normalmente.
- Oh MERLINO!!- Ridisse Hermione seguendo l’esempio dell’amica. – Non
ci capisco più niente! Io vorrei Harry ma ho paura di volere anche Malfoy!!-
Confessò esasperata.
- Sei sicura di volere veramente Draco o meglio la tua non sia
solamente quella tipica “attrazione sessuale”.- Cercò di suggerirle – In
effetti Malfoy non è che passi inosservato, e se non fossi così tremendamente,
totalmente e disperatamente presa da Ron, ci farei un pensierino se mi
capitasse la possibilità di una rotolata sull’erba con Draco beh...- Guardò la
riccia con la coda dell’occhio – non ci penserei due volte!- Terminò divertita.
- Lunaaa!!!- Esclamò scioccata, ridendo poi
contagiata dall’amica.
- Grazie.- Disse poco dopo che smisero di ridere abbracciando forte la
biondina.
- Figurati Herm.- Le rispose ricambiando
l’abbraccio.
- Ma che devo fare?- Le chiese sconsolata.
- Lascia le porte aperte, e non impedirti di amare...- Le appoggiò il
dito sul petto – lasciati andare in amore bisogna rischiare, non bisogna
nascondersi dietro alla paura di soffrire. L’amore è fatto anche di questo, non
è amore se non scopri il bello e il brutto di ogni faccia. Devi lottare per
l’amore, non puoi pretendere di stare in panchina e aspettare che ti piova dal
cielo o ignorarlo ogni volta che bussa alla tua porta.-
- Ma io...- Tentò di ribattere la strega.
- Nessuno ma Hermione, sei o no la strega più coraggiosa di Hogwart??-
Le sorrise – Forza lasciati andare e vedrai che andrà tutto bene.-
Erano arrivati da poche ore alla casa al mare ed Hermione non smetteva
mai di ripetersi quelle due parole “lasciati andare” che Luna le aveva detto
quel giorno.
Non poteva ignorare che non aveva mai smesso di provare qualcosa per
Harry e che questo sentimento era ritornato prepotentemente a galla quando si
era resa conto che “quella” notte era successo qualcosa che li aveva
fatti dividere, ma non poteva neanche ignorare quella parte di lei che si
sentiva sempre di più attratta da Malfoy.
Usci dal bagno stringendosi addosso l’asciugamano e strofinando i
capelli.
Le ragazze erano già scese in spiaggia mentre i ragazzi erano impegnati
di sotto a sistemare le ultime cose. Lei, invece, aveva preferito andare in
camera e sistemare le sue cose prima di iniziare a godersi le meritate vacanze.
Estrasse dalla valigia il bikini e il costume intero indecisa su cosa indossare.
Optò per il bikini, lo indossò e poi si specchiò.
Rimirò a lungo la sua figura con occhio critico. Fu un attimo e il suo
sguardo si posò triste sulla grande cicatrice che le passava dal fianco
sinistro all’addome. I dottori non avevano potuto fare niente per impedire che
si formasse, poteva coprirla, nasconderla, ma essa rimaneva indelebile sulla
sua pelle come a volerle ricordare che la morte l’aveva quasi presa. Era
successo prima della battaglia finale.Un
mangiamorte si era buttato verso di lei con una
ferocia tale che l’aveva bloccata, rendendo quel attimo di indecisione fatale.
Se non fosse stato per l’intervento di Luna e Ron lei non ci sarebbe piùstata. Il mangiamorte
era riuscito a colpirla con un incantesimo durissimo che le aveva trafitta dal
fianco fino all’addome. L’intervento repentino dei medica maghi era riuscito a
salvarle la vita ma non a cancellare quel segno che si sarebbe portata con sé
per tutta la vita come a volerle ricordare il suo attimo di debolezza.
Hermione respirò profondamente togliendosi il pezzo sopra rassegnata a
indossare il costume intero. Non era ancora pronta a mostrare la sua cicatrice.
Si coprì con il braccio il seno e rimase a guardare quel enorme segno
ancora per qualche istante mentre con l’altra mano teneva il costume intero.
- Sarebbe un peccato coprire il tuo corpo con questo.- Le disse Draco
dietro le spalle mentre le afferrava il costume dalla mano lanciandolo sul
letto.
Le passò un dito sulla cicatrice e al contatto con esso Hermione si
sentì bruciare, chiuse gli occhi concentrandosi su quel tocco delicato e
sensuale.
“Ma che sto facendo” pensò la
strega mentre il cuore accelerava i battiti e un leggero brivido si
impossessava del suo corpo.
- Lo sai che la trovo sexy.- Le soffiò sul collo abbassando il viso
fino a toccare la pelle della spalla con il mento.
Hermione a quelle parole aprì gli occhi concentrandosi nello sguardo di
lui riflesso nello specchio.
Tentò di dire qualcosa ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.
Sul viso di Malfoy si disegnò un ghigno compiaciuto ripercorrendo il
corpo della strega.
Quando i loro occhi si scontrarono parve come se la realtà fosse
piombata di nuovo nel presente.
La ragazza guardò l’immagine riflessa nello specchio che le propose una
giovane donna completamente nuda, se non fosse stato per lo slip del costume, e
un ragazzo con indosso solo il boxer del costume, mentre sentiva il petto di
lui appoggiato alla sua schiena, così caldo, tonico, muscoloso.
Guardò quell’immagine affascinata, erano così belli...
Alt un attimo!
Ma quelli non erano due sconosciuti.
Non era una semplice ragazza con il suo ragazzo.
Erano loro.
Si proprio loro.
Lei Hermione Granger.
Lui Draco Malfoy.
Lasciò scivolare il suo sguardo sul suo corpo.
Lei era nuda!
Davanti a lui!!
“OH MERLINO!!!” urlò nella sua mente portandosi automaticamente anche
l’altro braccio al petto per coprirsi.
Si staccò da lui, girandosi a guardarlo spalancando completamente gli
occhi.
Un acceso rossore si impadronì del suo viso sentendosi andare a fuoco
per l’imbarazzo, anzi stava proprio bruciando dalla vergogna.
Aprì la bocca, boccheggiando per l’assurda situazione.
“AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!” urlò con tutto il fiato che aveva in
corpo.
Draco per lo stupore della sua reazione indietreggiò di qualche passo.
Ron ed Harry, che erano al piano di sotto, sentendo urlare in quel modo
Hermione, si guardarono per un secondo, scattando subito dopo su per le scale
per correre in suo aiuto.
Quando i due arrivarono alla camera dell’amica rimasero impietriti
dalla scena.
- Ma...- riuscì a stento a dire Ron prima di bloccarsi con la bocca
spalancata vedendo l’amica.
Lo stesso fece Harry ma si riprese subito scagliandosi addosso a
Malfoy.
- Che cosa le hai fatto bastardo!!!- Gli disse ferrandogli un pugno in
pieno viso che il biondo per la sorpresa non riuscì ad evitare, cadendo
rovinosamente a terra.
In tutto quel trambusto Hermione era rimasta immobile, incredula che
stava succedendo davvero.
- Ti ha dato di volte il cervello Potter!!- Gli disse duro Draco
passandosi il palmo della mano sul labbro – Non le ho fatto proprio niente! Ha
fatto tutto da sola.-
I tre guardarono la strega imbambolandosi di fronte a quell’immagine
deliziosa.
I tre paia di occhi scivolarono sul corpo della giovane strega facendo
comparire sui loro visi un’espressione inebetita.
Hermione li osservò afferrando al volo l’asciugamano lì vicino e la
bacchetta diventando ancora più rossa di quello che era già.
- Fuori!!!- Urlò minacciosa indirizzando la bacchetta verso di loro –
prima che vi schianto!!-
I tre non se lo fecero ripetere due volte e uscirono dalla stanza di
corsa mentre la porta si chiudeva con un tonfo che fece vibrare tutta la casa.
I tre si guardarono increduli.
- Volevo solo distrarla dalla cicatrice.- Affermò Draco dopo un lungo
minuto di silenzio rivolgendo il suo sguardo di ghiaccio ad Harry. – Non potrei
mai farle del male.- Terminò serio.
Al sentire quella parola “cicatrice” i tre si rattristarono
senza poter impedire di rivivere quegli attimi dove avevano creduto di averla
persa per sempre.
- Beh Malfoy... incassa il pugno come un avvertimento.- Ghignò Harry
mentre l’amico gli lanciava uno sguardo che lo avrebbe incenerito all’istante.
- Andiamo via da qui prima che ci uccida per davvero.- Disse Ron
appoggiando le mani sulla spalla degli amici.
Hermione era rimasta pietrificata.
Non solo Malfoy l’aveva vista in quello stato.
Anche Ron.
Perfino Harry.
“OH MERLINO!!!” pensò indossando il costume intero.
“Ok in fondo non è successo niente di grave” continuò cercando di
tranquillizzarsi.
- Mi hanno vista praticamente nuda!!- Disse ad alta voce portandosi le
mani sul viso che bruciava dall’imbarazzo.
In fondo loro potevano essere come tre fratelli..., beh forse Ron, se
riusciva convincere il suo cuore anche Harry, ma Malfoy proprio no.
Sbuffò cercando di togliersi da dosso quella sensazione di fastidio.
Prese l’asciugamano, la borsa, si fece coraggio e uscì dal suo
nascondiglio.
Hermione scese l’ultimo gradino bloccandosi subito quando incontrò gli
sguardi dei tre maghi.
- Non una parola!- Iniziò puntandogli il dito contro – Quello che è
stato non è mai accaduto, chiaro?!- Li avvertì cercando di tenere a bada il suo
disagio.
- Certo!- Risposero prontamente all’unisono i tre sorridendole
angelicamente prima di stritolarla nel loro abbraccio.
- Emmm... ragazzi...- Tentò Hermione cercando
di tenere a freno il suo rossore mentre era appoggiata con la guancia sul petto
di Harry e sentiva dietro di sé il petto di Draco appoggiato alla sua schiena
stretto forte dell’abbraccio di Ron.
“Ma chi me l’ha fatto fare ad accettare di venire in vacanza... siamo
arrivati neanche da tre ore e già sono in piena crisi ormonale” pensò disperata
la strega mentre nella testa le rimbombavano nella testa “lasciati andare”
dette con la voce gentile di Luna.
Continua...
Eccoci qua... è stata dura ... ma le visioni si sono interrotte poi è
ritornata la corrente ed è partito il tutto... ^_^ e meno male perché mi stavo
preoccupando.
Il proxchap
arriverà a settembre a meno che non ci scappi qualcosa prima ... quindi vi auguro
buone vacanze e ci rivediamo con il 1 settembre!!!
Grazie a tutti voi, chi ha messo la storia tra i preferiti, le ff seguite ma soprattutto grazie a coloro che lasciano un
segno del loro passaggio, non c’è niente di più gratificante per uno scrittore
leggere i commenti belli e brutti che siano ^__^
Il rintocco del 1° settembre è suonato e uno chap
ha portato....
Come promesso.
Buona lettura
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Un altro giorno di vacanza per Hermione Jane Granger era passato e in
fin dei conti stava andando meglio di quanto si aspettasse.
Ok... l’inizio era stato quello che era stato, aver mostrato le sue
grazie ai suoi ... amici?
No.
Forse qualcosa di più di amici.
Si, molto di più.
Ron era per lei ancora meglio di un fratello.
Harry era per lei... oddio che cos’era Harry? Non era più semplicemente
Harry, l’amico fidato, l’amico da seguire e proteggere in tutte le sue
avventure e sventure, l’amico con cui confidarsi e sentirsi protetta che con un
solo gesto di tenerezza poteva sciogliere il freddo della tristezza...
NO, decisamente no... non era più solo quello... ormai da molto
tempo...
OK anche se il cuore negava tutto, insieme al cervello ma le emozioni li
tradivano inevitabilmente ogni volta che succedeva qualcosa che li avvicinava.
Hermione sbuffò sonoramente persa nelle sue riflessioni.
Malfoy... si lui era... oh beh... wow!
“Complimenti per il senso logico dei tuoi pensieri, ti meriteresti di
essere radiata da Hogwarts!” pensò la strega
sedendosi sul letto.
Hermione si passò una mano sul visto per cercare di fare un po’ di
ordine.
No... Malfoy amico proprio no, c’era quasi da ridere su questo.
Un lieve sorriso, infatti, sbocciò subito sulle sue labbra.
Lui era la tentazione, la passione, l’emozione vibrante del suo essere
maschio che ti fa sentire donna... oh si, che ti eccita e ti stuzzica i sensi
fino a farli andare in tilt.
Alt! Alt! Alt!
Pericolo! Pericolo!
La strega deglutì un paio di volte, all’improvviso la gola le si era
seccata e una leggera sensazione di caldo si era impossessata delle sue guance.
Guardò il calendario.
“Vola il tempo” pensò sospirando sonoramente, chi l’avrebbe mai detto
ma erano passate già due settimane dalla fine della scuola e dall’inizio di
quella strana vacanza.
A parte quella partenza così...
“oddio” ...
se solo ci pensava diventava ancora rossa per l’imbarazzo, definiamola
particolare? Strana?
Aaaaaaaaahhhh lasciamo perdere, cancellare dalla mente di
Hermione Jane Granger quei 10 minuti di totale sprofondamento nelle più remote
viscere della terra.
Oh si, grazie, così va molto meglio.
“la trovo sexy”... il suono di quelle parole pronunciate da
quella voce profonda e calda che le accarezzano il collo mentre i suoi occhi si
fissano e annegano in quel mare di ghiaccio freddo ma sorprendentemente caldo.
La mano della strega scivolò dal collo fino al petto mentre i battiti
del cuore ce la mettevano tutta per far esplodere quell’organo che c’era dentro
al suo corpo.
- Basta!- Si disse frenando qualsiasi altra sensazione sul nascere.
Si alzò in piedi di scatto bloccando ogni pensiero osceno che quelle
parole provocavano nella sua mente.
In fin dei conti tutto era andato liscio, tutto stava procedendo bene e
sapete perché?
Perché la qui presente Hermione Jane Granger teneva tutti a debita
distanza.
Esatto!
Tutti a distanza di sicurezza in modo che nessuno riuscisse a infrangere
le sue barriere di difesa.
Chiuse gli occhi per un attimo, per ritrovare la concentrazione,
respirò a fondo e poi si guardò allo specchio.
“Sarebbe sopravvissuta anche a questo nuovo giorno e a tutti gli altri?”
La strega non fece in tempo a rispondere a quella domanda che un
uragano entrò selvaggiamente nella sua stanza.
- Hermione! Hermione!- Gridò Ginny tutta eccitata.
- Ehi che succede?- Le chiese osservandola attentamente.
La piccola di casa Weasley aveva i capelli raccolti in una coda, con indosso
già il costume e dei pantaloncini corti e i suoi occhi brillavano di una strana
luce particolare.
- Finalmente è arrivata!- Continuò entusiasta.
- Chi? Cosa?- Le chiese l’amica non riuscendo a capire il motivo di
tutta quell’euforia.
La rossa prese le mani di Hermione e vi appoggiò una bottiglietta.
La ragazza guardò la boccettina con sorpresa.
- Che cos’è?- Le domandò titubante avendo un vago sospetto.
- La soluzione a tutti i tuoi problemi.- Le rispose con un sorriso
trionfante sulle labbra. – E’ un unguento che ha effetto coprente di 24 ore.
Basta che la spalmi sopra la cicatrice e lei scompare.- Terminò felice.
- Davvero?- Le chiese guardando l’amica incredula che rispose
affermativamente con il capo. – Ma...- iniziò titubante osservando prima la boccettina
e poi l’amica.
- Nessun ma! È un mio regalo... ci ho impiegato del tempo per trovarlo,
ma se voglio diventare una brava medimago questo e altro per la mia amica.- Le
disse con forza richiudendole la mano. – Così potrai dire addio a questi brutti
costumi interi e al tuo incubo peggiore anche se non per sempre ma ti
permetterà di vivere normalmente!- Terminò abbracciandola forte mentre un
ghigno freddo comparve sul viso.
- Io... grazie.- Le disse dolcemente Hermione quando si staccarono
commossa per il pensiero tenero dell’amica che aveva avuto per lei.
- Ora ti lascio sola così potrai cambiarti.- La salutò Ginny prima di
andare via e lasciare la porta semichiusa.
Hermione si cambiò e indossò il bikini che aveva comprato insieme a
Luna prima di partire per quella vacanza solo perché l’amica ne aveva fatto un
affare di stato e lei per accontentarla l’aveva preso.
Si rimirò allo specchio soffermandosi infine sulla cicatrice.
“Merlino! Com’è evidente” pensò quasi disgustata coprendola con la mano
chiudendo gli occhi per sottrarsi a quella visione.
Nel farlo ritornò con la mente a quello che era successo la mattina
prima di due settimane fa, al tocco delicato della mano di Malfoy, al suo
respiro sul collo, al suo dolce profumo fresco di limone, e alle sue parole “la
trovo così sexy”.
Sorrise.
“La trova sexy” sorrise ancora più apertamente aprendo gli occhi e
ritrovando nello specchio l’immagine serena di quei due giovani, uno vicino
all’altra, che le aveva fatto così tanta tenerezza.
Il bussare alla porta la distrasse dai suoi pensieri.
- Hermione posso?- Harry aprì la porta infilando la testa nella camera.
– Noi and...- ma si bloccò accorgendosi che aveva messo il bikini.
Era semplicemente divina.
Lasciò vagare lo sguardo sul corpo della ragazza, ammirando ogni
centimetro e beandosi di quella visione.
La strega, sotto a quegli occhi verdi smeraldo che brillavano di fuoco,
si sentì nuda e automaticamente incrociò le braccia una con l’altra sul petto come
a volersi proteggere.
Harry si avvicinò, le sistemò un ricciolo che le era finito sul viso
portandoglielo dietro l’orecchio e rimirò i suoi occhi d’oro.
- Sei veramente bella.- Non poté trattenersi dal dirlo.
Quelle tre parole gli erano sfuggite dalle labbra con una sincerità vera
che disarmò l’amica, facendole imporporare le guance per l’imbarazzo.
L’attenzione del mago fu attirata dalla boccettina che era sopra il
comò.
- Questa cos’è?- Le chiese prendendola in mano, rimirando il liquido
all’interno con occhio attento e curioso.
- Me l’ha data Ginny...- iniziò incerta -... serve per nascondere la
cicatrice.- Terminò con un filo di voce.
- Quale cicatrice?- Le chiese riportando l’attenzione su di lei.
- Quale cicatrice??!!! Questa!!! Non la vedi Harry è orribile!!! L’hai
dimenticato questo orrore!!!- Gli rispose nervosa alzando la voce mentre lo
guardava attraverso lo specchio con sguardo ferito.
- Si la vedo...- iniziò calmo avvicinandosi di più a lei alle sue
spalle -... non la trovo orribile, la trovo speciale.- Le sorrise dolcemente
-... come qualsiasi parte di te.- Le baciò la nuca
abbracciandola forte da dietro.
- Anche se riesci a nasconderla non andrà mai via del tutto, è parte di
te e prima o poi dovrai accettarlo.- La strinse ancora più forte mentre a galla
ritornavano quegli attimi di paura. – Prima l’accetterai e prima questa
scomparirà perché non le darai più importanza di quello che si merita.-
Le prese la mano e gliela strinse forte.
- Io non la vedo, non l’ho mai vista, ora spetta a te scegliere che
valore darle.- Le mise la boccettina tra le mani.
Le baciò la fronte rimanendo fermo ancora per qualche secondo
incatenato a quegli occhi d’oro confusi.
- Io vado, ti aspetto giù.- La salutò.
Quando Harry chiuse la porta Hermione aprì la mano e osservò prima la
boccettina e poi la sua immagine riflessa nello specchio rimanendo in silenzio
a meditare sulle parole del mago.
- Tu la vedi?- Si pose la stessa domanda che qualche attimo prima le
aveva fatto l’amico.
- Si ma non le daròpiù
l’importanza che le ho dato finora. Per me non esiste.- Rispose decisa
all’immagine riflessa.
Posò la bottiglietta sul comò, prese l’asciugamano e raggiunse gli
altri.
Nel compiere quel gesto la strega sfiorò la boccettina che, alla
chiusura della porta, cadde per terra infrangesi e facendo fuoriuscire tutto il
liquido all’interno che evaporò in una nuvola nera bruciando intorno a sé tutto
quello che era entrato in contatto con esso.
La figura scura dietro l’angolo che aveva sentito tutto strinse forte i
pugni dal disappunto per quello che era accaduto.
“Maledizione! Ero così vicina!” pensò furiosa prima di smaterializzarsi.
Hermione indossò gli occhiali da sole, fece un bel respiro e uscì di
casa immergendosi in quella giornata di sole e cielo azzurro. Si sentiva
diversa, nuova, più sicura, con un nemico in meno da sconfiggere e tutto questo
era merito di un’unica persona.
Raggiunse gli altri che erano già andati in spiaggia.
Harry era ancora a riva mentre Luna, Ron, Draco e Ginny erano già in
acqua che giocavano come matti.
La strega gli si avvicinò silenziosamente. Strinse la mano di lui nella
sua dolcemente.
Il mago a quel tocco gentile si girò verso di lei e le sorrise,
soddisfatto che finalmente avesse reagito.
- Grazie.- Gli disse piano con voce timida vicino all’orecchio
alzandosi in punta di piedi per avvicinarsi, poggiandogli poi un bacio sulla
guancia.
Harry la strinse a sé impedendole di staccarsi da lui e la guardò
dritta negli occhi.
Hermione a quel gesto improvviso si irrigidì presa in contro piede
dalla situazione.
Gli altri erano lontani, intorno a loro non c’era nessuno, esistevano
solo loro due.
- Io... – Iniziò Harry ma si fermò ipnotizzato dal suo sguardo.
Vicino, sempre più vicino, fino a sfiorarle le labbra.
Entrambi chiusero gli occhi e si lasciarono trasportare dal momento.
Un bacio delicato, dato con affetto, amore nascosto.
È solo un attimo.
Un istante.
L’oro che affonda nel verde del mare in tempesta.
Il passato si sveglia e ritorna al presente come onde impetuose che si
infrangono sulla spiaggia.
Harry si irrigidì mentre tutto risaliva a galla.
- Harry...- Lo chiamò piano Hermione accorgendosi che gli stava
accadendo qualcosa staccandosi da lui di qualche centimetro.
L’iride cupa degli occhi del mago divenne ancora più scura, mentre quei
momenti segreti ritornavano in superficie.
- Hermione...- Le disse piano quando tutto terminò. – Noi...-
La guardò incredulo.
La luce del sole scomparve, tutto divenne scuro e una fitta alla testa
cancellò quegli attimi di lucidità.
Harry dal dolore si accasciò a terra mentre Hermione cercava di tenerlo
in piedi.
Si prese la testa tra le mani, premendole sulle tempie per far cessare
il dolore.
- Basta... basta... basta...- Urlò disperato.
- Harry!!! Harry!!!-
Gli altri sentendo le urla di Hermionesmisero di giocare e corsero dai loro amici.
Ginny si buttò a terra vicino ad Harry facendo allontanare da lui la
strega.
- Che cosa gli hai fatto?- L’aggredì come una belva.
- Io...- Hermione non riuscì a rispondere vedendo Harry più calmo tra
le braccia della rossa.
Affondò la mano nella sabbia, reprimendo l’impulso di correre via,
ancora per l’ennesima volta erano stati così vicini per far ritornare la verità
in superficie ma una forza oscura glielo aveva impedito, e lei un’altra volta
era stata sconfitta.
Una mano si appoggiò sulla spalla della strega.
Lei alzò il volto e incontrò lo sguardo sereno di Malfoy.
Appoggiò la mano sulla sua per trarre quella sicurezza che le era
venuta a mancare.
- Sto bene.- Disse Harry dopo qualche istante. – E’ passato.- Sorrise
alla piccola Weasley accarezzandole la guancia per far scomparire l’espressione
preoccupata che era comparsa sul suo viso mentre alla riccia quel gesto sembrò
peggio di una pugnalata al cuore.
- Allora quello che ti ci vuole è una bella rinfrescata!!- Gli propose
Ron allegro facendo comparire un secchio pieno d’acqua e rovesciandoglielo
addosso.
Tutti rimasero di stucco ma dopo qualche istante scoppiarono a ridere.
- Rooonnn...- lo chiamò Harry con un tono di
voce basso e cupo.
- Si Harry?-
- Ti conviene scappare prima che ti uccido!!!- Gli disse alzandosi di
scatto in piedi e rincorrendo l’amico per tutta la spiaggia.
- Noi andiamo a fare una bella nuotata, venite con noi?- Chiese Luna
rivolgendosi a Draco ed Hermione.
- No, prenderò un po’ di sole.- Rispose tranquillamente il mago
distendendosi sul suo asciugamano.
- Più tardi.- Rispose seria la strega andandosi a sedere accanto
all’amico.
Le ragazze fecero spallucce e raggiunsero gli altri due in acqua.
Hermione sistemò il suo asciugamano vicino a Draco e si distese poco
dopo incrociando le mani sul ventre coprendo il quel modo la cicatrice.
Malfoy la squadrò con la coda dell’occhio rimirando il corpo della
giovane strega.
Una pelle liscia e delicata che gli venne la tentazione di allungare la
mano per sentire la morbidezza del suo corpo ma incrociò le braccia e vi tuffò
la testa all’interno per resistere a quell’impulso di toccarla evidenziando, in
quel modo, i bicipiti muscolosi.
Hermione iniziò a respirare tranquillamente appena si rese conto di non
avere più lo sguardo addosso di Draco.
Con la coda dell’occhio si accertò che il mago non la stesse più
guardando.
Si voltò dalla sua parte e il suo sguardo si concentrò sul marchio nero
in bella vista sull’avambraccio.
“Quante ne deve aver passate” pensò triste ritornando con la mente a
quella sera di quando Harry, Ron e lei lo avevano salvato dal suo destino.
Malfoy aveva bussato alla loro porta e loro se lo erano visti davanti
in condizioni pessime.
Era stata una lunga notte dove più volte i quattro maghi si erano scambiati
sguardi diffidenti a vicenda.
Poi l’attacco... duro, implacabile, senza via di scampo, fino
all’ultimo respiro, Draco che difende Harry da morte certa e lotta insieme a
loro per la salvezza... e quel gesto bastò per far stringere quel nuovo patto
di alleanza e amicizia.
Hermione sorrise ricordandosi della sua incredulità nel vedere quella
stretta di mano che i due maghi si erano scambiati il giorno dopo abbassando
definitivamente le ostilità.
- Cosa c’è di divertente?- Le chiese Draco accorgendosi del sorriso che
era spuntato sulle sue labbra.
- Niente.- Rispose lei incerta se sbilanciarsi.
- Come vuoi Granger.- Si voltò con la faccia dall’altra parte seccato
per non aver avuto la possibilità di soddisfare la sua curiosità.
- Come siamo suscettibili Malfoy.- Sorrise nel vedere l’atteggiamento
bambinesco dell’amico.
- Stavo solo pensando a questo.- E con delicatezza passò il dito indice
sul marchio disegnato sul braccio sapendo bene che con quel gesto avrebbe
riottenuto l’attenzione del biondo.
- Che fai!?- Si costò lui freddamente sentendosi toccare nella sua
parte più vulnerabile affondando il suo sguardo gelido negli occhi della strega
spegnendo l’oro incandescente delle iridi di lei.
- Scusa...- Si ritrasse dispiaciuta lasciando a mezz’aria la mano con
la quale aveva toccato il disegno. – Io...- tentò di giustificarsi senza
riuscire a trovare le parole.
Draco le afferrò il polso e glielo strinse forte.
- Non osare mai più, siamo intesi Granger?- Le disse duro avvicinando
il viso al suo.
- Perché altrimenti che cosa mi fai?- Lo sfidò facendo comparire la sua
parte combattiva e fiera.
- Non mi sfidare, sai che io non ho nessuna remora per farti del male.-
La freddò lui.
Hermione sorrise dolcemente a quella insinuazione mentre un brivido le percorse
la schiena ma lei lo ignorò volutamente.
Si porse ancora di più verso il mago e gli baciò la guancia.
A quel gesto così improvviso Draco lasciò la presa dal polso della
strega e lei ne approfittò per alzarsi.
- Tu non mi farai mai del male.- Gli disse tranquilla consapevole di
quella verità andandosene via dopo averlo guardato divertita e compiaciuta per
averlo lasciato di sasso.
Draco si mise a sedere appoggiando le braccia sulle ginocchia
osservando gli amici in acqua mentre nella mente continuavano a rimbombargli le
parole della strega.
Un sorriso increspò le sue labbra.
“Colpito e affondato!” pensò divertito alzandosi in piedi per andare a
raggiungere la ragazza che si era incamminata nel boschetto.
- Hei! Ciao!-
A quel saluto allegro Hermione si girò di scatto e si ritrovò di fronte
a tre ragazzi alti, ben piazzati, con i capelli biondi e gli occhi neri che
contrastavano con l’abbronzatura.
- Tutta sola?- Gli chiese uno dei tre avanzando verso di lei con uno
strano scintillio nello sguardo.
La strega lo squadrò dalla testa ai piedi prima di rispondere valutando
la situazione e costatando al volo che era senza bacchetta e possibilità di
fuga pari a zero.
Si era fatta accerchiare come una pivellina e prima che se ne rendesse
conto si era ritrovata a spalle contro la grande quercia.
Rimase in silenzio osservando con sguardo duro i tre ragazzi.
- Stavo facendo un giro.- Rispose vagamente.
- Da sola?- Le richiese il secondo avvicinandosi di più.
- Ma come una bella ragazza come te, tutta sola...- allungò la mano per
toccarle un ricciolo e scostarglielo dalla fronte ma prima che potesse farlo un
sassolino lanciato con precisione lo colpì sul dorso facendogliela ritrarre.
- Cazzo!- Esclamò arrabbiato per il dolore.
Hermione sbuffò divertita e un po’ infastidita.
“Ecco che arriva la cavalleria” pensò voltando il viso verso la parte
da dove era stato lanciato il sasso e incrociando gli occhi gelidi e freddi del
suo salvatore.
- Lei sta con me.- La voce glaciale di Draco
irruppe tra i quattro facendo voltare i ragazzi.
- Ah si? Ora non più.-
Il terzo giovane afferrò prepotentemente il braccio di Hermione
facendola avvicinare a sé puntando la bacchetta verso ilmago.
- E ora come la mettiamo?- Gli chiese divertito.
- Che mi avete rotto.- Rispose la strega arrabbiata staccandosi con
forza dalla presa del ragazzo,rubandogli la bacchetta e con un gesto rapido e veloce scagliò i tre a
terra facendogli perdere i sensi.
- Eh no, non si fa così Granger.- Le disse Draco avvicinandosi alle sue
spalle – Cattiva ragazza. Si poteva giocare un altro po’.-
- Pensavo che a te piacessero altri tipi di giochi?- Gli chiese
divertita. - ... comunque non serviva che intervenissi la situazione era tutta
sotto controllo.- precisò.
- Ma se eri senza bacchetta!- Constatò lui.
- Secondo te dove l’avrei potuta mettere?- Gli chiese irritata.
Draco fece scivolare lo sguardo sul corpo dell’amica mentre un ghigno
compiaciuto compariva sulle labbra.
In effetti non le poteva dare torto a parte il pezzo di sopra e il
pezzo di sotto che erano gli unici due pezzi di stoffa che coprivano il suo
corpo non aveva altri posti per nascondere la bacchetta.
- Hai finito?- Gli chiese cercando di ignorare quello sguardo che le
bruciava sulla pelle come se la stesse marchiando a fuoco.
- Non ancora... potresti girarti?- Le domandò divertito.
Hermione con un incantesimo non verbale fece comparire un bel secchio
d’acqua sulla testa di Malfoy e glielo buttò addosso.
- Mi sembravi accaldato.- Gli disse divertita mettendosi a ridere.
- Granger...- Sibilò serio e prima che la strega potesse fare qualsiasi
altra mossa le prese un braccio e l’avvicinò a sé.
- Che fai...- riuscì a stento a dire la ragazza prima che le parole si
fermassero in gola per la strana sensazione di trovarsi a contatto con il corpo
di lui bagnato.
- Niente...- rispose innocentemente – surriscaldo anche te.- Le disse con voce roca vicino all’orecchio.
Con quelle tre semplici parole ma dette con tanto ardore Hermione andò
in tilt.
Il cuore le si fermò per un attimo, il respiro le venne a mancare e un
brivido le scosse tutto il corpo esplodendo nel cervello.
Si irrigidì sorpresa da quelle nuove sensazioni che stava provando.
“Lasciati andare” la voce di Luna le venne a mente.
- Se poi ci scottiamo?- Gli chiese allontanandosi da lui di qualche
passo.
- Lo stai chiedendo a me oppure a te?- Le fece notare.
- Io...- ma non seppe più cosa dire e rimase in silenzio annegando il
quel mare di ghiaccio.
- Ragazzi tutto bene?- Li distrasse la domanda di Ron.
- E quei tre?- Seguì a ruota Luna indicando i ragazzi svenuti vicino
alla grande quercia.
Draco ed Hermione si guardarono e scoppiarono a ridere.
Ron e Luna si scambiarono una veloce occhiata intuendo quello che
poteva essere accaduto, fecero spallucce e continuarono tranquillamente la loro
passeggiata.
- Ah prima che me ne dimentico sta sera si fa un bel falò sulla
spiaggia.- Gli urlò Luna prima di scomparire nella boscaglia.
Continua...
Volevo ringraziare con tutto il mio cuore a chi si impegna a
lasciare sempre un segno del suo passaggio, grazie ragazze mi fate ogni volta
felice: pei_chan, Hollina, eliweasly, Gioem
106, Herm735, emminapoffina
Eccomiiiii…. Con un capitolo lungo, lungo, quindi
mettetevi comodi, anche perchè non volevo essere “sadica” e lasciarvi sul più bello... anche se...
Ma prima di lasciarvi alla lettura voglio ringraziare con tutto il mio
cuore coloro che hanno lasciato un segno del loro passaggio: lory_cullen, seven, StellaPiton, NiaNya,
ma il mio ringraziamento va soprattutto a loro che mi seguono da tanto: Herm735, pei_chan,
Hollina, emminapoffina,
Gioem106
Non potete immaginare che vero supporto che siete per questa storia:
ogni vostra parola, commento, attenzione mi dà una spinta in più per andare
avanti a scriverla... e senza di voi molto probabilmente questa storia sarebbe
già arenata da un pezzo alla deriva di qualche spiaggia perduta...
Grazie veramente e questo chap, che tra tutti
considero quello più importante, lo dedico a voi.
Buona lettura
Light
Oddio...
Oddio...
ODDIO!!!!!!!!!!
Avete presente quella strana sensazione che è dentro di voi quando pensate
di aver fatto una cazzata?
Oh no.... no, no,... una cazzata e dir poco.
Un GROSSO, DANNATISSIMO... GIGANTESCO SBAGLIO.
Ok, cerchiamo di calmarci, Hermione respira, non è come pensi, a tutto
c’è una spiegazione.
Quella mattina Hermione si era svegliata presto al tocco delicato del
calore del primo raggio di sole sul viso. Un leggero torpidimento caldo si era
impossessato del suo corpo come la dolce sensazione di una coperta che ti
avvolge, ti tiene al caldo e riparata.
La strega era proprio così che si sentiva: al caldo e al sicuro.
Sbatté per qualche secondo le palpebre per abituarsi alla luce del
giorno e respirò profondamente percependo nell’aria il buonissimo profumo
fresco di limone.
Alt! Fermi un attimo... limone? Fresco? Intenso?
Oddio...
Oddio...
ODDIO!!!!
La strega aprì gli occhi di scatto staccandosi definitivamente dal
sogno e piombando nella realtà.
La stanza era in penombra e la luce del nuovo giorno dava la
possibilità di distinguere gli oggetti che la componevano e mostrarle anche la
mano che era appoggiata sul suo addome che la stringeva teneramente.
Aspettate un momento... mano?
Gli occhi della riccia saettarono su quella mano muscolosa, composta da
dita sottili e curate, che era rilassata sul suo ventre... nudo.
Oddio...
Oddio...
ODDIO!!!
Lasciò vagare il suo sguardo sulla sua fisionomia e solo allora si rese
conto che era completamente nuda.
Respirò a fondo, sempre di più, cercando di immettere nel cervello più
ossigeno che potesse.
“Ricorda, ricorda....” si ripeteva la strega come una cantilena.
Un flash improvviso saettò nella sua mente.
Due occhi azzurri, quasi bianchi, la stavano guardando sorridendo.
Oh no..
Oh nooo...
OH NOOOOOOO...
Urlò nella sua mente.
Si girò lentamente andandosi a scontrare contro un addome perfetto,
scolpito...
“Eh si lasciatemelo dire madre natura è stata parecchio generosa con
questa persona.
Ma ti pare che sono pensieri da fare in questo momento?”
La strega chiuse gli occhi per un momento, giusto il tempo di trovare
la concentrazione e mettere ordine a quel marasma che si era impadronito della
sua mente.
Alzò il viso e il sospetto che fino ad allora aveva tenuto nascosto
dentro di sé divenne realtà.
Draco Lucius Malfoy era nel suo letto, che stava dormendo beatamente,
con un’espressione serena dipinta sul volto e la stava tenendo stretta a sé con
una dolcezza così disarmante da poter sciogliere i ghiacci del polo nord in un
solo secondo.
Hermione si incantò per un attimo a guardare il viso del mago
tralasciando le miriade di domande che aumentavano nel suo cervello.
Era la prima volta in assoluta che poteva osservare così da vicino Malfoy
in tutta tranquillità senza la paura di essere scoperta e fraintesa.
La tenera espressione che era sul viso del mago le dava dolcezza.
“Deve essere stata una gran notte di sesso?” pensò tra sé senza badare
a quello che involontariamente il suo cervello aveva scaturito.
Oh merlino...
Oh merlinooo...
OH MERLINOOOOO....
“Ho fatto sesso con Draco Lucius Malfoy, con il principe delle Serpi,
con il seduttore di Hogwarts, e io non me lo ricordo????”
Esausta da tutti quei pensieri confusi appoggiò la fronte sul petto del
ragazzo e solo dopo qualche secondo avvertì il battere del cuore di lui.
Era calmo, sereno, regolare.
Hermione rimase in ascolto e quel leggero “tum...
tum... tum...” la
tranquillizzò mettendo pace a quel marasma di emozioni che le stava
aggrovigliando lo stomaco.
Sorrise di se stessa, chiudendo gli occhi e abbandonandosi
completamente a quella sensazione di benessere.
Lentamente, piano, piano i ricordi della sera precedente affollarono la
sua mente.
- Sta sera falò!- Aveva urlato Luna prima di allontanarsi con Ron nel
boschetto.
Hermione e Draco si erano scambiati uno sguardo incerto, prima di fare
spallucce e ritornare da Harry e Ginny.
Avevano mangiato tranquillamente e poi si erano goduti il sole.
Verso il tardo pomeriggio, come di consueto, avevano raccolto le loro
cose e si erano diretti verso casa per fare la doccia e rinfrescarsi dalla
giornata di caldo.
Hermione aveva fatto una lunga doccia.
Si sentiva serena, tranquilla, quel pomeriggio si era veramente rilassata.
Fissò la sua immagine nello specchio, mentre si spazzolava i suoi
lunghi capelli morbidi e ricci.
Indossò una canottiera e dei pantaloncini e uscì per godersi il
venticello fresco della sera.
Si fermò sul portico ammirando estasiata l’orizzonte e le deboli onde
del mare che morivano lentamente sulla spiaggia.
Ad un tratto si accorse di un ragazzo seduto sulla spiaggia concentrato
a guardare il mare.
Sorrise.
“Sempre il solito” pensò scendendo gli scalini e incamminandosi
lentamente verso di lui.
“Ricorda Harry, ricorda” pensava il mago guardando intensamente
l’orizzonte come se gli potesse essere d’aiuto per far rifiorire quegli attimi
perduti alla mente.
Chiuse gli occhi per concentrarsi meglio e si rituffò in quella sera
combattendo con i fantasmi del passato.
Rivisse ogni colpo che aveva inflitto ai mangiamorte,
riprovò ogni sensazione di dolore che aveva provato quando l’avevano attaccato
e si scontrò per l’ennesima volta con lui: Voldemort.
Sentì ancora quella voce di speranza e determinazione che l’aveva
aiutato a lanciare l’incantesimo vincente “Io son qui con te”.
Quella voce.
Dolce.
Calda.
Gentile.
Determinata
Coraggiosa.
Sorrise sentendosi coprire gli occhi delicatamente con le mani.
Respirò a fondo il suo dolce profumo di vaniglia aspettando l’attimo di
sentire la sua risata cristallina.
- Chi sono?- Gli aveva chiesto la strega trattenendosi a stento dal
ridere.
Harry le afferrò le mani, se le tolse dagli occhi e la portò davanti a
sé sorridendole.
- Non vale non hai indovinato.- Gli disse la strega mettendo su un
finto broncio.
- Non serve che indovino...- iniziò il mago – Sapevo già che eri tu
Hermione.- Le rispose sicuro.
- Cos’è tutto d’un tratto le lezioni di divinazione hanno acceso in te
il dono della veggenza?- Lo prese in giro ridendo.
- Ah, ah, ah. Molto divertente.-
Hermione si ricompose portandosi le gambe al petto e appoggiando la
testa sulle ginocchia.
- Sentiamo... allora come sapevi che ero io?- Lo sfidò tuffando i suoi
occhi d’oro in quel mare verde calmo e tranquillo.
Harry la guardò sorridendo, poi le prese una mano e la tenne stretta
nella sua.
- Il tuo tocco...- e si portò la mano sulla guancia – è così delicato,
dolce, tenero, rassicurante che nessun altro possiede all’infuori di te.- poi le fece girare la mano all’insù ispirando il
profumo del polso – La tua essenza la individuerei tra mille, dolce e delicata
ma nello stesso tempo determinata che rende te una persona unica per me.- Terminò guardandola dritta negli occhi.
Hermione rimase senza parole.
Quegli attimi di completa sincerità, senza nessuna barriera, senza
nessuna difesa, solo loro, quando accadevano la lasciavamo sempre senza parole.
Rimase a bocca aperta, incredula a quello che aveva sentito, a quella
semplice dichiarazione di interesse, a quella precisa manifestazione che andava
ben oltre l’affetto.
Il suo cuore si fermò e il suo respiro cessò lasciandola senza vita per
un attimo, un unico istante che le sembrò eterno.
Ritrasse la mano portandosela al petto, come se si fosse scottata.
- A cosa stavi pensando?- Gli chiese dopo qualche secondo di silenzio
lasciando vagare il proprio sguardo sul viso dell’amico, concentrandosi sul
segno della cicatrice, sulle rughe che gli corrugavano la fronte, sugli occhi
le cui iridi verdi brillavano al colore rosso del tramonto, ai lineamenti del
viso rilassati e infine alla sua bocca increspata da un leggero sorriso.
- Stavo pensando al passato...- Iniziò lentamente Harry tuffandosi in
quella pozza d’oro di fuoco incandescente.
- Strano di solito quando ti tuffi nel passato non hai quella
espressione serena...- iniziò dubbiosa la strega guardandolo ancora più attentamente
cercando di percepire la realtà dei suoi pensieri – che cosa o chi ti rende
così sereno?- Gli chiese ad un tratto arrivando alla soluzione.
Harry sorrise e inclinò leggermente il capo verso il basso per qualche
secondo per poi ritornare ad immergersi in quegli occhi incandescenti desiderosi
di sapere.
- So che c’è stato qualcuno che mi ha aiuto a sconfiggere Voldemort...- iniziò senza staccare gli occhi da quelli di
lei – Sento ancora distintamente la sua voce... si solo una lei può
essere... determinata, coraggiosa, dolce, che mi ha sostenuto fino alla fine,
che non mi ha lasciato sopraffare dalla paura di non farcela, che mi ha aiutato
quando mi davo per sconfitto, quando tutto poteva finire, invece lei ha
sempre creduto e crede ancora tutt’ora in me, perché lei si fida di me,
perché lei sa che io so, ma aspetta...- le prese la mano e la strinse
dolcemente nella sua portandolo dopo qualche istante sul suo cuore – che io mi
risvegli da questo sonno e ritorni da lei che non mi ha mai lasciato
solo.-
Hermione a quel gesto unito alle parole si sentì avvampare alle gote,
una leggera sensazione di caldo si impossessò del suo animo, il cuore dopo una
brusca frenata riprese a correre all’improvviso quasi come se volesse
esploderle dentro.
- Io...- tentò di dire prima che le parole le morirono in gola.
- Si.- Disse piano Harry facendo segno con la
testa di continuare.
- Io sono qui con te.-
Il mago a quelle parole aveva stretto di più la presa della mano della
strega e l’aveva trascinata verso di sé. L’aveva circondata con le braccia
facendola aderire al petto.
- Te lo promisi allora e lo mantengo oggi: ti riprendo di nuovo tra
le mie braccia e non ti lascerò più.-
Hermione si staccò qualche centimetro da lui in modo da poterlo
guardare negli occhi.
I suoi si riempirono di lacrime, quelle parole, dette con tanto
sentimento la riportarono a quel giorno, quando si era svegliata e le aveva
lette nel bigliettino che Harry le aveva lasciato.
- Harry tu...- Iniziò quasi incredula portandosi una mano alla bocca.
- Si Hermione... sono tornato finalmente da te.-
Le sorrise prendendo dolcemente il viso di lei tra le mani e avvicinandolo al
suo.
- Da te...- Le soffiò sulle labbra prima di baciarla.
Iniziò lentamente, assaggiando delicatamente il suo labbro inferiore,
assaporando il gusto di lei per unirlo al suo. Le labbra si aprirono facendo
incontrare in quel gioco di seduzione le loro lingue creando quella complicità
e sentimento che per anni era stata nascosta.
Si staccarono senza fiato, con il cuore in subbuglio e l’animo affogato
nella passione, sorridendosi poi felici per essersi finalmente ritrovati.
Le voci degli amici che li chiamavano avvertendoli che la cena era
pronta li catapultarono alla realtà.
Harry si alzò porgendo la mano ad Hermione per aiutarla.
- Insieme, ora e per sempre.- Le disse come a suggellare quella
promessa.
- Per sempre.- Rispose affermativamente la strega stringendo più
saldamente la presa della mano.
- Ora è meglio che andiamo, gli altri ci attendano, continuiamo questo
discorso più tardi, che dici? Alla radura, dove la luna incontra il mare e si
immerge in essa illuminandolo di luce splendente.-
Due occhi scintillarono di crudeltà nella oscurità della sera.
- Beh come mai sei così... così... strana?- Le chiese Luna dopo averla
osservata andare su e giù per la stanza. – Si può sapere che ti è successo?- Le
chiese spazientita parandosi di fronte all’amica.
- Harry...- Le disse in un soffiò e solo quel nome bastò a far capire
tutto.
- Hermione, tesoro, non è meglio che chiudi con il passato invece di
continuare a soffrire?- Le disse appoggiandole le mani sulle spalle.
- Oh no, Luna, non è come credi, Harry si è ricordato tutto, noi ci
siamo detti tutto, beh non proprio detti tutto, manca ancora quella magica
parola “ti amo” ma sta sera, più tardi, accadrà.-
L’amica l’abbracciò forte.
- Spero solo che tu non soffra ancora.- Le disse piano stringendola più
forte a sé.
- Vedrai Luna questa volta non accadrà, andrà tutto bene, Harry non
ritratterà, non farà finta che non sia mai successo, ora ricorda tutto, è
libero da quello che è successo.- Le rispose con occhi colmi di speranza. – Ora
devo andare, lui mi aspetta.-
Prese la maglia e uscì di corsa.
Corse a per di fiato fino a raggiungere il posto dove la stava
aspettando.
Rallentò i passi, e prese a camminare mano a mano che si avvicinava.
“Ora e per sempre insieme” continuava a ripetersi Hermione nella
mente come se quelle poche parole fossero una sorte di incantesimo per donarle
la felicità.
Si fermò un attimo quando vide Harry che la stava aspettando.
- Sei arrivata.- Disse dolcemente il mago tendendo la mano.
Hermione si bloccò di colpo.
- Non vedevo l’ora che tu arrivassi.-
Il viso della strega rimase impassibile.
- Ti amo...-
Il cuore della ragazza smise di battere.
- Solo ora ho capito il mio sbaglio, solo ora ho capito quanto ti ho
amato e ti amo ancora forse più di prima... Ginny.-
La rossa avanzò con passo svelto abbracciando forte il mago prima di
suggellare quella dichiarazione d’amore con un bacio appassionato.
Hermione si portò le mani al petto, un dolore fortissimo si impossessò
del cuore facendola cadere a terra piegata su se stessa. Passarono pochi
secondi e il suo cuore si frantumò in piccoli pezzi.
Il respiro le mancò e in quel preciso istante desiderò con tutte le sue
forze di morire per non sentire più quel dolore straziante che le squarciava
l’anima.
Non seppe quanto tempo rimase in quella posizione.
Si alzò come un automa, vedendo i due amici impegnati nel vortice della
passione del sesso.
Fece qualche passo indietro, non riuscendo a staccare lo sguardo da
quei corpi avvinghiati.
Si girò prima che quella visione la immobilizzasse lì.
Si portò le mani alla bocca per impedire al conato di vomito di
prendere il sopravvento.
Respirò l’aria fresca della sera a pieni polmoni mentre sentiva dentro
di sé crescere un’energia che non aveva mai sentito prima.
Prese a correre disperata, furiosa tra gli alberi fino ad arrivare ad
un’altra radura dove scatenò tutta la sua amarezza.
Un’energia esplose dalle sue mani, un grido disperato squarciò il cielo
mentre intorno a lei tutto bruciava e moriva radendo al suolo ogni forma di
natura.
Solo dopo qualche minuto si scatenò la tempesta e una forte pioggia
piombò su di lei lasciandola lì in mezzo alla desolazione che lei stessa aveva
creato.
Passarono i secondi, i minuti e poi crollò a terra esausta.
I tre maghi sentendo quel frastuono si alzarono di scatto osservando il
cielo plumbeo diventare sempre più nero.
- Ma che succede?- Chiese Ron guardando preoccupato i due amici.
- Non lo so ma non mi piace.- Rispose Harry osservando il confine del
mare che si stava trasformando in tempesta.
- Le ragazze dove sono?- Domandò Draco guardandosi intorno nel
tentativo di individuarle.
- Ecco Luna!- Esclamò Ron sollevato andando incontro alla sua ragazza.
Ginny comparve dopo qualche attimo dal bosco.
- Ma che sta accadendo?- Chiese allarmata rivolgendosi agli amici
lasciando cadere per terra dei strani fiori viola che al toccare del suolo si
disintegrarono evaporando in una nebbiolina nera.
- Dov’è Hermione?- Domandò immediatamente Harry rendendosi conto che
all’appello mancava l’amica.
La rossa fece spallucce e Luna non rispose assumendo un’espressione
seria sul viso guardando pensierosa il cielo che si ricopriva di nuvole dense e
nere.
Prima di poter rispondere a quella domanda si scatenò su di loro un
fortissimo temporale.
Luna si aggrappò al braccio di Ron che automaticamente si voltò a
guardarla sorpreso da quella stretta.
- La troveremo.- Le disse baciandola in fronte.
- Voi tornate a casa ci pensiamo noi.- Gli disse Draco scambiando uno
sguardo d’intensa con Harry – Tu vai verso la spiaggia io penso al bosco.-
Malfoy prima di andare via lanciò uno sguardo preoccupato a Luna e
avvicinandosi le chiese:
- C’è qualcosa che devo sapere prima?- Immerse le sue iridi in quelle
di lei, così simili alle sue, ma più dolci e serene. Le sorrise serio e corse
via addentrandosi tra gli alberi.
I tre maghi raggiunsero in fretta la casa per trovare riparo dalla
pioggia. Luna e Ron rimasero in veranda in attesa del ritorno dei loro amici.
- Ron...- Lo chiamò piano Luna in tono serio e per risposta il mago la
strinse forte a sé.
- Suvvia che sarà mai, è solo un po’ di pioggia.- Intervenne Ginny
uscendo in veranda mentre si strofinava i capelli con un asciugamano -...sempre
tutti pronti a preoccuparsi per la povera Hermione, è o non è una strega? Mai
una volta che sappia sbrigarsela da sola, sempre a correre in suo aiuto.-
Sbuffò infastidita.
- Ginevra Molly Weasley ora basta!- La riprese Ron in tono duro facendo
ammutolire all’istante la sorella.
- Ti vado a prendere una coperta.- Disse dopo qualche attimo con tono
più affettuoso alla sua ragazza accorgendosi che stava tremando.
- Grazie.- Gli lasciò un bacio sulla guancia.
Luna aspettò che Ron entrasse in casa e poi si voltò verso la ragazza.
- Tu centri qualcosa non è vero Ginny?-
La rossa non rispose, guardò con sufficienza l’amica e poi le sorrise.
- Non essere sciocca Luna, se devi dare la colpa a qualcuno dalla ai nargilli.- Rise di gusto.
Fece per andarsene ma la strega l’afferrò per il braccio.
- Stai attenta Ginny, il tuo lato oscuro sta prendendo il sopravvento
sei ancora in tempo per cambiare le cose.- Le disse
seria.
La ragazza si voltò di scatto verso l’amica e la fronteggiò.
- Non sai quello che dici e se fossi in te starei attenta a quello che
dico.- La minacciò prima di andarsene nel momento che Ron uscì con la coperta.
- Tutto bene?- Le chiese avvolgendo entrambi nella coperta.
- Non lo so più Ron.- Gli rispose girandosi e
appoggiando la testa al petto del ragazzo.
- Andrà bene, tutto tornerà alla normalità.- Disse il rosso dopo
qualche attimo di silenzio scrutando l’orizzonte.
Hermione si sentiva distrutta, annientata, disillusa.
Affondò le mani nella sabbia umida e le richiuse a pugno imprigionando
dentro di esse un cumulo di sabbia, premendo le labbra strette una contro
l’altra e tenendo gli occhi chiusi per impedire alle lacrime di uscire.
Si era illusa un’altra volta ma quella sarebbe stata l’ultima.
Non gli avrebbe più permesso di farle del male.
Questa volta sarebbe stato il suo turno a soffrire.
Doveva passare oltre.
Cancellare il passato.
Dimenticare di aver amato.
Riscattarsi della vita che l’aveva tradita fino ad allora.
Niente più sacrifici.
Niente più rinunce.
NO!
Quello che voleva l’avrebbe preso.
Tutto sarebbe stato suo.
Era giunta l’ora del riscatto.
Alzò la testa e guardò il cielo mentre le gocce di pioggia scivolavano
sul suo viso.
Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe pianto.
Una mano si appoggiò sulla sua spalla facendola voltare di scatto.
Due occhi di ghiaccio seri e pensierosi si scontrarono con i suoi occhi
di fuoco incandescente.
- Granger...- Disse piano nel suo tono glaciale avvicinandosi a lei.
Hermione lo degnò per qualche secondo e poi si voltò verso il mare.
- Che vuoi Malfoy?- Gli chiese dura.
- Lo sai già quello che voglio da te.- Le
rispose assumendo il suo tono sexy avvicinandosi a lei.
La strega sentì la presenza di Draco dietro le sue spalle.
Sorrise all’audacia sfrontata del amico.
Si voltò per guardarlo dritto negli occhi ma se lo ritrovò più vicino
di quanto pensasse.
- Ebbene?- Gli chiese cercando di tenere a bada il suo cuore che aveva
preso a battere all’impazzata.
- Dammi solo un attimo e avrò le risposte alle mie domande.- Le rispose
mentre iniziava a immergere il ghiaccio in quella lava incandescente.
- Fai pure.- Lo sfidò sicura di se stessa.
Rimasero fermi per diversi minuti ma non accadde assolutamente nulla.
La strega guardò soddisfatta il viso contrariato del mago.
- Trovato qualche risposta?- Lo schermì ridendo sotto i baffi
soddisfatta di se stessa per avergli impedito di andarsene liberamente in giro
nella sua mente.
Non avrebbe permesso a nessuno di scoprire quel suo momento di
debolezza tantomeno a Draco Malfoy.
- Strano... che tu ci sia riuscita... per una come te...-
Hermione lo afferrò per il colletto della camicia con entrambi le mani
facendo scontrare i suoi occhi con quelli del biondo.
- Per una come me?- Gli chiese seria – Che cosa intendi dire Malfoy,
come sarei IO?- Continuò con il suo tono tagliente.
Draco ghignò senza rispondere a quella domanda e quel gesto irritò
ancora di più la strega.
- Per una M-e-z-z-o-s-a-n-g-u-e come te.- Scandì bene le parole.
- TU....- Iniziò Hermione afferrando la bacchetta e puntandogliela
contro mentre il fuoco vivo dell’ira esplodeva nelle sue iridi e l’immagine dei
due avvinghiati le passava nella mente.
“Cazzo!” pensò Draco alla reazione della strega, rimanendo fermo nella
sua posizione pronto a difendersi ad un suo eventuale attacco.
- Cos’è Granger non accetti la verità?- Continuò nel suo intento – Non
potrai mai essere una strega completa ma solo a metà.-
Sfrecciò velenoso.
- ORA BASTAAAA!!! Chiudi quella bocca!!- Senza aggiungere altro, la
bacchetta della strega si mosse impercettibilmente e dopo pochi secondi liberò
un fascio di luce rossa verso Malfoy schiantandolo dall’altra parte della
spiaggia sprigionando tutta la rabbia che a stento stava tenendo a bada.
Il mago prontamente evocò il protego.
“Merda!!” esclamò irritato quando si sentì travolgere dalla forza dura
della strega che lo fece volare dall’altra parte della spiaggia atterrandolo rovinosamente
sulla sabbia lontano da lei.
Draco rimase a terra cercando di ignorare il dolore che si era
impossessato del suo corpo.
“Forse ho esagerato” pensò valutando i fatti mentre un ghigno divertito
compariva sulle labbra “ma ne valsa la pena... non sento più la sua rabbia...
complimenti Malfoy ancora una volta sei stato grande” pensò soddisfatto di se
stesso chiudendo gli occhi e concentrandosi sui rumori intorno a lui.
- MERLINO!!!- Urlò Hermione quando riprese possesso di sé.
Si era lasciata andare ma la colpa era stata di Malfoy che era riuscito
a provocarla e stuzzicarla in modo così forte che non era stata capace di
trattenere la sua rabbia riversandola in quel modo travolgente sull’amico.
Respirò a fondo cercando di calmare il battito del cuore.
Ora stava meglio.
Una parte di quel dolore l’aveva lasciata.
La tempesta di pioggia era finita e i raggi della luna si facevano
largo tra le nuvole.
“Perché non si alza?” si chiese con un senso di angoscia non
distogliendo gli occhi dal corpo inerme del biondo disteso sulla spiaggia.
Hermione prese a camminare, poi a correre fino a raggiungere il serpeverde
e inginocchiarsi vicino a lui.
Quando lo vide respirare normalmente si tranquillizzò.
- No Granger, non mi hai ucciso...- Le disse piano tenendo gli occhi
chiusi e respirando a pieni polmoni il suo dolce profumo di vaniglia - ...
anche se ci sei andata vicino questa volta.- Ghignò.
- Stupido!- Gli disse aiutandolo a sedersi tenendo stretta la sua mano
destra.
- Dovrò stare più attento o la prossima volta mi farai fuori sul serio sempre
se non ti crucio io per primo sia chiaro!- Rise divertito.
Hermione lo guardò sorpresa ma poi si lasciò contagiare da lui
distendendosi tutti e due a terra ridendo come matti.
Dopo diversi minuti si calmarono e rimasero in silenzio a guardare il
cielo nero limpido illuminato dalle stelle.
Hermione si voltò verso Draco sollevandosi con il braccio e appoggiando
una mano sul petto del ragazzo.
Malfoy a quel gesto si girò a guardarla sorpreso interrogandola con lo
sguardo.
La strega non disse niente, si avvicinò piano a lui e gli sfiorò
delicatamente le labbra con un veloce bacio.
- Non puoi ingannare me...- Gli disse staccandosi di poco da lui
leggendo sul suo volto l’espressione sorpresa di quel gesto – Sto bene.-
Terminò alzandosi in piedi. – Ora sto bene.- Ripetè
più piano.
Malfoy si alzò in piedi, si strofinò i pantaloni per togliersi la
sabbia.
- E io che mi sono fatto quasi uccidere per cosa? Per un semplice
bacio? Non c’è più giustizia a sto mondo.- Drammatizzò afferrando la mano della
strega stringendola nella sua.
- Io lo prenderei come un buon inizio...- Gli sorrise guardandolo con
la coda dell’occhio.
- E’ una sfida Granger?- Le chiese divertito.
- Può essere.- Rispose lei rimanendo sul vago.
- A me piacciono le sfide.- Le disse vicino all’orecchio. – Ma attenta
perché io punto sempre al massimo.- Ghignò soddisfatto leggendo la sorpresa sul
viso dell’amica.
- Buono a sapersi.- Rispose dopo qualche attimo copiando lo stesso
ghigno del biondo.
- HERMIONE!!!- la voce di Harry preoccupata li interruppe mentre si
avvicinava di corsa ai due amici – Stai bene?- Cercò di abbracciarla ma lei si
negò avvicinandosi di più a Draco.
- Si perché?- Rispose facendo finta di niente.
- Il temporale, la tempesta che si è creata.- Continuò allarmato Potter
cercando di afferrare la mano della strega per creare quel contatto perso ma
lei afferrò la mano del biondo portandosi di qualche passo dietro di lui.
- Era solo pioggia Harry... non serve fare una tragedia.- Rispose
distaccata.
Il moro vedendo la reazione dell’amica si sentì ferito, non sapeva
perché ma quella sensazione che mesi prima aveva provato dopo la guerra era di
nuovo in mezzo tra loro, Hermione si stava un’altra volta allontanando da lui.
- E’ meglio tornare a casa dagli altri.- Intervenne Draco per spezzare
quella sensazione di gelo che era creata.
- Si Ginny ti starà aspettando.- Sfrecciò velenosa verso il moro ma
sentendo più salda la presa del biondo si corresse subito – devo aver fatto
preoccupare un sacco anche Ron e Luna.-
A quel cambio di rotta la presa si allentò diventando più morbida.
I tre amici si avviarono verso casa in silenzio, Hermione stando bene
attenta a stare il più lontano possibile da Harry evitando qualsiasi possibile
contatto con lui, Draco tentando di tenere tranquilla la strega e Harry
osservando di nascosto i due amici per capire che cosa si era instaurato tra i
due.
Luna, quando vide l’amica, le corse incontro.
- Sto bene Luna, ma come al solito avevi ragione tu.-
Le sussurrò all’orecchio.
La biondina sentendo quelle parole si irrigidì e guardò dispiaciuta
l’amica.
- E’ tempo di passare oltre.- Le disse dando un’occhiata veloce ai tre
maghi che scherzavano rilassati soffermandosi sulla figura di Malfoy.
- Esatto Luna è arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita.- Le disse decisa.
- Brava Herm... hai trovato finalmente la strada di casa.-
Le interruppe Ginny avvicinandosi alle due streghe.
- Non sono io quella che l’ha persa.- Le rispose freddamente la riccia.
A quell’affronto la rossa represse l’istinto di aggredire la ragazza e
si diresse verso i tre maghi.
Hermione inclinò la testa verso il basso sorridendo appena.
“E’ arrivata l’ora che dia una svolta alla mia vita” pensò sicura della
sua decisione.
- Bene! Io propongo di festeggiare visto che siamo tutti riuniti, è
ritornato il sereno e la luna ci sorride... io direi FESTAAAA!!!!- Propose Ron
tutto eccitato accendendo il fuoco del falò con un colpo di bacchetta e facendo
comparire bottiglie di burro birra in mano agli amici che prontamente le
alzarono acconsentendo.
La serata passò tranquillamente tuffandosi nella profonda notte tra
risa, scherzi, canti e balli.
- E va bene ci penso io!- Acconsentì Hermione alla richiesta di andare
a preparare qualcosa da mettere sotto i denti e barcollando si diresse verso
casa.
“Cavoli quanto ho bevuto, devo stare attenta se non voglio prendermi
una bella sbronza” pensò ridendo terminando l’ultimo panino “ma mi sa che l’ho
già presa” e scoppiò a ridere.
- Hai bisogno di una mano?- Le chiese il mago entrando in cucina.
La strega alzò di scatto il viso sorpresa di trovarselo di fronte
ritornando lucida.
- Tutto bene?- Le domandò notando la sua esitazione e avvicinandosi di
qualche passo verso di lei.
- Sto bene Harry.- Rispose girando dall’altra parte del tavolo.
- Aspetta.- La bloccò afferrandola per il braccio. – Parlami, non
allontanarmi un’altra volta da te.- Le disse triste
non potendo più evitare quella realtà.
Hermione sorrise ironicamente infastidita dal tocco possessivo del mago.
- Sai che cosa c’è Harry, che finalmente ho aperto gli occhi.- Gli
sputò quelle parole addosso con calma, in tono duro ma pacato liberandosi dalla
sua presa. – Non sono più disposta a giocare.-
Con quelle ultime parole uscì dalla cucina.
Hermione ritornò dagli altri, si avvicinò a Malfoy, gli prese dalle
mani la bottiglia di burro birra che lui si stava portando alla bocca e la
bevve tutta d’un fiato.
- Hei!- Protestò il biondo alzandosi di
scatto.
Il ghiaccio freddo si scontrò come una bufera contro il caldo della
lava incandescente.
- Così non va bene Granger le brave ragazze non si comportano in questo
modo.- La ammonì strappandole l’ennesima bottiglia di
burro birra che la ragazza si stava accingendo a bere.
- E chi ha detto che voglio essere una brava ragazza Malfoy?- Gli
chiese avvicinando sinuosamente il viso a quello di lui lasciando una misera
distanza tra di loro.
- Non sei in te.- Sentenziò il biondo
rimanendo impassibile combattendo una dura lotta contro se stesso per non
cedere alla tentazione di eliminare quell’esile spazio che separava le loro
labbra.
- Risposta sbagliata Malfoy.-
Hermione sorrise maliziosamente, eliminò la lontananza tra loro e baciò
sensualmente le labbra del biondo assaporando il gusto della burro birra di lui
mescolandolo con il suo.
- Cattiva Granger... non lo sai che non bisogna giocare con un Malfoy?-
Le chiese ghignando maliziosamente prendendola poi in braccio e portandola via
con sé.
Piccoli flash esplosero nella testa di Hermione.
Lei che gli slaccia la camicia.
Le mani di lui che le afferrano i polsi e la guidano al letto facendola
distendere.
Lei che si leva i vestiti e nasconde il suo corpo tra le lenzuola.
Gli occhi di lui che brillano alla luce della luna che entra dalla
finestra mentre un sorriso dolce si irradia sul suo volto.
Lui che si avvicina, l’attira a sé, le bacia il capo e poi...
Hermione aprì gli occhi di colpo sentendo Malfoy muoversi sotto di sé.
“Oh Merlino!” pensò ritornando lucida.
Era successo veramente non era stato un brutto sogno.
Aveva voltato pagina sul serio e forse per la prima volta in vita sua
si era lasciata andare, talmente tanto che era finita a letto con Malfoy!
“Oh Merlino!! Come era potuto succedere?” si chiese dandosi poi della
stupida.
Lei l’aveva voluto.
Lei l’aveva provocato.
Lei aveva fatto tutto.
LEI!!!
Abbassò ancora di più il capo sfiorando con le labbra la pelle del
petto del mago richiudendo la mano a pugno.
- Non ne hai mai abbastanza Granger? Non ti basta quello che abbiamo
fatto sta notte?-
La voce divertita di Draco interruppe quel fiume impetuoso di pensieri che
si era creato nella sua mente.
Hermione alzò la testa lentamente facendo scorrere il suo sguardo sul
corpo del biondo, accarezzandogli ogni centimetro con le sue iridi d’oro,
passando dal collo alle labbra, dalle labbra al naso fino a farle congiungere
con quelle sue limpidi, trasparenti come il cielo primaverile.
- Buongiorno.- Le disse dopo qualche secondo di attesa rimirando la
ragazza che aveva tra le braccia.
Hermione non disse niente, rimase ferma a guardarlo non potendo
distogliere lo sguardo da quegli occhi così sereni e tranquilli.
L’espressione del viso del mago era così bella che la strega ne rimase
completamente affascinata. Mai prima ad ora l’aveva vista sul suo volto e non
seppe perché ma dentro di sé si sentì felice e appagata.
Si spinse un po’ più in su verso di lui e gli sfiorò le labbra.
- Buongiorno.- Gli augurò rimanendo a poca distanza da lui.
Draco con uno scatto capovolse la situazione portandosi sopra di lei e
facendola aderire al materasso con la schiena.
- Sei sicura di quello che pensi di sapere?- Le chiese il mago ad un
tratto non staccandosi da lei.
Non so bene ancora che coppia vincerà, come ho sempre ribadito il mio
cuore è Auror ma sinceramente sempre più spesso si sta facendo deviare
dall’amore che provo per le Dramione
Nelle mie storie sono i personaggi che decidono io non posso fare altro
che assecondarli quindi mi sa che lo scopriremo insieme.
Per l’aggiornamento, ahimè dovrete avere un po’ di pazienza, questo chap è stato difficile a far decollare, non tanto per le
visioni (perché ormai quelle sono partite e ne ho diverse) ma più che altro per
la mancanza di tempo, quindi il proxchap arriverà sicuramente a ottobre, mi dispiace ma al
momento sono super incasinata...
Comunque, non so se la cosa possa farvi piacere, ho deciso che mi
dedicherò a H2 totalmente, lasciando da parte per il momento la FF di Ncis “Mai
dire Mai” che sto scrivendo in contemporanea, perché voglio approfittare del
momento positivo di H2 e perché poi è giusto, dopo più di un anno, di portarla
a termine, quindi se tutto procede secondo i piani, per la fine dell’anno
arriverà anche la fine della FF, ma shhhhh con quelli di Ncis mi raccomando ^__^
E’ ottobre ed eccomi qua... beh si, è ottobre ormai anche non più ma è
ottobre.... ahahhahaha
Come promesso il nuovo chap!
Buona lettura
Light
Draco osservò Hermione negli occhi, leggendovi tutta la confusione
della strega che mentalmente stava sforzando i suoi neuroni alla ricerca della
verità.
Sorrise divertito dall’espressione interdetta comparsa sul suo viso.
- Granger, Granger...- iniziò avvicinando il viso al suo mentre le
parole cadevano dolcemente sulle labbra della ragazza -... io e te, non ci
pensare neanche.- Rise divertito staccandosi da lei e appoggiandosi con la
schiena al cuscino.
Hermione rimase immobile incredula a quello che stava accadendo.
Si alzò di scatto mettendosi a sedere tenendo ben saldo il lenzuolo che
la copriva.
- Io... tu... vuoi dire.... noi....- iniziò a blaterale.
- No... anche se...- Draco lasciò sospeso il discorso e si alzò dal
letto per rivestirsi.
- Anche se...- Ripetè la strega seguendo i gesti dell’amico con gli
occhi.
Il mago prese la camicia da terra e la indossò e si girò a guardare la
ragazza mentre si abbottonava.
- Ci hai provato in tutti i modi
a sedurmi...- Ghignò divertito dalla situazione.
- Stai vaneggiando.- Rispose seria rifiutando di accettare
quell’ipotesi che si avvicinava terribilmente alla realtà.
- Perché non ti chiedi che cosa ci fai nuda nel mio letto?- Le domandò
a bruciapelo.
- Questo non è....- ma si bloccò mettendo a fuoco la sua stanza
guardandosi intorno.
Quella non era la sua stanza.
No.
NON ERA LA SUA STANZA!!!
A piccoli flash la sua mente fu invasa dagli attimi imbarazzanti della
sera precedente.
Lei aveva cercato di sedurre Malfoy!!
Si lasciò cadere all’indietro portandosi il cuscino sulla faccia.
Era troppo imbarazzante.
Lei, strega giudiziosa, con la testa sulle spalle, seria e adulta,
aveva tentato di violentare uno dei maghi più sexy e arrapanti della sua vita.
“Chiamami scema” pensò divertita sorridendo tra sé.
Sentì Malfoy avvicinarsi, sedersi accanto a lei e dopo qualche istante
le tolse il cuscino dalla faccia.
- Non sei stata l’unica a provarci Granger.- Rise divertito – e di
certo non sarai l’ultima.- Ghignò soddisfatto compiacendosi per averla lasciata
un’altra volta senza parole.
- E’ stata colpa dell’alcool.- Rispose acida tirandosi il lenzuolo
tutto a sé e avvolgendosi dentro prima di scendere dal letto.
Raccolse i suoi vestiti e si avvicinò alla porta appoggiando la mano
libera sulla maniglia.
- Grazie...- disse piano senza voltarsi - ... per esserti preso cura di
me.- terminò prima di chiudersi la porta dietro le spalle.
Draco sorrise sereno prendendo in mano il cuscino che fino a qualche
secondo prima era appoggiata la ragazza e portandoselo sul viso annusò a pieni
polmoni la sua essenza di vaniglia.
- Sempre lo farò mia piccola Granger.- Le rispose dando voce a quel
pensiero.
La strega rimase qualche istante fuori dalla porta ascoltando i rumori
della casa, ma ricevette in risposta solo silenzio.
Respirò profondamente tranquillizzandosi della situazione.
Raggruppò il lenzuolo nella mano e raggiunse la sua stanza.
- Hermione!- Esclamò a bassa voce.
La ragazza si girò rimanendo pietrificata da chi si ritrovò di fronte.
- Ha-r-ry...- balbettò tenendo ben salda la mano sulla maniglia della
porta di camera sua.
- Hermione… c’è qualcosa che devo sapere?- Le chiese Harry squadrandola
con i suoi occhi verdi che scintillavano di irritazione dalla testa ai piedi.
La strega abbassò lo sguardo tentennando la risposta.
Chiuse gli occhi mentre la visione di lui e Ginny le ritornava in mente
nauseandola.
- Hai ragione Harry… è giunto il momento che te lo dica... mi sono
innamorata di Malfoy.- Gli disse in tono basso prima di aprire la porta per
entrare in camera.
Il mago eliminò la breve distanza tra loro e afferrò l’amica per le
spalle abbracciandola forte a lui.
- Perché?- Le chiese. – Perché hai rinunciato a noi.- concluse triste
stringendola più forte a sé.
Hermione sorrise seccata girandosi nel suo abbraccio guardandolo dritto
negli occhi.
- Io ho rinunciato a noi?- Gli chiese alterata -Sei tu che hai buttato via anche la
possibilità di essere amici con ieri sera. Non voglio più che tu mi faccia del
male Harry, mai più.-
Lo guardò dritto negli occhi triste avvicinando il viso al suo
sfiorando con le dita le sue labbra e sussurrandogli poi - ... mai più.-
Slacciandosi dal suo abbraccio e chiudendosi la porta dietro di sé.
Harry si appoggiò con la schiena alla porta scivolando poco dopo a
terra afferrandosi la testa tra le mani.
Aveva tentennato troppo e se l’era fatta scappare, eppure ieri sulla
spiaggia erano stati così vicini a dirsi tutto perché la loro vita si era
complicata in quel modo che non dava nessuna via di uscita.
Malfoy alla fine ce l’aveva fatta gliela aveva portata via.
Harry strinse le labbra una contro l’altra reprimendo la rabbia e la
frustrazione picchiando con il pugno a terra.
Si alzò e si trascinò verso camera sua.
Si fermò di fronte alla sua porta e guardò per un attimo la porta della
stanza di Hermione.
- Non è finita...- si disse a bassa voce come se fosse una promessa.
Hermione era rimasta seduta sul letto fissando la valigia vuota appoggiata
sul divano da parecchio tempo.
Con uno scatto si alzò, prese dei vestiti dall’armadio, li indossò e il
resto buttò tutto in valigia.
La decisione era stata presa.
Aveva tentennato abbastanza.
Per un attimo si era illusa che tutto potesse tornare come prima ma non
era stato così.
Anche la situazione con Malfoy stava diventando pericolosa, negli
ultimi tempi si erano avvicinati troppo, lei si era avvicinata troppo a lui.
Non poteva permettersi di dipendere ancora un’altra volta da una
persona, non avrebbe retto se l’avesse tradita anche lui.
L’unica cosa che le rimaneva era quella di andare via.
Si, aveva accettato la proposta di entrare nel corpo speciale degli Auror.
No, non stava scappando, stava solo dando un senso alla sua vita.
Raccolse le ultime cose, le chiuse in valigia e con un colpo di
bacchetta rimpicciolì tutto in modo tale che le stesse nella tasca dei
pantaloni.
Uscì silenziosamente dalla sua camera.
Guardò triste le porte chiuse delle stanze dei suoi amici.
Scese al piano inferiore senza fare rumore.
Aprì la porta d’ingresso e respirò l’aria fresca del mattino beandosi
dei raggi del sole.
- Da quando ti conosco fai sempre così.- Le disse la voce calma al suo
fianco.
Hermione sorrise.
- Ron.- Disse piano voltandosi a guardarlo.
- Hai deciso?- Le chiese immergendo le sue iridi azzurre in quelle
calde di lei capendo al volo quali erano le sue intenzioni.
- Si.- Rispose dopo qualche istante.
- Non saprò niente di te?- Le domandò a bruciapelo.
- No.-
- E’ per caso un addio?- La sua voce tremò a quella eventualità.
Hermione sorrise triste e lo abbracciò beandosi della tenerezza che il
rosso le sapeva infondere.
- E’ la mia vita Ron, è ora che inizi a camminare da sola.-
- Ma...- Non riuscì a continuare perché la strega gli mise una mano
sulla bocca per farlo tacere.
La ragazza scosse la testa cercando di tenere a bada le lacrime.
- Ho deciso.-
Si staccò dall’abbraccio dell’amico, lo guardò per un’ultima volta e si
allontanò da lui andando incontro alla figura sconosciuta che la stava attendendo
pochi metri più in là.
- Se ne va via per sempre?- Gli chiese triste Draco raggiungendo di
corsa l’amico.
- HERMIONEEEEEEEE!!!!!!!!- Gridò Harry uscendo di casa sorpassando i
due amici fermandosi a poca distanza dalla casa.
Entrambi i maghi si erano svegliati con la triste sensazione che
qualcosa di loro se ne stava andando, li stava lasciando.
Erano usciti contemporaneamente dalla propria camera.
Si erano scontrati, guardandosi negli occhi duramente.
Draco era stato il più veloce a realizzare che cosa stava accadendo.
Era corso giù per le scale seguito a ruota da Harry che l’aveva
sorpassato nel vano tentativo di fermare Hermione.
Lei, al grido del moro, si era voltata brevemente, fissandosi per
l’ultima volta l’immagine delle tre persone che fino a quel momento erano state
più importanti nella sua vita.
Senza dire una parola, si era girata, aveva afferrato con decisione la
mano di Viktor ed erano scomparsi.
- TU!!!!!!!!- Harry come una furia si era avventato su Draco
sferrandogli un pugno, colpendolo in pieno viso. – Che cosa le hai fatto!!!-
I due amici iniziarono a prendersi a pugni, colpendo duro, senza
risparmiarsi nell’attaccare l’altro con colpi bassi e pesanti.
- Li vuoi far continuare a lungo?- Gli chiese triste Luna avvicinandosi
a Ron.
- Si devono solo sfogare.- Le rispose sconsolato, abbracciandola da
dietro e tuffando il viso nell’incavo del collo di lei chiudendo gli occhi per
non cedere alla tristezza.
- Doveva succedere prima o poi e lo sapevi meglio tu di me.- Lo
confortò accarezzandogli la testa mentre osservava i due amici sfiniti distesi
sulla sabbia che riprendevano fiato.
- Già...- respirò a fondo – ma non credevo che sarebbe successo così
presto.- Le confessò.
Harry e Draco respiravano pesantemente cercando di ignorare il dolore
che ogni singola parte del loro corpo gridava.
Se l’erano date di santa ragione solo per ignorare quello che era
successo.
- Perché è andata via se ti ama?- Gli chiese Harry.
Draco rimase in silenzio a guardare il cielo chiaro del mattino.
- Sei un idiota Potter. Tanto intelligente da sconfiggere Voldemort e
rimettere sulla buona strada un tipo come me, quanto stupido da non capire la
persona più speciale della tua vita.- Gli rispose Draco massaggiandosi poi la
mandibola.
- Che cosa intendi dire?- Si alzò di scatto Harry mettendosi a sedere
guardando l’amico.
- E’ andata via perché in fondo a lei sapeva che non avrebbe amato me
quanto ha amato te.-
Malfoy si alzò in piedi scuotendo la sabbia dai pantaloni e offrendogli
la mano per aiutarlo a mettersi in piedi.
- Allontanati da Ginevra più che puoi, amico.- Lo avvisò guardandolo
dritto negli occhi.
- Che cosa stai dicendo?-
- Di lei ormai non è rimasto più niente di buono di quella che abbiamo
conosciuto. Lei è il male, lei è...-
- La parte oscura di Voldemort quella scomparsa prima che potessi farla
fuori.- Realizzò Harry mentre i ricordi si componevano come un puzzle nella sua
mente.
Rivisse l’attimo della battaglia, vide l’anima di Signore oscuro
frantumarsi e scagliarsi in giro per il mondo e infine incontrò gli occhi scuri
di Ginny mentre due scaglie si fondevano nelle sue iridi azzurre limpide
annientando per sempre la strega buona e trasformandola in una mangiamorte.
Una figura nell’ombra aveva osservato la scena in disparte.
Si passò la mano tra i suoi lunghi capelli rossi.
- Maledizione!- Soffiò arrabbiata. – Hermione Jane Granger hai vinto tu
per ora, ma non potrai scappare per sempre.-
I lampo di crudeltà brillò nei suoi occhi blu prima di scomparire nel
nulla.
Continua...
Il prox chap arriva a novembre... all’inizio, nel mezzo o verso la
fine? E chi lo sa ^_^, l’unica cosa certa che a novembre ci sarà!
Gioem106... spero che sarai soddisfatta alla fine Hermione
ha deciso di voltare pagina!!
Seven: fai pure la “barba lunga” perché io adoro
leggere i vostri commenti
Hollina: si l’idea è quella di rimanere concentrata
su H2,anche se Ncis mi tenta parecchio quindi farò questo è quello, ad H2 dovrebbero
mancare pochi capitoli alla fine
pei_chan e Herm735: i personaggi hanno capovolto di nuovo la
situazione o meglio Hermione mi ha fregato ancora un’altra volta, pensavo
veramente che avesse deciso per Draco e invece no, sta volta ha eliminato entrambi
lasciandoci nell’oblio del pairing... uff si personaggi
polyanna: ben tornata, mi mancava la tua presenza...
hai proprio ragione sulla piattola.. mannaggia a lei... ma come si dice.... chi
la fa l’aspetti!!
roxy_xyz: eccola qua colei che mi segue a 360°, sono
felice di leggerti di nuovo... no,no non potrei mai dimenticare Ncis, ma
neanche HP... è sempre una dura lotta ogni volta che salto da un capitolo all’altro
.... una volta mi sa che troverai se non sto attenta HP in Ncis e Ncis in HP
ahhahahahahha
Gemella Dramioncella: grazie per aver lasciato un segno del tuo
passaggio e purtroppo con la vita che faccio per ora super incasinata non
saranno aggiornamenti veloci, ma ci penso sempre ^_^
Oh toh, guarda chi si rivede... l’ispirazione è tornata.
Sarà solo un attimo del momento passeggero o sarà più duraturo?
Beh speriamo nel secondo caso.
Buona lettura
Light
Hermione stava guardando fuori dalla finestra.
“Finalmente un po’ di pace e tranquillità” pensò rilassando le spalle e
sorseggiando il succo di zucca che teneva in mano.
- Capitano...- Esordì l’uomo entrando nel suo ufficio.
La strega si girò contrariata fermandosi stupita ad osservare quel viso
che non vedeva da chissà quanto tempo ma che aveva rincontrato solo da pochi
giorni.
- Draco...- Disse in un soffio appoggiando il bicchiere sul tavolo e
scostando la ciocca di capelli che le era scivolata sugli occhi.
- Mi fa ancora un certo effetto sentire pronunciare il mio grado dalla
tua voce.- Sorrise civettuola avvicinandosi a lui e
afferrando tra le dita il bavero della giacca per lasciarlo scivolare
lentamente.
- Ci sta provando con il sottoscritto Capitano Granger?- Chiese
divertito il mago.
- Si figuri Capitano Malfoy, non oserei mai.- Sorrise e assunse un
atteggiamento di finta indignazione. La strega andò a sedersi sul divano. -
Allora che notizie dal fronte?-
Dopo quel attimo di gioco i due si misero a questionare sulle nuove
tattiche di difesa.
Hermione si concentrò per un momento sul viso dell’amico.
Era successo per caso il loro incontro.
Stava uscendo dall’ufficio del Generale e se l’era ritrovato davanti a sé.
Quanto tempo era passato: anni? Mesi? Giorni?
Non importava più, perché, dal momento che i due amici si erano
guardati negli occhi, tutto il tempo che avevano trascorso lontani si era
azzerato.
Draco l’aveva fissata incredulo come se davanti a sé avesse un fantasma
invece di una persona in carne d’ossa.
Dopo il primo attimo di esitazione l’aveva abbracciata stretta respirando
e beandosi del suo dolce profumo di vaniglia di sempre.
- E’ bello ritrovarti Hermione.- Le aveva sussurrato all’orecchio e in
risposta lei aveva sorriso.
- Allora è con te che lavorerò d’ora in avanti?- Aveva chiesto la
strega felice di quella possibilità.
Malfoy era rimasto sorpreso da quella proposta ma ricollegando i fatti
scosse la testa in segno di negazione.
- Lavoreremo sì nella stessa squadra, ma non in coppia.- Aveva sorriso
beffardo già pregustandosi l’esplosione che avrebbe avuto quando i suoi occhi
d’ambra si sarebbero scontrati con quelli verdi dell’amico.
- Draco!-
Al quel richiamo entrambi si erano girati e un freddo glaciale si era
impossessato del corridoio.
- Hermione!-
- Harry!-
Avevano detto in coro i due maghi.
- Anche tu qui...- Aveva proseguito la strega in tono più duro e acido.
Harry era rimasto fermo nella sua posizione, con gli occhi puntati sul
viso della donna che aveva di fronte a sé. Aveva osservato ogni piccolo
dettaglio di lei per assicurarsi che non fosse l’ennesimo sogno ad occhi aperti
ma la realtà.
Quando era arrivato ad incrociare gli occhi di lei si gelò.
- Problemi?- Aveva chiesto usando lo stesso tono con il quale lei l’aveva
accolto.
- Assolutamente no.- Aveva risposto Hermione alzando
in modo fiero il mento.
- Oh bene ci siete tutti!- Aveva detto gioviale il Generale ritrovando
i suoi agenti migliori davanti alla porta del suo ufficio.
- Capitano Granger sarà il Capitano Potter ad affiancarla nella
missione H2. Quando ho pensato a voi due per questa missione, non ho avuto
dubbi. Non è geniale come nome?- Aveva domandato ai presenti fiero per quella
trovata.
- Fantastica!- Avevano risposto in coro con poca convinzione.
- Visto che vi conoscete già non servono le presentazioni, ci rivediamo
nel pomeriggio per i dettagli.- Aveva decretato il Generale andandosene via.
- Draco è stato un piacere...- Hermione aveva salutato l’amico
baciandolo dolcemente sulle guance. – Harry...- si era avvicinata al mago. -
... non posso dire lo stesso.-
Con quelle ultime parole li aveva lasciati da soli.
Hermione sorrise al ricordo di quello strano incontro e di come aveva
lasciato di stucco i maghi.
- Perché sorridi?- Chiese Draco accorgendosi dell’espressione divertita
sul volto dell’amica.
- Niente, niente.- Agitò la mano come se volesse scacciare quei
pensieri. – Piuttosto pensi che il Capitano Potter ci degnerà prima poi della
sua presenza?- Chiesa acida.
Draco sentendo quel tono sbuffò spazientito.
- Ma la volete finire voi due, siete dei bambini. Vi tenete rancore per
delle cose successe anni fa tra adolescenti. Non è il momento di mettere una
pietra sopra?- Chiese esasperato.
- Vuoi mettere una pietra sopra o vuoi metterti sopra di me?- Domandò
scherzando Hermione con uno strano scintillio negli occhi.
- Lo sai Granger...- iniziò Draco e la prese per i fianchi stringendola
a sè. - ... che non devi mai stuzzicare un Malfoy!-
- Ah sì?- Continuò divertita.
Hermione con le mani tentò di sottrarsi dalle grinfie di lui spingendolo
via ma così facendo Draco si sbilanciò, perse l’equilibro e cadde all’indietro
trascinandosi con sé Hermione.
I visi dei due amici si ritrovarono a brevissima distanza tra loro.
I capelli della ragazza cascarono in avanti solleticando il viso di Malfoy
e un’intensa essenza di vaniglia lo accarezzò dolcemente.
Draco respirò profondamente chiudendo leggermente gli occhi.
- Hai intenzione di sedurmi?- Ghignò provocante.
- Se lo facessi?- Chiese Hermione senza distogliere i suoi occhi da
quelli di lui.
- Sarebbe molto pericoloso.- Draco si avvicinò un altro po’ a lei.
La situazione stava per degenerare quando la porta si aprì.
- Disturbo?- Chiese imperioso Harry osservando con sguardo omicida i
due maghi.
- Secondo te?- Domandò Hermione tirandosi su e sfidandolo con gli occhi.
- Ah lasciala stare! Non iniziate voi due!- Li minacciò Draco con la
bacchetta. – Stavamo solo scherzando.- Precisò poi.
I giorni si svolgevano più o meno sempre in quel modo.
Hermione e Draco andavano d’amore e d’accordo mentre tra Hermione e Harry
erano sempre lampi e fulmini accompagnati da vere e proprie esplosioni.
Non passava giorno che tra i due non scoppiasse un litigio.
- Ora basta!- Li aveva ripresi il Generale nel suo ufficio. – Voi siete
il fulcro della missione H2 e non posso tollerare un simile comportamento da
entrambi. Vi ordino di andare d’accordo, siamo intesi? Altrimenti dovrò
prendere seri provvedimenti.- Li ammonì.
- Ma signore...- Tentò Hermione di spiegare l’incompatibilità con il
collega.
- Silenzio!!- Urlò il Generale azzittendo subito la strega.
Harry ghignò divertito.
- Potter si levi quel sorrisetto dalla faccia!!- Riprese anche lui.
- Da domani siete sotto copertura. Sembra che uno strano giro di mangiamorte si stia riunendo in una delle sale dell’hotel PassionHight. D’ora in avanti
non sarete più Capitano Granger e Capitano Potter ma H2! Dovrete lavorare
insieme e non più da singolo. L’azione di uno dovrà coincidere con quella dell’altro!
Sono stato chiaro? - Chiese e senza aspettare una loro risposta li sbatté fuori
dal suo ufficio.
- Ottimo!- Sbuffò la strega irritata.
- Non vedi l’ora di passare la notte con me?- Chiese divertito Harry.
Hermione si girò a guardarlo con due occhi di fuochi che se avesse
avuto la possibilità in quel momento l’avrebbe incenerito.
- Che cosa ti fa credere che venga nel tuo letto se neanche in passato
sei riuscito a portarmici?- Gli puntò il dito al petto con forza.
Harry le prese la mano con dolcezza.
Per un attimo i due tornarono calmi.
Hermione ricambiò la stretta con la stessa delicatezza.
- E’ una sfida?- Ironizzò Harry riassumendo il suo atteggiamento
istigatore.
- Va al diavole Potter!- Inveì la strega lasciando la presa dalla mano
di lui e allontanandosi il più in fretta che poteva.
Continua...
Bene, eccoci qua pronti per un nuovo viaggio.
I nostri eroi sono cresciuti, il tempo è trascorso, come abbiamo visto
sono cambiati, chissà ora che combineranno, ma soprattutto dove penderà il
perno della bilancia Auror o Dramione?
Il vento dell’ispirazione è dalla nostra parte e allora perché non approfittarne?
Buona lettura
Lights
“Ci mancava solo questa!” pensò stizzita Hermione.
“Io e Harry una coppia!!” strinse forte i pugni lasciando liberi i suoi
pensieri.
Ma come poteva fingere di essere la compagna di Harry se quel desiderio,
che per anni aveva tenuto dentro di lei, era stato distrutto dalla verità,
dalla sofferenza, dal dolore, dalle bugie, dalla falsità, dalla cattiveria.
La strega appoggiò la fronte sul vetro della finestra.
“Che situazione assurda” respirò esausta da tutti quei pensieri.
Lei che aveva preso la decisione di allontanarsi da tutti per non
soffrire più, di abbandonare i suoi amici, di chiudere con lui, dopo
tutto questo tempo ma soprattutto dopo aver creduto di aver archiviato per
sempre il capitolo Harry James Potter, lui era ritornato più deciso che mai a
sconvolgerle la vita.
Chi l’avrebbe detto.
Da quando era entrata nei corpi speciali degli Auror aveva fatto qualsiasi
cosa per difenderli.
Era stata il loro angelo custode silenzioso.
Non c’era stata battaglia dove lei non avesse vegliato su di loro.
All’inizio era stato difficile scindere le emozioni dal dovere, ma poi,
alla fine, era riuscita a staccarsi da loro e a concentrarsi solamente sul suo
compito.
Li aveva visti diventare abili maghi, crescere nel loro potere, forti
nel carisma che riuscivano a imprimere nei soldati che guidavano in guerra.
La cosa più bella era stata vederli, giorno dopo giorno, battaglia dopo
battaglia, rinsaldare ancora di più la loro amicizia.
Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dai ricordi.
In fondo, anche se era passato parecchio tempo da quando erano una
famiglia, lei non li aveva mai veramente
lasciati, non era riuscita a staccarsi definitivamente da loro.
Era stato più forte di lei, non aveva potuto impedirsi di verificare se
stessero bene tutti quanti.
- Che fai? Batti la fiacca?- Chiese Draco prendendola in giro
comparendo alle sue spalle facendola sussultare per lo spavento.
- Molto divertente Malfoy.- Rispose piccata la strega. – Io ed Harry
saremo una coppia.- Informò il mago.
Il biondo rimase rigido nella sua posizione a sentire
quell’affermazione.
Un ghigno divertito comparve sulle sue labbra.
- Mi sa che il Generale si è bevuto qualche bicchierino di troppo per
mandarvi in missione insieme.- Rise divertito.
- Vedi! Che lo pensi anche tu!- Si girò di scatto avvicinandosi al
mago.
- Perché non noi due?- Chiese affranta. – Andiamo molto più d’accordo,
cosa strana se ripensiamo al passato... sembravamo cane e gatto da come ci
scannavamo.- Pensò ragionandoci sopra.
- Eh già chi l’avrebbe detto Granger che un giorno io e te saremmo
andati d’accordo.- Sorrise soddisfatto alla strega. - Siamo semplicemente cresciuti,
tutto qua.- Rispose il mago.
- Ti rendi conto? Io e Harry? Insieme? A stretto contatto! Per chissà
quanto tempo.- Continuò la strega esasperata contorcendosi le mani.
- Harry ed io non riusciamo neanche più a parlarci civilmente. Ogni
cosa è un motivo di scontro tra noi due. La sintonia che avevamo un tempo non
c’è più, lui l’ha distrutta, come possono chiedermi di essere la sua partner,
la sua compagna o chissà cos’altro!?!-. Quasi urlò le ultime parole, sfogando
quel fiume in piena di dubbi e timori sull’amico.
- Ho bisogno di bere.- Decretò infine.
- Non sia mai che un Malfoy non esaudisca i desideri di una donna ma
vorrei solo rammentarle Capitano Granger che lei non regge l’acool.- Obiettò Draco ghignando divertito.
- Non immagini neanche di come io sia cambiata.- Disse avvicinandosi
pericolosamente.
Gli afferrò il colletto della camicia e lo portò vicino a sé. – Non lo
puoi neanche immaginare.- Sottolineò decisa in tono seducente.
- Oh sì che lo so.- Affermò sicuro Draco
facendo scivolare la mano sulla schiena della strega.
- Sento il tuo essere donna, il tuo carisma forte più di allora, il tuo
lato dolce e femminile, i tuoi occhi che mi guardano curiosi e pensano che
forse potresti lasciarti andare.-
Le mani di lui si soffermarono sul viso della strega accarezzandola
dolcemente.
- La tua pelle è così liscia, delicata e la tua essenza di vaniglia è
così invitante che è veramente difficile per me resisterti.-
Draco avvicinò il viso a quello di lei.
- Devo fare violenza su me stesso per non lasciarmi andare, per non
farmi coinvolgere e stravolgere da te.-
- Allora non lo fare.- Disse a bassa voce Hermione eliminando quella
breve distanza tra di loro.
Un tocco delicato sfiorò le labbra di Draco che più passava il tempo
più diventava esigente, smanioso di assaporarlo, di provare le sue emozioni, di
sentirlo vivo dentro di lei.
Malfoy fece scivolare le mani tra i capelli della strega avvicinandole
il viso al suo.
La prese a baciare con passione, sempre e di più preso da lei.
Da quanto tempo aveva aspettato quel momento.
Lo aveva sognato per tutte le notti che avevano trascorso lontano e ora
che l’aveva tra le braccia non l’avrebbe più fatta scappare via.
La fece indietreggiare fino al divano.
Si distesero e si fissarono per un lungo istante indecisi se proseguire
o meno per quel pericoloso sentiero che avevano intrapreso.
- Sei sicura?- Chiese Draco ritornando per un attimo lucido.
La strega lo guardò sorridendo appena e lo avvicinò di nuovo a sé impossessandosi
delle sue labbra.
- Mai stata più sicura di così.-
Hermione lasciò da parte gli scrupoli, i pensieri, le immagini, il
volto di lui e si lasciò guidare dalla passione travolgente che il corpo
di Draco le trasmetteva.
Lo voleva: questo era quello che contava in quel momento.
Si amarono a lungo, come due amanti assetati.
Una tempesta di emozioni li travolse lasciandoli esausti uno nelle
braccia dell’altro.
Hermione respirò a fondo godendosi ancora quegli attimi di lussuria.
Si girò verso Draco per guardarlo in viso.
Rimirò i suoi occhi grigi: rilassati con una strana luce particolare.
Il freddo tipico delle sue iridi era stato sostituito da un non so che
di caldo, appassionato... intenso.
La strega si avvicinò lentamente al viso di lui per osservarlo meglio.
Non gli aveva mai visto quello sguardo.
Era magnetico, dolce, la attirava.
- Tutto bene?- Chiese Malfoy osservandola attentamente per scorgere
qualche segno di ripensamento.
Hermione aspettò qualche secondo prima di rispondere valutando
seriamente quella domanda.
Sorrise teneramente.
- E me lo chiedi?- Inspirò estasiata.
- Era un sacco di tempo che non facevo del buon sano sesso.- Rispose
soddisfatta baciandolo con passione.
- Mmm... s-so-lo buono?- Chiese interdetto
staccandosi da lei con un sopracciglio alzato.
- Per dire ottimo avrei bisogno di altre prove.- Lo canzonò.
- Ma che fine ha fatto la timida Hermione Granger?- Domandò Draco
stupito dall’atteggiamento di lei.
La strega appoggiò le sue mani sul petto di lui e vi posò sopra il
mento per guardarlo bene in viso.
- E’ cresciuta.- Rispose tranquillamente e gli sorrise soddisfatta.
Malfoy, mentre si rivestivano, si soffermò a guardare la strega. Il suo
sguardo scivolò sul corpo della ragazza senza tralasciare neanche un dettaglio.
“E’ bellissima.” Pensò estasiato.
- Draco...- Lo chiamò la strega con un filo di voce.
Malfoy smise di abbottonarsi la camicia e prestò attenzione all’amica.
- Niente paranoie mentali del tipo “se ne pentirà?” – “e ora?” – “che
abbiamo fatto?”...- Silenzio.
- E’ successo tutto qua... era naturale che accadesse prima o poi, lo
volevamo entrambi... direi anche da troppo tempo.- Sorrise divertita.
- Semplicemente sesso.- Precisò Hermione con indifferenza sentendo lo
sguardo di lui su di sé.
“Non sarà mai realmente mia.” Pensò Draco capendo il significato di
quella precisazione.
- Chi mi assicura che non ti innamorerai di me?- Ghignò subdolo in
risposta. – In fin dei conti tutte si innamorano di me!-
La ragazza lo guardò sorpresa e finendosi di allacciare i bottoni della
camicia si avvicinò a lui, come una gatta in cerca di coccole.
- Chi ti dice che io non lo sia già?- Chiese civettuola.
Draco alzò l’angolo destro della bocca in un riso ironico.
- Così non va bene Capitano Granger...- la imprigionò nel suo
abbraccio. – Deve imparare a fingere meglio se vuole essere credibile.- La
prese in giro.
- So benissimo che il tuo cuore e la tua mente appartengono a qualcun
altro.- Precisò serio.
- E’ passato Draco, è passato.- Disse in tono malinconico la strega
distogliendo lo sguardo dagli occhi di lui e sul suo viso comparve
un’espressione seria.
- Io non sono tutte.- Terminò a bassa voce.
Malfoy le baciò la fronte e la lasciò libera propria nell’attimo in cui
Harry spalancò la porta dell’ufficio.
Il mago fece scivolare lo sguardo prima su uno e poi sull’altra.
- C’è qualcosa che devo sapere?- Domandò serio notando la camicia
sbottonata dell’amico e la scompostezza dell’abbigliamento di lei.
Draco ed Hermione si scambiarono uno sguardo per capire come dovevano
comportarsi.
Una luce brillò negli occhi della strega e un ghigno divertito sfiorò le
labbra.
- Hermione...- Tentò invano Malfoy di fermarla capendo al volo quali
fossero le intenzioni della strega.
- No, niente di particolare. Io e Draco abbiamo appena finito di fare
sesso.- Disse in tono sfrontato avvicinandosi ad Harry con fierezza come se gli
stesse spiegando un piano tattico.
- Ora devo andare...- e poi rivolgendosi al biondo. – Dobbiamo rifarlo
Malfoy è stato molto... molto eccitante.- Respirò a fondo estasiata
sottolineando in quel modo quello che era appena successo. – A saperlo che
sarebbe stato così ti avrei circuito prima.- Rise soddisfatta di se stessa,
mentre si chiudeva la porta alle spalle.
“Prendi e porta a casa mio caro Harry James Potter!” pensò Hermione
appagata incamminandosi verso i suoi sottoposti che la stavano aspettando per
gli ordini del pomeriggio.
Il silenzio era calato nell’ufficio.
I due amici erano rimasti in piedi fermi nella loro posizione increduli
a quello che era appena accaduto.
Harry aveva stretto forte le mani a pugno per non cedere alla rabbia.
Draco, dal canto suo, stava meditando il modo migliore per uccidere
l’amica e calmare l’amico o viceversa.
- Finalmente ce l’hai fatta, te la sei portata a letto. Bene sono
felice per te.- Decretò infine Harry in tono asciutto
rompendo il silenzio imbarazzante.
- Harry...- Tentò l’amico.
- Non mi importa.- Potter bloccò con la mano ogni tentativo di
spiegazione di Malfoy.
- Credimi... veramente non mi interessa. Tu puoi fare quello che vuoi e
con chi vuoi e lei lo stesso.- Si avvicinò alla finestra. – Va bene così.-
- Se lo dici tu.- Disse dubbioso osservandolo
attentamente.
Draco non aveva creduto neanche una sola parola: il corpo di Harry
rigido, teso diceva tutto il contrario di quello che stava pronunciando la sua
voce.
- Harry...- Lo chiamò seriamente per attirare la sua attenzione.
Il mago si girò a guardare Draco.
- Per cortesia, non raccontarmi palle, se vuoi credici tu sei
liberissimo di farlo... ma non io.-
Potter stupito di come l’amico riuscisse a leggergli il pensiero
inclinò la testa verso il basso sorridendo appena.
- Non mi scuserò per quello che è successo se stai aspettando questo.-
Mise in chiaro Malfoy. – E’ successo.- Ripeté come se quella parola potesse
dare un senso a tutto quello.
I due amici si guardarono per un attimo.
- E’ successo.- Disse piano Harry mentre Draco si chiudeva dietro di sé
la porta dell’ufficio lasciandolo da solo a riflettere.
- Ma non doveva accadere.-
Harry sferrò un pugno nell’aria per togliersi dalla mente
quell’immagine dei due avvinghiati tra loro.
L’acqua calda della doccia scivolava delicatamente sul suo corpo in un
lento e intenso massaggio.
Hermione alzò il viso verso l’acqua, chiudendo gli occhi e beandosi di quel
momento di relax.
“N’è valsa la pena” pensò.
Erano ore che continuava a ripeterselo come una cantilena rassicurante.
Fare sesso con Malfoy era stata senz’altro un’esperienza davvero
eccitante.
La strega si morse il labbro inferiore mentre nella mente riviveva
quegli attimi di pura passione.
Le mani di Draco che scivolavano lentamente sul suo corpo, lasciando dietro
di sé una scia di fuoco sulla pelle.
Un tocco delicato, dolce ma talmente intenso da togliere il fiato.
Le labbra di lui, morbide, calde, appassionate che con un solo bacio
l’avevano resa una persona drogata della sua bocca, talmente invitanti da
sentirne subito la mancanza quando si staccava da lei.
Hermione respirò a fondo passandosi lentamente la mano sulle labbra e
poi sul viso.
Uscì dalla doccia e iniziò ad asciugarsi.
Passò la mano sul vetro appannato e osservò la sua immagine riflessa.
“E’ stato stupendo fare sesso con Draco ma allora perché dentro di me mi
sento così vuota?” si chiese triste.
Strinse forte i pugni mentre nella mente si visualizzava il viso di lui.
Hermione non aveva potuto impedirsi per un attimo di trattenere il
respiro e di sentirsi in colpa quando nell’ufficio era entrato Harry e aveva
incrociato il suo sguardo all’allibito.
L’occhiata fredda che il mago le aveva rivolto subito dopo le era
bastata per farla destare da quel momento di confusione.
Il rancore per averla tradita, umiliata, usata le era ritornato come un
rigurgito nello stomaco, le aveva fatto assaporare la possibilità di vendicarsi
del male che le aveva fatto e non ci aveva pensato su due volte a spiattellargli
in faccia quello che era appena successo tra lei e il biondo.
Hermione respirò profondamente.
Prese la camicia da notte e se la infilò lasciandola scivolare sul suo
corpo.
“Fare sesso con Malfoy non l’avevo programmato... è successo e basta.”
Si giustificò infilandosi nel suo letto.
Era stato tutto così naturale, semplice tra loro che non se le era
sentita di farsi prendere dai rimorsi, timori, dalla sua razionalità.
La vita le aveva insegnato che l’amore non esisteva.
“E’ solo una questione di decidere che cosa si vuole e prenderselo!” si
girò sul fianco coprendosi con il lenzuolo fino al mento.
In quel momento aveva voluto Draco e lei se l’era preso.
Hermione aveva avvertito nel trasporto con cui Draco la stava amando che
forse per lui non era semplicemente sesso, ma lei non era più disposta a
lasciarsi andare, a farsi coinvolgere, a farsi fregare.
“Ho imparato alla perfezione la lezione che mi ha insegnato la vita.”
concluse le sue riflessioni chiudendo gli occhi.
Lei non era fatta per amare.
No.
Lei non avrebbe mai più amato... era ben diverso.
“Non mi batte neanche più il cuore.” pensò triste rigirandosi nel
letto.
Harry era appoggiato allo stipite della porta della palestra.
Stava osservando Hermione mentre insegnava ai suoi soldati e gli impartiva
comandi di attacco e di difesa.
In quel momento gli sembrò che nulla fosse cambiato.
Nella donna che stava dando ordini ritrovò la sua Hermione: fiera,
combattiva, precisa, attenta, determinata.
Sorrise godendo di quella sensazione che si era impossessata del cuore.
Troppo tempo era passato, troppo tempo era stato lontano da lei.
Aveva ricordato tutto.
A poco a poco alla mente erano riaffiorati i ricordi e il sentimento
che aveva sempre provato per lei era di nuovo sbocciato e lui l’aveva coltivato
pazientemente in quegli anni di lontananza.
Tutto il passato gli era piombato addosso in un secondo quando Harry si
era ritrovato di fronte ad Hermione.
Strinse forte i pugni.
Voldermort e il suo lato oscuro alla fine erano
riusciti ad averla vinta: gli avevano portato via quello che più amava al
mondo...lei.
Di Ginny non si era saputo più niente, era semplicemente scomparsa.
Ron l’aveva cercata in lungo in largo, mettendo sottosopra l’intero
mondo insieme a Luna, ma poi, aveva dovuto accettare la realtà: lei non sarebbe
più tornata.
L’amico aveva archiviato la speranza di ritrovare la sorella, di
riportarla a casa con sé e aveva iniziato una nuova vita insieme a Luna, ma lui
no.
Non poteva perdonare.
Ginevra l’aveva ingannato, raggirato... tradito.
Se n’era andata senza dare spiegazioni, senza dire niente, nel silenzio
della notte era ritornata all’oscurità.
Harry questo non poteva accettarlo, doveva sapere perché... e un giorno
avrebbe dato una risposta a quella domanda.
Potter strinse forte i pugni amareggiato ma appena riportò l’attenzione
sulla strega si rilassò.
Ron aveva teneramente sorriso quando quel giorno era corso da lui
dicendogli che aveva rivisto Hermione, come se semplicemente guardandolo negli
occhi l’avesse capito.
- Bene.- Aveva detto Ron senza aggiungere altro, come se fosse stata la
cosa più naturale del mondo, come se invece di essere passato un sacco di tempo
fosse trascorso solamente un giorno.
Ron si era seduto in poltrona a leggere la gazzetta del profeta.
Harry, in quel momento, era rimasto stupito dalla tranquillità di lui.
Si era immaginato che l’amico sarebbe corso da Hermione urlando per la
gioia di averla ritrovata invece... niente.
Non aveva fatto nulla di tutto ciò.
- Beh, cos’è quella faccia?- Aveva chiesto Ron meravigliandosi a sua
volta.
- Tutto qua? Mi dici solo “bene”?... e basta?- Aveva risposto Harry
interdetto.
- Sì.-
- Ron?... forse non hai capito, Hermione... la nostra Hermione... la mia
Hermione è tornata.- Disse Harry tutto d’un fiato.
Ron in risposta sorrise come se fosse a conoscenza di un grosso
segreto.
Pazientemente aveva messo da parte il giornale e fissato l’amico dritto
negli occhi.
- Harry...- aveva iniziato con tono gentile. -...Hermione non è mai
andata via, è stata sempre qui con noi. È possibile che non hai mai percepito
la sua presenza al tuo fianco in battaglia?-
Quella domanda l’aveva tormentato per giorni e alla fine la sensazione
di protezione era tornata da lui.
Era stremato. La lotta con i mangiamorte era
stata dura, estenuante, erano troppi per loro.
Il dolore dell’ultimo cruciatus che aveva
ricevuto era stato devastante.
Il male gli era entrato dentro fino alle ossa annientandolo a poco a
poco ma poi... tutto era passato e una pace si era impossessato di lui.
Aveva perfino creduto di essere morto, ma un tocco leggero gli aveva
sfiorato le labbra: un bacio rubato gli aveva donato nuova vita.
Harry si toccò le labbra e sorrise.
“Hermione” pensò osservando la strega e ricordando in ogni dettaglio
quel momento.
Era stato allora che aveva capito che non era tutto perduto.
- Capitano Potter!- Lo salutarono i soldati riportandolo alla realtà.
In palestra rimasero solo lui ed Hermione.
La strega stava liberando il campo facendo scomparire con la bacchetta
le varie postazioni che aveva creato per far allenare i suoi sottoposti.
Harry le si avvicinò silenziosamente.
- Buongiorno.- Salutò dolce.
Hermione bloccò il movimento che stava per compiere con la bacchetta e
rimase colpita dal tono di voce di lui facendo cadere in quel modo gli oggetti
a terra con un pesante tonfo.
La strega si girò a guardare il mago.
Due occhi verdi si scontrarono con i suoi.
Quello sguardo... era da troppo tempo che non lo vedeva in quegli
occhi.
- Harry...- Disse piano.
- Ciao.-Ripetè
accarezzandole la guancia.
Hermione a quel contatto si allontanò di qualche passo da lui come se
si fosse scottata mentre nella sua testa un campanello d’allarme suonava
incessantemente gridandole “Attenzione! Attenzione!”
- Che fai?- Chiese imbarazzata da quel gesto spontaneo mettendosi
subito sulla difensiva.
- Ti ho augurato il buongiorno.- Rispose semplicemente Harry
sorridendole.
Hermione rimase spiazzata da quella risposta.
Guardò Harry scettica alla ricerca di qualcosa che le potesse indicare
che cosa in realtà stava pensando il mago.
- Vuoi allenarti con me?- Propose ad un tratto il moro.
“Si è bevuto il cervello!” decretò la strega sconcertata da quella
situazione che ad ogni secondo che passava diventava sempre e di più assurda.
Indietreggiò di un altro passo per aumentare la distanza e mettersi in
quel modo al riparo da lui.
Harry approfittando di quell’attimo di esitazione si sentì più audace.
- Non risponde Capitano Granger?- La punzecchiò eliminando la distanza
che lei aveva preso da lui.
- In fin dei conti l’ha detto anche il Generale che dobbiamo
intensificare la nostra intesa di coppia.- Il mago le fece l’occhiolino mentre
un ghigno divertito comparve sulle sue labbra e con uno sguardo, che definirlo
osceno sarebbe stato troppo gentile, scorse lentamente e sfacciatamente l’intera
figura della strega.
Hermione rimase disorientata da quel cambio repentino di atteggiamento.
Da quando Harry James Potter era diventato sfrontato? Sensuale?
Provocante?
Era mai possibile che la vicinanza di Draco Malfoy avesse trasformato
il gentile quasi timido Harry nell’uomo sfacciato che aveva di fronte?
- Se stai cercando di imitare Malfoy ti consiglierei di evitare, non ti
viene un granché.- Attaccò velenosa.
Si allontanò di qualche passo da lui cercando di ignorare la sua
presenza e riprese a mettere a posto le ultime cose.
- Forse dovresti farti dare altre lezioni.- Gli suggerì divertita non
potendo evitare di prenderlo in giro mentre si dirigeva verso l’uscita.
Il mago superato il primo momento di sorpresa e rabbia ghignò
divertito.
“Strega impertinente, ora ti faccio vedere chi è Harry James Potter?”
pensò formulando istantaneamente un piano.
Agitò lentamente la bacchetta e una nebbiolina fitta circondò Hermione,
stringendola stretta.
Una volta che la sentì nella sua presa con un gesto del polso la attirò
a sé.
- Harry!- Urlò Hermione presa alla sprovvista mentre cercava di opporsi
alla forza che la trascinava da lui.
La strega resasi conto che non poteva sottrarsi da quell’incantesimo si
calmò e si lasciò trasportare vicino al mago.
- Molto divertente.- Disse imbronciata. Incrociò le braccia al petto e
tentò di reprimere la stizza che stava provando in quel momento per non dargli
la soddisfazione di vederla seccata.
- Pensi di avermi impressionata?- Chiese con un tono annoiato.
Harry avvicinò il viso a quello della strega lasciando solo pochi centimetri
tra la sua bocca e quelle di lei.
- Credo proprio di sì!- Sorrise.
Hermione al sentire il soffio caldo delle parole del mago sulle sue
labbra represse l’istinto di chiudere gli occhi ma non poté impedire al cuore
di smettere di battere.
I due rimasero fermi in quella posizione per diversi minuti senza dire
e né fare niente.
Solo un tumulto di emozioni si poteva percepire tra i due animi.
Harry si avvicinò ancora di più, fino a quasi sfiorare le labbra di lei.
La strega si irrigidì.
Le sue iridi si infuocarono di un colore intenso.
Un ghigno divertito comparve sulle sua bocca.
- Non ci sperare Harry, non farò sesso con te, né ora né mai!- Disse
sprezzante.
- Meglio...- Rispose calmo accarezzando il viso dell’amica.
- Perché non è quello che voglio.- Continuò serio – Io voglio am...-
Potter non poté continuare perchè la voce gli
morì in gola.
Boccheggiò per qualche secondo ma neanche un suono uscì dalla sua
bocca.
- Queste stronzate dille a qualcun’altra perché con me non attaccano.
So già quanto puoi essere bastardo.-
Hermione senza farsi tanti problemi con un colpo di bacchetta fece
comparire un secchio d’acqua che rovesciò addosso all’amico.
- Per rinfrescarti dai bollenti spiriti.- Rise divertita e lo lasciò da
solo, fradicio ed esterrefatto.
Harry si sedette a terra.
Rise di gusto a vedere quanto acqua c’era intorno a lui.
“Vuoi giocare Hermione? Va bene... giochiamo!” pensò divertito.
-
Capitano Malfoy le ho portato le informazioni che stava aspettando. È
stato difficile recuperarle, i miei contatti sono restii quando si
parla di lei.-
L’uomo
gli porse la cartellina contenente i dati che i suoi uomini avevano
raccolto.
Draco
posò lo sguardo sui fogli e li lesse attentamente.
- Dicono
tutto e niente.- Sbuffò lanciando nervosamente le carte sulla
scrivania. – E’ mai possibile che non si sappia più
niente.-
- Glielo
ho già detto Capitano. Nessuno vuole immischiarsi.- Decretò
porgendogli un altro documento. – Questo sembra che sia stato
l’ultimo posto dove è stata avvistata. È scaltra
e molto furba. Difficilmente lascia traccia dietro di sé.-
Sbuffò l’uomo contrariato.
Draco
osservò attentamente quelle informazioni e prese la sua
decisione.
- Me ne
occuperò io personalmente.- Dichiarò serio.
- Come
vuole Capitano.- Con queste parole si congedò.
Malfoy
lasciò cadere all’indietro la testa.
Chiuse
per un attimo gli occhi e portò le mani sul viso.
Erano
anni che conduceva quella caccia silenziosa.
Sapeva
benissimo che Ginny non aveva desistito nel suo piano di fare del
male ad Hermione per arrivare a Harry.
Lo
sguardo freddo, che gli aveva rivolto quel giorno di tanto tempo fa,
non era più riuscito a cancellarlo dalla sua mente.
- TU!!!-
Hermione lo aggredì entrando nel suo ufficio come una furia
sbattendo la porta alle sue spalle e puntandogli contro il dito
indice.
Draco si
sistemò meglio sulla sedia, mise da parte i suoi pensieri e si
concentrò sulla strega.
Era
livida di rabbia.
Stringeva
forte le mani a pugno e le sue iridi dorate erano infuocate.
- Che ti
ha fatto Harry?- Chiese Draco sconfortato alzandosi e avvicinandosi
all’amica.
- Che
cosa mi ha fatto?!?!??!- Riprese nel suo delirio Hermione. –
Chi ha insegnato ad Harry a comportarsi in quel modo? Ad essere così
impertinente? Strafottente? Spudorato? Chi? Chi?- Domandò
irritata picchiettando nervosamente il dito indice sul petto del
mago.
-
Hermione respira.- Draco appoggiò le mani sulle spalle
dell’amica.
Il biondo
respirò a fondo rassegnato.
- Te ne
sei accorta?- Chiese già sapendo la risposta.
“Merlino!
Avevo avvertito Harry di andarci piano con lei!”. Sbuffò
interiormente.
- Lui...
lui... lui...- Ma non riuscì a proseguire.
Hermione
si portò una mano al petto nel vano tentativo di placare il
suo cuore che aveva iniziato a galoppare non appena aveva sentito
un’altra volta su di sé lo sguardo penetrante di Potter.
Draco
sorrise divertito della confusione totale in cui si trovava la
strega.
D’istinto
l’abbracciò tenendola stretta a sé, respirando il
suo dolce profumo di vaniglia.
-
Hermione...- disse piano vicino al suo orecchio – Non sei solo
tu ad essere cambiata.- Ghignò divertito tra i suoi capelli.
I due
maghi in fin dei conti avevano passato molto tempo insieme durante
quegli anni e beh... sì, ok doveva ammetterlo, con il suo modo
di fare lussurioso aveva contagiato un tantino l’amico, che
piano, piano aveva abbandonato il suo lato impacciato e timido
sostituendolo con quel tocco di savoir-faire da dongiovanni che aveva
risvegliato all’improvviso il gene libertino di suo padre James
Potter.
Aveva
creato un mostro!
Incredibile
anche solo a pensarlo ma Harry era riuscito più di una volta a
soffiargli da sotto il naso la sua preda.
- Va
meglio?- Chiese sentendo Hermione accoccolarsi nel suo abbraccio.
- No.-
Disse sincera la strega ancora turbata dal comportamento del moro.
Respirò
a fondo e si staccò dall’amico riportando l’attenzione
sui fogli sparsi sulla scrivania di Draco.
- Mi
dispiace ti ho interrotto.- Disse dolente staccandosi definitivamente
da lui.
Prese in
mano uno dei fogli e lo lesse attentamente.
- Su cosa
stai indagando?- Chiese Hermione sospettosa mentre i suoi occhi
scorrevano velocemente sulle parole del manoscritto.
- Su cose
che non ti devono interessare.- Le prese il foglio dalle mani. -
Capitano Granger si concentri piuttosto sulla sua missione H2.-
Ghignò divertito.
Hermione
sentendo quel nomignolo sbuffò esasperata.
- Lo so
che sarà un disastro.- Disse la strega sconsolata lasciandosi
cadere sul divano.
- Non
fare la disfattista.- Draco la guardò severo.
- Sì
hai ragione. In fondo ci sarai sempre tu a coprirci le spalle e
interverrai quando quel cretino del TUO amico mi farà saltare
i nervi per la sua boriosità.- Reclinò il capo
all’indietro cercando di cancellare dalla mente quello sguardo.
- Io non
ci sarò.- Confessò Malfoy dopo qualche attimo di
silenzio.
- Che
stai dicendo?- Domandò la strega stupita.
- Ho
altro da fare. Dovrete cavarvela da soli.- Rispose risoluto il mago.
- Che
cosa mi stai nascondendo?- Continuò Hermione con il suo
interrogatorio.
Si alzò
dal divano e lo fronteggiò.
-
Niente.- La guardò dritto negli occhi.
- Mi devo
preoccupare allora?- Chiese seria.
- Perché
mai? Perché per una volta tanto tu non potrai essere la mia
ombra? Il mio angelo custode?- Ghignò divertito.
- Non
dire sciocchezze.- Rispose la strega imbarazzata allontanandosi di
qualche passo da lui.
- Dove
vai!- L’acciuffò per la mano e la riportò vicino
a sé.
- In ogni
battaglia, in ogni attimo di pericolo, in ogni istante di paura lo
sapevo che tu eri con me.- Affermò serio. – Non mi hai
mai realmente lasciato.- Le appoggiò una mano sulla guancia
accarezzandola con il pollice. – Tu sei stata sempre al mio…
o meglio al nostro fianco.- Sorrise dolce.
- Non ce
l’ho fatta… è stato più forte di me.
Dovevo tenervi al sicuro.- Confessò Hermione.
La strega
chiuse gli occhi e si lasciò abbandonare alla tenerezza delle
carezze di Malfoy.
Draco
appoggiò le labbra sulla fronte di Hermione e vi posò
un bacio, poi un altro sugli occhi, un altro ancora sul naso, altri
sulla guancia fino a posarne uno all’angolo della bocca.
Hermione
sbarrò gli occhi quando avvertì le labbra del biondo
sfiorare le sue e il mago si fermò sentendo l’indecisione
della strega.
Malfoy si
staccò da lei quel tanto che bastava per guardarla dritta
negli occhi.
Fece un
sorriso smorzato.
“Eccola
qui la mia Hermione”, pensò rassicurato.
- Ben
tornata.- Le disse piano.
La strega appoggiò
il viso sul petto di Draco.
Sentì battere il
suo cuore all’unisono con quello dell’amico.
Era stato un momento di
debolezza il suo.
Rivedere Harry l’aveva
scombussolata.
Accorgersi di quanto
era cambiato l’aveva disorientata.
Sentire il desiderio
del mago ancora vivo nei suoi confronti l’aveva confusa.
- Mi dispiace.- Riuscì
a stento a dire.
Draco per risposta la
strinse più forte a sé arrendendosi a quella
consapevolezza.
I due maghi rimasero in
quella posizione per diversi minuti.
- Ma tu non dovresti
entrare in missione?- Chiese ad un tratto Draco al rintocco dell’ora.
Hermione, come
risvegliatasi da un sogno, ritornò con i piedi per terra.
- Merlino!- Si passò
una mano sul volto.
- Dai, ora vai!- La
incitò Malfoy. – Mi raccomando rivoglio il mio amico
tutto intero!- Rise compiaciuto.
Hermione ritornò
sui suoi passi lasciando la porta aperta a metà.
- Stai attento.- Disse
seria immergendosi in quelle iridi bianche.
Draco appoggiò
la sua fronte su quella di lei stringendola a sé.
- Anche tu.-
- Ce ne
hai messo di tempo!- Disse Harry rimproverando l’amica in tono
seccato.
Hermione
come risposta gli lanciò uno sguardo di fuoco.
- Cos’è
non volevi più staccarti da lui?- Chiese il mago velenoso
stringendo forte i pugni.
La strega
sentendo quell’accusa s’irrigidì.
- Ora ti
metti a fare anche il guardone?- Rimbeccò acida. –
Geloso Harry?- Lo sfidò.
“Impertinente!”
pensò lui infastidito dal tono irriverente che aveva usato
l’amica.
Si
avvicinò ad Hermione lasciando solamente qualche centimetro di
distanza dai loro corpi.
Lei, come
ormai ogni volta che lui si avvicinava, trattenne il respiro
maledicendosi per quella reazione così stupida.
-
Bevila.- Ordinò porgendole la bottiglietta con la pozione
polisucco.
La strega
l’afferrò bruscamente, tolse il tappo e la ingurgitò
in un sorso solo.
Chiuse
gli occhi e aspettò che la pozione facesse effetto.
Quando li
riaprì, vide la sua immagine riflessa sullo specchio della
stanza.
I suoi
capelli ondulati castani erano stati sostituiti da capelli lisci e
neri come la notte.
I suoi
occhi d’ambra avevano assunto lo stesso colore di quelli di
Harry ma con una tonalità più viva.
La strega
era persa a rimirare la sua immagine nello specchio quando sentì
una presenza dietro le sue spalle.
Un
ragazzo dai capelli castani scuro, dagli occhi marrone e molto più
alto di lei le appoggiò una mano sul fianco.
-
Perfetti non trovi?- Chiese il mago rimirando la loro immagine
riflessa nello specchio.
- Non
male.- Confermò staccandosi da lui. – Vogliamo andare?-
Hermione,
senza aspettare un cenno dell’amico, si diresse verso l’uscita.
I due
maghi arrivarono in albergo per l’ora di cena.
La strega
quando entrò nella stanza rimase impressionata.
“E’
bellissima” pensò soddisfatta mentre i suoi occhi
scivolavano su tutta la stanza arredata in modo elegante
soffermandosi infine sul grande letto matrimoniale al centro della
stanza.
CHE
COSA?????
Un solo
letto?
UNO solo!
UN LETTO
MATRIMONIALE!!!
“Oh
Merlino!” pensò mentre il suo cuore iniziò a
battere velocissimo.
- Saremo
compagni di letto.- Sussurrò Harry con voce calda all’orecchio
della strega facendo scivolare il dito indice sul braccio della
ragazza.
L’alito
caldo della sua voce fece venire i brividi ad Hermione.
La strega
chiuse per un attimo gli occhi cercando di interrompere il brivido
che le era partito dallo stomaco e le stava percorrendo l’intera
schiena.
“Non
fare la stupida!” pensò irritata dal suo comportamento.
- Bella
stanza.- Cambiò lei discorso appoggiando la valigia sul letto.
- Ero
sicurissimo che ti sarebbe piaciuta. Ho richiesto io espressamente
questa camera.- Ghignò Harry, incrociando le braccia al petto
e aspettò la reazione della strega che non tardò ad
arrivare.
Hermione
si girò di scatto a sentire quelle parole e si scontrò
con gli occhi divertiti del mago.
“Calma.
Ti vuole solo irritare, non cadere nel suo tranello.” Pensò
la ragazza avvicinandosi di qualche passo verso l’amico.
Rimase in
silenzio ad osservarlo indecisa se incenerirlo all’istante,
torturarlo o ucciderlo immediatamente.
- Così…-
Riprese Harry a parlare senza abbandonare l’espressione
divertita dal suo viso.
-
Entreremo meglio nella parte di coppia innamorata. Condividere il
letto ci aiuterà a calarci nel ruolo.-
“Adesso
scoppia!” pensò divertito il mago accorgendosi del lampo
di rabbia che era passato negli occhi della strega.
- Non sei
d’accordo con me Hermione?- Chiese Harry con noncuranza
prendendo tra le mani una ciocca di capelli di lei e lasciandola
scivolare tra le dita lentamente.
La strega
trattenne il respiro a quel gesto seguendo l’andamento della
ciocca fino all’ultimo quando lasciò libere le sue dita.
- Perché
pensi di non sapere recitare la parte del compagno innamorato?-
Chiese innocentemente prendendo in contro piede l’amico.
Harry
sorrise soddisfatto.
Si
sarebbe aspettato che Hermione gli avrebbe lanciato qualche maleficio
per la sua sfrontatezza e invece aveva scelto la via della calma.
Il mago
le portò una mano al viso prendendole dolcemente il mento.
Avvicinò il suo viso a quello di lei.
-
Mostrare agli altri che sono innamorato di te, non sarà per
niente difficile…- Disse serio immergendosi in quegli occhi
verdi che nascondevano le sue iridi d’ambra che adorava.
-
Sbruffone.- Rispose Hermione infastidita dal tono sicuro che aveva
usato Harry, allontanandosi da lui.
Prese
dalla valigia l’abito da sera e andò a prepararsi in
bagno.
“Farlo
capire a te, sarà più complicato.” Pensò
Harry divertito respirando sconsolato.
Harry si stava abbottonando la camicia quando Hermione uscì dal bagno.
Lo sguardo del mago scivolò sull’intera figura della strega percorrendo
ogni centimetro della sua pelle.
“Merlino ma è bellissima!” pensò rimanendo
bloccato a guardarla.
Hermione indossava un vestito a tubino nero allacciato dietro il collo
che le ricadeva morbidamente sul corpo evidenziando le sue formi femminili.
Un leggero trucco aveva messo in risalto i suoi occhi verdi.
“Mi piacerebbe vederla con il suo aspetto originale” rifletté Harry
senza levare gli occhi da dosso alla strega.
Per poco al moro non venne un infarto ai piani bassi quando Hermione
gli diede le spalle svelando la sua schiena nuda fino all’attaccatura del
sedere mettendo da parte la castità del davanti.
- Che c’è?- Chiese Hermione nervosa non sopportando più lo sguardo
dell’amico su di sé.
- Non ti sembra di esagerare?- Rimbeccò Harry puntando con il dito
indice la sua figura.
- Non mi sta bene?- Chiese innocentemente lei rimirandosi allo specchio
mentre una mano scivolava lentamente sul suo corpo.
Harry a quella visione deglutì rumorosamente e iniziò a fare dei grandi
respiri per calmare il battito del cuore che aveva iniziato improvvisamente a
correre all’impazzata.
- Andiamo a cena.- Decretò infine prendendo la giacca e dirigendosi
verso la porta.
Hermione, non appena l’amico si fu voltato, sorrise soddisfatta.
“Mio caro Harry sta sera ti farò penare!” pensò pronta a sferrare il
suo attacco.
I due maghi entrarono nel ristorante e una cameriera li fece accomodare
al loro tavolo.
- Hai notato anche tu?- Chiese Harry dopo un
po’ addentando un pezzo di bistecca.
- Che cosa? Come la cameriera ti si è strusciata addosso o il tipo
seduto al bancone del bar che mi sta fissando insistentemente da quando siamo
arrivati?- Domandò a sua volta Hermione.
- Che tipo?- Il mago si girò di scatto seguendo la direzione dello
sguardo della strega.
Fulminò con gli occhi il tipo e lo ammonì di girare al largo.
Hermione sbuffò.
- Non inizierai a fare il fratello maggiore?- Lo rimproverò severa.
- Non faccio il fratello maggiore bensì il marito geloso!-
Harry prese delicatamente la mano dell’amica e la strinse dolcemente
accarezzando il dorso con il pollice.
Hermione a quel contatto avvertì un brivido e trattenne per qualche
secondo il respiro.
“Non è possibile che con un semplice tocco Harry mi provochi queste
maledette reazioni!” si rimproverò mentalmente la strega.
- Io mi riferivo al movimento strano di gente che esce ed entra da
quella porta.- Continuò Harry non staccando gli occhi da quelli di lei.
- Sì…- Rispose semplicemente Hermione e si riappropriò della sua mano
portandola in grembo.
- Al momento sono entrati cinque uomini e due donne ma sono usciti
solamente tre uomini.- Evidenziò precisa e con indifferenza continuò a mangiare
come se in realtà stessero parlando di un discorso di routine.
Harry si alzò in piedi, si avvicinò all’amica e le porse la mano.
- Mi permetti questo ballo?- Chiese con voce calda, profonda e gentile.
Hermione tentennò qualche secondo, mentre i suoi occhi sorpresi
saettavano dal viso dell’amico alla mano tesa verso di lei ad invito.
- Bella idea! Così possiamo avvicinarci.-
La strega si lasciò guidare da lui.
I due maghi arrivarono in pista sotto lo sguardo attento di tutti.
Harry strinse a sé Hermione e delicatamente le appoggiò la mano sulla
sua schiena nuda.
“Oh Merlino!” pensò, quando sentì il tocco delicato delle dita
dell’amico sulla sua pelle.
La strega istintivamente strinse più forte la presa della sua mano sul
braccio del mago.
Harry a quel segnale l’avvicinò di più a sé fino ad appoggiare la
guancia alla sua testa.
Respirò lentamente il suo profumo di vaniglia e chiuse gli occhi
assaporando di quell’attimo di calma che si era instaurato tra loro.
La strega percepì la stessa cosa, infatti
appoggiò dolcemente la testa sulla sua spalla lasciandosi condurre dal ritmo
della danza.
- Harry…- Disse sottovoce Hermione respirando tristemente, si staccò
dal mago interrompendo quel momento di pace.
- Vado a vedere cosa sta succedendo.- Continuò più risoluta cercando di ignorare quelle iridi che la guardavano in un modo
strano.
- Un altro uomo è entrato.- Riferì Harry tenendola ancora stretta a sé.
– Sarebbe meglio che andassimo insieme.- Suggerì con
uno strano tono di preoccupazione.
- Non lo fare…- Lo ammonì la strega.
- Che cosa?- Chiese interdetto.
- Quello che fai sempre…- Lo guardò dritto negli occhi, dove vi lesse
il suo turbamento. - …proteggermi.- Disse infine a bassa voce.
Harry sorrise a quella confessione.
Va bene doveva ammetterlo.
Da quando l’aveva rincontrata, non l’aveva più persa di vista.
Era diventato la sua ombra.
Durante le missioni era sempre con lei, nei momenti di pausa era sempre
nei paraggi, come se avesse la consapevolezza che se solo l’avesse lasciata per
un attimo sarebbe svanita nel nulla come quella volta.
Era un istinto naturale che aveva maturato nel corso degli anni.
Fin da quando si erano visti per la prima volta, in lui era nato
l’impulso di proteggerla.
Lei era sua e nessuno avrebbe dovuto farle del male… nessuno.
Solo una volta aveva abbassato la guardia e gli era costato caro.
Lo avevano allontanato da lei.
“Mai più” si era promesso quando tutto era ritornato alla mente e si
era fatto chiaro.
Harry alzò la mano e le accarezzò la guancia.
- Nonti lascerò mai più.-
Hermione sentendo quelle parole si bloccò all’istante, fermando
entrambi in mezzo alla pista.
- Harry…- Disse piano staccandosi di un passo da lui.
La strega chiuse gli occhi per un momento consapevole di cosa volessero
dire quelle parole.
Che il passato stesse per tornare?
Fissò i suoi occhi in quelli di lui.
No, non era ancora pronta per crederci un’altra volta.
Era già stata fregata abbastanza dalle sue parole, promesse,
confessioni… no!
Lei non era più quell’ingenua ragazzina che si fa incantare.
Hermione strinse forte i pugni.
- Ci conviene dividerci. Ci vediamo tra un’ora in camera. Io mi accerto
che dietro quella porta non ci sia qualcosa di
spiacevole e tu… tu… beh fai quello che credi più opportuno.- Decretò infine andandosene
prima che lui potesse ribattere la sua decisione.
Hermione si guardò attorno.
Il corridoio era deserto e ne approfittò per avvicinarsi alla porta.
Rimase in ascolto per qualche secondo per capire se poteva entrare.
Respirò a fondo, appoggiò la mano sulla maniglia e l’abbassò piano,
piano facendo aprire in quel modo la porta lentamente.
Tutto tranquillo.
La stanza era completamente al buio.
Si chiuse la porta dietro di sé e rimase in ascolto.
“Lumus” pronunciò a bassa voce e subito una
luce fioca si diffuse per la stanza dandole la possibilità di vedere in che
posto si trovava.
La stanza era arredata semplicemente da una scrivania sulla quale erano
depositate diverse carte, piantine, indicazioni.
Una lavagna a parete con dei nomi e ad ognuno di essi
era associato un luogo, un’indicazione e un’ora.
Niente di tutto ciò le diede la possibilità di creare tra loro un
collegamento e fornirle una traccia per capirci qualcosa.
Hermione stava per prendere degli appunti quando sentì delle voci
provenire da dietro la porta.
- Tu non molli mai, vero?- Disse la voce femminile con un tono
seducente tra il divertito e l’arrabbiato.
- Sono ostinato.- Rispose calma la voce di un uomo.
La strega percepì un corpo appoggiarsi alla porta probabilmente quello
della donna.
- Già…-
Silenzio.
“Forse si stanno baciando?” Ipotizzò Hermione.
- Sempre passionale…- Rise di gusto la donna aprendo leggermente la
porta.
“Bingo!” pensò soddisfatta la strega. “Ora è meglio che mi dilegui
prima che mi scoprano!” e con un movimento della bacchetta si smaterializzò.
- Non sai che grosso errore hai fatto Dra…-
Queste furono le ultime parole che ascoltò prima di scomparire.
- Appena in tempo!- Affermò Hermione ad alta voce quando comparve nella
stanza guardando la sua immagine riflessa nello specchio.
L’effetto della pozione polisucco era terminato.
Aveva ripreso le sue sembianze.
- Tutto bene?-
La voce calda di Harry le arrivò alle sue orecchie e la fece voltare
all’istante nella sua direzione.
“Oh santo Merlino!!” esclamò dentro di sé
Hermione quando i suoi occhi si appoggiarono sulla figura del mago.
Era appoggiato allo stipite della porta del bagno completamente nudo,
con indosso semplicemente l’asciugamano allacciato in vita. Le braccia
incrociate al petto mettevano in risalto i suoi pettorali scolpiti e i muscoli
sviluppati delle braccia.
I suoi occhi verdi smeraldi erano tornati: anche l’effetto della
pozione di Harry si era esaurito.
I suoi capelli neri bagnati gli ricadevano delicatamente sugli occhi
donandogli nell’insieme una visione così sexy che quando Hermione si rese conto
di quello che il suo sguardo stava osservando si sentì cedere le gambe.
- Hai fatto presto?- Chiese la strega cercando di guardare altrove
leggermente imbarazzata.
Harry non rispose.
Rimase fermo nella sua posizione ad osservarla.
“E’ meglio di come l’avessi immaginata.” Pensò soddisfatto facendo
scorrere i suoi occhi sul corpo dell’amica.
Quel vestito le calzava a pennello e le metteva in risalto ogni
particolarità del suo fisico perfetto.
- Hermione…- Disse piano avvicinandosi a lei.
La strega sentendosi chiamare in quel modo si girò di scatto dalla sua
parte scontrandosi quasi con lui.
Trattenne il respiro per la sorpresa di averlo così vicino.
I suoi occhi verdi sembravano di fuoco talmente l’intensità del suo
sguardo.
- C-che c-c’è?- Balbettò.
Harry non disse niente.
Le sfiorò la guancia con il dito indice, che poi fece scivolare fino al
contorno delle labbra seguendone la forma.
Hermione inconsapevolmente aprì leggermente la bocca rapita da lui.
- Sei così bella…- Si lasciò fuggire il mago.
- Come ho potuto dimenticare ogni cosa di te…- Continuò deciso verso la
strada della verità sfiorandogli con il dorso del dito il viso.
Respirò a fondo il profumo della strega.
- Non lo farò mai più Hermione…- Le alzò il viso in modo che potesse
guardarlo negli occhi. – Ogni cosa è viva dentro di me, ogni attimo, ogni
bacio, ogni sfioramento, ogni respiro, gesto, emozione… tutto… tutto mi riporta
da te.-
- Harry…- Tentò di fermarlo ma lui le appoggiò il dito sulle labbra per
farla tacere.
- Ti rivoglio nella mia vita…- Sussurrò Harry vicinissimo alle sue
labbra prima di sfiorarle con le sue.
Un semplice tocco, leggero, quasi timido, con la paura di essere
rifiutato, respinto ma quando sentì Hermione cedere alle sue resistenze si fece
più deciso.
Assaggiò le sue labbra con più impeto, passione, saziandosi di lei.
- Ti amo.- Disse, quando si staccarono per riprendere fiato.
Hermione a sentire quelle due semplici parole avrebbe dovuto gioire
dalla felicità, ma allora perché le sembrò di avere avuto una pugnalata al
cuore?
Poteva credere alle sue parole?
Chi le assicurava che Harry non si sarebbe ritratto questa volta?
Si allontanò di qualche passo.
- Non lo fare Hermione.- Tentò il mago di trattenerla leggendo
l’insicurezza nei suoi occhi.
- Voldermort non mi potrà più allontanare da
te, non lo permetterò.- Confessò.
- Che stai dicendo?- Chiese la strega spaventata da quella rivelazione.
- E’ stata Ginny a soggiogarmi, ad allontanarmi da te. Ginny è passata
al lato oscuro. Ginny non è più la nostra Ginny… da
ormai molto tempo.- Continuò in tono più triste con una punta di delusione.
- Perché?- Domandò Hermione
con le lacrime agli occhi.
- E’ stato il modo crudele di Voldermort per
colpirmi, allontanarmi dalla persona che più amo, che rende il mio cuore vivo,
che mi rende più forte e invincibile contro di lui:… tu.- Si avvicinò di
qualche passo.
- Sei tu Hermione che mi hai dato la forza per
sconfiggerlo la prima volta, sei tu che mi fai battere il cuore come
nessun’altra sa fare, sei tu che mi rendi vivo, sei solo tu quella che voglio
nella mia vita.- La strinse forte a sé. – Non allontanarmi da te.- La pregò con
voce sommessa.
- Harry…- Lasciò libere le sue lacrime e abbracciò con impeto il mago,
strofinando il viso sul suo petto.
- Ti riprendo tra le mie braccia e non ti lascerò più… te lo scrissi allora e te lo prometto ora.-
La assicurò dolce asciugandole le lacrime con il pollice.
- Io… io…- Tentò Hermione combattendo dentro di sé un’ardua lotta.
La strega guardò l’amico negli occhi in silenzio valutando la
situazione.
- Dormiamoci sopra.- Disse infine riprendendosi nella sua totale
razionalità.
L’amica prese le robe per la notte e si richiuse in bagno.
Potter sorrise.
Sarebbe stato fin troppo facile e bello se Hermione avesse abbassato
totalmente le difese rafforzate nel corso degli anni.
Era deluso? Un po’, doveva ammetterlo.
In fondo era sempre la sua Hermione: razionale e determinata a capire,
prima di lasciarsi andare.
S’infilò lentamente il pantalone che usava per la notte.
Sorrise all’immagine dell’amica chiusa nel bagno.
Era sicuro che in quel momento lei fosse seduta sul bordo della vasca,
mentre si mordeva il labbro inferiore con un gesto meccanico e stringeva le
mani a pugno.
I neuroni del suo cervello che andavano a una velocità umanamente
impossibile, ma non per lei, per analizzare in ogni minimo dettaglio quello che
lui le aveva detto… infine… alzarsi in piedi, osservare la sua immagine allo
specchio e combattere con i sentimenti del cuore.
Si distese nel letto, portò le braccia dietro alla testa e aspettò
pazientemente che uscisse dal bagno.
Solo quando avrebbe visto i suoi occhi, avrebbe capito che direzione
avrebbe preso la loro vita.
Hermione respirò a fondo.
Era assurdo.
Tutto quello che era successo: era assurdo.
Quel momento l’aveva sognato chissà quante volte che alla fine aveva
perfino perso il conto.
Ora, invece, era accaduto, e lei?
Era chiusa nel bagno in preda ai suoi timori, dubbi con il cuore che le
urlava di lasciarsi andare.
Respirò di nuovo.
Doveva calmarsi altrimenti sarebbe stato un disastro.
Aprì la porta del bagno e si scontrò con lo sguardo teso di Harry.
Rimase ferma sulla soglia non sapendo cosa fare.
Respirò impercettibilmente mentre se ne stava in piedi, sul ciglio
della porta, con indosso semplicemente la sua camicia di seta color oro.
Harry non poté impedirsi di far scivolare il suo sguardo un’altra volta
sul corpo della strega rimanendo estasiato da quella visione talmente eccitante e sexy che lo scombussolò non poco.
Si mosse imbarazzato nel letto cercando di tenere a freno i suoi
ormoni.
Hermione sorrise divertita notando che il suo charme
faceva sempre colpo sul mago.
- A che punto siamo?- Chiese Harry non appena lei si mise sotto le
coperte non riuscendo più a sostenere il suo silenzio.
- Non lo so.- Ammise sincera la strega.
Il mago respirò profondamente.
- Va bene…- Inspirò leggermente. - Hai bisogno di
tempo… l’ho capisco.- Si avvicinò, fece scivolare lentamente la sua mano
sul suo viso facendolo avvicinare alle sue labbra e le baciò la tempia. –
Buonanotte.- Le sussurrò vicino all’orecchio.
Harry rimase fermo in quella posizione per qualche secondo come se non
volesse staccarsi da lei, e in fondo era proprio così.
Fece violenza su se stesso per riappropriarsi della sua ragione e per
allontanarsi da lei.
Sistemò meglio il lenzuolo e si girò di lato dandole le spalle.
Hermione si distese anche lei nel letto cercando di calmare il battito
del suo cuore.
Perché doveva fare così, perché battere in quel modo…
Perché all’amore non si può rifiutare, mentire, scappare.
Quando si ama non si sfugge da chi si ama, da chi si hasempre amato.
Ora l’aveva capito.
La strega si girò verso Harry.
Appoggiò la mano sulla sua spalla e con il
dito indice scivolò
lentamente lungo la schiena nuda del mago.
La resa… la fine dello scontro.
Harry a sentire il dito della strega percorrerle la schiena s’irrigidì
all’istante.
- Non fare così Hermione.- L’ammonì dolcemente con voce roca.
- Perché?- Chiese lei con un sorriso sulle labbra.
- E’ pericoloso…-
Le parole gli morirono in gola quando avvertì le labbra della strega
sulla sua pelle.
La scia di baci che gli stava lasciando gli fece accelerare il fiato.
- Hermione…- Deglutì nervoso. – Se continui, non resisterò a lungo.-
- Non voglio che tu lo faccia.-
Harry a quell’invito si girò.
Si scontrò con i suoi occhi d’ambra infuocati dal desiderio e questo lo
eccitò ancora di più.
L’avvicinò a sé stringendola tra le sue braccia.
- Io posso aspettare…- Disse con il timore di affrettare i tempi.
- Io no.- Lo baciò decisa, libera dai timori, serena di vivere fino in
fondo quello che l’aspettava.
- Ti amo e non ti lascerò più andare.- Confessò.
- Sarà meglio per te Harry James Potter se non vuoi morire giovane.-
Scherzò lei.
Risero insieme, felici di essersi ritrovati prima di lasciarsi andare
alla passione assopita da troppo tempo.
Continua…
Eccoci qua… siamo alle battute finali, ma c’è ancora una cosa da
scoprire.
Ebbene sì, ha vinto il mio lato Auror, lo sapevo
fin dall’inizio, anche se, devo ammetterlo il lato Dramione
è stato un forte tentatore e a volte ho creduto veramente di cedervi.
E ci siamo… chi l’avrebbe detto che sarebbe
andata a finire così!
Buona lettura
Light
Fa freddo.
Il gelo si insinua fin dentro le ossa, fino a raggiungere l’animo
congelandolo.
Un dolore percuote il corpo risvegliandolo dal limbo nero in cui si
trova.
Draco scosse la testa ancora confuso da quello che era successo.
- Finalmente ti sei svegliato Malfoy.- Disse la donna di fronte a lui
in tono duro e tagliente.
- Non era l’accoglienza che mi aspettavo da te, Ginevra.- Rispose
sprezzante sfidandola con il suo sguardo di ghiaccio.
Si era spinto oltre e ora ne stava pagando le conseguenze.
Draco non aveva potuto restare indifferente quando aveva capito che
dietro all’indagine H2 c’era solo lei.
Era corso in aiuto dei suoi amici per impedire l’inevitabile ma l’unica
cosa che era riuscito ad ottenere era stata solamente quella di farsi
travolgere.
- Non rimarrai solo a lungo, ben presto avrai compagnia.- Lo avvertì la
rossa.
- Lasciala stare!-
Draco con uno scatto veloce si scagliò contro la strega.
- Crucio!- Urlò Ginny scaraventando contro il
mago l’incantesimo.
Il corpo di Draco, già provato dalla prigionia, si contorse fino ad
accasciarsi a terra senza vita.
La donna si avvicinò e guardò con disprezzo il viso dell’uomo.
- Ti avevo avvertito Malfoy di non sfidarmi, di non mettermi alla
prova. Non potrai impedirmi di farla fuori!- Con quelle ultime parole di
disprezzo se ne andò.
Il raggio del sole che filtrava dalla finestra la destò da quel sogno
magnifico.
Hermione sorrise.
“Se tutti i sogni fossero così” pensò felice beandosi ancora di quelle
sensazioni che aveva provato durante tutta la notte mentre si faceva
trasportare dalla lussuria che la sua mente aveva creato solo per lei.
Si stiracchiò pronta ad aprire gli occhi e lasciare il suo mondo
fatato.
Respirò a fondo e bloccò a metà il suo respiro.
“Muschio bianco” esplose nella sua mente mentre si rendeva conto di
cos’era quel profumo.
Aprì gli occhi di scatto e si immerse in quelle iridi verdi che la
osservavano divertite.
- Buongiorno.- Disse piano Harry avvicinandosi a lei, posandole un
leggero bacio sulle labbra.
Il mago rimase a poca distanza dal suo viso aspettando una sua
reazione.
- C-i-a-o.- Rispose Hermione incredula da
quella situazione.
“Non è stato un sogno!! Non è un sogno!!” continuava a ripetersi la
strega gioendo.
Se fosse stato per lei, si sarebbe alzata sul letto e avrebbe iniziato
a saltare e ballare per la felicità che stava provando il quel momento.
Respirò a fondo cercando di calmare il suo cuore saltellante e
accettando quella splendida realtà.
La strega sorrise più apertamente, allacciò le braccia dietro al collo
del mago e lo trascinò verso di sé per baciarlo con passione.
- Dimmi che è tutto vero?- Chiese Hermione con una punta d’ansia nel
tono della voce.
- Sì, è tutto vero. Noi due, solo noi.- Rispose Harry prima di
riappropriarsi nuovamente delle sue labbra.
Era passato qualche giorno da quella notte.
Le indagini di Harry e Hermione andavano a rilento, ogni volta che
sembravano essere arrivati alla soluzione di un’ipotesi si ritrovavano in un
vicolo cieco.
Hermione osservava la sua immagine riflessa nello specchio, guardando
ogni dettaglio con un’attenzione minuziosa quando si accorse della presenza di
Harry dietro alle sue spalle.
- Va tutto bene?- Chiese il mago accorgendosi della ruga profonda che
solcava la fronte della donna.
La strega non rispose ma fece solo un debole cenno di assenso con il
capo.
Harry la afferrò per il braccio e la fece girare verso di sé
guardandola dritto negli occhi.
- Draco…- Disse infine Hermione cedendo.
Harry a sentire il nome dell’amico s’irrigidì e lasciò la presa della
sua mano dal braccio della strega.
- Se ci hai ripensato…- Tentò di dire ma le parole gli morirono in gola
mentre un senso di rabbia mista a tristezza s’impossessò di lui.
Il mago strinse forte le mani a pugno per non cedere alla tentazione di
urlare.
Hermione notò la reazione dell’uomo e sorrise dolce.
Posò la sua mano sulla sua guancia e l’accarezzò delicatamente.
- Stupido.-
Harry a quel tocco si rilassò immediatamente.
- Io sono tua… sono sempre stata tua.- Lo rassicurò prima di baciarlo.
Hermione si staccò da lui e andò a sedersi sul letto.
- Sono giorni che non ho sue notizie. Sono preoccupata Harry.-
Confessò. – Tu sai a cosa stava indagando? Quando ci siamo salutati, non mi ha
voluto dire di che cosa si stava occupando e ha cambiato subito discorso.-
- Non ti preoccupare, Draco se la sa cavare in ogni occasione. E chi lo
fa fuori uno come lui.- Scherzò Harry stringendola a sé.
- Ma…- Tentò Hermione.
- Lo so che sei sempre stata con noi, in ogni battaglia, in ogni
occasione di pericolo e anche in questo momento vorresti assicurarti che stia
bene, ma ora abbiamo un compito, devi tenere la mente libera e concentrarti sul
nostro obiettivo.-
Hermione respirò a fondo.
- Dammi un’ora, solo un’ora per accertarmi che tutto sia apposto e poi
torno alla nostra missione.- Propose.
- Lo sai che potrebbe essere pericoloso? Se qualcuno ti seguisse,
potresti far saltare la nostra copertura.- Precisò il mago.
La strega si alzò dal letto nervosa e iniziò a camminare avanti e
indietro per la stanza.
- Cos’è? si sono invertiti i ruoli?- Chiese fronteggiandolo. – Sono io
quella razionale coscienziosa e tu sei quello istintivo e che non ragiona,
perché ora tu fai me e io faccio te?-
Harry sorrise alla reazione della donna.
- Solo un’ora.- Concesse appoggiandole le mani sulle spalle. –
Promettimi che userai tutte le precauzioni e starai attenta ad ogni dettaglio.
- Capitano Potter ma per chi mi ha preso, per una novellina?- Scherzò
la strega.
- Assolutamente no Capitano Granger.- L’afferrò per il colletto della
camicia e la baciò.
- Sei caduta nella mia rete.- La risata
isterica rimbombò nel vicolo.
Questo fu l’ultimo suono che Hermione avvertì prima di perdere i sensi.
La strega si svegliò molto tempo dopo.
Era legata con delle catene magiche che la tenevano stretta al muro.
Una debole luce illuminava la cella.
Era piccola ed umida.
All’improvviso la porta si spalancò.
- Bene ti sei svegliata.- Salutò la donna.
- Ginny.- Rispose Hermione sprezzante.
- Sei pronta a morire?- Chiese divertita.
- Non ci penso proprio ora che io ed Harry ci siamo ritrovati.-
Ginevra a sentire quell’affermazione strinse più forte la presa sulla
bacchetta.
- Stupida strega. Tu ed Harry non siete destinati a vivere insieme il
passato lo dimostra.-
Hermione approfittando dell’attimo di distrazione della strega con un
incantesimo verbale si liberò delle catene ed evocò la sua bacchetta.
- Ora come la mettiamo?- Sfidò.
- Pensavo che fossi più intelligente, mi aspettavo qualcosa di meglio
da te.-
L’afferrò per un braccio e insieme di smaterializzarono in un bosco.
- Harry non ti merita, tu non sei degna di stare con lui, IO, e
solamente IO posso stare al suo fianco!- La rossa la scagliò con violenza a
qualche metro da lei.
- Dove siamo?- Chiese Hermione guardandosi attorno.
- Ma come non lo riconosci?-
La strega guardò meglio intorno e quando l’immagine di quei due corpi
avvinghiati si materializzò nella sua mente si bloccò all’istante.
La fine delle sue speranze.
Il giorno prima della sua decisione, quando aveva scoperto Harry e
Ginny mentre facevano sesso nel posto che era stato destinato al loro incontro.
La risata perfida della rossa si diffuse per tutta la radura facendo
sparire quell’immagine davanti agli occhi della strega.
- TU!- Gridò Hermione verso Ginny puntandole contro la bacchetta
alzandosi in piedi. – Sei sempre stata solo TU!-
La rossa la sfidò con lo sguardo, ignorando la sua posizione di
attacco, volgendole uno sguardo di superiorità.
- Oh la mia tenera Hermione. Pensavi che ti avrei lasciato vivere
tranquillamente il tuo amore per Harry? ILLUSA!!- Le gridò contro.
A quel suono Hermione sentì gelare il sangue nelle vene.
- Perché?- Le chiese non riuscendo a capire tutta quella cattiveria
della ormai “ex amica” nei suoi confronti.
- Semplice perché TU sei stata sempre messa al primo posto. Hermione
qua, Hermione fa questo, ma guarda quanto brava è Hermione, Hermione è grande,
Hermione è dolce, buona, intelligente, ma nessuno si è mai reso conto di quanto
TU sia ipocrita, egoista... No, Hermione è da proteggere, Hermione ha perso i
genitori, Hermione deve essere coccolata, rassicurata perché non ha più la sua
famiglia, Hermione deve essere sempre al centro di tutto e di tutti. Hermione è
la forza di Potter, è la sua determinazione, sicurezza e colei che gli fa
battere il cuore e gli dona nuova vita… NO!-
Si avvicinò di qualche passo puntandole il dito contro.
- Ho giurato a me stessa che TU non avresti mai avuto quello che più
tenevi, ti avrei portato via l’unica ragione della tua vita: Harry James Potter
è e sarà sempre mio!- Terminò glaciale.
- Ma non ti è bastato portarmi via Harry, allontanarmi da lui, vero?-
Le chiese mentre le lacrime le riempivano gli occhi rendendosi conto perché il
suo cuore era immerso nell’inquietitudine.
Hermione ricevette come risposta un’altra risata sadica.
- Dov’è Draco?- Chiese fredda. – Che cosa gli hai fatto?-
Ginny la guardò senza rispondere, mentre un ghigno divertito e perfido
si impadronì delle sue labbra.
- PERCHE’????- Le gridò contro.
- Tu non meriti di essere felice, tu devi soffrire, tu non hai fatto
altro che ingannare tutti, prima mio fratello, poi Harry e infine Draco. TU non
lo amavi, l’hai solo usato e lui non meritava di continuare a soffrire per te.-
L’accusò.
- Ora BASTA!!!- Urlò Hermione lasciando le lacrime libere di rigarle le
guance incredula alla crudeltà della rossa crollando a terra.
- Tu non puoi essere così… tu non sei tu… Ginny che cosa ti hanno
fatto?- Chiese la strega con un filo di voce.
- STAI ZITTA!!!… MUORI!! Avadakedrava!!-
Ginevra senza avere un attimo di esitazione le scagliò contro la
maledizione pregustandosi la fine della strega.
“Ho perso non mi resta altro che soccombere… addio Harry” pensò la
strega distrutta aspettando la fine di tutto.
- PROTEGO!!!!!-
Il corpo di Harry si mise davanti ad Hermione proteggendola con il suo
scudo.
- Herm-ione ho biso-gno di-te.- Disse il mago
a fatica indietreggiando di qualche passo mentre il potere di Ginny cresceva
ogni secondo di più.
La strega alzò lo sguardo e lo posò sulla mano dell’amico tesa verso di
sé, che la invitava ad alzarsi.
L’afferrò con decisione e appoggiò l’altra sulla bacchetta
racchiudendola su quella di lui.
I due maghi si guardarono.
- Insieme per sempre.- Dissero all’unisono.
Chiusero gli occhi, concentrandosi per essere una persona sola.
- Riportiamola da noi.- Disse Hermione decisa.
- ORA!- Urlò Harry quando sentì l’energia della strega unirsi alla sua.
Un fascio di luce bianca si sprigionò dalla bacchetta investendo Ginny
in pieno petto.
La imprigionò nel suo bagliore.
Un urlò devastante si diffuse nella radura.
I tre maghi crollarono a terra.
Il silenzio divenne il sovrano di quel momento.
- Ginny!!!- La voce di Ron spezzò quell’attimo di pace correndo dalla
sorella mentre Luna si avvicinava sostenendo Draco.
Ginevra aprì gli occhi lentamente.
- I tuoi occhi…- Disse il fratello sorpreso di scorgere nuovamente i
suoi occhi castani. – Sei tornata da me…- La strinse forte a sé.
- Da noi…- Corresse Draco accennando un sorriso.
Poco più in là…
- E’ finita.- Disse Hermione alzandosi da terra aiutata dal mago.
Harry le circondò la vita con il braccio e la strinse forte a sé.
- No Hermione. Noi abbiamo appena iniziato.- Sorrise prima di baciarla
per suggellare il patto della loro nuova vita.
- Insieme.- Confermò la strega.
- Per sempre.-
Si guardarono negli occhi sicuri del loro amore e si unirono agli altri
pronti ad affrontare la nuova strada che già li stava aspettando per condurli
incontro a chissà quali fantastiche e nuove avventure.
Siamo arrivati alla fine…
Ancora non ci credo.
A dire la verità l’aveva immaginata un po’ diversa… ok lo confesso la piattola
doveva morire ahahhahahah, ma visto che ho salvato
Draco da morte certa ho fatto un gesto di carità e riportato in vita anche lei.
Non me la sono sentita di concludere in modo triste, meglio un finale
positivo.
Questo capitolo finale è stato una lunga attesa, ma credo ormai che sia
una prassi per me, ogni volta che devo scrivere l’ultimo capitolo passa sempre
del tempo, forse, chissà devo metabolizzare la conclusione, il termine della
storia.
In fin dei conti chiudere una storia che ti ha accompagnato per tanto
tempo e come mettere via una parte di te.
E’ così anche l’esperienza Harry Potter è terminata.
Non ne ho idea se mi cimenterò in altre storie, per ora voglio solo
gustarmi quelle degli altri, quindi aggiornate!!
Ma passiamo ai ringraziamenti per le persone speciali che mi hanno
seguito lungo questo cammino.
Grazie perché senza di voi questa storia avrebbe avuto un lungo,
lunghissimo svolgimento.
PaytonSawyer - Jessica_Malfoy - Gioem106 - Seven - Herm735 - Stella Del Sud - Roxy_xyz
siete le migliori !!!
…e naturalmente a tutti gli altri che hanno lasciato un segno del loro
passaggio e hanno scelto la mia storia tra i preferite e le seguite.