Il diario dell'assassino.

di DjFranky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 15 gennaio 2010 ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


14 gennaio 2010

 

Sono Francesca, ho diciassette anni e vivo a Firenze.

San Niccolò è uno dei quartieri più disprezzati dalla gente della mia città, ed io non ne ho mai capito il motivo.

Insomma, la gente per bene sta dappertutto, proprio come la delinquenza.

Allora perché prendersela con il mio quartiere?

Ok, ho capito che Firenze è una città che vuole raggiungere la perfezione. Ma nelle altre città stanno messi peggio.

E poi per me Firenze è già perfetta …

Oggi sarei dovuta andare a scuola. Invece, come mio solito, ieri ho litigato con i miei genitori, e gridando mia madre mi ha chiesto di non tornare più a casa.

Qualche volta li seguo i consigli di mamma.

Adesso mi trovo a vagare per le strade di Firenze, senza una meta ben precisa.

O meglio, una meta ce l’ho, ma sarà molto difficile raggiungerla.

Voglio trovare l’Abstergo!

Ho letto su internet che si trova a Montreuil, in Francia. Esattamente nell’industria della Ubisoft.

Perché cerco una cosa del genere? Perché la realtà in cui vivo spesso mi porta a immedesimarmi così tanto nei videogiochi, da desiderare che sia quella la vera realtà.

Il mio desiderio più grande è andare all’Abstergo, per farmi chiudere in un Animus per il resto della mia vita.

Magari riuscirei ad incontrare l’unico uomo che è riuscito a rapirmi il cuore …

Si, perché vivendo continuamente nei videogiochi, non ho mai avuto modo di innamorarmi. Con i ragazzi reali non ci voglio neanche parlare. Sono tutti stupidi, e convinti del fatto che una ragazza non sappia neanche tenere un joystick in mano.

Si sbagliano. Ma non mi va di perdere tempo per convincerli.

Perché dovrei convincere qualcun altro di qualcosa? Non è questione che mi riguarda.

Io adesso voglio solo riuscire a trovare quel dannato aeroporto per arrivare in Francia!

E intanto scrivo su questo quaderno. Scrivere mi aiuta a sfogarmi e a riflettere sulle cose. L’unica materia in cui vado bene a scuola è proprio italiano.

L’aggiornerò periodicamente su ogni mio spostamento e su ogni mia azione, sarà il mio diario di viaggio personale.

 

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Capitolo 2
*** 15 gennaio 2010 ***


15 gennaio 2010

 

Sono finalmente riuscita a trovare l’aeroporto. Però è sorto un altro problema! Ho appena scoperto che per raggiungere la mia destinazione, mi tocca prima arrivare a Milano, e poi successivamente prendere un altro aereo per andare a Parigi!

E chissà come farò da lì ad arrivare a Montreuil.

Ma perché la vita mi da contro continuamente? È insopportabile.

Ma non mi arrendo. Io devo raggiungere la mia destinazione. Devo realizzare il mio sogno. Devo riuscire ad incontrare l’uomo che mi attrae così tanto, anche se ha vissuto secoli fa.

Non sarà di certo una cosa ridicola come il tempo ad impedirmelo!

Intanto adesso sono in aereo. Come ho fatto a trovare tutti questi soldi per fare un viaggio del genere, io, una ragazzina di diciassette anni? Semplice.

La vita di strada insegna anche questo: se non hai soldi per vivere, rubi. Ma sono sempre stata dell’idea che rubare a una persona che economicamente ha una situazione adeguata, non sia il caso. Non ho mai rubato a qualcuno più povero di me, e mai lo farò.

Quanti soldi ho in tasca in questo momento? È un segreto. Vi basti sapere che se qualcuno provasse a perquisirmi, sarei semplicemente spacciata. Ma sono perfettamente in grado di non farmi perquisire; so come comportarmi in situazioni del genere.

Intanto sto giocando con una delle mie consolle portatili. Ho cominciato con Assassin’s Creed per Play Station 3, poi sono passata ad Assassin’s Creed II e da poco ho scoperto che esistono degli special esclusivamente per NDS e PSP. E ovviamente ci sto giocando.

Quando seguo la storia di un gioco, devo capire perfettamente il filo logico; devo vedere ogni scena e sentire ogni parola dall’inizio alla fine. Non deve sfuggirmi neanche un particolare, perché potrebbe risultare rilevante successivamente.

Il mio cervello funziona come una macchina: immagazzina informazioni dappertutto, a scuola, a casa, al computer, sui libri … e nei videogiochi.

Non sottovalutate l’importanza di un videogame. Potreste pentirvene.

Non sopporto i genitori che ripetono ai figli di non stare molto tempo appiccicati al televisore perché fa male agli occhi e al cervello. Loro non capiscono quanto possa essere utile quel tempo.

Ho avuto la mia prima Play Station all’età di tre anni e i miei genitori non mi hanno mai chiesto di staccarmi da un videogioco.

Sono fiera del mio bagaglio personale, perché è abbastanza ampio da permettermi di tirarmi fuori dai guai da sola. Perché nessuno fin’ora è mai riuscito a prendermi in giro, neanche una volta.

Comunque, fra un po’ più d’un paio d’ore arriverò a Milano.

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