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Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community ’10
pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
A Vale
Crayons
Sabato pomeriggio alla Tana.
Una volta Victoire lo adorava:
nonno Arthur le faceva vedere gli ultimi marchingegni
babbani che era riuscito a portare a casa
dall’ufficio, nonna Molly le faceva provare vestitini
su vestitini, continuando a ripetere con le lacrime agli occhi quanto
assomigliasse al ‘suo bellissimo Bill’;
mentre tutti gli altri adulti la riempivano di sorrisi e complimenti.
Insomma, non avevano occhi che per lei.
Ma ora…
La piccola Dominique emise un
gorgoglio divertito mentre nonno Arthur
lo faceva volteggiare come un aeropaninobabbano. Nel frattempo
nonna Molly e i nonni Delacour
(arrivati da Marsiglia qualche giorno prima) facevano
un mucchio di versetti stupidi. Zio Ron faceva delle
smorfie strane, che l’avrebbero anche fatta ridere se
non fossero state rivolte alla sua nuova sorellina. Zia Hermione
sospirava intenerita, mentre zia Ginny era impegnata
in una discussione con zio Harry. Victoire
colse le parole “bambini”, “famiglia” e “sarebbe anche ora!”.
Batté un piedino a terra con fare stizzito. Insomma!
Perché non la degnavano di uno sguardo?!
“Nonnino!” lo chiamò, tirandogli una manica. “Fai fare l’aeropanino anche
a me?”
“Oh, tesoro mio! Temo che la schiena di tuo nonno non sia
più resistente come una volta.”si
intromise nonna Molly, carezzandole con tenerezza il
lucido caschetto di capelli rosso dorato.
Victoire si imbronciò. Se ci fosse stato
il suo papà l’avrebbe messa a cavalcioni sulle spalle
e avrebbero giocato alla principessa e il suo cavallino. Ma il suo meraviglioso
papà dalla faccia sfregiata era stato chiamato d’urgenza a spezzare un
incantesimo in Cornovaglia…
Forse poteva provare con maman…
“Maman?
Mi prendi in braccio?” chiese, sforzandosi di apparire il più adorabile
possibile, imbronciando la bocca, proprio come faceva
quando voleva farsi comprare un gioco dal papà, ed estendendo le piccole
braccia verso la sua incantevole madre.
Peccato che maman fosse immune al suo fascino.
“Più tordi, map’tite.
Adesso devo dare da mongiare a Dominique.
Perché non voi a disegnorequalcosina,
mm?” le suggerì Fleur, prendendo tra le braccia il
suo piccolo frugoletto.
Zia Ginny le sorrise, facendole
un buffetto. “Sì, Vicky: perché non vai a fare compagnia
a Teddy, che è di là da solo?”
Victoire gonfiò le guance, irritata.
TeddyLupin.
Ecco un altro motivo per cui il
sabato pomeriggio dai nonni non era più lo stesso. Insieme alla nuova sorellina
e ai cuginettiFred e Molly, era comparso quello strano bambino con i capelli
turchini. Era più grande di lei ed aveva l’inquietante facoltà di poter
cambiare in un battito di ciglia i propri connotati. E, come se tutto questo
non bastasse, con i suoi spettacolini aveva contribuito ulteriormente a rubarle
l’attenzione.
Le stava decisamente antipatico. Forse non quanto i tre
mostriciattoli, ma ci andava vicino.
Con un broncio da primato (ormai aveva capito che gli
adulti quel giorno non le avrebbero dato retta), Victoire
prese il suo blocco da disegno e le matite colorate e si sedette di malavoglia
sul tappeto, dove Teddy disegnava a pancia in giù.
Gli lanciò un’occhiata seccata. Nel vedere il disegno del
bambino, arricciò il nasino lievemente lentigginoso: come tutti i maschi, stava
ritraendo troll di montagna e altri animali
dall’aspetto orribile.
Scostandosi i capelli dal volto con un gesto sprezzante,
come aveva visto fare a maman,
prese la matita rosa dal suo astuccio. Lingua tra i denti per la
concentrazione, cominciò a ritrarre una stupenda (almeno secondo il suo modesto
parere artistico) principessa.
Il disegno, comunque, non la distrasse dalle sue
considerazioni furenti. Perché nessuno giocava più con lei? Quando erano
comparsi Fred e Molly era
già stato abbastanza duro dover condividere l’attenzione dei nonni, ma da
quando c’era quel mostriciattolo in casa i suoi genitori non avevano occhi che
per lei! Persino il suo fantastico papà l’aveva un pochino
tradita… Forse aveva fatto qualcosa di male? Forse i suoi genitori volevano
più bene alla nuova sorellina?
Con la bocca piegata in una smorfia, disegnò due grandi
occhi azzurri ed una fluente chioma giallo fosforescente.
“Perché non le fai i capelli verdi?” chiese Teddy all’improvviso, facendola sobbalzare. Per un attimo
dimentico del proprio disegno, il bimbo stava sbirciando il foglio di Victoire.
“Non esistono principesse con i capelli verdi.”dichiarò infastidita per essere
stata disturbata.
“E perché no, scusa?”
“Perché non esistono e basta.”
“Ma i capelli verdi sono più belli di quelli gialli.”
“E chi te l’ha detto?”
“Guarda!”
E così, davanti agli occhi di Victoire,
i capelli di Teddy cambiarono colore. La bambina
rimase a bocca aperta per lo stupore. Cioè, non è che non lo avesse
mai visto mettersi in mostra davanti agli adulti, ma era sempre stata
più impegnata a cercare di riguadagnare l’attenzione perduta. Così, non è che
lo avesse mai visto veramente bene.
E ora… Beh…
“Wow…” mormorò, incredula. “E quali altri colori sai
fare?” chiese, mettendo da parte il proprio disegno e squadrando il bambino con
malcelata curiosità.
Teddy scrollò le spalle. “Boh, tutti.”
Lei si corrucciò. “Non ci credo.”
Anche lui aggrottò le sopracciglia. “Ti dico di sì!”
“Sai fare questo?” lo sfidò Victoire,
mostrandogli una matita fucsia.
“Facilissimo.” si vantò Teddy, mentre la sua chioma replicava l’esatto tono della
matita.
Victoire cercò di non sembrare
impressionata, mentre raccoglieva una matita color terra di siena
bruciata. “E questo?”
Man mano che la zazzera scompigliata di Teddy riproduceva l’intero spettro di colori, l’antipatia
che la bambina provava nei suoi confronti pian piano
impallidiva. Di fronte a quell’avvicendarsi di
sfumature, quello che era cominciato come sfida diventò ben presto un gioco,
durante il quale entrambi scoprirono che l’altro era più simpatico di quanto
non fosse apparso a prima vista. Teddy, addirittura,
si scoprì a pensare che Victoire non era per niente
male, per essere una femmina ovviamente.
Victoire, a sua volta, era stata così
presa dal gioco da non essersi accorta che erano arrivati anche i terribili cuginetti, Fred e Molly. Non se ne rese conto almeno finché non volle
riprendere a disegnare e scoprì, con suo sommo orrore, che le sue matite
colorate erano finite in bocca ai due piccoli Weasley,
impegnati a masticarle per bene.
Li fissò a bocca aperta, assolutamente sbigottita per la
scena che le si parava davanti. Poi, il labbro
inferiore cominciò a tremarle pericolosamente ed il naso a pruderle. Sentì le
lacrime raggrupparsi agli angoli degli occhi ed era pronta ad esibirsi in un
pianto à la Victoire,
quando una matita turchese le si parò di fronte al
naso.
Perplessa, si voltò verso Teddy.
Lui la fissava compunto, forse timoroso che scoppiasse
veramente in lacrime. “Visto che non ti piace il verde, perché non fai una
principessa dai capelli azzurri?” le chiese, riprendendo la loro discussione
interrotta.
Victoire, distratta, tirò su col naso. “Se
le facessi i capelli azzurri, diventerebbe una Fata Turchina e non una
Principessa!” protestò.
Lui storse il naso. “Non tutti quelli che hanno i capelli
azzurri sono Fate Turchine!”
Lei ci pensò un po’ su. “È vero! Ci sono anche i Principi
Azzurri!”
Contento di aver evitato la catastrofe, Teddy si alzò in piedi.
“Dove vai?” domandò Victoire,
non rendendosi conto della lieve nota di panico nella sua voce.
Teddy tirò su col naso con aria di
importanza. “Fred si è infilato una matita nel naso.
Vado a togliergliela.” Con un piede le avvicinò la propria scatola di matite
colorate. “Puoi usare le mie. Tanto non mi va più di disegnare.”
Victoire lo guardò togliere la matita
dalla narice di Fred e poi sedersi a fianco dei cuginetti, controllando che non si facessero male con
un’aria seria e composta sul viso.
Spostò lo sguardo sulle matite colorate e si disse che,
forse, aveva trovato un alleato in quel campo di nemici. Così, dopo qualche
incertezza, cambiò il colore dei capelli della principessa in un bel rosso
dorato e le disegnò accanto un bel principe dai
capelli turchini…
Commenti:
Innanzitutto volevo chiarire l’età di Vic
e Teddy: dall’epilogo sappiamo che hanno circa due
anni di differenza (avendo Teddy diciannove anni ed
essendo venuto a salutare Vic in partenza per Hogwarts, è presumibile che lei sia all’ultimo anno),
quindi in questa one-shot hanno rispettivamente
quattro e sei anni.
Per quanto riguarda fratelli, sorelle e cugini vari,
navigando su Internet ho scoperto che:
Bill e Fleur hanno avuto altri
due figli dopo Victoire: prima una figlia (Dominique) e poi un figlio (Louis)
Percy si è sposato con una certa Audrey
e da lei ha avuto due figlie: prima Molly
(chiamata così in onore della nonna) e poi Lucy
George si è sposato con la ex-fidanzata
di Fred, Angelina, e da lei ha avuto un figlio (Fred) ed una figlia (Roxanne)
N.B. A parte le età di Teddy
e Vic, le età della nuova generazione di cui sopra
sono una mia iniziativa: non so chi sia nato prima o dopo!
Victoire: ho voluto darle i classici
atteggiamenti di una bambina di quattro anni abituata ai complimenti e
all’attenzione indiscussa, che si ritrova detronizzata
dall’arrivo di una sorellina. Mostra il classico maggior attaccamento alla
figura paterna, ma imita inconsciamente il modo di fare della madre (in parte a
causa del sangue Veela che le scorre nelle vene, in
parte perché sa che piace a suo padre: insomma, è un modo distorto per attirare
l’attenzione del suo papà!). Detesta tutti coloro che le rubano la scena e
possiamo dire che è una bambina un po’ capricciosa. Come tutti i piccoli a quell’età, quando sta per mettersi a piangere è facile
indurla a cambiare idea se si è abbastanza abili (e veloci!) a distrarla con
qualcosa che attiri la sua attenzione. Ha i capelli rosso
dorati (il gene Weasley non è così facile da
debellare!), gli occhi azzurri (questi sono di Fleur),
la pelle chiara e il nasino alla francese (ma dai?! ^_^) spruzzato di
lentiggini.
Teddy: forse è un po’
troppo maturo per la sua età, ma ho pensato: buon sangue non mente! ^_^ Comunque, è un bambino
tranquillo, dal carattere gentile. Uno di quei bambini che fa quello che gli si
dice senza protestare troppo. Nonostante ciò, ha uno spiccato talento da
leader: nel quartiere babbano dove vive con la nonna Andromeda, è a capo di un piccolo gruppetto di bambini.
Unico problema: siccome i suoi amichetti sono babbani,
deve sforzarsi di mantenere un colore di capelli normale (cosa che gli risulta difficile quando è in preda alle forti emozioni: il colore
dei suoi capelli mostra il suo stato d’animo. Un po’ come la sua mamma!). Harrylo porta alla Tana per farlo
stare un po’ con i bambini dai poteri magici. Come tutti i bambini della sua
età guarda con sospetto le bimbe, ma il fascino (per ora inconsapevole) di Vic
ha la meglio su di lui! È responsabile e, siccome non ha fratelli, gli
piacciono i piccoli Weasley e i piccoli Potter. Ha (solitamente) i capelli turchini, gli occhi
(solitamente) grigi e la pelle chiara.
AGGIORNAMENTO: sabato prossimo.
Infine, volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto le
mie precedenti storie, in particolar modo quelli che hanno trovato il tempo di
lasciarmi una recensione: i vostri commenti sono sempre una ventata d’aria
fresca per la mia auto-stima! ^_^ Vi ringrazio di cuore. E spero che anche
questo mio nuovo lavoro vi piaccia.
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ
Community ’10 pokes’. I personaggi di Harry Potter appartengono a
J.K. Rowling.
Scribble
Victoire Weasley stava
inginocchiata sulla punta della sedia, con la lingua tra i denti e gli occhi
assottigliati per lo sforzo. La sua piccola mano di bambina stringeva con un
po’ di difficoltà la penna stirografica
babbana, che il nonno aveva incantato la settimana prima, rendendo il suo
inchiostro inesauribile. Con movimenti lenti ed un po’ impacciati, la
piccola Weasley faceva strusciare il pennino sulla carta rugosa della pergamena
nel disperato tentativo di produrre su carta il proprio nome e cognome.
Aveva cominciato la scuola per
giovani maghi tre giorni prima ed era rimasta totalmente affascinata
dall’arte della scrittura. Trovava semplicemente stupendo come fosse
possibile, con l’ausilio di sola carta e penna, trasferire su un foglio
precedentemente bianco il nome di qualsiasi cosa.
E poi quei gesti della mano! Altro
che incantesimi e bacchette! Victoire era convinta che la scrittura fosse la
vera magia.
La loro insegnante, la dolce Ms.
Candle, aveva già insegnato loro i diversi modi di tracciare una stessa
lettera: corsivo, stampatello minuscolo e maiuscolo. Victoire era stata
irresolubilmente conquistata dal corsivo e dalle sue forme morbide e sinuose.
Semplicemente, era stato amore a prima vista.
Per questo, da tre giorni a quella
parte, aveva continuato a riprodurre quei magici segni su qualsiasi pezzo di
carta che trovasse a portata di mano. Quando non ne aveva trovati più in
camera sua, si era spostata nella camera dei suoi genitori e, mentre sua madre
era occupata con Dominique, aveva cominciato a rovistare nell’armadio.
Aveva tirato fuori con qualche difficoltà le scatole che maman vi aveva riposto con cura,
scoperchiandole e scoprendo con somma delizia che erano piene di carta velina.
L’aveva tirata a sé con eccitazione, senza curarsi né
dell’abito bianco, né del velo impalpabile o della pochette di
seta che, nella sua foga, erano caduti per terra. E così, quando maman era rientrata nelle sue stanze,
l’aveva trovata raggomitolata sul suo stupondo
vestito da sposa, impegnata a riempire tutta la superficie disponibile di
carta velina di lettere su lettere, assolutamente incurante delle suole che
imprimevano orme grigie sulla gonna color avorio e delle grosse macchie di
inchiostro che imbrattavano la piccola e costosa pochette. L’unica cosa
che importò a Vic fu il tremendo sfregio che rovinò il suo
prezioso lavoro, causato dall’urlo improvviso ed assolutamente
ingiustificato di sua madre.
Per questo ora si trovava
appollaiata su una sedia della cucina di nonna Molly: era stata bandita da
casa, almeno finché non le fosse passata quell’ossessione per
carta, inchiostro ed alfabeto.
Un pochino stanca, si fermò
per risistemare dietro l’orecchio una ciocca birichina che continuava a
sfuggire dal fermaglio. Aveva deciso di far allungare i capelli perché maman sosteneva che la lunghezza della
chioma aumentasse lo charme di una
donna, ma ora rimpiangeva di averle dato retta: la infastidivano alquanto
mentre era impegnata a riprodurre le sue adorate lettere.
Era piuttosto soddisfatta di come
la sua calligrafia stesse pian piano perdendo il tremolio che fino al giorno
precedente deturpava un po’ l’insieme. Però…
Rimirò i ghirigori che ricoprivano il foglio con la testa lievemente
piegata di lato, le labbra imbronciate e le sopracciglia aggrottate in
un’espressione meditabonda. Poi schioccò la lingua, infastidita.
Non andava bene.
Dopo aver passato tre giorni a
riprodurre senza sosta lettere spaiate, Victoire aveva deciso di provare ad
unire le lettere per formare una parola. E quali parole migliori se non il suo
nome ed il suo cognome? Solo non aveva anticipato che l’operazione
sarebbe stata così difficile…
Dopo circa trenta tentativi era
riuscita a scrivere il suo nome correttamente, con tutte le c e le t e le i al posto giusto.
Ma scrivere il suo cognome si stava rivelando un’impresa impossibile.
Già partiva male: la w era la lettera che le riusciva peggio.
E poi spesso dimenticava dove andava la a
rispetto alla e…
Sbuffò irritata e
cancellò con un tratto di stirografica
il cognome errato.
“Ehi, Vic! Che stai facendo?”
una voce domandò all’improvviso.
Lei sobbalzò lievemente.
Teddy era entrato in cucina, i capelli (quel giorno arancione acceso) che
sparavano in ogni direzione, le guance arrossate e gli occhi brillanti. A
quanto ne sapeva Vic, lo zio Harry gli stava insegnando a giocare a Quidditch.
Teddy si avvicinò al frigo e lo aprì, tirandone fuori una
bottiglia di latte e cominciando a bere a canna.
Victoire arricciò il naso.
Lui le rivolse un’espressione interrogativa. “Ne volevi un
po’?” le chiese, asciugandosi i baffi bianchi con la manica del
golf.
Lei scosse la testa, disgustata.
“Me l’avresti dovuto chiedere prima.” lo rimproverò,
tornando al suo lavoro.
Teddy alzò gli occhi al
cielo e poi tornò a guardare la bambina. Sembrava che scrivere su quel
foglio la impegnasse molto. “Non mi hai risposto! Che stai
facendo?” domandò di nuovo.
“Scrivo.”
“Questo lo vedo. Che cosa
scrivi?”
“Il mio nome e
cognome.”
“Perché?”
“Perché
sì.”
Teddy, alquanto incuriosito,
sbirciò oltre la spalla di Victoire. “Lo stai scrivendo
sbagliato.” commentò.
Victoire si accigliò.
“Lo so!” sbottò, infastidita. “È troppo
difficile!”
“Ah! Io alla tua età
sapevo già scrivere perfettamente sia il mio nome che il mio
cognome!” esclamò, soddisfatto di sé.
Vic si imbronciò. “Il
tuo nome ed il tuo cognome sono più facili!”
Si imbronciò pure Teddy.
“Non è vero!”
“Sì!”
“No!”
“Invece, sì!
Guarda!” E, con forza e solo un minimo di tremolio, Victoire vergò
l’identità di Teddy sulla pergamena. “Visto?” lo
incalzò, gli occhi determinati.
Teddy rimase per un attimo in
silenzio. Il suo broncio si accentuò: non volevo certo ammettere che
quella piccoletta di Victoire aveva ragione. Era già abbastanza saccente
per conto suo! Però, era vero che ‘Weasley’ era più
difficile da scrivere rispetto a ‘Lupin’ …
Teddy sospirò. Nonostante
Vic fosse un po’ presuntuosetta e cercasse quasi sempre di farlo giocare
alla piccola famiglia felice (durante il qual gioco amava tiranneggiarlo),
doveva ammettere che aveva un debole per quella bambina dai vivaci occhi
turchini. Ma era meglio che Victoire non lo sapesse, altrimenti chissà
che cosa l’avrebbe costretto a fare!
Appoggiò la bottiglia ormai
vuota del latte sul tavolo della cucina e si diresse verso la porta, sempre
sotto gli occhi vigili di Vic. Giusto un attimo prima di uscire, si girò
verso di lei. “Se vuoi, ti presto il mio cognome finché non impari
a scrivere il tuo.” propose, affettando indifferenza.
Victoire sbatté le
palpebre, incredula. Poi il suo viso si aprì in un sorrisone.
“Posso davvero?!” domandò, eccitata.
Teddy scrollò le spalle,
ostentando disinteresse, ed uscì in giardino, gridando allo zio Harry di
riprendere la spiegazione.
Victoire, ancora sorridente,
scrisse il proprio nome ed il nuovo cognome esattamente sotto quello di Teddy.
Teddy Lupin
Victoire Lupin
Appoggiò il mento su
entrambe le mani e rimase a guardare affascinata il risultato di
quell’estenuante pomeriggio.
Victoire Lupin
Certo che suonava proprio bene.
Meglio di Victoire Weasley.
“Victoire Lupin.”
pronunciò ad alta voce, procurandosi un lieve brivido.
Le piaceva talmente tanto che
decise che non avrebbe imparato la corretta grafia di ‘Weasley’ per
molto, moltissimo tempo…
Commenti:
Ed ecco a voi il secondo capitolo
della raccolta. Questa è la prima storia ad essermi venuta in mente
quando ho letto i titoli della LJ community. Ah, ora hanno lei sei anni e lui
otto. Sì, i capitoli vanno in ordine cronologico perché non
riesco a scrivere episodi scollegati gli uni dagli altri: c’è
bisogno d’ordine! ^_^ E poi, nella vita vera è difficile che
esistano episodi che non influenzino determinati comportamenti e scelte future,
no?
Okay, scusate la divagazione e
passiamo ai ringraziamenti.
Innanzitutto: WOW! Non mi
aspettavo certo un così grande entusiasmo da parte vostra! Quindi,
grazie mille a coloro che hanno letto (molti più di quanti avrei mai
pensato!^^) e mi hanno messo tra i preferiti (nientemeno che 15: siete troppo
buoni!) ed un grazie di cuore a coloro che mi hanno recensito:
FREDDYMERCURY: Cavoli! Addirittura due recensioni! Grazie mille! ^__^ Sono contenta che
ti sia piaciuta la caratterizzazione dei personaggi: ho tentato di renderli
quanto più simili a dei bambini veri (che purtroppo non sono degli
angioletti, come vorrebbero farci credere… -_-‘). Effettivamente la
tua teoria su T&V non fa una piega: sono completamente d’accordo! ^_^
Spero che anche questo capitolo ti piaccia e che continuerai a sostenermi! Alla
prossima!
_LY_: Ah,
Eli! Guarda a che ora ho dovuto aggiornare (le 7 del mattino!) per venire con
te a Torino! ^_^ Comunque, grazie ancora per il commento al primo capitolo (io
controllerei la posta in questi giorni per qualcosa di nuovo…) e grazie
per la giornata che passeremo insieme e che sarà sicuramente bellissima!
Un abbraccio
TRICK: Sono
contenta che anche a te sia piaciuta la caratterizzazione dei personaggi!
Sì, effettivamente non esiste nessuna Vic IC o Teddy IC, però a
me piace immaginarmeli in questo modo. Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto e che anche stavolta mi lascerai una recensione! Grazie e alla prossima!
^^
VALE: Ecco
colei a cui è dedicata l’intera raccolta (non solo il primo
capitolo, sai?)! Quindi, se dovete prendervela con qualcuno, prendetevela con
lei perché è colpa sua! ^_^ Scherzo, anzi, grazie per avermi
suggerito questa coppia: all’inizio mi era abbastanza indifferente, ma
più ne ho scritto e più me ne sono affezionata! Controlla anche
tu la posta in questi giorni, tesoro! Un abbraccio gigante e a lunedì
(vero?)!
MIONE1194: Grazie
per i complimenti e per avere messo questa storia tra i preferiti! ^^ Spero che
i personaggi continueranno a piacerti! Fammi sapere!
LISERC: Innanzitutto,
sono lusingata dal fatto che tu di solito non lasci recensioni e che per questa
storia hai fatto un’eccezione! Spero continuerai su questa strada!^^
Vorrei sapere che cosa ne pensi di T&V man mano che crescono e se la mia
visione dei due si concilia con la tua! Alla prossima!
GINNY28: E
io aspetto un’altra recensione! ^_^
ELYRANMA: Grazie!
Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace!
RAMONA55: ^///^
Quanti complimenti! Mi hai fatto arrossire! Sono contenta che ti piaccia il mio
modo di scrivere e anche come ho caratterizzato i personaggi. Anche a me
piacciono molto i personaggi poco sfruttati dagli scrittori di FF! Mi piace scrivere
di T&V perché quasi nessuno li ha affrontati e descriverli è
come avere davanti centinaia e centinaia di porte e poter scegliere in assoluta
libertà quale aprire. Spero che la mia scrittura e la mia storia
continueranno a piacerti! Ah, e grazie mille anche per la recensione ad Everything: sei stata veramente gentile
anche allora! Alla prossima!
FALULA: Grazie!
Spero che anche il secondo capitolo ti piaccia! A la prochaine fois! ^_-
PIKAPPA93: Wow,
sono contenta che ti sia piaciuta così tanto da farti passare la noia! E
anche che tu abbia cominciato a considerare T&V grazie alla mia storia: ne
sono onorata! Spero che i prossimi capitoli non ti deludano! Fammi sapere!
STELLYNA_P: Anche
a me piacciono quei due! Ti piacciono anche in questo capitolo? Alla prossima!
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: mercoledì.
Grazie ancora a tutti!
Lasciatemi una recensione per
rendere più costruttiva la mia storia!
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Chocolate
Victoire sospirò per l’ennesima volta,
guardando fuori dalla finestra della Tana.
Fred e Molly
giocavano a nascondino con Dominique e Lucy. James, dietro suggerimento di Roxanne,
aveva appena rubato un biscotto ad Albus, che ora
piangeva disperato, mentre Rose era riuscita a mettersi in piedi senza troppi
ondeggiamenti e mostrava il pugnetto chiuso al cugino
più grande. Il nuovo fratellino, Louis, troppo
piccolo per partecipare ai giochi, sonnecchiava nel port-enfant incantato, sotto
l’occhio vigile di maman.
Sospirò di nuovo, osservando il riflesso del proprio viso
sul vetro della finestra. Tutti i suoi colori assumevano una tinta più pallida,
facendola sembrare quasi un fantasma.
Teddy le aveva raccontato dei fantasmi
di Hogwarts…
Si imbronciò.
Odiava Hogwarts. Dal più
profondo del cuore.
Udì la porta della cucina aprirsi. “Vicky?
Che succede? Perché non vai fuori a giocare?” le
domandò zia Ginny, entrando nella stanza assieme a
nonna Molly.
“Non ne ho voglia…” bofonchiò Vic,
ancora corrucciata.
Siccome dava le spalle alle due donne, non si accorse
dell’occhiata che si scambiarono: uno sguardo di chi la sa lunga. “Sai, mamma, Teddy ha scritto adHarry la settimana scorsa…” disse zia Ginny,
affettando casualità.
Le orecchie di Vic si
drizzarono.
“Ah, sì? E cosa diceva?” chiese nonna Molly,
stando al gioco.
“Che non vede l’ora di tornare a casa per Pasqua e farsi
una bella scorpacciata di cioccolato.”
“Teddy torna?” chiese Vic, voltandosi con così tanta veemenza che rischiò di
cadere dalla sedia sulla quale era appollaiata.
Di nuovo una breve occhiata venne
scambiata dalle due donne.
“Sì, cara. Tra due giorni il nostro piccolo trasformista
sarà di nuovo a casa.”
“Perché non gli prepariamo un bell’uovo
di cioccolato? Vuoi aiutarci, tesoro?”
Il viso di Vic fu rischiarato da
un sorriso radioso. Che divenne ancora più ampio quando, mentre aspettavano che
la cioccolata si sciogliesse, un’amica tutta stramba di zia Hermione
e zia Ginny, venuta a trovarle per le vacanze, le
raccontò la storia del Coniglio Pasquale, un coniglio gigante che viveva tutto
l’anno sottoterra, covando uova di cioccolata, ed usciva un unico giorno all’anno per regalare le uova ai bambini.
Il suo ritrovato buonumore non venne
scalfito nemmeno dal suo risultato culinario un po’ scarsino, perché zia Ginny le propose di esercitarsi finché non fosse tornato Teddy.
Nemmeno il fatto che il freddo e la pioggia non avrebbero
proposto una tregua per il ritorno di Teddy aveva
fatto tremolare il suo sorriso. Anzi, avanzò verso l’Hogwarts
Express mano nella mano del suo adorato papà (la cui presenza era stata
esplicitamente richiesta per l’occasione) con le guance che le facevano male
per quanto era ampio e felice il suo sorriso, stringendosi al petto un
sacchettino contenente i tre risultati migliori della sua prima esperienza in
cucina.
Quando individuò una zazzera di capelli rosso fuoco con le
punte verdi farsi largo tra la folla, sentì il cuore accelerare il battito,
anticipando il momento in cui avrebbe rivisto il piccolo Metamorfomago
che mancava da Natale.
Ed eccolo correre verso il gruppetto riunito, stringendo
tra le braccia due magnifiche uova di cioccolata. “Nonna Didi!”
gridò Teddy, all’indirizzo di sua nonna Andromeda, che lo accolse a braccia aperte. “Ethan e Grace mi hanno regalato
delle uova di cioccolata!” esclamò con un sorriso a trentadue denti rivolto a
tutto il gruppo riunitosi per lui.
A Victoire, invece, il sorriso
svanì. Guardò le sue piccole uova sbozzate che stavano dentro il sacchetto e
una smorfia di disappunto le piegò le labbra.
Intanto Teddy continuava a
raccontare. “… e poi Ethan ha fatto saltare in aria
il paiolo, ricoprendo Grace di bile di salamandra! Non
gli ha rivolto la parola per una settimana!” ridacchiò, mentre lo zio Harry, ridendo, gli arruffava i capelli
bicolore.
“Tutto bene, Principessa?” le chiese suo padre,
appoggiandole una mano sulla testolina rossa.
Vic sbatté gli occhioni
azzurri e corrucciò le sopracciglia.
Bill si accigliò, preoccupato. Che
succedeva alla sua piccolina? Stava proprio per aprire bocca, quando sua
sorella gli mise una mano sul braccio e scosse la testa, sussurrando: “Lascia
fare a me.”Bill si rilassò
e fece spazio a Ginny, intuendo che c’era aria di
‘una cosa tra donne’…
Ginny si inginocchiò di fronte a Victoire. “Non dovevi dare qualcosa a Teddy,
Vicky?” le chiese zia Ginny,
sorridendole con dolcezza.
Victoire annuì con la testa, lo sguardo
basso.
“Forza, allora. Vai a dargli il tuo regalo, cara…” la
incitò la zia, spingendola delicatamente.
Mordendosi le labbra e trascinando un po’ i piedi, Victoire si avvicinò al ragazzino, che stava raccontando a
raffica aneddoti su aneddoti. “Oh, e Grace è stata
fantastica! Ha fatto volare via il cappello del professor Vitious
al primo tentativo!”
Victoire si schiarì la voce, nel tentativo
di guadagnare l’attenzione che Teddy sembrava
rivolgere a tutti meno che a lei. Se la schiarì nuovamente, visto che il ragazzino
non aveva dato segni di averla udita.
Finalmente lui si girò. “Oh, ciao Vic!”
esclamò sorpreso.
“Ciao.” lo salutò lei,
scrutandolo con cipiglio deciso.
“Non pensavo che saresti venuta a prendermi.”le confessò Teddy,
lasciandosi scappare un sorriso.
Un sorriso timido si fece di nuovo
strada anche sulle labbra di Victoire. “Beh,
sai, è che io ti…” cominciò, facendo per porgergli il sacchetto con il regalo,
quando l’attenzione di Teddyvenne
catturata da qualcosa alle spalle di Vic.
“Oh, aspetta: c’è Grace! EHI,
GRACE!” urlò Teddy, sbracciandosi per farsi vedere
dall’amica.
Victoire si girò ed individuò una biondina
slavata che rispondeva al saluto enfatico di Teddy.
Si imbronciò. Ma Teddy non aveva forse detto che
trovava i capelli biondi noiosi? E, allora, cosa ci trovava in quella ragazzina
con quei ridicoli codini a mazzetto? Era così… così… insipida!
“Mm… Allora, cos’è che stavi dicendo?” le chiese lui,
assolutamente inconsapevole di ciò che aveva scatenato.
Vic si voltò di scatto e lo fissò con
occhi duri. “Niente. Non ti stavo dicendo niente.”
Teddy corrucciò le sopracciglia,
confuso, ma decise di lasciar perdere visto che Victoire
sembrava irritata. Però notò il sacchettino che la
bambina teneva in mano e la curiosità ebbe la meglio. “Che cosa c’è nel
sacchetto?” domandò, allungando il collo per sbirciare all’interno.
Lei fu veloce a metterselo dietro la schiena. “Niente che
ti riguardi. Sono dei regali. Per Bobby D.” si inventò sul momento.
“Per Bobby D.?” ripeté Teddy incredulo. “Il Bobby D. che
ti tira sempre i capelli? Quello che ti ha spinta giù dallo scivolo e ti ha
fatto mordere la lingua?”
Vic arrossì per la stupidità della
sua bugia. Ma si gettò all’indietro i capelli ed alzò il naso per aria. “Sì, abbiamo
fatto pace. Ora siamo amici. Molto amici.” enfatizzò il
concetto.
Ma se si aspettava una qualche reazione da parte di Teddy, fu prontamente delusa. Lui scrollò le spalle. “Beh,
buon per te. Vado a salutare Ethan!” esclamò,
correndo verso un ragazzo dalla pelle color caffelatte ed i ricci corti e neri.
Victoire lo seguì con gli occhi, gli
angoli della bocca che parevano voler toccare il mento. Lei odiava Hogwarts. La odiava, odiava, odiava, odiava con tutto il
cuore!
Commenti:
Beh, che dire? Stanno crescendo, eh? ^__^
Victoire sta diventando molto territoriale
per quanto riguarda Teddy (il mostro dagli occhi
verdi si è avvicinato, strisciando, strisciando, e ormai la poverina è in sua
balia!). Ed il piccolo Lupin non si rende affatto
conto dei sentimenti di Vic. Al momento è tutto preso
dalla novità (Hogwarts, nuovi amici…) e sembra aver
perso interesse in Victoire.
Grazie a tutti coloro che hanno messo la fic tra i preferiti! ^^
Un grazie speciale a:
FREDDYMERCURY: Ti ringrazio moltissimo per aver
continuato a sostenermi! ^///^ Beh, io ho sempre pensato alla Tana come ad un
caldo rifugio. Quale posto migliore per esercitarsi nella sublime arte?!^^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Alla
prossima!
SIJAY: Grazie per aver messo la fic tra i preferiti! E spero che i miei due piccoletti ti
siano piaciuti anche in questo capitolo!
FALALULA: Sono contenta che ti sia piaciuta!^^
Hai esattamente la mia stessa visione della Tana! Per quanto riguarda il gene
Black in Teddy, si trova in quantità decisamente
inferiore rispetto a Malfoy… Dopotutto il mio Teddy è un bravo bambino! ^_^ Fammi sapere che ne pensi del
capitolo!
GINNY36: Grazie per i complimenti! ^//^
Sono curiosa di sapere se anche questo ti è piaciuto!
LISERC: Grazie per aver commentato anche
il secondo capitolo! Sono ansiosa di sapere che cosa ne pensi di quest’ultimo! Alla
prossima! ^_^
GINNY28: Grazie!!
^_^ Fammi sapere cosa ne pensi anche del terzo!
PIKAPPA93: Grazie mille! Spero ti piaccia
anche quest’ultimo! ^_^
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: Domenica 15 giugno!
Come si evolveranno gli eventi? Lo scoprirete nella
prossima puntata! ^^
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Blue
Come poteva essere accaduto questo? Perché a lei? Non… Non
era possibile…
Tutti attorno a Victoire portavano
cravatte blu e grigie e le facevano i complimenti per essere stata assegnata a Corvonero, mentre lei li guardava spaesata, sconvolta,
delusa. Non era quella la casa a cui avrebbe voluto
essere assegnata!
Lanciò uno sguardo al tavolo dei Grifondoro,
dove sedeva Teddy assieme ad Ethan
e Grace. Stava parlottando con loro, dando pacche
sulla spalla al nuovo arrivato (un certo BraydenKnight). Vic tirò su col naso,
scostando lo sguardo.
Che cosa c’era che non andava in lei? Non era abbastanza
coraggiosa? Non aveva il cuore abbastanza puro? Non era forse una Weasley? Ed i Weasley non erano
forse tutti Grifondoro? Che cosa le avrebbe detto ora
lo zio George? Già la prendeva in giro per avere il
naso sempre in mezzo a vecchi libri polverosi e pergamene incartapecorite,
invece di andare in visibilio come gli altri cugini davanti ai suoi nuovi
scherzi… Eppure, anche alla zia Hermione piacevano i
libri e lei era stata smistata a Grifondoro…
“… Wright. E tu?”
Era stata così presa dai suoi ragionamenti, che non si era
resa conto che qualcuno stava tentando di fare conversazione. “Eh?” riuscì solo
a dire, guardando con espressione confusa la ragazza che le aveva rivolto la
parola. Aveva corti capelli neri e due grandi occhi nocciola, la pelle molto
chiara ed un naso lungo e diritto, che dava a quel viso minuto un certo tocco
di personalità. Le labbra rosa pallido erano distese in un sorriso colmo di
aspettativa.
“Dura d’orecchie, mm?” commentò la ragazzina divertita,
facendo arrossire Vic per l’imbarazzo. “Dicevo che mi
chiamoTianaWright. Tu, invece?”
“VictoireWeasley.”
si presentò, stringendole la mano.
“Piacere di conoscerti. Come mai tanto triste? Non sei
contenta dello smistamento?” le chiese Tiana.
Vic sospirò. “Non lo so. È solo che…
sono la prima a finire a Corvonero: nella mia
famiglia sono tutti Grifondoro.”
“Oh.” commentò l’altra, annuendo
comprensiva. “Beh, se ti può consolare, io sono la prima della mia famiglia ad
aver messo piede adHogwarts:
i miei sono tutti Babbani.”
“Davvero? Wow, e come hai scoperto di essere una strega?”
“Ho fatto allungare il naso di un bullo della mia scuola,
che giurava e spergiurava davanti alla maestra di non aver spaccato il labbro
di un mio compagno.”
“Forte! Proprio come in Pidocchio!” esclamò Vic.
“Pidocchio?!” Tiana la guardò perplessa.
“Ma, sì! La favola Babbana!
Quella del burattino di legno, che quando dice una bugia gli si allunga il
naso!”
Tiana scoppiò a ridere di gusto. “Ma
non è Pidocchio! Il burattino si
chiama Pinocchio!”
Vic divenne tanto rossa da far
invidia ai propri capelli. Ma poi si unì alle risate della sua nuova compagna.
“Sembra che tu ti stia divertendo, eh?” disse una voce
all’improvviso, spaventandola. Vic voltò la testa di
scatto e vide Teddy, seduto al tavolo dei Corvonero, esattamente di fronte a lei. Le stava
sorridendo. “Meno male: prima avevi una faccia! Pensavo ti saresti messa a fare
i capricci davanti a tutti.”
Vic strinse le labbra, piccata. “Io
non faccio i capricci.”
Teddy alzò un sopracciglio. “E che
cos’era quello dell’altro giorno? Quando hai voluto la divisa in cachemire
perché la lana ti pizzicava la pelle?”
“La lana mi pizzica veramente la pelle! E poi, parla
proprio quello che ha voluto dallo zio Harry una
scopa nuova perché la Nimbus 3000 aveva perso un po’ di saggina!”
replicò Vic, offesa.
Teddy ebbe la decenza di arrossire.
Scostando lo sguardo, notò Tiana che osservava la
scena con occhi attenti. Si schiarì la voce, tentando di darsi un certo tono.
“Non mi presenti la tua amica?” si rivolse a Vic,
passandosi una mano tra i capelli pervinca.
“No: non vorrei che si facesse brutte idee sulle persone
che frequento.”ribatté secca
lei, lanciandogli un’occhiataccia. “Anche se ormai credo non ci sia più nulla
da fare per risollevare la mia reputazione.”
Lui le lanciò uno sguardo annoiato. “Ah, ah. Molto
divertente, Vic, davvero. Sono TedLupin, comunque.” si
presentò, allungando una mano verso Tiana.
“Ma puoi chiamarlo Teddy.” aggiunseVictoire, con un sorriso
al fiele.
Teddy arrossì fino alle orecchie.
Persino le radici dei capelli si tinsero di rosso. Ridacchiò imbarazzato. “No,
non è vero: quello è un vecchio nomignolo da bambini. Non mi chiama più nessuno
così! Sul serio!” assicurò rivolto a Tiana.
“Ah, sì? Dovrò dire a zio Harry di
cambiare l’intestazione sulle lettere…” commentò Vic,
abbassando le palpebre.
“Sai, dovresti andare a farti controllare il livello di
simpatia: oggi hai raggiunto un vero record!” esclamò Teddy,
stizzito.
Una risatina di Tiana spezzò la
tensione. Entrambi si voltarono a guardarla. “Scusate.” disse,
scoppiando in un’altra risatina. “Siete troppo buffi!” confessò.
“Buffi?” Teddy si voltò verso Vic con una smorfia. “E poi sono io che ti rovino la
reputazione, eh? Bah, chi ti capisce è bravo!” commentò, alzandosi dal tavolo.
Spostò lo sguardo verso Tiana. “Non farti ingannare:
è un po’ acidina, ma, in fondo, è passabile come
amica.”le disse, indicando Vic. Si voltò verso il proprio tavolo, dove i Prefetti
stavano già cominciando a radunare i primini. “Ci vediamo
in giro, piccola bisbetica.” Alzò una mano in segno di saluto e si affrettò
verso i suoi compagni.
Victoire lo fissò con gli occhi
assottigliati. “Piccola bisbetica a chi, mutafaccia
dei miei stivali?!” borbottò tra sé e sé, guardandolo
fare il galante con Grace, facendole un breve
scherzoso inchino per farla passare.
“Simpatico il tuo amico.” commentòTiana, distogliendola dal cercare di dare fuoco col
pensiero ai capelli (ora nuovamente azzurro-violacei) di Teddy.
“Non è mio amico. E non è per niente simpatico.” ribatté monocorde Victoire,
alzandosi in piedi.
Tiana sbatté gli occhi, confusa. “Se
non è tuo amico, allora chi è?”
“È il figlioccio di uno dei miei tanti zii. E lo sopporto da quando eravamo bambini…” rispose, imbronciando le labbra e
rubando un’ultima immagine di Teddy prima che
scomparisse dietro l’angolo.
“Oh, capisco…” sorrise Tiana,
guardandola con aria saputa.
“Cosa capisci?” chiese Vic,
ancora imbronciata.
Intanto, avevano cominciato a seguire i Prefetti fuori dalla Sala Grande e su per le scale che conducevano
alla Torre Ovest del Castello, dove si trovava la Sala Comune dei Corvonero.
“Ho capito qual è la Casaa cui volevi essere
assegnata e perché.” gongolòTiana.
“No, non penso proprio.” ribatté
nervosa.
“Oh, io dico di sì!”
“No, assolutamente no!”
“Perché sei così sulla difensiva se non ti ho detto ancora
nulla?”
Vic arrossì vistosamente e si
mordicchiò il labbro inferiore.
Tiana rise e la prese a braccetto.
“Dai, ti assicuro che ci troveremo bene a Corvonero!
E, per quanto riguarda una certa persona, c’è un detto Babbano
che dice: ‘Se sono rose, fioriranno.” disse, sorridendole gentilmente.
Victoire sorrise a sua volta, prendendole
una mano. “Sai cosa ti dico? Che io a Corvonero mi trovo già benissimo!” esclamò gioiosa.
Scambiandosi grandi sorrisi, le due nuove amiche salirono
gli ultimi scalini che portavano alla porta priva di serrature o maniglie,
adornata solo da un battente in bronzo a forma di
corvo.
Commenti:
Devo dire che mi sono proprio divertita a
scrivere questa puntata! ^__^
E dunque, anche Vic
è giunta adHogwarts. Una
brutta delusione finire a Corvonero, eh? Però sembra
aver già trovato un’amica… Il suo rapporto con Teddy
si sta facendo un po’ più complicato visto che stanno crescendo: Teddy si sente più maturo e la tratta un po’ dall’alto in
basso, Victoire è irritata da questo suo
comportamento e gli riversa contro quanta più acidità possibile (ma chi disprezza compra, dico bene?
^__-).
Beh, come dice giustamente Tiana:
se son rose fioriranno. E noi sappiamo che fioriranno
meravigliosamente.
Alla prossima!
P.S. Sono curiosa di sapere se avete
indovinato a che cosa si riferisce il titolo ‘Blue’… Fate le vostre ipotesi!
I miei ringraziamenti a tutti coloro che seguono
questa storia e sono così gentili da lasciarmi delle recensioni:
GINNY28: Eh, già! Vic sta proprio crescendo! ^__^ Fammi sapere cosa pensi
anche di questo capitolo!
RONNINA94:
Grazie
per aver messo questa storia tra i preferiti!^^ Aggiornerò una volta alla settimana, più o meno regolarmente. Spero che anche
questo ti sia piaciuto!
FREDDYMERCURY:
Sono
contenta che continui a seguirmi! ^_^ Ma certo che Grace
non è all’altezza di Victoire, maTeddy sembra metterci un
pochino a capirlo. Eh, i maschi… Fortunato proprio Bobby
D. (sì, effettivamente ho pensato che con un nome così
avreste capito subito di che tipo di bimbo si trattava), gettato in mezzo ad
una piccola crisi di gelosia, ma si sa: tra i due litiganti il terzo gode. Devo
dirti che la tua idea mi ha stuzzicata e ho già un progettino in mente, ma
dovrai attendere la fine di questa raccolta, che spero seguirai fino alla
fine!^^ Spero sarai così gentile da farmi sapere cosa ne pensi anche di questo
capitolo! Alla prossima!
MIONE1194:
Grazie,
ma spero che anche questa ti piaccia! Eh, Teddy non
lo fa apposta, povero caro! È solo un pochino lento a capire che il cuoricino
di Vic batte solo per lui. Comunque sì, anch’io come Victoire ero irrimediabilmente affascinata dalla scrittura
in corsivo: mi piaceva da morire! E mi piace ancora, ma quella sensazione un po’
magica che provavo quando le parole sgorgavano dalla
penna che tenevo in mano si è persa con il tempo. Beh, fammi sapere cosa ne
pensi di ‘Blue’! Alla prossima!
GINNY36:
Grazie
mille per i complimenti! Mi fai arrossire! ^//^ Beh, io Teddy lo vedo così: un ragazzino intelligente e gentile, ma
ancora un po’ tonto per alcune cose: dopotutto, è un maschietto, no? ^__-
E Vic è una donnina in piena regola, con forti
attacchi di gelosia e di bronci, molto passionale. Ne combinerà delle belle,
vedrai! E qui c’è il seguito: dimmi se anche questo è degno di ricevere una
recensione così gratificante come la tua! Hasta la
vista!^^
LISERC: Grazie anche a te per
i complimenti! ^//^ Non preoccuparti per Vic: avrà
tutto il tempo di conquistare il nostro Teddy e di
farseli regalare, i cioccolatini! ^__- Sì, forse Vic
ha già i sentimenti di una giovane adolescente, ma non dimentichiamoci che
anche i bambini provano forti sentimenti ed io ho sempre immaginato Victoire con una spiccatissima femminilità. Fammi sapere
cosa ne pensi anche di quest’ultimo! A presto!
SIJAY: Ed ecco qui l’aggiornamento!
^_^ Spero che Vic ti piaccia anche qui! Ti svelo un
segreto: anch’io li adoro!^^
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: Venerdì 20 giugno!
Lasciate una recensione: quest’autrice ve ne
sarà grata! ^_^
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Vandalism
La luce del primo pomeriggio di fine maggio filtrava tra
le vetrate della biblioteca, inondando i libri polverosi di colori vivaci. L’atmosfera
era sonnacchiosa: il caldo della stanza rendeva le palpebre pesanti ed il sole
che riluceva sulle acque del lago estorceva sospiri anelanti dalle bocche della
maggior parte degli studenti della biblioteca.
Victoire si mordicchiava il labbro
inferiore, rileggendo il Compendio sulle Pozioni Emollienti, scribacchiando
qualche nota su un pezzo di pergamena. La sua amica Tiana,
invece, giocherellava con la piuma, guardando fuori dalla
finestra con sguardo pensieroso. Ogni tanto Victoire
le lanciava un’occhiatina, attendendo (e temendo) il momento in cui l’altra l’avrebbe resa partecipe delle sue elucubrazioni.
“Stavo pensando…” esordì Tiana,
voltandosi a guardare l’amica. Vic alzò gli occhi dal
grosso volume. Ci siamo, si disse un po’ nervosa. “Non può essere stato che uno
studente di Corvonero ad imbrattare la porta dei
ragazzi del sesto con quella scritta indelebile. Nessun altro avrebbe potuto
indovinare la risposta all’indovinello per salire al dormitorio maschile.”
Victoire non disse nulla: tornò a guardare
la pagina scritta e fece finta di scrivere qualcosa sulla pergamena. “Tu dici?”
chiese con un tono che sperò suonasse disinteressato.
“Sì, e dico pure che deve essere stato presente al litigio
tra Haggard e Teddy. Quello
dell’altro giorno, quando Haggard ha insultato il
padre di Teddy.”
“Ah, sì?”
Tiana continuò a seguire il filo logico
dei suoi pensieri. “Sì, altrimenti che senso avrebbe avuto scrivergli sulla
porta: ‘Torna nel Medioevo, brutto Troll
razzista!’?.”
Victoire fece spallucce, ma continuò a
tenere gli occhi puntati sull’illustrazione di un mago in procinto di inserire
rizoma di rabarbaro* essiccato. “Mah, proprio non saprei…”
Per qualche minuto, l’unico rumore che disturbò il
silenzio della biblioteca fu il grattare della penna di Victoire
ed i bisbigli degli studenti del secondo anno seduti al tavolo di fianco, tra i
quali si trovavano anche Fred e Molly,
finiti entrambi a Grifondoro. Casa in cui era stata
smistata anche la sua sorellina Dom
soltanto qualche mese prima.
“Vi?”
“Mm?”
“Dove sei stata la scorsa notte?”
Victoire si irrigidì. “Ma che razza
domanda è? Ero a letto, Tia. Dove sennò?”
Tiana si imbronciò. “No, non c’eri. I
cuscini che hai messo sotto le coperte non erano molto credibili: ti muovi molto
di più quando dormi.” La fissò intensamente, le labbra
strette in una sottile linea di rimprovero. “Vorresti avere la cortesia di
spiegarmi dove te ne sei andata nel bel mezzo della notte? E non dirmi che
avevi voglia di sgranchirti le gambe!”
Victoire arrossì imbarazzata. Avvicinò il
viso all’amica, abbassando la voce fino a ridurla ad un flebile bisbiglio. “Shh! Abbassa la voce, Tia!” Si
guardò intorno con aria nervosa. “Non è come credi tu…” iniziò, ma Tiana le rivolse un’occhiataccia.
“Vi, non prendermi per stupida: le ho viste le macchie di
quella Vernice Incancellabile che vende tuo zio sulla tua camicia da notte!”
Victoire arrossì ancora di più. Rimise
nervosamente a posto gli occhiali, che le erano scivolati sul naso. Il suo
difetto di vista non raggiungeva la diottria, perciò non era necessario che li
mettesse sempre (come aveva più volte rimarcato maman, che li trovava absolutementterribles), ma a Vic piacevano. Un po’
perché le davano un’aria da intellettuale (come le aveva detto la zia Hermione), un po’ perché li portava lo zio Harry, un po’ perché le davano una sensazione di sicurezza:
le pareva che le lenti la schermassero dagli sguardi indiscreti del mondo.
Ma non da quello di rimprovero che le stava rivolgendo Tia.
“Allora?” la incalzò l’amica.
Victoire sospirò. “E va bene: sono stata
io. Contenta?”
“Per niente!” ribatté Tiana, con
le guance rosee per la rabbia. “Ma ti rendi conto?! Se
scoprono che sei stata tu, puoi dire addio alla carica di Prefetto l’anno
prossimo! Rischi di gettare alle ortiche tutto il tuo
piano per passare più tempo con Teddy! Che cosa ti ha
detto la testa, eh?!”
Vic abbassò gli occhi. “Non potevo
non fare niente. Starmene zitta mentre quell’imbecille
di Haggard lo insultava è stato frustrante! Dovevo
fare qualcosa!”
Tiana gemette. “Ma proprio quello? Per
Merlino, se ti avessero presa…!”
“Ma non è successo! E ora ti prego, smettiamo di
parlarne.”
“Smettere di parlare di cosa?” domandò una voce alle sue
spalle, facendola sobbalzare. Victoire si voltò
lentamente e, quando riconobbe il suo interlocutore, il sangue le divenne di
ghiaccio. “Allora, Weasley?” la incalzò proprio TiberiusHaggard, sedendosi
pesantemente accanto a lei.
Victoire si scambiò un’occhiata
preoccupata con Tiana e deglutì nervosamente. “Niente
che ti riguardi.”
Gli occhi di Haggard si
assottigliarono, colmi di sospetto. Victoire sentì il
cuore batterle furiosamente tra le costole. “Vi ho sentite fare il mio nome.”
Tiana emise una bassa risatina di
scherno e proseguì a bassa voce: “Temo proprio che tu te lo sia sognato, Haggard.”
“Non prendermi per un idiota di Tassorosso,
Wright. Ho sentito chiaramente il mio nome.” Il
ragazzo prestò nuovamente attenzione a Victoire.
“Stavate parlando della scritta sulla porta del mio dormitorio, vero?” domandò,
lo sguardo una lama di ghiaccio.
Le due ragazze non risposero.
Lui sogghignò, soddisfatto di aver colto nel segno. “Ma
certo che ne stavate parlando! È sulla bocca di tutti! Gran bel lavoro ha fatto
il tuo amico Mezzo Mannaro, Weasley…” aggiunse con
voce cupa. “Solo una cosa non capisco: come abbia fatto un idiota come Lupin a risolver- ahia!” strillò, portandosi una mano allo
stinco, dove la punta della scarpa di vernice nera di Victoire
l’aveva colpito impietosamente. “Ma sei matta?!”
l’apostrofò, tentando di mantenere la voce bassa.
Victoire lo stava fulminando con gli
occhi. “Teddy non è affatto un idiota.”
“Già.” le diede manforte Tiana, lanciando ad Haggard
un’occhiata di compatimento. “Dobbiamo ricordarti chi ha preso più G.U.F.O. tra
voi l’anno scorso? O chi ti ha soffiato all’ultimo la Coppa del Quidditch quest’anno?”
Il Corvonero digrignò i denti
per la stizza. Poi distese le labbra in un sorrisetto
di scherno. “Oh, certo! Mi stavo dimenticando che sto
parlando con la Fidanzatina
e la sua amica Piattola…” Victoire arrossì
furiosamente, mentre Tiana si accigliò. “A quando le
nozze, Weasley?”
“Smettila di dire sciocchezze, Haggard!”
lo ammonì in un sussurro Tiana.
“E tu perché non te ne vai a fare un giro? Non puoi resistere
due minuti senza respirare la stessa aria della Weasley?”
la accusò lui.
Tiana risucchiò un gran respiro
indignato. Puntò un dito accusatore verso Haggard.
“Brutto insolente, arrogante figlio di un Troll di
montagna!”
Madama Pince alzò la testa e guardò nella loro direzione. Victoire tirò una manica di Tiana
per farla calmare. “Si può sapere che vuoi, Haggard?”
bisbigliò, quando Madama Pince riprese a leggere.
“Voglio sapere se è stato Lupin
ad imbrattare la mia porta.”
Victoire scosse la testa. “No.”
Gli occhi di Haggard si
assottigliarono. “Dimmi la verità, Weasley! È inutile
che continui a difenderlo.” Scosse la testa. “Proprio non capisco perché una
bella ragazza come te vada dietro ad un perdente come
lui…” borbottò.
Furono gli occhi di Victoire ad
assottigliarsi. “Non è affatto un perdente! Ed io non gli vado dietro!”
L’occhiata che le rivolse il ragazzo fu abbastanza
eloquente da farla arrossire.
Tiana si sporse in avanti, corrucciata.
“Non hai proprio di meglio da fare che farci perdere tempo? Stavamo studiando
prima che arrivassi tu.”
“Se ti do tanto fastidio, Wright,
spostati.”
Prima che Tianapotesse strangolarlo, Victoire le
rivolse un’occhiata ammonitrice. L’amica sbuffò e sprofondò nella sedia, una
smorfia sul viso e le braccia incrociate al petto.
“Sempre circondata da perdenti, eh, Weasley?”
sogghignò Haggard.
“Smettila di chiamare i miei amici perdenti.”sibilòVictoire.
“Tranquilla, Vi: detto da uno
come lui la cosa non mi tange…” replicò Tiana, scoccandogli
un’occhiata colma di avversione.
Haggard sghignazzò sottovoce. “Non ti
viene mai voglia di frequentare gente un po’ più sofisticata?” La mano di Haggard si chiuse sul polso di Victoire.
Lei fissò prima la mano e poi il suo proprietario con sguardo allarmato.
“Come chi? Come te? Ma fammi il piacere!” soffiò come un
gatto arrabbiato Tiana, protendendosi per agguantare
la mano di Haggard. “E lasciala stare!”
Lui la fulminò con lo sguardo. “Non toccarmi, Wright! Potresti pentirtene…”
“Sei un cafone arrogante, Haggard,
bravo solo a minacciare le ragazze!” si divincolò Victoire,
non ottenendo alcun risultato.
“Oh, Weasley…” disse lui con
tono suadente, stringendole ancora di più il polso. “Non ti sto affatto
minacciando, ma se è quello che cerchi…”
“Io ti consiglio di lasciarla andare, se tu non cerchi rogne.”
Tutti e tre si voltarono a guardare chi aveva parlato. TeddyLupin in persona fissava Haggard con sguardo severo e le braccia incrociate al
petto. Dietro di lui, Fred e Molly
guardavano Victoire con espressione preoccupata. I
due ragazzini, avendo notato la tensione al tavolo della cugina, erano corsi a
chiamare il loro Prefetto, nonché amico d’infanzia.
Haggard ricambiò lo sguardo astioso,
lasciando andare il polso di Victoire, che se lo massaggiò
per cancellare i segni delle dita del ragazzo. Tiana
le posò subito le mani sulle braccia, come per sostenerla.
Il Corvonero sogghignò,
passandosi una mano tra i capelli. “Rogne, dici? Mah, la rogna potresti
attaccarmela tu, Lupin, se continui a starmi vicino…”
Teddy serrò con forza la mascella per
non esplodere. Lanciò uno sguardo a Madama Pince, ancora immersa nella lettura.
“Che diavolo stavi facendo, eh?” chiese, con un moto nervoso della testa.
“Tenevo compagnia alla tua ragazza. Abituata a gente come
te, devo esserle sembrato una boccata d’aria.”disse, rivolgendogli un’occhiata cattiva.
Fred, Molly
e Tiana si accigliarono, ma le loro espressioni non
erano nulla al confronto di quella di Victoire…
“Credo che abbia pensato più ad un fetore di fogna…”
ribatté Teddy con voce incolore.
“Spassoso come tuo solito, Lupin.”
biascicò l’altro.
Ma Teddy non si lasciò
provocare. Corrucciò le sopracciglia in un’espressione severa. “Se ti ritrovo a
dar loro fastidio, Haggard, in qualità di Prefetto avvertirò
il Professor Vitious. Ma in qualità di loro amico…”
Haggard lo interruppe. “Cosa vuoi farmi, Lupin? Mordermi? Così avrai qualcun altro con cui ululare
alla lu-?”
Sciaf!
Il rumore dello schiaffo echeggiò tra gli scaffali della
biblioteca, lasciando stupefatti i testimoni dell’evento. Per pochi, lunghi
istanti gli unici suoni furono il rumore delle pagine girate dagli altri
studenti e il respiro affannoso di Victoire. Con quei
capelli rossi che le incorniciavano il viso e l’espressione furente, la giovane
Weasley sembrava proprio una piccola fiamma.
Haggard la guardava scioccato, tenendosi
la guancia che la ragazza aveva colpito. Ma recuperò quasi subito l’uso della
parola: “Ma sei impazzi-?!”, venendo nuovamente
interrotto dalla compagna.
“Come ti permetti? Come ti permetti di insultare Teddy in questo modo?! Suo padre
sarà stato un Lupo Mannaro, ma è stato anche un Eroe di Guerra! E anche se non
lo fosse stato, non hai alcun diritto di insultare né
lui, né tanto meno Teddy, che è e sarà sempre una
persona migliore di quanto tu possa solo sperare di essere!” Prese fiato per
urlare: “Torna nel Medioevo, brutto Troll razzista!”
Gli occhi di Haggard e di Teddy si allargarono di comprensione, tuttavia nessuno dei
due ebbe il tempo di dire nulla.
“Per Merlino! Che diamine sta succedendo qui? Questa è una
biblioteca!” proruppe Madama Pince, giunta di gran carriera. “Che cos’ha da
urlare, signorina Weasley?”
Victoire non rispose, abbassando lo
sguardo sulle proprie scarpe.
“È stata colpa mia, Madama Pince.” disse
a sorpresa Haggard. “La Weasley
stava studiando ed io l’ho infastidita.”
“Oh.” commentò la strega. “In tal
caso, esca immediatamente dalla Biblioteca, signor Haggard.
E qualcuno accompagni da Madama Chips la signorina Weasley.”
In effetti, Victoire stava
tremando dal nervosismo ed aveva le lacrime agli occhi. Tiana
fece per alzarsi, nello stesso istante in cui Molly e
Fred facevano un passo avanti, ma Teddy
alzò una mano. “L’accompagno io.” Le passò un braccio attorno alle spalle e la
condusse all’uscita, che Haggard aveva già raggiunto.
“Forza! Tornate a studiare!” sentirono esortare Madama
Pince.
“Mi devi un favore, Weasley.” le disse Haggard, tenendole la
porta con un sorrisetto.
Teddy le strinse un po’ di più le spalle
con fare protettivo. “Non ti deve proprio niente: hai solo detto la verità.”
Ma Haggard continuò a
sogghignare, infilandosi le mani nelle tasche e prendendo il corridoio che
portava ai giardini.
“Non dargli retta: non gli devi niente.” le ripeté con voce gentile Teddy.
Victoire tirò su col naso e si staccò da
lui, tentando di darsi un contegno. Continuava a tremare e proprio non riusciva
a ricacciare indietro quelle lacrime nervose che le inumidivano gli occhi.
Fissò un punto alla fine del corridoio e si rifiutò di guardare Teddy in viso.
Camminarono in silenzio per qualche minuto.
“Torna in biblioteca, Teddy. Non
c’è bisogno che mi accompagni.” gli disse, seccata dal
fatto che la vedesse in quello stato.
Lui scosse la testa. “Sei sconvolta: rimango con te.”
Victoire sospirò e chiuse gli occhi. “Non
fare il Prefetto affabile: hai sentito cosa ho fatto, no?” mormorò con voce
amareggiata. “Dovresti andare a riferirlo a Vitious.”
“Ma io non ho proprio nulla da dirgli, Vic.”le rispose Teddy,
guardandola gentilmente. Victoire lo fissò stupita.
“Piuttosto, credo di doverti ringraziare: neanche Ethan e Grace mi hanno mai
difeso con così tanto fervore.” Le rivolse un gran
sorriso compiaciuto. “Non pensavo avessi una così alta opinione di me.”
Lei arrossì fino alla radice dei capelli ed abbassò lo
sguardo. “È che odio tutto ciò che esce dalla bocca di quel Troll
di Haggard. Ed anche mio padre è una specie di Mezzo
Mannaro. E odio le discriminazioni e…” si bloccò quandoTeddy ridacchiò divertito.
“Va bene, ho capito. Comunque, grazie.” Lanciò uno sguardo
in avanti. “Dai, forza: siamo quasi arrivati.” disse,
procedendo spedito verso il Regno di Madama Chips.
Victoire rimase per un attimo ferma. “… e
tu mi piaci proprio tanto, Teddy.” mormorò
tra sé, prima di affrettarsi a raggiungere il ragazzo dalla zazzera turchese.
* Il rizoma è una modificazione del fusto con principale
funzione di riserva. È ingrossato, sotterraneo, con decorso generalmente orizzontale.
Il rizoma del rabarbaro, in particolare della specie cinese, viene
utilizzato veramente nella medicina: viene colto da piante di oltre un anno di
età, poi viene decorticato, suddiviso in frammenti ed
essiccato. (daWikipedia)
Commenti:
L’ho
dovuto riscrivere più volte e non sono ancora del tutto
convinta. Comunque, eccovi qui la quinta
puntata. Fatemi sapere che cosa ne pensate! ^_^
Grazie
mille ai 42 che mi hanno messa tra i preferiti: sono lusingata! ^//^
Ma il grazie più grande va a tutti coloro che hanno speso un po’
del loro prezioso tempo per lasciarmi un commento:
_LY_: Tesora, non dovevi! Comunque, ti
ringrazio per avermi scritto ancora così tanti commenti carini! Ti voglio un
mondo di bene! Ad oggi pomeriggio!
NINNY: Wow, grazie per avermi messa tra i
preferiti! Sono contenta che la mia raccolta ti piaccia! Spero che anche questo
capitolo sia degno della tua attenzione! Fammi sapere! Alla prossima!
LISERC: Ma figurati! L’importante è che
hai trovato il tempo di lasciarmi un commentino! Guarda, ti dirò la verità: io
non tornerei all’età di undici anni. Certo, se avessi per amichetto TeddyLupin potrei farci un
pensierino… ^__- Comunque, sto cercando di dar loro degli atteggiamenti il più reali
possibili, ma non so se in quest’ultimo se ci sono riuscita… Fammi sapere cosa
ne pensi! Alla prossima!
RONNINA94: Ciao! Grazie per il commento! Eh,
già: povera Vic, ma se finiva
a Grifondoro sarebbe stato troppo facile, no? ^_- Ti
è piaciuta Tiana? Meno male! Spero che anche quest’ultimo
ti piaccia!
MISS NINA: Perdonata, se mi dici cosa ne
pensi anche di questo! ^_^ L’amore non è bello se non è litigarello,
dici benissimo! E, come vedi, Victoire è molto
protettiva nei confronti di Teddy. Solo che lui è un
po’ tontolone… Ma vedrai che prima o poi aprirà gli occhi, promesso!
SORELLINADOLCE: Ciao Hily!
Sono molto lusingata dal fatto che l’hai letta d’un fiato: ti ringrazio! Fammi sapere
se anche questo capitolo ti è piaciuto! Al prossimo aggiornamento!
FREDDYMERCURY: Lo zio George
l’ha presa in giro per tutte le vacanze di Natale, ma quando il labbro di Victoire ha cominciato a tremare e gli occhi di suo
fratello Bill si sono trasformati in due fessure tempestose,
il caro George ha deciso di sfruttare la situazione
ed utilizzare la nipotina come intermediario tra giovani Corvonero
annoiati ed il negozio delle meraviglie Tiri Vispi Weasley.
Ovviamente, Victoire ha preteso una percentuale per
ogni nuovo cliente apportato. È finita a Corvonero
mica per niente! ^_^ Sono contenta che anche tu ti immaginavi
la piccola Weasley a Corvonero.
E Teddy, beh, Teddy lo
abbiamo perso molto tempo fa, ma lo recupereremo! Haggard
è uno dei baldi giovani di cui parlavi tu, però non è molto simpatico… E
comunque, Victoire ha occhi solo per Teddy… Continua a farmi sapere il tuo giudizio, mi
raccomando!
CHAOSREBORN_THE_SAD: Beh, come si dice: meglio tardi
che mai! ^_^
Scherzo: grazie per avermi recensito! Sono contenta che ti piacciano i miei
personaggi. Per quanto riguarda il caratterino di Vic,
credo che in questo capitolo sia, come dire?, ‘esploso’…
Se hai tempo, fammi sapere che cosa ne dici di quest’ultimo! Alla prossima!
ALEMALFOY: Anch’io ho pensato che Victoire dovesse un po’ differenziarsi! E, se fosse stata
smistata a Grifondoro, sarebbe stato troppo semplice!
Eh, purtroppo Teddy è troppo preso da Grace per accorgersi dei sentimenti di Victoire,
ma vedrai che la nostra Weasley riuscirà a far
breccia nel cuore del nostro Lupin! Continua a
seguirmi, eh! ^_^
MIONE1194: In Victoire
scorre il sangue Weasley, quindi era impossibile che
non fosse una testa calda come suo zio Ron. D’altro
canto, ammira moltissimo la zia Hermione e quindi… Ha
un bel caratteraccio! ^^ Scherzo! No, nel libro non c’è scritto nulla a
riguardo e, che io sappia, nemmeno nelle interviste a Mamma Rowling.
Semplicemente, ho pensato che sarebbe stata bene a Corvonero,
anche per differenziarsi un po’ dagli altri Weasley
(che, come hai visto, hanno continuato la tradizione). Tiana
ti sta simpatica? Oh, bene! Spero ti piaccia anche in quest’ultimo capitolo!
SIJAY: Grazie per i complimenti! Sì, mi
sembrava di averlo letto da qualche parte, ma preferivo che finisse nella casa
del suo papà! ;-P E poi, ho una amica che è convinta
che Tonks nel cuore è una Grifondoro:
come potevo mettere suo figlio tra i Tassorosso e
farle un affronto simile (vero, Eli?)?! Comunque,
spero che per te non sia un problema e che continuerai a seguirmi!
GINNY36: Tu mi fai sempre arrossire! ^//^ I
tuoi complimenti mi ricaricano sempre, quindi spero che sarai ripetitiva fino
alla fine! ^__^ Sono veramente contenta che i personaggi ti piacciano, anche
quelli di mia invenzione. Tiana è il prototipo del Corvonero ideale (almeno secondo me!^^): sveglia, in gamba,
attenta a quello che le accade intorno e alle persone che le stanno vicine… il
contrario di Teddy! E purtroppo l’illuminazione
mistica non è contagiosa! Bisognerà aspettare ancora un po’!^^ Spero che i
personaggi ti siano piaciuti anche in quest’ultimo. Aspetto fremente il tuo
giudizio!
PROSSIMO AGGIORNAMENTO:
martedì 22 giugno
P.S.
Allora, il titolo dello scorso capitolo ‘Blue’ stava per: a) la tristezza di Victoire per essere finita a Corvonero
b) un rimando ai colori della casa di Priscilla Corvonero
c) il colore dei capelli di Teddy
Siete stati tutti bravissimi ad
indovinare! ^_^ I miei complimenti!
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Carnival
Tiana alzò gli occhi al cielo e si
morse la lingua per evitare di imprecare ad alta voce. Distese le labbra in un
sorriso che voleva essere rassicurante, ma risultò solo minaccioso. “Vi,
allora?” chiese, una punta di impazienza che le acutizzava la voce.
Victoire negò vigorosamente con la testa.
“Non ce la faccio! Non posso!”
L’altra sospirò e si impose di contare fino a dieci prima
di aprire la bocca. “Devi solo oltrepassare una porta!”
“Ma è pieno di gente e non ho i miei occhiali e poi mi vergogno!” confessò, stringendo tra
le mani la gonna di chiffon color avorio.
“Così ti stropicci il costume.” la
sgridò l’amica. Poi, nel vedere Victoire così
angosciata, lo sguardo di Tiana si addolcì. Sospirò.
“Guarda che stai benissimo. Farai morire d’invidia tutte:
cavoli, sono invidiosa anch’io!” scherzò. Le porse la maschera bianca che Vic si era tolta qualche metro prima
di entrare nella Sala Grande, dove si stava svolgendo il Gran Ballo di
Carnevale. “Forza, rimettila e va’ a far vedere a Lupin
cosa si sta perdendo!”
Victoire prese la maschera e se la rigirò
tra le dita. Alzò lo sguardo per incontrare quello dell’amica, travestita da
Strega Babbana, con tanto di porro sul naso. Sospirò.
“Scusa, mi sto comportando da imbecille. È che…” si bloccò e sospirò di nuovo.
“Non so neppure io che mi prende…”
“È che sei innamorata. Ed
insicura. Cosa molto sciocca, in realtà, perché se Teddy
ti rifiuta stasera dovremmo concludere che bazzichi dall’altra sponda, non so
se mi spiego…”
Victoire scoppiò in una risata sincera, la
tensione smorzata. Poi guardò l’amica con un sorriso colmo di affetto. “Sono io
ad essere invidiosa di te, Tiana:
non c’è al mondo un’amica migliore.”
Tiana sorrise a sua volta. Victoire aveva molti difetti: aveva una mente contorta, si
faceva mille problemi per questioni sciocche, era testarda e, se aveva la luna
storta, diventava acida e sarcastica. Per non parlare di quanto fosse irritante
entrare nella stessa stanza assieme a lei e passare sempre inosservata a causa di quel suo charme che attraeva gli sguardi maschili come falene alla luce, tra
l’altro senza che lei facesse assolutamente nulla per attirarli! Ma, proprio
come le aveva detto Teddy tanti anni prima, era una
buona amica e non l’avrebbe cambiata con nessuno al mondo. Beh, forse con AbelStair di Serpeverde…
Chissà se sarebbe stato lo stesso così tremendamente carino con una maschera di
bellezza sul viso e le unghie smaltate, a parlare di ragazzi e vestiti? Scacciò
quell’immagine dalla mente prima di scoppiare a
ridere. Alzò il naso per aria, con fare da presuntuosa. “Lo so, non c’è bisogno
che tu me lo dica!” scherzò, lucidandosi le unghie della mano sul tessuto scuro
del suo costume. “E ora entriamo, altrimenti quando ti
deciderai sarà già ora di andare a letto!” La prese per mano e la trascinò
davanti alla porta della Sala Grande. Si sistemò la propria maschera e prima di
entrare si volse verso l’amica. “Sei pronta?”
Victoire deglutì, ancora un po’ nervosa, e
si mise la maschera. “No, ma penso che non lo sarò mai. Perciò apri quella
porta e che Dio me la mandi buona…”
La porta cigolò e la musica ed i
coriandoli multicolore le accolsero…
Teddy stava bevendo il suo Idromele,
quando Ethan gli affibbiò una gomitata tra le costole
per richiamare la sua attenzione. La bevanda dolciastra gli andò di traverso,
rischiando di uscirgli dal naso.
“Ethan!” tossì seccato.
“Scusa, amico. Ma guarda chi è arrivato…” disse il ragazzo
dalla pelle color caffelatte, mascherato da sultano arabo, indicandogli una ragazza travestita da strega ed una da principessa.
A Teddy sembravano vagamente
familiari, ma era quasi impossibile dirlo con quelle maschere che coprivano
loro buona parte del viso. Scrollò le spalle e bevve un altro sorso di
Idromele. “Sì, e allora?”
“Come ‘e allora?’?! Non hai visto
quella vestita da principessa?”
“Mm… mm… È carina.”
Ethan gli lanciò uno sguardo incredulo.
“Carina? Amico, di’ le cose come stanno: quella è una bomba!”
Teddy ridacchiò. “D’accordo.
D’accordo.” Quando il sorriso svanì dalle sue labbra, lanciò uno sguardo mesto nella
direzione di una ragazza travestita da fata che rideva assieme ad un ragazzo
col costume da vampiro. La mano di lui era appoggiata sulla schiena di lei. Un
po’ troppo in basso per essere considerato appropriato, rifletté tra sé Teddy, corrucciandosi.
“Ehi, Ted…” lo richiamò l’amico.
“Ascolta: Grace ormai sta con lui, devi fartene una
ragione. Dovresti guardarti intorno, divertirti un po’ e non pensare a lei.”
“Più facile dirlo che farlo…” borbottò.
Ethan scoccò un’occhiata alla giovane
in abito color avorio, che stava pian piano raccogliendo l’attenzione di gran
parte dei ragazzi presenti in sala. Un sorriso furbesco gli distese le labbra.
“Non sono d’accordo. Anzi, potresti cominciare subito con l’invitare quell’adorabile Principessina a ballare con te…”
“Ma se non so nemmeno chi è!” protestò.
“Questo rende il tutto più intrigante…” disse l’amico con
voce maliziosa. Di fronte all’occhiata eloquente di Teddy,
Ethan sbuffò. “Se vai a chiederle di ballare, puoi
anche chiederle come si chiama, no?”
Il giovane Metamorfomago cambiò
peso da un piede all’altro, a disagio. “Non so se è il caso…”
“Per Merlino, Lupin! Smettila
una volta tanto di fare il bravo ragazzo e buttati nella mischia!”
“Vorrei ricordarti che sono Caposcuola.”
“Io non vedo distintivi appuntati sul tuo costume da…” Ethan si fermò per scrutare perplesso il costume
multicolore dell’amico. “Da che cos’è che hai detto che ti sei travestito?”
“Da Arlecchino, Ethan. Una
maschera italiana.”
“Beh, quella roba lì. Vai a divertirti! È il nostro ultimo
anno: se non ci divertiamo ora, quando?”
Teddy sbirciò la Principessa:
effettivamente era molto carina. No, era più che carina: era bella. E sembrava
anche infastidita dalle avances di un Grifondoro del quinto anno… Forse poteva andare ad aiutarla…
“Va bene, vado a fare un tentativo.”
“Non devi tentare.” lo corresse Ethan. “Devi andare a segno.”
Teddy alzò gli occhi al cielo e
ridacchiò. “Okay, okay…”
“Se vuoi posso andare a prenderti un Succo di Zucca o una Burrobirra…”
“Non ho sete. Grazie.”
Ma dov’era finita Tiana?, si chiese Victoire, resistendo
all’impulso di dire chiaro e tondo a quell’appiccicoso
di BraydenKnight di
levarsi dalle scatole.
“Mio padre è il Presidente dell’azienda di catering che ha fornito le cibarie.”la informò Brayden,
incrociando le braccia sulla redingote del costume da damerino settecentesco.
Tirò verso l’alto gli angoli della bocca, socchiudendo
lievemente gli occhi. “Ma davvero?” commentò, assai poco interessata.
“Già.” proseguì lui, senza
accorgersi di nulla. “Abbiamo una casa in Normandia. Ti andrebbe di venirci per
Pasqua?” le propose, di punto in bianco.
Lei boccheggiò un attimo per la sorpresa, chiedendosi se
fosse stato assegnato a Grifondoro per il coraggio di
fare certi inviti. “Scusa, ma non sai nemmeno chi sono…” ragionò.
Il ragazzo scrollò le spalle. “Sento che c’è una certa
alchimia tra noi…” le spiegò, abbassando la voce di un’ottava, sperando di
farla risultare più sensuale.
Le perfettamente arcuate sopracciglia della ragazza
scattarono verso l’alto e, a quel punto, Victoire si
domandò se: a) avesse a che fare con un idiota; b) il suddetto idiota
appartenesse alla grande specie degli idioti colossali o c) avesse
inavvertitamente attivato il Sortilegio Incantante che maman le aveva insegnato. La
magia delle Veele, insomma.
Dopo il primo disastroso utilizzo della magia delle sue
antenate (Bobby D. non le aveva dato tregua per
giorni e ancora oggi, se le capitava di passare nei pressi del vecchio parco
giochi, le venivano i brividi al ricordo), aveva giurato di non fare più
affidamento su quello stupido trucco. Se qualcuno (TeddyTeddyTeddy) l’avesse mai
voluta, sarebbe stato perché era una ragazza intelligente e carina, non a causa
di uno sciocco sortilegio.
Fissò con commiserazione il patetico essere che aveva di
fronte e si preparò a porre fine a quella pantomima. “Ascolta, forse c’è
alchimia nell’aria, ma di certo non tra noi due.”sentenziò secca. “Ci sono tante altre Principesse a questa
festa: perché non provi con loro, mm?”
Brayden sbatté le palpebre, stordito da
un tanto schietto rifiuto. Poi emise un verso incredulo. “Dovresti imparare ad
essere più gentile.”
“E tu a non importunare le ragazze che non conosci.”ribatté pronta Victoire, dandogli definitivamente le spalle e scoprendo
così dove era andata a finire Tiana: nella pista da
ballo, tra le braccia di Stair, il Serpeverde del loro anno per il quale aveva una bella
cotta…
Hai capito?, si disse con un po’ di
amarezza. Lei sì che sapeva ottenere ciò che voleva. E senza perdere tempo.
Sorrise, nonostante tutto, felice per l’amica che, a
giudicare da come la guardava il ragazzo, aveva fatto decisamente colpo. E
sperò che prima o poi anche Teddy la guardasse in
quel modo speciale…
“Ero venuto per salvare una Principessa in pericolo, ma a
quanto pare la Principessa
si è salvata da sola.”
Victoire si voltò di scatto, sgranando gli
occhioni azzurri nel vedere proprio TeddyLupin, in piedi di fronte a
lei, travestito da Arlecchino, che le sorrideva divertito. Deglutì nel notare
come il ciuffo color cobalto gli ricadesse sulla fronte, abbastanza lungo da
far risaltare gli occhi grigio cupo, che la guardavano con uno sguardo che non
gli aveva mai visto. Come se la vedesse
sul serio. Come se avesse finalmente realizzato che
anche lei era una ragazza…
Di fronte all’espressione sorpresa della Principessina, Teddy sentì il coraggio scemare. Mise le mani avanti. “Ehm…
Non ci sto provando, è solo che sono Caposcuola e ho pensato che fossi nei guai
e… uhm…” si impappinò, come sempre quando era da solo con una ragazza. “Beh,
visto che è tutto a posto, me ne vado. Ciao.” Si voltò e si diede dell’idiota
per la figura barbina che aveva appena fatto: da quando dava retta a quell’imbecille di Ethan? Forse
aveva bevuto troppo Idromele quella sera…
“Aspetta!” Lo fermò trattenendolo per una manica.
Stavolta si girò lui con espressione stupita. La Principessina
abbassò immediatamente lo sguardo quando i loro occhi
si incrociarono e Teddy vide il rossore salirle dal
collo fino alle gote, seminascoste dal pizzo della maschera.
“Sei… uhm… stato gentile. Grazie.” mormorò
talmente a bassa voce che quasi Teddy non la sentì.
“Di niente.”
Per un lunghissimo minuto non si dissero niente. Teddy lo passò a mordersi l’interno della guancia,
dibattendo con se stesso se chiederle o meno di
ballare. In fondo, l’aveva avvicinata per quello, no? Si umettò le labbra,
secche per il nervosismo, e poi li vide. Grace ed il
suo ragazzo che ballavano proprio nel mezzo della pista. E la gelosia gli fece
ritrovare la voce.
“Ti va di ballare?” Gli occhi azzurri della Principessina
lo scrutarono dubbiosi. E a lui sembrò di averli già visti. Aggrottò la fronte,
tentando di ricordare. “Ma ci conosciamo?”
Sulle labbra di lei si disegnò un sorrisetto
furbo. Anche quello gli sembrò familiare. “Forse…” rispose enigmatica. Gli si
avvicinò. “Comunque, sì, mi va di ballare.”
Non l’aveva riconosciuta! Certo, tra maschera ed mal di gola che le aveva arrochito la voce non era
proprio facile… Non sapeva se esserne contenta od offesa. Decise che ci avrebbe
pensato dopo, mentre lo seguiva tra coppiette di studenti che si scatenavano al
ritmo di una canzone pop. Teddy si fermò e si voltò
verso di lei, cominciando a muoversi a tempo con la musica.
“Sono bravi, eh? I WickedBoys, intendo.”
“Li adoro.” confessòVictoire.
In quel momento, il ritmo da sfrenato che era si fece più
rilassato. Le coppie si strinsero di più in un abbraccio dondolante.
Victoire guardò Teddy
speranzosa, ma lo sguardo del ragazzo era attirato da qualcosa oltre le sue
spalle. Lanciò anche lei uno sguardo in quella direzione e si lasciò andare ad
un sorriso amaro. Ma certo, chi altri poteva catturare i suoi occhi se non GraceSommers? Gli mise una mano
sul braccio per riguadagnare l’attenzione perduta e tentò di ignorare la
capriola che fece il suo stomaco nel percepire il calore della sua pelle al di
sotto della stoffa. “Beh, grazie per il ballo. Torno dalla mia amica.” Una
bugia, perché suddetta amica stava ancora ballando con AbelStair, ma non c’era più motivo di stare lì con lui.
“Aspetta.” la richiamò Teddy
stavolta. “Ti va di ballare anche questa canzone?” Aveva le guance un pochino
rosse quando glielo chiese e Victoire lo trovò
adorabile. “Cioè, se non ti va, non c’è problema, ma
visto che siamo qui…”
“Dici sul serio?”
Teddy annuì ed aprì le braccia. “Ti
va?”
“Sì.” risposeVictoire,
scivolando nel suo abbraccio con il cuore che le frullava nel petto come le ali
di un uccellino in gabbia. Che parve volare libero nel cielo
quando le mani calde di Teddy le circondarono
la vita.
Ma che stava facendo?, gli
gridava la sua mente. Era ridicolo ballare con una di cui non conosceva nemmeno
il nome quandoGrace era lì
a due passi! Gli occhi di Teddy continuavano a
cercare il volto di Grace tra la folla di coppiette e
quando la vide appoggiarlo sul petto di quel dannato Tassorosso,
si assottigliarono di rabbia.
Sentì la
Principessina trattenere il fiato: senza accorgersene l’aveva
attirata in un abbraccio più stretto. Aumentò la distanza tra loro. “Scusami.”
“No, non fa niente.” Lei era nuovamente arrossita e Teddy pensò che gli sarebbe piaciuto vedere il suo viso per
intero. La Principessina
alzò lo sguardo e lo fissò dritto negli occhi. “Secondo me, la Sommers
sta sbagliando in pieno: Adams è un cretino.”
Quelle parole lo sorpresero. “Sei amica
di Grace?”
Lei fece una smorfia disgustata. “Assolutamente no!”
Teddy ridacchiò di fronte a quella reazione.
“E allora come mai la conosci?”
“Così…” rispose la Principessina,
facendo spallucce.
“Sai, quando l’ho conosciuta, mi ha tirato del Succo di
Zucca in faccia. Eravamo sull’Espresso ed è stato un colpo di fulmine. Ma non
sono mai riuscito a dirle quanto mi piaccia.” le confidò Teddy, cercando ancora
una volta la testa bionda di Grace. Sospirò. “Ed ora
è troppo tardi…”
Lei rimase in silenzio. “Dovresti… provare lo stesso. A
dirle quello che provi, intendo.” disse, come se le
costasse molta fatica.
Teddy scosse la testa. “Ci ho pensato,
ma lei è felice con lui e non voglio rovinare la nostra amicizia.”
“Quindi tu credi che, se la persona a
cui tieni è innamorata di un’altra, non si debba dar voce al proprio
cuore?” domandò la
Principessina, con una voce strana, come sul punto di
rompersi.
“No, bisogna aspettare. Quando la persona a cui tieni sarà pronta, allora potrai parlare.”
“E se non fosse mai pronta?”
Teddy guardò la ragazza che aveva tra
le braccia: aveva la testa lievemente chinata in avanti in una posa di
sconforto. “Parli per esperienza personale? Ti piace un ragazzo a cui piace un’altra?” le chiese con voce gentile.
Lei annuì debolmente.
“Lascialo perdere: è un idiota! Come fa a non accorgersi
di una ragazza carina come te?” le disse per consolarla.
“Me lo chiedo anch’io, sai?” replicò la Principessina con un
sorriso triste.
Teddy provò una strana tenerezza e la
strinse un pochino di più. Le prese una ciocca di capelli e la carezzò con il
pollice. “Capelli verdi per una principessa, mm? Una scelta originale.” commentò con un sorriso.
“Non ti piacciono?” chiese lei con una vocina piccola piccola, che per un attimo
gli parve conosciuta.
“Scherzi? Il verde è uno dei miei colori preferiti!” Il cobalto
dei suoi capelli si trasformò in verde foresta. “Ecco, così siamo intonati.” le sorrise più ampiamente, guadagnandosi come ricompensa una
risata da parte di lei. Ancora una volta estremamente familiare. Chinò il viso
verso di lei, percependo il profumo dei suoi capelli e della sua pelle. “Mm…
Buono…” mormorò, chiudendo gli occhi, senza accorgersene. “Hai un buon
profumo…”
La sentì irrigidirsi nel suo abbraccio sempre più stretto.
“G-Grazie…” balbettò lei, ormai con il volto in fiamme.
Arrossì anche Teddy,
accorgendosi della situazione imbarazzante e ripristinando la debita distanza
tra loro. “Scusami ancora. Non so che mi prenda stasera.”
La Principessina abbassò lo sguardo con un
sorriso. “Non fa niente.”
“Senti, non riesco a fare a meno di pensarci: sono sicuro
di conoscerti, ma non riesco ad inquadrarti. Qual è il tuo nome?” domandò Teddy, dopo qualche istante di silenzio. La canzone era
giunta alla sua conclusione ed i due si erano separati.
“Non mi hai riconosciuta?” domandò lei, guardando la mano
di Teddy che ancora teneva la propria con occhi
tristi.
Lui si strinse nelle spalle. “No, mi spiace.”
La Principessina sospirò e portò lentamente la
mano libera al volto. Esitò un attimo prima di
scostare la maschera dal viso…
“Victoire?!?”
Victoire chiuse gli occhi, incapace di
sostenere l’espressione sconvolta che si era dipinta sul viso di Teddy. Congiunse le mani al petto (lui aveva prontamente
lasciato quella che stava stringendo fino a poco prima), aspettando il
verdetto.
“Victoire?!?”
ripeté Teddy, guardandola come se le fosse cresciuta
una seconda testa. I capelli tornarono color cobalto, mentre lui vi infilava le
lunghe dita affusolate.
“Ehm… Sorpresa!” sorrise debolmente lei.
“Ma che sorpresa!” esclamò lui, arrabbiato. “Sei impazzita?! Perché non me l’hai detto subito
che eri tu?” Arrossì violentemente quando intercettò i suoi occhi e puntò i
propri ai suoi piedi. “Oddio! Non riesco neanche a guardarti in faccia, ora!”
“Ora?!” Un moto di rabbia le contrasse il volto. “Di’ la verità,
Teddy: tu non mi hai mai guardata
prima d’ora! È per questo che non mi hai riconosciuta! È per questo che non hai
mai capito niente!” alzò la voce talmente tanto che tossì, irritandosi la gola e
facendosi venire le lacrime agli occhi. “È stato davvero così disgustoso
ballare con me? È perché non sono Grace? O sono
proprio io che non vado bene? Cosa c’è che non va in me, eh, Teddy? È un qualcosa di specifico o è tutto l’insieme?”
Aveva il fiatone e le guance in fiamme, ma non aveva intenzione di fermarsi.
“Anzi, no: non rispondere. Non lo voglio sapere. Non ti darò mai più fastidio,
di questo puoi starne certo!” disse, voltandosi giusto prima che le lacrime
cominciassero a scivolare sul suo volto, disegnando scie fresche sulle guance
ardenti. Spiccò una breve corsa, nonostante i tacchi, spingendo con forza la
porta, lasciando una sala piena di gente basita.
Teddy boccheggiò imbarazzato, stupito,
confuso, arrabbiato. Erano talmente tanti i sentimenti che provava in quel
momento che non riusciva nemmeno a distinguerli. Vide la StregaBabbana
lanciargli uno sguardo carico di rimprovero e correre fuori
dalla Sala Grande. Ma certo! Era TianaWright! Come aveva fatto a non riconoscerla?
Come aveva fatto a non riconoscere Victoire,
piuttosto. Perdiana, era cresciuto assieme a lei!
“Ehi, amico. Tutto bene?” gli chiese Ethan,
mettendogli una mano sulla spalla.
“No. Non va per niente bene…” rispose lui, ancora
stordito. “Io non avevo capito che era lei… Non ci avevo nemmeno pensato…”
“Perché sei un imbecille, Lupin.”
si intromise TiberiusHaggard, spostandosi la benda da pirata dall’occhio per
guardarlo meglio. “La Weasley ha una cotta per te da una vita.
Gliel’ho sempre detto che sprecava il suo tempo dietro ad un perdente come te…”
“Ma che stai dicendo?!Victoire non ha una cotta per me!” protestò Teddy, nascondendo dietro la rabbia la confusione.
Haggard sbatté le palpebre e si concesse
un sorrisetto. “Fantastico! Sei più
stupido di quanto pensassi!”
Teddy strinse i pugni. “Haggard, non ti conviene infastidirmi ora…” sibilò
minaccioso.
“D’accordo. Perdono.” sghignazzò
l’altro, alzando le mani. “Però, permettimi di darti un consiglio: io non mi
lascerei scappare la Weasley per una comela Sommers.”
Gli lanciò un’occhiata maliziosa. “Comunque, se la vuoi lasciar
perdere, a me sta bene. È dall’anno scorso che tento di uscire con lei: forse
con te fuori dalle scatole mi dirà finalmente di sì.”
“Non ci provare nemmeno ad avvicinarti a lei! È ancora
piccola!” ringhiò Teddy.
“Ehi, sveglia! Ha quasi sedici annii! Ed è una gran
bella…”
Teddy assottigliò gli occhi. “Non
osare.”
Haggard sospirò, rimettendosi a posto la
benda. “Come vuoi. Ma ricordati quello che ho detto.” disse,
facendosi largo tra gli studenti che avevano smesso di parlottare ed avevano
ripreso a ballare.
“So che lo ritieni un deficiente,”
parlò Ethan “però in questo caso ha ragione: Victoire è una ragazza e pure molto bella. Grace non…”
“Grace non c’entra.” lo interruppe Teddy, che stava
ancora guardando male Haggard. “Per me Victoire è come una sorella. Punto. Non ci potrà mai essere
niente di più che affetto tra me e lei.” affermò con
più forza del dovuto, col risultato che sembrava voler convincere soprattutto
se stesso.
Ethan gli batté sulla spalla in segno
di comprensione.
Teddy sospirò. “Andiamo: ho bisogno di
bere…” disse, sperando che l’alcool sfumasse l’intensità di quel turbinio di
emozioni…
Victoire tirò su col naso, tamponandosi
gli occhi gonfi e rossi. “Mi dispiace, ti ho rovinato la serata…”
“Non dire stupidaggini.” la
ammonì Tiana, passandole un braccio attorno alle
spalle. Victoire si asciugò altre due lacrime
sfuggite al suo controllo. Tiana si imbronciò. “Se
becco Teddy…! È un idiota insensibile come tutti i
maschi a questo mondo!”
“Anche Stair?” domandò Victoire.
Tiana arrossì. “Come tutti i maschi a
parte lui.” si corresse, facendola sorridere per un
attimo.
Victoire tirò ancora su col naso, mentre
un nuovo fiotto di lacrime cadeva dai suoi occhi. “Volevo solo che per una
volta guardasse me, invece che Grace. E guarda che
cosa è successo…” singhiozzò.
“Su, non fare così. Non si merita le tue lacrime.” le sussurrò l’amica, abbracciandola e cullandola dolcemente.
“Hai ragione, ma non riesco a smettere…” gemette,
aggrappandosi all’altra disperatamente, mentre il suo cuore spezzato scandiva
il ritmo di un dolore sordo che non l’avrebbe abbandonata tanto presto.
Commenti:
Teddy è un po’ tonto… Chissà da chi ha
preso, eh? Mannaggia a questi padrini…
Scusate, capitolo un po’ cliché. Spero che mi perdonerete.
Un grazie speciale a tutti coloro che mi hanno lasciato
una recensione:
NIKKITH: Spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto! Fammi sapere! ^_^
SORELLINADOLCE: Eh, penso che ora Teddy si sia accorto di Vic, tu
che ne dici?^^ Spero che continuerai a seguirmi per vedere come va a finire!
SIJAY: Sono contenta che continui a
seguirmi!^_^ Fammi sapere cosa ne pensi di quest’ultimo!
FREDDYMERCURY: Wow, non pensavo saresti riuscita
a farmi arrossire più delle altre volte! ^//^ Sei troppo
gentile! E mi hai messo anche un po’ di ansia (no, sto scherzando!^^)!
In questo capitolo c’è quel pizzico di sana tragedia di cui parlavi. Fammi
sapere cosa ne pensi: il tuo giudizio è importante!
RONNINA94: Vic ti ringrazia: mi ha detto che la prossima volta che dovrà picchiare
qualcuno, ti farà sapere. Però sembra che Haggard in questo capitolo
sia stato piuttosto utile a Teddy, no? Magari
stavolta non lo schiaffeggiamo… ^^ Che ne pensi di quest’ultimo capitolo? Fammi
sapere!
FRANCY_MALFOY: Grazie mille per aver inserito la fic tra i preferiti! Molto gentile! Dammi il tuo giudizio
anche su questo capitolo! ^_^
NINNY: Eh, anche a me sta antipatico Haggard, ma in questo capitolo ha fatto un commento
opportuno! Tu cosa dici? Vic è stata un bel peperino
anche qui, eh? ^_^ Dimmi cosa ne pensi!
TSUYUKO: Certo che non è mai troppo tardi!
^^ Anzi, grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto! ^//^ Sono molto
contenta che ti piacciano sia Teddy che Victoire. Davvero ti sei innamorata di Teddy?
Wow! Glielo farò sapere! ^_^ Tu, invece, fammi sapere cosa ne pensi anche di
quest’ultimo capitolo!
MISS NINA: Wow! Quanti complimenti! Sono
contenta che anche a te piaccia il mio Teddy!^_^ Una
mia amica vorrebbe che scrivessi altri dieci capitolo
su Teddy e Victoire, ma non
so se riuscirà a convincermi… non ti resta che fare il tifo per lei!^^
Comunque, vorrei sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo!
ALEMALFOY: Eh,
già: Vicky è troppo cotta. Ma qui ha perso un po’ le
staffe… Vedremo che effetto avrà su Teddy: riuscirà finalmente
a togliersi le fette di salame dagli occhi?! ^_^ Fammi
sapere cosa ne pensi!
GINNY36: Accipicchia! Ho visto la tua recensione quando stavo per aggiornare! Grazie mille come al solito! Sei sempre troppo gentile! Grazie per aver letto
anche se sei in periodo esami! (Anch’io, purtroppo…
-_-) Teddy purtroppo ha preso tutto dal suo padrino,
ma qui Victoire gli sbatte in faccia la realtà:
chissà se finalmente sarà graziato da un lampo di comprensione? Ma sì, non
disperiamo! Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo, eh?
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: Sabato 28
giugno (scusate: l’altra volta ho scritto la data sbagliata! -_-‘)
Grazie anche a tutti i lettori e a chi ha messo la fic tra i preferiti!
Il vostro giudizio è importante! Fatemi sapere dove posso
migliorare!
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Tanti auguri a
Ginny36
Pancakes
Un timido raggio di sole si intrufolò tra le persiane
della stanza al secondo piano del piccolo cottage sul
limitare dell’oceano. Tracciò un polveroso percorso luminoso, colpendo i grossi
tomi aperti sulla scrivania, i calamai pieni di inchiostri di vari colori, le
piume d’oca ben temperate, le cornici delle foto (i cui occupanti
sonnecchiavano cullati dal rumore delle onde), i dieci
morbidi peluche che riposavano accanto ad altrettanti libri nel grande
letto, dove solo una testa rossa si intravedeva tra il groviglio di coperte. Il
raggio arrestò la sua corsa proprio sul cuscino, illuminando di dorata gloria
il rosso di quella chioma scompigliata.
Quando si aprirono, anche due grandi occhi turchesi vennero investiti da cotanto fulgore. Ma la proprietaria dei
suddetti non ne apprezzò la fulgente bellezza.
“Ma porc…!” imprecò tra i denti Victoire, portando una mano a coprire gli occhi. Si era
dimenticata di chiudere bene le imposte la sera precedente! Con un grugnito
assai poco femminile si mise a sedere, facendo cadere due dei volumi che stava
studiando prima di addormentarsi. “Oh, perfetto!” mugugnò, lanciando le gambe
al di là del bordo del letto e rimanendo seduta in quella posizione per un
minuto abbondante, lottando contro le palpebre che minacciavano di richiudersi.
Nascondendo un enorme sbadiglio dietro una mano curata, Victoire si alzò stancamente e raccolse i volumi caduti,
facendosi andare il sangue alla testa. Per un attimo vide nero e dovette
appoggiarsi alla scrivania per non cadere. Passato il giramento di testa, si
diresse a passi sonnolenti verso la porta della sua stanza, con il chiaro
intento di raggiungere il bagno.
Ma non appena la sua mano si appoggiò sulla maniglia e si
aprì uno spiraglio sul corridoio ricoperto da una morbida moquette bordeaux, la
sua mente elaborò un’informazione che fece passare in secondo piano la
precedente destinazione.
Nell’aria c’era odore di pancakes.
Ora, se qualcuno di voi signori non sapesse che cosa sono
i pancakes, l’arcano è presto svelato: si tratta di
un dolce mattutino, simile alle francesi crêpes, ma
dal diametro più piccolo e formato dal sovrapporsi di tanti deliziosi dischi
spruzzati di zucchero a velo, da accompagnarsi con una qual si voglia
confettura, del miele od un americanissimo sciroppo d’acero.
Victoire li adorava, ma quando aveva
proposto a mamandi prepararli a colazione, lei aveva
storto il naso, decantando le qualità di croissant
e yogurt bianco.
Quindi, quel delizioso profumo di pancakes
la incuriosì non poco.
Che maman
avesse deciso di farle una sorpresa per il suo diciassettesimo compleanno? Per
una data così importante si poteva certo fare uno strappo alla regola, si
disse. Scese le scale di corsa, con un sorriso che andava da un orecchio
all’altro, già pregustando il delizioso spuntino.
Però…
Giunta in prossimità della cucina, ancora non sentiva
nessuna di quelle romantiche canzoncine francesi che mamanamava tanto canticchiare mentre si affaccendava
ai fornelli.
Corrucciò le belle sopracciglia. Che fosse venuta Nonna Molly? Ma no, quando cucinava lei amava il sottofondo della
radio, mentre dalla cucina provenivano soltanto rumori di stoviglie.
Avanzò di un altro passo, più cauta. Poteva essere zia Ginny? Scartò anche quell’ipotesi:
sapeva che lei e zia Hermione erano alla Tana,
occupate a prepararle quella festa a sorpresa, di cui aveva sentito bisbigliare
qualche tempo prima.
Ma allora chi poteva essere?
Suo padre sicuramente no: maman non gli permetteva di
avvicinarsi ai fornelli, a causa di qualcosa che aveva a che fare con la loro
luna di miele ed un soufflé esplosivo…
Dominique o Louis?
Sarebbe stato alquanto strano: l’unica che si dilettava di tanto in tanto in
cucina era lei.
Fu a quel punto che se ne rese conto: a parte
l’acciottolio delle padelle, la casa era silenziosa. Troppo. Solitamente,
quando tutta la famiglia era riunita per la colazione, il piccolo cottage era
tutto fuorché silenzioso. Dov’erano le canzoncine di maman e la voce calda di papà? Ed
i litigi tra Dominique e Louis
per i cereali?
Il suo corpo si irrigidì per la tensione, mentre a fior di
labbra pronunciava: “Accio bacchetta…”
Un altro passo ancora e cominciò a sentire dei passi in
cucina. Passi estranei, che non appartenevano alla sua quotidianità.
Deglutì. Ancora un passo.
Ora era davanti alla porta a vetri della cucina ed
intravedeva la sagoma sfocata di qualcuno, un uomo, un intruso, che andava
avanti ed indietro dalla tavola ai fornelli.
Si accorse di stare tremando per la tensione. Strinse più
forte la bacchetta tra le dita improvvisamente sudate ed appoggiò l’altra mano
sulla maniglia della porta.
Vedeva già i titoli sul Profeta: ‘Giovane strega scomparsa nel difendere
la propria casa il giorno in cui raggiunge la maggiore età’,
‘Così giovane e così coraggiosa, dicono i familiari’…
Prese un gran respiro, intimandosi di restare calma. Poi,
contò fino a tre ed aprì all’improvviso la porta, con un tale impeto che questa
si schiantò contro il muro, quasi coprendo l’incantesimo urlato da Victoire.
“PetrificusTotalus!”
L’estraneo, voltatosi a guardarla, si irrigidì
immediatamente e cadde di lato, mentre il piatto che teneva in mano si ruppe in
mille pezzi che giunsero anche vicino ai piedi nudi di Victoire.
Con il cuore che ancora batteva all’impazzata per
l’adrenalina, Victoire distolse l’attenzione dalla
porcellana frantumata e si concentrò sull’identità dell’intruso. Le bastò
intravedere il colore dei capelli per rimanere a bocca aperta per lo stupore.
“Teddy?!”
esclamò. “Oh, Santo Cielo! Relascio!” Lo aiutò a rimettersi in piedi. “Tutto bene? Mi
dispiace tanto!”
Teddy si toccò una spalla con una
smorfia dolorante. “Beh, almeno sappiamo che in caso di pericolo hai i riflessi
pronti.”disse, guardandola
con un sorrisetto.
Per qualche motivo, la sua espressione serena la irritò.
“È colpa tua: entrare così senza dire niente! Mi hai spaventata a morte!” si
giustificò, imbronciandosi. “Credevo fossi un ladro o un feticista di padelle
o… Perché stai ridendo?” chiese, scontrosa.
“Niente, mi è piaciuta l’idea del feticista.”ridacchiòTeddy,
con le spalle che sussultavano.
Victoire si sforzò di piegare verso il
basso gli angoli delle labbra, ma quelli disubbidirono alla sua volontà e si
ritrovò a ricambiare il sorrisetto del ragazzo. Pensò
all’ironia della sorte: era da più di un anno che si sforzava di evitarlo come
la peste ed ora, eccolo lì, in piedi di fronte a lei, sgattaiolato chissà come
nella sua cucina per preparare… Lo sguardo di Victoire
si posò su cosa aveva contenuto il piatto prima di
infrangersi a terra. “… pancakes?” mormorò sorpresa,
fissando Teddy con uno sguardo perso. Lui non rideva
più e sembrava imbarazzato. “Che cosa ci fai qui, Teddy?”
sussurrò.
Il ragazzo si strinse nelle spalle, senza guardarla negli
occhi. “Preparo la colazione.”
“Perché?”
“Perché volevo farti una sorpresa…”
Lo vide combattere contro il rossore che gli colorava le
guance e fissare ostinatamente le piastrelle del pavimento. Seppur in teoria
avrebbe dovuto avercela ancora con lui, le fece una tenerezza infinita e si
ritrovò a sorridere. “Beh, di certo la sorpresa ti è riuscita…” commentò, con
un tono divertito.
Teddy sollevò lo sguardo e fece un piccolo
sorriso obliquo. “Dammi un quarto d’ora ed anche la tua colazione sarà
riuscita.”
Victoire si ricordò solo in quell’istante di essere scesa in pigiama, senza essersi
pettinata né lavata i denti. Arrossì imbarazzata. “Sì,
io vado a darmi una sistemata: chissà che mostro che sono…!” esclamò, uscendo
dalla cucina con una risatina nervosa.
Salì le scale di corsa e si chiuse in bagno, correndo
immediatamente a specchiarsi. Sospirò disperata: era un disastro! I capelli
erano tutti scarmigliati, il pigiama era quello di taglio maschile, molto
comodo per dormire, ma assolutamente poco seducente, per non parlare delle
occhiaie che le erano venute per aver studiato fino a tardi!
Si lavò con cura e tentò di dare ai suoi capelli una piega
decente, ma quella mattina sembrava che ogni ciocca
fosse dotata di vita propria… Si infilò svelta in camera da letto, dove rimase
per cinque minuti davanti all’armadio, fissando i suoi vestiti, elucubrando i
migliori accostamenti.
Sapeva che era inutile mettersi in tiro per catturare
l’attenzione di Teddy (non l’avrebbe guardata in quel
modo nemmeno se si fosse messa a danzare nuda di fronte a lui),
ma gli insegnamenti di maman erano radicati troppo a fondo per poter essere elusi.
Cinque minuti dopo varcava la soglia della sua camera, con
indosso un jeans ed una camicetta ed i capelli
raccolti in una coda, per tagliare la testa al toro. Nell’aria c’era di nuovo
quel delizioso odore di pancakes e lei chiuse gli
occhi, lasciandosi guidare dall’olfatto.
Entrò in cucina e stavolta non si spaventò nel vedere Teddy affaccendato ai fornelli. Anzi. Una piacevole
sensazione di calore le inondò il petto. “Buongiorno.” lo
salutò, come se soltanto pochi minuti prima non lo avesse scambiato per un
intruso e pietrificato. Come se non fossero passati trecentosettantanove giorni
(ebbene, sì: li aveva contati) dall’ultima volta che si erano parlati.
Lui le lanciò un’occhiata da sopra la spalla e, con un
sorrisino, le resse il gioco. “Buongiorno. Dormito bene?”
“Abbastanza.” Si sedette al tavolo, minuziosamente
apparecchiato ed ingentilito da un bel mazzo di fiori multicolori. “Wow. Hai
pensato proprio a tutto!” commentò, colpita.
Teddy si strinse nelle spalle e solo
allora Victoire notò che stava indossando il
grembiule rosa di sua madre. Si morse le labbra per non ridere.
Ma quando Teddy si voltò per
porgerle i pancakes, le sfuggì ugualmente una
risatina.
Lui si corrucciò. “Beh? Che c’è?”
domandò, confuso.
Scosse la testa, ridacchiando ancora. “No, niente. È che
hai messo il grembiule di mia madre…”
Teddy fissò il grembiule rosa confetto,
ornato da graziosi volant sulle spalline. Ed il rossore che gli infiammò le
guance contagiò anche le radici dei capelli. Tirò su col naso, tentando di
aggrapparsi all’ultimo briciolo di dignità rimasta. “È l’unico che ho trovato.”
Victoire si morse il labbro inferiore.
“Stai bene.” disse, ma gli occhi tradivano la risata
contenuta a stento. “Sul serio!”
“Ah, smettila!” la rimproverò Teddy,
ma anche lui aveva un tono divertito. Le porse il piatto dove troneggiava una
torre di pancakes, sormontati da una candelina
accesa. “Tieni. Tanti auguri.”
Di nuovo il calore la pervase e le fu impossibile
impedirsi di sorridere gioiosa. “Grazie, Teddy. Non
dovevi.” Prese il piatto e rimirò i dolci. “Sono meravigliosi.”
“Non esagerare!” si schernì lui, sedendosi sulla sedia
vicina dopo essersi tolto il grembiule. “So che ti piacciono e allora…” lasciò
cadere la frase, fissando Victoire con uno sguardo
intenso che lei non seppe decifrare. Poi si appoggiò allo schienale ed incrociò
le braccia al petto. “Che aspetti? Spegni quella candelina, no?”
Victoire spostò lo sguardo sulla piccola
fiamma che bruciava. Chiuse gli occhi, ma non espresse nessun desiderio: ciò
che desiderava di più non aveva possibilità di avverarsi, quindi era inutile
continuare a crogiolarsi in una vana speranza. Soffiò e guardò Teddy. Le stava sorridendo. Anche lei sorrise.
In fondo, si disse, poteva anche andare bene così: stargli
vicino, senza oltrepassare la linea, beandosi soltanto della sua compagnia.
Perché, e ora che gli era di nuovo di fronte se ne rendeva dolorosamente conto,
quell’anno senza di lui era stato un inferno.
“Hai espresso un desiderio?”
“No.” rispose sinceramente, con
solo un accenno di tristezza nella voce. “Ma in ogni caso non te l’avrei detto:
lo sai che se li dici ad alta voce non si avverano!” esclamò, addentando un
pezzetto di pancake. Gli occhi le brillarono. “Mmm…
Sono deliziosi, Teddy!” si complimentò, prendendone
subito un altro boccone.
“Davvero? Fammi assaggiare!” disse Teddy,
allungando una forchetta verso il piatto dei dolci.
Ma Victoire fu lesta ad
allontanarlo dalla sua portata. “Ah, no! Questi sono miei: fattene degli
altri!”
“Ma… Ma…” boccheggiò Teddy. “Sei
un’ingorda! Dammeli subito!” ordinò, tentando di arpionare i dolci con la
forchetta.
“Assolutamente no!” replicò Victoire,
schivando ogni affondo.
“Dai, un pezzetto!”
“No!”
“Ma, insomma, li ho fatti io!”
“Sono un regalo: non si chiedono indietro!”
“Golosastra dei miei stivali!” esclamò scherzosamente Teddy, alzandosi in piedi e prendendo Victoire
per un polso.
Lei lo fissò ad occhi spalancati. Com’era cresciuto
dall’ultima volta! Torreggiava su di lei, ancora seduta, e le sue spalle si
erano irrobustite da quella volta che avevano danzato abbracciati. Il ricordo
la fece arrossire.
Anche Teddy si rese conto della
vicinanza ed arrossì. “Scusa, io…!” Le lasciò in fretta il polso e fece un
balzo all’indietro, andando maldestramente a sbattere con il fianco contro
l’angolo del tavolo. Il suo grido di dolore spezzò la tensione che si era
creata.
Victoire scoppiò a ridere. “Sei proprio un
imbranato!”
“Non è vero!” protestò Teddy,
massaggiandosi la parte dolorante con il viso imbronciato.
Lei si limitò a sorridere di più, contagiando anche lui.
Victoire posò di nuovo il piatto sul
tavolo, più vicino aTeddy.
“Dai, prendi. Ma solo perché ti sei fatto male.”
“Oh, la ringrazio infinitamente della cortesia, signorina!”
commentò sarcastico, addentando finalmente la sua creazione. “Mm… Sono buoni
davvero!” esclamò, sorridendole ampiamente.
“Già!” concordò Victoire,
mangiandone un altro pezzetto. “Dovresti fare un corso da pasticciere, invece
che seguire quello per Auror!” scherzò. “Piuttosto,
come va? Il corso, intendo.”
Teddy tormentò con la forchetta
l’ultimo strato di pacakes. “Bene. Ethan ed io abbiamo già fatto qualche operazione sul campo
e nel dipartimento tutti hanno qualche aneddoto su mamma o papà da riferirmi…”
parlò con una voce strana, un po’ triste. Tirò su col naso ed incrociò
nuovamente lo sguardo di Victoire. “E tu? Come sta
andando il sesto anno?”
“Bene, anche se nell’ultimo periodo sono un po’ calata in
Trasfigurazione e la McGranitt mi sta col fiato sul collo:
dice che devo avere almeno Eccellente per poter fare la Guaritrice.”
“Ah! Non sapevo che avessi scelto di entrare al San
Mungo!” disse Teddy, sorpreso.
Lei si strinse nelle spalle, imbarazzata. “Beh, sai che
sono un topo da biblioteca, no? Mi ci vedi nei panni di un Auror?”
Rise. “Probabilmente finirei per farmi Schiantare prima di poter alzare la
bacchetta!”
“A giudicare da come mi hai pietrificato prima, non direi
proprio.”sorrise lui.
Victoire si mordicchiò un labbro, imbarazzata.
“Scusami ancora.” Giocherellò a punzecchiare con la forchetta l’ultimo pancake
rimasto. “Ma come mai sei venuto? Insomma, so che i miei non sono in casa
perché mi stanno preparando una festa a sorpresa a casa dei nonni… Potevamo
vederci lì, no?”
Teddy scostò lo sguardo. “Non pensavo
di essere invitato.” rivelò, dopo qualche attimo di
silenzio.
“Perché no?” chiese Victoire,
innocentemente.
Lui le rivolse uno sguardo serio, che la fece tremare
interiormente. “Perché mi hai evitato per tutto questo tempo?”
“N-Non ti ho evitato!” mentì, colta di sorpresa.
Teddy le lanciò un’occhiata eloquente.
Poi sospirò. “Senti, mi dispiace per averti trattato male quella sera al Ballo.
Mi hai colto di sorpresa ed ho reagito in modo eccessivo.”
La vide rimanere a bocca aperta per lo stupore. “Avrei voluto chiederti scusa prima, ma ogni volta che ti scorgevo, sparivi subito. E poi
è finito l’ultimo anno e ho cominciato il corso e non ho più avuto modo di
vederti.” Abbassò lo sguardo, arrossendo lievemente.
“Mi sei mancata…” confessò.
Victoire sentì il cuore accelerare i
battiti e le guance ardere di felicità. “Anche tu…” mormorò, fissandosi
timidamente le mani.
Teddy la guardò sorpreso e le sorrise
quando la vide lanciargli un’occhiatina di sottecchi. “Sono perdonato, allora?
Amici come prima?”
Amici? Erano mai stati amici?, si
domandò Victoire. “Certo. Amici.” rispose
con un sorriso, perché, in fondo, stargli vicino era l’unica cosa che
importava.
“Okay. Allora, da amico, posso farti una domanda?” chiese Teddy, guardandola nuovamente con una strana espressione.
Si schiarì la voce, forse in imbarazzo. “Sei… Sei uscita
con Haggard?”
Victoire sbatté le palpebre, incredula.
“Con Haggard? Ma sei impazzito?”
Teddy sospirò di sollievo. “Meno male!
Ah, lo sapevo che quel cretino lo diceva solo per dare aria alla bocca! Non sai
quanto mi ha fatto arrabbiare, poi, quando ha detto che mi aveva fregato la ragaz-” si bloccò, arrossendo. Farfugliò qualcosa che lei
non comprese, troppo occupata a tenere a bada il proprio rossore. “Beh,
insomma, sono contento che non sei uscita con quel
deficiente. E, uhm, conoscerò il tuo vero
ragazzo alla festa di oggi pomeriggio?” chiese, fingendo di trovare
interessante il soffitto.
Lei rimase a bocca aperta. TeddyLupin le stava veramente chiedendo se si vedeva con qualcuno? Senza essere vista si pizzicò un
braccio. No, non stava sognando. “Non ho un ragazzo, Teddy.”
rispose ancora stupita.
“Davvero?” esclamò lui, lasciandosi scappare un sorriso
che prontamente nascose. “Cioè, volevo dire: mi dispiace.” disse
con un tono di voce che era tutto tranne che dispiaciuto. Si alzò in piedi con
grande energia. “Beh, ti avevo portato un regalo, ma,
visto che sono invitato alla tua festa, te lo darò più tardi.” Sorrise un
sorriso che non gli aveva mai visto sul volto, se non quando si trovava nelle
vicinanze di GraceSommers.
“Allora, ci vediamo dopo, okay?” esclamò, avviandosi verso il contenitore della
Metropolvere e prendendone una bella manciata.
“Sì, d’accordo.” risposeVictoire, perplessa dal suo comportamento.
“Ah, e se hai bisogno per Trasfigurazione, ti posso dare
una mano io!” Teddy sorrise ancora più luminosamente
e venne risucchiato dalle fiamme verdi, dopo aver
pronunciato l’indirizzo della casa dello zio Harry.
La cucina tornò silenziosa.
Victoire fissò confusa i resti del suo
pancake. Che cosa diamine era appena successo?, si
chiese. Sperò che Tiana avesse la risposta, perché
lei non ci aveva capito granché…
Commenti:
Piccola spiegazione: Victoire è nata il 2 maggio, anniversario
della sconfitta di Voldemort (per questo motivo si
chiama Victoire, “vittoria”). Ho presunto che per il
mondo magico sia diventata una data così importante da
farla diventare una festa (tipo il 25 aprile a casa nostra) e che gli studenti
possano tornare a casa per festeggiare con i parenti. Per questo il capitolo è
ambientato a Villa Conchiglia.
E ora, lasciatemi dire una cosa:
WOW! Vi siete proprio scatenate nelle recensioni contro Teddy!^^
W la solidarietà femminile! Però, povero il mio cucciolotto:
me l’avete distrutto e minacciato di morte! Lui è un po’ lento, ma alla fine ci
arriva…^^ Sapete che si è nascosto sotto al letto e non voleva più uscirne per
paura di essere linciato per strada?!?
A parte gli scherzi, permettetemi
di spezzare una lancia nei confronti di Ted: è figlio
unico e il suo unico parente rimasto in vita è la nonna materna (in teoria ci
sarebbero anche i Malfoy, ma non credo che i rapporti
tra Andromeda e Narcissa
siano rosei): quindi ha sempre bramato la compagnia di altri bimbi. Il suo padrino lo ha portato
spesso alla Tana (e più avanti lo inviterà a cena quattro volte alla settimana!^^), per farlo stare con bambini dai poteri
magici come lui. Risultato? Teddy si è affezionato
moltissimo a Victoire e a tutti i piccoli Weasley e Potter, arrivando a
considerarli come cuginetti, pur non avendo legami di
sangue con nessuno di loro. Per questo gli è mai neanche passato per la testa
che lui potesse piacere a Victoire,
convinto com’era che lei lo considerasse una specie di fratello maggiore. In
più, adHogwarts si sono
visti raramente, essendo lui due anni avanti a lei ed in un’altra Casa. E non
dimenticatevi che a Ted piaceva Grace,
quindi non ha mai guardato Victoire con la dovuta
attenzione. Per questo non l’ha riconosciuta al Ballo ed è rimasto sconvolto
nello scoprire che la bella ragazza che aveva avuto tra le braccia (e su cui,
forse, aveva cominciato a fare qualche pensierino^^) era Victoire,
la stessa bimbetta che lo obbligava a giocare ai giochi ‘da femmine’,
quella che aveva sempre le mani ed il naso macchiati di inchiostro, quella che
gli aveva tenuto il muso per tutte le vacanze di Pasqua del suo primo anno adHogwarts (per un motivo a lui
ignoto!^^), insomma: quella Victoire che aveva un
posto speciale nel suo cuore, ma a cui aveva sempre pensato come ad una
sorellina!
Il nostro piccolo Mezzo Mannaro aveva solo bisogno di un
pochino di tempo per riordinare idee e sentimenti!
E su, in questo capitolo si è un po’ riscattato, no? ^_^
(Più che altro, finalmente ha aperto gli occhi! U.U)
Okay, ho finito la filippica a difesa del mio lupacchiotto e passo ai ringraziamenti personali:
ZOE1230: Grazie per aver letto la mia
storia ed averla definita ‘dolce’. Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Fammi
sapere! ^^
SKA: Grazie per i complimenti! ^//^
Molto gentile! Sono contenta che il mio Teddy ti
piaccia (piace tanto anche a me!^_^) e spero che ti sia piaciuto anche in
questo capitolo! Beh, nella realtà noi femminucce siamo un
pochino più sveglie nel comprendere cosa ci dice il nostro cuoricino,
quindi mi è sembrato giusto che fosse Victoire la
prima ad accorgersi di essere innamorata di Teddy. Sono
contenta che questa soluzione ti sia piaciuta!
LISERC: Non preoccuparti! L’importante è
che hai trovato un po’ di tempo da dedicarmi: grazie!^^ Sono contenta che hai
colto il riferimento al primo capitolo!^_^ Eh, la piccola Victoire
si ricorda ogni singolo istante passato col suo Teddy…
Anche tu lo vuoi uccidere?! Povero Teddy!^^
In questo capitolo, però, si è riscattato, dai! Victoire
è un mix esplosivo dei caratteri del padre e della madre: ha l’orgoglio delle Veele e la spigliatezza dei Weasley
ed è perdutamente ed ineluttabilmente innamorata di Teddy…
Quindi, Haggard doveva fare più attenzione! Comunque,
quello schiaffo se lo meritava; anche se, alla fine è un personaggio utile al
suo scopo, come hai visto anche alla fine di questo capitolo! Si potrebbe dire
che, in fin dei conti, la rivalità con Teddy ha più
il sapore di un’amicizia un po’ particolare che di una vera e propria antipatia…
Quando hai tempo, fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo! Bacioni ed in bocca al lupo per le tue storie!^_^
FRANCY_MALFOY: Oh, povera! Ti è capitata una situazione
simile a quella di Vic? Lei ti è molto vicina… I
maschi sono un po’ tonti… Comunque, in questo capitolo Teddy
è stato bravo, no?^^ Hai visto che le cose si sono un po’ aggiustate? Fammi sapere
cosa ne pensi!
FANNY91: Grazie per i complimenti!^//^
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
NIKKITH: Mi chiedi quando? Beh, da come si
è concluso questo capitolo, posso dirti che sarà molto, molto presto… ^_^ Fammi
sapere cosa ne pensi anche di questo!
RAMONA55: Sei tu ad aver lasciato me così: *__* Che meravigliosa (e lunghissima!) recensione
mi hai lasciato!^^ Sono andata in brodo di giuggiole quando hai centrato in
pieno le motivazioni del comportamento di Teddy! Che
bello: finalmente qualcuno lo capisce!^^ E hai anche colto tutte le sfumature
di Victoire e l’intensità del suo amore per il nostro
giovane Lupin (anche a me piace un mondo chiamarlo
così!^_^). Meraviglioso! Sono entusiasta! Anche perché hai detto che ti
piacciono anche i miei personaggi secondari, soprattutto Tiana!
(detto tra noi, lei piace un sacco anche a me!^_-) Per
quanto riguarda i termini in francese, ho pensato che Fleur
fosse proprio il tipo di madre che pretende che i figli conoscano anche la sua lingua. E poi, insomma, i miei otto
anni di francese dovevano pur servire a qualcosa, prima o poi! ;-P Beh, non mi resta altro da fare che ringraziarti
infinitamente per tutti i complimenti che mi hai fatto e pregarti di farmi
sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo! Alla prossima!
GINNY36: TANTI AUGURI!!!
Spero che il capitolo ti sia piaciuto, altrimenti mi toccherà fare ammenda con
il prossimo!^^ A proposito, quanti anni compi? Come al
solito, ti devo ringraziare per i tuoi complimenti: sei troppo gentile! Beh, il
lampo mistico di comprensione sembra che abbia finalmente folgorato Teddy, sei contenta? Vedrai che Grace
non sarà più un problema! ^^ Per quanto riguarda Tiana
ed Ethan, vedrai, oh se vedrai, cosa combineranno…! Fammi
sapere cosa ne pensi! Ancora tanti auguroni di cuore!
NINNY: Hai perdonato Teddy?
Spero di sì. Lo ha perdonato anche Victoire. E ti
spiego anche perché: lo ama da sempre e l’amore è più forte dell’orgoglio. Più
forte anche di quello di una discendente delle Veele!^^
Spero che comprenderai questa mia scelta. Sono contenta che ti piaccia Tiana! E, hai visto? Ho tenuto Haggard
lontano!^^ Fammi sapere come hai trovato il capitolo! Alla prossima!
CALLIEAM: Grazie per avermi recensita e per
avermi messa tra i preferiti!^_^ Beh, sì, il giovane Lupin
non è il ragazzo più sveglio di Hogwarts, ma mi
sembra che qui si sia fatto perdonare, che dici?^_^ Fammi sapere!
GERMANA: Teddy può considerarsi perdonato? O almeno
degno del beneficio del dubbio?^_^ Spero che si sia
riscattato ai tuoi occhi e che questo capitolo ti sia piaciuto! Grazie
per aver commentato! Fammi sapere cosa ne pensi!
MISS NINA: Eh, già, concordo con te: Harry come padrino è l’idea peggiore che Remus abbia mai avuto in vita sua!:D
Comunque, sembra che Teddy abbia fatto un bell’esame di coscienza e si sia svegliato. Contenta? La strigliata
è servita!^^ Fammi sapere!
GINNY28: Figurati! L’importante è che hai trovato
il tempo di commentare adesso! Riguardo al perché Teddy
non si è accorto di Vic, ti rimando alla spiegazione
all’inizio dei ‘Commenti’. Sono contenta che ti siano piaciuti anche ‘Blue’ e ‘Vandalism’. Spero ti sia piaciuto anche questo!
ALEMALFOY: Hai
detto bene: Teddy era un po’ confuso, ma sembra che
ora ci veda bene, no? La tenerezza di Victoire infine ha
colpito! Cosa ne pensi di questo nuovo capitolo? Fammi sapere!^^
TSUYUKO: Teddy è rientrato nelle tue grazie?^^ L’altra volta ha avuto
una reazione un po’ eccessiva, però, lascia che ti dica un segreto: non gli era
sembrato affatto di aver ballato con uno schiopodo, tutt’altro! Si è spaventato per aver provato certe sensazioni nell’abbracciare Victoire!
^_^ Ti ringrazio tanto per i complimenti: sei molto gentile. Spero che anche
questo capitolo ti piaccia.
ROBERTINA: Grazie
per la segnalazione: come hai visto, ho provveduto subito!^^ La prossima volta,
se hai tempo, fammi sapere cosa ne pensi del mio lavoro! Grazie!
SIJAY: Teddy si è fatto perdonare? Dimmelo tu!^^
Grazie per i complimenti!
FREDDYMERCURY: Il costume da Principessa è stato
suggerito da maman
(ovviamente, con la piena approvazione di papà!). Ti dirò di più: in realtà il
costume non è un vero e proprio costume, ma nientemeno che l’abito da sposa di Fleur (proprio quello dove Victoire
aveva lasciato le impronte delle sue scarpine, presa dal sacro fuoco della
scrittura). Quando Vic ha spedito la sua foto in
costume ai suoi, maman
non ha per niente gradito la scelta del colore dei capelli (come si è premurata
di farle sapere via lettera), ma il suo papà (senza
farsi vedere) si è asciugato una lacrimuccia di
commozione, borbottando tra sé e sé che la sua piccolina stava crescendo troppo
in fretta. Per quanto riguarda la delusione di Vic,
si è ripresa, è uscita e si è divertita, ma non è uscita seriamente con nessun
ragazzo: per più di dieci anni non ha fatto altro che guardare Teddy e nessun altro le è mai parso all’altezza. Zia Ginny le ha consigliato di non avere fretta e di fare come
il cuore le diceva. E così Vic ha fatto. Ti ringrazio
sempre per l’appoggio che mi dai e il senso della sfida che stimoli: quando
vedrò la mia storia tra i tuoi preferiti, vorrà dire che ho raggiunto l’obiettivo!
^_^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
BIC: Eh,
sì: purtroppo Teddy è proprio figlio di Remus e figlioccio di Harry! Però ora ha aperto i suoi occhioni e non si farà sfuggire Vic
tanto facilmente! Grazie per aver commentato! Fammi sapere cosa ne pensi anche
di questa!
MARTINOTTOLA_90: Grazie per la mail che mi hai
mandato! Dirmi che scrivo come la
Rowling è il più bel complimento
che potessi farmi! Grazie mille!
Fiù… Eravate proprio tante questa
volta! Ancora grazie mille a tutte voi e a tutti i 65 che hanno messo questa
storia tra i preferiti! E fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo: il
vostro giudizio è importante!
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Theatre
La bocca di Victoire era
imbronciata, mentre fissava con sguardo torvo il termometro che reggeva tra le
dita.
“Allora?” la incalzò Tiana.
“Trentotto e mezzo…” lesse con
tono risentito.
“Ah! Lo sapevo!” esclamò l’altra, lasciandosi affondare
nei morbidi cuscini. Victoire non riuscì a capire se
fosse stizzita o contenta.
“Ma come diavolo hai fatto a prendere l’influenza ad
agosto?” domandò incredula, appoggiando il termometro sul comodino della camera
degli ospiti dove l’amica avrebbe alloggiato ancora per quindici giorni.
Tiana si strinse nelle spalle. “E che
ne so? Magari me l’ha attaccata il fratellino di Abel
l’ultima volta che l’ho visto…”
“Vuoi dire quando sei andata a
casa di Stair per rompere con lui? Ma se è stato più
di un mese fa!” protestò Victoire.
“Incubazione lunga?” offrì l’altra, distendendo le labbra
rosate in un sorrisino debole.
“Non c’è niente da ridere…” borbottò accigliata,
incrociando le braccia al petto. “Come si fa per stasera? Teddy
e Powell saranno qui a minuti…”
“Semplice: io rimango qui e tu vai a vedere lo spettacolo
con quei due. Poi mi racconterai come è andata.”
“Assolutamente no! Non voglio lasciarti da sola!”
“Oh, ti prego, Vi! Ho solo un po’ di febbre: non sto certo
per morire! E poi ci sono i tuoi fratelli in casa.”
“Già, ma lei non ci prende mai neanche in considerazione,
vero Vic?” si intromise una voce vellutata.
Le due amiche si voltarono. Appoggiata allo stipite della
porta c’era Dominique, la sorella minore di Victoire. I suoi occhi azzurro ghiaccio erano puntati sulla
sorella come una lama tagliente. La bella bocca era piegata in un broncio che
qualunque essere vivente di sesso maschile avrebbe trovato incantevole. Ma non
certo Victoire: per lei Dom
era solo una tredicenne rompiscatole.
Incrociò le braccia al petto, imitando la posa languida
della sorella minore. “Non dirmi che credi di essere in grado di gestire questa
situazione, Dom?” domandò velenosa, picchiettando un
piede a terra.
Dominique rispose con un sorrisetto altrettanto maligno. “Come se te lo fossi
chiesto, Vic! Se Tiana non
si fosse ammalata, ci avresti lasciato a casa da soli senza pensarci due
volte!” la accusò, mentre i capelli vaporosi le ondeggiavano attorno al viso
come un’onda argentata.
Colpita e affondata, si disse, mordendosi la lingua. E,
quando la testa fulva del piccolo Louis fece capolino
nella stanza e i suoi occhioni
color cioccolato cercarono feriti quelli della sorella più grande, Victoire arrossì di vergogna.
“Ma così salviamo capra e cavoli, no?” si intromise Tiana, tentando la via della diplomazia. “Vi può andare a
vedere lo spettacolo e Dom e Lou
non rimarranno soli.”
“Sì, ma non è giusto che tu rimanga da sola con questa
scimmia impertinente!” si accigliò Victoire,
indicando Dominique. Prima che la sorella potesse replicare (e, a giudicare dall’intensità di rosso
raggiunta dalle sue orecchie, doveva trattarsi di una replica particolarmente
intensa), aggiunse: “Ora contatto Teddy e gli dico di
rimandare…”
Ma, proprio mentre rovistava nella borsa alla ricerca
della sua bacchetta, la voce familiare del figlioccio di suo zio Harry si riverberò nel piccolo cottage. “Ehi, di casa! C’è
nessuno?”
“Teddy!” strillò Louis, fiondandosi giù per le
scale.
Dom le rivolse un sorrisetto
irrisorio. “Troppo lenta, Vic. Sarà l’età…” commentò,
dandole la schiena e dirigendosi a passi felpati verso l’ospite che attendeva
al pianterreno.
“L’età?!” ripeté oltraggiata Victoire, allargando gli occhi. Si voltò furente verso Tiana. “Ma l’hai sentita?!”
Tiana ridacchiava. “Comunque, ha
ragione lei: ormai Teddy è arrivato. Va’ da lui.”
Sorrise, mentre l’amica infilava la porta con un broncio ben visibile sulle
belle labbra. “E divertiti!” aggiunse a voce alta per farsi sentire.
“E tu guarisci!” rispose severa Victoire.
Giunta all’inizio dei gradini, strinse più forte il manico della borsa e prese
un bel respiro profondo. Ce la poteva fare. Sì. Comunque, per precauzione
inspirò ancora aria, prima di mettere il piede sul gradino, imponendo al suo
cuore di calmarsi.
Non potevano esserci altre sorprese quella sera, no?
Giunta alla fine della scala, però, dovette ricredersi.
Nel salone del piccolo cottage Teddy stava giocando
alla lotta con Louis, mentre Dominique
lo guardava con uno sguardo adorante che a Victoire
non piaceva per niente. Ma di Powell nemmeno l’ombra.
“Oh, ciao Vic!” esclamò Teddy, rivolgendole un sorriso che, se non fosse stata così
preoccupata a cercare tracce di EthanPowell, le avrebbe fatto tremare le gambe.
“Teddy.” lo
salutò, nervosamente. Si schiarì la voce. “Uhm… E Powell?”
“Non viene. Influenza.” spiegò
brevemente Teddy, scostando per un attimo lo sguardo.
Un sopracciglio si inarcò. “Anche lui?”
“Perché? Anche Tiana è malata?”
chiese Teddy con voce decisamente troppo candida per
essere credibile.
Victoire assottigliò gli occhi,
sospettosa. “Già, che coincidenza, eh?”
“Già…” ridacchiò nervosamente lui. “Cosa… uhm… Cosa vuoi
fare?”
Cosa voleva fare? Improvvisamente il pensiero di passare
la serata da sola con Teddy la riempì di panico. Certo, alla sua festa di compleanno avevano parlato molto (e
il regalo che le aveva dato era stato riposto con ogni riguardo nella scatola di
legno che conteneva tutti gli oggetti importanti), si erano fatti compagnia al
compleanno dello zio Harry ed erano anche stati
spediti dalla zia Ginny a riportare una strana pianta
velenosa al professor Paciock, ma non si erano mai
trovati totalmente da soli: c’erano sempre stati Tiana
e Powell o i loro parenti. Non era psicologicamente
pronta ad affrontare un’intera serata da sola con lui! “Forse dovremmo
rimandare…” propose, cambiando peso da un piede all’altro, nervosa come non
mai.
“Ah…” sospirò Teddy, con uno
sguardo così afflitto che lei sentì una morsa stringerle il cuore. “Beh,
capisco…” borbottò, guardandosi i piedi.
“Non darle retta, Teddy!” urlò Tiana dal piano di sopra. “Non potete sprecare tutti i
biglietti!”
Victoire si accorse solo in quel momento
dell’orecchia oblunga che correva lungo i gradini. Digrignò i denti per la
rabbia. “E tu non dovresti spiare le conversazioni altrui!” gridò nel piccolo
microfono, sperando di spaccare un timpano alla sua presunta amica malata.
“Vado io con Teddy!” si
intromise Dominique. Victoire
lasciò cadere il microfono e la guardò con gli occhi sgranati. Teddy sembrava altrettanto sorpreso. “Beh, che c’è?”
continuò Dom, vestendo il suo famoso broncio. Si
scostò i capelli argentei dal viso, sembrando per un attimo la perfetta
miniatura di maman.
“Ci metto cinque minuti a prepararmi: non ho mica bisogno di passare un’ora in
bagno a nascondere le rughe, io!” esclamò, lanciando un’occhiata a Victoire.
“Cosa?!” strillò quest’ultima.
“Te lo sogni, Dominique! Teddy,
rimettiti la giacca: usciamo subito.”ordinò, battendo stizzosa un piede a terra. Puntò il dito
contro Dominique, fissando collerica il suo viso
perfetto, perdendosi così il gigantesco sorriso che aveva illuminato il
ragazzo. “Quando torno, voglio trovare la casa ancora in piedi, capito signorinella?” Poi rivolse uno sguardo a Louis. “Lou, tienila d’occhio.”
Al cenno affermativo del fratellino, prese sottobraccio Teddy. “Andiamo.” gli intimò,
procedendo spedita verso la porta. Teddy ebbe giusto
il tempo di dire un “Ciao!” generale, che la porta si richiuse con forza.
“Le rughe, dice lei! Ma quali rughe?!
Ho solo diciassette anni! E lei è solo una mocciosa che gioca a fare l’adulta!
Voglio proprio vederla quando avrà la mia età!”
brontolò tra sé, calciando con il sandalo aperto la ghiaietta
del sentiero, facendo entrare così nella scarpa una gran quantità di terriccio.
Imprecò tra i denti, chinandosi per togliere la scarpa e pulirla. Quando rialzò
nuovamente la testa, trovò Teddy scosso da risatine
silenziose. “Che c’è?” domandò risentita.
“Se continui ad aggrottare la fronte in quel modo, ti
verranno sul serio le rughe!” disse lui, con un piccolo sorriso obliquo.
Victoire gli lanciò un’occhiataccia. “Lupin, se ci tieni alla vita, chiudi il becco.”
Teddy richiuse la bocca di scatto ed
annuì, un po’ teso. Con Victoire così di cattivo
umore, sarebbe stata una lunga
serata…
In realtà, il cattivo umore di Victoire
svanì presto. Si accorse di non essere più arrabbiata quandoTeddy le porse con espressione contrita un hotdog fumante in segno di pace. Nell’arco di tempo in cui
ci mise a finirlo era addirittura sorridente, in gran parte a causa di tutta
quella senape che era colata sull’elegante giacca di Teddy,
senza che lui se ne accorgesse. Aveva ridacchiato nervoso, mentre lei lo
ripuliva con un perfettamente eseguito Gratta
e Netta. Poi, le aveva messo gentilmente una mano sulla schiena e l’aveva
condotta all’ingresso del teatro.
Soltanto quando si erano già seduti sui comodi sedili in
velluto rosso e le luci di sala si erano abbassate, si era ricordata del perché
fosse stata presa dal panico al pensiero di restare da sola con Teddy: nonostante le luci di scena che facevano brillare i
costumi degli attori, nonostante la sala fosse riempita da musica e parole
recitate, l’unica cosa di cui era consapevole era la vicinanza di Teddy.
Non vedeva il palcoscenico: guardava il vuoto,
dannatamente conscia di come i loro gomiti si sfioravano, lottando per avere
più posto sul morbido bracciolo in comune. Non sentiva le battute, né
apprezzava la musica: gli unici suoni che percepiva erano il respiro lieve di Teddy e le sue occasionali basse risatine di gola.
Gemette: era così patetica… Non si era forse detta che
andava bene essere amici? Scosse la testa, chiudendo gli occhi e dandosi mille
volte della stupida.
Un fruscio alla sua sinistra la fece voltare e trovò il
viso di Teddy vicino al suo. Il cuore le batté
fortissimo nella gola. Lui si avvicinò ancora e piegò di lato la testa. “Tutto
bene? Non ti piace?” sussurrò nel suo orecchio con tono preoccupato.
L’area di pelle che il respiro di Teddy
aveva sfiorato parve prendere fuoco, assieme a tutto il viso di Victoire. “No, no. Mi piace
molto.” squittì, girandosi di scatto verso il
palcoscenico ed imponendosi di non voltarsi più verso di lui. Così rischiava
l’infarto!
Inutile dire che rimase sulle spine per tutto il resto
dello spettacolo e che, quando le luci si riaccesero, la sua conoscenza della
trama non era affatto migliorata da quando aveva letto
la locandina all’entrata. Pregò con tutte le sue forze che Teddy
non le chiedesse pareri di alcun genere.
Fortunatamente per lei, sembrava che anche Teddy non fosse stato particolarmente attento, perché evitò
con tutte le sue forze di fare riferimenti a ciò che avevano appena visto. Le
chiese ancora del suo problema in Trasfigurazione e rinnovò la proposta di
darle una mano. Le domandò se si fosse informata dei
corsi al S. Mungo e, alla sua risposta negativa, le disse che casualmente aveva
qualche brochure sulla sua scrivania in ufficio. Di fronte ai ringraziamenti
sentiti di Victoire, si scompigliò i capelli in
imbarazzo e per poco questi non diventarono rossi come il suo viso, proprio di
fronte agli occhi di un passante Babbano.
Risero molto, tranne quando parlarono delle loro famiglie
e Teddy si lasciò sfuggire un
commento su quanto fosse diventata carina Dominique.
Il broncio di Victoire durò per più di dieci minuti,
durante i quali Teddy tentò di fare ammenda
raccontandole episodi divertenti che gli erano capitati durante le prime ronde
con Ethan. Al terzo aneddoto, Victoire
aveva già le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
Quella sera sembrava che niente fosse in grado di
cancellare i sorrisi dalle facce dei due ragazzi. Victoire
aveva voglia di ridere e gridare e cantare, nonostante il nodo alla gola che
diventava sempre più consistente ogni volta cheTeddy le lanciava “quello” sguardo. Proprio quello con cui
l’aveva guardata la sera del Ballo di Carnevale, prima di scoprire chi si
celasse dietro la maschera della Principessa…
Il momento migliore della serata, poi, era stato quandoTeddy aveva sorpreso
un passante a fare l’occhiolino a Victoire,
esternando con un basso fischio il suo apprezzamento. Teddy
aveva assottigliato gli occhi ed aveva afferrato la mano di Victoire,
avvicinandola a sé. A quel punto, lei si era sentita il cuore scoppiare dalla
gioia perché poteva anche essere un gesto dettato puramente da affetto
fraterno, ma si era sentita protetta ed importante.
Però, si sa: tutte le cose belle hanno una loro fine. E
così, anche quella splendida serata, alla quasi aveva quasi rinunciato per una
sciocca paura, si era conclusa.
Teddy l’aveva riaccompagnata fino alla
porta. “A casa prima di mezzanotte: proprio come ogni Principessa che si
rispetti.”aveva detto con un
sorriso, mentre lei cercava nella borsa le chiavi di casa, mettendoci
volutamente più del dovuto. “Sono proprio una brava Fata Madrina… ops, Turchina!” aggiunse, ovviamente cambiando i capelli da nero pece a turchese brillante.
Victoire rise di gusto. Quando le risa
scemarono, giocherellò dispiaciuta con le chiavi. “È stata proprio una bella
serata…” disse con un pochino di rimpianto.
“E tu che non volevi neanche venire! Cos’è? Avevi paura
che ti mangiassi?” scherzò Teddy.
“Forse…!” replicò con un sorriso Victoire.
All’improvviso lui si schiarì la voce, in imbarazzo. Alla
fioca luce del piccolo portico, Victoire notò le
guance arrossate. “Sono stato bene in tua compagnia…”
Anche lei arrossì, abbassando lo sguardo. “Anch’io… Mi
piacerebbe uscire ancora con te…” rivelò con una vocina piccola
piccola.
Teddy la guardò per un attimo sorpreso
e poi il suo viso si illuminò di un sorriso entusiasta. “Farò in modo che il
tuo desiderio venga esaudito: sono o no la tua Fata
Turchina?” esclamò divertito. “Verrà soddisfatto
quante volte tu vorrai.” aggiunse, con voce più calda.
“Ma ad una condizione.” impose, alzando un dito in
aria con fare giocoso.
“Ah, sì? E quale?” domandò Victoire,
decidendo di stare al gioco.
“Che questa Fata riceva la sua ricompensa come se fosse un
Principe.”
“Eh?”
Teddy perse lentamente il sorriso e la
guardò intensamente. “Posso baciarti, Victoire?”
Lei spalancò gli occhi, sorpresa, mentre le guance le si imporporavano.
Teddy fece un passo verso di lei. Il
nodo in gola si riannodò più stretto ed un brivido le percorse la schiena.
Lui avanzò di un altro passo. L’eco del cuore giunse alle
orecchie, dove martellò come impazzito.
Ancora un passo e Victoire non
si ricordava più come si respirasse.
Quando una mano di Teddy si posò
sulla sua spalla e l’altra le sfiorò una guancia, Victoire
si rese conto di non essere più in grado di sfuggirgli (ma,
ad essere onesta, la cosa non le aveva mai neanche lontanamente sfiorato la
mente). Si arrese, chiudendo gli occhi, attendendo, mentre il suo stomaco
faceva i salti mortali per l’anticipazione.
E, finalmente, le labbra di Teddy
trovarono le sue. Fu un bacio impacciato, un po’ timido, con un gran scontrarsi
di nasi. Ma per Victoire fu come rinascere
all’improvviso.
Più tardi, avrebbe paragonato se stessa ad un bruco, che
aveva atteso pazientemente il momento in cui sarebbe diventato una splendida
farfalla.
Perché solo in quel momento, tra le braccia di Teddy, Victoire si sentì
finalmente bella. E apprezzata. E amata.
Come una Vera Principessa…
Commenti:
Ci siamo. Il loro primo bacio. Scusatemi: sono una
romantica, ma non le so proprio scrivere le scene romantiche… Questa è nata
all’una di notte, la notte prima di un esame all’università, mentre tentavo di
ripetere a mente alcune definizioni… Comunque, era migliore dei tre tentativi
precedenti e quindi l’ho tenuta.
A voi l’ardua sentenza! ^_^
Ah, dimenticavo: alla festa non è successo nulla di interessante.
Hanno solo parlato. Però lui le ha dato un regalo che le è piaciuto molto. No,
non vi dirò cos’è e nemmeno qual è lo spettacolo che sono andati a vedere (e di
cui non si ricorderanno niente… -_-). Alcune cose mi
piace lasciare che ve le immaginiate voi. Però mi farebbe piacere conoscere le
vostre ipotesi…
Ed ora i ringraziamenti:
GINNY28: Ecco il risultato della volta
scorsa!^^ Teddy si è dato proprio una
bella svegliata, mm?
BIC: Certo, se i Pancakesvengono preparati da qualcuno che ami sono mille volte
più buoni! Comunque, sì: hanno dovuto aspettare l’estate. Ma, come si dice?
Meglio tardi che mai!^^
NIKKI POTTER: Ciao! Sì, a me Teddy
piace molto: un po’ timido, un po’ imbranato, ma molto dolce… Spero ti sia
piaciuto anche questo capitolo!^_^
FREDDYMERCURY: Al solito, sei sempre troppo
gentile! Io ancora non ci credo di aver ricevuto 93 recensioni!^//^ Comunque, a
me piacciono quelle storie che hanno una trama ben precisa, ma che aggiungono
elementi di contorno dove puoi sbizzarrire la tua fantasia personale. È quello
che cerco di fare nelle mie storie. Teddy ha fatto il
suo passo da brava Fat… ehm… Principe Azzurro. Spero
ti sia piaciuto! Per quanto riguarda Bill, che dal
prossimo capitolo farà la sua comparsa, sa che Teddy
è molto importante per Victoire. Ma non è stato lui
ad aver lasciato la porta aperta per il nostro Metamorfomago…
C’è stato lo zampino della ex-signorina Delacour…^^
Alla prossima!
SORELLINADOLCE: Figurati! Sei perdonata!^^ Alla
festa non è successo niente, ma qui… Fammi sapere se ti è piaciuto!
NINNY: Ma sì, il nostro lupacchiotto è troppo tenero per stare arrabbiate con lui a
lungo!^^ E direi che ha anche capito MOLTE cose… Fammi sapere!
SIJAY: Si è fatto perdonare e si è anche
dato una mossa… Cosa ne dici? Lo promuoviamo?^^
MISS NINA: Sono contenta che ti sia piaciuto
il capitolo precedente! Ora che mi ci fai pensare,
effettivamente Victoire potrebbe averlo fatto
apposta… mm… ^_^ A parte gli scherzi, spero che anche questo capitoletto sia
stato di tuo gradimento!
TSUYUKO: Anche a me piace tanto Teddy!^^ Ah, se ci fosse un merchandise
del lupacchiotto, preferirei un bel Teddy di peluche, da coccolare e strapazzare!^_^ Ahehm! Ricomponiamoci! Spero che anche questo capitolo ti
farà fantasticare e che sarai tu a dirmi cosa il giovane Lupin
ha regalato a Victoire! Alla prossima!
MIONE1194: Figurati!^^ Hai visto che Teddy, sopravvissuto alle vostre Maledizioni Senza Perdono,
è riuscito a combinarne una giusta?! Spero che anche
questo capitolo ti piaccia!
NIKKITH: Eh, il coraggio l’ha preso!
Dopotutto, è un Grifondoro, no? (checché
ne dica la Rowling…)
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
GINNY36: Prego,
non c’è di che!^^ Io ho fatto 21 anni ad aprile: dici che siamo vecchierelle? -_- Sì, forse hai ragione… Ma la vecchiaia rende più sagge, giusto?^^ Così, ho
passato un po’ della mia canuta saggezza al giovanotto, che finalmente si è
deciso a fare ciò che doveva fare dal principio! Spero che il capitolo ti sia
piaciuto! Alla prossima!
FANNY91: Spero che Teddy
ti sia piaciuto anche qui!^^
FRANCY_MALFOY: Eh, se si nascondeva qualcosa
dietro quei sorrisetti…!^^ Hai visto? Si nascondeva
qualcosa di grosso! Per quanto riguarda il regalo, fammela sapere la tua ideuzza! Alla prossima!
IBISCUS: Grazie
per i complimenti!^//^ Sì, mancava poco al bacio e manca poco alla fine della
raccolta: solo due capitoli! Spero mi farai sapere cosa ne pensi di quest’ultimo!
CALLIEAM: Dai, perdonami: stavolta non ti ho
lasciato sul più bello!^^ Grazie, ma sei sicura che me li merito tutti quei
complimenti?! Beh, spero di aver fatto un buon lavoro
anche con quest’ultimo… Fammi sapere cosa ne pensi dei nostri pucciosissimipiccioncini! ^__^
LISERC: Teddy era molto contento di essersi
redento ai vostri occhi. Talmente contento che si è proprio dato una mossa!^_^
Spero che ti sia piaciuto anche qui! Ha detto che se gli lasci un commento
lusinghiero viene a casa tua a preparare i pancakes!^^
Alla prossima!
GERMANA: Grazie per aver recensito dopo la
tua festa! Ti sei divertita? Comunque, sono contenta che condividi la mia
scelta. Per quanto riguarda locharme di Victoire sui ragazzi: ce l’ha
eccome, come hai visto con Haggard, BraydenKnight, un passante in
questo capitolo e… no, non voglio rovinarti la sorpresa. I fatti sono due: a) non
usando la magia delle Veele come faceva sua madre,
solo pochi ragazzi hanno il coraggio di avvicinarla e b) comunque lei non li
degna di uno sguardo perché per lei esiste solo Teddy!^^
Grazie a tutti coloro che mi hanno messo tra i preferiti e
anche a coloro che leggono senza lasciare un commento.
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: sabato 5 luglio
E ricordate: le recensioni fanno bene all’umore!^____^
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Behind the scenes…
Tiana si stava ancora massaggiando il
timpano dolente, quando udì sbattere la porta dell’ingresso.
Senza perdere un secondo di tempo,
si alzò dal letto e raggiunse in punta di piedi la finestra della camera degli
ospiti, giusto in tempo per vedere Victoire
rimettersi una scarpa e dire qualcosa a Teddy,
facendolo irrigidire. Tiana sospirò spazientita: tipico
di Victoire rispondere male quando era nervosa.
Rimase a controllarli con sguardo
apprensivo finché entrambi non si furono Smaterializzati.
“Speriamo in bene…” mormorò tra sé
e sé.
In quel mentre fecero capolino la
testa argentea di Dominique e quella fulva di Louis. “Sono andati?” domandò la perennemente imbronciata
sorellina di Victoire.
“Sì.” sorriseTiana. Alzò il pollice all’indirizzo della ragazzina.
“Sei stata grande, Dom! Senza il tuo intervento,
probabilmente Vi gli avrebbe dato buca!”
Dominique, con uno sbuffo indignato, alzò
il nasino aristocratico per aria. “Non l’ho certo fatto per lei! Figuriamoci!
Io volevo veramente uscire con Teddy.” dichiarò.
Tiana alzò gli occhi al cielo. Il rapporto
tra Dom e Vic era un po’
burrascoso, fatto di rivalità e piccoli dispetti, ma anche di ammirazione e
silenzioso affetto. In sostanza, erano entrambe troppo orgogliose per ammettere
di volersi bene. Sospirò (non sapeva se imputare il loro caratteraccio
all’ottavo di sangue di Veela o alla discendenza
francese) e fece segno al fratellino di Victoire di
venire avanti. “Ehi, Lou, hai ancora l’altra metà
della Merendina Marinara Potenziata di tuo zio?”
Il ragazzino annuì, sorridente. Si
cacciò una mano nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori una carta colorata,
con dentro il resto della Merendina Marinara che aveva prestato a Tiana. “Ecco, tieni.” le disse in
un sussurro imbarazzato.
“Grazie.” sorrise
lei, facendogli un occhiolino.
Lou divenne paonazzo ed uscì di corsa
dalla camera. Dom lo seguì con lo sguardo,
lasciandosi scappare un sospiro.
Tiana, nel frattempo, si era messa in
bocca la metà di Merendina che le avrebbe fatto passare la febbre, che la parte
mangiata in precedenza le aveva surrettiziamente provocato. La masticò con
calma, apprezzandone il sapore dolciastro, e la deglutì sonoramente. Subito il
senso di spossatezza l’abbandonò. “Wow! Queste nuove Merendine di tuo zio sono fa-vo-lo-se!” esclamò, guardando
ammirata la carta dai colori vivaci. Dom si limitò ad
annuire distrattamente, continuando a rivolgere lo sguardo al corridoio. “Come
mai tuo fratello è così silenzioso in questi giorni?” domandò Tiana, curiosa.
Dom scosse la testa e i bei capelli
argentati le ondeggiarono morbidi attorno al volto, mentre la ragazzina si
stringeva nelle spalle. “Penso che si sia preso una cotta per te.”
Tiana strabuzzò gli occhi, prima di
mettersi a ridere incredula. “Per me?! Ma figurati!
Con due sorelle belle come voi, temo che noi povere mortali non rientreremo mai
negli standard del piccolo Lou!”
Il sopracciglio biondissimo di Dominique si inarcò, pericolosamente elegante come quello
di sua sorella maggiore. “Lou è immune al fascino
delle Veele.” commentò con la
sua solita aria distaccata, che perdeva solo quando nasceva una discussione tra
lei e Victoire.
“Questo non significa che non abbia occhi per vedere. A volte i fratelli minori utilizzano
le sorelle più grandi come metro di giudizio per le loro ragazze.”
Dom le rivolse un’occhiata strana.
“Non tutti ricercano l’apparenza.” decretò, mettendosi
graziosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Mamanè innamorata di Papà, nonostante il suo aspetto. E credo che Victoire si sarebbe innamorata di Teddy anche se lui andasse in giro con un naso da maiale o
si trasformasse sul serio in un Mannaro. E a Lou tu
piaci perché lo tratti con gentilezza, ma senza fargli pesare il fatto di
essere più piccolo.” Gli occhi azzurri di Dom per una volta non riuscivano a mantenersi
imperturbabili. “Il trucco sta nel trovare la persona giusta. E non è facile
nemmeno per le Veele.” borbottò
tra sé e sé. Di fronte allo sguardo stupefatto di Tiana,
arrossì furiosamente. “N-Non credere che lo abbia detto per te! Erano solo considerazioni
ad alta voce!” esclamò, incrociando le braccia al petto e scrutando la
tappezzeria della camera degli ospiti con un broncio ancora più marcato del
solito.
Tiana, riavutasi dalla sorpresa,
sorrise perspicace. “Oh, lo so che non
hai origliato la mia conversazione con tua sorella a proposito di Stair e che non
l’hai detto per consolarmi, stai tranquilla.” Sorrise
un po’ più tristemente ora. “Comunque, grazie.”
Dom arrossì di più e bofonchiò
qualche cosa che Tiana non colse. Quando il
campanello della porta d’ingresso suonò, la biondissima tredicenne fu più che
sollevata del potersi defilare. Tiana la seguì con
più calma. Era solo a metà delle scale quando giunse
forte la voce di Dom: “Tia, è per te! È Powell!”
“Arrivo!”
Quando giunse
nell’atrio, Dominique aveva già riacquistato la sua
aria a metà tra l’annoiato e l’imbronciato. E raccontava a Powell
di come i suoi fossero dovuti andare in Francia a trovare la zia Gabrielle e
non sarebbero tornati se non l’indomani.
“… e sarà meglio che Papà non scopra
dello scherzetto di questa sera.”stava
dicendo. “Papà adora Teddy, ma penso che gli verrebbe
un colpo se scoprisse che li avete fatti uscire insieme senza che Victoire gli dicesse nulla.”
“Dalla mia bocca non uscirà
nemmeno una sillaba. E dalla tua, Powell?” domandò Tiana, lanciando un’occhiata divertita al ragazzo appena
entrato.
Lui le rispose con un sorriso
scanzonato, che risaltò ancora di più sulla sua pelle color caffelatte. “Vuoi
scherzare, Wright? Ho le labbra cucite!” disse e, per
aggiungere enfasi alle sue parole, mimò il gesto di chiudersi la bocca come se
fosse una zip.
Dominique roteò gli occhi. “Fa’ come se
fossi a casa tua, Powell. Io vado nella mia stanza.” li informò piatta, risalendo indolentemente le scale che
portavano al piano superiore.
“Allora, sei riuscito ad ingannare
Teddy!” esclamò Tiana,
battendo una mano sulla spalla di Ethan. “Dicevi che
non sarebbe stato facile…”
“Beh…” Ethan
si massaggiò il collo a disagio. “In realtà, mi ha scoperto subito, ma non
appena ha saputo del nostro piano è stato entusiasta. Ha detto che avrebbe
dovuto farmi venire una bella influenza quella volta che siamo andati a DiagonAlley tutti insieme a
trovare il Prof.Paciock…”
Si imbronciò. “Umpf… Bell’amico,
eh?”
Tiana si strinse nelle spalle. “È
innamorato…” lo scusò.
Ethan roteò gli occhi. “Non me ne
parlare! Da un anno a questa parte è tutto un ‘Victoire di qui’, ‘Victoire di là’…” Alzò le mani in
un gesto di esasperazione. “Se per ogni volta che ho sentito il nome di Victoire mi avessero dato un falci,
sarei ricco sfondato.”
Tiana ridacchiò. “Caro mio, hai poco da
lamentarti: io sono sei anni che sento continuamente parlare di Teddy. Se l’avessero dato a me un falci
per ogni volta che l’ho sentito nominare, sarei a posto per le prossime tre
vite!”
Ridacchiarono con la complicità di
due compagni di sventura.
“Perché non brindiamo ai due piccioncini?” propose Ethan. “E,
visto che non si può bere a stomaco vuoto…” la guardò con occhi imploranti.
“Ho capito: vado a preparare la cena.”
ridacchiò, scuotendo la testa.
“Sei un angelo, Wright!” l’adulò Ethan. “Quel
fedifrago di Ted ha detto a mia madre di darmi solo
del brodo di pollo…”
Tiana sorrise incredula, avviandosi
assieme a lui verso la cucina dei Weasley. “E così
persino TeddyLupin ha un
lato oscuro. Interessante…” scherzò.
Ethan sorrise e proseguì raccontandole
altri rari momenti di malignità di Teddy. C’era stata
la volta in cui avevano riempito il materasso del ragazzo di Grace con uova di Pixie perché
l’aveva fatta piangere o quando avevano ‘per sbaglio’
aizzato il popolo delle Sirene contro TiberiusHaggard. Si era appena lanciato a raccontare di come Ted avesse convinto il Capitano dei Serpeverde
(reo di aver brutalmente disarcionato la Cacciatrice di Grifondoro nella partita precedente) che la bile di
Salamandra era un potente stimolante muscolare, quando entrarono Dom e Lou nella cucina (attirati
dal profumo dell’arrosto e dalle risatine di Tiana)
ed esigettero che ricominciasse il racconto da capo.
Ovviamente, Ethan
non chiedeva di meglio.
Tiana lo osservò raccontare con occhi
brillanti, mentre agitava la forchetta sulla quale era infilzato un pezzo di
patata che rischiava di cadere da un momento all’altro. Non riuscì a soffocare
una risata, quando la suddetta patata finì sul vestitino estivo di Dominique e lei lanciò a Powell
un’occhiata che avrebbe fatto congelare il Sahara. E non riuscì nemmeno a
rimanere indifferente di fronte all’espressione desolata di lui, così decise di
cavarlo d’impiccio, proponendo di andare a guardare la
televisione.
Scongiurata la catastrofe, la
serata proseguì tranquilla. Si divertirono a seguire un talk show Babbano e Tiana, per la prima
volta da quando aveva varcato la soglia del mondo magico, poté sfruttare le
proprie conoscenze non magiche per mettersi in mostra.
Erano ormai le undici
quandoDominique si alzò dalla poltrona dove
si era quasi appisolata ed augurò loro una buonanotte. Prima di salire in
camera, fece un’osservazione apparentemente disinteressata sull’appuntamento di
Teddy e Victoire e Tiana sorridendo le promise che la mattina seguente
qualcuno, casualmente, si sarebbe
lasciato sfuggire qualche dettaglio succoso sulla serata di sua sorella. Le
orecchie di Dominique presero fuoco e la ragazzina
fece le scale due gradini alla volta per la fretta di raggiungere al più presto
la sua stanza.
Tiana ridacchiò ed accarezzò distratta
i capelli fulvi di Louis, addormentatosi sul suo
grembo.
“Wow! Sei in gamba con le persone,
Wright!” si complimentò Ethan.
“Ora capisco perché il piccoletto si sia preso una bella cotta per te!”
aggiunse divertito.
Tiana alzò gli occhi al cielo. “Ti
prego! Non ti ci mettere anche tu, Powell! Non è
possibile che pensi a me in quel modo, con una madre e delle sorelle come le
sue.”
Ethan si strinse nelle spalle. “Beh,
sì, sono molto attraenti, ma anche tu non sei male.”le disse, senza imbarazzo. “Piuttosto, il piccoletto non ha
speranze visto che hai già un ragazzo.”
La familiare fitta al petto non si
fece attendere. Si sforzò di sorridere, ma il risultato non fu dei migliori.
“Da quel punto di vista, non ci sono ostacoli: io ed Abel
non stiamo più assieme.”
“Oh.” rimase
a bocca aperta lui. “Oh! Mi dispiace, Wright! Non lo
sapevo…” La fissò esitante. “Perché…?” mormorò, prima di fermarsi.
Si sentiva particolarmente
autolesionista quella sera, così completò per lui la domanda. “Perché ci siamo
lasciati?” Continuò a pettinare i capelli di Louis.
“Sembra che ad Abel piaccia di più Victoire. Non gliene faccio una colpa: lei è mille volte più bella di me.” disse con
voce piatta. “Quello che non gli ho perdonato è l’aver messo a repentaglio la
nostra amicizia, chiedendole di uscire con lui e di non dirmi niente.” Piegò le labbra in una smorfia al solo ricordo.
“Ovviamente, Victoire ha rifiutato e mi ha riferito
tutto. Ed io l’ho lasciato. Fine della storia.” concluse
in fretta, omettendo volutamente di raccontare di come in realtà si fosse
sentita ferita e di come avesse per qualche tempo dato la colpa a Victoire, pur sapendo che lei non c’entrava nulla.
Sospirò. Se ne vergognava molto,
ma fare di Victoire il capro espiatorio era stato
molto più semplice che ammettere che Abelera un infame. I primi giorni Tiana
si era addirittura rifiutata di parlarle, cosa alquanto imbarazzante visto che
erano compagne di stanza. Ma Victoire non le aveva
fatto pressioni e le aveva lasciato il suo spazio. Soltanto quando stavano per
prendere l’Espresso per tornare a casa per le vacanze estive, Victoirele si era avvicinata e le
aveva detto che, se non voleva essere più sua amica, la capiva, ma che le
voleva bene e le sarebbe mancata terribilmente. A quel punto, Tiana si era sciolta in lacrime e le aveva chiesto scusa
mille volte, singhiozzando nell’abbraccio di Victoire.
Il giorno seguente aveva rotto definitivamente con Abel
e la sua migliore amica le aveva offerto asilo per tutta l’estate.
Scorse uno sguardo contrito negli
occhi scuri di Ethan e si affrettò a scuotere le
spalle di Louis. “Lou, forza: è ora di andare a
letto.”Accompagnò il ragazzino nella
sua stanza e ci mise più tempo del necessario per rimboccargli le coperte. Si
mosse solo quando fu certa che gli occhi non fossero
più umidi.
Quando tornò nel salotto, Ethan aveva ancora quello sguardo compunto. Questo la fece
irritare. “Smettila di guardarmi in quel modo. Non è mica colpa tua.” si sedette sul divano con uno sbuffo.
Ethan si rabbuiò. “No, ma…”
“Niente ‘ma’.” decretò
decisa Tiana. Si passò le mani tra i corti capelli
neri. “Senti, non ho proprio voglia di parlarne. Ti dispiace se cambiamo argomento?”
“Figurati. Scegli tu.”
Lei sorrise, a dispetto del groppo
in gola. “Molto cavalleresco, Powell.” si complimentò. Nel vederla sorridere, Ethan
le fece un inchino scherzoso. Tiana decise di
spostarsi su un terreno sicuro. “Credi che l’appuntamento di stasera porterà
qualche frutto?”
Ethan si grattò una guancia, anche lui
sollevato di poter discutere di un argomento neutro. “A giudicare da come era deciso Ted, direi proprio di
sì. Anche se lui è un po’ imbranato con le ragazze…”
Tiana incrociò le gambe e si voltò del
tutto verso il ragazzo. “Sai, mi sono sempre chiesta quandoTeddy abbia cambiato idea su Vi. Mi puoi illuminare?”
chiese, con un mezzo sorriso.
Ethan guardò il soffitto, pensieroso. Circondò
il mento con le dita lunghe, prima di incrociare nuovamente gli occhi di Tiana. “Sono quasi sicuro che la prima volta che si è posto
il problema sia stata la famosa sera del ballo. Sai,
quando lei gli ha urlato in faccia di non capire niente.”
“Se lo meritava.”
“Concordo.” assentìEthan. “Però, era veramente sconvolto: pensa che ha
bevuto cinque bicchieri di Idromele e lui è uno che non regge molto bene
l’alcool… È stato taciturno per giorni, seduto in un angolo a braccia conserte
e con la faccia scura. Dopo questo lungo periodo di
riflessione era giunto alla conclusione di dover parlare con Victoire per chiarire, ma ogni volta che tentava di
avvicinarla, lei faceva di tutto per evitarlo. In quel periodo è stato
intrattabile, non sembrava nemmeno più lui tanto era scontroso e torvo. Ci sono
quasi andati di mezzo i suoi M.A.G.O.” le rivelò con viso serio.
“Caspita!” esclamò Tiana, stupita. “Mi ero resa conto che era dispiaciuto per
l’atteggiamento di Victoire, ma non pensavo l’avesse
influenzato fino a questo punto…”
“Già, Ted
era proprio giù… Per fortuna che ci ha pensato il signor Potter
a riportarlo con i piedi per terra: gli ha spedito una lettera molto dura, dove
gli ordinava di pensare al proprio futuro prima di
qualsiasi altra cosa. Gli ha detto che qualsiasi fosse il suo problema, sarebbe
riuscito ad affrontarlo più serenamente dopo aver conseguito il diploma e
fondato le basi per un avvenire sicuro. Ovviamente non è stato facile, maTed gli ha dato retta
e, beh, abbiamo cominciato il corso per diventare Auror.”
“Quindi si è reso conto di provare
qualcosa per Victoire quando lei ha cominciato ad evitarlo?”
“Sì, ma ancora non capiva cosa provava. E, che tu ci creda o no, è
stata Grace a risolvere l’arcano.”
Tiana arricciò il naso. “GraceSommers?” Essendo la
migliore amica di Victoire, anche lei di riflesso
provava un po’ di antipatia per quella ragazza.
Ethan annuì, con un sorriso. “Lavora al
Ministero come Segretaria in uno degli Uffici di Regolamentazione della Legge
Magica. Si sono incontrati per caso: dopo Hogwarts ci
siamo un po’ persi di vista. Lei si era lasciata da poco con il suo ragazzo e Ted era ancora confuso circa i suoi sentimenti per Victoire, quindi quandoGrace gli ha chiesto di uscire, lui ha accettato.” Di
fronte all’espressione oltraggiata di Tiana, Ethan si affrettò ad spiegare:
“Ovviamente, è stata un’uscita tra amici. E non è successo niente.” aggiunse.
“Niente?” ripeté meravigliata.
“Ma… Teddy non…?”
Ethan sorrise ampiamente e stavolta fu
lui a completare la domanda di Tiana. “… era
innamorato di lei?” Si strinse nelle spalle. “Evidentemente no, visto che
tornato da quell’unico appuntamento non ha fatto
altro che parlare di Victoire, lamentandosi di quanto
gli mancasse. Poi, un giorno, arriva al Ministero con una faccia più ebete del
solito. Mi guarda e mi fa: ‘Credi che io sia
innamorato di Victoire?’.”
“No!” esclamò Tiana,
allargando gli occhi mentre una risata divertita le
scuoteva le spalle. “E tu che gli hai detto?”
“Io? ‘Alleluia,
fratello! Finalmente ci sei arrivato!’”
Sghignazzarono alle spese del
povero Teddy.
“Non è certo il ragazzo più
perspicace del pianeta, eh?” ridacchiò Tiana.
Ethan sorrise
indulgente.
“Va beh, ci sono difetti peggiori… L’importante è che se ne sia accorto, no?”
Anche Tiana
sorrise. “Ma sì. L’importante è che glielo dica al più presto.”
“Io scommetto che glielo dirà
stasera.” disse lui, incrociando le braccia dietro la
testa.
Lei arricciò il naso. “Ma va! È il
primo appuntamento: vorrà aspettare almeno il terzo o il quarto.”
Ethan scosse la testa, ridendo. “Ha
aspettato troppo tempo per non dirglielo ora.”
“Non mi sembra il tipo da fare
dichiarazioni affrettate: insomma, fino a ieri erano amici e ora d’un tratto fidanzati? No, è troppo presto.”
Gli occhi di Ethan
brillarono animati. “Vuoi scommettere?”
“E cosa, sentiamo!” lo spronò Tiana, divertita dall’idea.
“Una cena. Io e te. Chi perde,
paga.”
Forse fu il tono serio con cui lo
disse, o il modo in cui i suoi occhi scuri si erano tuffati in quelli di lei, o
semplicemente l’idea di uscire con un ragazzo dopo l’esperienza di Stair; non l’avrebbe saputo dire. Semplicemente Tiana arrossì, fino a sentirsi le orecchie scottare.
“V-Vuoi dire…?”
“Quello che ho detto: una cena.” ripetéEthan, tranquillamente.
Fu allora che sentirono due forti crack provenire dall’esterno. Si
guardarono allarmati ed entrambi corsero a spegnere le luci. Prima di rendersi
conto di quello che faceva, Tiana gli prese una mano
e lo guidò fino alla finestra che dava sul piccolo portico dell’ingresso.
Videro un ragazzo con i capelli scuri che dava loro le spalle. Si scambiarono
uno sguardo confuso, ma quando i capelli color pece si tramutarono in una
zazzera turchese, Tiana si lasciò scappare una
risatina sollevata. “Sono loro!”
“Shh…” le
sussurrò all’orecchio Ethan, facendole saltare il
cuore in gola. “Non vorrai che ci scoprano…” mormorò.
Tiana, senza parole, scosse la testa.
Poteva sentire il calore del corpo del ragazzo per quanto le era vicino.
“Hanno smesso di ridere…
L’atmosfera si fa più interessante…” sussurrò ancora Ethan,
facendole rizzare i capelli della nuca.
Tiana riusciva solo a vedere la schiena
di Teddy e questo la innervosiva un pochino. O forse
era solo l’eccessiva vicinanza di Ethan. “Cosa credi
che le stia dicendo?”
“Victoire,
le stelle potranno anche smettere di brillare stanotte, ma il mio amore per te
brillerà in eterno…” recitò Ethan, affettando pathos.
Tiana si voltò, con una smorfia
divertita. “Ah, troppo sdolcinato!”
“Okay, allora: ‘Il
tuo sorriso illumina la mia notte più buia’.”
“Mi verrà una carie…”
“Mm… Sei difficile, eh? Che ne
dici di: ‘Il sole abbraccia la terra e i raggi di luna
baciano il mare. Ma a che vale tutto questo baciare se tu non baci me?’.”
Tiana soffocò una risata. “Wow! Non
sapevo che conoscessi Shelley!” Lanciò uno sguardo ai
loro due amici, persi di vista per qualche secondo. “E credi che la poesia
aiuti a…?” Si fermò, spalancando gli occhi,
sbalordita. “Per Merlino…!” esclamò, osservando il bacio che la sua amica
sognava fin da quand’era bambina.
“Per Merlino e Morgana!” esclamò a sua volta Ethan,
sporgendosi oltre la spalla di Tiana per vedere
meglio. “E chi l’avrebbe detto?” mormorò, guardando come il suo amico stringeva
a sé la sua tanto sospirata Victoire.
“Già… Vi è così… sicura…!”
commentò sorpresa Tiana, guardando le mani della sua
amica infilarsi tra i capelli turchesi del ragazzo.
“E Ted
così… passionale…!” disse Ethan, con una risatina
incredula.
I loro occhi si incrociarono ed
entrambi abbassarono lo sguardo, un po’ imbarazzati.
“Che situazione, eh?”
“Sembriamo due guardoni…”
“In effetti
lo siamo.”
“Beh, allora spostiamoci.”
“Quello era il mio piede…”
“Oh, scusa!”
“Non importa. Vorrà dire che mi
offrirai un dolce extra quando usciremo fuori a cena.”
“Cosa? Mica hai vinto la
scommessa!”
“E invece sì: Ted
la sta baciando.”
“Tecnicamente avevamo scommesso
che le avrebbe dichiarato i suoi sentimenti…”
“E infat-”
“A voce.”
“Non essere così pignola, Wright! ‘Un bacio vale più di
mille parole’…”
“Ancora con le tue frasi da
cioccolatini, Powell?!
Guarda che-”
Ancora una volta due crack li interruppero. Fecero appena in
tempo a raggiungere un’altra volta la finestra che un grido si riverberò
nell’aria. “Victoire?!”
“Oh, oh.
Siamo nei guai…!” si mordicchiò un’unghia Tiana,
fissando il viso sconvolto di BillWeasley e quello sorpreso di sua moglie.
“Ma non dovevano tornare domani?”
si domandò ad alta voce Ethan, prima che Tiana gli prendesse una mano e lo trascinasse alla porta
d’ingresso. “Che vuoi fare?” chiese con una nota di panico nella voce.
“Mi sembra ovvio, no?” replicò
lei. “Andiamo a dar loro una mano.”
“Questo ti costerà un’altra cena.”
disse lui con aria grave. “Forse due…” aggiunse,
sbirciando la situazione all’esterno.
“Oh, e va bene!” esclamò
esasperata, distendendo le labbra nel suo miglior sorriso e aprendo la porta.
“Buonasera, signori Weasley! Già di ritorno?”
cinguettò con tono innocente.
Victoire e Teddy,
tutti e due con l’aria scarmigliata e il viso talmente rosso che ormai verteva
sul violaceo, la implorarono con gli occhi di fare qualcosa. FleurWeasley li fissava
divertita, mentre suo marito non aveva dato segni di aver notato il loro
ingresso: continuava a fissare la figlia maggiore con aria sgomenta.
Tiana lanciò un’occhiata al suo
complice, che guardava per aria con l’aria di chi era capitato lì per caso. Gli
pestò un piede per ricordargli che era lì per aiutare. “Perché non entriamo a
bere qualcosa?” propose con aria più gaia del normale. BillWeasley le rivolse un’occhiata stralunata. Tiana sospirò: sarebbe stata una lunga nottata.…
Commenti:
Questa era l’altra faccia della
medaglia! Spero non vi dispiaccia questo escamotage per farvi vedere come Teddy ha reagito dopo la sera del Ballo… Fatemi sapere!^^
Grazie mille a:
MISS NINA: Sono
contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Spero che anche questo, che ne
è il complementare, ti piaccia! Spero che la tua vacanza sia andata bene e che
ti sia divertita!^^ A presto!
ALEMALFOY: Eh, sì: sono passati i tempi delle principesse disegnate…
Cavoli! Quanti
complimenti per quel bacio!^//^ Spero che questo capitolo ti piaccia
ugualmente, anche se i nostri due piccioncini si
vedono solo alla fine!^^ Alla prossima!
BABY_MARY: Figurati!^^ Grazie mille per la
recensione! Sono contenta che ti sia piaciuto! Meno male che non hai ucciso Grace: in questo capitolo è servita!^^ Spero ti sia
piaciuto!
GERMANA: Sono
contenta che ti sia piaciuto!^_^ Fammi sapere se anche questo è stato all’altezza!
FRANCY_MALFOY: Beh, spero che l’attesa sia valsa
la pena!^_^ Dimmi che cosa ne pensi di quest’ultimo!
SORELLINADOLCE: Addirittura il tuo preferito?! Wow! Spero che
anche questo ti soddisfi!
LILY_SNAPE: Ecco qui il capitolo. Fammi sapere
cosa ne pensi. Ah, grazie per gli esami!^^ Ne ho ancora uno e poi un pochino di
relax… Alla prossima!
IBISCUS: Grazie
per i complimenti!^//^ Molto gentile! Sono contenta di non averti delusa! Spero
non ti dispiaccia questo capitolo con un altro punto di vista! Alla prossima!
NINNY: Carina
l’idea!^^ Spero ti piaccia anche questo!
TSUYUKO: Dom ti assomiglia?! Beh, è un personaggio che mi
sta molto simpatico!^^ Sono proprio contenta che l’altro capitolo ti sia
piaciuto! E la trovata del libro di favole non è per niente male, sai?^_^ Avevi
ragione su Tiana e socio! Fammi sapere se anche
questo capitolo un po’ a sé ti piace!
FREDDYMERCURY: Ma tu hai già un posto d’onore: le tue recensioni mi spronano
a dare il meglio di me!^^ Sono contenta che ti sia piaciuta Dominique:
penso che sia un personaggio interessante. E sono contenta anche del fatto che condividi la
mia convinzione: chi scrive deve cercare di essere il più aderente possibile
alla realtà, anche nei comportamenti dei personaggi. Teddy
e Vic sono due adolescenti che si innamorano per la
prima volta e mi piace pensare che anche una ragazza bellissima come Victoire possa avere le sue insicurezze. Bill ha fatto capolino solo alla fine, ma vedrai che quest’entrata
in scena sarà importante per il prossimo capitolo! Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto! Ovviamente, attendo fremente il tuo giudizio!^_^
RIDDIKULUS: Grazie mille per i complimenti!^//^ Sei troppo gentile! Questa raccolta nasce per avere
solo 10 capitoli, ma le due amiche che mi hanno spronato a cominciarla mi
stanno facendo una testa così perché vogliono che scriva altri dieci capitoli…
Direi che non ti resta che fare il tifo per loro!^_^ Alla prossima!
GINNY28: Grazie
per la ola!^^ Spero ti sia piaciuto anche questo!
NIKKI POTTER: Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Eh, tra sorelle
la rivalità c’è in ogni piccolo gesto (per fortuna che io ho un fratello!^_^),
ma anche una gran dose di affetto. Spero ti sia piaciuto anche questo!^^
CALLIEAM: Certo
che stanno insieme! Figuriamoci! Dopo tutta questa fatica per farli baciare…!^_^
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che si sia
capito qualcosa di più sul carattere di Teddy!
Ah, mi piacciono molto le tue idee!^^
FANNY91: Bene!
Spero ti piaccia anche questo!^^
GINNY36: Ciao
compagna vecchierella!^^ Sono felice che ti sia piaciuto l’altro capitolo! Qui c’è
il punto di vista di Tiana sulla faccenda: visto che
ti sta simpatica, spero che ti sia piaciuto!^_^ Beh, grazie mille per i
complimenti, ma io rimango convinta di non essere molto brava con le scene
zuccherose -_-‘ Alla prossima!
LISERC: Wow!
Dalla California?! Chissà come ti sarai abbronzata! Io
sono stata in Florida tre anni fa e mi era piaciuta moltissimo! Cosa darei per
tornare in America… Grazie mille per il commento!^_^ Anche Teddy
ringrazia e si è già scritto sull’agendina la data. Solo ti chiede se è proprio necessario il grembiulino di Fleur…
;D Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Have a goodholiday!
PROSSIMO (E ULTIMO) AGGIORNAMENTO:
venerdì 11 luglio
Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di HarryPotter appartengono a J.K.Rowling.
Autumn
Il cielo aveva assunto la sua più bella tinta perlacea, i
marciapiedi delle strade erano stati coperti da morbidi tappeti di foglie
dorate e l’aria aveva già quella consistenza frizzante che faceva prudere il
naso: Londra aveva sfoggiato prima del tempo il suo manto più elegante, un
trionfo di oro e di verde sul fondo cupo del rosso e del marrone.
Sembrava che persino la natura volesse ricordare a Victoire che l’estate era davvero finita.
Il vapore bianco aveva invaso come al
solito il binario 9 e ¾ e lasciava appena intravedere la sagoma dell’Espresso.
Per la prima volta in sette anni, a Victoire ricordò
un mostro. Un mostro che l’avrebbe portata lontano, separandola dalle persone
più care…
“La vuoi smettere di torcerti le mani? Mi stai facendo
innervosire.” la redarguì all’improvviso Dominique, sbucata alle sue spalle. Le rivolse un’occhiata
annoiata. “Se ha detto che ci sarà, puoi star tranquilla che sarà qui prima che
il treno parta.”
Victoire arrossì, ma confidò che il vapore
celasse quell’informazione alla sorella, e alzò il
nasino per aria. “Non sono affatto preoccupata.” dichiarò con forza.
Dominique alzò gli occhi al cielo. “No,
certo…” borbottò sarcastica.
In mezzo a tutto quel fumo candido una figura avanzava regale.
Maman. “Oh,
eccovi qui. Sci stavomopreoccupondo… Avete già messo i bagogli
nello scompartimonto?”
“Oui, maman. Ce n’est pas la première foisquenousprenons
le train…” replicò in un francese perfetto (e
alquanto scocciato) Dominique.
Mamansospirò. “Mi sto solo assicurondo che tu non mi debba spedire un gufo come l’anno
scorso. Ricordi? Quondo hai dimenticato sulla
pensilina i tuoi libri di scuola…”
Dominique si imbronciò. “Non è che me lo
devi ricordare fino alla mia morte, eh!” sbottò, accigliata. “Me li sono
scordata una volta sola!”
“Nicky, è questo il tono con cui
dovresti rivolgerti a tua madre?” domandò una voce calda e familiare. Il fumo
si diradò, rivelando un uomo sui quarantacinque anni, alto e magro, con i
capelli rossi tagliati corti, appena appena argentati
in prossimità delle tempie. Si sarebbe detto un bell’uomo,
non fosse stato per quelle brutte cicatrici che gli deturpavano il viso
asciutto e fiero. Ma per quelle tre donne sulla piattaforma non c’era uomo più
affascinante al mondo.
“No, papi…” sospirò Dominique. “Je
te demande pardon, maman…”
Mamanagitò una mano come a dire che non
importava e rivolse a suo marito un sorriso di ringraziamento.
BillWeasley
sospirò. “Tre donne con la testa calda… In che guaio mi sono cacciato…!” commentò
scherzoso.
Tutte e tre imbronciarono la bocca nello stesso identico
modo.
“Papi!” pigolarono all’unisono Victoire
e Dominique, facendolo ridere.
“Ah, venite qui, tutte e due!” esclamò, avviluppandole in
un abbraccio da orso. “Come farò a star senza di voi fino a Natale?”
Dominique aveva le orecchie in fiamme,
mentre tentava di divincolarsi da quello slancio di affetto paterno. “Papi! Ci
sono i miei amici qui da qualche parte!” protestò, imbarazzata. Ma suo padre,
invece di lasciarla andare, la abbracciò più stretta. “Papà!” ululò Dominique.
Quando la lasciò finalmente andare, Dom
finse di aver visto la sua amica Becky e fuggì,
scomparendo nel vapore perlaceo. Victoire, ridendo,
si posizionò meglio tra le braccia del suo meraviglioso papà e sospirò
contenta. “Dov’è finito Lou?” domandò, alzando il
viso per guardarlo negli occhi.
Lui le fece l’occhiolino. “L’ho spedito a prenderti gli
Zuccotti di Zucca che ti piacciono tanto.”
Gli occhi di Victoire brillarono.
“Sei il migliore, papi!” affermò con convinzione, strofinando il viso sul petto
dell’uomo e solleticandogli, così, il viso con i capelli.
“Mi sa che qualcuno mi ruberà il posto uno di questi
giorni…” brontolò il suo papà, arruffandole affettuosamente i capelli. “Anzi,
diciamo pure subito…” aggiunse, cupo.
Victoire batté le palpebre, perplessa, ed
alzò il viso per incrociare gli occhi del padre. Ma questi erano fissi su
qualcosa oltre le spalle di Victoire. Ne seguì la
direzione ed il cuore le balzò in gola. “Teddy! Sei
arrivato!” strillò al settimo cielo, districandosi in un baleno dalla stretta
del padre per correre dal ragazzo dalla zazzera turchese, che la stava
guardando con un gran sorriso sulle labbra.
“Ehi, Vic!” la salutò lui
composto, sporgendosi per darle un castissimo bacio sulla guancia.
Victoire si accigliò. Ma come? Tutto lì?!
Aprì la bocca per protestare, ma Teddy si era già
avvicinato ai suoi genitori, per salutarli cortesemente. “Signor Weasley. Signora Weasley. Come
state?”
Maman
sorrise divertita, rivelando la dentatura perfetta. “Oh, Toddy!
Che piascere vederti! Ma, ti prego, chiamami Fleur: non sc’è bisogno di essere
così formoli!”
“A me sta bene ‘Signor Weasley’…”
borbottò suo padre, ricevendo una gomitatina da maman.
“Sei venuto per salutoreVictoire?” domandò gentile quest’ultima.
La mano di Teddy corse a
torturarsi le ciocche di capelli che gli solleticavano il collo. “Beh, sì…”
rivelò imbarazzato. “Se per voi va bene, ovviamente!” aggiunse, lanciando
un’occhiata nervosa a BillWeasley.
“Ma certo che a loro va bene!” intervenne Victoire, avvicinatasi a Teddy
con cipiglio marcato. “Oh, guarda: c’è Tiana! Vieni
con me, Teddy!” esclamò d’un tratto, prendendolo per
mano e trascinandolo via con forza. “Ci vediamo dopo!” aggiunse all’ultimo,
rivolta ai genitori rimasti interdetti.
Si inoltrarono per qualche decina di metri nel candido
vapore, prima che Victoire si fermasse di botto.
“Non vedo Tian…” cominciò Teddy, ma Victoire lo interruppe
con un’occhiataccia.
“Si può sapere cosa diavolo era quel bacio?!” chiese
seccata.
“Ehm… Un bacio di saluto?” provò Teddy.
Victoire si accigliò ancora di più. Lo
prese per il bavero della camicia e fece cozzare le loro bocche in un bacio
nervoso, brevissimo. “Questo è un
bacio di saluto.” lo corresse, quando interruppe il contatto tra le loro
labbra.
“No, questo è un attentato alla mia meravigliosa
dentatura. Mi hai fatto male!” si lagnò scherzosamente Teddy,
facendo finta di massaggiarsi le labbra per nascondere un sorriso felice.
Victoire si imbronciò ed incrociò le
braccia al petto.
Teddy alzò gli occhi al cielo,
ridacchiando sommessamente. Le racchiuse il volto tra le mani e la baciò con
dolcezza, finché Victoire, dimenticato il cattivo
umore, non rispose al bacio. Entrambi sospirarono, contenti. Teddy appoggiò le labbra sulla fronte di Victoire. “Scusa. È che quando ci sono anche i tuoi
genitori mi sento un po’ in imbarazzo. E poi credo che tuo padre mi detesti…”
mormorò, un po’ amareggiato.
“Non ti detesta.” lo rassicurò Victoire.
“Deve solo adattarsi all’idea che ora sei il mio ragazzo.”
Teddy sbuffò dal naso, sarcastico. “È
per questo che ti ho potuta avvicinare solo con la scusa delle ripetizioni di
Trasfigurazione?”
Victoire disegnò strani ghirigori sulla
camicia di Teddy, imbronciandosi. “L’ho abituato
troppo bene.” commentò. “In diciassette anni non mi sono interessata a nessun
altro ragazzo… Forse sperava che non ti saresti mai accorto di me, così sarei
rimasta la sua principessina da qui
all’eternità…”
Teddy la strinse un po’ di più,
appoggiando una guancia sulla sommità della testa di Victoire.
“E così lo sapeva anche tuo padre…” sospirò. “Sembra che l’unico imbecille che
non se n’era accorto fossi io…”
“Ehi, Ted.” lo richiamò Victoire, spostandosi quel tanto che bastava per guardarlo
negli occhi. Sorrise. “Va bene così: mi piaci anche se sei un po’ imbecille!”
gli disse, facendogli una linguaccia.
Teddy sogghignò ironico. “E a me piaci
anche se sei una bisbetica!”
Victoire allargò gli occhi. “Bisbetica a
me?!” esclamò, fingendo di essere offesa. “Questa volta non ti perdono, TedLupin.” dichiarò, facendo
fatica a trattenere il sorrisino che le stava spuntando sulle labbra.
“Oh, come farò a ritornare nelle grazie della mia
Principessa?!” si domandò Teddy, con finto tono
angosciato. Poi sorrise malizioso. “Mm… Chissà se funziona…?” mormorò, la
risata nella voce, mentre si avvicinava sempre di più alla bocca di Victoire…
Lei sorrise quando le labbra di Teddy
premettero contro le proprie. Si abbracciarono più stretti, mentre le loro
bocche diventavano più audaci e le mani di Teddy
vagavano prima sulla schiena di Victoire, poi sui
suoi fianchi ed infine si infilavano lente sotto la camicia della divisa,
incontrando la pelle calda, bollente…
Il primo istinto di Victoire fu
di scansarsi: così si sarebbe stropicciata tutta ancora prima di salire sul
treno! Ma il contatto tra la sua pelle e le mani di Teddy
era così… così… nuovo e… piacevole, che vi si arrese senza
opporre troppa resistenza. D’altro canto, non si poteva essere sempre perfette,
no?
Ma, proprio quando Victoire
aveva racimolato il coraggio di infilare le dita affusolate al di sotto del
colletto della camicia di Teddy…
“Ehi! Voi due! Che state facendo?!”
… la voce curiosa e sbalordita del piccolo JamesPotter interruppe
l’idillio.
Teddy gemette, infastidito. “Cosa ti
sembra che stiamo facendo, Jamie?” domandò retoricamente, lanciando un’occhiataccia al figlio più
grande del suo padrino.
James sbatté gli occhi nocciola. “Vi
state baciando!” rispose prontamente. Poi si rabbuiò. “Questo l’avevo capito.
Non ho capito perché…” borbottò. “Ti
sei accorto che lei è Victoire? Mia cugina Victoire?” chiese sospettoso.
Teddy roteò gli occhi, facendo
ridacchiare Victoire. “Certo che me ne sono accorto,
pulce…”
“E allora perché?”
“Perché la sto salutando, ecco perché!”
James rimase un secondo in silenzio.
Poi fece una smorfia schifata. “Eww! Vuoi dire che
vuoi baciare anche me e Al e Lily così?”
Victoire scoppiò a ridere.
Teddy si voltò del tutto verso James. “Jamie, sparisci!”
ringhiò.
Il ragazzino dai capelli neri arruffatissimi lo prese alla
lettera: si voltò ed in men che non si dica era
scomparso nel fumo perlaceo.
Teddy sbuffò. “Quel ragazzino è
snervante…” borbottò.
“… ma in fondo gli vuoi bene come ad un fratellino, eh?”
lo pungolò Victoire, con un sorriso furbo, cui lui
rispose con uno dei propri.
“Sì, gli voglio bene come tu vuoi bene a Dominique…”
“Touchée!”
Victoire alzò le mani in segno di resa, sorridendo. I
fratelli minori potevano anche essere insopportabili, ma c’era qualcosa in loro
che impediva di odiarli completamente…
Teddy le prese entrambe le mani e
l’attirò di nuovo in un abbraccio. “Credi che sia destino essere interrotti?”
domandò con un sospirone.
Victoire alzò la testa verso di lui, sorridendo
maliziosa. “Beh, non ci resta che provare e riprovare…” mormorò, alzandosi
sulle punte per sfiorare le labbra di Teddy…
“Wow, atti osceni in luogo pubblico!” esclamò una voce
divertita. “Tu che ne dici, Wright? Tiro fuori il
blocchetto delle multe?”
Stavolta gemette anche Victoire.
Si guardarono sconfortati e sospirarono nello stesso istante, prima di voltarsi
verso i loro “amici”. Che se la ridevano sotto i baffi.
Tiana lanciò un’occhiata d’intesa ad Ethan. “Bisognerà fare rapporto alla McGranitt,
piuttosto. Una Caposcuola trovata in atteggiamenti equivoci con un Auror: che cattivo esempio per i primini!”
“Non ho ancora indossato il distintivo: posso ancora
essere un cattivo esempio!” la corresse Victoire,
sorridendo divertita.
“Piuttosto, com’è che avete ufficializzato la vostra
relazione senza dirci niente?” domandò Ethan. “James sta urlando a tutto il binario 9 e ¾ che TeddyLupin è fidanzato con sua
cugina Victoire…”
“Quella pulce…!” brontolò Teddy.
Tiana si strinse nelle spalle. “Credo
che non sarà uno shock per nessuno: ormai avevano capito tutti che c’era
qualcosa nell’aria.”
“A proposito di qualcosa nell’aria,” disse Victoire, lanciando ai due un’occhiata maliziosa. “Com’è
che siete arrivati insieme senza dirci niente?” chiese, scimmiottando Ethan.
“Sono andato a prenderla. Ti dovevo chiedere il permesso?”
chiese con un sorriso quest’ultimo.
“Non lo sai che, in quanto migliore amica, ho il dovere di
approvare l’aspirante nuovo ragazzo di Tia?” replicò Victoire, divertita.
Tiana alzò gli occhi al cielo, ma
arrossì lievemente. “Non è un aspirante ‘nuovo ragazzo’,
Vi: mi ha soltanto accompagnata.”
Ethan si voltò a guardarla. “Chi ti ha detto
che non aspiro ad essere il tuo nuovo ragazzo?” domandò, sinceramente sorpreso.
“S-Smettila di scherzare!” balbettò Tiana,
imbarazzata.
“Chi sta scherzando?” continuò lui.
“Smettila di spaventare Tiana, Ethan!” si intromise Teddy,
sogghignando. “Se la prospettiva che l’attende alla fine della scuola è cadere
tra le tue braccia, potrebbe pensare seriamente di ripetere l’anno!” esclamò,
ricevendo uno scappellotto in risposta.
Mentre i due ragazzi si picchiavano scherzosamente, Victoire si avvicinò a Tiana, che
aveva ancora la guance rosse. “Allora?” chiese, sorniona.
“Allora cosa?” replicò brusca l’amica.
Victoire ridacchiò e le sussurrò in un
orecchio, con fare cospiratore: “Ti piace Powell?”
Tiana si mordicchiò le labbra. “È…
carino. È anche simpatico. Ma non sono ancora pronta per mettermi insieme a
qualcun altro…”
Victoire le mise un braccio attorno alle
spalle. “Prenditi tutto il tempo che vuoi. Ma non perdere una buona occasione
per tornare a sorridere, okay?”
“Okay. Ci penserò.”
“Brava, però non perdere troppo tempo: non tutti sono
pazienti come la sottoscritta!”
“Cos’avete da ridacchiare voi due?!” domandò Teddy, scoccando loro un’occhiata sospettosa e facendole
sghignazzare ancora di più.
“Parli del diavolo…!” rise Victoire.
“Parlavi male di me?” domandò fintamente arrabbiato lui.
“Ovviamente!” rispose soddisfatta lei.
“Ma guarda che canaglia!” esclamò Teddy,
slanciandosi in avanti per catturarla. Victoire si
spostò con un urletto, ma lui fu più svelto: la intrappolò
in un abbraccio e cominciò a farle il solletico sotto gli occhi divertiti dei
loro amici.
“Smettila, Teddy! Smettila!”
gridò tra le risate Victoire.
“No! Te la sei cercata!”
Un colpo di tosse li fece irrigidire. Davanti a loro stava
BillWeasley, con le
braccia incrociate e gli occhi assottigliati. Dietro di lui, FleurWeasley li osservava con un
sorriso indulgente mentre Dominique scuoteva la testa
e Lou li fissava esterrefatto da dietro una montagna
di Zuccotti di Zucca.
Teddy fu il primo a reagire: liberò Victoire dal suo abbraccio e le risistemò con affettata
disinvoltura il nodo della cravatta, lisciandole poi invisibili pieghe della
camicetta. Deglutì, un po’ nervoso, mentre Tiana ed Ethan erano scossi da risatine silenziose.
“Victoire, non è ora di salire
sul treno?” domandò Bill, rivolgendo un’occhiataccia
a Teddy.
Lei si imbronciò ed afferrò con forza la mano del suo
ragazzo. “Sì, è ora.” annuì, incamminandosi con decisione verso il suo
scompartimento, trascinandosi dietro Teddy. Giunta
alla sua carrozza, si voltò verso il giovane Lupin.
“Ah, sei invitato al matrimonio di mia zia Gabrielle verso la fine del mese:
sarai il mio accompagnatore ufficiale.” lo informò con naturalezza.
Non si curò dello sguardo ammonitore (e tuttavia
malinconico) di suo padre, né del sorrisino d’intesa che si scambiarono maman, Lou, Tiana ed Ethan
e nemmeno degli occhi rivolti al cielo di sua sorella.
Il sorriso entusiasta di Teddy non lasciava spazio al
resto.
“Davvero? Vuoi dire che non dovremo aspettare la prima
gita ad Hogsmeade per vederci?”
Victoire annuì, sorridente.
E Teddy la colse alla
sprovvista, sollevandola da terra e stampandole un bacio ridente sulle labbra,
per una volta senza curarsi dei presenti. “Conterò i giorni.” le rivelò con gli
occhi brillanti, mentre lei lo fissava stupefatta e felice. “Non ho mai odiato Hogwarts così tanto…” aggiunse con una buffa smorfia, prima
di lasciarla andare a salutare i suoi genitori.
E quando ormai la sua testa turchina era solo un puntino
indistinto tra il vapore che ancora permeava la pensilina e Victoire
pensava che quell’anno aveva tutte le premesse per
essere un ottimo anno, suo cugino James la fece
ricredere…
Il dodicenne Grifondoro stava
discutendo animatamente con dei ragazzi del quinto anno. “Ehi, amico: bada a
quel che dici!” lo sentì esclamare, passando davanti allo scompartimento dove
si era sistemato. “Mia cugina Victoire è proprietà
privata di TeddyLupin! Ci
siamo capiti? Verranno a vivere a casa mia e potranno
anche tenersi la mia stanza!”
… Quello, pensò Victoire
sistemandosi il distintivo da Caposcuola e preparandosi ad entrare per sedare
la discussione con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, sarebbe
stato un anno meraviglioso…
Commenti:
E così siamo giunti alla
conclusione della raccolta…
Ringrazio tutti coloro che mi
hanno seguita e che mi hanno messa tra i preferiti, ma soprattutto coloro che
mi hanno incoraggiata con le loro recensioni.
Un ringraziamento particolare a:
Vale ed Eli: se non fosse stato per voi questi
capitoli non sarebbero mai stati scritti. Quindi grazie, perché scrivere di Teddy e Victoire mi ha fatto
crescere. Perciò mandatemi i vostri dieci titoli e proverò nuovamente a
soddisfare la vostra richiesta!^^ Vi voglio bene!
Sorellinadolce, falalula, NikkiPotter, Tartablu, SoReLLiNaMaLfoY, Tsuyuko,
Ginny28, Padfoot_O7, riddikulus, ninny,
fanny91, CallieAM, zoe1230, ibiscus,
SiJay: un grazie
particolare per aver commentato l’ultimo capitolo, che era un po’ anomalo. Un
grazie speciale a chi tra voi mi ha sostenuta lungo tutto il mio percorso. Ve
ne sono grata. Grazie anche per tutti i complimenti che ho ricevuto: hanno
fatto molto bene al mio ego di scrittrice!^^
Ramona55, Ginny36, freddymercury:
un ringraziamento
speciale a voi tre per le vostre recensioni sempre puntigliose e dettagliate e
i vostri meravigliosi complimenti: mi hanno spronata a scrivere con attenzione
e ad esigere ancora di più da me stessa. Spero che, se scriverò qualcos’altro che
stuzzichi la vostra curiosità, mi farete il piacere di farmi conoscere il
vostro giudizio sul mio lavoro. Ricordatevi: commenti costruttivi come i vostri
aiutano una scrittrice dilettante a crescere.
Dieci capitoli sono pochi per raccontare
tutto quello che c’era da dire su questi due personaggi. Che sia io o qualcun
altro, spero che qualcuno decida di riempire gli spazi vuoti nella storia di Teddy e Victoire. Perché si sono
guadagnati un posto speciale nel mio cuore e vorrei che continuassero ad
esistere e a vivere altri momenti magici.
Spero che siano riusciti a
conquistare un minuscolo angolino anche nei vostri cuori e che ricorderete con piacere e, perché no?, anche un po’ di
affetto questa breve raccolta che non aveva nessuna pretesa, se non quella di
farvi sorridere e farvi fantasticare su ciò che potrebbe essere accaduto…