Obscure [ Blood, Baby & Sacrifice ] di AintAfraidToDie (/viewuser.php?uid=41080)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 1 *** Capitolo Uno ***
Titolo:
Obscure[Blood, Bay & Sacrifice]
Autore:
AintAfraidToDie
Raiting:
Arancione
Pairing:
DaixKyo
Avvertimenti:
Slash, Yaoi
Disclaimer:
Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto:
Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse
trovare una luce?
[Si
scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle
tenebre.]
Obscure
[Blood,
Baby & Sacrifice]
Capitolo
Uno
Oscurità.
Oscurità. Oscurità.
Fottere
tutto, e naufragare.
Non
è forse quello che vorrei fare?
Tenebre.
Tenebre. Tenebre.
[Sono
solo.]
Apro di scatto gli occhi, con un leggero fastidio alle palpebre. Una
forte luce mi colpisce subito l’iride, facendomi di nuovo
involontariamente chiudere a riccio su me stesso.
Dopo un lieve momento di smarrimento, distruggo cautamente il mio
immaginario scudo e cerco di capire dove sono, facendo anche un
po’ di mente locale.
Riconosco subito la stanza come il retro della sala prove.
Cazzo. Mi sono
addormentato. Di nuovo.
Tiro un grosso respiro, richiudendo scocciato gli occhi.
Mi stupisco di me stesso.
Ogni giorno che passa la mia sensibilità nei confronti del
resto del mondo scema e mi rimane sempre più difficile
aprire gli occhi la mattina.
La cosa che mi riesce meglio in questo periodo è sicuramente
dormire. Sono fermamente convinto che prima o poi non
riuscirò più a alzarmi e privarmi del tepore del
mio soffice letto.
Ma io
non voglio dormire. Non più. Non adesso.
[Quand’è
che è cominciato tutto questo?]
Mi sto pian piano auto convincendo di essere affetto da un mio
immaginario male di vivere.
O forse sono
semplicemente pazzo.
- Un invasato… - sussurro, fra me e me.
Una fitta alla nuca mi fa distogliere dal flusso di coscienza della mia
mente. Ah, non mi fa di certo bene fare simili pensieri appena sveglio.
Già, appena sveglio. Ma
che cavolo ci facevo addormentato nel retro della sala prove?!
Sposto lo sguardo sulla mia mano destra; una sigaretta quasi del tutto
consumata se ne sta in bilico tra le mie dita.
Sbuffo rumorosamente, maledicendomi.
Una sigaretta sprecata.
La porto con lenti movimenti alla mia bocca, creando una collisione tra
lei e il mio anellino d’acciaio al labbro inferiore, per poi
dare un’ultima inspirata.
Dopo averlo fatto circolare bene nei miei polmoni, rilascio fuori dalla
mia bocca un po’ di amaro fumo.
Sospiro, estasiato.
Sono proprio un fottuto
nicotina-dipendente.
Con movimenti cauti mi porto davanti agli occhi la sigaretta ormai
quasi del tutto finita, studiandola. La faccio rotolare lentamente sul
palmo della mia mano, sporcando di cenere la mia candida pelle. Sorrido
inconsciamente, prima di prenderla per il filtro e schiacciarla sulla
pelle vicino al mio polso.
Fottuto masochista,
anche.
Comincio a disegnare irrazionali cerchi concentrici sulla mia pelle,
guidando la sigaretta con movimenti secchi e allo stesso tempo
rilassati. La pelle comincia a bruciarsi.
C’è
puzzo di fumo, qui.
Continuo a cospargere di cenere la mia cute.
- Sei l’unico essere umano che
io conosca che riesca a bruciarsi il polso con un’aria
così innocente. –
Una voce cristallina.
Giro la mia testa in direzione di essa.
Un sorriso.
[Quand’è
che è cominciato tutto questo?]
Note:
Bene!
Dopo tanto tempo potete finalmente leggere sugli schermi dei vostri pc
la mia seconda longfic sui Dir en grey[anche se è
più giusto parlare su Dai&KyoXD]
Ho
messo pochissimo a scriverla, ma devo dire che non mi convinceva
affatto[e alcune parti non mi convincono ancora]. Lo stile di
narrazione mi sembra alquanto cambiato, anche a voi pare
così? Ditemi cosa ne pensate, perché ci tengo
molto e necessito di commenti in questo periodoXD!
A
presto, con il prossimo capitolo
Baci;
AintAfraidToDie
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo Due ***
Titolo:
Obscure
Autore:
AintAfraidToDie
Raiting:
Arancione
Pairing:
DaixKyo
Avvertimenti:
Slash, Yaoi
Disclaimer:
Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto:
Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse
trovare una luce?
[Si
scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle
tenebre.]
Obscure
[Blood,
Baby & Sacrifice]
Capitolo Due
Oscurità.
Oscurità. Oscurità.
Tenebre.
Tenebre. Tenebre.
[Ma,
stanotte, non sono solo.]
Buio. Quello che sento
è solo la sua lingua che sinuosamente traccia linee
immaginarie dentro il mio palato. Mi bacia ancora; piccoli tocchi di
bocche, l’unione delle nostre desiderose labbra. Mi stuzzica
diligentemente il piercing al labbro, per poi passare a torturare con i
denti quello al sopracciglio.
- Mi fai
male… - sussurro, senza respiro.
– Continua… -
Solo ansimi. Nel buio.
Ora il suo
corpo è sopra il mio. Mi ha strattonato con movimenti
decisi, per poi scaraventarmi con non poca forza sul letto. Perché oppormi?
Sento il suo desiderio,
il desiderio di me,
incastrato dolorosamente nei suoi jeans attillati.
- Uhm… -
soffoco un mugolio, mentre comincia a
sbottonarmi la camicia nera - Daisuke… -
Lui alza un attimo la
testa del mio petto. E
sorride.
Quand’è
cominciato tutto questo?
[Apro di
scatto gli occhi.]
- Sei l’unico essere umano che
io conosca che riesca a bruciarsi il polso con un’aria
così innocente. –
Mi guarda; è in piedi, appoggiato con la schiena alla
stipite della
porta. I gomiti magri tesi, il ventre piatto che sfugge leggermente
alla copertura della t-shirt asimmetrica bianca e nera.
Mi si avvicina un po’; la bocca sottile contratta in una
smorfia divertita e i capelli rossi che gli ricadono disordinati sulla
faccia.
Arrossisco, ricordando.
Anche se non voglio.
Dimenticare, ecco cosa
devo fare. Semplicemente.
Il suo sguardo si posa prima su di me, poi sulla sigaretta
che abilmente mi sono spento sul polso.
- Terra chiama Tooru-chan. Ci
sei?
Rispondi? – esclama, muovendo la mano destra a
mo’ di saluto.
In un attimo mi distoglie dai miei pensieri. Sbarro gli occhi,
sorpreso, come se mi fossi ancora svegliato da un sonno
durato cent’anni. Con uno scatto fulmineo butto sul pavimento
la cicca ormai
devastata e mi copro l'arto con la lunga manica della maglia di
cotone a righe nere e rosse che indosso.
Poi sposto subito lo sguardo verso i miei enormi anfibi neri, facendo
finta di niente. Lui mi guarda, interrogativo.
- Come se non ti avessi visto. A volte
riesci a sorprendermi ancora, lo ammetto. – sbuffa
piano, avvicinandosi con passi lenti e coordinati.
Sospiro, tenendo stretta la mano intorno al mio minuto braccio.
Lui si siede vicino a me, tirando fuori dalla tasca dei suoi pantaloni
un pacchetto di Marlboro rosse.
- Vuoi? – sussurra, porgendomi
una sigaretta. Scuoto la testa vigorosamente, tenendo sempre gli occhi
bassi.
- Uh, okay. – si mette alla
bocca la cicca che mi aveva offerto - Oggi sei veramente di poche
parole. –
Dimenticare,
già. Non è molto difficile, in fondo.
Deglutisco forte, mentre il mio sguardo rimane incatenato alle
mattonelle e continuo a torturami il polso con forti tocchi di
polpastrelli
sulle bruciature più profonde.
Perché non
sento dolore? Perché?
- Ti fa male? – sbuffa,
all’improvviso.
Sobbalzo nella sedia, spostando timidamente lo sguardo verso di lui.
- Eh? – sussurro, appena.
Dov’è
finita tutta la mia solita sfacciataggine?
Dov’è
finito il mio coraggio?
…dove
sono finito?
- La bruciatura, intendo. –
precisa, portando i suoi occhi dritti nei miei, mentre intanto tira una
lunga boccata di nicotina, per poi espirare tutto in un piccolo soffio.
Non sposto lo
sguardo.
Dimenticare.
Magari fosse così facile.
- No. Non
provo niente. –
rispondo secco, cambiando repentinamente tono della voce. Con lenti
movimenti mi alzo in piedi, appostandomi con la schiena a
contatto con il muro gelido della piccola stanza. Allontanandomi da lui.
Mi lancia un’occhiata obliqua.
- Okay, calmati Kyo. Non ti arrabbiare.
– fa un altro tiro alla sigaretta, socchiudendo appena gli
occhi.
Si abbandona sciattamente sulla sedia sospirando, per poi tirarsi i
capelli indietro con la mano libera in un gesto di stizza.
- Non sono arrabbiato.
– replico, innervosendomi.
Comincio ad aumentare la presa sul polso. Muovo con gesti coordinati le
unghie sulla stoffa, pigiando verso la pelle e scavando sulle bolle
provocate dalla bruciatura.
Lui intanto riapre gli occhi, per poi tirarsi faticosamente in piedi.
- Sembrerebbe, invece. –
sussurra, sbadigliando - Ma non m’impiccio, non ti
preoccupare. –
- Non è vero. -
m’impunto, io.
No. Non è per
niente vero.
Fa uno sbuffo esasperato.
- Okay, va bene, hai ragione te. Dio, sei
peggio di un bambino, certe volte. – sorride maligno,
avvicinando la sua bocca al mio orecchio - Anzi, sei un bambino! Un
tenero bambino kawaii. Vero, piccolo Tooru-chan? –
Lo guardo sbigottito, arrossendo involontariamente di fronte alle sue
sottili labbra troppo
vicine al mio orecchio. Il mio battito cardiaco aumenta, il mio viso
va in fiamme.
Tum-tum, tum-tum.
Fottuto cuore.
Lui comincia a ridere convulsamente.
Il sorriso. Il suo
sorriso. Come dimenticare?
- Daisuke? – sussurro fiocamente.
La sua risata si stoppa un attimo. Mi guarda, tornando per un momento
serio. Incateno i miei occhi ai suoi color nocciola, dove riesco
distintamente a scorgere il mio riflesso.
I più belli,
tra gli specchi.
- Si?
– mugugna, con una voce un po’ roca
dovuta al riso.
Mi si avvicina. Ancora.
Smettila.
- Taci. – sussurro, per poi dar
vita ad un sorriso forzato.
E lui non sembra
accorgersene.
Dimenticare,
si. Questi sentimenti sono tossici.
[Un
sogno, è pur sempre un sogno.]
Note:
Allora, che dire?
Personalmente questo capitolo è il mio preferito di tutta la
longfic… non so perché, ma questo Kyo dal
carattere incomprensibile mi piace
assai*ççç*. Ora passo alle recensioni,
che anche se poche, mi hanno fatto molto piacere.
ShinyaChan: Ciau;
prima di tutto premetto che sono stata felicissima del fatto che tu
abbia commentato anche la mia OneShot “Trickster”.
Ammiro molto il tuo modo di scrivere, ammiro te come autrice. Anche se
hai pubblicato solo due storie sono veramente stupende, quindi mi ha
fatto molto piacere ricevere così tanti bei complimenti*me
non li meritaXD* da te. Poetessa*ççç*?
Davvero ti è piaciuto così tanto? Mi vuoi fare
arrossire^^. No, sei davvero carinissima. Grazie mille; spero che
questo capitolo non ti abbia delusa. Baciuz & Abbracci
DarkRose86: Tesoooooo!
Te non manchi mai, eh? Ihihi, ne sono felice, te sei la mia
“lettrice di fiducia”XD. Dai, torniamo serie.
Allora, sono contentissima ti sia piaciuta. In realtà, come
già detto, a me non mi convince più di tanto,
però mi fa molto piacere che invece a te garbi. Davvero,
come farei senza la tua opinione? Sarei persa^^. Spero che anche questo
capitolo ti piaccia, ti lovvo infinitamente! Baciuz & Abbracci
anche a te
Ringrazio anche tutti
quelli che l’hanno messa tra i preferiti cioè:
1)
DarkRose86
2)
Hana_Shiori
3)
Isult
4)
ShinyaChan
E anche chi ha letto e
recensito le mie due OneShot “ I Was So Blind”
& “ Voice”. Un saluto speciale a
BlackAngel: anch'io ho fatto caso alle nostre quasi uguali recensioni,
ihih. La pensiamo alla stessa maniera, zizi^^. Bacioni anche a te.
Grazie mille a tutti!
Baci, a presto
AintAfraidToDie
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo Tre ***
Titolo:
Obscure
Autore:
AintAfraidToDie
Raiting:
Arancione
Pairing:
DaixKyo
Avvertimenti:
Slash, Yaoi
Disclaimer:
Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto:
Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse
trovare una luce?
[Si
scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle
tenebre.]
Obscure
[Blood,
Baby & Sacrifice]
Capitolo Tre
Spingo con forza il taglierino nella carne e il petto mi sobbalza
lievemente. Fermo un attimo le spinte della lama, con
l’intenzione di far
abituare il
mio fisico all’intrusione.
Il respiro mi si contrae, i muscoli si tendono.
La mia fronte comincia
a sudare.
Niente da fare.
Dovrò agire senza il consenso del mio corpo.
Mi posiziono meglio a sedere, accostandomi con più forza
alle mattonelle gelate di marmo del mio bagno. Pigio in
profondità la lama sul petto, per poi indirizzarla
in verticale, formando inconsciamente la lettera D.
Continuo a scavare per un po’, soffocando a stento i gemiti.
Ripasso più volte il taglio, continuando ad allargare i
bordi con la lama. Poi la estraggo, ansimando. Il sangue, liberato da
ogni costrizione,
comincia a scorrere velocemente verso il mio ventre.
Sono patetico.
Sul mio volto compare una smorfia di disgusto, mentre guardo nauseato
il piccolo squarcio sul mio petto. Soffoco un singhiozzo.
Perché ormai
lo so, ne sono consapevole.
Dimenticare
sembra essere troppo difficile per una persona orribile come me.
Tossico. Si, tutto questo
è sempre stato tossico.
Fin da quella notte. Fin
da quando l’ ho sognato per la prima volta. Ed ora,
involontariamente, ne sono divenuto dipendente. Ma che colpa ne ho io?
Sono solo un folle, che ha paura persino di se stesso.
Vigliacco.
Null’altro.
*
Notte.
Notte profonda.
Notte scura.
Tenebre.
Oscurità.
[Ci
sarà mai una luce, in tutto questo?]
Piccole e minuscole illuminazioni si dissolvono davanti ai miei occhi.
Lampioni, schermi giganti, le insegne dei negozi e dei bar. Le solite luci di Tokyo.
Tutto si muove velocemente, aldilà di questo vetro.
E non vedo.
Non riesco a vedere
nulla.
Solo piccole stelle luminose apparse dal nulla, che con grande
velocità scompaiono. E
poi
c’è il buio.
Tanto buio.
- Eh? E
poi che ti ha detto, Yoshiki?
– esclama, soffocando una mezza risata. L’altro gli
rivolge un sorriso sarcastico, mentre Daisuke
continua a ridacchiare sul volante.
Voce allegra e serena.
Come ieri. Come oggi.
Come domani.
[Come sempre.]
- Nulla, lo sai
com’è fatto. È un tipo così,
cioè, ti dice le cose e poi non ti spiega niente…
- sussurra, con una nota di tristezza nella voce. Daisuke sospira,
mettendogli una mano sulla testa e scompigliando la
capigliatura perfetta di Shinya.
- Die! –
protesta a mezza voce,
scansandosi.
Daisuke comincia di nuovo a ridere.
- Eddai, Shin-chan, non te la
prendere… –
Li osservo, comodamente seduto nel sedile posteriore di questa
minuscola auto.Continuano a
parlare, a stuzzicarsi, a prendersi in giro. Ridere, ridere, ridere.
Per loro è così facile.
E sì, mi sembra che siano in un mondo tutto loro.
Un mondo dove ogni cosa viene riassunta
in complicità, sorrisi e
amore. Un mondo dove il
mio accesso è vietato.
E mi sento di troppo. E
mi sento inutile.
Come se fossi soltanto un soprammobile senza vita da esibire, che
semplicemente orna la loro automobile. Non parlo,
non osservo, non vivo. Ma perché mi sembra
che non ci sia spazio per me, tra di
loro?
Deglutisco forte, ma loro sembrano non avermi sentito.
Che
cos’è questa stretta al petto? Vorrei poter urlare.
Continuo a guardarli; un conato di vomito si affaccia nella mia
faringe. Porto la mia mano alla bocca e mi massaggio un po’
la gola, cercando di trattenere la nausea.
Vi prego.
Smettetela.
Distolgo lo sguardo.
- Le luci. Guarda le
luci. –
sussurro, con un tono di voce quasi impercettibile.
Ma in fondo non c’è niente di male,
nell’essere amici.
Semplicemente amici.
Nulla di più.
Porto la mia mano al polso e comincio a premere; gratto, pigio e con
le mie unghie lunghe taglio.
E la nausea si stoppa, la stretta al petto si affievolisce.
È l’unica cosa che riesca a portarmi un
po’ di sollievo.
Riesco solo a farmi del
male.
Sono caduto proprio in
basso.
[Shinya
è meglio di me.]
- E tu, Kyo, cosa consigli alla nostra
principessa innamorata? –
Note:
Ciau a tutti^^. Bene,
eccoci arrivati al penultimo capitolo.
Il prossimo
sarà il “gran finale”XD.
Si, lo so, come longfic
è molto, ma molto, corta.
Ma la prossima che
pubblicherò lo sarà ancora di più*si
fa pubblicità*[solo due capitoli*si può chiamare
longfic?*].
Non ho molto tempo per
rispondere alle recensioni, che seppur poche mi hanno fatto tantissimo
piacere^^. Ringrazio quindi DarkRose86[teso,
finalmente Mercoledì ci rivediamo!]; BlackAngel &
Botsuraku.
Solo un appunto per BlackAngel: cara, io
mi sento troppo affine con teXD! Le tue recensioni sono davvero una
delizia da leggere. Avrei davvero voglia di parlarti^^. Ce
l’hai msn?
Baci & Abbracci
a Tutti,
AintAfraidToDie
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo Quattro ***
Titolo:
Obscure
Autore:
AintAfraidToDie
Raiting:
Arancione
Pairing:
DaixKyo
Avvertimenti:
Slash, Yaoi
Disclaimer:
Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto:
Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse
trovare una luce?
[Si
scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle
tenebre.]
Obscure
[Blood,
Baby & Sacrifice]
Capitolo Quattro
- Uh? – esclamo, alquanto disiorentato.
Die sorride guardandomi dallo specchietto retrovisore, molto
probabilmente divertito dalla mia espressione confusa.
Shinya sospira, cominciando a torturarsi le mani.
- Okay, non ha seguito il discorso.
Visto, Dai?
Ora smettila. – sbuffa, cercando di nascondere una nota di
arrabbiatura nella voce.
- No dai, Shin. Non ci vuol niente a
ricapitolare tutto. – soffoca una risatina sarcastica per
poi ricominciare a guardarmi di sottecchi dallo specchietto, mandando
ogni qual volta delle occhiate alla strada. Shinya si abbandona al
sedile.
- Ti prego. Ti ho detto di star zitto,
no? Fallo e basta. –
- Eddai
Shin-chaaaaan … -
- No… - sbuffa abbassando
velocemente il tono della voce, puntando gli occhi verso i suoi piedi
– Sono affari miei. Ti
prego, Dai. –
Daisuke sposta lo sguardo su Shinya, che intanto è arrossito
vistosamente. Gli tira una pacca scherzosa sulle esili
spalle, per poi riportare tutta la sua attenzione sul volante.
- Okay, la smetto. Hai ragione.
–
E sorride. Ancora. A
lui.
[Basta.
Ti scongiuro.]
Abbasso la testa, artigliando con forza la rivestitura del sedile e la
pelle del mio braccio. Mi porto di nuovo la mano alla bocca
avvertendo la presenza di un altro immaginario conato; sento la mia
fronte sudare, il cuore che sembra volermi scappare dalla
cassa toracica.
Tutto ciò
è assurdo.
Non ce la faccio
più.
Mi estraneo da loro, da questa auto e da questo mondo
fin quando il motore della macchina non cessa di far rumore e si ferma.
Riporto finalmente il mio sguardo davanti.
- Beh, allora a domani. - Shinya mi
guarda un attimo, abbassando in poco tempo - subito - lo
sguardo. Mi accenna un timido saluto con la testa, prima di chiudere
con uno
scatto la portiera alquanto rovinata dell’auto.
- Scusalo…–
sussurra Die, sospirando – E vieni davanti, dai.
-
Annuisco appena, per poi uscire dall’auto con lenti
movimenti e portare le mie stanche membra sul sedile davanti. Mi
accomodo sulla poltroncina color ambra nello stesso istante in cui
Daisuke mette in moto
e ripartiamo. Lo guardo in viso un attimo, spostando poi la mia
attenzione sulle
sue mani impegnate abilmente al volante.
- Lo sai perché oggi Toshiya
non ti ha potuto portare a casa? – dice all'improvviso, quasi
divertito.
Io sobbalzo per l’ennesima volta, prendendo un grosso respiro.
- No, perché?
–
Sorride un pò, coprendosi appena la bocca con una mano.
- Non ci crederai mai…ma
è andato a casa di Kaoru. –
Lo guardo.
- A casa di Kaoru… - mugugno,
senza realmente capire - In che senso a casa di Kaoru?
– continuo poi, molto titubante.
Mi lancia un’occhiata perplessa, aggrottando le
sopracciglia.
- Kyo, senza offesa, ma certe volte mi
chiedo se tu ci sei o ci fai! Dai, loro due da
soli… a casa
di Kaoru… - mi osserva con un
sorrisetto malizioso, mentre io di rimando continuo a guardarlo,
interrogativo. Assume un’espressione esasperata.
- Casa
di Kaoru uguale letto, letto uguale scopata, scopata uguale loro due
stanno insieme…cioè, non
necessariamente, ma in questo caso sì…comunque
hai capito adesso, o ti devo fare il disegnino?! – Arrossisco
vistosamente in volto. Totchi
e Kao…?
- Oh mio Dio. – riesco solo a
dire, prima di scoppiare a ridere di fronte
all’assurdità e comicità della cosa.
Mi blocco subito dopo. Cos’ho
appena fatto…?
Ho riso. Una risata
vera.
Mi porto le mani al volto, deglutendo. Lui smette all’istante
di ridere, guardandomi preoccupato.
- Kyo?
Che hai? – sussurra, portando una sua mano al
mio volto e tirando via i miei palmi dalla mia faccia. Lo guardo,
serio.
- Ho
appena riso. – sussurro.
Tira un sospiro di sollievo.
- Beh, l’ hai fatto tante
volte. – dice, allontanandosi un po’.
M’incupisco.
Allora lui non si
è mai accorto che quei sorrisi erano falsi?
- No. Questa volta ho riso. Ho veramente
riso. Ho riso con te.
– ribatto, alterato.
Allora lui non mi ha mai
nemmeno un po’ capito?
- Kyo, non credo che questa fosse stata
la tua prima risata. È una cosa impossibile, non ha
né capo, né coda. – sbuffa, e
intanto mi chiedo se sia realmente scherno ciò che sento
nella sua voce.
Allora lui non mi ha mai
nemmeno un po’ amato?
Illuso.
Null’altro.
[L’amore,
infondo, è la più buia delle tenebre.]
- Ferma questa macchina.
– sussurro, piano.
E do per scontato che lui non capirà.
Perché la mia
voce è così flebile che quasi anch’io
non la odo.
- Eh? –
- Ferma questa macchina. – alzo
un po’ il tono della voce.
Voglio andarmene.
Chiudere gli occhi, spegnere il cervello, e semplicemente andarmene.
Via da qui, via da
questo mondo. Via da
tutto ciò che lui è.
Aprire la portiera. Buttarmi di
sotto dalla macchina in corsa.
Questa sembra ora la via
più semplice da prendere.
[Ma
non voglio che l’ultima immagine che lui abbia di me sia
quella della mia testa maciullata sull’asfalto.]
- Kyo,
spero tu stia scherzando. – borbotta, con una
punta di sarcasmo evidente.
Lo osservo. Sta ridendo.
Ride di me.
- Ti
ho detto fermare questa macchina, cazzo! –
urlo, facendo distruggendo del tutto la sua risata.
Già. Estendo le mie corde
vocali ed urlo.
E sembra essere l’unico
modo con cui io possa essere ascoltato.
Lui sposta subito lo sguardo dalla strada su di me, facendo quasi
sbandare la macchina.
[L’amore
è un baratro, dal quale non si può uscire.]
- Kyo,
cazzo! Che diavolo urli, Dio! – impreca,
riprendendo il controllo del veicolo.
Ora
non ride più.
- Tu pensi che io sia pazzo, vero? Cazzo,
sei come tutti gli altri! Sei
come tutti gli altri! – sbraito, alzando sempre
di più il tono della voce; raschio la mia gola con gli urli,
mentre dai miei occhi cominciano già ad
uscire piccole gocce d’acqua salata.
Sto piangendo.
Sempre più
patetico.
- Kyo, che cavolo…- sbotta,
cercando di fermare la mia furia.
M’infiammo ancora di più.
Mi
libero vomitandogli addosso le mie pene.
- Zitto!
Non la voglio sentire, la tua voce, Daisuke! Stai zitto! –
dico, dimenandomi nel sedile.
Non riesco a stare fermo.
- Ti ascolto, cazzo, ma smetti di urlare.
– continua, cercando di rimanere calmo e di tenere il
controllo dell’auto.
Mi zittisco un attimo, di fronte allo sguardo che mi manda. I suoi
occhi sbarrati lampeggiano nella mia direzione mentre muove
velocemente gli arti sul volante.
Lo sto facendo
preoccupare.
Se
pensa davvero che io sia pazzo, come posso biasimarlo?
Mi calmo improvvisamente. La mia furia si arresta alla stessa
velocità con cui è iniziata. Scoppio a
singhiozzare dopo qualche secondo, il mio volto è
però già
ricoperto da vari corsi d’acqua.
Mi copro il viso con le mani, nell’intento di nascondermi da
lui.
Ho paura.
Mi guarda sospirando, accostando la macchina al lato della strada e
avvicinandomisi cautamente, attento a non ricevere altri attacchi di
nessun tipo.
- Tutto a posto? – mi accarezza
la testa con lenti movimenti, soffici tocchi di mano. Io continuo a
piangere.
- Scusa.
– soffoco tra i singhiozzi.
- Non ti preoccupare.
Ora pensa solo a
calmarti. – sussurra, arricciandomi ciocche di capelli
biondi. Mi tira lievemente a sé, facendomi appoggiare con il
viso sul suo
petto, mentre le mie lacrime cominciano a bagnare la sua maglietta
bianca.
Aspiro avidamente il suo profumo; le sue braccia vanno a
circondarmi la schiena e a stringermi in un dolce abbraccio.
Mi
sembra di morire.
- Dai. – sospiro piano.
-
Si? – risponde appena, continuando a
coccolarmi tra le sue braccia.
- Penso d’amarti. –
Si zittisce.
- Ne parliamo domani, va bene?
– sussurra, con un tono di voce caldo e accogliente.
- Va bene. –
Se
questo è un altro sogno, non svegliatemi.
[L’amore
è un sogno, senza colori.]
Owari
Note:
Ed eccomi qua, a scrivere le note finali di questa mia piccola LongFic
che ha raggiunto la sua fine.
E, come sempre, non riesco a fermare i lacrimoni che si affacciano
prepotentemente ai miei occhi.
Ma che ci posso fare, se
finire una fiction mi mette sempre tristezza?
Anche a questa, ci sono legata. Non particolarmente, perché
non mi soddisfa più di tanto, ma come in ogni mio scritto
qui dentro c’è una parte di me.
Beh, come fan fiction devo dire è alquanto strana.
Soprattutto il finale, vero?
Ma era questo, il mio intento. Creare qualcosa, che non avesse
veramente una fine, o che perlomeno non facesse intendere una fine.
Bene, questo finale lo potete pensare come volete voi. U n lieto fine,
un rifiuto di Daisuke.
Vi ho lasciato tutta la libertà che volete^___^.
Spero che voi l’abbiate gradita, davvero^___^.
Ringrazio infinitamente: BlackAngel[cara,
non riesco mai a beccarti su msn, ehç___ç?]; DarkRose86[teso,
grazie per tutto quello che fai per me, ti lovvo da morire!]; ShinyaChan
& Botsuraku
per le recensioni e per il loro appoggio^___^. Grazie mille!
Che ne direste di fare un piccolo sforzo e di lasciarmi una recensione
a questo ultimo capitolo?
Per favoreee*occhioni dolci*.
Baci, alla prossima
AintAfraidToDie
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=240088
|