Rischiamo di perdere la nostra mummia preferita

di CUORE_FRA_CUORE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1.1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2.2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3.3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1.1 ***


POV PERCY



-Questa volta ti prendo!!-urlai verso mio figlio Charles.



Eravamo sdraiati sul letto mio e di sua madre e giocavamo a fare “la lotta”.



Lui cominciò a ridere e a dimenarsi-Non credo proprio papà-e con un gesto della mano mi rovesciò addosso il contenuto del bicchiere che Annabeth aveva lasciato sul comodino.



Beh, essendo mio figlio, aveva ereditato qualche mio potere.



Così mi ritrovai con la faccia bagnata.



-Vieni qui piccola peste-dissi.



Ma, proprio quando l'avevo preso e avevo cominciato a fargli il solletico, sentii un urlo provenire dal piano di sotto -Percy, corri!!!-



Così cominciai a scendere i gradini due a due con i miei quattro figli alle calcagna. Si avete letto bene, ho quettro figli:il più piccolo è Charles,poi c'è sua sorella Silena e i miei due primogeniti Luke e Zoe.



Arrivato in cucina vidi Annabeth che fissava incredula davanti a se.



Guardai nella sua direzione e non credetti più ai miai occhi, erano secoli che non ne vedevo uno...



-Cos'è?-chiese mia figlia Zoe.



Mi girai a guardarla.



Aveva indosso il pigiama e i copelli castani tutti scompigliati.



Probabilmente dormiva ancora come suo solito.



-E' un messaggio-iride-le risposi.



Nel momento stesso in cui pronunciai queste parole, dalla nebbia apparve un viso che conoscevo molto bene.



-Chirone!!-esclamai.



-Percy, Annabeth è un piacere rivedervi-ci salutò lui.



Da quando eravamo andati via dal campo, Chirone non ci aveva mai cercato, quindi mi chiesi cosa fosse successo di così grave.



Stavo per dare voce ai miei pensieri ma Annabeth fu più veloce di me.



-Chirone cosa è successo??-chiese.



Lui ci guardò con lo sguardo che gli avevo visto usare gia milioni di altre volte per dare una brutta notizia, e fidatevi, di brutte notizie ne aveva date quel centauro.



-Ragazzi, non vi disturberei se non fosse una cosa seria, ma non so a chi altro rivolgermi-disse.



-Non c'è problema, dicci tutto-lo incitai



-Dovete venire subito al campo, l'Oracolo di Delfi sta morendo-



 



 



Prima di interrompere il messaggio assicurammo a Chirone che saremmo arrivati il prima possibile e poi rimanemmo tutti per un po' in silensio. L' Oracolo di Delfi, l'idea che un giorno potesse morire non mi aveva mai minimamente sfiorato, eppure sapevo benissimo che una volta giunta la sua ora sarebbero stati guai, perchè senza qulla mummia non ci sarebbero state più profezie e quindi neanche più imprese.



Il primo a parlare fui io- Annabeth-dissi.



Lei alzò i suoi meravigliosi occhi grigi su di me-Se Chirone ci vuole dovremmo sbrigarci-



-Certo, ma come faremo con i bambini?-mi chiese. Ci pensai un po' su.



-Li porteremo da mia madre, a lei non dispiacerà-proposi io.



Lei annui ma prima che potessi dire altro Luke disse-Io e Zoe veniamo con voi-



Avevo anche pensato a questa opzione, ma avevo paura che Zoe non potesse entrare nel campo.



Infatti, mentre tutti i suoi fratelli avevano qualche controllo sull' acqua e sapevano maneggiare una spada, lei riusciva solo a vedere attraverso la foschia quindi era, diciamo, umana.



Continuai a riflettere per un po' ma alla fine decisi che tutti e quattro non sarebbero mai entrati nel piccolo appartamento di mia madre .



-Ok, mettete le vostre cose in uno zaino fra un ora partiamo-



Stranamente ne Silena ne Charles se ne uscirono con frasi del tipo:-Ormai siamo grandi, vogliamo venire anche noi!!-



 



Un' ora più tardi eravamo davanti alla porta di mia madre.



Suonai il campanello e poco dopo la porta si aprì mostrando il viso di mia madre che appena ci vide si allargò in un sorriso.



-Nonna!!-urlarono Silena e Charles e corsero ad abbracciarla.



Quando le piccole pesti si staccarono da lei la abbracciammo anche io, Annabeth, Zoe e Luke.



-Paul vieni a vedere chi c'è-disse lei.



A queste parole Paul fece capolino dal soggiorno.



-Ragazzi, che ci fate qui, a cosa servono quegli zaini?-disse notando che tutti noi portavamo uno zaino sulle spalle. A quel punto mia madre si accorse di questo piccolo dettaglio e mi chiese- Percy cosa succede??-



Io le raccontai tutta la storia e le chiesi se poteva tenere Silena e Charles.



-Torneremo il prima possibile- la rassicurai.



Lei annui poco convinta, sapeva per esperienza che era tutto ipotetico quando si trattava di me.



-Luke e Zoe vengono con voi??-chiese.



-Si, qui dentro non entrerebbero tutti e quattro e poi è un occasione per fargli vedere il campo-dissi.



Così la salutammo e uscimmo dal suo appartamento.



Non ero più abituato a vedere quello sguardo preoccupato negli occhi di mia madre, forse pensava che la fase “imprese eroiche” fosse finita.



Camminammo per un po' tra le strade di Manatthan.



Era una bella giornata di sole perfetta per andare al parco o fare una scampagnata, non certo per salvare una mummia rinsecchita.



Giunti in una strada più isolata mio figlio mi chiese-Papà, ora che si fa??-



-Chiamiamo un vecchio amico-dissi mettendomi due dita in bocca e emettendo un fischio acuto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2.2 ***


 

2.2

Poco dopo vidi quattro sagome di cavalli alati scendere in picchiata verso di noi guidate da uno stallone nero che conoscevo molto bene.

“Capo, sei proprio tu? Ti ricordavo con meno rughe”

-Grazie Blackjak, anche io sono felice di rivederti-dissi con un sorriso.

“Non c'è di che capo”

Prima che potessi spiegargli perchè li avessi chiamati Luke disse-Papà, sento..sento i loro pensieri-

-Beh, probabilmente è un altro dono che hai ereditato da me-gli risposi girandomi verso di lui.

Poi tornai a rivolgermi a Bleckjak- Loro sono due dei miei figli. Luke, Zoe questo è un mio vecchio compagno di avventure-dissi.

“Luke...non mi piace questo nome”disse agitando la coda.

Era comprensibile che non gli piacesse quel nome. Il vecchio Luke l'aveva tenuto rinchiuso per un po' sulla Principessa Andromeda.

Ignorai lo sguardo di mio figlio che mi chiedeva il perchè di quel commento, non gli avevo mai accennato troppo alla parte cattiva del ragazzo che aveva portato il suo nome.

-Blackjak, ti ho chiamato perchè ci serve un passaggio per il campo-dissi.

“Non c'è problema capo, ho portato qualche amico”

Pochi minuti dopo eravamo in volo verso il campo.

Era stranissimo tornare a volare su un pegaso dopo tanti anni, mi ero quasi dimenticato cosa si prova.

Atterrammo davanti la casa grande, grazie agli dei la barriera che proteggge il campo non aveva fatto problemi a far passare mia figlia.

Appena messo piede giù dai pegasi, Chirone ci venne in contro accompagnato da un uomo che doveva avere solo qualche anno in meno di me.

Non so perchè il suo viso mi ricordava qualcuno ma, non riuscendo a capire chi, lasciai perdere.

-Chirone loro sono due dei miei figli. Luke, Zoe questo è il centauro che ha insegnato a combattere

a me e a vostra madre-dissi.

-Nonch'è a tutti i più grandi eroi della storia-disse Annabeth con un sorriso.

-Beh ormai in questa categoria rientri anche te, Percy- disse l'uomo che fino a quel momento era rimasto silenzioso.

Io mi domandai chi fosse quell'uomo e come facesse a conoscere il mio nome.

Ma quando ricevetti la risposta a questa domanda rimasi a bocca aperta.

-Non mi riconoscete vero?-disse rivolto a me ed a mia moglie-Sono Nico di Angelo-

-N-N-Nico???-disse Annabeth-Il ragazzino che abbiamo salvato alla.........quel Nico?-

-Bhè, ormai non sono più un ragazzino però si Annabeth, quel Nico-rispose lui.

Annabeth corse ad abbracciarlo e così feci anche io.

Era incredibile pensare che quell'uomo fosse il bambino che mi aveva odiato per la morte di sua

sorella.

-Luke, Zoe questo è il ragazzo che si è presentato nel mezzo dellla Guerra dei Titani con un esercito di zombi salvando la situazione-disse mia moglie.

-Piacere di conoscerti, papà ci ha parlato spesso di te, vero Zoe?-disse Luke rivolto alla sorella.

Lei si limitò ad annuire guardando il suolo come aveva fatto da quando eravamo arrivati.

Non capivo il perchè di questo suo comportamento. Era sempre stata più timida rispetto al fratello, ma non fino a questo punto.

-Piacere mio ragazzi -rispose Nico.

-Nico, perchè non sei andato via dal campo come tutti gli altri??-gli chiesi doo un po'.

-Perchè non ho nessuno da cui andare, l'ultimo membro della mia famiglia è morto molti anni fa-disse con un velo di tristezza negli occhi. Naturalmente il famigliare a cui si riferiva era sua sorella Bianca.

-E poi, qualcuno doveva pur occuparsi della Signora O'Leary- aggiunse con un sorriso.

La Signora O'leary, non vedevo più quel cagnone da secoli, pensavo fosse morto.

-E' ancora qui?-chiese Annabeth con voce sorpresa.

-Certo, quando siete andati via è diventata molto triste, ma da quando Nico ha preso il posto di Percy come suo padrone, è tornata quella di prima-disse Chirone.

-La voglio vedere-dissi.

-Certamente ma prima dobbiamo discutere di cose più gravi-disse il centauro.

Tutti riassumemmo un espressione seria.

Con quella rimpatriata tra vecchi amici mi ero dimenticato della nostra cara mummia.

-Andiamone a parlare dentro, gli altri ci aspettano-disse Nico.

 

Arrivati nella sala ricreativa mi resi conto chi fossero gli altri.

Seduti intorno al tavolo da ping-pong c'erano molti ragazzi che immagginai fossero i capi gruppo di ogni casa.

Appena entrammo tutti si zittirono e mi puntarono gli occhi addosso.

Sentii anche qualche commento del genere”Non posso crederci, è lui!!”.

Non ero abituato a tutta questa attenzione, non ero mica una stella del cinema io!!

Per fortuna Chirone parlò togliendomi dall'imbarazzo-Allora, come penso abbiate capito, loro sono Percy Jackson e Annabeth Chase insieme a due dei loro figli-

 

POV ZOE

 

Ci fecero sedere intorno al tavolo da ping-pong e cominciarono a parlare del problema, di quanto fosse imperativo trovare un nuovo oracolo eccetera eccetera.

Io non li ascoltai, rimasi seduta al mio posto guardando fuori dalla finestra.

In lontananza si vedevano svariati ragazzi che si allenavano in una grande piazza, che immaginai fosse l'arena di cui parlavano sempre i miei genitori, un campo di fragole e le varie capanne dedicate agli dei.

Avevo sempre immaginato molto questo campo da bambina, quando ancora pensavo di essere come i miei fratelli. Ma io non sono così,n on controllo l'acqua, non sono una stratega, non maneggio con la loro stessa disinvoltura una spada. Io sono u-m-a-n-a assolutamente u-m-a-n-a, non appartengo a questo mondo.

Rimasi per un po' immersa nei miei pensieri fenchè non sentii Chirone zittire tutti quanti per comunicare cosa dovevano fare.

-L'unica persona che conosciamo in grado di ospitare l'oracolo è Rachel Elizabhet Dare quindi temo che dovremo chiamarla-disse.

-Ma Chirone!! lei si è rifiutata già anni fa di diventare oracolo, perchè ora dovrebbe essere di un parere diverso?-chiese mia madre.

-Hai assolutamente ragione Annabeth, ma temo che Rechel sia la nostra unica speranza, se lei si rifiuterà non so come faremo...-rispose il centauro.

-Chi andrà a chiamare questa Rechel?-chiese un ragazzo che assomigliava in modo inquietante a papà.

-E' qui che entrano in gioco i nostri amici Percy e Annabeth, andranno loro a chiamarla visto che l'hanno conosciuta personalmente-rispose.

-Certamente Chirone, credo di poterla convincere-disse mio padre beccandosi non so perchè un occhiataccia da mia madre.

-Allora è deciso, andrete voi, partirete domani mattina. Potete prendere Blackjack e Timballo-e poi aggiunse- I vostri figli potranno dormire nella casa di Poseidone con i tuoi fratelli, Percy-a queste parole mio padre sussultò.

-I miei fratelli?-chiese.

-Certamente, da quando hai fatto sciogliere il petto tra i Tre Pezzi Grossi loro hanno ricominciato ad avere figli. Jacob Green e uno dei due figli di Poseidone-disse indicando il ragazzo che aveva parlato prima.

Ecco perchè assomiglia così tanto a papà, sono fratelli.

Mi prese un colpo quando realizzai che questo voleva dire che era mio zio...era assurdo avrà avuto la mia età!

-Poi ci sono un paio di figli di Zeus e un figlio di Ade- aggiunse Chirone.

Mio padre aveva ancora la bocca spalancata così mia mamma ridacchiando disse- Percy, chiudi quella bocca o fra un po' ti ci entreranno le mosche-

Vidi Chirone sorridere guardando i miei genitori, era un sorriso di quelli che un padre rivolge a un figlio che ormai si è fatto grande e ha una sua vita, quindi immaginai che qual centauro doveva avergli voluto proprio bene quando vivevano al campo.

-Bene, ora. Jacob, tu porta Luke e Zoe a conoscere tua sorella e fagli vedere il campo-

 

 

 

 

Ed ecco a voi il secondo capitolo spero vi piaccia!!

Ringrazio velocemente tutti quelli che hanno recensito,inserito tra le preferite\seguite o semplicemente letto la mia storia,non sapete quanto sia importante per me sapere che ci siete.

Un bacio.

CUORE_FRA_CUORE

 

2.2

Poco dopo vidi quattro sagome di cavalli alati scendere in picchiata verso di noi guidate da uno stallone nero che conoscevo molto bene.

“Capo, sei proprio tu? Ti ricordavo con meno rughe”

-Grazie Blackjak, anche io sono felice di rivederti-dissi con un sorriso.

“Non c'è di che capo”

Prima che potessi spiegargli perchè li avessi chiamati Luke disse-Papà, sento..sento i loro pensieri-

-Beh, probabilmente è un altro dono che hai ereditato da me-gli risposi girandomi verso di lui.

Poi tornai a rivolgermi a Bleckjak- Loro sono due dei miei figli. Luke, Zoe questo è un mio vecchio compagno di avventure-dissi.

“Luke...non mi piace questo nome”disse agitando la coda.

Era comprensibile che non gli piacesse quel nome. Il vecchio Luke l'aveva tenuto rinchiuso per un po' sulla Principessa Andromeda.

Ignorai lo sguardo di mio figlio che mi chiedeva il perchè di quel commento, non gli avevo mai accennato troppo alla parte cattiva del ragazzo che aveva portato il suo nome.

-Blackjak, ti ho chiamato perchè ci serve un passaggio per il campo-dissi.

“Non c'è problema capo, ho portato qualche amico”

Pochi minuti dopo eravamo in volo verso il campo.

Era stranissimo tornare a volare su un pegaso dopo tanti anni, mi ero quasi dimenticato cosa si prova.

Atterrammo davanti la casa grande, grazie agli dei la barriera che proteggge il campo non aveva fatto problemi a far passare mia figlia.

Appena messo piede giù dai pegasi, Chirone ci venne in contro accompagnato da un uomo che doveva avere solo qualche anno in meno di me.

Non so perchè il suo viso mi ricordava qualcuno ma, non riuscendo a capire chi, lasciai perdere.

-Chirone loro sono due dei miei figli. Luke, Zoe questo è il centauro che ha insegnato a combattere

a me e a vostra madre-dissi.

-Nonch'è a tutti i più grandi eroi della storia-disse Annabeth con un sorriso.

-Beh ormai in questa categoria rientri anche te, Percy- disse l'uomo che fino a quel momento era rimasto silenzioso.

Io mi domandai chi fosse quell'uomo e come facesse a conoscere il mio nome.

Ma quando ricevetti la risposta a questa domanda rimasi a bocca aperta.

-Non mi riconoscete vero?-disse rivolto a me ed a mia moglie-Sono Nico di Angelo-

-N-N-Nico???-disse Annabeth-Il ragazzino che abbiamo salvato alla.........quel Nico?-

-Bhè, ormai non sono più un ragazzino però si Annabeth, quel Nico-rispose lui.

Annabeth corse ad abbracciarlo e così feci anche io.

Era incredibile pensare che quell'uomo fosse il bambino che mi aveva odiato per la morte di sua

sorella.

-Luke, Zoe questo è il ragazzo che si è presentato nel mezzo dellla Guerra dei Titani con un esercito di zombi salvando la situazione-disse mia moglie.

-Piacere di conoscerti, papà ci ha parlato spesso di te, vero Zoe?-disse Luke rivolto alla sorella.

Lei si limitò ad annuire guardando il suolo come aveva fatto da quando eravamo arrivati.

Non capivo il perchè di questo suo comportamento. Era sempre stata più timida rispetto al fratello, ma non fino a questo punto.

-Piacere mio ragazzi -rispose Nico.

-Nico, perchè non sei andato via dal campo come tutti gli altri??-gli chiesi doo un po'.

-Perchè non ho nessuno da cui andare, l'ultimo membro della mia famiglia è morto molti anni fa-disse con un velo di tristezza negli occhi. Naturalmente il famigliare a cui si riferiva era sua sorella Bianca.

-E poi, qualcuno doveva pur occuparsi della Signora O'Leary- aggiunse con un sorriso.

La Signora O'leary, non vedevo più quel cagnone da secoli, pensavo fosse morto.

-E' ancora qui?-chiese Annabeth con voce sorpresa.

-Certo, quando siete andati via è diventata molto triste, ma da quando Nico ha preso il posto di Percy come suo padrone, è tornata quella di prima-disse Chirone.

-La voglio vedere-dissi.

-Certamente ma prima dobbiamo discutere di cose più gravi-disse il centauro.

Tutti riassumemmo un espressione seria.

Con quella rimpatriata tra vecchi amici mi ero dimenticato della nostra cara mummia.

-Andiamone a parlare dentro, gli altri ci aspettano-disse Nico.

 

Arrivati nella sala ricreativa mi resi conto chi fossero gli altri.

Seduti intorno al tavolo da ping-pong c'erano molti ragazzi che immagginai fossero i capi gruppo di ogni casa.

Appena entrammo tutti si zittirono e mi puntarono gli occhi addosso.

Sentii anche qualche commento del genere”Non posso crederci, è lui!!”.

Non ero abituato a tutta questa attenzione, non ero mica una stella del cinema io!!

Per fortuna Chirone parlò togliendomi dall'imbarazzo-Allora, come penso abbiate capito, loro sono Percy Jackson e Annabeth Chase insieme a due dei loro figli-

 

POV ZOE

 

Ci fecero sedere intorno al tavolo da ping-pong e cominciarono a parlare del problema, di quanto fosse imperativo trovare un nuovo oracolo eccetera eccetera.

Io non li ascoltai, rimasi seduta al mio posto guardando fuori dalla finestra.

In lontananza si vedevano svariati ragazzi che si allenavano in una grande piazza, che immaginai fosse l'arena di cui parlavano sempre i miei genitori, un campo di fragole e le varie capanne dedicate agli dei.

Avevo sempre immaginato molto questo campo da bambina, quando ancora pensavo di essere come i miei fratelli. Ma io non sono così,n on controllo l'acqua, non sono una stratega, non maneggio con la loro stessa disinvoltura una spada. Io sono u-m-a-n-a assolutamente u-m-a-n-a, non appartengo a questo mondo.

Rimasi per un po' immersa nei miei pensieri fenchè non sentii Chirone zittire tutti quanti per comunicare cosa dovevano fare.

-L'unica persona che conosciamo in grado di ospitare l'oracolo è Rachel Elizabhet Dare quindi temo che dovremo chiamarla-disse.

-Ma Chirone!! lei si è rifiutata già anni fa di diventare oracolo, perchè ora dovrebbe essere di un parere diverso?-chiese mia madre.

-Hai assolutamente ragione Annabeth, ma temo che Rechel sia la nostra unica speranza, se lei si rifiuterà non so come faremo...-rispose il centauro.

-Chi andrà a chiamare questa Rechel?-chiese un ragazzo che assomigliava in modo inquietante a papà.

-E' qui che entrano in gioco i nostri amici Percy e Annabeth, andranno loro a chiamarla visto che l'hanno conosciuta personalmente-rispose.

-Certamente Chirone, credo di poterla convincere-disse mio padre beccandosi non so perchè un occhiataccia da mia madre.

-Allora è deciso, andrete voi, partirete domani mattina. Potete prendere Blackjack e Timballo-e poi aggiunse- I vostri figli potranno dormire nella casa di Poseidone con i tuoi fratelli, Percy-a queste parole mio padre sussultò.

-I miei fratelli?-chiese.

-Certamente, da quando hai fatto sciogliere il petto tra i Tre Pezzi Grossi loro hanno ricominciato ad avere figli. Jacob Green e uno dei due figli di Poseidone-disse indicando il ragazzo che aveva parlato prima.

Ecco perchè assomiglia così tanto a papà, sono fratelli.

Mi prese un colpo quando realizzai che questo voleva dire che era mio zio...era assurdo avrà avuto la mia età!

-Poi ci sono un paio di figli di Zeus e un figlio di Ade- aggiunse Chirone.

Mio padre aveva ancora la bocca spalancata così mia mamma ridacchiando disse- Percy, chiudi quella bocca o fra un po' ti ci entreranno le mosche-

Vidi Chirone sorridere guardando i miei genitori, era un sorriso di quelli che un padre rivolge a un figlio che ormai si è fatto grande e ha una sua vita, quindi immaginai che qual centauro doveva avergli voluto proprio bene quando vivevano al campo.

-Bene, ora. Jacob, tu porta Luke e Zoe a conoscere tua sorella e fagli vedere il campo-

 

 

 

 

Ed ecco a voi il secondo capitolo spero vi piaccia!!

Ringrazio velocemente tutti quelli che hanno recensito,inserito tra le preferite\seguite o semplicemente letto la mia storia,non sapete quanto sia importante per me sapere che ci siete.

Un bacio.

CUORE_FRA_CUORE

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Capitolo 3
*** Capitolo 3.3 ***


3.3

POV Percy

Mentre uscivo dalla Casa Grande qualcuno dietro di me disse-Allora, torni al campo e neanche vieni a salutarmi??-

Quando mi girai davanti a me avevo un satiro dai capelli brizzolati e che era lievemente sovrappeso, ma quando lo guardai negli occhi rimasi di sasso. Avrei riconosciuto quello sguardo ovunque.

-Grover!!!-urlammo all'unisono io e mia moglie.

-Beh non venite ad abbracciare il vostro satiro preferito??-disse.

Io non me lo feci ripetere due volte, corsi verso di lui con Annabeth alle calcagna.

-E' dal nostro matrimonio che non ti si vede-dissi.

Gli avevo chiesto di farmi da testimone.

Era stato molto buffo vederlo in smooking e con le stampelle, soprattutto quando aveva cominciato a belare tra le lacrime nel bel mezzo della cerimonia.

-Beh non potevo mica lasciare sola mia moglie!!-

Lui e Juniper si erano sposati poco dopo la guerra contro i giganti. Quindi, almeno che il mio amico non si fosse messo a fare il doppio giochista, dedussi che la moglie in questione fosse lei.

-Juniper come sta??-chiese Annabeth.

-Benissimo ora è a casa con i bambini-

-Avete avuto dei figli!?!-domandai.

Cercavo di immaginare cosa potesse venire fuori da un satiro ed una ninfa.

Forse un bambino mezzo capra che era in gardo di entrare in un albero.

-Certamente, ne abbiamo due-disse.

-Beh allora mi sa che questa volta ti ho battuto amico-dissi-Noi ne abbiamo quattro-

-Quattro!?!?-chiese con gli occhi fuori dalle orbite.

-Si, si-disse Annabeth- Due di loro sono qui al campo, ecooli li...Zoe, Luke venite qui-disse chiamando i nostri figli che si stavano allontanando insieme a Jacob.

I due ragazzi si voltarono e si incamminarono verso di noi.

-Cosa c'è mamma?-chiese Luke che ancora non aveva notato Grover.

-Lui è Grover, un vecchio amico mio e di vostro padre-gli rispose la madre indicando il satiro -Grover, loro sono Luke e Zoe, due dei nostri figli-continuai io.

-Molto piacere signor Grover- disse Luke porgendogli la mano.

Zoe si limitò a stringergli la mano e ad annuire...sembrava non essere ancora uscita dallo stato di non vedo-non sento-non parlo.

-Signor Grover?? si vede che sei figlio di Annabeth, anche se avrei qualche dubbio sul fatto che sei anche figlio di Percy- disse rivolgendomi uno sguardo al quale io risposi alzando gli occhi al cielo con aria sconsolata.

-Comunque puoi tranquillamente darmi del tu e se vuoi puoi anche chiamarmi zio Grover, non mi dispiacerebbe affatto-disse il satiro con aria divertita, Grover non sarebbe mai cambiato...

-Hem ok...zio Grover- disse Luke con aria vagamente imbarazzata.

-Luke, Zoe andiamo!!-li richiamò Jacob che era rimasto ad aspettarli.

I due ragazzi non se lo fecero ripetere due volte, salutarono velocemente me e la madre e si allontanarono insieme a Jacob.

-Allora questi sono due, e gli altri due dove sono?-chiese Grover fissando gli amici.

-Gli altri due, Charles e Silena, sono troppo piccoli per venire con noi quindi li abbiamo lasciati dalla nonna-disse Annabeth.

-Nonna?!?!?Li avete lasciati ad Atena?!?!-chiese il satiro con gli occhi sbarrati.

-No Grover, li abbiamo lasciati all'altra nonna, mia madre-risposi io alzando gli occhi al cielo.

-Ah vero, Sally è tua madre, loro sono i tuoi figli quindi lei è la nonna, giusto, giusto....-disse il satiro riassumendo un espressione normale.

Io ed Annabeth ci scambiarono un sorrisetto, era bello tornare tra vecchi amici.

-E i tuoi...bambini come si chiamano?-gli chiesi.

-Sono un maschio e una femmina, si chiamano Jon e Cloe...ma perchè non venite a casa mia??Juniper sarebbe felice di rivedervi-chiese all' improvviso il satiro.

-Perchè no?? Non mi va di girare per il campo a farmi fissare da qualche altro ragazzino-risposi.

-Allora andiamo, venite con me-disse Grover cominciando ad incamminarsi verso la foresta con me e Annabeth al seguito.

 

Poco dopo ci fermammo davanti ad un albero. Continuavo a guardarmi intorno alla ricerca di una casa quando Grover diede un paio di colpetti al tronco dell'albero e su di esso apparve una porta.

-Benvenuti nella mia umile dimora, ragazzi-disse Grover aprendo la porta.

All' interno la casa era molto grande e sembrava quasi che l'albero comprendesse anche i mobili.

-Grover, sei tornato??-disse una voce che provenia da quella che immaginai essere la cucina visto il buon odorino che vi proveniva.

-Si amore, e guarda chi ho portato!!-Juniper fece capolino dalla cucina e rimase a bocca aperta.

-Percy, Annabeth!!-disse correndo ad abbracciarci.

-Oh come mi siete mancati!!!-disse tra le lacrime rigorosamente verdi.

Neanche Juniper era cambiata sempre sensibile ed espansiva come sempre.

-Anche te ci sei mancata, Juniper- disse Annabeth abbracciandola.

-Come mai siete qui???-chiese la ninfa fissandoci.

-Ci ha chiamato Chirone, sai...per quella storia dell'Oracolo-risposi io.

-Oh giusto,speriamo che riusciate a trovare una soluzione...-Juniper non riuscì a finire la frase perchè una bella bambina sui cinque anni arrivò piangendo lacrime verdi proprio come la madre.

-Cosa è successo Cloe??-chiese la madre alla figlia.

-Jon mi ha rotto la bambola, guarda-disse lei mostrando la bambola di pezza senza testa che aveva in mano.

-Jon, vieni qui un secondo-disse Juniper sospirando.

Un giovane satirò spuntò sulla porta con la testa bassa e le mani dietro la schiena.

-Jon ti ho detto di venire qui, subito-disse la ninfa con aria più severa.

Jon si avvicinò alla madre sempre con lo sguardo basso.

-Perchè hai rotto la bambola di tua sorella??-gli chiese la madre guardandolo con le mani sui fianchi.

-Non l'ho fatto a posta, stavamo giocando a fare la lotta e per errore le ho rotto la bambola-disse lui continuando a guardarsi i piedi.

-Ok, ora chiedile scusa e fate pace-disse Juniper.

-Scusami sorellina, non volevo romperti la bambola-disse guardando la sorella.

-Ok fratellone, ti perdono-disse lei abbracciando il fratello.

I due bambini se ne andarono nell'altra stanza a giocare.

-Ecco,loro sono i nostri figli-disse Grover.

-Sono proprio carini, magari i nostri fossero così dolci tra di loro-disse Annabeth con un sorriso.

-Anche voi avete dei figli??-chiese Juniper.

-Si ne abbiamo quattro-risposi io.

-Quattro?!?!-chiese Juniper sgranando gli occhi.

-Io ho avuto la stessa reazione, ma si, i miei amici si sono dati da fare-disse il satiro.

-Grover attento a quello che dici- lui ridacchiò.

-Ma che maleducata, non vi ho neanche fatto accomodare, forza andiamo di là, ho preparato i biscotti al cioccolato-disse Juniper.

Ecco spiegato il buon odorino.

 

 

Passammo il pomeriggio a chiaccherare e a ricordare i bei vechi tempi quando ad un certo punto sentimmo il corno di Chirone annunciare che era ora di cena.

-Finalmente si mangia, sto morendo di fame-disse Grover alzandosi.

-Ma se hai mangiato quasi tutti i biscotti te!!-disse Juniper guardando il marito.

-Non è vero ne avrò mangiati due, tre...e comunque io ho fame, andiamo-disse cominciando ad uscire.

Noi ci guardammo in faccia con un sorrisetto e cominciammo ad uscire anche noi.

Poco dopo arrivammo alla mensa, era come tornare a quando anche io frequentavo il campo con l'unica differenza che ci sedemmo al tavolo con Chirone e il Signor D invece che ognuno al tavolo del proprio genitore divino.

Mentre ci sedevamo molte teste si alzarono per fissarci ed io feci finta di niente mentre con lo sguardo cercavo i miei figli.

Li vidi seduti al mio tavolo, Luke chiacchierava con Jacob e una ragazza che doveva essere l'altra figlia di Poseidone mentre Zoe stava zitta con lo sguardo basso e giocava con il cibo nel piatto, ancora una volta non riuscii a capacitarmi con me stesso del perchè mia figlia si comportasse così, dopo cena dovevo assolutamente parlarle.

-Allora Percy, raccontaci come è vivere nel mondo mortale tutto l'anno-domandò Chirone risquotendomi dai miei pensieri.

-Alla fine non è così male, certo a volte riceviamo la visita di qualche mostro ma in genere riusciamo a eliminarlo velocemente e comunque ormai ci siamo attrezzati e siamo pronti ad ogni evenienza-risposi.

-E invece qui al campo come va??-chiese a sua volta Annabeth.

-Qui al campo va tutto bene, i semidei continuano ad arrivare regolarmente al campo entro il tredicesimo anno di età e come avete visto anche i Tre Pezzi Grossi hanno ricominciato ad avere figli, quindi va tutto a meraviglia...almeno andava tutto a meraviglia...-concluse Chirone incupendosi.

-Tranquillo Chirone, io e Annabeth domani partiremo e troveremo Rachel, vedrai che si sistemerà tutto-dissi io per tranquillizzarlo.

-Lo so ragazzi, solo che se non doveste riuscire a convincere Rachel...-disse il centauro.

-Chirone, devi stare tranquillo, Percy e Annabeth ci riusciranno-disse Nico.

-Ora basta parlare di questo, godiamoci questa splendida cena e brindiamo ai vecchi amici-disse Grover alzando il calice.

Brindammo e passammo la serata chiacchierando e mettendo da parte le preoccupazioni per l'Oracolo di Delfi.

 

POV Zoe

 

Finita la cena stavo tornando alla capanna di Poseidone insieme a mio fratello, Jacob e sua sorella Lucy seguendoli a distanza, quando qualcuno spuntò da dietro un cespuglio e mi afferrò il polso.

Io istintivamente mi girai e gli mollai un ceffone, ma subito dopo mi resi conto che era mio padre.

-Papà scusa, mi hai spaventata-dissi per giustificarmi.

-Stai tranquilla tesoro, non è niente-disse anche se si teneva una mano sulla guancia dolorante.

-Perchè mi hai afferrata così all'improvviso??-chiesi.

-Perchè devo parlarti-rispose-Mi vuoi spiegare cosa è successo, è da quando siamo arrivati al campo che non fai che startene zitta in un angolo. Perchè??-chiese.

-Non è niente papà, non preoccuparti-dissi girandomi per andarmene, ma lui mi riafferrò per il polso e mi rifece girare.

-No, non è vero, qualcosa c'è che non va, altrimenti perchè ti comporteresti così??-replicò lui.

-Papà non è niente...-riprovai ma senza convinzione perchè sapevo che se mio padre voleva farmi parlare ci sarebbe riuscito quindi alla fine mi decisi a cedere.

-E' che mi sento a disagio al campo, qui tutti sanno fare qualcosa, io non so neanche tenere in mano una spada senza...-

-E' solo questo??? Chi sa cosa mi immaginavo...senti non importa a nessuno se non sai tenere in mano una spada o non hai nessun potere semidivino , sei speciale lo stesso-tentò di consolarmi mio padre.

-Papà come posso essere speciale se sono figlia di due dei semidei più famosi di questo secolo e sono praticamente umana??-dissi con le lacrime che cominciavano a pizzicarmi gli occhi.

-Primo nessuno pretende niente da te perchè sei mia figlia e secondo non è vero che sei assolutamente umana altrimenti la barriera del campo non ti avrebbe fatto passare, anche te hai qualcosa di semidivino, magari non allo stesso modo dei tuoi fratelli ma sono sicuro che anche te dentro sei in parte semidea, quindi devi stare tranquilla, capito??-disse mio padre asciugandomi le lacrime.

Io annuii e e lo abbracciai.

-Tranquilla piccola mia, per me tu sei più speciale di ogni semidio di questo campo-disse lui ricambiando l'abbraccio.

-Dai su, ti accompagno alla capanna e poi vado a dormire che domani il tuo vecchio deve alzarsi presto... ah, comunque, quel ceffone era degno dei riflessi di una semidea-disse mettendomi un braccio sulle spalle.

-Grazie papà-dissi io ridendo.

Arrivammo davanti alla capanna di Poseidone dove mio fratello era seduto sugli scalini con aria preoccupata.

Quando mi vide arrivare si alzò e mi venne incontro.

-Si può sapere dove eri finita?? Mi hai fatto preoccupare-disse.

-Tranquillo Luke, l'ho fermata io per parlarle-disse papà.

-Oh ciao papà, non ti avevo visto-disse Luke.

-Ciao figliolo, come ti ho detto ho fatto due chiacchere con tua sorella e l'ho riaccompagnata, ma ora sono stanco morto quindi vado a drormire e lo stesso dovreste fare voi due-disse lui.

-Ok papà, 'notte- lo salutammo io e mio fratello in coro.

-'Notte figlioli-disse papà cominciando ad incamminarsi.

Quando sparì alla vista mio fratello mi chiese.

-Di cosa ti ha parlato papà??-

-Non era niente di importante- risposi.

-E allore perchè hai gli occhi rossi??-chiesi lui notando i miei occhi un po' arrossati.

-Ti ho detto che non è niente stai tranquillo...perchè non andiamo a dormire??-dissi tentando di cambiare argomento.

Mio fratello annuì anche se non sembrava convinto, comunque ci incamminammo verso la capanna e, appena poggiammo la testa sul cuscino, ci addormentammo, era stata una giornata stancante per tutti.

 

Allora, buonasera a tutti e scusate per il ritardo ma, come ho già detto a qualcuno, sono andata in viaggio con la scuola quindi non ho potuto scrivere.

Non ho molto tempo quindi ringrazio tutti quelli che hanno recensito la storia e\o l'hanno inserita tra le seguite\preferite\ricordate.

Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate deel capitolo.

 

Un bacio.

CUORE_FRA_CUORE

 

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