FOR US THERE WILL BE A HAPPY ENDING?

di Directioner DB1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dark ... Just Dark ***
Capitolo 2: *** NUOVO AMICO? ***
Capitolo 3: *** good or bad news? ***
Capitolo 4: *** IRA ***
Capitolo 5: *** THE FIRST DAY OF SCHOOL ***
Capitolo 6: *** Le voci girano ***



Capitolo 1
*** Dark ... Just Dark ***


CAPITOLO 1: DARK ... JUST DARK


Era la millesima volta che accadeva ... era stato cacciato fuori di casa dalla madre appena LUI era entrato in casa ... non capiva perchè doveva uscire appena suo padre rientrava da lavoro, non ne concepiva il motivo ... 
Calciò un sassolino con l'all star bianca facendolo rimbalzare sul marciapiede liscio.
Le mani paffute erano sprofondate nella giacca beige più grande di tre taglie e il suo sguardo scrutava con finta attenzione le crepe del marciapiede.
Arrivò al parco giochi vicino a casa sua ... aveva un brutto presentimento ma non capiva per cosa ... 
Si sedette sull'altalena sbuffando verso l'alto per scacciare i ricci castani che gli erano caduti disordinati sul viso chiaro.
Le punte dei piedi toccavano a malapena il suolo. Li muoveva impercettibilmente facendo dondolare l'altalena mentre con le manine stringeva le catene ai suoi fianchi.
I flashback di come la mamma l'aveva cacciato di casa gli impossessavano la mente: i suoi occhi verdi erano arrossati mentre gli infilava il cappotto e il cappello di lana per poi abbracciarlo forte, un singhiozzo le scosse il torace mentre lo spingeva fuori dall'entrata posteriore della casa.
Il peso sul cuore, lo strano presentimento, divenne più pesante. scosse la testa incapace di trovare un nesso logico a ciò che provava ... perchè si sentiva male?
- Mamma ...- sussurrò incosapevolmente prima che le sirene di un'ambulanza si levarono nella notte tarda. Alzò di scatto il viso, dapprima fisso su un fiorellino blu, guardando la corsa dell'ambulanza e della pattuglia bianca e nera.
Il cuore si bloccò.
Il cuore cominciò a battere furiosamente nel petto.
- Mamma!- urlò a squarciagola slanciandosi giù dal seggiolino in plastica nero e correndo verso casa. 
Il presentimento cattivo cresceva.
Correva ancora sul marciapiede, le sirene erano sempre più forti. Stava arrivando. Il fiato si appesantiva e la stanchezza diventava tangibile. Ma continuava.
I lampioni illuminavano a macchie il marciapiede e quel bambino riccio di quattro anni che correva verso casa.
Le gambe si muovevano da sole. Il cuore pompava a mille l'adrenalina nel suo piccolo corpo. Gli occhi verdi scintillavano di terrore.
Il presentimento era sempre più forte, lo stava sopprimendo.
Arrivò.
La pattuglia era lì, l'ambulanza aveva le porte posteriori aperte.
Il petto si alzava e abbassava irregolare mentre il bambino aveva bloccato di colpo la sua corsa sfrenata
- Mamma!- urlò, un agente si voltò verso il riccio guardandolo in modo indecifrabile visto la scarsità di illuminazione.
Il piccolo si avvicinò piano al giardino frontale di casa sua. Le gambe e le mani tremavano così come la boccuccia a cuore socchiusa.
Un uomo uscì dalla casa, ammanettato. Si dimenava e imprecava contro i due uomini che lo stavano portando verso la vettura.
Esso si girò e notò il figlio.
- Piccolo bastardo! Finirò il mio lavoro!- gli urlò contro e il bambino indietreggiò appena, il fiato sospeso.
- Harry!- gridò una voce femminile alle sue spalle, si voltò guardando l'ambulanza, una ragazza corse verso di lui, avvolta in una coperta in pail azzurra 
- Gemma- sussurrò il piccolo con gli occhi lucidi  ... il peso sul cuore non diminuiva.
- Harry! Stai bene?- gli chiese sua sorella stringendolo forte al cuore e avvolgendolo nella coperta calda ... senza che il piccolo si riscaldasse veramente
- La ... mamma?- disse all'orecchio di Gemma, la testolina nell'incavo del collo della maggiore, i capelli biondi che li solleticavano il naso.
Un singhiozzo.
Un tremolio.
Il pianto.
Gemma scoppiò a piangere stringendo il fratellino minore che solo ora la notò ... quella barella ... c'era qualcosa sopra ... era avvolto da un sacco bianco ... 
- La mamma è ... in cielo- singhiozzò la bionda ... Harry non capì subito il concetto ... ma poi ci fu il collegamento ... il "padre", il sacco bianco ... il cielo.
E lì Harry non pianse, lo shock era grande, non fiatò ...
-Attenzione!- un urlo.
Boom!
Uno sparo.
Gemma cadde di peso sul corpo di Harry ... tremò un attimo.
Il corpo divenne tiepido.
Poi freddo.
- Gemma?- sussurrò il piccolo
- Ti voglio bene- sussurrò Gemma prima che i suoi occhi si spensero.
Qualcuno tolse il corpo della bionda da sopra il riccio.
Rimase immobile.
Il cuore si fermò.
Vedeva il buio.
Gli occhi persero colore.
Nero.
Anima, cuore, occhi.
Solo NERO.



ANGOLO AUTRICE.
Sinceramente non co perchè scrivo questa storia ... ma ho avuto l'ispirazione e dopo anni e secoli che non faccio nulla mi son decisa a pubblicare qualcosa! L'aggiornamento sarà circa una volta alla settimana se cè qualcuno a cui intaressa questa storia.
Vorrei fare anche un piccolo avvertimento: NON so se questa storia raggiungerà il rating rosso ... è un idea andata di getto e non so come la mia mente contorta farà svolgere i fatti e FORSE ci saranno LEGGERE scene di violenza quindi non vi bloccherà la crescita :) ... Ora direi che mi dileguo ... spero vi piaccia il primo capitolo e, se ci sono consigli o errori, ditemelo! Accetto tutto ;) ... See you soon! Directioner DB1D

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Capitolo 2
*** NUOVO AMICO? ***


CAPITOLO 2: NUOVO AMICO?


Da quel giorno sono passate due settimane.

Harry è stato portato in un orfanotrofio.

 Se ne stava in camera sua. sul suo letto, le braccia stringeva le gambe al petto, la testa riccia sulle ginocchia e la schiena appoggiata alla testiera.
Si alzava per mangiare o andare in bagno ... azione di primario bisogno.
Fissava con occhi spenti l'unico altro letto oltre al suo nella stanza, lì davanti a lui. Le lenzuola bianche perfettamente stirale e la coperta pesante rossa bordeux piegata vicino alla fine del letto. Il cuscino gonfio di piume e il comodino in legno con una piccola abatjour(?) spenta ... come lui daltronde.
La porta si schiuse con un cigolio ma Harry non ci badò ... immerso nei suoi pensieri, forse troppo contorti per un bambino di soli quattro anni.
Sentì dei passi sul parque e poi un peso che inclinava la parte di letto davanti a lui.
Il vuoto di quegli occhi verde spento fu riempito dall'azzurro ghiaccio di un paio di occhioni che fissavano il bimbo con curiosità.

- Ciao!- lo salutò squillante il piccolo davanti a lui ... dovrebbe aver avuto 7 anni, i capelli color miele scuro erano lisci e avevano una frangetta obliqua verso destra che ricopriva uno degli occhi ghiaccio del bambino. Se la scostò infastidito dagli occhi con un gesto scocciato della mano

- ... - Harry non fiatò limitandosi ad osservare il bambino di fronte a lui vestito con una maglia a righe blu e dei pantaloni di un rosso sgargiante

- Io sono Louis, tu devi essere Harry vero?- chiese il liscio al riccio porgendogli una mano che Harry osservò per poco diffidente. Il suo sguardo saettava senza intaresse dalla mano agli occhi luminosi di Louis compresi da un grande sorriso.
Allungò la manina destra sfiorando la sinistra del moretto che però non gli permise di allontanare stringendola calorosamente facendo su e giù con il braccio in modo allegro.

- Quanti anni hai?- chiese poi il liscio sedendosi a gambe incrociate sulle coperte sfatte giocherellando con il cappello di lana grigia tra le mani che Harry notò solo ora. Il riccio con la stessa mano piegò il pollice verso il palmo lasciando  alzate le quattro dita, Louis annuì solo. Il silenzio regnò per poco nella stanza prima che Louis tirò fuori dalla tasca posteriori dei buffi pantaloni una merendina e due carammelle.
Il rumore della plastica della pastina eccheggiò leggermente nella stanza vuota. Louis divise poi la merendina a metà porgendone una di esse al riccio.
Harry lo osservò stupito per poi osservare la barretta che aveva davanti agli occhi. Allungò le due mani mettendole a coppa e Louis ci appoggiò il dolcetto che Harry, subito dopo, portò alla bocca mordendone un pezzettino e lasciando che il gusto del cioccolato li addolcisse il palato.
Finito questo Louis porse una caramella a Harry sorridente prima di scendere dal letto quando una delle gestrici dell'Orfanotrofio li avvertì del pranzo pronto.

- Vieni Harry!- disse entusiasto il piccolo prendendo per un bracciò il riccio sorridendogli incoraggiante.
Harry  sentiva una strana sensazione alla base dello stomaco ... era come si fidasse... sì si fidava di quel sorriso birbante e di quegli occhi vivaci ... ma non capiva perchè si fosse fidato così velocemente di lui.

- Perchè sei qui?- sussurrò impercettibilmente scendendo dal letto e infilandosi le ciabattine blu.
 
- I miei sono via ... mi verranno a riprendere- disse con disintaresse Louis facendo schioccare la lingua sul palato e alzare noncurante le spalle dirigendosi a passo svelto verso la porta. Harry annuì ... ma in cuor suo sapeva che infondo ... nessuno sarebbe venuto a prendere Occhi di Ghiaccio.
Il pranzo trascorso con gli altri bambini dell'orfanotrofio passò e Louis portò Harry nel giardinetto sul retro ... quel bambino lo ispirava, aveva subito avuto un buon presentimento appena lo aveva visto lì sul letto. Aveva subito capito che c'era qualcosa che non va ... lo sapeva dai suoi occhi ... erano di un colore innaturale, che sapeva non appartenere a quegli occhi.
Lo accompagnò per mano verso un grande albero secolare in mezzo al giardino verde.
Si sedette sull'erba: la schiena appoggiata al legno ruvido e le gambe distese sull'erba morbida con le braccia incrociate dietro la testa.
Harry si dondolò da un piede all'altro guardandosi nervosamente in giro

- Non ti mangio mica!- squillò divertito Louis liberando una leggera risata che risuonò nelle orecchie del riccio come mille campanelli per poi far tingere le sue gote di un leggero rosa scuro.
Si avvicinò titubante a Lou sedendosi accanto a lui e osservandolo con la coda dell'occhio mentre giocherellava con le dita delle sue mani incrociandole e sciogliendole con fare agitato.

- Vuoi diventare mio amico?- chiese all'improvviso Louis dopo un periodo più o meno lungo di rumoroso silenzio. 
Harry sgranò gli occhi tirandosi a sedere e scrutandolo con gli occhi neri ... tutti lo avevano sempre evitato considerandolo strano solo perchè preferiva giocare con le bambine e non con i maschietti ... e anche dove si trovava ora non era cambiato nulla ... emarginato dal principio, ai limiti della società.

- Perché?- chiese Harry confuso. Louis era ad occhi chiusi fino a pochi secondi fa ... li aprì lentamente voltando appena il capo verso il riccio, incastonando il ghiaccio luminoso nei suoi occhi neri di tenebra.

- Sei simpatico ... mi piaci ... non so come dirtelo, ma lo sento qui- disse il liscio portandosi l'indice di una mano sul petto all'altezza di quel muscolo involontario che batteva ritmicamente.
Louis poteva giurare di averlo visto ... di aver visto quello schiarimento ... di come gli occhi di Harry fossero stati attraversati da una scintilla verde e di come finalmente la pupilla si riuscisse a distinguere e di come quel verde mediamente scuro brillasse quasi.
Harry annuì timidamente stirando un sorriso che mise in risalto le fossette ai lati delle labbra.
Louis non resistette all'impulso e, allungando un dito verso la guancia di Harry, ne affondò la punta nella fossetta facendo sorridere ampiamente Harry contraccambiato da Louis

- Voglio vederti sempre felice- espresse il suo pensiero il moretto osservando Harry arrossire debolmente facendogli sfuggire una risatina.



ANGOLO AUTRICE.

Coff Coff! .... Ciao ... Come prosegue la storia? Vi piace? Le visualizazzioni sono molte e questo sinceramente mi rincuora ... però potete lasciarmi anche un piccolo commentino *occhidacucciolo* tanto per sapere se devo cancellare la storia ... Passando al capitolo ... ECCO LOULOU! E vediamo anche un HArry sorpreso dalla richiesta del ragazzino ... sinceramente sembra andare tutto rose e fiorellini di campo ma già dal prossimo capitolo verrano fuori i casini *risatamalvagia* ... sempre che arrivi ma vabbè ... spero vi piaccia e spero che mi diate qualche consiglio se volete o solo anche per dirmi che sta storia fa pena e che dovrei sotterrarmi ... okkay ... la smetto e ora vi saluto OcO ( La mia faccina ha un naso gente!)                 Directioner DB1D

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Capitolo 3
*** good or bad news? ***


CAPITOLO 3: GOOD OR BAD NEWS? 


Era passato un anno ... Harry e Louis erano diventati inseparabili, dove c'era uno c'era anche l'altro. Non potevi vederli ad una distanza superiore dei trenta centimetri.
Erano una coppia affiatata, si capivano al volo.
Harry aveva trovato in Louis un amico capace di ascoltarlo e che lo difendeva e consolava ogni qualvolta ce ne fosse il bisogno ... e aveva mantenuto la sua promessa ... non c'era giorno in cui il ragazzino di oramai otto anni non lo facesse ridere.
Invece Louis, in Harry, aveva trovato il fratellino minore che tanto ardentemente aveva sperato. Ogni giorno faceva acquistare agli occhi del piccolo di cinque anni una nuova tonalità di verde via via sempre più chiaro.
L'inverno stava via via facendosi sempre più vicino e le giornate di sole erano poche e regalavano solo il privilegio di un pomeriggio di giochi.
Louis stava scivolando sulla piastra in cemento con il suo skate e la borsa a tracolla che gli pendeva di lato ... se la portava sempre dietro perchè li dentro c'erano piccoli oggetti personali di cui era estremamente geloso e un spuntino nel caso li venisse fame.
Harry stava inseguendo una palla colorata su e giù per la piastra grigia con una coroncina di fiori finti in testa. Gliel'aveva regalata Lou tre giorni prima ... non ne sapeva il perchè ... aveva solo sviato l'argomento con un banalissimo "Volevo farti un regalo" ma Harry se l'era fatto bastare ringranziandolo con un abbraccio e un umido bacino sulla guancia del maggiore che si tinse lentamente di rosso.
Harry continuava a correre ridendo per chissà quale motivo, le braccia tese in avanti cercando di riprendere l'oggetto tondo che rotolava al suolo.
Poi però, non vide una profonda crepa e ci inciampò con il piede cadendo a terra.
La coroncina cadde per terra e Harry si mise a piangere per la sbocciatura sul ginocchio che sanguinava sporcando lo strappo dei jeans.
Louis si bloccò voltandosi e guardando Harry per poi scattare nella sua direzione correndo con lo skate.
Si bloccò davanti a lui, accucciandosi all'altezza del suo viso
- Hey Hazza- sussurrò Lou portando le manine sulle guance di Styles rosse e umide e scacciando dagli occhi le lacrime che avevano trovato una fine appena gli occhi verdi avevano conosciuto quelli color cielo
- Sono caduto- singhiozzò Harry indicandosi il ginocchio e rispondendo alla muta domanda di Louis sui fatti accaduti
- Riesci ad alzarti?- chiese premuroso il maggiore scostandoli dei boccoli castano scuro dal volto, il piccolo scosse la testa e un altra lacrime rigò il suo visetto paffuto.
Louis sorrise prendendo la coroncina e rimettendola sulla testolina riccia dell'amico per poi, con il piede, avvicinare la tavola ad Harry aiutandolo a salirci sopra.
Si alzò in piedi spolverandosi i jeans, sfilandosi poi la cartella e porgendola ad Harry
- Abbraccia la borsa- lo invitò porgendo la parte piena di cianfrusaglie. Harry tese le braccia portando la borsa tra il suo petto e le sue ginocchia mentre LouLou teneva nella mano destra il pezzo di stoffa che serviva da tracolla cominciando a tirarsi dietro Harry, comodamente seduto sul veicolo provvisorio.
Lo trascinò fino alla piccola infermeria, le ruote dello skate stridevano leggermente sulle mattonelle lucide.
...
- Ecco ... fatto!- esclamò orgoglioso Louis osservando il cerotto blu con il simbolo di superman posizionato alla bene e meglio sulla piccola ferita di Harry.
- Grazie Lou!- disse il piccolo muovendo lentamente il ginocchio
- Di niente riccio!- disse sorridente Louis scompigliandoli amichevolmente i capelli.
Harry starnutì rumorosamente storcendo, poi, il naso passandosi l'idice sotto questo grattandoselo
- Oh-oh!- disse con un tono di rimprovero Louis - Ti sei preso il raffreddore!- proclamò toccandogli la fronte che scottava abbastanza.
- Non è vero!- protestò il riccio, Louis lo guardò severamente e Harry arrossì abbassando lo sguardo
- Ora tu fili a letto!- lo riprese con un tono materno che ad Harry ricordò la madre ...
- Mi manca la mamma ...- sussurrò tristemete e Louis si obbligò ad abbracciarlo di slancio accarezzandogli dolcemente la schiena per poi prenderlo in braccio e portarlo in camera loro.
- Tranquillo Harrey! Ci sono qui io! E rimarremmo sempre insieme!- disse fiducioso il maggiore rimboccando le coperte al piccolo che lo fissava con gli occhi leggermente lucidi.
Un brivido strano percorse il corpo del minore quando Lou depose un leggero bacio sulla sua fronte.
Sorrise poco prima di addormentarsi.
...
Un singhiozzo.
Due singhiozzi.
Qualcuno che tira su con il naso.
L'ennesimo singhiozzo riempì la stanza vuota.
Harry si rigirò tralle coperte prima di sbirciare con occhi assonnati oltre la stoffa verde scuro.
Il suo sguardò si puntò istantaneamente sul letto di fronte al suo, le coperte tremavano leggermente avvoglendo la persona che si trovava lì sotto
- Lou?- sussurrò Harry osservando il movimento irregolare delle coperte.
Spostò di lato il piumone scendendo lentamente dal letto.
I piedi scalzi gelavano al contatto con il pavimento freddo. Harry trattenne uno starnuto portandosi le manine davanti alla bocca e gonfiando le guance.
Sospirò arrivando ai piedi del letto dell'amico.
Lo osservò per poco percependo piccoli singhiozzi soffocati dalla spessità delle coperte invernali.
- Lou?- chiese in un soffio sfuggito dalle labbra carnose ... il movimento sussultorio si bloccò ... ma solo per poco.
- Va via- la voce soffocata di Occhi di Ghiaccio arrivò appena alle orecchie del bambino riccio che si accigliò sporgendo il labbro inferiore, gonfiando le guance e incrociando le braccia al petto ... una posa scocciata che però il bambino a cui era rivolta non poteva notare.
- No- rispose fermo per poi arrampicarsi sul letto singolo e imbucarsi sotto le coperte strizzando gli occhi per delimitare la figura oscurata del fratello acquisito.
Quasi di impulso lo abbracciò stretto con la testa appoggiata sulla schiena imitando la posa di un koala. Le mani erano intrecciate tra loro sul petto dell'amico che sussultava a tempo con i suoi singhiozzi.
- Louis ... che c'è?- chiese il minore osservando la maglietta dell'amico.
Un altro singhiozzo.
- Lou?- domandò il riccio esortando Louis a esporre il suo problema
- Louis ... ?- sussurrò Harry intimorito da quel prolungato silenzio ... Louis non aveva mai avuto problemi a parlare con lui ... perchè tutto d'un tratto era così silenzioso? Schivo?
- Sparisci- una parola. Tre sillabe. Un equivalente di mille lame che affondavano nel corpo del bambino dagli Occhi Smeraldo
- Perché? ... Lou ... io ...- non poté terminare la frase che il liscio si voltò spingendolo fuori dal letto.
Harry cadde a terra, gli occhi divennero poco a poco più lucidi
- SPARISCI!- urlò il maggiore tirando contro il riccio un cuscino ... Harry non capiva ... perchè ce l'aveva con lui? Non aveva fatto niente ... quella mattina Louis era normale ... era affettuoso e dolce nei suoi confronti.
Lo sapeva. Non doveva fidarsi. Nessuno lo sopportava.
- TI ODIO!- gridò Harry alzandosi dal pavimento e scappanado fuori dalla stanza con le lacrime che gli rigavano le guance, sgorgando da quegli occhi via via più scuri ... come quella volta.

Correva a testa bassa finchè non si scontrò contro qualcuno. 

Abbracciò la persona di fronte a lui senza alzare lo sguardo ... si strinse in modo quasi disperato alla lunga tunica di Suor Maria che, da sopra la montatura dei piccoli occhiali guardava sorpresa il bambino.
Suor Maria era una giovane donna di quasi 28 anni: lunghi capelli castani e occhi uguali, sorriso dolce e un innato spirito materno ... era lei che aiutava Harry prima del cambiamento dovuto a Louis.
- Ehi piccolo ... non piangere- sorrise dolcemente la donna prendendolo in braccio e asciugando con il pollice le lacrime di Harry dagli occhi verde bottiglia
- Ti stavo cercando ... ho una bella notizia da darti- disse mantenendo il sorriso la donna mentre Harry la guardò confuso mentre qualcosa gli diceva che non gli sarebbe piaciuta quella ... "Buona notizia"



ANGOLO AUTRICE
Hola! Scusate per il ritardo ma ho avuto dei problemi in famiglia ma ora sono tornata con un nuovo capitolo! Come vedete ho fatto un super salto facendo passare già un paio di anni da quando Harry e Lou si sono incontrati e devo dire che sono un amore ma ... cosa è successo al nostro piccolo Louis? E quale sarà la notizia di Suor Maria? Tutto al prossimo capitolo!
PS. Ringrazio infinitamente quella bellissima ragazza che ha recensito! e ringrazio anche i lettori silenziosi che spero si facciano avanti!
NON MORDO! (solo se ho fame u.u) hahahah! Alla prossima amici!


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Capitolo 4
*** IRA ***


CAPITOLO 4: IRA


POV LOUIS

Mi avevano abbandonato ... non volevo crederci. 
Ero sotto le coperte da più di mezzora ... non volevo che Harry mi sentisse piangere, era cosi dolce mentre dormiva. Sembrava un angelo.
Non volevo svegliarlo.
Ero così arrabbiato ... triste ... mi sentivo solo.
Cacciai Harry malamente dalla stanza.
Ero stato guidato dall'ira ... I miei mi avevano lasciato ...
Me l'ero presa con lui ingiustamente, lo avevo fatto piangere.
Avevo visto i suoi occhi spegnersi come una lampadina bruciata. Erano ritornati del colore che avevano quel giorno in cui per la prima volta gli rivolsi la parola.
Gli altri bambini lo giudicavano strano e allora io ci stavo lontano, nascondendo quell'intaresse che quel Riccio mi produceva.
Avevo i sensi di colpa.
Pesavano sulla mia coscienza come un macigno.
Avrei risolto tutto domani.
Mi sarei fatto perdonare.

Non sarebbe mica scomparso di notte! 

Mi addormentai in poco tempo. Le coperte erano cadute ai piedi del letto ma non ci badai più di tanto, chiusi gli occhi e sprofondai nelle braccia di Morfeo.

IL GIORNO SEGUENTE

Aprì lentamente gli occhi al lieve canto di uccelli che proveniva da fuori le finestre chiuse.
Il timido sole invernale faceva capolino nella stanza supernado la stoffa leggera delle tende bianche
Scesi pimpante dal mio letto pronto per far la pace con Harry. Mi diressi verso il letto del mio amico e ci salì sopra.
Perchè era vuoto?
Forse era già sceso ... ancora deluso dal mio comportamento probabilmente.
Scesi di sotto trascinando i piedi fasciati dai calzini antiscivolo e raggiungendo la mensa
Scrutai attentamente ogni volto allegro che circondava la grande tavolata in legno scuro lucido macchiato qua e là da chiazze di latte bianco.
Mi diressi verso Suor Maria tirandole la lunga gonna nera finchè non mi osservò tristemente ... perchè?
- Che c'è Louis?- tentò un sorriso che era più falso di quanto volesse sembrare ... perchè faceva così?
- Dov'è Harry?- gli chiesi senza giri di parole mentre ancora i miei occhi si guardavano in giro nel tentativo di scorgere la testa riccia e scompigliata del mio amichetto.
- Louis ... seguimi per favore- mi sussurrò prendendomi una mano e incamminandosi verso lo studio di Don Giorgio, il proprietario.
Aprì la porta in legno chiaro e mi lasciò sulla soglia.
La osservai confuso mentre frugava nei cassetti della scrivania tirandone fuori una cartella color ocra per poi invitarmi ad avvicinarmi.
Mi passò la cartellina che mi rigirai tra le mani prima di aprirla e scoprirci delle schede identificative di una donna ed un uomo ... i Signori Smith ...
- Chi sono? E cosa centrano con Harry!?- urlai l'ultima frese gettando a terra lil contenitore che disperse i fogli sulla moquet bordeux
- E' stato addottato- ... sgranai gli occhi, il mio cuore si bloccò appena quelle parle lo trafissero come lancie affilate.
Gli occhi si ricoprirono di un velo trasparente prima che fossero strizzati con forza.
Una sola lacrima mi rigò il volto prima che la scacciassi malamente osservado con rabbia la suora ... che però non aveva fatto niente.
- Harry mi ha detto di darti questa ... - mi disse con calma sapendo che se fosse per me sarebbe già morta da quanto il mio sguardo si era ghiacciato, mi porse una busta spiegazzata.
La presi con distacco prima correre via stringendo con forza la lettera stropicciandola.
Uscì in giardino e mi misi ad urlare
- Me l'avevi promesso!- urlai contro il vento, strinsi i denti calciando un ciottolo.
- Brutto stupido!- inveì ancora contro il nulla ... come se lui sentisse le mie urla
#FLASHBACK

- Ho paura che i miei non tornino-
- Tranquillo Lou, per te ci sarò sempre-

#FINEFLASHBACK
- NON è VERO NIENTE!- sbottai strappando la lettera furioso.
Dalla busta cadde un oggetto.
Era argentato e brillò tra l'erba morta, mi inginocchiai e la presi tra le mani.
Un aereoplanino di carta ...
Me lo rigirai finche non notai che dietro c'era inciso qualcosa

"LOU&HAZ"

- Ti odio ... mi hai abbandonato ... sei solo uno stupido-
Gettai lontano la catenina ... ma poi mi rimisi a cercarla ...avevo BISOGNO di sentirlo ... mi MANCAVA.
Ma lo odiavo ... lo odiavo perchè non aveva mantenuto la promessa ... aveva sempre detto che un giorno saremmo scappati ... MA NON ERA VERO!
HARRY EDWARD STYLES ... TI ODIO!


ANGOLO AUTRICE

Ehi bella gente! Martina è qui presente *grilli* ... ehm ... coff coff ... sorvolando haha! No, ok ... i ragazzi erano a Milano ieri e cazzo io sono nel Veneto ... volevo fucilarmi ... Ma mi hanno fatto morire dal ridere lo stesso c'è ... Louis che tweetta dicendo che mancavano i suoi Cereali preferiti? E quella che li ha risposto "There is Crisi" ? Morta dalle risate ... e poi Harry si è commosso ad Xfactor e Niall aveva un sorriso bellissimo quando le Fan hanno cantato con lui l'assolo *^* ... Cucciolo! Passando al capitolo ringrazio le ragazze che l'hannp recensita e quelli che la leggono in silenzio ... tranquille non mordo! fatemi sentire le vostre "Voci" che voglio sapere se questa storia sta venendo bene .. grazie! :) Come vedete qui si è scoperto ciò che una cara ragazza temeva e si è scoperto anche perchè il piccolo Lou era cosi triste ... Spero vi piaccia! Fatemelo sapere eh! Alla prossima!


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Capitolo 5
*** THE FIRST DAY OF SCHOOL ***


CAPITOLO 5: MOLTI ANNI DOPO: PRIMO GIORNO DI SCUOLA.


POV HARRY


Sono passati circa 14 anni da quando la famiglia Smith mi aveva addottato ... avevo deciso però di tenere il mio cognome ... l'unica cosa che mi legava ancora alla mia famiglia.
Era un Lunedì come gli altri di un Settembre qualunque.
Erano le 7 di mattina quando la sveglia suonò. Aprì pigramente gli occhi scuri spegnendo la sveglia con una manata.
Mi portai seduto sulle coperte blu scuro e passai una mia grande mano sul viso stropicciandomi gli occhi.
 Dopo essermi alzato dal letto caldo mi diressi svogliatamente verso il bagno con il cambio d'abiti.
Soffermai lo sguardo sulla mia figura riflessa nello specchio ... ero davvero alto, i capelli ricci perennemente disordinati, gli occhi spenti da ormai quattordici anni e abbastanza magro.
Mi levai la maglia del pigiama e cominciai a vestirmi: felpa verde della Hollyster che copriva i polsi vergognosamente segnati da cicatrici ... avevo cominciato a tagliarmi dall'età di tredici anni ... dopo che mi dissero che un ragzzo di quasi sedici anni era scappato dall'orfanotrofio ed era stato dato per morto.
La sua immagine mi appariva sfocata nella mente ... oscurata ... il nome era stato cancellato dalla mente ... ma ricordavo che cominciava con la "L" ...
Scossi la testa lavandomi il viso e infilando i jeans blu.
Posai un quaderno e l'astuccio nella cartella ordinatamente per poi scendere di sotto dove i signori Smith erano occupati nella colazione: Max Smith, giovane uomo di quasi quarant'anni dai capelli castani e gli occhi uguali stava sorseggiando il suo tipico caffè nero mattutino sfogliando il Giornale, sezione politica, con i suoi immancabili occhiali tondi sul naso grande. Emily Smith, a differenza del marito, trentacinquenne suonata, capelli ordinati biondi e occhi blu stava armeggiando con delle padelle canticchiando una melodia a me sconosciuta.
- Buongiorno- salutai cortesemente sedendomi al lato opposto del tavolo in cui era seduto Max
- Buongiorno Harold- canticchiò Emily posandomi davanti una tazza di latte e delle frittelle calde.
Borbottai qualcosa sottovoce per via di come mi aveva chiamato ... odiavo quel nome ... io ero solo Harry ... non "Harold"
Mangiai velocemente avanzando più della metà della colazione, salutai con svogliatezza la mia famiglia addottiva e scappai fuori sistemandomi la giacca a vento.
Camminavo come al mio solito a testa bassa ... non volevo che qualcuno mi guardasse negli occhi ... avrebbe potuto capire tutto ... e io volevo solo rimanere nell'anonimato.
Arrivai di fronte all'enorme edificio scolastico dalle imponenti pareti bianche con la bandiera che si muoveva al leggero venti che soffiava da Est.
- Attento!- urlò una voce femminile dietro di me, mi girai appena in tempo per vedere una ragazza investirmi con lo skateboard e cadermi addosso.
Strizzai gli occhi per la botta.
- Oh Porco cazzo!- esclamò la ragazza levandosi di scatto da me
- Scusa scusa scusa scusa scusa! Non l'ho fatto a posta! Scusa scusa scusa!- disse velocemente, quasi non compresi le sue parole, mi porse una mano e mi aiutò a sollevarmi dal suolo.
La superavo di un po' di centimetri quindi mi toccò abbassare la testa per guardarla: Aveva i capelli mossi color miele, gli occhi azzurro mare. Vestiva con una felpa larga della Jack Wills e dei jeans stretti scuri e leggermente strappati, le all star bianche ai piedi.
Raccolse la tavola goffamente sistemandosi il cappello grigio in testa
- Scusa! Mi ero distratta- disse dispiaciuta arrossendo come un semaforo ... sorrisi sinceramente per la prima volta ... era ... particolare.
- Nicole!- gridò una voce alle spalle della ragazza che si voltò preoccupata fino a scorgere un ragazzo alto, corti capelli castano chiaro e occhi uguali.
Si fermò arrabbiato davanti alla ragazza che rise nervosamente
- Ciao- disse timidamente muovendo una mano
- Sei un irresponsabile! ...- cominciò il tipo prima di una lunga serie di frasi che formavano la classica paternale di un fratello maggiore alla sorella minore.
Era una scena estremamente comica ... anche per il fatto che la ragazza osservava il vuoto alle spalle del moro annuendo senza una ragione ... non lo stava ascoltando
- UN UNICORNO!- urlò la ragazza indicando un punto alle spalle del maggiore che si girò di scatto e la mora scappò via verso i cancelli che erano stati aperti mentre i due "Discutevano"
- Uff- sbuffò il ragazzo capendo lo scherzo e squotendo la testa sconsolato prima di notarmi e sorridermi
- Io sono Liam- si presentò gentilemente porgendomi una mano che strinsi per cordialità - E lei era Nicole- sbuffò nuovamente, risi leggermente
- Io sono Harry- mi presentai a mia volta prima che ci incamminassimo all'interno dell'istituto dopo che udimmo la prima campanella.
- Che anno fai? Io sono all terzo- mi chiese Liam cercando tra gli studenti l'iperattiva sorella minore
- Il secondo- dissi timidamente osservando attonito l'enorme atrio dell'edificio perfettamente curato... forse ristrutturato precedentemente
- Mia sorella è al primo- disse con disintaresse ... forse per continuare la conversazione, annuì svogliatamente prima di congedarmi dicendogli che dovevo passare per la segreteria che lui mi indicò con un dito.
Mi avviai verso la direzione indicata e quando la raggiunsi notai un altro studente: era di poco più basso di me ad occhio, era girato di spalle ma potevo notare la pelle abbronzata, il giubotto in pelle nera che ricopriva le spalle larghe e i pantaloni attillati.
Non ci diedi molto peso e mi avvicinai alla donna tondeggiante chiedendo l'orario e la composizione dell'armadietto.
Il ragazzo si girò e rimasi incantato da quegli occhi ghiaccio e i capelli scompigliati castani ... aveva un accenno di barba e numerosi tatuaggi, appena visibili da sotto la t-shirt bianca ... anch'essa aderente al torace muscoloso.
Ghignò nella mia direzione prima di scomparire nei corridoi.
Un brutto presentimento cominciò ad assillarmi prima di essere risvegliato dalla donna che mi porse il materiale.
Mi immersi tra le centinai di persone con quel dubbio che mi stava facendo battere ad un innaturale velocità il cuore ... e se fosse ... scossi la testa sistemandomi i ricci e proseguendo.


Angolo Autrice:

Ciaooooo ragazze! Scusate moltissimo il ritardo ma ho così tante idee per questa storia che fatico a riordinarle ma ora sono qui! Yeeee! Come potete vedere ora i nostri due piccolini sono cresciuti *si asciuga una lacrimuccia* e questo capitolo è narrato dal punto di vista di Hazza che come vedete non ricorda i fatti di quando era piccolo ... ma come mai??? eheheheh lo scoprite! Ringrazio infinatemente chi ha recensito e inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate, per me è davvero importante ... Diamo anche il benvenuto a Nicole Payne e non prendetela sotto gamba, se l'ho inserita uno scopo (mooooolto importante) ci sarà ;)

Ora scappo! Continua a tre recensioni e ditemi anche se dovrei cancellarla o se avete qualche consiglio o critica io sono a vostra disposizione

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Capitolo 6
*** Le voci girano ***


CAPITOLO 6: LA VOCE GIRA


POV. HARRY


Camminai velocemente per i corridoi popolati della scuola. Quel viso adulto, quello sguardo gelido ... mi torturavano la mente ... era famigliare ma non riuscivo a collegare i pezzi ... era tutto come un puzzle di cui manca l'ultima tessera per poter inquadrare meglio l'immagine.
Giunsi, dopo interminabili errori tra gli infiniti corridoi uguali, all'armadietto ... il classico armadietto verde scuro in acciaio.
Girai la manopola nera componendo la "password" per poi aprirne l'anta e poggiarci lo zaino. Buttai un occhio sull'orario ... mmm ... Prima ora: algebra.
Presi il libro della materia, lo strinsi al petto e mi diressi verso la mia classe pronto per la giornata fatta di presentazioni e noiose domande.

POV LOUIS


Mi ero presentato a scuola solo perchè la puzza d'alcool del mio appartamento periferico mi stava soffocando.
Mi ero diretto in segreteria per prendere l'orario ... non mi interessavano le materie sia chiaro! Avrei bruciato come al solito, non mi allettava imparare, per imparare bisognava affidarsi alla propria testa e non a nozioni superficiali di stupidi libri che costano più di una macchina.
Stavo aspettando che quella donna che si poteva considerare una palla mi desse quel fottuto pezzo di carta quando un ragazzo poco più alto di me non mi affiancò: capelli ricci e occhi quasi neri ... mi guardò sorpreso ... gnignai prima di prendere il sacro santissimo orario e andarmene mentre sentivo la sua confusione sulla pelle del mio giubotto.
Sicuramente era quello nuovo ... la voce girava già da una settimana ... ma nessuno ne conosceva il nome.
Mi diressi verso il retro di questa struttura che fin da piccolo avevo sempre odiato.
Passai una mano tra i capelli scompigliandoli ancora di più di quanto non fossero già.
Per strada incontrai Nicole Payne ... anche lei era nuova ... ma le informazioni su di lei erano girate in poco tempo a differenza del ragazzino del secondo anno.
Camminava a passo svelto con i libri sotto braccio.
Mi guardò di sfuggita senza darmi troppo peso prima di superarmi e sparire e io ne aproffittai per guardarle il culo, stretto nei jeans aderenti.
Ghignai malizioso prima di riprendere la mia trasferta verso il retro.
Uscì e l'aria umida di un inverno alle porte mi investì, il mio respiro scivolava fuori dalle labbra in piccole nuvolette dense.
Affondai una mano nella tasca dei jeans estraendone un pacchetto di Marlboro e dal tascino del giubotto l'accendino.
Portai la paglia tra le labbra e l'accesi riparando la fiamma con una mano per mantenerla finchè un rivolo si fumo grigio non si alzò verso il cielo appannato da uno strato di nuvole.
Rimisi l'accendino in tasca appoggiandomi con la schiena al muro leggermente crepato del retro, appoggiai un piede sul muro dietro di me e aspirai la nicotina riempendo i polmoni mentre il suo gusto aspriva la mia bocca
- Ehi Tomlinson!- mi richiamò una voce roca, sorrisi voltando di poco il capo nella direzione della voce
- Malik- salutai disinteressato il corvino che mi si avvicinò a passo cadenzato con anche lui una paglia in bocca, quasi del tutto finita
- Novità?- chiesi curioso scrutandone gli occhi scuri, sollevò un angolo della bocca appoggiandosi al muro a fianco a me con le braccia incrociate
- Ho scoperto di più sui nuovi...- disse svogliatamente osservandomi di sfuggita mentre si rigirava tra le dita la cicca per poi buttarla a terra e spegnerla con la suola delle blazer rosse ... annuì permettendogli di continuare
- A proposito della ragazza sappiamo già tutto ... ma del ragazzo nada ... si chiama ... HARRY STYLES-mi bloccai socchiudendo appena le labbra
- Ti voglio bene Lou
- Staremo sempre insieme.

Scossi la testa.
- Ecco il nostro prossimo obbiettivo- sussurai con voce bassa, Zayn rise
- Perchè?- chiese osservandomi ... si vedeva che non gliene fregava ... voleva solo fare il pettegolo
- Abbiamo ... un conto in sospeso- scandì prima di entrare di nuovo nell'istituto quando la campanella di fine della prima ora risuonò nell'edificio seguito dalle chiacchere degli studenti
- Armadietto?- chiesi a Zayn dietro di me
- 98- rispose prima di scomparire nella folla di studenti che affrettati si dirigevano agli armadietti per il cambio d'ora.
Una testa riccia attirò la mia attenzione. Stirai sulle labbra l'ennesimo ghigno seguendolo da lontano.
Il passo lento e tranquillo ... non mi aveva riconosciuto quello stronzo.
Lo vidi aprire l'armadietto e cambiare i libri, mi avvicinai e glielo chiusi bruscamente facendolo sussultare mentre il suo sguardo impaurito si posava su di me
- Ciao ...- dissi in un modo che di cortese non aveva nemmeno quei tre puntini di sospensione con qui strascicai il saluto.
Lo vidi innervosirsi mentre si guardava disperato intorno ... mi spiace piccolo ... sono tutti in classe.
- C-ciao- balbettò abbassando lo sguardo sulle sue scarpe consumate.
Lo spinsi contro l'armadietto bloccandolo con le braccia tese ai suoi fianchi e le mani sulla superfice verniciata dell'armadietto.
- Guardami quando ti parlo HARRY STYLES- Calcai sul suo nome soffiandogli nell'orecchio con cattiverai.
Lo sentì il tremolio del suo corpo mentre i suoi occhi si alzavano sui miei ... confusi ... vedevo confusione in quell'oscurità
- C-come c-c-conosci il mio ... n-nome?- balbettò agitato.
Sorrisi.
- Devi sapere STYLES ... LE VOCI GIRANO- dissi prima di lasciarlo e allontanarmi ... era immobile, ancora shoccato per le mie parole
Ohh Styles ... preparati ... ti farò passare l'inferno che mi hai fatto passare tu.



ANGOLO AUTRICE!!!

Ok ragazze, scusate tantissimo il ritardo ma la scuola è ripresa e con lei le rotture di palle! ... So ... l'importante è che sono qui no? Come vedete oggi ho fatto parlare praticamente solo Louis e ... non è molto felice. Cosa succederà al nostro piccolo Harrey? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Ringrazio molto di ha recensito lo scorso capitolo e se volete potete anche esporre le vostre idee su cosa succederà nei prossimi capitoli, chissà che non li usi u.u 
Ora scusate se scappo ma ho una cena e sono scappata senza salutare solo per aggiornare quindi perdonate gli errori :) CIAOOOOOO!!!

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