Una nuova vita

di ladyzaphira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'abbandono ***
Capitolo 2: *** Per un momento di debolezza ***
Capitolo 3: *** Perchè non posso averti ... ***
Capitolo 4: *** Qual'è il problema!? ***
Capitolo 5: *** E' difficile dire ***
Capitolo 6: *** Una nuova vita ***



Capitolo 1
*** L'abbandono ***


“Non puoi andartene Karai!!” esclamò Leonardo “Non puoi seguirlo anche questa volta!!”
Il giovane leader delle tartarughe ninja si morse la guancia frustrato, rifiutandosi di piangere, nonostante gli occhi fossero già diventati lucidi. Karai, seconda in comando del Foot Clan, stava per raggiungere suo padre Shredder, già partito giorni prima da New York per chissà dove. Ancora una volta lo stava abbandonando, con l’unica differenza che insieme a lui … stava abbandonando anche la loro bambina.
Un piccolo fagotto di lenzuola bianche, infatti, si agitava tra le braccia del mutante. Una piccola neonata, di neanche un mese, piccola e delicata: La figlia di Leonardo e Karai.
“Karai!!” chiamò ancora l’azzurro, nascosto dietro una delle casse del porto, per quanto avesse voluto andarle dietro per fermarla non osava avvicinarsi, non con il piccolo esercito di ninja che vi era poco lontano. Non poteva mettere in pericolo la bambina.
La giovane si voltò verso la tartaruga, aveva un’espressione neutra sul viso, quasi indifferente. Possibile che la cosa non la interessasse minimamente??!!
Leo dal canto suo, non riusciva ancora a credere di essere diventato padre, lo aveva scoperto quel giorno stesso, appena poche ore fa. Quando si era visto comparire la scritta “Numero riservato” sul T-phone non avrebbe mai immaginato di trovare dall’altra parte il dottor. Chaplin.
“C’è una cosa che credo che tu abbia il diritto di sapere …” aveva detto il giovane scienziato.
L’idea che potesse trattarsi di una trappola aveva abbandonato presto la mente dello spadaccino, Shredder era fuori città e Karai era da parecchio tempo che non la vedeva più in giro, esattamente nove mesi da … era un’idea semplicemente assurda!!
“Devo andare Leonardo” disse la ninja fissandolo con i suoi profondi occhi color verde bosco “Devo” ripete.
“Ma … ma non puoi!!” replicò Leo scuotendo la testa.
Karai fece finta di non sentirlo, non chiamò nemmeno le guardie. Non era così spietata da far combattere Leonardo con una neonata in braccio, a maggior ragione se si trattava di sua figlia.
“Chaplin” sibilò un po’ corrucciata “E’ stato lui a dirtelo vero?”
“Non sarebbe dovuto essere lui a dirmelo!!” ringhiò l’azzurro guardando con apprensione la piccola, era piena notte e faceva freddo; non aveva avuto nemmeno il tempo di spiegare le cose alla sua famiglia (Che lo aspettava inconsapevole di tutto alla tana), e quando Chaplin gli aveva detto che Karai se ne sarebbe andata di lì a poco, lasciando la SUA piccola nelle grinfie di Stockman e di ninja assassini, era stato costretto a portarla via con se.
Era così piccola e fragile, come tutti i neonati umani, ma non era … completamente normale: A grandi linee sembrava una semplice bambina, ma la sua pelle era color verde foglia, chiara!! Quale neonato aveva la pelle verde!!?? … Uno metà umano e metà mutante. Appena Leo l’aveva vista ne era rimasto talmente sconvolto che quasi non era riuscito a scappare dal Foot Bulding, figuriamoci pensare ad avvolgerla con qualcosa di più caldo.
“Perché non mi hai detto che eri incinta??!!” ruggì il ninja.
“Solo Chaplin ne era al corrente” rispose lei con calma “Dopo pochi giorni, da quando noi due …” si interruppe, nella mente le immagini dell’unica volta in cui lei e Leonardo si erano permessi di disubbidire ai loro rispettivi padri (Senza che loro lo sapessero ovviamente).
Si erano amati, nel vero senso della parola. Ma non avrebbe mai immaginato di restare in cinta di un bambino, insomma un mutante e un umano … quando lo scoprì fu uno shock.
“Dopo pochi giorni mostravi già segni di gravidanza?” chiese Leo indispettito.
Perché non glielo aveva detto!!?? PERCHE’!!?? Aveva il diritto di saperlo!! Era … E’ il padre!!
“Che diavolo avevi intenzione di fare?!!” sibilò Leonardo “Ti rendi conto che se Chaplin non mi avesse convinto a venire, Stockman …” non riuscì a terminare la frase. Il solo pensiero di quel pazzoide chino sulla sua bambina con una sega circolare in mano …
Karai lo guardò incredula, come se ciò che lui le aveva appena detto l’avesse colta in contropiede “Non lo sapevo …” sussurrò rivolta più a se stessa che a Leo “Avevo dato disposizioni completamente diverse” ringhiò leggermente.
L’espressione di Karai si addolcì vedendo il fagottino bianco in braccio al leader “Mi dispiace … per tutti e due, ma devo andare”
“No!! Aspetta!!” fece il ninja avanzando inconsciamente di qualche passo fuori dalle ombre “Non puoi lascarci così!! Karai è TUA FIGLIA!!” continuò disperato “Ha bisogno anche di te!!”
“… Addio” disse semplicemente la mora dirigendosi verso la nave … senza voltarsi più indietro.
“KARAI!!!” gridò Leo senza più pensare alla sua copertura, ormai non gli sembrava più così importante.
Non lo avesse mai fatto, immediatamente venne circondato da una piccola pattuglia di Foot ninja che gli coprirono interamente la visuale. Probabilmente pensavano che volesse attaccare la loro signora e ciò lo confermava il fatto che avessero già messo tutti mano alle loro armi.
“Oh no” mormorò Leo maledicendosi per la sua avventatezza. L’azzurro strinse maggiormente a se la bambina, protettivo. Non poteva affrontarli ora accidenti!!
“Devo portare via la mia bambina” si disse nervoso “Karai, perché l’hai abbandonata?” aggiunse tristemente. La piccola avvertendo tutta quell’ansia (E sentendosi anche un po’ troppo stretta) cominciò a piangere facendolo sobbalzare.
“… Ssssh piccolina, andrà tutto bene” mormorò Leo nonostante non ne fosse affatto convinto e la paura per l’incolumità della bambina rischiasse di paralizzarlo.
Sguainò una sola delle sue katana, mentre con l’altro braccio continuava a reggere la piccola, con gli occhi si guardò bene intorno sperando di trovare una qualche via di fuga in quella maledetta cerchia di nemici. Non ebbe il tempo di fare altre mosse, i soldati ninja non persero altro tempo e poco gli importava del fagottino bianco e piangente in braccio del leader. Lo attaccarono in massa, messo come era, emotivamente sconvolto e con una neonata non fu in grado di resistere a lungo; un dolore acuto alla spalla lo fece piegare in ginocchio. una orripilante sensazione vischiosa e appiccicaticcia gli disse che stava perdendo sangue a fiotti, tuttavia, incurante delle conseguenze l’ultima cosa che fece prima di perdere i sensi fu raggomitolarsi a pallina … non gli importava di morire, doveva proteggere la bambina ad ogni costo … doveva proteggere sua figlia.

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Angolo dell'autrice:
Eccomi con questa nuova storia, vi anticipo che non sarà molto lunga, ma spero comunque che vi piaccia!! ^^

 

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Capitolo 2
*** Per un momento di debolezza ***


Leonardo si risvegliò con un brutto mal di testa. Le palpebre non volevano saperne di alzarsi e i muscoli erano tutti doloranti e irrigiditi. Alla fine dopo vari tentativi riuscì ad aprire gli occhi, anche se in realtà non quasi fece differenza, visto che tutto ciò che vide fu soltanto uno strano ammasso di colori e forme sfumate.
“Leo …” mormorò una voce calma familiare.
Leo girò lentamente la testa verso la sua fonte, sbattendo diverse volte le palpebre per cercare di mettere a fuoco.
“Sei sveglio?” domandò ancora la voce questa volta accompagnata dalla visione opaca di un qualcosa di verde e viola.
“D-Donnie …?” borbottò l’azzurro con voce roca e impastata a causa di tutto il tempo passato a dormire.
“Leo!!” esclamò il fratello felice di vederlo sveglio “Ti sei svegliato!! Eravamo così in pena per te”
“Donnie” ripeté l’altro muovendo piano il capo “… S-Sono a casa?” domandò, ancora dubbioso riguardo al luogo in cui si trovava, tale era la confusione in testa.
“Si non preoccuparti sei a casa, al sicuro” rispose prontamente il viola alzandosi “Vado ad avvertire gli altri che ti sei svegliato, tu intanto resta qui ok? Hai perso molto sangue”
Leo non ebbe tempo per replicare che il fratellino corse fuori dal suo laboratorio (Dopo altre tre occhiate guardinghe lo aveva finalmente riconosciuto), lasciandolo solo.
Leo sospirò, abbastanza tranquillo pensando di trovarsi finalmente a casa … peccato che tale tranquillità si sia dissolta non appena gli tornarono in mente gli aventi accaduti poco prima del suo svenimento!!
La bambina!!
Era curioso come tante emozioni potessero occupare l’anima tutte nello stesso istante: Paura, rabbia, tristezza, ansia, odio … si, odio per come fosse andato tutto improvvisamente a rotoli.
“La … la mia bambina” balbettò cercando, a fatica, di alzarsi dal lettino “Dove è la mia bambina?” continuò.
Dopo qualche tentativo andato a vuoto riuscì finalmente a mettersi seduto e poi ad alzarsi in piedi nonostante le gambe gli tremassero. Avanzò di qualche passo, appoggiandosi al muro insicuro, fino a raggiungere la porta. Da lì appurò che il “soggiorno” della tana era completamente vuoto … ma dove erano tutti?
Uno schiamazzo proveniente dalla cucina gli diede la risposta, unito al pianto di un neonato. Udendo quei vagiti, Leonardo ritrovò improvvisamente le forze di correre e entrare nella stanza (Seppur cozzando contro la parete e rischiando perfino di inciampare). Lì c’erano tutti quanti: Il maestro, Donnie, Raph e … un Mikey imbarazzato con in braccio la sua piccola piangente!!
“Guarda che hai combinato testa dura” ringhiò Raphael “L’hai fatta piangere di nuovo!! Proprio ora che si era calmata!!”
“Ma non è stata colpa mia” si difese Mikey.
L’azzurro entrò velocissimo “… Ehi!!” esclamò “Dalla a me!!” ordinò.
“Leo!!” fece Donnie sconcertato “Che ci fai qui? Ti avevo detto di restare al letto!!”
Leo lo ignorò completamente e, incurante sia della debolezza sia dell’attenzione generale che la sua entrata aveva causato, prese la bambina dalle braccia del fratello borbottando uno “Sto bene” generico.
Come si trovò tra le braccia di suo padre la bambina si calmò, un pochino, non strillava più però continuava versare alcune lacrimucce da quei suoi grandi occhioni color rame, così uguali ai suoi!!
Era semplicemente un amore, piccola e paffuta, sulla testolina erano già presenti diversi ciuffi di capelli riccioluti color verde bottiglia. Leonardo fu felice di vedere che l’avevano avvolta con una calda copertina rosso scuro anziché lasciarla con quegli inutili straccetti bianchi.
“Sssh tesoro, sssh …” disse dolcemente Leo cullandola davanti agli occhi basiti di tutti gli altri “Va tutto bene” continuò. Con il pollice strofinò teneramente via le lacrime dalle guance della bimba.
“Va tutto bene!? Leo ci spieghi cos’è questa storia!!??” attaccò subito Raph brusco “Che ci facevi al porto, circondato da foot ninjas, ferito e soprattutto con una marmocchia in braccio!!??”
Il maestro Splinter scosse la testa contrariato, purtroppo la delicatezza non era mai stata il forte di Raph. Leo dal canto suo, era come se si fosse completamente isolato dal mondo, tutto ciò che contava era il benessere della sua bambina.
Vedendosi ignorato, Raph fece per riprendere l’interrogatorio quando il maestro lo anticipò.
“Figlio mio” disse con calma. Nessuna reazione. “Leonardo!!” ripeté.
“… Maestro?” fece Leo ritornando alla realtà, stringendo la piccola a se “Io … ehm …”
“Leo ci spieghi perché hai una neonata VERDE in braccio!!??” strillò Raph.
“Raph datti una calmata!!” replicò Donatello “Leo, credo che ti convenga sederti” continuò rivoltò all’altro.
“Sto bene in piedi, grazie” ribatté l’azzurro.
“Ah si? A me sembra che le tue gambe non siano della stessa opinione” si intromise Mikey afferrando una sedia e avvicinandola al maggiore “Tremano come se fossero fatte di gelatina”
Dopo qualche momento di esitazione, Leo annuì e si sedette ma senza volerne sapere di mollare la neonata, ormai perfettamente tranquilla.
“Leonardo” riprese Splinter “Non sono perfettamente al corrente di cosa ti sia accaduto, ma credo sia giusto che ora ci spiegassi cosa sta succedendo: Chi è quella bambina?”
Più chiaro di così.
Timidamente lo spadaccino guardò ciascun membro della propria famiglia, prendendo un gran respiro. Doveva dire la verità, gliela doveva. “Questa bambina è … è …” balbettò “E’ mia figlia …”
“COSAAAAA!!!???????” l’urlò spaccatimpani di Raph, Mikey e Donnie riecheggiò in tutta la tana, mentre il maestro Splinter guardava il figlio a bocca aperta.
“C-Cosa?” disse il maestro “Ma … ma ne sei certo figlio mio?”
Leo annuì “Certo quanto sono certo di avervi tutti qui di fronte a me” disse seriamente.
“Stai scherzando vero?” aggiunse Don altrettanto sconvolto.
“Mai stato più serio”
“Ma non è possibile” inveì Raphael “E’ ridicolo!! Devi aver preso proprio una bella botta per dirlo!! Tu non sei ne sposato ne fidanzato, e poi questa marmocchia non ti somiglia per niente, non è una tartaruga è solo … beh, verde”
“Questo perché la madre è umana!!” rivelò l’azzurro.
“Ah davvero?!” ruggì Raphael sarcastico “E chi sarebbe sentiamo, la strega di Biancaneve?”
“E’ KARAI!!” sbottò il leader “KARAI E’ LA MADRE DI MIA FIGLIA!!”
Una frase che ebbe quasi il potere di congelare l’aria, nella stanza calò un silenzio freddo e pesante dove tutta la famiglia Hamato teneva gli occhi puntati verso Leo e la bambina, completamente sconvolta da ciò che aveva appena saputo.
“K-Karai?” balbettò Mikey “Karai è …”
“S-Si Mik” annuì l’azzurro, abbassando lo sguardo, senza più il coraggio di guardarli in faccia.
Restando sempre a capo chino, il leader raccontò tutto ciò che era accaduto dal momento in cui aveva ricevuto la telefonata del Dottor. Chaplin fino all’abbandono di Karai al molo.
“No, impossibile …” disse sottovoce Raphael senza farsi sentire “Vi prego qualcuno mi dica che non è vero” Poi scoppiò “Leo, come hai potuto permetterlo!!??”
“Non immaginavo che una cosa del genere fosse possibile Raph!!” ribatté “E fino a ieri non sapevo neanch’io della sua esistenza!!” ribatté Leo.
“Quando è successo?” domandò Splinter ancora apparentemente calmo, nonostante trapelasse chiaramente il suo shock unito al disappunto.
Leonardo sospirò “Qualche tempo dopo la sconfitta dei generali di pietra, non so come siamo finiti a questo, so solo che … che è successo!! Ok!!??” sibilò “Era tempo che provavo qualcosa per lei. E poi non pensavo che un umano potesse concepire un figlio con un mutante, … e a quanto pare non lo sapeva neanche lei” mormorò poi amareggiato guardando la bimba “Ma non l’ha voluta ugualmente”
“Leo …” sussurrò Donnie, dispiaciuto per la delusione ricevuta dal fratello.
“Pazzesco, non solo ti sei lasciato abbindolare da quella puttana, ma in più, dopo che si è tolta lo sfizio ti ha anche scaricato quel … quel coso!!” ringhiò Raph.
“Raphael!!” lo sgridò il maestro, non approvando quel genere di discorsi.
Leo alzò di scatto la testa, fissandolo truce “Lei. non. è. un. coso!!” ruggì “E’ una bambina!! La MIA bambina, e non ha colpe di ciò che è successo!!”
Da arrabbiato che era lo sguardo dello spadaccino si fece implorante come si rivolse al maestro “Ti prego maestro so che ho sbagliato e il mio errore è imperdonabile, ma la bambina non c’entra nulla” disse l’azzurro “Non posso abbandonarla, è mia figlia”
“E figlia di Karai” aggiunse Raphael squadrando con odio la bimba.
Leonardo avvertendo tutto quell’astio nei confronti delle piccola, la strinse maggiormente a se. Il leader era confuso (E anche un po' spaventato) dal comportamento del fratello, perché tutta quella rabbia nei confronti di una creatura innocente? Poteva capirlo verso Karai, ma che colpa aveva la bambina?
“Non mi interessa” decise Leo alzandosi in piedi “Io non la lascerò” disse “E non vi chiedo di continuare a vivere come se nulla fosse … solo cercare di capirmi, e se proprio non ci riuscite, beh, sono pronto ad andarmene via con la mia piccola anche ora”
Ci fu un breve silenzio carico di tensione, fino a quando il maestro riprese la parola “Leonardo …” cominciò “Non ci sarà alcun bisogno di arrivare a tanto, non abbiamo alcuna intenzione di cacciarvi via” disse saggiamente “Ne te, ne la bambina”
Leo sgranò gli occhi sorpreso “D-Davvero?”
“E’ vero, sono molto contrariato da ciò che hai fatto figliolo” disse il vecchio topo “Ma è anche vero che ti perdono, anche perché hai ben dimostrato di essere disposto a prenderti le tue responsabilità” continuò “La bimba è tua figlia ed è giusto che resti con te, inoltre ricordati che non sei solo … hai 3 zii e un nonno disposti ad aiutarti a crescerla”
Splinter sorrise davanti ad un Leonardo senza parole ma felice per la decisione del padre "Grazie ..."
Anche Donnie e Mikey sorrisero, contenti all’idea di essere diventati ufficialmente zii … soltanto Raphael continuò a mantenere un atteggiamento ostile.
“Bah …” fece il rosso “Incredibile quanto ti ci voglia poco a portare tutti dalla tua parte vero, Leo?” domandò ringhiando “Scommetto che se ero io a tornare con una marmocchia fatta con la nostra peggior nemica non sareste stati tutti buoni e comprensivi!!” accusò.
“Raph!!” cominciò Donnie scioccato da quella reazione.
“Raphael ora smettila con questo atteggiamento aggressivo” lo rimproverò Splinter “Quella bambina è figlia di tuo fratello, pertanto anche tua nipote”
“Quella NON è mia nipote, è uno sgorbietto che non sarebbe mai dovuto esistere”
“Raph piantala!!” sibilò Leo “La bambina non ha colpa di ciò che è successo, si può sapere perché tutto questo odio?”
“Di quello che ti pare Leo, tu sei un traditore!! Per me quella cosa non farà mai parte della nostra famiglia!! E’ uno sbaglio!!! E se voi altri pensate il contrario vuol dire che vi siete bevuti il cervello!!”
Detto questo Raph si voltò e corse via, fuori dalla tana, lasciando la sua famiglia amareggiata e confusa, specialmente Leonardo, ferito nell’essere stato definito “traditore”.
“Perché ti comporti così Raph?” si chiese tristemente cullando con ancora più dolcezza la piccola, come se gli desse conforto.
“Non preoccuparti Leo” cercò di rasserenarlo Mikey “Sai come è fatto Raph, quando è arrabbiato sputa stupidaggini senza pensare” continuò “Sono certo che le cose che ha detto non le pensava davvero”
Leo fece di si con la testa, ma non era affatto convinto, ansi tutto il contrario.
“… beh, allora, ehm … come hai deciso di chiamarla?” chiese l’arancione per cambiare discorso.
Leo sbatté le palpebre preso alla sprovvista, non ci aveva affatto pensato … come avrebbe potuto chiamarla? Uhm …
“Beh, penso che la chiamerò … Beatrice” decise alla fine il leader, dopo averci pensato un po’.
“Beatrice?” esclamò Donnie entusiasta della scelta “Come la Beatrice di Dante?”
“E’ un bel nome Leonardo” concordò il maestro “E se non ricordo male, Beatrice significa: “Colei che porta felicità”, non è vero?”
Leo sorrise “Si, mi sono imbattuto nel nome leggendo quello stesso libro dove hai trovato i nostri” raccontò “In merito a qualche riferimento a Dante” aggiunse guardando Donnie.
“E’ bellissimo!!” esultò Mikey “Sono diventato zio!! Ehi, posso tenere la piccola Bea?!”
“Bea?” disse Splinter perplesso.
“Neanche il tempo di darle il nome che le ha già trovato il nomignolo” sbuffò giocosamente Don.
Leo ridacchiò, scrollandosi finalmente di dosso tutta la tensione accumulata fino a quel momento “ … Va bene, ma stai attento” disse tendendo la bambina (Che ora rideva) al fratellino.
“La mia piccola Beatrice” mormorò l’azzurro.

 

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Capitolo 3
*** Perchè non posso averti ... ***


Raphael continuò a correre, fregandosene alla grande della pioggia fredda che batteva su di lui, saltando da un tetto all’altro. Non era arrabbiato, era semplicemente FURIOSO!!
Il suo Leo, il suo fearless … padre? Di una mezza mutante? Con KARAI!!!
“Perché!? PERCHE’!!??” urlò a pieni polmoni, contro il cielo, senza smettere di correre “Come hai potuto farci, FARMI questo!!?? Con LEI!!”
Continuò a correre un altro po’ fino a quando non arrivò fino al limite dell’ultimo tetto dove era salito, si fermò lì, in bilicò sul bordo a guardare New York dall’alto nonostante la pioggia intesa rendesse il panorama freddo e opaco. Riprese fiato, rabbrividendo sotto l’acquazzone mentre un sorriso pieno di amarezza si formò sul suo volto. Beh? Perché era così sorpreso? D'altronde non era una novità che Leo corresse dietro a quella stronza!! Sempre gentile, sempre comprensivo con lei … a poco importava che fosse fedele a Shredder: Oh si, era una pericolosissima nemica, figlia del loro peggior nemico, ma … ehi!! Troppo sexy!!
Il sorriso si trasformò in una smorfia desolata pensando a tutte quelle occasioni in cui Leo e Karai si erano trovati in perfetta sintonia, neanche fossero stati dalla stessa parte, sempre con quella complicità, con quello scambio di sguardi. Gli sguardi che Leo dava a lei, più che altro. Sguardi che invece Raph avrebbe tanto voluto che il leader rivolgesse a lui.
E già, ormai era un bel po’ di tempo che il rosso non aveva più l’intenzione di negare a se stesso una verità che, ora come ora, non avrebbe mai osato rivelare a nessuno. Amava Leonardo. Ma non nel modo in cui un fratello ama normalmente un altro fratello.
No, ciò che provava lui per Leo era qualcosa di più profondo, più intenso, qualcosa che non assomiglia neanche lontanamente all’affetto che aveva per Mikey o Donnie.
“Perché a me?” sospirò sofferente Raph “Cosa c’è che non va in me?”
C’erano cose che nemmeno i duri come Raphael potevano sopportare. Alcune lacrime scesero lungo le guance del focoso, mischiandosi con la pioggia “Fra tutti noi proprio io dovevo innamorarmi …” mormorò “E fra tutte le persone proprio di Leo!!”
Ma che ironia!! E pensare che solo pochi giorni prima si era ritrovato a fare dei sogni erotici sul suo fearless che lo avevano eccitato a tal punto da svegliarsi con il membro quasi all’infuori; e la situazione al di fuori della fase rem non era neanche migliore. Troppe volte la vicinanza di Leo (Specie in bagno, le rare volte in cui capitava di non avere abbastanza tempo per usarlo singolarmente) gli aveva reso la respirazione rasa e le guance rosse di imbarazzo. Trovarsi vicino a quel corpo slanciato, scolpito e tonico; un corpo unito ad un carattere intelligente, affascinate … dolce, ma non poterlo prendere, non poterlo fare suo, lo faceva impazzire.
Ma ora …
“E’ troppo tardi adesso” si disse Raph “Dubito che Leo dimenticherà mai quella puttana” sibilò con rabbia “ E poi c’è … quella bambina”
Vederla tra le braccia di Leonardo era stato un colpo al cuore per lui. E sin dalla prima occhiata si era reso conto di odiare quella mocciosa.
Ovviamente qualcosa dentro di lui, nel profondo del suo animo, sapeva che odiare quella creatura innocente era sbagliato, ma non riusciva a farne a meno. Diavolo!! Era praticamente la prova VIVENTE “Dell’amore” tra Leonardo e Karai e questo non avrebbe potuto mai neanche lontanamente accettarlo!!
“Sarò sempre e solo un fratello per te vero Leo?” domandò Raph alla pioggia “Non potrò mai averti …”
Rimase lì qualche altro minuto, magari il tempo necessario per beccarsi un bel febbrone e così, forse, avere la possibilità di tenere la mente lontana dagli ultimi avvenimenti. Poi si voltò e ricominciò a correre, diretto a casa.
Nel frattempo alla tana si stava discutendo di una cosa molto importante: Come ci si prende cura un neonato?!
“Beh, intanto credo che bisognerà comprarle qualcosa di adatto” disse saggiamente Splinter.
“Tipo?” chiese Mikey curioso.
“Oh non saprei Mik, magari dei pannolini, ciucci, una culla, biberon … sai, cose da neonati” fece Don scuotendo la testa per l’ingenuità del fratellino.
“E se chiamassimo April?” propose Leo “Voglio dire, lei aspetta un bambino con Casey, perciò credo che si sia già fatta un’idea su come dovrà occuparsi del piccolo, no?”
“Uhm … non è una brutta idea” concordò Donnie “Più tardi la chiamo per avvertirla, così sarà già informata quando andremo a trovarla con Bea”
“Si …” concordò Leonardo che nel frattempo si era ripreso Beatrice.
Bimba ora rideva tranquilla tra le sue braccia, giocando con una delle estremità della sua maschera stretta in pugno. Sembrava piena di energia, tanto che non smetteva di scalciare e agitare le manine.
“… Senti Donnie” disse dopo un po’ il leader, oscurandosi in viso “Il fatto che Beatrice sia mutante o umana solo per metà ... non comprometterà il suo normale sviluppo vero? Per quanto tu possa saperne, dico …”
“Oh, beh …” Donnie si portò una mano alla testa insicuro “Per adesso, ad occhio si può dire che Bea stia bene ed in perfetta salute, ma più tardi potrei farle qualche esame se ti fa stare più tranquillo”
“Te ne sarei davvero grato” annuì Leo strappando delicatamente la sua maschera dalla mano della piccola, per poi sostituirla con le sue dita. Quella piccola manina verde foglia circondava a fatica le due dita della mano della tartaruga, ma Bea rise ugualmente.
“Ooooh guarda come è carina!!!” sorrise Mikey “E che energia!!”
Neanche il tempo di dirlo che Bea sbadigliò, socchiudendo gli occhioni mentre lentamente mollò la presa sulle dita del padre.
“Deve essere stanca” constatò Splinter “E ora che ci penso l’ora della nanna è passata da un pezzo, direi che è il caso di metterla al letto”
“Si, ma dove?” fece Donnie “Non abbiamo culle”
“Vorrà dire che per il momento dormirà con me, nel mio letto” decise Leo “Almeno finché non avremmo fatto un po’ di baby-spese” Si alzò in piedi camminando rapidamente ma con la massima attenzione, per non svegliarla.
“Buonanotte Bea” sussurrò Mikey prima che Leo a sua nipote lasciassero la cucina.
Leonardo sorrise a tutte quelle attenzioni, infondo le cose non era andate così male, si, beh, a parte la scenata di Raph.
“Perché Raphie?” mormorò l’azzurro ripensando a quei momenti angoscianti, ma ciò che lo preoccupava di più non era tanto la rabbia che il fratello provava nei suoi confronti, a quella era abituato … “Non mi è piaciuto affatto il modo in cui ti guardava” sospirò rivolto alla bimba dormiente “Come se fossi il nemico …”
Entrò nella sua stanza. Ed adagiò la piccola nel suo letto, stando ben attento a coprirla bene con le coperte “Ma forse era solo una mia impressione” disse accarezzandole la testolina “Zio Raph non è cattivo (Anche se a volte lui fa di tutto per sembrarlo), ansi, è buono come il pane e sono certo che alla fine sarà quello che si affezionerà più i tutti a te”
Rimase sveglio a vegliare sulla bambina, finché alla fine anche il fearless leader fu vinto dalla stanchezza (Era pur sempre uscito da un brutta battaglia dopotutto) e si addormentò accanto a sua figlia.
Era passate poco più di due ore quando Raphael, ormai sbollita (Un pochino) la rabbia, tornò alla tana. E inutile dire che come varcò la porta d’ingresso venne subito tempestato di dimproveri sul suo “Inopportuno” comportamento, domande sul perché era bagnato fradicio e raccomandazioni sul come dovesse cercare di comportarsi con Leo e la bambina in futuro.
“Come se me ne importasse qualcosa di quella mocciosa” brontolò a bassa voce, ignorando tutti e dirigendosi verso la sua stanza, proprio accanto a quella dell’azzurro.
Passandovi accanto trovò la porta socchiusa e preso da curiosità pensò di dare un’occhiata all’interno della stanza. Era tutto buio ma grazie al piccolo spicchio di luce dato dalla porta socchiusa, Raph riuscì a scorgere una figura sdraiata sul letto, probabilmente addormentata.
“Leo?” sussurrò Raph aprendo poco più la porta, rimase lì fermò, piuttosto indeciso sull’entrare o meno. Alla fine si fece coraggio e il più silenziosamente possibile entrò nella stanza.
Leonardo dormiva come un sasso, perciò Raph non ebbe alcun problema ad avvicinarsi “Uh, avevi davvero bisogno di dormire” commentò piano il rosso.
Si avvicinò ancora un po’, fino a quando non notò la presenza di un’altra persona con il fratello … la bambina.
“Anche al letto te la porti?” sibilò leggermente Raph, avvertendo nuovamente tornare la rabbia "Non c'era una cesta ... un cuscino sul tavolo magari, dove metterla?"
La bambina ebbe un piccolo fremito, si stava svegliando!!
Beatrice aprì gli occhi, muovendo la testa qua e là, e fu allora che notò quello che per lei al momento non era altro che un gigante verde con la benda rossa. La bimba vedendo la sagoma scura di Raph rise, rise così forte che Leo mosse leggermente la testa, borbottando qualcosa.
Se continuava così avrebbe finito per svegliarlo!!
“Chiudi il becco nanetta, ssshhh!!” fece Raph portandosi un dito alle labbra.
Niente da fare, la piccola continuò rumoreggiare agitando manine e piedini, finché …
“… Raph” mormorò Leo attirando l’attenzione del rosso. Strano, l’azzurro sembrava ancora addormentato, stava parlando nel sonno? … “No, Raph … Raph non andartene anche tu …”
Raphael fissò il fratello a bocca aperta, lo stava davvero sognando? A giudicare dall’espressione corrucciata dello spadaccino però non sembrava un bel sogno.
“Non … lasciarmi …”
“Tranquillo Leo” sussurrò hot-head, quasi sperando, inconsciamente, che Leo lo sentisse “Non potrei mai abbandonarti … io ti amo”
La bambina continuò il suo “Ga-ga” fino a quando Raph, scocciato, non esplose “E STAI ZITTA!!” strillò, per poi coprirsi di scatto la bocca con entrambe le mani come un allocco, con gran divertimento di Bea.
Leonardo ovviamente si svegliò di colpo, spaventato, ma prima che potesse girarsi per capire che cosa fosse successo, Raph si buttò per terra e si nascose sotto il letto.
“Ehi …” fece piano Leo guardandosi intorno perplesso “Raph ...?Ma che … Oh!!” si girò verso Beatrice, la quale si era messa seduta e aveva cominciato a dargli dei deboli colpi al braccio con i suoi pugnetti “Beatrice!! Allora eri tu, sei sveglia. Che strano ... avrei giurato di aver sentito la sua voce ..." aggiunse in un soffio.
Nonostante fosse nascosto sotto il letto, Raph non poté fare a meno di diventare più rosso della sua bandana. Quella mocciosa era riuscita a farlo sentire un perfetto imbecille!! Fortuna che Leo non si era accorto di nulla.
Leo sbadigliò e dopo aver avvolto Bea nelle sue copertine la prese in braccio. “Andiamo amore” disse Leo baciandole la fronte “Andiamo a vedere se zio Raph è tornato e se c’è del latte in frigo per te”
Raph si sorprese del fatto che l’azzurro avesse pensato subito a lui, non che la cosa gli dispiacesse, ma ad ogni modo non aveva più tempo di pensarci. Non appena fu sicuro di essere rimasto solo nella stanza, uscì fuori dal suo nascondiglio e corse immediatamente in camera sua.

 

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Capitolo 4
*** Qual'è il problema!? ***


Passarono due settimane, due settimane di grande cambiamento per la famiglia Hamato.
April e Casey, i quali erano in attesa del loro primo figlio, si dimostrarono subito entusiasti della notizia; specialmente April, che impazziva all’idea di essere diventata zia oltre che mamma. L’aiuto dei coniugi Jones fu indispensabile per procurarsi tutto ciò di cui Beatrice aveva bisogno: Pannolini, biberon etc …
“Oh Casey non trovi che sia un amore?” disse April, che seduta al tavolo della cucina vicino a Leo non riusciva a staccarle gli occhi di dosso mentre giocherellava con la bandana del padre.
“Se continua così dubito che ci serviranno sonagli o cose simili” commentò l’azzurro sorridendo divertito “Sembra che a Bea piaccia giocare solo con la mia maschera”
Donnie si avvicino al tavolo con una tazza di caffè in mano e si sedette accanto ad April “Di un po’ April, va tutto bene con la gravidanza? Se non sbaglio ormai dovresti essere al settimo mese”
Si, sette mesi, ed April infatti mostrava già un bel pancione insieme ad un sorriso sereno sul volto.
“Tutto a posto Donatello” sorrise April.
“Avete già scoperto se si tratta di un maschio o una femmina?” domandò Mikey eccitato.
“Non ancora” si intromise Casey “Preferiamo aspettare fino al momento della nascita, sarà una sorpresa"
“Io spero tanto che sia femmina” disse April.
“Tsk, come se una non fosse già abbastanza” commentò velenosamente Raph, rimasto in disparte in un angolo della stanza, a braccia conserte.
Solo Leonardo sentì la frecciatina del rosso, in quanto era il più vicino ed April era troppo occupata a chiacchierare con Mikey e Don per accorgersene.
Il leader Sospirò affranto. le ultime due settimane erano state un via vai di alti e bassi, da una parte era felice di essere diventato padre, ma dall’altra aveva paura che questo fatto avesse rotto quel rapporto speciale che c’era sempre stato tra lui e Raph.
“Allora … se fosse femmina come la chiameresti?” domandò Leo, cercando di ignorarlo.
“Beh, io opterei per un classico” fece Casey “Stella, Jess, Lola o …”
“A me piacerebbe … Shadow” lo interruppe April.
“Bah,Shadow” borbottò Casey, che però non sembrava molto convinto di quel nome.
“Shadow è un bel nome!!” replicò April.
“Anche per me lo è” la appoggiò Leo.
“Anch’io non lo trovo male” aggiunse Donnie mentre sorseggiava il suo caffè.
“Facciamo a votazione?” propose Mikey.
Bea sbadigliò rumorosamente, socchiudendo gli occhioni.
Leo scosse la testa e la cullò amorevolmente “Mi sa che dovremmo fare un’altra volta, Beatrice è stanca e vorrei metterla al letto”
“Oh, poverina”
Altra frecciatina da parte di Raphael.
Leo fece finta di niente, ma abbassò lo sguardo, cercando di non far vedere come rimanesse male per il comportamento odioso del fratello.
“Ma certo” sorrise April comprensiva “Tornerete un’altra volta”
Non appena furono tronati alla tana Leo si sbrigò a sistemare la sua bambina al letto, lei si era già addormentata tra le sue braccia, perciò il ninja dovette stare attento a non fare movimenti bruschi.
Una volta messa a nanna Bea, Leo se ne andò in giro per la tana a cercare Raph. Si, doveva assolutamente parlare con lui, non ne poteva più di questa situazione!! Doveva capire cosa non andava!!
Lo cercò un ovunque fino ad arrivare in garage, dove tenevano tutti i loro mezzi speciali. Lo trovò lì infatti, tutto concentrato a lavorare sulla sua moto.
L’azzurro rimase fermo a guardarlo per qualche momento, insicuro se quello fosse il momento giusto per affrontarlo (Quando Raph lavorava alla sua moto diventava più irascibile del solito, specie se veniva interrotto), ma alla fine prese un bel respiro e si fece avanti.
“Raph …?”
Raphael si girò verso di lui, era inginocchiato vicino alla sua moto con il viso un po’ sporco di olio per motori “Eh? Ah, sei tu” disse con voce atona, cercando di mostrarsi indifferente.
Leo sospirò “Si, sono io” replicò avanzando di qualche passo “Dobbiamo parlare”
Raph alzò le spalle, cercando di sembrare indifferente “Si, si, non puoi aspettare?” domandò “Forse non l’hai notato ma sono molto impegnato e poi … di che dovremmo parlare? Parliamo sempre” disse ritornando al suo lavoro come se nulla fosse.
L’altro scosse la testa con forza “Se ti riferisci al “Buongiorno” la mattina e a qualche “Ciao”, beh, quelli non li definirei esattamente “Parlare”.” ribatté “Sono due settimane che non ci parliamo più”
Silenzio totale. Era come se Raph non lo avesse sentito.
“Raph …”
Niente.
“Raphael …”
Nulla.
“Raphael Hamato smetti di lavorare su quella cazzo di moto e ASCOLTAMI!!” sbottò Leo con gli occhi lucidi.
Il rosso si bloccò e si girò, lentamente, di nuovo vero l’altro. Sorpreso da quell’improvviso scoppio.
“Sono due settimane che ti comporti come se io e Bea non esistessimo!! Come se IO non esistessi!!” buttò fuori l’azzurro, sfogandosi “Ogni volta che cerco di avvicinarmi tu ti allontani!! Non so più cosa fare!!”
Raph prese uno straccio e si pulì il viso, sospirando pesantemente, ora non gli andava proprio di affrontarlo.
“Lascia perdere Leo” disse piano, alzandosi in piedi.
Leo lo guardò stravolto, sul punto di piangere; ma si trattenne, e scuotendo ferocemente la testa tornò all’attacco “Perché mi allontani?!” esclamò “Se ti ho fatto qualcosa … almeno dimmelo!! Che cosa ti ho fatto?!!”
Raphael distolse lo sguardo, rifiutandosi di guardarlo negli occhi “… Non capiresti” disse solo voltandosi, cercando di andarsene e chiuderla lì. Questa volta il leader non lo lasciò scappare, e prima che potesse allontanarsi lo bloccò per un braccio.
“Che cosa non capirei!?” replicò “Dimmelo, provaci almeno. Ti prego Raph, non ne posso più di questa situazione!!”
“Dannazione Leo, lasciami in pace!!” ringhiò il rosso cercando di scrollarselo di dosso.
“Non finché non mi dici che succede!!” lo implorò l’altro “Che cosa è cambiato tra noi?! Perché odi Beatrice?! Perché mi allontani!!?? … QUAL'E’ IL PROBLEMA!!??”
“QUESTO E’ IL PROBLEMA!!!!” esplose alla fine Raph, non riuscendo più a trattenersi. Con un rapido scatto gli prese il viso tra le mani e lo baciò ad occhi chiusi, con tutto il desiderio e la passione che fino a quel momento era stato costretto a nascondersi dentro e che ora lo inondavano come un fiume in piena.
Leo sgranò gli occhi spiazzato, mugolando debolmente mentre sentiva la lingua di suo fratello invadergli la bocca. Nell’impeto del bacio Raph si premette troppo con il corpo contro l’altro, sbilanciandolo così a tal punto che alla fine, egli perse l’equilibrio e inciampò sulla moto trascinando il rosso con lui. Caddero pesantemente sul sedile della motocicletta rischiando di rovesciarla.
“Uhppmmmmm …” gemette Leo, mezzo seduto sul sellino e mezzo in piedi.
Senza nemmeno guardare, Raph bloccò la moto per il manubrio per non farla cadere, mentre usava l’altro braccio per circondare la vita dello spadaccino e tirarlo maggiormente verso di lui; era così concentrato, così perso nell’assaporare quella bocca tanto desiderata, che badò a malapena alla rigidezza di Leonardo (Che era ancora mezzo sotto shock).
Leo d'altro canto si era come congelato tra le sue braccia, totalmente confuso e sorpreso.
Quando Raph decise finalmente di staccarsi, si allontanò di poco dal viso dell’altro ma non abbandonò la presa su di lui. L’azzurro ansimò pesantemente, quel bacio aveva consumato tutte le sue riserve di ossigeno. Sbatté le palpebre un paio di volte, stravolto.
“R-Raph …” ansimò Leo guardandolo negli occhi.
Raphael ebbe bisogno di qualche momento per rendersi effettivamente conto di cosa aveva appena fatto. Ringhiando, si staccò di colpo dall’altro, quasi come se lo avesse scottato e uscì di corsa dal garage. Tutto senza dire una sola parola.
“Raph … Oddio …” sussurrò Leo rimettendosi dritto mentre si toccava le labbra con la punta delle dita. Erano ancora umide per il bacio, e il sapore forte di Raph era ancora prepotentemente presente “Era questo …?”
Era questo che Raph non poteva dirgli? Quello che voleva dirgli?!
Che lui …
“Sono davvero un grande stupido …” mormorò Leo.
Raph corse fino alla sua stanza e ci si chiuse dentro, sbattendo sonoramente la porta. Si maledisse più volte per ciò che era appena successo. Cosa diavolo gli era preso? Perdere completamente la testa e baciarlo?!
“Bella mossa Raph, davvero geniale” disse sarcastico “Ora Leo penserà che sono impazzito, anche se … non è stato affatto male” terminò inconsciamente.
Ripensando al bacio, il rosso si leccò le labbra e fu felice di trovarvi ancora il sapore di Leo, umido e dolce, su di esse. Deglutì, sentendosi improvvisamente carico di adrenalina, ma soprattutto voglioso di più … molto di più.
“Accidenti” sibilò passandosi una mano sul viso.
Da un lato, il buon senso (Sempre che ne avesse effettivamente uno) gli diceva di aspettare un po’ affinché le acque si calmassero e poi, solo allora, tornare dall’azzurro per chiedergli scusa. Dall’altro, l’istinto gli diceva di ritornare immediatamente da Leo, prenderlo, portarselo al letto e … beh, il resto era dannatamente ovvio.
“Sono ridotto davvero così male?” mormorò Raph scioccato dai suoi stessi pensieri, fin troppo lussuriosi “Che cosa faccio adesso?”

 

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Capitolo 5
*** E' difficile dire ***


“Ga-ga!!” strillò Bea tirando con forza la bandana di Leo.
La tartaruga scosse la testa distrattamente, persa nel tentativo di mettere ordine fra i suoi pensieri: Ok, ricapitolando, ieri sera Raph lo aveva baciato … in bocca … con la lingua!!
“... Non bacia male” realizzò improvvisamente l’azzurro, facendo si che le sue guance si sfumassero di un tenero rossore.
Scosse di nuovo la testa, più forte sta volta “Ma che diamine dico? E’ mio fratello!! … E ora che faccio?!” si chiese sconsolato.
“Ga-ga!!” esclamò Beatrice, tirando la maschera.
“Oh, scusa tesoro” sorrise Leo riavvicinando il biberon alla bocca della bimba, era così immerso nei suoi pensieri che non si era nemmeno accorto di averglielo allontanato.
Tranquillamente la piccola tornò a succhiare il latte caldo che era all’interno, socchiudendo gli occhioni, un po’ assonata. Tra poco avrebbe dovuto metterla a nanna.
“… Però è stato … piacevole” ripeté involontariamente.
Passarono diversi secondi prima che lo spadaccino si rendesse conto di aver pensato di nuovo a quanto gli fosse piaciuto quel bacio (A parte lo shock) “Basta!!” esclamò frustrato “Perché non riesco a togliermi dalla testa quel bacio!!??”
Non dovrebbe sentirsi così … come si sentiva esattamente? A esseri sinceri neanche lui lo sapeva con certezza, ma sicuramente non doveva sentirsi così!! Al massimo dovrebbe essere arrabbiato!!
Avrebbe dovuto mollare un sonoro ceffone a quella cavolo di testa calda (Che un giorno di questo lo farà sicuramente morire per lo stress), non restarsene fermo come un baccala!! Leo prese un profondo respiro.
“Ok, ok, niente panico” si disse convinto “Va tutto bene, magari ho solo frainteso … si!! E’ sicuramente così, magari Raph e inciampato e la sua bocca è finita CASUALMENTE sulla mia”
“Ma chi cavolo cerchi di ingannare!? Ti senti quando parli?!” disse la classica vocina interiore della sua coscienza “Sai benissimo che non è così”
“Fantastico, ci mancava la voce immaginaria” brontolò il leader, sentendosi come se fosse uno dei tanti personaggi presenti nei fumetti: Assolutamente idiota.
“Dico solo la verità. Quello che Raph ti a dato è stato proprio un bacio, con tanto di lingua!! E sinceramente dubito che anche quella sia finita CASUALMENTE nella tua bocca …”
Ok, forse la voce non aveva poi tutti i torti.
“Inoltre devi ammettere …” proseguì la vocina, con un tono che curiosamente gli ricordava un sacco quella di Mikey, talmente era invadente.
“Non dirlo, non dirlo …” sibilò Leo.
“… Che ti è piaciuto” terminò l’altra.
“NO!!” sbottò l’azzurro, senza notare che ora Bea lo fissasse, incuriosita … “Ba-ba?”
“Non mi è piaciuto affatto!! Come può piacermi essere baciato da quell’arrogante, stupido, antipatico, presuntuoso …”
“Sexy” aggiunse la voce.
“No!! No!!”
“Beh, almeno quello non puoi negarlo, è un dato di fatto!! Ma dove guardi quando si mette la giacca di pelle per andare sulla moto o quando fa i pesi sdraiato sul lettino (Tutto accaldato ...), per non parlare di quando indossava l’uniforme da Nightwacher (Tutta aderente …)”
“Ok, ok ho capito!!” sbraitò l’azzurro, ora più rosso di un pomodoro, la voce cominciava tremargli pensando a tutti gli esempi mossi da quella maledetta vocina “E adesso magari, vorresti anche farmi credere che provo qualcosa per lui” sbuffò lo spadaccino.
“Io questo non l’ho detto … sei stato tu”
Touché!!
“Oooh, non ci provare, questo giochetto non funziona con me!!”
“Fa come vuoi, io quello che penso te l’ho detto”
“Sparisci!!”
“Ga-ga!!” esclamò Bea richiamando il padre alla realtà. Leo la guardò, sorridendo leggermente alla vista del biberon completamente vuoto. Appoggiò quest’ultimo sul tavolo della cucina e si alzò in piedi.
“Spero che conserverai questo appetito anche da grande” disse amorevole.
Bea rise premendo le manine sul suo petto giallo e vedendola rise anche Leo insieme a lei. Si, il nome Beatrice era proprio azzeccato, sua figlia lo rendeva davvero felice.

...............

Poche ore più tardi, poco lontano dalla sua stanza, Leo trovò Raphael camminare avanti e indietro davanti alla sua porta come un’anima in pena. Il focoso sembrava davvero irrequieto.
Leonardo restò a guardarlo per qualche momento, probabilmente in un’altra occasione vederlo così insicuro sarebbe stato anche divertente, ma ora …
“Ok, vediamo di chiarire una volta per tutte” disse deciso avanzando verso il fratello.
Non appena lo vide giungergli davanti, Raph smise di camminare e si fermò a guardarlo.
“Ehm … ciao” cominciò Leo semplicemente.
“Ehi Leo" fece Raphael sforzandosi di sorridere (Tentativo che fallì miseramente), poi si schiarì la gola “Come … come va?”
Il leader non rispose subito, quella domanda non se l’aspettava, ne tanto meno sapeva che risposta dare ad essa “… Bene, credo … forse” disse insicuro dopo un attimo di esitazione “ … Ok, non lo so” ammise alla fine.
“Ah …” fece Raph mordendosi il labbro.
Di nuovo un luuuugo silenzio imbarazzante.
“E’ che … sono confuso, ecco!!” disse Leo “Quello che è successo ieri sera … era l’ultima cosa che avrei mai potuto aspettarmi, specialmente da te”
Raph sospirò e si portò una mano dietro la nuca, grattandosela con nervosismo “Beh, allora immagino che tu voglia … una spiegazione”
“Immagini bene” replicò l’azzurro incrociando le braccia sul petto, in attesa “Dunque?”
Un nuovo sospirò “Ok … è giusto che tu lo sappia” cominciò Raph “Leo io … io …” il rosso prese un gran respiro “Io ti amo. Ecco l’ho detto!!”
Fulmine a ciel sereno era dir poco.
Appena udita la fatale affermazione, Leo trattenne il respiro e il mondo sembrò come fermarsi. Quindi ciò che aveva pensato era vero? Quello che aveva creduto possibile solo, diciamo, all’80%, era vero!?
“T-Tu mi … ami …” balbettò Leo diventando quasi più rosso della maschera di Raph “Ma q-quando …?”
“La verità? Boh!!” lo anticipò la testa calda sinceramente, allargando le braccia con un espressione che valeva a dire "Che vuoi da me? E' così punto e basta"
“Credo, che sia … da sempre in realtà, e non so perché sia venuto fuori solo ora”
Leo sbatté le palpebre, boccheggiando. Ma scherziamo!!?? FORSE da sempre!!?? Ma se Raph (Parole sue) non aveva mai potuto sopportarlo, con tutti i suoi : Splinter J, cocco del maestro, perfettino del cazzo … Come era possibile che ora, di punto in bianco, dicesse di amarlo, e nel senso di amore, AMORE poi!!
“Come è possibile? Che ci trovi in me?” chiese a bassa voce lo spadaccino, più a se stesso che all’altro, in realtà.
Raph arrossì leggermente a quella domanda “B-Beh, sei intelligente, tenace, simpatico (Quando non ti comporti da insopportabile perfettino) e … attraente” l’ultima parola gli uscì di bocca prima ancora che il cervello potesse fermarla, tanto che Raphael resosene conto abbassò immediatamente gli occhi, rosso di vergogna.
Leo nel sentirlo, al contrario, alzò subito lo sguardo verso di lui “A-Attraente?” disse incredulo “Tu mi trovi attraente?” chiese.
“Hai … hai delle belle gambe” borbottò Raph, evitando ancora di guardarlo.
“Gambe …” ripeté Leonardo “Mi stai dicendo, che ti sei innamorato di me per via delle mie gambe?”
“No!!” sbottò il rosso, cercando di riprendere il controllo del suo respiro “… No, non per quello, cioè ANCHE per quello, cioè …”
Leo corrucciò la fronte, seguire le frasi di Raph stava cominciando ad essere difficile. Per non parlare del fatto che il focoso stesse gesticolando in maniera assurda e anche un po’ comica.
“D-Dico solo c-che anche q-quello è un f-fattore c-che contribuisce” terminò Raph "Ma tu hai senza dubbio tantissime altre qualità"
“Ah …”
Rimasero entrambi in silenzio. E questa volta fu Raph a romperlo.
“Ad ogni modo, il succo di tutta questa assurda conversazione è … che ti amo” disse “Perciò, ora sta a te dirmi cosa intendi fare”
“I-Io non lo so Raph, io …” Leo si passò una mano sul viso, frustrato.
“Io sarei un buon compagno” disse speranzoso Raph.
“Non è quello il problema, è, è, tutto troppo veloce” replicò Leo “E’ assurdo, è …”
“Perché non hai cercato di respingermi quando ti ho baciato?” lo interruppe Raph, spiazzandolo completamente con quella domanda “O quando meno di prendermi a pugni dopo che l’ho fatto?”
Leo sbatté le palpebre, preso alla sprovvista “… Ma che razza di domande fai?!” ringhiò “Mi avevi preso alla sprovvista!! Ecco!!”
“Sei sicuro che fosse solo per quello?” domandò ancora Raph (Ormai divenuto totalmente serio) avvicinandosi all’altro di qualche passo. Leo ricominciò ad innervosirsi, erano già abbastanza vicini, che bisogno aveva Raph di avvicinarglisi di più? TROPPO di più!!
Quando il leader si rese conto di trovarsi letteralmente “ingabbiato” tra il muro e le braccia di Raphael premute una ad una, con i palmi aperti delle mani sui due lati, fu troppo tardi. Era in trappola.
Ok, la cosa stava prendendo davvero una brutta piega. Leo si inumidì le labbra, distogliendo lo sguardo.
“S-Sicuro” rispose.
“Ah, quindi …” riprese Raph con un mezzo ghigno “Secondo il tuo ragionamento, se io ora ti baciassi …”
Il respiro di Leonardo parve fermarsi.
“… come ho fatto ieri sera. tu mi daresti un pugno in faccia, giusto?” ipotizzò “Insomma, potresti benissimo aspettartelo … ora”
“C-Considerati f-fortunato se, se n-non te lo dato tre secondi fa … il pugno in faccia” borbottò Leo, di nuovo arrossito.
Era una sua impressione o il volto del rosso si stava avvicinando sempre di più al suo? E Perché tutto ad un tratto faceva così caldo!?
Si sentiva incredibilmente piccolo tra il muro e Raph, piccolo e indifeso anche, le braccia di Raph gli bloccavano qualunque via d’uscita e questo non gli piaceva affatto. Raphael staccò una delle braccia dal muro e prese gentilmente il mento dell’azzurro per costringerlo a rivolgere lo sguardo verso di lui, adesso erano così vicini che i loro respiri si fondevano l’uno con l’altro.
“R-Raph che, c-che stai f-facendo?” balbettò Leo cercando di indietreggiare, peccato che il suo guscio fosse già schiacciato contro il muro.
“Una prova” rispose il rosso.


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Ehiiiii!!! Come butta? Con questa storia siamo agli sgoccioli gente!! ^^ Ancora un capitolo e ci siamo!! Uhm ... Chissà che tipo di prova vorrà fare Raph XD

Raph: Una molto, molto ... emozionante (Afferra Leo per i fianchi tenendolo stretto a lui)
Leo: Ehi!! T-Tieni giù le mani!! >///<
Io: LOL!! Alla prossima gente!!

 

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Capitolo 6
*** Una nuova vita ***


Inclinando la testa verso in giù, Raph annullò definitivamente quella poca distanza che era rimasta tra le loro bocche. Nonostante tutti i bei propositi e discorsi di prima, Leo, durante il bacio non cercò ne di respingere Raph, ne di scappare. Incoraggiato da ciò, Raph si azzardò perfino a tirare l’altro maggiormente verso di lui, avvolgendogli la vita con le braccia. Leo non solo glielo lasciò fare, ma alzò anche le braccia per aggrapparsi al collo di Raph.
Meglio delle sue più rosee aspettative.
Si baciarono con passione, con le lingue che si accarezzavano e intrecciavano tra loro in un piccola lotta per il dominio. Lotta che vinse Raphael.
Quando si staccarono per riprendere fiato, Raph ridacchiò “Ma non avevi detto che ti avevo colto alla sprovvista?” domandò ghignando “E che se ci avessi riprovato mi avresti dato un pugno in faccia?”
“… stai zitto” brontolò l’altro a bassa voce, nascondendo il viso sul petto del rosso, tale era l’imbarazzo. Si era lasciato trasportare da quel bacio come un povero scemo!! “Questo non prova niente”
Ma Raph scosse la testa divertito “Era la tua lingua quella che ho sentito in bocca?” attaccò di nuovo.
“Quale parte di “Stai zitto” non hai capito?” replicò il leader seriamente alzando la testa con un’espressione arrabbiata “Ti ho detto che questo non prova N-I-E-N-T-E, è il secondo sbaglio che hai … che abbiamo fatto in questi due giorni!!” continuò cercando di staccarsi da lui.
Ma Raph non glielo permise.
“Allora temo che stiamo per farne anche un terzo, sai, la mia prova non si limitava solo al bacio …” ghignò il rosso.
“C-che?”
Leo inizialmente non capì dove volesse andare a parare il fratello con quella frase, ma ci arrivò non appena sentì la mano di quest’ultimo posarsi sul suo fondoschiena!! E quasi saltò sul posto quando Raph gli pizzicò piano la coda.                     Leonardo si lasciò sfuggire un guaito mentre le dita del focoso giocherellavano con la sua coda, e cercò debolmente di spingerlo via, premendo le mani sul suo petto.
“R-Raph …” provò lo spadaccino “C-Che diavolo …? F-Fermati!!”
“E perché?” chiese innocentemente il rosso “Non mi sembra ti dispiaccia”
“Che razza di discorsi idioti fai!!?? Certo che mi dispiace!! … Aahh!!”
Leo gemette.
Raph aveva iniziato a mordere e leccare il suo collo. E come se non bastasse la sua mano si era spostata da dietro in avanti, più precisamente sull’inguine dell’azzurro, dove il membro aveva già cominciato a dare FORTI segni di vita con un evidente gonfiore sullo spacco intimo (Segno inequivocabile che stava godendo nel ricevere tutte quelle attenzioni). Leo si morse il labbro, odiando che il suo corpo lo stesse tradendo in quel modo; si sentiva MOLTO accaldato, quasi rovente.                 
Disperato, provò nuovamente a spingerlo via.
“R-Raph … Raphael!!”
“Sai che sei adorabile quando balbetti?” confessò Raph baciandogli il collo “Comunque è meglio togliersi dal corridoio ora”
“Che …? WAAAAAHHH!!!”
Prima che potesse opporsi, l’azzurro si sentì sollevare da terra e caricare in spalla da Raph, che lo teneva su con un braccio sopra al guscio per non farlo cadere e con l’altro che gli teneva le gambe per non farlo scalciare.                   
Non sia mai che potesse cadere e farsi male ihihih!!
“RAPH CHE DIAVOLO STAI FACENDO!!??” strillò Leo agitando freneticamente le braccia (Visto che le gambe erano bloccate) “METTIMI GIU’!!”
“Ora andiamo a divertirci” ghignò Raph camminando tranquillamente verso la camera di Leo, del tutto incurante delle proteste del poveretto.
“No!! Lasciami andare!!” gridò l’azzurro cercando disperatamente di uscire da quella scomoda e soprattutto imbarazzante posizione “Mettimi giù ho detto!! Non sono un pacco postale!!” ringhiò.
Per tutta risposta Raph rise ed entrò nella stanza di Leo, chiudendosi la porta alle spalle, del tutto ignaro di una figura che li aveva osservati, nascosta, per tutto il tempo con un lieve sorriso sulla bocca.

*Poco dopo*

“Ah, R-Raph” gemette Leo cercando disperatamente di allontanare il collo dalla bocca di suo fratello “Uh-aahh!! …”
Non era stato molto carino da parte di Raph gettarlo di peso sul suo letto e montargli sopra.
Non era stato molto carino spogliarlo e legargli i polsi con la sua cintura sopra al tubo dell’acqua, che correva sopra la sua testa.
Ma, pensandoci, quando mai Raph era stato CARINO con lui!!??
Leo tirò i legami nel tentativo di liberarsi, ma era del tutto inutile. Stupida cintura!! Stupido tubo!! Stupido Raph!!
“AH!!”
Raph gli aveva appena morso la carne tra la base del collo e la clavicola. Sicuramente sarebbe rimasto il segno anche se il focoso stava già provvedendo a leccarlo, neanche fosse un vampiro!!
“Raph!! Raph!!” squittì l’azzurro con voce un po’ traballante a causa di tutta quella situazione “Fermo!! per favore, non possiamo parlarne prima? Ummmppphhh…”
Le sue proteste caddero a vuoto, inghiottite nel calore di un bacio.
“Sssssh,  perché non cerchi di rilassarti fearless?” sussurrò Raph una volta rotto il bacio “Non voglio farti del male ansi … l’esatto contrario, se mi lasci fare” continuò accarezzandogli le labbra con il pollice.        
Leo gli lanciò una timida occhiata, poi voltò il capo da un’altra parte sospirando, le guance colorate da un adorabile rossore che non faceva altro che eccitare maggiormente il focoso.
“Ti prego Raph, noi non … non dovremmo farlo” tentò di nuovo Leonardo “E se dovessero sentirci? Dico! Hai pensato a cosa potrebbe accadere!?”
“Primo: Non mi interessa, secondo: Ho chiuso la porta a chiave, Terzo: Come mai usi il plurale se tu (Tecnicamente parlando)non vuoi farlo?” domandò Raph appoggiando la fronte contro quella dell’altro, guardandolo negli occhi "Perché tu NON Stai godendo della situazione? Vero?" continuò sarcasticamente.
Era una domanda provocatoria?
Leo inizialmente non seppe come ribattere, effettivamente poco fa non aveva mostrato molta forza di volontà in tal proposito. Scosse la testa, non volendo ammetterlo.
“Beh, non mi sembra che tu mi stia dando molta scelta!!” replicò l’altro stizzito.
Silenzio.
Raph sembrò rimanere colpito da quella frase, quasi male “… Bugiardo, sai benissimo che ti lascerei andare se me lo chiedessi” disse seriamente alzando uno dei suoi Sai e tagliando i legami del fratello con un fendente solo.
Leonardo sbatté le palpebre sorpreso (E anche un po’ sollevato di essere di nuovo libero). Però non ne approfittò per scappare e non si mosse. Raphael aveva un espressione malinconica adesso e questo non gli piaceva “Raph …”
I cambiamenti d’umore di Raph gli facevano girare la testa!!
“So che non è un gioco. Ti assicuro che ho intenzioni molto serie Leo, non mi sarei mai sognato di toccarti se fosse stato il contrario” lo interruppe l’altro distogliendo lo sguardo.
L’azzurro sgranò gli occhi e lo guardò a lungo pensieroso, senza dire una parola. Raph sembrava così sicuro di cosa provava anzi … ERA sicuro. E lui? Lui come stava? Era confuso, ma a pensarci bene: Avrebbe davvero permesso a Raph di arrivare fino a questo punto se LUI non lo avesse DAVVERO voluto? In questo modo si tornava al discorso di prima ... e la risposta ormai era ovvia, no.
Leo voleva Raph, voleva stare con lui, ma l’orgoglio, la paura e l’onore di famiglia gli aveva impedito di vederlo.
… Avrebbe dovuto dare una possibilità a questo rapporto?     
Constatandolo Leo arrossì ancora i più, ma decise di rompere il silenzio “… Allora è così” mormorò dopo qualche momento di riflessione.
“Come?” fece Raph guardandolo stupito.
“Mi ami davvero Raph?”
“Certo che si!!” ribatté il rosso “E’ tutto il giorno che te lo sto dicendo!! Sei tu che sei difficile!!”
“Non sono io ad essere difficile” sussurrò Leo “Sono i miei sentimenti ad esserlo, è facile dire … ti amo”
Raph trattenne il respiro, aspettando che l’altro continuasse.
“Raph …”  riprese infatti l’altro “Credo di essermi innamorato di te” confessò alzando lo sguardo, premendo la fronte contro quella del fratello.
“Ne sei sicuro?” sussurrò Raph.
“Queste due settimane sono state un strazio” disse lo spadaccino “Ero felice di essere diventato padre, ma stavo male sapendo che questo ti stava lentamente allontanando da me … io, io morirei senza di te”
“Non ho potuto farne a meno” ammise Raphael “Come hai potuto lasciare che Karai …?”
“Sarei un’ipocrita se dicessi che quello che è successo non è stato voluto da entrambi” lo interruppe Leo “Io e Karai eravamo perfettamente consapevoli di aver sbagliato, ma non siamo riusciti comunque ad evitarlo …”
“Come avete fatto ad arrivare a quel punto?”
“Desiderio? Stress? Amore? Voglia di infrangere le regole almeno per una volta? Non lo so” disse l’altro mordendosi la guancia “Nessuno dei due lo sapeva, o forse io non lo sapevo, nonostante tutto il nostro rapporto è rimasto invariato … eravamo nemici prima e lo siamo rimasti anche dopo … potrai mai perdonarmi?”
Raph sospirò “Non è a me che dovresti chiedere perdono ma a te stesso, per esserti illuso da solo e non aver visto ciò che era davvero importate”
Leo sorrise lievemente “Tipo te?”
“ANCHE Me, e tutto il resto” replicò Raph “Comunque sia, credi che mi sarei permesso di baciarti per ben due volte se non ti avessi già perdonato? … Ti amo” si staccarono un pochino.
“… E … Bea?”
“Anche se è figlia della nostra, (E soprattutto MIA) peggior nemica, è anche figlia tua” disse Raphael guardandolo dritto negli occhi “Ho sbagliato a dimenticarlo, mi dispiace, e ora se tu sei d’accordo sarei più che felice ad aiutarti a crescerla”
Il viso di Leo si illuminò di gioia e lo abbracciò, tirandosi su “Oh Raph grazie, grazie!!” sussurrò stringendolo così forte da soffocarlo.
Non volendo morire soffocato Raph afferrò i polsi di Leo e lo spinse contro il materasso, vedendolo nuovamente in quella posizione, bloccato sotto di lui, Raph sorrise malizioso.
“Ora che mi riviene in mente … dove eravamo rimasti?” chiese strofinando il naso contro il suo collo, nuovamente carico di desiderio.
Leo ridacchiò “Esattamente ... qui” disse, prendendo per la prima volta l’iniziativa premendo le sue labbra contro quelle del focoso.
Raph sorrise fra se e se nel bacio, quella sarebbe stata una luuuunga giornata.

……………………
 
Il maestro Splinter stava cullando Beatrice seduto sulla poltrona, con un lieve sorriso sulle labbra “Era ora che le cose si risolvessero” disse serenamente “Non è vero nipote?” chiese sorridendo alla piccola, la quale rispose con un sonoro sbadiglio.             
Certo, scoprire che i suoi due figli maggiori avessero deciso di cominciare una relazione era stata davvero una sorpresa, dopo quello che aveva visto ieri poi, aveva temuto che il loro rapporto finisse col rovinarsi per sempre, e invece … che dire? Meglio così, se ciò li rendeva felici, tanto meglio per loro. Gli avrebbe voluto bene lo stesso, e così anche gli altri.
“Certo che ce ne hanno messo di tempo, ma forse è meglio così” commentò il Sensei guardando la piccola appena addormentatasi “Sai una cosa bimba mia? Mi sa tanto che presto avrai ben DUE papà a prendersi cura di te”
E già, da quel momento sarebbe cominciata davvero, una nuova vita.


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UUUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Avviva!!! *w* Evviva all'ennesima potenza!! Ho terminato la mia prima (Seppur breve) storia!! :3 Sono così felice!!
Beh, ragazzi allora alla prossima!! Seguitemi sempre mi raccomando (A meno che non dobbiate fare critiche negative, in quel caso NON seguitemi eheheh!! XD)
Ciao ragaaaaaaaaaaaa!!!!!!

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