Doctor Who: The parallel world

di SuperBianciardi6
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Doctor Who
The parallel world

 
 
 
Capitolo 1
 
 
Uscii dal Tardis.
Guardai il panorama.
“Marte, 4796 d.C. “dissi ad alta voce per farmi sentire da Marta, mia nipote.
“Non c’è bisogno che urli ogni volta, zio! “ mi rispose .
“Perché siamo qua?”chiese.
”Non c’è niente, tranne pietre e rocce”.
“E’ quello che mi sto chiedendo anch’io”- mi girai verso il Tardis .
“Sembra che il Tardis sia stato obbligato a venire  qua, come una calamita” - “Ma perché?”
“Siamo quindi dentro una trappola ?”- chiese Marta.
“Forse, ma quello è meno importante.
“Mi preoccupa più un’altra cosa…..perchè non c’è niente? Perchè è tutto deserto?  “
“Forse non siamo nel 4796 D.C.”- rispose Marta.
“Si che siamo nel 4796, lo dico sia io che il Tardis!”
Marta stette per un minuto silenzio,guardando l’uomo giovane ,suo zio , il Dottore, che rifletteva.
“Perché sei così giovane, Dottore?” chiese Marta
“Se ti rispondo cambierebbe qualcosa?”- risposi
“Si”disse Marta
“Ok. Si vede che ancora devi imparare molto del nostro mondo .
Praticamente è perché ancora sono giovane, tengo poco meno di 200 anni. Più uno si rigenera più il corpo è vecchio. Non mi sono rigenerato finora.”- Guardò il cielo
“No. Ancora no.”- ripetè queste ultime parole.
“Cosa succede se ti rigeneri?”chiese Marta
“Se muori mentre ti rigeneri, la rigenerazione smette di funzionare.” – “Cosa succede quando mi rigenero? Beh,non ci sarò più”.-
“Cioè almeno non io,con questo corpo da adolescente umanoide.
Ci sarà un altro,con gli stessi ricordi e con lo stesso nome.”
“Ti sei mai rigenerato finora?”domandò Marta
“No,non ancora”rispose riguardando in alto”.
 Ci fu un minuto di silenzio .
“Forza andiamo”disse il Dottore
“Andare dove?”- chiese ancora Marta
“Dove andiamo? Sempre a scoprire cose nuove”.
“Sarà da almeno 90 anni che non ho fatto visita a Marte …forza, visitiamolo!”
“Ma se non c’è niente!” Esclamò Marta
“Si vede che viaggi da poco tempo” - “Chi ti dice che è davvero così, che non c’è niente?” – rispose il Dottore.
“Tu! L’hai detto anche tu appena arrivati!”- disse Marta
Borbottò il Dottore: ”Qual è la regola numero uno del Dottore?”
Rispose Marta: ”Il Dottore sbaglia sempre”
“No, il Dottore può sbagliare!Può ! Può! Non sempre!” - disse il Dottore.
Toccò il Tardis,guardandolo: “Ritorniamo subito “.
Si voltò,guardando le infinite colline rosse che si confondevano con la nebbia.
“March! Muoversi!” disse il Dottore.
Il Dottore e Marta si avviarono per visitare il pianeta, dalla cima di una collina qualcuno li stava osservando .
 

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


“Vai Dottore, prosegui….”- disse colui che li stava osservando da lontano “….che ti aspetta una bella sorpresa.. “. Intanto, il Dottore e Marta stavano camminando. “Non c’è niente Dottore, stiamo camminando da ore e non abbiamo trovato ancora niente!Ritorniamo al Tardis, ho fame!” Disse Marta. “Dai Marta, ancora un po’ di pazienza, troveremo qualcosa. Ne sono certo” rispose il Dottore. Camminarono, ore dopo ore, lamenti (di Marta nel voler tornare al Tardis) dopo lamenti , passi dopo passi, dune dopo dune, fino quando incontrarono qualcosa di diverso: una foresta. “Una foresta su Marte?!” esclamò Marta stupita. “Visto ? “ disse il Dottore vantandosi . “Visto cosa?” disse Marta “Non ci sono solo pietre, c’è anche vita. Foresta uguale piante, piante uguale vita”- rispose il Dottore. Il Dottore si avvicinò verso la foresta. “Non vorrai mica entrarci dentro?”disse Marta preoccupata. “Viene proprio la parte più interessante ,certo che ci vado!” Rispose il Dottore. “Io non ci vado. Resto qui” - disse Marta Il Dottore, dispiaciuto, andò senza di lei. Marta nel frattempo si sedete in una roccia, accanto alla foresta. Prese un libro dalla borsetta e cominciò a leggerlo. Fino a quando sentì un calore costante, gli occhi di Marta puntati in basso. Vide un’ombra. Marta si girò e cominciò a urlare. Il Dottore ormai era troppo lontano e non la sentiva urlare, quindi non poté intervenire .

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Sembrava un umano, ma rivestito di metallo pesante, color grigio, con voce molto robotica e molto, molto fredda, che si sperdeva nel cielo. Occhi oscuri, impossibile vederli. Forse non li aveva, probabile che usasse uno strumento apposta per vedere. Si avvicinò sempre di più, allungando le mani verso Marta. Marta terrorizzata si alzò dalla pietra,continuò sempre a urlare. Marta si diresse alla foresta, ma non ci riuscì perché scivolò nella neve. Fu presa. Intanto il Dottore, con la sua giacca marrone, gilet verde con cravatta rossa e camicia bianca, stava morendo dal freddo. Non c’era niente, solo piante e,proseguendo, sempre più, sempre più, congelate. “Perché tutto questo freddo?”si chiese il Dottore. “Perché Marte non è più come una volta”- sentì dire alle sue spalle. . Il Dottore si girò, -”Chi è?”- disse a gran voce. Il Dottore si avvicinò a un cespuglio, guardò, la voce proveniva da lì, all’improvviso si fermò. “ E’ una trappola! E no, caro mio, non puoi ingannare il Dottore!” . Fece qualche passo indietro, cadde in un fosso. -”Come non detto”. “Mi dispiace che tu sia caduto in trappola, ma non posso farci niente”- sentì dire dalla voce che aveva risposto prima. “Come non puoi fare niente? E chi sei ? e…” - mentre parlava la persona scappò. “Ehi! Dove vai? Ritorna indietro! Io non faccio male a nessuno!”. Si sentirono dei passi pesanti . Il Dottore si paralizzò sentendo i passi,capiva che non era niente di buono . Era colui che aveva catturato Marta: l’uomo di metallo . Fissò il Dottore. La sua mano si allungò di quattro metri; prese il Dottore. Lo fissò negli occhi. Gli occhi erano neri,profondi, si sentiva odore di morte. “Tu non sei di Marte!” disse l’uomo di metallo. “Beh no, sono di Lifragley, credo che neanche tu sia di Marte“. “Tu allora non ci servi, verrai portato nella cella 501 .” “Aspetta, ma chi sei..” provò a trattenerlo, ma non lo stava ascoltando, si avviava verso la sua base, trascinandolo. Lo scaraventò nella cella 501. Lì c’era Marta. “Marta! “ - disse sorpreso il Dottore - “Che ci fai qui?” . “Mi hanno preso loro, io ero fuori dalla foresta ad aspettarti, non mi ero allontanata “- rispose Marta. Il Dottore si voltò verso l’uomo di metallo e disse: “ Chi siete ? Da dove provenite? Perché state prendendo le persone e le rinchiudete qua? Perché noi che non siamo di Marte siamo in una stanza specifica?” . L’uomo di metallo disse : “Noi siamo i Mencyber, proveniamo dalla costellazione di Omega , pianeta Dasmon . Noi prendiamo le persone che vivono su Marte perché sono compatibili con noi; ci servono per la nostra salvezza. Chi collabora sarà salvato, diventando come noi”. Il Dottore disse: “ Come voi? Una massa di metallo senza sentimenti che contiene gli urli di una persona prima di essere morta? Questa non si chiama salvezza”. Il Mencyber non lo degnò, non trovando meritevole una risposta per quello che disse. Si avviò via. “Aspetta, non hai risposto all’ultima domanda: a chi non è di Marte, cosa gli fate? “- chiese il Dottore. Il MenCyber si girò, lo fissò e gli disse: “ Verrà seppellito “. Se ne andò . Il Dottore cadde per terra. Marta disse: “Ce la faremo anche questa volta a salvarci, vero zio?” - disse spaventata e speranzosa. Il Dottore guardò la porta della cella infrangibile. “Non ti voglio dare illusioni, cara nipote.“ Ci fu silenzio .

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Capitolo 4 : In corso ...

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