With You I'm Born Again

di HarleyQuinn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mister Nobody ***
Capitolo 2: *** Another brick in the wall ***



Capitolo 1
*** Mister Nobody ***


Jack Frost non è uno stupido.

Conosce il mondo, le sue meraviglie e, soprattutto, le sue paure. Conosce la bellezza del vento e il suo dolce tocco, la sensazione di essere al sicuro nonostante la sua immaterialità. Ma Jack Frost conosce anche la solitudine. Proprio come il vento, compie il suo dovere e tutti godono dei suoi servigi ma nessuno riesce mai a scorge  il suo volto. E negli anni, questa sensazione di vuoto l’ha resto indifferente, privo del brio che inizialmente aveva animato le sue mansioni.

Jack Frost per la prima volta nella sua esistenza di spirito si trova a pensare di essere stanco, stanco di non poter condividere la sua esistenza. Intendiamoci, l’amore non è mai stato nei suoi interessi. Non cerca una compagna ma solo qualcuno con cui dividere almeno parte delle sue giornate, le sue scoperte, le sensazioni più forti e belle, le sue debolezze. Certo c’è la Fatina dei Denti e gli altri Guardiani, ma la loro costante dedizione al lavoro ha sempre rappresentato un ostacolo per  Jack, ragazzo costantemente dedito al divertimento. I primi anni della sua nuova vita sono passati in fretta, le giornate caratterizzate da una euforia costante e dalla spensieratezza. Ma col passare dei decenni anche lo svago più perfetto inizia ad apparire vuoto, ed è allora che ha iniziato a girare come un forsennato l’intero globo, alla ricerca di un suo simile. Altro tempo è passato e quella speranza che tanto animava Jack agli albori della sua ricerca è ormai venuta meno, e mentre crea l’ennesimo fiocco di neve  Jack Frost si abbandona ad una chiara consapevolezza.

La consapevolezza di essere solo e di essere destinato ad esserlo per sempre.

Intanto, a qualche centinaio di miglia verso nord, ad Arendelle, una bambina dai capelli chiari come la neve apre gli occhi per la prima volta…

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Capitolo 2
*** Another brick in the wall ***


Elsa non trova una ragione per alzarsi dal letto quella mattina. Che scopo c’è nel lavarsi, farsi sistemare i capelli dalla mamma e indossare un elegante abito, per poi dover rimanere rinchiusa in quelle quattro mura che ormai sono la fonte della sua prigionia? Perché questo è quello che sente di essere ormai: una prigioniera. Una prigioniera sicuramente ben trattata, con tutti i servizi necessari alla sua cura, ma pur sempre priva della libertà.

Ma Elsa non è una stupida.
Nonostante i suoi otto anni, è pienamente consapevole di rappresentare un pericolo per sé e per gli altri. E, anche quando tende a scordarlo, c’è sempre quella piccola ciocca chiara sul capo di sua sorella minore a ricordarglielo. Il suo errore, la sua colpa. La paura che ha provato in quel momento, nel pensiero di aver ucciso la sorella, è poca cosa rispetto alla solitudine che ora prova e questo la conforta un po’. E’ un animale in gabbia e fino a quando resterà tale gli altri accanto a lei saranno protetti, al sicuro, liberi dalla minaccia dei suoi poteri.
Celarlo, domarlo, non mostrarlo
Emette un forte sospiro da cui si creano piccole scaglie di ghiaccio e, con la rinnovata consapevolezza delle sue responsabilità, si alza dal letto per iniziare un giorno vuoto e privo di novità.

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