Da una realtà a una favola

di Zayn_mirror
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lo amavo davvero? ***
Capitolo 3: *** Il bacio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mi sono sempre chiesta come fosse stata la mia vita se fossi stata diversa, senza mai commettere errori. Ho sempre desiderato una vita tutta rose e fiori, ma purtroppo non si può avere tutto. La mia storia è molto diversa da quelle che ogni ragazza desidera, quella che si immagina fin da sempre.. Intanto mi presento: sono Tiffany, ho 15 anni e vivo in una piccola città dell’America. Mi sono trasferita qui da qualche anno per studiare, all’inizio è stato duro vivere senza la mia famiglia, ma ormai mi sono abituata. 


Angolo autrice
Eccomi. E' la mia prima ff che scrivo, spero vi piaccia. Molto presto andrò avanti. 

 

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Capitolo 2
*** Lo amavo davvero? ***


Le persone più importanti della mia vita in questo momento sono le mie due migliori amiche: Emy conosciuta alle scuole medie e Bea che ho conosciuto per caso poiché abita vicino alla mia piccola villetta..
E’ proprio fra queste villette che è nato il mio primo amore: Jack.. in realtà non so se l’ho mai amato. Quando ero con lui mi divertivo sempre e ogni volta che mi contattava era dolcissimo. Dopo alcune settimane fece finalmente il primo passo, ci mettemmo insieme. All’inizio era tutto rose e fiori, forse come in tutte le storie,ma poi ogni giorno che passava mi deludeva sempre di più. Passavamo gli interi pomeriggi insieme per le strade della mia piccola città, potevamo sembrare felici agli occhi delle persone, eppure c’era qualcosa che mi rendeva triste. Da lui mi aspettavo un qualcosa.. un bacio. Cavolo siamo stati insieme un mese e da lui ho sempre e solo avuto baci sulla guancia, mai un bacio a stampo, il primo.
Molti si chiedono perché non l’ho lasciato prima, la risposta è semplice: avevo paura, non ne avevo il coraggio. Di cosa hai paura, mi chiedevano tutti. In realtà non lo so di preciso.. era una specie di sensazione, forse era la paura della sua reazione o del fatto che dopo mi sarei sentita in colpa. A quel punto nel pieno dell’indecisione, chiamai la mia migliore amica, era l’unica cosa che sapessi fare in un momento del genere. Presi il mio smartphone e digitai il suo numero. Primo squillo, secondo, terzo, quarto.. cavolo non rispondeva! Era sicuramente a pallavolo, la sua unica passione. Non so come, ma in pochissimo tempo mi trovai seduta sulla panchina fuori alla sua palestra ad aspettarla. Pochi minuti dopo due mani mi coprirono gli occhi, subito le riconobbi, era Emy! Mi girai di scatto e l’abbracciai. Lei salutò velocemente le sue amiche e poi si diresse verso di me con un sorriso enorme. Le iniziai a parlare di Jack, di cosa provavo per lui. Le dissi tutto quello che mi passava per la mente in pochissimi secondi, mi mancava il fiato. Così lei si mise davanti a me impedendomi di camminare,mi prese il mento per rivolgere il mio sguardo nel suo e mi fissò.
« Tiffany, calmati. Se non ti piace non te ne puoi fare nessuna colpa. Tu pensi troppo per i miei gusti.» Io abbassai lo sguardo, non volevo si accorgesse che stavo piangendo, ma lei riprese il mio mento «Basta! Io non posso vederti così per uno stupido ragazzo. Ora prendi il cellulare e lo lasci»
Ero seduta sul muretto di casa sua, il mio smartphone in mano con la chat aperta, il messaggio lo avevo già digitato, ora dovevo solo inviarlo. Rilessi quel messaggio un miliardo di volte, chiusi gli occhi sfiorai lo schermo del cellulare e inviai il messaggio. Ora non potevo fare nulla, solo aspettare che lui rispondesse. Pochi secondi e poi arrivò il suo messaggio, sbloccai il cellulare con il cuore che batteva a mille, la riposta era stato un “Ok”. Un ok?! Non potevo crederci, io mi ero fatta mille problemi per paura che lui ci rimanesse male e la sua risposta era stata un ok?
Emy
Ero sbalordita da quel messaggio, non potevo crederci nemmeno io. Osservai Tiffany, era fissa con gli occhi sullo schermo a leggere chissà quante volte quel messaggio. Non poteva restare così tutta la giornata, così presi il cellulare dalle sue mani, e le proposi di andare a fare un giro. Accettò.
Restammo in giro fino alla sera tardi, e poi decisi di andare a dormire a casa sua.
Jack
Perché non riuscivo a dormire? Mi girava nella mente quel messaggio. Forse mi era dispiaciuto per come avevo risposto al suo messaggio, ma non potevo fare diversamente perché ero con i miei amici e non volevo mostrarmi debole, si sarebbero allontanati da me. Ma ormai non potevo fare più nulla, l’avevo persa, l’avevo lasciata fuggire da me. Non avevo nessuna possibilità di riprovarci di nuovo, non si sarebbe fidata di me. Presi il cellulare, riguardai tutte le nostre foto, cavolo quanto era perfetta! I suoi occhi, i suoi capelli, lei. Forse avevo sbagliato, lei si aspettava qualcosa in più da me, e io non ero riuscito a capirla, ormai era tardi, troppo tardi. Non ero mai stato così male per una ragazza. Forse per la prima volta avevo amato e nemmeno me ne ero accorto. Ora mi odiavo, si mi odiavo da solo, non potevo accettare che il nostro amore ora non fosse più nulla. E se mi aveva lasciata perché non le avevo mai dato un bacio? Io volevo dargli tantissimi baci, ma avevo paura di non essere ricambiato.
Era ormai notte fonda e decisi di addormentarmi, sicuro che nei miei sogni ci sarebbe stata lei ancora una volta, anche se il nostro amore era finito. Lei è sempre stata la protagonista di tutti i miei sogni e non smetterà mai di esserla. 



Angolo autrice:
Ehiii bellii. Eccomi con il primo capitolo di questa ff. Spero vi piacciano i personaggi che ho creato, fatemi sapere <3

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Capitolo 3
*** Il bacio ***


*Dopo due mesi*
Stavo tranquillamente dormendo quando sentì il mio cellulare suonare. Nel pieno del sonno, lo ignorai completamente, forse senza nemmeno accorgermene. Ma dopo la terza volta che suonò fui obbligata a rispondere.
 Era Bea. Sobbalzai dal letto quando vidi l’orario, erano le cinque del pomeriggio di una bellissima giornata di agosto.
 Risposi. Bea mi urlò nell’orecchio dicendomi che ero una dormigliona e che dovevo uscire perché mi stava aspettando fuori casa. Mi affacciai e la vidi.
Non era sola, c’era anche Matthew. Un ragazzo biondo, con occhi verdi. Abbastanza alto e magrissimo. E’ molto carino, ma non è il mio tipo. Lo conosco fin da quando ero piccola perché abita nella villetta affianco alla mia. T-shirt, pantaloncini, converse, un filo di trucco ed ero pronta. Mi precipito giù per le scale inciampando sull’ultimo gradino, ma sono dettagli.
 Uscita di casa mi corsero incontro e mi proposero di andare al parco poco distante da casa mia.  Accettai molto volentieri. Amo quel parco da sempre, lì ci sono tantissimi ricordi di quando ero piccola.. Mi ci portava sempre mia nonna la domenica mattina, giocavo sempre con lei e mi spingeva sull’altalena. Era volata via da quasi un anno, mi mancava terribilmente, la mia vita senza di lei era diversa. Darei di tutto per riabbracciarla anche un solo secondo.
Bea mi riportò alla realtà urlandomi di sbrigarmi. Avanzai il passo e li raggiunsi. Vidi la mia riccia impossessarsi subito dell’altalena e io la seguì. Matthew ci iniziò a spingere. Improvvisamente corse davanti a noi e non so con quale strano movimento mi tolse le scarpe. Ero imbarazzatissima e lo supplicai di ridarmele, ma ovviamente niente da fare. Fortunatamente il parco era deserto e quindi evitai una grandissima figura di merda. Bea nel frattempo continuava a dondolarsi tranquillamente sull’altalena mentre io la supplicavo di aiutarmi. Bell’amica!
Iniziai a ricorrerlo per tutto il parco, quando lo vidi arrampicarsi come una scimmia su un albero. Rimasi scioccata. Avevo paura che cadesse, non volevo averlo sulla coscienza. Appoggiò le mie scarpe su un ramo e molto agilmente scese. Io disperata mi sedetti su una panchina sotto l’albero sperando che con una folata di vento potessero cadere, ma in pieno agosto era una cosa molto impossibile. Mi ero ormai convinta di tornare a casa scalza, quando lui mi venne vicino, sentivo il suo respiro sulla mia pelle, il nostro sguardo si incrociò. Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi e quindi abbassai lo sguardo. Poi sentì la sua voce, mi sembrava diversa, più dolce del solito. Sembrava che qualcosa in lui fosse diversa.

«Se rivuoi le tue scarpe, mi devi dare un bacio.»

Mi sentì quasi male a quelle parole. Avevo sentito bene? Penso che non sia mai stata imbarazzata come in quel momento. Pensavo che quello sarebbe stato il mio primo bacio, e non so se volevo sprecarlo con lui. Tutti dicono che il primo bacio non si scorda mai, e non potevo immaginare che magari fra una decina d’anni quando avrò una famiglia e lo guarderò negli occhi penserò ancora al bacio. Ero nel pieno dei miei pensieri quando sentì la sua dolce voce sussurrarmi nell’orecchio:
«Ehi guarda che è un bacio, non voglio mica ucciderti!»
 Sorrisi.
 Non potevo rifiutare, dovevo riavere le mie scarpe di certo io non mi sarei mai arrampicata su quell’albero. Chiusi gli occhi avvicinai le mie labbra alle sue. Sentì la sua pelle a contatto con la mia. Era morbida e liscia. Le sue labbra accarezzarono le mie molto dolcemente. Poi mi mise le mani dietro la schiena e mi strinse forte.
 «Ok Tiffany cosa sarà mai è solo uno stupido bacio.»
Pensavo mentre le mie labbra continuavano ad essere a contatto con le sue. Mi staccai e lo guardai per la prima volta negli occhi da quando eravamo seduti su quella panchina. Sentì le mie guancie andare a fuoco, ma non ci pensai.
 « Ora vorresti ridarmi le mie scarpe?»
Sussurrai. Lui si alzò di scatto e si arrampicò sull’albero e mi lanciò le scarpe. Le presi al volo, le misi e corsi da Bea.
«Grazie Bea, non potevo desiderare amica migliore di te!»
Urlai in modo ironico. Lei sorrise. Sembrava quasi fatto apposta.
Passeggiando, scherzando e ridendo il tempo passò molto velocemente e si fece ora di cena.
Decidemmo di andare a chiamare i nostri amici: Jim, Manuel, Sarah e James e andare a mangiare insieme un panino. Andammo in una paninoteca vicino casa e poi invitai tutti da me.
Ci mettemmo nel mio grande salone, tutti seduti a terra a cerchio e Manuel propose il gioco della bottiglia. Tutti accettammo, così presi una bottiglia di coca dal frigo, la bevemmo e poi cominciammo a giocare.
Non avevo mai giocato con loro al gioco della bottiglia, tra l’altro decisero di giocare solo con il bacio. Incrociai lo sguardo di Matthew e mi accorsi che mi stava sorridendo.
Cominciammo a giocare, nel primo giro la bottiglia puntò contro di me, nel secondo puntò Matthew.
Me lo sentivo.
Lui si alzò si avvicinò e mi baciò.
Continuammo a giocare per tantissimo tempo, poi verso l’una di notte se ne andarono tutti tranne Bea. Avrebbe dormito da me.
«Bea devo dirti una cosa.»
Lei si girò, ci sedemmo sul divano e le parlai.
«Oggi nel parco ho baciato Matthew, è stato bellissimo»
Lei sorrise e mi rispose
«Si lo so, vi ho visti!»
«Bea ma io non voglio innamorarmi di lui, per me è solo un amico»
«Non preoccuparti Tiffany, ora andiamo a dormire, sono stanca.»





Angolo autrice
Rieccomi con un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto il bacio tra Tiffany e Matthew. Fatemi sapere <3

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