Quello che comunemente noi chiamiamo amore

di Gando
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riflessioni ***
Capitolo 2: *** Sonnolenza ***
Capitolo 3: *** Un dolce risveglio e l'arrivo ***
Capitolo 4: *** Parole importanti, l'ignoranza di Kudo 1^parte ***
Capitolo 5: *** Parole importanti, l'ignoranza di Kudo 2^parte ***
Capitolo 6: *** Una serata indimenticabile ***
Capitolo 7: *** Notevoli sviluppi e la gita al Luna Park ***
Capitolo 8: *** La confessione ***



Capitolo 1
*** Riflessioni ***


Ciao a tutti!!!! Sono tornata e stavolta con la mia nuova long-fic a cui vi avevo già accennato! Non ce la facevo più ad aspettare, volevo farvela leggere! Vi avverto però, che gli aggiornamenti non si terranno in breve tempo, dato che la scuola mi impegna molto e devo ancora finire di scrivere la fic... nonostante ciò, spero che vi piaccia comunque. I commenti sono più che graditi. Ora vi lascio al primo capitolo....

Quello che comunemente noi chiamiamo amore...

1)Riflessioni


Era sera. La luce del tramonto illuminava le stanze di casa Agasa. Ai era affacciata alla finestra del soggiorno, intenta ad osservare quello spettacolo, per lei tanto affascinante quanto triste. Stava riflettendo sul da farsi una volta trovato l’antidoto all’APTX4869. Era certa che Kudo, subito dopo essere tornato adulto, sarebbe corso dalla sua amata Ran, provocando altro dolore a quella “piccola” scienziata che aveva sempre fatto tanto per lui.
Lei aveva sempre proceduto con gli studi all’antidoto solo per lui, ignorando che al loro primo incontro, il giovane detective non l’aveva ritenuta altro che un’assassina creatrice di veleni.
Non gli si poteva dare torto, aveva rovinato la sua vita inventando quel farmaco, ma restava il fatto che lei era stata costretta da un’organizzazione di spietati criminali a compiere quel gesto.
Un’organizzazione che le aveva tolto tutto quello che di buono poteva darle la vita: l’affetto dei suoi genitori e di sua sorella, la possibilità di vivere un’infanzia normale, farsi degli amici, dei veri amici, trovarsi un ragazzo, insomma, vivere una vita serena e spensierata.
Era incerta su cosa fare quando sarebbe giunto il momento tanto atteso: se fosse tornata Shiho allora sarebbe anche tornata a vivere nella solitudine, senza famiglia e senza amici, ma se fosse rimasta la piccola Haibara? Sarebbe potuta crescere con il dottor Agasa ei Detective Boys e avere una vita normale e tranquilla… ma in entrambi i casi avrebbe perso per sempre l’unica persona che l’avesse protetta in ogni occasione, che le fosse stata vicina nei momenti più difficili e pericolosi, e che le avesse veramente fatto battere il cuore: Shinichi Kudo, sotto le spoglie di  Conan Edogawa.
Sì, Kudo, la persona più speciale che avesse mai incontrato, dopo litigi, riappacificazioni, pericoli, delusioni, sofferenze, rari momenti d’allegria e serenità, omicidi risolti insieme e quant’altro, aveva finalmente capito di provare qualcosa per lui, qualcosa che andava ben oltre la semplice amicizia. Senza rendersene conto si era innamorata di quello stupido detective che non pensava ad altro che a voler tornare adulto e poter di nuovo risolvere casi complicati senza doversi nascondere.
Ma in fondo sapeva che anche lui aveva un cuore e un po’ di attenzione da dedicarle, perché altrimenti non si sarebbe mai preoccupato di aiutarla a scappare da Gin e gli altri membri dell’organizzazione… ma sapeva anche che le altre sue attenzioni erano tutte per Ran, la sua amata, che per la “scienzatina” era un’eterna rivale, nonostante le ricordasse tanto sua sorella Akemi.
La “bambina” cercò di scacciare tutti quei pensieri confusi che continuavano a tormentarla. Doveva restare lucida e mantenere un briciolo di serenità, in fondo il giorno dopo sarebbe andata in campeggio al mare in compagnia di Agasa, dei DB, di Sonoko, Ran e Kudo, con le sue solite sembianze da bambino.
Agli altri non avrebbe fatto piacere vederla triste e pensierosa e lei non aveva voglia di rispondere a tutte le loro continue domande per sapere se stava bene; sarebbe riuscita a rimanere serena a patto che la gelosia non la sopraffacesse.






Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. So che è abbastanza breve e non spiega molto, ma... tra un paio di capitoli cambierà tutto! ;) Ecco ho parlato troppo... Va beh, dai ve lo concedo, ma ora è meglio che mi tappi la bocca e mi rimetta a scrivere. Sperando di nuovo che vi sia piaciuta... vi saluto! Ciaoooooooooooooo Ele

P.S. Ribadisco che i commenti sono ben accetti :asd:

 

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Capitolo 2
*** Sonnolenza ***


Dato che sia il primo che il secondo capitolo (cioè questo) sono molto brevi, ho pensato di aggiornare prima per tenervi ancor di più sulle spine riguardo a quello che accadrà dopo... :shifty: Vi auguro buona lettura...


2)Sonnolenza

Erano le sei del mattino, quando Conan, Ran, Sonoko e i DB si sono incontrati a casa del dottor Agasa e di Ai.
Erano tutti pronti a partire, tranne il prof, che non riusciva, come al solito, a trovare la patente di guida; quando finalmente la trovò e uscì di casa dovette subirsi tutte le lamentele dei bambini fino a quando non salirono in macchina.
Stavano molto stretti in quel buffo maggiolino giallo, tanto che facevano addirittura fatica a respirare.
Nel sedile anteriore del passeggero erano seduti Conan e Ai, mente dietro c’erano tutti gli altri. Per essere più comodi Ran viaggiò con Ayumi sulle ginocchia e ben presto si addormentarono.
Poco dopo accadde lo stesso anche a Sonoko, Mitsuiko e Genta. Gli unici a non voler cedere erano i due finti bambini che non facevano altro che sbadigliare, Ai più dell’altro;
- Ehi sembra che tu non dorma da giorni!- disse il ragazzo alla giovane seduta accanto a lui.
–In effetti da qualche notte non dormo molto bene…- disse lei guardando fuori dal finestrino con fare annoiato.
Passò circa un’ora, quando la loro automobile raggiunse un’auto-grill a metà strada.
Il professore era andato a comprare qualcosa da mangiare, mentre Conan e Ai erano rimasti in macchina con gli altri.
Il ragazzino stava sbuffando, impaziente che Agasa tornasse indietro, quando sentì qualcosa appoggiarsi alla sua spalla: Ai era crollata, aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente.
Il piccolo detective rimase di sasso e arrossì vistosamente, i loro volti erano a pochi centimetri l’uno dall’altro, e per non farsi venire in mente strane idee distolse lo sguardo da quel giovane viso così dannatamente attraente. Ehi?! Ma da quando trovava Ai attraente??
Quando il prof ritornò alla macchina e vide quella scena il suo sguardo si addolcì: in fondo sapeva benissimo che la scienzatina provava qualcosa per Shinichi, e gli faceva piacere vederli più vicini in cose che non riguardassero l’organizzazione –Alla fine si è addormentata- ridacchiò, mentre Conan assumeva la colorazione di un pomodoro maturo.
- Già. Adesso ripartiamo per favore- balbettò il detective diventando ancor più rosso.
Poco più tardi il ragazzino cominciò a sentirsi le palpebre pesanti “Non posso addormentarmi cavolo, c’è Ai appoggiata alla mia spalla!” alla fine non ce la fece più, appoggiò delicatamente il capo su quello di lei arrossendo leggermente e si addormentò.


Allora, piaciuto? Cosa succederà al risveglio dei due? :shifty: Siete curiosi eh... :asd: State pronti, il prossimo capitolo sarà più lungo, ma gli eventi si svilupperanno piano piano... ;)
Aspetto commenti, ciaoooooooooooo :D

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Capitolo 3
*** Un dolce risveglio e l'arrivo ***


Ecco a voi il nuovo capitolo! Non vi anticipo nulla, ma vi ringrazio tanto dei commenti! Ora vi lascio alla lettura...


3)Un dolce risveglio e l'arrivo



Il delicato odore della salsedine le stava donando un dolce risveglio, mentre sul volto e sul capo provava una leggera sensazione di calore che le trasmetteva anche protezione.
Provò a drizzarsi, ma notò che qualcosa era appoggiato alla sua testa e ai suoi morbidi capelli ramati e le impediva di tirarsi su facilmente: era Conan.
Arrossì vistosamente subito dopo essersi resa conto di essersi addormentata addosso a lui e viceversa. Si rimise giù appoggiandosi nuovamente alla sua spalla.
Era arrossita, questo è vero, ma non era successo per il fatto che era appoggiata a lui, ormai era abituata ad addormentarsi sulla sua spalla, bensì perché anche lui le era crollato addosso. Tra sé e sé pensò “Che strano, vorrei che si svegliasse per lasciarmi alzare, ma sto così bene a contatto con lui, chissà se anche per lui è lo stesso… No, Shiho piantala! Lui è di Ran! E’ inutile che ti fai false illusioni…”.
Restò in attesa. Sentiva russare gli altri passeggeri ed il professore che fischiettava allegro mentre guidava. Ogni tanto gli scappava qualche sbadiglio. Non si era ancora accorto che Ai era sveglia.
Dovevano essere quasi arrivati, l’odore della salsedine si faceva sempre più forte.
D’un tratto l’auto rallentò e parcheggiò davanti ad un edificio imponente: era alto almeno 20 piani e davanti all’entrata, creata con un arco in marmo, c’era un’insegna colorata con la scritta <> (questo simbolo “*****” se non l’avete capito, significa cinque stelle. ;) By Ele ). I davanzali delle finestre ed i balconi erano pieni di vasi di fiori stupendi , le mura erano bianche e intorno all’edificio si estendeva un ampio recinto in ferro, dipinto di nero, con un grande cancello al centro della zona anteriore della stessa recinzione.
Ai osservava con ammirazione l’elegante semplicità di quella costruzione. (scusate la rima. XD By Ele)
Avrebbero passato tutti insieme un mese di vacanza al mare, trascorrendone metà in campeggio e l’altra metà in hotel, partendo da quest’ultimo.
Dopo aver terminato di parcheggiare, finalmente Agasa notò che Ai si era svegliata e che Conan le dormiva addosso.
La ragazzina arrossì appena quando vide che il professore aveva un sorrisetto malizioso sulle labbra e subito gli chiese di aiutarla a svegliare il ragazzo; purtroppo però il Doc era già impegnato a svegliare gli altri e a scaricare i bagagli dall’auto, quindi la scienzatina dovette arrangiarsi.
Mise la mano (sinistra) sulla spalla (destra) dell’amico, cominciando a scuoterlo dolcemente e sussurrandogli: -Ehi Sherlock, siamo arrivati. Forza svegliati…-
Il detective strizzò gli occhi e sbatté più volte le palpebre prima di rendersi conto della situazione: i visi dei due ragazzini erano vicinissimi, tant’è che i loro nasi quasi si sfioravano. Arrossirono entrambi violentemente e subito si allontanarono l’uno dall’altra per l’imbarazzo.
Scesero dalla macchina con assoluta naturalezza, fingendo che non fosse successo niente. Si diressero tutti insieme verso l’hotel chiacchierando e chiedendosi come sarebbero state le camere. Entrati nell’albergo li accolse un uomo di circa 25 anni, biondo, occhi azzurri, carnagione chiara, alto e magro, vestito elegantemente da cameriere. Sonoko guardò prima il ragazzo e poi Ran, facendo un sorrisino malizioso.
“Probabilmente è straniero” pensò Conan, annoiato.
–Benvenuti al nostro hotel, mi chiamo Louis Garret, piacere di conoscervi- disse il giovane, evidentemente americano –se potete dirmi il nome a cui sono intestate le vostre camere ve le mostro volentieri.-
Il professore si fece avanti e andò a firmare il registro. Louis mostrò agli ospiti le loro camere: le due ragazze alloggiavano nella stanza 881, il doc nella 882 e i DB nella 883. Sia andarono tutti a sistemare nelle loro stanze. Quella di Hiroshi era molto semplice, con un bagno piccolo, un letto da una piazza e mezzo, una scrivania, un mini televisore e un mini bar, contenente solo acqua naturale e frutta fresca, sotto precisa richiesta di Ai. La camera favoriva anche di una piccola finestrella.
La stanza di Ran e Sonoko invece era un po’ più ampia e con ben due finestre. All’interno vi erano due letti singoli distanziati da un comodino, poi c’era un armadio, una scrivania, un televisore da 42 pollici e un mini bar. Il bagno era abbastanza spazioso.
Grazie alla carta di credito di Shinichi, i DB potevano godersi una splendida suite: appena entrati, sulla sinistra, c’erano cinque letti singoli distanziati l’uno dall’altro da dei comodini (che erano in realtà dei mini frigo) con il lato della testa appoggiato alla parete. In fondo alla stanza, da entrambi i lati, vi erano due splendidi bagni completi di docce e vasche idromassaggio; il bagno di destra era riservato ai maschi, mentre quello di sinistra alle femmine. Nel lato destro della stanza c’erano tre armadi dove riporre bagagli e vestiti. Entrando nella stanza e guardando dritto davanti a sé, si potevano notare subito tre divani di pelle, bianchi, disposti a “ U “. Il divano centrale “guardava” verso il fondo della stanza dove c’era uno splendido caminetto e sopra ad esso, un televisore 3D da 80 pollici provvisto di lettore DVD, decoder Mediaset Premium Ondemande HD, Play Station 1-2-3, Xbox e Wii. Ai lati del camino c’erano due portefinestre che conducevano ai terrazzi.
Rimasero tutti di stucco osservando la camera in cui avrebbero passato i prossimi 15 giorni. Pure Ai era rimasta a bocca aperta, mentre Conan era tranquillo, dato che già sapeva cosa gli aspettava.
I bambini si fiondarono dentro, quasi facendo cadere Shiho e Shinichi. Presero posto nei loro letti e si rilassarono un po’. La disposizione era: Genta – Mitsuhiko – Ayumi – Conan – Ai , partendo dalla porta d’ingresso.
Passarono un buon quarto d’ora a riposarsi e poltrire sui morbidi materassi completi di lenzuola di seta e cuscini di piume d’oca, poi finalmente si decisero ad alzarsi e disfare i bagagli.
Erano arrivati all’hotel più o meno alle dieci, ma quando finirono di preparare le loro cose erano già passate ben due ore, quindi l’orologio da parete posto al di sopra della porta suonò mezzogiorno ed annunciò che era ora di pranzo.
I DB, le ragazze e Agasa scesero allegramente al piano terra ed entrarono in un enorme salone, provvisto di zona bar e ristorante. Si sedettero ad uno dei grandi tavoli e attesero l’arrivo del pasto.
–Kudo, mi spieghi come possiamo permetterci tutto questo lusso?- chiese piano un’Ai piuttosto perplessa.
–E’ semplice: il doc paga per sé, Sonoko ha insistito per poter pagare anche il viaggio di Ran, e io, nelle vesti di Shinichi Kudo, ho trovato una scusa per offrire la vacanza ai bambini, dicendo che se lo meritavano.- Conan non sembrava affatto sorpreso dalla domanda della scienzatina.
–Come sei astuto mio caro detective, ma non credi che verrà a costarti un po’ troppo offrire il viaggio a tutti noi? Per di più con tutto questo lusso…- Ai accennò un sorrisino malizioso.
–Non preoccuparti, i miei genitori sono d’accordo, e poi… ci fa bene staccare un po’ la spina, non credi?-
-Già, hai ragione.- sorrise lei.
–Perfetto! Ora gustiamoci in pace questo bel pranzetto!-


Piaciuto? Lo so, non racconta molto ed è piuttosto lungo, però almeno spero di aver reso l'idea delle camere... in futuro vi sarà molto utile ;)
Coraggio, commentate, vorrei avere un vostro giudizio almeno in base al mio stile di scrittura... ok, detto questo vi saluto, arrivederci al prossimo capitolo! ciaoooooooooo :D :D :D

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Capitolo 4
*** Parole importanti, l'ignoranza di Kudo 1^parte ***


Eccomi di nuovo! Scusate l'estremo ritardo, ma la scuola mi ha dato dei problemi!!! :( :(
Ringrazio di nuovo tutti quanti per i commenti! :D Ringrazio anche tutti quelli che hanno inserito la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite, siete fantastici! ^^
Ora vi lascio alla prima parte del quarto capitolo (la seconda parte verrà pubblicata molto presto!), buona lettura...


4)Parole importanti, l'ignoranza di Kudo 1^parte

Quel giorno mangiarono come dei Re, era tutto squisito e di prima qualità.
Si diressero tutti verso le loro camere. Una volta entrati nella suite i DB, pieni come uova, si stesero sui loro letti.
–Ooohhh ragazzi! Che mangiata!- commentò Genta, più gonfio del solito
-Sì, ci abbiamo proprio dato dentro- confermò Mitsuhiko
-Che ne dite se facciamo un sonnellino per digerire e più tardi andiamo in spiaggia?- propose Conan. Tutti annuirono e dopo pochi minuti i tre veri bambini crollarono e dormirono beatamente.
Conan si girò e rigirò nel letto, cercando di trovare una posizione comoda, ma non ci riuscì e rinunciò al tentativo di addormentarsi.
–Che c’è Kudo, non riesci a stare comodo?- a parlargli fu una voce che da un po’ gli pareva sempre angelica, e si voltò nella direzione da cui proveniva: Shiho era seduta sul letto e stava leggendo un libro con fare annoiato.
–Già, non riesco a trovare una posizione decente, devo ancora abituarmi a questi nuovi letti-
-Braccio sinistro sotto il cuscino, testa appoggiata ad esso con il viso rivolto verso destra, mano destra appoggiata al cuscino, gamba sinistra tesa e la destra piegata comodamente.-
Il giovane la guardò, sorpreso –Che cosa?-
-E’ una posizione comoda, almeno in teoria. Provala…-
Conan la guardò, ancora un po’ stupito, poi annuì e si mise nella posizione da lei descritta.
–E’ fantastico! Sono comodissimo, grazie Haibara!-
-Di niente. Comunque, se vuoi… puoi anche chiamarmi per nome- gli sorrise dolcemente, arrossendo appena.
–Oh- il detective rimase un po’ spiazzato dalla concessione di lei –D’accordo, ma fa anche tu lo stesso, ok?- ricambiò il sorriso e le fece l’occhiolino.
–Ci sto- chiuse il libro e lo depose sul comodino –Penso che proverò a dormire anch’io. Sogni d’oro Ku…Shinichi- gli sorrise un’ultima volta, poi si mise nella sua stessa posizione, dandogli le spalle.
–Sogni d’oro anche a te, Shiho- il giovane chiuse gli occhi, mentre la ragazza li sbarrò, visibilmente sorpresa nel farsi chiamare in quel modo “Ma perché mi ha chiamato con il mio vero nome? Non lo aveva mai fatto fino ad ora, mi aspettavo che mi chiamasse Ai, e invece… non è che magari comincia ad accorgersi di me?... NO, ma che vado a pensare?! Meglio dormire e lasciar perdere, anche se prima o poi dovrò dirglielo, o magari solo farglielo capire…” questi, erano i tanti pensieri che affollavano la mente della piccola scienziata, ma anche il nostro caro detective era piuttosto confuso: “Ma perché diavolo l’ho chiamata così? D’accordo, è il suo vero nome, ma è un’azione piuttosto insolita da parte mia… ma c’è dell’altro, di questi tempi telefono sempre meno a Ran con la voce di Shinichi, ascolto distrattamente quello che ha da dirmi anche quando sono Conan, di conseguenza vado sempre più spesso a casa di Agasa, passo più tempo con i DB, ma è veramente a loro che penso quando ci sto assieme? No. Se faccio tutte queste cose è solo per vedere Lei. Ai. Spesso mi ritrovo ad osservarla, ad essere più gentile con lei, ad arrossire ogni volta che ci tocchiamo o ci sfioriamo soltanto, ma tutto questo cosa significa? Boh, però adesso è meglio lasciar perdere e fare un bel sonnellino, sarà una giornata dura!”
Circa 4 ore dopo, alle 16:30 precise, una sveglia (che Mitsuhiko aveva prontamente “fissato”) cominciò a suonare e vibrare fastidiosamente svegliando i cinque ragazzini che stavano riposando, beati, nei loro letti.
–Mitsuhiko, spegni quel coso infernale, ormai siamo già tutti svegli!- protestò Conan affondando il volto nel cuscino.
-La fai facile tu! Questo coso deve essere difettoso…- esclamò il ragazzino lentigginoso intento a spegnere quel piccolo oggetto snervante.
-Togli le pile- disse Ai con la sua solita calma alzandosi dal letto e dirigendosi verso uno degli armadi –funziona sempre-
-Hai ragione, ha funzionato! Tu si che sei intelligente Haibara!- esultò il bambino con la sveglia e un paio di pile in mano.
-Ragazzi, non ci vuole mica un genio per pensare a questa alternativa… tutti conoscono questo metodo-
-Ma tu e Conan siete comunque dei gran cervelloni, questo lo sanno tutti!- esclamò allegramente la piccola Ayumi.
-Sicuri di avere l’età che dimostrate?- domandò sospettoso un bambino un po’ grassottello.
-Certo che abbiamo sette anni, Genta, ma che ti salta in mente?!- farfugliò il ragazzino occhialuto che intanto si era messo a sedere sul letto.
-Ok, ti credo. Ma comunque, come fate a sapere tante cose?-
-Ma che domande, io e Conan studiamo molto e a tempo perso diamo una sfogliata a dei libri scolastici per liceali, tutto qui…- rispose tranquilla, Ai.
Genta stava per ribattere, ma sentendo bussare alla porta si era bloccato.
–Ragazzi, preparatevi! Tra poco si va in spiaggia, forza!- esclamò un’uomo sulla cinquantina, dall’altro lato della porta.
–Tra poco arriviamo professore!- ribatté Conan –Forza ragazzi, prepariamoci e raggiungiamo gli altri.-


Allora, piaciuto? Sero proprio di sì, anche se per me non è granchè...
Comunque vi avverto, la seconda parte vi piacerà sicuramente!! Parola mia! :D Quindi non perdetevela.
^_^ 
Ci sentiamo presto, ciaooooooo :D:D:D       (E mi raccomando, commentate! ^^)

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Capitolo 5
*** Parole importanti, l'ignoranza di Kudo 2^parte ***


Eccomi di nuovo qui! ^_^ Avevo intenzione di aggiornare prima, ma dei problemi con la rete me lo hanno impedito, perciò ci ho messo un po di più del previsto... Comunque, ecco a voi la seconda parte, spero vi piaccia...


5)Parole importanti, l'ignoranza di Kudo 2^parte

Appena usciti dall’hotel e superato il parcheggio, giunsero su una spiaggetta poco affollata, riservata al loro albergo.
Raggiunsero un paio di ombrelloni e sistemarono le loro cose, per poi spogliarsi e restare solo in costume.
Ran e Sonoko indossavano dei costumi a due pezzi, bianco a strisce rosse per la prima e giallo a strisce verdi per la seconda;
Il doc aveva tenuto la maglietta, e indossava anche un paio di pantaloncini neri e i sandali ai piedi.
I ragazzini indossavano tutti e tre dei costumi a pantaloncino: quello di Genta era giallo canarino, quello di Mitsuhiko era blu e infine quello di Conan era arancione; Ayumi indossava un costumino intero, tutto rosa, mentre Ai, uno a due pezzi azzurro a strisce bianche.
Quando Conan vide quest’ultima, rimase a bocca aperta. “Com’è bella…” fu il primo pensiero del detective, mentre diventava più rosso di un pomodoro maturo.
Quando Ai si accorse che il suo amico la stava fissando con uno sguardo ebete e la bocca spalancata, arrossì appena “Sapevo che non dovevo vestirmi così… mi vergogno a farmi vedere in questo modo da Lui… anche se di certo con il suo atteggiamento, non mi aiuta” pensò la ragazzina.
Il giovane la stava ancora guardando, perso nei suoi pensieri, quando una voce lo risvegliò: -Forza ragazzi, tutti in acqua!- a parlare era stata Ran, a cui Conan, fino a quel momento, non aveva prestato la minima attenzione.
–Evviva!!!- erano tutti corsi verso il mare e avevano cominciato a giocherellare in acqua, tutti tranne Ai, Conan e Agasa.
Il prof era andato a comprare la merenda per tutti, quindi il detective ne approfittò per avvicinarsi ad Ai.
La ragazzina era seduta su una sedia a sdraio e stava leggendo un libro.
–Ai, è una bella giornata, perché non ne approfitti anche tu per farti un bel bagno in compagnia?-
-Sai che non mi piacciono molto queste cose…-
-Dai, non farti pregare!...- il ragazzino la prese in braccio (cosa che gli provocò uno strano brivido lungo la schiena) e la trasportò di peso fino a riva.
–Conan, ma che fai?! Dai, mettimi giù!-
-Non ci penso proprio. Siamo venuti al mare per divertirci e non per passare un mese sui libri, quindi preparati al tuffo!- era ormai entrato in acqua fino al ginocchio e si apprestava a lanciare Ai.
SPLASHH!!!! Il giovane, dopo aver “catapultato” Haibara in mare, si era perso in una fragorosa risata; ad un tratto si sentì afferrare una caviglia ed essere trascinato sottacqua.
I due “bambini” lottarono in acqua, ridendo e scherzando, per alcuni minuti, fino a quando non si bloccarono in una posizione assai assurda, richiamati da una vocina squillante: -Ragazzi, ma che fate?!- chiese allarmata la piccola Ayumi.
Shinichi era in piedi, in acqua, mentre Shiho gli era in groppa con un braccio intorno al suo collo, nel tentativo di strozzarlo amichevolmente. Quando si accorsero che i DB li stavano fissando confusi, si separarono in un batter d’occhio, arrossendo.
–Niente, niente! Stavo solo cercando di spronarla a divertirsi un po’!- rispose prontamente Conan.
-Già- confermò calma Ai.
I tre bambini si guardarono un po’ confusi, ma poi annuirono e proposero agli altri due di giocare a nascondino in acqua.
Il pomeriggio passò tranquillamente, poi, giunto il tramonto, rincasarono.
Dopo un bel bagno caldo e una cena succulenta, decisero di riunirsi tutti nella suite dei DB.
–Ehi, facciamo qualcosa? Mi sto annoiando!- esclamò la piccola Ayumi.
–Io ho un’idea- rispose Ran sorridendo –voi bambini potreste fare una gara di canto. Io, Sonoko e il professore saremo i giudici e il vincitore riceverà… beh… le lodi degli altri, non saprei cosa usare come premio!- sorrise un po’ imbarazzata dalla mancanza di idee.
Tutti annuirono, pure Ai e Conan, anche se svogliatamente.
Per fortuna in quel mega televisore era impostato anche il servizio karaoke.
La gara stava andando abbastanza bene per i tre mini-detective; la performance di Conan ve la lascio immaginare; poi, finalmente fu il turno di Ai.
Scelse una canzone italiana: Almeno Stavolta, di Nek.
Partì la musica e tutti tacquero. Quando Ai cominciò a cantare, a Conan mancò un battito. Il ragazzino aveva gli occhi sbarrati e la fissava, incantato da quella voce angelica. “Non pensavo che fosse così brava…” pensò stupito il detective.
Per quasi tutto il tempo , Ai tenne gli occhi chiusi, ma ad un certo punto li aprì e guardò intensamente Conan per qualche secondo, facendolo sussultare, poi li richiuse.
Quando la canzone terminò, tutti applaudirono Haibara e si complimentarono con lei, mentre si dirigeva al suo posto. La ragazzina li ringraziò con la solita indifferenza, poi, per un istante, sbirciò Kudo, ancora paralizzato dalla splendida voce di lei, e che la stava guardando con ammirazione. Ciò la fece arrossire appena.
–Direi che non ci sono dubbi: la vincitrice è Ai!- comunicò Ran.
Ci fu l’esultanza generale, e durante quel breve attimo di distrazione, il piccolo detective ne approfittò per avvicinarsi alla scienziatina.
–Sei stata davvero molto brava- tutto d’un tratto arrossì violentemente –non ho mai sentito nessuno cantare così bene-
-Adesso non esagerare! E’ vero, probabilmente non sono malaccio, ma c’è chi canta molto meglio di me, fidati, e poi… non mi piace affatto vantarmi-
-Probabilmente? Malaccio? Ai, ma che dici? Tu sei un vero fenomeno! Te lo dice uno stonato, ma che se ne intende!- aveva un largo sorriso stampato sulla faccia.
–Dici sul serio?- chiese Ai un po’ timidamente.
–Lo giuro sul mio orgoglio di detective-
-Ok, ti credo- sorrise divertita per poi tornare seria –Ma adesso direi che sia meglio far sgomberare e andare a dormire, è mezzanotte passata ormai-
-Già, hai ragione. Vado a avvertire gli altri.- e si affrettò a raggiungere gli altri.
“Shinichi, ma oltre a rimanere incantato dalla mia voce, ti sei accorto delle parole che ho pronunciato?”.

Passò all’incirca una settimana, una settimana di divertimento, giochi, serate in giro per il paese, spettacoli di gruppi locali, ecc…
Un giorno però, successe qualcosa di diverso:
-Come sarebbe a dire che vi siete presi tutti e tre un malanno?!- Conan era piuttosto seccato e stava urlando contro i DB, stesi nei loro letti.
–Non lo sappiamo!- urlarono in coro, per poi tranquillizzarsi, dato il forte dolore alla testa.
–Dai Conan, lasciali in pace, queste cose capitano…- a parlare era stato un uomo dai capelli e i baffi grigi.
–Ma dottor Agasa! Proprio oggi che c’era la Festa Del Mare e dovevamo uscire? Questa è pura sfortuna!-
-Ragazzi, abbiamo un problema- Ran era appena entrata nella stanza e aveva un’espressione alquanto preoccupata –anche Sonoko ha la febbre-
-Come sarebbe a dire?- Conan sembrava piuttosto sconvolto –Ciò significa che non andremo alla fiera… va beh, me ne farò una ragione-
-No, non è detto- Ran aveva un sorriso dolce sulle labbra –Io baderò a Sonoko, mentre il doc pensa ai ragazzi, ma tu e Ai potete tranquillamente andare-
-Cosa?!- domandarono in coro i due “bambini”, arrossendo.
–D-d-da soli?- balbettò il detective mentre Ai si limitava ad arrossire lievemente.
–Certo. Che problema c’è?- Ran sembrava un po’ stupita dalla reazione dei due, ma non ci fece tanto caso.
–No, nessuno. Allora è meglio che, che andiamo a prepararci.- detto questo, il detective prese i suoi vestiti e si precipitò in bagno, mentre Ai faceva lo stesso, ma con la solita tranquillità.
Entrambi stavano pensando la stessa cosa: “Noi due, da soli, su una piaggia privata a guardare le stelle e i fuochi d’artificio… Aiuto!”.


Allora? Piaciuto? Spero proprio di sì! ^_^ Per il prossimo aggiornamento ci vorrà un po' più di tempo, però. :(
Scusate se non ho inserito il testo della canzone nel capitolo (come sono crudele! :muhaha: ), ma dopo il testo non filava... in ogni caso basta cercarla su You Tube -_- Comunque, se non vi torna qualcosa riguardo al significato della canzone per Ai e Conan, chiedete pure! ;)
Siete curiosi di scoprire cosa accadrà tra Ai e Conan alla fiera? Allora non perdetevi il prossimo capitolo, Ciaoooooooooo E commentate! ;)

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Capitolo 6
*** Una serata indimenticabile ***


Eccomi di nuovo qui, dopo secoli e secoli torno finalmente in pista! XD No, a parte gli sherzi, mi dispiace davvero tantissimo avervi fatto aspettare così tanto per il nuovo capitolo, ma la scuola mi ha impedito di aggiornare frequentemente. :( Purtroppo essendo in terza media devo studiare di più che negli altri anni, quindi ho davvero poco tempo per la fan-fic. Però, anche se gli aggiornamenti non sono rapidi ciò non vuol dire che io non mi impegni e non ce la metta tutta per creare una storia degna della vostra lettura. ^_^ Bene, a questo punto vi lascio al nuovo capitolo: dunque, dove eravamo rimasti...


6) Una serata indimenticabile

Erano giunte da poco le dieci di sera e in quel piccolo paesino era in corso la “Festa del Mare”. Come da tradizione, per le strade del centro erano disposte delle bancarelle di ogni genere: dall’alimentare agli oggetti per la casa, dai gioielli agli animali, ecc…; in tarda serata erano previsti anche i fuochi d’artificio.
Nella folla, due “bambini” stavano passeggiando tranquillamente, l’uno accanto all’altra, guardandosi intorno con aria tesa.
Lui indossava una camicia blu a maniche corte, un paio di jeans e le sue solite scarpe potenziate, mentre lei portava una camicetta bianca, un paio di pantaloncini beige e delle scarpe Converse All Star blu.
D’un tratto lei si fermò davanti alla bancarella degli animali.
–Sono carini, vero?- chiese dolcemente il detective avvicinandosi alla ragazzina dai capelli biondo-ramati inginocchiata ad accarezzare alcuni cagnolini che stavano cercando di attirare la sua attenzione giocherellando dentro ad una cesta.
–Sì, hai ragione- gli aveva risposto in modo altrettanto dolce, ma aveva uno sguardo triste e malinconico che il suo amico notò subito.
–Ehi Ai, cosa c’è? Perché ti sei intristita all’improvviso? C’è qualcosa che non va?-
-Sta tranquillo, non è niente. Mi dispiace solo di non poter avere un cagnolino o un gattino in casa che mi faccia compagnia, ecco tutto…-
-E’ perché non puoi, scusa? L’hai mai chiesto ad Agasa?-
-No, basto già io a dargli fastidio, non credo che sarebbe di suo gradimento un secondo ospite fastidioso, soprattutto se si tratta di un animale-
-Ai, non dire sciocchezze! Se gli dessi fastidio non ti avrebbe nemmeno accolta in casa sua il primo giorno che l’hai conosciuto, no? E poi anche a lui piacciono tanto gli animali… se vuoi posso anche chiederglielo io-
-Davvero lo faresti?- chiese speranzosa
-Ma certo, non c’è problema- le sorrise calorosamente e le fece l’occhiolino porgendole la mano per aiutarla a rialzarsi
-Grazie mille, Conan- accettò con riconoscenza l’aiuto del ragazzo. Mise una mano sulla sua e un brivido attraversò la schiena del detective “Ma che diavolo è questa sensazione?” pensò “Non riesco a capire!”
Ripresero a camminare e passarono il resto della serata a gironzolare tra le bancarelle.
Più tardi raggiunsero la spiaggia privata appartenente al loro hotel: stranamente non c’era nessuno.
Passeggiarono sulla sabbia per qualche minuto, fino a quando non sentirono dei botti.
Il grande orologio della piazza stava suonando la mezzanotte: erano cominciati i fuochi d’artificio.
Si sedettero entrambi, l’uno accanto all’altra, a due o tre metri di distanza dal mare.
–Sono bellissimi…- Ai stava osservando incantata lo splendido spettacolo pirotecnico.
–Già, sono d’accordo con te, arrivano direttamente dalla Cina.-
-Wow, non ho mai visto niente del genere-
-Dici sul serio?- il detective era un po’ stupito
-Sì. Sai, quando ero in America le feste con i fuochi d’artificio c’erano, ma io restavo sempre in casa e non vi partecipavo; poi ho fatto lo stesso una volta tornata in Giappone: ero sempre chiusa in laboratorio e non ne uscivo quasi mai.- sul volto della ragazzina stava dipingendosi un’espressione triste e sofferente.
–Mi dispiace- il ragazzo aveva paura di dire qualcosa di sbagliato i quel momento così delicato, non voleva farla soffrire e intristire ancora di più, quindi tacque.
-Shinichi?-
-Sì?-
-Grazie-
-E di che?-
-Di tutto- pronunciate quelle parole appoggiò delicatamente il capo sulla spalla dell’amico facendolo arrossire violentemente.
–C-c-cosa intendi?-balbettò lui, ormai col viso bollente.
–Mi riferisco a tutto ciò che hai fatto per me da quando ci siamo conosciuti: mi hai aiutato a nascondermi dall’organizzazione, mi hai protetta e salvata tantissime volte, mi hai dato la forza di andare avanti; ricordi il giorno del dirottamento dell’autobus? Lì mi salvasti di nuovo e mi dicesti di non fuggire dal mio destino. Da quel giorno ho capito che il mondo non è sempre così orribile come lo conoscevo, non è sempre circondato dal nero, ma ha anche i suoi lati positivi. Finalmente sto rivivendo l’infanzia che mi era stata negata… e tutto grazie a te Shinichi, ti devo davvero molto…-
-Beh, era ed è ancora mio dovere aiutarti e proteggerti, in fondo siamo nella stessa situazione e poi… io ormai ti considero una grande amica, ne abbiamo passate tante insieme, sarebbe davvero stupido da parte mia ignorarti e non pensare mai a ciò che hai passato, quindi, se mai avessi bisogno di parlare con qualcuno, conta pure su di me, io per te ci sarò sempre.- sorrise e lei fece altrettanto.
–Ti ringrazio tanto, sei un vero amico- gli diede un bacio leggero sulla guancia, poi si riappoggiò a lui.
Il giovane arrossì di nuovo, ma si fece coraggio e le mise un braccio attorno alle spalle stringendola delicatamente a sé, poi appoggiò il capo sui capelli morbidi di lei e chiuse gli occhi “Questa è una serata che non dimenticherò mai…”
Intanto, dal balconcino di un edificio poco distante, una bambina dai capelli castani e con una fascetta rosa in testa osservava rattristata la scena “Conan… Ai…”.



Allora? Vi è piaciuto? Uhuh... qui le cose si fanno interessanti... :shifty: So che il capitolo non è lunghissimo, ma come avrete sicuramente notato ci sono stati notevoli sviluppi tra i due protagonisti. ;) Vi avverto subito: anche per il prossimo aggiornamento ci vorrà parecchio tempo :( Ah, quasi dimenticavo, vorrei dedicare questo capitolo a tutti i miei fidi lettori che con pazienza continuano imperterriti a seguire la fic. ^_^ Grazie di cuore a tutti voi! Senza i vostri commenti e le vostre visite questa fic non varrebbe niente! Ancora grazie, siete fantastici! ^_^ :D :D
Alla prossima, e commentate! ^_^ ciaoooooooooo Ele :D

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Capitolo 7
*** Notevoli sviluppi e la gita al Luna Park ***


Ciao a tutti ragaaaaaaaaaa!!! :D :D :D Dopo quasi un mese sono tornata in pista! :B):
Oggi capitolo importante per la fic!!! Non potete perdervelo!!! Ci sarà una scena davvero emozionante, ve lo assicuro ^_^
A questo punto, non vi anticipo altro, buona lettura...



7) Notevoli sviluppi e la gita al Luna Park


Quella fu una delle notti più strane e allo stesso tempo piacevoli per Conan: sognò e risognò Ai, la serata precedente, il karaoke, quella particolare giornata al mare, ecc… Insomma, la scienziatina fu in assoluto al centro dei suoi pensieri. Ma cosa significava tutto questo? Proprio non capiva…

Giunse il mattino. La stanza era ormai pienamente illuminata dai raggi del sole e invasa da un delicato profumo floreale misto a quello della salsedine.
La camera era semideserta, solo due “bambini” la occupavano e ne respiravano l’aria; uno dei due era steso sul suo letto a pancia in giù e dormiva profondamente. Era Conan.
Dopo poco il ragazzo si sentì scrollare per una spalla e chiamare dolcemente da qualcuno:
–Conan? Conan, forza svegliati, è tardi…-
Aprì lentamente gli occhi e vide, a poca distanza da lui, una bambina dagli occhi color del cielo e i capelli biondo-ramati, con un’espressione dolce, ma leggermente spazientita in volto:
-Ai… un attimo, ancora cinque minuti, sono stanco…- detto questo, sotterrò la faccia nel cuscino e si sistemò le lenzuola fino a coprirsi la testa, tornando a respirare profondamente.
–Shinichi, è molto tardi e gli altri ci stanno aspettando, non ricordi? Avevamo programmato di passare una giornata al Luna Park. Saremmo dovuti partire mezz’ora fa, ma Ran ha preferito lasciarti riposare ancora un po’ visto che ieri sera siamo rincasati tardi, però adesso è ora che ti alzi…- pronunciate quelle parole, prese un cuscino e lo sbatté in testa al detective.
–Ehi!- protestò lui –La metti così eh? Adesso ti faccio vedere io!- sorrise, restituì il colpo all’amica e da qui cominciarono una vera e propria lotta con i cuscini.
Risero e scherzarono a lungo, almeno dieci minuti, e in quell’asso di tempo riuscirono a svuotare entrambi i loro cuscini dalle piume.
Continuarono a lottare fino a quando, non si sa come, si ritrovarono stesi l’uno sopra l’altra sul letto.
Si guardarono negli occhi. I respiri affannosi, le braccia tremanti. Piano piano i loro volti stavano avvicinandosi sempre di più. Le loro labbra si sfiorarono leggermente, ma prima che quel gesto potesse diventare un qualcosa di più profondo, una voce che li chiamava li fece trasalire e dividere all’istante.
–Conan? Ai? Siete pronti?- era Ran. Per fortuna non entrò, ma ci mancò davvero poco che li scoprisse.
–Quasi, adesso arriviamo Ran!- fu Conan a rispondere e, pronunciate quelle parole, si precipitò in bagno a cambiarsi.
Il detective era completamente confuso: “Ma che mi è preso?! Stavo per baciare Ai, dannazione! Ma perché poi? Ho bisogno di risposte, non posso più andare avanti così…”

“Mio Dio, ma cos’è successo?” Ai era confusa almeno quanto il detective “Un attimo prima stavamo lottando con i cuscini e quello dopo stavamo per baciarci… ma perché lo ha fatto? Lui è innamorato di Ran, non di me; possibile che finalmente… No! Ma che dico?! E’ impossibile che cominci ad accorgersi di me. Per quanto sveglio possa essere, ho paura che non capirà mai quello che provo per lui”

-Evviva, finalmente al Luna Park!- i bambini erano davvero entusiasti di quella gita al parco divertimenti; appena arrivati non esitarono un minuto a salire sulle prime giostre. La maggior parte delle attrazioni erano montagne russe e, per fortuna, l’accesso era permesso anche ai bambini.
Passarono ben due ore e dopo svariate giostre e un bel pranzo al sacco, scelsero le ultime attrazioni da provare. Decisero di salire su una delle montagne russe più “toste” del parco: il “Blue Tornado”; i binari sembravano infiniti, quella giostra occupava una buona percentuale dell’area del Luna Park. Tirarono a sorte per decidere chi andasse con chi; Ai e Conan finirono per fare coppia.
Dopo una buona mezz’ora d’attesa, anche i “nostri eroi” poterono salire sulla giostra e gustarsi il giro. Partirono. Come ogni altra montagna russa che si rispetti, anche in quella l’inizio del viaggio era lento e in salita.
La vista, da lassù era spettacolare: l’acqua del mare che brillava, illuminata dai caldi raggi del sole pomeridiano, le vie del paesino erano colme di cittadini e turisti dall’aria serena e pacifica, le colline e i boschi poco distanti dai centri abitati e dalla costa conferivano uno splendido senso di libertà a chi li osservava, mente gli uccellini cinguettavano allegri in cielo.
Mentre i passeggeri osservavano incantati il paesaggio, i primi sedili (in cui si trovavano i due finti bambini) avevano raggiunto la cima della struttura e si apprestavano a cominciare la discesa.
Conan stava per chiudere gli occhi e prepararsi alla partenza, ma ad un tratto sentì una mano stringersi attorno alla sua con forza e si costrinse a voltarsi verso Ai:
-Che c’è? Soffri di vertigini?- le chiese tranquillo il detective
-Un po’- rispose semplicemente la scienziata, piuttosto tesa
-Non temere, siamo fissati saldamente ai sedili, non rischiamo di cadere- le sorrise rassicurante e le strinse la mano di rimando
-Lo so, ma è più forte di me-
-Non preoccuparti, se hai paura chiudi gli occhi e stritolami pure la mano-
-Grazie- sorrise sincera.
Finalmente cominciarono la discesa e come previsto, Conan si sentì stringere forte la mano. Ricambiò il gesto; poi cominciarono le curve e anche le grida. Anche Shiho urlava, ma non era un urlo stridulo o comunque terrorizzato, era adrenalinico; sì, non sarebbe stato da lei urlare di paura davanti a tutti (soprattutto per una cosa del genere), lo stava facendo per divertimento.
Il giro durò parecchio, e dopo curve, discese, giri della morte, ecc…, finalmente poterono scendere.
Girava a tutti la testa; quella giostra era davvero “tosta”.
–Urca! Oggi ci siamo proprio divertiti, vero?- Ayumi era sicuramente al settimo cielo -Già, hai proprio ragione!- confermò Mitsuhiko
-Ragazzi, si sta facendo tardi, forse sarebbe meglio tornare in albergo…- -Ran ha ragione, è ora di rincasare-
-D’accordo professore, ma datemi un secondo, devo fare un salto in bagno- detto questo, il ragazzino occhialuto si girò e corse via.
–Certo che quel moccioso è proprio strano, non poteva aspettare di essere in hotel?-
-Dai Sonoko, ne aveva bisogno…-
-Senti Ran, l’hai notato anche tu, vero?-
-Che cosa, scusa?-
-Ma sì, non hai fatto caso agli sguardi che si lanciano il marmocchio e la ragazzina silenziosa?-
-Intendi Conan e Ai?-
-Sì, sembrano due fidanzatini, sono sempre insieme!-
-In effetti… comunque mi farebbe piacere, sembrano fatti l’uno per l’altra- sul volto di Ran si dipinse un espressione dolce e materna –però lasciali in pace e non intrometterti nei loro affari, mi raccomando-
-Sì, sì, va bene!-
-Ehi eccomi!-
-Ok, adesso che è tornato Conan, possiamo andare- “Sì, è vero, starebbero proprio bene insieme” Ran sorrise e riprese a camminare insieme agli altri.





Allora, piaciuto?? Spero proprio di sì, anche se, a dir la verità, questo capitoletto non mi convince molto... :huh: tranne per la scena tra Ai e Conan dopo la lotta coi cuscini :shifty:
O mamma, guardate cosa la mia mente malata (malata per finta, intendiamoci!) ha fatto dire a Ran nella parte finale :ph34r: Credo che se sapesse chi sono realmente il Gurzo e la Puccia ritirerebbe subito quello che ha detto :asd:
Ah, quasi dimenticavo: vorrei far notare a chi non è già stato a Gardaland, che ho copiato il nome "Blue Tornado" da un'attrazione di quel parco, mentre chi c'è già stato lo saprà di suo ^_^
Avviso!: Purtroppo, per motivi personali e a causa del poco tempo, per il prossimo aggiornamento ci vorrà un po' di più, ma spero di poter pubblicare il nuovo capitolo entro un mese :( :)
Detto questo vi saluto :)
Ciaoooooooooooo e commentate! ;) Ele :D

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Capitolo 8
*** La confessione ***


Ciao a tutti! Scusate l'immenso ritardo, ma purtroppo, come già detto, dei problemi personali mi impediscono di frequentare regolarmente il forum e quindi anche di aggiornare la fic. :(
Ed ora, senza ulteriori indugi, vi lascio al capitolo, spero sia di vostro gradimento. ^_^



8) La confessione


La serata dopo la gita al Luna Park fu anch’essa piacevole: ritornati in albergo fecero un bagno caldo e cenarono nel grande salone del piano terra, poi, stanchi e affaticati, rientrarono nelle loro camere. I ragazzini giocarono un po’ con i videogiochi, poi, esausti, decisero di andare a riposare. Quando Ai uscì dal bagno dopo essersi rinfrescata, i tre DB dormivano già profondamente. Sorrise guardando quegli angioletti dai visetti beati ed innocenti che riposavano nei loro letti. Fece qualche passo verso al suo, quando notò un fogliettino posato sul cuscino:

<< Ti aspetto giù alla spiaggia, devo parlarti da solo. Ti prego, non ignorare questa richiesta, è importante. S.K. >>

“Shinichi… ma cosa avrà da dirmi di tanto importante a quest’ora e soprattutto da soli? Non sarà che…” si vestì in fretta e uscì silenziosamente dalla suite, poi dall’hotel.
Raggiunse velocemente la spiaggia e, con il cuore in gola, lo vide. Era là, steso su un telo da mare, una gamba tesa e l’altra piagata, il busto inclinato all’indietro sorretto dalle braccia, con le mani appoggiate a terra. Era senza occhiali. Aveva il volto rivolto verso il cielo e osservava le stelle con aria spensierata e sognante. Ogni tanto un soffio di vento gli scompigliava un po’ i capelli. Quell’aria da grande sognatore lo faceva apparire ancora più affascinante di quanto non fosse già.
Ai era rimasta incantata dall’immagine di lui con quell’aspetto così spensierato; sembrava un angelo pronto a spiccare il volo in qualsiasi momento, un’anima libera, senza peccato.
La ragazzina, piuttosto emozionata, prese coraggio e lentamente si avviò verso il detective.
–Ciao, sono contento che tu sia venuta-
-Non avrei mai potuto darti buca-
-Grazie. Vieni, siediti pure- si spostò un po’ e le fece spazio sul telo.
–Sì, ok-
-Mi dispiace averti chiesto di raggiungermi qui a quest’ora, ma dovevo assolutamente parlarti-
-Tranquillo, dimmi pure- i battiti di entrambi stavano accelerando e le loro guance stavano cominciando a prendere colore.
–Beh, ecco, non è facile da confessare… sai, in questi giorni ho capito una cosa che ormai ha sconvolto completamente la mia vita; mi sono accorto di non provare più un particolare affetto nei confronti di Ran, sì, le voglio ancora bene, ma come un fratello e come amico, ma niente di più; mi chiedo ancora come ho fatto a non accorgermi prima dei miei sentimenti; ormai da parecchio tempo un’altra ragazza ha conquistato il mio cuore, una ragazza davvero particolare, con cui ne ho passate davvero tante, che riesce sempre a mandarmi in confusione per le cosa più semplici, che riesce sempre a stupirmi con la sua intelligenza, la sua bellezza e anche con la sua sensibilità, che però, spesso tiene nascosta agli altri. Sono sempre stato innamorato di lei, fin dal primo giorno in cui l’ho conosciuta, dovevo solo ascoltare il mio cuore invece che pensare a soluzioni logiche e altre sciocchezze… lo so, ci ho messo davvero tanto, troppo per capirlo, ma adesso, adesso che lo so, tutto mi è più chiaro.-
“Shinichi…”
-Immagino che tu abbia già capito a chi mi sto riferendo, vero… Shiho?-
-Shinichi, io…-
-No, fai senza dirmelo, tanto lo so già… tu non potresti mai ricambiare i miei sentimenti, non sono speciale come te, non merito il tuo amo…- venne interrotto dalla mano della ragazza posata sulla sua bocca, e la così breve distanza tra i loro volti lo fece arrossire.
–Shinichi, stai zitto e smettila di dire stupidaggini. Io ti amo. Fin dal primo momento in cui ti ho conosciuto, io sono sempre stata innamorata di te. Non ho mai voluto dirtelo perché sapendo cosa provavi per Ran immaginavo che rivelandotelo avrei rovinato per sempre il nostro rapporto, ma adesso è tutto diverso… Adesso che so di essere ricambiata dei miei sentimenti, finalmente ho potuto togliermi questo peso dal cuore, il peso di non poterti confessare la verità; finalmente ho potuto dirti che ti amo! E che sei la mia unica ragione di vita.-
-Oh, Shiho…-
-Shinichi…-
Il giovane le accarezzò il volto con una mano e lentamente si avvicinò a lei. Poteva percepire perfettamente il suo profumo delicato, udire i rapidi battiti del suo cuore, vedere le sue guance leggermente arrossate per l’emozione, rispecchiarsi nei suoi occhi al chiarore della luna piena.
Le loro labbra si sfiorarono appena, per poi unirsi in un dolce bacio, privo di foga e quant’altro. Un bacio che diventava, via, via sempre più intenso.
Senza mai staccarsi da Shiho, Shinichi la fece stendere, posizionandosi sopra di lei e accarezzarle il volto ed i capelli. Si sentiva come rinato; sapeva che lei era quella giusta, sapeva che non avrebbe mai più potuto amare nessun’altra a parte lei. Da quel momento, quella ragazza era la cosa più importante della sua vita e non avrebbe permesso a nessuno di portagliela via.
Entrambi stavano provando mille emozioni, ben consapevoli delle difficoltà a cui avrebbe portato quella scelta e dei pericoli in cui rischiavano di incombere; si amavano e a loro importava solo questo. Solo la morte avrebbe potuto dividerli, anzi, nemmeno quella ci sarebbe riuscita.
Mentre i due finti fanciulli continuavano a scambiarsi gesti d’affetto, in lontananza, sulla strada oltre la spiaggia, due uomini vestiti di nero a bordo di una Porsche 356A del medesimo colore lì osservavano con dei sorrisetti beffardi a incorniciargli il volto.
Il biondo sorrise malignamente e parlò:-Brava, continua pure a godere degli affetti di quel detective liceale, perché presto non potrai più farlo. Ormai ti ho trovata, non hai scampo. Finalmente sei nelle mie mani, cara Sherry!-



D'accordo, ammetto che è un po' corto, ma dite la verità, è valsa o no la pena di aspettare così tanto?? :asd:
Scusate, senza volere ho fatto ripetere a Gin la stessa frase che una volta ha pronunciato nell'anime. ^^'
Spero proprio che vi sia piaciuto, perchè da ora in avanti si comincerà a fare sul serio: la storia sarà più approfondita, ci sarà più azione (per la gioia di Matteo883 :asd: ) e, cadranno molte lacrime da parte dei personaggi.
Ok, credo di aver detto fin troppo. :doh:
Ora vi saluto, commentateee!!! :D
Ciaooooooooo

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