Riuscire a dimenticare per ricominciare

di Synacky_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fine della guerra, Prologo ***
Capitolo 2: *** La decisione spetta a Mifune ***
Capitolo 3: *** Assenza ***
Capitolo 4: *** Bentornato Sask'è! ***
Capitolo 5: *** Buon Compleanno, Hinata ***
Capitolo 6: *** Aiutami ***



Capitolo 1
*** La fine della guerra, Prologo ***


Sakura dalla felicità si precipitò su Naruto baciandolo con trasporto. Se prima il biondino rimase un po' stupito rispose al bacio con la stessa passione. Hinata si paralizzò. Non riusciva a parlare. Tutto ciò che aveva fatto per lui, lo aveva fatto invano? Tutto quel tempo ad aspettare, non era servito a nulla? Aveva rischiato la vita più e più volte... per questo? Abbassò lo sguardo e strinse i pugni fino a far gocciolare del sangue dai palmi...quando rialzò il capo, il suo volto non era più quello della dolce Hinata Hyuuga, il suo cuore aveva perso la sua unica luce.

 

Sask'è guardava la scena davanti a lui. Il suo sguardo non era rivolto alla coppia, bensì all'esile figura che gli stava davanti. Quando si voltò per incamminarsi vide i suoi occhi e quando le passò affianco il tempo rallentò e lui si paralizzò. Quello sguardo... era … oscuro. Lui diceva che ormai i suoi occhi vedevano solo l'oscurità... ma guardandola si sentì uno sciocco, che ne sapeva lui del buio? Cosa ne poteva capire lui, se era sempre stato amato? Mentre lei...

 

-Resisti- disse Hinata cercando di curare le ferite al giovane, visto che Sakura era occupata a curare Naruto

-Non mollare... saresti un idiota, Uchiha. Non puoi mollare la tua vita, quando ahi tante persone che ti amano- Sask'è la guardò. Poi abbassò lo sguardo verso il suo fianco. Vi era una profonda ferita che si era fatta per proteggere Naruto. -Lo stesso vale per te, Hyuuga. Sei più amata anche di m...- Hinata lo bloccò

-Sta zitto- disse fredda. Sask'è in quell'affermazione rivide, quell'Hinata. Quella piccola che stava sempre sola, che teneva lo sguardo basso carico d'odio. -Io non sono mai stata amata. Da nessuno. Non so cosa voglia dire, essere amati...- poi abbassò lo sguardo e trattenne le lacrime, cosa che a Sask'è non sfuggì -E' bello, Sask'è?- disse rialzando lo sguardo ormai velato di lacrime. Sask'è si pietrificò. E questa volta fu lui ad abbassare lo sguardo. Sono un idiota. Pensò.

 

Qualcosa, anzi qualcuno fermò Hinata per il polso. -Lasciami- disse con voce ferma

-No- rispose altrettanto fermo lui -Ho una promessa da mantenere Hyuuga- Hinata sbarrò gli occhi e si voltò verso di lui -E poi, curati... un altro po' e ci rimani- disse freddo. Hinata si guardò il fianco poi rimise i suoi occhi su Sask'è -Se muoio nessuno si accorgerà della mia assenza, magari i primi giorni, poi chi si è visto si è visto.- Sasuke la guardò male e poi disse spostando lo sguardo altrove -Dici?- Hinata si paralizzò

-Chi allora potrebbe mai sentire la mia mancanza? Nemmeno tu Uchiha, visto che sei sparito tre anni da Konoha, e undici anni dalla mia vita- si riguardarono negli occhi

-Il tempo è solo una forma creata dagli uomini. Gli anni un'unità per misurare il tempo.- Quelle due frasi, completamente senza senso per chiunque, Hinata le capì e sorrise dentro di se. Tradotto, il cuore non conosce il tempo. Possono passare anni, ma se credi veramente in ciò che dici, in ciò che pensi, non centra quanti anni passano, sarà per sempre così.

-Uchiha, ti piace sempre parlare in modo così strano? Non tutti riescono a leggere tra le righe-

-Infatti non l'ho detto in modo che lo capissero tutti, ma solo tu, Hyuga- sussurrò nel suo orecchio, con quella voce roca che percosse Hinata come una scarica elettrica. -Ora va e curati- ordinò.

-Solo per questa volta Uchiha, poi non starò mai più ai tuoi ordini- disse dirigendosi verso i ninja medici. Sask'è involontariamente ghignò... anzi quel ghigno assomigliava molto di più ad un sorriso. Hyuga come mai con me ti comporti come sei realmente,un lupo in cerca di una preda e con gli altri sembri un agnellino piccolo e indifeso? Pensò mentre la vedeva balbettare e sorridere falsamente.

 

 

 

La guerra era finita da più di un mese. Sask'è e Naruto erano ancora all'ospedale, insieme a molti altri. Sakura puntuale si presentava lì, sempre manesca nei confronti di Naruto, ma c'era dolcezza in quei colpi. Non passava minuto in cui non controllasse i suoi parametri e gli ricambiasse le bende. Anche Sas'kè aveva le sue attenzioni. Era tornati un vero team. Appena dimesso dall'ospedale, Sask'è doveva stare difronte ai cinque kage, e vedere se gli concedevano una condanna minore di quella di morte. Visto che grazie anche a lui, la guerra era stata vinta. Oggi tutti i ragazzi di Konoha, Ino, Shikamaru, Choji, TenTen, Lee, Sai, Kiba, Shino e Hinata, erano appena entrati nella stanza dei due.

-Ciao ragazzi!- disse allegra Sakura

-Fronte-spaziosa! Sai quale macello abbiamo dovuto fare per trovare la stanza!- disse arrabbiata Ino

-Andiamo Ino-pig! Li abbiamo dovuti cambiare di stanza, perché visto che stavano meglio le attrezzature dell'altra servivano ai pazienti gravi- spiegò Sakura con un enorme sorriso.

-Allora vuoi due come state?- disse spazientita Ino. Naruto si grattò la nuca e Sask'è rispose con il suo solito grugnito. Naruto guardò Hinata. Non la riconosceva... i suoi occhi... erano spenti. Si sentì strano, come se qualcosa li avesse stretto in una morsa il cuore. Decise che appena si sarebbe dimesso le avrebbe parlato. Le avrebbe detto che ama Sakura-chan e che lei è una persona molto importante nella sua vita che non vuole perdere. Nulla di più. Hinata spostò il suo sguardo su Sask'è che guardava altrove fuori dalla finestra.

-Ne Uchiha, hai perso la lingua- gli disse atona, nessuno la notò visto che erano tutti impegnati con Naruto, tranne Shikamaru. -L'ho lasciata a casa, Hyuga- rispose lui con lo stesso tono. Hinata storse il labbro

-Cerca di essere più carino, Uchiha. È anche grazie a me che sei qui- disse poi allontanandosi.

 

Una volta usciti dall'ospedale Shikamaru sussurrò qualcosa ad Ino

-Senti Ino, sai per caso che rapporti avevano Hinata e Sask'è?- Ino sembrò pensarci su

-Mmh... in realtà non si sono nemmeno mai parlati...- disse sovrappensiero -Perché?-

-Mi è sembrato che si conoscessero abbastanza bene... in più Hinata dalla fine della guerra è strana... non sembra nemmeno più lei. Ha un altro sguardo, un altro modo di fare...- si fermò perché Ino gli diede una pacca ''delicata'' sulla schiena

-Shika! Cerca di capirla... amava Naruto e ha fatto tanto per lui, ha rischiato la vita una marea di volte... è normale che stia male, per la relazione tra Naruto e Sakura... sinceramente pensavo che Fronte-spaziosa si sarebbe buttata a capofitto su Sask'è-kun...- disse

-Beh almeno hai il via libera sull'Uchiha- disse con tono amaro. Ino si strinse al suo braccio

-Shika! Lo sai che Sask'è non è il mio pensiero fisso! Anzi lo ha qualcun altro e tu lo sai bene!-

-Sai?- disse ancora più amaro Shikamaru

-Ma quale Sai e Sai!- disse stringendosi ancora di più. Il Nara arrossì sentendo il suo braccio tra i seni della compagna di squadra. Arrossì anche per un altro motivo... sapendo a chi si riferisse la Yamanaka.

 

 

Naruto... pensò Hinata nel buio della sua stanza Perché mi sono illusa? Perché mi hai tenuto la mano e mi hai detto quelle cose? Te ne sei andato come Sask'è … ma lui è tornato, mentre tu... Naruto-kun, non ritornerai nel mio cuore, Mio secondo Amore.

 

 

 

 

 

Sto provando a scrivere qualcosa su Hinata e Sask'è.... Nonostante sia una NaruHina amo follemente la SasuHina perché li trovo affascinanti e stanno benissimo insieme *-* Provo a fare questo tentativo e spero vi piaccia e vi abbia incuriosito. Sarà una long, stimare quanto durerà ora come ora è impossibile ^^

Aspetto delle recensioni per vedere se continuare o meno :* Questo capitolo è corto, ma gli altri saranno moolto più lunghi. Grazie in anticipo a tutti!

Un bacione grande

Vostra

Ali :3 Nee-chan

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Capitolo 2
*** La decisione spetta a Mifune ***


Passarono alcuni giorni e Hinata si allenava senza sosta. Il suo sguardo era sempre vuoto, non più con quella luce che la caratterizzava. Cominciò il passo dei due leoni gemelli e con un solo colpo distrusse un albero. Affannava, del resto era dalla mattina presto che si allenava e ormai era sera inoltrata. Non è abbastanza! Perché... sono così debole? Pensò lasciandosi cadere sulle ginocchia. Sono sempre stata considerata inutile... perfino mia madre... ormai ho dei dubbi se mi amasse davvero. Neji... sei stato l'unico alla fine che ho considerato la mia famiglia... ma mi hai lasciata qui... sola. Dalla rabbia diede un pungo a terra che crepò il terreno E' stata colpa mia. Mi sono lanciata per proteggere Naruto... e tu mi hai protetta. Sai nii-san? Non mi ha notata comunque... ha già dimenticato, come nello scontro con Pain...Alzò lo sguardo al cielo, lasciando ondeggiare i

lunghi capelli, ormai lunghi più giù della schiena. Questo azzurro... è così... malinconico

 

-Uchiha Sask'è, sarai dimesso dall'ospedale, e non appena firmeranno le cartelle dovrai andare al Paese del Ferro, dove ci incontreremo noi cinque kage per discutere- disse Tsunade rivolta al ragazzo che le stava davanti. -Sarai scortato da due ambu e da qualcuno che possa bloccarti il chakra in caso ti rivoltassi. Sarà uno Hyuga, ma devo ancora decidere chi- disse per poi lasciare la stanza. Hyuga? ...dimmi di prego... che non sia lei! Quella mi ammazza altro che mi ferma il chakra pensò irritato Sask'è Be ma al meno, meglio di un estraneo che mi insulta, se no non resisterei ad ucciderlo all'istante, Konoha o no. Pensò come per darsi coraggio e guardare i lati positivi.

 

-Shizune!! Ho deciso di mandare qualcuno che conosce Sask'è. Siccome Neji è morto, rimane solo... Hinata- disse pensierosa. Shizune intervenne

-Ma siamo sicuri! Sask'è è forte! Mentre Hinata...- Tsunade la interruppe

-Abbiamo fiducia in lei... tanto il mio sesto senso mi dice che non la toccherà, scommettiamo?-

-Tsunade-sama!! Lei perde sempre! Ho paura per l'incolumità di Hinata...- Tsunade sbuffò

-D'accordo, le chiediamo se accetta, altrimenti cerchiamo qualcun'altro, tanto dovrebbe arrivare, visto che l'ho convocata- cedette l'Hokage. Poi sentì la porta aprirsi di scatto e Naruto entrò come un tornado, seguito da Sakura.

-Sei stato dimesso- constatò il Godaime

-Perché non manda me!?!! Posso fermarlo!! Mentre... Hinata... non può farcela!!- urlò come al suo solito. -E' questo che pensi di me, Naruto? Dopo tutto quello che ho fatto- disse una voce fredda arrivando. Sakura e Naruto si voltarono di scatto, e per poco al biondino non si fermò il cuore

-Non è questo che voglio dire Hinata! Sask'è è troppo forte!- Hinata emise un grugnito

-Perché non ti fidi di lui!? Dopo tutto quello che hai fatto per trovarlo! Perché?- disse. Sakura abbassò lo sguardo -Perché è cambiato Hinata... ho bisogno di tempo, per riacquistare la fiducia, giusto Sakura- lei annuì con gli occhi lucidi Ma perché piange sempre? Pensò Hinata

-Lo sapevate anche prima. Lui è cambiato da quando il suo Clan è stato ucciso e da lì non ha fatto altro che peggiorare! Non lo conoscevi prima Naruto. Era proprio come te. Non smetteva mai di sorridere... perciò è cambiato da molto prima che lasciasse Konoha. Quel Sask'è che hai conosciuto... era già divorato dall'odio. Anche se lui non del tutto ancora, altrimenti non sarebbe tornato- disse Hinata. Naruto e Sakura alzarono lo sguardo su di lei. -E tu come lo sai?... ora che ti guardo sei cambiata anche tu Hinata. Non ti riconosco- Hinata strinse i pugni

-La guerra cambia molte persone, Naruto. Vedi morire le persone che ami difronte ai tuoi occhi. Perdi tutto ciò che hai in un soffio. E capisci che nonostante fai tanto, nessuno riconosce il tuo impegno. Perdi la luce e cadi nel buio. Stavo per prendere la strada sbagliata, ma mi hai salvata. Questo è ciò che ti dissi. Bene... ho ripreso quella strada, Naruto. Non vedo più, la luce che mi guida. Ovunque ci sia oscurità ci sarà sempre una luce che ti guida. E ovunque ci sarà la luce, ci sarà anche l'oscurità che ti attrae. Yin yang. Ho perso quella luce, Naruto- disse per poi rivolgersi a Tsunade

-Tsunade-sama …- venne interrotta da Naruto che stringeva i pugni

-Non son riuscito a farmi peso dell'odio di Sask'è... ma Hinata!! Non puoi...- disse calmandosi

-Naruto... non mi capisci. Forse potevi capirmi prima... ma ora... per tua fortuna sei amato! Sei l'eroe del mondo ninja!- Naruto la guardò -Godiame-sama, ho capito che mi vorrebbe nella scorta di Sask'è-

Tsunade annuì -Esatto. Accetti?-

-Si-

-Bene, partirete domani all'alba- disse congedando tutti.

 

-Hinata...- sussurrò Sakura stingendosi il braccio -Mi stai … dando la colpa?- chiese stupendo sia la Hyuga che Naruto -Perché dovrei darti la colpa?-

-Perché tu ami Naruto! Hai fatto tanto per lui... e io te l'ho portato via! Mi odi! Giusto?!!- Hinata abbassò lo sguardo e Naruto la fissò -Odio tante persone. Odio il mio Clan. Odio la mia ''famiglia'', ma te Sakura-san, non ne vale la pena di caricarmi di un altro peso. Naruto ha scelto te. A quanto pare, non ho combinato nulla. Non son riuscita a farmi guardare e a farmi apprezzare da lui. Perché nei suoi occhi e nel suo cuore ci sei sempre stata tu, Sakura-san- disse sorridendo tristemente. Naruto la guardò

-Non sei inutile, Hinata- disse Naruto

-Ma sono invisibile, ogni mio gesto viene dimenticato, ne sei la prova vivente, Naruto. Se mi scusate ora vado, ormai è sera e devo preparare per domani. Io non vi odio, vi ammiro e sono felice per voi- disse andando via.

-Hinata... grazie- sussurrò Sakura. Naruto l'abbracciò -Sakura, non notavo Hinata perché non ho mai smesso di amarti- le disse. L'Haruno sorrise e ricambiò l'abbraccio.

 

Li odio? Si chiese Hinata guardando il cielo stellato. Al contrario dell'azzurro, il nero è così... accogliente... ti avvolge dolcemente, è pericoloso, ma se ci sai camminare, è dolcissimo ...pensò guardando il cielo, prima di avviarsi verso casa. Lei poteva vedere attraverso quel buio grazie ai suoi occhi. Non c'era mistero, che non potesse vedere.

 

 

La mattina seguente Hinata si sveglio presto. Indossò il classico abbigliamento dei chunin. Pantaloni e maglietta nera e il giubbotto verde. Si mise i vari equipaggiamenti e uscì. Sul cancello vide suo padre

-Buongiorno Padre- disse sorpassandolo con lo sguardo spento

-Quegli occhi... Hinata, ci sei ricaduta?- Hinata non lo ascoltò e se ne andò.

 

Quando arrivò non c'era ancora nessuno, del resto il sole stava sorgendo. Nel momento esatto in cui iniziò a vedersi l'alone arancione arrivarono Sask'è, seguito da due ambu.

-Così sei tu, Hyuga- disse sempre con lo stesso tono, Sask'è

-Triste? Ti aspettavi qualcun'altro?- disse con lo stesso timbro di voce.

-In realtà lo sospettavo- detto questo cominciarono la corsa sugli alberi. Era davvero veloci, per un attimo Hinata fece fatica a stargli dietro, ma poi li raggiunse senza fatica.

Rimasero correndo sino alla sera. Non una pausa, il volto di Sask'è non sentiva la stanchezza, e gli ambu... beh il viso non si vedeva, ma erano addestrati per quello.

Calava la notte e ancora non si fermavano

-Stanca, Hyuga?- disse Sask'è vedendo la ragazza diminuire la velocità

-No- rispose secca

-Tsk!- disse Sask'è ricominciando a ignorarla.

 

Ma non si fermano proprio per nulla? Pensò Hinata erano un giorno in viaggio, e a parte qualche sosta di un paio di minuti, non si erano fermati. Era stanca, la notte prima non aveva dormito nulla, pensando al suo incontro con Naruto Più lo vedo, più il mio cuore si fa buio... non posso continuare ad incrociare il suo sguardo . Il sole stava sorgendo illuminando la vallata di un colore rossastro, con sfumature gialle e viola. Nel prato si cominciavano a vedere le gocce di rugiada brillare sulle foglie, illuminate dai raggi di quel caldo sole.

-Quanto manca?- chiese Hinata

-Con questa velocità abbiamo percorso parecchio. Dovremo varcare i confini entro breve. Vi conviene mettere i mantelli, fa parecchio freddo lì. Ma te Uchiha ci sei già stato, dico bene?- domandò con astio

Non ucciderlo, non ucciderlo, non ucciderlo si ripeteva l'Uchiha ignorando l'uomo.

-Trattieni la lama Uchiha, non ne vale la pena- disse Hinata.

-Ma lei Hyuga-san, da che parte sta?- chiese l'Ambu

-E' grazie anche a Uchiha Sasuke se siamo qui. Lui si è reso più utile di lei- disse atona.

-Tsk!- rispose l'ambu -Che missione che ci hanno affidato, sta volta...-

-Un ambu è un assassino che agisce nel silenzio. Non deve provare compassione, rabbia o rancore. E per me lei è troppo loquace per esserlo- disse Hinata.

-Stia zitta! Non può parlare lei! Visto che non è nemmeno erede al Clan!- ribatté l'uomo

Non è l'erede? Pensò Sask'è. Vide Hinata stringere i pugni per poi rilassare i muscoli

-Ribatto, il titolo te lo hanno regalato- finì lì il discorso, Hinata. Ignorando completamente l'uomo. Hinata e Sask'è si misero il mantello, celando il capo. Il freddo cominciava a farsi sentire, ed era sempre più difficile respirare. Se era inverno nel Paese del Fuoco, qui erano in siberia. Perfino Sask'è notò che il freddo era superiore alla volta precedente in cui c'era stato.

-Cosa mi succederà se non ottengo la grazia?- chiese Sask'è ad Hinata

-Dipende, puoi restare in carcere o ...- si fermò

-O vengo condannato a morte- finì per lei Sask'è. Hinata si strinse il mantello Perché? Perché mi sento così? Ormai... pensavo l'avessi dimenticato. Invece... ora che li sto vicino dopo undici anni... è come se

riaffiorassero tutti i vecchi ricordi

 

 

-EHI!!- urlò un bambino ad una bimba. Aveva i capelli neri e gli occhi di ugual colore. Era allegro e sprizzava energia da tutti i pori. Era così solare. La bimba aveva un taglio corto, degli occhi grandi lilla, spenti, e lunghe ciglia. -Perché sei lì col muso??- disse mettendole il viso difronte. La bimba arrossì e si spostò -Perché urli?- chiese fredda la bimba. Sask'è mise il broncio -Non sembri nemmeno una bambina- disse Sask'è -Come ti chiami?- chiese dolce con un sorriso Che bel sorriso pensò la piccola Hyuga

-Hyuga... Hinata- Sask'è sorrise

-Come l'amica di mamma!!- Hinata chinò il capo di lato

-Come si chiama? Tua madre?- chiese la piccola

-Uchiha Mikoto!- Hinata sobbalzò

-Così sei il figlio di Mikoto-san- confermò la Hyuga. Il piccolo annuì

-Perché quando tua mamma viene non ti porta mai?- chiese il bambino

-Perché non mi porta mai con se- disse Hinata

-Perché?-

-Perché fai troppe domande- finì Hinata. Poi Sask'é le tirò su le labbra faccendole andare i vertici della bocca da un orecchio all'altro

-Sei buffa- rise Sask'è. Dopo che la lasciò Hinata sorrise -COME SEI BELLINA!! Perché non sorridi sempre??- chiese Sasuke. Hinata arrossì -Sembri un pomodoro!- rise ancora il bambino -Non è un'offesa a me piacciono i pomodori- rise Sask'è abbracciando la bimba. Che poveretta ormai era molto più rossa di un pomodoro. -Sono Uchiha Sask'è-

 

 

Quella fu la prima volta che incontrai Sask'è e non fu l'ultima. Pensò Hinata, ricordando il loro primo incontro. Sask'è...il mio desiderio più grande è vederti sorridere.

-Siamo arrivati- disse l'altro ambu, che fino ad allora non aveva aperto bocca.

-CHI SIETE?- ordinò un samurai

-Siamo anbu di Konoha. Siamo qui per scortare Uchiha Sasuke- disse atono. Il samurai insieme agli altri, si fece di lato e li lasciò passare. Il capo del paese li salutò

-Buongiorno, vi chiedo di attendere. Non tutti i kage sono arrivati- disse cordiale.

-Capito. Attenderemo- disse l'ambu. Hinata si guardò attorno. L'ambiente era cupo e scuro. Molte patuglie di samurai andavano avanti e indietro percorrendo i corridoi, mentre altre stavano ferme.

Sask'è e Hinata si sedettere su un gradino

-Non penso mi concedano la grazia...- disse Sask'è guardando il soffito

-Non dire così. Anche tu hai salvato il mondo- disse Hinata tenendo lo sguardo basso.

-Giusto. Forse mi danno due anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza. Se mi va bene. Altrimenti tutta la vita- disse ghignando. Hinata strinse i pugni

-I tuo team dopo tutto quello che ha fatto, non ti lascerà tutta la vita in carcere-

-Non si fidano più di me, Hyuga- Hinata spalancò gli occhi ricordandosi il discorso nell'ufficio dell'Hokage.

-Non è proprio così Sask'è... hanno solo bisogno di tempo- disse Hinata.

-E tu, Hyuga, ti fidi di me?- Hinata incrociò gli occhi con i suoi. Nero e bianco. Non rispose subito

-Ho capito, del resto nei hai tutti i motivi- disse alzandosi. Ma venne bloccato dalla mano di Hinata sul suo mantello -Non ho detto questo- Sask'è la guardò. Teneva lo sguardo basso, ma la voce era decisa

-Sono ingenua. Perciò … non riesco ancora a odiarti Sask'è. Non penso di esserci mai riuscita e... non penso ci riuscirò mai. Se mi fido di te? Anche quando ho saputo che volevi distruggere Konoha, che eri entrato nell'Akastuki, ho sempre...ho sempre pensato che non ci avresti mai fatto del male.- Che non mi avresti mai fatto del male pensò, ma non lo disse -Mi reputerai un'idiota che si fa condizionare. Ingenua... ma io sono così. Io mi fido di te Sask'è- finì, sempre con lo sguardo nel pavimento, mentre la lunga frangetta le copriva gli occhi. Sask'è seppur impercettibilmente sorrise, per poi girarsi di scatto in modo che la ragazza lasciasse la presa

-Sei sempre noiosa, Hinata-

 

 

I kage cominciarono a discutere. Al centro c'era Sask'è, sempre con lo stesso sguardo. Sempre con lo stesso volto.

-Non centra che sia un eroe! Era nell'Akastuki!!- urlò il Raikage

-Ma ha aiutato molto. Non penso che bisogni condannarlo a morte. Riponiamoli fiducia- disse l'Hokage

-Tsunade! Lo fai per quel marmocchio! Non è vero??- urlò ancora Ai. Tsunade sospirò

-Sto solo dicendo, di riconoscere i suoi meriti. In più guarda i lati positivi è un ottimo shinobi. Con i sigilli giusti ci potrà essere utile- finì Tsunade. Avendo successivamente l'assenso dello Tsucikage e della Mizukage. Mentre Gaara strinse i pugni. Vogliono usare Sask'è? Pensò Hinata

-Avevo cambiato opinione su di voi. Ma forse non ci siamo capiti- iniziò Gaara -Le guerre ci sono perchè c'è ambizione al potere. Avevamo abbattuto questo credo e voi... lo state riprendendo?!?!! Fatte di tutto per trovare nuove armi... così … la pace non ci sarà mai. E se lo uccidiamo o lo usiamo, ci sarà sempre qualcuno che cercherà vendetta e scoppierà un'altra guerra. Io dico di darli una pena minore-

-E' giusta la sua idea Kazekaga-dono. Ma quale pena?-

-Reclusione totale- disse il Raikage

-Sigillo di sicurezza- disse lo Tsucikage

-Due anni di reclusione- disse Tsunade

-Cinque anni di reclusione- disse la Mizukage.

-La grazia- disse Gaara

 

Mifune sospirò

-La decisione spetta a lei, Mifune-dono- disse la Mizukage

 

 

 

Quale decisione farà Mifune? Darà la grazia a Sask'è? Lo condannerà a vita? Sigillerà la sua volontà? O Lo condannerà per qualche anno? Tutto questo nel prossimo capitolo.

 

 

Spero di non essere sfocciata nell'OCC per Hinata e per Sask'è. Se lo notate avvisatemi subito!

Spero vi piaccia il capitolo e vi incuriosisca. Sono felice che ha riscosso successo e ringrazio:

-kamelya

-lillixsana

-Ella98

-animaamina

-Zara Nasashi

-Baby_doll_

-astra_e_fiocchi

-Dolcemente Complicata

Graaaaazie!! Mi raccomando recensite in tanti e fattemi sapere cosa ne pensate, così comincio a scrivere il terzo capitolo. Grazie anche a chi l'ha inserita tra i preferiti :*** e tra le seguite/ricordata *-* grazie a tutti.

Un bacione grande

Vostra

Ali :3 Nee-chan

 
 

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Capitolo 3
*** Assenza ***


Mifune sospirò alzandosi in piedi. -C'è da considerare che anche Sask'è ha contribuito alla vittoria nella guerra, propongo dunque...- Hinata sorrise Visto? Dicevi che non ti avrebbero concesso la grazia, mentre ora... noi potremo... -Il carcere per due anni, e dopo il suo rilascio un nija che lo sorvegli per un altro anno. Questo è tutto- Hinata spalancò gli occhi Perché? Perché mi illudo... per poi perdere tutto... il suo cuore si era fermato, così come il suo repiro. Era incapace di pensare. Se ne stava riandando, e chissà se dopo che sarebbe tornato, sarebbe stato lo stesso. Il carcere, soprattutto ''quel'' carcere, cambiava molte persone, e Sask'è era già nell'oblio del buio. Strinse i pugni. Doveva essere felice che non lo avrebbero condannato a morte, però... aveva paura. Paura di conoscere un'altro nuovo Sask'è ancora più feroce e carico d'odio.

Dei samurai, condussero Sask'è fuori dall'aula. Hinati gli seguì correndoli incontro.

-Aspettate!- urlò. Le guardie si fermarono voltandosi, mentre Sask'è le continuò a dare le spalle -Promettimelo, Uchiha...- prese un respiro profondo -Promettimi, che non cambierai ancora. Promettimi che quando tornerai, rimarrai con tutti noi...- Con me, Sask'é -E' una promessa, la manterrai Sask'è?- Sask'è ghignò

-Stai riponendo la fiducia sulla persona sbagliata Hyuga- disse freddo. Hinata strinse i pugni

-Ripongo la mia fiducia su chi mi pare e piace, Uchiha- disse calcando bene il nome. Nel suo tono si riconosceva distintamente l'ira. Poi le guardi si voltarono nuovamente, e ricominciarono il passo, lasciando Hinata indietro. Sask'é... una promessa si mantiene sempre, anche dopo la morte pensò vedendolo scomparire tra i corridoi dell'edificio.

 

 

-E' così quindi- disse Naruto.

-Saskè-kun rimarrà in carcere per due anni?- disse Sakura alzandosi. Hinata annuì- sakura si lasciò cadere nella sedia -E se dopo il suo rilascio, lui non tornerà?- disse stringendosi il petto. La Hyuga abbassò lo sguardo

-Non lo so, Sakura-san... però sono sicura che verrà- disse. Sakura sorrise -E poi torneremo ad essere un vero team, giusto Naruto?- L'Uzumaki annuì -Ti aspettiamo, Sask'è-

 

 

 

Mi sento così sola pensò Hinata stringendosi la maglia. Era nel campo di allenamento, in piena notte e guardava il cielo

 

-Ti va di giocare?- chiese Sask'é allegro come sempre

-A cosa?- chiese la Hyuga, distante

-Mmh... ci alleniamo con gli shuriken?? Nii-san mi ha insegnato altri trucchetti!-

-Non mi sembra un gioco- costatò la piccola Hinata.

-Ma dobbiamo allenarci! Tra un paio di mesi entreremo all'accademia!- Hinata sospirò

-Non so se ci riuscirò- disse triste Hinata. Sask'é le tirò i lati della bocca cercando di farla sorridere forzatamente, come il suo solito. -Tu sei forte, Hina-chan! Entreremo vedrai! E rimarremo sempre insieme! È una promessa!- Hinata sorrise, La nostra promessa, Sask'é-kun

 

 

-Non hai mantenuto quella promessa, Sask'è. Ma ti prego, almeno questa, mantienila- disse Hinata guardando la luna.

 

 

 

-Uchiha Sask'è... un pezzo grosso questa volta- disse un uomo. Stava nell'ombra della cella. Aveva una voce profonda -Ho sentito che c'è stata una guerra. È vero?- Sask'è lo guardo

-Come hai fatto a non saperlo scusa?- disse scontroso l'Uchiha

-Sono qui dentro da diciassette anni. Sai so quello che è successo solo per alcune voci... non molto affidabili-

-Si, c'è stata una guerra- disse freddo.

-Contro di chi?-

-Uchiha Madara e Uchiha Obito- l'uomo rise.

-Obito? Quello imbranato che non sapeva fare nulla? Avete avuto difficoltà con lui? … a parte questo, erano entrambi morti- disse tornando serio.

-A quanto pare no. Eri della Foglia?-

-Si. Ero- disse sottolineando l'ultima parola. Sask'è non volle chiedere altro. Non era un tipo curioso e soprattutto non era loquace. Aveva già parlato abbastanza. Ma una cosa era certa. Per esserci così tanto in carcere e scontare una pena a vita, doveva aver fatto qualcosa di molto grave.

 

 

Erano passati due mesi e Sask'è odiava letteralmente la vita in carcere. Quel posto puzzava di chiuso e di morte. Ogni giorno scoppiavano risse per un pezzetto di pane o per una parola di troppo, e ci scappava puntualmente il morto. Era così che il carcere non era mai affollato. Qualche posto libero si liberava sempre. La pulizia era talemnte scarsa, che molte volte lasciavano i corpi lì a putrefarsi, e così alcuni carcerati si prendevano delle malattie e morivano. L'Uchiha ormai aveva capito che doveva essere una strategia del carcere, ossia eliminare tutti gli “ospiti” che c'erano dentro, senza alzare un dito, con la scusa dell'incidente. La missione di Sask'è? Restare vivo e sano, per altri due anni lì dentro. Il primo uomo che aveva incontrato era il più misterioso. Non si vedeva quasi mai in giro nelle ore d'aria. Lo potevano insultare che lui non faceva nulla o si ribellava. Una volta gli disse, che se voleva rimanere vivo lì dentro doveva fare due cose. Ignorare gli altri e stare lontano dai cadaveri. La gente impazziva lì dentro. Il trattamento era qualcosa di orribile. Chi osava chidere un sorso d'acqua in più veniva torturato per due giorni. Chi osava ribellarsi a tale regime, moriva. Le persone non morivano solo di pestilenze o di litigi, ma anche di fame e di sete. Insomma si stava davvero male là dentro. E ormai una cosa era certe. Si era pentito di ciò che aveva fatto e voleva solamente tornare indietro.

 

 

Hinata nei mesi che passavano diventava sempre più fredda e scontrosa. Non sapeva più cosa fare della sua vita. Si allenava costantemente per riprendere il titolo di erede e cercava di essere il meno timida e dolce possibile in modo che il padre avrebbe riconosciuto che aveva il carattere adatto per essere il capo. Ma la Hyuga odiava tutto questo. Odiava fingere e odiava essere falsa. Non era quel genere di persona. Si stava vendendo solo per essere riconosciuta. Il ritmo diventava stressante. Si allenava tutto il giorno, anche la notte, dormiva solo per un paio d'ore, e in quelle poche ore faceva solo incubi.

Voleva solo una cosa... Voleva un famiglia, voleva qualcuno che la consolasse quando piangeva e si sentiva triste. Voleva qualcuno che le desse il buongiorno la mattina e la buonanotte la sera. Voleva qualcuno che l'amasse. Questo era il suo sogno. Si sarebbe mai avverato?

 

 

 

 

 

 

 





Salve, scusate il capitolo brutto, ma è un intermezzo, serviva ^^ Non preoccupatevi, il prossimo sarà più lungo, più bello, più felice, più tranquillo, insomma, PIU' !! Perdonatemi per il ritardo, ero in vacanza XD Grazie ai seguenti angeli:

Zara Nasashi

Angelikawhite

Kamelya

Elle98

Lita97

lillixsana

Dolcemente Complicata

boss_heartandsoul

Baby_Doll_

Grazieeeee *-* mi date la forza di andare avanti e scrivere i prossimi capitoli. Fatemi sapere cosa ne pensate, e se questo capitolo non vi piace, è di passaggio tranquille/i, così comincio a scrivere il prossimo, ho tante idee *-* Grazie a chi l'ha inserita nelle seguite/ricordate/preferite! Glazieeeeeeeeee :*** Vi voglio un bene dell'anima.

Bene, perdonatemi ancora per il ritardo e lo schifo assoluto, e per eventuali orrori grammaticali XD

Un bacione grande

Vostra

Ali :3 Nee-chan

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Capitolo 4
*** Bentornato Sask'è! ***


Sono passati ben due anni dall'arresto di Uchiha Sasuke. E oggi, 27 Novembre, verrà liberato. Come la pena stabiliva, dopo il suo rilascio, sarebbe dovuto rimanere sotto controllo dalle autorità locali, di Konoha. Ma chi... chi avrebbe dovuto farli da guardia? Un ambu, naturalmente.

 

-Vi ho convocata qui, per fare la guardia ha Uchiha Sasuke. E' diventata uno dei miei ambu migliori. E nonostante lei sia impegnata nella sua carica di Capo Clan, ha sempre portato a termine i suoi incarichi con risultati eccezionali- disse Tsunade, rivolta ad un anbu davanti a lei -Hyuga Hinata-san-

Le cose per Hinata in quei due anni erano cambiate. Con il suo impegno costante aveva migliorato tantissimo, sino a diventare Capo Clan. Nel villaggio ognuno le si rivolgeva dandogli del lei o del voi. Anche l'Hokage, ma non sempre. Tutti, tranne gli amici. Come se non bastasse era diventata capo di una squadra Ambu.

Hinata era diventata una vera donna. Era cresciuta sia nel fisico che nel viso. I tratti si erano assottigliati e gli occhi messi in risalto dalle folte e lunghe ciglia nere. I capelli erano cresciuti fino a superare il fondo schiena. Il colore blu notte le risaltava la carnagione chiara, quasi anemica. Insomma, era diventata davvero una bella donna. A breve avrebbe compiuto i suoi diciannove anni (* breve nota. Quando Sask'è fu arrestato avevano tutti 17 anni).

-Accetto l'incarico, Tsunade-sama- l'Hokage annuì.

-Sarebbe meglio se non ti vestissi da ambu. Del resto lo conosci no? Non voglio farlo sentire pressato dalle autorità- Hinata sorrise e annuì. Così si recò prima nella sua villa e si cambiò. Indossò un morbido maglione beige largo, dei pantaloni e degli stivali chiusi dello stesso colore del maglione.

 

Faceva molto freddo, e la neve cadeva delicatamente sul villaggio. I bambini correvano e giocavano, tutti imbacuccati per via del vento. Le bambine facevano dei pupazzi di neve e gli adornavano con ciò che trovavano in giro. C'era chi tornava dalle missioni e si dirigeva verso la residenza dell'Hokage per fare rapporto. Piccoli genin si lamentavano, poiché stanchi, e pregavano al sensei se potevano rimandare il rapporto, ma il maestro li rimproverava e li tirava per le orecchie. Poi vide un altro gruppo che si avvicinava e sorrise.

-Come mai qui, Hinata?- chiese Shikamaru. Il nostro ex chunin, ormai diventato Jonin, era diventato un maestro, e fra sei anni avrebbe preso con se il figlio di Asuma-sensei e Kurenai-sensei. Del resto, lo aveva promesso.

-Non ti ricordi, Shikamaru-kun?- gli chiese Hinata. Shikamaru si mise una mano dietro la nuca e sorrise -Così hanno dato a te l'incarico?- sorrise sollevato -Per fortuna, non volevo che fosse pressato da qualcuno che non conosceva- Hinata sorrise in risposta. -Come va con il Clan?- chiese Shikamaru

-Dovrei chiederti la stessa cosa Shikamaru-kun- Shikamaru sorrise

-Shikamaru-sensei!!- urlarono i genin

-Scusa devo andare! Buona fortuna!- disse rincorrendo i tre ragazzini. La Hyuga sorrise

 

-Hyuga-san?- Hinata si voltò. Davanti a lei c'erano due ambu e Sask'è. Era cresciuto anche lui ed era un vero uomo. Sempre più bello... Hinata scosse la testa, come per mandar via quel pensiero dandosi della stupida. Ma non fu l'unica a pensarlo. Nemmeno l'Uchiha rimase indifferente alla ragazza. -Lo possiamo lasciare a lei?- chiese. Hinata annuì e i due ambu scomparirono, probabilmente a fare rapporto.

Hinata non sapeva cosa dire e prese a torturarsi le mani

-Non ti è ancora passato quel vizio. Hyuga- Hinata alzò lo sguardo all'esclamazione dell'Uchiha. Poi assunse un'espressione contrariata

-Sai, posso tenere i vizi che più mi piacciono- disse mettendosi a braccia conserte. Poi Sask'è da bravo uomo qual'era posò il suo sguardo sul petto della ragazza, che nonostante fosse coperto dall'ingombrante maglione, si distingueva perfettamente la sua ampia taglia.

-A quanto pare stai facendo concorrenza al Goidaime- disse passandole avanti, lasciando la povera Hyuga rossa come un pomodoro, balbettare qualcosa di appena udibile. Inutile, Hinata era rimasta sempre la stessa, infondo.

-Che fai non vieni? Non mi devi fare da guardia?- disse Sask'è voltandosi, sempre con il suo tono da ''sono il numero uno''. Hinata sobbalzò e gli fu subito affianco.

-Dove stiamo andando?- chiese Hinata

-Il Goidaime ha detto che ha fatto ricostruire la mia villa- disse lui, seccato

-Ora che mi ci fai pensare è proprio così. Ma non è più da quella parte- disse Hinata facendo fermare il ragazzo.

-Allora dov'è?- chiese lui ancora più seccato. La piccola Hyuga sorrise

-Seguimi- disse andando dalla parte opposta.

Quel giorno si sentiva, finalmente dopo due anni, felice in una maniera fuori dal comune e non sapeva spiegarsi il perché. Ok, Sask'è era tornato, ma non spiegava tutta quella enfasi!

Sask'è si sorprese quando vide che tutti lo salutavano. La corvina notò la sua espressione

-Per caso assomiglio a qualcuno?- chiese Sask'è indicandosi il viso.

-Ma che dici!- rise la Hyuga. Aveva una risata cristallina e dolce, per nulla ''da oca'', a detta di Sask'è -Dalla fine della guerra, Sask'è, sei uno degli eroi, come Naruto- disse indicando alle sue spalle, il suo volto scolpito nella roccia. Sask'è si sorprese -Lo hanno fatto Hokage?-

-Perspicace. Comunque si. Un anno fa- disse tristemente. Ricordava ancora il dolore, nel vederlo con Sakura. Aveva sempre sognato che quando lo avrebbero nominato Kage, lei sarebbe stata lì al suo fianco. La voce dell'Uchiha la fece tornare alla realtà.

-EHI! Hyuga?? Sveglia! Voglio andare a casa mia!- fece Sask'è. Hinata annuì e accelerò il passo.

Poi dopo un paio di minuti arrivarono alla residenza. Era molto grande e nel portone vi era il simbolo degli Uchiha. La residenza da fuori era dipinta con colori chiari, quali bianco e indaco. Come l'Uchiha entrò dentro rimase senza parole. La casa era arredata e ricca di ornamenti.

-Perché?- riuscì solo a dire.

-Perdonare è l'unico modo per andare avanti. Sopprimere l'odio l'unico modo per trovare la pace. Il villaggio lo ha capito e ha agito di conseguenza- disse sorridendo timidamente Hinata. -Bentornato, Sask'è-

l'Uchiha sorrise, seppur la Hyuga non lo notò.

-Quindi... manterrai la tua promessa?- chiese la Hyuga

-Sono tornato, no?-

 

La bambina era felicissima. Oggi era il quinto giorno dell'accademia e voleva allenarsi con Sask'è-kun, dopo le lezioni. Poi... voleva farsi bella perché lo trovava davvero carino. Ogni mattina stava allo specchio con il volto triste. In confronto a Sakura, Ino e le altre... lei non era un granché. Si mise un fiocco sui capelli, è vero era un particolare, ma lei lo trovava davvero grazioso. Così accompagnata da Ko, arrivò all'accademia.

Mentre si dirigeva verso l'entrata sentì dei bambini chiacchierare

-Lo avete sentito?- chiese uno

-Cosa? Quello del Clan di Sask'è?- Hinata si voltò

-Si! A quanto pare il suo Clan è stato sterminato! È l'unico che è sopravvissuto, così mi ha detto mio padre- La piccola rimase paralizzata. La famiglia di Sask'è era... si portò le mani alla bocca. Doveva sentirsi malissimo. Così corse in classe e cercò di avvicinarsi

-Sask'è-kun... io-

-Vattene- Hinata spalancò gli occhi

-Ma, Sask'è-kun...-

-Sta zitta e lasciami in pace ho detto!- disse freddo.

-Chi sei! Che fine ha fatto Sask'è!!!- urlò correndo via piangendo.

La mia famiglia mi odia. Ed ora... anche il mio unico amico... sono.... così sola... pensò mentre piangeva senza nessuna intenzione di fermarsi.

 

Hinata sorrise, mandando via quei ricordi.

-Ci hai messo un po', Saskè. Comunque dobbiamo andare dall'Hokage, desidera parlarti- lo avvertì Hinata.

-Tsk... andiamo- disse sorpassandola.

 

-Hinata-sama!- appena fuori dalla residenza Hinata si sentì chiamare

-Dimmi- disse atona.

-Hiashi-sama vorrebbe discutere con lei- disse l'uomo col capo chino.

-Ditegli che sono in missione, può rinviare. Andiamo Sask'è- A malincuore la Hyuga sapeva di cosa voleva discutere il padre. L'argomento? La persona che le stava affianco.

-Aspettate! Ha detto che avrebbe fatto così e mi ha detto di insistere!- Hinata fece un sorriso tirato e si rivolse all'uomo.

-Forse non hai ancora capito a quale persona devi obbedire- gli disse Hinata. L'uomo sobbalzò

-Mi spiace, ojou-sama- disse per poi fare un leggero inchino e andandosene.

-Ditegli che passo più tardi!- urlò in modo che la sentisse. Sospirò, non voleva affrontare quella discussione, sapeva come sarebbe andata a finire.

-Forse non hai ancora capito a quale persona devi obbedire?- ripeté Sask'è con un sopracciglio alzato. Hinata si voltò verso di lui -Ah si! Sono capo clan. Quindi delle volte non ci sarò sempre io a sorvegliarti per questo mese-

-Avevo capito che non ti spettava più il posto- disse Sask'è

-Sai com'è, l'impegno porta a superare i pregiudizi degli altri- disse Hinata sorridendo

-Quindi sei più forte?- Hinata sorrise questa volta di orgoglio

-Sono cambiate tante cose Sask'è. E io sono diventata Capo Clan perché ho distrutto tutti i pregiudizi che avevano di me. E sono capo di una squadra ambu perché non uso solamente il Juken- disse fiera per poi andare avanti verso l'Hokage.

-Che vuoi dire?- fece Sask'è interessato

-Sbaglio o hai sempre odiato le chiacchiere?- rise Hinata.

-Tsk!- esclamò Sasuke.

 

 

-Bentornato Sasuke- disse l'Hokage

-Come mai se è Naruto il nuovo Hokage c'è ancora lei?- chiese sempre con il suo solito tono l'Uchiha. Hinata e Shizune rabbrividirono e divennero viola dalla paura. Il Goidaime venne avvolta da un aura viola e con un pugno spaccò la centesima scrivania. Sask'è rabbrividì, ecco perché dicevano che faceva paura

-QUEL BAKA!!! PRIMA VUOLE DIVENTARE HOKAGE E POI MI SCARICA TUTTO IL LAVORO!! E ORA È DA CHISSA' QUALE PARTE DEL PAESE!!- urlò con tutta se stessa facendo tremare il palazzo e tutti i ninja all'interno. Poi Sask'è sussurrò ancora scosso

-L'argomento Naruto Hokage è da evitare, giusto?- chiese ad Hinata. La Hyuga annuì ancora impaurita dalla furia dell'Hokage. Poi come ciliegina sulla torta quest'ultimo entrò

-Sask'è! Sei tornato!- Naruto corse da lui ma il pugno dell'Hokage gli fece distruggere due muri e lo lasciò mezzo intontito -Baa-chan... perché...- mugugno tenendosi la testa

-BAKA!!! DOV'ERI???- urlò con una voce assassina e il pugno ben alzato.

-I-io... e-e-ero a-a s-sistemare...- balbettò terrorizzato

-A SISTEMARE COSA??? BAKA!!- Naruto stava sudando freddo

-Hokage-sama, non è meglio per ora sistemare la questione di Sask'è-kun poi uccidere Naruto?- disse Shizune terrorizzata anche lei.

-D'accordo- disse la donna, voltandosi e andando a sedersi nuovamente.

-Sasuke, sai le trattative della tua pena, no? Per questo mese sarai sotto la sorveglianza di un ambu, ossia Hyuga Hinata. Ma si alternerà con altri ambu della sua squadra per adempiere ad altri suoi doveri. La tua villa si trova ad est del villaggio e dentro vi sono i tuoi vecchi effetti personali e i tuoi nuovi. Copri fronte, abiti, attrezzi ninja ecc. Noi cinque grandi regioni ti abbiamo dato una seconda chance. Non c'è ne sarà una terza, perciò Sasuke, tienitela stretta. Continuerai ad essere un ninja... ah, giusto! Per le capacità che ti ritrovi, Naruto, il nuovo “Hokage”- disse facendo segno con le mani delle virgolette -Ti ha passato da Genin a Jonin... per il resto, Bentornato Sask'è-

-Bentornato, amico- disse Naruto stringendoli la mano -Te lo avevo detto, no? Che ti avrei riportato a Konoha- sorrise, anche l'Uchiha fece lo stesso -Divento ossessivo quando voglio qualcosa- rise l'Uzumaki.

-Bentornato Sask'è-kun- disse Sakura arrivando in quel momento -Ora possiamo es...- venne bloccata da una folla travolgente... da... Ino. -Sask'è-kun! BENTORNATOOOOOO- urlò obbligando tutti a tapparsi le orecchie

-INO-PIG!- urlò Sakura tenendosi le orecchie

-Ino-chan!- disse Hinata tenendosi la testa

-INO!- urlò Naruto

-BAKA!- urlò Tsunade

-Tsk. Oca- disse Sask'è

-Sask'è-kun! Sei sempre lo stesso!- urlò ancora.

-INO!!!- urlarono tutti

-Che seccatura che sei- tutti si voltarono nel sentire una voce annoiata

-Shika!- disse tirandolo per un orecchio -Saluta!-

-Bentornato Uc...- Ino tirò più forte -Ino! … tsk … bentornato Sask'è-

-Bentornato Sask'è- disse arrivando in quel momento Choji, naturalmente accompagnato dal suo fedele compagno... il pacchetto delle patatine

-Che la forza della giovinezza sia con te, amico mio!- disse Rock Lee abbracciandolo e facendolo dondolare -Il carcere non è nulla per uno che emana giovinezza come te!!- Sask'è per poco non lo fulminava all'istante. Poi arrivò Tenten che gli 'staccò' letteralmente Lee di dosso

-Ben tornato Sasuke- disse la kunoichi

-Bentornato!-urlò Kiba Il mio ufficio è diventato una sala riunioni??!! pensò Tsunade tenendosi la testa

-...- salutò Shino.

-Senti Sask'è-kun ti va se andiamo a trovare Kakashi-sensei?- chiese Sakura

-GIUSTO!- urlò il Rokudaime Hokage

-Naruto stai facendo concorrenza a Ino? Ci sento sai!- disse scocciato l'Uchiha -Comunque d'accordo-

-OK! Allora andiamo, ci vediamo ragazzi!- disse Naruto cominciando ad andare. L'Hokage strinse i pugni

-NARUTOOOOOOO- urlò Tsunade facendo tremare la struttura

-Fuggite!!- urlò Naruto correndo seguito da una Sakura tranquilla, un Sask'è ancora più calmo e un' Hinata pacata.

 

 

-Come va, Sask'è?- chiese Hinata mentre camminavano, vedendo l'Uchiha che si teneva la testa con una mano

-Non ero più abituato a tutto questo trambusto... odio le urla e le chiacchiere, spero non sarà così tutti i giorni- Hinata sorrise -Beh, Sask'è dovrai riabituartici, perché sarà così tutti i giorni- rise la Hyuga.

-Non è possibile- sussurrò Sask'è disperato.

 

 

 

 

Salve!

Scusate il ritardo! Ero al mare ieri :) Gommenassai :3

So che il capitolo non è un gran che! Ma dovevo dare il benvenuto al nostro amato Uchiha XD

Spero che almeno un pochino vi sia piaciuto, spero di sentirvi in tanti così comincio a scrivere il prossimo :*

Ringrazio i seguenti angeli:

Zara Nasashi

boss_heartandsoul

Lita97

kamelya

Red Dark Angel

animaamina

Baby_Doll_

Elle98

angelikawhite

astro_e_fiocchi

GLAZIEEE :** non sapete quanto mi fate felice *^* non ne avete idea! Grazie a voi sto continuando a scrivere. Scusatemi ancora se in questo capitolo non c'è molto anzi per niente SasuHina, sumimasen!

Grazie anche a chi la inserita tra le Preferite/Ricordate/Seguite. Recensite in tanti!

Un bacione grande

La Vostra

Ali :3 Nee-chan

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Capitolo 5
*** Buon Compleanno, Hinata ***


-Sono stato chiaro?- chiese severo Hiashi

-E' la mia vita e decido io come organizzarla! Se voglio fare l'ambu, se voglio accettare o meno la custodia di Sasuke, sono cose che decido solamente io- disse Hinata prendendo posizione. Era stanca di subire e di annuire ad ogni ordine di suo padre. -E un'altra cosa. Ora sono io il capo del Clan e non voglio più sentire obbiezioni su come svolgo il mio compito e sulla mia vita. Sono stata chiara?- chiese decisa. Ora i ruoli si erano invertiti e chi annuì e lasciò la stanza non fu Hinata, bensì l'ex capo Clan, Hyuga Hiashi.

La Hyuga sospirò e si lasciò cadere nella sedia. Devo andare da Sas'kè ora...pensò. Stancamente si alzò e lasciò quello studio che le faceva riaffiorare nella testa, solamente spiacevoli ricordi.

 

Quando arrivò nella villa dell'Uchiha notò dall'esterno che era in giardino che si allenava su semplici basi del taijustu.

-OHI! Uchiha!- urlò per avvisare della sua presenza.

-Hyuga- disse solamente fermandosi un attimo per osservarla, per poi riprendere subito l'allenamento. Hinata sospirò Sempre lo stesso, eh?

-Vedo che stai cercando di allenarti- chiese. Sas'kè ghignò ironicamente, era difficile prenderla sul serio, la sua voce dolce la tradiva sempre, ma sapeva che quel fragile esserino poteva diventare un vero demone. -In che senso cercando?- fece offeso -E' un vero allenamento non vedi?- disse per poi riprendere a colpire un povero albero.

-Sei lento- fece soltanto dopo un paio di minuti passati ad osservarlo. L'Uchiha portò gli occhi al cielo

-Scusa?!- fece irritato

-Sei troppo rigido nei movimenti, lasci scoperti molti punti- continuò sempre con il suo solito tono gentile che in quel caso stava facendo perdere la pazienza a Sasuke.

-E lo dici con tale naturalezza?- Hinata piegò la testa di lato come se non capiva.

-Ti ricordo che ho lo sharingan. Prevedo tutte le mosse del mio avversario- disse riprendendo il ritmo

-Non se l'avversario è un tronco- continuò la Hyuga, facendo voltare totalmente l'Uchiha e facendolo avvicinare -Mettiamo che non puoi usare lo sharingan- disse rimanendo ferma e non scomponendosi

-Non accadrà mai- disse Sasuke continuando ad avanzare

-Te lo mette fuori uso o ti stanchi- disse ancora la piccola Hinata

-Tsk! Figuriamoci se c'è qualcuno che riesce a stancarmi- Hinata si spazientì e cambiò tono

-Tu. Non. Puoi. Usufruire. Dello. Sharingan- disse scandendo le parole e facendo rabbrividire l'Uchiha.

-Come te la caveresti?- disse incrociando le braccia.

-Mi stai sfidando Hyuga?- Hinata ghignò

-Senza sharingan nel taijustu sei carente, Uchiha- questa volta fu Sasuke a ghignare

-Vorresti dire che te, potresti battermi- disse avvicinandosi pericolosamente e spostandole una ciocca dietro l'orecchio. Hinata sentiva il suo caldo fiato sulla sua fronte, e non poté far a meno di arrossire e spingerlo via

-S-si... i-io... e-ecco... s-sono u-un e-e-esper-ta ...- balbettò portandosi la mano destra sulle labbra come era solito fare quando era imbarazzata. Sas'ké sorrise, era così buffa ma allo stesso tempo tenera. … un momento, Sasuke scosse la testa.

-Allora facciamo così, io contro te alla pari, senza nessuna abilità innata. Solamente taijustu. Al tre. Uno, - i due si misero in posizione -Due... TRE!- il primo a partire fu Sasuke, che con velocità di uno che non si vuole trattenere, cercò di colpire la Hyuga ma inutilmente. Difatti lei schivò il colpo abbassandosi e ad una velocità anormale diede un calcio a Sasuke. I due si allontanarono. L'Uchiha si trattenne lo stomaco.

-Non lo visto arrivare... come?- chiese stupito.

-Chi ha un perfetto controllo del cakra e dei suoi punti di fuga fa fuori uscire il cakra e lo usa come spinta per la gamba in questo caso. Ho messo appunto questa tecnica in questi anni.- spiegò sistemandosi il ciuffo dietro l'orecchio. Era passato un mese da quando era tornato Saske. La sua frangia era cresciuta e invece che spuntarla la lasciava crescere, anche se comportava di sistemarla in continuazione. Così come la frangia aveva posticipato per un mese la conversazione con suo padre.

-Tsk!- fece Sask'è ripartendo all'attacco

-Sei lento- disse Hinata schivando il colpo -Come ho detto- disse facendo delle pause per schivare in colpi – senza sharingan nel taijustu sei carente e devi migliorare- disse sferrando un colpo che però l'Uchiha schivò -Sei rigido, mentre devi scioglierti, altrimenti anche se sei veloce verrai colpito. Devi essere flessibile- disse

-Non sono l'uomo gomma- disse Sasuke sferrando un calcio all'altezza del fianco di Hinata, che però saltò. -Se continui con quest'atteggiamento non andrai da nessuna parte, Sasuke- disse sferrando un colpo che come il precedente non fu visibile, si fermò ad un millimetro dal petto del ragazzo.

Sasukr rimase paralizzato e cercò una scusa, la causa era il fatto che era da molto che non si allenava. La Hyuga si riallontanò e si mise in posizione Juken.

-Da capo- disse solamente. L'Uchiha si riprese e con la sua solita aria da strafottente riandò all'attacco.

 

Arrivò il tramonto e anche se tutti si aspettano di vedere Hinata al tappetto, inginocchio che riprendeva fiato... beh, rimarranno delusi perché la situazione qui era il contrario.

-Bisogna saper sopravvivere anche senza i propri occhi. Altrimenti non andrai avanti- disse Hinata. Poi si avvicinò e la sua mano venne avvolta da un alone verde e curo il ragazzo.

-Tsk! Sei fortunata perché sono fuori forma! Altrimenti non avresti resistito cinque minuti, ma che dico! Neanche mezzo- disse girando la testa dall'altro lato. Hinata sorrise dolcemente chiudendo gli occhi

-Certo, certo- Sasuke approfittò del momento per osservarla meglio. Che era cambiata non c'era dubbio. Ma comunque la sua aria da bambina non le passava, rimaneva sempre un angelo, un angelo caduto dal cielo e rimasto sulla terra. Il suo sorriso, la sua voce che cullava ogni cosa, che stonava tantissimo con la sua burbera, il suo viso angelico così distante e diverso dal suo... no quello no, non l'aveva mai dimenticato e mai lo avrebbe fatto.

Quando Hinata aprì gli occhi e si ritrovò fissata da Sasuke arrossì distogliendo lo sguardo.

-Beh è ora di cena...- disse Hinata alzandosi e portandosi l'indice in bocca imbarazzata e sfregando le gambe -S-se ti va, p-possiamo andare da Ichiraku- balbettò cercando di riprendersi. Uchiha Sasuke la stava osservando... che la trovasse cambiata, magari attraente?... oh ma che andava a pensare! Sasuke non l'avrebbe mai guardata così.

-D'accordo- disse semplicemente.

-Vado a farmi una doccia a casa. Ci vediamo lì tra un oretta- disse lasciando l'abitazione, ancora rossa e imbarazzata. L'Uchiha sorrise. Se faceva sul serio faceva paura, ma in fondo, lei era sempre la timida Hinata.

 

Hinata uscì dal box doccia e si avvolse il candido asciugamano, bianco. Se ne avvolse uno anche nei capelli, e poi si guardò allo specchio. Lei non vedeva una bellissima donna, qual'era, bensì una impacciata e per niente attraente. Si guardò tristemente. Per poi lasciare il bagno e dirigersi verso la sua stanza. Si asciugò per bene per poi spalmare una crema idratante per tutto il corpo. Poi si mise di fronte all'armadio. Sbuffò. Che cosa doveva indossare? Non era un appuntamento, poteva indossare qualsiasi cosa, ma chissà per quale motivo voleva essere attraente. Faceva freddo essendo a dicembre, si mise un maglioncino lungo col collo morbido, e si legò una cintura sotto il seno. Mise delle calzamaglia e degli stivali sopra il ginocchio con un po' di tacco. Si mise un cappotto a metà coscia. Un velo di trucco e raccolse la frangia da una parte lasciando la fronte libera.

-Ok...- disse espirando per tranquillizzarsi.

 

Si ritrovò vicino al chiosco di Ichiraku all'orario prestabilito. Sebbene fosse inverno e nevicasse, il chiosco di Ichiraku era sempre molto frequentato e per accontentare tutti i clienti aveva allestito qualche tavolo all'interno doveva facesse più caldo e fosse più confortante per i viaggiatori e per chi volesse riposarsi un po'.

-Ehi Hinata!- si sent' chiamare e appena si voltò le si spezzo il cuore per l'ennesima volta.

-Sakura-san, Naruto-kun- disse sorridendo, ma in realtà si sentiva una pezza ogni volta che li vedeva insieme.

-Come va? Stai aspettando Sasuke-kun?... a quel baka, sempre in ritardo come agli allenamenti. Ma sai che ti dico, l'ambu che ti sostituisce a un che di inquietante, tiene sempre d'occhio saske … poverino come si sentirà- disse Sakura parlando a raffica.

-Si sto aspettando Sas'kè dovrebbe essere qui a momenti- rispose Hinata

-Comunque dovresti dire qualcosa a quell'ambu!- esclamò arrabbiata l'Haruno.

-Ahah, è un mio sottoposto ma fa il suo lavoro. Comunque penso che gli dirò qualcosa, non preoccuparti. Grazie per avermi avvisato- disse gentilmente la Hyuga.

-Noi andiamo, allora. Ci vediamo Hinata- salutò Naruto andandosene con Sakura.

-Ciao...- sussurrò appena impercettibile Hinata. -Non si sono ricordati...- sorrise tristemente. -Nessuno..-

-Come mai quella faccia, Hyuga?- disse Sas'kè arrivando.

-Nulla... entriamo o vuoi stare fuori?- chiese.

-Dentro ci sono Sakura e Naruto giusto? Ecco perché quella faccia...- Hinata si affrettò subito

-In realtà non è per quello- disse abbassando lo sguardo. Sasuke sorrise

-E' il tuo compleanno no? Dovresti essere felice- Hinata alzò subito lo sguardo e i suoi occhi si appannarono -Perché piangi?- chiese strainito Sas'kè

-Sei l'unico che te ne sei ricordato... grazie- sussurrò.

-Non ci credo. Che massa di idioti che sono tutti- li insultò, ma quell'affermazione risollevò il morale alla Hyuga che sorrise, finalmente felice -Dovresti sorridere più spesso, lo sai? Sei molto meglio così. E poi se loro ti fanno stare male, dovresti stare con le persone che ti fanno felice- ghignò. Tradotto era un dolcissimo, se ti faccio felice, stai con me, semplice no?

-Grazie Sas'kè-kun-

-Ti va bene se stiamo fuori?- chiese lui, sapendo già l'evidente risposta che non tardò ad arrivare.

 

-Salve! Hinata-san, Sas'kè-kun. Che volete ordinare?- che domanda sarebbe? Avete solo ramen

-Ramen con maiale, grazie- disse gentilmente la Hyuga

-Ramen misto- disse atono Sasuke.

-Arrivano subito!- disse allegro. Seppur ormai stesse invecchiando quell'uomo era sempre sorridente e contagiava così tutti i suoi clienti con il buon umore... beh... tutti tranne Sasuke che rimaneva privo di espressione, da chiedersi se fosse umano... così era con tutti, tranne con la persona che gli sedeva accanto.

-Mi chiedevo se continuiamo anche domani con l'allenamento- disse Sas'kè..

-Domani devi allenarti con Kakashi-sensei e sarai sotto sorveglianza da Kyou-san... alle 13:35 hai un appuntamento da Tsunade-sama- gli ricordò continuando con un dito sul mento e lo sguardo in alto come per ricordare -Alle 15:05 devi recarti da Toshiba-san per prendere i tuoi kunai e le tue attrezzature ninja visto che tra un po' ricomincerai con le missioni. Alle...- Sas'kè si perse di nuovo ascoltando la sua voce e ne fu rapito nuovamente -16:00 devi ritirare il copri fronte e...Sasuke?! Stai ascoltando?!-

-Mmh? Va bene ho capito, domani no.- disse semplicemente. Arrabbiato per essere stato distratto

-Quindi ci sarà di nuovo quell'ambu domani?- disse con disprezzo.

-Mi spiace Sas'kè. Ho delle importanti riunioni domani. Devo sciogliere le casate e non è una cosa da poco credimi.- sbuffò Hinata -Bisogna consultare quei vecchi acidi che governano dietro le quinte il clan, tra cui c'è mio nonno, il più intrattabile di tutti. Troppo attaccato alle tradizioni per lasciare che accada...- sospirò prendendosi la testa nelle mani e lasciandosi cadere nel bancone.

-Io non c'è la faccio più. Guarda te, mi sto uccidendo per far vivere meglio chi mi ha sempre odiato...-

-Ecco a voi- servì il vecchio. Hinata si ricompose e afferrò le bacchette. -Itadakimasu- disse congiungendo le mani per poi cominciare a mangiare-

-Itadakimasu- rispose Sasuke facendo lo stesso.

 

 

-Da Ichiraku si mangia sempre bene.- disse Hinata uscendo dal chiosco.

-Senti... al diavolo, odio parlare tieni- disse tando un cofanetto ad Hinata per poi voltarsi senza guardarla. Hinata lo aprì e si portò una mano alla bocca, mentre i suoi occhi diventarono lucidi.

 

-Che bello!- disse una bimba osservando il ciondolo al collo della giovane donna.

-Oh, dici questo?- disse Mikoto osservando la collana che portava al collo.-E' molto importante per me, sai?- disse dolcemente Mikoto sorridendo.

-Quindi è molto preziosa?- chiese Hinata

-Come?-

-Se ci tieni diventa molto più preziosa- disse Hinata allargando le braccia e ridendo dolcemente.

-Ora che ci penso non l'hai mai tolta mamma...- disse il piccolo di casa.

 

Una lacrima rigò il volto della ragazza.

-Ti è sempre piaciuta del resto...- disse Sas'kè sempre voltato ma imbarazzato. Hinata annuì e se la mise

-G-grazie...- balbettò sorridendo

-Buon compleanno, Hinata-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCUSATE IL RITARDO!!!
GOMMENNASAI!! GOMMENNASAI!! * si inchina in continuazione *

Sumimasen anche per il capitolo corto :( … Mi hanno chiesto un po' di Fluff... e anche se è minimo, c'è dai! E soprattutto sono mooolto OCC... soprattutto l'Uchiha. Mi spiace ancora per il ritardo :°(

Ma ho avuto da fare e Internet non ne voleva sapere di funzionare >.< Nasashi sa di cosa sto parlando, vero? Mi ha fatto dannare per quasi un mese D: Ma ora è tornato *-* e ho potuto aggiornare *^*

Come sono felice!! Incomincerò a scrivere al più presto, anche se venerdì D: comincio la scuola quindi avrò meno tempo, ma vedrò di organizzarmi. Mi scuso per eventuali orrori di ortagrafia e di battitura. Scusatemi ancora. Ringrazio:

 

Zara Nasashi

AlaskaYoung

Baby_Doll_

kamelya

Lita97

animaamina

astro_e_fiocchi

angelikawhite

 

GRAZIEEEEEEE :*** non sapete quanto mi fanno felice le vostre recensioni! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo anche sta volta così mi metto all'opera ^.^

Un bacione grande

Vostra

Ali :3 Nee-chan

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Capitolo 6
*** Aiutami ***


-Hai capito Kyou-san- chiese dolcemente Hinata. Era la mattina seguente e la ragazza aveva voluto fare delle raccomandazioni all'ambu che avrebbe dovuto fare da scorta a Sasuke. Ormai era il 28 Dicembre ed era l'ultimo giorno di osservazione, difatti nel pomeriggio si sarebbe dovuto recare da Tsunade per firmare i documenti che segnalavano che aveva scontato la pena.

-Non capisco il perché di tutte queste raccomandazioni- disse burbero. Hinata sospirò silenziosamente

-Mi hanno riferito il tuo atteggiamento con Uchiha Sasuke- spiegò portandosi una ciocca dietro all'orecchio

-Un atteggiamento valido- si difese lui con disprezzo.

Hinata stava cominciando ad innervosirsi e fece peso sulla sua autorità

-Non mi interessa. Ti ho chiesto di non fargli pesare la tua presenza e farai così. È un ordine- odiava essere troppo severa con i suoi adepti, ma per farsi rispettare doveva tirare fuori le unghie, cosa che aveva fatto in questi ultimi due anni. L'ambu annuì e non disse più una parola.

-Sto andando- disse la ragazza per poi svoltare verso la via che portava a Villa Hyuga. L'uomo diede un pugno alla staccionata facendola inclinare -Tsk!- Odiava quella principessina. Guardò verso il cielo, il sole stava sorgendo, si sarebbe dovuto dirigere alla villa dell'Uchiha, e così con qualche maledizione si allontanò dal luogo.

 

Trovò fuori dalla porta il superstite ad aspettarlo con le braccia conserte e il volto senza nessuna espressione. Doveva tenere duro sino alle 13 poi sarebbe tutto finito. I due cominciarono ad avviarsi verso il campo di addestramento numero tre dove ad attendere vi era il team 7 pronto per gli allenamenti... o quasi tutto il team 7...

Dopo pochi minuti furono arrivati e trovarono solamente una Sakura furiosa.

-Dove sono Kakashi e Naruto?- chiese freddo Sasuke.

-Quei due! Appena arrivano li gonfio di botte! Come al solito sono in ritardo!- urlò cominciando ad andare avanti e indietro senza nessun intenzione di fermarsi. Il moro si sdraiò sul prato, conscio che sarebbe passato altro tempo prima dell'arrivo dei due. Chiuse gli occhi cercando di rilassarsi, nonostante le imprecazioni della rosa, e la sua mente vagò alla sera prima.

 

-Buon compleanno Hinata-

 

Tsk! Ma che gli era preso?! Quel mese si era rammollito con quella Hyuga. Tutte quelle parole dolci, gli allenamenti, gli sguardi... non si riconosceva. Sbuffò sonoramente. Basta, lui era Uchiha Sasuke. E da quel momento in poi si sarebbe comportato come tale e non come un stupido allocco. Perfino durante quegli allenamenti non aveva dato nemmeno un minimo della sua potenza per non fare del male alla ragazza.

 

-Perché vuole sciogliere le casate, Hinata-sama?- chiese una signora anziana col volto coperto dal mantello bianco. La Hyuga prese un respiro profondo per poi risponde -Penso sia giusto così, poi era il desiderio del mio defunto cugino- spiegò. Un vocifero fastidioso s'innalzò tra i presenti dopo quell'affermazione.

-Non sono d'accordo- disse tranquillo un altro signore anziano. Aveva dei lunghi capelli bianchi e gli occhi lilla come quelli di Hinata, diverso dagli altri anziani. -Le casate esistono da tempo e ognuna di esse ha uno scopo ben preciso che va ben oltre la comprensione altrui. Non può andare tutto in fumo per semplici sogni adolescenziali- spiegò con fare pacato accendendosi un sigaro.

-Scopi? Di che parli Jii-sama* (*non è il padre di Hiashi Hyuga, bensì il nonno materno). La casata principale è superiore a quella cadetta, perciò quest'ultima deve proteggerla. E lei gli chiama scopi? Importanti scopi, per di più?- si difese la Hyuga. L'uomo ghignò

-E tu come li chiami?-

-Ingiustizia- rispose decisa. L'uomo rise silenziosamente sempre con quel ghigno in faccia

-Oh... e dimmi, “Ojousama”, pensi che il Clan sarebbe ancora vivo se i cadetti non si sacrificavano per proteggere il byakugan? E dimmi, pensi che sarebbe così forte ed esclusivo?- chiese per poi fermarsi dando una boccata di sigaro per poi avvicinarsi alla ragazza -E dimmi ancora, dove saresti tu … ora?- chiese per poi buttarle in faccia il fumo e allontanarsi dandole le spalle. Hinata perse la sua sicurezza e abbassò lo sguardo -N-neji-niisan...- sussurrò. Gli occhi le si appannarono e le gambe cominciarono a tremare.

-Sei sempre la solita, Hinata. Vivi in un mondo falso e desideri cose da bambini. Cresci Hinata- si voltò verso di lei sempre con il sigaro in mano -Non importa che sei diventata capo Clan o altro... sei sempre debole e sempre lo rimarrai finché non crescerai- Hinata si sentiva distrutta, non come quando era piccola o come quando veniva umiliata dal padre... ma peggio. Perché quelle parole erano venute dalla persona più importante per il Clan e per gli Hyuga lo era anche più dell'Hokage. In poche parole, si era fatta false allusioni. Pensava che ora aveva finalmente la situazione in pugno, che era riuscita a farsi rispettare e a farsi accettare. Che era riuscita a raggiungere degli scopi... mentre adesso si sentiva una nullità, esattamente come due anni prima. Non aveva combinato ancora nulla nella sua misera vita. Già il giorno prima aveva subito un duro colpo al suo orgoglio. Se ne era accorta che Sasuke non stava facendo sul serio... neanche lui aveva fiducia nei suoi cambiamenti.

Sono una nullità... pensò sempre col volto abbassato.

-Puoi andare, Hinata-sama- disse un altro anziano. Lei annuì debolmente e lasciò quella stanza buia, dove vi erano i tre anziani e altri membri importanti del Clan. Tra cui suo padre.

In più ora il mio Clan comincerà a rimettermi i piedi addosso... sono debole... avete ragione Jii-sama pensò. Camminava come un fantasma tra le vie di Konoha. Debolmente muoveva un piede dietro l'altro con enorme fatica, mentre calde lacrime le rigavano il volto.

Che cos'ho fatto... tutto questo tempo? Cos'hai fatto... baka

 

Calò la sera e Hinata era ancora lì sdraiata sul prato da quella mattina.

Baka... bakabakabakabakabaka continuava a ripetersi nella sua testa.

-Cosa ci fai qui? Ti sei allenata tutto il giorno?- una voce fredda arrivò alle sue spalle. Hinata non fece nulla, non rispose nemmeno. L'Uchiha non insistette oltre, prese le sue cose che aveva dimenticato la mattina e fece per andarsene. Del resto aveva paura che stare in compagnia della Hyuga lo facesse rammolire.

-No...- sussurrò come risposta alla domanda. L'Uchiha si voltò verso di lei e notò il segno di un pianto sui suoi occhi. -Come mai quella faccia? È andata male la tua riunione- disse senza nessun tono A me cosa interessa? Vattene, altrimenti continuo a dare aria alla bocca si disse a se stesso. Nessuna risposta varcò le labbra della Hyuga, così il giovane se ne andò per non rischiare di rammollirsi ancora una volta. Perché si, vederla in quello stato gli aveva dato un leggero fastidio.

Appena se ne fu andato la Hyuga si girò in un fianco, guardando davanti a lei la radura senza fine Voglio stare sola... voglio che dimentichino chi sia … così sarà meno doloroso pensò, mentre altre lacrime si formavano nei suoi occhi Devo crescere...

-Mi ha mandata a chiamare, neesama- disse arrivando in quel momento Hanabi. Hinata sempre sdraiata, non si voltò nemmeno verso la sorella e si limitò ad annuire

-Hanabi, ho sempre pensato che saresti più brava di me a condurre il Clan- sussurrò debolmente. La sorella sbarrò gli occhi e il suo battito cardiaco accelerò -C-cosa sta dicendo oneesama- sussurrò

-Quello che ho detto- rispose senza tono Hinata. Hanabi strinse i pugni -Dove vuole arrivare-

-Ti va di diventare Capo Clan?- chiese in un sussurro debole, mentre le lacrime silenziose continuavano a rigare il suo volto. Ad Hanabi gli si spezzò il fiato e le cominciarono ad inumidirsi gli occhi -Cosa ti succede oneechan- chiese in confidenza -Torna in te- disse mentre apparve il suo primo singhiozzo.

-Il Clan dopo la riunione di oggi ha perso fiducia nella mia carica... tanto meglio che te lo dica io, che fare un'altra riunione con tutti i membri del Clan e umiliarmi di fronte ad essi- rispose. Le lacrime di Hanabi cominciarono a rigarle il volte -Oneechan...- Hinata si alzò e con uno scattò fulmineo baciò la fronte della sua sorellina. Quest'ultima spalancò gli occhi. Una luce accecante provenì da quel bacio e quando si staccò essa scomparve. -Congratulazioni, Hana- sussurrò sempre con le lacrime agli occhi Hinata. La più piccola si toccò la fronte -C-cos'hai fatto oneechan... ora non potrai più essere capo clan...- sussurrò tra le lacrime. La grande le diede le spalle e si risdraiò sul prato, un singhiozzo solitario dell'ex capo clan, spezzò la quiete creatasi

-V-va b-bene c-così- balbettò in risposta -Io s-sono una nullità- altro singhiozzo -Mentre tu Hana-chan sei forte e decisa...- balbettò singhiozzando per poi portarsi le mani sul viso come per nascondersi e non farsi vedere in quel momento di debolezza.

-Non dirlo nemmeno per scherzo... tu sei..- Hinata la interruppe

-Io... non sono nulla-

-NO- urlò con le lacrime agli occhi

-Vai e avvisa il Clan Hanabi, saranno tutti molto felici, io ti raggiungo dopo-

-Ma...-

-Vai- disse fredda Hinata. La sorella strinse i pugni e obbedì allontanandosi da quel campo.

Ma quella conversazione non rese partecipi solo le due sorelle, ma anche qualcun'altro che non si era mai allontanato dal campo. -Ecco il motivo- pensò in un sussurro l'Uchiha... -Ma a me non deve importare...-

Nel campo la povera Hyuga incapace anche di alzarsi da quella posizione

-Baka- un sussurro spezzò la quiete dell'aria -Hinata baka- si disse coprendosi il volto con le mani. Poi si alzò cercando di farsi forza; posò una mano a terra e fece apparire dei bagagli. Li fissò per un tempo che parve l'eternità. Devo crescere si ripeteva. Devo andarmene di qui. Ma dentro di lei si chiedeva se davvero sarebbe cambiato qualcosa, o se lei era solo una causa persa.

Tra i cespugli l'Uchiha spalancò gli occhi e si avvicinò a passo spedito

-Cosa pensi di fare, Hyuga- le chiese freddo e burbero. Lei si voltò lentamente verso di lui e al ragazzo mancò un battito. Aveva gli occhi rossi e il segno delle lacrime sul volto. I suoi occhi che gli trasmettevano calore e quella luce che non aveva erano spenti. La Luna non era più illuminata e il buio era totale.

-Me ne vado- rispose debolmente. Sasuke cercò di riprendersi

-E pensi che così risolverai la situazione?- chiese brusco. Hinata guardò prima i bagagli poi il ragazzo.

-Non ho più motivo di restare e farmi umiliare- sussurrò. Sasuke strinse i pugni e l'afferrò per il colleto facendola svegliare e scuotendola bruscamente

-Chi sei?! Quella noiosissima Hyuga che conosco non si è mai abbattuta sebbene sia stata umiliata e ferita innumerevoli volte! Non ha mai mollato nemmeno per un secondo!- le urlò contro.

-S-Sasuke-kun...- balbettò mentre le lacrime continuarono a scendere

-Si è sempre rialzata anche quando tutti si sarebbero arresi! Il suo credo ninja lo dimostrava! RESTITUISCIMELA- le urlò per poi riprendere fiato. Hinata cominciò a piangere e abbracciò Sasuke sfogandosi

-Aiutami Sasuke-kun- disse tra le lacrime sfregando il volto contro il petto dell'Uchiha -Aiutami-

Il ragazzo non rispose all'abbraccio, ma la lasciò sfogare. Sapendo che aveva bisogno di una spalla su cui piangere.

 

 

 

 

 

 

 

...non accenno al mio ritardo... scusatemi e basta. Ci sono stati numerosi problemi T.T

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Chi mi trova qualcosa di bello o solamente un senso in questo capitolo avrà la mia stima più profonda. Perché boh... io come al solito penso di aver fatto una grande cagata, ma lo sapete ormai. Qui troviamo un Hinata depressa, un Teme combattuto e un nuovo personaggio che può sembrare un infame, ma pensateci attentamente, grazie a lui Hina-chan si è abbracciata con il teme u.u guarda i lati positivi*

Ringrazio quegli angeli che mi hanno lasciato una recensione la scorsa volta:

Meggy_pary, Alaska Young, Tomoko_chan, Lita_, angelikawhite, animaamina, Pioggia Scarlata, Zara Nasashi e astro_e_fiocchi. Grazie non sapete quanto mi avete resa felice, spero di sentire il vostro parere anche per questo capitolo che spero vi piaccia almeno un pochino, e questo vale per tutti i lettori ahah.

Grazie ancora, Un bacione grande

Vostra

Ali :3 Neechan

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