La finzione al confine con la realtà

di _KimNui_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


‘’Raccontami la tua storia’’... Quante volte ho sentito pronunciare queste parole, quante volte al loro risuonar nell'aria ho sentito dentro di me sensazioni fin troppo conosciute e altre che cambiavano aumentando la confusione dentro di me.
La mia storia... A che cose poteva servire l'essere a conoscenza della mia vita. Avrei potuto iniziare con un "c'era una volta.." come tutte quelle fiabe che i nostri genitori ci raccontavano da piccoli, ma la vita non è una fiaba anche se alle volte nasconde, tra le infinite e fitte reti quella morale tanto attesa sconosciuta al protagonista fino alla fine. Avrei potuto mentire raccontando la vita del ragazzo che abitava nell’ appartamento di fronte al mio, ma poi mi resi conto che non la conoscevo, non lo conoscevo. Allora ho sempre iniziato con quella semplice frase che dava il via ad un susseguirsi d'azioni ma sopratutto di decisioni...
È iniziata così, lì in quel giorno d'estate , era come essere in quei film romantici o nei sogni di una ragazzina innamorata. Un giorno d'estate, un sole nel cielo, una scelta di un ragazzo.

Kyungsoo camminava lungo quella spiaggia affollata, lasciando che la sabbia calda, quasi bollente ricoprisse i suoi piedi scalzi. In quel momento forse si stava soltanto chiedendo perchè non indossasse le sue ciabatte che teneva strette tra le dita della mano, ma non gli importava andava bene così. Era quasi rassicurante quel calore; ad un tratto una conchiglia interruppe la sua passeggiata solitaria, perchè anche se attorno a lui la gente  continuava la propria vita, lui era solo.

Lentamente abbassò il suo corpo permettendo alla conchiglia di graffiare con la sua superficie ruvida il palmo della sua mano. Era semplice nulla di particolare, uguale a molte altre.

Poi si accorse di quella leggera imperfezione, un simbolo? No un nome intagliato tra quel color corallo. Gli sembrò buffo probabilmente, chi poteva scrivere su una conchiglia un nome... Che significato poteva avere?

-Ho pensato che se avessi scritto il suo nome su quella conchiglia e l’avrei lasciata tra le onde del mare, il suo ricordo si allontanasse da me- quelle parole erano la risposta alla sua muta domanda, era il vento che soffiava lento, erano parole di un ragazzo che non voleva lasciare. Kyungsoo non si voltò neanche verso quella voce calda come i granelli di sabbia che scivolavano sui suoi piedi, semplicemente si voltò verso il mare, quella distesa blu che aveva sempre trasmesso una sensazione di tranquillità e lanciò quell’ oggetto a lui insignificante tra le mani dell’ oceano. Accanto a lui il ragazzo sorrise come per ringraziarlo di quel gesto. E lì, in quel momento, nell’ incrociare quegli occhi la sua prima scelta fu fatta.. "le lacrime non avrebbero mai superato quel confine formato da quegli occhi" Improvvisamente la sua passeggiata non fu più solitaria, e forse anche la sua vita. Affianco a lui? Jongin.

I giorni passavano e quel giorno d'estate diventava un ricordo lontano, quasi dimenticato in quanto sovrastato dai momenti passati giorno dopo giorno.

-Hey- la sua voce risuonava distorta attraverso la cornetta del telefono  - Senti oggi ho lezione va bene se ci vediamo per il pranzo? Questa volta offri tu- alla fine di quelle parole si poteva quasi vedere il ghigno che si era formato sulle labbra di Jongin. Kyungsoo sorrise a quelle parole o forse sorrise a quel ghigno che si era immaginato -Okok va bene mi devo far perdonare ho capito- disse immaginando la sera di qualche giorno fa dove a causa sua non avevano potuto finire la serata in bellezza, o sarebbe più giusto dire tra le braccia di qualche ragazza. Con il sorriso ancora tra le labbra e dopo aver concluso quella conversazione si avviò verso l'università, ma quel sorriso non era più dovuto al ricordo di quella sera, ma bensì al pensiero del futuro ormai prossimo trascorso con lui. Perchè ormai si era reso conto che quella sera, quello sbaglio non era stato un ingenuo errore, ma era stata una risposta a quelle carezze troppo profonde, a quei sorrisi troppo sinceri, a quelle parole troppo sensuali non dirette a lui, ma ad una ragazza sconosciuta, non a lui.

Dopotutto il destino aveva scelto così a Jongin importava soltanto del calore che una qualsiasi ragazza poteva donargli e non a quel filo che li teneva uniti, ma forse quel filo era visibile soltanto ai suoi occhi.
Soltanto lui vedeva quel legame che superava l'amicizia e sconfinava in qualcosa di più grande.
Jongin  l'aspettava come sempre in quel bar scoperto per caso durante le loro "ore di lezione"  che trascorrevano gironzolando di qua e di là. Accanto a lui Sehun un suo vecchio amico, si era presentato a  Kyungsoo come l'amico di avventure, e a quelle parole una fitta di gelosia colpì il suo cuore.
Si sedette al tavolo come nulla fosse e trascorse quel tempo non nel modo da lui sperato.

Al ritorno a casa però qualcosa fece si che la sua routine subisse un cambiamento. Un post-it giallo si distingueva dal marrone, e nello stesso modo una scritta blu risaltava tra quel mare giallo ":)" nulla di più.
Un semplice smile riempiva quel pezzetto di carta. La cosa lo fece sorridere, era da un po’ che riceveva qualche dono o bigliettino ma non era ancora a conoscenza della persona che alleviava le sue brutte giornate con quei semplici pensieri. Non erano nulla un semplice bigliettino con parole incoraggianti o con un piccolo disegnino, oppure poteva trovare un fiore o un cioccolatino niente di più.

All' inizio aveva sperato in Jongin ma le sue speranze svanivano ogni volta che si domandava come aveva potuto fare tutto quello se passava il tempo con lui, quando avrebbe potuto compiere quei piccoli gesti. I suoi pensieri poi si rivolsero a quella ragazza che arrossiva sempre in prima fila al corso d'inglese, era sempre gentile con lui e quei sorrisi che gli rivolgeva erano pieni di significati e speranze. Oppure sarebbe potuto essere quel ragazzo della mensa, lo trovava sempre a guardarlo. In ogni caso non  aveva importanza chi fosse lo ringraziava soltanto di risollevare le sue giornate.

Non aveva mai raccontato a Jongin di quei regali, gli sembrava stupido, ma quando fu lui a trovare il fiore all'interno della sua borsa non seppe che dire. Sapeva che quel fiore proveniva dalla persona misteriosa e stava aspettando le risa di Jongin e le sue prese in giro, ma la reazione che si verificò fu completamente differente da quello che si stava immaginando. Jongin gli chiese che cosa significava e lui guardando quel piccolo fiore sorrise - non lo so il significato di questo gesto anzi… - il sui viso arrossì leggermente- …tutto questo può avere soltanto un significato, ma va bene così- rispose Kyungsoo senza distogliere lo sguardo dal fiore che Jongin teneva tra le mani.

Quello che successe dopo fu totalmente inaspettato, era quasi un sogno. -Bene da quando continua questa storia? Evidentemente non sono abbastanza importante da esserne a conoscenza- disse Jongin, nella sua voce si poteva quasi sentire una nota diversa dal solito. Gelosia? Kyungsoo era troppo confuso per riuscire a distinguere quella piccola differenza. Era troppo confuso per notare quella strana luce negli occhi, era troppo confuso per rispondere. Jongin si allontanò non voleva aggiungere nulla e Kyungsoo lo guardò andarsene senza riuscire a dire nulla. Perchè era rimasto in silenzio? Non lo sapeva dire neppure lui, sorpresa? Confusione? Mistero.

Lungo la strada di ritorno ripensò a quel momento, i suoi occhi erano immersi in quegli attimi passati.

Giunto al suo appartamento cercò le chiavi che come sempre per mistero finivano in fondo alla sua tracolla. Per trovarle dovette togliere il suo blocco per gli appunti, il quale una volta circondato dall'aria senza limiti fa scivolare lievemente un foglio a quadretti a terra. Rivelando il disegno di un volto, il suo volto.

Kyungsoo lo raccolse guardandolo attentamente. Iniziò a sentire una strana sensazione nascergli dentro.. Non per il disegno, era bello non poteva dire nulla, ma da quella scritta nera nell'angolo "smettila di vietare al tuo viso di sorridere, una semplice discussione non può permettere di togliere il sole a questo mondo’’.
Non riusciva a capire come quella persona era riuscita a mettere quel disegno all'interno della sua borsa dopo quell’ incontro confuso con Jongin. Era impossibile. Mille dubbi crescevano.

Chi era quella persona?

Il giorno seguente non aveva lezione così decise di rimanere a letto fino a tardi. Fu svegliato da una chiamata di Jongin . -Hey, scusa per come mi sono comportato ieri posso venire un attimo da te?- ovviamente accettò, non gli avrebbe mai negato nulla. Quando Kyungsoo arrivò era appena uscito dalla doccia dopo una rinfrescata mattutina, appena lo vide non poté negargli un sorriso. Jongin iniziò a scusarsi, ma lui non capiva quelle frasi troppo veloci, troppo confuse. Si sentiva frastornato da tutta quella situazione. Poi un gesto inatteso, una bacio soltanto sognato.

Le mani di Jongin accarezzavano piano il suo viso, poi le spalle per finire su suoi fianchi. Il suo cuore batteva veloce, aveva iniziato una corsa senza meta, come lui aveva iniziato un viaggio senza destinazione.

Quel pomeriggio si sentì amato, niente problemi inutili, niente fatti strani. Soltanto lui e Jongin. Nulla più. Il tutto toccava l'impossibile, ma non ci voleva dare  peso quello che aveva soltanto animato i suoi sogni si era trasformato nella realtà.

I giorni passavano e la storia con Jongin viveva scalpitante nel suo cuore. Erano diventati momenti indimenticabili.

L'unica nota stonata in quella fantastica sinfonia?? Quei regali non più attesi ma temuti. All'inizio era ritornato all'idea iniziale: Jongin, ma lui continuava a dire che non sapeva nulla e anzi era diventato più protettivo nei suoi confronti, e quel senso di sicurezza non faceva che tranquillizzare Kyungsoo. Ma la situazione non faceva che peggiorare, i messaggi iniziavano a diventare opprimenti e preoccupanti.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


I messaggi che iniziò a ricevere diventarono minacce.

Era rimasto soltanto l'ombra di quei regali, soltanto il riflesso di quei messaggi che aveva amato, che avevano risollevato quelle giornate troppo pesanti per poterle superare da solo... Era rimasto solo il ricordo di quei giorni, ora sommersi dalla paura e dall'ansia, da sentimenti che oscuravano il suo mondo...il loro mondo... Jongin non ritrovava più quella luce negli occhi che aveva illuminato la sua vita, vedeva soltanto due specchi scuri che riflettevano soltanto il vuoto al suo interno…

I messaggi continuavano,  erano ovunque nel corso della giornata, non capiva da dove provenissero e attorno a lui si era creato un muro invalicabile che neanche l'amore di Jongin era abbastanza forte da poterlo sovrastare.

L'unica frase che riusciva a scalfire leggermente quello specchio del suo mondo era una frase entrata nella routine della loro vita. Jongin gliela sussurrava sempre
-io sarò sempre qui con te, ti proteggerò da qualsiasi cosa ti voglia portare via da me-

... Il bicchiere davanti ai miei occhi mi costrinse a fare una pausa, a smettere per un po' di raccontare quella storia, ma forse non erano soltanto loro ad obbligarmi anche il mio cuore voleva riprendere a battere. Quella frase pesava troppo sul cuore e le lacrime avrebbero voluto scendere...Poi con un respiro profondo continuai...

...Le giornate le trascorreva tra le braccia di Jongin, la paura stava sovrastando tutto, e quella temuta malattia si era fatta avanti, aveva aperto le porte per uscire per peggiorare lo stato d'animo di entrambi.. Il suo nome: depressione...

...Ed ecco di nuovo quella voce che interruppe quel fiume di parole.-Signorino Kim Jongin questa storia la sappiamo. Le abbiamo chiesto la sua visione riguardante questa faccenda..- ero finito nuovamente a raccontare il tuo modo di vedere  e non la mia  vita anche se il destino ha voluto che si intrecciassero, ma non potevo mentire, perchè loro la conoscevano, erano a conoscenza dei nostri momenti, erano a conoscenza della verità... Ma non potevo raccontare la mia vita, a nessuno poteva interessare la mia vita fatta tra medici e farmaci, fatta dalla paura di ogni tuo gesto... Perchè la mia vita è girata attorno alla tua fino a pochi giorni fa...

La mia vita non è iniziata in quel giorno d'estate, è iniziata mesi prima quando ho incontrato i suoi occhi per il corridoio dell'università. Era successo come nei film, mi ero innamorato di lui fin dal primo istante e non avevo resistito a intrecciare le nostre vite. Ma poi il suo sguardo aveva iniziato a mutare, alle volte facevo difficoltà a riconoscere quegli occhi che amavo tanto. Erano diventati spenti, vuoti. Mi ero sempre vantato di essere un ragazzo forte pronto a superare ogni ostacolo che la vita mi avrebbe dato, ma davanti a quei due specchi.. Non seppi più cosa dire, cosa fare, ero vuoto immerso nel nulla. Kyungsoo aveva iniziato a vivere in un modo diverso, in un mondo da tutti sconosciuto, un mondo privato della realtà.

Da lì iniziò la corsa, quel viaggio infinito a cui mancava una destinazione, un viaggio tra dottori e ospedali.  Una malattia rara dicevano, ma ancora senza un nome, le pastiglie erano tante ne perdevo il conto ogni giorno, ma ero disposto a tutto per te, ti amavo e starti accanto era l'unica cosa che m'importava. Poi due parole che avrebbero dovuto illuminare tutto, fare breccia in quel mondo oscuro e migliorare la nostra vita, ma non erano servite a niente se non a rinfacciare la realtà. Non c'era più nulla di Kyungsoo c'era soltanto... Come la chiamano i dottori quella malattia?? Personalità multipla, personalità bipolare, schizzofrenia... Non capivo nulla di quello che i medici mi dicevano ad ogni incontro per me erano parole che avevano soltanto un significato: stavo perdendo la persona che più amavo al mondo...

...Io vivevo nella cruda realtà..tu in un mondo fatto di finzione al confine con la realtà..

Quei giorni li ricordavo perfettamente, erano incisi nella mia mente, scalfiti dalla paura, ma anche dall'amore. All'inizio sembrava un gioco, alle volte il buio nel tuoi occhi veniva frantumato da una luce e ritornava il tuo sorriso, ma man mano che quel sorriso compariva sul tuo volto mi rendevo conto che non eri tu, non eri il ragazzo di cui ero innamorato. Diventavi un’ altra persona, un persona sconosciuta ai miei occhi... D.O. ...Lui era una parte di te che si era stufata di tutto, era lui a lasciare quei messaggi, a crearti quella confusione nella tua mente che ti aveva fatto dimenticare il mio amore nei tuoi confronti.

Ti aveva creato un mondo attorno a te, una vita inesistente, ma qualsiasi cosa io dicevo tu non te ne rendevi conto, per te c'eri tu e c'era lui due persone diverse, due corpi lontani..ma non erano nulla di tutto ciò... erano soltanto due facce di un stessa medaglia, ma tu non riuscivi più a distinguerlo.

Ogni volta che lui si agiva si creava un vuoto nella tua mente, non ricordavi le tue mani scrivere quei messaggi, non ricordavi che era proprio il tuo corpo a lasciare quei fogli..non ricordavi nulla... alle volte neanche me...

Mi fecero uscire diversi minuti dopo, quando finalmente riuscì a raccontare tutti quei mesi passati.  Ora sono qui a raccontarti tutto questo. A raccontarti come la mia vita è diventato il mio incubo peggiore, ma anche il sogno più bello. Dopotutto con te accanto cosa potevo chiedere di più.

Ora che ci ripenso mi ricordo bene quel giorno, ti avevo promesso che ti avrei protetto da qualsiasi cosa che voleva portarti via da me, ma non ci sono riuscito. La malattia dentro di te non faceva che crescere, le tue paure ti avevano distrutto la verità che ti circondava, avevano creato un specchio davanti alle tue finzioni mostrandoti soltanto esse.

Devo smetterla di pensare al passato.

 I fiori che oggi ti ho portato sono veramente belli, spero che tu da lassù possa vederli, ricordano tanto l'azzurro del mare. Volevo portarti delle rose, il tuo fiore preferito, ma mi ricordano troppo il rosso di quel giorno. Quel giorno in cui hai deciso che i limiti erano stati sorpassati, quel giorno in cui hai deciso che forse la fine era la cosa migliore. Mi ricordo ancora i tuoi occhi spenti e quel rosso che aumentava. Alla fine sei stato tu a salvare me, ma sopratutto sei stato tu a salvarti da te stesso, io non ho potuto fare nulla. Le lacrime stanno scendendo come ogni giorno ormai, tra le mani ho una conchiglia come quella volta al mare..ricordi?? Già a quel tempo la tua mente era distorta, su quella conchiglia che tu hai lanciato tre le onde del mare c'era scalfito il suo nome: ‘’D.O.’’, perchè a quel tempo lui era l'ostacolo da dimenticare, mentre ora su questa piccola conchiglia c’è scritto il tuo nome, il tuo bellissimo nome Kyungsoo.
Ora non ho la forza di dimenticarti.

Sei stato tutto per me il Sole, la Luna, le stelle, il vento… eri tutto per me. Eri la voglia di alzarmi dal letto alla mattina, di superare la giornata che si preannunciava faticosa, eri la fonte del mio sorriso, eri il sole che illuminava il mio viso, il vento che mi scompigliava i capelli...eri tutto...ora sei solo il ricordo più bello, il sogno più atteso...

 Ti amo Do Kyungsoo

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