La classe S di Erza!

di Luxus99chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La selezione. ***
Capitolo 2: *** Tenroujima ***
Capitolo 3: *** Ce l'hai fatta, Erza. ***



Capitolo 1
*** La selezione. ***


Il sole faceva già capolino fra i monti ad est di Magnolia, quando Erza Scarlet, una quattordicenne seria e posata, si diresse verso la sua gilda di appartenenza, Fairy Tail.
Entrò con passo svelto nell’ampio salone, già animato a quell’ora del mattino da tutti i suoi membri, ragazzi compresi.
Erza ignorò tutta quella confusione e si diresse verso la sedia abituale del master Makarow. Che però non c’era.
Erza si guardò intorno, e in un angolo scorse il sedicenne Laxus intento ad ascoltare la sua musica preferita con le sue immancabili cuffie. Sul volto il ragazzo aveva un espressione alquanto annoiata.
-Laxus, dov’è il Master?-
-E io che ne so, piccoletta?-
Erza sbuffò spazientita per il comportamento infantile del ragazzo.
-Avanti, dimmi dov’è! Natsu e Gray si sono mangiati la mia torta, li ho pestati, ed ora sanguinano in modo alquanto strano.-
Laxus si fece più curioso:- E li hai lasciati lì?-
-Li vedi per caso qua?-
Il ragazzo scoppiò a ridere, e alla fine disse:- Il nonnetto è fuori già da un pezzo, sai, non dovrei dirtelo, ma… sta preparando la prova per l’esame di classe S…-
Erza sgranò gli occhi. Laxus aveva già brillantemente passato il suo esame l’anno scorso, quindi era naturale che conoscesse certe cose.
-Ah, davvero?- disse una voce tagliente dietro di loro. Erza si girò ed evitò per poco un calcio alla mandibola. Il demone Mirajane le si lanciò addosso come un fulmine:- Tu non potrai mai passare l’esame di classe S! Quest’anno vincerò io!- poi cominciarono ad azzuffarsi come tigri.
Laxus guardò divertito la scena, poi canzonò Mirajane:- Secondo me vincerà Erza quest’anno.-
Mirajane si fece tutta rossa (aveva una “leggera” cotta per Laxus), mentre Erza gonfiò il petto, orgogliosa.
Poi si ricordò:- Ah! Già! Natsu e Gray!- e corse via.
Mirajane le corse dietro infuriata:- Erza! Non è ancora finita!!-
 
Qualche ora dopo, il Master richiamò l’attenzione di tutti i membri della gilda. Erza era seduta accanto a Natsu e Gray, che, fasciati dalla testa ai piedi, continuavano comunque a litigare.
Il Master fece un colpo di tosse per richiamare l’attenzione su di se.
-Come sapete, ogni anno scelgo i maghi più forti, per portarli nell’isola sacra a Fairy Tail, Tenroujima, per scoprire chi tra di loro è il più degno a diventare un mago di classe S.- l’eccitazione si fece palpabile. -Ora annunzierò i nomi di coloro che affrontarono la sfida! Wakaba, Erza, Mirajane, Cana, fate un passo avanti!-
I quattro in questione esultarono, e corsero sul palco centrale.
Wakaba era totalmente depresse. Pur essendo il più anziano ed esperto di tutti loro, aveva comunque davanti Erza e Mirajane.
Non era il suo anno fortunato. DECISAMENTE!
Il Master continuò a parlare:- La sfida comincia ora! Avanti! All’isola di Tenroujima!-
Tuttavia il Master rimase fermo immobile. I quattro lo guardarono perplessi. Cana azzardò a parlare:- Ma non ci porta là?-
Il Master la guardò stupito:- La dovete TROVARE. Anche questo fa parte della sfida. Trovare l’isola. Lì si accede alla seconda fase…- li guardò ancora fermi. -Mbhé? Muoversi! Ora!-
Erza fu la prima a saettare giù dal palco. Per trovare Tenroujima avrebbe avuto bisogno di qualcuno che c’era già stato. Il Master era fuori questione, Gildarts era fuori in missione, dunque non rimaneva che Laxus. Mirajane le venne dietro a ruota, mentre Cana corse da Levy. Era sicura che da qualche parte nella biblioteca della Gilda ci sarebbe stata qualche informazione su Tenroujima. Levy era l’unica che passava così tanto tempo in biblioteca da poterla aiutare.
Wakaba preferì ritirarsi.
 
Erza uscì fuori in strada e si fermò a guardare la via. Laxus dentro la Gilda non c’era, dunque dove poteva essere? Mirajane, che correva dietro di lei, non frenò in tempo, la colpì e rotolarono entrambe a terra.
-Ma sei scema!?-
-Tu piuttosto! Frenare in questo modo!-
Stavano per azzuffarsi, ma a Erza venne un lampo di genio.
-Aspetta, che ne dici se solo per la prima prova collaboriamo? In due sarà più facile trovare Laxus, ma una volta all’isola, saremo pronte per lo scontro finale.-
Mirajane soppesò per un attimo l’offerta.
-Va bene… Ma dove può essere andato quello stupido?-
-Stupido?- replicò Erza -Io ho sentito che ti piace…-
Mirajane divenne rossa come un pomodoro.
-N-Non è vero! Ah, ci sono! L’avevo visto parecchio interessato ad un annuncio! Aspetta!-
Corse dentro la Gilda, e ritornò con un volto trionfante. -Si, la richiesta a cui era interessato non c’è più! Andiamo!-
Cominciarono a correre in direzione del centro abitato. La missione consisteva nel fare da guardia del corpo  ad una certa maga arrivata in città, Karen o qualcosa del genere.
-A proposito…- intervenì Erza -Come facevi a sapere della missione?-
-Sta zitta!-
 
Cana nel frattempo stava scorrendo velocemente i titoli dei vari libri della biblioteca. Levy era molto più veloce di lei, ma i libri lì dentro erano centinaia, se non migliaia. Era impossibile riuscirci da sole. Dovevano trovare altro aiuto. Alla fine Cana riuscì a convincere Natsu, Gray, Elfman, Lisanna e Wakaba (anche se ormai si era ritirato), ad aiutarle.
Cominciarono così il loro lavoro, con rinnovato entusiasmo.
 
Nel frattempo Erza e Mirajane erano arrivati alla stazione, ed ecco Laxus, in attesa del treno che avrebbe portato il suo cliente.
-Laxuus!- lo chiamarono. Quello le guardò, per nulla sorpreso. Le ragazzine si fermarono davanti a lui, stanche per la corsa.
Laxus non diede loro il tempo di dire niente.
-Andate al porto, e cercate una qualsiasi nave che si diriga a Est. Vi consiglio la Fortune. Ma ad un certo punto dovrete tuffarvi e farvela a nuoto, dato che la nave non attracca direttamente sull’isola.
Le due ragazzine se andarono così come erano venute, e Laxus sorrise. Chissà chi delle due gli avrebbe fatto compagnia da quell’anno nel rango S!

Nota personale:
Yo! Questa storia era già pronta, è per questo che nel frattempo ho postato anche il nuovo capitolo di Una fata ecc. ecc. ecc. Ce l'avevo da un sacco di tempo nel computer, e ho provato a pubblicarla! Spero vi piaccia! Bacioni! #Luxus99chan
 

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Capitolo 2
*** Tenroujima ***


Erza e Mira si fecero un’altra bella sudata per arrivare fino al porto, e dopo dovettero aiutare a caricare la Fortune, per potersi imbarcare. Da sole fecero il lavoro di venti marinai forzuti, e il capitano rimase a dir poco scioccato: in neanche dieci minuti la nave era pronta a salpare!
-Bhe, suppongo sia ora di partire…-
 
Nel frattempo, in biblioteca, Cana trovò finalmente il libro che le serviva: “I suoli sacri della Gilda”. C’era una descrizione dettagliata dell’isola con tanto di mappa! Ringraziò tutti gli altri, e corse al porto. Non era sicura che Erza e Mira avessero già capito la posizione dell’isola, ma non doveva rischiare.
Arrivò appena in tempo per imbarcarsi su una nave chiamata Fortune.
Lì trovò Erza e Mirajane.
-Ragazze!-
Erza si girò contenta:- Cana! Allora siamo noi le fortunate che passeranno alla prossima fase!-
-Già!- rispose Cana -Non sto più nella pelle!-
 
Per le tre lunghissime ore di viaggio che servivano per arrivare all’isola, le tre ragazzine non poterono fare altro che rilassarsi un po’. Ma ben presto la rilassata attesa divenne una nervosa attesa, e poi una nervosa e basta. Erza e Mira si azzuffavano verbalmente per passare il tempo, e Cana scrutava l’orizzonte come se fosse una polena attaccata al fianco della nave.
Finalmente l’isola apparve davanti ai loro occhi. Senza perdere tempo Cana chiamò la carta del volo, e riuscì ad arrivare facilmente sulla riva sabbiosa dell’isola. Erza si arrangiò a nuoto, mentre Mira poté sfruttare le ali del suo Satan Soul.
Alla fine arrivarono tutte e tre. Una messaggio era inciso con un gessetto sulla pietra: “Qui è il Master. La prima di voi che riuscirà ad arrivare sul punto più alto dell’albero che sovrasta Tenroujima, potrà considerarsi promossa alla classe S. Buona Fortuna! Ps: è severamente vietato l’uso di magia del volo o di levitazione!”
Tutte e tre misero il muso. Era davvero ingiusto. Era impossibile scalare quell’albero enorme con le sole mani.
Mirajane, data la sua innata aggressività, si lancio sulla corteccia ruvida e cominciò ad arrampicarsi più in fretta possibile.
Cana usò la magia dell’alpinismo e cercò di cavarsela come meglio poteva con moschettoni e rampini. Ma era evidente che aveva serie difficoltà.
Erza non sapeva che fare. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, Mira scivolava continuamente indietro sulla corteccia dell’albero, e si ritrovava al punto di partenza, e Cana invece si era già ingarbugliata con tutte le corde del suo set da alpinismo.
Invece la scarlatta aveva pure l’armatura che la impacciava!
Rimase a guardare per un po’ gli uccelli volare, e capì cosa doveva fare.
Invece di lanciarsi sull’albero, inseguì quegli uccelli che volavano alto nel cielo. Scoprì così il loro nido, nella parte opposta dell’isola rispetto a dove era attraccata. E scoprì anche che gli uccelli che sembravano puntini nel cielo erano lunghi quasi quattro metri. Erano del tutto simili a gabbiani, ma le loro ali erano molto più grandi e possenti, e nella schiena avevano un incavo che sembrava fatto apposta per una persona, in modo che potesse stare comodamente seduta in groppa.
Provò ad avvicinarsi ad uno di loro, ma quegli esseri erano eccezionalmente aggressivi, e al minimo movimento della ragazzina, raspavano il terreno, nervosi. Erza rimase ferma, indecisa sul da farsi. Era già un oretta che si era allontanata da Mira e Cana, e non sapeva se fossero riuscite a fare qualche progresso.
Non le restava che tentare il tutto per tutto. Cominciò ad avvicinarsi lentamente ad uno di questi uccelli. Lui cominciò a muovere la testa a destra e a sinistra. Erza fece un altro passo, e quello cominciò ad aprire le ali come se volesse spiccare il volo.
Non andava per niente bene!
La ragazzina fece un altro passo ancora, e quella specie di gabbiano spiccò il volo, passandole sopra la testa. Erza, senza pensarci, si aggrappò al collo dell’animale, e venne così trascinata sempre più in alto. Erano a circa duecento metri di altezza, quando Erza vide finalmente la punta dell’albero. Di Mira e Cana, per fortuna, nessuna traccia. Si issò sul dorso dell’animale, che tentò di sgroppare, fra l’altro inutilmente. Alla fine si arrese, e si fece perfino guidare da Erza, che con una leggera pressione alle piume a destra e a sinistra del volto riuscì a comandare perfettamente quel mezzo volante, che non aveva bisogno di magia. Il trucco stava nell’aggirare la regola del Master!
Fece un sorrisetto strafottente, individuando Mira e Cana, a meno della metà della strada che portava ai primi grandi rami dell’albero.
Guardò davanti a sé, soddisfatta. Sentiva il rango S a portata di mano!

Nota personale:
SCUSATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE davverooooooo!!! Me ne ero completamente dimenticato di aver postato il primo capitolo! Pensavo addirittura di dover postare anche il primo! :s scusatemi davvero tanto ç.ç siete autorizzati a spararmi ma anche no.
Vi lascio qui, corro a mettermi al riparo! Un bacione come al solito!
 

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Capitolo 3
*** Ce l'hai fatta, Erza. ***


Erza fece planare lentamente il suo nuovo amico piumato vicino all’albero, ma si rese subito conto che le foglie erano troppe fitte per permetterle di atterrare comodamente direttamente sulla punta.
Così si fece lasciare nel punto in cui i rami cominciavano ad uscire dalla corteccia. Da lì in poi avrebbe dovuto arrampicarsi.
Guardò in giù, e le venne il voltastomaco: sotto di lei l’albero era come un baratro senza fine.
Si attaccò alla corteccia, spaventata. Però si accorse che Mira e Cana stavano gradualmente recuperando terreno, anzi, corteccia, un centinaio di metri più giù.
Così si fece forza, e mosse qualche passo in equilibrio. Il ramo era resistentissimo, e quando Erza provò a saltare sul ramo superiore, non si inclinò nemmeno. Questo la avrebbe aiutata parecchio.
Cominciò a saltare da un ramo all’altro, cercando di salire sempre più in alto. Dopo una buona mezz’ora, era ancora a metà strada, e la stanchezza cominciò a farsi sentire.
Le venne un idea, e dalla sua dotazione di armi evocò due piccoli pugnali. I pugnali ora l’aiutavano nell’arrampicarsi, ed in questo modo poteva procedere un po’ più spedita. Ora i rami erano sempre più fitti, e non c’era neanche più bisogno di saltare. Tuttavia, sotto di lei, Mirajane aveva faticosamente guadagnato il primo ramo, mentre Cana si trovava un cinque metri più sotto.
Doveva sbrigarsi. Guardò in alto, e finalmente dopo un altro po’, poté vedere i primi sprazzi di luce fare breccia tra le foglie.
Sentì Mirajane gridare sotto di lei:- Maledettaa!-
Erza rise sotto i baffi, pregustando già la vittoria.
Evitò di poco la manata che distrusse gran parte dei rami alla sua destra. Erza si girò allibita verso il Master, che incombeva minaccioso dal mare su di lei. Era a dir poco gigantesco, ma il ghigno sul suo volto entrava in contrasto con il suo aspetto. Era ovvio che si divertiva un mondo a fare quel genere di scherzi. Non solo dovevano scalare l’albero, ma lo dovevano fare evitando i suoi colpi.
-Erzaa!- La ragazzina guardò un attimo sotto di lei, mentre vedeva Mira che evitava a tutti i costi di venire colpito da uno dei fulmini di Laxus.  C’era perfino lui!
-Erzaa! Ti verrò a prenderee!-
Erza la ignorò totalmente, e si concentrò sul salire ancora più in alto. Ma le gigantesche dita di Makarow le impedivano di farsi strada, e per evitarle Erza non faceva altro che spingersi ancora più in basso.
Sentì un urlo sotto di lei, e vide Cana e Mirajane precipitare dall’albero, sconfitte da Laxus.
Il Master corse a soccorrerle, per evitare che si spiaccicassero a terra.
Erza approfittò del momento. Richiamò il suo amico alato, e a forza di ali e spade si aprì un varco lungo i pochi metri che le bastavano per arrivare in cima.
Ma ecco che di nuovo la mano del Master incombette su di lei.
Erza tentò il tutto per tutto: si aggrappò ad una delle sue dita e si fece trascinare ancora più in alto. Poi, con una spada, costrinse il dito da trasporto a lasciarla cadere proprio ad un passo dalla sommità dell’albero. Però sotto di lei, Laxus cominciò ad avvicinarsi rapidamente, per cercare di colpirla. Ex-quippò l’armatura imperatrice del Fulmine, ma il fulmine la colpì lo stesso violentissimo, facendola precipitare alcuni metri più giù. Maledizione! Mancava così poco! Si girò furiosa verso Laxus, che ora stava a qualche passo da lei.
-Laxus! Non avevi una missione?-
-Questo è più divertente della missione!- esclamò il biondo divertito.
-Maledetto scansafatiche! Ti dovresti vergognare!- gridò la ragazzina, prima di evitare per un pelo il colpo del Master. E ora? Ragionò rapidamente, sentendosi in trappola. Davanti, Laxus. Dietro, il Master. Se faceva cadere Laxus, allora il nonnino sarebbe corso a salvarlo, e lei avrebbe avuto la possibilità di vincere...
-Ehi, Laxus! Sai che Mira ha una cotta per te?- annunciò con un ghigno.
-Cosa?- esclamò Laxus stupito, mentre Mira le urlava vendetta. Erza approfittò del momento, e con l’armatura della progressione, si lanciò a tutta velocità verso Laxus, come un toro infuriato. Il biondo fu preso alla sprovvista, e cadde quasi, ma si aggrappò per istinto all’armatura della scarlatta, minacciando di far cadere tutti e due.
-Eh, NO!- gridò Erza, portando su, con un salto, alla cima dell’albero entrambi, vittoriosa.
 
Si esibì in urlo di gioia: era ufficialmente una maga di classe S! Il Master la guardò soddisfatta, mentre Mira gridava qualcosa dalla sua spalla. Qualcosa tipo un “Disgraziata” o “Ti ucciderò”.
Laxus saltò sopra il braccio del nonno, e sorrise al suo indirizzo, prima di sussurrare qualcosa all’orecchio di Mirajane, facendola zittire di colpo. Laxus sorrise di nuovo. Era così raro vederlo sorridere!
Erza guardò verso il sole, realizzata.
 
La sera, alla Gilda, ci furono grandi festeggiamenti in suo onore. Tutti cantavano e brindavano, mentre Mira, in un angolo, schiumava di rabbia, ma al contempo lanciava occhiate all’indirizzo di una certa persona. Ad un tavolo, qualcuno spiegava a Cana cos’era una birra. Lei ne assaggiò un sorso e lo risputò subito:
- Questa roba fa schifo! Non la berrò mai!- E tutti scoppiarono a ridere. Erza, ballava con Natsu e Gray, costringendoli ad una estenuante danza di giravolte da voltastomaco.
Lisanna la guardò ballare estasiata:- Che bello! Voglio saper ballare anch’io così!-
Elfman invece guardò Erza intimorito:- Sembra un Demone Ballerino…- sussurrò, prima di venire trascinato anche lui in quella danza da far girare la testa da Lisanna.
Mirajane rimase in un angolo ad osservare la scena, a tratti arrabbiata, a tratti triste. Laxus venne a sedersi accanto a lei.
Mira si fece rossa dalla testa ai piedi, e farfugliò qualcosa senza senso. Laxus la guardò in modo strano.
-Che c’è?- chiese Mirajane imbarazzata.
-Niente, è solo che sei più carina quando sei gentile…-
Mira svenne dalla vergogna, facendo preoccupare Laxus.
La serata passò allegramente per tutti, con la birra che scorreva a fiumi. Ballarono a festeggiarono fino all’alba del giorno seguente.
Erza si trascinò fuori dal locale aiutata da Cana:- Non avresti dovuto bere così tanta di quella schifezza chiamata birra!- la rimbettò Cana.
Erza guardò il cielo tinto di rosa. Ce l’aveva fatta.
Era un mago di classe S.
 
*Nota personale*
Fine della storia!^^ spero che vi sia piaciuta, io ne sono uscito abbastanza soddisfatto, lo ammetto! Ma quanto adoro la LaMi? Probabilmente è la mia seconda coppia preferita dopo Jerza u.u  è la prima storia che completo! Ne sono felicissimo! Vi mando un bacione-one-one, e alla prossima storia!
 

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