Rosa d'inverno

di Gaggiolina92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riflesso ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** Regina di Amore e Bellezza ***



Capitolo 1
*** Riflesso ***


Capitolo 1

~Riflesso~

Le lunghe dita si muovevano affannosamente sopra la seta, come se volessero scacciare via la tensione perché era questo che il riflesso del grande specchio in legno duro diceva: paura.
La giovane scosse il capo e si voltò puntando gli occhi sul suo abito da giorno gettato malamente sul grande letto di quercia nero. Il velluto blu era sicuramente più adatto a lei, una stoffa pesante ideale per le giornate più gelide ed allo stesso tempo resistente, ottimo per le lunghe cavalcate o per quando si allenava a tirare con l'arco, inoltre era della lunghezza giusta, quanto bastava per essere elegante ma lasciandole scoperte le caviglie in modo da concederle un'ottima fluidità nei movimenti.
Purtroppo, di quello che stava indossando in quel momento non si poteva dire la stessa cosa.
La seta azzurra le stringeva le maniche ed il busto schiacciando il suo seno ancora acerbo come sotto la morsa di un serpente mentre si allargava sui fianchi scivolando a terra, troppo lungo per i suoi gusti inoltre una spessa cintura dorata le cingeva i fianchi morbidi appesantendole i movimenti. Certo i delicati ricami in oro bianco che impreziosivano l'orlo del vestito e del corpetto la lasciavano senza fiato ma sicuramente le avrebbe preferito vederlo indosso a qualche altra Lady piuttosto che su di lei.
Sua madre inoltre aveva insistito per raccogliere i suoi morbidi capelli scuri in un'acconciatura troppo sofisticata, di moda ad Approdo del Re le aveva detto, fatto sta che ora si ritrovava con due paia di trecce che partivano dall'attaccatura delle orecchie ricongiungendosi sopra la nuca.
Non riusciva a smettere di guardarsi allo specchio sentendosi ridicola, tradita nella sua essenza, lei non era una stupida dama di corte, era Lyanna Stark lady di Grande Inverno.

TOC ..TOC..TOC..

Si voltò verso la porta di legno massiccio e sospirò stancamente, probabilmente gli invitati cominciavano ad arrivare e suo padre era venuto per chiamarla all'ordine, dopotutto non poteva rimanersene rinchiusa li per molto tempo, la festa era per lei.
«Avanti..»
sussurrò con la sua voce sottile, simile al cinguettio di un'allodola.
La porta si spalancò emettendo uno stridio sinistro, tutto sembrava remarle contro quel giorno, persino il castello stesso.
La figura di un possente cavaliere del nord si stagliò davanti a lei nella sua armatura lucente un sorriso si fece largo sul suo volto paffuto.
«Ned!»
Esclamò correndo incontro al cavaliere cingendogli il collo con affetto, lasciò che le sue labbra candide si posassero sulla fronte del ragazzo che rispose accarezzandole i capelli.
«Siete splendida dolce sorella.»
A quelle parole si staccò dalle spalle possenti del fratello lasciandosi scivolare silenziosamente sul grande letto ed iniziò ad accarezzare la folta pelliccia che la scaldava nelle notti più gelide. Abbassò lo sguardo immersa nei suoi pensieri finché non sentì il braccio dell'uomo cingerla a se.
«Non fate così..»
Alzò gli occhi al cielo sbuffano.
«Da quando mi tratti con tanta accondiscendenza Eddard Stark?! Hai già smesso di considerarmi tua sorella? Cominci a vedermi solamente come moglie del tuo migliore amico? Possibile che il mio destino sia già scritto? Persino tu mi vuoi vedere lasciare il nord!»
Si alzò in piedi furiosa raggiungendo il camino, odiava quel vestito, la stoffa era tanto stretta da impedirle di muoversi quanto gelida sulla sua pelle.
Guardò suo fratello con aria di sfida. Lui, per tutta risposta, si portò le mani in grembo annodando le dita, assunse l'espressione che lei conosceva così bene avrebbe potuto dire che l'essenza di suo fratello era racchiusa in quell'espressione così cupa, seria e pensosa. Era così diverso dai loro due fratelli, Brandon era sempre sorridente e quasi altezzoso mentre passeggiava per i cortili del castello mentre Benjen è sempre stato uno scavezzacollo amante dell'avventura benché fosse il più giovane di loro, Eddard era quello riflessivo, quello di cui avevi bisogno se ti serviva un consiglio.
«Forza, non mi dici niente? Non mi dici che devo farlo per l'onore?»
enfatizzò quell'ultima parola con una smorfia scocciata sul volto.
«"Oh Lyanna l'onore viene prima della felicità, bla bla” mi sembra già di sentirti Ned!!»
L'uomo chiuse gli occhi, era così abituato alle sfuriate di sua sorella aggraziata come un cigno ma tagliente come un pugnale, per questo era la sua preferita, per questo la amava così tanto.
Si alzò e senza dire una parola la strinse in un abbraccio metallico.
«Lyanna, prova a conoscerlo. Robert è il mio migliore amico, un cavaliere eccezionale, coraggioso e indomito, centinaia di fanciulle vorrebbero essere al tuo posto!»
La strinse più forte mentre la mano sinistra le accarezzava dolcemente una guancia imporporata.
«se non ti piacerà gli parlerò io, gli dirò che non sei pronta, che sei troppo giovane e poi parlerò con nostro padre, lo convincerò ad aspettare..ma ti prego dagli una possibilità!»
Non si poteva resistere alle parole di Eddard, era così giusto e leale che non si poteva far altro che annuire ed essere d'accordo con le sue scelte guidate da una saggezza antica.
«Oh per gli Antichi Dei! Sai sempre come farmi fare quello che vuoi! E va bene fratello, ma lo faccio solo per te!»
La sciolse dall'abbraccio sorridendole.
«Sapevo avresti capito, e adesso se vuole seguirmi dolce sorella le farò l'onore di scortarla fino al salone, è gremito di persone che la aspettano!»
Le fece l'occhiolino porgendole il braccio. Lei si guardò ancora una volta allo specchio senza riconoscersi in quella figura così leggiadra, quasi regale ma poi poggiò la mano sul braccio del fratello stringendolo e gli sorrise.
«Non facciamoli attendere oltre!»
Ed insieme sparirono oltre la grande porta di legno scuro, senza sapere che da quel momento le loro giovani vite sarebbero cambiate per sempre.

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Salve a tutti,
questa è la prima volta che mi cimento nella stesura di un fanfiction sul mondo di
GOT, spero di non aver stravolto troppo i personaggi e di aver utilizzato un linguaggio
ed una descrizione abbastanza coerenti con la trama!
Grazie a chiunque leggerà e sarà pronto a darmi consigli per migliorare

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Capitolo 2
*** Incontro ***


Capitolo 2
~Incontro~

 

Non aveva mai visto il grande salone del Castello addobbato in quel modo, mentre scendeva l'ampia scala di pietra accompagnata dal fratello continuava a pensare a come sarebbe stato Robert della casa Baratheon, l'uomo che suo fratello decantava con tanto ardore.
Quando si trovò abbastanza vicina da poter distinguere i visi dei suoi commensali il cuore le salì in gola e lei strinse con maggior decisione il braccio possente di Ned.
Senza nemmeno saper come si ritrovò accanto a suo padre Rickard che la guardava con occhi tronfi di orgoglio, probabilmente nemmeno lui si aspettava che la sua unica figlia potesse acquistare un aspetto così regale dopo tredici anni di frecce, spade e cavalli. Poi il vasto portone d'ingresso venne aperto, la luce irruppe nella stanza dalle tinte tetre con violenza e lei non poté che portare una mano a proteggerle gli occhi. Dopo qualche minuto fu costretta a toglierla, un cavaliere era inchinato a suoi piedi. L'armatura era dorata con inciso dei possenti cervi e l'uomo che la portava doveva essere molto alto dai folti capelli corvini e la barba curata dello stesso colore.
Sollevò il visto dalla mascella squadrata per scrutarla con i suoi occhi azzurri. Lei arrossì, non era abituata a quel genere di attenzioni da parte di un uomo.
«Robert della casa Baratheon mia Signora!»
esclamò con fare solenne posando le sue labbra sulla mano delicata che lei gli aveva teso per essere salutata degnamente.
Quando si alzò poté constatare che non si era affatto sbagliata sulla sua statura, era davvero molto alto e muscoloso, un ragazzo possente e dallo sguardo brillante. Gli sorrise andando a prendere il suo posto tra i membri della sua casata. La giovane era un po' più sollevata, quell'uomo non sembrava affatto male, forse suo fratello aveva ragione, certo era che prima avrebbe dovuto parlargli per conoscerlo meglio anche se era sicura di poter sentire gli sguardi felici di suo padre e di suoi fratello puntati su di lei. Molti cavalieri si presentarono davanti a lei quel giorno e Lyanna accettò con candore i loro saluti finché accadde qualcosa di strano. Davanti a lei si inginocchiò un uomo dalla bellezza androgina. I suoi lineamenti erano delicati quanto le ali di una farfalla, i suoi capelli bianchi come la neve ed i suoi occhi erano delicati come l'ametista, un Targaryen senza dubbio.
«Rhaegar Targaryen, per servirla mia Signora!»
Il respiro le manco quando le labbra del drago si posarono sulla sua mano, trasalì leggermente seguendolo con lo sguardo mentre si allontanava. Rhaegar, il legittimo erede al trono figlio di Aerys II e della splendida Regina Rhaella. Le storie sulla sua figura avevano raggiunto anche le orecchie delle fanciulle del nord, i cantastorie lo chiamavano “Il Principe Malinconico”, si diceva che fosse tanto intelligente quanto abile nel duello, per lo più era un ottimo musicista ma quel velo di tristezza non abbandonava mai i suoi occhi profondi come il Mare Stretto.
La serata passò rapidamente nel fragore del banchetto, la giovane toccò a stento le numerose portate che le cucine del castello avevano preparato per gli ospiti, non poteva far altro che osservare il Principe con l'accortezza di non essere vista mentre gli occhi del giovane Baratheon si posavano continuamente su di lei.
Quando il banchetto finì la giovane colse l'occasione per dileguarsi. Con la velocità di un gatto e il silenzio di una pantera sgattaiolò fuori dall'immensa sala raggiungendo i campi innevati.
Si strinse contro un grande albero soffiandosi sulle mani per infondersi calore, l'aria della notte era gelida ma era sempre bello potersene stare un po' da solo tra le nevi che amava tanto e che forse, presto, avrebbe dovuto lasciare.
Improvvisamente sentì qualcosa cingerle le spalle ed infonderle calore, alzò il viso.
Robert Baratheon era dietro di lei e le aveva delicatamente posto il mantello sulle spalle delicate.
«Mia Signora...»
sussurrò guardandola teneramente.
Lei arrossì e si strinse nel morbido mantello di velluto verde mentre il calore sembrava donarle nuova vita.
«Grazie mio Signore...»
quelle furono le uniche parole che riuscì a dire prima che l'uomo si mettesse davanti a lei, i suoi occhi blu così penetranti la fecero fremere e lei dovette distogliere il suo sguardo per l'imbarazzo.
«Mia Signora, voi siete incredibilmente bella, un fiore raro, una rosa che cresce in queste lande ghiacciate. Vostro fratello non fa altro che narrarmi di quanto voi siate leggiadra ma avventurosa, coraggiosa ma gentile, di quanto nel vostro cuore soffi il vento della ribellione e di come le vostre parole siano miele per un animo disperato..»
Ned era sempre il solito esagerato, la giovane cominciò ad osservare la punta degli stivali di Robert imbarazzata e senza sapere cosa poter rispondere, non aveva mai ricevuto così tanti complimenti in vita sua e doveva ammettere d'esserne lusingata.
«Non sono venuto qui per recidervi e strapparvi dalla vostra terra natale, se fosse per me vi rapirei questa sera stessa ma non è così che vi desidero. Io desidero che voi vogliate essere mia, che voi vogliate divenire la mia Signora.»
A quelle parole la giovane lupa alzò gli occhi per guardarlo. Il grande, grosso e forte Robert così spietato in battaglia e così distruttivo con il suo martello aveva un cuore gentile ed un animo puro ed aveva scelto di mostrarli proprio a lei. Portò una mano sulla sua guancia accarezzando la barba curata.
«Mio Signore, io voglio che le nostre casate si uniscano, questa è la mia unica volontà.»
Sul volto dell'uomo si aprì un grande sorriso che lei ricambiò.
Non poteva avere altro uomo.
Prima o poi avrebbe dovuto prendere marito e nessun cavaliere, eccetto Robert, aveva deciso di mostrarle il suo lato più candido quindi lui era la cosa migliore che potesse capitargli quella sera anche se il ricordo del Targaryen bruciava ancora nel suo spirito ma dopotutto lui era già promesso sposo alla giovane Principessa di Dorne, Elia Martell e probabilmente non l'avrebbe mai più visto.
Lasciò che Robert la stringesse a se, facendosi cullare da quell'abbraccio possente che le ricordava tanto quello che lei e Ned si erano scambiati quella mattina, ora era pronta ad andare incontro al suo destino, a soli tredici anni era padrona di se stessa. Quando si sciolse dall'abbraccio guardò Robert con ammirazione.
«Mio Signore, posso rivolgermi a lei con tono più confidenziale? Non so se mio fratello le ha anche parlato della mia scarsa attenzione ai formalismi di corte...»
Lui rise portandosi le mani sul ventre, per un attimo lei rimase attonita a guardarlo ma poi non poté far altro che imitare quella risata sincera.
«Cosa potevo aspettarmi dalla sorella di Ned? Da una rosa cresciuta all'ombra dei ghiacciai? E sia Mia Signora, ogni tuo desiderio è un ordine!»
Le cinse le spalle con il braccio destro mentre si incamminavano verso la fortezza illuminata.
Come al solito Eddard aveva avuto ragione, Robert era davvero una brava persona, lo avrebbe definito un bambino troppo cresciuto, lo si capiva dai suoi modi un po' grezzi, dalla sua loquacità intrinseca di curiosità e dall'ardore che metteva nelle battaglie, proprio come un fanciullo.

 

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Capitolo 3
*** Regina di Amore e Bellezza ***


Capitolo 3
~Regina di Amore e Bellezza~

La brezza era piacevole quel giorno e la giovane se ne stava seduta sugli spalti della Fossa degli Orsi guardando con noncuranza il torneo che stava avendo luogo davanti a suoi occhi. Se avesse partecipato in prima persona probabilmente ne sarebbe rimasta più entusiasta. Sentì la mano del suo promesso sposo accarezzarle la coscia sinistra sopra l'abito di raso verde che aveva scelto rapidamente quello stesso mattino. Sollevò gli occhi. Robert assisteva al torneo con la furia negli occhi, applaudendo quando quelli per cui parteggiava vincevano e ridendo quando gli avversari cadevano a terra, erano passati già due anni da quando si erano conosciuti ed ora tutti la invidiavano.
Si, proprio lei, Lyanna Stark, una figlia del nord aveva avuto l'onore di essere concessa ad uno dei futuri lord più promettenti dei Sette Regni, Robert della casa Baratheon che sicuramente sarebbe divenuto un grandissimo cavaliere. Gli sorrise con tenerezza poggiando la sua mano su quella di lui sotto gli occhi attenti di suo fratello Ned che distolse rapidamente lo sguardo, nonostante Robert fosse il suo migliore amico non gli andavano comunque giù certi atteggiamenti soprattutto in pubblico.
Improvvisamente qualcosa attirò l'attenzione della giovane.
Un cavaliere si fece largo nell'arena, era la prima volta che entrava in battaglia quel giorno. Il suo portamento era regale, la sua armatura dorata era tempestata di rubini rossi che se uniti formavano la figura di un drago.
Il Principe del drago.
Il suo avversario era il temibile Sir Arthur Dayne uno dei favoriti per la vittoria insieme a Sir Barristan Selmy. La giovane si portò le mani alle labbra assistendo alla battaglia con fervore, trattenendo il fiato per l'ansietà ma quando vide Sir Dayne cadere a terra poté tirare un sospiro di sollievo ed osservare la grazia con cui il Principe sfilava l'elmo, i suoi capelli brillavano come argento pregiato sotto i raggi del caldo sole che li abbracciava.
La giovane rosa degli Stark lo guardò tornare nelle retrovie e sperò che il suo sguardo potesse seguirlo anche dietro ai muri, sperò di poter essere accanto a lui mentre sfilava la possente armatura per avere un po' di ristoro ma, questo, non poteva accadere.
Tornò a sedersi con compostezza rivolgendo di tanto in tanto qualche occhiata al campo di battaglia nella speranza di tornare a vedere il suo bel cavaliere. Ma poi qualcosa la fece destare dal suo torpore.
Era un suolo melodioso, quasi angelico, la risata pura e cristallina di un'arpa.
Si voltò lasciando che i lunghi capelli castani le ricadessero sulla schiena in modo disordinato, il suo Principe era li, seduto qualche posto dietro di lei accanto alla bella moglie di Dorne, Elia, una giovane dai capelli mossi come le dune di un deserto ma scuri come il tronco di un pino. La carnagione olivastra della giovane risaltava nel leggero abito dai colori del tramonto, erano una coppia davvero bella.
Lyanna chiuse gli occhi per assaporare quella melodia, era dolce e malinconica allo stesso tempo ed andò a riempire il suo giovane cuore insieme alle parole cantate dal giovane Principe, la storia che raccontava era quella di due innamorati uniti da un destino crudele che continuava a tenerli separati nella loro triste vita. Le lacrime le riempirono gli occhi e cominciarono a sgorgarle calde sulle guance delicate. Sentì una mano accarezzarle la spalla e quando aprì gli occhi si specchiò in quelli coloro ametista del principe Rhaegar, così grandi ed espressivi.
«Mia Signora mi scuso se con la mia canzone ho rattristato il suo animo..»

Lei si nutrì di quelle poche parole che le aveva rivolto con tono così gentile senza riuscire a dir nulla in rimando, fu Robert a parlare per lei in modo leggermente burbero, se c'era una cosa che aveva capito in quei due anni era che non sopportava che nessun altro uomo sfiorasse la sua pelle candida eccetto lui ed i suoi fratelli.
«Mio Principe non si disturbi, lo sa anche lei le donne...animi fragili»
Si sforzò di sorridere ma il suo fu più simile ad un ghigno. Il Principe per tutta risposta annuì e si staccò da me sorridendomi cordiale.
«Sarà meglio che riprenda parte al duello, faccia il tifo per me Mia Signora.»
Esclamò scendendo dagli spalti re indossando l'elmo di ferro battuto. Rimase a guardarlo mentre con gesti rapidi e sinuosi saliva in sella al suo splendido purosangue nero come la notte. L'avversario questa volta era Sir Barristan Selmy, e questa volta si sarebbe decretato il vincitore del torneo!
Quando Sir Barristan entrò poté sentire Robert applaudire insieme ai suo fratelli, poi l'uomo si sporse verso di lei.
«Vedrai adesso che volo farà il nostro Principe!! Sir Barristan è il miglior cavaliere del regno!»
Lei non poté far altro che annuire e rimanere con gli occhi puntati sul Principe per il quale tifava nemmeno troppo segretamente. La sua sembrava più una danza che una battaglia, ma dopotutto che cos'è un torneo se non una danza tra cavalieri?
Poi la lancia di Rhaegar andrò dritta contro l'armatura di Sir Barristan, all'altezza del bacino facendolo cadere. Il pubblicò esplose in un boato. Il Principe aveva vinto.
Lei si alzò e cominciò ad applaudire fragorosamente mentre Robert, accanto a lei, borbottava frasi indecifrabili.
Poco dopo Lord Whent, che aveva indetto il torneo, consegnò la somma in denaro che spettava al Principe per aver vinto ed inoltre gli diede una corona di rose blu intrecciata con tenere margherite bianche, era il momento che il vincitore incoronasse la Regina di Amore e Bellezza del torneo.
Tutte le dame, compresa lei, si voltarono in direzione di Elia Martell con aria sognante. La giovane Principessa sorrideva ricambiando i loro sguardi con orgoglio, pronta a raccogliere in capo quel dono fiorito e a suggellarlo con un bacio.
«Miei Signori! Mie splendide Signore!»
Irruppe la voce decisa del Principe.
«Come vincitore mi aspetta il compito di incoronare la Regina d'amor e bellezza del torneo, un compito davvero difficile perché ahimè, non me ne vogliano i vostri Signori, ma non c'è dama qui presente che non sia dotata di fascino ed eleganza!»
Si poterono sentire i risolini eccitati delle dame, c'era da dire che il Principe si era dimostrato molto generoso con loro, era come se stesse dicendo “Siete tutte bellissime ma come è giusto che sia non posso fare un torto alla mia consorte”. Invece accadde l'inaspettato.
Lyanna lo vide galoppare verso di lei, da prima pensò che era sciocco illudersi, sua moglie sedeva in quella zona, era ovvio che venisse verso di lei. Ma poi aveva sentito lo sguardo del giovane drago penetrarla intensamente e persino Rob se ne era accorto, in quanto serrava i pugni accanto a lei, camuffando il disprezzo con un finto sorriso sul volto.
Quando le fu davanti si sporse verso di lei che meccanicamente gli porse il capo.
«Per te Mia Signora..»
le sussurrò dolcemente posandole la ghirlanda di rose sul capo bruno. Le sue guance avvampavano mentre il cuore le batteva all'impazzata nel petto.
Il Principe fece il giro del campo.
«Lyanna Stark, Regina d'amore e bellezza del torneo di Harrenhal! La rosa di grande inverno!»
urlò verso gli spalti allargando le braccia per godere appieno degli applausi che arrivavano dal pubblico.
Lei rimase immobile, con un sorriso sincero sul volto e la passione nel cuore mentre poteva sentire lo sguardo infuocato di Elia Martell trafiggerle la schiena mentre gli occhi di Robert mandavano pugnali di ghiaccio verso il Principe.
Era felice.
Davvero felice.
Nulla avrebbe potuto rompere quell'incanto.

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