Italian Battle Fantasia Project: Dawn of the Magical Girl Alliance

di Killkenny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Rivelazione ***
Capitolo 2: *** Reazioni: Saint Tail & BeyBlade ***
Capitolo 3: *** Reazioni: Puella Magi Oriko Magica ***
Capitolo 4: *** Reazioni: Ranma 1/2 ***
Capitolo 5: *** Reazioni: OCs ***
Capitolo 6: *** Reazioni: Card Captor Sakura + Extra ***
Capitolo 7: *** Meet The Others. (Parte 1) ***
Capitolo 8: *** Meet The Others (Seconda Parte) ***



Capitolo 1
*** La Rivelazione ***


Battle Fantasia Project: A Tale of Magical Girls
 
(Sezione Italiana)
 

 
 
Prologo:
 
Il giorno in cui tutto cambiò.
 

 
 
Da qualche parte in Tokyo, una figura camminava, stanca e disperata.
 
Il dolore, la tristezza, gli incubi… erano ormai troppi.
 
Forse… non era meglio ormai farla finita?
 
Via il dolore, via la sofferenza, solo calma ed oblio… dopo così tanto tempo, avrebbe finalmente conosciuto la pace?
 
Prese il cellulare che aveva fregato ad un passante incrociato qualche isolato prima, e compose il numero dell’ufficio più vicino della NHK.
 
Dopo una breve chiamata segnalando una finta bomba in cima alla ancor incompleta Tokyo Sky Tree, la figura ripeté il messaggio altre tre volte, due ad altre emittenti televisive e l’ultima alla polizia.
 
 
– O –
 
 
La figura osservò gli elicotteri che si avvicinavano.
 
Accedere alla cima dell’incompleto palazzo era stato semplice.
 
Perlomeno… semplice, per una persona dotata di un talento come il suo.
 
I lunghi capelli castano scuri mossi dal vento, gli occhi neri arrossati da mancanza di sonno e troppe lacrime, i vestiti rovinati in più punti… la ragazza, apparentemente quindicenne, aveva addosso tutti i segni di una gioventù problematica e tesa alla delinquenza o comunque ad altre attività ben poco legali.
 
Ingenui.
 
Constatando di essere ormai sotto gli occhi di tutti, la ragazza chiuse gli occhi, prendendo fiato.
 
“Il mio nome…” Urlò lei, con un volume molto più forte di quanto sarebbe stato possibile. “… è Akiko Yamaguchi.”
 
Attorno alla sua mano sinistra, delle scintille di luce si radunarono. Scintille che si condensarono ed allungarono in un’asta corta, terminante con quello che appariva come un’ovoide giallo, ma che ad un esame ravvicinato si sarebbe rivelato esser un grosso bocciolo di fiore.
 
“E sono una Magical Girl!” E, seguendo la sua proclamazione, il ‘fiore’ in cima all’asta sbocciava, illuminando l’area di una luce azzurrina.
 
Luce che avvolse Akiko, condensandosi e modellandosi attorno al suo corpo, per poi scoppiare come una bolla di sapone.
 
Al dissiparsi della luce, gli spettatori in diretta nazionale (ed alcuni esteri, miracoli dello streaming in diretta) sbarrarono gli occhi, vedendo come i capelli della ragazza, prima sciolti e malridotti, fossero ora ben ordinati e raccolti in una treccia; mentre la combo di jeans + scarpe + t-shirt, tutti rovinati, fosse stata sostituita da quella che appariva come un misto tra una tenuta da strega tradizionale ed un abito da gothic lolita, il tutto in colori blu scuro e verde.
 
“Nata in una notte senza stelle, per combattere fino al ritorno della luce, Magical Girl Star Reviere!”
 
Akiko… no, Star Reviere non sapeva appena fatto sarebbe bastato a convincere gli spettatori della veridicità delle sue parole.
Usare i suoi poteri era escluso: oramai erano più un’arma di distruzione di massa che una rappresentazione di sentimenti positivi e nobili ideali…
 
“Avevo otto anni, quando un animale magico di nome Damarri mi apparve davanti, dicendomi che ero stata Scelta ed investita dei miei poteri per fermare la Chiesa dell’Eclisse. Ho combattuto, ho vinto… ma sapete la verità?”
 
Oh, come era stata felice quando il sipario era calato (metaforicamente e non) sulla Chiesa e sui suoi super – vampiri.
Solo per vederli poi rimpiazzare dal Circo Insanguinato, i loro tranelli letali, mostri mascherati da figure da circo e torture fisiche e psicologiche.
 
“NON SI SONO FERMATI! HANNO CONTINUATO E CONTINUATO!”
 
E, dato alle fiamme il Circo, questi era stato soppiantato dagli incubi fatti realtà della Nightmare Factory.
 
“PER SETTE ANNI HO CONTINUATO A LOTTARE, SOLA…”
 
Le voci ed i pettegolezzi che la perseguitavano, le accuse di delinquenza giovanile, ed alla fine la goccia che aveva fatto traboccare il vaso: i suoi genitori che avevano deciso di ‘proteggere la reputazione della famiglia’ e l’avevano mandata in un istituto di correzione minorile.
 
“Io… voglio solo sapere… se non sono sola… e lo sono… allora… non soffrirò più…
Se non sono sola… salvatemi…” E con quell’ultima frase, Star Reviere fece l’ultimo passo… e si lasciò cadere nel vuoto.
 
– O –
 
Gli occhi di quasi tutto il Giappone avevano seguito Akiko.
E tra questi, molti erano gli occhi di gente che sapeva del ‘lato oscuro’ in cui Akiko combatteva.
Tra di essi, due paia appartenevano ad una coppia di ragazze, circa dieci anni, una castana dagli occhi viola ed l’altra dai lunghi capelli biondi e occhi rossi.
I loro strumenti magici, creati da una tecnologia secoli più avanti di quella ‘normale’, avevano già individuato il luogo in cui Star Reviere si trovava.
E mentre la quindicenne iniziava a lanciarsi, la castana guardò negli occhi l’amica.
 
“Fate–chan!” E, nel nome e nel tono, tutto un lungo messaggio.
 
L’appena nominata Fate annuì, correndo fuori dal locale in cui le due si trovavano. La sua amica non era abbastanza veloce per poter salvare quella ragazza. Lei sì.
 
“Bardiche!” [Barrier Jacket. Sonic Form.]
 
Con un piccolo lampo giallo la bionda Ragazza Magica cambiava i suoi vestiti civili con un abito da combattimento nero con un mantello nero con interno rosso, e con uno scatto a velocità quasi supersonica Fate T. Harlaown si lanciava verso la Tokyo Sky Tree, e la cadente Star Reviere.
Un titanico sforzo di calcolo da parte del Device noto come Bardiche ed il consumo di una grossa parte delle riserve di energia magica della bionda riuscirono ad attenuare la caduta di entrambe, anche se Fate dovette creare cinque barriere (sacrificate per rallentare la discesa incontrollata) ed il manto stradale al punto di caduta avrebbe avuto bisogno di grosse riparazioni.
 
“Stai bene?” Chiese Fate ad Akiko.
Che, con lacrime che non pensava di avere, si attaccò alla sua salvatrice, piangendo di gioia e sollievo.
 
Fate pensò per un vago momento a tutte le regole del Time-Space Administration Bureau che aveva appena infranto nel salvare la ragazza magica che il quel momento le piangeva addosso.
Uno sguardo, un vago ricordo del suo stesso passato… e decise che non le importava.
Aveva fatto la cosa giusta, la stessa che Nanoha aveva fatto per lei. E tanto le bastava.
 
“Bardiche, Protection.” [Protection.] E, seguendo il comando della sua padrona, il Device generò una cupola di energia attorno alle due, per evitare che la folla di curiosi (e di giornalisti, che stavano scendendo dagli elicotteri appena atterrati) le sommergessero, mentre la bionda abbracciava e cercava di calmare la sua ‘senpai’.
 
Tra la folla, quattro persone (ed altrettanti ‘finti’ animaletti di pelouche) guardavano le due.
Due liceali, una dai capelli castano chiari e l’altra mora, ed una loro kohai dai capelli biondo scuri, tutte e tre con i grembiuli di una bancarella mobile di takoyaki (che si trovava ai margini dello spiazzo della Tree Tower), ed una bionda vestita con un’uniforme femminile della Polizia Metropolitana di Tokyo, con gradi da Ispettrice della Questura di Anzabu-Juuban.
E tutte e quattro avevano la mezza idea di fare una lavata di capo a certe loro conoscenze… se Star Reviere era da sette anni che combatteva contro le Forze del Male… come mai loro non ne avevano saputo nulla fino a quel momento?

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Capitolo 2
*** Reazioni: Saint Tail & BeyBlade ***


Disclaimer: le serie qui coinvolte sono © dei rispettivi autori
 
Nota del capo progetto (KillKenny): scusate se non ho spiegato prima…
 
Il Battle Fantasia Project originario era una FF a molti autori creata a suo tempo sul forum estero noto come SpaceBattles.
 
Tuttavia, tra nazisti del canon di alcune delle serie coinvolte ed impiccioni fanboyanti altre, il progetto ha finito per morire per mancanza di autori ed aggiornamenti.
 
Dopo un poco di tempo, e preso da un problema di eccessivi plot bunnies nella mia testa e nessuna voglia di farli uscire, mi son chiesto “Perché non provar a resuscitare il Battle Fantasia Project qua in Italia? Potrebbe esser divertente…”.
 
Così, dopo un rapido giro di e-mail per chiedere le autorizzazioni ad alcuni degli autori originali per usare le loro idee, ho prima aperto un forum (potete trovare il link nella mia pagina principale, assieme ai link per la pagina TvTropes del Progetto originario e della Wikia del medesimo) e, dopo aver fatto circolare idee e scritto il prologo che avete già letto, ho scatenato tutte le mie ideacce in un colpo solo.
 
Ora vi lascio al primo capitolo delle Reazioni di due delle serie coinvolte nel Progetto (una aspettabile, l’altra di sicuro NO), scritti dal collega e membro del progetto Lord Martiya.
 
Buona lettura a tutti/e!!!
 
 
 
Reazioni:
 
Beyblade & Saint Tail
 
 
 
 
 
 
Era una giornata tutto sommato quasi normale per coloro che erano stati i Bladebreakers ed alcuni dei loro amici e rivali. Considerando che la maggior parte dei beybladers presenti avevano il controllo su creature di immenso potere che risiedevano dentro delle TROTTOLE, e le circostanze in cui Kai e la sua fidanzata (i due meno anomali fra i presenti) si erano messi assieme, significava che non c'erano stati danni collaterali quando la festa d'anniversario della formazione ufficiale dei Bladebreakers è stata interrotta da un ragazzino di Shizuoka che ha usato Cyber Draciel (finalmente i Bladebreakers e Mariam si resero conto perché avevano avuto l'impressione di aver dimenticato qualcosa quando erano stati sul Monte Aino a distruggere i bit-power digitali) per sfidare Kennosuke Shishi (un rivale di Daichi) per poi chiamare 'vecchia' Ming Ming quando gli ha fatto notare che Shishi in quel momento si trovava con Brooklyn nelle Isole Ogasawara per risolvere la loro scommessa su quale fosse la Monsterland dei film di Godzilla.
 
Sorprendentemente per chi non li conosceva, la scommessa NON ERA il motivo per cui la giornata non era del tutto normale (avevano avuto scommesse più assurde), ma come Cyber Draciel era stato annientato: Ming Ming, un'autentica Magical Girl (Hiromi era quasi impazzita d'invidia quando ha scoperto che le trasformazioni non erano un effetto speciale), si era trasformata nella sua Queen Forme ed aveva usato onde soniche generate dal suo canto per disintegrare il beyblade avversario senza neanche dargli il tempo di lanciarlo.
 
“Questa è stata la battaglia con bit powers più patetica da quando Tachibana si è azzuffata con Black Dranzer.” fu il commento del padrone di casa Hito Hiwatari, il manipolativo nonno di Kai (apparentemente l'intera storia del suo tentativo di conquistare il mondo coi bit powers era stato un tentativo di far sì che il nipote si trovasse degli amici, e l'effettivo successo nel conquistare il mondo sarebbe stato un bonus).
 
“Ehi!”
 
“A proposito, l'avete chiuso in una cassaforte migliore, vero?” chiese Takao.
 
“Sigillato il giorno stesso della zuffa.” fu la risposta di Mariam, esperta locale del controllo bit powers ostili e, dopo una storia non troppo chiara che coinvolgeva la riserva segreta di vodka del vecchio Hito, uno scherzo stupido fatto da Dunga ed il fatto che Kai non ha indossato la sciarpa per mesi dopo aver battuto i Demolition Boys in Russia, la fidanzata di Kai (Max era stato arruolato come testimone di nozze per la sua profonda amicizia con la ragazza e l'insistenza di Kai per un matrimonio di rito Ortodosso).
 
Poi il vecchio Hito, volendo vedere un certo programma sulla JNN per ricordarsi del suo fallimento come padre, accese la televisione.
Ma, distruggendo per sempre ogni sembianza di normalità nella vita dei presenti, al posto del suo programma stava venendo trasmessa una breaking news su di una ragazza sul punto di buttarsi dal Tokyo Skytree.
Ragazza che, in diretta TV, si trasformò in Magical Girl Star Reviere, annunciando della sua lotta senza fine che l'aveva spinta a quello stunt per cercare di scoprire se c'erano altre Magical Girls.
E, avendo scelto la Tokyo Skytree e non la Tokyo Tower, molto probabilmente non c'era Sailor V per salvarla.
 
Sapendo questo, Ming Ming ed il Professore gridarono di terrore quando Star Reverie si buttò... E furono quelli che esultarono più forte quando quella che sembrava una bambina di dieci-undici anni apparve dal nulla e la salvò. Poi Ming Ming chiamò il nome di R-Bey, ed una creatura incredibilmente carina e stranamente inquietante uscì dal suo zaino.
 
“Perché continui a chiamarmi così?” chiese.
 
“Ti hanno ammazzato una volta e siamo andati avanti una lettera. E arriveremo alla S se non mi spieghi subito perché Star Reviere è rimasta sola.” fu la risposta di Ming Ming, che aveva in mano il suo microfono.
 
I Bladebreakers, i loro ospiti (Mao, Mariam, e Judith Mizuhara), ed il vecchio Hito rimasero imbambolati davanti alla crescente assurdità della situazione (inclusa la spiegazione di R-Bey sull'esistenza di numerose altre Magical Girls di vari tipi differenti, e solo quelle che lui aveva chiamato Puellae Magi avevano la mascotte effettivamente immortale), e allo stesso tempo frementi per l'eccitazione (a parte Hito): era tempo che non avevano una buona sfida, e, potendo dare una mano ed avendo imparato qualche trucco nei tre anni dall'ultimo torneo, avevano il preciso dovere di buttarsi nella mischia.
 
“A proposito.” disse all'improvviso R-Bey. “Hiromi, vuoi diventare una Magical G-”
 
R-Bey esplose ad una singola nota di Ming Ming, che disse subito a Hiromi che molto probabilmente non ne valeva la pena. Poi una creatura identica ad R-Bey, prontamente battezzata S-Bey, si materializzò dal nulla ed iniziò a mangiare i pezzi di quello che, evidentemente, era il suo corpo precedente.
 
“Kai, tua sorella non era impegnata in una lotta contro un'altra Magical Girl, una che rubava?” chiese il vecchio Hito.
 
“L'ultimo avvistamento di Saint Tail è di due giorni prima la mia seconda sfida con Brooklyn.” precisò il nipote. “Spero che la sua situazione fosse meno stramba di questa e meno orribile di quella di quella ragazza. E che non trovi una via per infilarcisi.”
 
---0*0---
 
Fra gli studenti del liceo Saint Paulia (parte di un'escalation school Cattolica con lo stesso nome) di Seika (l'unica città del Giappone a popolazione quasi completamente Cattolica), prefettura di Nagasaki, il quintetto di Meimi Haneoka, Daiki Asuka (meglio noto come Asuka jr. o semplicemente Junior. Le origini del soprannome, risalente alla terza elementare, sono ormai perdute), Seira Mimori, Rina Takamiya e Manato Sawatari era noto per due motivi. Il primo era che, nonostante l'enorme diversità di personalità dei suoi membri (e la ben giustificata tendenza di Rina a prendere a botte Sawatari ad ogni paparazzata), erano praticamente inseparabili.
 
Il secondo era che i membri in se erano fuori dal comune: alle medie Asuka jr. aveva dato la caccia alla famosa ladra fantasma Saint Tail, che usava giochi di prestigio per compiere furti che aiutavano sempre la gente in difficoltà, e, dimostrandosi superiore a poliziotti adulti e persino una super detective mandata appositamente da Tokyo (che, per uno scherzo di Saint Tail, finì per accusare la nipote del sindaco di essere la ladra. Detta nipote era stata col sindaco per tutta la sera, ed aveva un alibi di ferro. La detective venne rispedita a Tokyo immediatamente), era giunto più volte sul punto di catturarla (e c'era anche riuscito, ma questo era un segreto); Meimi Haneoka, la fidanzata di Asuka jr. nonostante i frequenti litigi, era la figlia di un prestigiatore (e di una ex ladra fantasma, ma questo era un altro segreto), una sospetta nel caso Saint Tail (ed infatti era lei, ma questo era l'ennesimo segreto, noto solo alla sua complice e Asuka jr.), ed un'abilissima atleta; Rina Takamiya, nipote del sindaco (ora al suo quinto e probabilmente ultimo mandato), era nata a Tokyo con un altro cognome, era manesca, arrogante, sorprendentemente dolce e timida (non che lo mostrasse spesso) e dotata di un senso di giustizia impeccabile, ed aveva l'abitudine di picchiare Sawatari ad ogni scusa per sfogarsi della frustrazione che Asuka jr. si fosse messo con Meimi (anche se era felice per loro); Manato Sawatari era un po' tocco, adorava fare scena, innamorato di un'autoproclamata suora-in-addestramento (poveretto), ed era un giornalista di prima classe, nonostante la sua tendenza non completamente repressa ad abbellire i suoi articoli (il motivo per cui Rina lo picchiava tanto spesso); e Seira Mimori, la suddetta autoproclamata suora-in-addestramento (molti pensavano che fosse un adattamento Giapponese al tipico sistema Cattolico delle suore. Quando le venne chiesto conferma, Seira rise fino a svenire), stranamente abile con i coltelli (quando le venne chiesto perché, rispose che era parte dell'addestramento base e che non era poi così brava, e di non fare domande sull'addestramento avanzato o i suoi trucchi personali. Viste le circostanze venne creduto che stava prendendo lezioni di cucina per aiutare in una mensa dei poveri in futuro, e stavolta Seira riuscì a non sghignazzare), l'unica persona capace di fermare i pestaggi di Sawatari ad opera di Rina (anche se a volte la lasciava fare. Non ha mai saputo spiegarsi il perché), e complice ed IDEATRICE di Saint Tail (ancora un segreto...).
E tutti quanti avevano l'abitudine di aiutare la polizia, che gli piacesse o no, risolvendo casi che i metodi normali non potevano risolvere.
 
Il giorno in cui il velo di segretezza che Ventisette esseri chiamavano Masquerade venne squarciato per sempre, questo quintetto si trovava a casa di Rina, quattro membri preoccupati perché la quinta, Rina, era stranamente felice nonostante le fosse scappato di ammettere che suo padre era appena stato giustiziato.
 
“Se l'è cercata!” era la spiegazione. “Tanto per cominciare, c'è un ottimo motivo per cui i miei genitori hanno divorziato, e mio nonno paterno ha aiutato mia madre a trovare un buon lavoro lontano da quel [PAROLA IN RUSSO DAL SUONO PIUTTOSTO VOLGARE DI CUI NON OSIAMO CERCARE LA TRADUZIONE] di suo figlio, ed era dispiaciuto sia di non potermi più vedere sia del fatto che il giudice ha affidato mio fratello al paparino. Poi c'è il fatto che non ho potuto vedere mio fratello per quasi dieci anni, e… Vi siete mai chiesti perché adesso vivo con mio zio?”
 
“In effetti...” rispose Asuka jr.
 
“Vuoi dire che la Juri Takamiya assassinata cAHIA!” iniziò Sawatari, prima di venir zittito da un pugno.
 
“Era mia madre, e l'assassino era mio padre. Si era finalmente accorto che era divorziato.” confermò Rina, prendendo il telecomando della televisione. “Tra poco dovrebbe esserci un servizio sul caso sulla JNN, magari capite perché il nonno ha fatto pressioni per velocizzare la procedura e far firmare la condanna.”
 
Rina accese la TV, ma la JNN stava trasmettendo un servizio in diretta su una ragazza che sembrava sul punto di buttarsi dall'incompleta Tokyo Skytree.
I commenti di Asuka quando il giornalista definì la ragazza un'ovvia criminale giovanile furono piuttosto salaci: per lui e per gli altri era ovvio che quella ragazza aveva visto l'inferno, ed aveva un disperato bisogno di aiuto.
 
Poi la ragazza, Akiko Yamaguchi, squarciò il velo: era una Magical Girl, che aveva lottato da sola per sette anni, e voleva solo sapere se era l'unica esistente. E si buttò.
 
Agendo d'istinto, Meimi afferrò il gioiello che usava per il gioco di prestigio che costituiva la trasformazione in Saint Tail, ma prima che potesse svelare la sua identità Akiko venne salvata da un'altra Magical Girl.
 
“Forse so come possiamo aiutarla.” disse Seira. “Alcuni fedeli mi hanno confidato di un posto dove avvengono cose strane e spaventose, ed alcuni sono scomparsi. Datemi il tempo di contattare i senpai e possiamo andare a dare un'occhiata.”
 
Non ci fu bisogno di rispondere. Per citare Seira, delle pecorelle smarrite dovevano essere riportate all'ovile e protette, e, con l'aiuto del Signore, l'avrebbero fatto.

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Capitolo 3
*** Reazioni: Puella Magi Oriko Magica ***


Disclaimer: Puella Magi Oriko Magica è proprietà dei rispettivi autori.
Rochelle, la Strega dei Rimpianti, è parimenti proprietà di Chibi – Reaper, autore di svariate fanfictions, tra cui la quest “Witch Quest” su SpaceBattles, che ne ha concesso l’uso per la versione italiana del Battle Fantasia Project.
 
Nota personale: questo capitolo serve per introdurre non solo Oriko e la backstory (alterata per questa linea temporale) di Yuma, ma anche Rochelle e OniBei, per questo è un poco più lungo di quanto vorrei…
 
 
 
Reazioni:
 
Puella Magi Oriko Magica
 
 
 
Da qualche parte in Mitakihara, in un posto che non era un posto, una ragazza dai lunghi capelli grigio – argentati si stava rilassando, occhi socchiusi, ed una mano a carezzare i capelli di una sua coetanea, questa mora con i capelli a caschetto, che stava usando le sue ginocchia a mò di cuscino.
 
‘È strano.’ Pensava la ragazza, Oriko Mikuni.
 
Da un lato, la natura dei poteri suoi e della sua partner avrebbero significato un combattimento letale contro la padrona della loro nuova temporanea residenza e nascondiglio.
 
Dall’altro… dall’altro, la padrona di casa era così innocente, pura… e pucciosa, che non se l’erano sentite di combattere contro di lei.
 
Oriko, qualche tempo prima, aveva espresso alla creatura nota come Kyubei il desiderio di “conoscere il senso della sua vita”, ottenendo poteri precognitivi e di veggenza.
 
Alle volte, Oriko si chiedeva se la Cassandra di ellenica fama non fosse stata una Puella Magi con poteri simili ai suoi: ora che lei poteva vedere il futuro, la giovane Mikuni si rendeva conto di come le sue capacità non fossero un dono, ma una maledizione.
 
Quando alla sua partner/fidanzata/strumento di morte, Kirika Kure, era una giovane timida ed introversa che frequentava uno dei licei pubblici di Mitakihara, probabilmente nello stesso anno di quella che tra le Puella Magi era la ‘matrona’ locale, Mami Tomoe.
 
Il suo desiderio, dopo un loro incontro casuale in cui Oriko l’aveva difesa da un paio di teppisti, era stato di cambiar sé stessa in una persona che potesse stare al fianco di Oriko.
 
Né Oriko né Kyubei erano riusciti a capire come un simile desiderio si fosse tradotto in “diventa un’omicida fedele solo ed esclusivamente ad Oriko” e da dove fossero usciti i poteri di manipolazione del tempo soggettivo, ma Oriko non se ne lamentava.
 
Odiava ammetterlo, ma il carattere che adesso Kirika esibiva, che passava da infantile a violento (nei confronti dei loro nemici) con poco preavviso, la sua devozione fanatica… le piacevano.
 
Nel momento stesso in cui aveva attivato i suoi poteri, aveva VISTO la minaccia che si stagliava nel futuro.
 
Prima una strega così potente da poter distruggere una città, che sarebbe apparsa in quella che in Germania era la Notte Delle Streghe, Walpurgis Nacht.
 
Seguita poi da una Majo ancora più potente, in grado di portar il mondo alla distruzione nel giro di pochi giorni.
 
Una fitta alla testa, ed entrambe le Streghe erano sparite dalle sue visioni, rimpiazzate da una figura biancovestita, gli stessi capelli rosa della ragazza destinata a diventare la strega in grado di distruggere il mondo, che intraprendeva il ruolo di Speranza per tutte le Puella Magi nel passato, nel presente e nel futuro, salvandole dalla loro disperazione prima che diventassero Streghe.
 
Un futuro di speranza, di salvezza… condannato da una figura nera che si stagliava più avanti, la cui ossessione per la ragazza in bianco aveva già condannato/avrebbe condannato mondi e mondi alla distruzione, e che per ‘salvare’ l’altra era pronta a condannare a morte l’Universo.
 
Era tentata di lasciare che la ragazza in bianco ascendesse… per poi eliminare senza scrupoli la ragazza che sarebbe diventata l’altra minaccia, in una distorta forma di pietà…
 
Dieci secondi dopo, ed un mal di testa grosso come la Strega Imbattibile fece urlare Oriko di dolore.
 
Subito Kirika scattò in piedi, cambiando posizione e cercando di sorreggere Oriko, raggiunta subito dopo dalle altre due inquiline di quello spazio.
 
La prima era una bambina, forse neanche otto anni, vestita con un abitino verde, scarpe da passeggio gialle, capelli verde menta corti (con alcune ciocche raccolte ai lati della testa in due codine corte) ed occhi azzurro scuri, di nome Yuma.
 
La seconda era la proprietaria del luogo.
Mossi capelli biondi (a detta di Kirika, impettinabili. Cosa forse vera, dato che nessun ammontare di pettine e olio di gomito riusciva a dare alla ragazza un’acconciatura decente), occhi azzurri (privi di pupilla) ed un abito da Puella Magi color giallo paglierino, un simbolo simile ad un ragno attorno all’ombelico, Rochelle era la loro alleata più insolita.
 
Perché Rochelle era una Majo, la Strega del Rimpianto per essere precisi.
 
 
**FLASHBACK**
 
 
Neanche dieci secondi dopo aver ‘collaudato’ il suo potere di preveggenza, Oriko aveva ordinato a Kirika di darsi alla fuga.
 
Scelta piuttosto saggia: venti secondi dopo la loro fuga improvvisata, la semi-abbandonata e ormai decrepita residenza Mikuni veniva squarciata da un’esplosione e data alle fiamme.
 
Si poteva dire qualunque cosa di Homura Akemi, ma non che non conoscesse i suoi esplosivi.
E sapeva fin troppo bene come usarli.
 
Il piano delle due Puella Magi fuggitive era molto semplice: trovare un Labirinto di una Majo, distruggere la strega ed usare i poteri di Kirika per rallentare al minimo assoluto il disgregamento del mondo artificiale, e torturare il Kyubei che avevano sottomano per ottenere tutte le informazioni possibili su Akemi Homura e su Kaname Madoka.
 
Trovato un Labirinto, erano entrate… il bizzarro ambiente era una ragnatela verdognola gigante, che si estendeva senza apparente fine tutt’attorno a loro.
 
Fin qui, niente di troppo anormale.
Grazie alle sue abilità precognitive, Oriko era stata in grado di ‘vedere’ i Labirinti di parecchie possibili Streghe, riducendo quindi il fattore ‘sorpresa’.
Kirika? Se la cosa non preoccupava Oriko, allora per lei non aveva alcuna importanza.
 
Che i fili di tela (abbastanza grossi per sostenere una macchina) emettessero lamenti, gemiti e piagnucolii? Si rientrava ancora nella ‘media’ di una Strega normale.
 
La ninna nanna canticchiata in sottofondo, il cui volume aumentava mano a mano che ci si avvicinava al centro della ragnatela? Ok, QUELLO iniziava ad esser strano.
 
Arrivate al centro del Labirinto, persino QB aveva dovuto ammettere di esser sorpreso: al centro esatto, sospesa sopra un Vuoto senza fine e legata come un salame dai fili di quella ragnatela gigante c’era sì una Strega, ma una che dava una ‘sensazione’ diversa da quella del luogo.
 
Su invece un ammassamento di fili, stava seduta una ragazza bionda vestita di stracci che canticchiava la ninna nanna che avevano sentito entrando.
 
A fianco della stessa, addormentata sotto una coperta verde, dormiva quella che avrebbero poi saputo esser Yuma Chitose, una giovane neo – orfana.
 
“Oh, degli ospiti… Gertrud e Margot? No… no questi non sono i vostri nomi, ma delle voi che non sono voi… posso sapere chi siete?”
 
“Mikuni Oriko. La mia partner, Kure Kirika. E tu… tu sei la Strega padrona di questo labirinto.” Non era una domanda.
 
“Rochelle, Strega dei Rimpianti.” Iniziò ad annuire la bionda. “La bambina si chiama Chitose Yuma, e…”
 
Un ruggito ricordò ai presenti che c’era anche un’altra strega lì con loro.
 
“Che seccatura. Una di voi potrebbe zittire Guinevre, qui dietro? È irritante, e rischia di far svegliare Yuma.”
 
“Kirika?”
 
“Subito!” E, con uno scatto rapidissimo delle mani, adornate dalle lame violacee che erano la sua arma principale, Kirika saltò davanti alla Strega, una creatura che rassomigliava ad un cerbero di placche metalliche (tipo corazza da cavaliere medioevale) con la testa centrale rimpiazzata da un busto di armatura eretto, privo di elmo… e con un volto ghignante che costituiva il pettorale di quella parte di armatura, le ‘braccia’ terminanti in due artigli d’acciaio giganteschi.
 
Una serie di rapidissimi fendenti, e la Strega venne ridotta a pezzi, esplodendo e lasciando dietro di sé un Grief Seed.
 
“E lei?” Chiese poi la mattoide, indicando Rochelle.
 
“No. Lo vedi anche tu che parla, ragiona, ha forma umana… e penso non abbia ucciso nessun umano, o sbalgio?”
 
“Umani, no. Un paio di mostri, che avrebbero dovuto esser i genitori di Yuma, sì.
Penso che i famigli che ho ricavato da loro siano ancora da qualche parte qui nel mio Labirinto.”
 
“Violenti?”
 
“La madre la stava usando come posacenere e la picchiava con una spazzola per capelli ed il padre stava a guardare ridacchiando.
Vi sembra strano che persino un mostro come me possa sentirsi disgustato da azioni del genere?”
 
“Naaaa. Fossi stata al posto tuo li avrei crocifissi con le loro ossa.” Kirika, ovvio.
 
Da qui in poi le tre avevano parlato, stringendo una strana amicizia.
 
Rochelle in origine era una ragazzina di dodici anni che aveva espresso il desiderio, ad un qualcosa di simile a QB, che la sua famiglia smettesse di litigare e fosse in pace.
 
Subito dopo il contratto, i suoi genitori ed i suoi due fratelli si erano uccisi a vicenda, con la creatura che diceva “Come hai desiderato, ora sono in pace.
E non è forse vero che la pace finale è quella della morte?”.
A causa dello choc la bambina che lei era si era trasformata in Majo praticamente subito.
 
QB si era difeso dicendo che loro non erano in grado di influenzare i risultati di un desiderio.
 
Rochelle aveva descritto il coso, a cui mancavano le ‘protusioni auricolari’ tipiche di QB, aveva due code in più ed un muso volpino.
 
“OniBei. Un’unità Kyubei che è stata corrotta da qualcosa un secolo fa.
Offre contratti e li manipola per far sì che la contraente divenga una Strega nel giro di poco tempo.
Hai tutte le mie scuse.”
 
“Scuse accettate.” Ed con una piccola torsione delle mani della Strega senziente l’unità Incubatore veniva strappata in due e gettata in pasto ad uno dei famigli di Rochelle (una specie di ragno giallo peloso grosso come un piatto da cucina).
 
Rochelle era poi rimasta nella sua barriera, piangendo sulle sue disgrazie in una condizione a metà tra la follia e la normalità, in una forma di ragno gigante, per svariati anni.
 
‘Quanti?’, aveva chiesto Oriko.
 
‘Parecchi’, era stata la risposta, visto che l’anno prima del desiderio, in un periodo di elevata tranquillità familiare, suo padre aveva festeggiato l’evento acquistando una nuova macchina da scrivere.
 
Qualche tempo prima, attirata dalla disperazione di Yuma, aveva preso ad affacciarsi sul mondo normale.
 
La vista di quello che quella donna stava facendo alla bimba era stata abbastanza da scatenare in lei una furia omicida.
 
Quando si era calmata Yuma era svenuta e Rochelle aveva un paio di nuovi famigli nel suo Labirinto.
 
“Come hai riacquistato la forma umana?”
 
“Ieri sono incappata nella barriera di Guinevre, l’ho combattuta… e sconfitta, un vantaggio del saper pensare, e quando ho provato ad assaporare il suo Grief Seed qua nel mio Labirinto io ero di nuovo umana e Guinevre al centro della mia dimora.
L’ho legata e stavo cercando di decidere cosa farne mentre mi occupavo di Yuma quando siete arrivate voi.”
 
 
**END FLASHBACK**
 
 
Da lì in poi era stato facile continuare a coesistere lì dentro.
Certo, avevano dovuto procurarsi un altro Kyubei per far fare un contratto a Yuma, per evitare che i danni causati dalla sua precedente ‘amata’ famiglia la uccidessero nel giro di un anno, ma per il resto se la stavano cavando.
 
Ora… ora Oriko lo vedeva, tutto era cambiato.
 
“Rochelle… puoi aprire un ‘varco’ che veda la Tokyo Sky Tree? Penso che stia succedendo qualcosa di interessante…”
 
“Subito.” Un poco di concentrazione, e le quattro poterono vedere Akiko nella sua forma di Star Reviere annunciare il suo passato, la sua disperata richiesta d’aiuto, il salto giù dalla torre…
 
… ed il suo salvataggio per mano di un’altra Magical Girl.
 
La cosa più incredibile era questa: Rochelle non vedeva nessun ‘nome’ mentre guardava le due.
 
Erano Ragazze Magiche, ma non come loro.
 
“Cosa significa tutto questo Oriko?”
 
“Significa che se ce la giochiamo bene potremo finalmente vivere fuori di qui senza correre il rischio che Akemi ci uccida tutte.” Rispose la veggente del gruppo, il mal di testa atroce curato dai poteri di guarigione di Yuma.
 
“Dobbiamo proprio? A Yuma piace vivere qui…” Chiese la più piccola del gruppo con il suo normale tono infantile.
 
“Oh, ma continueremo a viver qui. Ed avremo molta compagnia, in un prossimo futuro.” ‘Un’intera Alleanza di altre Maho Shoujo, per essere precise.’ “Ma vorrei poter essere sicura di non svegliarmi una mattina ridotta in braci ardenti dalla bombarola.
Kirika? Mi servono due cellulari usa – e – getta. Cerca di non uccidere nessuno nel procurarteli.”
 
“Awww, devo proprio? Il modo non violento è così è noioso…”
 
“Meglio la noia che dare a queste nuove arrivate una scusa per dare una mano ad Homura.
Rochelle? Mi servirà poi una ‘porta’ per consegnare uno dei cellulari ad Homura.”
 
“Napalm – chan? Ok, vado a cercare uno dei famigli che ho creato in quell’occasione, così anche se lei me li incenerisce non è che sia una gran perdita.”
 
“Ne sono certa. Yuma? Sei la sola di noi che può uscire da qui ed esser vista da Homura senza che lei decida di dare la parola alle armi da fuoco.
Dovrai usare un telefono pubblico per chiamare questo numero…” Piccola applicazione di potere per ‘divinare’ il numero di telefono di una certa miko in un tempio a Juuban e copiarlo su un foglietto di carta. “…e dire alla ragazza che ti risponderà che c’è un problema grosso a Mitakihara che richiederà l’attenzione delle Sailor Senshi.”
 
“Non sono una leggenda urbana Oriko?”
 
“Dopo quello che abbiamo visto adesso, ne dubito fortemente. Pensi di poter fare quello che ti ho chiesto Yuma?”
 
“Yuma ci proverà e ci riuscirà!”
 
“Brava bambina.” Disse Oriko, carezzando la testa di Yuma.
 
“Grazie… mamma.” Rispose Yuma, l’ultima parte a voce così bassa che Oriko non la sentì.
 
Poche ore dopo, erano pronte.
Ad agire, e a riconquistare i loro futuri… e come molte altre Ragazze Magiche in giro per il mondo, a riconquistare la speranza. Perché oramai… ormai, non erano più sole.

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Capitolo 4
*** Reazioni: Ranma 1/2 ***


Disclaimer: Ranma ½ è proprietà di Rumiko Takahashi.
 
Nota personale: altro capitolo di “Reazioni” lungo.
Questo per risolvere alcuni problemi pratici che il settaggio di Ranma ½ crea (nominalmente, la “Brigata delle Fidanzate” e la “Squadra delle Demolizioni di Nerima” tanto care al fandom estero).
Il modo con cui ho risolto alcuni dei problemi di Ranma sono probabilmente considerabili OOC (e probabilmente i fans di Akane e del pairing Ranma/Akane mi crocifiggeranno), ma non mi lascerò piegar da nulla!!!
Ah, come linea temporale, siamo più o meno tra Herb e Saffron.
 
 
Reazioni:
 
Ranma ½
 
 
Per Ranma Saotome, erede della branca Saotome dell’Arte Marziale Indiscriminata (Musabetsu Kakuto Saotome Ryu), la giornata era stata particolarmente tranquilla.
 
Solo DUE voli con Air Akane, e non era neanche finito fuori da Nerima, la sua maledizione di Jusenkyo era stata innescata solo TRE volte, Shampoo l’aveva zompato una volta sola, Kuno si era beccato la sua quotidiana dose di mazzate e Ryoga non si era ancora visto in giro.
 
Chi lo sapeva, forse forse la giornata sarebbe finita senza tentativi di Akane di fargli assaggiare la sua cucina.
 
… era forse un segno di un’Apocalisse imminente?
 
Un rapido controllo al calendario di un negozio confermò a Ranma che era solo lunedì. La settimana faceva ancora in tempo a peggiorare.
 
… neanche mezz’ora dopo, Ranma riceveva la rassicurante notizia che la situazione ERA peggiorata: sua madre era arrivata per fare un annuncio sui vari fidanzamenti.
 
Riuniti nel dojo, i Tendo, i Kuno (per quello che ne sapeva lui, nessuno li aveva invitati ma erano arrivati lo stesso. Promemoria: riempire di sberle Sasuke), Ukyo, l’Anziana Khe Lun (Cologne) e nipote Xian Puh (Shampoo).
 
La Brigata delle Fidanzate al completo… chissà che tipo di annuncio avrebbe fatto Nodoka?
 
“Ho richiesto questo raduno dopo la _deplorevole_ condotta che alcune delle presenti hanno esibito nella mia dimora… condotta che è risultata nella demolizione della mia casa.
Dopo aver… convinto mio marito a spiegarmi per bene la situazione, ho consultato i registri di famiglia. Iniziamo dall’accordo meno problematico.
Miss Kuonji?” Iniziò Nodoka, facendo un cenno all’Anziana, che si premurò di colpire in rapida successione dei punti di pressione dei due Kuno presenti, causando la paralisi dei loro muscoli volontari e silenziandoli.
 
“Hai?”
 
“L’accordo tra vostro padre e mio marito era nullo ancor prima di essere steso: Genma NON HA alcun controllo sul registro di famiglia.
IO ho l’autorità finale per gli accordi tra il Clan Saotome ed altre famiglie. Una precauzione da parte dei miei suoceri, se così possiamo dire.”
 
A questo, Ukyo impallidì e fu costretta ad ammettere che si era data la zappa sui piedi da sola.
Sacramentando poi il dovuto all’indirizzo di quell’idiota di SUO padre, che non aveva controllato con Nodoka PRIMA di farsi fregare da Genma, e che poi aveva preso in prestito una pagina dal libro delle scuse dell’imbroglione e scaricato la vergogna e la colpa della fregatura su di lei, arrivando al punto di alterare i registri di famiglia e costringendola a passar per MASCHIO agli occhi del resto del Giappone.
 
“Tuttavia, in luce dei danni causati dalle azioni di mio marito, sono disposta a fare una proposta: adozione nel clan Saotome come sorella di Ranma in cambio della rinuncia a qualsiasi proposito di vendetta e/o matrimonio.” Concluse Nodoka, tranquilla come non mai.
 
“Ucchan… sei stata la mia prima amica, la migliore. Vorrei indietro quell’amica, non un’altra fidanzata a cui non posso offrire niente di più che amicizia senza correre il rischio di causar danni a vite ed onore altrui.”
 
“Ranchan, cosa intendi dire?”
 
“Semplice: scelgo una qualsiasi di voi, ed offendo l’onore di Akane e dei Tendo, che ci hanno dato vitto ed alloggio indipendentemente dai danni fatti da tutti quelli che per un motivo o per l’altro hanno motivo di venirmi a cercare; il tuo, e per te vorrebbe dire riprendere a dover fingerti un maschio e rinunciare al tuo ristorante via rappresaglia di tuo padre; quello di Shampoo, con il rischio che lei riceva una punizione PEGGIORE della precedente dalle sue compatriote, o sbaglio Vecchia Strega?”
 
*BOINK!*
 
“OUCH!”
 
“Maniere a parte hai ragione, Futuro Marito.
La punizione per la prima serie di fallimenti e l’errore di invocare la legge del Bacio della Morte a sproposito…”
 
“Sproposito?”
 
“Il duello era stato fatto per via del banchetto premio per la Campionessa del Villaggio.
L’unica cosa che Shampoo poteva fare davvero in quella situazione era star zitta e sopportare l’onta della sconfitta.
Stavo dicendo? Ah sì, la prima punizione è stata una maledizione di Jusenkyo.
Un successivo fallimento, ovvero tornare al villaggio senza te come marito, si tradurrebbe nell’esilio della mia pronipote dal villaggio, la cancellazione dalla sua memoria della conoscenza delle nostre Arti Marziali, ed una condanna a morte in caso di ritorno in terra Amazzone.”
 
“Ecco, come volevasi dimostrare. Ed infine offendo i Kuno, quindi Tatewaki prende ad assumere qualsiasi seccatura mistica o meno per cercare di uccidermi per aver rifiutato l’onore di frequentare sua sorella.
Se ci aggiungiamo poi il resto della nostra combriccola…”
 
“… non ho mai avuto speranze di diventare la Signora Saotome, vero?” Chiese la cuoca, con un’aria rassegnata.
 
“Dato il pasticcio che è l’onore di famiglia grazie a papà, no.”
 
“… penso che accetterò l’offerta, Saotome – sama.
Come amica e come ‘fidanzata carina’ sono stata un disastro, forse come sorella farò un lavoro migliore…”
 
“Grazie mille Ukyo! Sarà bello avere una figlia a tempo pieno in casa.
Anziana Khe Lun?
Tecnicamente, le leggi del vostro villaggio non sono riconosciute da nessuna parte fuorché nella vostra regione della Cina e limitatamente sul resto del territorio cinese.
E dubito che la polizia locale sarebbe comprensiva delle vostre tradizioni, non quando le suddette tradizioni comprendono le minacce di morte, di rapimento e l’uso di droghe.
Tuttavia, in luce delle rivelazioni per le conseguenze fisiche su vostra nipote Xian Puh sono disposta a fare la stessa offerta che ho fatto a miss Kuonji.”
 
“Umh… sì, potrebbe andare.”
 
“Ma Bisnonna…”
 
“Nipote, ti ho permesso di fare questa ‘caccia al marito’ perché c’era l’onore della famiglia di mezzo, per la possibilità di aggiungere l’enorme potenziale di Ranma e le sue capacità combattive a quelle della Tribù e perché finché sei impegnata con lui, Mu Tsu e gli altri eventuali spasimanti che hai dietro al Villaggio non possono tentare nulla.”
 
“Come se avessero qualche chance…”
 
“Direttamente, no. Indirettamente, quando a parecchi di loro importa solo riuscire a finire a letto con te, non importa come?”
 
“*brrr* Capisco Bisnonna. Ma io amo Ranma!”
 
“Lui, o la sua forza? Comunque sia se vuoi continuare a cercare di ottenere il suo amore fai pure, ma senza il mio appoggio e senza l’uso dei ‘normali’ metodi del villaggio.”
“… penso… penso che per un po’ proverò ad essere sua sorella.”
 
“Saggia decisione. Può continuare signora Saotome.”
 
“Posso aggiungere io qualcosa Zia Nodoka?” Chiese Nabiki alla rossa Saotome. Ricevuto un cenno d’assenso, la mercenaria delle sorelle Tendo si rivolse ai presenti.
 
“Grazie.
Ora, tecnicamente l’unico accordo valido sarebbe quello con noi i Tendo. Il problema è che papà ha dovuto cedere i ‘diritti’ dell’accordo Tendo/Saotome ad un’altra famiglia quando i debiti della casa hanno sorpassato i pochi introiti che riceviamo per il suo lavoro nel Consiglio Cittadino.
Cosa che non sarebbe successa, se si fosse degnato di continuate ad insegnare arti marziali.”
 
“WAAAAAAAAAAHHHH! MIA FIGLIA SE LA PRENDE CON ME!!!!”
 
“… possiamo sapere quale famiglia ha acquistato l’accordo?”
 
“Tomoe. A quanto pare il padre della futura fidanzata aveva un accordo dello stesso tipo con Genma e voleva premunirsi. Sig. Saotome, le dice niente il nome Soichirou Tomoe?”
 
*SPLASH!* [Io non so niente.] –flip– [Sono solo un povero panda puccioso!]
 
“Come volevasi dimostrare. E prima che lo chiediate, no. L’ho solo scoperto da poco, altrimenti avrei già venduto il panda scroccone al primo circo od allo zoo di Tokyo per il loro programma di ripopolamento della specie.”
 
“Grazie Nabiki. L’ultimo accordo matrimoniale che hai Ranma è con la qui presente signorina Kodachi.”
 
“COOOSAAAAAA!?!” Urlò Ranma, circondato da una corona di ki color rosso sangue e gli occhi avvolti da una luminescenza azzurrina.
 
“E prima che tu uccida Genma, sappi che non ne ha colpa.
La cosa risale all’invasione della Manciuria, a quanto pare mio nonno salvò la vita al nonno di miss Kodachi, e per gratitudine dell’aver salvato il Clan Kuno, visto che lui era figlio unico, il nonno di Miss Kodachi stipulò un accordo matrimoniale tra le due famiglie, posto che non ci fosse un altro caso di figli unici in modo da poter continuare il cognome.
Vuole dire qualcosa, Miss Kodachi?”
 
Piccola serie di punti di pressione, per permetterle di parlare… e Cologne si teneva pronta a ripremerli, se le partiva la risata.
 
“Madam Saotome, può cortesemente stracciare quel documento? Io provvederò a fare lo stesso con la copia in possesso della mia famiglia.”
 
Silenzio e stupore. Di tutte le reazioni possibili, NESSUNO si aspettava quest… rettifico, qualcuno se lo aspettava, infatti…
… KASUMI?!? 0.0…
…si stava facendo passare dei soldi da Akane.
 
“Po… potremmo sapere il motivo? Dati i vostri atteggiamenti in passato per conquistare mio figlio, pensavo…”
 
“Perché mi RIFIUTO di sfruttare un simile cavillo legale nella mia conquista del mio adorato Ranma! Se otterrò il suo amore sarà solo per genuina affezione, non un amore forzato creato da obblighi d’onore!”
 
Coincidentalmente, Ranma a quella frase alzò Kodachi di un paio di posizioni nella sua classifica mentale delle ragazze databili.
Adesso si trovava… di poco sotto ad Akane, visto che la lista si era largamente ridotta.
 
Altre reminiscenze furono interrotte dallo squillo del cellulare di Nabiki.
 
Dieci secondi dopo, ed erano nella sala della residenza dei Tendo, la televisione accesa sul canale della JNN.
 
“Era uno dei miei contatti con la Polizia Metropolitana. A quanto pare, qualcuno ha chiamato tanto loro quanto la JNN con la notizia di una bomba in cima alla Tokyo Sky Tree.
Anche se il mio contatto ha detto che c’era qualcosa di sospetto nella chiamata…”
 
L’immagine trasmessa in diretta dall’emittente televisiva mostrava una ragazza che non doveva avere più di sedici anni, lunghi capelli castano scuri mossi dal vento, gli occhi neri arrossati da mancanza di sonno e troppe lacrime, i vestiti rovinati in più punti… tutti segnali di una gioventù difficile.
 
Od un pomeriggio difficile a Nerima-Furinkan, a seconda di giornata ed Insani Artisti Marziali in zona.
 
Tuttavia… tuttavia, lo sguardo della ragazza dissipava tutti i dubbi su di lei.
 
Era uno sguardo che tutti i presenti, in un modo o nell’altro, avevano visto nel corso delle loro vite.
Lo sguardo di chi ha subito così tante cose da aver perso ormai ogni speranza.
 
Improvvisamente, la ragazza sembrò chiudere gli occhi e prender fiato.
 
“Il mio nome è Akiko Yamaguchi.”
 
Seguendo la sua dichiarazione, delle scintille di luce si radunarono attorno alla sua mano sinistra. Scintille che si condensarono ed allungarono in un’asta corta, terminante con un ovoide giallo.
 
“E sono una Magical Girl!” E, dopo questa affermazione, l’ovoide in cima all’asta sbocciava come un fiore, illuminando l’area di una luce azzurrina.
 
Sotto gli occhi di parecchi membri della cosiddetta Squadra Demolitrice di Nerima, la ragazza emerse dalla luce in una tenuta che era un misto tra una completo da strega tradizionale ed un abito da gothic lolita, il tutto in colori blu scuro e verde.
 
Ascoltarono il suo messaggio di disperazione, la sua richiesta d’aiuto, il suo gesto di resa… ed il suo salvataggio, ad opera di un’altra ragazza magica.
 
“Pà…”
 
*pshhhh* “So cosa vuoi chiedermi. Ed hai la mia approvazione. Come artista marziale ed erede del Musabetsu Kakuto Saotome Ryu, è tuo dovere intervenire in quello che stà accadendo.” Genma era forse, assieme a Soun, uno di quelli che avevano riconosciuto per primi l’espressione della ragazza (ricordi dell’addestramento sotto Happosai).
 
L’idea che una ragazza che aveva di poco l’età di suo figlio obbligata a combattere Orrori Sovrannaturali da sola gli garbava poco.
Andare a cacciarsi in quei guai di persona? No di certo.
Inoltre, doveva dare una ripassata al suo vecchio amico Soun… solitamente era lui e soltanto lui quello che creava casini con promesse ed accordi con altre persone.
Era una questione di principio, accidenti!!!
 
“… data la situazione ‘estrema’, ti autorizzo anche ad usare le Senken. Penso ti serviranno, con quello che succederà.
Quanto a voialtre… se qualcuna di voi vuole aiutare mio figlio, dovete PRIMA sottoporvi ad un rigoroso allenamento ed arrivare perlomeno al livello di Shampoo.”
 
E mentre la situazione degenerava nel tipico caos della zona di Nerima, Ranma si preparava a partire per Sumida. Prima avrebbe saggiato la situazione in loco, e poi avrebbe cercato di capire da dove iniziare a cercare quei mostri di cui parlava la Ragazza Magica.
 
In fondo, anche un Artista Marziale poteva combattere per la pace!

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Capitolo 5
*** Reazioni: OCs ***


Disclaimer: i personaggi qua citati, invece, sono © mio. Siete liberi di usarli per capitoli interni al Progetto.
 
 
Nota: questo capitolo serve per introdurre dei personaggi che avevo creato per il Battle Fantasia Project originario.
Spero che vi possano piacere, sia che siate lettori che collaboratori al progetto.
 
Reazioni:
 
“Sentinelle”
 
 
*Italia*
 
 
Dall’altra parte del globo, Akiko Yamaguchi faceva il suo appello disperato in diretta tv.
 
Svariate ore dopo, il tempo per i network televisivi di stabilire se fosse una montatura o meno, nella nazione che ha dato i natali a Dante, Leonardo Da Vinci, Cristoforo Colombo e molti altri grandi personaggi storici (e molte, molte altre figure decisamente meno positive), le reazioni all’evento da parte della popolazione erano, come ci si potrebbe aspettare, decisamente variegate.
 
Ogni persona in possesso di più di due cellule cerebrali funzionanti nei loro crani aveva ascoltato la notizia, e reagiva a seconda dei casi con una certa quantità di paura, attesa, ed in alcune limitate particolarità (come un eterno ragazzino con la mania del collezionismo che lavorava per una branca del Vaticano, che immediatamente dopo aver ricevuto la notizia stappò la bottiglia di champagne delle Grandi Occasioni) gioia.
 
*Una casa ‘disabitata’, da qualche parte nel bel mezzo dell'entroterra milanese*
 
“Allora, non siamo mai stati veramente soli, Orion, Pilastro?” Chiese una ragazza di circa quattordici anni, capelli corti neri e occhi castani, lo sguardo fisso su un uomo anziano (probabilmente ottanta o novanta anni, con un margine di due) ed il loro consigliere/assistente magico, un gatto dal pelo rosso/grigiastro, un occhio reso inutilizzabile da una cicatrice (l’altro di un intenso color giallo scuro), con uno strano gioiello blu e oro colorato legato al collo, e un segno sbiadito nero sul petto.
Un simbolo a forma di cerchio, diviso in quattro da due linee perpendicolari.
 
Alba, per quello che ne sapevo PRIMA dell’evento siamo sempre stati soli.
Misteri, adesso che lo stramaledetto Velo sembra esser stato disattivato, riesco a ricordarmi di non so quanti gruppi con cui ho lavorato, e che prima di quello che è successo in Giappone non potevo ricordare.
La gioia di rivedere anche solo nei miei ricordi tutti i miei compagni di avventura… ed il dolore di perderli allo scorrere del tempo.
Spero almeno di poter continuare ad incontrare persone meravigliose come loro e voi, in futuro… mi aiuterebbe parecchio a sopportare il dolore.”
Orion era un vecchio Mau, uno nato sul pianeta ben prima del tempo dei suoi ‘colleghi’ al servizio della corte lunare.
Un Mau che aveva accettato di essere uno dei cinque Custodi di un antico sigillo, che imprigionava una creatura che a suo tempo aveva minacciato tanto il Regno Terrestre quanto quello Lunare.
Certo, dato il tempo trascorso, probabilmente la creatura era morta (dato che poteva alimentarsi esclusivamente di energia vitale umana), ma Orion preferiva non correr rischi.
Il Rituale con cui il Mau era diventato un Custode lo aveva reso praticamente immortale (o perlomeno faceva sì che lui non sarebbe mai morto finché Gaea avesse vissuto), quindi il tempo era qualcosa che non gli mancava.
Probabilmente Orion era l’unico dei Custodi che ancora interagiva con il mondo in generale (e gli umani in particolare).
 
Alba, in grado di evocare una coppia di lame di luce nelle sue mani, era la leader non ufficiale del gruppo.
 
Semplicemente per il fatto che era l'unica di loro ad avere una parvenza di vita normale al di fuori dei suoi Doveri sovrannaturali.
 
Pilastro, un veterano di ben due precedenti teams, dotato di poteri psicometrici, chiuse i suoi occhi grigi e sospirò.
 
Alba, nella mia vita ne ho visto tante, ma non ho mai sentito parlare di altri che avessero responsabilità simili alle nostre.
Sì, a volte ho sentito delle voci sull’esistenza di una società magica nascosta o due, ma non sono mai stato in grado di confermarne l’esistenza.
E, anche se ne fossi stato in grado, dubito che sarebbero stati interessati ad aiutarci.” Rispose stancamente il vecchio alla ragazza, sospirando tristemente per i troppi ricordi dolorosi del suo passato.
L' unico motivo per cui non aveva mai scelto un successore era semplicemente per il fatto che sia la metà del Sigillo sotto la sua responsabilità era stata danneggiata in modo irreparabile, e sia per il fatto che il passaggio di ‘potere/guardia’ era troppo ‘visibile’ per quelli che sapevano cosa cercare.
 
Lince, una ragazza bionda scura con occhi viola vestito con abiti decorati a tema felino, era troppo occupata a riposarsi sulle spalle di Mietitore.
 
La ragazza era in grado di aggiungere tratti felini al proprio corpo per aumentarne sensi e prestazioni fisiche, ed era quella con maggiori rischi per se stessa, dato l'orientamento politico e religioso della sua famiglia d’origine, dei cattolici così estremisti e conservatori che persino il sacerdote locale stava alla larga da loro, quando questi andavano in giro per il paesino in cui abitavano.
 
Cosa sarebbe successo, se codeste brave persone avessero scoperto i suoi poteri magici?
Al peggio, l’avrebbero dichiarata un emissario di Satana e bruciata sul rogo, come durante i “bei” vecchi tempi del Medioevo.
 
Nel migliore dei casi (leggasi: aveva confessato la verità in un luogo pubblico)? Rinchiusa in un manicomio.
 
Bhè, la Rivelazione di Star Reviere (e tutto quello che ne era seguito) aveva mostrato al mondo intero che la magia esisteva, quindi da quel punto di vista i suoi problemi in questo senso erano largamente diminuiti: se avessero provato a far qualcosa contro di lei, adesso era in grado di andare alla polizia e chiedere protezione senza essere considerata o una pazza o sotto l’effetto di stupefacenti.
 
“Non sono certo che sia sicuro per noi uscire allo scoperto.
Non voglio essere attaccato a vista e ‘purificato’ solo perché mio padre non è umano...”
 
Mietitore, lunghi capelli neri legati in una coda di cavallo ed occhi blu scuro, era quello con maggior esperienza con il lato sovrannaturale delle loro vite.
 
Questo perché sua madre era un membro della precedente formazione di Sentinelle, che si era ritirata dalle scene per via della gravidanza, ed il padre un ex Generale Oscuro di uno dei loro passati nemici.
 
La razza del padre di Mietitore non possedeva un nome vero e proprio, tendevano semplicemente a farsi chiamare Coloro Che Ricordano.
 
Avete mai sentito il detto “Quando uccidi qualcuno, uccidi anche una parte di te stesso”?
 
Beh, loro sono il risultato di questo adagio.
Ogni volta che qualcuno uccide qualcosa/qualcuno, temporaneamente l’anima si frammenta, e quasi sempre uno dei pezzi si separa dal ‘tutto’.
 
Con il tempo, questo ‘pezzi’ si condensano in forma umanoide e senziente.
 
Tenuto conto del fatto che nascono da umani, così come i loro progenitori questi esseri possono essere santi, criminali o semplici persone normali.
 
Ogni 100 anni, selezionano un leader, e il sovrano sceglie la politica della specie.
 
L’ultima ‘elezione’ era avvenuta vent’anni prima.
 
Detto leader era stato ‘creato’ dai frammenti delle anime dei nazisti durante la seconda guerra mondiale, quindi è inutile specificare ciò che aveva cercato di fare.
 
Ed ovviamente, una formazione di ‘Sentinelle’ era stata chiamata. Come sempre, avevano interferito nei suoi piani, avevano combattuto le sue forze, e lo avevano sconfitto.
 
Normale amministrazione da gruppo di ‘protettori magici’.
 
I poteri di Mietitore erano basati, esattamente come suo padre, sulla manipolazione delle ombre e su una limitata forma di percezione delle emozioni e pensieri altrui.
 
Mietitore, hai di nuovo letto delle storie da quel sito sulle cospirazioni globali?
Dubito fortemente che qualcuno della ‘nostra fazione’ ti vorrebbe uccidere solo perché non sei completamente umano.
E poi, perché sei più paura della ‘nostra’ parte che di quella di tuo padre, visto che alla fine della fiera tuo padre È un traditore?” Chiese una ragazzina dai capelli blu chiaro, un occhio azzurro ed uno verde.
La ragazza, nome in codice Medea, era un’utilizzatrice di magia ‘classica’ che aveva scoperto, alla mezzanotte del suo dodicesimo compleanno, di essere l’ultima discendente ed erede dell'antica strega mitologica Medea, da cui aveva preso il nome come suo nome in codice.
Purtroppo, gran parte dell’eredità mistica della sua antenata era stato persa nel corso del tempo.
A causa di ciò, Medea era stata costretta ad imparare ad usare i suoi poteri per tentativi.
 
“Perché mio padre è il loro equivalente dell’uomo nero, mia madre ancora oggi riesce a spaventarli a morte con un solo sorriso sadico ed infine perché mi vedono come la prova che possono riprodursi senza dover ogni volta incitare l’umanità a scatenare delle guerre.” Rispose il moro senza un filo d’ironia nella voce.
 
“Va bene, per ora resterem… Aspettate un attimo…” Fece Alba, vedendo come il portatile che era in quella casa si fosse illuminato. “Salve Morgana. Ci sono delle novità dall’eterno mare di Internet?” Chiese Alba al PC, su cui era apparsa una figura blu simile ad una sirena con una serie di ‘collane’ di perle intrecciate nei capelli ed abiti da ‘fata’ a coprire il petto.
 
“Parecchie Alba.
La prima è che ho finalmente ricordato come ho acquisito i miei poteri e sono diventata quella che sono ora.
L’altra… Orion, ho trovato qualcosa che potrebbe interessarti.
Sul luogo di uno scontro tra questa… Nightmare Factory ed un gruppo di locali, c’era un uomo in frac e maschera. Un uomo che emanava delle energie simili alle tue ed a quelle del tuo talismano curativo.”
 
“Impossibile, l’unico modo per cui qualcuno di possedere quel tipo di energie sarebbe solo… se fossero… del Regno Dorato… Endymion.
A quanto pare il moccioso è davvero rinato… Alba, mi spiace dirlo ma temo che dovremo fare un breve viaggio in Giappone. DEVO incontrare il ragazzino, altrimenti non riuscirò mai a darmi pace… e soprattutto, finiremo poi per dimenticare la Rivelazione e tutto ciò che vi è collegato.”
 
“Dici… dici davvero?”
 
“Potessi crepare all’istante.”
 
“Ok signori e signorine, cambio di programma. Morgana, dato il regime di ristrettezza economica in cui ci troviamo tutti, dovrai esser tu a manipolare il sistema e procurarci biglietti e documenti di viaggio.”
 
“Per la verità posso farlo anche senza.
Dovrò chiedere a mio fratello, ma penso che una volta spiegatagli la situazione ci aiuterebbe volentieri.”
 
“Tu hai un fratello?”
 
“Sì, anche se ho iniziato a ricordarmi di lui solo dopo che Star Reviere ha fatto il suo annuncio.”
 
“Va bene, soprassediamo. Medea, incantesimi di traduzione, sia del parlato che dello scritto, voglio potermi muovere una volta arrivata senza dover far ricorso ad un interprete.”
 
“Sarà fatto, ho giusto la roba adatta all’occasione.”
 
“Infine Pilastro, Mietitore, giro di permessi con le autorità e con i nostri parenti… quelli responsabili, ovvio.
Se fanno troppe proteste, siete autorizzati a dire la verità, tanto se proprio va male possiamo usare i poteri di Orion ed passare per la Dimensione del Sigillo per arrivare in Giappone.”
 
“E dobbiamo fare in fretta, o rischieremo tutti di dimenticare, e ritorneremo ad esser soli.”
 
“Questo mai. Star Reviere ha iniziato un cambiamento. Ora tocca a noi ed altri come noi far in modo che le cose CONTINUINO a cambiare.”

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Capitolo 6
*** Reazioni: Card Captor Sakura + Extra ***


Disclaimer: Card Captor Sakura è © delle CLAMP, Grandi Maestre di Sadismo. Parimenti dicasi per Yuuko la Strega delle Dimensioni.
Gli altri personaggi che qui appaiono sono altresì © e ™ dei rispettivi autori, che ne detengono i diritti.
 
 
 
 
Reazioni:
 
Card Captor Sakura + Extra
 
 
 
Era un pomeriggio quasi normale a Tomeada.
 
Questo si traduceva nella residente “Più potente maga del mondo”, Sakura Kinomoto, ed il suo fidanzato, Shiaoran Li, godersi il pomeriggio nel parco, abbracciati su una panchina; MeiLing Li, cugina del castano (e sua ex pretendente, anche se non molto convinta sulla parte “ex”, e guardia del corpo ufficiale dell’erede del Clan Li) teneva d’occhio la coppia assieme a Tomoyo Daidouji (cugina della castana, con una cotta mai ufficialmente confessata per la medesima), che filmava con sguardo adorante i due; ed infine i due chaperoni ufficiali di Sakura, uno guardava male il cinese (Touya Kinomoto) e l’altro che divorava un panino taglia XXL (Yukito Yukishiro), tanto lui quanto il alter ego (Yue) che stavano facendo di tutto per non ridere dell’irritazione del moro.
 
Oddio, il fatto che ogni tanto MeiLing guardasse la coppia ed arrossisse pensando ad un suo recente confronto con Sakura riguardante Shiaoran, i sentimenti che la mora cinese ancora provava per il cugino… ed il fatto che Sakura le aveva detto con quel suo solito candore che, se voleva, poteva unirsi a loro e che non aveva alcun problema a condividere (MeiLing: Promemoria: riempire di sberle l’idiota che ha introdotto Sakura al concetto di Saishoudoukin. Poi ringraziarlo per l’opportunità che mi ha creato.)
Un momento… vediamo n’attimo i pensieri dell’altra… (Tomoyo: *Sorriso Santo e Misterioso di Tomoyo © & ™*)
…farò finta di non aver narrato quest’ultima parte, ci tengo alla mia (poca) salute mentale.
 
Quanto al (finto) pelouche / Guardiano Mistico e Gran Divoratore di Dolci Kero – chan (aka Kerberos), in quel momento era impegnato ad usare il palmare procuratogli da Tomoyo per giocare ad uno degli ultimi giochi flash usciti in Rete.
 
Tra una partita (persa. L’altro giocatore, un certo 4thRiderHeir, era semplicemente troppo abile.
Da qualche parte in un certo edificio a Londra, Lord El – Melloi II Waver Velvet sghignazzava alla faccia di SolGuardian18XX) e l’altra, Kero – chan guardicchiò le notizie… e vide un annuncio che parlava di una “Ragazza Sospetta che Minaccia Esplosioni in cima alla Tokyo Sky Tree”.
 
La Bestia Guardiana passò sul canale in streaming della JNN… ed assistette in diretta all’annuncio di Akiko, la sua trasformazione, il suo salto… ed il suo salvataggio.
 
“RAGAZZI! GUAI!” Urlò come si fu ripreso dallo shock.
 
Dieci secondi dopo, ed i piccioncini (più spettatori) correvano da lui.
 
Una rapida richiesta di un portatile con schermo più grande (prontamente consegnato da una delle guardie del corpo di Tomoyo, sbucata dalla fronda dell’albero più vicino al gruppo e poi subito sparita alla medesima maniera), ed una rapida ricerca tramite YouTube, il gruppo dei Card Captors (più associati) assisteva alla Rivelazione.
 
“Master non aveva mai fatto cenno a cose del genere, solo alla comunità magica di cui faceva parte. Shiaoran?” Chiese Yue via Yukito.
 
“Nessuna idea. Tra le lezioni che ho ricevuto come Erede del Clan si parlava di Ragazze Magiche e della loro esclusione dai Vincoli di Segretezza, ma non pensavo che ne avrei mai visto una nel corso della mia vita.”
 
“In che senso una Mahou Shoujo è esclusa dal conservare la segretezza sulla magia?” Chiese Tomoyo.
 
“Non lo so, so solo quello che riportano le regole: ‘Le Ragazze Magiche, ovvero qualsiasi ragazza tra i nove ed i diciannove anni relativamente normale che riceva poteri da un artefatto o creatura non di questo mondo, sono escluse dal mantenere la segretezza sul sovrannaturale’. Probabilmente solo il Grande Impiccione ed Eriol conoscono la ragione per questa regola.”
 
“Yue, pensi che quella donna potrebbe saperne di più?” Chiese la palla di pelo mangiona al suo bishounen collega.
 
Dopo aver represso un brivido di terrore mentale, Yue rispose ancor più glacialmente del normale al suo collega di lavoro magico. “Forse, ma non ho alcuna intenzione di venir molestato un’altra volta da quella pazza o dover di nuovo fornirle tonnellate di alcool per estorcerle una qualsiasi informazione. O te ne sei dimenticato?”
 
“… avevo dimenticato. Oh Kami, perché ho ricordato? PERCHÈ???”
 
“… tralasciando la comprensibile crisi isterica del pelouche, cosa facciamo?” Chiese Shiaoran al resto del gruppo.
 
“Andrò ad aiutare. Nel periodo in cui Eriol mi metteva alla prova quella ragazza subiva l’inferno, e non ne sapevamo niente! Sette anni di dolore…”
 
“Sono con te Sakura. Non avrò poteri magici, ma ci sono cose che la magia non può ottenere… e che invece il denaro può, eccome.”
 
“Tipo cosa, Tomoyo?” Chiese Kero – chan, appena ripresosi dal collasso creato dai ricordi di Yuuko Ichihara.
 
“Il numero di telefono dei migliori mercenari a pagamento nell’area di Tokyo. Un’idea di mia madre nel caso Zio Fujitaka avesse fatto soffrire anche solo per un istante Zia Nadeshiko. Poi espansa quando ho iniziato a raggiungere un’età per la quale sarei stata a rischio di rapimento.”
 
Che tra i numeri di telefono ci fossero anche quelli dei proprietari di un certo bar di Shinjuku e quello di un altro residente locale, questa volta uno sweeper, non deve sorprendere.
 
Che la madre di Tomoyo avesse in memoria quello del decisamente infame Magus Killer, così noto per la sua abilità quasi magica nell’eliminare i suoi bersagli? SÌ!
 
*Nota dell’autore: non più di tanto. Sonomi Daidouji, nee Amamiya, ha il numero per il semplice motivo che tanto lei quanto le signore Einzbern – Emiya e Tohsaka sono compagne di bevute (di thè) e di guida.
Il codice stradale stesso urla di dolore e terrore, quando queste tre signore decidono di mettersi dietro ad un volante. *
 
“Meiling, mi serve che tu contatti la famiglia ad Hong Kong. Temo che saremo molti impegnati nei prossimi giorni…” Aggiunse Shiaoran rivolgendosi alla cugina.
 
Dovevano muoversi, ed in fretta: se anche solo la metà di quello che gli anziani del Clan avevano detto riguardo ai vertici della Clock Tower, molti di loro se ne sarebbero fregati del lavoro salva – pianeta di quelle ragazze ed avrebbero dato la parola agli Enforcers per dar loro la caccia e mettere tutto a tacere.
 
E questo, non potevano permetterlo…
 
Oh, povero cinesino. Se solo tu sapessi…
 
 
– 0 –
 
 
A Londra, più o meno mentre Waver Velvet demoliva via pc Kerberos ad “Age of Empires II: The Conquerors” un quartetto di persone poco raccomandabili stava giocando a poker.
 
Dato il fatto che tutti e quattro avevano accesso a poteri sovrannaturali, non deve stupire che stessero tutti barando spudoratamente via uso dei loro poteri paranormali.
 
I quattro erano Eriol Hiiragizawa, reincarnazione di una metà dell’anima del Grande Mago Clow Reed e detentore delle sue memorie; Aoko Aozaki, Maestra della Quinta Vera Magia, la Blu; Yuuko Ichihara, la Strega delle Dimensioni; ed infine il Wizard Marshall Kischur Zelretch Schweinorg, Maestro della Seconda Grande Magia, il Kaleidoscopio.
 
Eriol barava con una combinazione di shikigami, famigli-zanzara e limitata precognizione; Zelretch si faceva aiutare via mentale dai suoi alter ego da dimensioni parallele; Aoko richiamava dalla sua sé stessa futura la conoscenza sulla partita; ed infine Yuuko… fermiamoci qua, non voglio rischiare la mente dei lettori troppo impressionabili.
 
D’improvviso, mentre i quattro giocavano, gli shikigami ed i famigli di Eriol scoppiarono e quattro grosse esplosioni di energia magica vennero emesse da ciascuno dei giocatori, facendoli crollare al suolo.
 
“Ooowww… ma che [INSULTO IN TEDESCO ANTICO] è successo?” Chiese Zelretch con il mal di testa più grosso che aveva mai avuto dalla sua ‘litigata’ con Crimson Moon a quella parte.
 
“Non lo so… sembra quasi l’opposto di quello che è successo dieci anni fa, quando quella Ragazza Magica aveva fatto un annuncio pubblico per chiedere aiut… un momento, come mai me ne ricordo e riesco a parlarne?” Rispose Aoko, interrompendosi di colpo.
 
“E come mai ti riusciamo a capire e ricordiamo pure noi, a giudicare dalle nostre espressioni?” Controbatté Eriol.
 
“Aspetta un momento… controllo un attimo… incrociate le dita, che forse…” Fece la Strega delle Dimensioni, estendendo i suoi sensi… ed iniziando poi a sorridere in una maniera INQUIETANTE.
 
“Visto qualcosa di interessante?”
 
“Il Velo ha smesso di funzionare. È ancora presente, questo lo riesco a percepire, ma non stà funzionando.

Morra Cinese?”
 
Cenni di assenso, e dopo la conta Eriol si pentì di essersi messo in ‘coppia’ con Zelretch: i due pensavano allo stesso modo, ed il pugno nei genitali al vampiro venne ampiamente compensato da quello in testa ricevuto dall’anglo – nipponico (avevano giocato entrambi sasso).
 
Le dita misticamente potenziate (via potere dei nomi) negli occhi da Yuuko (Forbice) vennero deviate dal ceffone a 1 chilotone di Aoko (Carta), quindi Yuuko tirò fuori un bottiglione di spumante (e gli altri tre i boccaloni) e con una manata fortissima fece saltare il tappo della bottiglia, versando la bevanda ai colleghi per poi tracannare un sorso(ne) direttamente a canna.
 
“YU – UHHHHHHH!!! NON STÀ FUNZIONANDO!”
 
“Ok, adesso dovremo metterci a far politica. Tipo per esempio impedire agli idioti di mandare gli Enforcers addosso a chiunque abbia disattivato il velo. Qualche idea su cosa sia successo?”
 
“Ness… rettifico, Spinel Sun mi ha appena contattato via telepatia: a quanto pare una Ragazza Magica in Giappone avrebbe appena fatto una richiesta d’aiuto pubblica, con una seconda Ragazza Magica a salvare la prima quando questa ha cercato di suicidarsi.”
 
“Scusa, se fosse solo così, allora avremmo avuto un CALO di potere, non un aumento, ed il Velo sarebbe in piena attività.” Obiettò Aoko.
 
“Aoko, se due varietà diverse di Magical Girl sono vere, quanto vuoi scommettere che le storie sulle Sailor Senshi non son tanto storie ma realtà?
Nove ragazze con poteri derivanti dai pianeti del nostro sistema solare ed una figura in maschera e smoking che secondo le voci di corridoio sarebbe legato alla Terra…
Cinque a uno che sono il motivo per cui il Velo si è beccato lo Schermo Blu della Morte.” Fece Zelretch sorridendo in maniera inquietante.
 
“Scommettete quello che volete, intanto dobbiamo spaventare via politica ed emanazione di potere abbastanza Lords qui alla Clock Tower da costringerli a starsene buoni, poi me ne tornerò a Tomeada dal mio caro discendente e dalla mia erede, conoscendoli è sicuro come il debito che abbiamo accumulato con Yuuko che andranno a dare una mano.”
 
“Oh, quasi me ne stavo dimenticando caro Clow, grazie per avermeli ricordati.
Pagare gente… a meno che non vogliate saldare il debito in natura, ovviamente.” Fece la mora Strega delle Dimensioni, iniziando ad incassare soldi dagli altri (NESSUNO, in quel momento, voleva ricorrere alla seconda opzione).
 
“Yuuko, come ti ho già detto, Clow è morto. Detengo solo i suoi ricordi, e neanche tutti.”
 
“Fammi indovinare, le memorie di Clow Reed stanno via via sparendo dalla tua mente?”
 
“Tutto tranne le conoscenze mistiche, ed anche quelle fredde e senza emozioni. Da un lato vorrei arrabbiarmi…”
 
“E dall’altro sei felice perché non stai vivendo la vita di un morto, dico bene?
È per questo che tu e la maestrina avete interrotto i contatti?”
 
“Kaho… stare con lei è stato come un bel sogno… uno che parte di me avrebbe voluto non finisse mai.
Ma nel momento in cui ho cominciato a perdere i ricordi di Clow, ho iniziato a desiderare di ‘esser sveglio’… ed alla fine, non son più riuscito a continuare a mentire a me stesso.” Concluse Eriol semi – rattristato.
 
“Bene, vuol dire che l’ultimo contratto tra me e Clow si è concluso.” Fece Yuuko soddisfatta con sé stessa, mentre apriva un varco per tornare al suo negozio extra – dimensionale.
 
“Cosa?”
 
“I ricordi della sua vita, sans le sue conoscenze mistiche, in cambio di una futura esistenza felice.
È questo che mi chiese Clow, mesi prima di lanciare il suo ultimo incantesimo.
Arrivederci signori e signorina, spero che ci rivedremo presto, nel prossimo futuro.” Finì Yuuko, svanendo dalla stanza.
 
“… ok, tralasciando queste ultime parti… chi va a chiedere ad ATLAS quanto gli ultimi avvenimenti hanno alterato la loro Profezia dell’Apocalisse?”
 
“Io, sono quello a cui sono più propensi a parlare, in virtù dell’aver a suo fermato Crimson Moon ed il suo piano Moon Fall.
Aoko, potresti occuparti tu dell’iniziare a prender contatti con queste nuove Ragazze Magiche?” Rispose Zelretch, iniziando ad usare il Kaleidoscopio per teleportarsi ad una delle poche sedi di ATLAS di cui conoscesse la precisa ubicazione.
 
“… va bene, ma la prossima volta che si gioca a poker i miei debiti con Yuuko li paga uno di voi, sono stata chiara?” Fece la castana, i capelli che iniziavano a diventar rosso fuoco per via del suo uso della Quinta Vera Magia (ed il tessuto spazio temporale si preparava a ricevere un pugno là dove faceva più male, che la pazza avrebbe usato per aprire un wormhole tra il Regno Unito ed il Giappone).
 
“Cristallina. Avverto Spinel e Ruby di farsi vedere nelle loro ‘vere forme’ e preparo la mia veste cerimoniale, così ricorderò agli idioti che, poteri dimezzati o meno, sono IO il Direttore della Clock Tower.” Rispose Eriol, sorriso sadico in faccia, uscendo dalla sala con un risolino soddisfatto.
 
Chissà, magari questa Rivelazione avrebbe costretto la società dei Magi a, finalmente, iniziare a prestar maggior attenzione ai mondani… perché con il Velo non funzionante, adesso avevano sì più potere… ma erano maggiormente a rischio di esser scoperti.
 
E dubitava che i Mondani sarebbero stati molto comprensivi degli estremi che alcuni dei loro potevano giungere in nome della ricerca di una via per l’Origine dell’Esistenza.
 
Erano ormai secoli che i non magici non avevano avuto altro da uccidere che loro stessi, ed erano diventati sempre più bravi, efficaci… e distruttivi nel farlo.
Una delle uniche lezioni che il Magus Killer era riuscito a far entrare nelle teste di tutti i savi lì alla Clock Tower.
 
Ma questi erano pensieri per un futuro di poco più lontano.
 
Adesso… adesso chissà, avrebbe persino potuto essere l’eroe che non era stato nella sua precedente incarnazione.
In fondo, la Speranza esisteva anche per lui e gli altri ‘semplici’ maghi.
Ed il Futuro, era appena giunto.

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Capitolo 7
*** Meet The Others. (Parte 1) ***


Disclaimer: non ricco, non giapponese, non proprietario delle serie qui elencate.
 
Risponderò ai commenti via messaggio privato, quindi niente risposte…
Nota: della serie BlackRock Shooter userò elementi e retroterra misti e/o inventati, questo per adattare meglio il mix di serie che esistono su questo particolare franchise con l’universo dell’Italian Battle Fantasia Project.
Sul forum del Progetto elencherò poi quante cose verranno cambiate e/o mescolate della serie e sulle nostre Black★Paradoxes preferite.

 
1° Capitolo:
 
Meet the Others (Parte 1).

 
(Avete Appena Preso A Pugni Chthulu?)
 
 
Mentre Akiko piangeva addosso a Fate, Nanoha volava alla maggior velocità possibile verso le due ed il mondo Reagiva alla Rivelazione, qualcun altro complottava… e si infuriava.
 
In un oscuro luogo, una figura ammantata di tenebre iniziò a parlare.
 
“Il Vessillo ha appena cercato di autodistruggersi, ma delle anomalie glielo hanno impedito.
Development, le Anomalie rischiano di interferire con la maturazione del Vessillo?” Chiese il figuro ad un suo complice di simile aspetto.
 
“Elaborazione in corso… contaminazioni nella maturazione del Vessillo… positive. Calcolo possibilità di regressione… elevate. Suggerisco di recuperare il Vessillo con un’azione di forza, Research.”
 
“Valutazione forza delle Anomalie?”
 
“Non calcolabile, distorsioni magiche a livello globale stanno rendendo inaffidabili la rete di sensori esterni della Nightmare Factory.”
 
“… recuperare il Vessillo ha la priorità. Autorizzazione all’uso di truppe d’attacco dal reparto Riscossioni concessa.”
 
 
– O –
 
 
Quando Nanoha arrivò sullo spiazzo, la situazione era addirittura peggiorata.
I giornalisti CONTINUAVANO a (cercar di) tempestare di domande tanto Fate quanto Akiko.
E, a giudicare dall’espressione della bionda, questa stava per perdere la pazienza.
 
All’ennesima domanda di “cosa ci può dire di lei” (o qualcosa di simile, il loro chiedere le domande a raffica e senza soluzione di continuità rendeva difficile comprenderli) persero entrambe la pazienza.
 
“Raising Heart? Un Divine Buster, uno debole.” [Yes Master, Divine Buster. Ready.]
E con quell’inquietante messaggio, Nanoha Takamachi puntava la sua asta magica/Device/incospicuo strumento di distruzione di massa verso I giornalisti.
 
“Bardiche? Preparati a far esplodere verso l’esterno lo scudo. Potenza minima.” [On it.]
 
Cenno tra le due, e quando finirono i giornalisti erano malconci… e tutti avrebbero avuto pesanti fobie per i colori giallo e rosa, per le esplosioni e per le ragazzine bionde (o brune).
 
“MI FATE SCHIFO!
QUESTA RAGAZZA È USCITA DA UN INFERNO, HA CERCATO DI UCCIDERSI, E TUTTO QUELLO CHE RIUSCITE A FARE È TEMPESTARCI DI DOMANDE ED IMPEDIRCI DI AIUTARLA!
ORA LEVATEVI, CHE LA DOBBIAMO PORTARE VIA DA QUI, QUANTOMENO PER DARLE DELLE PRIME CURE!” Urlò Fate con i nervi a fior di pelle, pronta a far passare Bardiche alla Zanber Form ed usare lo spadone gigante che era la sua ‘lama’ in quella modalità per procurare a quei begli esemplari dei rappresentati dei quinto potere lividi e contusioni supplementari.
 
Nanoha era atterrata presso le due, ed aveva anche lei abbracciato Akiko. Poi, con grande sforzo, aveva staccato un braccio di lei da Fate, passandoselo su una spalla.
 
Lei e Fate erano pronte ad involarsi, quando orde di mostri di svariate forme e dimensioni presero ad emergere da sotto le macchine, dai tombini, dalle ombre degli edifici ed alcuni da ombre dei presenti.
 
*Oh no! Ed ora che facciamo?*
 
*Circondate, con civili da proteggere… creiamo una Barriera e trasciniamo tutti questi mostri in una dimensione separata?*
 
*Cosa succede se noi veniamo trasferite… ma non i mostri? Non sono creature ‘magiche’ così come le conosciamo noi. Lindy – san, qualche idea?*
 
*Qui Lindy. Nanoha, cercate di resistere e proteggete il maggior numero possibile di civili, stiamo inviando giù gli Yagami e Chrono.*
 
*Ricevuto. Ok Fate, Protection a tutto spiano e cerchiamo di impedir loro di attaccare i civili.*
 
Le due stavano caricando la magia (e la poliziotta, pistola in mano, stava mettendo una mano in una tasca, come ad estrarre qualcosa da lì) quando…
 
“DUAL AURORA WAVE!” Urlarono due voci in coro, mentre un’esplosione color arcobaleno disperdeva alcuni mostri (quelli più vicini al banchetto di takoyaki *evilgrin*).
 
Dissipata l’esplosione, al centro del vuoto generato dal botto erano visibili due figure, una vestita di bianco con decori azzurri, lunghi capelli neri con riflessi azzurri; e l’altra castano chiara vestita di nero con decori rosa scuro.
 
Le due aprirono gli occhi. Occhi decisi (blu scuri la prima e marroni la seconda), e che preannunciavano mooolto dolore per i mostroidi.
 
Emissaria della Luce, Cure Black.” “Emissaria della Luce, Cure White.”
SIAMO LE PRETTY CURE… E SIAMO MOLTO ARRABBIATE!” Urlarono le due (che, dentro di sé, stavano esultando: erano riuscite ad evitare l’automatica frase di presentazione successiva all’enunciazione dei nomi).
Con i mostri confusi dalla loro apparizione (poverini, erano settati su tre nemici e se ne sono beccati altre due) le appena annunciate Pretty Cures ne approfittarono per ripetere la performance che avevano fatto a suo tempo contro un’orda di Zakenna nel Giardino della Speranza.
Ovvero, restando fianco a fianco, strinsero assieme un paio di mani, puntarono quelle libere in direzioni opposte…
 
RAINBOW TWISTER! (1)” Urlarono le due, scatenando letteralmente un tornado (che stranamente risucchiò solo i mostroidi, scagliandoli ben bene verso l’alto), per poi piegar le gambe, sciogliere le mani…
 
E scattare con una forza inumana nel centro della formazione di orrori, iniziando a riempirli di pugni e calci abbastanza forti da rompere del cemento armato, usando le loro ‘vittime’ come trampolini di lancio per lanciarsi da un mostro all’altro.
 
Ripresesi dallo shock di veder altre DUE Magical Girls, due che stavano suonando come tamburi i mostri appena apparsi (alcuni tra la folla iniziavano a provar pietà.
Per i mostri), Fate e Nanoha si scambiarono un’occhiata.
 
“Emh… Agente? Potrebbe prendersi un attimo cura della nostra senpai qui?
Vorremmo andar a dimostrare ai mostri lassù quanto poco ci sia piaciuta la loro comparsa.”
 
“Nessun problema, penserò io a proteggerla.” Fece la bionda poliziotta, che non dimostrava più di diciannove anni.
 
“Grazie!” *Mamma, annulla i rinforzi, almeno per ora, abbiamo del supporto al suolo. Invio le immagini tramite Bardiche.*
 
*…
Come… come è possibile una cosa del genere?
Stando ai sensori voi siete le uniche fonti di magia nella zona, eppure tanto quella ragazza quanto le altre due emanano abbastanza potere da poter venir classificate come maghe di classe A+!!!*
 
*Non me lo so spiegare, dovremo poi chiedere informazioni a Yuuno. Intanto, abbiamo un poco di rabbia repressa da sfogare.*
 
*Comprensibile, ma cercate di mantenere i danni collaterali al mimino: non hanno ancora finito di riparare quell’hotel a Cranagan dopo la vostra ultima ‘operazione’.*
 
*HO GIÀ DETTO CHE MI DISPIACE!*
 
Un rapido ‘Flyer Fin’, e le due erano in volo…
 
“Bardiche, Saber Form, Sonic Mode.” [Acknowledged. Sonic Mode, Saber Form] Nuovamente il mantello del Barrier Jacket di Fate spariva, mentre la lama di energia emessa dal Device assumeva la forma di una spada.
Subito, per Fate il mondo sembrò ingrigirsi, tutto rallentava (le Pretty Cures meno dei mostri) … uno scatto, e la maga prese ad attaccare le creature.
Agli occhi dei meno rapidi, sembrava che Fate sparisse da una parte, riapparisse dall’altra, ed almeno due o tre mostri venissero tagliati a pezzi.
 
Quanto a Nanoha…
 
“SGOMBRATE LA LINE DI TIRO!” *ka-chunk! ka-chunk!* [Let’s Shoot It!!! Divine Buster ready!]DIVINE… BUSTER!!!” E con questo ci si chiede chi sia il più assetato di sangue e distruzione tra Nanoha ed Raising Heart…
 
Notate bene che quei mostri che non vennero ridotti in cenere dalla cannonata (o meglio, dal cilindro di devastazione) e che sopravvissero poi al resto del combattimento vennero visti mesi dopo (assieme ai giornalisti precedentemente blastati dal dinamico duo) da uno psichiatra per (cercar di) farsi curare la fobia per il colore rosa.
 
Alcuni dei mostri, forse più furbi, si staccarono dal massacro in volo per lanciarsi sulla disperdentesi folla sottostante, forse per prendere ostaggi (o cercar di agguantare Star Reviere, difesa solo da una non – maga, anche se armata).
 
Ancora, la poliziotta fece per metter mano ad un qualcosa…
 
Shining life, Shiny Luminous!” Per venir interrotta ancora una volta, stavolta dalla più giovane delle assistenti della bancarella di takoyaki, che venne avvolta da un bagliore dorato, per riemergerne subito dopo con un vestito bianco e rosa con decori gialli.
Cuore della Luce e Volere della Luce! Insieme per diventare uno!” Un tocco alla ‘spilla’ che l’appena trasformata Shiny Luminous portava al petto, ed una grossa barriera luminosa andava a coprire i civili… e ad aumentare il conto del dentista dei pochi mostri che avevano attaccato.
 
*BLAAAAAAMMMMM!!!*
 
E che così facendo si erano esposti a Nanoha.
Bhè, peggio per il dentista, che aveva appena perso dei clienti.
 
‘Sembra che se la cavino bene anche da sole…

Non che ne abbiano bisogno: persino Usagi al suo primo combattimento sarebbe stata capace di eliminarne una dozzina alla volta.
No, questi sono una minaccia solo per delle persone disarmate…’ Pensò la poliziotta, mentre ne approfittava per sparare contro questo o quel nemico isolato, ferendoli e distraendoli abbastanza a lungo da permettere al quartetto di demolitrici di romperli in due/affettarli/blastarli.
‘… o per chi come questa ragazza non ha compagni di squadra.’ Aggiunse dentro di sé la bionda, mentre stringeva di nuovo in un abbraccio consolatorio la ragazza tremante.
 
Un tempo si sarebbe lanciata nella mischia praticamente alla prima apparizione delle creature.
Anni di lavoro di squadra e l’addestramento da poliziotta l’avevano aiutata a superare certi suoi impulsi di gioventù.
 
Rapidamente, uno dei suoi biglietti da visita speciali venne infilato in uno dei risvolti delle maniche dell’uniforme di Star Reviere.
 
Hey, solo perché si era calmata non voleva dire che non avesse smesso di fare il suo lavoro part time. Lo stesso che le ragazze in alto e quella che stava consolando facevano.
Perché anche lei era stata ed era ancora una Magical Girl.
Sailor Venus, membro del team di Mahou Shoujo delle Sailor Senshi e precedentemente nota come la ‘vigilante’ Sailor V.
 
Nel frattempo, in una maniera decisamente anticlimatica (e sotto gli occhi della nazione, grazie ai cameramen che avevano studiato Arti Marziali Cinematografiche a Nerima) il quartetto di demolitrici aveva appena finito di massacrare e compattare in una palla di materia semi demoniaca i mostri che avevano iniziato l’attacco (e che non si erano riusciti a dare alla fuga).
 
MARBLE SCRAMBLE MAX!
THUNDER SMASHER!” “DIVINE BUSTER!” Ed infine avevano praticato l’eutanasia su quello che restava dei mostroidi, decidendo infine di dar tregua alla povera legge di gravità e degnandosi di tornare al suolo.
 
“Grazie mille per l’aiuto Senpai White, Senpai Black.” Ringraziò Nanoha, riavvicinandosi ad una Star Reviere che si era finalmente calmata.
 
“Di niente miss…?”
 
“Ahhh… non ho un’identità segreta, mi spiace.
Normalmente io ed i miei colleghi lavoriamo all’interno di distorsioni spaziali che ‘riflettono’ la realtà normale ed in cui i non magici non possono entrare, quindi non abbiamo mai avuto bisogno di identità segrete.”
 
“Ah. Come create di preciso queste… dimensioni separate?
Noi di solito ci ritroviamo dentro di esse ogni volta che i nostri nemici attaccano, ma non abbiamo mai saputo di altri che possano fare cose del genere…” Chiese Cure White incuriosita.
 
“Incantesimo specializzato. Ne esistono delle varianti, di solito per simulazioni di combattimento o per confinamento di avversari… ostici.” Rispose Fate, che delle due era quella che aveva maggiori conoscenze magiche.
 
“Ano… Senpai, come possiamo metterci in contatto con voi in futuro? Ho paura che i nemici di Star Reviere non si arrenderanno tanto facilmente…”
 
“Aspetta… Luminous?”
 
E, intuendo la richiesta della castana leader del trio di smazza – orrori, Shiny Luminous prese dal banchetto un foglietto di carta e ci scrisse sopra il numero di telefono dell’abbandonata (ma con la linea ancora collegata) residenza che fu di Hikaru e dei suoi protettori.
 
“Grazie… Raising Heart?” [Yes Master. Number saved.] Fece Nanoha al suo Device, registrando il numero sul foglietto (e ringraziando mentalmente Yuuno per aver trovato un modo per connettere i Device alla rete telefonica terrestre).
 
Nel frattempo, mentre Nanoha e Fate si caricavano Star Reviere tra di loro e si involavano, Minako Aino si avvicinava al Tako Cafe.
 
“Lei è un’amica delle tre?”
 
“Da sempre. C’è qualche problema, agente?”
 
“Nessuno. Quando riescono ad avere un attimo di tempo, potrebbe consegnar loro questo?” Finì Minako facendo l’occhiolino e consegnando a Fujita Akane il suo biglietto da visita da Sailor V.
Comprensivo di numero di telefono per la base segreta sotto il Game Centre Crow.
 
 
– O –
 
 
Quel pomeriggio, Minako assisteva ad uno spettacolo abbastanza inconsueto.
La sua migliore amica Usagi Chiba, nee Tsukino, che in piena modalità/personalità Serenity procedeva a terrorizzare le ‘veggenti’/sistemi di sorveglianza delle Sailor Senshi, ovvero Rei Hino (Sailor Mars, visioni collegate al suo ruolo di miko), Ami Mizuno (Sailor Mercury, uso del Mercury Computer collegato ai sensori della base segreta sotto il Game Centre Crow), Michiru Kaiou (Sailor Neptune, visioni tramite il suo legame con il Deep Aqua Mirror) ed infine Setsuna Meioh (Sailor Pluto, Time Gates e combo Time Key/Garnet Orb).
 
Ed il fatto che la sua era un’ira ‘fredda’ rendeva la cosa ancor più spaventosa.
 
“PossiaMo sapere, Noi ed il Nostro regale consorte…” Ahia, usava pure il Plurale Majestic, la cosa era grave se miss “voglio solo essere una mamma normale” ricorreva a quello.
Prevedendo il botto, Minako e Makoto si tapparono le orecchie (e Mamoru andò a coprire quelle dell’infante figlia) “…COME MAI DELLE MINACCE PER L’UMANITÀ INTERA SONO PASSATE SOTTO IL NOSTRO NASO PER ANNI E ANNI?!?”
 
Poi, con voce calma… “Non tu Setsuna, so che le Porte del Tempo non sono il Guardiano del Sempre della serie classica di Star Trek e che le poche visioni che hai sono più legate a quelle che hanno Rei e Michiru che altro.
Ma voialtre… posso sapere come mai non abbiamo mai saputo niente di tutto questo casino?”
 
“Usagi, prima di oggi non abbiamo mai avuto motivo di sospettare che ci fossero delle minacce al di fuori di quelle di cui si siamo occupate noi!
Se Minako non fosse stata in zona a confermare avrei pensato che Star Reviere ed i mostri che hanno attaccato fossero dei falsi positivi!”
 
“Falsi positivi Ami?”
 
“Sì. Succedeva spesso, anche ai tempi di Beryl. Il Mercury Computer o Rei percepivano qualcosa, andavamo a controllare senza trovare niente e ce ne andavamo, il segnale sparito dal Computer.
Identica cosa per quando Michiru ed Haruka si sono unite al gruppo.”
 
“… ho il terrore che i ‘falsi positivi’ siano sempre stati tutto fuorché falsi. Qualche spiegazione Luna, Artemis, Setsuna?”
 
“Nessuna Usagi.” Fecero i due Moon Cats.
 
Setsuna fece per parlare, quando il suo mondo improvvisamente si ingrigì, tutto fermo, immobile e silente… tranne lei.
 
Riconoscendo cosa era appena successo, Setsuna passò subito alla sua forma di Sailor Pluto, isolando poi acusticamente la stanza (e chiedendosi come mai si ricordava incantesimi di magia Terrestre).
 
Quando il tempo riprese, Sailor Pluto crollò al suolo sotto gli occhi stupiti ed allarmati delle sue amiche, contorcendosi di dolore.
 
Il tempo era stato fermato, ma per sua fortuna non da lei (cosa che la salvava dal dover pagare l’azione con la sua vita).
 
Sfortunatamente, c’è sempre un prezzo da pagare quando certi poteri vengono evocati.
In questo caso, dolori atroci.
 
Immediatamente dopo il crollo, Usagi si trasformò in Sailor Moon (seguita all’istante dal resto delle presenti) e prese ad usare i suoi poteri di guarigione per cercare di bloccare il dolore, subito supportata da Tuxedo Kamen e da Sailor Venus.
 
Nuova stasi.
 
Dopo altre ore, altra scarica di dolore.
 
“Sailor Mercury cosa stà succedendo?”
 
“Non lo so! È come se…”
 
“Qualcuno… stà… FERMANDO IL TEMPO!” Riuscì a dire Sailor Pluto tra una scarica e l’altra.
 
*driiin*
 
Sailor Mars si voltò verso il telefono, seccata dall’interruzione. Un rapido scatto, ed il telefono era nelle sue mani.
 
“Moshi moshi?”
 
Yuma parla con Miss Sailor Mars?” Chiese una voce infantile dal telefono, probabilmente non più di sette anni di età.
 
“No, ha sbagliato numero.”
 
Allora Yuma stà parlando con Miss Rei Hino del tempio Hikawa, giusto?” Gelo assoluto.
 
“Senti bambina…”
 
Yuma è Yuma, non una bambina! Yuma ha chiamato per via della signora dai capelli nero – verdi che si stà contorcendo dal dolore davanti a voi.
 
Ancora peggio. Un cenno preoccupato a Sailor Mercury ed al resto delle presenti (e per fortuna che la crisi di dolori per Sailor Pluto per il momento sembrava finita) e Sailor Mars mise il telefono in viva voce.
 
“Ok… Yuma. Come fai a sapere cosa stà succedendo?”
 
Yuma non lo sa. Yuma dice solo quello che ha detto Sorellona Oriko.
 
“E cosa avrebbe detto la… sorellona?”
 
Sorellona Oriko ha detto di dire che se volete sapere chi stava fermando il tempo e causando dolore a Miss Sailor Pluto di venire a Mitarihaka, che è un problema che riguarderà tutte le Sailor Senshi.
 
“E come farebbe a sapere tutto questo, sentiamo?”
 
Sorellona Oriko vede il futuro, signorine Sailor Senshi. Arrivederci!
 
*t-cluck* *tu-tuuuuu*
 
“… Sailor Mercury?”
 
“La chiamata proveniva da un telefono pubblico alla periferia di Mitarihaka.”
 
“Sailor Neptune?”
 
“Sto controllando con lo Specchio. Ecco, dovremmo essere in grado di vedere chi stava chiamando.”
 
Grazie ad un trucco imparato tramite Minako (non chiedete, non lo so e non voglio saperlo) adesso Sailor Neptune era in grado di proiettare in aria le immagini che apparivano nel Deep Acqua Mirror.
 
Le Senshi videro la cabina del telefono, una bambina sui sette anni dai corti capelli verde scuro uscirne… e, sotto i loro occhi stupiti, la bambina si trasformò dal suo abito normale in un vestito bianco e verde a tema felino, con una specie di mazza gigante sferica (dotata di coda ed orecchie feline) come arma, per poi balzare dentro una specie di portale scuro circondato da ‘fiamme’ color verde che era apparso davanti a lei.
 
Portale che si richiuse subito dopo dietro di lei.
 
“… ok due domande: la prima è se qualcuna qua ha qualche idea su cosa fosse quel portale.”
 
“E la seconda?”
 
“Quanto ci mettiamo ad arrivare a Mitarihaka, tra raccogliere informazioni e tutto il resto?”
 
“Due ore, forse anche meno.”
 
“Ottimo.”
 
 
– O –
 
 
E mentre le Senshi si preparavano ad incontrare Oriko e la sua banda di fuggitive, Akiko riceveva finalmente le prime cure serie dopo un’eternità di pronto soccorso autodidatta.
 
“Allora Shamal?” Chiese Hayate Yagami alla sua guardia del corpo/cavaliere/guaritrice personale, Shamal the Lake Knight.
 
La bionda chiuse gli occhi, sospirò e quando li riaprì, i presenti ci videro una tale rabbia repressa che persino il Diavolo (quello all’Inferno, non Nanoha “White Devil” Takamachi) avrebbe avuto un istante di pietà per le future vittime del medico della Wolkenritter.
 
Appunto, un istante.
 
“Fisicamente Akiko è quasi a posto, ho solo dovuto usare due incantesimi di disintossicazione per rimuovere dal suo corpo i farmaci che usava per sopprimere la sua abilità di sognare e gli stimolanti, questi per ridurre la sua necessità di dormire.
POI ho dovuto creare almeno due barriere anti – telepatiche, queste per impedire a questa “Nightmare Factory” di tracciarla per via telepatica e di attaccarla nei suoi sogni.
Psicologicamente… psicologicamente, Akiko è un caso da manuale di Disturbo da Stress Post – Traumatico.
Il mio suggerimento come medico ed ex veterana è di farla ‘decomprimere’ gradualmente, trasferirla sull’Athra per renderla ancor meno individuabile e raggiungibile dalla Nightmare Factory ed avere Nanoha e/o Fate, principalmente Fate, continuamente in sua presenza.
Ah, già che ci siamo… Arf, Zafira? Forma canina e tenetele compagnia mentre dorme, così da farla sentire al sicuro nel caso abbia un flashback.” Rapportò il medico, voce ferma e professionale, talmente priva di calore da poter congelare un pinguino in tuta termica.
 
Man mano che parlava, ciascuno dei presenti aveva sempre più propositi omicidi nella mente.
 
“Ok, cerchiamo di mantenere la calma.
Amy, qualche idea su come mai i nostri sensori non registravano l’esistenza di quelle creature?”
 
Semplice: perché per evitare dei sovraccarichi i sensori di tutte le navi del Bureau sono calibrati per rilevare solo e soltanto O le forme di magia già ‘riconosciute’ dal Bureau e dai governi che l’hanno preceduto OPPURE ‘picchi’ di magia così elevata da causare danni alle barriere dimensionali.
Se vado con la taratura standard, il pianeta ha così pochi maghi da poterli contare sulle dita delle mani.
Se tolgo i normali limitatori ed uso tutta la memoria disponibile nei computer dell’Athra, la Terra ha talmente tanta magia da competere con Mid – Childa.
Il problema è che non abbiamo modo di stabilire se i ‘contatti’ sui sensori sono veri o soltanto dei falsi positivi.
 
“Giudicando da quello che è successo oggi pomeriggio alla Tokyo Sky Tree e da questo biglietto da visita…” Fece Lindy mostrando il biglietto che Minako aveva infilato ore prima addosso a Star Reviere “…direi che possiamo pure escludere la possibilità che ci siano dei falsi positivi, su questo pianeta. Yuuno, qualche novità dalla Libreria Infinita?”
 
Ho trovato qualcosa, ed arriverò tra due o tre giorni con dei rinforzi.
A quanto pare qualcuno ai ‘piani alti’ ha deciso di mandarvi tre navi di supporto. Un corriere veloce, un incrociatore ed una nave – officina, da quello che ho capitolo.
 
“… è così brutta la situazione?”
 
Peggio. A quanto pare ci sono delle voci secondo cui si dovrebbe abbandonare e mettere in quarantena NAW – 97 a causa delle minacce che sono appena state scoperte.
Pare che sia una politica in caso venga scoperta l’attività di Regni Oscuri a danno di un mondo.
Per il momento sono solo voci, ma un paio di ammiragli che devono dei favori alla mia famiglia mi hanno suggerito di tagliare la corda e rifugiarmi lontano da Mid; ed altri due hanno mosso un paio di fili per prendere le tre navi i cui equipaggi hanno maggiori problemi disciplinari…
 
“Fammi indovinare: l’Ulysses, la Fenrir e la Saint Anne sono le navi che stanno venendo qui?” Interruppe Lindy con una mano al mento.
 
Indovinato.” Rispose Yuuno con un sogghigno.
 
Lindy sorrise. Conosceva i comandanti di tutte e tre le navi e conosceva di fama i loro equipaggi: testardi, con forte senso di morale e giustizia, e sempre pronti a buttar regolamenti e gerarchia nei tubi di scarico dei rifiuti se questo serviva a salvare vite.
 
L’unico motivo per cui non erano stati ancora congedati con disonore per pessima condotta era per pura opinione pubblica: alla gente piacciono gli eroi, specie eroi ‘ribelli’.
 
“Benissimo, grazie per le notizie Yuuno.” Finì Lindy chiudendo la comunicazione.
 
“Ok, so che molti di voi vogliono un’atroce vendetta contro questi figuri, ma dobbiamo agire con cautela: non sappiamo di cosa siano capaci, e i pochi dati che abbiamo raccolto fin’ora non bastano a far luce sulle loro capacità.
Per quanto ne sappiamo, potrebbero essere in grado di mangiarsi il programma di difesa del Libro delle Tenebre, quindi per ora eviteremo di attaccarli direttamente.
Fate, Nanoha? Voi due siete assegnate ad Akiko.
Shamal, Chrono, Signum? Contatterò il numero segnato qui, vi voglio come rappresentanti del Bureau con i locali.
Arf, Vita, Zafira? Dopo che avremo trasferito Akiko sull’Athra, sarete di pattuglia. Cercate di individuare le basi della Nightmare Factory ed assistete i locali nel neutralizzarle.”
 
“Ricevuto!”
 
 
– O –
 
 
In un altro luogo…
 
“HA HAAAA! DOPO DIECIMILA ANNI SONO LIBERA! È TEMPO DI CONQUISTARE LA TERRA!”
 
“Alpha, Rita è scappata! Recluta un gruppo di adolescenti di carattere!”
 
*screech!”
 
“Rita, Zordon, siete sul set sbagliato.
Il crossover Mighty Morphin Nasu Rangers è sul set n. XV, questo è il set n. V, solo che si è staccata la X dalla porta.
Qualcuno accompagni quei due al loro set di competenza… e qualcuno della manutenzione può smettere di bere caffè e rimettere a posto il numero dell’ingresso di questo set, grazie?”
 
*lo staff dell’Italian Battle Fantasia Project accompagna Rita Repulsa e Zordon al giusto set/spazio mentale*
 
Stavamo dicendo?
Ah sì, in un altro luogo…
 
Akiko era ormai abituata a ‘svegliarsi’ all’interno di incubi fatti su misura per lei dalla Nightmare Factory.
 
Svegliarsi in un letto a due piazze bianco, vestiti puliti indosso e rumore di vento e rami in sottofondo?
 
Ok, QUELLO era strano.
 
“Benvenuta nella mia dimora, Star Reviere.” Fece un ragazzo dai capelli argentati, occhi castano – rossastri ed una strana decorazione simile ad un corno dorato in testa, entrato da una delle porte della sala.
 
Immediatamente, le abitudini paranoidi di Akiko le fecero scattare mani e poteri per trasformarsi.
 
Scoprendo che non riusciva ad accedervi.
 
Cosa che la mise in allarme… ed al tempo stesso, rassicurò.
 
La Nightmare Factory non era mai riuscita a bloccare i suoi poteri nei suoi sogni.
 
Forse… forse questo non era un incubo creato dalla Factory?
 
“Non c’è bisogno di essere aggressivi.” Fece l’albino, mani alzate nel quasi – universale gesto di “non sono armato / non sono ostile”
 
“Dove sono?”
 
“Elysion, quella che potrebbe essere considerata la capitale del Regno dei Sogni.
Il mio nome è Helios, ed in termini tecnici sarei il custode e reggente di questi luoghi.
Chiedo perdono se non ho potuto aiutarti in precedenza, ma finché il mio Sire non ha visto il tuo appello non potevo percepire quello che la Nightmare Factory stà facendo nel mondo Reale ed in questo piano di esistenza.”
 
“Consolante. Sei qui per dirmi che è stato tutto un sogno o cosa?”
 
“No, sto solo offendo ospitalità, protezione… e permettere a due vecchi amici di incontrarsi.” Fece sorridendo Helios, aprendo la porta e permettendo ad un animale di entrare, uscendo poi dalla stanza per offrire ad Akiko e all’altro la loro privacy.
 
“Da… Damarri?” Chiese Akiko con le lacrime agli occhi.
Un’altra prova che questa non era un’illusione della Nightmare Factory: l’immagine ed i ricordi associati a Damarri erano così impressi nell’anima di Akiko che le illusioni della Factory non erano in grado di crearne delle copie.
 
Damarri, il fu compagno mistico / mascotte animale di Akiko/Star Reviere assomigliante ad un cucciolo di tapiro brasiliano dal manto bianco con striature rossastre, ‘sorrise’ tristemente, lo sguardo sulla sua compagna di avventure.
 
“Akiko… mi spiace…” Fu tutto quello che riuscì a dire prima che Akiko lo stringesse al petto e si mettesse a piangere.
 
Pianse anche lui, per la gioia di averla finalmente incontrata di nuovo, e dal dolore per quello che Akiko aveva sofferto sia contro il Circo Insanguinato (Bloody Circus) che contro la Nightmare Factory.
 
Da un’altra parte di quella fortezza / reggia al centro di Elysion, Helios era arrivato ad una balconata.
 
Osservò l’orizzonte, ammantato di nero. Un nero che si muoveva ed agitava.
 
Incubi creati dagli avversari di Akiko, che stavano cercando di raggiungerla anche lì, trattenuti ed impediti da catene di energia smeraldina.
 
“Vedo che la Dama non ha perso il tocco, neanche dopo secoli alternati tra la Terra, il Cerchio Bianco e l’interno del Libro del Cielo Notturno.” Fece una voce da dietro Helios, che si svelò essere un ragazzo umano dai corti capelli rosso scuri, occhi rosso – rosati pieni di allegria.
 
“Dream Knight… non che mi dispiaccia vederti qua, ogni aiuto a fermare quegli abomini è bene accetto, ma lo sai che tecnicamente non esisti ancora?”
 
“Una versione ascesa ad uno stato superiore di esistenza di mia sorella mi ha chiesto se le potevo fare un favore in questo punto della linea temporale, con Nagisa – chan, Ku – chan e Yu – chan che mi hanno offerto un aggiunta di torta ed abbracci se accettavo.”
 
“… e la cosa più stressante è che non riesco a non crederti.”
 
“E poi, questo è il Regno dei Sogni. I concetti di passato, presente e futuro qua sono MOLTO soggettivi.
Così come i confini tra i vivi ed i morti, o sbaglio?”
 
“Ti riferisci a Damarri? Parte di lui era rimasta dentro l’anima di Akiko, io ho solo aperto la via perché quella parte di lui potesse entrare in contatto con la sua protetta.
Cosa che avrebbe già potuto fare da tempo, se non fosse stato per l’interferenza del Velo.”
 
“Parlando del Velo, quando pensi che il tuo Re riuscirà a demolirlo?”
 
“Non lo so. L’ordine che ho ricevuto dall’ultimo Re dell’Antica Stirpe era di non svelare neppure a Sua Maestà Endymion l’esistenza del Velo, quindi le mie mani in questo sono legate da un geis antico quanto Uruk e potente quanto Gaea stessa: se lo violassi, oltre a morire darei tanto potere al Velo che persino le Senshi stesse dimenticherebbero le proprie identità di Mahou Shoujo ed i loro poteri.”
 
“No, meglio evitare che succeda, mia sorella e mia cognata hanno fatto di tutto per evitare che il futuro della Terra D’Acciaio si avverasse, e non vorrei rovinare il loro operato.
Perché è QUELLO il futuro che ci aspetta se il Velo dovesse potenziarsi così tanto.”
 
“Dà ascolto al rossino Helios, sai che dice la verità.” Aggiunse una nuova voce, questa femminile.
 
Una voce che Helios conosceva fin troppo bene: era stato suo prigioniero per svariati mesi.
 
Da uno specchio apparso al fianco dei due, era uscita colei che era la Regina di quello che a suo tempo era stato chiamato Dead Moon Circus, Nehellenia.
 
Non era nel suo aspetto ‘mostruoso’, né quello di vecchia… ma neanche quello di bambina dopo che Usagi l’aveva purificata.
 
Questa ‘forma’ di Nehellenia rassomigliava a quello della donna che l’aveva a suo tempo imprigionato e torturato, ma con parecchi fili di bianco tra i capelli e dei normali occhi blu in cui si poteva leggere solo una pacata calma ed allegria.
 
“Sorpreso che io sia qui? Non ti preoccupare, non ho nessuna cattiva intenzione.
La piccola principessa mi ha salvato da me stessa, e sto solo ricambiando il favore aiutandoti a fare le pulizie.”
 
“Mai detto niente del genere. Ok signore e signorina, iniziamo a rimuovere i parassiti?”
 
“Iniziamo pure.” Disse Nehellenia, carica di energia nera attorno alla mano.
“Non sarò più la Regina della Luna Oscura, ma ciò non vuol dire che io sia indifesa!” E ciò detto, una mostruosa scarica di potere si abbatté sulle fila degli orrori della Nightmare Factory, gettando distruzione e confusione nelle loro fila.
 
“Certamente. In fondo, come posso rifiutar una simile richiesta?” Fece il Dream Knight, estraendo dal nowhere quelle che sembravano una tessera magnetica ed un cellulare Hi-Tech con una gemma rosso – rosata incastonata al centro. “HENSHIN!” Urlò il rossino, inserendo la carta nel cellulare, per poi aprirlo e portarselo all’orecchio, scatenando un piccolo botto di potere rossastro attorno a lui.
Dissipato il botto, una figura in armatura rossa a decori bianchi e rosa simile ad un cavaliere medioevale, con al collo una lunga sciarpa viola scuro a decori neri, si stagliava al posto del rosso adolescente.
KAMEN RIDER MUSOU!” Enunciò il guerriero, facendo apparire quello che sembrava un fucile a moschetto taglia Titano e sparando l’equivalente sovradimensionato di una palla di metallo e fiamme su un’altra parte delle fila nemiche.
Poi, dismesso il pezzo d’artiglieria e materializzate in un lampo azzurrino un paio di sciabole, con uno scatto fulmineo, Kamen Rider Musou spariva dal balcone per riapparire nelle fila delle creature ultraterrene, iniziando a falcidiarle, per par condicio, a destra e a manca.
 
“… i ragazzi di oggi, sempre ad esagerare…” Poi, rivolto un attimo lo sguardo verso l’interno della fortezza, Helios materializzò quelli che sembravano un arco lungo in materiale bianco con decori dorati e decine di faretre, ciascuna piena zeppa di frecce. “… anche se forse sono l’ultimo a poter parlare.” ‘Non possiamo proteggere i tuoi sogni per sempre Star Reviere, ma finché potremo, dormirai sogni felici. È una promessa!’ Pensò infine il Guardiano di Elysion, rilasciando una prima freccia e prendendo poi a scoccarne altre quasi a raffica, facendo pause per prendere la mira contro questo o quel mostro.
 
*Helios? Iniziate a fare attenzione a dove tu e Sua Oscura Maestà sparate, a quanto pare abbiamo degli alleati.* Fece la voce mentale di [REDACTED]/Musou nelle teste dei due ‘artiglieri’.
 
Perplessi i due aguzzarono la vista…
 
Solo per venir sorpresi nel vedere un gruppo di quattro ragazze, tre dall’incarnato pallido e la quarta (più bassa, forse più giovane) che, da quel poco che potevano vedere sotto i vestiti, aveva la carnagione più scura e corti capelli bianchi a caschetto.
 
Tutte e quattro vestivano (chi più, chi meno) di nero, e tutte usavano enormi armi di metallo scuro che emanavano un’aura ultraterrena.
 
“Sono le nostre compagne.” Fece una voce calma a sinistra dei due tiratori. I due distolsero lo sguardo verso la nuova venuta, una ragazza dai capelli scompigliati neri, l’occhio destro color porpora (ed il sinistro coperto da una benda), carnagione pallida, vestita con un’uniforme scolastica giapponese nera a decori bianchi (più una fascia da rappresentante scolastica bianca con un pentagramma nero ad un braccio), un paio di cuffie musicali alle orecchie… ed armata con quella che sembrava la fusione sconsacrata tra un fucile d’artiglieria ed una lama, il tutto abbastanza grosso da esser più lungo di lei.
“Il mio nome è Black★Matagi. La mia amica qui a fianco…” Fece la ragazza, indicando lo spazio a destra dei due, mentre prendeva la mira con la sua arma e sparava (riconsegnando al nulla almeno tre mostroidi) “… è Maid Gunner. Saluta i signori Meido.”
 
“Salve.” Fece la timida voce della seconda figura appena apparsa, l’appena presentata Maid Gunner. Si trattava di una ragazza dai lunghi capelli neri, occhi viola privi di pupilla, vestita in un’uniforme da cameriera classica, stivali neri… ed armata con quello che sembrava un enorme fucile fantascientifico con l’uscita della bocca da fuoco che ricordava la silhouette di un’aquila a due teste.
“… l’Imperatore Protegge.” Aggiunse sempre a bassa voce la cameriera, sparando una cannonata di energia che incenerì un intero ‘filare’ di mostri.
 
“Grazie.” Aggiunse Matagi, mentre continuava a fare la brava cecchina sui mostroidi, rimuovendo quelli che stavano causando più problemi per le sue amiche e per “Kamen Rider” Musou.
“Continuando con le presentazioni, la frugoletta con il cappuccio, la tenuta coprente, coda-arpione e le braccia meccaniche giganti è Strenght, o STR se preferite.
Ooohhh, quello deve far male… secondo voi gli arti di quelle creature son fatti per piegarsi a quel modo?”
 
Osservando come la succitata STR avesse appena eseguito una suplex su un povero mostroide dieci volte più grosso di lei ed avesse poi proceduto ad annodare le sue ‘braccia’ con quelle di altre due creature, Helios e Nehellenia piegarono di lato la testa, cercando di capire come fosse stato possibile.
 
Poi Nehellenia scrollò le spalle, decise che non le importava, e pose fine alle sofferenze dei tre orrori doloranti con una bordata di energia mistica.
 
“Chi sono quella che li stà mitragliando con quella specie di coso che dovrebbe essere un cannone e quella che li stà facendo mangiare da un paio di teschi giganti od infilzando con una falce?”
 
“La prima è la nostra impavida leader, Black★Rock Shooter, mentre la seconda è la sua migliore amica e futura moglie Dead Master, Dee per quei pochi che lei considera veri amici.”
 
“Possiamo diventarlo? Mi piace il modo con cui stà riducendo ad affettato quella coppia di cosi…” Fece Nehellenia, sinceramente impressionata dall’efficiente ed al tempo stesso truculento modo in cui Dead Master stava massacrando i propri avversari.
 
“Ahhh… dovete prima chiedere a Shooter – sama. Oh, Oujo – sama stà iniziando a stufarsi dei suoi avversari.” Rispose la pacata voce di Maid Gunner, riferendosi all’ultima componente del team.
 
“Ah, la ragazza con la spada…” Occhi chiusi ed espressione schifata. “… è mostruoso! Si può sapere chi è quella pazza, che mi ha fatto venir pietà per quella povera creatura?!?” Esclamò NEHELLENIA; in preda ad un conato di vomito per quello che la spadaccina, lunghi capelli neri (fino alle ginocchia) sfumanti in rosso verso la fine, corna ‘demoniache’, mani e gambe coperti da un’armatura rossa, aveva appena fatto al suddetto orrore.
 
“Ah, quella è Black★Gold Saw. Potrebbe essere la nostra leader, se non fosse che Shooter ha più carisma… ed un’arma con una potenza di fuoco superiore.” Fece Matagi, ridacchiando tra sé e sé.
 
“Rispetto a questi due affari che usate voi?” Chiese Helios stupito.
 
Come ad averlo sentito, tanto le due ‘ragazze’ al suo fianco quanto altre due sul campo di battaglia presero ad illuminarsi… e quattro fasci di energia convergettero su Black★Rock Shooter.
 
Che, dopo un paio di istanti, non aveva più in mano un cannone / mitragliatrice a tre canne, ma il loro equivalente del Cannone ad Onde Moventi della Yamato.
 
L’esplosione successiva dimostrò che sì, BRS aveva l’arma con la potenza di fuoco superiore rispetto a quelle delle compagne.
 
La battaglia oramai stava iniziando a volgere al peggio per le emanazioni della Nightmare Factory…
 
O forse i mostri avevano ancora qualche carta da giocare nel loro attacco ai sogni di Akiko?
 
*RAAAAAAAUGHHHHHHHHHHHH*


 
Nota finale: (1) Uso questo nome per la mossa usata da Cure Black e Cure White nel loro primo movie quando hanno spazzato via un intero gruppo di Zakenna che le aveva circondate.

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Capitolo 8
*** Meet The Others (Seconda Parte) ***


Disclaimer: debbo ripeterlo ogni santa volta?
 
Nota personale: prendo a prestito alcuni dettagli dalla fanfiction “La Sacerdotessa ed il Samurai” di falcediluna (falcedilunadj per gli utenti che ci seguono su deviantart), visto che il paring mi piace, la serie lì usata è un altro classico degli anni ‘80/’90 e si mescola bene con tutto il resto (basta solo soprassedere a certi eventi dell’anime e degli OAV, oppure dare la colpa al Velo e passare ad altro).
 
I pezzi di questo capitolo relativi alla Burial Agency, all’Ente Pubblico per il Benessere Sociale e la Guardia di Finanza sono opera di Lord Martiya.
 
 
 
1° Capitolo:
 
Meet the Others (Seconda Parte).

 
(Abbiamo Passato il Limite di Godzilla?)
 
 
 
*RAAAAAAAUGHHHHHHHHHHHH*
 
I difensori si voltarono nella direzione del ruggito, solo per sbarrare gli occhi nel vedere una gigantesca creatura emergere dalle nebbie nere da cui gli orrori della Nightmare Factory stavano uscendo.
 
Il nuovo intruso sembrava una variante bianca e zannuta della balena del film Disney di Pinocchio a cui erano state aggiunte quattro zampe squamose, sostituita la parte terminante della coda con una coda di coccodrillo e varie escrescenze carnose all’à casaccio su varie parti del corpo.
 
BRS si voltò verso Musou, ★Rock Cannon (tornato alle sue ‘normali’ dimensioni) puntato verso la creatura. “Hai per caso uno Zord a disposizione?”
 
“Non sono un Super Sentai/Power Ranger, e neanche un ‘vero’ Kamen Rider se è per questo, quindi no, non ho uno Zord.
Pensi di poter ripetere il numero di prima con la tua arma?”
 
“Solo se fossi disposta a mettere in coma le mie compagne e le loro ‘realselves’ nel processo.” Rispose BRS in un tono che si traduceva in un no grosso come una casa.
 
“Nessun problema. Lo picchiamo finché non diventa carne trita.” Disse BGS, scrocchiando le dita e caricando di potere King Saw, la sua spada/crimine contro i demoni.
 
*scroll* “Va bene. All’attacco.” Disse BRS, iniziando a sparare sul coso e saltando in aria.
 
Matagi e Gunner l’avevano anticipata, ed una cannonata di energia ed un proiettile a mach 3 impattarono contro la creatura, facendola urlare di dolore/irritazione.
 
 
– O –
 
 
‘Il Colosso stà facendo un ottimo lavoro.
Altre anomalie… dovrò inoltrare una lamentela al dipartimento di R&D per non averle scoperte in precedenza.
Non importa, una volta acquisito il Vessillo, i nostri piani saranno prossimi a’
 
“Ad essere realizzati, giusto?”
 
La figura umanoide si bloccò all’istante, sorpresa dalla voce alle sue spalle. Si voltò, orribili lame/strumenti di tortura nelle mani.
 
Aveva davanti due figure, due apparenti umani.
 
Uno vestito in una specie di abito sacerdotale bianco / verde chiaro, un tatuaggio scuro su un lato della testa calva.
 
L’altro indossava un completo da uomo d’affari blu scuro, corti capelli neri ed occhi scuri che brillavano di una malvagità antica quanto l’universo.
 
“In condizioni normali, non sarei autorizzato ad interferire.” Iniziò il sacerdote. Dando un fiiiilino di speranza al Direttore del Reparto Riscossioni della Nightmare Factory: percepiva benissimo il suo potere, ed al suo confronto lui era praticamente NIENTE.
“Ma quello che stai facendo non è normale. Quindi posso agire… penso che Endarno gradirà un nuovo scaccia stress, dopo che quello che aveva prima ha deciso di tentar tutto per ottenere una PROLUNGA della sua condanna per buona condotta. Certo, questo dipende se vuoi arrenderti o meno…” Concluse poi colui che era l’Oracolo della Fortezza di Kandrakar.
 
“Bhè, congratulazioni pivello: hai appena vinto un viaggio gratis di sola andata per Un Mondo di Dolore.” Aggiunse il moro con un ghigno terrificante.
 
“E pensate che mi lascerò fermare così facilmente?” Il secondo dei due non emanava nulla, poteva prenderlo in ostaggio e scappare.
 
“Capisco, hai scelto di fare un’inutile resistenza. Fuzen?” Chiese l’Oracolo al suo interlocutore, avendo già capito dove l’incubo senziente stesse andando a parare.
 
Con un gesto, l’appena identificato Fuzen materializzò uno spuntone di tenebra da dietro il Direttore, impalandolo senza alcun problema.
 
“ADORO quando gli idioti come te mi sottovalutano per il semplice fatto che non emano alcun potere, pivello.
Ora, sono un demone generoso, per così dire, e quindi non ti ucciderò. No, ti lascerò andare, come messaggio per i tuoi compagni.
Torna dal tuo padrone, strisciando e sanguinando, ed informalo che questo mondo è MIO da attaccare, MIO da insidiare e MIO da tentar di conquistare. PERCHÈ IO SONO [REDACTED], LO SHOGUN DELLE TENEBRE!” Finì la proiezione mentale, improvvisamente sovrastata da una gigantesca ombra nera, che afferrò il ferito Direttore e lo scagliò fuori dal Mondo dei Sogni con la sola forza dei suoi pensieri.
 
“Bella recita.”
 
“Tsè, come se volessi tornare ai miei giorni di Signore di Tutta la Malvagità e tentare di conquistare il mondo. A parte che, a differenza di quel topo senziente della Warner, io SO quante scartoffie mi ritroverei addosso se diventassi Padrone del Mondo, dubito che il Samurai mi permetterebbe di farlo…”
 
“E tanto le tue figlie quanto tua moglie non te lo perdonerebbero mai, giusto?”
 
“Già. Una vera ironia, non trovi Himerish?” Iniziò Fuzen, sapendo benissimo che il suo interlocutore non poteva udire come lo aveva chiamato, a causa del suo ruolo per cui aveva dovuto rinunciare a nome ed identità.
Una piccola ripicca da parte di colui che un tempo era [REDACTED] contro colui che aveva contribuito a sigillarlo, un modo per dire “so qualcosa che tu non saprai mai.”
“Scappo da una prigione, anche se con la condizionale di dover abbandonare il mio antico corpo e poteri, e mi ritrovo in un’altra… da cui non voglio evadere.
Ora scusami, ma debbo tornare al mio corpo materiale. Ho un’industria da mandare avanti ed una famiglia di cui occuparmi.” Finì Fuzen Daidouji, ‘svegliandosi’ nel mondo reale e svanendo da Elysion.
 
Colui che era l’Oracolo della Fortezza di Kandrakar si voltò nella direzione in cui le Black Paradoxes ed il Dream Knight stavano smazzando il Colosso inviato dalla Nightmare Factory.
 
“Spero che un giorno voi possiate incontrare le Guardiane ed aiutarle, Guerriere dell’Otherworld. E buona caccia, Toryu.” Fece lui rivolto verso una parete, inchinandosi e sparendo.
 
Sulla parete, una ‘telecamera’ composta del metallo nero dell’Otherworld divenne visibile per pochi istanti, per poi ritornare invisibile nel suo compito di sorveglianza della stanza in cui si trovavano Akiko e Damarri.
 
 
– O –
 
 
Black★Matagi sorrise, a vedere la registrazione che la telecamera collegata ai suoi poteri le aveva inviato.
 
A quanto pareva, avevano più alleati di quanti pensassero. Tuttavia… chi era quel ‘Toryu’ che il monaco aveva nominato prima di svanire?
 
DORA!!!” Urlò Musou materializzando quella che sembrava una replica a dimensioni naturali di un cannone ferroviario Schwerer Gustav. “TIRO FINALE!!!” Per poi sparare una cannonata mostruosa in faccia al Colosso, facendolo volare indietro per centinaia di metri con la parte inferiore della mandibola disintegrata e parte del petto squarciato.
 
Poi, grugnendo di dolore, Musou sparì e riapparì sulla balconata da cui era partito, sciogliendo la sua trasformazione.
 
“Ho usato troppa energia… maledizione!
Spero che non sia come i boss dei videogiochi stile Final Fantasy…” Iniziò il rosso. Poi, rendendosi conto di cosa aveva detto, immaginò che qualcuno gli avesse dato un calcio nel didietro (e data la natura di quel luogo, fu esattamente quello che avvenne).
 
Infatti, pur sanguinando un icore nero simile a petrolio, il coso si stava rigenerando, assorbendo ‘incubi’ minori per velocizzare il processo, la ‘pelle’ che si copriva di scaglie scure e spuntoni ossei, vapori verdognoli che uscivano da fauci e narici.
 
Helios e Nehellenia si stavano preparando a passare alle maniere forti (leggasi: chiedere aiuto a Usagi/Princess Serenity e Mamoru/Pince Endymion), quando una linea di fiamme emerse dal terreno, innalzandosi verso il cielo e dividendo le Black Paradoxes dai loro avversari e dal Colosso.
 
“Ma guarda.” Fece una voce da in mezzo alle fiamme.
“Torno a casa dopo aver finito il mio viaggio di allenamento, passo una bella serata con la mia famiglia, vengo a scoprire che mia figlia ha già un fidanzato… uno che a quanto pare non ha paura dei miei tre eredi, e quando vado a meditare, scopro che ci sono dei parassiti nel mondo dei sogni.” Continuò la voce, il cui proprietario emerse poi dalle fiamme.
Alto, carnagione scura, occhi color della giada, lunghi capelli rosso fuoco, vestiva in un kimono rosso scuro ed hakama nero, sandali di legno tipo geta e stringeva in mano una nodachi lunga almeno 97 cm, che comparata alla sua corporatura sembrava quasi troppo piccola.
“E siete così… pochi. Vabbè, mi consolerò con il vostro sovradimensionato amico.
Chissà, forse mi farà passare la noia.” Aggiunse il guerriero, ghignando in una maniera inquietante, la spada che veniva avvolta da fiamme, mentre iniziava a falcidiare gli incubi che stavano cercando di attaccarlo.
 
“Su forza, impegnatevi! Io, Toryu il Drago Infernale, vi sfido a farmi sentire vivo!” Concluse lo spadaccino, lanciandosi in mezzo alla mischia con un sorriso di gioia pura, avvolto da un’aura omicida tale da spingere gli incubi più deboli ad applicare la vecchia ed universale tattica del “vigliacco ancora vivo”.
 
Dall’altra parte del muro di fiamme, BRS e BGS stavano decidendo se cercare di passare la barriera o meno quando Matagi si fece sentire.
 
*Ritiriamoci e lasciamolo fare. *
 
“Per quale motivo Matagi? A parte il ‘ragiona come noi, quindi sarebbe un peccato rovinargli la festa’?”
 
*Posso ‘vedere’ il suo potere. Non è lui che è chiuso con quei mostri nella barriera, sono LORO ad essere intrappolati lì dentro con LUI. *
 
“Ah. È un appartenente alla categoria ‘stermino un esercito prima di fare la colazione per stimolarmi l’appetito’?”
 
*Forse anche peggio. Fiamme, guerra, violenza… e draghi, non so per quale motivo… sono le fonti dei suoi poteri.
In parole povere, per lui questo campo di battaglia è un’immensa batteria. *
 
“Ricevuto. Ritiriamoci e limitiamoci ad eliminare quelle fortunate creature che riescono a passare la barriera infuocata.”
 
“E quelle che non passano?” Chiese retoricamente Dee alla sua leader/fidanzata, sogghignando.
 
“A giudicare dalle urla che sentiamo fin da qua, non sono fortunate.” Rispose serafica BGS al posto della miglior amica / ex nemesi.
 
*rumori di ossa frantumate, urla*
 
“ANDIAMO, E QUELLO LO CHIAMI ROMPERE UNA SCHIENA?!?
PERSINO QUEL ROMPI[CENSORED] DI MIO FRATELLO SAPEVA FARE UN LAVORO MIGLIORE!
GUARDA, È COSÌ *urlo di dolore assoluto* CHE SI ROMPE UNA SCHIENA!”
 
Gocciolone cosmico di tutti, seguito da conati di vomito da parte di Helios e Nehellenia, causati dal modo in cui Toryu stava massacrando quei poveri incubi.
 
*Ruggiti, tonfi, rumore di cose che si sciolgono miste ad altri rantoli di dolore*
 
“E QUESTA IMITAZIONE DI ALITOSI DOVREBBE FARMI QUALCOSA? HO ODORATO DI PEGGIO NELLA CUCINA DI MIA SUOCERA!”
 
*Esplosioni, ringhi di rabbia, rumore di fiamme*
 
“TI HO PERSINO DATO IL TEMPO DI RIGENERARTI DI NUOVO, SOTTOSPECIE DI SCARTO DA FILM SUI MOSTRI GIGANTI!
SE È QUESTO IL MASSIMO CHE SAI FARE ANCHE CON UN SECONDO UPGRADE, TANTO VALE FINIRLA SUBITO… USANDO L’OPZIONE OVERKILL, OVVIAMENTE!”
 
*ruggito ancora più grande, rantolii di disperazione, rumore di masticazione*
 
“Matagi, voglio sapere cosa stà facendo?”
 
*Il nostro alleato si è solo trasformato nel cugino rosso, grosso e cattivo di King Ghidora, usando poi due teste sputafuoco per cuocere la creatura colossale e tutti gli incubi superstiti mentre quella centrale si stà mangiando la carne che le altre due teste hanno finito di cuocere. *
 
“*goccia colossale* Ok, penso che possiamo tornarcene tutte alle nostre porzioni di Otherworld, Mato mi stà ingiungendo di ‘tornare a casa’. Qualcuna di voi vuole rimanere?”
 
Un coro di ‘naaaaah’ fu la risposta che BRS ricevette dalle compagne.
 
Una rapida serie di inchini e ‘arrivederci’ alle due/tre autorità locali, e le Black Paradoxes svanivano da Elysion, ritornando ciascuna alle loro ‘dimore’.
 
Dieci minuti dopo (ed altri due conati di vomito per i tre osservatori), la barriera di fiamme si estinse.
 
Dove prima c’era una piana occupata da incubi, ora c’era un deserto composto di cenere anziché sabbia, nessuna traccia degli intrusi o di Toryu.
Pochi istanti dopo, ed Akiko svaniva da Elysion, tornando nel mondo reale, per la prima volta in pace con sé stessa.
 
 
– O –
 
 
Non c’erano volute due ore per sistemare tutti gli affari e partire per Mitarihaka, ma solo una e mezza.
 
Mentre le Senshi uscivano dal tempio (per trasformarsi e partire) erano state accostate dal ‘nuovo’ assistente di Rei (che aveva rimpiazzato il da tempo assente Yuuichirou.
L’ultima volta che qualcuno aveva visto l’artista musicale, questi stava venendo pestato e mangiato vivo per aver strimpellato un pezzo rock in presenza di un armadio umano di origini russe e con un enorme odio per la musica ‘moderna’ *evilgrin*).
Il moro, accompagnato da una tigre bianca, aveva semplicemente dato un’occhiata a loro, aveva scambiato uno sguardo con Rei, ed aveva tirato fuori dalla sua tenuta da tempio un cellulare.
 
“Chiamo gli altri e li avverto che sarò fuori città per motivi di lavoro Rei.” E dal tono era chiaro che le avrebbe seguite. E che SAPEVA chi erano.
 
“Scusa Rei… potresti presentarci il signore?” Iniziò Minako, con le altre che si tendevano, pronte a scattare.
 
Sguardo perplesso di Rei. “Scusa Minako, non ti ho già presentato Ryo, qualche mese fa? Idem per Usagi quando lui ha preso a lavorare qui?”
 
“Cosa?”
 
“Usagi, eri ancora ai primi mesi di gravidanza, tu e Mamoru stavate per partire in luna di miele, siete passati a salutarmi e vi ho presentato tanto Ryo quanto Byakuen.
Quanto a te Minako, eri passata qui per farti consolare per un appuntamento andato male, ci hai provato con Ryo e Byakuen si è seduta sopra di te per farti dare una calmata.”
 
Con un grande sforzo, le due ragazze scavarono nelle loro memorie… era strano, come se qualcosa stesse impedendo loro di ricordare.
 
“Problemi con le memorie? Non vi preoccupate, è normale. È successo anche a me ed ai miei amici.” Fece Ryo alle due, parlando per esperienza personale.
 
“Ah, e come fai a dirlo?”
 
“Perché non siamo ancora stati arrestati per vigilantismo, enormi danni alla proprietà pubblica e privata, custodia semi – legale di minori, cinque casi di identità falsificata, ed il governo non ha ricevuto richieste di estradizione da Stati Uniti e Tanzania per i primi due capi di imputazione.
Più la mancanza di indagini per quando uno dei nostri è stato usato per commettere degli omicidi a New York via possessione della sua Armatura, ed i danni al locale dello zio di Xiu fatti nella stessa occasione da degli ‘zombie’ ninja.” Elencò Ryo Sanada dei Samurai Troopers alle Sailor Senshi.
 
Minako stava già per partire con la “danza del ricatto” per il fatto che Ryo aveva elencato una bella sfilza di reati, quando un’occhiata a 220° C. da parte tanto di Rei (minore) quanto di Usagi (e quella era pesante) la fecero desistere (1).
 
“Una domanda Ryo, quando ve ne sareste accorti di tutto questo?”
 
“Quando ci siamo resi conto che le notizie riguardo all’attacco da parte della nostra nemesi personale a Shinjuku ed i danni causati tanto dal suo esercito, da noi e dalla JSDF e da un paio di squadre di caccia USAF svanivano dalla memoria collettiva più rapidamente di quanto noi potessimo elencarli.”
 
“… i danni causati a Shinjuku qualche anno fa non sono stati un risultato di un attacco terroristico su grossa scala, amplificati da un’eccessiva reazione da parte della JSDF?” Chiese Haruka, che già iniziava a capire dove andasse a parare il discorso.
 
“Certo, così come le Sailor Senshi sono leggende metropolitane ed il Mugen Gakuen è esploso per un tragico incidente di laboratorio.” Replicò Ryo con un sorriso sardonico (e mentalmente Ryo ringraziava i Quattro Generali Demoniaci per le lezioni di sarcasmo che si era fatto dare. A pagamento, ovvio).
 
“*snort* Ceeerto. Cosa sai fare, a parte la tua presupposta ‘attività di vigilantismo’?”
 
“Questo.” Fece Ryo, estraendo dall’altra manica una sferetta bianca non più grossa del palmo della sua mano. “Busou. Rekka!” E, dopo che una piccola esplosione di fiamme avvolse il moro, Ryo riapparve in una complessa armatura stile samurai dai colori rosso e bianco con due katane ai fianchi. “Basta come dimostrazione?”
 
“Mi basta, mi basta.” ‘Accidenti, adesso abbiamo DUE lanciafiamme in squadra! Oh, che dolor al portafoglio per l’incremento del premio dell’assicurazione sugli incendi! ’
 
“Ok, abbiamo capito. Ora, possiamo prepararci per arrivare a Mitarihaka?”
 
Dieci secondi dopo, serie di nove Henshin (e Mamoru che lasciava Chibiusa a dormire nella ‘stanza delle riunioni’, con Byakuen a tenere compagnia alla bimba, ed assumeva poi la ‘forma’ di Tuxedo Kamen), collegamento con le mani (Ryo piazzato tra Mercury e Mars) e…
 
“Ok, concentratevi sulla periferia di Mitarihaka… pronti?
SAILOR TELEPORT!!!”
 
E, con un piccolo lampo di luce, il gruppo di undici eroi e due gatti senzienti (che non potevano esser lasciati in compagnia della piccola Miss Chiba: questa sua incarnazione era allergica al pelo di gatto) spariva dal retro del tempio Hikawa (sotto gli occhi di un paio di corvi e del nascosto Nonno Hino.
Se ve lo state chiedendo, sì, sapeva che la nipote e le amiche erano le Sailor Senshi, fin dalla seconda volta che la “cugina Chibiusa” era “passata a trovare Usagi”) per riapparire a Mitarihaka.
 
Neanche dieci secondi, ed il Labirinto di una Majo si apriva attorno a loro, la creatura ultraterrena attirata dalle impressionanti auree del gruppo.
 
Due secondi dopo, il Sou En Ken di Ryo tagliava in due tanto la dimensione artificiale quanto la Majo stessa.
 
“Cosa… cosa [censored] era quell’affare?” Chiese Sailor Mars, appena ripresasi dai conati di vomito che l’ambiente anomalo del Labirinto le aveva provocato.
 
“No… non lo so. Il Mercury Computer non era in grado di definire quella cosa… qualche idea?” Chiese Sailor Mercury ai due Mooncats ed a Sailor Pluto.
 
“Era… era un tipo di parassita mistico che affliggeva il Regno Terrestre nei Tempi Antichi Sailor Mercury. Ma pensavo fossero estinti.” Fece Luna con voce tremante.
 
“No Luna, non si sono mai estinti. Semplicemente, il Regno Dorato aveva fatto in modo che le Figlie del Dolore non fossero in grado di apparire nei territori del Millennio Argentato.
Evidentemente, anche quelle creature sono sopravvissute alla Caduta dei due Regni.” Fece Sailor Pluto, a malapena ripresasi.
 
Figlie… del Dolore?”
 
“È la traduzione in giapponese il più fedele possibile del nome che gli antichi umani davano a quelle creature.
Però è strano. A parte rari casi dotati di sufficiente potere da poter costituire un problema per i maghi di corte, nessuna Figlia del Dolore ha mai raggiunto livelli di energia tali da poter mettere in pericolo il pianeta… quindi perché quella bambina e la sua mandante hanno detto che quello che stà succedendo qui riguarda tutte noi?”
 
“*ah-emh* Salve…” Fece la stessa vocetta che avevano sentito al telefono. Davanti a loro, sbucata da dietro un angolo, era appena uscita la bambina che le aveva chiamate due ore prima.
 
“Grazie per essere venute… Yuma vi stava aspettando.
Se volete seguire Yuma, Yuma vi porterà da sorellona Oriko.”
 
“E… e come facciamo a sapere che non è una trappola?”
 
“Semplice.” Fece una diversa voce, più adulta, proveniente da dietro il gruppo di nuovi arrivati, che si voltarono sorpresi.
“Potete fidarvi di noi, seguirci e parlare… oppure potete non fidarvi, tornarvene alle vostre case… e lasciare che un orrendo possibile futuro divenga la realtà per tutti noi.” Finì la nuova arrivata, una ragazza in vestiti grigio spenti, lunghi capelli bianchi ed occhi blu dall’aria malinconica.
“Qualunque sia la vostra scelta… vi aspetteremo.” Finì la ragazza, sparendo dentro un portale che si era aperto dietro di lei (e che era svanito subito dopo).
Due secondi dopo, Sailor Pluto doveva usare la Time Key per sorreggersi da UN’ALTRA ondata di dolore con una mano (l’altra era su una spalla di Sailor Saturn) e Sailor Saturn aveva creato il Silent Wall per evitare che le schegge di cemento ed i proiettili che erano rimbalzati sul manto stradale le colpissero tutte.
Certo, nelle loro forme Senshi era difficile che tanto i primi quanto le seconde potessero ferirle seriamente (quanto a Ryo, la sua Yoroi era perfettamente in grado di reggere a cose anche peggiori).
I Mooncats e la giovane Yuma? Sailor Pluto dubitava che fossero altrettanto resistenti.
 
“Cecchino, probabilmente due-tre isolati da qui.

Trovata!” Disse Sailor Mercury mentre scansionava i dintorni con il Mercury Computer.
 
“AAAAGHHHH!!!” Di nuovo urlo di dolore per Sailor Pluto.
 
“É… è svanita. Com’è possibile?”
 
“È possibile perché può fermare il tempo.” Dissero in coro Yuma e la dolorante Sailor Pluto.
 
Alla fine della fiera, il gruppo decise di seguire Yuma.
In fondo, anche se fosse stata una trappola, avevano abbastanza potenza di fuoco e materia cerebrale funzionante da poterne uscire vivi ed integri.
 
Dopo aver seguito Yuma (che aveva raccolto da terra uno sferoide nero – grigiastro che Sailor Pluto aveva identificato come un “Seme della Disperazione”) in un altro vicolo, un portale identico a quello in cui era sparita l’altra ragazza si aprì davanti a loro.
 
“Yuma vi dà il benvenuto a casa.” Disse la bambina con un’aria malinconica ed al tempo stesso felice.
 
Le Senshi (ed associati) entrarono nel varco…
Per emergere subito dopo all’interno di quello che sembrava una dimensione separata non dissimile da quella della creatura che le aveva attaccate poco prima.
 
Diversamente dalla precedente, in questa non erano state assalite subito da un’ondata di ostilità, odio, disperazione, ‘fame’ e simili.
 
Solo vaghe correnti di rimpianto e tristezza, a malapena percepibili, ed un senso di pace ed appartenenza che ammantava tutto quanto.
 
Seguendo Yuma, il gruppetto di Tokyo giunse al centro della gigantesca ragnatela sospesa nel nulla, trovandovi la ragazza dai capelli bianchi vista prima, in compagnia di due sue coetanee (una dai capelli scompigliati biondi ed una moretta dai capelli a caschetto. Le Inner Senshi e Ryo continuavano a passar occhiate tra le loro ospiti e le Outer Senshi. Non sapevano perché, ma avevano l’impressione che tra i due gruppi ci fossero delle somiglianze…).
 
“Benvenute Sailor Senshi, nella nostra dimora.
Tanto per fare le presentazioni, il mio nome è Mikuni Oriko. Alla mia sinistra la mia partner Kure Kirika, con voi la nostra protetta Chitose Yuma, ed alla mia destra la padrona di casa, Rochelle.”
 
Risparmiamoci il giro di presentazioni lungo un miglio e passiamo a venti minuti più avanti. Quelli che ci sono voluti per convincere Sailor Venus a togliere le catene dalle gole del Diabolico Trio (Uranus, Neptune, Pluto) ed evitare che con il loro grilletto facile facessero del male alla ‘padrona di casa’ quando questa aveva rivelato di essere una Majo (Strega), o per dirla come Sailor Pluto aveva definito quelle come lei, una Figlia del Dolore (a quanto pareva, Majo senzienti come lei esistevano ai tempi del Silver Millennium, ed erano una grana anche per una Senshi alle prime e la politica standard del Regno era prima spara e poi forse fai domande).
Più i respiri profondi per calmarsi quando un Kyubei era apparso ed era stato presentato, anche se Oriko aveva affermato di almeno lasciare che restasse integro fino alla fine della conversazione.
 
“Ok, ora che ci siamo calmati tutti, potete dirci perché ci avete contattato?”
 
“Semplice. Tra due mesi, durante quella che in Germania viene definita Notte di Valpurga, una Majo abbastanza potente da poter distruggere una città e manifestarsi senza un Labirinto colpirà Mitarihaka.
Il mio potere principale è di vedere il futuro. Prima che miss Akiko lanciasse il suo messaggio, io vedevo la Strega, il suo potere… e vedevo, come conseguenza del suo arrivo, l’emersione di una Strega ancora più potente.
Abbastanza da poter ingoiare il pianeta in un sol boccone. Da poter spazzare via questo sistema solare nel giro di pochi giorni.
Una delle mie intenzioni era di uccidere la persona che sarebbe diventata la Majo… posto di riuscire a oltrepassare il suo cane da guardia.
Poi, oggi, quando Akiko ha lanciato il suo messaggio, le mie visioni sono cambiate. Ho visto le Majo sparire, cancellate da un’entità di speranza, in grado di creare un futuro migliore… ed un incubo ancora peggiore.”
 
“Che tipo di incubo?”
 
“Posso mostrarvelo, se miss Sailor Pluto mi permette di mettere in contatto la mia gemma con la sua Garnet Orb.”
 
“… certamente.” Disse Sailor Pluto dopo aver scambiato un’occhiata con Sailor Moon e tendendo la Time Key verso Oriko.
 
Oriko fece entrare in contatto la sua gemma azzurrina con la Garnet Orb, chiuse gli occhi, concentrandosi.
 
Immediatamente, attorno al gruppo apparve una proiezione del sistema solare.
 
Sulla Terra, erano visibili perfino dall’orbita le luci di Crystal Tokyo.
 
“Trentesimo secolo, decade più decade meno. E questo…” Fece Oriko, mentre l’immagine cambiava scala, riducendo le dimensioni dei pianeti e della stella. “…è il resto della Galassia.” Le presenti trattennero il fiato.
 
Il sistema solare era praticamente l’unica cosa integra che fosse rimasta.
L’intera Galassia si sfaldava a vista d’occhio, le stelle che morivano spegnendosi una ad una.
 
“E questa è l’immagine della fine. L’Entità è stata rimossa da una sua ‘avversaria’, Kyubei e quelli come lui bloccati ed impossibilitati a continuare il loro operato.
L’Entropia ha consumato l’Universo, senza la loro opera di raccolta di energia karmica tramite Desideri e di ‘disperazione’ tramite i Grief Seeds.”
 
“Ma il Galaxy Cauldron…” Fece Sailor Mercury, che aveva appena trovato un file sul Mercury Computer relativo all’argomento. “… dovrebbe già svolgere questo compito, mettendo in circolo nuove stelle, materia ed energia.”
 
*Senshi della Conoscenza, quello che dici è vero. Se funzionasse, i miei/nostri Creatori non avrebbero avuto alcun motivo di creare il Sistema che io/noi gestisco/stiamo.
Ma il Cauldron non funziona, ed è così da miliardi di anni.
L’Antico Nemico, l’incarnazione del Vuoto e dell’Entropia, ha occupato il Calderone Galattico, impedendo ad esso di svolgere le sue funzioni di riparatore cosmico.
Esso è troppo potente, perfino per i miei/nostri Creatori. Per questo siamo stati creati tanto io/noi quanto il Sistema dei Contratti. * Spiegò l’Incubatore con la sua ‘voce’ priva di emozioni.
 
“Chaos.” Fece Sailor Moon, appena passata alla sua forma Serenity, il tono di voce glaciale e lo sguardo fisso su Kyubei.
 
*Così è stato chiamato l’Antico Nemico dalle tue antenate, Principessa della Luna Argentata. * Confermò il batuffolo di roba aliena semovente.
 
Oh, Sailor Moon ricordava bene l’entità.
Ne aveva più volte percepito il potere quando aveva ‘rimosso’ Metallia ed il Dead Phantom, ne aveva sfiorato la presenza mentre salvava Hotaru dall’autodistruggersi nell’eliminare il Master Pharaon 90, ed aveva avvertito il ‘marchio’ della sua corruzione nei membri della Black Moon Family, in Nehellenia ed in Galaxia.
Ed ora finalmente aveva un nome per essa.
 
Rispondendo all’ira fredda che Serenity avvertiva, il Mistico Cristallo d’Argento emanava, senza esser percepito da nessuno (a parte forse l’Incubatore, che però non aveva alcun motivo per parlarne) un Segnale.
 
La Principessa aveva lanciato un richiamo inconscio nel Cosmo, e chissà, forse qualcuno vi avrebbe risposto.
 
“Tornando a noi… miss Oriko, potete organizzare un incontro tra noi e le Ragazze Magiche locali, compresa quella che stà causando problemi a Sailor Pluto?”
 
“Rochelle?”
 
“Uno di quei due famigli ha appena consegnato il cellulare che mi hai passato a Napalm – chan.
Ovviamente, il famiglio è stato distrutto.” Rispose la Majo senziente.
 
“Nessuna perdita, quindi.”
 
“No, nessuna.”
 
“Datemi una giornata di tempo.
Devo convincere Homura che non ho più intenzioni ostili verso la sua protetta e che voi siete l’articolo genuino e non delle Contraenti che hanno desiderato di essere le Sailor Senshi, ma una volta fatto questo dovrei essere in grado di farvi incontrare.”
 
“Grazie. Dov’è l’uscita, tanto per saperlo? Dovremmo tornare a Juuban il più presto possibile, abbiamo lasciato mia figlia da sola con una tigre coccolona, due corvi sarcastici ed un houshi dal senso dell’umorismo distorto come babysitter…” Chiese Sailor Moon, che aveva un urgente bisogno di sfogarsi.
Il che si traduceva in una sessione di allenamento senza regole con le altre Senshi.
Riconoscendo il tono, Ryo si annotò mentalmente di presentare Seiji ad Usagi e suggerire alla leader delle Senshi di prendere lezioni di kenjutsu e meditazione dall’erede dei Date.
 
“Dove voglio io. Qualche preferenza sul punto di arrivo?” Chiese la padrona di casa concentrandosi.
 
“Il più vicino possibile al Tempio Hikawa, se non è di troppo disturbo.”
 
“Un attimo… pronto.” Fece Rochelle, un varco che si apriva nel Labirinto e che mostrava la macchia d’alberi che si trovava dietro al Tempio.
 
Pochi istanti dopo, uno scambio di saluti, ed il gruppo di Tokyo era tornato in abiti civili e si preparava per la serata: sarebbe stata una nottata difficile.
 
 
– O –
 
 
Da oltre quattrocento anni un certo palazzo in Piazza del Sant'Uffizio, a Roma, ospita uno strano gruppo. In teoria sono parte della Chiesa Cattolica Romana, e per la precisione di quella parte un tempo nota come Congregazione della Sacra Romana e Universale Inquisizione, ma in pratica questi sette più uno individui (in condizioni normali. Sono attualmente sei più uno) sono per certi versi l'esatto opposto della dottrina di Cristo come accettata dal Vaticano, in particolare nell'amare il prossimo (troppo salato, ha detto una di loro.
Una umana. Non vogliamo sapere se scherzasse) e nel non essere violenti (sono estremamente sanguinari).
Il gruppo che costoro formano porta il nome ufficiale di Opus Sepulcralis, ma è meglio noto come Burial Agency, e coloro che ne conoscono l'esistenza li temono più di un'arma nucleare: dopotutto una bomba atomica esplode una volta sola, non controlla il campo di battaglia per assicurarsi che tu sia morto e non può catturarti vivo per commettere indicibili ignominie su di te...
 
Fortunatamente per il mondo intero, questi individui sono tenuti sotto stretta sorveglianza dall'Inquisizione, e vengono scatenati solo quando il loro mancato intervento causerebbe danni peggiori. Inoltre sono raramente nello stesso posto. Il giorno in cui Akiko Yamaguchi fece la sua rivelazione al mondo, però, era uno di quei rari giorni, e poche ore dopo erano in riunione.
 
“Signore, signori e mostri disumani,” iniziò la numero uno, Mara Narbareck, nome in codice Dux (non essendo cresciuta in Italia non aveva la minima idea del perché tutti a Roma la guardassero male le rare volte che utilizzava il nome in codice, e non le importava saperlo).
Sorprendentemente il 'mostri disumani' non si riferiva al vampiro del gruppo. “Ci sono grandi cambiamenti in atto.”
 
“Dimmi che il Papa ha sciolto tutti dal voto di castità! C'è un prete carin-Ahio!” fu l'intervento della numero 3, nome in codice Tempy, interrotto da sua sorella minore nome in codice Angelica, la numero 4. Le due sorelle erano i suddetti mostri disumani, e, come al solito, iniziarono a litigare.
 
“Piantatela subito!” ordinò Narbareck. “L'unica cosa buona causata dalle vostre stramberie è stato che il Prefetto ha riso quando ha scoperto che avete svelato tutto alla Gainax sapendo che avrebbero dimenticato ogni cosa!”
 
Le due sorelle smisero di litigare e rabbrividirono al pensiero della faccia del loro vicecomandante in capo, soprannominato Palpatine per la faccia orrenda (il fatto che l'ex Esecutore possa lanciare fulmini è venuto dopo il soprannome).
 
“Che cattiveria, capo.” fu il commento della numero 7, nome in codice Ciel (callsign: Arc, arco in Francese. Una fanatica degli attacchi a distanza).
 
“Vuoi che i loro danni vengano detratti dal tuo stipendio?” minacciò Narbareck. Avendo finalmente ottenuto che le tre esagitate stessero zitte, Narbareck fece per parlare, e venne interrotta ancora una volta, stavolta da una persona imprevista.
 
“Scusate” fece Mr. Dawn (vero nome ignoto), che con la sua misteriosa partner era il numero 6 del gruppo, anche se si occupava principalmente di consegne. Troppo timido per il combattimento. “Il ragazzino... Chi è?”
 
“Crown.” rispose il 'ragazzino', alias il Ventesimo Dead Apostle Ancestor Merem Solomon, numero 5 dell'Opus Sepulcralis con il nome in codice di Crown. Raramente si faceva vedere in giro.
 
“E così ti sei fatto vedere di persona invece di inviare il tuo topolino...” commentò la riserva, lo Spagnolo Sancraid Phahn, la riserva cui era stato inflitto il nome in codice di Don Sancraid Phahn De Repuesto y Templario y Vacìo y Cruz y Monty Python y el Ultimo Cerra la Puerta assieme ad una lezione di buone maniere. “Devo dire che non me l'aspettavo.”
 
Dopo che le due sorelle (creatrici originarie del suo nome in codice) fecero l'ovvia citazione di Monty Python, Narbareck riuscì finalmente a riprendere il controllo della situazione. Giornata promettente, ci aveva messo metà del solito tempo.
 
“Come stavo dicendo, ci sono gravi cambiamenti in atto. Per quella che Crown mi ricorda essere la terza volta negli ultimi dieci anni, una magical girl ha svelato il segreto in pubblico, ma, diversamente da ogni incidente noto, nessuno lo sta dimenticando.
Anzi, la sorveglianza del web e della televisione segnala che l'incidente è discusso da molti, e stiamo iniziando ad individuare numerose altre magical girls.
Aggiungendo che Enhance ci ha comunicato via telefono il messaggio in codice Broken Masquerade, ritengo probabile che il Velo di Ombre abbia in qualche modo perso efficacia. Siamo qui per decidere come gestire la situazione.”
 
“Con la fortuna che abbiamo, una di quelle è Altrouge... Facciamo pulizia dai vicini prima che qualcuno la faccia arrabbiare?” propose Angelica. Come al solito ogni scusa era buona per fare una strage di politici. E per una volta, la scusa era davvero buona.
 
“Hai sbagliato sorella.” fece notare Ciel. Poi, notando gli sguardi perplessi dei presenti, aggiunse: “Arcueid ha letto troppe volte il manga di Sailor V, ed ogni tanto va in giro come una magical girl col nome di Phantasmoon. Van Fem stava cercando di farci un anime...”
 
“Angelica, cara, non possiamo. Prima dobbiamo fare pulizie in casa nostra.” disse Merem Solomon. “Altrimenti violeremmo la tregua con la Clocktower... E se quello che ho sentito dire da Blackmore prima che scappasse è vero, non abbiamo più il vantaggio datoci da te e la tua dolce sorella...”
 
“Come cazzo fai a definire dolce quella psicopatica mantenendo una faccia seria?” chiese Angelica.
 
“Duemila anni di pratica.”
 
Due ore dopo, avevano un abbozzo di piano in parti: primo, convincere il Papa a scatenare l'Ufficio Disciplinare da cui dipendevano sulla Chiesa stessa e far eseguire le sentenze agli Esecutori (avrebbe diminuito sensibilmente i numeri fra i pezzi grossi, ma avrebbe aiutato la reputazione della Chiesa e risparmiato un sacco di soldi normalmente spesi in avvocati); secondo, individuare quante più Ragazze Magiche (per una volta, nonostante fossero parte della Chiesa, non avevano utilizzato il Latino per un nome ufficiale, in quanto la frase Puellae Magicae dava loro i brividi, per qualche motivo) possibile e cercare di arruolarle, o perlomeno stabilire buoni rapporti; terzo, distruggere i loro nemici quando possibile; quarto, soprattutto per l'insistenza di Angelica, verificare se i loro vicini dell'Ente Pubblico per il Benessere Sociale volevano fare un po' di pulizie in casa ed avevano bisogno di una mano.
E si sperava di trovare qualcuno contro cui scatenare le due psicopatiche...
 
“Ultimo punto in esame: chi arruoliamo come numero 2 in prova?” chiese Narbareck.
 
 
Nel suo ufficio il Prefetto dell'Inquisizione stava esaminando i rapporti sia degli Esecutori che dell'Opus Sepulcralis quando ricevette una telefonata.
 
“Qui il pvefetto.” annunciò.
 
“Salve, sono Lorenzo, dell'Ente Pubblico per il Benessere Sociale. Immagino sappiate di cosa ci occupiamo realmente.”
 
“Natuvalmente: non vi fidate di noi, e volete assicuvavvi che noi non si ecceda il nostvo mandato con qualcosa di sopvannatuvale.
Si tvatta del motivo pev cui siete nel palazzo di fvonte, no? A pvoposito, cosa ci tenete puntato addosso?”
 
“Artiglieria. Senta, la chiamavo perché abbiamo appena notato l'esistenza di diverse ragazze con poteri magici, e visto che voi vi occupavate di cose del genere-”
 
“Ce ne occupiamo ancova. Sopvattutto caccia ai vampivi e maghi psicotici.”
 
“Sta scherzando, spero.”
 
“Non su una cosa del geneve. Più tavdi ho appunto un'udienza con Sua Santità viguavdo la possibilità di toglieve il segveto su tutto questo.
E anticipando la vostva vichiesta, l'Ufficio Disciplinave sta alcune infovmazioni che potveste tvovave intevessanti. Sorella Ciel stava giusto uscendo per consegnavvi la pvima pavte.”
 
“Include qualcuno che può fornire dei buoni arti artificiali?”
 
“Non lo so, sto leggendo quel vappovto solo ova.
Un consiglio: dite alla Guavdia di Finanza di contvollave le tasse della Nightmave Factovy Srl.”
 
“Lo farò. Grazie per l'informazione, Eminenza.”
 
 
– O –
 
 
Un paio di giorni dopo la disinfestazione dei parassiti ad Elysion e l’incontro nel Mondo Reale tra le Sailor Senshi e le Puella Magi, da qualche parte nell’Oceano Pacifico, un’Oscura Riunione aveva luogo, in quella che era la Sede Principale della Nightmare Factory l.t.d.
 
Gli Amministratori del Consiglio di Amministrazione della Factory sedevano attorno ad un tavolo circolare, al cui centro si trovava una nube di fumo nero – grigiastro, al cui centro ‘brillava’ un singolo, gigantesco occhio fluttuante avvolto da un’aura violacea.
 
L’orrenda apparizione era l’Overseer, la creatura che aveva fondato la Factory secoli addietro, radunando poi a sé i vari Amministratori, incubi condensati e resi senzienti dalla potente creatura.
 
*Come procedono i vari progetti? * Domandò la creatura, rivolgendosi alla ‘sua’ ‘segretaria’.
 
“Allo stadio attuale il progetto ‘Rete’ è completo al 97%, mentre i progetti ‘Stella Cadente’ e ‘Nebbia’ sono completi al 100%. Per il progetto ‘Vessillo’, il soggetto primario ha cercato di terminare le proprie funzioni vitali, ma è stata bloccata da anomalie magicalmente dotate di cui non sapevamo nulla.”
 
*Dov’è il Vessillo ora, ed in quali condizioni è? *
 
“Condizioni fisiche ignote, parimenti per quelle mentali, ma dobbiamo presupporre che la preparazione del Vessillo stia regredendo in questi stessi istanti.
Usando i ‘canali’ tra la Factory ed il Vessillo siamo riusciti a localizzare la posizione del Vessillo in un complesso residenziale a Uminari, questo prima che delle interferenze di natura sconosciuta bloccassero i ‘canali’.
Una squadra del reparto Riscossioni composta da degli Infestanti, da un Colosso e da un Direttore ha tentato un attacco al Vessillo via Mondo Onirico per riprenderne la preparazione e marchiarla per un prelevamento via teletrasporto, ma i componenti hanno incontrato una pesante interferenza da parte di entità ignote.
Come risultato, gli Infestanti sono stati eradicati, il Colosso distrutto ed il Direttore è rientrato gravemente ferito. Cedo la parola all’Amministratore delle Riscossioni.”
 
“Grazie. Il mio ex-Direttore è rientrato dalla missione fallita ferito in maniera grave, ma le informazioni che ho estratto dalla sua Essenza mentre lo riassorbivo ha mostrato dettagli… inquietanti.”
 
*Di che genere, Levying? *
 
“La prima entità che lo ha fermato, e quella che non faceva nessun mistero dei suoi livelli di potere, ha asserito di essere sotto delle regole di non interferenza che gli impedirebbero di agire se non contro i nostri Agenti mentre operano nel piano onirico.
Dubito che sia vero, o sarebbe già intervenuto fin dall’inizio delle nostre attività sul Vessillo, ma il suo potere era reale, ed enorme. Abbastanza elevato da poter eliminare uno di noi Amministratori al primo colpo.
Ma non è la prima entità che mi preoccupa. No, è la seconda che stà causando a me ed alla Sicurezza dei gran mal di testa.”
 
*Per quale motivo? *
 
“Afferma di essere un concorrente.”
 
*COSA?!?*
 
“Proprio così. Ho esaminato i ricordi del Direttore, e la ferita che aveva quando è riapparso nel mio ufficio. Qualunque cosa lo abbia ferito, era più simile a noi che alle Anomalie che si sono impadronite del Vessillo.
Tra quello e la dichiarazione dell’entità, che si è presentata con il nome di [REDACTED]…”
 
*Impossibile, il Maestro di Ogni Malvagità è solo una leggenda! Qualunque cosa fosse, l’entità ha mentito. *
 
“Mio signore, ho dentro di me i ricordi del Direttore che ha infilzato come uno pollo allo spiedo e minacciato con un’aura tanto oscura da ASSORBIRE la luce e tanto densa da essere TANGIBILE.
Tanto io quanto Werkschutz della Dipartimento Sicurezza ed i gemelli Akıl e Zihinsiamo del Dipartimento Ricerca & Sviluppo siamo concordi nell’affermare che non mentiva, che [REDACTED] sia l’articolo genuino.
E con il livello di potere dimostrato durante la sua dichiarazione, anche se quello non fosse davvero [REDACTED], non cambierebbe il fatto che è una minaccia per la Factory.”
 
*… ci sono altre notizie, che siano perlomeno positive? *
 
“Sì Eccellenza.” Fecero le voci di una delle poche Amministratrici presenti, in questo caso quella delle Risorse Umane, e di uno degli altri Amministratori, stavolta quello dell’Ufficio Contabile.
 
“A seguito di alcuni attacchi da parte di varie Anomalie, siamo riusciti a catturarne alcune, mentre altre hanno deciso di farsi assumere nei nostri ranghi.
Il reparto Risorse Umane ha proceduto a ‘convertire’ le catturate ed a istruire tanti loro quanto le nuove assunte. Come risultato, abbiamo avuto un incremento nel personale sui livelli Direttore e Supervisore.” Fece una donna vestita come lo stereotipo delle donne d’affari/donne in carriera dai capelli rosso sangue raccolti in una coda ed occhiali scuri che parlava con un leggero accento irlandese.
 
“Quanto al Bilancio, attualmente è in attivo, nonostante i ripetuti attacchi che abbiamo subito. A quanto pare, anche il solo riconoscere la nostra esistenza è bastato ad aumentare la paura nei nostri confronti.”
 
*Status dei sigilli incorporati nelle fondamenta delle nostre sedi? *
 
“Attivi ed integri. Porli al di fuori del normale scorrere del tempo e su uno spazio dimensionale separato li ha protetti dalla distruzione delle sedi estere causate dagli attacchi tanto delle forze armate e dell’ordine quanto delle Anomalie.
No, i sigilli per le operazioni Rete, Titano e Mondo Oscuro sono perfettamente al sicuro.” Rispose il basso e grassoccio Amministratore dell’Ufficio Contabile.
 
*Ottimo. Ufficio legale? *
 
Questo Amministratore, dal volto che ricordava un furetto, occhi socchiusi e capelli corti, si alzò con aria seccata.
“A quanto sembra, i Normali hanno deciso di dare addosso alle nostre risorse pubbliche nell’istante stesso in cui sono stati informati della vera natura delle nostre Sedi, usando come pretesto legale delle tasse che non abbiamo pagato, questo perché non ci rendevamo conto dell’esistenza delle medesime.”
 
*Ciò non è un problema. Le Sedi sono un buon modo di raccogliere energia, ma non l’unico a disposizione della Factory.
Passate l’ordine ai vostri subordinati: continuare le normali operazioni ed abbandonare le sedi l’istante stesso in cui i Normali iniziano a muoversi verso una Sede.
Trasferire tutte le risorse o sul Piano Onirico oppure alle ‘postazioni secondarie’, e continuare ad operare da esse nel modo più cauto e discreto possibile. *
 
“Sarà fatto, Overseer.” Risposero ad una voce gli Amministratori, alzandosi ed inchinandosi.
 
“E per le Anomalie, cosa facciamo?” Chiese Werkschutz, il corpulento Amministratore della Sicurezza, ricevendo conferme di supporto dai gemelli che rappresentavano la Ricerca & Sviluppo e dalla sua collega delle Risorse Umane.
 
*Catturatele per estrarre informazioni e possibile Conversione agli scopi della Factory, ma solo se la cosa è fattibile senza rischiare troppe risorse. *
 
“Udiamo e Obbediamo.”
 
 
– O –
 
 
“Ceannach, posso sapere che metodi hai usato sulle ‘convertite’, tanto per sapere come regolarmi con loro? E se hai dei files sulle nuove assunte sarebbe anche meglio.” Chiese Werkschutz all’Amministratrice delle Risorse Umane quando i due arrivarono dopo la riunione nell’ufficio di lei.
 
“Sicuro! Allora, ecco i files sulle assunte, sono dieci in tutto…” Disse la rossa passando dei fascicoli al collega.
 
“… sono serie? A quattro basta che vengano pagate ed i loro oggetti di potere ‘ripulii’ dalla corruzione che vi si accumula, stessa cosa per le altre sei ma che lo fanno non per soldi ma per piacere personale?” Chiese l’Amministratore incredulo alla collega dopo aver finito di leggere i fascicoli.
 
“Le mie Direttrici hanno controllato e confermato, nessuna trappola e nessun inganno.”
 
“Precauzioni in caso di tradimento?”
 
“Coppia di dispositivi mana – esplosivi miniaturizzati alla base del cranio e presso il cuore, calibrati sulle loro onde cerebrali: come meditano di tradire la Factory, le bombe esplodono. A parte una, ovvio.”
 
“… quella che leggo qua che dal punto di vista pratico non ha una volontà propria?”
 
“Incapace di prendere decisioni autonome, se vogliamo essere precisi, ma sì, mi riferisco a lei.”
 
“Ok. Per le convertite?”
 
“Ecco i loro files.” Altra serie di fascicoli “Per loro, abbiamo proceduto con una combinazione standard di sedute di sospensione sensoriale; messaggi subliminali e comandi con la solita serie di stimoli obbedienza = piacere, disobbedienza = dolore; seguita da simulazioni in spazio onirico a velocità alterata dei loro possibili compiti nella Factory, sempre con l’associazione O=P-D=D attiva; ed iniezioni di mana della Factory nei loro corpi per assuefarle alle nostre energie.”
 
“Possono fingere di esser state convertite?”
 
“Anche se lo avessero fatto all’inizio, il solo atto di obbedire ai comandi miei e delle mie Direttrici procura loro piacere fisico, e con le sessioni di Domanda/Risposta con messaggi subliminali e le iniezioni di potere il loro condizionamento viene rafforzato.
Se anche qualcuna di loro fingeva all’inizio, ora è davvero fedele alla Causa.”
 
“… voglio metterle alla prova.
Puoi passarmi questa delle ‘assunte’ come supporto per uno dei miei Direttori in una delle Sedi a Kobe e quest’altra delle ‘convertite’ per una delle Sedi a Shibuya entro domani?” Chiese quello che, prima di essere un Amministratore, era un incubo nato dai militari tedeschi (fronte Est) verso la fine della Seconda Guerra Mondiale alla sua collega, che nella sua esistenza precedente era nata dalle paure di donne irlandesi durante gli anni in cui la branca ‘terrorista’ del Provisional Irish Republican Army era attiva.
 
“Certo! L’assunta è un asso nell’uso di armi da fuoco, non dovrebbe aver problemi ad aiutare il tuo sottoposto.
La ‘convertita’ è uno dei miei capolavori, è stato così piacevole spezzare la sua resistenza… no, non c’è alcun problema, sono pronte anche subito. Mando loro gli ordini di trasferimento, dovrebbero arrivare alle loro destinazioni entro stasera.
Va bene?”
 
“Ottimo.” E detto ciò Werkschutz si alzò dalla sedia, e fascicoli in una mano strinse la mano della collega e tornò al suo ufficio.
 
In altri due luoghi di quella ‘struttura’, due ragazze alzarono gli occhi da quello che stavano facendo.
 
La prima, corti capelli rossi, sorrise maligna, alzando all’altezza del volto la mano sinistra, sul cui palmo era incastonata una gemma di un color verde scuro quanto quello dei suoi occhi.
Un piccolo lampo dell’identico colore, e la ragazza era vestita in un’imitazione dell’uniforme di uno Obergefreiter della branca Heer della Wehrmacht.
Un gesto della mano, e la ragazza estraeva dall’aria una mostruosità di arma da fuoco che non avrebbe sfigurato in un cosplay di Warhammer 40.000. “È tempo di guadagnarsi la paga.” Disse con un sorriso ferino la pazza, dirigendosi verso una delle ‘porte’ che erano disseminate per la sede centrale della Factory.
 
In un altro punto, l’altra ragazza, questa vestita nella tipica tenuta da ufficio dei membri femminili della Factory, dai lunghi capelli biondo – rossastri, legò i suoi lunghi capelli in una coda bassa, si risistemò gli occhiali e, senza dire niente, si diresse ad un’altra porta, gioendo internamente nell’obbedire all’ordine appena ricevuto, pronta ad eseguire i voleri della Factory.
 
Dentro di lei, in una minuscola parte della sua mente e del suo cuore che era rimasta intatta nonostante quello che il Reparto Risorse Umane le aveva fatto, riposava una singola immagine, un singolo sentimento.
Quello rivolto all’unica cosa, no, all’unica persona che la Ragazza Magica che era stata ‘convertita’ alla Factory avrebbe sempre scelto sopra a tutto, forse persino al suo stesso cuore.
 
 
– O –
 
 
Roma, polo industriale della frazione Acilia, sera della telefonata tra l’Ente Pubblico per il Benessere Sociale e l’Inquisizione…
 
“Marescià, perché non gli avevano ancora fatto un controllo?” chiese un Finanziere Scelto al capo del suo gruppo.
 
“A me lo chiedi?” rispose il maresciallo. “A me hanno detto che nessuno si era accorto di 'sto stabilimento della Nightmare Factory Srl, e che non pagano le tasse da mesi. Adesso aspettiamo i NAS, che sono così incazzati che si portano dietro i parà e l'armamento pesante, e gli facciamo un primo controllo ai conti e la mensa.”
 
“Più pesante di 'sta sega?” chiese il Finanziere con in dotazione una mitragliatrice media MG42/59.
 
“I NAS dicono che vengono col Fiat 6616 ed il cannone, ed il Tuscania si porta dietro i Puma. Forse vengono anche le bimbe ammazzase-Cos'è 'sto urlo?”
 
All'improvviso un blindato da ricognizione Puma 4x4 verniciato rosa shocking e con l'insegna del Vaticano circondata da badili sulle fiancate arrivò di corsa, perse il prete corazzato che stava cercando di tenersi aggrappato al finestrino aperto, ed entrò nella fabbrica.
 
“Collo spezzato, marescià.” disse il soldato più vicino al prete.
 
“Come al solito... Quelle due sono incorreggibili.” commentò il maresciallo. “Tutti a terra, e non alzatevi finché i detriti non smettono di cadere.”
 
I Finanzieri si gettarono a terra, non sapendo che stava succedendo ma fidandosi del loro comandante, un veterano di numerose operazioni più o meno assurde.
 
Poi lo stabilimento esplose.
 
“Questa era più grossa di quando hanno attaccato la villa delle vacanze di quel tale Ortenrosse...” commentò distrattamente il maresciallo.
 
L'intatto Puma 4x4 uscì dai resti della fabbrica, sventrata da una bomba termobarica MOAB, si fermò vicino al maresciallo e buttò fuori una cassaforte aperta e dei registri contabili.
 
“Date alle signorine il cadavere e poi al lavoro.” commentò il maresciallo. “E qualcuno dica ai NAS che i badili sono stati qui.”
 
Dopo essersi chiesti per un attimo che cavolo era successo, i Finanzieri decisero che era meglio non sapere ed obbedirono. Dopotutto avevano un lavoro.
 
“Marescià, la segnalazione era giusta.”
 
E, per il semplice problema che il Velo aveva impedito alla Nightmare Factory di pagare alcune tasse particolari che l'Agenzia delle Entrate stessa si chiedeva perché esistevano, un regno oscuro avrebbe dovuto vedersela con le misure inarrestabili di cui lo Stato Italiano può essere capace per recuperare i crediti perduti.
 
Nel frattempo le unità Incubators in Italia iniziarono a chiedersi perché provavano l'impulso quasi irrefrenabile di sghignazzare. Non era logico, eppure lo provavano.
 
 
– O –
 
 
Da qualche parte nel Cosmo, una figura ammantata di luce, in viaggio tra una stella e l’altra, si fermò di colpo, come avvertendo qualcosa di anomalo.
 
Si guardò intorno, occhi chiusi, cercando di capire cosa aveva percepito e da dove provenisse.
Fermandosi in una direzione, sorrise.
 
‘Piccola Principessa…’ Corrugamento di fronte, sorriso sparito. Al cambiamento di espressione, gli spiriti maligni nel raggio di due anni luce si suicidarono seguendo la politica del “Facciamo prima, il risultato non cambia e soffriamo meno.”
‘Cosa ti ha fatto provare tanta rabbia?

Capisco.
… mi hai salvata quando chiunque altro avrebbe preferito uccidermi. Sarò al tuo fianco, è il minimo che io possa fare per ripagarti. ’ E, con questo pensiero, la figura ammantata di luce riprese il suo viaggio ad una velocità ancora più elevata, diretta verso un lontano ed apparentemente insignificante pianeta azzurro.
 
 
– O –
 
 
‘Alle volte odio questo mondo. ’ Decise tra sé e sé Chrono Harlaown, mentre esplorava alcune parti di Juuban che, secondo Amy, davano parecchi segnali di attività mistica associabili alle creature che Nanoha e Fate avevano combattuto quel pomeriggio.
 
In alcuni casi, si trattava di luoghi abbandonati o disastrati.
 
In questa, però… ‘Jackpot. ’ Pensò l’Agente del Time-Space Administration Bureau, scansionando l’edificio davanti a sé.
 
Le stesse creature che Nanoha e Fate avevano contribuito a blastare quella mattina (e pensando ai poveri mostri Chrono provò un briciolo di pietà di loro, pensando ai Divine Busters di Nanoha ed a quanto male facevano), ed in grandi quantità.
 
“Posso sapere quali sono le tue intenzioni, giovanotto?” Chiese d’improvviso una voce alle spalle del mago.
 
Voltando di poco la testa, Chrono guardò dietro di sé.
 
“Tuxedo Kamen, presumo. Devo dire che i siti web non vi rendono giustizia.” E considerando che in questo tipo di missioni Chrono si circondava di tanti di quegli incantesimi di sorveglianza ed illusioni/compulsioni a non notarlo da poter venir classificato come paranoico (il vecchio Graham e le Gemelle Liese erano soliti dire “meglio paranoici e vivi che rilassati e morti”.
Per quanto gli seccasse ammetterlo, i tre avevano ragione), il fatto che lo avesse più o meno colto di sorpresa la diceva lunga sulle capacità del ‘vigilante mascherato’.
 
“Cosa di cui ringrazio l’operato di un paio di gatti e di una delle migliori amiche di mia moglie.
Hai idea di quanto sia difficile mantenere una reputazione di inefficienza?”
 
“Posso perfettamente immaginarlo.
Al tre io disattivo l’incantesimo offensivo che ho pronto ed il vostro amico con fucile da cecchino smette di mirare ai miei occhi?”
 
“Amica, ed è perfettamente accettabile.” Rapida conta, al termine della quale Chrono aveva disattivato il Buster che aveva caricato in S2U nel momento in cui Tuxedo Kamen si era presentato. “Come mai in questa zona, agente?”
 
“Sarei fuori giurisdizione, in questo caso sono solo un privato cittadino che vuol dare una mano nel rimuovere certe male presenze. Voi perché siete qua?”
 
“*chukle* Oh, sono solo un buon marito a cui la moglie ha chiesto di buttar via la spazzatura, e che si è beccato la più inaspettata delle guardie del corpo per la camminata notturna.”
 
“Medico?”
 
“Aspirante tale, sì.”
 
“Nessuno meglio di un medico sa come far del male a quelli che si attirano le loro ire, e parlo per esperienza.”
 
“Amen. Posso, da bravo cittadino coscienzioso, dare una mano a rimuovere le male presenze?”
 
“Sarebbe molto apprezzato, grazie.” E detto ciò, i due mori entrarono nella sede della Nightmare Factory che avevano davanti. Condoglianze ai mostri.
 
Qualche tetto più in là, la cecchina (Sailor Mercury) e la SUA copertura (Sailor Uranus) assistevano (via mirino/binocoli e microfoni direzionali) allo scambio di facezie.
 
“Ha accettato l’aiuto da un perfetto estraneo così, senza neanche opporsi?” Chiese Sailor Mercury alla compagna di squadra.
 
“Nah, si sono presentati, valutati a vicenda, scambiati informazioni sulla base e deciso di agire di comune accordo.”
 
“E dove lo hai sentito in quella loro ‘conversazione’?”
 
“Linguaggio da maschi, e sono fluente in quello solo perché frequento motociclisti ed atleti, e se non lo fossi mi scoprirebbero quasi subito quando mi vesto da ragazzo.”
 
“Ah… sono entrati. Tieni pronto un World Shaking per radere al suolo quella base quando Tuxedo Kamen ed il suo appoggio avranno finito.”
 
“Parlando del ragazzo che si stà divertendo a spese di quei mostri con HRM, cosa mi sai dire, visto che di sicuro l’hai scansionato, su di lui?”
 
“Geneticamente umano, probabilmente con ascendenze terrestri, livelli medio – alti di magia ed ottimo controllo sulla medesima, e da come si è mosso esperienza pratica di operazioni sul campo.
Madame, potete anche farvi vedere, tanto i nostri comuni conoscenti sono già entrati nell’edificio.” Fece Sailor Mercury ad alta voce.
 
Con una risata contenuta, una figura dai capelli rosa scuri raccolti in una coda alta ed occhi azzurro – violacei in una tenuta in varie gradazioni di rosa e viola dotata di bracciali ed altre protezioni in armatura uscì dalle ombre attorno a loro.
 
“Ottimi sensi ed ottimi sensori signorine. O signore, non so se siete sposate o meno.”
 
“Solo io, ma solo se la legislazione civile me lo permettesse.” Fece Sailor Uranus a braccia incrociate.
 
“Tanto per fare le presentazioni, il mio nome è Yagami Signum, Generale delle Fiamme Roventi, ‘contraente civile’ del Time-Space Administration Bureau, mentre il ragazzo che in questo momento starà facendo venire a quei mostri una fobia per il giaccio ed il colore blu che ha seguito il vostro amico nella Factory è Harlaown Chrono.
Posso sapere i vostri nomi?” Chiese Signum senza neppure alzare un sopracciglio alle implicite dichiarazioni di Sailor Uranus relative alle sue preferenze sessuali. Potenza del vivere con la sua Master Hayate, e non aggiungerò altro.
 
“Sailor Uranus, delle Outer Planetary Senshi. La mia collega delle Inner Planetary Senshi, Sailor Mercury. Immagino che siate uno dei supporti del signor Chrono.”
 
“L’unico, almeno per ora.
… e dubito che ne abbia bisogno, a giudicare dalle urla e dai lampi azzurrini che escono dalle finestre di quell’edificio.”
 
All’interno, i due combattenti stavano sfogando le loro ire represse sulle creature della Factory.
Come da modus operandi di quel particolare ‘Regno Oscuro’, le difese dell’edificio li avevano separati tramite manipolazione spaziale per poi attaccarli via illusioni.
 
Il maggiore dei due aveva semplicemente scrollato le spalle, e con un “Dilettanti.” detto a voce neanche troppo alta aveva spaccato le visioni come fossero state fatte di vetraccio, dirigendosi verso la fonte di potere dell’edificio.
 
Il minore dei due, dopo un attimo di confusione, aveva ordinato a S2U di effettuare un ciclo di pulizia della propria magia, per espellere dal proprio corpo le energie che la Factory usava per proiettare le illusioni nella sua mente. Fatto questo, aveva creato un percorso tra sé ed il punto in cui vi era la maggior concentrazione di potere con uso coscienzioso e controllato di Blaze Cannons… non sia mai detto che il Metodo Takamachi per la Soluzione di Labirinti™ (ovvero, crearsi un sentiero dritto sparando cannonate magiche nei muri del labirinto) è inutile.
 
Stendiamo anche un velo pietoso sulla fine fatta dal Direttore di quella sede: come da copione, Tuxedo Kamen lo aveva provocato nel fare un monologo, e mentre l’idiota ciarlava Chrono aveva attivato il suo secondo Device, Durandal, e lo aveva usato per trasformare in un surgelato il ciarlone.
Tuttavia, mentre i due giocavano alla morra cinese per decidere chi dava il colpo di grazia all’idiota e come (Tuxedo meditava di mandare l’idiota nelle grinfie di Sailor Venus, Chrono voleva farlo usare dall’Athra come bersaglio per l’Arc-en-ciel.
Se il Direttore avesse saputo di cosa parlavano, avrebbe pregato che vincesse Chrono, così avrebbe sofferto meno), le telecamere della zona si mossero…
 
Zi-ZIIIIPPPP!!!
 
… ò_o e ridussero a cubetti la vittima via laser?
 
“Scusate se ho interrotto il vostro spreco di testosterone…” Fece una voce da uno degli schermi, che stava mostrando solo interferenza.
Interferenza che svanì poco dopo, mostrando una figura blu simile ad una sirena con una serie di ‘collane’ di perle intrecciate nei capelli ed abiti da ‘fata’ a coprire il petto, che sembrava ‘galleggiare’ in un ambiente sottomarino.
 
“… ma cominciavo ad annoiarmi.”
 
“E voi sareste, signorina…?”
 
“Potete chiamarmi Morgana, la Sentinella del Mare Illusorio. Passavo per questa zona della Rete quando ho beccato l’indirizzo IP di questa fabbrichetta… ed ho pensato di vedere se trovavo qualcosa per incriminarne i proprietari.”
 
“Qualche fortuna?” Chiese Chrono alla Magical Girl virtuale.
 
“Nessuna, a quanto pare non conservano i dati dei loro Progetti nelle loro banche dati.
Da quello che ho esaminato, direi che o li tengono su copie cartacee oppure li imparano a memoria. In compenso, ho crakkato tutti i loro dati contabili e ne ho spedito delle copie alla Polizia Metropolitana di Tokyo ed all’equivalente locale dell’ufficio delle tasse, penso che le autorità si divertiranno molto con loro.”
 
“Bhè, grazie mille per l’aiuto, madame.”
 
“Prego.
Spero che ci si possa incontrare di nuovo in futuro, signori.” Finì la ragazza, svanendo dallo schermo.
 
Uno scambio di saluti, un’uscita dall’edificio della Sede… che venne poi raso al suolo dagli sforzi congiunti di Signum e Sailor Uranus, ed i due Mahou Shounen andarono per le loro strade separate, mentre il sole riprendeva a sorgere su Tokyo.
 
Chissà cosa avrebbe riservato il futuro…
 
 
(1) KK: faccio notare che, anche se Minako avesse provato ad usare la sua nuova autorità di poliziotta per incriminare Ryo e soci, punto primo: i Samurai Troopers hanno salvato più volte tanto il Giappone quanto il resto del pianeta da Arago ed associati, quindi la responsabilità dei danni fatti a Shinjuku possono essere facilmente scaricati sul defunto Malvagio Signore del Male.
Idem per i danni fatti dai Samurai a New York quando uno scienziato pazzo ed un negromante stavano usando un mix di scienza e magia per controllare una delle Armature ed usarla per commettere degli omicidi.
Punto secondo, quattro dei cinque Samurai Troopers provengono da famiglie abbastanza antiche da esser in grado, anche se non hanno più il potere che avevano in passato, di ‘suggerire’ alle autorità giapponesi di voltarsi da un’altra parte, se non altro per il vigilantismo, le identità falsificate per certe persone che ufficialmente non esistono o che, se esistono su dei registri, risultano morte come minimo dal 1570 (anno in cui Rajura e Anubis sono stati ‘reclutati’ da Arago); e le custodie di minori (cavillo burocratico in un caso e necessitante dei documenti falsificati per il secondo caso).
Quanto a Shuu Rei Huang, la sua famiglia ha probabilmente abbastanza denaro da poter pagare un Battaglione Di Avvocati™ stile De Paperoni ed ottenere gli stessi risultati di quelle dei suoi ‘colleghi’.

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