Al cuore si comanda

di Eos BiancaLuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza ***
Capitolo 2: *** Il ragazzo ***
Capitolo 3: *** A teatro ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Febbre ***



Capitolo 1
*** La ragazza ***


Capitolo 1 – La ragazza

 

Finalmente il giorno della partenza era arrivato. Adele non ce la faceva più a stare in quella triste casa di montagna, insieme al padre della sua migliore amica, che per la seconda volta non si era dimostrato per niente ospitale.

Mentre aspettavano il “FrecciaRossa” alla stazione di Trento, Katia iniziò nuovamente a lamentarsi  -Uffa… questo trolley mi pesa troppo, aiutami!-.

Adele chiuse la conversazione telefonica con la mamma, per avvisarla che tra 10 minuti sarebbero partite, e lanciò un’occhiata divertita all’amica più bassa di lei e più affaticata -Hai svuotato casa di tuo padre! Ti sto già portando i peluche e i quadri, tutte “ste buste…-.

 Katia, sbuffando, lasciò il trolley che cadde a terra mentre la voce annunciava l’arrivo del treno. -Dai su un ultimo sforzo!- le intimò Adele ridendo, erano sfinite per lo sforzo di portare tutti quei pesi, ma contente perché tornavano a casa.

Una volta salite a bordo, dopo che si era creata una fila di passeggeri nell’attesa che le signorine si sistemassero, Katia decise di schiacciare un pisolino. -Che fai, dormi?- le chiese l’amica ad alta voce di proposito, e non avendo alcuna risposta aggiunse -No dai, giochiamo a battaglia navale!-. Katia girò la testa dall’altra parte sbuffando.

 -Ma come? Dopo tutti i ragni che ti ho dovuto ammazzare in camera, è cosi che mi ringrazi?-  Adele scoppiò a ridere mentre la sua migliore amica abbandonava l’idea di dormire e apriva la borsa delle provviste.

Tirò fuori un panino con prosciutto cotto e salsa rosa -Ok dai prendi i quaderni e le penne…prima però aspetta ho fame…- e lo morse avidamente. Adele scosse la testa; le voleva bene come una sorella nonostante il caratteraccio.

Katia finì avidamente il panino e iniziò a disegnare le navi sulla carta -Sono proprio contenta di averlo lasciato con la dispensa mezza vuota quello stronzo- disse con gli occhi bassi.

L’amica si fermò a guardarla -E dai non dire cosi…è vero si comporta sempre male, ma è sempre tuo padre…-, Katia si infuriò, lasciò la penna e prese il cellulare -Fammi avvisare che siamo partite piuttosto!-.

Dopo circa due ore di viaggio le ragazze si trovavano fuori dall’Emilia-Romagna e Katia continuava a lamentarsi del padre, Adele la ascoltava come sempre e cercava di darle dei consigli.

Ad un certo punto, dopo un istante di silenzio in cui l’amica guardò il paesaggio oltre il finestrino, Adele esclamò –Aspetta un momento!-.

 Katia si concentrò su di lei -Che hai? Stai male?-, lei rise -No… mi sono ricordata, anzi ti ricordi quando stavamo a Roma, per fare quel colloquio di lavoro prima che partissimo?-.

 L’amica annuì, -Quel manifesto del Gran teatro! Quello di Romeo e Giulietta! Ti avevo chiesto se ti andava di andarlo a vedere- continuò Adele.

-Ah si, si andiamoci, quando c’è?- rispose Katia. -Dal 17 di questo mese! Oggi è 19! Dai adoro quella storia!- l’entusiasmo di Adele aveva già fatto tornare il broncio all’amica che era tornata a guardare fuori. -E chi sono gli attori?- le chiese senza interesse, Adele ci pensò su -Boh, sul manifesto c’era la foto della compagnia ma non ho capito chi fa Romeo e chi fa Giulietta-.

Katia continuò a chiedere -Ma la storia di cosa parla?-, la sua amica la guardò torva -Stai scherzando vero? Shakespeare ti dice niente?-.

Dopo un momento di risate, Katia che aveva smesso di essere presa in giro per la sua gaffa, sussurrò -Forse qualcosa di letteratura inglese…-.

 Continuarono a parlare della tragedia delle famiglie Montecchi e Capuleti di Verona fino a che non arrivarono a Roma Termini.

Alla stazione le aspettavano i genitori di Adele, quando scesero chiesero a entrambi come mai alla partenza una settimana prima, avevano una valigia per ognuna, e adesso il doppio tra buste e borsoni.

Le ragazze spiegarono la decisione di Katia di svuotare casa del padre e quando salirono sul treno regionale che le avrebbe portate a casa, ne risero ancora e finalmente si riposarono un po’.

Adele parlò ancora di Romeo e Giulietta  finché Katia dovette scendere perché era arrivata. -Oh ricordati eh! Ama e cambia il mondo è il titolo completo- le disse e lei annuì -Si ho capito! Dai ci organizziamo in settimana,  ciao!-. Si baciarono sulle guancie e Katia scese al binario dove l’aspettavano la madre e la zia.

Quando il treno ripartì i genitori di Adele le chiesero come era andata la “vacanza” se si erano divertite e com’era il clima, la ragazza gli raccontò tutto ma ormai pensava solo ad andare a vedere quel musical.

 Trascorso qualche giorno,  Katia le mandò un messaggio per saperne di più,ma lei doveva studiare, e le rispose che si sarebbe fatta viva appena poteva.

Una tarda mattinata verso la fine di ottobre, Adele stava tornando dall’università quando alla fermata della metro lo sguardo le cadde su un altro manifesto del musical di Romeo e Giulietta- Ama e cambia il mondo.

 Rimase subito colpita dal ragazzo vestito di blu raffigurato: i capelli mossi che gli ricadevano sul viso, i baffetti e la decorazione sulla giacca che lasciava intravedere la camicia bianca semiaperta. Aveva una luce sul volto che lo faceva sembrare biondo.  

Si avvicinò meglio e sussurrò “Questo sarà Romeo? ”, poi guardò l’altro vestito di rosso, un tipo dall’espressione iraconda, un guanto alla mano destra e i capelli rasati a zero. Erano in atteggiamento conflittuale. “Dal 17 ottobre al Gran Teatro” lesse e realizzò di non sapere dove fosse.

Appena tornò a casa si precipitò al computer per informarsi. 

Katia stava giocando con Tarzan, il suo gatto tigrato, quando le squillò il cellulare. Si alzò dal divano e molto svogliatamente andò a rispondere. -Oi Ade! Allora?- disse sbadigliando, dall’altra parte la mittente della chiamata sorrise.

- Ciao! Ho scoperto che il Gran Teatro è a Saxa Rubra, ci si arriva facilmente anche con i mezzi-, Katia la interruppe –Ok. Aspetta che vedo chi sono gli attori, mi hai proprio incuriosita- e accese il pc.

Però Adele l’aveva preceduta -Allora Romeo è Davide Merlini, terzo classificato a “X-factor” 2012 e lei è Giulia Luzi…ma chi è questa Giulia?-.

Katia cercò su internet il sito del Gran Teatro -Come chi è? Ha fatto i “Cesaroni” e anche “Un medico in famiglia”- le rispose.

Adele ci pensò un attimo- Ah si… credo di aver capito! Dai sono carini! Quando andiamo a prendere i biglietti?-.

L’amica cercò una data ed un orario che andasse bene per entrambe e decisero che sarebbero andate a vedere lo spettacolo sabato 9 novembre alle 16:00.

 -Va bene dai per i biglietti abbiamo ancora tempo- disse infine Katia. -Si- le rispose Adele -poi vediamo!- e si congedarono.

 La sera Adele pensò a come organizzare qualcosa per la festa di Halloween,visto che mancava pochissimo al 31. Aveva da poco iniziato una lista degli invitati quando si rese conto che la sua mente era altrove.

Tornò al computer e scoprì che la prima di Romeo e Giulietta c’era stata all’arena di Verona il 2 e 3 ottobre, ma lei ancora non sapeva chi era il ragazzo vestito di blu sul manifesto.

Cercò i personaggi del cast sulle pagine Facebook e mentalmente pensò “Sarà forse… Mercuzio?”, trovò finalmente la pagina ufficiale del personaggio e quando vide la foto profilo rimase senza parole .

 “E’ lui? Oddio… è ancora più… bello! No cioè, magnifico”, capelli lunghi mossi e biondi, un viso d’angelo, espressione che incanta e quel blu dei suoi vestiti che Adele ribattezzò subito “Il Blu Mercuzio”.

Il ragazzo che era riuscito a farle girare la testa in foto non era lo stesso del manifesto alla stazione della metro, ovvero Benvolio, il cugino di Romeo.

Adele  inizialmente pensò che i due fossero la stessa persona ma poi guardò meglio; il ragazzo del manifesto non era vestito di quel blu oltremare come quello che adesso aveva di fronte sullo schermo del pc, e non aveva quei capelli biondi, anche se tinti e non si chiamava Luca.

 “Luca…” pensò Adele, Luca Giacomelli Ferrarini il nome completo. Anche il nome era perfetto secondo lei. Leggendo la biografia del ragazzo scoprì che aveva 30 anni, data di nascita 20 marzo 1983, e che aveva già preso parte a diversi musical come “Cats”, “Happy Days” e ”Titanic, il racconto di un sogno”.

Figlio unico del soprano veronese Alida Ferrarini, che nel mese di giugno, a 66 anni se ne era andata per colpa di una malattia.

“No…” pensò la ragazza con gli occhi improvvisamente lucidi “Ha perso la mamma da poco?” e le venne in mente tutto il dolore che lui dovette aver provato 4 mesi prima. Quel ragazzo cosi perfetto secondo lei, che non dimostrava neppure 30 anni!

-Adelaide vieni ad aiutarmi per favore? La cena è quasi pronta-, la voce di sua madre dalla cucina la riportò sulla terra.

 -Si arrivo!- rispose dopo qualche istante e si precipitò al piano inferiore, ma mentre scendeva le scale aveva un unico pensiero fisso: Luca.

Quel nome l’avrebbe tormentata a lungo.

 

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Capitolo 2
*** Il ragazzo ***


Capitolo 2- il ragazzo

 

Novembre arrivò più velocemente del previsto, accompagnato da un insolito clima mite. Il freddo si sarebbe fatto attendere ancora per un bel po’; le giornate erano ancora belle ed assolate.

Quel pomeriggio Davide Riccardo e Luca furono scortati al centro Rai di Saxa Rubra, nei camerini dello studio di “Domenica In” per registrare la fine della puntata in cui sarebbero stati ospiti. Il corpo di ballo ovviamente era con loro, e da bravi Montecchi, i loro costumi di scena erano rigorosamente di parecchie sfumature blu.

Dopo essere stati truccati dalla loro make-up artist Bianca, i tre “Re del mondo” finirono di cambiarsi. Davide armeggiava con le scarpe e Riccardo e Luca stavano allegramente giocando con il getto del phon e i loro capelli mossi, quando arrivò il tecnico dello staff ad annunciargli –Ragazzi tra 5 minuti tocca a voi-.

-Dai dai Luca spegni tutto!- gli intimò subito Riccardo, Davide diede una pacca sul sedere a entrambi che scoppiarono a ridere. Il biondo lasciò perdere il phon e tutti e tre si unirono allegramente ai ballerini nel corridoio dietro le quinte, in attesa di esibirsi; l’adrenalina alle stelle come sempre.

Adele era appena rientrata a casa, dopo un pranzo con i parenti ed una lunghissima passeggiata sulla spiaggia a raccogliere conchiglie. Alla fine la festa del 31 ottobre era saltata, e per qualche giorno si era presa una pausa da tutto e da tutti, o almeno era quello che aveva creduto.

Si accomodò sul divano e accese la televisione, su rai1 Mara Venier  chiacchierava su chissà quale argomento, quando le parole “E adesso un momento speciale, c’è qui parte del cast di Romeo e Giulietta…” attirarono l’attenzione della ragazza che ebbe un tuffo al cuore.

 Subito urlò –Mamma corri! Vieni a vedere chi c’è in tv!-.

Le luci nello studio si erano alzate, la musica partì e Romeo apparve in mezzo ai ballerini per primo. Iniziò a cantare: “I grandi re, messi lassù, guardano il mondo ma non sanno più… che cosa è vivere con l’allegria, che abbiamo noi sempre qui in compagnia…”.

Fu la volta di Benvolio: “I grandi re, non sanno che, comprano tutto ma l’amore no, la solitudine li dannerà, mentre quaggiù sempre festa sarà”, Adele che si era letteralmente incollata allo schermo. Sentì la mamma avvicinarsi e alla vista del ragazzo esclamò -Ecco quello che mi piace! Ah no aspetta c’è qualcosa che non va…mi sono sbagliata…-.

Il ritornello finì e toccò a Mercuzio, cioè Luca:“i grandi re, tremano se, un cane abbaia senza un perché, alzano i muri su fino all’oblio, blindati ormai e invidiosi di Dio…”, -Madonna è lui!- Adele si era alzata in piedi urlando, la mamma ridendo le disse –Ma stai calma! A me questi fanno ridere sinceramente-, guardò meglio il ragazzo e in questione e aggiunse scherzosamente –Pure lui ha lo sfumato ai capelli come te?-.

La figlia si risedette con gli occhi fisso sullo schermo e fino alla fine della canzone non riusciva a smettere di seguire Mercuzio con lo sguardo, era come se esistesse solo lui, il suo viso era la perfezione  –Ma guarda come si muove! Hai sentito che voce?- continuò sorridendo e ipnotizzata. E poi quella canzone “I re del mondo” era come una droga.

Finita la trasmissione “Domenica in” Adele cercò di riprendersi un attimo e scrisse un messaggio a Katia –Quando sei libera? Dobbiamo assolutamente prendere i biglietti! Subito!!!-. L’amica le rispose dopo qualche minuto –Per te andrebbe bene dopo domani?-, Adele acconsentì senza pensarci 2 volte.

La giornata del 5 novembre era cominciata alla grande per il cast, alle 10:00 in punto il matinèe per le classi delle scuole in gita al Gran Teatro, e a fine spettacolo gli attori tutti erano esausti ma soddisfatti ancora una volta dell’enorme successo.

Era calato il sipario da poco insieme agli applausi quando Luca dopo essersi tolto il microfono, si era diretto svogliatamente verso il suo camerino che divideva con Riccardo. Era un po’ stanco, si sedette davanti lo specchio illuminato e si struccò in fretta e furia.

Il suo collega uscì dal bagno stiracchiandosi e prese i vestiti di ricambio dallo zaino al centro della stanza, era ancora in costume. Il biondo si precipitò a sciacquarsi il viso, se c’era una cosa che non sopportava, era rimanere truccato per molto tempo.

Davide bussò alla porta ed entrò subito, aveva microfono che gli penzolava dall’orecchio. Riccardo lo guardò e rise -Ciao re, sei venuto a spiarmi?-, Davide scosse la testa -Guarda!- esclamò divertito  agitando l’aggeggio in mano -E’ il terzo che rompo questa settimana- e scoppiò a ridere.

Luca sbottonandosi la camicia si intromise tra loro -Ah ma allora lo fai apposta! Dillo che ti piace rompere i microfoni…- e gli tirò il filo. Riccardo ridacchiando rimase a guardarli poi gli propose di andare a pranzo fuori insieme, avevamo qualche ora libera prima di sera.

Adele e Katia avevano appena comprato i biglietti per andare a vedere lo spettacolo del sabato di quella settimana. Adele rideva ancora perché quando aveva chiesto al tizio “Salve, 2 biglietti per Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo” quello le aveva risposto subito “Ma sono per Giulietta, o per Romeo?” e lei “…per Mercuzio!”.

Dopo una serie di battutine che avevano coinvolto anche la gente in fila dietro di loro, Katia le aveva proposto di andare a vedere come si arrivava al Gran Teatro, e visto che erano in giro per Roma con la macchina Adele aveva acconsentito.

-Dai mettili nel cassetto che ho paura di perderli…- disse a Katia mentre programmava il navigatore per Saxa Rubra. Katia sghignazzò e mise la busta con i biglietti nel cassetto, poi si mise la cinta. -Voglio proprio vedere questo Riccardo e questo Luca!- esclamò.

Adele smise di armeggiare col navigatore e accese il motore -Io voglio vedere lo spettacolo! E’ la storia che mi interessa di più…- Katia la interruppe -Sei proprio sicura?- poi trattenne una risatina, Adele sbuffò -Guarda che io non mi monto la testa per uno famoso-.

L’amica non l’ascoltava “Io non ti ho mai vista cosi presa da qualcuno invece!”. Adele alzò il volume del CD dei Guns’n’roses che stavano ascoltando e si concentrò sulla strada ignorando i commenti maliziosi dell’amica.

-Ci siamo quasi!- annunciò trionfante la conducente quando uscirono dal Grande Raccordo Anulare. Katia osservò sul navigatore che effettivamente erano vicine a destinazione, spense il lettore CD e accese la radio; la canzone che trasmettevano era “Burn” di Ellie Goulding.

Adele rallentò perché erano giunte sul viale del teatro –Guarda un po’ i parcheggi se sono tutti a pagamento?- quasi urlò a Katia, -Tutte strisce blu- rispose lei guardando a destra e a sinistra.

-Oddio…- sussurrò poi, -Non guardare a destra…-. Ma Adele dovette farlo perché improvvisamente nel suo campo visivo apparvero 2 ragazzi che attraversavano la strada, entrambi con i capelli mossi: il più alto era castano e l’altro biondo. Lei inchiodò a pochi centimetri prima delle strisce pedonali per farli passare.

Le due ragazze si fissarono senza parole, poi tornarono a guardare loro. Riccardo aveva uno zaino verde scuro sulle spalle, seguito da Luca con un borsone nero. Andavano di corsa e avevano attraversato senza neanche guardarsi attorno.

Adele abbassò il finestrino e li seguì con lo sguardo fino al parcheggio dall’altro lato della strada. –Non so se ridere o se piangere…sono loro!- strillò tutta contenta –Oh mamma mia!- continuò.

Dietro di lei una macchina suonò il clacson per qualche secondo, Katia rise. Adele cercò di sbrigarsi a ripartire ma si spense il motore. –Dai sbrigati che li devo vedere da vicino!- sbottò Katia. La macchina che avevano dietro suonò ancora e Adele mandò in un certo posto quello che guidava mentre ripartivano.

Katia ancora rideva di gusto –Pure questo scemo ce mancava! Dai seguiamoli corri!-. Adele le intimò di stare calma mentre in realtà quella più agitata era lei, poi trovò un posto vicino alle macchine parcheggiate dei ragazzi –Zitta zitta, fa finta di niente…-sussurrò.

Katia si coprì il viso con un giornale che trovò sotto al sedile. Adele glielo sfilò di mano e lo guardò senza leggerlo –Che fanno?- chiese a bassa voce. Katia ridacchiò –stanno mettendo le loro cose in macchina, ecco che se ne vanno!-. Adele lasciò perdere il giornale e scese dalla macchina –dai che voglio vedere dove vanno!- intimò all’amica che la seguì subito.

Luca e Riccardo si erano avviati al bar della stazione di fronte al Gran Teatro, le due ragazze li seguivano a dovuta distanza. -Io ancora non ho capito che ci fanno qui a quest’ora…- disse Katia, -Mi sembra di ricordare che stamattina si sono esibiti per le scuole” rispose Adele –Guarda!- si fermarono.

 Appena fuori il bar 3 ragazze sui 16 anni si erano fermate a chiedere l’autografo ai 2 poi se ne erano andate tutte contente. –Io entro- disse sicura Adele, Katia la trattenne –Aspetta, sicura? E poi?-. -Qualcosa invento- le rispose l’amica, le tremavano le gambe –no anzi…oddio non so che fare..”-

Discussero sul da farsi per qualche altro minutò poi arrivò una macchina nera guidata da Davide, sul posto del passeggero c’era un ballerino. Luca e Riccardo uscirono dal bar e passarono di fronte alle ragazze senza nemmeno notarle –Ecco! Se ne vanno!- stridulò Katia.

Adele rimase a guardare la macchina che si allontanava da loro e sentì una morsa allo stomaco, l’amica la guardò aspettando che dicesse qualcosa finché risero entrambe “Non è il caso di farne una tragedia” penso Adele. –Dai andiamo!- disse infine –Tanto ora sappiamo come ci si arriva qui-.

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Capitolo 3
*** A teatro ***


Capitolo 3- A teatro

 

Finalmente quel sabato tanto atteso giunse cogliendo Katia di buon umore e Adele un po’ di spaesata. Aveva dormito pochissimo durante la notte, perché aveva pensato troppo a Luca ,e il pomeriggio precedente aveva consumato Youtube a forza di ascoltare e riascoltare alcune canzoni del musical. Era ovviamente contentissima che finalmente quel giorno avrebbe visto lo spettacolo, ma aveva la mente troppo occupata del pensiero di lui.

Prima di scendere al piano di sotto, si pettinò lentamente i lunghi capelli lisci e sfumati di biondo in camera sua, di fronte al grande specchio dell’armadio di bambù. –Adelaide!- chiamò la mamma dal piano di sotto, -Ho fatto i panini per te e Katia…-. La ragazza si fermò a sciogliere l’ultimo nodo, il cibo era proprio l’ultimo dei suoi pensieri. –Lei la mangia la cotoletta vero?- chiese ancora la mamma.

La figlia posò la spazzola e passò al profumo – Quella si mangerebbe pure me! Altro che cotoletta- rispose ad alta voce ridacchiando, poi controllò il make-up e infilò la fotocamera e una penna blu nella borsa.

Come ultimo tocco indossò due grandi orecchini a forma di farfalla argentati, si guardò allo specchio per l’ennesima volta e si diresse in cucina. –Mah… ora che ci penso ci fermiamo a pranzo fuori…- disse alla mamma che stava apparecchiando la tavola, -Oh allora ci farete merenda- sorrise e le consegnò il pacchetto –La giornata è lunga!-.

La ragazza la ringraziò ma rispose – Capirai, io non ho neanche fame oggi-. Si guardarono -Tesoro stai serena… e rilassati! Sei troppo agitata- la consolò la mamma. Adele respirò profondamente e le sorrise prima di salutarla e uscire di casa.

Una mezz’oretta dopo, era passata a prendere Katia alla stazione e si erano dirette al primo McDonald’s che avevano trovato per strada, visto che la sua migliore amica aveva deciso di fare il pieno di calorie. Un menù completo più il gelato e un panino di scorta le bastarono, mentre Adele spizzicò solo qualche patatina.

-Oh ma che ore sono?- chiese Katia dopo che aveva finito di mangiare, Adele che si era un po’ tranquillizzata guardò l’ora sul cellulare –Porca miseria! L’una e mezza, dai sbrighiamoci che voglio arrivare la presto”.

Si alzò e trascinò l’amica fuori. -Ma Aida! Che andiamo a fare cosi presto?- si guardarono e scoppiarono a ridere. Katia si ricompose prima di salire in macchina. –Come mi hai chiamata?- le chiese l’amica sorridendo, -Non lo so mi è uscito! Il tuo nome è Adelaide ma non ti ci chiamo mai, ho trovato una variante!- esultò Katia. L’amica decise che le piaceva quella variante, prima di ripartire le balenò in mente però che assomigliava molto al nome “Alida” ma cercò di non pensarci più di tanto.

Arrivarono a Saxa Rubra alle 14 e 40 circa, dopo aver parcheggiato Adele aveva convinto Katia a fare qualche video per ricordo. Camminare con in mano la fotocamera che avvolte riprendeva se stesse aveva attirato l’attenzione di alcuni passanti ma loro ci ridevano sopra. Alle 15.00 aprirono le porte, Adele si fiondò subito allo stand dei gadget vicino al bar e comprò il cd-book mentre Katia era tranquilla e rilassata mentre scattava qualche foto all’ingresso.

Quando finalmente poterono accomodarsi nella prima fila laterale Adele iniziò ad agitarsi –Mi viene da piangere…oddio mi scendono le lacrime…- osservò tutta l’enorme salone del gran teatro ed il palco dove c’era l’immagine di un libro aperto proiettata sul sipario.

Katia che armeggiava col cellulare la guardò seria –Stai piangendo… sul serio? Non devi- e ridacchiò –Dai Ade!-.

Una voce dagli altoparlanti annunciò “Tra 5 minuti inizia lo spettacolo, siete pregati di accomodarvi”.

Quando passarono in mezzo agli spettatori i frati incappucciati con l’incenso Adele aveva ritrovato il sorriso, infatti ridacchiava e faceva una serie di battutine seguita da Katia che ripeteva –Oddio guarda questo come cammina, ti immagini quello cade?- risero come matte e alcuni dalle file dietro gli intimarono di fare silenzio. Adele pensò “Pure stavolta ci siamo fatte riconoscere”.

Lo spettacolo vero e proprio cominciò. Le due ragazze erano vicinissime al palco e potevano cogliere ogni minimo dettaglio. Katia stava per la maggior parte del tempo in silenzio mentre Adele asciugatasi le prime lacrime faceva commenti a destra e a manca.

Dopo l’esibizione del Principe di Verona, scontri tra Montecchi e Capuleti, Romeo che disperato per Rosalina e Giulietta incitata dalla madre a sposare Paride ecco finalmente in scena i Re del mondo.

Nel momento in cui Mercuzio apparve in cima alla scalinata Adele fu come illuminata da una luce divina. I suoi occhi non riuscivano a concentrarsi su nient’altro tranne che su quei riccioli biondi e quei vestiti blu che si muovevano sulle note della canzone.

Appena lui aveva iniziato a cantare era riuscita a strillare –Oddio!- e aveva stretto il braccio di Katia che le ripeteva a bassa voce –Adele! Mi fai male!-. Durante la Regina Mab Adele comunicò a Katia che lui avrebbe detto cose sconce.

Katia rise e quando iniziò il ballo in maschera le disse all’orecchio -Ma sai che l’altro giorno mentre parlavamo di Mercuzio al cell anche Tarzan ha aperto le game oltre alle donne che si sogna?-. Adele le diede una gomitata e si trattenne dal ridere.

Il primo atto finì col matrimonio di Romeo e Giulietta sulle note di Ama e cambia il mondo. -Ma possibile che già le sai tutte a memoria le canzoni?- chiese Katia durante la pausa. –Imparo in fretta- rispose Adele e si alzò.

-Dove vai?- l’amica la seguì e quando realizzò che si dirigeva alle porte del backstage la trattenne, -Ma sei pazza?-. Uno della security le guardò serio e chiese ad Adele se avesse bisogno di qualcosa, lei rispose –Veramente…volevo sapere se era possibile avere una foto con…-, lui la interruppe brusco –il cast è disponibile a fine spettacolo per gli autografi-.

Le ragazze ringraziarono e tornarono ai propri posti. Adele sbuffò, -Ma io voglio una foto con lui! E l’autografo!-. Katia alzò gli occhi al cielo –Stai facendo pure fin troppe cose per i miei gusti…Ma non è che ti sei presa una sbandata proprio per questo Luca?-.

-Ma che ne so- rispose Adele –Da quando so che esiste la mia vita è cambiata-. Katia rise –Oh sentila! Parli come Romeo di Rosalina!-. –Oh di Giulietta- replicò l’amica e cominciò il secondo atto.

Le ragazze furono ammaliate da tutti gli artisti e dalle coreografie. Quando ci fu la scena del duello ad un certo punto Luca aveva appena finito di recitare “Dio ti prego, fa che non abbia bisogno di te…”, riferito a Benvolio/Riccardo ed era in ginocchio rivolto più o meno verso di loro. –Ma che ce sta a guardà?- chiese Katia, Adele che stava facendo il video tenendo la fotocamera proprio verso di lui si fermò a fissarlo ma era certa che lo sguardo di lui fosse altrove.

 Durante la morte di Mercuzio Adele pianse e Katia le ripeteva che la vera folle era lei. Anche durante la morte dei due protagonisti lei si sentì come se fosse su quel palco, insieme a loro. Tre ore di emozioni, pianti e lacrime e prima dei saluti finali Katia notò che alcune ragazze si erano messe sotto al palco. –Ma si può?- chiese ad Adele, che già si era alzata ed era corsa alle scalette centrali. Katia la rincorse sghignazzando.

Entrambe filmarono l’uscita e il saluto degli artisti, quando tocco a Luca Katia urlò –Ma lo sai che è proprio..?-. Adele annuì tutta concentrata su di lui  –Lo so, lo so…- e quando cantarono di nuovo I Re del mondo tutti insieme lei gridò il suo nome più di una volta, sembravano tutti impazziti; il pubblico era in delirio.

Una volta calato il sipario Adele guardò alla sua destra:transenne. Corse il più velocemente possibile e si ritrovò all’angolo ma comunque il prima fila. Katia la raggiunse con più calma. Uscirono Davide, Riccardo e Gianluca a firmare autografi.

“Dai Luca” pensò Adele, Katia le stava proprio dietro –Guarda Benvolio!- gridò e vista la sua bassa statura si mise a saltellare. Una ragazza vicino a lei le chiese una penna e lei la chiese ad Adele che aveva in mano penna, fotocamera e cd-book.

–Si tieni- le rispose distrattamente. Roberta si affacciò ancora vestita da Lady Montecchi. –E andiamo- disse Adele ad alta voce –Sono ore che stiamo qui per te Luca!-. Scoppiò a ridere seguita da  molte fan  che le diedero ragione.

Ironia della sorte ecco il ragazzo più atteso che subito va da un gruppo di fan che sgomitano per avere una foto con lui. Adele si voltò di scatto e sfilò la penna che aveva prestato alla ragazza –Ehm scusami, ma adesso mi serve-. Katia da dietro scosse la testa e si scusò per lei. Luca finalmente si stava avvicinando e in molti tesero il cd-book. Lui ne firmò parecchi vicino alla zona dove stavano le due ragazze.

Quando Adele stava perdendo le speranze e con un nodo allo stomaco si era girata verso Katia a guardarla sconsolata, lui afferrò il libretto che lei tendeva. Adele si girò di scatto, lui aprì alla prima pagina e stappò la penna blu poi le sorrise dolcemente –Come ti chiami?-. Katia riuscì a spingersi in avanti e rispose al posto suo gridando –Aida!-.

Luca esitò un momento “Alida? Come mia madre?” pensò serio e non sorrideva più. Guardò Adele, una ragazza alta come lui, con le punte dei capelli biondi tinti come i suoi, e grandi orecchini a forma di farfalla. L’espressione era sicura di se ma traspariva un velo di imbarazzo. Non le piacque più di tanto. Sicuramente doveva essere ancora un adolescente…

 –No, Adelaide- gli rispose avvicinandosi per guardarlo meglio –Però tu scrivi Adele…-. Lui scrisse velocemente mentre lei le chiedeva “Luca per favore, foto, foto, foto…” e le riconsegnò penna e libretto. Annuì e guardò l’obbiettivo della fotocamera rossa che la sua amica teneva in mano pronta a scattare.

Dolo il flash continuò a sorridere e rimase di fronte a lei che lo ringraziava ancora e ancora. Poi Adele gli accarezzò la guancia destra quando il bodyguard di colore lo trascinò via da dietro –No…!- gridò lei protestando, ma ormai era già scomparso dietro la porta nera.

Katia tirò un sospiro di sollievo –Dai Aida andiamo adesso che non ne posso più!-. Adele la seguì triste e felice allo stesso momento. Mentre uscivano dal teatro le guardavano tutti. –Oh ma che hanno questi?- Katia sbuffò –Mah…- poi si accorse che Adele stava piangendo. –Oh mamma mia! Dai che sei più forte di quello che pensi, io ti conosco-. Infatti era vero, ma non in quel momento.

–Tu credi al colpo di fulmine?- chiese lei nel parcheggio. Katia rise –Guarda che adesso somigli troppo a Romeo! E fidati che tu non sei cosi, tu sei più Mercuzio!- e le diede un pizzico –Gli hai pure accarezzato la guancia…- aggiunse maliziosa. –E te credo!- rispose prontamente l’amica.

Prima di entrare in macchina Adele scoppiò a ridere. Katia la prese per pazza –Che altro c’è adesso?-. Adele saltellò e urlò –Dio esiste!-. In molti si voltarono a guardarle. –Grazie per avermi sopportata oggi!- disse a Katia e l’abbracciò, -Tu sei mi sorella- rispose lei.

Nel frattempo nel backstage Luca era stato trascinato nel suo camerino da una guardia. Bevve un sorso d’acqua e iniziò a cambiarsi mentre i costumisti sistemavano il disordine che era sparso qua e là. Riccardo che era già in jeans e maglietta entrò nella stanza e accostò la porta.

Si avvicinò al collega nonché amico intento a sfilarsi la camicia dinanzi allo specchio, -Hey Lu, ma l’hai vista che carina quella ragazza li? L’ultima che ti ha chiesto l’autografo?- gli chiese a bassa voce divertito.

Il ragazzo gli lanciò un’occhiata interrogativa e continuò a spogliarsi -Quale…? Me l’hanno chiesto talmente tante che non mi ricordo di nessuna…-. Riccardo si sedette su una sedia e afferrò un batuffolo di cotone per struccarsi -Ma dai, era alta quanto te! Mezza bionda, con una fotocamera rossa mi pare…-.

Giuliano bussò alla porta ed entrò a congratularsi nuovamente con loro per il successo. Luca non rispose all’amico ma si abbracciò con il regista del musical. -Oh mi raccomando eh!- disse Giuliano anche a Riccardo -Cosi belli energici anche per la serale vi voglio!-. Quando se ne fu andato, Luca si finì di cambiare in bagno e Riccardo rispose ad un Sms della madre.

Si alzò, -Allora questa ragazza proprio non te la ricordi?- gridò all’amico dietro alla porta chiusa. Luca si legò i capelli -None!- rispose scocciato ed uscì dal bagno in tuta -Dai accompagnami al bar che mi è venuta fame…-. Riccardo lo guardò e scosse la testa -Si, andiamo- rispose guardando il cellulare e attesero entrambi l’ok per uscire da due bodyguards, che stavano facendo sgombrare l’ingresso del Gran Teatro.

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Capitolo 4
*** Cambiamenti ***


Capitolo 4- Cambiamenti

 

Il giorno seguente Adele si era svegliata tardi e mentre stava piano piano aprendo gli occhi, aveva pronunciato il nome di Mercuzio senza rendersene conto.

Una volta in piedi era scesa in cucina meccanicamente trascinandosi nella vestaglia, stava ancora rimuginando sul giorno prima, e su un bel paio di occhi castani contornati da riccioli biondi.  Si sedette in cucina ridendo da sola.

La mamma la vide e la salutò allegramente -Ma buongiorno!-. Stava già preparando il pranzo e il buon odore invase le narici della figlia ma non la sua mente. -Lo sai che hai nominato il nome di Luca tutta la notte nel sonno?- ridacchiò la mamma alle prese con i fornelli.

In quel momento Tigro entrò in cucina. Adele lo prese in braccio e annunciò -Ho deciso…- guardò per aria, -Mi iscrivo a un corso di teatro-. Il gatto cominciò ad innervosirsi e le sfuggì di mano.

La mamma non le diede troppa importanza -Ma se fai già canto e pianoforte! Cos’è questa storia adesso?-, assaggiò il sugo dalla pentola.

Il papà rientrò in casa con le buste della spesa. -Si mamma!- finalmente rispose Adele -Ho capito quello che voglio fare della mia vita…mi sono resa conto che anche io voglio fare ciò che fanno loro su quel palco!-.

I genitori si guardarono per un attimo e lasciarono perdere la spesa. -Cos’è che ha deciso?- chiese il padre spaesato. Adele si alzò senza rispondere e andò in camera sua.

 

Passò qualche giorno e la ragazza mangiava sempre meno, Katia la chiamava spesso e cercava di tirarle su il morale, le ricordava che lei aveva la migliore amica col carattere più forte del mondo e che non era il caso di fare una tragedia se non avesse mai avuto Luca.

Adele la ascoltava e cercava di distrarsi dal pensiero di lui, ma le era praticamente impossibile. Ovunque andasse, qualsiasi cosa facesse, Romeo e Giulietta erano con lei, sembravano perseguitarla e soprattutto la figura di Mercuzio.

Quando si iscrisse finalmente ad un corso di teatro il direttore artistico invitò i nuovi allievi a prepararsi un monologo e lei ovviamente ne imparò uno di Giulietta.

Quella nuova esperienza la distrasse un po’ dal ragazzo che era diventato un chiodo fisso. Le settimane divennero per lei piene di prove: cantava, recitava, suonava e studiava dizione ed erano le uniche cose che la facevano stare veramente bene.

La sera del suo compleanno durante la festa che aveva organizzato in casa parenti e amici si congratularono con lei per la torta buonissima ma alcuni la presero in giro perché sopra c’era una bella immagine di lei e di Luca.

-Manco fosse il tuo ragazzo!- disse un suo amico che si stava ingozzando con altri dolcetti. Adele lo trascinò in bagno insieme a Katia -Vieni! Lascia stare il cibo, adesso ci devi fare un video!-.

Daniele, che le ragazze avevano soprannominato Cinese alla fine si convinse e le aiutò a realizzare un video in cui lei e Katia facevano gli auguri a Luca per la sua carriera e per la sua vita.

-Sei sicura di quello che fai?- ridacchiò lui mentre tornavano nel salone pieno di musica, palloncini e schiamazzi vari. Adele annuì e lo ringraziò.

 -Zia!- le gridarono incontro i suoi nipotini - E’ ora di aprire i regali!- e la trascinarono al centro. Katia si affrettò ad annunciare -Aspettate un attimo…prima io- tirò fuori dalla borsa una bustina bianca e gliela porse.

-Ovviamente non è solo questo il mio regalo- disse tutta contenta mentre Adele lentamente la apriva.

Gli occhi le si illuminarono -Oh mio Dio! Tu sei folle!- abbracciò l’amica che le rispose -Mai quanto te!- e non la lasciava più; le aveva appena regalato la seconda opportunità di tornare al GranTeatro insieme a lei. Per Adele non ci fu regalo più azzeccato.

La sera successiva tornarono a Saxa Rubra per le 18 e 30, Adele parcheggiò e dopo un respiro profondo scesero dalla macchina.

Katia si scusò per non averla voluta accompagnare al matinèe di qualche giorno prima e faceva dei commenti sulla bellezza di Riccardo, -…no perché l’altro giorno stavo dicendo a mia madre ma guarda sto’ Maccaferri…-.

Adele la guardò senza ascoltarla. L’entrata del teatro era aperta cosi decise di entrare e piazzarsi fuori al tendone rosso, sapeva che entro mezz’ora sarebbe finita la pomeridiana.

-Ma mi stai ascoltando?- chiese Katia seguendola nervosa -Non mi stai ascoltando…Aspetta non puoi entrare!-. Adele accelerò il passo e si voltò a sorriderle -Rilassati non voglio fare niente di male!-, l’amica si fermò un attimo a riflettere e si guardò intorno.

-Ma si vengo anche io! Tanto tra poco escono per gli autografi…-, e la raggiunse su uno dei divanetti rossi e blu. Adele sorrise trionfante -Hai visto che non è successo niente? Fifona!-.

L’amica ridacchiò -Tu sei senza giudizio è diverso…- e si guardò intorno temendo che qualcuno della security venisse a cacciarle.

Adele la zittì ascoltando Giulietta che si toglieva la vita -Ecco, adesso c’è l’ultima canzone… è quasi finita, oddio!-. Katia la contraddisse -Capirai poi ci sono i saluti finali e il reprise dei Re del mondo!- ma l’amica la ignorò e si limitò a sorriderle beffarda.

-Poi vedi Luca e ti sciogli!- sghignazzò ancora Katia, -Ma non è vero!- le rispose Adele. -Si come no! L’altra volta te lo saresti portato a casa…- scoppiò a ridere mentre l’amica la guardava incredula e divertita -Tu pensa a Riccardo!- le disse poi.

Katia stava per rispondere ma…

-Adelaide?- gridò una voce in lontananza.

La ragazza dai capelli biondi sulle punte si girò a vedere chi la cercava, Katia rimase in silenzio incuriosita.

Si avvicinò a loro una ragazza della loro età in giacca e camicia su un paio di tacchi alti, aveva al collo il pass di Romeo&Giulietta , segno che lavorava li al teatro.

Adele si alzò e la guardò meglio, lei le sorrise -Adelaide! Sei proprio tu! Ma non mi riconosci?-. La ragazza ci pensò su un istante, -Perdonami, non ricordo…-. Katia le guardò senza comprendere.

La ragazza col pass al collo si tolse gli occhiali da vista -Eravamo a scuola insieme alle medie!- sorrise ancora. Adele finalmente la riconobbe -Aspetta! Sei…Greta?-, lei annuì e si abbracciarono -Adesso mi ricordo! Ma come stai?- le chiese Adele incuriosita.

Greta si risistemò gli occhiali e si presentò a Katia, poi le raccontò della sua vita, dei studi che aveva fatto e di come avesse trovato lavoro li.

-Sono anni che non ti vedo, sei cambiata!- le disse affettuosamente Adele, -Tu invece sei rimasta la solita stangona- sorrise Greta. Katia ridacchiò -E’ vero, tra un po’ supera Luca!-, Adele le lanciò un’occhiataccia.

Da dentro al teatro partì la base di “Ama e cambia il mondo” con i saluti finali del cast. -Ma siete venute qui a vedere lo spettacolo?- chiese Greta. Adele le rispose -Si ma quello delle 21.00, siamo venute prima per vederli adesso quando escono alle transenne…-.

Greta ridacchiò -Dai venite con me-, superarono il tendone rosso e ammirarono di nuovo da vicino il cast mentre uno ad uno avanzavano e facevano l’inchino. Quando toccò a Luca Adele per poco pianse, Greta si accorse della sua espressione e sorrise fra sé e sé.

Katia le toccò la spalla -Hai visto come lo guarda? E’ cotta…non puoi capire, canta tutto il giorno le canzoni e recita la parte di Mercuzio! Sua madre non ne può più-.

Il cast prese a ballare sulle note dei Re del mondo e Adele si precipitò sotto al palco. -Vedi?- disse ancora Katia a Greta - E’ una folle- e la rincorsero.

Greta guardò Katia -E se vi facessi entrare nel backstage?-, lei rimase senza fiato -Cosa, cosa? Oddio io mi vergogno!-. La ragazza la tranquillizzò -Lascia fare a me -, raggiunse Adele che era in contemplazione di Luca.

Lui notò Greta sussurrarle qualcosa all’orecchio mentre scendeva dal palco e passava in mezzo ai fan, quando fu vicinissimo a loro la salutò e le fece l’occhiolino, lei gli sorrise.

Adele si girò subito a chiederle -Lo conosci…bene?-. Greta la guardò -Dal mese scorso. Abbiamo tutti un buon rapporto, noi dello staff, con loro ma non posso dire di conoscerlo bene…però è sempre gentile con tutti-.

Adele non ne fu stranamente convinta, lo guardò risalire sul palco insieme a Davide e a Riccardo, Katia urlò qualcosa e delle ragazzine si spinsero per avvicinarsi alle scalette.

-Andiamo!- esclamò Greta a bassa voce. Adele la seguì senza fare obiezioni trascinando Katia per una mano. Si avvicinarono alla porta nera dove erano già state montate le transenne e l’uomo alto di colore era sempre di guardia.

Le guardò e le lasciò passare facendo un cenno a Greta. Katia strinse forte la mano di Adele -Madò! Mi sto sentendo male, aiuto!-.

Una volta dentro l’amica le disse di rilassarsi. Giò Tortorelli passò accanto a loro per raggiungere il suo camerino e le salutò seguito da  Davide. Katia si nascose dietro Adele.

-Fra poco escono per gli autografi- annunciò Greta, -Venite vi faccio vedere qual’é il camerino che cercate-. Mentre la seguirono Adele notò Veronica Peparini che si baciava col ballerino Fabrizio Prolli.

-Non sapevo stessero insieme- disse a Greta, -Sono sposati- rispose lei sorridendo -E hanno anche dei figli-. Adele li guardò ancora pensando che fossero davvero una bella coppia.

Roberta Faccani le passò vicino mentre si scioglieva i capelli -Sei bravissima complimenti!- le disse Adele sincera. Lei la guardò ringraziandola -Aspettami qui quando torno ti faccio l’autografo se vuoi-, la ragazza annuì e Silvia Querci le raggiunse e le salutò -Ciao ragazze!-. Katia era pietrificata.

Adele si complimentò anche con lei. Poi le due donne si congedarono. Greta arrivò di fronte al camerino di Mercuzio e Benvolio e si fermò. La porta era aperta e lei salutò qualcuno dentro.

Stavolta anche Adele si agitò, guardò Katia e indietreggiò -Oddio! Non ce la faccio a chiedergli un’altra foto…-. Greta la chiamò impaziente -Adelaide, vieni un po’ qui!- e incoraggiandola ad entrare le sorrise.

Adele lasciò la mano a Katia e con un paio di rapidi passi si ritrovò sulla soglia della porta di quella stanza che tanto aveva desiderato vedere. Riccardo le si avvicinò subito ma lei non ebbe occhi che per il ragazzo biondo seduto a leggere.

-Ciao!- la salutò il ragazzo di fronte a lei riportandola alla realtà. Gli sorrise e ricambiò il saluto, -Io sono Adele, piacere…-. Lui rise -Vuoi dire Aida?-. Luca alzò lo sguardo su di loro.

Adele guardò Riccardo perplessa –Come scusa?- , -Ma dai!- rispose lui -Non sei quella con la fotocamera rossa?-. Katia fece capolino e Greta la incoraggiò ad entrare. –Si- rispose Adele incredula -Sono io…come fai a saperlo?-.

 Riccardo si rivolse a Luca - E’ lei quella che ti dicevo!- poi tornò a rivolgersi a lei che li guardava senza capire -Mi sei rimasta impressa sabato scorso! Io comunque sono Riccardo…- e le offrì la mano. Lei gliela strinse -Lo so!- e si sorrisero.

-Qui c’è una tua fan timidissima Rick!- annunciò Greta spingendo Katia verso di loro. Mentre la sua amica faceva la conoscenza del ragazzo Adele si rivolse a Luca a voce alta -Mercuzio ha intenzione di presentarsi?-.

Lui chiuse il giornale e le si avvicinò, Greta s’intromise da loro -Luca, lei è Adelaide, la tua più grande fan-. Adele le lanciò un’occhiata di rimprovero ma lei ridacchiò senza guardarla.

-Ah si mi ricordo di te, sei quella con 3 o 4 nomi giusto?- disse Luca, la ragazza lo guardò e non seppe cosa rispondere.  La sua presenza le faceva girare la testa, si sentì incapace di pensare a tutto tranne che a lui.

Riccardo si congedò da Katia e si girò verso Luca che subito lo guardò attento -Andiamo adesso?-, il ragazzo biondo annuì. -Ragazze torniamo tra un po’, non scappate!- aggiunse ridendo mentre uscivano dal camerino.

Katia si lasciò cadere su uno sgabello ansimando e Greta la consolò -Hai visto che non è stato poi cosi drammatico?-, si guardarono e si abbracciarono.

Adele uscì nel corridoio e vide un tecnico armeggiare col microfono di Giulia Luzi, lei la guardò e le sorrise. -Sei bravissima!- le disse Adele, Giulia alzò il pollice destro e le rispose -Grazie!-. Il tecnico sfilò il microfono e le tolse agli auricolari, poi le chiese qualcosa, lei annuì e si allontanò salutando Adele con la mano.

Parte dei ballerini in rosso si erano già cambiati e si apprestavano ad uscire. Adele si appoggiò al muro e pensò a quello che le stava succedendo. Sorrise.

Nella sua mente c’era solo quel ragazzo che da giorni la perseguitava, ed ora era li di fronte a lei in carne e ossa. E si stava avvicinando… Si scostò dal muro e gli andò incontro, lui la guardò con un sorriso.

-Ma i miei messaggi privati su Facebook non li leggi mai?- gli chiese allegramente mentre lo riaccompagnava verso il camerino. Lui scosse la testa. Adele sbuffò -Ti avevo scritto un sacco di cose che volevo dirti di persona e…-, Luca la tranquillizzò -Non è un problema-, tagliò corto e tornò nel camerino. 

Adele iniziò a pensare di non stargli molto simpatica. Continuò a camminare guardandosi intorno, guardando tutto il lavoro che c’era dietro le quinte di quel musical. -Si è forse persa signorina?- ridacchiò una voce alle sue spalle. Adele si voltò divertita -Stavo solo ammirando Verona!-. 

Katia vide Luca rientrare e lanciò un’occhiata a Greta. La ragazza dello staff gli disse che se voleva potevano andarsene, ma lui le rispose che potevano restare e che si andava un momento a cambiare.

-Allora, questi autografi?- esultò Riccardo rientrando preceduto da Adele. Katia gli porse l’agendina e la penna, e lui gli scrisse una breve dedica con la firma.

-Dai Greta facci una foto- disse Adele e tirò fuori dalla borsa la fotocamera rossa. Katia si mise in posa tra Riccardo e la sua migliore amica senza dire niente.

I tre sorrisero prima del flash e le due ragazze ringraziarono Riccardo, lui sorrise e si sedette a pettinarsi i capelli. Greta ebbe un’idea.

-Adele ma tu ancora studi canto?-, la ragazza la guardò e annuì aggiungendo  entusiasta -Finalmente mi chiami col diminutivo-.

Katia le diede una gomitata -Lei dice che Adelaide è troppo lungo! Devi abbreviare- sussurrò e Greta le guardò entrambe -Ok- rise -Allora Adele, perché non ci fai sentire qualcosa?-.

Riccardo si voltò a guardarla -Abbiamo un’altra cantante qui con noi?- , Adele disse -Beh veramente…-, il ragazzo la interruppe -Dai sono curioso! Vogliamo fare un duetto? Magari Ama e cambia il mondo?-.

Adele guardò le amiche esultare -Si!- e guardò Riccardo -Se proprio ci tenete…-, lui si mise di fronte a lei e la guardò negli occhi poi fece qualche vocalizzo. La ragazza trasse un respiro profondo e come lui si scaldò la voce, poi Riccardo attaccò -Ama e cambia il mondo, ama e accendi il buio, grida la tua presenza...-.

Luca nel bagno si sciacquò il viso dopo essersi rimesso la tuta “Adesso cantano pure” pensò e si mise a ridere ma si bloccò subito ad ascoltare la voce della ragazza. -Ama e ferma il tempo, ama, dai luce al pianto,  e brucia nel desiderio…-.

Uscì dal bagno. Greta e Katia che erano sedute ascoltavano i due ragazzi al centro della stanza cantare insieme -Ama con ogni forza, ama senza paura, dona ogni respiro, ama e cambia il mondo…-. Luca rimase colpito dall’estensione vocale della  ragazza, Greta lo guardò e gli sorrise.

Giulia bussò alla porta ed entrò interrompendo il canto -Oh allora? Chi è che mi sta rubando la scena? Ti si sente fino all’ingresso tra un po’-. Adele scoppiò a ridere seguita da Riccardo.

-Qua di Giulietta ce n’è una sola e sei tu!- disse Adele e Giulia la abbracciò -Non so chi sei ma già mi sei simpatica, vieni al bar con me? Devo mangiare sennò svengo!-. Adele le rispose -Certo!- e fece segno a Greta e Katia di seguirle.  

Quando arrivarono le 21.00 Adele e Katia erano di nuovo sedute in prima fila a godersi lo spettacolo, si guardarono ridendo perché sapevano già ciò che stavano pensando. Adele non riuscì a credere di aver legato cosi tanto con Giulia e Riccardo in cosi poco tempo. Luca invece a malapena la guardava...

Greta le aveva lasciato un pass per tornare a fine spettacolo nel backstage e quel pensiero la tranquillizzò per tutto il primo atto.  Durante la pausa le ragazze uscirono a prendere un po’ d’aria e trovarono Greta a fumare -Non ti ho ancora ringraziata!- le disse Adele.

 -Ma figurati! Anzi se vuoi venire a lavorare qui, ci servirebbe proprio una hostess in più- rispose Greta abbracciandola. Adele sbiancò in viso -Io? Lavorare qui al Gran Teatro? Fare parte dello staff?-.

 -Eccola la! Mo sviene- ironizzò Katia, Greta le rispose -Vale anche per te, anzi se volete venire domani o in settimana per portarmi i vostro curriculum…-. Adele le buttò le braccia al collo -Ma io ti adoro!-, l’amica da poco ritrovata le strofinò la schiena e rise -Si ma cosi mi soffochi-. Adele si ricompose -Scusa…- mormorò. Risero ancora tutte e 3 poi Adele e Katia rientrarono per il secondo atto.

-Certo che però è pesante rivederlo…- disse ad un certo punto Katia, Adele la guardò male -Fai silenzio-. L’amica trafficò con il cellulare fino a che il sipario calò. Adele non volle assistere di nuovo ai saluti perché era il momento che si commuoveva di più.

Tornarono dietro le quinte ed entrarono nel camerino di Luca e Riccardo. Katia esclamò -Uh la mia agenda! Me l’ero dimenticata!- e la aprì per rileggere la dedica. Adele fu tentata di frugare tra le cose di Luca ma resistette.

Bianca entrò per lavare i pennelli e quando le vide si fermò -Che fate voi 2 qui?-, Katia le rispose prontamente -Io aspetto Riccardo, che domande!-.

La make-up artist si alterò -Sarà il caso che usciate, non potete stare qui da sole…-, Adele le si avvicinò minacciosa e Katia si affrettò a mostrarle il pass al collo dell’amica -Questo lo vedi o sei cieca?-.

Bianca alzò la voce -Come hai detto?-. Adele s’intromise -Va bene, basta cosi, non è successo niente e noi non stavamo facendo niente di male!- guardò Bianca con aria di sfida. -Ragazzine…- replicò lei con disprezzo.

Luca comparve alle spalle di Bianca, guardò Adele, -Sei ancora qui?-. Lei lo ignorò. -Che c’è Bianca?- domandò Riccardo e si fermò a guardarle tutte e 3. –Niente- rispose lei, prese i pennelli e andò a lavarli.

Katia stava per replicare ma Adele la trattenne -Stavamo giusto per andarcene…Volevamo salutarvi-. Luca rispose d’istinto -D’accordo! Ciao, ciao!-. Adele e Riccardo gli lanciarono un’occhiataccia. -Che c’è?- chiese lui innocentemente.

Riccardo sbuffò e guardò prima Katia poi Adele -Perché non restate invece? Potremo andare…-, Adele lo interruppe - E’ mezzanotte passata, mia madre mi uccide se non torno subito a casa!-.

Luca la guardò con approvazione -Giusto! Le bimbe dormono a quest’ora-. Katia diede una gomitata all’amica.

Riccardo afferrò l’amico per una spalla -Ti senti bene? O deliri perché sei stanco?-. Adele gli si avvicinò -Si da il caso, che io e Katia abbiamo la stessa età sua- indicò Riccardo. Luca rise divertito -Dici davvero? Credevo che tu ne avessi 16 o 17-.

-Grazie, sono contenta di dimostrarne di meno, come te del resto…Non sembri un trentenne- rispose lei. Il ragazzo la guardò fisso. Lei staccò a fatica gli occhi dai suoi e salutò Riccardo che disse -Beh ma allora, sarà per la prossima volta!-.

Adele gli sorrise e si avviò alla porta ma si girò prima di uscire -Luca tu non me lo dai un bacio?-. Il ragazzo si voltò a guardarla senza rispondere. Katia oltrepassò l’amica e si fermò a guardarli.

Luca sentendosi gli occhi addosso si mosse verso di lei e le sorrise, dopo averla baciata sulle guancie lei lo abbracciò e respirò profondamente il suo profumo.

La voglia impaziente di piangere l’assalì e Riccardo se ne accorse. Li guardò e si voltò un po’ intimidito. -Ade, andiamo che è tardi- mormorò Katia.

Adele si staccò da Luca e si asciugò velocemente gli occhi -Ciao a tutti- disse e si precipitò fuori. -Sicura di star bene?- le chiese Katia non appena furono in macchina.

-No…- rispose Adele e partì in lacrime. L’amica non riuscì a capire se fossero lacrime di gioia o altro, non sapendo cosa dire rimase in silenzio guardando il buio della notte.

 

 

 

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Capitolo 5
*** Febbre ***


Capitolo 5-Febbre

 

Osservare la freccetta del mouse andare su e giù distrattamente per lo schermo del computer non è proprio un bel passatempo. Gli occhi di Adele nemmeno vedevano realmente quello che stavano osservando, cosi dopo un po’ decise di lasciar perdere e nascose il volto tra le braccia conserte.

-Che faccio? Vado o non vado ad aspettarlo alla fine di questo matineè?” E se poi si arrabbia? Meglio che non vado?-.

Continuava a ripetersi queste domande senza darsi una risposta certa. Il ragazzo dai riccioli biondi non aveva deciso di lasciare libera la sua mente nemmeno per un attimo da quando lo aveva finalmente rivisto. 

Ma non era andata affatto come lei voleva e nel profondo era arrabbiata con lui, quel ragazzo che ancora non sapeva quante follie lei aveva già fatto per lui e quante ancora ne avrebbe fatte.

Lo squillo improvviso del suo cellulare la fece sobbalzare. Si alzò pigramente dalla sedia senza troppa fretta per ascoltare le note di quella canzone che tante volte aveva cantato “Ama e cambia il mondo”. Alla fine dovette rispondere perché un numero sconosciuto aveva catturato la sua attenzione.

-Chi è?- chiese al limite della curiosità. “Come se Luca avesse preso il tuo numero” disse una vocina malefica dentro di lei.

-Ciao! Sono Riccardo- fu la risposta allegra dall’altra parte del telefono. -Riccardo chi?- chiese spaesata Adele. Riccardo rise, -Benvolio- fu la risposta. La ragazza si immaginò Luca al suo posto che le diceva -Sono Mercuzio!-. 

-Ah scusami! Non ti avevo riconosciuto!-, disse sorridendo -Ero sovrappensiero-. Almeno la scusa era vera, Adele non era tipo da bugie o pensieri nascosti agli altri.

-Come stai? Ti ho disturbato? Volevo chiederti se volevi venire insieme a noi a Porta di Roma il 30….-. Riccardo parlò tutto d’un fiato e attese una sua reazione. Adele si avvicinò alla finestra e guardò il cielo azzurro, -Vi esibite vero? Credo di averlo letto sulla pagina ufficiale ma l’avevo dimenticato! Per me va bene… Sarò li per l’ora di pranzo cosi la prima fila sarà la mia. Ma come hai avuto il mio numero?-. 

Lui sorrise -Mi sa che non ci siamo capiti! Intendevo con noi del cast come ospite, ho già due pass per te e la tua amica che vi aspettano. Il tuo numero me l’ha dato Greta-. Adele si ammutolì.

-E’ uno scherzo vero?- chiese dopo qualche secondo. Riccardo la tranquillizzò -No è la verità! Ci vediamo alla stazione di Grottarossa va bene? Cosi ti mostro anche il nostro alloggio, un po’ prima dell’una se per te non è un problema…Adesso devo attaccare, per qualsiasi cosa fammi sapere su questo numero-. La conversazione finì dopo che si furono salutati. Adele ancora incredula si buttò sul letto e scrisse distrattamente un sms a Katia.

 

-Ma tu sei proprio sicura di quello che dicono sti’ artisti? Io non me fido, non so sicura, cioè…Te pare che ce fanno passà davanti a tutti a noi due?-, la ragazza seduta sul posto del passeggero abbassò il finestrino lamentandosi ancora. 

La conducente ignorò le sue parole ed entrò nel parcheggio,  sistemò la macchina fra una Jeep e una Toyota rossa. -Cavoli!- esclamò, -Non ci avevo mai fatto caso! Mio padre ha un’alfa Romeo Giulietta Rossa!-. Le due si guardarono e scoppiarono a ridere. 

-Tu sei proprio fuori di testa! Aida torna in te!-, si lamentò ancora Katia mentre scendeva dalla macchina. -Non chiamarmi cosi! E non rompere!- rispose Adele, poi vide Riccardo in lontananza che le faceva cenno con la mano. -Lo vedi gli artisti quanto sono falsi e bugiardi come dicevi tu?- disse all’amica con tono ironico e si avvicinò a lui. 

-Ah che pazienza ci vuole!-, Katia sospirò e salutò Riccardo con un gran sorriso. Ma neppure quando si trovarono in macchina con lui si convinse della realtà dei fatti. Adele la guardava dallo specchietto della macchina e le sorrideva ma lei restava della sua opinione. -Mai fidarsi degli attori! Tanto meno dei personaggi famosi emergenti-.

-Ragazze, benvenute nella nostra umile dimora!-, Riccardo sembrava davvero di buon umore, aveva chiacchierato per tutto il tempo del viaggio e metteva allegria soprattutto ad Adele. Lei e Katia si ritrovarono nel piazzale di quello che sembrava essere un condominio color salmone. 

-Vi assicuro che è molto meglio da dentro- disse Riccardo chiudendo la macchina. -A me manco me interessa- sibilò Katia. Adele la ignorò e sbuffò divertita. -Sono proprio curiosa!- disse a Riccardo che le rispose prontamente -Prego, faccio strada-. 

Le precedette e lei si girò per un secondo a guardare storta la sua migliore amica che sostenne il suo sguardo per niente divertito. L’ingresso dell’abitazione era ampio e luminoso, con una scalinata sul lato destro, l’entrata della cucina a sinistra e più avanti il salone.       

-Come potete vedere sono due piani- annunciò il ragazzo indicando la scala. -Ma non serve che tu ci mostri anche dove dormite vero?- chiese acida Katia, Riccardo la guardò senza rispondere. -Allora dove sono gli altri?- s’intromise Adele sentendo dei rumori. “Al trucco naturalmente” rispose il ragazzo guardandola con un sorriso e disse loro di seguirlo.

-Ma la pianti? Hai proprio la luna storta oggi- disse Adele all’amica sottovoce poi sorrise perché aveva visto Giulia, già pettinata da Giulietta, che l’aveva riconosciuta e si era avvicinata per salutarla. Leonardo e Davide erano al trucco mentre Barbara e Giò mangiavano insalata al centro del tavolo insieme a qualche ballerino. 

Mentre le due ragazze parlavano e Katia guardava insistentemente Bianca una voce seguita da uno sbattere di porta gelò il sangue ad Adele che stava facendo di tutto per fingere di star bene. Riccardo le sussurrò -Occhio eh!-.

-Salve a tutti!- gridò allegramente Luca e fece un cenno ad ogni membro del cast. Katia si sedette sul divano gustandosi la scena, la sua amica parlava con Giulia ma ogni tanto volgeva gli occhi su di lui che era intento a conversare con gli altri. Ad un certo punto Luca afferrò Giulia da dietro e la baciò su una guancia poi andò da Bianca. Giulia rise notando l’espressione di Adele, -Non farci caso! E’ cosi con tutti-. 

Adele credete che se fosse stata un drago sicuramente li avrebbe incendiati entrambi. Riccardo si sedette incerto vicino a Katia, -Allora come va? Che mi racconti?-. Il suo tentativo di attaccare bottone riuscì e lei un po’ si sciolse. Dopo che Adele si fu presentata anche agli altri arrivò una navetta nera e suonò due volte. 

-Luca noi veniamo con te va bene?-, Riccardo indicò se stesso e le due amiche. Luca giocherellò col mazzo delle chiavi e lanciò un’occhiata a Katia poi guardò Adele. -Mi ricordo di te, la cantante- sorrise, -Andiamo-. Uscì senza aspettarle e Riccardo lo seguì.

-Non ti illudere- le ripeteva Katia mentre salivano sulla Focus scura. Adele rifletté su quelle parole per tutto il tragitto, Riccardo spesso si girava verso di lei e le domandava qualcosa in più sulla sua vita. Luca sembrava quello meno interessato di tutti, fischiettava e guardava la strada, oppure faceva qualche commento su Verona e sullo spettacolo.

                     

 

Arrivarono a Porta di Roma che sotto al palco allestito per il loro show era già stracolmo di gente e tutti accolsero gli artisti con urla di gioia. Chi saltava, chi cantava e chi pregava per farsi fare qualche altro autografo. -Wow che bell’effetto fa essere da questo lato della transenna!- esclamò Adele a Luca che la guardò con un sorrisetto. 

-Peccato per te che questa è la tua prima e ultima volta” disse maliziosamente lui e si allontanò. -Ma tu guarda che stronzo- disse Katia ad alta voce dando all’amica una piccola gomitata. -Stavo scherzando!- rispose lui da lontano. 

-Vi prego cerchiamo di stare calmi tutti quanti- suggerì Riccardo alle due ragazze, Katia stava per rispondere ma Adele la prese per un braccio -Lascia perdere davvero. L’ho capito che devo stare al mio posto, è lui la star non io-, si voltò e lo vide alle prese con alcune fan. Il ragazzo incrociò lo sguardo di lei e accennò un sorriso poi tornò a guardare la fotocamera di una ragazza. 

Le due amiche restarono da una parte e chiacchierarono un po’ con gli altri artisti. C’era parecchia gente che era riuscita ad oltrepassare la transenna e si metteva in fila per Luca. Adele provò un senso di impotenza. 

Voleva quel ragazzo tutto per lei nel suo profondo ma capiva anche che non avrebbe potuto essere diverso da ciò che era solo per lei. Leonardo salì per primo sul palco per fare il soundcheck poi toccò a Barbara, Luca ed infine Davide e Giulia.

Finite le prove i ragazzi si ritirarono nel backstage per cambiarsi con i costumi. -Uffa, io c’ho pure fame- sbottò Katia, -Che ore saranno? E’ parecchio che stiamo qui-. Adele fissava il palco in attesa che si esibissero. 

-Aspetta che vedo- tirò fuori il cellulare dalla borsa ma non fece in tempo a guardare lo schermo perché uno dello staff tecnico le prese per un braccio -Andiamo ragazze- disse trascinandole via. Katia ebbe un tuffo al cuore -Aspetta ma cosa? Ade aiutami…-, l’amica ripose velocemente il telefono e oppose resistenza -Chi sei tu? Levami immediatamente le mani di dosso!-. 

L’uomo sulla cinquantina brizzolato ridacchiò -Su andiamo, non abbiamo tempo da perdere qui-, e le sbatté letteralmente fuori dalle transenne richiudendole davanti ai loro occhi senza degnarle di uno sguardo. Adele stava ancora urlando -Ho detto che non mi devi toccare!- quando si ritrovò in mezzo alla folla che spingeva e perse di vista Katia. 

Si fece largo a spintoni rischiando più volte una lite con delle persone quando si sentì chiamare -Ade! Ade! Adelaide!  Sono qui…dammi la mano-, si girò e finalmente la trovò sepolta dalla sua giacca e da alcuni signori più alti di lei. 

Le prese la mano -Sei sempre la solita nana che mi sparisce di vista!-, ridacchiò. In quel trambusto non si erano nemmeno accorte che lo show era iniziato e i ballerini lasciavano il posto all’esibizione del Principe di Verona. -Ma che fai ti commuovi un’altra volta?- gridò Katia, Adele la guardò -No! Piango solo perché non si vede niente!-.

Quando toccò a Mercuzio esibirsi nella sua Follia Adele decise di non ascoltarlo, prese di nuovo Katia per mano e si riavvicinarono al punto di prima. Approfittarono della distrazione della gente per attaccarsi alla transenna e restare li in attesa. -Ma che ti prende?- chiese la più bassa -Proprio adesso che cominciavo a divertirmi!-. 

L’amica sbuffò -Come? Non eri tu quella che non ci voleva nemmeno venire qui?- poi tutti tacquero sull’acuto di Luca. -Capirai e che ci vuole! Lo so fare pure io…- sussurrò Adele con una nota di tristezza facendo ridere Katia -Lo so lo so però il suo è più…come dire…-, non finì la frase perché cominciava davvero a divertirsi. Dalla loro postazione non vedevano benissimo ma almeno le canzoni le sentivano, e per Adele la musica era più che sufficiente.

Terminato lo show e il reprise finale gli artisti uscirono ancora in costume per firmare autografi. La ragazza con i capelli sfumati di biondo sentì una strana adrenalina scorrerle nelle vene e si alzò sulle punte sporgendosi dalla transenna, Katia era proprio dietro di lei. Davide e Riccardo furono i primi ad uscire, entrambi sorridenti si diressero in due direzioni diverse.

Riccardo si avvicinò lentamente ad Adele tra un autografo ed una foto, lei le porse un blocco notes di Katia e ascoltò le sue parole con attenzione. -Ti chiedo scusa da parte sua…Me l’ha detto adesso…, ne parliamo dopo, aspettateci dove abbiamo lasciato la macchina-, l’autografo con tanto di dedica si stava facendo pesantemente lento e le altre fan lo reclamavano anche per loro. -Va bene grazie Rick- disse lei a bassa voce come aveva fatto lui, senza aggiungere altro. 

Il ragazzo le sorrise palesemente dispiaciuto e si concentrò sulle altre fan. Poi finalmente il ragazzo dai capelli mossi e biondi che lei venerava tanto uscì per i suoi fan ma la ignorò diverse volte. Lei continuava a chiamarlo mentre Katia le intimava che non valeva la pena sgolarsi. 

Adele alla fine le si rivoltò contro -Non posso! Io non posso ignorarlo, lo sai bene-, sembrava davvero arrabbiata. -Ti prego Luca! E fa qualcosa di sensato invece che lo stronzo!- sperò Katia per la sua amica mentre rileggeva la dedica sul suo blocchetto degli appunti, -Ma qui c’è scritto per Adelaide?!- lo richiuse di scatto imbronciata. 

La sua amica intanto chiacchierava disperatamente con Giulia, che dovette congedarsi presto perché un tipo della security stava richiamando il cast. Il suo cuore si frantumò quando vide Luca allontanarsi senza degnarla di uno sguardo. 

Non aveva avuto senso stare li in piedi tutto quel tempo in attesa solo per lui, essere state cacciate addirittura dal backstage e subire tutte quelle spinte e urla. Una lacrima le rigò il viso e il suo entusiasmo si spense. Un paio di ragazze dietro di lei lo chiamarono in coro.

Poi accade.

Lui si voltò verso di lei e avanzò in quella direzione. Adele distolse lo sguardo quando afferrò libri che le ragazze tendevano impazienti e li firmò entrambi. Katia si sporse più che poté in avanti per guardarlo e prese a gomitate l’amica che lo ignorò come poteva. 

-Non te l’aspettavi vero?- disse Luca a denti stretti mentre restituita i libri alle ragazze. -Ce l’hai con me?- chiese lei sarcastica, e si addolcì quando lui la toccò sul naso con la penna -Non devi prendertela, a me piace scherzare, perciò non ti chiederò scusa-. 

Rise e restituì anche la penna, Adele lo fissò come imbambolata. Poi lui le prese il viso tra le mani per una frazione di secondo e avvicinandosi le asciugò la lacrima e la baciò sulla fronte, sorrise e se ne andò. 

Alcuni mormorii su loro due si fecero insistenti, qualcuna gridò -Ma che fa? Chi è questa?-. Eppure lei non le senti, non sentiva più niente tranne la dolcezza della sua voce ed era concentrata sul miracolo che era appena successo.

-Va bene, va bene, ce ne andiamo!-, Katia prese Adele per un braccio ma questo non servì a riportarla alla realtà. -Quello cos’era?- le domandò mentre si allontanavano a passo svelto passando per l’interno del centro commerciale. 

-Quello cosa?- ripeteva Adele toccandosi la guancia con sguardo perso nel vuoto. Katia si innervosì “Scherzi? Me lo chiedi pure! Non hai visto che casino ha creato Luca! Vorrei sapere che gli passa per la testa-. L’amica sorrise poi tornò seria -Non lo so…So solo che non devo illudermi-.

Arrivarono nel parcheggio in silenzio e aspettarono vicino alla macchina di Luca una decina di minuti poi i ragazzi le raggiunsero e Riccardo si scusò ancora per l’inconveniente della security. -Io gliel’avevo detto che non si doveva abituare all’idea di stare al di qua delle transenne!- gli disse Luca guardando Adele ridendo. L’amico e collega gli diede uno schiaffetto dicendogli -Ma falla finita…- e i due finirono in una finta lite sotto gli occhi divertiti di Adele e diffidenti di Katia.

Cinque giorni dopo Adele aveva deciso di andare a quel Matinèe anche senza la sua migliore amica, aveva avvertito Riccardo e si era diretta al Gran Teatro con una gioia dentro di se indescrivibile. In più aveva anche fatto un dolce al cocco e nutella per lui e la giornata era soleggiata e calda. Per rilassarsi ancora di più stava ascoltando un po’ di musica in macchina e ogni tanto si controllava nello specchietto retrovisore.

Rallentò prima di imboccare la via del parcheggio e una volta fermata la macchina spense la radio e fece un bel respiro chiudendo gli occhi. -D’accordo, puoi farcela, sai che puoi….-, respirò ancora poi li riaprì. Scese dalla macchina e l’ansia si impossessò di lei, le tremavano le gambe. “Stai calma” ripeteva a se stessa, “Fra poco lo vedi cerca di non agitarti!”. 

Prese la borsa e la busta con il dolce poi chiuse la macchina e visto che era un tantino in anticipo decise di entrare. Le guardie non c’erano perché erano tutte sotto al palco, lei si avvicinò di soppiatto al tendone rosso che divideva la platea dall’ingresso, lo scostò e vide che lo spettacolo era alla scena finale. Si guardò ancora intorno poi svelta si intrufolò in mezzo alla folla sotto al palco che si era appena creata per il reprise finale.

 Quando Luca e Riccardo riapparvero sulla scena solo il ragazzo dai capelli castani la salutò con la mano, Adele un po’ scoraggiata attese pazientemente che il sipario fosse calato poi si precipitò all’uscita ad aspettarli ma l’attesa durò più del previsto cosi prese il cellulare e chiamò il numero che aveva salvato come quello del Maccaferri. Il ragazzo rispose dopo un paio di squilli e la avvertì di aspettarla nel parcheggio. 

Adele riattaccò sbuffando e in quel trambusto di bambini e ragazzi che erano venuti in gita da diverse parti d’Italia lo vide. Luca faceva il giro opposto con due bodyguards che sembravano sostenerlo. 

Senza pensarci corse verso di lui ma uno della security la immobilizzò -Ragazzi andiamo per favore!- ripeteva intimandoli a lasciare il teatro. -Perché lo portano via?- domandò lei seguendolo con lo sguardo, il tizio la spinse indietro con delicatezza -Sta male, ha 39 e mezzo di febbre!-. 

-Che cosa?- sbottò lei e tornò di corsa verso l’uscita per aspettare che passasse di li, ma le due guardie non lo lasciarono e lo scortarono fino al parcheggio. Adele li seguì sfacciatamente e quando finalmente Luca rimase da solo gli si avvicinò -Hey tutto ok?- gli chiese ma in quell’istante sopraggiunsero due signore che lo pregarono di farsi la foto e lui accettò con un sorriso. La ragazza rimase in attesa da una parte guardandoli e sentendosi di troppo.

-Ade!- si sentì chiamare e voltandosi riconobbe il ragazzo dai riccioli castani che le veniva incontro. La abbracciò con affetto. -Hai saputo del malato?- indicò Luca ridacchiando, Adele li guardò entrambi -Si mi hanno riferito che ha la febbre alta-. Luca dopo aver salutato le due signore si rivolse a loro, -Io vado a riposarmi ci vediamo direttamente allo spettacolo di stasera-. 

Adele gli lanciò un’occhiata interrogativa e lui le spiegò che gli avevano dato il permesso di riguardarsi per tutto il pomeriggio. -Va bene allora! Adele potrebbe accompagnarti a casa…Io sai, ho quel pranzo oggi…-, disse Riccardo e vedendo che Luca stava per protestare aggiunse -Dai non fare lo scontroso! E’ venuta qui solo per te oggi!-. La ragazza sorrise a Riccardo e alla fine Luca accettò. 

-Vuoi che guidi io?- gli chiese quando si furono avvicinati alla macchina, -No è vicino- rispose lui, entrò in macchina e accese il motore. Adele si accomodò sul posto del passeggero e mise la busta con il dolce sulle sue ginocchia. -Che c’è li dentro?- le chiese Luca mentre partivano. 

-Un regalo per te, so che ti piace il cocco, allora ho pensato di farti un dolce- rispose lei sorridendogli tutta contenta. Luca si sistemò gli occhiali da sole sul naso e svoltò a destra, -Grazie- mormorò senza troppo entusiasmo. Arrivarono a casa dopo qualche minuto in cui Luca non aveva aperto bocca e Adele faceva commenti sul traffico.

Scesero dall’auto e una volta in cucina lei adagiò il dolce sul tavolo, -Che dici ti va di assaggiarlo adesso?-. Luca un po’ rosso in viso afferrò un coltello dal cassetto, -Ma si va, assaggiamo-. Tirò fuori dalla busta il contenitore e lo aprì poi tagliò una fetta e la morse -Mmh, niente male! Ti ringrazio-. 

Adele sorrise a quelle parole, -Meno male sono contenta! C’è anche questo….-, tirò fuori dalla borsa il ciondolo impacchettato e glielo porse. Lui finì la sua fetta e prese il regalo, lo aprì e le sorrise poi si avviò su per le scale -Fa come se stessi a casa tua…se mi cerchi sono in camera mia, è quella al centro a destra-. 

Sparì dalla vista di lei che subito si rattristò e pensò a quanto fosse maledettamente di poche parole. Cosi mise il dolce nel frigo e si aggirò un po’ per il salotto. Non c’era granché sui mobili, ne foto ne altri oggetti personali. Si vedeva che la casa era in affitto, e tremendamente vuota pensò Adele. 

Oltre una libreria che occupava mezza parete notò una porta scorrevole, si avvicinò a passo svelto e la aprì. La stanza che era celata era la sala prove dei ragazzi, c’era un piccolo palco al centro, un pianoforte nero a coda e dei microfoni. 

Adele si immaginò di cantare insieme a Luca le canzoni del musical ma scacciò subito quel pensiero attirata dal pianoforte. Gli si avvicinò lentamente ma un rumore proveniente dal piano di sopra la bloccò. “Che cosa è stato?” pensò subito a Luca e corse su per le scale come una furia, si fermò di fronte alla porta che gli aveva detto lui e bussò.

-Si entra- le disse lui scocciato. Adele aprì la porta e la socchiuse -Mi stavo chiedendo se era tutto apposto- disse con un sorrisetto guardandolo. Si era cambiato i jeans e il maglione con una tuta nera e grigia e si era legato i capelli. 

Le passò davanti con un’aspirina sciolta in un bicchiere, si sedette sul letto a due piazze e bevve tutto d’un fiato senza guardarla. -Non ho bisogno di nulla, tranquilla-. Posò il bicchiere sul tavolo e prese distrattamente l’Iphone

La ragazza sbuffò appena, -E se ti facessi compagnia? Magari potrei farti ascoltare la mia versione della tua follia!-. Iniziò a recitare la parte di Mercuzio prima dello scontro con Tebaldo ai piedi del suo letto. -Ah no questa viene dopo scusa- rise e poi si schiarì la voce un po’ imbarazzata. Luca alzò appena gli occhi da sopra il suo Iphone e non rispose. 

-Dai ascoltami!- Adele si concentrò per qualche secondo poi attaccò -Che cos’è che angoscia l’uomo? Ah davvero sai poi chi siamo? Che cos’è che squarcia il cuore…-. Il ragazzo la guardò un attimo prima che facesse il suo acuto sperando di scoraggiarla o distrarla ma non ci riuscì e lei raggiunse quasi la sua estensione vocale. 

-Però! Sei brava-, lasciò l’Iphone sul letto, -Non hai mai stonato complimenti-. Adele si inchinò per ringraziarlo -Vuoi che ti canti qualcos’altro?- chiese allegramente. Luca cambiò espressione -No va bene cosi! Vorrei dormire un po’ adesso-, e si allungò sul letto senza dire altro.

-Ma io volevo che tu mi insegnassi…- replicò lei ma non finì la frase perché capì che lui stava cercando di prendere sonno. Si avvicinò lentamente e lo coprì con il plaid di pile che stava sui suoi piedi, poi prese la sedia della scrivania e la mise vicino al comodino. 

Silenziosamente si sedette e lo accarezzò sul viso e sui capelli sorridendo. Anche se aveva capito che lui aveva messo un muro fra di loro a lei non importava, era felice perché in quel momento erano insieme in quella stanza e il resto del mondo fuori. 

Dopo quei minuti che sembrarono eternità Adele lasciò scivolare la mano lungo la sua e Luca sembrò reagire, infatti poi si mosse per sistemarsi meglio e involontariamente le trattenne la mano. La ragazza felicissima di quel gesto restò a vegliarlo come un angelo custode. Di tanto in tanto gli sentiva la fronte per assicurarsi che la febbre stesse calando. Si chiese come fosse possibile affezionarsi cosi tanto a qualcuno che nemmeno conosci ma non seppe darsi una risposta.

La sveglia sul comodino segnava quasi le 6 quando la porta si aprì all’improvviso. Adele che si era accoccolata alla sedia stringendo la mano di Luca girò la testa e sorrise a Riccardo che era appena entrato in punta di piedi –Dorme- sussurrò dolcemente. -Si lo vedo- rispose lui, -Ma adesso si deve svegliare! Vero Luca?- si avvicinò al suo orecchio e lo disse a voce alta. 

Il ragazzo dai capelli biondi lasciò la mano di Adele e si stropicciò gli occhi -Che?-, fu l’unica cosa che chiese. -Fra un’ora dobbiamo essere a teatro dai alzati- Riccardo lo tirò per un braccio. -Si, si arrivo- disse Luca, -Aspettami di sotto-. L’amico ubbidì e intimò Adele di raggiungerlo, lei si alzò di malavoglia e senza dire niente si avviò alla porta.

-Aspetta-.

Ogni volta che sentiva quella voce aveva un tuffo al cuore, si voltò lentamente verso di lui. -Volevo ringraziarti…Davvero, per tutto-. Le si avvicinò un po’ insonnolito e la abbracciò. Adele appoggiò il mento sulla sua spalla e lo strinse “Ma perché non lo fai più spesso?”, pensò. Luca quasi le avesse letto nel pensiero si staccò e la guardò serio -Adesso vai devo cambiarmi-. 

Lei annuì e sgattaiolò in fretta fuori dalla stanza. Raggiunse Riccardo intento a mangiare il suo dolce -Complimenti Ade! E’ buonissimo-, rise di gusto. -Si ma non è per te!- lo rimproverò lei sforzandosi di fare la seria, -E poi come fai a saperlo?-. 

-Me l’ha detto Luca ovviamente- rispose lui. -Sono pronto!- annunciò il ragazzo dalla cima delle scale. Riccardo si sbrigò a rimettere il dolce nel frigo e Adele scosse la testa guardandolo.

 

I giorni che seguirono passarono ad una velocità impressionante e arrivò il sabato. Adele era intenzionata a rivedere lo spettacolo ma Greta quella mattina le aveva comunicato che lei e Katia potevano essere di nuovo ospiti del backstage cosi dopo l’ora di pranzo ecco le due migliori amiche che esploravano i camerini dei loro idoli. Adele era persino salita sul palco e, approfittando del fatto che Giulia ancora non fosse arrivata si era provata il suo vestito di scena.

-Chiudi gli occhi…-.

La sua voce la colse di sorpresa come una doccia fredda. Adele strinse i lembi del costume di scena e deglutì senza voltarsi. Sapeva che prima o poi le sarebbe toccato un bel rimprovero da parte di lui o dello staff perché non doveva essere li in quel momento sul palco e per di più con addosso il vestito di Giulietta. 

Luca ripeté la frase avvicinandosi a lei da dietro. Il sipario era aperto e lo sguardo della ragazza era fisso sulle poltrone rosse che inondavano la platea. Dietro le quinte si sentiva un gran via vai dei tecnici e le luci erano ancora alte. 

Il tocco di lui la costrinse a fare ciò che le aveva chiesto in tono gentile cosi chiuse gli occhi e rimase in ascolto. -Immagina mille voci intorno a te, la folla, gli applausi, i riflettori puntati addosso… E sentirai l’anima profonda di questo posto-.

Luca fece scivolare la mano fin sopra la sua spalla e le toccò anche l’altra. -Io ci riesco-, sorrise. Adele aprì gli occhi perché quel contatto la distraeva troppo e si immaginò un bel pubblico ad applaudirla mentre lui la ammirava sorridente… Il ragazzo si staccò da lei e si sedette sul bordo del palco, Adele rimase a guardarlo poi lo imitò. 

-Sai il vestito ti dona… Se solo non avessi le punte dei capelli tinte di biondo saresti una perfetta Giulietta!-. Luca rise ma senza guardarla perché sapeva di averla fatta arrossire e lei sospirò pensando a quanto lui sarebbe potuto essere il suo perfetto Romeo. 

-Un anno fa non avrei mai pensato di avere tutto questo successo…- disse Luca, -Questa è la tappa più importante della mia carriera-. Adele lo ascoltò con interesse, condivideva quello che stava dicendo e in cuor suo non faceva altro che augurargli il meglio. 

-Credo che tu sia il Mercuzio perfetto- mormorò dopo un po’ di silenzio facendolo ridere. Poi recitò qualche sua battuta attirando la sua attenzione e ridacchiando insieme a lui. Gli si era seduta più vicino quando sentirono Giuliano Peparini, il regista del musical, discutere animatamente al cellulare.

Luca sparì dalla vista di Adele e si rifugiò nel suo camerino, lei rimasta sola sul palco si rialzò e dopo aver dato un ultimo sguardo alla platea raggiunse il backstage. Vide Katia discutere con Greta e le si avvicinò -Che succede?-. Greta guardò severa l’amica con indosso il vestito rosa -Ancora non te lo sei tolto?-. Katia si intromise spazientita. -Pare che Giulia Luzi abbia un problema con lo stomaco… Arriverà qui con mezz’ora di ritardo perché si è appena sentita male”. 

Adele fissò le due ragazze sbalordita -Accidenti, mi dispiace!-. Non si era resa conto del tempo che era passato e dopo aver notato che parte del cast era già in costume e si stava facendo microfonare afferrò Katia per un braccio -Ma che ore si sono fatte?-.-L’ora che vanno in scena… E siamo senza una Giulietta- rispose Greta preoccupata, -Ora scusatemi ragazze ci vediamo dopo-. 

Katia guardò Adele con insistenza -Se ti aggiustassero i capelli di modo che sembrino tutti castani…-. -Eh?- sbottò lei, -Ma che dici?-. Giuliano e David passarono accanto a loro in quel momento e notarono Adele.

-Signorina che ci fa col vestito di Giulia?- chiese in tono rigido il produttore. -Ma no nulla… Stavo giusto andando a rimetterlo a posto- si giustificò Adele e si avviò verso il camerino. -Aspetta- disse Giuliano, -Siamo senza la Giulietta di riserva- e guardò David che subito disse di no. 

-Guardate che è una cantante lei!- la elogiò Katia con tono di vanto, -E studia anche teatro! Dovreste sentire la sua voce, è bravissima, per di più le canzoni vostre le sa tutte a memoria!-. Adele la guardò storta. -Perché non ci fai sentire qualcosa allora?- domandò David. Giuliano intervenne, -La presenza scenica ce l’ha, si potrebbe mettere sul palco e impostare il playback…-. 

-No, no , aspettate! Io non voglio rubare la scena a nessuno- disse Adele imbarazzata ma i due uomini ignorarono le sue parole e continuarono a discutere sul da farsi. Chiamarono anche Veronica Peparini la coreografa, e Paola Neri la vocal coach ad esaminarla. 

Mentre le due le facevano domande su quanto conoscesse lo spettacolo e Paola insisteva per farla cantare un pezzo di “Quando”, Giuliano ricevette un'altra telefonata di Giulia: stava troppo male ed era impossibilitata a venire a teatro.

-Ma questi l’attrice di riserva non ce l’hanno?- piagnucolò Adele mentre Katia la incoraggiava, -Pare di no! Su fai vedere loro di cosa sei capace!-. Paola seguì Adele nel camerino di Barbara e Roberta e la convinse a cantare alcuni estratti delle canzoni che avrebbe dovuto cantare sul palco quella sera. -Oddio non ce la faccio!- disse la ragazza dopo aver preso male una nota alta, la donna chiuse la porta della stanzetta e rimasero sole. 

-Ascolta, non è mai successo che abbiamo dovuto annullare una replica, e non succederà stasera! Per cui se sei davvero tanto brava come dice la tua amica faresti meglio a tirare fuori la voce e usarla come si deve!-. Adele stava per piangere quando entrò nel camerino Riccardo vestito da Benvolio. 

-Hey Aida!- abbracciò la ragazza dopo averla chiamata come faceva ogni tanto Katia, -Ma non sei contenta? Hai l’occasione di fare colpo stasera!-. La vocal coach rimase a fissarli fredda -Tu l’hai sentita? Sa cantare? Ha un bel timbro? Non sono riuscita a tirarle fuori niente di che! Qualcuno ci aiuti, perché prevedo un flop stasera-. 

Riccardo la rassicurò e dopo che la donna se ne fu andata accarezzò il viso di Adele -Stai serena, andrà tutto bene! Sei degna di Giulia, ormai ti conosco-. Katia dalla porta aperta, vide la scena ed entrò nel camerino di Luca, il ragazzo era al trucco e la guardò dal riflesso dello specchio. -Hai saputo? Adele stasera sarà Giulietta-. Lui finì di farsi spennellare il viso poi ruotò la sedia verso di lei -Stai scherzando?-. Katia disse di no.

Mercuzio alias Luca, si diresse nel camerino dove Adele si trovava e la trovò già pettinata e truccata per andare in scena. -Ti prego dimmi che non è vero quello che sto per fare- gli disse alzandosi. Riccardo seduto vicino a lei fu chiamato più volte da Davide che era fuori la porta ma non gli rispose. 

-Questo è il momento di dimostrare a te stessa che puoi farcela!- le intimò Luca. Davide entrò nella stanza -Scusa Adele, credo che dovremmo provare il bacio-. Riccardo si alzò dalla sedia e mise il cellulare in tasca -Ah si? Ma non penso ce ne sia bisogno, basta che lei appoggi le sue labbra alle tue e… Adele sai come si bacia un ragazzo vero?-. 

La ragazza quasi urlò per i nervi tesi “So come si bacia un ragazzo, Riccardo! Adesso andatevene tutti fuori per favore!”. I ragazzi se ne andarono tranne Luca che esitò. “Io credo in te” le disse prima di seguire gli altri. Rimasta un attimo da sola Adele trasse un respiro profondo e si scaldò la voce ed il corpo con qualche esercizio. 

Katia venne ad avvisarla che doveva essere microfonata e la condusse da uno dei tecnici addetti. In quell’istante sentì il rumore del pubblico in sala mentre lo spettacolo cominciava e non c’era più spazio per l’immaginazione. 

Si sforzò di non piangere e mentre aspettava di entrare in scena il suo sguardo ricadde su Luca che ogni tanto le rivolgeva qualche sorriso per incoraggiarla ma niente di più.

-Ci siamo, tocca a te!- le comunicò uno dello staff e la accompagnò in scena dandole le ultime istruzioni. Adele lanciò un’ultima occhiata a Luca che era un po’ teso per lei e si sedette sulla piattaforma a destra del palco. Attaccarono le prime note di “Quando” e lei si sentì svenire. 

Non ebbe molto tempo per pensare a cosa sarebbe successo e mentre ascoltava Davide cantare qualcosa in lei scattò. Si accesero le luci sopra di lei e il miracolo accadde. Prese la nota giusta e ricordò ogni parola, ogni movimento che faceva Giulia durante quella canzone. 

La paura era scomparsa lasciando spazio solo alla grinta e alla voglia di cantare. Non si era mai sentita cosi a casa come sul palco del Gran Teatro e avrebbe voluto che quella canzone non finisse mai. Durante le altre scene si sentì stranamente allegra e fiera. I membri della produzione la osservavano pronti ad attaccare il playback in caso di necessità. 

-Se regge 3 ore di spettacolo la prendiamo come riserva- propose Giuliano, e alla fine David acconsentì. Arrivò il momento dei 15 minuti di pausa prima del secondo atto e Adele corse a cambiarsi l’abito. -Che meraviglia la scena del ballo!” disse alle costumiste, -E’ quella che più mi è piaciuta-. In attesa di riprendere con Ama e cambia il mondo, la scena delle nozze, incontrò la sua migliore amico fuori al camerino. 

-Cos’è quel muso lungo?- le chiese sorridente. L’amica più bassa si lamentò, -Ti invidio… Corri appresso a Luca che non ti filerà mai e poi mai mentre Riccardo, che un po’ mi piace, stravede per te-. Adele scoppiò a ridere -Ti prego, non puoi sparare queste scemenze! Era più comprensibile se mi invidiavi per essere Giulietta! Altro che per Riccardo! Lo sai che per me esiste solo Luca-. 

Katia restò a guardarla mentre rientrava in scena col velo in testa. Luca la sbirciò più volte mentre cantava insieme a Davide, poi venne la morte di Mercuzio e la perse un po’ di vista. Dopo tanto impegno e concentrazione, aver inciampato nel vestito un paio di volte e aver rotto un microfono Adele poté ritenersi soddisfatta della sua interpretazione. 

Certo, su alcune canzoni aveva attaccato con qualche secondo di ritardo e alcune battute le aveva cambiate ma nel complesso le era andato tutto bene. Era la parte cantata quella che aveva curato di più, anche se Davide l’aveva messa molto a suo agio durante la recitazione. Fu il momento dei saluti finali, e degli inchini. Luca le fece l’occhiolino prima di riprendere ad esibirsi sui “Re del mondo” e lei non si sentì più cosi tanto in imbarazzo.

Quando il cast uscì per gli autografi lei si ritirò in camerino sfinita e con gli occhi lucidi. Katia affianco a lei condivideva la sua gioia e la riempiva di  complimenti. -Dai non piangere!- le disse ancora una volta mentre la porta si aprì di scatto. 

Apparve Luca con la camicia sbottonata e le andò incontro per abbracciarla, lei si alzò di slancio e pianse più forte. Lo strinse con le braccia intorno al collo e lui quasi la sollevò da terra. 

-Sei stata bravissima! Non hai sbagliato quasi mai, sono fiero di te… Anzi, mi sa proprio che hai svoltato. Giuliano ha deciso di prenderti ufficialmente nel cast di riserva-. Lei non lo ascoltò, pensava solo a stare tra le sue braccia e toccare i suoi capelli. 

-Guarda che cosi mi soffochi Giulietta!- disse Luca ridacchiando. Adele si staccò subito per l’imbarazzo. -Scusatemi Mercuzio, non l’ho fatto apposta- rispose ironicamente ed ebbe una brillante idea: scrivere una storia d’amore sui loro rispettivi personaggi.

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