The Ninja and the Soldier

di Bigboss2012
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1: lo sconosciuto ***
Capitolo 2: *** Cap 2: chiamiamola covivenza ***



Capitolo 1
*** Cap. 1: lo sconosciuto ***


"Dove mi trovo?"

"E' tutto nero, non riesco a vedere niente. E' tutto nero."

"Non riesco a sentire niente."

"Non riesco a dire niente."

A questo pensava il giovane, sui sedici anni, mentre precipitava in un buco completamente nero. Aveva gli occhi grigio-blu, qualche accenno di barba e i capelli bruni. Aveva uno strano occhio destro, leggermente più scuro dell'altro. Vestiva con una uniforme completamente nera.
Mentre precipitava nel vuoto, senza che si dimenasse per, almeno cercare una vaga speranza, alcune voci gli sussurrarono in mente.

"Così...questo è il leggendario Boss..." fece una giovane voce.

"Io sono tornato da un mondo dove queste parola non hanno alcun senso." disse un'altra voce.

-"Chi siete voi....? Chi è questo Boss...?"- parlò con un flebile voce.

"..Ha rinnegato tutta la sua vita fino a quel momento..Incluso me. Nel rinunciare alla sua vita, ha abbandonato tutto ciò per cui era un soldato. Io non farò la sua stessa scelta, il mio futuro sarà diverso..D' ora in poi..chiamatemi Big Boss." un altra voce, più vecchia stavolta.

-"Chi diavolo sei tu?!"- riuscì a riguadagnare forza nella sua voce.

"La fine della vita..non è bella?..è quasi tragica.. Ho aspettato Snake, per molto a lungo..."- la malinconica voce di una donna.
 
-"Chi è Snake?!"- continuò a gridare.
 
"Boss..Perché fa questo?" ricomparì  la voce di prima.
 
"Non c'è altro che io possa darti. Non ti rimane che prendere la mia vita..con le tue stesse mani, uno deve morire e uno deve. Nessuna vittoria, nessuna sconfitta. i sopravvissuti continueranno a lottare." continuò la donna.

"Ci vediamo alla prossima...John" ritornò la prima voce.

-"Andate via!"- urlò.

"C'è un posto per un solo Boss, e un solo Snake" fece la donna.

-"Basta!"- gridò, tentando di scacciarle.

"Jack..facciamo in modo che siano i dieci minuti più intensi della nostra vita." continuò lei.

-"Sta zitta!!"- continuò a gridare.

"Jack..Non puoi venire con noi."

-"VATTENE!!"- urlò, prima di ritrovarsi senza coscienza.
 


Intanto, da un'altra parte, un sole caldo illuminava una grande foresta. Dentro di essa, quattro figure saltavano da ramo a ramo, con una incredibile naturalezza.

-"Uffa che noia! Queste missioni non mi stimolano proprio!"- si lamentò uno di loro, vestito di una tuta quasi completamente arancione.

-"Naruto, cerca di essere serio."- lo richiamò una ragazza dai capelli rosa.

-"Eddai Sakura! So che pensi la stessa cosa"- piagnucolò.

-"Puoi sempre andare a lamentarti con Tsunade."- gli rinfacciò un ragazzo completamente pallido.

-"Parla per te Sai."- borbottò Naruto.
Continuando a saltare da un ramo all'altro degli alberi, la persona più grande del gruppo, un uomo dai capelli argentei e una maschera che gli copriva il volto, si fermò di colpo.

-"Maestro Kakashi, cosa c'è?"- chiese Sakura.

-"Date un occhiata lì."- indicò il ragazzo con l'uniforme nera, svenuto e con la schiena appoggiata ad un albero. Quest'ultimo si svegliò all'improvviso e si alzò in piedi.

-"Chi è? Da dove viene?"- fece la ragazza.

-"Glielo vado a chiedere."- le rispose Naruto, saltando dall'albero, nonostante le lamentele di Sakura.
Naruto atterrò proprio vicino a lui, cominciando ad alzare la mano la mano.

-"Piacere, io mi chiamo Naruto. Tu chi sei?"- gli chiese sorridente. Il ragazzo con l'uniforme lo guardava stranito e, mentre la mano del biondo continuava ad avvicinarsi, sentì uno strano scatto dentro di lui. Con la destra gli afferrò il polso, torcendogli il braccio. Poi gli afferrò la gola con la sinistra e, liberando la destra, lo prese per la parte superiore del corpo e lo sbatté per terra. Sai, osservata la scena, si gettò sui due, estraendo una dei coltelli (scusate, non sapevo come chiamarli, datemi una mano), e mettendosi in guardia. Il ragazzo in uniforme prese un coltello che aveva in un fodero destro la schiena. I due cominciarono a colpirsi a velocità sempre maggiori. Un leggermente sorpreso Sai continuava a lanciare fendenti, mentre il ragazzo in uniforme, approfittando di un momento di distrazione, fece scivolare il coltello sulla lama di Sai e, afferrandogli la mano, gli trafisse la nuca, ma il corpo scomparse in una nuvoletta di fumo. Il vero Sai lo colpì alla testa, facendolo svenire.

-"Il tipo è stato bravo."- commentò lui.

-"Naruto, puoi spiegarmi come ti sei fatto atterrare?"- lo rimproverò Sakura.

-"Mi ha preso alla sprovvista. Come potevo fare?"- cercò di scusarsi. -"Comunque, cosa facciamo con lui?"-

-"Per ora portiamolo al villaggio. Prendilo Sai."- fece Kakashi. Ma il ragazzo in uniforme, ripresosi di colpo, con le gambe prese Sai per la testa e lo lanciò all'indietro. Si rialzò di scatto, afferrando il suo coltello. Ma venne fermato da
Kakashi che lo prese per il collo, facendogli perdere conoscenza.

Qualche ora più tardi.


-"Qualcuno può spiegarmi come una squadra di 4 ninja, addestrati a combattere contro la peggior feccia esistente al mondo, si è fatta mettere sotto da uno che sembra non essere un ninja e che non era messo tanto bene?!"- sbraitò Tsunade, seduta dietro la sua scrivania.

-"Mi aveva preso alla sprovvista. Non sapevo cosa avrebbe potuto fare."- fu la scusa di Naruto.

-"Credevo di aver calcolato bene la forza."- la scusa di Sai.

-"Risparmiatevi le vostre scuse. Comunque, sono arrivate le analisi?"- diede uno sguardo alla sua assistente Shizune.

-"Si. Eccole."- le passò una scheda.

-"Allora vediamo."- prese qualche foglio. -"Hmm. Strano."-

-"Cosa strano?". chiese Sakura.

-"Dando uno sguardo alle lastre, si nota subito che le ossa sono più spesse del normale."-

-"E' questo cosa c'entra?"- Naruto si mise una mano dietro la testa.

-"Una volta rotto, un osso diventa più spesso di quello che era prima. A questo ragazzo hanno rotto più e più volte le ossa di ogni parte del corpo. Inoltre sembrano che siano state applicate delle lastre metalliche sulle dita, nei gomiti, nelle spalle, sulla cassa toracica e nelle ginocchia."-

-"Terribile."- Naruto sgranò gli occhi.

-"C'è altro?"- domandò Kakashi.

-"Shikamaru sta per parlargli. Aspettiamo il suo rapporto."-
 

Una flebile lampadina che illuminava la stanza, un tavolo al centro e due sedie. "Evviva. Non so chi sono e mi mettono in una stanza per gli interrogatori. Fantastico." pensò, mentre aveva le mani legate alla sedia. La porta si aprì, da dove ne uscì un ragazzo coi "capelli ad ananas".

-"Per favore facciamo in fretta."- disse, adagiandosi sulla sedia. -"Che seccatura."- aggiunse, sbuffando.

"Cristo non ci credo. Shikamaru Nara. Sono morto."

-"Allora, di dove sei?"- chiese Nara.

-"Non lo so."-

-"Come ti chiami?"-

-"Non lo so."-

-"Senti neanche a me piace fare tutto questo. Avrei tanto voluto stare a casa a non fare niente, ma poi sei arrivato tu."- si lamentò.

-"Non mi ricordo niente di me. Ricordo soltanto il buio, gente che parlava e poi questa stanza."-

-"Allora come hai fatto a mettere in difficoltà due dei migliori ninja che abbiamo?"-

-"Io avrei fatto cosa?" divenne sorpreso.

-"Non ti ricordi neanche di quello?"-

I ricordi cominciarono a riaffiorargli nella mente.

-"Beh..pensandoci, sembra che ne abbia buttati giù due mentre sembravo un demone."-

-"Così mi hanno detto. Perché non mi dai una dimostrazione?"- disse, lasciando l'altro stranito e liberandogli le mani. Shikamaru prese da dietro la schiena il coltello che il prigioniero che aveva usato contro Sai. In più prese anche una pistola.

-"E quella da dove salta fuori?"- rimase leggermente sorpreso.

-"L'avevi con te. Non ti ricordi?"- gli rispose, con una certa nota di ironia. Dopo avergli grugnito, il ragazzo si decise a prendere le due armi.

"Che strana sensazione. E' come se mi fosse già capitato."- pensò, una volta afferrati i due oggetti. Puntò la pistola scarica verso una parete del muro. Però, fece una strana azione. Cominciò a raschiare il calcio dell'arma. Una volta fatto affiancò il manico col calcio, tenendola con la lama puntata in basso.

"Snake, prova a ricordare le basi del CQC" la voce della donna tornò nella sua mente, provocandogli un certo mal di testa.

-"Ancora quella voce..."- fece sottovoce.

-"Hai detto qualcosa?"-

-"No..Niente."-

-"Ok...Vieni con me ora. Devo portarti dall'Hokage."-
 


Shikamaru lo accompagno fino all'ufficio di Tsunade.

"Che bello. Non mi ricordo niente di me, e sono nel mio manga preferito. In più mi sono portato dietro una pistola. Speriamo di non incappare in qualche paradosso temporale."

-"Ah, ecco qui il nostro nuovo arrivato."- fece Tsunade, alla vista del ragazzo.

"Non ci credo. Il quinto. C'è le ha più grandi di quanto si veda."  pensò, nascondendo l'emozione.

-"Non ti farò un riepilogo di quello che ti ha già detto Shikamaru. Quindi ti chiederò solo: come hai fatto a mettere in difficoltà due dei miei ninja?"-

-"Mi creda, non lo so. E' stata una cosa completamente automatica. Riflesso condizionato, come volete chiamarlo.

-"Hmm, capisco. Quindi non sai niente."-

-"Di cosa?"-

L'Hokage gli passo una busta. All'interno c'erano le sue analisi.

-"Non avete perso tempo voi. Vediamo. B negativo, 75 chilogrammi di peso, 1,75 metri di altezza. Sano e in forma. Beh, questo lo so anche io. Poi...lastre metalliche applicate alle ossa..."-
Lette quelle parole, cominciò ad affiorargli qualche piccolo ricordo. Un bambino di circa cinque anni, nudo, legato ad un tavolo. Una serie di camici bianchi che con bisturi gli aprono la pelle, arrivando fino a muscoli e cominciano a impiantare qualcosa e alla fine un siringa con del tranquillante.

-"Qualche miglioramento?"- fece l'Hokage.

-"Più o meno."- rispose, rialzando lo sguardo "L'ha fatto apposta. Mi scordo che è un medico, e non un carro armato su gambe."

-"E adesso?"- continuò lui.

-"Adesso dovrai rimanere qui. Finché non ti ricorderai chi sei, considerati un ospite. Ah, un'altra cosa."- Tsunade aprì un cassetto alla sua destra. Prese un piccolo pacchetto rettangolare ed un revolver, lanciandoglieli.

-"Li abbiamo trovati con te. Sono sigari"-

Lui aprì il pacchetto, annusandoli. "Cubani"  pensò.

-"Dove di può mangiare?"-

-"Per quello faresti meglio a parlare con Naruto per questo. Ti accompagno da lui."- parlò Shikamaru.

"Oh merda, non ci credo."-

-"Non serve. Ci penserò io. Sarebbe un'altra seccatura. Però, mettiamoci d'accordo. Non voglio essere seguito. E' chiaro?"-

-"Certo."- rispose l'Hokage.

-"Allora cominciamo con quello che si trova sopra di me."- pronunciò, prima di uscire dalla porta. Uno sconcertato
Yamato, lo osservava dall'alto, mentre si chiedeva come aveva fatto a scoprirlo.


"Scommetto che lo trovo da Teuchi.

E infatti, trovò un biondo che si ingozzava di ramen. E continuava a prendere altri piatti. Si sedette di fianco a lui, facendogli letteralmente sputare tutti gli spaghetti.

-"E tu che ci fai qui?!"- quasi urlò.

-"Vorrei mangiare qualcosa."- rispose con tutta calma.

Non appena Teuchi gli porse un piatto offerto dalla casa, il giovane rimase leggermente basito.

-"Cosa c'è?" chiese giustamente Naruto.

-"Non so usare le bacchette."- rispose imbarazzato.

-"E questo sarebbe il motivo? Avanti ti do una mano io."-

E dopo una trentina di minuti passati a fargli imparare a usare le bacchette, Naruto era a circa una cinquantina di piatti, seguito da lui che ne aveva mangiati la metà.

-"Dimmi, veramente non ti ricordi niente?"- attaccò il primo.

-"Ma tu non la usi la testa?"-

-"Ehi era solo per chiedere."-

-"E tu? Che mi dici?"-

-"Sono nato orfano. Ho sempre vissuto qui. Una volta mi evitavano in tanti, a causa di un mio certo segreto. Poi, accadde che trovai finalmente degli amici. Ma adesso, beh...diciamo che ho litigato con uno di loro."-

"Siamo prima di Pain. Quindi Asuma è morto. Ancora non sa del Quarto."-

-"Tu invece? Ricordi di aver conosciuto qualcuno?"- continuò Naruto.

-"Io mi ricordo di un posto dove basta che fai una mossa sbagliata, e già sei solo come un cane in mezzo alla strada. Tu sei stato fortunato a vivere qui, lontano da qualsivoglia oggetto di comfort, un posto dove non contano più i sogni e l'impegno che ci metti per realizzarli. Esiste solo quello che vedi, che puoi toccare e che se lo pensi puoi avere. Questo e basta."-

-"E come si chiama questo posto?"

-"Mondo."-

Rimasero con gli occhi fissi nel vuoto per qualche minuto, riflettendo su quello che avevano detto e sentito.

-"Dimmi, tu hai un sogno?"- ricominciò il giovane in uniforme.

-"Il mio sogno è quello di diventare Hokage. Tu invece, c'è l'hai un sogno?"-

-"Non mi ricordo."-

Naruto, li poggiò la mano sulla schiena, provocandogli un reazione di smarrimento.

-"Allora cercheremo di fartelo ricordare."- fece, sorridente, mentre veniva guardato stranito.

-"Comunque, conosci il mio nome. Ma io non so il tuo. Come vorresti chiamati? "-

-"Io...Beh...Mi cogli alla sprovvista."-

Dopo un attimo di riflessione

-"Jack...Jack va bene."-
 


****

Che Dio mi fulmini se ho sbagliato qualcosa. Salve ragazzi e benvenuti a questa fic su Naruto. E' la mia seconda esperienza come long-fic e secondo crossover, sempre usando Metal Gear Solid.

Come dico sempre, siate sinceri nelle recensioni e, vi prego, notate qualsiasi sbaglio o imperfezione.

Cmq, ecco l'equipaggiamento del nostro amico Jack.

Vestiario: http://static3.wikia.nocookie.net/__cb20090410042652/metalgear/images/7/76/Solid_Snake_(GOTP).JPG (rimuovete quello che la indossa)

Pistola: http://www.imfdb.org/images/thumb/8/86/MGS4-M1911Cus-HQ.jpg/601px-MGS4-M1911Cus-HQ.jpg

Un pò poco per iniziare ma fa niente. Aspettatevi presto o tardi un nuovo aggiornamento
 

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Capitolo 2
*** Cap 2: chiamiamola covivenza ***


-"Allora, c'è l'hai un posto dove dormire?"- fece ancora sorridente Naruto.

-"Mi stai proponendo di venire a dormire da te?"- Jack lo lesse come un libro.

-"Perché, ti fai problemi?"-

-"No...E' solo che non voglio disturbare..."-

-"Ma quale disturbo! Vieni, andiamo."- lo strattonò dallo sgabello, dicendo a Teuchi che il conto lo avrebbe pagato un certo Iruka. lo trascinò letteralmente fino a casa sua.

-"Allora, non è molto comodo, ma se a me basta, lo sarà anche per te."- Naruto gli presentò la stanza.

-"E tu vivi qui? Neanche un vicino?"-

-"Beh, qui non vengono in molti. Ma, non ci faccio caso."-

-"Il pavimento perde tegole, e in più è sporco. La cucina ha visto anni migliori. Gli armadietti cadono a pezzi e una finestra è infranta."- commentò Jack, facendo imbronciare il biondo.

-"Perché, tu hai visto case migliori?"-

-"Non me lo ricordo."- dopo un fugace sguardo, si mise le dita sulla fronte e sospirò

-"Dammi una scopa."-
In poco meno di venti minuti, l'appartamento risplendeva come uno specchio.

-"Wow..Tu. Sei. Grande!"-  esplose un sorpreso Naruto.

-"Non mi faccio complimenti. Ma che ore sono?"-

-"Le nove di sera."-

-"Hai un tavolo e delle carte?"-

Si sedettero a un tavolino, a gambe incrociate, pronti a fare una partita a poker. Mentre Jack mischiava le carte, gli uscì una frase.

-"Non c'è gusto in un uno contro uno."-

-"Ti stai dando delle arie?"-

-"No, dico solo che con più persone c'è più gusto."-
Mentre era intento a parlare, ai lati del tavolo, spuntarono due copie esatte del biondo. Jack finse sorpresa.

-"Kage bunshin no jutsu. E' la mia specialità."- fece sorridente.

-"Allora, pronti a perdere?!"- gridò una copia.

-"Non ci sperare tanto."- gli rispose un'altra.
Passò un'altra ora. I tre Naruto avevano il morale a pezzi ed erano chiaramente caduti in depressione. Jack aveva vinto circa trenta partite prima di dire un ironico

-"Che noia."-

-"E ci credo! Stai vincendo tutto tu!"- piagnucolò una delle copie.

-"Non è colpa mia se non sapete giocare."- ribatté. Sentì una strana sensazione nello stomaco.

-"C'è del ramen?"- chiese. Naruto fece scomparire le copie.

-"Io e te andremo mootlo d'accordo."- rispose.

Dopo essersi rifocillati per la seconda volta, la stanchezza prese possesso dei loro corpi. SI coprirono quello che era il minimo per rimanere al caldo e si addormentarono sul posto.
Jack cominciò ad agitarsi nel sonno. Si ritrovò nei panni di un bambino, steso su un tavolo di ferro. Sentì una forte scarica elettrica pervaderli il corpo. Un decina di camici bianchi gli girava attorno, tra chi aumentava il voltaggio e chi prendeva gli attrezzi. Un lama metallica penetrò con forza nei polsi. Un'altra nei tendini. E un'altra ancora venne trascinata per tutte le gambe.

-"Cerca di non pensarci."- pronunciò uno dei medici mentre gli metteva una mascherina sulla faccia. Si sentì gli occhi stanchi. Dovevano averlo tranquillizzato. Riuscì a intravedere la piccola lama del bisturi conficcarsi nel cuore. SI svegliò di soprassalto, ansimando e sudando vistosamente. Naruto era ancora beato nei sogni. Fu costretto togliersi la strana uniforme che aveva addosso. Si fece una doccia. L'acqua calda che scosciava sulla pelle, la sensazione di pace che provava. Durò pochi minuti, ma lo fece sentire bene. Si mise la parte inferiore dell'uniforme, guardandosi allo specchio. Tralasciando il fisico allenato di cui non ricordava la provenienza, ricordava invece il dolore che emanavano quello cicatrici al solo pensiero. Torso, mani, braccia, erano ovunque. Fece un sospiro e si vestì completamente. Si sedette appoggiando la spalla alla finestra.

-"Certo che c'è un bel panorama da qui."- commentò. Sentì dei rumori. Era Naruto che si alzava.

-"Di prima mattina tu, eh?"- gli fece.

-"Non commentiamo, per favore. Cosa fate qui di prima mattina?"-

-"Beh, io di solito sto in giro con gli altri finché non mi chiamano per una missione. Ma, data la situazione, dovremmo andare dalla nonna per sapere quello che dice."-

E così fecero.

-"Ehi! Buongiorno nonna!"- esultò Naruto, prima di ritrovarsi un pugno di Tsunade in testa. Con conseguente sorrisetto di Jack.

-"Cosa volete?"- chiese, autoritaria.

-"Beh...Volevamo sapere cosa fare."- Naruto si grattò la testa.

-"E dovrei essere io a dirvelo? Per ora non ci sono missioni importanti. Portalo a fare un giro."-

-"Detto..Fatto!"- il biondo porto in su il pollice e trascinò Jack fuori dall'ufficio. Una volta fuori, Tsundae si mise un mano sulla fronte e sbuffò

-"Ma come devo fare con quello?"-

Jack venne praticamente trascinato per il collo da un capo del villaggio all'altro. Nonostante sapesse ogni luogo e ogni persona presente, dovette fingere interesse. Dopo aver causato alcuni problemi con il vicinato, Naruto lo portò nel posto dove la squadra si allenava.

-"Come mai mi hai portato qui?"- gli chiese Jack.

-"Questo posto mi fa riportare in mente alcuni ricordi. Qui ci allenavamo."- disse Naruto, con gli occhi al cielo.

-"Chi, tu e il tuo amico?"-

-"Già..."-

"Fortuna che non è uno yaoi."- pensò Jack.

-"Senti, ti va una sfida?"- chiese a Naruto.

-"In che senso?"-

-"Vediamo a chi scopre chi. Se vinci tu, ti offro da mangiare. Altrimenti, dovrai stare legato a un albero per un'ora senza mangiare. Ci stai?"-

Naruto sgranò leggermente gli occhi a quella proposta, ma gli spuntò un sorrisetto beffardo sulle labbra.

-"Doppia porzione!"-

-"Dammi il tempo di nascondermi."-

Naruto gli diede una ventina di minuti per organizzarsi. Jack si diresse verso un piccolo boschetto li vicino. Dopo un momento di riflessione, non aveva ancora un'idea chiara. Per puro caso andò a toccare un tronco. La sua uniforme divenne dello stesso colore dell'albero. Jack rimase basito di fronte a quella scoperta. Allora gli venne un certo lampo di genio. Almeno, sperava fosse genio. Si arrampicò sull'albero, adagiandosi su di un ramo e si mimetizzò perfettamente. Sentì alcuni piccoli passi avvicinarsi Naruto si muoveva cauto, tra gli alberi, coperto dall'ombra.

"Tsk, non vuole farmi capire se è una copia o no. Più intelligente di quanto pensa." pensò Jack, mentre estraeva adagio il coltello e prendeva la pistola. Naruto continuava a camminare silenzioso, mentre passò proprio sotto Jack.

"O la va o la spacca."

Agì quasi come fosse stata una cosa automatica. Si lasciò cadere, tenendosi con la mano. Naruto si girò all'ultimo secondo, brandendo un kunai, ma aveva già la canna puntata alla testa.

-"Ti ho preso."- lo schernì.

-"Ma non conosci la mia specialità?"- Naruto scomparve in una nuvoletta di fumo. Era una copia. Quello vero fece uno scatto alle spalle di Jack, il quale se ne accorse in poco tempo. Jack mollò la presa dal ramo, e si mise di schiena, cadendo. Appoggiò le mani al terreno, tenendosi in verticale. Appena Naruto gli passò sopra, gli avvolse le gambe intorno al collo e lo lanciò a terra. I due si puntarono, uno il kunai, l'altro il coltello, entrambi alla gola.

-"Diciamo che è un pareggio."- fece Naruto.

-"Diciamo che entrambi perdete il pranzo."- Kakashi spuntò in mezzo ai due, disarmandoli.
Passarono dei minuti. Jack e Naruto erano entrambi legati come salami a due tronchi d'alberi, mentre Kakashi, raggiunto in seguito da Sakura e Sai, stavano pregustando quello che pareva un pranzo delizioso. I due emisero strani gorgoglii dai loro stomaci, mentre guardavano il cibo che veniva lentamente trangugiato dagli altri, desiderandolo. Almeno Naruto lo faceva esplicitamente. Jack, all'improvviso, si liberò dalle corde.

-"Come hai fatto?"- si lamentò il biondo, imbronciato.

-"Mi è venuto naturale."- gli rispose, mentre, stranamente, Kakashi gli offrì una porzione. Passarono altri minuti, e lo stomaco di Naruto reclamava ancora più rumorosamente. Quest'ultimo si sentì del sashimi infilato in gola.

-"Mastica."- pronunciò Jack, che non lo guardava. Il biondo lo guardò sorpreso, così come fecero gli altri, chi più e chi meno.

-"Questa sensazione è così familiare." pensarono lui e Sakura.
 

Intanto, alle porte di Konoha, Shikamaru pensava a braccia conserte.

"Che seccatura. Perché toccano sempre a me queste cose?" pensò, mentre intravedé una figura femminile che portava un grosso ventaglio sulle spalle.

-"Ciao seccatura."- salutò secco il Nara.

-"Sempre di buon umore, eh Shika?"- ribatté Temari.

-"Facciamo in fretta per favore."- le rivolse lui, accompagnandola all'ufficio di Tsunade.

-"Fatto un buon viaggio, signorina Temari?"- fece rispettosa l'hokage.

-"Bene. Non riguardo all'accoglienza."- mandò una frecciatina a un rassegnato Shikamaru. -"Ecco il rapporto."- continuò, consegnandole una busta, che venne subito aperta.

-"Ancora questi banditi che vanno avanti e indietro per Suna?"- osservò Tsunade.

-"Si. Si sposano in continuazione, saccheggiando villaggi a destra e a manca. Non abbiamo squadre sufficienti per occuparcene e in più si spostano nelle terre limitrofe, dove non possiamo sconfinare."-

-"Possiamo occuparcene noi. Shizune, manda a chiamare Kakashi."-
 


Il Team 7, con compreso Jack si ritrovò nell'ufficio dell'hokage.

"Cazzo. C'è anche la scassaminchia." pensò Jack, guardando Temari.

-"Ah, Temari-san. Qual buon vento?"- fece Sakura, alla vista della ragazza.

-"Un piccolo rapporto da consegnare. Piuttosto, chi è quello?"- indicò Jack.

-"L'abbiamo trovato svenuto nella foresta. Ha quasi steso Sai e Naruto."- le rispose, facendo imbronciare quest'ultimo.

-"Passiamo alle cose serie. C'è una missione che dovete svolgere per il Kazekage. Niente di speciale, solo un gruppetto di banditi che si sposta da un capo all'altro di Suna. Sai, Jack prederà il tuo posto per questa missione. Voglio vedere come se la cava. Shikamaru, tu intanto accompagna l'ambasciatore. Potete andare."- fece autoritaria. Sai non venne colto di sorpresa da quella richiesta, un pò se l'aspettava.

-"Bene novellino, spero di rivederti."- Temari fece la spiritosa con Jack, stuzzicandolo. Dovete ricredersi quando si ritrovò a terra con un ginocchio che le premeva sulla gola.

-"Non chiamarmi più novellino."- fece Jack, mostrando un sorrisetto, lasciando di stucco i presenti.

"Questo qui mi piace." venne da pensare a Shika.

Dopo un certo tempo di preparamento, e qualche lamentela di Temari circa quello che era successo prima il gruppo aspettava solo Kakashi che aveva tardato.

-"Se hai bisogno di riposo, fammi sapere, chiaro?"- quest'ultimo, una volta arrivato, si rivolse subito a Jack, che annuì tempestivamente. Infine, si misero in viaggio.
 

****
Capitolo corto lo so, ma ormai sono abituato così e quindi dovrete farci anche voi l'abitudine (perdonate la ripetizione).
Ringrazio la mia amica che viene a recensire sempre.

Spiegazioni: in Metal Gear Solid 4, per chi lo conoscesse, la tuta che indossa il protagonista, può assumere sfumature diverse da varie superfici. Da ora la chiameremo Octocamo.

Con questo è tutto e ci vediamo al prossimo chap.
 

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