Vita e segreti di Bra Brief di LadyGaunt (/viewuser.php?uid=37876)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vita e segreti di Bra Brief ***
Capitolo 2: *** Il video ***
Capitolo 3: *** La giornata continua ***
Capitolo 4: *** Le rose... ***
Capitolo 5: *** Una piccola bugia ***
Capitolo 6: *** Preparativi ***
Capitolo 7: *** Il primo segreto ***
Capitolo 1 *** Vita e segreti di Bra Brief ***
VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
“TRIIIIIINNNN....
TRIIIIIINNNN... TRIIIIIINNNN...”
Vi siete mai chiesti quale
possa essere il suono più fastidioso che da anni tormenta il
genere umano?
Bhe, sono certa che almeno
una volta nella vita vi sarà capitato, esattamente come quella
mattina accadde alla nostra protagonista. Costei infatti, mentre
ricopriva il giovane volto con le lenzuola, vano tentativo per
attenuare quel maledetto rumore, concluse che il suono della sveglia
vinceva il premio di rumore più fastidioso dell'anno.
Lamentandosi, uscì
a fatica la mano per afferrare e sgretolare la povera sveglia che
emise un ultimo e lamentoso “Triiiuuuunn...”.
Facendo ricadere l'ormai
defunta sveglia a terra, nascose nuovamente la testa turchina sotto
le coperte sperando di riprendere sonno.
Non seppe con precisione
quanto tempo trascorse dall'omicidio della sveglia, ma quando riaprì
gli occhi ebbe l'impressione di vedersi allo specchio, uno specchio
invecchiato almeno di 30 anni.
“Umm... mamma...”
“Buongiorno, tesoro.
Coraggio è ora di alzarsi”
“Ancora cinque
minuti...” le rispose girandosi su un fianco.
“Ma è tardi,
non hai sentito la sveglia?”
Sbadigliando, la giovane
indicò con un dito il pavimento.
Bulma abbassò lo
sguardo per poi riportarlo sulla figlia.
“Insomma Bra, è
la terza che rompi questa settimana. Più passa il tempo e più
somigli a tuo padre! Adesso alzati e vatti a lavare, io nel frattempo
ti scelgo i vestiti, sono stufa di vederti addosso sempre quel
completino rosso” le diede le spalle e avviandosi verso il
gigantesco guardaroba cominciò a rovistare tra i suoi
indumenti “ma guarda che carina questa gonnellina... e queste
scarpe... no sono meglio queste...”
Senza degnarla di una
sguardo si alzò dirigendosi in bagno. Una volta chiusa la
porta vi si appoggiò chiudendo gli occhi e tirando un lungo
sospiro di sollievo.
Grazie a Dio non si è
accorta di niente, pensò mentre si spogliava per poi entrare
nella doccia dove lasciò che il caldo getto d'acqua
l'accarezzasse.
Fortunatamente, il rumore
dell'acqua riusciva ad isolarle la voce della madre che quasi in
estasi continuava ad ammirare i suoi vestiti.
Avvoltasi in
un'asciugamano uscì trovando sul letto una serie di completini
che sua madre aveva scelto per lei.
“Ah, sono sicura che
con uno di questi sarai un incanto, tesoro! Sbrigati, io vado a
preparare la colazione” le disse uscendo dalla stanza.
Bra diede una rapida
occhiata ai vestiti accuratamente disposti sul letto e una smorfia
amara le si disegnò sul volto.
Adesso mi sceglie pure i
vestiti? Si disse mentre frustrata afferrava a caso una paio di jeans
e una canottiera bianca su cui lateralmente spiccava una piccola rosa
rossa.
Velocemente si vestì
e tornando in bagno cominciò a truccarsi, dopo si guardò
allo specchio ammirando lo splendido risultato, anche se sentiva che
ancora mancava qualcosa. Aprì un cassetto, quello in cui
teneva gli accessori per i capelli, e dopo una rapida ricerca adagiò
sulla chioma azzurra un cerchietto binaco.
“Così va
meglio!”
Afferrò lo zaino di
scuola e corse fuori dalla sua stanza, scendendo di corsa le scale e
arrivando in cucina.
Il tavolo rotondo era
pieno di ogni delizia culinaria.
Si sedette e pronta a
gustarsi quella magnifica prima colazione, afferrò alcune
fette di pane tostato su cui cosparse burro e marmellata.
Non aveva ancora dato il
primo morso, che la voce di sua madre le trapanò il cervello.
“Bra sbrigati o
farai tardi! Inoltre non dovresti strafogarti, devi stare attenta
alla linea...”
Dopo aver fatto una
smorfia di disappunto, la saiyan diede un rapido sguardo
all'orologio.
Era tardissimo!
Scattò dalla sedia
con ancora la fetta di pane tostato in bocca e dopo aver afferrato lo
zaino e aver farfugliato un “Sciuao mumma” volò
via dalla finestra.
Guardando la figlia, Bulma
alzò un sopracciglio e si disse:
“Ma è
possibile che io sia l'unica ad usare la porta in questa casa?”
Nel cortile dell'Orange
star la campanella aveva smesso di suonare da circa un paio di
minuti.
Nelle aule, gli studenti
avevano preso posto e chiaccherando aspettavano l'arrivo del
rispettivo docente.
In una di queste, una
ragazza dai capelli corvini adornati da una bandana arancione, stava
seduta e tamburellava le dita dul tavolo guardando il banco vuoto
vicino al suo..
“Ma dove è
finita Bra?”
Era certa che quel giorno
sarebbe venuta!
“Buon giorno
ragazzi”
L'ingresso in aula del
professore fece zittire il vociferare dei giovani che risposero al
saluto.
L'anziano, basso, in
sovrappeso e con due giganteschi baffi bianchi, aveva preso posto
dietro la cattedra e dopo aver aperto il registro iniziò a
fare l'appello.
“Aiuga?”
“Presente”
“Aruko?”
“Presente”
“Brief?
L'unica risposta fu il
silenzio.
“Brief?”
chiese nuovamente il professore.
“Ah, brillanti e
viziati... questi Brief sono tutti uguali” commentò, ma
proprio quando stava per segnare l'assenza, la porta si spalancò
ed apparve una Bra ansimante.
“Oh, signorina
Brief... stavo parlando proprio di lei”
“Mi scusi per il
ritardo” disse avvcinandosi alla cattedra e sperando di non
ricevere una nota, ma l'inclinazione maligna che prese il sorriso
dell'uomo le fece immaginare che non sarebbe statocosì.
“Signorina... io lo
farei, ma... vede nelle ultime settimane è arrivata spesso in
ritardo e quindi sono costretto a prendere dei provvedimenti”
prese un bigliettino su cui scrisse qualcosa e lo porse alla giovane.
“Vada dal preside”
Bra fissò il
biglietto e dopo l'uomo con lo sguardo penetrante che aveva ereditato
dal principe dei saiyan.
Brutto tricheco, pensò,
mi ha fatto una nota!?
“Le ho detto di
andare dal preside”
Alle spalle di Bra, Pan
osservava la scena e come tutti gli altri studenti temeva che la
situazione precipitasse.
Il caratterino della
giovane Brief era famoso in tutto l'istituto...
“Brief! ho...”
“Non c'è
bisogno che urli, ci sento” e strappando il biglietto dalle
tozze mani del professore uscì fuori dall'aula sbattendo la
porta.
La giornata non aveva
avuto un buon inizio...
Continua...
Sperando
che vi piaccia...
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Il video ***
VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
Con passo nervoso e
impugnado quel maledetto foglio, si era allontanata di qualche metro
dalla propria aula lanciando a gran voce maledizioni al suo
professore di fisica.
“Idiota! C'era
bisogno di farmi una nota per uno stupido ritardo?! Questa gliela
faccio pagare... mi ha pure spedita dal preside?! Pallone gonfiato...
lo ha fatto apposta!”
Dopo qualche secondo la
porta si aprì nuovamente.
“Brief! Torni qui
immediatamente” gli urlò il professore con tono
autoritario.
La giovane si voltò
guardandolo con sguardo furioso.
Mi ha preso per un
gioccatolo? Vai lì.... torna qui... pensò mentre si
avvicinava.
“Esigo le sue scuse
e non mi riferisco solo al ritardo ma ai suoi modi presuntuosi e
irrispettosi nei miei confronti!”
“Io non ho fatto
proprio un bel niente, quindi non vedo il motivo per cui dovrei
chiedere scusa.
Se la prende con me
perchè sono una Brief! Gli brucia ancora il fatto che mio
nonno dopo l'università sia diventato uno degli scienziati più
importanti del pianeta, mentre lei è rimasto e rimarrà
un comunissimo professore!”
Il faccione rotondo
dell'uomo si colorò di rosso dalla rabbia.
“Questo è
troppo, Brief! Non tollero altri insulti da parte sua!”
“Non sto insultando
nessuno, io dico solo la verità”
“Basta! È
andata oltre ogni limite! Le assicuro che nonostante i suoi ottimi
voti, farò di tutto per farla buttare fuori dall'istituto!!”
urlò.
“Mi sta forse
minacciando?”
“Sono stufo di lei e
degli altri membri della sua famiglia che ho dovuto sopportare in
questi anni!
Siete un branco di...
aaaaaaaahhhhhhhh!”
Bra non era stata in grado
di controllarsi, non le piaceva che la gente parlasse male dei suoi
familiari.
“Pronto?”
Bulma era in laboratorio a
lavorare sulla sua ultima invenzione.
“Pronto? Signora
Brief?”
“Si sono io, chi
parla?”
“Sono il preside
dell'Orange star. Dovrebbe venire qui, c'è stato un problema
con sua figlia”
“Cosa? La mia Bra
sta bene?” chiese preoccupata.
“Si, ma...”
Bra era seduta sulla
panchina di legno che si trovava fuori dalla presidenza.
Braccia incrociate e
sguardo corrucciato, la nostra protagonista rimuginava su ciò
che era accaduto, poi qualcosa di azzurro attirò la sua
attenzione.
“Bra!!” la
chiamò sua madre mentre saliva le scale e la raggiungeva.
“Si può
sapere cosa hai combinato?”
“Non ti ci mettere
pure tu, e poi tranquilla sono certa che...”
Non potè completare
la frase, dal momento che la porta si aprì.
“Buon giorno signora
Brief, mi dispiace d'averla fatta venire, ma prego, si accomodi e
Bra, entra pure tu.” disse il preside.
Una volta dentro
l'elegante stanza, Bulma vide l'anziano professore di fisica in piedi
accanto ad un televisore, ma ciò che notò la donna
furono i tamponi insanguinati che l'uomo aveva nelle narici.
“Buon giorno”
disse sedendosi in una delle due poltrone e lanciando un'occhiata
confusa a Bra che invece riusciva a stento a non ridere.
“Buon giorno, è
un piacere rivederla!” rispose l'uomo con una nota di
irritazione.
Mentre il preside prendeva
posto dietro la scrivania, Bulma chiese:
“Posso sapere il
motivo per cui sono qui? Bra ha fatto qualcosa...”
“Che la farà
espellere!” completò per lei il professore.
“Tsk, lo dice
lui...” bisbigliò Bra alla madre.
“Vede signora Brief,
il professore sostiene che sua figlia lo abbia aggredito durante la
lezione... perchè gli aveva fatto una nota”
“Cosa? Non è
vero!” disse furiosa la giovane.
“Preside, conosco
mia figlia e sono certa che non farebbe mai una cosa del genere”
“Invece l'ha fatto!
Mi ha chiuso la porta in faccia deviandomi il setto nasale”
sbraitò l'anziano colpendo con la mano la scrivania.
“L'ha vista?”
chiese la donna con tono tranquillo.
“Beh... no...”
“Allora come può
accusarla?” continuò.
“Ho filmato tutto!
Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso sicuramente l'accaduto”
disse trionfante e facendo spalancare gli occhi di Bra
In quel momento un bidello
entrò nella presidenza con in mano una videocassetta che porse
al professore.
L'uomo mise la cassetta
nel video registratore, portando avanti fino al momento interessato.
Tutti i presenti avevano
lo sguardo rivolto allo schermo.
Si vedeva il professore
che gesticolava agitato difronte all'aula e Bra lontana da lui di
qualche metro, poi un'impercettibile scia azzurra e la porta che si
chiudeva in faccia al docente.
“Avete visto!?”
disse il professore rivolgendosi ai presenti che lo ricambiarono con
uno sguardo ambiguo.
“Non aveta visto?
Aspettate...” riportò indietro il filmato, che questa
volta si vide più lentamente, ma l'unica cosa che era evidente
eranono le due figure coinvolte una difronte all'altra e la porta che
si chiudeva con violenza.
“Visto!”
gridò.
“George, sarà
stato il vento...” disse il preside mortificato dalla brutta
figura.
“No, è stata
lei” gridò indicando la ragazza.
“Signora Brief, mi
dispiace per il disturbo, Bra puoi tornare in aula...”
“Arrivederci”
disse Bulma uscendo dalla stanza mentre sul volto di Bra si disegnava
un sorriso maligno.
Si ritrovarono nell'ampio
cortile dove gli alunni stavano già facendo ricreazione.
“Visto mamma, te
l'avevo detto che non ti dovevi preoccupare”
“Sei stata solo
fortunata e soprattutto irresponsabile. Comunque adesso devo andare,
ne parliamo stasera.” gli rispose mentre saliva sulla sua
aircar.
“Ah, a stasera...”
rispose dandole le spalle.
Proprio quando l'aircar
partì, Pan le venne incontro.
“Allora? Ti hanno
espulsa?” le chiese preoccupata.
“Non dire
sciocchezze Pan!” le rispose secca.
“Ah, bene ero così
preoccupata”
“Beh, non avresti
dovuto, sono o non sono la principessa dei saiyan?”
Pan sorrise, esattamente
come il padre Bra non evitava di ricordare agli altri le sue nobili
origini.
“A proposito, con
tutta questa storia non ho avuto il tempo di chiedertelo... come è
andata ieri sera? Ti hanno scoperto?”
“Meglio di quanto
pensassi...”
Continua...
Ciao!
Spero che questa mia nuova fic vi piaccia!
Ringrazio
chi ha letto e soprattutto
Angelo
Azzurro
8WeirdSisters
LadyDrago88
ely__chan
Ossequi
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** La giornata continua ***
VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
La mora, o l'arancione se
consideriamo che vive in simbiosi con quella bandana, la guardò
con uno sguardo complice mentre rientravano all'interno dell'edificio
accompagnate dal suono della campanella che invitava, anzi ordinava,
agli allievi di riprendere le lezioni.
“Pensi che lo
rifarai anche questa sera?” le chiese una volta giunte in
classe.
“Probabile”
rispose uscendo dallo zaino il libro di storia.
“Non hai paura di
metterti nei guai?” le domandò guardandola preoccupata.
“Sinceramente non so
come potrebbero prenderla i miei genitori... ma non mi importa, se lo
faccio... lo faccio solo per me” spiegò seria.
“E Trunks?”
Bra la guardò
interrogativa.
“Trunks? Che c'entra
mio fratello adesso? La pianti di pensarlo sempre!?”
Pan arrossì.
“Umm... volevo
dire... insomma non hai detto niente nemmeno a lui? Magari potrebbe
aiutarti a...”
“No! Trunks non deve
venirlo a sapere! Vedi di tenere la bocca chiusa, capito?”le
urlò.
Pan quasi cadeva dalla
sedia per la forza con cui l'altra le aveva rivolto quelle parole.
“Va bene, va bene...
non scaldarti, non dirò niente!”
“Bada che sei
l'unica a sapere quello che faccio, e mi raccomando acqua in bocca
anche con quel ficcanaso di tuo zio”
“Perchè mai
dovrei dirlo allo zio Goten? Mi sa che ora sei tu a pensare troppo
a...”
“Son! Brief!”
Le due giovani saiyan
sussultarono.
“Mi dispiace
interrompere la vostra discussione, ma se non vi reca disturbo, io
dovrei iniziare la lezione” le ammonì severamente la
professoressa di storia.
“Ci scusi”
dissero all'unisono le due e non appena la professoressa gli diede le
spalle Pan bisbligliò:
“Ne parliamo dopo”.
Alla fine della scuola, le
due saiyan si trattennero nello spiazzale dell'istituto, come erano
solite fare, attendendo che la folla di studenti si disperdesse.
“Hai da fare più
tardi?” le chiese la giovane Son.
“Devo finire un
progetto per mia madre, perchè?”
“Peccato, mi sarebbe
piaciuto mettere alla prova quello che hai imparato”
Prima di risponderle Bra
non riuscì a trattenere una smorfia che la rese ancora più
simile al padre.
“Non fare quella
faccia, ti assicuro che presto ne avrai l'occasione”
Pan le sorrise e dopo
essersi guardata intorno le disse:
“Ormai sono andati
tutti via, possiamo andare”
Bra fece segno di si con
la testa e dopo essersi librate in volo si salutarono dirigendosi
ognuna alla rispettiva dimora.
Una volta varcata la
grande porta a vetri dell'edificio color crema più famoso di
tutta la città, uno dei dipendenti della Capsule Corporation
le venne in contro.
“Signorina Brief?!”
“Oh, ciao Jeson”
disse rivolgendosi al giovane impiegato dagli spessi occhiali
rotondi.
“Ha telefonato sua
madre. Mi ha detto di riferirle che la riunione continuerà
ancora a lungo, quindi nè lei nè suo fratello verranno
a pranzo.”
Bra fece una smorfia, per
quel giorno sarebbe dovuto toccare a lei occuparsi del pranzo.
“Uffa... grazie
Jeson”
“Dovere, signorina
Brief” le rispose sorridendo e abbassando lievemente il capo in
segno di rispetto.
“Jeson?! Quante
volte ti ho detto di chiamarmi semplicemente Bra?”
Il giovane sorrise
imbarazzato.
“Come preferite,
signorina Bra”
Bra gli sorrise.
“Beh, è un
passo avanti, ciao!” e detto ciò corse verso il grande
ascensore.
Non appena le porte
dell'ascensore si aprirono, Bra incrociò nell'ampio corridoio
il suo superbo padre che, con un asciugamano sulle spalle e una
bibita in mano, si dirigeva verso la cucina.
Non appena la vide, lo
sguardo del principe si fece serio e severo.
Bra impallidì.
Cavoli, forse mi ha
scoperto, pensò.
“Buon giorno, papà!”
disse con voce meilosa e dando un dolce bacio sulla guancia del
principe evitando di lasciar trapelare la sua preoccupazione.
“Tsk, vedremo se
sarà un buon giorno”
“C-che vuoi dire?”
domandò temendo la risposta.
“Dov'è tua
madre? Quell'oca non ha ancora riparato la GR...”
“Eheheh, mi sa che
dovrai ancora aspettare, è impegnata in una riunione, quindi
per la tua felicità sarò io a preparare il pranzo”
rispose allegramente e tirando un sospiro di sollievo.
A quelle parole
un'espressione di disgusto apparve per un istante sul ragale volto
dell'uomo.
Bra si accigliò e
portando le mani sui fianchi chiese:
“Perchè
quella faccia? Non ti piace come cucino, papà?”
Vegeta non rispose,
limitandosi a incurvare le labbra in una piccola smorfia.
Dopo qualche secondo il
volto della giovane si rilassò.
“Ahahaha, non
temere. Non mi avvicinerò neppure ai fornelli. Chiamo uno dei
tuoi ristoranti preferiti e ordino tutto, ok?”
“Umm... si, ma
sbrigati sto morendo di fame” disse alla figlia mentre
riprendeva il passo verso la cucina.
“Tranquillo, sarò
velocissima” e detto ciò salì le scale che
conducevano al piano in cui si trovavano le camere da letto.
Una volta entrata nella
sua, lasciò cadere lo zaino a terra e si gettò nel
letto facendo sprofondare la testa tra i morbidi cuscini.
Si sentiva distrutta,
chissà quanto avrebbe resistito ancora?
Afferrò uno dei
cuscini e lo avvicinò di più al viso.
Doveva essere forte,
doveva dimostrare a tutti chi fosse Bra Brief.
Continua...
Ciao!
Eccomi nuovamente qui con un nuovo capitolo! Spero di non avervi
annoiato! XD!
Ringrazio
chi continua a seguirmi e chi ha lasciato un commento:
Angelo
Azzurro: concordo, fisica è una materia inutile (forse perchè
non l'ho mai capita, ahaha) cmq grazie e spero di non averti delusa!
8WeirdSisters8:
gra zie il vo stro com men to mi ha com mos so! Salutatemi quella
simpaticona di Simone, XD!
carol2112:
grazie, sono contenta che la mia nuova ff ti piaccia! E grazie per
averla aggiunta ai preferiti!
bellissima90:
grazie, mi fa piacere che la storia ti piaccia!
sweetlove:
grazie per il commento e auguri per gli esami!
Swwtcicia:
grazie, sono contenta che ti piaccia!
miettajessica:
grazie per aver messo la ff tra i preferiti!
Ossequi
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Le rose... ***
VITA E SEGRETI DI BRA BRIEF
Dopo l'abbondante pasto
che il principe e la principessina avevano elegantemente divorato,
Vegeta cominciò a scrutare silenziosamente la figlia.
Quasi infastidita e allo
stesso tempo intimorita da quello sguardo sospetto, Bra sforzò
i suoi muscoli facciali a fare un sorriso.
“Qualcosa non va,
papà?”
Alla domanda seguì
qualche secondo di silenzio che alla nostra protagonista provocò
un quasi infarto.
“Non lo so...
dimmelo tu?” mormorò.
Bra impallidì e
dopo essersi schiarita la voce rispose.
“No... non capisco a
cosa ti riferisci”
“Non devi dirmi
niente? non pensi che sia successo qualcosa di cui TUO PADRE dovrebbe
essere informato?”
Ecco, mi ha scoperta!
Adesso che faccio? Gli dico la verità? No, oppure si? Pensò
preoccupata.
“Mi dispiace, papà,
ma non ho idea...”
“Ah, non hai idea?”
il saiyan si alzò dal tavolo, dirigendosi verso il salotto.
Bra lo seguì con lo
sguardo, ancora dubbiosa sull'argomento trattato da suo padre.
Quando il principe tornò,
la giovane rimase senza parole.
In mano aveva un
gigantesco mazzo di rose rosse che quasi disgustato gettò
sotto gli occhi di Bra.
“Allora? Non dici
niente, vero?”
“Che significa?”
chiese lieta che la questione non avesse niente a che vedere con il
suo segreto.
“Non lo so...
dimmelo tu!?”
Bra cercò tra le
rose trovando quello che curiosamente stava cercando.
Per qualche istante fissò
la piccola busta su cui spiccava a lettere azzurre il suo nome.
Bra fece per aprirla, non
le importava che ci fosse suo padre lì con lei, se l'avesse
nascosta lui l'avrebbe tartassata di domande.
“Quello sdolcinato
bigliettino è anonimo” borbottò il saiyan
incrociando le braccia muscolose.
“Cosa? L'hai letto?
Tu non hai nessun diritto...” sbraitò indignata.
“C'è l'ho
eccome! Sono tuo padre e io faccio quello che mi pare in casa mia!
Sono arrivate questa mattina! Sul biglietto c'è scritto “alla
mia principessa”. Principessa ,
si tratta di qualcuno che conosce le tue origini! È Goten, non
è vero? Ti frequenti con il figlio di quella terza classe!”
le urlò alzandosi dalla sedia.
Bra rimase a bocca aperta.
In effetti il ragionamento
di suo padre poteva anche essere corretto... che si trattasse
veramente di Goten?
Che finalmente
l'affascinante saiyan dei monti Paoz si fosse accorto che lei non era
più una bambina?
Alzò lo sguardo
incrociando le iridi nere del padre e trattenendosi dal fare un
sorriso compiaciuto.
“Io non sto con
Goten, papà” per ora, pensò “ e se anche
fosse non ci vedrei niente di male!” a quelle parole Vegeta
strinse i pugni e la giovane aggiunse “Non scaldarti tanto,
magari si tratta solo di un ammiratore segreto. Adesso ho una cosa da
sbrigare per la mamma, se vuoi continua pure a dire assurdità,
io sono in laboratorio” disse mentre si alzava e usciva dalla
stanza.
“Spero per te che
siano assurdità!” urlò l'uomo mentre la sua
secondo genita oltrepassava la porta.
Sospirando, si lasciò
cadere sullo schienale della sedia.
Adesso ci si mette pure
papà, pensò guardando distrattamente lo schermo
difronte a lei.
“Alla mia
principessa”
Il
biglietto non diceva altro.
Che si
trattasse veramente di Goten? Eppure lui era ancora fidanzato con
quell'oca di Valese!
Poggiò
i gomiti sul tavolo fantasticando su lei e Goten che passeggiavano
mano nella mano sulla spiaggia sotto il chiaro di luna.
Sorrise
e arrossì all'idea.
Chiuse
gli occhi lasciando che la sua mente continuasse quella fantasia.
“Bra... stare qui
con te è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta
la mia vita. Sei una ragazza meravigliosa e il semplice fatto di
starti accanto mi fa sentire così fortunato. Ti ho amato dal
primo momento in cui ti ho vista, non potrei vivere senza di te...”
“Oh... Goten...”
Si avvicinano, le loro
labbra quasi si sfiorano.
“Insulsa terza
classe! Giù le mani da mia figlia!”
Riaprì
gli occhi.
“Uffà,
papà non mi lascia in pace neppure nei miei sogni!”
disse tra sè e sè.
Rivolse
gli occhi all'orologio.
“Ah,
è meglio che mi metta a lavoro!”
Vegeta
continuava ad andare su e giù per la cucina.
Doveva
scoprire chi avesse osato mandare quelle rose a sua figlia. Che si
trattasse del figlio di Kaaroth o di qualche insulso terrestre a lui
non faceva differenza, l'avrebbe eliminato senza pensarci due volte.
Ritornò in cucina e prese il mazzo di rose cominciando a
guardarlo con attenzione, in cerca di qualche indizio che gli avrebbe
fatto scoprire l'identità dell'indegno plebeo, poi una voce
interruppe il suo flusso di pensieri.
“Oh,
tesoro! Ma che pensiero carino che hai avuto! Non ti facevo così
romantico...”
Le
gote del principe si tinsero di rosso mentre entusiasta la moglie gli
si avvicinava per afferrare le rose.
“Non
dire stupidagini, queste non sono per te”
Bulma
rimase a bocca aperta.
“C-come?
E per chi sarebbero!” urlò furiosa facendo
indietreggiare il saiyan.
“Non
farti venire strane idee, donna, qualcuno le ha mandate a Bra”
si affrettò a dire mentre la moglie gli rivolgeva uno sguardo
assassino.
“Per
Bra? Oh! Che tenerezza! E chi è il fortunato?” chiese
mentre la sua rabbia scemava.
“Tsk!
Vedremo se sarà così fortunato!”
“Piantala,
Vegeta, non ti permetterò di ficcare il naso nella vita
privata di nostra figlia! Bra sa cavarsela benissimo e poi per
compiere un gesto così romantico sarà sicuramente un
bravo ragazzo, perchè non prendi esempio da questo ammiratore
segreto?”
Vegeta
serrò le labbra sottili.
“Invece
di dire stupidagini, perchè non ti occupi della GR? E poi ti
prometto che riceverai qualcosa di meglio di un pugno di fiori”
le disse con occhi maliziosi.
Bulma
ricambiò lo sguardo e sorridendo se ne andò.
Vegeta
guardò nuovamente le rose che ancora teneva in mano.
Lasciò
cadere le rose che vennero colpite da una piccola sfera di energia
che rapidamente le disintegrò.
Chiunque
tu sia, pensò, non ti permetterò ti importunare mia
figlia.
Continua...
Ciao!
Come va?! A quanto pare la vita di Bra si fa sempre più
misteriosa... Spero che il capitolo sia di vostro gradimento!
Ringraziamenti:
mollina123:
grazie per i complimenti! Sono contenta che la fic ti piaccia!
carol2112:
mi sa che dovrai aspettare ancora qualche capitolo per scoprire
qualcosa XD! Grazie anche per aver messo la ff tra i preferiti!
Angelo
Azzurro: scusa se non ho aggiornato presto come ti avevo promesso,
cmq sono contenta che la ff ti appassioni così tanto!
8WeirdSister8:
allora, ho già risposto di persona a tutte le domande che mi
avete rivolto, cmq domani dovrete affrontare la terza prova e sono
sicura che vi andrà benissimo, quindi non temete, l'oscura
signora veglierà su di voi!
Grazie
a chi ha letto.
Ossequi
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Una piccola bugia ***
VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
Diede un ultimo sguardo al
progetto a cui aveva lavorato per tutto il pomeriggio.
Le iridi azzurre
scorrevano attente e veloci sulle numerose pagine e dopo essersi
accertata che tutto andasse bene, si lasciò cadere sullo
schienale della sedia.
“Finito!”.
Alzò le braccia
stiracchiandosi e accompagnando il tutto con un enorme sbadiglio.
Le capitava spesso che sua
madre le chiedesse di aiutarla in alcuni progetti per l'azienda di
famiglia, il problema era che nonostante avesse le capacità
dei Brief, le mancava la voglia di applicarsi.
“Uffa, mamma,
abbiamo un'eccellente stuff di scienziati e ingegneri, mi spieghi
perchè proprio io ti debba aiutare?” le chiese una
volta, dopo che madre e figlia si erano ritirate da un pomeriggio di
shooping.
Mentre riponeva l'aircar
nella capsula, la faccia di Bulma divenne seria.
“Perchè,
signorina, la vita non è tutta rose e fiori e tu non farai la
principessina a lungo. Non appena ti riterrò pronta dirigerai
la Capsule Corporation insieme a tuo fratello, ma fino a quel momento
devo insegnarti il mestiere, quindi mettiti il cuore in pace e sappi
che almeno un paio di volte alla settimana dovrai contribuire
all'espansione dell'azienda, sono stata chiara?”
Bra non riuscì a
dire una parola, strano considerando che se non le andava di fare una
cosa non esisteva nessuno che le potesse far cambiare idea.
Ma durante quella
discussione, non ebbe il coraggio di replicare.
“Umm... e va
bene...” era riuscita a mormorare.
Per la prima volta nei
suoi 14 anni aveva visto nell'espressione e nelle parole della madre
una forza e una decisione che le ricordavano tanto il padre.
Il rumore della porta che
si apriva la ridestò da quel ricordo.
“Allora? Come va,
tesoro?”
La donna che era stata in
grado di conquistare il cuore del principe dei saiyan aveva fatto il
suo ingresso nel laboratorio con due tazze di thè fumanti.
Bra sorrise, erano
trascorsi due anni da quella discussione e con il tempo aveva
imparato a comprendere e ad apprezzare la decisione della madre.
“Tutto bene, ho
appena finito”
“Oh, fammi dare
un'occhiata” aggiunse sedendosi accanto a lei e porgendole una
delle tue tazze.
“Non c'è
male, anche se credo che qui ci sia un errore...”
Bra si sporse in avanti
guardando il punto indicato dalla madre.
“Ti sbagli, mamma,
non è un errore. Ho solo modificato il progetto rendendolo
migliore. Vedi, aggiungendo questa valvola ed eliminando la parte
superflua del sistema di conduzione, si ottiene una maggiore
efficienza”
Bulma seguì
attentamente la spiegazione mentre continuava ad osservare il
progetto.
“Accidenti, Bra, hai
ragione! Sei migliorata tantissimo, sono proprio fiera di te!”
esclamò sorridendo, poi il suo volto tornò serio ed
aggiunse “Anzi lo sarei di più se episodi come quello di
questa mattina non accadessero più, non pensare che me ne sia
già dimenticata, signorina”
Bra, che fino a poco prima
sorrideva per il complimento ricevuto, fece una smorfia.
“Non sarai ancora
seccata con me?! ”
“Oh e ancora non ho
detto niente a tuo padre”
“Lascia stare papà,
con tutte le sue paranoie gli manca solo questo” aggiunse la
ragazza sorseggiando il thè.
“A proposito... a me
puoi dirlo... chi è il tuo nuovo fidanzato?”
“Uffa, ti ci metti
pure tu adesso?! Quante volte devo dirlo che non ho idea di chi mi
abbia mandato quelle maledette rose? Papà ha intenzioni
omicide e temo che se la prenda con Goten...”
“Goten? Che cosa
c'entra Goten? È un bravo ragazzo, ma la differenza di età
tra di voi è troppo grande” concluse mettendosi comoda
sulla sedia.
A quell'affermazione Bra
alzò gli occhi al cielo.
“Ah, tranquilla... è
solo che il biglietto diceva:”
“Alla mia
principessa” concluse Bulma per lei.
Bra si accigliò.
“Ma è
possibile che in questa casa non esiste il concetto di privacy?”
“Ahaha, scusa... è
così tuo padre ha pensato che si trattasse di Goten”
“Già...”
“Non preoccuparti,
tuo padre è solo un gran brontolone... vedrai che gli passerà”
“Speriamo... ah
mamma devo chiederti una cosa”
“Dimmi”
“Pan mi ha invitata
a dormire a casa sua, sai non è molto brava in scienze e mi ha
chiesto se la potevo aiutare. Potrebbe chiederlo a suo padre, ma lui
è sempre così impegnato... posso andare?”
Bulma sorrise.
“Per me va bene”
disse alzandosi e dirigendosi verso porta.
“Grazie... ma dove
vai?”
“A inventarmi
qualche scusa da dire a tuo padre. Se è convinto che
l'ammiratore segreto sia Goten non accetterebbe mai che tu trascorra
una notte sui Paoz” e detto ciò uscì.
Una volta che Bra rimase
sola, un'espressione compiaciuta apparve sul suo volto.
La prima parte del piano
era fatta.
“Come sarebbe a
dire: non puoi?!” disse Bra al telefono trattenendosi
dall'urlare.
“Cerca di ragionare,
Bra, se ci scoprono...”
“Non fare la fifona,
Pan, il mio è solo un piccolo favore!”
“Non sono una
fifona! È solo che...”
“Che cosa?! Non mi
sembra di chiederti molto, devi solo reggermi il gioco con mia madre!
Ti sei dimenticata che due anni fa è stato solo grazie a me se
sei riuscita a infiltrarti nella navicella e partire con il mio
aitante fratellino in giro per lo spazio, eh?”
Dall'altra parte del
telefono, Bra sentì un sospiro di rassegnazione.
“Andiamo, Pan, sei
l'unica a conoscenza del mio segreto”
“E va bene, farò
del mio meglio... a una condizione, però”
“Tsk, non scendo a
patti con la terza classe” la schernì.
“Credo che invece lo
farai... la prossima volta porterai lì anche me”
propose.
“Umm... vedremo,
adesso vado a prepararmi. Arriverò da te tra un paio d'ore ”
e riattaccò.
“Avrebbe almeno
potuto dirmi grazie” puntualizzò Pan dopo aver
riagganciato.
“Chi era al
telefono?”
Pan sussultò.
“Era Bra, mamma,
l'ho invitata a dormire qui stasera, non è un problema, vero?”
“No, assolutamente.
Solo che questa sera io e tuo padre abbiamo un impegno, quindi credo
che dovrete occuparvi voi della cena”
“Oh, tranquilla
mamma. Ci ordineremo una pizza!” concluse Pan lieta
dell'assenza dei genitori.
“Vorrai dire 20
pizze” specificò ironicamente Videl.
“Ahahah hai ragione,
mamma”
La giovane si sforzò
nel fare un sorriso sperando che la madre non avesse sentito la
discussione e si sedette sul divano accendendosi la televisione, ma
mentre cambiava canale alla ricerca di qualcosa di interessante
pensò:
Spero che non si faccia
del male.
Continua...
Ciao
a tutti! Ehehe... cosa starà combinando la nostra Bra?
Nel
prossimo capitolo vi prometto che verrà svelato qualche
piccolo segreto...
Grazie
a chi ha letto, ma in particolare a chi ha commentato:
Angelo
Azzurro: lo so che è un pò tardi rispetto al mio solito
orario di aggiornamento, ma come vedi ho rispettato la promessa!
Grazie per il meraviglioso commento!
carol2112:
grazie e spero d'averti incuriosita ulteriormente! XD!
SUPER
ANGEL 2: per te un mio grazie, ma soprattutto SCUSA per non averti
ringraziato nello scorso capitolo... la mia disattenzione...
Ossequi
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Preparativi ***
VITA E SEGRETI DI BRA BRIEF
Prese il borsone e dopo
aver dato un' ultima controllata al suo interno, assicurandosi che
niente potesse mancare, se lo caricò su una spalla.
Quasi fosse un ladro,
varcò silenziosamente la soglia della sua stanza e con
circospezione iniziò il suo cammino verso l'uscita.
Continuava a guardarsi
intorno temendo di incontrare il padre, quando...
“Dove stai andando?”
Un brivido le percorse la
schiena e dopo esseri voltata lentamente, vide il volto del suo
interlocutore.
“Trunks! Mi hai
spaventata!”
“Ahaha, scusa non ho
saputo resistere”
“ Quando sei fuori
dall'ufficio ti viene tutta questa voglia di scherzare, eh?”
“Quanto sei
permalosa, sorellina, comunque vuoi dirmi dove stai andando?”
domandò nuovamente alla giovane appoggiandosi alla parete.
“Non credo che la
cosa ti riguardi”
“Ma come siamo
misteriosi... credo che tu stia nascondendo qualcosa”
“Credo che tu abbia
lavorato troppo, trovati un hobby e lasciami stare”
“Ok, ok, non c'è
bisogno di scaldarsi tanto. Accidenti ultimamente sembri più
nervosetta del solito, Bra”
“Ti sbagli, io sono
sempre la stessa” ribadì dandogli le spalle “
adesso devo andare, sono in ritardo” e corse verso l'ascensore.
Il saiyan vide la sorella
sparire dietro le porte dell'ascensore.
“Non la capirò
mai” sospirò e mettendosi le mani in tasca si avviò
verso la sua stanza “Ah, le donne...”
Uscì fuori
dall'ascensore con lo sguardo corrucciato.
“Uffa, è
possibile che improvvisamente tutti si siano interessati alla mia
vita?” si disse mentre percorreva il lungo corridoio.
“Trascorre la notte
fuori, signorina Bra?”
La saiyan si voltò
verso la sua destra dove Jason la stava salutando con il suo solito
sorriso imbarazzato.
Ecco un altro impiccione,
pensò, poi le venne un'idea.
“Senti Jason, non è
che per caso tu sappia chi...”
“Chi le ha portato
le rose questa mattina?” concluse per lei il giovane
arrossendo.
Bra rimase di stucco, ora
anche i dipendenti erano al corrente di quello che accadeva nella sua
vita?.
“Vede, lo so perchè
qualche ora fa suo padre è venuto a farmi la stessa domanda”
continuò sistemandosi gli occhiali da vista “fatto sta
che non le posso dare aiuto, perchè le rose sono state portate
da un fattorino”
Bra chinò il capo
sconfitta.
“Ho capito, beh
grazie lo stesso Jason”
“Dovere signorina
Bra”
“Ah, ma quando la
pianterai con queste formalità, mi fai sentire come una...”
“Principessa?”
“Diciamo di si...”
rispose dubbiosa.
“Umm, allora mi
sforzerò di chiamarla semplicemente Bra, se le fa piacere”
La giovane abbozzò
un sorriso e salutando il giovane impiegato, corse fuori
dall'edificio.
Era in volo da alcune ore
e in lontananza le era già possibile scorgere i maestosi e
selvaggi monti Paoz. Per tutto il tempo la sua mente si era
concentrata sulla discussione che aveva avuto con Jason.
Principessa... si trattava
di una coincidenza? Oppure era stato lui...
Scosse la testa, troppo
timido e impacciato, Jason non sarebbe mai stato così
avventato da mandarle un mazzo di rose.
Doveva trattarsi di una
coincidenza.
Cacciò via quel
futile pensiero e aumentò la velocità, aveva cose più
importanti a cui pensare.
“Pan, io e papà
stiamo andando, come mai Bra non è ancora qui?” chiese
Videl affacciandosi nella stanza della figlia.
“Oh, lo sai come è
fatta Bra, è sempre in ritardo” rispose mentre sistemava
la stanza per accogliere l'amica.
“Umm mi raccomando
non combinate guai”
“Puoi stare
tranquilla, divertiti mammina”
Non appena sentì la
porta di casa chiudersi, Pan potè lasciarsi andare e sbuffando
si gettò nel letto.
“Uffa, ma perchè
proprio io”
“Perchè sei
l'unica di cui al momento mi possa fidare”
Pan si mise a sedere sul
letto mentre Bra faceva il suo ingresso dalla finestra.
“Ma si può
sapere perchè non usi la porta?”
“Scusa,
l'abitudine... tutta questa storia mi carica di adrenalina”
disse facendo cadere il borsone a terra e sedendosi accanto
all'amica.
“Invece a me fa
impazzire!” aggiunse quasi seccata.
“Non credo che tu
possa diventare più pazza di così, Pan” la
schernì Bra che dopo qualche secondo si ritrovò un
cuscino in faccia.
“Che c'è? Non
ridi più adesso?”
“Come hai osato, tu,
saiyan di infimo livello” disse afferrando a sua volta il
cuscino e iniziando una vera e propria battaglia.
“Ok, ok, basta mi
arrendo o distruggeremo tutta la stanza” disse Pan togliendosi
dai vestiti alcune piume.
“Ahahah, ti è
andata bene questa volta, comunque, io ora devo proprio andare”
“Cosa? Come sarebbe
a dire? E qui chi mi aiuta a sistemare?”
“Beh, non vorrai
mica che una saiyan del mio rango si metta a fare le pulizie?!”
rispose prendendo il borsone e sporgendosi dalla finestra.
“Ci vediamo più
tardi e ricordati di lasciare aperta la finestra” e detto ciò
prese il volo.
Pan rimase a guardare
l'amica finchè le fu possibile.
“Accidenti a Bra,
prima o poi le farò pagare anche questa!” si disse
lanciando uno sguardo alla propria stanza.
La fresca aria della sera
le accarezzava il volto mentre si lasciava alle spalle i monti Paoz,
poi aumentò la velocità: c'era molta strada per
raggiungere il palazzo del supremo...
Continua...
Ciao!
Mi sembra d'aver lasciato un pò di indizi qua e là...
Grazie
a tutti quelli che seguono la ff ma in particolare a :
Angelo
Azzurro: grazie mille! Beh, tranquilla ho intenzione di torturarvi
solo un altro pò! p.s. Vado subito a leggere il tuo nuovo
capitolo!
carol2112:
oh, vedrai quanto c'entra Goten... Grazie!
bellissima90:
grazie per aver messo la ff tra i preferiti!
A presto
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Il primo segreto ***
VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
Dopo essersi sistemata
meglio il borsone sulla spalla diede un rapido sguardo all'orologio
da polso.
“Accidenti se
continuo a volare così piano non arriverò mai in tempo.
Ma non posso neppure aumentare la velocità, o sicuramente papà
sentirà la mia aura” pensò.
Guardò il selvaggio
paesaggio sotto di lei finchè non trovò quello che
cercava.
Scese in una piccola
radura e una volta atterrata, tirò fuori dalla tasca della
giacca una serie di capsule.
Scelse la numero nove.
“Dovrebbe essere
questa” si disse poco prima di aprire e lanciare lontano la
capsula che dopo un sonoro puff lasciò il suo posto ad una
aircar rosso fiamma.
Posò il borsone
sul sedile passeggero e dopo aver avviato i motori, partì a
tutta velocità.
Ovviamente il veicolo non
era lontanamente paragonabile al volo di un saiyan, ma era uno dei
modelli più veloci della Capsule Corporation e la nostra
protagonista fu costretta ad accontentarsi.
“Tutta colpa di papà
e delle sue paranoie! A quest'ora sarei già arrivata”
pensò sistemandosi dietro un orecchio una lunga ciocca di
capelli scomposta dal vento.
Dopo qualche secondo la
smorfia di amarezza si trasformò in un piccolo ghigno di
soddisfazione. Infondo era riuscita ad ingannare un astuto principe
della guerra come suo padre per più di un mese senza farsi
scoprire e la cosa riusciva a soddisfarla, ma ciò che
l'avrebbe pienamente soddisfatta sarebbe stato il riuscire nella sua
impresa: dimostrare ai terrestri e non chi in realtà era Bra
Brief!
Si era stancata di
interpretare il frivolo ruolo della bella e giovane principessa
rinchiusa nel suo semi-rotondo castello color crema.
A quel pensiero corrugò
le sopracciglia e più convinta di prima, sfrecciò verso
la sua meta.
La luna era alta nel cielo
quando la giovane saiyan dai capelli azzurri atterrò al centro
dell'enorme spiazzale alberato. Poco lontano, sulle candide
mattonelle, spiccava la scura figura di Popo che, a causa del vento
provocato dal veicolo, si teneva il turbante con una mano.
“Buona sera, Bra”
Bra saltò giù
dal sedile afferrando la sua borsa.
“Buona sera a te,
Popo” rispose mentre ritrasformava in capsula la sua aircar.
“Ti stava
aspettando” aggiunse accennando un sorriso.
Bra si guardò
intorno alla ricerca di qualcuno.
“Ah, Dende è
ancora arrabbiato con me?”
Prima di rispondere, Popo
sospirò.
“No, ma non approva
pienamente le tue azioni, lo sai. Resta sempre dell'idea che tuo
padre o almeno qualcuno della tua famiglia debba essere informato.”
“Uffa! Tutti con
questa storia, no, mi dispiace ma questa volta la mia famiglia non
verrà coinvolta. È una cosa che riguarda solo me”
disse decisa mentre attraversava il portico ed entrava all'interno
dell'imponente struttura.
“Come desideri, Bra”
disse abbassando lo sguardo e seguendo la giovane fino ad un ampia
porta in legno elegantemente decorata.
Si fermarono e prima di
poggiare la mano sulla maniglia, Popo rimase a fissare la ragazza.
Non era la prima volta che
accompagnava un saiyan nella stanza dello spirito e del tempo, ma
fino a quel momento coloro che vi erano entrati l'avevano fatto solo
in situazioni di pericolo. Quella ragazza lo faceva solo per
dimostrare qualcosa al mondo e forse anche a se stessa.
“Conosci le regole”
le disse ritornando dai suoi pensieri.
“Si, non
preoccuparti”
“Ricorda non...”
“Si, non più
di tre ore” completò scocciata.
“Bene, allora
prego”.
Aprì la porta
lasciandola passare.
“Grazie”
rispose dirigendosi verso uno dei grandi letti su cui posò il
pesante borsone.
Popo era rimasto sulla
soglia della porta.
“Allora... ci
vediamo tra tre ore. Mi raccomando, stai attenta.”
Bra si voltò
regalando uno dei ghigni che la rendevano simile al padre.
“Tranquillo, infondo
sono la principessa dei saiyan. Ah e salutami Dende!”
Popo le rispose con un
sorriso e dopo qualche secondo, chiuse la porta.
Rimasta sola, Bra chiuse
gli occhi e fece un profondo respiro.
Tutti... persino Popo e
Dende la trattavano come una delicata bambola di porcellana.
Ma in quella stanza
nessuno l'avrebbe giudicata, sarebbe stata semplicemente se stessa,
uguale a tutti gli altri guerrieri che come lei avevano usato quel
luogo per allenare il corpo e lo spirito.
Riaprì i suoi
grandi occhi azzurri perdendosi nella purezza e nella pace che la
circondavano.
Si avvicinò al
letto e tirò fuori dal borsone una maglietta senza maniche
nera e un paio di pantaloncini attillati del medesimo colore.
Dopo averli indossati si
portò al centro di quella bianca radura.
“Adesso, iniziamo
l'allenamento!”
Continua...
Ciao!!
perdonatemi, ma sono partita per una settimana abbandonando voi e le
mie ff!
Cmq...
che ne pensate del capitolo? Uno dei tanti segreti della nostra Bra è
stato svelato... spero di non aver deluso le vostre aspettative, ma
tranquilli, la situazione si farà più interessante tra
qualche capitolo!
Ringrazio
chi ha letto e chi ha messo la storia tra i preferiti, ma in
particolare chi ha commentato:
Angelo
Azzurro
carol2112
Ossequi
Lady Gaunt
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=242276
|