Troubles are never alone

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Happy B-Day ***
Capitolo 2: *** Scontro ***
Capitolo 3: *** Organizziamoci ***
Capitolo 4: *** Presentazioni ***
Capitolo 5: *** Allenamento con mostro verde rabbioso, ma non è Bruce ***
Capitolo 6: *** Altri allenamenti, alternati con scherzi ***
Capitolo 7: *** Scherziamo o attacchiamo? ***
Capitolo 8: *** Falso allarme ***
Capitolo 9: *** Preoccupazioni e scontri ***
Capitolo 10: *** Rivelazioni ***
Capitolo 11: *** Fuga e quasi morte ***
Capitolo 12: *** Ritorno! ***
Capitolo 13: *** Tornato...un po' malandato ***
Capitolo 14: *** Lettere ***
Capitolo 15: *** Aiuto, ci servono rinforzi...o forse no! ***
Capitolo 16: *** Incoronazione e...annunci ***
Capitolo 17: *** Festa e arrivi ***
Capitolo 18: *** Teenager...i nuovi combina guai! ***



Capitolo 1
*** Happy B-Day ***


<< Sam, sbrigati. Ti staranno aspettando! >> urla Damon alla sorella entrando nella camera a Mùspellheimr
Era passato ormai un anno da quando Sam e Damon avevano rincominciato a vedere i loro amici sulla Terra, raggirando le regole di Odino. Quel giorno era importante per la ragazza, era il 1969° compleanno, si avvicinava a cifra tonda.

<< Arrivo, arrivo. >> la ragazza uscì dal bagno e si bloccò, vedendo il pacchetto che aveva tra le mani il fratello

<< E’ solo un pensierino, dato che non potrò mai eguagliare i soldi di Stark. >>
Sam aprì il pacchetto e trovò dentro un album di fotografie ( a prova di fuoco) con tutti gli scatti fatti durante l’anno. Tony che infilava le bacchette cinesi nel naso di Clint, e Nat che tratteneva il suo ragazzo dall’uccidere il miliardario. Si erano fidanzati. Steve e Bruce che brindavano alla notizia; lei e Loki che si davano un bacio, Pepper che cercava di insegnare a Tony a cucinare, senza speranze!Sam e Damon che si abbracciavano mentre erano sul cavallo delle giostre. A vedere quegli scatti Sam sorrise, e una lacrima di felicità le scese sulla guancia, per scomparire subito vaporizzata dal fuoco.

<< Grazie fratellone! E i soldi di Stark non potevano darmi regalo migliore. >> la regina lo abbracciò forte, dispiaciuta che quella volta il fratello non potesse seguirla sulla Terra. Ma gli promise che avrebbe portato tante foto nuove. Salutò un’ultima volta il fratello e la solita luce rossa l’avvolse e scomparve.

Arrivò sul tetto della Stark Tower, ma non era a Miami. Si mise eretta, guardandosi intorno; dal tetto poteva vedere in lontananza un luccichio strano,  dei grattacieli si stagliavano lontano da dove stava, ma il resto dei palazzi era molto basso, non più di 15 piani. Che razza di città era? Di sicuro nessuna degli Stati Uniti. Ma non rimase troppo a pensarci, dato che dal piano di sotto arrivarono Natasha e Clint urlando

<< BUON COMPLEANNO VECCHIA! >>  e saltandole addosso.

<< Ehi grazie per la vecchia.  Molto gentili i miei amici. >> rispose quella con finto tono aoffeso. Ma guardandoli sorridere si sciolse  e li abbracciò.
scesero nell’attico, ridendo e parlando, e qui Sam chiese

<< Ma scusate. Che città è questa? >>

<< Siamo a Milano tesoro. >> Stark entrò in salotto, con in mano una chiave inglese

<< Ehi Ferro Vecchio prendila. >> un braccio meccanico si girò, ma la chiave inglese andò a frantumare un vetro.

<< Ah, perché perdo ancora tempo con te. Comunque la nostra festeggiata è arrivata, e mi sembra incazzata. >> Stark la guardò indietreggiando

<< Non sono incazzata. Voglio solo sapere perché ti sei dovuto trasferire a Milano proprio quando c’è il mio compleanno. Dovevamo andare al Disney Wolrd. >> si lamentò quella come una bambina piccola

<< Andiamo a Gardaland. Che a mio parere è molto meglio. >> replicò l’uomo dandole un opuscolo, poi prima di andarsene si ricordò una cosa

<< Ehi il giorno del compleanno di tirano  le orecchie. Dai vieni qui, 1969 sono tanti. >> quello iniziò a rincorrere la ragazza per tutto il salotto, saltando su divani  e poltrone

<< Ma che è tutto sto casino? >> Thor uscì da una stanza sbadigliando, mentre Sam gli si rifugiava dietro in cerca di protezione, e Tony si sedeva sullo schienale di una poltrona ma pochi secondi dopo cadde a terra con un grande tonfo.

<< Ahi. Mi sono fatto male. >> si lamentò l’uomo, e Clint portò in alto i pugni esultando, Nat con un sorrisino gli diede una gomitata al fianco dicendogli poi di aiutarlo ad alzarsi

<< Oh ma sei Sam. >> esclamò Thor di punto in bianco, notando solo ora la ragazza alle sue spalle.

<< Ehi buongiorno. In quella calotta cranica si sono svegliati tutti, o c’è qualche ritardatario? >> poi vedendo la faccia da ebete di Thor, che ovviamente non aveva capito nulla, Sam lo abbracciò e ricevette gli auguri.

Guardandosi intorno, però, notò che mancavano tre ragazzi all’appello. Era impossibile che stessero ancora dormendo con tutto il casino che avevano fatto Sam Tony poco prima. Quindi si girò verso le due spie e chiese dove fossero gli altri.

<< Il tuo ragazzo ha dovuto accompagnare Steve in ospedale insieme a Bruce. >> spiegò Tony dalla cucina, uscendo con due scatole di cereali in mano, probabilmente indeciso su quale mangiare.

<< In ospedale? E perché? >> Sam era sbalordita. Da quando un super soldato aveva bisogno di finire in ospedale?

Tony borbottò una cosa che somigliava vagamente a “Uno scherzo venuto male”. Al che Sam non volle indagare oltre; si unì al miliardario per la colazione. Restarono li a parlare del nuovo trasferimento. Sam chiese come mai proprio Milano, e Tony le spiegò che era perché la città si stava allargando e per la nuova fiera del 2015 voleva essere presente anche lui. O meglio, questo è quello che disse, ma non quello che capì la ragazza, dato che l’uomo parlò con la bocca piena.

Aspettarono a dare i regali di compleanno a Sam, e decisero di andare al parco divertimenti il giorno dopo, dato che quel contrattempo. Ma la ragazza non si preoccupò poi molto, l’importante era essere tornata da loro. Verso le undici di mattina i tre sbucarono dall’ascensore, Steve era leggermente arrossato sul volto, Loki se la rideva come non mai mentre Bruce cercava di far entrare un po’ di buon senso in quella zucca vuota del dio.

<< Ah ce l’avete fatta. Cos’è, per togliere dei pupazzetti attaccati con la colla dalla faccia vi ci vogliono 3 ore? >> disse Tony andando incontro ai tre e parlottare con Loki

“Pupazzetti attaccati alla faccia…con la colla?”  si ritrovò a pensare Sam, ma poi decise di non indagare oltre. Non voleva sapere, che aveva a
che fare con dei bambini già ne era la corrente.
Così salutò Bruce e Steve, che le fecero gli auguri e furono felici di rivederla. Magari lei poteva far ragionare il moro. Per ultimo, la ragazza tenne proprio lui. Gli si avvicinò, guardandolo con un sopracciglio alzato, come per dire “che cazzo avete fatto” e un cipiglio di rimprovero; il moro di conseguenza fece un sorrisino, ma non addolcì l’espressione della ragazza, così si giocò la carta del cane bastonato che era stato costretto da Stark a fare una cosa simile. Appena Sam gli fu vicina, si mise le mani sui fianchi, e iniziò a scuotere la testa

<< Siete un caso disperato voi due. >> e poi baciò il moro, felice di averla scampata. Secondo lui.

<< Non essere così felice, signorino. >> le disse quella, appena si staccarono e lui fece girare il braccio intorno al fianco di Sam

<< Ma dai. È Stark che ha insistito,sai che lui è quello semigeniale, che le pensa. Io eseguo. >> si difese il dio.

<< Ehi, dato che tu esegui. Mi è venuto in mente potremmo buttarci giù dalla torre. Che ne dici? >> rispose offeso Tony.  Tutti scoppiarono a ridere e poi tirarono fuori i regali per Sam. Steve aveva preparato anche una torta speciale, sembrava fatta di fuoco con una marea di candeline. Erano precisamente 1969, precisò Tony. Il quale volle a tutti i costi tirare le orecchie alla ragazza, ma dopo 100 tirate, si stancò.

Clint e Natasha le regalarono una macchina fotografica modificata per supportare le temperature del suo mondo, così poteva far vedere anche a loro com’era. Steve, Thor e Bruce un’armatura. Dato che ormai faceva parte del gruppo, aveva una tuta fatta a scaglie come la pelle dei pesci, tutta nera con dei motivi di fiamme rosse e qualche ombra azzurrina. Era un tessuto molto forte, flessibile e che funzionava un po’ come i giubbotti antiproiettile. Era stata modificata da Bruce e qualche scienziato dello SHIELD (dato che Tony era troppo occupato a fare il suo regalo).
Il miliardario le regalò uno strano oggetto di metallo, che somigliava a un cerchietto, solo che da una parte aveva uno vetrino. La ragazza lo guardò curiosa, poi si voltò verso il genio cercando spiegazioni.

<< Oh è uno strumento di visualizzazione. L’ho fatto a modello del mio visualizzatore per Mark 42. Il mio serviva per comandare l’armatura, anche se io non ero all’interno. Questo  invece serve per localizzare i nemici, scoprire i loro poteri e, se sono sotto un’altra forma, scoprire quella vera. >>

<< Wow Tony, è bellissimo. E utile. >> lo ringraziò la ragazza

<< Ah se inserisci i dati di tutti noi, durante un’ipotetica battaglia puoi vedere se siamo feriti, i nostri bettitii cardiaci..tutto >>
A quel punto, Loki si sentì inferiore, dopo regali del genere. Un’armatura praticamente impenetrabile, una macchina fotografica che reggeva migliaia di gradi e un localizzatore di mostri. La ragazza si alzò per ringraziare tutti, li baciò sulle guance e li abbracciò. Poi vedendo l’espressione di Loki, lo prese per mano e si uscirono sulla terrazza.

<< Che ha il mio dio degli inganni? Non te la sei presa per prima, vero? >> fece lei accarezzandogli il viso. Il dio rimase li, tenendo la mano della ragazza premuta contro il suo viso.

<< No, non è quello. È che il mio regalo sembra inutile, in confronto a quello degli altri. >> e dicendo le porse una scatoletta in raso blu. Blu come la sua pelle.
Quando Sam l’aprì, vi trovò dentro un braccialetto in acciaio a catenella. Appeso al quale c’era un ciondolo, sembrava fatto di ghiaccio con all’interno una fiammella, che sembrava vera. Lei lo prese e con un gesto chiese a Loki di metterglielo.

<< Questo è ghiaccio vero. È mio, mentre la fiammella è una delle tue. >> spiegò quello allacciandoglielo

<< Una delle mie? Vuoi dire che quando Damon mi ha fatto infuriare, si è preso una fiammella che gli ho lanciato contro, e te l’ha portata? >> disse quella sbalordita

<< Esatto. Non si può sciogliere. Ho fatto un incantesimo che…. >> ma non finì, perché si ritrovò le labbra della ragazza attaccate alle sue.

<< E’ bellissimo. E lo è perché è tuo. È unico, e lo adoro. >> disse la ragazza staccandosi dal quel bacio e appoggiandosi al petto del dio.
Rimasero così sulla terrazza, abbracciati uno all’altra a vedere la città sotto di loro. Così diversa da quelle americane, ma così affascinante.





Angolo autrice
Si...ehm bene...sono tornata. Per vostra sfortuna.
E' un seguito di Non sei solo..so che non è molto come capitolo, ma sinceramente mi piace
Ringrazio Ghia9614, per l'infinito aiuto :)
Buona lettura

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Capitolo 2
*** Scontro ***


Quando Sam e Loki rientrarono, sentirono la voce metallica di JARVIS risuonare per l’appartamento

“Signore. Il professor Charles Xavier la desidera la telefono. “
Tutti si guardarono curiosi, guardando poi Tony che sorrideva

<< Ma dai è ancora in circolazione? Va bene JARVIS, mettilo in viva voce. >>

<< Due rotelle, quanto tempo! >>

<< Sempre molto educato signor Stark. >> Tony ghignò, adorava quel professore, anche se si erano conosciuti in un momento non molto pacifico., si girò verso gli amici e presentò l’uomo

<< Ragazzi, lui è il professor Charles Xavier. Prfessore di genetica, delle mutazioni e dei poteri psichici. Ragazzi dite ciao. >> quelli lo guardarono allibiti “dite ciao?”

<< No, aspettate un momento. Lei è il fondatore della scuola per mutanti? Dei così detti X-Men? >> esclamò Sam eccitata. Quella scuola era leggenda.

<< Esatto, Sam. È un piacere conoscerti. Ed è un piacere conoscere, anche se non di vista, i famosi Vendicatori. >> tutti si guardarono quasi preoccupati. Come faceva a sapere che erano loro?

<< Ah si ragazzi, con lui non potete neanche andare in bagno che vi scopre. >>

<< Si grazie Tony. Lei è un mutante. Sa leggere nel pensiero. >> intervenne Bruce, che aveva letto qualcosa da qualche parte

<< Esatto, dottor Banner. Io posso leggere, influenzare e controllare le menti altrui. So per esempio che voi siete li perché sono collegato alla mente di Stark, da poco sono riuscito a perfezionare il mio potere a distanza. >> spiegò l’uomo

<< Come è collegato alla mia mente? Non guardi troppo a fondo però. >>

<< Riesco a sentire anche delle vibrazioni. Alcuni di voi portano il gene della mutazione, ovvero potreste essere degli eventuali mutanti ma ancora non avete scoperto il vostro potere. O semplicemente trasmetterete il potere ai vostri figli. >>

Sam e Natasha si guardarono allarmate, e la bruna fece con le labbra “wow”

<< Ok posso dire che mi sta facendo paura. >> disse Loki stringendo di più la ragazza al suo fianco

<< Chiedo scusa Loki. A volte non mi rendo conto delle menti che mi circondano, che non sono preparate a tali notizie. A questo punto, vi chiederei se potreste lasciarci, ho delle questioni urgenti da discutere con il signor Stark. Ho idea che ci vedremo presto. >> concluse il professore, e attese che il gruppo uscì. I quali lanciarono delle strane occhiate a Stark.

Appena rimase solo, Tony parlò, trovano un inaspettato tono serio e deciso

<< Allora Charles. Che succede? >>

<< Ho avvertito una strana presenza. Ho ragione di credere che siano dei vecchi nemici. >>

<< Chi il tipo strano con l’elmo? Come si chiamava…Magneto? >> disse sovra pensiero  Tony

<< Oh no…Erik non darà più problemi. No questi sono nemici più potenti, dovrò parlare con il Dottor Richards. >>

<< Oh no, non il plasticomane allungabile. È… aspetti, se deve parlare con lui, e sta parlando con me. >> si illuminò Tony

<< Esatto. Dovremo riunire gli Illuminati. E credo che questa volta, i Vendicatori potranno darci una mano. Adesso ti saluto Tony. Ci rivedremo presto. >> e così chiuse la telefonata

Mannaggia, se quello riconvocava gli Illuminati era un problema. Stark non aveva mai raccontato di quel gruppo del quale faceva parte. Creato per tener testa a diversi esseri, i principali gli Skrulls. Esseri di un altro pianeta, che somigliavano a degli anfibi, che cercavano da sempre di conquistare la terra. Loki non sarà felice quando lo saprà, quegli esseri cercavano di rubargli il titolo di quasi imperatore delle Terra. Il genio si alzò dal divano e chiese a JARVIS di aprire la cartella denominata 1996. Figure si aprirono davanti a lui, foto di vari esseri ripugnanti, il video della prima riunione degli Illuminati, quando decisero di andare sul loro pianeta a “mercanteggiare” per non farli sbarcare da loro. Oltre a lui, il professor X e Reed Richards c’erano anche Namor (un palestrato  che amava l’acqua), il Dottor Strange (uno strampalato che usa la magia, e si definisce “lo stregone supremo”) e poi Freccia nera  o re di una civiltà di esseri mutati e strambi. Tutti loro, per il miliardario, erano solo esseri con poteri nella norma ma che non erano un granché. Ovviamente eccetto lui e Xavier, gli altri erano quasi inutili. A suo parere. Fece appena in tempo a chiudere la cartella, che gli altri rientrarono in salotto.

<< Allora, che voleva da te  quel tipo molto inquietante? >> chiese Loki sbragandosi sul divano

<< Ehi, non ti permettere di parlare così del professore. E comunque niente di importante. >> disse il genio, liquidando il discorso. Sarebbe arrivato il momento, ma non era quello.

 << A bene allora. Andiamo a fare un giro. Non voglio rinchiudermi in questa torre come a Miami. >> implorò Bruce. Adorava Milano, e non vedeva l’ora di uscire. Le due ragazze si unirono a lui, volevano vedere la famosa Via Montenapoleone. E magari farsi regalare da Stark qualche bel vestito.

<< Va bene. Tanto oggi non avevo voglia di lavorare. – a quella frase, Clint si fece “sfuggire” un che novità – JARVIS dimmi la strada migliore per raggiungere il centro città con le macchine. >>

“ Signore, credo che il modo più comodo sia usando i mezzi pubblici. Ci troviamo a trecento metri dalla stazione della metropolitana di Cairoli. Potreste anche andare a piedi, l’esercizio fisico è importante. “

<< Con i mezzi pubblici? Tony Stark non si muove con autobus e metropolitane puzzolenti, tanto meno con le sue gambe. >> si lamentò quello

<< Va bene. Facciamo così, te prendi un taxi. Mentre noi a piedi. – parlò Natasha, che stava guardando la mappa della metropolitana milanese su internet. -  siamo a soli tre fermate da Duomo. >> a quelle parole sia Clint che Loki si lamentarono. Non volevano andare a piedi

<< Dai alza il deretano reale te. >> Clint si avvicinò al dio cercando di tirarlo su di peso, ma quello si avvinghiò al divano, senza troppi successi però.
Quando uscirono dalla torre, Tony chiamo subito un taxi, nel quale appena arrivato, si fiondarono anche Clint e Loki. Si ritrovarono tutti davanti al Duomo.

<< E’ una delle costruzioni più grandiose e imponenti di tutte. In stile gotico, costruito verso la fine del 1300. >> stava spiegando Bruce, al gruppo.
Erano saliti sul tetto della cattedrale, e qui Sam notò il luccichio che aveva visto dalla torre. Una statua completamente d’oro. anche Tony la fissava e disse, senza un briciolo di tatto

<< E poi sono io quello megalomane. Questi qui hanno messo una statua d’oro in cima a questa chiesa. >>

<< Tony, parlare con te è come parlare con un muro. Scendiamo va, evitiamo di fare brutte figure. >> infatti molti dei presenti si erano girati a guardarli, e molto probabilmente alcuni avevano sentito Tony.

Percorsero tutta la via fino ad arrivare in una piazza con una fontana che aveva una specie di uovo in cima. Durante la camminata si fermarono più volte a guardare le vetrine, ma Tony si rifiutava di entrare. Arrivati in via Montenapoleone si trovarono una via non tanto larga con negozi su entrambi i lati. Era un via vai di gente piena di soldi, macchinoni costosi. Già solo guardare le vetrine costava.

<< Ma mi dite che ha di speciale sta via? Non è molto più bella della Fifth a New York. Qui è tutto incasinato, e vecchio. >> commentò guardando i vari edifici

<< Tony, proprio non ce la fai a non lamentarti eh? >> sbuffò Bruce

<< Se per voi tre è così tanto noioso fare un giro, tornate pure alla torre. Ci vediamo più tardi. >> disse Natasha avviandosi per la via, con Sam. Bruce, Thor e Steve rimasero indietro e poi le seguirono. Non prima di aver fatto la ramanzina a tre bruni.

Erano davanti a un negozio di griffe italiana quando il cellulare della rossa squillò. Quando vide sul display il nome di Tony riagganciò. Così per altre due volte, prima di spegnere direttamente il cellulare. Per pranzo si sedettero ad un bar, ma prima di ordinare squillò il telefono di Sam. Era Clint che le aveva mandato un messaggio di rispondere urgentemente alla chiamata che seguiva

<< Cosa volete? Noi vorremmo…. >> ma quello che le disse Clint la bloccò

<< Ehi mettimi in vivavoce…. Ci ha chiamati Fury. In Germania c’è stato un attacco di esseri alieni, lo SHIELD è riuscito a disintegrali tutti, ma temono altri attacchi. Dobbiamo andare. Troviamoci sotto la torre, delle macchine verranno a prenderci. >> e così chiuse la chiamata.
I cinque si guardarono, poi presero un taxi che era parcheggiato li vicino e partirono in direzione della torre. Appena arrivati video uscire i tre con dei borsoni e una valigetta. E depositarle nel bagagliaio delle macchine nere delle SHIELD.

<< Che è successo? >> Natasha prese una delle borse che Clint stava trasportando e la mise nel bagagliaio per poi chiuderlo

<< Vi spieghiamo meglio sull’aereo. – la spia si rivolse poi ai due autisti. – Dobbiamo arrivare a Malpensa il più velocemente possibile. Terminal 2. >> i due annuirono e presero posto al volante.

Sulla prima macchina salirono Bruce, Steve, Loki e Tony; gli altri sulla seconda macchina che li seguiva. Il viaggio per Malpensa durava di solito 45 minuti, ma non essendoci nessuno per strada, impiegarono poco più di mezz’ora, durante la quale passarono vicino a risaie, campi coltivati e dei boschetti. Il terminal 2 dell’aeroporto sembrava una costruzione del futuro, i gate per gli arrivi si raggiungevano passando su un ponte che sembrava con dei pilastri altissimi, mentre le partenze erano al di sotto del ponte. Qui gli autisti li lasciarono con i borsoni vari e ripartirono, il gruppo venne raggiunto da un agente dello SHIELD, Thomas Court, che era subentrato al posto di Phil Coulson.

<< Ben arrivati, Io sono Thomas Court. Dobbiamo passare per i controlli, ma solo dei passaporti, le valigie non verranno toccate. Viaggerete su un volo normale di linea. Non volevamo far venire sospetti alla comunità europea. >> disse quello prendendo con garbo una borsa pesante dalle braccia di Natasha e Sam, e due mori si accigliarono.

<< Non destare sospetti alla comunità europea. E ditemi come avete intenzione di fare dato che degli esseri hanno attaccato la Germania? >> disse sarcastico Tony, quando finì di firmare degli autografi. Adorava le fan italiane.

<< Vi spiegherò meglio appena raggiungiamo una zona più tranquilla. >>

Arrivarono ai banchi dei check-in, dove altre guardie li aspettavano. Depositarono i bagagli sul rullo per imbarcarli, e consegnarono i documenti per i biglietti. Per Thor e Loki venne consegnati dei documenti falsi, di certo pochi avrebbero creduto che fossero degli dei provenienti da Asgard. Una volta fatti i biglietti (quando toccò a Tony, alla donna dietro al bancone venne quasi da svenire per l’emozione) superarono il metal detector, Thor e Loki quasi sussultarono quando passando l’aggeggio iniziò a suonare. Ma Bruce face cenno a loro di togliere la cintura e metterla sul rullo da far passare ai raggi X. Raggiunsero l’area dei Duty Free, per Tony l’attesa di un volo di linea comune era un’angoscia, restare seduto su delle poltrone scomodissime e avere tra i piedi famiglie con bambini urlanti. Notò che un altro moro la pensava come lui per quell’aspetto. Si misero in una zona abbastanza isolata, così l’agente Court poté raccontare cosa fosse successo in Germania

Un gruppo isolato di alieni, aveva attaccato una zona limitrofa alla foresta nera. Non c’erano città o paesini. Avevano attaccato il nulla. Ancora lo SHIELD non capiva il motivo di quest’azione, ma di sicuro sospettavano un secondo attacco. Magari più violento, il primo poteva essere un diversivo, per testare le forze umane, per poi attaccare una città. L’agente chiese informazioni ai due dei, i quali però non riuscirono a dare informazioni. Più che altro non conoscendo l’aspetto di questi esseri.
Ad un certo punto si sentì all’alto parlante, che il volo per Strasburgo era aperto, così si alzarono e andarono in fila per l’imbarco. A detta di Tony, quello fu il viaggio più brutto in tutta la sua vita. L’aereo non era molto grosso, c’erano due file composte da tre posti l’una, bambini che andavano avanti e indietro per il corridoio, o che tiravano calci al sedile di fronte dove appunto stava Tony. Tutto, dal bere al mangiare, era a pagamento, dato che erano su un volo low cost. Ah ma occhio da fesso gliel’avrebbe pagata. Almeno il volo in prima classe. Per quasi tutto il viaggio dovettero tenere le cinture allacciate per via di varie turbolenze, ma appena ci fu un momento di assestamento, Loki si ritrovò la mano stretta in quella di Thor

<< Thor, mi stai spappolando una mano. -  disse il minore, guardando l’arto diventare quasi viola – che razza di dio del tuono sei, se ti fai mettere giù da un paio di turbolenze?! >> il biondo lasciò la mano, e i due sentirono uno sbuffo provenire dai sedile dietro, si girarono e videro Clint lanciare scariche elettriche dagli occhi in direzione della sua ragazza e Sam.

Anche i due dei si girarono e videro Court che portava loro dei bicchieri di caffè, dato che il cielo si era calmato le hostess avevano ripreso a vendere bevande e cibarie. Le due ragazze stavano parlando tranquillamente con il nuovo agente, quando due bruni si avvicinarono e chiesero al loro simpatico nuovo amico se poteva andare a prendere del caffè anche per loro. Quello acconsentì sorridendo e si avviò per il corridoio. Fortuna erano in coda all’aereo e il corridoio, e i bambini erano tornati a scorrazzare per il corridoio.

<< Cosa vuole quello? >> chiese arcigno Occhio di Falco

<< Si parlava del più e del meno. È molto simpatico. >> rispose distratta Sam, mentre girava una pagina dalla rivista che leggeva

<< Si, e ha portato solo a voi il caffè. Guarda caso. >> continuò il falco, trovando appoggio nel dio

<< Cos’è siete gelosi? E poi lo ha portato anche a Steve -  il quale si sporse dal suo posto vicino a Sam e fece vedere il bicchiere -  e a Bruce. >> il dottore fece capolino da dietro di loro con la bevanda in mano
I due non fecero in tempo a rispondere che Court era di ritorno con due tazze di caffè, chiuse con un coperchio nero in plastica. Si fermò davanti al gruppo, esitò per un attimo vedendo le varie espressioni. Poi Clint si prese il suo bicchiere mentre Loki disse

<< Io volevo del latte al cioccolato. >> e se ne andò al suo posto, lasciando l’agente di stucco

<< Non ti preoccupare, lo prendo io. >> disse Tony comparendo in quel momento alle spalle dell’uomo, per poi tornare al suo posto.
Il viaggio durò un’ora e venti, l’atterraggio fu preciso e senza troppi sbandamenti. Per raggiungere l’aeroporto dovettero scendere dal velivolo, ma il gruppo dei vendicatori venne raggiunto da alcuni uomini dello SHIELD, che avevano già provveduto a recuperare i bagagli e li accompagnarono verso delle macchine.

<< Mi spiegate perché siamo atterrati in Francia, quando l’attacco è avvenuto in Germania? >> domandò Natahsa ad un agente in macchina con lei, Sam, Tony e Bruce

<< Oh vedete. Gli alieni hanno attaccato a 60 km della città di Kehl. Quindi atterrare a Strasburgo era più comodo. Comunque in poco meno di un’ora saremo al campo. Li troverete Fury e un battaglione. >> spiegò l’uomo.

Per il resto del tragitto nessuno parlò. Fuori dai finestrini la città di Strasburgo sfreccia via veloce, edifici alti e grigi, passarono vicino ad alcune costruzioni antiche che sembravano medievali. Dovettero fermarsi alcune volte per il traffico, e da dentro l’abitacolo notarono le persone che si fermavano per vedere queste macchine nere tirate a lucido, ma avendo i vetri oscurati, le persone non poterono vedere dentro. Superarono un ponte, la di sotto scorreva un fiume le cui acque erano calme e di un colore verde bottiglia. A metà del ponte videro un cartello con scritto “AU REVOIR” e sotto un secondo cartello con scritto “WILLKOMMEN”. Entrarono subito in Kehl, una piccola cittadina, per lo più industriale, per le strade circolavano parecchi camion e Tir provenienti dalla Francia o altre parti della Germania. Ben presto si lasciarono la cittadina alle spalle. Alla loro sinistra scorrevano dei binari del treno, costeggiarono dei centri industriali e delle case, poi attraversarono un secondo ponte e si inoltrarono nella campagna aperta. Di li a mezz’ora e vari campi di grano raggiunsero una raduna ai piedi di una foresta.

<< Ah vedo che ce l’avete fatta. >> disse una voce a loro molto familiare.

<< Si, e grazie per averci fatto viaggiare come il bestiame. >> rispose secco Tony, scendendo dalla macchina e seguito dalla rossa, Sam e Banner.

<< Colonnello. – Steve avanzò e salutò l’uomo con un gesto militare. – che notizie ha da darci? >> alle spalle di Rogers Tony lo imitò, ma un’occhiataccia di Fury lo fece smettere.

Informò il gruppo, ma non c’era niente di nuovo, ma onde evitare brutte sorprese disse loro di indossare le armature. Sam si diresse verso la tenda a lei assegnata, che divideva con Natasha. Prese il borsone che aveva preparato Clint, vi trovò dentro un cambio di abiti normali, male assortiti, e la sua nuova uniforme. La indossò, era leggera, come se stesse indossando un vestito di seta. Provò a tirarsi un pugno e quasi si fece male alla mano. Le uniche pecche erano sotto le ascelle e leggermente lungo il costato, li il tessuto non avrebbe protetto molto. Beh non voleva che il lavoro fosse troppo semplice. Cercò anche il localizzatore di Tony, ma il borsone, tolti i vestiti e l’armatura era vuoto. Uscì dalla tenda e raggiunse il resto del gruppo, l’unico ancora senza “armatura” era Bruce e Loki.

<< Ehi, ti sta a pennello. Prova a trasformarti. >> Bruce le si avvicinò e controllò che tutto fosse a posto, poi Sam prese a diventare gigante di fuoco. La cosa la sorprese, perché la tuta crebbe insieme a lei, ma soprattutto non prese fuoco.

<< Ehm ragazzi, non vorrei sfasciare questo momento di alta moda. Ma…. >> la voce metallica di Tonny arrivò alle loro orecchie, e subito i Vendicatori, Sam e Loki alzarono lo sguardo al cielo.

Una ventina di alieni sbucarono dal nulla. Avevano uno strano aspetto, ma non riuscivano a capirlo. La loro pelle luccicava, come se fossero appena usciti dall’acqua. Rimasero sospesi a mezz’aria per qualche minuto, durante i quali SHIELD, Vendicatori e i due giganti iniziarono ad attaccare. Loki prese sembianze Jotun e iniziò a lanciare pugnali di ghiaccio. Sam, anche lei trasformata, riusciva a produrre le fiammelle di dimensioni di palle da bowling e a lanciarle a gran velocità verso i nemici. Ma quelli non erano da sottovalutare, erano molto veloci e riuscivano a schivare tutti i loro colpi. Alcuni vennero colpiti ed esplosero, altri riuscirono ad avvicinarsi al suolo e iniziarono un combattimento con alcuni agenti. I Vendicatori si divisero per aiutare, i nemici erano pochi ma molto potenti. Loki e Thor avevano a che fare con tre alieni, mentre Sam, Natasha e la Hill si coprivano le spalle a vicenda. Tutto era caos, e Sam si chiese come una cosa del genere non fosse notata dalle città distanti, dopo tutto fecero esplodere parecchie auto. Il combattimento si fece duro, ma la vittoria era in mano allo SHIELD, infatti rimasero solo quattro alieni, uno dei quali si allontanò verso la foresta.

<< Stark! Mi senti? Uno di quei cosi sta scappando nella Foresta Nera. >> urlò la Hill all’auricolare che portava

<< Ci penso io. Sono qui vicino al limite. >> disse di rimando Loki, che fece sparire una sua copia che era vicina a Hulk. Mentre il vero dio era al limite della foresta. Quello che però non riuscì a prevedere, fu che l’alieno non voleva scappare, bensì strinse le mani intorno al collo del moro e passò la lingua, a Natasha si gelò il sangue vedendo che la lingua era lunga almeno un metro e sottilissima. Come quella di una lucertola. Passo la lingua su tutto il viso del dio, per poi allentare la presa e scomparire.  Loki si inginocchiò sull’erba e rimase li a ripulirsi dalla bava e ansimava, cercando di ritrovare ossigeno.

<< Ehi tutto bene? >> Sam si precipitò e lo prese  per le braccia, facendolo alzare.

<< Hai visto di che aspetto era l’alieno? >> domandò Fury, mettendo la pistola nella fondina

<< Si, sembrava una lucertola, per la lingua. Ma il volto era umano. – si alzò, prese il fazzoletto che Clint gli passava, e si ripulì meglio. – Ma non ho mai visto niente di così strano. >> e dicendo questo si girò verso il biondo, che anche lui scuoteva la testa.

<< Non abbiamo mai combattuto contro certi esseri. Dovremmo stare molto attenti da adesso. Sam, non è che per caso avevi dietro l’aggeggio di Tony? Potrebbe essere utile. >> chiese alla ragazza, e quella scuoteva la testa sconsolata

<< No, non era nel borsone. Dev’essere rimasto in Italia. >>

<< No, l’avevo messo in un borsone. Con delle armi, tipo i guanti di riserva per Natasha, e le mie punte di frecce. >> disse allarmato Clint

<< Si. Borsone che è rimasto alla torre. Uccellaccio. L’hai lasciato vicino all’ascensore, mi ha appena avvertito JARVIS. >> concluse il miliardario, che si era tolto la maschera.

<< Una cosa è sicura. La Terra non è al sicuro. Dobbiamo tenere i sensi all’erta. Soprattutto perché non conosciamo i nostri nemici. >> e con quelle parole sciolse il cerchio e si avviò verso le tende a controllare i feriti.

La terra aveva ancora una volta, bisogno di loro.




Angolo autrice
Bene, sono tornata, con una schifezza.
Ma avendo avuto vari problemi, non è uscito niente di meglio
Spero non mi lanciate pomodori marci, o altro xD
A presto

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Capitolo 3
*** Organizziamoci ***


Tornarono a Milano, e questa volta con un aereo privato. Per la gioia di Tony. L’unica cosa che trovava spazio nelle loro menti era: come mai nessuno si era accorto di quell’attacco?
A detta di Loki quei cosi potevano rendere tutto invisibile. Era l’unica spiegazione, anche se dovevano prima scoprire cosa fossero.

<< Bleah che schifo. Ho ancora del muco di quell’essere schifoso in faccia. >> si lamentò Loki, afferrando un altro fazzoletto e passandoselo sotto il mento

<< Beh dai, di che ti lamenti? Hai ricevuto un bacio extra-universale. Magari nella sua natura era una femmina e ti trovava attraente. Per quanto questo possa essere impossibile, dato che c’ero io nelle vicinanze. >> commentò il miliardario, ricevendo in cambio un’occhiataccia, che al genio ricordava quelle di Pepper. Così lasciò stare l’altro moro e si dedicò a leggere i vari messaggi al cellulare.
Atterrarono all’aeroporto di Malpensa, stanchi e distrutti dalla battaglia. Ad aspettarli c’erano due macchine, portate li da alcuni agenti, i quali lasciarono le chiavi a Tony e Clint. Il gruppo, dopo aver recuperato i bagagli si avvicinò alle macchine accompagnati dall’agente Court.

<< Bene. Qui vi lascio, se dovesse esserci qualche altro problema mi farò sentire. >> saluto tutti, regalando alle due ragazze un sorriso gentile, per poi allontanarsi

<< Si, il prossimo problema sarà la tua scomparsa. >> ringhiò Loki a bassa voce, così che solo Clint e Tony potessero sentirlo

<< Non è che per caso puoi lanciargli qualcosa addosso? Non è ancora così lontano. >> suggerì Clint, ma la voce di Steve che diceva loro di muoversi, li fece voltare e il loro momento di azione svanì.

<< Oh accidenti. Ma che è questo affare? >> Tony imprecò trovandosi di fronte a una specie di piazza appena fuori l’aeroporto

<< Credo si chiami “rotonda” Tony. >> intervenne Clint che lo affiancava con l’altra auto.

<< E io cosa ci dovrei fare? >> domandò guardando Bruce

<< Credo che dovresti entrare e seguire l’indicazione di quel cartello. Io intanto imposto il navigatore. >>
Tony sbuffò e imprecò per la seconda volta. Apostrofando in modo non tanto gentile gli europei per quelle trovate assurde.  Fortuna che non avevano macchine dietro di loro. Così poterono aspettare che la voce metallica del navigatore diede loro le indicazioni giuste. Dopo tante imprecazioni, sbuffi e svolte sbagliate, il gruppo riuscì ad arrivare alla torre.

<< Maledette rotonde e colui che le ha inventate! >> sbraitò Tony, buttando uno dei borsoni a terra nel salotto

<< E’ esilarante vedere, come delle semplici rotonde ti mettano in difficoltà. E hai appena combattuto contro degli alieni, si può dire schifosi? >> commentò Clint, girandosi poi verso il dio moro per l’ultima affermazione. Ricevendo uno sguardo gelido.
Stark disse loro che sarebbe andato in laboratorio, e che non voleva essere disturbato per nessun motivo. Gli altri andarono chi a fare colazione, chi come Clint e Loki a giocare ai videogiochi. Si erano meritati almeno un mese di pausa.

In laboratorio, Stark sigillò la porta e chiese all’A.I. di chiamare il professor X. Doveva aggiornarlo immediatamente sui fatti appena accaduti. Per un po’ la chiamata suonò a vuoto, poi rispose una donna che Tony riconobbe subito

<< Ororo Munroe. Che piacevole sorpresa. >>

<< Stark, vorrei dire lo stesso, ma non è possibile. >> rispose la donna

<< Immagino che sarai ancora  arrabbiata, per  quel piccolo incidente di qualche anno fa. Comunque, avrei bisogno di parlare con il professore. È disponibile? >>

<< Piccolo incidente? Mi hai lasciata cadere in mare aperto, finché non ti eri accorto che non ero più attaccata alla tua schiena. La prossima volta fai i giri della morte quando sei da solo. >> puntualizzò la donna acida, solo lui tirava fuori il peggio da lei.

<< Si vorrei tanto star qui a ricordare i bei momenti. Ma ho assoluto bisogno di parlare con Charles. >> insistette il genio

<< Al momento sta usando Cerebro. Ti farò chiamare appena si è liberato. >> disse quella, sentendo il tono urgente dell’uomo.
Tony la ringraziò e chiuse la chiamata. Non sapendo cosa fare, iniziò a sistemare un programma per il nuovo computer portatile che stava costruendo. Era così assorto dal lavoro, da non accorgersi di un certo moro poggiato alla porta. Che in teoria doveva essere blindata. Sussultò quando Loki parlò

<< Perché devi parlare con il professore urgentemente? E chi è questa Ororo? >> parlò Loki, sorridendo allo spavento dell’amico

<< Ma sei completamente scemo? Mi hai spaventato. >> esclamò Tony, voltandosi a guardare il dio che se la rideva

<< Oh scusami. Non era mia intenzione. >> rispose con poca convinzione

<< Non ti chiedo come sei entrato. Tanto conosco la risposta. E non ti deve interessare chi è Ororo e perché volessi chiamare Charles. >> e così dicendo tornò a fissare il monitor davanti a lui

<< Io invece credo -  fece il dio, sedendosi davanti al genio e spostando l’ologramma – che c’entrino qualcosa quei simpaticoni di alieni. >> e non ricevendo risposta, Loki seppe di avere centrato il problema.

<< Li conosci questi alieni. Perché non ci hai detto niente allora? >> il dio sembrava arrabbiato

<< E’ complicata come cosa. Fino all’attacco in Germania, non sapevo chi fossero questi nuovi alieni. – iniziò il genio, guardando dritto in faccia l’altro moro – Appena riesco a parlare con Xavier, vediamo cosa fare. >> e quelle ultime parole era un chiaro invito per il dio di lasciare il laboratorio.
Passarono un paio d’ore, durante le quali Tony riuscì a mettere a punto il nuovo programma al quale stava lavorando, quando il telefono squillò. Sul display non c’era nome, ma intuì che si trattasse del professore così rispose

<< Professore, alla buon’ora. >>

<< No, Stark. >> rispose un uomo ridacchiando

<< Storm. Cosa vuoi? Già dovrò sopportare tuo genero, anche con te non ce la poso fare. >> rispose acido il genio

<< Oh ma come siamo gentili oggi. No, aspetta. Non lo sei mai. >> prima che Tony potè rispondere, in sottofondo si sentì un urlò di rabbia e un “JOHNNY!!!” da far rizzare i capelli anche al miliardario.

<< Devo andare, ti passo GommaMan. >> Stark sentì un altro rumore, come qualcosa di pesante che cade poi la cornetta venne presa in mano

<< Tony, è un piacere risentirti. >> Reed Richards, alias Mr. Fantastic. Tony non lo sopportava

<< Richards. Deduco che quell’impiastro abbia fatto incazzare Ben. Mi ricorda qualcuno sai. >> Tony sogghignò, perché anche se non lo sopportava molto, Johnny gli ricordava lui e Loki con Steve. Anche se la torcia era da solo, il che era problematico in caso di dare la colpa. Per Tony era semplice, la dava sempre a Loki.

<< Si, deduci bene. Ascolta, Charles mi ha contattato, un paio di ore fa. Ha espresso il parere che dobbiamo raggiungerlo alla X-Mansion. Fuori New York. >>

<< Va bene. Sarà difficile scomparire da questa torre per qualche giorno. Ma ho qualche asso nella manica. >>

<< No, il professore ha detto di far venire tutti. Voi Avengers e noi 4. Ha detto che riusciremo a cavarcela, senza troppi spargimenti di sangue. >> commentò, dubbioso, lo scienziato

<< Odio quando Charles è di buon umore. Va bene Richards, ci vediamo a New York tra due giorni. >> e così chiuse la chiamata.
Come sempre, le parti peggiori spettavano al povero Tony Stark. Ovviamente Storm e Ben saranno stati contenti di questa trovata. Ma probabilmente spie, giganti, dei e co. Non saranno della stessa idea.

Il moro uscì da laboratorio, prese l’ascensore e raggiunse il centesimo piano, il loro appartamento. In salotto non vide nessuno, il che era strano. Di solito stavano tutti davanti alla tv a mangiare schifezze. Ah no, quelli erano lui, Loki e Clint. Quando decise che forse erano in palestra, mentre si girava per tornare all’ascensore, sentì un esclamazione molto colorita provenire dal balcone. Attraversò tutto il salotto e uscì in terrazza, dove vide Clint e Loki che giocavano a ping-pong. Dedusse che Loki aveva fatto il punto della partita, perché Clint gli lanciò dietro la racchetta, mentre l’altro esultava.

<< Ah ecco chi si rifà vivo. Pensavamo che fossi stato risucchiato da qualche tuo marchingegno. >> commentò la spia, vedendo arrivare il genio.

<< Ma gli altri? >> domandò, stendendosi su una sdraio, e vedere i due litigare per la pallina

<< Oh, sono tutti andati a fare un giro. Fortuna che le ragazze hanno un loro conto in banca. >> rise Clint, iniziando una nuova partita

<< Io non mi posso preoccupare. Tanto ho il migliore amico che pensa alle spese di Sam. >> ribattè Loki sorridendo

<< Non ci penso proprio, dio da strapazzo. >> commentò Tony, pensando che il dio si riferisse a lui. Infatti Loki, dopo aver fatto un punto, si girò a guardarlo sorpreso, poi capì.

<< Non stavo parlando di te. Lattina camminante. Ma di Steve. Ha preso molto a cuore me e Sam. – e sogghignò, piazzando un’altra pallina a Clint, che non la prese. – Quanto mi piace questo gioco. >>

<< Come sarebbe a dire che il bell’addormentato ha preso a cuore voi? >>

<< Beh gli era così dispiaciuto il nostro allontanamento, che quando Sam è tornata era così felice che ha deciso di fare di tutto per aiutarci. E io da bravo dio delle malefatte, ne ho approfittato. >>

<< La tua ragazza sa questo? >> chiese Clint, riuscendo a segnare

<< Ovviamente no. Mi lancerebbe una delle sue fiammelle, e vi assicuro che non sono belle.  Ho provato quelle di Damon. >> rispose il dio, ripensando a quando aveva fatto arrabbiare l’altro gigante di fuoco.
Tony rimase in silenzio, e rimuginare se dire o meno dell’invito di Xavier. Non si accorse nemmeno che i due avevano finito la seconda partita e si erano seduti sul tavolo a guardarlo.

<< Scommetto, che se gli tiro una racchetta in faccia non se ne accorge. >> parlò a bassa voce Clint, rivolto al moro.

<< Tu provaci, e ti scaravento di sotto. - lo avvertì il genio -  appena arrivano gli altri, vi devo mettere al corrente di certe cose. >> e così tornò in salotto, per guardare una puntata di “I pilastri della Terra”.

Quel pomeriggio, rientrarono tutti. Pieni di sacchetti di marche costose. Thor e Bruce si buttarono sui divani, sfiniti dai troppi acquisti. A dire il vero il biondo rischiò di incrinare il divano, data la sua mole. Ma sono dettagli. Dopo che si sistemarono, Tony li richiamò all’ordine, per una riunione d’emergenza.
Raccontò a loro tutto che sapeva su quegli alieni, anche se non era ancora niente di certo, finchè non avrebbe parlato con Xavier. Disse anche che il professore li aveva invitati alla sua scuola, per poterne parlare con più calma. Evitò di raccontare degli Illuminati, non volva rendere le cose definitive. Le reazioni furono varie; Thor e Steve iniziarono ad urlare, dissero che era pazzo a non aver detto niente di tutto ciò un paio di giorni prima. Clint e Bruce restarono in silenzio, sapevano che Tony non l’aveva fatto con cattiveria di non informarli, ma dato che adesso ne sapevano un po’ di più erano più tranquilli.
Sam e Natasha non fecero una piega. Anzi, Sam era anche un felino  felice, sarebbero andati a conoscere degli X-Men. Visto che nessuno l’aveva ucciso, e non ne avevano intenzione, Tony concordò con gli altri di partire per New York la mattina seguente. Con ovviamente l’aereo privato di Tony.



Angolo Autrice
Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto un grave problema familiare
e non sono riuscita a scrivere niente.
Per quanto riguarda l'evento con Ororo Munroe/Tempesta, l'ho completamente
inventato. non credo che ci sia nemmeno nei fumetti.
Invece per la conoscenza tra Tony e Johnny Storm, 
credo che data la partecipazione di Iron Man e Mr. Fantastic 
negli Illuminati, quei due si saranno consociuti.
Spero vi piacci :)
Buona lettura

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Capitolo 4
*** Presentazioni ***


Premetto che il personaggio di Johnny Storm l'ho preso dai vari fumetti. Dato che per i film, l'attore è lo stesso, non volevo fare troppi casini. Poi questa storia è ambientata prima del film X-Men Conflitto finale, ma che comunque ho aggiunto alcuni personaggi che erano presenti nel fumetto da sempre, come Colosso, Angelo e Uomo Ghiaccio. Mnetre nei film, Angelo e Colosso appiono solo nel terzo :)



Dodici ore di volo. Tanti caffè. Finalmente arrivarono a New York, dove ad aspettarli c’erano i Fantastici 4. Johnny salutò allegramente Stark, e accettò di buon grado il dio delle malefatte, a parer suo avrebbero creato qualcosa di magnifico.
Loki e Sam rimasero spiazzati alla vista di Ben, fatto interamente di roccia. Ma si rivelò molto gentile e affabile. Tony fece le opportune presentazioni, prima di sparire su una delle tre macchine a loro disposizione.

<< Come mai Stark non è salito qui con voi? >> domandò Natasha a Richards. Il genio era sulla terza auto con Clint e Loki

<< Perché deve sempre fare il prezioso. E non gli va a genio che non è il solo a saper volare. >> commentò divertito il più giovane degli Storm

<< Johnny. Smettila – lo riprese Susan, che si rivolse poi a Nat e Sam – Tony non va molto d’accordo con Reed e Johnny. >> le due si guardarono con un’espressione che diceva “Non ci è nuova questa”, dato che il genio non andava d’accordo con nessuno

<< Beh ecco, io e lui abbiamo avuto dei dissapori quando abbiamo dovuto affrontare una missione come Illuminati. >> iniziò a spiegare, ma venne interrotto dalla rossa

<< Illuminati? Cosa siete, una setta religiosa? >> lo scienziato alla guida sorrise

<< In effetti prendiamo nome da quella “setta”. Ma Stark non vi ha raccontato nulla? Pensavo che il professore vi avesse spiegato ogni cosa. Anche del probabile attacco degli Skrulls. >> ma vedendo l’espressione delle due capì che il genio non aveva detto niente

Lasciarono ben presto la Grande Mela, e costeggiarono delle strade  con prati e alcuni boschetti. Stavano uscendo molto dalla città. Il viaggio però non durò più di venti minuti.
Si fermarono davanti una costruzione antica. Somigliava quasi a un castello, era imponente e trasudava magnificenza. Era immersa nel verde, tutto intorno c’era un immenso parco con una fontana; molti ragazzi stavano seduti sull’erba verde a studiare, altri facevano pratica con i loro poteri. Altri ragazzi entravano e uscivano dal cancello di fronte a loro. Scesero dalle macchine e si guardarono un po’ intorno. Sam e Natasha erano affascinate, avevano sentito parlare di quella scuola, e avevano sempre desiderato vederla. Loki si girò verso la fontana, e vide un ragazzino che, con un gesto veloce della mano, riuscì a congelare tutta l’acqua all’interno. Poco distante vide un paio di ragazze che riuscivano a librarsi in aria come se fossero state delle piume.

<< Wow. Ma chi sono tutti sti fenomeni da baraccone? >> commentò Loki guardando le due ragazze atterrare

<< Moderiamo le parole. >> una donna li raggiunse. Aveva i capelli bianchi che le cadevano sulle spalle, una tuta nera e la pelle olivastra. Guardò il dio con un cipiglio irato.

<< Stai attento a come parli. Cervo, se fai la fai arrabbiare, le fiammelle di Sam ti sembreranno niente in confronto. >> gli disse all’orecchio Tony, prima di girarsi di nuovo verso la donna che stava salutando Richrads. Si presentò con il nome di Tempesta, salutò tutto il gruppo, tranne Stark. Il quale, divertito, prese a seguire gli altri all’interno dell’edificio.

Se all’esterno era magnifico, dentro lo era ancora di più. Era tutto rivestito in legno, il pavimento in pietra con tappeti  giganteschi. Al soffitto era appesi lampadari antichi che trasmettevano una luce chiara, i mobili erano il legno scuro, e ornavano i vari corridoi. Tempesta li accompagnò davanti una porta, bussò e rimase per qualche secondo ferma ad aspettare, dopodiché aprì la porta e fece entrare il gruppo. Entrarono in un’aula, con banchi, scrivania e lavagna. I vari ragazzi che stavano seguendo la lezione (sembrava fisica o matematica super difficile) si girarono a guardarli.

<< Benvenuti, amici. – il professore era seduto dietro una scrivania, e richiamò l’attenzione degli studenti – Ragazzi, ricordatevi quello che vi ho detto, e di studiare i vari appunti per il prossimo compito. Ora potete andare. >> e congedò gli alunni
Tutti si alzarono, rumorosamente, presero gli zaini e i quaderni. Alcuni, mentre uscivano, guardavano i nuovi arrivati affascinati. Probabilmente avevano riconosciuto i Vendicatori e i Fantastici 4 dai filmati di New York. Poi il professore parlò, e una ragazza arrossì violentemente

<< Hayleen, non ti preoccupare. Il signor Loki rimarrà qui per un po’. Potrai chiedergli quella cosa quando vuoi. Ma non è questo il momento. >> e la ragazza, alta poco meno di un 1m e 65 con capelli corti neri, salutò il professore e uscì senza degnare di uno sguardo il nuovo gruppo. Troppo imbarazzata.

Sam si girò a guardarla con un sopracciglio alzato, poi si girò verso Loki, e vide che anche lui guardava nella direzione della mutante. Quando il moro si girò verso Sam, si beccò uno sguardo acido e geloso, ma non potè chiedere niente perché il professore si avvicinò a loro.

<< Miei cari amici. Benvenuti – stinse la mano a Richards e Stark, poi si rivolse ai Fantastici 4 e i Vendicatori -  E benvenuti anche voi. Prego da questa parte, ci stanno aspettando di sotto. >>
Così uscì dall’aula, seguito da Tempesta e il restante gruppo. Richards e i suoi subito dietro il professore, mentre i Vendicatori li seguivano, con Stark, Loki e Clint che chiudevano la fila. Sembrano una classe in gita scolastica. Anche se tutti troppo cresciuti, o almeno, alcuni solo anagraficamente.

<< Secondo voi Sam si è arrabbiata? >> domandò il dio bruno a bassa voce ai due vicini.

<< E di cosa? Lei e Natasha si sono fatte un nuovo amichetto. >> rispose con astio Clint. Tony semplicemente se la rideva.

Finché non arrivarono Logan e Angelo. Altri due mutanti. Il professore si avvicinò a una parete, spostò di poco un quadro li appeso e si aprì una porta che conduceva a un corridoio nascosto. Appena tutti furono entrati, la porta si chiuse alle loro spalle; vennero condotti verso questo corridoi, che rispetto alla casa era molto moderno, con pareti in acciaio illuminato con lampade al neon, non era arredato in nessun modo.
 Camminarono per un paio di minuti, poi Tempesta si fermò e aprì una porta, entrò per primo il professore, quando entrarono ad aspettarli c’era un terzo gruppo di persone. Tre delle quali indossava una tuta come quella di Tempesta e Angelo, nera con una cintura che formava una “X”; mentre gli altri 3 erano vestiti in modo alquanto bizzarro. Uno, che sembrava il più anziano portava un mantello rosso, lungo fino a terra, il colletto gli formava delle specie di corna vicino alla testa. Sotto il mantello indossava dei pantaloni neri e sopra di essi una tunica blu con una cintura nera, si presentò come Dottor Strange. Nell’insieme a Loki e Tony sembrava un buffone.

Un altro aveva dei pantaloni neri in pelle, con ai piedi due alette bianche. Era a petto nudo, tranne per uno smanicato, anch’esso nero. Era un palestrato con la pelle abbronzata, i capelli corti e neri. Lui si presentò come Namor, il sovrano di Atlantide.
Il terzo, portava una tuta nera, che gli copriva tutto il viso tranne che per il naso e la bocca, ma che risaltava i muscoli. Sulla parte centrale della tuta c’erano dei disegni di saette azzurre, che prendevano spazio su tutto il torace per poi finire sulle spalle. Lui si presentò come Freccia Nera.
Tutti rimasero un per un po’ a fissarsi. Poi il professore parlò, indicando i vari mutanti li presenti.

<< Loro sono Logan e Angelo -  indicando i due che avevano seguito il gruppo dal piano di sopra -  qui abbiamo Colosso, Uomo Ghiaccio e Shadowcat. – indicando i tre vicini agli uomini appena conosciuti. – qualcuno di voi li conoscerà per sentito dire, abbiamo avuto vari conflitti negli ultimi anni. >>

<< Scusa, Stark. Ma quello è un mago. Anzi, come dice lui, il mago più potente della terra? >> chiese Loki a bassa voce, così che solo Tony potesse sentire, e si girò, dando le spalle a tutti.

<< Si perché? Io lo trovo solo un po’ troppo pieno di se. >> disse quello, guardando il Dottor Strange

<< Ma dai. Sembra solo un giullare di Asgard. Potrei umiliarlo con niente. >>

<< Facciamo una scommessa? – Clint si avvicinò a loro, da quando l’ultimo uomo si presentò con il nome di Freccia Nera, si era innervosito. Solo lui era un asso con le frecce – se riesci a umiliare dottor stranezza, io umilio con una gara a tiro con l’arco Freccia Nera. >>

<< Come scusa? Freccia Nera non usa frecce. >> Tony si girò a fissare la spia senza parole. Come faceva a credere che quello usasse le frecce.

<< Quando voi due bambini avrete finito di essere gelosi, forse vi conviene iniziare a collaborare. >> e dicendo questo, Stark si avviò per salutare i tre uomini.

Loki e Clint lo fissarono, proprio lui li aveva chiamati bambini. Quando era il primo a fare stronzate. Erano presi a fissare tutti che si presentavano con tutti, che non si accorsero che Johnny Storm li aveva raggiunti. Si fermò accanto a loro con un sorrisino maligno in volto, poi si girò a guardarli.

<< Per caso stavate scommettendo? >>

<< Come scusa? >>

<< E’ Ben quello senza orecchie. Non io, poi ho come un radar quando si tratta di queste cose. Specialmente se riguardano tipi strambi come quelli. – e con un gesto della testa indicò i tre tipi strani – O semplicemente se si tratta di Stark. >> il sorrisino maligno si disegnò anche sul volto dei due mori. Restarono ancora un po’ li a parlre (leggi anche progettare scherzi e scommessa) poi andarono ad unirsi agli altri.

Il professore non aveva ancora detto perché li avesse voluti tutti li; anche perché non appena furono le presentazioni, lui, Stark, Namor, Dottor Strange, Freccia Nera e Richards si ritirarono in una sala riunioni al piano di sotto della scuola. Tutti gli altri decisero di andare a visitare la scuola e dintorni, ma prima Tempesta fece vedere loro i vari alloggi assegnati. Dato che la scuola non era pienissima riuscirono a trovare varie stanze da dividere.  Prima vennero accompagnati i Vendicatori, visto che erano i più numerosi. Bruce, Thor e Steve dovettero dividere una stanza, dove poi si sarebbe aggiunto anche Tony. Mentre per le due coppie ebbero delle stanze doppie. I Fantastici 4 ebbero due stanze doppie, il che non rese molto felice Ben. Una volta depositate le valigie in camera, uscirono nel parco, che si estendeva per centinaia di metri intorno alla scuola. Rividero alcuni  studenti della lezione di Xavier, tra i quali la ragazza che aveva adocchiato Loki. Quella appena lo vide arrossì violentemente e i vari fogli che teneva in mano presero fuoco.

<< Ehi Sam. Ti somiglia, anche lei ha a che fare col fuoco. Potreste allenarvi insieme. >> disse Clint girandosi a guardare l’amica con un sorrisino. Il quale si spense subito alla vista dell’espressione della ragazza
<< Stai attento a quello che dici. >> rispose Sam, lanciandogli una fiammella. La cosa strana è che il falco non prese fuoco.

<< Ahi! Mi hai fatto male… no aspetta. Com’è che non sto bruciando? >> la spia si controllò la spalla, dove il fuoco l’aveva colpito. C’era una piccola bruciatura, e i vestiti erano molto caldi.

<< Una nuova tecnica. Fiammelle che fanno male, ma non bruciano. Sono anche riuscita a mettere a punto la trasformazione. – disse alzando solo il braccio di fuoco – riesco a trasformare solo alcune parti del corpo, non per forza tutto. >>
Camminarono ancora per un po’; si sedettero sul prato, all’ombra di un grosso albero che non riconoscevano, poteva essere una quercia, ma era enorme. Iniziava a tirare un venticello fresco, che faceva muovere pigramente i rami, gli uccellini cinguettavano e il tutto non poteva essere più bello.

<< Secondo voi, come mai hanno voluto anche noi? Cosa ci nasconde Stark? >> iniziò Natasha, con la testa poggiata alle gambe di Clint

<< Si infatti. Mentre stavamo venendo qui, Reed ci ha parlato degli Illuminati. E che Tony ne faccia parte. >> continuò Sam

<< So che Tony ci nasconde qualcosa – disse Loki, poi vedendo lo sguardo dei tre, aggiunse -  Ehi, mi aveva chiesto di non dire niente. E comunque nemmeno a me ha detto molto. Aspettiamo che finiscano la riunione. >> finì di dire il dio. Per un po’ restarono in silenzio, poi Clint non si trattenne più e disse, con finto disinteresse

<< Beh come mai Court vi sta così addosso? >> appena finì la frase però, si pentì di quello che aveva detto

<< Forse perché noi siamo gentili con lui? Avete una minima idea di come dev’essere stato prendere il posto di Coulson? -  si inferocì Natasha, alzandosi in piedi e mettendosi le mani sui fianchi – Prendere il posto di una persona stimata in tutta l’agenzia, devi trovare il modo che tutti ti rispettino, che non dicano “lui è il sostituto di Coulson”. Lui ci sta provando, ma voi due sembrate dei ragazzini. >>
Clint riuscì a farla calmare e sedere di nuovo. Le disse che una volta tornati in Italia avrebbero provato (si Loki non capiva perché metteva dentro anche lui in quella storia) a farselo piacere. Anche se i due non credevano che potesse succedere. Dopo qualche minuto li raggiunse Tony.

<< Ehi, vi ho cercato ovunque. quell’impiastro della Torcia ha già fatto un casino colossale. >> raccontò il genio sedendosi anche lui per terra, accanto a Sam

<< Che ha combinato? >>

<< Mah niente. Ha semplicemente fatto infuriare Ben, che per acchiapparlo ha distrutto la fontana. >> disse con noncuranza

<< Cosa vi ha detto il professore? Come mai ci ha voluti tutti qui? >> domandò Sam, guardando il genio

<< Ancora non siamo arrivati a un punto. Ma credo che in questi giorni proveremo ad allenarci tutti. Sperando senza spargimenti di sangue, ovviamente. Comunque ero venuto a dirvi che ci voglio dentro. >> e così si alzò dal prato e prese a camminare in direzione del castello.

Quando i cinque raggiunsero la fontana, notarono che era rotta per metà. L’acqua spruzzava in tutte e direzioni, e il prato li intorno era allagato. Notarono però un paio di ragazzi che con i loro poteri la stavano aggiustando. Tra loro c’era Tempesta, la quale si librò in aria, con gli occhi diventati completamente bianchi, aprì le braccia e il cielo si annuvolò, l’acqua sparsa in torno divenne una fitta nebbiolina.

<< Tempesta controlla gli agenti atmosferici. Semplicemente con l’aiuto della temperatura e cose per voi troppo difficili da comprendere, sta tramutando l’acqua in nebbia, così da poter aggiustare la fontana. >> intervenne Iron Man, beccandosi le occhiatacce dei quattro.

<< Poi una volta aggiustata, fa tornare l’acqua allo stato liquido dentro la fontana. >> concluse Sam

<< Ah ma allora non siete del tutto ignoranti. >> esclamò quello. Beccandosi anche lui una delle nuove fiammelle del gigante di fuoco. Poi tutti e quattro,dopo che Tony si spaventò a morte per non bruciare e rimase estasiato dal nuovo potere della ragazza, ripresero a camminare in direzione della scuola.




Angolo autrice
Si lo so, non è niente di che, 
Ma comunque non avrei scritto ninete di meglio neanche se avessi aspettato un mese
Quindi, spero di non scatenere guerre con pomodori marci (mi preparo lo scudo in ogni caso)

Spero non faccia troppo schifo xD

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Capitolo 5
*** Allenamento con mostro verde rabbioso, ma non è Bruce ***


 Entrarono nel salone, dove normalmente si radunavano tutti per il notiziario. In quel momento però ospitava i Vendicatori, Fantastici 4 e alcuni degli X-Men. Ben stava seduto in disparte, e guardava con odio Johnny; il quale se la rideva beatamente con Angelo e Colosso. In un angolo Xavier stava parlando con Namor, Richards, Strange e Freccia Nera ai quali si aggiunse Tony; poi appena tutti furono nel salotto e le finestre vennero chiuse, il professore si rivolse ai restanti membri dei due gruppi.

<< Vorrei che i Vendicatori, e i Fantastici 4 seguissero Tempesta di sotto. >> poi Tony si chinò per dire qualcosa all’orecchio del professore

<< Il dottor Banner e Ben Grimm ho un altro lavoro per voi. Se volete seguirmi. Anche Thor. >> così il professore si avviò verso la porta, dove Namor la aprì per farlo passare, poi a turno uscirono, seguiti da Ben e Bruce. Tony si fermò qualche minuto sulla porta a fissare i suoi amici e poi uscì.

Dopo qualche secondo anche Tempesta si mosse, seguita da Angelo e Shadowcat, quando raggiunsero l’uscio si girarono e fecero segno di seguirle. Loki e Clint si lanciarono uno sguardo preoccupato, poi tutti si avviarono, a chiedere la fila restarono Colosso e Angelo. Tempesta li condusse verso una parete, che era come tutte le altre, ma quando premette un interruttore si aprirono le porte di un ascensore. Stranamente ci stavano tutti, anche se erano una decina. L’ascensore era in acciaio, somigliava al corridoio che avevano percorso la mattina; quando tutti furono dentro Colosso premette un bottone che indicava il -1. Una volta raggiunto il piano e le porte si furono aperte, erano di nuovo in un corridoio di acciaio lucente, forse era lo stesso, ma non seppero dire se era così, dato che non c’era niente per capirlo; camminarono per un paio di minuti, poi Shadowcat si fermò e aprì un’anta, ne fece uscire l’arco di Clint, lo scudo di Steve e le armi di Natasha. Prese poi una borsa nera, e ne tirò fuori la tuta di Sam con il rilevatore di Stark, e le due tute per Johnny e Susan.

Una volta che tutti furono pronti, e cambiati d’abito, Angelo li condusse verso un’altra porta, la aprì e attese ce entrassero, poi Loki parlò

<< Ho capito..ci volete uccidere. Ma cosa abbiamo fatto? >> Angelo sbuffò divertito e poi, aiutato da colosso li spinsero dentro.
La stanza era buia, non riuscivano a vedersi nemmeno tra loro. Restarono a brancolare nel buio per un paio di minuti, poi la stanza prese “vita” e qui Clint commentò

<< Ecco ci siamo, è la fine. >> non aveva tutti i torti, dato che si ritrovarono davanti un essere raccapricciante, bavoso e verde.
Sembrava un dinosauro, ma molto più orrendo. Era di un verde brillante, alto almeno tre metri con la bava alla bocca e del muco giallo schifoso che usciva dal naso. Non era una gran bellezza.
Intorno a loro il paesaggio era una città distrutta, pezzi di palazzi e macchine erano disseminati in giro. C’era un muro di fumo, che impediva un po’ la visuale. Il gruppo si rifugiò dietro un blocco di cemento, venuto giù da un grattacielo.

<< Ma dove siamo capitati? – iniziò Clint, girandosi poi verso dove erano entrati, ma la porta era sparita -  Bene siamo chiusi qui dentro e moriremo. >>

<< No invece. Per qualche motivo vogliono che combattiamo contro questo essere. E così faremo. >> iniziò Steve, prendendo subito il comando.
Si sporse un po’ sopra la loro protezione, il bestione si stava grattando la schiena contro un palazzo ancora illeso, finchè non tirò una spallata e metà facciata crollò come fosse un grissino. Sembrava che si fosse dimenticato di loro, e prese a masticare un’auto rossa.

<< Bene, dobbiamo dividerci in gruppi… >> iniziò a spiegare Steve, ma venne interrotto da Johnny

<< No no, aspetta. Io non prendo ordini da Reed o da mia sorella. – e indicò la sorella con la testa – e ti aspetti che segua indicazioni da un vecchietto? >>

<< Johnny, smettila di fare l’idiota. Dobbiamo collaborare. >>  lo riprese la sorella

<< Io non devo fare un bel niente. Sono stufo di prendere ordini da tutti.  Anche Ben ha iniziato a farlo, mi ha obbligato a dormire nel letto vicino alla porta. >> si lamentò quello

<< Si è molto interessante. – iniziò Loki, guardando al di là del blocco che li nascondeva – ma la nostra cara lucertola ha finito la macchina, e ci sta fiutando. >> e tornò a sedersi guardandoli

<< Voi fate quello che volete. Io mi dissocio. >> esclamò il giovane Storm, e si trasformò nella torcia, uscendo allo scoperto. Susan cercò di fermarlo, ma il ragazzo si alzò al volo e urlò al mostro

<< EHI SONO QUI, COSO ORRIPILANTE! >>  e gli lanciò una palla infuocata.

<< Dobbiamo intervenire, finirà per farsi male. >> iniziò Steve, guardando il ragazzo

<< Allora, Sam e Loki voi sapete cosa fare. – si rivolse ai due, che subito si trasformarono – Sam, usa il localizzatore, vedi cosa scopri su questo mostro. >> la ragazza annuì e si alzò, uscendo allo scoperto. Attivò subito il dispositivo e il display si accese. Steve si girò verso gli altri

<< Clint e Natasha voi bersagliatelo con le vostre armi. Clint trova un posto alto, e se riesci non muoverti da li. Insieme a Sam vedi se trovi qualche punto debole. – aspettò che le due spie si allontanassero, poi si rivolse al dio – Loki affianca Sam, girategli intorno. Bloccatelo col fuoco e col ghiaccio. >>

<< Capitano, c’è un problema. >> Sam si avvicinò ai tre ancora nascosti e spense il dispositivo

<< Non rilevo niente, come se il mostro non esistesse. Non riesco a capire. >> intanto dietro di loro, Occhio di Falco e la Vedova Nera lo stavano bombardando ma nessuna delle loro armi riusciva a scalfirlo.
Loki era riuscito ad avere l’attenzione del mostro su di se, e creare delle sue copie così da distrarlo; sopra di lui il giovane Storm continuava a volare interamente fatto di fuoco, e lanciò un palla infuocata sul muso del mostro centrandogli la bocca aperta.
Steve, Sam e Susan restarono fermi a fissare i loro amici, poi il capitano si rivolse alla bionda

<< Susan, non conosco il tuo potere, ma cerca di rallentarlo e in qualche modo colpirlo. >> quella annuì e si raggiunse Natasha. Bene presto scoprirono che il mostro sputava acido, dopo che quella lucertolona sciolse un paio di macchine. Con quell’ulteriore problema, oltre al fatto che era indistruttibile, il gruppo dovette allontanarsi di qualche metro, per non finire sotto i getti di acido.

Andarono avanti a colpirlo per un tempo indefinito, e le cose si facevano difficili; Clint aveva quasi finito le sue frecce, Johnny per risparmiare energia non volava più, ma lanciava comunque della palle infuocate. Susan aveva salvato Natasha creando il suo scudo energetico. Poi, forse per puro caso, Sam sbagliò il lancio di una sua fiammella, quella invece di colpire il mostro toccò una pozzanghera di acido la quale esplose, creando uno squarcio nel fianco di un palazzo. Sam e Steve si guardoro, e una lampadina si accese in Sam, la quale urlò

<< Clint! Loki! Cercate di colpire questo essere, in qualsiasi modo. Dovete fargli sputare acido. >> i due la guardarono come se fosse impazzita

<< Fidatevi. Ho un piano, aspettate il mio segnale – poi si girò verso Johnny – Torcia, io e te dovremo lanciargli addosso tutto il fuoco che possiamo. Facciamo come contro Doom. >> Sam si ricordò dello scontro che avevano avuto anni prima, Storm si girò a fissarla

<< Supernova no! Brutta! >>

<< Fallo e basta. E Susan, te dovrai racchiuderlo nel tuo scudo, non appena l’acido e il fuoco avranno contatto. Forse è l’unico modo per metterlo K.O. >> la donna annuì e si mise in posizione.

Loki e Clint iniziarono a bersagliare il mostro, aiutati dalla Vedova e il Capitano. Il mostro però non ne voleva sapere di sputacchiare un po’ di liquido. Ma un colpo ben assestato del Capitano e Loki fece si che Super Godzilla eruttò dell’acido.
In quel preciso istante Sam e Johnny, che era tornato in modalità volante, attaccarono con tutto il fuoco che avevano a disposizione, quindi illimitato. Non appena il fuoco e l’acido si scontarrono, Susan attivò il suo campo di energia, così da bloccare dentro il mostro, giusto in tempo per l’esplosione che avrebbe dovuto disintegrare qualsiasi cosa. Tranne ovviamente il mostro o la città.
A quel punto non sapevano più cosa fare. Johnny era stremato, così come Susan; Clint e Natasha avevano finito le munizioni. Gli unici ancora in piedi erano Steve, Loki e Sam. Prima che potessero inventarsi qualcosa, il mostro, la città distrutta e tutte le macchine scomparvero, lasciando spazio a una sala molto grossa in acciaio come il corridoio.

<< Ma, che sta succedendo? >> Steve aveva il fiatone, si tolse la maschera e asciugò il sudore

<< Semplice. Dovevamo vedere se eravate in grado di collaborare in un’ipotetica battaglia. >> Tony entrò nella camera, seguito dal professore e i tre guerrieri.

<< tutto questo era preparato? State scherzando? >> esclamò Sam, con un accenno di ira nella voce.

<< Oh dai. Non vi sarebbe successo niente. >> rispose quello noncurante. Sam e Natasha avevano una mezza idea di ucciderlo, ma si trattennero

<< E come mai, i due uomini con problemi di stazza e mistermuscolo biondo, non erano con noi? >> Loki si avvicinò, ancora in versione Jotun. Affiancò Sam  e guardò torvo il genio

<< Perché loro sappiamo come combattono. E vanno bene anche individualmente. Eravate voi il problema. – intervenne Richards, guardando poi Storm – e avevamo ragione. Tu fai sempre quello che vuoi. Mai che ascolti gli altri. >>

<< Si ma poi ho collaborato. >>

<< Certo, ma in una battaglia vera non puoi fare così. Potresti farti male, e non ci sarà tempo di starti attaccato a vedere se stai bene. Cerca di capire il significato di lavoro di squadra. >> Reed finì di parlare, con il tono della voce una tacca più alta del dovuto. Johnny lo fulminò con lo sguardo, ma non disse niente.

<< Adesso però, volete spiegarci il perché di questo “ controllo”. E perché continuate a parlare di scontro. >>
Xavier si fece avanti con la sedia a rotelle, così che tutti potessero vederlo. Prese un respiro e poi disse, guardando più che altro i Vendicatori.

<< Quando quegli alieni vi anno attaccati in Germania, lo SHIELD credeva che fossero dei visitatori senza alcuno scopo. Perché attaccare un luogo lontano da grandi città? Questi esseri si chiamano Skrull. Noi sei -  e indicò se stesso, Stak, Richards, e gli altri tre guerrieri -  facciamo parte degli Illuminati. Un gruppo che combatte esseri del genere. Un po’ come voi Avengers. Tuteliamo la Terra. >> tutti guardarono sbigottiti il professore. Ma più di tutti i Vendicatori, Sam e Loki stavano fissando Tony

<< No scusa. Te sapevi tutto questo. Gli alieni, fai parte di un’altra organizzazione. E non hai mai detto niente? >> Clint parlò con rabbia, guardando negli occhi il miliardario

<< All’inizio non sapevo che si trattava di loro. Ma non appena fummo attaccati, li riconobbi. – Tony guardò un per uno i suoi colleghi, cercando di spiegare-  li abbiamo combattuti una volta, verso al fine degli anni ’90. Erano venuti qui per conquistare la Terra, ma andammo sul loro pianeta per convincerli a non farlo. >>

<< Ovviamente fu un’incontro molto diplomatico. >> a parlare era stato Namor. Aveva una voce profonda ma tranquilla.

<< Vi abbiamo riuniti tutti, perché questa volta non potremmo farcela da soli a sconfiggerli. – continuò il professore -  Temo che si siano alleati con  qualcuno, di potente oserei aggiungere. Dovevamo vedere come ve la cavavate in un gruppo che non conosce i poteri di altri componenti. >>

<< Nonostante la piccola fatina – Tony lanciò un’occhiata a Johnny – vela siete cavata. Nei prossimi giorni faremo altri addestramenti, tutti insieme. E sarà meglio per tutti di collaborare. >> a queste parole Storm uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Loki lo ritrovò seduto su un ramo in giardino, lontano da tutti. Era li, a un paio di metri di altezza con le gambe a penzoloni. La torcia non diede segno di aver visto il dio, così il moro si sedette sul prato, con la schiena contro il tronco.

<< Non lo capisco Reed. Mi smonta tutto il divertimento. >> iniziò quello

<< Ah lascia perdere. Quelli che si credono geni o altro sono sempre strani. – rispose guardandolo – prendi Stark, è la prima volta che lo vedo così serio e
che si comporta da adulto. >>

<< Ahaha si questo è un fatto strano. Però che ne dicano quei cervelloni – Johnny scese dal ramo e affiancò il moro – ce la siamo cavata la dentro. >>
Il dio si alzò, ripulì i pantaloni di erba e prese a camminare con a fianco la Torcia.

<< Sai, le due ragazze con voi combattono bene. >> iniziò a dire il biondo

<< Ah ah toglitele dalla testa. Sono già occupate. Specialmente Sam. >>

<< Sam e te? – disse quello, guardando l’espressione del moro – ma dai, posso soffiartela sotto il naso quando voglio. >>

<< Non ci giurerei..piccola fatina. >> e con quelle parole, iniziarono la loro scommessa.





Angolo autrice
Bene, sono tornata. Anche se avevo una mezza idea di eliminare questa storia
Non mi sembra che abbia un senso, comunque finalmente ho messo un po' di azione
Basta capitoli tranquilli e inutili xD

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Capitolo 6
*** Altri allenamenti, alternati con scherzi ***


Nella settimana seguente, gli allenamenti si fecero più intensi, e presero parte anche gli Illuminati. Non utilizzarono la camera olografica, ma restarono in giardino, ad allenarsi a coppie o in gruppi.
Un giovedì mattina, subito dopo colazione, vennero decise le coppie. Tony passava tra loro mettendo un dei Vendicatori con uno dei Fantastici 4 o Illuminati. Forse lo fece apposta, ma accoppiò Loki con Strange, il dio non ne fu molto felice, ma almeno poteva umiliarlo nella magia. Clint si ritrovò con Namor, Bruce con Susan, Natasha con Freccia Nera mentre Sam con Johnny. La cosa piacque molto alla Torcia, che fece un occhiolino al dio del Caos (era tutta la settimana che provava a fare colpo sulla ragazza). Il dio biondo invece capitò con Richards.

Iniziarono gli allenamenti, Tony e Xavier stavano in disparte ad osservarli. Stavano andando tutti bene, si era unito anche Colosso, che se la stava vedendo con Ben. L’unica che aveva qualche problemino era Susan, alle prese con Hulk; si vedeva che Bruce cercava di non esagerare con la ragazza, ma il mostro stava prendendo il sopravvento. Clint riuscì a stendere Namor con una freccia esplosiva, mentre Nat stava avendo un combattimento corpo a corpo con Freccia Nera, ma quello riuscì a liberarsi dalla presa della donna e la mise k.o. aiutandola poi a rialzarsi .Il combattimento più bello era quello tra Loki e Strange; il dio aveva evocato un centinaio di sue copie, ma l’avversario non era ingenuo, scagliò un’onda sonica, facendo si che il dio perdesse concentrazione e le copie sparirono. Ma Loki non si arrese, voleva prima di tutto umiliare quel giullare da due soldi, e poi far vedere che non era poi male come combattente; si trasformò in Jotun e fece una cosa mai fatta, creò delle lance di ghiaccio e le lanciò verso Strange che lo circondarono, poi con la magia le incantò così da emettere delle deboli scariche elettriche.

Ad un certo punto, Strange fece una cosa inaspettata, tirò in alto il braccio e disse << Mi arrendo. >>
Loki rimase di stucco, non si aspettava che l’uomo si arrendesse, specialmente non così in fretta. Tornò normale, e liberò il “mago”.

<< Ehi bel combattimento. >> si congratulò Strange, dandogli una pacca sulla spalla, poi andò ad affiancare Freccia Nera e Xavier, mentre Tony andava dal moro

<< L’ho umiliato. Anche se volevo che durasse un po’ di più. >> disse scontento il dio

<< Non ti preoccupare. Troverò il modo di farvi scontrare di nuovo. >> lo rassicurò quello, guardando il piano allenamento, modificando alcune cose. Si girarono poi verso Susan con Bruce e Sam con Johnny.

L’allenamento tra la ragazza Invisibile e Hulk era il più duro. Il gigante riusciva sempre a scovare la ragazza quando scompariva, come se avesse fiuto per questo trucco. Le cose andarono leggermente peggio quando Hulk aveva afferrato Susan, e quella riuscì ad avocare il suo campo di forza, così da far sbandare il gigante che rischiò di abbattersi su Sam che aveva appena lanciato un bomba fumogena verso il giovane Storm. Il quale però aveva spiccato il volo prima di essere colpito, ma appena vide che Banner la stava per schiacciare, volò dalla ragazza

<< Attenta! >> e la scansò appena in tempo, dato che le chiappe di Bruce si erano schiantate nel punto esatto dove si trovava lei.

<< Ehi grazie mille. Non sarebbe stato molto comodo avere Hulk seduto sopra. >> Storm aveva preso Sam fra le braccia e portata in volo, stavano volando a qualche metro di altezza, e tutti li stavano fissando. Poi ritornarono a terra, dove Loki stava fulminando la Torcia, il quale gli fece un occhiolino.

<< Sai, potresti ringraziarmi, offrendomi da bere. Magari questa sera potremmo andare in città. >>le chiese con un sorriso ammaliante.

<< Magari un’altra volta. >> Sam gli sorrise poi si staccò da lui

<< Certo. Dobbiamo ancora finire di allenarci. >> rispose quello, senza lasciar perdere, e riprese fuoco. Voleva a tutti i costi uscire con lei. Nessuna gli era mai resistita tanto.

<< Va bene, per oggi basta. Siete andati alla grande, mi dispiacerà quando dovrò allenarmi anche io. >> intervenne Tony. Guardando Storm tornare umano.

<< Se ti allenerai anche te, poi sembrerà tutto uno scherzo. >> lo riprese Freccia Nera, il quale ricevette appoggio da Strange. Poi i due si voltarono per tornare alla scuola, erano li da tutto il giorno, ormai stava calando il sole e tutti si affrettarono a seguirli per la cena.

<< Simpatico il tipo. >> Loki si avvicinò a Stark, seguito da Clint e Johnny

<< Sai, forse è ora che torni lo Stark di sempre. Quest’aria da serio non ti si addice. >> commentò Clint. Tony rimase li a fissare quei due insopportabili uomini che si pavoneggiavano credendosi i migliori. Ah ma gliel’avrebbe fatta pagare. Come solo lui e quei tre sapevano fare.

<< Questa sera, alle undici e mezza nel corridoio della camere. Cercate di non fare casino, come al vostro solito. E fate in modo – si rivolse a Loki e Clint -  che Sam e Natasha non intervengano. >> concluse per poi avviarsi anche lui verso la scuola.
Più avanti la Vedova Nera faceva segno a Clint di muoversi, così l’arciere si avviò, seguito da Storm. Poi vedendo che il dio non li seguiva si girò verso di lui e disse

<< Loki ti dai una mossa? >>

<< Voi andate. Noi arriviamo subito. >> e indicò Sam, che stava seduta sul prato poco distante da loro. I due allora si allontanarono, lasciandoli.
Loki camminò, in silenzio, come solo lui sapeva fare, anche se per terra c’erano delle foglie e dei rametti non si sentivano i rumori dei suoi passi. Restò distante un paio di metri dalla ragazza, la quale stava guardando il tramonto, poi sussultò sentendola parlare

<< Perché rimani li impalato? Vieni qui. >> e si girò a guardarlo, facendogli segno di sedersi vicino

<< Non mi abituerò mai al fatto che mi scopri sempre. >> disse quello sorridendo e sedendosi, abbracciando la bruna, la quale si adatto meglio al suo corpo. Rimasero per un po’ in silenzio, a guardare il sole scomparire all’orizzonte e ascoltare i grilli nel prato. Poi Loki parlò

<< Sai cos’ha intenzione di fare Johnny. Vero? >> Sam alzò lo sguardo ridendo

<< Certo, è tutta la settimana che mi sta appiccicato. Sai, un po’ mi spiace aver rifiutato il suo invito per sta sera. >> disse quella

<< Ah ti dispiace? > il dio si alzò, finto offeso e le diede le spalle. Sam iniziò a ridere, e quella reazione fece voltare anche il moro, anch’egli con un sorriso sulle labbra.

<< Dai aiutami ad alzarmi. >> la ragazza alzò le braccia, ma quando Loki le prese, lei lo trascinò giù. Il dio per non farle male, atterrò con le mani sul prato. Si ritrovarono a pochi centimetri di distanza, ridotti dal dio che premette le labbra su quelle di Sam.
La bruna lo abbracciò, presa dal desiderio. Si stavano spingendo oltre, ma riuscì a restare lucida e staccarsi dal quella danza sublime e dire

<< Non credo che questo sia il posto adatto, sai? >> e fece sorridere il moro

<< Ma non ci vede nessuno. - rispose quello, alzando la testa e guardansi attorno – sono tutti a cena. Ma se alla regina non va bene…>> con un piccolo gesto della mano attinse al seiðr e trasportò i due nella loro camera da letto. Inutile dire che nessuno dei due si presentò a cena.
Al piano di sotto ormai la cena era finita, e tutti si stavano rilassando chi chiacchierava, chi guardava torvo Freccia Nera e Strange che se la ridevano con Thor e Ben.

<< Ma Sam e Loki? Che fine hanno fatto? >> domandò Johnny. Lui, Clint, Natasha e Tony erano seduti distanti da tutti. Il genio, che non aveva ancora staccato lo sguardo omicida dai due Illuminati disse

<< Non fare domande, e non ti saranno date risposte idiote. >> Natasha se la rise, e in quel momento i due interessati entrarono in sala da pranzo.

<< Fratello, ma che fine avete fatto? La cena era squisita. >> esclamò Thor rivolto al moro

<< Stavamo facendo un puzzle. E non ho dubbi che ti sia piaciuta la cena, la cosa che ami di più oltre fare la guerra è mangiare. >> ma il biondo recepì solo “puzzle”
<< Eh ma volevo giocare anche io. >> a quell’affermazione Sam e Loki si guardarono

<< Sai, tuo fratello inizia a preoccuparmi. – disse a bassa voce la ragazza all’orecchio del dio moro -  dovrebbe fare qualche test, per vedere che tutti quei fulmini non abbiano disintegrato i neuroni. >>

<< No, Thor. Era un puzzle per due persone. Non di gruppo. >> intervenne Tony, con uno sguardo malizioso. Sam alzò lo sguardo, scuotendo la testa e chiese se era avanzato qualcosa da mangiare, ignorando ancora i commenti del genio, che alludevano all’esercizio fisico troppo sfrenato.

Quando tutti ebbero finito di cenare, alcuni si diressero in salotto per guardare un po’ di televisione insieme agli studenti; Xavier venne raggiunto da alcuni ragazzi che avevano problemi con alcuni compiti, mentre il gruppo di Vendicatori andarono in cucina a ripulire. O meglio, a mettere a posto erano solo Steve, Sam, Natasha e Bruce. Ovviamente Tony, Clint e Loki non si mossero di un millimetro.
Tony iniziò ad aprire vari sportelli, la credenza, il frigorifero più volte. Ma ogni volta sbuffò, cercando in altri posti.

<< Cosa stai cercando? >> domandò Steve, all’ennesimo sbuffo del genio

<< Mah non so, il passaggio segreto per Narnia – rispose quello sarcastico – è più di una settimana che non tocco alcool. Sto impazzendo, e per reggere quei quattro di la, ho bisogno dell’oro liquido. >>

<< Siamo in una scuola, Stark. Niente alcool.- Logan entrò in cucina, con una bottiglia di coca cola ghiacciata -  ci ho provato anche io. Sai la coca cola può diventare la tua migliore amica. >> e passò la bottiglia al genio. Stark prese la bottiglia abbattuto, niente alcool, sarebbe diventato pazzo di li a due settimane.

Verso le undici di sera quasi tutti andarono a dormire, Sam e Natasha stavano crollando dal sonno; mentre sui volti di Tony, Clint, Loki e Johnny trovarono spazio dei sbadigli fin troppo falsi. Andarono nelle loro camere, Sam si mise il pigiama, quello che Stark comprò per lei e Nat più di un anno prima. Si stese sul letto e subito Morfeo l’accolse tra le braccia.
Il dio degli inganni ne fu sollevato, almeno non lo avrebbe beccato uscire di li a mezz’ora.

Anche in camera delle due spie la scena era pressoché uguale, solo che Natasha non si addormentò subito. Anzi continuò a parlare di quell’addestramento, e chiese a Clint se secondo lui ci sarebbe stata un altro attacco. Magari peggiore di quello di New York. Il falco non sapeva che rispondere, l’unica cosa che aveva in mente era sperare che la rossa si addormentasse. Cosa che successe poco dopo, aveva trovato dei vecchi documenti e si era messo a leggerli.
Alle undici e mezza precise Clint uscì dalla camera, in corridoio trovò Tony e Johnny intenti a parlottare a bassa voce, davanti a lui la porta della camera di Sam e Loki si aprì, e uscì il dio che chiuse la porta cercando di fare meno casino possibile.

<< Ho rischiato di non riuscire a esserci. Nat non ne voleva sapere di dormire, ma ho trovato il rimedio. >> bisbigliò Clint al gruppo

<< L’hai messa k.o con una freccia? >> chiese non curante Stark

<< No idiota. Ho trovato una vecchia tesi di Xavier. Mi è bastato leggere un paio di righe ed è crollata. >>

<< Va bene. Allora il piano è semplice e veloce. >> iniziò Johnny. I quattro si avvicinarono e Storm raccontò l’idea. A Loki si dipinse un ghigno malefico in faccia, e quando Tony lo notò disse

<< Sono felice che il piano ti piaccia. Ora… >> ma si bloccò quando una porta alle loro spalle si aprì per poi richiudersi.

<< E voi cos’avete intenzione di fare? >> chiese Steve facendo capolino fuori dalla stanza
“Maledetta insonnia” pensò Stark

<< Capitano mio capitano. Perché credi che abbiamo intenzione di fare qualcosa? Quattro semplici amici non possono ritrovarsi a quest’ora in un corridoio? >> intervenne Loki, con finto tono innocente. Infatti Steve non ci cascò, ma prima che potesse intervenire, i quattro stavano arretrando verso le scale, e prima che Tony sparì dietro l’angolo si fermò e disse

<< Tu non hai visto niente. >> muovendo le mani per fare dei cerchi in aria. Poi scomparve anche lui verso le scale lasciando un attonito Steve Rogers che non aveva capito niente
Al piano di sotto Clint e gli altri lo aspettavano

<< Tu non hai visto niente? – chiese Clint, appena il genio li raggiunse -  Va bene che Steve non possiede tutta questa intelligenza. Ma… >>

<< Ehi se non conosci i pinguini di Madagascar non puoi capire. >> tagliò corto il dio

<< Si lasciamo perdere queste idiozie. Mettiamoci al lavoro, evitando di svegliare l’intera scuola. Magari! >> iniziò Storm, per poi allontanare Loki da un pulsante che avrebbe attivato l’allarme antincendio; al piano di sopra invece, Sam si svegliò di soprassalto. Decise di tornare a dormire, quando toccando l’altra parte del letto non trovò un certo moro, si sedette accese la luce e si guardò intorno.
Pochi istanti dopo sentì bussare alla porta, si mise una felpa di Loki e andò ad aprire (se fosse stato uno studente era meglio non farsi vedere con un pigiama striminzito addosso) invece si trovò davanti Natasha.

<< Ehi volevo chiederti se Clint è qui da voi. >> iniziò quella

<< Ehm no. Anzi anche Loki è sparito. Magari sono da Stark. >> disse poco convinta la bruna.
Si avviarono verso la camera che il genio condivideva con Steve, Bruce e Thor. Ma prima che potessero bussare, una voce alle loro spalle le fece girare

<< Se cercate Stark, non è in camera – Steve si avvicinò con una bottiglietta d’acqua in mano – E’ da qualche parte per la scuola insieme ai vostri ragazzi e Storm. >> le avvisò. Le due si scambiarono uno sguardo truce, poi Nat disse

 << Ok. Io li ammazzo. Ma prima di tutti Stark. >>

<< Magari sono andati a farsi un giro. >> parlò Steve, ma neanche lui credeva possibile quell’opzione.
Nel frattempo in cortile, quattro uomini rimasti mentalmente dei bebè, se la ridevano alla grande

<< Shhh fate meno casino. O sveglieremo tutto il castello. >> li rimproverò Clint, ma non si trattenne e scoppiò a ridere

<< Questo è stato lo scherzo migliore di tutti. Quei due se ne pentiranno. >> esclamò il genio.
Alzò la bottiglietta di coca-cola al cielo, seguito dagli altri tre e brindarono al loro nuovo colpo fatto. Restarono in cortile ancora per un’ora, poi gli sbadigli presero posto sui volti degli uomini; tornarono alla scuola, e sul piano delle camere c’erano ad attenderli le ragazze con Steve.
Appena li videro smisero subito di parlare e si girarono a fissarli. I sorrisini dei quattro si spensero all’istante. Johnny disse che stava per crollare dal sonno e coronò tutto con un finto sbadiglio e prese a salire le scale per raggiungere la sua stanza (sperando che Ben non si fosse accorto di niente)

<< Ragazzi. È stato bello conoscervi. >> mormorò Loki, guardando l’espressione sul volto della fidanzata.
La quale tornò in camera, lasciando aperta la porta. Il dio raggiunse la soglia, si girò verso gli amici e li guardò con l’espressione di uno che stava andando al patibolo, poi entrò in camera.
Natasha stava fissando il falco scuotendo la testa. Lui si avvicinò e cercò di parlare in sua difesa, ma la rossa lo bloccò

<< Non lo voglio sapere. Andiamo a dormire. >> e gli fece l’occhiolino. Clint la guardò, poi la seguì tutto felice

<< Prima che tu possa dire qualcosa, sappi che sono innocente. >> disse Stark, riparandosi poi il viso. Non voleva che un pugno figlio di una provetta li rovinasse quel bel faccino. Ma il pugno non arrivò, così il genio perplesso tornò a guardare il soldato che lo fissava anche lui scuotendo la testa e le braccia conserte contro il petto

<< Stark, ormai non ci provo neanche più. Speriamo solo che non avete fatto troppo casino col vostro scherzo. >>
Il miliardario si avvicinò tutto contento e fece l’occhiolino a Rogers. Ma quello non si fece scappare l’occasione di avere Stark di spalle e gli diede uno scappellotto sulla nuca, così da rimproverarlo senza alzare la voce.







Angolo autrice
si bene, devo essere sincera, questo capitolo mi piace
Per lo scherzo, spiegherò tutto nel prossimo, vi lascio con un po' di suspance xD
Alla prossima :)

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Capitolo 7
*** Scherziamo o attacchiamo? ***


La notte precedente

Se qualcuno fosse sceso nell’ingresso si sarebbe trovato davanti una scena al quanto bizzarra.
Tony piegato in due, camminava con le mani appiccicate al muro da toccare i pannelli di legno che lo rivestivano e parlava da solo

<< Ma dai era qui. Maledetti pannelli invisibili. >>
I tre dietro di lui, d’altro canto, lo stavano fissando come se fosse pazzo seguendolo preoccupati che la sua voglia di vendetta gli avesse messo k.o i neuroni.

<< Tony. Cosa stai cercando? >>

<< Dobbiamo andare in quel corridoio, dove vi hanno lasciati per l’addestramento a sorpresa. >> disse quello continuando a camminare piegato e tastando la parete.
I tre, stufi di seguirlo e ormai pensando che lo scherzo non si poteva più fare, si poggiarono alla pare di fronte a quella controllata dal genio; un “click” e poi un porta scorrevole che si apriva li fece girare. Avevano trovato per caso il pulsante del corridoio

<< Genio. Stai andando in cucina. – lo richiamo Loki, indicando poi le porte dell’ascensore alle loro spalle – Abbiamo trovato il pulsante. >>
Tony, maledicendo sempre di più quei corridoi segreti e modi per raggiungerli, entrò in ascensore e premette -1. Le porte si chiusero giusto in tempo, perché Steve aveva raggiunto il pianterreno per andare in cucina, fermandosi un attimo nel punto esatto dove i quattro erano spariti, pensando di averli sentiti parlare. Poi scosse la testa e proseguì per la sua strada.   

<< Sei sicuro di trovare le armature giuste? >> domandò Clint, non appena uscirono in corridoio e presero a camminare

<< Certo. Da domani ci alleniamo con tute fatte appositamente per noi, vale a dire tutte uguali, tranne per me e Sam. Visto che abbiamo le nostre. – rispose il genio, arrivando poi ad un armadietto che dentro delle tute nere – Ma ognuno ha i suoi segni riconosciti. >> e prese quella che doveva appartenere a Freccia Nera.

Era pressoché uguale alla sua, ma i disegni erano argentati invece di azzurri. Mentre quella di Strange era nera, la parte superiore era blu, aveva anche un mantello e il bordo era rosso.

<< BINGO! Allora sapete cosa fare. – Tony si girò verso gli altri, ricordando il piano – Clint mi servono almeno quattro punte delle tue frecce, scegli tu. Mi bastano gli ingranaggi. Storm mi servirà il tuo fuoco per fondere il tutto e Loki appena avrò finito mi servirà la tua magia. >> poi premette un bottone e si aprì uno scomparto che racchiudeva la sua armatura, della quale indossò solo i guanti.
Appena Clint gli consegnò quattro punte di freccia, il genio si mise all’opera su costumi dei due Illuminati. Ci lavorò per venti minuti buoni, durante i quali Loki e Johnny a turno gli davano una mano, uno con la magia l’altro con il fuoco. Quando finì, Stark si alzò e allontanò di un paio di passi dalle tute sorridendo maligno.

<< Molto bene. La vendetta ha inizio. Direi che possiamo brindare. >> e si diressero in cucina a prendere delle bottiglie di coca cola. Niente alcool nella scuola.
 
Torniamo a noi


Quella mattina per tre uomini fu una tragedia. Loki si svegliò col collo tutto dolorante, e quando si mise in piedi il ginocchio protestò, probabilmente aveva tirato una ginocchiata durante la notte. In camera non trovò Sam, di sicuro era ancora arrabbiata ed era scesa a fare colazione. In corridoio trovò Clint che lo salutò con uno starnuto, e Tony con una borsa del ghiaccio in testa.
Si avviarono, prima di raggiungere le scale, dal piano di sopra spuntò Johnny con un sorriso sul volto. Appena finì di scendere le scale, guardò le loro espressioni.

<< Che vi è successo? Sembrate appena tornati dal mondo dei morti. >> Tony iniziò a mugolare di dolore, premendo il ghiaccio

<< Ti prego non parlare. Rogers mi ha dato una sberla in testa sta notte, mi rimbomba tutto. >>

<< Almeno te hai dormito su un letto. >> replicò Clint con un altro starnuto

<< Ma hai dormito in una cella frigorifera? È il terzo starnuto che tiri. >> domandò Loki, massaggiandosi la spalla

<< Io credevo che l’occhiolino di Nat significasse qualcosa di bello. Invece, appena entrati in camera è diventata seria e mi ha spedito a dormire sul balcone. >> rispose quello non riuscendo a trattenere i brividi

<< La temperatura è scesa parecchio questa notte. >> finì di dire la spia

<< Pensa che Sam invece mi ha mandato nella vasca da bagno. Certo con cuscino e coperte, ma sono tutto un dolore. >> il dio si massaggiò il collo poi guardando Storm tutto raggiante chiese iniziando a scendere le scale.

<< Come mai te sei tutto intero? >>

<< Oh semplice. I tre guastafeste non sanno niente. >> rispose quello alzando le spalle aprendo la porta della cucina, dove gli altri stavano facendo colazione

<< Io non credo che sia più possibile. >> disse felice Tony, indicando Steve che parlava con Susan in un angolo.
La ragazza appena vide il fratello le si dipinse un’espressione che fece paura anche a Tony (e lui era abituato con Pepper e Steve!). Il giovane Storm disse una cosa che somigliava a “Io mi dileguo. Maledetto capitano” ma non fece in tempo a muoversi che la sorella lo intrappolò in un campo di forza.

<< O no. Te non te ne vai da solo. >> e quasi trascinandolo lo portò di fuori, lasciando impauriti i tre mori.

<< Sapete, quasi mi pento di quello che abbiamo fatto. >> iniziò a dire Clint

<< Già se questo è perché ci hanno visti fuori dalle stanze, non oso immaginare cosa potrebbero farci dopo che avranno visto lo scherzo. >> concordò Tony. Loki invece li guardava deluso

<< Siete dei fifoni. È una cosa innocente, e fidatevi non ci potranno mai fare niente di così drastico. Io ho provato Thor per un bel po’ di anni. >> a quelle parole Clint e Tony si sentirono offesi e toccati nel profondo. Nessuno poteva dare loro dei codardi! E questo il dio dell’inganno lo sapeva molto bene.

Dopo una ventina di minuti si diressero fuori per l’allenamento, al quale si unirono Tony con la sua armatura, Shadowcat, Tempesta, Angelo e Colosso. Tutto sommato l’allenamento non andò male, e lo scherzo fatto a Freccia Nera e Strange andò in disparte, dato che nessuno aveva attivato il meccanismo. Infatti mentre si dirigevano verso la scuola per il pranzo, i quattro stavano in disparte ma vennero raggiunti da Sam e Natasha.

<< Credo che le nostre reazioni siano state un po’ troppo dure. >> commentò la rossa guardando Clint, poi gli altri due mori

<< Si in effetti. Sei ancora intero dopo la vasca? >> chiese Sam avvicinandosi a Loki e mettendogli un mano sul braccio.
Il pranzò andò bene, senza spargimenti di sangue, anche se Johnny si tenne a debita distanza sia da Susan che da Ben, non voleva diventare una frittella infiammata.

Però la dea bendata non poteva stare tutto il giorno in quella scuola. Infatti dopo pranzo c’era la seconda sessione di allenamento, così tutti tornarono fuori, e il giardino era invaso da molti studenti, dato che le lezioni per quel giorno erano finite. Alcuni erano seduti sul prato a fare i compiti, altri facevano delle gare con i loro poteri, altri giocavano a basket.
Il peggio arrivò proprio mentre passarono accanto al campo da basket. Un ragazzino, che poteva crescere di statura a suo piacimento, riuscì a segnare. Intorno a loro quelli che facevano il tifo iniziarono ad esultare, un paio di ragazzi urlarono

“Sei un grande. Ottimo lavoro”

All’inizio Tony non ci fece caso, poi si bloccò con sul volto un’espressione inorridita. Clint e Loki gli andarono addosso, non si erano accorti che il genio si era fermato. Lo guardarono, l’uomo si girò verso di loro e minò “le tute, hanno attivato il congegno”
I due si girarono verso Freccia Nera e Strange. Inizialmente le tute restarono quelle di sempre, Tony tirò un sospiro di sollievo. Magari il meccanismo aveva fatto cilecca. Ma nemmeno lui era così fortunato; infatti si sentì un leggero scoppio e Freccia Nera e Strange vennero avvolti da un intenso fumo blu.

Quando riemersero non indossavano più le loro tute, ma costumi da principesse Disney. Precisamente Freccia Nera era vestito come Cenerentola (con tanto di parrucca bionda) mentre Strange era vestito da Principessa Leila Organa, dato che la Disney aveva acquistato la Lucas Film, Leile era una principessa disney a tutti gli effetti (e poi, dato che Strange aveva i capelli lunghi, aveva la stessa capigliatura della donna. I due uomini si fissarono imbarazzati, e per qualche secondo tutti guardarono i due sbalorditi. Poi dal campetto di basket si alzarono delle fragorose risate, alcuni fischiarono divertiti  facendo l’occhiolino a Freccia Nera.
Nel gruppo di allenamento, nonostante Tony sapeva che lui e i suoi amici stavano per rischiare la morte, scoppiò a ridere trascinando tutti. Perfino Steve, Sam e Nat iniziarono aridere, prima di rendersi conto del casino e iniziando a rincorrere i due vendicatori e Loki per tutto il giardino.
 
Su un pianeta non facente parte della via Lattea

<< E’ il momento di attaccare. Sono stato in attesa anche fin troppo. >> disse una voce, fredda e maligna. Il pianeta era buio, e dall’eco che procurò la voce, molto vasto. Solo qualche fuoco da accampamento illuminava qua e la il territorio scuro e desolato. Due figure, una alta e magra, l’altra più bassa ma muscolosa stavano camminando al margine di un accampamento.

<< Pazienza amico mio. Avrai qual che desideri a tempo debito. >> replicò un altro con voce più bassa e forte.

<< Perché aspettare? voglio colui che combatte per il mondo. La vostra sentinella ci ha portato la prova che combatte con loro. >> insistette la voce fredda

<< Avrai quel che desideri, ti ho detto. Spero solo che tu ricorderai il nostro patto, una volta che avrai effettuato il tuo piano. >>

<< Non ti fidi di me? >> esclamò l’essere, un ringhio gli si formò in gola

<< Non si può mai sapere. Ricordati che senza di noi, non avresti NIENTE! Non saresti NIENTE. La tua razza ti ha abbandonato, il tuo regno non esiste più. Comando io qui. E ti dico di ricordare il patto che abbiamo fatto. Tu prendi lui e ci aiuti a prendere il mondo. È chiaro? >> sentenziò l’altro, sempre mantenendo la voce calma

<< Cristallino. >> sputò la voce fredda

<< Vai ad informare le truppe. Partiamo tra tre giorni. >> finì di parlare.
Un rumore di passi in lontananza sulla ghiaia fece capire che l’essere muscoloso si stava allontanando. Il più alto rimase fermo, serrò i pugni e , preso da un’improvvisa rabbia, tirò un pugno ad un masso li vicino frantumandolo. Si ricompose e andò ad avvertire che l’attacco poteva avere inizio. Di a tre giorni avrebbe compiuto la sua vendetta!



Angolo autrice
Scusate se il capitolo è un tantino corto,
ma era per far si che il prossimo sia più lungo e intrigante.
Per la parte sulla Disney e la principessa Leila Organa (per che non la conoscesse è di Star Wars)
Ho voluto mettere lei perché vermente ora Star Wars farà parte della Disney (MALEDIZIONE)
E poi perché adoro Leila. Invece per l'acconciatura è questa

http://www.swx.it/databank/index.php?title=File:Leia_armata.jpg

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Capitolo 8
*** Falso allarme ***


 
Erano passati un paio di giorni dalla scherzo di Tony e altri tre bambini troppo cresciuti. Vennero incaricati di riportare alla normalità le tute, e dovettero prendere parte alle lezioni di Xavier sulla fisica. Non serve dire che l’unico in grado di restare sveglio fu Tony, gli altri tre dopo quindici minuti erano già da Morfeo.
Arrivò finalmente sabato, il giorno più desiderato di tutta la settimana. Durante tutto il giorno il gruppo poté prendere una pausa dalla settimana infernale appena passata. Tempesta, Colosso e Clint erano nell’Hangar a controllare l’aereo, Sam in cortile con Richards e stavano facendo qualche altro allenamento. Altri erano sparsi per la scuola, Tony nello studio con Xavier e Freccia Nera (dal problema con la tuta non aveva più fatto battutine a Tony), mentre altri erano in salotto a guardare un film. Loki, Ben, Johnny e Steve erano spaparanzati sui vari divani e poltrone a mangiare caramelle e bere coca-cola; verso metà dal film la porta del salotto si aprì e entrarono alcuni studenti, i quali si bloccarono quando videro li gli uomini.

<< Oh scusate, non sapevamo che c’era qualcuno. >> iniziò a parlare una ragazza. Loki la guardò pensando che l’aveva già vista, o meglio aveva visto tutti quei ragazzi, ma lei gli era rimasta impressa. Poi ricordò.

<< Te sei Hayleen, giusto? Sai maneggiare il fuoco. >> ricordando il giorno in cui l’aveva vista in giardino

<< Si esatto. >> rispose quella arrossendo perché il dio si era ricordato di lei. Steve poi invitò tutti a partecipare alla visione del film, durante il quale la ragazza continuava a fissare il moro ad intervalli regolari.
Quando finì, Steve si alzò e prese a conoscere i vari ragazzi. Uno, che probabilmente era il più giovane nel gruppo data l’altezza e il viso, aveva la supervelocità e sputava acido in modalità attacco. Una ragazza controllava gli elementi della terra, dal far crescere gli alberi a intrappolarti in cespuglio di rose con spine affilatissime. Poi Hayleen chiese, da quando il gruppo era arrivato alla scuola voleva fare quella domanda

<< Ma è vero che te ti trasformi in un gigante di ghiaccio? >> rivolta a Loki, il quale la guardò sorpreso

<< Come fai a saperlo? >> puntando le iridi verde smeraldo addosso alla ragazzina

<< Oh ecco, il professore ci aveva parlato di voi. Da quel problema a New York, e io mi sono documentata su di voi. Sono affascinata dalla mitologia norrena. >> parlò quella diventando ancora più rossa. 

<< Dai Loki, fai vedere. Non capita tutti i giorni di incontrare un gigante puffo. >> scherzò Johnny. Il dio si girò a guardarlo fulminandolo con lo sguardo, poi prese a trasformarsi. Sui volti dei giovani mutanti si dipinse un’espressione di incredulità e sorpresa.

<< Non è l’unico gigante del gruppo. >> aggiunse Ben

<< Non sei l’unico? >> domandò il ragazzo superveloce 

<< Sono l’unico di ghiaccio, ma c’è una ragazza che è di fuoco. >> rispose Loki tornando normale

<< Ah giusto la ragazza che ho visto in cortile. >> disse Hayleen, ricordando il giorno in cortile quando Sam aveva tirato un pugno infuocato a Clint.

<< Bene, eccola qui. Il gioco si fa più interessante. >> esclamò Johnny quando Sam, Reed e Susan, che li aveva raggiunti poco prima, entrarono in salotto. La bruna guardo Storm con l’espressione di domanda

<< Come scusa? Che gioco? >>

<< Vedi, i ragazzi qui ci hanno mostrato i loro poteri – iniziò la torcia, prima che qualcuno potesse fermarlo – e la giovane Hayleen ha chiesto a Loki di trasformarsi, perché affascinata dal dio tuo ragazzo. >>

<< Ma davvero? >> rispose quella, lanciando una rapida occhiata alla mutante

<< E’ vero che sei un gigante anche te? >> domandò un ragazzino. Sam lo guardò curiosa di sapere come faceva a saperlo

<< Ben ha avuto la brillante idea di dire che c’era un secondo gigante, poi i ragazzi ci sono arrivati. >> disse velocemente Steve., che sperava di far cadere così il discorso. Sfortunatamente Loki parlò

<< Sai, potresti veramente allenarti con Hayleen. Siete entrambe capaci di maneggiare il fuoco. >> Loki parlò guardando Sam

<< No grazie. Non voglio la vita di una ragazzina sulla coscienza. >> rispose la bruna lanciando un’occhiata ad Hayleen.

<< Come scusa? – sbottò la ragazzina indignata per il modo in cui si era rivolta Sam – Io sono brava, e non mi farei mettere sotto. >> Sam la studiò per un attimo, poi con un’alzata di spalle disse

<< A tuo rischio e pericolo. Lanciami una palla di fuoco. >> parlò, mettendosi le mani davanti al viso come a formare un specie di scudo.
Hayleen la guardò, con una luce di sfida negli occhi. Poi l’espressione cambiò assumendo concentrazione. Sulla mano le si creò una palla di fuoco, restò immobile per qualche minuto poi la lanciò a Sam. Appena quella stava per raggiungere la bruna, le braccia di Sam presero fuoco e risucchiarono la palla lanciatagli da Hayleen. La ragazza era sbalordita. Non aveva mai sbagliato.

<< Mi spiace. Sarà per la prossima volta. >> enunciò Sam, con finto tono dispiaciuto. Poi si girò a guardare gli altri, a parte Redd, erano tutti con la bocca aperta per quello che aveva fatto.

<< Da quando sei un’aspirafuoco? >> chiese Johnny. Sam lo guardò, scuotendo la testa per la battuta, ma poi pensando un attimo rispose

<< Da dieci minuti più o meno. Adesso andiamo, eravamo venuti a chiamarvi. >>

<< Il professore ci aspetta urgentemente nel suo ufficio. >> concluse Susan avviandosi verso la porta e aprirla. Tutti seguirono la donna, diventati seri per il tono che aveva usato. Sam raggiunse la porta e girandosi vide Loki dare un oggetto di ghiaccio a Hayleen, per poi girarsi e raggiungere la ragazza.

Nell’ufficio ad attenderli c’erano già tutti, Clint con qualche macchia di grasso di motore in faccia e sulle mani. Quando venne chiusa la porta, notarono che nell’aria c’era tensione. Infatti Xavier disse, in tono grave

<< Ho avvertito un problema. Credo siano ancora gli Skrulls, ma conviene che andiate a controllare. – iniziò, guardando poi ognuno di loro – Convengo che vada una squadra di perlustrazione, quelli che rimarranno qui saranno pronti con il secondo Jet, per ogni evenienza. >> e concludendo diede parola a Tony

<< La squadra che deve andare ad Atlantic City sarà composta da Clint, Sam, Loki e me per i vendicatori. Ben e Reed, Namor, Colosso e Tempesta. Voi altri interverrete solo in caso di bisogno, vi conviene avvertire anche lo SHIELD, se le cose si mettono male. >>e così dicendo uscirono dallo studio e si incamminarono verso l’Hangar. Si misero le tute modificate e presero le armi. Prima che salirono a bordo Clint venne preso in disparte da Nat che lo abbracciò

<< Vedi di stare attento, e tornare tutto intero. Altrimenti ti faccio dormire in corridoio. >> Clint rise, diede un leggero bacio alla ragazza e confermò

<< Tornerò tutto intero. Il corridoio è scomodo, e sarei un ottimo bersaglio per Loki e Tony. >>
Anche Susan e Johnny stavano parlando con Ben e Reed, mentre Bruce e Steve si avvicinarono e Tony, Loki e Sam augurando loro buona fortuna. Una volta a bordo, Occhio di Falco e Tempesta si sedettero ai comandi del Jet, mentre gli altri si sedettero ai vari sedili e allacciarono le cinture. Venne aperto il portellone dell’Hangar e il jet decollò.
Il volo con quel tipo di velivolo durò pochissimo, era molto più veloce dei normali aerei. E molto più moderno.

<< Ma è militare questo aereo? >> domandò Tony dal suo posto

<< Il nostro amico Hank McCoy ci ha dato una mano a costruirlo, e dato che sta al governo, in un certo senso si, è militare. E’ simile al suo primo prototipo.- rispose Tempesta toccando dei pulsanti – Preparatevi, tra venti minuti saremo ad Atlantic City. >>

<< Forse ci conviene atterrare in un posto isolato, o trovare un modo per non farci vedere. >> optò Clint. L’ultima cosa che voleva fare era scatenare il panico

<< Non c’è problema. Vedi quel pulsante giallo? Vicino alla cloche? Premilo. >> disse Tempesta indicando un bottoncino giallo. Non successe nulla, all’interno; esternamente il jet era diventato invisibile, così da non essere visti e passare sulla cittadina indisturbati.

Atterrarono in una zona industriale, dove alcuni capannoni erano molto vecchi e abbandonati da anni. Il terreno era cosparso di pozzanghere, bidoni di rifiuti chimici lasciati sul ciglio della strada insieme a macchine mezze bruciate e sfasciate. Quando tutti scesero, Tony fece passare vari aggeggi, degli auricolari trasparenti. Subito sentirono la voce di Xavier che diceva

<< Ottimo ragazzi, quella è la zona giusta. Non so bene in quale edificio siano, quindi prestate la massima attenzione. Se avete bisogno contattateci. >> e così chiuse la comunicazione. Presero a camminare, Sam e Loki trasformati in giganti, poi Tony raggiunse la ragazza e le porse una cosa

<< Tieni. L’ho modificato, ho aggiunto le frequenze di questi auricolari. E i dati di tutti gli altri. >> e le porse il suo localizzatore. Sam lo prese e lo indossò subito accendendolo, vari numeri e scritte comparvero sullo schermino, appena disse il nome di uno dei compagni, apparvero i battiti cardiaci, la pressione del sangue e che era in perfetta forma

<< Fortuna che questa volta l’ho portato. >> commentò Tony, lanciando un’occhiata a Clint, il quale gli fece un gestaccio.

<< Basta ragazzi. Occhi e orecchie ben aperti. >> li spronò Tempesta, mettendo a tacere Tony, che voleva rispondere alla spia
Camminarono per i vari vicoli per un bel po’ di tempo, notando che erano pressoché tutti uguali. Ogni tanto trovavano una traccia di vita come gatti o cani randagi, ma appena si avvicinavano quelli scappavano.
Era ormai pomeriggio inoltrato quando entrarono in un nuovo vicolo e si fermarono per prendere fiato a riposare qualche minuto.

<< Ma siamo sicuri che sono in questa città ? >> iniziò a parlare Clint, quando una finestra del capannone di fronte a loro scoppiò e vennero risucchiati all’interno, come da un gigantesco aspirapolvere. Atterrarono su una superficie dura e fredda. L’interno era semi buio, con catene che pendevano dal soffitto e alcune lampade al neon erano a terra completamente rotte.

<< Ottimo scenario da film horror. >> parlò Tony, l’unico a non essere caduto a terra grazie a sui propulsori.

<< Dobbiamo uscire subito da qui. Stark fai un po’ di luce per favore. >> disse Tempesta. In quel momento Tony fece più luce, ma constatò che fu una cattiva idea. Davanti a loro c’erano soppalchi di metallo alti almeno quattro metri, sopra i quali c’erano almeno trenta Skrulls. Loki capì che erano loro perché quelli fecero scattare le loro lunghe lingue biforcute.

<< Direi che possiamo uscire adesso. >> Tony parlò avviandosi verso la finestra rotta, ma venne fermato da un alieno che gli afferrò una gamba con la lingua lunga.

Il genio si girò per metà e mozzo quella cosa viscida con uno dei razzi. Brutto sbaglio, quelli non aspettavano altro, attaccarono in contemporanea. ma quello che non si aspettarono fu che gli alieni fecero scoppiare delle bombe fumogene, facendo alzare un muro di fumo verde intenso. In quel modo era difficile capire chi fosse nemico o amico, così Tony diede l’odine di non attaccare per nessuno motivo, si alzò in volo e fece esplodere le finestre rimaste ancora integre, così da far uscire più in fretta il fumo.
Una volta che la visibilità tornò nella norma, degli alieni non c’era più traccia. Sam che aveva il dispositivo si fece avanti e controllò le varie impalcature e travi sul soffitto, ma di loro niente. Così spense il dispositivo e disse che era un falso attacco, probabilmente per studiarli. Attero ancora un po’ prima di uscire e tornare al jet; Tempesta si mise in contatto con Xavier e raccontò l’accaduto, il quale comunicò che non sentiva forme di vita ostili nei paraggi e che era molto preoccupato per quanto era accaduto, disse loro di tornare immediatamente alla scuola, e stare attenti che nessuno li seguisse.
Tony riuscì ad aprire il portellone principale dell’edificio, così da far uscire senza problemi i compagni. Ripercorsero quel labirinto di vicoli fino a tornare al jet. Quando scese la rampa iniziarono a salirla, tutti tranne Loki, il quale rimase bloccato a terra fissando il velivolo. Tony e Clint fissandolo dissero

<< Ehi vedi di darti una mossa. Dai che ci staranno aspettando una montagna di muffin al cioccolato. >> il moro sembrò riprendersi, e salendo guardò torvo i due e disse con uno strano tono di voce, come arrabbiato

<< Mangiateveli voi. >> e si sedette verso il fondo, lontano da tutti. La spia e il genio si fissarono increduli.

<< Sam -  chiamo Clint – mi sa che quel fumo verde ha fatto male al tuo ragazzo. Ci ha risposto di merda. >>

<< Già, nessuno sano di mente rifiuta i muffin di Steve. >> constatò Tony

<< Va bene, quando arriviamo a alla X Mason gli parlerò. Adesso sediamoci, e Clint, Tempesta ha chiesto di te. >> concluse la mora, che una volta seduta, si girò a guardare il fidanzato che stava fissando fuori dal finestrino imbronciato. 


 

Angolo autrice
Va bene, in questo capitolo c'è un po' di azione,
non volevo farvi leggere sempre capitoli dove non succedeva niente.
Spero vi piaccia :)
Buona lettura :)

 

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Capitolo 9
*** Preoccupazioni e scontri ***


Che Loki fosse strano, ormai, l’aveva capito tutti. Anche i muri. Era passata una settimana dal loro ritorno da Atlantic City, ma non c’era stato nessuno “miglioramento”; anche perché Loki non era un malato, si comportava solo in modo strano. Durante quella settimana lo divenne, se possibile, ancora di più. Rimaneva zitto, non partecipava alle riunioni e agli allenamenti. Appena erano atterrati, Sam chiese colloquio con Xavier, ma il professore non sapeva cosa fare. Non vedeva niente di strano. Il mercoledì Sam e Thor dovettero partire per i loro rispettivi regni; una perché mancava troppo dal regnare e doveva dare una tregua a Damon, l’altro per aiutare Odino in uno screzio con una popolazione indigena.

<< Io domani devo partire. Non ci sarò per un po’. >> parlò Sam. Era in camera sua insieme a Loki. La ragazza si accingeva per andare a dormire, mentre il dio era in bagno, e non diede segno di aver sentito. Quando uscì aveva solo un paio di pantaloni neri addosso, si fermo davanti all’armadio, aprì le ante e prese una camicia bianca e la indossò

<< Dove vai? >> domandò quella, ricevendo come risposta un alzata di spalle. Il moro finì di vestirsi e uscì dalla camera.
Sam rimase impietrita. Era una settimana e mezza che Loki non si degnava di parlarle, di guardarla (in effetti lo faceva, ma il più delle volte la fulminava) e non dormiva più in camera con lei. Ma non restò troppo li a pensarci, appena sarebbe tornata da Múspellsheimr lo avrebbe appeso al muro e obbligato a parlare. Con le buone o le cattive, e, ma si anche le fiammelle.
 

Alna (cittadina della Norvegia)

<< Sono passate quasi due settimane. La tua memoria funziona ancora? >> sentenziò l’uomo dalla voce bassa e profonda. Era Dorrekk, imperatore degli Skrulls

<< Certo che ricordo – la voce fredda arrivò dall’ombra di un macchinario – Ma prima, voglio la mia vendetta, e sarà molto lenta. >> Lentamente la temperatura calò e una leggera brina aveva ricoperto parte di un macchinario posto nell'oscurità. la creatura dalla voce fredda e roca rivelò le sue sembianze. Laufey, re degli Jotun.
Si trovano in una fabbrica dismessa. Grandi macchinari, che un tempo fabbricavano coperte di pile, erano ammucchiati ai lati per lasciare nel mezzo spazio sufficiente a tavoli pieni di cart e modellini militari. C’erano anche un piano rialzato che, tempo prima, era un ufficio. Adesso la prigione per un uomo moro svenuto, imbavagliato e incatenato al soffitto.

<< Vedi di sbrigarti, Laufey. Non ho voglia di perdere altro tempo. >> intervenne Dorrekk, voltandosi poi verso il suo Luogo Tenente che li aveva appena raggiunti. Quello si inchinò e disse

<< Mi signore. La sentinella 23 ha mandato un messaggio. Tutto procede bene, ma sta iniziando ad essere a corto di informazioni. >> e così dicendo, si inchinò nuovamente, guardò di sbieco Laufey e se ne andò

<< Credo sia arrivato il momento di fare due chiacchiere con il nostro ospite. >> dichiarò Dorrekk, lanciando uno sguardo verso l’ufficio.
I due si incamminarono verso il piano superiore, l’imperatore davanti e Laufey dietro. Quando raggiunsero l’ufficio, due guardie che controllavano la porta si misero sull’attenti appena li videro. Dorrekk aprì la porta ed entro nella piccola stanza.

Era fiocamente illuminata, le pareti ingiallite dal tempo, su una di esse era appesa una bacheca con attaccati ancora alcuni fogli di ordini, un calendario risalente al 1998. Una grossa parete era interamente di vetri, dalla quale si poteva controllare di sotto. Una scrivania con la sedia erano state buttate verso la parete più lontana. Dal soffitto pendevano delle catene, alle quali era legato un uomo, magro con la pelle molto chiara e i capelli neri. Indossava una tuta nera, strappata sul torace e le braccia. Loki, il dio degli inganni era alla mercé di quelle creature. Era svenuto, con un bavaglio alla bocca, e un rivolo di sangue ne fuoriusciva, un po’ assorbito dalla pezza. Laufey girò il polso e il suo maledetto figlio iniziò a muoversi facendo tintinnare le catene.
Aprì lentamente un occhio, poi l’altro. Non capiva dove si trovasse. Si ricordava che era ad Atlantic City con gli altri, e avevano scovato un gruppo di Skrulls, poi un denso fumo verde l’aveva avvolto e basta. Non ricordava altro.
Cercò di liberarsi, ma le catene erano troppo strette. Lanciò un’occhiataccia di puro odio e anche sorpresa al padre davanti a lui, che ghignava a vederlo così.

<< Vedo che sei sorpreso di vedermi. Eri inutile come figlio, e sei inutile anche ad uccidere qualcuno. Non sei uno Jotun, sei solo spazzatura. >> ringhiò Laufey

<< Smettila. Potrai giocare con lui più tardi. – parlò l’imperatore Skrull, che poi si avvicinò a Loki egli tolse il bavaglio -  abbiamo bisogno di informazioni. >>

<< Vai all’inferno. Mia figlia sarà lieta di avere un’anima in più. >> disse acido il dio. Dorrekk non si scompose più di tanto. Anzi sorrise alla sfrontatezza del moro

<< Sai, se tu non fossi un nostro nemico, sarei stato molto lieto di averti tra le mie file. – parlò l’essere, iniziando a camminare in tondo – Ma vedi, se non collabori, i miei uomini dovranno agire su di te in maniera non molto, come posso dire, umana? E non voglio togliere questo piacere a tuo padre. Io mantengo sempre le promesse. >> Laufey sorrise a quelle parole

<< Non avrete niente da me. Quindi deduco che dovrete uccidermi. >>

<< Le informazioni di cui abbiamo bisogno sono poche, quindi perché buttar via la vita. Credo che Sam ne sarà straziata. >> eccolo. Toccato un punto dolente

<< STATE LONTANI DA LEI. MOSTRI!! >> urlò il moro, divincolandosi ancora di più. Laufey e Dorrekk si stavano divertendo come non mai

<< Oh, non ti preoccupare. Adesso è partita per tornare a governare. Aspetteremo con ansia il suo ritorno. >> disse lo Skrull, poi chiamò due guardie e disse loro di ottenere le sue informazioni a tutti i costi, detto quello lui e Laufey uscirono, non prima che lo Jotun avesse tirato un pugno di ghiaccio al figliastro.
 
 
 
Mùspellheimr

Damon si trovava nella sala del Gran Consiglio, quando una luce rossa li investì e apparve la sorella. Quando la luce tornò normale quella notò la riunione in corso.

<< Scusate, non volevo disturbare. >>

<< Sam, che bello rivederti. Non ti preoccupare -  Damon le si avvicinò e abbracciò. – La riunione è spostata a domani consiglieri. Così potrà presenziare Sam al mio posto. L’aggiornerò io. >> e dicendo questo congedò i consiglieri e uscì dalla sala con la sorella

<< Allora come stai? E’ parecchio che sei sulla Terra, successo qualcosa ci male? >> domandò, ma non ricevette risposta. Sam era troppo presa dai suoi pensieri e congetture, notando poi che il fratello la fissava si riprese

<< Scusa non ti stavo ascoltando. >>

<< Grazie sorella. Vedo che ti importa molto di me -  scherzò lui, poi vide la sua espressione corrucciata e chiese – Tutto bene? Qualcosa ti turba. >>

<< Diciamo solo che un certo uomo, è diventato uno stronzo di prima categoria. >> pronunciò quella con rabbia

<< Beh Stark lo è sempre stato. Non mi stupisce la cosa; anzi sarebbe strano vederlo comportarsi come un umano. >> parlò quello soprapensiero

<< Non parlo di Stark. Ormai con lui ci abbiamo perso le speranze. Parlo di Loki. >> disse quella, divertita dal commento del fratello ma sempre preoccupata

<< Raccontami cos’è successo. >>
Lei iniziò a parlare, e venne interrotta molte volte. Ma quando finì il fratello era corto di battute, anche lui pensieroso. Per qualche minuto camminarono, fino a raggiungere la sala della lettura. Entrarono e si sedettero su dei divanetti posti vicino a delle vetrate. Due ancelle entrarono portando dei vassoi con cibo e bevande, si inchinarono a Sam e le diedero il bentornato poi uscirono lasciandoli soli.

<< Non avete nessuna idea? Magari è stato scambiato. >> propose Damon

<< No. Ho provato a guardarlo anche con il rilevatore che mi ha regalato Stark, ma niente. Rimane Loki. - parlò la ragazza scuotendo la testa -  Comunque, ci penserò una volta tornata su Midgard. Di cosa devi aggiornarmi? >>

<< Sta per scoppiare un piccola rivolta a sud. Una squadra armata è già accampata, ma la tensione è palpabile. Quando sei arrivata, io e i consiglieri stavamo giusto decidendo quale via scegliere. Re la diplomazia o l’attacco. >> spiegò quello

<< Primo dimmi perché una parte del popolo si dovrebbe rivoltare? >>

<< Semplice. Tutti sanno che passi molto tempo su Midgard. E sanno che non è un bene, non vogliono che scoppi una guerra, ora che è tornato tutto alla normalità. >> la ragazza lo guardò e prese una decisione

<< Va bene. Domani mattina andrò all’accampamento. Direi che la diplomazia sia la miglior scelta. Chi c’è a capo dello squadrone? >>

<< Ho mandato Sully, mentre Mike rimane a capo delle guardie qui a palazzo. Ma dimmi, e se avranno bisogno di te sulla Terra? Vado io a mercanteggiare. >> propose il fratello

<< Ce la faranno senza di me. E poi il popolo ha bisogno di rivedere la loro regina. Hanno paura di essere abbandonati un’altra volta. >>

<< Senza te e Thor. Sono così forti? >> Damon lanciò li quella domanda. Infatti Sam lo guardò; se sapeva che Thor era andata via da Midgard vuol dire che qualcuno di Asgard lo aveva avvertito

<< E’ arrivato a palazzo un messaggio da Odino in persona – e qui vide lo sguardo preoccupato della sorella – Non ti preoccupare, non ha scoperto niente. Ha solo detto di non accettare nessuno proveniente dalle lande desolate di Asgard. Anche loro hanno un problemino. Anche se più grosso del nostro. >>

Alla notizia che Odino non aveva scoperto niente Sam si tranquillizzò. Prese a magiare e parlare con Damon. Gli raccontò tutto, dagli allenamenti, allo scherzo idiota fatto a Freccia Nera e Strange. Gli chiese se conosceva gli Skrulls, ma quello rispose solo che erano delle bestiacce e che avevano uno amore smisurato per la Terra, dato che cercavano di conquistarla da sempre. Dopo una ricca cena, Sam saluto il fratello e andò in camera, la mattina dopo le spettava un lungo viaggio. Si stese a pensare a Loki, al comportamento avuto in quelle settimane. E si addormentò così, pensando al moro. Non curante che in quel momento stava ricevendo le peggiori torture.



Angolo autrice
Lo so, lo so.
Non è molto lungo come capitolo, e non porta qausi da nessuna parte
Ma i neuroni non sono riusciti a fare molto con il caldo di Milano, sono cotti.
Spero di non essere bombardata di pomodori, in tal caso avvertitemi che uso Hulk come scudo.
Buona lettura :)

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Capitolo 10
*** Rivelazioni ***


Mùspellheimr

Sam si svegliò presto, fece una veloce colazione e controllò un’ultima volta le carte militari e disposizione delle truppe insieme a Damon e i consiglieri; si diresse poi alle stalle, accompagnata dal fratello e tre guardie che l’avrebbero scortata.

<< Stai attenta. >> le raccomandò il fratello

<< Si, posso ricordarti che l’ultima volta che me l’hai detto ho rischiato di morire? >> le ricordò lei

<< Sempre a guardare i dettagli te. >> disse quello non curante, e beccandosi uno scappellotto, per poi abbracciarla e farla salire sul cavallo.
Il viaggio non era particolarmente lungo, non con i cavalli di fuoco comunque. Appena uscirono dalle mura del castello, tutti coloro che la vedevano si inchinarono e liberarono il passaggio. Un vecchio le si avvicinò e le porse dei frutti di fuoco, e Sam riconobbe il contadino con il quale si era fermata a parlare tempo addietro.

Galopparono per venti minuti buoni, lasciandosi il castello e la città dietro di loro. Ben presto furono circondati da prati incontaminati, qua e là dei piccoli paesini. Entrarono poi in una piccola foresta e qui una delle guardie disse

<< Mia signora, siamo quasi arrivati. L’accampamento e giusto dall’altra parte del bosco. >>

<< E’ troppo vicino ai paesino che abbiamo visto. Non deve scoppiare una rivolta. >> concluse lei addentrandosi nel bosco, lanciando un’occhiata ai paesi li intorno. Il bosco era tetro, nonostante fosse di fuoco, strani animali saltavano da un ramo all’altro; uno che somigliava a un daino si avvicinò ad annusare i nuovi arrivati poi con un balzo se ne andò.
Sbucarono dall’altra parte e Sam vide subito i due accampamenti. Una sentinella li raggiunse subito uscendo dal bosco

<< Buongiorno mia Regina. Mi spiace esse sbucato così dal nulla, ma dovevo tenere d’occhio i visitatori. Vi porto subito dal Generale Sully. >> e avviandosi sul suo cavallo fece loro strada. Al suo passaggio, tutti si girarono verso Sam abbandonando i loro compiti, si inchinarono e quando lei li superò tornarono a fare le loro cose.
Raggiunsero la tenda più grande, fuori dalla quale c’erano Sully che parlava con dei caporali; appena la videro smisero e inchinarono il capo

<< Sully a rapporto. Dimmi tutto. >> parlò lei scendendo dal cavallo e affidando le briglie alla sentinella
I due entrarono nella tenda e li Sully parlò

<< Sam, non credo che la situazione sia grave. Ma potrebbe diventarlo se ai rivoltosi non arrivano le loro scorte di denaro e cibo. >>

<< Come scusa? Ho firmato personalmente gli ordini. Più di due mesi fa. >> si scaldò subito la ragazza

<< E’ quello che ho detto loro. Ma dato che sei stata assente per un po’, e che non sei mai venuta in queste regioni hanno creduto che non li ritenessi importanti e li stessi abbandonando. -  parlò calmo il generale – Non vogliono tornare nell’ombra come con Surtr. Hanno paura. >> Sam rimase li a rimuginare sulle parole di Sully poi con un cenno di assenso parlò

<< Va bene. Andrò a parlare io con il loro capo. Dirò che le cose richieste arriveranno in una settimana. Sully a te il compito di avvertire che farò costruire qui una seconda reggia, posso amministrare il paese anche da queste regioni. >> e per lei il discorso era chiuso, ma Sully non si mosse, così Sam chiese

<< C’è altro che mi devi dire? >>

<< Si. Abbiamo ricevuto un messaggio da Thor. La faida con gli indigeni non sta procedendo bene. Hanno scoperto che alcuni di loro sono Skrulls. >> e dicendo questo guardò Sam che alzò lo sguardo preoccupata

<< Sa che non possiamo intervenire. Mi ha detto solo di controllare i nostri. Ma non credo che ce ne siano. Fa troppo caldo qui per loro. Per tutti. >>

<< Comunque sia, controlla le tue file. – parlò la regina, Sully si inchinò e fece per uscire – Aspetta, un altro compito. Manda qualcuno a cercare gli approvvigionamenti scomparsi. >> e così congedò il generale.
 

X MASON

<< Professore ci ha fatto chiamare? >> Steve antrò nell’ufficio di Xavier, seguito da Tony, Johnny, Ben, Loki e alcuni X Men.

<< Si ragazzi. Hayleen e alcuni compagni hanno organizzato una festa di fine anno. Vorrei che voi faceste da supervisori. >>
Tutti lo guardarono sbigottiti. Supervisori ad una festa di ragazzini? Il primo a ritrovare parola fu Tony

<< Non per passare per antipatico. Ma andiamo, siamo dei guerrieri con poteri al disopra della norma. C’è anche un dio. Poi ci sono io miliardario e playboy. Senza alcool non faccio da guardia a una festa insulsa. >>

<< Tony, ti devo ricordare la festa che hai dato a Miami? >> fece eco Steve

<< E’ deciso ormai. Controllerete che non succeda niente. >> parlò Tempesta, scoccando un’occhiataccia a Stark. Una volta usciti dall’ufficio Tony si girò verso Loki e gli diede una gomitata

<< E te non mi difendi? Che razza di compagno di scherzi sei? >> ma quello che vide lo agghiacciò

<< Non mi toccare mai più! >> sibilò quello, e gli occhi avevano preso una strana sfumatura di giallo. Poi si girò verso le vetrate e uscì nel cortile. Tony e Steve si guardarono allibiti e sorpresi.
 

Mùspellheimr

Sam uscì dalla tenda, ad aspettarla c’erano Sully, cinque Tenenti, alcuni stallieri con i vari cavalli e alcuni Capitani. La ragazza si fermò e disse, guardando due Tenenti

<< Alan e Nate, voi venite con me. Andremo a parlamentare con i rivoltosi. Sully buona fortuna. >> e così si issò sul suo cavallo e venne raggiunta dai due giganti. In pochi secondi uscirono dal loro accampamento e scesero verso valle.
Quando anche Sully era pronto a partire, arrivarono al campo due guardie del palazzo reale con il volto preoccupato. Con loro c’era anche Damon, ancora più preoccupato dei due

<< Devo parlare con mia sorella. Subito. >> disse rivolto a Sully

<< Non è possibile. È appena partita per l’accampamento “nemico”. L’hai mancata di dieci minuti. E non ti conviene seguirla. Hanno il permesso di entrare solo Sam e due Tenenti con lei. >> l’altro imprecò sottovoce. Scese da cavallo, e diede le redini allo stalliere e si girò verso i presenti

<< Appena torna mia sorella ditele che ho da parlarle urgentemente. >> e così entrò nella tenda.
Verso il tardo pomeriggio, Sam tornò all’accampamento insieme ad Alan e Nate. La ragazza con un lieve sorriso in volto, segno che la trattativa era andata per il verso giusto; ma appena smontò da cavallo, dalla tenda uscì Sully, che aveva portato a termine i due compiti, il quale aveva un’espressione grave dipinta sul viso.

<< Sam, c’è Damon. È urgente. >> disse e la lasciò sola, avviandosi verso un Luogotenente
La ragazza entrò, e vide suo fratello seduto su una poltrona che si martoriava le mani. Appena alzò il viso e vide la sorella si alzò di scatto e l’abbracciò.

<< Ehi sono via solo da questa mattina. So che sei un tipo affettuoso, però.. >> scherzò lei, ma non riuscì a strappare un sorriso al più grande

<< Ti devo parlare. >>

<< Si me l’ha detto Sully. >> rispose, andandosi a togliere l’armatura, e mettersi una veste più comoda. Poi si sedette sulla poltrona centrale e il fratello parlò

<< E’ arrivato un messaggio urgente dalla Terra. Si tratta di Loki. >> a quel nome, Sam sgranò gli occhi

<< Cos’è successo? Sta bene? >>

<< Non lo so. Non me l’hanno detto. Ho già avvertito Thor, ma per ora non si può muovere,  hanno bisogno di lui per la rivolta. Ma credo che, trattandosi del fratello appena ritrovato riuscirà a sedare la rivolta in poco tempo. Te invece devi partire subito. >>

<< Non posso. Ho dato la mia parola che sarei rimasta qui. Ho dato l’ordine di costruire un palazzo. Posso governare anche da queste regioni. Il popolo era scontento, non mi vedevano mai, e se me ne vado adesso, allora si che scoppierà una rivoluzione. >>

<< E allora lascerai Loki a quel che sta succedendo? Magari è peggiorato, è diventato più bastardo. >> ma Sam scosse la testa divertita

<< Non mi preoccuperei di quello. Ci sono Ben, Bruce e Tony. Sapranno controllarlo. >>
 

UNA SETTIMANA DOPO ALLA X MASON


<< Non parla? >> chiese Tony, mentre Bruce usciva dalla camera.
Si trovavano nel corridoio delle sale allenamenti, e il dottore stava uscendo da una camera, dove dentro tenevano Loki. O il presunto Loki.

<< No. Sta zitto e basta. Anche se ha provato a strangolarmi, con il suo metodo gentile. Ho dovuto imbavagliarlo. >> rispose Banner pulendosi gli occhiali nella camicia.

<< Si sa niente di Sam e Thor? >> Tony si fermo davanti alle porte dell’ascensore e pigiò il pulsante per chiamarlo

<< Non riescono a venire. Thor è ancora impegnato con la rivolta. E Sam ha anche lei dei problemi, minori. Ma è pur sempre la regnante, quindi deve stare anche con il suo popolo. Sarà un gran bel casino quando dovremmo dirlo a quei due. >>

<< Ecco, giusto di questo volevo parlare. Io mi tiro indietro. Non voglio provare la furia di quei due. >> finì di parlare ed entrò nell’ascensore che era appena arrivato. Una volta al piano terra della scuola videro frecciare Johnny e Ben e urlarono loro

<< E’ arrivata Sam. È in cortile, prepariamoci al peggio. >>
Bruce e Stark si lanciarono un’occhiata allarmata, poi presero a correre anche loro.
Arrivarono in cortile, dove c’erano già i Fantastici 4, Clint e Natasha. Si vedeva che cercavano di non farla entrare a scuola perché ogni volta che si muoveva qualcuno “per caso” le tagliava la strada.

<< Ah, ma guarda chi c’è. La nostra amatissima e stupenda Sam. >> esclamò Tony, andando ad abbracciare la ragazza, tagliandole la strana per l’ennesima volta

<< Ma si può sapere che vi prende? Non mi fate avvicinare alla scuola. >> domandò lei irritata

<< Ma chi, a noi? Niente. – intervenne prontamente Stark – Credo che i viaggi intergalattici ti offuschino la mente. Quindi opterei per fare un bel pigiama party qui in cortile questa settimana. >>

<< Ma sei impazzito? Basta giocare. Ditemi che sta succedendo. Non son potuta venire prima, dato che i palazzi non si costruiscono in pochi giorni. >> esclamò la ragzza

<< Guarda che sei stata via solo una settimana. >> le fece eco Johnny

<< Sul mio mondo una settimana vostra è un mese per noi. Non cambiate discorso. Spiegatevi. >>
Tutti si lanciarono un’occhiata preoccupata. Bruce e Reed si fissarono per qualche istante, poi fecero un cenno a Sam  di seguirli. La portarono nel corridoio nascosto sotto la scuola, e li Bruce iniziò a spiegare

<< Abbiamo scoperto che il Loki dell’ultimo periodo, non è il vero Loki. >> e aprì la porta, facendola entrare, dove trovò Loki incatenato al letto

<< Che intendi per non è il vero Loki? >> a quel punto fu il turno di Richards parlare

<< Vedi, una settimana fa, alcuni di noi dovettero occuparsi del controllo di una festa dei ragazzi della scuola. Uno di questi era Loki. Ma Tony, parlando con lui, notò che gli occhi gli erano diventati gialli. Capì che c’era qualcosa che non andava. >>

<< Il professore credeva che si trattasse di Mystica, ma ha poi scoperto che lei ormai non si può più trasformare. >> aggiunse Bruce

<< Mystica?  E chi cavolo è? >>

<< Ti spiegheremo poi. Comunque abbiamo chiesto a Susan di seguirlo, senza farsi vedere e abbiamo scoperto che Loki non era il vero Loki. Susan l'ha visto parlare con uno Skrull, gli stava passando informazioni. Appena quello se ne fu andato, Susan ha intrappolato il finto Loki in un capo di forza e ci ha informati. Non si è liberato perché forse non riesce a gestire i poteri di Loki, oppure non li ha assorbiti. >> disse Reed, lanciando uno sguardo a quello incatenato

<< Ditemi in che senso non è lui. >> insistette Sam, scaldandosi. Bruce non sapeva come dirglielo, aveva paura che la ragazza potesse fare qualche pazzia. Ma ci provò.

<< Quando siamo andati in Germania uno di quei cosi ha leccato Loki. Ti ricordi? – Sam fece un cenno d’assenso guardando l’impostore -  Siamo giunti alla conclusione che con quel gesto siano riusciti ad impadronirsi della sua identità. >>
Sam guardò i due, poi si avvicinò al letto e lo guardò con disprezzo.

<< Come mai ha ancora le sue sembianze? >>

<< Crediamo, ma finché non parla non possiamo esserne sicuri che… >> ma Bruce non finì di parlare perché quello prese ad agitarsi furiosamente. Al ché  Sam trasfigurò un suo braccio in fuoco e gli tirò un cazzotto, che poteva far svenire chiunque, ma l’impostore si calmò.

<< Stai fermo, schifosa creatura. – ringhiò la ragazza, e nel mentre Tony, Ben e Johnny entrarono nella camera -  Bruce, finisci di parlare, così me ne posso andare. Altrimenti giuro che lo squarto arto per arto, e molto lentamente. >> Tony e Johnny, che si trovavano vicini alla ragazza, si allontanarono di qualche passo intimoriti.

<< Siamo del parere che abbia preso una parte del DNA di Loki, per questo riesce a rimanere lui così a lungo, e perché nessuna delle nostre strumentazioni, o il professore, siano a riusciti a scoprirlo. >> finì Bruce. Sam si girò verso l’alieno, che la guardava con astio, e disse

<< Sei fortunato che abbiamo bisogno di te. Stronzo. >> e prima di andarsene tirò un secondo pugno, che questa volta fece svenire lo Skrull.
Con rabbia la bruna uscì, sbattendo la porta. Doveva ritrovarlo a tutti i costi. Non si sarebbe mai perdonata di quell’errore, di non essersi accorta che il suo ragazzo era stato catturato e sostituito. Come poteva esser stata così stupida.




Angolo autrice
Ecco un nuovo capitolo, credo che non ne pubblicherò altri per ora
dato che domani parto per la montagna e settimana prossima non avrò tempo.
Il 18 agosto parto per il mare, e torno il 31, quindi dovrete aspettare almeno 3 settimane per il prossimo
Spero che questo vi piaccia :)
Buona lettura

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Capitolo 11
*** Fuga e quasi morte ***


 
Alna


Erano passati tre giorni da quando era stato catturato e sostituito. Doveva fare qualcosa. In quei giorni gli scagnozzi di Dorrekk gli avevano inflitto le torture peggiori dei Nove Regni. Il suo corpo, solitamente candido, era ricoperto di lividi e tagli, talmente fitti che non rimaneva più un pezzo di pelle sana. La sera del quarto giorno, entrò nella cella Dorrekk, questa volta da solo; lo Skrull gli si avvicinò e prese a girare intorno, esaminando il corpo del moro.

<< Sai. Tutto questo è un spreco – iniziò a dire, fermandosi davanti a Loki – Saresti un ttimo combattente, e mi saresti più utile di tuo padre. >>
Loki lo guardò di sbieco.
Dove voleva arrivare?

<< I miei ragazzi hanno esagerato. Però tu dovresti collaborare, ci servono solo poche informazioni. >> iniziò a dire, ma venne subito interrotto

<< Non so come funzioni Cerbero, o come accedervi. – lo fermò il dio – E comunque, anche se lo sapessi non ve lo direi. Ora, se hai finito, ho di meglio da fare. >> “come tentare di scappare” pensò

Dorrekk lo guardò, inizialmente era quasi sereno, poi la sue espressione cambiò, lasciando posto a uno sguardo duro e arrabbiato.

<< Perfetto. Ho cercato di venirti incontro, di essere amichevole. L’hai voluto tu. >> finì di parlare e uscì dalla stanza.

Loki lo guardò divertito; non appena lo Skrull uscì, lentamente e senza fare rumore, cercò di liberare le mani. Dopo una quindicina di minuti, e vari tentativi, capì che era tutto inutile; l’arrivo dei suoi due nuovi amici, armati di tutti gli aggeggi di tortura esistenti lo fecero smettere. Appena chiusero la porta lui li guardò e disse

<< Buona sera. Vi stavo aspettando. >>
Ma di li a dieci minuti era già svenuto.

Andò avanti così per altri due giorni, prima Dorrekk cercava di interrogarlo e convincere di unirsi a loro, ma puntualmente Loki si rifiutava di parlare e collaborare. Verso la fine della settimana, mente Dorrekk perdeva per l’ennesima volta le staffe, entrò nella cella uno dei suoi Capitani.

<< Mio signore. –disse inchinandosi, quando lo Skrull gli fece cenno di continuare parlò ancora- Non abbiamo ricevuto notizie dalla sentinella 23. Ho mandato due dei miei in avanscoperta, e… >>ma vedendo lo sguardo truce del suo re, un po’ per via di Loki un po’ per quella situazione, il Capitano tentennò.

<< E cosa? Parli Capitano. >> quasi urlò Dorrekk

<< Abbiamo scoperto che il gigante di fuoco è tornato sulla Terra, mentre i suoi amici sono riusciti a scoprire la vera identità della nostra sentinella. È stato catturato e imprigionato. >>
Lo sguardo di Dorrekk passò da odio a ira nel giro di un nanosecondo. Loki dal canto suo, se la rideva bellamente.

<< Capitano, non dobbiamo assolutamente permettere che questi viscidi umani scoprano il nostro piano. Questo è un ordine, fate tutto ciò che potete per fermali. Avete due giorni di tempo per prepararvi. >> e così il Capitano si mise sull’attenti e uscì.
Passarono un paio di minuti, durante i quali lo Skrull continuò a rimuginare sul da farsi. Però il dio degli inganni non resistette e disse

<< Dai miei calcoli, deduco che hai sottovalutato gli umani. E aspetta che lo venga a sapere Thor. Lui e Sam possono essere brutali quando qualcosa a loro caro viene toccato. >>
Lo Skrull si girò verso il moro e gli tirò un pugno, ma Loki riuscì a scansarlo con un sorrisino malefico sul volto, scatenando l’ira più profonda dell’essere.

<< Fate venire qui Laufey. È ora che io mantenga la mia parola. >> disse guardando maligno il dio.
Loki rimase impassibile, anzi non vedeva l’ora di affrontare suo “padre”. Dopo dieci minuti, la temperatura della cella calò all’improvviso; le pareti si ricoprirono di brina; poi la porta si aprì ed entrò Laufey, con una luce assassina negli occhi.

<< E’ tanto che aspetto questo momento sai?- disse girando intorno a Loki -  Da quando sei nato ho capito che eri solo una desolazione, che non valevi niente. Avrei dovuto ucciderti subito, e non lasciarti al tempio. >>
Loki non lo guardava neanche, ascoltava, ma ad ogni parola il ghigno sul suo viso diventava sempre più grande, finché disse

<< Sai, dei bravi cattivi non perdono tempo a ciarlare. Agiscono e basta. Stai perdendo solo tempo. >>

<< Sei impertinente. Cosa potresti mai fare li, legato come un essere umano qualsiasi? Sei debole, non riusciresti a muovere un dito senza che i sergenti di Dorrekk ti fermino. >>
Il moro, a quelle parole, scoppiò in una fragorosa risata, nascondendo il dolore lancinante alle costole. Anche solo respirare gli dolevano.

<< E così, il grande Laufey si abbassa a prendere ordini da un viscido essere come Dorrekk? Devi essere caduto proprio in basso. >>
Laufey ringhiò e si portò davanti al figlio, prendendolo per i capelli gli sollevò il viso per vederlo meglio

<< Stai attento a come parli. La tua dipartita è vicina, non ti conviene scherzare. >>
Loki riuscì a liberarsi dalla sua presa e disse

<< Si beh, vorrei molto restare qui a parlare con te; ma vedi ho degli amici che saranno molto preoccupati per me. E Sam, è meglio non farla aspettare troppo. >> e mentre diceva questo, un fulmine seguito da un tuono, illuminò e squarciò il cielo. Sul volto di Loki si dipinse un’espressione di puro divertimento a vedere quella dello Jotun. Paura pura.

<< Bene, bene. Thor ha ricevuto la notizia. >>
E così dicendo riuscì a liberarsi dalle catene, le quali erano state chiuse male delle guardie, e quindi la loro magia non aveva più effetto sul dio. Prima di cadere svenuto per un pugno di Loki, Laufey lo guardò stupefatto.

<< Sorpreso di vedermi così? >> parlò Loki, prima di sferzare un pugno ghiacciato e mettere k.o lo Jotun.
Le due guardie appostate fuori la cella, allarmati dai rumori, entrarono e videro Loki libero; cercarono di catturarlo, ma lui con il poco di energie rimaste, riuscì a scomparire.


La sua meta era la X-Mason, ma era troppo debole per utilizzare a pieno il seiðr, così appena riuscì a stabilizzarsi e non cadere per terra, notò che si trovava sul ciglio di una stradina di campagna. Il sole stava calando rapidamente, e l’orizzonte era di colore rosso fuoco con qualche striatura di rosa.
Iniziò ideare qualcosa per uscire dal quel casino. Ma come? Non aveva cellulare, l’auricolare glielo avevano portato via probabilmente mentre era svenuto. Intorno a lui non c’erano case o altro, solo l’immensa campagna di un luogo qualsiasi sulla Terra. Non si accorse neanche della macchina che gli stava venendo addosso.

Si sentì un rumore sordo, poi quello di una macchina che esce di strada e un grido.

<< Maledizione Liza! Non ti farò mai più guidare la mia macchina! >> disse una ragazza a un’altra. La quale aprì la portiera del guidatore e raggiunse l’altra davanti alla macchina
<< Ma dai Sarah. Come la fai tragica. >> disse la ragazza chiamata Liza.
Le due ragazze erano bionde, alte e slanciate. Potevano essere benissimo essere sorelle, o comunque parenti. Sarah era però più alta, e di sicuro più grande di Liza, che dimostrava appena sedici anni.

<< La faccio si tragica. Hai ucciso una persona. >> esclamò Sarah con voce strozzata

<< Ma smettila – parlò Liza, lanciando uno sguardo distratto dietro l’altra – Non andavo così forte. >>
Sarah stava per ribattere, quando dietro di loro Loki emise un verso di dolore e disse con sarcasmo

<< Oh non preoccupatevi per me. Ho solo preso una macchina addosso, ma tranquille, restate pure li a parlare come se niente fosse. >>
Sarah corse subito in suo aiuto, tutta preoccupata, mentre Liza sbuffò e la seguì controvoglia. Si chinarono e lo tirarono su dalle ascelle, lo trasportarono verso la macchina e lo fecero sedere sul sedile del passeggero.

<< Visto non si è fatto niente. Parla, cammina e non ha perso un occhio. >> commentò Liza

<< Abbi un po’ di tatto. Potevi ucciderlo. – scatto su Sarah, poi si rivolse a Loki – Deve scusare questa scellerata di mia cugina. Non capisce mai che fa più danni che altro. >> Loki sorrise divertito, ma una fitta di dolore al costate le fece gemere

<< Non importa. Sono abituato alle persone che fanno solo casini – poi vedendo l’espressione preoccupata della ragazza continuò – Non mi sono fatto niente, era solo un dolore intercostale. Tutto nella norma. Mi presento, io sono Loki, i vostri nomi già li conosco. Vorrei solo sapere dove mi trovo. >>
Le due ragazze si guardarono confuse, come se Loki fosse impazzito. Era sul ciglio della strada e non sapeva di si trovava

<< Siamo poco fuori Queensbury. Mi sembra ovvio. – parlò Liza, indicando dietro di se. Poi con un cenno indicò davanti e disse -  Mentre da quella parte c’è Boothtown. Ci sei ora? >>
Loki scrollò per un attimo la testa, poi si inventò una scusa qualsiasi. Non poteva certo dire che era un dio che era stato fatto prigioniero da degli esseri viscidi venuti da un altro mondo, e che grazie alla sua magia si era teletrasportato li per sbaglio. No, non era una cosa di dire.

<< Ehm ecco, i miei amici mi hanno fatto uno scherzo. Sapete per dormire ho bisogno di prendere delle medicine, e loro ne hanno approfittato per lasciarmi qui. >> le due ragazze si guardarono allibite.

<< Begli amici. E te che ti lamenti che l’ho preso in pieno. Quelli sono peggio di me. >> Sarah le diede uno scappellotto dietro la testa.

<< Comunque non possiamo lasciarti qui così. Hai un cellulare, o un posto dove possiamo portarti? >> chiese Sarah guardandolo

<< Non ho niente con me. Ho solo bisogno di riposarmi un attimo. Anche in macchina va bene. >>

<< Nono. Ti portiamo a casa nostra. Li potrai riposare mangiare. Non ti offendere ma hai un bruttissimo aspetto. >>

<< E odore. >> concluse Liza, beccandosi un’occhiataccia dalla cugina
Salirono tutti in macchina, per dirla tutta, Loki si stese sul sedile posteriore. Aveva assoluto bisogno di recuperare le energie, così da teletrasportarsi definitivamente a New York. Sarah era alla guida, fece inversione di marcia e tornarono verso Queensbury. Il viaggio fu breve, nel giro di cinque minuti erano arrivati. La casa era un villetta di due piani, con il tetto sporgente. Era di un colore verde acqua molto chiaro, sui davanzali c’erano molti vasi con fiori e piantine. Sarah aprì il piccolo cancelletto nero e fece passare Loki, seguito da Liza e infine Sarah.
Una volta dentro casa, il moro si guardò intorno. Il pavimento era di legno, qua e la c’erano veri tappeti soffici. L’ingresso non era molto ampio le pareti erano di un beige chiaro, sulla sinistra c’erano delle scale che portavano al piano di sopra, sulla destra una porta bianca socchiusa e il dio poté vedere un pezzo del salotto.

<< Va bene. Io ora ti porto di sopra, così potrai fare una doccia e dormire. Liza per piacere, prepara qualcosa di commestibile da mangiare. >> ordinò Sarah.
Liza sbuffò, ma fece come le era stato detto, così si incamminò verso la porta in fondo al corridoio, che Loki non aveva notato; venne poi accompagnato da Sarah al piano di sopra, che era pressoché uguale a quello inferiore, c’era solo una porta in più.

<< Questo è il bagno -  parlò Sarah aprendo la prima porta -  nel mobiletto bianco troverai gli asciugamani puliti. Quando hai finito, vai nella stanza in fondo al corridoio, ti metterò un cambio pulito e porterò la cena. Fai con comodo. >>

<< Mi sembra strano tutto ciò. >> disse il moro guardando la ragazza. La quale fece un’espressione confusa

<< Vi fidate a portare in casa vostra un estraneo? >>

<< Se volevi farci del male, lo avresti fatto sul ciglio della strada. E non in casa, dove abbiamo telefoni e vicini. Coraggio, sbrigati che caschi dal sonno. >> e così dicendo si avviò verso la camera che aveva indicato poco prima.

Il moro restò li in piedi qualche altro minuto, poi si girò ed entrò nel bagno. Non era niente di speciale; completamente rivestito di piastrelle bianche, con una striscia blu che faceva il contorno a meta del muro. C’erano un lavandino con uno specchio e mobiletto, il wc e un boc doccia. C’erano anche alcune mensole, piene di prodotti da donna, Loki si domandò dove fossero le cose per il padre di Sarah, ma scacciò subito il pensiero. Aprì il mobiletto bianche vicino al lavandino e prese un asciugamano blu scuro. Si tolse i vestiti, cercando di fare piano, dato che il sangue delle ferite fresche si era rappreso e appiccicato ai vestiti. Una volta tolti anche gli scarponi, buttò la vecchia divisa in un angolo della stanza ed entrò nella doccia; il getto dell’acqua calda sulla pelle le fece gemere, un po’ dal sollievo, un po’ dal dolore. Si sbrigò a fare la doccia, non sopportava di avere male dappertutto.

Quando ebbe finito, si avvolse l’asciugamano intorno alla vita, prese i vestiti strappati e aprì piano la porta. Controllò che in corridoio non ci fosse nessuno, non voleva che una delle due ragazza vedesse i suoi lividi e tagli, cosa avrebbe spiegato?
Corse veloce alla stanza, aprì la porta, entrò e la richiuse con un colpo secco. Notò subito che quella era la stanza di un uomo perché non c’erano articoli femminili sparsi ovunque, aveva un letto molto ampio, le coperte verdi e bianche. Di fronte al letto c’era una scrivania, con alcuni libri poggiati sopra, un portapenne e una lampada. Verso il fondo della stanza un grosso armadio con tre ante e quattro cassetti di legno scuro. Si avvicinò al letto e vide poggiati una maglietta nera a maniche lunghe e un paio di pantaloni di una tuta. Li indossò, erano leggeri e morbidi. Nascose i suoi stracci sotto il letto, poi si sdraiò sul letto di schiena, così da non schiacciare le ferite.
Nel giro di pochi secondi crollò tra le braccia di Morfeo, e non sentì neanche che gli venne portata la cena. 



 
Angolo autrice
Va bene, sono tornata dalle vancanze.
Con questa "roba" qui.
Ho voluta dare più spazio a Loki, e anche nel prossimo capitolo unaparte sarà incentrata su di lui
Che dire, spero vi piaccia :)

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Capitolo 12
*** Ritorno! ***


 
La mattina si svegliò si svegliò di soprassalto, per colpa della pioggia che picchiava contro i vetri. Era mezzo intontito, ma fortunatamente aveva riacquistato le forze (anche se non ancora sufficienti per sparire da li in due secondi). Si tirò su a sedersi, ma per qualche istante la camera prese a vorticare.

« Oh maledizione! » esclamò aggrappandosi al bordo del materasso
Quando tutto tornò normale, alzò la maglietta e prese ad esaminare com’era la situazione; i tagli e lividi erano quasi scomparsi, sembravano avessero qualche settimana, mentre la costola doleva ancora mentre respirava. Gli serviva ancora un po’ di riposo, prima di tornare quello di prima. Un leggero bussare gli fece abbassare la maglia di scatto, mentre la testa di Sarah sbucò in camera, e vedendolo sveglio sorrise.

« Ah sei sveglio. Finalmente » entrò in camera con un vassoio con la colazione, che poggiò sulla scrivania, poi si sedette sulla piccola poltrona davanti al letto e prese a fissare il moro con un misto di preoccupazione e ansia. Il moro non ci fece caso e chiese

« Per quanto ho dormito? Dal tuo finalmente deduco un po’. »

« Per un giorno e mezzo. Ero preoccupatissima, non ti muovevi per niente. Credevo fossi… » ma la voce le si fermò, così fu Loki a finire

« Morto. Si devo dire che un giorno fa mi sentivo proprio così. Ma ora sto meglio. » concluse sorridendo, per non farla preoccupare.
Quando si alzò dal letto emise un lamento, il ginocchio sinistro gli doleva sotto il suo peso, ma riuscì a mascherare il tutto con un colpo di tosse. Quella ragazza lo guardava come se stesse per cadere a terra privo di sensi.

« Ti ho portato la colazione. Ho abbondato un po’, dato il  digiuno prolungato. » e infatti sul vassoio c’era un piatto con pancake al cioccolato e mirtilli, una caraffa di succo, una tazza di caffè e un secondo piatto di waffel con sciroppo d’acero.

« E’ molto americana come colazione, anche se non so come sia quella inglese. » disse sedendosi alla scrivania e iniziando a ripulire i pancake.

« Anche te americano? Anche io e Liz, i nostri padri erano fratelli, ci siamo trasferite qui da poco e non abbiamo ancora adottato le cose inglesi in tutto. » disse con un po’ di malinconia nella voce, la quale non sfuggì a Loki; il quale però non voleva intromettersi, anzi l’unico suo pensiero era di tornare al più presto alla X-Mansion.
Finì in fretta la colazione, poi una volta posato la forchetta sul piatto Sarah riprese il vassoio, con un sorriso soddisfatto, e uscì dalla camera. Loki raggiunse nuovamente il letto e vi cercò sotto la sua tuta, magari poteva usare il pizzico di seiðr che aveva per metterla a posto, tanto non gli sarebbe bastato per tornare a New York. Ma, una volta guardato sotto il letto non trovò nulla. Cercò per il resto della stanza, ma niente; allora prese i vestiti poggiati su una sedia e si diresse in bagno.
Prima di entrare, sentì le voci delle due ragazze provenire dal piano inferiore, erano un po’ basse, ma grazie al suo ottimo udito riuscì a percepire il dicorso.

« Ho fatto di nuovo il sogno -  disse Liz, con voce sconsolata – Dannata New York. Non me la leverò mai dalla testa. »
Alla parola New York, il cuore di Loki perse alcuni battiti. Non stavano parlando della New York di due anni fa, aveva sfortuna ma sperava non così tanta. E in fatti la sfortuna gli era accanto anche quel giorno

« I nostri papà erano uomini forti e coraggiosi. Ma contro gli alieni non erano mai stati addestrati. La vita ha un pessimo senso dell’umorismo. – commentò Sarah – Adesso devo uscire. A dopo. » e si sentì un porta aprirsi per poi richiudersi.

Ed eccola li. La parola alieni. Si infilò velocemente in bagno, e prese a lavarsi. Doveva andarsene in fretta da li, se lo avesso riconosciuto o scoperto che fosse, di sicuro lo avrebbero ammazzato. Appena fu vestito, scese furtivo le scale, cercando di non fare rumore. Non si accorse però della ragazza poggiata alla parete del corridoio, e non appena mise la mano sulla maniglia della porta principale quella parlò, facendogli quasi prendere un infarto.

« Dove credi di andare? » Liz si staccò dalla parete e fece alcuni passi verso il moro, divertita del suo spavento

« Tu non dovresti essere, non so,  al lavoro, scuola o comunque fuori di qui? » chiese il dio infastidito, spostandosi dalla porta e guardando la ragazza

« Non sviare la domanda, con un’altra domanda. Ho trovato questa sotto al letto – disse aprendo una porticina sotto le scale e tirando fuori la tuta nera, Loki sgranò gli occhi -  Sei una persona strana. E questa tuta racconta una storia diversa dal “I miei amici mi hanno abbandonato sul ciglio della strada per scherzo”. » finì di parlare guardandolo con un sopracciglio alzato. Il dio mantenne il suo sguardo, sfidandola, poi sbuffò e disse

« Va bene. Non so stati miei amici, ma altre persone. » ebbe un’idea. Non per forza doveva dirle la verità, ma almeno trovare un modo per farsi portare a New York.

« Si, cos’è una specie di scherzo? Anche perché non credo che il tuo nome sia veramente Loki. Ma dai, che fantasia perversa hanno avuto i tuoi genitori? » commentò la ragazza, non accorgendosi del cipiglio adirato del moro

« E’ solo un soprannome. Sai a volte sono con il dio del caos, così hanno incominciato a chiamarmi Loki. In realtà il mio vero nome è Lucas. » Lucas? Che razza di nome è? Bah pazienza.
Liz lo guardò, come se stesse dicendo qualche assurdità, gli si avvicinò e disse in un sussurro

« Farò finta di crederti. Ma sappi che se farai qualcosa che turberà Sarah, ti farò rimpiangere di non essere morto veramente. » e così gli fece cenno di seguirla in cucina. La stanza era piccola ma accogliente. Le pareti erano color panna, con i mobili di un marrone chiaro. Al centro c’era un tavolo con quattro sedie, sulla parete più grande un piccola finestra con tende beige.
Liz si sedette sulla cucina, mentre Loki su une delle sedie; per alcuni minuti restarono in silenzio, durante i quali Liz continuava a fissare il dio, che iniziava a spazientirsi. Stava perdendo tempo prezioso!
Poi la ragazza alzò la tuta e la lanciò al dio, dicendo

« Racconta. »
Loki non sapeva bene cosa inventarsi. Poi gli venne in mente quella sera di due anni prima, quando Sam raccontò la storia di come lei e Natasha si erano conosciute.

« Ecco, non so se posso dirtelo, mi è difficile parlarne. Comunque, faccio parte di alcuni servizi segreti, non ti posso dire quali. – aggiunse, perché Liz era lì lì per chiedere – Io e i miei compagni avevamo l’ordine di scovare alcuni criminali, ma quando venni catturato, loro dovettero lasciarmi li e tornare in America, anche se la nostra base non in quel paese, per riceve nuovi ordini. » la guardò, sperando che si bevesse quella balla colossale. Dopotutto era o no il dio delle malefatte? Diceva più bugie lui che pinocchio
La ragazza si mise a fissarlo. Sembrava tutto uno scherzo, ma accidenti, chi poteva scherzare su certe cose? Suo padre era un poliziotto, e ritrovarsi di fronte un agente segreto lo scombussolò tutto. Decise di crederci.

« Non so perché, ma una parte di me mi dice di crederti. – disse, facendo rilassare il moro -  Quindi deduco che verranno a cercarti. » Loki prese la palla al balzo e disse

« E’ questo il problema, è passata ormai più di una settimana, e se non mi hanno trovato devono far cadere le ricerche. Almeno fino a nuovi ordini, devo tornare subito in America, ma non so come. »

« Con l’aereo è ovvio, ma se non hai documenti sarà difficile farti salire a bordo. Ma, per tua fortuna, ci sono qui io. Grazie alle abilita di alcuni colleghi di mio padre, sono diventata molto brava nel falsificare documenti e così via. »
Quella ragazza iniziava a piacergli. Nonostante fosse ancora irritante.

« Però tu fai parte dei servizi segreti, quindi non posso mettere il tuo vero nome. E dovremo inventare anche la tua vita. Non sarà complicato, arrivo subito. » e così dicendo uscì dalla stanza. Loki tirò un respiro di sollievo, credeva fosse più difficile, invece lui non doveva fare proprio niente. Dopo qualche minuto Liz tornò in cucina, sotto braccio portava un portatile nero che poggiò sul tavolo e accese. Subito lo schermo si illuminò, e dopo vari minuti venne richiesta una password, che Liz digitò velocemente e poi poterono iniziare.

La ragazza sapeva il fatto suo, non chiese niente a Loki, solo una foto e di mettere gli indici su una macchinetta che aveva portato insieme al portatile. Liz restò al lavoro davanti a quel coso per almeno un paio d’ore, durante le quali dovette salire in camera per stampe i documenti del moro. Quando tutto fu pronto, incollò la foto fatta precedentemente e falsificò il timbro.  Quando ebbe finito, passò il passaporto e carta d’identità al moro che lesse i suoi dati.

« Arwin Tate? Che razza di nome sarebbe? »

« Un nome molto comune, perché te sei una persona comune. Che dovrebbe ringraziare per il lavoro svolto. » lo riprese Liz, accigliata

« Va bene, grazie mille per i documenti. Ora però ho bisogno di un biglietto aereo. »

« Un biglietto aereo? Per dove? » a parlare fu Sarah, rientrata in quel momento.
I due sbiancarono, e cercarono di nascondere i macchinari, ma quella fu più veloce e si frappose tra Liz e il tavolo. Diventò subito rossa di rabbia, e si trattenne dall’urlare.

« Liz! Mi avevi promesso che non avresti più trafficato con queste cose. Cos’hai falsificato questa volta? Patente, passaporto diplomatico. O qualche diploma? »
I due colpevoli si lanciarono un’occhiata preoccupata, poi Loki parlò facendo un passo avanti

« E’ colpa mia. Avevo assolutamente bisogno di un documento per tornare a casa. Se avessi saputo che questa ragazzina falsifica certe cose, non glielo avrei chiesto. » disse il tutto con un’espressione da cane bastonato che fece intenerire la donna

« Oh non ti preoccupare. Comunque adesso, Liz, vedi di mettere tutto via. Non voglio più vedere certe cose in giro. »disse rivolta alla cugina

« Si si, va bene. Ma dobbiamo prendere i biglietti per New York, deve tornare a casa. » a quelle parole Sarah sbiancò.
Tornare a New York. Tornare dove era successo il finimondo. Provare di nuovo paura, angoscia e dolore. Non era ancora pronta. Infatti Loki, memore del discorso di quella mattina tre le due disse

« Ma non vi preoccupate. Posso andare da solo. Voi avete la vostra vita, e le vostre cose da fare qui. »

« Non importa. Veniamo anche noi, siamo in qualche modo responsabili, o meglio, una certa persona è responsabile. » parlò Sarah, ripresosi e guardando Liz, che sbuffò.

Comprarono su internet tre biglietti per gli States, due andata  e ritorno. La partenza era programmata per la mattina seguente, ad un’ora improponibile, ma almeno il dio tornava da gli altri. Chiese se poteva fare una telefonata, compose il numero del centralino americano (chiesto poco prima a Liz) e chiese di poter contattare il professor Xavier, ma quelli dall’altra parte dissero che non esisteva alcun Professor Xavier. Stava quasi per mettere giù quando gli venne in mente. Banner! Di sicuro lui esisteva, e possedeva un cellulare. Il centralino glielo passò, ma la telefonata suonò a vuoto. Provò così per altre due ore, provando con gli altri vendicatori, ma nessuno rispondeva al quel dannato aggeggio. Però poco importava, il giorno seguente li avrebbe rivisti, e soprattutto li avrebbe avvertiti per una guerra imminente. Ah la tranquillità, conosceva il suo significato solo grazie ai libri!

La mattina seguente, la sveglia era prevista per le quattro del mattino, dato che avevano il volo alle otto, e per arrivare in aeroporto ci voleva almeno un’ora. La colazione la consumarono in silenzio, chi troppo nervoso all’idea di rimettere piene in America (leggi anche Sarah e Liz) chi troppo assonnato, dato che era abitudine svegliarsi non prima delle dieci (leggi anche Loki ormai abituato alla bella vita).
Chiamarono un taxi per farsi portare al London Heathrow; c’era poco traffico e ci misero un’ora giusta per arrivare. In aeroporto non c’era molta gente, per lo più uomini d’affari con la loro ventiquattro’ore, alcune famigliole. Andarono a fare il check-in e poi, oltrepassati i metal detector rimasero ad aspettare alla sala imbarchi.

« Uffa! Ma perché dobbiamo aspettare due ore? » si lagnò il dio, non aveva voglia di rimanere li a far niente.

« Sei peggio dei bambini lo sai? Durante le tue missioni, quando c’è un momento di noi cosa fai? Pesti i piedi a terra e ti lamenti? » lo stuzzicò Liz. Quello la guardo confuso. Missioni? Ah già, in teoria era dei servizi segreti.

« Durante le mie missioni, non c’è mai un momento di noia. O comunque c’è sempre qualcosa da fare. » ribatté quello, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio. Liz alzò gli occhi al cielo esasperata. I servizi segreti erano davvero caduti in basso, di qualsiasi paese fossero.
Per la felicità di Loki, alle otto spaccate l’aereo decollò, così solo sette ore lo separavano dalla sua meta. Furono sette ore abbastanza noiose, riempite per lo più da film o sonnellini. Verso sera atterrarono all’aeroporto La Guardia, appena uscirono, e non dovettero recuperare i bagagli dato che avevano solo due borse a mano, salirono in fretta su un taxi. Quando quello chiese dove fossero diretti, le due ragazze si girarono verso il moro che era nel panico. Dovette sforzarsi molto, ma alla fine si ricordò la targa affissa fuori dal cancello del scuola che diceva “Westchester County” . lo disse al tassista, che azionò il tassametro e disse che ci avrebbero messo mezz’ora, traffico permettendo.

Quel viaggio sembrava non finire più. Uscire dalla Grande Mela era stato un delirio, tra l’altro Liz e Sarah si ammutolirono di colpo appena passarono vicino al Grand Central Station, che la stavano finendo di sistemare.
Per smorzare un po’ la tensione, Loki chiese, schiarendosi la voce

« Dove starete questa notte? E i prossimi giorni, ho notato che avete l’aereo tra tre giorni. » per qualche secondo nessuna delle due parlò, poi con calma Sarah mise da parte i suoi pensieri e parlò

« Andremo a fare visita alle nostre famiglie. Ci sono le nostre madri e i miei fratelli e la sorella di Liz. Abitano nel New Jersey. Faremo loro una sorpresa. » ma detto questo non parlò più per tutto il viaggio. Ben presto attorno a loro presero posto campi, boschi e immensi prati, i grattacieli erano ormai lontani. Il taxi prese a rallentare vicino ad un distributore di benzina, il tassista chiese a quale indirizzo dovesse andare, ma Loki non lo sapeva, però da quel punto ricordava la strada, dato che si erano fermati li la prima volta che andarono alla scuola.
Gli fece da navigatore per i restanti venti minuti di strada, fortuna che la strada era ben illuminata e che, nonostante fosse marzo inoltrato e fossero le otto e mezza di sera, non era ancora così buio.
Il taxi si fermò davanti alla scuola, pagarono centoventi dollari, e poi ripartì. Liz e Sarah si guardarono intorno, stranite da quel posto. Liz pensò che fosse strano come luogo per gente dei servizi segreti, ma forse la usavano per depistare le persone. Loki sembrava si fosse dimenticato di loro, perché prese quasi a correre per entrare in quel castello, non le aspettò neanche alla porta, talmente era felice di essere li.

Si diresse nel salotto, dove in teoria ci avrebbe trovato almeno Johnny, Clint e Tony belli spaparanzati a guardare la tv, ma appena entrò lo trovò vuoto con la tv accesa. Strano. Poi vedendo l’orario intuì che magari erano a sistemare la cucina dopo la cena, così si diresse la; ma ancora niente.
Che fine avevano fatto tutti? Non c’erano neanche gli studenti a fare casino. Provò l’ultima stanza che gli venne in mente al quel piano, lo studio di Xavier. Sperava di trovarci almeno il professore.
Ma quando vi entrò, capì subito che c’era qualcosa che non andava. Trovò Liz e Sarah sedute alla scrivania, quando richiuse la porta, qualcuno da dietro lo afferrò, spingendolo verso il basso e tenendolo schiacciato al pavimento.

« Ehi! Ma siete completamente impazziti? » urlò, o almeno ci provò, dato che aveva mezza faccia schiacciata a terra.

« Chi sei? E chi sono quelle due? » domandò una voce femminile che non riconobbe

« Come chi sono? Cos’è uno scherzo, perché sappiate che non è divertente. » rispose con astio

« Rispondi immediatamente! » disse quella schiacciandolo ancora di più

« Sei forse cieca? Sono Loki! »

« Dimostralo! »

« Mio fratello è un coglione. » disse la prima cosa che gli passasse per la testa

« Si, dicci qualcosa che non sappiamo. Tutti sanno che Thor è un imbecille. » commentò un uomo che era appena entrato

« La mia ragazza è un gigante di fuoco, o meglio è per metà umana. E di recente ha sviluppato il potere di trasformare solo alcune parti del corpo di fuoco. » sperò che bastasse.
Infatti sentì la pressione sul suo corpo sparire un paio di braccia tirarlo su. Nel giro di due secondi si ritrovò abbracciato da due persone. Quando questi lo lasciarono, il dio tossi un paio di volte, la costola non era ancora a posto. Tirò su lo sguardo e si trovò davanti Angelo e Shadowcat.

« E’ bello rivedervi. Ma perché la due ragazze sono qui? » chiese, girandosi verso le due che lo stavano fissando male

« Da quando sei stato catturato, e uno nemico si è intrufolato nella scuola  spacciandosi te, il professore ha aumentato la sicurezza. Appena siete arrivati è scattato l’allarme. Abbiamo mandato tutti i ragazzi in camera loro, mentre il professore e alcuni sono di sotto, pronti ad ogni nostro segnale. » spiegò il mutante

Infatti, in quel momento la porta si aprì nuovamente e ne entrarono Xavier sulla sedia a rotelle, Reeds, Susan, Ben, Bruce e i tre illuminati. Tutti erano felici di rivederlo, lo salutarono (Ben quasi lo stritolò). Sarah e Liz erano senza parole. Che gente strana, soprattutto quello tutto roccioso. Perché quello con le ali?
Solo in quel momento però Loki notò che la porta era rimasta chiusa. Così chiese

« Ma tutti gli altri? » (leggesi anche Sam?)

« Sono via da una settimana. A cercarti, dovevano tornare sta sera però. Abbiamo concordato che se non ti trovavano entro una settimana, sarebbe partita la seconda squadra. » parlò Xavier

« E la prima squadra è composta da? »

« Tony, Tempesta, Clint, Natasha, Sam, Thor e Johnny. » contò sulle dita Ben

« Dove sono adesso? » chiese Loki al professore

« Non lo sappiamo. Per non essere rintracciati hanno staccato il comunicatore del jet. Ci contattavano sempre loro. Ma ormai la settimana è passata. Entro domani dovrebbero essere qui. » disse quello

« O anche prima. – parlò Shadowcat – Il dispositivo sta suonando, hanno staccato la protezione sulla scuola. » infatti si sentiva un bipbip prolungato provenire da un dispositivo che teneva Xavier in mano. Dopo pochi minuti si intravide un jet accostare la scuola. Così tutti uscirono, portarono anche Lia e Sarah scusandosi per il trattamento, e scesero nell’hangar. Il jet era appena atterrato quando il gruppo entrò in pista. Subito si abbassò il portellone e ne scesero Tony, subito seguito da Tempesta, i due assassini, e Thor. Non appena videro chi li aspettava non cedettero ai loro occhi. Il dio biondo corse subito dal moro e lo abbracciò stritolandolo

« Ahia idiota. Ho una costola ancora rotta. » commentò il moro tirandogli un pugno

« Finalmente! Ero stufo di andare in giro a cercarti, specialmente con una lagna bionda camminante intorno. » commentò Tony, alludendo a Thor, e stringendo la mano a Loki.
Clint e Natasha lo abbracciarono (stando attenti alla costola, ovvio). Poi fu il turno di Johnny e Sam scendere dal Jet. I due stavano ridendo bellamente, ma appena videro la folla si bloccarono.

« Come mai questo benvenuto? » domandò Storm. Ma non appena Tony si sposò, facendo uscire allo scoperto Loki, Sam spalancò la bocca, gli occhi le divennero lucidi e iniziò a tremare di felicità.
Non ci pensò due volte e corse ad abbracciare il moro. Quello era felicissimo di vederla, e nonostante il dolore al petto, se la tenne stretta. Anche se un briciolo di fastidio lo invase. La e la piccola fatina se la stavano ridendo, in un momento come quello. Ma per il momento non ci badò troppo, era tornato! E niente al mondo poteva rompere quel momento. Solo l’idea di un’imminente attacco poteva rovinarlo, ma accantonò anche quello, almeno per quella sera




 
Angolo autrice
Si bene.
Vi starete chiedendo "Abbiamo aspettato, per questo?"
Mi spiace, ma il mio cervello non ha saputo elaborare niente di meglio. Spero non mi lanciate pomodori xD

Buona lettura

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Capitolo 13
*** Tornato...un po' malandato ***


Si, era tornato. Ma non era il momento di festeggiare. Chiese a Banner di sistemarlo come meglio poteva, informò Xavier e il gruppo di Laufey e gli Skrulls. Vennero fatti nuovi piani di allenamenti che sarebbero partiti il giorno dopo. Era talmente preso da quello che stava succedendo, che si scordò completamente di Liza e Sarah. Le due ragazze vennero accolte nel gruppo senza problemi. Diedero loro una stanza e le scuse di tutti per il modo in cui erano state imbavagliate e legate.
Due giorni dopo il suo ritorno, Loki venne portato nella stanza dove ancora c’era lo skrull nemico. Questo stava pian piano tornano nella sua reale forma; la pelle era verdognola e viscida, gli occhi gialli con le pupille verticali, ma per il resto era ancora la copia di Loki.
Il moro prese a girare intorno al letto, fissando l’alieno, che restituiva lo sguardo. Il dio era sia affascinato che disgutato.

<< E così, questo vi ha ingannati. Come lo avete scoperto? Deduco che non abbia i miei poteri, altrimenti si sarebbe già liberato. >> chiese girandosi verso Xavier.

<< Infatti. Lo abbiamo scoperto, quasi per caso. – Xavier parlò avvicinandosi al lettino – Tony stava parlando con lui, quando notò che gli occhi erano diventati gialli. Appena mi informò, chiesi a Susan di seguirlo, senza farsi vedere. Lei lo trovò nel parco, stava passando alcune informazioni ad un altro skrull. Appena quello se ne fu andato, Susan imprigionò il finto te in un campo di forza e lo riportò alla scuola. >> il professore finì di parlare e fissò l’essere.
Restarono alcuni minuti in silenzio, poi Loki si ricordò di Liza e Sarah. Uscì di corsa dalla stanza e tornò al piano superiore. Corse per tutta la scuola, alla ricerca delle due. Non trovandole, credette che se ne fossero andate, ma guardando fuori dalla finestra del salotto vide che erano nel parco con altre tre ragazze.

Uscì all’aperto e le raggiunse. quando le raggiunse vide che erano Sam, Natasha, Susan, Liza e Sarah. Sedute in cerchio che parlavano e ridevano. Appena lo videro, le tre si alzarono e avviarono verso la scuola, ma prima di andarsene, Sam poggiò una mano sulla spalla di Loki con fare rassicurante, poi si girò e prese a risalire verso la scuola.
Il dio era un po’ titubante nel sedersi. Di sicuro alle due avranno raccontato tutta la storia, o almeno la sua vera identità, e di sicuro quelle due lo avrebbero preso a pungi dato che i loro padri erano morti a causa sua. Però prese un bel respiro e si sedette. Aveva provato Hulk, niente poteva fargli più male.
Restarono per un po’ in silenzio, poi Liza decise di romperlo

<< E così, tu sei il vero Loki. Voglio dire, il dio del caos e tutte le cose strambe. >>

<< Così sembra – rispose il moro con un mezzo sorriso, poi vedendo l’espressione di Sarah disse, seriamente dispiaciuto – Lo so che vi ho mentito, ma quando ho sentito a casa vostra che il motivo per cui i vostri padri erano morti ero io, non potevo dirvi la verità. Siete state così gentili con me, che non ce la facevo a dirvelo. >> Sarah lo guardò con gli occhi lucidi, così fu di nuovo la cugina a prendere parola

<< Beh ma te ci avevi detto il tuo nome, quando ti ho quasi ucciso. Quindi, in un certo senso sei stato sincero. E comunque le altre ragazze, ci hanno raccontato quello che stai facendo. Che li hai aiutati a salvare due mondi l’anno scorso. >>

<< Si, ma i vostri padri non torneranno grazie a delle buone azioni. Ho fatto tutto quel casino per ripicca verso mio fratello. >> a quel punto Sarah si schiarì la gola e disse

<< Ormai non serve più star qui a piangerci addosso. Ognuno fa errori, i tuoi sono stati intergalattici e avrai avuto i tuoi motivi. Noi ce ne siamo andate in un’altra nazione, lasciando le nostre famiglie al dolore. >>

<< Ha deciso di tornare a New York. Staremo con le nostre famiglie. – parlò Liza alzandosi dal prato, e scrollandosi l’erba dai pantaloni -  Vedi, dopotutto ci hai dato un pretesto per tornare a casa. >>
Loki fu felice di quella notizia, almeno qualcosa di buono lo aveva fatto. Più tardi, quel giorno, le due chiamarono un taxi per farsi portare nel New Jersey. Loki insistette per accompagnarle lui, ma Sarah disse di no, avevano molto lavoro da fare a scuola per la nuova battaglia; così il moro le accompagnò nel cortile all’ingresso dove ad aspettarle c’era un taxi giallo. Quando furono salite, il dio rimase a guardare la macchina che si allontanava, poi un sorriso gli si dipinse sul volto.

<< Te lo avevo detto che mi sarei accorto della tua presenza prima o poi. >> e si girò verso Sam, che stava poggiata al muro dietro di lui. Anche lei sorrideva.

<< Sai, devo fartela pagare. >> disse quella, mettendosi dritta, mentre il dio la raggiungeva

<< Ah si? E per cosa? >> domandò lui, seriamente confuso

<< Tu sei una persona sveglia, astuta e che non si fa prendere alle spalle. Devo fartela pagare per l’infarto che mi è quasi venuto quando mi hanno detto che eri scomparso! >> disse lei incrociando le braccia e facendo la faccia seria.
Loki a guardarla scoppiò a ridere, si avvicinò e l’abbracciò. Quella però non ricambiò il gesto facendo ancora la finta arrabbiata. Un po’ lo era veramente, ma il solo fatto che fossero abbracciati la rendeva felice come non mai. Non era un sogno. nel giro di poco si ritrovarono nella loro stanza, e li Loki sciolse l’abbraccio. Sam invece lo guardò e disse, prima di essere catturata in lungo bacio

<< Tanto te la faccio pagare comunque. >>
Nei giorni seguenti gli allenamenti si fecero più intensi, tranne per Loki. Doveva ancora rimettersi del tutto, ma lui e il professore restarono in grande allerta. Ogni sera si collegavano a vari notiziari, per vedere se c’erano segni dei loro nemici. Ma niente. Solo dopo una settimana, guardando un telegiornale europeo, Loki riconobbe una parte della sua prigione.

<< Ehi, aspettate. Io ero li. >> esclamò, prendendo il telecomando e alzando il volume.
Nel salotto tutti si zittirono, anche Tony che normalmente odiava i telegiornali (ameno che non parlassero di lui) si mise a guardare attento.
Secondo l’inviata, quel pomeriggio era scoppiato un incendio nella vecchia fabbrica abbandonata di coperte ad Alna. La donna si trovava all’interno, e le immagini mostravano pareti annerite, qualche macchinario distrutto e delle finestre esplose.

<< Ne sei sicuro? Non si capisce niente, è tutto annerito. >> chiese Colosso

<< Vi dico che ero li. >> insistette Loki, in quel momento ripresero l’ufficio del piano superiore, dove ora si trovava la giornalista. Da soffitto pendevano ancora le catene. D’istinto Loki si sfregò i polsi, gesto che non sfuggì a Sam e Tony, la bruna prese di scatto il telecomando e cambiò canale. Per un po’ nel salotto non si sentì altro che il film alla televisione, poi Tony disse

<< Non so voi, ma io ho un disperato bisogno di alcool. Chi è con me? >> chiese alzando la mano. Quasi subito si alzarono quelle di metà del gruppo, ma dato che nella scuola non c’erano alcolici, decisero di andare a New York per svagarsi un po’. Quella sera, subito dopo cena, chiamarono dei taxi che li portarono in un locale nell'Upper East Side.

<< Sai, non era bello senza di te. Almeno ora ho un concorrente da battere. >> un Johnny un po’ alticcio, anzi proprio ubriaco, mise un braccio intorno alle spalle di Loki e iniziò a ridere mentre uscivano dal terzo locale.

<< Non credo che avrai mai una possibilità, mio caro fiammifero. >> rispose il dio divertito

<< Non so cosa tu abbia detto, ma la penso come te. >> la torcia scoppiò a ridere, mentre dietro di loro Steve dovette assorbirsi un Tony, meno ubriaco, ma comunque non molto capace di connettere

<< Sai Cap. Io ti prendo sempre in giro, ma è perché non sono te. Tutti ti rispettano, per quello che sei. A me per i mie soldi. Se fossi donna sarei già entrato nel tuo letto. >> e coronò la frase con una bacio in bocca al povero Steve, che si bloccò in mezzo al marciapiede tutto rosso, alche Clint dovette prenderlo per le spalle e farlo muovere, ovviamente il tutto ridendo.

Inutile dire che gli unici sobri erano Steve, per il suo metabolismo, Tempesta, Loki e Clint. In pratica facevano da baby-sitter. Infatti quando passarono vicino a Central Park, il gruppo prese a correre qua e la per il prato, così i quattro si divisero per andarli a recuperare. Fortuna che erano pochi, dato la grand parte del gruppo era rimasto alla scuola, dovettero recuperare Sam, Natasha, Tony, Johnny e Colosso.
Ovviamente Loki e Clint pensarono a Sam e Natasha, e lasciarono Tony a Steve. Quei due dovevano conoscersi meglio. Le due ragazze erano finite vicino a un laghetto, la rossa seduta sotto un albero, mentre le bruna era salita su un ramo.
Appena il dio e il falco le raggiunsero, sentirono Sam scendere, in modo non tanto lucido e aggraziato dal ramo e poi parlò

<< Loki ti devo parlare. >>

<< Non credo sia il momento, se te lo ricorderai me lo dirai domani mattina. Altrimenti non era importante. >> disse quello prendendola per la mano, aspettando che anche Clint recuperò Natasha, per poi dirigersi verso l’entrata dove li aspettavano Tempesta con gli altri.

<< Nono, è urgentissimo. E sono lucida non molto, ma posso parlare – insistette quella – Volevo dirti che è tutta colpa mia, se tu non c’eri. Dovevo vedere subito che tu non eri tu, ma quell’altro, e invece sono andata su quel coso di fuoco con mio fratello e c’era Sully, e un palazzo. >> mentre parlava teneva il conto di chi c’era sulle dita delle mani. Loki, a quella scena, sorrise.

<< Va bene, sei perdonata. Ora andiamo. >>
Quando raggiunsero Tempesta, i due mori notarono che mancavano solo Steve  e Tony. di guardarono intorno, per cercarli. Poi Clint diede una gomitata a Loki e indicò il lago davanti a loro. Sulla riva c’era un povero capitano tutto imbarazzato con in mano i vestiti di Tony, il quale aveva avuto la brillante idea di rimanere in boxer e fare il bagno. Non era una cattiva idea, se si limitava a sé stesso, peccato che in quel momento era tutto, tranne che un genio. Infatti chiamò a raccolta anche gli altri, e in un attimo di distrazione Sam, Natasha e Johnny sfuggirono alle grinfie dei tre e raggiunsero l’uomo.

Fortunatamente loro rimasero vestiti, ma la scena che seguì non piacque molto al dio. Sam e Johnny erano in acqua e si abbracciavano, ma non come se fossero semplici amici. Così prese a camminare e raggiunse l’acqua.

<< Dai muovetevi, altrimenti affogherete. >>

<< Non fare il guasta feste. >> lo prese in giro Johnny che lo spruzzò con dell’ acqua. Il dio lo guardò male, e muovendo appena il polso lo fece finire col sedere per terra tra un gruppo di ninfee, e una piccola rana gli saltò in testa.

<< E’ vero, vederti per terra è divertente. >> rispose il moro, il quale poi si girò verso Tempesta, che con i suoi poteri attinse al vento che creò delle onde che risputarono tutti quanti fuori dal lago.

Riuscire a rimettere tutti in macchina fu un’impresa, mai come far mettere i vestiti a Tony ovviamente. Una volta alla scuola, i quattro baby-sitter tirarono un mezzo respiro di sollievo, ma ovviamente la parte difficile arrivava in quel momento: non fare casino.
Loki e Clint ci riuscirono tranquillamente, le due ragazze si erano addormentate. Così le portarono nelle rispettive camere, le fecero stendere sul letto e tornarono sul corridoio, per vedere in che stato erano Steve e Tony. Lo spettacolo che si trovarono di fronte era inimmaginabile, e per poco non scoppiarono a ridere. Tony, con addosso solo la maglietta (erano riusciti a fargli mettere solo quella )e i boxer, era avvinghiato ad un povero Steve che chiedeva aiuto con lo sguardo ai due amici.

<< Dai Steve, perché non ti piaccio. Tu mi piaci. >> continuava a dire il “genio”, ma il volume della voce era un po’ troppo alto, e il Capitano cercava in tutti i modi di tappargli la bocca invano.
Ad un certo punto, però, Tony si accasciò sul pavimento, mollando la presa sul biondo. Steve ringraziò tutti santi per quella fortuna, ma per non rischiare di avere un maniaco in camera, aprì una porticina e trascinò dentro l’uomo addormentato. Quando la richiuse, raggiunse i due mori, che se le ridevano silenziosamente a più non posso, e si poggiò al muro

<< Capitano, sai che la stanza dove hai mollato Tony è il ripostiglio, vero? >> disse Loki asciugandosi una lacrima per il troppo ridere.

<< Non mi interessa. E comunque grazie, begli amici. >> rispose quello  incrociando le braccia al petto

<< Ma dai Steve, noi avevamo le braccia occupate. E poi te la sei cavata benissimo, peccato che si si addormentato. >> parlò Clint, ancora ridendo.
Dire che la mattina dopo fu un trauma, per cinque persone, svegliarsi è poco. Non solo per il mal di testa cronico, ma anche per il fatto che uno di loro si ritrovò avvinghiato a una scopa e aveva uno scopettone sui capelli tipo parrucca. E ovviamente, due certi mori immortalarono la posa prima l’uomo si svegliasse. Non si sa mai, poteva sempre servire per il futuro.


 
Angolo autrice
Finalmente lo posso dire
Sono tornata!!!
Per vostra grandissima sfortuna xD
Questo capitolo è un po' di passaggio, più che altro non sapevo come liberarmi di Liza e Sarah.
Non sarà un granche, ma l'ho scritto tutto di colpo, prima che la mia fantasia e ispirazione scamparivano di nuovo.
Al prossimo :)

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Capitolo 14
*** Lettere ***


I giorni passavano, e Loki ormai aveva riacquistato tutta l’energia, ed era tornato quello di prima. La vita alla scuola procedeva il suo solito ciclo, allenamenti (sempre più intensi), Johnny aveva ripreso la sua crociata alla conquista di Sam; la quale però, era troppo occupata per prestargli attenzione; anzi era occupata per prestare attenzione a chiunque.
Un lunedì pomeriggio, esattamente una settimana dopo il ritorno del dio moro, Sam era stata contattata da Damon, il quale le chiedeva di tornare a Mùspellsheimr il più presto possibile. La ragazza disse che lo avrebbe raggiunto dopo un paio di giorni, ma il tono autoritario di Damon le fece cambiare idea.

<< Mi spiace professore, ma devo proprio andare. Se riesco vi mando alcuni dei miei, che l’anno scorso hanno combattuto con  i vendicatori. >> Sam, che era in riunione con Xavier, era seduta davanti alla scrivania di quest’ultimo.

<< Non ti preoccupare, se abbiamo bisogno ci metteremo in contatto con te. >> parlò Xavier dalla sua sedia. In quel momento, prima che la ragazza poté rispondere, la porta dello studio si aprì e ne entrò Thor

<< Professore, ho una brutta notizia. Devo partire immediatamente per Asgard. – il dio parlava reggendosi alla porta, e i poveri cardini cigolavano sotto il suo dolce peso – Padre ha dei problemi con dei villaggi, non ho ben capito. >>

<< E Loki, partirà anche lui? >> chiese Sam, alzandosi dalla sedia e allontanando Thor dalla porta

<< No. Padre voleva anche lui, ma ha deciso di rimanere qua, per dare maggiore aiuto. >>
Più tardi quel giorno, il gruppo dei Vendicatori, X-Men e Fantastici 4 si riunì in cortile per salutare i due.
Dopo che ebbe salutato tutti, Sam prese in disparte Loki

<< Sei sicuro di restare? E se vi attaccano, c’è Laufey con loro. E di sicuri vorrà la tua testa. >> gli ricordò la ragazza

<< Si immagino, ma almeno ci sarà una persona in più tra le file, e con la mia magia potrò aiutare. E comunque, spero che tu e quell’impiastro sarete già tornati per impedire a Laufey di intromettersi. >>

<< Vedi di stare attento. >> e dopo averlo abbracciato, si trasformò in gigante e una luce rossa l’avvolse e scomparve. Così come Thor.
 

MUSPELLSHEIMR

Non aveva ancora fatto in tempo a comparire del tutto, che Damon, il quale la stava aspettando, la prese per un braccio.

<< Ehi, calma. Lasciami mettere i piedi a terra. >>

<< Non c’è tempo! Dobbiamo andare dai consiglieri. >>
Sam non fece in tempo a rispondere, che il maggiore se la tirò dietro e iniziò a correre. Tutti gli inservienti, al loro passaggio, dovettero scansarsi; le guardie invece si lanciarono vari occhiate una volta che vennero superate dai due.
Corsero per quasi tutto il palazzo, poi Damon rallentò e si fermò davanti alle porte della sala del trono. Sam, che si fermò subito dopo, era senza fiato.

<< D-Damon. To st-sto odiando! >>

<< Come la fai tragica -  parlò quello, ma l’occhiataccia della sorella lo bloccò – Scusa, ma è molto importante. >>
Il fratello parlò con tono serio, così Sam cercò di contenere il fiatone , una volta stabilizzato entrò nella sala seguita dall’altro.

Si sedette sul trono fiammeggiante, e guardò per un momento fuori dalla finestra. Notò che si trovava nel nuovo palazzo, perché all’esterno c’erano ancora alcuni operai intenti a finire gli ultimi ritocchi.
Un colpo di tosse la riportò all’interno della sala, dove davanti a lei c’erano i tre consiglieri. Tutti con un’aria truce sul volto.

<< Mia signora. Bentornata. >> parlò il gigante nel mezzo, facendo un inchino, seguito dagl’altri due.

<< Sappiamo dei problemi su Midgard. Ma non l’avremmo mai pregata di tornare, se questa non fosse…. >> disse un secondo gigante, rimettendosi eretto.

<< Una questione di massima importanza. Si lo so. Ditemi cosa succede>> finì per lui Sam
I tre si guardarono, lanciarono un’occhiata a Damon preoccupati, ma poi il primo consigliere riprese parola

<< Abbiamo ricevuto una lettera. Da un altro mondo. Indirizzata a Voi. >> e così dicendo, appena Sam glielo permise, si avvicinò al trono e le porse una busta che fino a prima teneva nella vesta.
La usta era di fuoco puro, lanciava anche qualche scintilla. Sam era indecisa se aprirla subito, o chiedere a tutti di lasciarla li da sola. Ma poi la curiosità ebbe la meglio.
Quando aprì la busta, e tirò fuori il foglio (anch’esso di fuoco) lesse il messaggio. Per qualche minuto regnò il silenzio, poi lentamente si alzò e disse ai consiglieri.

<< Mandate un messaggero a Odino. Ho urgente bisogno di conferire con lui. >>
I tre si inchinarono, e in fretta lasciarono la sala. Damon, si avvicinò alla regina, con in volto un’espressione preoccupata

<< Cosa succede? >>
La ragazza lo guardò, poi gli porse il foglio. Un volta letto il contenuto, un’espressione mista a preoccupazione e sgomento gli si dipinse in volto.
 

ASGARD
Odino e Thor si trovavano nella Camera delle Armi, fermi davanti allo Scrigno degli Antichi Inverni, intenti in una conversazione privata. Mentre erano fermi a contemplarlo, una guardia entrò nella Camera, i due si girarono , e quello dopo un breve inchino parlò

<< Miei signori. E’ arrivato un messaggero da Muspellsheimr. >>
I due uomini si guardarono , poi Thor si girò di nuovo verso la guardia e disse

<< Arriviamo subito. >>
I due uscirono di corsa, e raggiunsero la sala del trono in poco. Quando furono davanti alle grandi porte d’orate, due guardie le aprirono e due entrarono. Erano state radunate molte guardie, che erano disposte su due file ai lati delle porte, e non appena i due uomini entrarono, queste si misero sull’attenti.

Davanti al trono c’erano i consiglieri del re, con gli anziani del consiglio, tra loro torreggiava una figurata di fuoco e lava. Era alta quasi tre metri, e non appena Odino e Thor gli passarono accanto si inchinò.
Una volta che il Padre degli Dei si fu seduto, e Thor ebbe preso posto accanto a lui, il gigante si mise eretto, e si rivelò essere Sully. Uno dei cugini di Sam, che aveva aiutato l’anno prima a combattere Surtr.

<< Parla pure, quali problemi affliggono la tua regina? >>

<< Padre degli Dei, grazie per avermi ricevuto con così poco preavviso e per essere piombato così nel vostro palazzo. La mia regina
chiedere di poter conferire con Voi il più presto possibile. Non ho idea dei problemi che l’affliggono, ma sono certo che si tratti di una questione della massima urgenza. >>
Odino rimase in silenzio, per riflettere sulle parole dette dal gigante. stava per rispondere che avrebbe acconsentito a quella richiesta, quando una guardia entrò nella sala, in mano aveva una busta d’oro.
Odino la prese e l’aprì. Tirò fuori il foglio, lesse e dal suo unico occhio trasparì preoccupazione. In pochi secondi però si ricompose e guardò Sully

<< Accetto la richiesta della Regina di Muspellsheimr. Sarà la benvenuta nel mio palazzo, e domani farò preparare tutto per il suo arrivo. Ora scusatemi, ma devo ritirarmi nelle mie stanze. >>
Così dicendo si alzò, tutti nella sala si inchinarono e poi il Dio uscì. In quel momento Sully, che aveva ripreso forma umana, venne raggiunto da Thor che gli strinse calorosamente la manoe poi lo accompagnò fuori.

<< Cosa sta succedendo? Cosa può sconvolgere due regni così potenti? >>

<< Non ne ho idea Thor. So solo che in questo periodo non ho mai visto Sam e Damon così preoccupati – gli rispose il gigante – Forse solo quando c’è stato lo scontro contro Surtr. >>
I due camminarono ancora un po’, per i giardini e oltre le mura. Thor accompagnò l’amico al Bifrost, e li Haimdall lo attendeva per riportarlo nel suo regno. Appena giunti davanti al guardiano, Sully si girò verso il biondo e disse

<< Amico mio, non temo solo per i nostri regni. Ma anche per Midgard. Ormai molti nemici sanno che è un regno fragile, e deve essere sempre protetta. Spero solo che non succeda niente. >>
Si salutarono, poi il gigante riprese la forma di fuoco e disse ad Haimdall che era pronto per tornare nel regno.
 


Angolo autrice
Bene, sono tornata.
Questo capitolo è di transizione, noterete che i due regni hanno un problema,
e io da buona malefica non ho voluto dire niente!!
Muahahahah

Si va bene, dopo questa posso eclissarmi!!!

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Capitolo 15
*** Aiuto, ci servono rinforzi...o forse no! ***


Erano passate due settimane dalla partenza di Sam e Thor, e ancora nessuna notizia dai due. Anzi neanche sul fronte scontro si seppe niente, nessuna notizia strana dai notiziari, niente di niente. Gli allenamenti erano continuati per una settimana, ma vedendo che non ci sarebbero stati attacchi di li a poco, un gruppetto si distaccò dagli altri e trovò rifugio in salotto per l’intera settimana seguente.

<< Cambia canale. >> si lamentò Tony spaparanzato sul divano, con il tono di voce svogliato

<< Cambialo te. Io l’ho cambiato ieri. >> rispose Loki, seduto per terra con la schiena pogiata al divano

<< Ma te sei quello più vicino al tavolino. >> gli fece Colosso, stravaccato su una poltrona.
Loki lo guardò per un istante, poi si girò verso il tavoli davanti a lui, sopra il quale si trovava il telecomando. Il dio continuò a fissare l’oggetto, nella speranza che quello cambiasse i canali da solo.

<< Ci rinuncio, e poi questo documentario sugli oranghi non è male. >>concluse il moro tornando a sonnecchiare
Dopo circa una ventina di minuti e due spot pubblicitari, entrarono in salotto Natasha, Susan e Shadowcat. Le tre si fermarono a contemplare lo spettacolo di quei cinque, poi la russa prese il telecomando e spense il televisore

<< Le amebe sono più attive di voi. >> disse scuotendo la testa

<< Perché hai spento il televisore? Mi stavo divertendo. >> si lagnò il genio mettendosi a sedere sul divano.

<< Siamo preoccupate. Per Sam e Thor. >> intervenne Susan sedendosi accanto a Stark

<< E per quale motivo? Una è un gigante di fuoco che già deve sopportare questo qui – iniziò a dire il genio, tirando un calcio a Loki seduto vicino alle sue gambe – Quindi non ha problemi. L’altro è talmente indietro cerebralmente, che se dovesse succedere qualcosa di grave, ora che se ne accorge è passato un millennio. >> solitamente quando Thor viene insultato, e si trova ad Asgard, un tuono squarcia il silenzio. Ma non in quel caso. Infatti Loki si alzò e disse, guardando il cielo

<< Ah è così? Se ti insulto io tiri giù il cielo, e sei pronto a scatenare una guerra. Mentre, se ti insultano gli altri non fai niente? Hai proprio il cervello di un pentapalmo. >> concluse, ma anche in quel momento nessuno tuono scoppiò.
Tutti si guardarono, perplessi. Loki e Tony si lanciarono uno sguardo e poi il dio disse

<< Si, c’è qualcosa che non va. A quest’ora sarei dovuto essere tutto fumante e sfrigolante. Anche mentre dorme mi sente. >> commentò il dio

<< Loki, prova a metterti in contatto con qualcuno. >> suggerì Natasha
Loki annuì leggermente, poi si concentrò, provando a chiamare Haimdall. Niente.
Ci riprovò con Thor, anche lui niente. La sua ultima speranza era Sam. Ancora nessuna possibilità.

<< I canali sono chiusi. E non mi era mai capitato in entrambe le direzioni. – iniziò a parlare. – solitamente riuscivo a chiudere le comunicazioni da Asgard a me, ma io potevo comunicare con Thor o gli altri. Ma così non era mai capitato. >>
Nessuno fece in tempo a rispondere che si sentì un forte boato e la terra prese a tremare. Il gruppo corse alla finestra, fuori videro i ragazzi che correvano verso la scuola e nel cielo delle strane creature che somigliavano a delle lucertole. Aveva inizio l’attacco!
 

ASGARD

Tutto era pronto per accogliere la delegazione in arrivo da Muspellsheimr. Odino sedeva sul suo trono, affiancato alla destra da Frigga e alla sinistra da Thor, vicino a lui i tre guerrieri e Sif.
In fronte al trono c’erano i consiglieri del re, mentre due file di guardie avevano creato una sorta di corridoio ai due lati delle grandi porte d’oro. c’erano anche alcuni abitanti del regno, giunti per curiosità, nessuno aveva mai visto realmente un gigante di fuoco.
Ad un certo puntò si sentì uno squillo di tromba, e le grandi porte si aprirono, un uomo ne varcò la soglia e disse

<< Mio Signore, siamo lieti di annunciare l’arrivo della delegazione e di sua maestà la Regina Sam. >> e dicendo così si mise in disparte per far passare la delegazione.
I primi ad entrare furono dieci guardie di lava, subito dietro i consiglieri della regina; poi le guardie più fidate Sully e Mike anticipavano Damon il quale era subito seguito da Sam.

La regina indossava un vestito interamente di fuoco, ma poco più scuro della sua pelle, nella mano destra reggeva uno scettro e in testa portava una tiara.
Quando le prime guardie raggiunsero il trono si divisero in due gruppi e si portarono rispettivamente a destra e sinistra, i consiglieri stettero a sinistra andando ad affiancare i consiglieri di Odino.
Mike, Sully e Damon si misero sulla destra per far passare Sam, la quale, una volta davanti al padre degli Dei si inchinò, imitata da tutti gli altri.

<< Sam, regina di Muspellsheimr e dei giganti di fuoco ti diamo il benvenuto ad Asgard. >> e così dicendo tutti tornarono eretti.

<< Odino, padre degli Dei, ti sono molto grata di aver accettato con così poco preavviso la mia richiesta per un consulto con Voi. >> parlò la ragazza
Il dio si alzò, scese i pochi gradini e si avvicinò a Sam, la quale prese a tornare di forma umana.

<< Mia cara, è meglio se parliamo in privato. I giardini di Frigga andranno bene. >> disse quello, girandosi poi verso la moglie, la quale acconsentì con un cenno del capo.
Con un gesto, Odino venne affiancato da Thor mentre Damon raggiungeva la sorella, così i quattro attraversarono di nuovo il salone mentre tutti si inchinarono. Diedero disposizione affinché i consiglieri si tenessero a portata, se mai ne avessero avuto bisogno, e poi sparirono.

Mike e Sully, tornati anche loro umani, vennero affiancati dai guerrieri e Sif. Non ci fu bisogno di presentazioni, i due vennero subito invitati ad allenarsi nell’arena, così anche loro si dileguarono. E a poco a poco tutto il salone si svuotò.
Attraversarono quasi tutto il castello per raggiungere i giardini. Una volta arrivati Odino diede ordine alle sue guardie di non disturbarli per nessuno motivo, salvo di enorme urgenza.

I giardini era molto belli con alberi da frutto con fiori meravigliosi, aiuole dai mille colori e profumi. Roseti ben curati rossi, bianchi e un paio blu. C’erano anche tre panchine che si affacciavano su tutta Asgard. Odino si avvicinò a un roseto, lo contemplò e poi si sedette sulla panchina vicina.

<< Frigga ha un talento naturale. >>e fece cenno agli altri tre di sedersi
Restarono per un po’ in silenzio, poi Odino guardò Sam. Nell’occhio aleggiava un’aria di preoccupazione. Il primo a parlare fu Thor

<< Sam, come mai questa urgenza di incontro? E’ successo qualcosa sul tuo mondo? >>

<< Su Midgard ancora niente. – disse quella, precisando che il suo mondo è la Terra – Comunque no, neanche nel mio regno. Ho voluto incontrare tuo padre per una lettera che abbiamo ricevuto. >> e così Damon tirò fuori una copia della lettera, scritta su un banale foglio di carta, e la porse alla sorella che la lesse
 
“Midgard brucerà e cadrà, finalmente nostra. Non potrete fare nulla per salvarla e aiutare che vi è più caro.”
 

<< In effetti non è propriamente una lettera, ma una semplice minaccia. Il problema è che Damon ha provato a mettersi in contatto con gli altri sulla Terra, ma la comunicazione era bloccata. Così ho chiesto a Mike e Sully di scendere, ma non ci sono riusciti. >>

<< Il passaggio è bloccato quindi. Da tutti i Nove Mondi verso Midgar, e deduco viceversa. Ma non tra i restanti Nove Regni. – iniziò a parlare Odino – Credo che i nostri amici dovranno cavarsela da soli. >> qui Sam lo guardò, e una punta di panico e preoccupazione balenò nel suo occhio per un momento.
Non c’era altro da fare che aspettare, nella speranza che il contatto con la Terra si riaprisse.
 

MIDGARD
Tutti i nemici erano atterrati, un centinaio di brutti e viscidi lucertoloni umanoidi. In testa c’erano Dorrekk e al suo fianco Laufey con uno sguardo omicida.
Tony e gli altri raggiunsero il gruppo in cortile, dopo aver indossato anche loro le armature. Il genio affiancò Tempesta e Logan che stavano iniziando a dare ordini su come intervenire. Quando la donna vide anche gli altri si rivolse a Loki

<< Non ci sono notizie da Thor o Sam? >>

<< Nessuna, non posso neanche contattarli io. Credo che i canali siano stati chiusi, per non farli intervenire. Siamo soli. >>
Tempesta e Logan si guardarono, l’uomo con un gesto secco fece spuntare i suoi artigli di adamantio, e tutti si girarono verso i nemici. Qui Dorrekk si fece avanti con un sorriso sprezzante e disse

<< E’ inutile che vi preparate. Non ci sarà battaglia, avete già perso. Il vostro caro pianeta brucerà, e la poca popolazione che sopravvivrà sarà nostra schiava. Non posso promettervi che voi possiate sopravvivere. >> e così dicendo con un cenno diede il via alla battaglia.
Quasi tutti gli Skrulls partirono all’attacco dopo il suo cenno, Iron Man si alzò in volo seguito dalla Torcia e fece esplodere alcuni nemici. Ma erano davvero troppi per loro.

Hulk e la Cosa erano riusciti ad acciuffare vari nemici e li sbatacchiavano sul prato, anche alcuni degli studenti più grandi erano intervenuti a dare una mano.
Shadowcat riuscì a intrappolare un paio di Skrulls in una buca nel terreno, trascinandoseli dietro. Freccia Nera e Dr Strange stavano combattendo contro Dorrekk, ogni tanto raggiunti da Richards e Iron Man.
Gli unici che non combattevano erano Loki e Laufey. I due erano fermi in mezzo al giardino, intenti a studiarsi a vicenda.

Ad un certo punto si sentì un ringhio forte, provenire dalla scuola. Alcuni si girarono e poi si sentirono i cori di approvazione. All’improvviso una macchia blu abbatté un paio di lucertoloni, quando si tirò su, coloro che non erano troppo impegnati nella battaglia poterono vedere che il nuovo arrivato aveva aspetto quasi umano se non fosse stato per il corpo ricoperto interamente di peluria blu.

<< Ah perfetto è arrivata la palla di pelo. >> commentò Logan, atterrando un nemico, e accendendosi un sigaro.
Un altro mutante era arrivato a dare una mano, più che altro se ne accorsero quando una coda lunga dalla sommità a forma di freccia strangolò una lucertola. Quando si fermò notarono un uomo, non molto alto, anch’egli con la pelle blu scura e varie cicatrici, non fece in tempo a girarsi verso Tempesta che dovette affrontare nuovi nemici.

 Nonostante inizialmente fossero in svantaggio numerico, il gruppo capitanato da Tempesta, Logan e Iron Man riuscì a sbaragliare il nemico. Ormai erano rimasti una decina di Skrulls, tra i quali Dorrekk, che però durò poco contro Freccia Nera, Namor e Richards.
Quando anche il capo degli alieni cadde, Loki sorrise girandosi verso Laufey

<< Ormai non hai più alleati. Anche se non credo che questi esseri possano essere definiti così. Quindi cos’hai intenzione di fare questa volta, scomparire come un codardo o morire seriamente?Sai non mi va di rincorrerti per tutto l’universo >>

<< Fossi in te non mi preoccuperei di uccidere me – il gigante stranamente non era allarmato dalla fine di Dorrekk, anzi sorrideva compiaciuto – Ho saputo che Thanos non è contento di te, e non sarà felice della morte di Dorrekk. >>

<< Sono parole vuote. Thanos non potrà fare niente senza i Chitauri e il loro esercito, oppure gli Skrulls, dato che sono tutti da Hel in questo momento. -  poi un rombo squarciò il cielo, e qui il moro sorrise, specialmente nel vedere la paura attraversare gli occhi del gigante – Si, credo tu abbia capito cosa sia successo, i ponti tra Midgard e i Nove Regni sono di nuovo funzionanti. >>
Infatti in quel preciso istante una luce arcobaleno e una rosso intenso apparvero ai due lati di Laufey. I due viaggiatori non finirono neanche di poggiare i piedi a terra che un fulmine e un raggio di fuoco partirono per colpire l’essere. Prima di finirlo del tutto però, Loki si avvicinò, trasformandosi in gigante, e non appena le ginocchia di Laufey cedettero gli mozzò la testa con un colpo secco di magia.

<< Vediamo se ti riprendi dopo questo. >> concluse, per poi girarsi verso Sam e Thor che avevano finito di apparire del tutto.
Prima che Loki potesse muoversi per andare dai due, Sam si girò e corse verso gli alberi con un colorito verdognolo sul viso.

<< E’ già la seconda volta che sta male. >> intervenne Thor, andando a complimentarsi per la vittoria con Colosso e Angelo

<< Sam tutto bene? >> Natasha corse verso l’amica che si stava tirando su, asciugandosi un goccia di sudore dalla fronte.

<< Tutto bene, ma ti dirò più tardo. >> si affrettò a dire la bruna, vedendo che Loki si avvicinava velocemente.
La russa la guardò per un momento, poi fece un piccolo movimento di assenso con il capo, e seguì l’amica a festeggiare.



 
Angolo autrice
Si lo so, mi sono fatta aspettare fin troppo
con sta schifezza, direte voi, ma dal mio cervello non uscirà niente di meglio
anche se dovessi aspettare per altri due mesi.
Vi annuncio che siamo quasi alla fine, quindi mi sopporterete ancora per poco.
Spero di non meritarmi nessun pomodoro xD
Alla prossima :)

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Capitolo 16
*** Incoronazione e...annunci ***


<< Da oggi voglio cambiare pianeta! -  disse Tony buttandosi a sedere sull’erba, con ancora l’armatura addosso – Non è possibile che in poco più di due anni la Terra sia stata attaccata tre volte! >>
Erano ancora tutti in cortile, chi troppo stanco per muoversi di un solo centimetro, chi ancora impegnato ad ammucchiare gli Skrulls morti in un angolo. Sam e Natasha raggiunsero il gruppo, dove un certo dio del caos lanciò uno sguardo alla bruna senza dire niente però.

<< Come stai Sam? >> chiese infatti Steve, non ricevendo subito risposta dalla donna ma da qualcun altro

<< Non sapevo avessi lo stomaco così debole. – parlò Stark stiracchiandosi – Infondo hai solo visto il tuo ragazzo decapitare suo padre, che doveva essere morto, me che invece… >>

<< Si, grazie Tony. abbiamo capito – lo interruppe quella – Comunque sto meglio, devo aver mangiato qualcosa di strano. >> tagliò corto quella, cercando di non guardare il dio moro.

Diciamocelo, tutti si erano meritati una vita intera di far niente. Infatti Xavier invitò tutti a restare li finché non si fossero riposati a dovere, ma solo i Vendicatori e Fantastici 4 accettarono l’invito. Strange, Namor e Freccia Nera dissero che era tempo che tornassero alle loro vite, o “affari importantissimi, e che non potevano ignorare per molto” secondo Strange. Ovviamente quattro uomini furono solo che felici della loro partenza.

Ma anche Richards e combriccola restarono per una sola settimana, che fece da sfondo per altri esilaranti scherzi del quartetto non cresciuto. Scherzi che, ovviamente, finirono con l’essere scoperti troppo presto; e che videro due mori finire a dormire sul balcone o direttamente in giardino dopo un calcio nel deretano ben assestato, seguito da coperte e cuscini (dai Natasha e Sam non sono poi così cattive). Un certo genio aveva ormai accettato come sua stanza lo sgabuzzino, mentre il quarto era il meno fortunato, si perché Susan si era stufata di arrabbiarsi con lui, così cedette le redine a Ben, il quale ne fu solo che felice. Infatti gli bastava un “leggera” pacca sulle spalle da mandare la Torcia dritta dritta stesa sul tappeto priva di sensi per un paio d’ore.

La prima volta capitò quasi per caso, i quattro avevano appena finito di mettere le mani di Thor, Logan e McCoy dentro a delle bacinelle con dell’acqua (ehi non si sarebbero dovuti addormentare sui divani, con quattro bambini annoiati in circolazione). Il gruppetto non fece in tempo a chiudere la porta del salotto, che i loro baby-sitter li scoprirono. Loki e Clint furono fortunati quel giorno, vennero mandati a dormire in salotto solo perché fuori diluviava; Tony, dopo un’occhiataccia di Steve e un flirt non riuscito (si ricordava bene la sera a Central Park) si avviò tutto mogio nel ripostiglio/camera. Mentre Johnny, beh lui rimase per circa tre ore privo di sensi sul tappeto del corridoio, alla mercé di tutti gli studenti che se la spassarono a fargli foto e video mentre lo torturavano.
Quando quella settimana finì, arrivò il momento dei saluti dei Fantastici 4. Quando Johnny e Loki si diedero la mano, la Torcia disse con un sorrisino maligno

<< Questa volta hai vinto te. Ma ci riproverò, stanne certo. >>

<< Come vuoi, la salute è la tua ti ricordo. >> lo salutò il dio maligno, facendo preoccupare un poco il ragazzo.
La settimana che seguì fu lenta, noiosa e priva di qualsivoglia notizia tranne… UNA!!!

Un pomeriggio dopo pranzo, mentre tutti erano fuori a fare una partita a basket con i ragazzi della scuola, Thor li raggiunse tutte felice e con un sorriso che andava da un orecchio al altro. Alcuni si girarono a guardarlo, mentre Loki già poteva immaginare di cosa si poteva trattare.

<< Padre ha deciso! >> parlò il biondo, riferito a nessuno in particolare. Il dio vedendo che però nessuno aveva capito continuò

<< Mi incoronerà Re di Asgard. >>

<< Ah… wow! >> commentò il genio, noncurante, dato che la notizia non riguardava lui.
Tutti gli altri si congratularono con il biondo, il quale decise che, una volta Re, avrebbe voluto Loki come unico consigliere reale.

<< I consiglieri reali devono tenersi in comunicazione con i Nove Regni. Così voi potrete vedervi quando volete. >> spiegò raggiante

<< Sembra strano che abbia concepito tutto da solo. >> commentò Loki con un sorrisino al orecchio di Sam, anche lei sorridendo.
Tutti i vendicatori e gli X-Men vennero invitati ad Asgard per il grande evento, che sarebbe avvenuto di li a due settimane, tre mesi per gli Asgardiani.
 

IL FATIDICO GIORNO

<< Tony, muoviti manchi solo te. Siamo in ritardo. >> gli urlò Natasha, che finì si sistemarsi una piega del lungo vestito blu notte che portava.

<< Arrivo mamma. >> commentò quello uscendo dalla stanza e chiudendosi la giacca.
Appena si fermò in mezzo al salotto, sei paia di occhi erano fissi su di lui, e i proprietari con la bocca spalancata e senza parole. Il primo a riprendersi fu Clint, che con un filo di voce chiese

<< Come diamine ti sei vestito? >>

<< Perch? Loro hanno vestiti strambi- alludendo ad Asgard – Perché io non posso? >> chiese sulla difensiva

<< Perché non sei un clown, Tony. >> si riprese Sam, fasciata da un vestito rosso fuoco, che avrebbe sostituito quello di lava

L’uomo si guardò i vestiti. Lui di certo non trovava niente di strano. Beh non era la parte inferiore dei vestiti quella strana. Era molto classica, pantaloni neri eleganti e delle scarpe nere lucide. Era la parte superiore il problema. Portava una camicia gialla canarino, con il colletto come gli anni 70, al collo una cravatta rossa con pois verdi e a completare il tutto una giacca in pelle color cammello.

<< Dimmi che ti sei buttato ad occhi chiusi nell’armadio, e quello è il risultato. >> commentò Loki, che aveva la sua solita veste verde e nera e l’elmo in mano

<< Ha parlato quello con le corna da mucca in mano. >> si lagnò il genio

<< Sam, Natasha vi prego. Aiutate il bambino a rivestirsi. >> commentò Bruce dentro al suo completo grigio scuro
Le due donne presero a braccetto Stark e lo riportarono in camera. Un decina di minuti dopo uscirono, e questa volta il moro era presentabile nel suo completo nero, probabilmente costato qualche centinaia di dollari.

<< Si così, mi sento io. E accompagnato da queste due fanciulle mi sento l’uomo più importante del mondo. >> commentò sistemandosi il farfallino
Gli altri si guardarono, poi con delle espressioni da “si è tornato il solito Tony” presero ad uscire sulla terrazza e raggiungere il tetto. Qui, una volta messi in cerchio, Loki chiamò Heimdall e la classica luce arcobaleno li avvolse.
 

ASGARD

Comparvero a fianco di Heimdall, che al loro arrivo estrasse la spada e il Bifrost iniziò a fermarsi. Ad attenderli c’erano due guardie, che scortarono il nuovo gruppo verso palazzo.
Quando arrivarono nella piazza esterna, notarono che quasi tutta Asgard era riversa la, chi cercava di vedere all’interno della sala del trono allungando il collo, chi guardava i nuovi arrivati, specialmente il dio moro. Alcuni si scansarono al suo passaggio, altri semplicemente lo guardavano male.

<< Spero che questa volta vada tutto bene. >> commentò il moro, poi vedendo l’espressione di Sam, rispose alla domanda silenziosa della ragazza

<< Ecco la prima volta ho rovinato l’incoronazione di Thor facendo entrare dei Giganti di Ghiaccio, così la cerimonia è saltata e io per fargli fare una cosa da pazzi, e togliermelo dai piedi, gli ho fatto venire voglia di andare su Jotunheim – Loki alzò lo sguardo verso la ragazza, che stranamente non era sorpresa – E al nostro ritorno Odino lo ha esiliato. Quindi vorrei che non succedesse niente questa volta. Pochi mi crederanno. >>

<< Ah che vita tranquilla la tua! >> rispose quella ridendo.
Una volta nella sala del trono videro che tutti erano in fermento. Odino sedeva sul trono, con al sua veste d’oro, alla sua sinistra sui gradini c’erano i tre guerrieri,  Fandral fece l’cchiolino a Sam e Natasha, le quali si affrettarono a raggiungere gli X-Men Logan, Tempesta, Angelo, Colosso e Shadowcat; alla destra Sif e Frigga, quest’ultima raggiunse il gruppo, che prima si inchinò, e abbracciò il figlio adottivo

<< Oh Loki, come sono felice di rivederti. Mi hai fatto stare in pena. – disse quella sciogliendo l’abbraccio – Thor ha qualche problema. È chiuso in camera sua, e non lascia entrare nessuno. Magari te riesci a schiodarlo da li. >> disse quella. Loki sorrise divertito, poi si allontanò, verso le loro stanze.

Percorse il lungo corridoio che portava dalla sala del trono alla varie stanze, come biblioteca, i giardini privati di Frigga e vari studi, prese un secondo corridoio che conduceva alle stanze private dei due principi. Appena raggiunse quella del maggiore non si stupì di trovarla chiusa a chiave. Così si appoggiò allo stipite della porta e prese a parlare.

<< Che eri un’idiota lo sapevo. Ma non un fifone. Ti prometto che questa volta non cercherò di fare niente. >> ma dalla stanza non arrivò alcun suono, ma il moro ne era abituato.

Così prese a tastare il muro alla destra della porta, sicuro di trovarci il vecchio passaggio per la camera dl biondo, che veniva usato quando i due venivano messi in castigo e non potavano uscire dalle camere. O almeno senza usare le porte principali.
Trovò la porticina dietro una grossa tenda rossa, non se la ricordava così piccola. Ma dopotutto, era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che l’aveva usata per rintanarsi in camera del fratello. L’aprì e percorse il piccolo corridoio, arrivato all’altra porticina sperò che il fratello non ebbe messo niente davanti da bloccare il passaggio; sforzò la maniglia e per fortuna la porta si aprì senza trovare ostacoli.

Quando entrò in camera ci mise un attimo a mettere a fuoco. Era immersa nell’oscurità, e non era mai stata così in disordine, di solito era lui il casinista. Ma li c’erano armi, vestiti e persino, che gli venisse un colpo, dei libri!
Accese le varie lampade ma li il fratellastro non c’era. Provò in bagno, ma niente, l’ultima opzione era il balcone, sperando che quello non avesse fatto qualcosa di insolitamente stupido.

<< Thor? Sei qui fuori? >> uscendo vide il fratello appoggiato alla balaustra di marmo bianco. Il biondo si girò, non sorpreso di vederlo li.

<< Ciao, sapevo che ti saresti ricordato il passaggio. >> gli disse, per poi girarsi di nuovo verso il panorama

<< Beh, come mai sei qui, e non la fuori tutto felice e tronfio?? >> chiese il moro sedenso sul parapetto con le gambe a penzoloni.
Il biondi ci mise un po’ a rispondere, prese del tempo di rimuginare su cosa dire, poi si girò verso il moro e disse, quasi malinconico.

<< Secondo te sono pronto? >>

<< Thor, hai voglia di scherzare? Fino a due settimane fa, o tre mesi, eri tutto felice. E adesso ti fai certe domande? >>

<< Rispondimi. So che tu hai sempre voluto il trono, mi hai fatto esiliare per averlo. >>

<< Si, è stato divertente – disse quello sorridendo, però vedendo che l’altro ancora non accennava a smuoversi continuò – Sei l’unico adatto a quel trono. Hai aiutato a salvare le terra due volte su tre, ristabilito l’ordine sui Nove Regni e sistemato i miei casini. Se non vai bene te, chi lo è? >> e qui riuscì a strappargli un sorrisino

<< E poi ricordati che mi vuoi come Consigliere Reale. Ti aiuterò io a non fare casini. >>
I due si allontanarono dalla balaustra e rientrarono in camera, prima che Loki poté avvicinarsi alla porta il maggiore gli tagliò la strada e lo stritolò in un abbraccio.

<< Sei il solito sentimentale. >> gli disse il moro quando, con una gomitata si allontanò dall’altro.
 
Thor figlio di Odino
Mio erede, mio primogenito
Da tempo ti è stato affidato il potente martello Mjolnir
Forgiato nel cuore di una stella morente, il suo potere non ha eguali
Come arma per distruggere o come strumento per edificare
Hai aiutato a ristabilire la pace tra i nove Regni, e salvato Midgard da minacce di altri regni*
Io ora ti chiedo, se sei degno di portare il peso di regnare sulle tue spalle
Giuri di sorvegliare i Nove Regni?
Lo giuro
Giuri di preservare la pace?
Lo giuro
Giuri di mettere da parte qualunque ambizione egoista e di prodigarti per il bene dei regni?
Lo giuro
In questo giorno, io Odino Padre degli Dei ti proclamo Re di Asgard.
 
Non appena Odino diede lo scettro a Thor, l’intera sala esplose. Loki, che si trovava alla desta di Odino, insieme a Frigga e Sif, fu il primo a congratularsi con il biondo. Poi tutti tacquero quando Thor prese il posto del padre, battè due volte lo scettro e disse

<< Come mio primo ordine, annuncio a voi di volere Loki, mio fratello, come unico Consigliere Reale. >> per un po’ calò il silenzio. Nessuno se lo aspettava, Loki consigliere, lui che aveva fatto esiliare Thor e quasi conquistato un pianeta.
Poi dal piccolo gruppetto terrestre si sollevarono degli applausi e ovazioni, seguiti poi daa tutta la sala.

Il banchetto che seguì fu una cosa assolutamente divina. Ci furono una dozzina, se non di più di portate, più qualche cinghiale arrosto, e dolci dai mille gusti. Vino, idromele e altri alcolici scorrevano a fiumi. Prima che tutti furono completamente intontiti dai liquori, Odino che ebbe una riunione privata con i due figli e Frigga tornò e propose un brindisi per le imminenti nozze tra Thor e Lady Sif.
Sam, che era in disparte con Natasha vide che Loki si stava avvicinando. Le due si scambiarono uno sguardo di intesa, poi la russa li lasciò.

<< Ehi ti devo dire una cosa molto importante. >> iniziò la bruna, ma vedendo l’espressione afflitta si bloccò

<< Che cosa è successo? Che ti ha detto Odino? >>

<< Riguarda le nozze di Thor e Sif. >>

<< Devi fargli un addio al celibato e non sai che organizzare? >> chiese quasi ridendo

<< No, è più seria come cosa. –e parlando fece sedere la ragazza su una poltrona li vicina – il matrimonio di Thor è da sempre stato scritto, dal giorno che è nato in pratica, o una cosa del genere. E una cosa simile è capitata anche a me. >>

<< Mi stai dicendo che hai un matrimonio già programmato? >> la ragazza era senza parole

<< Sei intelligente per fare certe domande. mi sembri Thor – cercò di sdrammatizzare il moro, ma senza riuscirci – Si ho già un matrimonio, con Sigyn. >> e parlando indicò una ragazza bionda, con i lineamenti dolci e delicati che era intenta a parlare con due ancelle.
I due restarono per un po’ in silenzio, senza guardarsi. Una era troppo scossa per dire qualsiasi cosa, l’altro non trovava le parole giuste per confortarla. Poi successe una cosa inaspettata. Sam lo guardò sorridendo.

<< Sono felice per te. Sembra una brava ragazza. Che futuro avrei mai potuto avere con me? Io devo governare un regno di fuoco, e te non potresti vivere a tali temperature. È meglio così, almeno non continuavamo una cosa impossibile. >> e in fine gli diede un lieve bacio sulla guancia, si alzò e raggiunse Thor per complimentarsi con lui.
Dopotutto quello che gli aveva detto era vero. Era felice per lui. Meritava qualcosa di buono dopo tanto tempo. Ora era il suo piccolo segreto che doveva essere nascosto.


 
Angolo aurice
Bene bene, è stato un aggiornamento lampo
Mi ha stupito il mio cervello questi giorni, non pensavo di esser capace di partorire un capitolo così alla svelta
Capitolo che mi è piaciuto scrivere aggiungerei xD
Siamo ormai alla fine, dopo di questo ci sarà il capitolo sul matrimonio e altre chicche, e poi l’epilogo (forse)
Vi ho tediato fin troppo con questa storia.
Che dire, spero vi piaccia :)
Buona lettura


* quando Odino elogia Thor, da due certi mori parto degli sbuffi, specialmente da Tony, perché secondo lui non è giusto non inserirlo in quella conversazione

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Capitolo 17
*** Festa e arrivi ***


Quando si trattava di feste, gli asgardiani di colpo diventavano un popolo velocissimo. Non fecero passare neanche nove  mesi (un paio d’anni ad Asgard) che già alla Tower e su altri dei Nove regni arrivarono gli inviti del matrimonio di Thor e Sif. Anche su Muspellsheimr arrivò un invito d’orato, a prova di fuoco, sul quale era scritto che la regina e il suo seguito, da Damon a Mike e Sully erano invitati al matrimonio.
Infatti non appena consegnarono a Damon il piccolo rettangolo, quello si affrettò a raggiungere le stanze della sorella. Era tornata nel vecchi palazzo, che non lasciava più da sei mesi. Il tempo aveva iniziato a scorrere simile a Midgar, da loro erano passati solo sei mesi, e nella regina si vedevano più che bene.

<< Sam? Posso entrare? >> da alcune settimane restava a letto più del dovuto. Non era una gravidanza molto felice.

<< Certo, oggi sto meglio degli altri giorni. >> infatti la donna era in piedi, vicino alla finestra, si girò e dal largo abito che portava si intravedeva il pancione

<< Sono già passati i curatori? >> domandò il fratello avvicinandosi

<< Passeranno tra una ventina di minuti. Ormai siano nell’ultimo trimestre, le visite si faranno sempre più frequenti. Cosa dovevi dirmi? >> Damon a quelle parole tornò in se, e le porse l’invito

<< Io non ci vado. Non posso affrontare un viaggio per un altro regno in queste condizioni. >>

<< Non ci vai per il bene del bambino, o per altro? So che tu questa gravidanza non volevi portarla avanti, e sono felice che hai cambiato idea. Ma deve saperlo. >>

<< No – ripose secca la ragazza, tornando a guardare il paesaggio al tramonto – Sarebbe uno scandalo, secondo le leggi dell’Universo non deve esserci niente tra questi due regni, se non in ambito militare ed economico. >>

<< Si, ma il re adesso è Thor. – Damon le si avvicinò, e la fece girare per guardarla – Sono sicuro che troverà un modo per aiutarvi. >>

<< Non ce la faccio. Non me lo chiedere. >> un piccola lacrima le sfuggì, e il fratello l’abbracciò, piano, cercando di calmarla. Solo l’arrivo dei guaritori li fece separare.
 
 

MIDGARD

<< Ma dai. Poi sono io il megalomane. >> ecco come venne accettato l’invito di Thor, da parte di Stark

<< Dato che Thor è un dio, è più che normale che l’invito sia così - commentò Loki, spaparanzato sul divano dopo aver dato il foglio al magnate – Non è normale invece che te, abbia arredato casa tua, e l’intero edificio come la tua armatura. >>

<< Sempre a puntualizzare te. – commentò l’altro, porgendo l’invito a Clint – Come sta la radiosa mamma, di due gemelli? >> chiese con un ghigno, vedendo l’aria esausta del falco

<< Potresti defenestrarlo una seconda volta? Ti prego. >> domandò al dio, ma anche quello rimase sull’argomento

<< Almeno ne avete fatti due in una volta sola. Così non devi farne altri in futuro. >>

<< Smettetela di fare casino. Si sono appena addormentati, finalmente. >>  commentò Natasha, buttandosi anche lei sul divano

<< Chi si è addormentato? >> una voce arrivò alle loro orecchie dal ascensore. I quattro si girarono e videro avvicinarsi Damon, con un sorriso sul viso.

<< Ah il mio compagno di scherzi preferito. >> esclamò Tony, avvicinandosi al gigante per salutarlo, passando a un offeso dio moro.

<< Questi due hanno avuto due gemellini. – riprese il genio – E ovviamente hanno preso dai genitori, sono due piccole pesti, hanno solo qualche settimana ma già sono insopportabili. >>

<< Non direi, Gabriel potrebbe entrare a far parte del gruppo di scherzi, quando io non sono su Midgard.E anche Nina >> commentò Loki dopo aver salutato Damon, e beccandosi un'occhiata assassina da Natasha

 << Gabriel, non mi è nuovo come nome. >> chiese Damon, accettando un bicchiere di Whisky che gli stava porgendo Stark

<< Solo due assassini potevano scegliere quello come nome. Il portatore di morte per eccellenza, forse mi sono visto Legion una volta di troppo. L’Arcangelo Gabriele. E Comunque non credo che dovrà sostituirti molto, cerbiatto, dato che passi più tempo qui da noi che su Asgard. >>

<< Come mai? >> parlò Damon

<< Non sopporta già più la sua futura moglie. >> intervenne in fretta Tony

<< Idiota. Non ascoltarlo. È solo perché lei sta in giro per i Nove Regni molto a lungo, e non mi va di stare ad Asgard, così con una vengo qui. >>

<< Adesso tocca a te spiegarci una cosa, come mai sei qui? >> Natasha gli si avvicinò curiosa

<< Solito giro tra i Nove Regni. essendo Ambasciatore di Muspellsheimr, devo controllare. E po voglio tenermi Asgard per ultimo, dato il matrimonio. >>

<< Quindi ci sarete anche voi? >>

<< Io di sicuro. Mia sorella non l’ho…ancora vista. >> ma parlando si vedeva che non era sicuro di quello che stava dicendo. Infatti tutti se ne accorse, ma non dissero niente

<< Deve venire, per darmi una mano con quelle piccole pesti. >> che in quel momento avevano iniziato a piangere. Clint e Natasha si guardarono, poi si alzarono e raggiunsero la cameretta.

<< Sarà stata la tua moquette rossa fargli venire gli incubi. >> disse Loki prendendo in giro Tony, il quale non perse tempo e gli tirò uno dei tanti giocattoli sparsi per il pavimento.
 

ASGARD

Era arrivato il grande giorno. I Vendicatori e X-Man erano già arrivati, e fortunatamente il viaggio aveva intontito i due pargoli, così restarono buoni per gran parte della giornata. A prenderli al Bifrost c’era Thor, nella sua solita veste. Li accompagnò fino alla sala del trono, dove si sarebbe svolta la funzione.

<< Sono agitatissimo. >> parlò quello

<< Ma si, cosa vuoi che sia legarsi a una donna per tutta la vita. Poi hai Loki come testimone, ottima scelta. >> commentò Tony, guardandosi intorno

<< Ma anche ai matrimoni devi fare il cretino? >> disse piano Clint all’orecchio, con Gabriel in braccio, in una posizione non tanto adeguata

<< Attento gufo, a non far cadere il mio futuro compare di scherzi. >>

<< Come sarà la cerimonia? >> chiese Tempesta affiancando Thor e Natasha

<< Le nostre sono più corte. Non come da voi, è il banchetto che dura molto. – poi guardando la rossa disse – Appena siamo a palazzo potete dare i bambini alle balie, se ne occuperanno loro. Così voi potete divertirvi. >>

Entrarono nella sala gremita di gente, delegazioni di tutti i regni erano presenti, stranamente anche quella degli inferi. Infatti Loki era intento a parlare con una donna, che aveva metà viso umano e metà demoniaco (anche se quest’ultima parte si notava appena, dato il copricapo che portava e lo oscurava il viso)
Thor fece sedere i suoi amici nelle prime file, disse loro che mancava solo la delegazione di Muspellsheimr, poi andò a prepararsi. Da loro arrivò anche Frigga, che li ringraziò per essere venuti, e con lei c’erano due donne che presero in custodia i piccoli assassini di peluche. Dopo qualche minuto venne annunciato l’arrivo dell’ultima delegazione, e i Vendicatori si voltarono sicuri di rivedere Sam, ma della donna nessuna traccia. C’erano solo Damon, Mike e Sully.

Anche Loki si girò a fissarli, e un ombra di preoccupazione gli passò sul viso. Però non potè muoversi dal suo posto, Thor era appena entrato con un’armatura d’oro, Mjolnir stretto nella mano e un mantello bianco che svolazzava. Si mise a fianco di Loki, davanti a lui Odino che avrebbe celebrato l’unione. Si sentirono delle trombe e le porte della sal si aprirono entrò Sif in una veste color rosso fuoco e un mantello color oro. i capelli neri sciolti le ricadevano sulla schiena, appuntanti vicino all’orecchio c’erano due tulipani bianchi.

La cerimonia duro effettivamente poco, forse venti minuti. Alla fine, tutta la sala esplose, poi a un gesto di Odino tutti si inchinarono. Quello che durò di più, fu come era stato detto, il banchetto. I vendicatori e X-Man avevano già provato quello dell’incoronazione, ma nonostante fosse spettacolare, quello non aveva niente a che fare con il banchetto nuziale.
Una volta finita la sesta portata di antipasto, Loki si avvicinò al gruppo terrestre, dove Tony e Logan erano intenti a una gara di bevuta con Volstagg.

<< Vedo che si sono già ambientati quei due. >> disse ridendo avvicinandosi a Clint e Banner

<< Li conosci. Dagli dell’alcol e li fai felici. – commentò Clint, ridendo alla rovinosa caduta di Tony dalla sedia – Ah Damon. Sam non c’è. >>

<< Ciao ragazzi – salutò quello – No, ha avuto un impegno improrogabile. Anzi tra poco dovrei andare anche io. >>

<< Passerai alla Tower a trovarci? >> chiese Natasha con in braccio la piccola Nina, e al fianco Clint si era ripreso Gabriel.

<< Se riesco si. Ora scusate, vado a salutare Thor. >>
I festeggiamenti continuarono per tutta la notte, e ad oltranza. Tutte le delegazioni si complimentarono con i due sposi, lasciarono i loro regali e tornarono nei loro regni. solo i Vendicatori e X-Man vennero invitati a restare. Una volta messi a dormire i bambini, e i due più cresciuti e ubriachi, i midgardiani fecero una passeggiata insieme a Loki per la reggia

<< Mi è dispiaciuto che Sam non fosse presente. >> disse il dottore

<< Ho notato che anche Sigyn non era presente. >> disse Natasha

<< Era impegnata su un regno. Per controllare che tutto fosse tranquillo. >> ripose semplicemente il dio
In quel preciso instante, su uno dei Nove Regni, un nuovo pianto squarciò l’aria
 

Muspellsheimr

<< Sono molto felice per te. >> parlò Damon guardando la sorella stesa a letto, vicina una culla proteggeva il nuovo futuro re

<< E’ stato faticoso, ma sono felice. >> rispose quella esausta

<< Come vuoi chiamarlo? >> Damon si avvicinò per vedere suo nipote

<< Victores. Ho saputo di lui con la vittoria sugli Skrulls. È stata un’ottima notizia. >>

<< Vick, si mi piace anche il diminutivo. >> rise il fratello
Il piccolo Vicotores dormiva beatamente. Un bambino fuori dal comune, era umano, ma la pelle gli brillava di rosso, i capelli neri e una volta sveglio gli occhi verdi. Come i suoi.

Angolo autrice
Si ehm, non uccidetemi vi prego!!!
Giuro che dovrete sopportarmi solo per l'epilogo.
Si per voi è un'ottima notizia, questo è l'ultimo capitolo..così non dovrete sopportarmi per molto
Spero vi piaccia, non riuscirei a fare di peggio e di meglio xD
Buona lettura :)

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Capitolo 18
*** Teenager...i nuovi combina guai! ***


Erano passati diciotto anni, diciotto lunghi anni durante i quali il regno di Thor prosperò e la Terra stranamente non fu attaccata. Certo alcuni provavano a compiere gesti insani, ma venivano prontamente bloccati. Asgard era nel suo periodo migliore, certo Thor era ancora un pericolo ambulante, ma al suo fianco aveva Frigga e Loki che lo aiutavano. Anche se il moro si divertiva troppo a lasciarlo nel bel mezzo di qualche problema, per andarsene su Midgard.
Pace e serenità aleggiava nei cieli terrestri. Situazione mal vista da qualcuno

<< Uffa! Ma che noia. >> per l’appunto un certo genio era steso sul divano con un bicchiere di un qualsiasi alcolico e faceva zapping con il telecomando

<< Tony, sono diciotto anni che ti lamenti. Non è ora che ti trovi un qualche hobby? – gli disse il dio moro, anche lui seduto su una poltrona – Se proprio vuoi fare qualcosa, aiuta tuo figlio in chimica. >>

<< Ma che dici? Simon non ha problemi, è il primo della classe. >> parlò il genio mettendosi seduto e guardando l’altro

<< O certo, questo è quello che fa credere a te. >> Clint entrò in salotto, con ancora l’armatura e l’arco in una mano.

<< Già di ritorno, uccello del malaugurio? E comunque cosa vorreste dire voi due. >>

<< Semplice, che tuo figlio non è un genio come te. Ma ha imparato in fretta a modificare i suoi voti dal database della scuola. >> ridacchiò Loki, dando il cinque al falco

<< Dov’è? Adesso mi sente. >> Tony prese ad alzarsi e si avviò verso la camera del figlio

<< Vacci piano. Non è nella torre. Aveva un appuntamento con un certa Christy, se non ricordo male. >> Clint parlò soprapensiero, mentre sistemava le frecce

<< Come un appuntamento? E perché non me l’ha detto? >>

<< Semplice. Non voleva che tu rovinassi tutto, come l’ultima volta. Vorrei ricordarti che li hai accompagnati per tutto il tempo, e raccontato aneddoti di quando era piccolo. >>

<< E poi, non mi sembra che tu mi abbia avvertito quando i nostri figli hanno avuto la brillante idea di provare il Bungee Jumping dalla torre. Nat mi ha quasi ucciso, quando ha visto Gabriel penzolare dalla torre e ci faceva ciao con la mano. >>

<< Va bene, la prossima volta ti avverto.  Come la fai lunga, non si sono fatti niente. >>
Clint stava per ribattere, quando una luce rossa accecante comparve accanto a loro. Dopo un paio di secondi apparve Damon, con un’espressione allarmata. Li guardò in volto, uno ad uno, poi prese a lanciare occhiate in giro.

<< Damon. Va tutto bene? >> domandò Loki alzandosi

<< Loki non so come dirtelo. Avrei voluto, non ti arrabbiare, però avevo dato la mia parola che serei stato zitto. >> iniziò quello, velocemente e continuando a guardarsi in torno. I tre si lanciarono occhiate preoccupate, poi Clint prese parola

<< Di cosa stai parlando? È successo qualcosa sul tuo regno, si tratta di Sam? >> a quelle parole Damon si allarmò ancora di più

<< Più o meno. Non è niente di preoccupante, almeno finché lei non mi scopre. Poi sarò morto. >>

<< Io non ci sto capendo più niente. Ti vuoi spiegare. >> ma in quel momento una seconda luce rossa li accecò, poi apparve un ragazzo.

Dimostrava diciotto anni, ma poteva passare per uno più grande. Aveva una corporatura da giocatore di football, folti capelli neri e due brillanti occhi verdi. Sul viso un’espressione di pura meraviglia. Quando si girò verso il gruppo, però, la sua espressione cambiò in stupore.

<< Zio, che ci fai qui? E chi sono loro? >>

<< Zio?! >> esclamarono in coro i tre, guardando Damon, il quale non fece in tempo a dare spiegazioni, che il ragazzo parlò ancora

<< Midgard è fantastica. Perché te e la mamma non mi avete mai portato qui? >>

<< Damon! Esigo una qualche spiegazione. >> lo obbligò il dio. Damon sospirò poi chiese al nipote si avvicinarsi.

<< Prima o poi sarebbe arrivato questo momento. – parlò mettendo una mano sulla spalla del giovane – Lui è Victores, mio nipote e figlio di Sam e…tuo Loki. >>

Loki e Vick si guardarono intensamente. In effetti il dio notò una certa somiglianza. Ma non si sarebbe aspettato certo che quello prese a trasformarsi e tentò di attaccarlo. In fase mutata il ragazzo aveva il corpo blu ricoperto da uno strato sottile di ghiaccio e delle fiamme rosse lo rivestivano.

<< No no. Vick calmati. >>

<< Lui è mio padre, ed è un mostro. Perché devo stare calmo? >> a quella frase Loki guardò confuso e arrabbiato Damon.

<< Vick, torna normale e siediti per piacere. >> poi solo con lo sguardo chiese a Tony e Clint di lasciarli soli. Una volta seduti, Damon chiuse gli occhi e si mise in contatto con la sorella, chiedendole prima di tutto perdono per aver fatto andare il figlio su Midgard, e poi di andare li subito.

<< Ho chiesto a Sam di venire qui. È lei che ti deve spiegare tutto. >> dopo un paio di secondi arrivò anche la donna, che alla dei tre seduti sul divano sorrise.

<< Damon, io fossi in te starei attenta nel prossimo secolo. – lo minacciò, poi guardò il figlio e dopo Loki – Vi devo una spiegazione. >>

Sam raccontò a Loki di quando aveva scoperto della gravidanza, di come voleva dirglielo all’incoronazione di Thor, ma l’inaspettato matrimonio con Sigyn non glielo aveva permesso. La loro era una relazione che non doveva esistere, e se si sapeva di una gravidanza Odino sarebbe andato su tutte le furie. Così l’aveva mantenuta segreta, e infatti non si era presentata al matrimonio di Sif e Thor perché era ormai in procinto a partorire.

<< Vick mi chiedeva sempre del suo vero padre, come mai non era li con noi. >>

<< E tu hai avuto la bellissima idea di dirgli che ero un mostro? >> Sam lo guardò confusa, poi si girò verso il figlio

<< Chi ti ha detto una cosa simile? Non avrai parlato con i detenuti vero? >>

<< Quando siamo andati sul quel regno prigione degli Skrulls, uno mi ha detto che conosceva mio padre, e che era un mostro. Aveva ucciso molte persone. >>

<< Perché non ne hai parlato? Ti sei dimenticato quello che ti ho detto di tuo padre, che era la persona più buona e simpatica che io avessi mai conosciuto – e dicendo questo lanciò una rapida occhiata al dio – Ha fatto delle cose brutte, ma poi ha capito i suoi sbagli e ci ha aiutati a proteggere la terra. >>

<< Ma perché mi ha sempre impedito di venire qui? >>

<< Sono sicuro che tua madre ha voluto evitarti questo incontro finché non eri pronto. – intervenne Loki – Certo ascoltare delle lucertole imprigionate, e pensare che dicano il vero, non è poi una buona idea. >>

<< Mi spiace. Non volevo darti del mostro. >> parlò piano il ragazzo, guardando poi il padre

<< In questo somiglia a te. Quante volte ti sei fatto l’idea sbagliata? E poi hai capito l’errore? >> gli ricordò Damon
Sam e Loki si guardarono sorridendo, lui le prese la mano e la strinse lievemente. Poi Vicktores si alzò e abbracciò i due genitori.

<< Vick, non voglio che te ci resti male per quello che sto per dirti. Non so quando potrai rivedere Loki. >>

<< Perché? Perché non possiamo essere una famiglia, ora che ci siamo incontrati… >>

<< Lo so, ma è complicato. >>

<< Io non credo. >> Tony e Clint sbucarono da dietro una porta. Ovviamente avevano origliato tutto

<< Siete due pettegoli. >>

<< Si, sai sono anni che non avevamo niente da fare. – riprese il genio, sedendosi accanto a Sam – E comunque, Loki non si è sposato con Sigyn. O meglio si sono sposati, ma ora non lo sono più. >> Sam guardò confusa prima Tony, poi Loki

<< Entrambi abbiamo avuto dei ripensamenti. Lei era innamorata di uno di Asgard, io avevo un’altra persona per la testa. Così abbiamo convenuto che era meglio non continuare. È rimasta come mia consulente. Chiamiamola così. >>
Non fecero in tempo a gioire che le porte dell’ascensore si aprirono e ne uscirono i tre tenneager combina guai. Come al solito stavano litigando.

<< Gabriel non ti sopporto più. >> stava dicendo una ragazza

<< Ma dai Nina. L’ho fatto per te. Quel Luke è troppo scemo. >>

I tre ragazzi sbucarono in salotto, non si erano ancora accorti del gruppo che li stava guardando. Nina e Gabriel erano due ragazzi molto simili, anche se la ragazza aveva lunghi capelli ramati mentre il fratello biondi. Il terso ragazzo era decisamente figlio di Tony e Pepper, capelli biondo cenere, fisico asciutto ma muscoloso. E un viso bello, ma con un’espressione furbetta. Nonostante avesse diciassette anni, come Vick, sembrava più grande.
I due fratelli stavano continuando a litigare, e Nina, presa da un moto di rabbia trovando dell’acqua per terra (dove poco prima si era trasformato Vick) con un movimento di braccia riuscì a moltiplicare il liquido e far fare una doccia al fratello.

<< Così impari a rovinare sempre tutto. >> disse ridendo, poi si voltò e rimase a bocca aperta
Clint e Tony si stavano avvicinando al trio, con le braccia conserte e un’espressione dura e di rimprovero.

<< Spiegateci. >> disse solamente il falco, rivolto ai figli
I due presero a parlare velocemente, si capivano solo poche cose, come ad esempio un ragazzo finito nel laghetto e Central Park. E Nina che rincorreva il fratello con un bastone. Alche i due mori si guardarono, poi Clint alzò una mano per farli tacere.

<< Basta. Non dite niente a vostra madre, non vorrei passare la nottata in salotto per l’ennesima volta. >>

<< E te? Non mi devi dire niente? >>

<< Io questa volta non centro niente. Ci siamo incontrati qui sotto. >>

<< Okay, hai compiti di chimica? >>

<< Nono, il professor Banner non me li ha..dati. – parlò velocemente, un po’ agitato – Anzi sono stato in biblioteca ad aiutare Zack. >>

<< Ma davvero? JARVIS per piacere. >> in quel momento apparve davanti a loro un ologramma con la vera pagella di Simon, dove si notava una D in chimica. Alla sola vista il ragazzo sbiancò, e prese balbettare qualcosa

<< Ah non ti preoccupare, lo facevo anche io per educazione fisica. Non lo dirò a tua madre. Solo se mi prometti che migliorerai, almeno con una B vera. >>

I teenager. Combina guai allo stato puro, se poi ci infiliamo come genitori Clint e Tony, e come zio acquisito Loki. Non si salva nessuno.
Inutile dire che Vick e Nina presero e guardarsi interessati, e questo non sfuggì a Sam, che pregò perché la ragazza fosse diversa dal padre e da tutti quei pazzi uomini che avevano intorno. Loki quel pomeriggio andò su Asgard, dove avvertì il fratello di tutta la situazione. Ovviamente il biondo fu solo che felice, e disse a Loki di portare li il nipote al più presto.
Con una piccola magia, il dio moro riuscì a rendersi resistente alle alte temperature di  Muspellsheimr, così da poter stare con la sua nuova famiglia.
 
Ben presto i quattro combina guai della Stark Tower si ritrovarono quattro rivali niente male. E la vita New York non fu più noiosa, ma piena di urla e definestramenti (esiste come parola?) vari.



 
Angolo autrice
Va bene, siamo arrivati alla fine!! Per vostra fortuna
Anche se, devo ammetterlo, mi è dispiciuto cliccare su "completa"
Non era il finale che mi ero imposta, doveva essere triste, ma la paura di un'eventuale lancio di pomodori e 
possibili agguati da parte di alcune lettrici mi ha fatto cambiare idea xD
Dirò la verità, nemmeno io volevo far finire male la storia ahahahha
Spero vi piaccia il capitolo, e che la storia vi sia piaciuta :)
A presto
__avatar__
p.s vorrei ringraziare ENORMEMENTE Roby_Liae Ghia(non ricordo il numero) per avermi aiutata con la storia :)

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