Anime dannate

di persemprelui
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Per Godric... E' una tragedia! ***
Capitolo 3: *** Com'è cominciata ***
Capitolo 4: *** La stanza delle Necessità ***
Capitolo 5: *** Istruzioni: come sganciare una bomba ***
Capitolo 6: *** Alziamo il sipario ***
Capitolo 7: *** E ora? ***
Capitolo 8: *** Il ballo (prima parte) ***
Capitolo 9: *** Il ballo (seconda parte) ***
Capitolo 10: *** Dove sei Hermione? ***
Capitolo 11: *** Risalire la corrente ***
Capitolo 12: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 13: *** Voce del verbo Amare ***
Capitolo 14: *** Insieme a te ***
Capitolo 15: *** Grifondoro contro Serpeverde ***
Capitolo 16: *** Hogsmade e ferite ***
Capitolo 17: *** Libertà ***
Capitolo 18: *** Immortale ***
Capitolo 19: *** Futuro ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quando hai 11 anni non pensi a come sarà la tua vita. Insomma a 11 anni, sei una bambina, dipendi ancora dai tuoi genitori, sei libero di sognare, di pensare a cose frivole. Certo, tutto questo sarebbe corretto per i bambini normali, ma se come me, ti chiami Hermione Jean Granger e fai capitare cose strane da quando hai 5 anni, allora è tutta un’altra storia.
Quindi, forse, è meglio ripresentarsi come si deve: sono Hermione Jean Granger, saccente so tutto io, prima della classe, Caposcuola Grifondoro; oggi ho 17 anni, frequento il settimo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e sono la migliore amica di Harry James Potter alias il Prescelto e Ronald Bilius Weasley alias il Re. Belissimo penserete voi; be’ si davvero una favola, se non avessi rischiato di morire un milione di volte circa, ma forse avrei dovuto intuire qualcosa quando, al primo anno, quei due imbecilli dei miei migliori amici (non ancora all’epoca) mi hanno chiusa nel bagno delle ragazze insieme ad un Troll di montagna. Evidentemente era destino che dovessi accompagnarmi a certa gente; non lo so probabilmente attiro i drammi come una calamita, oppure qualcuno lassù ha pensato che io avessi la pelle abbastanza dura per sopportare tutto questo… Mistero.
Ma, dato che le disgrazie non vengono mai solo, soprattutto per una come me, al quarto anno mi sono innamorata di Ron; e anche qui penserete “oddio è una cosa fantastica e romantica”, certo meravigliosa se lui avesse capito qualcosa, ma ovviamente quando si parla di Ron non si può mai essere certi e infatti al sesto anno, quando quella simpaticona di Lavanda-sono un’oca-Brown, gli ha infilato la lingua in bocca lui, come tutti gli altri uomini, ha spento il cervello e le mie possibilità si sono azzerate. Quando si dice che una storia è finita ancora prima di essere iniziata.
Ed ora sono qui, seduta su una poltrona della sala comune di Grifondoro a leggere un libro, quando vengo distratta da un tornado rosso, che si inginocchia ai miei piedi. Ginevra Molly Weasley, settimo anno Grifondoro, sorella minore del mio quasipernullaanchesecihosperato fidanzato Ron Weasley e mia migliore amica, che ha una cotta disumana per l’altro mio migliore amico, ma si frequenta con Dean Thomas, Grifondoro. "Una tragedia insomma", cito testualmente le parole di Ginny.

In quel momento, lo giuro, sarei voluta essere da tutt’altra parte, per evitare di ritrovarmi in mezzo a quello che sarebbe stato il casino dei casini; che mi avrebbe portata a fare chiarezza nel mio cuore e a capire che forse, la mia anima, non era poi così pura come pensavo.

ciao ragazze, spero di avervi incuriosita giusto un po'! Aggiorno presto, prometto! alla prossima :)

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Capitolo 2
*** Per Godric... E' una tragedia! ***


<< Herm devo parlarti>>, nella sua voce sento una nota di preoccupazione, ma forse è solo una mia impressione.
<< Che cos’hai combinato questa volta, Gin?>> lo dico senza alzare gli occhi dal mio libro, quindi per sua fortuna, non noto il rossore sulle sue guance. La sento irrigidirsi e con una voce offesa, anche se io l’avrei definita tremante, mi dice << perché pensi sempre che io abbia combinato qualcosa?>>.
<< Gin>> le rispondo sospirando, << quando tu inizi una frase con “Herm devo parlarti”, è sempre successo qualcosa>>. La guardo ed eccola li, quell’espressione da bambina colpevole; cos’avrà mai potuto combinare questa volta? E non so perché, guardandola negli occhi mi aspetto qualcosa di terribilmente grave.
<< Be’... ehm, ecco io credomisiascappatocheseiinnamoratadiron>>. Lo dice talmente veloce che non capisco se l’ho sognato o ha parlato davvero.
<< Gin, tesoro, non ho capito nulla di quello che hai detto. Prendi un bel respiro e parla lentamente>>. Non avessi mai pronunciato quella frase. Avrei seplicemente potuto far cadere il discorso e continuare a leggere il mio bellissimo libro, ma no Herm, cerchiamo di capire perché la tua migliore amica sembra sconvolta. Si sa, la curiosità uccide il gatto.
<< Cr… c… credo mmm… mi sia scappato che sei inn… innamorata di Ron>> sussurra tenendo la testa bassa, come se trovasse le sue mani attorcigliate molto più interessanti. Alzo la testa dal libro di scatto, con gli occhi sbarrati, cercando in lei, un segno che mi faccia capire che è tutto uno scherzo, che non può davvero, aver pronunciato quella frase; e nella testa iniziano a passarmi velocissime mille immagini, ma solo due cose arrivano dritte al mio cervello: Hermione Jean Granger sei ufficialmente nella merda, ma soprattutto DEVO TROVARE UNA SOLUZIONE AL PIU’ PRESTO.
<< Herm mi disp…>>
<< Zitta! Ginevra Molly Weasley, come diavolo è potuto succedere? Queste cose non ti scappano a caso! Prega di non aver combinato un casino o Voldemort ti sarà sembrato un angioletto>>.
<< Hermione ti ho solo difesa! Insomma eravamo in sala grande e Calì continuava ad insistere che non ti è mai piaciuto nessuno, che i ragazzi non ti interessano, non li guardi nemmeno perché il tuo unico amore sono i libri e io… io… oh al diavolo! Le ho urlato in faccia che sei innamorata di mio fratello dal quarto anno>>.
Avete presente quel momento in cui vorresti dire una marea di cose, ma non hai la forza di spiccicare una parola? Ecco, ero proprio in quella situazione. Io, la strega più brillante della mia generazione, che si è sempre tenuta ben lontana dai pettegolezzi e dalle chiacchiere altrui, vittima del gossip. C’è una morte sociale peggiore di questa?
Mentre continuavo a fare mille ragionamenti, i miei pensieri vengono interrotti da un tonfo e da un urletto spaventato; e ci metto davvero poco a capire la situazione: dopo aver lanciato il libro per terra, mi scaravento su Ginny. Voglio ucciderla, è ufficiale; poi probabilmente oblivierò tutta Hogwarts per evitare drammi. Semplice no? Ancora con questa riflessione in testa, non mi accorgo che sono stata alzata di peso e due braccia forti cercano di tenermi ferma.
<< Herm ma che cosa sta succedendo?>> Harry-MrOvvio-Potter mi guarda perplesso, con gli occhi verdi sbarrati e io, ansimante, in quel momento vorrei spaccargli qualcosa in testa… << C’è che il genio qui di fronte, ha combinato un casino di proporzioni cosmiche! Per Godric sono nella merda Harry, non puo…>>, non faccio in tempo a finire la frase, che con la coda dell’occhio noto che la mia ormai ex migliore amica, sta cercando di svignarsela << Immobilus!>> urlo. << ’Mione ma che cavolo fai?? Sei impazzita?>> << Oh Harry ti prego, stai zitto due secondi!!!>> gli dico senza smettere di fissare Ginny. <tu hai combinato il casino e tu mi aiuterai a venirne fuori… Finite incantatem>>.
<< Che cos’hai in mente Herm?>> mi sussurra impaurita Ginny; probabilmente non vuole fare ulteriori passi falsi con me per oggi, fossi in lei anche io non li farei in questo momento; la guardo e poi il mio sguardo si sposta su Harry, ancora interdetto. Sospiro con la consapevolezza che devo inventarmi qualcosa di geniale al più presto << Non lo so Gin, ma dobbiamo pensarci alla svelta>>.
 
Per Godric... E’ una tragedia!
 
Draco Malfoy si è sempre reputato un ragazzo intelligente e disposto a tutto; uno a cui le sfide non fanno paura, ma probabilmente quando sei nato e cresciuto in una famiglia importante come quella dei Malfoy, non pensi che possano esserci altre opportunità. Vivi con la consapevolezza che babbani e mezzosangue non dovrebbero respirare la tua stessa aria, figuriamoci esistere.
Quando sei Draco Malfoy e sai di essere promesso in matrimonio a Pansy Parkinson, pensi che la vita tutto sommato non è stata poi così ingiusta: Pansy è carina, non una bellezza abbagliate come Dafne Greengrass, ma a letto se la cava decisamente bene e a lui basta quello. Niente amore, come al solito, ma va bene così.
Quando sei Draco Malfoy e le sfide non ti fanno paura, ti metti in gioco e rischi il tutto per tutto; tanto che cos’hai da perdere?
 
Con questa domanda ancora in testa il Serpeverde ghigna rivolto al suo riflesso sulla finestra, ignaro che questo suo amore per le sfide l’avrebbe portato a mettere in discussione la sua vita, il suo futuro e il suo sanguepuro.

 

 
 
 
Ciao ragazze ecco qui il primo capitolo, tanto per farmi capire di cosa parla più o meno la storia! Spero vi piaccia, alla prossima ;)

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Capitolo 3
*** Com'è cominciata ***


“pensa Herm, pensa”, mi dico mentre cammino avanti e indietro in riva al lago.
Il lago nero mi ha sempre aiutata a prendere decisioni importanti, ma questa volta è una questione di vita o di morte. Maledico il giorno che mi sono innamorata di te Ronald Weasley, ma soprattutto maledico il giorno che ho deciso di confidarmi con te Ginevra Weasley.
E probabilmente dev’esserci in atto una congiura contro di me, perché in quel momento scorgo da lontano l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
 
Draco Lucius Malfoy cammina verso di me con passo elegante, seguito a ruota dai suoi cagnolini Tiger, Goyle e Pansy-carlino-Parkinson. Fasciato nella divisa serpeverde, i capelli biondi, quasi bianchi lasciati liberi dal gel, sono mossi dalla brezza settembrina e i suoi occhi argentati scrutano l’orizzonte. Una visione celestiale e angelica direte voi, certo, se non fosse che l’angelo qui presente abbia l’anima del diavolo e sia il mio peggior nemico dal primo anno.
<< Oh guarda Dracuccio, la mezzosangue è finalmente uscita dalla biblioteca>> ride. Non capisco come certe persone abbiano la possibilità di parlare liberamente, dovrebbe esserci un limite alla cavolate da sparare. << Perché Parkinson vorresti farmi credere che sai cos’è una biblioteca? Sono sbalordita, non pensavo che avrei vissuto abbastanza per assistere a questo lieto evento. Congratulazioni!>>. I due scimmioni ridono, dev’essere la giornata dei miracoli, perché anche Tiger e Goyle sono riusciti a capire una battuta ironica… ma dove sono finita? In un mondo parallelo?
<< Tu, brutta mezz…>>, ma non finisce la frase che Malfoy alza una mano per zittirla e fissa i suoi occhi nei miei. Rimango immobile, ma non abbasso lo sguardo
<< Granger, Granger, Granfer ti sento un po’ acida, cos’è Pel di Carota non ti dà le attenzioni necessarie?>>.
Mi gelo sul posto. Che lui…? No, non può aver già saputo, non è possibile. I miei dubbi, però si dissolvono quando vedo il suo ghigno; sono finita, addio Hermione, addio mondo; verrò uccisa a parole, non vede l’ora, lo so, ma al contrario delle mie aspettative rimane in silenzio a fissarmi ed è a questo punto che mi viene l’idea delle idee e so già che Ginny mi prenderà per pazza.
 
 
Sala Grande. Ora di cena e vorrei che la terra mi risucchiasse all’istante. Tutti mi fissano e parlano. Si può parlare in continuazione? Non avete una vita, un passatempo? No, dovete per forza fissarmi insistentemente e sghignazzare.
Sono seduta tra Harry e Ginny, la quale mi sta ancora dando della pazza psicopatica per l’idea che ho avuto << Andiamo Hermione non puoi dire sul serio, è un suicidio, lo capisci?>> mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite, quando è nervosa ha sempre quella vocina stridula.
Mia piccola, dolce e ingenua Ginevra, se tu imparassi a tenere quella boccaccia chiusa io non dovrei farmi venire queste idee malate. Vorrei tanto dirle tutto questo, ma mi trattengo per evitare scenate e cose varie, così ripiego su un << Gin, pensi davvero che io sia contenta? E poi magari non sarà così male..>>
<< Non sarà… NON SARA’ COSì MALE?>> la sua voce si è alzata di un’ottava << Tesoro stai bene? Ok che non è brutto, ma avanti, da qui a proporgli una cosa del genere ce ne vuole! Ci sono una sacco di altre persone a cui potresti chiedere ed evitare un’ulteriore umiliazione… e poi chi ti dice che accetterà?>>. In effetti a questo non ho pensato, ho dato per scontato che avrebbe detto si… merda devo trovare una soluzione e dico la prima cosa che mi viene in mente << Tranquilla Gin, so come convincerlo, non preoccuparti>>. Lei sembra credermi perché non prende più l’argomento per tutta la cena e io posso finalmente respirare e capire come mettere in atto il mio piano.
 
Tornata nella mia camera singola da Caposcuola, prendo carta e penna, mi siedo alla scrivania e inizio a scrivere:
 
 
Ho bisogno di parlare con te.
È una cosa piuttosto urgente e so che a te piacciono le sfide.
Ci vediamo nella Stanza delle Necessità a mezzanotte.
Non tardare e vedi di non farti notare.
 
HG
 
 
Rileggo il biglietto almeno una ventina di volte prima di consegnarlo al gufo e mentre lo vedo spiccare il volo, un senso di nausea mi pervade.
Merlino, dimmi che ho fatto la cosa giusta.
 
 
In un’altra parte del castello, un ragazzo legge interessato una lettera.
Quella di certo sarebbe stata una della sfide più interessanti, ma a lui cosa avrebbe fruttato tutto questo?
E mentre mentalmente faceva una lista dei pro e dei contro, non si rese conto che la sua mano aveva già scritto la risposta e consegnato la lettera al gufo, dopo averlo nutrito…
 
Ci sarò.
 
 
Oh si, ci sarà da divertirsi.
  eccomi di nuovo! oggi sono ispirata! spero vi piaccia :) recensite per farmi sapere cosa ne pensate ;) alla prossima!

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Capitolo 4
*** La stanza delle Necessità ***


Ero seduta su una comoda poltrona rossa, nella stanza delle necessità, da circa un quarto d’ora e pensavo che la

mia umiliazione era iniziata ancor prima di essere riuscita a mettere in atto il mio piano. Decisamente il mio

ultimo anno, non era iniziato nel modo migliore e continuava ad andare sempre peggio. Io, eroina del mondo

magico, io che avevo affrontato di tutto e di più da quando avevo 11 anni, non riuscivo a sopportare l’ennesima

fregatura da parte di quell’essere. Come diavolo mi era saltato in mente; a cosa stavo pensando? Se la mia amica

Luna fosse stata li, in quel momento, probabilmente mi avrebbe risposto che avevo la testa piena di

gorgosprizzi… e, non pensavo avrei mai detto una cosa del genere ma, “Luna spero siano davvero i gorgosprizzi

o la situazione è più tragica del previsto”… e colta dalla stanchezza mi addormentai sulla poltrona.

 
 
 
 
 
Arrivai con 20 minuti di ritardo.

Se fossi arrivato puntale avrebbe pensato che non vedevo l’ora, che smaniavo all’idea. E poi, si sa, Draco Malfoy

non è mai in ritardo, sono gli altri che sono in anticipo.
 
Potevo ancora sentire le parole di Blaise in testa: “questa cosa ti scapperà di mano amico; arriverà un momento

che non riuscirai più a controllarla e allora dovrai fare i conti con qualcosa più grande di te.” Gli avevo riso in

faccia ed ero uscito dai sotterranei, ma non so per quale losco motivo, continuavo a ripensare a quelle parole.

 


Entrando nella stanza fui colpito da un trionfo rosso-oro, ma della Zannuta nessuna traccia, eppure ero sicuro

che fosse suo il biglietto.


Stavo per andarmene, quando notai dei riccioli bruni, spuntare dal bracciolo della poltrona. Mi avvicinai e mi

ritrovai ad osservare quella che per anni era stata la mia nemica. I capelli un tempo cespugliosi, erano stati

rimpiazzati da morbidi ricci che le contornavano il viso; la bocca a cuore, socchiusa, le dava un’aria

tremendamente sexy, così sexy che non mi accorsi nemmeno di essermi avvicinato così tanto da riuscire a

sentire il suo respiro sul viso.

 


E il suo profumo m’investì: vaniglia e fragola.

Chiusi gli occhi per respirarlo più a fondo, ma qualcosa mi risvegliò.
 
<< Furetto cosa diamine stai facendo?>> la sua vocina saccente e stridula mi entrò in testa e in quel preciso

momento ricordai perfettamente perché la odiavo così tanto: era un’insopportabile so tutto io e mezzosangue per

di più.


Non c’è mai fine al peggio.

<< Granger stavo controllando se eri ancora viva o avrei dovuto portare te e il tuo dolce peso fino all’infermeria e

rischiare di farmi male alla schiena. Dovresti ringraziarmi per questo momento di altruismo…>.


<< Oh Malfoy, grazie a Merlino ci sei tu che pensi sempre a tutto, come faremmo senza di te! Le fortune della vita

insomma. Forse ora inizierò a fare la danza della felicità e po…>>. Le tappai la bocca con la mano e mi guardò

con gli occhi spalancati << Ma riesci a stare zitta per più di mezzo secondo? Per Salazar, sei insopportabile; ora

capisco perché quei due ti seguono a ruota, hanno paura che tu possa stordirli con tutte queste parole... ora

toglierò la mano e per favore, non iniziare a parlare a raffica, arriva direttamente al punto: perché hai voluto

vedermi?>>.

 
 
Lo guardai perplessa. Non eravamo mai stati così vicini e costatai che visti da vicino, i suoi occhi assumevano

una tonalità azzurra, ma forse era solo colpa della luce.


Non riuscii a smettere di fissarlo, come due calamite e potei sentire il suo profumo: menta, tabacco e dopobarba.
 


Non sapevo ancora che quel profumo mi avrebbe perseguitata per il resto dell’anno.
 

E, come spinta da una forza superiore iniziai a parlare.

<< Be’ Furetto, ti ho chiesto di vederci per il semplice fatto che ho una proposta da farti>> sospirai come per

darmi coraggio << vorreichetufingessidiessereinnamoratodime>>. Ok, forse e dico forse lo avevo detto troppo

velocemente, sperai comunque che lui avesse capito, ma ovviamente non sia mai che io abbia un po’ di fortuna e

infatti lo vidi aggrottare le sopracciglia << Granger non ho capito una mazza, ti hanno lanciato un Confundus per

caso?>>.


<< Oh e va bene Malfoy… vorrei che fingessi di essere innamorato di me. Si è sparsa la voce che sono

innamorata di Ron, ma se tutti vedessero che stiamo insieme, si risolverebbe il problema>> l’ho detto davvero,

anche perché lui mi guarda e scoppia a ridere, una vera risata, di quelle liberatorie… WOW. È dannatamente

bello… si ok Herm riprendi il controllo, grazie!


<< Sei uno spasso Granger, non pensavo fossi così divertente. E comunque da te mi sarei aspettato altro,

andiamo la Donnola!?!? Per te non sarebbe stato meglio Potter?>>. Ride, il bastardo.


<< Non è uno scherzo Malfoy, ho davvero bisogno del tuo aiuto e piantala di insultare i miei amici! Merlino cosa

mi tocca fare>>, ero caduta troppo in basso anche per i miei standard. Qualcuno mi fermi.


Ormai senza speranze dico << Senti, fa niente, facciamo come se non fosse successo nulla. Grazie comunque>>

mi giro. Ero quasi alla porta quando… << perché dovrei aiutarti?>>, mi volto lentamente << Be’ potrebbe essere

una rivincita nei confronti di Harry e Ron, potresti vantarti di esserti insinuato nel Trio dei miracoli. Quale vittoria

migliore per Draco Lucius Malfoy, se non quella di aver umiliato il Prescelto e il Re?>>. Speravo di essere

riuscita a convincerlo e quando lui ghignò, capii: era fatta.


<< Ci sto Mezzosangue, che non si dica che Draco Malfoy non è un gentiluomo… voglio qualcosa in cambio

però>>.


Mi irrigidisco, merda merda merda, a questo non ero preparata. Contengo l’ansia e dico << Sentiamo>>, brava

Herm distaccata, come se non ti importasse e non volessi dileguarti all’istante.


<< Dovrai darmi ripetizioni di Babbanologia>> dice serio.

Ok, ora un meteorite si abbatterà sulla scuola, oppure una voragine ci risucchierà tutti. Non può averlo detto

davvero.


<< Tu vuoi ripetizioni d… mi stai prendendo in giro??? Tu che disprezzi il mio mondo e quelli come me, vuoi

ripetizioni di Babbanologia?>>


<< Ascolta Granger, non sono qui per dare spiegazioni a te. Prendere o lasciare>>. C’è sicuramente qualcosa

sotto, ma per ora non voglio indagare.


<< Dovrai iniziare a chiamarmi Hermione, se vuoi che la cosa sia credibile lo sai vero? E dovrai essere carino e

gentile e…>> << So come comportarmi Hermione, sono un bravissimo attore, ma tu dovrai chiamarmi Draco, ne

sei consapevole?>>.


Non lo sto più ascoltando, il mio cervello si è scollegato ad Hermione, tremo. Ha sussurrato il mio nome con una

facilità spizzante, come se mi avesse sempre chiamata così. E per un attimo dimentico che sta fingendo, che per

lui sono solo la so tutto io amica di Potter e sorrido, impercettibilmente, ma sorrido << Grazie Draco>> dico

piano e raccogliendo la borsa esco. Nel corridoio mi appoggio al muro con la consapevolezza che il mio peggior

nemico era appena diventato mio complice e mi complimentai con me stessa perché non avrei potuto scegliere

di meglio.

 
 

Quando mi accorsi che era uscita il mio nome pronunciato dalle sue labbra rimbombava ancora nella mia testa e,

per un millesimo di secondo, le parole di Blaise tornarono a galla. Scacciai subito quei pensieri e uscii. Dovevo

distrarmi.


E sapevo benissimo in che modo e con chi.

Mi incamminai con il fantasma di un ghigno ancora sul viso.

 

 

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Capitolo 5
*** Istruzioni: come sganciare una bomba ***




DRACO

 
Entro nella mia camera da caposcuola.
Ancora sovrappensiero non mi accorgo di qualcuno seduto sul mio letto.
Dafne Greengrass, settimo anno serpeverde. Lunghi capelli biondi, occhi di un azzurro acceso, due gambe chilometriche da far invidia alla più sexy delle modelle, cervello niente male (anche se a prima vista non lo diresti); insomma la ragazza perfetta che sa come farti distrare.
Facciamo sesso occasionale dal quinto anno, più che altro la uso come valvola di sfogo e a lei va bene così, cioè non si è mai lamentata e io di certo non indago, devo già pensare a quella pazza psicopatica bipolare di Pansy e alla sua gelosia morbosa nei miei confronti; non vuole proprio capire che sposarsi, per i purosangue come noi, non equivale ad innamorarsi, ma solo ad unire due famiglie potenti. Per fortuna è brava a letto.
Ma in quel momento la voce di Dafne mi fa sobbalzare, impercettibilmente, ovvio.
<< Va bene che sei un uomo impegnato e non ti frega di quelle che ti porti a letto ma addirittura ignorarmi in questo modo>>. Mi fissa e solo ora noto che indossa solamente della biancheria nera in pizzo. Lei lo sa, è la mia preferita ed è perfetta per la sua carnagione.
Mi avvicino al letto e lei si sporge verso di me. La prendo per la vita, la sua pelle è liscia e profumata << Stavo giusto pensando a te Daf. Ti avrei raggiunto il prima possibile… sei forse un legilimens?>>. La sua risata si diffonde nella stanza e penso che mio padre avrebbe dovuto stipulare il contratto con suo padre, forse sarebbe stato tutto più semplice e… bello. Be’ di sicuro sarebbe stato interessante.
<< O forse Pansy mi ha insegnato la grande arte dello stalking, di cui lei  è la fondatrice. Non ti invidio Dra, lo sai? Insomma convivere tutta la vita con quella pazza isterica>>. Mentre lo dice, mi slaccia la camicia  e io alzo un sopracciglio << Non eravate “amiche”? O mi sono perso qualcosa?>> << Certo siamo amiche, nel senso che lei mi dice tutto della sua vita e mi fa una testa grande così su di te: “ma quanto è bello il mio Dracuccio oggi” “sono così fortunata” “oddio ha una camicia nuova”; e io mi trattengo dal vomitare>> comincio a ridere. Pansy può essere davvero estenuante e Dafne, probabilmente, ha fin troppa pazienza. << Dio Dray>> continua esasperata << quella ha perso la testa per te. Quando sarete sposati vorrà l’esclusiva e io sarò costretta a passare la vita con quella piaga di Theo>>, sospira e in quel sospiro posso sentire tutta la sua frustrazione.
<< Ad oggi sono messo peggio io di te>>. Mi guarda confusa e continuo << Ho appena visto la Mezzosangue… frena, frena non farti strane idee>> le dico notando il suo sguardo di disappunto << abbiamo fatto una specie di patto. Lei mi da’ ripetizioni di babbanologia e io fingo di essere innamorato di lei>> . Dafne mi guarda in silenzio e per l’ennesima volta dimostra di avere un cervello sopraffino << e così la piccola Grifondoro non è poi così coraggiosa come dicono… ha paura dei pettegolezzi eh? Be la capisco. Anche io, pur di nascondere di essere innamorata della Donnola, mi sarei inventata di tutto. Come si dice,  a mali estremi estremi rimedi>>. Ridiamo.
E guardandola penso, che ora, dovremmo stare un po’ in silenzio.
<< Secondo me stiamo parlando troppo>>  baciandola la spingo sul letto con poca grazia. Tra noi niente preliminari, inutili dopo tutti questi anni, quindi faccio scorrere le mutandine nere sulle lunghe gambe, le tolgo il reggiseno, mentre lei mi sbottona i pantaloni e con mani febbrili mi accarezza il petto.
Risatine, gemiti e in due secondi sono dentro di lei. Spingo veloce, per sgomberare la mente dai pensieri; e mentre affondo in lei, la ringrazio mentalmente perché da’ senza voler ricevere niente in cambio.
Niente baci, niente carinerie. Solo passione carnale.
E quando entrambi raggiungiamo l’apice, ci sdraiamo sul letto. Non l’abbraccio e lei non chiede.
 
Il tempo di riprendere fiato e lei è già andata via.
 
 
 

HERMIONE
 
Un forte bussare mi sveglia da un dolce sonno. Guardo la sveglia. Chi diavolo bussa alle 7 di Domenica mattina? La risposta arriva diretta
<< HERMIONE JEAN GRANGER, APRI QUESTA PORTA IMMEDIATAMENTE>>
il ciclone Ginevra Weasley è instancabile.
Mi alzo, con molto calma, ancora stordita per il brusco risveglio, ma so già che niente sarà più brusco e molesto di una Ginny curiosa e offesa per non averla svegliata la sera precedente.
<< Io mi chiedo, ma sei impazzita?>> le dico aprendo la porta e facendola passare << ti sembra il modo? Per Merlino sono le 7 del mattino e di Domenica per giunta! Non potevi aspettare la colazione invece di trasformarti in  una banshee??>>.
Mi guarda sbigottita << no, scusa, fammi capire bene… non ho tue notizie da ieri sera! Come avrei potuto stare tranquilla e serena sapendo che hai passato la notte con il furetto platinato??>> sospira << eppure sei la strega più brillante della nostra generazione>>.
La guardo e penso che devo aver fatto qualcosa di male in una vita precedente per essermi meritata tutto questo. Si dev’essere sicuramente così, altrimenti non mi spiego come su tre migliori amici nemmeno una sia normale.
<< “hai passato la notte” non ti sembra di esagerare un tantino Gin?>> le dico mentre entro in bagno per lavarmi e sistemarmi.
<< no tesoro non esagero! Stiamo parlando di Draco-sono un Dio del sesso-Malfoy! Mi aspetto di tutto da quell’essere>>.
Eeeeee ok stop, fermi tutti.
Devo essere caduta, aver battuto la testa ed essermi svegliata in un mondo parallelo. Ginny, la mia amica Ginevra Molly Weasley, ha appena definito il furetto “Dio del sesso” e due secondi dopo “quell’essere”?  Decisamente troppe burrobirre.
Meglio andare oltre.
<< Invece di fare discorsi da pazza, lo vuoi sapere o no com’è andata ieri sera?>> lo urlo dal bagno, ma posso immaginare la sua espressione. La stessa faccia di Ron se dovessero annunciargli che potrà passare un’intera giornata a Mielandia.
Sorrido ed esco dal bagno.
<< Ha accettato>>. Brava Herm diretta al punto. Stretta  e concisa.
Apro l’armadio e praticamente mi ci buttò dentro per evitare di continuare la conversazione e vorrei rimanere lì dentro per sempre, ma un urletto eccitato mi convince a riemergere.
Ed eccolo li lo sguardo da pazza della mia migliore amica. Si salvi chi può.
<< No scusa e tu pensi di liquidarmi con un misero “ha accettato”? aahahahahahahah… certo contaci amica. Ora tu ti siedi e mi racconti tutto, tanto è ancora presto per la colazione>> ghigna e io rabbrividisco.
Le racconto del mio essere arrivata in anticipo, di essermelo ritrovata a mezzo centimetro dal viso e di come, in cambio, mi abbia chiesto di dargli ripetizioni di babbanologia.
<< …babbanologia? Malfoy?... ma perché?>>
<< E’ la stessa domanda che mi sono fatta e che ho posto a lui… e come risposta ho ricevuto un simpaticissimo “non darò certo delle spiegazioni a te”>> concludo.
<< Be’ l’importante è che abbia accettato. Quando vi rivedrete?>>
<< Non ne ho idea Gin. Penso che oggi gli scriverò un biglietto per metterci d’accordo e spero per lui non faccia il furbo>>.
Lei mi guarda e ghigna, di nuovo. Se non sapessi per certo che odia Malfoy, direi che va a scuola di ghigno da lui. Mette i brividi.
<< Be’ Herm direi che possiamo iniziare noi a mettere sul il teatrino, tanto per dare una bella spinta>>.
<< Che hai in mente?>> chiedo preoccupata
<< Vedrai>> e con un sorriso mi ordina di vestirmi mentre racconta la sua idea.
 
Ginevra Weasley è a dir poco brillante. Geniale.
 
Scendo in sala comune, dove trovo tutti gli altri, tra cui Ron-Ron e Lav-Lav. Vomito, è ufficiale. Come diavolo fate a stare sempre appiccicati? Respirate ogni tanto o siete diventanti campioni di apnea? Respira Hermione, tra poco avrai la tua dolce vendetta.
Saluto tutti e ancora concentrata su quei due non mi accorgo di un tornado rosso che viene verso di me correndo e sbracciandosi
<< TU!>> urla. Direi che il suo voler attirare l’attenzione di tutti è riuscito. Tutta Grifondoro ci fissa in attesa
<< Pensavi di scapparmi? Allora com’è andata ieri sera? Dai sono curiosissima>> mi sorride e io credo di amarla. Ho appena sentito la mandibola di qualcuno sbattere per terra.
<< perché tu ti vedi con qualcuno?>> Ronald e il suo tatto vanno a braccetto. Per fortuna la mia amica viene in mio soccorso
<< Ron ma come fai ad essere così animale? E come faccio io ad essere imparentata con un imbecille come te… Godric dammi la forza>>
<< Be’, è solo che Hermione non è il tipo che…>> non fa in tempo a finire la frase che gli stampo cinque dita in faccia.  Mi guarda. Gli occhi sbarrati
<< Non toccare il mio Ron-Ron! Sei solo gelosa. Lo sanno tutti che sei innamorata di lui dal quarto anno e ora te ne esci con la storia che frequenti uno>> << Lavanda… VUOI CHIUDERE QUEL FORNO UNA BUONA VOLTA??>> l’ho urlato e sembro posseduta da non so quale demone. Come può lui parlarmi in quel modo.
Spregevole essere.
<< Non sono il tipo Ron? E perché? Perché amo i libri, mi piace studiare e non apro le gambe? Perché non mi interesso ai vestiti e al trucco?>>. Sono rossa in viso e non mi importa se sto esagerando, lo odio.
Continuo a fissarlo.
<< Per fortuna, caro il mio Ron, non tutti gli uomini, se così ti si può definire, sono privi di tatto come te o guardano solo la bellezza esteriore. Evidentemente c’è qualcuno a cui piaccio così e mi fa sentire bella e desiderata. Esiste qualcuno che a differenza tua mi tratta bene e con tatto. Ecco la differenza tra te e gli uomini veri>> gliel’ho sputato in faccia con tale cattiveria che anche io stento a riconoscermi. Harry mi guarda sbalordito e io per evitare che tutti mi vedano piangere, mi rifugio nella mia stanza; prendo carta e penna e inizio a scrivere come una furia



Ho sganciato la bomba. Non avevamo parlato di quando mettere in atto tutto, ma ero esasperata.
Ora tutta Grifondoro sa che frequento qualcuno e
ci vorrà poco prima che lo sappia tutta la scuola.
Non ho  fatto il tuo nome, ma a questo punto penso sia il momento di cominciare la recita.
Ti spiegherò tutto questa sera. Mezzanotte, solito posto.
 
HG
 
Mandai la lettera. Ora dovevo solo aspettare e sperare che lui non si infuriasse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 6
*** Alziamo il sipario ***




HERMIONE
 
Avete presente il detto babbano “Il buongiorno si vede dal mattino”?
Ecco, decisamente quello non era stato un buongiorno. Dopo la brusca sveglia, la sclerata con Ron, ora ci si metteva pure quel dannato Furetto platinato che non rispondeva al mio biglietto. Troppa “attività notturna”, deduco.
Dove cavolo andrò a finire di questo passo? Lo so. Morirò sola, circondata da gorgosprizzi, come direbbe la mia amica Luna.
Ok, devo stare calma e respirare P-R-O-F-O-N-D-A-M-E-N-T-E, molto profondamente.
Sarà il caso di scendere in sala grande.
 
 
SALA GRANDE. ORE 8.00
Seduta tra Harry e Neville, guardo il mio piatto senza vederlo.
Se avessi alzato lo sguardo mi sarei imbattuta nelle facce di Ronald Weasley e Lavanda Brown appiccicate come ventose.
Quel ragazzo doveva aver sbattuto la testa da piccolo per essere diventato così idiota, non c’erano altre spiegazioni.
È Ginny a risvegliarmi dai miei pensieri
<< Herm, Malfoy ti sta fissando da almeno 10 minuti>>. La guardo perplessa, più per il fatto che lui mi stia fissando che per il tono di voce di Ginny, giusto un po’ alto. Che avesse letto il biglietto? No impossibile, mi avrebbe risposto… o no?
Tutti mi fissano, anche Ron e Lavanda ora sembrano interessanti: la curiosità uccide il gatto, ve l’hanno mai detto?
Mi volto lentamente e i miei occhi s’incatenano ai suoi.
Oro e argento. Luce e oscurità. Bene e male.
E mi sorride. Si avete capito bene, mi sorride; ma non uno di quei sorridi sprezzanti, non un ghigno; un sorriso vero, come quello nella stanza delle necessità e mi saluta con un cenno. Rispondo al cenno imbarazzata, mi alzo e con il cuore e mille esco dalla sala grande.
 
Sto per mettere piede sul primo gradino quando….
<< Vorresti spiegarmi cosa sta succedendo? È lui quello con cui ti sei vista ieri sera? Malfoy?? Miseriaccia Herm, ma cosa ti passa per la testa? È un Mangiamorte , un…>>
<< E’ un ex-mangiamorte Ron, la guerra è finita, tu dovresti saperlo meglio di tutti. Basta pregiudizi, basta rivalità. È tutto finito e Draco è cambiato>> lo guardo negli occhi, il mio sguardo è fiero.
<< Dr… Draco??? Da quando lo chiami per nome? Che diavolo ti prende Hermione, cosa ti è successo?>>
<< lo chiamo per nome da quando ci frequentiamo, ma non penso di dover dare spiegazioni a te, non credi?>>. Mi guarda sconvolto, furioso
<< Ti sta usando non lo capisci? Lui non ti vuole, non può volerti. Non sei il tuo tipo>>. Oh Ron-Ron qui se c’è qualcuno che sta usando qualcun altro, sono io.
 
Le sue parole, però mi feriscono. È come se mi vedesse come un mostro.
<< Perché non dovrebbe volermi, è così difficile da credere che uno come lui voglia una ragazza normale come me? È così difficile da credere che si sia stancato delle solite oche e che mi voglia bene?>>. Sull’orlo delle lacrime mi giro per andarmene, ma lui scatta verso di me afferrandomi per un braccio, mi fa voltare iniziando a inveirmi contro
<< Vuole solo portarti a letto non lo capisci!?!? >>
<< Ron… mi stai facendo male, lasciami>>
<< No Hermione devi capirlo, ti sta usando e tu stai al suo gioco. Devo pensare che quello che vuoi dal futuro è diventare la sua putt…>> non fa in tempo a finire la frase che una voce, gelida, lo blocca e anche con la vista annebbiata dalle lacrime, capisco subito di chi si tratta
<< WEASLEY!>>
E l’unica cosa che riesco a sussurrare con la voce rotta dal pianto fa irrigidire Ron
<< Draco…>>
 
 


DRACO

La vedo alzarsi e dirigersi fuori dalla sala grande seguita a ruota da Lenticchia, che lascia quell’oca della Brown a bocca aperta. Mi alzo e li seguo. Se devo recitare bene il mio ruolo dev’essere tutto perfetto, sono pur sempre un Malfoy.
Fuori dalla sala grande mi nascondo dietro ad una colonna e li ascolto.
Lui dimostra, come al solito, di essere un cretino, che di donne non capirà mai nulla e lei… lei contro ogni mia previsione mi difende a spada tratta.
Non era mai successo che qualcuno, soprattutto una ragazza, prendesse le mie difesa. Era qualcosa di strano e nuovo, che rimandava ad una sensazione di benessere… oh ma dai, ripigliati Draco, non imbambolarti.
Quel Weasley era proprio un cafone, ma quello che mi fece intervenire  fu il modo in cui l’afferò.
Nemmeno io che ero un bastardo, mi sarei mai comportato in quel modo con una donna; per quanto non sopporti la Granger.
<< WEASLEY!>>
<< Cosa vuoi Malfoy, non hai nessun altro da importunare?>>
<< No se quella che stai importunando è la mia ragazza>> lo dico tranquillo, come se fosse una cosa normale e lui deve credermi perché posso sentire la sua mandibola schiantarsi a terra, se non dovessi fare il serio, credo che mi metterei a ridere all’istante.
<< Sei sordo Lenticchia? Lasciala andare>>
<< Cosa vuoi da lei Furetto? Hai bisogno di aiuto per qualcosa? Eh cosa? La farai soffrire, la tratterai come una delle tue sciacquette e poi la butterai via! Tu non la meriti>>
<< Cosa ne sai tu di quello che voglio io? Io non la merito? Perché magari tu si. Tu che non sai nemmeno comportarti decentemente con una donna. Fossi in te Weasley penserei alla tua di ragazza e non a quella degli altri. Sai, che non credo che la tua bella abbia preso bene questa sparizione improvvisa>>  ghigno. Colpito e affondato.
<< Tu, lurido bastardo>>
<< Che paroloni, la mamma non ti ha insegnato che non si dicono le parolacce? Credo di  no, dato che probabilmente era impegnata a pulire quella topaia che vi ritrovate come casa>>.
<< STUPEFICIUM!>>
<< PROTEGO!>>  urlo per difendermi
<< CONFUNDUS>>
<< PROTEGO MAXIMA>>
<< S… sei un bastardo M… Malfoy>>  dice con il fiatone, << ma dato che ci tieni tanto tienitela pure, tanto io non so chi sia questa qui>>.  
Se ne va dopo aver guardato entrambi con disprezzo.
Sposto lo sguardo sulla mezzosangue. È impietrita e mi fissa. In meno di due secondi è tra le mie braccia e scoppia a piangere, ringraziandomi.
<< Suvvia Granger, dov’è finita la Grifondoro più coraggiosa che conosco. È un’idiota e sebbene io non abbia ancora capito come hai fatto ad innamorarti di lui, per quanto tu possa soffrire, non vale la pena farlo per Lenticchia. Sei superiore a tutti qui dentro, ovviamente non a me sia chiaro>> ride sulla mia camicia, forse più leggera.
<< Grazie Malfoy>>
<< Non ringraziarmi Granger, ti aspettano due belle orette di ripetizioni con il sottoscritto, sei contenta?>>
<< Come una Pasqua Malfoy, come una Pasqua>>
<< Come una che? Davvero Granger, sei normale?>>
<< Pasqua Malfoy. P-A-S-Q-U-A. Muoviamoci, vedo che abbiamo fin troppo lavoro da fare>>
<< Mio padre lo verrà a sapere Granger>>
<< Cosa?>> mi chiede perplessa
<< Che mi lanci frecciatine. A me, della nobile casata dei Malfoy>> dico convinto.
Lei mi squadra e comincia a ridere buttando all’indietro la testa. Si dirige verso la stanza delle necessità e io la seguo offeso, ma con un ghigno sul volto.
 
STANZA DELLA NECISSITA’. ORE 9.30

<< Malfoy ma mi stai ascoltando?>> gli urlo nell’orecchio.
<< Ma che cazz… Granger che diavolo ti passa per la testa?? Per Salazar smettila di urlare come una gallina starnazzante, mi fai venire mal di testa>>
<< Oh chiedo perdono al principino se ho disturbato il suo sonno di bellezza, ma siamo qui per studiare e ripetere non per dormire>>. È snervante.
<< Fai poco la saccente Mezzosangue e ricorda che io ti sto facendo solo un favore. Ci metto due secondi a piantarti in asso, quindi…>>.
Lascia volutamente la frase in sospeso. Quel viscido, borioso, bastardo, figlio di mangiamorte ora si mette pure a minacciarmi. Lo uccido è ufficiale e poi mi trovo qualcun altro. Si, farò così.
Ma ovviamente la mia vocina interiore deve intervenire sempre nei momenti meno opportuni: “e dove pensi di trovare un altro alla sua altezza e poi ammettilo è un gran figo”.  Oddio ho la vocina interiore pervertita, Godric aiutami tu.
Guardo il tappeto. È verde con dei ricami rossi, come se Grifondoro e Serpeverde si fossero uniti. Come noi due, insieme nella stessa stanza. E cerco di fare un riassunto della mia vita dal primo giorno ad oggi. Cerco di capire come sono arrivata fin qui e mi viene solo una parola in mente, o meglio un nome: RONALD-SONOUNIMBECILLE-WEASLEY. Povera me.
Vengo interrotta dalla voce sgradevole di Malfoy
<< Sei viva Granger? Hai avuto anni per morire e mi avresti anche reso particolarmente felice, ma non puoi lasciarmi proprio ora, sebbene io capisca la tua voglia di scomparire dalla faccia della terra, ma…>>
Non lo ascolto più. Sono stanca e stufa di questa sua sufficienza nei miei confronti. Prendo i libri e la borsa e mi dirigo verso la porta, ma la sua voce mi ferma
<< Dove credi di andare scusa? Non abbiamo ancora finito>>
<< E invece caro mio io ho finito. E finchè non mi porterai un minimo di rispetto, come io sto facendo nei tuoi confronti>> inspiro << e fidati è difficile vista la voglia che ho di tirarti un altro pugno, non contare su di me. Sono stanca di essere trattata come una malattia incurabile, come un’essere inferiore, come un rifiuto dell’umanità da uno che dovrebbe solo ringraziarmi per avergli salvato più volte il culo. Sono un essere umano e voglio essere trattata come tale. Addio>>.
Esco dalla stanza, mi sono sfogata; ma allora perché mi sento uno schifo?

 
---------- 


Forse e dico forse ho un po’ esagerato.
Non era mia intenzione offenderti o mancarti di rispetto.
Ti aspetto domani dopo pranzo al solito posto per le ripetizioni.
Non tardare e soprattutto vedi di venire
 
DM






Ciao ragazzeeeee! Ecco un altro capitolo, spero sia di vostro gradimento!!
Recensite per farmi sapere cosa ne pensate!
Ci vediamo alla prossima!!! ;)
 
 

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Capitolo 7
*** E ora? ***


Dopo quella mattina nella stanza delle necessità e il biglietto di “scuse”,  i due ragazzi s’incontravano regolarmente tutte le sere per le ripetizioni di Babbanologia. Era diventata una routine, niente convenevoli: si sedevano a tavolino, studiavano e ripetevano, si lanciavano battutine come al solito e alla fine, salutandosi, tornavano nei loro dormitori, così come se tutto fosse normale e per tutta la scuola lo era, dato che ormai erano a conoscenza della loro relazione, ma per Draco Malfoy ed Hermione Granger era uno stillicidio: fingere di doversi piacere, addirittura amare, per far ingelosire un deficiente.
 

Erano caduti troppo in basso per i loro standard. Gli studenti più brillanti di Hogwarts, che addirittura sopravvissuti alla guerra, in quella situazione e probabilmente non ne sarebbe usciti tanto presto, considerando che Ron in queste cose era davvero un inetto.
 

I tre mesi successivi furono tranquilli e la gente aveva smesso di fare domande in continuazione.
Era questione di tempo.
 


SALA GRANDE. ORE 8.00
 
Stavo facendo colazione seduta accanto a Ginny quando la voce della McGranitt ci distrasse
<< Buongiorno miei cari ragazzi. Ho un annuncio molto importante da fare questa mattina. Come sapete tra una settimana cominceranno le vacanze di Natale ed è per questo, che ho deciso di organizzare un ballo il giorno prima delle vostre partenze; così da poterci salutare nel migliore dei modi. Inoltre…>>.
Smisi di ascoltare. Ero fregata. Io l’eroina del mondo magico, fregata da un ballo. Il mio piano sarebbe sfumato in mezzo secondo solo perché quel Furetto borioso non mi avrebbe accompagnata. MERDA.
<< Herm stai bene?>> la voce di Ginny mi riscosse
<< No Gin, sono fritta! Cosa diavolo faccio adesso?>> stavamo bisbigliando << non mi accompagnerà mai. È finita>>
<< Hermione, ma che cavolo stai dicendo?? Deve accompagnarti, fa tutto parte del vostro patto, non può tirarsi indietro!>>
Sospirai. << Gin io non gli ho mai parlato di balli. Fino alla mano nei corridoi e a qualche effusione ci arriva, ma questo è troppo anche per lui>>. Mentre parlavamo, una pergamena apparve accanto alla mia mano

 
Non aspettarti proposte esagerate.
Ti passo a prendere alle 20 e per favore vestiti decentemente.
 
DM
 

Fissai il biglietto per quelle che mi sembrarono ore. Lo aveva scritto davvero?
Mi voltai verso Ginny e… si lo aveva scritto veramente. Mi girai verso di lui e gli feci una linguaccia, lui mi rispose con un gesto della mano.
“non aspettarti proposte esagerate” sorrisi mentre rileggevo. Lo ammetto mi aveva stupita, ed ero… felice.
Ma di li a pochi giorni, la situazione sarebbe precipitata vertiginosamente.

 
 




Ciaoooo a tutteeee!
Il capitolo è breve lo so, ma diciamo che è una specie d’intermezzo tra il precedente e quello del ballo, sul quale lavorerò in modo più approfondito.
Gli esami mi stanno prendendo ma volevo comunque aggiornare anche se brevemente, per lasciarvi con un po’ di curiosità!
Alla prossima ragazze!!! ;)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 8
*** Il ballo (prima parte) ***


DRACO

Quei tre mesi erano passati veloci, troppo veloci.
Mi stavo ancora chiedendo com’ero riuscito a sopportare la Granger per tutto quel tempo, ma dovetti ammettere che infondo, ma proprio infondo non era poi così male, poi però iniziava a blaterare e addio pace.
Quella che proprio non sopportavo era Pansy. Può una ragazza essere così estenuante?
Ricordo ancora quando le dissi che stavo con la Granger…
 
FLASHBACK
<< E’ uno scherzo vero? Come è successo Dracuccio??? Come?>>
<< Pansy per cortesia non rompere! E’ successo, abbiamo parlato di più ci siamo conosciuti e poi innamorati, cosa c’è da capire?>> sbuffai.
<< E’ dove sono finiti tutti i tuoi credo sul sanguepuro” Dov’è finito il disprezzo per quelli come lei? Dove eh?>>
<< Non c’è più Pansy. È l’ora di crescere di guardare oltre e io l’ho fatto e ho trovato lei>> stavo ridendo interiormente, mentre mi complimentavo con me stesso per la mia bravura; se non mi fosse andata bene come pozionista, avrei potuto ripiegare sulla recitazione. Decisamente un colpo da maestro.
<< Non mi scocciare Pansy, tanto finita la scuola ci sposeremo no? Fammi divertire finchè posso. E ora sparisci, grazie>>.
Uscì dalla stanza sbattendo la porta e io mi lanciali sul letto.
FINE FLASHBACK
 
Ovviamente non aveva capito niente e continuava a rompermi le scatole e io dovevo respirare molto profondamente per evitare  di mandarla a quel paese.
Per fortuna c’erano Dafne che la notte sapeva benissimo come farmi distrare e Blaise che mmi era sempre vicino.
<< Allora Dra, come va con la Granger?
<< Ti dirò Blaise, pensavo peggio. Finchè non parla è anche sopportabile>> ghignai e lui cominciò a ridere
<< Be’ il fatto che tu non sia ancora finito ad Azkaban fa ben sperare… diciamo che sono, come dire, sollevato ecco.>>
<< Sollevato? Cosa stai dicendo Bla?>> mi nascondeva qualcosa, era ovvio.
<< Niente Dra, tranquillo>>
<< Blaise….>>
Silenzio.
<< BLAISE!!!>>
<< Sai come la penso amico… ti ho già ampiamente esposto il mio pensiero>>
Alzai gli occhi al cielo. Stavo perdendo il mio migliore amico a causa di una brutta malattia: la pazzia, o forse l’idiozia… magari entrambe.
<< Di nuovo Blaise? Non demordi?>>
<< Si di nuovo e NO non demordo amico… vedrai. E ora andiamo a fare colazione muoio di fame>>.
Lasciammo li il discorso e ci dirigemmo verso la sala grande.
 
La pipistrella aveva appena annunciato un ballo. Salazar dove andremo a finire con queste cose da femmine? Un ballo, forse la cosa più inutile a questo mondo. Una parola che riesce a trasformare le ragazze in delle banshee impazzite. Le vedi agitarsi perché non sanno cosa mettersi, con chi andare, che smalto mettere, come pettinare i capelli… vi prego uccidetemi.
Mi guardo in giro e sono tutte su di giri.
Tutte, tranne una. Quella ragazza riusciva a differenziarsi sempre dalle altre. Era rimasta seduta e composta, bisbigliando qualcosa alla Piattola.
Ed essendo la mia “ragazza” avrei dovuto invitarla al ballo. A modo mio; perciò le scrissi un biglietto
 

Non aspettarti proposte esagerate.
Ti passo a prendere alle 20 e per favore vestiti decentemente.
 
DM

 
La vidi leggere e osservare il bigliettino per 10 minuti, immobile. La Rossa sbirciava da sopra la spalla.
Si girò verso di me facendomi una linguaccia e la trovai buffa… si, decisamente buffa. Le feci un cenno con la mano in risposta.
 
Non so perché, ero stranamente curioso.
 
IL GIORNO DEL BALLO
DORMITORIO GRIFONDORO. CAMERA CAPOSCUOLA

Stavo correndo, ero in un corridoio buio e correvo. Ero felice, ridevo e la mia risata risuonava nel buio. Qualcuno mi seguiva, ma l’oscurità m’impediva di capire chi fosse. Poco dopo venni afferrata, mi voltai e quello che vidi furono solamente due palle argentate.
Un bussare frenetico mi risvegliò e ancora confusa per il sogno andai ad aprire. La mia amica Ginny entrò come un fulmine
<< Per tutti i folletti! HERMIONE GRANGER SEI ANCORA IN QUESTO STATO? Mancano 4 ore al ballo, su su muoviti!>>
<< Oddio Gin, questo ballo ti sta mandando fuori di testa, davvero. È da quando la professoressa McGranitt ha dato l’annuncio che non fai altro che parlarne…>>
Non riuscii a finire la frase che
<< Hermione forse non te ne sei ancora resa conto, ma tu andrai a questo ballo con il ragazzo considerato più sexy di Hogwarts, comprendi? E soprattutto, ci andrai come sua ragazza ufficiale, un po’ di entusiasmo!>>
<< Ok Ginevra. Primo, il fatto che tu abbia definito Malfoy il più sexy di Hogwarts mi fa’ venire i brividi. Secondo, io non sono davvero la sua “ragazza ufficiale” e terzo… terzo…>>
<< Terzo hai una paura folle che lui non si presenti o peggio hai paura di fare brutta figura con lui>>.
Ok, se mai un giorno deciderete di avere una migliore amica, che sappia tutto, ma proprio tutto di voi, be’ cambiate direzione, non porta mai a niente di buono. Prendete me come esempio, guardate come mi sono ridotta.
La guardo e arrossisco, ha ragione ho paura che mi molli li e mi faccia fare la figura della scema, qualcuno mi aiuti, ORA!
Lascio cadere il discorso
<< Va bene Gin vado a farmi la doccia>> e mi chiudo in bagno. Inizio a far scorrere l’acqua e mi tolgo i vestiti entrando. Sotto il getto chiudo gli occhi e mi lascio avvolgere dall’acqua calda. Mille domande in testa e nessuna risposta.
 
<< So come comportarmi Hermione, sono un bravissimo attore>>.
 
Non so perché mi venne in mente quella frase, ma ripensandoci, arrossii. Il modo in cui aveva pronunciato il mio nome era stato così sensuale e questi 3 mesi passati in sua compagnia mi avevano aiutata a conoscerlo meglio, a rendermi conto che non era il ragazzo freddo e antipatico che mostrava. Sapeva essere divertente, simpatico e studiare con lui era rilassante. Aveva una tale quantità di sfumature, sfaccettature che, mi ritrovai a pensare, avrei voluto conoscere, per capire chi era davvero Draco Malfoy.
Allontanando quei pensieri, chiusi l’acqua e uscii dalla doccia. Misi l’accappatoio e tornai in camera dove, una Ginevra Weasley si stava truccando.
<< Truccherai anche me vero? Perché lo sai che sono una frana da quel punto di vista>> sorrise e mi guardò dalla specchio
<< Ci penso io a te amica, tu occupati dei capelli>>.
Andai verso l’armadio e presi un completino di pizzo nero. Lo indossai e tolsi l’accappatoio, la voce di Ginny mi arrivò dritta alle orecchie
<< Oh oh hai capito la mia amica ligia alle regole. E quello da dove salta fuori?>>
<< Andiamo Ginny cosa mi sarei dovuta mettere i mutandoni della nonna??>>
<< I muta-che???>> mi guardò perplessa
<< Lascia perdere. Per il vestito che ho preso questo è perfetto, quindi l’ho comprato, tutti qui>>
<< Si certo… piuttosto com’è il vestito?? Sono curiosa.>>
<< Vedrai Gin. Appena l’ho visto me ne sono innamorata follemente. È perfetto.>> Come lui, pensai. Dio, Herm riprenditi!
Con un colpo di bacchetta pettinai i capelli: un chignon, ben alto sulla testa e qualche ciocca lasciata libera.
<< Herm ho finito, ora tocca a te, viene siediti!>> la guardai. Era davvero splendida, anche se ancora non aveva indossato il suo vestito rosso.
<< Sei stupenda Gin!>>
<< Grazie Herm, vedrai tu sarai bellissima e lascerai il Furetto senza parole>>
<< Piatala con questa storia>>
<< Vedremo Herm, vedremo!>> ghignò. Oddio di nuovo, ma voleva farmi morire?
 
Un quarto d’ora dopo, finalmente
<< Ecco fatto Herm, ho finito!>>
<< Meno male, mi stava venendo una paresi facciale!>>
<< Quanto ti lamenti… dai guardati e dimmi che ne pensi.>>
Mi girai verso lo specchio e rimasi senza parole. Ero bellissima, non potevo credere che quella riflessa nello specchio ero davvero io: una leggere linea di eye liner contornava gli occhi rendendoli ancora più grandi, un rossetto rosso, non troppo accesso disegnava le mie labbra e un leggero strato di phard colorava le mie guance.
<< Gin, s-s-sono…>>
<< Si sei davvero tu. Davvero fantastica, ma io l’ho sempre detto: se dedicassi un po’ più di tempo al tuo aspetto non rimarresti ogni volta così stupita>>
<< Si ok Gin, ho afferrato! Ora vado in bagno a vestirmi, voglio che sia una sorpresa e per favore sii imparziale, come solo tu sai essere, ok?>> praticamente la pregai.
<< Agli ordini capo>> mi fece l’occhiolino e io volai in bagno, dopo aver preso il vestito.
Chiusi la porta alle mie spalle e indossai il vestito, guardandomi allo specchio, non potei fare altro che congratularmi con me stessa per la scelta: un vestito aderente fino ai fianchi, dai quali poi si allungava del tessuto leggero e svolazzante. Una scollatura a cuore lasciava spalle e schiena scoperte. Sul davanti, tra i seni un gioco di vedo non vedo e sul seno sinistro, fino al fianco delle decorazioni di perline nere. Ma quello che adoravo del vestito era il colore: verde. Forse, pensai, quella scelta non era stata casuale come avevo pensato. Verde, come la sua casa, verde come il suo colore preferito. Mi osservai ancora, prima di uscire dal bagno, dove trovai Ginny intenta a sistemarsi il suo vestito: era rosso, lungo fino ai piedi, con le spalline spesse e uno scollo a V, una fascia sempre rossa, in pelle sotto il seno.
<< Herm per favore potr…>> non finì la frase.
<< Oddio Herm sei meravigliosa…>> sorrisi.
<< Lo pensi davvero? Non è troppo, non so, esagerato? Comunque anche tu sei splendida!>>
<< Grazie! No Herm davvero sei fantastica, stenderai tutti>>.
Misi le scarpe. Avevo scelto dei sandali argentati, parecchio alti per i miei gusti, tanto che dovetti fare qualche passo prima di abiturami.
<< Sei pronta Herm, andiamo?”>>.
Annuii e insieme ci dirigemmo nella sala comune.
 
<< Ragazze siete bellissime!>> Harry Potter e l’eleganza. Lo adoravo davvero e Ginny stava per svenire. Tutto bene insomma.
Mi voltai e incontrai lo sguardo di Ron. Mi stava praticamente mangiando con gli occhi, ma non ci feci caso e lo superai dirigendomi verso l’uscita, sentendo in lontananza le parole di Lavanda
<< Ron-Ron chiudi quella boccaccia>>. Ghignai. Oh si avete capito bene ghignai e uscii.
 
Draco Malfoy, appoggiato al muro di fronte l’uscita, fasciato in un abito elegante nero, mi guardava con i suoi occhi grigi e io mi sentii morire.
 
DORMITORIO SERPVERDE. 4 ORE PRIMA DEL BALLO.

<< Sono davvero curioso Dra>> lo fissai
<< Di cosa stai parlando Blaise?>>
<< Be’ devi ammettere che sarà una serata interessante, non credi?>>
Non risposi
<< Dai, Pansy ti starà attaccata come una cozza, Weasley come minimo crucerà Hermione con lo sguardo e lei si sentirà a disagio tutta la sera, mentre tu…>>
<< Io non vedrò l’ora che finisca questa serata assurda. Io l’erede dei Malfoy al ballo con una Mezzosangue… Merlino.
<< Non farla così tragica amico, secondo me avrai una bella sorpresa>>
<< Certo Blaise>>.
Rimasi sul letto per un tempo indefinito, fu Blaise a risvegliarmi dal torpore.
<< Dra, non per fare il guastafeste ma, manca mezz’ora al ballo, vestiti>> sbuffai.
<< Si Bla, vado>>.
Mi vestii con molta calma. Optai per un abito nero, lasciando i capelli liberi dal gel. Salutai Blaise, dicendogli che ci saremmo visti in sala grande e mi diressi davanti al dormitorio di Grifondoro.
Alle 20 in punto, il ritratto di quella cicciona si aprì e io rimasi decisamente senza parole.
Quella non poteva essere la Mezzosangue Zannuta So tutto io. No, doveva essere una gemella, meno frigida e più figa. Aveva delle gambe! E che gambe oserei dire, lunghe e snelle, ad ogni passo sfiorate dal lungo abito: verde. L’unica domanda in testa era “perché aveva scelto quel colore?” per me? Draco ma che diamine stai dicendo? Quando, però, parlò capì che era davvero lei
<< Cos’hai da guardare con quella faccia Furetto? Non sono abbastanza decente?>>
Dio mio, quello era più che decente, ma non potevo dirglielo.
<< Diciamo Granger che sei accettabile>>
<< Troppo buono Malfoy, però smettila con tutti questi complimenti se no mi emoziono>>.
Scoppiai a ridere
<< Te l’ha mai detto nessuno Hermione che sei uno spasso?>>
<< Per fortuna ci sei tu che me lo ripeti ogni giorno Draco>> sorrise e io con lei.
<< Andiamo Granger, prima cominciamo prima finiamo questo strazio>>. Le porsi il braccio e lei lo afferrò. Ci dirigemmo verso la sala grande.
 
HERMIONE

Quel contatto mi diede una scossa. Era splendido, elegante. È Mafoy e state fingendo, riprendi il controllo.
Mi diedi un contegno e con lui entrai in sala grande.
Quella sera era davvero stupefacente, decorata elegantemente con festoni e luci. I tavoli erano spariti, lasciando lo spazio per ballare. In un angolo il bar, punto dove venni trascinata da Malfoy con poca grazia
<< Furetto hai deciso di staccarmi un braccio?>>
<< No Granger, saresti ancora meno attraente>>
<< Avevo detto basta complimenti Malfoy>>.
10 minuti dopo arrivarono i miei amici e li raggiunsi. Mentre parlavamo Malfoy si avvicinò, sussurrandomi all’orecchio
<< Balli con me, tesoro?>> rabbrividii e annuii.
Arrivammo al centro della pista e iniziammo a muoverci. Era bravissimo a ballare, ma non mi stupii. In tutte le più grandi e importanti famiglie si prendevano lezioni di ballo.
<< Stiamo per morire cruciati Granger>>
lo fissai interdetta.
<< Weasleiuccio ci sta praticamente uccidendo con lo sguardo>>. Ecco cos’era quella sensazione, come se qualcuno mi stesse fissando insistentemente. Mi irrigidii.
<< Rilassati Granger… Lascia che guardi>>
<< Che cos…>>. Non finii la frase.
Draco Lucius Malfoy mi stava baciando.
Draco Malfoy mi stava baciando.
Quel borioso, odioso, irritante Furetto mi stava baciando.
Draco mi stava baciando.
Draco…
Confusa, interdetta, risposi al bacio e fu la cosa più eccitante e meravigliosa del mondo.
Non so quanto passò, ma quando si staccò dalle mie labbra, mi sentii vuota e fissai i miei occhi nei suoi e fu di nuovo ora e argento. Mi staccai velocemente e uscii dalla sala grande. Dovevo allontanarmi e prendere aria.
Uscii sul terrazzo e inspirai profondamente, ma una voce mi fece trasalire
<< Stai prendendo fiato per il prossimo bacio appassionato? Dannazione Hermione sei davvero caduta in basso. Pensavo fossi innamorata di me e invece guarda cosa fai davanti a tutti>> era furioso, non l’avevo mai visto così.
<< Ron, non penso siano affari tuoi chi bacio o meno. Dovresti pensare a Lavanda>>
<< Invece mi interesso a te. Tu non puoi baciarlo, non puoi>>
<< Come prego? È il mio ragazzo posso fare quello che voglio Ronald. Risparmiati queste scenate!>> mi stavo innervosendo
<< Come fai a non capire Hermione? Tutto quello che ti riguarda mi interessa!>>
In due falcate ricoprì la distanza che ci divideva e mi afferrò per un braccio. Mi stava facendo male, troppo male.
<< Ron mi fai male, lasciami…>>
<< No Hermione, non ti lascio. Sei mia e basta, hai capito? Mia, e non ti permetterò ancora di intrattenerti con quel Mangiamorte>> stringeva sempre di più e ora  aveva afferrato entrambe le braccia e mi scuoteva
<< Hai capito? Tu non puoi, diventerai la sua puttana e non posso permetterlo>>
<< Tu non puoi permetterlo? Chi diavolo sei tu eh? Adesso vieni qui dopo mesi a fare queste scenate, solo perché non hai più le mie attenzioni? Ti sei talmente stufato di Lavanda, che pensavi di trovarmi pronta ad aspettarti? Be’, ultime notizie Ronald: ora sto con Draco e non ho la minima intenzione di lasciarlo>> lo guardai intensamente e gli sputai tutti in faccia
<< Lui è mille volte meglio di te. Lui è un uomo, non è un ragazzino immaturo. Lui sa come trattare una donna. Puoi dire lo stesso di te? Io non credo, perché lui non farebbe MAI quello che stai facen…>> non feci in tempo a finire la frase che cinque dita mi colpirono dritte in faccia. Lo guardai negli occhi con una mano a tenermi la guancia, come per evitare che si gonfiasse, cercai di trattenere le lacrime, ma non ci riuscii
<< Stai zitta! Be’ magari posso farti sciogliere, magari Malfoy mi ringrazierà oppure non ti vorrà più… se non posso averti io Hermione, di certo non ti avrà lui>>
Ero pietrificata, non riuscivo a spiccicare parola e lui aveva cominciato a toccarmi ovunque. Era forte e non c’era dolcezza in quei gesti. E appena sentii le sue mani farsi strada sotto il vestito, desiderai morire. Cosa c’era di peggio?
Inizia a dimenarmi con tutte le mie forse e non so come riuscii a tirargli un calcio nelle parti basse e scappai. Il più lontano possibile.
 
DRACO

La Mezzosangue era sparita da mezz’ora circa. Ma dove si era cacciata?
Uscii dalla sala grande e cominciai a camminare per i corridoi.
All’improvviso dei passi, leggeri. Probabilmente dei tacchi. Girai l’angolo e qualcosa, o meglio qualcuno mi venne addosso, iniziando a tirarmi dei pugni sul petto
<< Granger che diav…>> le parole mi morirono in gola. Stava piangendo, ma quello che catturò la mia attenzione fu la guancia: rossa e gonfia. Cercai di sfiorargliela, ma lei si dimenò
<< Lasciami, LASCIAMI!!>>
<< Granger stai calma che è successo>>
<< No, no lasciami andare>> continuava a tirarmi pugni, non riusciva a stare ferma
<< Granger… Grang… Hermione guardami, ti prego Hermione>>.
Fissò i suoi occhi nei miei e quello che vidi fu solo sofferenza.
<< Draco… oh Draco>> mi abbracciò, continuando a piangere
Non mi lasciava altra scelta.
<< Legilimens>> sussurrai. Poco dopo la guardai. E non capii più nulla
<< Draco… Draco no>> non l’ascoltai.

 
Qualcuno doveva pagarla.
Descrizione: Macintosh HD:Users:giulia:Desktop:Unknown.jpegDescrizione: Macintosh HD:Users:giulia:Desktop:9ce2-pq2h-abiti-feste-sera-perline-chiffon-corpo-a-clessidra-sirena-strapless-lunghezza-a-terra-anteriore-fessura.jpg
Ginny                                                         Hermione
 
 
Tadaaaaaaaan, sorpresa!!!!
Sono riuscita ad aggiornare, non stavo più nella pelle!
Spero vi piacca, fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Alla prossimaaaaa 

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Capitolo 9
*** Il ballo (seconda parte) ***


DRACO
 
Entrai a passo di marcia in sala grande, mi guardai intorno e trovai chi stavo cercando
<< WEASLEY! SEI MORTO>> gridai, prima di schiantarlo
<< STUPEFICIUM!>>  Qualcuno, che pensai fosse Blaise, cercò di tenermi fermo, ma ero furioso
<< MA CHE RAZZA DI ANIMALE SEI EH? COME HAI OSATO, COME?!>> l’unica cosa che volevo fare in quel momento era ucciderlo, ma una voce dietro di me, mi riscosse
<< Draco ti prego, no…>> sentii la voce di Hermione e mi scrollai dalla presa di Blaise voltandomi
<< Hermione stanne fuori, per favore. È una cosa tra me e Weasley>>
La vidi aprire la bocca per ribattere, ma non disse nulla, probabilmente troppo distrutta per dire qualunque cosa.
<< Allora Wealsley, perché non te la prendi con me invece di picchiare la mia ragazza e trattarla come una, ehm come l’hai definita tu? Ah si, una puttana>>
Tutta la sala grande ci stava guardando, come in attesa. Vidi la Piattola girarsi verso il fratello e fulminarlo con lo sguardo, inorridita. Si avvicinò alla Granger abbracciandola. E poi ecco quel fastidioso ronzio
<< Malfoy cosa diamine stai dicendo? Ron non farebbe mai una cosa del genere!>>
<< STAI ZITTO POTTER!>> Urlai, per poi continuare << Non ti conviene difenderlo perché rimarresti deluso da quello che potresti scoprire sul tuo amico>>.
Tornai a guardare la Donnola
<< Tu non la meriti Malfoy>>
<< Oh certo e magari la merita una bestia come te, non è vero?>>
 
Non era più tempo di chiacchiere.
 
Mi lancia su di lui e iniziai a picchiarlo, ma una voce, la sua voce, mi distrasse
<< Draco smettila, non ne vale la pena… non abbassarti ai suoi livelli. Ti prego Draco, fermati>>. Mi stava pregando, stava piangendo. Mi voltai verso di lei e mi sembrò così piccola e indifesa mentre mi guardava negli occhi implorante. E in quegli occhi ambrati vidi tutto il dolore e la frustrazione del mondo.
 
“Perché lui non farebbe MAI quello che stai facendo tu”.
 
Questo aveva urlato a Weasley per difendermi, ancora una volta e io invece, stavo facendo esattamente quello che aveva fatto lui. Mi bloccai.
Quel tentennamento però, mi costò un cazzotto sullo zigomo. Crollai a terra e stordito mi guardai intorno: il pezzente era stato bloccato dai suoi amici mentre la Piattola, allontanatasi dalla Granger, gli urlava contro quanto fosse disgustata.
Sentii una pressione sullo zigomo e mi girai. La Mezzosangue si era inginocchiata accanto a me e sfiorava il punto colpito per controllare i danni
<< Innerva>> sibilò
E per l’ennesima volta mi stupì
<< Mi dispiace>>
 
“Mi dispiace”
 
Lei chiedeva scusa a me? Lei, che in quella storia era l’unica vittima? La guardai. Dovevo allontanarmi.
<< Non sei tu che devi scusarti Granger>>
Mi alzai, aiutato da Blaise e la lascai li, sola. Ancora inginocchiata.
Pansy e Dafne ci raggiunsero.
Ero un bastardo lo so, ma non volevo farmi coinvolgere, o meglio non DOVEVO farmi coinvolgere. Tutta questa storia doveva finire al più presto.
Continuai a camminare verso i  sotterranei, senza voltarmi, seguito a ruota dai miei amici, fin troppo silenziosi.
 
DORMITORIO SERPVERDE
 
Entrai nella mia stanza. Ero furioso e lo zigomo mi faceva un male cane.
<< Dra…>>
<< Zitta Dafne. Non voglio ascoltare, non voglio parlare. Voglio solo rimanere solo>>.
Poco dopo un sospiro e poi sentii la porta alle mie spalle aprirsi e richiudersi subito dopo, ma quando pensai di essere solo…
<< Draco>>
<< Per favore Blaise, quale parte di “voglio solo rimanere solo” non ti è chiara?>>
<< Non ci penso minimante a lasciarti solo. Innanzitutto hai bisogno di aiuto per quello zigomo, anche se Herm…>> non gli diedi il tempo di terminare la frase
<< Non. Pronunciare. Quel. Nome. Mai. Più.>>
<< Ti piace…>>. Mi girai di scatto e lo fulminai con lo sguardo. Ti prego Blaise, non adesso la tua paternale.
<< Domani chiuderò questa storia. Per le ripetizioni mi arrangerò.>>
<< Sei scemo? Vuoi chiudere questa storia adesso, dopo quello che è successo questa sera? Non puoi lasciarla, ora. Faresti la figura dello stronzo>>
<< Non mi interessa Bla. Ho deciso.>>
<< Sei un idiota Draco e ne pagherai le conseguenze>>. Se ne andò sbattendo la porta alle sue spalle e io rimasi solo, finalmente. O forse no.
 
SALA GRANDE
HERMIONE
 
Rimasi inginocchiata sul pavimento per non so quanto tempo. Mi aveva lasciata li, da sola. Cominciai a piangere, di nuovo, finchè due piccole braccia non mi circondarono
<< Ginny…>>
<< Shh tesoro, tranquilla. Ci sono io, andrà tutto bene. Vieni torniamo in sala comune>>
Ero così distrutta che non mi accorsi che Ron si era liberato dalla presa di Harry, Dean e Neville e stava venendo verso di me. Scostò Ginny con poca grazia e mi afferrò, di nuovo. Non reagii, rimasi immobile a guardarlo senza però vederlo.
<< Sei una puttana avevo ragione io! Sei corsa subito dal tuo fidanzatino a raccontargli tutto? Be’ non mi sembra sia pazzamente innamorato di te non credi? Se l’è data a gambe. Non ti vorrà più Hermione>>
 
“Non ti vorrà più Hermione”.
 
Non mi ha mai voluta Ronald.
 
Cercarono di bloccarlo ancora, mentre Ginny urlava e tutta la sala grande guardava interdetta. Nessun professore. Nessuno avrebbe fatto nulla. E prima che riuscissero a bloccarlo ecco un altro schiaffo.
<< Me la pagherai Hermione>> sussurrò, così che solo io potessi sentire.
Avrei preferito morire, piuttosto che ricevere un’umiliazione del genere.
<< Ron ma che cazzo stai facendo smettila!>>
Harry
Harry…
Mi abbracciò, forte, ma io ero inerme. Ascoltavo, ma non sentivo. Guardavo, ma non vedevo.
 
Insieme a Ginny mi riportò nella mia stanza. Mi sedetti sul letto
<< Stai con lei stanotte Gin, promettilo>> lo sentii sussurrare
<< Tranquillo Harry, ci penso io. Vai.>>
<< Io… Ginny quello è il mio migliore amico. Cosa gli è successo?>>
<< Non lo so Harry e non m’interessa. Quell’essere non è mio fratello. Ed io adesso, devo solo pensare ad Hermione… ci vediamo domani>>
Sentii chiaramente la porta richiudersi e Ginny si sedette sul letto accanto a me.
<< Ora ci spogliamo e dormiamo va bene Herm?>>
Non risposi e mi lasciai togliere i vestiti. Mi mise il pigiama e iniziò a struccarmi.
Chiusi gli occhi, sapevo che mi stava guardando mentre toglieva il trucco e la sentii singhiozzare. Aprii gli occhi e semplicemente l’abbracciai.
Lei in tutto questo non centrava niente. La sua unica colpa era quella di avere una bestia per fratello.
<< Oh Herimione mi dispiace così tanto. Io… io…>> continuò a piangere e l’abbracciai più stretta.
Non parlai. Non parlai più.

 
 
Ecco la seconda parte!!!!

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Capitolo 10
*** Dove sei Hermione? ***


 

Quando ti succede qualcosa come quello che è successo a me, non sai quando riuscirai a tornare quella di sempre. Insomma, essere picchiati dal proprio migliore amico non è il sogno di tutti. È qualcosa che ti svuota.
Ed io ero vuota. Completamente.
Ma quando qualcosa va male e ovvio che anche qualcos’altro debba aggiungersi al quadro. Ecco perché ero chiusa in camera mia, da non so quante ore e Harry e Ginny minacciavano di buttare giù la porta…
 
QUALCHE ORA PRIMA
Non so come, erano riusciti a trascinarmi a fare colazione. Non capivano che io non volevo vedere nessuno?
Ero seduta tra Harry e Neville, che mi facevano da scudo. Ron, per quello che importava, era stato lasciato da Lavanda e isolato. Non volendo alzare la testa da tavolo, non seppi dove stava mangiando. Non mi interessava.
Quella sera sarebbe partiti tutti per le vacanze di Natale e io sarei rimasta sola, finalmente. Guardai il piatto e notai un bigliettino li accanto. Lo aprii
 

Devo parlarti.
Dopo pranzo al solito posto.
 
DM

 
Sorrisi, impercettibilmente. Avevo bisogno di lui. Forse mi avrebbe aiutata.
 
Mai, avere aspettative troppo elevate, se non vuoi essere deluso.
 
STANZA DELLE NECESSITA’
DRACO
 
Ero seduto su una poltrona verde smeraldo.
Quella mattina a colazione l’avevo osservata e mi ero odiato ancora di più per quello che avrei dovuto fare di li a pochi minuti.
Avevo la testa tra le mani e gli occhi chiusi, non mi accorsi nemmeno del suo arrivo
<< Draco>>. Alzai lo sguardo e due occhi vuoti mi guardarono. Mi sentii un verme. I miei occhi si spostarono meccanicamente sulla sua guancia. Gonfia. Ancora. Mi ricomposi
<< Finalmente Granger. Be’ vengo dritto al punto. Considera il nostro patto rotto. Non voglio continuare più questa pagliacciata, mi sono anche esposto troppo. È stato un bel divertimento>>. Perdonami Hermione.
Non parlò, continuò solamente a fissarmi, ma mi accorsi del momento esatto in cui le spezzai il cuore. Lo sentii sgretolarsi ad ogni mia parola. Perdonami Hermione.
Quante aspettative aveva avuto per quell’incontro? Avrei dovuto aiutarla, abbracciarla  e dirle che sarebbe andato tutto bene, invece la stavo trattando come la peggiore delle puttane
<< Felice che per te sia stato divertente Malfoy, ma d'altronde da un Mangiamorte come te cosa mi sarei mai potuta aspettare?>>. Parole dure, sussurrate appena, senza forze. Non era quasi credibile. Perdonami Hermione.
<< Be’ grazie comunque per l’aiuto. Di certo Ron ha espresso il suo desiderio>>. Fece per andarsene, ma arrivata alla porta si fermò
<< Pensavo fossi cambiato. Ci avevo davvero creduto. Pensavo avessi iniziato a tenere a me, anche se impercettibilmente, ma probabilmente ha ragione tu; sei un bravissimo attore e io ci sono cascata con tutte le scarpe>>.
<< Se non sai distinguere la realtà dalla fantasia, non è un problema mio Granger>>.
<< Già… Addio>>. Uscì e richiuse la porta alle sue spalle
 
Perdonami Hermione
 
 
HERMIONE
Mi aveva dato il colpo di grazia, annientata con poche parole. Classico stile Serpeverde, o meglio Malfoy.
Iniziai a correre, piansi e arrivata alla torre di Grifondoro mi chiusi in camera. Volevo solo sprofondare in un sonno profondo e risvegliarmi alla fine dell’anno.
Harry e Ginny bussarono freneticamente alla porta.
Non aprii.
 
Ecco perché mi trovato nella mia stanza.
Come vi ho detto non c’è mai fine al peggio, soprattutto se il peggio è aver capito di provare qualcosa per il mio peggior nemico. Si, proprio quello che mi aveva scaricata in quel modo
 
“Balli con me, tesoro?
“… Lascia che guardi”
 
Mi sveglia di soprassalto. Guardai l’orologio: 22.30. Ero libera, sola, ma arrivata in sala comune, mi mancò il respiro. Erano tutti li, mi fissavano.
No, no no no no. Andate via, vi prego.
<< Non ce la siamo sentita di lasciarti sola Herm, così abbiamo deciso di rimanere tutti qui per Natale>> disse Ginny. Avevo le lacrime agli occhi e non per la commozione.  Volevo stare sola, era così difficile da capire? E non riuscendo più a trattenermi scoppiai in lacrime, lasciandomi cadere a terra, le mani a coprire il viso
<< Mi ha lasciata! Draco mi ha lasciata!>> Ginny e Calì corsero ad abbracciarmi.
 Non mi accorsi che Harry Potter era uscito dalla sala comune come una furia.
 
SOTTERRANEI
DRACO
 
Stavo preparando il baule per tornare a casa, quando Dafne entrò in camera.
<< Allora?>>
<< Non ne voglio parlare Daf>>
<< Draco, non puoi tenerti tutto dentro… parlami>> la guardai e quella che all’inizio dell’anno era per me la ragazza più bella ed elegante, aveva perso ogni attrattiva. Coglione.
<< L’ho “lasciata”>>
<< Tutto qui? Avanti Dra, sei in questo stato perché hai chiuso una storia finta?>>
<< Tu non c’eri Dafne, non hai visto il suo viso, non hai visto i suoi occhi. Io dovevo starle vicino e invece l’ho annientata>> sussurrai.
<< E’ questo allora. Io pensavo stessi così per altro… Ti sei innamorato di lei>> la guardai attonito.
<< Non sono innamorato di lei!>>
<< Certo Draco, come no. Prima ne verrai a capo, prima la smetterai di darti colpe che non hai. Sapevo che tutta questa storia avrebbe portato dei problemi>> sospirò << Non hai visto lo sguardo che avevi ieri sera Dray… per te non è come tutte le altre. E non capisco ancora come tu abbia potuto lasciarla. Per quanto potesse essere finta la vostra storia, avresti dovuto starle vicino…>>
mi spazientii
<< Basta Dafne, mi ha scocciato e ora devo andare. Torno al Manor>> la lasciai nella mia stanza e uscii dal dormitorio. Qualcuno mi tirò un pugno e con un rantolo mi accasciai a terra lasciando il baule. Il rumore attirò l’attenzione dei miei compagni che uscirono dal dormitorio
<< Potter che diamine pensi di fare>> Blaise gli si era parato davanti
<< Zabini, spostati o pesto pure te. Levati!>>
<< Potter ti avverto….>>
<< Lascia stare Bla>> avevo mugugnato rialzandomi
<< Come hai potuto eh? Con che coraggio l’hai guardata negli occhi e l’hai lasciata. Dopo ieri sera! Con che coraggio!?>>
Tutti mi fissavano, Blaise scosse la testa
<< L’hai distrutta Malfoy, pensavo che tu avresti potuto aiutarla e invece l’hai definitivamente uccisa. Non dimenticherò il suo viso, Malfoy e nemmeno tu dovrai. Avanti leggimi nel pensiero>>
<< Potter io non cre…>>
<< Non credi cosa Zabini? È quello che si merita, anzi questo non è niente. Deve passare le vacanze nel suo bel castello? Voglio che ogni secondo della sua insulsa vita abbia in testa il viso di Hermione… Avanti!>>
E’ già li Potter. È già li.
Lo guardai e gli puntai la bacchetta contro
<< Legilimens>>
 

“Il Pezzente si era liberato dalla presa di Potter, Thomas e Paciock e stava venendo verso di me. Scostò la Piattola con poca grazia e l’afferrò, di nuovo. Non reagì, rimase immobile a guardarlo.
<< Sei una puttana avevo ragione io! Sei corsa subito dal tuo fidanzatino a raccontargli tutto? Be’ non mi sembra sia pazzamente innamorato di te non credi? Se l’è data a gambe. Non ti vorrà più Hermione>>
Cercarono di bloccarlo ancora, mentre Weasley femmina urlava e tutta la sala grande guardava interdetta. Nessun professore. Nessuno avrebbe fatto nulla. E prima che riuscissero a bloccarlo ecco un altro schiaffo.
<< Me la pagherai Hermione>> sussurrò.
<< Ron ma che cazzo stai facendo smettila!>> gridò Potter
 
La scena cambiò
 
<< Stai con lei stanotte Gin, promettilo>> lo sentii sussurrare
<< Tranquillo Harry, ci penso io. Vai.>>
<< Io… Ginny quello è il mio migliore amico. Cosa gli è successo?>>
<< Non lo so Harry e non m’interessa. Quell’essere non è mio fratello. Ed io adesso, devo solo pensare ad Hermione… ci vediamo domani>>
 
Altri ricordi, questi però erano diversi… Erano… erano della Piattola
È stato orribile Harry… singhiozzzò
<< Ora ci spogliamo e dormiamo va bene Herm?>>
Non rispose e si lasciò togliere i vestiti. Le misi il pigiama e iniziai a struccarla.
Chiuse gli occhi, la guardai mentre le toglievo il trucco, singiozzai. Aprì gli occhi e semplicemente mi abbracciò.
Come poteva essere lei a consolare me?
<< Oh Herimione mi dispiace così tanto. Io… io…>> continuai a piangere e mi abbracciai più stretta.”
 
La vidi accasciarsi sul pavimento, in lacrime. Le mani a coprire il volto
“ Mi ha lasciata! Draco mi ha lasciata!” Ginny e Calì corsero ad abbracciarla

 
 
Mi ritrovai nel corridoio.
L’aveva picchiata ancora. Strinsi i pugni.
Ripensai al suo sguardo vitreo, a lei che consolava invece di essere consolata.
Me ne andai lasciandomi alle spalle tutti
 
“L’hai distrutta Malfoy,… l’hai definitivamente uccisa. Non dimenticherò il suo viso… e nemmeno tu dovrai”.
 
Le parole di Potter ancora in testa.

 
 
Oggi due capitoli! Mi sento buona e cosi potrò pensare bene ai prossimi e dedicarmi agli esami che stanno per finire!!
Alla prossima ragazze!
Ps Volevo ringraziare tutte coloro che seguono la storia e hanno lasciato i loro pensieri, siete fantastiche! ;)))))

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Capitolo 11
*** Risalire la corrente ***


HERMIONE
 
7 giorni. 12 ore. 26 minuti. 30 secondi.
Una settimana da quando Malfoy, Draco, mi aveva lasciata. Una settimana da quando Ron mi aveva picchiata. Una settimana da quando ero morta dentro, letteralmente.
Tutti i Grifondoro cercavano di starmi vicino in ogni modo, anche Lavanda cercava di fare il suo meglio, nonostante il forte imbarazzo.
Alla fine avevo apprezzato il loro gesto. Rinunciare a passare il Natale con la famiglia per me.
Ricordo ancora le parole di Neville
 

“Niente scuse Herm, lo facciamo volentieri e poi noi siamo una famiglia.”

 
Mi aveva sorriso.
Il dolce sorriso di Neville, la premura di Harry, la vicinanza di Ginny e di tutti gli altri mi avevano aiutata.
Ma quando sarei tornata a sorridere?
 

Sorriderai quando qualcosa sarà realmente divertente”*

 
E fu poco prima di Capodanno che tornai a ridere di nuovo.
 
La sala grande era bellissima con tutte quelle decorazioni natalizie. Fuori nevicava, ormai da una decina di giorni.
Ginny mi stava parlando di Ron.
Le avevo detto che non avrebbe dovuto smettere di parlare di lui solo per quello che era successo, che doveva stare tranquilla.
Così mi stava raccontando di quanto Molly fosse furiosa e mi disse che stava decidendo se farlo tornare ad Hogwarts o meno.
Sospirai. Più stava lontano e meglio era.
Sentii Harry irrigidirsi al mio fianco
<< Harry…>>
<< Mi dispiace Hermione, ma se tu puoi ancora sentir parlare di lui, io non riesco. Ti rendi conto di quello che ha fatto? Se non fossimo intervenuti noi non…>> lasciò la frase a metà.
 
Oh Harry, come farei senza di te.
 
Gli strinsi la mano per fargli capire che c’ero e lui a sua volta strinse la mia. Tra noi non c’era bisogno di parole e in quel momento ringraziai Merlino.
Fummo distratti da alcune risate e quando guardai verso l’entrata della sala grande capii perché stavano ridendo.
 
Neville Paciock stava camminando velocemente verso il tavolo di Grifondoro. Due enormi corna di ariete facevano capolino sulla sua testa. Prese posto di fronte a me.
<< Vi prego, non dite niente>> disse sbuffando.
Lo guardai e poco dopo scoppiai a ridere. Una vera risata, che risuonò per tutta la sala grande.
<< Oh Neville sei così buffo! Vieni con me, credo di sapere come poterti aiutare>>. Continuai a ridere e ancora con la testa all’indietro non mi accorsi che mi stavano fissando tutti. Ripreso il controllo li guardai
<< Che c’è?>>
<< Bentornata Hermione>> mi disse Neville. Mi guardai intorno e mi sentii meglio.
 

“Dalle ceneri di una Fenice ne nasce sempre un’altra”

 
MALFOY MANOR
 
“ Pensavo fossi cambiato. Ci avevo davvero creduto. Pensavo avessi iniziato a tenere a me, anche se impercettibilmente, ma probabilmente ha ragione tu; sei un bravissimo attore e io ci sono cascata con tutte le scarpe”.
 

“Perdonami Hermione”.
 
“… Lascia che guardi”
Labbra lisce e morbide. Occhi d’oro. Pelle vellutata sotto le dita.
“Draco…”

Draco…
Draco…
La mia anima era dannata. Dannata per colpa di due occhi dorati.
 
Mi svegliai di soprassalto ancora con la sua voce nelle orecchie.
Da quando ero tornato a casa, facevo sempre lo stesso sogno.
Le sue labbra, i suoi occhi.
Mi alzai dal letto, dirigendomi verso il bagno, feci la doccia, mi vestii e scesi nel salotto, dove mia madre era comodamente seduta su una poltrona
<< Madre>>
<< Oh Draco, caro. Dormito bene?>> mi chiese con voce dolce
<< Una meraviglia, grazie>> dissi ironicamente
Mi sedetti sul divano e iniziai a contemplare il fuoco nel camino, in trance
Vaniglia
Oro
<< … aco>>
<< Draco>> mi voltai
<< Mm si?>> chiesi distratto
<< Tesoro stai bene? Mi sembri provato. Sei strano da quando sei tornato>>
<< Sto bene madre, tranquilla>> continuai a guardare il fuoco, sapevo che mi stava osservando e alla fine parlò
<< Ti sei innamorato… >> la guardai, paralizzato. Oddio ci si metteva pure lei con questa storia. Dannazione
<< Mamma! Cosa stai dicendo?>> urlai
<< Chi è?>> continuò
<< Basta me ne vado>> mi alzai dal divano
<< Fermo dove sei! Tu non vai proprio da nessuna parte. Cosa ti sta succedendo? Da quando sei qui non hai visto ne’ Blaise ne’ Pansy. Cos’è successo? E non iniziare con le tue storielle del cavolo, per cortesia. Sono tua madre!>> si ricompose << Quindi?>>
La guardai perplesso. Quella banshee impazzita era davvero mia madre? Feci un profondo respiro
<< La mezzosangue>>
Mi guardò, non capendo
<< La mezzosangue cosa?>>
<< La ragazza che mi piace…>>
<< Di cui sei innamorato>> m’interruppe
<< IO non sono innamorato!>> ero furioso
<< Ok Draco. La ragazza che “ti piace”…>> marcò bene il ti piace
<< E’ la Mezzosangue>>
Mi guardò e sospirò
<< Cosa le hai fatto?>> disse tranquilla
Ma che cazz…
<< Perché dai per scontato che sia stato io a fare qualcosa?>> ero senza parole
<< Fammi pensare… mmm forse perché non sei proprio quello che si definisce un angioletto?>>
<< Mamma…>>
<< Vuoi raccontarmi o devo guardare tra i tuoi ricordi?>> stava già sfoderando la bacchetta
<< Oh e va bene>>. Le raccontai tutto dall’inizio alla fine
Finii di raccontare e mi beccai un ceffone in testa
<< Mamma, per Salazar! Che diamine fai?>> ero sconvolto
<< Ho partorito un figlio idiota. Decisamente idiota>> era… furiosa?
<< Ma non ti ho insegnato niente io??? In testa ti sono rimasti solo gli insegnamenti di tuo padre? Povera me. Sei un inetto. Ma come ti è venuto in mente di lasciarla?>>
<< Ma non stavamo nemmeno insieme, era tutto fin…>>
<< Cosa vuol dire? Viene picchiata dal suo migliore amico e tu per aiutarla la lasci? Che aiuto Draco, spero vivamente di non aver mai bisogno di te>>
Ero basito
<< Cosa avrei dovuto fare eh? A Giugno sposerò Pansy, cosa serve iniziare una storia che so già dovrà finire? Cosa serve soffrire dopo, se posso farlo adesso che è ancora tutto all’inizio? Mi avete insegnato a stare al mio posto, a farmi valere ad essere sempre il più forte o almeno a far credere a tutti che sia così>>. Presi fiato e continuai
<< Vuoi che ti dica che sono scappato per non doverla guardare in faccia? Vuoi che ti dica che da quando è successo tutto questo, non faccio altro che pensare a lei, al bacio che ci siamo dati e a quanto l’abbia fatta soffrire? Vuoi che dica che sono un’idiota? SONO UN’IDIOTA!>> ero fuori di me, respirai
<< Sei felice adesso?>>
Mi sorrise
<< Molto. E tu Draco, tu sei felice?>>. Mi lasciò da solo
 
Sapevo cosa fare.
 
 
HOGWARTS. 31 DICEMBRE
HERMIONE
 
Stavo pian piano uscendo dal tunnel che avevo attraversato in quelle due settimane. Dalla disavventura di Neville stavo decisamente meglio, ma avevo un pensiero fisso
Draco
Ero arrabbiata, furiosa con lui, ma nonostante mi avesse lasciata, era costantemente nei miei pensieri.
E una consapevolezza mi colpì: ero perdutamente innamorata di lui. Dopo tutto quello che era successo riuscivo solamente a pensare a quanto mi mancasse.
Era questo l’amore? Perdonare qualsiasi sgarbo, accantonare i difetti e trasformarli in pregi?
E ogni dannata notte sognavo lui e lei sue labbra. Rivivevo ogni sensazione, ogni sguardo, ogni gesto.
 
Tutto di me gli apparteneva, anche quell’anima così pura che lui aveva dannato, senza darle tregua.
 
Mi stavo preparando per la festa di fine anno. L’abito che avevo scelto arrivava fin sopra il ginocchio, le spalline spesse con scollo a V lasciavano scoperta la schiena. E questa volta era argentato.

Come gli occhi di lui.

Mi truccai leggermente e optai per una coda di cavallo, niente di complicato.
Mi diressi verso la sala comune dove i miei amici mi stavano aspettando e insieme ci dirigemmo in sala grande.
 
Appena entrati Luna mi corse incontro abbracciandomi
<< Hermione sei stupenda!>>
<< Grazie mille Luna, sei bellissima anche tu>>
Ed era vero. Indossava un vestito lungo azzurro, stile impero. Era meravigliosa.
Ci unimmo agli altri per bere qualcosa, poi finalmente partì la musica.
Volevo cercare di divertirmi e di non essere un peso, quindi trascinai Ginny a ballare con me, facendola ridere
<< Grazie Gin>>
Mi guardò per poi sorridermi e abbracciarmi stretta. Luna si unì a noi e così tutti gli altri.
Ballai con Harry e poi ci spostammo verso il bar per parlare
<< Come stai Herm?>>
<< Meglio, ma è solo merito vostro. So che all’inizio non sono stata entusiasta della vostra decisione di rimanere qui, volevo stare sola e mi sentivo in gabbia; ma se non foste rimasti, probabilmente non sarei qui con voi adesso. Quindi grazie>>.
Mi sorrise, ma un istante dopo sbiancò. Guardava un punto fissò alle mie spalle, verso la porta. Feci per girarmi e cercò di bloccarmi
<< No!>>
 
Troppo tardi.
 
Era li. Lui era li.
Dopo due settimane era tornato ed era ancora più bello di come lo ricordassi.
Sempre elegante nel suo abito grigio scuro, i capelli lasciati liberi dal gel e gli occhi magnetici che scrutavano la sala.
Subito dietro di lui Blaise Zabini e Dafne Greengrass.
Quello che mi colpì però fu la persona attaccata al suo braccio: Pansy Parkinson.
Sapevo per certo che non era innamorato di lei e per un momento ricordai cosa mi disse un giorno durante le ripetizioni
 

“ … e poi dovrò sposare Pansy alla fine della scuola”.
“ La ami?” chiesi ingenuamente
“ Granger nei matrimoni purosangue non serve l’amore. A volte dimentico che sto parlando con la romanticona di Hogwarts”.
“ Cosa c’è di male a credere che possa esistere per tutti qualcuno da amare. Io trovo ingiusto essere obbligati a dover sposare qualcuno solo per mantenere alto il buon nome della famiglia o per chissà quale altro strambo motivo” Mi guardò intensamente negli occhi
“ A volte Granger, vorrei essere ingenuo quanto te” e alzandosi uscì dalla biblioteca.
 

Mi voltai verso Harry. Ero furiosa, triste, scioccata. Avrei voluto distruggere la sala grande.
Lasciai Harry al bar e mi unii alla folla sulla pista da ballo per evitare che lui mi vedesse.
Potei sentire Harry dire a Ginny con voce allarmata
<< Malfoy è qui>>.
So che avrei dovuto affrontarlo, ma non era il momento. Avrei solo voluto urlargli contro.
Non vista uscii dalla sala grande di fretta e iniziai a correre per il corridoio. Quando pensai di essere abbastanza lontana rallentai, ma una voce gelida, una voce che avrei riconosciuto tra mille mi gelò
<< Granger>>

 
* una citazione del film Sex and the city.
 
Et Voilà!!! Altro capitolo
Fatemi sapere cosa ne pensate J

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Capitolo 12
*** Faccia a faccia ***


DRACO
 
Tornai ad Hogwarts il 31 Dicembre.
Parlare con mia madre mi aveva aiutato ad aprire gli occhi e anche se per me era qualcosa di difficile da accettare decisi di agire, per la mia felicità
 

“ E tu Draco, tu sei felice?”

Lo sarei stato o almeno così speravo.
 
 
Ero nella mia stanza. Mi stavo preparando per la festa e Blaise mi raggiunse
<< Dra…>> non lo feci finire
<< So cosa fare Bla. Adesso so cosa voglio>>
Mi guardò sornione e gli raccontai di mia madre e delle mie intenzioni.
 
Arrivati davanti la sala grande mi sussurrò
<< In bocca al lupo amico>> ed entrammo.
Quella cozza di Pansy attaccata al braccio
Mi guardai in giro, ma non la vidi. Dove poteva essere?
Vidi Potter parlare concitatamente con la Weasley, sembravano… preoccupati.
Di lei nessuna traccia.
Fu Blaise a indicarmerla. Stava uscendo, o meglio scappando, dalla sala grande pensando di non essere vista. Mi scrollai Pansy di dosso con poco garbo, sorrisi al mio migliore amico e uscii dalla sala grande.
 
La vidi rallentare. Conoscendola avrà pensato di essere stata abbastanza lontana.
Forza Draco.
 
HERMIONE
 
Non voltarti Hermione. Continua a camminare come se niente fosse
<< Granger sto parlando con te, sei sorda?>> mi afferrò per un braccio facendomi voltare e fu la fine.
Dopo due settimane i suoi occhi mi stavano guardando ancora, ma non c’era cattiveria o disprezzo. Vidi dolore, sofferenza… amore? No impossibile.
<< Malfoy lasciami o giuro che mi metto ad urlare>>
<< Voglio solo parlarti>>
<< Oh scusa, volevi solo parlare che cattiva che sono; ma allora perché non ci sediamo a prendere del the?>>
<< Il tuo sarcasmo è fuori luogo Mezzosangue>>
<< Il mio… IL MIO SARCASMO E’ FUORI LUOGO? Ma chi ti credi di essere tu eh? Dopo due settimane torni e pensi di poter fare come ti pare? Come se nulla fosse?>> sentivo che era arrivato il momento. Sentivo che stavo per dirgli tutto quello che avevo pensato in quei giorni
<< Io non sono uno dei tuoi elfi Malfoy hai capito?  Sei il re dei bastardi, figlio di Mangiamorte, che si nasconde dietro ad una maschera per non mostrarsi realmente. Non puoi avere sempre tutto quello che vuoi, non puoi pretendere ed avere>> continui a fissarlo, rossa in viso e sentivo che le lacrime stavano per avere il sopravvento
<< Io mi fidavo di te! Mi sono affidata a te, alle tue parole e tu mi hai annientata. Come hai potuto?>>
<< Noi non stavamo insieme, cosa pretendevi?>>
<< Rispetto Malfoy. Quello che esigi tu da chi reputi inferiore>> gli sputai con cattiveria. continuai
<< Non stavamo insieme e quindi hai pensato bene, di trattarmi in quel modo? Ma che razza di uomo sei? Dopotutto non sei tanto diverso da… >>
Non mi fece finire la frase. Afferrò il mio polso e andai a sbattere contro il tuo petto.
 

Vicini
Troppo vicini.
Menta
Tabacco.
Dopobarba.

 
<< Non ti azzardare a paragonarmi a quel Pezzente>>
<< E perché, ti sei comportato nello stesso modo. Non mi avrai picchiata o non avrai cercato di violentarmi, ma una cosa l’hai fatta: mi hai violentato l’anima>> sbarrò gli occhi e strinse ancora di più il mio polso. Volevo ferirlo, come lui aveva fatto con me. Continuava a fissarmi e io cercai di non abbassare li occhi…
 
Ma sfidare troppo a lungo lo sguardo che ti ha fatto innamorare, non è mai una buona idea.
 
E fu allora che volli ferirlo, distruggerlo. Mi avvicinai ancora di più al suo viso, senza smettere di guardarlo. Doveva sapere cosa aveva fatto
<< Maledico il giorno in cui mi sono innamorata di te Malfoy>>
 
DRACO
 

Maledico il giorno in cui mi sono innamorata di te Malfoy”

 
Tum. Tumtum. Tumtum. Tumtum.
Sette battiti e il mio cuore si fermò. Sette battiti e ripercorsi tutta la mia vita Aveva appena detto che era innamorata di me?
Come poteva lei, essersi innamorata di me. Come poteva la Perfezione essersi innamorata della Dannazione .
Distratto da quelle parole non mi accorsi che era riuscita a liberarsi e stava fuggendo.
Riuscii a riprenderla e a bloccarla contro il muro. Emise un gemito. Non seppi se per il dolore o per il muro freddo
<< Mi dispiace>> sussurrai

“ Mi dispiace di essere stato cosi coglione”

Spalancò gli occhi e mi guardò interdetta.
Era così bella illuminata dalla luce delle candele, così piccola tra le mie braccia.
La osservai. I capelli arruffati, il fiatone. Non mi era mai sembrata così bella.
E in quel momento una consapevolezza mi colpì, dritto nello stomaco. Avevo voluto tenerla nascosta. Non avevo voluto guardare in faccia la realtà. Ed ora  questa smaniava dalla voglia di mostrarsi.
 
Ero innamorato di lei.
Forse da un giorno. Forse da sempre.
Quelli che erano stati anni di insulti e cattiverie svanirono, come la nebbia quando arriva il sole. E lei era questo per me.
Sole durante una giornata buia.
Aria, quando stai per annegare.
Vita, quando come me ti senti morire dentro.
 
Continuai a guardarla e le presi il viso tra le mani
<< Cos-cosa stai facendo?>> tremò.
Aveva paura di me? Mi odiai, ma io volevo solamente stare con lei. Sentirla vicina
<< Hermione mi dispiace>>
E a quelle parole crollò. Cominciò a piangere e io le asciugai le lacrime con le dita
<< Perché l’hai fatto? Perché mi hai abbandonata? Non ti ho mai chiesto di stare con me davvero, volevo solamente che tu mi stessi vicino. Io avevo bisogno di te>>

“ … avevo bisogno di te”

<< Sono stato uno stupido. Sono scappato come un vigliacco perché avevo visto nei tuoi occhi così tante aspettative, così tante speranze che mi sono spaventato. Ho preferito allontanarti in quel modo, perché solo così saresti tornata ad odiarmi>>
Mi scrutò.
<< Ho provato ad odiarti sai? Senza risultati. Non sai quant’è frustrante sapere che la persona che ami ti disprezza>> abbassò lo sguardo. Con due dita le sollevai il mento.
<< Guardami>>

<< Ti prego guardami>>  fissò i suoi occhi ambrati nei miei

<< Io non ti disprezzo Hermione. Disprezzo me stesso per quello che ti ho fatto. E’ diverso>>
Continuò a guardarmi
<< Mi sei mancato così tanto Draco. Non farlo più. Non lasciarmi più così. Parlami>>
<< Ridillo>>
<< Non lasciar…>>
<< Non quello. Il mio nome. Ripetilo>>

<< Draco…>> lo soffiò sulle mie labbra

Draco
Draco
Draco…
Hermione
La baciai. Ed ecco di nuovo il suo sapore di fragola. Un bacio lento e dolce prima sempre più passionale poi.
La strinsi a me, per paura che potesse scappare da un momento all’altro o svanire come in un sogno. Così piccola e fragile. Così bella e coraggiosa. Così mia.
Sentii le sue mani tra i miei capelli.
Ci staccammo e la guardai.
<< Hermione… Ti amo>>.
Mi guardò a bocca aperta.
 
HERMIONE
 
<< Cos’hai detto?>>
<< Ti amo>>
Sorrisi.
<< Dillo ancora>>
<< Ti amo>>
<< Ancora>>
<< Ti amo Hermione>>
<< Ti amo anch’io Draco>> soffiai sulle sue labbra prima di baciarlo di nuovo.
 
Senza accorgercene ci ritrovammo davanti la sua stanza, aprì la porta ed entrò. Girandosi verso di me, mi tese la mano.
Lo guardai. Era così bello. Le labbra gonfie per il bacio, i capelli spettinati e quegli occhi magnetici. Occhi, nei quali avrei voluto specchiarmi ogni secondo della mia vita.
Spostai lo sguardo sulla sua mano aperta, in attesa. Sorrisi e l’afferrai, guardandolo. E mentre mi baciava con dolcezza facendomi entrare e richiudeva la porta alle nostre spalle, pensai che non c’era nessun altro posto dove sarei voluta essere in quel momento.

 

“ E tu Draco, tu sei felice?”
 
“ Ti amo Hermione”
“ Ti amo anch’io Draco”


OLèèèèèèèèèèèèèèèè! ora piango. non sono bellissimi???
Spero di avervi accontente!
Ringrazio nuovamente tutte voi che seguite o leggetete e basta :)

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Capitolo 13
*** Voce del verbo Amare ***


HERMIONE
 
Quando entrammo nella sua stanza ci stavamo ancora baciando. Ed era come stare in paradiso. Come aver trovato la pace dei sensi.
Come avevo fatto a resistere due settimane senza le sue labbra? So che il nostro, quello del ballo, era stato un bacio normale, ma in quelle due settimane tra la rabbia e la delusione non avevo fatto altro che pensare a quello.
Sentivo le sue mani, dalle dita lunghe e affusolate, sulla mia schiena, mi stringevano possessive.
Ero in balia di quell’amore nuovo e inaspettato, puro ma al tempo stesso dannato.
 

Perché lui era dannato e la sua dannazione ormai, era la mia.

 
Non potevo immaginare una vita senza di lui, senza i suoi occhi, le sue mani e le sue labbra.
Poteva un bacio donarmi tutte quelle sensazioni?
Poteva lui, così diverso da me, così distante dai miei ideali, rendermi così felice, farmi sentire amata, cancellare tutto il dolore provato?
Ebbi la mia risposta, quando si staccò dalle mie labbra per riprendere fiato e fissò i suoi occhi argentei nei miei. Vidi dolcezza, abbandono, eccitazione, lussuria… amore. Amore per me, la mezzosangue per eccellenza, la saccente so tutto io. Per me completamente in balia di lui.
Lo guardai, non avrei mai smesso di farlo. Così bello, così elegante, così mio.
Di certo non ero quella che si dice una bellissima ragazza, di quelle che ti volti a guardare quando cammini e soprattutto non pensavo di essere il suo tipo di donna, ma lui aveva scelto ME e questa era l’unica cosa importante.
Sospirai
<< Che c’è?>> mi chiese
<< Pensavo a te>>
Sorrise.
<< Ah si?>>
Annuii.
Iniziai a  vagare per la stanza e a guardarmi in giro. Notai che la sua stanza era più grande della mia. Glielo feci notare.
<< Dio Malfoy sei talmente megalomane che ti sei fatto dare la stanza più grande>>
Rise, una vera risata che riempì la stanza. E mi soffermai a guardarlo. Era bellissimo.
<< Gelosa Grager?>>
<< Scherzi? La mia stanza è sommersa dai libri! Non so più dove metterli e tu navighi qua dentro. Ovvio che sono gelosa. Devo assolutamente parlare con la McGranitt. Questo non…>> le sue labbra mi zittirono
<< Te l’ha mai detto nessuno che parli troppo?>>
<< Be’ tu lo fai notare sempre, ma se mi farai star zitta in questo modo, penso proprio che non smetterò di parlare mai più>> gli sorrisi e lui mi baciò ancora.
Un bacio intenso, diverso dagli altri. Sorrise sulle mie labbra e io con lui.
Si poteva ridere cosi tanto, senza mai smettere? Come se fossimo nati con il sorriso stampato sulla faccia?
Avrei potuto dimenticare quello che aveva fatto, considerando che era un Malfoy?
Volli essere chiara
<< Draco…>>
<< Dimmi>> disse serio, guardandomi
<< Voglio essere sincera con te. Mi hai ferita e per me sono state due settimane terribili. Mi fidavo di te e alla prima occasione sei scappato. Io non riuscirò a sopportarlo un’altra volta. Ti amo, ti amo così tanto ed è per questo che mi aspetto rispetto da te.
Non voglio più soffrire Draco, voglio poter essere sicura, voglio poter fidarmi. Voglio che tu mi stia accanto, perché per quanto io possa dire che sto bene, che si può ancora parlare di Ron…>> rabbrividii a quel nome. Lui notandolo si avvicinò e mi strinse a se. Continuai
<< … ogni volta ripenso a quella sera e…>> cominciai a piangere.
<< Hermione… >> mi abbracciò ancora più forte, come a voler soffocare il mio dolore. Nascose il suo viso nell’incavo del mio collo e inspirò il mio profumo. Con una mano strinse i miei capelli e io mi aggrappai a lui.
Ed eccola li, la pace dei sensi, ancora.
<< Ti affido il mio cuore Draco. Voglio potermi fidare di te, ancora. Non giocare con me>>.
Mi fissò intensamente.
<< Ti prometto Hermione, io ti prometto che farò tutto quello che è in mio potere per farti dimenticare, per dimostrarti che puoi fidarti di me, che merito il tuo amore. E giuro sul nome dei Malfoy che se la Donnola oserà anche solo posare lo sguardo su di te, se la dovrà vedere con me>>.
<< Non voglio che lo picchi>> sussurrai.
<< Non ho detto questo, ma sappi che se verrò a sapere che ti ha sfiorata con un dito, dimenticherò le buone maniere e questa conversazione>>.
Mi guardò e capii di aver fatto la scelta giusta.
Lui era tutto quello che non mi sarei mai aspettata, ma che poteva rendermi felice. E io, adesso, volevo solo essere felice.
Con lui.
 
DRACO
 
Mi sentii un verme.
Aveva sofferto anche per colpa mia. Io che avrei dovuto confortarla ero scappato come il più vile degli uomini. Ora, però sarei stato al suo fianco, per sempre. Si meritava un uomo e quell’uomo volevo essere io. Si meritava di essere amata ed io l’avrei amata più di qualsiasi altra cosa al mondo. Perché lei era tutto ciò che c’è di bello e puro. Volevo dimostrarle quanto contasse per me, quanto l’amassi e avrei fatto tutto il possibile per renderla felice.
La guardai e le accarezzai una guancia.
Ci baciammo. Un bacio passionale. Potevo sentire il sapore di fragola e il profumo di vaniglia che tanto adoravo. E la strinse, sempre più forte, approfondendo il bacio. Le mie mani iniziarono a sfiorarle le gambe, la schiena. La sentii irrigidirsi
<< Dra-Draco io no-non…>>
<< Tranquilla non farò niente che tu non voglia Hermione. Non rovinerò tutto ancora. Saprò aspettare. io voglio che sia… perfetto. Perfetto per te>>
Mi sorrise felice.
Dio quanto era bella.
Mi sentii come un ragazzo alla prima cotta… era questo che si provava? Non avevo mai provato niente del genere con nessuno. E mi ritrovai a pensare che nessuna era stata come lei. Nessuna mi aveva dato quelle che lei mi aveva donato e mi reputai fortunato.
<< Ti accompagno al tuo dormitorio>> le dissi
<< Draco io… >> la guardai interrogativo
<< Dormi con me questa notte. No-non voglio dormire sola. Non più>> sussurrò abbassando lo sguardo. Le feci sollevare il viso e le lasciai un bacio sulla fronte, appoggiandoci poi la mia. Sospirai.
<< Potrai stare qui tutto il tempo che vorrai>> e mi baciò. Ancora, ancora e ancora.
Ci staccammo e mi diressi verso il bagno per cambiarmi. Quando uscii lei non si era mossa
<< Tutto bene?>>
Come risvegliata da un sogno sobbalzò
<< Oh si. È che stavo pensando che non ho niente per dormire>> arrossì.
Sorrisi.
<< Posso prestarti qualcosa di mio>> e frugai nell’armadio in cerca di qualche indumento. Optai per un paio di boxer e una maglietta… verde. Le porsi i vestiti e mi guardò scettica
<< Io non dormirò MAI con una maglietta verde. Non ci sperare proprio>>
<< O quella o nuda. Decidi tu>> ghignai e lei mi sfidò con lo sguardo.
Prese la bacchetta e cambiò il colore. Da verde a rosso. Alzai gli occhi al cielo
<< Grifondoro>> sussurrai per non fami sentire
<< Oh puoi scommetterci serpe>> disse mentre si dirigeva in bagno per cambiarsi.
Mi misi a letto, le braccia dietro la testa, a fissare il soffitto. Quante cose erano cambiate in pochi mesi.
Venni riportato alla realtà dal rumore di una porta che si apriva. E la vidi.
Poteva essere bella anche in pigiama? La maglia più grande di lei, la faceva sembra ancora più dolce e più bambina. I boxer non si vedevano neanche.
Era dolcezza. Sensualità. Bellezza. Tutto in una persona. Ed era mia.
<< Che c’è?>> disse con il suo solito cipiglio.
<< Stavo costatando che il verde ti sarebbe stato meglio>>
<< Be’ quello è ovvio. A me sta bene tutto>>
<< Secondo me il cappello ha detto Grifondoro, ma voleva dire Serpeverde>>
<< Non ci sperare Malfoy>> disse ghignando e avvicinandosi al letto. La mia vicinanza, non le faceva affatto bene. Ghignava meglio di me!
Spostai le coperte e le porsi la mano per aiutarla. Ci sdraiammo e mi diede le spalle. L’abbraccia stretta da dietro, dandole un bacio tra i capelli cespugliosi.
Sospirò e si strinse nel mio abbraccio.
<< Stavo pensando che questa stanza è troppo… verde. Insomma un po’ di rosso ci starebbe bene>>
<< Contaci Granger>> non la vidi, ma sapevo che stava sorridendo.
 
C’era silenzio, forse disturbato solo dai nostri respiri
<< Draco>>
<< Dimmi>>
<< Buon anno Draco>>
Non sentendo risposta si girò verso di me sorridendomi.
La guardai perplesso e lei m’indicò l’orologio sul comodino. Lo fissai.
Mezzanotte.
Merlino era già passato così tanto tempo?
Poi pensai che avevo terminato l’anno con lei tra le braccia e avevo iniziato quello nuovo nel medesimo modo. Le sorrisi, stringendola
<< Buon anno Hermione>>
 

Ci addormentammo. Ecco la mia pace dei sensi.

 

"Ti amo Hermione"
"Ti amo anch'io Draco"
 

 

Taaaaadaaaaannnnnn!
Direi che il nuovo anno è iniziato proprio bene!!
Spero vi piaccia, alla prossima ;)

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Capitolo 14
*** Insieme a te ***


HERMIONE
 
Quella mattina mi svegliai stranamente felice. Aprii gli occhi e mi ritrovai in una stanza che non era la mia, una fonte di calore sulla mia schiena… Per Godric, dov’ero? Poi un flash
 

“Ti prometto Hermione, io ti prometto che farò tutto quello che è in mio potere per farti dimenticare, per dimostrarti che puoi fidarti di me, che merito il tuo amore”.

 
Mi girai e davanti ai miei occhi si presentò uno spettacolo mozzafiato.
Draco Malfoy addormentato, mi stringeva a se e sembrava un angelo. Il viso rilassato, le palpebre abbassate a nascondere quegli occhi così belli. Labbra socchiuse, respiro leggero. Spostai lo sguardo sulla mano abbandonata sul mio fianco: dita lunghe da pianista sfioravano la maglietta.
Sembrava quasi innocuo e per niente pericoloso. Così dolce.
Abbassai lo sguardo e sentii il suo profumo provenire dalla maglia, inspirai profondamente per imprimerlo ancora di più nella mente. Come un ricordo.
Accennai un sorriso. Lui era così, riusciva a farmi ridere da sola.
E riportando lo sguardo verso il suo viso, fui abbagliata da due occhi argentati ancora mezzi addormentati.
Non avevo mai visto niente di così bello e innocente, anche se innocente non era.
<< Buongiorno>> gli dissi a fior di labbra.
Mi sorrise.
Ok, ormoni in subbuglio parte 2348382.  Calmiamoci.
<< Buongiorno a te… Hai dormito bene?>>
<< Non dormivo così da non so quanto tempo>>.
<< Anche io>>.
Lo strinsi a me. Era davvero li. Non potevo crederci.
<< Be’ direi che il nuovo anno è iniziato in modo molto interessante, non credi?>>  gli sussurrai
<< Decisamente interessante>> risponde abbracciandomi e sollevandomi su di lui. Il mio viso nell’incavo del suo collo, il mio seno sul suo petto, che sentivo alzarsi e abbassarsi. Le gambe intrecciate.
<< Pensavo che appena entreremo in sala grande verrà un infarto a tutti. Non vedo l’ora di vedere le loro facce. Soprattutto quella di Potter e della Piattola>>
Mi sollevai leggermente per guardarlo in volto, interdetta
<< Che ho detto? Si scusa ho detto Potter e la Piattola, ma è più forte di me. Non pensare che solo perché adesso stiamo insieme, cambierò il mio atteggiamento nei loro confronti. Sarà un passo enorme guardarli senza poterli insultare>>
Continuai a fissarlo
<< Vuoi davvero rendere la nostra relazione pubblica?>>
<< Be’ tecnicamente Herm, secondo tutta la scuola noi stavamo insieme e poi ci siamo lasciati. Diremo la verità: abbiamo fatto la pace e capito di essere pazzamente innamorati l’uno dell’altra>>. Continuò
<< Perché tu non vuoi?>> mi scrutò
<< Certo che voglio! Merlino Draco, pensavo mi avresti chiesto di vederci di nascosto o che so io. Oh Draco ti amo  ti amo ti amo>> lo abbracciai così forte che giurai si aver sentito un gemito di dolore, ma non mi importò. Ero così felice che avrei potuto urlarlo al mondo intero.
Ci rotolammo tra le lenzuola ridendo. Come risveglio non era stato niente male.
 
DRACO
 
Vederla così felice mi rincuorò. Quello era solo il primo passo. Avrei fatto molto di più per lei.
Dovevo capire come disfarmi di Pansy. E lei come se mi avesse letto nel pensiero, diede voce ai suoi dubbi
<< Draco cosa farai con Pansy? Insomma la sposerai lo stesso?>> sussurrò ad occhi bassi.
Mia piccola, dolce, stupenda mezzosangue.
La guardai. Lei era tuto ciò che volevo.
<< Ora che sei mia, pensi davvero che potrei sposare un’altra donna? Non ti libererai così facilmente di me Granger, mi dispiace>>
Rise, una risata liberatoria, lasciando andare la testa all’indietro e io le baciai il mento.
Tornò a guardarmi seria
<< Tua madre cosa dirà? Non sarà per niente felice di questa tua idea>>.
<< E’ stata mia madre ha darmi il coraggio per fare quello che ho fatto ieri. È stata lei a farmi capire cosa volevo davvero. Non l’è mai piaciuta Pansy e a dir la verità nemmeno Dafne. Vuole che io sia felice. E la mia felicità ora sei tu>>.
<< Davvero?>>
Annuii e lei rise felice. Mi sarei nutrito solo di quella risata.
<< Che ne dici, andiamo a fare colazione?>>
<< Io dovrei tornare alla torre per cambiarmi. Non posso scendere con il vestito di ieri sera>>
<< Giusto. Allora ci vediamo in sala grande.>>
Annuì e mi baciò prima di alzarsi, entrare in bagno e cambiarsi. Quando uscì ero ancora a letto. Si avvicinò e si sporse per baciarmi e svanì dalla porta.
 
Rimasi a letto per mezz’ora ancora credo, poi decisi di sistemarmi e uscire.
<< Oh ma guarda chi risorge!>>
<< Buongiorno anche a te Blaise>>
<< Si si, basta con i convenevoli. Vuoi raccontarmi o devo farti avere un invito scritto?>>
<< Credi davvero che ti racconterò quello che è successo? Sono cose private amico. E sai che sono geloso di quello che mi appartiene>> ghignai, ma lui non demorse
<< No scusa io sono il tuo migliore amico. E soprattutto sono stato il primo ad avvertirti che sarebbe andata così! Vuoi davvero tenermi all’oscuro di qualcosa, che se vogliamo essere pignoli, ho aiutato a creare?>> Disse facendo lo sguardo da cucciolo bastonato.
<< Ehm… si>> conclusi uscendo dai sotterranei e sentendolo sbraitarmi contro.
 
HERMIONE

Mentre camminavo per i corridoi mi sembrava di fluttuare su un nuvola.  Ero così sovrappensiero che non mi accorsi di essere già arrivata alla torre.
Sperai di non incontrare nessuno. Non avevo voglia di parlare proprio adesso.
Ma ovviamente la fortuna è cieca.
 
Appena sorpassai il ritratto e mi diressi verso la mia stanza, ma la voce della mia migliore amica mi fermò
<< TU!>> urlò
<< Vuoi forse farci venire un infarto??? Dove Merlino sei stata??>> la guardai e poi notai che Harry, Neville, Lavanda e Calì si erano avvicinati.
Mi sarei voluta sotterrare.
<< Ehm… i-io…>>
<< Spero tu abbia un buon motivo, se no giuro che ti ammazzo!>>
<< hodormitocondraco>> mi mangiai le parole
<< Hermione non ho capito niente per Godric!!>>
Presi un bel respiro e parlai
<< Ho dormito con Draco>>
Vidi sgranarsi 5 paia di occhi. Nessuno parlò, allora continuai e raccontai tutto quelle che era successo la sera precedente.
 
Quando terminai, mi guardavano tutti stupiti. La prima a parlare fu Ginny
<< Ha detto di amarti?>>
annuii felice e lei mi sorrise abbraccianomi
<< Oh Herm sono così contenta per te. Finalmente!>>
Anche gli altri mi sorrisero annuendo.
Harry mi si avvicinò
<< Sei sicura Herm? Insomma puoi fidarti davvero di lui?>>
<< Si Harry. Sono sicurissima e gli affiderei la mia stessa vita>>
<< Sei felice?>> mi chiese
<< Da morire>> sussurrai sorridendo
<< Allora va bene… ma se sgarra gli tiro un'altra pugno>>.
Lo guardai interrogativa. Di cosa stava parlando?
<< Quale pugno Harry?>>
<< Non preoccuparti, piuttosto vai a cambiarti così poi possiamo scendere a fare colazione>>. Pensava davvero di liquidarmi così?
<< Ma Harry…>>
<< Vai!>> sbuffai e salii le scale.
 
Quindici minuti dopo stavamo entrando in sala grande.
Mi sentivo raggiante e il motivo mi stava guardando intensamente dal suo tavolo. Mi sorrise e Blaise accanto a lui mi salutò con la mano. Ricambiai e Blaise si guadagnò un’occhiataccia dal suo vicino. Cominciai a ridere attirando la loro attenzione.
E ghignò. Merlino no. Mi faceva tremare le gambe ogni volta.
Mi sedetti per fare colazione. Pensai che mancava solo una settimana alla fine delle vacanze e decisi che avrei passato quel tempo con Draco… dovevamo riprendere le nostre ripetizioni! Risi tra me e me.
 
Finita la colazione mi alzai salutando gli altri. Ginny ed Harry avevano gli allenamenti di Quidditch in vista dell’imminente scontro contro Serpeverde, e Neville sarebbe andato alle serre.
Mi appoggiai al muro, all’uscita della sala grande, per aspettarlo e pochi secondi dopo mi raggiunse.
Lo abbracciai di slancio
<< Granger ti sono mancato? Mi hai visto un’ora fa>> ghignò
<< Tu borioso, arrogante Furetto!>> mi girai per andarmene facendo la finta offesa, ma lui mi prese per un polso facendomi voltare e gli sorrisi sulle labbra. Le mani appoggiate al suo petto, la testa sollevata per riuscire a guardarlo negli occhi. Mi sorrise e io lanciai la bomba
<< Allora sei pronto per riprendere le ripetizioni di Babbanologia?>> sgranò gli occhi
<< Cosa??? Mezzosangue vuoi uccidermi già il primo dell’anno? Che storia è questa?! Non se ne parla!>>
<< Oh e dai Dracuccio non sei contento di passare tanto tempo con me? Io e te. Stanza delle necessità…>> i suoi occhi s’infiammarono
<< Devo pensarci Granger, ma se osi chiamarmi in quel modo un’altra volta, studierai da sola>> sorrise
<< Uuu che paura Dra>>
Continuò
<< Alcuni giorni non potrò esserci. Ho gli allenamenti di Quidditch>>
Lo guardai scioccata
<< E quindi? Stai davvero mettendo in primo piano il Quidditch invece della tua istruzione? Non ho parole>>
<< Finalmente Granger! Grazie a Salazar>> gli tirai un pugno sul braccio. Continuò
<< Be’ se voglio battere il tuo amichetto, devo allenarmi>>
Cominciai a ridere e lui assottigliò lo sguardo
<< Cr-credi davv-ero ahahaha che ri-riuscirai a bat-tere Harry? Ahahahahaha>> non riuscivo a smettere
<< Come mai sento che ti stai prendendo gioco di me?>>
<< Io? Non lo farei mai amore>> ghignai
<< Strega>>
<< Grazie!>>
<< Tiferai per me vero?>>
<< Scherzi vero? Ti ricordo che sono una Grifondoro, non posso tifare per Serpeverde!>>
<< E io ti ricordo che sei la mia ragazza, quindi…>>
<< Pff…>>
Cominciò a ridere e prendendomi per la vita, ci dirigemmo verso la stanza della Necessità.

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Capitolo 15
*** Grifondoro contro Serpeverde ***


Le vacanze natalizie erano terminate da una settimana e la scuola si era nuovamente riempita di voci chiassose, calderoni fumanti, il rumore delle piume che scrivono sulle pergamene.
Io ovviamente ero felicissima di aver ricominciato le lezioni al contrario dei miei amici che continuavano a lamentarsi.
<< Ma vi rendete conto? Abbiamo iniziato da una settimana e siamo già pieni di compiti! Non ci posso credere>>
<< Harry il fatto che tu sia indietro con i compiti, non vuol dire che i professori ne abbiano dati tanti…>> sospirai
<< Li hai già finiti non è vero?>> chiese Gin guardandomi di sottecchi
<< Sono domande da fare Ginny?>>
<< Oh andiamo Hermione aiutaci ti prego! Fra poco ci sarà la partita contro Serpeverde e siamo in ansia>>
Presi la borsa e mi alzai, i libri in mano. Li guardai.
<< Domani alle 18. Puntali e non voglio sentire nessun tipo di scusa>>
<< Merlione Hermione sei fantastica! Grazie, grazie, grazie>> dissero in coro, abbracciandomi. Insieme ci dirigemmo verso i sotterranei per la lezione di pozioni.
Arrivati davanti all’aula, notai subito una testa bionda. Stava parlando con Blaise e Nott. Il primo dovette fargli notare che ero arrivata, perché si giro per sorridermi. Si avvicinò a me dandomi un leggero bacio. Davanti a tutti. Dovevo ancora abituarmi all’idea di essere davvero la sua ragazza.
<< Ciao>>
<< Ciao>> risposi e dietro le sue spalle notai il viso contratto di Pansy. Ribrezzo, rabbia.
<< Draco, La Parkinson mi sta praticamente cruciando con lo sguardo. Mette i brividi>>
Si girò a guardarla e lei distolse lo sguardo.
<< Stupida oca. Non riesco a levarmela dai piedi>>
Il mio sguardò di scurì. E lui lo notò
<< Non sarai gelosa di Pansy? Ahhaha avanti Granger, davvero?>>
Iniziai ad innervosirmi
<< Non sono gelosa. Diciamo che mi urta i nervi. Quella non mi piace. Ti mangia con gli occhi. Se solo osa avvicinarsi a te, la crucio>>
<< Sei terribilmente eccitante quando fai la gelosa sai?>> mi baciò mollandomi li per entrare in aula
<< Io… IO NON SONO GELOSA!>> urlai, seguendolo.
Entrai in aula e lo fulminai con lo sguardo, prima di sedermi accanto ad Harry.
 
Finita la lezione, mi alzai velocemente e uscii.
Entrai in bagno.
Sentii qualcun altro entrare e appena uscii mi ritrovai il viso di Pansy Parkinson a mezzo centimetro dal mio
<< Mezzosangue>>
<< Cosa vuoi Parkinson>> le sputai con cattiveria, andando verso il lavandino per lavarmi le mani.
<< Devi lasciarlo. Devi lasciare Draco. Tu non sei degna>>
Scoppiai in una risata.
<< Io non sono degna? Perché tu si? Avanti Parkinson mi stai davvero esortando a lasciarlo?>>
<< Si Granger. Lui è mio. Siamo promessi. Sposerà me, io sarò la nuova Lady>>
<< Lui è tuo? E che cos’è un oggetto? Merlino, ma che discorsi fai>> mi spostai per riprendere la borsa.
<< Ti avverto mezzosangue, non è il tuo mondo. Ti prenderanno di mira. Io aspetto da una vita di poter stare con lui e non permetterò che una sporca mezzosangue come te me lo porti via>>
<< Stai attenta alle parole Parkinson, perché ti ricordo che se sei ancora in questa scuola lo devi a me>> le dissi avvicinandomi di più
<< Non hai mai pensato che lui non provi niente per te? Ha scelto ME, fattene una ragione. Ha voluto ME nella sua vita. Ha preferito una sporca mezzosangue come mi definisci tu, a te. Pensaci. Tu non mi fai paura, ho affrontato cose peggiori nella vita e di certo non mi farò spaventare da una come te>> presi fiato
<< Lo sappiamo entrambe che cosa vuoi: i suoi soldi. Tu non lo ami. Non t’importa un accidente di lui. E lui è molto più furbo di te, perché l’ha capito. Quindi fai un favore Parkinson, non scocciare e inizia a metterti il cuore in pace>>
<< Stai lontana da lui Granger. È l’ultimo avvertimento>> mi disse cattiva.
La spostai malamente e uscii dal bagno.
 
DRACO
 
La partita si sarebbe disputata quel giorno e io come al solito ero tranquillo, questa volta più del solito. Ero sereno e senza pensieri.
 
Il giorno prima, durante le ripetizioni avevo dovuto calmare Hermione, sembrava una banshee impazzita
 

“ Io la odio! Levamela dai piedi o giuro che la prossima volta la crucio! Hai capito?
Si è messa a farmi gli agguati nei bagni! Ti rendi conto? Con che coraggio mi ha minacciata? Merlino ho una voglia matta di prenderla a pugni!”
Continuava a fare avanti e indietro per la stanza. Provai a parlare
“Herm…”
“ Ma non posso farle del male, perché verrei espulsa e di certo non manderò all’aria la mia carriera scolastica per quella… quella… mmmm non mi vengono nemmeno le parole”.
Si lasciò cadere con poca grazia su una poltrona, sbuffando.
Mi inginocchiai di fronte a lei
“ Hermione, calmati.” Le accarezzai una guancia e mi guardò triste.
“ Devi stare tranquilla. Ci penso io a lei ok? Tu devi solo rilassarti e non pensare a quella. Puoi farlo per me?”. Strinse la mia mano e sospirò chiudendo gli occhi
“ Ok… e scusa per la mia reazione, è che non la reggo. Pensa di avere la priorità su di te, ma tu sei mio.” Sorrisi. La mia piccola grifona.
La feci alzare per sedermi nel posto occupato poco prima da lei e l’adagiai sulle mie gambe.
Si accoccolò contro il mio petto, rannicchiata, la fronte nell’incavo del mio collo. Le baciai le labbra e poi la fronte mentre con una mano le accarezzavo una gamba e con l’altra le toccavo i capelli. Non so come, quel gesto riusciva a calmarla.
 

Avevo appena finito di fare colazione e con Blaise mi stavo dirigendo nei sotterranei per andare a prendere la mia roba quando una voce ci fece fermare
<< Ehi voi due!>>
Ci girammo e vidi la mia piccola mezzosangue correre verso di noi
<< Ciao Hermione!>> salutò Blaise. Ricambiò il saluto e mi abbracciò
<< Sono venuta a dirti “in bocca al lupo”>> disse dandomi un veloce bacio sulla guancia e  poi scappando verso il portone d’ingresso.
Rimasi imbambolato a guardare il punto dov’era sparita
<< Andiamo innamorato! Se no la partita chi la gioca?>>
Scoppiammo a ridere.
 
<< Allora ragazzi, oggi finalmente giochiamo contro Grifondoro. Voglio un gioco pulito ma astuto. Sempre occhi aperti e testa sulle spalle>>
<< Si Capitano!>> urlarono in coro.
Scendemmo in campo a cavallo delle nostre scope. Vidi Potter e la Weasley, McClaggen in porta a sostituire la Donnola.
Guardai gli spalti e finalmente la vidi. La coda di cavallo, la sciarpa Grifondoro per proteggersi dal freddo, ma quello che mi stupì fu vedere che teneva in mano un bandierina di Serpeverde. La guardai ghignando e lei mi rispose con un occhiolino.
Riusciva a stupirmi sempre.
 
Pochi minuti dopo Madama Bumb fischiò l’inizio della partita e io cominciai a guardarmi intorno attentamente.
<< Serpeverde in possesso della pluffa! Oh ma andiamo quello era fallo! Vogliamo buttar…>>
<< CORNER SEI PREGATO DI ESSERE IMPARZIALE E ATTENERTI AI COMMENTI SULLE AZIONI>>
<< Si professoressa. Ed ecco Nott che passa la pluffa e… Serperverde segna!>>
Applaudii in sella alla mia scopa, ma qualcosa di luccicante attirò la mia attenzione e mi lanciai al suo inseguimento. Vidi Potter seguirmi e iniziammo una vera e propria rincorsa.
La nostra era più una sfida di velocità che di bravura. Probabilmente a nessuno interessava davvero prendere il boccino.
Continuammo così per svariati minuti.
Era arrivato il momento di fare  sul serio.
Aumentai la velocità, avvicinandomi sempre di più al mio obiettivo. Lo vedevo brillare, ma quando cambiò traiettoria, mi prese alla sprovvista e rischiai di schiantarmi contro una delle torri tanto che persi il controllo della scopa.
Stavo precipitando tra le urla di tutti gli studenti e pensai ad Hermione, al suo viso e come risvegliato mi ricordai della bacchetta.
L’afferrai
<< Accio scopa!>> urlai e poco dopo mi ritrovai in sella, tra il applausi concitati del pubblico. Mi guardai intorno e localizzai Potter, si era rimesso alla ricerca del boccino. Lo vidi e sfrecciai verso di lui.
Mi stavo avvicinando, sempre di più, superai lo Sfregiato e allungai una mano ancora e ancora.
E sospirai quando sentii qualcosa di freddo tra le dita. L’avevo preso.
<< DRACO MALFOY CONQUISTA IL BOCCINO. SERPEVERDE VINCE!>>
Il campo esplose e io atterrai. Strinsi la mano a Potter e consegnai il boccino a Madama Bumb.
 
Stavo finendo di cambiarmi e lo spogliatoio era già vuoto. Mi piaceva fare con calma per godermi la tranquillità di quel luogo. Mi aveva sempre dato un senso di pace. Una voce mi fece sobbalzare
<< Bella partita capitano>>
Mi voltai e la vidi. Appoggiata alla porta con le braccia conserte. Le guance e il piccolo naso rossi per il troppo freddo. La bandierina di Serpeverde tra le mani.
La guardai stupito
<< Come sei entrata? Le ragazze non possono stare qui>>
Mi fissò con aria di sfida
<< Sono o non sono la strega più brillante della mia generazione? Volevo congratularmi con lei per la vittoria, ma se non sono gradita me ne vado>> fece per andarsene
<< Tu non vai da nessuna parte>> mi avvicinai veloce a lei e la presi per la vita avvicinandola a me.
<< Sei una scoperta Granger, una bella scoperta>>
Sorrise e iniziò ad accarezzarmi il petto. Mi baciò e non resistetti più.
La schiacciai con poca grazia contro il muro e continuai a baciarla e lei allacciò le sue gambe intorno alla mia vita.
Non capii più nulla. Le afferrai le natiche e la sentii gemere sulle mie labbra. Mi staccai per riprendere fiato. Era dannatamente bella con la coda sfatta e le labbra gonfie. Ripresi a baciarla e piano porta una mano sotto la sua gonna. Non so come, non so quando feci evanescere le sue calze. Nessuno dei due se ne accorse, troppo occupati a fare altro. Cominciai a sfiorarla, sempre più insistentemente mentre lei cercava di avvicinarsi sempre più a me. Continuammo per non so quanto tempo, finché l’orgasmo non ci colse entrambi
<< Dra-Draco…>>
La strinsi forte a me. Non mi era mai capitata una cosa del genere. Non ero mai venuto facendo solo quello.
Dio con lei era tutto nuovo, tutto perfetto.
Ci guardammo
<< Niente male capitano, allora erano vere le voci sulle tue doti…>>
<< Avevi forse dubbi?>>
<< Oh dopo questo no di certo!>>
Scoppiammo a ridere e ci ricomponemmo prima di uscire dallo spogliatoio.
La presi per mano e lei strinse il mio braccio, come per non sentire freddo. Ci dirigemmo verso il castello.
Arrivammo alla torre e appoggiai al muro la scopa e lasciai cadere la borsa per terra
<< Ci vediamo domani>> sussurrò
In risposta la baciai. Stava per attraversare il ritratto, la fermai

<< Amore>> si girò di scatto, occhi sbarrati

<< Come?>>

<< Amore>>

<< Mi piace quando lo dici>> sorrise
<< Sabato c’è la gita ad Hogsmade, ti va…>>
<< Oddio certo che mi va!>> mi saltò addosso, ma poi torno seria. Mi spaventò
<< Tu prova ancora a farmi prendere uno spavento come quello di oggi e ti ritroverai single in meno di due secondi. Sono stata chiara? Come ti è venuto in mente? Stavi cadendo dalla scopa, ti stavi per sfracellare al suolo! Hai idea di cosa ho provato io? Pezzo d’imbecille!>> aveva cominciato a tirarmi pugni sul petto. Le bloccai i polsi
<< Non volevo farti spaventare, ma ovviamente era tutto programmato>>
Potei sentire crescere la sua ira
<< Era tutto programmato? Brutto idiota deficiente, che cos’hai nel cervello, folletti della Cornovaglia??? Merlino dammi la forza… Mai più Malfoy e se proprio devi avvertimi prima>>
<< Sarà fatto capo>> le feci l’occhiolino, la baciai e aspettai che entrasse nel dormitorio
<< Ah Draco ricordati che stasera siamo insieme per la ronda>>
<< Ci vediamo nell’atrio alle 22>> le sorrisi ed entrò.
 
Arrivato nella mia stanza, lasciai cadere la borsa e poggia la scopa al muro, mi buttai sul letto stravolto e mi addomentai.

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Capitolo 16
*** Hogsmade e ferite ***


 

Quel Sabato arrivò in un batter d’occhio.
Ero nervosa, frenetica, ansiosa. Sarebbe stata la mia prima uscita in pubblico con Draco. Un primo appuntamento un po’ in ritardo e volevo che tutto andasse per il meglio.
Misi dei jeans e un maglione nero a collo alto. Stivaletti, cappottino, cappellino e la mia sciarpa rosso-oro.
Scesi nell’atrio dopo incontrai Harry e Neville. Più avanti Ginny e Dean stavano discutendo come al solito, ma non si stancavano mai?
Poco dopo ci raggiunse Luna e avviandoci verso l’uscita, lo vidi. Bellissimo nel suo cappotto nero, sempre elegante. Portava guanti di lana e pantaloni neri. Una meraviglia.
Salutai gli altri, dicendo loro che ci saremmo visti a Hogsmade e lo raggiunsi.
<< Ehi…>>
<< Buongiorno… non ti ho vista a colazione>> disse baciandomi
<< Lo so. È che mi sono svegliata troppo tardi>> risposi abbassando lo sguardo, arrossendo>>
<< La prima della classe, la Grifondoro ligia alle regole, in ritardo??>> scherzò
<< E’ decisamente un giorno da segnare sul calendario!>>
Gli tirai un pugno sul braccio
<< Idiota>> sibilai tra i denti prima che lui mi abbracciasse e mi conducesse verso Hogsmade.
 
Era bellissima tutta ricoperta di neve. Quel biancore dava sempre un certo fascino a qualsiasi cosa. Era magico.
Oggi anno trascorso nel mondo magico, mi aveva lasciato qualcosa; qualcosa che avrei conservato per il resto della mia vita, ma quell’ultimo anno sarebbe stato per me il più importante: il diploma, la fine di un ciclo e l’inizio di uno altrettanto avventuroso. Quell’ultimo anno aveva portato dolore e poi amore. Mi girai verso Draco.
Amore per quello che era sempre stato il mio peggior nemico, che aveva sempre espresso il suo disprezzo nei miei confronti, ma che ora, in quel preciso istante mi stava guardando come se fossi la ragazza più bella del mondo. E lui mi faceva sentire così, come se per sette anni non avesse fatto altro, come se per sette anni non avesse fatto altro che amarmi.
Mi strinsi di più nel suo abbraccio e lui ricambiò la stretta
<< Allora dove vuoi andare?>> mi guardò << E non valgono le librerie>>
<< Oh ma andiamo Malfoy, perché?>>
<< Non puoi chiuderti in una libreria, con tutti i negozi che ci sono, non te lo permetterò>> ghignò
<< Merlino quanto sei antipatico>> sbuffai
<< Allora sentiamo tu dove vorresti andare?>>
<< Inizierei con un giro dei negozi, solo per te sia chiaro, e poi andrei ai tre manici di scopa per bere qualcosa di caldo>> lo guardai stupita
<< Niente negozi di manici di scopa? Sei malato? Devo preoccuparmi?>>
<< Il cappello parlante ha decisamente sbagliato casa>>
Risi e insieme ci incamminammo
 
DRACO
 
La sua risata cristallina risuonò per tutto il villaggio.
Ci fermammo davanti a tutte le vetrine: “solo per farti un dispetto e perché a quanto pare ci tieni particolarmente”, queste le sue parole.
Non avrei mai immaginato che proprio io, l’erede dei Malfoy, avrei potuto provare tutte quelle sensazioni e se all’inizio dell’anno mi avessero detto che mi sarei innamorato della Mezzosangue, avrei consigliato loro di andare al San Mungo. Eppure, dopo 4 mesi, eccomi qua e non mi sarei mai immaginato in nessun altro posto.
Ad ogni vetrina sembrava una bambina, indicava questo e quello, anche le cose più assurde e guardandola, mi sentii felice.
Mi ritrovai a guardarla e lei si girò
<< Che c’è? Ho qualcosa tra i capelli?>>
In risposta la bacia, stringendola sempre di più. Mi aveva trasformato in un rammollito innamorato, ma non m’importava, per lei sarei diventato qualunque cosa.
Sentii le sue mani stringere il mio cappotto sulla schiena ed io portai le miei al suo viso. Ci staccammo e la guardai, le accarezzai il viso, rosso per il freddo e lei mi sorrise dolcemente.
Mi specchiai nei suoi occhi ambrati, così belli e luminosi. Restammo a guardarci per non so quanto tempo, quando una voce ci riscosse
<< Piccioncini>>
<< Possibile che tu non abbia altro da fare Blaise? Non so, dare fastidio a qualcun altro, un appuntamento, perderti nella Stamberga Strillante…>>
<< Io sono davvero commosso per la considerazione che hai di me. Io che sono il tuo migliore amico da 14 anni, trattato in questo modo. Ti voglio bene anche io>>
Hermione al mio fianco scoppiò a ridere
<< Oh Blaise ma lo sai che lui è un furetto borioso e arrogante>>
<< Ora ti capisco perfettamente Hermione>>
<< Ei simpatici io sono sempre qui con voi!>> dissi facendo il finto offeso
<< Scusa Dra, ma tutti questi “complimenti” te li meriti!>>
<< Granger marchi male, sappilo e la cioccolata non te la offro più>>
<< Me la offrirà Blaise allora>> disse dirigendosi verso di lui e facendomi una linguaccia
<< Salazar aiutami tu>> dissi prima di seguirli verso i Tre Manici di Scopa.
 
Ci sedemmo ad un tavolino e poco dopo fummo raggiunti da Potter, Paciock e Lunatica. Ordinammo da bere e mi duole ammetterlo, ma il pomeriggio fu piacevole.
 
Uscimmo tutti insieme dai Tre Manici tra le risate quando una voce ci bloccò, Hermione al mio fianco paralizzata
<< Ma che bel quadretto. Sto via meno di un mese e vi trovate dei nuovi amichetti?>>. Ronald Weasley davanti a noi ci guardava con ribrezzo
<< Cosa ci fai qui Ron?>> gli chiese Potter con cattiveria
<< Sono tornato. Mia madre ha acconsentito facendomi promettere di non creare altri problemi>>. Sottolineò quella parola sghignazzando e fissando lo sguardo in quello di Hermione, in piedi al mio fianco
Strinsi la sua mano e lui dovette accorgersene
<< Herm non mi saluti nemmeno? Sono tornato per te, non ti sono mancato?>>
Non si mosse e giurai di averla sentita tremare. Spostai il viso su di lei. Occhi chiusi, stretta al mio braccio. Aveva paura.
<< Weasley non provarci nemmeno. Stai lontano da lei hai capito? O giuro che i pugni dell’altra volta ti saranno sembrati una carezza>>
<< Oh ti sei accorto di lei Malfoy, eppure l’ultima volta che ti ho visto stavi uscendo dalla sala grande lasciandola sola, ma forse mi sbaglio>> mi lanciai verso di lui, ma Hermione mi trattenne per un braccio
<< Non ne vale la pena Draco>>
<< Già Draco non ne vale la pena>> lei si girò a guardarlo, le aveva fatto il verso.
La vidi dirigersi verso di lui, finché non gli arrivò ad un centimetro dalla faccia e gli tirò un ceffone
<< T-tu mi fai schifo. Sei il male del mondo. E ti disprezzo, ti odio perché purtroppo non posso provare indifferenza dopo quello che mi hai fatto. Non meriti niente, non meriti rispetto, non meriti considerazione, niente di niente. Mi hai uccisa, tu che decanti tanto la nostra amicizia, che le donne non si toccano, tu proprio tu. E ancora oggi mi chiedo come diavolo ho fatto ad innamorarmi di un mostro come te tre anni fa, con quale coraggio!  Stai alla larga da me, tu non esisti>> stava parlando a macchinetta, per evitare di farlo ribattere << Adesso sono felice perché ho trovato l’amore, la serenità e c’è voluto del tempo… non permetterò che il tuo egocentrismo e la tua smania di possesso rovinino tutto>> finì di parlare e continuò a fissarlo
<< Tu sarai mia per sempre Hermione, non l‘hai ancora capito? Sei innamorata di me ed ora possiamo stare insieme>> le aveva afferrato un braccio, non ci vidi più
<< Non toccarla Weasley!>> mi lanciai verso di lui
<< Sta zitto! Non permetterò che la tocchi ancora con le tue mani da mangiamorte lei…>>
<< Adesso smettila! Smettila!>> lo interruppe lei << Io non ti amo, non ti amerò mai! Sono innamorata di Draco, tu non esisiti! Lasciami Ronald, LASCIAMI!>> si liberò dalla sua presa e girandosi mi ritrovò davanti a lei, si rifugiò tra le mie braccia. Guardai la Donnola, lasciai andare Hermione e mi avvicinai a lui prendendolo per il coletto
<< Ti avverto Weasley, se solo ti azzarderai ad alzare il tuo sguardo su di lei, te la vedrai con me, non permetterò che tu le faccia ancora del male>>
<< Non l’avrai mai davvero. Lei apparterrà per sempre a me>> disse sussurrando. Non ci vidi più, gli tirai un pugno. Blaise e Potter tentarono di bloccarmi
<< Andiamo via Draco, basta>> mi scrollai dalla loro presa, presi Hermione per mano e seguito dagli altri tornammo al castello.
Weasley ancora a terra.
 
 
SOTTERRANEI. DORMITORIO SERPEVERDE
HERMIONE
 
Da quando eravamo tornati non aveva detto una parola. Si era seduto sulla poltrona in silenzio. L’incontro con Ron doveva averlo scosso non poco e io… io avevo aperto una ferita che solo Draco avrebbe potuto rimarginare, ancora
<< Draco… >> mi avvicinai e gli accarezzai i capelli, mi ritrovai davanti a lui sovrastandolo. Alzò lo sguardo e io nostri occhi si scontrarono

Oro e argento
Luce e oscurità

Mi guardò e vidi rabbia, frustrazione
<< Amore…>> sussurrai e inaspettatamente mi abbracciò. Appoggiò la fronte sulla mia pancia, le mani stringevano le gambe e sospirò
<< Oh Draco>> strinsi i suoi serici capelli tra le dita.
Lui che era sempre stato così forte, così distaccato, si sentiva perso e inutile. Si sentiva impotente, anche se non l’avrebbe mai ammesso, nemmeno a me.
Ma lui doveva sapere, doveva sapere che in quelle settimane, da quando era tornato era stato la mia forza. Doveva sapere che se non fosse stato per lui, non sarei mai tornata quella di prima.
<< Draco guardami>> alzò i suoi meravigliosi occhi su di me
<< Non devi incolparti di nulla, hai capito? Tu sei stato la mia ancora di salvezza. Non ascoltare quello che dice, non farlo Draco. Sei un Malfoy, non ti fai sottomettere da nessuno, tanto meno da Ronald Weasley. E io amore ho bisogno di te. Non ascoltarlo…>>
Si passò una mano tra i capelli e alzandosi mi guardò
<< Tu sei mia. Solo mia. Non gli permetterò di toccarti ancora, te lo prometto. Sentirgli dire quelle cose, mi ha reso furioso e se non ci foste stati voi, non sarei rimasto così calmo>>
<< Calmo? Dra gli hai tirato un pugno>> gli sorrisi, per fargli capire che con lui andava sempre tutto bene
<< Io ho solo bisogno di te e basta. Amo te, il tuo modo di guardarmi, di sorridermi. Amo il modo in cui mi fai sentire donna, amata. Ed è solo grazie a te che mi sono ripresa, quindi smettila di darti colpe che non hai>>.
<< Come fai?>> mi chiese
<< A fare cosa?>>
<< A consolarmi quando dovrei essere io a rassicurarti…>>.
Gli sorrisi. Mio piccolo Draco.
<< Mostrare le proprie paure non è sintomo di debolezza Draco. Ognuno di noi ha paura di qualcosa, è normale. Tu avevi più bisogno di me che io di te in questo momento. Fammi fare la parte di quella forte per una volta>> gli sorrisi.
<< Andrà tutto bene, finché sarai al mio fianco>> mi sussurrò, abbracciandomi
 

“Andrà tutto bene, finché sarai al mio fianco”.

 

Draco…

 
 
DRACO
 
Il ritorno di Weasley era stato un fulmine a ciel sereno.
Non gli avrei permesso di ferirla ancora. E avrei dovuto parlare con Potter e la Piattola per tenerla d’occhio nella loro sala comune, dato che non sarei potuto essere presente e mi odiavo per questo. Io avrei dovuto proteggerla, prendermi cura di lei.
La guardai. Stesa sul letto, si era addormentata da poco. Sdraiata a pancia in su, i capelli sciolti sparsi sul cuscino, la testa girata di lato, il collo da cigno disteso. Una mano accanto al viso, l’altra sulla pancia, le lunghe gambe fasciate dalle calze.
Bellissima. Mi avvicina al letto e mi sedetti sulla sponda per ammirarla meglio.
Così innocente, pura, fragile. Le accarezzai i capelli e poi mi spostai dall’altro lato del letto. Mi sdraiai, l’abbracciai e mi addormentai anche io.
 
Ci svegliamo poco prima di cena e ancora mezzi assonnati ci dirigemmo verso la sala grande. Andammo ai nostri rispettivi tavoli, non la persi d’occhio un attimo. Era seduta tra lo Sfregiato e la Weasley; sembrava serena nonostante quasi di fronte a lei ci fosse il Pezzente, che non smetteva di fissarla. Stavo ribollendo dalla rabbia, Blaise accanto a me se ne accorse
<< Stai tranquillo Dra, non le farebbe niente adesso, è troppo esposto>>
<< Cosa c’è Dracuccio? Ti vedo un po’ nervoso, vuoi che ti aiuti a rilassarti?>> ammiccò Pansy seduta al mio fianco. Sbuffai e proprio nel momento in cui me la staccai di dosso Hermione mi guardò, ghignando. Le risposi a mia volta con un sorriso
<< Come fai a stare con quella cosa? Un tempo ne saresti stato disgustato>>
<< Hai detto bene Pansy, UN TEMPO e come sai questi cambiano; osa ancora chiamarla “COSA” e non risponderò di me. Stai lontano da lei Pansy, se verrò a sapere che l’hai infastidita con le tue lamentele te ne pentirai. E voglio che sia chiara una cosa io NON ti sposerò mai. Ho già chiesto a mia madre di annullare il contratto e n’è stata molto felice. Non le sei mai piaciuta sai? Ti ha sempre trovato non all’altezza di diventare la nuova Lady>> le dissi in un sibilo mentre lei mi guardava sconvolta.
<< Perché lei sarebbe all’altezza Draco? Non credo che tua madre apprezz…>>
<< Oh Pansy>> la interruppi << Non hai idea di come mia madre sia felice che io abbia scelto lei e non un arrivista come te. Quindi te lo ripeto Pansy STA ALLA LARGA DA LEI, piantala con minacce e frecciatine. Io non sarò mai tuo>> continuava a guardarmi ad occhi aperti, Blaise accanto a me sghignazzava insieme a Dafne
<< Non te la prendere Pan potrai sempre trovare qualcuno a cui spendere tutti i soldi>> le disse quest’ultima ridendo
<< E tu Dafne? Non guarderà più nemmeno te adesso che ha lei>>
<< Di cosa stai parlando?>>
<< Pensi che non sappia di voi due? Pensi che non sappia che vi divertivate un mondo alle mie spalle? Non ti amerà mai Daf>>
<< Infatti non ho mai voluto questo. A differenza tua io non mi sono innamorata di lui. A differenza tua non mi sono fatta coinvolgere sapendo il tipo di persona che era. Senza offesa Dra>> dice guardandomi
<< Tranquilla>>
Ripresi io a parlare
<< Sei una debole. Ti sei fatta sopraffare dai sentimenti e ora ti sei ridotta così. Fai gli agguati nei bagni, minacci, pretendi qualcosa che non è mai stato tuo e mai lo sarà. Apri gli occhi e cresci. Hai perso, è finita>>. Aveva le lacrime agli occhi
<< Io volevo solo avere una sicurezza in futuro>>
<< Sai che non lo sarei mai stato. Sai che ti avrei tradita, lo sai. Lo faccio con tutte>>
<< E lei? Tradirai anche lei?>>
Alzai gli occhi su Hermione e la fissai, anche lei mi guardò sorridendomi. Parlai continuando a guardarla
<< No. Lei non è tutte>> sorrisi abbassando lo sguardo.
<< È difficile da spiegare, ma con lei sono una persona diversa. Non mi sento giudicato, sono libero di dire ciò che voglio. È stimolante e non solo fisicamente; so che con lei potrei stare ore a parlare senza mai annoiarmi. Mi ha aiutato a capire chi voglio diventare, cosa voglio dalla vita. Ho capito cos’è quell’amore di cui tutti parlano e ora non potrei immaginare una vita senza di lei>>
Pansy mi guardò seria
<< Ok, ho capito. Me ne farò una ragione, ma non chiedermi di diventare la sua amichetta del cuore>>
Scoppiai a ridere
<< Non sono così crudele, o forse si?>> ridemmo insieme.
Passammo la colazione a parlare tranquillamente.
 
Uscii dalla Sala Grande e mi diressi verso il Lago Nero. Poco dopo mi raggiunse
<< Ei è successo qualcosa?>> chiese sedendosi accanto a me
<< Ho parlato con Pansy>>
<< E?>>
Non risposi
<< Oddio ti ha maledetto. Ti ha lanciato una fattura, anche se non credo ne sia capace. Oddio cos’ha fatto? Ti ha minacciato? Se è così vado subit…>>
Le tappai la bocca con un bacio
<< Ce la fai a stare zitta mezzo minuto? È tutto a posto. Ho messo le cose in chiaro. Blaise e Dafne hanno aiutato. Non ti darà più fastidio>> sgranò gli occhi
<< La Greengrass ha aiutato?>>
<< Di tutto quello che ho detto, hai capito solo quello? Sei una caso perso, davvero>>
<< No! Cioè, oddio, è che mi sembra assurdo, insomma la Greengrass! Lo sanno tutti che andavate a letto insieme>> la guardai stupito
<< Avanti ti sembro stupida? Non sembra ma le voci le sento pure io eh>>
Scossi la testa
<< Be’ non siamo qui per parlare di me e Dafne. Sei contenta o no?>> le chiesi sbuffando
<< Se sono contenta? È la notizia più bella che potessi darmi!>> mi si buttò addosso e ci ritrovammo sdraiati sul prato
<< Sono così felice Draco>>
<< Ti amo Herm>>
<< Ti amo anch’io>> e mi baciò.
 

“Andrà tutto bene, finché sarai al mio fianco”.

 
 
Da una delle grandi finestre, qualcuno guardava due ragazzi con odio e ribrezzo.
Avrebbe avuto la sua vendetta.


HERMIONE
 
Arrivata alla torre, salutai tutti e mi diressi verso la mia stanza, quando una voce mi fermò
<< Hai fatto una passeggiata romantica?>>
<< Che cosa vuoi Ronald? Sono stanca e vorrei andare a dormire>>
<< Certo sei stanca. Dev’essere faticoso farsi sbattere da quella serpe, vero?>>
<< Smettila, lascialo in pace. Parli così perché sei geloso. Lui mi ha avuta e tu no Ronald. È questo che ti fa così rabbia? Il fatto che lui sia riuscito dove TU hai fallito?>> sottolineai bene il tu in modo che lo ferisse ancora di più nell’orgoglio.
Si avvicinò ancora di più a me
<< Non istigarmi Hermione, non sai cosa può fare un uomo ferito>>
<< Perché, puoi fare qualcosa di peggio? Esiste al mondo qualcosa peggiore di quello che hai già fatto?>>
<< Oh si, potrei sempre rifarlo, o magari toccarti e baciarti davanti a lui>>
<< Ti prenderebbe a pugni>>
<< Come fai Hermione? Come miseriaccia fai a stare con uno come lui, come fai a difenderlo?>>
<< Lui è tutto quello tu non sarai mai! Mi da’ sicurezze, protezione. Mi ama, sai cosa vuol dire questa parola Ron, lo sai? Mentre tu ti divertivi a farmi del male e ti sollazzavi nella tranquillità di casa tua con mammina, lui ha cercato di sistemare le cose. Mi ha chiesto perdono, mi ha confessato il suo amore, perché per quanto possa essere strano mi ama e io amo lui>> continuai << tu hai rovinato tutto. Appena hai visto che non mi sono più interessata a te hai dato di matto, ma la verità è che a te non è mai importato niente. Non mi hai mai amata, eri solo geloso che proprio lui mi avesse portata via da te. Perché è inconcepibile vero? È inconcepibile che uno schifoso mangiamorte ti porti via la ragazza che dice di amarti. E cos’hai risolto con il suo comportamento? Niente di niente>> respirai a fondo e gli diedi le spalle
<< Credi davvero che mi darò per vinto? E guardami quando ti parlo>> mi strattonò per farmi voltare, assottigliai lo sguardo
<< Qualunque cosa tu faccia non servirà a nulla. Non riuscirai a separarmi da lui. E ascoltami bene perché non lo ripeterò: IO NON SARO’ MAI TUA. Prima te lo metti in testa meglio sarà per te>>.
Feci per spostarmi ma lui mi sbatté contro il muro e in quel preciso istante pregai, pregai che qualcuno arrivasse immediatamente.
Mi afferrò il collo con una mano, non riuscivo a respirare e mentre stringeva sempre di più, pensai a Harry, Ginny, Neville… Draco.
<< Non finisce qui>>
Mi lasciò andare di botto e se ne andò.
Crollai sul pavimento freddo e cominciai a piangere. Cercai di alzarmi lentamente e piano aprii la porta della mia stanza, la richiusi, poggiai la borsa sul tavolo e andai verso il bagno.

Terrore. Nei miei occhi riflessi allo specchio

Paura.

Orrore. Quando mi accorsi dei segni viola lasciati dalla sua mano sul collo. Provai tutti i tipi d’incantesimo che conoscevo, ma nulla.

Un bussare alla porta mi fece sobbalzare.
Uscii dal bagno
<< Chi è?>> chiesi preoccupata
<< Herm, sono io Ginny>> indossai la sciarpa e aprii la porta
<< Ciao Gin. È successo qualcosa?>>
<< No volevo solo sapere com’è andata ad Hogsmade. Harry mi ha detto che avete incontrato Ron li>> disse sedendosi sul mio letto.
No Ginny ti prego, non adesso. Ti prego
<< Herm stai bene? Sei pallida. Perché non togli la sciarpa così respiri>>
<< N-no i-io… ho mal di gola>> buttai li
<< Ma se a cena stavi bene>>
<< Mi è venuto all’improvviso>> sperai di essere convincente
<< Ti sembro scema? Togli la sciarpa, cos’è il Furetto ci è andato giù pesante con i baci. Domani dovrò sgridarlo>> mi pietrificai e lei lo notò
<< Hermione cosa sta succedendo?>> sembrava preoccupata. Sospirai e tremante mi sfilai la sciarpa rosso-oro.
La sentii trasalire
<< Herm-Hermione, per tutti i folletti cosa è successo? Devo cruciare quella maledetta serpe?? Come ha osato metterti le mani addosso, io non…>>
<< Non è stato Draco>> la bloccai
<< Come?>>
<< Non è stato Draco>>
<< Se non è stato Draco, allora chi…>> lasciò la frase in sospeso
<< Ti prego Hermione dimmi che non è come penso. Dimmi che non è stato quel demente di mio fratello. Ti prego>>
Cominciai a piangere e lei si fiondò da me
<< Shh Herm, Shh. Tranquilla. Vedrai che appena lo diremo a Draco…>>
<< NO!>> urlai, mi guardò stupita
<< Ti prego Ginny, no! Agirebbe senza pensare e rischierebbe di essere espulso e tuo fratello non vede l’ora. Perché pensi che lo istighi in quel modo?>> sospirai tra le lacrime
<< Prometti che non dirai nulla Gin>> mi guardò scettica
<< Promettilo!>>
Annuii piano, poco convinta
<< Non è uno stupido Herm, non crederà mai alla storia del mal di gola>>
<< Dovrà crederci finché non mi passeranno i segni>>
<< E pensi davvero che Ron non gli lancerà qualche frecciatina? Avanti Hermione ti facevo più furba!>>
<< Non posso dirglielo Gin… Lu-lui. Non posso rischiare che faccia qualche stupidaggine. Gli ha già tirato un pugno 10 minuti dopo che era tornato, solo perché mi ha parlato e strattonato per il braccio>>
<< Non è una buona idea Herm. Diglielo e spiegagli la situazione. Adesso, prima che la situazione degeneri più del previsto>> la guardai e annuii, sconfitta. Mi rimisi la sciarpa,
la salutai e andai verso i sotterranei. Per fortuna incontrai un Serpeverde che mi fece entrare.
Bussai alla sua porta.
 
DRACO
 
Stavo leggendo la Gazzetta del Profeta, quando un leggero bussare mi distrasse. Chi poteva essere a quell’ora?
<< Chi è?>>
La sua voce mi fece sorridere
<< Sono io Draco>> andai verso la porta e l’aprii
<< Che ci fai qui?>> non rispose ed entrò. La guarda in volto. C’era decisamente qualcosa che non andava.
<< Stai bene?>>
Mi guardò seria, era… spaventata?
Mi avvicinai e lei iniziò a sfilarsi la sciarpa. Sgranai gli occhi: dei segni violacei si stagliavano sul collo bianco e fragile di lei. Ero paralizzato.
<< Chi cazzo è stato?>> ma appena finii la frase, mi risposi da solo: Weasley.
Mi fiondai verso la porta, ma prima che potessi aprirla mi fermò e con un incantesimo la bloccò
<< Draco!>>
<< Cosa? Fammi uscire. Devo andare ad ammazzare quel Pezzente!>>
<< Draco no, ascoltami>>
<< No Hermione! Te l’avevo detto: se solo avesse osato anche solo guardarti avrei reagito. Lui ti ha messo le mani addosso, ANCORA! FAMMI USCIRE!>> stavo sbraitando, ma non m’importava.
La vidi avvicinarsi a me e appoggiarmi le mani al petto
<< Lui vuole questo. Vuole una tua reazione…>>
<< Oh se l’avrà…>>
<< NO!>> urlò
<< Non capisci? Se reagisci rischi di essere espulso e se tu dovessi andare via, lui… lui avrebbe campo libero e tu non potresti più proteggermi>>
<< Come dannazione faccio a proteggerti se non vuoi nemmeno che reagisca, come faccio Hermione! Non posso rischiare di vederti la prossima volta con un labbro spaccato o peggio: sdraiata in infermeria… non posso!>>
<< Draco ti prego, non stare al suo gioco… fallo per me>>
Ero furioso e la magia involontaria ebbe il sopravvento. Mandai in frantumi vetri e fialette, l’orologio sul comodino.
<< Draco…>>
La guardai. Mi fissava con quegli occhi ambrati spalancati. Era sbalordita.
Le sfiorai il collo. Passai le mie dita su quei segni, come se con quel tocco potessi cancellarli. Potessi cancellare la sua sofferenza.
Come aveva osato. Come poteva comportarsi in quel modo.
Mi abbracciò e io la strinsi
<< Lo faccio solo perché mi odierei se non potessi più proteggerti da qui dentro>>
Mi sorrise e mi stupii di quanta forza potesse avere quella donna. La baciai. Le labbra, il naso, la fronte e aprendo gli occhi notai che mi stava osservando
<< Che c’è?>>
<< Grazie>>
Non risposi
<< Ti preparo una pozione per quei segni. Mettiti a letto e sappi che da ora in poi passerai tutto il tuo tempo libero o qui o con me e i tuoi amici. Dormirai qui oppure dirò alla Piattola di dormire con te. Sono stato abbastanza chiaro? Perché non ci sarà una prossima volta>> annuì, indossò la sua solita maglietta rossa, i miei boxer e si rifugiò sotto le coperte.
Poco dopo le portai la pozione e la bevve tutta.
Mi spogliai e la raggiunsi. Si accoccolò contro il mio petto
<< Notte Draco>>
La guardai
<< Buonaotte Hermione>>
Si addormentò qualche minuto dopo, stravolta, mentre io ripensavo a ciò che era successo.
Ero furioso, ma non con lei. Con me stesso, con quel Pezzente.
E giurai sulla mia anima dannata e su quell’amore troppo puro, ma del quale avevo bisogno, che l’avrebbe pagata cara.

 
Eeeee anche questo è andato!
Cavolo già il 16esimo capitolo e la situazione si sta riscaldando un po’
Cosa succederà?
Alla Prossima!! J
P.S. volevo ringraziare tutti quelli che mi seguono! Grazie davvero siete tantissimi!!

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Capitolo 17
*** Libertà ***


HERMIONE
 
Dopo l’episodio con Ron, si erano dati tutti un gran da fare per starmi vicini e non lasciarmi mai sola. Il più delle volte dormivo da Draco, quando invece rimanevo alla torre, Ginny si premurava di restare con me e sapevo benissimo che l’artefice di tutto questo era Draco. L’avevo sentito parlare con Harry, Ginny e gli altri, mentre pensava stessi dormendo
 
FLASHBACK

“Allora vediamo di capirci. Aprite bene le orecchie perché non ripeterò”
Aveva fatto chiamare tutti i miei amici nella sua sala comune. Io, con l’orecchio appoggiato alla porta, ascoltavo.
“ Parla Malfoy” potei sentire la voce di Harry
“ Ho solo una semplice richiesta: non deve mai e dico MAI restare da sola. Non mi interessa quali impegni abbiate, se state per morire; lei dovrà essere al sicuro quando io non potrò proteggerla, controllarla. Sono stato chiaro?”
Immaginai avessero fatto dei cenni con la testa perché non li sentii rispondere
“ E vi avverto, se la toccherà ancora reagirò, lo distruggerò. Non merita di rimanere su questa terra”. Trasalii “ Draco no” sussurrai.
“ Pensi sia una buona idea Malfoy? Hermione ha ragione, mio fratello aspetta solo una tua reazione. Ti sta provocando”. Ginny aiutami tu.
“ A me non frega un cazzo!”. Aveva cominciato ad urlare
“ Dra… la voce” gli raccomandò Blaise
“ No! Io non rischierò di vederla stesa da qualche parte. Non riuscirò più a guardare i suoi occhi tristi, ancora! Non merita di soffrire… e so che sono il primo ad averle fatto del male, ma ORA è tutto cambiato. Non permetterò che soffra ancora”.
Oh Draco… trattenni le lacrime, mentre tornavo a sdraiarmi sul suo letto, che ormai, era diventato il NOSTRO.

Fine Flashback


Aprii gli occhi. Mi ricordai di essermi assopita su una delle poltrone della sala comune. Guardai l’orologio. Era quasi ora di pranzo, così mi diressi verso la sala grande. Prima di entrare una voce mi fermò
<< Ehi>> mi girai e la prima cosa che vidi furono due meravigliosi occhi argentei.
<< Ciao!>> mi baciò a fior di labbra
<< Volevo comunicarti che oggi non potrò essere presente per le ripetizioni, ho gli allenamenti>> disse dispiaciuto
<< Oh non preoccuparti amore, le recupereremo un’altra volta, tranquillo>> gli sorrisi radiosa e lui rispose con un sorriso altrettanto luminoso.
Entrammo in sala grande.
 
Tornata al mio dormitorio mi appisolai sulla poltrona di prima e sognai labbra sottili e occhi argentati.
Fui svegliata dolcemente da Colin Canon tre ore dopo.
<< Hermione, il Caposcuola Malfoy ti aspetta qui fuori>>
Draco?
<< Grazie Colin>> dissi, prima di dirigermi fuori dal ritratto
 
<< Che ci fai qui non avevi gli allenamenti?>> chiesi. Mi guardò intensamente
<< Li ho dovuti annullare perché Blaise è stato male>>
<< Oh mi spiace. Portagli i miei saluti>> dissi sorridendo. Lui annuii
<< Be’ allora possiamo fare le nostre ripetizioni. Che ne dici?>>
<< Ehm si… dopo. Prima voglio farti vedere una cosa>>. Lo guardai curiosa e lui mi prese per mano.
Ero agitata, ma al tempo stesso ansiosa. Non ero una di quelle ragazze che impazzisce per le soprese, ma non so perché, con lui era tutto diverso. Con lui ero cambiata e a volte mi sentivo una sciocca.
Lo seguii, finché non arrivammo in uno dei tanti corridoi e si fermò davanti ad una porta chiusa. L’aprì e mi spinse dentro, guardandosi intorno. Un’aula vuota, buia. In disuso da chissà quanto. Non capivo.
<< Draco, ma cos…>> non finii la frase che le sue labbra si avventarono sulle mie, rabbiose.
Era la prima volta che mi baciava in quel modo, ma non ci feci caso e risposi al bacio.
Quando però mi fece sdraiare sulla cattedra mi allarmai. Cosa stava facendo? Sapeva che volevo aspettare, sapeva che non era il momento.
<< Dra-Draco n-no. Fe-fermati, lasciami>>.
<< Andiamo Hermione, lasciati andare>>.
Aveva iniziato a toccarmi dappertutto. Sentivo le sue mani sulle gambe, sotto la camicetta. Dov’erano finite tutte le carezze lente, tutta la dolcezza?
Ero spaventata. Terrorizzata. Perché mi stava facendo questo?
Mi strappò la camicetta con tale irruenza che i bottoni si staccarono e iniziò a baciarmi, lasciarmi baci umidi sul collo, nell’incavo dei seni.
E io non riuscivo a muovermi. Non potevo credere che colui che avrebbe dovuto proteggermi, stava davvero facendo tutto quello.
Mi aveva mentito. Aveva promesso che mi avrebbe aspettata e io mi ero fidata, ancora.
Cominciai a piangere mentre lui continuava a torturarmi

<< Shh Amore, shh>>

Quella parola che per me era sempre stata musica, ora era una marcia funebre.
Mi leccò una guancia, il collo. Poi tutto ad un tratto si staccò da me e guardandomi con occhi languidi mi disse
<< Continuiamo dopo>> e uscì dalla porta, veloce com'era entrato.
Mi accasciai sul pavimento, in lacrime, tentando di coprirmi con quello che rimaneva della mia camicetta.
 
Colui che mi aveva portata in Paradiso, mi aveva rispedita all’Inferno.
 
DRACO
 
Mi stavo dirigendo verso il ritrovo per la ronda, ma quando arrivai non trovai Hermione
<< Abbott dov’è la Granger?>>
<< Oh Malfoy, ciao. Ha chiesto di fare cambio con me questa sera, pensavo lo sapessi>> Mi guardò. Cosa diavolo stava succedendo?
Come un fulmine mi allontanai. I richiami della Abbott ancora nelle orecchie.
 
Trovai lei e Corner al quinto piano.
<< Mi spieghi cosa diavolo vuol dire tutto questo?>>
<< Malfoy che…>>
<< Sparisci Corner, ora!>> lo vidi dileguarsi.
<< Allora? Vuoi spiegarmi?>>
<< Devo anche darti delle spiegazioni? Vuoi continuare quello che hai iniziato?>> mi guardò con… odio?
<< Sto perdendo la pazienza Granger, dimmi che cazz…>> non finì che lei mi bloccò.
<< Tu stai perdendo la pazienza? Come hai potuto farmi questo? Tu che dici tanto che devi proteggermi, che non mi faresti mai del male!>>.
La guardai stupito
<< Hermione, di che diamine stai parlando?>> l’afferrai per le spalle
<< Io mi fidavo di te! Hai detto di amarmi, che mi avresti protetta! Co-come hai potuto?>> cercò di liberarsi dalla mia presa.
Era impazzita: piangeva, urlava.
<< Che cosa stai dicendo? Parla dannazione!>>
<< Non pensavo saresti sceso così in basso. Come hai potuto trascinarmi in un’aula vuota e trattarmi in quel modo! Avevi detto che avresti aspettato, che non mi avresti messo fretta. Avevi promesso! Cosa ti è preso?>>
La guardai perplesso
<< Granger sono appena tornato dagli allenamenti di Quidditch… di che diamine stai parlando?>>.
La osservai. Sembrava sul punto di svenire. Pallida, troppo per i miei gusti.
Mi avvicinai ancora di più a lei. Dovevo capire cosa diavolo stava succedendo.
<< Draco…>> la  sentii sussurrare, ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, parlai
<< Legilimens>> la vidi afferrare la mia camicia per aggrapparsi, poi entrai nei suoi ricordi
 

Fui svegliata dolcemente da Colin Canon tre ore dopo.
“ Hermione, il Caposcuola Malfoy ti aspetta qui fuori”
Draco?
“  Grazie Colin” dissi, prima di dirigermi vuoi da ritratto
 
“ Che ci fai qui non avevi gli allenamenti?” chiesi. Mi guardò intensamente
“ Li ho dovuti annullare perché Blaise è stato male”
“ Oh mi spiace. Portagli i miei saluti” dissi sorridendo. Lui annuii
“ Be’ allora possiamo fare le nostre ripetizioni. Che ne dici?”
“ Ehm si… dopo. Prima voglio farti vedere una cosa”. Lo guardai curiosa e lui mi prese per mano.
Ero agitata, ma al tempo stesso ansiosa. Non ero una di quelle ragazze che impazzisce per le soprese, ma non so perché, con lui era tutto diverso. Con lui ero cambiata e a volte mi sentivo una sciocca.
Lo seguii, finché non arrivammo in uno dei tanti corridoi e si fermò davanti ad una porta chiusa. L’aprì e mi spinse dentro, guardandosi intorno. Un’aula vuota, buia. In disuso da chissà quanto. Non capivo.
“ Draco, ma cos…” non finii la frase che le sue labbra si avventarono sulle mie, rabbiose.
Era la prima volta che mi baciava in quel modo, ma non ci feci caso e risposi al bacio.
Quando però mi fece sdraiare sulla cattedra mi allarmai. Cosa stava facendo? Sapeva che volevo aspettare, sapeva che non era il momento.
“ Dra-Draco n-no. Fe-fermati, lasciami”.
“ Andiamo Hermione, lasciati andare”.
Aveva iniziato a toccarmi dappertutto. Sentivo le sue mani sulle gambe, sotto la camicetta. Dov’erano finite tutte le carezze lente, tutta la dolcezza?
Ero spaventata. Terrorizzata. Perché mi stava facendo questo?
Mi strappò la camicetta con tale irruenza che i bottoni si staccarono e iniziò a baciarmi, lasciarmi baci umidi sul collo, nell’incavo dei seni.
E io non riuscivo a muovermi. Non potevo credere che colui che avrebbe dovuto proteggermi, stava davvero facendo tutto quello.
Mi aveva mentito. Aveva promesso che mi avrebbe aspettata e io mi ero fidata, ancora.
Cominciai a piangere mentre lui continuava a torturarmi
“ Shh Amore, shh”
Quella parola che per me era sempre stata musica, ora era una marcia funebre.
Mi leccò una guancia, il collo. Poi tutto ad un tratto si staccò da me e guardandomi con occhi languidi mi disse
“ Continuiamo dopo” e uscì dalla porta, veloce come c’era entrato.
Mi accasciai sul pavimento, in lacrime, tentando di coprirmi con quello che rimaneva della mia camicetta.
 
Colui che mi aveva portata in Paradiso, mi aveva rispedita all’Inferno.

 
Mi ritrovai di nuovo al quinto piano, con Hermione tra la braccia.
La trascinai davanti al suo ritratto
<< Entra e fai uscire Weasley>> le dissi in tono autoritario.
<< Draco, ti prego no… non farlo>>
<< NO UN CAZZO HERMIONE. VAI A CHIAMARLO. O GIURO CHE ENTRO IO E LO PORTO FUORI!>> Urlai
Mi guardò, le lacrime agli occhi e mi odiai per quel modo burbero, ma non potevo fare altro. Doveva capire quanto fossi incazzato e quanto fosse grave la situazione.
La vidi attraversare il ritratto.
 
HERMIONE
 
Entrata nella sala comune mi ritrovai circondata da tutta Grifondoro.
<< Hermione, ma che sta succedendo?>> chiese Harry, innocente
Ginny mi si avvicinò. Ero sconvolta. Il viso bagnato dalle lacrime
<< Hermione che hai?>> la voce di Ginny mi arrivò dritta alle orecchie
<< Harry, chiama Ronald e fallo uscire>>
<< Perché?>> mi guardò preoccupato
<< Ti prego Harry, fai come ti ho chiesto>>. Ero senza forze.
 
Poco dopo uscimmo dal ritratto, ma io rimasi immobile
<< Potter vai a chiamare la McGranitt questa storia deve finire>> si avvicinò a Ronald
<< Quanto a te Donnola, probabilmente non vivrai abbastanza da poter rivedere la luce del sole>> si mise a ridere. Il bastardo.
<< Di cosa stai parlando Malfoy?>> si avvicinò di più. Faccia a faccia.
<< Malfoy ma che…>>
<< Sei ancora qui Potter?? Muoviti!!>>
<< No finché non mi dici cos’è successo>> lo vidi irrigidirsi
<< Glielo dici tu Lenticchia o vuoi che racconti io?>>
<< Non so di cosa tu stia parlando>> e si girò verso di me sorridendo. Il gesto non sfuggì a Draco e nemmeo ad Harry.
<< Non osare guardarla Weasley perché giuro che ti strappo gli occhi>> lo aveva afferrato per la giacca del pigiama.
<< Ron cos’hai combinato…>> Oh Harry. Lo guardai in volto e vidi delusione, rabbia.
Ginny al mio fianco, mi stringeva a se. Guardai Draco e mi odiai per aver potuto pensare, anche solo per un secondo, che lui avrebbe potuto farmi del male.
Lo vidi tirargli un pugno e poi un altro e un altro ancora, ma quando stava per sferrare l’ennesimo pugno, due voci bloccarono tutti sul posto
<< Draco!>>
<< Weasley>>
Piton e la McGranitt si avvicinavano a noi, seguiti da Neville.
Per Godric Nev, grazie. Lo guardai e anche lui si avvicinò a me.
La McGranitt riprese a parlare
<< Posso sapere cosa sta succedendo qui?>> disse allarmata
<< Lo chieda a lui. Chieda al suo Grifondoro!>> urlava mentre Harry e Dean cercavano di tenerlo fermo
<< Signor Weasley?>> continuò
<< Io non ho fatto niente. Questo figlio di mangiamorte ce l’ha con me da quando sono tornato!>>
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Vidi Draco dimenarsi con ancora più forza
<< Tu brutto… Sei un bastardo! Io ti ammazzo! Se osi sfiorarla ancora ti ammazzo hai capito?>>
<< Signor Malfoy, la prego di…>>
<< SIGNOR MALFOY UN CAZZO! GUARDI NEI MIEI RICORDI, GUARDI IN QUELLI DI HERMIONE! Sei la feccia di questo mondo Pezzente!>>
Guardai la McGranitt e lei a sua volta fissò il suo sguardo nel mio
<< Hermione cara, vuoi…>> annuii e in pochi secondi lei e Piton guardarono i miei ricordi. Mi aggrappai a Neville e Ginny, tra le lacrime e guardai Draco ancora bloccato da Harry e Dean.
Mi fiondai tra le sue braccia e poco dopo lo sentii avvolgermi nel suo calore
 

Menta
Tabacco
Dopobarba

 
Mi strinse, come a voler cancellare tutte quel dolore e quando la McGranitt parlò mi staccai da lui, rimanendo però tra le sue braccia.
<< Signor Weasley sono sconcertata dal suo comportamento. Cose l’è passato per la testa? Mi dispiace dirlo ma lei è ufficialmente espulso da questa scuola. Provvederò io stessa a mandare una lettera ai suoi genitori per informarli. Partirà oggi stesso>> disse risoluta e delusa
<< Non capite??? Vuole incastrarmi, lui…>>
<< Stai zitto Ron! Questo è niente, rispetto a quello che ti meriteresti davvero! Ti ho visto! Ti ho visto uscire dalla dispensa del professor Piton, ma non ho dato peso alla cosa, ora capisco tutto…>> gli sbraitò contro Harry.
<< Come fate a non capirlo? LEI E’ MIA>> mi guardò e io rabbrividii.
 
Ron fu portato nell’ufficio della preside e noi rimanemmo davanti al ritratto.
<< E’ finita amore, adesso è davvero finita>> mi depositò un bacio tra i capelli
<< Ti amo Draco>>
<< Ti amo anche io Herm>>
Sorrisi.
<< Hermione io…>>
<< Tranquillo Harry, ora va tutto bene>> venne ad abbracciarmi, seguito da Ginny.
<< Vi dispiace se dormo da Draco?>>
<< Ma va, tranquilla Herm>> mi sorrise Gin e insieme riattraversarono il ritratto.
Guardai Draco, mi prese per mano e insieme ci dirigemmo verso i sotterranei.
 
DRACO
 
Era finita davvero. Quel bastardo finalmente non le avrebbe più fatto del male.
Arrivati nei sotterranei, fummo fermati da Blaise
<< Non ora Bla. Ci vediamo domani>>
Trascinai Hermione nell mia stanza. Chiusi e insonorizzai la stanza. Non ebbi il tempo di girarmi che due piccole braccia mi abbracciarono.
<< Mi dispiace>>
<< Hermione non sei…>>
<< No ti prego, fammi finire>> si strinse ancora di più a me e mi girai per guardarla negli occhi. Lucidi e splendenti.
<< Mi dispiace aver dubitato di te. Mi dispiace così tanto. È che la scusa degli allenamenti annullati era plausibile e il suo modo di comportarsi era… oh Draco, perdonami!>>
Scoppiò a piangere ed io la strinsi ancora più forte. La mio leonessa così fragile, ora non avrebbe più sofferto
<< Non azzardarti a chiedere scusa! Tu non c’entri ok? Non addossarti questa colpa! Sei libera Herm. Non potrà più toccarti e farti del male>>
Le presi il viso tra le mani e le asciugai lei lacrime con i pollici. A quel tocco chiuse gli occhi. Le baciai le palpebre e la osservai.
 

Ora sei al sicuro mia piccola Grifona.

 


Eeeeeeee finalemente ci siamo liberati di Ron!!! Alèèèè
Ci siamo quasi, la storia sta per terminare e non vogliooooo! Magari faccio un sequel, che ne dite?
Ringrazio sempre colore se seguono la storia e lasciano un loro pensiero!
Alla prossima!!

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Capitolo 18
*** Immortale ***


HERMIONE
 
Quattro mesi.
Erano passati già quattro mesi ed erano stati i più belli e sereni della mia vita.
Tutto grazie a lui: Draco. Cosi premuroso, presente, ma soprattutto paziente.
Mancavano poche settimane agli esami finali.
Avevo deciso. Cavolo io lo amavo davvero ed ero pronta.
 
Desideravo ardentemente fare l’amore con lui e avrei fatto in modo che tutto fosse perfetto.
 
Quella sera sapevo che si sarebbe intrattenuto con il professor Piton, così raggiunsi i sotterranei e con la complicità di Blaise riuscii ad entrare nella sua stanza, la insonorizzai e comincia a darmi da fare.
 
Con la magia posizionai non so bene quante candele nella stanza e spensi le luci. Sul pavimento, abbandonai i miei vestiti così da formare un sentiero fino alla porta del bagno, dentro il quale entrai, lasciando la porta socchiusa. Riempii la vasca e aggiunsi la schiuma, vi entrai e poco dopo sentii la porta della stanza aprirsi e richiudersi.
Sorrisi, immaginando la sua faccia perplessa, sostituita poi dal suo solito ghigno. Pochi secondi dopo lo vidi attraversare la porta del bagno sorridendo, incatenò i suoi occhi ai miei e il mio cuore cominciò a battere all’impazzata.
<< E’ il mio compleanno e me ne sono dimenticato? Perché se è così il regalo è molto apprezzato>>. Ghignò. Per Merlino smettila.
<< Dev’essere per forza il tuo compleanno se decido di organizzare qualcosa di carino per te? Sei davvero noioso>> dissi mettendo un finto broncio e continuando a giocare con la schiuma.
<< Be’ se non vuoi unirti a me puoi anche uscire, sai vorrei un po’ di privacy>> dissi risoluta.
Mi guardò e iniziò a sbottonarsi la camicia, la fece scivolare dalle lunghe braccia e potei finalmente notare il suo fisico scolpito. Addominali, braccia muscolose delle quali conoscevo il calore.
Continuai a guardarlo incantata mentre lui toglieva scarpe e pantaloni, portando poi le mani all’elastico dei boxer. Li fece scivolare sulle lunghe gambe e io arrossii spostando lo sguardo.
Lo sentii immergersi e quando fui sicura che fosse coperto dalla schiuma, tornai a guardarlo e incontrai il suo sguardo: eccitazione, lussuria, amore.
Mi afferrò una mano, aiutandomi a girarmi per appoggiare la schiena al suo petto. Intrecciò le sue mani con le mie e mi strinse, dandomi un bacio sulla tempia, lasciata scoperta grazie alla coda di cavallo che avevo fatto.
<< Guarda che potrei abituarmi a queste attenzioni>> sussurrò
<< Come si io non te ne dessi abbastanza!>> lo sentii ridere nel mio orecchio.
 
Uscimmo dalla vasca e mi avvolse in un telo verde smeraldo. Iniziavo ad apprezzare particolarmente quel colore.
Tornammo nella camera da letto e lo vidi bloccare la porta. Sentivo che quello era il momento
<< Draco…> si voltò a guardami, illuminato solo dalla luce delle candele
<< Draco io…>> si avvicinò e tremai. Merlino era così difficile. Mi avvolse tra le sue braccia e i suoi occhi argentei mi scrutarono. Sembrava… nervoso.
 
Capii che avevo preso la decisione giusta.
 
<< Fai l’amore con me Draco>>
 


DRACO
 

Fai l’amore con me Draco”.

 
Non era una domanda, ma una richiesta, sussurrata così piano e con dolcezza.
Sbarrai gli occhi. Da quanto stavo aspettando quel momento? E ripensai a quando l’avevo vista uscire dal ritratto il giorno del ballo. A quanto avrei voluto sfilarle quel vestito verde.
La guardai, aspettando un suo cenno e le sfilai il telo che cadde a terra.
 

Stupenda, nuda davanti ai miei occhi.
Perfetta.
Innocente, con quello sguardo da bambina.


E pensai che fosse la ragazza più bella che avessi mai visto.
Inaspettatamente sciolse il nodo del mio accappatoio e rimase a guardare il mio petto per un tempo indefinito, poggiandovi i palmi delle mani.
La strinsi a me e le sciolsi la coda, facendo ricadere quei capelli cespugliosi, che tanto adoravo, sulle spalle. Alzò lo sguardo su di me e mi sentii vivo, ma anche nervoso.
Io, che avevo avuto flotte di ragazze nel mio letto, ero nervoso.
Nervoso perché lei non era come le altre, perché mi aveva cambiato e mi aveva fatto scoprire un mondo totalmente diverso da quello nel quale ero nato e cresciuto.
Nervoso perché, anche io, quella sera avrei fatto l’amore per la prima volta. Con lei, che era riuscita a dimenticare il mio passato e ad accettarmi per quello che ero. Lei che aveva chiesto il mio aiuto nonostante sapesse di non potersi fidare di me.
Lei così orgogliosa e caparbia, piccola e fragile tra le mie braccia. Cosi Grifone e Leonessa, ma anche un po’ serpe, era riuscita a sconvolgere la mia esistenza, a cambiare le carte in tavolo, a mettere in discussione un matrimonio e il mio futuro con un semplice bacio.
Una strega.
La strega più brillante della sua generazione. E la più furba.
Poteva una semplice ragazza farmi provare tutte quelle sensazioni contrastanti. Io che ero sempre stato definito il principe delle serpi dal cuore di ghiaccio, potevo amare e mio padre mi avrebbe ucciso per questo. E pensai che lui non c’era e non avrebbe potuto dissuadermi. Sorrisi e lei lo notò.
<< Che c’è?>>
<< Pensavo che mio padre non potrà rovinare tutto questo e che sei bellissima>>.
Mi sorrise e mi chinai per baciarla.
Un bacio passionale al quale rispose subito. Un gioco di lingua suadente e lussurioso.
Una sensazione di proibito, ma che proibito non era.
La spinsi verso il letto e si sdraiò, trascinandomi con lei sul letto. Cercai di fare forza sulle braccia per non pesarle e continuando a baciarla portai una mano verso la sua intimità. La sentii sobbalzare
<< Tranquilla>>
Mi guardò e sorrise. Merlino, quel sorriso. Aveva una paura fottuta e riusciva comunque a sorridere. Come poteva un viscido come me meritarsi una come lei?
La baciai ancora e continuai a torturarla. Mi nutrivo di quei gemiti e quando la sentii pronta mi sistemai meglio tra le sue gambe
<< Pi-piano>>
<< Guardami>> e mi guardò
<< Prometto che cercherò di non farti provare dolore ok?>> annuì, forse più rilassata ed io entrai in lei.
 


HERMIONE
 
Dolore, come un taglio profondo, come essere spaccati in due.
Trattenni lacrime e gemiti e potei sentire la sua voce chiedermi scusa
<< Perdonami… perdonami>>

Draco.
Draco.
Draco.

E il dolore svanì come se avesse pronunciato un contro incantesimo.
Cominciai a provare solo piacere e mi aggrappai alle sue spalle. Le graffiai, le strinsi. Lo morsi e con una mano mi sollevò una gamba per avvicinarmi di più a lui.
E pensai che non c’era altro posto dove sarei dovuta essere.
Era come stare nell’Eden. Era proibito e per questo ancora più affascinante ed eccitante.
Lui che era sempre stato la mia nemesi, mi stava amando e nessun altro uomo sarebbe riuscito a farlo così ardentemente, con altrettanta passione.
Si muoveva su di me, dentro di me, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se non avesse fatto altro per tutta la vita.
Era come aver ritrovato la strada di casa dopo un lungo viaggio.
La mia isola felice aveva capelli biondi e occhi argentati.
Ero a casa. Le sue braccia, le sue carezze, i suoi baci, erano per me ossigeno, casa.
E quando, dopo l’ennesima spinta, l’orgasmo ci colse entrambi, uscì da me e si spostò trascinandomi accanto a lui.
Appoggiai il viso contro il suo petto e potei sentire il battito del suo cuore accellerato. Il suo petto, come il mio, si alzava e abbassava velocemente.
Ci guardammo. Poteva essere ancora più bello? Etereo come un angelo.
Provai mille sensazioni; come spiegare quello che senti dopo un’esperienza del genere? E mi venne in mente l’unica cosa certa, l’unica cosa che sapevo con certezza
<< Ti amo Draco>>
Mi guardò per un temo indefinito. Come se stesse ancora realizzando, come se stesse mettendo a fuoco e poi mi sorrise. Uno di quei sorrisi che solo lui riusciva a regalare
<< Ti amo anch’io Hermione>>
 

“So come comportarmi Hermione”

 
Ed eccola li quella sensazione. Come quando aveva pronunciato il mio nome per la prima volta.

Per Godric Malfoy cosa mi hai fatto?
 
Gli sorrisi e quella notte facemmo l’amore ancora, ancora e ancora.

 
 
Eccoci qua. Mancano due capitoli alla fine e ho voluto dedicare questo ad un momento importante.
Ringrazio sempre tutti per la vostra gentilezza. Alla prossima J

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Capitolo 19
*** Futuro ***


 

La fine della scuola era vicina e quel giorno sulle sponde del lago nero, stavo cercando di capire cosa avrei fatto della mia vita.
La carriera dell’Auror non faceva per me. Dopo tutto quello che avevo passato non mi andava di mettermi alla ricerca di altri Mangiamorte.
Curatrice? Mmm no.
Medimago? No nemmeno.
E un’idea mi balenò in testa.
 

Magiavvocato.

 
Sarebbe stato di certo molto interessante.
Persa ancora nei miei pensieri non mi accorsi di Ginny.
<< Herm!>> si sedette accanto a me
<< Ciao Gin!>>
<< Mamma ha spedito Ron a Durmstrang e non si sa per quanto tempo lo lascerà li. Quel deficiente se lo merita. Le maniere forti faranno al caso suo.>>
Sorrisi. Ora avevo la conferma che era davvero lontano da me. Molto lontano.
<< Cosa facevi qui tutta sola?>> chiese curiosa
<< Oh si. Stavo pensando a cosa fare dopo la scuola. Cosa ne pensi della carriera di Magiavvocato?>> le chiesi speranzosa
<< Direi amica che è perfetta per te! Dico io, saresti imbattibile e tutti vorrebbero essere difesi dall’eroina del mondo magico se non sono dei completi inetti!>>
Scoppiai a ridere. Di certo Ginny era una che sapeva come aumentare l’autostima degli altri.
Si unì alla mia risata.
<< Tu invece a cosa pensavi?>>
Mi guardò e sospirò
<< A te posso dirlo Herm, ma deve rimanere un segreto per ora, ok?>>
Annuii confusa.
<< Mi hanno offerto un posto in squadra nelle Holyhead Harpies>>
La guardai ad occhi sbarrati
<< Oddio Gin è una notizia fantastica!!! Hai accettato vero? Cioè è un’occasione più unica che rara, odd…>>
<< Non lo so Herm>>
<< Che significa non lo sai?>> la guardai scettica
<< E’ che… Harry mi ha baciata>>
Certo che come sgancia le bombe Ginevra Weasley nessuno.
La guardai con dolcezza e mi spostai accanto a lei per abbracciarla.
<< Oh Herm, perché dev’essere tutto così complicato? Perché Harry Potter deve fare le cose così lentamente? Poteva pensarci 3 anni fa? NO, perché era troppo impegnato a salvare il mondo, a pensare a Cho-cretina-Chang. E si sveglia adesso, mi sembra giusto, aspetto questo momento a tutta la vita e arrivano nel momento meno opportuno>>
<< Gin ne hai parlato con lui? Sai che non è il tipo che tarpa le ali. Discutete della cosa, una soluzione si trova sempre. Hai un’alternativa?>>
mi guardò con gli occhi lucidi
<< Be’ mi piacerebbe anche fare la Guaritrice>>
<< Mi sembra un’ottima alternativa… ma parlane con lui. Esponigli i tuoi dubbi, desideri, perplessità. Harry non è uno stupido>>. Mi sorrise e le asciugai le lacrime.
Mi abbracciò
<< Come farei senza di te Herm? Come farei?>> Sorrisi
<< Signorina non svii il discorso e mi racconti immediatamente di questo bacio>>
Scoppiò a ridere
<< No Herm mi spiace ma devo proprio scappare a lezione>> si alzò velocemente ridendo
<< Non ci pensare nemmeno tu, torna qui!>> mi alzai e la seguii
<< Ti è andata male carina, abbiamo lezione insieme>> ghignai
<< Merlino Herm, stare con il Furetto ti fa male. Cos’era quel ghigno??>>
<< Ghigno? IO? Assolutamente no, ti sbagli!>> ridemmo ed entrammo nella serra numero 3 pronte per l’ultima lezione di Erbologia con i Serpeverde.
 
L’ora di pranzo arrivò veloce come l’ora di cena.
Il nostro ultimo giorno prima degli esami era quasi giunto al termine e la tristezza mi pervase. L’ultima ronda come Caposcuola, pensai mentre aspettavo Draco.
Sarebbe cambiato tutto.
Niente più Hogwarts, niente più lezioni, niente più partite di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde. Niente più rivalità.
Quei sette anni li erano stati i più tristi, ma anche i più belli della mia vita. Avevo imparato così tanto, trovato degli amici fantastici. Mi scurii pensando a Ron.
Avevo provato emozioni contrastanti, ma soprattutto avevo trovato l’amore. L’amore dell’ultima persona che mi sarei mai aspettata. Lui era così elegante e raffinato, con quell’anima oscura e dannata. Avrebbe potuto avere tutte le ragazze del mondo, ma aveva scelto me: la ragazzina so tutto io non così attraente. Eppure lui mi amava senza eguali
 

“ Hermione… Ti amo”
 
“ Ti prometto Hermione, io ti prometto che farò tutto quello che è in mio potere per farti dimenticare, per dimostrarti che puoi fidarti di me, che merito il tuo amore”.
 
“ Amore”
 
“ Andrà tutto bene, finché sarai al mio fianco”
 
Draco.
Draco.
Draco.
 

I miei pensieri furono interrotti da un profumo che avrei riconosciuto tra mille

Menta.
Tabacco.
Dopobarba.

<< Ciao… >> un sussurro tra i miei capelli. Rabbrividii
<< Alla buon'ora Caposcuola Malfoy. Sei in ritardo di ben 3 minuti>>
<< Sono desolato. Verrò punito per questo? Toglierai punti alla mia casa?>> ghignò
<< Devo pensarci. Ti farò sapere>>
Sorrise
<< Cominciamo?>>
Annuii e iniziammo a controllare i corridoio e le aule vuote.
Decisi che forse quello era il momento buono per parlargli di quello che avremmo fatto dopo
<< Dra>>
<< Dimmi>> si voltò a guardarmi
<< Cosa farai finita la scuola? Non ne abbiamo mai parlato>>
<< Credo intraprenderò la carriera di Magiavvocato con Blaise. Tu?>>
 

Magiavvocato.

 
Mi illuminai. Era una notizia splendida.
Feci un urletto
<< Non ci credo! Anche io ci stavo pensando. È- è fantastico!!>> gli saltai al collo felice. Era tutto perfetto!
<< Herm mi stai strozzando>>
<< Oddio scusami, è che sono così felice. Ci pensi? Continueremo gli studi insieme>>
Mi sorrise.
 
 

DRACO
 
Era così bella mentre urlava come una pazza per i corridoi e l’unica cosa che mi venne in mente fu baciarla. Di quello non mi sarei mai stancato.
<< Merlino mi toccherà sopportare ancora la prima della classe? Per Salazar…>> mi beccai un pugno sul braccio
<< Stupido furetto idiota>>
<< Ti amo anche io Herm>> sorrise.
<< Pensi di salvarti con un bacio e un ti amo? ILLUSO>>
Mi avvicinai a lei, finché con la schiena non toccò al muro. Le baciai il collo, il lobo destro. Le sfiorai la guancia con il naso e le posai un bacio sulla fronte.
<< Merlino Malfoy, tu vuoi uccidermi>> sussurrò. Sorrisi sulle sue labbra.
<< Perdonato?>>
<< Puoi fare di meglio>> ghignò, indicandomi un’aula vuota.
<< Granger sono davvero allibito!>> urlai, prendendola per mano e trascinandola dentro l’aula, seguito dalla sua risata cristallina.
Be’ è stata decisamente una ronda interessante.
 
Mi risvegliai nel mio letto. Come cavolo c’ero arrivato?
Guardai alla mia sinistra e vidi la creatura più bella che avessi mai visto.
Hermione, stesa a pancia in giù, le lenzuola a coprire il sedere sodo. La schiena liscia e morbida scoperta. Il viso coperto per metà dai capelli ricci un braccio disteso lungo i fianchi e l’altro piegato, le dita a sfiorare la bocca.
Meravigliosa. E la guardai per non so quanto tempo, finché non vidi i suoi occhi ambrati scrutarmi
<< ‘Giorno>> disse con la voce impastata dal sonno
<< Buongiorno a te>>
<< Ma come siamo arrivati nella tua stanza?>> mi chiese
<< Non ricordo. Ero impegnato a fare altro e non ci ho fatto caso>> le dissi avvicinandomi a lei. Sorrise e si strinse a me. Potei sentire il suo seno contro il mio petto, le nostre gambe intrecciate.
 
Era come stare in Paradiso. Un Paradiso in terra.
 
<< Vieni a vivere con me>> dissi ad un tratto.
Si allontanò leggermente da me e spalancò gli occhi
<< Co-come?>>
<< Dopo gli esami. Vieni a vivere con me. Non per forza al Manor se non vuoi. Troveremo un appartamento o quelle che vorrai tu>>.
Continuò a guardarmi a bocca aperta. Occhi lucidi e l’ombra di un sorriso sul volto.
<< Vuoi davvero vivere con me? Sei sicuro? Insomma è un passo importante e se cominciassi ad odiarmi, a non sopportar…>> le tappai la voca con un bacio. Merlino quanto parlava quella donna.
<< Sono sicurissimo. Io ti amo Hermione e niente potrà cambiare quello che provo per te. So che non sarò il fidanzato o l’uomo perfetto, ma… ma so che per te farei qualsiasi cosa. Non voglio rovinare tutto per delle paure o degli ostacoli che si possono affrontare insieme. Me l’hai insegnato tu Herm e io non voglio più sentirmi solo. Un giorno non voglio dovermi odiare, perché ti ho lasciata andare solo per non aver avuto il coraggio di dirti ciò che provavo. Tu sei mia e preferirei passare tutta la mia vita a litigare con te per cose del tutto inutili piuttosto che non farlo>>.
 


HERMIONE
 
Non riuscivo completamente a parlare. Era riuscito a stupirmi ancora, con quella richiesta.
Poteva davvero un essere umano amare in quel modo? E guardandolo negli occhi trovai solamente una risposta
<< Si>>
Mi guardò e in quel momento mi sembrò un bambino che ha appena ricevuto il regalo che desiderava da una vita.
<< Davvero?>>
<< Non vorrei passare la mia vita con nessun altro se non con te>> gli sorrisi e mi baciò. Sentii tutto il suo amore in quel bacio.
 

“ …e preferirei passare tutta la mia vita a litigare con te per cose del tutto inutili piuttosto che non farlo”

 
 

SALA GRANDE. COLAZIONE
 
<< Miei cari studenti del settimo anno. Gli esami cominceranno domani alle 8 in punto.  Avrete maggiori informazioni questa sera. In bocca al lupo a tutti>>
E il panico mi assalì.
Cominciai a chiedermi se avessi ripassato in modo adeguato. Se fossi davvero pronta e quando alzai gli occhi su Draco, ricordai quale sarebbe stata la mia vita dopo Hogwarts e mi tranquillizzai.
 
Trascorsi tutto il giorno in biblioteca e tornata alla Torre trovai tutti i miei amici seduti nella sala comune. Li guardai uno ad uno e sorrisi. Erano stati la mia famiglia per 8 anni. Avevamo affrontato e superato insieme tutte le difficoltà. C’erano state lacrime, risate, litigi, ma eravamo rimasti uniti. Impressi nella mia mente, c’erano i loro sorrisi: Neville, Ginny, Harry, Lavanda, Padma e anche la dolce Luna. Stavamo per affrontare un’altra grande avventura. Insieme.
Fuori da Hogwarts saremmo stati sempre noi, non avrei permesso che la mia salvezza, la mia felicià si dileguasse dopo la scuola. Ci sarebbero state altre partite di Quidditch, altri ritrovi e altrettanti litigi e magari chissà un giorno matrimoni, nascite.
Mi sedetti accanto a loro, ma non ripassammo. Ricordammo tutto quello che era stato dal primo anno.
 

Una perfetta notte prima degli esami.

 
 
IL GIORNO DEGLI ESAMI
 
Rumori di piume che scrivono. Sguardi concentrati sulle pergamene. C’è chi è rilassato, chi si divora le unghie, chi aspetta qualche suggerimento.
<< Tempo scaduto>> la voce del Professor Piton risuona per tutta l’aula.
È finita. Ora è davvero finita.
Esco dall’aula e noto che tutti si abbracciano esultando.
Esami finiti.
Scuola finita, questa volta per sempre.
Tra la folla di studenti, noto due occhi grigi che mi scrutano e sorrido. Mi dirigo verso di loro, mi avvolgono, così come le braccia del proprietario.
Casa.
<< Com’è andata?>> gli chiedo
<< Bene, ma a te non lo chiedo nemmeno, vero?>>
Gli faccio una linguaccia e poco dopo veniamo raggiunti da Blaise che si mette in mezzo, abbracciandoci.
<< Hermione! Ho saputo che saremo ancora compagni di studi. Non avrei mai pensato di dirlo, ma ne sono felice>>
<< Almeno uno dei due è contento>> dissi guardando Draco di sottecchi.
<< Sei il solito guastafeste Dra. Non hai nemmno pensato che potremmo risparmiarci la fatica di studiare grazie a lei che ci passerà appunti e ci suggerirà agli esami>>
Mi voltai di scatto verso di lui. Stavo per scoppiare a ridere ma non potevo dargliela vinta e poi sentii Malfoy ridere di gusto
<< Brutti bastardi!>> urlai, prima di mettermi a rincorrerli, ridendo.
 
 
 
Qualche giorno dopo ricevemmo i risultati degli esami. Ovviamente li avevo passati a pieni voti, nessuno se ne stupì.
Mentre ci ripensavo ero nella mia stanza per preparare i bagagli. La osservai. Be’ di certo quella privacy mi sarebbe mancata.

Mi chinai per raccogliere un libro, ma quando mi rialzai, forse troppo velocemente, cominciò a girarmi la testa e mi sentii svenire. Quello che ricordo è di aver sbattuto la testa contro qualcosa di duro, poi il buio.

 




È FINITAAAAA.
Lo so doveva esserci un altro capitolo, ma ho preferito così!
Non uccidetemi, ma volevo lasciarvi con un p’ di suspance in attesa del sequel. Sono una persona crudele lo ammetto!
Tenetevi pronte per la continuazione… cosa accadrà?
Alla prossima!

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