L'oceano nei suoi occhi

di Niall Is My Irish Prince
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo :D ***
Capitolo 2: *** Chapter 1: Family? ***



Capitolo 1
*** Prologo :D ***


PROLOGO
 
 
"Summer, muoviti, porca puttana!" 
"Oooh stai scialla, sto venendo! Eccomi!"
Urlo col fiatone dal lato opposto dell'acqua park.
La ragazza immensamente fine è la mia migliore amica, Isabella Margareth Gentile, non posso dire 'di nome e di fatto' perché di gentile ha poco e niente.
Io invece mi chiamo Summer Chanel Allen.
Odio il mio secondo nome.
Sono di origini anglo-italiane, nata a Napoli e trasferita a Roma dalla nascita.
Napoli mi piaceva tanto ma devo dire che Roma non è niente male.
Non credo vi interessi più di tanto del mio albero genealogico per sapere le mie origini.
Meglio, perché questo bell'alberello (?) è un miscuglio di italiani, inglesi, irlandesi e forse anche francesi.
Odio i francesi.
Sono troppo altezzosi e con la puzza sotto al nas- aspetta, ma perché ora sto parlando dei francesi!?
Va beh, dicevo, mi chiamo Summer Chanel Allen (Già detto), ho 18 anni compiuti da poco (non detto), vivo a Roma (Già detto) ma sono nata a Napoli (Ho detto già anche questo) e... Oh sì, quella stonata della mia migliore amica mi sta chiamando/urlando di correre da lei IN UN ACQUA PARK perché noi lavoriamo per questo acqua park!
Non ve lo aspettavate ehh?
La Stonata Gentile -amo chiamarla così e vedere quell'adorabile vena sul collo che ho chiamato Jones gonfiarsi come un palloncino- ha come me 18 anni, siamo migliori amiche da una vita.
Lei sa tutto di me ed io so tutto di lei per il semplice fatto che questo 'tutto' lo abbiamo vissuto insieme.
Le città dei nostri sogni sono Londra e Dublino.
Ho sempre avuto un debole per l'Irlanda, sono stata attratta sin da piccola dai folletti irladesi.
Londra invece, beh mi piace in tutto e per tutto!
Io e Isa/Isi/Isabella/Stonata Gentile/Margareth/Meggie/...-potrei continuare all'infinito coi suoi soprannomi- lavoriamo in questo acqua park per avere abbastanza soldi da trasferirci a Londra.
E devo dire che il mio lavoro mi si addice abbastanza, dato che amo nuotare perché mi aiuta a liberarmi di tutti i pensieri cattivi.
E' un po' come la musica.
Solo che la musica è tutta un'altra cosa.
Non ho idoli.
O almeno non credo di averne.
Credo che la mia idola sarebbe Miley Cyrus, o Katy Perry, o Macklemore.
Credo che loro sarebbero i miei idoli.
Ma mi piacciono anche artisti italiani, soprattutto Tiziano Ferro, Mengoni.. EMMA *--*
Insomma, sono un'appassionata di musica e ho sempre desiderato imparare a cantare come si deve e a suonare la chitarra.
E' uno strumento che mi ha sempre affascinato.
Sì, perché forse sembrerà stupido detto così, ma a me sembra particolarmente affascinante il fatto che sfregando delle corde si possano emettere più suoni.
Eppure, non ne ho mai avuta una.
Probabilmente non l'ho nemmeno mai chiesta, perché ho sempre accantonato questa 'passione', insieme al canto, sempre troppo presa dallo studio e dal divertirsi.
Sono uscita dal liceo linguistico col massimo dei voti, perché ho sempre voluto imparare a parlare l'inglese con la stessa facilità con cui parlo l'italiano ed ora ci riesco, ma credo di avere ancora molta strada da fare.
Gli amici e il divertimento non li ho mai abbandonati, però.
Semplicemente, sapevo riconoscere il dovere dal piacere e sapevo benissimo cosa era necessario fare per primo.
Tornando a noi, non riesco a capire che caz- cosa! Che COSA ha la mia migliore amica da chiamarmi come una pazza squinternata!
"Summer non ci crederai maiii!" urla strattonandomi in quello che dovrebbe essere un abbraccio e saltellando come una bambina.
"Come faccio a crederci se non me lo dici?" dico sarcastica.
"Idiota è una cosa seria!" 
"Ti ascolto."
la incito a continuare
"Glionedirectionprimadeltourinitaliavoglionofermarsiquiaromaedomanisarannoquiiiii" dice tutto d'un fiato.
"Certo. Ti capisco perfettamente. Hai pienamente ragione. Ora, potresti cortesemente spiegarmi CHE MINCHIA HAI DETTO!?" sbotto prendendola in giro
"Ho detto che gli One Direction prima del tour si fermano in Italia e domani volevano passare una giornata a rilassarsi e indovina?"
"NON VERRANNO!?" chiedo speranzosa. Non è che non mi piacciono, anzi, pensandoci bene, chi cazzo sono!?
"Sì, E VERRANNO QUI! IN QUESTA PISCINA! HO MAI AMATO QUESTO POSTO PIU' DI ADESSO!?" urla saltellando ancora più di prima -se possibile-.
"Sì sì sono contenta, ma... chi cazzo sono questi?"  chiedo cercando di frenare il suo entusiasmo
"TU. NON SAI. CHI SONO. GLI ONE DIRECTION!?" urla facendo una faccia schifata e lanciandomi uno sguardo come per trucidarmi.
"Se lo sapessi non te l'avrei chiesto!"
"Sono la boyband più famosa del momento! E sono bravissimi e fottutamente bellissimi!"
"Ohw, vuoi dirmi che sono loro la causa del tuo essere single?"
la sfotto un po'
"Possibile. Così come la causa del TUO essere single siano Mengoni e Macklemore!" 
"Non toccarmi il MIO Ben Haggerty, Gentile!"
urlo per difendere il mio unico amore
"E chi cazzo è!?" 
"MACKLEMORE! Credevi veramente che il suo nome di battesimo fosse Macklemore!?"
chiedo sarcastica
"Chi? Io?... Pfft ma noo" dice facendo un sorriso a 3860 denti (?), il che significa che la Stonata è stonata in tutto e per tutto.



SALVE RAGAZZE
QUESTA E' LA MIA NUOVA FAN FICTION, QUESTO E' SOLO IL PROLOGO, IL BELLO ARRIVERA' DOPO... SEMPRE SE PUO' CONSIDERARSI BELLO...
ANYWAY, CREDO CHE POSTERO' IL PRIMO CAPITOLO STASERA OPPURE DOMANI, PERCHE' ORA HO I COMPITI CHE MI ASPETTANO.
GRAZIE A CHI LEGGERA' QUESTA FANFICTION E ANCOR DI PIU', A CHI LA RECENSIRA'! 
VI LASCIO CON I PROTAGONISTI, CHE NEL PROLOGO SONO SOLO DUE.
SUMMER: Image and video hosting by TinyPic

ISABELLA: Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 2
*** Chapter 1: Family? ***


CAPITOLO  1: L'OCEANO NEI SUOI OCCHI *--*
Dopo una straziante giornata di lavoro, torno finalmente a casa.
Appena entro butto il borsone al lato della porta e mi fiondo sul divano, stremata.
Di solito questi dovrebbero essere i pensieri di un padre di famiglia.
E, a quanto pare, devo assumermi pure le sue responsabilità, oltre a quelle di mia mamma.
A questo punto, dovrebbero spuntare le testoline dei miei famigliari, i quali dovrebbero accogliermi e farmi sentire a casa in tutti i sensi.
Ma questo, d'altronde, non è mai accaduto, e non credo che accadrà mai.
Mia madre è sempre troppo presa dal lavoro, troppo per rendersi conto che la sua secondogenita (io) lavora come un mulo sotto al sole per guadagnarsi da mangiare; troppo per rendersi conto che suo 'marito' se ne fa una sega di lei e dei suoi figli, per il semplice fatto che ai figli non ci tiene, li ritiene un errore, probabilmente una "dimenticanza di precauzioni" come dice lui, e alla moglie ancora meno, ma gli sta indifferente, a quanto pare, tranne per le notti di fuoco; troppo per rendersi conto che il suo primogenito li odia, e che se è andato via da questa 'casa' è solo perché CHIUNQUE LO FAREBBE, perché una casa è tale quando c'è amore in essa, altrimenti è solo un insieme di muri e pareti sparsi a casaccio.
E' troppo presa dal suo "lavoro" da rendersi conto che in questa fottuta famiglia solo io mi comporto da persona ragionevole e con la testa sulle spalle, e sono solo una diciottenne, e sono la più piccola, e dovrei essere io quella che a questa età fa cazzate. Ma a quanto pare a casa mia funziona al contrario: l' "uomo di casa" si ubriaca e mi picchia a sangue, mentre la "Donna" se ne sta tutto il giorno col culo su una sedia d'ufficio e quando torna dice pure di essere troppo stanca. 
'Stanca' per accorgersi che la sua famiglia va a rotoli.
'Stanca' per rendersi conto che sua figlia è cresciuta senza un minimo di amore, e che viene pestata ogni qual volta quel bastardo del marito ne abbia voglia, cioè sempre.
'Stanca' per fare qualcosa che non sia stare seduta nel suo ufficio o lamentarsi di quanto sporca sia la casa. E GRAZIE AL CAZZO!
Il punto è che la voglia di scappare è molta.
Il desiderio di andarmene da questo posto di merda è troppo.
Perché, cazzo, ho solo 18 anni, devo vivere la mia fottuta vita!
Ma rimangono anche troppi i miei doveri.
Alla fine, anche io li odio, da morire.
Però ci sono voluti 18 anni per costruire quello che ho costruito.
Non so nemmeno io cos'è di preciso, so solo che ci sto bene. Almeno finché non arrivano loro e buttano giù queste mura, finché non fanno scoppiare la bolla e frantumare la sfera di cristallo.
Solo Isabella sa tutto ciò.
Mi ha proposto miliardi di volte di trasferirmi a casa sua.
Perché la sua sì che è una casa.
Quattro fratelli, una mamma adorabile e un padre gentile e disponibile. Insomma, una famiglia che può essere definita tale.
Ecco perché lei è tutto ciò che mi rimane.
Anche se non riesco a capire come la perfezione fatta persona possa stare con una come me, che è solo un errore.
Le mie guance vengono improvvisamente scaldate da alcune timide goccioline che prendono a scorrere dai miei occhi.
E' così brutto tutto questo.
"Tu! Sottospecie di figlia! Che cazzo ci fai qui!?" urla mio padre incazzato come al solito, con una birra in mano, come al solito, rovinando i miei momenti di pura solitudine, come al solito. 
"Sono appena tornata dal lavoro." rispondo asciugandomi velocemente e di nascosto le lacrime.
"E perché a quest'ora!? Sono solo le 19:00!" urla avvicinandosi a me pericolosamente.
Di impulso indietreggio di un passo. "Oggi è venerdì, il venerdì il turno finisce prima." dico in tutta risposta.
"Non me ne fotte! Devi lavorare, capito!? LAVORARE! Devi portare soldi in questa casa! Intesi!? A lavoro! Muoviti!"
"Ma, dove vado adesso!? La piscina è chiusa!" ribatto io 
"NON ME NE FOTTE! TROVA QUALCOSA DA FARE! DEVI GUADAGNARE!" risponde insistente
"Ma...."
"Zitta!" mi zittisce quello che chiamo comunemente 'Padre' con uno schiaffo. 
Giro la faccia per quanto era forte quel fottuto schiaffo.
Subito dopo mi arriva un pugno allo stomaco che mi fa piegare. 
Tutto ricomincia.
Ancora una volta quei muri sono stati demoliti.
Ancora una volta hanno fatto scoppiare la mia bolla.
Ancora una volta hanno permesso alla mia sfera di cristallo di cadere al suolo per poi infrangersi del tutto.
Ma questa volta, non ce la farò a rimettere insieme i pezzettini di vetro.
Rischierei di tagliarmi ancora e ancora.
E non voglio.
Non voglio essere debole ai suoi occhi.
Respingo le lacrime e lascio che faccia quello che fa sempre, mentre il mio cuore si frantuma.
Tutto ciò che chiedevo era una famiglia.
Era L'AMORE che solo una famiglia sa dare.
Chiedevo troppo!? 
A quanto pare sì.
Ma, poi, che cos'è una famiglia?! 
Non ne ho la minima idea.
Non credo che, di questo passo, lo saprò mai.
Quando ebbe finalmente completato l'opera, strisciai verso la mia camera. 
Chiusi la porta e mi trascinai giù con la schiena, con il sollievo che questa giornata stesse finalmente per finire.


CIAO, PICCOLE MIEEE
ALLORA, SCUSATEMI TANTO PER IL CAPITOLO CORTO E CACCOSO(?).
SPERO CHE CONTINUIATE A LEGGERE QUESTA FAN FICTION, PERCHE' SO CHE SICCOME NON SONO ANCORA APPARSI I RAGAZZI (APPARIRANNO NEL PROSSIMO CAPITOLO) PROBABILMENTE VI FA SCHIFO, MA VI PREEEEEGO DI LEGGERLA E DI SEGUIRLA.
NON VI DELUDERO', PROMESSO.
Grazie <3
#Francy
-La Ragazza Innamorata di Niall Horan

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