FLAT4's Na-i-sho

di Sayuchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A Night's Secret ***
Capitolo 2: *** A Day At The Library's Secret ***
Capitolo 3: *** Cold Afternoon's Secret ***
Capitolo 4: *** A Tree's Secret ***



Capitolo 1
*** A Night's Secret ***


1st Chapter
A Night's Secret

Quella mattina stava piovendo nel regno dei maghi... grandi gocce d'acqua fendevano l'aria estiva, portando sollievo al caldo boccheggiante che ormai aveva preso piede da più di un mese.

Un giovane mago dall'aspetto bello e determinato stava camminando sotto un ombrello rosso. Evitava accuratamente le pozzanghere fangose e con passo svelto si stava dirigendo verso una strana fontana brillante di marmo, in cima ad un colle...
“Finalmente...” pensò accelerando il passo, impaziente. I capelli rossi cominciarono ad inzupparsi, aveva lasciato cadere l'ombrello e correndo arrivò alla sua meta.

Accarezzò lo scroscio d'acqua proveniente dalla fontana e sorrise... la sentiva così vicina; toccando quel liquido gli sembrava di poter accarezzarla.
L'acqua intanto gli grondava dalle punte dei capelli e dal mento. Si asciugò gli occhi poiché ormai non vedeva nulla, e mise il piede destro dentro la vasca della fontana... poi si spinse col sinistro e col corpo dentro la cascata...

“Ma Majo Rika proprio me doveva chiamare?” si chiese Doremi, volando sopra il cielo di Misora e sbadigliando sonoramente... l'aria era caldissima e nemmeno volare placava l'arsura estiva.
“Oh, ecco il Maho-Dou... ma cosa...?” si fermò a mezz'aria e strizzò gli occhi per scrutare meglio: un bagliore bianco aveva squarciato il buio della notte.
“Una strega...” pensò la ragazza, riprendendo il volo e avvicinandosi al negozio.
Atterrò a pochi passi dalla fontana magica e con gli occhi spalancati dalla curiosità attese che la luce si placasse... riusciva ad intravedere una figura, ma non capiva chi fosse anche se il suo cuore cominciò a battere forte ed il respiro le si fece sempre più corto...
Ed ecco che quella sagoma prese corpo. I capelli rossi scuri risplenderono nonostante la poca luce e due occhi vivaci e grandi puntarono la rossa.
-Oddio!!!- urlò Doremi, lasciando cadere sui fianchi le braccia e rimanendo completamente attonita.
-Doremi-chan...- sussurrò il mago, sorpreso ma contento. La ragazza senza pensare si buttò tra le braccia del mago, con un bel sorriso stampato sul volto e gli occhi lucidi.
-Sei zuppo...- notò la streghetta, accarezzando la schiena dell'amico...
-Pioveva da me...- rispose lui, avvolgendo Doremi tra le sue braccia e annusando il suo profumo dolce.
Dopo poco sciolsero l'abbraccio e leggermente arrossati in viso si guardarono sorridendo.

-Cosa ci fai qui?!- domandò la ragazza.
-Ero venuto a farti un saluto...- rispose lui grattandosi la guancia destra.
-Che ne dici di entrare?! Majo Rika mi stava aspettando... e come minimo avrà pronta per me una bella ramanzina!- sbuffò la rossa, avviandosi verso la porta del negozio di dolci.
Il principe la fermò trattenendola per la spalla, delicatamente.
-Non posso...- sussurrò il mago, triste in volto -che ne dici di andare a fare un giro notturno noi due?-
-Non puoi?! Perché?-
-Te lo spiegherò! Ora vai da Majo Rika e dopo andremo... ti aspetto qua...- Akatsuki si nascose vicino ad un cespuglio, appoggiando la schiena contro la parete del negozio e incrociando le braccia al petto.
La rossa perplessa entrò nel negozio, beccandosi una ramanzina dalla strega trasformata in ranocchia.

Dopo una mezz'ora abbondante la ragazza poté uscire: la piccola Hana non voleva addormentarsi, così era dovuta intervenire Doremi, che con un sacco di coccole e pazienza era riuscita nel suo compito.
-Scusa...- bisbigliò la rossina, intravedendo il viso del mago.
-Non preoccuparti! Ora dammi la mano!- allungò il braccio verso Doremi e attese l'amica. Questa non si fece attendere molto e strinse la mano affusolata del mago, arrossendo leggermente.

Subito una forza strana la trascinò verso l'alto, verso le stelle... Akatsuki era leggermente più avanti rispetto a lei, e con lo sguardo puntato verso il cielo guidava la ragazza.

-Wow!- sussurrò Doremi, guardando verso il basso e vedendo la città rimpicciolirsi... con la mano stretta saldamente a quella del suo principe non si sentiva impaurita, ma invece sicura e protetta.
-Sì... tra poco saremo arrivati...- la informò il rossino guardandosi attorno...
Puntò verso destra e accelerò... sentiva il tempo scorrere, e più scorreva e più inesorabilmente sapeva che avrebbe passato meno tempo con Doremi...

-Sento l'odore del mare!- disse ad un tratto la ragazza, osservando il luogo che stavano attraversando... purtroppo l'assenza di luce non la giovò molto, perciò si arrese dopo poco.
-Ci siamo!- esclamò l'amico -Ora preparati ad appoggiare i piedi per terra!-
Dopo poco la rossa sentì infatti la terra sotto le sue scarpe e tese i muscoli, nel viaggio rilassati, pronta a reggere nuovamente il suo peso.

-Dove siamo?! Non vedo nulla!- si lamentò la rossa.
-Su una scogliera...- rispose il mago, tenendo stretta la mano di Doremi e facendo comparire una lampada... certo, non vedevano tutto, ma al mago bastava osservare il volto della ragazza per essere tranquillo...
Si sedettero per terra e col fruscio del mare in sottofondo cominciarono a parlare... chiacchieravano di tutto con spensieratezza e tranquillamente della loro attuale vita, di quest'estate calda, della scuola, delle nuove amicizie...

-Come mai non sei voluto entrare nel negozio?!- se ne uscì la ragazza, guardando la fiammella danzante nella lampada.
-Sono scappato... solo per stanotte, eh!- si affrettò a precisare, dopo aver notato l'espressione preoccupata dell'amica.
-Cosa è successo?- chiese lei, spostando la sua attenzione verso il principe.
-Troppi doveri... troppi problemi... da quando ci siamo aperti al mondo delle streghe c'è molto più caos e lavoro nel palazzo. Io come futuro re devo stare dietro a mille faccende e non ce la faccio più...- incrociò le mani dietro la nuca e si lasciò cadere all'indietro, stendendosi al suolo. Un po' di terra si sollevò da terra, sporcando i capelli del principe che nemmeno ci badò.
-Parla con tuo padre... chiedigli delle pause...-gli consigliò Doremi, triste per il mago.
-Non capirebbe...- sussurrò in risposta, scrutando le stelle.
Anche Doremi si stese e cominciò a guardare il cielo scuro e sgombro di nuvole.
-Tu provaci... scappare non serve a nulla...-
-Lo so... però ho paura di deludere mio padre e che possa pensare che non tengo al regno...-
-Ma non è vero! Ami il regno e tutti i maghi! Non esiste persona più adatta di te a fare il principe e vedrai che non sarà deluso, è pur sempre tuo padre, ti conosce bene!-
-E se non fossi un bravo re?! Non basta la bontà e l'amore per i propri sudditi per governare al meglio!- il tono della voce del ragazzo si fece più basso... era sempre più incerto.
-Ah no?! E cos'altro ci vuole? Hai delle persone bellissime accanto che ti aiuteranno quando e se ce ne sarà il bisogno... non fasciarti la testa prima del tempo.- Doremi parlava dolcemente fissando negli occhi Akatsuki, gesto che lo fece tranquillizzare, almeno per qualche secondo...

-Sarò capace di prendermi una responsabilità simile? Se mi stancassi di fare il re?- aveva ripreso con le domande, sperando quasi che la ragazza potesse aiutarlo in tutto.
-Questo non possiamo saperlo, però devi cercare di stare calmo... vedrai sarai un ottimo re...-

Cadde il silenzio. Non quello imbarazzante, ma un silenzio carico di pensieri, di sentimenti... il rumore delle onde che si infrangevano negli scogli teneva compagnia ai due ragazzi, l'uno incatenato nello sguardo dell'altra.
-Grazie Doremi-chan...- sussurrò Akatsuki con il cuore che gli batteva a mille.
-Figurati...- rispose lei, un po' incantata dalla dolcezza della voce del ragazzo.
-Ora sta a me consigliarti! Esponi un tuo problema!- la incitò ridendo il rossino, mettendosi a sedere.
-Ma cosa dici? Mica devi aiutarmi per forza!- gli fece notare lei, ridacchiando.
-No, ma mi farebbe piacere...-
-Hum... più che un problema avrei un desiderio!- disse Doremi, alzandosi in piedi e rispolverandosi i pantaloncini. -Sono un principe, posso esaudire tutti i desideri io...-
ammiccò il ragazzo alzandosi e regalando alla rossa un sorriso ammaliante che la fece diventare rossa.
-Sì... ecco... io... vorrei volare come abbiamo fatto prima... voliamo intorno Misora... è stato bellissimo prima!!!- e allungò il braccio.
-Tutto qua?!- le strinse la mano e si librò in aria, un po' emozionato per il contatto.

-Dove vuoi andare?-
-Lassù!- con la mano libera gli indicò il cielo, segno che voleva andare più in alto...
Akatsuki prese l'occasione per stringerle anche l'altra mano e dolcemente la fece arrivare dove voleva lei.
-Misora!- esclamò lei, vedendo la città immersa nella notte e nel sonno... -Bellissima...-
-Mai quanto te...- sussurrò in un soffio il ragazzo, non facendosi sentire dall'amica...
“Non posso innamorarmi di lei... non posso...” pensò scrollando la testa e facendo ridere la ragazza che aveva assistito alla scena e alle espressioni buffe del principe.
-Non ridere! -///-”- la sgridò lui, imbarazzato...
-Sei troppo buffo!- e non smise di ridere, ma anzi cominciò anche a lacrimare.
- -/////-”-
-E dai, eri così carino... oddio... O//////O- disse senza pensare lei, diventando poi tutta rossa per la gaffe.
Akatsuki non poté far altro che arrossire maggiormente. Il contatto tra le loro mani era sempre saldo, però adesso gli pareva pesante e imbarazzante...
-Hem... sorvoliamo Misora?- balbettò leggermente Doremi, stringendo involontariamente il mago.
-O...ok...- e tornarono verso la città, meravigliati delle luci che c'erano a quell'ora...

-Passano delle macchina anche a quest'ora!- notò la ragazza, vedendo le luci bianche e rosse sulla strada.
-Già... che bella la vita sulla Terra... mi piacerebbe abitare qui...- esclamò Akatsuki seguendo lo sguardo di Doremi.
-E come faresti a vivere senza magia?! O perlomeno a vivere con la paura di essere scoperto?!-
-In effetti non riuscirei a fare molto!- e scoppiò a ridere, seguito dalla rossa...

-Che ore sono?-
-Le cinque... tra poco spunterà il sole e dovremo lasciarci...- rispose il principe triste.
-Di già?!- anche la ragazza era visibilmente triste.
-Accidenti, non mi ero accorto fosse già schiarito così tanto!- il rosso indicò l'orizzonte non più nero, ma sempre più chiaro. -Dobbiamo tornare a casa... grazie di tutto... sei stata veramente preziosa.- La guardò dolcemente e la strinse in un abbraccio delicato ma intenso.
-Akatsuki-kun...- sussurrò lei, felice di aver potuto aiutare una persona a lei così cara.

Dopo qualche minuto sciolsero l'abbraccio... si guardarono intensamente ancora una volta... sembravano estranei a tutto, anche al fatto che stessero ancora fluttuando.
Poi lui si avvicinò e le scoccò un tenero bacio sulla fronte, prima di scomparire dalla vista di Doremi.

-Akatsuki-kun?!- la rossina si ritrovò in camera sua con DoDo che russava nel suo letto.
“Buona fortuna mio principe...”


-Avanti, alzati!- la signora Harukaze stava ormai bussando da un pezzo alla porta della camera della figlia maggiore, che quella mattina non voleva proprio saperne di alzarsi...
-Mmmmm...- dei gridolini sconnessi fecero intuire alla madre che Doremi non aveva nessuna intenzione di uscire.
-DEVI ANDARE AL MAHO-DOU!!!- le urlò, prima di scendere le scale.
“Oddio, è vero!” con la faccia stravolta e i muscoli tutti doloranti e stanchi la rossa scese a fare colazione, per poi correre al negozio.

“Sono stanchissima...” continuava a pensare, mentre correva con passo pesante.
-Buongiorno Doremi-chan! Ma che faccia stravolta che hai! Cosa è successo?- aveva appena incontrato Hadzuki-chan davanti alla porta della pasticceria.
-Na-i-sho...- sussurrò in risposta l'amica, buttandosi sul manto erboso del giardino e addormentandosi immediatamente.


-Finalmente Akatsuki-kun! Dove ti eri cacciato?!- Leon corse incontro all'amico e lo guardò un po' preoccupato.
-Odori di mare...- notò Tooru, curioso.
-Ho voglia di fare il principe... vedrete, diventerò una leggenda!- esclamò il rosso, camminando a passo svelto verso la sala principale del castello.
-Cosa è successo?- chiesero in coro i tre amici, sempre più curiosi...
-Na-i-sho!-
The End Of 1st Chapter

Dedicata a chiunque la legga e a Dia-chan che la recensisce in anteprima! *_______*
Grazie a tutti... baci

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Capitolo 2
*** A Day At The Library's Secret ***


2nd Chapter
A Day At The Library's Secret

Un giovane mago stava aprendo gli occhi proprio quando il sole stava sorgendo, quella notte non aveva dormito molto bene, così aveva deciso di alzarsi e fare colazione.

Camminava placidamente per i corridoi appena illuminati e silenziosi... doveva essere davvero presto se nemmeno i domestici si erano svegliati. Quella sera suo padre sarebbe tornato, tra non molto sarebbe cominciato il trambusto dei domestici in azione, e lui di rimanere in casa non ci pensava proprio... avrebbe chiamato i suoi amici e sarebbero andati in giro per il mondo delle streghe, Leon si divertiva tantissimo a conquistare le ragazze.

In cucina trovò del latte, se ne versò una tazza e si incamminò verso il balcone... lo avrebbe sorseggiato seduto sulla sua sedia preferita e osservando l'orizzonte e la gente che vagava per la strada.
Aprì la porta-finestra e venne accolto da un venticello freddo e umido, ma non ne fu affatto infastidito anzi respirò a pieni polmoni quella brezza e si sedette sulla sedia che si affacciava verso la cittadina. Non pensava ci fosse nessuno, perciò si stupì quando sentì la voce di un bambino: -Papà, papà! Vieni dai!- si rivolgeva ad un mago dall'aspetto distinto e gentile mentre correva e saltellava allegro.

“Papà...” ripeté nella mente il giovane mago, sorseggiando per l'ennesima volta il latte “Non l'ho mai chiamato in quel modo...”
Il padre del bambino sorrise e cominciò a correre, arrivando in poco tempo dal bimbo e abbracciandolo felice. Il bimbo si dimenava e rideva, voleva che il padre lo lasciasse, ma infondo gli piaceva essere coccolato.

Un tenue sorriso si dipinse sul volto dello scrutatore, poi buttò la testa all'indietro e chiuse gli occhi... le risa di quei due riempivano l'aria e lui riusciva a trovare una sorta di equilibrio interiore. -Signorino Fujio! Cosa ci fa qui al freddo?! Rientri, avanti! Non deve ammalarsi proprio ora che torna suo padre!- ad interrompere il momento idilliaco fu il capo domestico che vedendo la porta-finestra aperta si era spaventato.
-Hai ragione...- sussurrò solamente, rialzandosi e rientrando in casa.
-Ha le labbra pallide, venga nella sala che le servo qualcosa di caldo... signorino lo sa, sta diventando sempre più strano!-
Ma Fujio non stava più ascoltando, era immerso nei suoi pensieri riguardo suo padre... chissà quanto sarebbe rimasto... chissà se gli avrebbe fatto i complimenti per i suoi meriti scolastici... i dubbi lo tormentavano senza sosta...
-Signorino...?-
-Sì?-
-Mi ha ascoltato?-
-No, mi dispiace...-
-Non è da lei... starà prendendo i vizi più strani dai suoi amici?! Comunque le dicevo che suo padre mi ha comunicato che stasera si aspetta di vederla a cena.-
-Certo, ci sarò...-

Le ore passavano... erano ormai le 10 quando il telefonino del giovane Kashikoi suonò.
-Pronto?- domandò Fujio, alzando la cornetta.
-Fujio-kun, buongiorno! Sono Akatsuki... perché non vieni al castello per pranzo? Ho già avvertito Toru ed ha accettato...-
-Certo! Allora chiamo Leon e poi vengo da te!- esclamò il castano.
-Ok, grazie! A dopo...- e riagganciarono.

Fujio compose velocemente il numero di Leon e dopo un bel po' di squilli il biondo si decise a rispondere.
-Mmmmmmmm...- mugolò irritato.
-Ma stai ancora dormendo?- gli domandò ridacchiando.
-Sììì..-
-Vabbè, alzati e raggiungici al palazzo, pranziamo da Akatsuki-kun...-
-Mmmmm...-
-Ricordatelo!-
-Sìììì...- e riattaccò, rinfagottandosi tra le coperte.


-Certo che è proprio incorreggibile!- commentò Akatsuki, seduto su una poltrona nella sua stanza.
-Non cambierà mai! Ora lo chiamo!- Toru prese il cellulare e digitò il numero del biondo.
-Toru-kun, lo so sono in ritardo! Sto arrivando...**TU-TU-TU**-
-Mi ha riattaccato... O___O” comunque tra poco sarà qui ha detto!-
-Fujio-kun ho sentito che stasera tornerà tuo padre... era via da un po'!-
-Sì... circa un anno. Starà per poco scommetto, poi tornerà a occuparsi degli affari di Stato.- nella voce del giovane Kashikoi si poteva chiaramente sentire una punta di disappunto.
La porta della stanza del principe si aprì violentemente e un Leon affaticato entrò urlando quanto gli dispiacesse di essere in ritardo.


-Signorino, finalmente è tornato! Suo padre la sta aspettando da almeno quaranta minuti.-
-Mi dispiace...- il ragazzo attraversò a passo svelto il corridoio e entrò nella sala in cui suo padre stava sorseggiando il vino.
-Buonasera padre... mi scuso per il ritardo.- si scusò con flemma guardando il padre dritto negli occhi.
-La prossima volta cerca di farti trovare a casa prima; sei tu il padrone di casa quando non ci sono. Ah, vorrei presentarti una persona...- il signor Kashikoi gli indicò una strega dall'aspetto gentile che stava entrando nella stanza.
-Piacere Fujio, sono Majo Naka... ho sentito molto parlare di te...- allungò la mano verso il ragazzo e attese sorridendo.
Fujio le strinse la mano e la scrutò attentamente; era molto carina... in un attimo capì.
-Piacere mio... purtroppo non posso dire lo stesso...- una nota di rabbia accompagnò quella frase non sfuggendo ai presenti.
-Aspettavo di fartela conoscere di persona... sai vorrei sposarla, in questo ultimo anno ci siamo conosciuti e frequentati... è una bellissima persona...- si avvicinò alla strega e le circondò le spalle con il braccio.
Fujio rimase impalato per qualche secondo. Sentì una forte rabbia crescere dentro e non poté più trattenersi...
-Quindi tutte le volte che io stavo qui da solo a pensare a quanto sarebbe stato bello averti in casa tu eri con quella!- tremava di rabbia e le mani gli si erano chiuse in due pugni. Non aggiunse altro e corse via...
-Fujio torna qui!- gli urlò il padre, preoccupato. Ma il figlio non l'ascoltò e si precipitò fuori casa.

Corse per quella strada che percorreva tutti i giorni per andare da uno dei suoi migliori amici, Akatsuki, ma invece di svoltare per il castello saltò un fosso e corse per la collina... sarebbe andato dove suo padre non l'avrebbe cercato. La fontana aveva solo qualche zampillo d'acqua... tra poco sarebbe stato giorno nel mondo degli umani e non sarebbe potuto passare.
Con uno scatto saltò nella fontana e si ritrovò nel giardino del Maho-Dou... stava per sorgere il sole...


-Ragazze mi dispiace, ma oggi non passo al Moho-Dou, devo andare in biblioteca a riportare dei libri e a prendere quello che ci ha assegnato la maestra.- disse Hadzuki-chan alle amiche, un po' dispiaciuta.
-Ok, non preoccuparti... tanto è un po' un periodo morto!- esclamò Aiko sorridendole.
-Esatto, don't worry Hadzuki-chan!- Momoko la prese a braccetto e corse per la discesa davanti scuola, facendo ridere e un po' spaventare la castana.
-Aspettaci Momo-chan!!!-urlò Doremi, cominciando a correre seguita da Aiko e Onpu che se la ridevano.

v “Spero di averli presi tutti!” la dolce Hadzuki-chan stava percorrendo la strada deserta con in braccio quattro enormi libri di violino. “Certo che pesano!” pensò, un po' affaticata.
-Fujiwara?!- una voce inconfondibile la chiamò, riportandola alla realtà.
-Masaru-kun? Scusa, non ti avevo proprio visto...- il ragazzo le era passato proprio davanti. -Dove stai andando?- le domandò notando i grossi libri.
-In biblioteca, li devo riportare... tu?-
-Facevo un giro... ti accompagno...- le si avvicinò e le prese i libri, come un vero gentiluomo. -G-grazie!- sussurrò lei, diventando rossa.
Passeggiarono in silenzio, Hazuki si scrutava le scarpe mentre Yada guardava dritto davanti a sé.
-Siamo arrivati... grazie Masaru-kun!- gli disse la figlia del regista, sorridendo dolcemente.
-Di niente...- lui le restituì i libri e con un cenno della mano la salutò.

Entrò nella biblioteca e come prima cosa diede i libri alla bibliotecaria e poi si occupò del libro per la scuola.
“Deve trovarsi in questi scaffali!” con l'indice scorreva per le costole leggermente usurate dei libri.
“Oh, eccolo!” ma prima che potesse prenderlo...
-Hadzuki-chan!-
La ragazza si voltò e si trovò Fujio davanti che le sorrideva.
-Fujio-kun, ciao! Che ci fai qui?!- sussurrò.
-Volevo fare un giro e questa biblioteca mi sembrava l'ideale.- rispose tranquillo.
-In effetti è molto bella... ma come stai? E gli altri dove sono?-
-Gli altri sono nel regno dei maghi...- rispose soltanto, abbuiandosi impercettibilmente.
-E sei solo?- continuò a chiedere la ragazza, preoccupata.
-Sì... ma non è un problema... piuttosto, che libro stavi cercando?-
-Ques... hey, ma dov'è?- la castana stava indicando uno spazio vuoto, in cui fino a poco fa era presente il libro.
-Prima è passato un ragazzino, che l'abbia preso lui?!-
-Accidenti...- sussurrò Hazuki, un po' desolata.
-Scusa, è stata colpa mia... cerchiamo una copia, come si chiama?-
E la ragazza le disse il nome, assicurandolo che non era colpa sua.

Cominciarono a cercare e quando leggevano un titolo buffo o bello, lo commentavano e ridevano. Ben presto si resero conto che la copia non c'era, così provarono a cercare in altri scaffali e in altre pile di libri accatastati a terra...
-Questo?- comandò ad un tratto il mago, mostrandole un libro dalla copertina rossa e con il titolo giallo sgargiante.
-Sìììì!- esclamò lei, beccandosi un'occhiataccia dalla bibliotecaria, che esigeva silenzio. Hazuki divenne rossa e si ammutolì all'istante, facendo ridere Fujio che cercò comunque di non farsi notare.
-Non ridere...- gli sussurrò imbarazzata.
-Scusa, hai ragione... tieni...- le porse il libro e le sorrise.
-Grazie...- andò dalla bibliotecaria e le esibì la tessera della biblioteca e il libro che avrebbe preso. -Che ne pensi di andare a prenderci una tazza di thè?- propose il ragazzo, una volta usciti.
-Sì, conosco una saletta qui vicino...- esclamò lei, cominciando a camminare con il libro tra le braccia. -Allora, vuoi spiegarmi perché sei qui? Voglio la verità!-
-Ok...- le raccontò cosa era successo e una volta arrivati nella sala da thè Hadzuki-chan le disse:
-Azzardo un'ipotesi, ma forse tuo padre ha portato questa donna con sé proprio perché non vuole che tu rimanga solo...-
Fujio ci rifletté un attimo... suo padre non era il tipo d'uomo che cercava le avventure sentimentali, ne tanto meno si sarebbe sporto fino a questo punto, perciò l'ipotesi della castana non era così fuori dall'irreale... o forse se ne voleva convincere, comunque il suo umore migliorò subito e sorrise alla ragazza.
-Grazie, grazie...- le sussurrò, prima di bere un sorso di thè alla menta.
-Figurati... tra poco sarà il tramonto, và da lui e parlagli...-
-Sì...-
-Oddio, ma è tardissimo! Baaya sarà preoccupata! Devo scappare, scusa!- lo salutò rapidamente e corse rapidamente le scale, uscendo in quel pomeriggio autunnale che stava giungendo al termine. Dopo poco si sentì chiamare e si bloccò, girandosi di scatto. Fujio la stava rincorrendo e aveva in mano il libro per la scuola.
-Oddio, il libro! Grazie...-gli sorrise di nuovo e scappò via...


Fujio attese l'ora in cui sarebbe diventato tutto buio nel parco vicino al Maho-Dou. Il cielo piano piano assunse un tono sempre più scuro, fino a quando il sole non sparì del tutto dietro l'orizzonte... e tornò a casa.


Nel mondo dei maghi era appena sorto il sole e l'aria era fredda e pungente... Fujio cominciò a correre, doveva andare dal padre e dalla strega per chiedere scusa...
Non appena fu davanti casa si sentì un po' spaventato, ma non esitò e spinse in avanti la porta, che scricchiolò leggermente...
Si trovò davanti il padre con un'aria evidentemente stanca e preoccupata...
-Io...- tentò di dire, ma gli arrivò uno schiaffo dritto sulla guancia destra che divenne violacea.
-Ti rendi conto di quanto mi sia penato per te? Sei un pazzo incosciente!-
Il giovane Kashikoi abbassò lo sguardo e si buttò ad abbracciare il padre.
-Papà... scusami...-
-Fujio...- lo avvolse in un abbraccio tenero -Naka starà con te, così non sarai solo....-
-Lo so...- rispose il figlio.
-E come fai a saperlo?-
-Na-i-sho...-

The End

Mi dispiace Vale-chan, per Leon dovrai aspettare ancora un pochino... poco, poco giuro! XD grazie per il commento. Intanto ringrazio anche Ali-chan che nell'ombra legge le mie storie e mi dice cose dolcissime! ç____ç Naturalmente ringrazio Dia-chan perché anche lei è sempre dolce e troppo buona con me... ringrazio anche Selhin, la prima a recensire e tutti coloro che leggono la mia fanfic nell'ombra... spero vi piaccia! ç____ç Alla prossima! Baci baci...

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Capitolo 3
*** Cold Afternoon's Secret ***


3rd Chapter

Cold Afternoon's Secret


-Anche oggi è una brutta giornata!- si lamentò Toru Kounna, sistemandosi la sciarpa... stava camminando con Leon nel parco vicino casa del biondo... ancora non era caduto nemmeno un fiocco di neve, ma il freddo pungente dell'inverno si faceva sentire.

-Un uomo non deve lamentarsi! Il freddo tempra le ossa, non lo sapevi?- disse orgoglioso l'amico, sbottonandosi il giaccone che i domestici gli avevano obbligato ad indossare.

-No... è una novità! E copriti, prenderai freddo!- Toru scrollò la testa e superò l'amico che stava lottando con un bottone particolarmente ostile.

-Ma non dire sciocchezze! Non prenderò freddo io!- si batté un pugno sul petto, riuscendo poi a sbottonarsi del tutto.

-Secondo me ti manca qualche rotella!- gli fece notare il mago dai capelli blu, perplesso...

-Il laghetto è ghiacciato!- Leon corse verso quella pozza d'acqua e osservò la lastra di ghiaccio che si era formata... vedeva la sua figura riflessa un po' distorta.

-Toru, guarda!- lo chiamò a gran voce.

-Cosa?- il mago dai capelli blu guardò il punto indicatogli dall'amico, senza riuscire a capire cosa volesse mostrargli.

-Sono bellissimo anche distorto!-

--____-|||| Bah... torniamo a casa, è troppo freddo... non sono un vero uomo come te!-

-Umph...- sbuffò Leon, contento di potersi riscaldare, visto che stava congelando.

-Hai freddo?!- lo incalzò Toru, guardandolo sornione.

-Ma figurati!- e cominciò a ridere...



-Signorino, si è sbottonato il giaccone, non è così? Lo sa che prende freddo subito...-

-Portami una tazza di the, piuttosto che farmi una ramanzina...-

Una volta a casa, Leon si era infilato sotto una coperta bella pesante e si stava crogiolando davanti allo scoppiettante fuoco del camino...

-Ecco...- gli fu portata una tazza fumante di the al gelsomino con qualche biscotto al cioccolato; ne sgranocchiò un paio prima di bere la bevanda calda e rigeneratrice.

-Tra poco deve allenarsi...- gli ricordò il domestico, osservando l'aria un po' persa del giovane Sokuryoku.

-Sì, lo so...- rispose pensando al motivo per il quale si stava allenando “Ai-chan, ti batterò prima o poi! Lo giuro...” osservò il crepitio del fuoco ancora una volta e con un unico sorso finì il the.

Con uno schiocco di dita si cambiò e corse nella sua palestra personale, avrebbe battuto Aiko il prima possibile... non poteva assillargli per tutta la vita l'idea di essere stato battuto!



-Signorino, i suoi tempi stanno migliorando a vista d'occhio... sta diventando incredibile...- si complimentò il suo personal trainer, dopo aver assistito ad un giro record del biondo.

-Lo so... vedrai che stavolta la batterò!- e ricominciò a correre some se fosse inseguito dal diavolo.

“Certo che il ragazzo è proprio testardo! ^^” ” pensò il mago che cronometrava il biondo.

-Sonoilmiglioresonoilmiglioresonoilmiglioresonoilmigliore...- continuava a biascicare Leon, mentre correva intorno alla palestra.

“Posso scappare?! O___O” ”



-Sono pronto vi dico!- continuava a ripetere agitato il biondo ai suoi migliori amici.

-Tanto Ai-chan ti batterà in un modo o nell'altro!- gli sussurrò Akatsuki, per prenderlo in giro.

-E' vero... lei ha molto più talento rispetto a te... devi riconoscerlo...- aggiunse Fujio, facendo l'occhiolino al principe che cominciò a ridacchiare.

-NON E' VERO! VE LO DIMOSTRERO'!!!- urlò impazzito, prima di correre via.

-Credo si sia arrabbiato! °____°- constatò Toru, allibito per la scenata.

-L'ha presa davvero seriamente questa storia... cosa farà secondo voi?- chiese Akatsuki, mettendosi una mano sulla fronte.

-Andrà da Ai-chan...- risposero in coro i due amici, scrollando la testa.



“Figurarsi se posso trovare appoggio da quei tre! Tsè... appena tramonterà il sole andrò da Ai-chan e la batterò! Anzi farò di meglio, la surclasserò!” Leon stava correndo a casa, avrebbe informato il padre, avrebbe mangiato e se ne sarebbe dovuto andare via di corsa... non mancava molto al calare del sole e se fosse stato tardi non sarebbe più potuto passare...


-Papà, papà!- urlò una volta a casa.

-Signorino, non corra!- ma l'avvertenza era stata inutile in quanto il biondo faceva come voleva.

-Leon, cosa urli?- lo rimproverò il padre, uscendo dallo studio.

-Papà, papà! Devo chiederti una cosa! Posso andare nel mondo degli umani?-

-A fare cosa?- domandò l'uomo, perplesso.

-Devo battere Ai-chan!!- rispose determinato.

-Non lo so... vuoi andare da solo?-

-Infondo sono un mago in un posto pieno di umani, non può accadermi nulla!-

-Ok, basta che non ti fai battere stavolta...- il padre sorrise e gli accarezzò la testa bionda e spesso troppo testarda...

-Non preoccuparti, sono il migliore...- rispose il figlio, guardando negli occhi il padre.

E senza aspettare una risposta si fiondò in cucina a magiare... aveva un certo appetito, però gli mancava il tempo... il tramonto era vicino e non poteva perdere nemmeno un minuto perciò si infilò in bocca tutto ciò che entrava e corse via, verso la collina... quella collina che ospitava sulla sua cima la fontana usata per comunicare col regno degli umani e che in passato avevano usato per andare a rapire la piccola Hana...

Il freddo pungente accarezzava il viso del ragazzo, ma lui non ci faceva caso e correva veloce... sentiva la voglia di vedere Aiko e di confrontarsi con lei, di batterla sul campo e di dimostrarle che era migliorato, che era alla sua altezza...


In poco tempo arrivò sulla collina e si buttò sotto lo scroscio d'acqua, sparendo così dal regno dei maghi.



-Quanto vorrei che nevicasse...- sussurrò Hazuki, guardando il cielo grigio.

-Magari... così potremmo giocare a palle di neve!- esclamò Aiko, incrociando le braccia dietro la testa e dondolandosi avanti e indietro con la sedia.

-Con Anrima come va?- domandò Onpu, facendo cadere all'indietro l'amica.

-Senoo-san ti sei fatta male?- domandò la maestra preoccupata per l'incolumità della moretta, mentre i compagni di classe cominciavano a ridacchiare.

-S-sì... eheheh!- rispose alla maestra rimettendosi in piedi e osservando malissimo Onpu-chan -Come dovrebbe andare scusa?- domandò sistemandosi di nuovo a sedere e cercando di ricomporsi.

-Non è il tuo ragazzo?- domandò sorniona l'idol.

-NO!- urlò la ragazzina di Osaka prima di addentare un pezzo di pesce.

-E allora perché ti scaldi tanto?-

-MA CHI SI SCALDA?!-

-Tu...- le risposero in coro Onpu e Hazuki prima di scoppiare a ridere.

La moretta abbassò lo sguardo sconfitta e mangiò in silenzio il pranzo rimanente.



-Scusate, è già uscita Aiko Senoo?- un biondo molto carino era fuori dal cancello della scuola elementare di Misora e aveva fermato un gruppo di ragazze.

-No, l'ho vista fuori dalla sua classe che stava aspettando qualcuno, perciò credo che stia per uscire...-

-Grazie...- rispose lui, allungando il collo verso l'entrata della scuola.

-Certo che la Senoo non perde tempo... e questo è molto meglio di Anrima...- sentì dire da quel gruppetto che poco prima aveva fermato.

“Anrima?!” si domandò il ragazzo, turbato.

Passarono un altro paio di gruppetti, poi finalmente riuscì ad intravedere la rivale che camminava al fianco di Doremi e di Onpu... aveva un'espressione così allegra e solare che il biondo non poté fare a meno di trovare carina.

“Aspetta un attimo... carina quella? E' un maschio mancato; sto sicuramente vaneggiando...” si disse il ragazzo, tornando con i piedi per terra.


-Ai-chan... c'è una bella sorpresa per te al cancello!- le sussurrò Onpu, la prima che notò Leon.

-Cos... ma cosa ci fa lì? Voglio diventare invisibile... salvatemiii!!- cominciò ad indietreggiare, ma non le fu possibile più di tanto visto che Onpu e Doremi la presero a braccetto e la trascinarono di peso dal mago.

-Ciao Leon-kin! ^^ Qual buon vento ti porta qui?- cinguettò allegra Doremi, tenendo sempre più stretta la morsa su Aiko.

-Sono venuto per sfidarti Ai-chan!!!- urlò il mago, additandola con energia.

-Se ti dicessi di no?!- sussurrò la mora, stanca di quelle sfide assurde.

-Direi che sei solo una fifona...- rispose lui, guardandola sornione.

-Ma se ti ho SEMPRE battuto!-

-Ma adesso hai intuito che sono migliorato tantissimo e hai paura... ammettilo!-

-Ma dai Ai-chan tanto al negozio ci siamo noi, vai a divertirti...- esclamò Hazuki, sorridendo complice ad Onpu.

-Ha ragione Hadzuki-chan... anche perché stai facendo la figura della fifona!- diede man forte la pop star rendendo furiosa l'amica di Osaka.

-Ok, d'accordo... vado! Ma non sono una fifona!!!- urlò impaziente e libera finalmente dalla presa delle amiche. Le ragazze ridacchiarono e si dileguarono all'istante, lasciando soli quei che si guardavano: Leon la guardava soddisfatto mentre lei lo guardava abbattuta.

-A cosa vuoi sfidarmi, genio? Con questo freddo rischiamo di prendere una polmonite se sudiamo!-gli fece notare.

-Andiamo in un campo chiuso, in una palestra o in un posto simile... hai paura, eh?!-

-Io non ho paura!- rispose con la vena sinistra della tempia che le pulsava sempre più forte dalla rabbia.

-Perfetto! Mentre ti aspettavo ho visto che c'era un campetto piuttosto riparato dal vento! Se non hai troppo freddo possiamo andare là...- propose il mago, prendendo la streghetta per il polso e trascinandola di peso.

-Guarda che so camminare!- urlò lei, liberandosi dalla presa con uno strattone.

-Che acida che sei... muoviti!- Leon cominciò a correre per la discesa, con il sorriso stampato sulla faccia.

“Che tipo...” pensò Aiko seguendolo.

-Giuro che se mi ammalo ti vengo a cercare e ti faccio la pelle!- gli sussurrò una volta raggiunto con un paio di falcate velocissime.

“Certo che è veloce... ma non devo intimorirmi!” pensò il biondo, fermandosi di botto.

-Per di là!-



-Bene, che ne dici?- erano arrivati in un campetto piuttosto piccolo ma effettivamente riparato dal vento e dal freddo.

-Carino...- sussurrò Aiko aprendo il cancello. Si tolse i guanti e il giaccone che aveva addosso, appoggiandoli sopra un sasso... poi fece un paio di esercizi di riscaldamento con le braccia e attese che il suo avversario facesse qualcosa, ma il biondo se ne stava impalato a osservarla.

-Che c'è?- domandò scocciata lei.

-Nulla... cominciamo?- fece comparire dal nulla un pallone arancione da basket e cominciò a palleggiarci. -Adesso vedrai il frutto dei miei duri allenamenti!!- le urlò sicuro, con gli occhi pieni di fiamme.

“Ma sarà sicuro rimanere sola con questo matto?” pensò la moretta, grattandosi la testa. -Ok...- rispose incerta.


Cominciarono a giocare e dopo poco Leon tentò di andare a canestro, ma Aiko prontamente lo bloccò e cercò di rubargli la palla non riuscendoci.

“E' davvero migliorato!” pensò la mora, piuttosto stupita.

Leon riuscì a smarcarsi e corse verso il canestro, tentando uno slam dunk (schiacciata! ^^ ndS).

“Visto Aiko, sono il migliore!” pensò prima di mettere la palla nel canestro. Ma proprio mentre stava per fare punto si ritrovò le braccia dell'avversaria davanti che con magistrale eleganza gli rubarono il pallone dalle mani.


In pochi secondi Aiko era riuscita a prendere possesso e stava correndo dall'altra parte del campo come una furia.

-Maledizione!- imprecò il ragazzo, rincorrendo l'avversaria lontana. Ma non riuscì ad arrivare in tempo poiché la ragazza infilò il primo canestro con un elegante tiro fuori area.

Il pallone rotolò vicino al bordo del campo, ma fu subito raccolto dalla mora che lo lanciò al mago, sorridendo.

-Non hai ancora vinto!- rispose lui, stringendo la mani sulla palla arancione e leggermente sporca di terra.

-Pensa a giocare...- rispose lei, avvicinandosi all'avversario con aria sorniona.

-Puoi contarci!- fece rimbalzare la palla su quel terreno sporco di terra e umido... si fiondò ancora una volta su Aiko e cercò di penetrare la sua difesa, vanamente. Quella ragazza era incredibile, riusciva a tenergli testa e a metterlo in seria difficoltà... sentì che il battito cardiaco gli accelerò vertiginosamente quando i loro visi si avvicinarono... e perse la palla come un pivello.

-Dormi?!- domandò sarcastica lei, superandolo con uno scatto; ma prima che potesse allontanarsi si sentì spinta al suolo e si ritrovò Leon sopra che la guardava rossissimo.

-S-s-s-scusaaaa!- balbettò il biondo, guardando Aiko negli occhi.

-N-nessun problema...- sussurrò lei rossa come i capelli di Doremi.

Leon si alzò e sentì che la sua gamba pulsava di dolore. Aiko intuì che c'era qualcosa che non andava e domandò preoccupata: -Tutto ok?-

-Sì... ma mi fa un po' male la gamba... se aspetti un po' scommetto che passerà...- sussurrò lui, mettendosi a sedere accanto ad Aiko che era ancora a terra.

-Fammi vedere...- esaminò la gamba del biondo e toccò delicatamente la caviglia, notando che il mago si lamentava tutte le volte che gli massaggiava la caviglia.

-Allora è la caviglia che ti fa male...- sussurrò lei, cominciando a massaggiargli la parte lesa. -Certo che sei un impiastro...-

Ma lui invece di arrabbiarsi le sorrise e anche se faceva male non si lamentò poiché oltre al dolore sentiva un senso di benessere. Sembrava quasi un controsenso, ma non voleva che Aiko smettesse di dargli attenzioni.

-Ma come hai fatto a cadere?- si stupì lei.

-Sono inciampato in una buchetta non appena mi sono girato...- sussurrò Leon imbarazzato.

-Sei sempre il solito...- e sorrise, pensando a tutte le sfide assurde che le aveva proposto e a tutte le volte che era caduto.

-C-cosa ridi?!- balbettò Leon, trovandola sempre più carina.

-Nulla... nulla... prova ad alzarti!- la ragazzina per prima si mise in piedi e tese una mano all'amico.

Lui la afferrò e si alzò, facendo attenzione a non appoggiarsi sulla caviglia dolorante.

-Prova a camminare...- gli ordinò.

Fece un primo passo e sentì che la caviglia non avrebbe retto, perciò si immobilizzò all'istante.

-Credo che dovremmo rimandare la sfida...- sussurrò Aiko -Ho una pomata a casa che forse può darti sollievo.-

-Cosa?! Non voglio rinunciare alla partita!-

-Ma rischi di comprometterla davvero la caviglia!-

-Non importa, voglio batterti!-

-Ma non saresti nemmeno nel pieno delle tue possibilità... adesso devi curarti la caviglia e basta...-

Si scambiarono uno sguardo di fuoco e finalmente Leon cedette controvoglia, però dovette farlo, quella ragazza era troppo cocciuta.

-Allora, adesso appoggiati a me e andiamo a casa mia, così ti medicherò meglio...- si avvicinò al biondo e un po' imbarazzata attese la sua risposta.

-Ma-ma-ma...- la sua protesta fu distrutta dallo sguardo arrabbiato della ragazza e si appoggiò a lei, imbarazzatissimo.

-Casa mia non è distante, perciò non ti affaticherai molto.- gli sussurrò, mentre uscivano dal campetto... erano praticamente abbracciati e Leon non riusciva a non essere contento.

“Che cavolo mi prende? Mi sto rincretinendo sul serio...” pensò, mentre lentamente camminava al fianco di Aiko.


Calò uno strano silenzio imbarazzante su quella coppia; Aiko si stava concentrando sul non far cadere Leon, mentre il biondo si concentrava sulla ragazza che aveva in viso la stessa espressione preoccupata che aveva avuto quando Hana-chan era scomparsa.

-Grazie...- sussurrò guardando per terra.

-Non preoccuparti...- rispose lei, sorridendo.

“Com'è gentile e altruista... poteva mollarmi lì, visto la noia che gli ho causato...” l'espressione di Leon si corrucciò molto, cosa che non era sfuggita ad Aiko.

-Stai poco bene? Sei stanco?- domandò bloccandosi.

-No, no... ^///^ andiamo, andiamo...-

-Ok... --” - e continuarono a camminare sempre lentamente e col solito silenzio.

-Aiko Senoo?- una voce alle spalle della ragazza la chiamò, facendola girare perplessa.

-Ah, ma siete solo il Trio SOS!- rispose voltandosi e continuando a camminare con Leon attaccato al fianco.

-A-aspetta! Non puoi tradire il sensei Anrima!- urlò uno dei tre, facendo infuriare la ragazza.

Con la faccia rossa e gli occhi infuocati si voltò verso i tre “comici”:

-MA CHI STA TRADENDO CHIIII? ANRIMA NON E' IL MIO RAGAZZO! POI STO ACCOMPAGNANDO LEON-KUN PERCHE' SI E' FATTO MALE!!!!- urlò nervosa, guardandoli torva.

I tre impallidirono all'istante e scapparono via terrorizzati e con le lacrime agli occhi.

-Ah, che baka!- prese di nuovo Leon sottobraccio e finalmente giunsero a casa...


Dopo essere entrati Aiko fece mettere Leon a sedere sul divano e corse a prendere da bere per lui e per sé, entrambi erano molto stanchi.

-Grazie...-

-Figurati! Vado a prendere la pomata!!- e lasciò il ragazzo da solo che ripensava a quella sfuriata di prima...

“Anrima... è la seconda volta che lo sento nominare oggi... deve essere un amico di Aiko...” si disse, non troppo convinto. Sentiva che c'era altro, ma non sapeva se poteva chiedere o meno, se la reazione di Aiko fosse stata la stessa di prima con quei tre... “O____O”

-Che espressione buffa che hai!- la ragazza lo beccò con gli occhi sgranati e persi nel vuoto, era veramente strano!

-Grazie! -.-” Posso chiederti una cosa?-

-Certo...- si mise seduta accanto al mago e cominciò a spalmargli la pomata che avrebbe dovuto fargli bene, con delicatezza e allo stesso tempo decisione premeva i punti giusti e massaggiava la caviglia gonfia.

-Hem... chi è Anrima?-

Aiko si fermò un attimo, poi riprese a medicare la parte lesa con un'aria corrucciata e un po' troppo pensierosa.

-E' un mio amico d'infanzia che CREDE di essere fidanzato con me!-

-COSA?- urlò il biondo, stupito e leggermente ansioso.

-Calmo! E' una lunga storia...- si alzò e sparì in cucina.

-Io posso ascoltarla, tanto fino al tramonto sono nel vostro mondo!-

La moretta riemerse dalla cucina con del ghiaccio e una pezza di stoffa che adagiò sul gonfiore della caviglia, facendo sussultare e rabbrividire il ragazzo.

-Ok, se proprio ci tieni...- cominciò a raccontargli la storia, un po' incerta sul perché Leon la volesse sentire, ma tanto non avevano nulla da fare!



-Capisco...- sussurrò lui, voltandosi verso la finestra e fissando il cielo grigio chiarissimo.

-Come va la caviglia? Mi sembri strano...-

-Va meglio...- rispose solo, rimuginando sulla storia di Anrima e Aiko... lei dicevano di non starci insieme, però di fatto erano fidanzati poiché la scommessa l'aveva persa!

Stettero in silenzio per un bel po', mentre i pensieri di entrambi vagavano su lidi del tutto differenti l'uno dall'altro...

“Che rabbia... quell'Anrima mi fa saltare i nervi... ma un attimo, perché?” si voltò ad ossevare Aiko che stava trafficando con qualcosa che non riusciva a vedere.

“Però è così carina! ODDIO, NON POSSO INTERESSARMI A LEI!!! LEI E' SOLO UNA RIVALE!” disse dentro di sé, rabbrividendo.

-Ti vanno i biscotti? Li ho fatti in negozio ieri...-

-C-c-c-certo!-

-Hum... tieni...- appoggiò il vassoio con i biscotti al cioccolato sul tavolino vicino al divano e si dileguò per prendere il thè.

Ne sgranocchiò un paio e notò quanto fossero buoni e saporiti... Ai-chan riusciva bene in tutto.

-Ti piacciono?- appoggiò anche la tazza fumante di Leon e si sedette vicina, sorridendo.

-Sì, sei bravissima...- sospirò e ricominciò a parlare -Anche oggi ho fatto la figura del perdente!-

-Ti sei allenato molto vero? Sei stato bravo, non dire che sei un perdente... stai migliorando a vista d'occhio!-

-Lo dici solo per consolarmi...-

-No, non direi mai una bugia...-

Il ragazzo arrossì e prese il thè, bevendolo in un sorso solo.

-Meglio che vada, prima di far tardi...-

-Ok...- la mora si alzò e gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi e una volta in piedi entrambi si infilarono i giacconi, era pur sempre inverno.



-Bene, tra poco sarà buio, mi dispiace per tutto il disturbo che ti ho dato...-

-Mi sono divertita...- rispose lei, sorridendogli dolcemente.

-O-ok... ecco, si è aperto il passaggio, fila a casa... ci vediamo presto per la prossima sfida!-

- --”-

-Ciao Ai-chan...-

-Ciao Leon-kun...- si salutarono con la mano e il biondo sparì nel suo mondo.

“Che tipo...”



Il giorno dopo Aiko si svegliò con un gran mal di testa e con il raffreddore molto forte...

-Babà, do mi zento tanto bede...- si portò a fatica in cucina e ci trovò suo padre a sorseggiare il caffè.

-Hai un aspetto orribile, rimani a letto...-

-Ok...- “Maledetto Leon... e io che mi ero anche divertita ieri! Ma giuro che me la pagherà!” -Etchiuuuu!-



“Chissà se Ai-chan sta bene... lo spero, atrimenti sono morto! T-T”

-Signorino, ecco il thè, si riposi...-

-Zì, grazie...-

-Ma come hai fatto a prendere il raffreddore?- gli domandò il padre, guardandolo storto.

-Naisho...- sussurrò il biondo prima di addormentarsi.


The End


Ringrazio tutti coloro che hanno finora seguito le mie fan fictions... spero che questo capitolo vi sia piaciuto... ^^

Se volete fate un salto sul mio forum questo è il link: Host Club - Amore In Affitto

Un bacione speciale alla Diacchi e alla Alicchi... ^^
Grazie a tutti coloro che leggeranno il capitolo... baci, Sayuchan

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Capitolo 4
*** A Tree's Secret ***


A Tree's Secret


-Va bene, ti faremo sapere... il prossimo!- un uomo di circa quarant'anni dai capelli e i baffi nerissimi stava spuntando da una lista diverse voci, il candidato scorso era stato piuttosto bravo anche se non l'aveva convinto del tutto... troppo poco nature...

-Buongiorno!- un bel ragazzo in mezzo al palco attese che l'uomo parlasse... questa poteva l'opportunità di una vita.

-Il tuo nome?- domandò solo, dando una rapida occhiata al giovane e inserendo un segno nel primo riquadrino di quella grande lista.

-Kounna Tooru.- rispose il ragazzo seriamente e guardando quel signore troppo impegnato a scrivere per osservarlo.

-Nakagi-sama, è molto carino questo candidato! ^///^-

-Orame-sama non possiamo solo guardare il suo grado di bellezza...-

-Sì, lo so... però per me l'aspetto di questo va proprio premiato.- Tsubasa Orame ridacchiò e contenta chiese al ragazzo di cominciare lo spettacolo.

La base di una canzone molto carina e ballabile riempì la sala e il mago cominciò a ballare... inizialmente era partito piuttosto incerto, ma a lungo andare i movimenti si erano fatti più fluidi e sembrava veramente in gamba.

-Non male...- bisbigliò la Orame, sempre più convinta del suo intuito.

-Non ha ancora finito...-


-Onpu perché vuoi vedere questi candidati? Sono dei partecipanti per uno spettacolo teatrale!- la signora Segawa era stata costretta dalla figlia ad andare a vedere delle audizioni mentre aspettavano l'arrivo dei giornalisti per le interviste.

-Mamma non preoccuparti, tra poco andiamo...- rispose la figlia squadrando il palco in cui si stava esibendo un ragazzo dai capelli blu; le sembrava familiare, però era troppo lontano per essere riconosciuto dalla violetta. Decise così di avvicinarsi al palco e, non appena fu abbastanza vicina, si meravigliò di chi aveva davanti.

Nello stesso istante in cui la ragazza lo riconobbe, Tooru si voltò verso la platea e vide la sua idol preferita che lo fissava. Gli sembrava di aver perso un battito e non perse solo quello, poiché per un attimo la musica per lui si fermò e perse il ritmo.

“Calma Tooru... concentrati...” si disse provando a riprendere il controllo dei suoi movimenti, vanamente. Ormai del tutto fuori tempo azzardò un movimento troppo rapido e inciampò cadendo a terra e battendo la faccia a terra.

-T-tutto ok?!- domandò preoccupata la signora Orame, alzandosi dalla sedia.

-Tooru-kun...- sussurrò Onpu, dispiaciuta per il mago.

-s-sì... tutto ok...- rispose il ragazzo rimettendosi in piedi e spolverandosi i pantaloni. Sorrise amaramente alla giudice e si girò nel punto in cui aveva visto Onpu-chan e dove adesso c'era il nulla.

“Ma... ma non c'è! Eppure l'avevo vista!!” sgranò i bei occhi color verde acqua, pensando di essere matto.

-Ti faremo sapere, grazie... il prossimo!- tuonò il signor Nakagi.

“Accidenti, sono uno sciocco...” Tooru scese le scale a capo chino e con il broncio disegnato sulle labbra... aveva sprecato una grande occasione!


Uscì abbattuto dalla sala e vagò alla cieca per gli studi televisivi con le mani in tasca e gli occhi lucidi. Non voleva piangere, ma c'era rimasto malissimo... aveva bruciato un'occasione unica.

-Laggiù ci deve essere Onpu-chan! Che carina che è!- vicino al mago passarono alcuni fans della sua amica armati di pennarello e cartoncino; avevano indicato un gruppo di persone accalcate davanti ad una porta aperta.

“Onpu-chan? Allora è qui!”

Si avvicinò al gruppo e cercò di sporgersi il più possibile per vedere la violetta, ma le teste degli ammiratori coprivano la visuale.

“Devo vederla!” si alzò sulle punte, più che poté e riuscì finalmente ad intravederla... stava sorridendo ad un giornalista piuttosto ciarliero e non smetteva di torturarsi le dita delle mani.

“Oddio com'è carina! *///* E mi sembra anche nervosa!” notò apprensivo il ragazzo, prima di essere spinto addosso ad un altro fan dalla calca che si era creata in pochi attimi...

-Hey ragazzino! Fa' più attenzione!- gli urlò il ragazzo che aveva davanti, prendendolo per la collottola e sollevandolo un po' da terra.

-Scusa, ma mi hanno spinto!- si giustificò il blu guardando dritto negli occhi il tipo che lo lasciò andare...

-Voi, comportatevi bene!- urlò minaccioso una guardia degli Studi.

-Sì...- risposero in coro i ragazzi.


-Allora Onpu-chan, che piani hai per il futuro?- comandò il giornalista.

-Mi hanno proposto un film e qualche pubblicità! Oggi infatti ne girerò un paio...- rispose sorridendo all'intervistatore.

-Wow! La tua carriera è sempre di più in ascesa, vedo! Ma dimmi, c'è qualche ragazzo nel tuo cuore?! Sono in tanti a porsi questa domanda!-

Onpu pensò a tutti i ragazzi che conosceva, ma nessuno le interessava particolarmente... o forse ce n'era uno... l'aveva visto oggi ballare e anche se i suoi movimenti erano ancora troppo grezzi, aveva visto che si era impegnato... e quando era caduto le si era stretto il cuore.

-No, nessuno...- rispose però, tornando a sorridere.

-Certo che ci hai pensato però! Non ci tieni all'oscuro di qualcosa?-

-No, no...-

-Va bene... passiamo alla prossima domanda...- l'intervista durò ancora qualche decina di minuti, nessun fan sembrò stancarsi o annoiarsi... poter vedere Onpun Segawa da così vicino era un vero onore, non volevano disturbarla o distrarla perciò fecero il più piano possibile...


-Grazie mille Onpu-chan, è stato un vero piacere intervistarti!-

-Grazie a lei, mi sono divertita moltissimo...- la idol si alzò e sorrise alla calca che si era creata davanti alla porta.

“E ora come faccio a passare?!” pensò preoccupata “Oh, ma quello è Tooru-kun!”

-Tooru-kun!- urlò agitando una mano.

-O-onpu-chan!- cercò di rispondere lui, schiacciato dai fans.

-Adesso basta con questa confusione! Fate passare Onpu!!- una guardia piuttosto grossa aveva fatto creare un varco tra gli ammiratori, così che la star poté usare per passare...

“Tooru è sparito... ma che m'importa?” si disse, dirigendosi dall'altro giornalista.

-Scusami!- urlò il mago prendendola per un polso e correndo velocemente verso l'esterno del palazzo.

Subito le guardie si mobilitarono ad inseguirli, ma quel ragazzino correva velocissimo e Onpu-chan sembrava non opporre resistenza...


Dopo aver corso intorno a tutto il palazzo, Tooru trovò un luogo piuttosto riparato e difficile da vedere.

-Ma...sei...matto...?- domandò Onpu-chan con il fiatone.

-...s-sì... scusa!- rispose lui, sedendosi a terra.

La ragazza respirò a fondo e lo guardò stupita... infondo quella pausa inaspettata non era così male, poi doveva scusarsi!

-Senti...- si mise seduta accanto a lui -Mi dispiace se per colpa mia hai sbagliato...-

-Oh, non devi preoccuparti... è stata colpa mia... allora non ti avevo immaginata, eri davvero nella platea a guardarmi!- rispose contento lui.

-Sì, ero curiosa...- sussurrò lei, leggermente in imbarazzo.

-Beh... se mi distraggo così facilmente si vede che non sarei all'altezza di poter esibirmi in teatro.- socchiuse gli occhi e portò le ginocchia all'altezza del petto per poi appoggiarvici la testa.

-Non preoccuparti... forse non eri troppo concentrato o sicuro nemmeno prima di cominciare...- ipotizzò la ragazza, cercando di consolarlo.

-Non mi interessava molto in effetti... però mio padre aveva insistito così tanto...-

-Ma tu devi diventare un attore per te stesso, e fare ciò che ti piace... non devi seguire quello che dice tuo padre se non ti interessa.- lo rimproverò la violetta leggermente alterata.

-Hai ragione...- rispose Tooru, non troppo sicuro.

-Non voglio la ragione, voglio che tu capisca!- esclamò stizzita.

Il mago la guardò e sorrise... era così premurosa, a modo suo...

-Sì, scusa...-

-Bene! La mia intervista devo capire che è saltata e se non ci sbrighiamo a tornare potrebbero mobilitare la polizia, l'esercito, i servizi segreti e altre forze simili!- la ragazza si alzò e sorrise all'amico.

-Oddio, hai ragione! Ti ho praticamente rapita!-

-Non preoccuparti... qualunque cosa dica agli Studi, tu assecondami!-

-O-ok...-


I due tornarono nel palazzo, dove tutti erano in pena per la idol... la madre era seduta su un divanetto e veniva consolata da un paio di segretarie mentre le guardie si aggiravano un po' ovunque.

-ONPU!- urlò uno, andando incontro alla violetta dall'aria frastornata.

-Bimba mia!- la signora Segawa corse dalla figlia e l'abbracciò calorosamente, soffocandola quasi.

-Hey tu! Non sei il tipo che l'aveva presa?!- domandò minaccioso una guardia.

-Ecco io... veramente...-

-Lui mi ha salvata!- rispose prontamente la idol, sorridendo.

-Ma a me sembrava fosse lui...- sussurrò l'accusatore.

-Saprò cosa dico, no?!- rispose prontamente Onpu, avvicinandosi al suo “salvatore” e sorridendogli.

-Sì, probabilmente...-

-Tu hai salvato la mia Onpu... che ragazzo in gamba!- la madre della ragazza abbracciò forte anche Tooru che divenne rosso come un peperone.

-Mamma, lo soffochi!-

-Oh, hai ragione... Onpu, te la senti di girare la pubblicità?- chiese la madre, lasciando andare il ragazzo, che venne investito dai flash delle macchine fotografiche dei giornalisti.

-@______@-

-Certo mamma... che ne dici se portiamo anche Tooru con noi? Sai vorrebbe fare l'attore e il ballerino...-

-Oh, certo! Poi tutti i flash lo stanno confondendo...-

Onpu lo prese per un braccio e lo trascinò via da quella ressa.


-Ti senti meglio?!-

-Ma come fai a non rimanere frastornata?- domandò strofinandosi gli occhi...

-Abitudine!- rispose solo.


-Onpu-chan, spero vada tutto bene! Vai a cambiarti e a truccarti!- aveva detto il produttore, piuttosto sbrigativo.

-Che pubblicità è?- domandò Tooru vedendo passare strani costumi di scena.

-E' la pubblicità di un profumo... Onpu interpreta una ragazza che si perde nel bosco e grazie all'aiuto degli alberi parlanti che le donano un profumo “magico” riesce a tornare a casa...- gli spiega la signora Segawa, sorridendo.

-Capito...- sussurrò il mago, aspettando che l'amica uscisse dal camerino.

-I truccatori ci metteranno un sacco, che ne dici di andare a fare un giro per il set?-

-Ok...- e si avviarono verso il set pieno di gente, macchinari e luci accecanti.

-Accidenti!- esclamò osservando tutto l'impianto delle luci.

-Bello eh?! Questo regista è piuttosto esigente!-

-Vedo... ma è normale che quella ragazza corra come un'ossessa?- domandò il ragazzo, notando una giovane donna in preda al panico.

-Non tanto... è l'assistente del regista... aspetta che vado a chiedere che succede!- lasciò Tooru lì impalato che osservava un paio di ragazzi vestiti da alberi e li invidiava... anche se avevano una piccola parte, loro c'erano...

-Uff...- sussurrò, appoggiandosi al muro che aveva alle sue spalle.

-Tooru-kun! Allora, che ne dici?- Onpu-chan lo richiamò alla realtà e si fece ammirare dall'amico; portava un abitino bianco e leggero, aveva i capelli sciolti ed era in ciabatte.

-Ma ti sei dimenticata le scarpe?- domandò.

-No, sciocco! Devo girare a piedi nudi...- rispose lei, guardandolo male.

-Comunque stai veramente bene!-

-Grazie... ma la mamma?- domandò guardandosi attorno.

-Sta parlando con quella... oh, sta tornando...-

-Tooru-kun, devo chiederti un favore!-

-Certo!-

-Un ragazzo che doveva fare l'albero non si è presentato, perciò non è che potresti sostituirlo? Devi solo muovere le braccia come ti diranno loro... non ti si vedrà nemmeno in faccia...-

-Ma mamma!- protestò Onpu... aveva deciso tutto da sola, come al solito.

-Sì, che bello! Mi piacerebbe un sacco...- rispose entusiasta il blu, sorridendo allegro.

Una truccatrice lo prese di peso e lo portò in camerino a cambiarsi.

-Mamma, ma credi che sia giusto decidere per lui?!-

-Mi sembrava così allegro! Calmati!-



-Bene, tra due minuti si gira!- aveva urlato il regista dal megafono.

Tutti gli attori si portarono sulla scena e Onpu cercò di vedere Tooru, ma tutti e tre gli alberi erano uguali e con il viso dipinto di marrone era difficile capire quale fosse il suo amico.

-Ok, 30 secondi... in posizione!-

Scrutò ancora quei tre e come colpita da una folgorazione lo riconobbe dai suoi occhi incredibili...

-In bocca al lupo...- sussurrò guardando il ragazzo che sembrava davvero un albero da quanto era rigido e nervoso.

-Bene, si gira!-


Le macchine cominciarono a riprendere e Tooru piano piano riuscì a calmarsi, vedendo la naturalezza con cui Onpu recitava e con l'energia che ci metteva... pensò che era veramente unica.


Con un segno del regista i tre alberi cominciarono a muovere le braccia e quello centrale porse il profumo alla ragazza, che invece di sorridere a lui, sorrise a Tooru... era un bel sorriso solare che Tooru non poté fare a meno di ricambiare. Il regista si accorse di questo ma invece di fermare la scena la fece proseguire... quei due sorrisi così spontanei erano perfetti.


-Bene... grazie a tutti!- tutti gli attori uscirono dal set e si andarono a cambiare... Tooru era particolarmente felice, si sentiva leggero e gli sembrava di camminare ad un metro da terra.

-Ti è piaciuto Tooru?- domandò la signora Segawa mostrandogli il camerino in cui poteva cambiarsi.

-Sì, tantissimo...- rispose soddisfatto e felice il mago, sorridendo.

-Bene, cambiati... magari dopo andiamo a mangiare qualcosa insieme!-

-Che ore sono?- domandò preoccupato.

-Le 16:47 perché?-

-Oh, cavolo... non posso trattenermi a lungo... devo andare a casa...- si chiuse nel camerino e celermente si tolse il trucco dalla faccia e il costume di scena... suo padre lo voleva rivedere in orario... si sarebbe arrabbiato tantissimo!


Uscì dal camerino un po' spettinato e corse verso l'uscita dagli studi... era sempre più tardi! Anche se era primavera le giornate non erano così lunghe e non poteva tornare tardi!

-Tooru-kun!- lo chiamò Onpu, che gli stava correndo dietro.

-O-onpu-chan.. devo andare!-

-E non mi saluti nemmeno?!- domandò stizzita.

-Scusa...- la abbracciò e le scoccò un bacino sulla fronte, per poi ricominciare a correre come il vento.

-Alla prossima!- urlò uscendo dalla porta principale.

“Fortuna che non c'erano fotografi!” pensò accarezzandosi la fronte “colpita”.


“Ma cosa ho fatto?! Ho baciato Onpuuuuu!” pensò diventando rosso... il Maho-dou non era lontano e in pochi balzi arrivò davanti alla fontana magica... si piegò per riprendere fiato e attese che il sole tramontasse...

Appena l'ultimo raggio di sole non ci fu più si buttò nell'acqua e sparì...



Il giorno dopo Onpu entrò in classe tutta sorridente, facendo insospettire le amiche.

-Onpu-chan, cos'è quel sorriso?- chiese Aiko.

-Ieri ho girato uno spot...-

-E sei così entusiasta? Perché?- domandò Hadzuki-chan.

-Na-i-sho!-

-No tu ce lo dici!- rispose Ai-chan, guardandola in cagnesco.


In un'altra dimensione, il signor Kounna stava facendo il terzo grado a suo figlio:

-Allora, com'è andata? Quando sei tornato ti sei subito chiuso in camera tua!-

-Il provino male...- rispose sorridendo.

-E perché sei così allegro?-

-Primo perché non ero interessato a fare quel lavoro... poi perché..-

-Perché?-

-Na-i-sho!-


The End


Dopo averlo riscritto DUE volte, finalmente ce l'ho fatta! T____T Stanotte ero arrivata al pezzo di Onpu-chan in cui diceva “Na-i-sho” e mi si è impallato il computer e fino alle 18 non voleva ripartire... ç________ç

Comunque, ringrazio tutti coloro che hanno seguito la storia anche senza recensire... in maniera particolare la Dia-cchi e l'Ali-cchi che mi fanno un sacco di complimenti! *____*

Poi ringrazio la Vale-chan che si fa sempre vedere nelle recensioni e questo mi fa un immenso piacere.

Baci, Saychan.

P.S.: venite a trovarmi nel mio forummino! Il link è nel capitolo precedente! ^^

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