Rimettersi in gioco

di diavolettadragonica98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** La chiamata ***
Capitolo 3: *** Arrivano tutti ***
Capitolo 4: *** Cap 3: l'accordo e una partita d'allenamento ***
Capitolo 5: *** cap 5 una partita veramente strana ***
Capitolo 6: *** Cap 6 noi siamo persone comuni ***
Capitolo 7: *** Cap 6 la prima sfida e i primi segni d'affetto ***
Capitolo 8: *** un angelo caduto ***
Capitolo 9: *** un nuovo allenatore e i primi cuori rubati ***
Capitolo 10: *** Perchè tutti si comportano in modo strano? ***
Capitolo 11: *** Non si è mai soli davanti a una tempesta ***



Capitolo 1
*** prologo ***


RIMETTERSI IN GIOCO
Volevo solo dire tre cose prima di iniziare:
-chiedo scusa per il mega ritardo
-chiedo scusa per aver cancellato tutto, ma l’ispirazione è sparita e così mi piace di più
-ringrazio Giuly Chan, _Juddy_, p e a c h, milk, stella_cometa 37 per aver recensito la vecchia storia, mentre un ringraziamento speciale va a Lelle 10 che ha permesso che questa ff prendesse vita
ora vi lascio leggere ….
Prologo
Il Football Frontier International era finito da poco e i componenti della Raimon stavano festeggiando a casa del loro capitano; erano tutti felici anche se alcuni non vedevano l’ora che iniziasse una nuova sfida, volevano confrontarsi contro altri ragazzi della loro età, ma avevano appena sollevato la coppa del mondo e ciò voleva dire che non c’era più nessuno da battere o forse qualcuno c’era?
Non molto lontano da Tokyo c’era una struttura, li ormai non vi si trovava più nessuno, ma un tempo quel posto era abitato da diciassette ragazzi, misti tra maschi e femmine. Una di quei diciassette era tornata li dopo anni e non era rimasta sorpresa di vedere il cartello con scritto “edificio abbandonato in rovina”
-Rovina non è proprio il termine adatto- disse tra se la ragazza osservando le macerie
Avanzò sicura, in quello che un tempo era un laboratorio di ricerca, lei vi era finita non come studiosa ma come cavia; costretta senza poter vedere la luce del sole per anni. Lei e quegli altri ragazzi si erano alleati e avevano distrutto tutto per poi andarsene, ognuno per se, già chissà come se la cavavano i suoi compagni, voleva rivederli in fondo ci si era legata a essi. Scacciò i pensieri e poi uscì dall’edificio, una volta fuori frugò nella borsa a tracolla nera e tirò fuori una scatolina quadrata dalla quale estrasse una sigaretta che si mise in bocca, in fine l’accese con un accendino nero pece. Rimase ferma qualche istante poi riprese a camminare; seguiva la strada senza una meta, si fermò davanti a delle strisce pedonali, la gente che passava vedeva una ragazza di diciotto anni, con capelli color pesca che arrivavano oltre metà schiena con qualche ciocca tinta di un lilla tenue, gl’occhi verdi azzurri, alta, snella, con le dovute forme; portava un top nero con sopra una scritta rossa “I’m a devil” sopra esso una felpa nera con una stampa di un teschio avvolto da fiamme verdi sulla schiena, pantaloncini corti di jeans neri in fine anfibi neri, ma ciò che più colpiva i passanti era quel girocollo borchiato
-“Devo trovare un posto isolato dove dormire, chissà se c’è un bosco in zona?”- pensava mentre aspettava che la luce del semaforo diventasse verde per i pedoni
Attraversò la strada per poi raggiungere un fiume, li si fermò per la notte, terminò la sigaretta poi alzò lo sguardo; sopra di lei c’erano una miriade di stelle che puntellavano il cielo scuro e la luna stava un po’ in disparte, lontana dai restanti corpi celesti, quasi come lei. D’un tratto sentì una presenza accanto a lei, si girò e vide il suo fedele compagno, anche se era solo un aura viola scuro che aveva le sembianze di un cerbero, per lei era come un amico, accarezzò una delle tre teste
-Lo sai Shinigami sei una delle poche cose belle di quel periodo- disse e la creatura la guardò
Erano li fermi padrone e creatura, gl’occhi verdi azzurri della ragazza fissavano quelli rosso sangue della creatura. Kimera posò una mano sul corpo della bestia per accarezzarla. Una delle teste del cerbero si girò e iniziò a ringhiare, la rosea alzò lo sguardo e vide un uomo con un paio di occhiali scuri
-Sei il numero 0666?- le domandò
-Può darsi, chi lo vuole sapere?- rispose seria
-Io posso farti giocare a calcio con i tuoi compagni- le disse semplicemente
-Chi è lei?- chiese la rosea incuriosita
Come faceva quell’uomo a conoscerla, cosa voleva da una come lei, ma soprattutto poteva davvero farle rivedere i suoi compagni e farla giocare a calcio sapendo che non era come gli altri ragazzi.
Angolo di un autrice perfida:
Salve popolo di efp, chiedo ancora scusa, anche se so che non mi perdonerete mai  TT.TT comunque  ecco una specie di prologo, non ne sono molto convinta. Spero che almeno la storia vi abbia incuriosito, ringrazio già chi ha messo la storia tra le varie categorie e mi scuso per eventuali errori. Passando alla storia, voi vi chiederete chi è quella ragazza che se ne va in giro con un cerbero? Molto bene, come ho scritto era una cavia, non vi dico altro u.u , nemmeno chi è l’uomo che ha incontrato, invece vi dico con gioia che questa storia è ad OC
lettori: -.-
quanto entusiasmo, ma non so che dirvi, mi piacciono le storie con tanti OC e a mua ne necessitano 16, per il seguente motivo, (10) sono i giocatori di una squadra, (6) sono le riserve suddivise così: 1 portiere, 3 difensori e 2 attaccanti
ecco la lista
Nome Cognome:
Numero: (numero di cavia)
Età: (dai 15 ai 18)
Breve storia:
Carattere:
Aspetto fisico:
Animale: (vanno bene anche creature mitologiche)
Ruolo:
Tiro/potere: (siete cavie ricordatevelo)
Paure:
Cosa ama:
Segni particolari:
Storia d’amore: (se volete, è possibile anche fare un OC ovviamente descritto e vi dico che Gouenji è già prenotato u.u)
bene ho finito e me ne vado ci si vede presto
ciao diavolettadragonica98 ;D
 

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Capitolo 2
*** La chiamata ***


Cap 1: La chiamata
La rosea osservò ancora quell’uomo, il quale si girò e se ne andò lasciandola sola, ma prima che sparisse dalla vista della ragazza aggiunse una frase
-Vi lascio qualche giorno per decidere- aggiunse ghignando
Kimera non rispose, rimase seduta tranquilla ancora qualche istante poi guardò la creatura
-Sarà divertente ritrovarci e a dire la verità, sono curiosa di sapere fin dove andremo- disse alzandosi
Voltò le spalle alla città, estrasse dalla borsa a tracolla un piccolo carillon; era una piccola scatolina di legno decorata con disegni d’orati, prese poi la chiave per aprirlo che portava al collo, la infilò e girò. Poggiò l’oggetto accanto ai suoi piedi e dalla borsa estrasse un flauto color panna, se lo portò alle labbra sottili e non appena la melodia del carillon partì lei iniziò a suonare.
Le melodie s’intrecciavano alla perfezione, le note emesse dal flauto erano dolci.
Quella melodia si estendeva per kilometri, ma le persone non la sentivano, essa giunse però alle orecchie dei componenti della sua squadra
-“Venite, sono io Kimera  Kiyama e ho bisogno di voi”- pensò mentre suonava senza fermarsi
 
In un hotel a qualche distanza da dove si trovava Kimera, vi era una ragazza che si stava riposando, nonostante avesse le cuffie nelle orecchie sentì chiaramente una melodia dolce; si tolse le cuffie per accertarsi di aver sentito bene. Tese le orecchie e chiuse gl’occhi, riconobbe la melodia e scese dal letto, prese le sue poche cose e uscì dalla stanza; pagò poi andò in strada.
Era una ragazza alta e snella di diciotto anni, i capelli erano castani e molto lunghi, nonostante fossero legati con un fiocco azzurro toccavano terra, nella pelle abbronzata non c’erano tracce di imperfezioni, nel viso spiccavano due occhi verdi con qualche riflesso azzurro, nascosti dietro un paio d’occhiali. Su una delle due spalle vi era un tatuaggio, erano due stelle, una rossa e l’altra blu.
Seguì la melodia, quando si accorse di Samui, una piccola volpe bianca a tre code che le camminava accanto, la prese in braccio poi continuò il suo cammino senza curarsi delle occhiate sconvolte che  le lanciavano i passanti; ma non se ne curò minimamente
-Sono curiosa Samui, chissà cosa ha spinto Kimera a suonare la melodia?- disse tenendo lo sguardo in avanti
Già, Sakura conosceva bene la ragazza che ora stava suonando quella melodia; non era una persona che rifletteva qualche secondo prima di agire e se si rivolgeva a qualcuno per qualcosa, voleva dire che si trattava di qualcosa di molto serio.
 
Anche a Tokyo quella melodia fu udita da una ragazza; era alta e magra aveva quindici anni, i suoi capelli erano castani, lunghi, ricci e castani con alcune ciocche verdi muschio, gli occhi erano verdi smeraldo con sfumature nocciola. Si chiuse la felpa, salì sullo skateboard e iniziò ad allontanarsi dalla città; quando fu sicura di essere sola, prese in mano lo skateboard e salì sul dorso del suo animale, era un leopardo
-Coraggio andiamo, sono certa che ci sarà da divertirsi- disse rivolta al leopardo che iniziò a correre
Mentre attendeva di raggiungere il luogo da cui arrivava la melodia si mise ad ascoltare la musica; intanto pensava a cosa potesse essere successo, di una cosa era certa, doveva essere qualcosa che riguardava loro altrimenti Kimera non avrebbe suonato quella melodia, sapendo che avrebbe potuto far risorgere vecchi ricordi molto dolorosi e tristi.
Si fidava della rosea, aveva sempre dimostrato di meritare il compito alla quale l’avevano affidata, era riuscita a riportare speranza, quando ormai nessuno credeva che i suoi giorni di cavia da laboratorio sarebbero finiti
-“Quella si che sa il fatto suo”- pensò sorridendo
 
Il vento le spettinava appena i lunghi capelli ricci neri i quali avevano sfumature blu, gl’occhi gialli erano fissi sulla strada davanti a lei, aveva sedici anni, non appena aveva sentito le note dolci era salita sulla schiena del suo leone ed era partita di gran fretta.
In principio lei e Kimera non erano si erano trovate molto bene, ma visto e considerato che voleva sopravvivere e mostrare che lei non era una che si arrende al primo ostacolo, aveva deciso di collaborare con Kiyama; per quanto quella ragazza fosse testona, cattivella e distaccata, Hikari era riuscita a farsi raccontare il suo passato, fu l’unica a sapere per quale motivo Kimera spesso dava l’impressione di odiare tutti.
Mentre la creatura correva su una spalla della ragazza si vide l’immagine di un cuore spezzato, lo aveva sempre avuto e sentiva che era importante.
 
Kimera allontanò lo strumento dalle labbra, aveva suonato per parecchi minuti e ora si era stancata. Rimise il flauto dentro la borsa, ma lasciò a terra il carillon in modo che la melodia non finisse; mentre cercava il suo pacchetto di sigarette il rumore d’un battito d’ali le fece capire che non era sola
-Non pensavo arrivassi per prima- commentò senza alzare lo sguardo dato che sapeva benissimo chi aveva davanti
-Ciao Kimera – disse una voce femminile
La ragazza saltò giù dalla sua fenice e atterrò davanti alla rosea ancora intenta a cercare il pacchetto di sigarette, ma alzò solo un istante lo sguardo per vedere se l’amica fosse cambiata dall’ultima volta che si erano viste. Non fu sorpresa di vedere che aveva i capelli rossi scarlatti che le arrivavano alle spalle, gl’occhi erano di un bel giallo vivo, la pelle era sempre chiara, riuscì persino a vedere la piccola spirale blu che aveva dietro l’orecchio sinistro mentre la scarlatta si spostava i capelli. In testa portava una bombetta nera dalla quale scendeva un piccolo fiocchetto a strisce bianche e rosse, indossava una camicetta bianca sopra la quale vi era un vestito nero senza spallini, al collo una collana d’orata con un ciondolo a forma di mezza luna, le gambe erano coperte da delle calze alte a righe bianche e nere in fine ai piedi aveva degl’alti stivali neri col tacco legati in alto con due fibbie. Tutto questo confermava che la rossa non era cambiata di una virgola cosa che a Kimera fece piacere.
Finalmente la rosea trovò il tanto desiderato pacchetto, si mise una sigaretta in bocca poi si fece schermo con le mani mentre l’accendeva; girò la testa per non intossicare l’amica
-Perché ha suonato la melodia?- chiese la rossa
-Non sapevo che cosa fare- rispose ironica Kimera
-Spiritosa- disse a sua volta ironica 0361
-Vorrei aspettare, lo sai che odio ripetere le cose troppe volte- concluse seria la rosea
L’altra annuì. Si misero ad aspettare, una volta riuniti sarebbe cominciato un nuovo capitolo della loro vita; di nuovo insieme.
 
 
Angolo autrice:
Buona sera gente
(palla di fieno che rotola)
bello vedere che la gente ti sta accanto e ti conforta; comunque passando al capitolo, io direi che è la cosa più brutta che abbia scritto la presentazione di alcuni OC, per ora ho messo quelli che mi sono arrivati ovvero:
Sakura Haruya (di Reby_chan)
Hikari Katana (di Lelle10)
0361 (di Darkyla95)
Annalisa Nagashito (di Annalisa_Nali)
Che ringrazio ancora per aver partecipato, ringrazio anche chi ha letto e chi l’ha messa tra le varie categorie. Bene nel prossimo capitolo o racconterò un po’ la storia di queste belle fanciulle o presenterò dei nuovi OC; a proposito di questo, sono rimasti dieci posti, ma non accetterò più attaccanti (già occupati), ok ho finito e vi lascio in pace. Mi farebbe piacere però sapere cosa ne pensate, accetto anche le critiche
un saluto e buona notte (no non vado a letto adesso, ma mi sento in dovere di dire “buona notte” u.u)
a presto Davvy ;3

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Capitolo 3
*** Arrivano tutti ***


Cap 2: Arrivano tutti
Isabella stava a cavalcioni del suo unicorno bianco, i capelli bianchi con qualche ciocca argentea, mossi lasciati liberi le arrivavano ai gomiti e le si spostavano ad ogni passo della creatura; i suoi occhi azzurro cielo andavano ora sulla criniera dell’unicorno ora sulla strada. Si stava mordendo il labbro inferiore, ciò stava a significare che era nervosa, ma nemmeno lei avrebbe saputo dirne il motivo, strinse forte il ciondolo che portava sempre con se e poco dopo smise di torturare il labbro; sapeva che si poteva fidare di Kimmy si era sempre fidate e tale fiducia era stata ripagata.
Si avvicinava a passo svelto al luogo da cui proveniva la melodia, sorrise per il semplice fatto che avrebbe rivisto i suoi amici, aveva tante cose da raccontargli.
 
Se la gente avesse alzato lo sguardo e scrutato meglio nel cielo scuro, avrebbe visto un’aquila reale e un drago. Queste due creature stavano portando si di esse dei ragazzi. Uno aveva corti capelli blu scuro che sfidavano la forza di gravità, occhi verde scuro, la pelle leggermente abbronzata aveva qua e la segni di cicatrici non molto profonde; dietro esso c’era una ragazza i cui capelli lisci erano come quelli del ragazzo, anche gl’occhi erano uguali, l’unica differenza che avevano stava nel fatto che la ragazza aveva tre tatuaggi avevano un significato molto importante; uno rappresentava i suoi genitori, il secondo il gemello e l’ultimo riguardava un ragazzo conosciuto per caso mentre bighellonava per le strade di Tokyo. Loro erano i gemelli Helios e Shelene Michelis.
Sul drago invece c’era due ragazzi, uno con capelli rasi e una cresta bionda che stava proprio al centro, gl’occhi erano di un rosso sangue che spesso spaventava, la sua pelle era molto chiara per questo indossava una felpa che proteggesse le braccia. Il suo nome non lo diceva in giro, si presentava come Black.
Il suo compagno aveva capelli che arrivavano alla fine del collo erano viola scuro con un ciuffo tinto di bianco, gl’occhi lilla erano circondati da parecchio ombretto nero, non era molto alto quindi stringeva la felpa dell’amico
-Manca ancora molto Black?- chiese annoiato
- Ryuk cinque minuti fa ti ho detto che mancava poco, adesso mancherà ancora meno- rispose l’amico ironico
-Non cominciate altrimenti vi polverizzo- ringhiò la ragazza stanca di sentire quei due parlare
-Va bene scusa- risposero in coro i due
 
0361 vide spuntare dietro le spalle di Kimera un ciuffo rosa evidenziatore, riconobbe subito una delle centrocampiste così fece qualche passo indietro
-Dove vai?- chiese la rosea ricevendo subito dopo una botta in testa
-Ciao peschina - disse una voce divertita alle sue spalle
- Akane, mi mancava lottare con te- disse sarcastica
Girandosi vide un viso che all’apparenza pareva dolce e innocuo, ma la ragazza dai capelli a caschetto e gl’occhi color indaco in mano teneva una katana; spolverò il fodero poi sorrise
-Allora quali sono gl’ordini?- chiese poi
-Per prima cosa smettila di chiamarmi peschina, lo detesto! Secondo aspettiamo l’arrivo di tutti- rispose seccata Kimera
-Ci siamo alzate con la luna storta?- chiese ghignando
-Se non vuoi che ti infili la tua arma in testa sta zitta- ormai stava perdendo il controllo
A quelle tre si aggiunsero Hikari, Hikari, Annalisa, Isabella e i quattro che viaggiavano via aerea; tutte le creature sparirono dissolvendosi in un aura scura.
Rimasero fermi a fissarsi negl’occhi per qualche secondo poi tutti guardarono Kimera, cose che la fece innervosire immediatamente
-Vi faccio notare che mancano ancora due di noi- disse
-Veramente mancano anche alcune riserve, ma si fa come dici tu dolcezza- fece notare Black ricevendo un occhiataccia dal capitano
-Si lo so ma, mi hanno comunicato che non verranno. Quindi aspettiamo J e K- disse scurendosi in viso
-Non credo che dovremo aspettare molto- constatò Sakura indicando alle spalle di Ryuk
J era un ragazzo medio alto, con folti capelli nero pece, gl’occhi erano uno giallo e l’altro color nocciola, era snello ma aveva forza per venti. K era piuttosto basso, i capelli sparati erano grigi, i suoi occhi cambiavano colore a seconda del tempo e dell’ora che c’era.
A prima vista sembravano due ragazzi comuni, ma K aveva i canini che spuntavano dalle sottili labbra mentre J mostrava con fierezza la sua pelle quasi grigia.
Ora c’erano tutti. Adesso potevano dare inizio a un nuovo capitolo. Passarono quasi venti minuti in cui Kimera spiegò almeno otto volte la situazione
-Ma quell’uomo chi è?- chiese K
-Non lo so- rispose con una vena che pulsava la prima punta
-E che vuole da noi?- chiesero Helios e Shelene
-Vi ho già detto che non lo so- stava per arrabbiarsi
-Senti se ci chiami e poi non sai nulla è inutile- la frase di Akane fece traboccare il vaso
Kimera stava per scagliarsi addosso all’evidenziatore umano, ma per non si sa quale fortuna Hikari e Isabella riuscirono a tenerla ferma; prese così parola Annalisa
-Sentite, Kimmy non ci ha mai delusi, ne ingannati, quindi io direi di fare così. Sentiamo che vuole sto tipo e se la cosa ci piace andiamo fino in fondo, ma se vediamo che rischiamo la vita lo facciamo fuori- disse ragionevole
-Ok, si ci sto- dissero in coro
-Bene, allora capitano … dove andiamo?- chiese Sakura
La rosea indicò un punto indistinto col dito
-Verso Tokyo, Shinigami ha detto che quell’uomo sta andando a Tokyo - rispose tornando calma
-Bene allora partiamo- disse 0361
Salirono sui dorsi delle loro creature, chi per conto suo e chi dava un passaggio a qualche amico, Kimera pensò che in fondo le era andata bene, non si aspettava che venissero in così tanti; ora però doveva proteggerli e fare le scelte giuste.
 
 
Angolo autrice:
Scusateeeeeeeeeeeee il ritardo, ma ho avuto parecchi impegni e oggi nessuno mi lasciava libero il computer buono. Comunque so che questo capitolo è una schifezza abissale, mi farò perdonare con i futuri, promesso.
Ora voglio ringraziare AngeloBiondo99  che ha recensito e lasciato un OC, poi tutti voi altri che seguite e/o leggete questa fic, grazie davvero.
Bene ora me ne vado a fare lo zaino, ci si vede presto salutoni
ciao Davvy! X3  

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Capitolo 4
*** Cap 3: l'accordo e una partita d'allenamento ***


Cap 3: L’accordo e una partita d’allenamento
Stavano ancora aspettando di raggiungere Tokyo, quando a Kimera vibrò il telefono, lo estrasse dalla tasca dei jeans e lesse un messaggio; ricacciò il cellulare nei pantaloncini poi si mise a pensare. Rimuginava su ciò che le aveva detto quell’uomo, non riusciva a darsi pace, nessuno poteva comunicare con persone fuori dall’edificio, erano controllati praticamente tutto il giorno
-Aumentate il passo, voglio capire chi è quell’uomo- ordinò
-Sì- risposero in coro tutti quanti
 Finalmente dopo qualche minuto arrivarono a destinazione e grazie al fiuto di Shinigami, riuscirono a rintracciare l’uomo che cercavano.
Si trovarono davanti a un uomo piuttosto alto, molto magro, la pelle leggermente abbronzata, i capelli lunghi e marroni- grigi erano raccolti in una coda che stava sulla spalla sinistra, impossibile dire il colore degl’occhi dal momento che sul naso teneva un paio d’occhiali da sole; essi non impedivano solo di vederne il colore, ma anche la forma e l’espressione
-“E noi dovremmo collaborare con un tipo del genere?”- pensò Sakura
-Allora siete venuti in fine, mi fa piacere, io mi chiamo Kageyama Reiji - disse alzandosi in piedi
-Io sono il capitano, Kimera Kiyama, posso sapere cosa vuole da noi?- chiese seria
-Ma certo. Voi facevate parte di un progetto molto speciale, dentro di voi vi era una dote immensa per il calcio, per questo vi era proibito giocare- iniziò a spiegare
-Questo lo sapevamo già, arrivi al sodo- ringhiò Black
-Sta calmo- lo rimproverò Isabella
Reiji li guardò qualche istante prima di continuare il suo discorso
-Gli animali che vi portate dietro sono parte della dote che possedete. Purtroppo non potete partecipare a tornei come il Football Frontier International, ma io voglio dare origine a un torneo dove potrete partecipare anche voi. Sarete la mia squadra, allora cosa ne dite?- concluse guardandoli con un ghigno
-Io non prendo mai decisioni senza averne parlato coni miei compagni- rispose Kimera
-Bene, vi do due minuti per pensarci- disse alzandosi e uscendo dalla stanza
Tutti i presenti si girarono, ovviamente per discutere
-Io non mi fido di quello- cominciò Annalisa
-Nemmeno io, però potremmo sfruttarlo- stavolta era il capitano ad avere un ghigno
-Spiegati meglio- disse Akane
-Noi vogliamo giocare e questo stupido ce ne da la possibilità. Giocheremo, ma se qualcosa non ci aggrada, vorrà dire che interverrò personalmente- concluse con un terrificante sorriso
-Siamo con te capitano- disse per tutti Hikari
Si scambiarono una rapida occhiata per confermare. Poco dopo la porta alle loro spalle si aprì, dietro essa vi era Reiji
-Allora?- domandò spazientito
-Accettiamo- si limitò a rispondere la rosea
-Questo mi fa piacere. Ora però farete una partita d’allenamento contro la Inazuma Japan, voglio vedere tutta la vostra potenza- disse
-“Se mi da un altro ordine lo trito con le mie stesse mani”- pensarono sia Kimera che molte altre sue compagne
 
_____Alla Inazuma Japan____
I ragazzi della Inazuma si stavano allenando come al solito, ignari del fatto che di li a poco avrebbero dovuto affrontare un nuovo nemico. Nella loro beata ignoranza i ragazzi continuavano ad effettuare passaggi
-I ragazzi sono in gran forma oggi- notò Haruna
-Già persino Mamoru si è alzato presto- aggiunse Natsumi
-Sono contenta di vederli così allegri- sorrise poi Aki
Fuyuka si limitò a sorridere; intanto nel campo i calciatori si rubavano a vicenda il pallone dandosi anche, alcune volte, delle spallate o dei calci
-Sta attento palla di lardo, mi hai fatto quasi cadere- ringhiò Akio
-Datti una calmata Akio!- lo rimproverò Yuuto
-Non cominciate voi due, pensate a concentrarvi- s’intromise Seiya
-Tu taci cervo!- gridò Akio perdendo il controllo
-Ripetilo se ne hai il coraggio- lo sfidò il viola
I due furono trattenuti da Hiroto e Shirou, ma non bastò a frenare l’ira dei due che continuarono a lanciarsi insulti come se fosse la cosa più normale del mondo
-Tutto questo solo perché Kabeyama ha quasi fatto cadere Akio?- chiese Midorikawa
-Non voglio nemmeno sapere che cosa succederebbe successo se Akio fosse caduto- commentò Kazemaru
All’improvviso ci fu silenzio, nessuno parlava più, così il verde e il turchese si girarono e videro che i due litiganti si massaggiavano la testa mentre un bernoccolo si manifestava su di esse
-Molto meglio- disse Shirou con un dolce sorriso innocente
-Meglio non fare arrabbiare Shirou -  sussurrò Midorikawa
-Sono d’accordo con te- rispose Kazemaru
Tutti scoppiarono a ridere, meno i due che erano ancora seduti a terra che si massaggiavano il cranio e trattenevano dei lacrimoni. Tutto però fu interrotto da un pallone che era diretto al capitano della Inazuma, il portiere non riuscì a frenare il tiro che andò in rete, i ragazzi e anche le quattro ragazze si girarono e videro una figura in controluce che stava tornando a terra dopo aver effettuato il tiro.
Un brivido percosse tutti i ragazzi
-Voi siete la Inazuma Japan vero?- chiese una voce femminile
-Sì, sei stata tu a tirare quel pallone?- chiese il capitano
-No, io non mi spreco per delle pulci come voi, il tiro che avete visto è opera di una mia riserva- rispose
-Ma chi sei?- chiese Yuuto
La ragazza con un salto li raggiunse, era impossibile vederle il viso, dato che era coperto da un cappuccio nero attaccato alla maglia della sua divisa; era composta da una maglia viola, le maniche nere- grigie, i pantaloncini anch’essi grigi, i calzini erano viola e le scarpe alternavano un lilla chiaro con un nero pece; portava la fascia da capitano era per metà viola e per metà nera. Notarono però che il colore della pelle era di un chiaro quasi cadaverico, la ragazza avanzò
-Non siete al nostro livello, però andrete bene per l’allenamento- disse passando in rassegna i ragazzi
- Hei non siamo ai tuoi ordini- scattò Josuke
-Non ve l’ho ordinato, è solo un consiglio- e indicò il gruppo delle quattro ragazze a bordo campo
-Che vuoi dire?- chiese subito Yuuki preoccupato per le amiche
-Se non giocherete loro ne pagheranno le conseguenze- si limitò a rispondere
-Non sei troppo dura con loro?- chiese una ragazza alle sue spalle
Era una ragazza alta, magra anche se muscolosa; aveva capelli lisci castani che arrivavano fino alle spalle  e due occhi come il ghiaccio. Si avvicinò alla ragazza incappucciata
-No, questo è solo un ordine- rispose con le braccia incrociate sotto il seno
-Sarà, ma per me esageri- insistette la castana
-Chiudi la bocca Marina!- ringhiò l’altra per poi tornare al ragazzo con la strana fascia arancione sulla fronte
-Allora accetti o no?- chiese con tono serio
-Certo, non ci tiriamo indietro- rispose Endo
La sua interlocutrice si portò la mano destra alla bocca, fece un fischio deciso. I componenti della sua squadra avanzarono, anche loro erano vestiti come la capitana, eccezione fatta per il portiere; la sua divisa era principalmente nera, di viola vi erano le maniche e i lacci delle scarpe
-Questa è la fortissima Inazuma Japan?- chiese un ragazzo
-Sì! Vi avviso, noi non ci faremo scrupoli- disse Kimera rivolta a tutta la squadra
-Non vincerete tanto facilmente- ringhiò Endo


 
Le due squadre si posizionarono in campo, la palla spettava ai ragazzi della Inazuma
-Benvenuti a tutti, sono il vostro fedele telecronista. Quest’oggi vedremo la Inazuma Japan contro la … - il telecronista si bloccò
-Già, come si chiama la vostra squadra?- chiese Endo
-Noi? Noi siamo la Hakai*- rispose la rosea
-“Quella voce, io l’ho già sentita, ma dove?”- Hiroto non riusciva a pensare ad altro
-Forza ragazzi, dimostriamogli chi siamo!- li incitò Endo
-Si- gridò la squadra
-Poveri illusi, basteranno sette di noi per batterli, Hikari non sprecare energie- disse girandosi verso la ragazza
-Ok- rispose
- … ha inizio il massacro … - sussurrò Kimera sorridendo
 
 
 
Angolo autrice:
*Hakai= distruzione (se ho sbagliato prendetevela con il traduttore)
Buona sera popolo di efp
lettori: (palla di fieno che rotola)
vorrei sapere come fa ad arrivare qui? Comunque, come promesso questo capitolo è decente e serve per farmi perdonare l’obbrobrio che ho scritto la volta scorsa. Come avete notato è comparsa una nuova OC, l’ultima, quindi ISCRIZIONI OC CHIUSE.
Kimera in questo capitolo era parecchio arrabbiata, chissà per quale motivo? Hiroto a chi si riferiva? Cosa trama Reiji? Boh non lo so! No scherzo, ma di certo non ve lo dico u.u
vi saluto e me ne vado prima che qualcuno mi uccida
ciao Davvy J
p.s. ringrazio chi segue la storia, chi l’ha messa nelle varie categorie, chi recensisce e chi ha lasciato l’OC <3 

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Capitolo 5
*** cap 5 una partita veramente strana ***


Cap 4: Una partita veramente strana
(Pov Inazuma Japan)
Endo sentiva che la sua squadra era determinata, ma qualcosa non andava; si accorse che Hiroto non era concentrato così cercò di dare un po’ di carica a tutti
-Forza ragazzi sono certo che possiamo farcela- disse con entusiasmo
-Certo!- sbuffò Akio
-Non ci possiamo far battere dalla prima squadra che capita- aggiunse Kazemaru
-Che noia, io vado in panchina- disse il capitano avversario uscendo dal campo
-N- non ci credo è uscita dal campo- balbettò sorpreso Midorikawa
La ragazza andò a bordo campo, rimase in piedi senza fare altro; Aki diede il fischio d’inizio.
Shirou passò il pallone a Gouenji, ma quest’ultimo si bloccò nel vedere che i loro avversari non si erano mossi, addirittura il portiere si era appoggiata a uno dei due pali della porta
-Ma che fanno ci prendono in giro?- si scaldò il biondo
-Aspetta, forse è una trappola, procediamo con calma- disse Shirou
-Ha ragione, cercano di confonderci le idee- gridò Yuuto avanzando
Gouenji guardò la ragazza fuori campo e gli parve che stesse sorridendo; era un sorriso inespressivo non faceva capire se sorrideva perché si sentiva sicura di se, se aveva un piano in mente o se stesse semplicemente sorridendo. Il ragazzo continuò il suo tragitto, mancava poco alla porta, ma nessuna reazione da parte del portiere avversario
-Adesso basta- disse arrabbiato e fece per tirare
-Un momento- disse Yuuto
-Non ci credo- disse Akio
-Il pallone è sparito- concluse il biondo
-Cercavate questo?- chiese Isabella
Kimera iniziò a sghignazzare, poi la sua risata divenne più forte
-Che ha da ridere?- ringhiò Seiya
-Ride perché adora vedere le sue prede senza via di scampo- rispose Helios sadico
-Ci date già per sconfitti?- chiese spazientito Yuuya
-Non è che vi diamo sconfitti, è che è scritto nel vostro destino- rispose Marina
- Akane mostragli vedere di cosa parliamo- disse Kimera
-Si capitano- rispose quella
Isabella le passò il pallone e la rosa partì, era di una velocità straordinaria. Superò tutti i suoi avversari e in poco si ritrovò faccia a faccia contro Endo
-Sei pronto a vedere l’oscurità?- chiese divertita
-Non ti farò segnare- rispose sicuro di se il portiere
-Ghosts Twins - gridò Akane
Due fantasmi uno grigio e uno bianco comparvero dalla sua gamba, quello bianco prese il pallone e si avvicinò alla porta con gran fretta pronto a scagliare il pallone in rete
-Martello del coloss- iniziò Endo ma fu bloccato
Il fantasma grigio gli passò attraverso poi si avvolse come un serpente attorno al corpo del capitano, inutile dire che l'altro fantasma scagliò con forza il pallone; mentre lo lanciò però prese contro il viso del portiere che si ritrovò a terra accompagnato dal pallone. I due fantasmi tornarono dalla ragazza, uno spuntava alla sua destra e l altro alla sua sinistra
-Allora ti sono piaciuti i miei fantasmi gemelli?- chiese la rosa mentre i fantasmi mimavano il gesto della risata per poi sparire
-Incredibile era un tiro fenomenale- disse Endo rialzandosi
(Pov Hakai)
Kimera seguiva con lo sguardo la partita che era condotta dalla sua squadra, sapeva che si sarebbe annoiata; d’un tratto sentì dei passi dietro di lei così si voltò, vide quattro ragazzi, tre di loro li conosceva molto bene, anche troppo, mentre il quarto le era sconosciuto. Questi si avvicinarono a lei; si trattava di Nagumo Haruya, Suzuno Fuusuke, Saginuma Osamu e Afuro Terumi (ma questo lo avrebbe scoperto più tardi)
-Tu sei il capitano di questa storia?- chiese Nagumo
-No, io sono solo la capitana di questa squadra- rispose lei impassibile
-Vogliamo sapere perché avete sfidato tutte le squadre che hanno partecipato al Football Frontier International -  aggiunse freddo Suzuno
-Se alzate le vostre teste vuote lo scoprirete- e accompagnò quella frase con un gesto del dito
Sopra di essi, un dirigibile stava girando, si posizionò proprio sopra le loro teste, ma non accadde nulla
-Ci stai prendendo in giro?- chiese Saginuma
-Quando la partita avrà fine capirete- rispose Kimera voltandosi e tornando a guardare la partita
La Hakai conduceva il gioco per tre a zero, Kimera si ricordò che Marina non poteva fare troppi sforzi, così fece un cambio; Marina scese mentre lei entrò. Per quanto la riguardava quella partita non le interessava per niente, ma quando prese lei il pallone e Gouenji provò a sottrarglielo, un brivido la percosse; non capiva come mai quel ragazzo continuasse ad insistere, altri si sarebbero già arresi invece lui no
-Speriamo che il capitano si lasci prendere, altrimenti li fa fuori- commentò Hikari dalla sua posizione
-Capitano segna- la incitò Ryuk
-Va bene, ma non intendo sprecare energie- disse la rosea
Il capitano indietreggiò fino alla sua metà campo
-Che sciocca non ce la farà mai- disse freddo Suzuno
-Si vede che non conosci la nostra capitana- disse Sakura
-Sta pronto Mamoru -  gridò la ragazza calciando con violenza il pallone
-Mano di luce grado tre- disse il portiere
Ma un altro goal fu segnato alla squadra della rosea
-“Quel tiro, assomiglia alla mia meteora dirompente”- pensò Hiroto
Aki fischiò tre volte segnando la fine della partita, tutti i ragazzi della Inazuma Japan erano esausti, mentre quelli della Hakai sembrava che non avessero nemmeno mosso un dito.
In quel momento sullo schermo del dirigibile comparve il viso di Reiji, l’uomo sorrise
-Salve a tutti voi, a breve avrà inizio un torneo dove parteciperà la mia squadra che proprio oggi ha battuta la Inazuma Japan – iniziò lui
-Collaborate con Reiji - chiese Yuuto sconvolto
Taci e ascolta- lo rimproverò Marina
-Questo torneo permette a chi ha un potere nascosto di partecipare a sfide di calcio. Tutte le squadre che intendono partecipare sono le ben venute, vedremo chi si aggiudicherà la vittoria- concluse spegnendo il monitor
Il dirigibile se ne andò; così fece anche quella squadra particolare. Kimera nell’andarsene diede una spallata contro Suzuno e Nagumo
-Sta attenta!- ringhiò Suzuno
-Non mi rivolgere la parola Suzuno!- disse lei più fredda
-Come sai il mio nome?- chiese stupito il ghiacciolino
-Presto lo scoprirai- si limitò a rispondere lei
-Aspetta- gridò Endo correndo verso di lei
-Che cosa vuoi?- chiese Kimera
-Voglio solo stringerti la mano, avete giocato un ottima partita- rispose allungando una mano
Kimera rimase stupita dal gesto, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere, strinse la mano del ragazzo. Per tutto il tragitto la ragazza si osservò la mano.
 
 
La Hakai tornò alla base, lì i componenti della squadra si tolsero finalmente i cappucci; Kimera fece qualche passo avanti vide due ragazze che girandosi le sorrisero, una aveva capelli blu notte lunghi e lisci, i suoi occhi erano di un rosso rubino, era alta, magra e con un bel fisico, al collo una collana con un frammento di guscio della sua dragonessa; l’altra aveva capelli lunghi fino alle caviglie tinti di rosso, gl’occhi erano color caffè, era alta e magra.
Con quest’ultima Kimera non aveva un buon rapporto, ma era una cosa che non aveva mai detto ne avrebbe rivelato
-Che ci fate voi due qui?- chiese la rosea furiosa
-Semplice facciamo parte della squadra- rispose la rossa
-Signore abbiamo fatto quanto richiesto, ora quali sono gl’ordini?- chiese la capitana
-Per ora voglio che vi alleniate- disse Reiji
L’intera squadra uscì, Shelene si accorse che la capitana si stava ancora osservando la mano
-Guarda che non ci verrà la muffa- disse scherzando la blu
-Ha detto che si è divertito, ma è sempre stato in porta- disse piano Kimera
- Kimera che allenamenti facciamo?- chiese Hikari
-Io … dividiamoci in due squadre- rispose ancora confusa la rosea
___dopo ore di allenamenti___
Erano ormai le due di mattina ma Kimera era ancora sveglia, guardava il cielo scuro in compagnia del suo cerbero; sentì dei passi che si avvicinavano non si girò nemmeno, sapeva di chi si trattava
-Ciao Hikari - disse senza staccare gl’occhi dal cielo
-Ciao, posso sedermi?- chiese sorridente
-Certo. Hikari stare in porta è divertente?- chiese Kimera tornando a fissarsi la mano
-Dunque, direi di si, in fondo riuscire a parare tiri molto forti ti da una carica impressionante- disse sorridendo
-Capisco, non credi che sia un tipo strano Endo Mamoru?- chiese con un sorrisetto
-Sì- rispose iniziando a ridere
La due risero per qualche secondo; Hikari non aveva mai visto Kimera ridere o almeno non ridere di gioia, c’erano tanti segreti che la rosea ancora non aveva rivelato, ma presto sarebbero saltati fuori.
 
 
Angolo autrice
buona sera a tutti, che ne dite di questo capitolo? Forse è un po’ più lungo del solito. Comunque la Inazuma Japan è stata battuta ( XD) la Hakai è veramente una squadra strana, a partire dal capitano. Come avrete notato sono comparsi altri personaggi come Suzuno, Nagumo, Afuro e  Saginuma; come mai Kimmy conosce i primi due e l’ultimo? Se lo volete sapere leggete
ciao Davvy :3

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Capitolo 6
*** Cap 6 noi siamo persone comuni ***


Cap 5: Noi siamo persone comuni
Erano le sette di mattina e Annalisa stava inseguendo il pallone bianco e nero, come al solito aveva un dolce sorriso; era una dei pochi che durante le sfide non vedeva l’obbligo di vincere, lei si voleva divertire e basta. Lo aveva dimostrato diverse volte, disubbidendo anche agl’ordini sia del capitano che degl’uomini che l’avevano usata per esperimenti; già Annalisa era sempre stata una ragazza testarda, ma dolce
-Ciao Annalisa, ti spiace se ci alleniamo insieme?- chiese Sakura
-Certo che no, forza cominciamo- rispose la castana sorridendo
Le due tornarono ad allenarsi, Sakura non ricordava di aver mai avuto da dire con Annalisa; anche se le liti erano cosa rara in quella squadra dal momento che tutti avevano qualcosa in comune, ma loro due si erano sempre allenate insieme
-Noto con piacere che sei in forma- disse sorridente Sakura
-Grazie, anche tu non sei cambiata- rispose Annalisa
-State pronte, arrivo- disse d’un tratto Marina
 
Isabella stava guardando le tre castane che si allenavano, era davvero contenta che nonostante tutta questa storia loro non erano cambiate; l’albina notò che un poco più in lontananza vi era 0361, a Isa sarebbe piaciuto conoscere il vero nome della rossa, ma quest’ultima non aveva mai rivelato il nome a nessuno.
Aoi e Rosa si avvicinarono al campo, avevano vissuto entrambe al Sun garden  per un breve periodo; perciò quando si ritrovarono in quel laboratorio si erano subito alleate. Se una avesse deciso di scappare l’altra l’avrebbe aiutata
-Che ne dici di allenarci un po’ Rosa?- chiese Aoi portandosi le mani dietro la testa
-Ma si, senti hai notato che il capitano mi ha quasi fulminata con lo sguardo?- rispose Rosa
-La conosci è fatta così, tu fa finta di nulla- ribatté la ragazza dai capelli blu notte
-Hai ragione- disse fredda Rosa
Akane guardò le ragazze in campo, non scese anzi si girò ed andò in quella che era la sua stanza; Shelene invece si unì ad Sakura e le altre con suo fratello Helios, solitamente erano ragazzi tranquilli e cortesi, ma sotto erano tutto il contrario. Loro affrontavano la vita come una sfida e non volevano perdere, perché temevano che altrimenti sarebbero stati schiavi delle tenebre; per questo davano sempre il massimo per ogni singola cosa, il loro sogno era quello di diventare i migliori difensori al mondo. Ryuk, Black, K e J siccome non sapevano cosa fare si unirono a loro, ma si allenarono per conto proprio; questi quattro non amavano la ressa, odiano essere compressi perciò stanno lontani però in fondo sono buoni e si preoccupano per le compagne
-Kimera ma dove vai?- chiese Hikari
-A fare un giro- rispose la rosea uscendo
-Che è preso al capitano?- chiese preoccupata Isabella
-Non so, ha preso un bastoncino di zucchero ed è uscita- disse la mora
Ci fu qualche istante di silenzio, poi tutti tornarono ai loro allenamenti; alcuni si chiedevano che cosa sarebbe successo se la capitana li avesse abbandonati, Hikari dalla porta lanciò il pallone a Sakura che però non prese il pallone al contrario Naoko prese il pallone
-Cosa?- domandò Sakura tornando in se
-Ottimo lavoro 0361- disse il portiere
-Ragazzi svegliatevi!- li rimproverò Rosa
-La rossa ha ragione, avete intenzione che Kimera si prenda tutto il merito?- chiese Aoi
-La nostra capitana non si è mai presa il merito di nulla- ringhiò Shelene
Ancora silenzio; in una squadra spesso accade che ci siano dei litigi e loro ne stavano per affrontare uno, questo perché la rosea si comportava in modo strano
-Avanti ragioniamo, Kimera non ci ha mai traditi, sono certo che sta solo ragionando sul da farsi- disse poi Black
-Ok, scusateci, ma con noi è così crudele … - disse Aoi
-Questo riguarda il suo passato e noi non dobbiamo intrometterci- disse Naoko
-Perché lei non ci dice nulla di se?- chiese ringhiando Rosa
-Ora basta! Continuiamo gl’allenamenti- disse Marina
Marina sollevò il pallone poi tirò in porta, Rosa parò il tiro senza problemi. Con i suoi occhi color ghiaccio la castana riuscì a far calmare la rossa.
 
Kimera si stava aggirando per vie non molto sicure della città, fino a quando un gruppo di ragazzi la circondò non fece una anzi stava aspettando una persona
-Sto aspettando la vostra capa - disse impaziente
-Ciao Kimmy – chan - disse una voce dietro uno di quei ragazzi
Due dei teppisti si spostarono per far passare una ragazza con capelli rosso scuro erano lunghi davanti e sul lato destro una ciocca più lunga era tinta di blu, essa arrivava fino poco sotto alla spalla, aveva occhi blu verdi truccati con della matita verde smeraldo scura nella parte interna, le ciglia erano molto lunghe; era una ragazza normale di costituzione, il seno abbondante e le labbra leggermente carnose. La ragazza si buttò al collo della rosea felice di vederla
-Leila, hai intenzione di restare con loro o vieni con me?- chiese schietta Kimera
-Ovvio vengo con te- rispose la rossa
 
Tornarono al quartier generale dove tutti salutarono Leila, non fu una cosa molto lunga dal momento che la ragazza era una piuttosto manesca e i suoi compagni Black in modo particolare ricordavano la sua potenza
-Bene, se avete finito io mi andrei ad allenare- disse Kimera voltandosi
-Aspetta- disse Marina
-Cosa?- chiese la rosea
-Noi abbiamo parlato, ci piacerebbe sapere perché sei così dura?- chiese Rosa
-“La colpa è vostra, voi del Sun garden che mi avete tenuta lontana da lui” sono solo stanca, vi chiedo scusa- si limitò a dire
- Hei capitano non trovi che quel ragazzo dai capelli bianchi fosse carino?- chiese Sakura
-A me non interessano i ragazzi ora- rispose il capitano
-Si certo, come no- disse sottovoce Shelene
 
Un'altra giornata era passata, mancava poco al torneo e tutti erano impazienti di poter finalmente giocare come volevano; ogni cuore fremeva al solo pensiero di entrare in un campo e sfidare squadre fino a che non le avessero sconfitte tutte una dopo l’altra.
-“Non temere, presto saremo di nuovo insieme e allora nessuno ti porterà più via da me. Devi solo avere pazienza, manca poco e finalmente potrò batterti … aspettami onni-san”- pensò Kimera prima di addormentarsi
 
 
Angolo di un autrice che implora perdono:
Scusate, scusate, sono in ritardo, ma la settimana che ho avuto è stata piena TT-TT e poi alla sera non mi cedevano il computer buono …. Ok ora passando alla storia, che ne dite vi piace? Spero di si, questo capitolo è dedicato principalmente agl’OC e ai loro proprietari, ringrazio inoltre chi continua a recensire, chi recensisce, chi segue la storia e chi l’ha messa nelle varie categorie. Buono, vi lascio con un quesito, di chi parla Kimera? Sono curiosa di sapere se avete già indovinato XD
lettori: si abbiamo capito -.-
TT-TT ok ci rinuncio e me ne vado a guardare gli episodi di Inazuma che mi sono persa
buona notte a tutti un abbraccio grosso
ciao Davvy ;D
 

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Capitolo 7
*** Cap 6 la prima sfida e i primi segni d'affetto ***


Cap 6: La prima sfida e i primi segni d’affetto
Nel capo d’allenamento della Hakai c’era un gran brusio, i quesiti e i dubbi del giorno precedente non erano terminati Naoko era immersa nei suoi pensieri, talmente tanto da non accorgersi che Sakura e Rosa si stavano per scannare vive
-Ora basta dateci un taglio- disse Isabella preoccupata che le due potessero non parlarsi più
-Marina fa qualcosa- disse Hikari che si era messa in mezzo e aveva ricevuto una sottospecie schiaffo
- Non so nemmeno il motivo della discussione- rispose la castana mantenendo la sua calma
Aoi si mise le braccia dietro la testa e si godette la scena, Akane seguiva con lo sguardo i movimenti di Hikari la quale si contorceva per evitare una rissa
-Dai ora basta altrimenti vengo io- disse d’un tratto Leila riportando la pace
-Ti ringrazio Leila - sospirò il portiere
-Di nulla- rispose la rossa
 
Intanto Kimera si trovava nello studio di Reiji, soffocò uno sbadiglio; la sera precedente non aveva dormito molto a causa dei sogni che l’avevano perseguitata da quando si era addormentata fino alle due di mattina, era un miracolo che si reggesse in piedi
-Voleva vedermi?- chiese falsamente interessata
-Sì, è arrivata una lettera da parte di una squadra che chiede di essere sfidata- rispose l’uomo
-Quindi, dobbiamo distruggerli?- chiese annoiata
-No- disse Reiji sorprendendola
-E allora che dobbiamo fare?- chiese la ragazza
-Allenatevi, allenatevi fino allo stremo- disse ringhiando l’uomo
La rosea uscì dalla stanza, nei corridoi lunghi e grigi sentiva solo il rumore dei suoi passi, lo sguardo perso nel vuoto. Raggiunse i suoi compagni, ma non si mosse li osservò per qualche istante poi avanzò; anche quando era bambina si spostava in silenzio senza farsi sentire
-Che succede qui?- chiese spaventando alcuni dei presenti
-Ma da dove sei sbucata?- chiese K blu in viso
-Capitano, non è successo nulla- mentì Shelene
La rosea abbracciò Aoi e Rosa, le due rimasero stupite dal gesto
-Vi chiedo scusa, sono stata molto severa con voi- disse con tono dolce
-“Possibile che si sia rabbonita così di punto in bianco?”- si chiese Naoko
-Non fa nulla capitano- disse Aoi sempre fredda
-Si, tranquilla- aggiunse Rosa
Kimera si allontanò dalle due, poi sorrise, inclinò appena la testa verso destra e le guardò con tenerezza. Leila e Hikari sapevano già che cosa stava facendo, Kimera faceva così quando ingannava le persone per un proprio fine
-Grazie dal più profondo del cuore- disse poi sorridente
Detto questo se ne andò uscendo dall’edificio tutta sorridente, i presenti erano sconvolti
-H -ho sentito bene, ha detto grazie?- chiese Helios
-Ha sorriso?- domandò Akane
-Deve aver dato una botta contro la testa- disse Naoko
-Povera capitano- disse Leila che dava ragione a Naoko
-Secondo me il capitano si è innamorata- disse poi Annalisa che era stata zitta fino a quel momento
-Sono d’accordo, è da quando abbiamo affrontato la Inazuma Japan che è strana- aggiunse Isabella
 
Kimera stava girando tranquilla per le vie di Tokyo, ma dietro di lei tutta la squadra la seguiva stando attenti a non farsi vedere; giunsero alla Raimon la rosea saltò su un albero per poi spostarsi di ramo in ramo senza produrre alcun suono
-No non ci credo- disse Annalisa
-Forza seguiamola- disse Akane partendo
-Ma sei fuori di testa?- ringhiò Naoko
-Andranno due di noi- disse Isabella
E con questo Aoi e Sakura si ritrovarono a saltare sui rami per non farsi vedere. Videro che Kimera era china su di un ramo e fissava la squadra
-Chissà chi guarda- sussurrò Sakura
-s- s -s -s- Sakura – balbettò la ragazza dai capelli blu notte
-Che c’è?- chiese sussurrando poi sgranò gl’occhi
-r- r- ragnoo- disse Aoi alzando appena il tono di voce
Sakura le tappò la bocca e con un sonoro “Shhhh” tirò a se la compagna, poi utilizzò funmatsu shoka (polvere di fuoco) e abbrustolì il ragno di minuscole dimensioni
-Ora sta zitta- le disse con una voce da oltre tomba
Aoi annuì ancora sotto shock; non poteva proprio vederli i ragni, terrorizzavano.
Kimera scese e si sporse appena da dietro l’albero, era triste e il suo sguardo fisso su quei capelli rossi
-Non riesco a dirti addio- disse tra se
-Hai sentito?- chiese piano Aoi
-Sì “chi è che ti manca così tanto? Un momento, ma lei sta guardando” non ci posso credere, andiamo- disse sempre piano Sakura
 
-Senti tu ragazzina- disse una voce maschile dietro la rosea
-Che vuoi?- chiese Kimera girandosi
-Aoi preparati ad attaccare!- ringhiò Sakura
-Pronta- rispose la compagna
Sakura si preparò con funmatsu shoka, mentre Aoi il suo tiro micidiale
-Vieni c’è una persona che ti vuole parlare- disse il ragazzo
Aveva capelli bianchi particolari, occhi neri sotto uno di essi vi era un taglio sottile; indossava una divisa chiara
-Bene- disse Kimera seguendolo
Le due che ancora stavano su un ramo tornarono indietro ad avvisare i loro compagni.
Subito la squadra corse dal capitano; Kimera stava di fronte a una donna che molti delle ragazze conoscevano bene, era Kira Hitomiko. La donna aveva capelli medio lunghi lisci verde scuro, occhi verde acqua scuro, portava una maglia azzurra, sopra essa un golfino marroncino chiaro, pantaloni lunghi color salmone e scarpe scure
-Ma che ci fa Kira qui?- chiese Rosa
-Non lo so- le rispose Sakura
-Datevi una mossa voi, questi ci vogliono sfidare- gridò Kimera
Osamu la guardò infuriato
-Come hai potuto Kimera?- chiese il moro
-Intendi sconfiggere la Inazuma Japan? Sai mi annoiavo- rispose la rosea sorridendo
-Ma noi siamo tuoi fratelli- disse furioso il moro
-No, voi no, solo Hiroto, è per lui che sono qui- disse cambiando espressione e diventando seria
 
Le due squadre si posizionarono, la partita iniziò; il campo da calcio sembrava un campo di guerra, con urla e fiamme che si ergevano a causa dei tiri
- Shitsuyona shoten (fuoco implacabile)- gridò Sakura
-Ghosts Twins - ora Akane
-Fire Shadows- calciò con forza Naoko
Il pallone giunse ai piedi di Kimera. Fece un largo sorriso per nulla rassicurante, la squadra avversaria era a terra
-Ti fermerò, a qualunque costo- disse Osamu stremato
-Ora ti rivelo un segreto, io sono come Lucifero. Non mi puoi fermare, Tiro Proibito numero uno- gridò la rosea segnando l’ultimo goal della partita
-Ti sbagli se credi che non lo dirò a tuo fratello- disse Kira
-Diglielo pure, già che ci sei digli che lo saluto- ghignò la rosea per poi cominciare a ridere
 
 
Angolo di un autrice esaurita:
Salve a tutti, chiedo scusa per eventuali errori, prometto che poi sistemerò. Ora che ve ne pare? A me non dice molto, sarà perché non dormo da ore e sono esaurita a causa della scuola, ma il prossimo capitolo rimedierà a questo promesso.
Inutile dire che vi ringrazio tutti quanti, che altro ah si vi annuncio che il prossimo capitolo sarà un po’ forte, quindi se qualcuno non se la sente meglio che non lo legga.
Buona notte a chi andrà a letto e un grosso abbraccio
ciao Davvy ;D

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Capitolo 8
*** un angelo caduto ***


Un angelo caduto

Kira si avvicinò alla ragazza, guardò i suoi occhi, facevano paura

-Kimera come hai potuto trattare così questi ragazzi?- chiese un po' intimorita
-Come? Vediamo, ah ma si certo, li ho sconfitti perchè non voglio che mi portino via Hiroto- rispose sorridendo
-Portarti via Hiroto?- ripetè l'allenatrice
-Posso considerare questa sfida come un allenamento, ma ho un messaggio per tutti voi- aggiunse avvicinandosi a Osamu che era ancora a terra
-Che cosa vuoi?- chiese con quelle poche forze che gli erano rimaste
-Più che altro è un messaggio per il mio adorato fratello- disse

alzò il piede destro e pestò con forza il braccio del moro, non mollava la presa anzi calcava sempre di più

-Fermati- gridò Kira ma fu bloccata dallo sguardo crudele della rosea
-Angelo caduto- Kimera usò il suo potere

i capelli divennero più lisci, gl'occhi più sottili; un paio d'ali nere le spuntarono sulla schiena e la pelle sembrava brillare, le gambe circondate da rose con spine

-Cosa? Che sta succedendo?- chiese Annalisa
-Kimmy ha usato il suo potere- disse Hikari

la ragazza guardò il moro che era sorpreso

-Ecco cosa gli devi dire, che sua sorella è tornata per prenderlo e che gli conviene non opporsi tanto verrà sconfitto. Dopo la sua sconfitta potremo stare nuovamente insieme e nessuno ci dividerà mai più- disse con un mezzo sorriso

non soddisfatta della condizione dei ragazzi a terra calciò in alto il pallone, con un salto lo raggiunse poi lo calciò con forza al suolo.
Raggiunse il terreno con grazia per mezzo delle sue ali; tornò se stessa e si allontanò stanca di perdere tempo, subito la sua squadra la seguì, ma nessuno aveva il coraggio di parlare. Era la prima volta che il loro capitano usava il suo potere, non aveva mai trattato così una squadra avversaria

-Capitano per quale motivo li hai attaccati nonostante fossero già a terra?- chiese Marina
-Dovete stare zitti! Mi avete seguita di nascosto, non siete nella posizione per fare domande- disse infuriata
-Capitano, noi siamo preoccupati per te- disse Isabella
-Possibile che non abbiate ancora capito? Io sono un angelo caduto, proprio come Lucifero, per questo ovunque io vada alla fine porto solo distruzione- ringhiò con qualche lacrima che iniziava a scorrerle lungo il viso

silenzio. Il silenzio si creava spesso, ma di solito veniva rotto subito da una battuta di spirito o da una frase rassicurante e invece stavolta per diversi attimi tutta la squadra rimase zitta. Fu Kimera a riprendere il discorso, come se quel silenzio fosse stata solo una lunga pausa

-Alcuni di voi li ho conosciuti al Sun garden, altri al laboratorio, ma è da quando sono arrivata in quel maledetto orfanotrofio che ho perso Hiroto- disse iniziando a singhiozzare
-Cosa? Ma che dici?- chiese Isabella confusa
-Non importa sono solo una pecora nera- disse correndo via
-No Kimmy aspetta!- disse Naoko cercando di fermarla

fu inutile, Kimera aveva una velocità pazzesca.
Correva senza sosta, non voleva avere gente tra i piedi; voleva solo suo fratello ma non poteva nonostante lui fosse così vicino. Si sedette su una sponda vicino al fiume, quello dove la Inazuma Japan si allenava per il Football Frontier; si teneva strette le gambe e poggiava la testa sulle ginocchia

-Hiroto, perchè non posso essere una comune ragazza? Ho questo forte desiderio di vederi a terra sconfitto mentre implori pietà...ma allo stesso tempo un sentimento contrastante mi fa soffrire. Voglio solo poter giocare come voglio- disse tra se
-Ti ho trovata finalmente- disse la voce di Hikari

quando Kimera si girò però vide anche Sakura e Annalisa

-Andate via...voglio stare sola- disse ma senza cattiveria
-No, siamo tue amiche perciò ti vogliamo aiutare- disse Annalisa sorridente
-Amiche?- chiese la rosea
-Sì, in fondo ne abbiamo passate tante insieme- aggiunse Sakura

la capitana le guardò tutte, loro sorrisero felici; nessuno si era mai comportato così con lei, di solito le persone la evitavano e lei si ritrovava sola, ma loro non cedevano e forse fu per questo che le fece rimanere. Guardarono un poco il sole

-Posso sapere perchè mi siete venute dietro?- chiese la rosea
-Semplice, tu non sei mai violenta. Il calcio per te è quasi una ragione di vita, non lo useresti per fare del male- le rispose la mora
-Quindi, perchè hai usato il tuo potere?- chiese Sakura
-Come ho detto, io sono come Lucifero. Quando eravamo all'orfanotrofio tutti mi allontanavano da Hiroto e da lì ho cominciato a provare odio e rancore- disse triste Kimera
-Esattamente che è successo?- chiese Annalisa

Kimera raccontò loro che la famiglia era morta quando loro erano molto piccoli. Quello che lei voleva era solo stare con il fratello; ma appena gli si avvicinava qualcuno li separava e lei si trovava sola

-Ora capisco- disse Sakura
-Non volevo prendermela con voi, ma ero così arrabbiata- si scusò Kimera riprendendo a piangere
-Dai, dai va tutto bene- la rassicurò Annalisa
-Sì, noi lo sappiamo che sei buona- a aggiunse Hikari
-Grazie- disse tra i singhiozzi la rosea

abbracciò le amiche una per una; la sua rabbia si era placata era certa che ora nulla avrebbe risvegliato il mostro che si celava in lei.
Purtoppo però si sbagliava.

Arrivate al quartier generale, videro i loro compagni accasciati a terra immobili; sgranarono gl'occhi e corsero a prestargli soccorso

-Ragazzi- gridò Annalisa
-Ma che è successo?- chiese Sakura arrabbiata
-Avete disubbidito ai miei ordini e questa è la punizione- rispose Reiji

mentre l'omo parlava Kimera stava abbandonando la ragione, quei corpi stesi al suolo come se fossero vecchi giocattoli pieni di sangue e ferite, poteva sentire l'odore del sangue, strinse i pugni e digrignò i denti, abbassò il capo, gl'occhi perdevano il colore vivo che avevano diventando vuoti e inespressivi. I suoni erano spariti, vedeva solo quei corpi, la sua parte cattiva si era risvegliata ancora

-Shinigami- chiamò sottovoce

la creatura apparì, nessuno se ne accorse fino a quando la ragazza si girò

-Capitano che ti prende?- domandò Annalisa spaventata
-Oh no il suo potere- disse Hikari indietreggiando
-Sono stufa di vedere distruzione...ora vedrai il potere di un angelo caduto- gridò la rosea

Scattò contro Reiji, gli graffiò il viso, poi un altro attacco, poi un calcio furente; non diede il tempo di capire che cosa stesse succedendo all'uomo che si ritrovò mezzo moribondo, non c'era un solo punto che perdesse sangue, scendeva senza sosta come una cascata. Su di lei schizzi di sangue ovunque, si portò un dito alle labbra

-Il tuo sangue dimostra che sei solo un rifiuto umano- dichiarò
-Non puoi uccidermi, non ne hai il fegato ahahah- smise di ridere

qualcosa gli aveva trapassato il petto; Kimera stringeva forte il cuore ancora pulsante, ritirò il braccio senza mollare l'organo più importante, il suo braccio destro era ricoperto di sangue

-Muori- disse stringendo ancora più forte il cuore fino a dividerlo in due

Un colpo secco e il corpo ormai defunto di Reiji cadde a terra. Kimera schioccò le dita e il cerbero banchettò con l'uomo

-Mio dio- balbettò Hikari
-L'ha ucciso- disse Sakura
-Scusatemi, ma mi dava davvero ai nervi...ora ci serve un nuovo allenatore- disse come se non fosse successo nulla

Mentre Hikari, Sakura e Annalisa medicavano i loro compagni Kimera si faceva una doccia; le immagini della lotta avvenuta poco prima si manifestavano ancora nella sua mente

-"Hiroto non mi vorrà mai bene...chi potrebbe volermene? Sono un mostro"- pensava

uscita raggiunse i suoi amici, stavano tutti bene e ciò le diede un grande solievo. Non parlarono dell'accaduto, ora la cosa più importante era trovare un allenatore in modo da poter partecipare al torneo.

 

 

Angolo autrice:
salve gente, ecco un nuovo capitolo, sapete mi sono divertita a scriverlo, per due motivi:
-amo le cose spaventose
-finalmente iniziano le storie d'amore
propietari OC: yeeeeeeee!!
sapevo che avreste detto così. Il capitolo mi piace, strano. In quello precedente avevo avvertito che in questo ci sarebbe stato un po' di cru (e poi che mi sono trattenuta) -.-
comunque fatemi sapere che ve ne pare, ringrazio nuovamente tutti quelli che seguono la storia e recensiscono. Ora vado a leggere i manga che ho comprato la settimana scorsa e mi chiamano
ciao Davvy :3
p.s. non metterò più Cap 1-2-3 ecc.. perchè faccio confusione e confondo anche voi

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Capitolo 9
*** un nuovo allenatore e i primi cuori rubati ***


Nuovo allenatore e primi cuori rubati

Quando Kimera si svegliò notò che accanto a lei c'erano tutti i suoi amici, li guardò per qualche istante e l'idea di non svegliarli la sfiorò, poi però vinse il desiderio di farli spaventare di prima mattina

-non so quanto tempo è che no spavento questi ragazzi- disse col suo ghigno

prese dalla sua borsa a tracolla il suo flauto, lo portò alle labbra, posizionò le dita, prese fiato e suonò un fortissimo La che rimbombò nel campo su cui si erano addormentati. I ragazzi furono strappati dai loro sogni da quello stridio, quando furono tutti svegli la rosea sorrise con innocenza

-Siete svegli?- chiese allegra
-Tu...sei mortaaa- gridarono Marina e Naoko saltando al collo della capitana
-Toglietevi di dosso!- ordinò
-No, ora pagherai...con due minuti di solletico- disse Marina bloccandola a terra
-...Hikari aiutami- disse Kimera blu in viso
-Scusa capitano ma non mi voglio ritrovare agonizzante a terra- disse sorridendo Hikari

Naoko iniziò a fare il solletico a Kimera che si contorceva come un bego e rideva senza riuscire a smettere; dopo poco la tortura finì perchè Marina e Naoko avevano avuto pietà del loro capitano

-Ora che facciamo?- chiese Rosa
-Di sicuro dobbiamo trovare un nuovo allenatore- rispose Helios ricevendo un occhiataccia
-Basta che Kimmy non uccida anche questo- borbottò Ryuk
-Io so chi potrà farci da allenatore- disse Isabella

tutti la guardarono. Isabella guardò Rosa e Aoi

-Voi ragazze la conoscete bene, anche tu Sakura e persino tu capitano- aggiunse
-Ho capito- disse Aoi
-Anch'io- dissero in coro Sakura e Rosa
-Io no- ammise Kimera

i presenti la guardarono sconvolti, avevano capito tutti, alcuni sorrisero per non farla arrabbiare

-Allora mi dite chi è?- chiese curiosa

Annalisa disse il nome tanto atteso. L'espressione di Kimera cambiò in una frazione di secondo, voltò le spalle ai compagni

-A quella non lo chiedo nemmeno sotto tortura!- ringhiò
-Ti prego capitano, non puoi dire che non sia una buona allenatrice- la supplicò Shelene
-...no, no, no, no, no- si lamentò
-Kimmy se non troviamo un allenatore non potrai batterti contro Hiroto e tutte le altre squadre- disse Akane
-Io voglio battere Hiroto, uffi e va bene- disse arrendendosi

Raggiunsero l'ospedale della città, il capitano stava davanti a tutti; poi si bloccò e fece per tornare indietro, ma Black e J la presero per i polsi e la trascinarono; videro Kira che usciva da una stanza

-Kira- la chiamò Rosa
-Che ci fate qui?- chiese sorpresa Kira

subito il suo sguardo si posò su quello imbarazzato di Kimera, la quale voltò la testa

-Mi hanno obbligata- sussurrò Kimera
-Noi volevamo chiederle se poteva essere la nostra allenatrice- disse K
-Io..Kimera accetterò solo se mi prometti che non farai del male- disse seria
-Io non faccio promesse- ringhiò la rosea
-Forza pitano- la incoraggiò Black
-E va bene, ma almeno Hiroto lo voglio vedere mentre implora pietà- disse puntando l'indice verso l'alto

Kira e Kimera si strinsero la mano.
Tornarono indietro, Kimera come al solito uscì e come al solito i suoi compagni la seguirono; giusto per essere certi che non combinasse altri guai, ciò che non sapevano era che un ragazzo dai capelli rossi stava facendo un giro con tre suoi amici. Kimera si fermò

-Guardate che lo so che mi state seguendo- disse ai suoi compagni
-Scusa, ma preferiamo farti compagnia- disse Annalisa
-Si va bene, ho imparato a controllare il mio potere, non accadrà più- disse aumentando il passo

Leila le corse dietro cercando di fermarla, ma Kimera non accennava a fermarsi; la rosea vide quell'inconfodibile chioma rossa, riconobbe la pelle eccessivamente chiara e il profilo del ragazzo

-"Fratellone"- pensò per poi evitarlo con un salto

Leila non ebbe tutta questa fortuna e finì addosso al rosso; ma per qualche miracolo il ragazzo aveva ottimi riflessi e riuscì a tenere su la ragazza

-Mi spiace tantissimo- disse lievemente rossa
-No, figurati, non ti sei fatta male vero?- chiese dolce Hiroto

Leila alzò lo sguardo e si perse negl'occhi verdi-azzurri del ragazzo, non aveva mai visto due occhi così belli, ciò la fece arrossire ancora di più diventando quasi come i suoi capelli

-G-grazie- balbettò
-Figurati- rispose il rosso
-Hei Hiroto tutto bene?- chiese un altro ragazzo

Aveva corti capelli grigi, occhi azzurro chiaro e una pelle chiara; non era molto alto ma fece perdere un battito a Naoko

-Sì, certo- rispose Hiroto
-"Non si è accorto di me, allora non gli manco neanche un po'"-pensò la rosea
-Kimera io ti uccido!- ringhiò la rossa
-RAZZA DI STUPIDA TACI!- urlò la rosea cercando di colpirla
-Kimmy?!- Hiroto era stupito

la capitana iniziò a correre nella direzione da cui venivano i ragazzi. Fu seguita da Hiroto, Isabella e Leila, più ovviamente tutti gli altri ragazzi; girò un angolo e prese contro qualcuno

-Guarda dove vai!- gridò
-Ma se sei stata tu a venirmi addosso- si lamentò il suo interlocutore

alzando lo sguardo vide che si trattava di quel ragazzo biondo, con i capelli che ricordavano gli aculei di un porcospino; ma ciò che fece placare Kimera furono gl'occhi del numero dieci della Inazuma Japan. Di un marrone scuro da ricordare il cioccolato fondente; si fermò per contemplarli, pensò che stavano davvero bene con la pelle leggermente abbronzata del ragazzo, poi si riprese

-"Come posso pensare a certe cose in un momento così?"- si chiese arrossendo
-Kimmy aspetta- gridò Hiroto
-No lasciami in pace- disse alzandosi

non aveva calcolato che Gouenji l'avrebbe afferrata per il polso, provò a liberarsi ma fu inutile e fu raggiunta dal gemello che l'abbracciò per evitare che corresse via ancora una volta

-Ma si può sapere chi è?- chiese Yuuto
-Lei è sua sorella gemella- rispose Annalisa con un sorriso
-Non sapevo avesse una sorella- disse il rasta

Kimera si lasciò andare e strinse il fratello. Anche se voleva sconfiggerlo, gli voleva bene e aveva sentito così tanto la sua mancanza

-Fratellone mi sei mancato così tanto- disse tra i singhiozzi
-Anche tu sorellina- rispose il rosso che stava per piangere
-Ma che teneri- disse Isabella

Fu molto difficile staccare Kimera dal rosso; dopo quel dolce momento ci furono le presentazioni, la rosea sperava che nessuno degl'amici del fratello l'avesse riconosciuta e in parte fu così solo Gouenji era certo che la gemella del compagno di squadra fosse la capitana della Hakai; aveva riconosciuto il profumo alla vaniglia e cannella che la ragazza metteva sempre, ma decise di non dire nulla.

____Alla sera (22:30)____

Alcuni dei componenti della Hakai stavano osservando il cielo trapunto di stelle, poi Akane ruppe il silenzio

-Allora oggi vi siete divertite eh capitano?- chiese con tono furbo
-Come?- chiese a sua volta spaesata l'interpellata
-Avanti non fingere, ti stavi mangiando con lo sguardo il biondino- disse poi la rosa
-MA NON DIRE SCIOCCHEZZE!- gridò il capitano arrossendo di botto
-Anche Leila ha trovato un valido cavaliere- disse Hikari scherzando
-Sai Kimmy potevi anche dirmelo che tuo fratello è così carino- ammise
-Io ritengo che il ragazzo con gl'occhiali da aviatore fosse davvero dolce- commentò Annalisa lievemente rossa
-No, no il piccoletto era veramente carino- disse Naoko

mentre le amiche discutevano su chi fosse il più carino Kimera ripensò a quegl'occhi marroni, si leccò il labbro superiore

-Chissà se lui resterà influenzato dal mio potere?- si chiese ad alta voce
-Uhlala il capitano è proprio innamorata- disse Sakura
-Ma va, è solo un ragazzino con i capelli sparati per aria...anche se caruccio- ammise in fine ridendo

 

 

Angolo autrice:
Salve, in teoria il capitolo era pronto ieri sera, ma mia madre ha pensato bene di cacciarmi a letto verso le 23:30 e io ho passato la sera a contare le pecorelle....comunque in questo capitolo si vedono i primi innamoramenti; non sono riuscita a farli tutti perchè già è un miracolo se ho fatto parlare tutti gl'OC O.o nel prossimo vi saranno nuove sorprese. Chissa, magari nel prossimo capitolo ci scappa un altro morto....noooo, sto scherzando, però ci sarà della violena (Siiii amo la violenza muahahahah...) scusate, ma ho passato il pomeriggio a studiare diritto ieri quindi ora non so dove stia di casa la ragione...me ne vado a follylandia
ciao a tutti Davvy

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Capitolo 10
*** Perchè tutti si comportano in modo strano? ***


                                                              Salve a tutti, questo capitolo
                                                       è scritto dal punto di vista di Kimera che
                                                     osserva, ma soprattutto critica gli effetti che ha
                                                l’amore sulla sua squadra. In breve ci saranno molte
                                                   coppiette allegre e felici che si conosceranno.
                                                     Detto questo vi saluto e vi lascio al capitolo

Perché tutti si comportano in modo strano?
Quando Kimera si alzò, notò che mancava qualcosa. Non si sentivano le grida dei suoi compagni, Akane non l’aveva buttata giù dal letto e dal corridoio veniva un dolce profumo; pensò che molto probabilmente era morta nel sonno e che quello fosse solo un sogno, doveva essere per forza così, altrimenti come spiegare tutta quella pace (?).
Si cambiò e raggiunse la cucina, lì Naoko e Isabella stavano cucinando dolci e biscotti in gran quantità; le guardò preoccupata
-Ragazze, ma che diavolo fate?- chiese preoccupata
-Cuciniamo per la festa- rispose Isabella intenta a mescolare un impasto
-Che festa? Chi morirà oggi?- domandò colpendosi il palmo destro con il pugno opposto
-Nessuno, era già stata programmata da Reiji, sarà una festa per fare amicizia- le spiegò Naoko
-Ferme streghette, mi avevate promesso di aspettarmi- gridò Annalisa entrando in cucina
-Capitano ti unisci a noi?- chiese poi la castana dai capelli ricci
-Eh? “manco morta” no, grazie preferisco raggiungere le altre- rispose per poi andarsene
Lungo i corridoi incontrò Rosa seguita da Akane, Leila, Aoi, Shelene, Helios e Ryuk che tenevano in mano grossi scatoloni sigillati con del nastro adesivo; alzò un sopracciglio e li guardò
-So che me ne pentirò, ma cosa state facendo?- chiese interessata a capire il motivo di tale comportamento
-Qualcuno dovrà pur addobbare la sala per la festa e il capo da calcio- rispose Akane come se fosse la cosa più normale di questa terra
-Capisco, bene buon lavoro- disse allontanandosi
Nel capo da calcio Sakura stava chiacchierando con Hikari, mentre Black faceva qualche passaggio con J e K. Decise di raggiungere le ragazze, ma se ne pentì subito dopo, le due stavano parlando di andare a fare compere prima che la festa iniziasse; troppo tardi per tornare indietro ormai era lì dietro di loro
-Ciao- sussurrò la rosea
-Kimmy arrivi proprio al momento giusto- la mora battendo le mani
-Ma non mi dire- commentò la capitana sconfitta dato che sapeva cosa l’aspettava
-Stavamo pensando di andare a prendere un bell’abito per la festa, tu verrai con noi- disse contenta la castana
-Scusate, ma odio fare compere- disse ma non la lasciarono finire
-COSA?!!- gridarono le due facendo finire col sedere a terra Kimera
-Capitano se vuoi fare colpo su quel biondino, non puoi presentarti in jeans- la rimproverò Sakura
-Già e poi alla festa verranno un sacco di persone, non puoi dare l’idea che non te ne freghi niente- aggiunse Hikari
-Ma a me non me ne frega niente- disse Kimmy che fu fulminata dalle due
-Come non detto, faccio quello che volete voi- s’affrettò a dire con un filo di voce
-Bene, con noi vengono anche 0361, Leila, Shelene e anche Isabella- disse contenta Sakura
-Cosa viene pure Shelene? Ma che sta succedendo? Fratellone aiutami- farfugliò tra se la rosea
 
Tre minuti dopo le ragazze si trovavano a girare per negozi anche se due di loro erano depresse, di chi si poteva mai trattare se non di Shelene e Kimera (?). Per loro era una specie di tortura, odiavano andare a provare cose graziose; il loro timore era di poter incontrare qualcuno che conoscevano
-Shelene come ti hanno ricattata?- chiese Kimera
-Non mi hanno ricattata, ho accettato di mia volontà, solo che avevo rimosso come sono loro quando si parla di fare bella figura- rispose la blu
Entrarono in un negozio che vendeva abiti di ogni genere, alla rosea parve di vedere uno degli amici del gemello che aveva visto il giorno prima; pregò che non fosse così. Le sue amiche fecero abbastanza presto a scegliere, il vero problema furono lei e Shelene
-Mi rifiuto moralmente di indossare questo coso- si lamentava una
-Sembro una balena con questo- diceva l’altra
-Hanno ragione, dobbiamo trovare qualcosa che metta in risalto il loro fisico e il loro carattere- disse Naoko
-Non è facile, gl’unici abiti che possono coprire i due airbag di Kimmy sono quelli senza spallini, che lasciano la schiena scoperta, che si allacciano al collo e con la lampo a tubino corti fino al ginocchio- commento Leila
-Non paragonare i miei seni a un salva vita!- ringhiò la capitana
Shelene uscì dal camerino tutta rossa, poi si buttò al collo di Kimera
-Che ne pensate?- chiese Hikari
-Capitano mi devi aiutare!- disse sconsolata la blu
-Ok Kimmy provati questo- le disse Sakura porgendole un vestito
Anche se con riluttanza la rosea si cambiò, quando uscì si unì alla blu in un abbraccio di consolazione
-State benissimo, bene è deciso- disse euforica Leila
-Aspettate un secondo ma dov’è Isabella?- chiese Naoko
-Ragazze guardate chi ho trovato- la voce dell’amica le fece girare
Teneva stretto il braccio di un ragazzo dai capelli castani e gl’occhi blu, aveva un unico ciuffo che gli cadeva sulla fronte; dietro loro vi erano anche Endou, Hiroto e altri; uno in particolare colpì l’attenzione di Hikari, aveva capelli viola con due ciuffi che ricordavano le corna d’un alce, occhi neri scuri attorno
-S- sorellina- balbettò il rosso
-Mi hanno obbligata- disse rossa
-Scusami Isabella, ma lui chi è?- domandò Hikari
-Vi presento un mio carissimo amico Fideo Ardena - rispose la ragazza entusiasta
-Bene, fatemi uscire da qui!- ringhiò la rosea
Appena uscite fuori dal negozio Hikari corse verso tre ragazzi, per abbracciarne solo uno.
Il ragazzo in questione era Suzuno, Nagumo e Afuro lo avevano convinto ad andare a fare due passi
-Suzuno! Come sono contenta di vederti, mi sei mancato!- gridò la castana stritolando l’albino
-Qualcuno me la tolga di dosso- si lamentava Suzuno
Ma era inutile, quando Sakura vedeva un ragazzo carino che conosceva bisognava lasciarla fare; Nagumo se la rideva della grossa, ma la sua risata fu interrotta da un potente pallone che lo colpì in viso
-Chi è l’idiota già defunto che ha osato colpirmi?- chiese infuriato
-Io tulipano dei miei stivali- rispose Aoi
-Aoi!- gridò la capitana buttandosi al suo collo
-C- capitano?!- disse stupita
-Salvami ti supplico- sussurrò Kimera
I passanti vedevano la seguente scena: Sakura che stritolava Suzuno il quale si dimenava, Nagumo che ne diceva di ogni a Aoi che aveva spinto via Kimera e rispondeva agl’insulti del rosso, Isabella stretta al braccio del castano, Kimera abbracciata a Hiroto perché odiava fare compere e si vergognava del vestito comprato,  Hikari che fissava quel ragazzo dai capelli viola, Naoko che rideva e Shelene che se la filava fingendo di non conoscere nessuno.
 
 
 
Angolo autrice:
buona sera mondo, oggi sono in buona…ma che importa, allora nuove future coppie si sono presentate; purtroppo non sono riuscita a metterle tutte e chiedo scusa a chi ancora non ha visto il suo OC con l’amore della sua vita. Se qualcuno di voi se lo sta chiedendo, si, odio andare a fare compere; quindi mi pareva perfetto per far incontrare dei ragazzi.
Come al solito vi ringrazio tutti, in principio volevo mettere qualcosa che centrasse con San. Valentino, poi però il rischio era che avessi un conato a causa delle troppe smancerie…altro da dire non c’è quindi vi saluto con un abbraccio
ciao Davvy ;3
p.s. vi lascio un immagine che rappresenterebbe Kimera e Shelene mentre si provavano i vestiti (spero si veda)
p.p.s chiedo scusa per aver cancellato il capitolo, ma mi hanno fatto gentilmente notare degli errori e poi così aggiungo due cose:
-non uccidetemi vi prego!!! TT0TT tutti commettono errori e aggiornare alle 22:00 dopo due ore di latino vi garantisco che confondevo pure mia madre con la mia sorella più grande (giuro mi hanno chiesto se ero ubriaca -.-)
-Seconda cosa, avrei bisogno che tutte le persone che mi hanno inviato l’OC mi mandassero un messaggio privato dove descrivono i loro personaggi vestiti per la festa (vestito, acconciature, trucco, scarpe ecc…)
-terzo visto che è oggi buon San. Valentino ^^
invoco ancora perdonooooooo e pietà!! Vi prometto che mi trasferisco al Polo Nord e aggiorno da lì così mio fratello non mi distrae (poi se volete spiego)
https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRJbgOrxt1Mbw26vOvXFhfq2hyqFgBtgTZatx_A7YFYlLZzCRVC

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Capitolo 11
*** Non si è mai soli davanti a una tempesta ***


Questo è un capitolo speciale, lo dedico a
tutte le ragazze  che ho conosciuto
su questo sito, mi fate diventare un’altra persona,
andatene orgogliose. Sono davvero felice di avervi conosciute
e per rubare la frase preferita del mio prof di diritto “grazie di esistere”.
So che potrò sembrare smielata, ma in questo periodo ho bisogno di affetto
e voi senza rendervene conto me ne avete dato XD ….
ora vi lascio al capitolo

Non si è mai soli davanti a una tempesta
I ragazzi si stavano preparando per la festa, ma ognuno di loro stava pensando ai propri compagni. La loro amicizia era nata dentro quel laboratorio, ma che cos’era successo (?) si erano aiutati per quale motivo se neanche si conoscevano (?); si chiama istinto di sopravvivenza.
In quel luogo venivano utilizzati per estrarre un potere immenso, quel potere era dentro loro, subivano sofferenze ogni giorno; scosse, botte di ogni tipo, alcuni venivano anche frustati e alla fine quando avevano raggiunto il massimo della collera una luce era apparsa dai loro cuori e da essa vennero fuori diverse creature. Quelle creature rappresentavano l’immensa vastità di quel potere. Ubbidivano solo ai legittimi proprietari, per questo non ebbero pietà e distrussero tutte le macchine, distrussero pareti e uccisero gli studiosi, se così si potevano definire, che avevano fatto soffrire quei poveri ragazzi; non rimase nulla, mangiarono persino le ossa.
In principio i ragazzi erano spaventati da quegli animali, alcuni erano creature mitologiche che avevano portato solo distruzione; col tempo però avevano capito di aver bisogno di loro non erano solo un potere, erano il loro amore per il calcio, rifiutarli sarebbe stato come rifiutare una parte di loro stessi. Erano come lo Yin e lo Yang anche se diversi ognuno aveva una piccola caratteristica del altro, tra loro avevano e avranno sempre un giusto equilibrio e come il simbolo stesso indica, si completano.
A questo pensavano i ragazzi mentre si preparavano, ai loro amici, si, ma quelli che riposavano dentro di loro che gli permettevano di poter affrontare qualunque cosa, con essi non erano mai soli e anche la giornata più triste diventava allegra semplicemente osservando gl’occhi del compagno più vicino che avessero mai avuto.
Era più che un semplice compagno era quasi un fratello, uno con qui non si litiga mai, uno con cui potersi confidare e sai che non ti giudicherà mai, un fratello che ti incoraggia, ti sostiene ed è lì se hai paura o stai per crollare in un abisso scuro.
 
Certo sono molto diversi dai ragazzi, ma a questi ultimi non importava; compagni silenziosi ed onesti
-“Se non fosse stato per te ora sarei ancora un esperimento, non saprei che cosa sia la luce del sole, non potrei distinguere il ghiaccio dal fuoco, per me bene e male sarebbero la stessa cosa.
Non proverei amore, ma solo odio, rancore, rabbia, frustrazione e sarei costantemente infelice; i sentimenti sarebbero stati solo una massa di umori uniti tra loro, confusi e imprecisi.
Salvandomi mi hai concesso il diritto a una vita nuova, ora posso correre, giocare, amare e pensare della mia vita quando prima non avrei mai pensato al mio futuro, ti ringrazio amico mio.”-
questo era lo stesso pensiero che si celava nel cuore dei ragazzi
 
Essi non lo sapevano, ma le creature che dormivano dentro di loro,  sentivano i loro pensieri, ricambiavano le loro emozioni e i loro sentimenti; ciò che i loro padroni provavano, per loro era uguale.
 
 
 
Tra umani e animali c’era armonia, non si sarebbe spezzata. Un amicizia profonda, non era nemmeno paragonabile all’affetto che si era creato nei componenti della squadra; amicizia, fratellanza, lealtà tutto questo Kimera e gli altri lo avevano imparato grazie a quelle creature.
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
buona sera bella gente (siete tutti belli), che mi è successo vi starete chiedendo; molto semplice, sono due, tre con domani, che non vedo la mia migliore amica. So che può sembrare ridicolo, ma cavolo le voglio un bene dell’anima è come una sorella per me (non ne ho già abbastanza -.-) comunque, come avevo già scritto questo capitolo lo dedico a tutte le ragazze conosciute che sono mitiche! 
Avevo anche detto che avrei fatto un cappy speciale e ho mantenuto la promessa TT^TT (incredibile)
comunque mi scuso per non aver aggiornato ieri e per le numerose ripetizioni ed eventuali errori.
Ancora grazie a tutti e un abbraccio
ciao Davvy :D
p.s. scusate se il capitolo è corto, ma ultimamente miss ispirazione ha deciso di andare in vacanza
 

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