Ho tutto quello che mi serve

di littlepink6690
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** On my way ***
Capitolo 2: *** Niente è okay... ***
Capitolo 3: *** Voglio vederla! ***
Capitolo 4: *** Stupida Lucy! ***
Capitolo 5: *** Tra le mie, la sua mano ***
Capitolo 6: *** Dietro di te! ***
Capitolo 7: *** Aiutarmi? ***
Capitolo 8: *** La paperella me la paghi! ***
Capitolo 9: *** Non ti lascerò cadere ***
Capitolo 10: *** Ti va di parlare? ***
Capitolo 11: *** Piccola, ascolta! ***
Capitolo 12: *** Ha le mani d'oro! ***
Capitolo 13: *** Ciao, posso? ***
Capitolo 14: *** Take my breath away ***
Capitolo 15: *** La mia miglior nemica ***
Capitolo 16: *** Goodbye McKinley ***
Capitolo 17: *** So dov'è! ***
Capitolo 18: *** Che cosa è cambiato? ***
Capitolo 19: *** Ringraziamento ***
Capitolo 20: *** Ciuchino ***
Capitolo 21: *** Dancing on my own ***
Capitolo 22: *** Let her go ***
Capitolo 23: *** Ti avevo avvisato! ***
Capitolo 24: *** Soprattutto Quinn! ***
Capitolo 25: *** E tu come fai a saperlo? ***
Capitolo 26: *** E' successo qualcosa di grave tra voi? ***
Capitolo 27: *** E' un piacere Rachel! ***
Capitolo 28: *** Ti chiamo ***
Capitolo 29: *** Un'immagine! ***
Capitolo 30: *** Rachel, sa ***
Capitolo 31: *** Anch'io ti voglio bene ***
Capitolo 32: *** Love me again ***
Capitolo 33: *** Tu ***
Capitolo 34: *** Resta con me ***
Capitolo 35: *** This is not the end ***
Capitolo 36: *** Smettila... ***
Capitolo 37: *** Come per me? ***
Capitolo 38: *** Sei molto cambiata! ***
Capitolo 39: *** Coney Island ***



Capitolo 1
*** On my way ***


On my way
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1.        

Sono in macchina, sto andando in municipio, per vedere Rachel e Finn sposarsi. Sono nervosa, so di aver detto a Rachel che le avrei fatto da damigella, ma quel litigio che abbiamo avuto all’atelier è ancora vivido nei miei ricordi.
 
“Odio fare la guastafeste, ma Rachel, sei sicura di essere davvero pronta?” le chiedo mentre lei dice che non è mai stata più sicura di qualcosa in vita sua. “Okay! Ho cercato di farti ragionare e ho persino provato a crederci, ma non me ne starò – dico mentre mi avvicino a lei, che si trova sul piedistallo davanti allo specchio – qui a guardare mentre ti rovini la vita sposando Finn Hudson! –concludo frustrata.
“Quinn ma chi ti credi di essere, per dirmi cosa devo o non devo fare?”- mi risponde lei al quanto turbata.
“Sembra che io sia l’unica ad avere abbastanza palle per dirlo” – dico guardando le altre che non ribattono.
 
Non voglio che si sposi così giovane, ma non sono nessuno per impedirle di essere felice con la persona che ama!
 
È l’ennesimo messaggio che Rachel m’invia, chiedendomi di fare presto! E’ tenero da parte sua preoccuparsi che non sono ancora arrivata. Le rispondo che sono per la strada! Odio fare ritardo, ma ho un trattore davanti e non posso per nulla sorpassare. Sono concentrata sulla strada, quando vedo che finalmente il trattore ha svoltato a destra! Recupero il cellulare e mentre sto per inviare un messaggio a Rachel, che sarò lì entro cinque minuti, ho giusto il tempo per alzare lo sguardo che un camion mi travolge dalla sinistra!

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Capitolo 2
*** Niente è okay... ***


Niente è okay...

n

Sono contenta che stiate leggendo la mia ff, quindi per premiarvi, vi posto subito il secondo capitolo! Per il momento i capitoli saranno molto corti, ma passo passo, li allungherò leggermente! 
Buona lettura!

2.        

Rachel, iniziamo! – dice Finn vedendomi ancora armeggiare con il cellulare.

Finn, ti prego Quinn sta arrivando! – gli rispondo.

Rachel, hai detto questa cosa anche cinque minuti fa! – mi dice calmo.

Nel frattempo vedo i miei padri e i genitori di Kurt e Finn mormorare qualcosa tra loro.

Ho uno strano presentimento, Quinn non è mai in ritardo, odia quella parola! Decido infine di non mandarle più messaggi ma di chiamarla.

Che cosa fai, Berry? – mi chiede Santana.

Chiamo Quinn! – la zittisco, sentendo che la linea si apre – Quinn ti manca molta strada ancora? – le chiedo.

Tu sei Rachel? – chiede una voce nel ricevitore.

Sì, ma lei chi è, scusi? – domando.

Sono un contadino che ha soccorso la sua amica- mi risponde.

Vedo gli altri guardarmi confusi e lo sono anch’io.

Come sarebbe a dire: soccorsa? – chiedo, mentre gli altri mi si avvicinano.

La sua amica ha avuto un brutto incidente, la stanno portando in ospedale – gli sento dire mentre indietreggio pericolosamente sedendomi alla poltrona.

Abbandono il cellulare e vedo la mia vista appannarsi.

Rachel, ehi, che ti prende? – sento Kurt chiedermi.

Tesoro, che succede? – sento i miei padri avvicinarsi.

Vedo Finn recuperare il mio telefono e: Pronto? Quinn, dove sei finita? – chiede non capendo quel mio comportamento – Come? Okay va bene, ho capito! – dice chiudendo la chiamata.

Ehi, Rachel è tutto okay! – dice Finn avvicinandosi e prendendomi le mani.

No, Finn niente è okay! Quinn – e lì non mi trattengo più, e inizio a piangere, non riuscendo a controllarmi.

Finnocence, per favore voi dirci cosa cavolo sta succedendo? – chiede Santana irritata.

Stanno portando Quinn in ospedale! – dice, mentre gli altri all’unisono esclamano spaventati.

 

In quel momento non m’importa nulla del matrimonio! Voglio solo andare da Quinn, voglio sapere come sta!

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Capitolo 3
*** Voglio vederla! ***


Voglio vederla!

Non mi sono dimenticata di aggiornare, tranquilli! Buona lettura!

3.        

Obbligo i miei a portarmi da Quinn. Sono sconvolta, non riesco neppure a pensare a cosa possa essere successo. Non riesco a pensare di non rivederla più. In silenzio continuo a piangere mentre arriviamo a destinazione! Correndo con indosso ancora il mio abito da sposa un po’ sgualcito, mi fermo davanti alla reception chiedendo: Senta mi sa dire dove hanno portato Quinn Fabray? – l’infermiera mi guarda: Penso sia ancora in emergenza uno! – mi risponde – La pregherei di accomodarsi in sala d’aspetto! – conclude – Sa dirmi in che condizioni è? – la supplico quasi – No, signorina, mi spiace! Sento il cuore stringersi nel petto, ho paura! Non voglio pensare al peggio. Sto provando emozioni troppo forti, mi sento svenire! Sento Finn che mi si avvicina: Rachel, stai tranquilla, sono sicuro che Quinn sta bene! – mi conforta. Ma io se non vedo Quinn non ci credo.

Passa all’incirca una mezz’ora e vedo mio padre LeRoy andare verso la reception e chiedere qualcosa all’infermiera. La vedo sollevare la cornetta e aspettare qualcuno che le risponda. Poi la vedo rivolgere la parola a mio padre, che ritorna verso di noi! Allora? Cosa ti ha detto? – mi metto quasi ad urlare – Rachel, lei è in terapia intensiva! – Voglio vederla! – dico- Andiamo di sopra! – mi dice mentre ci dirigiamo verso l’ascensore. Vedo Santana correre verso di noi. Dov’è? – chiede sconvolta – E’ a terapia intensiva! – risponde Finn. Vedo gli altri sconvolti, tanto quanto lo so io.

Saliamo al piano e subito vediamo un medico, probabilmente il primario del reparto venire verso di noi: Non potete entrare tutti qui, mi spiace! – Senta io devo vedere la mia amica! – disse Santana andandogli incontro – Signorina, so che vuole vederla! Ma mi spiace informarla che la signorina Fabray è in coma! – Cosa? – esclamammo in coro. Adesso si che non mi sentivo bene! Per fortuna c’era Finn a sorreggermi. Lo sento abbracciarmi forte, per farmi sentire protetta in quel brutto momento.

Lo so questo capitolo è un po' brutto ma come sapete le cose si sistemano sempre!

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Capitolo 4
*** Stupida Lucy! ***


Stupida Lucy!

Era passata una settimana, e Quinn era ancora in ospedale, in coma e non dava segni di volersi svegliare. Stupida Lucy, quanto avrei voluto darle tanti calci nel suo culetto bianco, pur di farle aprire gli occhi e tornare fra noi! Ma non funzionava proprio così! Io e gli altri del Glee ormai eravamo perennemente nella sua stanza di ospedale. Ogni tanto cantavamo insieme, per farle sentire che c’eravamo per lei.

 

Santana forse Quinn è in un mondo, dove ci sono arcobaleni perenni, leprecauni e unicorni! – mi disse Brittany mentre eravamo solo noi due in camera con Quinn.

Brittany, sei così dolce, può anche essere comunque! – dissi ammiccandole un sorriso.

Comunque voglio che si svegli, quello è il mondo dei sogni! – riusciva sempre a stupirmi la mia ballerina.

La strinsi in un abbraccio e le lasciai un piccolo bacio sulle labbra. Scusate, torno dopo! – disse una voce, mi voltai e vidi Berry

Vieni pure Barbra! – le dissi

San, e dai! – mi rimproverò Brittany

Noi stiamo andando agli allenamenti della Sylvester! – le dico

Ci vediamo domani a scuola! mi risponde.

Le lascio una pacca sulla spalla e io e Brittany usciamo dalla stanza.

 

Mentre camminiamo, penso al fatto che da quando Quinn ha avuto l’incidente, la nasona non fa altro che stare con lei. Okay è vero che gli ultimi mesi si stanno rivelando davvero intensi per noi che ci diplomiamo. Ciò ci ha fatto unire tanto, anche il fatto di aver vinto le regionali due settimane fa. Forse Quinn e Rachel, dopo tutte le litigate per Finn o altro, finalmente hanno sepolto l’ascia di guerra? Beh, penso proprio di sì, infondo l’ha detto Quinn stessa:

Non si cambia il passato ma lasciandoselo alle spalle ci si affaccia al futuro!

Penso di postare i successivi capitoli la settimana prossima! La ff è ancora in fase di scrittura, quindi in base a quanto scrivo pubblicherò i capitoli!
Spero che la storia vi stia piacendo! Vi auguro buon proseguimento!

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Capitolo 5
*** Tra le mie, la sua mano ***


Stringo ancora tra le mie, la sua mano

5

È passata una settimana, e tu sei ancora qui, e voglio credere che dormi! – le dico sedendomi sulla sedia accanto al suo letto. Le prendo la mano immobile e la stringo tra le mie. Quinn mi sento, così in colpa. Se riesci a sentirmi, ti prego torna qui! Ci manchi, io ho il cuore a pezzi, pensando che sia colpa mia!

Poggio la testa sul letto e piango come tutte le altre volte che la vado a trovare.

La guardo attentamente: la mascherina del respiratore sul suo viso pallido. Ha ancora la testa fasciata, ma il medico dice che non ha subito nessun trauma celebrale. Allora perché Quinn non ti svegli?- mi ritrovo a pensare.

Stringo ancora tra le mie, la sua mano. La accarezzo, perché i medici dicono che il contatto e il parlare aiutano chi si trova in coma, a riprendere la percezione dello spazio.

Sono ancora lì ad ascoltare l’elettrocardiogramma del cuore di Quinn. La prima cosa che il medico disse alla signora Fabray, fu che Quinn aveva subito uno schiacciamento delle vertebre della colonna vertebrale e una lieve compressione del torace, per cui il cuore aveva spesso di battere. La signora Fabray si era sentita poco bene in quel momento, come tutti noi del resto. Aveva chiesto spiegazioni, e il medico le aveva risposto che probabilmente non sarebbe stata più in grado di camminare sulle sue gambe. La mamma di Quinn era scoppiata a piangere apprendendo la notizia e riferendolo poi a noi.

Mi sentivo ancora più in colpa, quando Quinn si sarebbe svegliata, avrebbe saputo che non poteva più camminare.

Mi rendo conto che il capitolo è cortissimo! Come ho già detto i capitoli si vanno allungando! Proverò a pubblicare il prossimo capitolo in settimana, per adesso vi auguro buonanotte!

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Capitolo 6
*** Dietro di te! ***


Dietro di te!

Mi sono accorta rileggendo il capitolo, che era microscopico! Così ho deciso di accorparlo a quello successivo, in modo da farvi leggere un capitolo abbastanza corposo, come avevo promesso! 

Che dirvi di più buona lettura, a dopo.

6.        

Sto percorrendo il corridoio con Rachel, e parliamo del matrimonio saltato.

Credi ci saremmo sposati se Quinn non avesse avuto l’incidente?- mi chiede.

Certo che sì! – le rispondo.

Ci fermiamo davanti al suo armadietto e vedo arrivare una biondina in carrozzella.

Oh mio dio! – esclamo.

Finn che ti prende? – mi chiede.

Dietro di te! – rispondo.

Vedo Rachel voltarsi lentamente e urlare: Quinn!

Ciao Rachel, Finn! – dice sorridendo la bionda

Io non so cosa dire, tu sei qui! – dice Rachel.

Non sapevo ti fossi svegliata! – dico io.

Beh, mi sono risvegliata due giorni fa, ma mi hanno dimesso solo stamattina! – risponde

E’ così bello rivederti Quinn! – dice Rachel, entusiasta.

Lo vedo! – ammicca un sorriso Quinn, vedo Artie raggiungerla. Dai andiamo in aula canto, vediamo chi arriva prima! – dice entusiasta ad Artie, sfrecciando via con le loro carrozzelle.

 

Vedo Rachel stupita quanto me: L’ho sempre detto che è un portento! – mi dice, mentre seguiamo quei due nei corridoi mentre duettano un brano.

In aula canto, diamo il bentornato a Quinn, che subito dice: Chiariamo le cose, so che già girano delle voci! È vero ho avuto lo schiacciamento delle vertebre, ma tutti i tubi funzionano, quindi con un po’ di fisioterapia, alle Nazionali, mi vedrete ballare con voi, su quel palco.

 

 

Che la riunione dei diplomanti del McKinley abbia inizio! – dice Puck battendo le mani. Siamo tutti seduti in cerchio e iniziano le proposte. Kurt dice che potremmo andare a fare shopping frenato.

Potremmo fare una maratona di film sulla danza: Footloose, Footloose 2011! – dice Mike.

È primavera potremmo vedere cosa nasce sotto i cavoli – dice Brittany 

Potremmo andare per i pub a bere analcolici – dice Mercedes

E’ una festa per i diplomanti, no per i pensionati – risponde di getto Puck.

A quel punto sono io ad intervenire: Quinn mi dispiace tanto – abbasso lo sguardo trattenendo le lacrime – venivi al mio matrimonio quando hai avuto l’incidente, stavi rispondendo al mio sms. Noi siamo qui a decidere quello da fare per la festa dei diplomanti, dimenticandoci che Quinn è su una sedia a rotelle. Non si fa, non è giusto! – dico tirando su col naso.

L’incidente – sento Quinn rispondermi – non è successo per colpa tua, Rachel! Io non mi lascerò abbattere da questa situazione e non dovete farlo voi. Adesso vieni qui! – mi dice invitandomi ad avvicinarmi. Mi alzo e mi avvicino cautamente. Avanti abbracciami, Rachel! – dice e io piangendo la stringo tra le mie braccia. Un abbraccio caloroso. Poi mi prende la mano e dice: Io ho pensato al Luna Park!

Bene, Quinn Fabray ha parlato, l’assemblea è sciolta – dice Puck.

 

 

Sono davanti a quella rampa ripidissima, e penso subito che sarebbe meglio salire dall’entrata principale. Infatti, giro le ruote della carrozzella: Dove credi di andare Quinn? – mi chiede Artie

Non posso farcela!

Oh andiamo! Niente è impossibile per te!- m’incoraggia lui

Artie davvero, non ne sarei capace! – dico ancora

Impugna quelle ruote e scala la rampa più ripida di tutta Lima, Quinn! Lo guardo e lui mi fa un sorriso rassicurante. Inizio a salire, e le braccia mi fanno un male assurdo: Le mie braccia! – esclamo

Sono di acciaio! – dice – Dai Quinn è come partorire, spingi! – ride dicendolo

E tu che ne sai? – dico tra le risa

Dai sei quasi arrivata, un ultima spinta! Mi fermo e continuo a ridere con lui, battendogli il cinque, e rischiando per poco di tornare alla base della rampa. Bravissima Quinn! – mi dice.

Percorriamo il corridoio e Artie inizia a dire: Quinn, senti non voglio fare il guasta feste, ma il Luna Park per te non è il luogo adatto, nella condizione in cui ti trovi. Non fraintendermi, e solo che non sei ancora molto pratica con la carrozzella!

Artie, ma è la festa dei diplomanti, l’unica!

Sì, lo so! Ma se vieni con me, ti prometto che sarà la festa dei diplomanti per eccellenza!

Okay! – mi arrendo.

Vedo Finn passeggiare con il telefono nel corridoio e quasi travolgere Joe che è a piedi scalzi. Finn – lo chiamo – cosa cavolo fai?

Messaggino – dice imbarazzato – lo so che non dovrei!

Finn, ho quasi perso la vita per rispondere ad un messaggino! – gli dico

Niente più allora! – mi risponde – Allora venite al Luna Park? – ci chiede

No, io e Artie abbiamo altri programmi! – dico scarrozzando via.

Eccomi di nuovo, in fin dei conti questo capitolo, riprende letteralmente quello avvenuto nella puntata, però di qui parte tutto...

Ciao a venerdì!

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Capitolo 7
*** Aiutarmi? ***


Aiutarmi?

Questo capitolo è lunghetto:

Buona lettura!

7   

Mi dispiace che Quinn e Artie non siano venuti con noi. Finn dice che avevano altri programmi. Artie è davvero un ottimo amico per Quinn in questo momento, la sta aiutando parecchio. Scendiamo dal pullman, che ci ha portati al Luna Park, mostriamo i biglietti e ci fiondiamo all’interno del parco divertimenti. La prima attrazione dove andiamo sono le montagne russe. Cerco di dire a Finn che non voglio stare davanti, ma inevitabilmente ci sediamo proprio ai primi sedili. Mi sentirà urlare, peggio per lui! Inizia la salita e tutti mormorano ad alta voce che la discesa sarà da sballo. Finn mi punzecchia dicendo di guardare in basso, come una stupida, il mio sguardo segue il suo indice e vedo due figure distinte. Sono Artie e Quinn, credo, in uno Skateboard Park, almeno così sembra. Alla fine non ho neppure il tempo di vedere che stiamo scendendo ad altissima velocità.

 

Cavolo Artie, è stato bellissimo! – dico al mio amico

Sapevo ti sarebbe piaciuto! Volevo vedessi che anche i ragazzi nelle nostre condizioni possono divertirsi. Mi risponde, lo supero e dico: Artie la mia condizione è solo temporanea, io tornerò a camminare! – Quinn, perché continui a negare la realtà?

Io non nego nulla!

So che stai soffrendo, ma non puoi continuare a negare l’effettivo.

Io tornerò a camminare, ballerò alle Nazionali, andrò a Yale e lascerò Lima! – dico, andandomene senza salutarlo.

 

 

Sono in attesa che mi risponda:

Pronto? – risponde.

Ehi, Rachel disturbo? – le chiedo titubante.

Che disturbo, dimmi tutto! – mi dice disponibile.

Com’è andata la vostra giornata dei diplomanti?

Benissimo! La tua, Quinn? – mi chiede

Non male – rispondo tentando di nascondere la mia tristezza.

Quinn, tutto bene? Vi raggiungiamo, dalla montagna russa, abbiamo visto, dove siete!

No, Rachel siamo andati via! Volevo solo sapere come andasse, a domani! – dico prima di sentire

Quinn, aspetta! – ma ormai decido di chiudere la chiamata.    

 

 

Quella chiamata mi ha un po’ preoccupata. Che fosse successo qualcosa? Che si fosse fatta male? Dovevo vedere Quinn, subito!

Dico a Finn che prendo il pullman che sta per passare. Lo vedo fare una strana espressione, ma non ci do tanto peso.

Scendo alla fermata più vicina a casa di Quinn, farò due passi.

Arrivo davanti alla sua porta e suono il campanello. Attendo sul pianerottolo e vedo la porta aprirsi poco dopo.

Rachel, ciao! – mi dice la mamma di Quinn.

Signora Fabray, Quinn è in casa? – le chiedo timidamente.

Sì, solo che è andata in camera sua! Mi ha detto che non vuole vedere nessuno. Ma ti prego, entra- mi dice facendomi entrare. La vado a chiamare! – mi dice, ma la fermo.

Se non le dispiace, vorrei andare io da lei! – dico timidamente.

Si certo, cara! È di sopra, ti accompagno! – mi dice percorrendo la strada. Arrivate alla sommità delle scale m’indica la porta di Quinn.

Busso appena alla porta e attendo la risposta.

Mamma ho detto che voglio restare sola! – dice

Quinn, sono Rachel! – dico aprendo la porta e infilandomi dentro.

Rachel, che ci fai qui? – mi chiede sorpresa

Beh, la telefonata di poco fa mi ha turbato un po’. È successo qualcosa? – le chiedo avvicinandomi. È distesa sul letto, con la schiena poggiata su dei cuscini.

No, è tutto okay! – dice sistemandosi.

Niente è okay, hai pianto lo vedo! – dico sedendomi al bordo del letto – Artie?

Artie è fantastico, la giornata è stata bellissima ma alla fine – s’interrompe.

Alla fine? – la spingo a continuare.

Artie ha rovinato tutto! – mi dice, tirando su col naso.

Quinn, per favore dimmi cosa ha fatto? – dico preoccupata.

Mi ha detto che nego la realtà. Il fatto che sono convinta di ritornare a camminare, ma non sarà così! – dice scoppiando a piangere.

Quinn, ehi? – dico avvicinandomi ad abbracciarla – Andrà tutto bene, ne sono sicura!

Anche tu pensi che non tornerò a camminare? – mi chiede tra le lacrime

Mi scosto da lei e la guardo dritta negli occhi verdi arrossati.

Io penso solo che mi senta così in colpa, che per causa mia, stai vivendo tutto ciò! – dico iniziando io a piangere.

E che fai adesso piangi tu? – mi dice accarezzandomi il viso – Rachel, quella che ha risposto al messaggio sono io, tu non hai colpa? È chiaro? – mi tranquillizza.

Io però sono sempre la solita chiacchierona anche con i messaggi – dico tirando su con il naso.

Rachel, tu smettila di colpevolizzarti! - mi rincuora.

Okay, ma voglio aiutarti! – le dico.

Aiutarmi? – chiede

Sì, voglio venire alla fisioterapia con te, rendermi utile – le dico.

Rachel, mi accompagna già Frannie! – mi dice cauta.

Non m’importa, avrei più sostegno! – dico decisa.

Okay, come preferisci! – mi sorride.

 A che ora ci vai? – le chiedo.

Dopo la scuola! – mi risponde.

Andiamo insieme, allora! A domani Quinn! – dico alzandosi dal letto e dirigendomi verso la porta.

Rachel? –mi chiama.

Uhm, dimmi! – mi volto a guardarla.

Ti ringrazio, tu mi sei stata così vicino! – dice allusiva.

Che cosa intendi? – mi chiede.

Mia madre mi ha detto che venivi spesso a trovarmi, ma perché lo hai fatto? Io ti ho sempre reso la vita impossibile!

Quinn, sentivo il bisogno di starti vicino! – mi risponde – E poi anch’io ci ho messo del mio e lo sai! – ammicco un sorriso – Ma adesso siamo amiche vero? – le chiedo.

Certo, amiche! – dice, ma le esce un po’ distorto il tono!

Allora a domani amica! – le dico salutandola con la mano e uscendo dalla stanza.  

Ciao, allora che ve ne pare? Ho aggiunto alcuni personaggi, che nel corso della serie sono spariti o non sono mai apparsi! Spero vi sia piaciuto il capitolo!

A lunedì, con l'aggiornamento, buon weekend.

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Capitolo 8
*** La paperella me la paghi! ***


La paperella me la paghi!

 Come promesso, vi posto il capitolo: buona lettura!

8        

Sono particolarmente nervosa. Non riesco a capire il motivo per il quale Rachel voglia accompagnarmi alla fisioterapia. Lei ha detto che è per aiutarmi, ma sono sicura che si senta ancora in colpa. Ma cavolo non deve, lei non centra nulla, sono io la stupida che scriveva messaggi alla guida. Ad ogni modo sono in corridoio ad aspettarla vicino al mio armadietto all’incirca da dieci minuti.

Ciao Quinn, scusami ho finito adesso la lezione! – mi dice, raggiungendomi.

Ehi, non preoccuparti! – le rispondo iniziando a far girare le ruote della mia carrozzella.

Posso? – mi chiede Rachel, mettendo le mani sullo schienale.

Non è necessario – dico subito.

Quinn rilassati, non ti mangia mica! – sento dire da un'altra voce.

Frannie! – esclamo.

Sorellina!- mi dice avvicinandosi.

Tu devi essere Rachel! – dice presentandosi a lei.

Piacere, vi assomigliate tantissimo! – dice Rachel.

Non sai quanto! – disse mia sorella.

Vogliamo andare? – chiedo io un po’ a disagio.

 

Ci dirigiamo verso la macchina di mia sorella e con il suo aiuto mi siedo al posto del passeggero, mentre Rachel occupa posto dietro. Mia sorella sistema la sedia a rotelle dietro nel bagagliaio e mette in moto la macchina. Durante il tragitto, l’unica cosa che si sente é la musica di sottofondo alla radio.

Arriviamo al centro di fisioterapia e il medico che mi segue mi accoglie con un sorriso.

Hai portato i rinforzi! – dice guardando le mie accompagnatrici.

Beh, si! – dico grattandosi la nuca- Loro sono mia sorella Frannie e la mia amica, Rachel! 

Cavolo faceva stranissimo chiamarla così, ma era quello che eravamo. La vedo sorridermi, sicuramente avrà avuto il mio stesso pensiero.

Allora, prego seguitemi! – dice l’uomo.

Arriviamo nella palestra e subito mi avvicino al lettino.

Vi mostro gli esercizi che dovrete farle fare! – dice. Prima di tutto però la dobbiamo mettere sul lettino!

Bloccai le ruote della sedia e attesi.

Okay – dice il medico – Frannie, tu la solleverai da sotto le braccia, mentre Rachel, tu le prenderai le gambe!

Guarda tu, cosa mi tocca fare! – dice pungente, mia sorella.

Frannie, puoi benissimo andartene! – le risposi acidamente.

Ragazze, dai! – tentò Rachel – Se vuoi, Frannie, posso prendere io Quinn dalle braccia! – dice convincente Rachel, e mia sorella accetta.

Vedo Rachel venire alle mie spalle e mettere le braccia sotto le mie per sollevarmi mentre, mia sorella mi teneva dalle gambe, ponendomi sul lettino.

Adesso – dice il dottor Red – una da una parte una dall’altra! – dice alle due – Dovrete portarle la gamba, flettendo il ginocchio fino al petto!

Rachel annuì e stranamente pure mia sorella. Sento le mani di Rachel toccarmi piano il polpaccio e avverto una strana sensazione. Incrocio le braccia sotto la nuca, sollevandomi un po’ dal cuscino. Rachel è concentratissima, si è pure legata i capelli, forse non l’avevo mai vista così. Cavolo, ma a cosa sto pensando! Pian piano Rachel mi flette la gamba e portandola al petto, mi guarda intensamente. Non so perché ma mi sento un attimo a disagio e faccio una smorfia.

Perdonami Quinn, non volevo! – dice agitata – Ti ho fatto male? – dice poggiando la mia gamba di nuovo sul lettino.

No, Rachel, va tutto bene! – la tranquillizzo.

Ma hai fatto quella faccia! – inizia di nuovo.

Le afferrò la mano e dico: Rachel, non ho una buona mimica facciale! – dico sorridendo – Sto bene, puoi continuare! – le dico.

Sembra essersi convinta, così con Frannie riprendono gli esercizi. Passata un’ora abbondante, dopo che il dottor Red aveva mostrato loro, quali altri esercizi dovessi fare; arrivò il momento di andare via.

Allora Quinn, come credi sia andata oggi? – mi chiede l’uomo.

Beh penso bene! – gli rispondo.

La tua amica è molto brava, ha pazienza! Tua sorella, un po’ meno! – dice ammiccando.

Beh sa! – iniziò Frannie.

È la prima e l’ultima volta che mi accompagnerà- rispondo io.

Ma come! – dice interdetta mia sorella.

Io continuerò ad accompagnarti – dice Rachel, prendendo a spingere la carrozzella.

Rachel, ma cosa fai? – le dico confusa.

Non voglio che litighiate, punto, adesso torniamo a casa dai! Frannie? – chiama mia sorella.

 

Quando mia sorella arresta la macchina nel vialetto di casa mia, la guardo irritata. Vedo Rachel scendere e venire davanti con la carrozzella, aiutandomi.

Ci avviciniamo all’ingresso di casa mia e dico: Frannie devi accompagnare Rachel a casa!

Quinn, tranquilla viene Finn a prendermi tra un’ora! – mi risponde.

Entriamo in casa, dove vedo stranamente mio padre. Mi chiedo che ci faccia qui e perché è così arrabbiato per giunta.

Non bastava avere una figlia facile, adesso è anche paralitica! – dice di getto.

Russell, che diamine! – lo riprende mia madre.

Signor Fabray! – sento Rachel intervenire – Si dovrebbe vergognare! – continua – Quinn in questo momento avrebbe bisogno del suo sostegno, no di essere trattata così!

E tu saresti? – chiede lui piatto.

Un’amica di Quinn, e non permetterò che una persona come lei, la tratti in maniera non consona! – iniziò a scaldarsi.

Rachel, va tutto bene! – le dico muovendomi davanti a lei – E’ meglio che vai via, papà – dico con un tono irritante.

Berry, ecco chi sei! – dice mio padre irritato – Cosa ci fai a casa mia? – disse avvicinandosi.

Non provare ad avvicinarti – gli dico a denti stretti – Esci di qui o chiamo la polizia! – lo avverto.

Questa figlia di gay, deve sparire da casa mia! – dice irritante.

Russell, questa fino a prova contraria è casa mia e delle ragazze! Quindi quello che deve sparire sei tu! – gli urla mia madre – Non puoi presentarti qui, trattare male tua figlia e una sua ospite, fuori! – dice indicandogli la porta.- Rachel sta aiutando Quinn, in questo momento! – concluse.

Perfetto, la sta aiutando a diventare come lei? – chiede sorpassandoci – Ciao, tesoro! – dice poi a mia sorella.

Brutto figlio di puttana, esci da questa casa! – gli dico andandogli incontro furibonda.

Che vuoi fare Quinn? Picchiarmi? – dice strafottente.

 Mi avvicino di più a lui lo guardo dritto negli occhi e sbotto: Non te n’è  mai fregato niente di noi, quindi adesso sparisci, va dalla tua puttanella! – dico.

Nell’impeto di rabbia lo vedo calciare la sedia a rotelle e vedo rovesciarmi per terra. Poi mia sorella e mia madre urlare contro di lui, cacciandolo fuori, mentre Rachel preoccupata si avvicina a me.

Quinn, oddio, stai bene? – mi chiede poggiandomi una mano sulle gambe, e riprovo quella sensazione.

Sì, riesci ad aiutarmi a rimettermi sulla sedia? – le chiedo, trattenendo le lacrime.

Sì, tieniti alle mie spalle, forza! – dice, ed un attimo dopo sono di nuovo sulla sedia.

Quinn, tesoro, stai bene? – mi si avvicina mia madre.

Sì, mamma! Tranquilla non mi ha fatto nulla! – mento.

Io lo denuncio! – dice Rachel.

È assurdo quello che ha fatto! – l’appoggia mia sorella.

No, lasciamo stare, vi prego! – dico io allontanandomi e dirigendomi verso le scale.

Quinn, aspetta! – sento Rachel chiamarmi – Quinn! – dice salendo sulla piattaforma con me.

In quel momento mi viene da ridere, sembra una statuina, per com’è immobile, mentre la piattaforma arriva alla cima delle scale.

Non c’è nulla da ridere, Quinn! – mi dice offesa.

Stavo sorridendo! – mi giustifico. Cavolo con così poco mi ha fatto distrarre da quello appena accaduto.

Entriamo in camera mia e mi chiede come sto.

Rachel, sto bene, di lui non m’importa nulla, mi ha cacciato da casa e poi è stato cacciato lui! – rispondo sinceramente.

Intendevo per quello che ti ha detto! Si riferiva a Puck! – mi dice timidamente.

Rachel, lo sai non si – m’interrompe.

Non si cambia il passato! – dice.

Beth è la cosa più bella che io potessi ricevere nella mia vita, non me ne vergogno! – dico – E poi ho te – mi blocco – Intendo i miei amici, come te – mi sto confondendo da sola – di lui, davvero non m’importa più!

Ti credo! – mi dice sincera – Che cosa posso fare per te? – mi chiede.

Oh, Rachel tu hai fatto anche abbastanza oggi per me! – dico allusiva.

Beh, era un mio dovere difenderti! – mi dice – Nessuno merita di sentirsi dire certe cose! – è sincera.

Non smetti mai di stupirmi, piccola Rachel – oh ma andiamo, Quinn, che cavolo dici? Mi chiedo tra me e me!

Fino ad ora solo Finn mi ha chiamato così! – dice imbarazzata.

Perdonami io – dico balbettando.

È tutto okay Quinn, puoi chiamarmi come preferisci, tranne RuPaul, ti prego! – dice incrociando le braccia sotto il seno.

Quel nome non l’ho mai sentito – mento, facendola ridere.

A si davvero? – mi dice avvicinandosi e poggiando le mani sui braccioli della mia sedia, guardandomi dritto negli occhi.

A quella vicinanza sento, di nuovo quella sensazione, ma che mi prende? Anche Santana e Brittany sono mie amiche, ma perché con loro non ho mai provato questa sensazione?

Quinn? Va tutto bene? – mi chiede mettendomi una mano sulla spalla.

Sì, scusa sono un po’ stanca, penso che andrò a farmi un bagno! – dico.

Ti aiuto! – dice disponibile.

 No, Rachel non ce n’è bisogno! – dico pensando al fatto che possa vedermi – E poi tra poco verrà Finn a prenderti! – mi giustifico.

Quinn, sai benissimo quanto Finn sia ritardatario! – ride.

Io, beh posso sempre chiedere a mia madre di aiutarmi, mentre tu mi aspetti di qua! – dico speranzosa che lei dica di no.

Quinn, ti vergogni? – mi chiede saccente – Non hai niente di cui vergognarti, sono tua amica! – dice.

Non mi vergogno e solo che non mi sentirei a mio agio, tutto qui! – dico imbarazzata.

Permettimi almeno di asciugarti i capelli, una volta che avrei finito! – ammicca un sorriso, e rimango come una scema davanti a lei.

Vado a chiamare tua madre! – dice, distogliendomi dai miei pensieri.

 

Mi chiudo in bagno con mia madre e sospiro pesantemente, e lei se ne accorge.

Quinn, tesoro, mi dispiace davvero tanto per quello che è successo con tuo padre! – mi dice aiutandomi a immergermi nella vasca.

Mamma è tutto okay! Non devi preoccuparti! – la rassicuro prendendole una mano, sorridendole.

Okay, quando hai bisogno di uscire chiamami, qui ti ho messo il cellulare! – dice indicandomelo.

Grazie mamma! – le dico sincera.

Di niente tesoro, dovere! – dice uscendo.

La vasca è piena di schiuma profumata, forse è da quando son bambina che non faccio un bagno con tanta schiuma! M’insapono bene e poi appoggio la testa sul bordo della vasca e chiudo gli occhi.

 

 

Quinn è da dieci minuti in vasca per farsi un bagno rilassante. Quello che è appena successo l’ha turbata parecchio, l’ho notato, ma non ha fatto trapelare nessuna emozione! È sempre stata una ragazza forte, ma quanto ha sofferto! È molto cambiata da quando ci conosciamo, è maturata tanto, ma vorrei che si aprisse di più, magari anche con me.

Guardo il telefono e di Finn neppure l’ombra di un messaggio, va bene aspetterò che Quinn finisca di farsi il bagno e poi chiamerò uno dei miei papà per farmi venire a prendere.

 

Nel silenzio della camera di Quinn, sento dei lamenti provenire dal bagno. Mi accosto alla porta chiamandola leggermente: Quinn?

No, non puoi! – sento – Non puoi, non te lo lascerò fare! – mi pare di capire che si sia addormentata - Sto arrivando!Maledetto trattore, devo andare ad un matrimonio! – capisco in quel momento che stava rivivendo l’incidente. Decido di entrare in bagno, per cercare di svegliarla, mi angoscia sentirla così. Quinn? – la richiamo.

Non provare ad avvicinarti! – continua a dire.

Ha gli occhi chiusi ed è abbandonata nella vasca, la schiuma che le ricopre il corpo atletico che non ha mai perso, neppure dopo la gravidanza, a differenza di quello che lei dice. Mi avvicino a lei, per poterla in qualche modo svegliare.

No, Rachel, lasciala stare lei – urla, spalancando gli occhi terrorizzata. La vedo guardarsi intorno confusa e poi con difficoltà, stringendomi a sé.

Rachel, sei qui! Lui ti – dice singhiozzante, adesso si che piangerà, costato.

Ehi, Quinn è tutto okay, sono qui! Era solo un brutto sogno! Shh! – le dico accarezzandole i capelli umidi – Ci sono io! – la sento stringere le mani intorno al mio maglione. Il suo petto nudo sul mio, e il cuore scoppiarle. L’abbraccio accarezzandole la pelle bagnata e umida e la sento tremare. Tenendola ancora a me, recupero il suo accappatoio e la chiamo: Quinn, ehi, dai ti aiuto ad infilarlo! – non mi risponde, rimane ancora legata a me. Decido di stappare la vasca, in modo tale da svuotarla e riuscire a metterle l’accappatoio sulle spalle, senza inzupparlo nell’acqua. Quinn, dai, ti aiuto a sollevarti, ti prego, prenderai freddo se non si asciughi, su forza! – dico tentando si allontanarla da me.

Rachel! – mi chiama.

Okay chiudo gli occhi, ma fatti aiutare! – dico chiudendo gli occhi e sorridendo. Con tutta la forza che ho la sollevo dal bordo della vasca, e con tanta difficoltà la avvolgo nell’accappatoio e la siedo sulla carrozzella.

Tutto okay le chiedo? – le chiedo ancora a occhi chiusi.

Puoi aprirli Rachel! – dice mettendomi una mano sul viso, che dolce il suo tocco. La guardo per un momento intenso e vedo gli occhi pieni di lacrime. M’inginocchio davanti a lei, che stretta nel suo accappatoio, sembra ancora spaventata.

Quinn – le prendo le mani tra le mie – va tutto bene? – le chiedo premurosa.

Scusami ti ho bagnato tutta! – dice, indicando il mio maglione rosso! – Andiamo in camera prenderai una mia felpa! – dice ruotando la sedia a rotelle.

La seguo con lo sguardo, mentre fruga nel suo armadio in cerca di qualcosa da darmi per cambiarmi.

Rachel! – mi chiama ed io mi dirigo verso di lei. Mi porge una felpa di Yale.

Quinn, ma questa è la tua felpa di Yale, dammene un'altra! – dico perplessa.

Prendila pure, tanto non ci andrò! – dice allontanandosi e rientrando in bagno. La seguo un po’ arrabbiata, ha detto che non si sarebbe arresa.

Ehi, tu ci andrai eccome a Yale! – le dico.

Come, in sedia a rotelle? – chiede irritata e allontanandosi – Ti lascio cambiarti! – mi dice uscendo dal bagno.

Lucy Quinn Fabray! – la chiamo e vedo che si ferma – Torna indietro, ora! – dico seria.

Che cosa vuoi Rachel? – dice, girandosi. Vedo i suoi occhi verdi pieni di tristezza.

Solo per fartelo notare, hai impuntato tu i piedi nella vasca! – le dico e la vedo sgranare gli occhi- Forse tu non te ne sei accorta, ma io si! Non sarei mai riuscita a sollevarti sennò! – dico.

E con questo, cosa vuoi dire? – mi chiede turbata.

Voglio dire che se sei riuscita a impuntare i piedi, riuscirai ben presto a camminare! – le dico sincera.

Impossibile! – risponde, voltandosi di nuovo.

Quinn, tu hai promesso di ballare alle Nazionali! – la affronto.

Sarà una promessa che non manterrò, pazienza! – dice, rientrando nella sua stanza.

In quel momento recupero, credo fosse una paperella e gliela tiro, dritto sulla nuca, stupendomi da sola della mia ottima mira.

Ahi, ma che cavolo! – la vedo massaggiarsi il punto colpito – Rachel ma sei impazzita? – mi guarda male.

Sinceramente non pensavo ti facessi male – mento – Dato che sei una testona! – e scoppiamo a ridere insieme.

Una volta smesso, sentiamo bussare alla porta: Rachel, scusami cara, di sotto c’è Finn! – dice – Ha provato a chiamarti più volte ma non

Cavolo ha ragione, gli dica che sto scendendo! – dico comprensiva.

 

La paperella me la paghi! – mi dice Quinn.

Sapevo che l’avrei distrutta con quella testona! – continuo a punzecchiarla.

Rachel, grazie! – mi dice guardandomi negli occhi.

E di che! – le rispondo.

Per tutto quello che hai fatto per me, oggi! Non me lo merito! – dice rassegnata.

Mi avvicino cautamente a lei mi abbasso un po’ e dico: Non lo dire neppure per scherzo! – e mi dirigo verso la porta.

Ti voglio bene! – mi sento dire, mentre sto per uscire. Mi volto e sorrido, è una delle cose più belle che lei potesse dirmi. La guardo e d’istinto ritorno davanti a lei, per abbassarmi e abbracciarla forte! Lei fa lo stesso e la sento più serena.

Le sussurro all’orecchio: Anch’io ti voglio bene, Quinn! – dico per poi darle un bacio sulla guancia – Ci vediamo domani a scuola! – le dico allontanandomi.

A domani pi, Rachel! – dice correggendosi impetuosa.

Quinn puoi chiamarmi, piccola Rachel! – le faccio l’occhiolino ed esco.

Allora che ve ne pare? Cosa ne pensate di questo evolversi degli avvenimenti tra Rachel e Quinn? Aggiornerò mercoledì sul tardi, quindi tranquilli! Ciao!

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Capitolo 9
*** Non ti lascerò cadere ***


Non ti lascerò cadere

 

9    

Esco da casa di Quinn salutando Frannie, che era seduta sul divano e subito vedo Finn nella macchina. Mi precipito dentro l’abitacolo e non appena mi sporgo per dargli un bacio si allontana.

Finn, che ti prende? – gli chiedo turbata.

Sono venti minuti che ti aspetto! – mi risponde.

Finn io ti aspettavo mezz’ora fa! – mi giustifico.

Non mi avevi detto che dovevi vederti con Quinn! – mi dice.

Sembra stia facendo l’offeso perché non ho passato del tempo con lui.

Finn, amore! Sono andata con Quinn alla fisioterapia! – gli dico.

Perché non me lo hai detto? – mi chiede, sembrava arrabbiato.

Finn, mi è passato di mente, non fare così! – gli dico accarezzandogli una mano.

Ci andrai anche domani? – mi chiese subito.

Sì, voglio aiutarla! Dovresti venire anche tu, le saremmo di sostegno! – gli dico sinceramente.

No, non ho esperienza con questo tipo di cose! – mi dice.

Perché credi che io ne abbia, Finn? – gli chiedo.

Che centra tu ti cimenti in tutto! – mi sorride – Scusa se ti sono sembrato arrabbiato, e solo che Quinn – lo interrompo.

Quinn cosa? – gli domando – Ha bisogno del nostro sostegno, Finn, siamo i suoi amici! – spiego.

Beh fino alle provinciali non era così, almeno per voi due! – dice.

Finn, stiamo crescendo e poi Quinn è cambiata molto. È sincera, lo sento! – gli rispondo, spezzando una lancia in favore di Quinn.

Va bene, ma non vorrei ti facesse soffrire, come ha già fatto! – mi dice.

Finn, manca davvero poco al diploma, dobbiamo essere uniti! – giustifico.

Poi mette in moto la macchina e ci dirigiamo verso casa mia.

 

C’è qualcosa che non va, non capisco perché Rachel sia stata così distante questa sera. Abbiamo fatto l’amore, ma era presente con il corpo ma con la mente vagava chissà dove. Adesso la sto abbracciando da dietro, ha gli occhi chiusi, mentre io penso. Beh, penso a lei e Quinn, al motivo che ha spinto Rachel ad andare alla fisioterapia con lei. Ma quello che mi ha fatto pensare di più: è il perché indossava la felpa di Yale, se lei sarebbe andata alla NYADA? Che avesse il pensiero all’audizione per quella scuola e fosse preoccupata?

Finn, a cosa pensi? – mi chiede. Non mi ero neppure accorto si fosse voltata nel mio abbraccio.

Niente, solo che sei distante oggi! – le spiego.

Hai ragione, e che pensavo a Quinn – dice tranquilla.

Che cosa? Sta pensando a Quinn, mentre è con me? Mi alzo di scatto e mi allontano.

Finn, ma che hai capito? – mi dice abbracciandomi – Intendevo a quello che le è successo oggi! – la sento tenermi per la vita.

Cosa le è successo? – chiedo tentando di calmare il mio fastidio.

Beh suo padre le ha parlato malissimo e ha tirato un calcio alla sua sedia a rotelle! – dice turbata.

Che cosa? – chiedo io, sconvolto. Non ho mai sopportato il signor Fabray, ma questo era troppo. Quel figlio – m’interrompe.

No, Finn l’ha già chiamato Quinn così, può bastare! – mi trattiene.

Se lo sapesse Puck, lo riempirebbe di botte! – le dico.

Non è necessario che lui debba saperlo! – continua.

Okay, quindi Quinn l’ha chiamato proprio così? – le chiedo sorridendo, pensando alla scena.

Oh si! Dovevi sentire il tono di Quinn era davvero incavolata nera! – mi dice.

Come mai era a casa sua? La mamma non l’aveva cacciato da casa? – chiedo convinto.

Sì infatti, non ho idea perché si trovasse a casa di Quinn! – mi dice per poi distendersi sul letto ed io la seguo.

 

 

Ieri Quinn non si è fatta sentire proprio, spero stia bene. Capisco quanto possa essere difficile per lei, trovarsi in questa situazione. Cavolo quante ne ha passate, povera Lucy. Forse non gliel’ho mai detto, ma le voglio un bene enorme, lo so non lo ammetterò mai! Arrivo in corridoio, e mi dirigo al suo armadietto, ma non c’è. Decido di aspettarla, come sto aspettando Brittany da un po’. Poco dopo la vedo arrivare con Barbra e mi stupisco parecchio, devo mettere in moto il mio terzo occhio messicano. Devo scoprire cosa cavolo combinano quelle due insieme.

RuPaul? Lucy! – le saluto.

Santana, smettila di chiamarla così, sai che mi da fastidio! – mi dice Quinn, e già questo è un campanello di allarme.

Okay, scusami, Rachel! Come mai insieme? C’è qualcosa che dovrei sapere? – chiedo pungente. Le due si guardano in faccia e sorridono. Oh no, che cosa sta succedendo? Stanno diventando amiche, lo sento.

Niente, Santana – inizia Berry – Stavamo solo parlando del Glee, niente di nuovo!

Eccomi! – sento Brittany arrivare – Scusa ho fatto tardi! – mi dice, baciandomi a stampo sulle labbra.

Tranquilla Brit, stavo aspettando Quinn per parlarle! – le spiego.

San, sai che Rachel sta aiutando Quinn con la fisioterapia? – mi dice eccitata, perché io non lo sapevo?

Ah davvero? – chiedo interdetta.

Beh, mi ha accompagnato solo ieri! – dice Quinn.

E già qualche risultato si vede! – dice Rachel.

Sarebbe a dire? – chiedo pungente.

Quinn riesce a muovere i piedi adesso! – dice entusiasta, ma Lucy non mi sembra dello stesso avviso.

È stato un riflesso! – mente.

Fa la modesta – la canzona Berry – Comunque dovreste venire, e anche rilassante!

Beh certo, toccare le gambe sode di Quinn, non deve essere male! – le affondo entrambe. Le vedo cambiare colore, di un rosso accesso direi.

Santana, cosa dici? – mi riprende Brit – Peccato io non posso, ho l’allenamento extra con la Sylvester – dice.

Io per fortuna, sfortuna no! – dico, dispiacendomi per Brit – Vengo con voi, allora – sorrido suadente.

Allora dopo il Glee, andiamo insieme con la mia macchina! – dice Rachel andando verso la sua classe e noi alla nostra.

 

 

La giornata scorre tranquilla, il mio pensiero corre sempre fisso a ieri, ma quando penso a Rachel che mi sorride, tutto passa. Penso a quante volte l’ho trattata male e umiliata. Lei però non si è mai fatta abbattere, ha sempre creduto in se stessa. È una ragazza forte, forse più di me e Santana messe insieme. A proposito devo ricordarmi di prenderla a schiaffi quella latina. Poi penso al fatto che dobbiamo andare tutte e tre alla fisioterapia e già immagino, cosa mai potrà combinare. Dovrò tenerla a bada.

 

 

Raggiungo Finn alla fine delle lezioni, davanti al suo armadietto. Mancano una decina di minuti all’inizio della lezione pomeridiana al Glee.

Ciao! – gli dico.

Ehi, piccola! – mi bacia.

Ti ricordi, che dopo il Glee, accompagno Quinn alla fisioterapia? – gli chiedo, sperando non l’abbia dimenticato.

Sì, lo ricordo, ci vediamo quando finisci! – mi dice convinto.

Finn, devo ripassare per l’audizione, ti ricordi che è questo sabato? – gli chiedo speranzosa.

Sì, so anche questo! Ma vediamoci comunque, dai! – mi prega.

Okay vedo che posso fare! – dico ignara.

Anche quando saremo sposati, mi parlerai così? – mi chiede di getto.

Finn, cosa dici? – mi chiedo perché ha sempre questi scatti.

Dico che verrà sempre prima la tua scuola, il tuo lavoro, ed io? – mi dice irritato.

Tu vieni prima di tutto ciò, Finn! – gli dico sincera.

A davvero? A me non sembra! Nelle ultime settimane c’era solo Quinn. Dovevi andarla a trovare in ospedale, adesso la devi aiutare con la riabilitazione – è arrabbiato. Pensavo avesse capito il motivo perché lo facevo.

Finn, non ti ho mai trascurato! – mi giustifico.

Rachel, hai pensato a quello che farò io a New York, una volta arrivati nella grande mela? – quello mi spiazza.

Beh, cercheremo qualcosa insieme, Finn! – lo incito.

Forse dovrei accettare l’offerta di andare con Puck a Los Angeles! – sbotta.

Finn, ma cosa dici? Io ti voglio a New York accanto a me! – lo supplico di ascoltarmi.

Potremmo andare a Hollywood, potresti provare dei provini lì! L’ha detto pure il fratello di Blaine che Broadway è ai ferri corti! – termina.

Finn, il mio posto è New York, è quello che sogno da sempre! – dico.

Anch’io voglio pensare ai miei di sogni, allora! – dice, chiudendo l’armadietto e allontanandosi.

 

 

Vedo Rachel entrare a testa bassa in aula canto, cosa può essere successo? Poi vedo Finn mettersi alla batteria, lontano da lei. Cavolo, spero solo di non essere io la causa di questo. Decido che lo chiederò a Rachel, poi la vedo sedersi accanto a me, stranamente.

Allora ragazzi come ben sapete, questo sabato ci sarà l’audizione della NYADA per Kurt e Rachel. Mi auguro che sarete tutti presenti per sostenere i vostri compagni, in questo passo importante che stanno per compiere – dice Schuester.

Tina, Brittany e Mercedes ci saranno sicuro! – dice Kurt allusivo.

Rachel accanto a me, non sembra partecipe: Ehi, che ti prende? – dico tirandole una gomitata. Ma nulla com’è seduta, così rimane e questo mi fa preoccupare.

Per questa settimana, dunque siete liberi dal solito compito settimanale, magari impiegate nel tempo ad esercitarvi insieme per le coreografie delle Nazionali! – finisce Schue, prima che suonasse la campanella. Escono tutti, e vedo Santana vicino alla porta, farmi segno, e annuendo le dico che la raggiungo. Rachel è ancora seduta su quella sedia, è sembra non essersi accorta che gli altri sono andati via e siamo rimaste sole.

Rachel, ehi piccola? – le dico involontariamente e la vedo sorridere – Ti piace tanto quando ti chiamo così, vero? Annuisce, sorridendo ancora. C’è qualcosa che non va? – le chiedo senza essere opprimente.

Ho solo litigato con Finn! – chiarisce.

Beh questo l’avevo notato! Ma cosa è successo esattamente? Spero di non c’entrare io! – dico turbata.

Beh, un po’ centri – dice ma subito continua- ma non devi sentirti in colpa, è una goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Rachel mi dispiace, io – dico balbettante- Tu, non devi necessariamente accompagnarti. Poi hai da provare per l’audizione, non preoccuparti andrò con Santana alla fisioterapia – dico allarmata.

Quinn, io voglio accompagnarti, e non sarà un litigio con Finn, a non farmi venire! – dice ovvia – Adesso andiamo, prima che Santana dia i numeri.

E spingendomi ci dirigiamo verso l’uscita di scuola, dove appoggiate alla sua macchina, ci sono Santana e Brittany in atteggiamenti inequivocabili.

Santana? – la riprende Rachel.

Oh, andiamo Rachel, non mi dire che tu e Finn non abbiate mai amoreggiato così! – dice Santana.

Santana, basta! Aiutami a mettermi in macchina! – vedo Brittany darle un altro bacio e dirigersi verso il campo per l’allenamento extra.

Ai suoi ordini, Fabray! – dice Santana irritandomi un po’.

 

Arriviamo al centro e Santana aiuta Quinn a scendere e a rimettersi sulla sedia. Il dottor Red ci accoglie con un sorriso, come il giorno prima e si presenta a Santana.

Salve io sono il dottor Red, lei? – chiede gentile.

Santana, piacere! – dice stranamente gentile – Che cosa dobbiamo fare?

Il medico come aveva fatto il giorno prima con me, spiega a Santana come deve eseguire alcuni esercizi. Poi quando il medico si allontana, lascio un attimo Santana e mi avvicino a lui.

Dottor Red, senta Quinn non lo ammetterà mai, ma ieri ha puntato i piedi, ciò significa che va meglio? – chiedo speranzosa.

Il fatto che senta i piedi è già qualcosa, sa cosa facciamo? – mi sorride – Qualche minuto prima di andare via, la facciamo camminare un può mantenendosi alla sbarra, ma non le dica nulla! – fa il sospettoso.

Ritorno accanto a Quinn e inizio anch’io a farle fare un esercizio.

Pensavo non tornassi Berry! – dice Santana.

Santana, chiamala Rachel ti prego- mi difende Quinn.

Okay va bene Fabray! – le fa un’occhiataccia – Lucy – ancora un'altra – Quinn!

Noto che ogni volta che spingo un po’ di più sulle sue gambe, fa delle smorfie, e sono costretta a chiederle se va tutto bene. Lei mi risponde che è tutto okay, ma più volte mi ferma, poggiando una sua mano sulla mia. In tutto ciò Santana non perde occasione per guardare i nostri gesti, come se cercasse di capirci qualcosa.

 

Poi ritorna il medico e dice: Adesso signorina Fabray alla sbarra!

La vedo sbiancare, ma ciò è normale.

Dottor Red, non penso sia ancora il momento! – si giustifica Quinn.

Quinn, non ti buttare giù, oggi è solo una prova, nei prossimi giorni vediamo di cambiare esercizi ok? – le dice comprensivo.

Sembra convincersi e si lascia andare mentre assieme a Santana la sistemiamo a metà del percorso.

Io devo andare un attimo in bagno, mi sa dire dov’è? – chiese Santana.

Sì, la accompagno, devo andare un attimo di là! – disse il medico.

Rimaniamo sole io e Quinn. Stringe le sbarre tra le mani, ma non riesce e tenersi su, perché il peso è troppo per sostenerlo con le braccia. Ecco perché la sto tenendo per la vita.

Non era necessario glielo dicessi Rachel – mi guarda negli occhi, eravamo vicinissime – Non ci riuscirò mai! – si demoralizzò.

Quinn è come imparare a camminare per la prima volta! – dico.

Peccato che abbia imparato a camminare sedici anni fa! – mi risponde.

Io sono qui, non ti lascerò cadere tranquilla! – la incoraggio.

Con parecchia difficoltà inizia a muovere i primi passi. Si vede che soffre molto, ma deve impegnarsi, lo so che ce la può fare.

È quasi a fine percorso, io le sono ancora davanti senza mai mollare la presa sulla sua vita. Quando ad un certo punto lascia le sbarre e inevitabilmente finisce su di me, che perdendo l’equilibrio, sto di star cadendo all’indietro e l’unica cosa che faccio e abbracciarla per far si che non si faccia nulla. Atterriamo sul materassino, posto per terra, lo sento premere sulla mia schiena. Inavvertitamente ho chiuso gli occhi ma appena gli riapro vedo Quinn che mi guarda, sorridendo. Non so come mi viene in mente, quella situazione e quel sorriso mi confondono. Avvicino le mie mani al suo viso, e in quel momento così strano, sia per il litigio con Finn, sia la tensione; accorcio le distanze e la bacio. Non capisco perché lo sto facendo, ma voglio approfondire quel contatto e lo vuole anche Quinn, perché si muove su di me. Infatti, sento la sua lingua, intrufolarsi tra le mie labbra, le dischiudo e per un momento sento i fuochi d’artificio. Ma una cosa più nitida che sento, sono i passi provenienti dal corridoio e subito mi stacco.

Tadà! Io non commento, fatemi sapere voi cosa ne pensate, sto già scrivendo i capitoli della parte centrale della storia, dove c'è la svolta! Spero continuiate a leggere! A venerdì!

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Capitolo 10
*** Ti va di parlare? ***


Ti va di parlare?

10

Che cosa è successo? – chiede il medico fiondandosi su di noi.

Non saprei credo abbia fatto cadere Rachel per la mia goffaggine – rispose Quinn, che aiutata da Santana e dal dottor Red, si risedette alla sedia, mentre io mi mettevo a sedere. Sentivo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie e non capivo ancora perché tutto quello fosse successo e perché Quinn non si fosse tirata indietro.

 

 

Ho fatto un bagno rilassante, e adesso sono sdraiata a letto con la tv accesa, non la sto realmente guardando. Sto pensando a quello che è successo alla fisioterapia: Rachel che mi bacia ed io che non mi tiro indietro. Perché mai l’ha fatto, e tanto meno, perché io non mi sono tirata indietro? Le sue labbra mi hanno chiamato, non ho saputo resisterle, ma poi perché? Che io abbia risposto a quelle sensazioni che sentivo? Al fatto che ogni volta che mi toccava la gamba, era come sentire una scarica? Dovevo parlarne con lei, non sapevo con chi altro farlo. No, non con Santana, cavolo direbbe che aveva attivato il suo terzo occhio messicano e aveva già capito tutto. Dovevo chiedere una spiegazione a Rachel, prendo il cellulare:

 

Rachel, ci sei? – scrivo.

Vedo che sta digitando: Dimmi! – questo è un brutto segno.

Ti va di parlare di quanto è successo? – invio, sperando di non essere stata troppo diretta, ma che altro modo ho?

Mi son fatta prendere dal momento, mi dispiace! Dimentica questo pomeriggio – rispose glaciale.

Forse si aspettava che non rispondessi al bacio. Pensai un po’ a cosa scriverle come risposta ma non mi veniva nulla. Volevo scriverle se le fosse piaciuto, potevo chiederle se non si era domandata perché non l’avessi respinta.

 

Ho provato una strana sensazione, Rachel! – scrivo sinceramente.

Beh, due donne che si baciano Quinn! – rispose.

Non è questo Rachel, è stato piacevole e sbagliato in egual modo! – invio.

Certo sbagliato, perché io sto con Finn! – scrisse – Questo bacio di oggi è stato solo uno sbaglio! – risponde piatta.

Ti ricordo che sei stata tu a baciarmi, Rachel – mi giustifico.

Quinn, ma tu non ti sei tirata indietro! – si giustifica ovviamente.

Lo so e non ne capisco il motivo! – le spiego.

Non c’è nulla da capire, è successo e basta! Mettiamoci una pietra sopra, ti prego! – mi scrive.

Non so cosa rispondere, infondo io non ho tutta la colpa e per metà sua!

Amiche come prima? – chiedo. Vedo che attende un po’ prima di rispondere.

 

 

Leggo quel messaggio: Amiche come prima?

Non lo so, non so cosa mi sia preso, ma ho desiderato quel bacio, in quell’esatto momento. Forse perché avevo il corpo inerme di Quinn su di me! Mi sono approfittata della sua vulnerabilità, mi sento uno schifo. Cosa le rispondo? Perché sono stata così avventata? Dovevo pensarci cento volte prima di baciarla, cavolo ma dove avevo la testa oggi?

 

Rachel, ti prego rispondi! – leggo sul display.

Quinn, si siamo ancora amiche! – rispondo.

Allora ci vediamo domani alla fisioterapia! – risponde. Che sfacciata, sorrido tra me e me, lo è sempre stata.

Quinn, mi dispiace, ma sono indietro con la preparazione dell’audizione! – invio.

Che cosa canterai? – mi chiede.

Pensavo “Don’t rain on my parade”- le rispondo.

Mi sembra davvero perfetta! È quella canzone che canti da quanto hai due anni? – mi chiede.

Come fai a saperlo? – domando sorpresa.

Rachel, l’hai detto tu alle provinciali di due anni fa, non ricordi? – mi fa ridere.

Non pensavo che ascoltassi, quello che dicevo a quei tempi! – le scrivo, sono sempre più sorpresa.

Colpita e affondata! – mi scrive. Io scoppio a ridere, mi sembra impossibile che lei si possa affondare così facilmente.

Quinn è tardi, riprendo le mie prove! – le scrivo.

Okay piccola Rachel, io vedo di studiare un altro po’! Buonanotte! – ricevo e il mio cuore ha un sussulto, ma perché? In fondo abbiamo chiarito, è stata una cosa da niente, siamo amiche. Allora perché mi sento come se non è tutto risolto? Sarà la stanchezza, ad ogni modo decido di mandarle anch’io un messaggio:Sogni d’oro Quinn! Oh ma andiamo, Rachel che cavolo, più smielata non potevi essere.

Non pretendo che mi risponda, così decido di riprendere le mie prove.

 

Ti va di parlare? – un messaggio di Finn. Cavolo mi era dimenticata per un attimo, che ci avessi litigato.

Ti ascolto, Finn! – rispondo.

Beh, fino a prova contraria dovresti essere tu a scusarti! – scrive.

Ti devo chiedere scusa, perché sto aiutando una mia amica, togliendo poco tempo a te? – cerco di mantenere un certo tono.

Potresti evitare di passare il tempo con lei, stando con me! – continua.

Finn, davvero non ti capisco, perché sei così egoista? – mi sto innervosendo, quel suo modo non mi piace.

Hai pensato a quello che potrei fare a New York? – mi chiede insistente.

Ci sono delle ottime scuole nella grande mela, bisogna solo darle un’occhiata! – dico seria – Finn, però adesso devo concentrarmi! Ti prometto che parlerò con Emma per avere delle brochure! – gli dico sincera.

Va bene – mi risponde piatto. Sento che è ancora arrabbiato.

Ascoltami Finn, ti prego così non mi aiuti! So che ti ho trascurato un poco! Appena passerà l’audizione, sarò quella di sempre, credimi! – dico cercando di convincerlo.

E con Quinn come la mettiamo? – mi chiede.

Finn, presto tornerà a camminare, non avrà più bisogno del mio sostegno! – dico felice per lei.

Okay, mi hai convinto! Buonanotte piccola Rachel! – mi scrive. Forse dovrei far smettere Quinn di chiamarmi così, anche se sono stata io a dirle di farlo! Cavolo che confusione.

Buonanotte anche a te, Finn! – rispondo, abbandonando il telefono e riprendendo da dove avevo interrotto.





Va bene, non è proprio un capitolo pieno di amore, anche se oggi è San Valentino, ma questo posso offrirvi! Ci vediamo ovviamente lunedì con il prossimo capitolo! Buona festa degli innamorati!

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Capitolo 11
*** Piccola, ascolta! ***


Piccola, ascolta!

11.        

È giunto il giorno della nostra audizione per la NYADA, non sappiamo ancora chi sarà a esaminarci. I nostri amici sono tutti nascosti, si siederanno sulle poltrone, dopo che sarà entrato il coach esaminatore. A un certo punto vedo una donna entrare nell’auditorio, ha uno strano turbante sul capo e degli occhiali minuscoli. La riconosco è Carmen Tibideaux! Mi avvicino terrorizzato a Rachel, che sussulta vedendomi agitarmi.

 

Kurt, ti prego sono già nervosa di mio! – mi risponde, ignara che quello che sto per dirle la sconvolgerà letteralmente.

Ci esaminerà la Tibideaux! – le dico, la vedo sbiancare, brutto segno. Forse era meglio non dirle nulla. Sappiamo entrambi di che cosa è stata capace di fare ad altre audizioni.

 

Il primo ad esibirsi sono io. Mi presento, introduco il mio brano! Ma giusto il momento prima di iniziare, decido di cambiare la canzone scelta e fare “Not the boy next door”! Ci sono Mercedes Tina e Brittany che mi fanno da coro. Sento che sto andando alla grande, poi una volta finito, la Tibideaux mi fai i suoi più cari complimenti e chiama Rachel.

Ci mette un po’ ad uscire, è troppo tesa, non lo è mai stata, perché adesso fa così, mi chiedo. Vedo che in auditorio ci sono tutte le New Directions a sostenerci. Poi Rachel si pone al centro del palco, e all’attacco dei musicisti inizia a cantare, ma a metà strofa si ferma.

 

Miss, la prego mi faccia ricominciare – dice ad alta voce per farsi sentire – Diamine, conosco questa canzone anche al contrario – la sento mugugnare. La Tibideaux le concede di riprendere. Rachel ricomincia a cantare, ma nuovamente s’interrompe. Ma che cavolo succede? Non può essere che non si ricordi le parole.

 

Okay signorina Berry basta così! – dice la coach.

La prego, mi faccia riprendere un ultima volta! – la supplica.

Signorina Berry le ho dato 16 battute! Sa cosa succede a Broadway se dimentica le parole? – dice, ma sa che non risponderà – Danno la parte al sostituto.

Ecco, è fatta! Un disastro, Rachel, ha perso la sua occasione per la NYADA, penso, raggiungendola velocemente.

 

Kurt, ho fatto un disastro! – dice iniziando a piangere. Vedo gli altri salire sul palco, tra cui Finn e Quinn, la quale sembra molto preoccupata.

Ehi Rachel! – esclamano i due insieme.

Rachel alza lo sguardo su entrambi e furiosa dice: Siete le ultime persone che vorrei vedere in questo momento! – dice prima di correre via come un lampo. Che cosa cavolo vuol dire? Mi chiedo io tra me. Che cosa è successo tra quei tre? Perché dire una frase del genere. Adesso mi sentono quei due:

Cosa cavolo significa? – chiedo a entrambi.

Qualche giorno fa abbiamo litigato, pensavo fosse passato! – si giustifica Finn.

Non devi pensare, Finn! Devi agire! – dico al mio fratellastro – Tu Quinn? – chiedo alla ragazza.

Io cosa Kurt? Rachel ed io non litighiamo da prima delle regionali, non so cosa volesse dire! Ma infondo dalle, il tempo di calmarsi! – dice.

Non credo si calmerà, Quinn! Ha perso l’occasione di una vita! – le rispondo alterato.

Proverò a parlarle io! – dice convinta Quinn.

Stanne fuori Quinn! – interviene Finn – E’ la mia fidanzata!

Rachel è anche mia amica! – dice minacciosa quasi – Quindi se permetti!

Non se ne parla, se avrà bisogno di te, ti chiamerà! – termina lasciando l’auditorio.

 

 

Sono tra le braccia dei miei papà, a piangere disperatamente! Questo è il giorno più brutto della mia vita, non mi sono sentita mai peggio di così. Ho perso l’occasione di una vita, perché nella mia di vita, c’è un po’ di casino.

Mi sono fatta prendere dalle emozioni, e ho dimenticato le parole! – piango a singhiozzi. Sentiamo suonare e mio padre LeRoy scende di sotto per vedere chi è.

Rachel, per favore potresti scendere un attimo solo? – mi chiama mio padre. Di certo è Kurt che vuole sapere come sto. Scendo e mi ritrovo Quinn di fronte, ma non voglio parlare con lei!

Va via! – le dico piatta.

Rachel, non è carino! – dice mio padre Hiram.

Piccola, ascolta! – tenta di dire Quinn.

Non chiamarmi così, vai via, ti prego! – le dico trattenendo le lacrime.

Va bene me ne vado, ma appena ti senti di parlare, fammi un fischio – dice mentre fa ruotare la sedia a rotelle e si avvicina alla porta.

 

Rachel, cosa mai ti avrà fatto Quinn, per trattarla così? – dice mio padre Hiram.

Niente sono io, lasciamo stare! – e torno di sopra per piangere nella solitudine della mia stanza.

Lo so il capitolo è un po' corto! Ma non temete! Fatemi sapere cosa ne pensate...a mercoledì! Ringrazio chi recensisce e tutti quelli che seguono la storia, ciao!

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Capitolo 12
*** Ha le mani d'oro! ***


Ha le mani d’oro!

12.        

Sono frustrata, è una settimana che vado alla fisioterapia ed è come se non ci andassi.

Sto recuperando i miei quaderni dall’armadietto, quando faccio cascare tutto rovinosamente per terra.

Dovresti farti dare un armadietto più basso, Quinn! – mi dice Joe, che mi recupera i libri caduti.

No, non ce n’è bisogno, ho sempre avuto questo! – gli rispondo.

Come va la fisioterapia, Quinn? – mi chiede premuroso.

Continuo ad andarci, ma non ci sono miglioramenti! – rispondo.

Chi ti accompagna di solito? – mi chiede.

Fino a qualche settimana fa, Rachel, ma - m’interrompo.

Ma? – chiede.

Senti Joe, non mi va di parlare con te di questo! – dico acida. Lo vedo rimanere un attimo perplesso – Scusa, sono sempre la solita stronza egocentrica. – dico per giustificarmi.

Lo so come ti senti, Quinn!– prova a dirmi.

No, Joe non lo sai! – dico tentando di non sembrare cattiva.

Facciamo così, da oggi ti accompagno io alla riabilitazione! – mi dice.

Joe non è il caso davvero! – dico, ma lui insiste, mentre si allontana.

Dai, potrai reggerti a uno dei miei dred, sai portano fortuna! – mi dice avviandosi nell’aula canto. Sorrido a quella battuta e lo seguo.

 

Oltre al fatto che non c’è stato nessun miglioramento per quanto riguarda la fisioterapia, è una settimana che Rachel ed io non parliamo. È dal giorno della disfatta all’audizione che non ci rivolgiamo la parola, sembra non parlino neppure con Finn, perché lui mi guarda sempre in malo modo.

 

Allora ragazzi, Brittany, poiché rappresentante d’istituto, ha qualcosa da comunicarvi – dice Schue, lasciandole la parola.

Bene, con il mio consiglio studentesco abbiamo deciso che il tema del ballo scolastico di quest’anno e – rullo di tamburi di Finn – Dinosauri!

O mamma, un’idea più strana non la poteva trovare, pensai, ma infondo è Brittany.

Il professore dice che dobbiamo pensare a qualche canzone che tratti quel tema, ma l’unica cosa cui penso io, è Rachel. Abbiamo lavorato tanto per diventare amiche e adesso per uno stupido bacio, dovevamo rovinare tutto? Non se ne parlava proprio! Dovevo parlarle e subito, faccio per muovermi ma Finn mi blocca la strada, penso subito che voglia infastidirmi.

Ehi, Quinn! – mi dice.

Finn, non ho voglia di discutere – gli dico.

Non voglio discutere, volevo proporti di candidarti con me a re e reginetta per il ballo – mi dice. Io sbianco, Rachel non c’è, ma comunque mi preoccupo della situazione che si verrebbe a creare.

Finn, chiedilo a Rachel, io – dico.

Oh andiamo Quinn lo sappiamo entrambi che Rachel non ci vuole parlare – dice.

Ci hai almeno provato? – chiedo stizzita.

Beh si e no, sai non voleva vedermi! – chiarisce.

Senti non mi va di candidarmi reginetta con te! – dico sinceramente.

E io che avevo già preparato i poster! – dice.

Cosa? Perché? – chiedo allibita.

Perché sai benissimo che ti voteranno per la tua situazione, avresti la vittoria in pugno e poi siamo stati insieme – continua ma lo fermo.

Finn, io, non mi va di stare in primo piano così! – dico.

Andiamo lo so benissimo che ambisci alla corona dal primo anno! – mi spiazza. Infatti ha ragione, ho sempre desiderato indossare quella stupida, ma al tempo stesso fantastica tiara!

Allora?  - mi domanda insistente.

Finn, spiegami perché lo fai? – chiesi, ero confusa.

Senti, Rachel mi ha chiesto di essere più comprensivo nei tuoi confronti, ed ecco lo sto facendo! – spiegò.

Rachel, però deve saperlo! – chiarì.

Okay, le chiederò cosa ne pensa, appena riuscirò a parlarle! – dice.

Vedi di impegnarti – gli risposi, uscendo da quella stanza. Non ero d’accordo per niente con questa idea, sapevo che Rachel se la sarebbe presa a male! Ne ero più che certa, dannazione, avrei dovuto dire di no a Finn.

Come hai potuto? – sento dirmi alle spalle. Ruoto la sedia a rotelle verso quella voce, e la vedo, cavolo è furiosa. Ma come cavolo era che lo sapesse già? Avevo lasciato Finn da nemmeno un minuto in aula canto. Agitava in mano il poster. Il poster? Ma quell’idiota di Finn li aveva già appesi. Idiota, gli volli gridare.

Rachel, ascolta, posso spiegarti – le disse agitando le mani.

Lo credo bene! – dice buttandomi addosso il poster. Mi arriva in faccia e lo allontano bruscamente.

Rachel, in aula canto! Ti prego! – la obbligo.

Mi segue e chiude la porta. Passeggia avanti e indietro tentando di calmarsi, ma inizia ben presto ad essere furiosa per tutta quella situazione e come sempre sparla. L’unico modo per fermare il suo flusso di parole e chiuderle la bocca, ma come faccio se sono su una sedia a rotelle? Decido allora di seguirla, mentre è di spalle e ad un tratto batto con le mie ginocchia, le sue piegandole, costringendola a sedersi sulle mie gambe. Stranamente sento il suo peso, inizia a tentare di divincolarsi, ma io la abbraccio stretta tra le mie braccia. 

Continua ad urlare: Cosa diamine, stai facendo Quinn? 

Non mollo la prese finché, finalmente si ferma e scoppia a piangere. Inevitabilmente finisce con il poggiare la sua testa sulla mia spalla, singhiozzando. Mi duole il cuore vederla così, so cosa sta provando, capisco come ci si sente, sapendo che non andrà nella scuola che ha sempre sognato. Un po’ come me, che rinuncerò a Yale, a causa della mia situazione.

Rachel, calmati, ti prego piccola! – le dico accarezzandole la schiena, sentendo i suoi sussulti, causati dal pianto. Lei si stringe ancora a me, piange ancora, tentando di sopprimere i singhiozzi, ma io la sento.

Quinn, non capisco perché tutto a me! La Tibideaux che si rifiuta di farmi continuare l’audizione, il mio sogno di andare alla NYADA, svanito, il mio fidanzato con la sua ex al ballo! Perché tutto questo? – mi chiede. Mi fermo parecchio a pensare, cosa risponderle, la sento pian piano calmarsi. Decido di iniziare dall’ultima domanda, cercando di giustificarmi.

Rachel, per quanto riguarda il ballo! Io ho detto a Finn che avrebbe dovuto chiederlo a te, che era più giusto così. Non sapevo avesse già appeso quelli orribili poster- dico sentendola ridere leggermente. – Lui mi ha detto che lo faceva perché tu gli avevi chiesto di essere più comprensiva nei miei confronti. Probabilmente pensava che avresti pensato, che per una volta ti avesse ascoltata. Suppongo – le dico facendola sollevare, per poterla guardare negli occhi arrossati.

Devo ammettere che è un’idea bella, il fatto che ti ha pensato in questo modo, avrei dovuto capirlo – dice tirando su con il naso – sai però non è bello che lui passi la serata, dell’ultimo ballo con la sua ex! – disse alzandosi definitivamente dalle mie gambe.

Non lo passerà tutto con me, gli concederò solo un ballo, quello di rito, nel caso vincessimo, promesso! – le dico rassicurandola.

Dici sul serio? – mi chiede incredula, alle mie parole.

Ovvio che sì! – le dico, regalandole un sorriso smagliante.

Lei si avvicina a me, e mi bacia sulla guancia, ma troppo vicino alla bocca. Quinn, controllo, mi dico. Si allontana, magari si è resa conto anche lei del momento e dice: 

Andrò a parlarne con Finn! Ciao Quinn! – ed esce.

 

Mi avviai alla mia ultima lezione e subito dopo, io e Joe ci incontrammo vicino ai nostri armadietti per andare alla fisioterapia.

Joe era davvero, capace, sapeva guidare estremamente bene i movimenti che dovevo fare. Poi nel momento in cui andai alla sbarra, sentì per la prima volta le gambe formicolare, come era successo quella mattina, quando Rachel mi era finita seduta in grembo. Le braccia non mi facevano più tanto male, ma le gambe parecchio. 

Il dottor Red, fu molto soddisfatto: Quinn, sono sicuro che per le Nazionali, sarai in formissima!

Io credo che Quinn, riuscirà a mettersi in piedi al ballo di questo sabato! – dice convinto Joe. 

Il medico sorrise ed anch’io, quel ragazzo mi ispirava tanto, era davvero speranzoso. Anch’io incominciavo ad esserlo.

 

Joe mi accompagnò a casa, portandomi fin sotto il portico e mi salutò abbracciandomi. Entrai in casa e come sempre trovai mia madre in cucina ad armeggiare per la cena e mia sorella intenta ad aiutarla.

Quinn tesoro, Frannie mi ha detto che sei stata nominata per concorrere a diventare reginetta con Finn! Ma non è il ragazzo di Rachel? – chiede.

Mamma, ne abbiamo parlato, è tutto okay! – le spiegai.

Vuoi che ti aiuti a fare il bagno? – mi chiede.

No, mamma vedo di farlo sola! – dico.

Che cosa? Ma se non riesci a camminare – se ne uscì mia sorella.

Frannie, miseria, sii più delicata! – la rimprovera mia madre.

Per tua informazione ho iniziato a camminare alla sbarra – le dico irritata.

Quinn, sono così felice – mi dice commossa, mia madre – è una bellissima notizia.

Già lo è! – le rispondo.

Sarà che quella Rachel, ha le mani d’oro! – risponde mia sorella.

Rachel, non mi sta più accompagnando – e comunque quando mi toccava Rachel le gambe, era tutta un'altra storia a come lo faceva Joe. Okay, che diamine stavo dicendo?

Vado a farmi un bagno mamma, se ho bisogno, ti chiamo.

Bene bene, cosa ne pensate? Cosa succederà al ballo? Uhm, non posso dirvi nulla, ahahah cattiva io! Ad ogni modo ringrazio tantissimo chi segue, chi legge in silenzio e faberrythebest con le sue fantastiche recensioni! Grazie, a venerdì miei cari! XD

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Capitolo 13
*** Ciao, posso? ***


Ciao, posso?

13.        

Ho chiesto a Kurt, di riferire a Finn, che volevo vederlo dopo la scuola per discutere di quella questione del ballo. Mi aveva mandato un messaggio, dicendomi che sarebbe venuto poi a casa da me. Infatti sono a casa che lo aspetto da una decina di minuti. I miei papà non ci sono. Nel frattempo che aspetto, ripenso a quella strana sensazione che ho provato quando Quinn mi è venuta addosso con la sedia a rotelle, accogliendomi tra le sue braccia. L’aveva fatto di certo intenzionalmente, per impedirmi di continuare a parlare. Dovevo aver dato di matto, ma infondo come non avrei potuto? Solo pensare che il mio fidanzato e la sua ex ragazza erano nominati re e reginetta, mi aveva fatto scattare. Ma cavolo, Quinn nonostante tutto mi aveva consolata, che avesse ragione Finn? Che potesse farmi soffrire? Che si stesse vendicando per il fatto che l’avessi baciata? Ecco perché aveva accettato l’offerta di Finn? Eppure mi era sembrata comprensiva, quando le avevo dato la mia spiegazione, per quel piccolo incidente. Non potevo pensare al fatto che lei potesse essere tornata la solita stronza che era prima, non ci credevo. Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dal suono del campanello e subito mi dirigo verso l’ingresso per rispondere. Ovviamente è Finn, che ha una faccia da cane bastonato.

Ciao, posso? – mi chiede, facendo segno verso l’uscio. Io lo faccio entrare, ma a differenza di quanto non ho fatto con Quinn, sono molto arrabbiata con lui. Si siede sul mio divano e io mi metto di fronte a lui seduta alla poltrona.

Mi dispiace per quello che è successo all’audizione! – mi dice. – Non posso immaginare come tu ti possa essere sentita, forse un po’! L’assaggio l’ho avuto quando il coach di football a preferito un altro a me! Non sono qui per questo, volevo chiederti scusa per l’idea dei poster, pensavo di essere gentile con Quinn come mi avevi detto tu. Ho combinato solo un casino, scusa – mi dice.

Rimango per qualche minuto in silenzio, pensando se arrabbiarmi comunque, nonostante le sue scuse, oppure lasciar correre, accettarle e basta. C’era qualcosa che lui però aveva del tutto dimenticato, allora decisi di dirglielo.

Per quanto riguarda questa cosa del ballo, ho parlato anche con Quinn, che mi ha detto che ti concederà solo un ballo e quindi okay. Hai dimenticato però di chiedermi scusa per avermi accusata di non preoccuparmi del tuo futuro! – gli dico e lo vedo farsi cupo.

A proposito di questo, dovevi parlare con Emma o sbaglio? – odiavo quel suo modo di fare. Cosa pretendeva se non ci eravamo più parlati? Mi irritava il fatto che non credeva che avrei parlato con Emma.

Finn, perché non mi dai un po’ di fiducia? – chiedo mettendomi in piedi e andando perso un mobiletto per recuperare alcune cose. – Queste me le ha date Emma, quindi come puoi vedere le ho parlato! – dico e vedo che lui si mette una mano sul collo imbarazzato.

Scusami, e che tu mi – si interrompe.

Io cosa, Finn? – gli chiedo.

Tu mi confondi sempre, mi fai credere che pensi solo a te stessa, ma questo non è per niente vero! Ti chiedo scusa per aver dubitato di te! - Capisco che è sincero e così gli porgo i depliant e le brochure.

Rimaniamo per un  oretta a parlare di tutto quello, verificando a quale scuola potesse fare ancora domanda dato il tempo ravvicinato alla scadenza delle adesioni. Poi inizia ad accarezzarmi la schiena dolcemente, ma è un qualcosa che mi disturba, probabilmente perché è ancora fresco il nostro litigio. Ringrazio mio padre LeRoy quando fa il suo ingresso in casa. Così posso sciogliermi dall’abbraccio di Finn per poter salutare mio padre che sembra stanco.

Finn, resti a cena con noi? – chiede mio padre.

A dire il vero, devo vedermi con Puck, signor Berry! – spiega lui.

Spero non giochiate troppo a quell’aggeggio infernale che si collega alla televisione! – prega mio padre, ma sa che è così.

No, devo aiutarlo con geografia, per passare il test, prima del diploma! – chiarisce.

Perfetto, sono più contento! Beh allora non lo fare aspettare! – dice per dirigersi in cucina.

Finn si avvicina a salutarmi, ma non rispondo con entusiasmo al suo bacio, ma lui non pare darci troppo peso.

 

 

Okay sono vicino alla vasca e sto tentando per la prima volta di sollevarmi dalla sedia a rotelle, senza l’aiuto di qualcuno, che sia mia madre, mia sorella o Rachel. Perché ogni mio pensiero si rivolge a lei? Non riesco a capire perché ogni cosa mi porta a pensare, che solo grazie all’aiuto di Rachel che sento di nuovo le gambe? Decido di non pensarci adesso, ho davvero bisogno di rilassarmi. Faccio peso sulle braccia, ma purtroppo calcolo male e rovinosamente cado a terra. Sento solo un bruciore al labbro e un forte mal di testa, prima di chiudere gli occhi.

 

Sento un rumore assordante provenire dalla camera della piccola Lucy, guardo preoccupata mia madre, che sembra terrorizzata. All’istante prendiamo la via delle scale, entrando in camera di Quinn.

Quinn, tesoro? – urla mia madre non vedendola in camera.

Mamma, in bagno – le grido io. Entriamo entrambe e mia madre si fionda su Quinn, che a quanto pare è caduta.

O mio dio, tesoro? – la chiama mia madre, ma Quinn non da segni di vita. Mia madre le passa una mano sulla fronte scostandole i capelli dal viso e la vedo macchiarsi di sangue. Lucy ha anche un rivoletto sul labbro inferiore.

Mamma, dobbiamo portarla in ospedale! – le dico, destandola dalle sue preoccupazioni.

Dopo esattamente dieci minuti entro nel pronto soccorso, cercando aiuto. Il medico di turno chiama gli infermieri, che recuperano Quinn dalla macchina e la mettono su una barella.

Come si chiama la ragazza? – chiede il medico.

Quinn! – risponde mia madre.

Che cosa è successo, signora? – chiese per cortesia.

Fabray, l’abbiamo trovata riversa per terra! – dice mia madre.

Sua figlia soffre di qualche disturbo? – chiede.

È rimasta paralizzata dopo un incidente – continua, mia madre.

Ha tentato di alzarsi sulle sue gambe – dico io immediatamente.

Probabilmente avrà perso l’equilibrio – dice mentre proseguiamo verso la stanza - Vi prego di rimanere qui fuori, signore Fabray!

Io e mia madre andiamo ad accomodarci nella sala di attesa. Mia madre è davvero turbata, e lo sono anch’io. Mia sorella sapeva essere una gran testona.

Okay non uscite i fucili o i bazooca! Ci vediamo lunedì sul tardi...Buon weekend!

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Capitolo 14
*** Take my breath away ***


Take my breath away

14.        

Vedo il medico uscire con la barella con Quinn. Sembrava cosciente, ci avviciniamo mentre la portano in ascensore.

Dottore, come sta la mia bambina? – chiede mia madre.

Bene, adesso la stanno portando a fare una tac! La ferita non è profonda, le rimarrà giusto un segno per un po’. Mi ha detto quello che voi avevate pensato – dice.

Ovvero? – chiedo io.

Che ha provato a sollevarsi ma è caduta per terra, perché ha perso l’equilibrio. Ad ogni modo sembra, che non ci siano conseguenze, ricorda perfettamente tutto. Ha solo bisogno di riposo adesso. Potrete raggiungerla non appena uscirà dalla visita al terzo piano – dice mentre da un’occhiata al suo cercapersone – Se volete scusarmi – si congeda.

 

Raggiungiamo Quinn e vediamo che l’hanno medicata. Ha un grosso cerotto su un lato della fronte e alcuni cerottini sul labbro. Mi ha fatto prendere una paura, quella testona di mia sorella.

Ehi, Lucy! – le dico avvicinandomi – Ho avuto tanta paura! – sono sincera.

Anch’io Frannie! Mamma, ti prego non piangere, sto bene! – dice lei.

Non ti venisse mai più di fare il bagno senza che ci sia io! – la rimprovera mia madre.

Sei stata una sciocca! – la ammonisco io.

Ero convinta di riuscirci, scusate se vi ho fatto prendere paura, non volevo – si giustifica.

L’importante che tu stia bene! – diciamo insieme io e mia madre, abbracciandola.

 

 

Sono in aula canto e aspetto che tutti i miei compagni entrino per la lezione. Per tutta la giornata non ho visto Quinn, mi sto preoccupando, non risponde neppure ai miei messaggi. Sono sicura che non le abbia fatto una bella impressione ieri, con la mia sfuriata.

A un tratto vedo le ruote della sua sedia e fa il suo ingresso in aula. Che cosa ha fatto, o mio dio, ha un cerotto sulla fronte, perdo un battito, tentando di capire cosa possa essere successo.

Quinn, oddio, stai bene? – le dico mentre m’inginocchio davanti a lei.

Sì, non è nulla! – dice toccandosi la fronte.

Fabray, ma che cavolo? Pretendi di venire così alle Nazionali? – dice Santana.

Chiudi il becco Santana! – sbotto io, la vedo irritarsi.

Rachel va tutto bene! – mi dice Quinn, stringendo le mie mani.

Tesoro, ma cosa è successo? – le chiede Kurt.

Sono caduta in bagno! – risponde.

Da ferma sulla sedia? – chiede stupidamente Brittany.

No, Britt ho tentato di mettermi in piedi! – chiarisce.

Ma Quinn, non puoi, hai camminato pochissimo ieri! – dice Joe. E lui come faceva a saperlo? Ma certo la stava accompagnando alla fisioterapia. Ad ogni modo gli rivolgo uno sguardo indagatore.

Beh, sto accompagnando Quinn alla riabilitazione! – dice.

Entra in quel momento Mr Schue: Quinn, cosa hai fatto? – chiede preoccupato.

Niente prof, sono solo caduta! – la vedo innervosirsi.

Va bene, Quinn è caduta, adesso non ne facciamo un affare di stato! – dico per spingerla vicino le scalinate.

Grazie! – mi dice mettendo una mano sulla mia gamba. E un brivido mi percorre tutto il corpo, ma lo ignoro.

 

 

Mi sento così stupida Joe! – gli dico mentre ci dirigiamo nella clinica.

E perché mai? – mi chiede.

Perché ho sperato di riuscire ad alzarmi da sola, e guarda il risultato! – dico tristemente indicando il mio viso.

Quinn, te l’ho detto, sono sicuro che al ballo camminerai con le tue gambe, ti stai impegnando tanto! – mi rincuora.

Non appena il dottor Red mi vede, è preoccupato: Quinn, devi fare con calma, okay? Oggi ci dedicheremo solo agli esercizi alla sbarra – dice.

Ho dei dolori assurdi alle gambe, e come se fossero macigni, ma sono riuscita a camminare per parecchio.

Quinn, stai facendo passi da gigante – dice Red. Io inarco un sopracciglio, chiedendomi se mi stia prendendo in giro. Scusa forse ho usato una frase poco adatta, ma ad ogni modo va molto meglio – si giustifica.

 

Prom

È arrivato il giorno del ballo, il tema che Brittany ha scelto non è per niente male. Soprattutto in questo momento che posso apprezzarla mentre balla “Dinosaur” di Ke$ha, con quel completino della preistoria. Una persona che balla, meglio di lei non l’ho mai vista. È l’unica ragazza che sia riuscita ad addolcirmi il cuore. Sono accanto a Quinn, con cui mi sono scusata per quella stupida battuta di qualche giorno fa.

Vado a bere un po’ del punch della Sylvester – le dico – Ne vuoi un bicchiere? – le chiedo.

No, Santana, ha un effetto diuretico, credo che andrò alla toilette! – mi risponde.

 

Sono in piedi davanti allo specchio, mentre mi rifaccio il trucco. Il ballo non è poi così divertente se non puoi ballare! Mi macchio con quel maledetto mascara e piano tento di raggiungere il contenitore degli asciugamani. Sono quasi arrivata quando una voce irrompe nel silenzio.

Quinn! – mi chiama.

Rachel! – la vedo sulla soglia della porta.

Da quanto riesci a camminare? – mi chiede.

Non lo chiamerei proprio in quel modo, arranco, Rachel! – mi giustifico. Non riesco a decifrare la sua reazione a quello che ha appena visto. Faccio per indietreggiare, ma sfortunatamente sto per cascare, se non fosse, che Rachel prontamente mi sostiene. Ma calcolando che sono più alta di lei, la trascino con me per terra.

Non riusciamo a non cadere noi due? – mi dice. Il suo seno è premuto sul mio torace, mi toglie il respiro, i nostri visi sono molto vicini, come quella volta alla fisioterapia. Il suo profumo è inebriante, le sue labbra si schiudono appena. No Quinn, non puoi ripetere quell’episodio, controllati. Ma in quel momento è il mio corpo che risponde a quelle sensazioni. E la bacio, un movimento appena accettato delle mie labbra sulle sue. La sento tremare, mentre dischiude le labbra accogliendo la mia lingua nella sua bocca. Ma nuovamente qualcosa attira la nostra attenzione e ci fa separare. Esattamente dopo vediamo Finn entrare in bagno allarmato.

Quinn, oh Rachel! – esclama, vedendola - Santana mi ha detto che eri qui! – dice – Sei caduta di nuovo? – si avvicina sollevandomi con un gesto – Non dovresti fare le prove, posso portarti io sul palco con la sedia a rotelle, non è un problema.

Rachel era ancora accovacciata per terra: Amore, dai sollevati! – le dice Finn. E non appena si mette in piedi, corre via.

Ma che le prende? – mi chiede. Che cosa dovrei rispondergli? Oh vedi Finn ho appena infilato la lingua nella bocca della tua fidanzata! Ma ovviamente non potrei mai.

Probabilmente è tesa per la proclamazione dei sovrani! Le passerà! – mento. Maledizione è veramente strana tutta questa situazione.

 

Arriviamo nella palestra dove Santana, con il coro di Brittany e Tina sta cantando la canzone che aveva scelto. Non vedo Rachel, ah no, eccola è insieme a credo, sia Blaine senza gel e poi c’è Kurt. A conclusione del brano, sale sul palco il preside Figgins, dicendo che io e Santana che siamo le più grandi tra le nominate reginette, possiamo andare a fare il conteggio dei voti. Santana si avvia con la prima scatola, chiedendomi di prendere l’altra, ma la cosa che attira la mia attenzione è Rachel che esce dalla palestra. Per tutta risposta la seguo e la chiamo:

Rachel, fermati ti prego! – le urlo. Nel bel mezzo del corridoio la vedo voltarsi lentamente verso di me. Non riesco a capire se sia furiosa o stia per piangere.

Quinn, hai una mansione da svolgere, non far aspettare Santana! – fa per allontanarsi, ma metto una ruota sullo strascico del suo vestito per sbaglio. Okay forse l’ho faccio volontariamente.

Rachel, non muoverti – le chiedo.

Perché? – si gira lentamente, facendo cadere il suo sguardo sul vestito e sulla ruota – Ma che diamine Quinn! – mi rimprovera.

Perdonami, faccio subito! – dico sollevando le ruote. Fa per andarsene, ma questa volta le afferrò il polso, trattenendola.

Mi dispiace, non avrei dovuto! – dico alludendo al bacio.

Già, ma almeno ti sei vendicata! – dice voltandosi e tentando di divincolarsi, ma io non la lascio.

No, Rachel, che motivo avrei di vendicarmi? – chiedo confusa.

Perché sono stata io a baciarti l’altra volta! – spiega.

No, piccola, Rachel – aggiungo subito – Non è così, non sono più la Quinn vendicativa, lo sai! – la imploro.

E allora perché l’hai fatto? – mi chiede.

E tu perché l’hai fatto? – comando a mia volta.

Fabray, dai basta a pomiciare con Berry, vieni a darmi una mano, a decretare che sono la reginetta insieme a Brittany, su! – ci interrompe Santana. Dannazione, che ci avesse viste?

Vedo Rachel allontanarsi e allora raggiungo Santana.

 

Dannazione per un voto, brutta Lucy, ha vinto su di me! – mi dice.

Rimango per qualche minuto in silenzio, non mi fa nessun effetto essere diventata la reginetta del McKinley, per giunta con Finn, ma so cosa fare.

Santana, ti andrebbe di lasciare il segno? Oltre a quelli che già abbiamo lasciato? – le domando e lei annuisce ascoltando quello che ho da dirle.

 

Salgano sul palco i candidati re e reginette del ballo dell’anno duemiladodici! – esclama Figgins al microfono – Mi raggiunga il signor Hummel, poiché reginetta in carica! – e Kurt sale sul palco. Il McKinley faccia un applauso per Mr Finn Hudson, che diventa il nuovo sovrano, -dice mentre Kurt, incorona il fratellastro. E in quanto, come sempre il voto per la reginetta è modificato, accogliete la vostra reginetta: Miss Rachel Berry!

L’occhio di bue si posa su di lei, che è scioccata, un po’ come lo era Kurt l’anno scorso. Si avvicina titubante al palco, mentre Kurt la incorona.

McKinley, accogliete i vostri nuovi sovrani, e adesso il ballo di rito! – esclama Figgins, mentre io e Santana iniziamo a cantare “Take my breath away”.

Rachel è lì che balla con Finn, al centro della pista. La vedo guardare nella nostra direzione, perché sa che siamo state noi a modificare il nome della reginetta all’ultimo momento. Ma chi se ne frega, Rachel meritava più di me quella corona! E l’avevo fatto per dimostrarle che si sbagliava sul fatto che potessi essere vendicativa. Se me lo avesse chiesto, le avrei detto tutto con molta chiarezza. Decisi in quel momento di sollevarmi sulle mie gambe, okay va bene un po’ di attenzione la volevo pure io. Vidi Santana avvicinarsi immediatamente a me per potermi sorreggere e tutti gli altri rimanere a bocca aperta; tranne ovviamente Rachel e Joe, che mi avevano già visto muovere i primi passi.

Okay, va bene ammetto le mie colpe, ma volete dirmi che non vi intriga tutta questa situazione?  Cosa mai succederà, dopo il secondo bacio che si sono scambiate?   Ci vediamo mercoledì...

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Capitolo 15
*** La mia miglior nemica ***


La mia miglior nemica

15.

Manca veramente pochissimo alla fine della scuola e questo fine settimana ci sono le Nazionali a Chicago.

La fisioterapia va molto meglio, adesso riesco a camminare senza mantenermi alla sbarra, è tutto così meraviglioso. La mia unica paura è ballare, la coreografia che Brittany e Mike hanno creato per il brano finale è abbastanza complicata. Ho promesso che avrei ballato e ballerò!

 

Chicago, wow! Siamo arrivati fin qui è tutto grazie al professor Schuester che ha sempre creduto in noi e ci ha sostenuti. Dobbiamo dimostragli quanto valiamo, questa volta siamo tenuti a vincere, ce lo meritiamo tutti. Siamo nella sala riunioni dell’albergo in cui alloggiamo prima della gara. Ce la stiamo mettendo tutta con le prove, però ad un certo punto scoppia una rissa. Okay a dire la verità, siamo un po’ tesi perché Mercedes è a letto per un intossicazione alimentare, con lei c’è la coach Sue. Con noi c’è la Beaste che in questo momento tenta di separare Puck e Sam che si stato un po’ scazzottando. All’improvviso entra Schue che rimane scioccato per quello che sta succedendo. Poi Santana inizia a fare un discorso sul fatto che se continuiamo a lamentarci e a non impegnarci, ci scaricherà tutta l’ira di Lima Height.

Benissimo! – dice Schue.

Mi perdoni professore, e solo che quando m’innervosisco alzo la voce! – si giustifica Santana.

No, va bene! Ciò significa che ci state mettendo davvero passione, sentite appieno questa competizione! Adesso Artie, tu aiuta Puck con geografia, Mike tu aiuta i ragazzi con la coreografia e tu Brittany sta vicino a Quinn per i passi di “The edge of glory”- da’ le direttive.

Il mio sguardo cade su Quinn che facendo una giravolta, cede sulle ginocchia, lamentandosi del dolore.

Quinn, tutto bene? – chiede Schue.

Andrebbe bene se lei non avesse incastrato anche Tina e me nel pezzo delle Troublenotes – risponde Quinn. Vedo Schuester rimanere turbato – Professore mi scusi! – aggiunge lei, mettendogli una mano sulla spalla – Faccia finta che non abbia detto nulla! – termina.

Riesce sempre a stupirmi, ogni tanto ha ancora quegli attacchi di acidume, ma sta tentando di migliorare. Dopo un'altra ora di prove, decidiamo che siamo tutti stanchi e ci avviamo tutti nelle nostre stanze per rinfrescarci e rilassarci. La gara sarà domani, ed io ho una scarica di adrenalina in corpo che non posso stare tranquilla. Sto per uscire quando qualcuno mi trattiene dal polso, mi volto ed è lei.

Quinn! – le dico.

Scusa, - mi dice lasciandomi il polso – ma tu tenti sempre di scappare, dobbiamo parlare! – finisce.

Di cosa Quinn? – chiedo, ma so che si riferisce ancora al bacio di qualche settimana fa.

Lo sai Rachel – dice mordendosi dolcemente il labbro inferiore. Perché l’hai fatto Quinn, perché quel piccolo gesto?

Non avresti dovuto farlo – sbotto alludendo a quel vizio che aveva.

Ma – dice.

Niente ma – dico, prima di afferrarle la nuca e scontrare le nostre labbra in un bacio. Okay è colpa sua, mi ha provocato! Sono sicura non lo faccia neppure apposta. La sento abbracciarmi la vita, e quel gesto ci spinge ad approfondire il bacio. Le nostre lingue si scontrano, questa volta non ci sarà nessuno a interromperci. Mi faccio audace e la spingo sullo schienale di una poltrona e i nostri corpi si avvicinano inevitabilmente. Sento il calore della sua lingua nella mia bocca, le mie mani scorrono sulla sua maglietta e arrivata al bordo, faccio per sollevarla, ma mi blocco. Che cosa sto facendo? Cosa mi succede? Ho agito d’istinto, non ho ragionato. Mi stacco immediatamente dal bacio e da Quinn. I suoi occhi puntati nei miei. Mi sorride lievemente, ma perché poi? Decido che devo uscire da quella stanza più veloce possibile.

 

 

Kurt, tutto questo è inaccettabile! – dico al mio migliore amico.

Rachel, è normale che tu sia agitata, è la nostra ultima occasione per vincere questo campionato! – mi dice lui.

Non sono mai stata agitata, neppure quando ho dovuto improvvisare “Don’t rain on my parade” – e subito il mio pensiero va all’audizione.

Avresti dovuto improvvisare anche all’audizione! – dice una Brittany impegnata nello stretching.

Certo, così la Tibideaux non ti avrebbe neppure ascoltato! – dice Santana.

A proposito della Tibideaux! – dice Tina – Sai che sarà probabilmente qua, questa mattina?

Che cosa? – chiedo io – E perché mai? – sono confusa.

Beh perché Quinn ed io, siamo andate da lei, a pregarla di venire! – spiega.

Dimmi, che Fabray non vuole entrare alla NYADA! – dice sarcastica Santana.

No, Quinn l’ha convinta perché desse a Rachel un'altra possibilità! – dice ancora Tina.

E perché mai, Quinn l’avrebbe fatto? – chiedo perplessa.

Sento la porta aprirsi e dire: Perché voglio dimostrarti che non sono più la vecchia stronza egoista e vendicativa, Quinn Fabray! – termina lei guardandomi negli occhi.

Non so davvero cosa dire, tutto ciò mi manda in confusione. Non mi sarei mai aspettata di avere un'altra possibilità per la NYADA, per tanto, chiesta da quella che in passato era stata la mia peggior nemica. In quel momento mi viene in mente il film “La mia miglior nemica” e scoppiando a ridere e forse piangere in contemporanea, mi buttai tra le sue braccia, per ringraziarla.

 

Che cosa succede qui? – chiede Finn entrando nella stanza seguito da chi mancava all’appello.

Niente, solo che probabilmente questa certa Tibideaux, verrà a vedere RuPaul esibirsi! – dice Santana ed io la fulmino con lo sguardo.

Okay, scusa Lucy, Rachel! – si salva per poco.

Ah, wow e com’è successo? – chiede ancora Finn.

Beh, Quinn e Tina sono andate a parlarle per convincerla a venire qua! – spiega Kurt. Vedo Finn fare una strana faccia, probabilmente perché non se lo aspettava.

Forza abbiamo ancora un'altra mezz’oretta per prepararci! – dice Schue battendo le mani – Vi voglio concentrati!

Oh oh, qualcuno mi dice che riceverò una recensione rapidissima, perchè ho pubblicato con qualche ora di ritardo!
Cosa succede in questo capitolo, caspitertina, vedremo un po' venerdì cosa succederà!
Vi avviso il capitolo 16 è ...

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Capitolo 16
*** Goodbye McKinley ***


Goodbye McKinley

Eccoci qui, la resa dei conti! Le Troublenotes, sono splendide, come anche Tina e Quinn. Ho giusto il tempo di altri due minuti, prima di entrare in scena per cantare la canzone di Celine Dion che ho scelto. Spero tanto che miss Tibideaux venga, sarei ancora più grata a Tina e Quinn, di questo gesto inaspettato che hanno fatto per me! Okay l’idea è stata di Quinn, ma non riuscivo ancora a metabolizzarlo. Negli ultimi mesi era cambiato molto tra noi, in pratica tutto. Non capivo ancora perché c’eravamo scambiate quei baci, io stavo con Finn, saremmo andati a New York insieme. Avevamo deciso che avremmo pensato al matrimonio più in là. Perché avrei ritentato l’audizione alla NYADA, ma adesso avevo l’occasione di stupire davvero la Tibideaux. Aveva ragione lei, avevo preteso troppo ricevendo la seconda occasione di riprendere il brano, sbagliando nuovamente. Ma adesso avevo la mia seconda occasione e non l’avrei sprecata, sempre se lei ci fosse stata.

Le ragazze terminano la canzone di Lady Gaga ed io sono pronta, ce la metterò tutta, non solo per me, ma per tutti noi!

Esco dalle quinte, mentre le ragazze rientrano, restano solo Tina, Sugar e Quinn, e insieme a me entrano in scena Blaine, Rory e Mike. Mi pongo al centro del palco e inizio a cantare. Ci metto tutta la grinta e l’energia che ci metterebbe chiunque per strabiliare il pubblico. Ed è in quel momento che mi volto appena e vedo la Tibideaux sedersi, nell’unico posto libero della platea. Sorrido e mi volto appena verso le mie amiche, che mi fanno un occhiolino.

Subito dopo attacchiamo con il brano di gruppo, e lì, lasciatemi passare il termine, spacchiamo di brutto, come direbbe Santana! La canzone dura sei minuti buoni e alla fine siamo davvero stanchi, ma consapevoli di aver fatto una buonissima impressione.

 
Eccoci qui, siamo tra gli ultimi tre finalisti! Non posso crederci! Ci siamo impegnati tanto quest’anno, ci meritiamo la vittoria. Nonostante, alle provinciali non abbiamo cantato insieme per via della faida, siamo riusciti a essere un gruppo unito nei mesi successivi. E adesso a un minuto prima della proclamazione ci siamo presi tutti per mano e aspettiamo il verdetto. È premiato Wade o Unique, per la miglior performance singola, non per vantarmi, ma l’avrei dato a Rachel! Sì, okay, gliene ho combinate di tutti i colori, ma come ho detto anche a lei, l’ho sempre stimata per la sua voce.

Il presentatore dice: Il primo premio del Campionato Nazionale di Canto Coreografato del duemiladodici, – ma porca miseria, non ci far restare sulle spine – dall’Ohio – ancora una pausa, adesso lo ammazzo – Lima – aww, ti odio presentatore fantasma – liceo William McKinley – olè, adesso non lo ascolto più – va ai New Directions. Scoppia un boato di applausi, da parte del pubblico, un urlo gioioso da parte nostra, mentre Schue sta andando a ritirare il trofeo della nostra vittoria più grande! Finalmente, perché nonostante, all’inizio fossi entrata nel Glee solo per distruggerlo all’interno, era diventato il posto migliore, dove avevo passato i tre anni più belli della mia adolescenza. Ci abbracciamo tutti, soffermandoci per un bel po’, sollevo Quinn per aria per la felicità e poi facciamo un abbraccio collettivo tutti quanti.

 

Il lunedì successivo alle Nazionali, dopo essere stati accolti calorosamente da tutta la scuola per la vittoria, Figgins ci ha chiesto di cantare all’evento per la proclamazione del professore dell’anno.

Ovviamente il premio va al professor Schue!

 

Il sabato c’è la festa per il diploma! Tutti tranne Brittany, che è nelle poltrone insieme ai nostri genitori, indossiamo la tonaca rossa del McKinley. Sul palco la signorina Pillsbury, ci consegna i diplomi, e noi con il gesto di rito, muoviamo il pennacchio del cappello. Poi iniziamo a cantare e lanciamo tutti i cappelli per aria.


Odio ammetterlo, Lima mi mancherà! – mi dice Santana.

A me per nulla! – rispondo.

Noi non ti mancheremo? – chiede Brit.

Ma certo, ma pensavo che mi sarebbe rimasto di più, pensavo di aver cambiato qualcosa in questi ultimi mesi – mi sfogo.

Quinn, ma cosa dici? – mi chiede Brit.

Pensavo di aver fatto qualcosa di buono una volta tanto! – dico, tirando su con il naso.

A cosa ti riferisci? – chiede Santana.

Beh, chiedere per Rachel un'altra possibilità di audizione! – dico, frustata.

Quinn, sono sicura che lo abbia apprezzato! – mi dice Santana.

Non credo, non mi ha ringraziato neppure per il pass della metro che le ho mandato per posta! – continuo a camminare.

Ad un tratto, vedo Rachel entrare in sala prove, decido di allontanarmi da Santana e Brittany e raggiungerla.

 

Entro nella stanza e lei è ferma vicino al pianoforte, accarezzandone i tasti.

Che cosa è successo tra noi in questi ultimi mesi? – le chiedo. Lei si volta come spaventata per la mia presenza e rimane in silenzio a guardarmi.

Pensavo fossimo diventate amiche – continuo io – Credevo di averti dimostrato che non sono più quella Quinn – spiego, mentre lei si alza. So che andrà via senza che possiamo parlarne, ma ho intenzione di fermarla.

Quinn, credevo anch’io fossimo amiche – mi dice prendendomi una mano – ma quello che è successo tra noi, è qualcosa di strano, che non riesco a spiegarmi – dice. Tu sei stata così dolce con me, ti ringrazio per aver provato a convincere la Tibideaux a venire a vedermi! – continua.

Ti ha richiamato alla NYADA, vero? Perché quella canzone l’hai cantata magnificamente! – le dico, sono sincera.

Ti ringrazio per i biglietti della metro, proverò a sfruttarli! – dice.

Perché non ha risposto alla mia domanda, perché dice, proverò e non sfrutterò senz’altro quel pass!

Rachel, mi dispiace davvero, ho rovinato tutto, pensavo ti avrebbe richiamato, lo sapevo per certo – mi giustifico.

Quella che ha rovinato tutto, sono stata solo io, Quinn! – dice.

No, Rachel, ti ho dato una speranza – cerco di non farla sentire in colpa.

No, mi riferisco a questo! – dice.

E com’è successo l’ultima volta, mi afferra per la nuca e le sue labbra si scontrano con le mie, con passione. Lei non ha rovinato nulla, non possiamo capire perché tutto questo sia successo a noi due. È vero, è sbagliato per Finn, ma purtroppo quello che sta unendo me e Rachel adesso, é un sentimento forte. Il bacio si fa più audace, le nostre mani s’intrecciano, ma tutto finisce all’istante.

 

Il mio corpo per inerzia raggiunge la porta ma, l’unica cosa che riesco a vedere è la sua esile figura sparire all’angolo di un corridoio. Corro in quella direzione, ma quando arrivo, lei non c’è.

Quinn, - mi sento chiamare. È Finn, sembra stravolto. Mi avvicino perché non posso fare più niente per raggiungere Rachel. Lui mi mostra una lettera, è la calligrafia di Rachel:

Perdonami Finn, ma ho bisogno del mio spazio e di tempo …

Ho paura pure a pubblicare questo capitolo! Vi prego non picchiatemi! Non oso pensare se vi dico che avevo pensato ad uno hiatus dopo questo capitolo! Ad ogni modo ringrazio chi segue la mia storia, ho notato che siete aumentati! Ringrazio la mia "recensitrice" preferita faberrythebest e niente, ci rivediamo lunedì, forse? ...

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Capitolo 17
*** So dov'è! ***


So dov'è!

17.        

Ho lezione con i ragazzi tra circa dieci minuti, e come capita ultimamente sto entrando in aula prove per sistemare un po’ di spartiti. Mi avvicino al pianoforte, quando alzando lo sguardo, lo vedo lì, seduto accanto alla batteria, con l’area persa.

Finn! – lo chiamo.

Professor Schue! – mi dice, rimanendo lì.

Decido di avvicinarmi, sono mesi che non lo vedo, è molto dimagrito, cosa ci fa qui?

Finn, che cosa ci fai qui? Dove sei stato tutto questo tempo? – chiedo, mettendogli una mano sulla spalla.

Non lo so! – dice – Avevo bisogno di tornare in un posto familiare – spiega.

Finn, ascolta! – tento.

Si alza di scatto dalla sedia e la scaraventa di lato. È furioso, ma non ne capisco il motivo.

Ehi, non ti permetterò di distruggere quest’aula! – gli dico autoritario.

Sembra calmarsi, ma è turbato, deve parlarne sennò non starà mai meglio.

Parlami Finn, dimmi cosa è successo! Dall’inizio! – dico. Ma in quel momento iniziano a entrare i ragazzi del Glee. E rimangono sorpresi dalla presenza di Finn.

Lo conosci? – sento Jake chiederlo a Marley e lei nega con la testa.

Finn, fratello! – dice Blaine abbracciandolo.

E poi Sam, Tina, Artie, Joe, Sugar e Brittany lo salutano allo stesso modo. Sembra sentirsi un po’ meglio. Mi balena in testa un’idea.

Ragazzi, vi presento Finn Hudson, l’ex co-capitano dei New Directions, e Campione Nazionale e futuro co-coach del Glee – dico. Lo vedo fare una strana faccia, ma sorride nonostante tutto. Quel giorno avevo deciso di proporre ai ragazzi, un musical da realizzare per la scuola.

Allora, ragazzi volevo annunciarmi, che ho in mente di realizzare un musical, da fare qui a scuola, l’anno scorso come sapete, abbiamo inscenato “West Side Story”! – dico – Qualcuno di voi ha un’idea su quale musical potremmo mettere in scena? – chiedo.

Li guardo, sperando che qualcuno di loro abbia una bella idea.

Will, io proporrei Grease! Che ne pensi? – mi chiede Finn.

È un’idea fantastica! – dico e sento i ragazzi eccitatissimi per questa proposta.

 

 

Okay sono nell’ufficio di Schue, aspettando che lui arrivi. È così strano trovarsi qui, in questa scuola, nonostante abbia dei bei ricordi, non capisco perché allo stesso tempo mi stia stretta. Probabilmente perché nei corridoi di questa scuola, sono stato mollato dalla mia fidanzata e da allora non l’ho più vista, ne sentita.

Finn, eccomi! – dice sistemandosi sulla poltrona, accanto a me.

Perché mi hai dato questo compito di gestire con te il Glee? – gli chiedo ancora incredulo.

Se non puoi accettarlo perché sei già impegnato in qualcos’altro, va bene! – mi dice sinceramente.

Beh, ovviamente sono lusingato, ma – cerco di dire.

Mah? – m’incita a continuare.

Mi sono appena congedato dall’esercito! – dico.

Cosa? E perché Finn era stato un tuo desiderio fin dall’inizio! – dice.

L’ho fatto per mio padre, per onorarne il suo ricordo– spiego.

Per quanto tempo sei stato in Georgia? – mi chiede.

Per cinque mesi, sa ho perso anche qualche chilo – dico indicandomi e lui annuisce – ho continuato a cercare Rachel. Ero convinto di trovarla a Lima, che magari fosse tornata! – dico.

No, Finn qui non è mai tornata! – mi dice.

Lo so, so dov’è! – dico alzandomi di scatto.

Finn, che cosa significa? – chiede.

Non mi dica che, anche lei non sapeva, che Rachel è entrata alla NYADA e che vive con Kurt adesso! – dico irritato.

Lui sgrana gli occhi, sembra davvero non saperne niente, ma non posso crederci.

Finn, credimi non sapevo davvero niente! Qui c’è stata un po’ di confusione, sai? – mi chiede.

Peggio di quella che ho io in testa? La mia fidanzata mi lascia alla fine della scuola, mio fratello mi mente sul fatto che non l’abbia più vista ne sentita, intanto ci vive insieme? – urlo, frustrato.

Finn, tu hai ragione! Questo non ha una spiegazione, ma hai provato almeno a parlarle? – mi chiede.

Non ha più il suo vecchio numero! È poi l’ho scoperto da mia madre e Burt, che Kurt non era più a casa, che era andato a New York, che viveva con Rachel! L’ho scoperto, perché lei ha parlato, mentre eravamo in video chat! – finisco.

Lo sento solo abbracciarmi forte, capisce che ho sopportato abbastanza, che non me lo merito tutto questo.

Finn, sono sicuro che Rachel abbia una spiegazione, per tutto ciò! – tenta di giustificarla – Dovete parlarne, è sicuro si risolverà tutto! – mi dice.

Non credo proprio Will! Sai, ho fatto dire a Kurt tutto su questa storia. Rachel si vede anche con un certo Brody! – dico, uscendo dalla stanza.

Bene, non è un capitolo piacevolissimo, ma non temete! Tra i nuovi capitoli ci sono alcuni di passaggio! 

Ringrazio sempre chi segue la mia storia...Ciao a mercoledì!

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Capitolo 18
*** Che cosa è cambiato? ***


Che cosa è cambiato...?

18.        

È la prima del musical, che Mr Schue e i ragazzi del McKinley hanno messo in scena. Quanto mi è mancata questa scuola, ma in fin dei conti è meglio che sia andato via da Lima. È vero questo mi ha portato ad abbandonare gli amici, la mia famiglia, a perdere l’amore della mia vita. Ma New York è la mia nuova casa, è lì che ho sempre sognato di vivere. Siamo tornati a Lima, io Santana, Mike e Rachel. Già dopo che Finn l’ha scoperto, ovviamente anche lei ha ammesso che non poteva più nascondersi.

 

Di nuovo in quest’auditorio, per assistere alla prima di Grease. Sono sicura che questi ragazzi saranno fantastici, poi Kurt mi ha detto che c’è una nuova ragazza, che ha una voce meravigliosa, credo si chiami Marley. Ho visto Finn, e so che dopo lo spettacolo mi aspetta un a faccia a faccia con lui, e sono parecchio nervosa.

Adesso è Santana che canta nel ruolo di Rizzo. Kurt mi ha informato, che tutte le coppie che c’erano nel Glee, si sono lasciate. Solo io invece ho lasciato Finn senza una spiegazione, che se questa sera mi avesse chiesto, non avrei saputo dargli.

 

Lo spettacolo finisce ed io vado verso l’aula canto, sono sei mesi che non metto piede a Lima, dal giorno in cui ho abbandonato qui, Quinn! E lasciato Finn, con un biglietto.

Ciao! – sento dire. È lui, mi volto e lo vedo. Miseria, è dimagrito tantissimo, spero di non esserne la causa, mi sentirei ancora più in colpa.

Ciao! – gli rispondo. So che tra brevissimo, scoppierà il putiferio, che mi urlerà contro tutto quello che ha provato in questi mesi.

So perché mi hai lasciato! – merda, non poteva essere, non riuscivo a credere che Kurt lo avesse messo al corrente – Perché stavi già con Brody! – finisce.

No, Finn! – spiego – L’ho conosciuto solo a ottobre.

Allora spiegami perché mi hai mollato? – chiede. Allora non lo sa, Kurt è salvo, l’avrei di certo ammazzato. Bene, cosa gli dico adesso, la verità? No, mai! Già averla detta a Kurt è stata una sofferenza e un errore. Non gli avrei mai detto, che avevo baciato Quinn ben tre volte. Poi non era neppure quello, avevo bisogno di vivere la mia vita lontano dal passato.

È un’idea assurda, trascinarsi un’ancora del passato, che potrebbe rallentare il futuro!

Okay adesso basta! – dice – Credo di meritarmi una spiegazione, Rachel! – sbotta, è furioso.

Finn, ho già detto tutto in quel biglietto! – dico, peggioro le cose.

E credi sia giusto, avermi detto una cosa del genere, scrivendolo su un fottuto pezzo di carta? – mi dice afferrandomi dalle spalle. Mai gli avrei detto di Quinn, sarebbe andato a cercarla e non voglio neppure immaginare cosa avrebbe potuto farle. Non aveva molta dimestichezza a controllare la rabbia, ed entrare nell’esercito forse non aveva giovato.

Finn, lasciami, mi fai male! – dico, tentando di divincolarmi.

È il male che hai fatto a me? Eh? Forse se mi avessi detto questo in faccia, invece di farmi penare per mesi, Rachel; tentando di capire dove fossi e perché mi avessi lasciato, sarebbe tutto diverso adesso – mi molla.

Io ho sbagliato, lo ammetto! Avevo paura che sarei rimasta qui, se te lo avessi detto di persona e non volevo. Dovevo abbandonare tutto! – spiego.

Non ha significato nulla per te la nostra storia, sono passati sei mesi e già scopavi con un altro? – sbotta, ma non permetterò di parlarmi così. È vero avevo sbagliato, avevo rovinato tutto con lui, con Quinn. Ma cosa potevo farci se quel giorno che ho baciato Quinn, qualcosa era cambiato in me, ed è confuso tuttora?

Non ti permetto di parlarmi così! Io ti ho amato Finn, sono sincera, e lo sai! – grido, puntandogli il dito al petto. Ma c’è un momento nella vita, in cui non sai più quello che vuoi veramente! – cerco di spiegarmi.

La NYADA l’hai voluta! – mi fronteggia.

Io ti ho amato Finn, sei stato il primo per me, il mio primo amore. La prima persona che è stata gentile con me, che ha creduto in me. – dico.

Che cosa è cambiato, Rachel? – sembra rassegnato.

Sono cresciuta, Finn! Ho capito che stavo sbagliando e ho voluto rimettermi in riga con me stessa.

Ecco perché avevo lasciato anche Quinn così in quest’aula senza mai voltarmi indietro, per paura che mi potesse raggiungere. Avevo chiesto a Kurt di mentire a Finn dicendo che non mi aveva più sentito. E ho costretto Santana e Brittany a non dire nulla a Quinn, che fossi tornata a Lima. Finn e Quinn rappresentavano per me il passato, avevo bisogno di dimenticarli, di perdere quello che provato per loro. Non ho mai capito quale sentimento mi legava a Quinn, ma dovevo lasciarmelo alle spalle. Come adesso stavo lasciandomi alle spalle Finn, che rassegnato all’idea di avermi perso, non mi raggiunse neanche, cosa che invece aveva tentato di fare Quinn, a maggio!

Non so se c'è qualche fan della Finchel, tra quelli che seguono la storia, sappiate non mi è piaciuto scrivere questo capitolo!
Ci son rimasta male anch'io quando si sono lasciati nella serie, quindi siate clementi! XD
Che dire dal prossimo capitolo, no non è giusto che io faccia spoiler...a venerdì!
Sempre se riesco a risolvere la questione del carica batterie del mio portatile ;(

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Capitolo 19
*** Ringraziamento ***


Ringraziamento

19.        

Where my love life's waiting

Silently for me

 

Questa la frase che mi rimane impressa della canzone che ho appena cantato con i miei ex compagni del Glee. Siamo tutti qui per il Ringraziamento, non proprio tutti, anche se avevamo fatto una promessa! Decidiamo di andare a prenderci qualcosa da bere, e passare un po’ di tempo insieme.

Puck è seduto al mio fianco, finalmente si è tagliato quell’orripilante cresta, Mike e Santana sono sempre gli stessi. Mercedes e Finn sono dimagriti e stanno benissimo. Anche se lo sguardo di Finn è perso, Rachel è sparita da mesi ed io non l’ho più sentita. Ho provato più volte a chiamarla, ma il suo numero era sempre staccato, sicuramente l’aveva cambiato. Negli ultimi mesi mi ero tenuta in contatto con Santana e Brittany, perché entrambe si erano rivolte a me, quando si erano lasciate.

 

Mi dispiace che Kurt e Rachel, non hanno mantenuto la promessa! –dice Mercedes.

Possiamo evitare di parlare di persone che non ci sono?- dice Finn.

Finn! – lo riprende Puck.

Sono due bugiardi! – dice.

Che cosa significa sono? – chiedo io. Sapevo che Kurt era andato a New York per provare a rientrare alla NYADA. Aspetta un attimo.

Kurt e Rachel! – dice Finn. Lui sapeva dov’era Rachel? Ero l’unica a non sapere dove fosse?

E tu quando hai parlato con Rachel? – chiese Mercedes – Io non l’ho più vista dalla consegna dei diplomi e più nessuno l’ha vista.

Kurt e lei vivono insieme, non lo sapevi? – chiede Finn – Sono stati qui per il musical di Grease!- continua lui.

Che cosa? – dico io, sconvolta. Quella strega di Santana non mi aveva detto che aveva incontrato Rachel. Le rivolgo uno sguardo irritato, mi alzo e vado via.

 

 

Non posso credere che tu non me l’abbia detto- sono furiosa. Siamo in aula prove, stiamo aspettando che i ragazzi del Glee vengano per fare lezione con loro. È un’idea di Finn: ci ha chiesto di essere i loro mentori.

Non capisco, perché tu ti scaldi tanto Quinn! – mi risponde.

Santana, ti avevo chiesto solo che se vedevi Rachel qui, dovevi avvisarmi! – dico, forse sono troppo arrabbiata.

Mi è sfuggito di mente, scusa! – dice.

Ah ma davvero, dillo che sei sempre stata gelosa della nostra amicizia! – dico.

Ma chi se ne frega dell’amicizia di Rachel! – mi risponde.

Uhm, non la chiami più Berry! – la sfido.

Questo non significa niente! – sbuffa – Me l’ha chiesto lei di non dirti nulla!

Sono allibita, davvero non capisco questo comportamento da parte di Rachel.

Stai mentendo, latina! – grido, arrabbiata.

No, Quinn te lo giuro!- spiega.

Che motivo avrebbe avuto di chiederti questo? – chiedo.

Che vuoi che ne sappia io? Lei me l’ha chiesto ed io le ho promesso, che non ti avrei detto nulla! – termina.

Per la miseria, questa storia andava avanti da troppo tempo, non poteva nascondersi da me, continuare a scappare. Quei baci che c’eravamo scambiate, mi tormentavano la notte.

Quinn, tutto bene? – mi chiede Santana.

E me lo chiedi pure? – dico avviandomi alla porta. Santana mi afferra da un braccio e mi ferma.

Quinn parla con me! – mi dice.

Così avrai l’occasione di sparlare di me in giro? – chiedo e in quel momento sento un peso sulla guancia, e come per inerzia ne mollo uno anch’io.

Ragazze che fate? – chiede una Brittany turbata.

Niente! – rispondo, uscendo definitivamente da quell’aula.

 

 

Bene eccoci qui! Questa è la mia prima volta alle Provinciali, da non partecipante. Sono il co-coach dei New Directions! Che cosa strana, non l’avrei mai pensato. Mi trovo fuori la porta del camerino dei ragazzi e sto ripassando il discorso d’incoraggiamento da fare loro, prima della gara. Will non c’è per l’impegno al Congresso di Washington, speravo tanto sarebbe riuscito a venire. Ad ogni modo manca davvero poco all’esibizione.

 

Allora, ragazzi, pronti? – chiedo entrando.

Certo Finn, come sempre! – dice Sam, con una delle sue imitazioni.

Formiamo il cerchio magico e faccio il mio discorso d’incoraggiamento, l’ultimo che ho fatto è stato alle Nazionali, ad ogni modo è il passato. Il Glee è la cosa più bella che abbia fatto in vita mia, e non lascerò che mi si rovini questo ricordo.

I ragazzi salgono sul palco, vedo Sam andare vicino al sipario e sbirciare fuori.

È appena arrivato Mr Schue! – dice rimettendosi in posizione.

Bene, ragazzi, avete entrambi i vostri coach, quindi mettetecela tutta – dico un’ultima volta prima che la musica parta.

L’esibizione di Gangnam Style sta per giungere alla fine, quando succede qualcosa. Marley sviene e ovviamente i ragazzi la soccorrono.

Ci avviamo immediatamente nell’aula canto, mi hanno raggiunto pure Puck e gli altri. Santana inizia a urlare contro Kitty, che è difesa da Quinn. Per poco non si prendono a capelli come due anni prima, ma Puck e Mike le fermano.

Adesso basta, Hudson, il Glee è finito! – esclama Sue, entrando nella stanza – I Warbles hanno vinto! – termina.

Ma noi non abbiamo finito l’esibizione! – si lamenta Ryder.

Mi dispiace, davvero, ma avete abbandonato il palco, idioti! – risponde Sue.

Ehi, non ti permettere! – dice Will – Non hanno bisogno di sentirsi trattati male da te! – la fronteggia.

Will, è colpa mia dovevo accorgermi, che qualcosa non andava! – dico consapevole di non essere stato attento.

Infatti, Hudson, non sei competente come insegnante, quindi fila di qui! – mi dice Sue.

Diventerò un insegnante, così non potrai più dirmi certe cose! Ti renderò la vita impossibile! – dico sfidandola e Schue mi appoggia.



Spero che la ricomparsa di Quinn vi sia gradita! Ad ogni modo questo era un capitolo di passaggio, ma non mi andava di non mensionare le Provinciali! 
Spero vi sia piaciuto, da qui le cose inizieranno ad evolversi! 
Ho pensato dato che domani è la festa della donna, voglio essere buona: pubblicherò un capitolo bonus! 
Non ve ne approfittate XD XD a domani allora!

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Capitolo 20
*** Ciuchino ***


Ciuchino

Eccomi qui come promesso! Vi volevo augurare buona festa della donna! Che dire, buona lettura!

20.        

Ho passato il Natale a Lima, ma non è stato come gli altri anni. Brittany adesso sta con Sam, e questo non l’accetto ancora. Con Quinn ero ancora in cattive acque per la storia di Rachel e quindi avevo passato il Natale con i miei e con qualcuno del Glee.

Adesso ero sdraiata sul mio letto, ad ammirare il soffitto, non stavo andando più neppure all’allenamento delle ragazze pompon, quell’università m’iniziava a stare un po’ stretta.

Sento il telefono vibrarmi sotto il palmo della mano e lo sollevo per vedere chi sia a quell’ora del mattino: Kurt!

Pronto? – rispondo.

Santana, scusa se ti disturbo ma ho bisogno del tuo aiuto! – mi dice.

In cosa posso esserti utile Porcellana? – chiedo qualsiasi cosa pur di non stare lì in Kentucky.

Rachel – dice, e mi sale l’angoscia. Ultimamente non capisco che cosa cavolo stia prendendo a quella piccola peste. Beh, Rachel vuole fare un film in topless! –dice e sembra imbarazzato.

Che cosa? Ma è impazzita? Tranquillo Kurt, ci penso io! – dico subito.

Fai tutto quello che ritieni necessario! Si garbata al telefono, con lei! – spiega.

Telefono? Io vengo lì, dobbiamo parlare a quattr’occhi! – gli dico.

Okay come preferisci, riesci ad arrivare questo pomeriggio? – mi chiede titubante.

Nessun problema porcellana! – dico e riaggancio.

Quella nanetta è impazzita, come cavolo le è venuto in testa l’idea di partecipare a un film in topless, oddio, non mi far pensare.

 

Eccomi sono arrivata a New York, che bellezza, non l’avrei mai detto, ma penso proprio che potrei abituarmi a questa città. Percorro le strade di quella pur sempre caotica città e arrivo all’indirizzo che Kurt mi ha indicato. Salgo le scale e arrivata davanti all’enorme porta di legno, la faccio scorrere ed entro. Alla faccia del loft, davvero carinissimo, stranamente non vedo niente di rosa, data la fissa di Rachel, per quel colore e poi eccola lì.

E tu cosa ci fai qui? – le chiedo irritata.

Tu cosa ci fai? – chiede lei a me.

Kurt mi ha chiamato dicendomi che Rachel vuole fare un film in topless! – mi fermo, vedendo la sua espressione – E immagino tu sia qui per lo stesso motivo! – finisco.

Già, qualcuno non deve aver detto a Kurt della nostra zuffa! – dice Quinn.

Ti avrei stracciato Lucy! – le dico sedendomi al divano, comodissimo.

O si come no, contaci latina! – dice sedendosi accanto a me. Non so il perché ma mi volto verso di lei e dico:

Quinn, mi dispiace per il ceffone, ma – mi interrompe.

Scuse accettate, scusami tu per come mi sono comportata! Pensavo fossimo cresciute da questo punto di vista! – dice, sorridendo.

Kurt? Sono tornata! – sentiamo oltre la porta e costringo Quinn a seguirmi.

 

E voi che ci fate qui? – dico turbata e felice allo stesso tempo di vedere Santana e Quinn, nel nostro loft.

Beh, siamo venute per fare un po’ di shopping – dice Santana.

E chiederci scusa a vicenda per gli schiaffi che ci siamo tirate! – dice Quinn – Ma soprattutto per te! – dicono assieme.

Per me? – chiedo. Beh di Quinn lo capisco, sono mesi ormai che non ci vedevamo. E mi fa ancora uno strano effetto averla qui. Ma non devo farle capire nulla, anche se so che probabilmente è ancora arrabbiata per il modo in cui l’ho lasciata in quell’aula.

 

Loro si siedono sul divano, mentre io sulla poltrona, esattamente di fronte a loro. Quinn è totalmente diversa, ha i capelli più lunghi, biondissimi come sempre, e quel vestito le sta da favola. Rachel, basta!

Hai pensato alle conseguenze? – mi chiede Quinn.

Beh, è un film universitario- dico.

Scadente film universitario, non te la toglierai più quella figura di dosso! Cerca su internet il mio nome, avanti fallo! – dice Santana.

Beh, il suo nome è collegato a quel video, che Brittany pubblicò l’anno scorso con loro due in atteggiamenti inequivocabili.

Okay ho capito, ma perché v’interessa tanto? – dico alzandomi e allontanandomi un po' – In passato avreste gradito se mi fossi ridicolizzata così! – termino.

In quel momento vedo Quinn avvicinarsi velocemente a me e afferrarmi il polso.

Ma lo vuoi capire che non sono più quella persona che hai conosciuto al liceo? – mi chiede, è arrabbiata, c’era da immaginarselo.

Quinn, lasciami! – dico sforzandomi di divincolarmi.

No, tu mi devi una spiegazione! Perché hai lasciato Finn? – mi chiede.

Non ho voglia di parlarne adesso! – dico.

Invece adesso mi rispondi! – dice facendomi pressione – Lo hai lasciato per me? – mi chiede.

Mi libero e subito sento lo sguardo confuso di Santana su di me e vedo Brody entrare in casa.

Ciao, tesoro! – mi dice, baciandomi subito dopo.

E tu chi saresti? – gli chiede Quinn, irritata. Brody si avvicina a lei per presentarsi.

Piacere Brody, e tu sei? – chiede educatamente.

Ah il ciuchino che ha detto a Rachel, che per lui andava bene se si spogliava davanti ad un obiettivo – dice Santana.

Ma che razza di persona sei? – dice Quinn.

Ma queste sono tue amiche? – mi chiede Brody – A me sembrano un po’ matte! – e in quel momento vedo Quinn tirargli un pugno nello stomaco.

Quinn, ma che fai? – dice Santana allontanandola, Quinn si tiene la mano, probabilmente si è fatta male.

Maledetto! – dice furiosa verso Brody – Se scopro che Rachel fa quel film, ti verrò a cercare! – dice.

Uscite da questa casa, entrambe – intimo loro.

Andiamo via, Quinn, ma che cavolo! – dice Santana accompagnandola fuori dal loft.

 

 

Sei completamente fuori! – mi dice, mentre siamo in treno per tornare ognuna alle proprie abitazioni.

L’hai visto che faccia aveva? – le chiedo irritata.

Sì la faccia di Ciuchino di Sherk!- mi dice ridendo e rido con lei – Ma questo non ti da il diritto di picchiarlo. Lo puoi fare con me! – dice mentre mima un pugile. Che stupida, ma mi piace com’è cambiata Santana, certo sa essere sempre la solita stronza, ma infondo a noi tiene.

Ti potevi fare davvero male! – allude alla mia mano fasciata.

Non né che adesso non faccia male! – dico tenendomi il polso.

Perché l’hai fatto Quinn? – mi chiede. Allarme rosso, se attiva il suo occhio messicano, sono spacciata. Mi sono comportata come la ragazza gelosa! Che idiota, sono sicura che se provo a mentirle, mi scopre.

Fabray, cosa succede tra te e Rachel? – mi chiede. Che cosa le dico? Da un certo punto di vista non lo so neppure o forse si? Sento qualcosa per Rachel, ma sono sicura sia semplice attrazione.

Quinn, mi ascolti? – mi richiama.

Sì, beh Santana, niente, vorrei esserle amica, ma a quanto pare non vuole la mia amicizia. Credo che sia durata solo per quegli ultimi mesi di scuola, ed è finita quando se n’é andata senza dire niente a nessuno.

Fermata di New Haven!

Santana, mi ha fatto piacere vederti! – le dico abbracciandola e iniziando ad avviarmi per il corridoio.

Quinn, ci vediamo al matrimonio di Schuester! – mi dice.

Ovviamente, Santana! Buon rientro! – e scendendo da quel treno, m’immergo tra la folla della stazione.

Vi piace questa Quintana friendship?
A me da morire, peccato che nella serie dopo il matrimonio mancato non ci sia più un riferimento a queste due!
Ad ogni modo, spero il capitolo vi sia piaciuto!
Ci vediamo lunedì!
Ciao

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Capitolo 21
*** Dancing on my own ***


Dancing on my own

Sono qui, sveglia alle 01.30 di lunedì mattina, perchè ho appena finito di scrivere il capitolo 33! 

Vi pubblico questo capitolo che è bello corposo! 
Buona lettura e buonanotte a chi è ancora sveglio, come me! XD

21.        

Che storia, io che viaggio con Kurt e Rachel. Siamo in aereo e stiamo tornando a Lima, per il matrimonio di Mr Schue e la signorina Pillsbury.

Beh, da due settimane condivido il loft con le due dive.

Dopo l’episodio di qualche settimana prima, quando io e Quinn eravamo piombate a casa sua, per impedire a Rachel di fare quello schifoso film; lei ci aveva chiamate in video chat, qualche giorno dopo e ci aveva invitate per una cena.

 

Mi dispiace per quello che è successo! – dice scusandosi.

Ci ha chiesto di incontrarci nell’auditorio della sua amata NYADA per parlare.

Non avresti dovuto tirargli quel pugno Quinn! – le dice.

Già non avrei dovuto, ma lui mi ha provocato! – risponde Lucy ed io sorrido.

Avresti dovuto tirargli un calcio, lì in basso! – dico, Rachel mi fulmina.

Che donna delicata! – risponde Rachel sorridendo in fine – Spero il tuo polso vada meglio! – dice tentando di costatarlo da sola. Quinn ritrasse il braccio, perché le faceva ancora male.

Una volta chiarito il tutto, e saputo che Rachel aveva deciso di non fare più quel film, finisce per cantare “Love Song”,insieme a noi, prima di andare a cena.

 

Santana, tutto okay? – mi chiede Kurt.

Oh sì, stavo pensando! – rispondo.

Spero non a un piano per sabotare la coppia Bram! – dice.

Trovi i nomignoli a tutte le coppie? – chiedo schifata.

Non sono io, e comunque dimmi che non stavi pensando a quello! – dice preoccupato.

No, Kurt tranquillo! Passerò la giornata a bere come una spugna! – rispondo.

Santana, sai che non risolvi nulla così! – eccola la voce della verità. Infondo Rachel aveva ragione, ma che altro potevo fare? Ballare? No, mi ricordava lei, quella parola. Bere era sicuramente la strada migliore.

Tanto i genitori della Pillsbury hanno pagato anche le camere dall’albergo! – dico.

Oddio, non voglio neppure sapere cosa questo dovrebbe significare! – dice Kurt.

Secondo me dovresti cantare! – dice Rachel.

Sì e magari vederli ballare come – m’interrompo - No, lasciamo stare, va! – finisco.

Il matrimonio è giovedì, ma le due dive sono volute arrivare prima, Kurt voleva aiutare Emma e Rachel, Finn! E io avrei passato il tempo con le mani conserte, uhm forse potevo stare un po’ al Glee e vedere come andassero le cose tra i ragazzi.

 

Eccola che scende le scale dell’auditorio e arriva vicino al palco.

Ciao, Finn! – mi saluta. È radiosa, quando non lo è stata. Come stai? – mi chiede.

Uhm, sto bene! – rispondo. Si probabilmente avrei dovuto dirle che non ero in gran forma, dato le lezioni all’università e il Glee. Infondo mi stavo tenendo impegnato con quello che sarebbe stato il mio futuro.

Non ti starai stancando un po’ troppo? – mi dice – Ti vedo un po’ sciupato? – è sincera.

Non preoccuparti, è che da quando sono stato nell’esercito, ho perso peso e lo sto mantenendo tale! – le rispondo.

Allenarsi okay, ma mangia Finn! – dice, dandomi una pacca sulla spalla.

Va bene, ti ho chiamato per la scaletta della serata del matrimonio, non so minimamente che canzoni eseguire! – dico poi.

Lo so Finn! Dai vediamo un po’ cos’hai qui! – dice prendendo a guardare i fogli e non ne scarta neppure uno. – Mi sembrano delle buone canzoni, qualcuno potremmo farla noi del vecchio Glee, e le altre i ragazzi nuovi! – dice. Non avrei mai pensato che non avrebbe scartato neppure una canzona scelta da me. Infondo stavamo crescendo, non eravamo più quelli di una volta, probabilmente le cose potevamo migliorare.

Come va con Brody? – le chiedo d’istinto.

Bene, ultimamente lui lavora tanto, non ci vediamo sempre! – risponde – Tu? – mi chiede.

Sono concentrato sullo studio e a tenere a bada Puck! – dico.

Puck, anche lui all’università di Lima? – mi chiede.

Condivide la stanza con me nel dormitorio, ma vuole un posto, dove scrivere! – spiego.

Scrivere cosa? – domanda.

Una sceneggiatura per un film, sai per approdare a Hollywood! – rispondo.

Capisco, sono contenta! – mi sorride.

 

 

Allora come va, bionda? – mi dice Santana sedendosi accanto a me in chiesa.

Potrebbe andare meglio! – rispondo.

Che cosa succede Lucy? – mi domanda, sistemandosi usando il mio specchietto.

Niente, non dormo da giorni! – dico rassegnata.

La tua coinquilina ci da’ dentro con il suo boy? – mi dice alludendo a quello.

No, è per il matrimonio! – dico.

Non è Rachel che si sposa tranquilla, Schue non ha diciotto anni! – dice sarcastica – Non vorrai far venire i sensi di colpa a qualcuno e far che abbandoni l’altare! – dice Santana. E in quel momento, quando pensavamo di doverci mettere in piedi per accogliere la sposa, si presenta una Sue Sylvester in abito da sposa, probabilmente identico a quello di Emma. Oddio, non vorrà fare uno scherzo del genere a Mr Schue, anche in questo giorno? Poi, Sue percorre la navata e arrivata accanto a Schue, dice che Emma ha lasciato l’edificio.

 

Bene ci troviamo alla cerimonia di un matrimonio, senza che gli sposi ci siano perché non si è celebrata nessuna unione! Roba da matti, okay che è San Valentino, ed io dovrei essere furiosa per il fatto di essere sola in questo giorno. Mi guardo intorno, Kurt e Blaine sono sul palco che cantano un duetto, tutti gli altri si scatenano. Per non parlare di Sam e Brittany che mi irrita, vederli ballare così vicini.

Smettila di pensare a lei, Santana! – mi dice Quinn sedendosi al bancone del bar accanto me.

Beh infondo l’ho lasciata io, è quello che mi merito! – rispondo.

Santana, tu l’hai fatto per il suo bene, i rapporti a distanza non hanno mai giovato a nessuno, lo sai! – dice.

A Kurt e Blaine sembra di sì! – dico guardando gli sguardi languidi che si scambiavano durante la canzone.

Quei due non stanno insieme, Santana! – spiega – Si stanno solo divertendo! – dice prendendo un sorso del suo drink – E dovresti farlo anche tu! – termina.

Perché tu ti stai divertendo? – chiedo.

Fino a quando Mercedes mi stava raccontando che ha scoperto Kurt e Blaine amoreggiare selvaggiamente sul sedile posteriore della loro macchina, sì! – dice.

E poi, che cosa è successo? – chiedo perplessa.

Beh sono venuta qui, per una compagnia e per divertirmi ulteriormente, ma trovo una musona che pensa al passato e si piange addosso! – dice tagliente.

Io non mi piango addosso – rispondo.

Allora prendi un drink, bevilo e vieni a ballare con me, latina! – dice, chiedendo al barista di servirmi qualcosa.

Okay secondo me aveva iniziato a bere da prima di arrivare al bar.

Tu non avevi smesso di bere dalla festa a casa di Rachel? – chiedo.

Beh, avevo bisogno di dimenticarmi un po’ di cose! – risponde, sorseggiando dal suo bicchiere.

E cosa vuoi dimenticare Quinn? – chiedo pungente.

Uhm vediamo che io e – ma è interrotta da Brittany che le viene addosso, un po’ brilla.

Andiamo a ballare Quinn, ti prego! – le dico alzandomi e trascinandola con me, prendendo i due bicchieri di alcol.

 

Poco dopo, Sue decide di tirare quel benedetto bouquet, anche se non è quello della sposa vera, ma comunque sempre un mazzo di fiori. Io e quella stupida di Lucy ci mettiamo vicine, ormai abbiamo bevuto un po’ troppo e stiamo dando i numeri. Il bouquet vola alto, ci supera è finisce inaspettatamente tra le braccia di Rachel. Sento Quinn fare uno sbuffo, lamentandosi di non averlo preso lei quello stupido bouquet.

 

Subito dopo salgono sul palco Finn e Rachel per il loro duetto, infondo erano sempre state perfette le loro voci insieme:

I know it’s late

I know you’re weary

I know your plans don’t include me

 

Beh, quelle parole stanno risuonando nella mia testa come un mantra, eppure ero convinta che Rachel stesse con Brody, anche se adesso canta una canzone così romantica con Finn. Ed io sono la povera scema che con molto piacere sta ballando con Santana, ma che ha sperato per un attimo di avere una possibilità con Rachel. Già è l’alcol che parla, ma magari era quello che mi aspettavo.

 

Come delle stupide io e Santana ci trasciniamo per il corridoio che porta alla nostra camera. Siamo ubriache come delle spugne, Santana inciampa con la scarpa nella moquette e finisce di spalle su un muro, tirandomi a sé. I nostri corpi si scontrano e per un momento, ho come l’impressione che lì davanti a me ci sia Rachel. Vuoi l’alcol, vuoi la canzone che mi aveva portato a quei pensieri, la bacio. Sono certa che è Santana, ma non m’importa. Poi la trascino ancora un po’ per il corridoio:

We’ve got tonight

Who needs tomorrow?

e aprendo la camera, ci buttiamo all’interno.

 

Sono lì, ho appena visto, quello che forse mai mi sarei aspettata di vedere. Avevo deciso di fare una passeggiata per l’albergo, volevo guardarmi un po’ in giro, mi ero stancata di ballare. Solo che adesso era quello che più desideravo fare:

Somebody said you got a new friends

Does she love you better than I can?

 

I’m in the corner, watching you kiss her

I’m right over here, why can’t you see me,

I’m giving it my all, but I’m not the girl you’re taking home,

I keep dancing on my own

E cantando così, decido di tornare di sotto.

Bene ci sono alcuni spezzoni di canzoni: "We've got tonight", presente come nella puntata e "Dancing on my own".
Non mi picchiate, spero sia stato di vostro gradimento, a mercoledì!
Notte, notte!

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Capitolo 22
*** Let her go ***


let her go

 

1.        

La sento dentro di me e devo ammettere che è piacevole! Forse è la cosa più stupida che potessi fare questa sera, ma è diverso! Santana è molto delicata, chi l’avrebbe mai detto! Le sue labbra sono sul mio seno, mentre le sue dita agili stanno torturando la mia apertura. Sono ubriaca, sì, ma questa volta, questo non mi porterà a delle conseguenze, non rischio nulla. La stringo forte a me, quando finalmente raggiungo l’apice del piacere.

 

Mi sdraio su un lato nel letto e la ammiro mentre si copre col piumone. È davvero bella dopo aver fatto sesso, uhm e chi l’avrebbe mai detto che sarei finita a letto con Quinn! La vedo mentre beve dalla bottiglietta di acqua, non sono sicura di cosa dire, infondo ci siamo divertite.

Adesso capisco perché le ragazze al college sperimentano! – dice.

E menomale che lo fanno! – rispondo. Mi sono divertita a sentirla eccitarsi sotto il mio tocco esperto, ma anche lei non se l’è cavata male, anzi! Che sia un po’ come me? Poi mi ricordo che per tutto il tempo che ci siamo rotolate tra le lenzuola, non ha fatto altro che chiamare un solo nome e non era il mio. Ero intenzionata a stuzzicarla.

Sai Quinn, okay che io ti chiamo sempre Lucy, perché è il tuo nome, ma il mio secondo non è Rachel! – la vedo arrossire. Non sa cosa rispondere, è imbarazzata lo vedo, e lei non lo è mai stata.

Io, avrai capito male – tenta di giustificarsi.

Quinn, okay che ero impegnata lì sotto – la indico e la vedo stringerli il piumino – Ma le mie orecchie ci sentono benissimo! – dico – Se hai usato Rachel, come Finn faceva con il postino! – m’interrompe.

Non nominarlo, per favore! – dice. Che le prende? Ogni volta che parlo di loro, si tende come una corda di violino, ma che cavolo! Ci ragiono un po’ e poi capisco!

Oddio, sei stata di nuovo con Finn? – chiedo sconcertata.

No, ma come puoi pensare una cosa del genere? – mi chiede.

Magari per consolarlo che Rachel l’aveva lasciato! – dico.

Santana, smettila! – dice alzandosi.

 

Come può pensare che io sia stata a letto con Finn. Solo il pensiero. Vorrei mille volte passare un’altra notte brava con una donna, che stare con un uomo, di nuovo!   

Dimmi cosa succede allora! – mi chiede, sembra sincera – E non provare più a dire che sarebbe il pretesto per parlare male di te in giro. Non siamo più al liceo, siamo cresciute lo dici sempre pure tu! – dice tutto d’un fiato.

Sono davvero sicura di voler dire a Santana tutto quello che mi frulla per la testa? Forse avrei dovuto farlo anche prima.

Rachel ed io ci siamo baciate! – dico, abbassando lo sguardo.

Beh anche noi! – dice indicandoci.

O meglio lei mi ha baciato la prima volta! – dico – Poi l’ho baciata io, poi le altre due volte lei! – mi fermo.

Cavolo, e quando sarebbe successo tutto ciò? – mi chiede.

Beh l’anno scorso, dopo il mio incidente! – spiego.

Oh, ecco perché Rachel ha lasciato Finn! – credo sia una domanda.

Questo non lo so, ha lasciato pure me quel giorno! – dico.

Allora, stavate insieme? – chiede.

No, non avrei mai fatto una cosa del genere! – spiego.

Che cosa provi per lei Quinn? – mi chiede di getto.

 

Che cosa provo per Rachel? E cosa ne so! All’inizio di tutta questa storia pensavo affetto, perché stavamo diventando amiche. Poi i contatti che avevamo mi facevano sentire diversa e poi i baci avevano dato una scarica a tutto. Il giorno prima delle Nazionali, avevo creduto che avremmo approfondito quel bacio ma Rachel era andata via, lasciandomi sola a capire cosa cavolo stava succedendo tra noi. Non abbiamo mai avuto modo di chiarire, perché lei non ha mai voluto parlarne, sparendo per mesi.

Santana, non lo so cosa provo! Probabilmente è attrazione fisica! – dico.

Uhm non credo Fabray, tu non dormi la notte o sbaglio? – chiede.

E questa cosa significa? – domando, confusa.

Che provi un sentimento per Rachel, e non tentare di negarlo, non serve! – spiega – Non fare il mio stesso errore, Quinn! – dice mettendosi seduta.

E cosa dovrei fare eh? – chiedo timorosa.

Dille cosa provi! Ed io che non mi sono accorta di nulla- ride.

Lei sta con Brody adesso! – dico.

Per favore non mi nominare quel ciuco – mi fa ridere.

Davvero è così terribile? – chiedo.

Ascolta, non so che lavoro faccia, ma non mi convince per nulla! – spiega – Comunque non cambiare discorso Fabray! – dice.

Che cosa? – chiedo.

Quinn, vai da lei e dille cosa provi, se non lo fai adesso, non lo farai mai più! – dice.

Magari mi passa, no? – chiedo sarcastica.

Vuoi che ti tiri un altro schiaffo, su quel faccino rifatto? – mi dice.

Santana, io non sono mai stata una tipa – inizio. Lei mi spinge dal letto giù.

Che modi – dico tentando di coprirmi.

Non serve che ti nascondi Quinn, l’ho già vista – dice lei ridendo – Rimettiti quel fantastico vestito e va da Rachel! – finisce.

 

 

Sono appena uscita dalla camera che per qualche ora ho diviso con Finn. Quello che è successo è stato solo un momento di debolezza. L’alcol ha fatto il suo corso, la musica ci ha messo il suo zampino e quello che provavo per lui, non è mai andato via. Forse! Infondo il primo amore non si dimentica mai, almeno così dicono. Allora perché mi sentivo così strana, credevo di star facendo la cosa giusta, mentre facevamo l’amore, invece.

Rachel! – mi sento chiamare. No, ti prego fa che non sia lei. Ho ancora la testa che mi gira per colpa dello champagne, e tutti i pensieri stanno ritornando alla mente.

Non provare a muovere un altro passo! – mi minaccia, ma come si permette – Rachel, ti prego, voltati! – mi prega.

Cosa c’è Quinn, hai perso Santana? – le chiedo. Le avevo viste ballare abbracciate e bere come spugne, non mi piaceva per nulla tutta quella situazione.

Mi volto lentamente per poterla guardare, sembrava radiosa, nonostante fosse l’alba e avesse bevuto. La osservo mentre si avvicina, guardandomi dritta negli occhi.

Dove stai andando? – mi chiede.

A casa! – rispondo. Infatti, era così, dovevo sistemare le ultime cose prima di riprendere l’aereo per New York.

Vorrei parlarti un attimo!  - mi dice.

Di cosa dovremmo parlare Quinn? – chiedo.

Rachel, ti prego non provare ancora a negare che non ci sia niente di cui dobbiamo parlare! – spiega.

Vuoi che ti chieda scusa per averti lasciato in quell’aula l’anno scorso? Okay scusami! – dico irritata.

Vorrei sapere perché l’hai fatto? – mi chiede.

Quinn, ero spaventata okay? – mi giustifico.

È questo ti dava il diritto di scappare lasciando Finn e me, così? Senza una spiegazione? – mi si avvicina – Rachel Berry non è mai scappata davanti a nulla! Neppure davanti a Quinn Fabray che la tormentava! – dice.

Ti sbagli! – rispondo - Tu hai continuato a tormentarmi! 

Non mi sembra! – dice.

E tu che cosa ne sai? Sei diventata un chiodo fisso da quando ti ho baciato la prima volta – dico.

La vedo stupirsi di quello che ho appena detto, non avrei dovuto farlo.

Ecco perché mi hai baciato ancora? – chiede – Che cosa provi per me, Rachel? – mi domanda, spiazzandomi.

Solo attrazione fisica! – dico.

 

Certo come no! Le parole di Santana mi riecheggiavano nella mente “non dormi da giorni o sbaglio?” Tormentarsi equivaleva a non dormire?

Rachel non mentirmi! – le rispondo – Se fosse stato solo quello, avremmo fatto sesso è basta! – dico.

Quinn, lasciami in pace, ormai sei il passato! Adesso sto con Brody! – risponde.

Brody, certo, cosa sai di lui? – inizio – Che cosa provi per lui? – chiedo.

Non sono affari tuoi Quinn! – risponde.

Certo che lo sono, sei mia amica! – dico.

No, non lo siamo! – risponde. E in quel momento sento qualcosa che muove il mio corpo, una propensione verso il suo.

Già, non lo siamo! – La sbatto contro il muro, la sento lamentarsi, ma le mie labbra sono già sulle sue. Un bacio vorace, passionale, chiamatelo come vi pare. Non chiedo neppure il permesso, la mia lingua scivola velocemente nella sua bocca, incontrando la sua. Non si tira indietro, chiamatela come volete, attrazione fisica, ma ho bisogno di baciarla. Ormai sono intraprendente, le porto una mano sulla gamba, sollevandole appena il vestito. Mette una mano sulla mia per fermarmi, ma io la blocco sul muro, mentre continuo a baciarla. Riprendo a sollevarle il vestito e quella mano che mi aveva fermato prima, finisce tra i miei capelli. Il vestito ormai è sollevato su un fianco e ho largo accesso alle sue gambe sode e ai suoi slip. La sento tremare sotto il tocco delle mie dita, quando la sfioro e non appena accarezzo lievemente il suo stomaco, e affondo le dita nella sua parte più intima, sento pizzicare le labbra. Mi allontano, portandomi una mano sulla bocca, costatando che mi ha appena morso un labbro con forza.

Lasciami stare Quinn! – dice, sistemandosi il vestito e passandosi distrattamente una mano sulle labbra. Sta per allontanarsi, ma la fermo per un braccio e sento nitidamente la sua mano sulla mia guancia. Volto il viso di lato, tenendomi la guancia e vedendola con la coda dell’occhio sparire.

Passa poco meno di qualche minuto, in cui rimango ferma, con la mano sulla guancia.

Quinn! – no, lui no! Mi volto e vedo Finn riallacciarsi la camicia e ho come un flash – Hai visto Rachel? Fino a un’ora fa era con me!

No, questo era troppo, stava con Brody, aveva fatto sesso con Finn e aveva baciato me! Quella non era Rachel che conoscevo io, Rachel Berry che conoscevo, era andata via, per sempre!

 

Staring at the bottom of your glass 
Hoping one day you'll make a dream last 
But dreams come slow and they go so fast 
You see her when you close your eyes 
Maybe one day you'll understand why 
Everything you touch surely dies 

But you only need the light when it’s burning low 
Only miss the sun when it starts to snow 
Only know you love her when you let her go 
Only know you’ve been high when you’re feeling low 
Only hate the road when you’re missing home 
Only know you love her when you let her go

 

Canto quella canzone, dicendo a Finn che se n’è andata:

 

'Cause you only need the light when it’s burning low 
Only miss the sun when it starts to snow 
Only know you love her when you let her go

 

Sapendo anch’io che devo lasciarla andare!


Eccomi qui, nuovo capitolo, nuova fuga di Rachel!XD La smetterà mai di scappare? Boh! Che dire, spero che la storia continui ad intrigarvi! Ringrazio infinitamente chi segue la storia e recensisce! Ci vediamo venerdì!

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Capitolo 23
*** Ti avevo avvisato! ***


24.
Tadà! – dice Brody vedendomi entrare in casa. Ha allestito tutto il loft con festoni rossi e bianchi, qualche palloncino.
Brody ma è bellissimo! – dico.
Il meglio per te, e per non aver passato San Valentino insieme! – dice.
Già! – dico. Poi mi bacia in maniera dolce, anche troppo.
Baci diversamente! – mi dice – Hai baciato qualcun altro? – mi chiede.
Eh, certo, mica solo qualcuno anche qualcuna! Ma non glielo dico.
Certo che no! – rispondo.
Finn? – chiede.
Finn vive in Ohio, io vivo qui con te! – rispondo.
Okay! – dice.
Dimmi tu cosa hai fatto? – domando.
Ho fatto una sessione intera di allenamenti di pilates! – risponde.
Sei sicuro di non essere gay? – chiedo sarcastica.
Comincia a farmi il solletico, prendendo a dire:
Ti faccio vedere io chi è gay! – dice prendendo a baciarmi il collo, accarezzando le mie gambe.
Brody, scusa ma non – dico scostandolo.
Tutto bene? – mi domanda.
Beh, ho solo lo stomaco un po’ scombussolato per l’aereo! – dico.
Okay per oggi passiamo! – mi dice, baciandomi la fronte – Vado a fare i pop-corn, guardiamo un film? – domanda.
Va bene! – dico prima di levarmi il cappottino e sdraiarmi sul divano.
 
 
Ehi, ma tu non la puoi mangiare la cioccolata! – le dico, vedendola in cucina.
È fondente Kurt, tranquillo, posso! – risponde.
Stai diventando una balenottera Rachel! – dice tagliente Santana. Infatti, non ha tutti i torti, Rachel si è un po’ arrotondata dopo il matrimonio. Non capisco!
Rachel? – la richiama Santana.
Che c’è Santana? – chiede.
E mi chiedi pure che c’è? È la terza volta che trovo un rasoio nella doccia ed è pieno di peli di quel ciuco del tuo ragazzo! – dice. Oddio che schifo, penso io – La prossima volta potrei tagliarmi un piede! – termina.
Brody non è un ciuco! Smettila di chiamarlo così! – risponde.
Per giunta un ciuco con il cercapersone e questi! – dice lanciando sul tavolo un dispositivo elettronico e una mazzetta di soldi. E lei come ha fatto ad avere quelle cose?
Santana, hai rovistato nella roba di Rachel? – chiedo io.
L’ho fatto anche con la tua! Ma non ho trovato nulla! – dice.
Santana! – esclamiamo con Rachel.
Sentite, quel tipo non mi convinceva prima e adesso ancora di più! – dice indicando le sue cose sul tavolo.
Ci sarà certamente una spiegazione – dico io.
Certo, è uno spacciatore, care le mie dive! – dice lei. Io sono scioccato, okay non sopporto Brody, ha influenzato molto Rachel con i suoi modi di fare, ma che possa essere un tipo del genere no, dai.
Ma cosa ne vuoi sapere tu, Santana! – dice vacua Rachel.
Okay io devo proprio andare! – dico recuperando la mia borsa e uscendo.
 
Dobbiamo parlare! – le dico.
Mi hai già detto del rasoio, chiederò a Brody di stare più attento! – dice.
Non di quello, di questo! – dico, mostrandole il test.
Furiosa me lo strappa completamente dalle mani e lo getta nella pattumiera.
Che diavolo, anche nella pattumiera rovisti, Santana! – grida.
No, l’ho visto per caso, ciò non toglie che possa essere solo tuo! – dico sincera.
Dovevi farti gli affari tuoi Santana! – mi dice, sedendosi sul divano.
Rachel, puoi parlarne con me, siamo amiche! – le dico.
Sono così impaurita Santana! – mi dice scoppiando a piangere, crollando tra le mie braccia.
Ehi, Rachel andrà tutto bene, shh! – le dico abbracciandola. Io che abbraccio Rachel Berry, e chi l’avrebbe mai detto. Non volevo neppure pensare a un bambino con la faccia di quel ciuco, o mamma i brividi, bleah.
 
Come aspetta un bambino? – chiedo incavolata nera. E no, questo no, non volevo che Rachel, passasse quello che avevo vissuto io! No, lei aveva una carriera da costruirsi, doveva fare provini. E poi un figlio da Brody no, e se fosse di Finn, oddio non potevo pensarci. Tutto questo era davvero assurdo.
Quinn non è detto che sia così! – mi dice – Adesso è dalla ginecologa – inizia.
Lei sa che mi hai chiamato? – chiedo.
No, lei è nello studio, la sto aspettando fuori, non voglio vedere – dice ed io capisco a cosa si riferisce.
Santana per l’amor del cielo! Smettila! So cosa stai facendo! – dico.
Io non sto facendo proprio nulla! – s’interrompe – Adesso devo chiudere, ti richiamo ciao! – dice riagganciando.
 
 
Allora? – chiedo, mettendomi in piedi.
Falso allarme! – risponde – Adesso, devo andare a lezione! – dice.
Che cosa? Non esiste, adesso mi dici cosa è successo, chiaro? – le impongo.
Santana grazie di essere venuta con me, ma adesso – continua, allontanandosi.
Rachel, per favore! – le chiedo.
È tutto okay, Santana! – risponde.
No, non conosci neppure la persona con cui stai, non ti preoccupa quello che ho trovato di lui? – chiedo.
Santana, sono sicura ci sia una spiegazione! – dice.
Spero che tu gliela chieda! – dico.
Lo farò adesso ciao! – dice, lasciandomi sola.
 
Santana smettila di urlarmi nelle orecchie! – mi dice al telefono.
Quinn tu non hai capito, quello è uno spacciatore e lo teniamo in casa? – dico agitata.
Ma chi ti dice che quel cercapersone serva a quello scopo? – mi chiede.
E a cos’altro potrebbe servire? Quello dal nostro loft se ne deve andare! – dico.
Vostro, non era di Kurt e Rachel?- chiede.
Per tua informazione Fabray, ho trovato un lavoro e adesso posso contribuire alle spese con loro! – dico fiera.
Mi fa piacere Santana, allora evita di farti cacciare, non indagare, non sei un detective! – dice.
E questa sarebbe la tua dimostrazione di amicizia, nei confronti di Rachel? – chiedo.
Sono bloccata a New Haven, Santana! – dice.
Cazzate Lucy, dovresti venire qua e cantargliene quattro, per adesso lo farò io! – dico riagganciando.
 
Decido di andare alla NYADA a cantare a Brody un’azzeccata “Cold Hearted”, con l’aiuto delle ballerine che stava seguendo, pochi minuti prima che entrassi in quell’aula.
Fai le valigie, Brody! – gli dico una volta che finisco di cantare.
 
Rientro a casa e vedo la mia valigia preparata da una parte.
Non sono l’unica che mette mani alle cose altrui! – dico.
Siediti, Santana! – mi dice Kurt.
Pensavo di pagare anch’io questo loft! – dico.
Sei andata a cantare una canzone nella nostra scuola Santana, hai messo in imbarazzo Brody! – dice Rachel.
E non ti preoccupa che tu possa contrarre qualcosa da quel ciuco spacciatore, Rachel? – dico – Non lo ammetterò mai, ma voi siete la mia famiglia e nonostante tutto vi voglio bene! – sono sincera.
Non rispondono, al diavolo quello che dice Quinn, noi siamo cambiate in meglio ma quelle due dive in peggio.
Okay, ho capito, me ne vado, ma poi non chiamatemi dicendo, avevi ragione tu, Santana!
Prendo la mia valigia, il cuscino e la coperta e me ne vado, so che quelle cose sono le loro.
 
E adesso dove sei? – mi chiede.
Beh all’appuntamento segreto con Brody in un hotel chiamato Nyma e tu? Sento un chiasso! – chiedo a mia volta.
Beh c’è un po’ di trambusto qui a lezione! – dice, ma so che sta mentendo, chissà dove si trova. Sento il rumore della porta: Ciao!
Ciao, Vichy! – dice accendendo la luce.
È terrorizzato di vedermi lì!
E tu cosa ci fai qui? Santana non puoi dirglielo. Non puoi! – si avvicina a me.
Dove credi di andare? – dice un'altra persona presente in quella stanza.
Brody si volta per guardare e vedo il suo volto cambiare.
Okay, signorine vi lascio fare due chiacchiere in santa pace ciao! –dico lasciandoli soli.
 
Da questa sera sarai un fantasma! Devi sparire dalla sua vita! – mi dice Finn.
Io la amo! – merda il suo sguardo non mi piace per niente. È furioso!
Se non sa neppure chi sei! O meglio non ancora! – dice, voltandosi.
Lo afferro per un braccio e a quel contatto mi tira un pugno in pieno viso e così iniziamo una zuffa bella e buona. Distruggiamo mezza stanza, finisco di spalle su un tavolino di legno.
Sta lontano da lei, hai capito? – dice tenendomi per la camicia – Tu non la meriti, lasciala stare, chiaro? – dice e incasso un altro pugno sul naso. Lo sento andare via, prendendo a calci il minibar e uscendo sbattendo furiosamente la porta.
 
Pochi minuti dopo sento la porta riaprirsi, sono già in piedi, ma arranco un po’. Ho il terrore sia di nuovo Finn, ma quando alzo lo sguardo, vedo quella biondina che ha tentato di tirarmi un pugno l’ultima volta.
Ah sei tu! – faccio un ghigno.
Già proprio io! – risponde.
Quinn giusto? Non vorrai farti male di nuovo? – chiedo sarcastico.
Oh no, questa volta l’unico che si farà male sarai tu! – mi sfida.
Per caso ti sei procurata un pugno di ottone? – chiedo ironico.
Meglio una scarpa compatta! – e in quel momento un calcio mi arriva dritto nelle parti basse.
Dannazione! – riesco a dire prima di buttarmi per terra, per il colpo subito.
Ti avevo avvisato! – mi dice in tono di sfida – E io mantengo sempre la parola, Brody! – dice uscendo – Ah, dimenticavo è anche da parte di Santana! – va via, chiudendo la porta.
 
Ciao ragazzi allora, se notate qualcosa di diverso nella formattazione e solo perchè non sto usando il programma solito, che uso per pubblicare, spero di risolvere sta cosa quanto prima. 
Per quanto riguarda il capitolo penso che ci siano alcune sfaccettature particolari, spero vi siano piaciute! Ringrazio chi segue, recensite mi piacerebbe sentire le vostre opinioni, dubbi e perplessità

 

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Capitolo 24
*** Soprattutto Quinn! ***


Soprattutto Quinn!

Perdonate l'errore dell'altra volta sul numero del capitolo! E' questo il 24°

24.        

Ho parlato con Kurt, mi ha detto cosa ha scoperto Santana, quando avevi intenzione di dirmelo? – dico.

Non ne vado fiero, sappilo! – risponde.

Perché usi il tuo corpo in quel modo? – dico.

Devo pur pagarmi la retta della NYADA, sai? – risponde voltandosi.

Che hai fatto? – chiedo, vedendo il suo occhio violaceo.

Un regalo del tuo ragazzo! – dice.

Finn non è il mio ragazzo e non lo sei neppure tu! – rispondo.

Ci sei andata a letto vero? Il giorno del matrimonio? – chiede.

Sì ti ho mentito, ma quello che hai fatto tu mi sembra molto più grave.

Cammina molto malamente. Sicuramente perché Finn ci sarà andato giù pesante.

Hai degli amici davvero caparbi! Che picchiano forte! – dice.

Uhm, non dico che sono d’accordo, ma so perché l’hanno fatto! – rispondono.

Ci tengono a te, è chiaro – dice – soprattutto Quinn! – dice.

Quinn? Cosa c’entra lei? – chiedo.

Oltre a Finn, che mi ha riempito di botte, ci ha pensato Quinn, a stendermi completamente!

 

 

Rientro in casa, ho lasciato Brody e gli ho chiesto di venirsi a riprendere le cose che ha lasciato qui. Vedo Santana e Kurt, seduti sul divano a guardare un telefilm. È stata Santana a dire a Kurt di Brody, lui l’ha detto a me, spiegandomi che non era giusto cacciare Santana, ma piuttosto Brody. Mi siedo sulla poltrona di Santana e dico:

Grazie, Santana! – le sono grata davvero.

L’ho detto siete la mia famiglia, farei di tutto per voi!- risponde.

Ti ringrazio anche di aver chiamato Finn. E Quinn! – esclamo.

Quinn? Veramente io – dice turbata.

Va bene, non sono d’accordo con la violenza e lo sai, ma l’hanno fatto per difendere la mia reputazione! – rispondo – Quindi grazie ancora!

 

Tu sei impazzita! – dico al telefono.

Senti, tu continuavi a dirmi che non stavo dando dimostrazione di amicizia nei confronti di Rachel e allora – la interrompo.

Hai pensato bene di scoglionare Brody, bel colpo Lucy! – dico.

Anche se penso che ci avesse già pensato qualcun altro! – dice.

Sì, Finn! – rispondo.

Perfetto! – dice – Ha più chance lui di ritornare con Rachel, che io di

Perché dici questo, Quinn? Loro si sono lasciati! – dico.

Sono stati a letto insieme, Santana! – mi dice in tono ovvio.

Non significa nulla! Anche noi siamo state insieme al matrimonio, ma ciò non significa che ci metteremo insieme. Tu sei cotta di Rachel! – dico.

Non so se sia davvero così, ho rovinato tutto! – dice.

Che cosa hai fatto Quinn? – chiedo timorosa.

Mi sono beccata uno schiaffo e male parole da parte di Rachel! – risponde. La sento fare una pausa, probabilmente sta trattenendo un singhiozzo.

Quinn, anche lei è spaventata che credi? – dico – Le hai detto cosa provi? – chiedo.

Beh, io non – riprende – l’ho baciata e poi – s’interrompe.

Poi? – Chiedo.

Ho tentato di – dice.

Quinn, oh ma andiamo, dovevi essere più cauta! Dovevi dirle cosa provavi, non portartela a letto! Ti facevo più romantica, Fabray! – la punzecchio.

Santana io non ho mai fatto questo tipo di cose! – la sento imbarazzarsi.

Beh, dovresti iniziare! – dico ovvia.

Me l’ha detto chiaramente che la devo lasciare in pace! – dice.

È tu la ascolti? Non l’hai mai fatto! – dico.

Prima no, ma adesso credo sia la cosa migliore! – risponde.

Ma esci le palle Fabray, senti me, la Berry se la sta solo tirando! – dico ovvia.

No, non mi sembrava! – risponde.

Quinn, continua a essere la persona migliore che ti ostini a dire di star diventando, continua a esserle amica, qualcosa avverrà alla fine!

 

Chiudo la chiamata con Santana, e ripenso alle sue parole. Sono sempre stata corteggiata, non l’ho mai dovuto fare io. Infondo lei aveva ragione. Cavolo dovevo solo dire a Rachel cosa provavo, e invece avevo solo peggiorato le cose. Mi do dell’idiota un’infinità di volte e poi decido di rimettermi a studiare.

Diciamoci la verità: meno male che c'è Santana! XD Riusciranno queste due testone a capire che quelle che le lega non è semplice attrazione? Ringrazio sempre chi segue e legge questa storia, faremi sapere cosa ne pensate. Un ringraziamento particolare  Yanyii e faberrythebest per le recensioni.

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Capitolo 25
*** E tu come fai a saperlo? ***


E tu come fai a saperlo?

25.        

Sono nella sala prove, sto dando indicazioni al pianista per gli spartiti, quando una chioma bionda attira il mio sguardo. La osservo un po’ mentre titubante avanza nella stanza. A un certo punto si ferma esattamente al centro e inizia a guardarmi.

Ehi piccolina, e tu cosa ci fai qui? – le chiedo, abbandonando gli spartiti sul pianoforte.

Lei continua a guardarmi, con la punta del dito in bocca. Poi si sistema il vestitino e si mordicchia appena un labbro. O mamma, conosco un’ altra persona che fa così con le labbra.

Beth, oddio sei qui! – dice una donna, è Shelby.

Shelby! – esclamo io, avvicinandomi a lei. La bambina si avvicina rapida a lei chiedendo di essere presa in braccio.

Rachel, tesoro! Come stai? – mi chiede lei.

Bene un po’ tesa! – rispondo.

Per l’audizione immagino! – dice.

E tu come fai a saperlo? – domando.

Beh, siamo amiche su Facebook, hai iniziato a firmarti Barbra! – dice sorridendo a Beth.

Caspita com’è cresciuta! – esclamo, guardandola bene.

Ho tre anni adesso! – dice la piccola, facendo segno con la manina.

Wow, sai che sei bellissima? – chiedo io. Infondo è figlia di Quinn e Puck, lo deve essere per forza.

Mamma, ma lei è amica di Quinn? – chiede la piccola. E Shelby annuisce – Tu la vedi Quinn, Rachel? – mi chiede.

No, è tanto che non la vedo! – rispondo. Già era da San Valentino che non ci vedevamo, non avevo un bel ricordo dell’ultima volta, ma adesso non mi andava di pensare a questo.

Che ci fate qui, ad ogni modo? – chiedo ancora sorpresa di vederla lì.

Siamo qui per te, beh credo! – dice Beth.

Credo che tu sia in crisi per la canzone da portare all’audizione! – dice Shelby.

No, per nulla ho un’ampia scelta tra le canzoni di Barbra! – dico.

Ma no, certamente i produttori non stato cercando una copia identica di Barbra, ma una versione nuova! – dice.

Mah avevo provato tutto il suo repertorio! – rispondo.

È questa che dobbiamo cantare, almeno per avere un’idea! – dice, lasciando al pianista lo spartito di “Next to me”!

Una volta finito di cantare, Beth applaude entusiasta, mentre io abbraccio forte Shelby.

Rachel, adesso abitiamo nella stessa città, quindi potremo vederci più spesso. Io ho ideato il Nido di Broadway, e vorrei che ogni tanto facessi un salto anche tu da noi! – dice Shelby.

Sarà un piacere! – poi mi avvicino a Beth e le dico – Me lo dai un bacio? – resto in attesa. Scende dalla panca e mi schiocca un bacio in piena guancia. È una bambina così adorabile.

Allora ti aspettiamo al nido! – dice la piccola.

Certo, piccola Beth! – dico io, salutandola con la mano.

 

Rientro in casa è sono molto più tranquilla dopo l’incontro con Shelby.

Rachel, sei radiosa, successo qualcosa? – mi chiede Kurt.

Ho solo incontrato Shelby e Beth! – rispondo sorridendo.

Beth? – chiede Santana – La figlia di Quinn? – domanda.

E mia sorella! – dico, stupendomene.

Non dimentichiamo che è figlia di Puck! – dice Kurt.

Sì, si certo! Come mai le hai incontrate? – chiede Santana.

Beh, Shelby ha aperto il Nido di Broadway e voleva vedermi prima dell’audizione! – dico.

Quale audizione? – mi chiede Santana.

Quella per Funny Girl, di questo giovedì! – risponde ovvio Kurt.

Oh, cavolo! – dice Santana, sparendo.

Che le prende? – chiedo a Kurt.

 

Pronto? – chiedo recuperando dalla mia scrivania il cellulare.

Disturbo? – chiede la voce nel ricevitore.

No, Santana dimmi! – dico.

C’è una cosa che devi sapere! – mi dice.

Santana, è successo qualcosa a Rachel? – domando preoccupata, pensando che Brody possa averle fatto qualcosa.

Beh, sta per succedere! Ha un’audizione questo giovedì! – risponde.

E me lo dici così? È una cosa bellissima! – esclamo.

Già per te che non la sentirai provare a tutte le ore del giorno e della notte! – dice. Io ridacchio, immaginando la sua faccia, ma so che adora la voce di Rachel, e anch’io. Cavolo quanto mi manca, già ma non solo la sua voce, proprio lei.

Grazie di avermi avvisato Santana, vedrò di chiamarla nel pomeriggio di sabato! – dico riattaccando.

 

 

Sento il cellulare vibrare sul comodino e mi alzo per andare a recuperarlo. Il nome scritto su mi fa pensare a quello che quella chiamata può significare: urla!

Pronto? – rispondo.

Ciao Finn! – dice.

Senti posso immaginare che tu sia arrabbiata con me per la questione di Brody e mi dispiace. Mi fanno ancora male le dita! – dico subito giustificandomi.

So perché l’hai fatto, non sono molto d’accordo ma grazie! – dice.

Non mi hai chiamato per urlarmi contro? – chiedo.

Finn, son passate due settimane già, avrei potuto farlo prima! – dice, la immagino sorridere.

Allora perché mi hai chiamato? –chiedo

Volevo sapere come andasse al college? E chiederti una cosa! – dice.

Il college va bene, forse un po’ troppe feste, ma è okay! – dico – Per cosa posso rendermi utile? – domando.

Non ho idea di che canzone portare – la interrompo.

All’audizione di Funny Girl! – dico.

Ti sei ricordato! – esclama.

Rachel tu sei speciale! Devi solo scegliere una canzone che dica di te, quello che sei davvero. Devi stupire i produttori, che s’innamoreranno di te, ne sono certo! – dico.

Grazie Finn! – dice.

Non vedo l’ora di vederti al primo spettacolo! – dico.

Ci conto sai? – mi dice.

Ci sarò, promesso! – dico, riagganciando.

 

Audizione

Sono qui su questo palcoscenico, è finalmente il mio turno. Mi avvicino al pianista lasciandogli lo spartito e mettendomi al centro.

Salve, sono Rachel Berry e canterò un classico! – dico.

Partono gli accordi ed io attendo di attaccare. La canzone che ho scelto è “Don’t stop believing”! Finn aveva ragione, questa era la canzone che mi aveva più ispirato nella mia vita. Sento come se sul quel palco con me ci siano Mercedes, Tina, Kurt a farmi da coro, Artie alla chitarra e Finn alla batteria. Questo mi da’ la grinta giusta per eseguire una perfetta performance.

Grazie signorina Berry! – dice una delle due donne sedute.

Rachel? – mi chiama l’uomo. Rimango ad aspettare che parli. Che cosa è successo su quel palco? – chiede.

Beh, ho immaginato che ci fossero i miei amici qui, che hanno sempre creduto in me. Non sarei qui a fare quello che sto facendo, se non ci fossero stati loro a incitarmi! – rispondo. Poi prima di ritornare nel retroscena, penso di vedere qualcun altro in quel teatro.

Okay lo so che vi avevo detto che ci sarebbero state scene Faberry, ma nessuno ha capito chi è quella persona che Rachel intravede?
Comunque ho messo la parte della chiamata con Finn, perchè è stata una delle scene più dolci dei Finchel, e l'ultima di Cory e Lea, mi sembrava giusto tenerne conto!
Al prossimo capitolo! Ringrazio le mie recensitrici e ovviamente tutti quelli che seguono, fatevi sentire non mangio mica, anzi dovreste mangiarmi voi XD Buonanotte!

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Capitolo 26
*** E' successo qualcosa di grave tra voi? ***


È successo qualcosa di grave tra voi?

26.        

Ho appena assistito all’audizione di Rachel. È stata magnifica, nessuna incertezza, nessun errore questa volta! Sono così contenta per lei, sono certa che i produttori non avranno dubbi sul fatto di sceglierla per il ruolo di Funny Brice. Quel personaggio è stato scritto su di lei. Quando ha detto di aver immaginato i suoi amici lì sul quel palco, ovviamente so che si riferiva al gruppo originale del Glee. La ricordo quella performance nell’auditorio del McKinley, non potrei dimenticarla. Sto percorrendo il corridoio, che mi separa dall’uscita quando mi scontro con qualcuno. Alzo lo sguardo e la vedo, cavolo le somiglia sempre di più.

Quinn che ci fai qui? – mi chiede.

Io, sono –

Venuta a veder Rachel! – dice lei al mio posto.

Beh sì, Santana me l’ha detto e così! – spiego.

Sei venuta da New Heaven? – mi chiede.

Sì, adesso devo proprio andare! – dico, ma lei mi ferma.

Vai via già? Non saluti Rachel? – dice. Non puoi neppure immaginare quanto la vorrei salutare, ma come faccio dopo quello che le ho fatto? Mi chiedo tra me.

Beh contavo di chiamarla, nessuno sa che venivo, quindi – spiego.

Non vuoi far sapere che sei qui? – domanda.

Beh sì e no, l’ultima volta non ci siamo lasciate molto bene! – dannazione che dico.

È l’occasione buona per scusarti, sei venuta qui apposta per vedere la sua audizione sono sicura che le farà piacere vederti! – dice.

Non so davvero cosa dire, vorrei che Rachel la pensasse come lei.

Allora andiamo insieme a salutarla! – dico di getto, non pensandoci.

No, non se ne parla! – dice.

Ma come? – chiedo perplessa.

Rachel non deve sapere nulla, che l’ho vista! – spiega.

Allora siamo pari! – esclamo, sorridendo. E allontanandomi appena.

Quinn? – mi richiama. Mi volto e aspetto che continui a parlare – Senti, se Beth sapesse che ti ho visto e non le ho detto nulla, se la prenderebbe. Ti andrebbe di incontrarla? – finisce.

Beth! – riesco a dire – Dov’è? – chiedo.

È al Nido di Broadway, con i suoi amichetti! – risponde Shelby.

Io non lo so e tanto che non la vedo e che non mi vede! – dico titubante.

Quinn, lei non vedeva l’ora! Ha chiesto anche a Rachel di te! – spiega.

Rachel però non deve sapere che ci siamo viste, ti prego! – dico.

È successo qualcosa di grave tra voi? – chiede.

Certo adesso le dicevo che avevo quasi, va bene non era proprio quello che avevo fatto, ma sapevo di essermi meritata il morso e lo schiaffo per quella mano vagante! Ecco l’avevo ammesso!

No, Shelby è solo che non vorrei turbarla! – dico.

 

È già sabato e non ho avuto nessuna notizia dai produttori di Funny Girl. Santana ha perso la pazienza, perché continuavo a lamentarmi, così se n’è andata. Mentre Kurt ha appena sfornato dei biscotti che mi offre.

Ho capito, non sono adatta per quel ruolo, ci sono altre audizioni in programma, potrei provare con un ruolo minore! – dico a Kurt.

Rachel, devi solo avere pazienza! – mi rassicura. Allontano il telefono da me e abbasso la testa sul tavolo, arresa. A un certo punto sento vibrare, credendo sia Kurt, che tamburella la gamba sotto il tavolo, alzo la testa e vedo lui che m’indica il telefono. Lo afferro all’istante.

Non ho il numero in rubrica che faccio? – chiedo.

Rispondi avanti Rachel! – m’incita lui.

Pronto? Si sono io, okay sì, va bene, la ringrazio, buona giornata! – dico. Mi volto lentamente, guardando Kurt, che sbocconcella un biscotto, supplicandomi di parlare.

Allora? – chiede.

Sono stata chiamata per il call-back! – dico eccitata e Kurt prende a saltare con me, abbracciandomi.

Sono così contento per te, Rachel! – mi dice.

Devo dirlo subito a Shelby! – dico, prendendo il cappottino e uscendo. Mi riaffaccio dalla porta e dico: Dì a Santana che stasera usciamo, offro io! – e vado via.

 

Arrivo al Nido di Broadway, dopo una lunga camminata, avevo bisogno di sentire l’aria di New York! Busso alla porta e Shelby viene ad aprirmi.

Rachel, tesoro! – dice – Allora? – domanda.

L’unica cosa che faccio e abbracciarla forte a me. Poi mi stacco e dico: Mi hanno chiamato per il call-back! – esclamo entusiasta.

 

 

Lo sapevo che l’avrebbero richiamata, stavolta aveva spaccato di brutto. Solo che adesso di brutto, vedevo solo il corso degli eventi, quando Rachel mi avrebbe vista qui. La vedo entrare e rimanere turbata guardandomi.

E tu cosa ci fai qui Quinn? – mi chiede. Okay, cosa le dico? Bella domanda Quinn! Beth è di fianco a me e stiamo facendo dei disegni con le dita, divertente ma estremamente umido.

Quinn è venuta per vedere la tua audizione! – esclama mia figlia. Bene tutte le possibili scuse che mi stavano venendo in mente, erano state spazzate via dalla sua sincerità. Vedo Rachel, rimanere di sasso, spero che questo piccolo gesto le faccia capire che è tutto un po’ diverso da prima.

Posso parlarti? – mi chiede.

Sì, vado a lavarmi le mani! – dico, mi avvio e lei mi segue.

Grazie! – dice.

Per cosa? – chiedo.

Per la questione di Brody! – dice.

Ma dai non ho fatto nulla! – dico imbarazzata, non l’avrebbe dovuto sapere, ma che mi aspettavo? Che Brody non le dicesse nulla?

Chiamalo nulla, un calcio negli attributi- dice scoppiando a ridere – Non è molto femminile! – mi canzona – Ma va bene! – sorride.

Rachel, io davvero sono molto dispiaciuta per quello che è successo al matrimonio! – comincio.

Quinn, eravamo entrambe ancora un po’ alticce! – tenta.

Rachel, non giustificarmi, ti prego! – chiedo.

Dimentichiamo! – dice.

No, non posso perdonarmi per quello che stavo per fare, io – mi interrompo.

Tu niente Quinn, è successo! Grazie di essere venuta per l’audizione! – dice. Ho capito sta provando di nuovo ad abbandonare il discorso. Mi manda in escandescenza tutta questa situazione. Mi rendo conto però che non posso mettere altra carne sul fuoco. Già che mi ha diciamo perdonata per quell’episodio, devo ringraziare il suo buon cuore. Il fatto che lei è disposta sempre a perdonare chi le fa un torto. Spero solo non lo faccia con Brody, penso.

Stasera andiamo a cena fuori, ti vuoi unire a noi? – mi chiede.

Se non sono di troppo! – dico.

Assolutamente no! Potrai stare ancora del tempo con Beth! Quando riparti? – mi chiede.

Dovrei prendere il treno delle diciassette, domani! – rispondo.

Allora a stasera! – dice abbracciandomi. Non credevo l’avrebbe fatto.

Tadà, che dite?
Vi piace questo capitolo?
Doveva essere più lungo, ma voglio tenervi sulle spine! XD
 Non l'ho fatto semplicemente per non mettere troppo sostanza, vedrete perchè!
A lunedì miei cari lettori e recensori, aspetto sempre vostri pareri!
Ps. Avete visto Glee? L'ammorreeee! XD 

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Capitolo 27
*** E' un piacere Rachel! ***


E' un piacere Rachel!

27.        

Siamo nel locale della NYADA ad aspettare che la mamma di Rachel, venga con la piccola Beth. Non ho mai visto la figlia di Quinn, chissà com’è! Vedo la porta aprirsi, sperando vivamente che siano loro, ma con mia grande sorpresa vedo proprio Quinn! E lei cosa ci fa qui?

 

Ehilà, splendore! – esclama vedendola avvicinarsi, il mio amico.

Ciao Kurt, Santana! – dice.

Come mai sei qui? – chiedo io.

Mi ha invitato Rachel, ma dov’è? – chiede.

Sta parlando con alcuni ragazzi del nostro corso! – dice Kurt, indicandola.

Posso parlarti un attimo? – chiedo a Quinn. Usciamo dal locale e mi stringo nel cappottino. Come mai sei qui? – chiedo.

Ho pensato fosse una cosa carina, venire qua per vedere la sua audizione! Non doveva sapere nulla che ero a New York, ma ho incontrato Shelby mentre andavo via dal teatro, che mi ha detto che Beth voleva vedermi. Sono andata al nido, per stare con la piccola e poi è arrivata Rachel – la interrompo.

Fabray, calma! Ho capito, stai facendo la dolce con Rachel! – dico.

Non mi riesce difficile, sai? – mi dice.

Oh, mamma, Lucy ti sta rammollendo! – la canzono.

Quinn! – un urletto di bambina proviene dalle nostre spalle. Quinn si volta e vediamo Beth correrle incontro. La mia amica la solleva, prendendola in braccio.

Ciao, piccola Beth! – dice, baciandola sulla guancia.

Ciao! – restituisce il bacio, la piccola – E tu chi sei? – mi chiede.

Sono Santana, un’amica de, di Quinn! – dico porgendole la mia mano.

Piacere! – dice sorridendo – Entriamo? – chiede entusiasta.

 

Le vedo entrare, Beth è in braccio a Quinn, e Santana e Shelby sono dietro di loro. Vedere mamma e figlia insieme, mi riempie il cuore di gioia, sono così belle! Ci sediamo al nostro tavolo, dove sono già sistemati cinque bicchieri di spumante. Ne prendo uno, invitando gli altri a fare lo stesso.

Volevo ringraziarvi di essere qui per festeggiare questo mio primo passo verso il successo! – dico e vedo tutti sorridermi, entusiasti. Volevo ringraziare Shelby per avermi ispirato a non portare un brano scontato, a Beth – dico lasciandole una carezza tra i capelli - Finn che mi ha consigliato quale brano avrei potuto portare, Kurt e Santana, che mi hanno sopportata! – dico beccandomi un’alzata di occhi da parte della latina. Mi fermo a guardare Quinn, che si è rattristata un attimo: A Quinn, che è venuta da New Haven solo per vedere la mia audizione! – finisco, portando il bicchiere al centro e facendolo scontrare con gli altri. Beth ha per mano la mia e quella di Quinn. Ad un tratto scivola sotto il tavolo e lascia che le nostre mani si tocchino. Alzo lo sguardo su Quinn, che è rimasta sorpresa, quanto me, da quel contatto. Mi sorride e mi stringe la mano.

Beth, dove stai andando? – chiede Shelby alla piccola.

Quello è un palco vero? – chiede.

Sì, tesoro, perché? – rispondo io.

Si può cantare lì? – chiede.

Beh sì, vero Rachel? – mi chiede mia madre.

Solo che io, non mi sento in formissima Beth! – dico.

Quinn, canti tu? – chiede e la vedo un attimo irrigidirsi.

Beth, io è tanto che non canto! – risponde.

Oh avanti Fabray, non puoi dire di no, a quegli occhioni! – dice Santana, indicando mia  figlia.  

 

Già, non si può dire di no agli occhioni di mia figlia, il suo modo di punzecchiare è molto simile a quello di Puck, dannazione! Okay, adesso che lei mi tiene per mano e mi sta accompagnando verso il palco, sento una strana sensazione. Cantare al Glee era una cosa, ma qui davanti a tutta questa gente, non sono Rachel. Rachel, già potevo cantare per lei però, chissà sarei stata più in grado così di dirle cosa provavo.

 

There are times when you don't give me a smile (oh, sometimes) 
I lie awake at night and worry for a while (oh, oh) 

 

There are times when I just walked out your door (oh, sometimes) 
And thought I'd never get to see you anymore (oh, oh) 

Non credevo sarei riuscita a cantare, ma Beth era proprio lì sotto il palco a fare il tifo, quasi. Ritorno a sedermi, tenendo la piccola in braccio. La faccio sedere di nuovo tra me e Rachel. Non ho il coraggio di alzare lo sguardo su di lei, ho paura che possa vederci un senso di spavento.

Carina la canzone Quinn! – mi stuzzica Santana.

È solo che l’ascolto spesso e la prima che mi è venuta in mente! – mento.

Mi è piaciuta tanto – dice Beth.

Sono contenta! – le rispondo.

Rachel è ancora intenta a guardare me e Beth parlare. È assorta nei suoi pensieri, chissà a cosa sta pensando. Poi qualcun altro sale sul palco e vedo Kurt e Santana andare a ballare un po’.

 

Coppietta felice! – dice un ragazzo alle nostre spalle. Poi lo vedo sedersi davanti a me, quel come chiamarlo – Oh ma guarda, è tua figlia? – dice guardando negli occhi Beth, che si nasconde tra le braccia di Rachel.

Sparisci Brody, la spaventi! – dice Rachel accarezzando le piccole spalle di Beth.

Oh ma andiamo, un bel ragazzo come me – dice sporgendosi sul tavolo. Puzza vagamente di alcol, ma quello che mi da’ più fastidio e che si stia avvicinando a Beth.

Allontanati, potresti pentirtene! – dico a denti stretti.

È un dolore sopportabile! – dice.

Che succede? – chiede Shelby di ritorno dalla toilette.

Niente, stava andando via! – dice subito Rachel.

Volevo solo congratularmi con Rachel, per la sua audizione! – dice il ciuco.

Beth, tesoro, sei stanca, andiamo a casa! – dice prendendola dalle braccia di Rachel. La bambina si stringe a lei e ci saluta con la manina.

 

Dolcissima! – dice Brody, ancora.

Vedo Rachel alzarsi e guardarmi negli occhi: Andiamo per favore! – mi supplica. Mi metto in piedi di conseguenza e la afferro per mano uscendo.

Da quanto state insieme? – chiede lui raggiungendoci.

Brody, sta lontano da noi! – dice Rachel categorica.

Avanti, voglio solo sapere se mi hai lasciato perché hai fatto sesso con Finn o con Quinn? – dice di getto.

Hai sentito cosa ti ha detto? – dico io contrapponendomi tra lui e Rachel.

Certo, ma voglio una risposta! – dice minaccioso.

Meglio che sia stata con me e no, con una puttanella! – sbotto.

Sento una mano pesante sul viso e poi subito un dolore allo stomaco, mi piego e sento Rachel, urlargli contro. Mi passo una mano sul viso e sento l’odore del sangue, vedo nitidamente Rachel mettersi tra me e lui. Due ragazzi lo vengono a fermare.

 

Quinn, ehi – dice Santana sostenendola.

Sto bene – risponde tenendo una mano sull’addome.

Chiamo un’ambulanza! – dice Kurt allarmato.

No, sto bene Kurt – risponde ancora Quinn.

Aspetta! – dico io tamponandole il labbro – Non dovevi! – dico mentre saliamo su un taxi.

Rachel, dovevo, ti stava offendendo! – mi risponde.

So cavarmela da sola! – dico. La vedo fare una smorfia di dolore.

 

Arriviamo nel loft, e costringo Quinn a stendersi sul mio letto. La vedo protestare, ma grazie all’aiuto di Santana si distende. Vado a recuperare la cassetta del pronto soccorso e ritorno nella mia camera. Dico a Santana di andare a prendere un bicchier d’acqua e del ghiaccio per il labbro. Mi siedo a letto e avvicinandomi a Quinn, le passo una mano sull’addome, e la sua mano finisce sulla mia.

Dove ti fa male? – chiedo spingendo un po’.

Lì, ahia- esclama. Allora le sbottono appena la camicia e la mia mano finisce sul punto dolente.

Rachel – mi chiama trattenendo la mia mano.

Oh, andiamo Quinn, ti ho vista nuda! – dico.

Che cosa? – dice Santana alle nostre spalle. Ignoro la sua domanda.

Avanti Santana dammi quel bicchiere! – dico. Lei mi guarda perplessa e attende.

Non pensare a male Santana, Rachel mi ha aiutato a fare un bagno e mi aveva detto di aver chiuso gli occhi – risponde Quinn, guardandomi sottecchi.

Beh, dovevo pur vedere dove andavo no, come facevo a occhi chiusi? – chiedo.

Già, Berry ammetti che hai guardato il corpo di Quinn! – mi stuzzica Santana.

Metto la borsa del ghiaccio sull’addome di Quinn, che impreca. Ben le sta, vorrei solo poter infierire su Santana, ma è lontana.

Prendi quel medicinale e dallo a Quinn! – dico indicandole la confezione. Okay non sono un medico ma mio padre sì, quindi ho una certa dimestichezza.

Se avete bisogno, sono nella mia stanza! – dice Santana chiudendo la tenda di camera mia.

 

Sei impressionante, sai fare davvero tutto! – mi dice Quinn.

Tranne difendere la mia amica, da un mio ex troppo ubriaco! – dico mentre le applico una pomata, sul livido che si sta creando sull’addome.

Rachel, non avresti potuto fare nulla, ho evitato che facesse del male al tuo naso! – mi dice, scoppiando a ridere.

Molto divertente, tanto comunque non me lo sarei rifatto! – rispondo a tono.

Lo so! – risponde – Non volevo toccasse il tuo viso! – mi dice accarezzandomi una guancia. Tremo a quel gesto e lei subito abbandona la mano. Scusa non volevo turbarti! – dice.

No, non l’hai fatto! – dico mentre le riallaccio la camicia e mi metto in piedi per sistemare la cassetta.

Adesso, riposa! – dico, facendo per uscire.

Rachel, dove vai? – mi chiede.

Di là, se hai bisogno, chiamami! – dico scostando la tenda.

No, se per questo, quella che deve dormire altrove sono io! – dice sollevandosi e subito il suo viso si piega a una smorfia.

Quinn sta giù! Sei impazzita? – dico avvicinandomi a fermarla.

Sto bene Rachel, dovrei andare in hotel! – dice.

No, tu rimani qui! – esclamo.

Resta con me!– dice sorridendomi.

Okay, ma devi stare tranquilla, potresti avere le costole rotte, non devi muoverti!

 

Non devo muovermi, e cosa dovrei fare Rachel? Beh cavolo, una cosa la vorrei fare, ma. Quinn dannazione controllati!

Okay, sarò una statua! – sorrido.

Mi hai fatto preoccupare! – dice.

Non devi! – rispondo.

Stare così vicina a lei, non mi aiuta minimamente a controllare quello che provo per lei. Il solo suo sfiorarmi e toccarmi, mi riporta alla mente quelle sensazioni, che hanno preceduto il nostro primo bacio. La vedo distendersi al mio fianco e portare una mano sul mio addome, accarezzandolo lievemente. Provo una sensazione di benessere a quel tocco, piano mi giro, per guardarla negli occhi.

Avevi detto che saresti stata ferma! – mi dice.

Non riuscivo a guardarti negli occhi, però! – mi giustifico.

Okay adesso che siamo così, puoi dormire Quinn! – mi dice.

Prima vorrei ringraziarti per esserti presa cura di me! – dico e mi avvicino per baciarla sulla guancia. Rachel però sposta il viso in quel momento e le nostre labbra si sfiorano.

Grazie a te per avermi difesa da Brody, di nuovo! –sorride.

È un piacere Rachel! – rispondo.

Magari la prossima volta, vorrei che nessuno dei due si facesse male! – dice.

Non ci sarà una prossima volta, promesso! – dico.

Buonanotte Quinn! – mi dice, affondando poi la testa contro il mio petto e stringermi in un abbraccio. È così bello tenerla vicino, ma al tempo stesso mi fa strano. La abbraccio a mia volta, lasciandole un bacio tra i capelli.

Buonanotte a te, Rachel! – dico per poi chiudere gli occhi e addormentarmi.

 

Your mind's so far away but your body's right here (oh, sometimes) 

 

You should know 
We see eye to eye, heart to heart.

Okay, lo so che adesso avete formato uno squadrone per picchiarmi per aver fatto male a Quinn, un attimo, non sono stata io, è stato Brody. 
Prendetevela con lui! 
Allora che mi dite? Piaciuto questo capitolo? 
Spero di sì, ci ho pensato tanto prima di scriverlo! Alla prossima!
Ps: la canzone è "Heart to heart" di James Blunt

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Capitolo 28
*** Ti chiamo ***


Ti chiamo

28.        

Mi desto perché sento qualcuno accanto a me parlare. Apro gli occhi e trovo il viso di Quinn davanti al mio, dorme ancora.

Hai capito cosa ha detto? – ripete, ancora a occhi chiusi. Credo stia sognando quello che è successo ieri. Noto lo spacco sul labbro inferiore, e mi dispiaccio per questo. Traccio il contorno della sua bocca, le sue labbra sono lisce e rosee. Avresti voluto evitare quella situazione: mai nessuno mi aveva difeso in quel modo, invece lei sì, e mi sentivo così in colpa per quello che era successo.

Rachel! – esclama spalancando gli occhi d’un tratto, quasi mi spavento.

Quinn, sono qui! Tranquilla – dico accarezzandole il viso dolcemente.

La vedo calmarsi e sorridermi appena, è splendida appena sveglia!

Buongiorno – mi dice stringendo gli occhi e sorridendo.

Buongiorno a te! – sorrido a mia volta.

Hai dormito bene? – mi chiede, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.

Uhm, sì, parecchio – rispondo, guardo l’orologio al polso e mi accorgo che è tardi, ma oggi è domenica quindi, non importa.

Mi sono per caso lamentata nel sonno? – chiede.

Sei adorabile quando lo fai! – rispondo, sorridendo.

Spero di non averti disturbato, adesso dovrei proprio andare – dice. Fa per muoversi ma la trattengo appena.

Resta! – dico, stringendo la mia mano sulla sua camicia – Vorrei prepararti la colazione! – sorrido. Mi guarda sorpresa.

Perché? – chiede.

Non so come sdebitarmi per quello che hai fatto per me! – dico.

Rachel, te l’ho detto non devi ringraziarmi! – dice.

Io voglio! – e così dicendo mi porgo verso di lei e la bacio. Non voglio che si stacchi da me, sentire le sue labbra sulle mie, la sua lingua nella mia bocca. Credo di aver capito, cosa succede tra noi! Credevo fosse attrazione fisica, come le avevo detto. Quando però avevo saputo di quello che aveva fatto a Brody, qualcosa in me, mi ha fatto capire che, davvero Quinn ci tiene! Poi ciò che ha fatto in questa settimana: venire per la mia audizione, stare con Beth e fronteggiare Brody, mi hanno aperto gli occhi. Sono convinta che anche Quinn provi qualcosa per me, ma come me è spaventata da questa situazione che si venuta a creare! Del resto la colpa è mia, sono stata io a baciarla per prima, ma qualcosa deve pur significare tutto ciò! La sento dischiudere appena le labbra e accogliere la mia lingua nella sua bocca. E’ una sensazione piacevole, sentirla così vicina, adesso non ho più paura di questo, voglio solo baciarla.

 

Una sua mano finisce tra i miei capelli, spingendomi ad avvicinarmi di più, per approfondire il bacio che ci stiamo scambiando. Non sono come gli ultimi che ci siamo scambiati sfuggenti, frettolosi! La sento avvicinarsi di più vicino a me, i nostri corpi si toccano e piano riapro gli occhi e mi perdo nei suoi.

E questo per cosa era? – le chiedo ancora sorpresa.

Per ringraziarti! – risponde e poggia di nuovo le sue labbra sulle mie.

Devo farmi prendere a cazzotti per avere questo tipo di attenzioni? – inarco un sopracciglio.

No, cosa, non lo dire neppure! – si agita.

Rachel, tranquilla! Scherzavo! – spiego.

Vado a preparare la colazione, se vuoi farti una doccia, Santana può prestarti qualcosa di suo – dico avviandomi a scostare la tenda.

 

Mierda, Kurt, muoviti! – dico spingendolo verso la cucina.

Tranquilla, finché apre la tenda! – minimizza.

Poi devi spiegarmi come facevi a sapere quello! – dico indicando la stanza di Rachel.

Me ne ha parlato Rachel, ma lei non deve sapere che te l’ho detto, quindi per favore, taci! – spiega.

Taci lo dici – mi blocco.

Buongiorno Kurt, Santana, potresti prestare qualcosa di tuo a Quinn? – mi chiede Rachel.

Oh, sì, certo! – dico impacciata e andando nella mia camera.

 

Santana! – mi chiama alle spalle.

Oddio, Quinn! – dico voltandomi sorpresa – Come ti senti oggi? – chiedo.

Beh, meglio! Grazie alle cure di Rachel! – risponde.

Con meglio intendi quel bacio? – dico.

Ma dico in questa casa non potete mettere delle porte? Hai origliato? – chiede scioccata.

L’ha fatto Kurt prima di me! – mi giustifico.

Che cosa? Oddio, in meno che non si dica, lo sapranno tutti! – si agita.

No, cosa? No, Rachel non sa che io so che Kurt le ha detto di te! – dico confusa.

Aspetta un attimo! Rachel ha detto a Kurt di me? – chiede.

Beh tu hai detto a me di Rachel! – spiego.

Credi che provi qualcosa per me, come la provo io per lei? – chiede, sedendosi sul mio letto.

Beh, penso di sì! – le dico, porgendole un jeans e una maglia.

Grazie! – dice per poi allontanarsi.

 

Esco dalla doccia e mi avvolgo nell’accappatoio. Passo una mano tra i capelli e poi una sullo specchio. Vedo l’immagine di Rachel riflessa dietro di me.

Pensavo ti fossi persa! – dice avvicinandosi.

Un po’ lo sono! – le dico, abbracciandola.

E perché mai? – chiede.

Sai, per il bacio di questa mattina, perché mi trovo in accappatoio davanti a te! – spiego.

Oh andiamo, lo sai non mi scandalizzo io! – sorride.

Ho capito a cosa ti riferisci! – le dico sulle labbra.

Quinn, non – dice mettendo le mani sulle mie spalle.

Scusa, io davvero non so gestire tutto questo! – dico, baciandola sulle labbra.

Ti facevo più cauta dopo Beth! – dico.

Non ho il rischio stavolta, ma dobbiamo andare con calma, hai ragione! – la bacio lievemente.

Ehi, voi due avete finito là dentro? – grida Santana.

Credi che abbia capito qualcosa con il suo terzo occhio messicano? – mi domanda.

Vuoi la verità? – le chiedo e lei annuisce.

Ci hanno sentito, stamattina! – dico sincera.

Che cosa? – esclama.

Shh, Rachel! Non m’importa che lo sappiano! – rispondo.

Io avevo detto qualcosa a Kurt, riguardo questo! – dice baciandomi.

Ed io l’ho detto a Santana! – spiego.

E suppongo che i due se lo siano detto tra loro no? – domanda.

Penso di sì! – le rispondo e usciamo dal bagno.

 

Dopo pranzo, purtroppo Quinn deve tornare a New Haven! La giornata era passata tranquilla: ogni tanto Santana ci punzecchiava, ma non m’importava, sapevo che lo faceva in maniera bonaria. Avevamo chiesto a Kurt di non dire nulla a Blaine, almeno per il momento. Affinché non lo dicesse a tutti al Glee e che lo sapesse Finn! Non volevamo si creassero confusione e incomprensione.

Allora chiamami quando sai la data del call-back! – mi dice Quinn.

Assolutamente, questa volta non potrai esserci però! – dico.

E perché no? – chiede.

Beh è privata come cosa! – spiego.

Vorrà dire che ci vedremo non appena finirai! – dice.

Quinn, io non vorrei tu trascurassi le tue cose per me! – dico.

Tu non devi preoccuparti di ciò! – dice – Non vedo l’ora di vederti alle Regionali al McKinley! – finisce.

Anch’io – le dico baciandola.

Allora ciao! – mi dice sorridendo appena.

Ti – m’interrompo – ti chiamo quando arriviamo a Lima! – dico.

Va bene, poi anche farlo in questa settimana sai? – mi dice.

Già! – dico fissando i miei occhi nei suoi verdi.

Ti chiamo quando arrivo! – mi dice baciandomi.

Va bene – dico per poi pormi ad abbracciarla.

Ciao! – dice staccandosi dall’abbraccio e accarezzandomi le dita, andando via.

Ciao! – dico, per poi chiudere la porta del loft.

Che ne pensate di questo dolce risveglio?

Spero che queste scene faberry vi piacciano, a me piace tanto scriverle!

Che dire, continuate a seguire, io continuo a scrivere, sono in un punto nevralgico...

Un abbraccio, a venerdì!

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Capitolo 29
*** Un'immagine! ***


Un immagine!

Buonasera, scusate l'immenso ritardo di oggi! Questo è un capitolo di passaggio, ma comunque importante! State bene attenti, vediamo se capite la dinamica che si viene a creare! Fatevi sentire per dubbi, perplessità e quant'altro! A lunedì!

29.        

Il call-back è questo sabato. Per mia disdetta è coinciso con la gara delle Regionali, e non so se riuscirò ad esserci. Mi dispiace tantissimo non vedere Quinn, è questo non mi piace per niente. Per adesso ci sentiamo tutti i giorni, ma credo che non mi basti solo questo. Era dispiaciuta quando le ho detto che avevo il call-back lo stesso giorno in cui sarei dovuta tornare a Lima. Ma ovviamente era stata comprensiva, anzi voleva venire a New York per stare con me nel weekend. Io però avevo insistito finché andasse lo stesso, ci saremmo riviste sicuramente più in là. Kurt aveva del lavoro da fare per Vogue.com e Santana aveva iniziato le lezioni pomeridiane alla NYADA, sarebbero partiti giovedì. Kurt ed io le avevamo fatto un discorso sul fatto che stesse sprecando la sua vita, facendo il buttafuori in un locale poco raccomandato. La danza aveva ammesso di averla sempre adorata, quindi quel corso, sarebbe stato ottimo con le sue abilità da ragazza pompon.

 

Pronto? – chiedo rispondendo al cellulare.

Santana, devi venire immediatamente a Lima! – dice la voce allarmata dall’altro lato del ricevitore.

Bocca da trota, ho il treno tra un’ora! Che cosa è tutta questa fretta di vedermi? – chiedo.

Si tratta di Brittany! – dice piatto.

Che cosa è successo a Brittany? – chiedo agitata.

Mi ha lasciato! – esclama.

È io cosa c’entro? Probabilmente ha capito che non sei la persona adatta a lei! – rispondo.

Ha incominciato a dare di matto, non è da lei! – dice.

Effettivamente non è da Brittany dare di matto, l’ultima volta che è successo, nessuno mi aveva detto niente, finché non sono ritornata a Lima. Almeno adesso lui, si preoccupava di dirmelo.

E cosa posso farci io? – chiedo.

Parlarle, tu la conosci meglio di tutti! – spiega.

Okay, appena arrivo, vedrò che posso fare! – dico.

E prima di riagganciare, sento: grazie, nel ricevitore.

 

 

Quinn, sta tranquilla, è vero che Rachel ha l’audizione! – le dice tenendole la mano.

Io non lo metto in dubbio! – dice – Ma non ha voluto neppure che le facessi compagnia, mi ha fatto venire qua e adesso sono a cena con te! – finisce Quinn.

Fabray, non comportarti come una rammollita! Fai l’uomo! – dice.

Santana, Rachel ed io siamo semplicemente noi stesse! – spiega.

Era per dire! – esclama, prima di scoppiare a ridere.

 

Tutta questa situazione non mi piace! Non è giusto che Santana mi abbia lasciato, e perché? Adesso se la intende con Quinn! Dopo averle viste quella sera del matrimonio, non ho fatto altro che pensare a loro due insieme a fare quello che Santana faceva con me! Sono troppo complici, parlano di Rachel! Aspetta questa frase che ha appena detto Santana mi stupisce! Quinn e Rachel? Senza farmi notare scatto loro una foto, nel momento in cui le tiene una mano, beccate!

 

Domani sarà il grande giorno, ieri ho chiamato Mr Shue per dirgli che mi dispiaceva tantissimo non essere presente alle Regionali. Lui mi aveva detto di non preoccuparmi, ma di pensare al mio call-back.

Adesso ero distesa a letto, mentre cercavo invano di prendere sonno! Non vedevo l’ora arrivasse la mattina dopo, per fare la mia seconda audizione. Dopo vari giri tra le coperte, presi definitivamente sonno!

 

Ero in attesa del mio turno, seduta sulla panchina, nei corridoi della NYADA, avrei voluto tanto che Kurt fosse stato qui, o Santana, forse no, meglio Quinn! Già Quinn, non aspettavo altro che rivederla! Questa mattina svegliandomi avevo pensato che subito dopo l’audizione sarei volata in Ohio!

Miss Berry, siamo pronti per lei! – mi dice una delle donne che era presente alla prima audizione! Mi liscio la gonna, anche se non aveva una sola piega e seguo la donna. Mi pongo al centro della stanza e guardo i due musicisti dietro di me.

Salve sono Rachel Berry e canterò “To love you more” di Celine Dion! La base parte ed io faccio un profondo respiro prima di iniziare a cantare. La canzone è esattamente nelle mie corde, ci metto tutta la mia energia e alla fine della canzone, una lacrima riga il mio volto.

Grazie Rachel! – dice la donna – Ti faremo sapere!

Annuisco e lentamente esco dalla stanza, sorridendo. Ci vorrà parecchio tempo prima che diano una risposta di questo call-back. Come mi ero prefissata, torno a casa e preparo la mia piccola valigia. Prendo un taxi ed arrivo in aeroporto, sono fiduciosa di trovare un aereo per Lima. Mi avvicino all’hostess e chiedo:

Salve, mi saprebbe dire se è disponibile un posto sul volo per Lima? – chiedo educatamente.

Controllo subito! – dice iniziando a digitare qualcosa sul computer – Allora si c’è un posto in seconda classe! – dice.

È perfetto! – non m’importava la sistemazione, volevo solo tornare a casa.

Il suo passaporto! – mi chiede ed io glielo porgo. Dopo qualche minuto me lo riconsegna e mi dice che il volo sta per partire! Diamine non poteva dirmelo prima? Aww, recupero le mie cose e inizio a correre per raggiungere il gate d’imbarco. Arrivo giusto in tempo, non credevo di essere così veloce. Consegno il necessario all’hostess e mi dirigo nel corridoio che porta all’aereo. Uno stuart m’indica il mio posto e finalmente mi siedo.

Respiro profondamente e tento di rilassarmi. Non riesco a capire cosa sia tutta quest’ansia. Forse il pensiero del mio call-back, ma ormai è passato e sono sicura che sia andato egregiamente. Forse mi preoccupa il fatto di rivedere Finn, ma infondo lui sembra aver capito. Sono euforica di rivedere Quinn, di stare di nuovo con tutti i miei vecchi amici e i ragazzi del Glee. Nel frattempo che penso a tutto ciò, mi addormento.

Mi risveglio quando ormai siamo, atterrai a Lima e l’aereo si sta svuotando. Mi alzo sistemandomi, recupero la mia valigia e scendo dall’abitacolo. Il tempo è un po’ uggioso, strano a New York c’era il sole! Recupero il mio cellulare, che è spento da ieri sera! Cavolo avrò ricevuto duemila chiamate, penso accendendolo. Nel frattempo che percorro l’aeroporto, iniziano ad arrivarmi i primi messaggi: chiamate dei miei genitori, di Kurt. Un messaggio di Quinn, che mi riempie di gioia, uno di Santana: Berry in bocca al lupo! E poi ne trovo uno inaspettato di Brittany, è un’immagine!

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Capitolo 30
*** Rachel, sa ***


Rachel, sa

30.        

Non ci credo, sei venuto! – dico a Ryder vedendolo avanzare verso di noi.

Ce l’ho solo con una persona, non è giusto che ne paghi il gruppo! – mi risponde. Non ho mai gradito che ci fosse astio tra i miei ragazzi, è una cosa che non sopporto. All’appello manca ancora Brittany, ma spero vivamente venga. Appena tornata alla MIT ha dato i numeri, letteralmente. Ha lasciato Sam, ha dettato leggi, sul fatto che dovesse fare tutte le canzoni da solista e poi avevo invitato me e Sue a quello strano programma che fa con la fonduta. Sapevo che Santana ci avesse parlato, e speravo che fosse riuscita a farla ragionare. Andiamo a prendere posto tra il pubblico perché è il turno dei Waffletoots, un Glee composto da soli ragazzi. Subito dopo è il turno degli Hoosierdaddies con la loro voce principale Frida Romero, con “Clarity”:

If our love is tragedy, why are

You my remedy?

If our love’s insanity, why are

You my clarity?

 

Vedo Brittany spuntare alle spalle di Sam, è sono sicura che Santana sia riuscita a farla rinsavire dopo, tutto il casino che aveva combinato.

Accanto a Kurt è seduta Rachel, mi meraviglio sia venuta, ma è distante, ma perché? Che l’audizione fosse andata male? Ne dubito! La vedo agitarsi sulla poltrona, spero sappia che la sto osservando. Finn da dietro il sipario, richiama Shue per far andare i ragazzi nel retroscena, perché tra pochissimo tocca a loro. Questa volta niente andrà male, sono certa di questo!

La musica parte e a turno i ragazzi entrano in scena cantando “Hall of Fame”! Sono bravissimi, non c’è che dire, la melodia è perfetta anche con l’inserimento delle ragazze. Poi è il turno delle ragazze di cantare “I Love it” e tutti ballano, io rimango seduta, come la stessa Rachel. L’ultima canzone è quella che ha scritto Marley, sono davvero curiosa di ascoltarla, è tanto che non si porta una canzone inedita.

I can’t stay here

I am not the girl who runs and hides

Afraid of what could be

A quelle parole, vedo Rachel alzarsi e dirigersi fuori. Non ci penso due volte la seguo.

Rachel! – la chiamo raggiungendola. Non si volta rimane immobile, dandomi le spalle – Che hai? – le domando.

Niente, la canzone mi ha commosso! – risponde.

Oh, Rachel, potevi chiedermi un fazzolettino! – dico avvicinandomi e porgendoglielo. Si volta appena e vedo il suo volto rigato di lacrime. – Rachel, è solo una canzone! – dico. Mi guarda per un po’, mentre si asciuga il viso.

Non è per la canzone! – mi risponde.

Rachel, allora perché piangi? – le chiedo preoccupata.

Io non so cosa succede tra noi! Non so se siamo un noi! – risponde scossa da un brivido. O mamma, siamo arrivate già a questo discorso? Perché va tutto così veloce nella mia vita? Ma so quello che sento, lo so!

Rachel, certo che c’è un noi! – dico avvicinandomi e cingendole la vita con un braccio. La sento irrigidirsi, ma perché? Quando sono andata via da New York era così entusiasta di starmi vicino.

Quinn! – dice allontanandomi appena.

Rachel, io voglio fare l’amore con te! – ecco l’ho detto. L’ho pensato anche nell’istante in cui ci trovavamo nel suo letto, quella mattina. Ma mi sembrava troppo presto, lo è ancora mai volevo lo sapesse.

Si allontana definitivamente da me, scioccata. Sarei dovuta andare con calma.

Ed è per questo che nel frattempo sperimenti con Santana? – rimango allibita, sono senza parole. – Pensavi che non l’avrei scoperto? – mi domanda.

Rachel, io – non so cosa dirle, come ha fatto a scoprirlo? Che Santana gliel’avesse detto? No, impossibile, non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere. Rachel, non conta niente! – spiego. Non contava niente, davvero, avevo solo sperimentato.

Per me conta invece, io – s’interrompe – Io credevo valessi qualcosa di più per te! – dice, ricominciando a piangere.

Ed è così, Rachel! Te lo assicuro – dico avvicinandomi a lei.

Lasciami, non cambi mai Quinn! –dice – Sei buona solo a tradire! – grida.

No, Rachel, non è come dici! Io ho capito cosa provavo per te quella sera! – tento.

Mentre scopavi con Santana? Grandioso! – dice irritata.

No, Santana mi ha fatto capire cosa succedeva tra noi! Le ho raccontato tutto! – dico.

Ed è per questo che ci sei finita a letto? – dice – Non cercarmi più Quinn! – si allontana. No, non può finire così, questo non è giusto. Furiosa per le parole e i discorsi insulti che ho fatto, colpisco con un calcio una porta e affondo un pugno in una finestrella. Sento la mano pizzicare, ma non me ne curo, mentre mi accascio sul muro.

 

I giudici avevano proclamato vincitori i New Directions, com’era ovvio! Mi accorgo che Quinn e Rachel non sono più sedute ai loro posti, non me ne curo. Mi preoccupo solo di andare a prendere Brittany, che è seduta sulle gradinate del palco. Il discorso che ha fatto in aula canto è stato molto intenso, mi ha commosso, come anche la canzone di Marley. Stiamo percorrendo il corridoio, quando sento dei singhiozzi provenire da quelle parti.

Brit, hai sentito? – le chiedo.

Sì, sembra qualcuno che piange! – mi risponde.

Cerchiamo di capire da dove effettivamente provenga il suono e quando lo raggiungiamo, la vedo.

Oddio, Quinn! – dico scivolando accanto a lei – Ehi, Quinn! – dico vedendole una mano piena di sangue.

Che cosa hai fatto Quinn? – le domanda Brit prendendole la mano.

Ho dato un pugno a quella finestrella! – dice ed io e Brit ci guardiamo.

Perché? – chiese ingenuamente Brit.

Sono furiosa! – dice. Non è da lei, che cosa è successo?

Quinn, ma – tento.

Rachel, sa della nostra avventura! – dice, guardandomi malissimo.

Che cosa? – chiedo – Quinn, ti assicuro che io non le ho detto niente, non è colpa mia! – mi giustifico. Non le avrei mai detto una cosa del genere, mai!

Credo che la colpa sia mia! – rispose Brittany.

Okay, alzo le mani, potete uccidermi!
Sapete non può andare tutto rose e fiori...
Ad ogni modo spero recensiate ugualmente, potete calarvi anche dallo schermo del pc, per strozzarmi, solo un po però!
Un abbraccio a mercoledì!

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Capitolo 31
*** Anch'io ti voglio bene ***


Anch’io ti voglio bene

31.        

Che cosa? – chiede Quinn – E tu cosa ne sai? – è furiosa. Sicuramente pensa che io le abbia detto qualcosa, ma non l’ho fatto.

Io, io vi ho visto la sera del matrimonio! Eh – tenta.

Eh? – chiedo io.

Ho mandato un messaggio a Rachel ieri, dicendoglielo! – risponde.

Perché l’hai fatto? – chiese Quinn furiosa, buttandosi quasi addosso a Brit, ma io la trattengo.

Ero arrabbiata, voi l’altra sera eravate così complici, poi ho sentito Quinn, parlare di Rachel, eh. Non ci ho pensato, mi dispiace! – dice guardandomi negli occhi – Scusa Quinn, ho sbagliato! – dice tentando di essere credibile.

Le hai detto solo quello che io non sono stata capace di dirle! – finisce Quinn.

 

Sto ritornando a New York, dopo tre giorni di permanenza a Lima. Volevo stare un po’ con Quinn e Brittany. Avevo creduto che Quinn l’avrebbe ammazzata di botte per quello che aveva fatto, invece aveva accettato le sue scuse. Quinn aveva deciso di lasciare a Rachel il tempo di calmarsi, per poi parlarle con il cuore in mano, testuali parole della Fabray. Mi aveva augurato in bocca al lupo, per il rientro! Già ero certa Rachel se la sarebbe presa anche con me! Avevo le mie buone motivazioni e gliele avrei dette.

Faccio scorrere la porta del loft e mi aspetto di trovare Rachel in cucina essendo quasi ora di pranzo, ma non è lì. Entro in casa abbandonando la valigia all’ingresso e mi avvicino al tavolo. C’è un bigliettino, sicuramente è per me, perché Kurt non tornerà presto a casa. A quanto pare Blaine a deciso di chiedergli di sposarlo. Queste proposte di matrimonio mi scombussolano. Recupero il foglietto e leggo:

Spero sia abbastanza capiente la valigia che hai portato a Lima, perché ti servirà per fare i bagagli da questa casa! Gradirei non essere disturbata!  

Ecco era ovvia questa reazione, me lo aspettavo da Rachel, però scrivermelo era strano, lei affrontava sempre le cose di faccia. Camminai per il loft, ovviamente non avrei ascoltato una parola di quel biglietto, infatti, mi recai nella sua stanza.

Era distesa sul letto dando le spalle alla tenda che fungeva da porta.

Rachel? – la chiamai appena, credendo dormisse.

Non sai leggere Santana? – mi chiede sarcastica.

Sì, so leggere ma non ho intenzione di seguire una parola di quella lettera! – rispondo.

Improvvisamente scatta e quasi mi spavento.

Tu non hai capito! – dice puntandomi il dito contro – Devi lasciare il nostro loft, mio e di Kurt!

Ho pagato anch’io ma mia parte, e lo sai! – rispondo.

Non è più necessario lo faccia! –dice.

Rachel, basta ti prego, smettila con quest’astio! – dico.

Avevo ragione a non fidarmi! – inizia a scaldarsi.

Rachel, io sono tua amica! – dico.

Noi non siamo mai state amiche, non lo siamo e mai lo saremo! – dice.

Rachel mi dispiace! – tento.

Ah ma davvero? – dice gesticolando – Però prima ti sei divertita con Quinn! – dice.

Conto fino a dieci e poi mi avvicino a lei, che indietreggia.

Ascoltami bene Rachel, lo dirò una sola volta! – prendo un respiro e dico. - Se avessi saputo prima che Quinn provava qualcosa per te, ti giuro non avrei fatto quello che – mi arriva dritto uno schiaffo sulla guancia.

Certo, come hai fatto con Finn! Non ti credo! – dice allontanandosi, ma la afferro, odio le sue uscite teatrali.

Rachel aspetta! – dico.

Lasciami, o te ne mollo un altro! – dice. Continuo a stringerle il polso.

È la verità! Quella sera eravamo ubriache, io ero furiosa per Brittany, è capitato! È successo quella sera solo! Ti giuro, che appena Quinn mi ha detto quello che c’era stato tra di voi, mi sono sentita male. Non avrei mai voluto si creasse questa situazione! – dico, guardandola fissa negli occhi. Li vedo riempirsi di lacrime, abbassa lo sguardo e si divincola dalla mia presa. Vedo le sue spalle tremare, sta singhiozzando. La vedo che lentamente si accascia in ginocchio.

Io non capisco, perché ho reagito così! – dice, mentre la prendo tra le mie braccia, lei si stringe al mio petto, continuando a piangere.

Quinn ha reagito spaccando una finestrella, distruggendosi una mano! – dico.

Cosa, sta bene? – chiede agitata.

Sì solo qualche punto! – rispondo.

Dovrebbe smettere con i pugni, si farà del male! – dice.

E questa preoccupazione per Quinn? – chiedo – Non sei arrabbiata con lei? – domando.

Certo, che lo sono! Ma al tempo stesso mi preoccupo per lei! – dice.

E questo cosa dovrebbe significare? – le domando, guardandola negli occhi.

Abbassa lo sguardo, sono insicura su quello che potrebbe dirmi.

Che sono innamorata di lei? – chiede più a se stessa che a me. In ogni caso rimaniamo a bocca aperta entrambe – Non provare a dirglielo! Lo so che parlate spesso ultimamente! – mi punta il dito al petto.

Spero sarai tu a dirglielo! – la punzecchio.

Per adesso – la interrompo.

Devi ancora sbollentare – dico al posto suo.

Sai? – mi domanda – Credo tu sia il nostro cupido! – dice sorridendo.

Per carità, il dolciume non è per me!  - dico.

E allora perché mi stai abbracciando? – dice. Già la sto abbracciando e non mi dispiace esserle di conforto. Avrei voluto ci fosse stato qualcuno con me, quando avevo finalmente accettato di essere innamorata di Brittany. Volevo bene a Rachel, ma più a Quinn, è ovvio che quelle due stranamente insieme mi sarebbero piaciute un sacco.

Beh – dico stringendola ancora – sono tua amica e ti voglio bene.

Mi butta le braccia al collo e mi stringe forte.

Anch’io ti voglio bene Santana – dice vicino al mio collo.

Bene, bene, bene!
Che ve ne pare di questo capitolo?
Mamma mia ci ho messo tanto a scriverlo!
Okay c'è l'influenza della serie, ma molto meglio questo motivo per litigare non credete?
Ad ogni modo fatemi sapere cosa ne pensate e a venerdì!

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Capitolo 32
*** Love me again ***


Love me again

 

32.        

Quinn lei è innamorata di te! – mi dice Santana al telefono.

Respiro pesantemente mamma! Rachel è innamorata di me! Ho ancora speranza di avere un’occasione con lei. Quello che mi frullava nella testa di fare per chiederle scusa, accettare le mie motivazioni, adesso si faceva sempre più spazio.

Quinn, hai capito? Dì qualcosa! – dice Santana al cellulare.

Sì, ho sentito! – rispondo.

Allora? Che cosa dici? – mi chiede.

Vengo a New York! – dice.

È ancora arrabbiata con te sappilo! – mi avverte.

Dopo di quello che ho in mente, non penso lo sarà ancora! – dico riagganciando. So che mi farà una partaccia per averle chiuso la chiamata in faccia. Le invio un messaggio dicendole che le racconterò tutto non appena sarò a New York.

 

Pronto? – dice una voce assonnata.

Brit, sono Quinn! Sei disponibile ancora per quel favore-scusa? –chiedo.

Ovviamente, la settimana prossima però parto! – mi dice.

Brit mi serve per domani! – dico.

Davvero? – chiede – Dove? – domanda.

A New York, ho un’ idea! Ce la fai ad arrivare senza perderti? – chiedo.

Quinn, certo! – risponde.

Grazie Brit, ci sentiamo quando arrivi! – dico riagganciando.

Faccio un'altra chiamata a un rivenditore di cupcakes di New York, chiedendogli di fare una consegna speciale per me, l’indomani, all’indirizzo che gli indico.

Domani sarà una grande giornata, quindi decido quasi subito di usare il mio pass della metropolitana per andare a New York, immediatamente.

 

La mattina dopo la discussione con Santana, mi sveglio un po’ più rilassata. Le sue parole mi hanno fatto stare un po’ meglio, oltre al fatto che mi ha detto che mi vuole bene. E chi l’avrebbe mai detto che Santana Lopez provasse questo tipo di sentimenti verso altri che non sia Brittany. Ero incavolata anche un po’ con lei per quella rivelazione che mi aveva fatto, ma Kurt mi aveva detto, che aveva dato un po’ i numeri dopo aver ricevuto l’ammissione anticipata alla MIT. Ovviamente a Kurt non avevo detto niente di quello che era successo, avevo inventato una scusa. Non volevo pensasse a me, adesso che Blaine avesse deciso di fargli la proposta di matrimonio.

Mi alzo, infilando le mie pantofole e mi avvio verso la cucina. Guardo sul tavolo e c’è una scatoletta da cui proviene un profumino non indifferente.

Oh, Rachel! Quelli sono per te! – dice Santana uscendo dal bagno asciugandosi i capelli.

Sono per scusarti? – chiedo.

Credici Rachel! – sogghigna.

Santana? – la richiamo.

Rachel, non te li ho portati io, e non so chi te li ha mandati! – mi risponde.

Apro la scatola e sono dei cupcakes al cioccolato fondente e c’è scritto il mio nome con una stellina. Rimango a bocca aperta non capendo chi possa averli mandati ma poi ci penso.

Santana? – chiedo interrogativa.

Rachel? – mi risponde.

Hai per caso chiamato Quinn? – le domando. Non mi risponde subito, perché sta andando in camera sua – Santana, starei parlando con te! – continuo.

No, perché avrei dovuto farlo? – chiede sarcastica.

Non lo so? – domando.

 

Ci sediamo a tavola e Rachel mi offre uno di quei cupcakes. Sono certa li abbia mandati Quinn, ma non posso di certo dire a Rachel che l’ho chiamata. Quella pazza ha qualcosa in mente, ma non mi ha ancora detto cosa.

Dimmi che sono vegani! – dice incitandomi ad assaggiarlo.

Tiro un piccolo morso e se non ci fosse stato il cioccolato, sarebbero stati immangiabili.

Sì, è sicuramente vegano! – dico facendo una smorfia.

La vedo prenderne uno e mangiarlo lentamente.

In quell’esatto momento ricevo un messaggio:

Stasera porta Rachel nel locale della NYADA, trova qualsiasi scusa, deve esserci!  

Chi è? – mi chiede Rachel.

Nessuno, una pubblicità di H&M! – mento.

Okay, devono esserci delle cose interessanti! – dice.

Stavo pensando! – inizio – Giacché siamo sole tu ed io, ti andrebbe di andare nel locale della NYADA a passare una serata sole donne? – finisco.

Tu odi quel locale! – dice.

Non è vero! E solo che si fa sempre la stessa cosa, diciamo la verità! – spiego.

E sarebbe cantare? – dice sarcastica.

Okay se non voi andarci non fa nulla! – dico, fingendo di arrendermi.

Mah no, e rinunciare alle tue facce scocciate, ascoltando chi canta su quel palco – mi ride in faccia.

Okay, e sappi che lo faccio solo per te! – ops, spero non capisca a cosa mi riferivo.

Per me? E perché mai? – chiede.

Per farti distrarre ovvio, sei un po’ tesa ultimamente – dico.

Okay! – dice, andandosi a preparare per una qualsiasi lezione avesse.

 

Sono contenta che io e Santana siamo uscendo! Immagino sarà una bella serata. Ci sediamo davanti al bancone del locale, vedendo già movimento.

Due Margarita! – dice Santana.

Ehi, elevate!- dico.

Beh, stai per diventare famosa, devo approfittarne! – mi risponde.

Santana, non è ancora detto, mi abbiano presa! Comunque grazie! – dico.

E per cosa, è la verità! Avrai quella parte ne sono sicura! – mi dice, sorridendomi. Le sorrido a mia volta e faccio scontrare il mio bicchiere con il suo.

 

Know I’ve done wrong, left your

Heart torn

Is that devils do?

Took you so long, where only fools

Gone

I shook the angel in you!

Now I’m rising from the crowd

Rising up to you!

Feel with all the strength I found

There’s nothing I can’t do!

 

Alzo lo sguardo dal mio bicchiere, sentendo quelle parole. Conosco quella voce! Guardo dritto sul palco e vedo due persone: una canta, l’altra balla. Vedo Santana accanto a me voltarsi a sua volta.

Mah? – esclama.

I need to know now, know now

Can you love me again?

Zittisco Santana, con una mano, conosco quella canzone ma sentita cantata così, è un’altra storia.

It’s unforgivable,

I stole and burnt your soul

Is that what demons do, hey?

They blame on angels like you, hey!

Now I’m rising from the crowd

Rising up to you!

Feel with all the strength I found

There’s nothing I can’t do!

E di nuovo il ritornello, quella canzone poteva significare solo una cosa, Santana aveva parlato, e anche troppo!

I need to know now, know now

Can you love me again?

Told you once again,

Do this again, do this again, oh!

I told you once again,

Do this again, do this again, oh,oh!

La canzone prosegue con l’ultimo ritornello e dopo poco sfuma. Rimango a guardare il palco, mentre tutti attorno a me scoppiano in un applauso. Vedo le due fare un inchino di ringraziamento e iniziare a scendere i due gradini e venire verso noi.

Rachel! – dice Santana.

Con te faccio i conti dopo! – dico minacciosa, guardando Quinn avvicinarsi. È splendida, miseria! Ha i capelli raccolti in una coda particolare, tenuti all’indietro e sollevati leggermente. Agli occhi un trucco blu intenso. Indossa pantaloni neri, una camicia rossa e una giacca nera.

Ehi, ragazze anche voi qui? – chiede Brittany. O ma davvero a chi credono di darla a bere? Penso nella mia testa.

Wow, Quinn, spero tu non ti sia fatta male, cadendo così teatralmente sulle ginocchia – dice Santana. Sono ancora seduta, non mi sono più mossa da quando Quinn ha iniziato a cantare.

Posso parlare con te? – mi chiede avvicinandosi, perché era partita una nuova canzone, e non si sentiva granché.

Non ce ne bisogno! – rispondo, la vedo abbassare lo sguardo e poi puntare nuovamente i suoi occhi nei miei.

Rachel, io – ma la interrompo, baciandola. Non me ne frega niente del luogo in cui ci troviamo, m’importa solo baciarla e farle capire che la canzone è stata molto gradita.

 

Le labbra di Rachel sono sulle mie, di nuovo, non aspettavo altro. Mi erano mancate, speravo con tutta me stessa che avrebbe gradito la canzone. La stringo in un abbraccio, mentre lei audace, picchietta con la lingua sui miei denti, per approfondire il bacio. Lascio che le nostre lingue s’incontrino, libere di farlo! Poi sento un lieve applaudire, è Brittany che contenta, sorride accanto a Santana.

Ci stacchiamo lentamente, rimanendo abbracciate, sorridendoci.

La mia risposta è: sì! – mi dice Rachel.

Penso di averlo capito, quando mi hai baciato! – rispondo, posandole un bacio sulle labbra.

Becky direbbe: prendetevi una camera! – dice Brittany.

Uhm, credo sia una battuta di Santana – rispondo io.

La vedo sogghignare e passarci dei bicchieri.

Un brindisi a voi! – dice Santana, sorridendo.

Allora adesso non mi potete accusare di nulla, Rachel ha perdonato Quinn!
Dunque per farvi un idea più chiara della performance di Quinn, vi consiglio di guardare i video di John Newman "Love me again", da cui la canzone e per l'abbigliamento di Quinn, il video "Another girl" dei The Killers. Buona visione! XD

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Capitolo 33
*** Tu ***


Tu?

 

33.        

Siamo appena rientrate a casa, solo io e Quinn! Santana e Brittany hanno deciso di stare un po’ in giro. Quinn mi chiede se può usare la toilette e di indicarle qualcosa per togliersi il trucco. Vorrei tanto non lo facesse è così matura, non che non lo sia al naturale. Mi avvio in camera mia, mentre mi sfilo i tacchi e li abbandono su un lato. Mi sto togliendo gli orecchini e non mi accorgo subito di due braccia che mi stringono da dietro. Sussulto a quel contatto è Quinn ovviamente.

Scusami, non volevo spaventarti! – mi dice.

Non l’hai fatto, sono sorpresa! – rispondo. Lei poggia la testa nell’incavo della mia clavicola e sospira.

Ti è piaciuta la mia sorpresa? – dice alludendo alla canzone.

Certo! – le dico, portando una mano ad accarezzarle il viso, baciandola sulla fronte. La sento stringermi un po’ di più tra le sue braccia. Non scappo via Quinn! – dico.

Non si sa mai! – la sento sorridere sulla mia pelle.

No, questa volta! – dico, voltandomi nell’abbraccio.

Mi fa piacere sentirtelo dire! – risponde.

Pensavi davvero, quello che hai detto sabato scorso? – le chiedo.

Cosa? – s’interrompe, sembra arrossita – Che voglio fare l’amore con te? – domanda.

Dunque è così! – dico.

Rachel, possiamo aspettare, davvero! – mi spiega.

Quinn, io – non so se sia affrettato, ma dopo la canzone mi sembrava ovvio.

Tu? – m’incita a continuare.

Ti amo Quinn! – dico subito, e come quando l’ho ammesso davanti a Santana, provo di nuovo un brivido alla schiena. Guardo il viso di Quinn, lo sapevo sono stata troppo avventata. Scusa, solo che – mi fermo. Quinn ha impresso le sue labbra sulle mie, per zittirmi.

Rachel, ti amo anch’io – mi dice, riprendendomi a baciare. Le sue mani finiscono sulla mia schiena accarezzandola. Le mie le sfilano la giacca, lasciandola cadere sul parquet. Poi sento distintamente la cerniera del mio vestito abbassarsi e raggiungere immediatamente i miei piedi. Sussulto nel bacio e sento Quinn abbracciarmi. Senza mai staccarci dal bacio, cerco tentoni i bottoni della sua camicia. Sorride sulle mie labbra.

Lascia che ti aiuti! – mi dice, fissandomi negli occhi, appena riaperti. Le sue mani guidano le mie dita a sbottonarle la camicia. È una cosa così intima, che non credevo avrei mai fatto con Quinn!

Riprendo a baciarla, mentre faccio scorrere la camicia sulle sue braccia, lanciandola poi sulla sedia lì accanto. Quinn, mi fa indietreggiare fino a che le mie ginocchia non trovano il bordo del letto. Le mie dita sono finite sulla cerniera del suo pantalone, abbassandogliela. La sento tremare appena, non capisco, come io possa essere così intraprendente. Prima di finire sdraiata sul mio letto, Quinn si sfila i pantaloni, goffamente. I suoi fianchi finiscono inevitabilmente tra le mie gambe, permettendo ai nostri bacini di toccarsi.

 

Rachel è accovacciata di spalle a me. Le sposto i capelli sulla spalla destra, baciandola sulla sinistra. Percorro il suo collo e poi di nuovo la spalla. Con le mani le accarezzo la pelle e la sento tremare sotto il mio tocco. È meravigliosa, non potevo credere al fatto che avesse un fisico così perfetto. Le sue gambe mi avevano fatto impazzire, erano toniche e snelle! Le bacio una guancia e subito lei si porge a baciarmi con più passione. Quasi per inerzia una mia mano, finisce sul suo tenero seno, massaggiandolo. Sospira nel bacio. Quei suoni al pari della sua voce, mi fanno tremare, vivrei solo per sentirli tutti i giorni! Con una mano dietro la nuca, mi spinge a rendere il bacio meno casto. La porto a sdraiarsi nuovamente e percorro varie volte e con estrema minuziosità la pelle dal suo collo fino al seno.

Quinn – mi chiama.

Risalgo all’altezza del suo viso e la bacio a stampo.

Dimmi, piccola! – le chiedo.

Fa’ l’amore con me! – mi dice, portando una mano ad accarezzarmi il viso e l’altra la base della schiena.

È quello che ho fatto fino ad adesso! – dico incuriosendomi a quelle parole.

Lo so, ti prego non smettere! – mi dice, mentre mi spinge sempre più verso le sue gambe. Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte, mentre baciandola, continuo ad amarla, fino ad addormentarci, una stretta tra le braccia dell’altra.

 

 

Mi sveglio, sentendo leggermente freddo. Mi stringo nella trapunta e guardo la persona accanto a me, completamente addormentata. La scruto lentamente, sembra parecchio rilassata, di solito il viso corrucciato, ma no questa volta. Si muove appena nel letto, scoprendosi il petto nudo. Ho sempre adorato quel suo fantastico seno, prosperoso e sodo. E ripenso alla notte appena trascorsa e boccheggio un po’. Penso che sarebbe dovuto non succedere, ma eravamo ubriache ed era inevitabile. Certo non è mica giusto, per entrambe, soprattutto adesso. Esco silenziosamente dal letto rivestendomi. Sono sicura che capirà se me ne sono andata senza svegliarla. Mi avvicino nuovamente al letto e mi chino a lasciarle un bacio sulle labbra carnose e tristemente vado via.

 

Apro gli occhi e sento indistintamente le braccia di Quinn intorno al mio corpo. Siamo nude e coperte solo da un lenzuolo leggero. Sorrido quando noto sul collo di Quinn, il segno evidente di un succhiotto. I suoi capelli sono arruffati a causa della lacca, penso. Mi era dispiaciuto infinitamente scioglierle la coda, ma era stato necessario, si sarebbe sgualcita comunque. Le metto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorrido quando lei fa una piccola smorfia. Non è vero che non sa essere espressiva, lo è eccome! Le accarezzo la guancia, percorrendo con un polpastrello il contorno delle sue labbra, che schiude.

Non speravo in un risveglio così! – dice ancora a occhi chiusi.

E cosa ti aspettavi? – chiedo curiosa della risposta.

Una raffica di parole per il fatto – no, taci Quinn.

Di essermi pentita? – chiedo e la vedo aprire gli occhi.

Lo sei? – chiede timorosa.

Niente affatto, Quinn! – dico sorridendole.

Mi hai fatto sentire in colpa per un attimo! – dice.

È stato fantastico – dico avvicinandomi e lasciando che una mia mano scendesse lungo il suo fianco – Infatti pensavo di riprendere – mi interrompe baciandomi.

Penso sia un’ottima idea, Rachel! – dice ansimando, costatando dove la mia mano fosse finita e continuammo.

 

 

Rientrai in casa e vidi Quinn e Rachel, sdraiate sul divano, una tra le braccia dell’altra. Capì subito cosa era successo quella sera! Sorrisi a Quinn, che aveva incrociato il mio sguardo e giunge la domanda:

E Britt, dov’è? – mi chiede. Beh, quando mi ero risvegliata senza lei accanto quella mattina, avevo capito.

Mi ha detto che doveva rientrare! – non avrei mai detto a Quinn, di quella sera, non volevo sentirmi la sua tiritera.

Santana? – mi chiama Rachel – Ti unisci a noi? Stiamo per guardare un film! – scuoto la testa.

No, Rachel sto andando a lavoro, mi spiace! – Vedo Quinn alzarsi e venirmi incontro.

Qualcosa non va Santana? – mi chiese a voce bassa.

No, tutto bene! Sono solo un po’ spossata, tutto qui! – dico uscendo da casa.

Okay adesso ditemi che non mi amate?
Questo capitolo è stata la mia vera soddisfazione, l'ho scritto di getto!
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate!
Dopo questo capitolo io sono entrata in crisi, ma ne sto uscendo, fidatevi!

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Capitolo 34
*** Resta con me ***


Resta con me

34.        

Era passata una settimana da quando io e Quinn avevamo passato del tempo insieme. Ci sentivamo tutti i giorni, mi chiamava ogni sera per chiedermi della mia giornata. Dopo il call-back, erano iniziate le mie prove per lo spettacolo, che mi toglievano molta energia. Al McKinley era arrivato il tempo del ballo e io come reginetta sarei dovuta andare a consegnare la corona ai prossimi re e reginetta, insieme a Finn.

 

Rachel, non è poi così importante, fare il passaggio di testimone! – mi disse Quinn al telefono.

Lo so ma mi dispiace che nessuno consegnerà la corona! – rispondo amareggiata. Mi sarebbe piaciuto ritornare al McKinley, magari anche per ballare con Quinn al ballo, ma avevo le prove e non potevo muovermi da New York.

Rachel, c’è qualcosa che posso fare per te? – mi chiese.

E se andassi tu a consegnare la corona? Infondo sei tu la reginetta che ha vinto, no? – chiedo convinta.

Rachel, sei tu la reginetta a tutti gli effetti! – mi risponde.

Ma Quinn, tu l’hai fatto per me ed io ti sto concedendo l’onore di fare le mie veci! – dissi trattenendo una risata.

Insolente che non sei altra, guarda tu! – mi disse, battendosi certamente la mano sulla fronte.

Ti prego Quinn, fallo per me! – dissi.

Rachel, ci sarà anche Finn, io – si interrompe.

A Finn non importerà nulla, fidati! – dissi.

Tu ne sei sicura? – mi chiese.

Ma sì, Quinn Fabray impaurita da un ballo del liceo! – scoppiai a ridere.

Rachel Berry, non appena ti vedrò, ti torturerò hai la mia parola! – scherzò, sì scherzava. – Ci vediamo nel weekend, Rachel!

Non vedo l’ora Quinn, ti amo! – le dissi, era naturale per me farlo.

Ti amo anch’io piccola Rachel! – disse riagganciando.   

 

 

Eccomi qui al ballo del McKinley, circondata da adolescenti in tumulto. Son venuta solo perché me lo ha chiesto Rachel. Santana mi ha preso in giro per il fatto che sono succube di quello che la mia ragazza mi comanda, un po’ come lei pensai, ma non le dissi nulla. Non era un tasto leale da toccare, data la partenza di Brit per il Massachusetts.

Quinn! – mi sentì chiamare, mi voltai e vidi Finn.

Ciao, Finn! – risposi educatamente.

Come mai sei qui? – mi chiese, eppure ero convinta Blaine lo avesse saputo da Kurt, eccetera. Che cosa dovevo dirgli? Avrei dovuto inventare una scusa, ma quale? Per fortuna si avvicinò Blaine a salvarmi!

Ehi ragazzi, siamo pronti per la proclamazione! – disse in vece di rappresentante di istituto. Tutti e tre ci avvicinammo al palco e aspettammo che Figgins parlasse. Io incoronai Tina reginetta, mentre Finn quel ragazzo rosso, molto nerd. Poi scendemmo dal palco e successe qualcosa di inaspettato. Vidi un secchio di quench scendere velocemente sul capo di Tina e il secchio vuoto colpire Brett, o come si chiamava lui. Guardai tra la folla cercando chi potesse essere stato e in quel momento vidi quella Cheerios, che Kitty mi aveva detto essere un po’ matta, puntare una pistola. Finn a quanto pare sembrava essersene accorto anche lui e gridò a tutti di stare giù.

Sei impazzita? – le chiesi io – Mettila giù prima di farti male! – Sono furiosa, come diamine a fatto a portarla a scuola.

Ehi, tranquilla! – iniziò Finn – Come ti chiami? – le chiese e lei rispose – Okay, Bree ascoltami! Perché hai quella pistola? – chiese pacato.

Non mi va bene questa proclamazione! – e lì capì che era stata lei a fare quello scherzo, ma arrivare a estrarre una pistola, dannazione. Feci cenno a Blaine e agli altri di iniziare ad uscire lentamente dalla palestra.

Bree ascolta non si può avere sempre tutto, ma questo non è il modo di reagire! – continuò Finn – Andiamo, mettila giù! – disse avvicinandosi appena, ma la ragazza la puntò contro di noi. Era una situazione davvero strana e pericolosa, non sapevo che fare.

Bree, ascolta io sono Quinn - mi interruppe.

So chi sei! – gridò alzando ancora la pistola. Ed ebbi davvero paura. Finn provò di nuovo a parlarle.

Bree, perché vuoi rischiare la tua reputazione, per una cosa così basilare! – disse.

Non risolverai niente così – intervenni io – Che cosa speri di ottenere? – mi sembrava davvero assurdo tutto questo.

Eliminare la gente inutile come te! –gridò e di lì accadde tutto molto velocemente. Alzò la pistola e partirono due colpi, d’istinto chiusi gli occhi e quando li riaprì, vidi Finn steso a terra. Mi gettai addosso a lui, scoppiando a piangere. Mentre gli altri atterravano Bree per terra.

Finn, oddio Finn! – dissi facendo l’unica cosa che avevo imparato da E.R. premetti la mia mano sulla sua ferita.

Quinn, va tutto bene! – mi rispose.

Finn, ehi, resta con me! Ehi tieni gli occhi aperti! – dissi mentre mi afferrava la mano, poggiata sul suo addome – Chiamate un ambulanza! – gridai, disperata. Non doveva andare così, ero io l’obiettivo di quei proiettili.

Finn, mi dispiace! – dissi accarezzandogli i capelli – Finn, ti prego non ci lasciare! – dissi. Mi passò l’altra mano sul viso, asciugandomi una lacrima.

Quinn, non è colpa tua, mi son messo io davanti! – disse.

Perché l’hai fatto? – chiesi di getto.

Perché sei mia amica, e l’ho fatto per Rachel! – disse stringendo i denti.

Finn, cosa c’entra Rachel? – domandai.

Non avrei mai permesso che si facesse del male alla persona che lei ama! – Che cosa? Finn lo sapeva? Ma non poteva essere, avevamo chiarito con gli altri che saremmo stati noi a dire della nostra relazione.

Finn, cosa dici? – era retorica come domanda.

Quinn ho sentito quello che hai detto a Rachel in corridoio! – disse stringendomi la mano – Vi amate! – concluse.

Finn, stavamo aspettando il momento giusto per dirlo a tutti, io- dissi singhiozzando.

Quinn, promettimi solo una cosa! – mi chiese.

Resta qui, Finn, ti prego! – dissi accarezzandogli una guancia.

Prenditi sempre cura di Rachel, soprattutto dopo questo! – disse mandando gli occhi al cielo e abbandonandosi tra le mie braccia.

Finn, no! – dissi scoppiando in un pianto disperato, stringendolo a me.

Okay ragazzi, scusatemi infinitamente per il ritardo di oggi! 

Ma purtroppo sono giorni davvero pieni per me questi! 

So che il capitolo è molto triste, non potete neppure immaginare quando male mi son fatta da sola per scriverlo! 

Ad ogni modo, spero non la prendiate a male! 

Vi avviso che riprenderò a pubblicare la storia probabilmente dopo Pasqua, ho le idee, ma non ho modo di scrivere! 

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Capitolo 35
*** This is not the end ***


This is not the end

Come promesso eccomi qui, con un nuovo capitolo! 

Scusatemi per il ritardo, ma purtroppo questi giorni sono stati un po' caotici. 

Detto ciò vi lascio con il capitolo 35, siamo in dirittura di arrivo! 

Buona lettura!

35.        

 Era passato un giorno da quando Finn era morto tra le mie braccia. Non avevo più parlato da allora.

 

Rachel – le dissi – Siediti!

Santana, cosa è quella faccia? – disse guardandomi stranita.

È successa una cosa grave! – dissi sedendomi a mia volta – Al McKinley c’è stata una sparatoria!

 

Alle parole di Santana, mi si gelò il sangue nelle vene, il mio pensiero corse immediatamente a Quinn.

Dimmi che Quinn sta bene! – le chiesi supplichevole e lei scoppiò a piangere. E lì mi cadde il mondo addosso, non poteva essere, non di nuovo, non adesso.

Santana, ti prego, parlami! – dissi inginocchiandomi davanti a lei, afferrandole le mani.

Quinn sta bene, ma Finn no! – disse tirando su con il naso – Lui, Finn, è morto, Rachel! – concluse e nonostante stessi già piangendo, scoppiai in un pianto amaro. Sentì solo le braccia di Santana intorno al mio corpo, e i nostri singhiozzi, scoppiare nel petto.

 

 

Quinnie tesoro? – chiese mia madre entrando in camera mia- Amore non ti fa bene stare al buio. 

Non ero più tornata a Yale, non avevo più sentito nessuno, neppure Rachel, non ce la facevo. Sapevo che dovevo starle vicino, ma non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo.

Quinn, avanti mettiti su, mangia un po’, ti prego mi fai preoccupare! – disse ancora mia madre.

Mamma, va via ti prego, tanto non ho fame! – dissi tirando su con il naso.

Quinn amore, non è colpa tua! Smettila ti prego! – disse accarezzandomi la testa.

Mamma è colpa mia! Quel proiettile doveva colpire me! Finn è morto a causa mia! – dissi scoppiando a piangere, ormai non facevo altro. Quella pallottola avrebbe dovuto colpire me, ero io la destinataria di quel colpo! Soffocai il mio pianto nel cuscino. Ogni minimo rumore mi faceva scattare come se fosse di nuovo quella fottutissima pistola a sparare.

Quinn, basta, ti prego smettila, Finn ti ha salvato e non gli sarò mai grata abbastanza! – tentò ancora mia madre.

Mamma ti prego lasciami sola, per favore! – dissi ormai arresa, avevo un mal di testa infernale e volevo solo dormire.

 

Ehi va tutto bene? – mi chiese Kurt, tenendomi per mano, mentre percorrevamo il corridoio del McKinley. Mi ero fatta tanta di quella violenza psicologica per tornare a Lima, che non capivo ancora come avessi fatto. Finn era stato tutto per me, tutto! E lo sarebbe stato sempre. Si sarebbe beccato una pallottola per uno qualsiasi dei suoi amici, ma non riuscivo ancora ad accettare tutto quello. La violenza c’era sempre stata nel McKinley ma non fino a quel punto.

Sì, Kurt, penso solo che Finn mi mancherà da impazzire! Era il nostro gigante buono! – dissi singhiozzando. Quando arrivammo all’altezza del vecchio armadietto di Finn, vidi i ragazzi del Glee che si occupavano di un piccolo angolo commemorativo per lui. Per il funerale di Finn erano tornati tutti, mancavano solo Quinn e Brittany! Quinn dal giorno della morte di Finn, era sparita, non rispondeva ai messaggi alle chiamate ed erano giorni che aveva il cellulare spento.

Ehi – mi disse Santana abbracciandomi stretta a sé – come ti senti? – continuò tenendomi la mano.

Non lo so, San! – dico guardando i ragazzi. Mr Shue aveva indetto il compito della settimana: una canzone per Finn! Ero stata la prima a cantare per lui, ovviamente, aveva cantato anche Santana, che durante la canzone era scoppiata a piangere ed era corsa dall’aula in lacrime. Kurt l’aveva seguita e con lui si era confidata.

 

Percorsi i corridoi del McKinley con un senso di nausea allo stomaco. Avevo giurato a me stessa che non ci avrei più messo piede, dopo quello che era successo a Finn, ma quel giorno Santana si era scaraventata in camera mia e mi avevo buttato letteralmente giù dal letto.

 

Lucy Quinn Fabray, alza il tuo culo da quel fottutissimo letto, ora! – urlò – Lo so che è difficile superare quello che è successo, ma Finn, si, lui, non avrebbe voluto vederci così! – disse fissandomi negli occhi, dopo aver sventolato le mie coperte per aria. Vestiti, andiamo al McKinley per il compito di Mr Shue! – continuò.

Santana non mi va di cantare! – dissi raggomitolandomi su me stessa.

Fallo per Finn, per Rachel! – disse e raggelai a sentire il suo nome – Sei una fottuta egoista Fabray, Rachel ti ha cercata per tutto questo tempo e tu non ti sei degnata neppure di venire al funerale di Finn! – disse e lì scoppiai.

C’ero al funerale! – dissi alzandomi di scatto dal letto.

Ah ma davvero, sai non ti avevo vista? – mi disse allusiva.

Non voglio fare giochetti con te Santana! – dissi infilandomi in bagno.

Quinn, se Finn si è beccato quelle pallottole per te, e perché doveva andare così! Smettila di darti la colpa, l’unica che ha colpa è quella – la interruppi.

È colpa mia Santana, solo mia, e so che Rachel mi odia per questo! – dissi a voce bassa.

Rachel ti ama, e avrebbe bisogno solo di te adesso e tu cosa fai? Ti piangi addosso? Dove è finita la Fabray che conoscevo io? – mi provocò.

In questo momento non c’è molto da avere a che fare con la stronzaggine, Santana! – risposi.

Ti aspetto in aula canto oggi pomeriggio! Manchi solo tu per dare l’ultimo saluto a Finn! – disse uscendo dalla mia camera.  

 

Entrai in aula canto e cercai con lo sguardo Santana, che mi sorrise. Poi vidi Rachel pronunciare il mio nome e mi si riempirono gli occhi di lacrime. Ero stata un egoista, quando Finn per me si era sacrificato, quando per Rachel, si era fatto scudo per me, per non farle perdere il suo amore.

Mi misi al centro della stanza e cantai quella canzone, che una volta avevo sentito canticchiare a Finn.

 

The sun will still shine tomorrow

So it’s time for moving on

There’s not a second for sorrow

Even though the moments gone

The puzzle has so many pieces

But you can’t, you can’t hide

‘Cause life just keeps on living

And sooner or later you’ll find

 

This is not the end

Solo delle note per la canzone, il titolo è " Not the end" dei The So Manys, cantata da Cory, nell'episodio "Goodbye"  di cui non ci è pervenuta la performance.
Ho pensato solo di inserire questa canzone,  per il resto il capitolo è uguale all'episodio!
Non vi chiedo se vi è piaciuto, perchè è un capitolo triste!
Alla prossima!

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Capitolo 36
*** Smettila... ***


Smettila...

Perdonate l'orario tardo di pubblicazione! Buona lettura!

36.        

Mi trovavo in corridoio e stavo appendendo dei fogli con la ricompensa, per chi avesse ritrovato la giacca da quarterback di Finn, che era scomparsa. Sentì dei passi e mi voltai vedendo Mr Shue.

 

Will – lo chiamai affettuosamente.

E questi per cosa sono? – mi chiese prendendo un volantino e leggendolo.

È solo una trappola per farmi ridare la giacca di Finn! – spiegai.

Lui sorrise e mi chiese cosa avrei fatto dopo.

Puck e la Beiste hanno pensato di farne una cornice nello spogliatoio dei Titans- risposi.

Intendevo tu! – mi disse.

Beh tornerò a casa!

Qui a Lima? – chiese.

No, a New York, ormai a Lima non ho più nulla che mi trattiene! Sono più le cose che ho perso qui: un amico, la persona a cui ho dato il mio cuore– dico, ma qualcuno mi interrompe.

Sono qui! – disse Brittany comparendo nel corridoio. Persi un battito e guardai prima lei poi Mr Shue, che silenziosamente si allontanò.

 

Quinn, ti prego fermati! – dissi mentre la vedevo uscire di corsa dalla scuola. Si fermò e lentamente si girò verso di me. Aveva gli occhi umidi di lacrime e non l’avevo più vista così dal secondo anno di liceo. Mi avvicinai cautamente, mentre lei abbassò lo sguardo.

Quinn – dissi solo prima di abbracciarla forte a me. Non volevo si allontanasse, era stato già tanto non averla vicino. Lei mi strinse a sé come se fossi l’unico appiglio per lei, è pianse silenziosamente insieme a me. Dopo alcuni minuti, di malavoglia mi staccai da lei e la guardai dritta negli occhi.

 

Rachel mi dispiace così tanto! È tutta colpa mia- dissi singhiozzando e abbassai lo sguardo. Le sue dita catturarono il mio mento, sollevandolo.

Quinn non è assolutamente colpa tua! Smettila di colpevolizzarti! – disse guardandomi negli occhi – Era destino che andasse così! – disse.

Ma non è giusto, io ho fatto tante cose cattive nella mia vita, meritavo io di fare quella fine, no Finn! – dissi e mi beccai un ceffone in pieno viso. Portai una mano sulla guancia, guardando singhiozzante Rachel, che aveva la faccia contrita nel dispiacere, di avermi colpito.

Non dire mai più una cosa del genere, Quinn! – disse rimproverandomi.

Lo capisci che erano per me quelle pallottole? – dissi afferrandola per le spalle – Sono stata un egoista, ho creduto di poter tranquillizzare la ragazza, invece le ho solo dato motivo di sparare! – dissi poggiandomi stancamente alla macchina. Ero esausta, mi erano successe tante cose durante gli anni, ma quella le superava tutte. Il mio primo amore, la persona che avevo tradito, l’ex fidanzato della ragazza che amavo, mi era morto tra le braccia ed io non avevo potuto far nulla.

Quinn, tu non hai fatto nulla di tutto ciò! Finn era così, avrebbe fatto di tutto pur di difenderti! – disse.

No, non avrebbe dovuto! Dopo tutto quello che gli ho fatto! – risposi.

Quinn, smettila, lui ti ha perdonato tempo fa e tu lo sai bene! – disse avvicinandosi a me.

Quelle parole mi fecero tornare indietro: “Non avrei mai permesso che si facesse del male alla persona che lei ama!”

Hai ragione – dissi prima di sentire un capogiro e chiudere gli occhi.

Buonasera a voi, miei seguaci! 

Pubblico adesso perchè stavo scrivendo anche il capitolo 38, che doveva essere quello dell'epilogo, ma la mia vena artistica, oggi mi da tanti spunti diversi.

Il 39 sarà l'ultimo questo è certo. XD 

Spero non mi uccidiate per questo di capitolo! Alla prossima

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Capitolo 37
*** Come per me? ***


Come per me?

Eccomi qui con un nuovo capitolo! Buona lettura!

37.

Quinn, oddio! – dissi quando la vidi chiudere gli occhi e svenire tra le mie braccia – Ehi, Quinn, rispondimi, cosa hai? – le chiesi scostandole i capelli dal viso.

Rachel che succede? – sentì la voce di Santana giungere alle mie spalle.

San, credo Quinn stia male! – dissi mentre lei con Brittany mi aiutavano a sollevarla. Recuperai dalla borsa le chiavi della mia macchina e aprì, lasciando che guidasse Santana, mentre io rimanevo con Quinn dietro.

Okay la portiamo in ospedale! – disse immediatamente Santana.

Fa presto, scotta da morire! – dissi io passandole una mano sulla fronte bollente.

 

Quando arrivammo in ospedale, Quinn era incosciente e era pallidissima. Il medico del pronto soccorso, ci chiese alcune generalità e poi andò nella sala dove avevano portato Quinn.

Rachel e Brittany si sedettero nella sala d’aspetto, mentre io facevo avanti e dietro per l’agitazione.

Santana, ti prego siediti! – mi disse Brittany, mentre teneva la mano di Rachel tra le sue.

Non riesco a stare ferma, non mi sono accorta di nulla! – dissi sedendomi per un attimo.

Smettetela! – sbottò Rachel, mettendosi in piedi di scatto.

Brittany mi guardò malissimo e rimanemmo in silenzio per un po’.

Mandai un messaggio alla madre di Quinn e le scrissi cosa fosse successo, non sarei riuscita a parlarle.

 

Poco dopo vedemmo il medico uscire dalla sala d’emergenza e venire verso di noi.

Allora come sta? – chiesi subito.

Dovrei parlare con un parente! – disse il medico.

Sono la sua ragazza! – dissi io e notai le facce stupite di Santana e Brittany e poi una voce.

Cosa? – mi voltai e vidi la signora Fabray alle mie spalle, con le lacrime agli occhi. Rimasi pietrificata, non potevo credere di averlo detto, ma infondo era così.

Signora Fabray! – disse il medico.

Come sta mia figlia? – chiese di getto, superandomi.

Adesso meglio ma ha rischiato parecchio, aveva una ferita! – Santana lo interruppe.

Che cosa? – chiese allarmata.

Sì, signorina una ferita all’altezza di un fianco! – disse continuando a percorrere il corridoio.

Voglio vederla la prego! – dissi rimanendo ferma in mezzo al corridoio.

Tutti e quattro mi guardarono e rimasero in silenzio.

Gliela faccia vedere – disse dopo poco la mamma di Quinn. E il medico mi fece strada verso la sua camera.

Quando entrai era distesa sul lettino. La flebo al braccio, l’ossigeno al naso. Mi si strinse il cuore come il giorno del suo incidente. Il medico mi disse che era cosciente, ma che non avrei dovuto affaticarla. Uscì lasciandoci sole e mi sedetti sul suo letto.

 

Sentì un peso sul letto e aprì lentamente gli occhi.

Rachel – mugugnai silenziosamente.

Quinn – mi disse prendendomi una mano tra le sue – Non lo fare mai più! Mi hai fatto spaventare da morire! – mi disse accarezzandomi una guancia – Come ti è saltato in testa di non farti curare quella ferita? – disse scendendo con una mano sul mio fianco.

Non era grave! – dissi semplicemente.

Balle, Quinn, era un colpo di pistola, hai rischiato tanto! – disse arrabbiata.

Era solo di striscio! – risposi ancora.

Quinn, ti prego, ti supplico, basta! – mi disse – Tu non hai colpa di nulla, se Finn è morto è colpa di quella cheerios! Non hai premuto tu quel grilletto, e poi gli sei stata vicino, prima che se ne andasse. Sono certa che a lui abbia fatto piacere! – terminò.

Lui l’ha fatto per te! – dissi e rimase stupita.

Come per me? – chiese.

Finn sapeva cosa c’era tra noi! L’ha fatto perché tu non mi perdessi! – dissi scoppiando a piangere, non lo meritavo.

Quinn, io ho capito che ti senti in colpa. Ho capito che tu pensi che io ce l’abbia con te, ma non è così! Non l’ho pensato neppure per un attimo. Perché ho amato Finn e lui ha amato me! E quando ho saputo che si era fatto scudo per te, ho capito che ci teneva ancora a me! – mi disse.

E io ti ho portato via da lui! – mi colpevolizzo.

No, Quinn, non è così e lo sai! Io amo te adesso, Finn era già il mio passato, ma ovviamente rimarrà sempre nel mio cuore! – disse.

Non è giusto! – continuai a dire.

Non è giusto, che per la tua testardaggine il suo gesto sarebbe stato inutile! – mi rimproverò.

Rimanemmo in silenzio a lungo e poi fu lei a dirmi.

Ti amo Quinn, adesso e per sempre almeno finché tua madre non mi farà fuori! – disse e io sgranai gli occhi.

Cosa c’entra mia madre? – chiesi preoccupata.

Beh, nulla solo che sa che sono la tua ragazza! – disse spontaneamente.

Sgranai ancora gli occhi, ma sentì le sue labbra sulle mie e non mi importò più nulla, prendendola a baciarla.

Okay, forse è un po' sforzato, ma spero vi piaccia ugualmente! Non sono la dolcezza fatta persona? Alla prossima!

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Capitolo 38
*** Sei molto cambiata! ***


Sei molto cambiata!

38.

 

Quando uscì dall’ospedale qualche giorno dopo, assieme a Rachel decidemmo di dire ai suoi papà e a mia madre, che stavamo insieme. Sì, nella stessa giornata, perché era meglio togliersi il dente tutta una volta.

 

Mamma, dobbiamo parlare! – dissi mentre entravo in cucina con Rachel. Mia madre fece un lungo sospiro e ci andammo a sedere in salotto. Mi guardò per un lungo istante, mentre stringevo la mano della mia ragazza e aspettavo.

Quinn, tesoro – si fermò sistemandosi la gonna – Tu sai come la pensa tuo padre riguardo queste cose- disse ma io la interruppi.

Di quello che pensa papà, non m’importa, lo sai bene! – dissi piatta, mentre sentivo lo sguardo di Rachel sul mio.

Sì, anche a me non importa, infatti. Ma tu sai che beh, lui mi ha molto influenzata – si fermò ancora – Ma quello che vedo io, e che sei molto più serena adesso. E se questa serenità è scaturita dal fatto che tu e Rachel stiate insieme, per me va benissimo. Sono contenta per te! – disse tutto d’un fiato. Rimasi a guardarla per qualche minuto, battendo gli occhi.

Quinn, va tutto bene? – mi chiese Rachel, destandomi dai miei pensieri.

Oh, beh credo di sì! – dissi, sorridendo.

Dovresti riposarti, tesoro! – mi disse mia madre.

Beh, lo farò dopo! Rachel andiamo? – dissi alzandomi.

 

 

Quando arrivammo davanti al portone di casa mia, iniziai ad essere nervosa. Con la mamma di Quinn era stata una passeggiata, ma dai miei non sapevo cosa aspettarmi.

Ehi, andrà tutto bene, piccola! – mi disse la mia ragazza lasciandomi un bacio sulle labbra e proprio in quell’istante mio padre LeRoy aprì la porta, dannazione. Mi allontanai da Quinn velocemente.

Oh, Rachel, lo sappiamo che tu e Quinn state insieme! – mi disse spensierato. Sgranai gli occhi guardando la ragazza al mio fianco.

Scusa e come fate a saperlo? – chiesi davvero sorpresa.

Beh, Judy Fabray ci ha appena dato la bella notizia! – disse mio padre Hiram, avvicinandosi – Beh non entrate? – disse.

Presi la mano di Quinn e attraversammo l’uscio di casa mia. Lei mi sorrise, facendomi rilassare.

 

Allora da quanto tempo state insieme? – chiese puntiglioso mio padre Hiram.

Beh, non molto signor Berry! – disse Quinn al mio posto.

Che intenzioni hai con nostra figlia? – chiese acido mio padre LeRoy. Lo guardai malissimo e sospirai, agitandomi sul divano.

Papà – lo ripresi.

Rachel, fa parlare me! – disse Quinn, accarezzandomi una gamba -

Ho tutte le buone intenzioni di rendere Rachel felice. Ho sempre provato un forte sentimento per lei, non è un gioco per me! – disse e rimasi sorpresa da tanto controllo nelle parole.

I miei sorrisero convinti dalle sue parole e ci lasciarono andare.

 

Accompagnai Quinn a casa e lei mi chiese di rimanere. Sua mamma non c’era e avevamo la casa tutta per noi, continuava a dire la mia ragazza.

Dai Rachel, guardiamo un film d’azione! – disse Quinn.

Quinn, e dai vediamo “ The time traveler’s wife”! – dissi con un broncio adorabile, prima che lei potesse dire nulla. Acconsentì e ci accoccolammo sul divano, abbracciandoci.

 

Sei ancora convinta che i film d’azione siano meglio di quelli romantici? – mi chiese Rachel, mentre velocemente mi asciugavo una lacrima, per non farmi vedere da lei.

Ehi, va tutto bene? – mi chiese guardandomi negli occhi.

Solo un po’ di polvere – dissi.

Quinn, questa battuta è vecchia! – mi disse punzecchiandomi.

Beh, ecco perché non guardo questo genere di film! – dissi mettendomi in piedi.

Quinn, non c’è motivo di alterarsi! – mi prese la mano, tirandomi a sedere – Smettila! Ho capito cosa stai facendo, ma non è colpa tua, te lo ripeto ancora! – mi accarezzò la mano e il viso.

 

Rimasi a riposo a casa, ma sarei dovuta tornare a Yale ma non volevo. Rachel aveva chiesto un permesso al produttore del musical, per rimanermi accanto, non voleva facessi altre sciocchezze come quella che mi aveva spedito all’ospedale per l’ennesima volta.

 

Quando ci fu la prima di Fanny Girl, ovviamente ero nelle prime file con Santana e Brittany, Kurt e Blaine, Mercedes e Sam. Era stata magnifica, e non aspettavo altro di stare sola con lei quella notte. Ma mio malgrado andammo a ballare per festeggiare la prima dello spettacolo. Il mattino seguente, leggemmo la recensione del New York Times, che esaltava il talento di Rachel, a disdetta di quelli che al liceo dicevano che non ce l’avrebbe mai fatta.

 

Ehi, a che pensi? – mi disse quando si sedette al mio fianco porgendomi del tè caldo.

Niente! – risposi semplicemente.

Quinn? – mi disse con quel suo sguardo adorabile.

Solo a quanto è bello stare con te, tutto qui! – risposi, bevendo il mio tè.

È solo bello stare con me? – disse arricciando le labbra e guardandomi.

È stupendo passare le giornate con te! – dissi, voleva che la riempissi di complimenti, potevo scommetterci.

Per me è meraviglioso stare con te! – disse e mi stupì.

Sei molto cambiata! – osservai.

Non è vero! Sono solo più disponibile verso la persona che amo! – disse.

 E chi è la fortunata? – chiesi scherzando.

Ma tu ovvio, stupida – fece per darmi una pacca ma mi scansai e mi cadde addosso.

E tu hai una pessima mira! – risi.

Quinn, che cosa sei! – mi disse a pochi centimetri dalla mia bocca.

Cosa sono Rachel? – chiesi.

La mia ragazza – si mosse – e a tal proposito! – si mise in piedi e recuperò qualcosa dalla sua borsa, nascondendola alle sue spalle.

Rachel? – chiesi.

Non pensare a niente di che! – disse facendo dondolare una chiave davanti a me.

E quella cos’è? – chiesi.

Beh è la chiave di una tenuta al mare che Sidney, mi ha concesso di visitare, quando avremo la pausa dal musical.

E dove sarebbe questo posto? – chiesi.

A Coney Island! – mi rispose.

Stupenda! Quando ci andiamo? – chiesi eccitata.

Quanta fretta! – mi canzonò. La abbracciai sensualmente e le dissi.

E solo che non vedo l’ora di stare qualche giorno da sola con te! – dissi iniziando a baciarle il collo dolcemente.

Quinn, su lo sai! – mi disse guardandomi negli occhi – Non possiamo!

Okay, okay! – dissi alzando le mani in alto e guardandola maliziosa.

Dovremmo andarci tra due settimane! – mi disse.

Oh ma dai devo aspettare tutto questo tempo? – dissi indispettita.

E su e io cosa devo dire la settimana prossima tocca a me l’astinenza! – mi rispose.

Quindi la senti anche tu! – la canzonai.

Beh, certo, anch’io vorrei fare sempre l’amore con te, scema! – mi rispose.

Ti amo Rachel! – dissi baciandola, almeno quello potevo farlo. E infatti lei non si tirò indietro baciandomi con foga e trasporto.


Ciao ragazzi, lo so è tantissimo che non pubblico. E' passato quasi un anno. Vi chiedo scusa della lunghissima attesa, il prossimo capitolo dovrebbe essere l'ultimo e spero non me ne vogliate, perchè questa storia finisce. Alla prossima!

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Capitolo 39
*** Coney Island ***


Coney Island

Eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa meravigliosa storia. Mi scuso con tutte le persone che seguono questa storia, che ad un certo punto, hanno visto la mia scomparsa. Ma adesso sono qui a deliziarvi con il lieto fine che molti mi hanno chiesto! Godetevelo, buona lettura.

39.

Coney Island

Erano trascorse alcune settimane ma eravamo finalmente riuscite a concederci quella vacanza tanto attesa. Era giugno, Quinn aveva finito di frequentare le lezioni all’università ed io ero finalmente libera dall’impegno di Funny girl. Almeno per il momento. Io ero già nella villa che il produttore del musical mi aveva concesso di occupare per qualche settimana. Quinn mi avrebbe raggiunto tra qualche ora probabilmente, sperando in nessun ritardo del treno. Le avevo consigliato di prendere l’aereo, ma non mi aveva dato retta. Ero su una sdraio a prendere quel leggero solo pomeridiano, che non faceva male e mi rilassavo. Dopo qualche minuto presi sonno.

 

Eccomi qui, sono appena arrivata a Coney Island! Il tassista mi ha lasciato le valigie all’ingresso di questa straordinaria villa, quando il maggiordomo mi accolse- Signorina Fabray, prego da questa parte! Vado ad annunciarla alla signorina Berry! – lo fermai dicendogli- Non si preoccupi, vorrei farle una sorpresa, sa- lo guardai- Non mi aspettava prima di qualche ora! – ammisi, sorridendo.

Mi mostrò, dove andare per trovare Rachel, e la trovai sdraiata lì e sorrisi. Mi era mancata da impazzire, negli ultimi tempi non c’eravamo viste molto. Non aspettavo altro che stringerla tra le mie braccia. Mi avvicinai silenziosamente e la vidi addormentata. Quanto era bella, si era addirittura rannicchiata su di un lato, uno splendore, pensai. Poi mi sedetti senza far tanto rumore sulla sdraio e le carezzai il viso - Rachel sono qui! – dissi, ma lei non dette segno di volersi svegliare, così mi avvicinai alle sue labbra e la baciai dolcemente- svegliati principessa! – sorrisi. La vidi mentre arricciava il naso e lentamente aprire gli occhi- Buongiorno- dissi guardandola e lei sorrise pigramente- Ciao Quinn - poi scattò come una molla- Quinn! – mi guardò- Che ci fai più, cioè sei già qui! – mi guardò- Beh se preferisci, vado via e- mi strinse le braccia dietro il collo- No, cioè scusa, non ti aspettavo prima di qualche ora e volevo farmi trovare preparata e- le misi un dito sulle labbra- Rachel, non ce la facevo ad aspettare e poi sei bellissima così- dissi con voce calda sulle sue labbra, prima di baciarla con trasporto, facendole capire così come mi fosse mancata – Amore mio! Mi sei mancata da impazzire- dissi guardandola fissa negli occhi- Sarai stanca ti va una doccia con me?- mi chiese con voce sensuale- la guardai accarezzandole i fianchi-E me lo chiedi, non aspettavo altro! – A una condizione! – mi disse- Quale?- Le chiesi. Lei si avvicinò al mio orecchio e mi disse- Fai l’amore con me, Quinn! – ed io lì stavo per rimanerci- Certo che sì!

 

Ero in bagno che aspettavo Quinn per fare la nostra doccia assieme, indossavo solo l’accappatoio e sorrisi. Era molto dolce quando ci si metteva e la amavo tantissimo. Poi sentì la porta aprirsi alle mie spalle e mi voltai appena- Eccoti finalmente! – la guardai- Non trovavo l’accappatoio- si giustificò, indossava, infatti, un grande asciugamano- Non è un problema! – dissi per poi sfilarmi molto lentamente il mio, lasciandolo scorrere sul mio corpo nudo e lasciarlo andare per terra. Sentì il suo respiro farsi corto e continuando andai in doccia- Non vieni?- mi voltai appena guardandola deglutire a vuoto- Certo uhm arrivo- disse bruciandomi con il suo sguardo.

 

Okay si divertiva a farmi annaspare così, mi sarei vendicata, ma in un modo che a Rachel piaceva tantissimo, davvero tanto. Sorrisi quando dopo il suo invito entrai seguendola in doccia e abbracciandola da dietro sensualmente- Ti sono mancata?- dissi baciandole il collo lentamente e lei annuì, stringendo le mie braccia con le sue. Non vedevo l’ora che tu mi abbracciassi così Quinn - poggiò la testa sulla mia spalla- Cosa altro ti è mancato piccola Rachel?- lei tremò alla mia voce e disse- Oh Quinn lo sai benissimo- mosse appena con la sua mano la mia, portandola sul suo seno- Questo- sussurrò- E poi questo! – disse portando l’altra mia mano sul suo monte di Venere. Poco dopo finimmo come da richiesta a fare l’amore, Rachel si reggeva a me come se fossi il suo unico appiglio della realtà-Amore – continuava a dire mentre facevamo l’amore.

 

Era stato bellissimo fare l’amore con Quinn, dopo tanto tempo. Ma per me come per lei era sempre come la prima volta. Il nostro gioco di sguardi, il nostro stringerci le mani, il nostro mordicchiarci le labbra era sempre armonioso.

Adesso ero in giardino, dove il maggiordomo con i suoi collaboratori, aveva preparato un tavolo per noi due. Mi lisciavo l’abito rosa intarsiato che indossavo. Aveva voluto che ci vestissimo mediamente eleganti, ero lì da parecchio. Non capivo perché Quinn ci stesse mettendo tanto ma iniziavo a preoccuparmi- Eccomi!- sentì, quando Quinn mi raggiunse posandomi le mani sulle spalle e porgendosi ad darmi un dolce bacio sulla guancia. La guardai indossava un abito giallo, che risaltava, appena il suo incarnato, era corto, potevo guardare le sue gambe snelle - Quinn sei bellissima- mi trovai a dire- Anche tu amore mio, molto- mi guardò intensamente e arrossì involontariamente- Ti adoro quando arrossisci! – mi disse guardandomi- Ci hai messo davvero tanto! – Dovevo farmi bella per il mio amore no?- sorrisi annuendo. E poco dopo i camerieri iniziarono a portarci le portate della cena. Quinn non faceva altro che mangiarmi con gli occhi - Quinn amore mi stai facendo sciogliere- ridacchiai guardandola.

 

Già la stavo facendo sciogliere, ma lei non era da meno. Cioè quando ero scesa in giardino e l’avevo guardata con quel vestito rosa, così corto, avevo creduto per un attimo di aver avuto un infarto. Le sorrisi e continuai a mangiare.

Non stavo più nella pelle, mi scoppiava il cuore nel petto e non osavo pensare cosa sarebbe successo dopo. La guardai intensamente e sospirai- Quinn va tutto bene? – Oh si Rachel! Raccolsi tutto il mio coraggio e presi a dire- Nella mia vita ho dovuto affrontare e sopportare tantissime conseguenze delle mie azioni stupide e incoscienti da ragazzina. Ma ci sono anche tante cose che io non ho fatto, tipo il fatto di non essere amata da mio padre, il mio incidente, la sparatoria. Ci sono anche tante cose che mi riempiono il cuore di gioia, come Beth, avere l’affetto dei miei cari e degli amici. Ma quello che mi fa dire “ Ho tutto quello che mi serve”, sei tu Rachel - mi fermai guardandola e prendendo le sue mani- Si perché da quando sei entrata nella mia vita, in modo permanente, mi hai dato, tutto quello che avevo sempre voluto- Mi misi in piedi e recuperai dalla mia pochette la scatolina. Ci avevo messo un sacco di tempo a convincermi che quella fosse la cosa migliore per me, per noi, anche se morivo di paura al fatto che potesse dirmi di no, che non era pronta. Poi ricordavo il suo sguardo, il suo modo di dirmi “ti amo”, e tutti i brutti pensieri andavano via. Beh è ora, Quinn, mi dissi. Aprì la scatoletta e la mostrai a lei - Rachel Barbra Berry, vuoi essere il mio tutto per sempre? – la guardai con gli occhi pieni di emozione, come lo erano i suoi. Non sentivo più nulla attorno a me, guardavo solo lei. E solo quel – Sì, Quinn! – mi riportò alla realtà e a comprendere che la donna che amavo, aveva accettato di diventare mia moglie- Ti amo Quinn ! – la guardai per un lungo istante e dissi- Ti amo Rachel! – e così ci baciammo e stringemmo in un abbraccio pieno d’amore.

THE END…

Si è proprio finita! Ringrazio di vero cuore tutti quelli che hanno seguito questa storia, chi ha lasciato la sua recensione. Spero vi sia piaciuta interamente la storia, e spero di aver fatto altrettanto bene nel finale, aspetto trepidante i vostri pensieri, le vostre critiche. Un abbraccio a tutti, Ciao!

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