Pursuit of Happiness

di carryou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** -1- ***
Capitolo 3: *** -2- ***
Capitolo 4: *** -3- ***
Capitolo 5: *** -4- ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quella dannata sveglia mi fece trasalire da quell’orrendo sogno per riportarmi al mio incubo ancora piu grande,la mia schifosissima vita.
Mi chiamo Emma,ho diciassette anni e vivo in uno schifo di Italia e in una schifo di famiglia e sto per andarmene via un mese in Inghilterra a casa della figlia di una collega di mia madre,una certa Elena.  Per risparmiare varie associazioni che costano una marea di soldi mamma ha ben pensato di farmi un mese da questa qua che sinceramente non l’ho mai vista ma probabilmente aveva cosi tanta fretta di mandarmi via che ha trovato la prima occasione di cacciarmi di casa.. magari sta Elena è antipatica e mi farà restare in casa a badare ai suoi figliocci.. oddio non avevo nemmeno optato all’idea di avere anche dei marmocchi in “casa” e sinceramente non voglio neanche pensarci. Odio quei bambini che ti chiedono sempre ‘perche? Perche? Perchee??’ GRR mi danno un enorme fastidio. Tornando a noi,il giorno dopo sarei partita per,come ho gia detto un paesino disperso vicino a Londra e mi serviva un po’ per dimenticare la situazione a casa con mia madre e un po’ anche per rompere con Federico,il mio “ragazzo” non ne potevo piu era diventato apprensivo e soffocante e non vedevo l’ora di trovare una scusa e scaricarlo. Cosi quel pomeriggio sarei andata da lui e gli avrei parlato.. sperando per l’ultima volta. Dopo aver mangiato preparai le valigie con tutto il necessario per stare via un mese e mi feci una doccia preparandomi il discorso per Federico e dopo essere uscita dalla doccia mi vestii http://www.polyvore.com/cgi/collection?id=3299388&.locale=it,in. Mandai un messaggio a Fede
“Parto  adesso da casa.”
Di solito io e lui ci mettevamo un sacco di cuoricini nei messaggi ma evidentemente aveva capito che c’era sotto qualcosa..
ok. Ma si può sapere che cazzo hai? È successo qualcosa?”
Abitavamo nella stessa via cosi appena fui sotto casa sua gli risposi
apri. Sono sotto casa tua.”
Appena mi vide mi corse incontro e mi stampò un bacio sulle labbra ma io non ricambiai e rimase deluso come quando neghi un giocattolo ad un bambino di quattro anni.
-Posso entrare? Chiesi retoricamente.
-Sisi entra amore ma adesso ti siedi e mi spieghi cos’hai..
Con quella vacanza in Inghilterra volevo almeno per un mese essere qualcun’altra,cambiare vita,non avere pesi e quello sarebbe stato il primo passo per lasciarmi tutto alle spalle. In quei pochi secondi che passarono mi stavo immaginando come sarebbe stata la mia vita senza di lui.. STUPENDA. Insomma diciamocelo,è meglio essere liberi di qualsiasi preoccupazione e responsabilità che stare con uno che manco ti piace tanto.. e sinceramente non mi ricordo neanche il perche l’avevo baciato quella sera a casa di Ale (la mia migliore amica).. avevo bevuto troppa Vodka Lemon probabilmente e lui aveva preso tutto con  troppa serietà quando se fossi stata anche un po’ sobria non ci sarei mai stata. Magari là, avrei trovato qualcuno che mi piacesse davvero.. EMMA!! Cosa stai dicendo!! Ti devi divertire non impegnarti! Giusto,mi sarei ripromessa che non mi sarei innamorata o impegnata in qualcosa di serio.. dovevo solo divertirmi,basta. Dovevo smetterla con quella solfa,riuscivo a prendere tutto sul serio come se fossi un adulta e dovevo finirla mi sarei imbattuta solo in gran casini e responsabilità. Ecco. La parola responsabilità mi stava proprio qui. Cazzo sono giovane perche mai dovrei prendermi delle responsabilità.. adesso poi! Eh chi gliel’avrebbe detto al mio cervello di non preoccuparsi? Chi glielo diceva al mio cuore di non innamorarsi? Chi glielo diceva alla mia mente precoce di smetterla di fregarsene di tutto? Chi glielo diceva al mio stomaco di non far volare quelle farfalle? Chi avrebbe detto  alle mie mani di smettersela di rovinarsi i polsi con quelle maledette lamette? Nessuno. Dovevo salvarmi con le mie stesse forze. Peccato che di forze non ce le avevo. L’unica persona che era riuscita a sollevarmi era mio padre,dopo la sua morte ero distrutta e per un mese non uscii di casa e me ne stavo quasi sempre in camera mia tutto il tempo. Io e la lametta. Mi ricordava papà. Dopo quella scena in cui vidi mio papà disteso sulla strada circondato da una pozza di sangue dopo quel tragico incidente d’auto,mi chiedevo perche io si e lui no. Avrei preferito morire con lui che vivere sta vita del cazzo. Mi odiavo con tutta me stessa per avergli chiesto di accompagnarmi a danza. Ci sarei potuta andare da sola. E invece mi accompagnò in macchina e mentre cantavamo ‘You’ve got a Friend’ di James Taylor quell’idiota di un pirata della strada ci fece sbandare e scontrare contro un platano.
Mio papà era l’unico motivo per cui sopravvivevo ma mi tagliavo sperando che un giorno avrei poututo rivederlo ancora
-Ti devo parlare Federico..







 
                                                                                                                                       ehii  JCats :)
come state? questa è la mia prima ff 
chissà in quale città andrà Emma ahahh che sgamo che sono
potreste recensire giusto per sapere se
ne vale la pena continuare con gli altri capitoli
e per sapere se vi piace la tematica?

Grazie in anticipo :*

Ibi<3

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Capitolo 2
*** -1- ***


Ero seduta sul suo divano quando feci un gran respiro come per raccumulare tutte le parole che gli avrei detto.
-Fede io non ce la faccio piu,penso che dovremmo finirla di prenderci in giro..
Respirò aggrottando le sopracciglia per dire qualcosa ma lo bloccai.
-io non ti amo piu,anzi non ti ho mai amato veramente. Non so neanche perche alla festa ci siamo baciati,io probabilmente ero abbastanza alticcia e non avevo idea di ciò che facevo anche perche,tu non lo sai,ma quella sera mi sono fatta anche Davide e per questo ti chiedo scusa ma me l’ha detto poco tempo fa Giulia perche non me lo ricordavo e ne ho avuta la possibilità solo ora di dirtelo.  Penso che tu debba andare avanti con la tua vita invece di stare dietro e soffrire per una che non ti merita,probabilmente ti ho illuso però.. boh non so che dire.. scusa.
E fu in quel momento che iniziai a massaggiarmi i polsi. Era un tic fastidioso che non riuscivo a farmi passare. Alzò lo sguardo,rigato dalle lacrime e mi prese i polsi senza passare per i miei occhi. Cercai di sfilarglieli dalla sua presa ma le sue braccia palestrate mi sopraffarono e tirando su le maniche e tutti i braccialetti che coprivano le ferite vide i tagli e i lividi. Mi guardò con gli occhi di una persona dolce che ti comprende che capisce la tua situazione per poi bofonchiare –certo che sei troia eh. Con sguardo incuriosito e sorpreso lo guardai e sussurrai in modo sarcastico –come scusa?!  Mi guardò con una faccia che avrei preso a schiaffi e urlò –Troia sei! Lo guardai e mi diressi verso la porta di uscita mentre mi urlava insulti che non volevo ascoltare e cosi feci. Mi aveva sconvolta: la sua abilità nel fingere i sentimenti,la sua falsità. Uscii da casa sua infastidita dalla sua reazione. Mi misi le cuffiette e mi ascoltai Skrillex. Dirigendomi verso casa incontrai Alessandra.
-ehi cos’hai amore?
-ciao Ale,niente ho appena lasciato Fede..
Lei era la sua migliore amica e avrei dovuto saperlo che l’avrebbe presa male quando io e lui ci saremmo lasciati ma in fondo,che ci potevo fare io? Nulla.
-cosaa?! Perche?! Sei idiota lo sai che lui ci rimane male facilmente!
-senti,a me non piaceva piu! Non potevo andare avanti  a fingere dei sentimenti che non provavo!
-sei veramente una stronza Emma. Non ti riconosco piu,mi fai schifo!
E se ne andò correndo in direzione della casa del suo “best”. Avevo capito che in questa città non avevo nulla da perdere cosi tornai a casa e mi buttai a peso morto nel letto con Violet Hill dei Coldplay che andava. Avevo voglia di andare via subito. Adesso. Ora. Non avevo niente e nulla qua.
La mattina avrei dovuto svegliarmi presto cosi dopo aver sistemato le ultime cose con le valigie mi addormentai subito senza neanche mangiare. Erano le sette e mezza.   
“poi metti l’indice sulla penultima corda eee… ecco qua amore hai appena fatto un DO bravissima! Ora puoi suonare tutte le canzoni che vuoi,sai tutti gli accordi adesso!” “grazie papà!”  corsi ad abbracciarlo e gli stampai un bacio sulla guancia,di quelli che pur essendo piccoli e semplici esprimono tanto amore. Gli sorrisi e lo spinsi indietro nel letto e mi addormentai abbracciata a lui”
-ehi Emma tutto apposto?
Chiese mia mamma che era seduta accanto al letto. Mi sedetti strofinandomi con i palmi della mano gli occhi. Stavo piangendo.
-ti ho sentita piangere. Hai fatto un brutto sogno?
-si.. ma fa lo stesso davvero,grazie.
Non volevo entrare nell’argomento di papà perche non mi sembrava il momento adatto dato che l’avevo appena “disturbata” mentre era con Gabriele,il suo compagno. Anche perche avrebbe ripetuto centomila volte che non era stata colpa mia come per ricordarmi che in realtà ERA COLPA MIA e che sarei potuta andare in bici. Odiavo che me lo ricordasse ogni volta.
-ehm,va bene guarda che sono le sei e mezza ti conviene stare alzata invece che dormire, hai tutto il viaggio per farlo.. beh intanto io preparo la colazione,quando vuoi scendi..
Guardai dentro all’armadio e decisi cosa mettere quella mattina. http://www.polyvore.com/cgi/set?id=113168199&.locale=it
Mi misi un velo di trucco per non far vedere che avevo gli occhi gonfi di lacrime e portai giu le valigie in ingresso. Mi fermai un attimo in cucina per bere quel poco di te ma me ne andai subito perche la vista di mia madre e Gabriele mi disgustava assè. Mi facevano schifo. Il taxi sarebbe passato a momenti cosi salutai prima di uscire di casa.
-mamma non mi hai ancora detto qual è la città  in cui andrò stamattina!
BEEP! Mi precipitai fuori verso il taxi arrivato mentre salivo guardai mamma con una faccia incuriosita aspettando che rispondesse alla mia domanda. Mi guardò e urlò:
-Bristol!
 
 
 
 
 
 
                                                                                                                                                                                                     Ehilaaa Jcatzz
È un po’ piu lumnghino
questo capitolo rispetto al primo
avete visto dove va la nostra Emma eh? ;)!
Fra poco è San Valentino,voi come lo passerete?
Io da sola ahahL  e voi?
Potreste recensire giusto per capire cosa ne pensate
E per sapere se ne vale la pena continuare ;)
Spero che vi piaccia :**
Buona serata <3<3
 
Ibi<3

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Capitolo 3
*** -2- ***


 
-2-
Quando salì in taxi pensai a Bristol e al fatto che non l’avevo mai visitata prima d’ora cosi iniziai a cercare sul web alcune foto http://weheartit.com/entry/73285915/search?context_type=search&context_user=haneee&page=8&query=bristol insomma sembrava carina. Si,carina rispetto a questo schifo di paesino. Mi misi le cuffiette e dal mio iPod varai per canzoni che amavo e che mi conciliavano il sonno almeno fino all’aeroporto: The A Team di Ed Sheeran.
“Signorina siamo arrivati” ero all’aeroporto. Presi i miei bagagli e mi diressi verso la sala delle partenze. Mi sedetti. Alzai lo sguardo e nella fila di seggiole davanti a me c’era un ragazzo aveva i capelli tutti arruffati,probabilmente non se li era nemmeno pettinati quella mattina. alzò il volto per sentire la voce proveniente dagli altoparlanti e sentire se era quello il suo volo ma nell’alzandolo mi vide che lo stavo fissando,io imbarazzata abbassai lo sguardo e mi rimisi a guardare l’iPod,spento. I suoi occhi erano marroni e così profondi,mi ci sarei persa dentro.
Mi misi in coda per il mio volo avrei sperato che il ragazzo dai riccioli confusi fosse salito anche lui,non so perché ma mi sarei sentita piu sicura dato che avevo paura dell’aereo,non l’avevo mai preso;ma il ragazzo non si alzò dal suo posto,uffa. Salì sull’aereo e scelsi un posto vicino al finestrino possibilmente non vicino a nessuno. Mentre le hostess stavano spiegando tutte le norme di sicurezza a un certo punto un’altra ragazza da dietro l’aereo,fuori dalla mia visuale,disse abbiamo un ritardatario e qualcuno si avvicinò verso il mio posto libero accanto a me e mi chiese “can I sit there?” io senza nemmeno degnarlo di uno sguardo annuì. Intanto mi chiedevo perché un inglese dovesse partire dall’Italia e andare in Inghilterra,avrei capito il contrario ma questo boh,e fu cosi che mi persi fra il pensiero di chi fosse il mio vicino di posto,fra il paesaggio fuori dal paesaggio,stupendo,e le parole di The Call di Regina Spektor
Pick a star on the dark horizon 
And follow the light 
You'll come back when it's over 
No need to say goodbye

Mi risvegliai dal piccolo sonnellino e mi ritrovai un fogliettino con scritto ‘Hi’ probabilmente me l’aveva dato quel porco del mio vicino di posto e pensai al fatto che non l’avevo ancora visto in faccia ma avevo solo sentito la sua voce cosi profonda che avevo pensato che  fosse un uomo sulla trentina venuto in Italia per poi chissà quale motivo,bleah bel risveglio. Decisi comunque di voltarmi giusto per vedere in faccia quell’uomo che gia mi stava in culo. Girai lo sguardo verso il mio vicino e ciò che trovai fu spiazzante: 
http://weheartit.com/entry/49392215/search?context_type=search&context_user=bvnds&page=7&query=union+j+gif cazzo. Era lui il ragazzo con i riccioli dell’aeroporto di stamattina e io che l’avevo scambiato per un pedofilo mi vergogno di me stessa cazzo. Gli sorrisi. Mi sorrise e guardò il foglietto come per indicarmi di rispondere io distolsi lo sguardo e incominciai a a rispondere nel foglietto “hello” il mio inglese andava abbastanza bene quindi non ebbi tanti problemi nello scrivere. E cosi il tempo volò:
-you’re beautiful also you’re sleeping
-oh thank you
-can I know what’s your name?
-Emma
Si voltò verso di me e pronunciò il mio nome ma io avevo le cuffiette  e quindi non sentì nulla ma vidi le sue labbra muoversi cosi dolcemente e io imbarazzata sorrisi arrossendo e lui continuò a scrivere.
-beautiful name really,and i’m George
-Nice to meet you George
-why are you flying to Bristol?
-I’ll be there for two weeks at the home of collegue of my mom for a Brithis experience.
-wow nice,instead I’m going there because I live there ahah
-ahahaha cool and why were you in Italy?
-because my grandparents live there. I want to hear your voice and talk to you
Sorrisi e mi tolsi le cuffiette e lo salutai
*scrivo in italiano ma loro parlano in inglese*
“quanti anni hai?” “diciassette te?” “ventuno” e scoppiammo a ridere senza motivo e durante tutto il viaggio lo facemmo più volte. http://weheartit.com/entry/100988937/search?context_type=search&context_user=oOAlessandrAOo&query=plane+gif
L’aereo decollò dopo un quarto d’ora di chiacchierata con il ricciolo.
Scendendo dall’aereo George mi disse “ ci si vede in giro Emma,Bristol non è grande come pensi,fidati” annuì e ci salutammo con un freddo gesto con la mano. Dopo aver girato le spalle a George con la paura di non vederlo mai più e con il ricordo di quel sorriso e ricordandomi che le cose belle non durano mai per sempre,vidi una ragazza sulla trentina con un cartello con scritto il mio nome allora mi diressi verso di lei e mi chiese “sei tu Emma?”  “si sono io.. Laura giusto?” “si Laura,piacere! Vieni ti accompagno alla macchina che poi andiamo a casa”
Casa. Era da tanto che volevo una casa da chiamare davvero cosi,dove essere amata e accolta,dove essere a mio agio e con le persone che amo.
Mentre ero seduta in macchina avevo qualcosa che mi dava fastidio nella tasca posteriore dei jeans,tirai fuori. Era il biglietto di me e George,lo rilessi: c’era una messaggio da parte sua che non avevo ancora letto,mi battè il cuore,guardai fuori dal finestrino,chiusi gli occhi,feci un gran respiro e guardai l’ultimo messaggio del ricciolo
-per non rischiare di non vederti piu ecco a te il mio numero se mai volessi  vedermi ancora.
Ciao bellissima
George x
 http://weheartit.com/entry/86976078/search?context_type=search&context_user=berim&page=3&query=smile+cry+gif







 
ehii
che ve ne pare?
ed ecco un nuovo personaggio
un nuovo intrigo
un nuovo inizio
la nostra Emma ne combinerà di tutti i colori a Bristol
CONTINUO A UNA RECENSIONE
al prossimo capitolo ciaoo :*


Ibi<3



 
 

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Capitolo 4
*** -3- ***


-3-



Quelle parole mi fecero sorridere. Per cinque secondi ebbi gli occhi lucidi. Cioè diciamocelo quanto era stato dolce quel ragazzo? Dio mio. Risi. –tutto a posto?   –sisi tranquilla ahah è strano qua, ceh voglio dire.. l’italia fa veramente schifo rispetto a Bristol.   –ahah Emma sai che è il primo pensiero che ho avuto anch’io la prima volta? Hai ragione assolutamente.
 
Durante il breve viaggio parlammo del piu e del meno,della vita e la gente li. Laura abitava un po’ fuori Bristol, a Clevedon. Nel frattempo eravamo arrivati. Abitava in una villetta a schiera abbastanza grande da farci stare una piscina sul retro, o cosi mi disse mentre scaricavo i bagagli. Era vicino alla costa e vicino al Clevedon Pier – Ollyy scendi! È arrivata! Urlò con tono emozionato Laura. Subito un ragazzo alto biondo scese dalle scale con un sorriso a trentadue denti, due fossette mozzafiato e si avvicinò rapidamente a me porgendomi la mano. –piacere Oliver, ma chiamami pure Olly.
Insomma questo arrivo in casa Marmon non era stato cosi traumatico come pensavo e per fortuna mio fratello era simpatico e accogliente.
- Olly accompagna tua sorella nella sua nuova camera. Insieme a Olly salì su per le scale fino alla mia nuova cameretta. Era bellissima davvero. http://weheartit.com/entry/106683051/search?context_type=search&context_user=Saline12&query=bedroom Chiesi a Olly che intanto stava entrando con le mie valigie –Olly ma avete allestito una stanza cosi bella solo per me? Voglio dire chi ci dorme o chi ci dormiva? In quel momento Olly improvvisamente fece cadere a terra la mia borsa come se fosse stato colpito da qualcosa di duro e pesante al petto. Da qualcosa di doloroso. – oddio scusa Emma non l’ho fatto apposta!  Cercò di scusarsi mentre si abbassava a raccogliere quello che era caduto dalla borsa. – nono tranquillo.. ma tutto apposto Olly?   – si ceh,no.. questa stanza.. era di mia sorella che è.. iniziò a singhiozzare. Subito intuii  –oddio Olly.. non lo sapevo, mi dispiace tantissimo e lo abbracciai come se fossimo due amici che si conoscono da un’eternità. In quell’abbraccio riconobbi il vero amore di un fratello e di una famiglia che non avevo mai avuto veramente. Non gli uscirono lacrime, non riusciva a piangere, si vedeva che aveva paura di tutto, di essere di troppo, di essere invadente,di essere antipatico e spregevole. Aveva paura di mostrarsi debole piangendo. O meglio,  non se lo concedeva fare. Non glielo potevo permettere, faccio fatica ad affezionarmi delle persone ma lui.. Diamine si capiva da cento miglia che era un ragazzo d’oro che non avrebbe fatto male ad una mosca. E non voleva farsi male da solo, piangendo, facendo scendere quelle amare e logoranti lacrime. Quelle stesse lacrime che io avevo assaggiato anni prima alla perdita di mio padre.
-comunque tranquilla fa lo stesso,davvero disse freddo distaccandosi e inginocchiandosi per darmi una mano con la borsa le cui cose all’interno erano tutte uscite e sparpagliate per terra: mascara, assorbenti, agende, portafoglio, biglietti e bigliettini tra cui quello di George che lui notò fra i tanti e lo prese in mano incuriosito. –ahehm Olly lascia stare, davvero.. dissi arrossendo e strappandogli il biglietto di mano ma i suoi riflessi furono più veloci dei miei e si girò di spalle cercando di decifrare la conversazione. Si voltò bruscamente e aggrottò le ciglia –ma.. questa è la scrittura del mio migliore amico.. ommioddio è George?! Io imbarazzata ammisi innocente –mh si mi pare che si chiami proprio cosi quel tipo che era mio vicino in aereo.. lo conosci? Lui da bravo e sarcastico investigatore  chiese –è alto 1.78, ha gli occhi scuri, le guance incavate, gli zigomi molto evidenti e una testa di capelli riccioli disordinati? Io con superficialità risposi –ehm si,credo di si.. che ne so Olly! Lui aveva capito tutto,aveva capito che era lui e che se avevo tenuto quel biglietto era perche mi interessava anche solo un pochino quel ragazzo. Così rispose prontamente con un sorriso malizioso stampato in faccia –bene allora stasera devo uscire con il mio migliore amico George, quindi verrai anche te per vedere se è davvero il tuo George. Ci stai?   –Olly guarda che Bristol è grande e non credo che sia proprio quel George dell’aereo, il tuo migliore amico.. comunque ci sto, almeno cosi mi fai un po’ vedere Bristol by night. Ridemmo tutti e due e poi ognuno di noi andò nelle rispettive camere a cambiarsi per la serata che si proponeva interessante.
 
Ispezionai per bene la mia nuova stanza: scoprii che avevo pure il bagno incluso,wow. Trattavano bene la sorella Marmon. Mi dispiaceva un sacco per Olly, perdere un proprio familiare, per lo più una sorella. Dev’essere stato un brutto colpo sia per lui che per sua mamma, Laura. Ma sono andati avanti, come ho fatto io d’altronde.
Mi manchi tanto papà.
 
Entrai in bagno, mi feci una bella doccia calda, una di quelle in cui fai un sacco di pensieri, rimpiangi parole che non hai detto ma che solo in quel momento ti sono venute in mente. Per me il momento della doccia è sacro, ci sto dentro una marea di tempo finché non mi stanco e decido di uscire. E fu così. Uscii, mi guardai allo specchio. Dio se mi odiavo. Odiavo il mio carattere. Odiavo il mio sguardo. Ma la cosa che odiavo di più era il mio corpo. Non ne so il motivo anche perché in effetti il mio corpo non era del tutto così schifoso. Probabilmente non mi piaceva perche mi sentivo sporca, dentro. Per tutto quello che avevo fatto di sbagliato, non c’era modo di cavarmelo dalla testa. la mia autostima diciamo che era.. dire sotto i piedi è troppo. Anzi, non avevo proprio autostima. Pensavo che tutti quei “sei bellissima amo” “stai da dio cosi” “non dimagrire sei giusta cosi”.. bah tutte cazzate ,per non dire che in verità faccio schifo. Ma sapete qual è la verità? Quella che fa veramente male? È che tutti mi dicevano che non ero grassa ma nessuno mi hai mai detto che sono magra. E questo fa soffrire, perchè nella società di merda in cui ci troviamo adesso magro è bello. E io mi sentivo brutta.
Chi si sarebbe sacrificato per me? Chi avrebbe accettato quel casino che ero io? Chi si sarebbe preso cura di me? Chi aveva il coraggio di amarmi? Di starmi vicino anche essendo l’impacciata della situazione? In questa situazione a tutti piacciono le Tumblr Girl, quelle vestite uguali, quelle degli stati depressi, quelle che si “tagliano” e mettono le foto su internet, quelle che hanno le Creepers, il cappello della Carhartt, quelle ragazze timide e che non parlano mai, quelle asociali. Ma io, pff non ero nulla di tutto ciò: mi vestivo come cavolo mi pareva senza seguire mode particolari,ero depressa si, mi tagliavo si, ma non avevo nessun bisogno di pubblicare foto perche non dovevo mostrarmi a nessuno, non volevo che qualcuno mi aiutasse anche perchè, come ho già detto, dovevo rialzarmi, combattere, lottare e crescere da sola, senza l’aiuto di nessuna persona. Le persone fanno schifo, io compresa.
Ma dato che quella sera dovevo fare bella figura con gli amici di Olly, mi vestii “bene” http://www.polyvore.com/cgi/set?id=116738701&.locale=it. Uscii per scendere giù in salotto dove mi aspettava Olly e appena mi vide “dio mio Emma sei uno schianto!” risi timidamente e finsi un inchino principesco, mentre scendevo le scale. Salutammo mamma e uscimmo di casa lasciandoci la porta alle spalle. Salii in macchina di Olly e in due minuti fummo nel centro di Clevedon. http://weheartit.com/entry/56597599/search?context_type=search&context_user=Scady&query=bristol+night le strade di quella città erano a dir poco fantastiche,  quasi accoglienti. Arrivammo in una piazzetta dove cinque ragazzi si avvicinarono a noi, Olly mi disse di aspettare un paio di passi dietro lui, mentre lui si avvicinava ai cinque tipi ignoti. Sentii alcune voci dire “la ragazza italiana ah si..” e poi vidi Oliver che mi fece cenno di avvicinarmi a lui e così feci. Vidi quattro ragazzi molto belli. – Grier, Shelley, Hensley, Hamblett, Cuthbert presentatevi, lei è Emma esultò Olly. Feci un passo in avanti e –piacere Emma, io sono Jaymi Hensley si presentò un ragazzo alto,moro e con gli occhi scuri. –ciao, piacere Jamie Hamblett ma chiamami JJ esordì un ragazzo mentre rideva con un suo amico che poco dopo si presentò –mentre io sono Nash Grier, ciao Emma finse un baciamano. Sbaglio o il ragazzo ha degli occhi da stupro? Mah sarà un effetto del buio.  –oh ehm io mi chiamo Josh,  Josh Cuthbert sussurrò un giovane dagli occhi oceano, notevolmente imbarazzato. Vidi infine un ragazzo girato di spalle che stava attaccando briga con un poliziotto lì vicino, si girò vorticosamente mentre roteava gli occhi iniziando un –oh ma vaffan.. e si fermò appena mi vide. Cazzo. Era lui. Com’è che si chiamava? Ah si, George, il tipo del bigliettino. –io.. beh sono.. George. Shelley. Allungò la mano –ciao Emma riprese. Io gli sorrisi ancora shockata e ci fissammo  per tre silenziosissimi secondi di puro imbarazzo. – beh ragazzi andiamo in Riva? Intervenne in tono salvatore mio fratello. Grazie Olly, grazie. – ehm ragazzi dov’è la Riva? chiesi incuriosita. – è vicino al Clevedon Pier, sulla riva appunto, è a dieci minuti da casa tua.. iniziò Jaymi – si in pratica abbiamo fatto posizionare due panchine apposta per noi da mio padre che è l’ingegnere di Clevedon  lo interruppe JJ –e quindi noi quasi sempre, dopo ogni volta che andiamo fuori, in piazza o in discoteca, veniamo qua a rilassarci.. terminò Nash – ..o per il post sbornia lo corresse Josh, e cademmo tutti in una fragorosa risata mentre salimmo in un azzurro furgoncino scassato della Volkswagen di JJ, verso il famigerato posto magico.
Il furgoncino era arredato bene:  nella parte centrale c’erano due divaniletto uno in fronte all’altro color beige mentre nella parte in fondo c’era una pseudo – cucina con un piccolo frigo sotto ad un bancone dal quale si poteva tirare fuori un tavolino abbastanza lungo per mangiare tra amici. Se si osservava in alto si sarebbe potuto vedere una amaca appesa alla parte superiore della carrozzeria da due forti ganci, con una veduta del cielo data la finestrella apribile sulla tettoia. Appesi ai muri erano appese delle casse Bose e un televisore da 28 pollici. Era abbastanza grande e JJ l’aveva arredata alla perfezione.
Appena entrati ci sedemmo nei due divanetti mentre JJ guidava. Ero seduta di fronte a George Jaymi e Olly mentre affianco a me avevo Nash che sua volta aveva vicino Josh. Mentre i ragazzi parlavano, io guardavo fuori dalla finestra; la vista era meravigliosa, stavamo percorrendo una strada sulla costa di una collina e dall’alto riuscivamo a vedere i falò di ragazzi che stavano festeggiando in spiaggia e le luci delle palafitte dei pescatori che si riflettevano sul mare, che era così piatto e nero illuminato dal solo fioco splendore della luna.
Ad un certo punto sentii qualcuno che mi sfiorò il piede, distolsi lo sguardo da quel paesaggio fantastico e lentamente mi voltai e scorsi un sorrisetto malizioso nella bocca carnosa del ricciolino dagli occhi scuri. Ricambiai il sorriso e arrossii lentamente abbassando lentamente lo sguardo, quasi fossi un essere inferiore alla sua perfezione. Così inizio a giocare con i miei piedini mentre raggiungevamo la Riva. il furgoncino frenò e tutti iniziarono a scendere chiacchierando, George si staccò dal mio piede e scese insieme a gli altri. Nash fece per alzarsi ed andare ma quando si alzò appoggiò per sbaglio (o forse no) la mano sopra la mia e mi affrettai a chiedergli scusa ma non si lasciò perdere il mio sguardo: ci furono tre secondi di puro imbarazzo ma anche di puro innocente attrazione. I suoi occhi.  Quell’oceano di sentimenti tra amore e semplicità che traspariva nei suoi occhi. Mi aveva letteralmente spiazzata. Mi ero persa nei suoi occhi”.
 
“E poi è arrivato lui. Ha sorriso e porca puttana ragazzo, mi hai scombussolata tutta”




 




hello guyz
scusate l'assenza per tanti giorni/settimane/anni/secoli
ma sono stata presissima dalla scuola
e ho anche allungato di piu la storia come avete visto

ringrazio di cuore le persone che hanno recensito la storia :*

 che ne pensate di Nash?
lo so che non fa parte degli Union J ma un bonaccione in piu non fa male no?
ho fatto bene ad aggiungerlo alla storia?
ho fatto male?
ma sopratutto chi sceglierà  Emma?
Georgina o Nascio?
Nascio o Georgina?
sono curiosa di vedere le vostre supposizioni
quindii..
A VOI LA SCELTA AMIKEEE ;)
 
recensite come sempre che mi fate sempre molto felize :*

vi amo

cià

Ibi is now on twittah:

@heyujshx
 

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Capitolo 5
*** -4- ***


-4-
Abbassai lo sguardo arrossendo tremendamente. Non capivo nemmeno io perché mi ero messa in quella situazione cosi intrigante, così ‘senza via d’uscita’? Perchè?
Ero ancora ferma lì, persa dei suoi occhi, persa in quell’oceano, in quel miscuglio di sentimenti incerti.
 -e voi ragazzi restate ancora lì? Dai che c’è da bere in abbondanza! Grazie a Dio c’era sempre Olly a salvarmi dalle situazioni imbarazzanti. Avremmo dovuto inventarci una parola in codice per chiamarci segretamente quando saremmo stati in “pericolo”, glie ne avrei parlerò dopo.
Scendemmo dal veicolo e aiutammo gli altri a scaricare le borse termiche con dentro tanto di quell’alcol che non mi sarei mai immaginata di vedere. E pesava pure! Tirammo giù anche alcune seggiole pieghevoli perché nella panchina non ci saremmo stati tutti. Mi fermai un secondo per dare un’occhiata a questa fantastica Riva. Mi voltai e, porca miseria se era mozzafiato. Siamo a picco sul Bristol Channel ed essendo sulla costa Est già immaginavo tante quelle serate a ridere e vedere il tramonto, con il sole che si gettava nel mare mentre si infrangeva nelle onde appena sotto di noi. Questi ragazzi erano già cosi simili a me. Non gliene fregava di niente a nessuno. Vivevano la vita giorno per giorno senza rimorsi. Bevevano per dimenticare, fumavano per rilassarsi, si facevano su erba per sognare cose che nella realtà non sarebbero mai successe e che questo mondo di merda non ci avrebbe mai dato l’opportunità di farle accadere. Amavo il loro modo di affrontare la vita. Volevo vivere anche io così, senza troppi pensieri a ridosso, senza responsabilità e senza pensare troppo alle conseguenze delle mie azioni, anche se mia madre mi diceva sempre il contrario ma ormai di quello che mi raccomandava lei, io me ne strafottevo. La odiavo. 
Perché non sono nata in un’altra famiglia?
Presi una Tuborg dal frighetto e mi sedetti accanto a mio fratello, il quale mi sorrise dando sfogo alle sue fantastiche fossette, io lo guardai ricambiando il sorriso e osservandogli gli occhi. Erano lucidi. C’era qualcosa che non andava in questo ragazzo e io dovevo scoprirlo. Non ero solo io quella infelice allora. Forse dovevamo salvarci insieme a vicenda.
A distrarmi dai miei pensieri arrivò Nash che, con uno sguardo di disapprovazione di George, si sedette alla mia sinistra, lasciandomi confusa. Era una competizione? Ero io il premio? Ma io chi volevo vincesse? 
Incominciammo tutti a bere e a parlare del più e del meno, di amicizie, di scuola, di lavoro e di storie passate. Nessuno parlò a proposito delle loro famiglie, probabilmente era un tabù per tutti quanti. Incominciavo sempre di più a sentirmi a mio agio tra quei ragazzi cosi simili a me. 
Una mano mi passò sulle cosce facendomi rabbrividire, guardai la mano era di Nash. Ancora lui? Cosa vuole da me? Scattosamente mi scostai da quelle dita lunghe e calde. Lo guardai in faccia con sguardo confuso come per chiedere cosa diavolo stesse succedendo. Non sapevo se essere disturbata da questo suo comportamento o essere felice e emozionata del fatto che mi avesse calcolata. Nel senso, lui cazzo è bellissimo, ha degli occhi da stupro e non passava secondo in cui io non li fissassi come se avessi trovato acqua nel deserto, aria dopo aver corso via da tutto, da tutti. – sei bellissima Emma, non sto scherzando. Si morse le labbra con uno sguardo mentre disse quelle maledette sei parole. Mi aveva mandato in tilt. Un ragazzo bello come lui che mi fa un complimento del genere, nemmeno Fede mi faceva complimenti del genere. Anzi, lui non me li faceva proprio. Non che io fossi ‘bellissima’ ma cavoli sentirselo dire da Nash è tutt’altra cosa. Ero shockata, forse anche troppo per i miei gusti. 
Incominciai a guardarlo dal basso mentre le mie gote incominciarono ad arrossirsi. Lo ringrazia poi dall’imbarazzo voltai lo sguardo altrove.
Non l’avessi mai fatto.
Incontrai lo sguardo di George. Era distrutto. Lo notai subito, aveva gli occhi lucidi. Li strizzò per mandare via quelle lacrime che lo stavano distruggendo mi guardò con disprezzo e si alzò scampandola con un – scusate ho un sonno tremendo, mi vado a distendere un po’. Entrò  nel veicolo con un andare scazzato mentre tutti si fermarono a osservare la scena sconcertati. Cercai lo sguardo di Nash aggrottando le sopracciglia perché non stavo capendo cosa stesse succedendo e lui di tutta risposta sorrise maleficamente con la faccia di chi sa cosa stava succedendo. Tutti gli altri vedendo la reazione di Nash sbuffarono come se fosse stata una scenetta che si ripeteva spesso. Non stavo capendo nulla. 
- Emma non è che mi andresti a prendere una birra dal frigo per favore? Olly richiamò la mia attenzione 
- Certo  te la porto subito! Mi staccai dalle viscide ‘grinfie’ di Nash ed entrai nel furgoncino chiudendomi per sbaglio la porta alle mie spalle. Cazzo. Ero al buio e non vedevo nulla. Provai a dirigermi verso l’interruttore della lampadina accanto al letto. Andai per accendere la luce ma le mia dita sfiorarono un'altra mano che aveva le mie stesse intenzioni, così si illuminò la stanza. 
-Hey George!
-Emma disse quasi sorpreso di vedermi lì, a così poca distanza da lui.
-Cosa ci fai qua?
-Io in verità sono venuta per prendere una birra per mio fratello. E dopo essermi accorta che le mie mani erano ancora appoggiate alle sue  camminai verso il frighetto cercando di sviare un probabile discorso imbarazzante.
-Come va con Nash? Ruppe il silenzio. Scorsi un lieve sorriso malinconico che non riuscii a interpretare.
-Non va in nessun modo. Come dovrebbe andare? Sapevo benissimo a cosa si stava riferendo invece. Era forse geloso? Nah..
-Ho visto che ti ha fatto delle avances prima Nash, succede qualcosa tra di voi?
Oh Gesù, era geloso! 
-No George per l’amor di dio no! L’ho conosco da tre ore come fa ad essere successo qualcosa tra di noi? 
Abbassò lo sguardo ridendo nervosamente –Già è vero, ti ho conosciuta solo cinque ore fa e gia mi sembra di conoscerti da mesi, e invece eccomi qua che faccio la scena immatura del bambino geloso. (l’ha ammesso!!!) mi dispiace di essermi comportato cosi,solo che gia da quando eravamo in aereo ti avevo avvistata e ora averti qua davanti a me è un sogno capisci? Sta accadendo tutto cosi in fretta pero’.. con un dito gli tappai la bocca prima che potesse aggiungere qualcos’altro perché era esattamente quello che stavo provando in quel momento, e lo sostituii con le mie labbra. Le sue erano cosi calde, morbide e umide che avrei voluto non staccarle più da lì, ma poi mi ricordai che non dovevo in alcun modo affezionarmi o fare cazzate in questa vacanza cosi indietreggiai sospirai e –oh ehm m-mi sono dimenticata il vero motivo per cui sono entrata qua dentro quindi beh prendo la b-birra nel.. essendo nel piu immenso buio inciampai sulla gamba del tavolo ritrovandomi per terra indifesa. George cauto accese la luce e con un bellissimo sorriso mi offrì la mano aiutandomi ad alzarmi da terra. –Tutto apposto piccola? Ti sei fatta male? Oddio mi ha chiamata piccola (!!) –Nono tutto ok,sto bene,sul serio lo rassicurai stringendo la presa della sua mano –Comunque Em volevo chiederti ancora scusa per la scenata solo che non voglio che tu ti faccia condizionare da quegli occhi azzurri di Nash che potranno essere belli quanto vuoi ma non ti porteranno da nessuna parte. Fa così con tutte le ragazze, le fa perdere la testa con i suoi occhioni le usa, hai capito come, e poi le lascia così solo per farle soffrire e basta. Quindi prendilo come un consiglio da amico. Non voglio che tu cada nelle sue braccia ma nemmeno qua per terra! Ahahaha! E incominciò a ridere con quella sua risata che non riuscirei mai a farne a meno. Risi anch’io e così insieme uscimmo fuori dal furgoncino scherzando e ridendo mentre lui mi spintonava e io gli scompigliavo i capelli, come se ci conoscessimo veramente da anni, da amici. Ma sapevo che ben presto l’essere amici non ci sarebbe bastato, volevamo di più tutti e due e ce lo dicevamo con gli occhi tutte le sere che uscivamo in Riva con gli altri. Sera dopo sera mi convinsi che quel ragazzo avrebbe fatto parte di me, di questa fantastica e sorprendente vacanza e della mia vita.







 
hey ragazze ciao!
intanto volevo scusarmi un sacco
per non aver aggiornato quest'estate
ma ho fatto un sacco di cose e
non ho avuto tempo maa eccomi qua!
insomma recensite mette trai preferiti fate qualcosa
datemi un segno in qualsiasi modo per dirmi che vi piace
come si sta evolvendo la storia qua ok?
io vi saluto che vado a cenare
a presto ma girlzz

xxx Ibi <3

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