nell'inferno più profondo

di KoizumiMiharu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** bisogno ***
Capitolo 2: *** uomo ***
Capitolo 3: *** no ***
Capitolo 4: *** amore ***
Capitolo 5: *** ricevere ***
Capitolo 6: *** uragano ***



Capitolo 1
*** bisogno ***


Ho male in una zona indefinita del cervello per ciò che provo , è come se sentissi tutto questo , e la parola "tutto"non basta per descrivere quello che ho dentro, poi questo dolore , anche se in realtà non è dolore, si dirama ovunque. Nelle mani che desiderano toccare, compiere il lavoro per cui sono state forgiate e le gambe, oh le gambe sono scosse da questo interminabile tremolio , vorrebbero correre e al tempo stesso non reggono il loro stesso peso. Le labbra gonfie e rosee non smettono di sussurrare il suo nome, ah sembra così delicato sulla punta della lingua, la parola stessa sembra accarezzare tutto il corpo come seta che scivola sulla pelle bollente. E infine gli occhi, è così difficile tenerli aperti , nonostante essi vorrebbero guardare tutto sono impossibilitati dal sentimento che li porta a chiudersi per assaporare tutto più profondamente.
È questo amore? Potrebbe benissimo essere definita lussuria, qual è la linea che divide i due? Forse non c'è nessuna separazione, forse sono solo uno la parte dell'altro e forse... No, il mio cuore trema per i sentimenti che prova, non lascia spazio ai ragionamenti, non c'è tempo per indugiare su ciò che è oppure no, c'è solo impazienza. Come quando sai che mancano pochi secondi all'arrivo a casa dopo un lungo viaggio, sei lì, manca poco e il cuore pompa sangue al massimo della sua potenza. Ecco l'impazienza dell'arrivo del proprio amante, fino ad un attimo prima è pura agitazione e subito dopo è come varcare la porta tanto desiderata. È come tornare a casa. È essere a casa. Nella casa del cuore. Nel cuore stesso, che è ancora in tumulto ma adesso è al suo posto; e quel dolore che si trova in ogni luogo del corpo, quel bisogno, finalmente è soddisfatto. Forse infondo è solo bisogno, bisogno incessante di qualcuno, bisogno che ti invade fino a lacerarti dentro, fino a che non è così pressante da impedirti di respirare. E tu lo sai, ma va bene così, è l'unico modo per essere felici davvero.

NDA: scusate per i possibili errori, scrivo sempre troppo frettolosamente. lo so che non è nè molto particolare o originale, nè molto ben fatta. ma io sono così e probabilmente esprimerò cose contrastanti in seguito e sarò anche noiosa. saluti

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Capitolo 2
*** uomo ***


Alzarsi dal letto era la parte più difficile della giornata, avere un motivo per muoversi dal proprio bozzolo di pace era una sfida nuova ogni giorno. Beh forse quella era anche la parte più interessante della vita, poter dire "no oggi ho il compito di matematica, devo alzarmi " o "no oggi ho il colloquio per il lavoro , devo alzarmi" . C'è sempre un motivo diverso, nuovo, che ci spinge ad alzarci, il continuo mutare delle cose che ci fa addirittura desiderare di svegliarci. Beh alcune mattine invece era tutto il contrario, una forza proveniente da chissà dove, ma sospetto che abbia origine nell'emisfero del cervello che si occupa della pigrizia, ti spinge a non uscire dal letto, a stare a casa e nient'altro. Ah, il crogiolarsi nella pigrizia era la cosa che ero solita fare tutti i giorni. Ero me, e con me era annessa una serie di non meglio identificati difetti. Ma a qualcuno andavo bene così, a poche persone, dei santi oserei dire, stavo bene così come ero. E io ero complicata, con evidenti difficoltà nel rapportarmi con le persone e il mio pensiero fisso era "magari a loro non piaccio, fanno solo finta di sopportarmi; che dovrei dire? Che dovrei fare?" Il che mi portava ad evitare del tutto il contatto con le persone; e più di tutto odiavo mettermi in gioco, la paura di essere rifiutata mi paralizzava e mi mandava nel panico assoluto. Ed è questa persona ,così timida e insicura, che é stata lanciata , da Dio o da chissà chi, nel mondo, nella vita di tutti gli altri; per quale motivo poi? Forse per rappresentare quel lato del mondo più sconosciuto, quello debole e sconfitto. Forse per insegnare alle persone che non tutto è bello come sembra, ma come può una singola persona fare tutto ciò? Come può una sconosciuta assumersi un grande compito? Una piccola creatura, un piccolo essere, un piccolo aggregato di piccole cellule, cambiare qualcosa di così grande e variegato? Non è forse presunzione il credere di avere un grande scopo nella vita? No, non è questo il motivo per cui nasciamo. Nasciamo per vivere, per noi stessi e per nessun altro, perché nessuno necessita una persona quanto sé stessa. Ma di persone in cerca di aiuto , persone che non si rendono conto di avere ancora se stessi, persone che si sono perse, ne è pieno il mondo, solo che tutti le ignorano. Nemmeno tra i più soli c'è spirito di solidarietà, anche i più insicuri non sono aperti ad aiutare chi si trova in una situazione simile, perché alla fine ognuno pensa a sé stesso, tutti sono troppo concentrati ad enfatizzare e porre sotto mille luci il proprio dolore per pensare a quelli di altri. Sono tutti chiusi in un egocentrismo mascherato da buono spirito, impossibile distinguere chi è buono davvero e chi lo è solo perché è conveniente. Tutto gira intorno al conveniente nella natura umana. Ma la natura umana è solo un'approssimazione, l'unità, la singola mente è qualcosa di inconoscibile, unico e non può essere contenuto in un'unità così restrittiva. La storia gira intorno a persone, individui; ci sono sempre dei protagonisti e delle comparse. E magari per una volta la protagonista può essere una persona scialba, insicura e timida, come tante altre al mondo, con una storia simile ad altre, importante per due persone su tutto il pianeta. Perché infondo ci sarà almeno una persona a ricordarla; anche una sola, che la rende speciale ma soprattutto vissuta.

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Capitolo 3
*** no ***


il mondo non è mai stato, e non sarà mai, un bel posto, felice, in cui vivere con le persone che ami. Il mondo è così perverso e cattivo che corrompe le anime più belle, le più luminose, quelle che gridano per la loro purezza, quelle che acciecano, beh quelle anime sono destinate a cadere per prime. Una ricchezza così grande non può che attrarre tutto ciò che c'è di male e portarle alla morte. Quindi è meglio essere anonimi? Forse. Alcune volte sono le anime più solitarie a compiere grandi cose . Tutto è riassumibile in poche parole, le anime corrotte vivono a lungo in un mondo che sta degradando sempre di più e tutto ciò che non è fatto di male o lo diventerà o soccomberà sotto di esso.
Non tutte le persone realizzano quanto tutto intorno a loro sia marcio, è meglio non vedere a volte. Ma solo perché è tutto nero allora non è detto che non valga la pena vivere o lottare. Si può vivere nel nero, è da lì che emergono le figure più bianche. 
Se il mondo fosse tutto bianco allora non si distinguerebbero gli individui migliori, ma solo i puntini neri, i quali verrebbero neutralizzati all'istante, portando un'apatia così grande da far diventare tutto grigio. E il grigio non è bello, per niente. Il grigio è ipocrisia e falsità. Ma se il mondo fosse nero allora le figure bianche potrebbero apparire per quello che sono e continuerebbero ad esserci , perché una vera luce non si spegne mai. E così continuerebbe ad esserci ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Crescere vuol dire accorgersi di questo divario tra bene e male e capire che alcune volte le persone migliorano, ma altre non possono che far cadere tutto nell'inferno più profondo.
Giù , nell'abisso del nulla , dove si vorrebbe provare qualcosa, una qualsiasi emozione ma no! Anche la rabbia o il dolore è troppo! Si è solo lì, o magari no, non si è da nessuna parte e insieme ovunque, non ci si può nemmeno disperare per quello che non si prova, perché non c'è nulla, nemmeno la più piccola briciola, nessun ricordo a cui aggrapparsi. Nulla.
Nulla.
Nulla.
Come un totale reset di tutto. E la cosa peggiore è che non si è finiti nel baratro per delle proprie decisioni, si è finiti laggiù perché ti ci hanno trascinato. Così in basso che niente può salvarti, così in basso che nessuno sa chi sei. E il dolore non c'è più e non puoi pensare a quanto ti manchi casa tua, sperare che un giorno potrai tornare lì, no, non puoi, perché lì non c'è nulla. 
L'espressione “guscio vuoto” non si adatta, no, il guscio si ricorda di quando era pieno, ha dentro di sé l'essenza di creare qualcosa , magari anche solo morire. Quando invece si perde tutto ciò, cosa si diventa? 

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Capitolo 4
*** amore ***


percepisco i miei occhi ma non vedo

percepisco le mie orecchie ma non sento

percepisco la mia bocca ma non parlo

percepisco le mie mani ma non toccano nulla, nemmeno l'aria

allora posso definire tutto ciò come mio?

Percepisco la mia anima, oh, è nera, non c'è da meravigliarsi, io non sono e infondo.

Sì, la percepisco ma non so usarla.

C'è qualcuno che mi può insegnare come fare ad attivarla ?

C'è qualcuno per me?

Se non c'è amore non c'è nulla, si è trascinati nel fondo del nulla.

Come si ama? Chi insegna come fare? Ci può essere troppo amore? Si può quantificare? Esiste?

La mia anima è nera, non posso avere le risposte.

non è sempre stato così.

una volta era bianca .

di quel bianco mai visto dall'occhio imperfetto dell'uomo, che cerca di ricrearlo inutilmente, ero di quel bianco inimmaginabile.

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Capitolo 5
*** ricevere ***


e guardarlo non ti brucia gli occhi, non subito. Ti brucia il cuore e la pelle, ti divora l'anima e ogni parte di te fino alla fine, fino a quando non rimane più nulla. Non ti uccide subito, ti uccide pian piano, ogni giorno, ogni minuto ti toglie parte della tua vita, della gioventù , di tutto. E nonostante tutto tu continui a esistere perché nello stesso momento in cui ti toglie, ti ridà qualcosa , di più importante, presente e indimenticabile. Ti fa male, così tanto che diventa insopportabile e ti fa bene, oh così tanto che inizi a chiederti cosa il dolore sia.

Oh,se tu fossi come il sole, ah, almeno guardarti mi farebbe diventare immediatamente cieca; invece tu splendi più di esso, nonostante ciò la tua luce non mi accieca, anzi illumina tutto intorno a me ma mi confonde e mi tormenta. Non so più cosa pensare o dire o fare, mi dimentico come si vive quando non ci sei. Resta. Anzi no va via, liberami da questo stato pietoso. No, in ultimo, ti prego resta, ad un solo tuo passo sento il respiro mozzarsi, resta e distruggimi con i tuoi sguardi di oro liquido e la tua bocca di velluto rosa distruggimi ma rendimi viva come non mai. Prendi tutto ciò che trovi e tienilo, sono stata create per te.

Tu mi dai la vita.

Per te io amo la vita.

Per te il mondo non è poi così buio.

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Capitolo 6
*** uragano ***


la notte è giovane e io soffro di insonnia. Chissà perché poi. Così giovane eppure così vecchia dentro. Amo dormire, ma alcune volte è come se dormire mi facesse sentire intrappolata, perché dormire? Ho così tanto da fare, da scrivere, dire , guardare. Come faccio ad osservare il mondo se dormo? Come faccio a capire quello che succede, vorrei essere ovunque e vivere dieci vite contemporaneamente. Il mio corpo reagisce semplicemente a questo bisogno inconscio di essere sempre sull'attenti. Infondo amo anche la pigrizia, i momenti lenti e rilassanti. L'indugiare sotto l'acqua calda o sotto un tocco bollente, ma alcune volte il bisogno che covo dentro per giorni interi non può che portarmi a questo stato in cui il cuore batte più veloce della luce e rimbomba nel petto come un uragano, ah è incontrollabile, distrugge tutto. Ma anche nella pigrizia non è contemplato dormire, perché ne abbiamo bisogno? Perché tra tutte le cose che potevano darci c'è anche questa debolezza? Non posso dormire, se i pensieri mi scoppiano in testa come faccio? Mille voci urlano insieme e mi impediscono di pensare e di agire, è troppo da gestire. E a questo punto si cerca quello da cui più si è scappato. La prospettiva di rifuggire in un consolante Morfeo non è più così brutta ma allo stesso tempo comunque odiate. È come una medicina dal gusto cattivo ,non la si vuole prendere ma se il batterio diventa ingestibile non si può che farlo. Obbedire. Sottomettersi alle leggi della natura, o morire. Basta scegliere perché o ci si deteriora o ci si sottomette, cosa è meglio? O forse, cosa è meno peggio?

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