Insegnami a vivere

di sofi_gianni
(/viewuser.php?uid=590848)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Pronti,partenza, VIA! ***
Capitolo 3: *** Londra, finalmente. ***
Capitolo 4: *** Sig. Mirror ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



PROLOGO
Eravamo felici.
Non ricordo il colore dei suoi capelli o dei suoi occhi, non ricordo il modo in cui mi baciava, non ricordo il suo modo di fare o il suo carattere, non ricordo il suo sorriso non ricordo neanche il suo nome. So solo che ci amavamo ed eravamo felici.


Avrei avuto bisogno di un po’ più di tempo, ma me ne rendo conto solo ora.

 
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, so che questo capitolo è cortissimissimo, ma non preoccupatevi è fatto apposta infatti questo non è un vero e proprio capitolo ma solo il prologo.
Se posso continuo oggi stesso altrimenti domani. Mi farebbe piacere se lasciaste una recensione anche per scrivere le prime impressioni, naturalmente anche un immenso grazie a chi legge e basta.
Un bacione
sofi_gianni

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pronti,partenza, VIA! ***


-ALICE SVEGLIAA! OGGI ABBIAMO LA GITA!!!-
Mi svegliai di soprassalto e rivolsi uno sguardo truce a Elise che ancora mi scuoteva violentemente per la vita. Le rivolsi un altro sguardo assassino e dissi: -Cara Elise lo so che oggi c’è la gita ma non c’è bisogno che mi maltratti in questo modo! Mi sto alzando,ora perfavore, smettila di scuotermi!-.
Lei mi rivolse un sorrisetto trionfante mi diede il buongiorno e mi scoccò un bacio sulla guancia allora saltellò verso la porta e se la chiuse alle spalle.
Elise era la mia migliore amica, ci conoscevamo da una vita ed eravamo talmente legate che tutti ci scambiavano per sorelle, se non avessi lei tutto sarebbe tremendamente noioso.
Oggi era il gran giorno, finalmente saremmo partite per la gita di fine anno! Con questo bel pensiero mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno, mi ci chiusi dentro e mi sciacquai velocemente il viso con dell’acqua gelida per svegliarmi seriamente, dopo di che feci una doccia bollente e raggomitolata nel mio accappatoio rosso mi diressi verso il letto, qui mi aspettava Elise che era ancora in pigiama e che gesticolava nervosamente parlando del più o del meno mi avvicinai a lei e dissi: -Elise calmati! E’ solo una gita!- scoppiammo in una fragorosa risata e lei mi rispose con la sua voce squillante:       -Alice!! Sono ancora in pigiama ti rendi conto? E’ tardissimo io vado in bagno a prepararmi e tu vestiti, sbrigati!!- e se ne andò correndo.
Io avvolsi i capelli in un turbante e aprii l’armadio dove erano rimasti pochissimi vestiti visto il fatto che avevo infilato ¾ del mio vestiario nella valigia. Presi una t-shirt azzurra leggera e un paio di jeans scuri aderenti indossai i vestiti e un paio di vans blu, presi dal comodino il phone e iniziai ad asciugare i capelli.
Proprio appena lo spensi Elise uscì dal bagno, mi si avvicinò e soddisfatta disse: -Ma quanto sei bella Al? Quanto?- io sorrisi imbarazzata e risposi:-Tu di più sicuro- stava per parlare ma volevo liquidare la conversazione allora affermai:-Vado a fare colazione El tu sbrigati!- detto questo mi avviai verso la porta e scesi le scale.
Mi ritrovai nella mia cucina era una stanza rettangolare molto ampia e ben illuminata, al centro vi era un tavolo imbandito di prelibatezza sul lato sinistro c’erano due divani e la TV, il profumo invitante mi distolse dalla contemplazione della stanza allora mi diressi verso quello che io chiamavo  ‘l’angolo fornelli’  dove mia madre era intenta a sfornare due cornetti.
Le diedi un lieve bacio e dissi:-Buongiorno mamma! Mmmmh a cosa sono quelle meraviglie che vedo?- Lei sorrise e disse:-Buongiorno tesoro, comunque nutella- mi sorrise fugacemente, sapeva che erano i miei preferiti, e aggiunse:-Ora vai a bere il latte che sta sul tavolo Elise dove sta? Tra 30 minuti parte il pullman, è tardi!- Le risposi:- Si sta vestendo! Ed è in completa e totale agitazione-. Lei rise ed io mi sedetti al tavolo, bevvi il mio amato latte al cacao tutto d’un fiato e mi spalmai un po’ di burro e marmellata sulla fetta biscottata, arrivò Elise dalle scale canticchiando e andò a salutare mia madre poi si diresse verso di me e mi rubò dalle mani lo spicchio di torta che avevo tagliato, la guardai falsamente irritata e le sorrisi. Lei ricambiò.

Dopo aver completato la nostra abbondante colazione ci mettemmo in auto pronte a partire.
Mia madre mise in moto e partì, prima di girare l’angolo disse:-Avete preso le valigie vero?- Io annuii ma mi resi subito conto che le avevo lasciate sulla soglia allora urlai:-OH CAVOLOO, LE VALIGIE!!- sentii Elise sussurrare un ‘oh,no’ ed io scesi tempestivamente dall’auto seguita dalla mia amica, correvamo come delle pazze verso casa, gesticolando e maledicendoci a vicenda arrivate afferrammo le valigie e ricominciammo a correre nella direzione opposta, risalimmo in macchina col fiatone e notai mia madre che stava ridendo a crepapelle, ci unimmo a quella risata spensierata poi guardai l’orario e mi venne un colpo,dissi:-Non per rovinare questo momento ma sono le 6:29!!!- Elise mi guardò scioccata e urlò:-OH NOO, lo perderemo sento che lo perderemo-. Io esclamai:-Oh El il tuo ottimismo ci porterà molto lontano eh! Mamma daii sbrigati!-. Mia madre partì e viaggiammo a 100km/h per tutto il paese fino ad arrivare vicino a scuola dove il pullman ovviamente non c’era più e già ci stavamo autocommiserando quando mia madre esclamò:-L’ho visto! Ha appena svoltato l’angolo!!-.
Ci lanciammo all’inseguimento lo raggiungemmo dopo 200 metri, io mi sporsi dal finestrino e gesticolando cercai di attirare l’attenzione dei compagni che stavano cantando in coro, poi la professoressa di matematica mi vide, sgranò gli occhi, sospirò e andò dall’autista che accostò e si fermò. Io salutami calorosamente mia madre poi con El mi avviai verso il pullman, una volta salita a bordo vidi le facce dei professori che fissavano me ed El molto contrariati e i compagni che ci guardavano e ridevano, mi sentivo moolto a disagio e dissi:-Ehm.. buongiorno!- la professoressa di italiano soprannominata ‘miss. Nonfarmidelmale’ mi lanciò uno sguardo assassino e sbottò:-Signorina Wilson arriva con 10 minuti di ritardo e non chiede neanche scusa! Che maleducata!- Poi si rivolse a Elise:-In quanto a lei signorina Chase mi aspetto che recuperi il 3 alla verifica-. Il viso di El si fece rosso di rabbia, temetti stesse per tirare un bel ceffone a ‘miss. Nonfarmidelmale’ ma si trattenne, annuii compulsivamente e andò a trovare qualche posto libero io dissi:-Mi scusi per il ridardo miss. Nonf…… professoressa! E mi scuso con tutti per aver fatto perdere tempo-.
Camminavo per il corridoio del pullman e osservavo gli occhi che mi fissavano cercando i suoi, non li trovavo e il panico si stava impossessando di me quando li vidi, in fondo al corridoi William mi fissava sorridente e sollevato mi fece cenno di andare da lui ed io sorridendo mi avvicinai.
Lui disse:-Amore, ti ho tenuto il posto pensavo non saresti venuta mi hai fatto prendere un bello spavento- io lo baciai dolcemente e dissi:-Te l’avrei detto tesoro- lui sorrise ed esclamò con un filo d’irritazione:-Perché non mi hai risposto stamattina?- Io fui presa dal senso di colpa e dissi:-Oh amore, scusa non ho guardato proprio il cellulare, era tardi-. Lui mi abbracciò e mi sussurrò un ‘non preoccuparti, ti amo’ all’orecchio ed io posai la testa sull’incavo del suo collo.
Stavamo insieme da 1 anno e 10 mesi e ci amavamo come fosse il primo giorno, lui era alto e magro aveva degli intensi occhi color cioccolato e i capelli ricci. Arrivò El ridendo tutta agitata dicendo:-Ciao Will, visto Al ce l’abbiamo fatta!! Yeee!!- io la osservai e scoppiai in una fragorosa risata El e Will mi guardavano con aria interrogativa e dissi:-Ahahaha El ma quanto sei scema?- Continuai a ridere mentre  i due si guardavano straniti.

Il viaggio continuava da ore ormai ma quanto poteva distare Londra? Noi provenivamo da un piccolo paesino nel nord estremo dell’Inghilterra, per capirci uno di quei paesini sperduti nel mondo dove si muore di freddo anche d’estate. La nostra meta era Londra, ci ero stata 3 o 4 volte ma mai con Will o con El ero felice sarebbe stata la nostra gita. Quando ci fermammo al primo autogrill erano le 11:00 ed io avevo recuperato alcune ore di sonno appoggiata dolcemente a Will che mi cingeva la vita. Ci presimo per mano e ci avviammo verso l’uscita dell’autobus  lui disse:-Guarda non c’è nessuno, voglio salutarti come si deve!- Così dicendo mi attirò a sé ed iniziò a baciarmi il collo fino ad arrivare alle labbra iniziammo a baciarci dolcemente, ad occhi chiusi per 1 o 2 minuti fino a quando non sentimmo una voce dietro di noi:-Wilson cosa sta facendo? Allontanatevi subito, immediatamente. Queste cose non sono permesse!- a malincuore ci staccammo e annuimmo imbarazzati. Dopo essere scesi per rifocillarci risalimmo sul veicolo e ripartimmo.

Sentivo uno strano dolore alla pancia, pensai potesse essere il mal d’auto.
SPAZIO SCRITTRICE
Ciao a tutti, intanto mi scuso se il capitolo è breve ma purtroppo non ho avuto molto tempo per scrivere :c 
 Abbiamo conosciuto i personaggi principali della vicenda: Alice, Elise e William. Cosa ve ne pare?
Magari lasciate un recensione e ditemi che ne pensate, sono ben accette anche le critiche <33 
Un grazie immenso anche a chi legge e basta.
Aggiorno presto e spero vi sia piaciuto
sofi_gianni

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Londra, finalmente. ***


Mi svegliai tra le risate, aprii gli occhi lentamente perché la luce mi impediva di scorgere chiaramente le forme e mi guardai attorno con una strana smorfia sul viso
. Ero tra le braccia di Will il ciò mi tranquillizzò molto, era la prova che la gita non era stata solo un bel sogno.
Sbattei le palpebre e focalizzai il resto del pullman. Accanto a me c’era Elise con le cuffie nelle orecchie ed i capelli biondi raccolti in una ‘cipolla’ sulla testa, aveva gli occhi grigi puntati sul cellulare, uno sguardo annoiato e le gambe a cavalcioni allora decisi di farmi notare e dissi:-Elise!- mi guardò di scatto e le tornò sul volto lo sguardo pimpante di sempre, esclamò:-Ben svegliata tesoro!!- Vidi che Will mi guardava dolcemente ed anche lui esclamò:-Oh.. la mia bella addormenta si sveglia finalmente!- gli sorrisi debolmente e gli diedi un bacio a stampo poi chiesi:-Per quanto ho dormito?- Si guardarono complici e con un risolino El rispose:-Bha siamo partiti dall’autogrill alle 11 sono le 18:30, fatti un po’ tu i conti!- sgranai gli occhi ed esclamai:-Cavolo! Tra un’ora arriviamo ed ho dormito per tutto il viaggio! Oh mio dio!- Will scoppiò in quella risata che adoravo ed El sorrise divertita mostrando le sue fossette ai lati della bocca.
Mi alzai stiracchiandomi leggermente e dissi a Will:-Mi vado a  fare un giro per i posti! Non ho salutato praticamente nessuno!- Lui mi sorrise e annuii.
Mi avviai verso il posto dove erano adagiati Mark e Mary e mi sedetti comodamente sulle gambe di Mary, lei era una ragazza davvero bella aveva i capelli lunghi,scuri e ricci gli occhi color caramello e uno sguardo pacifico che metteva sempre tranquillità, mi era sempre sembrata quel tipo di ragazza che si tiene tutto dentro pur di non dare fastidio gli altri ed io cercavo sempre di parlarle perché  mi metteva serenità anche nei momenti peggiori, mi disse:-Ciao El!!- sorrisi e le risposi:-Mary bella mia, ti rendi conto che ho dormito per tutto il viaggio? Ahhahaha sono irrecuperabile!- Lei divertita rivolse uno sguardo a Mark che ridendo disse:-Siamo in due!- Scoppiamo in una risata. Dopo un quarto d’ora avevo fatto il giro di tutti i posti e avevo salutato tutta la classe, tornai vicino a Will che stava parlando con Erick, il suo migliore amico , un ragazzo alto e snello con i capelli corti e neri e due occhi azzurri in cui ti perdevi, mi vide e sorrise.
Notai che aveva ad un orecchio una cuffia così mi sedetti accanto a lui e dissi:-Amor che ascolti di bello?- Li strappai la cuffia dall’orecchio e la misi al mio, la melodia la conoscevo fin troppo bene quella era la nostra canzone.
Circa un’anno prima io e Will avevamo litigato perché lui aveva perso la testa per una ragazza di un anno più grande di noi, io l’avevo scoperto e ci eravamo lasciati istantaneamente con un freddo ‘addio’, stetti malissimo. Dopo 3 giorni, la notte mi svegliai di soprassalto e sentii che qualcuno stava lanciando pietre sulla mia finestra mi affacciai e vidi un bellissimo cuore formato da tante lucerne che emanavano un bagliore dorato, in mezzo al cuore c’era Will con un microfono in mano che iniziò a cantare quella canzone, che per me è la più bella di sempre. Dopo quella bellissima serenata non potei fare a meno di perdonarlo e da quel momento ‘Unica al mondo’ diventò nostra.
Appena ascoltai la melodia sorrisi spontaneamente ricordando quella notte mi accoccolai vicino al braccio di Will pensando a quant’ero fortunata e felice, avevo 16 anni e gli ultimi due erano stati i più belli di sempre.


Arrivammo a Londra circa mezz’ora dopo, appena il pullman si fermò tutti esultarono e l’aria si riempì di un’ebbrezza magica che ‘miss. Nonfarmidelmale’ stroncò subito:-Carissimi ragazzi! Calmiamoci o torniamo subito indietro, ora con molta delicatezza raccogliete le vostre valigie e scendete ordinatamente dal veicolo utilizzando l’uscita posteriore-. Sì la professoressa era sempre così, ci minacciava con il sorriso sulle labbra e con la voce che qualcuno avrebbe potuto definire dolce, ma bastava conoscerla per capire che era un concentrato di acidità ai massimi livelli! Appena finì di parlare si affrettò a prendere la sua borsa, dalla quale non si separava MAI, borbottando un:-Stupidi bambini!-.
Io, Will ed Elise aspettammo che la confusione si calmasse un po’ per prendere le valigie e ‘scendere ordinatamente dal veicolo utilizzando l’uscita posteriore’, come aveva detto la miss, e appena misi piede per terra mi resi conto di essere, realmente a Londra! Ci trovavamo di fronte ad un piccolo parco, con il prato ed un laghetto in cui nuotavano tranquillamente delle papere, mi imbambolai a osservarle nuotare e fu Will a riportarmi alla realtà:-Amore, se ti sorprendono così un paio di papere quando andiamo a buckingham palace che fai?- Io sorrisi e annuii affrettandomi a raggiungere i compagni che avevano avanzato mentre io osservavo gli animali.
Ci fermammo davanti ad un edificio fantastico, già da fuori si lasciava presagire il lusso degli interni, scherzavo ahahaha, quell’edificio era una casa abbandonata, o perlomeno quello sembrava, e stava letteralmente cadendo in pezzi. La nostra amatissima professoressa d’italiano presentò la struttura:-Carissimi ragazzi, questo è l’Hotel Luxor’ alloggeremo qui per i prossimi 5 giorni-.
Ci fu un boato di dissenso e 30 facce incredule che guardavano miss. Nonfarmidelmale con sguardo assassino. Mark mi si avvicinò ed esclamò:-Non è possibile! Questo più che ‘Hotel Luxor’ dovrebbe chiamarsi ‘Hotel noncrollarmiintestaperfavore’!- Io scoppiai in una risata e dissi-Non ero io quella che soprannominava le cose o le persone?- Infatti avevo dato io il soprannome alla prof e Mark sorridendo disse:-Mi hai contagiato!- e se andò vicino a Mary.
Cercai con lo sguardo William e lo vidi che si lamentava con Erick ed El, mi avvicinai e cercai di alleggerire la situazione dicendo:-Oh… suvvia! Non sarà questo stupido ‘Hotel noncrollarmiintestaperfavore’ a rovinarci la gita!- Will mi guardò divertito e chiese:-Come l’hai chiamato?- Io liquidai la domanda con un gesto della mano e mi avviai verso l’entrata, appena oltrepassai la soglia sentii un fortissimo tonfo alle mie spalle, qualche gridolino e una nuvola di polvere mi investì, mi voltai di scatto e vidi che era appena caduto dal soffitto un enorme blocco di pietra a pochi centimetri da me allora urlai:-Oh cazzo!- l’uomo alla reception non sembrò farci caso, ma vedendo le nostre facce sconvolte disse tranquillamente:-Oh non preoccupatevi, succede sempre-. Oh si, perché dovremmo preoccuparci se un blocco di pietra ci sta per atterrare in testa, che potrà fare mai? Ucciderci forse… ma non preoccupiamoci! I miei pensieri furono bloccati dall’acidità della prof che disse:-Modera i termini signorina!- io la guardai sconvolta e le dissi, cercando di mantenere un tono ragionevole:-Professoressa quel coso mi stava per arrivare in testa è comprensibile un attimo di panico, non trova?- Lei mi guardò torva ed esclamò:-Hai sentito il cameriere succede sempre, non devi preoccuparti-. La guardai scandalizzata.
La gabbia dei matti.
La gabbia dei matti.
La gabbia dei matti.

Ero arrivata da meno di mezz’ora e già stavo per morire!
Presi il mio trolley e me ne andai guardando miss. Nonfarmidelmale nel modo più torvo possibile.
Aspettai che il cameriere mi desse le chiavi e mi dicesse:-Stanza numero 664, piano 6°-. Domandai: -Dov’è l’ascensore?- mi guardò sorpreso e con un bel sorriso annunciò:-Niente ascensore signorina, le scale sono in fondo a sinistra-. NONONONO. Non 6 piani a piedi ogni santo giorno. NO. Lo guardai con uno sguardo sconvolto e assassino.
Stupido ‘Hotel noncrollarmiintestaperfavore’.
 

SPAZIO SCRITTRICE
Ciao a tutti,
Sono arrivati a Londra e già Alice ha rischiato di morire una volta, perfetto :’)
Mi farebbe piacere se lasciaste una recensione ma un immenso grazie anche a chi legge e basta.
Mi scuso se il capitolo è corto :(
Un bacione
sofi_gianni
p.s. cerco di aggiornare presto

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sig. Mirror ***


Aprii violentemente la porta della camera 664, poggiai la valigia davanti alla porta e mi buttai sul letto a peso morto, ero esausta avevo fatto 6 piani di ripidissime scale con una valigia di 9 chili tra le mani, la mia schiena si stava rivoltando. Poco dopo entrarono nella stanza le ragazze con cui avrei condiviso la camera: Elise e Mary ovviamente, erano paonazze e perlate di sudore, mi guardarono ansimando e El sgolò:-Odio questo posto! Prima cade un blocco di pietra e rischia di uccidere la mia migliore amica, poi questo..- si indicò con la mano destra, io sospirai e dissi:-Ho bisogno di una doccia, immediatamente!- Lei annuii convinta e si lanciò sul letto con un po’ troppa foga. Io mi guardai intorno per individuare il bagno e scorsi una piccola porta a pochi passi da me, mi avviai e la aprii con convinzione.-OH DIO MIOO! CHE SCHIFOO!- Le due amiche accorsero e guardarono accigliate nel bagno, appena diedero una fugace occhiata i loro occhi si riempirono di ribrezzo, la doccia era incrostata di chissà quale sostanza, tutto era unto, sporco e puzzava come se ci trovassimo in una stalla di scrofe, io sibilai:-Credo di aver cambiato idea-.
Qualcuno bussò alla porta, io mi avviai ed aprii, mi trovai difronte ‘miss. Nonfarmidelmale’ con un espressione truce che mi guardò contrariata e sbottò:-E’ vietato cambiare stanza, è vietato portare cibi esterni, è severamente vietato lasciare la stanza o l’edificio, è vietato…- disse qualche altra raccomandazione che nessuno avrebbe rispettato girò i tacchi e se ne andò, pensai tra me ‘buonanotte anche a lei..’.
Appena mi chiusi la porta alle spalle guardai le mie due amiche con sguardo esasperato urlando:-Non abbiamo neanche una doccia vi rendete conto? Come faccio io senza doccia, come?- urlavo, camminando nervosamente avanti e indietro per la stanza, El mi prese la mano e disse, con una calma che mi sorprese:-Ora tu chiami Will e gli chiedi se da lui il bagno è decente, ok?- Io annuii e presi il cellulare dalla borsa, digitai il numero e aspettai che squillasse, Will rispose dopo due squilli:-Amore, dimmi- io sorrisi e dissi:-Ci troviamo nella più totale merda, il nostro bagno è peggio di una topaia, non puoi immaginare! Da te com’è?- lo senti sghignazzare prima di rispondere:-Tutto normale, non c’è traccia di topi, per ora-. Io sospirai di sollievo ed esclamai:-Mi catapulto da te a fare una doccia!- sentii che stava per dire qualcosa ma gli chiusi il telefono in faccia, sono dolcissima lo so.
Presi dell’intimo dalla valigia insieme al pigiama, alle pantofole, il phone e la piastra. Salutai le ragazze con un cenno della mano e dissi:-Io vado a farmi una calda e rilassante doccia!- sghignazzai e aprii con molta cautela la porta per controllare che non ci fosse miss.Nonfarmidelmale appartata sotto. Scivolai silenziosamente fuori dalla stanza, mi sfilai le scarpe per diminuire il rumore ed iniziai a incamminarmi in punta di piedi, dopo qualche passo mi resi conto che non avevo idea di dove andare, che scema non avevo chiesto  a Will il numero della sua stanza!
Mi guardai intorno in preda al panico e pensai ‘non posso tornare indietro la prof starà facendo l’ispezione dei corridoi’ allora il mio sguardo si posò su una piccola rientranza nel corridoio nella quale c’era una porta con un grande cartello rosso con scritto ‘VIETATO ENTRARE’ mi avvicinai alla porta, sedetti ai suoi piedi e poggiai la spalla sull’infisso, controllai che fossi invisibile dal corridoio, presi il cellulare e chiamai Will lui rispose:-Dimmi- io affermai:-Ho dimenticato di chiederti il numero della camera- lui sospirò e mi rimproverò:-Idiota, io te lo stavo dicendo ma tu mi hai chiuso il telefono in faccia, comunque 203 secondo piano la seconda a sinistra-. Scoppiò in una risata ed io divertita risposi:-Ok.. arriv..- non riuscii a finire la frase chi mi sentii mancare l’appoggio dietro le spalle, mi voltai sorpresa e vidi un uomo massiccio e alto che fissava prima me e poi le scarpe che avevo in mano dopo qualche secondo disse:-Che ci fai tu qui?- la sua voce incuteva terrore solo a sentirla, io gli sorrisi e cercando di sembrare gentile e carina risposi:-Assolutamente niente!- lui mi guardò con sguardo accusatorio mi prese per la spalla e sbottò:-Adesso tu vieni con me, alla tua professoressa farà piacere sapere che hai disobbedito- panico:-Carissimo signor..- guardai fugacemente la targhetta:-Mirror, la prego sia clemente!- mi liquidò con uno sguardo truce e continuò a trascinarmi, presi una bella spinta, mi liberai dalla presa e mi precipitai giù dalle scale  velocità della luce con un:-E’ stato un piacere signor Mirror!- Lui mi gridò dietro:-Stupida mocciosa, torna subito qui!- e si lanciò all’inseguimento, perfetto ora avevo il diabolico singor Mirror che mi inseguiva, giunsi al secondo piano e mi lancia verso la camera 203 bussai rumorosamente mentre il cameriere malefico era sempre più vicino, non aprivano maledizione, bussai ancora ed ero sul punto di urlare quando Will aprii la porta con un bel sorriso sghembo sulle labbra, io li saltai addosso e chiusi la porta alle mie spalle sussurrando:-Oh cazzo!- Will mi guardò allarmato e disse:-Cos’è successo? Sei sconvolta!- non mi andava di raccontare del cameriere diabolico allora liquidai la domanda con un:-Lascia stare- mi ricomposi e notai che Will era senza maglietta allora con un sorrisetto dissi:-Ma guarda che fisico che ha l’amore mio! Eheheh!- Lui sorrise imbarazzato e roteò gli occhi come per dire ‘esagerata’, sentii dei passi pesanti nel corridoio che si fermarono davanti alla porta, li riconoscevo era il signor Mirror, panico, l’uomo bussò rumorosamente ed Eric, compagno di stanza di Will, si mosse per andare ad aprire io lo guardai supplichevole e dissi:-Eric io non ci sono, vabene?- Lui mi guardò interrogativo e Will guardandomi male sbottò:-Vado io, tu nasconditi!- Mi guardai intorno per cercare un nascondiglio ed Eric mimò con le labbra ‘sotto al letto’ mi lanciai nel posto che mi aveva indicato, anche qui era tutto sporco e ricoperto di una polvere appiccicosa, lì sotto c’era qualcosa che puzzava tremendamente infatti dovetti chiudermi il naso con la mano destra e respirare con la bocca. Quando Will aprii la porta vidi il suo stupore nel vedere il cameriere diabolico, gli si leggeva in faccia che si aspettava qualcun altro, Mirror lo guardò duro e disse:-Avete visto una ragazza con i capelli castani e gli occhi scuri con un paio di scarpe in mano?- Will lo guardò con uno sguardo ‘sta impazzendo?’ e poi disse:-No,questa è l’ala maschile credo che deve cercare ai piani superiori- li rivolse un sorriso compassionevole, Mirror lo guardò bieco e disse:-Spero per te che si la verità!- Will sgranò gli occhi con uno sguardo innocente e alzò le braccia, il cameriere diede uno sguardo in camera girò i tacchi borbottando ‘ero sicuro fosse entrata qui’ e se ne andò, Will richiuse la porta io  mi catapultai fuori dal nascondiglio ed esclamai:-Sei un ottimo attore, amore!- lui sorrise, feci per abbracciarlo ma lui mi fermò e disse:-Al non per niente, ma tu così non mi abbracci, ti sei vista?- La sua faccia indicava una sola cosa: ribrezzo. Mi guardai confusa e per poco non mi venne la nausea ero ricoperta di cibo in decomposizione e tutta unta, mi ero agitata un po’ troppo sotto al letto, esclamai:-Oh dio! Will il bagno, dov’è il bagno?- Lui mi indicò un porta affianco alla TV e mi fiondai dentro.
Dopo aver fatto una doccia rigenerante mi sentivo molto meglio, quella sensazione di unto mi aveva abbandonata definitivamente, mi infilai il pigiama ed iniziai ad asciugare e piastrare i capelli in 10 minuti ero pronta. Non mi andava di andar via subito dalla stanza di Will, il diabolico signor. Mirror o la prof erano sicuramente nei paragi allora chiamai Mary ed El invitandole a raggiungerci, mentre le aspettavo mi accoccolai dolcemente tra le braccia di Will e ci stavamo scambiando qualche parola dolce quando bussarono alla porta, Eric andò ad aprire e si ritrovò El in pigiama con un sorriso sghembo che si catapultò in stanza, spaparanzandosi sul letto io scoppiai a ridere e dissi:-E mary?- lei fece una smorfia e disse:-Da Mark, ovviamente!- annuii e dissi:-Domani che si fa?- El mi guardò elettrizzata ed esclamò:-Buckingham Palace baby!- io esclamai:-Ohhh bello!! Però probabilmente ci toccherà sopportare una di quelle guide! Oh che palle, riuscirebbero a rovinare anche lo splendore di Buckingham Palace!- El annuii sconsolata e vidi il volto di Will illuminarsi io chiesi:-Cos’è quella faccia, amore?- lui fece un sorrisetto e mi rispose:-Niente, pensavo che non siamo obbligati a sorbirci le parole di quella guida!- lo guardai e dissi ironica:-Si Will, perché secondo te noi ce ne sgattaioliamo dagli occhi dei prof, ci facciamo un giro a Londra, compriamo il gelato e magari rubiamo i gioielli della corona della regina? Si Will si!- Will mi guardò compiaciuto e disse:-Esattamente, tesoro!- Vidi sul volto di El una smorfia scioccata e poi il suo volto illuminarsi:-Cosa??!? Siete pazzi?? Sgattaiolare per Londra ok, ma rubare la corona della regina NOO! Cosa vi passa per la mente, volete passare il resto della vostra vita in cella?!- Scoppiammo a ridere, nelle parole di El non c’era ironia stava parlando sul serio! Fu Eric a parlare:-Elise, ma che hai capito? Era una cosa ironica, dici che rubiamo i gioielli della regina? Ahahaha- lei se ne rese conto e il suo volto s tinse di rosso per la vergogna, sussurrò un ‘ahh..’ e si chiuse in un silenzio imbarazzato, io mi rivolsi a Will e dissi:-Come facciamo quindi?- Lui si illuminò ed iniziò a parlare: -Allora, domani mattina dopo essere arrivati, aspettiamo che la prof faccia l’appello e ci allontaniamo di soppiatto, ci facciamo un giretto a Londra e torniamo prima della fine della visita! TA-TAN!!- io sorrisi e annuii dicendo:-Mi sembra un’ottima idea!- Ci trovammo tutti d’accordo, e dopo un po’ di chiacchiere decidemmo di tornare in camera.
Aprii la porta molto lentamente controllando con cura che il corridoio fosse libero, salutai Will ed Eric e mi fiondai su per le scale arrivai difronte alla porta della stanza e mi resi conto di non avere le chiavi, allora aspettai con un filo di panico El che sussurrò:-No, io non le ho!- sorpresa risposi:-Cosa? Ce le ha Mary?- lei disse:-Non lo.. Ah si! Le ho lasciate sul tavolino!- La guardai furente e con tutta la calma che riuscì a trovare dissi:-Come cazzo facciamo ad entrare ora? Spiegami!- lei si guardò la punta delle scarpe e disse:-Ehmmm… andiamo giù a chiedere la chiave di ricambio?- io continuai a guardarla male e sbottai:-Non vedo altre alternative!- ci dirigemmo verso le scale e arrivate al piano della reception mi rivolsi ad El dicendo:-Parlo io, tu silenzio!- lei annuii. Si sentiva il rumore della TV in lontananza e ci incamminammo in quella direzione, scorsi un divano con una grossa figura appollaiata sopra, lì per lì pensai stesse guardando la TV ma poi mi resi conto che dormiva, notai che la figura era quella del sig.Mirror, oh no dovevo svegliare il diabolico cameriere che mi odiava alle 2 di notte, oh cazzo! Presi un grosso respiro e mi avvicinai tremante dcendo:-Ehmm.. scusi?- nessuno movimento allora riprovai:-Scusi- un po’ più forte, vidi l’uomo sobbalzare sul divano mettersi la mano sul cuore e ansimare, per un terribile istante avevo creduto di avergli provocato un infarto poi mi resi conto che si era solo spaventato, lo vidi guardarmi infuriato e urlare:-Voi siete pazzi! Io vi denuncio, chiamo la polizia! Non dormirete un’altra notte in questo hotel, è una promessa!- guardai scioccata El che stava per scappare a gambe levate, vidi Mirror che si chinava a prendere il telefono per chiamare la polizia, allora decisi di intervenire:-SIg. Mirror la prego si calmi! Non volevamo disturbarla siamo desolate è solo che qualcuno ha bussato alla nostra porta e nella fretta di vedere chi fosse siamo rimaste chiuse fuori, mi spiace ancora!- Ero un asso nel raccontare balle! Lo guardai supplichevole e lui mi mie tra le mani una chiava argentate aggiungendo un:-Tornate subito!-.
Avevo appena ridato le chiavi al diabolico cameriere e stavo ringraziando il cielo che non mi avesse riconosciuta quando mi resi conto che stavo morendo di sonno, mi fiondai in camera e mi addormentai subito.


SPAZIO SCRITTRICE
Ciao a tutti!
Inizio coll’annunciarvi che dal prossimo capitolo inizia la vera storia! Questi primi capitoli sono solo per farvi conoscere i personaggi.
Un immenso grazie a chi recensirà ed anche a chi leggerà e basta, vi adoro!
Volevo aggiungere anche il fatto che l’ultima avventura con il ‘Sig. Mirror’ è una storia vera, è successa la stessa cosa a me l’anno scorso in gita ahahha :’)
Bhe ora vi lascio, un bacione
sofi_gianni :3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2429278