Due fangirl per shipparli, due fangirl per stalkerarli, due fangirl per unirli e nello yaoi incatenarli

di hebi chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'inaspettata alleanza ***
Capitolo 2: *** Sondare il terreno ***
Capitolo 3: *** Scacchi ***
Capitolo 4: *** Falle di un piano infallibile ***
Capitolo 5: *** Festeggiare gli insetti? Quale saggezza! ***
Capitolo 6: *** Di zuffe e bizzarre metafore disneyane ***
Capitolo 7: *** Video ***



Capitolo 1
*** Un'inaspettata alleanza ***


Un’inaspettata alleanza

 

Karin osservava assorta il suo bellissimo compagno di classe, quello che le sedeva ad un paio di banchi di distanza. Osservava il suo bel viso dai lineamenti delicati, le labbra sottili e perfette, il naso dritto e piccolo, gli zigomi alti, gli occhi a mandorla assurdamente neri circondati da lunghe ciglia anch’esse nerissime, i capelli scuri come la notte. Karin osservava assorta Sasuke Uchiha.

 

La ragazza poteva affermare ormai con una certa sicurezza che fossero piuttosto amici. Certo a questo aveva giovato senz’altro che a lei fosse passata la terribile cotta adolescenziale per la di lui altezzosa persona. Era contenta di poter constatare che ora lui la lasciava avvicinare senza assumere smorfie schifate o quant’altro, che ancora riservava a quelle sciacquette di Ino Iamanaka e Sakura Haruno, ad esempio. Addirittura la cercava, a volte. Come l’altra sera, quando l’aveva chiamata per chiederle di dargli i compiti assegnati dai professori quel giorno.

Lei aveva imparato a gestire la loro amicizia con discrezione e calma, senza farsi prendere da attacchi da fangirl impazzita, perché aveva imparato che Sasuke Uchiha andava avvicinato nei rapporti interpersonali come fosse un animaletto selvatico, una mossa avventata, e si sarebbe ritirato spaventato.

Sì, Karin Uzumaki poteva affermare con certezza di essere l’unica amica di sesso femminile del giovane rampollo degli Uchiha, e a quanto pare anche l’unica a cui non interessasse averlo nel proprio letto (e forse proprio per quello).

La cotta per Sasuke, comunque, non le era passata dal giorno alla notte ovviamente, sarebbe stato impossibile, egli era troppo assurdamente bello perché si potesse facilmente ignorare. Semplicemente, la ragazza aveva scoperto nel corso degli anni che solo una cosa la emozionava di più di immaginare Uchiha Sasuke nel proprio letto (possibilmente nudo, sudato e in atteggiamenti assolutamente promiscui): immaginare Sasuke Uchiha nudo, sudato e in atteggiamenti assolutamente promiscui nel letto di un altro ragazzo.

La prima volta che aveva formulato un pensiero simile era stato per via di uno strano sogno, assurdamente confuso, in cui lei era a letto con il ragazzo in questione (non che fosse nuova a simile esperienze oniriche, era quello che era accaduto dopo ad essere quanto meno singolare) quando i suoi capelli lunghi e rossi si erano trasformati in quelli dello stesso colore di Gaara Sabaku, che aveva cominciato a gemere il nome di Sasuke con voce calda e roca sotto le sue amorevoli cure. Si era svegliata decisamente turbata, per poi rendersi conto che la cosa le era piaciuta, e che immaginare Sasuke a letto con un altro ragazzo era più eccitante che immaginarlo insieme a lei, più adatto. Da lì a scoprire il meraviglioso mondo dello yaoi il passo fu breve.

Karin ne era rimasta totalmente all’oscuro finché non aveva cominciato a cercare storie su internet in cui l’amore tra due ragazzi la facesse da protagonista, dato che il moro sembrava non volerle dare soddisfazione, quando aveva scoperto che c’era un intero mondo dedicato proprio a quello. Ne era rimasta senza dubbio estremamente sorpresa, piacevolmente sorpresa.

Da quel giorno poteva vantare una cultura nel campo non indifferente, e aveva perfino pubblicato qualche storia scritta di proprio pugno su un sito di fanfiction.

Di pari passo con la sua passione per lo yaoi, la sua amicizia con Sasuke si intensificava ogni giorno di più, tra le occhiate omicide del suo stuolo di ammiratrici ovviamente.

Era stato semplice guadagnarsi la sua fiducia. Aveva semplicemente smesso a poco a poco di stressarlo a di appiccicarsi a lui come una cozza su uno scoglio, e lui aveva smesso di sentirsi irritato e minacciato dalla sua presenza. A poco a poco avevano cominciato a sostenere conversazioni che non fossero un monologo a senso unico da parte sua. Era capitato anche di uscire da soli, qualche volta, e lei aveva scoperto con estremo piacere che Sasuke (per quanto fosse una persona a dir poco particolare) non era un alieno. Aveva un caratteraccio, certo, era schivo e di indole solitaria, ma era estremamente intelligente e anche piuttosto simpatico. Si trovavano bene, specie perché lei finalmente aveva smesso di comportarsi da oca in sua presenza, dandogli modo di scoprire che anche lei era una ragazza interessante e intelligente. Avevano scoperto in particolare la comune passione per Michail Bulgakov.

C’è da precisare che in quel momento non fossero amici per la pelle, per carità, ma dicerto avevano raggiunto un piacevole grado di confidenza.

In ogni caso, quegli anni di amicizia non avevano fatto che aumentare a dismisura i suoi sospetti sull’omosessualità del ragazzo, da brava fujoshi, e il suo obbiettivo di trovagli un ragazzo (che oltretutto doveva essere alla sua altezza e di proprio gradimento, ovviamente), da brava amica.

Gaara Sabaku, nonostante il sogno, era stato immediatamente scartato. Troppo strano a suo parere, inadatto a Sasuke. Aveva vagliato altre possibili ipotesi, ma nessuno le era sembrato adatto a lui (o alla sua altezza).

 

Quel giorno, poiché quel coglione di Suigetsu (suo solito compagno di banco) si era fatto spedire in presidenza, le era stata fatta sedere affianco Tenten, una ragazza della sua classe con la quale non aveva particolare confidenza. Era una tipa carina, piuttosto solare, discreta, e l’unica che, oltre a lei, sembrava non essere interessata alle grazie dell’Uchiha.

Distolse gli occhi che ancora teneva su Sasuke per girarsi verso la sua nuova compagna, per cercare di fare due chiacchiere dato che la lezione di scienze di Kurenai-sensei le stava facendo venire il latte alle ginocchia, quando si accorse di un particolare che la fece andare in fibrillazione. Tenten teneva sulle ginocchia (nell’evidente tentativo di nascondersi dalla professoressa) una copia dell’ultimo volume uscito di “Sekai-ichi Hatsukoi” e se lo stava evidentemente divorando.

Non ci poteva credere! Tenten era una yaoi fangirl?! Era troppo emozionata dalla scoperta per poter frenare la lingua, a costo di disturbarla nella lettura.

«Scusa se ti disturbo, ma non avevo idea che ti piacessero quei manga!» i suoi occhi evidentemente brillavano, perché Tenten non fraintese neanche per un momento.

«No, tranquilla non mi disturbi, in realtà ho già letto questo volume! Veramente non ho mai cercato di nasconderlo, è tantissimo tempo che leggo questo genere di manga! Sono i miei preferiti!»

Non l’avesse mai detto.

Si sa, niente rende una fujoshi contenta come trovare una compagna. Una propria simile che capisca e condivida il proprio delirio, il proprio credo, e con cui iniziare a shippare qualsiasi essere di pene dotato sulla faccia della terra con un altro essere con simile dotazione. A Karin, comunque, non era mai successo prima. Era praticamente in estasi.

«Stai scherzando?! Anch’io li adoro! In realtà quasi più che gli yaoi veri e propri preferisco shippare personaggi di altri manga o libri che non stanno insieme nella trama originale»

«Ti capisco benissimo! Anch’io lo faccio! In realtà ormai lo faccio anche con le persone reali…»

«Scherzi! Io è proprio con le persone reali che ho cominciato, non avevo nemmeno idea che esistesse lo yaoi prima!»

Risero entrambe in maniera discreta prima di riprendere a chiacchierare. A Karin balenò un’idea insana in mente, e fu dunque lei a riprendere il discorso, gettando l’amo.

«Della nostra classe ti piace shippare qualcuno?»

Sperò di non aver calcato troppo la mano, ma Tenten la stupì con la sua sicurezza e la totale assenza di peli sulla lingua.

«Se posso essere sincera devo dire che sono piuttosto convinta che Sasuke-kun sia omosessuale. Non lo vedo proprio con una donna, e oltretutto credo sia un seme ideale… sai com’è no?! Bello, tenebroso, sfuggente, e quando mette gli occhiali poi…»

Oh, Karin lo sapeva. Lo sapeva benissimo. Era esattamente quello di cui era convinta ormai da un paio d’anni, solo che non lo aveva condiviso con nessuno prima. I suoi occhi brillavano.

«È esattamente quello che credo anch’io! E oltretutto è assurdamente pieno di ragazze ma non ne ha mai filata nemmeno una!»

«Infatti… e poi il modo in cui guarda Naruto-kun…»

«Naruto-kun? Cosa c’entra Naruto-kun

Naruto Uzumaki era il cugino di Karin. Un ragazzone biondo, con la carnagione dorata, gli occhi azzurri azzurri, il sorriso dolce e la risata facile. Era il migliore amico di Sasuke dai tempi dell’asilo, nonostante fossero assurdamente opposti e facessero più volte a botte che altro. Era l’unico che riuscisse a far perdere continuamente le staffe all’algido Uchiha Sasuke, e l’unico, forse, che fosse in grado di avvicinarlo sul serio.

«Come “cosa c’entra Naruto-kun”?! Davvero non li hai mai pensati insieme? Io non riesco a vederli con nessun altro!»

«Continua…»

«Ma dai è così ovvio! Ti ricordi quando Sasuke-kun ha cominciato a frequentare la cerchia di quel viscido di Orochimaru? Naruto-kun ha smosso mari e monti per riportarlo indietro! E quando Sasuke si è fatto quasi ammazzare di botte da quel ragazzino, Haku, per impedirgli di fare del male a Naruto? Naruto non guarda nessuno con quegli occhi, e darebbe qualunque cosa perché Sasuke non finisca nei guai… secondo me sono assurdamente perfetti per stare insieme, devono solo capirlo!»

Karin era assolutamente sbalordita e ammirata! Non solo Tenten era molto più simpatica di quanto immaginasse, ma era anche estremamente sveglia ed un’attenta osservatrice.

Sarà che lei era cresciuta con Naruto e quindi immaginarlo insieme a qualsiasi essere umano le faceva un po’ strano, ma non ci aveva mai pensato. Eppure ora le sembrava così ovvio. Oltretutto c’è da dire che quei due insieme sarebbero stati da svenire. Così complementari in tutto, due bellezze completamente diverse. Bellissimi.

Le parole le uscirono dalla bocca prima che potesse fermarle.

«E se provassimo a metterli insieme?»

Karin vide chiaramente uno sguardo cospiratorio brillare negli occhi della ragazza.

«È una vita che vorrei farlo! Secondo me hanno bisogno solo di una spintarella!»

«Allora siamo d’accordo! Dobbiamo solo pensare ad un piano»

«Karin, Tenten, la finite o vi devo interrogare?»

Kurenai-sensei spense sul nascere quella che sarebbe stata una risata malvagia, folle, e assolutamente inopportuna delle due ragazze, che si limitarono ad annuire e a scambiarsi un appassionato sguardo d’intesa.

 

Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha avrebbero dovuto prepararsi allo tsunami che li avrebbe colpiti a seguito di quel singolare, quanto saldo sodalizio.

 

 

 

ndHebi.

Kon'nichiwa!

Vi propongo questa mini-long (credo che sarà di tre, quattro capitoli al massimo) venuta fuori un po’ per caso.

Per la prima volta vedete spuntare il personaggio di Karin, che io personalmente adoro, e che quindi vedrete apparire nuovamente nelle mie storie in veste più o meno seria.

Che altro dire… Karin e Tenten… una strana accoppiata davvero, non c’è che dire! Spero che leggere di loro possa divertirvi quanto sta divertendo me scriverne!

Grazie a chiunque passerà

Hebi

 

PS. Come sempre un grazie speciale a sesshy94 che ormai non fa più una piega ai miei colpi di testa!

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Capitolo 2
*** Sondare il terreno ***


Sondare il terreno

 

Il piano che le due ragazze concepirono era, invero, piuttosto elementare.

Puntava a costringere i due ragazzi a guardare in faccia i propri (certi, a parer loro) sentimenti, utilizzando un’arma di distruzione di massa perfettamente legale: la gelosia.

E qui le avrebbe aiutate proprio quel ragazzo che, del tutto inconsapevole, aveva dato inizio ad ogni cosa, apparendo suo malgrado nei sogni di Karin: Gaara Sabaku.

Il ragazzo bello e un po’ inquietante dai capelli rossi e gli occhi color acquamarina, aveva infatti, provvidenzialmente, cominciato da un po’ a fare gli occhi dolci a Naruto, evidentemente decidendosi a cercare da lui qualcosa in più dell’amicizia. Il biondino, da parte sua, gli dava tutta la corda del mondo, forte dell’affetto profondo che lo legava a quel ragazzo, e della sua ingenuità imbarazzante, ai limiti del pirla.

La reazione di Sasuke era come sempre insondabile, ma che egli non si fosse accorto delle avances piuttosto esplicite di Sabaku nei confronti di Naruto o che facesse semplicemente finta di non accorgersene, a Karin non importava affatto. Il suo compito era proprio quello di metterlo al corrente della cosa.

 

La prima fase del piano, comunque, era un’accurata ricognizione:

 

1.0 Conosci il tuo nemico e saprai come sconfiggerlo

 

Ok non c’era nessun nemico, ma la frase era talmente figa che non avevano resistito ad utilizzarla per il primo punto del loro piano…

Innanzitutto bisognava analizzare i soggetti, e poi si sarebbero mosse di conseguenza.

 

°°°

 

Come concordato con Tenten, quel pomeriggio, un venerdì di metà Ottobre, Karin riuscì a convincere Sasuke ad accompagnarla al cinema, consapevole del fatto che non avrebbe resistito a vedere quel film (“Kill Your Darlings”) amante com’era delle opere di  Allen Ginsberg e degli autori della Beat Generation in generale. E poi beh, il fatto che la pellicola fosse condita da una storia omosessuale e travagliata non poteva che fare al caso suo.

 

«Ciao, Sasuke-kun

«Karin»

«Ho sentito che questo film ha avuto delle critiche molto positive, sono contenta che tu mi abbia accompagnata!»

«Sì, l’ho sentito anch’io. Figurati. Beh, andiamo, ho già preso i biglietti»

 

Una volta usciti dal cinema, Karin non poté trattenersi dal commentare, e lei e Sasuke ingaggiarono una piacevole discussione circa le loro opinioni sul film, rendendo l’atmosfera rilassata e confidenziale: perfetta.

Quando Sasuke asserì che l’omosessualità del protagonista era, secondo lui, più che altro una via di fuga dalle norme imposte dalla società del suo tempo, tipica della sua generazione di poeti, Karin gettò l’amo.

«Beh, certamente i suoi sentimenti nei confronti di Lucien Carr erano più controversi di quello di Sabaku Gaara per mio cugino, che invece mi sembrano piuttosto chiari!» un innocente «Tsk» a condire il tutto (Sasuke si sarebbe sentito come a casa).

«Non capisco di cosa tu stia parlando»

L’Uchiha aveva risposto alla sua provocazione con il massimo della nonchalance, ma a lei sembrava di aver scorto una lievissima esitazione della sua voce. Ora si trattava solo di insistere un po’, facendo attenzione ad ogni reazione del moro e a non esagerare.

«Sul serio? Beh io pensavo fosse piuttosto evidente, ultimamente Sabaku non fa che stare intorno a Naruto, oltretutto è risaputo che è gay, e Naruto si è fatto proprio un bel ragazzo. Anzi ti dirò di più, non mi stupirebbe affatto se finissero per uscire insieme, sono sempre stati in grande sintonia, credo che sarebbero una bella coppia…»

«Karin, avanti smettila di dire certe scemenze! E poi Naruto non è un finocchio!»

Oh, Sask’e, come ci scaldiamo subito! Così mi rendi tutto troppo facile!

 «Non ti facevo così, Sasuke. Avresti meno stima di lui se fosse omossessuale, scusa?» chiese, serissima.

«Senti, non me ne può fregar di meno se quel dobe è omosessuale, si può scopare anche le capre per quanto mi riguarda! Ma quel… quel Sabaku non mi piace, ok? Mi sta sul cazzo. Ci deve solo provare a-»

Chi sei tu? E cosa ne hai fatto di Sasuke-io-non-mi-pronuncio-perché-sono-al-di-sopra-di-tutto-e-tutti-Uchiha?!

E qui il ragazzo si fermò, rosso in viso per la collera e l’imbarazzo. Cercò di riprendere il suo solito contegno quanto prima, e probabilmente cercò un modo per riparare alla situazione, visto che doveva essersi reso conto di aver reagito in maniera decisamente eccessiva. Karin in effetti era stupita, non si sarebbe mai aspettata una capitolazione così veloce!

Bingo.

«Senti Karin, scusa, ho esagerato. Ma ho mal di testa, me ne vado a casa»

«Certo, Sasuke, non preoccuparti. Rimettiti mi raccomando. Buonanotte»

«Buonanotte»

 

A quanto pare le cosa erano più interessanti di quanto credesse. Non aveva mai, mai, visto Sasuke Uchiha perdere il controllo a quel modo! E per così poco poi! Non le sembrava di aver calcato chissà quanto la mano… non si aspettava di certo una reazione simile ad una provocazione così minima.

Adesso, ovviamente, sarebbe stato difficile, se non impossibile riaprire l’argomento con il moro, ma ne era valsa decisamente la pena.

 

°°°

Qualche ora prima, appartamento di Naruto

 

«Tenten grazie di esserti offerta di darmi una mano, davvero! Non so che dire, mi stai salvando la vita!»

«Avanti, Naru, per così poco. Su su! Prendi i libri che cominciamo»

Quel pomeriggio Tenten si era offerta di dare una mano a Naruto con la matematica, visto che come sempre era rimasto tragicamente indietro. In fondo, essendo una delle sue migliori amiche non avrebbe destato alcun sospetto. Che poi… ma quale sospetto?! Naruto era così inadatto a scorgere i secondi fini nell’atteggiamento delle persone che faceva quasi tenerezza.

 

Dopo due ore buone di studio matto e disperatissimo (quando Naruto prometteva di impegnarsi in qualcosa, non mollava fino alla fine) Tenten cominciò a sentire una certa puzza di bruciato proveniente, probabilmente, dal cervello del biondo prossimo alla fusione, e decise quindi di interrompere lì con gli esercizi.

Era ora di iniziare a fare sul serio.

«Sei stato bravissimo Naruto! Per oggi basta così»

«Oh Dio grazie»

«Ti va se facciamo merenda?»

«Sì! Sì, ti prego sì! Ramen

E ti pareva?

«D’accordo, andiamo in cucina. Per me ci sarebbe, che so, una mela?!»

«Ahahahahahah sì, probabilmente. Ora chiedo a mamma»

La mamma di Naruto era una persona meravigliosa, simpatica, solare, lo stesso sorriso dolcissimo del figlio, la stessa esuberanza. Ma più di tutti era il padre ad essere impressionante. Lui e Naruto erano praticamente  duo gocce d’acqua, gli stessi capelli biondo grano, gli stessi occhi di quell’azzurro incredibile.

Quando cominciarono a mangiare, Tenten aprì il discorso “Gaara”. Con Naruto si sarebbe tranquillamente potuta sbilanciare.

«Allora, Naru. Come vanno le cose con Gaara?» esordì la ragazza ammiccando appena.

«Come va cosa?» gli occhioni che Naruto aveva esibito erano così limpidamente inconsapevoli che la castana capì di dover essere un po’ più specifica.

«Beh, voglio dire… hai deciso se uscire con lui? In fondo è un così bel ragazzo!»

«Tenten ma che dici? Perché dovrei uscire con Gaacchan

«Sul serio non ti sei accorto di nulla? È un mesetto che Gaara non ti toglie gli occhi di dosso, è evidente che vorrebbe come minimo uscire con te, e non intendo come amici Naru! Non so se mi spiego…»

Naruto strabuzzò gli occhi, neanche gli avesse detto che Gaara veniva da Kripton e aveva bisogno di lui per salvare il suo mondo.

Beata ingenuità…

«Ma dici sul serio? Noi siamo solo amici, non credo proprio che voglia uscire con me in quel senso!»

Che fatica, meglio essere accondiscendenti.

«D’accordo, ma ammettiamo per un attimo che sia così. Usciresti con lui? Penso che potreste essere una bella coppia!»

«Oddio non lo so… sinceramente non c’ho mai pensato…»

«Mmmm va beh! Ma che mi dici di Sasuke, invece?»

«Cosa c’entra ora Sask’e? Non stavamo parlando di Gaara

«Sì certo, ma vedi, mi chiedevo, già che siamo in tema, non è che c’è qualcosa tra voi che va oltre l’amicizia?» si cominciava a fare sul serio.

«Ma no Tenten, che dici? Sasuke è il mio migliore amico, e poi a lui non piacciono i ragazzi, quindi…»

Il discorso cominciava a divertire seriamente Tenten, visto che all’ultima domanda il viso del biondo aveva assunto tutte le possibili gradazione di colore, dal rosso ciliegia al bordeaux.

Che le cose fossero così semplici?

«E a te, Naru? A te piacciono i ragazzi?»

Tenten era in trepidante attesa di una risposta, perché da Naruto non ci si poteva aspettare nulla di meno di una sincerità così trasparente da risultare addirittura sconcertante, alle volte.

Nonostante la profonda amicizia che li legava non avevano mai affrontato l’argomento, la ragazza se ne rendeva conto solo in quel momento. In effetti Naruto non aveva battuto ciglio quando lei gli aveva proposto di uscire con Gaara perché era un ragazzo, ma solo perché era, beh, Gaara.

«Io beh, non lo so… però ho baciato solo Sas’ke quella volta, finora, quindi non saprei… però non mi fa schifo l’idea di uscire con un ragazzo, ecco…»

Già, il bacio. Sasuke e Naruto si erano baciati anni addietro perché il biondo gli si era accucciato di fronte per squadrarlo con aria, a suo dire, truce, ed era stato spinto cozzandogli in piana faccia.

La ragazza non aveva pensato a quell’episodio, ritendendo che non fosse l’unica esperienza nel campo dell’amico, e invece a quanto pareva, era proprio così. Chissà, magari era lo stesso per Sasuke

«Capisco, capisco. Ma non è che ti piace Sasuke, eh Naru?» buttò lì Tenten come niente fosse, con una risatina innocente, cogliendo al volo il momento e fremendo per una risposta.

«Ma certo che Sas’ke mi piace, Tenten. Ma questo non vuol dire che dovremmo diventare una coppia o qualcosa del genere…»

Oh mio dio. Ma aveva sentito bene?

«E perché no scusa? Naruto Uzumaki, non è che per caso sei innamorato di Sasuke Uchiha?» chiese la ragazza, che ormai aveva abbandonato ogni remora. Fanculo la scenetta della finta innocenza, le cose stavano prendendo una piega meravigliosamente insperata!!!

«Oh avanti, Tenten! Innamorato, ma che ne so! Non mi interessa dare un nome a quello che provo per Sasuke, lui è la persona più importante della mia vita e mi basta così. E poi te l’ho già detto, Sasuke non è quel genere di persona. Non me lo immagino proprio che potremmo uscire insieme o che so io…»

Tenten era assolutamente allibita.

Il ragazzo davanti a lei era lo stesso che prima le aveva fatto una faccia assolutamente stupita quando le aveva proposto di uscire con Gaara e che ora le rivelava come fosse la cosa più normale del mondo di essere praticamente innamorato del proprio migliore amico? Una continua scoperta, Naruto, non c’era che dire.

«Ma non hai mai pensato che magari lui invece potrebbe ricambiare i tuoi sentimenti, ma è solo troppo spocchioso per venirtelo a dire?»

«Dai Tenten non dire così, Sas’ke non è così male come some pensi! Comunque non credo proprio. E poi te l’ho detto, io sto benissimo così»

Scemo, ingenuo, dolcissimo Naruto.

«Ah beh, se lo dici tu. Comunque si è fatto tardi! Devo andare. Ci vediamo domani, Naruto! Arrivederci Kushina-san!  Minato-san!»

«A domani Tenten, e grazie ancora!»

La ragazza si congedò da lui dopo avergli scoccato un affettuoso bacio su una guancia, e cominciò a trotterellare giù per le scale estraendo immediatamente il telefono per chiamare la sua socia. Chissà come era andata a lei.

Senz’altro la cosa si faceva più interessante del previsto!

 

°°°

 

Dopo un assai particolareggiato riepilogo delle esperienze di entrambe, un solo pensiero emerse dalla complessa analisi dei dati raccolti: quei due erano assolutamente, inequivocabilmente, incredibilmente cotti l’uno dell’altro.

Era arrivato il momento di aprire le danze.

 

Possibile che fosse tutto così… semplice?!

 

 

ndHebi.

Salve a tutti!

Capitolino di passaggio, sicuramente, ma importantissimissimo!

Capiamo che quei due sono fatti l’uno per l’altro, ma che sono due dannate teste quadre (e no, non mi sto riferendo solo alla mia umile fiction…), mentre le nostre fangirl si preparano ad attaccare!

Spero vi sia piaciuto! In ogni caso sono, come sempre, pronta ad accogliere pareri e/o imprecazioni di vario genere!

Aaaah beh, un grazie speciale alla mia sesshy94, e uno specialissimo a tutti quei coraggiosi che hanno inserito questa storiella tra le preferite/ricordate/seguite! Non so dirvi quanto mi abbia fatto piacere!

Vale!

 

Hebi

 

 

 

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Capitolo 3
*** Scacchi ***


Scacchi

 

Era finalmente giunto il momento di aprire i giochi.

 

Karin e Tenten, dato l’esito assolutamente incredibile ed entusiasmante della ricognizione, avevano fatto passare una decina di giorni senza far alcun riferimento alle conversazioni incriminate con i diretti interessati, come se nulla fosse accaduto, permettendo alle acque di calmarsi prima di attaccare.

Perché se Naruto era scemotto e tutto sommato gestibile, lo stesso non si poteva dire di Sasuke. Una mossa avventata e non solo avrebbero mandato tutto in fumo, ma si sarebbero giocate definitivamente e senza possibilità d’appello ogni possibilità di agire e la fiducia del moro, indispensabile ai fini della buona riuscita del loro proposito.

Resistere non era stato affatto semplice, s’intenda.

Dopo quanto scoperto, ogni gesto, sguardo o qualsivoglia impulso vitale da parte dei due, sembrava loro un segno inequivocabilmente limpido del loro amore immenso e  non confessato.

Se Sasuke sbuffava, era perché era stanco e straziato da quella situazione di stallo, in bilico tra il desiderio di continuare a proteggere il suo Naruto in qualità di migliore amico e la tentazione di strapparlo dalle grinfie di Sabaku, con il rischio di spezzare l’equilibrio del loro rapporto.

Se Naruto rideva, era per attirare l’attenzione di Sasuke, sperando che capisse da solo che lui era il solo e l’unico, non potendo confessargli i suoi sentimenti per la paura paralizzante di perderlo.

Se per caso si sfioravano, era per il desiderio incontenibile di sentirsi vicini pur non potendo amarsi come avrebbero voluto.

Chiaramente dovevano darsi una calmata.

Per evitare di fare danni da scenate-da-fangirl-delirante-che-ha-scoperto-che-la-coppia-che-shippa-è-a-tanto-così-dal-diventare-reale, concentrarono tutte le loro energie nella revisione minuziosa di quel piano che avrebbe certamente portato alla formazione della più bella coppia gay a memoria d’uomo, a sentir loro.

Dieci giorni, dieci mosse, fino ad arrivare alla capitolazione dei due ragazzi.

Avevano pianificato ogni cosa in modo da indurre molti dei loro compagni a fare da pedoni, agendo al posto loro. In questo modo non solo sarebbero risultate pulite nel caso in cui ad Uchiha fossero venuti dei sospetti, ma il tutto sarebbe risultato perfettamente casuale. Avrebbero continuato ad avvicinare i due ragazzi fino a quando avrebbero colto il momento propizio per dare scacco matto.

 

Dopo la lunga attesa, finalmente, sorse l’alba del giorno prescelto per cominciare a fare sul serio.

Le due ragazze si trovarono davanti al cancello d’ingresso del loro Istituto, e si scambiarono un infervorato sguardo complice.

«È tempo, Tenten»

«Abbiamo aspettato tanto, Karin»

La campanella della prima ora, quel giorno, suonò alle loro orecchie come lo sparo di un cannone da battaglia.

 

°°°

 

[2.0 Karin Uzumaki e Tenten Aikawa1 in: “L’Asciugamano Dispotico”]

 

Ultima ora: educazione fisica. Tre alunni dovevano rimanere a sistemare la palestra, e quel giorno toccava agli ultimi tre dell’appello: Uchiha Sasuke, Uzumaki Karin, Uzumaki Naruto.

Tenten aveva atteso pazientemente che l’amica finisse di riordinare come assegnato. Una volta riunite, si intrufolarono di soppiatto negli spogliatoi maschili, dove i ragazzi stavano facendo la doccia.

 

«Sas’ke…?»

«Che vuoi, dobe

«Non è che… mi presteresti… il tuo asciugamano? Il mio… mi ha piantato!!!»

«Ma che cazz…?!»

Uno strano rumore, come di un battito di mani, al di là della porta.

 

Occultato nella borsa di Karin, stava un grosso asciugamano, morbido e arancione.

 

°°°

 

[3.0 Suigetsu Hozuki in: “La Fiera Omosessualità”]

 

Karin cominciò a chiacchierare con il suo compagno di banco non appena si fu accertata che Naruto e Sasuke erano a portata di orecchio.

«Sui, ho saputo che esci con un altro ragazzo! Ma levami questa curiosità, pensi mai di provare ad uscire con una donna?»

«Mai. Lo sai» Sì, lo sapeva.

«Ma cos’è di cui proprio non puoi fare a meno degli uomini?»

Suigetsu la squadrò con sufficienza, come fosse assolutamente ovvio. Oh quanto avrebbe voluto spaccargli la testa, ma doveva pensare al bene superiore.

«I pompini Karin. I pompini»

 

Forse non era stato così geniale affidarsi a Suigetsu

 

°°°

 

[4.0 Choji Akimichi in: “L’Ultimo Pomodoro”]

 

«Psss Choji

«Cosa c’è Tenten

«Ma dimmi, quello non è l’ultimo pomodoro con riso?»

Non fece in tempo a finire la frase, che quello era già scattato davanti al bancone della mensa, in barba alla sua mole, piazzandosi davanti a Sasuke e soffiandogli quell’ultima, succulenta prelibatezza proprio sotto il naso.

Al settimo cielo per essere riuscito ad accaparrarselo, non si accorse degli occhi fiammeggianti di Uchiha. Se uno sguardo potesse incenerire…

«Sas’ke, aspetta! Tieni» come previsto, Naruto offrì il proprio unico pomodoro all’amico, con un sorrisone dolcissimo.

 

MOMENTO! Era forse un grazie quel rantolo strozzato fuoriuscito dalla bocca di Sasuke??!

 

°°°

 

[5.0 Kiba Inuzuka in: “La Pulce (nell’orecchio)”]

 

Kiba vide un foglietto sfuggire alla presa di Karin Uzumaki (sembrava stesse parlando con Tenten).

“Ieri ero con Sasuke-kun e Deidara-sempai in centro” diceva. Non aveva bisogno di sentire altro.

«Naru la sai questa? Sasuke si è messo con Deidara-senpai! Li ho visti ieri in centro, mano per mano!»

Naruto sapeva che Kiba era il re dei cantastorie, quindi era praticamente certo che si fosse inventato tutto di sana pianta. Oltretutto, se anche fosse stato vero, lui sarebbe stato immensamente felice per Sasuke, perché davvero il loro rapporto era perfetto così.

 

Non si spiegava, però, perché aveva distintamente udito il rumore di un cuore spezzarsi. Il proprio.

 

°°°

 

[6.0 Hinata Hyuuga in: “Ma Quanti Addominali Ha Naruto-kun?!”]

 

Sasuke stava discorrendo (vagamente…) con i suoi compagni di classe durante l’intervallo, quando un forte tonfo attirò la sua attenzione.

Hinata Hyuuga era capitolata sul pavimento, le guance rosse per l’imbarazzo.

Pensò che senz’altro la colpa era del dobe (quella ragazza, inspiegabilmente, rischiava di perdere i sensi ogni volta che lo vedeva) così si girò per guardarlo con aria torva.

Fece in tempo a notare la mano di Karin che teneva sollevata la maglietta del biondo, scoprendogli l’addome definito, troppo definito (ma aveva sempre avuto tutti quegli addominali?) prima di distogliere rapidamente lo sguardo.

 

Oddio, perché quello strano calore al bassoventre?!

 

°°°

 

[7.0 Sakura Haruno in: “Il Dolce Profumo Delle Papere”]

 

«Buongiorno, Sakura-chan

«’giorno, Naru-kun»

Il biondo abbracciò forte l’amica, affondando il naso tra i capelli color marshmellow.

«Sakura-chan, ma lo sai che oggi hai un profumo davvero buonissimo?»

«Davvero? Sarà lo shampoo che usa Sasuke-kun! Ero sicura che avesse un profumo delizioso!»

Le guance del biondo andarono a fuoco in tempo record. Girò lentamente la testa, sperando che l’amico non avesse colto la sua affermazione imbarazzante, e lo trovò con sul viso un’espressione incredula davvero fuori personaggio.

Nella testa la medesima domanda: ma che cavolo ne sapeva Sakura di che shampoo usava Sasuke?!

 

Karin intanto inviava furtiva un SMS: “Grazie, Itachi!”

 

°°°

 

[8.0 L’Ero-Sennin in: “Icha Icha Yaoi Paradise”]

 

«Professor Jiraiya

Tenten richiamò l’attenzione del professore di storia e filosofia che stava uscendo dall’aula.

«È vero che sta pubblicando una nuova serie di romanzi a carattere yaoi

Tutti gli alunni erano a conoscenza delle pubblicazioni moralmente discutibili del professore, ma lo yaoi era un’assoluta novità!

L’Ero-sennin si lasciò andare ad una risata sguaiata «Sì mia cara! Ho deciso di tentare una nuova strada! La mia storia parla di due ragazzi, complementari nel carattere quanto nell’aspetto, che si amano fin dall’infanzia ma si nascondono dietro ad una profonda amicizia! Sarà assolutamente fantastico!»

 

Le facce di Sasuke e Naruto erano impagabili.

 

°°°

 

[9.0 Rock Lee in: “La Dirompente Forza Della Giovinezza”]

 

«Ehi Lee! Non ti sembra che Naruto-kun e Sasuke-kun siano un po’ sottotono ultimamente?»

«Sai Tenten, hai proprio ragione! Hanno bisogno di una bella scossa quei due!»

 

Pochi minuti dopo, evidentemente, gli si presentò l’occasione adatta per “scuoterli”, perché essendo l’assistente di Gai-sensei e potendo formare lui le coppie per l’allenamento di Jiu Jitsu2, unì proprio loro.

«Bene ragazzi! Oggi lavoreremo sulla presa “Back Mount”… per risvegliare la nostra Giovinezza sopita!»

 

Per qualche oscura ragione, Naruto, schiacciato sotto il peso di Sasuke, mentre tentava di immobilizzarlo con braccia e gambe, piuttosto che la fottuta giovinezza stava sentendo risvegliare qualcos’altro. Merda!

 

°°°

 

[10.0 Akasuna Sasori in “Il Numero Del Biondino Con Gli Occhi Azzurri E Il Pacco Grosso!”]

 

Sasori Akasuna, ventenne dai capelli rossi, sfacciatamente bisessuale, componente di quella compagnia chiamata affettuosamente “Akatsuki”, aveva avuto il piacere di vedere le foto di un aitante biondino in costume sul cellulare della cugina Tenten. Si era ovviamente informato, e aveva scoperto, con sommo piacere, che quel bocconcino altri non era che il migliore amico di Sasuke Uchiha, il fratellino mestruato di Itachi.

 

«Ehi Sacchan! Pensavo… non è che mi daresti il numero di quel tuo amico… Naruto? Sai, quel biondino con gli occhi azzurri e il pacco grosso!»

«Ma cosa… cosa avete tutti con quel… DOBE??!» gli rispose quello, livido, sbattendo la porta.

 

Ma cosa gli aveva chiesto mai?!

 

°°°

 

[11.0 Gaara Sabaku in: “Scacco Matto”]

 

Nell’attesa che entrasse il professor Umino per l’ora di letteratura, Naruto si era andato ad appollaiare sul banco di Gaara, in un’ottima interpretazione di L3, che l’aveva chiamato per fare due chiacchiere.

Karin e Tenten si guardarono emozionate. Era giunto il momento del gran finale.

Spostandosi per andare a parlare con Neji Hyuuga, vicino di banco di Sasuke, urtarono Ino Yamanaka, che, irritata, cadde all’indietro come se fosse stata caricata da un caprone, centrando inevitabilmente Naruto, che capitolò altrettanto inevitabilmente sul rosso, esibendosi in una replica fedelissima di quanto accaduto con Sasuke anni prima.

Sotto gli occhi sbalorditi dell’intera classe.

 

 

1Aikawa è il cognome di Eri, l’editrice di Usami Akihiko (di Junou Romantica), amica sua e di Misaki, quindi un’altra fangirl fortunata!

 

2Premetto che non pratico Jiu Jitsu, quindi spero di non aver detto grandi eresie! Ho scelto questa presa solamente perché è nota anche come “monta a cavallo da dietro” e beh… fate un po’ voi…

 

3In realtà spero tanto che questa nota non serve a nessuno. In ogni caso il riferimento è a L/Ryuzaki di Death Note (tutto l’amore del mondo per lui!!!)

 

 

 

ndHebi.

Buonasera!

Che dire di questo capitolo, qui vediamo tutte le mosse di quelle due scoppiate fino al colpo finale, ma è nel prossimo che capiremo qualcosa dei risultati ottenuti, visto che qui lascio tutto alla vostra immaginazione!

Le drabble sono quasi tutte di cento parole precise (stando al conteggio di word… mi fido?) tranne un paio per cui ho avuto bisogno di qualche parolina in più. Essendo impazzita su questo capitolo, volevo fare i miei pubblici complimenti a chi è solito scriverne, perché, gente, io sono diventata matta ahahahah

Comunque niente, come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate che mi fa tanto piacere!

Sempre grazie mille a sesshy94, e soprattutto a tutti voi, che siete i lettori più kawaii dell’intero cosmo!

Vale!

 

Ps. Spero si capisca, ovviamente inizio con il tentativo 2.0 in quanto l’1.0 è quello della “ricognizione”.

Ok ora che ho aggiunto questa postilla mi sento un po’ stupida…

 

Hebi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Falle di un piano infallibile ***


Falle di un piano infallibile

 

Nella classe era sceso il silenzio più totale. Così denso da sembrare innaturale. Nessuno muoveva un muscolo, sembrava che tutti avessero persino smesso di respirare.

Fu Gaara, dopo qualche secondo, a spezzarlo.

«Certo, Nacchan, che allora è vero che sei un dobe» proferì con un sorrisino irriverente, ad un millimetro dalle labbra dell’altro, guardando distintamente Sasuke.

Successivamente, fece una cosa che non si sarebbe aspettato davvero nessuno, Karin e Tenten in primis. Accarezzò con le mani il viso di Naruto, che evidentemente ancora non aveva ancora realizzato un tubo di quanto accaduto, e lo baciò di nuovo, lo baciò davvero.

 

Quanti colori poteva assumere il volto di un essere umano? A giudicare da quelli che stavano attraversando il viso di Sasuke, davvero molti.

Era partito con un leggero verdino poco salutare quando aveva visto il biondo sbilanciarsi, per passare da un intenso rosa fragola quando aveva visto le sue labbra collidere con quelle del rosso, per poi approdare un viola deciso nel momento in cui aveva colto l’evidente provocazione di Gaara.

 

Naruto, realizzando la situazione, imbarazzandosi all’inverosimile, allontanò appena Gaara da sé.

«Gaacchan, ma cosa… cosa stai facendo?»

«Ti sto baciando, Naru» gli rispose quello, sorridendo malizioso.

Il colore della faccia di Naruto aumentò spaventosamente d’intensità, mentre cercava di posare i piedi sul pavimento per reggersi sulle proprie gambe.

«Sì, questo lo vedo… ma vedi… ecco io… Gaachan…»

«Ma sta’ zitto» gli rispose solamente il rosso, senza alcuna cattiveria, continuando a sorridere lascivo, prima di baciarlo ancora una volta.

 

Appena le ragazze si ripresero dalla shock (quella scena, dal punto di vista di due fangirl era pur sempre piuttosto… godibile, nonché decisamente inaspettata) si voltarono allarmate a guardare Sasuke, il quale sembrava lottare per riassumere la sua solita espressione insondabile, prima di uscire dall’aula. Uscire dall’aula. Uscire. Dall’. Aula.

No no no! Un momento! Dov’era la scenata di gelosia? Dov’era la dichiarazione d’amore eterno a Naruto? Dov’era il lieto fine? Non aveva nemmeno sbattuto la porta con stizza quello che sarebbe dovuto essere un cavaliere senza-macchia-e-senza-paura!

Le ragazza si guardarono decisamente allarmate, mentre anche Naruto, assolutamente confuso, allontanava con più decisione Gaara da sé e spostava lo sguardo verso il punto dove l’Uchiha era appena sparito. Prima di corrergli dietro.

Oh. Qualcuno saggio!

«Naruto ma dove-»

«Scusa Gaara! Senti… ne parliamo dopo, ok?»

Gaara provò a rispondere qualcosa, ma Naruto era già sparito. Prontamente seguito da Karin e  Tenten ovviamente, che, armate di walkie talkie, cercavano di simulare una missione di spionaggio ninja, per sapere cosa i due si sarebbero detti.

 

«Sas’ke aspetta!»

«Che vuoi, Naruto?»

«Io… ‘Suke, per Gaara… io non-»

«Ma cosa vuoi che me ne freghi a me?»

«Scusa ma… perché… perché te ne sei andato allora?»

«Sto andando a mensa, testa quadra. Non me ne può fregar di meno di te, figurati se mi frega qualcosa di Sabaku o del fatto che vi divertite a fare i vostri comodi in classe. Ora se non ti dispiace…»

Così dicendo lo superò con una spallata.

Naruto rimase a guardarlo allontanarsi, prima di tornare in classe con l’espressione più mortificata che si fosse mai vista.

Sasuke aveva infuso tutto l’odio possibile in quelle quattro parole in croce che aveva berciato contro Naruto. Se il suo intento era quello di risultare indifferente, di certo aveva fallito, ma se il suo scopo era ferire, beh, a giudicare dall’espressione dell’altro, aveva decisamente fatto centro.

 

Karin e Tenten convennero che dovevano aver “leggermente” sottovalutato l’orgoglio di Uchiha, che unito alla sua assurda possessività creava un mix decisamente esplosivo, nonché la sfacciata intraprendenza di Gaara. Ma da dove veniva fuori? Di certo non ne aveva mai fatto mostra prima. Magari i suoi sentimenti per Naruto erano più intensi di quanto credessero e aveva provato a giocarsi il tutto per tutto…

Ops.

 

I giorni passavano e la situazione non migliorava affatto.

 

Sasuke e Naruto non si rivolgevano più la parola. O meglio, il secondo tentava, ogni santo giorno, un approccio con l’Uchiha, che invece gli riservava occhiate piene di veleno e si portava dietro un’aura così negativa che chiunque aveva un certo timore nell’avvicinarsi.

Gaara non aveva più provato ad avvicinare Naruto né tantomeno a provocare Sasuke, ed era tornato ad essere il ragazzo silenzioso e un po’ schivo che era sempre stato, con l’aggiunta però di una luce così triste infondo agli occhi, che sembrava essere tornato il ragazzino tormentato che era prima dell’amicizia salvifica con Naruto.

La situazione era così drammaticamente palese che persino gli altri compagni di classe se ne erano accorti, e non solo Shikamaru Nara o Neji Hyuuga, che potevano vantare un’intelligenza e una perspicacia decisamente fuori dal comune, ma anche chi, come Ino Yamanaka ad esempio, non era incline a simili intuizioni, preferiva starsene discretamente in disparte.

 

Era chiaramente giunta l’ora di una nuova ricognizione.

 

°°°

 

«Ehi, Naru. Come stai?»

«Bene, Ten-chan»

«Bene? Hai una faccetta tesoro»

Tenten era andata a trovare Naruto a casa, visto che lui sembrava non aver voglia di uscire per una passeggiata, portando con sé tre porzioni del miglior ramen di Teuchi per tirargli su il morale. Sembrava veramente a pezzi e, inutile negarlo, lei si sentiva decisamente in colpa.

«No, non così bene. È che Sasuke non mi rivolge la parola da giorni, ho litigato con Gaara e non so nemmeno il perché di tutto questo»

«Dai, continua, ti ascolto. Hai bisogno di sfogarti un pò»

«Non lo so Tenten! Non capisco più niente! è che –e qui abbassò un po’ la voce, come se si trattasse di un segreto- è come se… se fossero accadute delle cose strane ultimamente»

«Strane? Che intendi?»

«Non lo so! È come se tutto il Mondo, anzi no! Tutto l’Universo si fosse messo d’accordo per farmi capire che sono pateticamente innamorato del mio migliore amico e che non è vero che il nostro rapporto mi va bene così com’è! Continuano ad accadere cose che mi fanno.. non saprei come dire… avvicinare a Sas’ke, ecco. È strano… non trovi?»

Tenten rispose con un risolino vagamente tirato e le guance tinte di un leggero color porpora.

«Ma dai Naru! Che dici! Sarà una tua impressione!»

«Mah… comunque è così, ok?» sembrava aver smesso di parlare con Tenten, e rivolgeva lo sguardo un po’ a tutta la stanza come nel tentativo di richiamare l’attenzione di una non ben definita entità sovrannaturale.

«Sì è così! Sono cotto come una pera del mio migliore amico, non lo negherò più, promesso! E io le mantengo le promesse! È il mio Nindo! Ma ora per favore, ridammi indietro ‘Suke» terminò con il labbruccio tremolante e gli occhietti lucidi.

A Tenten si strinse il cuore a vedere Naruto così. Lui era la persona più buona che avesse mai conosciuto e non si meritava di soffrire così. In cuor suo si disse che avrebbe fatto qualunque cosa per rimediare, senza commettere alcun errore stavolta.

Prima però, lo avrebbe coccolato un po’. Come si faceva a resistere a quegli occhioni?!

 

°°°

 

«Ciao, Sasuke»

«Karin»

Karin si era presentata a casa di Sasuke senza alcun preavviso, tanto sapeva che non sarebbe servito a nulla chiedergli di incontrarsi.

«Ho trovato questo al Combini1, ho pensato che potesse piacerti»

Sasuke sbatté un po’ interdetto le palpebre, ma afferrò il brik di succo di pomodoro un po’ troppo velocemente per poter continuare a fare il sostenuto. Evidentemente se ne rese conto, perché invitò Karin ad entrare nella sua stanza, rassegnato.

«Sasuke, mi dici cosa hai combinato con Naruto?»

«Non capisco di cosa tu stia parlando»

«Oh avanti, Sas’ke! Dopo quello che è successo con Sabaku non gli hai più rivolto la parola e lui sembra starci davvero male!»

«Senti, vediamo di capirci, Karin. Punto primo: tutto questo non è affar tuo e non capisco perché sto perdendo il mio tempo a spiegarmi, in effetti. Punto secondo: il fatto che io non rivolga la parola a quel rincoglionito non c’entra assolutamente nulla con quello che è successo con Sabaku, e non vedo perché dovrebbe. Punto terzo: se non ti dispiace…» terminò indicando la porta alla ragazza, in un tentativo decisamente poco riuscito di mostrare un po’ di cortesia.

La ragazza, per nulla offesa, sì avviò verso la porta.

«Sai, Sasuke –disse, girandosi a guardarlo poco prima di varcare la soglia- Ti facevo più intelligente. Invece stai rischiando di mandare a puttane una cosa bellissima per colpa del tuo orgoglio del cazzo. Ma sai che ti dico? Che dell’orgoglio non te ne fai assolutamente nulla se non sei felice. E per essere felice basterebbe solamente un po’ di umiltà. Buona serata»

Sasuke la guardò sparire decisamente basito. Non riuscendo, probabilmente per la prima volta in vita sua, a proferire verbo.

 

°°°

 

«Dunque, Karin. Bilancio della missione?»

«Due cuori spezzati (quello di Naruto e quello di Gaara), un Uchiha decisamente incazzato e tordo, quest’ultima diagnosi sicuramente aggravata dalla mia sparata, e una tensione che si taglia col coltello. Not bad!» cercò di ironizzare la rossa

«D’accordo, D’accordo, forse abbiamo fatto qualche minuscolo, infinitesimale, errore di valutazione, ma non tutto è perduto, giusto?»

«Giusto. Dobbiamo giocarci il tutto per tutto»

«Alla “Festa dell’Insetto” di Shino Aburame» completarono poi all’unisono, la mano destra sul cuore, come un giuramento.

 

 

1Catene di supermercati giapponesi di solito aperti 24/24

 

 

ndHebi.

Eccoci con il nuovo capitolo! Che dire?! Qui vediamo che forse le cose non sono andate esattamente come sperato e a quanto pare Karin e Tenten non hanno fatto i calcoli troppo bene… Speriamo riescano a salvare la situazione alla festa di Shino! (io adoro Shino! Ahahah)

Aaah beh! Grazie mille alla mia sesshy94 che mi ha betato il capitolo nel giro di un quarto d’ora nonostante gliel’abbia mandato proprio all’ultimo! Ma cosa farei io senza di te??!?!!!!!!

E uno sbrodolamento di grazie a chi ancora continua a mettere questa storiella tra le preferite/seguite/ricordate e il mio amore eterno a chi commenta! Grazie grazie grazie!

Un’ultima cosa e poi giuro che la smetto! Siccome vado via per le vacanza e non potrò postare il prossimo capitolo prima del mio ritorno… BUON NATALE a tutti!

Vale!

 

Hebi

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Festeggiare gli insetti? Quale saggezza! ***


ndHebi.

Prima di lasciarvi alla lettura volevo scusarmi per il ritardo imbarazzante, ma, nonostante mi sia riconnessa con la civiltà, sto preparando degli esami e sto vagamente svalvolando! Pardonnez moi!

In ogni caso, buon 2014 e buona Befana a tutti!!!!!!

 

 

 

Festeggiare gli insetti? Quale saggezza!

 

Finalmente arrivò il giorno della “Festa dell’Insetto” di Shino Aburame.

La sua famiglia vantava gli entomologi più competenti e rispettati del paese, ma più che un lavoro, per loro i piccoli artropodi erano una vera e propria missione, uno stile di vita e una passione, che si tramandavano da generazioni.

La “Festa dell’Insetto” era dunque per la famiglia Aburame una ricorrenza estremamente importante, paragonabile, forse, solo al Capodanno, il che ovviamente è tutto dire.

Si teneva nel “Giorno dell’Insetto”, l’ultimo della “Settimana dell’Insetto”.

E ovviamente consisteva nella celebrazione di questi preziosi quanto incompresi amici dell’uomo.

Data la somma importanza della ricorrenza, la festa si teneva ogni anno nella tenuta estiva degli Aburame, nell’Hokkaido, ed era “gradito l’abito scuro”. Per ragioni di praticità era previsto il pernottamento degli ospiti.

Sebbene fosse una ricorrenza quanto meno singolare era diventata ormai per la classe dei nostri prodi un appuntamento fisso, nonché una piacevolissima occasione per divertirsi, passando un fine settimana insieme. Tant’è che neppure il principino sul pisello Sasuke Uchiha mancava mai.

 

Tenten e Karin avevano passato i due giorni precedenti trascinando un quanto mai reticente Naruto per negozi affinché fosse assolutamente perfetto per l’occasione.

E beh, ‘sta volta non avevano fallito. Naruto era da perdere la testa.

Lo avevano infilato in un abito blu scuro dal taglio piuttosto moderno (la giacca ben avvitata e i pantaloni con la  riga gli fasciavano aderenti le gambe, mettendo il risalto quel culo da paura che l’idiota era solito occultare sotto imprecisati strati di tute informi) la camicia bianca con le cifre ricamate in basso a sinistra, come le portava Uchiha, e una cravattina bordeaux al collo.

Gli avevano aggiustato i capelli con un po’ di gel, spettinandoli ad arte, sfruttando a loro vantaggio la loro piega naturale.

Non sembrava nemmeno lui.

Kushina quando l’aveva visto pronto aveva stretto le ragazze in un abbraccio spacca ossa con le lacrime agli occhi. Persino Minato che, pur essendo una persona estremamente solare, non si lasciava certo andare a simili effusioni, aveva loro stretto calorosamente la mano con un sorrisone made in Namikaze, emozionato.

Quando il biondo si era guardato allo specchio, comunque, si doveva essere accorto di stare piuttosto bene, perché aveva smesso di lagnarsi e berciare circa la sua splendida camicia arancione che gli donava così tanto.

Il gusto di Naruto era veramente tragico. Il fondo l’aveva toccato alla festa di Shikamaru, quando si era presentato con i pantaloni arancioni della tuta e una camicia nera sopra. Kushina ancora si disperava per non essere riuscita a fermarlo in quell’occasione. Ma questa è un’altra storia…

 

Finalmente, arrivarono alla tenuta degli Aburame e vennero gioiosamente accolti in casa dalla mamma del loro amico, una bella signora con i capelli scuri e il viso dolce, che, fasciata un delizioso abitino da coccinella, li invitava ad entrare.

Sasuke era già lì, ed era assolutamente uno schianto. Maledetto.

Un bel completo nero gessato, probabilmente italiano, una camicia bianca e le scarpe di vernice nera. Non portava la cravatta ma aveva un sobrio fazzoletto bianco a fare capolino del taschino. Avrebbe dovuto sembrare un dannato becchino, e invece, accidenti a lui e al fascino Uchiha, sembrava una specie di miraggio.

 

Erano così diversi, lui e Naruto.

Sasuke, se non fosse stato per quell’aplomb da bad boy, non era che un giapponese qualunque, i tratti tipicamente nipponici e il posteriore di una papera sulla testa.

Naruto invece era goffo, impacciato, ma aveva quel calore occidentale che lo rendeva assolutamente unico. Gli occhi azzurri come non se ne vedono, l’oro nei capelli e la bontà del suo carattere nei tratti del viso.

E quella sera aveva anche fascino. Una bomba.

 

Le stanze per la notte venivano assegnate ogni anno dalla famiglia di Shino, per non creare confusione, ed erano più o meno sempre le stesse, da due o tre membri.

Quell’anno Sasuke e Naruto sarebbero stati insieme come sempre, e per la prima volta anche Karin e Tenten, che da un po’ di tempo, per quelli che per noi sono ovvi motivi ma che per i loro amici restava un bel mistero, si erano guadagnate la nomea di Mimì e Cocò, Gianni e Pinotto e via dicendo.

Senz’altro le cose ben si confacevano al loro piano, ma urgeva comunque una piccola, essenziale modifica.

 

Le due ragazze si recarono furtive nell’ala della casa riservata alle stanze degli ospiti. Come previsto, erano sole.

Raggiunsero la porta su cui era affisso un cartellino con su scritto “Sasuke e Naruto” in una grafia svolazzante e l’aprirono.

Come pensavano, la camera, non molto grande e dall’arredamento semplice, tipicamente giapponese, aveva due letti singoli con, a dividerli, un comodino.

La lasciarono per andare a cercare la loro. Quando la trovarono, difficilmente repressero un urletto di gioia. Come avevano supposto, il letto loro assegnato era un matrimoniale, perché, si sa, le ragazze non si fanno di questi problemi. O forse, semplicemente, sono meno moleste quando si trovano a condividere un letto… ricordarono con un sorriso quando una matrimoniale era toccata a Choji e Shikamaru ed il povero Nara aveva beneficiato del tenue calore del tatami1, dopo essere stato spodestato nel sonno dal robusto amico.

Velocemente, sostituirono il cartellino sulla porta, e nascosero una piccola videocamera ad infrarossi (rimediata da Hidan, un amico quanto mai equivoco di Sasori e Itachi) tra i libri nel mobile davanti al letto, giusto per assicurarsi che tutto sarebbe andato come previsto… non potevano mica permettersi di ignorare quello che sarebbe accaduto no? Erano estremamente avvedute, loro, mica stalker!

Tornarono alla festa sghignazzanti e decisamente ottimiste.

 

Al loro ritorno in sala, lo stuolo di ochette ridacchianti che videro circondare Naruto, le rese assolutamente gongolanti.

Perfino Sakura ed Ino, che presiedevano fieramente il Sasuke fan club, lo osservavano ammirate, combattute tra la voglia di andarsi a complimentare e quella di restare ben artigliate alle braccia del loro beniamino, che oltretutto era, per la prima volta a memoria d’uomo, lasciato praticamente in disparte.

Naruto oltretutto sembrava gestire veramente bene tutta quella celebrità improvvisa, senza però tradire il suo carattere semplice ed espansivo. Sorrideva quando gli rivolgevano dei complimenti, illuminando la sala con quel suo sorriso impossibile, grattandosi la nuca vagamente imbarazzato.

 Tsk. Imbecilli. Ci volevano un bel vestito e un po’ di gel perché si accorgessero di Naruto? Sciocche. Bah, in ogni caso Karin e Tenten si sarebbero servite di quelle sciacquette per cuocere Sasuke, il quale, al momento, per loro sommo diletto, sembrava pensare esattamente la stessa cosa, a fuoco lento, lentissimo.

La concorrenza femminile però non era ciò a cui puntavano le due ragazze improvvisatesi Cupido, consce che Sasuke si sarebbe lasciato tuttalpiù irritare dalla cosa, ma mai l’avrebbe temuta.

Era quella degli altri maschietti, il loro scopo. Nella fattispecie quella di Suigetsu e Sai, proverbiali morti di cazzo (secondo il francesismo fieramente rivendicato da Kiba), i cui ormoni costantemente sovreccitati erano estremamente prevedibili.

E infatti, come se avessero avuto un copione da seguire, i due cominciarono presto a contendersi platealmente il cuore del nostro biondo eroe (o più probabilmente il suo sedere) con avances tanto esplicite da far arrossire persino Neji-nulla-mi-tocca-Hyuuga.

Fu quando, esasperati dalla timidezza di Naruto che in tutti i modi tentava di sviare, esclamarono praticamente in coro “ti giuro che faccio dei pompini che neanche Moana Pozzi2”, con tanto di vicendevole sguardo ammirato, che Sasuke si decise finalmente ad intervenire. A modo suo, per carità…

 

«Dobe. Credo sia arrivato il ramen»

«Oh il ramen, finalmente!»

Il biondo si lanciò alla volta del bouffet, dimentico delle tenere attenzioni di Sai e Suigetsu.

«Sas’ke, ma non è vero!» disse, quando si accorse che le barche di sushi e sashimi erano ancora al loro posto e che, probabilmente, non sarebbe stato servito proprio nessun ramen.

«Lo so, cretino»

«E allora perché mi hai mentito ‘Suke? Mi hai spezzato il cuore»

Continuò il biondo con gli occhietti lacrimosi, ignorando che lUchiha già si stava pentendo del suo gesto magnanimo progettando il suo omicidio e occultamento di cadavere insieme.

«Naru, orsacchiotto, credo che Sas’ke stesse cercando di darti una mano a scampare dalle grinfie di Sai e Suigetsu, stavano diventando un po’ invadenti, non trovi?»

Intervenne Tenten vagamente ammiccante, esasperata dall’ingenuità di Naruto e decisa a dargli una definitiva spintarella. In fondo era lì per quello no?

«Oh» cominciò Naruto, formando con le labbra una piccola O.

«Oh… io…» riprovò.

«Oh» concluse, abbassando lo sguardo. Di bene in meglio!

«Tsz. Usuratonkachi» chiosò Sasuke, con le guance vagamente arrossate dall’imbarazzo di essere stato colto in fallo e dall’irritazione perché ma davvero si può essere così scemi?! Per poi girare i tacchi e sparire, diretto, notò Tenten, non tra la folla, bensì verso l’ala dedicata alle camere da letto.

«Sei un coglione, Naru, lascia che te lo dica» berciò Tenten, rassegnata.

«Lo so! Lo so! Ma che ne so… non mi parlava da giorni, io ho pensato… beh non ho pensato a niente, ecco!»

«Non avevamo dubbi» infierì, prima di «posso sapere che accidenti ci fai ancora qui?! Seguilo no!» aggiungere, con un sorriso complice.

Nel momento in cui Naruto tutto rosso si lanciò all’inseguimento del suo legittimo cavaliere-senza-macchia-e-senza-paura, il quale era evidentemente in grado di smaterializzarli per la rapidità con cui si era dileguato, la ragazza, tutta emozionata, afferrò per un braccio la propria rossa complice e si affrettò a seguirlo nel corridoio.

 

«Sas’ke aspetta!»

Fu l’ultima cosa che sentirono, prima di vedere Naruto raggiungere la stanza che avrebbe diviso con l’amico, e quindi il letto che, volenti o nolenti, avrebbero diviso, e sparirci dentro, tutto trafelato.

 

°°°

 

Shino era molto fiero della “Festa dell’Insetto”, era un’occasione per celebrare, con la dovuta serietà e la giusta dose di eleganza, quegli esserini eccezionali che non si smette mai di sottovalutare, ed era anche un evento ormai, dopo tutti quegli anni, molto atteso da tutti i suoi amici che, nonostante non comprendessero ancora a pieno la magnificenza del mondo degli Insetti (ma non importava, sarebbe arrivato anche quel momento, Shino ne era certo), non mancavano mai rendendolo, segretamente, molto compiaciuto.

Quando però Tenten Aikawa e Karin Uzumaki si fiondarono da lui, allegre come non le aveva mai viste, lo abbracciarono e lo baciarono su entrambe le guance, proclamando che «Shino sei il migliore! Sei il nostro eroe!» beh, Shino Aburame ebbe la conferma che, davvero, non c’era proprio nulla di meglio della “Festa dell’Insetto”.

 

 

1Il tatami () è una tradizionale pavimentazione giapponese composta da pannelli rettangolari affiancati fatti con paglia di riso intrecciata e pressata (Wikipedia rulez)

 

2Moana Pozzi è una pornodiva italiana d’altri tempi… non mi chiedete come facciano Sai e Suigetsu a conoscerla… semplicemente, mai dubitare delle loro potenzialità

 

 

 

ndHebi. (parte II)

Vi prego non mi linciate per avervi mollati così! Suvvia un po’ di suspense, così è tutto più emozionante! (Ok vedo che non attacca, quindi inizio a correre……….)
In ogni caso ricordate che io vi adoro, che siete dei lettori meravigliosi e che nonostante tutto continuate a mettere questa storiella tra le preferite/ricordate/seguite rendendomi tanto tanto felice!!! <3_<3 Ma soprattutto che NO! Non sono affatto ruffiana :P

Comunque sempre un grazie infinito a sesshy94 che continua a betare e incoraggiare tutto quello che scrivo!

Vale!

 

Hebi





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Capitolo 6
*** Di zuffe e bizzarre metafore disneyane ***


Di zuffe e bizzarre metafore disneyane

 

«’Suke aspetta!»

Esclamò Naruto irrompendo con malagrazia nella camera che per quella notte avrebbe condiviso con l’amico.

«Kami, Dobe, sei una persecuzione. Che cavolo vuoi?»

«Teme! Ma la smetti di insultarmi?! Io volevo- ehi! Perché c’è un letto solo?»

Naruto, suo malgrado, non era in grado di collegare la bocca con il cervello, e quindi tutto quello che gli passava per la mente veniva espulso, senza filtro alcuno. Quindi un’uscita del genere, con tutte le implicazioni che comportava in una situazione simile, spinse le sue belle guance glabre sull’orlo dell’autocombustione e mise tra lui e il suo interlocutore un pesante silenzio carico d’imbarazzo.

«No, cioè, volevo dire…» cominciò grattandosi la nuca con una mano in chiaro segno di disagio «credevo che dopo Shika e Cho assegnassero solo alle ragazze letti matrimoniali» terminò con una risatina vagamente isterica.

«Beh, Usuratonkachi, spero vivamente che tu non voglia essere molesto come Akimichi, perché in tal caso posso assicurarti che non sarò io a dormire sul pavimento»

«No no, ma io non volevo dire questo! Mi faccio piccolo piccolo se voglio » chiarì Naruto tentando di sdrammatizzare la situazione e alleggerire un po’ la tensione, per poi aggiungere «lo sai…» con un filo di voce, alludendo alle innumerevoli notti in cui da bambini avevano condiviso lo stesso letto. A volte Sasuke si faceva abbracciare e dormivano tutta la notte con le gambe intrecciate e la testa sullo stesso cuscino, altre volte invece il moro rivendicava la propria virilità di ometto asserendo che le femminucce dormono abbracciate e allora Naruto stava tutto attento a non sfiorarlo nemmeno, accontentandosi di avvertire il suo calore sotto le coperte.

«Beh comunque non importa. Dubito che tu voglia restare qui stanotte. Sbaglio?»

«E dove dovrei andare scusa?»

«Mi sembra che Suigetsu e Sai siano stati piuttosto chiari nel farti capire che gradirebbero la tua presenza nel loro letto. E non mi sembra che tu abbia disdegnato» asserì velenoso, gelando il sorriso carico di tenerezza che era affiorato sul volto di Naruto a quei ricordi.

«Teme ma che accidenti stai dicendo?»

«Quello che ho detto. Sei un po’ lento eh»

«Sai una cosa, Sasuke? Sei proprio un coglione»

E così dicendo spense definitivamente il cervello, raggiungendo l’Uchiha superando il letto che li divideva, afferrandogli il bavero della camicia e premendoselo contro con forza stampandogli sulle labbra un bacio decisamente maldestro.

«Aja! Sei un… un… dobe! maledizione!»

Imprecò l’Uchica, quando avvertì i denti del compagno cozzare dolorosamente contro il proprio labbro inferiore.

«Teme vaffanculo! Doveva essere una cosa ad effetto perché devi rovinare sempre tutto?!»

«La dentata in effetti è stata decisamente ad effetto, imbecille!»

«Non era una dentata! Era un bacio! È tutta colpa tua che sei un… frigido

«Frigido? Chi sarebbe il frigido, scusami?» indagò Sasuke rosso di rabbia con un pericolosissimo tic all’occhio sinistro.

«TU! Dovevi farti baciare non startene lì come un pezzo di legno!»

«Ma se da come sei partito sembrava che volessi darmi una testata!»

«E invece no! Io volevo darti un bacio! Di quelli che ti fanno capire tutto, no?! Come nei film! E tu dovevi abbracciarmi e dirmi “Ti amo anch’io Naru!” e poi vissero per sempre felici e contenti!» concluse il nostro eroe biondo e scemo, perdendo completamente il senno.

«Ma che cavolo stai dicendo? Ma che è Cenerentola??!! E poi cosa avrei dovuto risponderti io??! Tu mica hai detto- Un momento… mi ami, dobe?» terminò con un sorrisetto sghembo a stirargli le labbra, da vero bastardo qual era, divertendosi a punzecchiare il biondo e la sua lingua troppo lunga.

Se le guance di Naruto precedentemente erano sull’orlo della combustione, ora Sasuke poteva distintamente sentirle sfrigolare, come se stessero sulla brace.

Si prese un secondo, un attimo appena, per scrutare il proprio migliore amico boccheggiante e con gli occhio lucidi e maledettamente troppo azzurri, per poi tirarlo via da quella dannata graticola e baciargli le labbra piene e rosse, come le fragole.

Ci aveva riflettuto Sasuke, prima di fare quello che aveva fatto. Un po’ perché lui era una di quelle persone avvedute al limite del maniacale che pensano mille volte prima di fare le cose, un po’ perché il proprio migliore amico non si bacia alla leggera. Di questo Sasuke, il quale non si era mai preoccupato di ferire qualcuno prima,  era maledettamente sicuro.

Lo sentì immediatamente rilassarsi tra le proprie braccia, mentre gli leccava il labbro inferiore, morbidissimo, e si sorprendeva di quanto le loro bocche sembrassero fatte per incontrarsi, succhiarsi, leccarsi, combaciare come due pezzi contigui di un puzzle. Non si capacitava, Sasuke, del perché il suo cuore battesse così dannatamente forte, del perché le mani gli formicolassero e del perché avesse il desiderio assurdo di stringere Naruto così forte da entrargli sotto la pelle e sistemarglisi tra le costole, vicino al cuore. Per la prima volta in vita sua però decise di prendere esempio da quel biondo impossibile (ma guai a farglielo sapere!) e spegnere il cervello.

«Sei veramente un idiota colossale, lo sai?» gli chiese con un sorrisetto irriverente, appena ebbe il coraggio di staccarsi dalle sue labbra.

 

Naruto era una persona romantica e zuccherosa e sognava da sempre il grande amore, quello da colazione a letto la domenica mattina e messaggini tutto il giorno, ma era realista. Non si sarebbe aspettato nulla del genere da Sasuke, per questo, quando l’aveva baciato quel modo, aveva rischiato che gli venisse un accidente. Quando poi aveva ascoltato le prime parole dell’altro dopo il loro primo bacio, di cui aveva ancora il sapore tra le papille gustative, il suo cuore aveva evitato di tirare le cuoia.

«Sasuke sei veramente… veramente… senza cuore!» aveva sentenziato per poi colpirlo su un braccio, senza la convinzione che avrebbe voluto metterci, rompendo il delicatissimo equilibrio che li manteneva in piedi, appoggiati precariamente tra il letto e il muro in un incastro di braccia e gambe e cuori, facendoli precipitare sul letto morbido.

«Lo vedi, Usuratonkachi?! Non sono senza cuore, sono obiettivo!»

Ribatté, prima di rispondere al colpo al braccio con uno al fianco e dare il via ad un’azzuffata in piena regola sul letto della tenuta estiva degli Aburame, sgualcendo le lenzuola e i vestiti.

 

«Ok, ok, basta! Mi arrendo!» concesse Naruto, con il fiato corto e un gomito di Sasuke piantato nello stomaco, ridendo come un cretino.

«Prima però» si affrettò ad aggiungere prima che l’Uchiha cominciasse a gongolare per la vittoria «devi darmi un altro bacio» concluse, con gli occhi brillanti e un sorriso vagamente malizioso, appena fuori personaggio.

Sausuke allora non poté che cedere definitivamente a quel caso umano del suo migliore amico e concedergli la risata più fragorosa, più bella e più vera che avesse mai fatto in tutta la sua vita, prima di afferrarlo per quella cravattina stretta e bordeaux sfuggita al controllo del colletto per tornare a baciarlo, con le guance rosse e le lacrime agli occhi, decisamente poco abituati a una reazione simile.

Gli mise le mani sui fianchi tesi, bollenti, prima di desiderare di avvertire quel calore direttamente sulla pelle e alzargli giusto un po’ una camicia, che per la colluttazione era già sgusciata fuori dai pantaloni, per poter insediarvi le mani sotto e stringerlo forte.

Scese con la bocca sul mento, per poi leccare la linea squadrata della mascella fino ad arrivare all’orecchio del biondo e morderlo piano.

 

Naruto non ci stava capendo un accidente. Sasuke lo teneva per i fianchi, gli baciava il collo, glielo mordeva, e lui non era mai stato così fottutamente eccitato in vita sua. Per questo, quando l’altro sollevò un ginocchio per piazzarglielo dritto in mezzo alle gambe, non riuscì a trattenere un gridolino, un po’ il violento imbarazzo al pensiero che l’altro avesse avvertito quell’erezione da paura, un po’ per l’ondata di brividi che direttamente dal bassoventre gli si erano diffusi lungo la schiena a quel contatto.

«Uh… siamo eccitati» sentì Sasuke soffiargli direttamente nell’orecchio, con la voce maledettamente bassa e roca, eccitata, mandandogli delle scariche elettriche alla base della schiena che lo fecero rabbrividire. Dio, Naruto sarebbe morto.

Si sentì afferrare per la camicia e si sollevò in ginocchio, seguendo i movimenti dell’altro, che riprese a baciargli le labbra, cominciando contemporaneamente a sfilargli la giacca e slacciargli la camicia, bottone dopo bottone. Ormai Naruto non aveva più dubbi: sarebbe venuto nei pantaloni prima di poter dire “preservativo”.

Sentì Sasuke scendere nuovamente a baciargli il collo, prima di mordergli una spalla e poi leccare lì dove aveva premuto i denti. Sentì le sue mani accarezzargli il petto e scendere sulla pancia, delicate, facendogli contrarre forte lo stomaco, per poi cominciare a giocare con l’orlo dei pantaloni, infilando giusto una falange lì sotto e facendola scorrere lungo il bordo dei boxer.

Quando Naruto cominciava a pensare seriamente di poter schiattare il quel preciso momento per andarsene con la massima gioia, Sasuke lo sorprese di nuovo, slacciandogli il bottone dei pantaloni e calando la zip, per poter infilare la mano sotto la lycra dei suoi boxer arancioni e afferragli direttamente l’erezione, facendogli emettere un gemito decisamente indecente e salire le lacrime agli occhi.

Sentiva le dita lunghe ed affusolate di Sasuke Uchiha accarezzargli il membro delicate, come a prenderci confidenza, e, davvero, si sentì immensamente amato dall’Universo.

Colto da un’audacia inaspettata, o forse da un insospettato masochismo latente visto che fermò quelle carezze, sfilò la giacca nera come i suoi occhi all’amico e, facendo una lieve pressione con le mani sulle sue spalle, lo fece sdraiare sul letto, sotto di sé. Cazzo, era la cosa più bella che avesse mai visto.

Cominciò a slacciargli la camicia, lasciando un bacio per ogni bottone che faceva uscire dall’asola, fino a trovarsi con la bocca sull’ombelico perfetto di Sasuke. Gli venne voglia di infilarci la lingua dentro e così, semplicemente, lo fece. Avvertì l’altro irrigidirsi appena e reprimere un gemito, e sollevo lo sguardo giusto in tempo per vederlo sgranare gli occhi, decisamente sorpreso.

 

Sasuke si sarebbe aspettato tutto, dopo che aveva baciato Naruto, davvero di tutto, ma non che l’altro fosse così indecentemente ardito. Non sembrava nemmeno lui.

Lo sentì smorzare un ghignetto compiaciuto direttamente sulla propria pelle, e cominciare a morderlo delicatamente intorno all’ombelico dopo che gli ci aveva infilato la lingua dentro. Cioè, gli ci aveva infilato la lingua dentro!

Avvertì che cominciava a scendere con la bocca verso il bordo dei pantaloni, saggiandogli appena la pelle della pancia con la punta della lingua, facendogli il solletico e facendolo rabbrividire insieme, finché non gli sbottonò i pantaloni, aprendoli, per poi imprimere lo stampo delle sue labbra e il calore del suo respiro sulla propria erezione, attraverso i boxer blu. Kami santissimo stava per fargli un pompino!

Si portò una mano alla bocca, per trattenere il gemito che gli era salito dalla gola a quella consapevolezza, quando girò la testa verso il mobile con i libri di quella camera per gli ospiti di casa Aburame e notò uno strano baluginio rossastro.

«Naruto, aspetta un secondo»

Notò la confusione sul volto del biondo quando fece appello a tutta la propria forza di volontà per scostarlo, per poi alzarsi ed avvicinarsi alla libreria di legno chiaro.

«Ma che cazzo…?»

 

°°°

 

Karin e Tenten avevano puntato la sveglia alle 8:30 quella mattina, non importava se avrebbero dovuto aspettare, di certo però non potevano rischiare di perdersi la mattina dopo di Naruto e Sasuke, perché di questo erano assolutamente certe, sarebbe stata una mattina dopo, appostate dietro la porta della loro camera, socchiusa quel tanto che bastava per sbirciare senza essere viste. Per questo, quando, verso le 10:00, li videro sgusciare fuori dalla loro camera matrimoniale, non poterono che sentirsi molto compiaciute.

Entrambi avevano gli occhi brillanti e le guance arrossate, non riuscivano evidentemente a smettere di guardarsi e il collo di Naruto era così pieno di segni rossi che si chiesero come pensavano di poter nascondere la cosa. Ma fu quando il biondo si guardò intorno giusto un attimo per accertarsi di avere via libera, intrecciò le proprie dita a quelle dell’amico e gli diede un veloce ed emozionato bacio a fior di labbra, che le due ragazze credettero che sarebbero affogate nei cuoricini che avevano cominciato a spargere saltellando, da brave fangirl.

 

La situazione era talmente evidente che non c’era alcun dubbio che fossero davvero riuscite a dar vita alla più bella coppia che avessero mai visto, e che quindi il  video che Hidan aveva permesso loro di registrare non sarebbe servito ad accertarsene. Allora si guardarono negli occhi e immediatamente capirono di star pensando la stessa cosa: pazienza, quella prova filmica sarebbe stata la loro… ricompensa!

 

 

 

ndHebi.

Salve a tutti! Finalmente sono riuscita a postare questo capitolo, mi dispiace di averci messo un po’, ma la situazione è sempre quella che ho proclamato nell’ultimo e io non ho tempo nemmeno per respirare!

Anyway. Diciamo che la storia fondamentalmente può dirsi conclusa e il prossimo capitolo l’avevo pensato solo come un extra. Poiché però ho deciso di volerlo scrivere dalla prima parola di “ Due Fangirl Per…” che ho battuto al pc, faremo finta di niente e lo considereremo parte integrande della storia *pollice in su alla Rock Lee e sguardo convinto*. E dire che doveva essere una storiella di tre capitoli… ops!

Aaaaah beh! Ancora come sempre un grazie infinito a tutti coloro che continuano a mettere questa storiella tra le preferite/ricordate/seguite, e soprattutto a coloro che commentano. Cari, mi state coccolando troppo, potrei abituarmici :3

Infine come sempre grazie anche alla mia sesshy94 e alla sua pazienza infinita! Cara, presto ti farò quella statua di marshmellow come promesso!

Vale!

 

Hebi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Video ***


ndHebi.

Piccolissima noticina pre-capitolo: a volte non specifico se a parlare sia Karin o Tenten… ma, siccome sono ispirate vagamente a due persone che conosco, Karin è quella più sboccata :P

 

 

 

Video

 

Karin e Tenten si incontrarono a casa di quest’ultima la sera stessa del loro rientro dall’Hokkaido. Il loro piano aveva funzionato al punto che stentavano a crederci! Per questo dovevano sapere. Non potevano più aspettare. Dovevano sapere cosa era accaduto in quella stanza. La sola idea di avere una prova filmica del risultato dei loro sforzi era emozionante.

Così, Karin suonò il campanello di casa Aikawa alle 21.56 di quella domenica di inizio maggio più volte di quanto fosse consentito dalla buona educazione e l’amica le venne ad aprire più velocemente di quanto fosse consentito dalla fisica. Si scambiarono un frettoloso abbraccio prima di fiondarsi in soggiorno, dove Tenten aveva acceso quei mostruosi 52” di tv HD, sistemato un plaid con i pinguini sul divano in tessuto beige, e riempito fino all’orlo un’enorme scodella di puff, perché le pop corn sono troppo mainstream.

Fortunatamente (per i signori Aikawa, s’intende) erano sole.

«Ho già collegato la videocamera! Sistemati che si comincia!»

«Sto per vedere la capitolazione di Sasuke Uchiha. Quasi non ci credo»

«Non solo! Stiamo per vedere la genesi della più bella coppia che sia mai stata concepita!»

«D’accordo, basta parlare!»

Fu così che si sedettero sul bel divano a L di casa Aikawa e, finalmente, premettero play.

 

«’Suke aspetta!»

 

Videro Naruto irrompere malamente nella camera che loro gli avevano orgogliosamente assegnato. Bene, si comincia.

 

«Teme! Ma la smetti di insultarmi?! Io volevo- ehi! Perché c’è un letto solo?»

 

Ovviamente Sasuke non era stato così caldo ad accogliere Naruto appena entrato, ma poco importava. Perché il biondo al minuto 1:47 del video aveva già fatto la prima cazzata, facendo notare all’Uchiha il bel letto matrimoniale, andando involontariamente dritto al punto della questione. Si guardarono compiaciute.

 

«Beh comunque non importa. Dubito che tu voglia restare qui stanotte. Sbaglio?»

«E dove dovrei andare scusa?»

«Mi sembra che Suigetsu e Sai siano stati piuttosto chiari nel farti capire che gradirebbero la tua presenza nel loro letto. E non mi sembra che tu abbia disdegnato»

 

Ma che cazzo stava dicendo Sasuke? Kami, che idiota. E pensare che era ritenuto un tipo intelligente. Cioè, fare l’offeso e il sostenuto in quel modo?! Che pazienza.

 

 «Sai una cosa, Sasuke? Sei proprio un coglione»

 

Karin e Tenten si guardarono un istante prima di scoppiare a ridere, perché sapevano che il biondo aveva appena dato voce ai pensieri di entrambe. E chi se lo sarebbe aspettato!

«Vai orsacchiotto!»

«Il mio bambino!»

Poi, semplicemente, accadde. Naruto si lanciò sul bastardo amico con l’evidente intento di dargli una testata (ricordarono vagamente quell’episodio di diversi anni prima, quando una cosa simile era accaduta con Gaara Sabaku…).

Invece, sorpresa delle sorprese, lo baciò. Male, malissimo, il più brutto bacio nella storia dei baci, ma lo baciò.

«Oddio l’ha fatto! Oddio l’ha fatto!»

«Porca puttana se l’ha fatto!»

«Cioè, gli ha quasi rotto un labbro… ma cazzo, l’ha fatto!»

E nel pieno del fangirling matto e disperatissimo, quando Sasuke ebbe smesso di lamentarsi per la testata mancata, non a torto a parer loro, e Naruto insisteva nello scavarsi la fossa dichiarando praticamente il suo amore, il moro fece loro vomitare definitivamente arcobaleni: gli prese il viso tra le mani e lo baciò di nuovo.

Ma le ragazze non fecero in tempo ad emozionarsi troppo, che Naruto, dopo che Sasuke aveva ben pensato di smorzare l’atmosfera esclamando “Sei veramente un idiota colossale, lo sai?”, l’aveva colpito, facendo sbilanciare entrambi e precipitare sul letto, per poi cominciare ad azzuffarsi.

Fu Karin ad esprimere per prima la propria perplessità.

«Ma quei due imbecilli non sono proprio in grado di rapportarsi senza fare a pugni?!»

«Quanta pazienza che ci vuo

 

«Ok, ok, basta! Mi arrendo! Prima però… devi darmi un altro bacio» 

 

«Oh cazzo»

«Ma chi è quello? E cosa ne ha fatto del mio orsacchiottino?!»

Ma non riuscirono a finire di speculare perché Sasuke, dopo un secondo di perplessità, evidentemente anche lui era stato sorpreso dall’audacia del biondo, afferrò il suddetto per la cravattina di seta bordeaux che loro avevano insistito che mettesse, e gli catturò nuovamente le labbra con le sue. Dopo essersi esibito nella risata più bella che avessero mai visto. Anche l’unica che avessero mai visto, in effetti.

«Ma… ma allora è in grado di ridere?!»

«Porca puttana sì!»

«Pensa se Sakura ed Ino dovessero vedere una cosa del genere!»

«Cristo santo ma allora deve proprio essere amore!»

E cominciarono a ridere e ad abbracciarsi saltellando, spargendo puff ovunque, per poi essere richiamate all’ordine da dei versi sospetti proveniente dalla tv, che sembravano tanto gemiti.

E infatti Naruto stava evidentemente tentando di trattenere quegli indecenti versetti gutturali che gli salivano alla gola, perché Sasuke aveva le mani bianche e affusolate sotto la sua camicia, un ginocchio tra le sue gambe e gli mordeva e gli leccava il collo, la mascella, le orecchie.

Rimasero a guardare quello spettacolo ancora in piedi, la bocca aperta e le guance rosse.

Poi Sasuke afferrò il biondo per la camicia e, una volta che furono entrambi in ginocchio sul letto, uno di fronte all’altro, riprese a baciarlo, sfilandogli la giacca e la camicia, per poi, dopo un’infinità di carezze decisamente lascive, insidiare la mano sotto i boxer di Naruto e cominciare a torturargli l’erezione.

«Porca troia»

«Oh, questo non me l’aspettavo»

«Ma pensi che abbiano trombato? No perché già mi sento un po’ voyeur così, ma fino ad un certo punto!»

«Kami non credevo sarebbero andati fino in fondo! Senti, se vediamo che vanno… oltre, spengiamo»

«Andata»

Ma avevano continuato a fissare lo schermo mentre parlavano, perché cazzo, Naruto e Sasuke insieme erano l’ottava meraviglia del mondo, e quindi non avevano avuto il cuore di perdersi il biondo che prendeva nuovamente l’iniziativa, faceva sdraiare l’altro sotto di sé, e cominciare a slacciargli la camicia nel modo più erotico che potessero immaginare. Quando poi scese con quella sua bocca maledettamente rossa a leccare l’ombelico di Sasuke, avevano praticamente le lacrime agli occhi.

Si riebbero solo quando Uchiha si portò una mano alla bocca a trattenere un gemito perché Uzumaki gli aveva posato le labbra direttamente sui boxer.

«Cazzo gli sta per fare un pompino! Ma dove ha imparato ad essere così… sexy?!»

«Non ne ho idea Karin, ma magari è merito tuo a forza di fargli vedere Queer as Folk1»

«Sì, è possibile! Però che apprendista!»

Ma vennero gelate dallo sguardo di Sasuke, ora puntato direttamente verso di loro, che fermava Naruto con un evidente sforzo di volontà ed esclamava “Ma che cazzo…?”.

 

«Che c’è Sas’ke? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

«Oh no, tu no. Ma qui c’è una videocamera»

«Una videocamera?»

«Sì Usuratokachi. Una videocamera»

 

Tenten osservava il primo piano di Sasuke sullo schermo, con i capelli spettinati e le guance imporporate, ed era sbiancata, mentre Karin aveva preso a mormorare improperi assolutamente irripetibili.

 

«Chi può averla messa?»

«Non ne ho idea ‘Suke. Ma perché non la spengi e torni qui?»

Chiese Naruto con un sorrisetto imbarazzatissimo, grattandosi la nuca, come se non fosse stato lui quello con la faccia tra le cosce dell’Uchiha solo qualche attimo prima.

«Non ci penso nemmeno! Prima risolviamo il caso, poi possiamo passare ad altro. Nessuno può pensare di spiare Sasuke Uchiha e rimanere impunito. Quindi ora, Watson, ti rivesti che se no pigli freddo e vieni qui. Abbiamo un caso da risolvere»

E allora Naruto, dopo essersi passato una mano sulla faccia, rassegnato, si alzava dal letto raccogliendo i vestiti di entrambi, e raggiungeva l’amico con espressione affranta.

«Non so chi tu sia, ma quando si mette in testa una  cosa, non demorde finché non l’ha ottenuta, quindi spero che tu non sia bravo come Light Yagami2 e ti faccia sgamare in fretta».

Il biondo si era rivolto direttamente alla telecamera, disilluso.

«Shh. Devo concentrarmi»

 

Le due ragazze osservavano totalmente allibite quell’improvvisato signore in giallo che, con la camicia ancora slacciata e la giacca nera sopra, cercava di capire chi avesse piazzato quella videocamera.

 

«Intanto restringiamo il campo a chi è presente alla festa, dubito che sia un’operazione commissionata dall’esterno»

«Ah ah» la faccia di Naruto era assolutamente impagabile.

«In secondo luogo, posso affermare con sicurezza che la videocamera è stata procurata da Hidan»

«Wow Sas’ke, ma allora sei davvero bravo!»

«In realtà è lui che è un idiota. C’è il simbolo di Jashin3 sopra»

 

«Cazzo allora è questo che è quel disegno?»

«Miseriacca io ero convinta fosse il simbolo dei Doni della Morte3 fatto da un indegno babbano

 

«In terzo luogo, posso ormai affermare con certezza che questa non è la camera che ci è stata assegnata dagli Aburame, e che chi ha piazzato quella videocamera è la stessa persona che ha scambiato le stanze e quindi che ci teneva che avessimo un letto matrimoniale»

«Beh non è stata una cattiva idea no?!» tentò di ironizzare Naruto, ma venne fulminato da uno sguardo di fuoco di Sasuke, a cui il biondo rispose con il gesto di cucirsi la bocca.

 

«Sai che figura barbina se ci becca?» espresse Tenten per entrambe.

 

«Inoltre, non so se l’hai notato, ma ultimamente ci sono state delle… circostanze, che ci hanno… come dire…»

«Avvicinato? Sì, me ne ero accorto…»

«Pensa un po’, se te ne sei accorto tu!»

«Ehi!»

«Shh! Fammi finire. Dicevo. È qualcuno che è qui alla festa, quindi qualcuno che sta nella nostra classe perché dubito che gli amici dei signori Aburame abbiano qualche interesse a vederci fare… cose. Ha abbastanza confidenza con Hidan da farsi procurare una videocamera ed ha fatto in modo di avvicinarci per poi metterci in stanza con un letto matrimoniale. In ultimo, se non sbaglio, Karin Uzumaki e Tenten Aikawa da qualche tempo hanno cominciato ad essere una specie di mostro a due teste, non trovi?»

«Sì è vero! Hanno legato moltissimo ultimamente! Non è bello?»

«E sai questo cosa significa?»

«Cosa significa?»

«Che una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio e tre coincidenze sono una prova. Quattro poi, direi che sono una prova schiacciante»

 

«Oh vacca merda ma dove siamo finite? In un romanzo di Agatha Christie a tema yaoi

«Non lo so… ma esiste? Perché io lo comprerei!»

E Karin e Tenten scoppiarono a ridere giusto un attimo prima che Sasuke Uchiha puntasse su di loro il suo dito indice e il suo sguardo più convinto e declamasse:

 

«Karin Uzumaki e Tenten Aikawa, siete state voi a creare tutte le circostanza che hanno avvicinato me e Naruto, voi che avete scambiato le nostre camere perché avessimo un letto matrimoniale, voi a farvi dare questa videocamera da Hidan. Non potevate sfuggire alle indagini di Sasuke Uchiha e sapete perché? Perché L mi fa una sega»

«’Suke non essere volgare!»

«Quindi, vi lascerò quanto finora è stato filmato perché possiate avere la prova che non ci si può mettere contro di me. Ah, e voglio una copia!»

«Molto bene, hai finito Sherlock?»

«Un secondo! Ora, - tornò a rivolgersi direttamente alla telecamera – spengo quest’affare perché il voyerismo non mi ha mai eccitato molto! Buon divertimento!»

E così dicendo, con Naruto dietro che aveva preso a ridere come uno scemo, spense la telecamera, non prima però di aver evidentemente mimato un “grazie” con le labbra.

 

Karin e Tenten erano assolutamente scioccate. Entrambe con la faccia rossa dall’imbarazzo non sapevano se avrebbero voluto ridere o piangere.

 «Beh certo che abbiamo fatto una bella figura di merda!» fu Karin a rompere il silenzio.

«Oddio non credo che potrò mai più guardarli in faccia! Insomma, loro sanno cosa abbiamo visto!»

«Però chi l’avrebbe mai detto che Uchiha alla fine ci avrebbe ringraziato?! Pensavo si sarebbe fatto asportare le palle piuttosto!»

«In ogni caso, cara la mia socia, stiamo dimenticando una cosa importante!»

«E cioè?»

«MISSIONE COMPIUTA! Siamo state grandi!»

«Le migliori!»

Così dicendo cominciarono ad abbracciarsi e a saltellare finché Karin non sembrò rabbuiarsi un po’.

«Certo abbiamo compiuto la missione e abbiamo creato una coppia meravigliosa, ma ad un bel prezzo»

«Giusto! Gaara! Ci starà malissimo!» Tenten aveva immediatamente capito a cosa si riferisse l’amica, e immediatamente si sentì un po’ in colpa.

«Eh già… un momento... hai presente l’altro mio cugino? Nagato?» un’idea bizzarra stava affiorando alla mente della rossa.

«Mi sembra di sì… non è quello con i capelli rossi, gli occhi strani e matto da legare?» Tenten ora aveva ben chiaro chi fosse quel personaggio, inoltre, se non si ricordava male, era davvero bello nonostante il suo essere un po’… particolare.

«Ti ricorda nessuno? Oltretutto è anche un Uzumaki»

Come avevano fatto a non pensarci prima?!

«Stai pensando quello che penso io, Karin?»

«Oh Tenten, credo proprio di sì».

 

Fine…?

 

 

1Queer as Folk è una serie tv che racconta la vita di un gruppo di gay e due lesbiche. Io mi riferisco alla versione americana, che è la mia preferita, ma ce n’è anche una inglese. In ogni caso, se non l’avete vista, vi consiglio caldamente di farlo!

 

2Light Yagami è il protagonista di Death Note e per buona parte della serie cerca di fregare L che invece cerca di sgamarlo (detta proprio in soldoni).

 

3il simbolo di Jashin (che Hidan porta al collo e che disegna a terra per mettere in atto la sua tecnica vagamente macabra) è un triangolo rovesciato inscritto in un cerchio. Mi auguro invece che conosciate il simbolo dei Doni dela Morte, altrimenti anche voi siete degli indegni babbani!

 

 

 

ndHebi.

E così siamo giunti all’ultimo capitolo di questo mio breve (ma a ben vedere nemmeno troppo, rispetto soprattutto a quello che avevo pronosticato) delirio.

Vi giuro, sono quasi commossa! Sarà perché è la mia prima long, sarà perché è nata come una stupidaggine ma alla fine mi ci sono affezionata da morire, sarà perché voi siete dei lettori meravigliosi e mi avete coccolata a morte tra commenti/preferite/ricordate/seguite!

E poiché proprio non riesco a mollarla sto già accarezzando l’idea di un piccolo spin off in cui daremo una sbirciatina a quello che il video non ci dice…

In ogni caso, un GRAZIE IMMENSO a tutti coloro che hanno seguito/ricordato/preferito questa storia e soprattutto a coloro che hanno commentato! Ragazzi siete assolutamente carini e coccolosi e io vorrei tanto abbracciarvi uno per uno!

Ed ovviamente come sempre anche alla mia sesshy94 che è davvero la metà di quel mostro a due teste e io non so proprio come farei senza di lei!

Vale!

 

Hebi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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