Fiori sotto la pioggia

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piangere sotto la pioggia ***
Capitolo 2: *** anche un piccolo cuore piange ***
Capitolo 3: *** Lacrime cancellate ***
Capitolo 4: *** Un fiore per un fiore ***
Capitolo 5: *** Diversi insieme ***



Capitolo 1
*** Piangere sotto la pioggia ***


PIANGERE SOTTO LA PIOGGIA

Camminava lentamente sotto la pioggia. Aveva dato appuntamento a Nasuto per pranzo, finalmente aveva trovato il coraggio di parlargli. Ma lui non era arrivato. Lo aveva aspettato sotto il sole e mezz’ora dopo sotto la pioggia. Magari si era dimenticato, o l’avevano mandato all’improvviso in missione. Doveva essere così, lui non era un ragazzo maleducato. Era così, ma lei volle piangere ugualmente. Camminava da tanto e faceva freddo. Vide qualcuno in lontananza vestito di nero con un ombrello. Era un ragazzo, si avvicinò.

Ragazzo : cosa ci fai tu qui?

Voleva vedere chi era, ma l’ombrello gli copriva il volto, e lei si sentiva troppo stanca per usare il Byakugan.

Ragazzo : siamo lontani dal villaggio della foglia…

Hinata : io… quanto siamo lontani?

Ragazzo : questo è il villaggio del sangue.

Hinata ci rimase un po’ male, doveva essere uno scherzo, com’era possibile che nessuno si fosse accorto che se n’era andata dal villaggio, poi non le sembrava di aver camminato poi così tanto, sempre che il villaggio del sangue fosse lontano da quello della foglia.

Hinata : stai…scherzando…

Ragazzo : non sto scherzando.

Le lacrime continuavano lente a solcare le sue guance, ma probabilmente lui non le vedeva. Le persone che l’avevano cresciuta non si rendevano conto delle sue continue sofferenze, figuriamoci se uno sconosciuto poteva vedere il suo pianto mascherato dalla pioggia, poi, in ogni caso, non gliene sarebbe importato nulla, come non importava nulla a nessun altro…

Ragazzo : se pensi che la pioggia possa nascondere le tue lacrime ti sbagli. Perché piangi?

Hinata : io… io… perché sono un’idiota.

Ragazzo : se smetti di balbettare magari ti togli l’aria da idiota. Perché piangi?

Hinata : a te… cosa interessa?

Ragazzo : è maleducazione rispondere ad una domanda con un’altra domanda.

Hinata : scusa…

Senza rendersene conto stava lentamente smettendo di piangere, d’altra parte era la prima volta che qualcuno si preoccupava così per lei. Non alzava la voce, non era dolce, non le dava né di più né di meno di quello che si meritava, né di più né di meno di quello che gli andava di fare.

Ragazzo : dimmi almeno chi ti ha fatto piangere.

Esitò qualche istante, ma poi lasciò che quel nome uscisse dalle sue labbra, quasi a liberarsi del ricordo di quella giornata.

Hinata : Naruto Uzumaki.

Ragazzo : non è cambiato. Dai vieni sotto l’ombrello che magari non ti ammali.

Lei rimase ferma al suo posto, un po’ sbigottita. Ora rammentava quella voce.

Ragazzo : non mi dirai che hai paura di vedere il mio volto.

Hinata : no…

Fece un passo avanti, andando sotto l’ombrello del ragazzo vestito di nero. Non si era sbagliata, quello era proprio Sasuke.

Hinata non piangeva più.

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Capitolo 2
*** anche un piccolo cuore piange ***


ANCHE UN PICCOLO CUORE PIANGE

 

Hinata : tu? mpf… sei l’ultima persona da cui mi aspettavo una gentilezza del genere.

Sasuke : perché?

Hinata : perché hai lasciato Naruto e Sakura. Una persona come te passa il suo tempo nel sottosuolo coi vermi, di solito…

Sasuke : a me non importa nulla di quei due.

Hinata : perché sei uguale a Naruto!

L’ombrello cadde. L’aveva presa per il collo e la stringeva con forza. Gli occhi del ragazzo avevano preso un colorito a metà tra il sangue ed il vino.

Sasuke : non mi paragonare a Naruto. Quando balbetti sembri un’idiota ma almeno sei educata.

Hinata : mmm… dì… dì quello che…ti pare, ma… ma voi siete… uguali…

La spinse a terra e si mise su di lei a carponi col pugno serrato.

Sasuke : non dire cazzate. Io e Naruto uguali, e in cosa?

Hinata : non sapete... quanto si possa soffrire nel vedere triste chi si ama... quindi non capite quanto... fate soffrire chi vi vuole bene! Io capisco come si sente Sakura... prima non la degnavi di una sguardo a causa della tua strafottenza... ma almeno vedeva che eri felice e questo le bastava! Ma ora... ora ... ti stai davvero impegnando per farla star male!

Il volto del ragazzo venne solcato da un ghigno.

Sasuke : e questo perché mi ama? Non capisco perché vi esaltate tanto per un sentimento che non dovrebbe nemmeno esistere. L’uomo sente il bisogno di riprodursi perché è un animale, ma l’amore non c’entra nulla, non serve a nulla… l’amore fa solo soffrire…

Hinata : se… se lo sai… significa che anche tu amavi qualcuno… però… l’amore porta inevitabilmente alla sofferenza, ma per quanto la sofferenza sia brutta, è la via più veloce per la saggezza.

Le lasciò il collo e guardò verso l’alto dove nasceva la pioggia. Lui amava qualcuno? Forse, ma ormai ciò che era stato non si era ridotto ad altro che un ricordo sbiadito perso tra le pagine di una memoria bruciata dall’odio…

Hinata : ai fiori fa bene un po’ di pioggia, ma se piove forte e il sole non torna da tanto tempo loro soffrono, sai i più deboli sono i fiori di ciliegio.

Sasuke : quelli che si chiamano Sakura. Tsk… Non sperare che mi possa venire la mancanza di quella ragazza, non è altro che una delle tante rompiscatole del villaggio… come te.

Si alzò in piedi, ma non le lasciò il tempo di far lo stesso colpendola al volto con un calcio.

Sasuke : sei inutile come un Nadeshiko.

Prese l’ombrello e lo conficcò aperto nel suolo, a pochi centimetri dal petto della ragazza, poi se ne andò.

 

Il giorno dopo Sasuke non riusciva a concentrarsi, finalmente aveva smesso di piovere e lui poteva allenarsi come si deve, eppure non ci riusciva.

Orochimaru : per oggi basta con gli allenamenti Sasuke, non so cosa ti sia successo, ma così perdiamo solo tempo…

Era vero, non era attento, non capiva perché ma pensava al momento in cui aveva colpito Hinata… perché ora aveva dei rimorsi? Perché per la prima volta nella sua vita ebbe dei rimorsi per quel che aveva fatto?

 

Hinata!

Sentì una voce in lontananza che la chiamava. Stropicciò gli occhi e cercò di alzarsi, sbatté contro l’ombrello, ma riuscì a mettersi in ginocchio. Lo zigomo sinistro e tutto il volto le dolevano da morire. Stava arrivando qualcuno alle sue spalle.

Naruto : Hinata_chan come stai?

Hinata : io…

Non lo guardò neppure. Alzò lo sguardo verso il cielo, successivamente si guardò attorno, con calma e avendo cura di osservare ogni particolare anche senza i Byakugan. Si trovavano in uno spiazzo verde circondato da alberi di ciliegio, era quasi estate ma i rami erano secchi. Guardando meglio si rese conto che non erano secchi, bensì rovinati come se qualcuno avesse bruciato tutti i fiori.

Sakura : Hinata_chan! Cos’hai al viso?

Sakura capì subito che qualcuno l’aveva colpita con violenza. Le prese il volto tra le mani.

Sakura : Hinata chi ti ha colpita?

Lei non rispose, si limitò a guardare l’amica negli occhi per poi abbracciarla.

Come faceva a dir loro che aveva incontrato Sasuke? Come faceva a spiegar loro quelle poche parole che si erano detti? Ma soprattutto cos’era quella sensazione negativa che sentiva verso quel ragazzo moro a cui non aveva mai fatto caso? Era forse disprezzo?

Li raggiunse Kiba e insieme portarono Hinata al villaggio, era stata via tre giorni. Suo padre s’infuriò e, date le sue condizioni psicofisiche, Sakura la portò forzatamente dall’Hokage.

Tsunade : cos’è successo ad Hinata?

Sakura : sono tre giorni che è scomparsa e non deve aver ne mangiato ne bevuto in quell’arco di tempo, iniltre qualcuno deve averla colpita al volto, ma lei non ce ne parla… per di più l’abbiamo trovata in una valle tra le montagne dell’ovest, dove non c’è nessuno…

Tsunade : Hinata… perché eri lì?

Hinata : io… non lo so… io ho iniziato a camminare e mi sono ritrovata lì… il ragazzo con l’ombrello mi ha detto che quello è il villaggio del sangue…

Tsunade : il villaggio del sangue?

Hinata : sì…

Tsunade : Sakura la affido alle tue cure, i vado a fare qualche ricerca su questo "Villaggio del Sangue"…

L’Hokage si chiuse la porta alle spalle e le due rimasero sole.

Sakura : senti Hinata_chan… a me piace… cioè, so che questo non è il momento migliore per dirtelo però…

Hinata : dimmi…

Sakura : io…misonoinnamoratadinaruto_kun…

Hinata : ti sei innamorata di Naruto?

Sakura : penso di sì…

Hinata strinse i denti e fece come il suo amore verso quel ragazzo non esistesse, d’altra parte aveva parlato dei suoi sentimenti solo a Kiba…

Non doveva piangere davanti alla sua amica, le faceva male, ma doveva ammettere che anche a lui piaceva lei, quindi, Sakura e Naruto si sarebbero messi assieme. Infondo, il ragazzo e la ragazza che più ammirava sarebbero stati davvero bene insieme.

Hinata : perché me lo dici come se a me Naruto piacesse? Certo lo ammiro da morire… e ammetto che hai buon gusto in fatto di ragazzi… però io non sono innamorata di Naruto…

Sakura la guardò un po’ strana, poi scoppiò a ridere.

Sakura : scusa…

Hinata : e di cosa? È davvero ammirabile il fatto che tu l’abbia detto a me prima che agli altri solo perché pensavi che a me piacesse Naruto…

Le due si sorrisero a vicenda

Sakura : ora vado, ti farebbe proprio bene dormire con quel bozzo che hai sullo zigomo…

Hinata : d’accordo, quando mi sveglierò gliel’avrai detto?

Sakura : non lo so, anche perché non sono sicura dei miei sentimenti… magari è solo che la nostra amicizia si è rafforzata… io… non lo so…

Hinata : allora auguri.

La ragazza uscì. Hinata si gettò sul cuscino e chiuse gli occhi. Si sentì un po’ arrabbiata con se stessa per aver mentito, però non c’era nessuno in grado di mascherare i propri sentimenti come lei. Ora il suo piccolo cuore aveva smesso di battere, ora piangeva in silenzio. naruto e Sakura... korse sarebbe stato bello non aprir mai più gli occhi…

 

Kikichan e machy, non so dirvi se sarà o non sarà una sasuhina, non sono partita con un’idea precisa, ma prometto che il prossimo capitolo sarà decisivo, sceglierò le coppie, anche se mi è difficile dato che non ho preferenze…

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Capitolo 3
*** Lacrime cancellate ***


LACRIME CANCELLATE

Era già notte quando riaprì gli occhi.

Sasuke : come va?

Era lui, seduto lì affianco al suo letto, nell’ospedale più famoso di Konoa.

Hinata : che ci fai tu qui?

Lui fece un gesto di stizza, ma rispose con la voce calma e piatta di sempre.

Sasuke : il mio ombrello…

Hinata : mi spiace, ma non so dove sia.

Sasuke : e la tua faccia?

Lei si mostrò sorpresa.

Hinata : cosa?

Sasuke : voglio sapere se ti fa ancora male il calcio che ti ho dato…

Si voltò appena per non vedere il livido sulla guancia della ragazza.

Sasuke : hai intenzione di non rispondermi?

Hinata : ora che mi hai chiesto scusa non fa più male.

Sasuke : io non ti ho chiesto scusa…

Hinata : però era la tua intenzione…

Sasuke : e tu che ne sai?

Hinata gli mise una mano tra i capelli e lo fece voltare in modo da poterlo guardare negli occhi.

Hinata : scusa…

Ritrasse la mano come se avesse fatto qualcosa d’orribile.

Hinata : scusa… per… per averti giudicato male…

Sasuke : quando ero qui anch’io tu sembravi non esistere. Non litigavi, non ti lamentavi, eri trasparente. Però, perché ti sei arrabbiata così con me? Tu mi disprezzi?

Hinata : …un po’… cioè… io… non ti capisco… come fai… come fai ad odiare il mondo?… ci sono cose che… che fanno male… cose che ti fanno pensare d’essere solo… ti fanno pensare che le persone a cui volevi più bene… che loro ti odiano, però… ci sono anche…ci sono anche delle cose bellissime per cui vale la pena vivere!

Sasuke : e allora? Prendiamo per vero quello che hai detto. Io torno a casa bagnato fradicio per la pioggia, vedo cadaveri di componenti del mio clan da ogni parte, inizio a correre, finche non arrivo in una stanza in cui trovo mio fratello che ha appena ammazzato i miei genitori. A quel punto penso che ucciderà anche me, ma non lo fa, esco in giardino, e secondo te, invece che chiedermi perché cazzo ha fatto una cosa del genere, io mi metto a pensare a quanto sono belli i fiori sotto la pioggia.

Hinata : no… non intendevo questo… sicuramente nel momento in cui di colpo la tua vita cambia non puoi… se da un giorno all’altro il tuo più caro fratello inizia ad odiarti profondamente, tuo padre ti dice che non sei altro che una debole e tuo zio scompare, di sicuro non hai altro che confusione nella testa… però un periodo triste non basta a cancellare i bei ricordi… l’odio delle altre persone non può farti dimenticare la dolcezza di una carezza… Non ha senso, ameno che non sia tu stesso a volerlo… a meno che non sia così nessuno ha un cuore tanto debole da dimenticarsi le piccole cose che fanno sorridere qualcuno ogni giorno…

Sasuke : io non trovo proprio nulla di bello in questo mondo. Ti sei proprio ridotta male a tenerti tutto dentro e a non arrabbiarti mai. Dì la verità, sono la prima persona con cui te la sei presa?

Hinata : veramente… no…

Sasuke : e con chi ti sei arrabbiata? Non dirmi con i tuoi compagni di squadra…

Hinata : emm… ecco io…

Sasuke : cosa c’è?

Hinata : io… io… ioholitigatoconunasignoraanzianadelpaesedeltemantreeravamoinmissione…

Sasuke : …come scusa?

Hinata : io… mi sono arrabbiata con una signora… senza motivo…

Sasuke : ad amare troppo il mondo, ad essere passivi si finisce come te…

Hinata : mi fai il favore di smettere di parlare come se io fossi una povera pazza da compatire! …sai… invece che arrabbiarsi lei mi disse "a vote le persone gentili fanno di tutto per dare una cattiva impressione"… come te…

Sasuke : porca t… non dire cazzate!

Hinata : perché devi diventare volgare quando ti senti in imbarazzo?

Sasuke : perché devi balbettare come un’idiota quando ti senti bene a parlare con gli altri?

Hinata si lasciò cadere sul cuscino.

Hinata : sei venuto per… litigare?

Sasuke : no, però, sei la prima ragazza con cui mi scontro in questo senso, e l’ultima con cui avrei pensato che fosse possibile una cosa del genere…

Le prese la mano e se la strinse per poi appoggiarsi anche lui al letto.

Sasuke : non c’era nulla di male nel gesto che avevi fatto, non devi avere paura, non c’è bisogno che ti arrabbi o che balbetti.

Hinata : Sasuke_kun…

Sasuke : sì?

Hinata : ... non sei solo… e se vuoi tornare, ora ci sono anch’io ad aspettarti… per favore...resta qui… almeno fino all’alba…

Sasuke : sì.

Hinata : sai… quella donna mi disse anche "dato che la vita è tanto breve bisogna cercare di viverla al meglio"…

Sasuke : la vita è come la scala di un pollaio: corta e piena di merda…

Hinata : eh?

Sasuke : la vita è come la scala di un pollaio: corta e piena di merda…

Hinata : già… perché quando sono con te non riesco ad essere me stessa?

Sasuke : forse perché non lo sei mai stata.

Hinata : allora la mia è un’esistenza triste…?

Sasuke : è ora di dormire, quindi dormi.

Hinata : sì…

Chiuse gli occhi e cercò di liberare la mente.

Sasuke : stanotte veglio io su di te.

Nel cuore della ragazza si accese una nuova fiamma, un fuoco capace di cancellare tutte le lacrime versate fino allora.

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Capitolo 4
*** Un fiore per un fiore ***


UN FIORE PER UN FIORE

Scusate l’immenso ritardo… a volte sono peggio di Naruto… (cosa molto difficile <_< nd Neji) il prossimo chappy lo scriverò con più calma, così inizio a rendere decente questa storia….

Kiba si era svegliato presto e aveva deciso di andare a trovare la sua amica in ospedale… chissà come stava? Chissà chi era quel bastardo che l’aveva colpita…

Camminava velocemente verso l’ospedale. Passando vicino a casa di Naruto pensò di chiamarlo per andare insieme, tanto sicuramente era ancora a letto e avrebbe fatto piacere ad Hinata.

Neji : ciao…

Kiba : eh? Ah ciao! Stavo chiamando Naruto, vieni con noi da Hinata?

Neji : hai già suonato?

Kiba : … no… perché?

Neji : credo che Hinata preferisca che Naruto non vada perché l’hai chiamato tu…

Kiba : non ci avevo nemmeno pensato, vabbè vieni?

Neji : sì, però prima volevo comprarle dei fiori, ieri suo padre non l’ha trattata bene…

Kiba : già…

I due si avviarono verso il negozio di fiori. Una volta arrivati entrarono.

Ino : salve! Oh, voi due?

Kiba : ciao Ino, ciao Tenten, vorremmo dei fiori per Hinata…

Tenten : gliene stiamo preparando un bel mazzo, ma non è facile, tra poco ci raggiunge Sakura che ci da una mano con la scelta…

Ino : le ragazze sono come fiori, quindi un fiore per un fiore non è una cosa semplice, non solo i colori si devono sposare, ma anche la forma, il profumo, ad Hinata non si può regalare un mazzo di rose gialle, gelsomini e calendule, ci vogliono fiori con petali grandi e vellutati, scuri o di colori pastello, pensavamo di farle tipo grandi fiori scuri e piccoli chiari…

Kiba : sì, giusto… noi andiamo in ospedale che se no quando arriviamo in gruppo non la troviamo più…

Tenten : ma Neji resta qui! Ha la stessa carnagione e gli stessi occhi di Hinata, così non possiamo sbagliare!

Neji : perché non vi ricordate com’è fatta?

Ino : certo! Ma non abbiamo mai avuto il tempo di vedere tutte le sfumature del Byakugan…

Kiba : sì, fate con calma che io intanto vado…

Ino : adesso che ci penso se n’è andato, ma lui è quello che conosce meglio l’odore di Hinata…

I pochi raggi di sole che penetravano le tende bastarono a svegliare Hinata, che vide affianco a sé Sasuke. Probabilmente non aveva dormito…

Hinata : ti posso chiedere una cosa?

Sasuke : l’hai appena fatto…

Hinata : emmm… ti posso fare un’altra domanda?

Sasuke : ne hai appena fatta un’altra…

Hinata : vabenevabene… cos’èilvillaggiodelsangueeperchèseiquiOrochimarulosacos’haiintenzionedifare???

Sasuke : avevano l’aria di essere più domande, ma non ho capito nulla…

Hinata : s-scusa… ecco… io.. volevo chiederti… che cosa ci fai tu…

Kiba : che cazzo ci fa lui qui?!

Hinata : ecco esatto…

Era Kiba che aveva appena aperto la porta della camera. Akamaru scattò per primo mettendosi tra Hinata e Sasuke.

Hinata : no aspettate! C’è…

Infermiera : cosa sta succedendo?

Sasuke si appiattì alla parete mischiandosi alle ombre della stanza, diventando invisibile agli occhi dei presenti.

Hinata : nulla, è stata colpa mia…

Infermiera : comunque non si parla con quel tono in un ospedale! Ho portato la colazione per la paziente.

Hinata : grazie… la devo chiamare quando ho finito?

Infermiera : non si preoccupi lo porterò via quando sarà ora di pranzo…

La donna uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Kiba : allora, che diamine ci fai tu qui?

Sasuke uscì dalle ombre fissando il cagnolino che ringhiava.

Sasuke : volevo solo il mio ombrello, però lei non sa dov’è…

Kiba : e perché lei dovrebbe saperlo?

Hinata : ecco… lui è il ragazzo con l’ombrello…

Kiba : allora puoi dirmi cos’è il "Villaggio del sangue" e perché diamine sei qui…

Sasuke : te l’ho già detto, voglio il mio ombrello…

Kiba : perché dovrei chiederti?

Il volto del moro venne attraversato da un lieve sorriso.

Sasuke : fai come ti pare, ma io non me ne vado…

Kiba : come scusa?!

Hinata : io.. gli credo…

Kiba : Hinata…?

Hinata : è vero che ha seguito l’uomo che ha ucciso l’Hokage, è vero che probabilmente non è qui solo per questo, però se dice che sta cercando il suo ombrello, io gli credo…

Kiba : sei sicura che non sia stato proprio lui a darti quel calcio? Un calcio in faccia tanto forte che manda una ragazza all’ospedale non mi sembra il massimo da parte di una persona onesta…

Hinata : è vero però… io chi sono per condannare qualcuno per ciò che ha fatto, quando non posso nemmeno dire cosa sia davvero giusto…

Kiba : ma dovremmo almeno dirlo a Tsunade!

Hinata : voi due fate come volete, però io non starò contro nessuno …

Kiba : è la stessa cosa che diceva tua madre e sai bene com’è finita!

Hinata guardò in basso pensando alla triste sorte che era toccata a sua madre.

Sasuke si sedette sul letto, Kiba rimase in piedi, infastidito dal modo in cui l’amica difendeva quel ragazzo che non aveva mai considerato prima.

La colazione iniziava a raffreddarsi…

Sasuke : il villaggio del sangue… è un posto tra le montagne dove si ritrovano i criminali di ogni specie per scambiarsi di tutto, bottini, armi, schiavi…

Kiba : schiavi?

Sasuke : in quel posto non si usano i soldi come di solito, per entrare bisogna avere almeno uno schiavo, sono soprattutto persone rapite che diventano schiavi, dato che il bene di scambio più diffuso è il sangue…

Hinata : quindi per avere sangue pronto per lo scambio bisogna portarsi dietro una persona a cui toglierlo… è orribile…

Sasuke : esattamente, a seconda dell’età del soggetto e del suo ceto sociale il sangue è più o meno pregiato, quindi ha più o meno valore di quello di un’altra persona. Ad esempio quello di Hinata è più pregiato dei nostri, dato che abbiamo la stessa età, ma lei è di ceto sociale più elevato…

Hinata : ma tu e Kiba siete di clan rinomati…

Sasuke : gli Inuzuka non raggiungono comunque il livello degli Hyuga, io sono considerato un criminale, quindi non valgo nulla, poi tu sei destinata a diventare il capo del tuo clan, noi ricopriamo una posizione minore…

Kiba : c’è solo una cosa che non capisco, cosa se ne fanno del sangue?

Sasuke : lo portano alle cascate e lo rovesciano nell’acqua, ma devo ancora scoprire perché… ehi tu… mangia.

Kiba : ormai sarà freddo…

Hinata : ma è buono lo stesso… marmellata, crostini, frutta, croissants non sono troppi?

Kiba : si saranno accorti che sei un po’ sotto peso…

Hinata : non sono sotto peso!

Kiba : sì che lo sei…

La ragazza gli ficcò un croissant in bocca, mentre Sasuke guardava divertito.

Hinata : dovresti prendere esempio da Akamaru, lui da bravo sta mangiando senza storie…

Kiba : ma noi abbiamo già fatto colazione! E tu cosa ci trovi di divertente? All’accademia trovavi queste cose noiose o puerili, o sbaglio?

Hinata : non dirglielo che gli facciamo una foto e lo ricattiamo! comunque il croissant puoi accettare ugualmente, no?

Kiba : senti Sasuke… non abbasserò la guardia, mi può star bene la tua amicizia con Hinata, ma non ho intenzione di vederla soffrire o di fare un torto alla mia terra, quindi, vedi di non torcerle un capello mai più e di non toccare questo villaggio, altrimenti farò tutto ciò che posso per distruggerti. Non mi fa piacere che tu non ci dica cosa ti passa per la testa, lo faccio solo perché Hinata fin ora non si è mai sbagliata in queste cose.

Sasuke : ho capito, però ti devo chiedere un favore in una cosa che penso ti possa interessare…

Kiba : cioè?

Il ragazzo

Sasuke : ho intenzione di…

Qualcuno spalancò la porta.

Ino/Sakura/Tenten : ciaooooo!

Neji : ciao…

Kiba : me n’ero dimenticato!

Sakura : tu che diamine ci fai qui?!

Sasuke : ciao, sto cercando il mio ombrello…

Neji : qui da Hinata?

Kiba : calmativi, va tutto bene, cioè no, però non vi allarmate troppo…

Sakura : vedo che ti hanno dato la solita colazione troppo abbondante…

Ino : ti abbiamo portato un mazzo di fiori, per colorare un po’ la stanza…

Era un mazzo con gardenie e azalee, legate con due fuxie invece che dal solito nastro…

Hinata : sono bellissime! Ma prima di qualsiasi cos’altro… com’è andata Sakura?

La ragazza dagli occhi verdi come giade arrossì appena, per poi sfoggiare un immenso sorriso.

Tenten : mi sa che ci siamo perse qualcosa Ino…

Ino : certo che qui basta distrarsi per un paio d’ore e succede un finimondo…

Sasuke : mpf… noi andiamo a parlare di cose più importanti…

Neji : ma dove?

Sasuke : su un albero, dove non ci cerca nessuno…

Hinata : però poi dite anche a noi…

Kiba : sì certo…

I tre se ne andarono e le ragazze rimasero sole.

Hinata : perché voi non avete fatto storie per Sasuke?

Ino : perché se tu dici che non c’è da preoccuparsi, non c’è da preoccuparsi…

Tenten : poi in un posto frequentato come un ospedale non si corrono molti rischi, poi anche Sakura lo conosce bene ma non a fatto storie, s4e non ci fidiamo l’una dell’altra come facciamo? Comunque… cos’è successo Sakura?

Sakura : emm… ecco io, so che non capirete ma… mi piace Naruto…

Ino : Naruto? Piace a te? Bè se ti piace non ci possiamo far nulla…

Tenten : poi se sei felice con lui tanto meglio, ma gliel’hai detto?

Sakura : ieri sera… gliel’ o detto e lui… lui ha detto che doveva fare una telefonata…

Ino : cosa? Doveva chiedere conferma a qualcuno prima di dirti di sì?

Hinata : veramente ha chiamato qui all’ospedale…

Sakura : cosa? Ha chiamato te? Ma… perchè?

Hinata : aveva bisogno di un consiglio, e non avendo il numero di nessuna di noi ha chiamato all’ospedale spendo che c’ero io…

Sakura : ieri sera? Fuori dall’orario?

Hinata : sì, mi ha chiesto se mi disturbava, come stavo, se mi sentivo meglio, poi ad un certo punto mi fa "qual è il piatto preferito di Sakura?" allora ho capito e gli ho detto "okonomiyaki, e ora fila da lei"

Sakura : infatti poi mi ha portata a mangiare… è stato così dolce! Però… Sasuke quando è arrivato qui?

Hinata : un paio d’ore dopo la chiamata di Naruto…

Ino : penso che quando si incontreranno ci sarà da divertirsi…

Forse è un po’ lungo…. Il prossimo lo farò più corto…

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Capitolo 5
*** Diversi insieme ***


Diversi insieme

 

Passarono diversi giorni. Sasuke parlò con l’Hokage del Villaggio del Sangue e di Orochimaru. Aveva un sacco d’informazioni ed era nato nel villaggio, certo, però non era abbastanza per fidarsi di lui, quindi lo misero in prigione come precauzione. Buona parte dei suoi compagni protestò vivacemente, ma non bastò. Hinata ormai era stata dimessa dall’ospedale già da un po’.

Quella mattina Hinata andò a trovare Sakura, tanto sapeva che non si sarebbe vista con Naruto. Stava per svoltare l’angolo quando sentì Ino e Sakura parlare.

Ino : però per me ha sbagliato! Perché Hinata non dovrebbe sapere niente?! È assurdo che abbia detto all’Hokage o Hinata non viene a sapere nulla o io non parlo… è immaturo da parte di Sasuke!

Sakura : però, potrebbe averlo fatto per proteggerla…

Ino : ma pensa come si sentirà quando lo verrà a sapere! Hinata ha sempre pensato di essere un peso, proprio ora che inizia a cambiare idea, se le facciamo una cosa del genere penserà di aver ragione e tutta la forza di volontà che ha acquisito fin ora sparirà!

Sakura : hai ragione… certo che è proprio un bel problema, però abbiamo promesso a Sasuke di non dirle nulla…

Hinata non capì bene, voleva saperne di più, però non voleva che le due amiche si preoccupassero ulteriormente, allora salutò facendo finta di niente. Per fortuna funzionò e passarono una mattinata come le altre. Verso le undici Hinata lasciò le due amiche e Tenten, che si era aggiunta più tardi.

Sakura : dici che prima ci ha sentite?

Tenten : quando?

Sakura : prima di incrociare Hinata Ino ed io stavamo parlando di quello che è successo con Sasuke…

Ino : ma no dai… poi non penso che si sarebbe fatta dei problemi a dirlo…

"sarà meglio che non faccia penare nessuno quello lì… poi voglio sapere cosa mi nasconde…"

Ora le serviva solo una scusa per vederlo e questo non era facile, perché sarebbe dovuta andare a trovarlo in prigione? Un’idea si presentò subito: c’erano Naruto e Sakura che pranzavano al sacco su un prato, dapprima Hinata sorrise felice per Sakura, ma anche un po’ triste, poi pensò di portare il pranzo a Sasuke, non perché volesse essere gentile con lui, piuttosto per sapere cosa le stesse nascondendo…

Verso l’una e mezzo arrivò alla prigione, le guardie la lasciarono passare, erano più flessibili nel caso di Sasuke se si trattava di uno dei suoi compagni. Ha Hinata bastò attivare il Byakugan per farsi riconoscere. La chiusero dentro con lui dopo aver controllato il cibo.

Sasuke : ma guarda te chi è venuta a portarmi il pranzo… cos’è? Hai visto Naruto pranzare con Sakura e sei diventata gelosa?

Hinata : nel caso tu non lo sappia, t’informo che a me non piace Naruto, poi, anche se fosse, Sakura è una delle persone a cui tengo di più al mondo, quindi mi basta vedere lei felice!

Sasuke : è per questo tuo modo di pensare che soffri così tanto, vero?

Hinata : io… non soffro!

Sasuke : allora perché parli così? Forse tu non te ne rendi conto, ma quando parli si capisce benissimo cosa provi.

Hinata abbassò lo sguardo, lo sapeva benissimo, Kiba glielo rinfacciava continuamente ridendo. Perché quell’odioso era piombato così nella sua vita? Che diamine voleva da lei?

Sasuke : ehi? Ci sei ancora?

Hinata : ci sono, ci sono…

Sasuke : hai mai sentito parlare di una tecnica chiamata ajna-yume*?

Hinata : sì, faceva parte delle tecniche proibite, era nell’elenco che ci hanno fatto imparare all’accademia…

Sasuke : vorrei vederti usarla…

Lei? Voleva vederla usare una tecnica proibita? Era incredibile il modo in cui quel ragazzo cambiasse da un momento all’altro…

Sasuke : penso che sarebbe divertente…

"Divertente? Lo dice perché pensa che sarebbe divertente?!"

La ragazza prese dalla cesta del pranzo un manju (panino ripieno di carne, secondo me assomiglia ad una cipolla bianca…), lo riempì di chakra e lo ficcò in bocca al moro.

Sasuke : ma che t’ho fatto?

Hinata : cosa c’è che non so?

Sasuke : in che senso?

Hinata c’è qualcosa… qualcosa che tu hai detto al resto del villaggio e non a me…

Sasuke : non credo…

Hinata : invece sì, ne sono sicura.

Il ragazzo guardò di lato, poi in basso. Lei lo fissava coi pugni stretti appoggiati alle ginocchia. Pensava che forse sarebbe stato meglio se non fosse andata lì, ma ora era troppo tardi per ripensarci.

Sasuke : te lo dirò io, quando sarà il momento ti dirò io tutto quello che non sai.

Hinata : prometti…?

Sasuke : prometto, ma ad una condizione.

Hinata : stai scherzando?

Non poteva credere alle sue orecchie, la ricattava pure! Non aveva incontrato mai in vita sua una persona del genere. Lui al contrario sorrise, quasi divertito.

Sasuke : io prometto a condizione che anche tu faccia una promessa a me.

Hinata : e sarebbe?

Sasuke : quando te l’avrò detto, tu mi sposerai.

Hinata : sai, improvvisamente non m’interessa più…

Si alzò e fece per andarsene.

Sasuke : e il pranzo? Lo lasci qui?

Hinata : goditelo…

La prese per un braccio e la tirò giù, facendola cadere proprio di fronte a se.

Sasuke : mangia con me… che magari metti un po’ di carne su quelle ossa…

Hinata : te l’ho già detto che non ti sopporto?

Sasuke : già, a quanto pare sono l’unica persona al mondo a cui non vuoi bene.

 

 

Da tutt’altra parte Naruto e Sakura parlavano…

Sakura : perché non andiamo a trovare Sasuke? Anche per parlar meglio di quella cosa…

Naruto : sì hai ragione, poi non gli ho ancora rinfacciato che IO HO LA RAGAZZA PIU’ BELLA DI KONOA!

Quando arrivarono però non videro il loro solito compagno, silenzioso e distante.

Hinata s’era messa in ginocchio su Sasuke, lui non opponeva resistenza, e lei gli faceva ingoiare tutto quello che trovava nel cestino…

Sasuke : quando sarà finito il cibo…

Hinata : non ti sopporto!

Sakura : Hinata?

Naruto : Sasuke?

I due mori si voltarono, i loro amici li stavano guardando sbigottiti, mentre la guardia con le chiavi sembrava stravolta. Hinata diventò bordeaux e saltò indietro, mentre Sasuke rimase steso a terra senza muoversi di un millimetro.

Sakura : certo che voi due vi fate uno strano effetto a vicenda…

La guardia li fece entrare e il moro si mise seduto di fronte ai due.

Sasuke : perché dovrebbe farmi effetto una morettina anoressica e passiva, che ha paura di qualsiasi cosa e …

Hinata prese in mano il cestino e si avvicinò a Sasuke da dietro.

Naruto : sarà, ma non credo che te la faccia passare liscia…

Sasuke : ormai ha finito il cibo, non penso che possa…

Con un gesto rapido e potente gli schiaffò il cestino sulla nuca…

Hinata : brutta sottospecie di scimunito…

Alzò lo sguardo e si mise una mano sulla bocca rendendosi conto di quello che aveva appena fatto. Sakura ridacchiava, invece Naruto si era lasciato del tutto andare.

Naruto : guarda che non hai detto niente di male! comunque io ero venuto qui per rendere noto a Sasuke il fatto che la ragazza con gli occhi più belli di Konoa è MIA…

Sasuke non capì subito, quindi calò un silenzio piuttosto imbarazzante. Hinata gli diede una gomitata…

Hinata : demente, ce l’hai di fronte, ha due occhi verdi da far invidia, sei proprio un istrice per non accorgertene…

Sasuke : ah. Sakura… bè… allora io ho la più anoressica…

Detto questo mise un braccio attorno alle spalle di Hinata, ma lei lo scostò subito.

Hinata : 1, non sono tua. 2, mi spiace, ma Ino è più "anoressica" di me…

Sakura : sapete che vi fa proprio bene star vicini? Hinata è più spigliata e Sasuke è meno… alienato…

Passarono così un’oretta, poi la coppia se ne andò, Hinata rimase ancora qualche minuto.

Hinata : quella tecnica proibita… se davvero la dovrò usare sarà contro di te…

Sasuke : non credo, ma… va bene.

 

Quella sera le forze speciali del villaggio si radunarono dall’Hokage.

Tsunade : siete sicuri?

Un uomo in divisa annuì.

Tsunade : bene, vorrà dire che presto entreremo in azione… il Villaggio del Sangue...

 

 

 

 

*Ajna-yume : anche questa è una tecnica che mi sono inventata, ajna è un tipo di chakra, più precisamente il sesto, viene anche riconosciuto come terzo occhio, permette di vedere e riconoscere anche le onde più basse persino ad occhi chiusi. È situato tra le sopracciglia e si dice che sia la sede della comprensione totale. Invece yume in giapponese significa sogno, non solo come "sogno" frutto del sonno, ma anche come desiderio. più avanti capirete perchè ho scelto queste due parole.

 

Non mi resta che scusarmi per l’immenso ritardo… ciao!

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