Alone

di ashtons_wjfe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***



                                 Chapter 1




L'aria invernale new yorkese tempestata di neve mi invase il viso appena varcai la soglia del mio appartamento. Domani sarebbe stato l'ultimo giorno che sarei stata nella città dei miei sogni: la bella New York. Me lo ero meritata questo viaggio, mi ero impegnata talmente tanto a scuola che i miei avevano voluto farmi un regalo. E che regalo migliore di un biglietto aereo diretto verso NY e due settimane di soggiorno in quella magnificenza? Non c'era, ne sono certa. Dopo il duro lavoro scolastico (portato finalmente a termine) avevo bisogno di staccare, di andare un pò via da Londra. Stavo passeggiando con il sorriso sulle labbra, mi stavo dirigendo a Times Square. Era il 31 Dicembre (tra poco 1 Gennaio), mancavano 10 minuti all'anno nuovo. Arrivai alla mia destinazione e mi guardai attorno: era tutto così magico, meraviglioso, illuminato e troppo bello per i miei occhi. C'erano molti ragazzi, coppiette, signori vissuti e io ero sola. Preferivo stare sola visto che volevo venire a New York senza nessuno che mi facesse compagnia, volevo esplorare questa magnifica città da sola e vivermi la mia avventura, breve, ma sicuramente intensa.
Voltai lo sguardo verso sinistra e, tra la folla riuscì ad intravedere, una figura da sola, seduta sopra ad un muretto, a me molto distante. Incuriosita mia avvicinai e quando fui abbastanza vicina mi accorsi che era un ragazzo: aveva una cuffia blu in testa e il volto era chinato mentre si guardava gli stivali neri, indossava un paio di jeans stretti dal colore scuro e un cappotto lungo sbottonato del tutto, di colore nero, e sotto una maglietta bianca, molto sottile. Non riuscivo a vederlo bene, ma mi avvicinai senza timore.

"Tutto bene?" gli domandai.

"Certo" rispose con voce roca e sempre col viso chinato.

"Come mai qui tutto solo? Manca poco ormai all'anno nuovo" gli spiegai.

"Io sono solo" disse sorridendo amaramente. A quanto pare non aveva intenzione di alzare il viso.

"Mi dispiace" dissi veramente dispiaciuta. Lui fece spallucce e con la mano mi indicò il muretto con ancora un pò di spazio.

Lentamente mi avvicinai e mi sedetti sul pezzo di cemento ma di scatto mi alzai : era troppo gelido.

"Oh scusa. Sarà freddo" sussurrò per poi battere il palmo sulla sua gamba. Voleva che mi sedessi sopra di lui? Lo conoscevo da soli 2 minuti. No no e no.

"Tranquilla non sono nè un maniaco, nè un pedofilo, non ti voglio nè stuprare nè violentare" spiegò quasi ghignando. Cautamente mi avvicinai e mi sedetti sopra di lui.

"Come ti chiami?" chiese dopo un silenzio imbarazzante.

"Delilah" risposi in un sussurro.

"Bel nome. Io sono Harry" contraccambiò guardando il mio braccialetto con il segno dell'infinito che sporgeva dalla manica del mio cappotto.

"Come mai sei solo?" azzardai sentendo già da lontano l'inizio del countdown.
10..9..
"Nessuno mi vuole" rispose.
..8..7..
Non so con quale coraggio ma lo abbracciai, stringendolo forte a me. Non mi ero mai trovata in situazioni così, questa non ero io.
..6..5..4..
"Facciamo che ora non ci pensi" sussurrai forse troppo velocemente.
..3..2..
Alzò il suo viso e finalmente vidi il colore dei suoi occhi: verdi smeraldo. Magnifici. Mi avvicinai alle sue labbra, e lo baciai. 
..1
Lui rimase immobile per un pò ma quando sentì lo scoppio dei fuochi d'artificio sembrò risvegliarsi e contraccambiò. Questo era il mio primo e vero bacio, non avrei mai pensato di darlo ad uno sconosciuto visto per la prima volta da 5, no, 7 minuti. Ci staccammo e lui sorrise facendo apparire ai lati delle sue guance due adorabili fossette. No, ma cosa ho detto? Adorabili? Si, lo erano. Mi alzai da lui e gli presi la mano. Gli feci cenno di alzarmi e lui mi seguì in silenzio. Arrivammo al mio appartamento e tirai fuori dal cappotto le chiavi, aprii velocemente la porta ed accesi la luce. Gli tolsi il cappotto e il cappello: avevo ragione, la sua maglietta era a maniche corte e di colore bianco, molto sottile che faceva intravedere alcuni tatuaggi, mentre i suoi capelli erano ricci. Era davvero un bel ragazzo e quando lui mi baciò di nuovo uno zoo di animali imbestialiti si impossessò del mio stomaco. Che cosa mi stava succedendo? Perchè reagivo così? Perchè avevo brividi ovunque?
Mi tolse il cappotto color panna e la sciarpa bianca e li fece scivolare a terra.  Mi prese in braccio e io intrecciai le gambe attorno ai suoi fianchi.
"Dov'è la camera da letto?" chiese in un sussurro.

"Vai sempre dritto" risposi divertita. Ma che stavo facendo? Stavo per andare a letto con uno sconosciuto da sobria! Mi avrebbe preso per una facile e io... io non la ero affatto. Sarebbe stata la mia prima volta ma io, io lo volevo davvero? 
Il mio istinto mi diceva che potevo fidarmi, e io lo volevo.  Volevo sentire Harrry, anche se fino a 10 minuti fa non sapevo neanche della sua esistenza. Era possibile innamorarsi di un ragazzo in 480 secondi? A quanto pare si.



*spazio autrice*

 I'm hereeeeee. Sono tornata con una nuova storia. Yeahh. Spero vi piaccia anche se è un po diversa da quelle che ho scritto fino ad ora e spero che sia delle vostre aspettatitive. Della storia non so che dire . Vedremo più avanti come andrà a finire.
E se volte seguirmi su twitter o avere notizie questo è il link:
 
https://twitter.com/hazzaismysmilex

AVETE VISTO MIDNIGHT MEMORIES? è TROPPO PERFETTO QUEL VIDEO. LI AMO TROPPO.


                                                                    Vi amo tutte

                                                                                  Un bacione alla prossima

                                                                                            - hazzaremysmile

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***



                                                                 Chapter 2




Il ragazzo in modo delicato mi fece appoggiare sul materasso e si posizionò in mezzo alle mie gambe. Ci guardammo per un pò di tempo e lui mi sorrise. Io gli accarezzai la guancia e lui chiuse gli occhi.
 
"Questa notte sono io a volerti. Fregatene degli altri. Io ti voglio solo per me" sussurrai il più piano possibile sperando che lui non sentisse, avvertii il suo corpo caldo avvolgermi in un abbraccio.
 Inspirai il suo profumo e dopo che ci fummo staccati mi slacciò il reggiseno blu e mi baciò il collo torturando con la mano il seno sinistro. Scese con la bocca fino alla pancia e mi slacciò i jeans e io feci lo stesso con lui. 
Ora io ero solo con le mutandine e lui con i boxer, avvertivo la sua eccitazione che premeva contro la mia coscia, lui tolse i miei slip e mi accarezzò in modo totalmente dolce che faceva venire i brividi. 
Tirai in basso l'elastico dei suoi boxer e lui se li sfilò completamente, mi guardò diritto negli occhi e mi baciò.

"Se ti faccio male dimmelo, se vuoi che mi fermo dimmelo, se vuoi che non succede niente" sospirò "dimmelo e non si fa niente".
Io lo guardai e annuì "Pronta?" Annuì nuovamente e avvertii la sua punta più vicina alla mia apertura. Appena iniziò ad entrare inarcai la schiena, strinsi gli occhi e gemetti dal dolore.

"Scusa" disse fermandosi, dopo che entrò del tutto, baciandomi la fronte. Provavo ancora dolore e Harry per tranquillizzarmi mi baciò.
 Fu un bacio pieno di amore a noi sconosciuto. Subito dopo iniziò a muoversi, prima lentamente e poi aumentando il ritmo, sempre di più. Non provai più dolore ma piacere che si manifestava soprattutto nel bassoventre. Venni prima io e lui in seguito, si accasciò sul mio petto cercando di regolarizzare il respiro. 
Quella fu la nostra notte. Fummo una cosa sola un paio di volte.
Io non mi stancavo mai di lui e lui non si stancava ma di me.







** 4 anni dopo **



Io non usavo la pillola. Harry non aveva il preservativo e cosa può succedere in questo caso? Bambino in arrivo. Dopo la nostra notte ci eravamo salutati e ognuno si era direttto per la propria strada. Io di ritorno a Londra e lui? Chissà forse era di New york. Non mi era pentita di tutto quello, ma non mi aspettavo neanche di diventare madre a soli 18 anni. I miei genitori molto, forse, erano troppo delusi e io decisi di andarmene di casa. Era meglio per tutti. Affrontai tutto da sola senza nessun aiuto e la bambina nacque sana e salva. La chiamai Candice, nome molto raro e simile a Candida, come la neve che scendeva quel 31 dicembre. Avevo versato diverse lacrime per tutto. Avevo capito che mi ero davvero innamorata di Harry, ma lui sicuramente si era dimenticato di me dopo quella sera.

Ora forse era felice con una ragazza al suo fianco a New York che non ero io. 

Lui non sapeva della bambina.


Non sapeva che ero, eravamo a Londra.

Non sapeva niente e mai lo sarebbe venuto a sapere.

Forse se lo avessi iniziato a cercare  non l'avrebbe neanche mai accetata la bambina e io ci sarei stata peggio. Non potevo contattarlo in nessun modo. Non avevo nè numero nè indirizzo nè e-mail. 

NIENTE DI NIENTE.

Scaccai i pensieri e le lacrime rigarono il mio viso.
Non dovevo piangere.


*spazio autrice* 
Eccomi. L'ho ho un po' modificato e allungato. Allora che dire? Bho.
Grazie  a tutti che leggeranno e avranno voglia di recensire. Non ho niente altro da dire u.u
Strano, eh? 

Chi mi vuole seguire su twittah questo è il link: https://twitter.com/hazzaismysmilex
P:S spero siate in tante

 

OGGI è IL COMPLEANNO DI HAZZA. YEAHH. 20 ANNI CACCHIO 


Comunque ora mi dileguo
Cià cià

                                                                            Vi amo tutte
                                                                                 un bacione
                                                                                  alla prossima

                    

                                                                                   -hazzaaremysmile

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


                                                                                               Chapter 3




Scacciai i pensieri e le lacrime rigarono il mio viso.
Non dovevo piangere.
Tra mezz'ora avevo un colloquio di lavoro davvero importante per me e mia figlia e io necessitavo davvero di quella opportunità offerta a me, una ragazza- madre. Stavo passando un periodo difficile. Era da due mesi che non pagavo l'affitto e ne mancava una terza e sarei finita per strada. Molto cautamente entrai in un bar con il passeggino, ma da quanto ero impacciata andai a sbattere contro un ragazzo che aveva il caffè in mano.

"Scusami. Mi dispiace tanto." dissi senza neanche guardarlo in viso, ma la mia piccola che giocherellava con la sua Barbie.

Il ragazzo non rispose, ma uscì di fretta non calcolandomi  minimamente.

"Maleducato" pensai, ma sicuramente uno presuntuoso come lui  non mi avrebbe rovinato la giornata. Mi accomodai ad un tavolino, bevvi il mio caffè e accompagnai Candice dalla baby sitter. Presi la metropolitana che mi lasciò poco distante dall'edificio dove avrei avuto il colloquio. Mi dirisi verso l'indirizzo scritto sul foglio, che tenevo in mano, e vicino al campanello c'era un'insegna di colore dorato con su scritto: "Studio legale della famiglia Styles."
Il  mio curriculum era perfetto per quel lavoro, dovevo solo dimostrarmi una brava segretaria e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Aprii il portone, salii un piano di scale e mi trovai due porte di fronte. Sul foglio c'era indicato la porta a sinistra quindi bussai, ma non ci fu nessuna risposta. Cautamente aprii la porta e trovai un uomo girato di spallle che stava imprecando qualcosa e trafficava con la camicia. Mi schiarii la voce e lui, il mio forse futuro capo, sembrò riprendersi.

"Cos'è ora non si ha neanche più l'abitudine di bussare?" disse abbastanza alterato alzando un po' la voce.

"Mi scusi. Io ho bussato, ma forse lei non ha sent-" mi bloccai. L'uomo si girò del tutto e mi guardò. Non riuscvo a crederci. Quegli occhi verdi che pensavo non avrei più rivisto ora erano di fronte a me. Misi una mano sulla bocca sorpresa e sbarrai gli occchi, facendo cadere la borsa a terra.

"Harry." sussurai e lui si avvicnò a me. Mi guardò negli occhi non so per quanto tempo e pronunciò il mio nome. Si ricordava di me. Istintivamente lo abbraciai, ma lui non ricambiò. Lo guardai e vidi che era scosso.

"Scusa." sussurai abbassando il viso e una lacrima solitaria scese lungo il  mio viso arrivando velocemente al mento. Lui alzò il mio viso e asciugò la mia lacrima, prima che cadesse a terra.

"Delilah quanto tempo, pensavo che non ci saremmo più incontrati. Ehi, non piangere." sussurò dolcemente.

"Mi sei mancato." immediatamente mi tappai la bocca, raccolsi la borsa da terra e feci per andarmene, ma lui  mi bloccò.

"Anche tu Delilah, anche tu." rispose tirandomi a se e stringendomi forte. Non me lo aspettavo. Il suo profumo era lo stesso misto al caffè rovesciato sulla sua camicia, il corpo era più scolpito e riempito da molti più tatuaggi che potevo intravederere da alcuni bottoni slacciati della camicia, i ricci raccolti verso l'altro, era diventato più alto, gli occhi della stessa tonalità verde e vivaci. Era decisamente cambiato, ma era sempre Harry. Mi staccai da lui e indicai la sua camicia.

"Che hai fatto?" chiesi con un sorriso divertito, ma già potevo immaginare tutto. Era lui che quella mattina era uscito dal bar e io gli ero andata contro rovesciando il suo caffè.

"Una stupida stamattina mi è venuta letterlamente addossso con il passeggino. Ancora mi chiedo dove aveva la testa. Cazzo, ma guarda di fronte a te" sbottò alterato.

"Così mi offendi" commentai scoppiando a ridere

"Ma che...?" chiese confuso "Aspetta. Eri, eri tu quella col passegino?" iniziò a balbettare.

"Già" annuì

"Ma che ci facevi con un passegino?" ecco lo sapevo. Era meglio se stavo zitta. Io e la mia stupida boccaccia.

"Sono venuta qui per il colloquio" sviai il discorso.

"Ah già. Vieni accomodati, ma poi mi dici perchè eri con un bambino." annuì per niente sicura.



*spazio autrice*
SCUSATE SCUSATE PER L'IMMENSO RITARDO.
Ero davvero troppo impegnata a fare altre cose, a pensare alla scuola che ho proprio lasciato perdere la storia. Spero mi perdoniate. Ringrazio tutti quella che stanno seguendo la storia
ORA MI DILEGUO
ALLA PROSSIMA
     UN BACIONE 

 

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