I Need To Feel Weightless

di My Chemical Green Romance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Here I Am - Epilogo ***
Capitolo 2: *** I Don't Thing I Can Forget About It ***
Capitolo 3: *** Stay Awake (Dreams Only Last For A Night) ***
Capitolo 4: *** Can You Feel My Heart? ***
Capitolo 5: *** Kiss Me Again ***
Capitolo 6: *** Backseat Serenade ***
Capitolo 7: *** Just Tonight ***
Capitolo 8: *** The Drug In Me Is You ***
Capitolo 9: *** Freaking Me Out ***
Capitolo 10: *** Oh Calamity! ***
Capitolo 11: *** It Never Ends ***
Capitolo 12: *** Therapy ***
Capitolo 13: *** Lullabies ***
Capitolo 14: *** Six Feet Under The Stars ***
Capitolo 15: *** Somewhere In Neverland ***
Capitolo 16: *** Panic Station ***
Capitolo 17: *** Welcome To My Life ***
Capitolo 18: *** Demons ***
Capitolo 19: *** I'm Just Your Problem ***



Capitolo 1
*** Here I Am - Epilogo ***


I Need To Feel Weightless

Here I Am - Epilogo

 
Sono semplicemente una ragazza di 17 anni, definita da tutti come quella "Strana" ma non per loro. Non per Jack, Alex, Zack e Rian. Per loro ero simpatica e li amavo di bene tutti tranne Alex... Per lui provavo veramente qualcosa. Qualcosa che riusciva a mandarti in subbuglio tutto lo stomaco, cuore e polmoni assieme fino a non farti più capire un cazzo e il cervello va in pappa difronte al suo sorriso.
Alex sapeva di tutti i miei problemi famigliari, che mia madre e mio padre non andavano d'accordo per lo più erano la maggiorparte del tempo al lavoro quindi ero sempre a casa da sola. Mi consolava e soprattutto mi capiva dato cha anche lui aveva passato cose del genere ed era per quello che lo amavo ma non avevo mai avuto il coraggio di dirglielo.

Quel giorno ero nuovamente sola in casa, guardavo fuori dalla finestra le goccie di pioggia schiantarsi contro il vetro per poi scivolare giù verso il basso.
"E' tutto uno schifo, le persone, le cose e la vita... Basta è meglio farla finita! Alex ti ho sempre amato..." sussurai a bassa voce.
Tolsi il tappo dalla bottiglietta e bevvi tutto il contenuto in un sorso.
Sentii in lontananza dei rumori provenire dalla finestra, non poteva essere che Alex, passava sempre di lì lo adorava perchè diceva che almeno poteva entrare direttamente in camera mia.
Non mi sbagliavo era lui, vidi solo il dolce viso d'angelo per qualche secondo prima di perdere i sensi.

Aprii gli occhi lentamente e fui abbagliata da una luce bianca brillante... Mi resi conto dopo che mi trovavo in un lettino d'ospedale e con un ago piantato nel braccio. Guardaii sulla poltrona e trovai un Jack addormentato.
"Hanna, finalmente sei sveglia! Ma sei impazzita?? Perchè ti sei voluta avvelenare? Mi hai deluso... Credevo fossi più forte! Pensavo che alla fine lo avresti superato come ho fatto io... E per colpa di questa tua stronzata "La Strega" ti porterà via di qua" mi rimproverò Alex mentre un lacrima gli scorre sul viso.
"I-Io... Mi d-dispiace" dissi scoppiando in lacrime.
Lui mi abbracciò e io ricambiai. Amavo i suoi abbracci mi facevano sentire al sicuro almeno per un po'.
Jack si svegliò e si unii anche lui all'abbraccio.

La settimana dopo salutai i miei unici quattro amici con affettuosità e amore.
"Ci mancherai Hanna" disse Zack con il suo solito tono da duro.
Jack era in lacrime, era la prima volta che lo vedevo piangere così tanto.
Alex non era da meno ma riuscì a dire in modo strozzato "T-Torna presto".
Tutti e quattro mi abbracciarono e poi salii in macchina con mia madre.
Destinazione New York. Un luogo in cui sarò sola ma che riesce a propormi una sfida... Quella di sopravvivre.



Angolo Autrice:
Allora sono stata ispirata ascoltando una canzone :) Leggete e recensite vorrei veramente sapere che cosa ne pensate ;) Grazie in anticipo





 
 
 

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Capitolo 2
*** I Don't Thing I Can Forget About It ***


I Need To Feel Weightless

I Don't Think I Can Forget About It

 
Erano già passati due fottutissimi anni da quando avevo lasciato Baltimore e i miei quattro amici. E lui. Si proprio lui, Alex, non ero riuscito a dimenticarlo.
A New York avevo conosciuto delle ragazze ed erano diventate mie amiche.
Si chiamano Ilary, Rose, Rosy, Marty e Benny.
Sto bene con loro, dopotutto ci assomigliavamo tanto e in questi due anni abbiamo avuto modo di conoscerci tutte meglio.

Oggi era il primo giorno di vacanza finalmente ci eravamo diplomate e il giorno dopo saremmo partite per Baltimore per passare le vacanze estive lì.
Lo avevano deciso le mie amiche il giorno del mio diciottesimo compleanno come regalo sapendo che in quel posto ci avevo lasciato il cuore, i miei primi amici e l'amore della mia vita, sarebbero venute tutte tranne Ilary che ci avrebbe raggiunto in seguito dato che il suo ragazzo, Daniel, le aveva regalato una vacanza con lui alle Hawaii per due settimane.
Così eccoci qua alle sei di mattina alla stazione dei treni di New York con  una scorta di valigie al seguito. Salimmo sul treno e una decina di minuti dopo il treno partì.
Avevo il posto vicino al finestrino e accanto a me Rosy che si era fregata il mio I-Pod per ascoltare le canzoni che avevo sopra, Rose stava addentando un muffin al cioccolato mentre Benny giocava con il cellulare e Marty invece se la stava spassando nel mondo dei sogni.

Tre ore dopo finalmente eravamo tutte nella casa che avevamo affittato, diciamo una bella villetta vicino al mare.
"Caspita sono già le 13.00!!! Io proporrei di andare a mangiare ragazze." esclamò Rosy dal bagno mentre si stava spazzolando i lunghi capelli neri.
"Va bene. Dove andiamo? Hanna conosci qualche posto?" mi chiesa Benny.
"Si. Io e i miei amici andavamo sempre a mangiare in un Pub dopo la scuola e mi piacerebbe ritornarci." dissi.
"Ok andiamoci allora!" strillarono tutte in coro trapanandomi le orecchie.
Decidemmo di andare a piedi così le ragazze potevano osservare la città mentre a me ritornavano flashback in mente...

*"Alex guarda quante stelle non ne avevo mai viste così tante!" dissi.
"Sapevo che questo posto ti sarebbe piaciuto, è il mio posto speciale perchè guardare le stelle mi fa sentire infinito." rispose lui.
"E' vero ti ci perdi dentro...".
"Hanna senti un po' hai già avuto il tuo primo bacio?".
"Ehm... No. Tu?" chiesi.
"Nemmeno...".
Così dicendo mi ritrovai da guardare le stelle in cielo a quelle nei suoi occhi, quei occhi così profondi che tanto amavo e sentii le sue labbra sulle mie, facendomi sentire veramente infinita.*


Mi percorse il viso una lacrima che Rose subito notò...
"Hanna che hai? Perchè piangi?" mi chiese.
"Perchè siamo vicine al luogo in cui ebbi il mio primo bacio" risposi indicando la spiaggia.
"Oh Madonna... Ricordi, a volte tagliano come coltelli" disse Marty.
"Chi era stato a baciarti? Immagino uno dei quattro..." disse Benny.
"Immagini giusto Benny, è stato Alex... Si il ragazzo che amo" dissi mentre eravamo davanti all'entrata del pub.
Entrammo, era sempre uguale, soliti tavolini, solite sedie e solito bancone del bar.
Ci sedemmo e qualche minuto dopo arrivò il cameriere per prenderci le ordinazioni. Mentre alzai lo sguardo dal menù per guardare il ragazzo che annotava il tutto su un taccuino, notai che assomigliava a qualcuno che io conoscevo e poi ci arrivai...
"Oh cazzo... Non ci credo! RIAN" strillai.
"Aspetta e te saresti? E come fai a sapere il mio nome?" chiese lui.
"Come non mi riconosci?"
Rian iniziò a squadrarmi da testa a piedi nei minimi particolari e poi ci fu l'esito...
"Non è possibile... Hanna! Cazzo se mi sei mancata, hai fatto amicizia vedo! Vieni qua fatti abbracciare" così dicendo mi stritolò in un abbraccio che sembrò lo facesse star meglio.
"Allora come stanno gli altri?" chiesi.
"Jack e Zack benone sono ancora i soliti pazzi, mentre Alex da quando sei partita non è stato più lo stesso di sempre, gli è come sembrato di perdere suo fratello nuovamente... Hai del lavoro da fare!".


Angolo Autrice:
Ook dico solo che per questo capitolo ho messo molto impegno quindi leggete e recensite :3 Ditemi cosa ne pensate alla prossima XOXO

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Capitolo 3
*** Stay Awake (Dreams Only Last For A Night) ***


I Need To Feel Weightless

Stay Awake (Dreams Only Last For A Night)


 
Era notte, le altre dormivano già ma io no. Proprio non ci riuscivo. Avevo ancora in testa le parole di Rian e quelle di Zack quando lo abbiamo incontrato in spiaggia durante il pomeriggio... "Alex... Beh... Non è riuscito nemmeno a diplomarsi. Si è chiuso veramente tanto in se stesso che non riusciamo più a scioglierlo... E' peggio di un cubetto di ghiaccio".
La parte più divertente era Rose che avevo solo più da fare una pozzanghera di bava perterra a forza di sbavare di fronte al mio amico.
La mia testa era in una tale confusione che non ci capivo più niente così per schiarirmi le idee scesi giù in cucina a farmi una bella tazza di caffè e devo ammettere che mi è stata di grande aiuto.
Mi ha dato una carica infatti ritornai in camera cercando di non svegliare Benny e infilai un paio di jeans neri, una maglietta e la felpa di Alex.

"Cazzo sto morendo di freddo. Brrrrrr..." esclamai.
"Eh beh ci credo siamo appena in primavera e te vai in giro vestita come se fosse già estate!" disse lui.
"Ah ah ah, grazie molto simpatico sei!".
"Sarò anche sarcastico ma non ho un cuore di pietra, su prendi la mia felpa..." disse porgendomi la sua bellissima felpa con i teschietti e accoccolandosi a me.
Quando mi riaccompagnò a casa mi disse di tenerla e di considerarlo come un regalo... Aveva il suo profumo".


"Dannatissimi flashback" sussurai con il magone, presi il cellulare infilandolo nella tasca anteriore dei jeans e uscii di casa.
Sapevo esattamente dove andare... Ma prima dovevo fare tappa in un altro posto! Dovevo vedere se c'era ancora...

Una decina di minuti dopo entrai nel parco arrivando al cuore, da lì proseguii verso sinistra e andai verso l'albero isolato.
Guardai la corteccia e per fortuna era ancora lì.
Quell'incisione l'aveva fatta Alex e aveva intagliato "Hanna e Alex = BBF".
Notai che sotto c'era un'altra incisione "Mi manchi...".
Mi scese una lacrima e corsi via.

Finalmente arrivai nel posto che volevo raggiungere da tutta la sera.
Guardai il citofono fino a trovare il nome JACK BARAKAT e suonai.
Una voce assonnata e robotizzata si fa sentire.
"Ma chi cazzo è che alle tre di notte viene a rompermi i coglioni?".
"Sempre la solita finezza caro mio." risposi.
"Ma finezza un cazzo! Vuoi dirmi chi sei?" chiese seccato.
"Se ti dico Jackie cosa ti viene in mente?" ridacchiai.
"Aspetta solo una persona ha il diritto di chiamarmi così ed essa non la vedo da due fottutissimi anni! A meno che... Hanna sei tu?".
"Si! Risposta esatta".
"Dai sali".
Feci tre rampe di scale e in cima c'era lui in mutande e con i capelli scompigliati.
Mi abbracciò con tanto affetto subito dopo entrammo nel suo appartamento.
"Hanna sei tornata per noi?" mi chiese.
"E per chi altro secondo te?".
"Ahahah comunque te ora sei tornata e non ti faremo andare via con tanta facilità sai?".
"Lo spero bene! Comunque siete ancora amici con Alex vero? Zack e Rian mi hanno detto che si è chiuso molto in se stesso dopo che sono partita...".
"Si si siamo ancora uniti ma lui è sempre triste e tiene un velo di tristezza dietro agli occhi anche quando sorride, per favore Hanna farlo per noi... Per lui. Salvalo come lui ha fatto con te" disse con gli occhi lucidi.
Intanto mi squillò il cellulare, guardai chi era.
Il nome Rosy comparve a caratteri cubitali sullo schermo e risposi:
"Pronto Rosy, c'è qualche problema?".
"No niente di particolare, volevo solo dirti che Ilary è tornata in anticipo perchè Daniel ha mangiato qualcosa che gli ha fatto fare indigestione...".
"Solita sfiga...".
"Comunque te dove sei finita? Ci stiamo preoccupando tutte!".
"Devo risolvere una faccenda, non preoccupatevi ci sentiamo dopo, ciao" la liquidai, subito dopo chiesi a Jack.
"Jackie senti un po', Lex abita ancora nella stessa villetta?".
"Si, i suoi gli e l'hanno ragalata il Dicembre scorso...".
"Ok perfetto. Mi faccio viva io ho un piano".

...

Ero davanti a quella bellissima casa e ci entri con molta facilità dato che trovai la chiave sotto lo zerbino, salii le scale e vidi il corpo di Alex giacere sul letto...
Iniziai a scuterlo e sussurargli:" Alex, Alex... Sveglia su!".
Lui si girò e si mise a sedere sul letto, poco dopo aprì gli occhi vedendomi.
"No... Non è possibile... Sto sognando... Hanna?!?!" strillò lui.
"Giorno Alex".



 
 

 

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Capitolo 4
*** Can You Feel My Heart? ***


I Need To Feel Weightless

Can You Feel My Heart?


 
Alex P.O.V.
 
Lei era veramente lì, davanti ai miei occhi e io non ci credevo. Mi è mancata ogni giorno da quando è partita, sentivo come un vuoto allo stomaco che invece quando ero con lei si riempiva delle cosiddette farfalle. Mi mancavano i suoi occhi cangianti, i suoi capelli, il suo corpo. Mi mancava lei. E non solamente come amica.
Quel "Giorno Alex" eccheggiava nella mia mente e non se ne voleva andare. Hanna era cresciuta di qualche centimentro da quando era parita, capelli più lunghi, lisci e un po' più biondi, per il resto era uguale. Almeno per me lei era e continua ad essere perfetta.
"Hanna... Pensavo non tornassi più mi sei mancata da morire. Io... Io..." scoppiai a piangere di felicità.
"Lex, dai non piangere. Ora sono qua non piangere ok! Non me ne andrò più da nessuna parte senza voi e soprattutto senza di te" disse in modo confortante per poi avvicinarsi a me e darmi un abbracio.
Il mio primo abbraccio dopo due anni... Sembrava che il sangue affluisse dinuovo nelle vene, che i miei polmoni respiravano nuovamente liberi e che il mio il cuore battesse ancora.
Ci sedemmo sul letto e iniziammo a parlare di questi due anni, solo allora notai cosa indossava...
"Hei ma quella è la mia felpa! L'hai tenuta veramente!" dissi.
"E perchè avrei dovuta gettarla via scusa? Era il mio unico ricordo materiale che mi portava a pensare a te!" disse lei.
"Sai... Io anche conservo la collana a plettro che mi avevi regalato per il mio compleanno. Anzi quel plettro mi ha dato lo spunto di imparare a suonare la chitarra e l'ho fatto... Ho pure scritto qualche canzone.".
"Voglio sentire! Immediatamente!!!" rispose eccitata.
Andai a prendere la chitarra e inizia a suonare e a cantare.
Lullabies avevo chiamato la canzone, era dedicata al mio defunto fratello. Mi manca anche lui da morire, intanto finì la canzone.
"O MIO DIO! E' fantastica! Ha un testo che colpisce molto" l'esito.

 
Hanna P.O.V.
 
Alex... Ancora dannatamente perfetto in ogni dettaglio. Sembra che i suoi color nocciola mi chiedano di stare con lui per sempre.
Un raggio di luce dell'alba mi abbagliò così mi scostai leggermente e quel gesto portò qualcosa in mente a Lex.
"Non ho mai chiuso quella finestra perchè avevo la speranza che una notte prima o poi saresti apparsa da lì..." disse tristemente, pochi secondi dopo mi abbarcciò e mi sussurò in un orecchio "Non te ne andare dinuovo, ti prego. L'unico modo per salvarmi è solo se stai qua con me".
"Caro mio! Te lo promesso prima non me ne vado più ok!" risposi guardandolo dritto negli occhi, ci vedevo speranza.
Alex si allungò verso il comodino e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette, erano Marlboro rosse, più forti rispetto a quelle che fumavo io ma quella sera servivano veramente.
"Posso una?" chiesi.
Lui mi passò il pacchetto, ne presi una e me l'accese.
Iniziò lui il discorso.
"Ti ricordi come ci siamo conosciuti?".
"Come potrei dimenticarmene Lex?".

*Ero in classe, posto vuoto accanto al mio, lezione di chimica... Odio scienze! Il prof. aveva iniziato a farfugliare qualcosa da tipo circa cinque minuti. Stavo guardando fuori dalla finestra, pioveva come al solito e avevo nuovamente lasciato l'ombrello in classe.
I miei pensieri vennero interrotti dal chiassoso arrivo di Jack Barakat e Alex Gaskarth che si beccarono il rimprovero del prof. per aver nuovamente fatto ritardo.
Finita la lezione, mentre stavo prendendo i miei libri per portargli negli armadietti due voci mi salutarono.
Mi girai di scatto. Jack e Alex mi salutavano.
"Perchè sei sempre sola?" Jack.
"Se siete qua per sfottermi potete anche andare a rompere le scatole a qualcun'altro." risposi seccata.
"Ma no dai non fare così! Vogliamo solo diventare tuoi amici..." Alex.
"Io non ho amici... Nessuno mi vuole! Perchè voi volete farlo con me?" io.
"Perchè anche se gli altri dicono che sei strana o diversa questo non significa che tu non possa essere migliore di loro!" Alex.
Jack annuì.
"Lo pensate veramente?".
"Certo che si! Non siamo mica ragazzi con la mentalità ristretta!" Jack.
"Allora vieni a mangiare con noi due..?" Alex.
Accettai. La più bella giornata della mia vita.
Quella stessa sera verso le dieci mi arrivò un sms...
"Sei stupenda, sorridi sempre come hai fatto oggi che non c'è niente di più bello. Sei speciale te <3 Con affetto Alex".


"Alex devo farti una confessione... Ma non qui e non ora... Vediamoci domani al nostro albero" dissi alzandomi.

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Capitolo 5
*** Kiss Me Again ***


I Need To Feel Weightless

Kiss Me Again


 
Alex P.O.V.
 
Sono disteso sul letto, le lenzuola sanno di fumo e il cuscino sa di lei.
Guardo l'ora, le cinque e trenta. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno.
"Una doccia ci sta proprio" dissi.
Una volta che l'acqua arrivò a temperatura entrai, amo quando le goccioline d'acqua gelata toccano la mia pelle.
Non avevo il coraggio di guardarmi allo specchio ma dovetti farlo...
"Mamma che occhiaie..." sussurai... "Quante notti insonni ho passato per avere delle obrobriosità così sotto ai miei occhi?".
Tirai fuori dal cassetto del mobile il correttore e lo applicai sulle occhiaie, mi pettinai alla cavolo e tornai in camera, presi dall'armadio una maglia a maniche lunghe ma leggera, i miei soliti skinny jeans e le mie scarpe portafortuna subito dopo uscii di casa per andare da Jack.
Una volta arrivato citofonai.
"Miseria santa sembra che nessuno voglia farmi dormire stanotte! Chi è ora?" chiese Jack incazzato nero.
"Jack... Sono Lex, ehm, posso salire?" chiesi imbarazzato.
"Certo Lex che domande..."
...
Gli raccontai del mio incontro con Hanna avvenuto poco tempo prima...
"Jack?".
"Dimmi Lex!".
"Io l'amo ancora. E più di prima".
"Si vede Lex. Sai i tuoi occhi brillano di speranza come non ho mai visto prima!".
"L'amore fa miracoli a volte... Ma distrugge anche" dissi.
"Vero... Come mi è successo con Miriam. Lei mi piaceva davvero..." disse sorsirando.
"Lo so Jack, ma lei ti prendeva solo in giro. Meriti di meglio.".
Il mio telefono vibrò... Era un sms di Hanna "Ciao Lex, volevo dirti solo l'ora per oggi pomeriggio. Alle quattro va bene? A dopo, tua Hanna".
Sorrisi come un coglione e Jack lo notò immediatamente...
"Scommetto che l'sms era di Hanna..." disse.
"Si... Diciamo che mi ha dato l'ora che ci dobbiamo vedere perchè mi deve dire una cosa importante, ma non ho la minima idea di cosa...".

 
Hanna P.O.V.
 
Avevo appena spedito un sms ad Alex quando arrivai davanti a casa.
Erano già le sette del mattino e vedevo qualche figura muoversi dietro la finestra della cucina, quando entrai vidi Rose, Ilary e...
"Zack! Ma che ci fai qua?" chiessi.
"Rose mi ha invitata a fare colazione qua da voi e ho preso i cornetti caldi. Ho preso anche quello al cioccolato per te dato che so che ne vai matta." mi rispose lui tranquillamente.
"Oh grazie." feci un occhiolino a Rose e poi andai verso Ilary abbracciandola.
Mangiammo colazione in un baleno poi Zack e Rose uscirono a fare una passeggiata mentre io rimasi a chiacchierare con Ilary.
"Mi sa che Rose ha fatto colpo!" disse.
"Ahahah conosco bene Zack, me lo ha fatto capire con un solo sguardo che le piaceva".
"Comunque che fine hai fatto stanotte?" mi chiese.
"Sono stata da Alex e ci siamo dati appuntamento oggi pomeriggio... Penso proprio che gli e lo dirò che mi piace." dissi io.
"ECCO DOV'ERI ANDATA" urlarono Benny, Marty e Rosy dalle scale dopo aver urigliato tutto.
...
Erano le quattro spaccate quando arrivai dall'albero e lui era già lì.
Lo salutai e lui ricambiò e arrivò subito al sodo.
"Allora Hanna... Che mi dovevi confessare?".
"Non è facile per me dirtelo... Ma non posso più nascondere i miei sentimenti. Mi piaci cazzo. Mi piaci da quando siamo diventati amici. E a New York anche se ho conosciuto un sacco di ragazzi non ti ho mai dimenticato perchè te per me sei unico. Sei il mio tutto e non posso rimpiazzarti con nessun'altro. Io amo solo te Lex" dissi scoppiando a piangere.
Lui tese la sua mano verso verso la mia guancie e avvinò la sua testa.
Ci baciammo. Un bacio casto ma il più bello della mia vita.

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Capitolo 6
*** Backseat Serenade ***


I Need To Feel Weightless

Backseat Serenade


 
Alex P.O.V
 
"Wow" pensai. Avevo avuto veramente il coraggio di baciarla, lei era bianca in volto, più pallida del solito... E' proprio vero allora, andiamo in pezzi quando i nostri sentimenti sono troppo forti!
Da quando mi staccai Hanna era rimasta lì, in piedi di fronte a me, impassibile... Con gli occhi persi a fissare il vuoto.
"Vieni con me!" le dissi tirandola per il polso.
"D-Dove mi vuoi portare Lex?".
"Aspetta e vedrai..." le dissi facendola rimanere in suspence.
Salimmo in macchina mia e poi partimmo, la volevo portare al promontorio di Baltimore per rendere un po' più romantivo il momento.
Non parlammo tutto il tragitto e mi rattristava il cuore... Una volta giunti a destinazione ruppi il silenzio che c'era:
"Senti Hanna... Beh... Tutte le cose che hai detto di provare prima penso proprio di provarle pure io! Io ti amo con tutto il mio cuore e...".
"E..." continuò lei.
"E... Vorresti essere la mia ragazza?" dissi finalmente tutto d'un fiato.

 
Hanna P.O.V.
 
Ma che cazzo sta succedendo? Alexander William Gaskarth, l'amore della mia vita mi sta chiedendo di essere la sua fidanzata??? Non è possibile! E' sicuramente un sogno, ma invece è tutto vero!
"S-Sei sicuro di volere una come me come fidanzata?" chiesi imbarazzata.
"Certo altrimenti non te lo avrei chiesto non ti pare?".
Mi scese una lacrima che mi scivolò lungo la guancia e Lex me l'asciugò con il pollice. Avvicinò la sua al mio orecchio e sussurò."Allora la tua risposta?".
"SI cazzo si!" urlai per poi attaccarmi alle sue labbra così dolci e morbide.
Intanto il sole stava tramontando così il mio Alex aveva deciso di portarmi a cena. Avevamo pensato ad una pizza veloce e mentre sfrecciavamo per il centro di Baltimore Rose mi chiamò:
"Pronto Rose?".
"Ciao Hanna! Volevo dirti che oggi con Zack è stato veramente bello... Soprattutto lui! Ahahah ti racconto poi i dettagli a casa quando torni! A dopo." disse lei.
"Ok, ciao a dopo." staccai la chiamata.
...
Avevamo appena finito il pasto, Lex aveva pagato e ora eravamo fuori a fumarci una sigaretta, quando il cellulare di Alex squillò.

 
Alex P.O.V
 
Guardai lo schermo del cellulare. Jack. Jack mi stava chiamando alle nove di sera? Strano non era da lui, solitamente mi chiama molto più tardi per andarl0 a recuperare ubriaco. Risposi.
"Jack dove devo venirti a prendere stavolta?"
"A casa!" disse lui.
"Come a casa?" domandai cercando di ottenere spiegazioni.
"Ci sono quattro ragazze a casa mia che dicono di essere amiche di Hanna insinuando che io mi voglia intromettere nella vostra relazione amorosa".
"Ok arriviamo!".
Jack staccò la chiamata e io mi rivolsi verso Hanna: "Le tue amiche sono entrate a casa di Jack... Meglio andare!".
"Cosa diavolo hanno combinato stavolta?" domandò lei con quel viso da angioletto.
Le stampai un bacio e salimmo in macchina.

 
 
 

 
 

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Capitolo 7
*** Just Tonight ***


I Need To Feel Weightless

Just Tonight


 
Jack P.O.V.
 
Una ragazza con i capelli neri e lisci staccò la chiamata che avevo appena concluso con Alex. Se avevo capito bene il suo nome era Rosy, lei sembrava come il capo dell'imboscata a casa mia... Umh mi piacciono le donne che sanno imporre ordini. Fantasie erotiche a parte, come ho detto lei non era sola. Altre due ragazze erano con lei, una bionda e un'altra con gli occhiali. Mi sembrava di essere sotto rapimento, l'unica cosa positiva era che mi lustravo gli occhi... Il motivo del quale sono legato al mio letto con delle manette non ne ho la minima idea, anzi i miei polsi iniziano a farmi male e diventare leggermente violacei, so solo di essere sotto accusa perchè mi intrometto nella storia d'amore tra Hanna e Alex. Non mi permetterei mai, cioè, tra me e Hanna c'è stato solo un bacio una volta dategli mentre ero ubriaco ad una festa ma niente di più, solo buoni amici...
Oh ecco Rosy con un bicchiere in mano.
"Su bevi!" disse lei in tono freddo.
"Solo se mi dici il contenuto del bicchiere!" dissi facendole l'occhiolino.
Lei arrossii leggermente sulle guancie e rispose:"Bevi e lo saprai".
Avvicinò il bicchiere alle mie labbra e mi fece bere, whisky, assoporai ancora un po' il gusto e capii che era il Jack Daniel's, il mio preferito.
"Il mio whisky preferito!" mi scappò.
"Bene se farai il bravo ne avrai ancora" ammiccò lei e uscì dalla stanza.
Tornai ai pensieri della mia mente malata.
Che fine hanno fatto Alex e Hanna? Perchè non arrivano? Mi sto annoiando a morte a forza di farmi seghe mentali.
Tesi l'orecchio e sentii finalmente voci familiari, non si erano dimenticati di me anzi dalla porta sbucò finalmente Alex che appena mi vide scoppiò in una fragorosa risata.
"Ah ah ah ridi ridi tanto quello ammanettato sono io!".
"Ahahahah ecco perchè Benny mi ha dato una chiave! Ahahah".
Mi tolse le manette così potei riaquisire la totale funzione dei miei polsi, quando i miei occhi posarono l'attenzione su un foglietto perterra. Lo raccolsi e ne lessi il contenuto.

 
Hanna P.O.V.
 
 "Di chi è stata l'astuta idea di ammanettare il povero Jack al letto?" dissi furiosa.
Nessuna risposta. Ripetei la frase precedente con tonalità di voce più forte.
Rosy si fece avanti.
"E' stata mia l'idea. Scusa Hanna ma l'altra sera quando abbiamo sentito che eri andata da un certo Jack prima di Alex pensavamo fosse qualcuno che ti ricattava non permettendoti di stare con Alex..." disse lei.
"Per stavolta ti perdono Rosy ma che non succeda un'altra volta. Jack è il migliore amico di Alex. Ora si è fatto tardi e ci conviene tornare a casa che Rose ci deve raccontare quello che ha fatto con Zack".

 
Alex P.O.V.
 
"Jack che c'è scritto sul foglietto?" domandai incuoriosito.
"Non ci credo. Rosy mi ha lasciato il suo numero di cellulare!" disse lui euforico.
"Bravo Jackie hai fatto conquiste!".
"Finalmente. Poi lei non è niente male!".
"Io non commento... Sai che non posso!"
"Ah già giusto!".
La porta socchiusa si aprì e sbuco il viso tenero di Hanna.
"Ciao Lex sono venuta a salutarti che io e le ragazze torniamo a casa. Notte" disse lei dandomi un bacio a stampo. Ricambiai e poi se ne andò.
"Resti a dormire qua? Come i vecchi tempi?" mi domandò Jack.
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** The Drug In Me Is You ***


I Need To Feel Weightless

The Drug In Me Is You


 
Hanna P.O.V.
 
Io e le ragazze tornammo a casa ad un'ora beata, infatti Rose e Ilary stavano già dormendo. Mi infilai il pigiama poi andai sulla veranda a fumarmi una sigaretta. Lo facevo spesso prima di andare a dormire, mi distendeva i nervi e mi rilassava il dovuto per farmi dormire. Avevo tipo fatto due tiri quando all'improvviso sbucò Benny accanto facendomi prendere un infarto, aveva una bottiglia di tequila in mano con solo più metà del contenuto.
"Non riesci a dormire?" chiesi.
"Indovinato... Non so perchè ho un brutto presentimento" mi rispose.
"A riguardo di cosa?".
"Non lo so quando faccio così significa che prima o poi capiterà una disgrazia...".
"Così mi fai paura Benny!" esclamai.
"Allora cambiamo discorso... Com'è che hai iniziato a fumare te?" mi domandò scolandosi un altro quarto del contenuto della bottiglia.
Dopo averglielo raccontato in modo superficiale me ne andai a letto.
Ripensavo a come avevo iniziato a fumare... Colpa di Alex e Jack naturalmente!

*Ero a casa di Jack per il suo compleanno. C'eravamo solo io, Alex, Zack, Rian e logicamente il festeggiato. I genitori di Jack non c'erano quella sera e Rian aveva comprato una marea di alcool così, secondo lui, ci saremmo divertiti a dovere. Avevo bevuto un po' ma non ero ubriaca, al contrario di Zack e Rian, ormai erano completamente andati! Così mi misi a sedere sul balcone con Alex e Jack e mentre parlavamo tirarono fuori il loro rispettivo pacchetto di sigarette; Anche se non fumavo mi ritrovai una sigaretta di Jack in bocca. Alex me l'accese e mi disse:"Su tira, il primo è il migliore di tutta la fumata". Inalai il fumo e mi sentivo un bruciore lungo tutta la trachea e iniziai a tossire come un'idiota.
"Le prime volte sono le più dure, devi abituarti alla nicotina. Prova a tirare non eccessivamente, butti giù e poi espiri il fumo" disse Jack.

Feci come mi disse.
"Decisamente meglio" commentai per poi finire la sigaretta e spegnerla nel portacenere.*

Finalmente mi addormentai con il sorriso stampato sul volto.
Il giorno seguente mi svegliai tipo a mezzogiorno, guardai il cellulare.
"Wow due messaggi vocali di Alex..." dissi.
"Ciao amore senti un po' oggi posso venire a mangiare da te pranzo? Nel pomeriggio ti porto alla spiaggia che ci incontriamo con Zack, Rose, Jack e Rosy. A dopo, baci" il primo.
"Amore mezz'ora e sono da te" il secondo, guardai l'ora, avevo solo quindici minuti per fare pranzo e rendermi presentabile. Doccia veloce e rimasi in pigiama, scesi in cucina e misi sul fuoco l'acqua per la pasta.
Attaccato al frigo trovai appeso un foglietto:"Ciao cara, dormivi così bene che non ti abbiamo voluto svegliare; Comunque io, Ilary e Marty andiamo al centro commerciale e resteremo lì tutto il giorno. Rose è uscita con Zack mentre Rosy con Jack. Ti ho detto tutto ci vediamo a cena, Benny".

 
Alex P.O.V.
 
Parcheggiai l'auto difronte casa di Hanna e suonai. Il cancelletto si aprì immediatamente, sulla porta d'ingresso c'era lei, in pigiama, ad aspettarmi.
"Giorno amore, ancora in pigiama?" le dissi dandole un bacio.
"Si perchè è comodo!" rispose lei.
Mi sedetti a tavola e la mia ragazza mi mise davanti un bel piatto di pasta al sugo.
Quando finimmo mi ordinò di sparecchiare e di fare dei panini in caso ci venisse fame in spiaggia mentre lei si era andata a preparare.
Scese mezz'ora dopo con addosso costume e prendisole, era stupenda.
"Sei bellissima!" esclamai.
"Smettila di dire stronzate e andiamo..." rispose seccamente lei.
"Vedo che il tuo lato di non saper accettare i complimenti non è sparito.".
"Ehm no!".
"Ci lavoreremo sopra!".
Arrivammo in spiaggia trovandoci già Jack e Rosy che erano riusciti ad accalappiarsi un bel posto vicino alla riva del mare, ci salutammo poi io e Hanna stendemmo i teli sulla sabbia e ci sdraiammo.
Finimmo per addormentarci con la sua testa appoggiata sul mio petto.

 
Jack P.O.V.
 
Quella bellezza di Rosy stava prendendo il sole mentre io ero andato a farmi un tuffo nell'acqua perchè mi sentivo già abrustolire.
Di Zack e Rose non c'era traccia... Mi sdraiai accanto a Rosy e le sussurrai a un orecchio:"Mi concederesti l'onore di avere un appuntamento con te?", la mora si girò verso di me e tolse gli occhiali di sole, rispondendomi di si con un bacio sulla guancia.
Notai che Hanna e Lex si erano svegliati e si stavano sgranocchiando un panino, così mi coricai sul telo con l'intenzione di abbronzarmi quando ad un certo punto una voce femmile, molto familiare, mi parlò.
"Non ci credo! Jack Bassam Barakat, ma sei proprio tu?" mi chiese una ragazza dal volto conosciuto ma che in quel momento non avevo idea di chi fosse:"Si in carne ed ossa...", poi una rotella nel mio cervello iniziò a funzionare... "Quello incredulo sono io! Miriam?"
 
 
 

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Capitolo 9
*** Freaking Me Out ***


I Need To Feel Weightless

Freaking Me Out

 
Miriam P.O.V.
 
"Si esattamente in tutta la mia bellezza".
Era sempre il solito pezzo di figo della Madonna anche se erano tipo uno o due anni che non lo vedevo... Ed era con un'altra ragazza, questo non lo posso assolutamente accettare! Sono io la donna della sua vita, anche se non so nemmeno io cosa provo per lui, a volte mi sembrava che eravamo più che amici altre volte sconosciuti.
"Sempre molto modesta mi dicono..." disse lui in tono sarcastico.
"Si però quando lo abbiamo fatto non ti lamentavi di essere andato con la ragazza più bella di tutto il liceo... O mi sbaglio?".
Mi fece degli occhi stralunati mentre la ragazza vicino a lui sbiancò da sotto gli occhiali.
Mi diressi verso di lei.
"Ciao mi presento sono Miriam, l'ex di Jack. Piacere".
"R-Rosy. Il mio nome è Rosy. Non è un piacere.".
Jack è mio e di nessun'altra.

 
Jack P.O.V.
 
"Sei stata una stronza, continui ad essere stronza e sarai sempre una stronza".
"Ahahah Jack non fare lo sciocco, mi fai ridere così!".
Cazzo Jack stai calmo che tra un po' altrimenti fai un disastro.
Noto Alex che è bianco come il latte e che continua a fissarmi come per darmi sostegno.
"Oh ma non mi sono accorta che qua ci sono anche Alex Gaskarth e Hanna Montgomery... Allora sei tornata da New York dopo il tuo disperato tentativo di porre fine alla tua vita! Patetica... Alex perchè hai salvato una vita così inutile? Potresti avere di meglio come la sottoscritta!" disse.
"Ahahah sai Hanna è la mia ragazza e io l'ho salvata perchè è la persona che amo di più a questo mondo hai capito Miriam?" questo era Alex incazzato.
Hanna invece si alza e la tira uno schiaffone da farle rimanere il segno rosso sulla guancia. La stimo troppo per questo!
"La vita miseria sarà la tua! Ma guardati cosa ci trovi di bello nel fare l'arrogante? Non mi piacevi già al liceo e continui a non piacermi! Vatti a scopare gente che ti paga va..!.
Miriam sbiancò e per la prima volta nella sua vita rimase senza parole poi un "Oh cazzo" partì dalla bocca di uno dietro alla mia schiena. Mi girai e vidi che era Zack con Rose.
"Ma bene tre in uno! Ciao Zack Merrick!"
"Miriam levati di torno!" disse lui.
"Va bene me ne vado comunque..." si avvicinò al mio volto e mi diede un bacio a stampo, la tolsi dalle mie labbra mentre mi sussurrò all'orecchio "Barakat sarai dinuovo mio".
Se ne andò.

 
Hanna P.O.V.
 
Ero incazzata nera. No di più. Come può permettersi di dirmi una cosa così? Ma a volte mi chiedo se le hanno dato dei sentimenti?? Facendo così cosa pensa di ottenere??? Bah non ne ho la minima idea! Alex mi ha portata a casa sua per cena e passare la notte lì almeno per potermi distrarre un po'... Una volta entrati mi coricai sul divano e accesi la televisione.
"Amore che vuoi per cena?" mi chiese Alex.
"Quello che vuoi tu per me è indifferente!" risposi.
"Allora ordino cinese".
"Perfetto".
Chiamò il ristorante e poi si mise sul divano accanto a me. Ci baciammo. Erano baci passionali fatti di pure amore. Mi sentivo infinita.
Come al solito venimmo interrotti dal campanello della porta che annunciava l'arrivo della cena.

 
Alex P.O.V.
 
"Ecco tenga il resto." dissi al fattorino.
Ci mettemo a tavola e con abilità iniziai a prendere il cibo con le bacchette, al contrario di Hanna che stava insultando le bacchette dato che non sapeva usarle.
"Ahahahah amore se vuoi ti imbocco io." dissi.
"Non sono una neonata Lex prima o poi riuscirò...djnfeifuubdc" non ebbe il tempo di finire la frase che le ficcai un pezzo di maiale in agrodolce in bocca.
"Lex sei un amore" disse lei.
"Lo so, lo so" risposi.
Amo questi piccoli momenti di dolcezza, finimmo cena e poi sentii una frase che non mi piaque per niente...
"Lex devo dirti una cosa!" disse.
Ok mi sto sentendo male.
"Si dimmi" dissi normalemente.
"Beh... Sai finita l'estate io dovrò poi andare all'università se passo l'esame d'ammissione e dovrei ritornare a New York... Ecco... Verresti via con me?"
Oh merda! 
 
 

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Capitolo 10
*** Oh Calamity! ***


I Need To Feel Weightless

Oh Calamity!

 
Alex P.O.V.
 
Cavolo no, l'ho appena ritrovata e tra poco più di due mesi già dovrà ripartire, senza di lei io non posso stare, mi sono ridotto ad uno straccio in questi due anni senza lei. NO! A costo di mollare il progetto che abbiamo in mente io, Jack, Zack e Rian... Però quello è il mio secondo sogno, si sa che a volte, pur volendo entrambe le cose, se ne può scegliere solo una... Devo trovare una soluzione e al più presto!
"Amore so che la decisione non è semplice, qua hai tutto ma a Settembre io forse non ci sarò più... Hai tempo per pensarci, ma per favore meglio la verità che una bugia, quindi sii sincero con me, perfavore..." mi disse lei notando che avevo lo sguardo perso nel vuoto e colmo di pensieri.
"Hanna dato che mi hai detto di dirti la verità te la dico... Io e i ragazzi volevamo mettere su una band e quindi ci servirebbe spazio per provare e tutte quelle balle lì, se vengo a New York con te devo rinunciare ad un sogno per averne un altro e viceversa... Non so come fare!".
"Beh questa è una grana, ma... Forse ho un'idea! Allora io devo comprare un nuovo appartamento o casa a New York...  Io, te e gli altri possiamo vivere assieme, mentre le ragazze hanno già i loro rispettivi appartamenti" mi disse lei.
"Beh devo sempre parlarne con le altre teste di cazzo.".
Intanto squillò il cellulare.
"Chi è amore?" mi chiese lei.
"Chi vuoi che sia? Quello stalker del mio migliore amico!" risposi ridendo.
"Ahahahahah Lex sei un idiota pantentato!".

"Pronto Jack!?".
"Pronto Alex, ti ricordi domani di chi è il compleanno?" mi domandò.
"Boh... Del Papa, penso... Perchè?".
"Sei proprio un cretino domani è il compleanno!" rispose incazzato lui.
"Ahahahahah ci sei cascato come una pera cotta Jack ahahah".
"Vaffanculo Lex! Comunque grande festa a casa mia domani sera alle 19 e dormite da me! Ciao scemo e non scopare troppo con Hanna, lasciale ancora un po' di energia per domani macchina da sesso ahahahah".
"Bassam sei un idiota!" dissi.
"Anche tu William! LO SAI CHE ODIO IL MIO SECONDO NOME!!!"
"Idem per me, notte scemo"
"Notte".

Staccai la chiamata, Hanna se la rideva come una scema per le espressioni che facevo durante la chiamata con Jack. 
La presi in braccio e la portai al piano superiore per entrare in camera mia... Beh, dopo tutto il mio migliore amico aveva ragione ora che è mia possiamo anche farlo. Ma una cosa da ribadire che non è solo sesso ma è fare l'amore... Qualcosa di serio e non solo una botta e via.
Mi avvicinai al suo orecchio e le chiesi maliziosamente:
"Ti va di fare l'amore?"
"Certo Lex, però fai piano che per me sarebbe la prima volta!".
"Oh ma quindi io ho l'onore?" le chiesi.
"Si amore".
Ci liberammo dei vestiti in meno di un battito di ciglia e poi con una spinta le tolsi la verginità.

 
Hanna P.O.V.
 
Mi sveglia e guardai l'ora.
"Le nove..." sussurrai. Alex se la dormiva alla grande ancora così gli fregai una sigaretta e andai in cucina a fumarmela, vestendomi, decisi anche di mettermi a fare le frittelle per colazione e di portarle in camera per poi mangiarle ma non potei perchè Lex stava scendendo le scale come mamma lo ha fatto.
"Alex magari vestirsi? Non so te ma hai una casa con delle vetrate enormi potrebbero anche vederti!" gli dissi.
"Si mamma vado a mettermi un paio di boxer..."
Non gli risposi ma un sorrisone apparve sul mio viso.
Quandò riscese iniziammo a mangiare così gli dissi:
"Ehi amore oggi devo andare dalla parrucchiera e dal tatuatore, mi accompagni?".
Quando sentii la parola tatuatore gli venne un colpo.
"E da quando volevi farti un tatuaggio?"
"Da sempre Lex."
"Bene a che ora?"
"Allora alle 14 devo andare dalla parrucchiera e alle 16 dal tatuaore, mentre io sono dalla parrucchiera potresti andare a prendere il regalo a Jack no?".
"Giusto"

Erano le 15.30 e stavo aspettando che Alex venisse a prendermi. Avevo fatto la mia solita piega liscia con la variazione di essermi fatta una ciocca rosso fuoco vicino alla frangia.
Vedevo in lontananza l'auto di Alex arrivare. Salii.
"Fighi i capelli, amore!" mi disse.
"Grazie Lex" gli risposi dandogli un bacio a stampo.

Mentre stavo scegliendo il tatuaggio, vidi un teschietto che mi fece impazzire. Decisi di farmi quello nell'interno del polso sinistro.
Mi tenne per mezz'ora, poi, il tatuatore mi impellicolò il polso e mi disse come trattarlo i primi tempi. Pagai e uscii dal negozio per poi andare a casa di Lex a preparmi per la festa.

 
Miriam P.O.V.
 
Ok so che Jack è a casa dato che stasera il suo compleanno lo voleva fare con gli amici... E io che sono? Nono capisco il motivo del quale non mi abbia invitata... Il regalo c'è l'ho, bon, ora salgo.

Sono davanti alla porta del suo appartamento. Suono, mi apre lui, bellissimo come sempre.
"Che ci fai te qua?".
"Oh niente sono venuta per il tuo compleanno!" dissi dandogli il regalo ed entrando in casa superandolo.
"Vai via Miriam!" mi disse lui scocciato.
"Ma sono appena arrivata, non posso già andarmene... Dov'è la vodka?"

Avevo bevuto un po' troppo, ora ero sola e patetica sul balcone. Sentivo Rosy che mi criticava con qualcun'altra delle sue amiche... E piangevo a dirotto... Sono stata una scema... Perchè ho mollato Jack per Mike? Mi ha fatto soffrire da morire quando ho scoperto che era un pazzo maniaco che ha ucciso la sua famiglia per poi impiccarsi.
Hanna intanto si è seduta vicino a me.
"Che c'è che non va?" mi chiese.
"Tutto non va..."
"Solita risposta che dicevo anch'io due anni fa... Parla che fa bene!".

Le raccontai di Mike e di tutte le uccisioni che aveva commesso, dell'errore che ho fatto con Jack e che volevo rimediare...
"Ora è un po' troppo tardi, ma non del tutto..." disse.
"Che vuoi dire?" chiesi.
"JACK VIENI FUORI!" urlò.
"Dimmi Hanna..." rispose lui.
"Te e Miriam dovete parlare... Avete dei conti in sospeso..." disse rientrando in casa.
"Voglio inizialmente chiederti scusa Jack e sono qui per rispondere alle domande alla quale devi porre una fine." dissi.

 

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Capitolo 11
*** It Never Ends ***


I Need To Feel Weightless

It Never Ends

 

Jack P.O.V.
 
"Perchè non me le hai mai dette queste cose Miriam?" le chiesi.
"Non ci riuscivo a tornare da te Jack, ma devo ammetterlo... Tu mi piaci ancora da impazzire! Ecco l'ho detto!" mi rispose.
"Senti Miriam... E' stato difficile per me dimenticarti e non puoi ripiombare nella mia vita così come se nulla fosse... Ci metterò del tempo prima di ritornare a fidarmi di te. Mi hai spezzato letteralmente il cuore e fatto disperare! Ora mi piace Rosy e non la voglio mollare per nulla al mondo!".
"Che invidia! E' la ragazza più fortunata del mondo, almeno per me! Si vede che la ami con tutto te stesso".
Eh si è proprio vero Rosy la sera che ci siamo conosciuti, non ha solo ammanettato i miei polsi al letto. No, ha anche ammanettato il mio cuore al suo.

 
Rosy P.O.V.
 
"Allora capisco che dovete mettere in chiaro alcune faccende tra di voi ma porco cane! E' da una cazzo di ora che state parlando qua fuori! Miriam non lascerò mettere i tuoi sporchio tentacoli addosso al mio fidanzato è chiaro? Lui è mio perchè sta con me! Poi cazzo è il suo compleanno dovete parlare proprio ora di queste cose tristi?!" dissi tutto d'un fiato espellendo parte della mia rabbia in quelle parole. 
Ho pure sparato una cazzata dato che io e Jack non stiamo assieme, oops!
"Si scusate ora che abbiamo chiarito posso anche andarmene..." disse lei alzandonsi per poi sparire dal mio campo visivo.
"Allora da quant'è che stiamo assieme io e te?" mi chiese lui portandoni contro la parete.
E ora io che gli rispondo? Rosy mantieni la calma su!
"Diciamo da meno di cinque minuti! Ahahahah. Buon compleanno Jackie".
"Rosy sei proprio speciale! Sono onorato di essere il tuo fidanzato.".
Poi si attaccò alle mie labbra e ci avvolgemmo con le braccia, lo volevo mio. Era perfetto in ogni particolare, sarei stata lì a baciarlo per ore e ore.
Dopo rientrammo nell'appartemento, Rian talemente era pieno stava già dormendo sul divano, poi Zack salì sul tavolo e disse:
"Ragazzi volevo fare un annuncio! Volevo dirvi che io e Rose stiamo assieme da circa due giorni, praticamente dal giorno della spiaggia. Manca ancora la parte più importante da dire... Rose io ti amo!".
Rose, mia cugina, si mise a piangere e salì sul tavolo per baciare Zack.
"Anche io confesso! Jack e la sottoscritta stanno assieme da una decina di minuti", partono applausi da tutti.
"Beh di me e Hanna già sapete tutto" disse Alex.
Non molto dopo andammo tutti in camera da letto di Jack per dargli il regalo.
"Oh cazzo... Non ci credo una chitarra elettrica mi avete preso! Io vi amo tutti." strillò lui con gli occhi lucidi per la gioia, dopo ci mettemmo tutti a dormire.
Beh che dire, la giornata più strana e bella della mia vita.

 
Alex P.O.V.
 
Madonna santa che compleanno con il botto. Solo a quelli di Jack ne capitano di tutti i colori. Fortuna che non ho bevuto e almeno non mi esplode la testa, al contrario di Hanna che è già tanto se sta dritta dal sola a causa del mal di testa... Almeno sapeva quello che si faceva, parlaav peggio di una radio. Salutammo Jack e andammo in macchina, casa mia non distava molto da quella del mio migliore amico, quindici minuti di macchina. Hanna mise un cd dei Green Day e partimmo.
Abbassai lo sguardo un attimo per prendere un fazzoletto dalla tasca dei miei pantaloni quando...
"ALEX ATTENTO!!!" strillò Hanna.
Guardai la strada... Una macchina ci stava venendo addosso, non ebbi tempo di sterzare il volante che la macchina sfondò la mia.
Ero in metà alla strada e un dolore allucinante proveniva dalla gamba sinistra, alzai il capo lentamente vedendo un pezzo di lamiera sbucare dal fianco... Sentii la voce debole di Hanna in lontananza:
"Alex andrà tutto bene, con le mie poche forze ho chiamato l'ambu...".
Più niente... Merda è svenuta e io sento odore di sangue. Del mio sangue!
Delle mani mi afferrano da sotto le ascelle sollevandomi da terra per mettermi su un lettino, ho paura, tanta paura... Di non farcela e lasciar Hanna sola o viceversa. Sento gli occhi pesanti, mi viene l'istinto di chiuderli ma non voglio farlo per terrore di non potermi più risvegliare. Vedo Hanna in un lettino accanto al mio, riesco a stringerle la mano, poi il buio più totale.

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Capitolo 12
*** Therapy ***


I Need To Feel Weightless

Therapy


 
Hanna P.O.V.
 
Un odore di disinfettante mi invade le narici riportandomi alla realtà. Apro lentamente gli occhi con lentezza, mi sembra come se fossi inebetita... Ricordo solamente il sangue di Alex sulle mie dita e poi più niente!
"Hanna, Hanna perfortuna sei sveglia! Sono tre giorni che dormi!" mi parlò Zack seduto vicino al mio letto.
"Alex..." dissi con un filo di voce.
"E' nel letto accanto al tuo... Le infermiere mi hanno spiegato che ha perso molto sangue prima e dopo l'operazione al fianco e che ora è in coma, non si sa per quanto...".
No... Non ci posso credere, Alex non puoi andare via così senza che io ti abbia salutato il dovuto, mi giro lentamente nel lato opposto a quello di Zack e lo vedo... E' bellissimo ma immobile, voglio andare lì da lui e abbracciarlo invece l'unica cosa che riesco a fare è piangere a dirotto.
"NOOO ALEX TORNA DA ME PERFAVORE!!! ALEX! HO BISOGNO DI TEEEE!" inizia ad urlare per la stanza con Zack che cercava di tenermi buona stringendomi i polsi.
"Lui c'è, ci sarà sempre anche se per il momento non reagisce agli stimoli e non parla ma lui sente, anzi comprende! Se tu continui a fare così si chiuderà in se stesso perchè ti vedrebbe disperata, sii forte e lui tornerà presto!" mi confortò.
"Ho bisogno di lui, Zack..." dissi strozzamente.
Il mio amico mi abbraccia con affetto e mi sento un po' meglio ma questo fu interrotto da un rumore squillante proveniente da una delle macchine collegate al corpo del mio Alex. Inizia a tremare, non avevo la minima idea di cosa gli stesse succedendo, ebbi l'impulso di andare da lui ma Zack mi trattenne a se. Lacrime scorrevano lungo il mio viso, delle infermiere entrarono in un lampo, lasciai il peso del mio corpo in mano al mio amico perchè svenni.

Mi risvegliai nel pieno della notte con la mia mano intrecciata a quella del mio amore e i letti attaccati, girai la testa, ora mi sembrava stabile, prima mi è venuto un colpo. Alex quanto ci metti a tornare? Tornare da noi?? Da me??? Io ti sto aspettando qua, dove sei finito? Gli diedi un bacio a fior di labbra, guardai Zack... Logicamente dormiva, mi aveva lasciato un foglietto sul tavolino:"Se stai leggendo questo è perchè sto dormendo, sono stato io ad unire i letti e a mettervi le mani intrecciate. Mi sembrava la cosa più logica da fare, tornerà presto te lo dico io!". Zack sei un amore, Rose è proprio fortunata... I miei pensieri furono distratti dalla mano di Alex che si muove... Aspetta un momento! La mano di Alex si è mossa e non stavo sognando!!! Mi giro, vedo il suo corpo muoversi e staccarsi dalla mia mano. Si stava alzando... Non credevo ai miei occhi, era in piedi che camminava.
"Alex" lo chiamai.
Lui si girò e mi guardava, aveva gli occhi persi nel vuoto come se non fosse lì al momento.
"Stai a letto devi riposare!" trovai il coraggio di dirgli.
"Alex, letto, riposare, tornare, Hanna!" disse lui. Si coricò e gli occhi si chiusero immediatamente.
Altre lacrime, stavolta più intense. Ripensavo alla teoria di Zack:"
Lui c'è, ci sarà sempre anche se per il momento non reagisce agli stimoli e non parla ma lui sente, anzi comprende!", magari riesce a percepire uno stimolo talmente forte che lo shock lo farebbe riportare in se, qua da noi... Però come?... Trovato.

Ero sul davanzale della finestra, solo qualche secondo e tutto il dolore sarà finito... "Addio Alex, ci vedremo in paradiso, almeno potremmo stare insieme per sempre, angioletto mio", allungai un piede nel vuoto, mi sentivo già più leggera... Mentre stavo per mettere anche l'altro nel vuoto sentii un urlo:"NO HANNA NON FARLO DINUOVO!".
Mi girai di scatto, Alex era lì e non mi guardava con occhi persi, no! Mi guardava con quelli che riuscivano a provare emozioni perchè erano lucidi. Provava emozioni!
"Alex sei tornato!".
"Amore non ti avrei mai lasciata sola!".
Mi sento dinuovo completa ora.

 

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Capitolo 13
*** Lullabies ***


I Need To Feel Weightless

Lullabies


 
Alex P.O.V.
 
Avevo un mal di testa della madonna e tubi attaccati ovunque al mio corpo. Ma come cavolo avevo fatto a tornare? E' tutto confuso nella mia testa! Mi ricordo solamente che Hanna si stava per suicidare per l'ennesima volta, ma pensavo fosse solamente un sogno, invece la mia mente mi stava facendo vedere la realtà... L'ho fermata in tempo, non volevo svegliarmi e avere la notizia di andare al suo funerale, mi sarei ucciso anch'io per lei.
La stavo guardando dritta in volto, in quei occhi color nocciola che mi mancavano da morire, l'abbracciai ma quando mi staccai sentii le ginocchia cedere sotto il mio peso e notai che c'era del sangue sul suo camice. Mi toccai il naso e mi sporcai le dita del liquido che viene pulsato dal mio cuore, Hanna mi stava guardando spaventate e corse a chiamare delle infermiere, caddi, mi sentivo molto debole e gli occhi pesanti. No, non volevo tornare in quel postaccio del coma, mi sembrava di bruciare all'inferno.

"Amore, amore, sei sveglio? Alex... Torna qua!" sentivo in lontanza la voce della mia amata singhiozzare queste parole.
A quanto pare non reagivo nuovamente ed ero finito negli spazi più profondi e oscuri della mia mente. Ero solo. Dovevo farmi forza e tornare, tornare alla mia vita quotidiana da tutti i miei amici e da Hanna.
Ero come intrappolato in una stanza buia e in lontanza c'era una luce bianchissima, quasi accecante! Non ero ancora pronto per morire, poi in direzione della luce apparve una figura... Non era possibile, un ragazzo che conoscevo benissimo mi stava venendo incontro, quei lineamenti molto simili ai miei, cazzo era Tom, mio fratello... O meglio dire la sua anima, fantasma che ne so! Lui era lì difronte a me e piangevo!
"Alex, fratellino, non piangere! Tendimi la mano e scappiamo! In un posto bellissimo dove potremmo rimanere assieme per tutta la vita!" mi disse.
Certo la proposta era allettante.
"Dove vorresti scappare con me Tom? Se tenevi tanto a me non ti saresti ucciso!" trovai il coraggio di dirgli, la mia voce faceva eco quando parlavo.
"Andiamo in paradiso! Porrai fine a tutte le tue sofferenze, si parlo degli attacchi di panico, certo che però dovrai dire addio ai tuoi amici e a Hanna..." mi disse lui.
"Fratellone, non sai quanto mi manchi, ma io non voglio mollare la mia vita ora che ha avuto una svolta positiva! Voglio tornare indietro dalla mia Hanna e dirle che la amo, voglio formare la band con i miei amici e diventare famosi, voglio vivere la mia vita così com'è con i suoi alti e bassi, Tom capiscimi!".
"Se è questa la tua scelta Alex, io la rispetto! Prima o poi ci rivedremo fratellone stanne certo!".
Ci abbraciammo e Tom mi fece segno di girarmi, sul muro della stanza buia apparve una figura di Hanna e Zack che parlavano, mi rigirai verso mio fratello per salutarlo ancora una volta ma la sua figura stava svanendo, portata via come il vento fa con la sabbia nel deserto. 
Corsi verso la figura dei miei due amici...

"ALEX! Amore sei tornato cavolo! Avevo paura di perderti nuovamente!" mi disse Hanna strapazzandomi di coccole.
"H-Ho visto Tom..." dissi strozzatamente e traumatizzato.
"Tom? Ma com'è possibile? Alex... Stavi sognando?" mi domandò.
"Non lo so..." risposi, e il diluvio universale scese dai miei occhi.

Era notte, il mio amore stava dormendo da un po', Zack aveva fatto cambio di turno con Ilary, mi appoggiai alla finestra e guardai il cielo senza nuvole, le stelle brillavano in cielo e pensavo a Tom...
"Sing me to sleep, I'll see you in my dreams..." mi uscì dalla bocca il primo verso di Lullabies.
Chinai la testa vedendo due goccie bagnare il cemento del davanzale, altre lacrime.

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Capitolo 14
*** Six Feet Under The Stars ***


I Need To Feel Weightless

Six Feet Under The Stars


 
Hanna P.O.V.
 
Era mattina, avevo dormito ma non riposato. Pensavo alla faccenda di Alex e di suo fratello... Ma devono capitargli tutte a lui? Mi girai verso il suo letto e non c'era. Iniziai a preoccuparmi, poi lo vidi, stava accucciato a terra in posizione fetale. Era così dolce mentre dormiva ma la quiete venne disturbato da un fracesso proveniente dalla porta che mi fece letteralmente sobbalzare dallo spavento, pure Alex si svegliò.
"Giorno ragazzi ora ci sono io a farvi compagnia!" strillò Jack come se fossimo al circo.
"Jack sei un coglione mi hai fatto prendere un infarto! Ma guarda te come uno si deve svegliare alle dieci del mattino, ma porca miseria!" disse Alex alzandosi da terra, dirigendosi verso Jack per salutarlo.
Tornò sul letto, mi diede un bacio a fior di labbra e mi sussurrò:"Ti amo e grazie di esserci sempre...".

Mentre Jack andò a prenderci il pranzo alla mensa ne approfittai per parlare con Lex.
"Ehi amore, allora ti senti meglio?" gli domandai, avevo in mente una cosa per quella sera.
"Meglio, ora sono qua con voi, con te. Ora ho dinuovo tutto, ci manca solo uscire da questo cavolo di ospedale e finalmente starcene tranquilli per un po'!" mi rispose lui.
"Beh meglio perchè stasera alle dieci ti darò una sorpesa!"-
"Sono già curioso ora, chissà cos'è?!".
Intanto rientrò Jack in camera con due vassoi, porgendoceli.
"Uffa ancora bistecca e peperoni? Ma non hanno ancora capito che sono allergico!" brontolò Alex.
"Beh meglio per me! Io li amo ahahah" risposi.
Partì una risata di gruppo.

Le dieci di sera arrivarano in fretta, Alex si sedette difronte a me e mi chiese:
"Allora la sorpresa?".
"Una scappatella!"
"Ma non possiamo fare una scappatella! Amore sei impazzita siamo collegati a delle macchine...".
"Caro non te la ricordi la mia filosofia di vita? 'Le regole sono fatte per essere infrante'? Stasera faremo così! E poi per due flebo... Basta togliere l'ago dalla vena no?" mentre parlavo estrassi l'ago senza guardare, dopo notai che il mio tatuaggio si era ormai adattato alla pelle.
"Ma si dai, dopotutto si vive una volta sola!".

Legammo lenzuola e copri letti alla persiana della finestra, scivolando giù lungo la parete come due ladri. Scappammo dall'ospedale.
Camminammo per un po', finalmente giungemmo al posto che ambivo da tutta la giornata, il nostro luogo, il nostro angolo di spiaggia deserta.
Ci sdraiammo sulla sabbia tiepida, e su di noi, un cielo tempestato di diamanti. Amo quel posto.
"Ecco dove volevi portarmi, amore!" mi disse.
"E' sempre bello qua, il luogo in un ci baciammo per la prima volta..." risposi.
"Perchè non farlo una seconda?", così fu. Baci casti e lussuori si alternavano tra loro, avevo brividi lungo tutto il corpo!
Ritornammo a fissare le stelle.
"Quando usciamo dal quel cazzo di ospedale andiamo a trovare tuo fratello al cimitero!" gli dissi.
"Il suo corpo giace a Londra!" mi rispose.
"Beh motivo in più per prenderci una vacanza, no?".
"Si.".
Silenzio.
"Verresti a sei piedi sotto le stelle con me?" mi chiese.
"Dove?".
"Sei piedi sotto le stelle è un posto che non esiste. E' un posto nella tua mente dove tutto è possibile. E' un posto senza regole e restrizioni. E' un posto dove nessuno ti giudica e ti ferisce.".
"Vengo subito, amore.".
 
 

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Capitolo 15
*** Somewhere In Neverland ***


I Need To Feel Weightless

Somewhere In Neverland

 
 
Alex P.O.V.
 
Beh finalmente eravamo fuori da quel cazzo di ospedale, non ne potevo più! Io, Hanna, Jack, Rosy, Zack e Rose siamo in partenza per Londra, la mia caspita di città natale. Beh devo ammettere che un po' tanto mi manca, avrò ancora dei rimasugli della mia roba dalla nonna, dovrò passare anche a salutare lei. E' tempo di salire sull'aereo. Cerco il mio posto, fortunatamente è vicino al finestrino, Hanna si siede accanto a me appoggiando la testa nell'incavo del mio collo, inizio a scompigliarle i capelli.
"Alex... Amore sai quanto odio che mi vengano messi in disordine i capelli!" inizia a strillare.
E' troppo tenera quando si incavola, diventa tutta rossa.
Mi viene sulle labbra un sorriso spontaneo, e lei mi bacia. Dio amo i baci sui sorrisi! Avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra:"Sei la cosa più bella che mi sia capitata, amore!".
"Anche tu, Hanna, non vedo l'ora di andare in Italia e vedere la tua terra nativa." si perchè dato che andiamo nella mia terra d'origine andiamo anche nella sua.
Presi l'I-Pod dalla tasca dei miei pantaloni, io e Hanna dividiamo le cuffiette, metto in riproduzione casuale, uhm parte Letterbomb dei Green Day.
"Una delle mie preferite" mi dice Hanna.
"Lo so amore", mi girai verso il finestrino per guardare fuori, l'oceano, una massa d'acqua enorme, gli occhi mi si fanno pesanti, ho il terrore di dormire per paura di non svegliarmi più, il sonno ha la meglio su di me e mi addormento.

Un dolore mi porta alla realtà, mi sveglio di colpo, Zack mi aveva appena tirato un lordone per farmi svegliare mentre Jack urlava:"Piccioni viaggiatori, siamo arrivati a Londra!".
"Si e per dirmelo era necessario menarmi? Ma non so! Ancora da Zack, poteva rompermi la mascella!!!".
"E non esagerare non sono ancora così forte!", sveglio Hanna con delicatezza dandole il tempo di capire dove si trova, nel mentre mi alzo e prendo la nostra valigia dall'apposito scomparto. Si alza anche lei e scendiamo dall'aereo.

Qualche ora dopo arriviamo finalmente nella stanza d'albergo che avevo prenotato. Dalla finestra potevamo vedere la London Eye, Hanna ne era rimasta incantata.
"Se vuoi stasera ti ci porto? Dico, sulla ruota?" le chiesi.
"Davvero? Certo che si! L'Italia non è bella nemmeno la metà. Amo questa città!" mi risponde.
Accendo il televisore sul canale di musica, perfetto parte Always di Bon Jovi.
"Mi concedi di ballare con te questa canzone?" le domandai.
"Non sono in grado di ballare, ma con te ballerei la danza più folle del mondo, Lex!".
Le prendo una mano mentre l'altra l'appoggio alla sua vita, iniziamo a muovere i nostri corpi dolcemente, uno attaccato all'altro. Finisce la canzone, sigilliamo questo momento con un bacio, casto.
Vado a farmi una doccia, quando esco Hanna era già pronta per uscire, shorts bianchi, una canotta nera e un paio di zeppe arcobaleno. Era bellissima.
Mi cambiai anche io e uscimmo dall'hotel. Passammo davanti al Big Ben e ci scattammo qualche foto, entrammo nel primo ristorante che ci è capitato a tiro, ho oridinato per entrambi.
"Vuoi mettere che tu vieni a Londra e non mangi il 'Fish and Chips'?" dissi.
"Ahahahah ma se sai che io mangio di tutto, amore!".
"Già me ne ero dimenticato che sei senza fondo ahahahah".
"Finalmente ti vedo ridere di gusto Lex, mi mancava la tua risata".
"Se ho te e i miei amici non posso essere nient'altro che felice sai?".
Arrivò il cameriere con il piatto e lo sbrananno in pochi minuti.

Finalemente eravamo in coda per salire sulla ruota, quando sentii una voce molto familiare ed inconfondibile, porca troia questo è Jack.
"Ma guarda te! Gaskarth ha avuto la mia stessa idea di andare sulla ruota con la rispettiva ragazza, buffo ahahahah..." iniziò a ridere.
"Barakat basta dire che siamo migliori amici, pure le nostre teste funzionano allo stesso tempo elaborando le stesse idee!" risposi.
"Teoria che non fa una piega!".
Parlottammo ancora un po' poi io e Hanna salimmo sulla ruota, godendoci il paesaggio di quella città, che devo ammettere mi mancava da morire.

La mattina seguente mi svegliai presto, scrissi un bigliettino ad Hanna e uscii. Presi la metrò che andava verso la cattedrale di St. Paul, li vicino c'è il cimitero dove mio fratello riposa in pace. Comprai dei fiori e andai alla tomba, mi ricordavo bene dov'era sepolto. Quando arrivai c'era un'altra figura, una donna, che metteva acqua nei fiori e pregava. La salutai per fare l'educato, la donna mi iniziò a scrutare... Metteva ansia, poi iniziò a parlare.
"Non ci credo, piccolo mio, ma quanto mi sei mancato!" disse.
"Ehm, scusi lei chi sarebbe?" le domandai.
"Come Alexander, non mi riconosci?".
Iniziai a guardarla bene, poi notai la piccola cicatrice vicino all'angolo della bocca, e capii..
"Oddio! Ciao nonna, mi sei mancata!".
Ci abbracciammo, casa dolce casa, amavo quella donna!

 

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Capitolo 16
*** Panic Station ***


I Need To Feel Weightless

Panic Station


 
Alex P.O.V.
 
Accompagnai nonna a casa sua. Era ancora esattamente come me la ricordavo, salii le scale, c'era ancora la mia camera da letto intatta.
Mi coricai sul letto per poi accendermi una siaretta, chiusi gli occhi.
"Alexander William Gaskarth, che brutto viziaccio hai preso!!!" mi strillò la nonna, la guardai con aria interrogativa, poi continuò il discorso:"Mi  riferisco al fumo!".
"Nonna, non fumo tanto solo qualche sigaretta al giorno!" risposi.
"Santa pazienza..." si sedette sul letto accanto a me - "Lex, allora, ti sei fatto degli amici a Baltimore?".
"Si, nonna. Ho tre amici stupendi, si chiamano Jack, Zack e Rian. Due di loro sono anche qua a Londra con le loro ragazze...".
"E te c'è l'hai la ragazza?".
"Si. Si chiama Hanna. Lei è perfetta... Anzi la chiamo e le dico di venire qua così la conoscerai di persona!".
"Va bene caro.".

Presi il cellulare e composi il suo numero.
"Pronto Lex? Sei ancora alla tomba?? Vuoi che venga lì da te a St. Paul's???".
"Amore stai tranquilla, sono a casa di mia nonna e ti vuole conoscere! Prendi la metrò verso Piccadilly Circus, io ti aspetto all'uscita.".
"Va bene amore, ci vediamo tra un po' ".
Chiusi la chiamata e dissi alla nonna che sarei andato a prendere Hanna alla stazione della metrò e che sarei tornato in una mezz'oretta.

Ero difronte all'ingresso del passaggio per giungere alla metrò. Il tempo era soleggiato e con l'impermeabile addosso si stava giusto bene, in mano avevo un cappuccino degli Sturbuck's che io amo alla follia, e la vedo salire i gradini. Si dirige verso di me, ai piedi portava delle scarpe da ginnastica rialzate, leggins blu elettrico, una maglia e sopra un chiodo di pelle bianca con borchie nere. Mi saluta con un bacio e mano nella mano ci dirigiamo verso casa della nonna.

"Nonna sono tornato" dissi.
"Oh caro, eccoti. Lei deve essere la tua ragazza!" rispose.
"Salve, piacere sono Hanna.".
"Piacere mio. Dovrei solo farti una piccola domanda... Vuoi bene al mio Lex?".
"Io non gli voglio solo bene, io lo amo! Io ci sarò sempre per lui quando ne avrà bisogno! Tutte le cose che abbiamo passato assieme ci hanno reso più forti di prima, siamo in grado di superare ostacoli più grandi di noi insieme. Non lo lascierò mai!".
"Più che esauriente nella risposta. Hanna mi stai ufficilmente simpatica".
"Grazie signora, ma avrei urgente bisogno del bagno... Dove si trova?".
"Amore è al secondo piano, seconda porta a destra." risposi.
Mi diede un bacio casto e andò al piano superiore. Io e nonna andammo in cucina, lei iniziò a parlare:"Allora quand'è che la sposi? Non puoi farti scappare dalle mani una ragazza così!".
"Nonna ma stai scherzando abbiamo solo diciott'anni! Vicini ai diciannove. Non mi è ancora nemmeno frullato per la testa di sposarci!".
"Beh allora tienitela stretta e non spezzarle mai il cuore, intesi Alex?".
"Intesi nonna!".
"ALEX!", Hanna mi chiamava dall'altra stanza. La raggiunsi.
"Si amore cosa c'é?" le domandai.
"Ti ricordi che abbiamo i biglietti prenotati per il museo delle cere alle 13.00? Dobbiamo muoverci che sono già le 11.oo e dobbiamo ancora mangiare pranzo!".
"Giusto amore, saluto la nonna e andiamo!".

 
Jack P.O.V.
 
Mannaggia mi sto cagando in mano dalla paura! Rosy e la sua ossessione dei musei, dovevamo per forza andare a vedere pure quello delle torture? E' tutto fottutamente buio qua dentro e se non tenessi il mio amore per mano a quest'ora l'avrei già persa di sicuro.
Il 'London Dungeon' famoso per le torture applicate in epoca medievale, per il percorso di Jack 'Lo Squartatore' e il barbiere non mi ricordo più come si chiama ma so che era un cazzo di killer e questo mi basta.
"Amore mio ma hai paura?" Rosy mi parla.
"Io? Pfff, ma figurati!" risposi.
"Ma se tremi come una foglia Jack!?!?".
"Ho freddo!!!".
Sentii la sua mano staccarsi dalla mia.
"Ecco tieni fortuna che ho portato la tua felpa dietro comunque".
Trovai la felpa annaspando nel buio e me la infilai.

Era da quasi un'ora che la guida parlava ed era ora di attraversare la via del mio omonimo. Era un cazzo di labirinto, ci facevano entrare quattro alla volta. All'entrata c'era un cartello con scritto:"Tentate di trovare l'uscita e attenti alle trappole!".
Perfetto sono molto rincuorato. 
Io e Rosy entrammo.
"Jack vediamo di uscire da qui il più in fretta possibile. AHHHHH!".
Vidi Rosy finire in una botola, poi sbucò fuori un altro cartello:"Lei o lui è giunto all'uscita... Ora vedi di trovarla anche te!".
Di bene in meglio, spero solo che lei stia bene.

E' da una caspita di mezz'ora che vago a vuoto finendo in vicoli ciechi. Esausto, mi sedetti e iniziai a piangere, poi in lontanza notai una fiaccola che illuminava l'arco con uscita incisa sopra, lei era lì ad aspettarmi. Corsi da Rosy e ci abbracciammo come se non ci fossimo visti per anni.
Non vedo l'ora di uscire da qua!!!

 
Zack P.O.V.
 
Io e Rose uscimmo dall'hotel, volevamo andare fino a Tower Bridge. Predemmo la metrò e in una decina di minuti arrivammo al ponte, comprai un gelato. Per me al limone e per Rose al cioccolato. Ci sedemmo su una panchina ad osservare il tramonto sul fiume. Era tutto perfetto, soprattutto lei, riusciva a colmare il vuoto nel mio cuore.
"Rose?" dissi.
"Si amore?" mi rispose.
"Ti amo.".
"Anche io Zack, da morire".
Un venticello fresco arrivò in fretta appena il sole calò, così andammo in un ristorante a passare la serata.

 
Hanna P.O.V.
 
Era mattina. L'ultima mattina che avremmo passato a Londra, alle 19.00 avevamo il volo per l'Italia, più precisamente per Milano.
Svegliai Alex e ci preparammo per andare a fare colazione con i nostri amici. Un fracasso arrivò dalla porta.
"Allora vi muovete o cosa state facendo lì dentro?" sentii urlare.
Aprii la porta, Rosy e Jack che erano appoggiati finirono perterra, io e Alex scoppiammo a ridere.
Una volta pronti anche Rose e Zack scendemmo finalmente a mangiare.

"Allora che avete fatto ieri?" domandò Rose.
"Io e Jack siamo andati al museo delle torture..." rispose Rosy.
"...E stanne pure certo che io non ci metterò mai più piede!" continuò Jack.
"Ahahahah posso già immaginare cosa avrete combinato!" scoppiò Alex.
"E te che hai fatto con Hanna?" domandò Zack.
"Beh io e lei siamo andati a trovare mia nonna e dopo al museo delle cere".
"Dai che però stasera partiamo per l'Italia!" dissi.
"NON VEDIAMO L'ORA!" urlarono gli altri in coro.

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Capitolo 17
*** Welcome To My Life ***


I Need To Feel Weightless

Welcome To My Life


 
Jack P.O.V.
 
"Il volo diretto Londra - Milano ha aperto il gate d'imbarco! Ripeto, il volo diretto Londra - Milano ha aperto il gate d'imbarco!" annunciò una voce femminile mentre stavo addentanto il mio panino.
"Uhm, tra qualche ora saremo dinuovo su un aereo..." disse Zack.
"Amore stai tranquillo, vedrai un'ora e mezza di volo non è la fine del mondo..." lo rassicurò Rose.
"Rose, l'importante è che non ti vomiti addosso! Ahahahah." dissi.
Hanna iniziò a ridere mentre beveva così l'acqua le andò di traverso e iniziò a tossire, Alex le picchiettava la schiena mentre rideva.
"Jack, sei sempre il solito cretino! Ora vedi di finire il panino che poi diventa freddo!" mi ordinò la mia ragazza.
"Ai comandi signora!".
"Io ci rinuncio..." continuò Rosy.

Questa volta in aereo ero vicino ad Alex e Rosy accanto a Hanna.
"Allora Alex, al nostro ritorno mettiamo su 'sta band o no?" dissi diretto.
"Si si, ma...".
Porca puttana, non mi piace per niente 'sto 'ma'!
"Ma?".
"Ma Hanna a Settembre dovrà andare all'Università a New York se l'accettano, eh beh... Lei vorrebbe che andassi a vivere con lei ma se faccio così dovrei abbandonare voi, mentre se rimango a Baltimore con voi perderei lei... L'ho già persa una volta e ne ha visto i risultati Jack...".
"Capisco Alex, è una bella merda...".
"Non voglio fare l'egoista ma vorrei che non fosse presa, così almeno potremmo restare tutti a Baltimore senza problemi, ma se invece verrà presa mi ha detto che potremmo cercare un appartamento a New York dove potremmo vivere tutti e cinque assieme.".
"Si è l'unica soluzione...".
Alex tira fuori l'I-Pod, mi ficca una cuffia nell'orecchia e mette i Blink-182.
"All The Small Things, canzone stupenda." dissi.
"Jack, come se non sapessi che i Blink sono il tuo gruppo preferito. Ami tutte le loro canzoni!".
"Anche questo è vero Lex!".
Iniziai a guardare fuori dal finestrino, mi sembrava di scorgere la Tour Eiffel, per accertarmene chiamai Alex ma stava già dormendo così decisi di non svegliarlo, presi la cuffietta nel suo orecchio e la misi nel mio, iniziando a farmi cullare di 'I Miss You'.

 
Alex P.O.V.
 
"Non sono abituato a vedere i taxi in bianco..." disse Zack.
"Nessuno di noi lo è, beh tranne Hanna ovviamente." continuò Rosy.
"Amore vedi di farci da traduttore, perchè io oltre che 'ciao' e 'grazie' di italiano non so niente." dissi.
"Si ragazzi non preoccupatevi, vi faccio da interprete senza problemi, ahahah.".
Le diedi un bacio a stampo e scendemmo dal taxi per entrare nella stazione dei treni.
Riuscimmo a prendere al volo il diretto per Torino, lì è dove abitava Hanna... So solamente che quando sua nonna morì le lasciò in eredità la casa in Italia e un po' di soldi per l'università.
Non so perchè ho una brutta sensazione.

 
Hanna P.O.V.
 
Casa dolce casa... Erano le 23.18 quando guardai l'ora.
Scendemmo dal treno e ad una velocità che pure gli zombie ci potevano superare, attraversammo la via più bella di tutta Torino.
"Beh, Italia siamo arrivati, uno dei miei sogni diventa realtà!" iniziano a sbraitare Jack e Rosy in preda alla felicità.
Alex mi prese per mano come per dire 'io ci sarò sempre vedrai.'.
La mia testa era ovunque tranne che in Italia, senza accorgermene arrivammo a destinazione, quando varcherò la soglia della porta d'ingresso dovrò fare i conti con i fantasmi del mio passato.
La casa era antica, a tre piani, ma del terzo solo io ne conoscevo l'esistenza. Aveva un porticato e un bel giardino, l'ultima cosa che ci rimaneva da fare era entrare.

Zack e Rose erano già andati a dormire, Rosy e Jack erano usciti per andare a prendersi un drink, Alex non avevo la minima idea di dove fosse... Io ero nel misterioso terzo piano del quale nessuno ne era a conoscenza, la mansarda. Era un posto normalissimo, privo di mobili e ancora qualche mio giocattolo di quando ero piccina, ci si poteva solamente accedere attraverso una porticina presente in camera mia, tutti la trovavano perennemente chiusa fino a pensare che serviva solamente per ornare la parete, ma ero io ad avere la chiave; così la chiudevo quando ero fuori e dentro.

Ero sdraiata a terra con una mia vecchia bambolina in mano, quando mi squillò il cellulare...
"Pronto?".
"Amore ma dove sei finita? E' da un momento che ti cerco e non ti trovo da nessuna parte... Sono preoccupato!", che tenero Alex.
"Lex, sono nel mio posto segreto... Vieni in camera, vicino all'armadio troverai una piccola porta... Aprila e vieni da me.".
"Arrivo subito.".
Nel giro di qualche minuto arrivò, notò che avevo qualcosa che non andava e mi abbracciò, in un momento come questo non potevo chiedere di meglio.
"Ora mi spieghi perchè hai pianto? Hai gli occhi arrossati? E non credo che li hai così perchè ti sei fumata una canna, quindi... Sai che parlare ti fa bene!" mi disse.
"Beh, da quando sono entrata sto avendo flashback su flashback della mia infanzia tra cui uno bruttissimo... Alex, ti prego fammi dimenticare!" scoppio in lacrime.
"Amore, calma perfavore. Ci sono qua io! Vuoi raccontarmi? Avrai un peso in meno sul cuore...".
"Quando ero piccola, passavo la maggiorparte del tempo qua con i miei nonni, ma un giorno mentre ero qua nel mio covo sentii uno colpo molto forte provenire dalla cucina. Incuriosita andai a vedere, non lo avessi mai fatto, un uomo per prendersi dei soldi aveva sparato a mio nonno, quando arrivai in cucina era un lago di sangue... E vidi pure quando sparano a mia nonna... Ecco svelato il motivo del trasferitmento in America.".
"Siamo due storie molto simili allora... Solo due cuori rotti possono unirsi, ecco perchè il destino ci ha fatto incontrare, per unirci, amore... Solo assieme siamo completi.".
Era vero quello che diceva quindi mi sentivo di dirgli ancora una cosa a riguardo.
"Amore, voglio dirti la stessa cosa che tu mi dissi due anni fa quando mi raccontasti di tuo fratello. Benvenuto nella mia vita".

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Capitolo 18
*** Demons ***


I Need To Feel Weightless

Demons

 
Alex P.O.V.
 
Non avevo la minima idea che Hanna avesse una storia così simile alla mia... Ecco perchè il destino ha fatto in modo che ci trovassimo.
Lei c'è sempre stata per me, e io farò lo stesso... Fossè l'ultima cosa che farò!
Si è addormentata su di me, così l'ho portata a letto in braccio, mi distesi accanto a lei, ma quella sera non riuscivo assolutamente dormire, così presi carta e penna e iniziai a buttare giù un probabile testo per una futura canzone.
Dopo aver passato interamente la notte sulla canzone, ne è uscito un qualcosa di decente, ora mi mancava solo il titolo... Trovato! La chiamerò 'Stay Awake (Dreams Only Last For A Night), titolo perfetto.
Beh forse ora mi conviene svegliare Hanna dato che sono già le 10.30...
"Amore... Amore, su sveglia! Non vorrai rimanere tutto il giorno a poltrire?! In piedi!" si a volte sono proprio un romanticone.
"Alex... Quante volte ti ho detto di non toccarmi mentre dormo che poi divento irrascibile?" mi rispose seccata.
"Scusami amore... Ma io volevo andare a fare una passeggiata con te e andare a fare colazione assieme... Sempre se ti va.".
"Come faccio a resistere a quei occhi da cucciolo?? Mi faccio una doccia, mi cambio e poi partiamo, ma colazione decido io dove farla ahahah".
"Va bene amore ahahah.".

Un'oretta dopo eravamo in un bar chiamato "Cherea", chiesi ad Hanna cosa significasse e lei mi spiegò che vuol dire 'ciao/salve' in dialetto torinese. Alla faccia che l'Italia non è bella, io rimarrei direttamente a vivere qua!
Il resto della mattinata lo passammo per negozi, tanto per cambiare stavo per pagare l'ennesimo paio di jeans ad Hanna quando la vidi fare una faccia strana alla commessa in cassa...
"Aspetta un momento... Io ti conosco! Chiara, miseria ma è da quando frequentavamo le medie che non ci vediamo più!" strillò Hanna facendosi sentire da tutto il negozio. Ok ero ufficialmente confuso.
"Hanna! Oddio se sei cambiata! Non ti ho nemmeno riconosciuta, come mai qua? Senti oggi pomeriggio non lavoro, ti va se ci vediamo alle 15.00 davanti al Palazzo Reale?".
"Certo, sempre se ad Alex non da fastidio.".
"No amore, stai tranquilla. Io ti aspetto a casa." risposi.

 
Hanna P.O.V.

Dopo la lunga mattinata di shopping tornammo finalmente a casa.
"Piccioni viaggiatori dove vi eravate cacciati? Io e Rosy abbiamo fatto pranzo!" si presentò Jack davanti a noi con un grembiule addosso.
"Dai su a tavola!" Ci ordinò Rosy.
Io e Alex ci guardammo e scoppiammo a ridere, colpa di Jack in grembiule e il cucchiaio di legno in mano.
"Jack stai fermo!" dissi tirando fuori il cellulare.
"Mettiti in posa, e voilà foto!" continuai.
"Cancella 'ste foto Hanna! Immediatamente!!!" mi ordinò Jack.
"Non farlo, queste vanno dritte su facebook!" urlò Alex.
"Fatele vedere anche a me! Oddio Jack sei epico! Ahahah" rise Rosy.
Intanto arrivarono Zack e Rose tutti sudati dopo la loro corsa pre-pranzo, che appena videro Jack scoppiarono anche loro a ridere.

Alle 15.00 in punto mi ritrovai con Chiara e iniziammo a parlare un po' di quello che è successo in questi anni in cui siamo state divise.
"Allora Hanna... Oltre taglio di capelli nuovo e tatuaggio hai anche trovato il fidanzato? Voglio sapere tutto!".
"Beh, si chiama Alexander William Gaskarth, è nato a Essex, un paese vicino a Londra, ma siamo finiti per trovarci entrambi a Baltimore in una banale classe di scienze, eh beh lì è iniziata un'amicizia con lui e altri tre ragazzi che si chiamano Jack, Zack e Rian. Poi un giorno ho tentato di suicidarmi con del veleno e mia mamma mi portò a vivere a New York, qui ho fatto altre conoscienze, ma avevo capito che ormai il mio cuore apparteneva ad Alex. Dopo due anni tornai a Baltimore per incontrarli dinuovo tutti e beh... Lui era devastato. Da quando stiamo assieme e dopo essere sopravvissuti ad un incidente d'auto e lui in più ad un coma, siamo qua assieme e beh supereremo tutto!".
"Oddio e io mi sarei persa tutto questo? Hanna se mi sei mancata!".
"Anche tu Chiara! Aspetta ma a forza di camminare siamo finite dietro la Santa Madre... Vediamo di fare molta attenzione!".
"Si esattamente, non voglio ritrovarmi a fare un rito d'iniziazione per far poi parte di una setta satanica...".
Porca puttana ho sempre odiato questa zona di Torino... Meglio filare!
"AAAAAAAH" l'urlo di Chiara mi trapana i timpani, intanto vengo afferata da un tizio incappucciato, inizio a dimenarmi ma mi ficca un fazzoletto colmo di sonnifero alla bocca.
Perdo in fretta i sensi... Alex per favore vieni a salvarmi...

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Capitolo 19
*** I'm Just Your Problem ***


I Need To Feel Weightless

I'm Just Your Problem


 
Hanna P.O.V.
 
Mi svegliai intontita e confusa. Ripensavo a ciò che era appena successo. Ricordavo solamente le urla di Chiara e il fazzoletto sulla mia bocca. A proposito di Chiara... Dov'è finita? Mentre la cercavo capii che ero rinchiusa in una cella abbastanza buia e sinistra. Della mia amica non c'era traccia, ero veramente preoccupata. Poggiai le mani sulle sbarre di ferro che mi impedivano la via di fuga, alzai lo sguardo e vidi che la mia amica stava nella cella difronte alla mia, stava ancora dormendo.
Infilai le mani nelle tasche dei miei jeans per cercare il cellulare ma quest'ultimo non era più lì! Cosa cazzo se ne fanno quei brutti ceffi del mio telefonino? E cosa cazzo vogliono da me e Chiara?? Mi stendo sul piccolo lettino presente, facendomi trasportare dalle lacrime e da pensieri negativi.

 
Alex P.O.V.
 
"Che rottura odio lavare i piatti!" dissi a bassa voce, ma Rose mi sentì.
"Per una volta che devi sostituire Hanna non fare tante storie e lava!" mi rispose.
Sqillò il mio cellulare che avevo lasciato sul tavolo della cucina, asciugo le mani bagnate in uno strofinaccio, presì l'oggetto che stava sparando la suoneria a tutto volume leggendo "Amore" sullo schermo.
Riflettei per qualche istante, poi risposi.
"Pronto cara? Come mai mi chiami?? C'è qualche problema???" dissi.
"AH AH AH abbiamo noi la tua ragazza e presto sarà esattamente come noi Muahahahahah". 
Poi il nulla.
Ho solo capito due cose, la prima era che Hanna, e penso anche Chiara, erano state rapite e la seconda, rapite da qualcuno da non sottovalutare.
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH" mi metto solo più ad urlare per tutta la casa, quando Zack mi prende per un polso facendomi finalmente stare fermo.
"Ora tu ci dici che cazzo è successo per farti urlare e dimenare così?" mi dice lui con il suo fare da duro.
"Hanna. Rapita. Maniaci. Trovarla. Veloce." inizio a sparare una parola dietro l'altra.
"Aspetta Alex, rapita  da chi?" chiese Jack.
"Non so." risposi.
"Torino è famosa anche per i rapimenti di persone dietro la Gran Madre. Una cazzo di chiesa dove più dietro ci stanno le sette sataniche. Pensavo fossero tutte credenze, a quanto pare non lo sono..." intervenne Rosy.
Mi liberai dalla stretta di Zack e mi avviai alla porta.
"Allora chi viene con me?" domandai.
Jack e Zack vennero verso di me e chiusero la porta alle loro spalle.

Una mezz'oretta dopo ci trovammo davanti all'entrata della famosa chiesa.
"E ora come le troviamo le sette? Non possiamo entrare in chiesa come degli idioti e dire 'Scusate non sapete mica dirci dove sono le sette?', sarebbe da ebeti!" eslamò Jack.
"Beh entriamo intanto?" proposi. I miei amici annuirono ed io spostai la porta di legno per consentirne il passaggio.
Beh all'interno sembrava veramente una chiesa normale a tutte le altre, decidemmo di separarci. Io controllavo i banchi da preghiera, Zack l'altare e il tabernacolo delle ostie mentre Jack il retro della chiesa.
Notai che Zack era molto interessato ad un particolare del tabernacolo, così mi avvicinai a lui chiedendogli spiegazioni.
"Quand'ero piccolo e stavo da mio nonno, ogni domenica mi portava in chiesa cristiana a pregare. Se i miei ricordi non sono sbagliati in teoria il diavolo o satana, era un angelo cacciato da Dio e in questo intaglio ne viene  rappresentata la scena..." mentre parlava tese la mano verso quell'intaglio facendo un po' di pressione, così da sotto l'altare si aprì una scala che conduceva alle segrete della chiesa.
"WAAAAAAAAAAAAAAAAA" sentimmo un urlo di una voce a noi molto familiare. Io e Zack corremmo a tutta velocità verso il retro, proprio dove si trovava Jack. Vedemmo solo il nostro amico dimenarsi sulle spalle di un tipo incappucciato scomparire nell'armadio.
"Beh, almeno siamo nel posto giusto. Chissà quanti modi ci sono per arrivare alle segrete. Ci conviene ritornare alle scale sotto l'altare" disse il mio amico.

 
Jack P.O.V.
 
Mi ritrovo sulla spalla di un tizio qua che sembra forte tanto quanto Zack in un corridoio pieno di celle e con delle torce di fuoco appese alle pareti. Posto da film horror.
Il tipo a me sottostante si fermò, aprì un qualcosa di arruginito e in men che non si dica mi ritrovai perterra in metà a della paglia.
"Porca miseria mi si rovina l'acconciatura fresca!" dissi incazzato.
"Questa voce! Jack?! Barakat sei proprio tu?" disse un voce femminile che difficilmente non riconoscerei.
"Hanna! Ti ho trovata!! Gli altri stanno arrivando, sempre se non si fanno beccare come me ahahah".
"Jackie tu sei un caso a parte! Almeno ti hanno sbatuto nella stessa mia cella, così parliamo un po'. Chiara non si è ancora ripresa.
Sentiamo un po' di baccano provenire dal corridoio, incuriositi ci affacciamo un po'.
Passi veloci e sempre più vicini mi stavano mettendo ansia, quando vidi quell'ammasso di muscoli di Zack con Alex il mio cuore si alleggerì!
"Ragazzi finalmente! Vi abbiamo trovati, ma siamo senza chiavi..." disse Alex.
Zack guardò bene il ferro delle sbarre e la serratura, poi, con un colpo di karate aprì prima la nostra e poi quella di Chiara. Dato che era ancora priva di sensi Zack se la caricò in spalla e scappammo il più velocemente possibile.

 
Hanna P.O.V.
 
Ero rintanata sotto le coperte del letto in camera da letto. Sola.
Ma la mia solitudine venne interrotta da Alex con una bella tazza di cioccolata fumante che acettai volentieri.
"Lex, penso di avere un talento naturale nell'incasinare sempre tutto..." dissi.
"Ma no amore, cosa stai farfugliando?".
"Sono solo un peso... Che tu e i nostri amici devono sostentere..."
"Non sei un peso Hanna! SEI UNA PERSONA! Sei importante per tutti i momentanei abitanti della casa. Faremmo di tutto per te, io in particolare!".
"Ecco perchè ti amo Alex!".
Bevvi un sorso del contenuto della tazza per poi dare un bacio sulla fronte al ragazzo più saggio del mondo.

 

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