Omicidio a Green Field House

di passiflora
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'omicidio avvenne di notte ***
Capitolo 2: *** Una famiglia molto unita ***
Capitolo 3: *** Signora collins ***
Capitolo 4: *** Una promessa ***



Capitolo 1
*** L'omicidio avvenne di notte ***


Alle sei di una grigia mattina di novembre dell'anno 1860, un ragazzino correva lungo la strada fangosa che da Green Field House portava al villaggio. Arrivò senza fiato al posto di polizia e bussò alla porta con tutte le sue forze. Venne ad aprire la donna di servizio, che lo osservò perplessa per qualche secondo e successivamente gli chiese cosa fosse accaduto di così grave da spingerlo a correre in quel modo e a quell'ora.

«Mi mandano le signorine Collins» urlò il ragazzino. «Ci sono degli uomini morti».

La donna sgranò gli occhi, momentaneamente incredula. Solo quando assorbì quell'informazione e si rese conto della gravità dei fatti, fece entrare il bambino e corse a chiamare l'ispettore, che in quel momento faceva colazione con la moglie.

L'uomo ascoltò il racconto della donna e, lasciata la colazione a metà, scese ad ascoltare anche la testimonianza del ragazzino: era un garzone e stava andando a consegnare un carico di pane e pasticcini proprio in casa Collins quando aveva visto le due sorelle che abitavano nella grande Green Field House uscire di casa. Sembrava che cercassero qualcuno. Ad un certo punto avevano girato attorno ad una costruzione che somigliava ad una stalla, erano entrate dal retro e avevano iniziato ad urlare. Una di loro, Beth, che era la più anziana, era corsa fuori, l'aveva visto e gli aveva intimato di correre in paese perché c'erano degli uomini morti.

Qualche minuto dopo l'ispettore si stava avviando a piedi verso la grande villa che sorgeva sulle sponde di un placido torrente, qualche miglio a nord del paese. La costruzione era una possente magione squadrata a cui erano state aggiunte due ali, in tempi più recenti. Davanti, lungo il viale d'accesso, erano stati costruiti locali di servizio, stalle, canili. A lato della casa scorreva un placido torrente che aveva reso tutta la zona verde di una lussureggiante vegetazione. Per questo si chiamava "Green Field". La famiglia che l'aveva costruita aveva perduto tutte le sue finanze e si era ritirata in una dimora ben più modesta, in un altro paese. Quindici anni prima era stata acquistata da Hubert Collins, che vi si era trasferito con la sua famiglia, all'epoca costituita da sua moglie ed una figlia piccola, Elizabeth.

Il secondo ufficiale venne intercettato dal ragazzino proprio mentre si recava al lavoro e venne immediatamente avvertito di quanto stava accadendo. Anche lui prese immediatamente la strada per Green Field e ordinò al ragazzo di andare ad avvertire i due agenti, unici altri funzionari dell'ordine pubblico di cui il villaggio era stato dotato, e di dire loro di pervenire alla villa il prima possibile portando con se il medico.


 

Nel frattempo il commissario Walton era giunto in vista della casa e si accingeva ad imboccare il viale d'ingresso. Poco dopo vide apparire l'ingresso della casa ed infine scorse due sagome rannicchiate, con addosso la camicia da notte e strette insieme nello stesso scialle.

Una delle fanciulle alzò lo sguardo e vide l'uomo che si avvicinava, fece cenno all'altra di guardare ed entrambe si alzarono in piedi, si ricomposero e si prepararono ad accogliere Walton.

« Signor commissario » disse Beth appena egli fu abbastanza vicino. « Finalmente siete arrivato » .

Sia lei che la sorella avevano gli occhi lucidi e arrossati per le lacrime. Walton non vedeva le due ragazze da vicino da molto tempo e non aveva mai dato gran peso alle dicerie che volevano Beth scura, con lineamenti duri e poco gradevoli, con un gran naso e occhi piccoli, mentre la sua sorellina, di soli quindici anni, un gioiello dai capelli biondi e il viso d'angelo; eppure constatò che fossero assolutamente fondate.

Un momento dopo scacciò quei pensieri frivoli e chiese a Beth dove si trovassero i corpi. Lei lo guidò lungo un piccolo sentiero cosparso di ghiaia, aggirarono il muro esterno di una costruzione bassa e tondeggiante ed entrarono dal lato opposto. I due corpi erano lì, riversi al centro di una stalla che non custodiva alcun cavallo né tanto meno un qualsiasi altro animale.

Uno dei due deceduti era certamente il signor Hubert Collins, anziano, con capelli bianchi e folti basettoni. Indossava la propria veste da notte sopra una camicia e un paio di calzoni. Era a piedi nudi. L'altro corpo era quello di un giovane uomo con una massa di capelli neri raccolti in una coda. Non era un taglio alla moda, no di certo. In più, indossava abiti bizzarri, troppo colorati. Il gilet che portava sopra la camicia era viola, ricamato con stelle dorate, mentre i calzoni erano rossi con striature blu scuro. Non fu difficile per Walton capire che si trattava di uno degli zingari che sostavano momentaneamente nel bosco a Nord-Ovest del villaggio, vicino a Green Field House.

Hubert Collins stringeva ancora nella mano la pistola, mentre il ragazzo impugnava uno stiletto.

I due erano appoggiati l'uno all'altro, il che suggeriva una colluttazione, e si erano evidentemente uccisi a vicenda. Forse lo zingaro si stava per introdurre in casa, Collins lo aveva sentito ed era uscito impugnando la pistola; ne era seguita una lotta che era terminata con la vicendevole uccisione. Tragico ma plausibile.

« Cosa pensa che sia successo? » chiese Beth. La voce le tremava per l'emozione e l'orrore.

« Ha tutta l'aria di una lotta finita in tragedia » disse il commissario.

In quel momento sopraggiunse anche la bella sorella minore, di cui il commissario non conosceva il nome. Insieme a lei venne anche il secondo ufficiale, un giovane distinto e capace di nome Rowan.

« Siete già giunto ad una conclusione? » chiese a Walton e si avvicinò ai corpi.

« No, soltanto ad una ipotesi plausibile » rispose il commissario. Faceva il lavoro del poliziotto da vent'anni e aveva imparato a non dare nulla per scontato. Per avere un quadro più preciso, però, avrebbero dovuto aspettare l'arrivo del medico, che avrebbe esaminato le ferite che i due sembravano essersi inferti. Nel frattempo i due si dedicarono ad un primo interrogatorio delle due sorelle.

« Signorine » disse Walton. « Appena giungeranno i nostri agenti e il medico entreremo in casa e parleremo con la dovuta calma. Ora però dovrete rispondere a qualche domanda » .

Le due si dissero pronte a collaborare.

« Bene. Quando e in che situazione avete trovato i corpi? » chiese Rowan.

« Sta mattina ci siamo alzate molto presto, come al solito, e siamo andate nella stanza di nostro padre per svegliarlo. Ma lui non c'era. Allora abbiamo iniziato a cercarlo » spiegò la più giovane delle sorelle. Persino la sua voce era più gradevole rispetto a quella di sua sorella Beth.

« Capisco » disse l'uomo. « E avete trovato qualcosa di sospetto in casa? » .

« Assolutamente nulla! » esclamò Beth. « Era tutto normale. Le finestre erano chiuse, le porte anche. Nulla era stato toccato. Mancava solo nostro padre! L'abbiamo chiamato, l'abbiamo cercato, e solo alla fine lo abbiamo trovato...qui » spiegò guardando i due corpi riversi uno sull'altro.

« Capisco. Quindi è probabile che il vecchio Collins sia uscito di casa di sua spontanea volontà » concluse Rowan.

« Potrebbe essere. Io e mia sorella ci siamo coricate alle nove e...sapete... qui in casa non abbiamo domestici e noi due sbrighiamo molti lavori. Di conseguenza siamo sempre molto stanche e andiamo a letto presto. Spesso crolliamo addormentate nel giro di pochi minuti » spiegò la bella sorella minore.

« Capisco. Dove si trova la vostra camera? » chiese Walton.

« Al secondo piano. Le finestre però danno dall'altro lato rispetto a dove ci troviamo ora » spiegò Beth.

« Quindi non avreste potuto vedere vostro padre che si allontanava » disse Rowan. « Ma non avete nemmeno sentito degli spari? ».

« Assolutamente nulla » disse Beth e gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime.

In quel momento un rumore di zoccoli annunciò l'arrivo dei due agenti e del dottore, che per fare prima si erano fatti prestare dei cavalli.

Immediatamente vennero messi a guardia dei corpi mentre il dottore fu invitato ad esaminare le due salme lì dove si trovavano. Se avesse avuto bisogno di qualcosa, i due agenti erano abbastanza forti e intelligenti per aiutarlo. Successivamente, Walton e Rowan condussero le due sorelle Collins in casa e condussero due interrogatori separati. Walton tempestò di domande Beth, che non aveva alcuna idea di chi fosse il secondo uomo e che non aveva sentito nulla; Rowan interrogò l'altra sorella, che disse di chiamarsi Rosemary. « Ma tutti mi chiamano Rose » disse.

Rose disse di aver intravisto alcuni zingari aggirarsi nei pressi dell'abitazione ma che il loro padre non era spaventato. Anzi, si intratteneva con loro e comprava alcuni dei loro manufatti. Mostrò a Rowan lo scialle che indossava e disse che era stato fatto proprio da una zingara.


 

Fuori, nel frattempo, il sole era sorto e ciò facilitava il lavoro del dottor Saint-George. L'uomo, veterano della professione, esaminò attentamente i due corpi e non vi trovò nulla di particolare, nessuna ferita nascosta, nessun segno che indicasse una causa di morte diversa da quella che era stata indicata. Qualcosa, però, non lo convinceva. Si sentiva come se in un grande affresco magistralmente dipinto fosse stato inserito un particolare stonato e l'occhio l'avesse colto ma la mente no. Si mise a girare intorno ai corpi come un uccello rapace, osservando, pensando. Cosa c'era di strano? Era solo suggestione o qualcosa c'era davvero?

Si chinò nuovamente sui due cadaveri e osservò più da vicino. Aveva aperto la camicia del signor Collins rivelando cinque colpi di pugnale che gli avevano procurato una gran perdita di sangue e una morte lenta e dolorosa, mentre il giovane era stato perforato da due colpi che gli avevano trapassato il basso ventre e il cuore. Improvvisamente ebbe un'intuizione.

« Agenti! » esclamò. « Ho bisogno del vostro aiuto! ».

I due si avvicinarono.

« Ho bisogno di voi per una simulazione » disse. I due agenti furono immediatamente utilizzati per riprodurre la possibile dinamica della colluttazione tra i due uomini.

« Allora... » borbottò il medico brandendo un bastoncino di legno come fosse un pugnale. « Io sono il giovane zingaro. Al posto di entrare dalla porta d'ingresso mi aggiro per una stalla. Poco male, magari sto aspettando che dentro tutti dormano ».

« Si, plausibile » disse l'agente che interpretava Collins.

« Ottimo. Produco un rumore di troppo e attiro l'attenzione del vecchio che è in casa. Ma la casa dista venti passi da qui e c'è un muro di mezzo. Quale rumore posso aver prodotto? Non mi sembra sia possibile far cadere qualcosa qui o fare gran chiasso. No. Che un cane abbia abbaiato? C'è un cane in questa casa? » chiese il dottore.

Nessuno dei due agenti era a conoscenza di questa informazione e subito il secondo, che non stava interpretando una parte, venne spedito a domandare di quel particolare alle due signorine.

« Bene, supponendo che ci fosse un cane potrebbe aver abbaiato attirando l'attenzione di Collins, che è uscito di casa con la pistola e ha cercato la causa di quell'abbaiare ».

« E a quel punto ha trovato lo zingaro nascosto » disse l'agente.

« Esatto. Da qui è nata la lotta. I due si azzuffano. Il giovane è più forte e agile e accoltella il vecchio. Questo si accascia a terra. Simuli una plausibile morte per accoltellamento, prego » ordinò il dottore e l'agente, cercando di rimanere serio, si esibì in quella che sembrava la dinamica più plausibile di un decesso per accoltellamento: si piegò sulle ginocchia tenendosi il ventre ed infine crollò bocconi.

« Esatto! Esatto! » esclamò il dottore. « Sarebbe caduto bocconi! Sarebbe plausibile a questo punto che con le ultime forze abbia sparato al ragazzo. Ma sarebbe stato debole e scosso e probabilmente la sua mano sarebbe stata poco precisa. Io penso che non avrebbe nemmeno avuto la forza di premere il grilletto. È possibile che possa aver colpito il suo aggressore con tanta precisione? ».

« No, non credo » disse l'agente rialzandosi.

« Se però lo zingaro l'avesse aggredito rovesciando il vecchio a terra e pugnalandolo mentre questi si trovava disteso, ritengo che quest'ultimo avrebbe avuto tutto il tempo di sparare al ragazzo e di conseguenza quest'ultimo non avrebbe potuto ucciderlo » proseguì il dottore. « Se invece il ragazzo fosse stato tanto veloce da agire prima della pistola, si distenda prego ». L'agente si distese pancia all'aria fingendo di stringere in mano una pistola. Il dottore si piegò e interpretò il giovane zingaro col pugnale. « Se io fossi stato l'aggressore » disse. « Mi sarei assicurato di disarmare il vecchio. E certamente i miei colpi, vista la posizione di vantaggio e la mia maggiore forza fisica, sarebbero stato molto più violenti e profondo » a quel punto simulò delle coltellate.

« Quelle invece, sebbene mortali, sono poco profonde » concluse rialzandosi.

In quel momento il secondo agente tornò e disse che le due sorelle possedevano un cane ma che nessuno l'aveva visto quella mattina. Il dottore ordinò all'agente di cercare intorno alla casa e questi tornò poco dopo dicendo che il cane c'era ma era morto. Qualcuno gli aveva tagliato la gola.  

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Capitolo 2
*** Una famiglia molto unita ***


Le due salme vennero trasportate in casa e disposte in due stanze diverse. Il signor Collins venne disposto sopra il tavolo del suo studio mentre il giovane venne adagiato su un tavolo nella lavanderia. Qui, il dottore poté analizzare più accuratamente i corpi e i suoi sospetti non poterono che essere confermati.

Presto iniziò a sospettare che le due sorelle non fossero sincere e che nascondessero abilmente la loro storia. Che fosse una sola, la colpevole, o che si stessero coprendo come due buone complici? Che invece ci fosse un complice esterno? Magari il garzone che le aveva trovate mentre cercavano il loro padre. Ma no, i corpi erano rigidi. La morte doveva essere sopraggiunta molte ore prima.

Quando Rowan e Walton lo raggiunsero, il dottor Saint-George si premurò di illustrare tutti i particolari delle ferite e le conclusioni a cui era giunto.

« Dubita che possa essersi trattato di un evento casuale? » domandò allarmato Rowan.

« Purtroppo si. Questo terribile fatto mi appare pieno di piccole incongruenze. Potrei sbagliarmi, invero, ma sarebbe bene accertarsi di alcuni particolari » spiegò il dottore.

« Intende... La presenza di un possibile movente all'interno della famiglia? » domandò Walton.

« Diciamo di si. Le signorine vi hanno raccontato qualcosa che possa essere utile? » chiese il dottore.

« Rose dice che il signor Collins era solito avere interazioni con i gitani stanziati in zona. Comprava oggetti da loro e li trattava bene. Perché avrebbero dovuto voler introdursi in casa sua? » disse Rowan.

Il commissario si accigliò. « Beth non è stata di grande aiuto. Non ha mai accennato agli zingari ma ha ammesso di non conoscere il ragazzo morto. Soltanto questo ».

« Solitamente, le persone che parlano meno sono quelle che hanno qualcosa da nascondere. A meno che il colpevole non sia dotato di una gran faccia tosta e di nervi più che saldi. Non credo che questo sia il caso di Rose Collins, che mi è parsa una fanciulla molto...delicata » spiegò Rowan.

A quel punto il dottor Saint-George chiese se i due ufficiali di polizia non fossero a conoscenza di informazioni riguardo la famiglia Collins, poiché, come in medicina l'analisi delle condizioni di salute dei familiari poteva spiegare la causa di una malattia, così l'analisi della storia di una famiglia poteva svelare segreti oscuri che potevano sfociare in atti orribili. Il commissario Walton, però, non era a conoscenza di particolari rilevanti come non lo era Rowan. Il dottore era stato trasferito al villaggio da appena otto mesi e non poteva conoscere a fondo i paesani come qualcuno che aveva vissuto in quel luogo per decine d'anni.

Dei Collins si sapeva soltanto che erano una famiglia benestante, poiché il padre possedeva alcune fabbriche e delle terre redditizie poco lontano. Le due figlie erano discrete e non si vedevano praticamente mai alle feste di paese o ai balli. Se presenziavano, di solito se ne stavano sole e in disparte. Hubert Collins, invece, si vedeva solo quando veniva in paese ad inviare lettere o a sbrigare qualche affare. Scambiava poche parole con i pochi conoscenti che aveva e nessuno sapeva molto di lui. Sapevano però che non aveva mai avuto domestici in casa, sebbene vivesse in una villa molto grande.

Dopo essersi scambiati le loro opinioni, i tre decisero di lasciare la casa e tornare in paese con le due sorelle; non prima, però, di aver sprangato ogni singola finestra, compreso l'abbaino del solaio, e chiuso a chiave ogni porta.

Fecero salire le signorine sui cavalli, con il dottore, e si avviarono tutti verso il vicino paese. Durante il tragitto venne chiesto alle ragazze perché mai non vi fossero domestici in una casa tanto grande e loro risposero che il padre considerava i domestici una perdita di tempo e di denaro. Insisteva che loro due cucinassero e lavassero. Lui si prendeva cura della sua stanza, dello studio, della biblioteca e della legna da ardere.

Il villaggio intero si rivelò in fermento per la notizia dell'omicidio. Il passaggio dei poliziotti e delle fanciulle venne osservato da ogni finestra, tutte le persone che si trovavano a camminare per strada alzarono lo sguardo su di loro. Il commissario Walton poteva leggerci una curiosità ardente e seppe immediatamente che sarebbe bastato un giro al pub più vicino per raccogliere una gran quantità di congetture. Alcune, magari, utili.

Le due sorelle vennero alloggiate proprio a casa di Walton, dove venne loro affidata una stanzetta che dava sulla strada e l'ingresso della casa. Walton disse alla moglie e alla figlia, che aveva l'età di Rose, di accudire le due ragazze e, discretamente, di raccogliere ogni informazione possibile. Avrebbero dovuto far caso ad ogni cosa. Ma soprattutto, non doveva farle uscire di casa.

Sistemate le due ragazze, scese al piano terra, dove si trovavano alcune celle, degli archivi, le scrivanie sua e di Rowan, un telegrafo e un tavolo, che poteva fungere da luogo dove svolgere gli interrogatori come appoggio per una partita a carte. Dopotutto in un villaggio come quello i crimini non erano mai molti e nemmeno gravi. Avevano furti, risse e qualche volta delle violenze verso ragazze povere. Ma siccome in paese si conoscevano quasi tutti, il colpevole veniva punito prima ancora di arrivare alla polizia.

« Io debbo consultare alcune carte » disse il medico. « E forse avrò bisogno del telegrafo » .

« A sua disposizione » rispose Rowan.

« Inoltre vorrei consultare alcuni documenti potenzialmente in vostro possesso » riprese Saint-George.

« Certamente. Fate come volete, i documenti sono vostri. Dirò a Luisa di aprire qualsiasi cassetto desideriate » disse Walton.

« Molto bene. Voi cosa farete? » chiese il medico.

« Noi? Andremo ad ascoltare chiacchiere di paese » rispose Walton sorridendo.

« La miglior fonte di informazioni » rispose il medico sorridendo a sua volta. « Ma io manderei i vostri agenti al campo dei nomadi, per vedere di confermare la versione di Rose Collins ».

« Per chi mi ha preso, Saint-George? L'ho già fatto » rispose Walton, con aria di orgogliosa superiorità, propria di chi conosce bene il proprio mestiere.


 

Quanto venne raccolto dal peregrinare dei due ufficiali andò ben oltre ogni aspettativa. Sembrava che il tentativo dei Collins di rimanere anonimi e inosservati fosse fallito, schiacciato dalla forza della curiosità dei paesani. La causa di tutta l'attenzione sembrava fosse proprio Rose.

Quindici anni prima Hubert Collins aveva comprato, tramite un intermediario, Green Field House e vi si era trasferito proprio in una mattina di novembre. Fu visto arrivare in carrozza assieme ad una figura femminile pallida e bionda, vestita con un abito chiaro, per niente consono alla stagione invernale. Aveva il volto coperto da un cappellino con veletta, anch'esso chiaro. Con loro c'era una bimba dai capelli scuri che assomigliava in tutto al padre e non era per niente graziosa, ne fisicamente né nel modo di fare.

Hubert Collins non cercò mai di intrattenere relazioni con gli abitanti del villaggio all'infuori dell'ambito affaristico. Per mesi nessuno vide mai né la moglie né la figlia, perché non venivano a messa e non passeggiavano mai per il centro e neppure facevano compere. Solo quando venne assoldata una balia per svezzare una bambina appena nata, si seppe che la moglie di Collins era deceduta e che esisteva una seconda figlia. La balia era certa che la bimba avesse almeno un mese e che, di conseguenza, la madre non fosse morta di parto. Come però fosse morta nessuno lo seppe mai. Qualcuno però diceva di aver visto del fumo provenire da Green Field e a causa di ciò si vociferava che Collins avesse bruciato il corpo della moglie (o la moglie ancora viva, diceva qualcuno). Si era arrivati ad ipotizzare che in quella famiglia si praticasse la stregoneria. La prova che avvalorava tale bizzarra ipotesi era la continua sparizione degli animali di Green Field. La casa, infatti, era stata comprata con tutto il bestiame ma questo poco a poco era diminuito fino a scomparire. A questo però era difficile credere. Walton pensò che Collins vendesse le bestie per ricavarne denaro.

Un altro fatto si aggiunse alla strana storia della famiglia. Un giovane, all'epoca garzone fabbro, circa dieci anni prima si era attardato alla locanda e tornava indietro mezzo ubriaco in piena notte quando aveva incontrato sulla sua strada una bambina bionda, coperta di abiti stracciati e di sangue. Aveva creduto di avere un'allucinazione, tanto più che lei era sparita in un attimo dalla sua vista, e non ci aveva più pensato. Il giorno dopo, quando aveva raccontato a sua madre di quella visione, lei lo aveva colpito con la scopa dicendogli di bere meno. Un altro episodio simile venne raccontato da una donna, una delle donne di malaffare che saziavano gli appetiti maschili, che disse di aver incontrato, circa otto anni prima, una ragazzina bionda conciata in malo modo che le aveva chiesto aiuto. Lei, che aspettava un cliente, l'aveva scacciata.

Un terzo episodio simile era avvenuto solo quattro anni prima. Quell'anno, però, Rose venne riconosciuta e ricondotta a casa, dove venne accolta dalla sorella. Tutti parlarono di quanto era accaduto ma le voci non raggiunsero il comando di polizia, rimanendo soltanto pettegolezzi. Walton si stupì di non essere mai stato avvertito di una tale fatto.

« Beth ci disse che Rose era una ragazzina impressionabile, molto sensibile, e che appena si spaventava un po' finiva con lo scappare di casa e siccome scappava senza una meta, spesso si infilava nel bosco graffiandosi e stracciandosi le vesti » spiegarono gli avventori del pub.


 

Nel frattempo il dottore era tornato al suo studio recando un grosso involto, pieno di fogli. Alcuni provenivano dai registri della polizia, altri dai registri parrocchiali.

Poté scoprire che la moglie di Collins si chiamava Meredith Harley, di Londra, ed era in realtà la seconda moglie di Hubert, il quale era stato prima marito di Mary Edgard, sempre di Londra, deceduta durante un tentativo di furto. Il dottore aveva telegrafato alla polizia del quartiere dove avevano abitato i Collins prima di trasferirsi e presto avrebbe ricevuto una risposta.

Nel frattempo lesse nei fascicoli tutte le informazioni che riguardavano quella strana famiglia. Il suo predecessore, morto otto mesi prima, annotava alcune visite compiute alla signorina Beth ma molte di più a sua sorella Rose, che sembrava ferirsi molto spesso. Alcune annotazioni sulle medicine prescritte erano assai vaghe ma tutte molto costose. Inoltre, annotava l'uomo, Rose dava segni di isteria, sebbene a livelli molto blandi e controllabili. Verso sera pervenne la risposta da Londra. Luisa glie la portò direttamente a casa.

Dalla città gli veniva comunicato che Mary Edgard era deceduta per annegamento e il suo corpo era stato bruciato su ordine del marito. La donna aveva sempre avuto un carattere riottoso e aveva aggredito alcune donne di servizio che avevano lavorato presso casa Collins. Alcuni medici avevano ritenuto che presentasse segni evidenti di follia e avevano consigliato l'internamento. Collins aveva ubbidito e lì, in manicomio, era nata la loro figlia, Beth. La donna, apparentemente guarita, dopo circa due mesi venne rilasciata e neanche una settimana dopo morì per le ferite inferte da un ladro che stava svaligiando l'appartamento. Dopo la tragedia i Collins si erano trasferiti insieme alla seconda moglie di Hubert, che lui aveva conosciuto mentre Mary si trovava internata e che aveva sposato subito dopo il decesso di quest'ultima. La situazione era compromettente ma non esistendo prove a carico di Collins non si era potuto far altro che lasciarlo andare.

Mentre la risposta di Londra perveniva tra le mani del dottore, i due agenti mandati ad interrogare gli zingari tornarono indietro e, indirizzati al pub dal giovane figlio di Luisa, trovarono Rowan e Walton e dissero loro che la giovane Rose aveva detto la verità in proposito al vecchio Collins ma aveva taciuto un altro particolare, ovvero il fatto che spesso lei stessa si recava sola al loro accampamento. « E per quale motivo? » chiese Rowan. « Per incontrare il ragazzo che è stato trovato morto » .


 

Il dottore, intanto, pensava e cercava di incastrare tra loro i pezzi della storia. Poteva essersi davvero trattata di una casualità, ma l'abbondanza di particolari misteriosi nella vita di quella famiglia gli suggeriva il contrario. La sua mente gli suggerì molti scenari possibili. Tornava spesso ad analizzare l'immagine dei due corpi e a chiedersi se ancora qualcosa gli era sfuggito. Passò almeno un'ora a rimuginare, fissando il soffitto, poi improvvisamente capì cosa non quadrava. Le ferite inflitte a Hubert Collins, per la loro conformazione e traiettoria, erano state inflitte da un mancino. Il ragazzo zingaro, però, teneva il pugnale nella destra. Senza nemmeno accorgersene si alzò dalla sua poltrona e si vestì ma proprio nel momento in cui stava per aprire la porta di casa un urlo gli raggiunse le orecchie, seguito dal vociare di molte persone agitate.

Uscì alla svelta e seguì le voci e le persone che come lui stavano accorrendo. La folla si stava radunando nei pressi della stazione di polizia. Quando giunse notò immediatamente che del fuoco saliva da una delle finestre, che era aperta, e lambiva il tetto della casa. Bagliori gettati dalle fiamme provenivano anche dalle stanze vicine e presto alcuni vetri andarono in frantumi per il calore. Ma non era il fuoco ad attirare l'attenzione della folla, bensì un corpo morto infilzato dalle punte acuminate che recintavano alcune aiuole decorative, proprio sotto la finestra aperta.

Era il corpo di Beth Collins.

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Capitolo 3
*** Signora collins ***


Le voci della folla agitata si coagularono in un unico informe brusio e poi, nella mente di David Saint-George, parvero sparire.

La vista dei due corpi morti, quella mattina, non l'aveva sconvolto. Erano uguali a tanti altri corpi morti già visti in precedenza. Ma quello...

Beth giaceva distesa per metà dentro e per metà fuori l'aiuola e due punte di ferro le trapassavano il petto. Le braccia erano abbandonate orizzontalmente e le gambe dritte e rigide, quasi ad imitare la posizione di un crocefisso. Ma la cosa peggiore era l'espressione del volto di lei: le labbra livide erano contratte in un sorriso, gli occhi sbarrati in un'espressione quasi beffarda ed erano rivolti proprio nella direzione da cui era arrivato il dottore.

Ripresosi, si premurò di domandare se tutti gli abitanti della casa fossero usciti incolumi dall'incendio e quando vide Luisa, suo figlio, e le due donne di casa Walton, i volti pallidi e sconvolti, non poté che tirare un sospiro di sollievo.

« Guardate! Guardate! Ha qualcosa in bocca! » gridò d'un tratto qualcuno.

Il dottore vide Walton accorrere ma fermarsi da sua moglie, per rassicurarla. Rowan invece si fece largo tra i presenti, si avvicinò al cadavere e, aprendone la bocca, estrasse un foglio di carta appallottolato e umido di saliva.

Lo svolse facendo attenzione a non danneggiare la carta. Anche il dottore si fece largo tra i paesani curiosi e spaventati e aiutò Rowan a decifrare la scrittura; l'inchiostro si era sbavato e alcuni passaggi erano illeggibili ma aveva tutta l'aria di essere una lettera.

Era indirizzata a Beth ed iniziava dicendo che le dispiaceva di essere mancata tutti quegli anni e che sapeva di aver lasciato molte cose in sospeso ma che ora era tornata per far quadrare i conti.

Seguiva un passaggio troppo sbavato per essere letto. La lettera subito dopo cambiava tono ed iniziava una subdola invettiva contro la ragazza:

 

Lui mi prese con la forza, contro il mio volere, e mi fece molto male perché ero giovane e non potevo difendermi. Tu sei nata da quell'abominio. Si, Elizabeth, sei il frutto di un abominio e assomigli in tutto a quel cane rognoso che ti ha generata. Quando divenni ingestibile...

 

Qui seguiva un altro passaggio poco chiaro e poco dopo lo scrivente informava Beth delle reali circostanze della sua nascita, suggerendo ai due uomini che Collins avesse taciuto alla bambina, allora troppo piccola per ricordare, il fatto di essere nata all'interno di un manicomio.

 

Sei nata tra le sudicie mura di un manicomio. Sono mura nere di lordume e segreti, di tragedia, di lacrime e di follia. Dentro di te scorre quella follia. Non saresti mai dovuta uscire! Dovevi morire, morire lì, in quella latrina infernale dove chiunque può usare chiunque altro a proprio vantaggio. Dovevi morire. Morire. E invece sei vissuta, pazza e debole. La violenza da cui sei nata te la porti dentro come il sangue. Come hai potuto lasciare che lui facesse tutte quelle cose? Perché sei così vana, debole, sciocca. Sei inutile. Inutile e dannosa! Io lo volevo fare, volevo ucciderti, ma non ci sono riuscita. Lui è arrivato prima. Sono morta io al posto tuo.

 

Mary

 

« Mary? » domandò Rowan, a cui le parole appena lette parvero solo il delirio di una pazza che aveva probabilmente spinto la mente provata di Beth a commettere il suicidio. Per il dottore, invece, quella lettera assumeva i contorni sfocati del sogno. Mary. Non era possibile. Quale scherzo crudele era stato giocato a quella povera ragazza?

« Sapete chi sia Mary? » chiese ancora Rowan, che cominciava ad agitarsi. Dopotutto, non era abituato ad una situazione simile e la tensione stava iniziando a compromettere il suo sangue freddo.

« Mary Edgard era la prima moglie di Collins e la madre di Beth. Morì in quella che fu catalogata come un' "uccisione perpetrata da un ladro d'appartamento colto in fallo". Collins ne ha fatto bruciare il corpo » rispose il dottore.

Rowan lo guardò interdetto, socchiudendo la bocca in un'espressione sciocca.

« Questa lettera è stata scritta da una defunta? » esclamò.

« Non mi prenda in giro, Rowan! Lei è un ufficiale di polizia! Sia più serio! » lo apostrofò il medico. « Trovo piuttosto che si tratti di uno scherzo crudele » .

« Si, avete ragione ma... » Rowan era perplesso.

« Cosa vi turba? » domandò Walton, anche lui sopraggiunto.

« Molte cose, Walton » disse Rowan. « Prima di tutto, dov'è Rosemary? ».

Nessuno, nella confusione e nell'emozione, aveva badato alla presenza della seconda signorina Collins che però, spergiurava la signora Walton, era uscita di casa proprio con lei.

« Deve essersi spaventata nel vedere la sorella... » disse la signora Walton.

« Si, è plausibile » esclamò Rowan. « Dopotutto ci hanno raccontato di come Mary la definisse una ragazzina sensibile e facile agli spaventi ».

« Era molto più che facile agli spaventi » esclamò il dottore, a cui era appena saltato all'occhio, o meglio all'orecchio, un particolare molto strano. « Il mio predecessore l'ha spesso visitata e la descriveva come una ragazza affetta da uno stadio iniziale di isteria. Ma mi scusi, Rowan, com'è che l'ha chiamata? ».

« Rose? » rispose Rowan.

« No » .

« Allora devo aver detto Rosemary. Questa mattina mi disse che è il suo nome completo ma che tutti la chiamano solo Rose ».

Il dottore si accigliò e un inquietante nesso parve stringersi tra gli avvenimenti della giornata.

« La chiamano tutti Rose perché quello è il suo nome di battesimo » disse Saint-George. « Le ha mentito » .

 

La porta scricchiolò come vecchie ossa e si aprì. Dentro era tutto buio. Accese una candela e con quella accese anche le altre. Poi andò in cucina, dove tenevano l'olio per le lampade in un grosso contenitore di metallo. Lo trovò, lo sollevò e lo portò con se.

Si diresse allo studio, lo aprì con la chiave ed entrò. Anche lì era buio ed accese una candela. L'aria puzzava. Lui era disteso sul tavolo con la pancia tonda bucata dalle coltellate. Aveva una faccia così stupida ora, ed era così innocuo, che le venne da ridere. Aprì la boccia dell'olio e ne versò sui vestiti di lui e sul tavolo. Poi prese una candela accesa e la lasciò cadere sul corpo. Quello prese fuoco in pochi istanti. Uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e si riposò. Poi alzò di nuovo il contenitore e sparse un po' di olio nel corridoio, nell'ingresso, nel salotto.

Dal salotto si accedeva in lavanderia e lei pensò di andare a vedere il ragazzo zingaro ma non lo fece. Non le era mai importato niente di lui, come non le importava di nessun uomo. L'aveva solo usato. Lui voleva una cosa, esattamente come l'altro, e lei aveva detto che poteva averla e l'aveva fatto venire alla stalla. Però aveva detto la stessa cosa all'altro, che era arrivato prima. Aveva fatto qualche moina, poi aveva accoltellato il vecchio maiale e quando il ragazzo era arrivato gli aveva sparato. Poi aveva sistemato i due corpi uno sull'altro e se n'era andata. Un po' di sonnifero aveva fatto cadere l'altra in un sonno profondo e lei era tornata a letto e si era messa a dormire felice.

Le scintille del fuoco cominciarono a strisciare sotto la porta chiusa.

« Ho fatto bene, vero? Ho fatto bene, signora Collins? » chiese lei, entusiasta e soddisfatta. « Hai fatto benissimo » disse la signora Collins.

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Capitolo 4
*** Una promessa ***


L'incendio fu visibile per tutta la notte anche a miglia di distanza. Inutili furono i tardivi tentativi di spegnere quell'inferno di fuoco; i paesani, il commissario Walton, Rowan e il dottor Saint-George non poterono fare altro che guardare Green Field House bruciare fino alle fondamenta.

 

Quando l'incendio fu finalmente spento, della casa non rimaneva che uno scheletro spettrale. Una parte delle mura si reggeva ancora in piedi ma tutto il resto era consumato dal fuoco. Rimanevano solo alcune grosse travi del tetto, crollate fino al piano terra.

Qualche coraggioso si avventurò all'interno dell'abitazione, una sorta di relitto adagiato in un mare verde. Tra questi coraggiosi c'erano i due ufficiali di polizia e il dottore.

 

In poco tempo riuscirono ad individuare quel che rimaneva dei due cadaveri trovati soltanto la mattina precedente e, cercando tra le macerie, trovarono anche un terzo corpo. Era più piccolo degli altri e nessuno ebbe dubbi che si trattasse di Rose Collins.

Rowan osservò il mucchio di ossa annerite e pelle raggrinzita che si era salvato dalle fiamme e che solo poche ore prima era stato una fanciulla bella e fragile; non poté fare a meno di avvertire una stretta allo stomaco.

« Cosa crede sia successo? » domandò nel frattempo il commissario al dottore.

Saint-George sospirò. « Credo che la ragazza subisse violenze abitualmente » spiegò. « Le annotazioni del precedente medico sul suo conto sono zeppe di dettagli inquietanti. Le descrive sempre come contusioni accidentali che una ragazza sull'orlo dell'isteria e maldestra si provocava continuamente, ma io penso non sia così. Io penso che dentro questa casa succedesse qualcosa di orribile che alla fine ha spinto la ragazza alla pazzia ».

« Pazzia? Quindi crede sia stata lei ad uccidere tutti? Ma in che modo? Com'è possibile? » esclamò Rowan.

« Si calmi! » lo rimproverò il dottore. « Che una ragazza sia graziosa non la esime dal covare intenti criminali ».

Gli parve palese che il giovane agente si fosse fatto sviare dal bell'aspetto della fanciulla e che non avesse mai nutrito sospetti su di lei. Forse, si disse, aveva addirittura sotto stimato la portata dell'interrogatorio condotto la mattina precedente e l'aveva inconsciamente eliminata dalla rosa dei sospetti preferendo puntare su Beth, più brutta e quindi più facilmente imputabile.

« Ma se è vero ciò che dice lei, ovvero che la ragazza ha tramato e compiuto tutto da sola, perché dire di chiamarsi Rosemary? E perché firmarsi Mary nella lettera indirizzata a sua sorella? E perché il fuoco? » obiettò Rowan.

« Il fuoco sembrava essere un'ossessione di Collins. Ricorda, Rowan? I paesani sospettano abbia bruciato la seconda moglie » rispose Walton.

« E anche la prima. E dopo, probabilmente, averla picchiata a morte » aggiunse il dottore e si chinò ad osservare i miseri resti di quella creatura tormentata che era stata Rose.

« Ma perché fare tutto questo? » rincarò Rowan che, sempre più agitato, non riusciva a pensare con chiarezza.

« Io penso » iniziò il dottore. « Io penso che la ragazza abbia facilmente eliminato suo padre servendosi dello zingaro, per poi eliminare anche lui. Poi penso che abbia voluto punire la sorella, forse per la colpa di non averla aiutata o di aver favorito il padre o forse di essere stata lei stessa un'aguzzina ».

« Rimane la menzogna sulla sua identità e quella storia del manicomio... » mormorò Rowan.

« Quella storia è tristemente vera » disse Saint-George. « La madre di Beth si chiamava Mary e fu internata per mesi in manicomio, dove diede alla luce la sua bambina. Morì una settimana dopo esserne uscita » .

« Dunque Rose potrebbe essere venuta a sapere di questa storia e potrebbe averla utilizzata per minare la mente già sconvolta della sorella » disse Walton.

« Potrebbe essere, si » ammise Saint-George.

 

I resti dei tre corpi e quello di Beth vennero seppelliti in una parte non consacrata del cimitero e il paese parlò ancora per molto tempo dei fatti di Green Field House. Molti cronisti arrivarono sul posto, molte chiacchiere nuove vennero immesse nel circolo dei pettegolezzi e il massacro divenne leggenda e la leggenda divenne una storia di fantasmi. Nessuno seppe mai cosa spinse realmente una ragazzina di quindici anni, bella come un angelo e dolce altrettanto, a commettere un atto simile; era un fatto tanto inspiegabile che nessun paesano ci credette mai realmente e presto la colpevole divenne Beth, che aveva spinto la sorella a suicidarsi nella casa dove erano morti il suo amato padre e il giovane con cui stava vivendo una torbida passione e di cui Beth era gelosa. Presa dalla follia aveva strappato una pagina dalla bibbia e vi aveva scritto sopra incantesimi da strega e ingiurie e bestemmie e questo aveva attirato un demone che l'aveva spinta giù dalla finestra e le aveva cacciato in bocca il foglio maledetto.

L'unico che mantenne la sua posizione fu il dottore. Non avrebbe mai chiarito i tanti particolari macabri che circondavano Green Field House, come la sparizione degli animali o quel rogo notturno o addirittura la natura delle violenze subite da Rose ma un piccolissimo particolare lo assillava: la moglie di Walton raccontò che Rose indossava un abito azzurro quando erano uscite dalla casa in fiamme, mentre il colore di un brandello di stoffa che ne copriva il cadavere era evidentemente bianco.

 

Quindici anni prima:

 

La puzza saliva fino ai piani superiori e il nitrire dei cavalli si poteva udire a decine di metri di distanza.

« Meredith! Che cosa hai fatto? » urlò Hubert Collins. Beth ebbe paura e si chiuse dentro la propria camera. Ecco che succedeva di nuovo. Si sedette a terra, con la schiena appoggiata alla porta, e mise le mani davanti agli occhi. Era un incubo, soltanto un incubo.

« Ciao Hub, ti sono mancata? » rispose la donna. Ma non era Meredith e Beth lo sapeva.

« Ancora con questa storia? Cos'hai fatto nella stalla? ».

Hubert vide sua moglie salire lungo le scale lasciando dietro di se una lunga scia di sangue; le sgocciolava dai capelli, dalla pelle e dai vestiti. La prima volta era successo quando era ancora incinta di Rose, poi era successo di nuovo e di nuovo ancora.

"Si impratichiva" diceva.

« Mi sono esercitata per l'ultima volta » rispose lei sorridendo. Un sorriso orribile.

« Meredith, fermati » le disse e le corse incontro. Cercò di afferrarle il braccio per poi disarmarla ma non ci riuscì e lei calò il bugnale su Hubert, ferendogli la spalla.

« Muori, maiale! » ruggì lei avventandosi sull'uomo. « Muori! Muori! Muori! E poi ucciderò anche quell'abominio che nascondi ».

« Fermati, Meredith fermati » disse l'uomo cercando di afferrarla. Ma lei, scivolosa per via del sangue, sfuggiva continuamente alla sua presa.

« Smettila di chiamarmi con quel nome. Quella puttana l'ho già uccisa, la puttana che ti sei preso mentre io marcivo all'inferno. Maiale! Maiale! ». Ad ogni parola seguiva un affondo ma nessuno o quasi andava a segno. La donna colpiva alla cieca, con gli occhi sbarrati ma ciechi.

Beth ascoltava, chiusa nella sua stanza.

Quella donna era già venuta altre volte, anche quando suo padre non c'era. Aveva sgozzato e fatto a pezzi un puledro e poi uno dei due cani e anche un'anatra.

Sentiva suo padre e l'altra donna lottare e sperò che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa, perché se lui non l'avesse scacciata la donna avrebbe sgozzato e fatto a pezzi anche lei.

Improvvisamente Beth sentì uno scricchiolio e sopra la sua testa vide una lama rossa di sangue; una risata roca e folle sembrò strisciare ed invadere ogni stanza della casa.

« Così uccidi solo un corpo. Ma io tornerò, tornerò, tornerò e quando lo farò morirete tutti » disse la voce. Subito dopo Meredith Harley morì ma Beth sapeva che Mary avrebbe mantenuto la sua promessa.

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