E allora dacci dacci dentro con la tenerezza

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Malelingue e visite ***
Capitolo 2: *** Un aiuto metallico ***
Capitolo 3: *** Diamoci dentro con la tenerezza ***



Capitolo 1
*** Malelingue e visite ***


Che il principino d’oro passasse il suo tempo su Midgard ormai non era un segreto. Voci giravano per i corridoi del palazzo, una gravidanza illegittima o matrimonio. Come ogni buon sovrano, anche Odino metteva a tacere le malelingue, quasi sempre aizzate da Loki. Anche dalla sua cella riusciva comunque nel suo intento di Dio delle Malefatte, e da buon bugiardo si divertiva troppo, specialmente con le domestiche; grazie al suo carisma riusciva sempre a sapere tutto e inventare quello che voleva, e loro ci credevano. Quella mattina, quando una domestica entrò nella cella con il vassoio della colazione, lui attese che la guardia ebbe chiuso la porta, poi con nonchalance chiese

<< Come sta il principino? >>
Ma quella non parlò, ne si girò a guardarlo, intenta a mettere i piatti sul tavolo. L’espressione del moro si increspò in un sorrisino, quasi maligno. Sicuramente Odino aveva vietato espressamente di ascoltarlo e rivolgergli la parola.
Ma stiamo parlando di Loki. Il quale si divertiva troppo.

<< Ormai sono quanti, otto mesi che Thor è lontano da casa? Secondo i miei calcoli, e per quello che so dei Midgardiani, il tempo è ormai agli sgoccioli. – iniziò a parlare,  sedendosi al tavolino per iniziare la colazione – Per me ancora un paio di mesi e lo vedremo ritornare a palazzo un bel fagottino. >> e finì il tutto sorridendo malizioso. Infatti la donna che stava raggiungendo la porta si bloccò per un paio di secondi, poi riprese il cammino, si fece aprire la porta e corse via. Nel giro di poche ore tutta Asgard sarebbe stata occupata a parlottare.

Il moro scoppiò a ridere, un’altra maldicenza era andata. Non sapeva certo se era vero o no. Ma qualcosa dentro lo faceva sentire strano. Quella lontananza di Thor lo, agitava? Non sapeva bene nemmeno lui quello che sentiva, voleva solo rivedere quella faccia da schiaffi.
Era passato un mese, e ormai quasi più nessuno prestava orecchio per le maldicenze di Loki. Iniziavano a credere che erano tutte bugie, come solo lui sapeva raccontare. E avevano ragione.

Il dio si aggrovigliava dalla curiosità, non ne poteva più di aspettare. Così l’unica buona idea che gli venne fu, ovviamente, di scappare. Nel cuore della notte, mi sembra giusto.
Riuscì facilmente ad arriva al Bifrost, lasciando una paio di guardie a sonnecchiare e controllargli la cella, non voleva che altri se ne impadronissero.
Era appena arrivato al Bifrost, quando una voce profonda lo fece voltare.

<< Loki. Tu non dovresti essere qui. >>

<< Perspicace mio caro Haimdall. Ma tu non dormi mai? >> Loki stava sorridendo mentre si girava verso il guardiano

<< Dove credi di andare? >>

<< Beh senza il tuo aiuto da nessuna parte, sono sprovvisto dei poteri al momento. quindi se tu potessi darmi un aiutino. >>

<< Vuoi andare da Thor? >> beccato!

<< No. Da Jane, e complimentarmi con lei, dato che dovrò passare i prossimi – e qui contò sulle dita, con un’espressione da cucciolo bastonato – I prossimi sette ergastoli rinchiuso, vorrei farlo ora. >>
Ma il guardiano non si decideva a muoversi. Benedetti gli asgardiani e la loro lentezza. Così il moro, molto velocemente riuscì a bloccare braccia e gambe dell’uomo, per poter prendere la sua spada. Mentre si dirigeva al centro della sala e inseriva la spada per aprire il portale, Haimdall parlò

<< Tu non avevi i poteri. >>

<< Ho mentito.  Dovresti conoscermi. >> e con un sorrisino entrò nel portale, sciogliendo l’incantesimo sull’uomo.
 

<< E questa sarebbe una casa? >> atterrò davanti a un edificio di tre piani completamente di mattoni rossi.
Non sapeva di preciso dove si trovasse, ma era sicuro quello il posto. O meglio ne fu sicuro quando vide Selvig a una finestra. Anche il fisico lo vide, e si nascose subito dietro la colonna del salotto

<< Thor. O sono diventato pazzo di nuovo. O c’è tuo fratello qui fuori. – poi guardandosi riprese – Ma dato che porto ancora i pantaloni, deduco che l’opzione valida sia la seconda. >>

Il biondo corse alla finestra, ed effettivamente c’era Loki alla porta intento a guardare i vari cognomi sul citofono, indeciso su quale schiacciare. Optò per tutti. Fortuna che erano le quattro del pomeriggio di domenica, e il palazzo era vuoto.
Così corse all’ingresso, aprì la porta e si ritrovò il moro davanti. Si guardarono per un po’, il biondo cercò di guardarlo male. Ma non funzionava. Infatti il fratello lo spinse da parte ed entrò nell’ingresso per poi raggiungere la porta di casa.

<< Ah così è qui che vivi?  Oh salve dottore. >> disse alla vista di Selvig che corse in una stanza vicino alla cucina e si chiuse dentro.

<< Thor, chi era al citofono? >> ed eccola Jane, apparve con in mano un fascicolo
A vedere il moro, fece cadere tutti i fogli per terra, e si girò a guardare incredula il biondo.

<< Che ci fai te qui? Non dovresti scontare una qualche pena? >> domandò la donna, raccogliendo tutto

<< Sette ergastoli, per la precisione. Beh volevo complimentarvi con voi. >> parlò quello guardando lo strano oggetto vicino al divano (una boccia per i pesci). I due si guardarono perplessi, così quello continuò.

<< Beh su Asgard si parla da tempo di una tua gravidanza, e probabilmente di un matrimonio lampo. Così volevo complimentarmi per primo, dato che dalla prigione sarà difficile. >> era fiero di se. Anche se il modo in cui la mortale era vicina al biondo gli urtava i nervi come non gli era mai successo.

<< Cosa sono queste fandonie? Noi non siamo sposati, e Jane non è incinta. O..o sbaglio? >> il biondo si girò a guardarla preoccupato, un figlio non era nei suoi pensieri in quel momento. e la presenza di Loki lo confondeva

<< Certo che no. >> esclamò quella

<< Ah questo è un pasticcio. Vi conviene andare ad Asgard per chiarire tutto. >> quello era l’unico modo per mettere fine alla storia. Odino non aveva mai accettato la storia con Jane, e portarla a palazzo sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

<< Si, credo sia la cosa più giusta da fare. Così riporto lui in prigione. >>

<< Ma Erik? Lo portiamo con noi? >> appena finì la frase la porta dietro la quale Erik stava origliando si aprì di scatto

<< Nono. Mi lasciate qui – uscendo era capitato proprio accanto al moro, quando se ne accorse, si ritrasse immediatamente – Potete chiamare Darcy così mi controllerà lei. >>

<< Se sei sicuro. Va bene. >> disse Jane, vedendo l’espressione dell’amico.

<< Coraggio andiamo.  Loki non farmi pentire di non averti ucciso subito. >> parlò il biondo

<< Sei il sentimentale di famiglia. Non lo avresti mai fatto. Ricordi, ci amiamo. >> parlò il moro seguendo i due nel cortile sul retro.
A quella frase Thor ripensò alla loro conversazione il girono dell’incoronazione, e alla frese di Loki subito dopo “ci diamo un bacio ora?”. Non sapeva perché, ma era pentito di non averlo fatto.
A quei pensieri però, scosse la testa allibito. Come poteva pensare certe cose? Lui amava Jane. Chiamò Haimdall, prese il fratello per un braccio e subito vennero trascinati verso Asgard.



Angolo autrice
Bene ho voluto provare a scrivere la mia prima Thorki.
So che adesso non si capisce molto, ma più avanti prenderà forma decentemente.
Lìidea mmi è venuta, o meglio è venuta a Roby_lia, parlando di Shrek (avrete notato il titolo)
Va beh i miei neuroni non sono del tutto normali, quindi io mi vado a riparare da qualche parte e mi porto Hulk come scudo
Buona lettura, siate magnianimi xD

 

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Capitolo 2
*** Un aiuto metallico ***


Ovviamente al loro rientro c’erano ad aspettarseli Odino con un plotone di guardie. Appena i tre apparvero, un gruppo di guardie si avvicinò, ammanettarono Loki e lo portarono via, mentre Thor si avvicinava al padre, appena sceso da Slepnir.

<< Thor. Quindi sarebbe questa la donna per cui sei stato via così a lungo? Sai che con un’umana non può andare avanti per molto.- parlò guardando Jane- Tronca questa cosa, è inutile continuare. >> disse il padre degli Dei squadrando la donna.

<< Se dovrò succederti, dovrai accettarla. O comunque, Jane sarà mia moglie successivamente all’incoronazione. E voi non potrete fare niente. Sta a me decidere con chi passare il mio futuro. >> lo sfidò il figlio

<< Futuro non molto lungo, per lei. >> Odino lo guardò male, poi si girò e tornò in sella al cavallo e galoppò verso palazzo. Appena fu lontano, Thor tirò un respiro di sollievo e si girò verso Jane.

<< E’ andata bene, direi. >> ma a quelle parole lei lo guardò come se fosse pazzo

<< Andata bene? Spero tu stia scherzando, non hai sentito quello che detto? >>

<< E’ andata bene, perché l’ultima volta che l’ho sfidato e sono andato contro le sue parole, sono stato esiliato. Oggi possiamo dire che era di buon umore. >>

<< Beh si, in effetti dovrei ringraziarlo per questo. Se non ti avesse esiliato, tu non saresti venuto da me. >> parlò quella prendendogli la mano.

<< Si..già. >> disse piano il biondo, meno convinto. Qualcun altro occupava la sua mente in quel momento.
Poi i due presero la via verso il palazzo. A mettere fine a tutte le idiozie dette in quei mesi. Infatti, non appena misero piede nel cortile molto paesani si giravano al loro passaggio, e si soffermarono soprattutto su Jane e il suo maglione taglia extra large.

Thor, stranamente, se ne accorse e con una scusa glielo fece togliere, così da far notare che NON era incinta. Non che non amasse Jane, però un figlio proprio non lo voleva in quel momento. arrivarono nel salone principale, e li trovarono Frigga intenta a parlare con delle dame, una di loro indico il figlio e la regina, girandosi, gli corse in cotro.

<< Thor! Che bello rivederti. Questa dev’essere la causa della tua mancanza da casa per così tanto tempo – disse Frigga, rivolgendo un sorriso amabile a Jane – Le presentazioni a più tardi. Loki ama dare sfogo alla sua immaginazione. >> disse, guardando il ventre piatto della ragazza, poi prese in disparte il figlio e gli disse

<< Fatti venire in mente un piano. Tuo padre vuole esiliare Loki, su Jotunheim. E sai cosa potrebbe succedergli. – parlò talmente a bassa voce, che il biondo dovette avvicinarsi ulteriormente per sentirla – Tra poco avrà inizio il processo. >> il dio non sapeva bene cosa fare, ma girandosi a guardare Jane intenta a parlare con delle domestiche gli si illuminarono i neuroni.

<< Ho avuto un’idea. Non piacerà a Padre, ma almeno terrà impegnato Loki, e qui con noi. >> o qui con me?
Salutò in fretta la madre e Jane, e si diresse alle sale dei processi. Nel tragitto molti lo fermarono per salutarlo, tra cui anche i tre guerrieri e Sif, ma li liquidò velocemente, non voleva arrivare troppo tardi. Infatti ce la fece per un soffio. Appena aprì la porta, Odino stava dicendo

<< Loki, per i tuoi crimini, e la recente fuga… >>

<< Padre. Aspettate. >> al suo ingresso i pochi presenti si girarono, ovviamente non il moro.

<< Thor, cosa ci fai qui? >>

<< E’ legge, che quando c’è un processo, siano presenti due membri della famiglia reale. E uno non vale come imputato. >> disse guardandosi introno, c’erano poche guardie, i consiglieri reali, alcuni guerrieri e ovviamente Loki in catene

<< Vedo che alcune cose le hai imparate. Hai sempre odiato i processi, perché questa volta è diverso? >>

<< Dico solo che Loki ha già avuto una pena più che degna. Sette ergastoli, non vedere la luce del sole prima che ne abbia scontati cinque. Diventerà un agnellino – parlò il biondo, avvicinandosi – E poi, ho una soluzione che andrà bene a tutti. >>

<< E sarebbe, di grazia? >>

<< Darà una mano ai preparativi. – qui Odino lo guardò con l’unico occhio sano, confuso – Del mio matrimonio con Jane. >> e si, a quella frase Loki si girò, eccome.

<< Non puoi sposarla. Non te lo permetto. >> ringhiò il padre, alzandosi dal suo trono

<< Nessuna legge mi vieta di prendere in moglie una midgardiana. E poi, tenendo qui Loki, sarà più facile controllarlo, su Jotunheim potrebbe fare delle strane amicizie. >> a quelle parole i vari consiglieri si avvicinarono ad Odino e presero a parlottare, mentre i due giovani si squadravano. Uno con un’aria omicida negl’occhi, l’altro con un’espressione da…beh la solita di Thor. Quando il chiacchiericcio finì, il moro tornò a guardare davanti a se, facendo tintinnare le catene.

<< Va bene. Con mia grande riluttanza, Loki avrà una parte nei preparativi del tuo matrimonio. Ma al primo sentore di guai, lo esilio seduta stante. Siete avvisati. – poi si rivolse alle guardie – Portatelo nella sua vecchia stanza, e controllatelo. Giorno e notte. Solo le domestiche potranno entrare o chi avrà il permesso. >> così le guardie presenti si avvicinarono a Loki, lo tirarono su, mentre passavano accanto a Thor, il moro gli lanciò uno sguardo. Sconfitto, forse?

Era stato riportato nella sua camera, aveva riacquistato un briciolo di libertà anche se le pena era rimasta. Forse aumentata di una paio di ergastoli, ma non ci fece caso. Tutto quello, a che prezzo? Dover organizzare le nozze ad un’umana repellente.
Certo la data non era ancora stata decisa, ma quelle due settimane che seguirono furono il peggio mai vissuto. Forse era meglio farsi esiliare su Jotunheim, che dover passare le giornate a scegliere i fiori, le tovaglie e tutte quelle cose raccapriccianti. E di certo ci pensò un paio di volte di farsi buttare fuori.
Ma la cosa non finì lì. Eh no, perché il principino d’orato aveva una sorpresa in serbo per Loki. E quella si presentò, o meglio quello, una mattina. Molto presto.

<< Dai cerbiatto con complessi esistenziali. Alzati. >> le tende vennero scostate, così da permettere ai raggi del sole di entrare nella stanza, e accecare un dormiente moro.

<< Per Hel, cosa ci fai qui te? >>

<< Non posso dire che è un piacere rivederti. Dato che, per colpa tua, sono stato interrotto durante un tête-à-tête romantico con Pepper, per venirti a fare da balia. >>

<< E allora Stark vattene. Non ti voglio. >> ribatté quello, tirandosi ancora più su le coperte. Che furono prontamente scostate dal miliardario.

<< Come mai, anche con miliardi di universi a separarci, se te fai una cazzata, ci devo andare di mezzo sempre io? >>

<< Sei un genio? Risponditi da solo. >> gli rispose l’altro, alzandosi per andare in bagno.

<< Beh vedi di darti una mossa. Oggi dobbiamo scegliere i centro tavola. >>
L’altro gli rispose in non molto educato e gentile, per poi sbattersi la porta del bagno alle spalle. Venti minuti più tardi ne uscì, e non trovando Stark nei paraggi pensò che forse era stata la sua immaginazione a farglielo credere. Ma la faccia dell’altro comparve dalla finestra.

<< Ah ce l’hai fatta. Hanno portato alcuni campioni. Sono sul tavolo. >> e indicò vicino al dio

<< Ma non dovrebbe esserci anche la Foster a sceglierli? >> rispose senza muoversi di un millimetro

<< No, lei e tua madre sono a fare altro. >> il dio si girò a guardare i quattro campioni. Erano tutti di fiori, molto belli. Probabilmente arrivavano direttamente dal giardino di Frigga. Loki storse la bocca, poi gli venne un’idea, e nel mentre che usciva sul balcone chiese

<< Ma esattamente cosa ci fai tu qui? >>

<< Sono stato chiamato per controllarti, e vedere che non fai casini. Tipo quello. >> disse, indicando un nuovo centrotavola.
Si, perché il dio aveva raccattato dei rami secchi, del terriccio e del fango, per poi assemblarli e fare una cosa orribile. Loki lo guardò innocente, come per dire “è più bello ed elengante”

<< Che c’è? Metti caso che qualcuno sia allergico ai fiori? Così non c’è pericolo che la gente svenga alla celebrazione. >>

<< Se non fossi un genio, e lo sono, direi che stai facendo di tutto per disintegrare il matrimonio di tuo fratello. >>

<< Non è assolutamente vero. Mi ha messo lui qui a fare queste cose tediose. Sono un maschio, non possono pretendere che scelga come una donna. >>

<< Si, ma anche io sono un uomo. E non sceglierei mai per un matrimonio delle tovaglie nere e grigie. >> Loki liquidò la cosa con un’alzata di spalle.
Dovettero scegliere anche le decorazioni per la navata e da mettere in giro per il palazzo. E la scena fu sempre uguale. Quando bussarono alla porta, ad attenderli c’era una dama in attesa delle scelte fatte. Il genio si premurò di dare le cose meno orribili. Diede il centrotavola e le altre decorazioni, ricordandosi di buttare le cose di fango, liquidò la donna e richiuse la porta.

<< Te non me la racconti giusta. – ma riuscì solo a parlare con il sedere dell’altro, dato che il moro si era steso nuovamente sul letto e gli dava le spalle- Alza il deretano magico. Sono stufo di stare chiuso qui dentro. >>

<< Ma se sei qui da neanche tre ore. >> gli ricordò l’altro

<< Si, e sono troppe. Dai usciamo. >>

<< Non posso, e non voglio. >>

<< Tu invece ti alzi, e fai una cosa normale per una volta. Hai il permesso di uscire, basta che vieni controllato. Come un bambino. >> così a forza lo tirò su e spinse fuori dalla camera.

Per un po’ gironzolarono nel palazzo. Incontrarono i tre guerrieri e Tony, una volta che se ne furono andati, si esaltò dicendo che potrebbe batterli ad occhi chiusi. Ah Iron Man!
Decisero, o meglio il genio decise, di uscire dalla reggia. Troppi si fermavano a guardare male l’altro moro, così si diressero verso il villaggio li vicino ed entrarono in una locanda. Andarono al tavolo più in disparte che ci fosse, ordinarono da bere e…rimasero muti.
Il primo a dire qualcosa fu Tony, ci aveva visto lungo. Ma l’altro non gli avrebbe mai detto niente, quindi doveva fare le domande giuste.

<< Allora sembra carino qui. Ma permettimi una domanda, sarai te il testimone? >>

<< Possiamo non parlare del matrimonio? >> esclamò quello, bevendo un generoso sorso di idromele. Odiava l’alcol, ma in quel momento era l’unica cosa decente da fare.

<< Sisi, posso capire che gestire una cosa del genere sarà affaticante. Specialmente se la sposa è della Terra. Scommetto che i vostri matrimoni non così complicati da organizzare. >> ma non ricevette risposta. Anzi, quello vuotò il calice e ne ordinò un altro.
Dopo poco, però, il dio ritrovò la parola, e sprezzante, disse

<< Un matrimonio con una midgardiana. Non era mai accaduto. >> Tony colse la palla al balzo

<< E come mai? >>

<< Voi siete inferiori. Delle nullità. Tempo quarant’anni, che per noi esseri superiori e millenari sono una bazzecola, e Thor dovrà trovarsi una nuova compagna. >> anche se disse tutto con astio, l’ultima parola fu proprio sputata fuori con rabbia

<< Grazie per avermi insultato. >>

<< E te che c’entri? Io parlavo dei midgardiani in generale. >>

<< Si dia il caso, che attualmente io sia una delle poche menti brillanti presenti su quel pianeta. >> parlò, bevendo dal suo calice

<< E questo non è insultare? >>

<< Comunque, sappi che ho intuito tutto. E ti darò una mano, se vuoi. >>

<< Cosa avresti intuito? Sarai un genio, ma questa volta hai toppato. >>

<< Ti dico solo una cosa che ho capito. Thor. Trai le tue conclusioni. >>

<< Thor. Tutto qui? Hai solo detto il nome del mio..fratello. >> aggiunse in fretta

<< Ah non mi scappa niente a me. >> Loki lo guardò truce, poi svuoto il suo calice, si alzò e uscì dalla locanda. Lasciando Tony sorridente.
Era si un genio. Niente gli sfuggiva, e neanche il dio delle malefatte riusciva a nasconderglielo.




Angolo autrice
*tiro fuori la testa da dietro l'angolo*
Si ehm eccomi, so che questa storia continua a non sembrare una Thorki, me ne rendo conto
E chiedo venia!!!
Spero vi piaccia, e se vi fa schifoe volete lancirami qualcosa...vado a cercare lo scudo di Cap!!
A presto :)

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Capitolo 3
*** Diamoci dentro con la tenerezza ***


 Mancava ormai una settimana al matrimonio. Inviti erano stati spediti in tutti i Nove Regni, e anche i Vendicatori erano stati invitati. Dopo aver finito di decidere le varie decorazioni, Loki si rinchiuse nella sua camera dove non fece entrare nessuno, tranne Frigga. Lei era l’unica che riusciva a farlo parlare. Infatti il giorno della festa pre matrimoniale, quella lo andò a trovare.

<< Io non ci vado. >> disse quello, alzandosi dal letto

<< Ma caro, Thor ti vuole con lui. >> gli rispose la donna, avvicinandosi a lui

<< Per cosa? Far vedere a tutti che mi ha domato, che può farmi fare quello che vuole? >> esclamò con astio

<< E’ comunque grazie a lui, se sei ancora qui. E Jane ti vuole ringrazi ere per quello che hai fatto. >> certo quello non era vero, ma la reazione fu quella giusta

<< Quella midgardiana. Ben presto Thor dovrà cercarsi qualcuno di più adatto a lui. - ringhiò il moro, con la rabbia che aumentava – Comunque madre, adesso vorrei riposare, non riesco a dormire bene. >> la donna lo abbracciò, con un mezzo sorrisino.

Anche a lei e Odino non piaceva Jane, ma Loki proprio non la sopportava. E l’unico motivo era Thor.
Quando la donna fu uscita, il moro si distese a letto. Era da quando avevano iniziato i preparativi per il matrimonio che dormiva poche ore a notte. I ricordi di lui e Thor si accavallavano nella mente e gli impedivano di prendere sonno, e quando ci riusciva tornava alla notte della sua caduta; Thor che lo pregava di non mollare la presa, che sarebbero riusciti a sistemare tutto.
Tornava a quando erano bambini, che si rifugiavano uno nella camera dell’altro. Che uscivano di nascosto dalle camere, dopo essere stati messi in punizione, e andavano a zonzo per il palazzo.

Ricordò quando Thor dovette baciare per scommessa Sif, e lui geloso e all’oscuro della scommessa, le tagliò i capelli.
L’unico modo per non partecipare alle nozze e alla festa era quello di ricevere un ordine da Odino, o comunque il suo consenso. Così, dopo l’ennesima nottata in bianco, Loki appena fu giorno uscì dalla stanza e si fece scortare nella sala del trono.

<< Loki, sei qui davanti a me. Perché? >> parlò il padre degli dei dal suo trono, al suo fianco Thor

<< Sono qui per chiedere una cosa, semplice da ottenere – parlò senza guardare il biondo – Voglio tornare nella mia cella. Ormai il mio lavoro l’ho fatto, è inutile che resto qui. >> Odino lo guardò dal suo unico occhio buono

<< Thor ha richiesto la tua presenza alla festa di questa sera, e alle nozze di domani. Non vuoi aspettare? >>

<< Io non parteciperò, a nessuna delle due. >> rispose secco, continuando a guardare Odino

<< Come vuoi. >> disse, valeva più o meno come consenso, poi il dio fece cenno a delle guardie che presero per le braccia il moro e lo portarono fuori.
Thor era li, in piedi, a guardare le porte d’oro che si chiudevano senza parole.

<< Loki, apri questa porta. –Tony era fuori dalla stanza del moro, e da almeno venti minuti continuava a bussare – E che ne hai fatto delle guardie? Non dirmi che le hai trasformate in criceti come mi avevi detto, è vero che il loro corpo sarà adeguato al cervello, però mi sembra esagerato. >> nessuna risposta.
Così attaccò l’orecchio alla porta, per sentire se si muoveva qualcosa li dentro, ma ancora niente. Provò con le minacce

<< Se non apri immediatamente, questa sera potrebbe scapparmi qualcosa di inconveniente su Thor. >> in quel preciso istante, passò li accanto Frigga

<< Signor Stark. Vuole buttare giù la porta? >> chiese sorridendo

<< Oh mi scusi immensamente. E’ che quel cocciuto di vostro figlio adottivo non vuole aprire la porta. >>

<< Loki non è più nelle sue stanze. Ha richiesto di farsi mandare in cella – poi avvicinandosi un poco all’uomo sussurrò – C’è qualcosa che dovrei sapere? Riguardo ai miei figli? Ho intuito che Loki è contro al matrimonio, ma odiare così tanto Jane mi sembra eccessivo. >>

<< Mia cara signora – iniziò il genio, prendendo sotto braccio Frigga – Il mio cervello è super sviluppato, per questo me la gioco alla pari con Loki. E molte volte capisco cose che a lui sono sfuggite, ma non a voi. >> e così il pettegolo migliore di Midgard, prese a spiattellare tutto quello che aveva intuito. Poco più tardi scese nelle prigioni, con un permesso siglato proprio dalla sua nova migliore amica.

<< Pensavo tu fossi più intelligente. Questa cosa di tornare in cella, è così noiosa. >>

<< Sei una persecuzione. >> Loki, che era sdraiato a letto a leggere, si tirò su e guardò l’uomo

<< E tu noioso. >>

<< Sei qui per cosa? Fare il bambino di due anni a darmi del noioso? Se è così puoi anche andartene, e se non è così…te ne devi andare comunque. >> rispose quello, tornando al suo libro.

<< Va bene. Come vuoi, ma sappi che – e qui un sorrisino solcò il volto di Stark – Una certa persona sentirà molto la tua mancanza domani, ma specialmente questa notte. >>

<< So che per te sono molto importante, sono l’unico che si prende la briga di ascoltarti. Ma non mi interessa venire a una stupida festa, per una stupida midgardiana e quel muscolo camminante biondo. Tanto meno al loro matrimonio. >>

<< Che hai cercato di rovinare, specialmente alla sposa, senza successo. >>

<< Cosa vorresti dire con “specialmente alla sposa” ? A Thor non importa del matrimonio? >> eccola, la voglia di sapere!

<< Hai detto che non mi volevi. Tolgo il disturbo. >> ed effettivamente, così fece.
Quindi il moro, rimase tutta la sera in cella a rimuginare sulla conversazione. Cosa voleva dire Tony? Lui era intelligente, ma quelle parole non riusciva a capirle.

Poi, ecco la rivelazione! Ma no, lui non poteva credere che quel biondo troppo stupido….no no no!!! Assolutamente no, a lui non piaceva Thor.
Certo, tutti i ricordi erano contro di lui, il fatto che vederlo insieme a quella donna, una qualsiasi donna, lo irritava (poco importava se si trattava di Jane). La gelosia scattata con il bacio a Sif.

Ma no, quelle erano idiozie. Lui non poteva essere succube quella debolezza chiamata amore!!! Lui, il dio degli inganni e delle malefatte.
Quando Tony tornò nel palazzo, raggiunse il grande salone dei ricevimenti, dove la festa stava iniziando. Si avvicinò al tavolo e prese il suo posto. Da lontano Frigga gli lanciò un veloce sguardo d’intesa, il genio annuì leggermente poi distolse lo sguardo, e prese il calice di idromele che veniva offerto.
 
Il giorno dopo, un Tony molto arzillo e divertito fece visita ad un certo moro che non aveva chiuso occhio. Ovviamente per colpa sua, e lui lo sapeva bene.

<< Allora, divertito ieri sera? >> chiese il miliardario fermandosi davanti al vetro

<< Oh no, di nuovo tu! Sei una persecuzione. >>

<< Sono venuto a portarti di sopra. – e fece vedere un foglio che dava l’autorizzazione a Loki di partecipare al matrimonio – Smettila di fare la principessina con i problemi esistenziali. >>

<< Per colpa tua, non ho chiuso occhio questa notte. E non vengo a quello stupido matrimonio. >> sbadiglio il dio, restando sdraiato a letto

<< Lo sapevo, che avevo indovinato. E anche tua madre, è una donna dalle mille risorse. Non ci sarei riuscito senza un suo aiuto. – iniziò a girarsi, per andarsene – Però se non vuoi venire, pazienza. >>

<< Aspetta! Cosa c’entra Frigga in tutto questo? >> finalmente la sua attenzione era stata catturata

<< Vieni di sopra e lo vedrai. Lascio l’autorizzazione a una delle guardie. Fai con comodo. Ora devo far uscire tuo fratello dalla sua camera, sono due ore che va avanti e indietro in pigiama. >> e detto questo se ne andò.

<< Maledetto! >> ringhiò il moro.
Cosa doveva fare? Non ci stava capendo più niente. I suoi sentimenti erano in subbuglio, già riusciva a sentire quel’oca starnazzante che gioiva mentre si metteva l’abito. E si immaginava Thor che andava su e giù per la camera. Lo faceva sempre quando era insicuro di qualcosa; e a detta di Tony, il biondo non era sicurissimo delle nozze. E se? No, non poteva averle organizzate per non farlo esiliare, questo vorrebbe dire che ha dei neuroni funzionanti, e che lui, Loki gli doveva molto. Doveva sapere.

<< Stramaledetto Stark. >> esclamò. Poi chiamò una guardia e chiese tra quanto il matrimonio sarebbe cominciato. Quello gli disse di li a venti minuti. Era troppo tardi per parlare da solo con il biondo, però si fece aprire la porta, per andare a partecipare, doveva fare qualcosa.
Così fuori dalla cella prese a correre per tutto il palazzo, quando arrivò davanti alla sala dove veniva celebrato l’evento, vi trovò fuori una persona ad aspettarlo.

<< Finalmente. Ce ne hai messo di tempo per capire tutto. >> esclamò Stark

<< Sai com’è non sai organizzare dei piani. >> rispose con astio

<< E tu saresti il fratello intelligente? Anche un bambino avrebbe capito tutto, prima di te. >>

<< Si va bene, hai ragione. Ma adesso smettila. Devo fare qualcosa. >> disse, e iniziò ad aprire la porta

<< No no. Fermo- Tony gli prese il braccio e lo allontanò – Allora, la vuoi fare bene questa cosa? Sai che stai per ammettere di amare Thor? >>

<< Si Tony, vai avanti. >>

<< Loki, lo ami quel biondo senza neuroni. >>

<< … >> il moro balbettò qualcosa

<< No, scusa. Non ho capito. >> disse Stark sorridendo. Il dio deglutì poi disse, un po’ più ad alta voce

<< S-sì >>

<< Lo vuoi abbracciare, picchiare e malmenare solo tu? >>

<< Si >>

<< Non con troppa cattiveria, vero? >>

<< Mi sembra ovvio. >>

<< E allora dacci dacci dentro con la tenerezza…. Ai biondi con poco cervello piacciono queste cose, e poi non capirà se lo farai con cattiveria o no. >> canticchiò quello.
Loki lo guardò senza parole, poi scosse la testa. Era Stark, non si aspettava altro, in quelle poche settimane lo aveva conosciuto, e capito che era completamente fuori di testa.

<< Va bene, la smetto. Allora la cerimonia è appena iniziata, però non so come funziona qui. Di solito da noi viene detta la frase “se qualcuno è a conoscenza di un motivo per cui questa coppia non debba sposarsi, parli ora o taccia per sempre” – poi vide l’espressione del moro – Si non è una cosa molto originale, anche perché di solito è inutile domandarlo. >>

<< Da quel che ha detto la Foster, voleva la nostra cerimonia. Ma con qualcosa della vostra. >>

<< Allora ci sarà. E tu, a quel punto, entrerai e dirai “Io mi oppongo” e farai il tuo discorso. >>

<< Non credo che funzionerà. Ma dai, la Foster, per quanto odi ammetterlo, non è male come umana. E’ intelligente. >>

<< Senti, sarà intelligente quanto vuoi. Ma nemmeno per i maschi midgardiani è seducente. E ti assicuro che Thor, per quanto sia imbecille, lo ha capito. Ha fatto il matrimonio per tenerti qui. >>

<< Quando verrà detta questa frase? >>

<< Ehm, non lo so. Dobbiamo controllare – poi prese il cellulare, e a bassa voce sperò che ci fosse campo – Wow, ho pieno campo qui. Allora, il numero di Cap non ce l’ho, ma ho quello del gufo. >> Loki lo guardò incredulo

<< Ehi, vuoi usare dei piccioni viaggiatori? Così è più facile. >> e finì di scrivere il messaggio.
Dopo pochi istanti il display si illuminò, e Loki si avvicinò per leggere

“Stark maledizione! Perche accidenti mi mandi un messaggio, sul matrimonio, e non sei qui invece? “

“ Si, stai calmo. Devi dirmi quando viene detta la frase. È importante. “
Solo che il display non si illuminò più. I due persero le speranze.

<< Ma non un altro numero di quei tuoi stupidi amici? >> e come se lo avesse chiamato, Clint rispose
“La sta iniziando a dire ora. Ma non capisco, da quando ti piace Thor? Pensavo fossi interessato al Capitano. “
Tony si premurò di mettere via il cellulare velocemente, ma all’altro moro non era sfuggito il messaggio, e guardò divertito il miliardario.

<< E smettila. Allora adesso tocca te. >> e spinse il dio verso le porte.
Quando le aprì, si sentiva Odino dire “parli ora o taccia per sempre”. Loki, che era stato adocchiato da alcuni vicini, si schiarì la gola e urlò

“IO MI OPPONGO”
Nella sala, che era enorme, si sentirono tutti i presenti trattenere il fiato. Il moro si guardò in torno, cercando di sorridere, e fare qualche battuta per rompere il ghiaccio. Guardando alcune decorazioni disse

<< Ho buon gusto. >> pian piano raggiunse i due sposi, madre e padre adottivi, i tre guerrieri e Sif più la delegazione midgardiana.
Anche Tony entrò in sala e raggiunse veloce il suo posto, per godersi al meglio la scena. Ricevendo anche un’occhiataccia da Burton.

<< Loki. Cosa ci fai tu qui? >> parlò il biondo

<< Mi sembra di averlo detto. Non mi va a genio questo matrimonio. >>
Frigga, era semplicemente felice di quella sua decisione.

<< E perché mai, saresti contro questa unione? >> domandò Odino

<< Ecco, non mi sembra opportuno che un dio debba sposare un semplice mortale. Senza offesa. >> disse rivolto alla Foster

<< E chi dovrei sposare, se mi è permesso chiedere? >> domandò il biondo, ma Loki rimase in silenzio, e dopo qualche secondo Frigga gli si avvicinò e mise una mano sulla spalla, per incoraggiarlo. Il figlio prese un respiro profondo

<< Thor, lo sapevo che eri senza neuroni. Ma fino a questo punto da non capire niente. Mi preoccupa la cosa. >>

<< Ho trovato tutte le decorazioni, centrotavola e fiori che avevi scelto. Erano orribili, e le avevi scelte per rovinare questo matrimonio. Volstagg, ha sentito alla locanda la conversazione tua e di Tony, e me l’ha riferita. Ammetto che però ancora non ho capito perché non vuoi che io mi sposi con Jane. >>

<< Il mio buon senso mi sta urlando di andarmene in questo istante. Però non è forte, se messo a confronto con il lato da idiota che ho. >> e bruciando la distanza baciò il fratello, come non aveva mai fatto. Non era più un bacio rubato di nascosto, sotto le coperte, o dietro un albero. Era vero e alla luce del sole.

Quando si staccarono, e potevano essere passati benissimo centinaia di anni, Loki aprì gli occhi e vide Jane che li fissava sbalordita, Frigga era raggiante e Thor disse la cosa più stupida di tutte

<< Cosa voleva dire? >>

<< Oh Thor, come fai ad essere così scemo anche in queste situazioni?- esclamò esasperato- E’ semplice, lei non ti merita, nessuno qui ti merita. Solo io ti posso prendere a pugni, calci e poi pretendere che tu mi chieda scusa per una cosa che non hai fatto. Me ne vado, sto perdendo tempo. >> iniziò a scendere gli scalini, ma una mano forte lo afferrò per il gomito e lo tirò indietro

<< Non credo proprio, piccoletto. Avevo bisogno di sentirtelo dire. >> e coronò la frase con un secondo bacio, più appassionato.

Si staccarono solo quando sentirono, alle loro spalle, un tonfo e Frigga che li oltrepassava veloce. Si girarono e videro Frigga, i tre guerrieri e un paio di guardie chine su Odino, il quale era svenuto. Forse il secondo bacio era stato un po’ troppo.
Thor prese in disparte Jane e le parlò, quella ovviamente non la prese bene, così si fece scortare da una guardia fino al Bifrost. Da quel giorno Thor non la rivide mai più.
Durante il banchetto, molti andarono a congratularsi con i due. Felici che quella gallina fosse andata via.

<< Sai, qui quasi tutti ti sono riconoscenti. Anche il sottoscritto. Ho capito troppo tardi che la persona che volevo accanto a me, lo era da sempre. Ma sai, sono lento a capire. >> disse Thor, dando un lieve bacio al moro, e mettendogli un braccio intorno alle spalle

<< E anche troppo sentimentale. >> commentò, scostandosi dal bacio, ma restando avvinghiato a lui
In quel momento si sentì un tintinnio di bicchieri e una persona che urlava. I due si girarono e trovarono Tony, non propriamente sobrio in piedi sul tavolo che diceva

<< Vorrei proporre una proposta – e intanto stava guardando tutta la sala in cerca di qualcuno, che alla fine trovò – Ah eccoti li Cap, che parli con due dame di corte. Belle, vedete di sloggiare. >> disse, scendendo in modo maldestro dal tavolo
Ai due dei si avvicinò Clint che chiese al moro

<< Te sai cosa vuole fare? >>

<< Perché lo domandi a me? >>

<< Perché sei l’unico con un sorriso furbo sul volto. >>

<< Non lo so, ma lo immagino. >>

<< E non lo vuoi fermare? È ubriaco, non sa quello che sta facendo. >> intervenne Thor, vedendo Tony spingere via le due donne vicine al capitano

<< Perché dovrei fermarlo. Mi sto divertendo troppo. >>

<< Perfido. >> commento ghignando Burton
La serata si concluse con Tiny che perse i sensi, e la proposta andata in fumo. Ma un certo moro gliel’avrebbe ricordata il giorno seguente. I due fratelli, ormai sposati, andarono a dormire e qui Thor disse

<< Sai vero che da oggi non ti libererai più di me? >>

<< Troverò il modo di allontanarmi. Lo sai. >>

<< Sei sempre il solito. Neanche in momenti come questo riesci ad essere. Un minimo, dolce. >> commentò il biondo sorridendo, e sicuro che l’altro non si sarebbe allontanato tanto in fretta.

<< Sei tu il sentimentale di famiglia. Perché modificare tutto ciò. >> rispose sedendosi sul bordo del letto

<< Solo una cosa mi chiedo. >>

<< Addirittura? – commentò, poi vedendo l’espressione dell’altro continuò – di che si tratta? Jane? >>

<< No, Padre. Quando pensi che si risveglierà? >> e si sedette anche lui, a fianco del compagno

<< Non mi preoccuperei al momento. >> e vedendo che il biondo aveva intenzione di continuare, lo zittì con un bacio. Che ben presto si trasformò in qualcosa di più appassionato.






Angolo autrice
Si, bene. *esce dal suo angolino*
Allora, siamo arrivati alla fine. E continuo a pensare che non sono portata per certe storie.
Quando Tony e Loki parlano fuori dalla sala, prima di interrompere il matrimonio, il discorso è preso dal film Shrek, ma modificato xD
E Tony vuole proporre il matrimonio anche a Cap (anche lui è un biondo senza neuroni, che ama la tenerezza)
Dopo questa storia, si può dire assurda, torno a nascondermi xD
Buona lettura, e un grazie immenso a tutte voi che leggete, e Roby_Lia che mi ha dato una mano per questo capitolo :)

 

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