I love the way you lie

di Kuroyukihime Sacchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Leaving ***
Capitolo 2: *** Dream ***
Capitolo 3: *** Tell ***



Capitolo 1
*** Leaving ***


“Kyle dobbiamo parlare”
“Non vedi che sono impegnato? Possiamo parlare dopo?”
“No, dobbiamo parlare adesso, è importante”
“E va bene, ti ascolto”
“Ecco.. Ho sentito che andrai ad abitare a San Francisco dato che nessuno qui ha un auto ibrida. Perché non mi hai detto ancora niente?”
“Beh, non sei stata la prima persona che mi è venuta in mente e poi non devo tenere conto a te di quello che faccio”
“Si ma..”
“Cosa?”
“Tu non puoi.. Insomma, lasciare tutto così..”
“Pensi che mi faccia piacere?”
“Ovviamente no ma-“
“Lasciare i miei amici, la scuola, tutto. Secondo te mi fa piacere?!”
“No.. Però non credo che sia necessario. Lo so che tuo padre è un ebreo cocciuto ma cazzo potete avere una macchina ibrida anche qui, non siete obbligati ad andarvene”
“Lo so ma lui vuole così e non posso farci niente… Come ripeto non mi fa per niente piacere. Beh adesso devo andarmene..”
“Kyle aspetta..”
“Cartman non seguirmi!”
“Kyle…”
“Cartman devi lasciarmi partire, lo capisci?”
“Si.. ma..”
“Addio Cartman, è stato bello odiarti..”
“No.. non lasciarmi Kyle.. Ti prego non partire”

-

“Eric tesoro, è ora di svegliarti”
“Mamma? Ma che…” Disse Eric sotto voce per non farsi sentire da sua madre che stava sulla porta. “…Allora è stato tutto un sogno…” e dai suoi occhi scesero lacrime, non di tristezza o di rabbia ma di felicità. Felicità data dal fatto che quello, fortunatamente, era solo un brutto sogno.
 
 
 
 

Ecco uno dei miei propositi per questo 2014. Questa è la mia prima fanfiction, metterò tutto il mio impegno e amore nella sua stesura. Spero vivamente che venga bene e che vi piaccia :')

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Capitolo 2
*** Dream ***


“Eric perché stai piangendo? C’è qualcosa che non va? Sai che puoi dire tutto alla mamma”. Disse Liane con la sua solita dolcezza, era una delle caratteristiche che la contraddistingueva.

“N-non è niente mamma... Ho fatto un brutto sogno ma era così reale che avevo paura fosse vero. Fortunatamente mi sbagliavo e piangevo per questo… ero felice di essermi sbagliato.” E mentre lo diceva si asciugava le lacrime, non voleva far preoccupare sua madre, le voleva troppo bene. “Adesso però è tutto passato, quindi non preoccuparti.”

“E in questo sogno cosa succedeva? Posso saperlo vero?”

“Se proprio ci tieni.. una persona a cui tengo molto mi abbandonava e io rimanevo da solo.”

“E chi sarebbe questa persona?”

“No mamma! Non te lo dirò mai, puoi scordartelo.” Non gliel’avrebbe mai detto, mai e poi mai.

“E va bene, se non vuoi dirmelo non fa niente… Vorrà dire che non ti farò mangiare la torta che ho preparato...la mangerò tutta io”. Liane pensava di aver messo nel sacco Eric avendo fatto leva sulla sua golosità ma non aveva tenuto conto della sua testardaggine.

“Una torta eh.. sei crudele ma io non confesserò ugualmente. Pensavi di avermi in pugno vero?” disse con un ghigno beffardo.

“In effetti pensavo che avresti ceduto ma evidentemente non vuoi che la tua mamma ficchi il naso nelle tue faccende.” Disse Liane con un po’ di rammarico. le avrebbe fatto piacere che suo figlio si confidasse con lei riguardo tutto ciò che lo preoccupava invece di tenersi sempre tutto dentro. “comunque non devi preoccuparti tesoro.. Non farai più dei incubi del genere, andrà tutto bene.”

-

Fuori faceva caldo ma tirava un leggerlo vento, l’estate era finalmente arrivata.
Gli uccelli cinguettavano sugli alberi, gli alberi erano in fiore e tutto era perfettamente in armonia.
Tutto tranne la mente di Eric, quella era più incasinata che mai. Pensava a tutte le sue avventure, quelle che aveva vissuto da bambino insieme ai suoi amici.
Ormai era diventato grande, era un adolescente ma avrebbe tanto voluto riviverle.
Tutte quelle esperienze erano state fondamentali per la sua crescita, sia quelle belle che quelle brutte, quelle felici e quelle tristi.
La sua vita si era ridotta ad una stupida routine e lui odiava tutto questo, non lo sopportava anche perché lui odiava la routine.
Questo era uno dei suoi pensieri, l’altro era Kyle.
Da qualche tempo la sua ossessione nei sui confronti era cresciuta, Eric era diventato molto più geloso e possessivo nei suoi confronti, anche se lo era da molti anni. Non sapeva con certezza da quanto tempo fosse iniziata quest’ossessione ma molto probabilmente dai tempi delle elementari.
Una cosa era certa:Kyle era il suo Ebreo e nessuno lo avrebbe avuto e gliel’avrebbe portato via.
Eric avrebbe voluto che Kyle lo capisse da solo, gli aveva lanciato molti segnali nel passato ma evidentemente non bastava.
Probabilmente doveva compiere un gesto più significativo ed eclatante o forse era lui che non sapeva esprimere i suoi sentimenti con trasparenza.
Pensava sempre di far le cose nel modo giusto ma la maggior parte delle volte peggiorava solo la situazione, con le sue stupide affermazioni e i suoi insulti da idiota.

“Ehi ciao Cartman” disse una voce in lontananza.

“..K-Kyle?” Eric si voltò di scatto e vide Kyle, lì in piedi davanti a lui. Con il suo solito sorriso stampato in faccia, uno di quei sorrisi che gli facevano sciogliere il cuore. -




Note dell'autrice

Eccoci arrivati al secondo capitolo, avrei voluto pubblicarlo prima ma i miei impegni scolastici non me lo hanno permesso T__T.
Spero che questo capitolo vi piaccia e la prossima volta cercherò di pubblicare il capitolo in tempo minore

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Capitolo 3
*** Tell ***


“Chiudi la bocca altrimenti ti entreranno le mosche” disse Kyle a mo’ di sfottò.

 “Eh? La mia bocca non è aperta...”

“Certo che lo è. Vedi? Qui c’è anche della bava che pende... Certo che sei proprio incredibile”

“COS- Quale bava? Dove?". Eric iniziò ad agitare le braccia in cielo, diventò nervoso e il suo viso si colorò di rosso per l’imbarazzo, non era così nervoso da molto tempo.      
Lui era solito essere il più freddo e impassibile possibile ma quando si trattava di Kyle c’era poco da fare…

“Come dove? E’ qui…” e si mise ad indicare un angolo imprecisato della bocca di Eric “Te la pulisci da solo oppure… devo aiutarti io?”

Eric non rispose. Rimase lì, fermo, come pietrificato. Era diventato ancora più rosso in viso e sembrava quasi un pomodoro, non aveva mai avuto tanta vergogna prima d’ora.

"Perché non rispondi Cartman? Ti hanno mangiato la lingua? Comunque… Non stai sbavando, volevo solo vedere la tua reazione e divertirmi un po'".

E a quelle parole Eric si sbloccò e riprese il suo normale colorito. Ripensò per un attimo a quello che aveva detto Kyle:

'volevo solo vedere la tua reazione.'

Da quando in qua a quello stupido ebreo importava una cosa del genere? E poi cosa si aspettava di capire? Forse si era fatto qualche strana idea in testa?
Nella testa di Eric c'erano mille interrogativi, la confusione era ritornata a dominare su di lui.      
Ultimamente gli capitava spesso di essere confuso, ogni affermazione del suo ebreo era motivo di riflessione (eh si, Cartman sapeva riflettere. Incredibile ma vero). Ormai le sue parole erano diventate molto più importanti, era cambiato qualcosa da qualche tempo a questa parte.

"Capisco... Cambiando discorso, cosa hai sognato questa notte?". Eric disse la prima cosa che gli venne in mente e poi era davvero curioso di sapere cosa avesse sognato... Perché magari... No, era fuori discussione che avesse sognato proprio lui. Perché poi? Avrebbe potuto sognare qualunque cosa.

"Beh.. Ho sognato che per una volta non facevi lo stronzo, culone".

Seriamente? Non era una presa per il culo?

“Perché fai quella faccia perplessa? Non ci credi per caso? Se vuoi posso anche raccontarlo”

“Racconta”

“Allora…Ti ricordi di San Francisco vero?”

 “Umh… Vagamente”.
In realtà Eric ricordava benissimo; quasi tutti i particolari a dir la verità e come poteva dimenticare? Probabilmente era da quell’esperienza che capì quanto Kyle fosse importante per lui.           
Perché l’amore è un po’ come un puzzle, va costruito piano piano, pezzo per pezzo ma se sbagli… Devi ricominciare.
Lui ci stava mettendo più del previsto per costruirlo ma era soltanto per assicurarsi che venisse bene, senza rimpianti e ulteriori sofferenze.

“Ecco… Ho sognato che avevi un altro tipo di reazione. Però era strana e inaspettata.”

“Cioè? Spiegati meglio.”

“Appena tornato a South Park tu sei corso da me e mi hai… abbracciato. E mi hai anche detto “Ora mi è tutto chiaro… Non preoccuparti Kahl. D’ora in avanti ci penserò io a proteggerti, te lo prometto”. E poi…”

“Poi cosa?”

“Poi… Mi hai baciato”. L’imbarazzo si faceva spazio sul viso di Kyle e si poteva vedere anche un lieve sorriso sul suo volto.

“E’ un sogno stupido... Io non farei mai una cosa del genere, non sono frocio!”

“Lo so e poi quel bacio ha stupito anche me. Però quelle parole belle e molto rassicuranti e non si trattava dei tuoi soliti insulti, per una volta non facevi lo stronzo con me… Ma tanto si tratta solo di un sogno no? Non succederà mai nella realtà”

“Ti dispiace per caso?”

“Pff e perché dovrebbe dispiacermi scusa? Lo hai detto tu stesso che non faresti mai cose del genere”.

Si Eric l’aveva detto, ma lui dice tante cose… Io non mi fiderei troppo e poi la vita è imprevedibile, riserva sempre tante soprese.


-


Note dell'autrice

Eccoci arrivati al terzo capitolo, in questo peridio sono sommersa dallo studio quindi se i tempi di pubblicazione si allungheranno sarà normale.. Purtroppo.
La prossima volta cercherò di pubblicare prima. Lo so che l'ho detto anche l'altra volta, ma questa volta ci riuscirò xD

 

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