Guardami, ti prego.

di Hellomad_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1. ***
Capitolo 2: *** Cap 2. ***



Capitolo 1
*** Cap 1. ***


'It’s our party we can do what we want
It’s our party we can say what we want
It’s our party we can love who we want..'

Una mano incerta fuoriuscì dalle coperte, abbondonandone il caldo tepore. Con assoluta lentezza arrivò al comodino, prendendone svogliatamente da sopra il cellulare che imperterrito continuava a riempire l'aria con suoni sconnessi.
'Mhn...pronto ?' La voce apparve roca ed assonnata, al contrario di quella che era dall'altra parte della cornetta. 'Hai da fare ?' pareva avesse chiesto, ed un semplice 'No' abbandonò le labbra schiuse in una piccola smorfia di disapprovazione. 'Passo a prenderti fra 30 minuti, fa' presto.'

Fa' presto, dice. Come se potessi metterci così poco tempo.

Il telefono cadde sul materasso, e la stessa mano che prima lo teneva, strinse in un pugno le coperte, alzandole. Velocemente i piedi furono poggiati a terra, in cerca delle ciabatte, mentre gli occhi si posavano sul pavimento. 

*****

L'immagine riflessa allo specchio non era delle migliori: i capelli lunghi e ricci, legati precendentemente in una coda, ormai erano scesi. Gli occhi, celesti come il cielo, erano gonfi, rossi. Il viso, ormai troppo stanco per modellarsi in una qualche espressione.
Riuscì a prepararsi in quel poco tempo concessole, cercando di apparire il più decente possibile. Si guardò un'ultima volta allo specchio, finse un sorriso e, dopo aver preso il cellulare, uscì di casa.

 

Deficiente, mi ha fatta preparare in fretta e furia, e non è ancora qui.

Osservò il cellulare, 16:30. Fece scorrere le dita sullo schermo e, dopo aver portato le cuffie all'orecchio, compose un numero.
'Federica ?' quelle parole furono accompagnate dall'assordante masticare, ma nessuno ci fece caso. ' Mi ha richiamato...'riuscì a pronunciare con la voce ormai spezzata dal pianto. '...Non ce la faccio più.' E candide lacrime iniziarono a solcarle il viso.

*****

Avrei molto da dire.
Dovrei parlare di lui;
Dovrei parlare di loro;
Dovrei parlare di Lei..

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Capitolo 2
*** Cap 2. ***


 

' Perché continui ad evitarmi ? '
Le mani posate tulla tasiera del computer, alla ricerca di qualche lettera. Una risposta non c'era, o forse sì, ma semplicemente troppo dura per poterne battere le parole.
Chiuse semplicemente la scheda internet davanti ai propri occhi. Era forse un modo per scappare ? Forse. In effetti, lo aveva sempre fatto. 
E' forse questo il modo per chiudere i rapporti con una persona che dice di amarti ?
'Amore', è troppo complicato.
*****
Una macchina piccola voltò nella strada, sapeva perfettamente di chi si trattasse. Lo sguardo era fermo lì, a fissare quella persona che a stendo si intravedeva dal finestrino. Quest'ultimo si abbassa.
Eccoli lì, quegli occhi in grado di cambiare l'umore in un battito di ciglia. Quel sorriso che farebbe sciogliere chiunque. Lui.
'Sali ?' Il solito tono brusco, infastidito. Non dovrebbe essere così, no ? Prima... non era così.
Lentamente la portira si aprì, e la piccola ragazza salì in macchina. Non un saluto, non un sorriso. Era consapevole che di lì a poco la storia si sarebbe ripetuta.
L'auto partì, e si fermò poco dopo in una strada buia, silenziosa.
' Cosa ti succede ?' Quelle parole furono pronunciate raucamente, forse perchè le labbra erano inente a baciare quel collo liscio e profumato. Il collo di quella ragazza, la stessa che diceva di amare.
Gli occhichiari fissavano l'asfalto della stada dal finestrino, e per un attimo le parve di rivedersi in quealche anno prima, quando tutto era perfetto.
'Nulla.' Biascicò silenziosamente, come per prendere coraggio. 'Sono solo stanca.'
Ed un sonoro sospiro accompagnò quelle parole. Sapeva di cosa stesse parlando, lo sapeva ogni volta che la guardava negli occhi, ogni volta che la baciava, ogni volta che sentiva la sua voce.
' Io e te non stiamo insieme.' Ed il silenzio, di nuovo. Il motore dell'auto li accompagnò durante il viaggio, poi la portiera si riaprì, e lui scomparve dietro questa.
I passi erano incerti, e di lì a poco raggiunsero il portone. Se lo chiuse alle spalle.
Ancora lacrime, ancora singhiozzi strozzati in gola.
'Ti amo..' pensò, ma ormai era troppo tardi. Un ritardo di 4 anni.
*****
'Amore', è un gioco di ruoli. 
E' ironico pensare come in poco tempo i sentimenti possano cambiare. E' ironico pensare che la persona che può farti volare, è la stessa che può colpirti così tanto forte, da farti cadere su un fretto specchio. Si rompe,  tu sei ferita, ma nessuno se ne accorge.
Sono troppo impegnati ad amare, a dire di farlo.

' Perché continui ad evitarmi ? '
Le mani posate tulla tasiera del computer, alla ricerca di qualche lettera. Una risposta non c'era, o forse sì, ma semplicemente troppo dura per poterne battere le parole.

Chiuse semplicemente la scheda internet davanti ai propri occhi. Era forse un modo per scappare ? Forse. In effetti, lo aveva sempre fatto.

 E' forse questo il modo per chiudere i rapporti con una persona che dice di amarti ?
'Amore', è troppo complicato.

*****

Una macchina piccola voltò nella strada, sapeva perfettamente di chi si trattasse. Lo sguardo era fermo lì, a fissare quella persona che a stendo si intravedeva dal finestrino. Quest'ultimo si abbassa.

Eccoli lì, quegli occhi in grado di cambiare l'umore in un battito di ciglia. Quel sorriso che farebbe sciogliere chiunque. Lui.

'Sali ?' Il solito tono brusco, infastidito. Non dovrebbe essere così, no ? Prima... non era così.

Lentamente la portira si aprì, e la piccola ragazza salì in macchina. Non un saluto, non un sorriso.
Era consapevole che di lì a poco la storia si sarebbe ripetuta.

L'auto partì, e si fermò poco dopo in una strada buia, silenziosa.

' Cosa ti succede ?' Quelle parole furono pronunciate raucamente, forse perchè le labbra erano inente a baciare quel collo liscio e profumato. Il collo di quella ragazza, la stessa che diceva di amare.

Gli occhi chiari fissavano l'asfalto della stada dal finestrino, e per un attimo le parve di rivedersi in quealche anno prima, quando tutto era perfetto.


'Nulla.' Biascicò silenziosamente, come per prendere coraggio. 'Sono solo stanca.'

Ed un sonoro sospiro accompagnò quelle parole. Sapeva di cosa stesse parlando, lo sapeva ogni volta che la guardava negli occhi, ogni volta che la baciava, ogni volta che sentiva la sua voce.

' Io e te non stiamo insieme.' Ed il silenzio, di nuovo. Il motore dell'auto li accompagnò durante il viaggio, poi la portiera si riaprì, e lui scomparve dietro questa.

I passi erano incerti, e di lì a poco raggiunsero il portone. Se lo chiuse alle spalle.

Ancora lacrime, ancora singhiozzi strozzati in gola.

'Ti amo..' pensò, ma ormai era troppo tardi. Un ritardo di 4 anni.

*****

'Amore', è un gioco di ruoli. 
E' ironico pensare come in poco tempo i sentimenti possano cambiare. E' ironico pensare che la persona che può farti volare, è la stessa che può colpirti così tanto forte, da farti cadere su un fretto specchio. Si rompe,  tu sei ferita, ma nessuno se ne accorge.

Sono troppo impegnati ad amare, a dire di farlo.

 

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