SARO' SEMPRE CON TE

di eres
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo3 ***
Capitolo 4: *** capitolo4 ***
Capitolo 5: *** capitolo5 ***
Capitolo 6: *** capitolo6 ***
Capitolo 7: *** capitolo7 ***
Capitolo 8: *** capitolo8 ***
Capitolo 9: *** capitolo9 ***



Capitolo 1
*** capitolo1 ***


cap1 Parallelamente a 'Sacrificio' voglio proporre anche su questo sito questa piccola fic di soli 9 capitoli.
Spero piaccia anche a voi pubblico di EFP.
Buona lettura


CAPITOLO1.

“Otouto” un sussurro solleticò il suo orecchio

“Nh...” mugugnò in risposta al fastidioso visitatore che lo rubava al suo sonno

“Dai micetto che devi fare colazione” e gli scoccò un bacio sulla guancia.

Guardò il bambino moro grattarsi gli occhi con i pugni e stiracchiarsi in modo molto felino

“Ti aspetto giù, piccolo” e il visitatore se ne andò.

Si tirò faticosamente in piedi, si trascinò in bagno per lavarsi e poi si vestì e raggiunse il fratello maggiore in sala da pranzo.

“Oh, buongiorno principessa, noto con piacere che siete sopravvissuta al risveglio!” ironizzò Itachi, notando la faccia addormentata del fratellino

“Sta zitto” fu la cortese risposta di Sasuke

“Ti accompagno io oggi a scuola, devo andare al lavoro più tardi”

“Non ti disturbare, vado a piedi”

Il più grande si alzò dalla sedia e abbracciò da dietro Sasuke

“Voglio accompagnarti” sussurrò, quasi una supplica

“Va bene” acconsentì.

Ultimamente Itachi era strano, non solo cercava di passare più tempo possibile col fratellino, questo lo faceva ancor prima che morissero i loro genitori, ma aveva preso l’abitudine di non lasciargli tempo da passare con i suoi amici, quasi... quasi ne fosse geloso! No, non è possibile, pensò Sasuke, ma poi si ricordò e allora si corresse, forse non è possibile, ma neanche così improbabile.

***

I loro genitori erano morti, e questo era di dominio pubblico.

I loro genitori li avevano lasciati con una marea di soldi, e questo lo sapevano tutti.

Erano i più ricchi della città, e questo non lo metteva in dubbio nessuno.

Sasuke Uchiha era il secondogenito, alto, fisico atletico, moro, 17enne, intelligente.

Itachi Uchiha era il primogenito, alto, fisico atletico, moro, 22enne, intelligente.

Ok, questo lo avevano tutti stampato nella mente.

Ma, c’era qualcosa che nessuno sapeva....

i loro genitori erano stati assassinati....

***

La macchina sfrecciava veloce e dopo poco furono davanti ai cancelli della scuola.

“Divertiti” e gli scompigliò appena i capelli

“Mh” monosillabico come sempre

“Ti vengo a prendere dopo scuola”

“No, io e Neji dobbiamo fare una ricerca da esporre in classe domani, vengo a casa tardi, stasera probabilmente”

“Come? La nostra biblioteca non è abbastanza fornita?”

“Cos’hai Itachi? E’ un po’ che sei strano”

“No, niente, scusa....è che il tuo amico non mi piace”

“Neji?! E’ innocuo te lo assicuro, se vuoi un po’ glaciale, ma inoffensivo”

“No, non è per quello” si morse il labbro e guardò altrove, sembrava nervoso.

Sasuke scese dalla macchina, consapevole che il fratello non avrebbe continuato, ma prima che chiudesse la portiera

“Telefonami, ti vengo a prendere comunque, quando avete finito... e se vuoi portiamo a casa anche Neji , non voglio che vai in giro da solo di sera, è pericoloso”

//Quando ha pronunciato Neji sembra quasi aver ringhiato?!//

“Ok, a dopo” e si avviò per raggiungere la propria classe, quando gli si affiancarono i grizzly (per intenderci: l’orso americano che quando adocchia la propria preda non molla più finché non la cattura, alias le SasukeFans ndA), per un momento il suo volto imperturbabile si incrinò, ma venne in suo aiuto qualcuno

“Scusate ragazze, ma devo rubarvelo” e afferrò per un braccio la ‘povera’ preda, e si spintonò fino all’uscita

“Nooooo....rimanete qua!!!” si lamentarono all’unisono

“Mi dispiace ma dobbiamo preparare la gita noi rappresentanti” e se la filarono molto ‘elegantemente’.

Raggiunsero la biblioteca, le lezioni sarebbero cominciate fra una ventina di minuti.

“Grazie per il salvataggio”

“Mi aspetto che ricambierai” sogghignò Neji.

Ebbene sì, Sasuke e Neji erano i ragazzi più ambiti della scuola e... i più braccati.

“Sul serio dobbiamo parlare della gita?” chiese perplesso il moro

“No, di quella ne parliamo domani pomeriggio con gli altri rappresentanti, e che non sapevo che scusa inventare e questa è la prima che mi è venuta in mente, che c’è, non ti piace?”sparò a raffica senza prender fiato

“No, no, non ti scaldare!” e Neji prese un profondo respiro e si calmò

“Tutto bene? Sembri stressato” Sasuke non si faceva mai gli affari degli altri, non gli interessavano, ma con Neji era diverso, era l’unico con cui sprecava più di due parole, a parte il fratello. Erano diventati amici per caso, probabilmente perchè avevano lo stesso carattere scontroso e gelido, e da quel momento non facevano che confidarsi, mantenendo sempre una certa distanza, com’era consono alla loro indole.

“No, non va granché bene... mio padre non fa che rompere perchè ho mollato la squadra d’istituto di calcio, per il tennis; si sfoga su di me perchè un suo affare non è andato in porto; sbraita perchè gli rispondo per le rime...si è mai chiesto che forse è il suo starmi sempre addosso a rendermi indisponente?!!”

“Vuoi venire da me stasera, gli dici che dobbiamo studiare e che faremo tardi” propose Sasuke

“Cos’è un pigiama party?”

“Vedila come ti pare, fa te, se non vuoi tornare a casa o accamparti dentro la scuola, una camera non manca”

“Grazie” rispose con più mitezza

“In fondo ti dovevo un favore Hyuga” si voltò e si diresse verso la propria classe.

***

Se avesse fatto tardi anche oggi, chi lo avrebbe sentito il maestro Iruka?

Un ragazzo biondo stava sfrecciando per i corridoi senza prestare troppa attenzione a dove stava camminando e voltato l’angolo non fece in tempo a vedere che c’era un ostacolo e ci andò a sbattere contro rimbalzando indietro.

Le immagini erano sfocate e sentiva non poco male al sedere. Finalmente quando riuscì a mettere a fuoco notò che l’ostacolo non era altro che un ragazzo della sua età. Era moro, forse una spanna e mezzo più alto di lui, e dal fisico slanciato. Al momento era piegato verso di lui e gli aveva teso una mano, che non vide subito, perso in quegli occhi profondi e scuri.

***

Guardò in basso verso il ragazzino rannicchiato che aveva sbattuto il muso sulla sua schiena, rimase incantato da quegli occhi cerulei, e da quel musetto che adesso lo guardava perso, si piegò e gli offrì un mano, che dopo qualche minuto accettò con un sorriso da pubblicità della mentadent ( cioè da un orecchio all’altro ndA).

***

“Scusa sono mortificato, ti sei fatto male?” cercò di giustificarsi come meglio poteva

“Guarda che sei caduto tu per terra” sottolineò il ragazzo che aveva davanti

“Ah, sì hai ragione” e allargò il sorriso, se possibile

//Un caso perso!// pensò Sasuke

“Io mi chiamo Naruto Uzumachi”

“Sasuke Uchiha” e detto ciò il ragazzo moro si girò e si diresse verso la propria classe

“Spero di rivederti Uchiha!” strillò contento il biondino, che ricevette in risposta un cenno con la mano dall’altro che però continuò il proprio cammino senza voltarsi (molto alla: sì,sì, cucciolo frena l’entusiasmo e già tanto che non abbia tirato dritto quando mi sei venuto a sbattere contro e ti abbia aiutato a rialzarti, non creare castelli per aria, io sono bello e impossibile stammi alla larga ndA).

***

Naruto si diresse tutto contento verso la propria classe, senza sapere neanche perchè l’incontro con quel ragazzo lo avesse messo tanto di buon umore.

Trotterellò verso il proprio banco

“Naruto, che è successo?” chiese un ragazzo dalla capigliatura spettinata

“Ah, ciao Kiba, sono andato a sbattere contro un ragazzo”

“e sei contento?” chiese perplesso

“Dovevi vedere che faccia scocciata ha fatto quando gli sono andato a sbattere contro” e si mise a ridere ricordando il broncio del ragazzo moro

“Gli hai chiesto almeno scusa?” chiese Kiba

“Sì, certo, e ho imparato il suo nome si chiama Uchiha”

“Sasuke Uchiha?!” spalancò gli occhi

“Sì, come fai a sapere il suo nome?” chiese innocentemente il biondino.

Intanto una testa si era girata verso di loro richiamata dal nome Sasuke.

“Bhè, non ti ha fatto niente?” e cominciò a squadrare preoccupato l’amico in cerca di lividi o tagli

“No, perchè avrebbe dovuto? Non ho mica fatto apposta! Anzi mi ha aiutato ad alzarmi”

//Pronto?! Sasuke che aiuta qualcuno? Verrà a nevicare rosso!// pensò Neji che era un po’ che ascoltava  

“Sul serio?” chiese stranito Kiba

“Ma tu come fai a conoscerlo?” chiese di nuovo il biondo

“Naruto!!ma dico, sei fuori dal mondo o cosa?! Sasuke è il ragazzo più ricco e invidiato della città! E inoltre e il più corteggiato della scuola con Neji!”

“Non ti arrabbiare!! Come facevo a saperlo?!” si difese offeso Naruto

//Un caso perso!!// pensarono contemporaneamente Neji e Kiba

In quel momento entrò Iruka e la lezione potè avere inizio.

Doveva ricordarsi di fare qualche domanda a Sasuke appena lo avrebbe rivisto, pensò Neji.

***

Finalmente suona l’agognata campanella dell’ultima ora, pensa esausto Sasuke dopo aver ascoltato per due ore consecutive la professoressa Anko parlare di un qualche deficiente che per noia o per aver fumato roba scaduta si era messo a fantasticare su potenza e atto (alias QuelImbecilleDiARISTOTELE ndA), nonostante avessero chiuso l’argomento un mese prima, il nome Aristotele pareva non avere fine ( tormento...tormento...tormento ndA).

Si diresse in biblioteca dove lo aspettava Neji

“Perchè lo hai aiutato? Stai male?” subito diretto

“Eh?”

“Naruto Uzumachi”

//Ah, occhi dolci! Occhi dolci??!! Pronto?! Sasuke riconnetti!!// pensò Sasuke

“Ah, il moccioso di stamattina”

“Precisamente, oggi in classe si gongolava con Kiba, e gli raccontava della faccia irritata con cui lo hai...”

“Bla, bla...non lo so perchè lo ho aiutato, e comunque non ha alcuna importanza” tagliò corto

//Nessuna?// pensarono all’unisono Sasuke e Neji

“Va bè! Allora cominciamo a scrivere la relazione?”

“Allora stasera vieni da me?” chiese Sasuke cambiando discorso

“Sì, se non do fastidio, ho il presentimento di non piacere troppo a tuo fratello”

“No problem” e organizzatisi cominciarono a stendere la relazione.

Ci lavorarono tutto il pomeriggio e obiettivamente stava venendo una favola.

Arrivò la sera e la relazione era lì bella che finita, Itachi stava arrivando a prenderli.

“Mi piace Gaara” sussurrò Neji

“Come?” chiese Sasuke aguzzando le orecchie

“Mi piace Gaara” disse più forte Neji aspettando che l’amico ridesse, invece

“Sul serio? E da quando ha cominciato a piacerti?”

“Da un po’” rimase sul vago “ per questo quando ho sentito che hai aiutato Naruto, pensavo...”

“No, frena, la tua fantasia corre un po’ troppo, non pensavo che aiutare qualcuno mi creasse tanti problemi” si affrettò a bloccare lo scorrere dei pensieri di Neji

“Sasuke, andiamo?” li interruppe Itachi

“Da quanto sei qua?” chiese Sasuke che non lo aveva sentito arrivare

“Sono appena arrivato” rispose

//Chi è Naruto?// si chiese Itachi che aveva seguito il discorso

“ah, ok, si ferma a dormire da noi Neji”

“Se per lei non è un problema signor Uchiha” precisò Neji

“Chiamalo Itachi” intervenne Sasuke

“Sì, per me va bene” acconsentì Itachi “Forza salite che andiamo a casa”.

Così salirono in macchina e si diressero a villa Uchiha, che era la più grande della zona.

Contava un’infinità di stanze, ma solo due residenti: i discendenti.

***


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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


cap2 Ringrazio cordialmente:
halinor : mi fa piacere, anche se temo che alla fine rimarrai un po'... come dire? Schifata ^^ Spero ovviamente che non sia così, ma i fan di itachi mi hanno mandato sotto casa Jack lo squartatore, per l'insolito partner che li ho affibiato ^_____^ haha spero alla fine potrai perdonarmelo  
Chi sarà????? Si aprono le scommesse!! ^^
Capitatapercaso : grazie!!!!!!!! E sì, effettivamente il primo capitolo è cortissimo ma denso di tutto!!! Capisco che sia apparso affrettato, ma ci sono un paio di motivi al riguardo:
1- è stata la mia prima fic e volevo arrivare al sodo quam celerrime (velocemente)
2- volevo mettere in chiaro subito dove sarei andata a parare
3- è voluta la velocità e la trascuratezza dei caratteri dei personaggi, della loro psicologia e delle loro relazioni in quanto era prima di tutto mia intenzione non fare una fanfic realistica o propriamente curata, doveva essere un esperimento leggero, senza rifiniture o particolari attenzioni. Insomma prima di tutto volevo divertirmi io stessa costruendo una favoletta non impegativa, ma solo divertente senza troppe pretese. Una di quelle storielle che leggi se ti capitano sotto il naso che poi dimentiche se non per qualche battuta che ti ha particolarmente colpito.
Spero di essere stata esauriente e di non averti delusa troppo. Spero continuerai a seguire lo stesso questo piccolo interludio, un genere così differente rispetto a quello a cui mi dedico di solito.
angelica_89 : oh, vedo che aristotele non va genia a molti. Bene, vorrà dire che è ora di dar vita alla 'Lega contro Aristo-schifo'. Ti iscrivi?^^

Ringrazio inoltre coloro che hanno aggiunto a preferiti:
1 - angelica_89
2 - nana89
3 - naru_sasu_fan
4 - sango93
5 - zibha
e coloro che leggono soltanto.
Un bacione e grazie.

CAPITOLO2.

La villa si stagliava imponente e minacciosa sulla collina circondata da un grande giardino che era possibile vedere solo dall’interno, poiché era delimitato da un alto muro in sasso.

Fecero il giro delle mura, che aveva un’unica entrata senza contare il varco che c’era nel fianco a est, che dava le spalle alla montagna, da dove si infiltrava un corso d’acqua che serpeggiava nel giardino creando, prima di uscire da una breccia in direzione opposta, un bacino, una sorta di laghetto, al cui centro vi era un gazebo a forma di tempietto di legno intrecciato di rampicanti. Appena si avvicinarono al cancello Itachi azionò l’apertura automatica e questo si aprì.

Parcheggiò la macchina appena sotto il muro, dove vi era il parcheggio sia per le auto padronali sia per quelle degli eventuali ospiti. Il giardino era un’immensa aiuola ricca di coloratissimi fiori profumati e grandi querce secolari ai cui piedi vi erano panchine di legno. Lastre di cemento in cui erano incastonate pietre e ghiaia facevano da viottoli che permettevano in questo modo di poter girare tutto il giardino, di raggiungere le panchine, il tempietto in mezzo al laghetto, il ponticello che collegava le due rive del fiumiciattolo o infine raggiungere il grande pronao antistante il portone d’ingresso. Il giardino era stato progettato per stupire anche il più esigente degli ospiti con la magnificenza, la grandezza e la raffinatezza dei più piccoli dettagli.

E infine nell’angolo nord-ovest l’imponente palazzo che con il suo colore cupo domina il paesaggio.

Neji rimase ammutolito dalla bellezza di quella villa.

“Vi preparo qualcosa da mangiare?” chiese Itachi

“Sì, grazie, tu hai già mangiato?”, il più grande assentì

“Allora prepara qualche tramezzino che lo mangiamo in sala davanti alla tv, ti va?” e cercò con lo sguardo l’ospite, che annuì.

Detto ciò, prima di piantare radici sul divano accompagnò Neji nella sua stanza e gli diede di che cambiarsi, nel caso si volesse rinfrescare e mettersi comodo. Dopo di che si diresse verso la sua stanza per fare altrettanto.

Si ritrovarono in sala una mezz’oretta dopo e si acciambellarono sul divano con in mano il proprio tramezzino guardando svogliatamente la televisione.

“Ti piace Gaara, eh?”

“Che c’è sfotti?”

“No, e che pensavo non mi avresti mai detto se ti piaceva qualcuno, sono rimasto sorpreso, tutto qui”

“Mh... ti piace Naruto?”

“Ancora con questa storia?! Domani lo pesto a sangue, contento?!”

“Non mi hai risposto” continuò calmo il castano

“No...” disse con poca convinzione

//Eppure quegli occhi... erano stupendi//

“Non è un brutto ragazzo, un po’ immaturo, ma dolce” disse Neji

“Mh...come si fa a capire se ti piace qualcuno?”

“Boh, ti senti strano quando non lo hai vicino, sei geloso quando lo vedi con gli altri, lo pensi quasi sempre... allora, ti ci ritrovi?”

“Non proprio...”

//Bugiardo...eccome se ti ci ritrovi!! Non dire balle!!//” pensò Sasuke   

“Forse un pochino” concluse.

***

//Naruto? Ancora questo nome, ma chi è?//    

Due occhi rossi come il sangue guardavano incuriositi i due giovani seduti sul divano.

***

Naruto si preparò la solita cioccolata calda prima di andare a dormire.

La sua casa non era un palazzo, non era una villa, era un modesto appartamento.

I suoi genitori erano morti da tre anni e lui aveva imparato a vivere da solo.

Non era povero, anzi, prima di trasferirsi, dopo la morte dei genitori, viveva in una grande casa, ma aveva deciso di prendere un appartamento più piccolo in un’altra città.

Quel appartamento era piccolo e accogliente, adatto a lui.

Si accoccolò sul divano pensieroso

“Non riesco a togliermi dalla testa quel ragazzo”

//Sasuke...carino eh?// disse la vocina interiore

 “Mh...era così serio”

//Forse perchè la gente di solito non è contenta che un treno gli vada a sbattere contro!!//   

“Mh...erano così tristi quegli occhi, profondi...”

//...affascinante, bel sedere, alto, atletico...//  

“Ferma, ferma, ma che vado a pensare!!” e arrossì, alzando il volume della televisione per mettere a freno i suoi pensieri che correvano a ruota libera.

“Mh... però è carino” e sorrise.

***

“Allora, dormito bene Neji?” chiese sorridente Itachi

//Ricapitolando... qualche giorno fa mi avrebbe messo alla gogna senza troppi scrupoli... adesso fa l’amicone// pesò Neji

“Sì, grazie signor Uchiha”

“Te l’ha detto Sasuke, no? Chiamami senza problemi Itachi” altro sorriso, ed eravamo a due.

Persino Sasuke si chiedeva cosa ci fosse sotto.

“Vi accompagno a scuola?”

“Sì, se puoi”

“Ma certo” e siamo a tre

“Scusa fratellone posso parlarti?”

“Aha” e seguì il fratellino in un’altra stanza.

“Che stai covando?”

“Perchè?”

“Mha... forse perchè sei stranamente gentile con Neji, perchè non fai che sorridere, ma cos’è? Hai una paralisi facciale?”

//Cava alla svelta quella faccia da sberle!!// pesò Sasuke

“A Neji piace Gaara, anche se non so chi è” disse sorridente Itachi.

Dopo un momento di smarrimento

“Vecchia zitella, cosa fai adesso ti metti ad origliare?” aggredì, ma poi si ricordò

//Aspetta un attimo, allora ha sentito anche di Naruto!!//

“Ehm... hai sentito altro a parte di Neji e Gaara?” chiese nervoso

//Oh... sì, di un certo Naruto, chi è fratellino?// chiese una voce melliflua

“Mh... no, perchè?”

“Mh così... bhè andiamo?” salvo per questa volta.

***

“Allora Uchiha, Hyuga, venite stasera?”domandò Kiba

“Alla festa d’istituto prima delle vacanze?” chiese Neji

“Chiamale vacanze sono tre giorni senza contare domani che è domenica” protestò Sasuke

“Chi si accontenta, gode” replicò Kiba

“Sì, comunque veniamo” continuò Neji

“Perfetto”

//Perfetto?!// pensarono simultaneamente Sasuke e Neji.

***

“Allora cosa ti ha detto? Dai racconta!!” supplicò il biondino

“Stai calmo ha detto che viene”

“Evviva!!!!!!!!!!!!!”

“Shhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!”

“Scusa”

“Sei cotto perso” e ricevette in risposta una linguaccia.

Naruto ricevuta la conferma delle sue speranze, scappò via, mentre con sguardo divertito Kiba lo guardava defilarsi entusiasta

“Naruto, Naruto... hai proprio una bella cotta!” e gli augurò buona fortuna.

***   


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Capitolo 3
*** capitolo3 ***


cap3 Ciaux a tutti!!!!!!!!!!!!
Ecco a voi il terzo atto...
ma prima di lasciarvi alla lettura devo umilmente chiedere scusa per gli errori che SICURAMENTE ho commesso e commetterò in futuro: tempi verbali campati per aria, parole una appiccicata all’altra, ecc... Accetto con molto piacere le correzioni, poiché sono abituata a scrivere tutto d’un fiato e rileggere neanche a morire, non per pigrizia, ma perchè sono completamente orba agli errori, quindi sarebbe una perdita di tempo (ragionamento che non fa una piega, eh? Sarà, anche se sono io stessa dubbiosa...).
Povera me!
Un bacione in particolare a nana89, grazie stella!!!
Ho apprezzato tantissimo i commenti e ringrazio:
ryanforever grazie amo per lo splendido commento... e sì, itachi è un po' geloso, e non hai ancora visto niente... per gelosia farà di tutto... tutto^^
angelica89  e fa bene a inquietarti itachi.... hehehe... e non sai ancora cosa ha già fatto e cosa farà .... >_<
capitatapercaso  pazza!! ma come fai a scrivere commenti così lunghi... ti ammiro un sacco... bella woma^^
Grazie anche a
1 - angelica_89
2 - eLiSeTtA
3 - LadyDrago88
4 - MoonCristal
5 - nana89
6 - naru_sasu_fan
7 - sango93
8 - Shooting star
9 - zibha
E ora che la terza scena abbia inizio hahaha (dio sto degenerando...sigh)...
 

CAPITOLO3.

C’era un casino infernale e le luci stetoscopiche lo stavano rimbecillendo

//Eh... sai com’è... sei a una festa in discoteca.... cosa pretendi? Silenzio?!// ancora quella fastidiosa vocina

“Neji, io vado ci vediamo giovedì” gridò al ragazzo castano che aveva affondato il volto nel collo di Gaara

“Di gia?” urlò di rimando

“Sì, sono stanco e ho bisogno di aria”

//E silenzio!// ma non lo disse

“Ok, vuoi che ti accompagni”

“E staccarti dal tuo pupillo?” chiese sarcasticamente facendo arrossire sia Gaara che Neji “No, grazie, vado da solo, buona serata” e uscì.

Finalmente le sue orecchie abusate avevano un po’ di pace, barcollò per i primi 10 passi.

Aveva bevuto un po’ troppo, colpa di tutte quelle birre.

Aspettò che la vista gli si schiarisse e si incamminò per i viottoli.

//Che peccato, e io che speravo di rivedere Naruto!//.

Era a due isolati da casa quando sentì un pianto e delle urla, alcune di paura che gridavano aiuto, altre rabbiose che sbraitavano cose incomprensibili.

Si precipitò nel viottolo: tre uomini avevano attorniato un ragazzino sanguinante che per proteggersi si era tutto raggomitolato, lasciando scoperti solo gli occhi, due pozze d’azzurro acceso.

Lo riconobbe: era Naruto Uzumachi, il ragazzino con quel sorrisone enorme.  

Approfittò del fatto che il suo avversario fosse girato di spalle e sferrò un calcio dritto alle vertebre lombari (appena sopra il sedere, per intenderci ndA) facendolo inginocchiare. Lo smarrimento sarebbe durato ancora qualche minuto, così lo colpì al fianco obbligandolo ad accasciarsi. Si piegò e colpì il secondo alle tibie, ne afferrò un braccio, si avvitò sulla schiena e lo fece cadere rovinosamente a terra. Il terzo scappò.

Non erano un gran che, erano ubriachi e colpivano a vanvera.

Si concedette qualche minuto per riprendere fiato. Non era il massimo combattere con lo stomaco pieno di birra, fortuna che quelli non sapevano le arti marziali, altrimenti con la testa annebbiata e i riflessi azzerati non sarebbe riuscito a difendersi. I tre se l’erano filata, così si concentrò sul biondino che non aveva ancora mosso un muscolo.

Si avvicinò, e gli si inginocchiò di fronte porgendogli la mano

“Non avere paura, non voglio farti del male” e gli sorrise cercando di rassicurarlo, nel giro di un nanosecondo, Naruto si era già saldamente afferrato all’addome di Sasuke, che non fece in tempo a capire cos’era successo.

Se qualcuno fosse passato di li avrebbe visto un ragazzo moro seduto per terra con le gambe divaricate e rannicchiato in mezzo ad esse una creatura tremante che aveva il volto affondato nella camicia e il corpo avvolto da due braccia forti che gli massaggiavano la schiena e scompigliavano i capelli amorevolmente. Finalmente riuscì a calmarsi e sollevò il viso per incontrare due profondi occhi scuri che lo guardavano dolcemente. Abbassò lo sguardo arrossendo, e poi sentì un soffio caldo nel proprio orecchio

“Vieni ti accompagno a casa dai tuoi genitori”

“Vivo da solo” sussurrò

“Allora in questo caso verrai da me” e lo tirò su.

Il biondo si reggeva malamente in piedi, aveva una caviglia slogata, così Sasuke lo aiutò di nuovo a sedersi e gli offrì la schiena

“Sali, altrimenti non arriviamo neppure domani mattina”, Naruto si issò e circondò con le braccia il moro che cominciò ad incamminarsi. Era calda quella schiena e vi si accoccolò. Dopo poco raggiunsero i cancelli di casa e non appena entrarono una figura si precipitò loro incontro

“Cos’è successo?”

“L’ho trovato in un vicolo, dorme da noi stasera” tagliò corto ansimando.

Itachi prese il biondo in braccia per dare sollievo alle spalle del fratellino e lo portò dentro.

Naruto si ritrovò in una stanza dall’arredamento lussuoso e un grande letto in un angolo

“Questa sarà la tua stanza, lì c’è il bagno e sul mobiletto di che cambiarti, fra un po’ ti raggiungerà Sasuke” gli aveva detto l’uomo che lo aveva portato dentro senza presentarsi e uscendo in fretta.

Si trascinò fino alla vasca e si lavò. Dopo un bel bagno caldo si trascinò verso il letto, dove lo aspettava Sasuke

“Come stai?” gli chiese raggiungendolo per aiutarlo a sdraiarsi a letto

“Meglio” arrossendo appena il ragazzo lo avvolse con le braccia e fu immerso in quel profumo.

Sasuke lo medicò mentre Naruto gli spiegava il motivo per cui quei tipi lo avevano aggredito

“Volevano il mio portafoglio” disse piagnucolando, alzando lo sguardo per cercare conforto negli occhi del moro, che era concentrato sulla fasciatura alla caviglia. Appena si rese conto di essere osservato, alzò gli occhi e sorrise.

In quel momento entrò Itachi con una tazza di camomilla fra le mani

“Tieni, come ti chiami?” allungando la tazza

“Naruto Uzumachi, piacere” la tazza rimase sospesa in aria, mentre uno sguardo di smarrimento si dipinse sul volto del più grande, che si riscosse quasi subito allungando di più la tazza affinché il biondino che si stava slungando potesse raggiungerla,

“Ora lasciamolo solo, deve riposare” proferì Sasuke che aveva finito con la fasciatura.

Naruto voleva controbattere, non voleva rimanere da solo, ma nessuna parola uscì dalle labbra e i due fratelli se ne andarono augurandogli una buona notte.

Si girò e rigirò in quel grande letto, non riusciva a dormire, quella stanza era troppo grande e c’erano troppe ombre.

Aveva paura a rimanere lì da solo.

Si alzò dal letto e uscì in corridoio, anche quello era buio e pieno di porte.

Si fece coraggio e si chiuse la porta alle spalle e si incamminò.

***

Si immerse nelle soffici coperte e chiuse gli occhi.

Stava per addormentarsi quando un peso all’angolo del letto lo obbligò a girarsi.

“Non riesco a dormire” disse innocentemente allargando il sorriso.

Sasuke non sapeva cosa rispondere, nessuno era mai entrato in camera sua a parte Itachi, neppure Neji.

Il biondino prese l’iniziativa e si infilò sotto le coperte affianco a Sasuke e disse

“Non ti darò fastidio, rimango muto” e fece uno sguardo da cucciolo a cui neppure Sasuke poteva resistere.

Il moro si voltò appena in tempo prima che sulle sue guance si diffondesse un leggero rossore

“Va bene, ruffiano” disse fingendosi scocciato

“Grazie!!!”disse assordandolo.

//Mh... quella schiena è calda...e se gli chiedessi...// pensò Naruto

“Sasu...”

“Mh...” mugolio assonnato

“Posso...posso afferrarmi alla tua schiena?” chiese timoroso.

Sasuke si girò verso Naruto e lo scrutò attentamente

//Sembra così indifeso e vulnerabile... mi fa tenerezza//

“Dai vieni” disse accondiscendente ed allargò le braccia in invito.

Ci si tuffò e affondò il volto nell’incavo tra la spalla e il collo, respirando a pieni polmoni il profumo di quella pelle lattea. Allacciò le gambe alla vita sottile del moro e con un mano strinse la maglia del pigiama sulla schiena e l’altra la immerse in quei fili morbidi neri come la pece.

Sasuke si ritrovò avvolto come in delle spire, ma era piacevole quella stretta, era calda.

Avvolse a sua volta il volpacchiotto con le braccia e immerse il volto nei capelli biondi, addormentandosi.

***

//Lo odio... lo odio... come osa toccarlo... è mio, solo mio e di nessun altro... solamente io posso farlo... anche loro avevano avuto l’audacia di toccarlo e hanno pagato col sangue... non voglio... non voglio che gli stia così vicino... pagherà anche lui questo affronto... sì lo avrebbe fatto di nuovo...// .

Una figura stava minuziosamente ripulendo una pistola, mentre due occhi di fuoco stavano già pregustando l’imminente vittoria.

***

I raggi del sole entrarono prepotenti nella camera da letto, svegliando Sasuke.

Cercò di girarsi per evitare di avere in faccia il sole, ma scoprì di non potersi muovere, così ricordò.

Un ragazzo biondo era saldamente attaccato al suo corpo, impedendogli ogni movimento.

Sentì due labbra bollenti appoggiate all’attaccatura del collo, e una lingua ancora più calda sfiorargli a ritmi regolari la pelle. Il suo cuore cominciò a battere più forte e arrossì.

//Mi piace questo calore... è così protettivo...//.

“Sasu...”, il cucciolo che aveva fra le braccia si stava svegliando

“Mh”

si voltò verso il ragazzo e due grandi occhi cerulei lo abbagliarono

“Buon giorno!!”

“’giorno” rispose Sasuke “Stai meglio?”

“Benissimo” e stringendosi maggiormente al moro chiese “Possiamo rimanere ancora un po’ così?”

“Anche tutto il giorno, oggi è domenica e fino a giovedì non andiamo a scuola”

“Ah è vero... allora rimaniamo così fino a giovedì?”

“Non esageriamo” sorrise.

Rimasero così, a guardarsi, l’uno abbracciato all’altro, immersi in quel torpore.

Sasuke era perso in quelle labbra, voleva assaggiarle.

Naruto aveva richiuso gli occhi, cullato dal mescolarsi del profumo dei loro corpi.

Sasuke si inumidì le labbra, improvvisamente diventate secche, e si avvicinò a quelle invitanti di Naruto.

Le sfiorò con le proprie e stregato da quel sapore affondò meglio.

Naruto, appena sentì il contatto, spalancò gli occhi, sorpreso, ma non oppose resistenza, anzi.

Quando la lingua di Sasuke si intrufolò nella sua bocca, un brivido corse giù per la sua schiena, obbligandolo ad aggrapparsi più saldamente alla schiena del moro. Le lingue duellarono, si assaggiarono, e notarono con piacere che i loro due sapori così diversi, uniti creavano un’armonia perfetta.

Si staccarono per riprendere fiato, sorridendosi complici. Si coccolarono come due gattini, strofinandosi i musi.

Naruto cercò un apertura nella maglia del pigiama di Sasuke, trovatala fra due bottoni, vi immerse le labbra e cominciò a succhiare la pelle lattea, alternando con piccoli morsi e lappate.

Sasuke infilò le mani sotto la maglia del biondo e cominciò a massaggiargli pigramente la schiena, soddisfatto dalle sue fusa. I due corpi si sfiorarono eccitati e accaldati, finché appagati ed esausti crollarono addormentati.

***

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Capitolo 4
*** capitolo4 ***


cap4 Prima di tutto un bacione a
1 - allsecrets2
2 - angelica_89
3 - eLiSeTtA
4 - halinor
5 - hathor
6 - LadyDrago88
7 - Millennia Angel
8 - MoonCristal
9 - nana89
10 - naru_sasu_fan
11 - sango93
12 - Shooting star
13 - Yuma_29
14 - Yunie88
15 - zibha
siete proprio tanti!!
e
ryanforever ehehe... quella pistola avrà molto peso fra poco >> ma sei sicura di sapere cosa accadrà realmente?? (me mette un po' di dubbi in giro XDD)
angelica_89 noo, povera marmotta. E' solo un po' geloso, anzi estremamente geloso. E questa su di lui ha avuto e avrà sempre effetti terribili...
Capitatapercaso no, woma, io rileggo i capitoli (altrimenti non so cosa potrebbe accadere... un campo minato, forse) è che nonostante lo sforzo me son orba agli errori, per questo sono graditissime le correzioni da parte di qualsiasi lettore. Me e ortografia siamo su due argini differenti e totalmente invalicabili ç_ç
Grazie per il più che piacevole commento (e sempre con mio grandissimo sbalordimento kilometrico... come fai poi? Io faccio fatica a scrivere due righe e tu apparentemente senza difficoltà componi un poema... un mistero pari a quello della trinità O__O' indubbiamente eccezionale!)
halinor  mi dispiace amo!! La prossima un uchihacest, promesso! parola di lupetto... spero che non mi ucciderai arrivata in fondo alla fanfic ehehe amolti fan di itachi non è piaciuta la sorpresina (mi hanno mandato un omone con un macete sotto casa!!! Esagerati. E dire che sarebbero una coppietta così carina... bhè, con qualcuno di insolito dovevo metterlo, altrimenti dov'è il divertimento XP)
Bacionixximi e buona lettura


CAPITOLO4.

Naruto passò le vacanze a casa Uchiha, coccolato dalle premurose cure di Sasuke.

Passavano le giornate nel grande giardino, dove Itachi non li disturbava.

In effetti da qualche giorno Itachi non era più reperibile, era quasi sempre rinchiuso nella sua camera, e usciva solo per il pranzo o la cena. Sasuke era preoccupato, di solito suo fratello non lo lasciava solo neppure per un attimo, ora invece sembrava volerlo evitare.

“Naru, rimani un attimo qua... devo parlare con Itachi” e detto ciò si girò per rientrare in casa, ma prima che potesse fare un passo, una mano afferrò un lembo della sua maglia e lo tirò indietro

“Bacino” piagnucolò il biondino che era sdraiato su uno di quei letti che assomigliano a quelli usati nell’antica Roma, in mezzo al tempietto. Sasuke sorrise e si piegò per sfiorare con le proprie labbra quelle di Naruto, che mugugnò per il contatto troppo breve. Naruto si raggomitolò sul letto color panna, affondando la guancia nei cuscini.

Il moro passò la mano fra i capelli biondi dell’amante scompigliandoglieli e si diresse all’entrata

“Dopo però voglio le coccole” affermò una voce imbronciata (intendo la classica voce di un bimbetto quando è imbronciato ndA) prima che fosse fuori portata orecchio.

Sorrise ed entrò.

Percorse i lunghi e perennemente in penombra corridoi, fino a giungere davanti alla porta di suo fratello.

Tock, tock.

Nessuna risposta.

Tock, tock.

Silenzio.

//Sarà fuori...eppure non l’ho visto uscire//.

Stava per girare i tacchi, quando la porta si aprì.

Itachi era strano, aveva il volto scuro, non lo aveva mai visto così.

“Stai bene? Non ti si vede più in giro”

“Sì” rispose una voce bassa, melliflua

“Ah...ok, se lo dici tu” e detto ciò aspettò qualche secondo per vedere se avrebbe continuato il discorso, ma questo rimase muto così si girò, pensieroso, per tornare da Naruto.

Due braccia forti lo avvolsero in una morsa che gli fece mancare il respiro

“Ricordati che io ti voglio bene e farò di tutto per proteggerti... non permetterò a nessuno di portarti via” ancora quella voce melliflua

“Cosa stai dicendo?”

“Ora vai” e gli scoccò un bacio all’angolo delle labbra e si richiuse la porta alle spalle.

Mille e più pensieri gli si affollarono in testa.

//Che cos’hai? Perchè sei così strano? Che cosa significano quelle parole? Itachi rispondimi!!... mi stai facendo paura...//.

***

Naruto si stava godendo l’aria fresca e il profumo dei fiori, bellamente raggomitolato in mezzo ai cuscini.

La caviglia era guarita, non gli faceva più male; certo, faceva ancora fatica a correre, ma fingeva che gli dolesse ancora per avere le attenzioni di Sasuke.

Ultimamente però, Sasuke sembrava preoccupato per il fratello, e le sue attenzioni per lui stavano calando.

Era sempre pensieroso e distratto.

//Dove sei, Sasu?//.

Eccolo! Stava uscendo dalla porta.

Il suo sguardo era basso e il volto scuro.

Lo raggiunse sotto il tempietto.

“Sasu... tutto ok?” chiese a bassa voce, timoroso

“Aha...” rispose con lo stesso tono di voce, ma atono.

Si sedette affianco a lui, appoggiando la schiena alla spalliera e la testa ai cuscini, chiudendo gli occhi.

Naruto si rotolò sopra di lui, che prontamente divaricò le gambe perchè si sistemasse meglio.

Il biondino gli passò le braccia attorno al busto e immerse il muso nel petto del moro, che lo circondò con le proprie, baciandogli i capelli.

Sasuke piegò le ginocchia in modo che le sue gambe aderissero al corpo di Naruto, che era inginocchiato in mezzo ad esse.

“Forse è il caso che ti faccia io le coccole” sussurrò Naruto attraverso la maglia, cominciando a massaggiargli la schiena, che nel frattempo si era staccata dalla spalliera, mentre le sue labbra vezzeggiavano quelle di Sasuke.

Le lingue si scontrarono e si assaggiarono, scaricando piacere in entrambi i corpi. Si staccarono, ancora l’uno nelle braccia dell’altro.

“Piaciute le coccole?” in risposta ricevette un debole sorriso

“Naru, mi dispiace non essere...” ma un dito gli si posò sulle labbra

“Non ti preoccupare, io so aspettare. Lo so che sei preoccupato per tuo fratello, si vede, sai?”

“E’ così strano ultimamente, e mi ha detto una cosa che non riesco a capire...”

“Vuoi parlarne?”

“No, fa lo stesso. Mi passerà” e si riappoggiò allo schienale chiudendo gli occhi.

//Si vede che stai male...non posso proprio fare nulla per aiutarti?// si rattristò Naruto

“In realtà ci sarebbe una cosa che potresti fare” quasi gli avesse letto nel pensiero

“Spara, t’ascolto” rispose felice di potersi rendere utile

“Continueresti a farmi le coccole?” un tono di supplica che non gli apparteneva.

Naruto allargò il sorriso e chiese

“Sei sicuro di fidarti? Bada che sarai completamente in mano mia” e sogghignò maliziosamente

“Mi arrendo a te” rispose con lo stesso tono.

Naruto capovolse le posizioni: lui seduto appoggiato allo schienale e Sasuke sdraiato con il viso appoggiato sulle sue gambe. Cominciò ad accarezzargli i capelli, e ben presto scoprì i suoi punti deboli: dietro le orecchie e il collo.

Sasuke cominciò a fare le fusa, cosa che lo spinse a continuare quella dolce tortura.

Rimasero lì fino a sera, a coccolarsi.

***

Un uomo andava avanti e indietro per la sua stanza, nervoso.

Ogni singolo dettaglio doveva essere perfetto.

Non avrebbe sbagliato.

Non poteva permettersi errori.

Sarebbe stato un lavoro impeccabile come il suo primo omicidio: il signore e la signora Uchiha.

Ricordava ancora l’adrenalina che gli era corsa nelle vene quando premette il grilletto.

La soddisfazione di vedere la pozza di sangue allargarsi.

I signori Uchiha si stavano dirigendo con la macchina al loro chalet in montagna, quando una figura nera al bordo della strada fece cenno di accostare.

Non esitarono, perchè conoscevano quel viso.

Ma appena gli giunsero davanti, l’uomo estrasse la pistola.

Due tuoni fendettero l’aria in quella notte serena.

Furono trovati così i due Uchiha: uno affianco all’altro con un foro in mezzo alla fronte.

La polizia escluse la rapina come movente, avevano ancora soldi e gioielli.

Quella sera una volante giunse a casa Uchiha.

Alla porta li accolse un ragazzo di 14 anni.

Non versò alcuna lacrima, anzi rimase impassibile alla notizia.

Gli agenti trovarono strana la reazione del giovane, ma non indagarono, secondo loro era troppo piccolo per commettere una simile azione. Il caso rimase irrisolto.

Itachi riuscì a evitare che fossero pubbliche le dinamiche della morte dei suoi genitori.

Si mise d’accordo con le autorità e fece in modo che ciò che si sapesse fosse solo che i signori Uchiha avevano avuto un incidente in auto.

Tutto per proteggere il suo fratellino, la verità lo avrebbe sconvolto.

Verità che avrebbe sconvolto tutti.

Itachi era l’assassino che aveva giustiziato i suoi genitori.

Uccisi per l’insano amore che il maggiore aveva per il più piccolo.

La gelosia lo aveva corroso fino nel più profondo dell’animo.

Solo lui poteva baciare, abbracciare e semplicemente toccare il suo fratellino.

Sasuke ere solo e solamente suo.

Itachi portava dentro di sé questo segreto.

Segreto di cui solo lui era a conoscenza.

Almeno così lo credeva lui.

Ma una seconda persona era a conoscenza di quella terribile verità, ma questo Itachi non poteva saperlo.

***


 

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Capitolo 5
*** capitolo5 ***


cap5 Un po' in ritardo??? ^________________^ no no
Grazie a
1 - allsecrets2
2 - angelica_89
3 - eLiSeTtA
4 - grethy
5 - halinor
6 - hathor
7 - LadyDrago88
8 - Millennia Angel
9 - MoonCristal
10 - nana89
11 - naruto762
12 - naru_sasu_fan
13 - sango93
14 - Shooting star
15 - Yuma_29
16 - Yunie88
17 - zibha
18 - _FaLLeD_aNGeL_
e
halinor  
me fa piacere^^  cmq per quanto riguarda la uchihacest dovrai aspettare che finisca almeno gli esami e questa fic (che in realtà ho già finito... però ci metto un tot a trovare il tempo per aggiornare -_-')... voglio qualche indizio, mi dovrai dire come te l'aspetti, non vorrai far tutto a me, vero?? ^O^ bacione
Capitatapercaso  mi pare di leggere fra le righe che ho gonfiato il tuo orgoglio^^ no, vero? Comunque mi fa piacere tu abbia colto con maestria l'analisi della psiche di itachi, l'unico personaggio a cui io abbia dato consapevolmente maggior cura. Sono affascinata dalle nevrosi e dai comportamenti che spesso sfiorano così tenacemente l'istinto animale dei killer. Per me sono creature affascinanti, no, non travisare le mie parole, non approvo neppure lontanamente le loro azioni e i loro crimini, tuttavia con mente razionale e curiosa non posso fare a meno di chiedermi quale meccanismo perverso e, perchè no, artistico li porta a compiere atti abominevoli. Spero non mi prenderai per una pazza psicotica !! Ma sono una creatura estremamente curiosa. Ci tengo a ribadire che tuttavia la mia osservazione e del tutto personale e squisitamente nata da interesse scientifico e psichico, non di certo da interesse d'imitazione o di tessere alcun elogio.
Per tornare al tuo commento, hai anche azzeccato parte della trama, itachi cosa combinerà? La tua intuizione non si discosta troppo dall'evolversi futuro della trama^^ bacio
ryanforever  mi fa piacere che tu come altri sia rimasta colpita dall'ignoto personaggio che sembra sapere cosa è realmente successo ai loro genitori (intendo, ovviamente, sasuke e itachi). E poichè sono curiosa di sapere le vostre congetture al riguardo, formulo :
Chi credete sia l'oscuro individuo che conosce la verità?
Qualche suggerimento:
- non è chi pensate che sia
- ha già fatto la sua comparsa
- agli autori delle varie fic piace assimilarlo a due animali: la preda e il suo predatore
Più di così non posso dirvi... e se ci pensate bene non è per niente difficile sapere chi è ^^
Ovviamente scoprirete se la vostra è l'intuizione giusta solo nel fatidico capitolo8... e ora si aprono le scommesse (ah, a proposito, non si vince nulla se non i miei complimenti... magro premio, lo so -_-')
 
Saluto e ringrazio tutti i lettori, che nutrono spropositamente il mio orgoglio ^O^

Buona fortuna per gli esami a tutti gli 89 e a quelli che per altri motivi possono rientrare in questa categoria!!!!!

Io grazie all'altissimo finisco il 1° luglio ^O^



CAPITOLO5.

Sasuke e Naruto si incamminarono per andare a scuola, le vacanze erano finite.

Sasuke non aveva potuto chiedere un passaggio ad Itachi poiché questo era uscito molto presto.

“Sei preoccupato per lui?” chiese Naruto non riuscendo a mascherare una punta di gelosia

“Di solito lascia un biglietto, se esce prima che io mi svegli” gli rispose pensieroso

“Capisco... vedrai è tutto ok” e gli sorrise, un sorriso un po’ spento e di questo Sasuke se ne accorse subito

“Non mi sono dimenticato di noi due” e gli afferrò la mano “ma non posso prometterti che sarai sempre al primo posto... ti voglio bene Naruto, ma Itachi è mio fratello e non posso metterlo da parte”

“Però puoi mettere da parte me, vero?!!!” gli urlò contro, rifiutando la sua stretta

“Non ho detto questo” alzò la voce offeso

“No, hai ragione, hai detto così: ‘non potrai essere sempre al primo posto’ e ciò significa esattamente la stessa cosa”

“Non è vero! Significa che non posso ricoprire di attenzioni solo ed esclusivamente te!!”

“E poi ‘ti voglio bene Naruto’?! Ti voglio bene?!! Sasuke speravo mi volessi un po’ più che bene!!” continuò senza ascoltare

“Naruto dacci un taglio!”

“No! Non la smetto!”

“Sai cosa ti dico allora? Che è stato un enorme sbaglio quello che c’è stato tra noi due!”

“C’è stato?!” chiese con voce tremante, ad un tratto tutta la rabbia che aveva sfumò

“Esatto! C’è stato, perchè ora non c’è più!” e detto ciò gli voltò le spalle e ricominciò a camminare

“Aspetta Sasu!”

“No, Naruto! Dovrai fare senza di me. Non ti voglio più fra i piedi!”.

Guardò la schiena di Sasuke farsi sempre più lontana, fino a che non fu più visibile.

Lo sguardo gli si appannò e lacrimoni cominciarono a scendergli sulle guance

//Che stupido che sono!! Ti odio Sasuke... ti odio!!!//.

Si inginocchiò lì in mezzo alla via e pianse.

Si asciugò il volto e si diresse a casa sua... non sarebbe andato a scuola quel giorno.

***

Questa volta non lo assalì nessuna fan o amico o rompiscatole.

Pareva che tutti avessero notato il suo pessimo umore e attentamente lo evitassero.

Meglio così.

Si sedette al suo banco ed aspettò l’inizio delle lezioni.

“Uchiha... posso parlarti un momento?” Neji

“Solo se è questione di vita o di morte” ringhiò

“Dai vieni... così spaventi tutti” disse Neji notando che tutti stavano alla larga dal moretto che di solito era attorniato.

Sasuke lo seguì in corridoio ed entrarono nella stanza delle fotocopie

“Che cos’è successo? Non ti ho mai visto così arrabbiato”

“Niente” tagliò corto “Quale è la questione di vitale importanza?”

“Il tuo umore”

“Hyuga non rompere, non è giornata”

“Non mi interessa, tu di qui non esci fino a che non mi dici cosa ti è preso”

“Stai scherzando!! Vuoi fare a pugni?”

“Se ti aiuta a calmarti”.

Detto fatto: un pugno affondò nel suo stomaco, facendolo inginocchiare

“Hai tirato troppo la corda, Hyuga” disse Sasuke in piedi davanti a lui con uno sguardo che avrebbe fatto ghiacciare chiunque

“Uchi...Uchiha” sputacchiò, il dolore allo stomaco gli toglieva il respiro.  Sasuke si era voltato e stava per uscire quando il manico di una scopa, che Neji aveva afferrato lì di fianco, calò imperterrita sulla schiena del moro, facendolo sbattere contro un banco.

Si alzarono in contemporanea e si gettarono l’uno addosso all’altro.

Pugni fendettero l’aria.

Alcuni andarono a buon segno, altri no.

Tutti diretti allo stomaco.

Gocce di saliva erano già sul pavimento.

I fiati si fecero pesanti.

“E bravo Hyuga... te la cavi”

“Tranquillo Uchiha non hai ancora visto niente”.

Erano di nuovo pronti ad attaccare, quando la porta si aprì e comparve davanti a loro il maestro Kakashi

“Se volete fare a botte, lo farete fuori da scuola” disse severo

“Uscite a prendere un po’ d’aria”.

Uscirono in giardino e si sedettero su una panchina all’ombra accarezzati da un fresco venticello.

“Mi dispiace per il pugno” disse sottovoce Sasuke

“Non ti preoccupare, e comunque mi sono difeso bene, no?” e risero.

“Mi dici cos’è successo?” chiese Neji e Sasuke tirò un profondo respiro

“Ho litigato con Uzumaki”

“Non è che voi...”

“Sì. Quella sera dopo la discoteca l’ho trovato in un viottolo, lo stavano aggredendo dei balordi e l’ho aiutato. Dopo di che l’ho portato a casa mia, lui vive da solo e non me la sentivo di lasciarlo andare, così l’ho portato con me.

Era venuto nella mia stanza perchè aveva paura di rimanere da solo e si era infilato sotto le mie coperte. E... e ci siamo baciati. E’ rimasto da me fino a stamattina. Poi ci siamo lasciati perchè abbiamo avuto una discussione, anche se non è che stavamo proprio insieme”

“Perchè lo hai lasciato?”

“Perchè è geloso di mio fratello”

“Forse gli dedichi troppe poche attenzioni” e come risposta ricevette una fulminata

//Cosa credi, che non l’abbia capito?//  

“Non sono capace di... di essergli più appiccicato” sembrava in difficoltà

“Fatti insegnare da lui, chiedigli di aiutarti”

“Tanto ormai, per quel che conta”

“Perchè hai detto ‘in fondo non stavamo insieme’?”

“Non so se lo amo davvero”

“Fammi indovinare, gli hai detto ‘ti voglio bene’ invece di ‘ti amo’ e si è arrabbiato”

“Che c’è lo trovi divertente?”

“No, è che lui non ti conosce, non sa che per te è un’impresa di proporzioni titaniche dire una cosa tipo ‘ti amo’, avete passato troppo poco tempo insieme per conoscervi ed è normale che litighiate, ma passa” lo rassicurò Neji (così, mi spaventi, dov'è finita la tua apatica indifferenza?? O__O qui gatta ci cova n.d.A)

“Cosa devo fare?”

“Vai a chiedergli scusa”

“Stai scherzando?!” gli urlò in faccia

“No, per niente” rispose calmo “Tieni più al tuo orgoglio o al volpacchiotto che ti ha scaldato il cuore” disse con una vocina idiota e battendo le ciglia da ammaliatore

“Che imbecille che sei” disse Sasuke con un gocciolone a lato della fronte

“Dai, a parte gli scherzi, Naruto è cotto ed è normale che sia geloso, a maggior ragione di te che sei freddo come un ghiacciolo e non sei capace di manifestare i tuoi sentimenti, a parte rabbia e nervosismo, in quelli non ti batte nessuno” alludendo a prima, in classe.

Sasuke volse lo sguardo per terra

“Posso rimediare?” appena udibile e troppo difficile da pronunciare

“Io penso di sì, ma ora dobbiamo andare in classe o penseranno che siamo scappati (o imboscati, che è più probabile ndA)”

“Sì, andiamo... ah... Neji? Grazie”

“Figurati... ah Sasu? Io e Gaara l’abbiamo fatto”

“Cosaaa????”

 e in risposta ricevette una risata divertita di Neji.

***  




Piaciuto Neji in versione consulente matrimoniale?
Neji: a me per niente...
Monnie: E chi se ne frega! Non ho chiesto a te!
Neji: cattiva!
Monnie: Bada a come parli, devo ancora finire con te e Gaara (ghigno maligno)... guarda che ti faccio mollare!
Neji: mi piace da matti essere il consulente dei problemi di cuore ^^
Monnie: perfetto!!!^___________________^
Neji: =__= povero me...

La prossima prenderà una piega mooolto interessante (immaginatevi una voce alla Gollum-Smeagol)!!!

Stop! Prima di degenerare!

Ciaooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 6
*** capitolo6 ***


cap5

 Ho finitooooooooooooooooooooo !!!!! Ora posso dedicarmi esclusivamente alle fanfiction ^O^

Dunque, innanzitutto ringrazio i preferiti: 

1 - akatsukina fur immer
2 - allsecrets2
3 - angelica_89
4 - eLiSeTtA
5 - faziooosa
6 - grethy
7 - halinor
8 - hathor
9 - LadyDrago88
10 - Millennia Angel
11 - MoonCristal
12 - nana89
13 - naruto762
14 - naru_sasu_fan
15 - punk92
16 - sango93
17 - Shooting star
18 - Yuma_29
19 - Yunie88
20 - zibha
21 - _FaLLeD_aNGeL_

ringrazio anche tutti i lettori che si sono cimentati finora e quelli che hanno lasciato un commentino

halinor grazie mille!!!!!!!! Finalmente ho finito ora posso darmi alla sana e vecchia pacchia ^^ immaginati me in versione otaria spaparazzata sul divano con in faccia il condizionatore, che bellezza!!  Con questo mi auguro ti piaccia anche questo capitolo. Bacio

Capitatapercaso da quel che noto abbiamo una fan del pairing ItaxGaa... povero neji, abbandonato dal suo rossino e povero ***  trascurato dalla sua marmottina (me si immagina una scena un po' terrificante sull'ultima coppia O____O' gulp...)  non vorrei essere al posto di itachi^^ Allora, hai qualche idea su chi potrebbe essere il fantomatico personaggio che ho appioppato a itachi??? e quello che oltre alla giovane marmotta conosce il terribile segreto di casa Uchiha????? o.O la rivelazione è ormai alle porte...

ryanforever  avrà mai la possibilità Sasuke di fare pace con Naruto??? Ti lascio scervellare ^^ besos


CAPITOLO6.

Si chiuse il pesante portone alle spalle.

Arrancò fino al secondo piano e la sua attenzione fu colta dalla porta socchiusa di suo fratello.

Lui preciso com’era non lasciava mai la porta aperta.

Si avvicinò e bussò.

Tock, tock.

Silenzio.

La aprì attento a qualsiasi segno della presenza di suo fratello.

Non voleva farsi beccare lì a curiosare.

Fuori pericolo, lì non c’era anima viva.

Entrò e si avvicinò alla scrivania ricoperta da una pila di fogli disordinati.

//Strano... non è mai stato così disordinato, e poi... e poi la porta aperta. C’è qualcosa che non quadra//.

I fogli erano per lo più planimetrie e fogli di calcolo.

Si interessò a uno di questi ultimi.

Vi era riportata la distanza focale, l’altezza del soggetto e uno schizzo approssimativo.

La sua attenzione si spostò sulla teca sopra la scrivania.

Gli si gelò il sangue.

E tutto prese ordine nella sua mente.

Lasciò cadere il foglio che aveva in mano e si precipitò nell’atrio e uscì.

La teca era vuota... la pistola era sparita.

***   

Poteva sentire il respiro calmarsi e il battere del suo cuore rallentare.

Fece in modo che ogni preoccupazione abbandonasse la sua mente.

Tirò un sospiro.

Era troppo agitato: il suo cuore aveva ricominciato a battere più forte e il respiro si fece più pesante.

Non andava bene, continuando così avrebbe rischiato di sbagliare.

Aveva dimenticato la porta della sua stanza aperta.

I fogli gli aveva lasciati in bella vista.

Doveva solo sperare che Sasuke non se ne accorgesse.

Stava commettendo troppi errori.

Era di vitale importanza: doveva ritrovare la calma.

Prese un respiro e chiuse gli occhi.

Avrebbe dovuto ricorrere a quella disciplina: Chongg Ran (non è di mia invenzione, ma esiste sul serio... se vi interessa saperne di più, leggete in fondo ndA).

Isolò ogni singolo rumore.

Con gli occhi chiusi ricostruì mentalmente la scena, esattamente come se la vedesse con i propri occhi: vedere senza vedere.

Il panorama prese forma.

Ora doveva cancellare tutto dalla propria mente.

Cominciò dalle sensazioni olfattive.

Rimosse uno alla volta l’odore degli alberi, di umidità, di erba, di foglie e di polvere.

Quindi spense la percezione dell’asfalto sotto le scarpe, della durezza della pistola, dei guanti di lattice e infine del leggero venticello che gli accarezzava il volto.

Poi fu la volta dei suoni.

Svanirono per primi gli insetti, lo stormire delle foglie, il battito delle ali di qualche uccellino, il loro richiamo, e per ultimo il rombo distante dei tuoni che presagiva l’imminente temporale.

Eliminò tutto e ciò che rimase era soltanto il buio.

Rimase così per quelli che sembravano essere cinque minuti, che divennero dieci e poi cominciò.

Fece comparire una scacchiera rossa e nera.

Diede forma alle pedine.

Cominciò la partita: una partita contro sé stesso.

Finì la prima partita a cui ne seguì un’altra e poi un’altra ancora.

Quando si sentì pronto, fece scomparire le pedine e poi la scacchiera.

Riaprì gli occhi.

Riuscì a percepire chiaramente il lento battito del suo cuore, i muscoli rilassati e il respiro tranquillo.

Ora aveva tutta la calma di cui necessitava, ogni preoccupazione era svanita.

Agli errori commessi avrebbe posto rimedio.

Sollevò l’arma, sorridendo al piacevole rumore che facevano i guanti di lattice contro il metallo.

Compiacendosi dell’odore di lattice che gli inondava le narici e pregustando in anticipo la futura pozza di sangue che si sarebbe allargata sotto la sua vittima.

Sarebbe rimasto lì a guardare il capolavoro... il suo capolavoro.

Un solo colpo dritto al cuore.

Nessun errore.

Perfetto.

Era pronto.

***

Si decise ad uscire, non ne poteva più di stare in casa a compiangersi.

Sarebbe andato da Kiba.

Lo avrebbe tirato su di morale, ne era certo.

Era inutile stare lì a piangere per quel idiota di Uchiha, anche se gli mancava già da morire.

Basta pensarci... domani gli avrebbe chiesto scusa per quella scenata di gelosia e poi dai, per Itachi?

Come poteva essere geloso di Itachi, era pur sempre il fratello di Sasuke!

Si rese conto di quanto fosse ridicolo.

//Sono geloso lo stesso... che stupido//.

Si chiuse la porta alle spalle.

Scese gli scalini, percorse il viottolo che tagliava il giardino, oltrepassò il cancelletto e si ritrovò sulla stradina.

Si fermò a prendere un profondo respiro e...

***

...prese la mira e sparò!

Per la sorpresa gli partì un secondo colpo.

Il corpo cadde per terra con due macchie di sangue scuro che tingevano la candida camicia bianca: una sotto la spalla e l’altra sul fianco sinistro.

Il tempo parve fermarsi.

Ma invece continuava a scorrere inesorabile.

Una pioggia leggera cominciò a cadere.

*** 



Allora CHI HO SECCATO????    (NARUTO??' KIBA??? NEJI???SASUKE??? O UN PERFETTO SCONOSCIUTO???)
Mi dispiace moltissimo lasciarvi qui col fiato sospeso, ma il capitolo è finito (sono molto sadica)!!!
Hihihihihihihi!!!!!!!!!
Resistete dai.... siamo quasi in fondo!
Un bacione a tutti quelli che seguono e alla prossima!!

Parentesi:
cos’è il Chongg Ran?
la disciplina del C. R., inventata dal saggio confuciano Ton Wei durante la dinastia T’ang, fu esportata in seguito dalla Cina al Bhutan, dove fu successivamente perfezionata per mezzo millennio presso il monastero di Tenzin Torgangka (nome più facile no, eh? Erano tutti esauriti?) uno dei luoghi più isolati del mondo.
La tecnica unisce il vuoto totale dell’ipercoscienza, il rigoroso studio intellettuale alla sensazione pura.
La prima sfida del C. R. consiste nel visualizzare simultaneamente il bianco e il nero, non sotto forma di grigio. Solo l’uno per cento dei praticanti è in grado di oltrepassare questa fase. Alcuni esercizi consistono nell’impegnarsi contemporaneamente in diverse partite, immaginarie partite di go, o di altri giochi più recenti ma non meno complessi come gli scacchi o il bridge.
Altri impongono di fondere la conoscenza con la non-conoscenza, il suono con il silenzio (come diavolo facciano, non ne ho la più pallida idea; io riferisco ciò che ho trovato!!), l’autocoscienza con l’autoannullamento, ecc...
Il C. R. è un esercizio di antitesi. Non è un fine, bensì un mezzo per raggiungere un fine.
E’ l’ampliamento definitivo della mente umana.

Bene! Se lo dicono loro!
Le notizie riferite non sono farina del mio sacco, anche perchè io sono un esserino semplice e non è mia abitudine farmi pare mentali, ma prese da un libro, non da topolino, giuro!!!
Libro in cui viene accennato e spiegato é:
“Natura morte” (thriller) di Douglas Preston & Lincoln Child.
Bellissimo tra l’altro e che consiglio caldamente!!!
Con ciò ho concluso!!
^______________________________________^    

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Capitolo 7
*** capitolo7 ***


cap7 ringrazio
1 - akatsukina fur immer
2 - allsecrets2
3 - angelica_89
4 - eLiSeTtA
5 - faziooosa
6 - FeEChAn
7 - grethy
8 - halinor
9 - hathor
10 - LadyDrago88
11 - Millennia Angel
12 - MoonCristal
13 - nana89
14 - naruto762
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18 - SasuNaru LoveLove
19 - Shooting star
20 - Yuma_29
21 - Yunie88
22 - zibha
23 - _FaLLeD_aNGeL_
e voi carissimi lettori.
Capitatapercaso  tu no devi abitare troppo lontano da casa mia poichè, per quel poco che so di dialetto ( a casa mia non si parla o sarebbe un disastro... tra modenesi, reggiani, e una veneta  chi capirebbe qualcosa??? O_O' ), sono riuscita a capire cosa significava anche senza traduzione ^O^  sì, sì, sono d'accordo disciplina troppo complicata... passo, non fa per me ^^ Avrai indovinato??? mmumble.... mmumble (quotato alla blackberry^^) bhè lo scoprirai il prossimo capitolo. Ricorda : "alle autrici piace assimilarlo a due animali: alla preda e al suo predatore". Sarà dunque Sasuke? mhà.... baci
angelica_89  ciao carissima^^ no, non implodere!!!!! dobbiamo portare avanti la lega anti-aristotele!!! O quel bastardo rovinerà altre giovani menti >_<, non possiamo permetterlo ^O^  Besos
ryanforever  guarda non ho la più pallida idea di cosa si sia fumato il capostipite di quella disciplina, senza dubbio roba scaduta.... ^^ c'è.... non ho parole. Io mi ci sono messa lì anche di impegno a provare a capire, ma ciao... eliminare rumori e liberare la mente sono richieste improponibili... hanno di certo tutta la mia ammirazione persone che riescono ad avere un controllo così ferreo sulla propria volontà e mente, ma la lascio a loro, di certo io non sono portata per discipline così difficili, sono un esserino semplice che si mette a corrore dietro un gomitolo di lana ed è felice ... bacio
halinor  ehilà, eccomi qua... allora se ho letto bene fra le righe pensi abbia freddato sasuke.... eh già, poverino, nelle mie fiction finisce sempre male per lui.... bè va bè, così è la vita ^^ ho uno spirito particolarmente sadico e non posso non prendermela con sasu, il mio personaggio preferito, e torturarlo un pochino. Sei d'accordo?? baci

CAPITOLO7.

Cadde a terra senza rumore, quasi fosse senza peso.

Due macchie di sangue caldo tinsero la camicia bianca.

A Naruto morì il fiato in gola.

Era come se avesse ricevuto un’accoltellata allo stomaco.

Vide il corpo pallido di Sasuke disteso a terra.

Vide le due macchie allargarsi e raggiungere il terreno.

Un rivolo di sangue colava dalla bocca sul mento e proseguiva sul collo latteo.

Le labbra macchiate di rosso sangue.

Il volto imperlato dalle prime gocce di pioggia.

Gli occhi semi chiusi e i capelli neri gocciolanti creavano una visione quasi idilliaca, se non fosse stato per tutto quel sangue.

Era immobile, non un segno di vita.

Attorno a loro cominciarono a muoversi, a correre un numero indiscriminato di persone: chi urlava in preda al panico, chi chiamava un’ambulanza, chi si faceva avanti per curiosare, attirato dal colore del sangue.

Naruto si inginocchiò vicino al corpo e lo prese fra le braccia con amorevole cura.

Sasuke sembrava addormentato e sul suo volto non c’era una ruga, una smorfia che stesse ad indicare sofferenza.

I lineamenti erano rilassati, la bocca semiaperta.

Poteva sentire il calore del sangue del compagno macchiargli gli abiti e la pelle.

Poteva sentire il terribile freddo che si stava impossessando del corpo del moro.

Poteva sentire il lento battito del suo cuore in contrasto col proprio, velocissimo.

Baciò quelle labbra, assaggiando la sua linfa vitale che sapeva di ferro, incurante degli spettatori.

Lasciò che le lacrime si impadronissero di lui e le lasciò scorrere sulle guance del compagno.

La pozza attorno a loro si stava allargando.

Arrivò l’ambulanza.

***

Itachi correva a perdifiato per i viottoli.

La pioggia gli offuscava la vista, o erano le lacrime?

Aveva sparato al suo fratellino.

Aveva sparato alla persona che amava più al mondo.

Aveva ferito la persona per cui aveva ucciso.

Non riusciva a liberarsi la mente da quelle immagini.

Quel corpo perfetto che aveva stretto tante volte ora era in mezzo alla strada con due fori sul petto.

//Perchè? Perchè ti sei messo in mezzo? Io lo volevo fare per te...// un muto grido uscì dalla sua bocca.

Si sbarazzò dell’arma e dei guanti che buttò in un canale.

Raggiunse l’ospedale.

Salì gli scalini tre alla volta, rischiando di inciampare.

Un ragazzo biondo era seduto in sala d’aspetto.

Il volto basso, il viso contorto dal dolore, lacrime segnavano il suo volto e pugni stringevano spasmodicamente il tessuto dei pantaloni.

I vestiti sporchi di un sangue che non gli apparteneva.

Mordeva freneticamente le labbra, impedendosi di urlare.

Per la prima volta sentì pietà per quell’essere che era stato tanto vicino al suo fratellino.

***

Alzò lo sguardo distratto da un’ombra al suo fianco.

Era il fratello di Sasuke.

Il volto che era sempre stato una maschera d’impassibilità e freddezza, ora lo guardava con tristezza.

“Gli hanno sparato” sussurrò timoroso di rivivere quel momento solo per averlo nominato.

Fece un cenno d’assenso.

Naruto riabbassò lo sguardo.

L’uomo si sedette al suo fianco

“Andrà tutto bene” disse più a sé che al vicino

“Ne sono convinto” finì il biondo.

Il moro si sistemò le pieghe dei pantaloni e Naruto si chiese come poteva pensare in quel momento ai pantaloni stropicciati, ma poi notò che il suo volto e la frenesia delle mani tradivano non poco lo sforzo di mantenere la calma.

//E’ umano anche lui... sta cercando di non crollare... proprio come me// sorrise.

Un uomo dal camice verde uscì dalla sala operatoria

“Siete i parenti del ragazzo?” chiese.

Naruto non sapeva cosa rispondere, lui non era un parente, e questo significava che non poteva rimanere lì, ma non voleva andarsene

“Sì, io sono il fratello, lui” indicando Naruto “è nostro cugino” proferì Itachi.

Naruto non sapeva esprimere quanta gratitudine serbava per quel salvataggio.

“Molto bene. Dunque: siamo riusciti a fermare le emorragie, ma ha perso molto sangue. Il proiettile diretto alla spalla non ha fatto grandi danni. L’altro ha preso di striscio il fianco. Un polmone è stato forato, ma col tempo e una buona cura guarirà. Tuttavia dobbiamo aspettare 48 ore prima di giudicarlo completamente fuori pericolo”

“C’è niente che possiamo fare?” chiese Naruto

“In effetti... a che gruppo sanguigno appartenete?”

“A positivo” risposero simultaneamente

“Allora potreste dargli un po’ del vostro sangue”

“Non avete più sacche?”

“No, no!! Ne abbiamo, ma di solito se troviamo parenti con lo stesso gruppo ne approfittiamo, ma se non volete non c’è problema!”

“No, no per noi va bene” si affrettò a dire Itachi

“Perfetto, allora vi faccio chiamare appena le infermiere sono pronte”.

Naruto tirò per una manica il più grande e gli fece cenno di avvicinarsi per potergli parlare nell’orecchio

“Itachi, come faccio? Io non sono un parente!”

“Non ti preoccupare, se non gli danno il tuo, gli danno quello di qualcun’altro, quindi è la stessa cosa; piuttosto vuoi darglielo?”

“Sì!!!” rispose come se fosse appena stato accusato di codardia.

Il moro sorrise e gli passò una mano sui capelli ancora umidi, e poi si risedette aspettando di essere convocato.

“Ah, Itachi?”

“Mh”

“Grazie”.

***

Passarono 24 ore e non ci fu alcun peggioramento.

Scoccata la 48esima ora fu dichiarato fuori pericolo.

Itachi non fu mai tanto contento di aver sbagliato mira.

Naruto si era sdraiato su due seggiolini.

Non aveva retto alla tensione.

Il suo volto era ancora rigato dalle lacrime.

Itachi si chiese se non fosse forse il caso di svegliarlo per dargli la buona notizia

//Dovrei svegliarlo,  in fondo se lo merita... è rimasto qui tutto il tempo//

“Naruto” e lo scosse appena.

Niente.

“Naruto”.

Macchè non demorde.

//Ora lo riempio di schiaffi, lo lego al primo tram che passa, e gli do fuoco, si sveglierà così?// pensò

(e così Itachi tornò il freddo vendicatore-assassino-sadico-depravato  ndA).

Un singhiozzo.

Naruto piangeva nel sonno.

Itachi guardò quella creaturina rannicchiata che si era portata inconsciamente le mani davanti alla bocca

//Ma cosa sto facendo? Mi sto rammollendo... // pensò malinconicamente.

“Naruto” chiamò dolcemente, accarezzandogli i capelli.

“Mh” mugolio di chi si desta dal sonno (visto, razza di beduino analfabeta? Era sufficiente un po’ di dolcezza, capra ignorante!! Ma povero Narutuccio  ndA)

“Il chirurgo ha detto che Sasuke è fuori pericolo” gli sussurrò

“Evviva!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò, alzandosi in piedi sulla seggiola, e poi si buttò al collo di Itachi, che sorpreso non seppe come reagire

//E questo qui sarebbe indifeso?! Bravo Itachi, tu sì, che hai occhio// si maledisse per aver pensato anche solo per un istante alla salute di Naruto   

//Eppure quando piangeva...//.

“E’ già sveglio?” chiese con trepidazione il biondino

“No, è ancora un po’ presto. Ci avvertiranno le infermiere” che mascherava la sua impazienza

“Ah” delusione

“Ti piace Sasuke?” chiese Itachi cercando di essere il più apatico possibile.

Sul volto di Naruto passarono tutte le tonalità di rosso

“S...sì...perchè?”

“Perchè sono geloso” fredda e crudele come una stilettata  “Voglio che gli stai lontano”,

“No” risposta della medesima freddezza

“Come?” ira.

Naruto alzò lo sguardo da terra e si voltò verso Itachi incontrando due occhi fuoco che fronteggiò con due pozze di ghiaccio irremovibili

“Mi hai sentito benissimo Itachi. Non ti lascio Sasuke. Lui è MIO!” il modo con cui calcò l’ultima frase fece ghiacciare il moro (eh, bravo Narutuccio, combatti!!! ndA)

“Forse non ti rendi conto di quello che stai dicendo, Uzumaki”

“Ah, sì? Allora rendimene partecipe” ironizzò

“Con molto piacere. Dunque, perchè dovrei lasciarti il mio fratellino, se non sei stato in grado di proteggerlo?” pura crudeltà, ingiustificata.

Il biondo lasciò cadere la maschera e i suoi occhi tornarono tristi.

//Colpo basso, lo ammetto... ma non ho nessuna intenzione di perderlo per un moccioso// si leccò le labbra Itachi.   

“E’ vero...non l’ho protetto” parole troppo difficili da pronunciare, perchè denunciavano la propria incapacità

“Ma...ma” strinse spasmodicamente i pantaloni “non accadrà mai più...”

“Ah sì? E chi mi garantisce che sarà così? Sei un incapace!”

“Allora, tu! Tu, saresti stato capace?” rabbia

“Non ti permettere moccioso!”.

Silenzio.

“Sai, è la prima volta che devo litigare per qualcuno”

Silenzio

“Io amo Sasuke”

Nessuna reazione

“Non sono riuscito a proteggerlo, è vero; prima dell’incidente abbiamo litigato, e mi sento un verme; probabilmente neppure in futuro ci riuscirò; ma lo amo e non voglio rinunciare, perchè ho paura di non essere all’altezza”.

Nella saletta calò il silenzio.

Un orologio analogico, scandiva nervosamente il tempo.

Gli infermieri andavano avanti e indietro e ogni volta che ne sentivano i passi in lontananza sia Itachi che Naruto speravano che cercassero loro.

Ma non era così.

Una donna col camice bianco si fermò davanti a loro.

Aveva lunghi capelli biondi legati in due ciocche che le ricadevano sulla schiena

“Buonasera, sono la dottoressa Tsunade e sono io che ho in cura Sasuke Uchiha”

“’sera. Come sta il mio fratellino?”

“Bene. Ci vorrà un po’ di tempo prima che possa tornare in piene forze, ma si sta riprendendo velocemente”

“Possiamo vedere come sta?” disse una timida voce

“Certo, ma uno per volta e per poco tempo. Si è appena svegliato e deve cercare di riposare”.

Naruto ricevuta la risposta che desiderava, si precipitò davanti alla porta.

Strinse la maniglia.

E lasciò cadere la mano.

Si girò verso Itachi

“Prima tu, ne hai diritto” e tornò a sedere “io aspetterò”

//Sei un moccioso Naruto, ma ti sei appena meritato un punto//.

***




 

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Capitolo 8
*** capitolo8 ***


cap8
grazie  a voi stupendo pubblico e ai  24 preferiti
1 - akatsukina fur immer
2 - allsecrets2
3 - Angel _Sary_chan
4 - angelica_89
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un bacione a Capitatapercaso per il tuo commento kilometrico (793 parole!!!) che ha reso me felicissima^O^

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Vorrei specificare una cosetta che nello scorso capitolo ho malamente dimenticato:

ho fatto in modo che Naruto e Itachi avessero il medesimo gruppo sanguigno su ispirazione di un altro romanzo bellissimo che consiglio caldamente, anche ai  non amanti dell'horror, "Dracula" di Bram Stoker, ove la trasfusione operata su Lucy dal medico Van Helsing col sangue dei suoi tre spasimanti ha valore fortemente erotico, rappresenta quell'unione spirituale e carnale che non trova compimento nella realtà ma solo in una dimensione simbolica. Ho voluto riproporre lo stesso significato anche per il difficile rapporto tra Itachi-Sasuke-Naruto.

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CAPITOLO8.

//Sei così pallido, fratellino//.

La stanza era immersa nell’oscurità, se non per il neon sopra il letto.

Appena entrato due occhi stanchi si appoggiarono su di lui.

Era pallido, terribilmente pallido.

Il livello del sangue nella sacca di trasfusione continuava a calare, lentamente, ma il normale pallore non era ancora tornato (ebbene sì, Sasuke udite e udite è più pallido del pallido... sai che novità?! ndA).

Gli si avvicinò.

Riuscì a vedere parte della fasciatura sotto il camicione.

Il respiro affannoso, nonostante il respiratore.

“Ciao, piccolo” un sussurro, mentre con una mano scostava una ciocca di capelli che si era attaccata alla fronte sudata.

 Potette sentire la freddezza della sua pelle.

“Sei ghiacciato, hai freddo?”, fece cenno di no.

Fece per levarsi la mascherina, ma Itachi lo fermò

“Devi tenerla”, riposò la mano sul lenzuolo.

Impiegò alcuni minuti ad accarezzargli i capelli e a solleticare coi polpastrelli una guancia.

Forse si era addormentato.

“Sasu”

“Lo so”.

Silenzio.

Qualcuno in quella stanza aveva la gola secca.

“Che cosa sai?” una voce che non riusciva a mascherare l’ansia

“Che mi hai sparato” rispose con ancora gli occhi chiusi.

Silenzio.

Un cuore smise di battere.

“Sasu, io volevo...” disse velocemente, ma fu interrotto

“Uccidere Naruto, lo so” ora gli occhi di Sasuke erano fissi sul fratello

“E so anche che sei stato tu ad uccidere mamma e papà”.

Itachi era smarrito.

Chiuse gli occhi, respirò a fondo e li riaprì

“Loro meritavano di morire. Avevano la convinzione che tu fossi di loro proprietà. Sciocchi, vero? E anche quel Naruto ha la stessa sfacciataggine, per questo deve morire”

“Sei geloso”

“Sì, lo sono terribilmente e non voglio che nessuno si avvicini a te”

“Hai mai pensato che forse non è la stessa cosa che voglio io”.

Silenzio.

Non si aspettava una risposta del genere.

“Cosa vorresti dire?”

“Ti voglio bene, e non ti odio per quello che hai fatto, ma non ti amo”.

Delusione, pura e autentica delusione.

“Perchè?” con voce tremante

“Non saprei dirti il motivo, ma so che quando sto con Naruto sono... sono felice”

“Con me no?”

“Certo che sto bene anche con te, però non è la stessa cosa, e non so spiegarti il perchè”.

Itachi si appoggiò allo schienale della seggiola e guardò con rassegnazione il fratellino

“Allora ti devo lasciare andare”

“Già, direi che è ora”

“Sappi che continuerò a controllarti”

“Va bene” e si sorrisero.

Itachi si sollevò in piedi e si piegò sul fratello.

Gli scostò appena la mascherina e gli baciò un angolo della bocca.

La risistemò

“Non voglio lasciarti andare via, non voglio che ti allontani da me” disse tristemente Itachi

“Allora continua a starmi vicino”

“E Naruto, come facciamo con lui? Non vorrai un rapporto a tre?”

“Ma cosa ti viene in mente, scemo!”.

Risate.

“A proposito di Naruto, come sta?” chiese Sasuke dopo aver ripreso fiato

“Purtroppo troppo bene, ed è qui fuori che aspetta di poter entrare”

“Lo odi così tanto?”

“Ho fatto una chiacchierata con lui in questi due giorni e...”

“Che cosa gli hai detto? Lo hai spaventato?”

“Ci...”

“Aspetta un attimo: ho dormito per due giorni?! E voi due siete rimasti qui tutto il tempo?”

“Scusa, ma dove sarei andato, eh? E comunque ti stavo dicendo che ho provato a spaventarlo, ma ho fallito. E’ così testardo che non ti mollerà tanto facilmente” disse sarcasticamente

“Davvero?”

“Sì” prese un profondo respiro “E credo che potrò sopportarlo, per il momento”

“Grazie”

“Va bene, ora ti lascio o il biondino fuori mi ammazza”.

Itachi si alzò e si diresse verso la porta quando

“Non dirò niente a nessuno”

“Intendi di quello che volevo fare a Naruto?”

“No, intendo quello che hai fatto e quello che avevi intenzione di fare”

“Grazie, ti voglio bene”

“Lo so, te ne voglio anch’io”.

***

“Tocca a te, rompiballe”

“Evviva!” ma prima che potesse raggiungere la porta una mano gli artigliò il braccio

“Non prenderla come una vittoria, perchè continuerò a combattere. Non ho nessuna intenzione di rinunciare” gli soffiò sul viso e lo lasciò andare.

Naruto non capì quello che intendeva e neppure gli interessava in quel momento aveva in mente solo Sasuke.

***

Nessuno ebbe la possibilità di vedere quella figura che correva giù dalle scale dell’ospedale e si imbucava rapidamente nella via.

Nessuno vide che quella figura piangeva.

La notte lo protesse e lo nascose dagli occhi aguzzini dei possibili passanti.

Piangeva perchè si sentiva impotente davanti ad un destino che credeva avverso.

E malediva quello stesso destino per averlo fatto innamorare follemente della persona sbagliata.

Ma non sapeva che il destino lo stava ascoltando.

***   

“Ciao, Sasu” una vocina infantile

“Ciao” la voce deformata dalla mascherina dell’ossigeno

“Come stai?”

“Meglio, anche se sono un po’ stanco”

“Allora esco così riposi”

“Dove vai, testa quadra? Vieni qua” disse senza durezza.

Il biondo tirò la sedia più vicina al letto e si accomodò.

“Naruto...”

“Sasuke devo dirti...”

“No! Adesso lasci parlare me! Prima che cambi idea”

“Cosa vuoi dirmi?”.

Silenzio.

Un respiro profondo.

Uno.

Due.

Tre.

“Ti amo” confessò Sasuke così velocemente che Naruto non capì nulla

“Eh? Diabò?! Che cos’è?” chiese innocentemente

“Eh,no, eh?! Non me lo vorrai far ripetere?” si arrabbiò

“Ma non ho capito” si giustificò mettendosi a piangere.

Ecco lo aveva fatto, aveva ceduto.

Non poteva reggere un altro fallimento: prima non essere riuscito a proteggerlo ed ora anche farlo arrabbiare.

Perchè non riusciva in niente.

“Calmati, non piangere, dai” cercò di tirarsi su nonostante il dolore lancinante alla spalla e al fianco, che per lo sforzo si lamentavano.

Riuscì in quella impresa e appoggiò la schiena pesantemente alla testiera del letto.

Cercò di recuperare il fiato e una volta ottenuto, appoggiò la mano sulla testa del compagno che era immersa nel lenzuolo, per nascondere le lacrime.

“Naruto”

“Mh” non voleva risollevare il viso

“Dai, che così rischi di asfissiare!” disse ridendo.

Il biondino guardò Sasuke

“Mi dispiace io...”

“Non ti...

“Non sono riuscito a proteggerti...”

“Basta”

“e poi non faccio che farti arrabbiare”

“Smettila!” alzò la voce “Non puoi incolparti di quello che è successo. E’ colpa mia se sono stato colpito. E’ stata una mia libera scelta. Potevo rimanere fermo e lasciare che ti ammazzassero o agire. Ho scelto io di farlo e tu non centri niente. Punto!”

“Ma...”

“Niente ma! Per quanto riguarda il farmi arrabbiare, è vero, ci riesci benissimo, ma contribuisco anch’io! Non puoi pensare o avere la pretesa Naruto di poter presagire il futuro o cambiare le cose a tuo piacimento. Non potevi evitare che ciò accadesse. Ci sono cose che ti è data la possibilità di fare e altre no! Accontentati che ti sia stata data la capacità di farmi innamorare di te”.

Naruto abbassò il viso ferito da quella arringa severa, ma anche contento che Sasuke non fosse arrabbiato con lui, e poi

si svegliò

“Come, scusa? Hai detto...”

“Sì, ho detto che sono follemente innamorato di te, Naruto. E prima che tu ti mettessi a piangere ho detto che ti amo, testa quadra!!”.

Naruto scoppiò a piangere, ma questa volta di felicità.

Salì sul letto e si mise a cavalcioni sopra il bacino di Sasuke e gli strappò la mascherina.

Un bacio lungo e intenso.

Le lingue duellarono prima nella bocca di uno e poi dell’altro.

Era piacevole dopo tanto tempo tornare a sentire il sapore del compagno.

Si staccarono senza fiato.

Il biondo aveva avvolto il collo del moro con le braccia e l’altro aveva appoggiato le mani sui suoi fianchi.

Naruto riappoggiò la mascherina sul volto dell’altro che si ribellò e la scostò

“Non credi, Naru, che siamo in una posizione un po’ compromettente? Pensa se entrasse un’infermiera?” disse sorridendo, mentre le guance di Naruto diventavano porpora

“No, non credo, Sasu. Anche perchè questo non è niente in confronto a quello che ho intenzione di fare” ammiccò maliziosamente, questa volta facendo arrossire Sasuke

“Ah, sì? Vediamo”

“Te la sei cercata” e riprese a baciarlo.

Nessuna infermiera entrò, nessun testimone.

Meglio così.

Non sarebbe stato gradito.

***

A voi intendere a che cosa alludeva Naruto.

Per quanto riguarda la frase:

“... non ti odio per quello che hai fatto...” by Sasuke

ha qualcuno potrebbe sembrare strana: si può perdonare un fratello per avere ucciso i propri genitori?

Sasuke avrà odiato certamente il fratello, ma provate a pensare:

è l’unica persona che gli è rimasta, che tra l’altro lo ricopre di attenzioni e amore.

Chi potrebbe mettere, senza dubbio, la mano sul fuoco e affermare di poter condannare un fratello per il suo reato?

Considerando inoltre che ti ha sempre amato e ti continua ad amare e a consolarti, per non parlare del fatto che per Sasuke Itachi era un idolo, a nove anni puoi anche avere la forza di perdonare (o dimenticare, che è più facile).

Il tempo, poi si sa, affievolisce il dolore.

Se a qualcuno non è piaciuta la mia spiegazione, sono mortificata, ma è ciò su cui si basa la mia fic.

Con ciò vi saluto!!

^_____________________^ hihihihihi
il prox è l'ultimo cap... chi si trova come compagno Itachi????

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Capitolo 9
*** capitolo9 ***


cap9 E con questo diciamo addio tutti insieme a SasuNaru, bye bye!!!
Ringrazio i fantastici che hanno commentato lo scorso, ma anche i precedenti capitoli!!
Ringrazio i preferiti che hanno reso me, semplice esserino, contentissima^^

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Grazie di cuore anche a tutti i lettori!!
Buone Vacanze^O^


CAPITOLO9.

Sotto pressione (e minacce ndA)  Sasuke fu dimesso grazie ad Itachi.

Fu ritirato dalla scuola che frequentava, e un maestro privato andava tutti i giorni a casa sua.

Naruto, dopo essere uscito da scuola, veniva a trovarlo.

A Sasuke non era concesso uscire dalla camera.

Ormai si era ripreso, aveva ancora il fiatone a fare sforzi, e le ferite si svegliavano coi cambi di temperatura, ma stava guarendo.

Tuttavia per ogni spostamento accorreva il fratello che era rigoroso e severo in questo: nessun sforzo.

“Di un po’, ma se devo andare in bagno, cosa fai? Mi sorreggerai anche lì?”

“No, fratellino, quello è compito di Naruto, magari ne approfitta e”

“Smettila!!!” arrossendo.

Itachi ne approfittava sempre per alludere a cose oscene.

Era tutto tornato come prima, bhè, la maggior parte delle cose.

***

Sasuke e Naruto erano in giardino.

Naruto era semi-sdraiato su quel letto stile Antica Roma a gambe divaricate e piegate.

Sasuke poltriva bellamente in mezzo ad esse con la schiena appoggiata al petto di Naruto e la testa ad una spalla, avvolto dalle gambe e dalle braccia del compagno.

“Neji mi ha chiesto come stai. Io gli ho risposto che poteva venire a controllare di persona, ho fatto male?”

“No, avrei dovuto chiamarlo”

“Vengono domani”

“Vengono?”

“Sì, lui e Gaara”

“Ah, è vero! Stanno ancora insieme?”

“Aha”.

“Sasu” cercò di attirare l’attenzione Itachi che era appena arrivato

“Mh”

“Posso parlarti un attimo?”

“Sì, certo. Naru, ti spiacerebbe?”

“No, vado a comprare allora qualche schifezza così vi lascio soli” e si alzò

“Grazie” disse Itachi.

Aspettarono che Naruto fosse fuori visuale e Itachi si sedette affianco a Sasuke.

“Di cosa vuoi parlarmi?”

“Ho deciso di fare una lunga vacanza nel Bhutan”

“Perchè?”

“Per vedere se mi passa la cotta che per te, idiota” rispose senza cattiveria

“E devi andare per forza così lontano?” stringendo fra i pugni la stoffa del suo vestito

“Sì”

“Quando torni?”

“Quando sarò pronto”

“Cioè?” voleva sapere quantitativamente

“O quando mi sarà passata o quando deciderò di rinunciarci”

“Così, mi lasci da solo?” un groppo allo stomaco

“No, piccolo. Tornerò, promesso. E poi adesso hai Naruto che si occupa di te, posso lasciargli campo libero almeno per un po’”.

Sasuke abbracciò il fratello che ricambiò.

“Torna, intesi?”

“Prima ti devo chiedere una cosa”

“Cosa?”

“Prometti... prometti di non dimenticare quanto ti ho amato e quanto continuerò ad amarti. Promettimelo. Ricordati

Sasuke, io non ti lascerò mai. Io sarò sempre con te”.

Calde lacrime rigarono il volto del più piccolo che assentì.

Si sarebbero rivisti, forse non troppo lontano.

Tuttavia l’uomo è vulnerabile e un addio per lui è inaccettabile, crederà sempre, per tutta la vita spererà in un ritorno, anche quando sembra impossibile.

Sasuke si aggrappò fortemente a questa convinzione.

Avrebbe aspettato, anche tutta la vita.

Vide la schiena di Itachi farsi più piccola mentre si avvicinava alla macchina.

Sentì gli occhi bruciare e lo stomaco chiudersi.

Era doloroso.

La macchina lasciò villa Uchiha senza un ulteriore saluto.

Meglio così, se avesse esitato Sasuke lo avrebbe fermato.

//Ho perso anche lui//

“Ma rimango io” una voce timida.

Si voltò e vide Naruto

“Non sono andato da nessuna parte, volevo vedere che intenzioni aveva e ho ascoltato tutto”.

Silenzio.

“Tanto prima o poi te ne andrai anche tu”.

Commiserazione.

Era stanco di vedere persone che entravano e uscivano dalla sua vita.

Sciaff.

Cinque dita ustionarono la sua pelle.

“Non ti azzardare! Decido io cosa farò in futuro!! Ho faticato tanto per averti e ho pure rischiato di perderti!! Non ti lascio, Sasuke Uchiha!! Fattelo entrare in testa!”.

Due braccia si aprirono in un esplicito invito, che Naruto non rifiutò

“Ti amo, e voglio rimanere con te” tono di supplica

“Grazie, Naru” e morse le sue labbra, facendo gemere il biondo

“Guai a te se torni a tirarmi uno schiaffo”

“Perchè se no che fai?” lo sfidò.

Il moro infilò le mani sotto la maglia dell’altro e cominciò a stuzzicargli i muscoli dell’addome, mentre con le labbra scendeva sulla giugulare lasciando baci umidi e qualche morso.

Il biondo allacciò le braccia attorno al collo di Sasuke, leccandogli a tratti la conchiglia dell’orecchio.

Sfilò le mani da sotto la maglia e ne passò una dietro la testa del biondo e l’altra attorno al busto per bloccarlo.

Gli piegò la testa e morse il collo abbronzato

“Ah” gemette sentendo i denti dell’altro e poi la lingua leccargli la pelle offesa

“Perchè tu non creda di non appartenermi”

“Che cosa vuol dire?” ansimò Naruto

“Quella Hinata non mi piace” gli sibilò nell’orecchio sensualmente

“Ah, e chi sarebbe? io non la ricordo” scherzò contento della gelosia del compagno

“Bravo, dimenticatela” e riprese a mordicchiare e a baciargli il collo, mentre Naruto si godeva quella lenta tortura

“Devo schiaffeggiarti più spesso, se questa è la punizione”.  

***

8 anni dopo.

Sasuke era diventato un avvocato di successo.

Naruto era diventato un chirurgo di fama nazionale.

Vivevano insieme nella vecchia casa degli Uchiha.

I due piccoli erano cresciuti e diventate persone di successo.

Itachi non si era più fatto vivo.

Naruto era al lavoro sarebbe tornato per pranzo e poi avrebbe passato il pomeriggio con lui.

Sasuke era in ferie e si stava godendo le vacanze, migrando da un divano all’altro in compagnia di un libro o di una lattina di birra.

Suonò il campanello.

Si tirò su malvolentieri dal suo giaciglio.

Camminò coi piedi nudi sul marmo, rabbrividendo per la freddezza della superficie, e raggiunse la porta.

//Chi sarà a quest’ora? Naruto è impossibile, è al lavoro//.

Aprì la porta e si bloccò.

La lattina cadde per terra.

La birra formò una pozza ai suoi piedi.

“Ciao, Sasuke” una voce calda

“I...Itachi?!”

“In persona e questo” indicando un uomo dai capelli lunghi e uno sguardo da vipera “è Orochimaru il mio nuovo compagno”.

L’uomo si leccò le labbra.

***    




Capitatapercaso  ebbene, no! Non è Shisui... ma orociok^^ terribile come coppia vero?? Ti ringrazio infinitamente per i bellissimi e divertenti commenti con cui mi hai fatto compagnia per tutta la ficO////O. Un caloroso bacio
halinor  avevi pensato per itachi il partner giusto?? se l'hai beccato i miei complimenti!! Per me, invece, sasunaru sono carini.... naru è un po' tontolino a volte, ma secondo me è troppo puccioso, anche se io tiferò sempre e solo sasuke ^^  Grazie per aver seguito fino in fondo e un bacione^^ ... a proposito non mi sono dimenticata la uchihacest!!! Quindi il mio è un arrivederci^^
ryanforever  un bacione!!!!!!!!!!!!!! beata tu che sei andata al mare ç_ç anch'io voglio andare al mare...sigh...sigh... mi fa davvero piacere ti sia piaciuta la fic^^
spero vivamente di risentirti, baciux e buone vacanze!!



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