Inseparable

di Breathy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***



                                                                                                                            First Chapter
Harry e Edith erano fratellastri da circa un anno. Il loro non sembrava un rapporto fraterno, erano inseparabili ed era capitato che dormissero insieme ma non era mai successo nulla perchè  provavano solo del gran affetto reciproco che non andava oltre l'amicizia.
C'erano sempre nel caso uno dei due avesse bisogno, Harry aveva fatto a pugni con il ragazzo che aveva spezzato il cuore di Edith mentre lei aveva organizzato un appuntamento con la ragazza che piaceva a Harry. 
Non avevano bisogno di comunicare a parole, riuscivano a leggersi gli occhi a vicenda.
Edith si era trasferita con il padre dopo anni dalla morte della moglie nella casa di Harry. La madre di Harry il padre di Edith erano persone meravigliose e si amavano alla follia.
All'inizio le cose non erano state facili ma Edith aveva imparato ad apprezzare la sua nuova casa ed a accettare il suo nuovo fratello ed Harry aveva imparato a prendersi cura della sua nuova sorella.
Vivevano a Holmes Chapel e frequentavano la Holmes Chapel Comprehensive School. Frequentavano lo stesso giro di amici con i quali passavano le giornate a guardare film o, raramente, a studiare come normali adolescenti.
Edith era sempre stata una ragazza studiosa, aveva sempre dei voti eccellenti. Tutto il contrario di Harry che arrivava appena alla sufficienza ma quell'anno aveva deciso di impegnarsi, voleva finire il suo ultimo anno scolastico in modo brillante.
Harry era più grande di Edith di un anno ed era per questo che si era sempre comportato in modo protettivo verso di lei. La considerava la sua piccola sorellina nonostante la poca differenza d'età. 
Harry era davvero un bel ragazzo, con gli occhi verdi e i suoi morbidi riccioli castani che non faceva toccare a nessuno eccetto che a Edith. Era alto, schietto, spontaneo ed era uno dei ragazzi più desiderati dell'intera cittadina ma non per questo il ragazzo si era montato la testa, anzi, cercava sempre di comportarsi bene con tutte per non farle soffrire.
Edith, invece, si sentiva sempre inadatta. Aveva cambiato più volte il colore dei capelli per poi tingerli di un rosso mogano, aveva dei normalissimi occhi marroni. Era alta e l'unica cosa di cui poteva vantarsi era del fisico asciutto anche se lo copriva sempre con maglioni larghi.

-

Le vacanze estive erano da poco finite e i due ragazzi quella mattina si stavano avviando verso scuola condividendo un pezzo di torta preparata dalla madre di Edith.
«Allora, contenta di riprendere questa emozionante avventura?» disse Harry guardando divertito la ragazza.
«Certo, non vedi come sto sprizzando gioia da tutti i pori?» disse ironicamente mentre il ragazzo accanto a lei scoppiava a ridere.
«Muoviti tartaruga sennò faremo tardi anche oggi» disse Harry prendendo per mano la ragazza e velocizzando il passo
«Hei, non sono io quella che ha passato tutta la mattinata a guardarsi allo specchio e a ripetere quanto fosse bello» disse Edith facendo la linguaccia al fratello.
«Signorina, ora non scaricare tutta la colpa su di me e sulla mia bellezza eh» disse Harry trascinandola verso l'interno dell'edificio e accompagnando la sorella al suo armadietto.
«Ci vediamo dopo scricciolo» disse dandole un bacio sulla guancia e svoltando l'angolo per dirigersi verso la sua classe.
«Ed» Edith si sentì chiamare dall'unica persona che ancora usava quel soprannome idiota al posto del suo nome. «Quanto mi sei mancata» disse abbracciandola.
«Anche tu mi sei mancata Melanie» 
«Ti sei tinta i capelli di nuovo? Stai benissimo, questo colore ti dona molto»   disse facendole l'occhiolino.
«Grazie Mel» rispose sorridendole Edith.
«Allooooora» disse iniziando con la sua lunga parlantina «Cosa avete fatto durante le vacanze estive tu e quel figo di Harry?»
Edith scoppiò a ridere «Niente di entusiasmante, siamo andati al mare con i nostri genitori.»
«Quindi neanche un bacetto? Una seratina piccante?» disse Melanie guardandola delusa.
Edith arrossì e le lanciò la sua sciarpa addosso «No, stupida. Siamo fratelli e gli voglio solo un gran bene.»
«Farò finta di crederti» disse questa schivando il lancio dell'amica con la sciarpa e prendendo dall'armadietto i libri.
«E sentiamo, come va con la tua "carotina"?» chiese Edith ridacchiando.
«Non chiamarlo così! E comunque sta ancora con quell'oca dal naso enorme» rispose Melanie imbronciata. L'amica scoppiò a ridere e dopo aver udito il suono della campanella si diressero insieme verso la loro classe.

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


                                                                                                                     Second Chapter
La giornata scolastica era finalmente finita, Edith non ricordava quanto fosse difficile rimanere seduta per cinque ore e ascoltare la continua parlantina dei professori.
Quel giorno era stato davvero duro, la voce calma del professore dell’ultima ore l’aveva quasi fatta addormentare. Per fortuna la sua compagna di banco era Melanie, un’indiscussa chiacchierona nonché sua migliore amica. Passava gran parte del suo tempo con lei, c’è stato un periodo in cui faceva visita a casa Styles ogni giorno con la scusa di stare con la sua amica ma Edith lo sapeva che era segretamente innamorata di Harry, l’aveva capito da come lo fissava in continuazione e anche a lui non era passato inosservato. Per fortuna quella era solo una cotta passeggera, adesso Melanie aveva solo occhi per Louis, nonché migliore amico di Harry.
Esultò mentalmente quando sentì la campanella che segnava la fine dell’ultima ore e si diresse verso l’armadietto con l’amica al seguito che le stava raccontando con occhi sognanti quanto Louis fosse bello.
Edith alzò gli occhi al cielo sorridendo.
Era sempre la stessa storia. Quando iniziava a parlare di Louis non c’era modo di fermarla e se perdevi il filo del discorso era capace di arrabbiarsi e non rivolgerle più la parola.
«E infine l’ho sentito dire a Liam che anche lui sarà alla festa e senza quell’ochetta al seguito» esultò saltellando sul posto
«Senti, Mel. Io ti voglio bene e non voglio vederti soffrire, forse dovresti lasciar perdere Louis e cercarne un altro. Il mondo è pieno di ragazzi»
«Si ma nessuno è come lui.» Disse l’amica mettendo il broncio «E poi mi conosci, io non mi arrendo facilmente. Non sono mica come te e Harry» continuò facendo l’occhiolino all’amica.
Secondo Melanie, tra Harry e Edith c’era qualcosa di più di quella ‘parentela’ e amicizia. Era pronta a scommetterci la vita che un giorno quei due si sarebbero messi insieme, si vedeva lontano un miglio che erano fatti l’uno per l’altra.
«Smettila Mel. Quante volte devo dirtelo che tra me e Harry non c’è e non ci sarà mai nulla? »
«Stavate parlando di me, signorine? » Harry sbucò da un angolo e diede un bacio sulla guancia della sorella per poi intrecciare le dita della sua mano con quelle della ragazza.
«Com’è andata la giornata, scricciolo?» Le disse il riccio sorridendo.
«Bleah, meglio che me ne vada. Odio queste smancerie» disse Melanie con una smorfia di disgusto sul viso «Ti chiamo dopo, cerca di rispondere almeno una volta nella tua vita che dobbiamo cercare un vestito per la festa di stasera» continuò dando un bacio sulla guancia dell’amica e dirigendosi verso l’uscita.
«Allora, sentiamo un po’. Com’è andata l’interrogazione di biologia?» Chiese la ragazza a Harry mentre si incamminavano verso casa con le mani ancora intrecciate.
«Uhm, normale»
«Quanto hai preso? » Domandò curiosa la ragazza.
«Mmh» rispose il ragazzo per tenerla un po’ sulle spine.
«Harry, o me lo dici ora o me lo dici ora»
«Va bene, va bene. Ho preso una A»
«Cosa? Bravissimo riccio! » Rispose la ragazza abbracciando forte il ragazzo, appoggiando la testa sul suo petto «Di questo passo sono sicura che a fine anno avrai una delle miei più alte dell’intero istituto! Continuò Edith.
«Ora non esageriamo, qui il genio sei tu» disse Harry facendole l’occhiolino.
« E’ vero, sono proprio un genio» rispose scherzando la ragazza
«Sai perché sei la mia sorellina preferita? »
«Harry, io sono la tua unica sorella» rispose Edith iniziando a ridere.
«Dettagli scricciolo. Comunque sei la mia sorella preferita perché sei sempre così modesta, attenzione a non esagerare»
La ragazza inizio a fingere una risata sproporzionata con tanto di mani sulla pancia per contenersi dalle risate per poi esclamare un ‘no’ secco a Harry facendolo ridere a sua volta.
«Andiamo Miss modestia, siamo arrivati a casa» disse il ragazzo aprendo la porta e constatando che i genitori non erano in casa.
«Ordino due pizze, non ho voglia di cucinare» disse il riccio.
«Quando mai» Rispose la ragazza sdraiata sul divano intenta a cercare qualcosa di interessante in TV.
Le pizze arrivarono nel giro di un quarto d’ora e dopo dieci minuti avevano già finito di mangiare.
Avevano preso una coperta e si erano sdraiati sul divano a guardare un film ma il ragazzo di era addormentato dopo appena mezz’ora dall’inizio.
La testa di Edith era appoggiata sul petto di Harry e poteva sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi ad un ritmo calmo e rilassante. Le braccia del ragazzo erano avvolte intorno ai fianchi di Edith in modo protettivo. Aveva la boccia socchiusa e qualche riccio gli era caduto sul viso. La ragazza li spostò e fisso Harry, si rese conto di essere così fortunata ad avere un fratello come lui.
E così addormentò anche lei, cullata dai battiti lenti del cuore di Harry, non curandosi del suo cellulare che continuava a squillare.

 


<->
Ciao a tutte,
ho deciso di scrivere questa nuova storia perchè avevo in testa quest'idea già da un po' e volevo farla diventare una storia!
Ho già scritto un bel po' di capitoli, devo solo perfezionarli un po' e poi li posterò.
Aspetto qualche vostra recensione, mi piacerebbe sapere se vi piace la storia o se è troppo noiosa.
Un bacio graaande :*
 

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


 Third chapter
«Svegliatevi, è tardissimo!» Edith sentì una voce strillare ma non accennava ad alzarsi. Il petto di Harry era troppo comodo e la stanchezza era tanta da non riuscire nemmeno  a farle aprire gli occhi.
«Ed, muoviti!»  La ragazza riconobbe la voce dell’amica Melanie che in quel momento la stava strattonando per far si che si svegliasse.
«Mel, ho sonno. Lasciami dormire» si lamentò l’amica.
«Neanche per sogno! Tra mezz’ora abbiamo una festa e tu e Harry siete ancora conciati così»
Appena ebbe sentito la parola ‘festa’, Edith aprì gli occhi e si alzò di scatto. Vide Melanie già nel suo abito corto e truccata alla perfezione.
«Oddio, è tardissimo! Perché non mi hai svegliata prima?»
«Ti ho chiamata venti volte Ed. Poi mi sono stufata e sono venuta a cercarti. Ora, tu svegli Harry e io vado a trovarti un vestito» disse Melanie salendo le scale.
Edith si girò verso il divano e trovò Harry ancora addormentato nonostante il casino che aveva fatto Melanie per svegliarli. Sorrise nel vedere che intanto aveva abbracciato il piccolo cuscino  posto sul divano.
«Dormiglione, alzati. Dobbiamo prepararci per la festa» disse la ragazza accarezzandogli i ricci ma niente, Harry pareva non sentirla.
«Harry, faremo tardi» disse scuotendolo un po’ ma il ragazzo stava ancora dormendo profondamente, improvvisamente le venne un’idea.
«Harry, guarda! C’è Megan Fox!» Urlò la ragazza.
Il riccio saltò giù dal divano.
«Dove? Dov’è?» si guardò intorno, appena si accorse dell’improbabilità della cosa e della sorella che stava trattenendo le risate, sbuffò guardando malamente Edith.
«Dai, Harry. Era l’unico modo per farti svegliare e poi eri così buffo» iniziò la ragazza ridacchiando  «Adesso vatti a preparare che dobbiamo andare alla festa e abbiamo poco tempo» disse lasciando un bacio sulla guancia del riccio e salendo le scale.
«Ce l’hai fatta finalmente. Pensavo ti fossi addormentata sulle scale» disse Melanie vedendo l’amica entrare nella stanza «Ho già scelto il tuo abito, adesso vatti a fare velocemente una doccia» continuò spingendo l’amica nel bagno.
 
-
 
Nel giro di mezz’ora era tutti e due pronti e si stavano dirigendo con Melanie alla macchina di Harry. Le due amiche si sedettero sui sedili posteriori e iniziarono a chiacchierare, mentre il riccio guardava la strada con attenzione. Dopo pochi minuti di viaggio arrivarono di fronte ad una villetta .
Harry prese la mano di Edith e la guidò verso l’entrata seguita da Melanie che cercava lo sguardo di Louis ovunque.
«Hey amico!» Harry si sentì una pacca sulla spalla «Chi non muore si rivede eh» continuò abbracciando il riccio.
«Niall!» Esclamò ricambiando la stretta «Ma quando sei arrivato? Perché non mi hai avvertito?»
«Volevo farti una sorpresa»
«E ci sei riuscito alla grande!»
Edith fissò Niall per un po’. Non lo aveva mai visto a Holmes Chapel. Era un ragazzo di media statura con degli occhi azzurri come il mare. Aveva una voce squillante e la pelle chiara.
«Non mi presenti la tua ragazza?» disse il biondo divertito.
«Oh, lei non è la mia ragazza. E’ Edith,  la mia sorellastra. E questa è la sua amica Melanie»
«Piacere di conoscervi» iniziò il biondo stringendo la mano ad ognuna.
«Ci becchiamo in giro, Hazza!» Gridò per via della forte musica prima di allontanarsi.
«Hazza?» Domandò la sorella visibilmente divertita.
«Soprannome stupido con cui mi chiamavano gli amici» disse facendole l’occhiolino.
Edith si guardò intorno notando la mancanza di Melanie al suo fianco. La cercò con lo sguardo finchè non la vide chiacchierare con Louis, sospirò divertita.
«Noto che la tua amica è già partita all’attacco» disse Harry ridendo.
«E’ una che non si arrende facilmente»
«Sai cos’altro ho notato?» Le chiese il riccio.
«No, cosa?»
«Che stasera sei semplicemente meravigliosa scricciolo» le sussurrò in un orecchio prima di trascinarla in pista.

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***






Se c'era una cosa che Edith odiava terribilmente era essere svegliata la domenica mattina. Harry stava tentando invano di far alzare la sorella ma questa sembrava essere in letargo.
«Edith, svegliati! Mi avevi promesso che oggi saresti uscita con me e Alyssa».
«Ancora cinque minuti, Harry» mormorò nascondendo la testa sotto il cuscino.
«Se entro cinque minuti non sei pronta ti carico su una spalla e ti porto lì in pigiama» disse il riccio uscendo dalla stanza.
La ragazza sbuffò e si decise ad alzarsi dal letto per prepararsi.
Di uscire proprio non le andava, sopratutto se con loro c'era Alyssa.
Alyssa era la ragazza di Harry da un paio di mesi. Era la ragazza che tutti desideravano: alta, gambe lunghissime, occhi azzurro ghiaccio.
Ah, e ovviamente era biondo platino.
La odiava terribilmente e si era accorta che quell'odio era reciproco ma nonostante fosse antipatica e vanitosa, Harry ci teneva a lei e quindi Edith cercava di nascondere quell'odio.
Nel giro di venti minuti era pronta ,si diresse al piano di sotto trovando Harry davanti la TV.

«Ce l'hai fatta finalmente!».
«Ricorda, Harry. Le vere donne si fanno sempre aspettare». Il fratello alzò gli occhi al cielo, prese la mano della ragazza e uscì di casa.
Il parco in cui si dovevano incontrare con Alyssa distanziava dieci minuti a piedi. Durante il tragitto chiaccherarono normalmente ma appena furono giunti davanti al parco, Harry lasciò la mano di Edith. La ragazza rimase delusa da quel gesto ma sapeva che Harry si era comportato così perchè Alyssa era gelosa dei due e vedere le loro mani intrecciate avrebbe scatenato una scenata di gelosia da parte della bionda.
«Tesoro!» Harry e Edith sentirono una voce alle loro spalle e si voltarono all'istante.
«Hey amore!». La scena a cui stava assistendo Edith era a dir poco raccapriciante. I due innamorati si stavano scambiando un bacio appassionato che di dolce aveva ben poco.
«Ciao cara» Alyssa salutò Edith con un sorriso falso e una voce eccessivamente melidiosa.
Decisero di fare una passeggiata nel parco. Alyssa e Harry passarono tutto il tempo a appiccicati, non considerando la presenza di Edith. Quando il livello di sopportazione della ragazza fu al massimo, si infilò le cuffiette nelle orecchie e imbocò un sentiero diverso dagli altri due, tanto non si sarebbero accorti della mancanza di Edith.
Si sentiva delusa e arrabbiata. Non poteva credere al fatto che Harry non l'avesse calcolata neanche un po', eppure era stato lui stesso a convincerla ad uscire con loro. Il ragazzo non capiva che Alyssa stava cercando di separarli e ci stava riuscendo.
Decise di fare un giro nel quartiere e dopo circa un'ora decise di tornare a casa. Continuava ad ignorare i messaggi e le chiamate del fratello, aveva avuto l'impulso di rispondere ma si era trattenuta perchè era ancora molto arrabbiata.
Appena entrò in casa si accorse che non c'era nessuno. Anne e suo padre erano partiti per lavoro ed Harry doveva ancora essere in giro con la sua fidanzata. Non fece in tempo a posare la borsa sul divano che sentì la porta di casa spalancarsi e due mani avvolgerle i fianchi. Erano le mani di Harry.
Edith non rispose all'abbraccio, allora il riccio si staccò dalla sorella e la guardò furioso.
«Dove diavolo eri? Mi hai fatto preoccupare».
«Sono andata afare un giro» rispose con voce tranquilla Edith anche se dentro stava esplodendo.
«Ti costava tanto avvisarmi? Te ne sei andata senza avvisarmi, pensavo ti fosse successo qualcosa!».
A quel punto la ragazza non riuscì a trattenersi e iniziò a parlare ad Harry con voce infuriata.
«Dovevo avvertirti, Harry? L'avrei fatto se tu mi avessi calcolata un minimo. Sei stato tu ad insistere perchè venissi e te ne sei stato tutto il tempo con quell'antipatica. Hai pensato a come mi sono sentita io?»
«Come osi parlare così di Alyssa? Anche lei era preoccupata per te, mi ha aiutato a cercarti».
Edith sorrise amaramente ad Harry.
«Dovresti pensare a quali sono veramente le persone che tengono a te e ad aprire gli occhi, Harry».
«Ho già capito chi sono le persone che tengono a me e tu non sei inclusa nella lista. Non vuoi vedermi felice, pensi solo a te stessa. Sei gelosa di Alyssa e ti permetti di insultarla nonostante lei sia una delle persone più buone al mondo. Tu vorresti solo essere come lei».
Harry finì di parlare ma si pentì subito di quello che aveva appena detto quando vide le lacrime scorrere sul viso della sorella. La ragazza corse al piano di sopra rifugiandosi nella sua stanza.
Harry rimase immobile, consapevole di aver ferito una delle persone più importanti della sua vita.

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Fifth Chapter
Erano passati giorni da quel litigio e la situazione non era migliorata.
Non era mai capitato che Harry e Edith non si parlassero per giorni e questo parve strano ai loro genitori.
«Edith, tesoro. È successo qualcosa con Harry?» le chiese gentilmente Anne.
I due continuavano ad evitarsi, non stavano mai nella stessa stanza.
Mangiavano a turni diversi, non guardavano più neanche la TV insieme sul divano come una volta.
«No Anne, tranquilla» le mentì.
Edith non era mai riuscita a chiamare 'mamma' quella donna. Non perchè fosse cattiva o antipatica, anzi, era una delle persone più buone che avesse mai conosciuto. Era sempre disponibile ad aiutarla, molte volte avevano passato le notti in compagnia sul divano davanti a una tazza di thè a parlare. Edith l'aveva capito che di lei poteva fidarsi e Anne aveva capito che la ragazza soffriva ancora troppo per la morte della madre, per questo cercava di farla sentire sempre come una seconda figlia. Il padre di Edith era stato felice della complicità delle due, sopratutto quando le vedeva ridere e scherzare, o quando andavano a fare shopping insieme.
Anne era una donna straordinaria, su questo non c'erano dubbi.
«Farò finta di crederti, ma sappi che se ne vuoi parlare io sono qui» disse uscendo dalla stanza.
Edith amava quella donna anche per il modo in cui la capiva, non insisteva mai quando non voleva dirle qualcosa, le ricordava tanto sua madre.
Scese in cucina a fare colazione, come se non bastasse il litigio con il fratello in quei giorni si era anche presa l'influenza.
Era felice di non poter andare a scuola, ma quando Edith stava male aveva sempre Harry accanto che le accarezzava i capelli e si prendeva cura di lei,questa volta avrebbe dovuto fare a meno di lui.
«Scusa, non pensavo fossi qui» una voce fece sobbalzare la ragazza distogliendola dai suoi pensieri.
«Ti senti meglio?» le domandò Harry.
«Si» gli rispose in modo freddo Edith.
Nonostante le mancasse il fratello, non si era dimenticata del modo in cui l'aveva trattata, del modo in cui quel giorno le aveva urlato contro.
«Vuoi che rimanga a casa con te?» Harry aveva notato come la sorella cercasse sempre di evitarlo, ma comprendeva il suo comportamento.
In quei giorni in cui era stato lontano da lei aveva riflettuto molto e aveva capito di aver sbagliato. Voleva farsi perdonare ma la sorella sembrava così distaccata, sapeva che ci sarebbe voluto tempo.
«Non ce n'è bisogno».
«Okay, se hai bisogno non esitare a chiamarmi» disse il deluso ragazzo prendendo lo zaino e dirigendosi verso l'entrata di casa, diede un'ultima occhiata alla sorella prima di chiudersi la porta alle spalle e dirigersi verso scuola.

-

Quella fu la loro ultima conversazione per molti giorni. Avevano continuato ad evitarsi.
Quello che faceva arrabbiare Edith era che Harry non fosse andato a chiederle scusa. In cuor suo sapeva di averlo perdonato ma pensava di doversi meritare delle scuse.
Aveva ripreso ad andare a scuola, ovviamente aveva preso le distanze dal loro solito gruppo di amici per non rivedere Harry, nonostante fosse inevitabile visto che abitavano sotto lo stesso tetto.
«Ed, secondo me dovreste far pace, guardalo. Sta malissimo».
«Anche io ci sto male Mel, ma non posso passarci sopra così facilmente. Voglio delle scuse».
«Cosa te ne fai delle scuse se sai che in fondo l'hai già perdonato? Lo sai benissimo che voi siete inseparabili, quindi smettetela di fare tutti e due gli orgogliosi e tornate ad essere quelli di una volta».
Edith rimase in silenzio, sapeva che l'amica aveva ragione. Lei ed Harry erano orgogliosi e testardi, in questo si somigliavano molto.

-

Finalmente un'altra giornata scolastica era finita. 
Non aveva visto Harry a scuola e da quanto le aveva riferito Melanie era assente.
Salutò l'amica e si diresse verso casa.
L'ultima volta che l'aveva visto era stato due giorni fa quando si erano scontrati sulla porta di casa mentre Edith entrava e Harry usciva.
Aprì la porta di casa e stranamente tutto era avvolto nel silenzio.
Di solito, quando Harry era assente da scuola stava sul divano a guardare la tv tutto il tempo. 
Non fece in tempo a posare la tracolla a terra che udì dei singhiozzi e si precipitò al piano di sopra.
Provenivano dalla stanza di Harry.
Si diresse verso la sua camera e aprí la porta di scatto senza bussare, la stanza era avvolta nel buio tranne che per una piccola abat-jour accesa sul comodino vicino al letto e ciò che vide le spezzò il cuore.
Il fratello era seduto sul bordo del letto, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il viso nascosto tra le mani, stava piangendo.
Quando si accorse della presenza della ragazza alzò lo sguardo e sussurrando le disse: «Avevi ragione tu» si interrumpe singhiozzando «Mi ha lasciato» continuò iniziando di nuovo a piangere.
La ragazza ci mise un po' a mettere insieme quelle parole e quando capì si diresse verso il ragazzo e lo abbracciò più forte che potè.
Rimasero in silenzio per un po', si udivano solo i singhiozzi del ragazzo.
«Ci sono io Harry, ci sono io. Non me ne vado» sussurrò la ragazza facendo appoggiare la testa del ragazzo sul suo petto.
Dopo un'ora passata a consolarlo, si addormentarono insieme.

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo ***



Sixth Chapter

 
Edith si sveglió dopo un paio di ore di sonno, si stropicciò gli occhi e cercò di mettere a fuoco la stanza ma non riuscì a vedere a meno di un palmo dalla sua mano.
Harry dormiva ancora, sentiva il suo respiro lento e il suo petto alzarsi in modo regolare. Durante in sonno, le loro gambe si era incrociate, quasi a volersi incastrare tra loro, la testa di Harry continuava a stare sul petto della ragazza e le sue mani erano avvolte intorno ai fianchi di Edith.
Lei non poteva vederlo a causa del buio nella stanza ma riusciva a immaginarselo con i morbidi ricci caduti sul viso e le labbra socchiuse.
Controllò l'ora sulla sveglia posta sul comodino e notò che era già ora di cena, decise di scendere per controllare se i loro genitori fossero già a casa.
Riuscì ad alzarsi senza svegliare Harry e scese le scale fino ad arrivare in cucina. Sul frigo vi era attaccato un post-it.
 
So che avrei dovuto svegliarvi per avvertirvi, ma quando vi ho visti dormire insieme ho deciso di lasciar perdere. Sono contenta che abbiate finalmente fatto pace, anche perchè Harry imbronciato è proprio insopportabile.
Noi torniamo domani mattina, in frigo vi ho lasciato la cena.
Mi fido di voi.
                                           Anne
 
Aprì il frigo e rimase meravigliata alla vista di tutti quei cibi, forse Anne voleva scusarsi per essere poco presente nella vita dei due ragazzi, ma non aveva nulla di cui scusarsi. Quella donna aveva reso suo padre felice e le aveva fatto conoscere Harry.
Prese le lasagne e le mise a riscaldare nel microonde e si mise a fissare un punto fisso iniziando a pensare a ciò che era accaduto qualche ora prima. Edith non aveva mai visto Harry in quello stato, di solito lui era sempre quello più forte, invece aveva conosciuto un suo lato diverso: quello fragile, insicuro. Quando l'aveva visto in quello stato, avrebbe voluto piangere anche lei, ma si era fatta forte e l'aveva consolato.
All’improvviso due mani le si posarono sui fianchi facendola sussultare al contatto.
«Non voglio litigare mai più con te, non lasciarmi mai solo» le sussurró Harry all'orecchio prima di stringere ancora di più i suoi fianchi ed aver appoggiato il mento sulla sua spalla.
«Non lo faró mai» rispose lei girandosi verso di lui, incontrando i suoi occhi verdi ancora assonnati. Si guardarono per qualche minuto, fin quando il suono del microonde li avvisó che le lasagne erano pronte.
Salirono in camera di Harry e mangiarono sul letto mentre litigavano sul film da mettere.
«Harry, Love Actually l'abbiamo visto cento volte, lascia scegliere me!».
«Ma tu metti film sdolcinati!».
«Scemo, anche Love Actually lo è».
«Come mi hai chiamato?».
«Scemo!».
«Prova a ripeterlo» la intimò Harry.
«Scemo, scemo e scemo» rispose la ragazza facendogli la linguaccia.
«Inizia a correre».
Edith all’inizio non lo prese sul serio ma appena notó il fratello saltare giù dal letto uscí dalla stanza correndo, sentendo il passo veloce di Harry alle sue spalle.
«Tanto ti prendo!».
La ragazza continuava a correre fin quando non arrivó davanti allo sgabuzzino e vi si rinchiuse dentro.
«Continua pure a nasconderti, appena ti trovo ti faccio il solletico».
Harry incominció a controllare tutte le stanza, negli armadi, sotto i letti, fin quando non arrivó davanti alla porta dello sgabuzzino: aveva ormai capito che Edith si era nascosta lí.
Spalancó di colpo la porta ed entró in quello stanzino, chiudendolo a chiave.
Inizió a cercare Edith nel buio, fin quando non la vide, l'afferró per i fianchi e inizió a farle il solletico. Edith perse l'equilibrio cadendo a terra e trascinando Harry sopra di lei, ma nonostante questo il ragazzo continuava a farle il solletico.
«Basta, Harry! Basta, ti prego!» disse la ragazza cominciando a ridere.
«Se vuoi che smetta dovrai lasciarmi decidere che film mettere, ogni volta che voglio».
Edith decise di reagire, ribaltò la situazione trovandosi a cavalcioni sul fratello bloccandogli le mani sopra la testa.
«Mi spiace Harry, ma non accadrà mai» disse iniziando a sua volta a fargli il solletico.
«Okay, Edith! Hai vinto, basta ti prego, puoi scegliere tutti i film che vuoi!» disse continuando a ridere mentre le mani della ragazza si muovevano sulla sua pancia.
«Uhm, no il film non mi interessa. Voglio qualcos’altro»
«Cosa?» il ragazzo la guardò confuso.
«Beh, sai che a Melanie piace Louis, no? Tra poco è il suo compleanno, puoi organizzare qualcosa con Louis così escono insieme?».
«Scricciolo, lo sai che è fidanzato».
«Si ma non saranno soli, noi andremo con loro. Tu devi solo dirgli di venire, io e Mel organizzeremo tutto il resto. Ti prego ti prego ti prego!» disse supplicandolo.
«Va bene ma a una condizione».
«Tutto quello che vuoi».
«Dovrai farmi le coccole per tutta la notte». Edith annuì e poi scoppiò a ridere.
«Sei il migliore fratello del mondo» gli sussurrò nell’orecchio prima di abbracciarlo.




Ciao mondo di EFP, sono tornataa
Veramente sono sempre stata qui, ma ho mandato avanti le altre due storie che sto scrivendo trascurando un po' questa :(
Vi prometto che aggiornerò presto.
Se vi va recensite e passate a leggere le altre mie due storie (oggi penso di aggiornare anche quelle)
Fatemi sapere che ne pensate,
Un bacio graaaaaaande :

Ps: Grazie a chi ha recensito e messo la storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite!
Pss: scusate gli eventuali errori di scrittura ma non ho ricontrollato!


 

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