Angels and Demons

di chrisxitis
(/viewuser.php?uid=632641)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO. Goodbye ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO1. A new chapter. ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2. MISS YOU ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3.WHO IS WH*? ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4.FABULOUS ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5.MISTAKES ***



Capitolo 1
*** PROLOGO. Goodbye ***


La pioggia picchiettava sulla finestra e a questo, si aggiungeva il rumore del fastidioso orologio antico. Quel rumore indicava le frecciette che si muovevano, e ogni secondo che passava significava che stava per finire l'estate. Ma Alex non dava molto conto a quelle frecciette che si muovevano, era più concentrata sul rumore delle goccioline d'acqua che picchiavano la finestra. Era rilassante quel rumore, un rumore che amava, e che avrebbe continuato ad ascoltare per ore ed ore.

-Alexia andiamo!- una voce la svegliò dai suoi pensieri.
-Alex!- la corresse lei.
-Oh scusami tanto, piccola miss- Alex si limitò a fare una piccola risata.
-Dai andiamo, che è tardi-
-Mamma! Posso andare a salutare i miei amici, prima?-

Ci fu un secondo di esitazione, poi un sospirò che le fece capire che poteva andare -Ok, ma ci vediamo tra 5 minuti alla macchina-

Alex corse subito verso il parchetto, dove lui l'aspettava. Colui che la faceva sorridere, che le faceva sembrare le giornate migliori anche se non lo erano. Ed ora non sapeva se l'avrebbe rivisto ancora ma non voleva pensarci, perchè voleva dirgli che l'amava, più della sua stessa vita.
Lo vide da lontano, ed era così bello. Alzò la testa e sorrise. Un sorriso che non aveva mai visto prima. Le sembrava che lui fosse felice di vederla. Il vento muoveva i suoi capelli, e i suoi occhi verdi si notavano ancora di più. Non aveva ancora concepito che non l'avrebbe rivisto per tantissimo tempo. Le accarezzò la guancia e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e continuava a guardarla. La guardava come nessuno aveva mai fatto con lei, profondamente, negli occhi. Ed era in quei suoi occhi che lei si perdeva ogni volta. -Mi mancherai- la sua voce la svegliò dai suoi pensieri. Alex si limitò soltanto ad abbracciarlo, forte, perchè non l'avrebbe rifatto per tantissimo tempo. -Tom..-
-Si?-
-Devo dirti una cosa, prima che me ne vada..-
-Dimmi tutto-

Non sapeva cosa dirgli, non sapeva come dirglielo, e mentre coninuava a pensare non si accorse che la stava guardando, di nuovo. Il cellulare squillò, segno che sua madre la stava cercando.
-Prima che tu te ne vada..-


Un attimo di esitazione da parte di Alex, e poi si sentì persa.. Si sentiva di volare, insieme ad un angelo. Perchè lui era il suo angelo. Era una strana sensazione, ma le piaceva e sentiva che lui era quello giusto. Dopo quel bacio, non voleva più andarsene, ma doveva. Solo le sue ultime parole le diedero sicurezza -Ti amo Alex, come non ho mai amato nessuno, e sono sicuro che ci rincotreremo prima o poi, siamo destinati a stare insieme-
Stava per rispondergli quando un clacson suonò e vide la macchina di sua madre oltre i cancelletti. -Ti amo anch'io- Fu tutto quello che gli disse. Un ultimo abbraccio e poi corse verso la macchina, senza essere sicura che quella non fosse davvero solo una storia estiva o se si sarebbero rincontrati prima o poi. Ma di una cosa era certa, lei lo amava, e lui amava lei. E si amavano come nessuno si era amato prima.





Ciao a tutti!
mh, allora spero vi piaccia il prologo. Recensite in tanti e ditemi cosa ne pensate :-)
Spero davvero che a molti di voi piaccia. Non so cos'altro dire, così vi saluto. Ci vediamo al prossimo capitolo;)

-Martina!



 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** CAPITOLO1. A new chapter. ***


DROVER, CALIFORNIA.

Finalmente era arrivata nella sua amata Drover. Dopo 8 stressanti ore di macchina era tornata a casa, e ora voleva soltanto chiamare Tom per parlare con lui. Ma non lo fece, non subito; dormì per 3 ore fino all'ora di cena e poi lo chiamò. Non lo vedeva da metà giornata eppure le mancava così tanto, forse per il fatto che era lontano da lei. Non sapeva spiegare bene cosa provava per lui, ma era una sensazione che non aveva mai provato prima. Forse era innamorata, ma non sapeva nemmeno quello. In quel momento non sapeva niente, nemmeno che tra due giorni avrebbe ricominciato la scuola. Una nuova scuola.. Nuovi professori, nuovi amici.. Le sembrava di vivere sempre la stessa storia.

Il primo giorno di scuola, era per Alex, un giorno senza senso così come gli altri giorni dell'anno. Aveva sempre avuto buoni voti a scuola, ma non le piaceva molto studiare. Non sapeva cosa aspettarsi dalla Loescher, sapeva solo che era una delle più prestigiose dello stato ma nient'altro di speciale. La cosa che non le piaceva era il fatto di dover stare più lontano da sua madre. Perchè le era già difficile non vederla tutti i giorni a causa del lavoro, ora che sarebbe rimasta quasi tutti i giorni a scuola, le sarebbe mancata moltissimo. Abbracciò un'ultima volta sua madre, prima che lei se ne andasse e poi si diresse nella stanza che le avevano assegnato. Era molto carina: aveva le pareti viola decorate con qualche disegnino floreale. C'erano delle mensole, evidentemente, per appoggiare i libri. Inoltre c'erano due letti singoli, e quindi intuì che avrebbe avuto una compagna di banco. Posò le valigie e le borse e si diresse fuori per fare un giro della scuola. Andò in un piccolo giardino pieno di fiori e si sedette su una panchina. Si guardò intorno e le piacque molto. Era molto rilassante stare lì. All’improvviso il suo telefono suonò era un messaggio di Tom –Come va, tesoro?-

Le mancava così tanto, non poteva resistere un minuto di più. Lo amava davvero tantissimo, e solo ora se ne era accorta. Sapeva che sarebbe durata e che lui era diverso da tutti gli altri. La faceva sentire davvero bene, la faceva sentire speciale. E in un certo senso, era come se lui fosse il suo angelo; era un angelo. Era bellissimo, e così dolce..

Quando tornò nella sua stanza notò un’altra valigia, il che stava a significare che era arrivata la sua compagna di stanza. La vide sdraiata sul letto a leggere un libro. Si alzò e le sorrise. Allungò il braccio, come per stringerle la mano e disse: -Ciao io sono Arianne-
-Io sono Alex- le rispose, stringendole la mano.
Passarono ore a parlare, e ad Alex sembrava di aver trovato un’amica, una che la capisse e che l’ascoltasse. Non aveva mai avuto delle vere amiche, tranne Sam. Era la sua migliore amica, fin dall’asilo. Ma poi, morì. Aveva soltanto sedici anni, come Alex del resto; morì durante un incidente stradale, perché era sbronza ed evidentemente non concepiva molto ciò che stava facendo. In quel momento Alex ripensò a tutte quelle volte che le aveva raccomandato di non bere, ma Sam non le dava ascolto. E finì tutto tragicamente. Dopo quell’incidente, prima di quell’estate, Alex non era più uscita di casa, non voleva parlare con nessuno se non con Sam. Ma lei non c’era più. Si sentì persa, perché non aveva più nessuno e pensava che da quel momento la sua vita, senza Sam, sarebbe stata davvero uno schifo. Ma poi conobbe Tom. E sorrise. Non riusciva ancora a comprendere il fatto che  nei suoi pensieri c’era sempre lui. Era davvero, la ragione dei suoi sorrisi. E incominciò a sorridere e ad arrossire.
-A cosa pensi?- la interruppe Arianne
-Ehm.. a niente. Si è fatto tardi- cercò di cambiare discorso –andiamo a cena?-
-Ok- si convinse Arianne.
Durante la cena, Alex si accorse che la stragrande maggioranza della scuola era composta da ragazze che sedevano tutte lungo la lunghissima tavolata nel lato destro della sala mentre un tavolo composto da al massimo una trentina di ragazzi sedeva di fronte il tavolo delle ragazze.


NEW YORK.

Tom sedeva sul letto, e aveva le mani tra i capelli. In quel momento non capiva più niente, non sapeva cosa stava per succedere. Sapeva soltanto che l’amava, più di ogni altra cosa al mondo. Aveva provato milioni di volte quelle sensazioni, ma ora era diverso. Lei era diversa, e sapeva che era quella giusta. Qualcuno aprì la porta, violentemente, e lo svegliò dai suoi pensieri.
-Tom, papà mi ha detto tutto!- disse quasi arrabbiato.
-Cam, non parlarmi, so già cosa vuoi dirmi!-
-Te lo dirò lo stesso, e sai che è sbagliato-
-Cam non continuerò ad ascoltarti e lo sai..-
-Sai benissimo che tutto questo non finirà bene-
-Io.. non posso stare lontana da lei.-
-Lo so, ma devi cercare di farlo-
-Non posso, Cam. Non posso starle lontano. Io.. la amo-
-Sai che è sbagliato. E prima o poi tutti lo scopriranno.-



Holaa!
Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Mi scuso per averlo postato così in ritardo, ma con la scuola e altri impegni non ho avuto proprio il tempo!
Spero davvero che lo recensiate in tanti. Ci vediamo alla prossima.
Baci xx
Martina!





 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 2. MISS YOU ***


DROVER, CALIFORNIA.

Erano passati ormai due mesi dall'ultima volta che l'aveva sentito. Ricordava tutto come se fosse successo il giorno prima. Eppure le mancava così tanto; sentiva come un vuoto allo stomaco forse perchè lui riempiva quel vuoto, ed ora non c'era più.

-Mi dispiace Alex ma devo..-
-Tom..- iniziò a singhiozzare.
-No, ti prego non piangere.-
-Come faccio a non piangere? Come?-
-Ascoltami Alex..-
-No, non voglio ascoltarti. Mi avevi detto che saremmo stati insieme per sempre, ricordi? Mi avevi detto che un giorno ci saremmo rincontrati, te lo ricordi Tom?-
-Certo che lo ricordo-
-Mi avevi detto che mi amavi, tutte cazzate-
-NO!- disse urlando -io ti amo Alex, più di ogni altra cosa al mondo, e non ti lascerei andare per niente e nessuno! Ricordalo sempre-
-Eppure ora mi stai lasciando-
-Un giorno, te lo giuro, ci rincontreremo. E allora potremmo stare insieme per sempre. Credimi Alex, per favore.-

Quelle parole rimbombavano nella sua testa e non riusciva a dimenticare, a dimenticarlo. -Credimi Alex, per favore-
Non sapeva perchè ma in fondo credeva in lui, che un giorno sarebbero ritornati insieme, ma al momento era tutto impossibile. E lei non sapeva perchè. Non le aveva nemmeno spiegato il motivo. Non sapeva il motivo per cui ora non parlavano più, non si chiamavano ogni sera, e non messaggiavano più.

NEW YORK
31 DICEMBRE 2013


Era Capodanno e le mancava così tanto. In quel momento voleva stare con lei e tenerla stretta, magari aspettando la mezzanotte. Come facevano ogni volta. Ogni volta si abbracciavano, e ogni volta a mezzanotte lei moriva.
Ma forse..
Forse questa volta sarebbe stato diverso; e magari questa volta sarebbero potuti stare insieme, come desideravano da tanto, tantissimo tempo. 
Seduto in cima all'Empire State Building, Tom aspettava la mezzanotte. Ma pensava anche a quanti anni era stato dietro lei, a cercare di poter stare con lei per più tempo possibile. Ma era impossibile, perchè non potevano stare insieme. E questa storia sarebbe continuata per sempre. Alex era come una dea, forse lo era (forse solo nei suoi pensieri). Forse non era troppo tardi, per stare un pò con lei.

DROVER, CALIFORNIA
31 DICEMBRE 2013


Era sdraiata sul suo letto e non aspettava la mezzanotte. Desiderava stare con lui, ma adesso non aveva più senso.
Poi all'improvviso qualcuno bussò alla finestra: era lui.
Alex non poteva crederci, come poteva essere lì?
-Vuoi farmi diventare un ghiacciolo quì fuori?-
Lo fece entrare nella sua camera, sempre incredula a quello che stava succedendo.
-Sai, non pensavo che facesse così freddo in questo periodo dell'anno in California- disse disinvolto.
-Tom, ma.. come?-
-Volevo passare del tempo con te, sai è capodanno-
-Avevi detto che non potevamo stare insieme; ma io non so il perchè-
-E' una storia complicata Alex, forse è meglio se tu non ne sia a conoscenza per un pò di tempo-
-Ah, è una sorpresa di compleanno magari? O forse non vuoi dirmelo?-
-Non la prenderesti bene, meglio aspettare-
-Tom io non capisco perchè mi tratti come una bambina. Non ho mica 5 anni sai, ne ho 17 caro mio. E se pensi che potrai continuare a trattarmi così per sempre, hai sbagliato persona. Capito?-

Continuava a blatelare, e Tom continuava a fissarla. Era bellissima, soprattutto quando era arrabbiata. E poi..
Le loro labbra si unirono in un dolce e lungo bacio. La prese di sprovvista, quando lei continuava a parlare senza senso, e senza una fine. Quando si staccarono, Alex abbassò la testa ma sorrise. Vedeva le sue guancie alzarsi e le sue fossette si notavano ancora di più. Le prese le mani e gliele accarezzò dolcemente. Alex alzò la testa e lo fissò intensamente. Continuava a fissarlo e notò che aveva una piccola cicatrice sulla fronte, che non aveva mai visto prima. Forse perchè era coperta dai suoi neri e morbidi capelli. Anche lui alzò la testa e i loro occhi si incontrarono. Gli occhi blu mare di Alex e quelli grigi di Tom. 

-Ti amo Alex, più di ogni altra cosa al mondo.-
-Me lo avevi già detto..- disse sorridendogli.
-Volevo ricordartelo!-
-Oh ma io lo ricordo, non preoccuparti.- e si aggrappò a lui. Lo abbracciò forte; non lo faceva da tanto. Lui le baciò il capo e le cinse la schiena con le sue forti braccia.
-Tom..- disse continuando a tenerlo stretto.
-Si?-
-Come ci sei arrivato quì?-
-In aereo-
-E quando sei partito? Ci vuole tantissimo tempo per arrivare fin quì da New York-
-Si, beh, sono partito stamattina.-
-E quando ripartirai?-
-
Domani mattina
-
-Domani mattina?! Così presto?- disse rattristendosi.
-Ricordi cosa ti ho detto? Un giorno riusciremo a stare insieme-

Si addormentarono insieme e la mattina seguente lui non c'era. Alex fu colmata da una sensazione di angoscia. Per quanto tempo non l'avrebbe più visto? Giorni, settimane, mesi.. 
Una lettera sul suo comodino era fermata da una rosa rossa, il fiore preferito di Alex. Come faceva a saperlo? Ricordava di non averglielo mai detto. Aprì la busta che conteneva la lettera e ne lesse il contenuto:


Cara Alex,
so che sei confusa in questo momento e non immagini quanto vorrei essere con te, ma ti avrò ripetuto miliardi di volte di non poterti dire perchè non posso. So che sei stanca di questa situazione, anche io lo sono. Ma te l'ho detto è complicato. Un giorno ti dirò tutto ciò che sta accadendo, ma per il momento dobbiamo aspettare. Si, dobbiamo. Ricorda sempre quello che ti ho detto. Alex, amore mio, sei la creatura più bella e meravigliosa di tutto il mondo; e ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuno. Amo tutto di te, i tuoi occhi, i tuoi lunghi capelli neri e quegli occhi blu ed infiniti come il mare. Il modo in cui mi guardi negli occhi e in cui mi abbracci. Ti amo, Alex. Non smetterò mai di ripeterlo.
Con amore, Tom.



Holaa!
Scusatemi pe il ritardo ahah
Beh, spero vi piaccia. E come al solito recensite in tanti e ditemi cosa ne pensate.
Nel prossimo capitolo scopriremo tante cose di Tom, che forse non immaginate nemmeno, ma non vi anticipo niente.
Baci,
Martina xx



 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 3.WHO IS WH*? ***


DENVER, CALIFORNIA.
Era stata la notte più bella della sua vita, insieme a lui. Ma adesso riprovava quella sensazione di angoscia, ora che era di nuovo senza lui. Quella lettera però le faceva capire che stesse pensando a lei in quel momento. E sorrise per tutta la giornata pensando a quella lettera. L'aveva rigirata tra le mani almeno un miliardo di volte; e poi quella rosa.. Come faceva Tom a sapere che la rosa rossa era il suo fiore preferito? O forse non lo sapeva? Magari aveva buttato a caso; ma Alex pensava sempre che lui sapeva molte cose di lei, che non gli aveva mai detto prima..

NEW YORK
Sempre in cima all'Empire State Building, Tom guardava la città. Questa volta però era prima mattina, e non c'erano rumori o suoni che potevano infastidirlo. Solo il sole, il mare e la città. Quel posto lo rilassava così tanto. E ogni volta pensava sempre a lei. Sapeva che stava per sbagliare a raccontarglielo, ma doveva farlo. Forse Cam l'avrebbe ammazzato per questo, ma doveva. Spiccò il volo verso Drover, dove Alex lo stava aspettando.

***

Andava sempre più veloce e i suoi capelli tirati dal vento lo rendevano ancora più magnifico, ma poi..
Ali dorate lo fermarono di botto, alzò gli occhi e un volto arrabbiato l'osservava. Forse chiedendosi perchè stava facendo tutto questo, o perchè non volesse ascoltare nessuno. Cam.
Le sue ali diventavano sempre più belle, erano grandi e dorate sembravano anche più morbide. Le ali dei primogeniti erano sempre dorate, Tom invece le aveva bianche. Bianche come le nuvole e la neve. Ma quando Cam era arrabbiato quel dorato e quel bianco latte non avevano più tanta importanza per Tom. In quel momento non sapeva perchè, aveva paura. Paura che l'avrebbe riportato indietro e come l'ultima volta gli avrebbe fatto da guardia del corpo, guardando sempre dove andava, cosa faceva e con chi parlava.
-Tom..- disse sempre arrabbiato.
Tom non disse niente, aspettava solo che lui finisse di parlare.
-Cosa credevi di fare? Andare da lei e rivelare la tua vera natura? Come credi che l'avrebbe presa? 'Oh Tom, sapevo che tu fossi il mio angelo custode'- si fermò un instante, poi continuò -gli umani non capiscono la nostra vera natura, non sanno cosa succede realmente lassù. E se venissero a scoprire cosa siamo realmente, noi..-
-..potremmo essere puniti a vita!- continuò Tom.
-Allora perchè lo fai?-
-Cam, se tu la vedessi. Lei è sempre così triste, e ho paura che..-
-Che muoia Tom? Tanto succederà comunque, è la maledizione-
-[..]è la maledizione- Quelle parole rimbombarono nella sua testa. Ogni volta era così, lei moriva sempre. Ma..
Capodanno era passato e lei era ancora viva. Forse la maledizione era stata spezzata, pensò Tom, anche se era impossibile.

DROVER, CALIFORNIA.
Era sera ed era sdraiata nel suo letto. Stava per addormentarsi, quando..
Bussarono alla porta. Andò ad aprire. Un ragazzo alto con i capelli castani la guardava e poi parlò -Prendi le tue cose e vieni con me-
Alex era un pò confusa; allora lui entrò, prese il borsone di Alex e mise dentro tutto ciò che trovava in giro.
-Posso sapere chi sei e cosa stai facendo? Ma soprattutto perchè dovrei venire con te?-
-Oh, mi scusi madame. Io sono Cam e devi venire con me-
-E perchè?- chiese Alex insistente.
-Ascolta mi manda una persona che ti vuole molto bene. Ora andiamo.- disse prendendo Alex sotto braccio e il borsone.
Camminarono nei silenziosi corridoi della Loescher e poi si dirissero all'uscita. C'era un furgone che non aveva mai visto, segno che era di quello sconosciuto, ovvero Cam. Salirono e mise in moto.

 
***

Dopo tantissime ore di viaggio Alex si rese conto che erano arrivati. Si trovò davanti un alto edificio fatto di mattoni. L'entrata era un ampio portone verde dove vide da lontano un portiere che all'arrivo dei due aprì il grande portone. Quell'edificio era in realtà un hotel, si accorse Alex quando entrò. Era davvero molto bello, ma non capiva ancora perchè si trovava lì. Guardò Cam, che stava ordinando le camere, e si chiese perchè l'aveva portata lì; non sapeva dove si trovava e soprattutto chi la voleva. Si guardò intorno e vide che nell'atrio spiccava la grandissima scalinata. Era davvero bellissima, ma qualcuno la svegliò dai suoi pensieri.. Alzò gli occhi e le sorrise.


 
Yoo!
Come vaa? Spero bene, a me va benissimo ultimamente.
Ma a voi non frega niente, vabbè ahaha
Comunque spero che vi sia piaciuto e spero di aggiornare presto, ma con la scuola non ho mai tempo :(
Come avete appena scoperto Tom non è un mortale, ma un
angelo (se non l'avevate capito).
Mh, spero abbiate notato che ho cambiato l'HTML dello spazio autrice
ahahahahaha
Ah, e vi darò il mio nick di twitter..
Cosa che non ho mai fatto eh ahaha
Sono
@oceanidicagate
Se mi dite come vi chiamate vi seguo.
Ah, scusatemi se è venuto così corto il capitolo,
ma recupererò con il prossimo ;)


Okay, ora vi lascio. Alla prossima.
Baci,
Martina! xx


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** CAPITOLO 4.FABULOUS ***


CAPITOLO 4.







 
Alex entrò nel box doccia e aprì l'acqua calda. Questa cadeva sui suoi morbidi capelli neri. Quando uscì, avvolse un asciugamano intorno al suo corpo e e si asciugò i capelli. Dopo essersi vestita e poi truccata con un filo di matita e del mascara, uscì dalla sua stanza e s'incamminò nel corridoio. Senza accorgesene entrò nell'ascensore e ripensò allo stranissimo sogno che aveva fatto quella notte: un ragazzo abbastanza alto le aveva chiesto di venire con lui, erano entrati in un furgoncino e viaggiato per ore, per arrivare in un hotel dove notò una scalinata. E poi tutto ad un tratto vide Tom. Non sapeva perchè ma mentre scendeva quelle scale, sentiva come un coro degli angeli e Tom era un angelo. Aveva grandi ali bianche che gli illuminavano il viso e lo rendevano ancora più bello e poi.. non ricordava più niente!
 
***

Arrivata al piano terra si accorse di non essere alla Loescher, ma nell'hotel che aveva sognato, o no. Non si era accorta dei diversi corridoi o di essere entrata in un ascensore, era troppo impegnata a pensare al sogno della scorsa notte. E forse quello non era più un sogno ma la realtà. Allora aveva davvero incontrato quel ragazzo che l'aveva portata in quel magnifico hotel e aveva visto Tom scendere dalla scalinata. Tom..
Tom era, è...

Braccia forti le cinsero la vita e sentì le sue calde labbra che le lasciavano un dolce bacio sulla guancia. Si girò e i suoi capelli neri le caddero sulla fronte. Si baciarono come avevano sempre fatto, ma quel bacio per Alex era diverso. Era più intenso, più dolce e solo adesso aveva capito quanto l'amava Tom. Aprì gli occhi e vide i suoi: erano di un grigio intenso; non aveva mai visto occhi più belli. Le prese la mano e continuò a guardarla. Luce tutto d'un colpo arrossì e Tom rise dolcemente. Poi le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le diede un piccolo bacio sulla guancia. Luce sorrise, era inevitabile con lui.

 
***

Luce rimase sorpresa quando scoprì di essere a New York. Era la città dei suoi sogni, e adesso era lì con Tom. Pensò che quella situazione era davvero strana. Senza accorgersene era arrivata a New York dalla California. Non aveva ancora pensato al perchè si trovava lì e voleva saperlo. Forse Tom aveva voglia di stare con lei, pensò; ma era una cosa impossibile. Adesso dopo una lunga giornata come quella, era sdraiata sul letto della sua stanza e continuava a pensare.
Pensava al fatto che lei e Tom si sono tenuti la mano per tutta la giornata, e che mentre lui parlava lei guardava i suoi lineamenti perfetti. E continuava a sorridere pensando a lui; pensava a lui e sorrideva. Era sempre così. Aveva lasciato la Loescher e aveva deciso di non avvisare la madre ma.. Arianne!
La sua unica amica in quella scuola non sapeva niente di ciò che era successo. Evidentemente la stava cercando ed era sicuramente preoccupata. Decise così di chiamarla:
-Pronto, Alex?-
-Arianne, come stai?-
-Oh, io bene e tu?-
-Ehm.. bene. Volevo dirti..-
-Sei percaso impazzita? Te ne vai senza avvisare e sono due giorni che non ti vedo.- si fermò un attimo per respirare - Si può sapere dove sei finita?
-Beh, in realtà io sono.. a New York-
-Cosa? Ti rendi conto di dove sei finita? E' stato quel Tom a portarti lì?-
-Si, perchè?-
-Beh sai, mi sembra un ragazzo un pò strano. Insomma, tutto ad un tratto ti porta via per stare un pò con te?!-
Alex non rispose, non le andava di discutere con Arianne. Quindi cambiò discorso velocemente. Qualche minuto dopo terminò la chiamata e andò a dormire.

La mattina seguente si svegliò davvero tardi e non fece colazione dato che non aveva fame. Guardò il telefono e vide che aveva un messaggio da Tom: 'Ti aspetto nella hall alle 13, devo dirti una cosa importante.'
Non sapeva di cosa voleva parlarle e non voleva starci ore a pensare, quindi andò subito a lavarsi e vestirsi.
Andarono  a pranzare in un delizioso ristorante vicino l'hotel e poi camminarono un pò.
Erano seduti su una panchina e stavano in silenzio, fino a quando non parlà Tom.
-Alex devo dirti una cosa importante-
-Dimmi tutto- disse girandosi verso di lui.
-Beh ecco non è molto facile da spiegare- sospirò e poi riprese a parlare -vieni con me.-
Camminarono per molto e arrivarono in un piccolo parco, dove dietro una grande quercia c'era una piccola panchina e di fronte una terrazzina che affacciava sul mare. Era davvero un bel posto, molto rilassante e tranquillo. Erano sulla terrazzina e guardavano il panorama. Alex si accorse che il suo viso era preoccupato come se dovesse dirle una cosa che avrebbe cambiato tutta la sua vita.
-Prendimi le mani e chiudi gli occhi- le disse Tom.
Lei fece così e poi all'improvviso si sentì volare. Non voleva aprire gli occhi perchè di sentiva come in paradiso ed era una sensazione bellissima. I suoi capelli fluttuavano nell'aria ed era come se non sentisse il terreno sotto i suoi piedi. Tom la strinse a sè e Alex aprì gli occhi. Ali bianche e morbide come la neve le accecarono la vista. Aveva il desiderio di toccarle ma non lo fece; non sapeva che dire dopo tutto ciò. Quando tornarono a terra Alex rimase ancora scioccata per il bagliore delle ali e per quello che era successo. Tom abbassò il capo e il ciuffo che gli copriva sempre la fronte fece accorgere Alex di una cicatrice. L'aveva già vista ma decise di non dirgli niente.
-Allora..- disse Alex
-Ti sembra strano?-
-Un pò- commentò Alex -sei una specie di angelo Tom?-
-Io sono un angelo, Alex-
-Oh-

Tom non disse niente, rimase in silenzio. Si sedette sulla panchina con la mano tra i capelli. Sembrava deluso da se stesso, angosciato e forse pentito di aver fatto vedere ad Alex la sua vera natura. Lei gli si avvicinò e l'abbracciò come non aveva mai fatto prima. Forse per dargli sicurezza e per fargli capire che lei gli sarebbe stato accanto qualunque cosa fosse successo. Alex apprezzava il fatto che le avesse detto una cosa come quella e non riusciva ancora a concepire come avesse fatto. Sembrava distrutto dopo qurl momento e Alex non ne sapeva il motivo. Incominciò a piangere e lei voleva aiutarlo ma non sapeva cosa fare; si sentiva confusa e triste allo stesso momento e voleva consolarlo ma non poteva. Non parlarono per almeno mezz'ora poi Tom l'abbracciò di scatto e Alex si sentì consolata.
-Tom, perchè hai quella cicatrice?- domandò di scatto.





 
Heyyy!

Come va? Spero bene.
Scusatemi ancora per il ritardo,
anche se questa volta il capitolo non
l'ho pubblicato così tardi ahahah
Questo è un pò corto
scusatemi :(
Ma vi prometto (e questa volta lo giuro)
che il prossimo capitolo lo farò
molto più lungo.
Vabbè ora vi saluto,
baci.
Martina xx




 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** CAPITOLO 5.MISTAKES ***


CAPITOLO 5.








Tom si irrigidì a quella domanda. Diventò bianco e incominciò a battere le palpebre.
Alex rimase un pò perplessa dalla sua reazione. Tom rimase a fissarla in cerca di una risposta da darle, che non arrivò.
-E' una lunga storia- fu tutto quello che seppe dire.
Alex decise di non interferire troppo in quella situazione.


DROVER, CALIFORNIA.
Era tornata da due giorni in quella scuola e le sembrava che niente fosse cambiato. Aveva giurato a Tom di non dire niente a nessuno.
Arianne al suo ritorno l'aveva abbracciata forte e fatto tante domande sulla città e cose così. Alex dopo un pò si stancò e si accorse che Arianne era una chiacchierona di prima categoria; ma non le importava. Era l'unica amica che aveva in quella scuola e forse l'unica persona con cui riusciva a parlare senza balbettare. In quel momento però voleva soltanto stare con il suo ragazzo. Si! Voleva stare con il suo ragazzo, con Tom, con colui che la rendeva felice e che la faceva ridere. Voleva stare con lui e non pensare a niente. Voleva di nuovo restare abbracciata a lui e alzarsi in volo come avevano fatto qualche giorno prima. Voleva dannatamente rivedere le sue grandi ali bianche che l'accecavano ma non le importava, erano bellissima. Voleva toccarle per provare a se stessa che non stesse sognando. Ma non poteva; perchè doveva stare ancora lontana da Tom per chissà quanto tempo. Ma ora non c'entrava niente il fatto che lui fosse un angelo. Il problema era che vivevano troppo lontani, troppo lontani per vedersi, per toccarsi, abbracciarsi e baciarsi. Desiderava restare abbracciata a lui per sempre, mentre le accarezzava i capelli e le dava piccoli bacetti sulla guancia.

Era sera ed era sdraiata sul suo letto a leggere un libro. Immersa nei suoi pensieri si accorse dopo un pò che stavano bussando alla porta. Si alzò di malavoglia pensando che fosse Arianne che aveva dimenticato le chiavi della camera; ma aprì la porta e si trovò davanti lui. Le sorrise con la bocca e poi pian piano le sue labbra si staccarono fino a formare un sorriso a trentadue denti. Alex era ancora incredula: com'era possibile che potesse arrivare fin lì in così poco tempo? Alex era rimasta scettica nel vederlo, quando Tom entrò con la sua andatura da menefreghista e si sedette sul suo letto. Sembrava turbato e Alex lo capiva dalla sua espressione.

Seduto sul letto di Alex, Tom aveva la testa abbassata e le mani tra i capelli. Sbuffò una, due, tre, infinite volte..
Poi si alzò e l'abbracciò e le diede uno di quei lunghi abbracci che sembravano non finire mai. Quando si staccarono Alex era ancora perplessa; Tom aveva ancora le ali aperte e non aveva detto una parola da quando era arrivato. Forse l'aveva abbracciata perchè non si era reso conto di non averle dato nemmeno un segno d'affetto. Ma ad Alex non importava era ancora scioccata per la luce che emanavano quelle bellissime ali.
-Tom, qualcosa non va?- gli chiese sedendosi accanto a lui.
Tom non parlò per secondi che ad Alex sembravano infiniti. Poi le rispose -In realtà c'è una cosa davvero importante che dovrei dirti-
-Dimmi tutto- gli rispose.
-Ascoltami bene..- le prese le mani -devi andartene da quì Alex, sei in pericolo-
-In pericolo?! Fai sul serio Tom?- sembrava divertita. Poi guardà la sua espressione e capì che non era scherzo come lei pensava.
-E' una cosa seria Alex. Prepara la tua borsa e vieni con me.-
Così fece. Poi si tenne stretta a Tom e volarono. Non sapeva dove sarebbero andati e ne quando sarebbero arrivati ma era sicura che con lui al suo fianco sarebbe stata al sicuro, sempre.

Spiccarono il volo e Alex, sempre tenendosi stretta a Tom, si sentiva al sicuro ma allo stesso tempo a disagio. Era ancora una sensazione stranissima rimanere così in alto e avere il vento tra i capelli. Quante volte Alex attraverso il finestrino di un aereo aveva sognato di toccare quelle che sembravano morbidi e soffici nuvole, e ora che poteva si accorse che non erano altro che aria. Guardò Tom e il vento gli tirava i capelli e fece scoprire la sua fronte. Era bellissimo anche in quel momento. Tom le sorrise, ma era un sorriso preoccupato perchè non sapeva ancora cosa le sarebbe aspettato.

NEW BERN, NORTH CAROLINA.
Atterrarono. Una brezza marina travolse il viso di Alex. Non sapeva dove si trovava ma era bellissimo. Si guardò intorno e c'era soltanto sabbia e mare. Si girò e guardò Tom.
Era bellissimo e le sue ali gli illuminavano il viso. Si girò anche lui e le sorrise. Poi le lasciò un piccolo bacio sulla guancia e le spostò una ciocca di capelli poi le sussurò un -Ti amo- e Alex sorrise. Non smetteva mai di farlo con lui.
-Tom dove ci troviamo?- gli domandò dopo un pò.
-New Bern- disse soltanto.
Alex non rispose ma lui capì che voleva sapere perchè si trovavano lì. Continuarono a fissare il panorama poi Tom incominciò.
-Ascolta, non sei al sicuro al momento. Non siamo al sicuro. Io non avrei dovuto raccontarti questo; e sai il Cielo punisce a vita gli angeli che riferiscono la loro vera natura. Ora, nessuno sa niente, per questo devi restare quì, al sicuro.-
-E tu dove andrai?-
-Non preoccuparti non sarai sola. Guarda lì- indicò una piccola casetta rossa -tu rimarrai lì-
Si avviarono verso quella casetta, e quando entrarono ali dorate illuminavano la stanza. Le sembrava di riconoscere quei lunghi capelli biondi e quando si girò, Alex rimase sorpresa di sapere che anche Arianne era un angelo. L'abbracciò forte, ed era contenta che sarebbe rimasta con lei per chissà quanto tempo.


NEW YORK.
-Tom- lo chiamò Cam.
-Si?- domandò preoccupato, anche se sapeva cosa stava per dirgli.
-Stanno arrivando.-
-Lo immaginavo-
-Sei pronto?-
Tom non esitò a rispondere, perchè sapeva che l'avrebbe fatto per il loro amore. -Si- rispose subito.
-Adam e Daniel ci stanno aspettando-
-Andiamo- rispose subito Tom.


NEW BERN, NORTH CAROLINA.
Erano sedute entrambe vicino il camino per cercare di riscaldarsi. Fuori tirava un forte vento, era sempre così da quelle parti le aveva spiegato Arianne.
Alex era avvolta nel suo maglione rosso. Era stata fortunata ad avere Arianne, pensò. L'unica vera amica che avesse avuto in tutti quegli anni, dopo Sam. La guardò a lungo e notò che anche lei aveva una cicatrice sulla fronte che a differenza di quella di Tom, era più visibile. Era un pò indecisa se chiederglielo o no, ma alla fine si decise.
-Arianne, perchè hai quella cicatrice?-
-E' una lunga storia.- anche lei come Tom aveva risposto in quel modo.
-Anche Tom ce l'ha-
Arianne sgranò gli occhi. Alex non capiva il loro strano comportamento. Perchè nessuno voleva dirle niente? Perchè doveva avere sempre sorprese?

-Beh ecco, abbiamo combattutto insieme-
-Davvero?-
-Si, per salvarti.- ammise Arianne.
-Per salvarmi?- Alex era un pò confusa.
-Tom non ti ha parlato della maledizione?-
-Di quale maledizione parli?- Alex sembrava ancora più confusa di prima.
-Forse non avrei dovuto dirlo- una piccola e quasi silenziosa risatina risuonò nella stanza -dimentica tutto ciò che ti ho detto- disse alla fine, seria.

Alex non voleva dimenticare tutto quello che le aveva detto. Di quale maledizione parlava Arianne? E perchè lei e Tom avrebbero combattuto per Alex? Ma soprattutto, perchè Tom l'aveva lasciata in quel posto così isolato ed era volato via? Tutte queste domande traboccavano nella testa di Alex, una dopo l'altra. Poi le venne in mente che Tom le aveva detto che erano in pericolo. Il Cielo avrebbe punito chiunque avesse rivelato la propria natura. Qualunque angelo. E Alex si addormentò con tutti quei pensieri nella mente. Si addormentò turbata, ma sempre innamorata. Di Tom.




 

Heeeeei!
Eccomi quì con un nuovo capitoloo!
Come sempre, spero che vi piaccia
e fatemi sapere
cosa ne pensate.
Mi raccomando recensite
in tantiii ahahahaa
Questa volta ci ho messo un pò di più
per finirlo,
anche perchè non sapevo
proprio come continuare.
Poi ho avuto un mare di idee e
ho scritto tutto!!

Come promesso l'ultima volta
ho scritto il capitolo più lungo,
spero.
Ricordate che su twitter sono

@oceanidicagate
Per qualunque cosa contattatemi
e sarò felice di rispondervi :)
Ora vi saluto.
Baci,
Martina xx

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2449002