Summer Love

di SusySixx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Personaggi ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Personaggi ***


Gabrielle Chase :







Louis Tomlinson :







Andrew Biersack :







Jane Willson :







Harry Styles :







Vicky Holmes :







Zayn Malik :







Liam Payne :







Niall Horan :







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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


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CAPITOLO 1

Era un bel giorno di primavera dove i tiepidi raggi del sole si proiettavano sulla rugiada che ancora copriva le foglie e il colore azzurro del cielo si abbracciava perfettamente al bianco delle nuvole quasi fosse un dipinto. Io stavo seduta sulla panchina dove abitualmente aspettavo il mio Andy, a pensare se la mia vita potesse essere diversa da come lo fosse già . In fondo ero all'ultimo anno del college, ormai concluso e cosa ancora più strana, ma allo stesso modo fantastica, ero fidanzata con il ragazzo dei miei sogni, Andrew Biersack cantante dei Black Veil Brides , il ragazzo più mozzafiato che i miei occhi avessero mai visto.

Lo vidi scendere dall'auto e venire verso me. C'era qualcosa che mi stregava nella sua camminata sexy, ma sicuramente non era paragonabile ai suoi occhi azzurro oceano che mi ghiacciavano ogni volta che incontravano i miei. Mi stampò un bacio sulle labbra e mi salutò con la sua profonda ed eccitante voce.

Ci fermammo a mangiare qualcosa e poi ci dirigemmo verso la spiaggia. Le spiagge di Los Angeles mi rilassavano sempre: il profumo del mare, il rumore delle onde, la sabbia sottile che si incastrava tra le dita... erano tutte cose che mi confortavano e questo Andy lo sapeva benissimo, infatti quasi tutti i pomeriggi mi ci accompagnava. Passeggiammo lungo la riva fino a quando il caldo ci costrinse ad entrare in acqua. Feci un respiro profondo; l'acqua era fredda...

Andy, come un bambino, mi schizzò con l'acqua ed io, in modo scherzoso, ricambiai. La canottiera bagnata gli segnava il petto scolpito scoprendo il suo ammaliante aspetto fisico.

Allontanati dalla riva Andy si avvicinò verso di me, accarezzandomi i lunghi capelli biondi e avvicinandosi col viso. Ogni volta che mi sfiorava in quel modo era un vero e proprio toccasana, mi rilassava e mi faceva sentire sua... chiudevo gli occhi mentre lui mi cullava con i suoi dolci baci che speravo non finissero mai.

Ma i giorni nei quali stavamo insieme passavano sempre velocissimi, e quello ne fu un esempio.

Mi accompagnò a casa e ne approfittammo del fatto che i miei erano ancora al lavoro per andare sul tetto di casa mia ad osservare il tramonto. Ogni volta che eravamo insieme ci fermavamo sempre ad ammirarlo: era qualcosa che ci legava e che piaceva ad entrambi.

"Se i miei ti vedessero qui non mi lascerebbero più uscire con te"

"... é un rischio che dovrò correre... anche perché prima o poi sarai più mia che loro... "

Sorrisi compiaciuta appoggiandomi al suo petto, consapevole di come ogni giorno Andy ed io fossimo sempre più legati.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


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CAPITOLO 2

 

Il giorno seguente la sveglia suonò in ritardo e svegliata di soprassalto dovetti prepararmi di tutta fretta per affrontare un'altra giornata tra i banchi di scuola. Indossai quindi un paio di jeans che abbinai a una camicetta azzurrina e, preso qualcosa da mangiare dalla cucina , mi diressi a scuola.
La mattinata non prevedeva nessun compito o interrogazione,dovevo solo stare attenta alle spiegazioni dei professori,cosa che mi risultò difficile dato il sonno che avevo.
Dopo una noiosa ora di biologia toccava l'ora di recitazione,una di quelle poche materie dove davo il massimo dell'impegno,o meglio, era l'unica disciplina che mi interessava veramente dato il mio amore per il teatro.
A scuola si stava preparando “Romeo&Juliet” di William Shakespeare, nella quale a me era stato dato il ruolo di interpretare Giulietta. Amavo quest'opera,talmente tanto che quando mi era stata data la parte avevo obbligato i miei a venirla a vedere. Vedevo questa storia un po' in parallelo alla mia; un amore destinato a finire a causa dell'odio tra due famiglie. Ovviamente la mia famiglia non odiava quella di Andy,era solo la scelta di un ragazzo tatuato,con piercing e qualche volta un po' “alticcio” ad infastidirli.


Finita recitazione mi diressi verso la solita panchina aspettando Andrew e fremendo dalla voglia di vederlo. Passò un ora e lui non si era ancora fatto vivo, essendo sempre più preoccupata mi ripetei a mente frasi del tipo "arriverà, è solo questione di minuti, a momenti sarà qui... ".
Per non pensarci troppo presi dallo zaino il cellulare. C'era un messaggio. Tremante sbloccai la tastiera del telefono sperando che il mittente fosse proprio Andy. Non era lui,ma la mia amica Londinese,Jane.

Da Jane:

  • Ciao Gaby! Ho provato a chiamarti a casa ma non rispondeva nessuno. Questa sera ti chiamo: dobbiamo organizzarci per quest' estate. xoxo a stasera!

 

Jane era una delle mie migliori amiche, sembra strano da dire visto la distanza tra Los Angeles e Londra,ma era proprio così; la conobbi in vacanza qualche anno fa insieme alla sua compagna di college, Vicky e da quell'anno era nata una grande amicizia tra noi tre.


Le risposi con un -ok- secco e misi il telefono nello zaino. Era da due ore che stavo aspettando senza alcuna notizia di Andrew. Presi le mie cose e mi incamminai arrabbiata verso casa pensando a qualche bella ragione del perchè Andy non si fosse fatto né vivo e né sentire con un messaggio.
Mentre camminavo una macchina rallentò andando con la mia stessa andatura. L'autista tirò giù il finestrino senza distogliere lo sguardo dalla sottoscritta.

"Ciao cucciola,sali in macchina dai che ti accompagno a casa"

Andy aspettò un minuto abbondante prima che gli rispondessi.

"..no, preferisco andare a piedi"

" eddai, non sarai arrabbiata spero, lo sai che ho da fare in questi giorni.."

"e cosa ci sarebbe di così tanto importante ?potevi almeno avvisare con un messaggio"

"Avevo da fare...."

La nostra conversazione finì così,ero talmente arrabbiata che avevo paura di usare parole troppo pesanti. Andy fece retromarcia e se ne andò, dopo qualche minuto arrivai a casa e, deposto le mie cose andai in camera mia a rilassarmi un po'.


Mentre stavo cenando mi arrivò un messaggio da Jane. Verso le nove mi avrebbe video-chiamato. Scusandomi con i miei per l'assenza,ritornai in camera e accesi Skype.
Dopo un ora nella quale oziai su Twitter, Jane si degnò di chiamare.

"Ciao bellissima Americana."

Sorridendo ricambiai il saluto. Mi mancavano sia lei che le nostre videochiamate che facevamo più spesso un tempo. A seguito degli aggiornamenti sulle nostre vite in due paesi completamente diversi toccò all'argomento “Estate”.
Dopo il mio diploma sarei partita per l'Inghilterra dove avrei passato un'estate con Jane e Vicky,vivendo come una vera e propria inglese.
Passammo due ore a parlare,ridere e scherzare fino a quando Jane dovette riattaccare.
Mi aveva detto che essendo ammalata non sarebbe andata a scuola e che quindi aveva pensato di chiamarmi perché era stanca di dormire.
Insomma in Inghilterra la giornata era appena iniziata ma lei non poteva fare altro che stare a casa a curarsi.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


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CAPITOLO 3

La domenica mattina scesi in cucina dove mi aspettava la colazione in famiglia. Era un'usanza che avevamo preso visto i diversi orari durante la settimana dovuti al lavoro dei miei e alla scuola. Quella mattina però ciò che doveva assomigliare a una piacevole colazione in famiglia si trasformò in una noiosa chiacchierata sulla mia vita privata.

E' da un po' di giorni che non si fa vedere Andrew, avete litigato?”.
 

Bhe non proprio papà, diciamo che ...”.


Non feci in tempo a finire la frase che mia mamma mi interruppe improvvisamente come se stessi dicendo qualcosa di offensivo nei suoi confronti.


Spero proprio che non vi stiate ancora frequentando, lo sai benissimo che non è il tuo tipo di ragazzo”.


Suvvia cara, penso che nostra figlia abbia capito finalmente , anche perché a scuola ci sono parecchi ragazzi volenterosi a prendere il posto di Andrew”.


Non ho bisogno di trovarmi altri ragazzi; solo perché un ragazzo è tatuato o ha piercing non significa che non sia una brava persona. Dovreste conoscerlo meglio prima di giudicarlo e comunque mi dispiace deludervi ma non ci siamo lasciati, abbiamo solo discusso e penso di risolvere al più presto le cose”.


Con questa discussione mi ero finalmente resa conto di come i miei non vedessero l' ora che Andrew ed Io ci lasciassimo, ma la mia intenzione non era sicuramente quella di rinunciare a lui per fare contenti loro.

 

Il pomeriggio l'avrei dovuto passare immersa tra i libri ma la giornata che si presentava illuminata dal sole era troppo bella per trascorrerla chiusa in casa. Pensai allora di andare a fare una passeggiata chiedendo a Andy se avesse voluto venire con me cosi da poter anche risolvere le cose.

Quando lo sentì parlare al telefono rabbrividì; mi era mancato il suono della sua voce e cosa ancora più importante mi era mancato lui: tre giorni potevano sembrare veramente un'eternità. Non mi aspettavo di trovarlo così tranquillo, al contrario, pensavo fosse arrabbiato con me, che non mi avrebbe risposto e nemmeno che avesse accettato senza esitare.
Accesi un po' di musica e cominciai a prepararmi tirando fuori dall' armadio dei pantaloncini corti a vita alta, collant a rete e una canottiera nera con teschi bianchi. Vestita e pettinata andai al piano di sotto silenziosamente.

Non devi studiare oggi?”.

Mio padre fingeva di dormire sul divano e come ogni domenica pomeriggio, dove cercavo di uscire senza fare rumore, mi fermava chiedendomi sempre la stessa cosa.

Pensavo di andare a fare una passeggiata. Fuori la giornata è troppo bella per chiudersi in casa a studiare”.

...sarai in compagnia di Andrew scommetto...”.

ehm,si...”.

va bene,vai pure, troverò Io una scusa per tua madre, divertiti”.

Sicuramente a parlare non fu lui ma l'effetto del sonno che si leggeva sulla sua espressione.

 

Contenta e meravigliata che mio padre non mi avesse fatto storie mi incamminai verso il parco dove Andy ed Io ci eravamo dati appuntamento. Quando arrivai notai che stava osservando dei bambini che giocavano sull'altalena.
Mi precipitai da lui saltandogli in braccio come fosse un orsacchiotto da stringere e coccolare. Lui mi strinse ancora più forte e mi lasciò solo dopo che gli sussurrai – scusa – all'orecchio.
Mentre passeggiammo nel parco lo aggiornai su tutto soffermandomi soprattutto sulla conversazione avuta con i miei e della video-chiamata con Jane.


Quindi passerai tutta l'Estate in Inghilterra?”.


Esatto, ma se vuoi puoi venire anche tu così finalmente ti potrò presentare a Jane e a Vicky , i miei non ci saranno e non potranno lamentarsi...”.


Tranquilla, non preoccuparti, non potrei. Abbiamo organizzato delle date in giro per l'America quest'estate e non si possono cancellare all'ultimo minuto”.


A volte dimenticavo che essendo un cantante Andrew dovesse riservare un po' di tempo alla carriera, ma restavo sempre troppo impassibile quando si accennava la parola
tour” : forse perché i concerti finivano sempre con date troppo vicine e queste lo avrebbero portato a un uso eccessivo di alcool e fumo.
Verso le sette mi accompagnò a casa; avevamo camminato talmente tanto che non mi sentivo più i piedi. Dopo aver salutato Andy con un bacio entrai in casa sperando di coricarmi al più presto ma mia madre mi bloccò sulle scale intenta a dirmi qualcosa.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


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CAPITOLO 4

 

Come è stato anticipato? Come è possibile?”.

E' passata questo pomeriggio Rosalie. Ti cercava e io ovviamente le ho detto che eri andata a camminare, quindi ti ha lasciato questo messaggio”.

Non pensavo che papà avesse raccontato veramente una bugia a mamma dicendo che ero andata a camminare.

E quindi quando si farebbe lo spettacolo?”.

Tra due giorni, ma stai tranquilla cara, ormai le tue parti le saprai benissimo a memoria.Ora vai a lavarti mentre io preparo la cena”.

Mia madre si sbagliava di grosso, le parti dell'ultimo atto non le avevo ancora studiate e non avevo la minima idea di cosa avrei potuto fare per impararle in due giorni.
Dopo essermi lavata e aver mangiato andai in camera a studiare l' ultimo atto, ma avevo talmente sonno che mi addormentai sulle pagine del copione.


Quei due giorni passarono troppo in fretta;tra lo studio delle parti di “Romeo&Juliet” e la preparazione per il diploma non avevo mai trovato il tempo di stare con Andy.
Era da due ore che ero a teatro per le prove generali e mancavano soltanto altre due ore all'inizio dello spettacolo: mi sentivo mancare l'aria.
Miss Withman, l'organizzatrice di eventi scolastici del college, ci aveva concesso un quarto d'ora di pausa, finalmente!
Uscì a prendere una boccata d'aria quando notai che appoggiato al muro della scuola c'era Andy che stava fumando una sigaretta.
Quando mi vide mi fece cenno di avvicinarmi con la mano sorridendomi(quanto amo il suo sorriso), io ovviamente andai da lui.

Che ci fai qui?”

Sono venuto a trovarti,ma se vuoi me ne vado”

No no ti prego,resta. Avevo intenzione di chiamarti ”

A che ara è lo spettacolo?”

Verso le nove circa”

Perfetto non mancherò”

Proprio quando si avvicinò per baciarmi squillò il telefono; chi poteva rovinare un momento così bello? Come immaginavo: era Ashley.
Andy dovette tornare alla casa discografica, così mi salutò promettendomi che alla sera ci sarebbe stato.


Mancava mezz'ora allo spettacolo, sentivo il cuore battere talmente forte che mi dovetti sedere per calmarmi. Comincia a cercare nella borsa i trucchi che Rosalie mi aveva dato quel pomeriggio alle prove quando qualcuno mi canticchiò qualcosa all' orecchio:

One million years I will say your name
I love you more than I can ever scream

Mi voltai sorridendo; Andy mi aveva donato una rosa che io accettai arrossendo.

Sei fissato con quella frase”

E' una canzone ...”

...una canzone molto triste...”

Guardala da un'altra prospettiva, mi ha fatto riavvicinare a qualcuno che amo.”

Quel qualcuno ero proprio io. Qualche anno fa avevamo litigato per una serie di motivi avevamo troncato il nostro rapporto; lui mi dedicò questa canzone sperando di sistemare le cose ed io ovviamente non potei lasciarmi sfuggire il ragazzo che amavo.

Gabrielle, tra qualche minuto iniziamo, preparati ad entrare”

Si, ora arrivo Miss Whitman”

Era il momento di andare,di entrare in scena e dare il meglio di me.
Andrew mi accarezzò la guancia, le sue mani fredde fecero correre dei brividi lungo la mia schiena. Avvicinatosi a me pose le sue labbra sulle mie delicatamente, la sua bocca era morbidissima ; chiusi gli occhi e sentì la sua lingua toccare la mia , non volevo lasciarlo andare. Quel momento era così dannatamente perfetto.
Le nostre bocche si separarono e si unirono ancora, poi lui con un – buona fortuna, ti amo- se ne andò ed Io entrai in scena.

 

 

Lo spettacolo andò alla grande, niente era andato storto ed ognuno si era ricordato tutte le parti a memoria, io compresa.
Andai in platea a cercare i miei; non pensai sarebbero venute così tante persone.
Ci misi un bel po' a trovarli; Rosalie mi aveva fermata per farmi i complimenti, ci volle qualche minuto per scrollarmela di dosso.
Mia madre mi stampò due grossi baci sulle guance dicendomi che ero stata brava ; mio padre, invece, mi battè le spalle soddisfatto.

ehy Andrew vieni qui con noi!”

( Mio padre che invitava Andrew a fare qualche chiacchiera ?!)

Come mai non ti sei seduto vicino a noi? Ti avevamo tenuto un posto”

Sono arrivato in ritardo e mi sono seduto in ultima fila, grazie mille comunque”

Lo guardai e lui mi fece l'occhiolino, ovviamente non poteva dire ai miei che era venuto dietro le quinte a salutarmi; avrebbe mandato mia madre su tutte le furie.
Prima di uscire la notai squadrare Andy da capo a piedi storcendo il naso; sicuramente era per l'abbigliamento o per il piercing portato sul labbro inferiore.
Andrew ed io decidemmo di fare una passeggiata prima di tornare a casa ma verso mezzanotte sentì la stanchezza diventare padrona di me stessa, così mi feci accompagnare a casa e data la buonanotte a Andy andai a dormire.

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***


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CAPITOLO 5

 

*Venerdì*
Osservavo in continuazione i vestiti accatastati sul letto. Non sapevo cosa mettermi e nemmeno come pettinarmi. Ero in crisi totale.
-Toc toc-
Sentì qualcuno bussare alla porta.

Avanti!”.

Mia madre si era presentata tutta tirata come se dovesse essere lei a diplomarsi.

Piccola, non sei ancora vestita? tra poco bisogna andare”.

Lo so, mamma, ma non so proprio cosa mettermi”.

Lascia fare a me, oggi è un giorno speciale e io e tuo padre siamo molto fieri di te. Comunque cosa ne pensi di questi??”.

In un attimo mia madre aveva preso in mano un vestito azzurrino corto fino alle ginocchia abbinandolo ad un cardigan bianco ed un paio di scarpe col tacco blu vellutate... aveva sempre avuto un bel gusto nel vestire.
La ringraziai baciandola sulla guancia, per un momento pensai si stesse quasi mettendo a piangere; non so per quale motivo,ma mia madre si commuoveva per qualsiasi cosa.
Iniziai a vestirmi pensando ad una possibile acconciatura da farmi, ma ovviamente non avevo nessuna idea.
Decisi quindi di lasciarmi i capelli sciolti e anonimi come sempre.
Scese le scale vidi i miei genitori già pronti per partire: erano a dir poco fantastici.


Arrivammo a scuola in orario ed io ero talmente terrorizzata che quando i miei mi dovettero lasciare per entrare dalla porta principale della palestra, mi sentii come un animaletto indifeso.
C'era una confusione pazzesca, non sapevo dove andare fino a quando il professore Vernon ci dispose in ordine alfabetico.
Andai tra quelli con la lettera C e tanto per cambiare mi toccò stare vicino a Rosalie: ciò avrebbe portato ad ore e ore di lamentele, chiacchiere, osservazioni e cosa ancora più brutta.... pianti!
Pianse talmente tanto che mi chiese parecchi fazzoletti, alla fine decisi di darle tutti i pacchetti che avevo in borsa.
La cerimonia fu rapidissima. Sentì chiamare il mio nome.
Il cuore cominciò a battere più del dovuto. Bum bum bum.
Arivata sul palco lancia un sorriso forzato ai miei genitori, poi notai tra la folla dei ragazzi seduti sulla ventina d'anni. Erano Ashley, Chris, Jake, Jinxx; e ovviamente non poteva mancare Andy che mi fece l'occhiolino sorridendomi.Quando incrociai il suo sguardo mi sentì rilassare e mi calmai.
Poi tornai tra i diplomati sperando che Rosalie potesse finirla al più presto di asciugarsi le lacrime. Dopo che il preside ringraziò i presenti complimentandosi con noi ragazzi ci invitò a un rinfresco organizzato dalla scuola.
I piedi iniziarono a farmi male, non riuscivo più a stare in piedi; decisi allora di aspettare i miei seduta mentre loro andarono a farsi notare tra la folla. Non rimasi molto da sola. Cinque minuti dopo Andy si precipitò vicino a me dicendomi che il resto della band era dovuta andare via.

Pensavo... visto che le nostre strade tra un po' si divideranno o per il tour o per la tua partenza...ti andrebbe di passare un week-end da me?”

Mentre mi parlava mi strofinò il naso sul collo; sentì il suo respiro penetrare sulla mia pelle e le sue labbra bagnate impadronirsi delle mie.

E me lo chiedi? Certo che mi andrebbe ma chi glielo dice ai miei?”

Troveremo una scusa o se vuoi posso parlarci io. So essere molto convincente quando voglio.”

Parlammo senza smettere di baciarci e coccolarci ma tutto fu bloccato da due colpi di tosse...

Pensavo volessi qualcosa da mangiare; un salatino, un dolcetto... ma vedo che sei già impegnata in altro...”

Era la prima volta che mio padre ci vedeva baciare in quel modo, o meglio era la prima volta che ci vedeva così attaccati : per fortuna che mia madre non era con lui!

Senti papà, Andy mi ha chiesto se questo week-end lo passo da lui, a casa sua precisamente, insomma, non ci vedremo per tutta l'estate, vorremmo passare un po' di tempo insieme...”

In quel momento mi chiesi il perché stessi balbettando nel chiederglielo , forse perché dovevo trovare un qualche cosa da dire per rompere il silenzio.

Sarebbe meglio discuterne a casa perché non penso che a tua madre vada bene ma sinceramente dovremmo andare via per lavoro... ne parliamo dopo, meglio che vi lasci soli...”

Era sicuramente ancora turbato per il fatto accaduto.
Quando ci lasciò, Andy ed io ci guardammo perplessi e lui ovviamente sorrise mentre io sprofondai tra le sue braccia.



Spazio Autrice:
Ciao a tutti/e :) spero che intanto vi sia piaciuta la storia.
Nei prossimi capitoli che pubblicherò arriveranno i nostri cari Ragazzi.. quindi non perdeteveli!
un bacio a tutte le Directioners :*
SusySixx 

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


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CAPITOLO 6

 

*Sabato*
Quel mattino pensai di alzarmi per mezzogiorno ma purtroppo fui svegliata dai discorsi dei miei che provenivano dal piano di sotto.
Mi raggirai tra le coperte cercando di non fare caso al rumore; ma era tutto inutile.
Mi chiesi che motivo ci fosse per non parlare un po' più piano, in fondo sapevano benissimo che avrei voluto dormire fino a tardi.
Ancora in pigiama decisi di andare al piano di sotto notando allo specchio la brutta cera di una appena svegliata e scese le scale andai in cucina : come immaginavo i miei, nel preparare i bagagli, discutevano sulla serata che avrei dovuto passare con Andrew.
Erano talmemte immersi nel discorso che non si erano accorti che io ero lì a guardarli con braccia incrociate,solo quando decisi di fare colazione prendendomi dalla credenza qualcosa da mangiare, mia mamma mi disse – ah,sei qui-.
Dopo la lunga discussione dei miei il taxi che li avrebbe portati in aeroporto arrivò e dovettero partire; per fortuna che mio padre era riuscito a convincere mia madre a farmi uscire. Dopo una serie di baci , abbracci e raccomandazioni i miei partirono; sarebbero tornati il giorno dopo per accompagnarmi in aeroporto.
Non avendo nulla da fare pensai di prepararmi la valigia mentre ,nel pomeriggio ,andai a fare jogging per rientrare a casa verso le sei e prepararmi con calma per la serata che mi avrebbe aspettato.
Con ancora i capelli avvolti nell'asciugamano e in accappatoio tirai fuori dall'armadio un po' di vestiti che avrei potuto indossare ma non avevo la minima idea di dove mi avrebbe portato Andrew. Mi provai ben tre vestiti ma con tutti mi vedevo troppo elegante.
Alla fine optai per un paio di jeggins scuri e una camicia bianca; almeno non sarei risultata ne troppo elegante ne troppo sportiva.



Verso le nove Andy mi passò a prendere e ,uscita di casa, corsi in macchina.

Per favore, dimmi che non andremmo in qualche ristorante o cosa del genere perché non sarei vestita per l'occasione”

Ma no, tranquilla. Ho pensato che potremmo passare una piacevole serata a casa mia, so che non sembra molto romantico ma spero non ti dispiaccia”

Si avvicinò lentamente alla mia bocca e mi stampò un bacio sulle labbra che ricambiai molto volentieri.



Quando arrivammo, come da gentiluomo, mi aprì la portiera della macchina e mi portò in braccio fino davanti casa.
Era un'accogliente abitazione, non troppo lussuosa, ma comunque bella e abbastanza spaziosa. Mi accomodai sul divano mentre Andy si fermò in cucina a fare un po' di pop-corn. Mi guardai attorno notando che stranamente la casa era in ordine rispetto le altre volte in cui mi ci aveva portata, quando sentì delle risatine provenienti da una camera.
Guardai Andy con occhi incuriositi mentre si stava sedendo provvisto di pop-corn e un paio di birre.

Tranquilla,è Ashley con qualche sua amichetta, tra poco dovrebbero uscire..lo so che dovevamo stare noi due soli ma all'ultimo minuto si è presentato con quella ragazza...”

Non preoccuparti, non c'è nessun problema”

Avrei voluto dirgli che in realtà preferivo non restassero, che gli avesse obbligato di andarsene lasciandoci soli ma non potevo comandargli cosa fare, non era nella mia natura.
Ashley era uno della band e Andy si era abituato a vedere ragazze diverse ogni sera che dormivano sul letto del suo migliore amico, ormai non ci faceva più caso.
Cominciammo a guardare un film, Batman per la precisione, il suo eroe preferito fin da quando era piccolo. Quando finì stranamente non avevo sonno.

Vieni con me...”

Mi prese per mano e mi accompagnò in camera sua. Mi sentivo strana, il cuore mi batteva all' impazzata e la camera profumava di lui, del suo dolce profumo che amavo da morire.
Senza rendermene conto ero già coricata sul letto.
Le sue mani fredde cominciarono a sbottonarmi la camicia e a contatto con la mia pelle mi facevano venire la pelle d' oca. Tolta la canottiera lui si sbottonò prima i suoi e di conseguenza i miei pantaloni. Il suo respiro sfiorò la mia pelle finché la sua bocca incontrò la mia e le mie mani accarezzarono la sua schiena mentre lui mi baciò il collo, strofinando con delicatezza il naso sulla mia pelle.
Mi rilassai donandomi a lui e abbandonandomi tra i miei pensieri. Sentì la porta d'entrata chiudersi, sicuramente era Ashley che usciva; poi, tutto d' un tratto fu giorno e quella indimenticabile notte passò in un lampo facendomi tornare alla realtà.



L'aeroporto di Los Angeles era enorme e trafficava di gente. Andrew rimase solo per qualche minuto per salutarmi perché doveva partire per il tour, i miei, invece, mi fecero compagnia finché non fu ora di partire.

 

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


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CAPITOLO 7

 

Verso mezzogiorno l'aereo atterrò a Bournemouth.
Presi i bagagli cominciai ad incamminarmi verso l'uscita quando tra la folla notai una folta chiama rossa.

Jane!”.

Si girò a guardarmi; i suoi bei capelli rossi, i suoi occhi marroni, il suo dolce ridere che metteva in risalto le fossette sul viso... non era cambiata affatto dall'ultima volta che l'avevo vista, era rimasta la solita bella e solare Jane.
Dopo qualche chiacchierata e pettegolezzi lei si offrì di portarmi le valigie fino alla macchina.

Spero tu non sia stanca dopo il viaggio perché ci aspetta una lunga giornata da passare anche in compagnia di Vicky”.

Vicky?! Come sta?”.

Abbastanza bene... ha bisogno di divertirsi un po', ha appena mollato il fidanzato...” .

Ah! E come mai?”.

Sai com'è lei... le storie lunghe non sono il suo forte”.

Ridemmo insieme e salite in macchina ci dirigemmo verso qualche fastfood a mangiare qualcosa.

 

Nel pomeriggio raggiungemmo la spiaggia: era abbastanza grande, la sabbia sottile e il rumore delle onde molto piacevole...
Ci sistemammo in un luogo un po' isolato dalla gente per poter stare un po' più tranquille.
Vicky arrivò dopo qualche ora.
Era una ragazza dai capelli scuri, viso dolce e con un punto debole: i ragazzi.
Jane mi aveva raccontato che ogni volta alla festa di fine anno della loro scuola, Vicky era una delle poche ragazze che riceveva parecchi inviti dai ragazzi.
Decidemmo di andare a bere qualcosa al bar della spiaggia ma quando Jane e Vicky pensarono di fare una passeggiata lungo la riva, io optai per rimanere sotto l'ombrellone a dormire un po': il viaggio mi aveva decisamente sfinita.
Senza accorgermene dormii per un'oretta abbondante.
La spiaggia intanto si era riempita e si era alzato un venticello leggero che scompigliava delicatamente i capelli.
Jane e Vicky non erano ancora tornate dalla loro scampagnata.Per non annoiarmi decisi di fare un po' di parole crociate che Jane aveva accuratamente pensato di portare.
Le altre, intanto, stavano tornando accaldate.

Spero ti sia riposata abbastanza perchè questa sera ci aspetta la festa in spiaggia con gli altri studenti del College e non penserai di mancare...spero!”.

Mi dispiace Vicky ma penso di saltare...”.

Invece ti conviene venire. Dovremmo pur divertirci...No?”.

Va bene, mi avete convinta...”.

La mia estate era ufficialmente iniziata.
Mentre Jane e Vicky giocavano a carte, io mi sdraiai sotto il sole intenta ad abbronzarmi un po'. Le sentivo ridere e scherzare insieme amichevolmente: mi resi conto di quanto mi erano mancate.
Il sole cominciò a bruciarmi leggermente la pelle, così decisi di spostarmi all'ombra ma l'afa mi faceva mancare l'aria.
Pensai allora di prendere gli occhiali da sole con il telefono e di incamminarmi lungo la riva del mare.
Notai che in fondo si trovava un molo dove poter ammirare il panorama e decisi di andarci.
La vista era a dir poco bellissima.
Scattai diverse foto: si potevano vedere i raggi del sole abbracciare il cielo,le diverse sfumature dell'acqua del mare percorse da meravigliose onde, ma anche tante giovani coppie che si divertivano proprio come me con Andrew a Los Angeles.
Come desideravo che lui fosse qui con me, a godersi il meraviglioso panorama e la favolosa estate che avevamo davanti, ma purtroppo gli impegni ci avevano diviso anche questa volta.
Decisi di tornare dalle altre quando per poco non mi scontrai con una bambina.

Ops.. Scusa bella bimba... i tuoi genitori non ci sono? Come ti chiam.....?”.

Lux?!”.

Non feci in tempo a chiedere il suo nome che la raggiunse un ragazzo sulla ventina, mingherlino e sempre con il sorriso sul viso.

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Capitolo 9
*** capitolo 8 ***


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CAPITOLO 8

 

Louis' Pov:

 

Era da dieci minuti ormai che stavo correndo dietro a Lux quando finalmente si decise di fermarsi.
Dopo averla chiamata notai che con lei c'era una ragazza, solo dopo essermi avvicinato notai quanto fosse carina.
Presi in braccio Lux e con una mano mi presentai:

Scusa ma questa bambina è parecchio vivace”.

Non fa niente tranquillo, non mi ero accorta che stava correndo e per poco non ci andavo addosso”.

... bhe... io sono Louis, Louis Tomlinson, e tu?”.

..Gabrielle”.

Rimasi incantato dal suo sorriso, c'era qualcosa in lei che mi fece avere un impulso al cuore appena pronunciò il suo nome. Pensai fosse un'altra prova di Eleanor per testare se la tradivo...so solo che in quel momento la mia mente si liberò di lei facendomi rimanere ipnotizzato dalla bella bionda.
La guardai andare via notando come il sole si proiettava sui suoi capelli.

 

Quando tornai dagli altri Hazza stava ancora dormendo,mentre Niall mangiava qualcosa e Zayn chiacchierava animatamente con Liam.

Sei tornato finalmente! Lux deve tornare a casa. L' accompagni tu?”.

Portala tu Liam, io pensavo di stare un altro po' qui... Ma Harry sta ancora dormendo?”.

Decisi insieme a Niall di fare un bel scherzo ad Hazza.
Lo prendemmo dalle braccia e dalle gambe per portarlo dentro l'acqua: gli facemmo fare proprio un bel tuffo!
Dopo che Liam si avviò verso l'albergo e Hazza si asciugò con l'asciugamano, ci sedemmo sotto l'ombrellone a parlare del più e del meno.

Prima che mi dimentichi, un mio vecchio amico ci ha invitato ad una festa questa sera in spiaggia. Vi va di andarci?”.

(Zayn) “Bella idea Louis! Io ci sto”.

(Niall) “Basta ci sia da mangiare...”.

Erano tutti d'accordo.
Raccolte le nostre cose ci dirigemmo verso l'hotel dove ci saremmo preparati per la serata e avremmo detto della festa a Liam.


Arrivati in hotel, Niall andò in camera di Liam a riferirgli della serata mentre Harry ed Io andammo a prepararci nella nostra stanza.
Hazza andò a farsi la doccia per primo: questo significava un'ora abbondante di attesa.
Mi sdraiai sul letto e cominciai a pensare a quella ragazza... a Gabrielle...
Non capivo il perché la mia mente mi portava a lei e come ad un tratto non riuscivo più a pensare ad Eleanor.
Di una cosa ero sicuramente certo: desideravo vederla un'altra volta, anche per qualche minuto, non aveva importanza per quanto tempo, bastava solo incontrare di nuovo il suo sguardo.

 

Quando uscimmo dall'hotel, delle fan ci riconobbero e dopo aver firmato autografi e fatto foto con loro ci dirigemmo alla spiaggia.
Erano le dieci quando arrivammo alla festa.
La spiaggia era sommersa, a differenza di quel pomeriggio, da solo giovani.
C'erano ragazzi che ballavano, bevevano, fumavano.... coppie felici che si coccolavano beati attorno al grande fuoco che avevano allestito quasi al centro della costa... ci sentimmo tornare a quando non avevamo ancora il successo tra le mani, a quando frequentavamo ancora il College... era bello sentirsi ancora il “Louis Tomlinson” di un tempo.
Zayn ed Harry andarono a mischiarsi tra i giovani che ballavano, Liam si era fermato a parlare con delle ragazze mentre Niall si era precipitato al tavolo bandito di salatini e panini e io l'avevo seguito per andare a prendere qualcosa da bere.
Dopo aver preso una bottiglia di birra, decisi di dirigermi da Harry e Zayn ma mi imbattei in una ragazza bionda.
Non ci potevo credere... era proprio lei... Gabrielle.
Non sapevo se fosse stato o il destino o un colpo di fortuna, ero solo consapevole che lei era li davanti a me e che l'avevo rivista un'altra volta.
Una sensazione strana mi pervase finché lei non parlò.

Louis? Louis Tomlinson giusto?!”.

Giusto... non pensavo di incontrarti...”

... Nemmeno io sinceramente...”

Le chiesi se le andava di venire a sedersi da qualche parte e lei accetto.
Ci accomodammo sulla spiaggia guardando il resto dei giovani a ballare.

Vedi quella che mi sta salutando? Lei è una delle mie migliori amiche, Vicky... è da queste parti, se vuoi dopo te la presento...”.

Che strano... sta proprio ballando con un mio amico...”.

La sua amica prese per il braccio Liam e lo trascinò da noi.

Gaby! Porta il tuo compagno a ballare con noi.. dai... ci stiamo divertendo anche con gli altri...ah si io sono Vicky”.

Era sicuramente un po' alticcia, del resto come gli altri. Dopo esserci presentati sia Gabrielle che io andammo a scatenarci insieme al resto della Band e una ragazza dai capelli rossi che si presentò con il nome di Jane.
Ballammo e bevemmo fino a notte fonda, poi le ragazze dovettero andare e io salutai Gabrielle dicendole che l'avrei voluta rivedere.

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


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CAPITOLO 9

Gabrielle's Pov:


La mattina seguente quando mi svegliai la testa mi rimbombava tutta.
Jane, nel letto affianco, stava ancora dormendo.
Notai che le valigie erano vicino alla porta ancora da disfare e che io non indossavo il pigiama ma l'abito di ieri sera.
Dormivo a casa di Jane, i suoi genitori mi avevano dato la disponibilità di stare a casa loro perché, essendo molte volte in viaggio per lavoro, preferivano lasciare la loro figlia a casa in compagnia di qualcuno.
Decisi di andarmi a fare una bella doccia fresca per svegliarmi un po'.
Quando tornai, anche Jane era sveglia.

Che male alla testa...non riesco a stare in piedi, spero tu non abbia intenzione di andare a fare shopping oggi...”.

No no,tranquilla, mi sono svegliata nelle tue stesse condizioni, devi solo andarti a rinfrescare un po', vedrai che dopo starai meglio...”.

La mandai a fare una doccia e tornata in camera iniziammo a cambiarci e a metterci qualcosa di più comodo quando qualcuno suonò alla porta.

Vado io, tu vestiti con calma...”.

La casa di Jane era molto più grande della mia e anche molto bella.
Le pareti erano color crema e si accostavano perfettamente alla luce che penetrava dalle grandi finestre adornate da tende.
L' entrata era enorme e decorata con vasi di rose bianche che piacevano molto ai genitori di Jane. Proprio difronte alla porta d'ingresso si trovavano le imponenti scale che portavano al piano di sopra e ai lati la cucina con la rispettiva sala da pranzo e il salotto.
Il campanello suonò una seconda volta e io mi tuffai per aprire la porta.

Buongiorno ragazze! Vi ho portato la colazione!”.

Vicky si era presentata con cappuccini e una scatola piena di brioche, molto più arzilla e allegra di noi.

Jane si è svegliata?”.

Si... si sta cambiando, dovrebbe essere qui ormai...”.

Non dirmi che vi siete appena alzate... Io sono andata a fare un po' di jogging e voi avete dormito fino adesso?!”.

Andammo nel salotto ad aspettare Jane. Quando si presentò, notai due grosse occhiaie pendenti dal suo viso.
Vicky le fece il solletico appena si sedette sul divano per svegliarla.

(Vicky) “Bella festa ieri sera, vero?”.

(Jane) “Si, molto bella... Finché Harry non è venuto a ballare con noi...”.

(Vicky) “ Devo ancora capire il motivo del perché non andiate d'accordo se nemmeno vi conoscete... “.

(Jane) “... Sei venuta qui per parlare di Harry Styles per caso?! Comunque Gaby... Chi era il bel ragazzo con cui ballavi ieri sera?”.

Immaginavo che almeno una delle due mi avrebbe fatto questa domanda, d'altronde non avevo detto niente del mio incontro con Louis di ieri pomeriggio.

(Vicky) “... Così hai un nuovo fidanzatino.. Bene!”.

Non era il mio nuovo fidanzato, non lo conoscevo nemmeno, di lui sapevo solo il nome, avevamo ballato insieme ad una festa, ma niente di più.
Io era fidanzata con Andrew e non potevo sicuramente innamorarmi una seconda volta... soprattutto se stavamo ancora insieme.
Vicky mi ricordò che dovevo chiamare Andy, ma il telefono mi dava sempre occupato o non raggiungibile. Avevo provato anche a rintracciarlo con messaggi, ma di lui non ci fu nessuna traccia.

Ieri alla festa però non solo Jane ed io abbiamo fatto nuovi incontri... Tu non hai da raccontarci nulla Vicky? Il nome Liam non ti dice nulla?!”.

(Vicky)“Liam?! Abbiamo solo fatto un po' di conoscenza, niente di che...”.

(Jane) “Mi sembra che vi siate scambiati tenere coccole... numeri di telefono...”


Insomma, la festa ebbe alti e bassi: Jane si divertì a ballare con Niall finché con loro si aggiunse Harry, il ragazzo che odiava perché secondo lei era troppo esibizionista (tra loro c'era sempre stato un odio reciproco).
Si aggregarono anche Liam e Vicky che si erano conosciuti proprio alla festa facendo subito grande amicizia e Zayn che non smise mai di guardare Vicky.
Poi ci fummo Louis ed Io che aggiunti per ultimi a tutti loro eravamo sicuramente i meno ubriachi, almeno fino a quel momento.
Ma una cosa mi colpì: quando noi ragazze dovemmo andare Louis mi sussurrò all'orecchio – Buonanotte piccola, spero di rivederti presto – e poi mi stampò un bacio sulla guancia che di scatto mi fece portare la mano a percorrere la forma delle sue labbra sul mio viso.


Era da un po' che stavamo parlando della festa e scherzavamo, ormai non avevamo fatto più caso all'orario, quando alla porta qualcuno bussò...
Chi poteva essere?

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


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CAPITOLO 10


Jane's Pov:


Mi era sempre piaciuto chiacchierare con le mie due migliori amiche, ma quella mattina mi stavo sentendo proprio male.
Ovviamente non volevo farlo notare alle altre, mi avrebbero riportata a letto.
Decisi quindi di reggermi la testa con la mano e far finta di stare bene.
Questa messinscena però durò ben poco: qualcuno bussò alla porta e io non avevo per niente voglia di alzarmi ad aprire.
Andò Vicky che appena spalancò la porta fece un urlo di stupore...

Jane! Credo tu abbia un ammiratore segreto!”.

Incuriosita corsi alla porta: un fioraio mi aveva consegnato un mazzo con cinque rose rosse ,senza nessun segno del biglietto col destinatario: non avevo la minima idea di chi me le avesse mandate.



Gabrielle's Pov:

Dal balcone di casa Willson si poteva ammirare un panorama fantastico.
Jane era andata a lavorare nel negozio di sua zia lasciandomi a casa da sola.
Pensai di passare un po' di tempo a dipingere e presi come soggetto appunto il mare dove si proiettavano i raggi del sole ormai alto.

Non pensavo dipingessi...”.

Sobbalzai sullo sgabello e dopo qualche minuto notai che Louis mi stava fissando sorridendo come se fossimo io Giulietta e lui Romeo.

Che ci fai qui?”.

Stavo passeggiando lungo la spiaggia e mi era sembrato di vedere qualcuno che conoscevo...”.

Misi il cavalletto per dipingere insieme ai colori e pennelli al loro posto per andarmi a cambiare mettendomi qualcosa di più adatto e in un attimo ero già fuori se non fosse stato per lo scalino che mi fece quasi cadere, ma Louis, non so come, riuscì a prendermi in tempo tra le sue braccia.
Arrossii di vergogna ricomponendomi e Louis sorrise.
Poi mi chiese se mi andava di fare un giro a cavallo con lui : era un ottima occasione visto che mai nella vita avevo cavalcato.

Nelle vicinanze, fuori città e tra il verde dei prati c'erano diversi allevamenti di cavalli dove anche un vecchio amico di Louis ne possedeva uno.
Mi aveva raccontato che era da un bel po' che doveva andarci ma non ne aveva trovato il tempo.
Avuti i nostri cavalli cominciammo a cavalcare lungo un sentiero sommerso da grandissime piante.
Dai rami entrava una limpida luce che dava al sentiero un tocco sereno e pacifico che rendeva tutto molto tranquillo.
Ne approfittammo per conoscerci meglio: io gli raccontai della mia vita a Los Angeles, del rapporto con i miei, della mia grande amicizia con Jane e Vicky... ma non raccontai della mia relazione con Andrew, non me la sentii, o meglio la mia coscienza decise che quello non era il momento adatto per dirglielo.
Anche Louis mi raccontò un po' della sua vita che sicuramente era molto diversa dalla mia: mi parlò anche dei suoi amici Harry, Zayn, Niall e Liam rivelandomi che facevano parte della band più amata al mondo.
Rimasi di stucco quando me lo disse: non ero mai stata una loro fan, ne avevo sentito parlare solo dai mass-media e visti nelle copertine delle riviste, ma sicuramente non mi ero mai interessata a loro amando generi di musica completamente diversi.
Decisi quindi di cambiare discorso per evitare domande sulla musica e sui generi musicali, ma non feci in tempo a pronunciare -A- che il mio cavallo cominciò ad agitarsi ed in un batter d'occhio fui a terra.

Quando riaprì gli occhi mi ritrovai a fissare il neon sopra la mia testa.
La mia vista era ancora un po' appannata ma riuscivo a sentire delle voci accanto al letto.

...niente di rotto, solo una contusione al braccio sinistro, ma è stata fortunata... suggeriamo qualche giorno di riposo per riprendersi … può tornare comunque a casa”.

Un medico dalla folta barba bianca stava parlando con Louis che lo guardava con aria preoccupata.
L'effetto dei medicinali mi faceva sentire un po' stordita.
Nel letto vicino c'era una bambina che ripeteva alla madre il nome di Louis in continuazione ma lui non la guardò, penso perché non la sentiva... oppure perché era sicuramente preoccupato per me e potevo capirlo benissimo.
Appena mi vide sveglia corse da me e cominciò subito a scusarsi.

... perdonami, volevo farti trascorrere una bella giornata, non mi aspettavo una cosa del genere, ti prego, scusa... mi farò perdonare in qualche modo... te lo prometto...”.

Non è colpa tua, sono cose che capitano... è solo una semplice contusione che col tempo e riposo guarirà...”.

Non feci in tempo a pronunciare altro che lui mi chiese di uscire quella stessa sera per farsi perdonare il prima possibile.
Lo vedevo distrutto, mi faceva pena vederlo così che non potevo rifiutare, anche perché non era colpa sua se ero caduta da cavallo, e poi mi piaceva stare con lui, era piacevole...


Verso sera Louis mi riaccompagnò a casa.
Jane era tornata dal lavoro e mi chiese cosa era successo,mi chiamò anche Vicky per sapere come stavo, ovviamente erano preoccupate anche loro.
Poi andai a prepararmi per la serata scegliendo dal guardaroba un vestito di seta nera con un po' di scollatura che lasciava leggermente scoperte le spalle.
Mi sembrava adatto e poco provocante per una serata tra amici.
Quando Louis arrivò mi portò in un ristorante molto accurato e raffinato illuminato da una luce soffusa e da candele poste su ogni tavolo.
Non ci fermammo un attimo di chiacchierare; Louis era sempre a corto di nuovi argomenti.
Sinceramente non avevo mai fatto così tante risate in un solo appuntamento, quando uscivo con Andrew era tutto così... diverso: non ci soffermavamo mai a parlare per ore, i nostri discorsi diventarono sempre più “corti” e purtroppo sempre più freddi...


Verso mezzanotte uscimmo dal ristorante e Louis mi portò a casa.
Quando scesi dall' auto si propose di accompagnarmi alla porta.

Sono stata bene questa sera... mi serviva passare un po' di tempo con un amico... è stato bello...”.

Lui non disse niente, si avvicinò lentamente a me e per un attimo non capii più nulla.
Le sue labbra stavano quasi per sfiorarmi, il suo respiro mi accarezzò la pelle e io sentì una lacrima rigarmi il viso...

Io... non posso...”

Sussurrai. Ad un tratto entrai in casa abbandonando Louis davanti all' ingresso e corsi in camera mentre le lacrime continuavano a scendere sul viso.

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Capitolo 12
*** capitolo 11 ***


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CAPITOLO 11

 

Jane's Pov

 

Quella mattina la sveglia suonò alle sei per farmi affrontare un'altra giornata di lavoro.
Quando arrivai il bar di zia Lily pullulava di persone intente ad ordinare un buon caffè o soffici brioche con crema o cioccolato.
Salutata zia Lily andai a prendere il grembiule e il blocco degli ordini quando notai seduto in un angolo Harry con i suoi amici.Provai a non farmi vedere ma niente da fare, Liam mi guardò e con un cenno del capo mi salutò.Il bar si riempiva e io diventavo più indaffarata tant' è che gli ordini continuavano ad aumentare.
Quando presi dal bancone del bar un nuovo vassoio, mi voltai di scatto ma qualcuno mi urtò.

Non ci posso credere Harry, ancora tu...! Devi smetterla di seguirmi!”.

Non ti sto seguendo, il mondo non gira tutto attorno a te!”.

Guarda cosa hai fatto! Te ne sono davvero grata !”.

Una macchia di caffè si era cosparsa sulla mia maglietta.
Andai subito a cambiarmi pensando al perché il fato dovesse farmi sempre scontrare o vedere Harry.
Quando ritornai al lavoro notai che stava parlando con zia Lily. Lei non smetteva un secondo di ridere. Che cosa si stavano dicendo di così spiritoso?
La mia curiosità mi spinse ad avvicinarmi pian piano per ascoltarli ma Niall mi prese da un braccio.

Niall se devi ordinare tra un attimo sarò al tuo tavolo...”.

No no non devo ordinare, prima di andare volevo chiederti se ti andrebbe di uscire con me una sera di queste, per passare un po' di tempo insieme...”.

Non mi aspettavo mi chiedesse di uscire. Ero convinta che quella che voleva Niall fosse un' uscita tra amici, ma non capii il perché, in quel momento, il mio sguardo si pose su Harry e una sensazione di accettare la proposta di Niall mi pervase.
Non so perché ma sentivo che gli avrebbe dato fastidio.

Perfetto! Allora domani sera sarò da te per le nove...”.

Niall si recò all'uscita contento e se ne andò con Harry e gli altri. Mentre zia Lily, con ancora il sorriso in viso, mi si avvicinò.

Harry è un bravo ragazzo, mi chiedo perché dopo tutto questo tempo che vi conoscete non abbia ancora deciso di chiederti di stare insieme...”.

Appunto perché lo conosco posso dirti che non è un bravo ragazzo... Lui usa le persone... e non è affatto capace di amare...”.

Sembra che tu l'abbia provato sulla tua pelle mia cara, se dici una cosa del genere...”.

... anche se fosse non ne vedo il motivo per parlarne”.

Lasciai mia zia dietro il bancone del bar e andai a prendere nuovi ordini provando a non far riemergere nulla dal passato.

 

Gabrielle's Pov

 

Era trascorsa ormai una settimana dall'ultimo appuntamento con Louis e nessuno dei due si era fatto sentire.
Provai un senso di vergogna e bellezza al pensiero di quella sera: avevamo trascorso una favolosa serata ma si era conclusa con la sottoscritta che chiudeva la porta in faccia al suo amico: perché aveva provato a baciarmi? Perché aveva rovinato un così bell' appuntamento?
Camminai avanti e indietro per la camera interrogandomi su questo, non sapevo se dovevo chiamarlo io o se doveva farsi sentire lui...
Il cellulare sopra il comodino squillò all'improvviso ed io precipitai sul letto per rispondere convinta fosse Louis.

An... Andrew...”.

Ciao cucciola, tutto bene?”.

Si, si... non pensavo mi chiamassi...”.

Speravo con tutto il cuore non sentisse la mia voce meno gioiosa delle altre volte in cui mi aveva chiamata.

Ho avuto un po' di tempo libero e allora ho pensato di chiamarti... Come vanno le vacanze lì a Bournemouth?”.

Parlammo un po' di tutto, Andrew mi aggiornò sul tour, io gli raccontai della mia vacanza senza però dire niente su cosa era successo tra me e Louis: non immaginavo come potesse reagire.Restammo al telefono più del solito, poi lui dovette riattaccare...

 

Verso sera Jane tornò dal lavoro.
Mi disse che doveva prepararsi alla svelta perché Niall sarebbe arrivato a prenderla per portarla a bere un drink.
Essendo in ritardo l'aiutai a prepararsi decidendo insieme cosa poteva mettersi, ma quando si dovette truccare Niall arrivò ed io andai ad aprire.

Ciao Niall! Jane sarà qui a momenti...Deve finire di truccarsi”.

Niall si era presentato indossando una camicia lasciando sbottonati i primi due bottoni e con pantaloni neri a sigaretta.

Non c'è nessun problema... Aspetta solo che lo dica a Louis... Devo accompagnarlo a casa...”.

Louis!? E' in macchina!?”.

 

Bussai sul finestrino in modo tale potesse notarmi.
La temperatura si era abbassata di qualche grado e un venticello leggero si era alzato e cominciò a spettinarmi i capelli dolcemente.
Louis mi guardò ma rivolse subito lo sguardo sullo schermo del telefono.Mi costrinse a bussare sul finestrino ancora, ma questa volta più decisa.Finalmente scese dall'auto. Dalla sua espressione in viso notai che c'era qualcosa che non andava.

Tutto bene? Non hai una bella cera...”.

Si si tutto bene”.

Non sembrava affatto andasse tutto bene, lo vedevo triste e indifferente, ormai lo conoscevo e potevo capire quando c'era qualcosa che non andava.

Sono diventata una sconosciuta che non mi vuoi più raccontare niente !? Lo so che ti è successo qualcosa, te lo leggo in faccia... Dimmi che cos' hai!”.

Spinsi i palmi delle mie mani contro il suo petto.
Uno, due, tre volte...

Ok! Te lo dico! … Eleanor ed io ci siamo lasciati, lei era troppo gelosa... pensava la tradissi sempre... non facevamo altro che litigare... poi un giorno, quando sono andato da lei ho notato che era parecchio arrabbiata... disse che le sue amiche mi avevano visto con una ragazza...il nostro rapporto si era trasformato in un litigio quotidiano ormai... ”.

...Mi dispiace tanto...”.

Per un attimo il silenzio si impadronì della nostra conversazione.L'aria fresca mi fece venire un po' la pelle d'oca e mi costrinse a strofinarmi le braccia per non sentire il freddo. Non sapevo se abbracciarlo o no, se dire qualcosa di più di un semplice -mi dispiace- ; ero bloccata, non trovavo le parole giuste per consolarlo.

Perché non ti sei mai fatta sentire?”.

Pensavo lo facessi tu... Dopo quello che era successo pensavo volessi scusarti...”.

Scusarmi!? Perché avrei dovuto scusarmi? Solo perché ho provato a baciarti non significa che dobbiamo rompere la nostra amicizia o che non dobbiamo più sentirci... Speravo solo mi chiamassi per poter chiarire subito questa storia... Non staremmo qui ad accusarci a vicenda...”.

Di scatto lui si girò pronto ad aprire la portella della macchina.
Che dovevo fare? Non potevo lasciarlo andare via così e finire la nostra conversazione in quel modo.

Speravo mi chiamassi tu... Volevo lo facessi sinceramente... Non so perché, lo speravo e basta... Ogni giorno desideravo trovare un tuo messaggio o una tua chiamata che non sono mai arrivate... Ci tengo a te Louis... Sei il mio migliore amico!”.

Eccoci ragazzi! Jane è parecchio lenta a truccarsi!”.

Niall e Jane erano usciti di casa sorridendo, quest'ultima mi abbraccio e io le augurai buona fortuna.
Louis salì in macchina senza dire una parola, poi partirono mentre io rimasi davanti alla porta di casa a guardare l'auto allontanarsi pian piano.

 

 

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Capitolo 13
*** capitolo 12 ***


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CAPITOLO 12

 

Jane's Pov:
 

La serata con Niall era andata piuttosto bene. Mi era piaciuto trascorrere una serata con lui, era proprio un ragazzo simpatico e divertente.
Dopo aver accompagnato Louis a casa, Niall mi aveva portato in un bar molto carino ed accogliente.
Assomigliava molto ai pub irlandesi: mini- tavoli posti in tutto il locale e un bancone quasi al centro circondato da molti sgabelli di legno e bicchieri di alcolici o birra che vengono lanciati da un estremo all'altro trascinandosi tracce di liquido in eccesso.

Ero rimasta colpita dalla quantità di cose che aveva mangiato Niall tra una chiacchierata e una risata...
Dopo un paio d'ore ci dirigemmo verso casa e quando arrivammo Niall schioccò un grosso bacio sulla mia guancia sinistra.

Buonanotte Jane” sussurrò “Spero ti sia divertita questa sera e che mi darai la possibilità di uscire con te anche altre volte”.

Accettai senza pensarci due volte.
L'idea di frequentarmi con Niall mi poteva anche piacere, chi sa, forse un giorno avrei veramente iniziato una relazione con lui e avrei finalmente lasciato il passato alle spalle, ma se invece tra noi non avesse potuto funzionare?Troppi dubbi, troppe domande sovrastarono la mia mente.
Dopo che Niall ripartì con la macchina , io rientrai in casa.

Allora? Com'è andata?”.

Gaby era seduta sul divano a guardare la televisione. Indossava il suo buffo pigiama a pois e si era legata i suoi lunghi capelli biondi in una treccia pendente sulla spalla sinistra.
Le raccontai della serata avuta con Niall e le chiesi parecchi consigli, mentre lei mi aggiornò sulla chiacchierata avuta con Louis.



Vicky's Pov:


Era ormai mezzanotte passata quando camminai lungo Southbourne Coast Road.
I miei capelli erano bagnati dalla pioggia che si abbatteva incessantemente.
Le luci dei lampioni si proiettavano sulle pozzanghere mentre le macchine sfrecciavano sull'asfalto bagnato facendo schizzare piccole gocce .
Camminai controvento finché non raggiunsi la mia meta e suonai il campanello sperando che qualcuno aprisse la porta.

Vicky! Che bello vederti! Gaby ed io stavamo passando una serata tra chiacchiere e pop-corn ... Ma che ti è successo?”.

Quando entrai Jane mi dette un asciugamano in modo tale che potessi asciugarmi un po' e dei vestiti asciutti.Sul divano c'era Gaby che mi guardava con aria sospetta.
Mi accomodai su una poltrona e Jane mi portò qualcosa da bere.
Dovevo assolutamente dire alle mie due migliori amiche cosa avevo fatto, anche se avrebbe rovinato il nostro rapporto.Mi osservavano in continuazione in attesa che io parlassi, mi guardavano negli occhi in attesa che potessi dire qualcosa.
Avevo solo bisogno di qualche minuto... di pochi secondi ancora per cercare le parole esatte … quelle parole che mi avrebbero fatto raccontare tutto.

Vicky?! Gaby ed io stiamo aspettando che parli... Cosa ti è successo?”.

... è stato uno sbaglio e non voglio far soffrire nessuno... non so perché mi sento così ma lui è stato così carino con me...”. La mia voce tremava e i miei occhi si riempivano di lacrime.

Lui chi? Liam?”.

No, non lui ma Zayn...”.

Zayn?!”.

Gaby e Jane si guardarono con preoccupazione e come se non riuscissero a capire.

Vicky, ma tu non stai con Liam? Non vi siete fidanzati qualche giorno fa?”.

Ora vi spiego...Questo pomeriggio sono stata da Liam. Avevamo in programma di andare al cinema a guardare qualche bel film ma all'ultimo minuto abbiamo cambiato idea.Un suo amico dava una festa. Una di quelle festine in cui stai sveglio fino il giorno dopo tra balli, alcool... Convinsi Liam ad andarci. Lungo il tragitto lo chiamò Zayn, non so per quale motivo ma alla fine ci raggiunse con Harry. Appena arrivati andammo entrambi a prendere qualcosa da bere e ci buttammo subito in pista. Mentre stavamo ballando, decisi di andarmi a riempire ancora il bicchiere perciò feci ritorno al bancone che avevano allestito i proprietari della casa lasciando Liam da solo. Ordinai un paio di drink, poi un ragazzo me ne offrì uno. Solo dopo averlo guardato in faccia notai che si trattava di Zayn. Mi disse che era venuto per me, che aveva voglia di vedermi, che non sopportava l'idea che ero fidanzata con Liam e nel frattempo posava le sue mani sulle mie gambe, baciava il mio collo in continuazione... mentre io non facevo altro che sussurragli che era ubriaco e che non sapeva cosa stesse dicendo. Cominciò a slacciarmi il vestito. Sapevo cosa voleva, quali erano le sue intenzioni, dove voleva arrivare ma non riesco a capire il perché il mio cuore diceva di non fermarmi ma di lasciarmi andare, di fare ciò che voleva Zayn, senza pensare a come avrebbe potuto reagire Liam...”

Vicky, non penso che Liam se la prenderà con te e Zayn, eravate a una festa, ubriachi soprattutto... saprà capirvi benissimo e vedrai che saprà anche perdonarvi...”

Gaby, lasciala finire, non penso ci abbia raccontato proprio tutto, sono certa ci sia dell altro...non è vero?”

Cadde il silenzio.
Nella mia testa rimbombava il rumore dell' orologio a pendolo.
Guardai fuori dalla finestra. La pioggia stava ancora cadendo. Piccole gocce d'acqua battevano contro i vetri della stanza e lampi illuminavano le strade ormai buie a causa dei lampioni ora spenti. Feci due profondi respiri e ripresi a raccontare la mia storia.

... Salimmo le scale e Zayn mi portò nella prima camera da letto. In un attimo fui stesa a letto e Zayn mi tolse completamente i vestiti. La cosa strana è che stavo bene, ero felice di essere lì con lui, che fosse proprio Zayn in quel momento a rendermi felice.
Nemmeno quando lo facevo col mio ex riuscivo a sentirmi così.. era tutto così strano... lui sussurrava parole dolci, mi cullava di baci, mi accarezzava i capelli...solo quando tornai in me stessa capii lo sbaglio che avevo fatto... rimasi dieci minuti a guardare Zayn nudo accanto a me...poi presi le mie cose, mi vestii velocemente, volevo solo fuggire da quel posto, da quella camera, da quel letto. Lasciai Zayn in camera e quando tornai al piano di sotto c'era ancora parecchia gente... cercai il prima possibile di uscire ma Liam riuscì a scorgermi tra la folla e mi prese per un braccio continuando a chiedermi dove fossi stata tutto quel tempo... non riuscivo a dirglielo.. non potevo ferirlo... lui non se lo meritava... non potevo...”

... e sei venuta direttamente da noi a raccontarci tutto...”

Gaby finì il racconto con le stesse parole che avrei voluto utilizzare io, poi all' improvviso scoppiai in lacrime e le mie due migliori amiche furono subito pronte ad abbracciarmi e a consolarmi dicendo che avrebbero fatto il possibile per aiutarmi a sistemare le cose.

 

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Capitolo 14
*** capitolo 13 ***


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CAPITOLO 13

 

Jane's Pov:

 

Il mattino seguente ero un po' persa tra i miei pensieri. Stavo ancora pensando a quello che ci aveva detto Vicky la sera prima.Sapevo che era una persona stravagante e che non si disturbava quando i ragazzi ci provavano con lei... ma che le dispiaceva far soffrire Liam era l'ultima cosa che pensavo di sentire dalla sua bocca, diciamo che si era sempre divertita quando due ragazzi la contendevano.
Pensavo e ci ripensavo mentre servivo ai tavoli.
Notai che anche quel giorno Niall era venuto al bar, sicuramente per vedermi... ma questa volta era con Harry e Louis.
Chiacchieravano e conversavano meno rumorosamente degli altri giorni; era solito sentirli in tutto il locale ridere.
Quando dovettero uscire Niall se ne andò senza nemmeno degnarmi di un saluto mentre mia zia chiamava Harry perché lo andasse a salutare e a pagare il conto lui stesso.Per non badarci andai avanti a prendere gli ordini.
Dal momento che arrivò mezzogiorno il locale dovette chiudere, era già l'una quando riuscii a lavarlo e sistemarlo tutto. Mentre presi dalla cassa i contanti per porli in cassaforte notai una rosa con tanto di biglietto.
La curiosità mi spinse ad aprirlo e a vedere cosa c'era scritto. Il pensiero che fosse o non fosse per me non mi interessava,lo aprii comunque e lessi:

  • I never understood, what love was really like

    But I felt it for the first time looking in your eyes

Pensai subito fosse stato scritto da Niall per me, non so perché ma ne ero certa. Posi tutto nella borsa e cominciai a chiudere il locale,l'unica cosa che volevo era andare a casa, stendermi sul divano e mangiare qualsiasi cosa mi sarebbe capitata sotto il naso ma Niall mi fece quasi prendere un colpo abbracciandomi da dietro.

Cosa ci fai ancora qui?”

Sono andato a fare una passeggiata con Louis ed Harry dopo colazione...so che a quest'ora chiudi e allora ho pensato di venirti a salutare...” disse sorridendo.

Non mi sembrava morissi dalla voglia di vedermi questa mattina, ma visto che sei un ragazzo abbastanza timido tralascerò..a proposito, grazie per la rosa, è bellissima, come quelle che mi hai mandato settimana fa e che io mi sono dimenticata di ringraziarti...”

rosa?.. an si quella rosa... figurati..”

Mi cinse tra i fianchi stringendomi a lui e baciandomi, la mia mente si allontanava da tutto proiettando i possibili momenti che avrei passato con Niall.
Quel momento ,però, fu rovinato dall' ultima persona che avrei voluto vedere.

Harry?! Ma sei impazzito?”

Harry prese dalle spalle Niall spingendolo e facendolo andare quasi a terra, poi tutto ad un tratto gli sterrò un pugno sullo zigomo sinistro.

Tu non devi toccarla mi hai più... ti avevo avvertito... lasciala stare...”

Harry smettila, vieni via”

Mentre Niall si portava le mani sulla ferita Louis era corso per trattenere Harry che sembrava parecchio arrabbiato. Rimasi per quasi dieci minuti a guardarlo mentre diceva cose senza senso e incomprensibili dopo, quando Louis riuscii ad allontanarlo riaprii il bar portando Niall a medicarsi.

Wow, bel pugno mi ha tirato”

Così bello che ti farà venire l'occhio nero... che cosa gli hai fatto per farlo venire qui così arrabbiato?”

niente,cose tra ragazzi, te lo spiegherò...e poi cosa ti interessa, ho notato che vi odiate...”

...solo perché ci odiamo non significa che non mi devi raccontar nulla... mi piacerebbe mi rendessi partecipe di quello che succede all'interno della band..”

va bene ti racconterò tutto, ma non ora... non è il momento adatto”

Finii di medicare Niall dandogli del ghiaccio sull'occhio che piano piano si gonfiava diventando sempre più scuro e decidemmo di pranzare lì.
Verso le quattro dovette andare ed Io decisi di passare un'oretta a fare un po' di meritato shopping.

 

Quando tornai a casa ed aprii la porta ,sentii la voce di una sconosciuto parlare con Gaby. Era una voce grossa e profonda che sembrava quasi terrificante.
Appogiai le borse in entrata e mi diressi in cucina per vedere chi potesse essere.Non credevo ai miei occhi ma ciò che mi si presentò davanti non era sicuramente ciò che pensavo.
Era un ragazzo alto e magro, dai capelli neri ma rasati per una piccola porzione ai lati della testa ed il resto tenuto lungo e piastrato da un lato in modo tale da tenerne una coperta. I lineamenti affilati e gli occhi di un azzurro glaciale che mi sembravano anche leggermente truccati di nero. Il suo braccio sinistro era completamente ricoperto di tatuaggi e possedeva un piercing sul labbro inferiore.Indossava un giubbino di jeans senza maniche con sotto una canottiera bianca abbinati da un paio di pantaloni neri a sigaretta adornati di catena. Il tutto abbinato ad anfibi neri.

Ciao Jane! Sei tornata, lui è Andrew; Andy lei è Jane”

Lo guardai in quei occhi capaci di ipnotizzarmi. Mi sentivo patetica. Non pensavo di trovarlo a casa mia. Con voce quasi vibrante cercai di dire qualcosa.

Finalmente ci conosciamo... Gaby, possiamo parlare?”.

Senza aspettare una risposta presi da un braccio Gabrielle portandola nella stanza accanto.

Ok, dimmi che Louis sa che Andrew è qui... perché se non lo sa potrai dirgli addio definitivamente” sussurai.

No, non lo sa... Non l'ho più visto dall'ultima volta che abbiamo parlato... E poi cosa gli interessa? Lui è arrabbiato con me, abbiamo litigato...Ti ricordo che Andrew ed io stiamo insieme e non devo dare spiegazioni a nessuno per questo...”.

...A me si perché mi sono ritrovata quel 'ragazzo tattoo' in casa mia senza nessun motivo... Che cosa è venuto a fare fino a Bournemounth?”.

E' venuto per gli MTV video music awards. Lui e gli altri della band si esibiranno ed è venuto a dirmelo... Io andrò con loro ovviamente...”.

Non saranno gli unici ad esibirsi... Ci saranno anche gli One Direction!”.

... Anche Louis quindi... ci mancava solo questa...!”.

Si pure Louis... Niall mi ha detto che è distrutto... ci tiene a te più di quanto tu credi e questa storia deve finire... Fatti sentire, prova a chiamarlo, trova un modo per sistemare le cose... Digli la verità prima che venga a saperlo da qualcun' altro che sei già fidanzata”.

Va bene, ho capito... Ma ora, se non ti dispiace Jane, di là ho il mio fidanzato che non vedo da parecchio tempo”.

Appena si girò per andare in cucina la seguì.
Speravo con tutto il cuore avesse capito che doveva fare di tutto per riavere l' amicizia di Louis, quell'amicizia che per lui era oro da come ne parlava col resto della band.
Ma sembrava che in quel momento a Gabrielle non importasse,era felice già così...
La guardavo mentre si sedeva in braccio a Andrew passandosi i capelli con le dita e giocherellavano con le punte dei loro nasi sorridendosi reciprocamente.
Più tardi Gaby decise di spostarsi in salotto con Andrew invitando pure me.

Jade?Janet? O come ti chiami... Mi porteresti una birra? Grazie troppo gentile”.

Si chiama Jane...” disse Gabrielle sorridendogli.

Dove Gabrielle trovasse carino e affascinante Andrew sia nel modo di fare che nell'aspetto non ne avevo idea.
La voglia di rispondergli male era tale che quando fui pronta Gabrielle si girò facendomi segno di stare zitta e portandosi l'indice davanti alla bocca. Shh.
Presa la birra dal frigo andai in salotto e dopo averla data ad Andrew mi sedetti sul divano e cominciai a chiacchierare con loro.

 

 

Gabrielle's Pov:


Andrew continuava a raccontarci di come stava andando il tour, delle cavolate che combinavano dietro il palcoscenico e di come potesse essere stancante esibirsi due sere di fila.
Lo guardavo mentre gesticolava e sorrideva come un bambino,era così bello...
Anche Jane mi sembrava interessata a ciò che diceva, tanto è che qualche volta lo fermava ponendogli domande incuriosita, o almeno era quello che sembrava che fosse.
Dopo un bel po' che ci trovavamo in salotto sommersi tra chiacchiere Andrew decise di andarsi a fare una doccia fresca mentre Jane pensò di sfruttare quell' opportunità per farmi vedere la marea di vestiti che aveva comprato nel pomeriggio.
Così ci spostammo nella veranda adornata di edere rampicanti e da tavolini con sedie di bambù. Era impressionante il gusto che aveva Jane nel vestire.
Quando rimise tutto nelle borse per andare a sistemare i vestiti nell'armadio io rimasi lì da sola.
Chiusi gli occhi e cominciai ad ascoltare i suoni delle onde del mare, della gente che si divertiva nella spiaggia lì vicino, dei bambini che si divertivano urlando felici, il grido dei gabbiani.. mentre una leggera brezza marina accarezzava il mio viso.
Quando riaprii gli occhi notai che Louis si stava avvicinando ed io per poco sobbalzai sul divanetto nel vederlo camminare sul vialetto di casa.
Appena mi raggiunse mi salutò con aria malinconica, quasi amareggiato ed io lo invitai a sedersi accanto a me.

"Gaby,ho bisogno di parlarti...sono stanco di questa situazione...dimentichiamo tutto...dimentichiamoci del bacio... ovviamente non eri pronta..."

"Louis devo dirti una cosa anch'io..." lo bloccai.

"Amore,dai vieni dentro...ah ciao...io sono Andrew, il suo fidanzato"

Andrew era uscito dalla porta di casa e si era presentato a Louis guardandolo incuriosito e dandogli la mano. Louis, alzandosi, rispose con una stretta di mano poi mi guardò e ad un tratto mi sembrò deluso di come per l' ennesima volta lo stavo facendo soffrire.

"Io sono Louis, sono venuto per parlarle di una cosa, ma non è importante...almeno, non più"

Allora ti aspetto dentro..”

Andrew mi diede un bacio sulla guancia e dopo aver sorriso a Louis rientrò in casa.

"Allora è per lui che non hai potuto baciarmi".

"Ti giuro Louis,ho voluto dirtelo ma.."

"Ma cosa? Pensavi non l'avessi mai scoperto? Mi credi uno stupido in grado di non accettarle queste cose? Se solo me lo avessi detto avrei evitato di baciarti, di pensare che tu provassi qualcosa per me..."

"Louis mi dispiace!"

Ma ormai era troppo tardi. La mia amicizia con Louis era definitivamente finita e dovevo fare il possibile per farmi perdonare.
Non si fermò nemmeno ad ascoltare cosa avevo da dirgli, e neanche per sentire le mie scuse.
Si alzò di scatto e se ne andò come l'ultima volta che avevamo litigato; triste e soprattutto arrabbiato.

 

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Capitolo 15
*** capitolo 14 ***


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CAPITOLO 14


Gabrielle's pov:

La camera degli ospiti di casa Willson era molto spaziosa e confortevole. La grande finestra difronte al letto dava su uno splendido panorama e faceva entrare i candidi raggi del sole che illuminavano tutta la stanza.
Andrew stava ancora dormendo accanto a me, aveva deciso di fermarsi a dormire e,anche se Jane non era contenta di questa cosa gli aveva offerto la camera degli ospiti ed io avevo deciso di passare la notte con lui. Lo osservavo mentre si raggirava tra le coperte.
La notte che avevamo passato mi ricordò l'ultima trascorsa a letto insieme...mi era mancato lui,la sua pelle,il suo profumo,il suo fisico,i suoi pettorali,la sua bocca...

"Sei già sveglia...da quanto tempo mi stai fissando?"

"Da un bel po' " gli sorrisi guardandolo negli occhi.

Poco dopo lui mi prese dal mento e mi avvicinò a lui lentamente cominciando a baciarmi.

"Dio se mi sei mancata" sussurrò.

"Promettimi una cosa Andy, promettimi che ovunque sei e sarai non andrai mai con nessun'altra, che non mi tradirai mai, che mi amerai sempre e che non mi lascerai...ti prego"

"Devo prometterti più di una cosa allora" rispose ridendo.

"Tu promettilo e basta..."

"Te lo giuro"

Uno schiocco sulle labbra rimbombò nella stanza poi ,lui si alzò e cominciò a vestirsi.

"Ora dove stai andando?"

"Ashley passa a prendermi, gli altri hanno dormito in hotel...abbiamo deciso di trovarci per prepararci per gli MTV video music awards..."

Lo accompagnai al piano terra. Ashley suonò il clacson per far capire che era arrivato. Andrew mi salutò dandomi un bacio, poi corse in macchina e sfrecciò in auto con Ashley.

"Avete dormito bene tu ed Andrew? O almeno, avete dormito? Per la prima volta in vita mia ho voluto portare i tappi per le orecchie visto che ti sei dimenticata dei muri sottili che può avere questa casa"

Jane si era presentata con in mano una tazza di tè ancora in pigiama e capelli spettinati.

"Jane mi dispiace, davvero"

"Dopo un po' ci ho fatto l'abitudine... dai sto scherzando... ma ora che hai confessato ricordami che devo cambiare le lenzuola...dai vieni di là e facciamo colazione insieme" .



Louis's Pov:

Ero bloccato nel traffico da un bel po' ormai. In macchina la temperatura si alzava sempre più a causa dei raggi del sole che colpivano la carrozzeria scura.
Abbassai i finestrini mentre alla radio trasmettevano un mix di canzoni tra cui anche 'Kiss you'.
La canticchiai fino a quando mi sembrò di vedere con la coda dell' occhio Lei...
Mi alzai gli occhiali sulla testa sporgendomi un po' dal finestrino in modo da osservarne ogni particolare. Era proprio Lei, Gabrielle, così bella, così perfetta...
Indossava un vestitino bianco che il vento faceva svolazzare dolcemente e teneva i suoi lunghi capelli biondi legati in una treccia.
Camminava con passo deciso fino a quando la vidi entrare in un supermercato.
Parcheggiai al primo parcheggio che trovai lì vicino e decisi di inseguirla; non so perché ma desideravo vederla, guardarla per almeno qualche minuto, mi mancava troppo stare con lei.
Appena fui all'interno del supermercato la vidi dirigersi in fondo e svoltare all'ultima corsia.
Sgattaiolai e mi nascosi dietro agli scaffali per non farmi vedere ,quando notai che da uno stava prendendo un test di gravidanza.
In quel momento mi venne un groppo allo stomaco. Non poteva essere vero; Gaby non poteva essere incinta, non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non mi avrebbe mai ferito in quel modo.



Gabrielle' s Pov

"Ah bene sei tornata!"

"Ho fatto il prima possibile, lei dov'è?"

"Chiusa in bagno, non vuole aprire la porta"

Come immaginavo, Vicky non voleva fare il test di gravidanza.
Che era una ragazza testarda ormai lo sapevamo benissimo, ma che si comportava così senza prendersi le proprie responsabilità non era sicuramente ciò che volevamo facesse. Insieme a Jane cominciai a bussare alla porta del bagno invitando Vicky ad uscire.
Lei aprii la porta di scatto imbronciata e sbuffando.

"Datemi quel coso, prima che possa cambiare idea"

Appena le ebbi dato la scatola con dentro il materiale per il test Vicky ci sbattee la porta in faccia e Jane ed io aspettammo fuori in corridoio.

"Pensi sia veramente incinta?" mi sussurrò Jane.

"Non lo so...spero di no sinceramente. Pensa come la prenderebbe Liam"

"Già poveretto...Oh guarda un po' qui chi le ha scritto."

In quel momento Jane mi mostrò che a Vicky le era appena arrivato un messaggio da Zayn.
Jane lo disse a Vicky, ancora chiusa in bagno, che le ordinò di non leggere nulla; ma Jane senza darle bado, lo aprii e lesse:

 

  • 'Vicky,lo so che non vuoi che ti scriva ma ti prego vediamoci...ho voglia di star con te, chiamami appena leggi il messaggio'.
     

Il nostro commento fu un semplice e spontaneo -wow- uscito dalla bocca di entrambe. Per Zayn la notte passata con Vicky era stata importante, lui ci teneva veramente a lei,avrebbe fatto di tutto per starle insieme. Ma come Zayn anche Liam che però era all'oscuro di tutto e meritava di sapere la verità.
Quella verità che lo avrebbe distrutto, deluso, fatto soffrire anche se lui non aveva nessuna colpa.
Proprio quando pensavo a questo Liam bussò alla porta.

"Ciao Gabrielle, Vicky non c'è? Dovevamo uscire..."

Dovevo inventarmi una scusa al momento per non fargli capire cosa stava succedendo, ma cosa potevo dirgli?

...

"Vicky sta male, non può uscire. Ma le dico che sei passato, ti richiamerà sicuramente"

Gli sorrisi sperando che non leggesse nel mio viso segni di bugia ed inganno, poi sbattei la porta e tornai dalle altre. Vicky finalmente era uscita.

"Chi era alla porta?"

"Nessuno" sbottai.

"Liam giusto?"

"Ehm... si, ma dimmi, allora è positivo e negativo?"

Vicky ci mostrò il test che teneva tra le mani senza dire niente. Notammo che si erano mostrate due lineette verticali e parallele di colore rosso: il test era positivo.
Jane ed Io ci guardammo stupite ed incredule. Dopo Vicky, con passo affrettato, si spostò in salotto e si sedette sul divano.
Per un attimo, ad entrambe ,sembrò stesse quasi per piangere visto gli occhi rossi e gonfi.

"Cos'hai?dovresti essere contenta di questo"

"No Jane, voi non...non potete capire... Non doveva essere positivo...ora come lo dico a Zayn? E se non gli importasse niente?E soprattutto, come faccio a dirlo a Liam? Ci starà malissimo..."

"Ora calmati, vedrai che troveremo un modo ma tu devi stare tranquilla..."

"No! Non capite!"

Vicky di scatto si alzò dal divano e le lacrime cominciarono a rigarle il viso. La guardai cercando di capire il perché continuasse a dire così e come me anche Jane che intanto si era accomodata sulla poltrona. Nel frattempo Vicky sospirò e riprese quasi singhiozzando.

"Non posso farcela, non adesso, non alla mia età, ho altri progetti per il mio futuro... Scusate ma Io questo coso non lo voglio, non posso tenerlo e... non lo terrò!".

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Capitolo 16
*** capitolo 15 ***


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CAPITOLO 15

 

Jane's Pov

La stazione ferroviaria era enorme e parecchio affollata.

Gaby ed Io avevamo preso il treno nel pomeriggio ed in un paio di ore avevamo raggiunto la bellissima città di Londra.
Un taxi ci aveva portato fino all'albergo prenotato per quella notte e dopo esserci sistemate, cominciammo a prepararci per i VMA.
Gaby si era portata un vestito rosso di pelle che , anche se molto attillato, le cadeva benissimo accentuandone il corpo.Aveva deciso di tenersi i suoi soliti capelli lunghi e biondi sciolti ma con una semplice riga in mezzo.
Il tutto lo aveva abbinato a scarpe nere col tacco e ad una collana, anch'essa nera.
Io invece avevo deciso di indossare un vestitino bianco a gonna ampia e a pieghe con dei piccolissimi pois azzurrini ,accostato con scarpe blu. Avevo lasciato i miei capelli rossi sciolti, però con riga da una parte.

Alle sette ci spostammo di nuovo col taxi dove avrebbero svolto gli MTV Video Music Awards. Erano quasi le otto quando arrivammo all' O2 Arena.
C'era parecchio traffico e molte persone si sistemavano davanti alle porte d'ingresso in attesa di vedere qualche personaggio famoso.
Vidi Niall che mi stava aspettando all'entrata dei vip.
Andai con Gabrielle a salutarlo e lui mi baciò la guancia. Poi Gaby, appena vide Andrew, ci lasciò e Niall ed Io ci unimmo al resto della band dove notai che c'era anche Vicky.Ci spostammo sul red-carpet dove intanto erano già arrivati Selena Gomez, Lady Gaga, Katy Perry e Robin Thicke.
Faceva uno strano effetto vedere così tante persone famose da vicino.
I paparazzi continuavano a scattare foto cercando di immortalare lo scatto migliore con migliaia di flash.
Camminavo mano nella mano con Niall cercando di sorridere il più possibile mentre Vicky se ne stava vicino a Liam. Notai che dietro a loro c'era Zayn e non si allontanava da Vicky neanche un po' : era come se avesse voluto parlarle o starle vicino ma a lei non importasse nulla.

Più lontano, dietro a noi vidi che c'era Gaby con Andrew e con loro il resto dei BlackVeilBrides.
Appena terminammo di passare il red-carpet entrammo all'O2 Arena e finalmente ci fu un attimo di relax dai paparazzi.

L'O2 Arena era enorme. I fari illuminavano la grande sala dove in un lato si notava un grande palcoscenico allestito in maniera a dir poco stratosferica.

La maggior parte dei posti erano già occupati. Le poltrone per i vip erano segnalate con un foglio dove su di esso vi erano i nomi dell'artista o della band ed un'immagine di essi.I nostri posti erano in una buona posizione; quasi vicino a noi c'era anche Gabrielle che ovviamente si era seduta vicino ad Andrew.
Io invece ero accanto a Niall e a Louis ; mentre vicino a quest'ultimo c'erano rispettivamente Harry, Zayn, Liam e Vicky. Aspettammo per qualche minuto, poi alle nove le luci si spensero e lo spettacolo ebbe inizio.

La prima performance fu di Katy Perry, la quale portò "Roar" .
Un effetto di luci magiche riempii la scena facendo riflettere l'esibizione della cantante che intanto si muoveva leggiadra sul palcoscenico.
Alla fine dell'esibizione corse dietro alle quinte lasciando spazio a chi doveva essere premiato per 'best performance' e 'best pop'.Dopo questi fu la volta dell'esibizione di Demi Lovato con Heart Attack.
Ci furono altri premi poi, come 'best female' e best direction' durante i quali Niall e gli altri si andarono a preparare per la loro performance.

"In bocca al lupo per 'One way or another', sarete fantastici!".

Dissi a Niall prima che si potesse allontanare.

"Abbiamo cambiato programma, o meglio, Harry ha voluto cambiare canzone, vuole fare 'Loved you first', non so perché...ora devo andare, a dopo.”

Mi baciò e scappò nel buio della sala.Dopo aver premiato Selena Gomez per 'best video' toccò agli One Direction esibirsi.
In un attimo nella sala regnò il silenzio, poi sul grande schermo proiettarono la scritta 'One Direction' e dalla folla si udirono urla di gioia che chiamavano i loro idoli a salire il più presto possibile sul palco.
Ed ecco che si mostrarono con tanto di fumo scenografico.

Loved you first - http://www.youtube.com/watch?v=OjxKRNbkmLo )

Girl it should be me, driving to your house
Knocking on the door, kissing you on the mouth

Holding on your hand, dancing in the dark
Cos’ I was the only one who loved from the start

But now when I see you with him
It tears my world apart

I’ve been waiting, all this time, but finally say it
But now I see your hearts been taking
And nothing could be worse, baby I loved you first 
Had my chances, could’ve been what he is 
Standing, that’s what hurts the most 
Girl I came so close, but now you’ll never know 
Baby I loved you first 

Girl it should be me, calling on your phone 
Saying that I’m the one, and that I’ll never let you go.


Harry scese le scale che portarono in platea e lentamente si avvicinò alla prima fila dove eravamo sedute Vicky ed Io a guardare la performance. Appena partii a cantare la sua strofa mi fissò negli occhi senza mai distogliere lo sguardo...

I never understood, what love was really like 
But I felt it for the first time looking in your eyes 

... poi lentamente si avvicinò a me, e successivamente alla mia bocca, baciandomi mentre l'esibizione andava avanti. Io, inconsciamente, ricambiai il bacio. Quel bacio che fece riaffiorare ricordi... Da lì capii che a mandarmi le rose non fu Niall, ma Harry. Era stato lui a lasciarmi il biglietto con scritto proprio le parole della strofa cantata da lui; ed ecco perché aveva deciso di cambiare canzone all'ultimo minuto...

But now when I see you with him 
My whole world falls apart 

 

I’ve been waiting, all this time, but finally say it 
But now I see your hearts been taking 
And nothing could be worse, baby I loved you first 
Had my chances, could’ve been what he is 
Standing, that’s what hurts the most 
Girl I came so close, but now you’ll never know 
Baby I loved you first 

The first touch, the first kiss 
The first girl to make me feel like this 
Heart break, killing me 
I loved you first why can’t you see 

I’ve been waiting, all this time, but finally say it 
But now I see your heart been taking 
And nothing could be worse, 

Baby I loved you first 

Had my chances, could’ve been what he is 
Standing, that’s what hurts the most 
Girl I came so close, but now you’ll never know 
Baby I loved you first.

 

Gabrielle's Pov

Appena finì l' esibizione, gli One Direction rimasero per qualche minuto a ricevere gli applausi mentre io ero ancora scioccata dal bacio inaspettato di Harry a Jane.
Per un attimo mi sembrò che Louis mi stesse cercando con lo sguardo...Cominciammo a guardarci finchè non dovettero scendere dal palco e lasciar continuare lo spettacolo.
Il tutto continuò con la premiazione di 'best male' , ' best collaboration ' e il resto dei premi.
Per 'best rock video' furono premiati i BlackVeilBrides.
Non appena Andrew sentì pronunciare il nome della band, mi baciò entusiasto e salii sul palco col resto della band per ritirare il premio e cominciare la loro esibizione di ' In The End'. 

(In The End - http://www.youtube.com/watch?v=f0EQlIzPowM )
La fine dello spettacolo era ormai vicina e rimanevano un paio di premi ancora da consegnare.
La serata si concluse con l' esibizione di Macklemore e Rayn Lewis che portarono ' Can't Hold Us'. La maggior parte del pubbico si alzò per cantare e ballare a tempo di musica fino al termine dello spettacolo.

All' ingresso dell' O2 Arena era impossibile muoversi per la troppa gente che cercava di dirigersi verso l'uscita.
Avevo preso per mano Andrew in modo tale da non separarci ma qualcosa mi trattenne tirandomi dal braccio opposto. Mi voltai e vidi che era Louis mentre Andy, scocciato, mi disse che mi avrebbe aspettato in macchina.

“Dimmi solo una cosa ,Gaby...”

Rimase in silenzio per un po', poi riprese facendo un grosso respiro mentre io mi avvicinai per ascoltarlo.

“...dimmi che non l' hai fatto, che non sei incinta... per favore, ho bisogno che me lo dici perchè sto male se penso che tu lo sia...mi porto questo dentro da un po' di giorni ormai...”

“Incinta? Io?” lo bloccai. “Perché lo pensi?”

“Ti ho visto al supermercato qualche giorno fa...”

“...no no, quel test non era per me...”

Ci guardammo per un paio di minuti in attesa che qualcuno dicesse altro. Dal suo sguardo mi sembrava avesse parecchie cose da dirmi ma che non avesse il coraggio di parlare. Quante cose avrei voluto dirgli, come avrei voluto scusarmi...

“Ora dovrei andare, Andrew mi sta aspettando...”

Mi girai lentamente per dirigermi verso l'uscita ma dopo che mi fui allontanata , decisi di tornare da lui, da Louis.
Gli corsi incontro sperando non se ne fosse già andato. Lo intravidi in mezzo alla folla con sguardo chino.

“Louis!” urlai.

Lui si girò ed io, appena si accorse di me, mi aggrappai a lui abbracciandolo e sentendo una lacrima rigarmi il viso.

“... mi manchi...”

Sussurai ,mentre lui pian piano mi strinse sempre più a se' come se non avesse voluto lasciarmi andar via.



 

 

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Capitolo 17
*** capitolo 16 ***


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Gabrielle's Pov

 

La mattina seguente,dopo esser tornate a Bournemouth, Jane ed Io decidemmo di incontrarci e parlare con Zayn. Ci dette appuntamento in un bar vicino al loro hotel, dove di solito andava a bere qualcosa con gli altri.
C'era un lungo bancone difronte all'entrata circondato da sgabelli abbastanza altini e in tutto il locale vi erano tavoli adornati da diversi vasetti di fiori al centro che donavano un po' di eleganza al luogo.
Vi era anche una grande scala a chiocciola di legno che portava al piano superiore e a quello inferiore.
Appena entrammo ci accomodammo in un tavolino all'angolo per aspettare Zayn. Jane si prese qualcosa da bere mentre io pensavo a come parlargli della situazione con Vicky. Quando lo vedemmo entrare, Jane lo chiamò facendosi notare col braccio; ma purtroppo con lui c'era anche l'unica persona che non avremmo voluto venisse.

"Ciao ragazze... Tutto bene?."

"Ciao Zayn...ciao Liam." Dissimo insieme guardando male Zayn.

Si sedettero entrambi davanti a noi, poi ci fu un attimo di silenzio.

"Allora? Di cosa volevate parlare?" disse Zayn fissandoci negli occhi.

"... sinceramente, prima di cominciare vorrei ordinare qualcosa,vi va un cappuccino?... Liam vieni con me?"

"Ma lo hai già pres..."

"Si ma non importa,ne voglio un altro..." sbottò Jane alzandosi di scatto e prendendo da un braccio Liam che la seguì senza esitazione. Non appena si furono allontanati un po' potei cominciare a parlare con Zayn.

"Dimmi per quale motivo ti è venuto in mente di portare Liam, ti avevamo detto che dovevi venire da solo..."

"Non è colpa mia, mi ha detto che Vicky gli ha dato buca, un'altra volta e che aveva voglia di uscire... pensavo vi intendavate di non portare Louis..."

"No, non c'entra niente lui... È Liam che non deve sapere nulla, ci resterebbe troppo male pover..."

"Che cosa è successo?" mi bloccò Zayn con aria preoccupata.

Rimasi in silenzio pensando da dove cominciare: dovevo dirglielo schiettamente o tramite giri di parola? Pensieri e dubbi mi stavano assalendo, non volevo che nessuno ci rimanesse troppo male. Poi ripresi a parlare più lentamente e con voce tremante.

"Non spetta a me dirtelo,lo so, però qui c'è di mezzo una vita... Io penso che sia te che Liam teniate a Vicky ed è per questo che ho pensato di parlarti... Vedi, non so cosa tu possa ricordare visto che eravate un po' ubriachi quando è successo ma... Vicky è rimasta incinta."

"Cosa?!? Stai scherzando? E, e il padre sarei io? Non penso sia possibile...o si?...come?..."

Parlava fra se e non riuscivo a comprendere bene ciò che diceva. Si teneva la testa con i palmi delle mani , poi rimase in silenzio e cominciò a guardare un punto fisso sul tavolo.

"...come sarebbe a dire 'c'è di mezzo una vita'? . Vicky non vuole tenerlo?."

"No..." dissi abbassando lo sguardo. "Ed è per questo che ho,o meglio abbiamo deciso di parlarti...vuole abortire senza fartene parola e non ci sembra giusto... "

"Infatti non lo è...ma se il padre sono veramente io mi prenderò le mie responsabilità...state tranquille parlerò io con Vicky e la convincerò a tenerlo..."

"Tenere cosa?"

Dei brividi mi corsero lungo la schiena e cominciai a sentirmi il cuore a battere all'impazzata notando che dietro Zayn si era avvicinato Liam con due tazze di cappuccino caldo.
Zayn rimase immobile e scuotendo la testa abbassò lo sguardo. Intanto ci raggiunse Jane che sembrava avere leggermente un po' di fiatone. Il silenzio si fece imbarazzante finché Liam pose le tazze sul tavolo senza spiaccicare parola e così fece anche Jane.

"Come diavolo hai potuto farmi una cosa del genere,Zayn?" disse lentamente Liam cercando di mantenere la calma.

"...Sei uno dei miei migliori amici...Rispondimi!".

Si girò di soprassalto e prese dal collo Zayn guardandolo con occhi gonfi e pieni di lacrime, proprio come uno che era stato ferito,tradito ed umiliato. Quasi tutti si girarono a guardarci: non avevo la minima idea di che cosa fare. Liam , notando gli occhi dei clienti puntati addosso se ne andò ed io decisi di seguirlo fino fuori dal locale per provare a parlargli.

"Liam!...non farti del male in questo modo, nessuno lo ha programmato e Vicky non voleva feriti in questo modo...non dovevi venirlo a sapere così...mi dispiace ma non avevamo altra scelta che dirlo a Zayn...se veramente la ami, ti prego non abbandonarla perché dopotutto ha ancora bisogno di te..."

Si strofinò la guancia con la mano per asciugarsi la lacrima che gli stava rigando il viso. Poi piano piano si avvicinò a me:

"Vedi Gaby, non potrei mai abbandonarla, ma è proprio perché la amo che penso che dovrebbe stare con Zayn e crescere suo figlio ,sono gioie che non si possono provare sempre nella vita... Penserai sia uno stupido che fugge piangendo ma non riesco a provare rabbia sia per Zayn che per Vicky...non so per quanto starò così ma vorrei solo dimenticare questa storia in fretta..."

"No Liam,penso solo tu sia un ragazzo d' oro e che mi dispiace sia andata a finire così...ma sono certa che troverai qualcuno fatto apposta per te..."

"Sei una brava ragazza Gaby, è fortunato Louis ad averti come amica... Ora se non ti dispiace vorrei andare a casa, ho bisogno di starmene un po' da solo."

Mi accarezzò la guancia con la mano e mi strinse in un abbraccio forte poi guardai Liam allontanarsi e pensai a come potesse stare veramente male.
Più tardi mi raggiunsero Zayn e Jane e tornammo a casa pure noi.

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** capitolo 17 ***


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CAPITOLO 17

Vicky's Pov:

I raggi del sole entravano delicatamente attraverso le fessure della finestra e si posavano dolcemente sul mio viso. Molto lentamente mi stiracchiai tra le lenzuola bianche e rimasi qualche minuto ad osservare il soffitto rilassandomi un altro po'.
Quando mi alzai notai che in casa non c'era nessuno: i miei erano già andati a lavoro.
Presi la vestaglia appoggiata sulla sedia e andai in cucina a fare colazione guardando un po' di Tv.
Nel prepararmi la colazione sentì che l'orologio appeso in salotto rintoccò le nove in punto e tranquillamente mi sedetti sul divano a mangiare latte e cereali avendo ancora un' oretta di tempo prima dell'appuntamento in ospedale.
Tornai in camera mia e quando trovai cosa indossare posai tutto sul letto e cominciai a togliermi il pigiama finché lo sguardo si pose sullo specchio vicino all'armadio. Delicatamente appoggiai le mani sul ventre: il freddo della mia pelle mi fece quasi sobbalzare mentre un piccolo brivido mi pervase correndo lungo la schiena.
Mi accarezzai lentamente osservando come quella piccola vita dentro di me sarebbe pian piano cresciuta mese dopo mese. Pensando a ciò alcune lacrime mi rigarono il viso fino a quando qualcuno suonò il campanello.
Mi vestì velocemente ed andai ad aprire.

"Zayn, cosa ci fai qui?"
dissi asciugandomi con una mano la lacrima che mi bagnò la guancia destra.

"Ho bisogno di parlarti. Ma... come mai stai piangendo?"

"No non sto piangendo, sono solo un po' raffreddata, non è niente. Scusa ma ora non posso farti entrare; devo prepararmi, ho un appuntamento"

Scandì quelle parole velocemente e provai a chiudere la porta ma lui con il braccio oppose resistenza bloccandola e mi costrinse a farlo entrare. Chiusi la porta alle sue spalle e lo invitai ad accomodarsi in salotto. Mi sembrava a suo agio pur non essendo mai stato a casa mia. Rimase in piedi guardandosi attorno strofinandosi le mani e mettendole successivamente in tasca.

"Allora? Per cosa devo l'onore di questa visita?"

Si girò cautamente verso di me puntando i suoi occhi sui miei e facendo un passo per avvicinarsi. Rimase per un attimo a guardarmi ed abbassò lo sguardo sospirando.

"So tutto Vicky. Non puoi nascondermi nulla".

"Sai cosa, scusa?".

"Vicky non fare finta di non saperlo. So tutto del bambino, e so che il padre sono io..."

"Come diavolo fai a saperlo? Scommetto che ti hanno detto tutto Jane e Gaby...avrei dovuto capirlo...Zayn tu non dovevi sapere nulla, dovevi rimanere all'oscuro di tutto."

"Così avresti potuto abortire in mia insaputa, senza farmi sapere nulla del bambino e avresti potuto continuare a vivere beatamente la tua vita con Liam? No, non pensarci neanche... Tu non deciderai da sola. È colpa di entrambi se ora sei, o meglio siamo in questa situazione ed è per questo che dobbiamo decidere insieme cosa fare".

"E cosa penseresti di fare? Se hai già pensato ad una soluzione dimmelo perché io non so proprio che cosa fare...L'ho detto anche alle altre...Io, Io non lo voglio, non mi sento pronta!."

Scoppiai in lacrime e subito dopo Zayn si precipitò intento ad abbracciarmi ma,senza pensarci , lo respinsi:

"No...non toccarmi. Lasciami stare, lasciami fare ciò che ritengo giusto per me, per il bambino..."

" Vicky, non posso."

Rimanemmo per un po' in silenzio a guardarci: a volte Zayn sospirava e distoglieva lo sguardo altrove. Poi si riavvicinò a me e con una mano mi spostò delicatamente il ciuffo di capelli che mi si erano posati sulla fronte ed avvicinò il suo viso al mio sussurrando:

"Non devi preoccuparti...mi prenderò io cura di te. Te lo prometto. Non ti abbandonerò. Ma tu mi devi promettere che lo terrai. Lo so che non sarà facile, che richiederà dei sacrifici ma insieme ce la potremmo fare..."

"Te lo prometto" pronunciai sospirando e con un semplice gesto mi alzò il mento con la sua mano stampandomi un tenero bacio sulle labbra che, diversamente da quelli scambiati durante la festa, mi sembrò pieno di fiducia e amore.

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