A metà

di Lussissa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Corse... ***
Capitolo 2: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 3: *** A metà... ***
Capitolo 4: *** Promesse infrante e nuovi giuramenti ***
Capitolo 5: *** Abitudine ***
Capitolo 6: *** Malandrini! I parte ***
Capitolo 7: *** Malandrini! II parte ***
Capitolo 8: *** Lily... ***
Capitolo 9: *** Restare o tornare ***
Capitolo 10: *** Si o no? ***
Capitolo 11: *** Semplicemente James e Lily ***
Capitolo 12: *** Lo Specchio delle Brame ***
Capitolo 13: *** Casa ***
Capitolo 14: *** il pezzo del puzzle mancante ***
Capitolo 15: *** Caffè ***
Capitolo 16: *** L'Ordine della Fenice ***
Capitolo 17: *** Luna piena ***
Capitolo 18: *** Il giuramento del Magico Soffio al Cuore ***
Capitolo 19: *** Mezzosangue e Mangiamorte ***
Capitolo 20: *** Conversazioni in classe.. ***
Capitolo 21: *** Angoscia.. ***
Capitolo 22: *** Sadica e perversa ***
Capitolo 23: *** frutti volanti e proposte anti diabete ***
Capitolo 24: *** Mi concede questo ballo...? ***
Capitolo 25: *** Preparativi&affini ***
Capitolo 26: *** Insieme... ***



Capitolo 1
*** Corse... ***


correre Salve a tutti!!!!questa è la mia prima ff...diciamo che è più un esperimento...criticate in massa,così posso migliorare ^^
è una Lily/James....coppia che adoro ^^ all'inizio parte un po' tragica, ma non spaventatevi, poi l'atmosfera si alleggerirà,andando avanti...Vi lascio alla storia!!

Lily Evans
correva.
Non si curava delle persone che,un attimo prima di venire travolte, si spostavano, guardandola sbigottiti.
Lei si limitava a correre.
Perchè corri,Lily Evans?
Si bloccò di colpo,in mezzo al corridoio, cercando di dare una risposta alla sua vocina interiore. Due primini la sorpassarono,guardandola straniti. Non capitava tutti i giorni di vedere la Caposcuola Evans così sconvolta. Ridacchiarono,pensando che c'era aria di pettegolezzo in giro. Ma a lei,per una volta, non importava. Lei stava lì, in mezzo ad uno degli innumerevoli corridoi di Hogwarts, e cercava di riflettere. Ma era tutto inutile. L'unica cosa a cui riusciva a pensare erano le parole di Alice, ancora rimbombanti nella sua testa.

-Lily!!-  Lily era sdraiata sul suo letto che cercava di leggere un libro,quando l'amica era entrata in dormitorio con l'aria stravolta. 
-A...Alice!Ti sembra il modo di entrare...- ma si era bloccata, vedendo la faccia dell'amica. -Che...Che succede?- aveva chiesto, con un filo di voce. -James...- aveva sussurrato lei. - James è...- Lily aveva alzato gli occhi al cielo. -Cosa ha fatto adesso Potter?Anzi no, non dirmelo. Sinceramente, mi sono rotta di...- ma si bloccò di nuovo. Alice era scoppiata in lacrime. -Lily...James è....è caduto dalla scopa. Io...io e Frank stavamo passeggiando in riva al lago...e...e poi abbiamo sentito Sirius gridare a James di scendere. Sta...stavamo tornando al castello...quando abbiamo sentito uno schianto terribile...e...e poco dopo James era riverso a terra, mentre Sirius cercava di rianimarlo, la sua scopa volata chissà dove...A...Abbiamo chiamato Madama Chips...oh,Lily...è...è orribile...- Lily era pallida. Qualcosa,dentro di lei, si era rotto. -C...Cosa ha detto Madama Chips...?- chiese,con un filo di voce. La parte più razionale di lei si chiedeva cos'era, tutta quell'angoscia. La mise a tacere in fretta,pensando che Potter, pur essendo un arrogante bulletto,era comunque un suo compagno di Casa. Alice scosse la testa, asciugandosi le lacrime. -é in coma. quelli del San Mungo...- -S...sono venuti quelli del San Mungo...?- domandò Lily, sempre più sconvolta. Alice annuì. -Hanno detto che non possono trasportarlo in ospedale perchè potrebbero compromettere organi interni...verranno qui a controllare ogni giorno....- Lily si era alzata di scatto. La sua mente sembrava essere andata in black-out. -Lily.- Alice si era un po' ripresa, e ora la guardava, gli occhi scuri preoccupati. Ma l'amica non sembrava averla sentita. Gli occhi si stavano facendo lucidi. Perchè? si chiese. Maledizione!è Potter. Potter,Lily!non puoi farti venire gli occhi lucidi per Potter. Alice la guardò,con tenerezza. Sapeva che la rossa non avrebbe pianto. No, Lily Evans non piangeva mai,tranne in rarissime occasioni. La sua massima espressione di dolore erano gli occhi lucidi. Non perchè fosse insensibile,o cosa. Semplicemente perchè in tutti quegli anni aveva imparato a trattenere le lacrime,racchiudendole in una robusta cella,all'interno del suo cuore.  -Adesso è in infermieria.- Sussurrò Alice. Sembrava un'informazione buttata lì,per caso. Lily puntò i suoi occhi verdi sull'amica, non sapendo cosa fare. Era combattuta, quasi terrorizzata. Non capiva più nulla. -Vai.- le disse Alice, in tono quasi perentorio. Sapeva che l'amica aveva bisogno di qualcuno che gliel'ordinasse. Altrimenti, il suo maledettissimo orgoglio avrebbe avuto la meglio,come sempre. Lily annuì, le labbra e i pugni serrati. Lentamente si avviò verso la porta. Indugiò un attimo lì,le gambe che quasi tremavano.
E poi iniziò a correre.


Lily  tornò alla realtà bruscamente. Perchè diavolo stava correndo?oltre al fatto che era di Potter che si stava parlando, non sarebbe comunque servito a niente correre. Sorrise, amara. Già, era di Potter che si stava parlando. Sembrava che quel ragazzo fosse l'unico essere umano capace di far crollare tutte le sue certezze in un istante. E Lily Evans viveva di certezze.  Forse è più per questo che lo dedestavi,Lily. Ancora quella maledettissima voce della sua coscienza.No, maledizione!Io lo detestavo perchè era un maledettissimo bulletto arrogante. Cercò di metterla a tacere. Ha-ha. Hai usato il passato. Ora è diverso?  Aggrottò la fronte,confusa. -No.- Disse ad alta voce, senza accorgersene. No?eppure,sai bene che è maturato.  Quella vocina stava iniziando veramente ad irritarla. Si,ma non così tanto da...oh,al diavolo!si può sapere dove vuoi arrivare?  Tra sè e sè, si maledisse. Ora stava iniziando persino a parlare con irritanti vocine interne. Che stesse impazzendo del tutto? Un gruppetto di ragazzine di Corvonero del terzo anno la stava fissando, allibite, mentre camminava nervosamente lungo il corridoio,i capelli sanguignei sparati in tutte le direzioni, la fronte aggrottata e la bocca piegata in una smorfia. La grifoncina se ne accorse. -Bè? che volete?- sbottò,aggressiva. Quelle distolsero lo sguardo,spaventate. Calmati,Lily,calmati. Non ti hanno fatto niente.
 
E allora decise di riprendere a correre,perchè in quella corsa frenetica era riuscita a non pensare a niente. E in  quel momento, la cosa che le serviva di più era l'avere la mente sgombra da qualsiasi tipo di pensiero. 

Arrivata nei pressi dell'infermieria,rallentò. Lo spettacolo che le si parava davanti la lasciò per un attimo interdetta: Sirius Black camminava nervosamente avanti e indietro, le braccia incrociate dietro alla schiena e il busto proteso in avanti. Poco distante c'erano altre due persone. Uno, Remus Lupin, aveva gli occhi infossati e vacui, lo sguardo fisso al pavimento. Accanto a lui c'era Peter Minus, che ogni tanto emetteva dei deboli singhiozzi. Lily fece un sorriso triste. Eccoli lì, i Malandrini. Ma ne mancava uno. La sua assenza era percepibile, quasi palpabile. James Potter, il pilastro portante di quel gruppo, ora era rinchiuso in infermieria. Improvvisamente, il pavimento sotto i piedi di Lily scricchiolò, facendola sobbalzare, impercettibilmente. Decise così di uscire allo scoperto: era inutile starsene lì impalata  a rimuginare. Fece un passo in avanti, cosa che permise agli altri di notarla. Sirius fermò la sua frenetica camminata e strinse gli occhi a fessura.
-Che vuoi,Evans?- sibilò.
-io...- incominciò lei,ma venne interrotta.
-Cos'è, sei venuta a spezzargli il cuore un'ultima volta?vuoi dargli il colpo di grazia?-
-Co...Come?- fece Lily, sbigottita. Mai la voce di Black le era sembrata più maligna e cattiva.
-Sirius...- intervenne Remus, con voce pacata, mettendogli una mano sulla spalla.
Lui rise, amaramente.
-che diavolo vuoi Remus? per colpa sua- e indicò con la testa la grifoncina - sto per perdere il mio migliore amico! Per colpa della sua maledetta freddezza James non è più lo stesso! Dimmi, da quando James Potter cade dalla scopa,eh? Da quando,Remus? dimmelo!- le ultime parole le aveva dette urlando. -Se lui non dovesse svegliarsi....-
-Sirius!Smettila!- Remus l'aveva afferrato per le spalle, e lo scuoteva, con forza. -Piantala!James si sveglierà,hai capito?Si sveglierà!- Gli occhi di Remus erano lucidi. Abbracciò Sirius,di slancio. -James si sveglierà, Sirius.- Peter ora piangeva forte, non riuscendo più a trattenersi. Sirius, dopo un po'annuì, lentamente. Poi si staccò dall'amico.
-Peter- chiamò.
-S..si?- disse il piccoletto, ancora singhiozzando.
-Vieni qui,maledetto topastro. Se non l'avessi capito,questo è un abbraccio di gruppo.- e rise,piano.
Peter si avvicinò, intimorito, e i tre si strinsero, immaginando che lì in mezzo ci fosse anche il loro James.

Nel frattempo,Lily era rimasta immobile, paralizzata. le parole di Black le erano penetrate nel cervello, insistenti. é colpa sua. James Potter non sarebbe mai caduto dalla scopa. Si riscosse, scacciando quei pensieri. No, quello che era successo poche ore prima non aveva nessun collegamento con la caduta di James. Non poteva avercelo. Non doveva avercelo.
La ragazza osservò i Malandrini, così uniti.
E si sentì estremamente sola.

James si trovava in un corridoio, buio e silenzioso. Non capiva dove fosse, ne come ci fosse arrivato. sapeva solo che doveva continuare a camminare, se voleva raggiungere la luce. I suoi passi rieccheggiavano per quel lungo corridoio. improvvisamente si fermò, attento. Aveva intravisto qualcosa muoversi. Cercò di scrutare oltre all'oscurità, ma non ci riuscì.  Poi, improvvisamente, dal buio uscì una figura contornata di luce.
-James- disse, sorridendo.  
Le linee del corpo e del viso non erano nitide, sembrava come una fotografia sbiadita nel tempo, ma si distinguevano ancora i lunghi capelli color biondo cenere e gli occhi castani.
-C...ci conosciamo?- fece lui, con voce flebile. Non stava più capendo niente. Sentiva una strana oppressione nel petto. 
-Non ti ricordi di me, James?- fece lei, con un sorriso dolce.
-Io...no...-
-Non importa, abbiamo tempo...quanto tempo vorrai...- sussurrò.
Gli appoggiò una mano sulla fronte, delicatamente.
E a quel punto,James non sentì più nulla.
 




Nota di fine capitolo: allora,che ne pensate?siate sinceri e NON clementi! poi, volevo dire una cosa...il titolo credo lo cambierò, non mi convince per niente....intanto ho messo questo, perchè i miei personaggi si trovano tutti a metà...tra cosa?tra la decisione e l'indecisione, tra il capire e il non capire...cose così, insomma...!ora vi saluto...recensite please ^^


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Capitolo 2
*** Sensi di colpa ***


ciao Lily si rigirò nel letto, sbuffando.
Non sapeva da quanto stesse cercando di dormire, l'ultima volta che aveva guardato l'orologio erano le due.
La verità è che aveva troppi pensieri.
Si chiedeva come mai avesse quell'enorme macigno in mezzo al petto.
Stava malissimo. E, come se non bastasse, non capiva il perchè. Neanche quando si era lasciata l'amicizia con Severus alle spalle, si era sentita così sola e vulnerabile. Forse perchè aveva accettato da tempo che se lei era stata smistata a Grfondoro e lui a Serpeverde, ci doveva essere un motivo. Forse perchè il loro rapporto aveva iniziato a sgretolarsi ben prima della rottura definitiva.
O forse perchè questa volta si sentiva in colpa.
L'hai accusato ingiustamente, Lily.
Di nuovo quella maledetta voce! -Zitta, coscienza.- mugugnò. Sai che ho ragione.
Lily si fece assalire ancora una volta dal ricordo di quello che era successo quel tardo pomeriggio.

Entrò in Sala Comune, ansimante, gli occhi arrossati e lucidi. Le mani erano strette a pugno lungo i fianchi, quasi volesse conficcarsi le unghie nel palmo della mano, piuttosto che piangere. Si guardò intorno, e decise di stare un po' lì, visto che non c'era nessuno. Giusto il tempo di calmarsi. Stava per avviarsi verso una poltrona, quando sentì il buco del ritratto aprirsi. Maledizione! pensò. -Evans...?- si irrigidì. Tra tutte le maledette persone che potevano entrare, proprio lui doveva entrare?
-Che vuoi, Potter?- sibilò. Potter esitò per un secondo.
-Che è successo?-
-Perchè dovrebbe per forza essere successo qualcosa?- fece lei, voltandosi di scatto. Madornale errore, visto che aveva ancora gli occhi tremendamente arrossati.
Lui sorrise. Ma era un sorriso dolce, affettuoso.
-Perchè hai gli occhi lucidi, Evans. E non è un buon segno.-
Lei alzò un sopracciglio, scettica.
-E cosa ti fa credere che venga a dire proprio a te cosa mi è successo?-
-Il fatto che sono l'unico a cui potresti tirare un pugno senza farmi niente...?- Fece lui, ironico.
-A parte il fatto che mi sottovaluti, ma poi non...-
-va bene, Evans.-
-Cosa...? Cos'è che andrebbe bene?-
Ramoso ghignò.
-Tirami un pugno.-
-COSA? Sei ammattito del tutto?- Lily era sbalordita. Cosa saltava in testa a quel pazzo...?
-Avanti. In realtà, l'idea ti alletta parecchio, ammettilo. Se non lo fai, è solo per paura.-
la rossa lo guardò malissimo. -Io non ho paura.-
-E allora,fallo. Serve per sfogarsi.-
La grifoncina era allibita. Potter era fuori di testa. Aveva pure voltato la testa, quasi porgendole la guancia! Era da rinchiudere in manicomio, non c'erano dubbi.
Eppure...la rabbia di poco prima la assalì, facendola scaldare.
Aveva
davvero bisogno di sfogarsi. E sapeva non sarebbero bastate mille parole per reprimere la rabbia che aveva in corpo. E la guancia di Potter era lì, invitante....Ma no Lily, a cosa stai pensando, non farti trascinare dalla follia di questo psicopatico.
Anche se...
-Avanti, Evans. Sto aspettando.-
E Lily a quel punto non ragionò più.
la mano partì quasi senza accorgersene, e colpì con violenza la guancia del Grifondoro.
Appena realizzò quello che aveva fatto, Lily spalancò gli occhi. Cosa diavolo le era saltato in mente?
Potter intanto si massaggiava la parte offesa in tutta tranquillità.
-Oddio. Potter, tu sei pazzo. Ti ho fatto male?maledizione!Non...non volevo. é che io...-
-tranquilla,non mi hai fatto niente.- Si vedeva che mentiva, ma Lily improvvisamente sentì uno strano calore.
Poi, Potter sorrise. Era un sorriso misto tra quello da Malandrino e quello dolce, di poco prima.
-Hai visto che alla fine sono riuscito a distrarti?-
Lei rimase immobile un secondo.
-Hai ragione.- fece, con aria stupita.
Lui rise. -Ora mi vuoi dire cosa è successo?-
Lei sospirò. -Ho ricevuto una lettera da mia sorella. La settimana prossima si sposa.- Rise,amara. Potter fece per parlare, ma poi decise di non  ribattere,aspettando che lei continuasse. -Mi ha espressamente pregato di non venire al matrimonio. Mi ha chiesto di dire ai nostri genitori che ho la febbre, qualcosa del genere. E poi mi ha mandato
questi.- Dalla tasca tirò fuori dieci galeoni. -é andata persino a farsi cambiare dei soldi babbani con dei soldi magici. Come se ci fosse bisogno di corrompermi, per non farmi andare al suo matrimonio.- Ci fu un attimo di silenzio.
-Ma il problema non è solo questo. Non del tutto, almeno. Il problema è che mi sento così maledettamente sbagliata. Sono in una terra di mezzo. Ne troppo Babbana, ne troppo strega. Vorrei solo essere considerata normale da qualcuno. Persino...persino colui che consideravo il mio migliore amico alla fine ha rivelato che di questi tempi essere metà babbana è effettivamente un problema.- Calò il silenzio di nuovo. Poi Potter prese la parola.
-Sai,io se prima di addormentarmi non guardo l'ora, dormo male per tutta la notte.-
-Cosa...?che...-
-Remus ogni tanto si incanta a guardare fuori dalla finestra come se avesse visto chissà cosa. Sirius a volte si comporta come un cane.Peter è talmente maldestro che una volta è riuscito a far cadere tutte le sedie della sala grande, comprese quelle delle altre case.-
Lei lo guardò, spaesata.
-Questo è per dirti,Evans, che in fondo in fondo la normalità non esiste. Abbiamo tutti delle cose che agli occhi degli altri non sono "normali". E in fondo,va bene così. L'essere metà babbana non è diverso dall'incantarsi davanti ad una finestra senza motivo, o dal portare gli occhiali, o- e qui ridacchiò,piano-dall'andare dietro per sette anni alla stessa persona.-
Lily rise, cogliendo l'allusione.
-Sai, non credevo che un giorno ti avrei dato ragione. Eppure, questa sarebbe la seconda volta nel giro di un quarto d'ora.- Fece un sorriso a trentadue denti, uno di quei sorrisi stupendi che il Malandrino non si era mai visto rivolgere. -Credo che, quando ti togli quella maschera da bulletto, tu sappia essere veramente una bella persona, Potter.-
Lui la guardò, stranito.
-Mi stai facendo un complimento, Evans...?-
Lei non smise di sorridere.
-Ora, non montarti la testa, ma credo proprio che quello possa considerarsi un complimento,si.-
Fu un attimo. E Lily si sentì improvvisamente trascinare per la vita. E, improvvisamente, si ritrovò con le labbra attaccate a quelle del Malandrino. E quel che era peggio, era che sentiva il suo corpo rispondere a quel tocco delicato sulla schiena. Sentiva la sue labbra plasmarsi perfettamente con quelle del ragazzo.  Le sue mani volevano scompigliare ancora di più quei capelli perennemente spettinati, volevano sentire la consistenza dei suoi pettorali sotto la maglietta. Sentiva un caldo assurdo, eppure aveva i brividi lungo la schiena.
E appena Lily realizzò tutto questo, appena realizzò che quel bacio effettivamente le piaceva da morire, qualcos' altro scattò nella sua testa. Quella parte maledettamente razionale che portava sempre con sè venne a galla, chiedendole cosa diamine stesse facendo,e ricordandole che era pur sempre di Potter  che si stava parlando. E a lei non poteva piacere Potter. E si ritrovò così tra l'incudine e il martello, non sapendo più cosa pensare di se stessa. E a Lily Evans dava enormemente fastidio non capire. Si staccò, indecisa se ridere istericamente o piangere a dirotto.
E optò per la soluzione più semplice. Trovare un capo espiatorio.
-Che diavolo fai? Non faccio in tempo a pensare qualcosa di carino su di te, che mi fai subito ricredere!-
Lui sembrò riprenderesi, dopo un attimo.
-Non mi sembravi così disgustata, un paio di secondi fa.- Fece, con una smorfia.
-Questo...questo non puoi saperlo,Potter!-
- E allora dimmi, perchè hai ricambiato il bacio,se ti faceva ribrezzo,Evans?-
-Perchè...perchè mi facevi PENA!-
Si accorse di avere esagerato. Se ne accorse dai suoi occhi, che si spensero improvvisamente. E si ritrovò come un marinaio in mezzo alla tempesta buia e minacciosa, senza nessuna traccia di un faro all'orizzonte.
-Bene.- disse lui,amareggiato. -Benissimo,Evans. Spero che sarai felice.- queste ultime parole le disse sussurrando, con voce apatica. Quelle parole, per Lily, furono una pugnalata.
Improvvisamente lui alzò la bacchetta, mormorando qualcosa.
-Che...che cosa fai?- chiese lei, indietreggiando.
-Vedo che hai come sempre un altissima opinione della mia stronzaggine. Non ti ho fatto un incantesimo, se è questo che credi. Per fortuna, non tutto quello che faccio ha un collegamento con te.- Detto questo, alzò un braccio. Con un leggero fischio, giù dal dormitorio arrivò una scopa.
A quel punto però, dal dormitorio scese anche Sirus.
-Ramoso!dov'eri finito, stavo...- ma si bloccò.
La tensione si poteva tagliare a fette.
-Che è successo?- domandò, passando lo sguardo dal suo migliore amico alla Evans.
-Nulla di nuovo, Felpato. Ora, se volete scusarmi, vado a farmi un giro.-
detto questo, uscì dalla sala.
-Ma fra un po' è ora di...-
Sirius guardò spaesato il buco del ritratto chiudersi.
E, dopo aver gettato un' occhiata alla Evans e aver borbottato qualche frase senza senso, decise di seguire James, per capire cosa fosse successo.

Lily si alzò di scatto dal letto. Aveva la gola arsa. Andò in bagno, per prendersi un bicchiere d'acqua.
Non capiva più niente. Sentiva quasi un dolore fisico.
La verità era che aveva avuto paura delle senzazioni che quel bacio le avevano fatto provare. La verità era che lei era arrabbiata con se stessa, per non essere riuscita a controllarsi, o forse solo per il fatto di essere stata cieca fino ad allora. E tutta quella rabbia aveva bisogno di rigettarla fuori o se no, ne era sicura, sarebbe esplosa.
E Potter ne aveva ingiustamente pagato le conseguenze.
Sospirò.
Sapeva cosa l'avrebbe calmata. Prese la vestaglia con un gesto repentino.
Doveva andare in infermieria. Doveva vederlo.

La porta cigolò, in modo sinistro. La stanza era buia, i letti erano vuoti. l'unico occupato era in un angolo, circondato da macchine che emettevano bip inquietanti. Lily si avvicinò al letto, cauta.
Il viso del Grifondoro era illuminato dalla luna, dandogli un aria quasi spettrale.
Lily esitò. e adesso? si chiese. Poi si sedette, senza smettere di guardarlo. stette lì a fissarlo per un po', poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, esclamò -Ciao, James.-
Si sentì una emerita idiota. Eppure, la fece sentire meglio.









Eccomi qui con un altro capitolo ^^ alloooooora...grazie a tutti quelli che mi hanno recensito, in particolare a:
Germana: Grazie ^^ si lo so che devo ingrandire, il problema è capire come si fa =___=  ho preso un colpo quando ho visto il testo così piccolo: io stessa sono miope come una talpa e quindi ho detto: "ooooodddiiooo..aiuto."
Tsuyuko: grazieeee...si, lo so, ogni tanto le maiuscole mi sfuggono =__= grazie per avermelo fatto notare, cercherò di rimediare!!
Ino chan: Mi fa piacere che ti piaccia ^^
Inu_p: Lo so, devo ingrandire la scrittura, sorry =___=  per quanto riguarda james...eeeeeehhhhhh saperlo...MHAHUAHHUAAHU...(risata sadica...)
Frytty: Sono contenta che lo stile ti piaccia ^^
Emily Doyle: addirittura? così mi fai arrossire '^__^

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Capitolo 3
*** A metà... ***


3 capitolo James si ritrovò disteso per terra, avvolto dal buio. 
Si chiese come ci fosse arrivato, lì per terra. E poi ricordò. La ragazza, la luce.
Si guardò intorno, e la vide. Era seduta a  pochi metri da lui, e lo guardava, sorridendo.
-Che cosa...che cosa mi hai fatto?- Disse, intimorito.
La ragazza non rispose, ma lo sguardo si intristì.
-Sono...morto?-
-No, James. Non ancora.-
-Ma allora,dove...- Sentiva la testa pulsare. C'era qualcosa che doveva essere ricordato, ma per quanto si sforzasse, non gli veniva in mente.
-Ti trovi a metà, James.- Disse lei, con voce soffice.
-A metà.....?-
-A metà. Tra la vita e la morte. Tra il ricordare e il non ricordare. Tra l'inferno e il paradiso, se vogliamo.-
-Ma come diavolo....-
-Sei caduto dalla scopa, James. Sei in coma.-
-E come faccio a...a tornare?-
-Dimmi, James, tu cosa ti ricordi della tua vita terrena?-
James aprì la bocca, per snocciolare un lungo elenco di avvenimenti. Poi spalancò gli occhi, realizzando che in realtà non c'era nulla, da snocciolare.
Chiuse la bocca, di scatto.
-Come pensavo. Per poter tornare, James, tu devi ricordare. E quando ricorderai, dovrai essere tu a decidere se tornare o meno.-
-C'è la possibilità che io non voglia tornare?-
Lei rise. Era una risata piena di dolore, era una risata senza un briciolo d'allegria.
-Oh, si. Io non sono voluta tornare.-
-Perchè..?-
-Non chiedermi perchè, James. sappi solo che a volte si preferisce un mondo senza emozioni, rispetto ad un mondo pieno di dolore. Si preferisce restare nella non-scelta, piuttosto che scegliere.-
James non capì, ma non fece domande. Ne aveva troppe in testa, e non avrebbe saputo quali scegliere.
-Io ti aiuterò.-
-Come faccio a sapere che posso fidarmi...?- Fece lui, torvo.
Lei rise, di nuovo.
James pensò che quella risata era così diversa da quella....da quale? Non se lo ricordava.
-Hai scelta?- Sussurrò lei, quasi malignamente.
Lui abbassò le spalle, rassegnato.
-No.-
-Appunto.-
-Cosa devo fare?-
-Io ti mostrerò dei punti cruciali della tua vita...a quel punto,sarai tu a dover ricordare.-
-E se io non ricordassi?-
Ci fu un attimo di silenzio.
-Se tu non ricordassi...-disse, lentamente -..sarai condannato.-
Quelle parole aleggiarono nell'aria, come una sentenza di morte.
James sentì improvvisamente un brivido.


Lily si svegliò, di soprassalto. Si era appisolata sulla sedia, guardando il sonno senza fine di James. Improvvisamente, sentì le viscere contrarsi in uno spasmo di paura. Aggrottò la  fronte, guardando James. Sembrava tutto tranquillo.
Eppure...
Mise una mano sulla guancia del Grifondoro. Era gelida. Appoggiò anche l'altra mano sull'altra guancia, cercando di trasmettergli un po' di calore.
Guardò fuori dalla finestra, e si accorse che c'era ancora buio. Doveva essere passato meno tempo di quel che pensasse.
L'istinto da Caposcuola si fece vivo in lei. Avrebbe dovuto essere in dormitorio, a quell'ora.
Eppure,James era così maledettamente freddo.
Passò lo sguardo da lui alla porta per un paio di volte, indecisa.
Poi, con un sospiro, prese una decisione.
Lentamente, quasi con timore, si alzò dalla sedia, ancora combattuta.
Poi, sempre pianissimo, si distese accanto a James, passandogli le mani attorno al corpo.
Lo strinse forte, cercando di scaldarlo il più possibile, facendo aderire il suo corpo con quello del ragazzo.
Poi lo guardò attentamente, il cuore che, inspiegabilmente, batteva a mille.
-Potter.- sussurrò, avvicinando le labbra al suo orecchio.
-Potter, non montarti la testa, lo faccio solo perchè non voglio che tu muoia assiderato.-
Suonò poco convincente persino a sè stessa.
Poi lo guardò, come in attesa.
Sospirò.
Quanto avrebbe voluto che lui rispondesse.







Ooooook...alllooora...W L'ITALIAAAAAAAAAAAAA!!!!
Ehm ehm, comunque...questo capitolo non mi convince.
Inanzitutto, perchè è corto, rispetto ai miei standard. Di solito sono decisamente più prolissa. ma mi sembrava che andasse bene così. Bah, poi mi direte voi ^^
Poi, perchè in realtà questo capitolo non sarebbe dovuto esistere. Insomma, avevo in mente tutta un altra cosa, quando improvvisamente mentre facevo i compiti di matematica mi è apparsa questa specie di visione di una Lily che abbracciava James per scaldarlo. Eeeeeh, la matematica mi fa decisamente male, signori e signore '^^.
E infine, non mi piace molto come l'ho scritto. Comunque, mi direte voi.
E ora i ringraziamenti!!!
potterfanlalla17: Oddio. Ti ho fatto addirittura piangere?sul serio??o.O non mi era mai capitato O.O (forse xk è la tua prima fic???? nd mia coscienza)(dettagli!!!!!!ndme)  Spero che ti piaccia anche questo capitolo ^^
Inu_p: w l'italiaaaaaaaaaaaa!!!no basta, la devo smettere. Dicevo.  Il tuo commento mi ha fatto molto piacere, anche perchè proprio una delle cose che volevo far trasparire, era la profonda amicizia di james e Sirius. questo vuol dire che ci sono riuscita, e la cosa mi rende moooolto euforica ^^
germana. eh già, alla fine smanettando ho capito come far ingrandire questa cavolo di scrittura!evviva!!!comunque si, Lily si è sentita parecchio una merda XD e james, povero XD mi dispiace farlo soffrire così, il mio jamesuccio, ma è necessario =P
AnAngel: o.O o.o O.O la seconda persona che mi dice che la faccio piangere O.O oddio O.O aiuto O.O ma è proprio della mia fic che si sta parlando??* me va a controllare che un alieno non abbia modificato la mia fic* * me ritorna più sconcertata di prima, capendo che no, nessun alieno ha modificato la fic* bè...grazie!!!poi...non so se  farò sapere la cnversazione di Sirius e James...mmm...non ci avevo pensato!(oddio, ora una ventina di idee balzane si stanno facendo strada nella mia testa)...chi vivrà, vedrà ^^
Tsuyuko: ehehe... come vedi, già adesso Lily si sta un attimino mollando...ma non troppo, senno non sarebbe più Lily, credo =P grazie per tutti i complimenti, mi fai arrossire ^^
Emily Doyle: si, come avevo già detto, amo questa coppia alla follia ^^  grazie, spero che continuerai a leggere ^^

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Capitolo 4
*** Promesse infrante e nuovi giuramenti ***


capitolo4 [...] -E se io non ricordassi?-
Ci fu un attimo di silenzio.
-Se tu non ricordassi...-disse, lentamente -..sarai condannato.-
Quelle parole aleggiarono nell'aria, come una sentenza di morte.
James sentì improvvisamente un brivido. [...]

Stavano camminando da quelle che sembravano ore, in silenzio. James non ce la faceva più.
Aveva sempre sopportato poco i momenti di silenzio, soprattutto quelli carichi di tensione.
Sbuffò.
-Manca molto?- chiese, nervosamente.
La ragazza dai capelli biondi sorrise, rassicurante.
-No. Siamo arrivati.-
E indicò con il dito un punto imprecisato davanti a loro.
James si accorse che effettivamente, il paesaggio davanti a loro era mutato.
Si trovavano in un campo con l'erba altissima.
Improvvisamente sentirono una voce infantile.
-James! James, vieni fuori!Avanti...- dall'erba era spuntata una bambina con due lunghe treccie color biondo cenere, che si mise a cercare freneticamente tra l'erba qualcosa, o meglio qualcuno.
James si voltò sbalordito verso la ragazza che l'aveva accompagnato fin lì.
-Sei...-fece per dire, ma lei lo bloccò.
-Sh. Dopo. Ora guarda.-
James annuì, e si voltò di nuovo verso la bimba.
Poi spuntò un altra voce.
-Sylvia!Sono qui!-
La bimba si avvicinò circospetta al suono della voce. Non senza fatica, riuscì a sbucare fuori dall' erba alta, e si avvicinò a un bimbo di si e no una decina d'anni con i capelli neri scompigliati all'inverosimile.
-Perchè vieni sempre qui, James?- disse la biondina.
Lui sorrise.
-Vieni.- Si limitò a dire, prendendola per mano.
Camminarono per un po' finchè non arrivarono vicino  a un burrone. Il piccolo James lasciò la mano della bambina, per avvicinarsi ancora di più.
-James!vieni via!potrebbe essere pericoloso....-
Lui sbuffò. E per tutta risposta, si distese a pancia in su, con la testa al confine tra la terra e il vuoro.
-Sylvia, vieni, è bello.-
-No. è pericoloso. Come fa a piacerti stare lì?- fece lei, contrariata.
-Mi piace pensare un giorno io volerò su questo burrone.- Disse James, assorto.
La bambina non parlò, ma si fece improvvisamente triste.
James, non sentendo risposta, puntò i suoi occhi nocciola sulla piccola.
-Ehi.- Fece. -Guarda che non importa se tu sei Babbana. Volerai lo stesso.Con me.-
Sylvia sorrise, raggiante.
-Davvero?davvero, James, mi porterai con te sulla tua scopa? anche se io non sono...magica?-
Lui annuì, convinto.
-Certo. Sei o non sei la mia migliore amica?E poi guarda che anche tu sei speciale, non c'è bisogno di avere poteri magici.-
Il sorriso della piccola si allargò, se possibile, ancora di più.
-Davvero?-
-Davvero. Guarda che James Potter non li sceglie mica a caso, gli amici.-
lei rise.
-Il solito sbruffone!- Disse. Ma sorrideva.
-Eh, che ci posso fare se sono il più figo del pianeta...- Disse il bambino, con una linguaccia.
-Seeee, certo...- Poi la bimba si fece seria.
-James?-
-Si?-
-Mi prometti che anche quando andrai...ad Hogwarts...non ti dimenticherai di me, e rimarremo sempre amici?Me lo prometti?-
Lui fece quel sorriso che,già a dieci anni, era capace di mozzare il fiato.
-Certo. Noi saremo amici per sempre...-

La scena improvvisamente mutò. Un James di un anno più grande correva a perdifiato lungo una stradina, con un foglio di pergamena in mano.
-Sylvia!Sylvia!!!-
Una bambina che passeggiava poco distante si girò, senza sorridere.
James non si accorse che c'era qualcosa che non andava, era troppo eccitato.
-Sylvia, è arrivata!!è arrivata la lettera per Hogwarts!!!!il primo di settembre parto!!-
Lei sorrise appena.
-Bello.- fece, senza entusiasmo.
A quel punto, il piccolo James si accorse dell'aria abbattuta dell'amica.
-Che succede?-
lei scosse la testa.
-Niente.-
-Avanti, ti conosco troppo bene...dimmi che succede.-
-James, non andarci.-
-Cosa...?ma che dici?-
-Non andarci, in quella maledetta scuola!Non voglio che tu te ne vada...-
-Sylvi, ti ho detto che non...-
-Non è vero che non cambierà nulla!Non è vero!Tu ti farai nuovi amici, mentre io rimarrò qui..e io non voglio!-
-Syl, anche tu ti farai degli altri amici nella scuola babbana, ma io non ti sto chiedendo di...- Questa volta la voce di James era fredda. Era tutta una vita che attendeva quel momento, e ora lei lo metteva di fronte a una scelta simile?
-Sarà diverso, James. Tu conoscerai tante ragazze...-
-ma che cosa...-
-E io so che mi dimenticherai! perchè ti innamorerai, e nel tuo cuore non ci sarà più spazio per me.-
Lui sbarrò gli occhi.
-Ma...-
-Devi scegliere.-
-Syl, perchè...?Non è da te fare questi discorsi-
Ci fu un attimo di silenzio.
-Mio padre dice che sei strano, James.- sussurrò.
-Cosa?-
-Non vuole più che ti veda.- Sylvia aveva gli occhi lucidi, la voce tremante.
-Perchè?-
-perchè dice...dice che siete una famiglia di pazzi. E che non va bene che la gente...normale...stia con voi.- Le ultime parole le aveva bisbigliate, disgustata persino da se stessa.
-E tu gli credi?- la voce di James era un cubetto di ghiaccio.
-No.- Gli occhi diventarono ancora più lucidi. -ma è mio padre, James. Non posso disubbidirgli. Ha detto che...se continuo a vederti...ci trasferiremo.-
-Bene.- James aveva le mani strette a pugno, le labbra serrate. -Benissimo.-
Fece per andarsene. Poi però si bloccò. -Giuro, - disse -Giuro che d'ora in poi, rispetterò solo le regole che ritengo più giuste. Tanto per dimostrarti, Sylvia, -fece, amaramente -che c'è chi ha il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie.-
 Questa volta se ne andò, senza voltarsi indietro, senza curarsi neanche delle lacrime che solcavano il viso dell'ormai ex amica.


-James.-
La scena era cambiata di nuovo, e ora si trovavano di nuovo vicino al burrone. Il tramonto gettava dei bagliori rossastri sul viso ancora giovane di James.
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Certe cose una mamma le sa.- Poi sorrise. -E poi vieni sempre qui, a riflettere.-
James non rispose, continuando a guardare dritto davanti a se.
La donna sospirò, sedendosi.
-Tesoro...- Lui fece una smorfia. Odiava quando lo chiamava così.
-Lo so che ora fa male..-
-Perchè, mamma?-
Susan stette in silenzio, un attimo.
-Perchè siamo esseri umani,tesoro.-
-Allora non voglio essere un essere umano.- Borbottò lui.
Lei rise.
-Mamma...?-
-Si,tesoro?-
-C'è qualcosa di sbagliato nell'essere...amici dei Babbani?-
La donna non esitò neanche per una frazione di secondo.
-No, tesoro.-
-E allora perchè i babbani e i maghi fanno tanta fatica a stare assieme? cosa c'è di così complicato?- Disse James, quasi con rabbia.
Gli occhi di Susan si intristirono.
-Perchè la gente ha paura, James.-
-E di cosa?-
Lei gli scompigliò i capelli. Era un gesto che faceva spesso.
-Questo non lo so...-
-Io non ho paura dei Babbani.- disse il bambino, convinto.
-Anzi, secondo me sarebbe bello se vivessimo tutti insieme. Così noi potremmo insegnarli a volare, e loro potrebbero insegnarci a usare il feletono.-
-Il feletono...?-
James annuì.
-Si. Me l'ha insegnato Sylvia. è uno strumento che i Babbani usano per parlare con altri Babbani senza bisogno di vedersi.-
La madre sorrise, orgogliosa del suo bambino.
-Anzi, sai cosa ti dico?- Fece il moro, con una luce strana negli occhi.
-Cosa, James...?-
-Da grande mi sposerò con una strega di origini babbane. Così ci insegneremo a vicenda e poi sapremo un sacco di cose...-
James guardò l'orizzonte, soddisfatto della sua decisione.
Susan guardò il suo bambino, così determinato, e sorrise.
-Non ha niente a che fare con l'allegra famigliola  babbana che hai visto ieri, quella con la figlia con i capelli rossi, vero...?-
James la guardò, scandalizzato.
-Assolutamente no!-
-Eppure, ti sei imbambolato per un minuto buono...-
-Non è vero.-
 Fece il bimbo, imbronciato.
Susan guardò il figlio, divertita. Si chiese se dirgli che aveva visto la rossina  fare esplodere il palloncino della sorella con uno schiocco di dita, credendo di non essere notata.
Poi decise che se fosse stato destino, suo figlio l'avrebbe scoperto da lì a pochi mesi.

Le immagini svanirono, e si ritrovarono al buio. James fece per parlare, quando improvvisamente un dolore lancinante alla testa lo fece vacillare.
-James...-Fece la ragazza, sussurrando.
-James...tranquillo,adesso passa.-
Ma James non l'ascoltava.
Si era accasciato a terra, ansimante, le mani premute sul capo.
-La...la testa...-
-Lo so James. Cerca di resistere. Sono i ricordi che cercano di venire a galla...-
James ora tremava, convulsamente, le labbra serrate, cercando di non gridare.
E i ricordi vennero. Sylvia che spegneva le candeline. Sylvia che lo abbracciava, di slancio. Sylvia che lo ascoltava rapita, mentre lui le parlava del Mondo Magico. Lui che le faceva domande incessanti sul mondo Babbano, mentre lei cercava di spiegargli tutto per bene.
E poi, le immagini già viste. La promessa, poi infranta.
E infine, sua madre che si avvicinava alla fine del suo secondo anno, triste, e gli diceva che Sylvia e i suoi avevano fatto un terribile incidente d'auto. Loro erano morti sul colpo. Lei, era in coma. I medici non avevano potuto fare niente.
James spalancò gli occhi.
Si girò lentamente verso la ragazza, ancora incerto.
-Sylvia..-
Ma sembrava più una domanda, che un'affermazione.






Ed eccomi qua con un altro capitolo!!!!così James inizia a ricordare...MUAHUAHUHUAH....
Spero che sia venuto bene...ditemi!
e come al solito, i ringraziamenti:

Tsuyuko:lo so,sono sadica...MHUAHUAAHuhu...basta, la smetto. Comunque si, James è parecchio atterrito, cercherò di approfondire la questione nei prossimi capitoli...

germana:ihihihi...tranquilla...ora come ora non ho intenzione di farlo morire...in futuro, chissà...MHUAHUAHHUA..no vabbe scherzo..(credo...MHUAHUAHAHU...)

potterfanlalla17: eheh ^^ eccoti un primo assaggio di un James ancora piccino ^^

Emily Doyle: ^^




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Capitolo 5
*** Abitudine ***


capitolo5 [...] -Sylvia...-
ma sembrava più una domanda, che un'affermazione. [...]

La ragazza aveva la testa girata di lato, come voler evitare il suo sguardo.
-Sylvia.- Ripetè lui, questa volta più deciso.
-S
ylvia, maledizione, guardami! Lo sai che mi da sui nervi non essere guardato negli occhi, quando parlo!-
Lei finalmente si voltò, di scatto, decisa a tenere il suo sguardo. Ma quando incontrò quello sguardo color nocciola e tutta la sofferenza che vi era racchiusa dentro, dovette fare uno sforzo immane per non farsi venire gli occhi lucidi.
-Si, James.- disse, semplicemente.
Lui la guardò per un brevissimo istante, poi si voltò, e fece per andarsene.
-dove vai?- Gli gridò dietro lei.
-Non lo so.- la voce era dura. Ma Sylvia sapeva che non era arrabbiato. Era solo tanto, tanto confuso. E James Potter non si può far vedere confuso davanti agli altri. Soprattutto quando ha una voglia inctredibile di piangere, gridare, sbattere la testa contro il muro.
Lo raggiunse, a grandi passi.
-James...- Gli disse, con voce dolce.
-Perchè?- Chiese lui, quasi ringhiando. Lei si limitò a guardarlo. Se era ancora il James Potter che conosceva, adesso sarebbe arrivata...
-Dimmi perchè, dannazione!-....l'esplosione.
-Perchè tu?E poi spiegami, perchè diavolo hai deciso di rimanere in questo posto? Ti faceva così schifo la vita? Dimmi,maledizione! -
-James, cos'altro avrei potuto fare? i miei erano morti, sulla terra non avevo più nessuno...-
-Non avevi più nessuno?Non avevi più nessuno?E ti sei mai chiesta perchè non avevi più nessuno?-  Questa volta aveva urlato, gli occhi fiammeggianti, il corpo rigido.
-Se tu non fossi stata così...
vigliacca...avresti avuto qualcuno!avresti avuto me!-
Questa volta volta fu lei, a irrigidirsi.
-Non darmi della vigliacca, James, non ci provare nemeno.-
-E come dovrei chiamarti?Eh?-
-Era mio padre!Cosa avrei dovuto fare?Io non ero come te! Sei sempre stato tu quello simpatico, convincente, con il carisma!L'aria in casa mia era diventata irrespirabile!Dimmi, cosa avrei potuto fare, a undici anni?-
-Magari assieme avremmo potuto trovare una soluzione!-
-Certo. Così io mi beccavo le sgridate, le botte e poi tu te ne saresti andato nella tua Hogwarts, fregandotene del fatto che io a casa mia avevo l'inferno.- fece lei, freddamente. -Non darmi della vigliacca, James. Non farlo. Pensi sia stato da vigliacchi permettere che il mio cuore si rompesse in mille pezzi?-
-Avresti...avresti potuto evitarlo.-
Lei rise. E a James salì una profonda tristezza. Come era cambiata, la sua risata! Una volta era squillante e senza inibizioni, ora si poteva avvertire solo tristezza.
-Certo. Avrei potuto evitarlo. Ma comunque, qualche anno dopo, mi avresti spezzato il cuore comunque.- Bisbigliò. -Cosa?- fece il ragazzo, sbigottito, ogni traccia di rabbia svanita.
Lei lo guardò.
-James. Il tuo destino non ero io.- A quel punto, non ce la faceva più. Le lacrime premevano per uscire.
Lui sgranò gli occhi. -Io non...-
-Lo so James. Non devi giustificarti. Lo so che io...per te sono sempre stata solo un'amica. La migliore, certo. Ma un'amica. E invece per me tu eri...- Scosse la testa. Ormai le lacrime scendevano, copiose.
A lui fece male vedrela così. Gli fece dannatamente male. Provò a cercare un po' d'amore, dentro di se, per vedere se poteva cambiare qualcosa. Ma non servì. Trovò tanto, tanto affetto dentro di sè per quella ragazza. Ma non amore.
-Mi dispiace.- Disse, abbracciandola. La sentì sospirare. Poi si staccò. Sorrideva.
-Non importa. Ho sempre saputo che prediligi le rosse.- Fece, con uno sguardo malizioso.
-Cosa...?-
-Uh-uh.-
-Come?Cosa? In che senso?-
lei sorrise, furbescamente.
-Ho la bocca cucita.-
-Come? ma non puoi...!-
-Oh, si che posso. Ora scusami, ma devo andare a incipriarmi il naso.- fece, scherzando.
-Ma...ma te ne stai andando davvero?Sylvia!torna indietro! Cosa vuol dire che...-
ma la ragazza se n'era andata, lasciandolo con un palmo di naso.
Lui guardò il punto dove era scomparsa, spaesato.
-Bah.- Disse. e si sedette.

-Lily!!- Lily socchiuse gli occhi.
-Mh.- Rispose. Sapeva che non era una risposta molto arguta, ma aveva troppo sonno. Era andata via dall'infermieria all'alba, senza aver dormito nulla.
-Si può sapere dove eri finita?- Una Alice con le mani sui fianchi e lo sguardo torvo la stava sovrastando. Lily si raggomitolò ancora di più sul divano della sala comune.
-Nh.- rispose. Accidenti. Doveva impegnarsi di più.
-Hai una vaga idea di quanto mi sia preoccupata quando, alle 5 del mattino mi sono svegliata e non ti ho visto nel letto?-
-'usa.- Alice inarcò un sopracciglio. -Non è che mi devi chiedere scusa, scema.-
Vedendo che la rossa non rispondeva, sospirò. - Mi vuoi dire cosa hai fatto tutta notte?-
-No.- Disse Lily. Mica poteva dirle che aveva passato la notte a fissare James.
Altro sospiro.
-va bene. Ma almeno adesso alzati, che dobbiamo andare a lezione.-
Solo allora Lily parve tornare alla realtà.
-Santissimo merlino!!!!Che cavolo di ore sono???Oddio, sono ancora in vestaglia!!!La McGranitt mi ucciderà!!aaaargh!!maledetto Potter!!!!-
Alice aveva sbarrato gli occhi.
-Eh...?- Fece.
Lily trasalì.
-Ops.- Bisbigliò.
-Ops?OPS? Lily Evans, ora mi dici immediatamente cosa hai fatto per tutta la notte!!!!!!-Disse Alice, inseguendola.
-Noooo!!- fece Lily,correndo verso le scale del dormitorio.
-Non mi sfuggirai!!!!!!-
-E invece siiiiii!!!-
-LILY!!!-
-ti voglio bene, Aly!- Fece la grifoncina, prima di sbattere la porta del dormitorio e chiuderla per bene con un incantesimo.
-Evans!!!Guarda che a lezione non ti perderò di vista neanche per un secondo!!!-
-Signora si, signora Paciock!!-
-Perfet....- Poi Alice si accorse di come l'aveva chiamata. -LILY!!!QUESTA ME LA PAGHI!!!-
La rossa ridacchiò.



James era seduto da un tempo interminabile, e rifletteva.
La verità era che si sentiva maledettamente a disagio. Non capitava spesso che James Potter fosse in uno stato confusionale di quei livelli. Era successo solo un'altra volta. Non si ricordava quando ne in quale circostanza, ma sapeva che era successo solo un' altra volta.
Sbuffò. Avrebbe tanto voluto ricordare. In quel momento si sentiva la mente completamente annebbiata, come se vivesse in uno stato perenne di buio. Ogni tanto c'erano degli sprazzi di luce, come delle stelle comete lontane. Ma duravano talmente poco, che lui stesso non sapeva dire se erano avvenimenti accaduti realmente, o se era semplicemente la sua testa che gli offriva dei mondi alternativi per non farlo uscire pazzo.
Quella frustazione non era da lui, lo sapeva. Non era di certo il tipo di persona che si lagnava. Certo, dentro di lui soffriva come un cane, ma esternamente nessuno si accorgeva del cambiamento, se non le persone a lui più care. E invece, in quel momento si sentiva fisicamente spossato. Sentiva le borse pesanti sotto i suoi occhi. Sentiva le labbra tirate. Provò a fare un sorriso. La bocca riuscì solo a disegnare una linea retta sul suo viso, che non aveva nulla del sorriso alla James Potter, quello che aveva rivisto in lui bambino, quello che sapeva essere il suo sorriso.
Si chiese se fosse normale, tutto questo. In fondo, non doveva essere semi-morto? e allora perchè si sentiva così stanco? Non aveva senso.
Era indeciso se alzarsi e andare a cercare Sylvia. Era un po' che l'aveva lasciato lì da solo.
Improvvisamente, però, sentì una voce.
-Ciao, James.-
Si guardò intorno, spaesato. Non capiva da dove venisse la voce.
Era una voce femminile, delicata.
-...Non chiedermi perchè vengo sempre di sera, non lo so neanch'io. Forse perchè è sempre il mio maledettissimo orgoglio a guidarmi, e di sera non rischio di essere vista da nessuno.- Ci fu un attimo di silenzio.
-O forse perchè so che di sera sei solo. Ed è così raro che tu sia da solo. è...è una cosa innaturale, che James Potter stia da solo, ecco. Quindi,non lasciandoti da solo neanche di sera, rendo le cose più naturali, visto che in questo periodo non c'è nulla di naturale. Insomma, già il fatto che tu te ne stia fermo in un letto è innaturale. Figurati se stai in un letto,e in più sei da solo. Oh, Merlino. Non so nemmeno quello che sto dicendo. Sono solo elucubrazioni mentali. E il bello è che non so neanche se tu mi stai sentendo.-
La voce rise, con una punta d'amarezza.
James spalancò gli occhi, rendendosi conto che la voce arrivava
dall'esterno.
Si fece attento, per ascoltare. Qualcuno, dalla cosidetta vita terrena, gli stava parlando.
-Sai, mi sento leggermente idiota, a parlarti senza che tu mi risponda. Te lo saresti mai immaginato? Io, che spero che tu parli. Cose da pazzi. Il mondo sta cambiando,e non ce ne rendiamo conto.-
la voce ridacchiò, e James, suo malgrado, si ritrovò a ridacchiare a sua volta.
Perchè ridacchio? Si chiese, non riuscendo a darsi una risposta.
-sai che Alice oggi ha cercato continuamente di estorcermi informazioni su dove sono stata ieri sera?Il bello che ora con lei si è pure coalizzata  Mary. Mi aspetto che mi mettano del veritaserium da qualche parte, pur di ottenere quello che vogliono. Ma ti pare che mi metto a dire a quelle due pazze che ieri sera sono stata qui a...scaldarti... per tutta la notte? Me lo rinfaccerebbero per tutta la vita.-
James sgranò gli occhi.
In effetti aveva sentito, a un certo punto, uno strano calore.
Era...lei?
Ma lei chi? si ritrovò a chiedersi.
Si rimise in ascolto. Si stava divertendo. Era estremamente piacevole sentire quella voce dal mondo vero.
E poi, aveva un che di rassicurante.
-La Mcgranitt oggi stava per uccidermi perchè sono entrata  con 15 minuti di ritardo. Ho cercato di dirle che era perchè la Piovra Gigante si era infilata nelle tubature del mio bagno, ma chissà perchè non ci ha creduto.-
La voce rise.
E anche James si ritrovò a ridere di cuore. La sua risata rimbombò per tutte le pareti di quel corridoio buio, facendolo sobbalzare. Si stupì di quella risata così aperta.
E uno strano scintillio negli occhi lo fece tornare il James di sempre, quello delle Malandrinate, anche se lui effettivamente non si ricordava quale fosse, il James delle Malandrinate.
Si mise in attesa. L'avrebbe ascoltata per ore, quella voce.

Lily lo guardò per un lungo istante.
Non sapeva perchè, ma  aveva voglia di scherzare. Aveva sentito una strana depressione. Ma era una depressione..insolita.
Come se non fosse stata sua.
Voleva scacciarla. Continuò a chiaccherare, allegra.
-Poi, credo che Lumacorno stia rimbambendo. Oggi mi ha ripetuto SOLO venti volte che sarei stata un'ottima Serpeverde. è preoccupante.-  Lily sorrise.
James aveva un viso angelico, quasi sereno.
D'istinto, gli accarezzò una guancia, piano.


James si passò una mano sulla guancia.
Aveva sentito un tocco lieve accarezzarlo.
Si diede dello scemo. Adesso sentiva pure le presenze.

La rossa poseguì.
-Qui ci sono un miliardo di bigliettini e fiori e cioccolatini da parte delle tue fan.Non mi azzardo neanche a sfiorarne uno. L'ultima volta che una tua fan mi ha pregato di riferirti un suo messaggio, non ho potuto neanche pensare a un cibo lievemente dolce per la seguente settimana, altrimenti mi veniva la nausea.

James rise. Di nuovo.
Si passò distrattamente una mano tra i capelli.
No,non farlo. Le da fastidio. Gli disse una vocina.
Lui aggrottò la fronte. Come faccio a saperlo?

Lily tutto a un tratto s'intristì.
-Sai, i Malandrini mi preoccupano. Non sono più gli stessi. Si sente...che non ci sei, ecco.-
Sospirò.
La verità era che James mancava maledettamente anche a lei. Non l'avrebbe mai ammesso, ma era così.
Rise di se stessa.
Faceva tanto la distaccata, e poi le bastavano un paio di giorni senza le richieste assurde del Malandrino, che si sentiva completamente persa.
Era una stupida, ecco cosa era.
Il senso di colpa la riassalì, schiacciandola di nuovo nella sua morsa d'acciaio.
Cercò di distrarsi.
-Sai, stavo pensando che dovresti proprio svegliarti. Insomma, non sai quento sia faticoso fare le ronde da sola, di notte.-
Poi si accorse di quanto fosse banale, come scusa.
Erano due sere di fila che non la faceva, la ronda.
Fissò il Malandrino, in silenzio.

James, questa volta, riuscì a sorridere.
Il sorriso alla James Potter era tornato, in qualche modo.
Non sapeva quanto sarebbe durato, ma non gli importava.
Per ora, gli bastava così.

La grifoncina improvvisamente sorrise.
-Ehi, cos'hai qui?-
Si avvicinò al viso del ragazzo, togliendogli una ciocca di capelli dalla tempia.
Lì sotto c'era una piccola cicatrice.
-Un giorno dovrai dirmi come ti sei fatto una cicatrice in un posto così strano.- Disse la rossina.
Spostò lo sguardo, divertita.
E, senza  quasi accorgersene, si ritrovò a fissare le labbra del grifondoro.

James sospirò.
-Vorrei tanto saperlo anch'io- Rispose alla domanda implicita della ragazza.
Poi, stette in silenzio. Avvertiva una sorta di...senzazione..salirgli nelle vene.
Adrenalina?
Si chiese, stupito.
Ebbe un fremito.
Adrenalina, confermò.

Lily si ritrovò a chiedersi se quelle labbra erano ancora così morbide come se le ricordava.
E, senza rendersene conto, si avvicinò ancora di più.
Ormai era a pochissimi centimetri dal viso del Malandrino.
Sentiva l'aria carica di elettricità.
Sentiva una voglia incontrollabile di assicurarsi che quelle labbra non si fossero raffreddate.
Si era creata una sorta di bolla attorno a loro, senza rumori, senza suoni. Ormai le sue labbra sfioravano quelle del moro.
E poi, fu un attimo.
Spalancò gli occhi, tornando bruscamente alla realtà.
Che diavolo aveva in mente di fare? Si alzò di scatto, infuriata con se stessa.
Stupida. Stupida, stupida, stupida.
E poi, cosa credeva? Cosa sarebbe successo, se l'avesse baciato?
Non è mica una favola, che con il bacio del grande amore tutto si risolve.
Lily trasalì.
Grande amore?
Lo guardò.
Non dire cavolate, Lily!
Prese il mantello che aveva lasciato sulla sedia, di scatto.
Fece per andarsene, ancora arrabbiata.

James spalancò gli occhi. Cos'era successo?
Un attimo prima sentiva adrenalina in tutto il corpo.
E poi, era tutto sparito, lasciando solo una cocente delusione.
Ma che diavolo!non ho più il controllo delle mie senzazioni!
Si disse, incavolato con se stesso.
E poi, sentì dei passi. Passi che si allontanavano. Passi che se ne andavano.
-No, non te ne andare!- Esclamò, con un gemito.

Lily si bloccò.
Guardò James da sopra la spalla.
Le era sembrato...
Ma no, scema. Ora senti pure le voci.
Eppure...
Si voltò completamente, ancora indecisa.
Si chiese quando era stata, l'ultima volta che Lily Evans era stata indecisa.
Ieri. Si rispose, amaramente.
Poi sospirò.
Si avvicinò di nuovo a James, toccandolo.
Era ancora freddo.
-Potter, che non diventi un'abitudine.- Fece, distendendosi di nuovo accanto a lui.
Poi sospirò di nuovo, pensando che, per quanto la riguardava, stava diventando un'abitudine.




Eccomi quiiiiiiii!!!!!
Oddio, mi ha spompato, scrivere questo capitolo. Sul serio. Spero che almeno sia venuto bene..
ora i ringraziamenti...scusate se non mi dilungo molto, è che sono un po' di fretta ^^
Emily Doyle: eh...dovrai aspettare ancora un po', per scoprirlo ^^
Tsuyuko: Sono contenta che ti sia piaciuto ^^ si, sylvia è stata molto importante per James...anche se non così importante come Sylvia avrebbe sperato( come si capisce da questo capitolo ^^ almeno, spero che si capisca...)
Giusyangel: che bello, una nuova lettrice ^^
Potterfanlalla17: eheh...spero che ti sia piaciuto anche questo ^^
Germana: James non è morto assiderato, alla fine ^^





 

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Capitolo 6
*** Malandrini! I parte ***


cap -James!!
lui sorrise.
-Sylvia, dove ti eri cacciata?
-Uh, sai, dovevo parlare con un paio di persone. Sai com'è, sono una persona di una certa importanza, io.- Fece, scherzando.
James ridacchiò.
-Comunque, cos'è tutta questa allegria?- Chiese la biondina, sorridendo. Una vaga idea ce l'aveva, ed era contenta di vedere James tornato più o meno quello di sempre.
-Sai, c'è stata una ragazza...dal mondo terreno che...ecco, si insomma, mi ha parlato. Mi ha messo allegria, ecco tutto.- Poi bisbigliò -Almeno lei sembra tenerci, a me.-
Sylvia sorrise, con tenerezza.
-Perchè dici almeno lei?-
lui sembrò pensarci.
-Non so. Mi è uscito così.-
La ragazza gli arruffò i capelli.
-Se solo sapessi...- Disse, non concludendo la frase.
-Cosa?-
la biondina ghignò.
-Tu credi
davvero che te lo dirò?-
-Sylviaa!!Non puoi continuare a fare frasi criptiche e poi pretendere che io me ne stia buono e zitto come se niente fosse!-
La ragazza ridacchiò.
-Oh, lo so. Ma è troppo divertente.-
James sbuffò.
-Comunque, non dovresti farmi fare un altro giretto nei miei ricordi?sai com'è, per ora mi ricordo solo di una certa stronzetta...-
lei gli tirò un giocoso pugno sulla spalla.
-va bene, Mister Ironia, andiamo.-

Questa volta, si trovarono in una affollatissima stazione Babbana.
-Come facciamo a...trovarmi, tra tutta questa gente?- Chiese James.
Sylvia alzò gli occhi al cielo.
-Come vedo, la pazienza è sempre il tuo pregio maggiore. Comunque, eccoti lì.- E indicò un punto tra i binari nove e dieci.
Effettivamente, tra la folla, James scorse un ragazzino dagli occhiali tondi che si guardava in giro, eccitato, mentre la madre cercava di fargli le ultime raccomandazioni, senza essere, ovviamente, minimamente ascoltata.
-...E, James, mi raccomando, NON  provare neanche a distruggere la scuola.-
-Si, mamma.-
-E spero vivamente che tu non ti sia portato dietro le Caccabombe che tenevi sotto al letto. Guarda che se scopro che non sono dove sono sempre state, mi arrabbio.-
-Si, mamma.-
-E...ma, James, mi stai ascoltando?-
-Certo, mamma.-
Lei assunse un' aria lievemente minacciosa.
-Ripetimi quello che ti ho detto.-
Ma James si era già lanciato contro il muro, per arrivare al binario nove e tre quarti, gridando un inquietante -pistaaaaaaaaaa!!-
La madre scosse la testa, rassegnata, e si apprestò a raggiungere il figlio oltre il muro.
Ma James non aveva calcolato che, a quella velocità, sarebbe stato difficile fermarsi.
E, difatti, successe il finimondo.
Non riuscendo a frenare abbastanza in fretta, si schiantò contro un ragazzino di circa la sua età con lunghi capelli neri e occhi di ghiaccio,che si trovava a pochi metri dal muro da cui James era sbucato.
Il carrello dell'uno urtò il carrello dell'altro, facendo finire tutto all'aria.
I due ragazzini, per l'impatto, finirono rovinosamente a terra.
-JAMES!santo cielo, ti sei fatto male?-
Susan, appena aveva visto la scena, era accorsa ad aiutare il figlio.
-Non ti preoccupare, mamma, non mi sono fatto niente.- Disse il moretto, massaggiandosi il fondoschiena.
-Ehi, tu, non conosci le buone maniere?potresti almeno chiedere scusa.- Fece l'altro ragazzino, che nel frattempo si era alzato, anche lui massaggiandosi le parti indolenzite.
James fece per replicare, quando un'algida figura lo sovrastò.
-Susan Potter e figlio. Ma che bella sorpresa. Fa sempre piacere vederti,
cara.-
-Walburga Black. Mangiato qualche Babbano, ultimamente?- fece Susan, freddamente.
La donna strinse gli occhi, uguali a quelli del figlio, a fessura.
-Peccato non siate venuti all'ultimo ricevimento. Avreste conosciuto qualcuno di interessante a cui poter esporre le vostre...adorabili...teorie sul fatto che i purosangue non debbano rimanere tali.- Sibilò.
Il ragazzino a cui James era andato addosso sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
La madre fece finta di non averlo sentito.
James osservò con interesse il ragazzino. Non sembrava daccordo con quello che diceva la madre, nonostante mantenesse la stessa distaccata freddezza.
Susan inarcò un sopracciglio.
-Suppongo sia la stessa interessantissima persona che vi ha consigliato di radiare la povera Andromeda dall'albero genealogico, accusata della semplice colpa di essersi innamorata.-
-Noi purosangue non abbiamo bisogno di amore, Susan.-
-Suppongo questa sia la risposta che dai a tutti per giustificare il fatto che hai sposato il tuo secondo cugino, Walburga.-
La donna sobbalzò, impercettibilmente.
-Voi Potter non durerete molto, vista la gente che frequentate.- Disse,la voce algida.
-Ti è partita una ciocca dallo chignon, Walburga. - Ribattè, con tono irriverente.
-Ehi, ti va di fare un giro?- James sobbalzò. Attento com'era a non perdersi neanche una frecciatina tra le due donne, non si era accorto che l'altro ragazzino si era avvicinato, con aria annoiata.
James guardò la madre, completamente assorta in quel cortese manifesto di disprezzo.
Effettivamente, James aveva preso da lei, nel voler sempre avere l'ultima parola.
Ghignò.
Finalmente poteva divertirsi.

-...POSSIBILE CHE NON TI SI POSSA LASCIARE DA SOLO NEANCHE UN SECONDO, CHE COMBINI GUAI?
-ODIO DOVER ESSERE DACCORDO CON UN POTTER, MA LA STESSA COSA VALE PER TE, SIRIUS! UN PUROSANGUE DEL TUO LIVELLO DOVREBBE ATTEGGIARSI COME TALE, NON  ANDARE IN GIRO A COMBINARE PASTICCI COME UN QUALSIASI FIGLIO DI SCAPESTRATI!
-VI RENDETE CONTO CHE POTEVATE FINIRE ARRESTATI?
-Scusa, mamma.- fecero, in coro i due ragazzini. Ma si vedeva benissimo che non gli dispiaceva affatto.
-Non usare quel tono con me, Sirius!-
-Va bene, mamma.-
la donna si voltò, infuriata, verso la Potter.
-è colpa di tuo figlio,Susan! Mio figlio non si sarebbe mai gettato in una sporchissima fontana Babbana dopo essersi rotolato nel fango come un pulciosissimo cagnaccio!
-Veramente, mamma, non...-
-Walburga, merlino santissimo, riesci a pensare per almeno un secondo a qualcosa che non sia la purezza del sangue o la nobiltà della tua casata? Tuo figlio poteva tranquillamente finire investito da un'auto Babbana, se non fosse stato per mio figlio!-
-mamma, ma guarda che...-
-Chiudi quella fogna, Susan!Se non fosse stato per tuo figlio...-
I due ragazzini si guardarono, uno strano scintillio negli occhi.
Ghignarono, entrambi.
-Al mio tre?- sussurrò James. Sirius annuì, senza abbandonare il ghigno.
-uno...-
-...guarda che è colpa di tuo figlio, se si sono allontanati!-
-due...-
-Si, ma tuo figlio poteva anche evitare di proporgli di uscire dalla stazione!-
-TRE!!-
Sirius e James afferrarono contemporaneamente i rispettivi carrelli, e, con un simultaneo-Ciao,mamma!- cominciarono a correre a perdifiato verso il treno,ormai quasi in partenza.
-JAMES!TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!-  Gridò Susan, nello stesso momento in cui Walburga strillava: -SIRIUS!NON TI AZZARDARE NEANCHE A SALIRE SU QUEL TRENO SENZA PRIMA AVER FATTO I CONTI CON ME!-
Ma i ragazzini avevano già chiuso la porta del treno, ansimanti.
Si guardarono per un lungo istante.
-E così, tu saresti il nobilissimo Sirius Black.- Disse James, ironico.
Il piccolo Sirius ghignò malignamente.
-E tu saresti il figlio di "quei babbanofili dei Potter"-
Si guardarono un po' torvi, ancora indecisi se fidarsi.
Poi, contemporaneamente, scoppiarono a ridere.
-è stato divertentissimo, quando ti sei lanciato in quella fontana di testa. Credevo di morire dal ridere, quando sei rimasto per un minuto buono con le mani impiantate sul fondo della fontana, con le gambe all'aria.- Rise Sirius.
James ridacchiò.
-E tu? Mi faceva male la pancia dal ridere, quando sei sbucato da sotto il mio Mantello dell'Invisibilità, facendo morire di paura quel tizio babbano nell'auto. Ed è stato fantastico quando, per il troppo ridere del mio fantastico tuffo nella fontana, sei inciampato in quella pozzanghera ENORME.-
I due giovani risero ancora per un pezzo, tenendosi la pancia.
-cerchiamo uno scompartimento?- Disse il bel Black, quando si furono calmati un po'.
James annuì, ilare.
Quello era solo l'inizio di un'amicizia delle più profonde mai esistite.

La scena cambiò.
Sirius e James si trovavano sempre sul treno, diretti ad Hogwarts, e chiaccheravano, concitati.
-Scusate, potreste fare un po' di silenzio?-
Chiese un ragazzino seduto con loro dall'aria malaticcia.
-Vorrei dormire.- mormorò.
Per la prima volta, i due lo guardarono, in silenzio.
Poi esplosero.
-Come ti chiami?-
-Anche tu del primo?-
-In che casa speri di finire?-
-Vuoi una Cioccorana?-
Remus Lupin sbuffò, contrariato.
-No,grazie.-
Rispose solo all'ultima domanda. Poi si girò, tentando di riposare. Cinque giorni prima c'era stata la luna piena, e non si era ancora ripreso del tutto.
I due si guardarono, stupiti da quel poco interesse.
Alzarono le spalle. Poi, fregandosene bellamente, ripresero a chiaccherare come se nulla fosse.

-DA QUESTA PARTE!I PRIMINI, DA QUESTA PARTE!-
Un omone enorme li stava chiamando, invitandoli a salire su delle barchette illuminate.
I tre, con grande disappunto di Lupin, si ritrovarono sulla stessa barca.
-Ehi, Sirius, secondo te c'è davvero, la Piovra Gigante, nel lago?- Chiese James, sporgendo il naso talmente fuori dalla barca, che quasi toccava l'acqua.
La barchetta si sbilanciò pericolosamente dal lato di James.
-Lo scopriremo, James.Hogwarts ha le ore contate.- disse il rampollo di casa Black, ridacchiando.
Remus, nel frattempo, stava cercando di mantenersi in equilibrio, visto che la barca era sempre più sporgente verso l'acqua visto che James, con la sua curiosità, la stava sempre più piegando sotto al suo peso.
-ehm, ragazzi...- provò.
-Ho sentito che nel lago ci vivono le creature più strane...-  Fece James, assorto.
-Ragazzi...-
-Oh, si. Credo ci siano anche delle sirene.- Rispose Sirius, con aria vagamente maliziosa.
Remus guardò Sirius, terrorizzato.
Black stava seduto, calmissimo, non curante del fatto che ancora pochi centimetri e con tutta probabilità sarebbero caduti in acqua.
E poi, successe.
Fu inevitabile.
Nessuno avrebbe potuto prevederlo.
Remus starnutì. Ma non uno di quegli starnuti lievi, che si risolvono con un discreto 'salute'.
No. Fu uno di quegli starnuti che proprio non dovresti fare, soprattutto in pubblico. Uno di quegli starnuti dove gonfi il petto, cerchi di trattenerlo in tutti i modi, ma non ce la fai. E lo starnuto viene, potente, con la forza di un uragano.
Fu esattamente uno di quelli.
Ora, il tutto sarebbe passato inosservato, se non fosse che erano così in precario equilibrio.
Fu tutto molto rapido.
Quando lo starnuto venne, James,sobbalzando violentemente per lo spavento, si rebaltò in acqua.
La barchetta, privata del peso da un lato, si sbilanciò dall'altro lato, facendo da altalena per un minuto buono.
Remus si precipitò a vedere dove era caduto James.
Non vedendo nulla, si voltò verso Sirius, assolutamente in panico.
Rimase basito quando vide il viso di Sirius completamente impassibile e calmo.
-Non c'è!- gridò Remus, dicendosi che magari Sirius non aveva inteso la situazione.
Con suo enorme sgomento, Sirius sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
Poi, come se niente fosse, disse:
-James, guarda che il tuo amico qui rischia di diventare isterico.-
Ma Remus rimase ancora più stupito quando sentì una risata, e poi, dal lato di Sirius, vide spuntare prima una mano, e poi tutto il corpo, di James.
-volevo farmi solo una nuotata. In fondo, è ancora estate.- Disse James, sorridendo e strizzandosi i vestiti.
Sirius scoppiò a ridere, con quel latrato che era proprio suo.
-Ah, tu com'è che ti chiami?- Disse James, ignorando l'amico che rideva a crepapelle.
-R..Remus. Remus Lupin.-
-Piacere, io sono James Potter.-
E gli tese una mano, completamente fradicia.
Remus guardò la mano gocciolante.
E a quel punto, sarà stato perchè Sirius rideva ancora, sarà stato perchè James aveva un'espressione buffissima,sarà stata la situazione assurda, sarà stato per tante cose, ma non riuscì a trattenersi.
Scoppiò a ridere.
Ed era da tanto tempo che Remus Lupin non rideva più con spensieratezza.
E pensò che, se c'erano persone con cui riusciva a ridere in questa maniera, queste persone meritavano appieno la sua stima.


Sylvia guardò James, per un attimo, concentrato sulle immagini che vedeva.
Sorrise.
-Ora, James, prima di mostrarti come i malandrini diventarono quattro,dovrai risentire delle parole molto importanti che ti sono state rivolte.
James non capì, ma lei gli fece segno di tacere.
-Guarda.-

-Potter, James!-
Una signora dall'aspetto severo li aveva condotti in quella che poi gli studenti avrebbero conosciuto come Sala Grande, e , dopo aver fatto cantare ad uno strano cappello una altrettanto strana canzone, stava procedendo nello smistare gli studenti nelle varie case.
James si infilò il cappello, per niente intimorito.
-Mmmmh...un Potter, a quanto vedo...-
-si, signor cappello.-
-Mi ricordo di quando smistai tuo padre...E anche tua madre, a dire il vero.-
-Quindi...?-
-Uh...abbiamo fretta?-
-Un po', signor cappello.-
-e pensare che dovrai avere molta, molta pazienza per raggiungere i tuoi obbiettivi...-
-Cosa?-
-ha-ha. Sei curioso come tuo padre, vedo.-
-io...penso di sì, signor cappello.-
-Eppure, non sei del tutto come tuo padre.-
-Ma questo cosa c'entra?-
-C'entra, perchè per raggiungere i tuoi obbiettivi, dovrai distruggere la maschera che ti sei creato. E ricordati, chi la dura,la vince.-
-Cos..?-
-GRIFONDORO!-


La scena mutò, e si ritrovarono pochi mesi dopo, a ormai autunno inoltrato.
James, Remus e Sirius stavano passeggiando, nel parco.
James era di pessimo umore.
aveva litigato per l'ennesima volta con quella Evans.
chi si credeva di essere,poi..!

James si voltò verso Sylvia, per chiederle di chi diavolo stesse parlando il suo ego undicenne.
ma la biondina scosse la testa. Non era ancora tempo.
fece segno di continuare a guardare.

A un certo punto, James sbottò.
-Che noia!facciamo qualcosa?-
-Potremmo andare a cercare Mocciosus...- Propose Sirius.
Prima che Remus potesse replicare, con grande stupore di entrambi, James esclamò:
-No. Non mi va. Già la Evans per il momento ce l'ha con me, figuriamoci se mi metto pure a dare la caccia al suo amichetto-per-la-pelle-non-mi-lavo-mai-i-capelli.-
I due si guardarono, preoccupati. Non era da James, fare quei discorsi.
Sirius scrollò le spalle.
-E se andassimo nella foresta Proibita?- fece  James, sussurrando.
-é pericoloso.- Disse subito Remus. James sbuffò.
-James, l'idea mi alletta, lo sai. Ma fra un po' è ora di cena, e sto morendo di fame.- fece Sirius.
Altro sbuffo da parte di James.
Poi Sirius si bloccò.
-Uh-oh.-
-Cosa?-
-Mi ero dimenticato di avere la punizione con la McGranitt.- disse, angelicamente.
-Ti...ti eri...dimenticato?!- boccheggiò Remus.
-Ehm...si.-
-Ma come diavolo fai a dimenticarti una cosa simile??-
-Mi piacerebbe continuare a disquisire sulle mie capacità intellettive, ma si da il caso che sia in un ritardo mostruoso.Ci vediamo a cena, ciao!.-
E detto ciò si dileguò, lasciando Remus a borbottare su quanto fosse scapestrato.
James bloccò quell'incessante borbottio, esclamando:
-ehi!Che succede laggiù?-
Effettivamente, a pochi metri da loro, un gruppetto di Serpeverde stava torturando un povero ragazzino paffutello con i capelli biondicci.
-Cosa state facendo?- disse James, con aria minacciosa.
Una rissa era ciò che gli ci voleva.
-Potter, non credo siano affari che ti riguardano...-
Potter ghignò.
-Mulciber, sicuro di esserti chiuso per bene la cerniera dei pantaloni?- fece, rievocando un episodio successo qualche giorno prima.
Mulciber arrossì appena, mentre gli altri ridacchiavano, non potendo farne a meno.
-Stai zitto, Potter. E voi altri, andiamocene, non c'è nient'altro da fare, qui.-
detto questo, la cricca di Serpeverde si allontanò, già stufa del loro giocattolo.
-g...Grazie...- disse il piccoletto, che era finito a terra.
-Oh, stai zitto.- soffiò James, incavolato ancora di più per la rissa mancata.
Poi si voltò verso Remus.
-Allora, ci vieni, nella foresta?-
-No, James. è pericoloso, lo sai anche tu.-
-Benissimo, allora ci vado da solo.-
-C...ci vengo io con te, James.- Fece il piccoletto, con aria spaurita. Eppure, voleva trovare il modo per ringraziare quel ragazzino che aveva mandato via i suoi persecutori con tanta facilità.
James rise, cattivo.
-Tu?ma non farmi ridere.-
detto questo, si allontanò, a grandi passi.
Forse aveva esagerato. Anzi, aveva decisamente esagerato. Insomma, quel ragazzo voleva solo ringraziarlo.
Sospirò, addentrandosi nella foresta.
è che era così arrabbiato! insomma, cosa aveva quella Evans da rompergli sempre le uova nel paniere?Neanche fosse....
Improvvisamente, un rumore sinistro lo fece bloccare, i sensi allertati.
Si guardò intorno.
Preso com'era dai suoi ragionamenti, si era inoltrato troppo nella Foresta, facendogli perdere il sentiero.
Attorno a lui gli alberi sembravano volerlo schiacciare. Ebbe, per un attimo, un fremito di paura.
Chi diavolo glielo aveva fatto fare di inoltrasi così tanto?
maledetta Evans! e maledetto il suo farsi condizionare così tanto.
Improvvisamente, sentì uno scalpiccio, dietro di sè.
Ma prima che potesse girarsi, sentì un grido.
-STUPEFICIUM!-
Gli si gelò il sangue nelle vene.
Ma l'incantesimo non era diretto a lui.
la luce abbagliante colpì la creatura che stava per attaccarlo, facendola cadere, tramortita.
James guardò la creatura, ansimante.
Poi si girò di scatto, verso il suo salvatore.
Quando lo vide, sgranò gli occhi. Ma sorrideva.
-Tu?-
-Si. Chi l'avrebbe mai detto, eh? pensare che è uno dei pochi incantesimi che sono riuscito a fare.-
James rise.
-Piacere, James Potter. Tu devi essere Peter, giusto?-
il biondino annuì, contento di vedere James un  po' più di buon umore.
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Bè, in realtà ti ho seguito dall'inizio.- Fece quello, imbarazzato. -Volevo sdebitarmi in qualche modo.-
James sorrise.
-Ma non c'era bisogno,sciocco.- Disse, facendogli l'occhiolino.
Peter ridacchiò.
-Bè, che ne dici se torniamo verso il castello? Sto morendo di fame.-
-Si, in effetti anch'io.-
-Ah, senti, mi dispiace per prima. Ero un po'...-
-nervosetto?Si, si è notato. Comunque, non importa.-
James sorrise.
Nel frattempo, avevano recuperato il sentiero.
-Ma senti, come hai fatto a ritrovare il sentiero?-
-Ehm...ho sbriciolato la schiacciatina che mi ero portato ditro. Ho preso spunto da una favola babbana.-
I due, intanto, erano riusciti ad uscire indenni dalla foresta.
Due figure gli correvano incontro, preoccupate.
-Sirius!Remus!- gridò James, correndogli incontro.
Peter si fermò lì. Ecco, era stato bello finchè era durato.
Ora si sarebbero di nuovo dimenticati di lui, pensò, con tristezza, mentre vedeva James mettere una braccio attorno alla spalla di un amico, e l'altro sulla spalla dell'altro. Sospirò, sconsolato, mentre sentiva James ridere ai rimproveri di Remus e ai pugni scherzosi di Sirius.
Poi, con suo sommo stupore, James si girò verso di lui, sorridendo.
-Ehi, Peter,vieni qui! Se tu non l'avessi capito, questo è un abbraccio di gruppo.-
Sirius rise.
-Esatto, e per l'abbraccio di gruppo, ci vuole, per l'appunto, tutto il gruppo.-
Peter spalancò gli occhi.
-D..Davvero?- balbettò.
Remus gli sorrise, rassicurante.
-Certo. Vieni qui, Peter, almeno saremo in due a sopportare questi scapestrati.-
E fu così che,tra le risate, si unì anche Peter Minus a quello che sarebbe diventato poi il gruppo più conosciuto in tutta Hogwarts.




Ciaooooooo!!!questo capitolo ho deciso di dividerlo in due parti, perchè veniva sennò immensamente lungo. Spero la seconda parte di riuscire a postarla domani.
Comunque...volevo fare una precisazione. magari molti di voi saranno orripilati dal fatto che abbia trattato "bene" Peter. cioè, non l'ho descritto sfigato, nè ciccione o quant'altro. E, l'ho fatto anche un po' grifondoro, si.
intanto, perchè se era finito in grifondoro, ci doveva essere un motivo. Poi, perchè trovo assurdo che venga descritto come sfigato o emarginato dai malandrini, o addirittura, non presente. Perchè intanto i malandrini non credo avrebbero mai preso con loro un tipo sfigato sigato davvero. Poi, pensateci un attimo, ma voi vi sentireste più tradite dalla migliore amica, quella con cui ridevate, scherzavate e vi confidavate, o da quella un po' sfigatina, emarginata, sulle sue? personalmente, trovo che quello che ha fatto peter sia spregevole proprio perchè lui era appieno un malandrino. Fare finta che non esista o che era uno sfigato assurdo, per me,è come sminuire quello che ha fatto poi ai Potter. e inoltre, al mondo esistono i cosidetti cattivi, bastardi. E, se, ci sono anche quelli che lo diventano. Quindi, il mondo non è sempre rose e fiori, ne è detto che se è stato rose e fiori una volta, lo sarà anche dopo.
Basta, ho finito lo sfogo. Oddio, sono un po' incavolata con il mondo, in questo momento, si nota?
scusate, non volevo far ricadere la rabbia su di voi, anzi, io vi adoro troppissimo, siete sempre così gentili con me ^^
 ora, i ringraziamenti una per una ^^
Germana: ihihihi...mangiato bene'oddio, che domande faccio?cmq si, c'è sempre Lily che pensa a scaldarlo ^^
ninny: Grazie ^^ non sai quanto mi faccia piacere ^^
Tsuyuko: ehehe...tranquilla, alla fine lo faccio volentieri ^^
Potterfanlalla17:^^
Pikappa93:Effettivamente, è stata la tua recensione in più a spingermi a scrivere subitissimo ^^
Emily Doyle: tranquilla, sylvia stessa si è rassegnata =P
Jaily:Nuova lettrice, che soddisfazione ^^ spero che questo cap ti abbia intristito di meno ^^

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Capitolo 7
*** Malandrini! II parte ***


cap7 Sylvia guardò James.
-Ti riordi qualcosa?-
-Vagamente...ma...-
-Non importa...Ora ti faccio vedere il resto.-
James annuì.

Per i corridoi di Hogwarts risuonavano degli schiamazzi, gente che correva, gente che inseguiva.
-James!da questa parte!!-
-No, lì non ci sono uscite!-
-Non ci sfuggite, maledetti Grifondoro!-
-Quante storie per un po' di gelatina!!-
-In fondo, era per inaugurare l'inizio del secondo anno!!
-Aargh!maledetti!!-
Quattro ragazzi si infilarono, ansimanti e sudati, nel buco del ritratto per arrivare alla Sala Comune dei Grifondoro.
Si fermarono, prendendo fiato. Lì erano al sicuro. Si guardarono, per un attimo.
Poi scoppiarono a ridere.
-Avete visto la faccia di Mulciber quando si ritrovato la faccia piena di gelatina fluorescente?-
Sirius fece un ghignetto sadico.
-Il bello è che non riuscirà a togliersela per un bel po' di tempo.-
Remus si sedette, sfinito.
-La prossima volta, facciamo in modo che non ci scoprano. é troppo sfiancante.-
James e Sirius si guardarono, capendosi al volo. Senza essere visto da Remus, James mimò a Peter una persona che faceva il solletico.
Peter si dovette trattenere dal ridere.
Sirius si avvicinò a Remus, di soppiato.
-Sai, Rem, a volte sembri un vecchietto.-
Fece James, per distrarlo. Remus grunì, per tutta risposta.
-Già. Ti ci vorrebbe...un po' di pepe!!!- Esclamò Sirius, iniziando a fargli solletico dappertutto.
-AAAAA!no, Sirius!!!!!-
Ma ormai si erano avventati contro di lui anche gli altri due, ridendo come matti.
Alla fine, erano tutti e quattro esausti.
 -Sapete, stavo pensando che siamo proprio un bel gruppo.-
-Non avrai intenzione di iniziare a fare il sentimentale, vero, James?- Fece Sirius, guardandolo male, per scherzo.
James rise.
-No. Però stavo pensando...potremmo darci un nome. Un nome che ci caratterizzi.-
Sirius parve pensarci.
-Non è una cattiva idea..-
Improvvisamente, il Buco del ritratto di aprì, ed una infuriatissima ragazzina con i capelli rosso fuoco entrò, gli occhi fiammeggianti.
James scattò come una molla.
-Evans!quale onore?- fece, passandosi una mano tra i capelli.
Gli altri tre si lanciarono uno sguardo eloquente. Ci risiamo, pensarono.
-TU!- gridò la ragazzina, puntando un dito contro James. -E VOI!- rettificò, indicando anche gli altri.
-Si?- fece James, con aria innocente.
-Non dirmi si con quell'aria innocente!Ma possibile che dobbiate sempre mettervi in mostra?Ci provate gusto, a tormentare gli altri?-
James fece finta di pensarci.
-A dire il vero...si.-
lei chiuse gli occhi, a fessura.
-Potter...- sibilò.
-Si, luce dei miei occhi?-
-NON CHIAMARMI LUCE DEI TUOI OCCHI!-
-Va bene, tesoro.-
-NON CHIAMARMI TESORO!-
-Come vuoi che ti chiami, allora?- fece lui, angelicamente.
-NON CHIAMARMI PROPRIO!MERLINO SANTISSIMO, NON TI SOPPORTO!-
-Così mi ferisci, Evans!-
-PERCHè NON MI LASCI IN PACE?EH?-
-Guarda Evans, tecnicamente, sei tu ad essere piombata qui come una furia.-
La Evans inspirò profondamente, cercando di non perdere eccessivamente la calma.
-Cosa vi hanno fatto quei poveri serpeverde?eh?-
-Definire dei Serpeverde "poveri" è un chiaro sintomo di insanità mentale, lo sai, Evans?-
-NON AVERVI ANCORA ESPULSO!QUESTO, è UN CHIARO SEGNO DI INSANITà MENTALE!-
-Evans, così mi spacchi i timpani. Non hai una voce propriamente soave, quando urli.-
-TANTO MEGLIO!CHISSà CHE COSì NON TI RICOVERANO AL SAN MUNGO, COSì EVITO DI VEDERE LA TUA MALEDETTA FACCIA TUTTI I GIORNI!-
-Ma come, Evans...e io che avevo intenzione di regalarti una mia foto autografata...-
la Evans chiuse gli occhi, contando fino a dieci, cercando di non urlare più del necessario.
-Avanti Evans, per una volta non potresti chiudere un occhio?- intervenne Remus, stanco di tutte quelle urla che non andavano da nessuna parte.
La Evans spalancò gli occhi di scatto.
-Chiudere un occhio? Chiudere un occhio?- ripetè, a pappagallo.
-Ne chiudo sempre centomila, di occhi!la verità è che siete un branco di malandrini immaturi, ecco cosa siete!!-
James si voltò, di scatto, verso i suoi amici. Sirius aveva una luce illuminata, negli occhi. Peter stava soppesando la parola, con interesse. Remus stava trattenendo un sorriso.
James ghignò, la stessa luce negli occhi di quella di Sirius.
-Malandrini.- sussurrò.
-Malandrini.- Ripetè Sirius, sorridendo a trentadue denti.
-Malandrini!- fece Peter, entusiasta.
-Malandrini.- Sospirò Remus, con voce rassegnata. Ma si vedeva che in realtà se la godeva.
-Malandrini?- replicò la Evans,non capendo perchè continuassero a ripetere la stessa parola.
I quattro si voltarono verso la Evans, ancora assorti.
-Si, Evans. Malandrini.- ghignò James.

La scena cambiò. C'erano Sirius e James, seduti sui rispettivi letti, assorti nelle loro cose.
Sirius stava scrivedo una lettera a sua cugina Andromeda, mentre James rifletteva.
-Ascolta, Sir...-
-Mh?-
-Hai notato che Remus...è strano, a volte?-
Sirius appoggiò la piuma, ora completamente attento alle parole di James.
Ci pensò su un attimo.
-Si, è vero. Ma credo sia preoccupato per sua madre, che sta male...-
-Sir..- James si era alzato con il busto, guardando l'amico. -hai notato che sua madre sta sempre male quando c'è la luna piena? Non è un po' troppo...come dire...strano?-
-Tu pensi che...- iniziò Black, gli occhi sgranati.
-Non lo so Sir. A volte penso che se così fosse, ce lo direbbe...solo che...-
-Solo che sappiamo come è fatto Remus.-
James annuì. Sapeva che aveva fatto bene, a parlarne prima con Sirius. Non c'era bisogno di concludere le frasi, con lui.
-Come possiamo fare, per scoprirlo...?-
-E se gliene parlassimo...?-
Sirius scosse la testa.
-No. Negherebbe.Oppure si chiuderebbe a riccio, come al suo solito.-
-Hai ragione...-
I due stettero in silenzio un attimo, riflettendo.
-Potremmo seguirlo..-
-Sarebbe pericoloso. Se è davvero un Lupo Mannaro, finiremmo veramente male.-
-Dobbiamo parlarne anche con Peter. magari assieme a lui riusciamo a trovare una soluzione soddisfaciente.-
James annuì, assorto.

Remus sentì il sole del primo mattino accarezzargli il viso. Si rigirò, tentando di riprendere sonno. Maledetta infermieria, che non aveva le tapparelle.
Sbuffò. Il mostro, quella notte, aveva dato di matto, agitandosi più del solito.
La luna gli era sembrata più grande. Lo sovrastava, costringendolo a ferirsi.
Si chiese per quanto ancora avrebbe potuto andare avanti con le menzogne. Era neanche a un quarto del secondo anno, e già era stufo di mentire. Si sentiva maledettamente in colpa a ingannare così i suoi amici.
Ma ogni volta che cercava il coraggio di dirglielo, ogni volta che stava per aprire bocca, il mostro si impossessava della sua mente, ricordandogli con cattiveria che poi sarebbe tutto finito.
Sarebbe rimasto solo.
Chi vuole per amico un Lupo Mannaro?
Era condannato. La luna lo chiamava, facendogli scorrere il suo sangue nelle vene.
Costringendolo a cantare per lei, quando avrebbe solo voluto annientarla.
No, non è vero. Tu non vuoi annientare la luna. Perchè il confine tra odio e amore è troppo sottile. E tu, odiando la luna, te ne stai innamorando.
E poi, quando avrai annientato la luna, chi ti rimarrà?
Nessuno.
Sarai da solo con il tuo dolore.
Perchè i Malandrini staranno bene anche senza di te.
Perchè se annienterai la luna, annienterai la tua unica amante.
A chi canterai poi, la tua malinconica litania?
Ai Malandrini, forse?
No. Perchè loro non ci saranno più.
Remus sentiva le lacrime premergli agli angoli degli occhi.
No, non doveva piangere. Non più.
Cosa otterrai, piangendo?
Amore?
No. Solo sofferenza.
Remus sobbalzò, sentendo dei passi.
-Ahia, Sirius, maledizione!
-Sh!zitto!-
Remus si guardò intorno, terrorizzato.
No, Dio, ti prego, non loro.
Luna, aiutami, tu che sei la mia amante. Non loro. Ti prego, non loro.
Era troppo presto. Se avesse perso ora l'unica cosa bella che aveva trovato, si sarebbe spezzato definitivamente.
La luna avrebbe vinto.
Guardò in giro, se c'era una via di fuga. Niente.
Avrebbe potuto dire che era caduto. Sì. In fondo, poteva capitare, no?
E i tagli sul collo?E i segni di denti?
Ci penserò dopo. Improvviserò.
Le tendine si scostarono, facendolo sobbalzare.
Ebbe il coraggio di guardare.
Sirius teneva la tenda con una mano. Gli occhi di ghiaccio puntati sulle sue gambe, dove c'erano maggiori tagli. Peter aveva spalancato la bocca.
Remus temporeggiò. Ma sapeva che non avrebbe potuto evitare quello sguardo per molto.
E allora, lo fece.
Fissò James.
E lo sguardo del ragazzo lo colpì, violento come uno schiaffo. Micidiale come il morso del lupo.
Stava ritto, in piedi. Gli occhi puntati nei suoi. I pugni chiusi.
E Remus seppe che non avrebbe potuto mentire. Seppe che sapevano. Fissò ancora James.
Come ti vedi nel suo sguardo, Remus Lupin?
Come un mostro?
No.
E allora, come?
Come...come un traditore.
Hai fatto un grosso sbaglio, Remus Lupin.
-Ragazzi...- sussurrò, gli occhi bassi.
-Perchè non ce l'hai detto?- sibilò James, incrociando le braccia al petto.
-Io...avevo paura. Paura che non mi avreste accettato.-
-Mi hai deluso, Remus. Pensavo fossimo amici.-
-Io...-
-Evidentemente, mi sbagliavo, visto che ci consideri così superficiali da abbandonarti al primo...piccolo problema peloso...che ti ritrovi.-
Remus alzò lo sguardo, cercando uno scintillio divertito negli occhi di James. Ma quando il grigio si scontrò con quelle due nocciole incastonate nei suoi occhi, non trovò ironia.
Trovò amarezza. Trovò delusione.
-James...-
-No, Remus. Visto che sono una persona superficiale e fondamentalmente stronza, come mi ripete sempre la Evans ,ma come mi hai confermato tu adesso, me ne vado.-
Remus sbarrò gli occhi. No. Non poteva perderli solo perchè era stato un idiota.
Ancora ancora per la luna. Ma per la sua idiozia,no.
James si era voltato, dirigendosi a passo spedito verso la porta.
-James!-  Fece Remus, implorante. Non poteva finire così. Non poteva.
Ma, con grande stupore del licantropo, James si voltò di nuovo, sorridente, lo sguardo da malandrino ritornato a  splendere.
-Sono qui, paranoicissima palla di pelo.-
Remus sentì le lacrime premere per uscire.
loro non l'avrebbero abbandonato. Loro sarebbero sempre stati con lui.
Chi vuole per amico un Lupo Mannaro?
I Malandrini, si rispose. I Malandrini.

-Sirius?-
-Dimmi, James.-
-Vorrei aiutare Remus.-
-Come?-
-Non lo so.-
-Tu credi esista un modo?-
James ci riflettè.
-Credo di si...-
Peter si girò nel letto, agitato.
-No!non farlo!-
I due amici lo guardarono, incuriositi.
-Chissà cosa sta sognando?-
-Non voglio essere trasformato in una lucertola!no!-
La reazione dei due Malandrini fu simultanea.
Sbarrarono gli occhi. Poi si guardarono. Lo stesso luccichio negli occhi.
-Peter è un genio- ghignò James.
Sirius annuì.
-Svegliamolo per dirglielo!- dissero, in coro.
-Pet!ehi, Peter!-
-Mh?-
-Shh! Non svegliare Remus.-
-Che volete?-
-Dirti che sei un genio.-
-ah. Ok. Buonanotte.- E si girò, per riaddormentarsi.
-Aspetta, Peter!dobbiamo andare in biblioteca.-
-Cosa? a quest'ora? e perchè?-
-Te l'abbiamo detto, - fece James, con uno sguardo divertito. -Perchè sei un genio.-

-Ehi, Mocciosus!-
-Black.Come mai senza il tuo inseparabile amichetto?-
-E tu, come mai senza la tua inseparabile rossa?-
Piton arrossì di rabbia.
-Non dirmi che ti piace la Evans, Mocciosus!-
-Non sono affari che ti riguardano.-
-Uhh. A Mocciosus piace la Evans...-
Severus gli si avventò contro, non calcolando che Sirius era decisamente più forte. Il bel Black lo sbattè contro il muro, senza tanti problemi.
-Cosa credevi di fare, Piton? o dovrei chiamarti...Sev?-
-Non...provare neanche...a toccare...Lily!-
Black rise.
-Tranquillo, Mocciosus. La Evans non mi interessa. E poi, solitamente, siete voi Serpeverde che importunate le ragazze. O quello che stavate per fare a Mary McDonald non era niente di che, come avete detto voi?- Fece Sirius, con un moto di rabbia.
Piton, improvvisamente, ghignò.
-Non sei tanto diverso da noi Serpeverde. Sei pur sempre un Black.-
Sirius gli tirò un pugno, in piena pancia.
-Non...darmi...del Black!-
-Eppure è quello che sei. Un Black. Hai il sangue nero. Avvelenato.-
-Piantala!- Disse, continuando a tirargli pugni ovunque.
Ma Piton non sembrava sentire.
-Il fatto che tu sia arrivato prima che Mulciber...come dire...iniziasse le danze... con quella...come si chiama, la mezzosangue? a si, Mary... non fa di te un santo.-
Sirius ringhiò.
-Cosa direbbe la Evans, se ti sentisse chiamare Mezzosangue una delle sue migliori amiche?-
Piton esitò. Per un attimo, passò un'ombra nei suoi occhi.
-La verità, è che tu non hai le palle per dire davanti alla Evans quello che pensi davvero. Sai bene che lei non ci penserebbe due volte, ad allontanarsi. E hai paura. Un serpeverde che ha paura. Come farai, quando diventerai un mangiamorte, eh, Piton?-
-Io...non ho paura...proprio di niente!-
Un ghigno sadico passò sulla faccia di Black. Gli era venuta un'idea perfida.
-Bene. Dimostramelo.- Disse, puntandogli un dito sul petto.
-Stanotte c'è la luna piena. Dirigiti verso il Platano Picchiatore. da lì, premi il nodo con un lungo bastone, e entra nel corridoio che trovi. Dimostrami che non hai paura. Dimostrami che sei un vero Serpeverde.-


-TU HAI FATTO COSA?-
-Calmati, James.-
-CALMARMI?CALMARMI? TU SEI FUORI DI TESTA, SIRIUS!-
-Non ne avrà mai il coraggio...dai, è Mocciosus...-
-E A REMUS CI HAI PENSATO?EH?-
Sirius esitò. No, non ci aveva pensato. Era accecato dalla rabbia.
Gli aveva dato del Black. E il suo amico stava per violentare Mary. Doveva pagare.
-Mi ha...-
-Ti ha cosa?-
Sirius si bloccò. Era stato avventato, ma non vedeva tutto quell enorme problema. Mocciosus non avrebbe mai avuto il coraggio. Mai.
-Non ne avrà mai il coraggio.- borbottò.
James rise, amarissimo.
-L'hai punto sull'orgoglio, Sirius!certo che ne avrà il coraggio!E poi magari vorrà dimostrare alla Evans...-
Poi, James sbiancò.
-Che c'è?-
-La Evans.-
-Cosa?dove?-
-No. Piton vorrà dimostrare alla Evans...che anche lui...può essere Grifondoro.-
-E dove sta il problema? La Evans lo disprezzerà per questo, così tu prendi due piccioni con una fava.-
-Sirius, ma non capisci?è il suo migliore amico!-
No. Sirius non capiva. Non capiva proprio.
James afferrò il mantello, con un gesto di stizza.
-Dove vai?-
-A riparare la TUA coglionaggine.-
-Ma, James...-
-Zitto, Sirius!Hai già fatto abbastanza danni, per oggi, non credi?-
Quelle parole ferirono Sirius. Profondamente. Sentiva la delusione  dell'amico penetrargli nelle ossa.
Anche tu sei un Black.
No. Non lo sono.
-Sirius.-
-Cosa?-
-Se davvero non sei un Black, cosa di cui io sono sicuro, ma come vedo devi convincere te stesso, vai a avvertire Silente.-
Sirius lo guardò, stupito. Come faceva a leggergli l'anima anche senza guardarlo negli occhi?
James rise.
-Per quanto tu sia un coglione, sei pur sempre il mio migliore amico. Vai.-
Sirius sorrise. Si, non era un Black.

-PITON!-
-Potter, che diavolo vuoi?-
-Togliti immediatamente da lì!-
-Non ci penso nemmeno, Potter.-
-Non fare l'idiota!è pericoloso!-
-E perchè TU dovresti preoccupartene?-
-Perchè...- James esitò. Perchè Lily ne avrebbe sofferto. Perchè era il suo migliore amico. Perchè Remus non avrebbe retto allo schok di aver morso qualcuno. E perchè, nonostante tutto, nessuno meritava di essere condannato in quella maniera, anche se era di Piton che si stava parlando.
Stava per esporgli tutti quei perchè, quando un ululato li fece rabbrividire.
-Merda.- Sussurrò James.
Piton strabuzzò gli occhi.
-Un...Lupo mannaro? chi è?Lupin, Black o Minus?-
James si riscosse.
-Non ha importanza. Dobbiamo scappare!.-
-No, Potter. prima dimmi chi è.-
-C'è un Lupo Mannaro alla fine di questo corridoio che con tutta probabilità ci ha fiutato,e tu ti preoccupi di chi sia?! Sei fuori di testa, Piton!-
Lui incrociò le braccia al petto.
-Cosa ti fa pensare, poi, che sia uno di noi?-
Chiese Potter, arrabbiato con Sirius in una maniera indecente.
-Il fatto che Black lo sapesse.-
James lo maledisse in tutte le lingue possibili.
-Piton. Se usciamo di qui, ti dico chi è,ma per favore adesso, andiamocene!-
-No, Potter. Fuori il nome.-
James avvertì dei passi felpati, dietro di lui, e un lieve ringhio.
-Maledizione.- e si voltò. Davanti a lui, gli occhi gialli eccitati, c'era il lupo mannaro, inquietante e potente.
Si parò davanti a Piton.
-Piton, scappa!-
Ma il ragazzo dai capelli unticci non si mosse.
James imprecò, a bassa voce, accorgendosi che Mocciosus non riusciva a muoversi. Il licantropo aveva allacciato gli occhi d'orati a quelli neri del serpeverde, e non aveva intenzione di mollarli. Era affamato. Sentiva odore di carne.
Non ti sei mai concesso carne umana, bel lupacchiotto, gli sussurrava la luna, ammaliante.
Allora James decise che ci doveva provare. Avrebbe tradito un amico, ma non poteva lasciare che un innocente morisse. Remus non se lo sarebbe mai perdonato. E la morte di Piton avrebbe spezzato il cuore a Lily.
-Remus. Sono io.-
Il licantropo lo guardò, ringhiando.
Piton sbarrò gli occhi.
-Remus, ascoltami. Devi...vincere la luna. Fermala. Non permettere che si impossessi di te...-
Il lupo ringhiò più forte.
E per la prima volta, James ebbe paura di morire.
Oh, merlino. Pensò. Merlino santissimo.
-Remus!tira fuori la parte umana...è nascosta, dentro di te, ma c'è...devi riuscirci, Remus.-
Ma il lupo si limitò a lanciare un lungo ululato alla luna. Un ululato pieno di sofferenza.
Poi, si mise in posizione d'attacco.
James, prima del balzo, spinse via Piton, che rotolò a terra, più lontano.
Il licantropo intanto si era avventato contro il moro, cercando in tutti i modi di morderlo.
Fu una breve lotta.
James si ritrovò ben presto schiacciato a terra, le fauci del mostro poco sopra di lui.
-Remus.- Fece, con un ultimo gemito.
-Non è colpa tua, Remus. Davvero.-
a quel punto, sentì una voce cristallina urlare un incantesimo.
Silente. Fu l'ultima cosa che riuscì a pensare.
Poi, tutto divenne buio.

Remus si stava avviando al Platano Picchiatore. Era passato un anno, da quando James aveva salvato Piton.
Sorrise, malinconico. Si apprestava a passare un altra notte di dolore.  Quando arrivò alla Stamberga sospirò, rassegnato al suo destino. Però sorrise, pensando che almeno, la mattina dopo, avrebbe trovato i Malandrini ad aspettarlo in infermieria, come ormai erano soliti fare.
Al sorgere della luna, Remus sorrise.
-Avanti. Non mi fai paura.-
E la trasformazione cominciò.

Il licantropo guardò la luna.
Così bella, così tonda.
Triste e argentea, malinconica e letale.
Immensa.
Il lupo ululò, straziato.
Ululò ancora, sperando di ottenere qualche carezza dalla luna. Ma la luna si limitava ad osservarlo e ridere malignamente della sua condanna. Ululò ancora, per protesta, per punirla, per disturbare il suo sonno. Pur sapendo che la luna non dormiva. Mai. anzi, si era appena svegliata, innalzandosi in tutto il suo splendore.
Improvvisamente, al suo straziante ululato, si unì un giocoso abbaiare.
E, dietro a quello, si sentì un bramito.
E il licantropo giurò di aver sentito anche lo squittire di un topo.
Si guardò intorno, incuriosito.
Dal buio, sbucarono un cervo, un cane e un topo.
Strano vedere assieme animali così differenti.
Gli animali lo fissavano. Sorridevano.
Ringhiò, diffidente.
Poi, il cane gli si avventò contro, in modo giocoso. A lui si unirono gli altri due.
Dopo una breve lotta, il licantropo si accorse che in realtà, si stava divertendo.
Il lupo guardò per l'ultima volta la luna.
Mi tradisci, Remus? Sembrava dirgli. Osservò ancora gli animali.
Si, pensò. Stanotte ti tradisco.

Remus si svegliò,di soprassalto. Si trovava ancora alla Stamberga Strillante.
Guardando in giro, notò che affianco a lui stavano tre figure, addormentate.
Sussultò.
I Malandrni cosa ci facevano lì?
Poi si ricordò. Il cane, il cervo, il topo.
-James!-
-Mpf.-
-James, siete fuori. Vi rendete conto che potevate farvi veramente male?-
-mmmh. - Fece James, con una smorfia.
-E poi, mi spiegate come diavolo avete fatto a trasformarvi in Animagi? è difficilissimo...-
James si limitò a fare una lieve smorfia.
-E poi, è pericoloso. Non potete...-
-Remus, ti voglio bene.-Fece James, arricciando il naso.
-ma poi, gli animagi sono controllati dal ministero!è illegale, vi rendete conto?-
-Remus.-
-No, voi non capite. è una cosa assurda e...-
-Remus.-
-Se vi foste fatti male, io...-
-REMUS!-
-Cosa?-
-Chiudi il becco.-
E, detto ciò, James si riaddormentò, come se nulla fosse.
Remus sorrise. I suoi Malandrini. Come avrebbe fatto senza di loro?

-James.-
-Si,Syl?-
-Per ora, basta. hai tante cose da ricordare...-
James annuì, sorridendo.
Attese.
E il mal di testa arrivò, sempre forte come la prima volta.
Ma questa volta James era sereno. Si sarebbe ricordato dei suoi Malandrini.




Eccomi! Come state? allooora, concluso anche questa seconda parte..premetto che questo capitolo l'ho riscritto tipo dieci volte. Poi ho deciso di fregarmene =P la verità è che non mi convince. avrei voluto aggiungerci qualche episodio in più, tipo la scelta dei soprannomi dei malandrini, o la creazione della mappa. Ma poi ho pensato: i nomi mi piace pensare che siano venuti fuori con il tempo.E la mappa...magari farò raccontare da James tutta la creazione, un giorno ^^ vedrò...comunque, ditemi voi com è venuto fuori il capitolo. a me non piace molto, ma dopo l'ennesima volta che lo riscrivevo, ho detto bastaaaa=P cooomunque...i prossimi ricordi, credo, saranno quelli di Lily ^^
ora passo ai ringraziamenti:
Potterfanlalla17:si, anche io adoro i malandrini...sono i personaggi che preferisco di tuuuutto harry potter ^^ e sono contenta che ci sia qualcuno che la pensa come me su peter^^
Germana:visto che sono stata velocissima?=P
Pikappa93:ehehe...in realtà neanch'io all'inizio me lo immaginavo così...però, dopo aver letto un sacco di volte che i quattro si conoscevano sul treno, ho voluto cambiare un po' ^^ cmq vedi che le tue recensioni mi fanno bene?sono stata veloce!XD
Tsuyuko: Che bello, ti sei accorta del richiamo al primo capitolo ( me con gli occhi lucidi) ero curiosa di vedere se qualcuno se ne accorgeva. Che bello!(me con gli occhi lucidissimi) oddio, poi hai preso in pieno quello che volevo dire su Peter...ma vedi che sono prolissa:io ci ho messo mezzo paragrafo per spiegare quello che tu hai riassunto in una frase =P
Ninny: si...secondo me, all'inizio, peter non era così male. Poi, con il tempo, la gente cambia...c'è chi in meglio, e chi in peggio. Lui è stato assolutamente in peggio.
Emily Doyle:eh eh ^^






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Capitolo 8
*** Lily... ***


cap8 James era disteso a terra.
Ogni tanto ridacchiava.
Sylvia sorrise, contenta che il suo amico fosse tornato quello di sempre.
Poi si incupì.
-Syl?-
-Cosa, James?-
-Perchè fai quella faccia?-
-Quale faccia?-
Lui la guardò malissimo.
Lei rise.
-Ok, ok. Maledetto Potter, non ti si può mai nascondere niente.-
Lui sorrise, con aria da finto innocente.
-Allora?- disse.
La biondina sospirò.
-è che...James, ormai manca poco. Perchè tu ricordi tutto, ecco. Solo che...James, ti ricordi il discorso che ti feci?quello sul fatto che a volte, si preferisce un mondo apatico, piuttosto che un mondo pieno di dolore?-
James annuì, con aria grave.
-Non voglio che capiti.- sussurrò la ragazza, impercettibilmente.
-Cosa?-
-Non voglio che tu decida...di stare qui. Meriti troppo...di vivere...per...condannarti.-
James aggrottò la fronte.
-Perchè pensi che capiti?-
Lei lo guardò, affranta. Poi sospirò.
-Preparati, James. Perchè ora ricorderai. Ora è il momento di vedere...il punto esatto..in cui il tuo cuore ha iniziato a battere un po' più veloce. L'inizio della felicità. L'inizio del dolore.- Lo disse con tono spettrale.
E poi, con un rapido gesto della mano, gli fece chiudere gli occhi.
-Questa volta sarai solo. Non posso seguirti, James, mi dispiace. Ma ti prego, non fare scelte avventate.- sussurrò.
E lui si immerse nei ricordi.

Si trovava all'aperto, assieme a un centinaio di ragazzini, tra Grifondoro e Serpeverde.
Tutti i ragazzini tenevano in mano una scopa, chi eccitato, chi atterito.
James sorrise. Da quanto tempo attendeva quella lezione! Era uno dei motivi principali per cui era tanto contento di essere ad Hogwarts.
Il volo.
Non vedeva l'ora.
-Forza, ragazzi, da questa parte!-
Una professoressa grassottella, con folti capelli grigi, li stava chiamando verso di sè.
Vicino a lui stava una ragazzina dai capelli color fiamma e gli occhi smeraldini, che rideva con le sue amiche.
Ma James non ci badò, troppo eccitato.
Poi, dietro di lui, si distinse una voce.
-Ehy, Severus.-
James sbuffò. Ecco l'unica nota negativa in tutto questo: i Serpeverde.
-Si, Mulciber?-
Nel frattempo, i ragazzini si erano fermati in un ampio spazio verde, spargendosi un po' a gruppi. Eppure, la voce del Serpeverde era udibile da tutti.
Il ragazzino che aveva iniziato a parlare indicò con la testa la ragazzina dai capelli rossi e le sue amiche. Non si accorse che a quel gesto, la ragazzina si era voltata, leggermente infastidita.
-Hai notato quanti Mezzosangue, ci sono in giro? Sembra si siano moltiplicati. Quando decideranno di bandirli dal mondo magico...?-
Severus esitò.
James stava per intervenire, così come altri Grifondoro, quando, con grande stupore di tutti, la rossina si avvicinò ai Serpeverde, con aria maliziosa.
-Tu devi essere Mulciber.- cinguettò.
-ehm...si...-Fece il Serpeverde, confuso.
-Bene, Mulciber.- fece, sempre cinguettante. Poi, la voce divenne fredda, -Ti conviene tirarti su la cerniera dei pantaloni. Sai, non vorrei che a qualcuno venisse voglia di prendere un paio di forbici e...- inarcò un sopracciglio, con fare eloquente.
Ci fu un attimo di silenzio.
Molti avevano spalancato gli occhi, stupiti da tanto coraggio. Altri, non sapevano se ridere.
Ma fu solo quando Mulciber chinò la testa di scatto per controllare e poi la rialzò, rosso di vergogna per esserci caduto in pieno, che James proruppe in una fragorosa risata. E dietro a lui, tutti gli altri. Persino i Serpeverde non seppero trattenersi.
Persino la professoressa si era lasciata scappare un sorriso.
La rossina ghignò, soddisfatta.
Dopo aver lanciato un'ultima occhiata sprezzante ai Serpeverde si allontanò, come se nulla fosse.
E James, guardandola, improvvisamente si sentì strano.
Il cuore non voleva fermare il battito accellerato.
Ma che diavolo...? pensò il futuro Malandrino.
Si portò una mano in fronte. Starò covando qualcosa, si disse, con un'alzata di spalle.

James stava passeggiando, da solo, quando sentì delle voci.
Si nascose, non sapendo bene il perchè.
-Lily, ascoltami...-
-E così non c'erano problemi ad essere Nata Babbana!vedo, infatti, come mi hai difeso, oggi!-
-Mi è parso che tu te la sia cavata benissimo da sola.-
-Non è questo il punto, Severus.-
-Lily, non posso inimicarmi subito ai primi giorni tutta la mia Casa!-
Solo dopo aver finito la frase, si accorse di aver fatto un errore madornale.
-Tutta la tua Casa?- sibilò la Grifoncina, gli occhi a fessura.
-Io...-
-E tu che volevi finissi a Serpeverde!cose da pazzi! Spiegami, come potrei mai stare con.,..con delle persone...che credono che non sia neanche degna di mettere piede sul loro stesso suolo?-
-Non fare l'esagerata, Lily...-
-L'esagerata?Benissimo. Sai che ti dico?Avevano ragione quei ragazzini, sul treno: è molto meglio Grifondoro!- Fece per andarsene, infuriata.
-Lily, ti prego...-
-COSA?- strillò lei, quasi isterica.Voleva andarsene.
-Io non sono come loro...- Lily esitò.
-Lo sai, Lily, che non sono come loro.-
Poi sospirò.
-Ok, Sev. Ma ora lasciami sola, per piacere. Ne ho bisogno.-
-Ci vediamo, domani?-
lei esitò, ancora. Poi fece un sorriso, un po' triste.
-Non lo so, Sev.-
-Ma Lily...-
-Sev, per favore. Ho bisogno che tu te ne vada.-
Piton esitò. Poi se ne andò, lasciandola lì a riflettere, da sola.
Poi, borbottando un-Dove si sono cacciate,quelle altre due?- se ne andò.
James uscì allo scoperto. Sorrise. Lily. Che bel nome.

James si trovava ai piedi del faggio, vicino al lago.
Ghignò.
Si stava troppo divertendo.
Mocciosus era davanti a lui che lanciava una moltitudine di improperi.
-Faresti meglio a lavarti la bocca, Mocciosus.- Fece James, freddamente.
-Gratta e netta!-
Ma non aveva calcolato quella che era il suo tormento da cinque anni a quella parte.
-Lscialo stare!- una furia dai capelli rossi era piombata davanti a loro, le mani sui fianchi. -Che cosa ti ha fatto?-
James si passò subito una mano tra i capelli, arruffandoli. Poi, fece finta di pensarci.
-Sai, Evans...è più il fatto che esiste, non so se mi spiego...-
Lei strinse gli occhi, a fessura.
-Ti credi divertente, Potter. Ma sei solo un bullo arrogante. Lascialo stare!-
-Solo se esci con me, Evans. Esci con me, e non toccherò mai più Mocciosus.-
Lei soffiò come un gatto, arrabbiata.
-Non uscirei con te neanche se ci fosse da scegliere tra te e una piovra gigante.-
-E ora- sibilò, tirando fuori la bacchetta.-lascialo in pace.-
-Avanti, Evans. Non costringermi a farti un incantesimo...- fece lui, vagamente preoccupato.
-E allora- Fece la Evans, sibilando sempre come un serpente.-lascialo in pace.-
Lui sbuffò.
-Ti è andata bene che ci fosse Evans, Mocciosus.- disse.
-Non mi serve l'aiuto di una piccola schifosa Mezzosangue!-
Lily trasalì.
-Bene.- fece la rossa, annuendo vigorosamente. -Benissimo. La prossima volta non mi prenderò la briga di aiutarti, allora. Ah, e ti consiglierei di lavarti le mutande, Mocciosus.-
James gli puntò la bacchetta contro.
-Chiedi scusa ad Evans!-
-Non voglio che mi chieda scusa perchè gliel'hai detto tu!Siete uguali, voi due!-
-Cosa? Io non ti avrei mai chiamato una...tu-sai-come!-
-Sempre a spettinarti i capelli perchè ti sembra affascinante avere l'aria di uno che è appena sceso da una scopa, sempre a esibirti con quello stupido Boccino e a camminare tronfio nei corridoi lanciando incantesimi su chiunque solo perchè sei capace!sei così pieno di te che non so come faccia la tua scopa ad alzarsi da terra!Mi dai la nausea!-
Detto ciò, Lily corse via.
-Evans!ehi, EVANS!-
Ma la Evans era andata via.
-Benissimo.- Disse, girandosi verso Mocciosus, un finto sorriso stampato sulle labbra. -Benissimo.- ripetè, mentre qualcosa, dentro di lui, si rompeva in mille pezzi.

James entrò in Dormitorio, sbattendo la porta.
Inspirò a pieni polmoni.
-Maledizione!-
Disse, calciando la prima cosa che gli capitò a tiro.
Si avviò a grandi passi verso la finestra, sperando che l'aria afosa di giugno lo calmasse.
-Le dò la nausea.Fantastico. Ben fatto,Potter.- detto ciò, tirò un altro calcio, a caso.
Solo che questa volta fu meno fortunato.
La cosa calciata era il baule di Sirius, finito lì chissà come.
Il piede si impiantò nel legno, facendogli perdere l'equilibrio.
Cadde, e non si sa come, la sua tempia finì dritta dritta sullo spigolo del baule.
Si accasciò a terra, le mani pigiate sulla parte lesa.
-Maledizione!- ripetè, gli occhi lucidi.
Spalancò gli occhi.
James Potter con gli occhi lucidi?
-è il dolore alla tempia. Solo il dolore alla tempia.-
Ma il dolore che provava era in ben altro posto.
Si guardò la mano, sempre stando per terra.
Sangue.
Ghignò.
Tanto, peggio di così.

Fu lì per terra, che lo trovarono i Malandrini,poco dopo.
-James!Che stai facendo?-
James fece un sorrisetto inquietante. Ma non rispose.
-Merlino, James, ma tu sanguini!-
-Ma davvero?- fece il malandrino, quasi con aria da pazzo.
I Malandrini lo guardarono, non sapendo che fare.
-ma davvero?- ripetè James, alzandosi e avviandosi verso la porta.
-James!Dove vai?-
James li guardò. Uno per uno.
-Dalla Evans.-
-Dalla Evans? A fare che?-
Lui rise, amaramente.
-A farmi disprezzare un  altro po'. In fondo, sono masochista, no?- E rise, di nuovo.
-James.- Remus lo guardò negli occhi spenti.
-James, non dire idiozie.-
-Certo, Remus. In fondo, sei tu quello intelligente.- Remus aggrottò la fronte, non capendo.
-Io sono solo un bullo arrogante.- concluse James, la voce tagliente.
Poi, sembrò riscuotersi.
-Sapete che vi dico?- Gli altri lo guardarono, spaesati.
-Mi sono rotto. Chi ha bisogno di un cuore?-
Remus gli si avvicinò, addolcito.
-James.-
-Cosa?-
-Tu hai bisogno di un cuore più di tutti noi.-
-No, non è vero. Prendi Sirius. Lui ha bisogno d'amore, perchè la sua famiglia non gliene ha mai dato. Tu hai bisogno d'amore, perchè credi che il tuo piccolo problema peloso ti allontani dagli altri. Peter ha bisogno d'amore, perchè è insicuro. Ma io? Che me ne faccio?eh?- fece, acidamente.
Remus sorrise, accorgendosi per primo che qualcosa, nel loro James, stava cambiando.
-Tu hai bisogno d'amore semplicemente perchè ti sei innamorato, James.-
Le parole aleggiarono nella stanza per un secondo.
Poi James scattò.
-Io non mi sono innamorato della Evans- fece, sibilando.
-E chi ha parlato della Evans?- Fece Remus, sorridendo sempre di più.
James sbarrò gli occhi.
Aprì la bocca. Poi la richiuse. Si era fregato.
-Mi sono innamorato...della Evans?- fece, ancora poco convinto.
Si sedette sul letto, sconvolto.
Remus andò a sedersi accanto a lui, rassicurante.
Stettero in silenzio per un paio di minuti.
James riflettendo, Remus attendendo.
-James...-
Remus lanciò un occhiataccia a Sirius, facendolo tacere.
-Ah!- Fece, improvvisamente James, come se avesse appena ricevuto una rivelazione.
-Cosa?- Fece Codaliscia.
James scrutò i Malandrini, con gli occhi sgranati.
-Credo...- fece, esitante. Poi si riscosse.
-Mi sono innamorato della Evans.-

Lily stava leggendo un libro, su una poltrona della sala comune.
O meglio, era da mezzora che leggeva sempre la stessa riga.
Chiuse il libro, di scatto.
Aveva fatto bene? si chiedeva.
Sentì dei passi concitati sulle scale.
Guardò.
E incontrò lo sguardo di Potter, fermo in mezzo alle scale, che la guardava. Aveva una benda sulla fronte.
Poi scese anche Sirius, assieme a Remus e Peter. Vedendo Ramoso in mezzo alle scale entrato in catalessi, lo riscossero.
-Avanti,Ramoso, andiamo.-
James voltò lo sguardo, annuendo.
E Lily si chiese se per caso non avesse esagerato.
Poi si alzò di scatto, dandosi della cretina solo per avere pensato una cosa del genere.
-Evans.-
Potter aveva una voce strana. Profonda. Quasi roca.
Lily esitò.
Poi tornò la Lily di sempre.
-Che vuoi, Potter?-
Lui ruotò pianissimo su se stesso, girandosi a guardarla.
La Grifondoro sussultò.
Cos'era quello sguardo spento?
James sorrise, amaro.
-Tranquilla, Evans. Non ho intenzione di spettinarmi i capelli, o di tirare fuori il boccino o quant'altro tanto per farmi disprezzare da te. Quindi, puoi anche smettere di tenerti pronta a ribattere a ogni cosa che dirò. Sappi solo...- e qui si girò verso i Malandrini, come a cercare sostegno. Poi la rifissò, dritto negli occhi, nocciola nello smeraldo. Sorrise. Un sorriso vero, di quelli che faceva solo ai Malandrini. -Sappi solo che non mi arrenderò. Dovessi sacrificare anche l'ultimo pezzettino minuscolo di cuore che mi è rimasto.- Le ultime parole le aveva sussurrate talmente piano che Lily lo sentì quasi a stento.
Non sapeva assolutamente cosa dire.
Aveva tabula rasa in testa.
Ma non esiste che qualcuno zittisca Lily Evans. E così, cercò di prendere tempo.
-Potter...- sibilò.
Improvvisamente, James si addolcì.
-Lo sai che non l'ha fatto apposta, vero?-
-Lily spalancò gli occhi.
-Che cosa...?-
-Lo sai. Ma non lo perdonerai.-
La Evans era confusa. Che diavolo...?
Poi, un'idea le balenò in testa. Ma no, Lily, che dici. Va bene tutto, ma Potter non può di certo entrarti in testa.
-Di cosa stai parlando, Potter?-
Non era sicura di volere la risposta.
James rise.
-Lo sai, di cosa sto parlando.-
Detto ciò, uscì dal buco del ritratto, mentre Remus lo guardava con orgoglio.
Non aveva fatto lo sbruffone, ne l'arrogante. Si era limitato a fare quello che sapeva fare meglio: leggere l'anima delle persone.
Lily stette ferma, confusa.
Poi, improvvisamente, dal buco entrò Alice, tutta trafelata.
-Lily!lì fuori c'è Piton. Vuole parlarti...e...chiederti scusa. Così mi ha detto.-
Lily la guardò.
E capì.
Lo sai che non l'ha fatto apposta,vero?
Lo sai, ma non lo perdonerai.

-Potter!che diavolo ci fai qui?-
La Evans era appena entrata nello scompartimento dei Capiscuola, pensando di trovarlo vuoto.
E invece, appoggiato al muro con gli occhi vacui, c'era Potter.
Lui sembrò riscuotersi.
-Secondo te cosa ci faccio, nello scompartimento dei CapiScuola?-
la Evans sbarrò gli occhi.
-No.-
James sospirò, rassegnato.
-E invece, credo proprio di si.-
Lily stette in silenzio, guardandolo.
Aveva una faccia piuttosto abbattuta.
-Silente deve essere ammattito.- Lily lo guardò, sospresa. Ma era proprio Potter, quello che aveva parlato?
-Forse spera... di ottenere qualcosa, facendoti caposcuola.-
Potter la guardò, scettico.
-Insomma, ci sarà un motivo per cui l'ha fatto, no?-
James la guardò, ancora per un po'. Poi ghignò.
-Stai cercando di consolarmi, Evans?-
-Affatto, Potter.- sibilò lei.
Lui rise.
-Ok, ok, scherzavo.- Ma fece una faccia talmente buffa, che persino Lily scoppiò a ridere.
Dopo un po', Potter si alzò, per andare dai Malandrini.
Poco prima di uscire, si fermò.
-Evans.-
-Si?-
-Mi sa che me lo segnerò sul calendario, questo giorno.-
Lei lo guardò, confusa.
-Perchè?-
Lui si girò, sorridendo.
-è la prima volta che mi parli senza urlarmi contro. Ed è la prima volta che ridi  per qualcosa che mi riguarda. Se non sono dei buoni motivi questi...-
Lei rise, pensando che forse, James stava davvero maturando.

James aprì gli occhi, di scatto. Sylvia era lì, gli occhi tristi.
-Ma cosa...?-
E poi, gli ultimi ricordi lo colpirono.
Il complimento, il sorriso, il bacio.
E poi, l'ultima conversazione con Sirius.

-James!-
-Felpato. Cosa vuoi?-
Sirius gli camminò affianco, per un po' in silenzio.
Poi, con voce soffice, fece:
-Cosa è successo?-
-Il solito, Felpato, cosa vuoi che sia successo. Ci siamo urlati contro, stop.-
-James, non prendermi per il culo!Se non vuoi dirmelo va bene, ma non provare a raccontarmi balle. Ti conosco come le mie tasche.-
James lo guardò, per un attimo. Poi distolse lo sguardo.
-L'ho baciata.-
-Che cosa?-
-Hai sentito bene.- Fece James, sorridendo amaramente.
-E lei ti ha mandato al diavolo.- Lo disse con aria scontata. A James quasi venne da ridere.
-No. magari. Sarebbe stato meno...doloroso, credo.-
Felpato lo guardò, stupito.
-Ha...ricambiato?-
-Si. Ma poi...-
James sospirò. Non riusciva ad andare avanti.
-é stato...bello?-
Ramoso si voltò verso il suo amico, stupito.
-Non è questo il punto.-
Felpato rise.
-Oh, lo so. Ma vorrei sapere lo stesso se ti è piaciuto.-
James lo guardò,ancora per brevi istanti. Poi si girò, lentamente.
-Non ne hai idea, Felpato. - bisbigliò. -Non ne hai davvero idea.-
Stettero in silenzio, per un po'. Il parco di Hogwarts ora si apriva dinnanzi a loro.
Poi James si riscosse.
-vado a farmi un giro.- e fece per montare sulla scopa.
-Ramoso, sei impazzito? è sera, non vedrai un palmo dal tuo naso.-
-Felpato...- gemette James.
-Cosa?-
-Io...credo che questa...sia la volta definitiva. Basta. Stop. Ho chiuso, con la Evans.-
Sirius lo guardò.
-Ma..-
-Niente ma. Ho deciso. Sarà difficile, certo. Sarà insopportabile, i primi tempi. Però...però sono stufo. Stufo di stare male. Stufo di rincorrere una chimera inutile...-
-James, tu sei..-
-Innamorato della Evans?Lo so. Ma...mi limiterò a...sperare che lei sia felice. Troverà qualcun altro. Qualcuno che òla amerà. Basta. Io non ci voglio più avere a che fare. Spero solo che...quel qualcuno...riesca a....- ma James non concluse la frase. Non ce la faceva.
 Aveva gli occhi lucidi.
Era una visione straziante, per Sirius.
E James lo sapeva.
Non voleva farsi vedere così dal suo amico.
Avrebbe sofferto per niente.
Spiccò il volo. Vedeva Alice e Frank, in lontananza. Sorrise.
Goditela, Frank. Goditela.
Sirius spalancò gli occhi.
-Ramoso!James, vieni giù!Non fare l'idiota, è...-
Ma James non sentì la conclusione della frase.
Ne l'avrebbe sentita mai.



Eccomi!!!allooooooooora...spero vi sia piaciuto, questo capitolo.
Allora...io purtroppo parto. Ma, tecnicamente, dovrei riuscire ad aggiornare lo stesso, anche se non con la stessa costanza.
Poi, mi scuso perchè non riuscirò a fare i dovuti ringraziamenti. Perchè nella casa dove vado non c'è internet, anche se vicino a casa avrò un internet Point. Quindi, dovrò scrivere il capitolo, poi metterlo su una chiavetta e postarlo all'internet point. Non so se sn riuscita a spiegarmi, ma non importa ^^
insomma, già grazie a tutti quelli che mi recensiranno...vi adoro ^^
Purtroppo non riesco neanche ora a fare tutti i ringraziamenti, perchè fra mezzora parto e mio papà è già lì che mi urla contro perchè devo ancora finire la valigia =___=
Grazie, grazie davvero a tutti coloro che recensiscono. Scusate ancora per la fretta, vi adoro, sul serio ^^
Baaaaci e grazie ancora!!!!!



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Capitolo 9
*** Restare o tornare ***


cap9 -James.-
Sylvia, non sentendo risposta, esitò, per un solo istante.
-James, è passata più di una settimana.-
Per tutta risposta, il moro grunì.
-James.- gemette lei. -Per favore, guardami.-
Lui si girò, con una lentezza esasperante. Gli occhi nocciola erano spenti, quasi vitrei. Apatici. Sylvia sapeva quanta sofferenza nascondevano. Lo sapeva, e la cosa le faceva male, quasi come se il dolore fosse stato suo.
-James. Devi reagire.- Lui mugugnò qualcosa di incomprensibile.
Ci fu silenzio, per un attimo.
-Perchè dovrei? In fondo, potrei stare qui.- bisbigliò il ragazzo, più a se stesso che ad altri.
Sylvia strinse i pugni.
-E i Malandrini?E Frank?E la squadra di Quiddich? James, stanno tutti soffrendo. Tu devi tornare.-
Lui rise malignamente. Sylvia rabbrividì. Quella non era la risata del suo James. Quella era una risata fredda, calcolatrice. Rabbrividì, pensando che la risata di James stesse diventando tremendamente simile alla sua.
-James Potter. - Fece, con tono autoritario. Lui la guardò negli occhi, e per un attimo un bagliore gli restituì la luminosità dello sguardo. Ma durò solo un istante. -Dov'è finito James Potter?- continuò la ragazza.
Lui strinse le labbra.
-Importa qualcosa?-
-Si, maledizione!importa a me.-
-Non so darti una risposta, Syl.-  Lo disse con tono implorante. Alla biondina si strinse il cuore.
Si sedette vicino a lui, con un sospiro.
-James, tu non puoi davvero volere rimanere qui. Tu hai sempre avuto voglia di vivere. Te ne pentiresti...-
Lui sorrise, amaro.
-Tu hai scelto di stare qui.-
-E quanto mi hai disprezzato per questo, pochi giorni fa?-
il Malandrino stette in silenzio. Sapeva che Sylvia aveva ragione. Lo sapeva. Quello seduto in quel corridoio buio non era James Potter. Cercò dentro di se un briciolo della forza che l'aveva sempre caratterizzato.
 Ma trovò solo il vuoto. 

-Lily.-
-Dimmi, Alice.- L'amica la guardò per un attimo.
-è passata più di una settimana.- Lily voleva chiedere da cosa. Ma decise di risparmiarsi quella noiosa parte in cui si sentiva dire quello che sapeva già. Si limitò a stringere le labbra.
Alice le accarezzò piano la testa.
-Da quanto tempo non ti fai una bella dormita?-
Lily distolse lo sguardo.
Alice sorrise.
-Sai che se fosse qui, ti direbbe anche lui che non è colpa tua.-
-Non ne sono così sicura.- bisbigliò la rossina.
-Da quando Lily Evans ha così poca fiducia in se stessa?- Lily la guardò, ma non riuscì a trattenere lo sguardo a lungo, poichè non voleva dare una risposta.
Già. Da quando? le chiese una fastidiosa vocina interiore.
-Lily, ti sei guardata allo specchio, ultimamente?- Questa volta, lo sguardo della rossa saettò verso l'amica, e rimase lì.
-Hai due occhiaie da far paura. Il viso sembra entrato in decomposizione, ti mancano solo le labbra violacee. Gli occhi sono tremendamente rossi. I capelli sembrano una criniera. Lily, ti stai trascurando.-
Per un attimo, a Lily salì la rabbia. Come poteva preoccuparsi del suo aspetto fisico, quando...
...Quando?
-
Non aiuterai certo nessuno, torturandoti così.-
Lily sobbalzò. Aveva intuito chi ci fosse, dietro a quel nessuno.
-Ehilà, che si dice?-
Mary era entrata nella stanza, sorridente. Poi vide la faccia preoccupata di Alice, e la faccia pronta a ribattere  di Lily. Sospirò.
-Stavo dicendo a Lily- fece Alice, guardando torva la rossina -Che dovrebbe curarsi di più. Se continua così, qualche serpente potrebbe venire e portarsela via.-
Mary guardò Lily. Decise di intervenire, prima che la grifoncina rispondesse qualcosa di veramentre acido.
-Ha ragione, Lil. Ieri Piton ti ha praticamente mangiato con gli occhi.-
- Che cosa?- Fece la rossina. Per un attimo era riuscita a distrarsi, tanto quell'affermazione l'aveva stupita.
-Io credo che adesso che...- poi si bloccò, indecisa. La rossa la guardò, torva.
-Guarda che puoi anche dirlo. Non mi rompo mica.- sibilò.
-Ok, ok...-fece Mary, a disagio. -Da quando Potter è in coma, ecco, credo che Piton voglia...riprovarci. Insomma...a tornare amici.-
-E cosa diavolo c'entra Potter in tutto questo?-
Mary alzò le spalle. -Credo che voglia...insomma. Credo che pensi che tu abbia bisogno di sfogarti, e che ti sia accorta che ti manca.-
-Che cosa?- gridò la Grifoncina, infuriata. Severus non aveva capito nulla, in tutti quegli anni?
La rabbia la riassalì. Con un gesto di stizza, si alzò.
-Dove vai?-
-A chiarire una volta per tutte. Credevo di essere stata chiara, l'ultima volta, ma evidentemente mi sbagliavo.-

-Che vuoi, Mezzosangue?-
Lily digrignò i denti.
-Portami Piton. Subito.-
Lo disse con un'aria talmente infuriata, che il Serpeverde corse subito nella sua sala comune per cercarlo, spaventato.
-Lily...-
Lei incrociò le braccia al petto.
-Evans.- sibilò.
Severus la guardò un attimo, indeciso se ridere. Poi vide la sua espressione. Sospirò.
-Va bene, come vuoi. Evans. Cosa vuoi?-
Lily, per un attimo, rimase stordita da quanta differenza c'era tra quell'Evans detto di malavoglia e l'Evans pronunciato in maniera quasi scherzosa di Potter. Poi scosse la testa. Non era il momento, quello.
-Voglio che mi lasci in pace.-
Lui inarcò un sopracciglio.
-Che cosa ho fatto, esattamente?-
-Che cosa non hai fatto. Non hai ancora accettato che la nostra amicizia sia finita. Basta, conclusa, stop! sono due anni che mi stressi. Mi guardi con occhi da cucciolo bastonato. Ma devi ancora capire che a me quell'espressione mi fa solo montare la rabbia!e dovresti saperlo, viste tutte le volte che Potter mi ha...- Si fermò. Stava ricadendo nella trappola. Dannato Potter che non le usciva dalla testa!
Piton rise.
-Lily...pardon. Evans, non capisci che ti stai fregando da sola?Stai esattamente cadendo nel tranello!-
Lily strinse gli occhi a fessura.
-Quale tranello?-
-Ma dai, Lily. Lo sai. Per cosa credi che Potter finga così bene? Tu ti stai rammollendo.-
Lei spalancò gli occhi. Impallidì.
-Tu credi che....- poi rise freddamente. -Ma ti rendi conto delle assurdità che dici?Sei talmente roso dalla gelosia, che non sai quel che dici!-
-Potter ne sarebbe capacissimo. Lo sai.-
Lily sgranò gli occhi ancora di più.
-Tu credi che sarebbe capace di farsi cadere volontariamente da una scopa tanto per farmi impietosire?Ma...ti senti quando parli?sei talmente prevenuto da...-
-Ah, e così io sarei prevenuto?eh? dai, allora dammi una prova tangibile che non è così!Avanti!-
-Ci passo tutte le notti, da una settimana a questa parte!Credi che lui sia così bravo da...- ma non finì la frase.
Piton era impallidito, di botto. Solo allora Lily si accorse che la frase era molto ambigua.
-Cioè...-Fece per spiegarsi. Poi si accorse che non voleva spiegarsi. Che la gente credesse quello che voleva. A lei non importava.
Sii sincera con te stessa. Lily scalpitò. Hai trovato il momento peggiore per venire fuori, disse alla sua coscienza.
Ti manca tanto così, dall'essere sincera. Intanto, Piton aveva preso a balbettare.
-Tu...lui...cioè. Tu e lui.-
Lily era stufa. Voleva andarsene. Quei sotterranei la opprimevano, e Piton la infastidiva.
Si sorprese. Aveva voglia di spiattellargli tutto.
Ma non solo a lui, al mondo intero.
o forse, solo a te stessa.
Decise di essre cattiva. Ne aveva bisogno.
incrociò le braccia al petto, ghignando.
-Esattamente. Io e lui.- annuì vigorosamente. Vedere la faccia terrorizzata di Piton la fece quasi divertire.
-Tu lo odiavi.- sibilò il Serpeverde.
-oh, si. Lo odiavo.- ghignò ancora lei, marcando la voce sul passato.
In realtà, non aveva idea di dove stesse andando a parare. Sapeva solo che la faceva sentire meglio. Si sentì cattiva. Ma continuò.
-Te ne sei...innamorata?-
La domanda la colse del tutto impreparata.
Sgranò gli occhi, e fece per ribattere.
Questa non se l'aspettava.
E ora?
Digli la verità.
-
Io non...- boccheggiò. -Non. Cioè. Non è che....- Le mancavano le parole, maledizione.
Severus sorrise, amarissimo.
-Te ne sei innamorata.-
Lily stette in silenzio. Poi parlò.
-Non è che in una settimana... così...mi innamoro di qualcuno.- Stava parlando più a se stessa che a Piton.
-Diaciamo solo che ho capito...tante cose.-
-Quindi, gli darai una possibilità?-
Lily lo guardò, diffidente.
-Non è affar tuo. Comunque credo....credo di si.-
-Se si sveglierà.- Fece Piton, cattivo.
Lily trasalì.
Poi digrignò i denti.
-Si sveglierà.-
-Ah, si? ne sei sicura?-
Lily tacque, furiosa.Stava rigirando le carte in tavola, giocando sporco. E questo non le andava.
-Sai, da qualche parte, ho letto che le persone in coma potrebbero decidere di non svegliarsi.-
Lei alzò un sopracciglio.
-Dubito che Potter sia una di quelle persone.-
-ah si? e per quale motivo, esattamente?-
-Perchè lui ha voglia di vivere e ...-
Occhi che si spengono dopo parole dure. Parole dette per ferire, parole non vere. Parole urlate dopo un bacio piaciuto troppo.
Lily si bloccò, sconvolta.
Benissimo, Evans. Spero sarai felice.
Spero sarai felice.
Lily era ammutolita.
Non dire idiozie. Potter non...
Potter non?
Non farebbe mai...una cosa del genere.
E perchè no?
Perchè lui è...è Potter, maledizione!
Già. é Potter.
Perchè dovrebbe fare una cosa simile?
Per non soffrire più?
Potter non è...un vigliacco. Non si arrende di fronte a...
L'amore fa fare cose stupide, Lily. E Potter è innamorato.
Durante quella lunga conversazione con la propria coscienza, Piton era rimasto in silenzio, osservandola.
Com'era bella. Ma sapeva che il suo tempo era passato. Non sarebbe mai più stata sua. Forse non lo era neanche mai stata. Lei era come una farfalla.
E una farfalla che si posa delicatamente sul naso di un cervo è un'immagine bellissima. Un serpente che osserva languido la farfalla, invece, non è un bello spettacolo. Perchè il serpente è destinato a mangiare la farfalla. Il cervo, invece, la può portare con se, trasportandola delicatamente e difendendola con le sue possenti corna.
Lily, improvvisamente, sembrò riscuotersi.
-Devo andare.- Esclamò, a voce alta.
Piton non si prese neanche la briga di farle un cenno. Sapeva che lei non lo avrebbe visto.
La farfalla era volata via dal serpente, per rifugiarsi tra le corna del cervo, come era giusto che fosse.

-James? Ti prego. Non voglio vederti così...-
-Mi chiedo perchè debba sempre essere io, il giullare di corte.-
-Cosa?-
-Sono sempre io, quello che vuole far ridere, quello che fa stare allegri tutti, cerca di capire tutti. Sono stufo.-
Sylvia stette in silenzio, per un po'.
-Lo sai che ti ha scaldato tutte le notti?- Fece, dolce.
James strinse le labbra.
-Non era lei.-
-Ah, no?-
-No. Andiamo, è della Evans che stiamo parlando. Le faccio pena. Non farebbe mai una cosa simile. -
-perchè credi di no?-
-Perchè è la Evans. Perchè è troppo orgogliosa. Perchè piuttosto di starmi vicino, uscirebbe con la piovra gigante.- Rise, amaro.
-Credi che scappare...sia la scelta più giusta?-
-No. Ma è quella meno dolorosa. Io...posso farcela. La dimenticherò, stando qui.-
Sylvia d'improvviso si alzò. se voleva le maniere drastiche, che maniere drastiche fossero.
-James, alzati.- Fece, arrabbiata.
-Eh?Perchè?-
-Tu alzati.-
Lui si alzò, piano, indeciso se la sua amica fosse impazzita.
Lei si parò davanti a lui, tesa.
-cosa...?- ma James non finì la frase.
Sylvia l'aveva colpito con un pugno, duro in mezzo alla guancia.
-ma che diavolo...?-
-Non ti ho fatto male, vero?- fece lei, ancora arrabbiata.
-Come?-
-chi è stato l'ultimo che ti ha tirato un pugno facendoti male, James?-
Lui la guardò. Poi capì dove voleva andare a parare.
Distolse lo sguardo.
Ma Sylvia gli si avvicinò, il viso a pochi centimetri.
-E se faccio questo...- detto ciò si alzò leggermente sulle punte e attaccò con insolenza le sue labbra a quelle del ragazzo. Si staccò dopo poco, scottata da quel contatto. Ma la rabbia ebbe la meglio. -Se faccio questo, non provi le stesse cose che hai provato l'ultima volta che hai baciato qualcuno, non è vero?-
James si allontanò, arrabbiato.
-Perchè mi stai facendo questo?-
-Perchè rivoglio il James che conosco!Non ti ha insegnato niente, il Cappello Parlante?-
-Il cappello parlante si sbagliava.-
Sylvia stava per ribattere qualcosa, quando una voce li interruppe.
-James.-
La voce era flebile, quasi malata.
I due sgranarono gli occhi.
Sylvia si rilassò. -Finalmente, Lily. - sussurrò, talmente piano che il malandrino non sentì.
James  guardò Sylvia, terrorizzato. Aveva riconosciuto la voce. E sentirla così fragile, lui che era abituato a sentirla urlare, ebbe un effetto devastante sul malandrino.
Si ritrovò quasi a sperare che la voce si mettesse a strillare.
-E così, non era lei, eh?- Fece Sylvia, in tono ironico.
James fece per ribattere, ma Sylvia fu più veloce.
-Vado. Tu ascoltala. Poi...poi farai quello che vorrai. Ma ora, stalla a sentire.-

Lily si sentiva strana. Si sentiva gli occhi gonfi, pesanti.
Guardò James, torva.
-Mi spieghi perchè non ti svegli?-
Si rese conto che forse, come incipit, non era dei migliori.

James inarcò un sopracciglio, quasi a voler ribattere.
Poi si ricordò che non poteva ribattere.
Scosse la testa, alzando gli occhi al cielo.
Poi si sedette, in attesa.

-Sai che ho incontrato Piton...?sai, quasi quasi, ci torno amica. Tanto perchè non ho di meglio da fare.-
Lily si maledisse mille e mille volte. Possibile che non riuscisse a dire niente di normale?
Se lo immaginava, Potter, con un sopracciglio inarcato, le braccia incrociate.
Attenta a non farti ricoprire dall'unto, le avrebbe detto.
Sospirò, sedendosi.
Lo guardò, per un po'.
Poi gli prese una mano, di scatto,e gli tirò un dito, più forte che poteva.

James sobbalzò.
-Ahi.- Fece, guardandosi la mano, e non capendo.

-
Questo è per darti una vaga idea di quello che sto provando io adesso.-
Si sentì una stupida. Figurati se aveva sentito qualcosa.
-sai una cosa?- fece, sussurrando.
-Io non ho idea di cosa mi stia succedendo. Non ho più il controllo...di me stessa. E Lily Evans senza controllo è come...non lo so. Alice senza Frank.-
Non sapeva da dove le fosse uscito quel paragone. Ma sapeva che era azzeccato. E sapeva che anche James lo avrebbe capito perfettamente.

James sorrise.
Frank senza Alice.
Sarebbe stato come dire aria senza ossigeno, fuoco senza fiamme, fiore senza gambo.
e si ritrovò a ridacchiare.
In effetti, così come non si era mai visto Frank senza Alice, non si era mai vista Lily Evans senza controllo.

-la verità è che...- La voce le si spezzò.
Sobbalzò.
Che stava succedendo?
-La verità è che...- riprovò, più sicura.
-è che io...mi sento...in colpa. Tremendamente, inesorabilmente in colpa. E sai perchè?- Rise, amara.
-Perchè  quel bacio mi è maledettamente piaciuto.-

James sgranò gli occhi.
Per un attimo, credette di aver sentito male. -Cosa? chiese.
Poi si dette del cretino,ricordandosi di essere solo.

-Il fatto è che- continuò Lily - la parte di me più razionale si è opposta, con tutte le sue forze. ero talmente arrabbiata che...che io...-
La voce si incrinò, ma lei non ci badò, troppo presa dal discorso.
-io...non lo so. Credo che...anche il fatto che per una volta non ero arrabbiata con te...abbia inciso. Ero arrabbiata con me stessa, e questo mi spaventava. Perchè la rabbia che di solito riversavo...verso di te...ora mi stava bruciando.. E mi sono chiesta, in seguito, se facevo così tanto male anche a te, ogni volta. Io...non capivo...perchè. Perchè tu sopportavi tutte le volte con un sorriso tutta quella rabbia, e invece io...io non sono riuscita a sopportarla neanche per un secondo. Dovevo...buttarla fuori...e...-
Improvvisamente, si sentì umida.
Si toccò una guancia.
Lacrime...?
-James.- disse, quasi presa dal panico. -James, sto piangendo.-

Il Malandrino aggrottò le sopracciglia.
Quella non era Lily Evans.
Lily Evans non piangeva.
Lei affrontava le sofferenze con battute ironiche, poi si chiudeva in una stanza con gli occhi lucidi.
Ma non piangeva.
Mai.

-Non piangevo da quando....maledizione, neanche me lo ricordo, da quando. Potter, maledizione, Lily Evans non piange.-
Lo disse con tono disperato.
Ma più lo diceva, più le lacrime sgorgavano, copiose.
Più cercava di fermarle, più scendevano, arroganti.
Si guardò le mani.
Tremavano.
Gemette.
-James ho bisogno che tu ti svegli. Ho bisogno che mi dica... che non è colpa mia. Che...che si può tornare indietro e...-
Ma non era abituata a parlare mentre piangeva.
La voce le si spezzò.
Gettò un verso simile  al bramito disperato di un cervo.

James si abbracciò le gambe.
Voleva fare qualcosa.
Voleva stringerla,e dirle che andava tutto bene, che non era colpa sua.
Voleva dirle che lui ci sarebbe sempre stato. Perchè non importava quanto si sforzasse di allontanarsi. sarebbe sempre stato, irremediabilmente, attratto da lei come una calamita.
Voleva ascugarle le lacrime, rassicurarla sul fatto che anche Lily Evans può piangere.
Si sentiva il cuore gonfio, pronto a esplodere.

Lily aveva la vista offuscata.
E improvvisamente, le vennero in mente i ricordi.
Tristi, brutti, spaventosi.
Tutti ricordi per il quale non aveva mai pianto, ma avrebbe tanto voluto farlo.
Tutti ricordi che la spinsero a chiedersi dove fosse finita la Lily forte e ironica, la Lily talvolta cinica e sarcastica. La Lily con il sopracciglio alzato e le mani sui fianchi. La Lily Caposcuola.
E quel pensiero la fece piangere ancora di più.
La cella dove aveva trattenuto le lacrime per tutti quegli anni si era rotta,e il peso di tutte quelle lacrime trattenute stava svanendo.

Ramoso era straziato.
Era orribile, sentire la ragazza della propria vita piangere e non poter fare niente.
-Lily- disse, con tono disperato. -Lily, sono qui. Avanti. Sono qui.-

Lily stava cercando di smettere.
Ci stava provando, con tutta se stessa.
Ma non riusciva.
-Spero sarai contento, adesso. Come diavolo si fa a fermare queste maledette lacrime?- sibilò, rivolta verso James. Poi si sentì malissimo.
-Oddio. Oddio, l'ho fatto di nuovo. Sembra che non importi niente, al mio orgoglio, il fatto che tu con tutta probabilità starai peggio di me. Merlino. Scusa. Sul serio. Io...non voglio arrabbiarmi con te senza motivo. Non ti voglio usare come capro espiatorio. Davvero. mi dispiace. James, torna. Per favore. Prometto che...che non lo farò più. Ma ti prego, torna. Ne ho bisogno.-
Detto questo, non ce la fece più.
Si appoggiò con le braccia a James, affondando il viso nel suo petto,e pianse.
Pianse tutto quello che non aveva pianto in quegli anni.

James la sentì, contro di se.
Calda, umida.
Lily.
La sua Lily.
Come aveva potuto pensare, anche solo per pochi istanti, di abbandonarla?
Sarebbe tornato, anche se Lily non gliel'avesse chiesto.
Lo aveva capito ancora prima, quando lei aveva pronunciato il suo nome con tanta fragilità, come se avesse potuto rompersi da un momento all'altro.
Si girò.
Aveva sentito qualcuno, dietro di se.
Sylvia sorrideva.
Non c'era bisogno di parole.
Aveva capito.
Gli si avvicinò, cauta.
Lo abbracciò.
-Mi mancherai.-
-Anche tu,Syl. davvero.-
Lei rise, piano.
-Lo so. Sapevo anche che avresti fatto la scelta giusta. Sono io, la vigliacca, qui.-
-Sylvia,io...-
-Shh, va bene così. Avanti, non vorrai far sciupare troppo gli occhi della tua rossa. -
James si aprì in una risata.
-Proprio no.- disse.
-E allora vai. Segui la luce.-
Sylvia sorrise, un'ultima volta.
James annuì.
Si incamminò, senza voltarsi indietro, verso il suo destino.





Scusate, sono imperdomabile =__= avevo detto che sarei riuscita a postare prima del mio ritorno...e invece =___= chiedo umilmente perdono!comunque... adesso ecco qua il capitolo ^^
visto che sono tornata, almeno posso scrivere i ringraziamenti ^^

Emily Doyle: Grazie ^^
Ninny: si, Lily spesso è stata cattiva...ma si riscatterà, vedrai ^^ spero che la mia Lily non risulti troppo stronza...non è quella l'idea che volevo dare...se è così dimmelo, così vedo di migliorare ^^
Weasly star: una nuova lettrice!!evvivaaaa!!^^ mi ha fatto tantissimo piacere la tua recensione, grazie ^^
Tsuyuko: Grazie ^^ mi scuso per non essere riuscita a postare presto =__= ma ora che sono tornata vi tormenterò più di prima!MUAHAHAH! =P
 



 

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Capitolo 10
*** Si o no? ***


cap10 Lily si svegliò, mezza intontita.
Guardò fuori dalla finestra e rimase stupita nel vedere che il sole era già sorto.
Aveva la mente annebbiata dal sonno. Non riusciva a pensare con lucidità. Cosa ci faceva ancora lì...?
Poi ricordò. Le lacrime, il dolore, il senso di colpa. E si accorse che le sue mani, ancora appoggiate al petto di James, erano più calde rispetto al solito.
Per un attimo, il suo cuore accellerò i battiti, mentre una lieve speranza premeva per farsi strada nella sua testa.
Guardò James, non sapendo bene cosa aspettarsi.
Sentì la speranza smorzarsi, lasciando solo delusione.
Il Malandrino non si era mosso di un millimetro, il volto sempre pallido, gli occhi sempre serrati.
Si diede della stupida per aver sperato. Se quella fosse stata una favola, forse James si sarebbe svegliato, ridestato dal suo pianto disperato. Se quella fosse stata una favola,  l'eroina si sarebbe svegliata, accorgendosi che l'eroe, svegliatosi dal coma profondo, le stava accarezzando i capelli dolcemente. Lily rise di sè stessa, pensando che comunque,, se si fosse svegliata con Potter che le accarezzava i capelli, conoscendosi, gli avrebbe lanciato con tutta probabilità una delle sue occhiate assassine.
Quella non era una favola. Era la maledetta vita reale. E nella vita reale, non basta piangere per sistemare le cose, anche se a piangere è una che solitamente non piange mai.
Lily continuò a guardarlo.
Improvvisamente, dei rumori dall'esterno la fecero sobbalzare.
-...Sh!fai piano!
-Tanto, chi vuoi che ci sia???-
-Madama Chips, magari..??-
Si stavano avvicinando all'infermieria. Lily si alzò, di scatto, la mente di nuovo perfettamente lucida, prnta a fronteggiare chiunque. Cercò di trovare in una manciata di secondi una scusa plausibile per giustificare la sua presenza lì a quell'ora. Ma non fece in tempo.
La porta si spalancò, facendo così entrare Sirius. Appena vide la Evans, Black si bloccò, facendo andare a sbattere contro di lui Remus e Peter.
-Ahi, Sirius, ma che diavolo...?- Ma Remus si bloccò.
L'aria si era gelata. Black aveva stretto gli occhi a fessura ringhiando, piano.
La Evans aveva i pugni stretti lungo i fianchi. Tra tutte le persone che potevano entrare, quelle erano le uniche che sarebbe stato meglio se non entrassero.
Black si riprese subito dallo stupore iniziale.
-Evans, che ci fai qui?-
-Potrei farti la stessa domanda, Black.- Fece lei, irritata.
-Ah, giusto. Dimenticavo che sono al cospetto della Grande Caposcuola Evans. Mi scuso per non essermi prostrato ai suoi piedi...-
-Sirius...- Il bel Black fece un gesto di stizza per far tacere Remus.
-Black, abbassa quell'aria di sufficienza. Dovreste essere in dormitorio, ora.-
-Giusto. Ai Capiscuola invece è concesso di tutto, vero? Persino ammazzare la gente, se vogliono.-
Lily sussultò appena.
-Il fatto che Potter sia caduto dalla scopa, non vuol dire che io c'entri qualcosa.- Lily sapeva di stare bluffando. Ma, già era stato difficile ammettere una cosa simile con se stessa, figurarsi ammetterlo davanti a qualcun altro.
-Quindi, non è neanche colpa tua il fatto di avergli spezzato il cuore, immagino.-
-Tu non hai nessun diritto di...-
-Non ho nessun diritto?Non ho nessun diritto?E tu che diritto hai, di stare qui, eh, Evans?Io almeno non ho...-
-Oh, stai zitto, maledetto cagnaccio.-
Tutti, nella stanza, strabuzzarono gli  occhi. Quella voce non apparteneva a nessuno di loro.
Calò il silenzio.
Nessuno osava proferire parola.
Fu Sirius il primo a parlare.
-James...?- Fece, con un sussurro.
-No, mago Merlino.- James si portò le braccia sugli occhi. Non era più abituato a tutta quella luce.
Sirius ci mise qualche secondo a realizzare che si, James si era svegliato, e che si, James era tornato tra loro, ironico e strafottente come al solito.
-JAMES!- strillò, gongolante.
Poi si lanciò, letteralmente, sul letto di Ramoso, fregandosene del fatto che lo stava schiacciando con il suo peso.
-Ahi, Sirius...AHI!-
Per tutta risposta , Sirius si mise a strapazzarlo come se fosse stato un giocattolo.
-Remus, Peter! venite anche voiiiii!- Disse Felpato, al colmo della gioia.
Peter non ci pensò due volte, lanciandosi a capofitto sul letto, ridendo come un matto.
Remus esitò per qualche istante, guardando i tre, dubbioso. In fondo, James si era appena svegliato da un coma durato più di una settimana.
-Remuuuuus!!!Salvami da questi psicopaticiiiii!-
Remus sorrise. In fondo, chissenefrega, pensò.
-Non ci penso nemmeno!- E, detto ciò, si buttò anche lui sul letto, troppo contento che il Malandrino per eccellenza si fosse svegliato.
In tutto quel casino, Lily era rimasta immobile, paralizzata, i pugni ancora stretti. lungo i fianchi.
Girò parzialmente la testa, guardando i Malandrini al completo.
Abbozzò un sorriso, nel vedere James completamente sommerso dai tre amici. Probabilmente, non si era nemmeno accorto di lei.
Decise di uscire dall'infermieria. In fondo, avevano tante cose da dirsi. Lei, in quel quadretto, non c'entrava.
Avremo tempo per parlare, si disse, pur consapevole che con il tempo, il coraggio le sarebbe venuto meno.
Se ne andò, silenziosamente.
James, nonostante tutto, se ne accorse.
Decise che doveva parlarle.
-Sirius...ehi, Sirius!-
-Si, Ramoso?-
James lo guardò. Sapeva che avrebbe potuto chiedere a Remus, anzi, che sarebbe stato sicuramente meglio, chiedere a Remus.
Ma voleva che lo facesse Sirius. Voleva che lui capisse.
-Ho bisogno di parlare...con la Evans.-
Sirius ammutolì, all'istante. Poi sospirò.
-James, tu hai detto...-
-Mi ricordo, cosa avevo detto, Sir. Però devo parlarle.  Davvero.-
Lo fissò, cercando di trasmettergli tutto quello che voleva dire in quello sguardo.
Sirius esitò.
-Lei....-
-Non è colpa sua, Sir. In fondo, solo un idiota come me poteva cadere dalla scopa dopo sette anni che so andarci.- Fece, scherzoso.
Poi addolcì il tono.
-Sir. é venuta qui tutte le notti, sai?-
Sirius lo guardò negli occhi. E capì. Pur non approvando, capì il bisogno di Ramoso. Capì anche una cosa che non aveva mai capito, in tutti quegli anni.
A malincuore, annuì, alzandosi dal letto.
-Vado a chiamarla.-
A James si illuminarono gli occhi.
-E...Felpato?-
-Cosa?-
-Grazie.-
Sirius gli fece una linguaccia, e uscì, per cercare la Evans.

-EVANS!ehi, Evans!-
Lily si girò, sentendosi chiamare. Non aveva ben chiaro dove si trovasse. Aveva camminato così, un po' a casaccio, immersa nei suoi pensieri.
-Che vuoi, Black?-
Sirius si bloccò, a pochi metri da lei.
-Perchè te ne sei andata?-
Lei inarcò un sopracciglio, alla Lily Evans.
-Vuoi dirmi che ti dispiace,Black?-
Nonostante tutto, Sirius si aprì in una risata.
-Ok, ok . Ammetto di non essere stato proprio benevolo, nei tuoi confronti.-
-Già. Comunque, cosa vuoi?-
Sirius sospirò.
-James vuole parlarti.-
-E ha mandato proprio te, a dirmelo...?- Fece Lily, piuttosto divertita.
Sirius la guardò. E per la prima volta, si accorse degli occhi arrossati, e del viso più pallido del solito.
Si addolcì, un po'.
-Evans. Ammetto di non approvarti Ammetto che continuo a chiedermi come abbia fatto James a innamorarsi di una come te. Però...-
-Però...?- Fece Lily, scettica.
-Però oggi, per la prima volta, ho capito una cosa. Ho capito che Ramoso...-
Esitò, per trovare le parole giuste. Apprezzò il fatto che Lily stesse zitta, in attesa, senza interromperlo.
-Ramoso ha bisogno di una come te. Una che gli tenga testa. Ho capito che, per quanto possa cercare, James non sarà mai felice, con le altre. Per quanto lui si possa sforzare, le altre saranno sempre troppo squallide, per lui. Credo tu sia... il  pezzo mancante del suo puzzle. E, nonostante mi duolga ammetterlo, credo che solo tu potrai renderlo veramente felice. - Sirius si zittì. Quel discorso gli era costato fatica.
Lily lo guardò, indecisa. Capì quanta sincerità avesse messo Sirius in quelle parole. Capì quanto lui ci tenesse, a vedere James felice. E vide Black in una luce completamente nuova. Non più il Malandrino scapestrato, trasgressivo e strafottente, sbruffone e arrogante.
Vide il Sirius pronto a morire per un amico. Vide il Sirius che, piuttosto di tradire i suoi amici, si sarebbe buttato da una rupe. Vide il Black in cerca d'amore perchè la sua famiglia non gliene aveva mai dato. Vide a capì tante cose.
Capì che James non avrebbe potuto trovare amico migliore, e che James aveva capito tutte queste cose al primo sguardo.
Si sentì una stupida, ad aver giudicato i Malandrini senza averli conosciuti davvero.
Abbozzò un sorriso. Sapeva che quello non voleva dire che ora sarebbero stati amiconi, ma comunque sapeva che d'ora in avanti, forse, il rapporto con Sirius sarebbe migliorato, almeno un pochino.
-Black. Questo significa tregua?- Fece, scherzosa. Tutti e due avevano bisogno di smorzare l'aria.
Lui apprezzò il tentativo, e sorrise.
-Forse.-
Lily annuì. Si aspettava una risposta simile.
-Ora vai da lui.-
Lily annuì, di nuovo, e fece per avviarsi.
-E...Evans?-
-Si?-
-Trattamelo bene, per favore.-


La porta dell'infermieria cigolò, facendo avere a Lily una strana senzazione di deja-vù.
Ma questa volta James era seduto sul letto, sorridente.
Lily esitò, indecisa.
Poi pensò che in fondo non doveva smettere del tutto di essere Lily Evans.
-Cosa vuoi, Potter?-  Non era un'entrata delle migliori, ma era estremamente in imbarazzo. Si preparava a dover fare il discorso della sera prima tutto daccapo. E la cosa non le piaceva. In fondo, però, era meglio così: almeno, Potter non l'aveva sentita piangere.
Lui sorrise ancora di più.
-Siamo ripassati al cognome, Evans?-
Lily strabuzzò gli occhi, vedendo tutti i suoi piani svanire di colpo.
-Tu hai...?-
-Se ti ho sentito?Oh, si. Dall'imminente rimbambimento di Lumacorno, alla...Lily Evans senza controllo?- Lo disse come una domanda. Non voleva farla sentire a disagio. Lily abbozzò un sorriso, a quelle parole. Lily Evans senza controllo le pareva un paragone azzeccato.
Si sedette, sospirando.
Si sentiva svuotata. Era pronta a ripararsi dietro la sua solita corazza, ma quelle parole le avevano fatto crollare tutti i muri di difesa. Da brava Grifondoro, si preparò ad affrontare  James Potter senza corazza protettiva, non sapendo bene cosa aspettarsi.
Ci furono degli istanti di silenzio.
Poi Lily si decise a incominciare a parlare. Voleva essere lei, la prima a farlo.
-Mi dispiace.- Disse. Lily poteva essere la persona più orgogliosa del mondo, ma quando doveva chiedere scusa lo faceva, senza tanti giri di parole o paranoie.
James annuì.
-Non è stata colpa tua.-
-Lo so. Cioè, credo che la parte più nascosta di me lo sapesse. Ma volevo comunque dirtelo a voce.-
James annuì, di nuovo. Poi sospirò. Ora veniva il difficile.
-Quindi...?-
Lei lo guardò, torva. Non si aspettava una domanda simile. Non voleva aspettarsela, più che altro. Subito si mise sulla difensiva.
-Quindi cosa, Potter?-
Lui la guardò, pensando che in effetti, Lily Evans era pur sempre Lily Evans.
-Quindi, hai deciso qualcosa?- Sapeva che la stava provocando. Sapeva che sarebbe esplosa.  Ma lo fece lo stesso, consapevole di essere un po' masochista.
-Cosa avrei dovuto decidere, Potter?- Fece Lily, arrabbiata. Non le piaceva non saper rispondere a una domanda. Ancora una volta, era arrabbiata con se stessa. Le stava capitando troppo spesso, ultimamente.
-Non so. Qualcosa. Su di te. Su di me. Su di noi.-
Lily stette in silenzio una manciata di secondi.
-Non c'è niente da decidere, Potter.- fece, brusca. -Sia chiaro, adesso non montarti la testa. Solo perchè io...-
-Alt, Evans. Lo stai facendo di nuovo.- La fermò James, con sguardo piuttosto divertito.
Lily lo fissò, all'inizio non capendo.
Poi realizzò.
A bassa voce, imprecò contro sè stessa.
-Scusa. Credo che ormai mi venga naturale, arrabbiarmi con te.- disse, sbuffando.
James rise.
-Me ne sono accorto.- Fece, sornione.
Poi tornò serio.
-Ascolta, Evans...Lily.- le prese la mano, iniziando a giocherellarci distrattamente. Lei decise che non le dava fastidio, quindi lo lasciò fare.
-Prima di...cadere dalla scopa, ho fatto un discorso a Sirius. - Lei annuì, invitandolo ad andare avanti.
-Gli avevo detto che...non volevo più andare avanti. Che avrei cercato di lasciarmi tutto alle spalle, dimenticandoti. - Lei annuì, di nuovo. Sapeva che il discorso non era finito. James non lasciava mai i marinai in mezzo alla tempesta.
Lui la guardò, un po' imbarazzato, non sapendo bene come andare avanti.
Fece una lieve smorfia.
-facciamo che saltiamo tutta la parte tipica e scontata dove ti dico che tanto non ci riesco e bla bla bla. Non che non sia vera, sia chiaro.Anzi.  Però è veramente tipica e scontata, e tu sei intelligente e avrai già capito il succo. E comunque, non è questo il punto.-
Lei rise, grata. Anche lei voleva saltarla, quella parte. Nessuno dei due amava particolarmente le smielosaggini,  e a Lily questo fece immensamente piacere.
-Il punto è- continuò James - che ora sei tu, che devi dirmi cosa devo fare.-
La rossina lo guardò negli occhi, chiedendo silenziosamente chiarimenti.
-Nel senso. Vuoi che ti venga ancora dietro?Devi deciderlo tu. Perchè, scusa, ma non credo di riuscire più a reggere i continui rifiuti, gli insulti e tutto ciò che ci sta dietro. Non voglio più essere disprezzato da te. Quindi, se tu veramente non hai intenzione di darmi una possibilità, devi dirmelo, chiaro e tondo, e io non ti tormenterò più, promesso. In pratica ti sto dando la possibilità di sbarazzarti senza problemi di James Potter.- cercò di scherzarci su.
Lily puntò gli occhi smeraldini sul Malandrino.
Quel discorso l'aveva spiazzata.
-E se così non fosse...?-
-Se così non fosse,- disse lui - Allora sarà tutto come prima. Ma io devo sapere di avere una possibilità. Perchè sto cadendo a pezzi, Lily. Voglio avere la possibilità di rimettermi su, con- e qui lo sguardo si intristì - o senza di te.-
Lei prese fiato. Capiva. Capiva che anche James aveva un orgoglio, e che lei glielo aveva distrutto troppe, troppe volte.
-Io...-
-Non serve che mi dai una risposta subito. Pensaci quanto vuoi. Solo, anche se decidi di mandarmi a quel paese, ti prego, dimmelo. Non so quanto potrò resistere, ancora.-
Lily annuì, grata di non dover rispondere subito.
Perchè non sapeva bene neanche lei, cosa rispondere. Era divisa a metà. Non che non volesse James nella sua vita, ma non voleva neanche illuderlo e poi deluderlo. Aveva bisogno di riflettere. Voleva mettere ordine nei suoi sentimenti, in modo da dare una risposta il più sincera possibile al Malandrino. Perchè sapeva che lui era stato sincero. Sapeva, da persona orgogliosa quel'era, quanta fatica fossero costate al Malandrino quelle parole. E voleva ricambiare con la stessa moneta.

-Lily!-
Mary era appena entrata in Sala Comune, mentre Lily cercava  di fare una relazione il più dettagliata possibile sulla Pozione Polisucco.
Era passata un'altra settimana, da quando James si era risvegliato. La gioia dei Grifondoro non scemava neanche a distanza di una settimana. Persino la McGranitt si era quasi commossa, a riavere James in aula. In realtà, era più probabile che fossero lacrime di disperazione, ma questi erano dettagli, come suoleva ricordare sempre Sirius.
Lily alzò la testa, sorridendo.
-Mary.- Disse, a mo' di saluto.
-Stai facendo la relazione per Lumacone?-
Lily annuì.
Mary catapultò una valanga di libri sul tavolo, accanto a Lily.
La rossa la guardò, sbigottita.
Mary alzò le spalle.
-Sono un po' indietro con i compiti.-
Lily alzò un sopracciglio, scettica, ma lasciò correre.
Le due Grifondoro si immersero nei rispettivi compiti, quando a un certo punto Mary mise giù la piuma, mettendosi ad osservare Lily.
-Mary, non te li faccio copiare, i compiti.- Fece la rossina, senza distogliere lo sguardo dal libro di pozioni.
-Non è quello!- fece la McDonald, punta sul vivo.
Lily la guardò, con sguardo divertito.
-Oh, uffa. Ok, ok; volevo chiedertelo. Ma...-
-Ma?-
-Ma non è solo quello.-
Lily alzò gli occhi al cielo, rinunciando a fare la relazione.
-Dimmi, allora.-
-Ecco, hai...deciso qualcosa, per Potter?-
Lily sospirò, esasperata.
-No. Ma tu e Alice non avete di meglio da fare, che farmi la stessa domanda duemila volte al giorno?-
-Dovrai pur decidere qualcosa, prima o poi.-
-Lo so,Mary. Non so cosa dirti, ok?-
-Tu vuoi dirgli di si.-
-Non c'è da rispondere si o no.- fece la Grifoncina, irritata.
-bè, più o meno si. Si, ti viene ancora dietro, no, ti lascia in pace.-
-è più complesso di così, Mary.-
Mary annuì.
-Lo so. Ma il succo è quello. E tu vuoi rispondergli di si.-
-Credi di sapere meglio di me cosa voglio io...?- Fece, acida.
Mary sorrise. Sapeva che Lily era fatta così. Sparava acido per difesa.
-A volte, si.-
Disse, sempre sorridente.
Lily la guardò, indecisa se ridere o arrabbiarsi.
Poi sospirò
-A volte, hai ragione.-
Mary ridacchiò.
-Fra un po' ci sarà l'uscita a Hogsmeade.-
La rossa la guardò non capendo dove voleva andare a parare.
Mary sospirò. Quando voleva, Lily sapeva fare la finta tonta in una maniera assurda.
-Visto che sei l'anti romanticismo fatta in persona..- disse, ignorando la linguaccia che le rivolgeva Lily.-...chiedigli di uscire. Così sarà una chiarissima risposta affermativa, no...?- Lily la fissò, sbalordita.
-Mary. Mi stupisci. Vuoi dirmi che finalmente il tuo neurone è riuscito a riprodursi...?-
Mary le tirò una sberla scherzosa sulla nuca. Mentre ridevano, sperò che Lily facesse quello che doveva fare.

Lily uscì dall'aula di Storia della Magia, un po' frastornata. Quella lezione era stata più pesante del solito. Quasi non era riuscita a prendere appunti. Inspirò l'aria del corridoio, sollevata di essere uscita dall'aula.
Improvvisamente, un profumo familiare la fece voltare. In effetti, a pochi metri di distanza, c'erano i Malandrini, che ridevano. A dire il vero, James non rideva. Stava appoggiato al muro, e ogni tanto sorrideva, partecipe delle battute degli amici, cercando di non fare il guasta feste con il suo muso lungo. Per un attimo, il suo sguardo si spostò su Lily, facendole stringere il cuore. Aveva un'aria...così abbattuta. Sembrava un animale ferito.
James sussurrò qualcosa di molto simile ad un "andiamo?"  a Remus. I malandrini si incamminarono, superando Lily, sempre chiaccherando. Lily li guardò, di schiena, per un attimo.
E poi decise che era stufa.
Voleva fare felice James. Voleva fare felice se stessa.
Voleva anche ritrovare la vecchia Lily Evans, quella coraggiosa. Non lo era stata molto, nelle ultime settimane.
Decise di mettersi alla prova,  di agire d'impulso per una volta nella vita.
-Potter!- Urlò. Tutto il corridoio sembrò fermarsi.
Molti si chiedevano se si sarebbe tornati alle epocali litigate Evans-Potter.
James si girò, leggermente confuso da quel richiamo.
Lily si sentì forte, per un momento.
Decise di andare avanti.
Sorrise.
-Vieni con me a Hogsmeade, sabato?- Lo disse sempre urlando.
Il corridoio ammutolì. Mary era sul punto di scoppiare  a ridere.
James era frastornato.
-Come?- fece. Era sicuro di aver sentito male.
Lei ghignò, incrociando le braccia al petto.
-Lily Evans non si ripete.-
James si avvicinò, con aria leggermente minacciosa.
-Evans, potresti ripetere?- lo disse a voce bassa.
-No.- fece lei, in tono scherzoso.
Lui arricciò il naso.
-Non credevo avresti mai fatto una cosa simile.-
Lily allargò ancora di più il ghigno.
-Amo essere imprevedibile.-
-Lo sai che questa, è una tipica frase alla James Potter?- fece lui, divertito.
Lei roteò gli occhi.
-Avrai una cattiva influenza su di me.-
Questa volta fu James, a ghignare.
-Probabile.-
-Quindi...?-
-Quindi, questa è una risposta stile va bene, tormentami quanto vuoi...?-
Lei fece una piccola linguaccia.
-Ora, non ti allargare...è più una tormentami nei limiti del possibile.-
James rise, di gusto.
-Evans, potresti ripetere la domanda...?- sussurrò.
-Ci vieni, a Hogsmeade con me...?- fece lei, questa volta in tono dolce.
Lui sorrise.
-Certo, Evans. Che domande.-




ed eccomi qui...Questa mia Lily è un po' pazza, si nota?=P è che io Lily non me la sono mai vista timida o insicura, anzi. Semplicemente, essendo più matura di james, la sua sicurezza la sa usare nel modo giusto, al momento giusto. Ditemelo, se non siete daccordo ^^
ora passo ai ringraziamenti:

Nikki Potter: si, i ricordi erano anche di sua sorella. è stato uno di quei momenti della serie che ti succede qualcosa di talmente brutto e deprimente, che ti vengono in mente anche tutte le altre cose brutte e deprimenti che ti sono successe. Non so se ho reso l'idea ^^ cmq grazie x i complimenti ^^

Weasley star: ehhehehehe...grassie ^^ si, caaari Lily e James. Solo, non aspettarti troppe dolcezze tra questi due, hai visto che sono piuttosto anti romantici, sia lui che lei =P

Padfoot007: Abbastanza presto?=P

Tsuyuko:Grazie...eheh ^^ si, Lily è stata un po' non-Lily, ma se nè accorta anche lei...d'altra parte abbiamo tutti le nostre crise d'identità ^^ le mie vacanze si, sono state buone, grazie ^^

germana: MHUAHUAHHUAHHUA...lo so, sono sadica...un bacio!

Ninny: Ehhh...povera Lily...è un po' tortella, a volte ^^ no a parte gli scherzi...Lei è ancora troppo poco innamorata, per capire di essere innamorata. Cioè, lei ragiona così, da brava razionale quale è: mi piace, si, gli do una possibilità perchè in realtà ho capito che mi piace MA prima di vedere se ne sono innamorata, devo vedere se funziona.  La mia Lily è un po' matta, ripeto ^^



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Capitolo 11
*** Semplicemente James e Lily ***


cap11 -Evans!-
Lily sorrise.
-Ehi. Che ci fa James Potter in biblioteca?- Fece, ironica.
-Cercavo...uhm. Un libro.-
Lei inarcò le sopracciglia.
Da quando lei gli aveva chiesto di uscire, lui non perdeva occasione di starle vicino. E a lei non dispiaceva. Affatto.
James la faceva ridere più di chiunque altro. Non aveva mai immaginato di potersi divertire così.  Continuavano a punzecchiarsi, certo, ma in fondo era lì, il bello.
-Che libro..?-
-Un libro...sui Lupi mannari.- James si maledisse. Perchè diavolo gli era venuto in mente proprio quell argomento...?Non poteva dire qualcos'altro?No, perchè se James Potter non fa casini, non si sente bene.
Lily aggrottò la fronte.
-I Lupi Mannari li abbiamo fatti al quinto.-
-Eh...Uhm...già.-
-Perchè cerchi adesso un libro simile?-
-Ehm. Perchè...Così. Mi stanno simpatici.- James avrebbe voluto tanto sbattere la testa da qualche parte. Questa da dove gli era uscita...?
Effettivamente, la Grifondoro lo guardò come se fosse matto.
-Ti stanno...simpatici?-
-Ehm, si. Che c'è di male...?- Lei lo guardò, scettica.
Lui cercò di fingere indifferenza.
Dopo poco, si arrese.
-Ok, ok. Non cercavo un libro.-
-Ah ha.E chi cercavi?- fece lei.
-Uhm. Sai, Tiffany, di corvonero...? Quella con il seno gigantesco...-
Lei gli tirò una scherzosa sberla sulla spalla.
Lui rise.
-Ok, ok. Cercavo te.-
-Uhh. Madama Prince sarà estremamente contenta, quando scoprirà che James Potter non ha messo la testa a posto ma anzi, va in biblioteca in cerca di fanciulle indifese.-
-Sull'indifese avrei qualcosa da ridire. L'altra sera mi hai lasciato un livido che non scorderò tanto facilmente.-
Lei ghignò.
-Guarda che l'ho fatto per te. Metti che quello che avevi sulla schiena fosse un vero calabrone....!-
Lui roteò gli occhi.
-Ovvio.-
Per un po', stettero in silenzio, lei finendo di scrivere qualcosa su una pergamena, lui mangiandosela con gli occhi.
-James.- Disse la rossina, dopo un po'.
-Dimmi, Lily.-
-Secondo te, come deve essere essere morsi da un Lupo Mannaro?-
Lui sospirò. Quello era un terreno pericoloso, doveva andarci con le pinze. Eppure, cercò di essere il più sincero possibile.
Pensò a Remus, a quanto urlava, durante la trasformazione. Pensò agli ululati disperati che rivolgeva alla luna.
-Orribile.- sussurrò. -Davvero orribile.-
Lily lo guardò, incuriosita.Quelle parole erano intrise di una tristezza infinita. Per un attimo, i loro sguardi si incontrarono, silenziosi e potenti. Per un attimo a Lily si strinse il cuore, non sapendo bene perchè. Voleva capire cos'era, tutta quella tristezza.
-Comunque, perchè me lo chiedi?- Fece James, riscuotendosi.
Anche Lily si risvegliò dalla trance.
-Non so. Mi è venuto in mente. Al quarto anno, Severus...- notò l'occhiata assassina di James, ma andò avanti -...Mi chiese cosa avrei provato, se avessi scoperto che lui era un Lupo Mannaro.-
Per sua fortuna, non sentì James mentre mormorava un -Luridissimo bastardo.-
James a quel punto era curioso.
-E tu cosa gli hai risposto?-
Lei alzò gli occhi al cielo, ricordando quella discussione. Era stata una delle litigate che in seguito fecero capire a Lily che era meglio allontanarsi da un tipo così.
-Bè, gli ho detto che forse, ai primi tempi, sarebbe stato strano sapere la verità. Ma che poi, con il tempo, avrei fatto tutto ciò che era in mio potere, per aiutarlo.-
James aveva uno strano luccichio d'orgoglio, negli occhi.
-Lui mi disse...che se avesse scoperto che io ero una Lupa Mannara, sarebbe stato orripilato, probabilmente. Che gli sarebbe dispiaciuto, ma mi avrebbe allontanata...-
James le prese la mano, di scatto, stringendola.
-Ti ha detto una cosa simile?- Fece, quasi ringhiando.
Lily annuì.  James si disse che forse sarebbe stato meglio lasciarlo morire, quel lurido bastardo.
Poi Lily gli sorrise.
-Ehi, non è mai importato niente a me, direttamente coinvolta.Non fare quella faccia. Sorridi.- Disse, accarezzandogli piano una guancia. 
James si alzò improvvisamente, andando vicino al primo scaffale che gli era capitato sotto tiro. Sentiva una rabbia strana, aveva voglia di prendere a calci Piton fino a che la rabbia non si fosse consumata. Le mani quasi gli tremavano. Fece finta di guardare dei libri, nell'intento di trattenere tutta quella rabbia.
Lily gli si avvicinò, piano. Sentiva la rabbia di James, e non le piaceva non vedere il suo sorriso.
Lui, di slancio, l'abbracciò.Era triste per lei, per quello che Piton le aveva detto. Non sopportava di non aver consolato Lily, quando ce n'era stato bisogno. Odiava sapere che le erano state rivolte parole orribili.
-Ehi. Va tutto bene.- Disse lei, stringendolo. Percepiva tutta la tristezza, ma non capiva perchè. Non voleva che James fosse triste per una cosa che lei ormai aveva dimenticato.
-Lily. Ora ci sono io, ok?- Le mormorò lui. Ma sembrava quasi una richiesta d'aiuto.Sembrava quasi che fosse lui, a dover essere consolato.
Lei rise, piano.
-Lo so, James. Davvero.-
Stettero lì, abbracciati, in silenzio.
Poi, una voce li riscosse.
-Screanziati!La biblioteca non è un luogo dove scambiarsi effusioni..!-
Lily sobbalzò, staccandosi da James. Arrossì appena.
-Scusi, madama Prince.- disse, a occhi bassi.
-Già, scusi.- Fece James, riprendendo il tono strafottente di sempre.
Lily gli lanciò un occhiataccia. Lui le sorrise, con aria innocente.
-Potter!Non usi quel tono con me!Dieci punti in meno a...-
-Scusi, dobbiamo andare!!- Fece James, afferrando Lily per mano e iniziando a correre verso l'uscita.
-Potter!Torni immediatamente qui, se non vuole...-
-Non si preoccupi, farò sapere io tutto alla McGranitt!!!!- Fece James, prima di chiudere la porta con un tonfo che fece urlare ancora di più Madama Prince.
Lily Evans, mentre correva, era indecisa se fare una sfuriata a Potter per la sua sfacciataggine.
-POTTER!- fece.
Solo che non riuscì ad andare avanti.
Le veniva troppo da ridere.


-Liiiiiiiiiilyyyy!-
Lily alzò la testa dal libro che stava leggendo, vedendo Mary scendere dal dormitorio come una furia.
La moretta le si sedette vicino sul divano, con aria eccitata.
-Cosa fai?- le chiese. La rossa guardò il libro, con fare eloquente.
-Gioco a carte, ovvio.- Disse, ironica.
-Ha ha. Spiritosa. Sai, dopodomani è sabato!-
Lily la guardò, non del tutto sicura della sua sanità mentale.
-Ehm...si.-
-Si va a Hogsmeade!!-
Lily annuì, guardandosi intorno per cercare una via di fuga dalla pazzia dell'amica.
-Hai già deciso cosa metterti?-
-Mary, mancano due giorni. Sei impazzita?-
Mary si calmò un po'.
-Hai ragione. é che...-
Mary arrossì.
-Che...?-
-Vedi, l'altro giorno ero un po' depressa, perchè Alice va a Hogsmeade con Frank, e tu con Potter, quindi mi sarei ritrovata da sola. A un certo punto ho incontrato Paul, sai quello di Tassorosso...-
Lily annuì.
-Ecco, in pratica mi ha chiesto perchè ero triste, e quando gliel'ho detto, mi ha invitata ad uscire!Ci credi?-
-Davvero?Ma è fantastico, Mary!- Ma intanto Lily rimuginava. James le aveva detto che Sirius, da un paio di giorni a questa parte, era irritabile a livelli mai raggiunti prima. Che ci fosse un nesso...?
Decise di esporre la questione a James il prima possibile.
A proposito di James, chissà dove si era cacciato, quel pazzo.  Era da quella mattina a colazione, che non lo vedeva.  Il giorno scorso si erano lasciati che ancora ridevano. Sorrise al ricordo.
-Lily?Lily?- Lily si riscosse, sentendo che Mary la chiamava.
-Si?-
-Credo che andrò a letto. Sono veramente stanca.- Fece Mary, sbadigliando. Lily annuì.
-Io sto qui- Disse, sorridendo.
Ma, dopo pochi minuti che Mary se n'era andata, Lily sentì degli schiamazzi provenire da fuori. Sospirò, pensando che era una congiura contro di lei e il suo amato libro.
Il buco del ritratto si aprì, facendo entrare i Malandrini al completo.
Sirius e Remus sostenevano James, che sembrava parecchio ubriaco. Peter era dietro di loro che si muoveva, a disagio.
Lily si alzò, di scatto.
-Ma che diavolo...Potter!Ti sei ubriacato?- fece con aria parecchio minacciosa.
Remus prese la parola, prontamente.
-Evans, non è come credi. Diciamo che questo deficiente...- fece, lanciando un'occhiataccia a Sirius, che si limitò a sorridere, innocentemente. -...ha pensato che potesse essere divertente trasfigurare della Vodka babbana in acqua per farla bere ai Serpeverde. Solo che non  ha contato..- e qui, altra occhiataccia sprezzante a Sirius -...che James, dopo gli allenamenti, avrebbe bevuto litri e litri di acqua. E così...- sospirò, rassegnato.
-Black- Fece Lily, gli occhi a fessura -Dieci punti in meno....-
-Oh, avanti, Evans.- Piagnucolò Sirius -Non farlo.-
-E perchè non dovrei...-
Ma ad interromperli fu James, che, barcollante, aveva puntato un dito contro la Evans, esclamando: -Guardate!Un miraggio!- E, detto ciò, si era accasciato a terra, lasciando tutti piuttosto sbalorditi.
-Ma quanta Vodka ha bevuto...?-
Sirius scrollò le spalle.
-Mah. una, due bottiglie.-
-Una o due...- Boccheggiò la Evans. -Black!Ma sei impazzito?-
Sirius si limitò a scuotere le spalle.
Remus sospirò, esasperato.
-Almeno, Sirius, aiutami a portarlo sul divano.-
Detto questo, i due Grifondoro sollevarono James, che intanto canticchiava
-Ambarabaccicciccoccò, tre Mocciosus sul comò, che facevano l'amore con la Evans del miuo cuore...Ma la Evans si ammalò, ambarabaccicciccoccò.- Lily gli lanciò un'occhiata, piuttosto divertita.
-Accidenti, se pesa.-
-Zitto Sirius!Considerala una giusta punizione per le tue malefatte.-
-Ma non era per lui!-
-Che ti serva di lezione!-
Sirius sbuffò, facendo crollare James sul divano che, ignorandoli bellamente, continuava a canticchiare.
-Bene, Evans. Te lo molliamo qui.-
-Come me lo mollate qui?Black, non ti azzardare..-
Ma il Black aveva già salito le scale del dormitorio, facendo finta di non aver sentito.
Lei si girò a guardare Remus e Peter, che stavano indietreggiando pericolosamente.
-Vedi, dovrei aiutare Peter a....-
Lily sbuffò.
-Va bene, ho capito. Andate pure. Rimango io qui con lui..-
Remus sorrise, e i due corsero in dormitorio, prima che la grifoncina cambiasse idea.
La rossina guardò James, che dormicchiava.
Sospirò, sedendosi, cercando di continuare a leggere il libro.
Dopo poco, però, sentì James cercare di alzarsi.
-Cosa fai?- Chiese lei, perplessa.
-Uhm. Vado.-
Lei alzò un sopracciglio.
-Dove?-
-A...uhm. A vomitare, credo.-
Lily lo osservò per un po', mentre lottava contro le sue stesse gambe per cercare di alzarsi.
Quando finalmente ci riuscì, lo vide barcollare paurosamente.
-James, aspetta.- Disse, aiutandolo a risedersi. James gemette.
La rossina mormorò poche parole, e ai piedi di James comparve una bacinella. Già che c'era, Lily fece comparire anche una coperta, pronta per dopo.
James non perse neanche un secondo.
Quando riemerse dalla bacinella, aveva il viso pallido e piuttosto spaesato.
A Lily fece una tenerezza incredibile.
Si avvicinò a lui, piano. Lo aiutò a distendersi, mentre lui si lamentava come un bambino. Poi, lo avvolse nella coperta. Sorrise, soddisfatta, quando lo vide sorridere, semi-addormentandosi.
Si risedette, vedendo che i piedi di James le arrivavano alle gambe.
Sorrise, di nuovo. Il fuoco scoppiettava, lanciando degli strani riflessi sul viso di James.
A un certo punto, lui sembrò ritornare cosciente.
-Evans.-
-Cosa?-
-Ti ho ringraziato?-
Lily lo guardò, divertita. Era proprio ubriaco.
-No.-
-Bè, allora grazie.-
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale lei credette si fosse riaddormentato.Ma, dopo poco, lui la richiamò.
-Evans?-
-Si?-
-Mi baci?-
Lei lo fissò, ironicamente.
-No, Potter.-
-Perchè no?- Fece lui, con tono lamentoso.
-Perchè di no, Potter.-
-Ma perchèèè?-
Lei ghignò.
-Innanzitutto, perchè sai da vomito e vodka, e non è una bella accoppiata.-
Lui gemette. -Maledetto Sirius.- Lily ridacchiò.
-Ma è solo per questo?Perchè allora, faccio un Gratta e Netta...- Disse, tirando fuori la bacchetta, e facendola ondeggiare.
Lei sorrise, sorniona.
-A parte il fatto che in questo momento non mi sembri in grado di fare un Incantesimo di Pulizia,ma poi, no, non è solo per quello.-
-Allora perchè, Evans...?-
Questa volta Lily lo guardò, seria.
-Non voglio correre troppo, James.-
Lui annuì, assorto.
Ma dopo un po', riprese la parola.
-Ma, tecnicamente, se mi baci, io con tutta probabilità domani non mi ricorderò nulla. Quindi, sarebbe come se non l'avessi fatto. Quindi non sarebbe correre troppo, visto che tecnicamente non l'hai fatto.-
Lily lo guardò, sorpresa per quel ragionamento poco da ubriaco e molto da sobrio.
-Se sarebbe come non averlo fatto, tanto vale che non lo faccia, Potter.-
James sbuffò, non trovando parole abbastanza lucide per ribattere.
Lily lo guardò, mentre cercava una posizione comoda per addormentarsi.
-Lily?-
-Cosa?-
-Mmm. Niente. Solo...Lily.- James aveva gli occhi chiusi. Sorrideva.
Lily sospirò, sentendo la sua resistenza cedere.
Piano, con le braccia che la tenevano sollevata, gattonò fino ad arrivare a pochi centimetri dal viso di James.
Si chinò, e lo baciò.
Fu un bacio a stampo, lieve e casto.
Ma fu comunque una senzazione bellissima.
Questa volta non sentì il fuoco e le fiamme. Fu una cosa più intensa. Come una coltre di lava che piano piano, l'avvolgeva, lenta ma inesorabile.
Si staccò, piano. Il malandrino sembrava essersi addormentato, con un enorme sorriso stampato in faccia.
Lily si risedette, guardandolo con tenerezza.
Poi sentì un gemito.
-Lily. Torna qui.-
Lily sorrise.
-Vieni tu da me.- Sussurrò.
James non se lo fece ripetere due volte. Con un colpo di reni, si portò con il corpo dall'altra  parte, a pancia in giù, appoggiando la testa sulle gambe della Evans e cingendole la vita con le braccia.
La Evans sorrise, vedendo che si stava addormentando definitivamente.
-James.- Sussurrò, prendendo ad accarezzargli i capelli.
-Mh?-
Lei sospirò.
-Andiamoci piano,ok?Non voglio correre. Poi, dopodomani, ad Hogsmeade, si vedrà.-
Non ricevette risposta. Il Malandrino si era addormentato.

-Sveglia!-
Lily mugugnò qualcosa.
-Avanti, oggi è sabato!-
-Mhhh.Piantala, Mary. Voglio dormire.-
Mary la guardò, stralunata.
-Lily!Dobbiamo andare ad Hogsmeade!-
Alice, da sotto le coperte, borbottò.
-Che ore sono?-
Mary ghignò.
-Le nove.-
-Ecco, vedi, sono solo le...LE NOVE?- strillò Lily, accorgendosi di essere in un ritardo mostruoso.
Si alzò di scatto, completamente sveglia.
-Devo ancora...-
Poi si bloccò, vedendo la faccia divertita di Mary.
-Mary...Che ore sono?- disse, gli occhi stretti a fessura.
Mary sorrise.
-Non importa, ormai sei sveglia. Vado a fare colazione. Ciao!- E uscì, lasciando Lily che borbottava una serie sconclusionata di imprecazioni.
Guardò l'orologio. Erano le otto meno un quarto. Lily giurò che avrebbe ucciso Mary, lentamente e dolorosamete.
Con un sospiro, andò a farsi la doccia. Dopo essere uscita, ancora gocciolante, si mise a frugare tra i suoi vestiti, in cerca di qualcosa di decente da mettersi. Non voleva andare là tutta tirata, ma nemmeno con la solita divisa. Alla fine, optò per un maglione azzurro che le avevano regalato le amiche il natale precedente, e un paio di jeans.
Alice, dal letto, la guardò.
-Wow. Vuoi fare schiantare Potter sul colpo?-
Lily rise, tirandole addosso un cuscino.
-No, sul serio. Sei bellissima.-
-Grazie,Aly.  Tu a che ora vai, con Frank?-
Alice borbottò.
-Boh. Al massimo, aspetta.-
Lily rise.
-Comunque...cosa pensi di fare?-
Lily sospirò.
-Non lo so, con esattezza. Improvviserò. Comunque credo che...oggi ci sarà una svolta. Non so in che direzione, ma so che ci sarà.-
Alice annuì, contenta che l'amica, per una volta, si stesse aprendo un po' di più.
-Ora vado, Aly. Tu non fare aspettare troppo Frank.-
Chiuse la porta, mentre Alice borbottava un -si, si.- riaddormentandosi.
A metà scale, Lily si fermò. Potter era seduto su una poltrona, che cercava di appiattirsi i capelli in tutti modi.
Sorrise.
Fece gli ultimi scalini con calma, aspettando che lui la notasse. James voltò lo sgiuardo verso di lei, e sorrise.
Lei, con un ultimo gradino, lo raggiunse.
-'Giorno Evans.-
-Ciao.Andiamo?- Lui ghignò.
-Aspetta, Evans.-
-Cosa...?-
Lui fece spuntare dal nulla una macchinetta fotografica. -Devo immortalare questo momento. Tu che esci con me.-
Lily rise.
-Andiamo, idiota.-

-...Ma quindi, perchè i maghi si sposano così presto?-
Stavano passeggiando per le vie di Hogsmeade, parlando di tutto. Lily era curiosa. James sapeva un sacco di cose del mondo magico che lei non si sarebbe mai immaginata.
James scrollò le spalle.
-Credo dipenda dal fatto che passi sette anni con le stesse persone. Dopo tanto tempo, ci si conosce bene. Qundi viene piuttosto naturale, alla fine, sposarsi tanto presto.Forse dipende anche dal fatto che a 17 anni si è già maggiorenni.-
Non c'era assolutamente malizia, in quel discorso. Era semplice curiosità. Lily ci riflettè.
-Si, penso tu abbia ragione.- James sorrise, guardandola.
-Ti va una Burrobirra?-
Lily annuì.
-Volentieri.-
Entrarono ai Tre manici di scopa, e una donna, con aria minacciosa, si avvicinò.
-Potter!sbaglio o il tuo compare mi deve ancora pagare un Fire Wisky?-
James ridacchiò.
-Avanti, Rosmerta, sai come è fatto Sirius...-
Lei lo guardò, torva.
-Come se tu fossi tanto diverso.-
James rise.
-Dai, non farmi sfigurare, non vedi che sono in dolce compagnia?-
Rosmerta si girò.
-Oh, povera ragazza...- fece, con aria impietosita.
-ROSMERTA!- Fece James, con aria scandalizzata, mentre Lily rideva.
Madama Rosmerta sbattè le ciglia, con aria innocente.
-Cosa vi porto ragazzi?- fece, indicandogli un tavolo dove sedersi.
Dopo che si furono seduti l'uno di fronte all'altro, si scrutarono per un paio di secondi.
-Bene.- Incominciò James.
Lily annuì.
-Bene.-
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato. Sapevano entrambi che era giunto il momento di parlare di loro due.  Era un discorso difficile, da iniziare. Ma andava fatto. Lo sapevano entrambi.
-Allora...- fece Lily, guardandosi intorno. -...Ci vieni spesso,qui?-  si maledisse. Le era mancato il coraggio all'ultimo secondo.
James la fissò.
-Abbastanza.- disse.
Altro silenzio.
Lily sapeva che era lei, a dover cominciare. Sapeva che era la cosa più giusta, e sapeva che James se lo meritava.
Non ce la faceva.
-Non so da dove incominciare.- gemette Lily. James sorrise.
-Che ne dici...dall'inizio?-
Lily annuì, assorta.
-Ecco...Tu sai bene che, fino all'anno scorso almeno, ti detestavo abbastanza.-
James annuì. Non voleva interromperla. Sapeva che se lo avesse fatto, l'avrebbe bloccata definitivamente.
-Dalla fine dell'anno scorso, però, ho iniziato a rivalutarti. Non so se è perchè sei maturato tu o- e qui rise - sono sempre stata cieca io. Ma comunque, non importa. Poi, il fatto che tu mi abbia...uhm. baciato, ecco, ha assolutamente distrutto le mie certezze. Improvvisamente, mi sono ritrovata in una tempesta di sentimenti  Insomma, non li avevo mai provati, così violenti. Era come se mi considerassi un marinaio esperto che però aveva navigato solo nei fiumi, e improvvisamente mi sono ritrovata in mare. Non so se ho reso l'idea.-
Guardò James, per vedere se stava seguendo. Lui annuì.
-Però...tutta questa...violenza dei miei sentimenti, mi ha spaventato. E ancora adesso, ho paura, James. Perchè non ci sono abituata. Ho paura di essere travolta. Sono insicura come non lo sono mai stata. E non mi piace, essere insicura, lo sai anche tu. Ho paura di non essere più...la Lily Evans che tutti conoscono.-
Aveva concluso. Mai, con nessuno, si era esposta così tanto. mai aveva parlato con il cuore in mano come lo fece in quel momento.
James annuì. Ora era il suo turno, di parlare.
-Lily. anch'io ho paura. Cosa credi? è da sette anni che mi chiedo cosa diavolo mi stia succedendo. Perchè, improvvisamente,  appena ti vedo mi cedono le gambe. E, davvero, scusa se te lo dico, ma per quanto bene lo raccontino nei libri, non è bello sentire che non riesci più neanche a camminare in presenza di un'altra persona.  Non è bello sentire che un animale si impossessa di te quando vedi l'altra persona che chiacchera, dico, chiacchera, figurati se fa qualcos'altro, con un altro. E ho paura anch'io. Perchè non ho più il controllo delle mie emozioni. Perchè sento il cuore spezzarsi quando mi butti addosso insulti di ogni tipo, senza poterci fare niente. Perchè - e qui sorrise lievemente - perchè vedo che sono l'unico a accorgersi che i nomi James e Lily stanno maledettamente bene, insieme.-
Lily lo guardò, per un attimo, torva.
-James Potter non ha paura.- Fece.
James rise.
-E Lily Evans non uscirebbe mai con James Potter.-
Lily spostò lo sguardo sul tavolo, sorridendo.
-Hai ragione.- Sussurrò.
-Forse James Potter e Lily Evans non esistono più. Forse ora ci sono solo James e Lily.-
Lily fissò il suo sguardo in quello del Malandrino. Quelle parole l'avevano colpita. Si accorse che James aveva ragione.
Ora erano solo James e Lily.
E in fondo, la cosa non pareva dispiacerle. Pensò, con un sorriso, che era vero che i loro nomi stavano benissimo, vicini.
Annuì, non distogliendo lo sguardo smeraldino da quello nocciola di James.
Sapeva che bastava così.
Ma c'era un altro discorso, che voleva fare, prima di prendere la decisione definitiva.
-Hai presente Josch, di corvonero? Quello con cui stavo l'anno scorso?-
James annuì, non riuscendo a trattenere un risolino.
Lei lo guardò un po' male.
-perchè ridi?-
-Diciamo che, appena l'hai mollato, è venuto personalmente a cercarmi. Non so bene le sue intenzioni, ma aveva un coltello in mano.- Rise.
Lily lo guardò, sbalordita.
-Che cosa?-
-Oh, tranquilla. Ho capito subito che non avrebbe fatto niente a nessuno. Il coltello era sporco di marmellata.-
-E che cosa...ti ha detto?-
-Qualcosa del tipo che sapeva perchè l'avevi mollato, e che avrebbe trovato un antidoto al filtro d'amore che ti avevo fatto bere di nascosto.-
Lily sgranò gli occhi ancora di più.
-Io lo ammazzo.- borbottò -Giuro, lo ammazzo con queste mie stesse mani.-
James rise.
-e tu cosa gli hai detto...?-
-Che, con tutta probabilità, non aveva capito niente della vita, visto che avresti preferito di gran lunga uscire con la Piovra Gigante, piuttosto che uscire con me.-
Lily, nonostante tutto, rise.
-Comunque, dicevo.- disse, riprendendo il discorso. -Sai perchè l'ho mollato?-
Lui scosse la testa.
-Lui...mi venerava, quasi. Una volta, ha fatto una sfuriata a un povero e innocente primino perchè, per sbaglio, mi aveva pestato un piede.-
James annuì, ghignando.
-Mi ricordo. Quella è stata la volta in cui le tue urla e i tuoi insulti hanno superato di gran lunga quelli che di solito rivolgevi a me.-
Lily sorrise, divertita.
-Vero. Comunque, ecco. Io non voglio...niente di simile. Non voglio essere l'unica ad essere il sole. Voglio essere sole, ma voglio anche essere luna. Non voglio che smettiamo di...essere noi stessi. Non voglio che improvvisamente grondiamo miele da tutti i pori. Voglio che siamo...semplicemente James e Lily- fece, sorridendo, riprendendo il discorso di prima. -Non voglio che improvvisamente ci chiamiamo con tutti quei nomignoli orribili e smielati, quali, non so..biscottino.-
James stava letteralmente morendo dal ridere.
-Chi è che ti chiamava...biscottino?- Fece, continuando a ridere come un matto.
Lei lo guardò male.
-Piantala.-
Ma James non riusciva seriamente a fermarsi.
Lei ghignò.
-James Potter. Se non la smetti, inizierò a chiamarti...bignè alla crema.-
Lui la guardò, torvo.
-Provaci.-
-va bene, cioccolatino.-Fece lei, sempre più divertita.
-Evans, piantala.-
-Non vedo perchè, tesoruccio.-
-Evans...-
-Si, pulcino?-
-La smetti?-
Lei ghignò. I loro visi erano vicinissimi.
-No,cucciolotto.-
-Vuoi la guerra? guarda che mi metto a chiamarti....gattina mia!-
-Uuuh..mi fai così paura, Jamesino.-
-Ehm, scusate...-
I due sobbalzarono, raddrizzandosi, di scatto. Guardarono di lato, per vedere chi aveva parlato.
Di fianco al tavolo, c'era un bambino di una decina d'anni, con i capelli castani e un sacco di lentiggini in viso.
-E tu chi saresti?- fece James, leggermente irritato. Lily lo guardò malissimo.
Il bimbo gonfiò il petto.
-Sono il nipote di madama Rosmerta. Volevo farvi una domanda.-
-Ma che...- Lily tirò un pestone a James, prima di rivolgersi al bambino con più dolcezza.
-Si?-
James intanto si era tuffato sulla Burrobirra per nascondere il dolore. Lily non ci scherzava, con i calci.
-Ma voi due state insieme?-
James per poco non soffocò nella Burrobirra.
Lily spalancò la bocca, facendole disegnare una perfetta O.
Ci furono degli istanti di silenzio.
James prese tempo.
-La mamma non ti ha insegnato a farti gli affari tuoi....?-
Il bambino gli lanciò un occhiataccia, punto sul vivo.
-Guarda che ho ben nove anni. Fra due anni andrò ad Hogwarts.- Poi ci pensò su un attimo. Scrollò le spalle. -E poi, a dire il vero, no, non me l'ha insegnato.-
James rise.
-Sai che assomigli incredibilmente a un mio amico?-
-Bè, è una cosa buona, no?-
James rise.
-Non se conosci Sirius.-
-Comunque, non mi avete ancora risposto.-
James sospirò.
-Come ti chiami, piccoletto?-
-Harry.-
James annuì.
-Bene,Harry.- Fece, prendendolo in braccio e facendolo sedere sulle sue ginocchia. -Che ne dici se lo chiedi direttamente alla signorina qui presente?-
Il piccolo Harry non se lo fece ripetere due volte.
-Signorina con i capelli rossi,  il signore vuole che chieda a lei se state insieme.-
Lily lo guardò, per un attimo. Poi sorrise.
-Dì al signore -fece, lanciando un occhiata divertita a James - che ci possiamo provare.-
Il piccolo sembrò spaesato.
-é un si o un no?-
Lily rise.
-è un si.-
Harry per un attimo spostò lo sguardo da  James a Lily, e poi da Lily a James.
-Signorina con i capelli rossi. Gli occhi del signore si sono illuminati.-
James gli mise una mano sulla bocca.
-Zitto, piccolo impertinente.-
-Perchè?è vero.- Ribattè l'altro.
il Malandrino lo guardò un po' male.
-Certe cose non si dicono.-
-Perchè?-
James alzò gli occhi al cielo, esasperato.
-Un giorno forse te lo spiegherò.-
-è perchè c'è la signorina con i capelli rossi?-
Lily per poco non cadde dalla sedia. Si stava troppo divertendo a vedere quel piccolo bambino che metteva in imbarazzo James in una maniera assurda.
James la guardò malissimo.
-Non mi stai aitando.-
Lily ghignò.
-Ne sono consapevole.-
-Te ne pentirai, amore.-
-Non mi fai paura, tesoro.-
E, mentre James cercava di togliersi dai piedi il piccolo Harry, Lily pensò che mai scelta che aveva fatto era stata più giusta.




Eccomi!Alllloooooora...finalmente, dopo la bellezza di undici capitoli, questi due si sono messi assieme!(guarda che è colpa tua, se ci abbiamo messo tanto. NdJames)(Dettagli!Ndme)
Ora passo ai ringraziamenti!

Weasley star: grassie ^^ non volevo farli troppo romantici (anche s ehai visto, qui un po' di dolcezza c'è stata^^) perchè non me li ci vedo. ^^

Ninny: tehehe...^^ visto che sono stata veloce??

Nikki Potter:è vero che troppo miele fa venire le carie!!muahahah!!!a parte il fatto che anch'io sono assolutamente non romantica, quindi trovo estremamente difficile scrivere cose troppo zuccherose ^^ grazie x i complimenti!

Potterfanlalla17. eccoti accontentata ^^

Padfoot007:eheheheh...anch'io li amo alla follia...i miei James e Lily...(i James e Lily di chi???NdJames&Lily)(ehm...su, tornate a dormire...Ndme)(Umpf!NdJames&Lily)

germana: ihihihihih...^^





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Capitolo 12
*** Lo Specchio delle Brame ***


cap12 James si chiuse il portone di Hogwarts alle spalle.
Poi sospirò, appoggiandosi al muro.
-Ce ne siamo liberati!- Fece, con aria trionfante.
Lily lo guardò, divertita.
-Ma povero. Io lo trovavo carino.-
James la guardò malissimo.
-Tu non hai visto la tua virilità messa a repentaglio da un mocciosetto di nove anni.-
Lily sorrise, con aria maliziosa.
-Peccato...-Fece, avvicinandosi a James -...Perchè avevo intenzione di darti un premio...- continuò, il viso a pochi millimetri da quello del Malandrino.
-Ma, visto che non sei ben disposto...- Fece, allontanandosi di scatto con un ghigno.
 James bocheggiò per un attimo, prima di riprendersi. Intanto lei si stava avviando tranquillamente verso le scale che portavano al dormitorio, ancora sghignazzando.
-Evans!- Chiamò James. Lily lo ignorò, consapevole di essere un po' sadica.
James la raggiunse, mettendo le sue mani sui suoi fianchi.
-Evans, non puoi essere così crudele.- Piagnucolò.
Lily ghignò.
-Oh, si che posso.-
James gemette.
-Evans...-
-Si?- fece lei, del tutto innocentemente.
-Morirò, lo sai?- Disse James, con fare melodrammatico.
-Cosa vuoi che ti scriva, sulla lapide...?- Fece lei, sinceramente interessata.
James la guardò malissimo.
-Scrivi: qui giace James Potter, ucciso dalla crudeltà della sua ragazza.-
Lei sembrò pensarci.
-Si, mi pare una buona idea.Vuoi che ci aggiunga anche "dopo che la sua virilità era stata distrutta da un bambino di nove anni"...?-
Altra occhiataccia da parte di James.
-Ti diverti?-
Lily ghignò.
-Si, un mondo.-
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Nella prossima vita, ricordami di nascere vermicolo. Almeno da quel che so, le loro femmine non sono così crudeli.-
Lily rise, e, alzandosi lievemente sulle punte, lo baciò con molta più naturalezza di quanto lei stessa si fosse aspettata.
James pensò che, se le torture erano il prezzo da pagare per un bacio simile, si sarebbe fatto torturare molto più spesso.

Lily entrò in dormitorio, chiudendo piano la porta. Le luci erano spente.
Sorrise.
Sulle labbra aveva ancora il sapore di James. Si chiese se fosse possibile che ogni bacio le desse le stesse emozioni del primo. Ripensò a come aveva reagito due settimane prima a quel bacio.
Si promise che, la prossima volta che James l'avesse baciata contro la sua volontà, prima di reagire in malo modo avrebbe dovuto aspettare che il bacio finisse. Poi rise di se stessa, pensando che tanto James non l'avrebbe mai più baciata contro la sua volontà.
Improvvisamente, le luci si accesero, facendola sobbalzare.
Mary e Alice erano sedute sul suo letto, con un espressione inquietante sul viso.
-Mary!Alice!Cosa fate...?- Fece, incerta. Era indecisa se scappare subito o aspettare che le amiche le spiegassero il motivo di quei ghigni sadici dipinti sul loro viso.
-Mmmm...guancie leggermente arrossate...- sussurrò Alice.
-Occhi luminosi...- Continuò Mary.
-Aria quasi colpevole...-
-Sguardo perso...-
-Ehi!Voi due!Non ho ne le guancie arrossate ne...- Ma non finì la frase. Le amiche le si stavano avvicinando pericolosamente, il ghigno ancora ben  presente in faccia.
-Lily Lily Lily...cattiva bambina...Cosa hai combinato?-
Lily fece per indietreggiare, per poi ricordarsi che era ancora attaccata alla porta.

Intanto, anche Ramoso era rientrato in dormitorio.
E, neanche a dirlo, non fece in tempo a chiudere la porta che fu assalito dai Malandrini.
-Cosa hai fatto?-
-State assieme?-
-Te la sei fat...- Remus tirò uno scapellotto a Sirius prima che potesse finire la frase.
-Grazie, Remus.- Fece James.
-é sempre un piacere.- Rispose il Lupo Mannaro, ghignando.
Sirius lanciò un'occhiataccia a entrambi.
-Vi ricordo- fece, lo sguardo malizioso puntato su James -Che il nostro Ramoso non ci ha ancora detto i dettagli.-
-O meglio, non ci ha ancora detto niente.- Rettificò Peter.
-Per una volta, hai ragione.- Fece Remus, anche lui con lo sguardo da Malandrino.
-Traditore.- Fece James, rivolgendo un'occhiataccia a Remus, il quale si limitò a sorridere innocentemente.
Poi James ghignò.
-Tanto non vi dico niente.-
E, detto ciò, si sedette, a gambe e braccia incrociate sul letto.
I Malandrini lo guardarono, stupefatti.
Poi, Sirius lanciò un'occhiata complice agli altri due, avvicinandosi lentamente a James.

-Guardate che non è successo niente.- Provò a dire Lily.
Alice guardò Mary.
-Che ne dici, Mary?Le crediamo?-
-Uhm...fammici pensare....No.-
-Che intenzioni avete...?-
-Oh, nulla di che, Lily. Solo, infliggerti una dura punizione di solletico se non parli.-
Lily scoccò un'occhiataccia alle due.
-E se io non volessi dirvi niente?-
-Se tu non volessi dirci niente...- Fece finta di pensare Alice -...non ce ne fregherebbe niente.- Concluse.
-Hai fatto la rima.- Fece Mary.
Alice allargò il ghigno.
-Lo so, sono una poetessa nata.-
-Era una rima orrenda.- Fece Lily, arricciando il naso.
-Tu non cercare di cambiare discorso...-

James si precipitò giù dalle scale, correndo come un pazzo.
Vide Lily correre a sua volta giù dalle scale del dormitorio femminile.
Si incontrarono a metà.
-Sto scappando da Alice e Mary.- Fece Lily, ansimante.
-Sto scappando dai Malandrini.-
Dai dormitori maschili si levarono degli schiamazzi.
-Accidenti, si sono liberati!- esclamò James, nell'esatto momento in cui Lily vedeva Alice e Mary scendere dalle scale correndo.
-Potter, dobbiamo collaborare.- Fece Lily, vedendo che anche i Malandrini si avviavano in maniera inqueitante giù dalle scale.
James annuì.
Si misero schiena contro schiena, mentre i cinque amici li circondavano, ghignando.
-Su, Ramoso...non costringermi a darti del Veritaserium...-Fece Sirius, tamburellando su una boccietta dal contenuto liquido e trasparente.
-E quella da dove l'hai presa...?- Fece James.
Sirius scrollò le spalle.
-L'ha presa Remus.-
Tutti, per un attimo, guardarono Lupin, sbigottiti.
Quello scrollò le spalle, imbarazzato.
-Sono o non sono un Malandrino?-
-Esattamente, Remus.- Concordò Sirius. -Esattamente.-
-Lilinuccia, siete due contro cinque..- Cantilenò Alice, guadagnandosi un'occhiataccia dalla rossa.
-Già, vi conviene arrendervi.- disse Sirius, il sorriso da Malandrino particolarmente ampliato.
James ghignò.
-Mai.-
-Avanti, ma che vi costa?-
Questa volta fu Lily, a ghignare.
-Ormai è una questione di principio.-
-Ehi, avete notato che iniziano persino a ghignare,in modo simile...?- Fece Mary, con aria furbetta.
-Senza contare che stanno particolarmente vicini.- Le diede ragione Sirius, guardandola con aria complice.
Per un attimo, Mary si sentì avvampare.
Lily e Alice, per un secondo, si scambiarono un'occhiata piena di significato.
Poi tutto riprese, come se nulla fosse successo.
-Lily, arrenditi all'evidenza. Dovete parlare.-
-Alice, arrenditi all'evidenza. Non parlerò.- Replicò Lily.
-James. Ramoso. Così mi ferisci. Non sono il tuo migliore amico?Colui che ti ha sostenuto nei momenti di sconforto, colui a cui vuoi più bene...?- Fece Sirius, con aria drammatica.
-Può darsi.- fece James, roteando gli occhi.
-E allora hai il sacrosanto dovere di dirmi tutto quello che ti succede, anche le volte in cui vai in bagno, se necessario.-
James lo guardò orripilato.
-Mi sa che rinuncio all'amicizia.- Fece, sardonico.
A Lily improvvisamente venne un'idea.
-Tieniti pronto, Potter.- Sussurrò.
Lui ghignò.
-Sempre.-
Lily alzò il braccio, come in un gesto di saluto.
-Frank!Paul!Ciao!Che ci fate qui...?-
Neanche a dirlo, le due amiche di Lily si girarono, di scatto, pronte a sorridere come se non stessero tendendo un agguato alla loro migliore amica.
-Andiamo!- Disse Lily, afferrando James per mano e iniziando a correre verso il buco del ritratto.
-EHI!- urlarono gli altri, vedendoli scappare.

-Dove andiamo?-
Era da mezzora che correvano, cercando di seminarli. Lily era esausta. Tra il correre e il ridere, non sapeva cosa l'aveva stancata di più.
James d'un tratto si fermò.
-Aspetta, ho un idea.- Disse.
-Ho bisogno di un luogo dove nascondermi.- Fece, passeggiando per tre volte davanti a un tratto di muro. Lily credette che fosse impazzito.
-James, ma che...- Si bloccò, vedendo che su quello che prima era un semplicissimo muro, stava comparendo una porta.
-Ti presento la Stanza delle Necessità.- Fece James, con un sorrisone. -L'ho scoperta assieme ai Malandrini al terzo anno.-
-Wow.- Fece Lily, entrando. La stanza era grande e spoglia. Qua e là, erano ammassati cumoli di oggetti dall'aria pericolosa e libri dall'aria proibita.
-Ma che...?-
-Qua generazioni di maghi e di streghe hanno nascosto cose che non volevano fossero scoperte. -
Lily annuì, prendendo in mano un diario dall'aria polverosa.
-Ma...- Fece Lily, sfogliando il diario con aria pensosa. -Come hanno fatto a rimanere nascoste, tutte queste cose?in fondo, noi le abbiamo trovate subito...-
James scosse la testa.
-La Stanza sente le intenzioni del mago. Se tu cerchi un luogo dove nascondere qualcosa, e non te ne importa niente del resto, questa stanza appare. Altrimenti, se le intenzioni sono diverse dal bisogno espresso, compare un'altra stanza, diversa.-
Lily annuì, assorta.
Poi qualcos' altro attirò la sua attenzione.
-James, guarda questo specchio...- Appoggiato a un muro, coperto da un drappo, c'era un grande specchio impolverato. Spostò il drappo, per osservarlo meglio.
Poi aggrottò la fronte.
-James, questo specchio è tarocco. Vedo solo te, nell'immagine riflessa.-
James ghignò.
-Evans, mi dispiace informarti che, seppur contro la tua volontà, hai appena detto una di quelle cose smielate che tanto detesti.-
Lei si girò, non capendo.
-Perchè?ho solo detto che lo specchio...-
Il ghigno del Malandrino si allargò ancora di più.
-Hai visto che specchio è?-
Lily si rigirò, fissando lo specchio.
-Ehm. A me sembra un comunissimo specchio.-
James rise.
-Lily, quello è lo Specchio delle Brame.-
-Oh.- Fece lei, capendo improvvisamente la gaffe.Era rimasta senza parole.
Stette in silenzio, riflettendo e guardando l'immagine di James allo specchio.
Poi si girò, lentamente, verso il Malandrino.
-Togliti quell'aria compiaciuta dalla faccia.- Gli fece.
Lui rise.
-Considerala una giusta punizione per non avermi aiutato, oggi, con quella piccola peste.-
Lily lo guardò, torva.
-Guarda che potrei anche cambiare idea.-
James indicò lo specchio.
-E invece no. Mi dispiace, ma ti sei fregata da sola.-
Lily sbuffò.
-Ok, questa volta l'hai vinta tu.-
James rise. Poi divenne di nuovo serio, e si avvicinò a Lily, abbracciandola da dietro, mentre lei teneva le braccia incrociate al petto, ancora scocciata.
-Lily.-
-Cosa?-
-Cosa credi che veda io nello specchio?-
Lily lo guardò, un attimo. Poi capì.
Sorrise.
-Davvero?- chiese.
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Certo.-
Stettero lì, in silenzio, a contemplare l'uno l'immagine dell'altro per un po'.
-hai notato che a Sirius piace Mary?-  Chiese Lily, dopo un po'.
-Si. No. In realtà è strano. Insomma, anche gli altri anni notavo che quando c'era Mary, Sirius si dava una regolata, seppur minima. Eppure, non ha mai smesso di andare con le altre, ne ci ha mai provato con Mary.Non so cosa pensare.-
Lily annuì.
-Credo che anche Alice abbia notato qualcosa.-
-Prova a parlare con Mary. Io cercherò di parlare con Sirius, anche se la vedo dura.-
Lily lo guardò, interrogativa.
-Sirius è...- Sospirò -...Sirius  ha paura di essere abbandonato da chi lo ama. Per questo, spesso fa cavolate enormi, a volte rischia anche la vita. Quindi, credo che, anche nel caso gli piacesse veramente Mary, non so se lo ammetterebbe mai, neppure a se stesso. Vorrebbe dire un' altra persona da amare, e vuol dire un'altra persona che potenzialmente lo potrebbe ferire. Quindi, devo andarci con le pinze, se non voglio fare disastri.-
La rossa sorrise, comprensiva.
Ci fu un altro minuto di silenzio.
Poi Lily ghignò.
-Gli raccontiamo, agli altri, cosa è successo?-
James sorrise, Malandrino.
-Facciamoli soffrire un altro po'.-





Ecco qui un altro capitolo sfornato ^^ questo è più un capitolo di transizione, in realtà...non è che mi convinca molto, anzi, per niente.
passo ai ringraziamenti:

Nikki Potter:No, il fatto che il bimbetto si chiamasse Harry non è un caso, proprio no ^^ In realtà con Mary e Sirius non ho ancora le idee chiare, potrei anche decidere di mollarli lì, però però...ho un paio di ideuzze che non so se riuscirò a non scrivere, quindi...chi vivrà, vedrà ^é^

germana: Grazie ^^ Dai, alla fine il bacio te l'ho messo in questo cap ^^ anche se non mi sono messa a descrivere i dettagli...non sono brava in queste cose ^^

Tsuyuko: Grazie ^^ è vero, Harry è leggermente impertinente..(Leggermente??ma ti sei coalizzata con Lily???NdJames)(Se non taci immediatamente, ti faccio passare un intera giornata con Harry. Ndme) (Nooooo!pietà!Ndjames) ok, ho finito di delirare...

weaslel star: Io sono quasi caduta dalla sedia, quando mi sono messa a scrivere i nomignoli...=P

Padfoot007: Mary e Sirius...Con calma, con calma...=PP si, bisognerebbe proprio stappare lo champagne...uhuhuh...sono contenta che la tua visione di come si sono messi insieme sia simile a come l'ho scritta ^^

eleanor89: mi sono commossa per tutti i complimenti *.* davvero, grazie(me con gli occhi lucidi) davvero hai scritto anche tu tiffany con il seno enorme?MHUAHUHUAHUA....forse, all'insaputa del mondo, siamo empatiche =P no tranquilla, non lo considero un plagio ^^ sono contenta di essere riuscita a caratterizzare i personaggi nel modo giusto...lo so che all'inizio Sylvia sembrava un tantino una "ladra" del posto di Lily, ma è esattamente come hai detto tu, ovvero è una di quelle persone importanti ma che ormai non fanno più parte della nostra vita..Basta, ho finito ^^ grazie ancora per tutti i complimenti..

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Capitolo 13
*** Casa ***


cap13 Lily aveva tutta l'intenzione di andare a letto, non appena fosse entrata in dormitorio. Sperava davvero di riuscire a evitare le domande delle amiche. Era troppo stanca. Ma, ovviamente, Mary e Alice non erano della stessa opinione. Appena varcò la soglia del suo dormitorio, vide le sue amiche sedute sul suo letto, nella stessa posizione di prima. Lily sospirò.
Alice la guardò, dritta negli occhi.  Vide la stanchezza dell'amica. Vide le emozioni che cercavano di farsi spazio nel viso della rossina, mentre lei cercava di trattenerle in tutti i modi.
Sorrise.
Si alzò piano dal letto di Lily, e l'abbracciò. Non voleva più sapere niente. Voleva solo che Lily sapesse che tutte quelle emozioni contrastanti erano normali. Voleva che sapesse che anche lei ci era passata, e che, anche se le emozioni apparivano in modo diverso e con diversa intensità a seconda del singolo individuo, lei capiva.
La rossina fu stupita da quel contatto. Inspirò il profumo rassicurante di Alice.
Mary, dal suo letto, le sorrise dolcemente.
Alice si scostò un po' dall'amica.
-In che direzione c'è stata, la svolta...?- le chiese, accarezzandole i capelli. Sapeva già la risposta.
Lily la guardò.
Poi sorrise, ripensando alle parole che lei stessa aveva detto, quella mattina.
-Nella direzione giusta.- sussurrò, con  un sorriso.

-Ramoso?-
Era piena notte. James ci mise un attimo a collegare che quella era la voce di Remus.
Sentiva Peter e Sirius russare pesantemente.
Sapeva che Remus aveva aspettato che si addormentassero, prima di parlargli, e sapeva anche che Remus sapeva che lui non avrebbe dormito, quella notte.
-Si, Lunastorta?-
Ci furono pochi istanti di silenzio.
-Come stai?- James rise, piano. Era tipico di Remus, fargli una domanda simile.
-Sto...bene.- la parola "bene" era veramente poco, per descrivere come si sentiva in quel momento. Ma Remus avrebbe capito cosa ci stava, dietro a quel "bene". Ne era sicuro.
Remus annuì, anche se James non poteva vederlo.
-Sono contento che tu stia...bene.- Disse, sorridendo al buio.
-Rem?- James sentiva di dover smorzare l'aria.
-Cosa?-
-Dove diavolo l'hai presa, quella boccietta di Veritaserium...?- E, mentre i due Malandrini tentavano di non ridere troppo forte per non svegliare gli altri due, Remus pensò che sarebbe stato bello se tutto fosse rimasto per sempre così come era allora.

-Mary.-
-Si?-
Lily guardò l'amica mentre guardava con odio Sirius che scoccava un bacio appassionato ad una Corvonero del quinto.
-Che cosa ci trova, poi, non lo so. è del quinto! è più piccola di noi di due anni.- sbottò Mary.
-Mary, tu al terzo sei stata con uno del settimo.-
Mary scosse la mano, come ad indicare che quelli erano dettagli insignificanti.
-Mary, almeno perchè non ammetti che Sirius ti piace?- Fece Lily, esasperata.
Questa volta l'occhiata piena di astio di Mary fu rivolta all'amica.
-Non mi piace Black.-
-No, ovvio.-
-Tu non mi pare abbia ammesso tanto presto che Potter ti piaceva.-
Lily fece per ribattere qualcosa di molto cattivo, quando fu interrotta prontamente da Alice.
-Mary, piantala. Stai sparando acido anche con chi non serve.-
Mary le lanciò un occhiata sdegnata.
-Non sto sparando acido!-
-Oh, si che lo stai facendo. Sembri Lily nei suoi momenti migliori.-
Questa volta fu la rossina, a sembrare sdegnata.
Alice la ignorò.
-Perchè non ci parli?-
-Con chi?-
-Con Black.-
-Perchè dovrei? Lui è troppo impegnato a esplorare nuovi mondi, mi pare. - Fece la moretta, lanciando un'occhiata alle mani di Sirius pigiate su parti del corpo della Corvonero che è meglio non dire.
Lily sospirò, pensando che la prossima volta che avrebbe visto James avrebbe dovuto tirargli le orecchie, tanto per ribadirgli il concetto che il suo amico si doveva dare una regolata.
-Lily, per Natale resti qui o vai dai tuoi..?- cambiò argomento Mary.
Lily per qualche strano motivo realizzò solo in quel momento che fra pochi giorni sarebbero incominciate le vacanze di Natale. Era stata così presa dalle vicende degli ultimi mesi, da non accorgersi nemmeno che il tempo passava.
-Credo tornerò a casa.La mamma continua ad insistere perchè vada a conoscere il marito di Petunia.- Disse, arricciando il naso.
-Voi cosa fate?-
-Io e Frank pensavamo di andare tutti e due a casa dei miei, visto che non ci sono.-
Lily ghignò.
-E brava Alice. A quando, il piccolo Paciok...?-
-Ha ah. Spiritosa, davvero. Piuttosto, sono ancora indecisa se regalargli il profumo, per natale, o il braccialetto con i nostri nomi.- Fece, assorta.
Per un attimo, Lily la fissò, a bocca aperta.
-Che...che c'è...?-
Lily chiuse la bocca, all'istante.
-Niente.- cercò di dire.
Alice la guardò, torva.
-Lily, tu hai già preso il regalo a James, vero...?-
-Ovvio.- borbottò la rossina, sapendo di stare mentendo spudoratamente.
-Bene. Perchè sai, sono due mesi  e più che state assieme. Sarebbe brutto, se tu non glielo facessi.- Continuò l'altra, sempre scrutandola.
-Ovvio che gli ho fatto il regalo. Per chi mi hai preso...?- fece Lily, sentendo la morsa del senso di colpa attanargliarle le viscere.
Alice la guardò ancora, torva.
-Per una assolutamente anti romantica.-
Lily la guardò malissimo.
Alice sospirò, improvvisamente estasiata.
-Io per il primo Natale con Frank gli avevo regalato un orsacchiotto di peluches.-
Lily si immaginò, con orrore, mentre dava a James un orsacchiotto di peluches come regalo di Natale.
Scacciò in fretta quell'immagine, per non avere conati di vomito.

-Spiegami un'altra volta cosa ci facciamo qui.-  Chiese Mary, sfregandosi le mani per il freddo. Cercò di sotterrarsi più che poteva sotto la sciarpa, maledicendo Lily per averla trascinata lì con almeno cinquanta gradi sotto zero.
Lily alzò gli occhi al cielo.
-Devo trovare il regalo per Potter.-
-E, tanto per sapere, perchè ti sei ridotta all'ultimo minuto?-
Lily sbuffò.
-Non pensavo Natale arrivasse così presto.-
-Ha ragione Alice, a dire che sei assolutamente anti romantica.-
Lily le lanciò un occhiataccia.
Era da ore che cercavano qualcosa di decente. Lily non sapeva più che pesci pigliare. Tutto ciò che vedeva aveva un che di estremamente zuccheroso e lei non voleva assolutamente fare venire a James il diabete.
-Evans!-
Lily si girò, per vedere Sirius che veniva verso di loro correndo.
Sorrise. In quei mesi aveva rivalutato Sirius. Sentiva che, piano piano, stavano gettando le basi per una bella amicizia, anche se sapeva che appena avesse fatto un passo falso lui sarebbe tornato sulla difensiva.
-Ehilà. Stai cercado il regalo per James, vero?-
La rossina aggrottò la fronte, preoccupata.
-Come fai a saperlo?-
Sirius sorrise.
-Hai la stessa faccia di James due giorni fa, quando mi ha trascinato qui a Hogsmeade per cercarti il regalo.-
Lily scoppiò a ridere. Non sono l'unica anti romantica, grazie a Merlino, pensò.
Mary scosse la testa. Quei due assieme formavano proprio una bella coppia. Si chiese se per San Valentino si sarebbero dati malati, piuttosto che andare in giro per tutto il giorno per mano, come le coppiette normali.
-Hai trovato qualcosa, comunque?-
Lily fece una faccia affranta.
-No. Sto perdendo le speranze.-
Sirius sorrise.
-Se volete, vi accompagno. Sapete, conosco piuttosto bene James.- E rise, con il solito latrato.
La rossina parve rincuorata.
-Mi faresti un grandissimo favore.-
Mary le lanciò prontamente un'occhiata assassina, che Lily ignorò.

Dopo varie ricerche, Lily si bloccò di fronte ad un negozietto piccolo, ma dall'aria accogliente.
-Ehi.- Fece. -Mi è venuta un'idea!Aspettatemi qui!- E, non dandogli il tempo per replicare, entrò, come se nulla fosse.
-Ma che le è preso...?- Fece Sirius, un po' spaesato.
-Boh.- Rispose Mary, assolutamente decisa a non dare corda a Black.
Lui la guardò, per un attimo.
-Ci siamo svegliati male, stamattina?-
-No, Black. é la tua presenza, che mi urta.-
Sirius rise.
-Si vede che sei amica di Lily.-
Lei lo ignorò.
-Si può sapere perchè mi detesti tanto?-
Mary non sapeva cosa rispondere. Si limitò a scrollare le spalle.
-Dove hai messo la Corvonero?-
-Eh?Quale Corvonero?-
-Quella che ti stavi mangiando ieri mattina a colazione, del quinto.-
-Ah, Melissa...No, aspetta, quella era al pomeriggio, mi sa. Temo di non ricordare quale intendi.-
Lei lo guardò con disprezzo.
-Sei disgustoso, Black.-
Lui la guardò, ghignando.
-Sei gelosa, Mary?-
-Che cosa?No!- Purtroppo per lei, Mary non era Lily, e quindi non riuscì a trattenere il rossore sulle guancie.
-Sei arrossita.-
Mary improvvisamente sentì gli occhi umidi.
-Cosa te ne frega, Black?Sai una cosa?Mi hai stancato!Tu e le tue Corvonero, Tassorosso, Grifondoro e ci manca poco anche Serpeverde!-
Fece per andarsene, stufa. Che Lily si arrangiasse. Lei non avrebbe sopportato di stare lì un minuto di più.
-Ehi, Mary, aspetta!- Fece Sirius, correndole dietro.
-No, Black. Aspetta un corno. Tu ti senti in diritto di ferire le persone come se nulla fosse, non noti nemmeno gli sguardi sconsolati che ti lanciano le ragazze che hai illuso e poi hai gettato come stracci ammuffiti. Non voglio avere niente a che fare con te.- L'ultima frase l'aveva sussurrata, la voce incrinata.
Sirius si fermò, in mezzo alla strada innevata. Sentì la rabbia montare. Non aveva capito niente. Proprio niente.
-Davvero, Mary?Sai cosa ti dico?Non hai capito assolutamente niente di me!Non ti permetto di dare giudizi a casaccio!Tu non sai niente!Non sai cosa vuol dire essere rinnegato dalla propria famiglia, non sai cosa vuol dire venire disprezzato, non sai cosa vuol dire vedere la sofferenza di mia cugina Andromeda per non avere neanche un parente con se!Non permetto ad una ragazzina saccente di dare giudizi sulla mia vita.-
Mary rimase in silenzio, gelata da quelle parole cariche di rabbia infuocata.
Sentiva ancora le lacrime premere agli angoli degli occhi.
Annuì, come per rispondere ad una domanda che non era stata rivolta.
Si girò, andandosene. Avrebbe chiesto scusa a Lily, dopo.
Black stette lì, fermo, impalato.
Aveva esagerato, decisamente. Non era mai stato bravo a catalizzare le emozioni, lo sapeva. Lui non era James, che riusciva a trattenere il dolore anche per settimane sembrando assolutamente normale. Lui  era impulsivo, esplodeva con facilità.
Lily uscì dal negozio, con aria soddisfatta.
-Ho trovato...- Poi notò che Mary non c'era, e l'aria abbattuta di Black.
-Che è successo?- chiese, leggermente preoccupata.
Sirius si voltò verso di lei, guardandola come se non la vedesse davvero.
-Mary mi ha detto che ferisco le persone e io le ho urlato contro che era una ragazzina saccente e basta.- Lo disse tutto d'un fiato, come se avesse paura di quelle parole.
La grifoncina annuì, come se si fosse aspettata una cosa simile.
L'istinto la spingeva a difendere la sua amica, ma la ragione ricordava che anche Mary, se ci metteva, sapeva essere dura.
Black aveva l'aria da cane bastonato. Si vedeva che voleva sfogarsi con qualcuno.
Dov'era James, quando serviva?
Lily sospirò.
-Ti offro una Burrobirra, ti va?- E, mentre Black annuiva, con occhi ricolmi di gratitudine, lei pensò che forse stava davvero nascendo una bella amicizia.

-Ramoso!Svegliati!è Natale!!!!-
Sirius gridava, eccitato, mentre James mugugnava qualcosa di incomprensibile.
Peter e Remus erano tornati a casa, per le vacanze, mentre James aveva deciso di stare lì, con Sirius.
Ramoso non voleva svegliarsi. Stava sognando qualcosa di bello. Non si ricordava cosa, ma sapeva che era un bellissimo sogno.
Cercò di tirare un cuscino a Sirius, mancando completamente la mira. Non che gliene importasse, pochi secondi dopo il lancio era già ripiombato nel sonno.
Sirius ghignò.
Se James voleva le maniere drastiche, che maniere drastiche fossero.
Prese una scatola di Fiammiferi Babbani. Li aveva comprati con Remus qualche tempo prima, non sapendo bene cosa farsene.
Con calma, li infilò uno ad uno negli spazi tra le dita dei piedi di James.
Intanto Ramoso, in dormiveglia, si chiedeva vagamente cosa stesse facendo Sirius.
Felpato, finito l'accurato lavoro, prese un accendino, ghignando, mentre James si chiedeva se Sirius fosse veramente così pazzo da dargli fuoco ai piedi.
Fu solo quando Sirius iniziò ad accendere il primo fiammifero, che James saltò su come una molla.
-AAAAH!SIRIUS!Sei impazzito??- Fece, spegnendo freneticamente il fiammifero e togliendosi dalle dita gli altri fiammiferi.
Sirius si limitò a sorridere.
-Buon Natale, Ramoso!!!!!-
James gli lanciò un'occhiata assassina. Poi notò i pacchi ai piedi del suo letto.
Incominciò a scartarli, tutto eccitato.
Remus gli aveva regalato un kit per la manuntenzione della scopa, mentre da Peter aveva ricevuto un poster enorme della sua squadra preferita di Quiddich.
Sirius ghignò.
-Apri il mio.- Fece, indicandogli un pacco molto grande.
James lo scartò, curioso. Dentro c'era un armatura completa, con tanto di elmo. Guardò Sirius, interrogativo.
L'altro sorrise, Malandrino.
-Per la prossima volta che deciderai di cadere dalla scopa.-
Ramoso scoppiò a ridere. Poi notò che c'era un altro pacco, ai suoi piedi.
Lo raccolse, con una vaga idea di chi potesse essre a mandarglielo.
Lesse prima il biglietto.

Ciao, Potter.
ci ho messo circa tre secoli a decidere cosa regalarti. Sono andata a farmela fare da un vecchietto che sembrava mezzo orbo. Ma, in realtà ci doveva vedere piuttosto bene, visto che con i disegni ci ha preso in pieno.  Quindi, spero ti piaccia. Se non sarà così aspettati di incappare nelle mie ire. No dai, scherzo.
Comunque, guardati bene la scenetta. Secondo te, chi sceglierò?
 Baci,                                    
Lily.
Ps: Non montarti la testa. "Baci" lo scrivo in tutte le lettere, anche quelle indirizzate alla mia vicina, se necessario. Quindi, non sono affatto i baci che intendi tu.

James rise di quel biglietto. La solita Lily.
Poi scartò il regalo, curioso.
Era una felpa, bianca. Sul davanti aveva un disegno che James non faticò a riconoscere.
C'era una Lily Evans stilizzata, che guardava con occhio critico e indeciso due figure accanto a se. In una delle figure James si riconobbe, con i capelli spettinati e il suo sorriso Malandrino. L'altra figura, invece, era una Piovra Gigante.
James scoppiò a ridere.

Lily si svegliò, intorpidita.
Per un attimo, aveva creduto di essere in dormitorio, con Alice e Mary che ancora dormivano.
Poi un  profumo di ciambelle le era arrivato alle narici, ricordandole che non era affatto dove credeva di essere.
Scese in cucina, ancora mezza addormentata, dove sua madre stava cucinando, canticchiando.
-'Giorno.- Fece Lily, laconica.
Sua madre sorrise.
-Lily. Buon Natale! Petunia e papà sono usciti un attimo, dovrebbero ritornare fra un po'.-
Lily annuì, senza dirle che in realtà, più Petunia stava fuori, meglio era.
Si sentì triste. Una volta non avrebbe visto l'ora di vedere sua sorella.
Ora non sentiva più di appartenere a quel mondo. Persino le sedie, non le sembravano più familiari.
-Mamma. Avete cambiato sedie?- Chiese, colta dal dubbio.
Sua madre si girò, leggermente stupita.
-No, tesoro. Perchè me lo chiedi?-
Lily scosse la testa, senza rispondere.
-Tesoro, vai su, dovrebbero esserci i regali, ad aspettarti.-
Lily questa volta annuì. Si alzò da quella sedia così poco familiare, finendo la sua ciambella con un morso, per avviarsi nella sua camera, altrettanto poco familiare.
Le salì una tristezza infinita, salendo le scale.
Come sono arrivata a questo punto? si chiese.
Sorrise lievemente, vedendo la pila di regali accanto al letto.
Scartò tutti i regali piuttosto svogliatamente. Poi arrivò ad un pacchetto inaspettato,  rettangolare.
Lo scartò, con interesse.
Dentro c'era un album di foto, la copertina con dei disegni a curve, di quelli che ogni volta che li guardi sembra esserci un'immagine diversa. Per un attimo, a Lily parve di vedere un cuore, ma poi si ricredette.
Lo aprì.
All'interno c'era una sua foto, sorridente. Dall'album cadde un biglietto.

Cara Evans,
so che mi ammazzerai per il cara all'inizio, e anche per la foto. ma, magari, se sono fortunato, non capisci che foto è, e quindi avrai un solo motivo per accusarmi di averti fatto venire il diabete, quando torni. Ora vado, c'è Sirius che mi sta minacciando brandendo un calzino di Peter. E, ti assicuro, se avessi sentito un calzino di Peter, avresti paura anche tu.
Baci,
James.

Lily guardò la foto attentamente, curiosa.
Sorrise.
Da un lato, quasi nascosto, c'era James con una macchinetta fotografica in mano. Si chiese come facesse a vedere James che le faceva la foto, e soprattutto, quando gliel'aveva fatta. Poi notò, ai margini, uno strano scintillio.
Guardò meglio, notando che l'immagine sembrava racchiusa in un grande ovale d'oro.
Sorrise.
Quella era l'immagine che vedeva James nello Specchio delle Brame.
Stette lì a guardare la foto, mentre uno strano senso di tenerezza mista a nostalgia l'avvolgeva.
Prese carta e calamaio, pensando che c'era un modo per stare vicina ad Hogwarts, in quel momento.

Caro Potter.
Ovviamente, il caro è per farti venire un po'  di diabete, per ripicca. Comunque, volevo, si insomma, ringraziarti per il tuo regalo. Nonostante mi abbia fatto venire le carie per quanto zucchero ci fosse,  mi ha fatto davvero piacere ricevere un po' di affetto da Hogwarts. Ieri, appena sono arrivata, Petunia mi ha fatto conoscere suo marito. Laciami dire che è veramente terrificante. Descriverlo come un tricheco mi sembra veramente riduttivo. Sembra un misto tra un tricheco e un maiale. Ma non un maiale di quelli buoni, che ti servono in tavola nei grandi banchetti di Hogwarts. No. Sembra uno di quei maiali sin troppo maiali per essere considerati maiali seri, persino dagli stessi maiali. Oddio. Potter, sto delirando. Si nota?Stare a contatto con i trichechi mi fa male. Stare a contatto con voi Malandrini mi fa uscire pazza, ma mi sto accorgendo che stare qui, a dire il vero, è molto peggio. Comunque, grazie ancora, davvero. Salutami quel pazzo di Black, e digli che ne approfitti delle vacanze natalizie per tranquillizzare i suoi ormoni.
Non demolite la scuola.
Baci,
Lily


Cara Evans,
Sirius ha tentato di darmi fuoco, per il resto tutto bene. Mi dispiace che vivi con strani incroci tra trichechi e maiali. Ma, Evans, non è che in realtà ti manco? Anche perchè, guarda un po', nell'ultima lettera non hai specificato che tipo di baci fossero, i baci finali. Quindi immagino di potermeli gestire come voglio.
Comunque, anche a me è piaciuto un sacco, il tuo regalo.  Volevo fare una sottospecie di sciopero, tenendomi addosso il tuo regalo fino a quando non saresti tornata, ma poi Sirius mi ha fatto notare che questo avrebbe costituito una motivazione abbastanza valida per mollarmi seduta stante,e, siccome non voglio offrirti motivi validi su un piatto d'argento, ho rinunciato. Lo so che ti sto facendo venire l'orticaria, con tutte queste smielosaggini. Ma ti devo fare soffrire un po', non credi?
Comunque caschi male, se credi che Sirius abbia placato i suoi ormoni. ieri sera l'ho sentito mugugnare a proposito di una sottospecie di cosa a tre che si sarebbe fatta stanotte nella stanza delle necessità. Vedrò di tenermi più lontano possibile dalla Stanza, altrimenti rischio di rigurgitare l'anima, credo.
Cerca di non mangiare troppi maiali. E nemmeno trichechi. In fondo, non manca molto al tuo ritorno.
Baci,
James.

Lily lesse la risposta, alcuni giorni dopo.
Sorrise.
Le salì di nuovo la tristezza.
Quel giorno era l'ultimo di Dicembre. Quella sera c'era una grande festa, a casa Evans, con un sacco di parenti ed amici invitati dai coniugi Evans.
Solo che, il particolare era che lei non li conosceva nemmeno, tali parenti ed amici.
Si sentiva una sconosciuta. Lei non faceva parte di quel mondo.Non più, ormai.
Il suo posto era ad Hogwarts, con i suoi amici. Con James.
Dal letto, osservò lo scorcio di cielo scuro che si intravedeva dalla finestra.
Aveva trascorso quei giorni con dei falsi sorrisi. Aveva cercato di essere il più ben disposta possibile verso Vernon, senza mai essere ricambiata. Ora era stufa. Non voleva partecipare a quella stupida festa di Capodanno.Voleva vedere il sorriso rassicurante di James.
Voleva poter essere triste senza sentirsi un' ingrata nei confronti della sua famiglia.
Voleva tornare dove lei era qualcuno, non una presenza indistinta tra la massa. 
E invece, fra pochi minuti, massimo un quarto d'ora, sarebbe scoccata la mezzanotte. Sapeva che doveva scendere, che era inutile stare lì a vegetare.
Improvvisamente, sentì dei colpi  alla finestra che la fecero sobbalzare.
Credette fosse un gufo. Aprì, e si guardò attorno. Ma non vide niente.
Stava per richiudere con una scrollata di spalle, quando una voce attirò la sua attenzione.
-Ehi!Sono qui!-
Lily abbassò la testa, da dove veniva la voce, e sgranò gli occhi, incredula.
Non poteva essere.
-Potter!Che diamine ci fai, qui?-
La voce le uscì strozzata.
James sorrise, e Lily, nonostante fosse una situazione piuttosto paradossale, si sentì rincuorata.
-Sono venuto qui in volo.- Disse, indicando la scopa accanto a se.
-Che cosa?Ma sei pazzo?Se ti scoprono ti espellono!-
James scrollò le spalle.
-Io e Sirius siamo stati talmente tanto fuori da Hogwarts, in questo periodo, che dubito si ricordino che in realtà siamo rimasti nel castello per le vacanze.-
Lily era sbalordita. Per un attimo, pensò di essersi addormentata, e che quello fosse un sogno.
-Sei venuto qui...in volo?ma è un viaggio lunghissimo..- Fece, dubbiosa.
James sorrise.
-Evans, volare non è mai stato un peso, per il sottoscritto.-
-Ma se ti vedevano?-
James alzò gli occhi al cielo.
Lily fece un'altra domanda, rendendosi conto di non stare affatto sognando.
-Come diavolo facevi a sapere qual'era la mia finestra?-
James ghignò.
-A dire il vero, non lo sapevo. Ho provato l'unica camera con la luce accesa. dall'ultima lettera mi sembravi parecchio giù, quindi ho pensato, che sia lei che a quest'ora sta lì a marcire in camera mentre gli altri festeggiano...?-
Lily era quasi commossa. James aveva fatto chilometri e chilometri per venire lì, da lei. Aveva capito la sua tristezza, e voleva scacciarla. Sentì l'impulso irrefrenabile di abbracciarlo.
James sorrise, dolcemente.
-Scendi...?- fece.
Neanche a dirlo, in quel momento Lily sentì la voce di sua madre gridare, dal piano di sotto.
-Lily!Mancano quattro minuti alla mezzanotte!Scendi!-
Lily guardò James.
-Arrivo.- gli sussurrò.
Scese i due piani di scale di corsa, lottando contro il tempo. Non voleva perdere neanche un secondo. Non si fermò nel salotto, a salutare quelle persone sconosciute. Arrivò alla porta, cercando di aprirla freneticamente.
-Lily!Cosa fai?-
Lily si voltò, sentendo sua madre.
-devo uscire.- Fece, sbrigativa.
-Ma Lily, mancano solo...-
-Lo so, mamma. Per favore.- Disse, implorante.
La madre la guardò. Capì che Lily non sarebbe più stata bene, lì dentro. Capì dallo sguardo luminoso della figlia che in realtà, in quei giorni, gli occhi di sua figlia non erano mai stati luminosi.
Annuì, senza dire altro.
Lily finalmente spalancò la porta, senza curarsi di chiuderla. Corse attraverso il giardino. Lo vedeva. Era là, che l'aspettava, con la felpa che gli aveva regalato lei, con il sorriso che tanto amava.
Lo raggiunse e, senza esitare neanche un secondo, gli gettò le braccia al collo.
Aveva voglia di ridere e di piangere.
Sentì le sue braccia stringerle la vita.
-Potter, non è che hai la stessa felpa da natale, vero...?- Fece, sussurrando.
Lo sentì ridere. Le venne un groppo in gola, a pensare quanto le era mancata, quella risata.
-No, Evans. L'ho tenuta per le occasioni speciali.-
Lily sorrise, felice. Si sentiva al sicuro, ora.

Dentro, intanto, la signora Evans guardava fuori dalla finestra, sorridendo.
Distolse lo sguardo, quando vide suo marito avvicinarsi.
-Dov'è Lily?- chiese l'uomo. Aveva gli occhi verdi della figlia.
La madre di Lily sorrise.
-é dove è giusto che sia.-
Il marito non capì, ma lei si limitò a sorridere.
-E ora, forza, che mancano dieci....-

Lily sentì, all'interno della casa, le persone che urlavano il conteggio alla rovescia.
Anche James lo sentì.
-TRE...DUE...UNO...BUON ANNO!-
Le voci, all'interno della casa, esplosero.
Ma a loro non serviva, urlare. Erano lì, insieme, e quello bastava.
-Buon anno, Evans.-
Lei sorrise, sentendo che la stretta attorno ai suoi fianchi si faceva più forte.
Quante cose si potevano dire, con una stretta?
-Buon anno, Potter.-
Affondò il viso nella sua spalla, inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
Finalmente si sentiva a casa.




Finito!!!Uh...è una cosa stranissima, scrivere feste invernali in piena estate. Mi ha fatto venire un caldo assurdo =P no dai, scherzo. per quanto riguarda Sirius e Mary, credo che con loro procederò molto lentamente,perchè non ho le idee chiare. Vedremo. Comunque, credo alzerò il raiting...non ho intenzione di scrivere niente di scabroso, non preoccupatevi =P però, mi sono venute in mente un paio di ideuzze...e, siccome so che il mio cervellino non riesce a frenare la fantasia, è meglio che alzi il raiting, per sicurezza.
Ora passo ai ringraziamenti!

Nikki Potter:Sono contenta che il cap ti sia piaciuto =) eh si...rem è tanto buono e caro, ma quando ci si mette è un malandrino con i fiocchi =P

rosy823: grazie, certi commenti aumentano l'autostima ^^

germana: anch'io, all'inizio, ci avevo pensato...ma poi ho pensato anche che insomma, era il primo giorno che stavano assieme...per quanto amore potesse già esserci, dubito che già dal primo giorno abbiano voluto un bambino...Lily è fin troppo razionale per volere una cosa simile subito, e James...è pur sempre il nostro scapestratissimo e malandrino James =P

Padfoot_07: Ahahahah...ok, non dirò mai più che quel capitolo non mi convince, ho capito =P

Tsuyuko: grassie ^^ non ti allargare troppo, nel difendere James, che poi Lily è gelosa =PP

ninny: ehehehehehe...






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Capitolo 14
*** il pezzo del puzzle mancante ***


cap14 Lily era in guferia, seduta. Guardava il paesaggio, assorta.
Ormai era arrivato fine gennaio.
Improvvisamente, la porta si aprì cigolando, facendo entrare un ragazzo dai capelli particolarmente spettinati.
-Lily?-
La ragazza sorrise.
-Ciao. Come hai fatto a trovarmi?-
James esitò, per qualche istante. Poi ghignò.
-Se vuoi, ti racconto la favoletta del fatto che ho capito che c'era qualcosa che non andava, allora ho guardato nel mio cuore che mi ha detto che eri qui, stile romanzo molto sdolcinato e frivolo. Oppure, ti racconto la verità, ovvero - e qui tirò fuori una lettera -dovevo spedire una lettera, quindi il mio arrivo qui è stato del tutto casuale.-
Lily rise.
James si sedette, vicino a lei, in silenzio, guardando il paesaggio.
-Sai, credo che ti tradirò con quel barbagianni.- disse la rossina, indicando un gufo particolarmente maestoso.
-Non lo trovi un animale particolarmente virile?-
James rise.
-Io preferisco quella civetta là.- Fece, indicando una civetta bianca con le ali maculate. -La trovo particolarmente sexy.-
Lily ridacchiò. Poi rimase in silenzio,guardandosi attorno.
-Lily, cosa c'è che non va?-
Lei si voltò verso James, lentamente.
Poi si rigirò, lo sguardo puntato all'orizzonte.
-Sai che a Hogsmeade sono arrivati i Mangiamorte?-
James la guardò. Aspettò che continuasse.
-Me l'ha detto ieri Madama Rosmerta. L'ho incrociata mentre andava a parlare con Silente.-
James annuì, piano.
-Mi ha detto che...hanno fatto una carneficina.- Si girò verso James, con gli occhi leggermente lucidi. -Il piccolo Harry è morto. Ha cercato di mettersi in mezzo tra loro e sua zia. Rosmerta era stravolta.-
James aveva spalancato gli occhi.
Strinse i pugni.
-Merlino, quanto li odio. Giuro che se un giorno mi capitano tra le mani...- sussurrò, con rabbia.
Lily sorrise. Era un sorriso triste.
-è stato anche grazie a lui se ci siamo messi assieme.-
James cercò di sorridere.
-Non potrò neanche insegnarli perchè certe cose non si devono dire...- fece, cercando di scherzare. Ma gli uscì solo un tono amareggiato.
-James, perchè lo fanno?Cosa...cosa ci provano?Aveva solo nove anni.Non ha senso.-
-Lo so, Lily.- Fece lui, sconsolato.
-Se mai avrò un figlio, lo chiamerò Harry.- disse la rossina.
James la guardò.
In quella frase non c'era nessuna allusione, ne implicava per forza qualcos'altro. Era una semplicissima constatazione.
Sorrise.
-Mi pare una buona idea.- Disse, voltandosi a guardare l'orizzonte.
Calò il silenzio. Ma non era un brutto silenzio. Era uno di quei silenzi in cui si sta bene.
-Mia madre è malata.- disse Lily, improvvisamente.
James vide che ora aveva seriamente gli occhi lucidi.
-Le hanno dato...massimo un mese di vita.  L'ultima volta che l'ho vista sembrava stare così bene...Perchè?-
Stava cercando di trattenere le lacrime.
James la attirò a se, piano. Lei, contro la sua spalla, si concesse qualche singhiozzo.
Poi si calmò un po'. Si sentiva al sicuro, con James.
-Sai- sussurrò, sempre sulla sua spalla. -Le saresti piaciuto. Una volta avevo portato a casa un annuario. Eravamo al quinto anno, mi pare. Appena ha visto la tua foto si è messa a chiedermi chi fosse quel bel giovanotto, e perchè non mi fossi ancora fatta avanti.-
Lily ridacchiò. Anche James si lasciò sfuggire una risata.
-Che cosa le hai detto?-
-Credo di aver fatto una faccia piuttosto disgustata, e aver sibilato un "Mamma, è Potter.". Solo dopo mi sono accorta che effettivamente, lei non poteva avere la più pallida idea di chi fosse, Potter.-
Il Malandrino ridacchiò di nuovo.
-Tua mamma aveva già capito tutto, della vita.-
Lei rise, pianissimo.
-Mi sa di si.-
Rimasero così, in silenzio. Lui che le accarezzava i capelli, delicatamente, e lei appoggiata  a lui.
-La cosa che mi fa stare più male...- fece Lily, dopo un po'. -è il fatto di...non essere riuscita a spiegarle...perchè non mi sento più parte...del mondo Babbano. James...- La voce prese un suono angociato -Non voglio che pensi che sia colpa sua. Non lo è.-
Riprese a singhiozzare, piano. Da quando aveva pianto al capezzale di James, le lacrime le uscivano con più facilità. Non riusciva ancora a dire se fosse un bene o un male.
James la strinse ancora più forte.
-Sh, Lily. Lo so. Sono sicuro che lo sa anche lei.-
Lei annuì, indecisa.
Forse è un bene, pensò, fino a che le mie lacrime vengono asciugate da James.
Di nuovo, ci fu silenzio.
-James.- disse lei, in un sussurro. Non sapeva perchè aveva deciso di dirgli una cosa simile in quel momento. Ma voleva farlo.
-Si?-
Lei prese un grande respiro.
-Credo sia ufficiale.-
James aggrottò la fronte.
-Cosa?-
-Credo di essermi irremediabilmente innamorata.-
James sorrise.
-Del barbagianni?- chiese, ironico.
Lei rise. Assurdo come, in tutta quella situazione di tristezza, lui riuscisse comunque a farla ridere.
-Ovvio. E di chi, sennò?- Fece lei, sardonica.
Lui le arruffò i capelli.
-Sai, io invece credo di essere irremediabilmente innamorato della stessa civetta da sette anni.-
Lily sorrise. è da egoisti essere felici in un momento simile? Si chiese.
Forse si, si rispose, ma è inevitabile.

Lily sentiva i respiri pesanti delle sue compagne di dormitorio, già cadute nelle braccia di Morfeo.
Lei invece non riusciva a prendere sonno.
Pensava a tutto quello che le era capitato ultimamente. Pensava ad Harry, e a sua madre.
Si chiedeva se fosse giusto, tutto questo. A volte avrebbe voluto tornare bambina, per poter guardare il mondo con la stessa innocenza. Per poter credere ancora che i cattivi alla fine venissero puniti. Si chiese se avesse fatto le stesse scelte, se avesse potuto tornare indietro. Cosa sarebbe successo se, quando Petunia le aveva chiesto di rimanere lì con lei nel mondo Babbano, avesse accettato? Con tutta probabilità non sarebbe stata felice.
Improvvisamente, le sembrò di aver sentito pronunciare il suo nome.
Tese l'orecchio.
Niente.
Per un attimo spostò lo sguardo sulla finestra, immancabilmente lasciata aperta da Alice.
Le sembrò di vedere un'ombra.
Sussultò.
Decise, da brava Grifondoro, di andare a vedere. Per sicurezza si portò dietro il libro di Trasfigurazione Avanzata che, grazie alle sue 1537  pagine, poteva essere un'arma micidiale, se tirata in testa a qualcuno.
Si avvicinò, cauta.
-Lily!Finalmente!cominciavo a pensare di dovermi sgolare, per farmi sentire.-
Lily rimase lì, un attimo interdetta.
Poi spalancò gli occhi, riconoscendo la voce.
-James?-
Lui sbuffò.
-No, Albus Silente.-
-Che...che diavolo ci fai, sospeso per aria?-
Lui rise.
-Evans, stai ancora dormendo? -
Lily guardò meglio. Effettivamente, James non era sospeso per aria. O meglio, non da solo. Era a cavallo della sua scopa, che fluttuava davanti alla sua finestra.
-Che cosa ci fai su una scopa, davanti alla mia finestra, alle una di notte?-
Lui tese la mano.
-Ti accompagno da tua madre.-
-Che cosa?- Lily iniziava seriamente a pensare di dover ricoverare Potter al San Mungo.
-Non volevi parlarle...?-
-Si ma...-
-E allora sali.-
-Ma sei pazzo?Ci meteremmo un secolo!-
Lui alzò le spalle.
-Facendo i calcoli, dovremmo impiegarci tutta la notte per arrivare.Poi se ripartiamo di pomeriggio dovremmo essere qua per domani sera.-
-Si accorgeranno che non ci siamo.-
-Evans.-
-Cosa?-
-Oggi è sabato.-
-Ah.- Pensandoci, aveva ragione.  Nessuno si sarebbe accorto se due studenti alla domenica sparivano. Ma...
-Se ci scoprono, ci buttano fuori su due piedi.-
-Sirius ci coprirà. Vedrai, è un maestro in queste cose.-
Lily era indecisa. Rischiavano l'espulsione.
-E Smaterializzarci appena arriviamo fuori dalle mura di Hogwarts..?-
James scosse la testa.
-Così ci scoprirebbero subito. Perchè pensi che nessuno si sia mai Smaterializzato da Hogsmeade?è come lasciare una chiara traccia del tuo passaggio.-
Lily annuì. James aveva ragione.
Lo guardò.
Poi fece una smorfia.
-James, io soffro di vertigini.-
Lui sorrise.
-Ti fidi di me?-
Lily inarcò un sopracciglio.
-Vuoi davvero che ti risponda?-
James rise.
-No, effettivamente no. Avanti, sali e basta.-
Lily arricciò il naso, pensierosa.
James pensò che anche così, con i capelli arruffati, gli occhi pieni di sonno e il pigiama, era una visione celestiale.
-Potrebbe essere pericoloso...-
-Siamo Grifondoro per qualcosa, non credi?-
-é una cosa avventata e stupida.-
James rise.
-Si, lo è. Sali?-
Lily sospirò. Poi afferrò la mano tesa di James e, con una spinta, portò le gambe a cavalcioni della scopa, stringendo le braccia attorno al ragazzo.
-Potter. Giuro che, se accenni a fare soltanto una delle acrobazie che fai durante le partite, ti farò pentire di essere nato uomo.-
James rise.
-Evans, che finezza.-
Lei, per tutta risposta, emise un borbottio indistinto, chiudendo gli occhi per non guardare in basso.
-Lily. Prendi il mio mantello, o congelerai. -
Lei scosse la testa.
-Preferisco gelare che cadere.-
James ridacchiò, e, con un gesto veloce, senza darle il tempo di replicare, staccò le mani dalla scopa, si tolse il mantello e glielo mise sulle spalle.
Lei lo guardò, incerta se dirgli di non provare mai più a staccare le mani dalla scopa, o cosa.
Poi sospirò.
-Grazie.- Disse.
-Prego. Pronta?-
-No. Andiamo.-
James partì, senza pensarci due volte.

-Desidera?-
Una ragazza di una ventina d'anni o giù di lì, squadrò Lily da capo a piedi. Lily si accorse di dover avere un aspetto piuttosto bizzarro. Si ricordò anche che la canottiera rosa del pigiama doveva essere macchiata in un paio di punti.
Erano entrati nell'ospedale Babbano poche ore dopo l'alba, per poi girarlo per una mezzora buona per trovare qualcuno a cui chiedere informazioni, fino a quando non avevano trovato la segreteria,  con dietro al bancone quella ragazza annoiata,  le unghie laccate e il trucco pesante.
-Vorrei...vedere la Signora Evans.- Fece Lily, incerta.
La ragazza, il cui nome sulla targhetta faceva Rachel, la guardò con un certo disgusto.
-lei è una parente?- Chiese, con sufficienza. Lily pensò che, se non fosse stata in un luogo pubblico, un paio di ceffoni non glieli levava nessuno.
-Si, è la figlia.- Intervenne James.
La ragazza improvvisamente parve accorgersi di lui. Improvvisamente sembrò illuminarsi.
-Oh, un momento. Vado a vedere se è sveglia.- fece, con tono zuccheroso.
E, con uno sbattito di ciglia, se ne andò.
Lily si voltò verso James, sbalordita.
James scrollò le spalle, sorridendo.
-Eccomi qui. Si, potete andare.- Fece Rachel, tornando e facendo un sorriso di trentadue denti a James.
-Siete fratelli?- Fece poi, come se niente fosse.
-No.- Disse Lily, con un ringhio. Sentiva la rabbia montare. -Lui è...-
Ma la segretaria non la lasciò finire, l'attenzione tutta rivolta al moro.
-E dove abitate?- Continuò, cinguettante. Aveva proteso il busto in avanti, per lasciare intravedere il solco tra i seni dalla camicietta.
Lily stava per avventarsi su di lei, quando James le mise prontamente un braccio sulle spalle,  per evitare catastrofi.
-Abitiamo...molto lontano da qui. E, no, non siamo fratelli.-
Rachel,  vedendo il braccio protettivo sulle spalle di Lily, sembrò sgonfiarsi.
-Oh.- Fece. -Mi sembrava...un po' vi assomigliate.-
-Ma se lui è moro e io sono rossa...!-sbottò Lily, furente.
-Oh. Bè, è la stanza 375, secondo piano.- Disse, sempre sbattendo le ciglia.
James trascinò via Lily, prima che prendesse a botte la povera segretaria.
-Gelosa, Evans?- Le sussurrò all'orecchio.
Lei fece un gesto di stizza.
-Non è quello. Ma l'hai vista? E poi, scusa, ma mi sembra che si debba comprare degli occhiali. Come diavolo fa a dire che ci assomigliamo?è come dire che una fenice è uguale a ...un vermicolo!-
James ghignò.
-Mi stai dando del vermicolo, Evans?-
Lily borbottò una serie sconclusionata di frasi, per concludere con un bel -La detesto!-
James sorrise, dolcemente.
-Lily Evans gelosa. Non pensavo avrei mai visto una cosa simile.-
La rossina gli lanciò un'occhiataccia.
-Non sono gelosa.-
-Ah, no?- Fece James, ghignando.
Lily sostenne lo sguardo del ragazzo, per un po'. Poi sospirò, sconfitta.
-Ok. Forse, un po'.-
-Un po' ?- Disse James, con le sopracciglia alzate.
-Oh, uffa. Va bene. Tanto. Contento?-
James fece il suo sorriso da Malandrino.
-Direi di si.-
Lily incrociò le braccia al petto, ancora arrabbiata.
-Lily.-
-Cosa?- disse, brusca.
-Secondo te, dopo sette anni che ti vengo dietro, ti lascio scappare proprio sul più bello?-
-No, è che quella...-
James le chiuse la bocca, con un bacio dolce, che valeva più di mille parole zuccherose messe assieme.
Quando si staccarono, Lily sospirò.
-Ok. Ho capito il concetto.- fece, sorridendo.
-Brava. E ora, entra in quella stanza.-
Lily annuì, non sapendo ancora bene cosa dire alla madre.

-Lily?-
La signora Evans, distesa sul letto, sembrò stupita nel vedere la figlia, in pigiama, sulla porta.
Lily esitò, per un attimo.
Poi si avvicinò, cauta, al letto della madre.
-Mamma.-
-Lily, che ci fai qui?- chiese, afferrandole una mano.
-Io...volevo vedere come stavi.-
-Oh, tesoro. Sei andata via da scuola solo per questo?Io sto bene. Chi ti ha accompagnato?Silente?-
Lily esitò, ancora.
-No. Io...non ho chiesto il permesso ai professori.-
La madre la guardò, piuttosto divertita.
-Lily. Pensavo avessi preso da tuo padre, ad essere sempre ligia alle regole.-
Lily ridacchiò.
-Ma chi è quel baldo giovane fuori dalla porta?Entra pure, giovanotto. Come ti chiami?-
-Ehm...Piacere, James Potter.- Disse il moro, piuttosto imbarazzato, entrando.
-Sei tu che hai tolto mia figlia dalla retta via?-
-Ehm...-
La donna rise.
-Ben fatto, giovanotto.-
Poi lo guardò meglio.
-Mi sembri famigliare.- James guardò Lily, preoccupato. La rossina si limitò a scrollare le spalle.
-Ma si!Tu sei quello che mia figlia detestava e che poi è venuto a trovarla a Capodanno. Lo dicevo, io, che Lily sarebbe caduta ai tuoi piedi, prima o poi.-
-Mamma!- sbottò Lily,imbarazzata.
-Su, su, tesoro. Perchè negare l'evidenza?-
James scoppiò a ridere, guadagnandosi un' occhiataccia da Lily.
-Tesoro, comunque, perchè hai fatto tutta questa strada?Non dovevi.-
Lily sospirò.
-Lo so. è che...volevo provare a spiegarti perchè...perchè sono stata così infelice, l'ultima volta che vi ho visti.-
La signora Evans annuì.
-Non è...per colpa vostra. Anche se, bisogna dirlo, Petunia non mi ha di certo reso le cose facili.-
James, intanto, uscì dalla stanza, per dare un po' di intimità alle due.
Lily continuò.
-è che io...Mi sono sentita quasi un estranea. Non riconoscevo pù niente. Non sentivo...quella vita come mia. Ma, davvero, non è...colpa vostra. Volevo dirtelo. Prima che...prima che..- Le sfuggì un singhiozzo.
La signora Evans le accarezzò i capelli, delicatamente.
-Lo so, tesoro, lo so.-
-Mamma.- Lily improvvisamente sembrò colta da un'idea.
-E se ti portassi a far vedere da un Medimago?Lui forse può...-
Ma si bloccò. La donna stava scuotendo la testa, sorridendo.
-No, Lily. Io appartengo a questo mondo. E, come tale, è giusto che io muoia in questo mondo, alle maniere di questo mondo.-
Lily la fissò.
-Ma...-
-No, tesoro. Ho deciso.-
Lily stette in silenzio. Poi annuì, piano.
La donna sorrise.
-Parlami di James.-
Lily sorrise, asciugandosi una lacrima.
-Cosa vuoi che ti dica?-
-Sembrate stare bene, insieme.-
Lily allargò il sorriso.
-Si. All'inizio non credevo, sai. Perchè...insomma, non so se ti ricordi come te lo descrivevo.-
La donna rise.
-Mi ricordo.-
-Ecco...Però...ora...non riesco a immaginarmi una vita senza di lui.- Fece un sorriso imbarazzato. -Credo che lui sia...il mio pezzo mancante di puzzle.- Disse, ricordandosi le parole di Sirius.
Il volto della signora Evans si illuminò.
-Si vede.-
-Davvero?- Disse Lily, ancora un po' imbarazzata.
-Si. Si vede, da come vi guardate.- Lily arrossì.
La donna sorrise, pensando che aveva visto la figlia arrossire pochissime volte. Era contenta di aver visto tanto amore, prima di andarsene.
-Tesoro, ora vai da James. Ti starà aspettando, e io sono stanca.-
Lily la guardò, terrorizzata. Cos'era quella vocina flebile...?
-No, mamma, io...-
-Tesoro. Vai. Non  preoccuparti.-
Lily la guardò. Poi annuì. La madre voleva stare da sola, in quel momento.
Si alzò, piano, cercando di non piangere. Sua madre era così pallida, sembrava che un alito di vento avesse potuto portarla via.
-Tesoro?-
-Si?-
-Salutami James.-

Lily chiuse la porta, dietro di se.
James la raggiunse.
-Lily?-  fece, con tono apprensivo.
Lei, per tutta risposta, annuì.
Lui l'abbracciò, stretta.
-Torniamo a casa..?- sussurrò Lily, dopo un po'.
James annuì.
-James...?-
-si..?-
-....Grazie.- Non erano esattamente quelle, le parole che avrebbe voluto dirgli. Ma andava bene così.  James avrebbe capito..
James sorrise, dolce.
Si, aveva capito che quel grazie nascondeva due parole molto più difficili e significative, da dire.





Eccomi ^^ ok, capitolo orrendo...vabbe. Mi sa che ora per un sacco non riuscirò a postare =( cooomunque, i ringraziamenti:

Nikki Potter: Sirius e Mary li ho un tantino ignorati in questo cap ^^ bè ma mi rifarò, prometto...il bacio allo scoccare della mezzanotte ho pensato che faceva troppo telefilm americano =P

PikkolaGrandeFan: Evviva una nuova lettrice ^^ grazie x avermi aggiunto nei preferiti ^^ Davvero hai pianto? o.O oddio, mi fa sempre sentire strana sapere che qualcuno ha pianto per la mia  fic ^^ grazie ancora ^^

Padfoot_07: hahahahah...anche questo ti ha fatto urlare? a me ha fatto più urlare di orrore, però vabbe...=P

weasley star: sono contenta di riuscire a farti tornare il buon umore ^^

germana: eheheh...si le lettere le ho fatte apposta con un'alta dose di ironia...io li vedo così ^^

piccola_puffola: se James fosse rimasto in coma, mi sarei uccisa io per prima, ti assicuro =P grazie x i complimenti e x avermi aggiunto nei preferiti ^^













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Capitolo 15
*** Caffè ***


cap15 Lily aprì gli occhi, con calma. Dalla finestra intravedeva la luna. Mancavano pochi giorni perchè diventasse piena. Si stagliava nel cielo, investendo il lago di  luce bianca. Lily non sapeva perchè si era svegliata. Ma vedere la luna così luminosa nel cielo le fece venire una voglia incontrollabile di uscire. Prese il mantello, cercando di fare meno rumore possibile. Per un attimo si stupì di vedere il letto di Mary completamente fatto e vuoto.Poi si ricordò che era stata invitata a una festa da una certa Alexia, Tassorosso. Tecnicamente, Lily avrebbe dovuto cercare di dissuaderla dall'andarci. Ma non ne aveva avuto la forza. In quel periodo Mary aveva una faccia talmente sconsolata, che Lily aveva pansato fosse meglio lasciare che si svagasse un po'.
Scese le scale del dormitorio, intimorita.  Quando arrivò al grande portone che portava all'uscita, ebbe un attimo di esitazione. La vocina incessante della sua coscienza le invadeva la testa, ricordandole che una Caposcuola certe cose non doveva farle. Poi pensò che se era arrivata fin lì, tanto valeva fare le cose fino in fondo.
Uscì, e si immerse nel buio della notte. Decise di avviarsi verso il lago, tanto per fare qualcosa.
Giunta nei pressi, vide una figura voltata verso il lago. Si sentì gelare il sague nelle vene, spaventata. Cosa avrebbe detto, se fosse stato un professore?
Poi riconobbe la figura. Sorrise.
-Cosa ci fai qui?-
Vide la figura sussultare, e poi girarsi, lentamente. Poi le ricambiò il sorriso, riconoscendola.
-Non riuscivo a dormire. Sirius è andato chissà dove, e Remus e Peter dormono come due ghiri che hanno passato una notte in bianco. Così, ho deciso di venire qui.-
Lily annuì, mettendosi accanto a lui a contemplare il lago reso luminoso dalla luna.
-Ci vieni spesso, qui?-
James scosse la testa, piano.
-No. Un paio di volte al mese...-
Lily annuì, assorta.
Stettero un po' in silenzio, a guardare il panorama. Una leggera brezza che segnava la fine dell'inverno li avvolgeva, facendoli rabbrividire di tanto in tanto.
-ho fatto un sogno.- Esclamò Lily, dopo un po'.
-C'era con me una ragazza...eravamo in una specie di tunnel...lei aveva grandi occhi castani, e i capelli sul biondo.-
James si voltò verso di lei, guardandola. Lily non se ne accorse,troppo assorta.
-Mi ha detto...- sussurrò.
-Cosa?-
Lily si girò a guardarlo. Si riscosse.
-Sai, la cosa strana è che...- Eluse la domanda. -...io non ero preoccupata.-
James aggrottò la fronte.
-Perchè avresti dovuto esserlo?-
Lily ci pensò su un attimo.
-Ecco..io sentivo come che lei ti amava. Tanto. Però ero tranquilla, perchè sentivo che lei voleva che noi stessimo insieme. Non so bene come spiegarlo.-
Si rigirò a guardare il lago, leggermente imbarazzata.
-Poi mi sono svegliata, e mi è venuta voglia di uscire.-
James annuì. Era indeciso se dirle che veniva lì tutte le sere prima che spuntasse la luna piena. Era troppo complicato da spiegare perchè si facesse prendere dalla malinconia senza spiegarle di Remus. Decise di lasciarsi avvolgere dal silenzio come con una calda coperta. In fondo, bastava.
Poi lei lo guardò dritto negli occhi, sorridendo.
-Sai, la ragazza mi ha fatto delle domande.Strane...ma che mi hanno dato da pensare.-
Negli occhi di James passò un guizzo strano.
-Cioè?-
-Mi ha chiesto se...pensavo di amarti abbastanza.-
James aggrottò la fronte, vagamente preoccupato.
-Abbastanza rispetto a cosa?-
Lei scrollò le spalle.
-Non so, sinceramente. Però...- Esitò.
-Però?-
Lei sorrise, un lampo divertito negli occhi.
-Sai, non credo ti darò la soddisfazione di dirti cosa le ho risposto.-
Lui ghignò, divertito.
-Ah no,Evans?- Fece, avvicinandosi in maniera paurosa al viso di lei.
-No.- Rispose la grifoncina, decisa a non cedere.
-Non costringermi a usare le maniere forti, Evans.- Sussurrò James, con aria fintamente minacciosa.
-Mi stai minacciando, Potter?-  Disse Lily, con un ghigno.
-Precisamente...- l'avvolse in un bacio inebriante e avido.
-Ci vuole ben altro...- Sussurrò lei, dopo essersi staccata.
-Ti avevo avvertito, Evans.-
Iniziò a sfiorarle il collo con le labbra, per poi passare lentamente al viso e poi di nuovo al collo. Il tutto con una lentezza esasperante. Lily dovette resistere all'impulso di saltargli addosso. Incrociò le braccia al petto, per evitare di cedere.
-Risparmia le energie, Potter.- Disse, cercando di non far suonare la sua voce troppo roca.
Lui fece un sorriso Malandrino.
-Tranquilla, ho sopportato fatiche peggiori.- Assunse un'aria vagamente maliziosa.
-Ah si?E sentiamo, con chi avresti...sopportato...queste fatiche peggiori?- Soffiò, cercando di non suonare troppo curiosa.
Lui ghignò, il viso a pochi centimetri da quello di Lily.
-Gelosa,Evans?-
Gli occhi di Lily lampeggiarono.
-Figurati. Constatavo semplicemente che allora non sono l'unica ad avere sopportato fatiche peggiori, come dici tu.-
James rimase un attimo interdetto.
Questa volta fu lei, a ghignare.
-Geloso, Potter?-
Lui ci pensò un attimo.
-Direi di si.- Fece, con aria pensierosa.
Lily rise, e superò la poca distanza che li separava, immergendosi nelle sue labbra.
Poi si staccò, sorridendo.
-Sai, non è vero.-
-Cosa?-
-Che ho sopportato fatiche peggiori.-
James rise, baciandola con trasporto.
Quando si staccarono, notò che sotto la luna la pelle di Lily spiccava, luminosa come la luna stessa, rendendola quasi eterea. Le passò una mano sul viso, tanto per accertarsi che fosse fatta di carne e non solo di luce.
-Non vorrei che questo fosse uno di quei momenti in cui improvvisamente tutto sparisce, ti svegli e ti accorgi che sei ancora al quinto anno, con Sirius che cerca di svegliarti a cuscinate e tu che mi disprezzi ancora.-
Lily assunse un'aria piuttosto divertita.
-Perchè, ti capitava spesso di sognare di stare con me sotto la luna?-
Lui roteò gli occhi,.
-Una volta ho sognato che andavamo su Saturno.-
Lei inarcò un sopracciglio.
-Perchè proprio su Saturno?-
James scrollò le spalle.
-Non lo so. Però era bello.-
-Cosa facevamo su Saturno, tanto per sapere?-
Lui ghignò.
-Credo sia meglio che tu non lo sappia.- Il tono era fin troppo malizioso.
Lily strinse gli occhi a fessura.
-Mi vuoi dire che finchè io al quinto anno me ne dormivo placida e tranquilla sognando unicorni o simili, tu facevi sogni sconci sulla sottoscritta?-
James sorrise innocentemente.
-Non erano sogni sconci. Erano solo leggermente...spinti.-
-Ma che razza di ragazzino eri, a quindici anni?-
il Malandrino rise.
-Fammi capire. Il concetto è che tu sognavi tranquillamente di fare l'amore con me a mia insaputa?-
Lui sorrise angelicamente.
-Non ero così masochista da spiattellarti i sogni che facevo. Probabilmente, mi avresti ucciso lentamente e dolorosamente.-
Lei ghignò.
-Potrei sempre ucciderti ora.-
-Si, potresti.- Fece il Malandrino, avvicinandosi.
Lei indietreggiò di un passo, sempre ghignando.
-Questa volta non mi incanti, Potter.-
Lui allungò le braccia, prendendola per i fianchi.
-Questo è da vedere, Evans.-
Lei cercò di indietreggiare ancora, ma inciampò in una buca, trascinando con se James,  che si ritrovò in un attimo sopra di lei. Fece il solito sorriso da Malandrino.
-Ora chi è che è in svantaggio, Evans?-
-Guarda che sono ancora dell'idea di ucciderti lentamente e dolorosamente.- Sussurrò lei, sempre ghignando.
Il profumo di James le entrava dritto nelle narici, arrivandole nei polmoni come una dolce droga.  Dovette fare uno sforzo davvero grande, per non baciarlo.
Lui si accorse di quanto si stava trattenendo. Ghignò, e si chinò a baciarle il collo, con la seria intenzione di vedere quanto resisteva.
Lily sentì ogni parte del suo corpo fremere. Sentiva ogni muscolo di James premere sul suo corpo.  Si accorse di volerlo, con ogni cellula. Si stupì di quel fugace pensiero. Tutti quelli con cui era stata non l'avevano mai ispirata, sotto quel punto di vista. Non avrebbe saputo dire il perchè. Ma James era diverso. Sentiva gli ormoni cercare in tutti i modi di farsi spazio dentro di lei. Era perfettamente conscia del bacino di James che premeva contro il suo. E non le dispiaceva. Affatto.
E allora cedette. Iniziò a passargli le mani tra i capelli. Le sue labbra iniziarono a cercare quelle del Malandrino, avide e insaziabili.  I respiri iniziarono a farsi affannati.
Dopo un po' James si staccò, fissandola negli occhi.
-Lily. Questo sarebbe il momento giusto per dirmi che non vuoi. Dopo, non credo di riuscire a fermarmi.-
Lei esitò un attimo. Poi sorrise. Con il dito prese a sfiorargli il profilo del viso.
-Non credo che lo farò,sai?-
Il moro sorrise, scoprendo i denti bianchissimi sotto la luna.
Poi si chinò di nuovo, per immergersi in lei fino in fondo.
Quella sera stellata, con la luna che aveva una forma strana, ne tonda ne a spicchio, l'Amore giunse al di la delle tenebre. Perchè, per quanto potesse essere triste il loro destino, il loro amore sarebbe andato oltre la morte, lasciando una traccia indelebile nel cielo.
 
Mary era seduta su un divanetto, nella sala comune dei Tassorosso. La musica assordante le penetrava nelle orecchie, mentre l'alcool si mischiava sempre di più nel suo sangue.
Fece una smorfia. Sarebbe stato meglio non andare a quella festa.
Era anche stato divertente, fino a un certo punto. Quando rideva e scherzava, quando le battute le uscivano spontanee.
Prese un bicchiere che le stava porgendo un elfo domestico, non sapendo assolutamente cosa vi fosse contenuto. Se lo scolò in un sorso, qualunque cosa fosse.
Sentì la testa girarle paurosamente.
Maledetto Black.
L'aveva visto. Lì in mezzo, che flrtava con delle ochette di Tassorosso come se fosse stata la cosa più naturale del mondo. Come aveva potuto essere così stupida dal non pensare che una festa era l'occasione più ghiotta per invitare Sirius Black?
Appena l'aveva visto, aveva sentito quella poca allegria dovuta dall'alcol sgonfiarsi come un palloncino.
Si era ritirata su quel maledetto divanetto, e nessuno era riuscito a schiodarla da lì.
Mentre si guardava intorno, sentì la rabbia montarle nel petto.
Chi era lui per farla relegare su un divanetto?
Chi era lui per farla sentire così?
Si alzò, di scatto, decisa a dirgliene quattro.
Barcollò. Non aveva considerato quanto aveva bevuto. ma voleva andare fino in fondo.
Con vista offuscata e i passi incerti, andò a pararsi di fronte al suo tormento.
-Black.- la voce le uscì impastata. Non era esattamente il tono che voleva che uscisse.
Lui sembrò stupito. La guardò accorgendosi per la prima volta della sua presenza. O almeno, facendo finta di accorgersi in quel momento della sua presenza.
-Mcdonald. Anche tu qui?-
Mary rimase un attimo interdetta. E ora? Nella sua mente sbronza, non era prevista una conversazione stile botta e risposta. Sperava più in un monologo.
Comunque, non si diede per vinta.
Annuì, con forza.
-Dimmi, chi sei tu per...- La voce era sempre più strascicata. Ormai una folla di curiosi si era voltata a guardarli. -Chi sei per venire qui e farmi sedere su un divano, eh?- Capiva che come frase non era molto coerente.
Maledisse lei e il suo volersi sbronzare.
Sirius la guardò, per un attimo passò una luce confusa nei suoi occhi. Ma si riprese in fretta.
-Io non ti ho fatto sedere da nessuna parte.-
Mary indicò il divano.
-E allora quello che cos'è?- La parte ancora lucida di se stessa le stava dicendo che era una cretina ad avere bevuto così tanto. Non connetteva le parole ai pensieri.
Sirius passò lo sguardo dal divano a Mary un paio di volte. Poi inarcò un sopracciglio.
-Mary, sei sbronza?-
Lei scosse la testa.
-No, il Mcdonald è sbronzo.- Accidenti. Voleva dire, No, non sono sbronza, e Chiamami Mcdonald. Ma aveva unito le due frasi, facendo un miscuglio raccapricciante.
Sirius era indeciso se ridere o allontanarsi semplicemente. Poi sospirò. L'afferrò per un braccio, trascinandola verso l'uscita.
-Black, che diamine stai facendo?-
-Ti porto in bagno a espellere tutto l'alcol che hai ingerito.-
Mary non diede segno di aver ascoltato.
-Mi stai portando a letto?Perchè si da il caso che non voglio venire a letto con te.-
Sirius si fermò, questa volta arrabbiato.
-No. Non ti sto portando a letto.-
Cercò di moderare il tono. é ubriaca, continuava a ripetersi. Non sa quello che dice.
Lei annuì.
-E invece si. é quello che vuoi, no?Portartele a letto tutte.Probabilmente stai persino progettando di portarti a letto Lily, anche se è la ragazza del tuo migliore amico-
Mary si accorse, un secondo troppo tardi, di avere esagerato.
Sirius mollò la presa sul suo braccio, come scottato.
Gli occhi fiammeggiarono. La prese per le spalle.
-Mai- sibilò -Mai, a nessuno, concedo di mettere in dubbio la mia amicizia con James. Non ci provare mai più.-
Si era avvicinato pericolosamente, sovrastandola. 
A Mary fece paura. Rabbrividì.
-Senza James io non sarei nessuno. Quindi tu- Chiuse gli occhi a fessura. -Non provare nemmeno a considerarmi capace di una cosa simile.-
Poi, improvvisamente la mollò, sfinito.
Gli occhi diventarono freddi, di ghiaccio.
-Non abbiamo più niente da dirci.- mormorò.
dopo un'ultima occhiata stanca e delusa, se ne andò, lasciandola lì, da sola.
A Mary veniva voglia di piangere. Cosa aveva fatto? Si era messa dalla parte del torto. Era una stupida. Una stupida ubriaca. Una stupida, ubriaca, stronza e cattiva. Se prima c'era qualche possibilità di concludere qualcosa con Sirius, lei l'aveva mandata in fumo. Piano, si lasciò scivolare per terra. La mente era fin troppo annebbiata. Non capiva quello che le succedeva.
Sentì delle voci, uscire dalla stanza. Ridere. Sbronze, come lei.
Voci maschili.
Voci che riaffioravano dal passato. Voci di Serpeverde.
Le sentì avvicinarsi. Le sentì chiamarla Mezzosangue, per poi ridere di nuovo.
Li sentì cercare di sollevarla. E fu allora, che tutta la rabbia e la tristezza la invasero. Iniziò a urlare, con disperazione. Aveva bisogno di sfogarsi. Iniziò a tirare calci e pugni in tutte le direzioni, senza guardare dove colpiva. Sentiva gemiti di dolore attorno a se. Ma non le importava. Quando ebbe la vista offuscata dalle lacrime, corse via, nella speranza di non essere seguita.
Ma i Serpeverde non la seguirono, troppo sbronzi e doloranti per capire cosa fosse realmente successo.

James aprì gli occhi, per un attimo chiedendosi cosa ci facesse in mezzo al prato.
Poi si ricordò. Non capiva se aveva sognato, o cosa. Si guardò attorno, mentre il sole veniva fuori timidamente dall'orizzonte.
E poi la vide, a poca distanza da lui, rannicchiata in posizione fetale.
I primi raggi di sole le sfioravano i capelli, facendoli apparire come una cascata di fuoco.
Le labbra rosso ciliegia ogni tanto vibravano, come se stesse parlando nel sonno.
il Malandrino le accarezzò il viso, con tenerezza.
Piano, Lily aprì gli occhi verdi come due smeraldi. Lo guardò, all'inizio un po' confusa.
James sorrise.
-Non volevo svegliarti.-
Lily si sollevò a mezzo busto, finalmente realizzando dove si trovava.
Poi fece una lieve smorfia.
-Stavo sognando che eravamo al quinto anno, e tu mi regalavi una stella chiedendomi se venivo con te su saturno, e io ti ho risposto che piuttosto mi sarei tagliata le vene per il lungo.-
James la guardò, divertito.
Poi lei lo guardò, sconsolata.
-James. Ero davvero così tanto acida?-
Aveva una faccia talmente mortificata che il Malandrino voleva assolutamente rassicurarla, anche se con una piccola bugia.
-No. Non così tanto.- Mormorò, accarezzandole i capelli.
Lei lo guardò, dubbiosa.
-Lily. Quello che abbiamo fatto stanotte è stata la cosa meno acida che si potesse fare su questa terra. Quindi, non ti devi preoccupare, ok?-
La grifoncina finalmente si aprì in un sorriso radioso.
Poi gli si fece ancora più vicina.
-Sai cosa ho risposto, alla ragazza bionda?-
James ci mise un attimo a realizzare quale ragazza bionda. Poi si ricordò. Scosse la testa.
Lei sorrise.
-Le ho detto che non sapevo cosa intendesse, chiedendomi se ti amavo abbastanza. Ma che nonostante questo io ti amo, e questo non può essere contestato nemmeno da Silente in persona. Ed è una cosa che penso davvero.- Aveva puntato gli occhi smeraldini negli occhi di James, senza imbarazzo. Sorrise di nuovo.
-Lei ha detto che era esattamente la risposta che voleva.- Sussurrò.
James sorrise, sentendosi il cuore caldo gonfio di emozione.
-Come mai tutto questo improvviso zucchero?- chiese, mormorando e sorridendo.
Lei scrollò le spalle, senza smettere di sorridere.
-Perchè ho pensato che in fondo il caffè con lo zucchero è pur sempre caffè, giusto?-
Lui rise.
-Stai paragonando il nostro rapporto a del caffè con lo zucchero?-
Anche lei rise.
-Qualcosa del genere, si.-
-Ed è una cosa buona?-
Nello sguardo di Lily passò una luce lievemente birichina.
-Io ne bevo minimo cinque al giorno, di caffè. Fai un po' tu.-




Ed eccomi qui ^^ Sono riuscita a postare...evviva!!!non che sia un capitole bellissimo, ma vabbe. più che altro questo era una specie di sfida per me stessa, visto che non scrivo cose del genere, di solito. scusate, ora faccio dei ringraziamenti velocissimi perchè devo andare ^^ baci!
Un grazie enormissimo a ninny,weasley star,Padfoot_07,Nikki Potter, germana e PikkolaGrandefan!!!Scusate la fretta!!!!baaaci!!






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Capitolo 16
*** L'Ordine della Fenice ***


cap16 Mary era in biblioteca, che cercava di fare una ricerca per la Mcgranitt.
Si stava impegnando più del solito. Libri su ogni genere di Trasfigurazione erano accalcati davanti a lei, costituendo un muro praticamente invalicabile.
Sperava di distrarsi.
Era stata una stupida.
Vigeva una regola, a Hogwarts. Una regola non scritta, ma da tutti conosciuta.
Quella regola era mai mettere in dubbio l'amicizia di un Malandrino per un altro Malandrino. Ma soprattutto, mai mettere in dubbio l'amicizia di Sirius Black nei confronti di James Potter. Mai.
Coloro che l'avevano infranta, ne avevano pagato le conseguenze. Chi più, chi meno. Qualcuno aveva rimediato un naso rotto, qualcun'altro si era ritrovato la borsa piena di gelatina. Qualcuno si era limitato a ricevere insulti.
E lei?
Lei, il nulla.
Non le erano stati rivolti sguardi di fuoco, non si era ritrovata il letto pieno di ragnatele.
Niente.
Il che, era peggio.

Le poche volte che aveva incrociato lo sguardo di Sirius, non aveva visto rabbia. Ne delusione. Ne disprezzo. Niente.
Lui la guardava come se non ci fosse nessuno, davanti a se.
E forse, per lui non c'era veramente nessuno, davanti a se.
In fondo, chi era Mary Mcdonald?
Una ragazzina saccente che si ubriaca per affogare il dolore. Che gli urla contro parole. Ma, soprattutto, che fa insinuazioni inopportune sulla sua fedeltà come amico.
In poche parole, nessuno.
Sapeva che a sbagliare era stata lei. Non c'erano scusanti.
Improvvisamente sentì il cumulo di libri scostarsi di poco.
Guardò in alto, verso il disturbatore.
Si sorprese.
-Che ci fai tu in biblioteca?-
L'altro rise, piano per non attirare le ire di Madama Prince.
-Posso sedermi?- Chiese, senza rispondere alla domanda.
Mary abbozzò un sorriso.
-Se vuoi.-
Il ragazzo si sedette, scostando definitivamente la pila di libri che li separavano.
Ci furono attimi di silenzio.
-Dov'è Lily?- Chiese Mary, tanto per fare qualcosa.
L'altro scrollò le spalle, sorridendo.
-l'ultima volta che l'ho vista era con Alice.-
Mary annuì. Ci fu altro silenzio.
Poi il moro sospirò.
-Mary. Credo tu sappia perchè sono qui.-
La grifoncina annuì.
-Ti ha mandato lui?-
James scosse la testa.
-No. Mi dispiace.-
Mary sospirò. Doveva immaginarselo. Sirius Black l'aveva cancellata dalla sua vita, e stop. Una vocina perfida nella sua testa le diceva che aveva fatto bene, tanto era stata stronza. Cercò di metterla a tacere.
Lui la guardò, a lungo, soppesando le parole da usare.
-Mary. Non so con precisione cosa è successo. So solo che Sirius qualche giorno fa è entrato in dormitorio giurandomi che, piuttosto di sfiorare Lily, si sarebbe fatto castrare.- Lo disse con aria severa.
Poi alzò gli occhi al cielo.
-Quando gli ho chiesto cosa diamine volesse dire, e ti giuro che a quel punto ero veramente preoccupato, mi ha sbattuto lì una serie di frasi sconnesse dove l'unica cosa che ho capito è stato il tuo nome. Solo dopo, quando ho sentito anche la versione di Lily, o meglio la tua, ci ho capito qualcosa.-
Tornò a guardarla, terribilmente serio.
Mary si accasciò sulla sedia. Si sentiva una merda. Indirettamente, aveva ferito anche James. E se James fosse stato uno di quelli che sospettano di tutti e di tutto?Probabilmente, avrebbe messo nei casini non solo Sirius, ma anche Lily. E per cosa, poi?Per una frase buttata li, a casaccio. Fortuna che James si fidava ciecamente sia di Sirius sia di Lily, e l'eventualità che il suo migliore amico avesse potuto tradirlo non gli era passata neanche per l'anticamera del cervello. Per la sua stupidità ed il suo orgoglio, aveva rischiato di rovinare una delle amicizie più belle che Hogwarts avesse mai visto.
-Mi dispiace.- Mormorò.
-Davvero. Ero...-
-Ubriaca, lo so. Non è questo il punto.E non è neanche a me che devi delle scuse.-
Mary annuì. Lo sapeva.
-Voglio soltanto sapere..- addolcì il tono-..perchè l'hai fatto.-
Lei lo guardò, senza capire.
-A te lui piace.-
Mary aprì la bocca, per parlare.
-...Ma hai paura di essere trattata come le altre.-
Lo guardò, sbalordita. Lo sguardo di James era tranquillo, senza un velo d'incertezza. Mary ebbe l'impressione che lui le stesse leggendo l'anima con la stessa facilità con cui si legge un libro per bambini.
Si chiese per un attimo se doveva negare.
Ma quando lo guardò negli occhi, capì che sarebbe stato del tutto inutile.
Per un attimo si chiese come diavolo facesse Lily a nascondere le emozioni in sua presenza. Era matematicamente impossibile. Quello sguardo ti penetrava nel cervello, senza vie d'uscita.
Si limitò ad annuire. Per un attimo fu colta dal terrore che lui la lasciasse lì, su quella sedia, da sola. Confusa. Perchè le sue paure più nascoste erano venute fuori con talmente facilità dalla bocca del Malandrino, da chiedersi se fosse stata lei, l'unica a non accorgersi della sua più grande paura.
Ma, come le aveva detto una volta Lily, James non lascia le persone confuse da sole, a meno che non siano loro, a volerlo.
-Conclusione...?- Fece Mary, con voce flebile.
Lui sospirò.
-Mary. Permettimi di dire una cosa. Senza offesa.-
Lei lo guardò, temendo la prossima frase.
-Tu non sei come le altre, per lui.-  Mary lo guardò, accigliata. Perchè si sarebbe dovuta offendere...?
-Ma.-
Ah, ecco, c'è un ma. Pensò la moretta.
-Ma questo non vuol dire che non ti dimenticherà con la stessa facilità con cui dimentica tutte le altre.-
Mary sobbalzò. Non credette di aver capito. Lo guardò dritto ngli occhi, chiedendogli spiegazioni.
-Cosa vuol dire...?-
Il Malandrino ricambiò lo sguardo, senza timore.
-Vuol dire che lui non è che ti dimenticherà perchè sei come le altre. Lui ti dimenticherà proprio perchè non lo sei.-
Mary lo guardò, cercando cattiveria in quelle parole. Ma non ce n'era. Era una pura e semplice constatazione.
-Non fraintendermi.Non voglio fare il bastardo. Quello che voglio dire è che...- Cercò le parole giuste.-..Ci è troppo abituato.-
Mary aggrottò la fronte.
-A cosa?-
James sospirò.
-A non essere amato. Ad essere abbandonato, e quindi, a dimenticare più in fretta.-
Mary lo guardò, confusa. Questa non se l'aspettava.
-Cosa...cosa c'entra?- Chiese la moretta.
-C'entra. C'entra il fatto che si è talmente abituato a fingere che non gliene importi niente, che alla fine convince pure se stesso che non gliene importi niente. C'entra il fatto che se lui non vuole vincoli, è proprio per la paura di amare e essere odiato di rimando. C'entra il fatto che è difficile ottenere la sua fiducia. E, anche dopo essersela guadagnata dopo mille peripezie, basta un attimo per distruggerla. E, una volta distrutta, è difficilissimo riguadagnarsela. C'entra il fatto che si ucciderebbe, per le persone a cui tiene davvero.-
La guardò, sperando che avesse capito dove volesse arrivare.
Mary lo guardò un po', e poi appoggiò la testa sul tavolo, sconsolata.
-Sono un'idiota.- Mormorò.
Era stata un egoista. Come Lily prima di lei, si era limitata a guardare e giudicare dalla superficie. Si era limitata a pensare che fosse lei, la vittima. Solo che a Lily erano bastate poche parole, per ricredersi. Con lei invece ci era voluto James che venisse lì a farle capire che era una cretina.
Con quelle parole cattive, era come se avesse tradito la fiducia di Sirius.
James non disse nulla.
-Cosa devo fare?- Chiese Mary, con voce supplicante.
James sorrise, crecando di rassicurarla.
-Gli parli. Vai lì con il cuore in mano. Gli chiedi scusa. E poi, piano piano. Con piccoli gesti, riguadagnerai la sua fiducia. A poco a poco. Devi avere pazienza. Devi mettere da parte l'orgoglio. Prepararti alla freddezza, ad essere ignorata, ad essere anche trattata con sufficienza. Devi lottare, Mary, se vuoi veramente avere Sirius.Forse anche di più di quanto io ho lottato per avere Lily.Anzi, sicuramente di più. Io ho fatto tutto in sette anni. Tu devi concentrare tutto in pochi mesi.-
Piantò il suo sguardo nocciola negli occhi di lei.
Lei lo guardò, per qualche istante, riflettendo. Poi annuì, lentamente.
James sorrise, contento di averla convinta.
-Sai, Lily è stata fortunata.Davvero.- Fece Mary, con un sorriso.
James ridacchiò.
-Ehi, e voi due cosa ci fate qui?-
Due ragazze si avvicinarono al tavolo, sorridenti.
James allargò il sorriso.
-Eccola qui, la mia rossa.-
Prima che Lily potesse rivolgergli un'occhiata assassina per quell'aggettivo di possesso di troppo, Mary replicò, con una linguaccia.
-Ehi, James, guarda che Lily è tua, ma è anche un po' mia.-  
Alice, di fianco a Lily, sentendosi esclusa esclamò:
-Ehi!Allora un pezzettino di Lily lo voglio anch'io.-
-Fantastico.- Fece Lily, alzando gli occhi al cielo, divertita. -Sono di tutti, tranne che di me stessa.-
Tutti risero.

-E così, hai parlato a Mary?- Stavano lasciando la biblioteca, sotto lo sguardo infagatore di Madama Prince.
Mary e Alice erano rimaste lì, nella speranza di finire la moltitudine di compiti che i professori, con la scusa degli esami imminenti, continuavano ad appioppargli.
James annuì.
-Spero che capisca. E che gli chieda scusa. Sirius non lo da a vedere, ma ci è rimasto male.-
Lily annuì, assorta.
-Sai, in molti aspetti vi assomigliate, tu e Mary.- Se ne uscì fuori James.
Prima che la rossina potesse replicare, sentirono una voce.
-James!-
Per un attimo, James fece una faccia confusa.
-James, da questa parte!!-
il Malandrino si girò dalla parte da cui proveniva la voce.
Spalancò gli occhi, sbalordito.
A pochi metri da loro, c'erano un uomo e una donna, entrambi sorridenti.
-Mamma?Papà?Cosa ci fate qui?- Fece James, andandogli incontro, stupito.
La donna alzò gli occhi blu al cielo, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.
-Si, tesoro, stiamo bene. E tu?-  Fece, ironica.
-Su, avanti tesoro. Non vedi che ha di meglio da fare che stare con due vecchietti suonati?- Fece l'uomo, facendo un cenno verso Lily, con un sorriso.
La donna gli lanciò un'occhiataccia.
-Vecchietto suonato sarai tu, se permetti.-
Poi si voltò verso Lily, sorridendo radiosa.
-Scusa, cara, non mi sono presentata. Susan Potter. Tu sei...?-
-Ah. Ehm. Lily. Lily Evans. Piacere.-
La grifoncina si sentiva piuttosto imbarazzata.
-Ah!Ora capisco!Lily Evans.- La signora Potter annuì, con convinzione.
-Scusa se te lo dico, cara, ma finalmente hai accettato di stare con quello scapestrato di mio figlio. Non ne potevo più dei suoi continui Lily qua, Lily di là.- Poi si aprì in un sorrisone. Lo stesso sorriso del figlio, pensò Lily. -senza offesa,eh- Continuò l'altra.
-Mamma!- Sbottò James.
Tutti risero, tranne il Malandrino, che lanciò un'occhiataccia alla madre.
-Su, su, tesoro. Non le ho mica detto chissà che. Sarebbe stato peggio se le avessi rivelato che già dall'età di sei anni sognavi di sposarti con una ragazza con i capelli rossi.-
James la guardò torvo, mentre Lily scoppiava a ridere.
-Mamma.- sibilò -Cosa ci fate qui?-
Susan fece un gesto con la mano, come a indicare che quelli erano dettagli insignificanti.
-Ci ha convocato Silente.-
James aggrottò la fronte.
-è successo qualcosa di grave?-
Susan sorrise.
-No, tranquillo, tesoro. Solo una...chiaccherata fra amici.-
A James non sfuggì la nota tesa nella sua voce.
La guardò, cercando di capire se doveva preoccuparsi.
Lei spazzò via l'ombra che gli era apparsa per un attimo negli occhi.
-Davvero, tesoro. Va tutto bene. Ma Parliamo di te. Spero non farai dannare questa povera ragazza.- Fece, guardandolo male, per scherzo.
Fu Lily, a intervenire, con naturalezza. Si sentiva stranamente a suo agio, con quella donna.
-Signora Potter, lei non ha idea di quanto mi faccia dannare.- Fece, ghignando. Ricevette un'occhiataccia da James, a cui si limitò a sorridere con innocenza.
-Chiamami Susan, cara. Comunque, ti capisco. Non esiste Potter che non faccia dannare l'anima a una donna...!-
Mentre Lily rideva, i due interpellati proruppero in un acceso -Ehi!-
-Purtroppo, ce ne siamo innamorate.- Concluse la signora Potter, sorridendo amabilmente al marito, il quale alzò gli occhi al cielo, pensando che sua moglie, nonostante gli anni non sarebbe mai cambiata.
Lily sorrise, questa volta leggermente imbarazzata.
Notò che James assomigliava molto a suo padre: la forma del viso, i capelli spettinatissimi. E poi, gli occhi nocciola. Sembrava di vedere un James più vecchio, tranne per il sorriso aperto, quello era uguale a quello della madre.
Quella vista, di quel James invecchiato, le fece provare una strana tenerezza. E si ritrovò a sperare di essergli ancora vicino, quando fosse stato vecchio. Pensò che magari ci sarebbe stata lei, al posto di Susan, e James al posto del signor Potter. Sorrise ancora più imbarazzata a quel pensiero. 
-Quanto vi fermate qui?- chiese James.
-Solo questa notte. Domani mattina all'alba ripartiamo.-
James annuì. Quella notte ci sarebbe stata la luna piena. Era contento che i genitori non avessero deciso di ripartire subito dopo aver parlato con Silente. Poteva essere pericoloso.
-Lily, cara, mi raccomando. Non farti mettere i piedi in testa da questo Malandrino...!- Fece Susan, scompigliando i capelli al figlio.
-Tranquilla, mamma.- Replicò James, alzando gli occhi al cielo. - Non serve che glielo ricordi. Se lo ricorda benissimo da sola.-
-Bene, fallo rigare dritto, mi raccomando.- Disse la signora Potter, facendole l'occhiolino.
Lei ridacchiò, divertita da quella signora tutto pepe.
-Tesoro, ora sarebbe meglio lasciare da soli i ragazzi, ci hanno sopportato fin troppo.- disse il marito, guardando sua moglie con dolcezza.
-Hai ragione. Vi abbiamo trattenuto fin troppo. Tesoro, fai il bravo, mi raccomando.-
James alzò gli occhi al cielo, senza rispondere.
-E, Lily?- Fece la signora Potter, prima di andarsene.
-Si..?-
-Sono contenta che mio figlio abbia trovato una ragazza come te.-

-Tesoro?-
-Si?-
I coniugi Potter erano a pochi metri dallo studio di Silente.
-Lily è una splendida ragazza, non trovi?-
Il marito annuì, sorridendo.
-La ama. Lei lo ama. è sempre bello vedere un nuovo amore che sboccia. Se poi quell'amore è quello di tuo figlio...-
Il marito ghignò.
-Ti ricordi la lettera che ci mandò al sesto anno?Quella dove aveva detto di essersi messo con quella Clare?-
La signora Potter rise.
-Si, mi ricordo. Mi ricordo che nelle prime due righe ci annunciava l'evento, e poi nelle rimanenti cinquantatrè righe si lamentava perchè Lily Evans non perdeva occasione per dimostrarsi disgustata da lui, e non capiva perchè.-
Il marito rise assieme a lei.
Poi sospirò.
-Spero che siano felici.-
Susan lo guardò, severa.
-Lo saranno. Nonostante la guerra. Lo saranno.-
Lui annuì, poco convinto.
-Tutte queste morti..E poi tu...-non ebbe la forza di continuare.
Susan sospirò.
-Lo so, John, lo so. Ma nonostante tutto, la vita e l'amore continuano.-
Ci furono pochi attimi di silenzio.
Poi John Potter chiese, con voce tremante -Perchè non l'hai detto a James?lui...-
-Lui- Lo bloccò Susan, brusca -Lui fra un po' ha gli esami, da superare. Sapere non lo aiuterà di certo.-
-Ma...-
-Niente ma, John.- Fece la donna, con voce risoluta. -Ne abbiamo già parlato.-
La porta davanti a loro si aprì, di scatto, lasciando intravedere il Preside, sorridente.
-Susan!John! Che piacere vedervi. Prego, entrate.-
-Il piacere è nostro, Albus.- Disse Susan, entrando con passo spedito, seguita a ruota dal marito.
-Prego, sedetevi.- Silente indicò due sedie, e con un rapido movimento fece comparire due tazze fumanti di thè che i coniugi accettarono volentieri.
-Allora, cosa mi raccontate?-
-Vieni al punto, Albus.- Fece Susan, intingendo le labbra nel thè. -Sai che non amo tergiversare.-Sussurrò, più rivolta a se stessa che ad altri.
Silente sorrise, amabile. Susan Potter aveva la stessa iperattività del figlio.
-D'accordo, Susan. Siete consapevoli degli ultimi avvenimenti accaduti?-
-Se intendi le ultime due famiglie babbane sterminate, si, lo sappiamo.- Susan aveva assunto un tono più duro.
Silente annuì, con fare grave.
Poi si alzò dalla sedia, e andò a posizionarsi dove era appollaiata Fanny, la fenice. Con le braccia dietro alla schiena, attese a lungo prima di parlare di nuovo.
-La situazione sta degenerando sempre di più.-
I Potter annuirono, anche se lui non li vide.
Poi Silente si girò di nuovo, scrutando i loro volti.
-Dal ministero non otterremo nulla. è troppo debole e corrotto, ormai.-
-Dove vuoi arrivare, Albus?-  chiese John, curioso.
-Sto reclutando un esercito.- La voce del Preside era pacata, come se stesse annunciando di volere andare a letto.
-Bene.- Susan annuì vigorosamente. -Io sono pronta. Quando vuoi.-
-Susan!- gridò il marito. -Sai benissimo che non...-
-Cosa,John?Pensi che smetterò di combattere solo perchè...-
-Non è una cosa da nulla, Susan!-
-Non la sto considerando come una cosa da nulla!Ma questo non vuol dire che mi farò sopraffare dagli eventi, e smetterò di lottare!-
-Spiacente deludervi.- li interruppe Silente - Ma non ho intenzione di reclutare voi, anche se, ovviamente, sareste dei validissimi elementi.-
I coniugi lo guardarono, stupiti.
-Cosa?e perchè...?-
-Perchè, Susan, cara, siete decisamente troppo scontati. Voldemort è abbastanza astuto da prevedere che non starò con le mani in mano.-
Susan aggrottò la fronte, non capendo.
-Mi servono membri di cui lui non sospetti nemmeno l'esistenza. Mi servono persone che finora ho protetto, che lui non ha mai pensato di attaccare.-
Fece una lunga pausa.
-Studenti.- Sussurrò, infine.
-Cosa?- strillò la donna, capendo finalmente dove volesse arrivare. -Sei impazzito?Sono ragazzi!-
-Maggiorenni, Susan. Ragazzi maggiorenni. Uomini e donne, ormai.-
-Tu non puoi...!-
-La maggior perte di loro, quando uscirà di qui, andrà a fare l'auror. Vogliono combattere, Susan. Non accetteranno di rimanere a guardare. Soprattutto James.-
Sottolineò l'ultima frase, volutamente allusivo.
Susan si alzò, di scatto.
-Non permetterò che utilizzi mio figlio come carne da macello, Albus!- La voce era di un'ottava sopra al normale.
-Non puoi impedirglielo, Susan.-
-No!- Gridò la donna.
Si mise a percorrere la stanza a grandi passi -No.- ripetè di nuovo, a voce bassa.
Sapeva di starsi comportando da stupida. Lo sapeva. Sapeva che James avrebbe combattuto, con o senza il suo permesso.
Eppure, l'istinto materno non voleva cedere.
Quanti morti aveva visto?
George Clarcson, finito con il petto squarciato e il viso completamente mutilato.
Christine Lewis, torturata e poi brutalmente uccisa, letteralmente scannata da Fenir Greyback.
E poi tanti, tanti altri ancora. Arrivavano a frotte, ormai.
Corpi trasportati da parenti e amici in lacrime.
Come si sarebbe sentita, se un giorno le avessero portato il corpo di James, il suo James, privo di vita? Come avrebbe fatto a guardare quegli occhi sempre così vivi e solari, spenti?
Rabbrividì. Solo il pensarci, le provocava una lacerazione al cuore tremenda. Non voleva. Non poteva permetterlo.
Si fermò, ritta di fronte a Silente.
-Io non gli permetterò di...-
Improvvisamente, la voce le si spezzò in gola. Barcollò. La vista le si offuscò. Sentiva il cuore stretto in una morsa d'acciaio.
Boccheggiò, in cerca disperata d'aria, gli occhi spalancati dal terrore.
Succedeva sempre più spesso.
La malattia stava avanzando più velocemente di quanto ci si aspettasse.
-SUSAN!- gridò il marito, correndo verso di lei e afferrandola prontamente prima che cadesse.
La adagiò su una sedia, aspettando che si riprendesse, il cuore che martellava.
La morsa d'acciaio piano piano svanì, lasciando come unica traccia il respiro affannato e un velo di sudore sul viso.
-Susan.- gemette il marito. -Susan, non dovevamo venire, lo sapevo.-
La donna scosse la testa, troppo debole per parlare.
-Da quanto va avanti, John?- la voce di Silente sembrava provenire da un luogo lontano.
-Da un paio di mesi...-
-E non l'avete detto ancora a nessuno?-
John si girò verso il preside, tenendo la mano della moglie stretta tra la sua. Scosse la testa.
Silente sospirò.
-Il Magico Soffio al Cuore...un nome così bello, per una malattia così orribile.- mormorò.
Il signor Potter passò una mano delicatamente tra i capelli di Susan, che cercò di rassicurarlo con un sorriso.
Persino sorridere, le risultava difficile, pensò John Potter, con amarezza.
Nel giro di qualche mese, quella malattia gliel'avrebbe portata via, per sempre.
-Albus.- fece, continuando a guardare la moglie, che a tratti chiudeva gli occhi, troppo stanca per qualsiasi cosa. -perchè ci hai convocati, se sai che James lotterà comunque a prescindere dalla nostra opinione?-
La signora Potter fece per parlare, ma il marito le lanciò un'occhiata severa. Rinunciò subito, esausta.
-Perchè- fece Silente, capendo il bisogno di cambiare argomento. -Ho comunque un favore da chiedervi.-

-Lily.-
Lily alzò la testa, di scatto. Si trovavano in sala comune, e la sua testa stava pericolosamente tendendo ad adagiarsi sul libro di Trasfigurazione per addormentarsi. La voce di James l'aveva momentaneamente risvegliata dalla trance.
-Si?- cercò di dare alla sua voce un tono squillante, consapevole di non esserci riuscita.
James sorrise.
-Lily, ti stai addormentando. Vai a dormire.-
Lei scosse la testa, sconsolata.
-Devo finire il tema di Trasfigurazione.-
lanciò una breve occhiata d'invidia al tema di James, già perfettamente finito.
Non capiva come facesse. In tutte le altre materie, era sicuramente lei, la più brava. Ma solo perchè stava ore e ore sui libri, mentre James al massimo ci dedicava un'oretta scarsa. Ma Trasfigurazione. A James bastava una letta veloce e sapeva ripeterti tutto a memoria, per quanto riguardava quella materia. Ci metteva sempre pochissimo, a finire tutti i compiti che la Mcgranitt gli appioppava, mentre lei si disperava e ci passava le ore.
James sorrise di nuovo.
Le allungò il tema.
-Prendi il mio.-
Lei lo guardò, sdegnata.
-Non voglio copiare il tuo tema.-
Lui alzò gli occhi al cielo.
Poi sorrise.
-Ma non per copiarlo. Guardi se è giusto. Lo sai, sono una frana, nei temi.-
La rossina lo guardò un po' torva, consapevole che era solo una scusa.
Purtroppo, fu un grande sbadiglio, a tradirla.
Guardò il tema, tentata.
-Magari...dò solo un'occhiata. Sei veramente una frana, nei temi.-
James rise.
Le diede una carezza sui capelli, prima di alzarsi.
-Me lo riporti domattina, va bene?io vado...a letto. Felpato, vieni con me?- Gli lanciò un'occhiata eloquente.
Dovevano raggiungere Remus alla Stamberga.
Sirius, seduto a un tavolo di differenza, gli sorrise, rassicurante.
Aveva colto il messaggio.
-Finisco di copiare il tema di Frank e arrivo.-
Lily alzò la testa, curiosa. Di Frank?Perchè non copiava come sempre quello di Remus...?
James non si accorse dello sguardo curioso della rossa e annuì, avviandosi nel dormitorio.
Pochi istanti dopo, il Buco del ritratto si aprì, lasciando entrare Mary.
Lily in tutta fretta raccolse i libri.
-Ciao, Mary. Vado a letto.- annunciò, e, con una velocità strepitosa per una che fino a pochi minuti prima si stava per addormentare sul libro di Trasfigurazione, schizzò verso il dormitorio femminile, senza voltarsi indietro.
Sirius la guardò sparire, accigliato e irritato allo stesso tempo. Accigliato, perchè la grifoncina aveva fatto uno scatto veramente notevole. Irritato, perchè capiva che quello di Lily era solo un diversivo per lasciarlo da solo con Mary,.
La moretta si sedette di fronte a lui, con noncuranza.
Sirius la ignorò, continuando a copiare il suo tema, come se nulla fosse.
Ogni tanto gli arrivava una folata di profumo di mandorle alle narici.
Ci furono istanti di silenzio interminabili. Lui che la ignorava, lei che lo guardava, cercando le parole giuste.
-Sirius.- esordì.
Sirius non diede segno di aver sentito.
-Sirius.- ripetè lei, più forte.
Questa volta lui alzò lo sguardo. Sembrava fatto di ghiaccio puro. Mary rabbrividì.
-Che cosa vuoi, Mcdonald?-
La voce era fredda, quasi apatica.
Preparati ad essere trattata con freddezza. Sembrava più facile a dirsi che a farsi.
-Voglio solo parlare.- Cercò di usare un tono fermo ma dolce.
Felpato alzò un sopracciglio.
-Non abbiamo niente da dirci.-
Dopo questa sentenza lapidaria si era rigettato sul tema, come se nulla fosse.
-Potresti almeno solo ascoltare?Per favore.-
Questa volta lui alzò gli occhi nei suoi, arrabbiato.
-Perchè mai ti dovrei fare un favore?-
Lei sospirò. Sapeva che sarebbe stata dura. Era stata avvertita.
-Perchè...perchè.- Prese un grande respiro. -Perchè tu avevi ragione e io torto. Perchè sono una stronza. Perchè voglio chiederti scusa.-
Lui fece un sorriso sarcastico.
-Non me ne faccio niente delle tue scuse,Mcdonald.-
Lei annuì. Si aspettava anche questo.
-Lo so.-
-E allora cosa sei venuta a fare qui?-
Mary trattenne il suo orgoglio, che lottava per venire fuori e ribattere.
-Sono venuta perchè volevo dirti che..- prese coraggio. -che mi piaci, Sirius Black. Mi piaci. Ed è per questo che mi sono comportata da stronza. Questo non giustifica quello che ho fatto, sia chiaro. Sbronza o non sbronza, innamorata o no, ho detto delle cose orribili che mai, mai ripeterei. Ma- qui fece una breve pausa. -ma anche se non lo giustifica, lo spiega almeno in parte. Ora, tranquillo, non mi aspetto che mi perdoni. Non mi aspetto che dopo questo ci gettiamo l'uno nelle braccia dell'altro, o simili. Solo, vorrei sapere. Sapere se, prima di fare la stronza, avevo qualche possibilità con te. Perchè, se non ti piacevo neanche prima, allora sparirò dalla tua vita, nella speranza che tu riesca a perdonarmi, in un futuro lontano.-
Le sembrava di aver lanciato il suo cuore in mezzo al tavolo, tra loro due. Sarebbe stato compito di Black, ora, decidere se buttarlo nella pattumiera direttamente o prenderlo in mano.
Sirius la guardò, a lungo.
Guardò le sopracciglia leggermente inarcate in segno di preoccupazione, guardò gli occhi spalancati e attenti in attesa di una risposta.
Sapeva che lei aveva parlato con il cuore in mano.
Decise di essere sincero.
Annuì, lentamente e con fermezza. Sembrava un aristocratico, degno erede della famiglia Purosangue per eccellenza.
-Mi piacevi, prima.-
Non riuscì a fare a meno di sottolineare quel prima, detto più per se stesso che per lei.
Lei annuì.
Poi si alzò, piano, senza smettere di guardarlo.
-Riconquisterò la tua fiducia, Sirius Black. Non rinuncerò a te. Lo giuro sulla mia vita.- sussurrò, con decisione.
Si avviò verso il dormitorio, lasciando un Sirius sbalordito in Sala Comune.



Ed eccomi qui!!ammettetelo, dopo 3 settimane non ci speravate più...e invece, sono di nuovo qui a rompervi le scatole ^^ scusate il ritardo, ma sono stata in vacanza e poi questa settimana ho dovuto studiare tantissimo...fra una settimana ho l'esame =__=
cooomunque...ho notato(solo adesso perchè sono scema) che ho in media 200 lettori per capitolo o.O però mi chiedo...allora...non è che me la lasciate, qualche recensioncina in più?^_____^
Passo ai ringraziamenti:

PikkolaGrandefan: ehehe....ecco qui...Speriamo che Mary piano piano si faccia perdonare =P

weasley star: io mi sono divertita un mondo, a scrivere i tentativi di James =P lo amo sempre di più  =P anche se lo lascio a Lily perchè sono buona =P (Bastarda!ndLily)(Taci, potrei anche decidere di farti mettere con Piton...ndme)(NO!con Piton NO! ndLily)

__TaTa__: Grazie ^^ eheh...anche Lily piano piano sta diventando una Malandrina, altro che...

Nikki Potter:Concordo con te, Mary è stata leggermente(tantissimo) stupida...per fortuna se ne è accorta =P ciao!!baci!

Padfoot_07: eheheh...dai adesso Mary cercherà di recuperare...^^







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Capitolo 17
*** Luna piena ***


cap17 Mary entrò in dormitorio mentre Lily aveva appena finito di mettersi il pigiama.
-Mary aggrottò la fronte.
-Ancora sveglia?-
Lily annuì.
-Prima ho dovuto...ehm...finire il tema di Trasfigurazione.-
Mary la guardò, sospettosa.
-Perchè sei arrossita?-
-Non sono arrossita.- fece la rossina, irritata.- Piuttosto, gli hai parlato?-
La mora annuì.
-Gli ho chiesto scusa.-
Non aggiunse altro. Lily le sorrise, amabile.
-Hai fatto bene.- Sussurrò.
Sapeva che c'era dell'altro. Ma non indagò. Se Mary avesse voluto spiegare, l'avrebbe fatto, a tempo debito.
Mary sorrise, nervosa.
-Alice?-
-Con Frank.-
Mary rise. Risposta scontata.
Assunse un'aria stanca.
-Ora andrei a dormire.-
-Si...- Lily aveva risposto distrattamente, lo sguardo puntato fuori dalla finestra.
Mary si avvicinò a lei, curiosa.
-Che c'è?- Chiese.
Lily si girò verso di lei. Sorrise.
-Niente. Mi era sembrato di vedere delle ombre. Mi sarò sbagliata.-
Mary l'avrebbe presa per pazza, se le avesse rivelato di aver intravisto l'ombra di un cane e di un cervo camminare affiancati per il parco, diretti al Platano Picchiatore.
Mary scrollò le spalle, sorridendo.
Poi andò in bagno, per cambiarsi.
Intanto Lily aveva spostato lo sguardo di nuovo alla finestra. Si era sbagliata? Cosa ci facevano un cane e un cervo, assieme, per il parco di Hogwarts? Che poi, erano davvero un cane e un cervo? Era buio, non poteva esserne sicura. Più ci pensava, più si convinceva di essersi sbagliata.
Spostò lo sguardo alla luna piena. Luminosa. Malinconica.
Le tornò in mente la prima notte con James. Sorrise, lievemente imbarazzata.
Quanto era stato bello?non che le notti sucessive fossero state peggio, sia chiaro. Ma si sa, la prima volta è pur sempre la prima volta. Il modo in cui la toccava...Il modo in cui l'aveva baciata dappertutto..Persino il modo di guardarla, la faceva piacevolmente rabbrividire.
Improvvisamente, guardando la luna, le si accese uno sguardo quasi...malandrino.
Voleva tornare in riva al lago, per guardare la luna da lì.
Prese il mantello, chiedendosi dove fosse finita tutta la stanchezza di poco prima. E chiedendosi anche se James non la stesse convertendo un po' troppo al malandrinesimo, viste tutte le regole che stava infrangendo in quel periodo.
-Che cosa fai?-
Mary era uscita dal bagno, sorprendendola con la mano sulla maniglia della porta.
Lily le sorrise, rassicurante.
-Mi sono dimenticata una cosa in Sala Comune. Tu vai pure a letto.-
Mary annuì, sbadigliando. Lily sapeva che l'amica si sarebbe addormentata nel momento esatto in cui avrebbe posato la testa sul cuscino, e poi l'avrebbero svegliata solo le cannonate.

Lily arrivò in riva al lago. Osservò quel luogo quasi con reverenza. Era tutto così uguale a quella sera...tranne che ora, la luna era piena. E che era da sola. Rise del suo bisogno quasi spasmodico di James, che, ovviamente, non avrebbe mai confessato al Malandrino.
guardò il paesaggio che la circondava, ricordandosi con un vago sentore di tristezza che la scuola stava per finire. Poi, Hogwarts non ci sarebbe stata più, nella sua vita. Non avrebbe più potuto ammirare il lago così simile a un'enorme macchia d'inchiostro. Non avrebbe più rivisto quel luogo magico, che aveva conosciuto il peggio e il meglio di lei.
Si chinò per strappare un ciuffo d'erba, quasi per volersi tenere un ricordo materiale di quel prato che tante volte aveva calpestato, e su cui aveva dato se stessa.
All'improvviso, sentì uno scalpiccio provenire dal cespuglio di fianco a lei.
Si alzò di scatto, vigile, pronta a tirare fuori la bacchetta.
Per poi accorgersi, con orrore, che la sua bacchetta era rimasta dove l'aveva lasciata l'ultima volta. Ossia, sul comodino del suo dormitorio.
Maledetta la sua idea di venire lì.
Il cespuglio si mosse.
Trattenne il fiato, pronta a scappare.
Dal cespuglio, di scatto, uscì un maestoso cervo. Il pelo era folto e rossiccio, e le corna svettavano verso il cielo, come grossi rami di quercia. Ma la cosa che colpì di più Lily, fu lo sguardo.
Profondo. Intenso. Familiare.
Quante volte si era persa, in quello sguardo?
Quante volte era stata ammaliata da quegli occhi nocciola?
Ma no, era impossibile.
La sua mano, quasi senza controllo, si allungò verso il cervo, lentamente, per non farlo spaventare. In un barlume di lucidità Lily si chiese cosa stesse facendo, e perchè non era ancora corsa via a gambe levate. Aveva una sorta di campanello d'allarme, dentro la sua testa. Ma la sua mano non voleva spostarsi dal muso dell'animale, così soffice e caldo.
-Tu non sei cattivo, vero?- Sussurrò.
Il cervo, intanto, non si era spostato di un millimetro, quasi sapesse che non era intenzionata a fargli del male.
Gli accarezzò il muso, con delicatezza.
Quando arrivò alla punta, inaspettatamente il cervo tirò fuori leggermente la lingua, leccandole la mano.
Lily rise, togliendo la mano.
-Cos'era?Una sorta di baciamano?-Poi scosse la testa.
-Sto parlando con un cervo. Devo essere completamente ammattita.- Lei non lo notò, ma nello sguardo dell'animale passò un lampo divertito.
La grifoncina lo guardò. Di nuovo, fu colpita da quello sguardo quasi...umano.
-
Lo sai, che assomigli terribilmente a James?- Poi rise di se stessa e delle sue idee assurde.
Il cervide emise un suono strano, che se Lily non fosse stata sicura dell'assurdità della cosa, l'avrebbe interpretata come una risata.
Improvvisamente, una folata di vento fece muovere i suoi capelli rosso scuro.
Il cervo si girò di scatto, come se l'odore di Lily avesse potuto scatenare chissà cosa.
Quando si rigirò verso di lei, aveva una luce terrorizzata negli occhi.
Bramì, scuotendo le corna. Quasi a volerle dire qualcosa.
Lily lo guardò, confusa.
Non capiva cosa le volesse dire.
Aggrottò la fronte.
Il cervo fece un passo verso di lei, le corna leggermente abbassate. Lily indietreggiò.
L'animale alzò lo sguardo, quasi a volerla rassicurare che non aveva intenzione di ferirla in alcun modo.
Con un cenno, sembrò indicare un punto imprecisato dietro di lei. Lily voltò la testa. Dietro di lei si stagliava il castello, reso ancora più grande con l'oscurità.
Si girò.
-Vuoi che vada via?-
Il cervide abbassò le corna, come cenno d'assenso.
Lily guardò il castello e poi l'animale, dubbiosa.
Improvvisamente, sentì tirare il mantello. Abbassò lo sguardo. Sussultò, non credendo a quello che vedeva. Un topo la stava cercando di tirare dalla parte del castello, quasi ad incitarla ad andarsene.
-Ma che diavolo...?-
E poi lo sentì, dalla Foresta Proibita.
Ancora lontano, ma comunque terribilmente vicino.
Un ululato disperato.
Un Lupo Mannaro che ululava alla luna.
Fu uno di quei momenti in cui tutti i tasselli vanno al proprio posto. In cui indizi che non avevi mai considerato come indizi si collegano tra di loro, tracciando una mappa precisa nel nostro cervello.
Ed è assurdo come spesso la comprensione arrivi nel momento più sbagliato. Come il nostro cervello si metta a ragionare più velocemente nel momento in cui dovrebbe solo pensare a scappare.
Lily si voltò verso il cervo, un'ultima volta, per vedere ancora quegli occhi caldi e intensi.
Ma il cervo sembrò distogliere lo sguardo, volutamente. E fu con quel gesto che Lily ebbe la conferma di tutto.
Seppe che quel cervo era James, e seppe che James aveva capito di essersi fregato da solo, distogliendo lo sguardo.
Ma non ebbe tempo di pensare.
Un altro ululato, vagamente più vicino, la fece rabbrividire.
Lily Evans si mise a correre, cercando di ignorare tutti i pensieri che le frullavano in testa.

Entrò in dormitorio, barcollando. Il suo corpo era scosso da brividi violenti.
Mary dormiva beatamente rannicchiata nel letto.
Il letto di Alice era ancora vuoto.
Si tolse il mantello, ancora tremante.
Barcollò. Si sentiva il corpo in fiamme. Eppure, i brividi non cessavano.
Si rannicchiò sotto le coperte, stringendosele addosso in modo da non avere neanche un centimetro di pelle scoperto.
I denti le battevano a livello incessante, così come il suo cuore.
Un Lupo Mannaro. Remus, il dolce Remus, era un Lupo Mannaro.
Ora si spiegavano le ferite, le visite costanti all'infermieria. La tristezza di James sull'argomento. Sirius che copiava il tema di Frank. Le sparizioni mensili dei quattro Malandrini.
Felpato, Ramoso, Lunastorta e Codaliscia.
Era a metà dei suoi ragionamenti quando cadde in un sonno inquieto.

-Lily!-
-Mh?-
-Lily, svegliati. Avanti.-
Lily cercò di aprire gli occhi. La luce improvvisa le fece girare la testa.
-Ah!- esclamò, richiudendo gli occhi.
Mary aggrottò la fronte.
-Lily?-
-Si, Mary, adesso mi alzo.-
Lily scostò le coperte, cercando di ignorare le fitte acute che le mandava la propria testa.
Quando si alzò in piedi, però, barcollò paurosamente.
-Lily!- Mary corse in suo aiuto.
-Va tutto bene, ce la faccio. Solo, non ho dormito, stanotte.-
Mary la scrutò, dubbiosa.
Aveva il volto pallido, ancora più risaltato da due profonde occhiate violacee alla base degli occhi.
-Forse è meglio se ti riposi, non andrai lontano, così conciata. Avverto io, i professori.-
Con grande stupore della moretta, Lily annuì.
-Si, forse è meglio.-
Detto questo si ributtò nel letto, desiderando di avere con se una pozione Senza Sogni.
Quando Mary, dopo averla osservata ancora per pochi istanti, uscì dalla stanza, Lily si alzò, barcollando verso il bagno. Si lavò la faccia, sentendosi tutta gonfia.
La testa non cessava di pulsarle.
Tornò a letto, la vista offuscata.
Non capiva cosa avesse. Si sentiva uno straccio.
Avrebbe voluto andare da James. Avrebbe voluto parlare con Remus.
Si sentiva una vigliacca.
Cos'è che l'aveva realmente sconvolta?Perchè il suo corpo reagiva in quel modo?
Forse,era la reazione alla consapevolezza che Remus fosse un Lupo Mannaro ?
No. In fondo, per quanto lo negasse, un lieve sospetto l'aveva sempre avuto.
E allora?
E allora, non lo sapeva neanche lei.
Poi si ricordò gli occhi nocciola del cervo. Gli occhi nocciola di James.
E se si fosse fatto male?
Si imbaccucò ancora di più sotto le coperte, rabbrividendo in continuazione.
No, gli animali non hanno nulla da temere.  Lo sapeva.
E poi realizzò. James si era trasformato in animale per stare con Remus. James aveva accolto Sirius come un fratello. James l'aveva raggiunta  a casa sua, fregandosene dei chilometri di distanza e della temperatura sottozero che regnava a Capodanno.
E lei? Lei cosa aveva fatto, per lui?
Si vergognò di se stessa.
Poi pensò che era stata una stupida, ad uscire in pigiama. Lei, che sotto le coperte non riusciva a stare con un pigiama a maniche lunghe, non aveva contato che fuori la temperatura sarebbe stata leggermente diversa.
E capì che l'unico motivo per cui stava così male era che si era presa un gran febbrone.

-Lily?-
Lily aprì lievemente gli occhi. Notò che dalla finestra non entrava più luce, e che Mary aveva acceso la luce. Doveva essere sera.
-Lily, prima quando sono salita stavi ancora dormendo, ma sei sicura di stare bene?è tutto il giorno che dormi...-
Si allungò, per mettere una mano sulla fronte di Lily.
La rossina mugugnò qualcosa.
-Merlino, Lily, scotti tantissimo!Ti sei presa l'influenza!-
Lily annuì, confermando.
-Perchè non sei andata da Madama Chips?Avanti, vieni, ti aiuto io.-
Lily accettò di farsi aiutare, ancora intontita.
Arrivate davanti all'infermieria, Mary lasciò la rossina alle cure di madama Chips, promettendo di farsi vedere dopo cena.
Ma non rimase molto tempo da sola.
Mentre era distesa sul letto a guardare il soffitto bianco, indecisa se farsi un'altra dormita, la porta si aprì, piano, lasciando entrare una figura dai capelli scarmigliati.
-Lily Evans a letto con la febbre. Devo avvertire i Malandrini, stasera finalmente possiamo darci alla pazza gioia...-
-Non ti azzardare, Potter.-
James rise, e anche Lily si unì a lui, sollevata. Per un attimo, aveva temuto che avesse potuto esserci disagio, tra loro.
James si sedette di fianco a lei, mentre la rossina si sedeva per guardarlo meglio negli occhi.
-Sembra che l'infermieria sia luogo di grandi discorsi, per noi due.-
Lily rise di nuovo, ricordandosi che in effetti lì, su quello stesso letto dove era stesa lei, una volta c'era stato James.
-Certo che mi stupisci, Lily. Stai giusto un quarto d'ora fuori a marzo e ti ammali, mentre stai un'intera notte svestita a fine febbraio e non ti succede niente.-
Poi il Malandrino sorrise, malizioso.
-Sarà stata la mia presenza..come dire..attiva.-
-Idiota.- Fece Lily, cercando di tirargli una sberla sulla nuca.
Solo che la febbre l'aveva resa talmente debole che riuscì al massimo a scompigliargli ancora di più i capelli.
La grifoncina sbuffò, incrociando le braccia al petto, imbronciata.
-Non riesco neanche a picchiarti. Uffa.-
Il Malandrino rise.
Poi assunse un espressione seria.
Era venuto il momento di affrontare l'argomento.
La guardò, ancora imbronciata. Una ciocca di capelli vermigli le era caduta davanti agli occhi, e lei se l'era scostata, quasi con stizza.Era tenera, con il viso ancora pieno di sonno.
Sorrise, dolcemente, anche se in quello che stava per dire non c'era nulla di divertente.
-Vuoi che ti racconti una storia..?-
Lily lo guardò, capendo che si era passati all'argomento serio. Annuì.
James assunse un'aria triste.
-C'era una volta un bambino...figlio di una strega e un Babbano..Erano una famiglia felice. Un giorno, anzi, una notte- E qui rivolse il suo sguardo negli occhi smeraldini della grifoncina, che lo ascoltava, rapita. -Una notte di luna piena, per la precisione, decisero di andare a fare un giro. Vicino a casa loro c'era un campo, immenso, con l'erba particolarmente alta. Il piccolo, nonostante le raccomandazioni dei genitori, appena lo vide ci si inoltrò, mentre i genitori lo rincorrevano, cercando di portarlo indietro, sulla strada.Eppure, entrambi ridevano, mentre pensavano che loro figlio quando ci si metteva, era un..- qui James sorrise, lievemente -..un vero malandrino.- Anche Lily sorrise. Aspettò che continuasse. Lo sguardo di James si rabbuiò. -A un certo punto sentirono delle urla inconfondibili. Accorsero, per notare con orrore che il loro bambino era stato attaccato da un lupo. Un Lupo Mannaro.-
Lily, istintivamente, gli prese la mano. Si sentì rincuorata nel sentire che James ricambiava la stretta.
-Il padre tentò di fermarlo, gettandosi in mezzo.-
Calò il silenzio. La grifoncina vide che con la mano libera James aveva stretto il pugno,  fino a sbiancarsi le nocche. Lily aumentò la stretta, per quanto la debolezza della febbre glielo permettesse.
-L'uomo finì sbranato, sotto gli occhi disperati del figlio straziato dai morsi, e quelli della moglie, letteralmente paralizzata per il dolore.-
Lily spalancò gli occhi, orripilata.
-Deve essere stato orribile.-
James annuì, lentamente.
-Lo è stato. Ancora oggi, Remus si attribuisce la colpa di quel che è successo.-
Di nuovo, ci fu silenzio.
-Dov'è adesso?- Chiese la rossina.
-In dormitorio. Dopo circa secoli, siamo riusciti a convincere Madama Chips e Silente che lasciarlo in infermieria o in dormitorio non faceva nessuna differenza, anzi- Sorrise. -Si diverte e distrae molto di più, stando con noi.-
Lily si aprì in un sorriso.
-Raccontami di voi.- Fece, non lasciandogli la mano.
Lui la guardò, intensamente.
-Quanto hai capito, ieri sera...?-
Lily riflettè un attimo.
-Ho capito che tu sei il cervo. E, beh...- Si fermò un attimo. -Suppongo che il topo che ha cercato di tirarmi verso il castello sia Peter, visto che lo chiamate Codaliscia. Quindi, di conseguenza, se Felpato è Sirius, deve essere lui il cane che ho visto dalla finestra.-
James la fissò, divertito dalla sua espressione concentrata.
-Complimenti, Evans. Dieci punti a Grifondoro, direi.-
Lily ridacchiò.
Poi si fece seria.
-James, mi dispiace. Non vorrei aver scatenato chissà quale lite, facendoti rivelare tutto.- Conosceva abbastanza bene Sirius da immaginare che non fosse stato contento.
James scosse la testa, poi sorrise.
-Sono qui sotto permesso autorizzato di Remus.- Voleva essere una battuta, ma alla fine non lo sembrava neanche tanto.
La rossa sorrise.
-E Sirius?- Chiese poi.
Ramoso alzò gli occhi al cielo.
-Sirius non può dire assolutamente nulla.- La voce aveva assunto una nota lievemente dura.
Lei lo guardò, interrogativa.
James si passò una mano tra i capelli, senza pensarci. Ormai era diventato un gesto che faceva quando era imbarazzato, o doveva pensare a cosa dire, più che un gesto per attirare l'attenzione.
-Al quarto anno. Ti ricordi...che girava la voce che avevo salvato Piton dal Platano Picchiatore?Ecco...diciamo che fu un'idea di Sirius, quella di mandarlo là sotto per fargli vedere un Remus bello che trasformato.-
Lily spalancò gli occhi., incredula.
-Severus...Severus sapeva?-
Senza neanche pensarci usò il nome, troppo stupita per rendersene conto.
Lui la guardò con una luce strana.
-Già.-
Fece, quasi freddamente.
-Lo sai che ti veniva dietro?- Se ne uscì poi.
Lily aggrottò la fronte.
-Severus?-
James annuì, con lentezza esasperante.
Poi si alzò, lentamente.
-Ora vado. Ci vediamo domani, fra un po' dovrebbe arrivare Mary.-
Solo in quel momento Lily prese coscienza di non avere più la mano calda di James sulla sua.
Si sentì quasi prendere dal panico per il tono freddo usato dal Malandrino.
-James.- Chiamò.
-Cosa?- Fece il ragazzo, restando voltato verso la porta.
-James, vieni qui.-
James si girò, con estrema lentezza. Guardò la grifoncina, che lo guardava di rimando.
Sospirò, avvicinandosi.
-Siediti.- Ordinò lei, indicando il letto.
Lui si sedette, girando il busto per guardarla meglio.
Si fissarono, per un po'.
-Sei un idiota.- Proruppe infine lei.
James alzò gli occhi al cielo.
-Grazie.- Fece, con tono piuttosto amaro. Lui si beccava gli insulti, e invece Severus aveva goduto per anni della sua amicizia e difesa incondizionata.
Lei allungò il busto, per avvicinarsi per bene al viso di lui.
Sorrise, vedendolo leggermente spaesato da quella improvvisa vicinanza.
Poi lo baciò. Sulla fronte, sul naso, sulle labbra. Poi appoggiò la fronte a quella del Malandrino.
-Tu sei un idiota, e io ti amo. Questi due concetti fondamentali vedi di tenerteli bene a mente, capito?So che ce la puoi fare, ho fede nelle tue capacità intellettive.-
Il moro ghignò, finalmente sereno.
-Non credo di aver capito bene il secondo concetto, sai?-Disse, avvicinando ancora di più le labbra a quelle della rossa.
-Guarda che ti beccherai l'influenza.-
James allargò il ghigno.
-Sono cose che capitano, nella vita.-
Lily rise, e lo baciò, quasta volta a lungo.
Quando si staccarono, si sorrisero.
-Resti qui, stanotte?- Chiese Lily, sussurrando.
Ramoso sorrise.
-Certo.-
Lily, con un altro sorriso, cominciò a sistemarsi bene nel letto. Quando fu bella distesa, James si accoccolò vicino a lei, tenendo le sue braccia strette attorno al suo corpo.
-James?-
-Si?-
-Guarda che voglio dormire.- 
-Accidenti.- fece il Malandrino, fingendosi rammaricato.
-Idiota.-
-Anch'io ti amo, Lily.-

-Ciao.-
Sirius si voltò, trovandosi di fronte a lui Mary.
Non sapeva cosa dire. Cosa doveva dirle, dopo l'altra sera? Ciao Mary? Ciao MacDonald?O semplicemente stare zitto? La verità era che quella ragazza l'aveva gettato nella confusione.
Mary gli risolse il dubbio, continuando il discorso.
-Che ci fai qui?-
-Volevo vedere come stava la Evans. E poi volevo chiedere a Ramoso se faceva una capatina con me nelle cucine...-
Sirius esitò. Doveva chiederle "e tu?"...?Oh, maledizione. Da quando si faceva quelle paranoie...?
Ma, un'altra volta, fu Mary a salvarlo.
Annuì. -Io volevo vedere come stava Lily...-
Detto ciò, aprì la porta, superando Sirius, che ci era davanti.
Poi, quando vide che anche il Malandrino stava entrando, si posò un dito sulle labbra, facendogli segno di tacere.
Sirius guardò poi dove Mary stava indicando.
Sul letto, abbracciati e beati c'erano James e Lily, addormentati.
Mary si avvicinò, intenerita da quella scena. Si accucciò dalla parte di Lily, e le scostò una piccola ciocca di capelli che le era ricaduta dul viso.
Lily aprì un'occhio, mormorando un impercettibile -Mh?-
Mary le sorrise, dolcemente.
-Shh. Dormi. Ti voglio bene.-
Lily si riaddormentò subito, sorridendo.
Intanto Sirius osservava Mary, ancora vicino alla porta.
La osservava mentre guardava con una dolcezza infinita la scena. Vederla che scostava con tanta tenerezza i capelli dal viso dell'amica gli aveva fatto uno strano effetto. Si era sentito il cuore caldo, per un attimo.
La moretta gli fece cenno di uscire.
quando furono fuori, ci fu un attimo di silenzio.
-Mi sa che non viene con te nelle cucine, James.-Fece, con un sorriso.
Sirius, malgrado tutto, sorrise.
-Già. Mi sa anche a me.-
Mary lo guardò un po'. Poi gli rivolse un altro sorriso.
-Facciamo una passeggiata?-
E Sirius, nonostante una parte di lui si opponesse, si ritrovò ad annuire.
Mentre camminavano, c'era silenzio.
Erano caduti entrambi nell'imbarazzo.
Poi Mary si decise a parlare.
-Sai- fece-Le cose che ti ho detto l'altra sera. Erano vere, ecco.- Per un attimo le era sorto il dubbio che Sirius non avesse creduto alle sue parole.
Sirius si fermò, puntando i suoi occhi azzurri nei suoi.
-Come fai a dirlo?- Fece poi.
-Cosa?-
-Che ti piaccio. Che giuri sulla tua vita che mi riconquisterai.-
Lei lo fissò negli occhi.
-Non lo so. è così e basta.-
Sirius sorrise.
-Mary. Io neanche ti conosco.- Sussurrò.
Mary annuì.
-Benissimo.- Si passò una mano tra i capelli, e poi, con grande stupore di Sirius, allungò una mano verso di lui, sorridendo.
-Piacere, Mary Macdonald.-



Eccomi!niente di particolare da dire...solo, ho sempre sbagliato a scrivere il cognome di mary =D in questo cap ho rimediato...
ringraziamenti:
weasley star:ecco qui un altro cap ^^ vedi, Mary piano piano sta riuscendo nel suo scopo...eh, si, James è proprio tenero(sospiro)(stai sospirando per il MIO James?ndLily)(...E allora?ndme)(Non puoi!!ndLily)(ah,No?Piton..Severus, vieni un attimo qui, Lily vuole...ndme)(ok ok ok, sta buona, ho capito il concetto...ndLily)=P

Padfoot_07:Grazie x i complimenti ^^ eheh..James e Sirius for president!!

PikkolaGrandefan: uhm uhm uhm...Susan...che fine farà'mah, boh, chissà...=p

ninny:ecco qui ^^

sarina87: Tranquilla ^^ grazie per i complimenti =))) cooomunque...ehhhh...si scoprirà in seguito cosa vleva Silente...ihihi(ghignetto sadico)

vanexa_: nooo non rovinarti il sonno per leggere la mia fic =P vabbe che mi fa piacerissimo =P spero ti piaccia anke questo cap!

Nikki_Potter: w James =P e mary e sirius =p e james e lily =P i love them so much!

Maira_Hermione96: ciao!!!grazie mille per i complimenti e per tutto =) oddio, ma e i poveri occhiali?XD


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Capitolo 18
*** Il giuramento del Magico Soffio al Cuore ***


cap18 [...]-Benissimo.- Si passò una mano tra i capelli, e poi, con grande stupore di Sirius, allungò una mano verso di lui, sorridendo.
-Piacere, Mary Macdonald.--

Sirius guardò esterefatto prima Mary, poi la mano, poi di novo Mary.
Lei continuava a sorridere, imperterrita, il braccio proteso verso il Malandrino. Una parte di lei avrebbe voluto darsela a gambe levate. Ma guardando Sirius con quell'espressione stupita stampata in volto, non poteva fare a meno di dirsi che forse era la strada giusta.
Felpato aggrottò la fronte.
-Mary, cosa...-
Lei scosse la testa.
-Ricominciamo, ti va?- fece, senza abbandonare il sorriso.
Lui la guardò, intensamente. Fissò le labbra distese in quel sorriso dolce, e improvvisamente si ricordò cosa volesse dire avere voglia di baciarla.
decise allora di stare al gioco. Ghignò, e afferrò la mano della grifoncina.
-Piacere, Sirius Black.-
Lei annuì.
-Raccontami qualcosa di te, Sirius Black.-
Lui la guardò, ironico.
-Mi sembra di essermi fatto conoscere, in questi anni.-
Mary sorrise.
-Hai fatto conoscere il Sirius Black sbruffone e dongiovanni. Perchè invece non parliamo del Sirius Black che si farebbe castrare, piuttosto di toccare la donna del suo migliore amico...?-
Sirius assunse un'aria piuttosto accigliata.
-Hai parlato con James?-
La grifoncina annuì.
-Cosa ti ha detto?-
Mary scrollò le spalle.igura incappucciata
-Fondamentalmente, mi ha fatto capire che, mentre credevo che fossero gli altri i superficiali,in realtà ero io, l'unica superficiale.-
Poi sorrise.
-Sai, sono così contenta che Lily alla fine abbia ceduto. James è veramente una brava persona. Lily non avrebbe potuto essere più fortunata.-
Sirius sorrise.
-Lo credo anch'io.-
Stettero un po' in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
Sirius in qualche modo capì, con quel discorso, che Mary era davvero pentita per le parole dure che gli aveva rivolto. Non solo per lui, ma anche per James, che alla fine aveva rischiato di andarci in mezzo per nulla.
Sentì i sentimenti che aveva cercato di rinchiudere in una bolla di vetro piano piano venir fuori, caldi e invitanti.
Allungò una mano, per scostarle un boccolo nero che le era ricaduto sul viso.
Lei gli sorrise. Sapeva che non ci sarebbe stato altro, per quella sera.
Gli abbracci, forse i baci, sarebbero arrivati con il tempo. Sirius Black non le aveva ancora dato completa fiducia, ma pian piano anche quella sarebbe arrivata, Mary ne era sicura.

Una figura incappucciata entrò in un locale della Londra magica, incurante degli sguardi carichi di sospetto che le venivano rivolti. 
Quando la figura entrò, ad accoglierla fu il silenzio.Era ancora troppo presto per venire utilizzato come potenziale locale notturno,eppure troppo tardi per un aperitivo in compagnia.
La luce fioca che proveniva dal'unica lampada sul soffitto lasciava intravedere i tavoli deserti.
Le uniche persone lì dentro erano un uomo grassoccio sulla cinquantina, dietro al bancone del bar, e un giovane uomo biondo chino su un tavolo a scrivere freneticamente su una pergamena.
La figura si avviò senza esitazioni al tavolo occupato, sedendosi di fronte all'uomo, che alzò lo sguardo, stupito.
-Chi è lei?-
Domandò, la mano elegante che prima teneva impugnata la piuma era già scattata verso la bacchetta, pronto ad utilizzarla.
-Chi sono non ti interessa.-
Il biondo esitò, nel riconoscere una voce di donna.
-Voglio parlare con il tuo capo, Lucius.-
Il giovane spalancò gli occhi, esterefatto.
-Chi sei tu per osare tanta impertinenza?-
La figura sbuffò, impaziente.
-Non sta a te capire chi sono. E ora, chiama il tuo capo. Subito. Odio tergiversare, Lucius.-
-Cosa ti fa credere che io prenda ordini da chicchesia?-
-Il fatto che se Voldemort saprà che non lo hai chiamato quando te l'ho chiesto, scatenerà su di te le sue ire.-
Il giovane Lucius sussultò.
La figura ghignò, per un attimo lasciando intravedere gli occhi blu.
-Che c'è? Hai paura di sentire pronunciare il nome del tuo Signore?-
-Che...che cosa?Lei...lei non sa chi sono io. Come osa?Io...Lei-sa-chi...Come osa darmi del Mangiamorte?-
-Lo so bene, chi sei, Malfoy. E ora mi hai fatto perdere troppo tempo.-
Detto ciò con un gesto repentino afferrò il braccio del giovane, e prima che Malfoy la potesse fermare, scostò la manica, scoprendo un grosso tatuaggio a forma di teschio.
La donna affondò le unghie nel braccio di Malfoy, consapevole del dolore che avrebbe provocato.
Il Marchio Nero, cucito sulla pelle da una Maledizione tanto antica quanto oscura, se ancora fresco, poteva causare bruciori allucinanti in tutto il corpo, fitte acute che lambivano le carni come fuoco vivo.
Mentre il biondo ululava per il dolore, la donna lo guardò, dispiaciuta.
-Sei ancora così giovane, Malfoy. Perchè ti sei condannato in questa maniera?-
-Io...non...- Fece il giovane, ansimante, cercando di divincolarsi dalla presa d'acciaio delle lunghe unghie di quella donna.
Improvvisamente, lei lo mollò, sembrando stanca.
Osservò il giovane Lucius mentre si accasciava sul tavolo, ansimante e scosso dai brividi.
Avrebbe potuto essere suo figlio, da tanto era giovane.
Sospirò, poi mormorò qualcosa simile a una formula.
Il dolore del giovane sembrò attenuarsi.
Lei aspettò che lui alzasse di nuovo lo sguardo, prima di parlare.
-Non mi piace torturare, Malfoy. Mi ci hai costretta. Ora, per favore, chiama il tuo Signore.-
Lui la guardò, troppo debole per attaccarla in qualsiasi modo. E poi, era sicuro che se solo ci avesse provato, sarebbe morto. Quella donna emanava un'aria di potenza antica,una sorta di aura di pura magia Bianca che sarebbe stata difficile da scalfire.
Soppesò le possibilità che aveva.
Se avesse disturbato Voldemort inutilmente, ne avrebbe pagato le conseguenze, lo sapeva. Sarebbe stato torturato, tanto che il dolore provato poco prima gli sarebbe sembrata una dolce carezza, a confronto.
D'altra parte, se non l'avesse chiamato, chissà cosa gli avrebbe fatto quella figura misteriosa che gli stava davanti. Sapeva bene che nella posizione in cui si trovava ora, era perfettamente ricattabile. Lei sapeva che era un Mangiamorte, e avrebbe potuto spedirlo in galera in qualsiasi momento. E questa volta, i soldi non sarebbero serviti, lo sapeva. In quegli anni a stretto contatto con la più alta società, Lucius aveva imparato a riconoscere le persone che contavano anche solo dal modo di parlare.
E quella signora aveva un'intonazione della voce pacata ma allo stesso tempo squillante, tipica delle persone appartenenti ai ranghi più alti della società. Probabilmente, quella donna possedeva il triplo delle sue ricchezze, se non di più.
Quindi, se lei l'avesse denunciato, ci sarebbe stata la sua parola contro la sua. E la parola di un giovane ventiquattrenne accusato di essere un Mangiamorte in quel periodo non valeva nulla.
Decise allora di rischiare. in qualunque modo, sarebbe morto comunque.
La donna intanto attendeva, calma.
Lucius non potè fare a meno di lanciarle un'occhiata carica di disprezzo, mentre posava un dito sul Marchio Nero e pronunciava sottovoce un'antica litania, carica di parole oscure.
L'Oscuro Signore aveva dato istruzioni precise: usare quel richiamo solo per le emergenze. Se lui stesso in seguito non l'avesse ritenuta tale, il Mangiamorte che aveva pronunciato la formula sarebbe morto, dopo essere stato torturato. La parola pietà era disprezzata da Voldemort alla stessa maniera con cui era disprezzata la parola amore. E l'amore, per Voldemort, doveva essere vietato per legge.
Quello sforzo gli costò gli ultimi residui d'energia che gli erano rimasti.
Si accasciò sulla sedia, respirando a fondo e rumorosamente, esausto.
La donna lo guardò.
-Considerala la giusta punizione per aver torturato Lizzie Cooper, Malfoy.-
La donna si alzò, sfoderando la bacchetta, tenendosi all'erta. Sapeva cosa sarebbe successo ora.
La lampadina appesa al soffitto oscillò paurosamente, affievolendo sempre di più la luce già scarsa, fino a privare del tutto il locale di qualsiasi illuminazione.
-Lumos.- Sussurrò, i sensi all'erta.
Improvvisamente si sentì un boato, seguito da una lieve scossa del terreno. La luce della bacchetta della donna si spense, facendo tornare la più completa oscurità.
L'incappucciata percepì un lieve movimento alle sue spalle.
Si girò, di scatto, urlando.
-EXPELLIARMUS!-
Nello stesso momento in cui lei aveva gridato, qualcun altro aveva sibilato.
-AVADA KEDAVRA!-
I due fasci di luce cozzarono tra loro, rendendo nulli gli incantesimi.
La luce si riaccese sui due attaccanti, le bacchette sguainate.
L'impatto dell'incantesimo aveva fatto scivolare sulle spalle il cappuccio della donna, lasciando chiaramente vedere il viso contornato da boccoli neri come la pece.
L'uomo davanti a lei ghignò, una luce sadica gli attraversò gli occhi rossi.
-Susan Potter. Ma che bella sorpresa. Ti sei finalmente decisa a entrare nelle mie schiere?-
Intanto, il giovane Lucius, ancora accasciato sulla sedia, balbettava.
-Mio Signore....Lei...Io...Il Marchio...-
Il nuovo arrivato gettò un occhiata carica di disgusto all'uomo.
-Con te farò i conti dopo, Lucius.-
-Lascialo stare, Voldemort. Non c'entra nulla.-
L'uomo si voltò di nuovo verso la donna.
-Ma che cara. Difendi un Mangiamorte?Oh, aspetta aspetta. Mi pare abbia più o meno l'età di tuo figlio. O sbaglio?-
Susan sollevò la bacchetta, minacciosa.
-Lascia stare mio figlio.-
L'Oscuro Signore ghignò.
-Ho saputo che si è innamorato di una Mezzosangue. Lo sai, vero, che le prime famiglie che sterminerò saranno quelle dei Purosangue traditori del proprio sangue?lo sai?E lo accetti?-
Susan esitò.
L'immagine di James steso a terra,morto, gli balenò nella mente, ancora una volta.
Poi lo sguardo le si indurì.
-Almeno morirà per la persona che ama.-
L'uomo rise maligno.
-Ma che belle parole. Peccato che non serviranno, quando lo ucciderò.-
Susan aprì la bocca per replicare, ma Voldemort la precedette.
-E, dimmi, Susan, cosa ti ha spinto a torturare il giovane Malfoy per chiamarmi?-
-Ho un messaggio da Silente.- La voce era aspra.
-E cosa vuole da me il caro vecchio Albus?-
Vide Susan esitare, e ne approfittò.
-CRUCIO!-
Ma, ancora una volta, Susan fu più veloce.
-EXPELLIARMUS!-
E ancora, i due fasci di luce colorata si scontrarono, rendendoli vani.
-Un giorno mi spiegherai perchè voi Potter amate tanto l'incantesimo di Disarmo.- Sibilò, il volto contratto in una smorfia.
-Inutile tentare di spiegartelo se non lo capisci da te,Tom.-
Gli occhi sanguignei di Lord Voldemort si spalancarono per lo stupore.
-Come osi, viscida babbanofila?-
Un lampo di luce passò negli occhi blu della Potter.
-Noi Potter siamo famosi per essere irriverenti, lo sai, Tom?-
-CRUCIO!-
Questa volta la Maledizione colpì il petto di Susan, perforandola da parte a parte.
La donna strinse le labbra, mentre il dolore acuto la tormentava. Non voleva urlare. Non avrebbe urlato.
Voldemort la lasciò cadere a terra a peso morto.
-Dimmi, Susan, ora dove la metti la tua impertinenza?-
Torreggiò su di lei, girandole intorno come un'avvoltoio.
-Crucio!-
La donna emise un lungo gemito.
-Vi credete più potenti?Crucio!-
Altro gemito.
-Io dominerò il mondo, e voi Potter morirete sotto la mia bacchetta. Crucio!-
La donna emise un rantolo.
Poi con grande stupore dell'Oscuro Signore, rise.
-Ti sbagli, Tom. -
Voldemort chiuse gli occhi a fessura.
-Sono malata. Ma la mia malattia mortale ha un unico beneficio, e immagino tu lo sappia. Il Magico Soffio al Cuore..Ti dice niente?-
L'uomo spalancò gli occhi.
Certo che lo sapeva. Esitò nel lanciare la Maledizione.
La donna ghignò.
-Questa malattia...fa morire...lacera lentamente le carni dall'interno, chiude il cuore in una morsa d'acciaio, ti priva di ogni respiro. Ma.- allargò il ghigno. -Ma ti permette di realizzare un ultimo giuramento, prima di farti morire. E io sto morendo, Tom.- Ghignò, ancora.-E non certo per i tuoi incantesimi.-
Ci fu un secondo di silenzio, mentre Susan cercava la forza di parlare, combattendo contro il dolore acuto al cuore.
-E io ti giuro, Tom, che finchè ci sarà sangue di Potter su questa terra tu non vincerai. Lo giuro.-
Voldemort spalancò gli occhi.
-CRUCIO!- urlò, adirato.
Ma Susan aveva un dolore ben più grande, dentro di se.
Nei suoi ultimi attimi di vita, non sentiva più nulla.
Non sentiva Voldemort che inferiva sul suo corpo, lanciandogli maledizioni.
Non sentiva quasi neanche più il respiro farsi sempre più debole.
Immagini offuscate continuavano a passarle per la testa.
Due occhi nocciola.
Quelli di John, o quelli di James? Non lo sapeva. In fondo, avevano gli occhi identici.
E poi le apparvero due visi. Due visi che continuavano a sovrapporsi, rendendo difficile la distinzione tra i due.
John, James. E poi James e poi John. E di nuovo John. E di nuovo James.
I loro visi le turbinavano in testa a velocità spaventosa, fino a che non si unirono, per diventare un unico volto, nitido e chiaro.
E poi, inaspettatamente, le apparve anche il volto di Lily. E il suo viso, stanamente, si andò ancora a mischiare con quello di James-o di John?-creando uno strano miscuglio, facendole apparire davanti un James sorridente con gli occhi verdi.
E fu con quest'ultima immagine, che Susan Potter spirò.
Voldemort se ne accorse.
Vide che stranamente, nonostante la morte fosse sopraggiunta su quella donna piena di spirito, Susan sembrava felice.
Le labbra si erano dispiegate in un ultimo sorriso,  quasi a volersi fare beffe, ancora una volta, di lui.
Si chinò, per guardarla meglio.
Nonostante la morte, manteneva una certa eleganza.
Era sempre stata una donna elegante.
Improvvisamente un ricordo lontano gli balzò alla mente, un ricordo di quando ancora era Tom.

Stava camminando  per i corridoi di Hogwarts.
Da solo. Tom era sempre stato solo. Nonostante fosse ormai alla fine del suo primo anno, non aveva legato con nessuno, troppo restio a dare confidenza.
Aveva un libro sotto braccio. Lo teneva stretto, quasi per paura che glielo rubassero.
Improvvisamente, un secondo prima di svoltare l'angolo, sentì una risata, cristallina.
Si nascose, cercando di vedere il proprietario di quella risata.
Appoggiata al muro, poco più in là, con le braccia incrociate, stava una ragazza, probabilmente del sesto o settimo anno. Lunghi boccoli neri le incorniciavano il viso.
Davanti a lei, con le mani appoggiate al muro in modo da bloccarle la strada, c'era un ragazzo con i capelli spettinatissimi.
-Che stai facendo, Potter?- la voce era squillante ed ironica.
-Sto per baciarti, problemi?- Il ragazzo ghignò, il viso a pochissimi centimetri d
a quello di lei.
-Il solito arrogante, Potter.- Fece lei, ghignando a sua volta.
-Peccato che ti piaccio.- Sussurrò Potter, sempre più vicino.
La ragazza rise, prima di immergersi nelle labbra del moro.
E Tom capì che non era mai stato tanto solo in vita sua.

Voldemort riemerse dai ricordi.
Non sapeva perchè gli era tornato in mente quell'episodio, dimenticato da molto tempo.
Guardò il volto di Susan, sorridente.
Non era cambiato molto, nonostante alcune rughe vicino agli occhi, e, chiaramente, il pallore ormai mortale.
-Mio Signore?-
Lucius gli si era avvicinato di soppiatto.
-Mio Signore, non le ha detto cosa voleva Silente.-
Il Mago Oscuro rimase impassibile.
-Se era importante, manderà qualcun altro a dirmelo.-
Poi l'Oscuro Signore si alzò e si avviò verso la porta, scrollandosi la polvere che gli era finita sulle ginocchia chinandosi.
-Andiamo, Lucius. Qui abbiamo finito.-
-Ma...Mio signore...Non vuole che mi sbarazzi del corpo?-
Voldemort esitò.
-No. In fondo, era una buona combattente. Merita di essere sepolta dove vuole.-
detto ciò si Smaterializzò, sotto gli occhi increduli del Mangiamorte.

-No, James, non hai capito. La battaglia dei Troll è stata nel 1488, mentre quella dei golbin nel 1498. Hai scambiato le date.-
James sbuffò, per poi rivolgere un enorme sorriso alla sua ragazza, che lo guardava scettica.
Si trovavano in Biblioteca, e una Lily completamente ripresasi dall'influenza cercava di inculcare a James un po' di Storia della Magia, senza tuttavia riuscirci, in quanto James preferiva di gran lunga guardarla, piuttosto che ascoltare delle noiosissime date.
Lily sospirò, chiudendo il libro.
-Ho capito, è meglio se smettiamo, eh?-
-No, se vuoi tu continua. Io ti guardo.-
Lily gli lanciò un'occhiataccia, prima di alzarsi dalla sedia.
Si stiracchiò per bene, in fondo contenta di prendersi una pausa.
-James!-
-Cosa?-
-La smetti?-
-Di fare cosa?-
Lily alzò gli occhi al cielo.
-Di guardarmi come se mi stessi per saltare addosso. Fai paura, sul serio.-
James ghignò.
-Se vuoi, ti salto addosso direttamente.-
-Così poi Madama Pince ti mangia a colazione.-
-Posso sempre prenotarle un appuntamento con Gazza!-
-Ma cosa c'entra?-
Uscirono dalla Biblioteca, continuando a punzecchiarsi, come al loro solito.
-Se riesco a procurarle un appuntamento con Gazza, vedrai che otterrò il permesso di saltarti addosso quando voglio.-
-Provaci, Potter, e giuro che ti faccio fuori.-
-Ma come, non desideri la felicità di Madama Pince...?-
Prima che Lily potesse replicare, una  Professoressa Mcgranitt li raggiunse, con passo cauto.
-Potter. In presidenza, subito.-
James alzò le mani, in segno di protesta.
-Professoressa, qualsiasi cosa, non sono stato io!-
Lily gli lanciò un'occhiata di fuoco.
-Potter, mi segua in presidenza, per cortesia.-
-Ma...che...-
-Senza discutere.-
James ammutolì, sotto lo sguardo severo della Professoressa.
Lanciò un ultimo sguardo sconsolato a Lily, prima di avviarsi dietro Minerva Mcgranitt.

-Prego, Minerva, entrate.-
Silente teneva aperta la porta, invitandoli ad entrare, con aria seria.
James entrò, iniziando a parlare.
-Signor preside, io non ho...-
Poi si bloccò.
Silente lo guardava dagli occhiali a mezzaluna, con aria affranta. L'aria si fece improvvisamente pesante.
-è...è successo qualcosa...?- Chiese, la voce preoccupata.
Il preside sospirò.
-Siediti, James, ti prego.- Fece, indicando una sedia.
-Perchè?-  Chiese il grifondoro, sospettoso.
-Per favore, James. Ti spiegherò tutto. Minerva, potresti lasciarci soli...?-
La donna abbassò la testa, come cenno d'assenso, e uscì dalla stanza senza dire una parola. James giurò di averla sentita tirare un singhiozzo.
Ramoso era sempre più preoccupato.
Guardava il Preside mentre cercava le parole giuste, tormentandosi le mani.
-James...tua madre è morta mentre cercava di trasmettere un messaggio a Voldemort da parte mia.-
Ci fu silenzio.
-Cosa?è...è uno scherzo?- Cercò di buttare lì una risata, senza la benchè minima allegria.
-Purtroppo no, James.-
Puntò gli occhi celesti in quelli di James.
Solo a quel punto, Ramoso impallidì, capendo che tutto quello che gli stava riferendo era reale.
Ma non poteva essere!Sua madre...l'aveva vista pochi giorni prima...e stava bene, no?
Come poteva essere morta?
Non era possibile. Non era lei. Non poteva essere lei.
-Non...è sicuro fosse lei?-
Silente tirò un lungo respiro, ma non rispose.
James sbarrò gli occhi.
No.
No, no e no. Non poteva morire. Susan Potter era sempre stata lì, sempre stata una presenza costante nella sua vita.
-James. Tua madre non è morta per mano di Voldemort.-
James si riprese dalla trance per un breve istante.
-Cosa?-
-Era malata. Aveva una malattia che l'ha uccisa, James. Voldemort l'ha...torturata...ma non è riuscito ad ucciderla. Lei è morta prima che la uccidesse lui.-
James non capiva le parole che il Preside gli stava rivolgendo. Vedeva il Preside parlare, sentiva dei suoni uscire dalla sua bocca, ma non riusciva a dare un senso a quei suoni.
Sua madre non era malata.
Gliel'avrebbe detto.
O no?
E suo padre...suo padre gliel'avrebbe detto.
-Non te l'aveva detto, James, per non farti preoccupare.-
Fu forse a quel punto che James realizzò che sua madre era morta davvero.
Che non ci sarebbe stata più.
Scattò in piedi, sentendo la rabbia salirgli nel petto.
-Lei...lei l'ha mandata da Voldemort sapendo che era malata?- Urlò.
Silente sospirò. sapeva che quella reazione non sarebbe tardata.
-Veramente, speravo ci andasse John. Ma sai com'era fatta tua madre. Era testarda. Ci è andata di nascosto, quando John era ancora al lavoro.-
-Non insulti mia madre!- Ruggì.
Silente gli rivolse un sorriso triste.
-Non avevo intenzione di farlo, James.-
-E poi cosa intende dire?Che se non fosse morta lei, sarebbe morto mio padre?Ma bene!-
James sapeva di stare urlando, la ragione era ottenebrata dal dolore della perdita. La rabbia, in quel momento, era l'unica valvola di sfogo.
-Non era detto che morisse.-
-Ma era probabile!Voldemort non è di certo uno studentello alle prime armi!-
Detto questo si avviò alla porta a grandi falcate, sbattendola dietro di se.
Silente sospirò, mentre una lacrima solitaria gli scendeva dagli occhi.

James entrò in dormitorio come una furia. Gli occhi erano resi più scuri dalla rabbia, la mascella era contratta.
-Ehi, amico, che succede?-
Sirius era seduto sul suo letto che ammirava una foto di una bimba di pochi mesi con dei capelli rosa cicca.
Ramoso non si degnò di rispondergli.
Si avviò verso il baule, aprendolo con rabbia.
-James?-
Sirius guardava l'amico, preoccupato.
Tanta rabbia cieca non era da James.
Ramoso tirò fuori il suo fedele manico di scopa, stringendolo tanto che le nocche gli sbiancarono.
Poi fece per uscire di nuovo.
-Ramoso, mi dici che diamine succede?-
James ruotò su se stesso, gli occhi che mandavano lampi. Per un attimo, a Sirius fece paura.
-Mia madre è morta.- La voce era fredda, apatica.
Poi uscì, sbattendo la porta.
Sirius sbiancò.
Susan Potter, morta?
-Ramoso!-
Gridò.
Ma James era già partito.

-Black!mi spieghi che succede?-
Sirius era corso fuori dalla sala comune, cercando di raggiungere James il più in fretta possibile, solo che si era scontrato con Lily, facendolo tenere in equilibrio per miracolo.
-è passato James come una furia. Ho provato a chiamarlo, ma ha fatto finta di non sentire. Cosa...?-
Sirius guardò quegli occhi verdi preoccupati.
Sospirò.
Adesso, era più facile che a James servisse più lei che lui.
-Susan è morta.-
Lily spalancò gli occhi.
-Susan...Susan Potter...?- lo disse con voce flebile.
Poi si girò di scatto, per vedere se riusciva a intravedere dove era sparito James. Fu inutile.
-Dove...?-
-In giardino, credo. Ha preso la scopa.-
Lily si sentì gelare. L'ultima volta che James era stato troppo emotivamente coinvolto ed era salito su una scopa era finita male. Non aveva intenzione di perderlo di nuovo.
Afferrò Black per un braccio, e iniziò a correre verso il parco.

-JAMES!SCENDI DA QUELLA MALEDETTA SCOPA!-
-RAMOSO!AVANTI; NON FARE L'IDIOTA...-
Ma James non sentiva. Volava nel cielo a velocità stratosferica.
Lily si voltò verso Sirius.
-Non sente, o non vuole sentire.-
-Maledizione.-
Stettero un secondo a pensare, cercando di trovare un modo per parlare con James.
Poi Lily parlò.
-Black. Chiamami la tua scopa.-
Sirius la guardò come se fosse impazzita.
-Lily, ma cosa...-
-Sirius, per favore. Chiama la tua scopa.-
Felpato la guardò ancora un po', poi borbottò un incantesimo di Appello.
La scopa arrivò sfrecciando, e Lily la afferrò al volo.
-Cosa hai intenzione di fare...?-
La grifoncina lo guardò come se fosse ovvio.
-Lo raggiungo volando.-
Se la situazione non fosse stata piuttosto drammatica, Sirius avrebbe riso.
-Lily, tu non sai volare.Soffri di vertigini.-
-Già. Ma posso provare, no?-
Detto questo come se nulla fosse salì sulla scopa, incurante del fatto che si stava alzando sempre di più da terra. In quel momento, la sua unica preoccupazione era trovare James.
Finalmente, lo vide.
-JAMES!-
Urlò fino a spomparsi del tutto, ma almeno fu sicura che l'avesse sentita, perchè lo vide avvicinarsi.
-Lily?- Sembrava parecchio stupito.
-Che ci fai qui?-
Solo in quel momento, Lily si accorse di quello che aveva effettivamente fatto.
Tanto per essere masochista, il suo sguardo automaticamente si rivolse verso il suolo.
Impallidì.
Saranno stati almeno venti metri d'altezza.
Deglutì, cercando di ordinare ai suoi occhi di spostare lo sguardo, senza riuscirci.
La nausea le saliva a ondate.
-Lily?-
La rossa cercò di parlare, non riuscendo comunque a distogliere lo sguardo dal terreno, come ipnotizzata.
-Ah, ehm. Si. Ecco. Prima di cadere, volevo dirti...-
James la interruppe.
-Lily, non cadrai.-
Lei alzò un sopracciglio, anche se James non lo vide, visto che gli occhi erano sempre rivolti verso il basso.
-Certo che cadrò, James. Quindi, fammi parlare.-
James si zittì, soffermandosi a guardare la sua rossa. Un lieve sudore, dovuto probabilmente alla paura, le imperlava il volto cereo.
-Mi dispiace, James. Tua mamma era una donna fantastica, davvero.-
James annuì
-Ma.- La grifoncina deglutì di nuovo, cercando di non pensare all'altezza. -Ma non avrebbe voluto che ti ammazzassi.-
Questa volta fu James, a alzare un sopracciglio.
-Lily, qui l'unica che sta rischiando la vita sei tu.-
La rossina finalmente riuscì ad alzare lo sguardo. Sentì un'altra fitta di nausea salirle al petto.
-James, non voglio ritrovarmi in infermieria a chiedermi se uscirai dal coma, di nuovo.-
Si accorse subito di avere sbagliato parole.
Negli occhi di James passò un lampo d'ira.
Si allontanò, senza dire una parola, sfrecciando sulla scopa.
-No, aspetta, James non...JAMEEES!-
Ma James non si vedeva più.
A quel punto, Lily prese coscienza del vuoto sotto i suoi piedi, e si sentì prendere dal panico.
Guardò per l'ennesima volta giù.
Oh, merda.
E ora?
Bastò una corrente d'aria.
Bastò una misera corrente d'aria per far perdere a Lily il precario equilibrio acquistato.
-AAAAA!-
Si sentì precipitare.
Non riuscì nemmeno a chiudere gli occhi.
Per un attimo si chiese come sarebbe stato, spiaccicarsi al suolo.
Poi si sentì afferrare, prontamente per una mano.
James torreggiava su di lei.
-Mi vuoi morto?- Sibilò.
Lily sorrise, quasi con fare innocente, come se non fosse sospesa a venti metri di altezza.
-Ehm, direi di no. Mi tiri su?- Fece, cercando con tutta se stessa di non vomitare.
James la guardò per un attimo male, poi la issò sulla scopa, davanti a lui,seduta, tenendola stretta per la vita.
-Sto per vomitare.-
Fece Lily.
James la guardò, preoccupato.
-Ehm..che dici se scendiamo?-
-No.-
-No?-
-No. Così impari a salire su una scopa assolutamente a caso, facendomi morire di paura rischiando di cadere.-
Ci fu un attimo di silenzio.
-James. Prima non intendevo...quello che hai capito.-
-Che cosa intendevi?-
Lily sospirò, lottando contro i giramenti di testa ed il vomito.
-Intendevo che non voglio chiedermi ogni giorno se riuscirò a rivederti sorridere, o anche solo guardarmi. Non voglio perderti di nuovo. Quindi, ora scendiamo da questa scopa, così io vomito tranquillamente in mezzo all'erba, e poi parliamo.-
-Parliamo?-
-Si.-
-Dopo aver vomitato, tu vuoi parlare?-
-Bè, non se posso evitarlo. Ma in questo caso, si.-
-E di cosa vorresti parlare, esattamente...?-
Lily ci pensò su un attimo.
-Di quello che vuoi. Anche delle patate, se ti fa stare meglio.-
James la guardò, in silenzio.
-Tu sei salita su di venti metri per sentirmi parlare delle patate?-
-Bè, no. Le patate non erano in programma, in realtà.-
James la guardò, e per un brevissimo istante passò un lampo divertito nei suoi occhi.
Poi calò di nuovo il silenzio.
-James.-
-Cosa?-
Avevano preso tutti e due a parlare con voce bassa. James aveva una voce estremamente triste, e a Lily si strinse il cuore.
-Se faccio una cosa, mi prometti che non cadiamo...?-
James sbuffò, fintamente esasperato.
-Non cadiamo.-
Lily staccò pianissimo le mani dalla scopa, a cui si era afferrata un minuto prima.
Cercando di vincere la paura, sperò con tutto il cuore di non cadere.
Poi, sempre lentamente, mise le braccia intorno al collo di James, e strinse forte, sperando quasi che tutta quella tristezza si trasferisse da lui a lei.
Prese ad accarezzargli i capelli, dopo essersi accertata che non erano in pericolo di morte.
-Sono qui, James.- Sussurrò. -Sarò sempre qui con te. A costo di dover salire su un maledetto pezzo di legno per raggiungerti.-
E finalmente la rabbia di James si placò, lasciando il posto solo a delle silenziose lacrime che si persero nei capelli di Lily.



Ed ecoomi qui =) lo so, lo so, sono in ritardo stratosferico. ma ho dovuto fare l'esame(incrociate le dita) cooomunque...alllora..povera susan(guarda che l'hai fatta morire TU ndtutti) in realtà non oso immaginare quanti errori ci saranno nel cap, nn l'ho neankeriletto =P ehm =P
comunque lo so che l'ultima parte è leggermente poco triste, considerando che james ha perso la madre...ma...io non me lo ci vedo come uno in balia della tristezza, proprio no, e comunque dovevo stemperare l'aria, questo capitolo ha un che di cupo, se non l'aveste notato...(veramente, l'unica cosa che si nota è la tua capacità nello scrivere!ndtutti)(=PP ndme)
Magari nel prossimo cap cercherò di approfondire di più i suoi sentimenti(di james) ma qui nn ci stavano, veniva troppo lungo =P
Passo ai ringraziamenti:

felpa_fan:Grazie dei complimenti!!!spero di non averti deluso con questo cap...

Padfoot_07: lo so, James è adorabile =PP il mio cucciolo =PPP Muahahah =PP

Nikki Potter: Si Mary vedi, con calma ce la sta facendo =P ma non mettiamogli fretta =P PS:tranquilla, io sono SEMPRE partita, che siano le 11 di sera o di mattina =P baci!!!!e grazie x tutti i complimenti che mi fanno sempre piacere ^^

ramoso4ever95:noooo nn sono meschina XD sono solo un po' lenta XD vedrò di migliorare Xd grazie x la recensione!!!!

ninny: eheheheheheheheheheheheheheheheheheheh..(oddio, mi è partito il disco o.O)

weasley star: grazie come sempre ^^ nooo, io a lily voglio bene...vero lily?lil?(LILYYYY?ndme)(eh?uhm...si.ndlily)(Lily....più convinta, senno chiamo Severus. ndme)(NONONO!!io ti voglio bene!!tanto!!!tantissimo!!!ti amo!!HA!!!!ndlily)(bravissima ^^ ndme)

sarina87: spero ti sia piaciuto anke qst ^^

Maira_Hermione96: hahah...anke io vado in giro a salutare la gente a caso XD sono una talpa XD altro che fanfiction...senza occhiali non vedo nemmeno di che colore ho la maglietta XDD Ciaoooooo!!!anzi...cioa =PPP






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Capitolo 19
*** Mezzosangue e Mangiamorte ***


cap19 -La situazione al di fuori di queste mura sta peggiorando ogni giorno di più.-
Silente, con voce pacata, era  in piedi, nel suo ufficio, le mani poggiate sulla scrivania, gli occhi azzurri puntati sui ragazzi davanti a lui, seduti attenti sulle sedie.
Ogni Caposcuola di ogni Casa era stato convocato.
Silente proseguì il discorso
-Ragazzi miei, è ora di reagire. Dobbiamo fare capire a Voldemort- Qui, la maggioranza degli studenti rabbrividì. -Che non ce ne staremo con le mani in mano. Dobbiamo lottare per proteggere chi ci sta accanto.-
I ragazzi mormorarono tra di loro, alcuni annuendo vigorosi, altri impallidendo impercettibilmente.
Il Preside attese che il chiacchericcio si consumasse.
-Voglio costituire un esercito.-
Il brusio nella sala esplose, dopo un silenzio incredulo.
-Un esercito?-
-Come?-
-Ma, di studenti?-
-Ma è pericoloso...!-
Silente li zittì con uno sguardo.
-Le ultime morti-  Esordì, guardando all'indirizzo di James Potter, che ricambiò lo sguardo, tra il triste e il curioso. Sette giorni. Erano passati sette giorni, dalla morte di Susan Potter e James, per quanto soridesse, sentiva immancabilmente una fitta in mezzo al petto che lo coglieva sempre quando meno se l'aspettava. -Le ultime morti, -. Continuò l'anziano Preside -Mi hanno fatto capire che Voldemort non accetterà nessun compromesso. Voi non avete la minima idea di cosa in realtà sta succedendo, nel Mondo Magico. La Gazzetta del Profeta cerca sempre di più di oscurare i fatti, mettendo solo metà delle morti terribili che stanno avvenendo. Ora, io so che siete dei ragazzi giudiziosi. C'è un motivo per cui siete stati fatti Caposcuola, in fondo.- Sorrise, lievemente. -Ma non voglio neanche costringervi a fare nulla. Invito solamente ognuno di voi a riflettere e a decidere. Se deciderete di lottare con me, dovrete farmelo sapere, nella maniera più discreta possibile. Ovviamente, vi invito a parlarne con le persone di cui vi fidate di più, che sarebbero disposte anche loro a rischiare la vita. Badate, chiunque deciderà di venire coinvolto, dovrà mantenere la massima segretezza. Le vostre vite sono in pericolo, e Voldemort ha spie ovunque.-
Rayan Mckinnon, Caposcuola di Tassorosso, alzò la mano per parlare.
-Ma in questo esercito...si insomma, potrà entrare chiunque?-
Silente sorrise.
-Evidntemente no, Signor Mckinnon, in quanto sarebbe un'operazione suicida. Ci ritroveremmo annientati ancora prima di cominciare.-
Sorrise, senza dare ulteriori informazioni.
James, nel frattempo, notò che i due Capiscuola di Serpeverde parlottavano fra loro, lanciando strane occhiate al Preside.
Si chiese come poteva essere stato l'anziano Mago così stupido da lasciare che i due Serpeverde partecipassero alla riunione, come se non fosse stato lampante che nel giro di poche ore, tutta la casata verde argento avrebbe saputo della creazione dell'esercito, e, dunque, nel giro di poco anche Lord Voldemort ne sarebbe venuto a conoscenza.
-Professore.- Irruppe Potter, senza spostare lo sguardo, torvo, dai due Serpeverde.
-Si, signor Potter?- Rispose Silente, serafico.
James spostò lo sguardo sul Preside.
-Non ritiene di aver chiamato le persone sbagliate in quest'aula?-
Ignorò l'occhiataccia che gli rivolse Lily, seduta di fianco a lui.
Silente sorrise.
-Avresti preferito che chiamassi solo la Casa dei Grifoni, James?-
Potter esitò.
-No. Non metto in dubbio che anche nelle Case di Tassorosso e Corvonero ci siano dei validissimi elementi, magari anche molto più bravi dei Grifondoro.-
Aveva assunto un tono leggermente irriverente. A nessuno era sfuggito che all'appello mancava la casata delle Serpi.
-Ritieni che non avrei dovuto invitare anche Severus e Mulciber, James?-
Silente aveva uno sguardo piuttosto divertito.
-Se mi permette di dire, Preside, la maggior parte dei Serpeverde sono noti per essere Mangiamorte dichiarati.-
A quel punto, nella piccola aula esplose il finimondo.
Le due Caposcuola di Corvonero e Rayan Mckinnon si alzarono,gridando. -Ha ragione!-
I due Serpeverde si alzarono, sguainando la bacchetta e ringhiando qualcosa tipo -Fatti gli affari tuoi, Potter.-
James, a sua volta, ignorando Lily che cercava inutilmente di farlo stare giù, si alzò, anche lui con la bacchetta in mano, pronto ad attaccare se attaccato.
Il risultato fu un gran caos, al quale Silente pose fine con un semplice colpo di tosse simulato.
Tutti si sedettero, di nuovo, senza smettere di guardarsi in maniera torva. Lily lanciò un occhiataccia a James, che venne ricambiata dal Malandrino, in quanto riteneva di avere fermamente ragione.
-Allora.- Riprese Silente. -Inanzi tutto, signor Potter, sono convinto che nessuno, dico, nessuno di questa scuola sia un Mangiamorte. Se qualcuno, ahimè, deciderà di diventarlo, le assicuro che questo non succederà dentro alla mia scuola. Poi- Continuò, ignorando i borbottii di protesta da parte della gran parte dei ragazzi. -Se Voldemort verrà a sapere del mio progetto, bhè, è ora che capisca che non avrebbe potuto continuare ad agire indisturbato ancora a lungo. E ora- sorrise -Direi che possiamo tornare tutti quanti nelle nostre stanze. Buonanotte, e, mi raccomando, pensate a quello che vi ho detto.-
Li congedò.
Un insistente chiacchericcio accompagnò lo spostamento delle sedie deglin studenti.
Lily e James stettero seduti, ancora un attimo.
Poi Lily gli rivolse un'occhiata puramente disgustata, e fece per uscire.
Ramoso alzò gli occhi al cielo, e cercò di richiamarla.
-Lily!-
Ma la grifoncina era già uscita.
Si affrettò a inseguirla, pensando con rammarico che sembravano tornati al loro quinto anno.
Uscì dall'aula, e la vide che camminava con passo spedito, senza voltarsi indietro.
-Lily!- Richiamò. Ma la rossina non si girava.
Con un lungo sospiro, si affrettò per raggiungerla.
-Lily.- Riprovò.
-Mi spieghi perchè sei arrabbiata?-
Niente. La grifoncina camminava veloce, svoltando angoli, diretta alla Sala Comune.
James sbuffò.
-Evans. Ti vuoi fermare?-
Finalmente, Lily fece un mezzo giro su se stessa, parandosi di fronte a lui, gli occhi dardeggianti.
-Cosa diavolo vuoi, Potter?-
E Ramoso pensò che si, erano decisamente tornati al loro quinto anno.
-Voglio sapere perchè ti sei arrabbiata!-
-Perchè?Mi chiedi il perchè?-  Chiuse gli occhi a fessura. -E tu mi dici perchè ce l'hai tanto con i Serpeverde?-
James la guardò, fisso negli occhi.
-E tu perchè li continui a difendere?-
-Io non li sto difendendo, James!Mi chiedo solo perchè devi fare sempre di un'erba un fascio, quando si tratta di loro!-
-Lily, proprio perchè si tratta di loro, lo faccio!Andiamo, non crederai che siano tutti dei santarellini!-
-Ma non li credo neanche tutti Mangiamorte!-
Stavano urlando,. in mezzo al corridoio, come ai vecchi tempi.
James roteò gli occhi.
-Lily, la maggior parte sono Mangiamorte.-
Aveva usato un tono pacato, come per spiegare una cosa molto semplice a un bambino, cosa che fece infuriare ancora di più la grifoncina.
-E questo tu come lo sai?Eh?Ci parli?Ti sei mai sforzato di conoscerne qualcuno?-
James si irrigidì.
-Non mi pare che il tuo sforzo per conoscerne qualcuno sia andato a buon fine.-
Lily strinse i pugni.
-Piton non c'entra, James.- Sibilò.
A James uscì una risata amara.
-Come fai a dire che non c'entra, Lily?Certo che c'entra!Ti sei fatta quest'idea del buon samaritano Serpeverde perchè sei stata a stretto contatto con lui per anni. Ma la sai la novità, Lily?Anche lui è un Mangiamorte, maledizione!-
Lei lo guardò, freddamente.
La credeva così ingenua?
-Lo so.- sibilò, gli occhi a fessura.
-E allora?-
-Allora non è questo il punto!non puoi supporre che siccome alcuni sono Mangiamorte, allora tutta la Casata è da buttare!Non puoi avere questi pregiudizi!-
-Non si tratta di pregiudizi, Lily!-
-Ah, no?Io ritengo che dare del Mangiamorte a qualcuno, non sia molto meglio che dare del Mezzosangue a qualcun altro.-
Quell'ultima frase l'aveva sussurrata.
Appena quelle parole le erano uscite dalle labbra, si era pentita. Sapeva che non era la stessa cosa. Assolutamente. Ma non poteva darla vinta così a James. Anche lei aveva ragione, e che diamine!
James impallidì, di botto.
Gli aveva praticamente dato del razzista, mettendolo allo stesso livello con quella gente che tanto detestava.
Sentì una strana senzazione salirgli al petto.
Delusione.
Davvero pensava questo, di lui?
Se era così, non aveva capito nulla. Proprio nulla.
Sentì una familiare senzazione di dolore lacerargli il cuore.
In tutti quei mesi in cui le aveva dato se stesso, era questo che ne aveva ricavato?
Un'accusa di razzismo?
Sentiva il bisogno di sedersi.
Si riscosse.
-Bene.- Fece, gelido, tornando ad essere per un momento, il vecchio James Potter, quello arrogante e strafottente. -Visto che la pensi così..Ci si vede, Evans.-
-Bene.- sussurrò Lily, distogliendo lo sguardo.
Lui la superò, per entrare in Sala Comune.
Solo allora Lily sentì un'inconfondibile dolore in mezzo al petto.

-Ragazze!-
Alice entrò in dormitorio, troppo eccitata per notare che al suo arrivo, Mary e Lily avevano interrotto bruscamente la conversazione.
Le amiche la guardarono, ma lei ancora non notò l'espressione da funerale delle due.
-Mi sposo!- Gridò, sventolando la mano dove brillava un grande anello di fidanzamento.
Ci fu un attimo di gelido silenzio.
Poi Lily si alzò di scatto dal letto.
-Ma è fantastico, Aly!- gridò, e le gettò le braccia al collo, senza riuscire a smettere di pensare.
Alice si sposava.
Alice aveva raggiunto il punto più alto del suo amore con Frank, mentre lei non sapeva nemmeno se aveva ancora un ragazzo.
Anche Mary, dopo un secondo di esitazione nel quale osservò Lily, corse incontro all'amica, per abbracciarla.
-Complimenti, Aly!-
Gli occhi scuri di Alice brillavano per la gioia.
Le tre amiche stettero abbracciate per un po'.
Lily non voleva staccarsi da Alice. O almeno, non finchè non riusciva a trovare un po' di allegria. Sapeva che Alice ci avrebbe messo si e no due secondi, a capire che c'era qualcosa che non andava. E lei non voleva che si preoccupasse. Non quando meritava di festeggiare.
-Ha detto che sono stati i Malandrini, a convincerlo a chiedermelo,sapete?-
Lily cercò di ignorare quella pugnalata.
-Lui si vergognava. Ha detto che James l'ha minacciato di appiccargli fuoco, se non trovava il coraggio.-
Alice rise, felice e spensierata.
E a quel punto, Lily non riuscì a trattenersi.
-Quando...quando gliel'ha detto?- Fece, con voce flebile.
A quel punto, Alice si staccò, guardandola negli occhi.
Lily distolse lo sguardo, in fretta. Troppo in fretta.
-Ieri..- Sussurrò, continuando a fissare l'amica, cercando di capire cosa c'era che non andava.
-E come te l'ha chiesto?- Fece Mary, cercando di sviare Alice da possibili ipotesi.
Alice per un attimo sorrise, sognante.
-Bè, eravamo in riva al lago...Sapete, era proprio bello, le stelle, la luna...lui si è inginocchiato...e...bè, ecco, me l'ha chiesto.-
Arrossì.
-Oh, Aly.- Sussurrò Lily, con gli occhi lucidi.
-Sono così contenta.- Fece poi, dicendosi che si, gli occhi lucidi erano per la contentezza, non perchè la riva del lago le ricordasse qualcosa in particolare.
Alice la guardò, torva.
-Che è successo?- Sbottò.
Lily sussultò.
-Niente, perchè?- Suonava falsissima persino a se stessa.
-Perchè è una cosa estremamente romantica, e tu di solito avresti riso dicendo che una cosa simile è decisamente smielata per i tuoi gusti, non ti saresti fatta venire gli occhi lucidi. Che cosa è successo?-
Lily sbuffò.
-Niente, Aly.-
Non voleva rovinarle quel momento con le sue lamentele. Anche se l'amica aveva maledettamente ragione.
-Sai, prima in sala Comune c'era James.- Continuò Alice, fissandola.
-Ah, si?Strano, era stanchissimo, prima.- Cercò di suonare allegra, come se lei e James si fossero salutati sorridendo pochi minuti prima, anche se in realtà avrebbe voluto gridarle di dirle che faccia aveva e cosa stava facendo.
Alice continuò a fissarla.
-Stava spiumando un cuscino.-
Fu Mary a parlare.
-Stava...che cosa?!-
Alice annuì, continuando a guardare Lily, che iniziava a sentirsi a disagio.
-Quando gli ho chiesto cosa stava facendo, non mi ha nemmeno risposto.-
Lily era rimasta un attimo interdetta, e per un attimo lo stupore aveva preso posto del dolore.
-E quando gli ho buttato lì il fatto che mi sposo, mi ha guardato un attimo in silenzio, e poi è scoppiato a ridere. Cioè, a ridere, capisci. Sembrava pazzo. -
Lily cercò di sorridere.
-Oh. Ehm. Te l'ho detto, che era stanco, no? Sai com'è James, quando è stanco.-
Di che cosa stava blaterando?
Alice la squadrò, da capo a piedi.
-Lily, cosa è successo con James?-
-Niente.- Sibilò la rossina, in tono acido.
-Lily Evans.-
-Cosa?-
-Visto che non è successo niente, perchè hai la classica espressione che mettevi su al quinto anno dopo aver litigato con James?-
-E che espressione sarebbe, scusa?-
-Una faccia da limone. Solo che ora sembri un limone con gli occhi lucidi.-
-Grazie.- Fece Lily, amara.
-Di niente.- Replicò Alice, asciutta.
La rossina sospirò.
-Aly. Questo è il tuo momento. Goditelo.-
-Lily, come faccio a godermelo se una delle mie migliori amiche sta male?-
Fu a quel punto, che Lily realizzò tutto il dolore che aveva in corpo. Vacillò.
Alice si allungò, per sostenerla, poil'abbracciò.
-Su, stellina, raccontami tutto.- disse, con tono materno. E Lily cedette.

-Lily.- Mary guardava torva l'amica. Erano appena scese a colazione, e Lily aveva un colorito più pallido del solito.
-Mangia qualcosa.- Ordinò.
Lily guardò la fetta biscottata nel suo piatto.
-Non mi va.- Sussurrò.
-Devi mangiare qualcosa, Lily!- sbottò Alice.
La rossina scosse la testa, scostando il piatto lontano da se.
-Almeno, prendi il caffè.-
Fece Mary.
Lily guardò il liquido scuro da lei tanto amato.
Solo l'odore le faceva venire la nausea.
Scosse di nuovo la testa.
Alice sbuffò, e fece per dire qualcosa, quando un'alta figura torreggiò su di loro.
Per un attimo, il cuore di Lily accellerò i battiti.
-Ciao, amore!-
Il battito accellerato lasciò il posto solo a una cocente delusione.
-Frank!-gridò Alice, gettandoglisi letteralmente in braccio.
Lily per un attimo li guardò, poi distolse lo sguardo, lievemente disgustata da quel gran rumore di lingue danzanti.
Con la coda dell'occhio notò che anche James aveva lasciato lì il suo cibo, per osservare Alice e Frank che si mangiavano la faccia incuranti non solo degli studenti, ma anche dei professori a pochi metri di distanza.
James guardò il suo piatto, ricolmo di leccornie. Lo allontanò. Improvvisamente, gli era passata la fame.
Poi, i suoi occhi nocciola incontrarono quelli verdi smeraldo di Lily.
Il tempo sembrò fermarsi.
L'unico rumore che Lily sentiva, era il battito del suo cuore.
Improvvisamente, gli occhi di James divennero aridi.
Interuppe il contatto visivo, per dire qualcosa a Sirius.
il rumore esplose di nuovo nelle orecchie di Lily, assordante. Rumore di risate, rumore di baci, rumore di chiacchere. Rumore,rumore, rumore.
Ma l'unica risata che voleva sentire, non la sentiva.
L'unico bacio che voleva sentire, non sarebbe stato posato sulle sue labbra.
Gli unici occhi che voleva vedere, avevano distolto lo sguardo.
Sospirò. Per un attimo aveva sperato che lui le sorridesse, che le alzasse i pollici in segno di vittoria indicando Alice e Frank, che il litigio della sera prima non fosse mai esistito.
Mary interruppe i suoi pensieri.
-Lily. O mangi, o ti ficco a forza il cibo in bocca.-
Lily le lanciò uno sguardo truce.
-Se vuoi che ti vomiti addosso.- Replicò.
Poi, spostò lo sguardo, attirato da un lieve movimento dall'altro capo del tavolo.
Mary sbuffò.
-Lily, piantala di guardare James.-
Lily alzò un sopracciglio.
-In realtà, sto guardando Black che continua a fare gesti inconsulti per attirare la tua attenzione, credo.-
Mary alzò lo sguardo, sorpresa.
Effettivamente, c'era Sirius che si stava sbacciando per chiamarla.
Aggrottò la fronte, per chiedere spiegazioni.
Sirius, sotto lo sguardo piuttosto divertito degli altri Malandrini, indicò prima lui, poi lei, poi la porta.
E questi suddetti gesti li ripetè una decina di volte.
-Ehm...credo...credo voglia che vada con lui.-
Si alzò, e anche il bel Malandrino lo fece.
-Che cosa...?- incominciò lei.
-Dopo.- Fece lui, prendendola per mano e trascinandola fuori dalla Sala, sotto gli occhi increduli di molti.

-Allora, cosa c'è, Sirius?-
Si erano fermati in mezzo a un corridoio, illuminato dalla luce proveniente da una piccola finestra.
Lui sorrise.
-Allora...non so se l'hai notato, ma James e Lily hanno litigato.-
Mary inarcò un sopracciglio, incitandolo a continuare.
Sirius si schiarì la gola, cercando di darsi un'aria ufficiale.
-Dobbiamo fare qualcosa.-
Mary sbuffò.
-No, Sirius. Se la devono risolvere da soli. Io non voglio mettermi in mezzo.-
Sirius la guardò un attimo.
Poi ghignò, facendo un passo verso di lei.
-Mary Macdonald.-
Mary sospirò.
-Cosa?-
Il bel Black si avvicinò ulteriormente a lei. Ormai, il suo respiro le solleticava il collo.
-Io ti piaccio?-
La grifoncina non rispose.
Sirius allargò il ghigno, avvicinandosi alle sue labbra.
Lei spostò la testa da un lato.
-Ti piaccio, Mary?-
Lei trasse un lungo sospiro.
-Si, Sirius, ma non voglio che mi baci solo perchè vuoi convincermi a fare qualcosa che non voglio fare.-
-Oh, ma io ti bacerei anche per quello, non solo per quello.-
-Come mai improvvisamente hai deciso che ti va di baciarmi?-
-Come se ti dispiacesse.- Fece il Malandrino, ghignando.
Mary fece per replicare, ma le sue labbra furono catturate da quelle carnose di Sirius.
Poi il Malandrino si staccò, continuando a sogghignare.
-Mary, vuoi bene a Lily?-
La moretta sospirò, sentendo di avere già perso.
-Certo.-
-Vuoi bene a me?-
Mary chiuse gli occhi, arrendendosi.
-Cosa hai in mente di fare?-
Sirius le scompigliò i capelli, affettuoso.
-Niente di complicato, mia bella. Dovrai solo dire ad Alice di far cadere per terra un libro di Lily. A quel punto, casualmente, io e Ramoso passeremo di lì, così James, da bravo cavaliere,lo raccoglierà.-
Mary lo guardò, scettica.
-Guarda che così non risolveranno nulla.-
-Oh, è vero. Però, guardandosi negli occhi si ricorderanno quanto si amano eh...puf!!presto diverrò padrino di un piccolo Potter.-
Mary scoppiò a ridere, non potendo farne a meno.
-Sirius, ma che libri hai letto, ultimamente?-
Lui la guardò, scandalizzato.
-Il grande Sirius Black non legge noiosissimi libri.-
Mary ormai aveva le lacrime agli occhi.
-Quindi tutto ciò è dovuto solo alla tua perversa fantasia?Merlino, si salvi chi può.-
E continuò a ridere.
Sirius la guardò, fintamente offeso.
-Ci stai o no?- Fece poi.
Mary tornò seria.
-Sirius, non funzionerà.-
-Non fare la guasta feste.-
-Ma...- Sirius zittì le sue proteste con un bacio.
-Allora, ci stai?- Sussurrò.
Mary sospirò.

-Mary?Che voleva Sirius?-
Si stavano avviando verso l'aula di pozioni, con assoluta calma.
Mary sorrise, nervosa.
E ora?
decise quanto meno di dire una parte di verità.
-Eh...mi...ha baciata.-
Poi Mary si maledisse, dicendosi che non era propriamente la cosa giusta da dire, visto che Lily aveva litigato con James.
-Mary, è fantastico!-
La rossina sorrise, contenta per l'amica.
La moretta intravide con la coda dell'occhio Sirius e James che si avvicinavano, anche loro per avviarsi nell'aula di Pozioni.
Sperò che Alice si sbrigasse.
E, neanche aveva fatto in tempo a pensarlo, che la voce di Alice le raggiunse, squillante.
-Lily!- Gridò.
Intanto, i due Malandrini si erano avvicinati ancora di più. Sirius ammiccò verso Mary, che cercò di sorridergli.
Lily si girò.
Alice, correndo verso l'amica, tirò fuori il libro di Pozioni, sventolandolo in aria.
-Lily, hai dimenticato que...-
Alice Collins, presto in Paciok, era particolarmente nota per la sua goffaggine.
Non era a caso, che Sirius avesse scelto lei, come cavia.
Infatti, senza nemmeno sforzarsi di fingere, inciampò sui suoi stessi piedi, mollando il libro che teneva in mano.
Ma fu a quel punto che le cose precipitarono.
Mary le aveva detto di lanciare il libro in modo che cadesse esattamente tra Lily e James, in modo che il piano di Sirius si realizzasse.
Solo che, come detto prima, Alice era veramente goffa.
Non calibrò il lancio.
Il libro disegnò un perfetto arco sulle teste di Lily e Mary, che lo seguirono con lo sguardo, per poi andare a finire dritto dritto sulla faccia di James Potter, che non fece in tempo a spostarsi, e lo prese appieno sul viso.
Sucessivamente, il libro cadde a terra, con un tonfo.
Ci fu un momento di silenzio.
Lily non poteva crederci.
Mary, non poteva crederci.
Sirius, non poteva crederci.
Nessuno, poteva crederci, in effetti.
James, leggermente stordito, sbattè gli occhi, sistemandosi gli occhiali che gli erano scivolati sul naso.
A quel punto, Sirius scoppiò a ridere, praticamente ululando.
Mary lo guardò malissimo.
James raccolse il libro e lo porse a Lily.
-Tieni.- Fece, asciutto.
Lily diventò di mille colori, tutti tendenti al viola.
Borbottò un veloce grazie, poi afferrò il libro e si precipitò in classe, vergognandosi come mai in vita sua.
Mary guardò, torva, Sirius che ancora rideva.
-Te l'avevo detto.- borbottò, per poi entrare in classe.

-Signorina Evans?-
Lily alzò lo sguardo sul professor Lumacorno, che la guardava con occhi acquosi.
-Ehm, si?-
Sentì qualcuno ridacchiare.
-Può rispondere alla domanda?-
Lily lo guardò, leggermente spaesata.
Non l'aveva sentita, la domanda.
O meglio, non aveva sentito una parola di quell'ora e mezza di lezione.
Aveva preferito perdersi nei suoi pensieri, piuttosto che sentire la voce lenta e strascicata del professore.
Per quanto amasse Pozioni, in quel momento aveva pensieri ben più importanti, per la testa.
Per esempio, come risolvere con James.
Non era di certo la loro prima litigata. In fondo, è normale che si litighi, in una coppia. Ma erano sempre state quelle scaramuccie che poi si concludevano con una battuta, al massimo qualche occhiataccia in più e un po' di broncio.
Erano quelle leggere divergenze d'opinione che non duravano mai per più di un'ora o due. Anche perchè, pensava Lily, essendo sia lei, sia lui, due persone piuttosto mature, se c'era qualche problema, se ne parlava, e si chiariva. E tornava tutto come prima.
Ma ora era diverso.
Lei gli aveva lanciato un'accusa dura e ingiusta, e l'aveva deluso.
Ma lui doveva smettere di avere certi pregiudizi.
Grifondoro, Serpeverde, cos'erano, in realtà?
Due nomi, ingigantiti poi dal fanatismo della gente.
Però era lei che aveva sbagliato.
Non perchè il concetto fosse sbagliato, ma perchè aveva detto una cosa orribile.
Sapeva che James piuttosto di chiamarla Mezzosangue si sarebbe fatto torturare.
Sapeva che Mezzosangue era razzismo, mentre Mangiamorte era un dato di fatto.
Sospirò.
-Signorina Evans?Sto aspettando.-
Lily si guardò intorno.
-Ehm, si...-
Vide Alice sbracciarsi, per poi indicare il suo braccio e mimare un corno sulla fronte.
-Ehm...pelle...di unicorno...?-
Capì di aver sbagliato dalla manata che Alice si tirò sulla fronte.
Guardò Lumacorno, cercando di sorridere.
-Pelle di unicorno?Di unicorno?Evans, mi stupisco di lei. Una risposta tanto sbagliata avrei potuto aspettarmela da Minus, non da lei.-
Il sorriso le si incrinò lievemente, mentre parecchi Serpeverde ridevano. Vide con la coda dell'occhio Severus Piton rivolgerle un'occhiata.
-Guardi, signorina Evans, non le tolgo dei punti solo perchè mi fido di lei.-
Lily si stava arrabbiando. Che diamine voleva quel subdolo professore?Si doveva sentire pure grata perchè non le aveva tolto dei punti?con tutti quelli che aveva guadagnato negli anni?Ma per favore!
Abbassò gli occhi, per non fare intravedere la rabbia.
-Oggi mi ha deluso, Evans. Forse è stato meglio che non sia finita nella mia Casa.-
Lily strinse i pugni, sotto al banco, mentre sentiva le Serpi sghignazzare.
-Infatti, se sono finita a Grifondoro, un motivo ci dev'essere.-
Borbottò.
Lumacorno la guardò, con aria sprezzante.
-Come ha detto, signorina Evans?-
Lo sguardo era severo.
Per un attimo, Lily alzò gli occhi lampeggianti d'ira.
Poi si limitò a sorridere, amabilmente.
-Niente, professore.-
E Lumacorno se ne tornò alla sua cattedra, contento di non dover togliere punti alla sua alunna preferita.
E Lily sentì distintamente uno sguardo puntato sulla sua schiena, uno sguardo, ne era sicura, color nocciola.

Sirius sentì distintamente uno strano bussare alla porta.
Si chiese chi diavolo fosse che bussava alla porta del suo dormitorio alle una di notte.
Lanciò una rapida occhiata agli altri letti, per vedere se mancava qualcuno all'appello.
Ma i Malandrini erano tutti lì: Remus, a braccia e gambe spalancate sul suo letto, con il cuscino praticamente sotto la schiena. E Sirius si chiese, per l'ennesima volta, come piotesse qualcuno tanto ordinato di giorno essere tanto disordinato di notte.
Poi c'era Peter, letteralmente sotterrato sotto le coperte. Avresti detto che non c'era, se non fosse stato per i lunghi respiri che ogni tanto permettevano alle coperte di alzarsi e abbassarsi a ritmo con il corpo di Codaliscia.
E poi c'era James.
James era uno spasso da guardare, mentre dormiva. Sirius poteva dire con certezza di non averlo mai, in sette anni, visto addormentarsi in una posizione uguale a quella della notte precedente. Ancora si chiedeva come facesse.
Quella notte, era messo su un fianco, un braccio steso sotto al cuscino, e l'altro a penzoloni fuori dal letto. La coperta giaceva dimenticata sul pavimento.
Sirius sorrise.
I mitici Malandrini.
Un altro bussare insistente lo risosse.
Con un grunito, scese dal letto, maledicendo chiunque ci fosse stato al di là della porta.
Quando aprì la porta, però, rimase sorpreso.
-Evans?- Esclamò.
Lily lo guardò, per un attimo divertita. Aveva usato il lenzuolo come un'asciugamano, legandoselo attorno alla vita per coprirsi.
-Vuoi parlare con James?-
Lily annuì.
Sirius la scrutò, per un attimo, chiedendosi se farla entrare.
Quante volte ancora avrebbe visto James distrutto per causa sua?
Quante notti avrebbe ancora passato insonni ad accogliere la sofferenza di James?
Sofferenza mai esplicitata, ovviamente, ma sofferenza velata sotto battute, scherzi, ragionamenti sui massimi sistemi.
Sapeva che in quel momento, se James dormiva, era semplicemente perchè la notte precedente non si era dato pace.
Si girava, poi si rigirava, andava in bagno, beveva dell'acqua, poi si rimetteva a letto. Guardava il soffitto per un po', con gli occhi leggermente umidi, poi li chiudeva, cercando di farli asciugare e di addormentarsi.
Ma niente. E allora riprendeva la danza: si girava, si rigirava...
E lui, Sirius, spettatore involontario, faceva finta di dormire, chiedendosi se poteva fare qualcosa. E rispondendosi che qualunque cosa avrebbe fatto, non avrebbe sostituito una madre, non avrebbe sostituito Lily. E allora lui, spettatore del tormento, si sentiva inutile come una pergamena ammuffita nel tempo.
Non poteva aiutare suo fratello.
Suo fratello voleva combattere da solo.
E ancora una volta guardò Lily. Quella ragazza, donna ormai, che aveva stregato James con la sua svavillante capigliatura rossa, i suoi grandi occhi verdi, ma soprattutto il suo carattere peperino, che non si faceva mettere i piedi in testa nemmeno da James Potter e Sirius Black.
La guardò, e si accorse che non riusciva più a detestarla, quella ragazza che alla fine si era fatta rubare il cuore da suo fratello. Ormai anche lui l'aveva accettata come una di loro, come una parte, a volte un po' rompiscatole, di James.
Aveva iniziato a sentire una sincera amicizia che lo legava a quella streghetta dai capelli ramati.
Allora annuì, e si spostò, per farla entrare.
-Sveglio Peter e Remus, andiamo nella Stanza delle Necessità.-
Lei aggrottò la fronte.
-Ma no,  lascia stare...-
Lui scosse la testa.
-Avete bisogno di parlare per bene, Lily. Ti assicuro che il dolce russare di Peter non è propiamente afrodisiaco.-
Lily fece una leggera risata.
-Sirius?- Lo chiamò, prima che raggiungesse i letti dei due amici.
-Si?-
-Grazie.-
Lui fece una breve risata.
-Tranquilla, non ci dovrebbero volere le cannonate per svegliarlo. Per quanto ne so, è una settimana che dorme con metà cervello addormentato e l'altra metà perfettamente funzionante.-
Lily annuì, osservando Black che con un Levicorpus faceva fluttuare i corpi ancora addormentati degli amici fuori dalla stanza.
-Notte, Evans.- Concluse, con un'occhiata leggermente maliziosa, che la grifoncina ricambiò con un'alzata degli occhi al cielo. Il solito Sirius.
Poi si girò verso l'unico letto ancora occupato.
James dormiva.
O almeno così sembrava.
Si avvicinò, con passo incerto.
Poi si sedette sul letto, osservandolo.
Aveva un viso quasi spossato, nonostante fosse addormentato.
E Lily si sentì in colpa.
Perchè lei era una stupida, perchè gli aveva promesso che gli sarebbe stata sempre vicino ed invece l'aveva allontanato per la sua mania di difendere sempre tutti.
La madre di James era morta per colpa di Voldemort. Non esattamente, ma ci era andata vicino. E lei aveva difeso coloro che erano i sostenitori di Voldemort.
Si sentiva una persona orribile. Come aveva potuto?
James non lo meritava.
E lei non meritava uno come James. Ma era egoista, e non lo avrebbe lasciato andare.
Iniziò a passargli delicatamente una mano sul viso. Notò che il volto di James si stava distendendo, a poco a  poco.
Avrebbe dovuto svegliarlo. Lì, ora, e parlargli.
Ma Ramoso aveva un faccino così tenero,e così afflitto, che Lily non se la sentì.
Decise di rimanere semplicemente lì, a vegliarlo, come aveva fatto tanti mesi prima.
Continuò ad accarezzargli il viso.
Il tempo di parlare ci sarebbe stato. Ora, James doveva solamente riposare.



ehilààààààààààà!!!!!ciaooooo!!!!ecco qui un altro capitolo...lo so che vi lascio con l'amaro in bocca...ma tranquilli, il prossimo cap arriverà prestissimo, promesso =P (guarda che non ce ne frega niente....ndlettori)(=___= ndme)
che dire...allora, finalmente Sirius e Mary hanno concluso qualcosa =P evvivaaa =P a parte tutto, il capitolo non mi piace molto, però non importa. Infatti, quando mai sono stata soddisfatta di un mio lavoro? =P
ora passo ai ringraziamenti..(a proposito, ben 13 recensioni!evvivaaaaaaaaa grazie grazie grazie ^^)

ramoso4ever95:
grazie per tutti i complimenti ^^ Arrossisco ^^ spero che continuerai a leggere ^^

oOoPRONGSIEoOo:
Oddio, grazie ^^ la tua storia mi era piaciuta davvero tantissimo...cooomunque, sono contenta che anche la mia ti piaccia ^^ e spero vivamente che tu non ti ricreda con questo capitolo, che, come ho detto, non mi piace moltissimo...vabbe =) baci baci!

jaily:
dai che sto migliorando con i tempi di aggiornamento...ce la farò a tornare ai ritmi iniziali(due cap a settimana)???spero di si anche se, si sa, la vecchiaia avanza...=P

Maira_Hermione96:
cioa, amica talpa =P  ehhh...mi sa che qua Lily cala un po', eh? ma si rifarà...si rifà sempre =P

Harmonia:
Grazie per lo sproloquio di commenti, non mi fa altro che piacere XD le vostre recensioni mi fanno decisamente ingrassare XD che bello XD

Emily Doyle:
Ehi, ciao!è un po' che non ti si vede =) come hai passato le vacanze? cmq grazie per i complimenti, come sempre ^^

PikkolaGrandefan:
eh si, Lily è pazza( come me) ma è una pazzia sana(al contrario della mia =P) alla fine, per amore, farebbe tutto...ehhh...

ninny:
eheh...cara la mia Lily e il mio James...(ci risiamo, vado in brodo di giuggiole per il mio James =P)

felpa_fan:
Eh si, Susan ha visto proprio harry, anche se lei non lo sa =P baci!

sarina87:
lo so che era triste...ma Susan, purtroppo, doveva morire...(oddio, sembro un Mangiamorte XD)

Nikki Potter:
Te ne sei accorta *.* che bello *.* speravo che qualcuno si accorgesse che in quel momento, James assomigliava ad harry, perchè in fondo, sono padre e figlio, no? e io credo che harry sia uguale a Lily quando è calmo calmo, ma poi, quando si incazza davvero, il lato James viene fuori =P baci!!!

weasley star:
grazie, come sempre. fammi sapere cosa pensi di questo cap ^^ baci!












 



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Capitolo 20
*** Conversazioni in classe.. ***


cap20 Il sole iniziava a gettare i suoi primi bagliori sulla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, rendendola così ancora più suggestiva agli occhi dei suoi abitanti.
Purtroppo, non c'erano molte persone che godevano di quella vista, in quanto a quell'ora studenti e professori preferivano di gran lunga dormire almeno per un'altra oretta.
Lily Evans, una delle poche persone a quell'ora gìà sveglie, sorrise.
Un osservatore attento avrebbe notato che quella ragazza si trovava dalla parte sbagliata, rispetto al suo dormitorio.
E un osservatore ancora più meticoloso avrebbe notato che quel dolce sorriso non era affatto rivolto al paesaggio spettacolare che Hogwarts offriva a quell'ora.
Lily Evans, infatti, a suo dire, aveva uno spettacolo ben più bello da guardare, in quel momento.
Uno spettacolo che aveva capelli corvini e occhi nocciola, per la precisione.
è incredibile quante cose si possono imparare di una persona soltanto guardandola dormire.
Quella notte, Lily aveva imparato che James a volte spalancava gli occhi nel sonno, facendole sempre prendere un colpo, perchè quando poi lo chiamava, non rispondeva, dandole l'impressione che stesse male. Per poi accorgersi, chinando un orecchio vicino al suo naso, che il respiro era ancora profondo e regolare, da addormentato.
Ogni tanto parlava nel sonno. Mugugnava parole, a volte insensate.
Aveva pronunciato il suo nome, seguito a volte da un sospiro, a volte da un sorriso.
A un certo punto gli era anche scesa una lacrima. Unica, solitaria lacrima, che Lily aveva provveduto ad asciugare con infinita dolcezza.
E si pentì di non averlo mai guardato dormire, di essersi accorta solo adesso di quante piccole cose della vita notturna di James non conoscesse.
Quando dormivano assieme, in un modo o nell'altro, era sempre James il primo a svegliarsi.
E stranamente Lily seppe, così alla maniera come a volte si sanno le cose senza che nessuno ce le dica, che James era rimasto spesso a guardarla, mentre dormiva.
Che lui sapeva che lei dormiva sempre con le palpebre leggermente socchiuse, come a voler tenere sotto controllo tutto, anche durante la notte.
Che lui sapeva che lei dormiva sempre su un fianco, leggermente rannicchiata in posizione fetale, con una mano sotto al cuscino.
Lily si ripromise di mettere a bada la sua stanchezza ed il suo sonno che si faceva sentire sempre nei momenti sbagliati, in modo da osservare più spesso il suo James mentre dormiva.
In quel momento, James si mosse, borbottando qualcosa di apparentemente senza senso.
Lily capì che stava per svegliarsi:era la quarta volta nel giro di pochi secondi che il Malandrino cambiava posizione.
Si sentì prendere dal panico, per un attimo.
Cosa avrebbe fatto?
Cosa avrebbe detto?
Forse era meglio andarsene, lasciare che si svegliasse con in tutta tranquillità, e poi parlargli con calma alla fine delle lezioni.
Si alzò, indietreggiando.
Ovviamente, il fato decide sempre i momenti meno consoni, per agire.
James si svegliò mentre lei era lì, a metà strada tra il suo letto e la porta, con l'aria di chi sta per fuggire.
Sbattè le palpebre un paio di volte, per accertarsi che non fosse un sogno.
Fece una smorfia, ancora incerto.
-Lily?- Chiese poi, tanto per accertarsi di non essere vittima di un'allucinazione dovuta alla sua miopia.
E Lily, presa totalmente alla sprovvista, stupidamente rispose:
-James?- Come se fosse stato lui, in piedi a quell'ora nel dormitorio sbagliato.
E lui, tanto per continuare quell'assurdità, annuì, come per rassicurarla.
E lei, in quell'assurda scenetta, si sentì ancora più cretina, in quanto sarebbe dovuta essere lei, quella che lo rassicurava, non viceversa.
-Da quanto sei qui?-
-Da...un po'.-
James aggrottò la fronte, guardandosi attorno.
Notò che i letti erano vuoti.
-Sirius?-
Lily alzò le spalle, aspettando che Ramoso si svegliasse del tutto. Perchè era chiaro che aveva ancora la mente intorpidita dal sonno, lo si capiva dagli occhi a mezzasta, dalla fronte leggermente corrucciata.
James annuì di nuovo, lentamente, come se avesse capito tutto.
Poi, inaspettatamente, si fece ricadere a peso morto sul letto, riaddormentandosi come se niente fosse.
Lily sgranò gli occhi.
-P..Potter?- Balbettò.
In tutta risposta, James mosse una gamba, mettendola in una posizione più comoda.
Lily era incredula.
Ma insomma!La beccava in flagrante mentre stava per fuggire a gambe levate,la faceva sentire leggermente scema, poi, quando lei si preparava a incominciare un lungo e difficile discorso, lui si riaddormentava?
Cioè, ma, insomma!
Non ci sono più i Malandrini di una volta, pensò, sbuffando.
Poi ghignò.
In fondo, poteva farglielo lo stesso, il discorso.
Così imparava.
Sarebbe stata una specie di prova generale, no?
Ma si, pensò la grifoncina, facciamolo.
In fondo, voleva gustarsi appieno quel James dormiente, tanto tenero da assomigliare ad un bambino.
Si avvicinò, pianissimo, per non disturbarlo.
Si sedette di nuovo sul bordo del letto, osservandolo.
Dopo un po' che lo guardava, però, si accorse di non riuscire a incominciare, nonostante fosse più che evidente che il Grifondoro  dormiva della grossa.
Si sentì quasi avvampare, e si diede della stupida.
Che razza di Grifondoro sei, Lily?
La rossina sospirò.
Decise di cambiare posizione.
Si mise inginocchiata per terra, il viso a pochi centimetri da quello del bell'addormentato.
-James.- Soffiò, tanto per accertarsi che non fosse sveglio. Ma il respiro del Malandrino era lento e pesante.
Gli passò il dito sul profilo, incantata per un attimo da quanto fosse cambiato, rispetto all'undicenne che aveva conosciuto.
-Sai, mi dispiace. So di averti deluso. Ti avevo promesso che ti sarei stata vicino, e invece non ho fatto altro che peggiorare le cose. Sai, a volte penso davvero di non meritarti. Il che è strano, se ci pensi, perchè qualche anno fa avrei sostenuto l'esatto contrario. Ma comunque, - qui prese un gran respiro. -Benchè io non ti meriti, e benchè io sia spesso una persona orribile che ti fa soffrire, non ho intenzione di lasciarti andare via. Perchè, anche se è estremamente scontato, da dire, io ti amo. Amo quando sorridi, amo il tuo voler far felici sempre tutti, amo la tua ironia, amo il fatto che tu sia venuto fino da me a Capodanno, o che mi abbia accompagnato da mia madre, come se nulla fosse. E anche se non lo ammetterò neanche sotto le più atroci torture, ormai amo anche il tuo modo di scompigliarti i capelli, o il modo in cui mi guardi mentre siamo in biblioteca e io cerco di farti studiare. Quindi, mi dispiace per le cose che ho detto. So che dare del Mezzosangue o del Mangiamorte è assolutamente diverso, e in fondo so anche che non daresti mai del Mangiamorte a qualcuno senza delle basi.-
Mentre parlava, aveva spostato lo sguardo sul comodino affianco al letto.
Quindi, quando si rivoltò, lentamente, e si scontrò con le iridi nocciola di James, completamente sveglie, si può benissimo immaginare perchè improvvisamente sgranò gli occhi mandandoli fuori dalle orbite e perchè la sua bocca si spalancò a livelli mai visti prima. Probabilmente, se non fosse stata prontamente bloccata da James che l'aveva fermata tappandole la bocca con una mano, avrebbe urlato.
-Cosa...quando...da dove...- Boccheggiò Lily, dopo essersi liberata dalla mano di James.
James la guardò, divertito.
In seguito, avrebbe definito l'espressione di Lily assolutamente esilarante.
Un pesce rosso.
Sembrava esattamente un pesce rosso. Un pesce rosso estremamente sexy, a dire il vero.
Fece finta di rifletterci.
-Vediamo...diciamo che mi sono iniziato a svegliare al "comunque".  Al "non ho inetenzione di lasciarti andare via" ero completamente sveglio.-
La mascella della rossina sembrava pronta a cadere per terra da un momento all'altro.
-Io...cioè...ehm.-
Cercò di darsi un contegno. Si alzò, lisciandosi la gonna della divisa, guardando tutto tranne lui, perchè, ne era sicura, quella volta non sarebbe riuscita a trattenere il rossore sulle guancie. Era stato tutto troppo improvviso.
E, se vogliamo dirla tutta, fin troppo prevedibile.
Perchè da quando stava con James aveva aumentato a dismisura la sua dose mensile di figure di merda?
Questo pensava la rossina, mentre cercava di fare finta che non fosse successo assolutamente nulla di insolito.
Lanciò un'occhiata leggermente truce al Malandrino, che ancora se la rideva.
Incrociò le braccia al petto, inarcando un sopracciglio, per vedere se la smetteva.
Visto che fu totalmente inutile, si girò per andarsene, senza dire una parola.
Uscita dalla stanza, si sedette, con la schiena appoggiata al muro.
Non fu stupita di sentire la porta aprirsi, alcuni secondi dopo.
-Lily?- Si vedeva che il Malandrino stava facendo uno sforzo enorme, per non ridere.
Lei lo guardò male.
-Ti trovo piuttosto ilare, stamattina.-  Fece, sarcastica.
James sghignazzò, non riuscendo a trattenersi.
-Che vuoi farci, Evans, mi sono svegliato bene.-
La rossina alzò un sopracciglio, ma non rispose.
Poi si alzò.
-Bene, direi che hai riso abbastanza. Ci vediamo a lezione.-
Lui le prese la mano.
-Dai, Lily, aspetta. Scusami. è che davvero, avevi una faccia troppo divertente.-
 Lei lo guardò male, ma non se ne andò.
Ci fu un attimo di silenzio.
-Ci sei rimasta così tanto male?-
Lily sbuffò.
-Non è quello. è che insomma!Io volevo farti un bel discorso, non una serie di frasi smielate e buttate lì in modo che non si capisca nulla.-
James sorrise.
-Era un bellissimo discorso, Lily. E si è capito benissimo tutto.-
Lei tolse la mano, incupendosi.
-Che c'è?-
Lei sbuffò, di nuovo.
-Vedi come sei?Tu dovresti essere infuriato con la sottoscritta, e invece sei li che sorridi e mi rassicuri, come se non fossi una stronza. Sei decisamente troppo buono.-
James rise, poi le prese anche l'altra mano, in modo che lei si girasse trovandosi esattamente di fronte a lui.
-Lily. Come potrei essere arrabbiato dopo che mi hai detto delle cose bellissime?A quel punto sarei io, il bastardo, non credi?-
Lily scosse la testa, spostando lo sguardo.
Allora Ramoro ghignò.
-Va bene, Evans...- Si avvicinò pericolosamente al viso della rossa. -Facciamo che, visto che non mi credi...- a quel punto, la grifoncina tornò a puntare i suoi occhi in quelli di James, trovandoseli a pochi millimetri. -...troverai il modo di farti perdonare.-
E, con un ultimo ghigno, la baciò.

Lily era distesa a pancia in giù sul letto di James che scarabbocchiava su una pergamena.
L'unica cosa che la copriva era il lenzuolo bianco del letto di Ramoso.
Alla faccia della punizione, pensava Lily, ridacchiando.
James era andato a farsi una doccia. Dopo se la sarebbe fatta anche lei, per togliersi di dosso il lieve sudore.
Gettò una rapida occhiata all'orologio, sul comodino.
-Jaaames, ti dai una mossa?-
Guardò la porta, sperando di vederlo uscire. Di lì a poco, sarebbero dovuti scendere a fare colazione.
Poi le balenò in testa un'idea, piuttosto malandrina.
Fece un breve ghigno.
Si alzò dal letto, avviandosi verso la porta del bagno, lasciando che il lenzuolo bianco cadesse per terra, lasciandola completamente scoperta.
Aprì la porta, con apparente noncuranza.
Con assoluta scioltezza, aprì la cabina armadio della doccia, dove si sentiva l'insistente scrosciare dell'acqua.
Quando James si girò, lei si limitò ad entrare nella doccia, incurante dello sguardo sbalordito del Malandrino.
Chiuse l'anta della doccia, poi si voltò verso Ramoso.
Allo sguardo interrogativo del ragazzo, scrollò le spalle.
-Non ti muovevi.- Disse, tranquillamente.
Poi, come se nulla fosse, si girò dall'altra parte, incominciando a insaponarsi.

Quando scesero, con i capelli ancora leggermente umidi, lo spettacolo che gli si parava davanti nella Sala Comune era piuttosto raccapricciante.
Sirius stava letteralmente mangiando la faccia di Mary.
James guardò Lily, divertito.
-A quanto pare, hanno inventato un nuovo piatto per fare colazione.-
Lily annuì, facendo una lieve smorfia.
Sirius si staccò momentaneamente dalla faccia di Mary.
-E che piatto, fratello.-
Mary gli fece una lieve linguaccia, le guancie leggermente arrossate.
-Non è che potreste andare da un'altra parte?insomma, siamo in presenza di minori...- fece Lily, indicando con la testa un gruppetto di primini che li guardava scandalizzati.
-Eh, Evans, non è mica colpa nostra se la camera era già occupata...-
Ovviamente, scelse il momento di massimo silenzio nella Sala, per urlare tale frase.
E, ancora più ovviamente, gli occhi di tutti i presenti si spostarono su James e Lily, come delle calamite.
Calò il silenzio.
Lily chiuse gli occhi.
Prese un gran respiro.
-Black.- Fece, sussurrando. -Comincia a correre.-
Tirò fuori la bacchetta, minacciosa.
E Sirius impallidì, mentre gli altri scoppiavano a ridere.

-Bene, ragazzi.- Il professor Stewart, di Difesa contro le Arti Oscure guardava i suoi studenti, con orgoglio.
-Sono molto soddisfatto dei vostri Patronus. Non avrete davvero problemi, ai M.A.G.O. Dovete sapere che, il Patronus fu utilizzato, per la prima volta...-
Mentre il professore continuava la lezione, a Lily arrivò un biglietto con una ben nota calligrafia.
Evans, bello il tuo Patronus. Ha una forma familiare.
Lily si sforzò di non scoppiare a ridere davanti al professore.
Potter, vedi di non montarti la testa. Il patronus lo sapevo fare anche al quinto.
La risposta non tardò ad arrivare.
See, certo. Vabbè, farò finta di crederti, solo perchè sei bellissima.
Lily gli lanciò un'occhiataccia, prima di rispondergli.
Guarda che è vero. Va bene, ok, forse non al quinto, ma al sesto di sicuro.
Sentì una breve risata arrivare da dietro.
Vuol dire che già al sesto eri pazzamente innamorata di me!
Lily roteò gli occhi.
Ti è sfuggito il minuscolo particolare che io al sesto non avevo idea del fatto che un cervo girasse indisturbato per il parco di Hogwarts?
Mai sentito parlare di subconscio?
Si, Potter, continua a sognare, che è meglio.
Vieni anche tu, nei miei sogni, Evans?
Lily fece finta di cercare qualcosa in borsa, per nascondere la breve risata.
E io cosa ci guadagno?
Il mio amore eterno e bla bla bla..?
Lily fece un sorrisone al professore, prima di rispondere.
Mmmm...va bene, mi accontenterò.
Ah, "ti accontenterai",eh?Scherza, scherza, Evans. Mi vendicherò.
Uuuuu, che paura. Piuttosto, non sono l'unica ad avere come Patronus una cerva. Non è che mi tradisci con Severus Piton...??
.....Se volevi farmi passare l'appetito, ci sei riuscita benissimo.
Haha...Ora capisco molte cose...
Evans, smettila. Sei inquietante.
Ora capisco tutto il tuo disprezzo per lui, Potter...era una copertura!
Evans, piantala di fare queste insinuazioni..brrrr...solo il pensiero che Mocciosus mi stia a due metri di distanza mi fa rabbrividire..
Lily finse un colpo di tosse, per mascherare le risate.
Si si, certo, Potter...ormai ti ho scoperto, è inutile che neghi...
Guarda, se vuoi, ti dò un'ottima dimostrazione del fatto che mi piacciono le donne.
Uh...e sentiamo...come avresti intenzione di dimostrarmelo...?
Potrei trascinarti di nuovo sotto la doccia...
Non ti azzardare, Potter.Guarda che sono venuta sotto la doccia solo perchè ci stavi mettendo un secolo.
Ah...certo...ma non mi sembra che comunque dopo ti sia dispiaciuto..
Bè, Potter...mettiamola così...è stato un piccolo incidente di percorso!
Ahhh, ovvio. Infatti, immagino che anche quando Mary è in doccia, tu entri e ti ritrovi a fare...come l'hai chiamato?Un piccolo incidente di percorso.
Ma che schifo, Potter!
Vedi che ho ragione?
Ehm, scusate. Solo IO ho il diritto di fare incidenti di percorso con Mary in doccia, chiaro?
Black?!
Si, dolce Evans, ho fregato il foglio a Ramoso. infatti, se ti giri, puoi notare che sta cercando di uccidermi.
Lily, appena lesse il biglietto, si girò verso i due Malandrini.
Ramoso, a suon di librate, stava effettivamente cercando di ammazzare Sirius.
Aaaaa...bravo James!
Come bravo James?!
Black, considerala una vendetta per la figura che mi hai fatto fare in Sala Comune.
Ancora quella storia, Evans?
Ancora quella storia?!Black, adesso tutti penseranno che io e James..abbiamo fatto...
Oh, Lily, ma io e te ABBIAMO FATTO, in effetti.
Potter, non ti ci mettere anche tu!
Spero che non abbiate fatto niente sul mio letto!che schifo!
Black, mi rifiuto di fare l'amore su un letto dove ci sono state un miliardo di ragazze, grazie.
Ma come?!Così mi ferisci, Evans!
Bè Felpato, ha ragione, in effetti...
Tu quoque, Ramoso??
Grande James! Se continui così, potrei anche decidere di darti un premio..
Uu...facciamo una replica della doccia..??
Mmmm...può darsi...
Ma Ramoso!Cedi a un ricatto così subdolo?
Fammici pensare...si.
Tradisci così tuo fratello??
Mmm..vediamo...si.
Traditore!!
Ehh, Felpato...Sai com'è...è la vita!!
La vita un corno!!Con tutto quello che ho fatto per te...sniff..
Intendi forse quella volta che mi hai rotto gli occhiali buttandomeli giù dalla torre?
Ehm...vabbe, è stato un caso isolato...
O quando volevi fare uno scherzo a Mocciosus e mi sono ritrovato i capelli rosa??
Eh...due casi isolati...
O quando...
Ok, ok, ho capito, basta!Evans, facci quello che vuoi, è tutto tuo!!
Per inciso, Black, è già tutto mio.
Tranquilla, Evans, non devi essere gelosa, Black è solo il mio amante. Ma non ti devi preoccupare,tu non lo verrai mai a sapere.
Ehi, come sarebbe a dire?!
Mary, amore. Tranquilla, Potter soffre di disturbi mentali molto forti. Bisogna assecondarlo, se no rischia di buttarsi giù dalla torre di astronomia.
Davvero, Black?Che genere di malatie mentali?
Bè, ecco, Evans, ci sono due modi per chiamare queste suddette malattie...un modo è Lilite, e l'altro è Evanscardia!
Uh, capisco...e in cosa consistono?
Vedi...un po' di tempo fa consisteva nel mettere giù la penna a un quarto d'ora dall'inizio della lezione, e poi iniziare a guardarti con una faccia da triglia.
Ehi!Non è vero!
E cosa faceva nel primo quarto d'ora...?
La piantate?
No, è interessante. Dicevamo, Black...?
Nel primo quarto d'ora si limitava a illudersi che avresti accettato di uscire con lui.
Mary, Sirius ti ha raccontato di quella volta che ha dato appuntamento a quattro ragazze, tutte di case diverse, e si sono ritrovate tutte nella stanza delle necessità lo stesso giorno alla stessa ora...?
Che cosa?E poi cosa è successo?
Mary, amore, tu questo non lo vuoi sapere.
Oh, si che voglio saperlo. Cosa è successo poi, James?
Bè, ecco, lui ha proposto di...
Qualsiasi cosa dica, amore mio, non è vero...
...fare una cosa a cinque.
MA CHE SCHIFO!!
Fratello, ti ho mai detto che ti detesto?
Ma cooome?E io che ti amo!
...Sono sconvolta.
Ma no, Mary, tranquilla. Non potrei mai essere innamorato di un ninfomane.
IO NON SONO NINFOMANEEE!
E poi, sono troppo innamorato della torcia umana che ti sta affianco.
Ehi!Torcia umana a chi??
Ti amo, Lily.
Sei un idiota, te l'ho mai detto?
No, non mi sembra.
Sei un idiota.
-Potter!Black!Che cosa state facendo?-
Il professore, vedendo strani movimenti negli ultimi banchi, si era avvicinato, sospettoso.
Ramoso e Felpato, contemporaneamente, alzarono la testa dal foglio.
E, sempre assieme, fino alla distruzione, esclamarono:
-Non sono stato io, professore!-
Mary e Lily, qualche banco più avanti, non riuscirono a trattenersi, e scoppiarono in una sonora risata.
Con il risultato che furono sbattuti fuori dall'aula tutti e quettro.
Lily osservò la porta dell'aula, da dove arrivava la voce del professore.
-Non ci posso credere.- Sussurrò. -Sono stata sbattuta fuori.-
Sbattè le ciglia.
-è la prima volta in sette anni.-
-Eh, Lily, c'è sempre una prima volta...-
Lily si girò, lentamente, verso il suo ragazzo, guardandolo con aria truce.
-è colpa tua, Potter.-
-Come mia?E Sirius?!-
Lily ci riflettè. Poi annuì.
-Anche di Sirius.-
-Ehi!Ma come?Non è vero, cosa c'entro io...-
-Tu c'entri sempre, Felpato, quando si tratta di disastri.-
-Vero.- Disse Mary, annuendo vigorosamente.
-Mary, amore, ma come!Anche tu!-
-A proposito, com'è che ti sei messo a chiamarmi amore..?-
-Vedi Mary...Sostanzialmente, vuole leccarti il culo.-
-Ma non è vero!- Protestò il bel Black.
E tutti risero, finalmente dopo tanto tempo, allegri e spensierati.
-E ora cosa facciamo?-
-E se andassimo in biblioteca a portarci avanti con i compiti..?-
I tre guardarono Lily scandalizzati.
Poi James le cinse i fianchi.
-Tesoro, spero tu stia scherzando.-
Il tono era scherzosamente minaccioso.
Lily sorrise, rassegnata.
-Ragazzi, io e Mary dobbiamo fare una cosa...!-
James, Lily e persino Mary guardarono stralunati Sirius per un attimo.
-Che cosa dovremmo fare, Sirius...?-
Lui le strizzò l'occhio, prendendole una mano.
-Lo scoprirai!-
E, detto questo, la trascinò via praticamente di peso.
James e Lily rimasero lì, da soli, un attimo interdetti.
Poi Lily sbuffò.
-Spero non facciano niente di avventato.-
-Con Sirius?Ma no, figurati...-
Si guardarono, per poi ridere insieme.
-Cosa facciamo in quest'ora e mezza...?-
James ci pensò un po' su.
Poi sorrise.
-Vieni con me.-
Per mano, la condusse fuori, nel parco. Il sole era alto nel cielo, e il prato sembrava quasi scintillare, sotto la sua luce.
-Cosa vuoi fare?-
Ma James non rispose. Si limitò a sorridere.
Poi, piano piano, Lily si accorse che James iniziava ad essere contornato di luce. Il profilo del suo corpo iniziava a farsi confuso. Il ragazzo piegò sempre di più il busto, fino a ritrovarsi a quattro zampe. Quando l'immensa luce bianca venne meno, al posto di James c'era Ramoso.
La rossina lo guardò, affascinata. Non l'aveva mai visto trasformarsi. Era una cosa incredibile.
Allungò una mano, per accarezzargli il dorso, ancora in contemplazione dell'animale.
Poi, il cervo piegò lievemente le gambe, come a incitarla a salire.
Lei lo guardò, dubbiosa.
-Vuoi che salga...?-
Ramoso annuì, con una luce tenera negli occhi caldi.
-Non lo so, James...e se fosse pericoloso?-
E James, sotto le vesti dell'animale, sbuffò.
Poi le si avvicinò, piano per non spaventarla.
-Cosa fai?- Chiese lei, con un sorriso.
L'Animagus tirò fuori la lingua e le leccò, delicatamente, la guancia, come per rassicurarla.
Lily rise.
-Che onore, potrò dire di essere stata baciata da un cervo.-
Nello sguardo del Malandrino passò un lampo divertito.
-Sai, quasi quasi inizio a preferirti in versione cervide.-
Questa volta, lo sguardo di James era di pura sfida.
Ghignò, e non è facile, far ghignare un cervo.
Poi, inaspettatamente, leccò la bocca di Lily, come se niente fosse.
-Ah!James, che schifo!-
E l'animale si riavvicinò, per farlo di nuovo, sempre più divertito.
Lily indietreggiò.
-Ok,ok, ho capito, scherzavo!Ti preferisco da umano!-
E poi rise, vedendo l'espressione soddisfatta di James.
Poi sospirò.
-Va bene, fammi salire.- E rise dello sguardo di pura gioia di Ramoso.
Quando gli fu in groppa, affondò per un attimo le dita nella palliccia rossiccia, ancora stupita dal fatto che quello fosse proprio James. Pensò che in quel momento, nonostante la guerra, nonostante la paura, nonostante le morti, era felice. Felice di essere in un mondo in cui c'era anche James.
Poi si aggrappò saldamente al cervo, per non cadere.
-Vai.- Gli sussurrò.
E Ramoso incominciò a correre.







Attenzione!! Prima di dire o fare qualsiasi cosa volevo assolutamente scusarmi con germana, perchè mi aveva lasciato una recensione nello scorso capitolo, e io mi sono dimenticata di ringraziarla. Allora, lo faccio adesso, e scusami ancora, è che sono entrega e non sono neanche capace di leggere bene le recensioni '^^ ancora scusami!

Bene, ora veniamo al capitolo...non so se vi è piaciuto, ditemi se è troppo sdolcinato/incasinato/assurdo..ho fatto una parte praticamente "bigliettinosa", spero vi sia piaciuto =)
Poi, volevo dire, per le fan di Severus( o anche solo di Lily): non vorrei avervi dato con questo cap, l'idea che Lily sia assolutamente insensibile ai sentimenti di Severus nei suoi confronti, quando scherza sul fatto che anche il Patronus di Piton è una cerva. Io l'ho messa giù così, perchè sono convinta che Lily lo sapesse da tempo, quindi avesse avuto, come dire, tutto il tempo per assimilare la cosa e decidere come comportarsi. e la decisione è stata quella di ignorare la cosa. Non per vigliaccheria, ma perchè, per conto mio, quando l'ha scoperto le cose ormai erano diventate irrecuperabili, e inoltre lei non provava veramente nulla, per Piton, se non quell'affetto dovuto alla passata amicizia.
Quindi, parlarne direttamente con lui sarebbe stato inutile, in quanto forse l'avrebbe fatto soffrire ancora di più.
E ci scherza con James, perchè in qualche modo, alla sua maniera, come al solito, vuole rassicurarlo, dirgli che non le importa, che il fatto che il Patronus di Piton sia una cerva non c'entra nulla, perchè lei ama James e basta. Lo dimostra il fatto che il suo Patronus sia una cerva. Perchè, secondo me, il Patronus di Piton è stato, come dire, una conseguenza del patronus di Lily. Infatti, lily non aveva nessun animale in cui trasformarsi, e quindi, alla fine Piton poteva basarsi solo sul suo patronus per l'animale che la rappresentava, non so se mi spiego. Mentre, come dice james, il subconscio di Lily era, come dire, già a conoscenza del fatto che "il suo destino sarebbe stato un cervo", mettiamola così.
E James, per conto mio, ci scherza a sua volta, perchè capisce, capisce sia che lei ormai con Piton non c'entra nulla, capisce che Lily vuole farglielo capire.
Insomma, non so se mi sono spiegata, probabilmente no e vi ho solo annoiato, ma io ci ho provato =P
Un'ultima cosa; mi dispiace aver lasciato un po' da parte gli altri malandrini, mi rifarò =)
Passo ai ringraziamenti:

piccola_puffola: Ciao! Si, la faccenda mary/sirius probabilmente la continuerò...appena mi arriva l'ispirazione =P

XXXBEAXXX: Che bello, una nuova lettrice ^^ grazie per i complimenti, spero che anche questo cap ti sia piaciuto!

weasley star:  Visto, hanno già fatto pace =P quei due non resistono l'uno senza l'altro (per mia fortuna, perchè così posso continuare a scriverli =P Muahahah =P)

oOoPRONGSIEoOo:  ciao!grazie per i complimenti...lo so, lo so, come dissi a qualcuno una volta la mia lily a volte è un po' tortella =P guarda, io mi sarei offerta volentieri per consolare James, perchè anch'io ne sono follemente innamorata, ma lily ha minacciato di staccarmi la testa a morsi =P a parte gli scherzi...su su,ammettilo che sono stata brava e velocissima =P scherzo=)) baci!

PikkolaGrandefan: eheh =P

Maira_Hermione96: Ave a te, o grande amica talpa =P ok basta la smetto di fare l'idiota =P Lumacorno è una viscida lumaca...d'altra parte è il direttore della casa delle serpi -.- vabbe =P fammi sapere se ti è piaciuto questo cap..(tanto per cambiare, a me no, però sono dettagli =P) baci!ciooooa!

jaily: Noooooooooooooooo il cecchino nooooooooo....dai, sono stata velocissima apposta perchè non volevo morire =P le minaccie funzionano =PP baci!

Emily Doyle:  a chi lo dici =P

ninny: noooo povera lily, non è cattiva =P è solo un po' priva di tatto, alle volte =P

Nikki Potter: si, povero jamie...ehhhh...d'altra parte, c'est la vie!!e poi Lily si è fatta perdonare =P si, mary e sirius mi fanno seriamente sbellicare =P ehi...lo so che non c'entra...ma aggiorna dimensione parallelaaaaaaaa =P ok la smetto =p e poi scherzavo, visto che sono l'ultima che deve parlare perchè aggiorno a ogni morte di papa =P baaaaci!!

Padfoot_07: io, sadica?noooooo, ma che dici =P  Muahahahah =P  baci!

Harmonia: infatti, ci hai azzeccato, ci hanno messo poco più di un giorno, per fare pace =P baci!

ramoso4ever95: sei matta?mi piace tantissimo se i lettori mi fanno le recensioni abnormi =P mi fa sentire piuttosto realizzata, in realtà =P ehhh...povero James...ma vedila così, se non soffrisse lily non avrebbe occasione di fargli le coccole, visto com'è poco romantica =PP e grazie x i complimenti sinceramente sinceri =P baci!

 














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Capitolo 21
*** Angoscia.. ***


cap21 [...] -Vai- gli sussurrò.
E Ramoso incominciò a correre.

James continuava a correre, incurante del peso che Lily esercitava sul suo corpo.
Correva veloce, spensierato.
Lily sentiva l'aria sferzarle il viso e muoverle i capelli, come se fosse stata a cavallo di una scopa.
E le piaceva.
Per la prima volta, potè dire di capire cosa provava James quando volava.
Libertà.
Vita.
Senza preoccupazioni, senza dolore. Solo, l'aria che ti accarezzava la pelle.
Una volta, da piccola, era andata a equitazione per accompagnare Petunia. L'istruttore l'aveva trovata simpatica, e le aveva proposto di fare una prova su un cavallo nero come la pece.
Dopo due minuti che era salita, era voluta scendere. Aveva avuto troppa paura di cadere.
Ma lei sapeva che James non l'avrebbe mai fatta cadere.
Improvvisamente, James rallentò il passo, fino a fermarsi del tutto.
Lily scese dal dorso dell'animale e attese qualche secondo per riprendere l'utilizzo completo delle gambe.
E lo spettacolo che si parò davanti alla grifoncina era da mozzare il fiato.
Per pochi metri si estendeva un prato, luccicante sotto il sole, che terminava con una sorta di fiume dall'acqua limpida e trasparente.
-Dove siamo?- Mormorò, incantata.
Sentì accanto a se Ramoso ritrasformarsi.
Poi scrollò le spalle.
-Non lo so, con precisione. Ci siamo capitati per caso io e Sirius, una volta che Hagrid ci aveva chiesto un favore. Ma credo che questo posto non sia nei confini di Hogwarts.-
Lily lo guardò, stupefatta.
-Siamo...fuori da Hogwarts?-
Il ragazzo annuì, poi indicò il fiume.
-Vedi il fiume? Io e Felpato una volta l'abbiamo percorso in quella direzione,- e indicò alla sua destra con un cenno del capo. -e ci siamo ritrovati dall'altra parte di Hogsmeade.-
-Dall'altra parte?Cioè...-
-Dalla parte opposta rispetto ad Hogwarts, si.-
La rossina era incredula.
Avrebbe dovuto dire qualcosa, come minimo. Qualcosa tipo che era contro le regole.
Qualcosa tipo che lui, che era un Caposcuola, non avrebbe dovuto fare una cosa del genere.
Ma era decisamente troppo incantata dal paesaggio.
In lontananza, sentiva uno scrosciare d'acqua ben più forte di quello del fiume.
Si voltò verso James.
-Cos'è questo rumore...?-
Il Malandrino sorrise.
-Vieni.- Fece, prendendola per mano.
La condusse dalla parte opposta da dove, come aveva capito Lily, si trovava Hogsmeade, portandola in una radura poco più distante, separata dalla prima solo da alcuni alberi.
Lì, la grifoncina vide una grande cascata, che si gettava a capofitto nel fiume, creando il rombo che aveva sentito poco prima.
Lily era sempre più incredula.
-James, siamo in Inghilterra. Cosa ci fa qui una cascata?- domandò, piuttosto stupidamente.
James rise.
-Lily, non siamo così messi male, in quanto cascate, su. E poi, - Sorrise. -Devo forse ricordarti che siamo in un luogo pregno di magia?-
La rossa non rispose, limitandosi a guardarsi intorno, con occhi curiosi.
Poi notò una strana catapecchia, fatta di legno, che si erigeva in mezzo al prato, non tanto distante dal confine creato dal fiume.
-E quella?-
Ramoso sorrise.
-L'abbiamo costruita noi Malandrini.-
Lily si girò, sgranando gli occhi.
-Sul serio?-
-Si. Bè, non tutta. La base c'era già, ma cadeva a pezzi. Io, Sirius e Peter l'abbiamo risistemata, e resa quasi abitabile. Non dovrei dirtelo, ma è praticamente il quartier generale dei Malandrini. è lì che abbiamo creato la Mappa del Malandrino, è lì che vengono creati la maggior parte dei nostri scherzi.-
Lo sguardo del Malandrino era un misto tra l'orgoglioso e l'affettuoso.
Lily aggrottò la fronte.
-Hai detto che l'avete costruita tu, Sirius e Peter. Ma, e Remus..?-
James fece un sorriso Malandrino.
-Remus...bè, in realtà questa è stata il nostro regalo per Remus. Sai, prima facevamo tutto alla Stamberga Strillante, ma notavamo che Remus era sempre leggermente malinconico. Quella casa gli riservava troppi brutti ricordi. E così, abbiamo deciso di fargli una sorpresa. Quando l'abbiamo portato qui, a opera conclusa, non sapeva se piangere per la commozione o perchè c'era da piangere, da quante regole avevamo infranto.-
Lily ridacchiò.
-Posso entrare?- Chiese poi, incerta. In fondo, si trattava di cose tra Malandrini.
James annuì, sempre sorridente.
Lily si avvicinò alla casetta. Aprì la porta, che fece una lieve resistenza.
Dall'interno, proveniva la luce dall'unica finestra presente, da dove si poteva intravedere la cascata rombante.
Il pavimento schricchilò leggermente, sotto i loro piedi.
Lily riflettè un attimo. Poi ghignò.
-Mi stupisco di lei, Signor Ramoso. Si ritiene un Malandrino, ma mi pare di non avere avuto nessunissima difficoltà, ad entrare. Niente giuramenti di cattive intenzioni, questa volta...?-
Si girò per vedere James che le rivolgeva una grande linguaccia.
-Mi dispiace deluderla, signorina Evans, ma ha torto. Io sono un Malandrino appieno, è lei che non si è neanche accorta che ho tolto gli incantesimi prima che lei entrasse.-
Lily gli sorrise.
-Si, certo...- Sussurrò, poi.
James le strizzò l'occhio, scherzoso.
Lei tornò a guardarsi intorno.
Al centro della stanza campeggiava un tavolo, sempre di legno, circondato da quattro sedie.
A lato, attaccato al muro, si trovavano un fornelletto ed un frigo Magici, simili a quelli che utilizzavano in cucina gli Elfi domestici, solo di dimensioni molto più ridotte. Si chiese da dove li avessero sgraffignati.
Notò solo in quel momento che tutte le pareti erano ricoperte da fotografie, l'una accanto all'altra, qualcuna addirittura sovrapposta, tanto da non lasciare nemmeno intravedere un millimetro di legno.
Si avvicinò, per osservarle meglio.
Le foto ritraevano per la maggior parte delle volte i Malandrini, a volte tutti assieme, a volte a gruppetti, a volte solitari.
I soggetti erano quasi sempre ridenti, cosa che fece sorridere Lily.
-Chi le ha fatte?-
James ghignò.
-Sirius.-
Si voltò verso di lui, incredula.
-Sirius?!-
Una cosa simile se l'aspettava da Remus, o al massimo da Peter. Non da Sirius.
Ramoso annuì.
-Non lo ammetterebbe sotto tortura, in quanto, a suo dire, intaccherebbe la sua virilità, ma è una sua passione segreta. Fa almeno un centinaio di foto al giorno, anche delle più stupide.-
Indicò un punto imprecisato della parete.
Lily seguì il suo sguardo, e si avvicinò a una foto che ritraeva James, in classe, che guardava un punto imprecisato nell'aula, con una faccia parecchio beota, la piuma posata sopra al banco, inutilizzata.
La rossa sorrise.
-Sarebbe questa, la famosa espressione da triglia..?-
James scrollò le spalle, sorridendo.
-Suppongo di si.-
Lily fece scorrere lo sguardo, soffermandolo poi su una foto che ritraeva tutti e quattro i Malandrini. James era appena sceso dalla scopa, lo si notava dalla divisa rosso-oro che utilizzava durante le partite, e dall'espressione leggermente accaldata ma entusiasta, tipica di quando volava. Continuava a rivolgere linguaccie alla persona al di la della macchinetta fotografica, con aria malandrina, lasciandosi sfuggire dalle mani ogni tanto un piccolo boccino d'oro. Sirius aveva un braccio attorno alla sua spalla, e continuava a cercare di rubargli la scena, mettendosi in primo piano nella foto. Remus li guardava, divertito, e Lily notò, con una certa ilarità che, al posto del solito libro,  nella mano aveva, cercando di tenerlo nascosto, del Fire Wisky, che ogni tanto porgeva a James, con aria rassegnata e divertita assieme.
Infine c'era Peter, che cercava di farsi spazio tra James e Sirius, finchè James, stufo,  gli metteva un braccio attorno alle spalle, mettendolo esattamente davanti all'obbiettivo.
E poi, tante altre: Remus che cercava di stare composto mentre Sirius e James lo stritolavano in un abbraccio,Peter sulle spalle di James che rischiava di cadere da un momento all'altro, Peter che mangiava con aria pienamente soddisfatta una Cioccorana, Remus assorto a guardare la luna, Remus e James che giocavano a scacchi,James che rincorreva Sirius infuriato, con dei capelli rosa schoking, Sirius e James che tentavano di gettare Peter e Remus nel lago, finendo in acqua anche loro...
Lily guardava quelle foto, assolutamente affascinata.
Tanti, piccoli momenti di vita, che racchiudevano la storia di una grande amicizia.
In qualche foto, notò, divertita, c'era anche lei: James che le chiedeva di uscire, con aria da sbruffone, e lei che rifiutava categoricamente, con le braccia incrociate al petto. Lei, seduta su una poltrona della Sala Comune, che cercava di leggere un libro, mentre James cercava di distrarla provando a rubarle un bacio. E alla fine lei cedeva, ridendo...
Lily quasi si commosse, a vedere tutte quelle foto, sentendo uno strano calore in mezzo al cuore.
-Sono bellssime...- mormorò.
James sorrise.
-Siamo noi.- Disse, semplicemente.
Lily annuì, capendo cosa intendeva.
Siamo noi.
I Malandrini, gli amici veri, coloro che non si tradiranno mai. Uniti, fino alla morte. Uniti nella gioia e nel dolore. Uniti nell'amore.
Uniti. Non era ancora arrivato, il tempo in cui quell'unione sarebbe stata messa in discussione.
E si sentì stranamente lusingata, di apparire anche lei, nelle foto. Perchè in qualche modo, era la testimonianza che era entrata anche lei, nel gruppo dei Malandrini, seppur in minuscola parte.
Sorrise, accarezzando la foto di un James con delle finte corna sulla testa, e un naso rosso da clown.
Se lo ricordava, quel giorno: era stato verso Natale del sesto anno, e James aveva perso una scommessa con Sirius, che come pagamento aveva preteso che James girasse così per tutto il giorno.
Ovviamente, James, da bravo allocco, si era sentito sicuro di scommettere che lei, Lily Evans, quella volta avrebbe ceduto.
O forse, l'aveva fatto semplicemente apposta per fare divertire il suo migliore amico, che risentiva ancora della definitiva rottura con la sua famiglia, senza darlo a vedere.
Comunque, sarebbe rimasto per sempre un dubbio irrisolto.
-Vuoi che usciamo?- Fece James, dopo un po'.
Lily annuì. Le sembrava quasi di stare violando un luogo sacro, che sarebbe rimasto immutato nel tempo.
Uscirono, senza dire una parola, ognuno immerso nei propri pensieri. Lily sapeva che i pensieri di James erano tutti rivolti ai Malandrini e ai momenti passati con loro.
Si sorrisero, un attimo, sempre in silenzio. Era piacevole stare lì, senza parlare, godendosi semplicemente lo stare assieme.
Lily andò a sedersi vicino alla riva del fiume, ogni tanto immergendo la mano nell'acqua gelida.
Poco dopo, sentì James sedersi accanto a lei.
Ma non ci badò. Il suo sguardo era stato attratto da uno strano bagliore sul bordo dell'acqua.
Guardò meglio, e per un attimo le sembrò di vedere due occhi rossi, inquietanti, che le penetravano nel cervello, scrutandola, malvagi.
-Lily?-
Si riscosse.
Provò a guardare meglio sulla superficie dell'acqua, dove aveva scorto gli occhi.
Nulla.
Scrollò le spalle. Probabilmente era stata un'allucinazione dovuta alla sua immaginazione.
-Si?- Fece poi, accorgendosi di non aver risposto a James.
-Che cosa ne pensi, di quello che ha detto Silente?-
Lei lo guardò.
-Riguardo all'esercito di studenti?-
James annuì.
-Penso che è una cosa avventata, pericolosa e folle. Ma- Prese un respiro -Ma è l'unica maniera che abbiamo di combattere Voldemort. Il ministero è corrotto. Di Auror fedeli ne sono rimasti pochi. L'unica cosa che ci rimane, è tentare questa strada.-
Ramoso la guardò, in silenzio, per un po'.
Lei ricambiò lo sguardo. Sapeva che lui la sua decisione l'aveva già presa. E lei voleva fargli capire che aveva intenzione di seguirlo, a ogni costo.
Poi James sospirò.
-Lo sai che è pericoloso?-
Lily annuì, strappando un ciuffo d'erba.
-Lo sai che...- qui abbassò la voce, mettendoci tutta l'amarezza possibile. -C'è più rischio per te, che per chiunque altro?-
E lei lo guardò, capendo al volo. I Mezzosangue sarebbero morti per primi, lo sapeva.
Nonostante questo, annuì, convinta.
A James passò, per un attimo, un lampo d'orgoglio negli occhi.
-Lo sai cosa rischi di perdere?-
Di nuovo, altro cenno d'assenso. Con quella decisione, non metteva in pericolo solo la sua vita, ma di tutti quelli che amava.
-Bene, allora.- James annuì.
Poi si alzò in piedi, con decisione.
Anche lei si alzò, puntando gli occhi verdi in quelli nocciola.
Spostò lo sguardo sulla cascata.
-James, ti ricordi Harry?-
James sorrise.
-Certo. Come potrei dimenticarlo?-
Lily annuì.
-Bene.- mormorò.
Rispostò lo sguardo su James.
-James, io voglio combattere per lui. Non voglio che altri innocenti muoiano. Soprattutto, non accetto che altri bambini siano così brutalmente uccisi. Lo voglio fare per lui, James.Voglio lottare, per lui.-
James guardò la sua rossa, così decisa, così fiera. Si sentì prevadere dall'orgoglio per quella grifoncina di cui si era innamorato.
Annuì, senza distogliere lo sguardo. Poi sorrise.
-Bene, Lily.-
Allungò una mano, afferrandole la sua. La strinse, dolcemente.
-Allora combatteremo. Insieme, per lui.-

-Alice?Cosa stai facendo?-
Lily era seduta sul suo letto, intenta ad osservare un'Alice che si rimirava nello specchio, continuando a fare strane smorfie.
-Secondo te, mi sta meglio il bianco o il beige?-
Lily la guardò, divertita.
-Il bianco. Aly, non starai già pensando al vestito per il matrimonio, spero!-
Alice guardò stupefatta la rossa.
-Come no?Certo che ci sto pensando!-
Lily aggrottò la fronte.
-Avete già una data?-
-Bè, si. La scuola finisce il 15 giugno. Pensavamo di sposarci agli inizi di agosto.-
-Non sarà troppo presto?Insomma, abbiamo solo diciott'anni...- Fece Lily, scettica.
L'amica si girò verso di lei, guardandola, seria.
-Lily. Per noi è normale, sposarsi a quest'età.-
Lily sorrise, lievemente imbarazzata. Certe tradizioni Babbane erano dure a morire, in fondo.
Improvvisamente, Alice le si avvicinò, prendendole le mani.
-Lily. Vorrei che tu e Mary mi faceste da testimoni.-
La rossina gemette.
-Aly, lo sai che odio trine e merletti.-
Alice rise.
-Si, lo so che sei assolutamente contraria a qualsiasi forma di romanticismo. Non mi stupirei se costringessi James a chiederti di sposarti mentre ti offre una Burrobirra alla Testa di Porco.-
-Non sarebbe una cattiva idea.- Fece Lily, ironica.
Poi rise, all'espressione critica dell'amica.
-Dicevi?-
-Facciamo così. Se io ti prometto che non farò mettere trine e merletti sul tuo vestito, mi farai da testimone...?-
Lily la guardò, con aria fintamente severa.
-Solo se mi prometti di non costringermi a vestirmi di rosa confetto.-
L'amica rise.
-Guarda che le testimoni si vestono come vogliono.-
Lily fece un ghigno.
-Che ne so, magari voi Purosangue fissate con lo zucchero avete la mania di avere delle pretese anche sui vestiti delle testimoni.-
Risero assieme, contente di essere amiche, nonostante tutto.

-Com'è possibile che a Maggio faccia ancora freddo?-
Chiese Lily, fregandosi le mani e guardando con aria torva il cielo nuvoloso sopra le loro teste.
-Che ci vuoi fare, Evans, non ci sono più le stagioni di una volta!-
Fece James, sorridendo sornione.
Erano ad Hogsmeade, che passeggiavano, tranquilli.
Era l'ultima gita che potevano permettersi nel piccolo paesino, poichè a breve sarebbe cominciato tutto il tran-tran che precedeva gli esami. Gli studenti si stavano concedendo quei brevi attimi di tranquillità prima di dovere subire lo stress dei continui compiti in classe, interrogazioni più o meno difficili e ore passate su grossi libri polverosi.
-Quando hai detto che ci raggiungono, Sirius e gli altri?-
James scrollò le spalle, sempre sorridente.
-Sirius e Mary dovrebbero arrivare a momenti. Remus voleva prima aiutare Peter con un incantesimo, poi ci raggiunge.-
Lily annuì.
-Alice e Frank dovrebbero già essere in giro.-
Avevano deciso di stare un po' a gruppetti di due, e poi si sarebbero riuniti, per godersi gli ultimi istanti di libertà tutti assieme.
-Vuoi che li raggiungiamo?- Chiese James.
Lily fece una smorfia schifata.
-Da Madama Piediburro?-
Ramoso la guardò con un'aria stupita e leggermente disgustata.
-Frank mi è caduto in basso.- Mormorò.
La rossa rise.
James rabbrividì al solo pensare a quel luogo pieno di pizzi. Una volta ce lo aveva portato una sua ex. Era stato terrificante.
Grazie al cielo, Lily evitava quel locale come la peste.
-James guarda.-
La rossina si avvicinò a una vetrina luminosa, indicando un punto preciso.
-è l'anello che ha regalato Frank ad Alice.-
In effetti, in vetrina era esposto un anello pieno di pietruzze luccicicanti, completamente inadatto se volevi passare inosservato.
Faceva un certo effetto, a vederlo.
Lily fece una lieve smorfia.
-Non mi ci vedrei per nulla, con un anello simile.-
James ghignò.
-Se è per questo, io non ci vedo neanche Alice, con un anello simile.-
-Ma come?Non avete convinto voi Frank a prenderglielo?-
-Assolutamente no. Noi abbiamo convinto Frank a chiederle di sposarlo, non a comprare questo...coso.-
Lily rise a quell'espressione. Poi scrollò le spalle, continuando a guardare la vetrina.
-Sai, all'inizio ero piuttosto stupita. A volte mi dimentico che voi Maghi vi sposate presto.-
James fece uno sbuffo divertito.
-"voi" maghi?E tu dove ti metti?-
La rossina rise, di nuovo.
-Hai ragione. Noi maghi.-
Ramoso rise.
-Guarda che non è obbligatorio. Puoi aspettare quanto vuoi.-
Lily sorrise.
-No, non è quello. Mi devo ancora abituare all'idea, credo.Insomma, per i Babbani sono a malapena maggiorenne.-
James sorrise, guardandola. Poi ritornarono a osservare la vetrina, in silenzio.
-Sai, credo di avere una strana intolleranza verso gli anelli, comunque.-
-In che senso?- chiese il moro, divertito.
Lily scosse la testa.
-Tra i parenti e gli amici dei miei, mi hanno regalato talmente tanti anelli, da piccola, di talmente luccicanti e talmente orribili, che ormai ho sviluppato una vera e propria repulsione, credo.-
James fece un sorriso sardonico.
-Preferiresti che qualcuno ti chiedesse di sposarti regalandoti un braccialetto?-
Lily sorrise, divertita.
-Non sarebbe male, come idea.Quanto meno, sarebbe originale.-
Il Malandrino rise, scuotendo la testa.
-Ti offendi se ti dico che sei assurda?-
Lily gli fece una linguaccia, scoppiando poi a ridere.
Si stupì di quanta naturalezza stavano mettendo nel parlare di matrimonio.
Come se fosse stata una cosa logica, che lui prima o poi le avrebbe chiesto di sposarla, e lei avrebbe risposto di si. Come se la richiesta fosse già stata fatta, e la risposta fosse già stata data.
E Lily pensò che le piaceva, qualla situazione. Le piaceva scherzarci su, senza farsi paranoie, senza i mille dubbi che avevano assillato Alice.
Semplicemente, era una cosa naturale. Prima o poi sarebbe arrivata la richiesta, e prima o poi sarebbe arrivata la risposta affermativa. Prima o poi, non importava. Ma era naturale che accadesse. E nonostante questo, era contenta che la richiesta non fosse venuta ora, quando sarebbe stato più scontato farla.
E le venne istintivo baciare James, ancora sorridente.
-E questo?- Fece lui, divertito. Forse aveva capito, o forse no. Non importava.
Lily scrollò le spalle, sorridendo, radiosa.
-Mi andava. Problemi?- Fece, beffarda.
James sorrise, malizioso.
-No di certo.- mormorò, tornando a baciarla.
-Ma che dolci!- Una voce sprezzante li raggiunse.
Si girarono, trovandosi davanti sette Serpeverde con una luce perfida negli occhi che avanzavano a passo strascicato verso di loro.
-Mulciber. A cosa dobbiamo l'onore?- Fece Potter, sarcastico.
Il Serpeverde tirò fuori la bacchetta, seguito dai compagni.
-Vedi, Potter...- fece, intanto che anche James e Lily sguainavano le bacchette. -Il Signore Oscuro ci ha chiesto una prova. Per vedere se siamo competenti, capisci.-
-Oooh. E che cosa vi ha promesso, in cambio?Una rifornitura mensile di Zuccotti?- Fece il Grifondoro, ironico.
-Non scherzare, Potter.- Lily, senza farlo vedere, sussultò appena. La voce che aveva parlato apparteneva a Severus Piton.
-Il mio amico Severus ha ragione, Potter.- Continuò Mulciber. -Vedi, come pegno della nostra fedeltà a Lui, gli abbiamo promesso di ucciderti.-
James sollevò un sopracciglio.
-Silente ne sarà felice, suppongo.-
-Oh, quando lo saprà, noi saremo lontani, non ti preoccupare.- Disse una voce femminile.
James ghignò.
-Bellatrix Black. Ti vedo bene.- Fece, sprezzante.
-è inutile, Potter, che fai dell'ironia. Come vedete, siamo in netta maggioranza numerica. Se vuoi, saremo clementi, e risparmieremo la tua Mezzosangue. In fondo sei tu, che il Signore Oscuro vuole morto.-
Nel parlare, gettò una lieve occhiata a Severus, che si irrigidì.
-Dovrai passare sul mio cadavere.- Lily, la bacchetta puntata, aveva fatto un passo in avanti, lo sguardo deciso.
-Ma che carina. Ti fai difendere da una Mezzosangue, Potter?-
James sollevò la bacchetta, minaccioso.
-Non ti azzardare, Mulciber. Non sei degno di baciare la polvere su cui cammina.-
Mulciber sospirò, fingendosi dispiaciuto.
-è in questo modo che Stirpi intere di purosangue vengono disonorate.-
Poi raddrizzò la schiena.
-Stupeficium!- Gridò, all'indirizzo di Potter.
James scansò il raggio, con agilità.
-Tutto qui, Mulciber?-
Il Serpeverde chiuse gli occhi a fessura.
-Ti farò pentire della tua irriverenza, Potter. Crucio!-
-Expelliarmus!- Questa volta era stata Lily, a lanciare l'incantesimo.
La bacchetta di Mulciber fu sbalzata via violentemente.
-Schifosissima...- Non riuscì a finire la frase.
-Stupeficium!- James, la bacchetta protesa, aveva scagliato l'incantesimo, facendo cadere con un tonfo il Serpeverde.
Da lì, incominciò una serie di attacchi e risposte, a cui i due Grifondoro facevano ormai fatica a tener testa, in quanto gli avversari erano decisamente più numerosi.
-Lily!Tu scappa, vai ad avvertire qualcuno!-
-Sei fuori?Non ti lascio qui!-
-Per favore, Lily!- Ma la grifoncina lo ignorò, cercando di Disarmare una quanto mai combattiva Bellatrix Black.
Lampi di luce colorata si susseguivano.
Lily intanto pensava.
Perchè?
Perchè erano passati da un momento di pura felicità ad un momento così orrendo in così poco tempo?
Cosa voleva Voldemort da James?
Qualsiasi cosa volesse, comunque, lei lo avrebbe difeso, fino alla morte. Avrebbe combattuto al suo fianco. L'aveva promesso.
Improvvisamente, si ritrovò davati ad un viso a lei ben noto.
Si irrigidì, mentre sentiva l'aria gelarsi attorno a loro.
Sentiva le urla di James. Eppure, non riusciva a muoversi, inchiodata da quegli occhi neri come il carbone.
-Lily...- Mormorò, quello.
-Severus.- Sibilò lei, dura e fredda.
-Io...Lily, ti prego, possiamo ancora rimediare..Noi...io...-
Lo interruppe, gelida.
-Non c'è niente da rimediare, Piton.-
Quelle parole penetrarono l'anima del Serpeverde come una lunga lama affilata.
-Tu...tu...come ci siamo ridotti così?-
La rossina non rispose, le labbra serrate.
-Credevo che...Tu e Potter...mai...-
-Io invece credevo che l'amicizia andasse oltre a certi pregiudizi. Evidentemente, sbagliavamo entrambi.-
Un lampo passò negli occhi di Piton.
-Dimmi che non lo ami, Lily.-
Lei rise, fredda.
-Lo amo, invece. E lo sposerò, un giorno.- E si intristì, a pensare a come stavano bene, lei e James, prima che arrivassero i Serpeverde.
Piton impallidì, spalancando gli occhi.
-No...Tu...no...Lily..Tu non lo ami!L'unica cosa che potresti amare di Potter, è il suo corpo, Lily!Tu...-
Fu un attimo.
Un attimo, e Severus Piton si ritrovò per terra, con Lily Evans che lo sovrastava, gli occhi fiammeggianti, ricolmi di ira e disprezzo.
-Mai.- Sibilò. -Non farlo mai più, Piton. Se c'è una cosa che non puoi contestare, è il mio amore per James. E ora, se ti è rimasta un minimo di dignità, torna indietro. Non diventare quello che vuoi diventare. Se hai tenuto almeno un po' alla nostra amicizia..- raddolcì il tono. -Torna indietro.- sussurrò.
E Piton, per un attimo, fu tentato. Fu davvero tentato di mollare tutto, per quegli occhi verdi.
Ma non sarebbe cambiato nulla.
Lei lo amava. Amava lui. Lui, Potter.
Anche se fosse tornato indietro, non avrebbe riavuto Lily.
Gliel'aveva portata via. E odiò quella luce gioiosa che Lily aveva negli occhi, nonostante la lotta. Perchè sapeva che quella luce era solo ed esclusivamente rivolta a Potter. Lo odiò, ancora di più.
L'odio che lo prevase, gli fece scuotere la testa.
No, non sarebbe tornato indietro.
Lo sguardo di Lily si inaridì.
-Bene.- Fece, ancora più fredda.
Un lampo di luce li sfiorò, facendoli tornare alla realtà. Lei gli gettò un'ultima occhiata sprezzante e disgustata, e si voltò.
Si accorse che nel frattempo erano sopraggiunti Remus e Peter, assieme a Mary e Sirius e Alice e Frank. Probabilmente, erano stati attirati dalle continue luci colorate provenienti dalle bacchette.
Incantesimi venivano sparati in tutte le direzioni.
Vide James lottare contro Bellatrix. Aveva il viso segnato da un taglio.
Corse ad aiutarlo.
Improvvisamente, sentì un urlo agghiacciante.
-AVADA...-
Successe tutto in un secondo.
Lily spalancò gli occhi.
James si girò verso di lei, terrorizzato.
Prima che il fascio di luce verde la colpisse, le si gettò addosso,per proteggerla.
Finirono a terra, e il fascio di luce si disperse nel punto dove prima di trovava Lily.
Lily ansimava.
Dopo un po'si accorse che James non si muoveva.
-James?- Fece, terrorizzata.
Con sollievo, sentì che James avvolegeva le sue braccia attorno alla sua schiena.
Poi si sollevò, senza staccare mai le sue braccia da lei, trascinandola su con se, fino ad arrivare a iginocchiarsi.
Il respiro era affannato. Non accennava a staccarsi. E intanto, la lotta continuava, imperterrita.
-James?- Fece, ancora.
E lui scosse la testa, contro la sua spalla.
Mai. Mai, aveva preso una tale paura. Mai aveva avuto tanto paura di perderla.Non avrebbe accettato di perdere anche lei. Non poteva credere di poterla stringere ancora, di sentire il suo petto che si abbassava e si alzava, a ritmo con il respiro.
Improvvisamente, una voce pacata li raggiunse.
-Sarebbe ora di smetterla, non credete?- La voce era fredda, eppure tranquilla.
Silente.
Era arrivato Silente.
Grazie a Merlino.
James strinse ancora di più Lily, lottando contro il suo cuore incessante, lottando contro le lacrime.
-Signorina Evans, va tutto bene?-
Lily annuì, timorosa, ancora stretta nell'abbraccio di Ramoso, che non sembrava intenzionato a lasciarla andare.
Prese ad accarezzargli i capelli, inspirando il suo profumo, cercando di tranquillizzare i loro cuori che andavano a ritmo incalzante.
Silente si guardò intorno, con aria grave.
-Qualcuno mi dovrà delle spiegazioni, credo.-
E Lily sentì un breve singhiozzo arrivare dalla sua spalla.
Lo strinse, forte.
-Sono qui.- Sussurrò. -Sono qui.-
Fece fatica a sentire la risposta, ma la sentì, e le sì riempì il cuore di calore, e gli occhi di lacrime.
-Grazie a Dio, Lily.-





ciaoooooo!!!un altro cap finito ^^ non c'è molto da dire, se non che non l'ho neanche riletto, quindi mi sa che ci saranno errori a non finire =P è che sono un po' di fretta =) ciaoooo baci!!
non ringrazio una per una perchè sono veramente in frettissima, risponderò alle recensioni anche di questa volta nell'altro capitolo!!!e scusate ancora se vi ringrazio velocemente, vi adoro!
Grazie a cassandra 287, germana, Maira_Hermione96(amica talpa=P), oOoPRONGSIEoOo(grazie x la recensione lunghissima,giuro che la prox volta ti risponderò bene =),Emily Doyle, jaily(visto?sono stata veloce di nuovo?=P), felpa_fan, ramoso4ever95(Sempre grazie per le recensioni abnormi, le adoro =P), XXXBEAXXX, Princesseelisil, Nikki Potter( haha, abbiamo aggiornato in contemporanea =P)  Harmonia e ninny!!!grazie vi adoro!!ciaooooo!!



















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Capitolo 22
*** Sadica e perversa ***


cap22 Lily guardava James con aria piuttosto torva.
James guardava Lily con aria piuttosto divertita.
-Spiegami un'altra volta perchè sono qui.- Sbottò infine la rossina.
James sbuffò, alzando gli occhi al cielo, mantenendo sempre quella sorta di aria divertita.
-Lily, sei stata quasi attaccata dall'Anatema che Uccide. Non ti pare una motivazione più che valida?-
Lei fece una smorfia.
-Anche tu sei stato quasi attaccato dalla Maledizione. E perchè tu non sei segregato in un letto dell'infermieria??-
James fece un ghigno.
-Sai, credo sia perchè Madama Chips non mi sopporta. L'ho fatta troppo penare, in questi anni.-
Lily roteò gli occhi.
-Voglio uscire da questa maledettissima infermieria.-
James ridacchiò.
Poi tornò serio.
-Lily, devi riposare.-
Lei sbuffò.
-Ma sto bene!Guardami!Sto benissimo.-
Detto questo, si alzò dal letto su cui era stata costretta a distendersi, e si parò di fronte a James, facendo una specie di piroetta, tanto per confermargli che era nel pieno delle sue forze.
Il Malandrino ghignò.
-Evans, sono convinto che le tue doti da ballerina siano veramente ottime, ma, sai, se entrasse l'infermiera credo che ti chiuderebbe qui un altro po', tanto per accertarsi la tua sanità mentale, oltre che fisica.-
Lily gli gettò un'occhiata truce, prima di risedersi sul letto con le braccia incrociate e la faccia imbronciata.
Lui le passò una mano sul viso, intenerito dalla faccia quasi da bambina che aveva in quel momento la rossina.
-è meglio se stai qui. Non voglio che ai Serpeverde salti in mente qualcosa. Almeno sei al sicuro.-
La grifoncina lo guardò, seria.
-So difendermi, James.-
Lui annuì.
-Lo so, Lily.-
Non disse altro.
Tacquero entrambi, per un po', ognuno perso negli occhi dell'altro.
Poi Lily capitolò, con un sospiro.
Si mise distesa, sistemandosi il cuscino dietro la schiena per stare più comoda.
Lui, sorridendo, di sedette vicino a lei, prendendole una mano e osservandogliela, per un po'.
Dopo un po' la grifoncina alzò un sopracciglio.
-Cosa guardi?-
Lui le fece un sorriso triste, accarezzandole poi una piccola cicatrice sul dorso della mano. Un ricordo della battaglia. Lily non poteva dire con certezza chi e quando gliel'avesse fatta, sapeva solo che per un bel po' le aveva fatto veramente male.
Osservandosi in seguito accuratamente, aveva appurato che i segni di quella breve lotta erano molti di più di quelli che ci si aspettasse. Niente di particolarmente grave, ma erano pur sempre segni che ti facevano ricordare che là fuori c'era una guerra sempre più minacciosa.
Anche James, dal canto suo, aveva riportato traccie di quello scontro.
Un piccolo taglio, quasi invisibile, gli solcava il volto. Piccole ferite gli percorrevano il braccio.
Ma Ramoso sapeva che il dolore più grande era in ben altro posto.
Per un breve istante, quando il tempo era andato a rallentatore, quando era arrivato a un passo dal perdere la sua Lily, aveva sentito nitidamente il cuore lacerarsi in due, come un foglio di carta strappato, pronto per essere gettato in qualche angolo buio finchè qualcuno non l'avesse buttato nel cassonetto. Aveva sentito il senso di colpa distruggergli gli ultimi brandelli di cuore rimasti, perchè aveva avuto la consapevolezza che se lei fosse morta, sarebbe stato solo ed esclusivamente a causa sua.
E in quel momento aveva giurato che sarebbe morto, piuttoso che vederla morire, piuttosto che vederla star male. Avrebbe sacrificato mille volte se stesso, per salvare lei.
E quel giuramento non avrebbe esitato a mantenerlo, qualche anno dopo, anche se lui non lo sapeva ancora.
Lily gli accarezzò il viso.
-Ehi. Cos'è quel faccino triste?Su, sorridi. Va tutto bene.-
James cercò di buttare là un sorriso, che non arrivò agli occhi.
-Mi dispiace di averti fatto preoccupare.-
-Non è stata colpa tua, Lily. Quei...quei...- Scosse la testa, rabbioso.
La rossa annuì, comprensiva.
Poi appoggiò la testa sul suo petto, abbracciandolo. Sentiva i battiti del suo cuore.
Sorrise, cullata da quel rumore.
Sentì James ricambiare l'abbraccio, traendo un lungo sospiro.
-James?-
-Mh?-
-Come faccio a farti sorridere decentemente?-
Sentì una breve risata scaturire dal suo petto, e con sollievo si accorse che era una risata abbastanza allegra.
Lily sciolse l'abbraccio, fissandolo negli occhi.
-Sai, ho un'idea.-
-Ovvero?-
-Potremmo...riprendere tutto da dov'era finito.-
Sogghignò, allo sguardo confuso di Ramoso.
Poi si avvicinò, e lo baciò con infinita dolcezza.
Quando si staccarono, si guardarono un attimo.
Poi, con grande felicità della rossina, James fece il solito sorriso da Malandrino. Questa volta era un vero sorriso, che comprendeva ogni singola parte del viso.
-Tutto da dov'era finito, eh?- Sussurrò il Malandrino.
E si chinò, per baciarla di nuovo.
Dopo qualche minuto, però, sentirono un lieve bussare.
-Posso?-
Si staccarono.
James sbuffò, mentre Lily esclamava un: -Certo.-
Il preside entrò, con calma, con la solita tranquillità che soltanto Albus Silente poteva avere.
-Ehm...buon giorno, professore.- Fece la grifoncina, leggermente imbarazzata.
Lui la guardò, facendo un sorriso.
Poi osservò James.
-Bene, signor Potter, sono contento che ci sia anche lei. Inanzi tutto, signorina Evans, come si sente?-
-Benissimo, grazie.- disse lei, con tono gentile.
Silente annuì.
Poi fece comparire una sedia, e ci si accomodò, sempre con modi pacati.
-Vi devo fare alcune domande.-
James e Lily annuirono, dopo essersi lanciati un'occhiata.
-Per cominciare, signor Potter, ha idea del perchè Voldemort la volesse morto?-
Le parole di Silente facevano sentire tutto più reale, quasi palpabile. A Lily tornò in mente la luce verde emanata dall'Anatema che Uccide. Rabbrividì.
Era una domanda che si era posta spesso anche lei, ultimamente. Perchè Voldemort voleva James?
James sembrò pensarci su un attimo.
Poi scosse la testa, lentamente.
-Non ne ho la più pallida idea.- Sussurrò, infine.
Silente lo scrutò, a lungo.
-Sai di cosa è morta tua madre, James?-
Lily puntò il suo sguardo sul preside, perplessa. Cosa c'entrava, in quel momento?
Vide James aggrottare la fronte.
-No, io...-
Si bloccò.
Silente aveva uno sguardo penetrante, metteva quasi in soggezione.
-Magico Soffio al Cuore, James. è morta di Magico Soffio al Cuore.- Mormorò.
Lily spalancò gli occhi. Non serviva avere neanche un quarto della cultura della Magia che aveva lei, per sapere che quella era una delle peggiori malattie che il mondo magico possedeva.
-Ora, signor Potter. Per caso è a conoscenza di un qualche giuramento che potrebbe aver fatto sua madre prima di morire...?-
-No.- Ramoso aveva risposto in tono secco, quasi adirato. Come poteva il Preside fargli una domanda simile?Come faceva a sapere lui se sua madre aveva giurato qualcosa prima di morire?Se anche fosse stato lì con lei avrebbe pensato a salvarla, e che diamine!non avrebbe certo prestato attenzione ad un giuramento.
Silente sospirò.
-Come temevo.-
Si alzò dalla sedia, prendendo a passeggiare per la stanza, lentamente, le braccia dietro alla schiena.
-Signor Potter, io sospetto che sua madre...abbia lanciato una sorta di...protezione su di lei, prima di morire. Credo che Voledemort si sia senito in qualche modo minacciato, e quindi la stia cercando, nella speranza di ucciderla. Quello che non capisco è come mai non lo voglia fare di persona.-
Ci fu un momento di silenzio interminabile, dopo che le parole del preside echeggiarono nella stanza.
Lily rabbrividì all'idea di James e Voldemort, faccia a faccia, pronti ad uccidersi.
Ringraziò qualunque fosse il motivo per cui Voldemort non aveva affrontato James di persona.
-Comunque- Il Preside si girò, a guardarli. -devo dire che vi siete dimostrati ottimi combattenti, pieni di prontezza di spirito. Spero decidiate di entrare nell'Ordine della Fenice.-
James fece un'espressione corrucciata.
-Il che...?-
Lily gli lanciò un'occhiataccia per la sua impertinenza.
Silente gli sorrise, affabile.
-L'Ordine della Fenice. L'esercito di cui vi avevo parlato.-
-Oh.-
James annuì, ricordandosi.
Poi lanciò un'occhiata a Lily, in tralice.
Poi annuì, di nuovo.
-Si noi...noi vorremmo farne parte.-
Ecco. L'aveva detto. Ora erano dentro.
Lily gli fece un sorriso, contenta che non avesse detto "vorrei farne parte". Sapeva perchè aveva esitato. Sapeva che James in quel momento aveva in mente che solo tre giorni prima aveva rischiato di rimanere uccisa.
James, dal canto suo, in quel nanosecondo di riflessione era giunto alla conclusione che non sarebbe servito a nulla, tenerla fuori dalle lotte.
Primo, perchè Lily Evans era Lily Evans, e mai avrebbe accettato di rimanere passiva di fronte allo scempio della guerra.
Secondo, perchè in ogni caso rischiava, sia dentro sia fuori. Quindi, tanto valeva che almeno fosse sotto i suoi occhi, laddove avrebbe potuto proteggerla.
Terzo, perchè Lily Evans era sempre e comunque l'indipendente Lily Evans, che non avrebbe accettato di dipendere da nessuno, neanche se si trattava di James. Lei difendeva la sua autonomia con lo stesso orgoglio che caratterizzava tutti i Grifondoro.
Silente intanto aveva annuito in segno di approvazione.
-Ne sono felice. Veramente. Siete valorosi lottatori.-
Ci fu un momento di silenzio quasi imbarazzato.
Poi James decise di fare una domanda.
-Professore...i...i Serpeverde che...-
Silente lo osservò, in silenzio.
-Rimarranno nella scuola, James.-
Lo disse a voce bassa. Non per vigliaccheria. Forse, solo per far digerire la pillola più lentamente.
James spalancò gli occhi.
-Che cosa?- Sbottò.-Sono Mangiamorte!Non può più negarlo nemmeno lei!Hanno...-
-So quello che hanno fatto, James.-
Il tono pacato del Preside fece arrabbiare ancora di più il grifondoro.
-Se lo sa, allora perchè non li caccia?!-
-Ritengo, James..- fece il preside, un lampo negli occhi azzurri -che qui al castello siano decisamente più sicuri. Saranno strettamente sorvegliati. Credimi, è meglio che restino qui, in modo da poter limitare i danni.-
-Ma...Non gli date neanche una punizione?-
-Oh..- Fece il Preside -No. Non credo. E poi...- Un lampo divertito gli passò negli occhi.-Hanno inventato i Malandrini per qualcosa, non crede, Signor Potter?-
Con quest'ultima frase sorrise, e uscì dalla stanza, con l'aria imperturbabile di sempre.
James aveva spalancato gli occhi.
Lily guardava il punto dove era sparito il Preside, sbalordita.
Poi, lentamente, si girò verso James.
-James Potter.- Esclamò, perentoria.
Fu con orrore che notò che sul volto del Malandrino si andava disegnando un ghignetto poco rassicurante.
-Si?- Fece Ramoso, voltandosi, senza far sparire il ghigno.
-Non avrai intenzione di fare niente, spero.- Disse, incrociando le braccia al petto, fingendo un'aria scocciata, anche se dentro di se stava per scoppiare a ridere.
James, se possibile, allargò il ghigno.
-Oh, Lily.- Aveva una luce particolarmente Malandrina negli occhi. -Me l'ha praticamente ordinato. Come Caposcuola, ho il dovere di non disubbidire al Preside, no?-

-Allora, siete tutti d'accordo?-
James era seduto sul suo letto, dove si stava tenendo una riunione tra Malandrini.
-Io continuo a dire che non dovremmo farlo.-
-Remus.- James aveva alzato il cuscino, con fare minaccioso. -Te lo ripeterò per la quattrocentoventicinquesima volta, solo perchè sei mio amico.- Ghignò. -Ho il benestare del Preside. Vuoi forse sprecare un'occasione simile?-
-La risposta esatta è: ovvio che no, Ramoso!- Concluse Sirius, lanciando un'occhiata malandrina all'amico.
-Esattamente, Felpato. Esattamente.-
Remus alzò gli occhi al cielo.
-James, ti è venuto in mente che il preside magari  intendesse altro?-
Ramoso fece finta di rifletterci.
-No.- Fece poi, entusiasta. -Ha proprio detto "hanno inventato i Malandrini per qualcosa, signor Potter." Più allusivo di così!-
Remus sospirò, mentre gli altri tre scoppiavano a ridere.
-James, tu sei Caposcuola. Certe cose dovresti punirle, non incitarle.-
-Remus, tu sei un Malandrino. Certe cose dovresti farle, non contestarle.-
Lo scimmiottò James.
Remus fece per replicare.
-Ma...-
Ramoso gli tirò un cuscino in faccia.
-Dicevi?-
-Non puoi...-
Questa volta fu Felpato, a tirargli il cuscino.
-Sirius!James!non voglio che...-
A quel punto anche Peter, ridendo, fece arrivare al lupacchiotto il suo cuscino sul viso.
Remus riemerse dai cuscini, guardandoli male.
-Volete la guerra?-
Fece, afferrando i tre cuscini degli amici, e avviandosi pericolosamente nella loro direzione.

-Allora, Peter, hai capito cosa devi fare?-
Il ragazzo annuì.
-Lo farei io, ma solo tu puoi sgattaiolare nel covo dei Serpeverde sotto forma di topo.-
Di nuovo, Peter annuì, anche se degltendo. Poteva essere pericoloso, lo sapeva.
Come se avesse letto nei suoi pensieri, James lo guardò.
-Stai attento a non farti scoprire. Potrebbe finire male. Sei sicuro di voler rischiare?-
Peter fece un sorriso nervoso, ma fece un segno di assenso. Non voleva deludere i suoi amici. Voleva dimostrargli che anche lui poteva essere capace di qualcosa di malandrinesco.
James gli rivolse un sorriso rassicurante.
Poi corrugò la fronte.
-Mi raccomando, se qualcosa va storto, non esitare a scappare. Non fare l'eroe.- Suonava ironica, una frase così rivolta a Peter. Anche se James era estremamente serio.
Codaliscia annuì, e poi si trasformò. Con un ultimo saluto con la zampa a James, si avviò verso quello che avrebbe segnato il destino di tutti loro, in futuro.

Bellatrix Black era estremamente compiaciuta con se stessa.
Era riuscita a eludere la sorveglianza di quell'idiota di Lumacorno.
Era stato piuttosto facile, in realtà.
Quel Professore aveva il prosciutto sugli occhi. Era bastata qualche parolina languida, qualche sorrisino malizioso,  ed il gico era stato fatto.
Incredibile come gli uomini cedessero facilmente al fascino femminile.
Sorrise, perfida.
Decise di farsi un giretto per i corridoi deserti, per vedere se incontrava qualcuno per poterlo usare come giocattolo.
Sentiva la cattiveria scorrerle nelle vene, il sangue nero dei Black le ribolliva nel corpo, ansioso di torturare, anche di uccidere, se necessario.
Perchè lei era Bellatrix Black.
Forse era solo una pazza, come dicevano in molti.
Ma era una pazza estremamente letale.

Peter arrivò nei sotterranei, davanti alla porta dei Serpeverde. Non dovette attendere molto perchè un paio di ragazzine del primo anno facessero aprire la porta con la parola d'ordine, dandogli modo di entrare.
Aspettò che tutti i presenti nella Sala Comune si avviassero verso i propri dormitori per cadere nelle braccia di Morfeo.
Dopodichè, dandosi un'ultima occhiata in giro, si ritrasformò.
Trasse un lungo respiro. Ora non doveva fare altro che tramutare tutti i colori verde-argento della sala in  rosso-oro. Poi, avrebbe lanciato su quei colori la Pozione che Remus aveva preparato, che permetteva di fissare i colori senza poterli più togliere.
Magia facile. Del primo anno. Ce la poteva fare. Fece una smorfia d'apprensione.
Dopo vari tentativi mal riusciti dovuti al nervosismo, finalmente concluse l'opera.
Si concesse un lungo sospiro di sollievo.
Si ritrasformò in topo, e si avviò, felice, verso la Torre dei Grifondoro, orgoglioso per la prima volta in vita sua di se stesso.
Quando fu nei pressi della Torre, riprese la forma umana.
Sorrise, e fece per andare avanti, verso il Buco del ritratto.
Solo che una risata sguaiata lo raggiunse, facendolo sobbalzare.
-Peter Minus. Dove sono finiti i tuoi amichetti?-
Bellatrix Black Sbucò fuori dall'ombra, ghignando.
A Peter si gelò il sangue nelle vene.
Non era mai stato un tipo eccessivamente coraggioso. E Bellatrix Black faceva paura ai più impavidi Grifondoro. Spalancò gli occhi, e prese a tremare impercettibilmente. Tutta l'euforia provata poco prima svanì in un solo colpo.
Lei gli si avvicinò, ghignando malignamente.
Allungò una mano, e gli accarezzò una guancia. Le unghie lunghe, dipinte di nero, spiaccavano sulla mano lattea, da principessa, completamente in contrasto con ciò che era in realtà.
La strega cattiva delle fiabe babbane.
Che però, a differenza loro, vinceva. Sempre.
-Ti hanno lasciato solo soletto?Nessuno a difenderti?Ma non sarà una gran perdita, non credi?-
Peter balbettò.
-No...N..no, loro...loro...-
Bellatrix ignorò quella serie di farfugliamenti.
-Sai, potresti essermi utile, in fondo.-
Peter scosse la testa, come a voler chiedere pietà.
-N...non credo...d...di p..p..poterti aiutare. Non sono forte, ne n..niente.-
-O, questo lo so, mio piccolo amico. Ma vedi, tu hai qualcosa che io non ho.-
Peter la guardò con gli occhietti acquosi confusi. Aveva il volto mandido di sudore.
La Black fece un ghigno.
-Vedi, tu hai Potter.-
Peter sgranò gli occhi.
-J..James?-
Lei annuì, malefica.
-Il Signoe Oscuro lo vuole.-
-Perchè...-
-CRUCIO!-
Peter fu gettato a terra, urlando di dolore.
-Non provare ad osare chiedermi cose che non puoi sapere, viscido esserino. A meno che tu non voglia essere torturato.-
Lui non era coraggioso come loro.
-N...No, pietà!-
La Black annuì, soddisfatta, sentendosi appagata dalle urla di quel piccolo ed insignificante essere.
Il suo giocattolo.
-Dicevo. Il Mio Signore lo vuole. Tu dovrai limitarti a dirmi tutto quello che puoi sui segreti di Potter e i suoi amici.-
Peter spalancò gli occhi.
Eppure, in quel momento, gli era rimasta un briciolo di dignità.
La stessa dignità che avrebbe perso, facendola volare via come una foglia d'autunno gettata al vento.
-N..no...-  disse, flebilmente.
Tradire James?Lui che era sempre stato gentile con lui? Lui che l'aveva accettato anche se debole e vigliacco?
Bellatrix fece un  ghigno sadico.
-Crucio.- Sussurrò, beandosi delle urla straziate del piccoletto.
-B...Basta...Ti prego...-
-Oh, Peter. Perchè dovrei smettere?Mi sto così divertendo.-
Sadica e perversa. Questo, era Bellatrix.
Poi si chinò sul ragazzo ansante, accarezzandogli una guancia.
-Basterebbe solo un piccolo ed innocente si.- Fece, suadente.
Peter si vide scorrere nella mente una serie interminabile di immagini.
James che lo chiamava per il suo primo abbraccio di gruppo. James e Sirius che lo aiutavano in tutti i modi a diventare un topolino. James che lo faceva ridere. James che gli regalava un pacco enorme di caramelle, così, senza un perchè.
Come potresti mai tradirlo, Peter Minus?
Il tuo migliore amico è meno importante del tuo dolore personale?

Allora scosse la testa, troppo debole per esclamare un no secco.
La Black sbuffò un altra Maledizione Cruciatus, come se non ci fosse stato nulla di più facile.
Poi ghignò.
-Che carino che sei. Non sei neanche un po' egoista, Peter?-
James che cercava di insegnargli un incantesimo, per poi accorgersi che in realtà non veniva bene neanche a lui...
-Peter Minus, la gente come te sarà la prima che verrà uccisa, lo sai?-
James che, dopo aver afferrato il boccino d'oro, gridava ridendo che la partita la dedicava ai Malandrini..
Scosse la testa, di nuovo, frenetico.
Sentiva che avrebbe ceduto...sperava quasi che Bellatrix lo uccidesse...almeno...non li avrebbe...traditi...
-Non serve, eh?- Continuò la Black. Poi sbuffò. -E tu che mi sembravi ragionevole. Allora guarda, segui la mia immaginazione. Ci sono quattro ragazzi, che camminano normalmente, in fila...cinque, se vogliamo aggiungere anche la Evans. Ora, lo sguardo di tutti cade sul primo della fila, di cui tutti conoscono il nome: James Potter. I ragazzi lo ammirano per la sua scioltezza in tutto, per il suo ottimismo, per la sua perseveranza. Per non parlare del fatto che riesce praticamente in tutto, senza impegnarsi più di tanto. Le ragazze lo guardano con ammirazione e desiderio, ma con rassegnazione: ormai è della Evans. Allora, spostano lo sguardo sul secondo della fila: Sirius Black. Molte ragazze lo guardano trasognate, agognanodi infilarsi furtivamente nel suo letto per una anche breve notte di fuoco, nonostante sia ormai occupato anche lui. I ragazzi lo guardano con invidia. In quel momento, lo sguardo cade inevitabilmente sul terzo elemento del gruppo: schivo, timido, ma con quell'aria da bello e tenebroso che fa fremere molti cuori. Remus Lupin. E poi?Poi c'è Peter Minus. Timido, impacciato, goffo, ottimo solo per fare il palo.A quel punto, le persone hanno già spostato lo sguardo, stanche di guardare, o semplicemente catturate da qualcosa di più interessante. Nessuno si accorge del piccolo Minus che cammina nell'ombra con gli occhi bassi. Ti piace, quest'immagine, Peter?-
Sadica e perversa, Bellatrix Black. Pregna di odio per chi ama, luogotenente futura di Lord Voldemort, viso d'angelo per un cuore avvelenato.
Peter spalancò gli occhi.
E sentì, nitidamente, delle immagini insinuarsi nei suoi ricordi, spietate.
Peter, ti dai una mossa?Possibile che ci devi sempre fare aspettare?
Peter, non toccare là!No, neanche là. Anzi, guarda, Pet, meglio che stai immobile, almeno non fai disastri.
Peter, guardi tu se arriva qualcuno, vero?
Santo cielo, Peter!Non sei buono neanche per fare il palo!Gazza ci stava per scoprire!

Un dubbio iniziò a farsi strada nella sua testa.
Un dubbio cattivo.
Ma loro, mi vogliono davvero bene?O sono buono solo per fare il palo...e magari neanche quello?
Loro farebbero lo stesso, per me?
La Black sorrise, maligna.
-Ti do tutto il tempo che vuoi per pensarci. Con noi saresti qualcuno, Peter. pensaci. Non vivere nell'ombra.-
E se ne andò, tranquilla.
Poi parve ripensarci.
-A, e tanto per farti desistere dall'andare a raccontare in giro la nostra conversazione...Crucio.-
E se ne andò, complimentandosi con se stessa per la sua abilità innata nel lanciare maledizioni.
Sadica e perversa, burattinaia di destini, pazza ma astuta, goditrice del dolore altrui.
Questa, era Bellatrix Black.

-Codaliscia?-
-Felpato?-
Peter era entrato in dormitorio. Ringraziò il fatto che ci fosse buio: nessuno si sarebbe accorto del suo pallore.
Mille dubbi gli affollavano la testa, provocandogli delle lievi fitte di dolore, dovute anche alle Maledizioni scagliate dalla Black.
Era rimasto a lungo disteso per terra, dolorante.
Nella speranza che qualcuno lo accogliesse in un abbraccio fraterno.
Ma quell'abbraccio non sarebbe mai arrivato.
-James e Remus si sono appena addormentati. Ramoso voleva a tutti i costi rimanere sveglio ma è crollato, sai che se non dorme le sue dieci ore di fila poi è uno zombie...e ieri non ha dormito bene per la storia dell'avada scagliato contro la...-
-Perchè?- Lo interruppe Peter, impaziente.
Sirius aggrottò la fronte.
-Perchè cosa?-
-Perchè siete rimasti svegli?- E sperò, per un istante, che Sirius gli dicesse quello che voleva sentirsi dire, risolvendogli tutti i dubbi.
Sirius esitò, un momento, restio come sempre a farsi vedere preoccupato.
-Volevamo sapere se eri riuscito a fare tutto.- Boffonchiò, infine.
-Ah. Si, tranquillo.-
Ovvio, volevano solo sapere se lo scherzo era riuscito. Cosa credevi, Peter Minus?

Felpato colse una lieve amarezza, in quelle parole, ma non disse nulla.
Se Sirius fosse stato Remus, sarebbe riuscito a dirgli con sincerità che erano rimasti svegli perchè erano preoccupati per lui, preoccupati che qualcosa fosse andato storto. Se Felpato fosse stato Lunastorta, gli avrebbe rivelato che James era stato per due volte sul punto di andare a controllare che andasse tutto bene, apprensivo. Che Ramoso aveva giurato che se gli avessero torto un capello, li avrebbe pestati per bene.
Se Peter fosse stato James, avrebbe capito la preoccupazione che Felpato celava dietro a quel bosbottio. Se Codaliscia fosse stato Ramoso, avrebbe capito che Felpato aveva solamente voglia di sospirare di sollievo. Perchè sia James che Sirius si erano pentiti subito dopo averlo mandato nella tana delle Serpi, perchè l'avevano messo in pericolo.
Ma Sirius era Sirius, e Peter era Peter.
Peter non avrebbe detto che era stato torturato, che la loro amicizia era stata messa in dubbio.
Sirius non avrebbe detto che era contento di vederlo, che non era riuscito ad addormentarsi per la preoccupazione.
Si limitarono ad augurarsi la buonanotte, ognuno con i suoi pensieri, ognuno con i suoi dubbi.
Peter non avrebbe tradito, non quella notte, almeno.
Doveva ancora arrivare il giorno in cui Codaliscia avrebbe preso la decisione definitiva, che avrebbe portato quell'amicizia alla deriva..
Intanto, però, la bella Bellatrix aveva raggiunto il suo scopo: istillare il dubbio nel più debole dei Malandrini.

Quella mattina, Lily stava facendo colazione in Sala Grande. Finalmente aveva convinto Madama Chips a farla uscire dall'infermieria.
Stava ridendo e scherzando con i suoi amici, mentre si serviva la sua solita dose massiccia di caffè senza zucchero.
-Stamattina i Serpeverde non vi paiono leggermente adirati?- Fece James, innocentemente.
Lily gli lanciò un'occhiata leggermente torva.
-Che cosa avete fatto?-
-Niente di che, cara Lily. Abbiamo solo...modificato il loro risveglio.- Fece Sirius, sghignazzando.
-Già. Un vero peccato che non sappiano apprezzare i colori rosso-oro. Ci ringrazierebbero, altrimenti. La loro Sala Comune è molto più chic, adesso.- Lo seguì a ruota James, ridendo.
-Oh, ma il bello deve ancora venire, credo.- Disse Remus.
Lily lo guardò allibita.
-Pure tu, Remus?!-
Lui alzò le spalle, fingendo indifferenza, cosa che fece scoppiare Lily a ridere, seguita dagli altri.
Improvvisamente, dal tavolo dei verde-argento, si levarono degli schiamazzi disgustati.
-Ma questo è sale, non zucchero!!!-
-Nella mia Brioches c'è dentifricio!!-
-Che schifo!-
Questi e molti altri commenti si confondevano a colpi di tosse, conati di vomito, starnuti e sputacchiamenti vari.
Lily si girò verso i Malandrini, stralunata, guardandoli ad uno ad uno.
-Ma che avete combinato?!-
James ghignò.
-Diciamo che ogni singolo Serpeverde avrà l'onore di assaggiare deliziose pietanze opportunamente modificate da noi Malandrini. Ah, e fra un po' Mulciber dovrebbe ricevere una strillettera in cui sua madre- Fece, ammiccando verso Sirius, che sorrise, Malandrino. -Gli rivela di essere uno....aspetta, dimmi le parole esatte, Sir?-
-Sporco, sudicio, schifoso Mezzosangue.- Concluse Sirius, facendo finta di rifletterci.
-Siete crudeli.- Fece Mary, ridendo.
-Senza contare che poi Mocciosus si ritroverà il calderone pieno di olio, e quest'ultimo gli griderà dietro che l'unto della sua pelle ha raggiunto anche lui.-
Fece Remus, tranquillamente.
Tutti lo guardarono, stupefatti per il tono assolutamente privo di rimproveri del Lupo Mannaro.
Il ragazzo, sentendosi osservato, alzò lo sguardo.
-Che c'è?- Chiese, ingenuamente.
James scoppiò a ridere, tirandogli una pacca amichevole sulla spalla.
-E bravo il nostro Malandrino.
Sirius ghignò.
-E poi ci sarà molto, molto altro ancora. Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso si sono premuniti di non farvi annoiare neanche per un secondo. Se non sapete cosa fare, in qualunque momento della giornata nei prossimi mesi, basterà che vi voltiate verso i Serpeverdi e non potrete fare a meno di ridere, per quante gliene faremo passare.- Aveva assunto un tono da Televendita.
Tutti nella tavola risero, spensierati, mentre le Serpi li osservavano con odio, tra uno sputare e l'altro.





Un altro capitolo concluso!Mi dispiace di avevi fatto aspettare a lungo, ma purtroppo con il rinizio della scuola è più difficile aggiornare...anche perchè, neanche a dirlo, hanno già fissato due verifiche per la prossima settimana =__= io mi chiedo cos'abbiano al posto del cervello. Cooomunque.
Capitolo così così...mmm...ormai, comunque, siamo verso la fine: non credo mancheranno ancora molti capitoli.
Un altra cosa,volevo specificare: Non pensate che con questo cap io voglia giustificare peter. Essendo io una fan sfegatata della coppia James/Lily, non posso fare altro che odiare Peter dal profondo. Ma credo anche che Peter non si sia svegliato una mattina dicendo "oh, cosa potrei fare oggi?Massì, consegnamo i Potter, non ho di meglio da fare." insomma, un principio ci deve essere stato. Con questo non voglio dare la colpa ai Malandrini, assolutamente e categoricamente no. Quello che ha fatto è solo ed esclusivamente colpa sua, e io lo reputo un essere spregevole.
Ma penso che il suo tradimento sia stata una cosa graduale, avanzata lentamente nel tempo. Io sono dell'idea che alla fine dell'anno fosse ancora fedele ai malandrini, seppur con qualche dubbio. Basta, ho finito il monologo =)
passo ai ringraziamenti:

Intanto, grazie a tutti quelli che mi hanno messo nei preferiti :-* Vi adoro :-*

Poi:

weasley star: in effetti mi chiedevo dove fossi, mi era mancata la tua recensione, nello scorso capitolo =P grazie, come sempre, per i complimenti!baci!

miss_cle: Grazieeeeeee...mi commuovi *.* ora sono io ad allagare il pavimento *.* ancora grazie!

ninny: grazie!!!!!!

oOoPRONGSIEoOo: grazie per la lunga recensione =) le tue supposizioni non sono affatto cavolate, anzi, ci hai preso in pieno =P è precisamente come dici tu: James per il momento non può essere toccato da Voldemort( in questo modo ho anche voluto spiegare perchè alla fine si sia scontrato con lui 3 volte rimanendo illeso, anche se non si capisce da nessuno dei cap =P) ma dopo rimarrà ucciso, perchè non sarà più l'erede dei Potter. Piton lo odio anch'io =P anche se mi sento in colpa, perchè dal settimo libro dovrei tipo adorarlo, ma non riesco proprio a rivalutarlo =P anzi, lo vedo un po' come una minaccia, a volte, nel rapporto tra James e Lily. Per un lungo periodo sono stata in crisi, chiedendomi "cavolo, e se anche lei amava lui?" poi però ho detto: naaaa, anche perchè se è vero che harry è stato salvato dall'amore della madre, insomma, vuol dire che Lily amava james alla follia, oltre che amare harry...sarò cinica, ma io credo amerei di più il figlio fatto con l'uomo che amo che il figlio fatto con l'uomo che non amo. Lo so, sono cinica =P basta, ho finto =p ciaoooo!!!ps: siiiiiiii James è troppo bonoooo lo voglio ioooooo =PPP

Bellis: tranquilla, tutti i complimenti che mi hai fatto bastano per l'intera fic, credimi =P baci!

XXXBEAXXX: ihihihih...si, lo ammetto, anch'io sono sadica cm Bellatrix e mi diverto a farvi soffrire =P scherzo =P ciaooo!!

ramoso4ever95: muahahaha...ma lo sai che mi fai un sacco ridere?in senso buono, ovvio =P mi diverto troppo a leggere le tue recensioni =P no non lascio la fic...a metà =PPP comunque, come ho detto sopra, non manca molto alla fine, anche se in realtà io vado molto a ispirazione, quindi può essere che a un certo punto scriva altri 10 cap =P no vabbe scherzo =P baci!

Maira_Hermione96:  cioa!!1l'ho fatto apposta ad aggiornare x il tuo onomastico, che credevi?=PPP grazie come sempre per tutto, amica talpa =P baci!

germana: non ho aggiornato tanto presto =__= sorry =__= sono contenta che lo scorso cap ti sia piaciuto, cmq =))

piccola_puffola: grazie ^^ si, i serpeverdi sono famosi x essere dei guastafeste...ma almeno Lily ha messo al suo posto Piton =P

felpa_fan: noooo non riempire la stanza di lacrime che in questo periodo fa freddo, poi ti ammali e non leggi più la fic =P ok la smetto di fare l'idiota...

Nikki Potter: Concordo nel non sopportare Piton...w James e Lilyyyyyy!!!!!!!

alemalfoy: Ciaoooo, nuova lettrice =P figurati, amo le recensioni lunghissime, davvero =) grazie per tutti i complimenti, questa volta sono stata io a mettermi quasi a piangere per la commozione *.* spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto( a me personalmente no. Ma non sono mai soddisfatta del mio lavoro, quindi vabbe =P ) Sono scosì contenta di essere riuscita a caratterizzare bene i personaggi!Cioè, ho sempre paura di essere un po' superficiale, nel descrivere le loro emozioni, però alla fine mi piace renderli così, che si fanno capire a poco a poco =) spero di esserci riuscita =) grazie ancora per tutto, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo( puoi anche mandarmi a quel paese, non mi offendo =P)

PikkolaGrandefan: haha...oddio, ho fatto aumentare in maniera spropositata il rischio di infarti, con questo cap =P

Emily Doyle: Davvero?O.O uh O.O Grazie ^^


Harmonia: Grazie!!!!!

zukkyna: oddio, lo sai che stavo per aggiungere il capitolo quando ho detto: vediamo le recensioni!eee...me ne sono ritrovata una in più XD la tua XD hahaha XD grazie per i complimenti...oddio, ora sono curiosa però XD voglio sapere il regaloooo XD si anche a me verrebbe il diabete, se fossero troppo sdolcinati...hahaha XD baci e aggiorna presto (senti chi parla -.- ndte =P) baci!

 











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Capitolo 23
*** frutti volanti e proposte anti diabete ***


Lily incominciava seriamente a preoccuparsi.
La sua amica Alice era da mezzora seduta nella Sala Comune di Grifondoro, la testa appoggiata su un palmo della mano, che si guardava insistentemente un'unghia.
La rossina non ci avrebbe dato molto peso, se non fosse stato per il fatto che l'amica, ogni tanto emetteva rumorosi sospiri, con sguardo affranto, facendole così perdere sempre il segno della pagina su cui stava leggendo.
All'ennesimo sospiro, Lily chiuse il libro di Pozioni, con fare irritato.
-Alice, piantala. -
Proprio in quel momento, dalle scale del dormitorio maschile scese James, che, vedendole, fece un gran sorriso.
-Ciao!Come mai chiuse in Sala Comune con una così bella giornata?-
Questa volta fu Lily, a sospirare.
-Chiedilo a lei.- Disse, indicando con il capo Alice.
-Lily, non capisci!è una tragedia!- sbottò l'altra, rizzando la schiena.
-Che cosa, è una tragedia?- Fece James, confuso.
-Oggi è l'anniversario mio e di Frank.-
Il tono di Alice suonava piuttosto melodrammatico.
-Ehm...e quindi?-
-Come e quindi!E quindi non l'ho ancora visto!Ed è il nostro anniversario!-
Lily alzò gli occhi al cielo.
-Ma Alice, fra un po' vi sposate. Non è inutile, festeggiare l'anniversario...?- Chiese il Malandrino, con candore.
La rossina non sapeva se scoppiare a ridere o tirare un pestone a James. Perchè era ovvio che a quel punto Alice avrebbe dato di matto.
-Inutile?Inutile?Come inutile!No che non è inutile!avremmo dovuto passare la giornata piena di baci, carezze, coccole, dolcezze, cioccolatini, fiori, cuoricini, nomignoli dolci...-
James lanciò un'occhiata terrorizzata a Lily, come a volerle chiedere soccorso in quella marea di parole. Lei si limitò a scrollare le spalle.
-...risatine, orsacchiotti, miele....-
Senza che Alice se ne accorse, il buco del ritratto si aprì.
James e Lily si voltarono, contenti di poter ignorare la ragazza che intanto continuava il suo monologo.
-....zucchero, torte, biscottini...-
-James.- sussurrò Lily, non distogliendo lo sguardo dal buco del ritratto ancora aperto. -Portami immediatamente in infermieria. Ho le allucinazioni. Ho appena visto un mazzo di rose enorme entrare dal buco del ritratto.-
James annuì, pensando che ne avrebbe approfittato per chiedere a Madama Chips se fosse possibile avere le allucinazioni in comune, perchè anche lui vedeva esattamente quello che aveva visto Lily, ovvero, un gigantesco mazzo di rose rosse da cui spuntavano due piedi che stavano cercando di avanzare senza cadere.
-....batuffoli rosa, effusioni romantiche, giuramenti d'amore eterno e...Frank?!-
Alice era scattata in piedi, gli occhi che brillavano.
A quel punto, James e Lily guardarono Alice, leggermente stralunati.
Ora era lei che aveva le allucinazioni.
Come era possibile che quella cosa fosse Frank?
Decisamente, la loro amica non stava bene.
Ma, con loro grande stupore, dal mazzo di rose rosse spuntò, a lato, una testa. Una testa che era inequivocabilmente quella di Frank.
-Buon anniversario, amore!- Esclamò quello, tutto giulivo.
-Oh, Frank!- Alice si precipitò ad affondare il naso in quei fiori setosi.
James strabuzzò gli occhi.
-Frank?- Chiese, debolmente, chiaramente senza ricevere risposta, in quanto il suo amico era troppo impegnato a scambiarsi frasi fatte e terribilmente dolci con la sua ragazza.
-Ma quante razza di rose sono?-  Chiese Lily, leggermente frastornata.
-72. Una per ogni mese in cui siamo stati assieme...- Rispose Alice, senza smettere di guardare Frank con aria sognante.
-...Più altre cento, che rappresentano gli anni in cui staremo ancora assieme.- Concluse Frank, sorridente.
-Solo?- Fece Alice, con tono deluso.
-Amore, solo perchè il venditore si è rifiutato, dicendo che se ne prendevo altre mi buttava fuori dal negozio...sai, le ho scelte una per una, scartando quelle meno setose e chiedendo che mi togliessero tutte le spine, così non ti facevi male, mia cucciola...-
-Oh, amore mio!-
Alice si gettò letteralmente nelle braccia di Frank, lasciando cadere le rose e iniziando a sbaciucchiarselo lì, davanti agli amici.
Gli altri due, intanto, li guardavano allibiti.
James stava pensando che il suo amico doveva essere completamente rincitrullito.
Lily, dal canto suo, pensava che tutta la scenetta fosse alquanto patetica.
Insomma, passi festeggiare l'anniversario. Passino le effusioni, anche se lei, da parte sua, non avrebbe fatto nemmeno quelle.
Ma tutto quello zucchero gratuito sfiorava il ridicolo.
Improvvisamente, nella testa del moro si insinuò un dubbio terrificante, senza sapere che la rossina era stata colta dal medesimo, raccapricciante sospetto.
Rabbrividirono entrambi, all'idea che uno dei due pretendesse o facesse una cosa simile.
-Evans, non penserai mica che io...- esordì il Malandrino, nello stesso identico istante in cui Lily aveva incominciato a dire  -Potter, non ti azzardare a...-
Ci fu silenzio.
Si guardarono.
E scoppiarono immancabilmente a ridere, accorgendosi di quanto fosse stato assurdo dubitare del poco romanticismo che caratterizzava entrambi.
Ne lui, ne lei, avrebbero mai imitato Frank e Alice, grazie a Merlino.
Questo pensava Lily, mentre James la trascinava per mano fuori dalla Sala Comune, aggirando i due fidanzati che sembravano totalmente intenzionati a concepire il loro futuro bambino lì, nella Sala rossa-oro.

-Sono seriamente stomachevoli.-
Esordì Lily, quando arrivarono nel parco, ben decisi a godersi i raggi di sole di fine maggio.
Si erano messi sotto un imponente albero che, grazie a qualche incantesimo appurato da Albus Silente in persona, dava frutti variegati e di ogni genere, per tutta la durata dell'anno.
L'anno dopo, con grande rammarico di tutti coloro che vi avevano passato le giornate, rinfrescati dala sua ombra, sarebbe stato abbattuto, perchè malato. La guerra avrebbe raggiunto persino le sue radici, inaridendolo, fino a farlo morire lentamente.
James sogghignò.
-Sai, dovremmo farlo anche noi.-
-Cosa?-
Chiese la rossina, conscia che una domanda simile non avrebbe dovuto farla.
-Concepire un figlio nella sala comune!-
-James!Ma che schifo!!-
-Ma no, almeno avremmo la certezza che sarà sicuramente un Grifondoro!-
-Potter, sei un...un...-
-Un gran figo dalle idee geniali?-
-Un porco.-
-Suvvia, Lily, lo so che l'idea non ti dispiacerebbe...-
-Potter.-
-Poi lo sai che nuovi luoghi possono dare nuova vitalità alla passione...non che a noi ne serva, anzi...-
-Potter!-
-Si, mia dolce?-
-Smettila. E se provi un'altra volta a chiamarmi mia dolce, giuro che vado in giro a dire che la prima volta che abbiamo fatto la doccia insieme, non hai nemmeno provato a fare niente perchè eri troppo imbarazzato.-
-Ma non è vero!-
La rossa ghignò.
-Hai ragione, ma gli altri non lo sanno.-
Lui la guardò male.
-Sei malefica.-
-E tu sei un porco.-
Sul volto di James si dipinse un ghigno.
-Bene Evans, se è la guerra che vuoi, guerra avrai.-
Detto questo si girò verso l'albero, e senza tanti preamboli, si attaccò con le mani ad un ramo, e si issò con i piedi su un'altro.
Infine, rivolse un bellissimo sorriso a Lily, che lo guardava piuttosto scettica, prima di sparire tra i rami.
Lily stette un po' lì, con un sopracciglio inarcato, in attesa che succedesse qualcosa.
Quando constatò, dopo alcuni minuti, che non stava accadendo nulla di particolarmente rilevante, incominciò seriamente a chiedersi che fine avesse fatto quello psicopatico del suo ragazzo.
Aggrottò la fronte.
-James?- Chiamò. Come risposta ricevette il silenzio.
Sbuffò, leggermente preoccupata.
-James, avanti. Torna giù.-
Improvvisamente, qualcosa di estremamente molle ed appiccicoso le piombò in testa.
-Ma che cosa...-
Non fece in tempo a finire la frase, che una cosa identica alla prima le arrivò dritta in fronte.
Si passò una mano sulla fronte, schifata.
Guardò cosa poteva mai essere.
Una poltigia rossa e dal profumo zuccherino si era spalmata sulla mano con cui si era pulita la fronte.
Fece una smorfia disgustata.
-James!Non è diverten...-
Per tutta risposta, un altro fico le arrivò dritto sui capelli, andando a mischiarsi con i capelli già rossi della grifoncina.
-James Potter!Scendi immediatamente da lì!-
Sentì una breve risata arrivare dall'alto.
-Potter, se non scendi io...-
Non concluse mai la minaccia, in quanto le era arrivato un altro di quei frutti zuccherini sulla divisa.
-Potter, spero per te che questa roba si lavi, o me la pagherai cara!- Ululò la rossa.
Il Malandrino si limitò a concederle un'altra risata, mentre le lanciava l'ennesimo fico sulla testa.
Lily lanciò un'occhiata torva alla chioma dell'albero, come se il suo sguardo avesse potuto penetrarla e arrivare dritto dritto a James, senza sapere che in realtà Ramoso la vedeva benissimo, dalla postazione che si era scelto. Inutile dire che la trovava adorabile, ricoperta di succo e semi rossi, con un leggero broncio dipinto in volto.
Poi, dopo alcuni istanti di silenzio, la rossina sogghignò.
Se James voleva guerra, guerra gli avrebbe dato.
Studiò l'albero, prima di scegliere come appiglio il ramo da cui era salito James.
Quando James vide la sua testolina rossa sbucare dalle frasche dell'albero, inarcò un sopracciglio, divertito.
-Tu non soffrivi di vertiggini?-
Lily si mise a cavalcioni di un ramo accanto a lui, con una banana in mano, recuperata durante la salita.
Guardò in basso per alcuni secondi.
Poi ghignò, sollevando lo sguardo sul Malandrino.
-Il richiamo della vendetta è molto più forte, Potter.-
E, senza porsi tanti problemi, gli spiaccicò in viso il frutto giallo, opportunamente sbucciato, dando così il via ad una lunga lotta all'ultimo frutto.
E Lily pensava, mentre cercava di schivare i colpi di James senza cadere, che era bello divertirsi anche con cose infantili come quella.
A un certo punto vide James fermarsi, con il braccio ancora pronto per tirare.
Lo vide abbassare la mano, e farsi più attento.
Aggrottò la fronte, come per chiedergli spiegazioni. Lui, per tutta risposta, le fece segno di tacere.
Lily tese l'orecchio, sentendo a quel punto anche lei alcuni rumori provenienti dal basso.
Rumori piuttosto stomachevoli..
Alzò lo sguardo su James, sollevando le sopracciglia.
Lui fece una smorfia, disgustato.
Lily allora, facendo attenzione, si spostò in modo da essere più vicino ancora a James, in modo da poter vedere anche lei cosa stesse succedendo là sotto.
L'immagine che le si presentò davanti era quanto mai stomachevole.
Sirius. E Mary.
Completamente inconsapevoli degli occhi che li stavano osservando dall'alto, si stavano baciando in maniera sin troppo appassionata.
Non che se avessero saputo di avere degli spettatori che li guardavano si sarebbero risparmiati di dare quello spettacolo, anzi.
-Almeno ci hanno risparmiato le rose.- Mormorò James, con un sopracciglio inarcato.
Lily fece una smorfia.
-James, secondo me i nostri amici hanno ordito un complotto contro di noi.Non è possibile che li becchiamo sempre in atteggiameti da voltastomaco...!- Borbottò.
Intanto, Sirius aveva pensato bene di slacciarsi la camicia.
-Che schifo, non avranno mica intenzione di spogliarsi davanti a noi?-
-Non pensavo che Mary fosse così audace.- Replicò James, osservando la moretta mentre giocherellava con la cintura di Sirius.
Lily lo guardò per un attimo, truce, e poi si allungò verso il Malandrino.
In un attimo James si ritrovò senza occhiali.
-Ehi!Evans, ridammi gli occhiali!-
-No!-
-Come no?!-
-No.-
-Lily, non ci vedo!-
-Meglio.-
-Lily...-
-Cosa?-
-Sul serio non ci vedo. Potrei cadere da un momento all'altro.-
Lily sbuffò, prima di rivolgergli una linguaccia divertita.
-La prossima volta ci pensi prima di fare pensieri pervertiti su Mary.-
James la guardò, scandalizzato.
-Non stavo facendo pensieri pervertiti su Mary!-
Lei inarcò un sopracciglio.
Il Malandrino sbuffò.
-La mia era una pura e semplice constatazione.-
-Seeee...-
James alzò gli occhi al cielo. Poi sorrise.
-Se prometto di non guardare più Mary mi ridai gli occhiali?-
Lily sogghignò.
-Non lo so. Prova, poi deciderò.-
James rise.
-Giuro solennemente di avere buone intenzioni, capo!-
Anche Lily si unì alla risata, prima di porgergli gli occhiali, scuotendo la testa, divertita.
Sentirono un rantolo, provenire da sotto.
La grifoncina alzò gli occhi al cielo.
-Non saprei proprio chi scegliere, tra Sirius e Frank. Un ninfomane e l'altro portatore di diabete.-
Ramoso sorrise.
-Che ne dici allora...- Fece, scompigliandole i capelli. -..Di scegliere James?-
Lily fece finta di rifletterci.
-Uhm...va bene, vedrò se posso accontentarmi.-
-Ah, è così, Evans?Benissimo.-
Detto questo, il Malandrino afferrò l'ennesimo frutto, lanciandoglielo addosso, dando il via ad una nuova battaglia.
Tanto, Sirius e Mary erano troppo impegnati a farsi gli affari loro, per notare che ogni tanto della polpa succosa scendeva dall'albero.

Il giorno dopo, Lily era seduta ad un tavolo della Sala Comune, che scriveva distrattamente su una pergamena. Aveva provato veramente a studiare con tutte le sue forze, ma l'aria calda di fine maggio ormai aveva contagiato anche lei, rendendola svogliata nello studio e decisamente più incline al cazzeggiamento.
Alice era seduta ad un tavolo di differenza. Lei si che doveva mettersi di buzzo buono:era rimasta piuttosto indietro. La rossina l'avrebbe volentieri aiutata, se non fosse che quegli argomenti più che capiti, andavano proprio studiati a memoria.  Lily, vedendo l'amica tutta concentrata e stanca, ringraziò Merlino per essere stata attenta durante le lezioni, cosa che l'aveva aiutata molto a prendere Eccezzionale in tutte le materie senza affaticarsi più di tanto sui libri.
Improvvisamente il buco del ritratto si aprì.
Lily alzò lo sguardo, grata di quella breve interruzione alla sua noia.
Sorrise a James, mentre si sedeva nella panca di fronte a lei.
-Potter, vedo che ti ammazzi di studio.- Fece, sarcastica.
Lui rise brevemente, per poi indicare con la testa la pergamena piena di disegnini senza senso di Lily.
-Non sono l'unico, mi pare.-
Anche Lily ridacchiò.
-Dov'eri?-
James scrollò le spalle.
-Ho aiutato Sirius a sfuggire dai Serpeverde.-
Lily alzò un sopracciglio.
-Cosa gli avete fatto, oggi?-
Ramoso fece un ghigno malandrino.
-Hai presente l'albero dei frutti?Ecco, l'abbiamo stregato in modo che ogni volta che passi qualcuno dei verde-argento gli mitragli contro una ventina di frutti. Ovviamente..- Allargò il ghigno. - Non abbiamo specificato quali frutti. Quindi, non è colpa nostra se ricevono, per sbaglio, un cocco in testa lanciato alla massima velocità.-
La rossina si unì alla sua risata.
Quando la risata si spense, Lily si accorse che James era lievemente diverso dal solito. Non avrebbe saputo spiegare neanche lei in che modo. Aveva una luce diversa negli occhi. Gioiosa, ma quasi timorosa.
Eppure, per il resto, il malandrino era sempre lo stesso: appoggiato mollemente alla panca, si guardava in giro, sorridente come sempre.
Proprio quando Lily si convinse di avere immaginato tutto, James la chiamò, con voce quasi esitante.
-Lily?-
-Si?- Sussurrò la rossa.
Non sapeva perchè improvvisamente la voce le era venuta meno.
Si diede della scema. Che le stava succedendo?
Eppure, l'aria sembrava essersi fatta più tesa. Con la coda nell'occhio vide Alice sollevare lo sguardo dal libro di Trasfigurazione.
Ma che diavolo...?
James la fissava, in silenzio.
E Lily capì, improvvisamente. Capì che il momento era arrivato.
Guardò James di sottecchi.
Voleva assolutamente trovare un modo per alleggerire l'aria che si era fatta pesante.
Si sentiva quasi prendere dal panico.
Stava giusto per aprire bocca per dire qualcosa, fare una battuta, non lo sapeva nemmeno bene lei, per dire cosa, quando, con suo immenso sollievo, James ghignò.
E Lily si sentì di nuovo leggera, senza timori, ritrovando tutta quella naturalezza di cui aveva gioito, in quell'ultima gita ad Hogsmeade.
-Lily Evans.- Esordì il Grifondoro, con una lieve nota di ironia nella voce.
-Probabilmente questo sarà l'ultimo discorso che farò da vivo, visto che dopo mi ucciderai, accusandomi di averti fatto venire il diabete. Quindi....uhm...Alice?- L'amica di Lily spostò lo sguardo su James, leggermente spaesata.
-Si?- Fece.
-Cosa si dice in questi casi?-
Alice era piuttosto sconcertata, mentre Lily stava per scoppiare a ridere.
-Ah...ehm...potresti dirle...che..che la ami.-
James annuì vigorosamente.
-Giusto. Lily....- Poi fece una smorfia,e si rigirò verso Alice. -Ma Alice!è una cosa terribilmente banale!-  Esclamò, alzando gli occhi al cielo.
Lily si doveva trattenere dal ridere. Ed era grata a James, perchè aveva spazzato via la tensione e l'imbarazzo, utilizzando l'arma preferita di Lily: l'ironia.
James sbuffò, divertito.
-Va bene, Evans, ho capito. Visto che la mia Battitrice non è capace di darmi consigli originali...- Ghignò. -Mi arrangierò.-
Alice gli lanciò un'occhiata torva, per poi sorridere, fintamente esasperata. James era sempre James.
-Allora...In realtà avrei dovuto chiedertelo quando non c'era nessuno in Sala, ma è impossibile di questi tempi. Quindi ho pensato che Alice alla fine era il male minore. E poi così ci possiamo vendicare per lo spettacolino che ci hanno dato lei e Frank ieri, visto che rimarrà sconvolta dalla maniera ben poco tradizionale con cui farò la richiesta.-
Lily si morse il labbro, per non ridere.
-Suppongo che avrei dovuto inginocchiarmi per terra, o qualcosa di simile. Ma, senza offesa, Evans, vicino alla tua sedia ci sono due ciunghe mangiucchiate. Con la mia fortuna, se mi inginocchiassi probabilmente le pesterei. Preferisco evitare, se non ti dispiace.-
Alice fece una smorfia, vedendo l'espressione divertita di Lily. Possibile che quei due evitassero il romanticismo come la peste anche quando si trattava di un argomento simile?
-Quindi, Lily, ora vengo al dunque, anche se forse dopo mi ucciderai lentamente e sadicamente.-
Con lentezza esasperante, senza abbandonare il ghigno, James tirò fuori dalla tasca qualcosa. Unn braccialetto, per la precisione. Bianco, bellissimo nella sua semplicità, lo fece dondolare sotto gli occhi luminosi e sbalorditi di Lily.
-Lily Evans, vuoi sposarmi?- Non aveva smesso di sorridere.
Alice spalancò gli occhi. Dove diamine era l'anello? Stava per chiedere, ma fu preceduta dalla risata cristallina di Lily.
E Ramoso sorrise, nel vedere la sua rossa che rideva, gioiosa. Sapeva che era un si.
-Se vogliamo, ho anche qualcosa di più tradizionale, anche se, parole tue, hai sviluppato una certa repulsione per gli anelli.- Disse, ampliando il sorriso e tirando fuori una scatolina blu di velluto, che posò sul tavolo, senza particolari commenti.
Lily la prese, con un sorriso, e l'aprì, con calma.
L'anello che vi era contenuto era piccolino, sobrio ma raffinato, senza pretese, impossibile da notare se non sventolandolo sotto al naso di qualcuno, come lo voleva lei.
Se lo mise al dito, ammirandolo.
Sorrise.
-Devo abituarmici, credo.-
James rise.
-Se vuoi, facciamo una specie di terapia stile quella che fanno per gli alcolisti. Il primo giorno lo metti un'ora, poi domani due, dopodomani tre...-
La rossina si unì alla risata.
Poi osservò il braccialetto, sorridendo. Se ne era perdutamente innamorata, da subito, pur non essendo niente di speciale.
Lo prese tra le dita, osservandolo
Provò a metterselo, eppure notò che le sue mani tremavano, impercettibilmente. Alla fine, non se ne stupì più di tanto. Insomma, le aveva pur sempre chiesto di sposarlo, no?
-Vuoi una mano?- Sussurrò Ramoso.
Lily gli sorrise, e annuì, andandosi a sedere affianco a lui, sulla panca.
Mentre James armeggiava con il suo polso lo osservò, felice.
Perfetto. Era tutto perfetto.
Quando il Malandrino finì di allacciarle il bracciale, le prese le mani tra le sue. Le osservò per un po', così bianche e affusolate, piccolissime confronto alle sue mani abbronzate. Le strinse, come avesse paura che si allontanassero.
-Lily.- La voce era più seria, adesso.
-Si?- La rossina alzò lo sguardo, andando a incontrare le iridi castane di Ramoso.
-Voldemort mi vuole morto. Sposandomi, sarai in pericolo costante. Lo sai, questo?-
Lily gli strinse le mani calde, rassicuranti.
-James. Io sono una Nata Babbana. Probabilmente, morirei lo stesso. E forse, alla fine rischi più tu, sposando una Mezzosangue. Le famiglie traditrici saranno le prime a morire. Forse la domanda giusta sarebbe James Potter, sei sicuro di volermi sposare?-
James la guardò, per un minuto interminabile, chiedensosi in quele mondo parallelo James Potter sarebbe stato così folle da non voler sposare Lily Evans.
-Sono sicuro.- Disse poi, deciso, senza mai abbassare lo sguardo.
Lily annuì.
-Allora, non credi che valga la pena morire amando, piuttosto che morire chiedendosi come sarebbe stato amare davvero?Per conto mio, preferisco morire assieme a te, piuttosto che senza di te.-
James annuì.
-Ti amo, Lily.- Sussurrò, la voce appena incrinata per l'emozione. -Ti amo. E morirò, se necessario. Ma almeno morirò felice.-
Lily sorrise, radiosa, prima di abbracciarlo, forte.
Inspirando il profumo dei capelli corvini di James, si lasciò sfuggire un piccolissimo singhiozzo, riscoprendosi con gli occhi leggermente umidi per la felicità.
Il Malandrino sorrise, contro la sua spalla.
-Evans, sbaglio o hai gli occhi lucidi?Lily Evans che si lascia travolgere dal romanticismo?-
-Figurati, Potter. è che sai che sono allergica al mascara.-
Risero entrambi.
Dopo pochi istanti, sentirono un vociare provenire dall'esterno del buco del ritratto.
-Remmie, avanti, non l'ho fatto apposta!-
-Non mi importa!E non chiamarmi Remmie!-
-Perchè non vuoi che ti chiami Remmie, Remmie?-
James e Lily si staccarono, guardandosi entrambi con un sopracciglio alzato, per poi voltarsi verso il Buco che si apriva, lasciando entrare Remus e Sirius che battibeccavano, e un Peter vagamente esasperato che li seguiva.
-Perchè è orribile, Sirius!E comunque non è questo il punto.-
-E quale sarebbe il punto, Remmie?-
-Per Morgana, un giorno o l'altro mi spingerai a sbranarti!-
-Remmie, certe cose non si dicono al proprio migliore amico!-
-Vorrei ricordarti che sei tu che hai stregato il mio libro di Pozioni perchè mi inseguisse per tutto il castello cercando di mangiarmi i vestiti!-
-Ma pensavo fosse di Mocciosus!-
-Vuol dire che sei pure orbo!Sulla copertina c'è scritto a caratteri cubitali Remus Lupin!!-
-Che ci posso fare, se avete la calligrafia uguale...-
Remus lo fulminò con lo sguardo.
-La mia bellissima scrittura non è uguale a quella di Moccios...ehm...di Piton!-
-Ha-ha, Remmie stava per chiamare Mocciosus Mocciosus, Remmie stava per chiamare Mocciosus Mocciosus...-
Cantilenò Felpato.
-Piantala, Sirius!-
-Remmie stava per chiamare Mocciosus Mocciosus...-
-Quando crescerai, Sirius??-
-Una simile disgrazia avverrà quando la Evans deciderà di farsi bocciare in tutte le materie, caro Remmie!-
A quel punto, Lily intervenne, sogghignando.
-D'ora in poi sarò Potter, Sirius.-
-Giusto!Dicevo, una simile disgrazia avverrà quando la Pot...-
Poi si bloccò, realizzando cosa effettivamente Lily avesse detto.
Strabuzzò gli occhi, mentre nella sala calava il silenzio.
-Cosa?!- Fece, voltandosi e passando ripetutamente lo sguardo da James a Lily, e da Lily a James.
James annuì, mentre Lily ghignò.
Poi, con grande sorpresa di tutti, Sirius si precipitò ad abbracciare la rossina, ridendo.
-La mia sorellina!- Gridò.
Lily, ripresasi dallo sbalordimento iniziale, aggrottò la fronte, divertita.
-Sorellina?-
-Certo!- Fece Sirius, scompigliandole i capelli in maniera giocosa. -Visto che James è mio fratello, non vedo perchè tu non debba essere la mia sorellina!-
Lily rise.
-Sirius!Ma così la fai sembrare una cosa incestuosa!Insomma sembra che tuo fratello si sposi con tua sorella, è incesto!- Fece Remus, petulante.
-A proposito, congratulazioni.-
Sirius sbuffò.
-Sempre a mettere i puntini sulle i, tu.-
Poi rivolse l'occhiolino a Lily.
-Congratulazioni, sorellina.- Poi sorrise a Ramoso. -Fratello, non ho sempre creduto nelle tue possibilità di conquista?-
James alzò gli occhi al cielo, divertito.
-Si, certo.-
Sirius ignorò il tono sarcastico dell'amico, annuendo vigorosamente.
Poi si avviò dove si erano posizionati Remus e Peter, e li cinse ognuno con un braccio.
-I signori Lunastorta, Codaliscia e Felpato vi fanno le più vive congratulazioni. Che possiate ogni notte passarla nel modo migliore...-
-Sirius!!-
-Io non ho detto niente, Remmie, sei tu che pensi male!-
Remus alzò gli occhi al cielo, mentre Sirius continuava.
-...E ora, foto!!!-
-No, Sirius!-
-Risparmiaci!-
-Pietà, per favore!-
-Hai appena finito di scompigliarmi i capelli!-
-Avanti, poche storie.- Fece il malandrino, sorridendo e tirando fuori dalla tasca una macchinetta fotografica.
-E quella da dove sbuca?-
-Mai sentito parlare di Incantesimi Rimpicciolenti, Remmie?-
-Non credevo fossi stato attento a lezione.-
-Mi servivano per rimpicciolire le mutande a Mocciosus. Bando alle ciance!Mettetevi in posa!Alice, puoi fare tu?-
La grifondoro annuì, sorridendo, metre Felpato raggiungeva i suoi amici, saltellando.
-Sirius, davvero, non potremmo...-
-Zitto James!A volte sei pù vanitoso di una donna!-
-Qui gli devo dare ragione, James.-
-Tu quoque, Lily?!-
-Allora, questa foto?-
-Sei un maledetto cane rognoso, Sirius.-
-E tu sei un dannato cornuto...ahi, ahi, Lily, scherzavo!Mollami i capelli!Scherzavo!-
E fu così che la fotografia li ritrasse, con Lily che tirava i capelli a Sirius, mentre James le cingeva la vita, ridendo,intanto che Peter batteva una mano sulla spalla a Sirius, sorridendo comprensivo, e Remus alzava gli occhi al cielo, senza poter fare a meno di ridere.





Dopo settimane di lunga attesa, finalmente ecco qua il capitolo =P Spero di non avervi annoiato...comunque, secondo i miei calcoli, questo dovrebbe essere il terzultimo capitolo(a meno che l'ispirazione non salti fuori all'improvviso) ...Bene, non credo ci sia altro da dire, a parte scusarmi come al solito per il ritardo =) passo ai ringraziamenti!

oOoPRONGSIEoOo: si bellatrix è un tantino stronza =P muahahaha...sono completamente d'accordo con te, comunque, sul fatto che JAMES POTTER è sempre e comunque JAMES POTTER, alias il nostro amore eterno e indiscusso =P pensa che per me gli spoiler sono stati veramente letali: per disgrazia sono capitata in una fic Lily/Severus, e mi è preso un colpo, xke siccome c'era scritto nelle avvertenze spoiler settimo libro, pensavo ci fosse qualcosa di vero O.O poi grazie al cielo ho letto il libro =P ahhhh =P  e ora guai a chi mi tocca James /Lily =P ahahaha =P grazie per tutto =) baaaci!!

piccola_puffola: ciao =) si, è vero, la colpa è stata sia di Peter ma anche di Sirius un po'...ma il mio felpato è così, non dice xke non vuole ferire ed essere ferito, non so come spiegarmi. =) sono contenta che il cap ti sia piaciuto così tanto!baci, a presto(ehm...scuola permettendo =P)

jaily: eccoti accontentata, con un capitolo tuuuuuutto basato sulla nostra coppia preferita =)ehehehe...spero ti sia piaciuto ^^

alemalfoy: ciaooo!!grazie per i complimenti...ma sai che nonostante bellatrix non mi stia simpatica(insomma, mi ha ucciso Sirius =P) mi affascina, come personaggio? un giorno se mi verrà l'ispirazione giusta magari ci scrivo qualcosa sopra *.* mi attizza *.* ah, e scusa se non recensisco la tua fic con costanza(ehm...l'ho recensita solo una volta '^^) è che ci vengo talmente poco al pc,che spesso mi ritrovo con 5 nuovi capitoli, o qualcosa del genere, e quindi li leggo tutti d'un colpo ^^ cmq mi piace un sacco, davvero ^^ baci!

zukkyna: lo sai che tutte le mie amiche mi chiamano Lussy?anche xke il mio nome x intero(lucia)non mi piace molto...quindi...ahahaha ^^ vai pure tranqui ^^  i malandrini ne combinano proprio di tutti i colori, letteralmente e fisicamente XD ahahahah...lo sai che mi è piaciuta un sacco la tua fic?si lo sai, te l'ho anche scritto =Pahahaha... baaaaci!!!!

Nikki Potter: sono contenta che ti sia piaciuto il cap =) ahahaha...remus qui l'ho fatto un po' più remus =P non so tu, ma io lo adoro(come tutti gli altri malandrini) sia da remus-malandrino sia da remus-saccente..ahaha, mi fa spaccare XD baci!

ninny: grazie ^^

Maira_Hermione96: uhm...vediamo...come accontentare la tua curiosità senza cadere nello spoiler spudorato...?mettiamola così: non finirò la fic quando finiranno Hogwarts, ma nn credo scriverò nemmeno il gg della loro morte XD x il continuo...mmmm...ma sai che...nn ci avevo mai pensato, e poi quando hai detto"potresti fare il continuo" mi sono fioccate in testa un paio di ideuzze?? ahahaha...vedremo XD cioa, amica talpa =P

XXXBEAXXX: sono contenta di averti fatto ridere XD

ramoso4ever95:  ahahahaha...noooo nn tranciarmi in dueeee XD alla fine ho dato retta alla mia coscienza e mi sono messa a scrivere, hai visto?(era ora -.- ndte e della mia coscienza)(ehm...dettagli!!ndme) la scuola già la detesto, voglio tornare in vacaaaaanza -.- che rottura -.- continua la fiiiic XD (guarda che tu devi solo stare zitta. ndte)(ma...ma...ma...ndme)(guarda che ha ragione ndmia coscienza)(tu quoque, coscienza??ndme)(lo sai che è sempre un piacere, insultarti. ndcoscienza)(ma graaaaaaazie -.- ndme)=PP ciaooooo!!!

germana: dici?mumble mumble...me riflette...mah, boh =) cmq sono comtenta che ti sia piaciuto XD

weasley star: ciao cara XD grassie per i mille complimenti, come al solito(ormai sono ingrassata di qualche kg con tutti i complimenti che mi fate =P) alla prossima...spero che si cavino i virus dal computer!!!!!!!!!baaaci!





 














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Capitolo 24
*** Mi concede questo ballo...? ***


cap 24 -Lily, dobbiamo proprio?-
La rossina alzò gli occhi al cielo.
-Non mi sembra di aver fatto tante storie, quando siamo andati a pranzo con tuo padre e quella vecchia megera di sua zia.-
Si erano appena Smaterializzati davanti ad una graziosa casetta dai colori pastello.
La scuola era ormai finita da un paio di mesi, e Lily aveva insistito per far conoscere a James suo padre e la sua "carissima" sorella.
James inarcò un sopracciglio.
-Grazie tante. Mio padre ti adora dalla prima volta che ti ha vista!-
Lily per un attimo si intristì. L'ultima volta che erano andati a far visita a John Potter, l'aveva trovato radicalmente cambiato. 
Gli occhi, di solito vivaci e brillanti, erano opachi, coperti da un velo di tristezza che li rendeva più annebbiati e spenti. I capelli, ancora neri quando li aveva visti Lily per la prima volta, si erano ingrigiti tutto d'un colpo.
Le spalle si erano fatte leggermente più curve, come se il peso della sofferenza fosse troppo, da sopportare.
Quando James l'aveva portata a casa di suo padre, John l'aveva stretta in un abbraccio lungo e stritolatore, quasi per accertarsi che ci fossero persone che potevano ancora dare calore, al mondo.
Sapeva che per Ramoso vedere suo padre in quello stato gli aveva procurato una gran pena. John Potter era sempre stato il modello da seguire, l'eroe da prendere d'esempio in tutto. La morte della moglie lo aveva distrutto.
Combatteva ogni giorno con il dolore della perdita, ogni giorno più acuto, ma anche con il senso di colpa, per non aver potuto fare nulla, per non aver fermato Susan in tempo.
Lily si ricordava l'espressione di James quando erano usciti dal piccolo monolocale in cui si era trasferito il Signor Potter, per evitare di vedere ogni giorno la grande casa in cui aveva convissuto con Susan. Si ricordava il lungo sospiro che il Malandrino aveva tirato,nel vedere quella casa spoglia che rispecchiava l'animo di colui che vi abitava, e si ricordava quanto si era morso il labbro per evitare che la più piccola gocciolina salata uscisse dai suoi occhi, mentre si allontanava.
La vecchia casa appartenuta ai coniugi Potter a Godric's Hallow era rimasta disabitata, senza più nessuno che si curasse di fare entrare un po' di luce dalle enormi finestre o di spolverare i diversi centimetri di polvere che ormai si erano depositati indisturbati su ogni superficie possibile ed immaginabile.
Lily si riscosse da quei pensieri tristi, vedendo che ormai il sole era quasi tramontato.
-Guarda che anche mio padre ti adorerà.- Disse, suonando poco convincente.
Ramoso roteò gli occhi.
-Certo. Qualsiasi padre adorerebbe il teppista sconosciuto che improvvisamente decide di sposare la propria figlia, a malapena maggiorenne per il mondo Babbano.-
Lily rise.
-Da quando James Potter è così pessimista?-
James si scompigliò i capelli, nervoso.
-Da quando mi hai detto che la prima volta che gli hai parlato di me gli hai descritto quella volta in cui ho cercato di guardarti sotto la gonna della divisa. E poi ti ho urlato, in mezzo al corridoio, "Evans, quand'è che mi mostrerai il ben di dio che hai sotto la gonna?"- Concluse, lanciandole un'occhiataccia.
Lei sogghignò.
-Oh, bhè...sono cose che capitano, nella vita.-
-Ma ora mi crede un pervertito!-
-Oh, James, ma tu sei un pervertito, è inutile negare la realtà.- Poi sorrise, totalmente innocentemente. -Entriamo?-
James alzò gli occhi al cielo, per poi annuire.
Suonarono il campanello.
La figura cavallina che venne ad aprirgli era niente di meno che Petunia Evans, con i capelli scuri che le ricadevano scomposti sul viso.
-Ah, sei tu.- Fece, squadrando Lily.
-Petunia.- Mormorò lei, a mo' di saluto.
-E tu dovresti essere...-
-James Potter, piacere.- Il Malandrino aveva sorriso, allungando la mano. La sorella di Lily guardò la mano di James, per un attimo schifata. Poi si voltò, entrando in casa.
-Entrate. Vernon dovrebbe arrivare fra un po'. Papà è in soggiorno.-
Lily seguì la sorella con un sospiro, mentre sentiva James borbottare un -Iniziamo bene.-
Arrivati in soggiorno, un uomo alto, dagli occhi di un verde brillante si alzò dalla poltrona.
-Lily!- Esclamò, correndo a stringere la figlia in un abbraccio.
-Piccola mia, quanto mi sei mancata!Come stanno Mary e Alice?-
Lily ricambiò l'abbraccio, seppur chiedendosi da dove venisse tutto quell'affetto. Non era mai stato difficile capire da chi lei avesse preso la sua repulsione per le smielosaggini.
-Benissimo, papà. La casa dove ci siamo sistemate io e Mary è molto carina. E Alice è andata da poco a vivere con Frank.-
-Già convive?Siete ancora così giovani...-
Lily colse una lieve nota accusatoria, in quell'affermazione. Decise di sorvolare su questo fatto, e sciolse l'abbraccio.
-Papà, questo è James. James, questo è mio papà.-
-Piacere di conoscerla, Signor Evans.-  Per la seconda volta, James aveva proteso la mano, con il solito sorriso.
E, per la seconda volta, il gesto di cortesia non venne accolto con la reazione sperata.
Il signor Evans lo guardò da capo a piedi.
-E così tu sei James.- Fece, guardandolo accigliato.
In quel momento arrivò Petunia, con una faccia da funerale, a togliere James dall'imbarazzo.
-Papà, Vernon non viene, ha avuto un contattempo.-
-Oh, peccato, tesoro. Che ne dite allora di metterci a tavola?L'arrosto si raffredda.- Si notava che il signor Evans non era affatto dispiaciuto. Non aveva mai potuto soffrire quel Vernon.
Quando si sedettero a tavola, James notò con orrore che aveva di fronte esattamente il signor Evans, mentre Lily era stata segregata alla destra del padre, e quindi lui si ritrovava, alla sua sinistra, Petunia, la quale cercava di farsi il più piccola possibile per non essere neanche sfiorata da quell'individuo che, a quanto pareva, aveva intenzione di sposare quella matta di sua sorella.
Gli venne una voglia incredibile di sbattere la testa contro il muro, ma si contenne.
Lanciò, invece, un'occhiata terrorizzata a Lily, che fece una smorfia come per dire "cerca di resistere".
James decise che il modo migliore per cercare di resistere era tuffarsi sul succulento arrosto che gli stava davanti.
-Ottimo, questo arrosto.- Affermò, tanto per fare un po' di conversazione.
-Si, lo so. L'ho cucinato io. Sono sempre stato io, a cucinare, in casa. Le mie ragazze vanno trattate come delle dee.-
Era stato volutamente allusivo.
James sorrise, tentando di non pensare che la sua massima specialità culinaria erano le uova strapazzate.
Per un po' mangiarono, in silenzio, con il signor Evans che osservava James, sospettoso.
-Allora, James.- Esordì infine. -Cosa fai nella vita?-
James alzò lo sguardo, spiazzato. E ora che diceva?
-Ah, ehm. Sto...facendo il corso per diventare Auror.- Lily gli rivolse un sorriso rassicurante, ma il signor Evans non sembrava dello stesso parere.
-Ah, sono quei tizi che rischiano ogni giorno di farsi ammazzare?-
-Papà!- Sbottò Lily.
Il signor Evans la ignorò.
-Quindi, tu avresti intenzione di sposare mia figlia, rischiando ogni giorno di lasciarla vedova.-
James strabuzzò gli occhi. Lily pure.
-Papà, come ti permetti...?- sibilò, ma fu interrotta da James.
-Signor Evans, penso che Lily preferisca sposare una persona che combatte per un mondo migliore, piuttosto che una persona che si vanta di vendere trapani.- Il tono era tranquillo, posato, come se stesse parlando del tempo.
Questa volta fu Petunia, a sgranare gli occhi.
-Come ti permetti?Tu...Tu...-
-Lascia stare, cara.- La interruppe il signor Evans, gli occhi stretti a fessura.
-Dimmi, James, hai per caso intenzione di mollare mia figlia all'altare?-
-Che cosa?- Lily aveva gridato, alzandosi in piedi.
-Papà, ma come diavolo ti permetti?!-
Edward Evans si alzò dalla sedia, calmo.
-Tesoro, siediti.-
-No che non mi siedo!E non  chiamarmi tesoro!Che cosa ti salta in testa, papà?!-
-Niente, cara. Voglio soltanto capire cosa ha spinto James a scegliere di farti una tale proposta così presto.-
-Non è che mi ha costretto!è stata una scela che abbiamo fatto assieme!-
-Sei forse incinta?- Il signor Evans lanciava delle occhiate cariche d'odio su James, al pensiero che quel ragazzo avesse toccato la sua bambina.
-No!- ululò Lily, scandalizzata da tanta sfacciataggine.
- E allora perchè?Sei così giovane...-
-Amore, papà, mai sentito parlare di amore?!-
James cercò di nascondere lo sguardo orgoglioso che gli si era acceso negli occhi.
-Magari tu lo ami. Ma lui ha tutta l'aria di essere uno che va con la prima che capita, non ti pare?Non ha l'aria affidabile. Non voglio che tu soffra.-
A quel punto, anche James si alzò, pronto a ribattere, ma Lily lo precedette, con un'espressione furiosa sul viso.
-Tu non sai niente.- Sibilò.
-Io so solo che non lascerò mia figlia nelle mani di un teppista scapestrato!-
-Questo teppista scapestrato, come lo chiami tu,  rischia la vita, sposandomi!-
Dopo l'urlo di Lily, ci fu silenzio.  La rossina combatteva contro i suoi occhi, cercando di non farli diventare lucidi per la rabbia. Non gli avrebbe mai dato la soddisfazione. Mai.
Quante volte si era immaginata quell'incontro?Quante volte aveva sognato di ritrovarsi in quella cucina, mentre suo padre e James ridevano e scherzavano?Era stata una stupida. Era logico che suo padre avrebbe mal visto James.
Il signor Evans era rimasto interdetto. Poi parlò.
-Andiamo Lily, non dire assurdità, perchè mai lui...-
-Perchè- Replicò prontamente lei -Perchè là fuori si sta combattendo una guerra. E i Nati Babbani saranno uccisi, tutti. E i maghi che oseranno avvicinarsi a loro saranno sterminati senza tanti scrupoli.- La voce di Lily era tagliente, gelida.
-Se non è amare questo.- Concluse, in un soffio.
Edward era impallidito. La sua Lily rischiava di morire? Quando lei gli aveva detto che avrebbe vissuto nel Mondo Magico, aveva accettato di buon grado. Ma non credeva che ci fosse in gioco la sua stessa vita!
Si sedette, quasi di scatto, sulla sedia, per paura di cadere per lo schok.
-Non voglio.- Mormorò.
-Cosa?- Lo aggredì Lily, arrabbiata.
-Non voglio che tu viva...con...con...nel mondo magico.-
Silenzio.
Ci fu di nuovo un pesante silenzio.
Quando Edward alzò lo sguardo, si scontrò con due smeraldi che esprimevano solo disprezzo. Puro, semplice disprezzo.
Trasalì. Per un padre, il disprezzo della propria figlia è una cosa tremenda.
-Ormai non puoi più dirmi cosa posso o non posso fare.-
-Sono tuo padre, dannazione!-
Lily rise, amara.
-Lo credevo anch'io, prima di entrare in questa casa.-
Il signor Evans la guardò, confuso.
Lei scosse la testa.
-Mio padre credeva nell'amore. Mio padre era ironico come me, e non si faceva prendere mai dall'ansia. Mio padre si sarebbe fidato del mio giudizio su un ragazzo!E mi avrebbe detto di combattere per i miei ideali, a costo di morire.-
Lo sguado le s intristì.
-James. Chiama la tua scopa. Andiamo via, per favore.-
James stava per dire qualcosa, ma Edward lo precedette.
-Scopa?Lily, non hai mai sopportato le altezze.-
Lily sorrise, con fare sardonico, ma non rispose.
-Hai ragione, ci metterebbe troppo ad arrivare. Allora facciamo un tratto a piedi e poi ci Smaterializzamo-
La rossina si avviò, con passo spedito, verso l'ingresso, dove era situata la porta per uscire.
James, dopo brevi istanti, si riscosse.
-Lily, aspettami!- Escalamò.
-No, aspetta, Lily, dove vai?- Edward Evans si era alzato, per seguire la figlia.
Quando James raggiunse la porta, prima di seguire Lily si voltò verso il signor Evans.
-Sa, sua moglie era una donna meravigliosa.- Se ne uscì. -Ma Lily non è sua moglie. Ne tenerla al sicuro la riporterà in vita.-
Edward sgranò gli occhi, sbalordito. Fece per replicare, ma James fu più veloce.
-E io le giuro, signor Evans, che se mai dovessi farle del male, la autorizzo ad uccidermi con le sue stesse mani. Le assicuro che l'unico motivo per cui sono nato, è che al mondo esiste Lily Evans. Ora, con permesso.-
E, con un ultimo sorriso, sparì anche lui, inghiottito nella notte, per raggiungere la sua bella rossa.

Lily camminava, spedita, nella notte scura.
Svoltava dove le capitava, destra, sinistra, era uguale.
Voleva solo allontanarsi il più possibile da quella casa estranea. Le stelle brillavano sopra di lei, testimoni della rabbia cieca che si era impossessata del suo cuore.
Come si permetteva, suo padre, a rovinarle così la felicità?
Come si permetteva a giudicare James?
La cosa che la infastidiva di più, era sapere che lui non si fidava di lei. Come poteva credere che si sarebbe sposata con chicchessia?Non era più una bambina da proteggere. Era maggiorenne, con tanto di diploma, e stava per diventare moglie dell'uomo che amava.
Perchè doveva rovinarle tutto?
In quel momento, la madre le mancava terribilmente. Lei avrebbe accolto James con un sorriso. Le avrebbe lanciato delle battutine maliziose, tanto per metterla un po' in imbarazzo, facendo arrossire lei e ridere James. Avrebbe avuto uno sguardo compiaciuto ad ogni impercettibile sorriso che lei e il Malandrino si sarebbero rivolti.
E invece. Invece ad accogliere James era stato uno sguardo di disprezzo, la sua mano tesa non era nemmeno stata presa in considerazione. Al posto delle battute, c'era stata la gelosia del padre. Al posto di sguardi compiaciuti, c'erano stati solo sguardi sospettosi.
Non voleva più avere a che fare con quel mondo. Se non volevano accettarla, peggio per loro. Lei aveva il suo mondo, i suoi amici, James. Aveva la sua vita da costruire, la sua famiglia da formare.
Percepì, improvvisamente, dei passi dietro di lei.
Tese l'orecchio, all'erta.
Poi sospirò di sollievo, quando due forti braccia le cinsero la vita, da dietro.
-Mi dispiace. Avevi ragione tu.- mormorò.
Una risata, lieve.
-Come sempre.-
Lily girò la testa, di lato, per incontrarsi con uno sguardo nocciola riconoscibile tra mille.
-Idiota.-
James rise ancora.
-Sai, credevo che...non lo so. Mio padre è così uguale a me. Pensavo che fosse impossibile, che non gli piacessi.-
Ramoso sorrise, con fare sornione.
-Lily, a te ci sono voluti sei anni perchè ti piacessi. Se è vero che è uguale a te, non mi stupirei se mi ci volessero altri sei anni per piacere a tuo padre.-
La rossa rise, pensando che ancora una volta, James aveva ragione.
-Lily?-
-Cosa?-
-Stavo pensando ad una cosa.-
-Spero non sia qualcosa di malandrinesco, James.-
Il Malandrino rise.
-No. Mi chiedevo solo..ti andrebbe di andare ad abitare nella vecchia casa dei miei, a Godric's Hallow?Insomma, bisognerebbe sistemarla, buttare via un po' di roba e ripulirla un po'. Ma nel complesso non è male. Non è neanche eccessivamente grande, i miei preferivano comprarsi le case gigantesche per passarci le vacanze. E tutte le case che abbiamo visto sul Catalogo Magico non andavano bene, quindi...-
Lily si voltò completamente verso James. Sorrise.
-Sarebbe fantastico.-
Anche James sorrise.
-Davvero?-
-Davvero.-
Per un po', ci fu silenzio, interrotto solo da una musica proveniente da un locale poco distante.
James l'ascoltò per un po', poi si rivolse a Lily, con un sorriso.
-Te la ricordi, questa musica?-
La rossina si fece attenta, per ascoltare. Dopo un attimo, rise.
-Certo.- disse, mentre veniva cullata da un piacevole ricordo.

La McGranitt osservava la classe del sesto anno di Grifondoro, battendo la punta del piede sul pavimento.
-Vi chiederete cosa ci facciamo qui, immagino.-
Gli studenti annuirono, confusi.
Si trovavano in una grande sala, che molti studenti potevano giurare di non aver mai visto.
Solo i Malandrini si erano accorti che quella era niente di meno che la Stanza delle necessità, adibita a sala da ballo.
-Silente mi ha annunciato che vorrebbe provare ad iscrivere la nostra scuola ad un concorso di ballo.-
Molte ragazze, a quelle parole, emisero gridolini eccitati, che vennero prontamente zittiti da uno sguardo severo della professoressa.
-Ovviamente, non è affatto detto che scelgano la nostra scuola. Comunque, il Preside ci terrebbe che tutti noi direttori delle varie case ci occupassimo di svolgere una lezione di ballo, tanto per capire il livello degli studenti. è chiaro che chi non parteciperà a questa lezione riceverà un brutto voto nella mia materia.-
Quest'ultima affermazione fu accolta da vari segni di protesta, soprattutto da parte dei ragazzi nella sala.
La donna li ignorò.
-Per questo vi ho gentilmente chiesto di cambiarvi con gli appositi vestiti che ho fatto apparire nei vostri bauli. Ah, sareste pregati, dopo averli usati, di riporli nel baule, in modo che possa restituirli alla Stanza.-
Nessuno capì quell'affermazione. Tranne, ovviamente, quattro ragazzi sin troppo famosi per le loro marachelle.
-Ora, formerò io, le coppie. Black, con Collins. Paciok, con Macdonald. Lupin con Evans. Minus con Taylor. Brown, con Quinci...-
Finchè la professoressa andava avanti nella lista, Lily notò Potter avvicinarsi ad un lato della sala, dove era appoggiato Lupin, pronto per andare a recuperare la sua dama.
Lo vide mormorargli qualcosa all'orecchio, facendolo ridere. Poi Potter le lanciò un'occhiata. Lily si chiese cosa stesse macchinando. Vide Lupin alzare gli occhi al cielo, sorridendo, e poi alzare la mano, per chiamare la professoressa.
E Lily seppe perfettamente cosa Potter avesse detto a Lupin di fare. Fece per aprire la bocca, ma era troppo tardi.
-Professoressa, scusi, non mi sento troppo bene. Sa, ormai si avvicina la...-
La McGranitt lo interruppe, con grande stupore di Lily.
-Non dica altro, Lupin. Ho capito. è meglio se lei non si muove. Dovrò...-
-Non  si preoccupi, Professoressa.- Potter rivolse un' ampio sorriso alla donna. -Ci penso io ad Evans.-
Lei lo squadrò, severa.
-Potter, non voglio guai.- Poi lanciò un'occhiata sbrigativa a Lily. -Evans, con Potter. E non voglio storie.-
La rossina chiuse la bocca prontamente, che era stata aperta un secondo prima per contestare quella decisione, timorosa di un voto che le abbassasse la media.
Si chiese se ci potesse essere finale più scontato. Ci mancava solo che lei svenisse guardando gli occhi di James o qualcosa di simile, e avrebbero fatto una perfetta scenetta stile romanzetto rosa.
Come se non bastasse, mentre nel baule di Mary era comparso uno splendido vestito color blu cobalto, che le metteva in risalto i boccoli neri ed i grandi occhi grigi, a lei era toccato un orrido vestito color rosa confetto.
E tutti, ma proprio tutti, sapevano che Lily Evans detestava il rosa. Ma soprattutto, il rosa confetto non lo poteva proprio soffrire.
E non solo per il motivo che il rosa stava proprio male, sul rosso scuro dei suoi capelli. Oh, no. Anche per il semplicissimo motivo che la faceva sembrare una bambolina in cerca di protezione, e che quindi invitava avvoltoi tipo Potter ad avventarsi sulla preda con una facilità disarmante.
Non importava quanti sforzi facesse lei, durante l'anno, per allontanare i tipi che le ronzavano attorno come mosche. Bastava un misero, malaugurato giorno in cui, inavvertitamente si vestiva di rosa, che la serie estenuante di corteggiamenti riprendeva.
Niente da stupirsi se quindi, in quel momento, stava maledicendo in tutte le lingue immaginabili la Professoressa di Trasfigurazione.
Era colpa sua se in quel frangente si ritrovava davanti Potter con un sorrisino alquanto ironico.
-Evans, a quanto pare sarai costretta a ballare con il sottoscritto.-
-Potter, facciamo che te ne stai zitto per il resto della lezione?-
-E evitare di sentire i tuoi incessanti insulti?No, Evans, mi dispiace.-
Lily roteò gli occhi.
Nel frattempo, la MacGranitt aveva fatto partire la musica, e impartiva il tempo con la bacchetta.
-E un e due, e tre e quattro...Minus, la pianti di tremare...e un e due...-
James aveva messo una mano dietro alla schiena di Lily, decisamente troppo in basso, per i gusti della grifoncina.
-Ho sentito che hai mollato Josch.-
-Non sono affari che ti riguardano, Potter.-
Per motivi a lei ignoti, James si limitò a sghignazzare.
-In effetti, tu non hai bisogno di un tipo così. Insomma, è decisamente senza spina dorsale.-
Le fece fare una piroetta.
Quando Lily tornò con il viso davanti a quello di Potter, inarcò un sopracciglio.
-E quale sarebbe, esattamente, il tipo di cui avrei bisogno, Potter?-
-Non  saprei. Uno un po' più....-
-Alla James Potter?- Fece lei, scettica.
Il Malandrino ghignò.
-Forse.-
Altra piroetta.
-Non ti arrenderai mai, eh, Potter?-
Altra piroetta.
-Mai, Evans.-
-Perchè, Potter?-
Passo in avanti.
-Esci con me, Evans?-
Passo in indietro. Piroetta.
-No, Potter. Piantala.-
Volteggiamento a destra.
-Mi dispiace,Evans. Questa è una cosa che non posso prometterti.-
E volteggiamento a sinistra.
Sbuffo da parte di Lily. Sorriso da parte di James. Piroetta.
-Com'è che sai ballare, Potter?-
-Con tutti i ricevimenti a cui mi hanno costretto ad andare i miei, ho dovuto imparare. Mai più il grande James Potter faceva tappezzeria!-
-Ovvio.- Borbottò lei, sarcastica, mentre lui le faceva fare un' altra piroetta, a destra.
-Anche tu te la cavi, Evans. E io che pensavo detestassi certe cose...-
Lei sbuffò.
-Mia sorella mi costringeva ad andare a lezione con lei, quando eravamo piccole.-
Piroetta. E Lily si chiese perchè diamine gli avesse rivelato una cosa simile.
Passarono vicino a Mary e Frank, mentre quest'ultimo le pestava un piede, finendole quasi addosso.
Videro un' accigliata McGranitt avviarsi nella direzione di una Mary che imprecava a più non posso.
E la Evans si ritrovò a pensare che almeno i suoi piedi erano salvi, a quanto pareva.
-Perchè non vuoi uscire con me, Evans?- Passo avanti.
-Te l'ho ripetuto un sacco di volte, Potter.- Passo indietro, leggermente sbrigativo.
-Lo sai che hai dei bellissimi occhi, Evans?-
Smorfia di Lily, sorriso innocente di James. Piroetta.
-Potter, almeno, per una volta che tenti di fare un complimento, cerca di non cadere nei luoghi comuni.-
Risata, con accompagnamento di piroetta.
-Hai ragione. Lo sai che hai una pagliuzza dorata nell'occhio sinistro?-
Volteggiamento a sinistra.
Lily aggrottò la fronte, stupita.
-Non dire assurdità, Potter.-
-Guarda che è vero. Te lo giuro. Guarda!-
La portò, sempre volteggiando, davanti allo specchio.
Lei cercò di aguzzare la vista, ma si muovevano troppo.
-Potter, come faccio a guardare se non ti fermi?-
James sogghignò.
-Se vuoi mi femo. Ma c'è la McGranitt che ci sta guardando con fare sospetto. A meno che tu non voglia Troll, è meglio se continuiamo.-
Lily storse il naso, e volteggiò con James lontano dallo specchio.
-Secondo me si sta chiedendo perchè non ci siamo ancora scannati.-
Lily, per la prima volta nell'ora, sorrise.
-Già.-
-Effettivamente, me lo sto chiedendo anch'io. Insomma, pensavo che per te James Potter fosse direttamente proporzionale a infuriamento perenne.-
Lei alzò gli occhi al cielo.
-Se vuoi, incomincio adesso.-
Lui fece una faccia fintamente terrorizzata.
-No, per carità.-
La grifoncina non riuscì a trattenere un sorriso.
-Stai sorridendo per qualcosa che ho detto io, Evans?-
Piroetta a destra.
-Ma figurati, Potter.-
Piroetta a sinistra.
James sorrise.
-Com'è che ti sei messa un vestito rosa senza protestare?-
Lily mise il broncio.
-Non volevo voti bassi. Già Trasfigurazione è l'unica materia in cui davvero faccio fatica...Non volevo dare alla McGranitt motivazioni in più per abbassarmi la media.- Passo avanti, passo indietro.
James rise. Lei sbuffò.
-è orribile. Preferirei girare con un sacco della spazzatura.-
E ancora, Lily si chiese cosa la spingesse ad aprirsi così tanto con Potter, mentre facevano un ampio volteggio in avanti.
-Vuoi un parere obbiettivo da uno che seriamente ti viene dietro?Sembri una caramella glassata.-
Lily sgranò gli occhi.
Una caramella...?
-Una caramella glassata?- ripetè, incredula.
Piroetta.
Ora, l'elenco di sfighe per i vestiti rosa si allungava.
Persino Potter la vedeva come una caramella glassata.
-Potter, se mi dici così verrò ogni giorno vestita di rosa confetto, chissà se mi lasci in pace.- Fece, sardonica.
-Non servirebbe.- Passo, passo.
Lily gemette.
-Potter, mi dici cosa vuoi da me?-
Piroetta.
Sorriso Malandrino. Piroetta.
-Risposta scontata, non credi, Evans?-
Lei sbuffò.
-Perchè, Potter?-
-Perchè cosa?-
-Perchè vuoi a tutti i costi completare la tua collezione di ragazze?Perchè non accetti che qualcuna possa
non cadere ai tuoi piedi?-
-Sai che ci sono due tipi di collezionisti, Evans?-
Piroetta.
Sguardo smeraldino confuso.
-Come?-
Ampio sorriso di James.
-Ci sono i collezionisti che incominciano la collezione perchè vogliono tutti i pezzi, per poterli mettere in bella mostra in una vetrina.-
Sorriso sghembo.
-E ci sono quelli che incominciano la collezione solo perchè agognano un unico pezzo della collezione. Il più bello di tutti, e il più difficile da trovare e conquistare.-
Lily spalancò gli occhi.
E la musica finì.

Lily riemerse dal ricordo con un sorriso. Anche James sorrideva.
Quella musica. La stessa musica.
-Peccato che alla fine non abbiano accettato la nostra scuola, al concorso.-
James annuì.
-Eravamo bravi.-
Lily rise.
-Tanto credo che mi sarei rifiutata di ballare ancora con te.-
James si unì alla risata.
-Si, lo penso anch'io. Anche se forse la McGranitt ci avrebbe messo assieme a forza. Le brillavano gli occhi, quando tutto è finito. E secondo me poco ci mancava che piangesse.-
-Ma chi, la McGranitt?Ma dai!-
Risero.
-James?-
-Si?-
-Ma come hai fatto a vedere quella dannatissima pagliuzza dorata?Non me ne ero accorta nemmeno io, che insomma, mi guardo allo specchio ogni giorno da diciott'anni!-
Lui scrollò le spalle, ridendo.
Non rispose, si limitò a sorridere.
Poi Lily aggrottò la fronte.
-Sai, mi sembra ancora strano. Che sia tutto finito, intendo. Hogwarts mi mancherà. Ci siamo cresciuti, per molti è stata una casa accogliente. Ci abbiamo passato gli anni migliori della nostra vita. Ed ora è tutto finito...-
Aveva assunto un tono malinconico.
James le prese la mano, stringendola.
-Il bello deve ancora incominciare.- Sussurrò.
Lily gli sorrise, di nuovo allegra.
-Hai ragione. Stiamo per sposarci.-
-Già. Mi sto chiedendo se dopo il matrimonio tuo padre mi ucciderà.-
La rossina ridacchiò.
-Magari verrà in chiesa con un macete.-
-O con una frusta, tanto per rendere la cosa più piacevole.-
-Forse si limiterà ad avvelenarti il vino.-
-Non vedo l'ora.- Concluse il Malandrino, tra il sarcastico e il sincero.
Lei sorrise.
-Anch'io non vedo l'ora. Diventerò una Potter. Ti rendi conto? Se me l'avessero detto due anni fa, avrei riso per secoli.-
James rise.
-Andiamo?- Fece poi.
-Dove?- Chiese la rossa, confusa.
Lui indicò il bar da dove veniva la musica, ridendo.
-A ballare.-
-James, siamo vestiti con jeans e maglietta. Ci guarderanno malissimo tutti.-
-Meglio che vestiti come una caramella glassata.-
Lily gli tirò una pacca in testa.
-Idiota.-
James rise.
-Mi concede questo ballo, signora Potter?-
Anche lei rise, mentre gli prendeva la mano e lo trascinava all'interno del locale per ballare, loro due, ancora una volta.





Ciaooooooooooooo!!!!!!!!!come sempre, sono in ritardo. Uffa. Maledetta scuola! Cooomunque...la fine si fa seeempre più vicina...sigh sigh, un po' mi dispiace.  Ma non vi preoccupate forse, ma forse forse forse, farò una specie di continuo. O non proprio continuo, una raccolta di missing moments, qualcosa del genere. boh, devo vedere. Voi ditemi se vi piacerebbe, o se farei meglio ad andare in eremitaggio in qualche luogo sperduto dell'alaska =P
Passando al capitolo, scusate se vi ho annoiato =__= e scusate ancora se me ne torno dopo secoli con un capitolo orrido =__= ora passo ai ringraziamenti:

Nikki Potter: anch'io sono molto come James e Lily, piuttosto anti diabetica =P Frank e Alice li ho fatti apposta così, prorpio per far vedere bene il contrasto tra loro e James e Lily =P  e poteva essere la richiesta di James Potter banale e scontata?no, senno nn sarebbe james potter =P aahahahahaha...

Emily Doyle: sono contenta che ti sia piaciuta ^^

piccola_puffola: come ti ho fatto piangere =P ahahahaha =p grazieeeee cmq!!!

ramoso4ever95: ahahahaha...in effetti il coro della chiesa ci starebbe anche adesso, eh? =P scuuuuusa se nn recensisco mai =___= è che vengo pochissimo al pc =___= cmq tu sappi che qnd vedi quante persone hanno letto un capitolo, pensa che sicuramente tra una di quelle ci sono io =PP ahahahah...bellissima la coscienza alla James...la mia è molto simile a quella di Lily invece...ahahahah(che diavolo continui a ridere?-.-ndcoscienza)(uff, che coscienza petulante -.- ndme)(mi stai dando della petulante??ndcoscienza)(si -.- ndme)(beeeeene. allora, visto che sono simile a Lily, vedrò di mettermi con severus, così impari. ndcoscienza)(NOOOOOOOO farò tt qll che vorrai!!!!!ndme9(così va meglio...ndcoscienza)=P ciaooooo!!

Maira_Hermione96: ciooooooa!!!ahahah...grazie per i miliardi di complimenti ^^ nn me li merito ^^ per le ideuzze...si dai credo le svilupperò...l'ho messo anche nel commento sopra, per rendere la cosa più ufficiale, contenta?=p ahahahhaha....scuola permettendo, ovviamente -.- ahahahaha...dimmi se questo capitolo lo avrei dovuto buttare direttamente nel cestino o se ti è piaciuto =P cioaaa!!!

jaily: davvero ti piace il diabete?ahahahahahah...anch'io amo i miei tesssssssori *.* ahahahahah..(oddio, ho la ridarella)ciaoooooo!!!!

ninny: ahahahahaha...si in effetti stavano un tantino morendo, quei due, poveri =P ahahahah =P ciao!!!

Zukkyna. davvero??ahahah che bello nn sn l'unica che detesta cordialmente il suo nome ^^ ahahahah ^^ Frank e Alice li ho fatti apposta troppo dolciosi, proprio per far vedere il contrasto con gli altri due scemi(leggi:James e Lily)(ehi!!!come osi darci degli scemi???ndJames&Lily)(zitti, voi, o faccio arrivare il padre di Lily con il macete -.- ndme) ahahaha...siiiiiii davvero fai una sottospecie di sequel?davvero?davvero?ma io ti adooooooroooooo(inizio a chiedermi cosa ho bevuto stamattina...mi sa che mi hanno corretto il caffè con della vodka -.-) ahahah...ciaooooo!!!

miss_cle: ahahahahaha ^^ ehm nn ho aggiornato presto ^^ ma dettagli ^^

oOoPRONGSIEoOo:  in effetti, qnd nell' altra recensione mi avevi detto "chissà, magari le chiederà veramente di sposarla con un braccialetto" sono scoppiata a ridere, perchè ci avevi preso in pieno =P cavolo, nn è che sei una veggente??ci hai preso in pieno su questo, ci hai preso sulla storia di Susan =P ahahaha oddio non è che magari adesso sai anche come ho intenzione di finirla?=p ahahahah...baciiii!!!(spero tu sia guarita, a proposito!in compenso mi sa che mi sto ammalando io -.- =P)

Finleyna 4 ever: grassssssssssie ^^

weasley star: oddio, due camomille??'ahahahahhaha...spero che nessuno ti abbia ricoverato al manicomio dal ridere perchè sennò chi è che mi recensisce??=PPPahahahaha....si infatti, ma te lo ci vedi james con un mazzo di rose rosse che chiede a Lily di sposarlo?io no =p ahahahah...ciaooo!

felpa_fan: grasssieeeee per i mille complimenti ^^ nn credo di meritarmeli tutti ^^ eh eh ^^

alemalfoy: precisamente, Frank e Alice sono esattamente così...pucci pucci =p ahahah...credo non esista un vero significato di qst parola, ma rende l'idea =P ahahahah..io amo james alla follia, si nota?altro che le 172 rose rosse di frank =P e la tua storia mi piace sempre tantissimo...ma come al solito nn ho mai tempo x recensirla '-.- odio la scuola -.- argh -.- =P ciaoooo alla prossima!

germana: grassssssssssssssiiiiiiiiiiie tesoro ^^ ahahahhahahahaha....mi sa che james alla fine me lo sposerò io, adoro quel ragazzo =P (nn si era capito ndte) =P ciaoooo!!




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Capitolo 25
*** Preparativi&affini ***


Attenzione!questo capitolo lo dedico a tutti coloro che mi seguono e mi hanno sempre seguito. Grazie, siete fantastici.
E lo dedico in particolar modo a zukkyna, che nell'ultimo capitolo era un po' giù XD spero ke questo capitolo abnorme ti risollevi, anche se a scoppio ritardato '^^
baci a tutti, e grazie, davvero.


La signora Parker era stata una bellissima donna. I capelli castani e fluenti, la pelle diafana ed i grandi occhi color miele avevano fatto di lei una delle prede più ambite dall'altro sesso.
Ma l'animo della giovane era inquieto, in perenne conflitto con se stessa.
Otto volte. Otto volte era stata sul punto di sposarsi, per poi essere abbandonata all'altare. Ma lei, dopo le prime imprecazioni, si era empre accorta che era stato meglio così.
All'ottavo abbandono, si era limitata a farsi una risata. Dopo aver deciso di aver definitivamente chiuso con gli uomini, si era ritirata in un piccolo quartiere sperduto della Londra Babbana, senza rimpianti. Aveva comprato un piccolo negozietto, e lì vi aveva creato il suo mondo. Perchè se c'era una cosa che aveva imparato dopo otto matrimoni mancati, era che lei amava i vestiti da sposa. E quindi, visto che mai più ne avrebbe indossato uno, poichè l'aveva giurato, si era messa a venderli. Possedeva un occhio incredibile, in quel campo. A volte una ragazza non faceva nemmeno in tempo ad entrare, che lei aveva già in mente il vestito più adatto per la nuova sposa. Adorava vedere le novelle sposine che entravano nel suo negozio, con le guancie arrossate e gli occhi brillanti. Provava uno strano orgoglio, a vederle rimirarsi nello specchio, con aria felice. Le faceva ricordare che esistevano persone che ancora erano innocenti e spensierate.
Rivolse un sorriso alla ragazza che le stava davanti.
-Perfetto, signorina Collins. Il suo vestito va solamente ultimato. Fra cinque giorni dovrebbe essere già possibile ritirarlo.-
Alice le rivolse un sorriso radioso, mentre l'altra si trascriveva un appunto.
-Grazie, signora Parker. Recupero le mie amiche, e poi mi levo dai piedi. Ha già fatto anche troppo per me.-
-Quando ha detto che si sposa?-
Alice sorrise.
-Fra una settimana.-
Intanto, Lily stava girovagando per il negozio, in cerca di Mary. L'aveva persa da una decina di minuti, ormai.
Non che il negozio fosse particolarmente grande, anzi. Ma era talmente stipato di abiti fruscianti, che perdersi era un attimo.
Sbuffò. Aveva accompagnato Alice praticamente sotto costrizione, e James non aveva nemmeno potuto salvarla,  perchè aveva promesso a Sirius di andare non aveva capito dove. In un luogo altamente malandrinesco, sicuramente.
Improvvisaamente, si bloccò, gli occhi spalancati.
Passarono un paio di minuti, senza che si muovesse.
Mary, intanto, aveva indviduato, finalmente, la rossina. Si affrettò per raggiungerla.
-Lily!- Esclamò, per richiamare la sua attenzione.
Vedendo che era impalata nel mezzo del corridoio, e non ricevendo risposta, aggrottò la fronte.
-Lily?Che cosa...-
-Mary.- Fece Lily, in un soffio. -Mary, credo di essermi perdutamente innamorata.-
Mary la guardò, torva.
-Cosa vorresti dire?Guarda che non ho la benchè minima intenzione di dire a James...- Ma non concluse la frase, puntando finalmente lo sguardo dove stava guardando la rossa. -....Oh.- sospirò, invece.
Stettero un attimo in silenzio, in pura contemplazione.
Poi Lily si voltò, lentamente, verso l'amica.
-Non è adatto.- Mormorò.
-è perfetto.-
-Non mi starebbe bene.-
-é perfetto!-
-A James non piacerebbe.-
A quel punto, Mary si voltò.
-Lily, a James piaceresti anche se andassi lì vestita da oliva farcita, con tanto di calzamaglia verde marcio.-
Lily fece una smorfia.
-è troppo elegante.-
Mary alzò gli occhi al cielo.
-Lily, è un vestito da sposa. Deve essere elegante. La gente non si sposa in jeans e canottiera.-
La Evans stava per ribattere, quando spuntò fuori Alice, seguita dalla signora Parker.
-Ragazze, cosa fate?-
-Ninete.- Mugugnò Lily, lanciando un'occhiata a Mary per zittire qualsiasi protesta. -Hai finito, Alice?-
Alice annuì, contenta.
Mary sbuffò.
-Alice, per favore, dì anche tu a Lily di non fare la zuccona.-
-Perchè?-
Lily lanciò un'occhiata astiosa a Mary, ma non fece in tempo a replicare.
-Guarda.- Si limitò a dire la moretta, indicando il manichino davanti a loro.
Alice guardò il vestito appeso. Spalancò gli occhi, e le labbra le si aprirono in un sorriso radioso.
-Lily, è perfetto.-
La rossina rizzò la schiena.
-No, Alice. Non va bene. Non mi starebbe bene. Figurati, è...-
Non finì la frase. La signora Parker si era fatta spazio tra Alice e Mary, arrivando dritta di fronte a Lily.
La guardò, in silenzio. Lily ebbe quasi soggezione di quegli occhi grandi, quasi gialli. I capelli, raccolti in uno stretto chignon, rendevano la pelle ancora più lattea.
Dopo brevi attimo di silenzio, la donna sorrise.
-Perchè non vuoi quel vestito?-
Lily arrossì, vergognandosi leggermente della risposta. Quel vestito era troppo perfetto, quasi surreale. Aveva paura che tutti, guardandola, avrebbero pensato mailgnamente che tanta perfezione non aveva senso, su di lei. Quello era un abito da principessa. Non osava nemmeno immaginare quanto potesse costare.
La signora Parker per un attimo si intristì. Lily non capì il perchè.
-Potresti provarlo?Solo provarlo. Dopo, se non ti piace, lo riporrai. Ma ormai sono curiosa di vedere come ti starebbe. -
Lily aprì la bocca, per parlare, per poi notare quanta tristezza traspariva da quella voce. Quanta sofferenza doveva provare, quella donna, ricordandosi ogni giorno che lei era stata al posto delle ragazze che lei stessa vestiva?
Non ebbe il coraggio di dissentire.

-Ecco, cara. Ora puoi muoverti.-
La signora Parker si allontanò di due passi da Lily, con ancora la bacchetta che aveva usato per stringere il vestito nei punti giusti in mano, con uno sguardo orgoglioso, quasi lucido.
Lily si voltò lentamente verso Mary e Alice.
Una aveva gli occhi sbarrati, e l'altra pure.
-Alice?- Fece la rossina, lievemente preoccupata. -Mi sta così male?- Borbottò.
Alice scosse la testa. Mary si limitò ad indicare lo specchio.
Lily, capendo che dalle amiche non avrebbe ottenuto nulla di più, si avviò verso lo specchio, cauta.
Quello che vide, la lasciò di stucco.
Era...bella. Di più. Quasi divina.
Lily non si era mai considerata una brutta ragazza. Ma non si considerava nemmeno una di quelle ragazze splendide, pronte ad apparire su una rivista di moda appena scese dal letto.
Ma in quel momento, davanti allo specchio, Lily si vide bella. Molto più che bella.
Il corpetto senza spalline le metteva in risalto i seni, fasciandoglieli in maniera deliziosa. La gonna, ampia, era resa ancora più raffinata dai volant che la percorrevano, senza per questo essere eccessivamente vistosa.
-James morirà.- Mormorò Alice.
Mary annuì, con convinzione.
Improvvisamente, alla moretta venne in mente un ricordo. La vocetta ancora infantile di James, che le rivolgeva una domanda, con ingenuo candore. Macdonald, ma sei sicura che la tua amica Evans non sia un angelo? Si ricordava di aver riso, a quella domanda. Potter, rassegnati, sei senza speranza! Gli aveva detto, sempre ridendo. Lui aveva sorriso. Vedrai. Aveva detto. Vedrai.
E aveva visto. In quel momento, era sicura che James non era andato molto lontano dalla verità.
La signora Parker si avvicinò a Lily, annuendo soddisfatta.
-Non so chi sia questo giovanotto, ma rimarrà veramente colpito.-
Lily sorrise al suo riflesso allo specchio.
Stentava a credere che si sarebbe sposata, di lì a pochi mesi. Cercava di non pensarci troppo, per non ritrovarsi a sorridere ogni volta con una faccia da triglia.
-Sai, questo vestito era quello del mio primo matrimonio.-
Lily sussultò, girandosi verso la donna. Ma quella sorrideva, continuando a guardare lo specchio.
-Ho sempre ritenuto che questo vestito meritasse di più che una sposa abbandonata all'altare.-  Sorrise, al vedere le faccie stupite delle ragazze. Chissà come avrebbero reagito, se avessero saputo tutto il suo turbolento passato.
-Merita di essere chiuso nell'armadio di una coppia che si ama.- Si concesse un lieve sospiro.
Lily puntò lo sguardo smeraldino sulla donna, incerta.
Poi riguardò lo specchio. L'immagine che vedeva, le faceva apparire un'altra Lily Evans. Era ancora dubbiosa. Non voleva che quella Lily Evans prendesse il posto della vecchia Lily, quella che ripudiava trine e merletti, quella pronta a lanciare occhiate di rimprovero a chiunque.
Provò ad inarcare in sopraccigio, con aria scettica.
Rise. Si, era sempre Lily Evans.
Si girò verso la signora Parker, felice, gioiosa. Innamorata.
-Lo prendo.- Sussurrò.

-LILYYYYY!!!-
-James?-
-LILYYYY!!CIAO!!-
-James, perchè diamine urli?-
Sentì il Malandrino ridacchiare.
-Scusa, è che mi devo ancora abituare al...feletono.-
Lily si sistemò meglio la cornetta su una spalla, mordicchiandosi un'unghia, sorridente.
-Telefono, James. Telefono.-
James, dall'altro capo del telefono, scosse una mano.
-Dettagli.-
Dopo quell'affermazione, Lily sentì chiaramente la voce di Remus che urlava, all'indirizzo di James.
-James, diglielo, alla tua futura moglie, grazie a chi sei riuscito a capire come diavolo si usa quell'arnese!!Diglielo che se non fosse stato per me ora saresti ancora lì a fissare la cornetta come un idiota!-
James rise.
-Remus ti saluta.-
Lily sogghignò.
-Ho sentito.-
-Scusalo, è un po' isterico. Da quando ha realizzato che gli toccherà vivere da solo con Sirius, mi tratta come se fossi il più vile dei traditori. Vero, Remmie?-
-Non cominciare anche tu a usare quel nomignolo orrido che mi ha appioppato quel maledetto sacco di pulci!!-
-Ehi, sacco di pulci a chi?!-
-A te, razza di decerebrato!-
-Dicevamo?- Fece James, ignorando i suoi due migliori amici che si urlavano contro.
Lily rise. Poi tornò seria.
-Peter non è ancora tornato?-
Ramoso sospirò.
-No. Dice che sua madre è molto malata. Ci eravamo proposti di dargli una mano, ma non ha vouto l'aiuto di nessuno.-
Lily trasse un lungo respiro.
-Mi dispiace, James.-
James annuì, anche se Liy non poteva vederlo.
-Lo so. Si sta allontanando sempre di più, e non capisco perchè. Ho provato a parlargliene, ma mi ha liquidato con una risata, dicendomi che era tutto a posto.- Fece una pausa. -Non capisco.- Mormorò, afflitto.
-Non è che ci è rimasto male per la storia dei testimoni...?-
Sentì James esitare, prima di rispondere.Poi fece un altro sospiro.
-Si, ma lo sai come è andata. Ho scelto Remus e Sirius perchè Remus dopo l'ultima luna piena era talmente depresso,talmente pieno di lividi che dovevo assolutamente rallegrarlo, in qualche modo, e lì per lì ho agito d'istinto, e Sirius...-
-...è pur sempre Sirius.-
-Già.-
Lily annuì alla cornetta, anche se era un gesto inutile. Capiva Ramoso. Cercava di accontentare sempre tutti, e quando non ci riusciva ci stava dannatamente male, senza darlo a vedere. L'ultima volta che erano stati in chiesa l'aveva persino sentito chiedere al prete se non ci potessero essere tre testimoni, anzichè due.
-Comunque viene al matrimonio, vero?Non può non venire.-
James rise.
-Certo. Gli ho detto che mi rifiuto di sposarmi, se non ci sono tutti i miei malandrini.-
Anche Lily si unì alla risata.
-Speriamo che Sirius non finisca come al matrimonio di Alice.-
-Ne dubito. Stasera non so cosa abbia progettato per l'addio al celibato. Non me lo ha voluto dire. La cosa è inquietante.-
-Guarda che non ho la benchè minima intenzione di inaugurare la nostra casa con il tuo vomito fresco. Anche perchè dopo mi toccherebbe ucciderti, dopo tutto il lavoro di pulizia che ho fatto, visto che tu eri troppo impegnato ad incantarti davanti ad ogni minima cosa.-
-Noo, ma che hai capito?Guarda che mi incantavo a guardare la vicina.-
Lily assunse un cipiglio di sfida.
-Ah, si?Bene. Peccato, avevo giusto detto di no all'uomo dei gelati che sta qui di fronte. Ma faccio sempre in tempo a scendere e chiedergli di...-
-No no, stai buona!Hai vinto tu, va bene?-
La rossina rise.
-E comunque, eri uno spettacolo molto più bello rispetto alla vicina.-
Lily ghignò.
-Si, adesso è facile dirlo, ti ho minacciato con l'uomo dei gelati...-
Ramoso rise.
-Ora, mia bellissima caramella glassata, devo andare, Sirius mi sta facendo dei gesti strani. Credo stia cercando di mimare un calzino.-
-Un calzino?!-
-Che vuoi farci, Sirius è sempre Sirius.-
Lily sorrise.
-Giusto. A volte mi dimentico che ho a che fare con i Malandrini.-
Lily pensò che James aveva veramente una bella risata. Se non fosse stata una cosa estremamente sdolcinata, se la sarebbe messa come ninna nanna.
-Allora a domani...che è...domani.-
-Si, domani è domani.-
-Sei andata a ritirare il vestito, vero?-
Lily alzò gli occhi al cielo, divertita.
-Non mi chiamo mica James Potter.-
-Cosa vorresti insinuare?-
-Chi, io?Niente, figurati.-
Risero, e Lily pensò, con un sorriso, a quel giorno di un paio di mesi prima, in cui aveva trovato il vestito dei suoi sogni.
Domani è il domani,persò, sentendo l'adrenalina a mille.

-Sirius, non starai bevendo un po' troppo?-
Sirius, per tutta risposta, buttò giù un altro bicchiere di Wisky incendiario.
Si trovavano in un pub, l'ennesimo pub, per la precisione. Sirius era convinto che per un addio al celibato degno di questo nome, si dovessero passare tutti i locali possibili di Londra, magica e non.
Remus alzò gli occhi al cielo, mentre James ghignava.
-Peter?- Biascicò Sirius.
-Dovrebbe essere qui a momenti...Eccolo!Siamo qui, Peter!-
Il piccoletto si guardò intorno, furtivamente, prima di raggiungere gli amici.
Si sedette, con un sospiro.
-Tutto bene, Pet?- Chiese James, apprensivo. L'amico sembrava stanco. Aveva due occhiaie gonfie e violacee sotto gli occhi, e sembrava leggermente spaventato per qualcosa.
Peter per un attimo guardò gli occhi rassicuranti e caldi di James. Fu sul punto di rivelargli tutto. Fu sul punto di esplodere, di sfogarsi con i suoi migliori amici. A quel punto, sapeva che Sirius sarebbe esploso dalla rabbia, sarebbe saltato su come una molla, pronto ad uccidere. Remus avrebbe spalancato gli occhi, spaventato, ma comunque disposto a dargli una mano. E James?James avrebbe sorriso. Forse gli avrebbe messo un braccio attorno alle spalle. Gli avrebbe detto che andava tutto bene, e poi avrebbe fatto di tutto per cambiare argomento, anche se nella sua testa avrebbe cercato mille modi per farla pagare a chi lo tormentava.
Fu davvero tentato di dire tutto.
Bellatrix Black mi segue. Mi sta facendo pressioni psicologiche. Si apposta ovunque, mi fa vedere per un fugace attimo il suo viso di porcellana che ghigna, e poi scompare.
Me la ritrovo dietro ogni angolo. E ogni volta che la vedo, sento la Maedizione Cruciatus rifarsi viva in me, le ferite si riaprono, il sangue scorre di nuovo. Perchè in quei momenti voi non ci siete?Perchè non capite che sto male?
Ho paura, James. Ho paura che cedrò. Perchè andando avanti così, non ce la faccio. Ho troppa paura del dolore. Ho troppa paura della morte.
A cosa servirebbe dirti tutto questo?
Sirius mi prenderebbe in giro, perchè la paura non è da vero Grifondoro.
Remus si arrabbierebbe, perchè non sono un vero amico.
E tu, James?Cosa faresti?
Il topilino sorrise, nervoso.
-Tutto a posto, Ramoso. Davvero.-
Quello che Peter non avrebbe mai capito, era che James, unico punto di riferimento di molti, si sarebbe limitato a dirgli esattamente quello che Peter avrebbe voluto sentirsi dire. Niente risata, niente arrabbiatura. Solo, un sorriso rassicurante, e parole calde che arrivavano dal cuore. Ma Codaliscia non disse niente, segnando sempre di più il loro destino.
James lo scrutò con i suoi occhi nocciola. Poi spostò lo sguardo su Sirius, mezzo ubriaco, e su Remus, che guardava Felpato con aria fintamente severa.
Decise che non era quello il momento giusto. Avrebbe solo messo a disagio Peter.
Sorrise.
Poi alzò il bicchiere, ricolmo di un liquido color miele.
-Domani mi sposo.- Fece, con aria stupita.
-Meno male che te ne sei accorto. Temevo di dovertelo spiegare io domani mattina.- Replicò Remus, con un sopracciglio inarcato.
James rise.
Sirius ghignò, divertito.
-Remmie Remmie, rimarremo soli soletti, io e te...-
-Per la barba di Merlino...Credo mi suiciderò. James, dì a Lily che le ho voluto bene...-
-Ehi!Come sarebbe a dire dì a Lily che le ho voluto bene?!Cosa mi nascondi, lupacchiotto dei miei stivali?!-
Remus alzò gli occhi al cielo.
-Peter!Peter, ti prego, almeno tu. Torna a vivere con noi. Non lasciarmi con uno psicopatico ninfomane.-
Peter ridacchiò, per la prima volta nella serata.
-Peter, come sta tua madre...?-Chiese Sirius, per un attimo tornato più o meno lucido.
Codaliscia sospirò.
-Non bene. Non potrò tornare fino a che non starà meglio. Mi dispiace, Remus.-
Sirius ghignò.
-Oh, non ti preoccupare, Peter. Ho già in mente tante piccole cosette, per il nostro Remmie...-
Remus sbiancò, finchè Ramoso e Codaliscia ridevano.
-Remus, però, non voglio essere troppo cattivo. Voglio darti una speranza. C'è sempre la possibilità che la nostra Lily scappi con il postino...-
Questa volta fu James, a fare una smorfia terrorizzata, mentre gli altri ridevano.
-In realtà, Peter è stato fortunato.- Iniziò Remus, annuendo vigorosamente e portandosi il bicchiere alle labbra. -Almeno domani mattina Ramoso non lo sveglierà alle cinque.-
James ghignò sadicamente, mentre Sirius sbottava. -James!Mio quasi ex migliore amico, giuro che se fai una cosa del genere ti metto Mocciosus nel letto!Il matrimonio è alle undici, non ho la benchè minima intenzione di svegliarmi prima delle dieci e mezza!-
-Le dieci e mezza?!Sirius, non vorrai invadere la chiesa di pulci!Ti devi lavare, o Lily mi uccide!-
Sirius ghignò malignamente.
-Cavoli tuoi.-
-Remus!Lunastorta!Coscienza di noi Malandrini...-
Remus alzò le mani, sorridendo furbescamente.
-Prima delle dieci non mi alzo.-
-Ma Remus!Traditore che non sei altro...-
-Sei tu quello che mi abbandona a casa da solo.-
-Ma mi sposo!-
-Questi sono dettagli asolutamente insignificanti.-
Proruppero tutti in una risata.
James li osservò, ad uno ad uno. 
Sirius, seduto scomposto sulla sedia, con la camicia mezza sbottonata, che teneva il bicchiere in mano, facendo girare ogni tanto il liquido che vi era contenuto.
Remus, seduto tutto impettito sulla sedia, che nonostante le risate si vedeva che non era abituato a quell'atmosfera composta da cubiste che ballavano mezze nude sul palco, e musica che assordante proveniente dalle casse mastodontiche dietro al bancone del bar.
E infine Peter, stanco, sudaticcio, eppure anche lui con un piccolo sorriso sul viso pallido.
I suoi Malandrini.
James alzò il bicchiere, come a volere fare un brindisi.
-Ragazzi.- Vide i volti dei suoi amici voltarsi verso di lui, incuriositi. -Promettetemi una cosa.- Disse, osservando il bicchiere con attenzione.
-Anche se domani mi sposo...non cambierà nulla.- Gli amici per un attimo si fecero seri. -Voglio che mi promettiate...che saremo sempre i Malandrini. Voglio che mi promettiate che saremo sempre uniti.-
Sirius sbuffò.
-Piantala con le sdolcinatezze James. Sei ubriaco.-
James ghignò.
-Senti chi parla.- Poi tornò serio. -Non sto scherzando, comunque. Voglio che rimanga tutto come è adesso.-
A quel punto Sirius allungò il bicchiere verso quello dell'amico, con un ghigno.
-I Malandrini esisteranno, James, finchè tu sarai con loro.-
James lo guardò, sorridente. Vide Remus annuire, con un sorriso.
-E allora esisteranno per sempre, perchè io so che se anche dovessi morire, sarò sempre assieme a voi. Io ci sarò sempre, per voi.Con voi.-
I due bicchieri tintinnarono, suggelando il patto.

-Alice?sei sveglia?-
-Si, Lily.-
Erano sotto le stelle. Lei, Mary e Alice. Per festeggiare l'ultimo giorno da nubile, non aveva voluto niente di particolare. Niente feste sfrenate, niente orda di amiche in casa. Solo, le sue migliori amiche, e un cielo stellato. Alice aveva abbandonato suo marito in casa, dicendogli che un po' di solitudine non poteva che fargli bene, ogni tanto.
Mary era già partita da un pezzo, ma Lily non riusciva ad addormentarsi.
-Posso farti una domanda stupida?-
Alice sorrise, intenerita. Si ricordava com'era agitata, il giorno prima del suo matrimonio. Ma lei aveva dato libero sfogo all'isteria, sfogandosi sulle amiche e tutti quelli che la circondavano, quella sera. Invece Lily si era tenuta tutto dentro, da brava soldatina.
-Certo, Lily. Tutto quello che vuoi.-
Lily distolse lo sguardo dalle stelle, per guardare attentamente la sua amica.
Poi ridistolse lo sguardo.
-Secondo te io amo troppo James?-
Alice la guardò, sorridendo.
-In che senso?-
La rossina scosse le spalle.
-Non lo so bene neanch'io. è che...a volte mi faccio paura da sola. Ho quasi paura che tutto l'amore che provo ad un certo punto possa esplodere, travolgendo e uccidendo chi mi sta attorno. A volte sento quasi...di poter sconfiggere Voldemort in persona. Solamente riversando fuori l'amore che ho dentro.- Fece silenzio, per un po'.
-è una cosa stupida.- sussurrò, infine.
Alice sorrise.
-Lily, è una cosa bellissima.-
-Sarà, ma è una cosa stupida. Avanti, è Voldemort. Voldemort. Se mai dovesse essere sconfitto, non sarà mai grazie a me, tanto meno al mio amore.-
Alice le sorrise.
-L'amore può tutto.-
Lily fece una smorfia.
-Non siamo in un romanzo rosa, Alice.-
L'amica rise.
-Però siamo in un mondo magico, Lily. E l'amore è la magia più pura che possa esistere.-
Lily sorrise, spostando lo sguardo verso le stelle.
L'amore è la magia più pura che esista. E lei vi si sarebbe immersa fino in fondo, in quella magia, lo promise alle stelle prima di addormentarsi.

Quando James si svegliò, quella mattina, si chiese perchè il suo cuscino era così duro, e come mai sentisse un macigno che gli bloccava le gambe.
Cercò di guardare oltre la sua miopia. Si accorse, con orrore, che il "cuscino" era niente di meno che il sedere di Sirius, e che "il macigno che gli bloccava le gambe", non era nient'altro che Remus, disteso a pancia in giù sulle sue gambe. Inoltre, non erano affatto su un letto, ma erano crollati sul pavimento del salotto. James, districandosi da quella massa di corpi,cercando di non pensare a come diavolo avevano dormito, inforcò gli occhiali, buttati chissà quando in un angolino del pavimento. Guardò l'orologio.
Sbiancò.
-Remus!!-
-Mpf.-
-Sirius!Reeemus!!!- Iniziò a scuotere l'amico, con foga.
Quello aprì gli occhi.
-Piantala, James.- Disse, richiudendoli.
-Lunastorta!è tardissimo!!-
-Mhhh.-
-Remus!-
-Laciami dormire, James.-
-Ma tu non capisci. Se arriviamo tardi, Lily scapperà con il postino!Me lo sento!-
Remus, finalmente, aprì gli occhi. Guardò l'amico, esasperato.
-James, Lily non scapperà con il postino.-
-Ma...-
-James, si può sapere che ore sono?- Sirius, svegliato da quel trambusto, si era sollevato di mezzo busto, con aria assonnata.
-Le sette, ma ora che...-
-James?-
-Cosa?-
-Sei pregato di tacere.- Detto questo, Sirius si ributtò sul pavimento, riaddormentandosi sotto lo sguardo scandalizzato di James Potter.

Non meno caotico era stato il risveglio della rossina, la quale ci aveva messo cinque minuti buoni per capire dove si trovasse.
Quando si ricordò che giorno era, e che il sole era estremamente alto per essere mattina presto, spalancò gli occhi.
-Alice!-
-Mmmmh...-
-Mary!-
-No, Sirius, ora non ho voglia di farlo.-
La rossa guardò la moretta, per un attimo interdetta.
-Mary?- Ritentò.
-Sirius, ho detto di no. Vai a farti una doccia fredda, così plachi gli ormoni.-
Lily alzò un sopracciglio. Decise di ritentare con Alice.
-Aly?-
-Mh.-
-Alice!-
-Mmhh...Lily?Cosa...Cosa c'è?-
-C'è che oggi mi sposo, Alice!E Mary non si sveglia!E non ho la più pallida idea di che ore siano!E...-
Alice fece una smorfia.
-Calmati, tesoro.-
-Come faccio a calmarmi?è...-
Alice la ignorava, mentre scuoteva Mary per farla svegliare. Finalmente, la moretta aprì gli occhi, confusa.
-Che c'è?-
-Mary, è ora di alzarsi.- Mary la guardò, ancora per un po' spaesata. Poi parve illuminarsi.
-Il matrimonio!Ma...che ore sono...?-
Lily finalmente si decise ad allungarsi verso il comodino che avevano sistemato la sera prima in giardino, per prendere l'orologio.
Sbiancò.
-Che ore sono, Lily?-
-Le...le...le nove e mezza, maledizione!!-
Lily era saltata in piedi, e si era messa a camminare avanti e indietro, agitata.
-Le nove e mezza!E mi devo ancora fare la doccia, pettinare, vestire, truccare...dare da mangiare al gatto...-
-Lily, tu non hai un gatto.-
Lily si fermò, in mezzo al giardino.
-Non ho un gatto?-
Aveva una vocetta stridula, che sfiorava l'isterico. Le amiche non l'avevano mai vista così agitata.
-No, Lily. Non hai un gatto.-
-Meglio. Comunque, poi devo...-
-Lily, tranquilla. Tanto le spose arrivano sempre in ritardo.-
Lily rivolse un'occhiata omicida a Mary. Probabilmente, se non ci fosse stata Alice a prendere in mano la situazione, le sarebbe saltata al collo.
Fortuna che Alice prese prontamente la parola.
-Lily, non stare lì impalata. Vai in doccia. Mary, tirale fuori i trucchi ed il vestito. Io preparo qualcosa da mettere sotto i denti, intanto.-
Lily si era fermata in mezzo al giardino. La guardò, spaventata. Alice si intenerì. La forte e invincibile Lily Evans. Cosa avrebbero detto molte persone che la credevano di ghiaccio, se l'avessero vista in quel momento?
-Tesoro, va tutto bene. Faremo in tempo. Vai.-
La rossina, dopo un'altro attimo di esitazione, annuì, e si precpitò in casa.

-Alice, non posso entrare in quella chiesa.-
L'amica alzò gli occhi al cielo.
-Lily. Certo che entrerai in quella chiesa.-
-E se poi inciampo?-
Si trovavano a pochi metri dalle porte spalancate della piccola chiesetta. Erano le undici e un quarto. Non era poi così tardi, in fondo. Alice pensò che però, se aspettavano un altro po', James avrebbe iniziato a pensare al peggio.
Sbuffò, divertita.
-Lily, non sono inciampata io, al mio matrimonio. Figurati tu. E ora- continuò, lievemente minacciosa. -Entra in quella dannata chiesa.-
Lily la guardò per qualche istante, per poi annuire.
Fece un passo. Poi un altro. E si ritrovò, miracolosamente, alle porte della chiesa.
Entrò. Ed ebbe la spiacevole senzazione che tutti la guardassero.
Arrossì, mentre partiva la marcia nuziale.
A quel punto, si chiese dove fosse finita Lily Evans. E allora si decise ad alzare lo sguardo, fiera ed orgogliosa.
Vide James, bello come il sole, sorridente, vicino all'altare, con affianco Remus e Sirius, tutti impettiti. Le venne quasi da ridere.
Fece percorrere lo sguardo per la chiesa, più rilassata.
Alice aveva raggiunto Mary, sempre all'altare. Sorridevano entrambe.
E poi Frank, Peter, i McKinnon. Amici di scuola e non, membri dell'ordine della fenice, Auror conosciuti nell'ultimo periodo. C'erano persino Silente e Hagrid, insieme alla Mcgranitt.
E poi, lo vide. Se ne stava accano alla porta, impettito, con le braccia incrociate al petto.
Suo padre. Non arrabbiato, non deluso, ma nemmeno sorridente. Forse, si aspettava che lei non venisse. La guardò, quasi stupito.
La tua bambina è diventata grande, eh, papà?
Si sentì riempire il cuore di amarezza, di nuovo.Sapeva che lui non sarebbe rimasto a guardare sua figlia che si spsava. Sapeva che se ne sarebbe andato. Forse non l'avrebbe più rivisto. Lui era venuto solo per avere la certezza di quello che lei stava per fare.
Per un attimo, le gambe le divennero molli. E ora? Si chiese.
Spostò lo sguardo, per non fargli vedere che vacillava. E, immancabilmente, incontrò gli occhi di James.
Quelle nocciole esprimevano, ora, preoccupazione.
Lei gli sorrise, rassicurante, tornando quella di sempre
Non gliel'avrebbe data vinta al padre. Gli avrebbe dimostrato quanto era grande il loro amore.
Si avviò verso l'altare, sicura, felice. Aumentò il passo. Voleva arrivare da James il più in fretta possibile, perdersi in quelle nocciole per l'ennesima volta.
Quando gli arrivò davanti, sorrise di nuovo, sprizzando gioia da tutti i pori.
Lui ricambiò il sorriso, trattenendosi dal saltarle addosso.
-Grazie.- mormorò, invece.
-Di cosa?- Chiese lei, un po' spaesata.
Il Malandrino ghignò.
-Di non essere scappata con il postino.-
Lily sentì Sirius scoppiare a ridere. Ghignò anche lei.
-E perdermi James Potter e Sirius Black in smoking?Ma neanche per sogno.-
James rise, mentre il prete si schiariva la gola, per incominciare. E a Lily si imporporarono leggermente le guancie, quando sentì James avvicinarsi al suo orecchio, per mormorarle con voce calda un -Evans, sei bellissima.-

-Come mai relegato qui?-
Mary si era avvicinata a Sirius, con due bicchieri in mano, sorridente. Il bel Black si era appoggiato ad una colonna, e guardava James e Lily che ridevano, mentre lei si toglieva una ciocca di capelli dal viso.
Sorrise, prendendo volentieri il bicchiere che gli veniva offerto.
-Così. Li osservavo.- Disse, indicando i due sposini.
La moretta sorrise, anche lei spostando lo sguardo sulla coppia.
-Macdonald, te l'ho detto che ti trovo molto bella, oggi?-
Mary rise.
-No, ma puoi sempre rimediare.-
-Ti trovo meravigliosa, Mary.-
Mary arrossì, nonostante se l'aspettasse.
-Grazie, Sirius.-
Lui la osservò. -è la pura e semplice verità-
Poi rispostò lo sguardo su James e Lily, sorridendo.
James aveva preso Lily per la vita, facendola volteggiare, mentre lei gli urlava scherzosamente di metterla giù, subito.
-Sai, è stato molto bello, il discorso che hai fatto a pranzo, davvero. Lily aveva quasi gli occhi lucidi.-
-Davvero?-
Mary annuì.
-Sono cose che penso davvero. E pensare che all'inizio non sopportavo Lily.- Fece un sorriso. -Ora non riuscirei più a vedermi Ramoso senza Lily. Ora più che mai, sono una cosa sola. Voglio che siano felici.-
Sentì le piccole mani di Mary cingergli la vita, con un sospiro. Anche lui l'abbracciò.
Continuarono a guardare James e Lily, per un po', in silenzio. Erano iniziate le danze, e la coppia principale di quella giornata volteggiava, sempre ridendo, per la sala.
-Ti dispiace?- Chiese Mary, dopo un po'.
-Che cosa?-
-Che Ramoso sia...insomma, che non vi vedrete più come prima.-
Lui riflettè un attimo.
-No.- Disse poi, sorridendo.
-Però c'è qualcosa che non va.-
Sirius sospirò.
-Ho paura che tutto questo non durerà. Ho paura che un giorno non vedrò più i loro sorrisi. Ho paura che qualcuno me li porti via. Mi porti via mio fratello e mia sorella. So che è da egoisti, è da stupidi, è...-
Mary gli aveva posato un dito sulle labbra, con un sorriso. Gli depositò un piccolo bacio in fronte, alzandosi sulle punte.
-E se invece...- Gli disse, guardandolo negli occhi. -E se invece ce li ricordassimo per sempre così, felici e innamorati come adesso?-
E Sirius sorrise, baciandola, per poi guardarli di nuovo, sempre con il sorriso sulle labbra.
Ballavano, felici. Ogni tanto James allungava un po' troppo la mano sul fondoschiena della sua consorte, la quale non mancava di tirargli botte scherzose ogni volta. E poi ridevano, assieme, spensierati ed incuranti del futuro. L'importante era essere lì, abbracciati, danzanti, innamorati.
Felpato non sapeva che, in effetti, quell'immagine di James e Lily lo avrebbe accompagnato nelle notti più scure della sua esistenza.






Capitolo terminato...pufffff che stanchezza O.o scusate l'immenso ritardo...come sempre, la scuola mi uccide...!!!!
Questo è il penultimo capitolo......sniff sniff, un po' mi viene la tristezza. Però forse farò il continuo =P comunque, spero di non avervi annoiato, è un capitolo immensamente lungo O.O ora passo ai ringraziamenti!!

piccola_puffola. ahahahaha...sei come Lily, allora =p spero ti sia piaciuto anke qst cap =P

weasley star. si si non c'è pericolo, continuerò a stressarvi, tranquilla =p muahahahah....ciaoooo!!!

Maira_Hermione96: cioaaaaaa...oddio, la "faccenda" del continuo sembra un po' una cosa da mafiosi =P ahahahahaha...ma a quei poveri occhiali non concedi mai una vacanza?insomma, sono sempre più sballottati di qua e di là, mi sembra =P ahahahaha...cmq mi sa che proprio lo faccio il continuo, xk qst storia deve ancora finire e già mi manca =P ahahahahah...baci amica talpa!!!!

oOoPRONGSIEoOo: no ma O.O tu mi fai paura O.O non sto scherzando O.O cioè O.O è esattamente quello che volevo rendere, che il padre di Lily alla fine fa tutto sto casino per rifarsi a quando petunia nel primo libro dice che lily era "scappata con quel potter" O.o sei una veggenteee O.O alla fine è andato al matrimonio, ma se ne è andato subito...ma Lily se ne è bellamente fregata =P ahahaha...no, qst nn è l'ultimo...ma il prossimo si!!muahahahahahah!!!=P tanto faccio il continuo, xk sta storia già mi manca, e devo ancora finirla =P baciiii!!

Padfoot_07: Tranquilla!L'importante è che leggi =PP ahahah...eh si, james ha sempre ragione XD< james for presideeeeent XD

ramoso4ever95: nooooooo nn piangere, che tanto faccio una specie di semi continuo appena mi sentirò ispirata =P ahahaha =P cmq certo che leggo sempre =P è che non recensisco x mancanza di tempo(e poi se mio padre mi becca al pc più del necessario mi squarta viva) ahahahhaha...baciiiiii, spero di nn averti annoiata con qst cap!!!!

pikkolina88: grazie x i mille complimenti ^^ alla fine il padre di Lily nn ha fatto nulla, xk è scemo...ma tanto ci pensa James a consolare Lily =P ahahahha...baciii!!

Nikki Potter: tesoro, ti metto in lista, ormai james ha una serie infinita di concubine =P ahahaha...povera lily, mi sa che si deve trasformare in Hulk per scacciare tutte le amanti di James ^^ ahahhaha...

PrincessMarauder.  Grazie ^^ il padre di Lily l'ho fatto un po' fuori dal comune...in fondo,credo sia naturale che un padre sia geloso della figlia...lui è lievemente esagerato, ma devi capire ke la figlia vuole vivere praticamente inultro mondo =P

jaily: ehm...(me si fa piccola piccola) mancano...(me si fa ancora più piccina)...un capitolo =PP nonuccidermi, tanto faccio il continuo =p ahahahah...baci!

ninny: certo che james è un grande, è il MIO James =P muahahahah scherzo =P

zukkyna: nooooo pekkè sei depressa e confusa??ma vedi vedi che sono un genio, ovviamente ho postato il capitolo apposta per te XD e questo te l'ho anke semidedicato, così vai avanti con il sequel XD ahahahahha...schersssso, vai avanti quando vuoi(....ma prima possibile =P) ahahahaha...il padre di Lily ha capito di avere esagerato(infatti va al matrimnio)ma è pur sempre il padre di Lily Evans, quindi non abbandona l'orgoglio tanto facilmente =P ahahah!!

Emily Doyle: =P

germana: ovvio, james è mio e solo mio =P muahahahahhah!!! si si lo faccio il sequel =P appena sn ispirata =P

alemalfoy: eh si, Lily è fortunatissima=P lo voglio io, james =P ma sai che leggo sempre di più le tue storie?mi piacciono un sacco ^^ bacioooo!!!!

















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Capitolo 26
*** Insieme... ***


cap26 Un ragazzo alto, dai capelli corvini osservava attentamente la casa che si trovava di fronte a lui.
Fece un respiro. Profondo, intenso.
Le due figure dietro di lui lo osservarono, con preoccupata attenzione.
Infine, la ragazza si decise ad avvicinarglisi, posandogli una mano sulla spalla.
-Sei sicuro di volerlo fare?-
Il ragazzo si voltò verso di lei, distogliendo per un attimo lo sguardo dall'edera che aveva ormai avvolto la casa nelle sue foglie soffocanti.
Il moro annuì, con convinzione.
A quel punto, anche l'altro ragazzo gli si avvicinò.
-Non sei obbligato, lo sai.-
Il ragazzo puntò lo sguardo di nuovo sulla casa, come se non riuscisse a farne a meno. Per un attimo, i suoi occhi smeraldini brillarono.
-E invece si, Ron. Se lo meritano. Ora che la guerra è finita...è una cosa che devo fare.-
-Harry...- Mormorò la ragazza, apprensiva.
Lui sorrise.
-Va tutto bene, Hermione. Davvero.-
Posò una mano sul cancello cigolante, aprendolo parzialmente. Quello emise un rumore sinistro, come se non fosse stato aperto per anni. E, effettivamente, era proprio così.
Harry lanciò una breve occhiata ai suoi migliori amici, prima di decidersi ad entrare davvero.
La guerra era finita da un mese, ormai. Voldemort era stato sconfitto. Rabbrividì. Quella era la casa dove era iniziato tutto..la casa dove i suoi genitori avevano perso la vita, diciasette anni prima. Gli sembrava giusto, ora che il peggio era finito, far visita a quella casa ormai in rovina.  
Per un attimo, si sentì vagamente in colpa, per non aver permesso a Ginny di venire con loro. Ma voleva che a compiere quel gesto assieme a lui ci fossero i suoi migliori amici, e nessun altro. Per quanto amasse Ginny, erano stati loro ad essergli stati perennemente vicini. Loro erano stati il suo supporto, i suoi pilastri. Era giusto che ci fossero loro, accanto a lui, in quel momento.
Si decise ad entrare definitivamente. L'erba alta gli arrivava quasi al ginocchio. Per un attimo si chiese chi fosse, a tagliare l'erba, in casa. Suo padre, o sua madre?James, o Lily?
Sospirò, arrivando alla porta, mezza scardinata.
Quella era la porta che tante volte i suoi genitori avevano aperto.
Gli sembrò un pensiero stupido. Era solo una dannatissima porta, non avrebbe dovuto essere così difficile, aprirla senza farsi elucubrazioni mentali di ogni tipo.
La aprì, quasi con rabbia. Entrò a passo spedito, sentendo Ron e Hermione seguirlo, in silenzio.
Si fermò, sentendosi frastornato.
-Lily, prendi Harry e corri!è lui!Vai!Scappa!io lo trattengo...-
Una risata maligna si diffuse per l'ingresso della casa.
Affrontarlo senza neanche la bacchetta, povero illuso...
-Avada Kedavra!-
E James Potter cadde a terra, morto, come ad una marionetta a cui sono stati tagliati i fili...
-Harry?-
Harry si riscosse, sbattendo gli occhi. Guardò davanti a se, non vedendo nulla.
Per un fugace attimo, aveva rivisto quelle immagini, aveva visto il corpo di suo padre steso a terra, privo di vita...
Guardò i suoi amici, senza trovare il coraggio di fare un ulteriore passo in avanti. Hermione gli sorrise, rassicurante.
-Va tutto bene, Harry. è finita. Lui non può più nuocere a nessuno. Loro sono morti per te. Sono morti perchè tu arrivassi a questo momento.-
-E comunque, noi ti saremo vicini.- Borbottò Ron, imbarazzato. Hermione gli rivolse un sorriso radioso, al quale il rosso si illuminò.
Harry, finalmente, sorrise.
-Grazie, ragazzi. Davvero.-
Poi si avviò verso destra, entrando in una stanza spaziosa, che riconobbe come una cucina. Le piastrelle una volta dovevano essere state bianche, anche se ora erano ricoperte da diversi centimetri di polvere, senza contare le piastrelle rotte. Al centro di questa c'era un grosso tavolo di legno scuro, circondato da alcune sedie, anch'esse scure.
Sorrise con amarezza. Lì era dove sua madre cucinava. Era brava a cucinare? Lui non lo sapeva. Non lo avrebbe mai saputo.
Cercò un po' di familiarità, in quella cucina.
Fece scorrere con delicatezza una mano sul grande tavolo impolverato, ben sapendo che non poteva ricordare quei giorni felici e pieni d'amore, nonostante a quell'epoca la prima guerra imperversasse per le strade.

Giugno, 1981, Godric's Hallow

-James!- Sbottò Lily, esasperata.
-Si?-
-Piantala di fare smorfie ad Harry. Si distrae, non riesco a dargli da mangiare.-
James rise, e fece l'occhiolino ad Harry, che batteva le manine sul seggiolone, con la bocca impiastricciata di cibo.
-Ma Lily, lui si diverte.-
Lei alzò gli occhi al cielo, cercando di nascondere il sorriso.
Poi puntò lo sguardo smeraldino sul bambino, sorridendogli.
Quello gorgogliò, tutto felice.
-Che ne dici se ignoriamo il papà e finiamo la pappa?-
Harry battè le mani in modo un po' scoordinato, lanciando un piccolo strillo.
Lily, senza smettere di sorridere, afferrò di nuovo il cucchiaio che aveva posato sul tavolo, cercando di imboccare il piccolo senza riportare eccessivi danni alla tutina blu, per inciso già completamente piena di schizzi qua e là.
Riuscendo finalmente ad infilargli il cucchiaino in bocca, Lily gli strizzò l'occhio.
-Non diciamolo al papà, ma a volte sei decisamente più maturo tu di lui.-
-Ehi!- Protestò James, provocando a Lily una risata, a cui si unì il piccolo Harry con dei versi gioiosi, pur non capendo cosa avesse fatto ridere la mamma.
James li guardò, con aria fintamente truce.
-Si, si, ridete. Traditori.-
Harry, sentendo il cambiamento di tono del padre, smise di fare versi, guardandolo con la bocca aperta, e l'espressione lievemente preoccupata per quel tono di voce fintamente minaccioso.
James gli fece una linguaccia scherzosa, facendo trasformare la bocca spalancata in riso.
Lily gli infilò un altro boccone in bocca, pensando a quanto fossero belli, quei momenti. Nonostante la guerra fosse giunta ad un'impasse, nella quale le vincite corrispondevano alle perdite in maniera quasi direttamente proporzionale, si potevano considerare felici.
-Ah, te l'ho detto che mi ha scritto Mary?-
James scosse la testa, aggrottando la fronte.
Lily sospirò.
-è arrivata in America dai suoi parenti. Ha detto che fino a quando le cose non andranno almeno un po' meglio, non se la sente di tornare.-
Mary aveva perso le gambe in uno scontro con i Mangiamorte. Era stata salvata per miracolo dai dottori, e ciò l'aveva convinta a prendersi una lunga pausa da quella guerra micidiale.
Harry reclamò il suo cibo. Lily si affrettò a imboccarlo.
James sorrise ad Harry, ma non era più un sorriso allegro.
-Felpato non l'ha più sentita. Si rifiuta di scrivergli per primo, dopo la litigata che hanno fatto.-
Lily annuì, mentre metteva ancora il cucchiaino della bocca di Harry.
Prima di partire, Mary si era fatta una colossale litigata con Felpato, che l'accusava di vigliaccheria perchè se ne voleva andare. Al che, chiaramente, Mary si era arrabbiata e gli aveva chiuso la porta in faccia.
-Quanto sono stupidi, sia lui che lei.-
Sussurrò Lily, più a se stessa che ad altri.
James annuì, per poi decidere che era ora di smetterla con i discorsi deprimenti.
Andò dietro alle spalle di Lily, in modo da avere il musetto di Harry davanti agli occhi.
Lì riprese a fargli smorfie di ogni genere, facendolo ridere come un matto.
Lily sbuffò, divertita.
-James, smettila!-
Lui rise, per poi rivolgersi ad Harry.
-Noi non ascoltiamo la mamma, vero Harry?- E gli fece una pernacchia, mentre Lily cercava di ficcargli per l'ennesima volta la minestra di spinaci in bocca.
-James.- Fece poi, alzando gli occhi al cielo per la cinquecentesima volta. -Guarda che se continui a fargli pernacchie poi sputa tutto il cibo fuori. Lo lavi tu, dopo?-
-Ma Harry è un bravo bambino. Vero, Harry?-
Le classiche ultime parole famose.
Harry decise che James stava giocando a "chi sputa più forte". E in un attimo Lily, trovandosi esattamente davanti a suo figlio, si ritrovò viso e vestiti pieni di zuppa verde.
Ci fu un secondo di silenzio.
Poi James indietreggiò, vedendo Lily che si alzava dalla sedia, con assoluta calma.
-Ehm...Lily, tesoro...-
La rossa lo fulminò, avviandosi verso di lui, minacciosa.
-James Potter.- proruppe, in tono basso.
-Ehm...Avanti, Lily, in fondo cosa vuoi che sia, un po' di sporco qua e là...anzi, direi che ti trovo, uhm, quasi sexy...davvero...ehm...-
Lei fece un sorriso fintamente languido.
-Allora, visto che mi trovi così sexy, perchè non vieni qui....che ti faccio vedere un paio di cosette...-
-Ah, ehm..no, sai, c'è Harry, non vorrei...Lily, amore, perchè tiri fuori la bacchetta...?-
Effettivamente Lily, senza abbandonare il sorriso perfido, aveva tirato fuori l'apparente innocuo bastoncino di legno.
James cercò rifugio dietro al tavolo di legno scuro, tentando di sorridere.
-Lily, non puoi attaccarmi, non sarebbe una cosa degna, insomma, io sono disarmato...-
-Mi stupisco di lei, signor Potter. Un auror del suo livello gira senza bacchetta?-
Harry intanto gorgogliava, felice di quello spettacolo che gli offrivano i suoi due attori preferiti.
-Sa com'è, di solito non ho una pazza psicopatica che gira per casa...o meglio, si, ma la tengo impegnata in altre faccende...-
-Ma davvero, signor Potter?Allora forse è ora che questa psicopatica, come la chiama lei, smetta di fare le altre faccende, e si metta a fare cose più proficue..quali, non lo so, uccidere il marito.-
-Lily, non eri per il "pace e amore"?Sei contraddittoria...-
-Affatto, James. Sono assolutamente per favorevole alla mia pace interiore.-
-Lo sai che ti amo?-
Lily sbuffò.
-Anch'io, ma questo non mi impedirà di ucciderti.-
-Masochista.-
-Idiota.-
-Perfida.-
-Sbruffone.-
-Acida!-
-Egocentrico.-
Harry rise, battendo le manine paffute.
Lily si girò un attimo verso di lui, facendogli l'occhiolino, cosa che fece ancora più divertire Harry.
-Dicevamo?- Fece poi, senza abbassare la bacchetta, con sguardo divertito.
-Ehm...che ci amiamo alla follia, che non vivremmo l'uno senza l'altra...eccetra...-
Lily fece un sorrisetto sadico.
-Giusto.-
-Comunque, Lily, davvero non è una tragedia, sono un paio di vestiti sporchi...se vuoi te li lavo...ehm, appena trovo la bacchetta e...-
-Potter!-
James aggrottò la fronte.
-Lily?che succede?-
Lei fece una faccia confusa.
-Eh?Perchè?-
-Non so, avevi un tono di voce strano.-
-Voce strana?Ma quando?-
-Ma adesso, quando mi hai chiamato.-
Lily stette un secondo in silenzio, riflettendo.
-James, ma io non ti ho chiamato.-
Ramoso fece una faccia stupita.
-Come non mi hai chiamato?Hai detto...-
-Potter.-
James impietrì, come Lily.
Per un lungo attimo, non si mossero.
Poi Lily si decise a girarsi, piano, verso il piccolino ancora seduto, con gli occhi sgranati.
-Ha...Harry...?-
Il bambino si limitò a fare un sorriso sdentato, specchiandosi nei suoi occhi gemelli, smeraldini, e a gridare di nuovo. -Potter!-
Fu James il primo a precipitarsi verso di lui, ridendo, prendendolo in braccio e facendolo volare sopra la sua testa.
-E bravo il mio campione!Diventerai un ottimo Malandrino, in barba alla mamma.-
Harry gorgogliò, mentre Lily alzava gli occhi al cielo, divertita.
Poi anche lei si avvicinò ai due, con un ampio sorriso.
-Harry, spero che questo non voglia dire che sarai egocentrico come tuo padre.-
Il piccolino si limitò a sorridere. -Potter.- Ripetè, per l'ennesima volta.
James e Lily scoppiarono a ridere.
-Devo dirlo ai Malandrini!Harry ha detto la sua prima parola!-
Lily rise, mentre James iniziava ad avviarsi verso la porta, ancora con Harry in braccio.
Il suo cuore si era gonfiato d'orgoglio, e anche lei, come James, sentiva quasi il bisogno sfrenato di dirlo a tutti. Notò anche che in fondo non era dispiaciuta che Harry non avesse detto mamma, come prima parola. Potter era ormai il cognome di tutti e tre, quasi come se Harry avesse voluto sottolineare il legame indissolubile che li univa, e che li avrebbe uniti per sempre.
-James?- Esclamò, prima che Ramoso si precipitasse a scrivere ai suoi amici.
-Si?- Disse lui, fermandosi.
-Ti amo.-
James sorrise, raggiante. La vita non avrebbe potuto essere più perfetta, in quel momento.
-Anch'io, Lily. Tantissimo.-

Godric's Hallow, 1998.

Harry si riscosse dai suoi pensieri. C'era qualcosa che avrebbe dovuto ricordare, in quella cucina, ma era decisamente troppo piccolo, all'epoca.
Decise di avviarsi in un'altra stanza, lì non avrebbe trovato nulla.
Uscendo dalla porta, notò delle scale che portavano al piano superiore. Chiedendosi vagamente dove fossero Ron e Hermione, le salì, qusi inconsciamente.
Arrivato al piano di sopra, decise di ignorare la parte della casa che era saltata in aria, avendo timore che vederla in quel momento gli avrebbe fatto troppo male, riaprendo ferite mai remarginate del tutto.
Decise invece di aprire una porta alla sua sinistra, apparentemente intatta.
Si accorse che all'interno c'erano Ron e Hermione, che quando entrò si girarono.
-Come va?- Chiese il rosso, ricevendo un'occhiataccia da Hermione.
Harry annuì in tutta risposta, e gli passò davanti.
Una camera matrimoniale.
La loro camera matrimoniale, pensò Harry, sentendo una pugnalata al cuore. Improvvisamente, prese consapevolezza di tutte le morti che aveva provocato la guerra.
E per un attimo, lo attraversò l'orribile pensiero che se almeno Voldemort l'avesse ucciso, lui ora sarebbe stato con loro.
Perchè non era morto?
Avrebbe ricevuto gli abbracci caldi di sua madre. Avrebbe riso con suo padre. Non era giusto. Lui rivoleva indietro la vita che gli era stata tolta.
Barcollò, la vista offuscata, verso il grande letto nella stanza.
Non gli importava se era sporco, puzzolente, o quant'altro.
Voleva toccare con mano ogni cosa che aveva riguardato Lily e James, come se ciò avesse potuto farli tornare indietro.
Si sedette, tremando impercettibilmente.
Si prese la testa tra le mani. Forse non ce l'avrebbe fatta. In quel momento, voleva scappare a gambe levate da quella casa pregna di ricordi. Si lasciò scappare qualche lacrima, che andò a bagnare il materasso coperto ancora con l'ultimo piumino utilizzato dai Potter.
Eppure, lui non poteva saperlo, quel letto era pieno di ricordi felici. Su quello stesso letto, tanti anni prima, gli era stata data la vita.

Godric's Hallow, ottobre 1979.

Lily si rigirò, sotto le coperte, sentendo un tuono fortissimo proveniente da fuori. La pioggia batteva, insistente, sui vetri della camera, impedendole di dormire.
Gettò una rapida occhiata al posto accanto al suo. Sospirò.
James non era ancora tornato. Cominciava seriamente a preoccuparsi.
Aveva detto che la missione sarebbe durata al massimo un paio d'ore. Quante ore erano passate?
Fece un rapido conto mentale. Cinque. Non era un po' troppo, un ritardo di tre ore?
Si mosse, agitata. E se gli fosse capitato qualcosa?
Sarà semplicemente andato a bersi qualcosa con Sirius. Stai calma.
Per niente rassicurata dalle sue stesse parole, decise di andare a prendersi un bicchiere d'acqua.
Prima che si alzasse, però, un altro tremendo tuono la fece sobbalzare, facendola desistere dal precedente proposito. Si strinse ancora di più le coperte addosso, con un gesto involontario. Qualla notte sembrava essersi scatenato l'inferno.
E se James fosse scivolato da qualche parte?E se fosse stato ferito, complice la notte e la pioggia tempestosa?
Si sentì rabbrividire. Non voleva nemmeno pensarci. Aveva come l'impressione che solo l'idea le avrebbe mandato il cuore in frantumi.
Improvvisamente, sentì un ticchettio sulla finestra, troppo lieve per appartenere alla pioggia torrenziale.
Prendendo la bacchetta per precauzione, aprì la finestra, con un brivido.
Tra le luci lampeggianti dei tuoni, distinse uno degli innumerevoli barbagianni di Hogwarts.
Lo fece entrare, sempre più preoccupata. Perchè il preside le spediva una lettera? Perchè era chiaro che solo Silente, e solo se fosse stato qualcosa di veramente urgente, avrebbe potuto mandarle una lettera a quell'ora della notte, con quella pioggia scrosciante.
In un attimo, sentì l'assenza di James pesare come un macigno, e l'agitazione l'assalì.
Aprì la lettera, tremante, pallida, indecisa se voler sapere o no cosa ci fosse scritto.
La calligrafia ordinata e precisa del Preside fece capolino.

Ai membri dell'Ordine,
I Prewett sono deceduti, sotto i colpi dei Mangiamorte. è con molto rammarico che ve lo annuncio. Erano degli uomini valorosi, degni della nostra più alta stima. Li ricorderemo con rimpianto. Vi avvertirò dei funerali. Non smettete mai di sperare.
                                                                        Silente.

Lily era impietrita. I Prewett?I Prewett, morti? Loro erano due dei più valorosi combattenti dell'Ordine. Era una perdita grave, se si contavano soprattutto le morti più recenti.
Improvvisamente, fu colta da un dubbio.
Con chi era andato James, in missione?
Sirius?
O...i Prewett?
Si sedette, di schianto, sul letto.
Tutti, tranne lui. Ti prego.
Ma Silente gliel'avrebbe detto,  se gli fosse capitato qualcosa, no?
Guardò quel pezzettino di carta freddo, che non tradiva emozioni.
Forse aspettava a scrivere ai familiari, per poter scrivere qualcosa di più appassionato.
Forse i Mangiamorte avevano semplicemente fatto sparire il corpo di James, e Silente voleva essere certo della sua morte, prima di riferirle la notizia.
Appena la sua testa formulò quel pensiero, spalancò gli occhi.
Non poteva essere, vero?No. Non lui. Non lui. Per favore, non lui.
Silente gliel'avrebbe detto subito, se ci fosse stato qualche problema.
Vero?
Improvvisamente, qualcosa passò accanto al suo orecchio, facendola urlare, sollevando la bacchetta.
Si accorse che era semplicemente il barbagianni, ansioso di uscire da quella camera buia e di tornare alla sua Guferia.
Con le gambe molli e il cuore a mille, Lily si alzò per aprire la finestra e farlo uscire. Quando quello sparì, si lasciò cadere sul pavimento, tremante, con i pensieri che le vorticavano in testa, senza sosta.
James. Dov'era James?
Si alzò, lentamente, decisa a fare qualcosa.
Non poteva stare lì, ferma, quando James poteva...
Scosse la testa, rifiutando quel pensiero.
Dov'era James?Non poteva essere morto. Non lui.
Barcollò verso la porta, decisa ad andare a cercarlo. Decisa a fare qualsiasi cosa che la distogliesse da quel pensiero orribile.
Magari è con Sirius, pensò. Magari mi sto preoccupando per niente.
Ma allora, perchè non tornava?

Lily si sentiva di ghiaccio, mentre apriva la porta della camera.
Improvvisamente, uno schiocco assurdo la fece voltare di scatto, e sollevare la bacchetta, pronta a scagliare incantesimi.
-Lily?Sono io, tranquilla.-
Al suono di quella voce, esitante, ma tremendamente familiare, Lily  aprì la bocca, spalancandola, ma senza far uscire suoni.
James, James, James.
-Lily, scusa il ritardo, ma la cosa è durata decisamente più del previsto. Alcuni babbani ci hanno visto, quindi abbiamo dovuto cancellargli la memoria...-
James, James, James.
Effettivamente, il moro continuava a parlare, ma Lily non stava ascoltando. Aveva solo quella parola in testa.
James.
-...
Quindi, alla fine abbiamo...Lily?Ma stai piangendo?-
Solo in quel momento, in effetti, Lily si accorse di avere le guancie umide.
James si avvicinò alla rossa, perplesso. Allungò una mano verso di lei, asciugandole una lacrima.
-Lily?Che succede?-
James è vivo, Lily, calmati. James è vivo. è vivo.
La rossina scosse la testa.
-I...- Quasi si stupì della voce incrinata. -I Prewett...sono...sono...- Scosse la testa, chiaramente allusiva. Si portò una mano sul viso, per nascondere le lacrime.
James aveva spalancato gli occhi, incredulo. Dopo un attimo di esitazione, in cui cercò di assorbire la notizia, si avvicinò ancora di più a Lily. Le tolse la mano dal viso, con delicatezza, e la abbracciò, stretta.
La cullò, piano.
-Shh. Lily. Va tutto bene. Basta piangere.-
La sentì scuotere la testa, contro il suo petto.
-Io...io credevo che...Non sapevo se...se eri con Sirius o...o...- Diede libero sfogo al pianto, finalmente al sicuro, tra quelle calde braccia, non curandosi del fatto che James con tutta probabilità non aveva capito niente delle sue frasi sconclusionate.
Eppure lui capì lo stesso, come sempre. La conosceva troppo bene. La strinse ancora di più, nonostante lei avesse le braccia gelide, per essere state fuori dalle coperte troppo a lungo.
-All'inizio sarei dovuto andare con i Prewett. Ma poi Sirius e io siamo stati chiamati per un'altra emergenza. Niente di grave, in realtà.- Non aggiunse che in quel momento si sentiva tremendamente in colpa per la morte dei Prewett. Se fossero andati lui e Sirius, forse sarebbe cambiato qualcosa. Forse i Prewett si sarebbero salvati. Ma si sentiva in colpa principalmente perchè non era realmente dispiaciuto. Se fosse morto lui al posto loro, non avrebbe più potuto stringere Lily in quel modo. Non avrebbe più potuto consolarla, accarezzarla, cullarla come stava facendo in quel momento. -Scusami, avrei dovuto avvertirti, almeno non saresti stata in pensiero.-
-Se...se tu fossi..se tu fossi morto io...io..- Lily sapeva di essere una lagna. Avrebbe tanto voluto smetterla con quel frignare. Dov'era l'orgogliosa Lily Evans? Che fine aveva fatto?
Ma era troppo felice. Troppo felice di poter essere ancora tra quelle braccia. Troppo felice di sentire ancora quella voce profonda
-Sh, Lily. Sono qui, adesso. Sono qui.-
Un tuono squarciò l'aria, mentre Lily sussurrò una parola.
-Dimostramelo.-
James la scostò un po', per poterla guardare meglio.
-Come?- Chiese.
Lei finalmente alzò gli occhi, ancora straziati dal pianto.
-Dimostramelo, James. Dimostrami che non mi sono addormentata sul pavimento della stanza, e che quando mi sveglierò non scoprirò che in realtà non sei mai tornato. Dimostrami che ci sei, James, che non mi lascerai. Ne ho bisogno.-
Le era scesa un'altra lacrima, supplicante. Eppure lo sguardo era orgoglioso. Sofferente, ma orgoglioso.
A James quella vista, di lei così fragile, eppure così forte, gli dilaniò il cuore. Era tutta colpa sua se in quel momento lei stava male.
Si chiese come poteva dimostrarle che c'era, e ci sarebbe sempre stato.
E allora, fece l'unica cosa che forse avrebbe potuto convincerla.
Le prese il viso tra le mani, con delicatezza, quasi avesse paura di provocarle più dolore di quanto già gliene avesse dato.
Fu un bacio ardente e un po' salato. Fu un bacio come mai ve ne erano stati prima, eppure fu un bacio uguale a tutti gli altri.
Caldo. Intimo. Puro fuoco che si innesca, incendiando tutto ciò che gli capita a tiro.
Lily finalmente sentì i suoi occhi asciugarsi sotto quel fuoco eterno.
James, James, James.
Mani calde, roventi, che si insinuano piacevolmente sotto la maglietta. Mani familiari, mani amate.
James, James, James.
Bocche che si cercano con bramosia, che si staccano solo per poter respirare. Respiri affannati, rapidi, intensi.
La gioia di ritrovare quel corpo amato. La consapevolezza di appartenersi, per sempre.
James.
Vestiti che cadono per terra. E due sorrisi, identici, finalmente tranquilli, dopo essersi ritrovati.
E ancora James.
Lily fece scorrere lentamente un dito lungo quegli addominali che aveva avuto paura di non vedere più, sentendoli fremere sotto il suo tocco. Poi alzò lo sguardo smeraldo sul suo viso.
Quelle due nocciole racchiudevano tutto l'amore possibile.
Improvvisamente, a Lily venne in mente che magari lui era stanco. Che la missione non doveva essere stata facile. E che lei se ne stava lì, a baciarlo, a pretendere che lui le dimostrasse qualcosa che non c'era assolutamente bisogno di dimostrare.
Si sentì una cretina.
-James, scusa, io...tu sarai stanco.-
James rise, prendendole il viso tra le mani, e posandole piccoli baci ovunque.
Fu solo quando lui la accompagnò lentamente a distendersi sul letto, senza mai smettere di baciarla, che lei si accorse di quanto si erano avvicinati a quest'ultimo.
Pensare alla paura che aveva avuto prima, fece sentire Lily quasi una sciocca.
James non l'avrebbe mai abbandonata. Prese ad accarezzargli il viso. Fece scorrere le mani lungo il collo, lungo le spalle, sempre più giù, fino ad arrivare ai pantaloni, ancora bagnati.
Quella notte non sarebbe stata diversa da molte altre, eppure sarebbe stata quella che avrebbe dato inizio a tutto.
Si sorrisero.
Ancora una volta, si sarebbero amati, anche se fuori infuriava la tempesta. Ancora una volta, il fuoco li avrebbe avvolti, senza bruciarli, limitandosi a scaldarli.
Fare l'amore era sempre un susseguirsi di fuoco e mare, di vento e sole.
Perchè in quei momenti tutto quello che erano, e tutto quello in cui credevano, si annullava. Non erano più ne James, ne Lily. Erano una cosa sola, un unica entità. Unico fuoco, unico mare.
Si dice che una volta esistessero degli esseri superiori, unioni di uomini e di donna. Un giorno gli dei decisero di punirli, e così li divisero:ognuno sarebbe stato costretto a cercare la sua altra metà per l'eternità.
Forse era solo una leggenda, ma era in quei momenti che Lily non ne era più così sicura.
Perchè lei si sentiva così completa solo con James. Entrambi smettevano di essere due metà distinte, per rinascere in un' unica anima.
E così sarebbe stato, per sempre.

Godric's Hallow, dicembre 1979.

-Lily?-
James era appoggiato alla porta del bagno, preoccupato, mentre sua moglie rigurgitava, per la terza volta in quella giornata.
Lily alzò la testa dal water, sorridendo debolmente al marito.
-Tutto bene, James, davvero.  Solo, la prossima volta che andiamo a mangiare da Alice, ricordami di non mangiare tutti quei dolci.-
James le si avvicinò.
Si chinò, sedendosi vicino alla rossa.
-Sei sicura che siano stati quelli?Insomma, è ormai un po' che stai male...-
Lily annuì, abbastanza convinta.
-Lo sai che basta che non digerisca una cosa, per farmi star male per giorni.-
James l'attirò a se, posandole un bacio sulla fronte.
-Sei sicura di non volere che rimanga a casa?Posso prendermi un giorno di ferie...-
Lily scosse la testa, cercando di sorridere.
-Tranquillo, sto bene. Vai pure.-
James si alzò, poco convinto. Non voleva andare al lavoro lasciando Lily in quelle condizioni.
-Sicura?-
Lily ghignò.
-Che c'è, Potter, poca voglia di andare al lavoro?-
James rise.
-Si può anche passare la mattinata in maniera più proficua.-
Lei alzò gli occhi al cielo, fintamente esasperata.
-Sei un maniaco, James.-
-Ma che hai capito?Intendevo, che ne so, a fare le pulizie di casa...-
-Si, infatti, immagino che genere di pulizie di casa intenda...-
James sorrise, per poi coinvolgerla in un bacio tutt'altro che casto.
Dopo poco Lily si staccò, sogghignando.
-Vai, James, prima che ti costringa a stare qui a fare le pulizie di casa.-
-Così mi tenti, però-
Lily rise.
-Vai, James.-
Il Malandrino si avviò verso la porta, a malincuore, dopo averle dato un altro piccolo bacio a stampo.
Lily stava ancora sorridendo, quando notò che James si era fermato sulla porta, come folgorato.
-James?Cosa fai...?-
Lui si girò, lentamente. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, Lily si chiese il perchè.
-Lily?- Disse poi, con voce piuttosto flebile.
-Si?-
-Quand'è stata l'ultima volta che hai avuto il ciclo...?-
Lily ammutolì.
Guardò James.
Assurdo.
Pensò che era veramente assurdo, che lui le facesse una domanda del genere, in quel momento. Era assurdo, che si fosse accorto di una cosa a cui nemmeno lei aveva fatto caso. Spalancò la bocca.
Cercò di farsi un paio di calcoli, pensando che era impossibile.
Insomma, l'ultima volta ce le aveva avute...
Uno, due, tre...
Spalancò gli occhi. L'ultima volta erano state esattamente tre mesi fa. A Ottobre.  Si guardò il ventre, chiedendosi vagamente se tutto ciò avesse senso.
Nausea. Voglia matta di dolci.
-
Potresti...Potresti comprarmi un test di gravidanza, per favore?-
James la guardò, e lei si accorse di avere fatto una richiesta piuttosto stupida.
Doveva comprarlo lei, il test, mica lui.
James sorrise, vedendola con gli occhi bassi, piuttosto confusa.
Le si avvicinò, piano.
Si chinò, in modo da essere alla sua altezza. Poi le sollevò il mento, con una mano. Sorrise.
-Lily.-
-James, io...magari adesso tu deciderai di abbandonarmi qui, come una stupida, e me lo meriterei, non sono nemmeno stata attenta, io...tu...tu se non vuoi...cioè, io vorrei ma non è giusto che tu...- Aveva iniziato a parlare a macchinetta.
Si chiese se tutta quella insicurezza fosse dovuta agli ormoni sballottolati. -...Insomma, non me ne sono accorta...sai che non ce le ho mai avute regolari...Mary diceva sempre che l'unica cosa che Lily Evans aveva di irrazionale era proprio il ciclo...e...ma se tu pensi che sia troppo presto...è...io...-
-Ehi, ehi...Lily, Lily, fermati.-
Lei si zittì, fissandolo. Solo allora si accorse del suo sorriso.
-Sarebbe fantastico, Lily.-
La rossina lo guardò, un attimo, il tempo di metabolizzare le parole. Poi, piano piano, si aprì in un sorriso raggiante.
-Davvero?Sei sicuro?Insomma, la guerra, Voldemort...-
Lui la zittì con un bacio.
-Dimostreremo a Voldemort che si può comunque essere felici, nonostante la guerra. Gli rinfaccieremo il fatto che l'amore non smetterà mai di esistere, Lily.-
Forse qualcuno avrebbe riso, sentendo quelle parole serie dette in quella sede, dette esattamente in un piccolo bagno di una grande casa. Eppure non importava, perchè Lily sapeva che James era estremamente serio.
Allora sorrise, e gli gettò le braccia al collo, con gli occhi lucidi.
Poi si staccò.
-James, non è detto che io sia...magari non c'entra nulla, e la mancanza di ciclo è dovuta ad altro. Te l'ho detto, sono sempre state irregolari.-
Pensando a quell'eventualità, Lily fece una faccia delusa. Aveva già iniziato a sperare, con tutte le sue forze. Sentiva già di amare quel furgoletto, frutto dell'amore tra lei e James. Cercò comunque di tornare con i piedi per terra, visto che non era detto.
Lui le sorrise, come sempre rassicurante.
-In quel caso, ci riproveremo.- A quelle parole, Lily si illuminò. James si avvicinò al suo orecchio, solleticandoglielo con il suo respiro.
-Comunque sia, spero abbia i tuoi occhi.- Disse, in un soffio.
Lily rise, per poi baciarlo, dolcemente.
Dopo un po',appoggiò la sua fronte a quella del Malandrino.
-Rimani qui con me, a fare le pulizie di casa...?- Sussurrò, dolcemente ironica.
James rise.
-Volentieri.- Detto questo, annullò la poca distaza che separava le loro labbra.

Godric's Hallow, 1998.

-Harry?- La voce familiare di Hermione gli fece sbattere gli occhi, riuscendo finalmente a scacciare la patina offuscata di lacrime che aveva avvolto i suoi occhi smeraldini.
Sollevò lo sguardo con i suoi amici, in piedi davanti a lui, preoccupati.
Abbozzò un sorriso.
-Scusatemi. Ho avuto solo un attimo, va tutto bene.-
Si puntellò con le mani sulle ginocchia, per sollevarsi.
Hermione si scambiò un'occhiata con Ron, prima di parlare di nuovo.
-Harry, possiamo anche...-
-No.- La voce di Harry era dura. -Ce la faccio.-
Detto questo, gettò un'ultima occhiata nella stanza. Si chiese se era il caso di guardarla più a fondo, quella stanza che, per ironia della sorte, era illuminata dalla luce esterna,che la rendendeva luminosa e invitante. Quasi la luce si facesse un baffo, di quello che era successo in quella casa.
Se avesse aperto il grosso armadio che sovrastava il lato destro della stanza, avrebbe trovato i vestiti, ormai consumati, di sua madre e suo padre? Se avesse aperto il cassetto del comodino accanto al letto, avrebbe trovato il famoso boccino di suo padre? O magari il braccialetto preferito di sua madre?
Fu davvero tentato di aprire quei cassetti, di immergersi per un secondo in quel passato. Ma poi decise che era megliodi no. Sarebbe stato come violare un po' la loro privacy, e lui non voleva, benchè fossero morti.
Uscì dalla stanza, con un sospiro. Sapeva che non ci avrebbe mai più messo piede, in quella camera.
Fece quelche passo, per poi bloccarsi. Involontariamente, era arrivato davanti al pezzo di casa ditrutta.
Da lì riusciva a vedere la strada sottostante del piccolo paesino. Gli si strinse il cuore.
Quella avrebbe potuto essere la casa dove sarebbe vissuto. Magari lì ci sarebbe stata la sua stanza dei giochi.
O il suo studio, in futuro. O qualunque cosa. E invece, c'era solo un grande buco.
Ron e Hermione gli arrivarono da dietro. Entrambi gli misero un braccio su ogni spalla, l'una con un sorriso, l'altro un po' goffo. Guardarono tutti e tre l'ampio buco, senza parlare, e Harry sorrise.
Loro erano i suoi fratelli, in quelche modo. Coloro che non l'avevano mai abbandonato. Coloro che a volte aveva insultato, trattandoli quasi come genitori di riserva.
Hermione mosse lievemente la bacchetta, pronunciando sottovoce un incantesimo.
Harry la guardò, confuso, ma lei si limitò a indicargli il buco.
Il moro spalancò gli occhi, ma poi sorrise. Il grande foro che occupava tutta la parete era stato ostruito da una serie di grossi rami intrecciati tra loro. E, legati a questi, come una composizione floreale, c'erano tanti piccoli fiori bianchi.
Gigli. Lilium.
-Così, in quelche modo, Ramoso e Lily vivranno qui per sempre.- Sussurrò Hermione.
Harry allargò il sorriso.

Paradiso, stesso momento.

-Lily?-
La ragazza si girò, sorridente. -James.- Disse.
Poi si rigirò, continuando a guardare un punto in basso.Lui l'abbracciò, sorridente, da dietro. C'era un'aria quieta, tranquilla. Erano nel luogo dove tutte le preoccupazioni spariscono, dove c'è una perenne brezza leggera che ti fa sentire la calma più completa.
James avvicinò le labbra al suo orecchio.
-Ti amo.-
-Lo so.-
Risero, entrambi, pianissimo per non disturbare la quiete.
Poi tornarono a contemplare ciò che stava sotto di loro. Per un attimo, ci fu silenzio. Poi James sorrise.
-Sono orgoglioso di lui.-
Lily annuì.
-Il nostro Harry è diventato grande.-
-Ha salvato il mondo magico.-
Lily si girò, piano, per guardare negli occhi suo marito.
-Hai rimpianti?- Chiese, seria.
James riflettè, un secondo. Poi le posò un lieve bacio in fronte, sorridendo.
-No. Sono fiero di lui, dell'uomo che è diventato. Se potessi, mi sacrificherei ancora mille e mille volte, per lui.-
Lily gli fece un sorriso raggiante.
-James?-
-Si?-
-Comunque, ti amo anch'io.-
James le scompigliò lievemente i capelli.
-Lo so.-
Ci fu un'altra breve risata.
Poi tornarono a guardare loro figlio, che osservava, l'ormai ex, buco nella parete di Godric's Hallow.
-Un giorno lo reincontreremo.-
Lily sospirò.
-Spero il più tardi possibile. Merita di vivere una vita lunga e piena, dopo tutte quelle che ha passato.-
Lo sguardo le si fece sofferente, a pensare quanto avesse dovuto patire il suo bambino.
James sorrise.
-Abbiamo tutta l'eternità, per aspettarlo. Insieme.-
Lei lo guardò, smeraldo nella nocciola, come sempre sarebbe stato. Sorrise, prendendogli la mano e annuendo.
E quella sorta di patto fu suggelato con un tenero, piccolo bacio.
Uniti, ancora una volta, per sempre.
Insieme, oltre l'eternità.



FINE.



Eccomi qui....all'ultimissimo capitolo...sigh, sob, mi viene un po' di tristezza O.O non è che il capitolo mi soddisfi molto, anzi. Comunque vabbe....=)
Si è conclusa questa avventura e...ok la smetto di fare la scema =P per il continuo...non credo farò un' AU...anche xk, come vedete, qui James e Lily sono morti....quindi ^^ saranno semplicemente dei missing moments...anzi, se qualcuno vorrebbe vedere la nostra coppia in qualche momento particolare, me lo dica, che magari mi viene un idea folgorante grazie a voi =P che ne so, se volete vedere...James che...booooh =P cucina =P ditemelo, e mi farò venire in mente qualcosa =P spesso mi siete stati indispensabili per l'ispirazione, sapete?quindi si accettano consigli =P Ah, a proposito, non so bene come si chiamerà il continuo-missing moments...o "non più così a metà", qualcosa del genere, oppure "a metà:missing moments" ma non sono sicura, quindi tenete d'occhio il mio account =P
ora vi lascio...grazie di tutto...grazie a tutti...innanzitutto ringrazio gli spettatori silenziosi...poi ringrazio le persone (70 O.O) che mi hanno messo tra i preferiti, ovvero:
1 - AikoSenoo
2 - Ale Skywalker
3 - alemalfoy
4 - AnAngel
5 - ariel_potter
6 - Avlin
7 - Bellis
8 - blackwizzard
9 - britney18
10 - cavallinobianco91
11 - celebrian
12 - Djibril88
13 - Emily Doyle
14 - emma95
15 - Erinlaith
16 - felpa_fan
17 - Finleyna 4 Ever
18 - Frytty
19 - germana
20 - giagiotta
21 - girlstreet
22 - GiulyMPotter90
23 - Harmonia
24 - jaily
25 - jellicalcat
26 - karmen
27 - Kenny11
28 - Lady blue
29 - lily D G
30 - LilyChan
31 - Ludo
32 - maggie89
33 - Maira_Hermione96
34 - mar
35 - MiRi
36 - Mirwen
37 - Mizar
38 - momo15
39 - Nikki Potter
40 - ninfea_82
41 - ninny
42 - oOoPRONGSIEoOo
43 - Padfoot_07
44 - PenPen
45 - piccola_puffola
46 - pikappa93
47 - PikkolaGrandefan
48 - pikkolina88
49 - potterfanlalla17
50 - prettyprincess90
51 - Princesseelisil
52 - PrincessMarauders
53 - ramoso4ever95
54 - Remus J
55 - riddikulus
56 - robert90
57 - rosy823
58 - rosy90
59 - SaCh_La PottermaniacaXD
60 - Sherry
61 - sihu
62 - Thaleron
63 - titti6493
64 - Tsuyuko
65 - weasley star
66 - Wolverine
67 - XXXBEAXXX
68 - zanna
69 - zukkyna
70 - _Vergessenes Kind

E per ultimi, ma assolutamente NON meno importanti, ringrazio una per una chi mi ha recensito lo scorso capitolo ^^

oOoPRONGSIEoOo: tranquilla, l'importante è che hai recensito =P cmq sisisi...devi fare la veggente...basta che non fai spoiler sulle mie storie =P muahahah...scherzo =P anche tu sei in piena protesta?anch'io =P abbasso la Gelmini =P vabbe cmq...grazie x i complimenti, spero di nn averti deluso con questo cap, io nn ne sono assolutamente soddisfatta. Comunque ti ringrazio, per avremi sempre seguito e avermi sempre fatto delle bellissime recensioni, che mi facevano sentire sempre realizzata xk erano abnormi  =) alla prossima =) un bacio!!!

miss_cle: No O.O la signora weasley no O.O =PP

ramoso4ever95: Oddio, Grazie O.O anch'io mi sono affezzionata un sacco a voi O.O ma tanto ci continueremo a vedere nel mio continuo...perchè non mi abbandonerai, vero???=P grazie per esserci stata dall'inizio alla fine con delle enormi recensioni =) un bacio...e continua la storia =PP

piccola_puffola: te l'ha ricordato?ma sai che ho proprio preso da quel film, x fare la signora arker??ahahahah =P grazie di tutto!bacio!

Maira_Hermione96:cioa amica talpaaaaaaaaaaaaaa!!!ahahahah...no,io gli occhiali non li perdo...senno stiamo freschi, finirei subito sotto una macchina =P ahahahahah...comunque....siiiiiiiiii fammi la recensione abnorme =P ahahahah...grazie di tutto, amica talpa...spero che continuerai a seguirmi =P(affermazione stupida, visto ke il continuo me l'hai proposto tu, ma dettagli =P )ahahah...bacioooo!!

ninny: ehehe...grazie mille ^^ spero ti sia piaciuto anke qst...

zukkyna: Figurati, cara ^^ te l'ho semidedicato volentieri =P anche xk tu mi hai semidedicato il tuo *.* anzi, ti ringrazio ancora, ti adoro =P sono veramente contentissima che il capitolo ti sia piaciuto =P ci sentiamo nella tua storia...e poi di nuovo nella mia, spero =P ahahahaha...grazie di tutto, le tue recensioni mi fanno sempre sentire realizzata ^^!!!!bacione"!!!!!

alemalfoy: lo faccio, il continuo, tranquilla =P comunque sono così contenta che ti sia piaciuto...^^  in realtà sono i capitoli come quello precedente in cui vorrei autopunirmi, xk li ho fatti morire comunque, e io nn voglio che muoianooooo O.O ma poi mi ricordo che li ho fatti morire io e allora mi autoflagello con un libro in testa =P ho smesso di delirare...grazie di tutto, davvero, le tue recensioni mi hanno sempre fatto un piacere immenso. A prestissimo, spero ^^ bacio

Padfoot_07: no, non faccio un'AU...faccio più dei missing moments ^^ grazie x aver sempre seguito...un bacio!

jaily: No, non faccio un'AU, infatti qui sono morti, James e Lily =P faccio dei missing moments...qualcosa del genere =P grazie per aver sempre recensito!!!!un bacione!!

Nikki Potter: in effetti, James e Sirius in smoking dovrebbero essere...aaaaaaaaaaaaahhhhh...(me che sbava per tutta la tastiera) cioè, come dire...buaaaaaaaaaaahhhhhh(altro sbavo =P) ok basta ho finito...grazie, davvero, per tutto, per avermi seguita dall'inizio, per aver sempre recensito...per tutto =) ciao! bacio =)

pikkolina88: ahahahah...ok ok la continuo =p sono contenta che ti sia piaciuto =) grazie dei complimenti!un bacio =)

Ludo: Oddio...dopo tutte queste motivazioni, devo assolutamente fare il continuo XD ahahahha.e...no, Peter nn diventerà un bravo ragazzo XD..grazie di tutto, davvero =) le recensioni chilometriche mi piacciono, tranquilla =P bacioni!

PikkolaGrandefan: non sia mai che Codaliscia ci faccia troppoa pena =P ahahahahah...in effetti da come l'ho descritto pure a me faceva lievemente pena. Ma poi ho detto naaaaaaaah =PPP ahahahahah...bacioni, grazie di tutto =)

Emily Doyle: Grazie ^^

PrincessMarauders:  ahahaha...non ho aggiornato tanto presto, eh?^^ comunque sono contenta che ti sia piaciuto ^^ bacione!

germana: il possibile titolo l'ho scritto sopra...anche se nn ne sn affatto sicura =P sono una frana, con i titoli =P dai, un po' ti ho accontentata: una notte di fuoco c'è stata, anche se nn proprio qll di nozze =P grazie per aver recensito dall'inizio, grazie di tutto, davvero...a presto ^^ bacioni ^^

Bellis: si lo scrivo il continuo...ma sono più dei missing moments ^^ grazie di tutto ^^ bacione =)


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