Falling in love in a new life

di Book whit miusic
(/viewuser.php?uid=628398)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


                                    

 

                                                                                Capitolo uno

                                                              

Mentre emergevo dalle viscere calde e affollate della metropolitana di Londra non mi sentivo affatto come Julia Roberts.

Non c’erano paparazzi pronti ad immortalare ogni mio gesto, a parte una coppia di giapponesi che però era impegnata a fotografare un tipico bus inglese. Ma probabilmente non le assomigliavo nemmeno,intenta com’ero a trascinare il mio vecchio trolley blu sul marciapiede ammirando estasiata il piccolo quartiere che si trovava nei pressi di Londra.

«Adesso sono sicura che devo svoltare nei pressi di un bar..»

Diedi un’occhiata al foglietto che avevo in mano,per poi guardarmi intorno in cerca di un cartello con il nome della via.

«Oh,ma quella casa con la porta blu non assomiglia alla casa in cui viveva Hugh Grant nella commedia?No Scarlett per una volta pensa alla tua vita,smettila di fantasticare.» Ora parlo anche da sola,credo di essere davvero impazzita. Il mio sguardo ricadde sopra una libreria,una delle mie più grandi distrazioni. Amavo leggere almeno quanto guardare i film o semplicemente andare a scuola di teatro. Ero intenta ad entrare ed almeno dare un’occhiata. Ed ovviamente eccomi qui con ancora il mio trolley davanti la libreria. Mi affrettai a entrare con la valigia cercando di non dare all’occhio,poi mi resi conto che la libreria era identica ad un film che avevo già visto com’era che si chiamava?Ah si, Notting Hill.Mentre mi affacciavo trà gli scaffali,notai con un pizzico di tristezza,che oramai avevo già letto la maggior parte di questi libri. Senza rendermene conto avevo fatto cadere un libro lo raccolsi leggendo la scritta “New York”

«New York è davvero un bellissimo posto» disse una voce accanto a me.

Non mi ero nemmeno accorta che ci fosse qualcuno,tanto ero presa nel leggere i nomi dei tanti libri.

«Ci sei mai stata?» Guardaì un’ultima volta la copertina in cui c’era la statua della libertà,prima di riposarlo sullo scaffale e voltarmi per la prima volta verso il ragazzo accanto a me.Aveva due occhioni azzurri,aveva dei tratti dolci e un sorriso dolce stampato sul viso.Mi ripresi dallo stato di trans in cui ero prima di rispondere.

«Cos..ah,no,mai,anche sé ci vorrei tanto andare,e tu?» Lui annuì prima di parlare con ancora un sorriso stampato in faccia.

«Si questa estate,comunque piacere io sono Niall!» ricambiai il sorriso poi risposi,

«Piacere Scarlett!»

«Ti sei appena trasferita?»disse notando il mio trolley a qualche passo da me. Annuì sorridendo timidamente ancora persa nei suoi bellissimi occhi che potevano far invidia al mare.

«Sé vuoi più tardi ti faccio visitare un po’ la città!»annuì felice sapendo che sé avrei parlato avrei iniziato a balbettare e per conclusione aggiungere un’altra figura di merda alla mia collezione. Poi continuò

«Allora dopo che finisco il turno,ci vediamo davanti al negozio verso le tre e mezza ok?» annuì nuovamente prima di salutarlo e uscire.Spero che vada tutto per il meglio,adesso però devo proprio trovare quella casa,però dov’è finito l’indirizzo?.Mi fermai sul marciapiede a frugare nelle tasche,poi nella borsa e poi di nuovo nelle tasche,sempre più disperata, senza riuscire a trovare il fogliettino in cui era annotato l’indirizzo. Nel panico,mi girai per rientrare nella libreria e controllare se mi fosse caduto lì. Ero così in preda dall’agitazione che non mi accorsi della ragazza chiesi avvicinava a gran passo. Quando avanzaì, tagliandogli la strada, il cane che aveva in braccio abbaiò, facendomi sobbalzare. La fortuna volle che mi bloccassi, e per evitare di finirmi addosso anche la ragazza dovette fermarsi di colpo, ma riuscì a non perdere l’equilibrio e non far cadere i sacchetti che aveva in mano. Ma non poté evitare di rovesciarmi addosso un bel bicchiere di succo d’arancia fresco,che finì proprio sulla mia camicetta bianca.

«Ragazzina stai più attenta!» esclamò la ragazza mentre il cagnolino che si trovava nella sua borsa continuava ad abbaiare.

«Scusa non l’ho fatto apposta, e poi non chiamarmi più ragazzina!» la ragazza davanti a me fece una smorfia prima ritornare a camminare avanti a testa alta,ma che maniere sono? Spero che non tutte le persone qui abbiano la simpatia di quella ragazza, bha forse un’esempio c’è,quel ragazzo,Niall,lui era davvero molto socievole. Sorrisi nuovamente pensando al suo sorriso. Spero che nasca una bella amicizia tra di noi!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due ***


 

                                                      

 

                                                                                                   Capitolo due

Sono stesa sul divano in salotto. Avevo fortunatamente ritrovato il foglio con su scritto l’indirizzo nella tasca della borsa. Continuavo a fare zapping con il telecomando, non c’era niente di realmente interessante in televisione dopo un po’ mi fermaì. Avevo trovato uno dei miei film preferiti, Pretty Woman. Era già a metà, ma non mi interessava, volevo guardarlo lo stesso.[…]

 

 

Sulla televisione scorrevano tutti i sottotitoli. Un momento che ore erano?

Presi il cellulare dal comodino e lo sbloccai, lo schermo segnavano le 14:40, avevo fatto tardi. Saltai giù dal divano e iniziai a correre su per le scale,dovevo sbrigarmi! Entrai in camera di corsa per poi dirigermi velocemente verso la valigia, non l’avevo ancora svuotata, ci penserò domani mattina.  Iniziai a cercare la mia felpa rosa con la croce bianca, regalatomi da mia zia per il mio compleanno. Amavo quella felpa, o meglio amavo le felpe, larghe e lunghe buone per coprire gli anelli di grasso e le poche cicatrice rimaste. Ripresi i jeans chiari di questa mattina, e le mie vecchie e solite converse. Mi diressi correndo verso il bagno. Tolsi la tuta che avevo indossato per stare più comoda e indossai quello che avevo scelto. Iniziai a spazzolare i miei lughi capelli color grano prima correre fuori prendendo velocemente le chiavi e il cellulare,chiusi e iniziai a correre verso la piccola libreria che si scorgeva in lontananza. I capelli svolazzavano mentre correvo, andandomi sul viso. Ed eccolo lì ad una decina di metri da me che mi sorrideva pieno di dolcezza. Ma cos’era quel ragazzo, un angelo ?

«Hei Niall scusa per il ritardo!» Avevo ancora un leggero fiatone per la corsa.

«Non hai fatto tardi! Vogliamo incamminarci verso lo Sturbucks? Ehm ho un po’ di fame, è solo che non ho mangiato per tutta la mattinata. » annuì sorridendogli, dopotutto anch’io non avevo mangiato niente poiché il frigo era praticamente vuoto. Iniziammo ad incamminarci poi prese parola.

«Da dove vieni ?» mi chiese interrompendo il silenzio.

«Bradford» Risposi senza alcuna esitazione poi continuai «e tu?» «Mullingar, nella mia amata Irlanda» aveva un tono fiero che aveva un so che di buffo così risi leggermente

«Mi racconti perché sei qui?» chiese poi

«E’ una storia lunga» risposi sorridendo leggermente

«Abbiamo tutto il tempo che vuoi! Dai eccolo lì lo Sturbucks corriamo!» Mi prese la mano, ed iniziammo a correre verso l’entrata ridendo mentre delle piccole goccioline ricadevano sui nostri due visi. Ed ecco che iniziò a piovere sempre di più. Entrammo dentro il locale oramaì zuppi e ci accomodammo in un posticino leggermente appartato. Una ragazza di circa la nostra età si avvicinò a noi con un block notes.

«Hei Niall!» Aveva una voce squillante, ma non fastidiosa, al contrario, trasmetteva spensieratezza.

«Ciao Laila il solito!» sorrise ed annuì e poi si rivolse verso di me con ancora quel sorriso stamapato sul suo viso

«Per me del thé caldo ed un muffin al cioccolato» annuì prima di andarsene.

«Dai racconta» annuì per poi pensare che mi ritrovavo in un bar a fare pranzo con un muffin e del thè e raccontavo la mia storia ad u “mezzo” sconosciuto. Risi e poi iniziaì a raccontare mentre Laila portò la mi ordinazione insieme a quella di Niall.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2452026