Una storia diversa:L'inizio della storia di emychan (/viewuser.php?uid=827)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Julien ***
Capitolo 2: *** What's my line? ***
Capitolo 3: *** Becoming ***
Capitolo 4: *** La gemma di Amarra ***
Capitolo 5: *** Arrivederci ***
Capitolo 6: *** Chi devo ospitare?! ***
Capitolo 7: *** Convivenza e Apocalisse ***
Capitolo 8: *** il consiglio dell'osservatore ***
Capitolo 9: *** Segnalatori e operazioni ***
Capitolo 10: *** Vuoi lavorare per me? ***
Capitolo 11: *** Prima ronda ***
Capitolo 12: *** Oz ***
Capitolo 13: *** Litigi ***
Capitolo 14: *** Un nuovo patto ***
Capitolo 1 *** Julien ***
Disclaimers: I personaggi di Buffy the vampire slayer
appartengono a Joss whedon,julien,Sam e la toria contorta invece sono
miei!XD
Stava accadendo di nuovo, se lo sentiva.
Qualcosa di terribile sarebbe presto successo.
Non sapeva cosa o quando, ma sapeva che la sua vita ne sarebbe uscita completamente sconvolta.
Aveva di nuovo sognato quella notte, non un sogno normale, no... questo era uno di quei sogni, quelli che la perseguitavano notte dopo notte finché non prestava loro ascolto.
Quelli che, a volte, si facevano vivi anche in pieno giorno.
Non era possibile... tutte le stupide pillole, i medici, le cure a cosa erano servite? A niente!
Sette anni e lei era ancora la pazza Julien, la stramba, la spostata.
Perché non poteva essere quella normale per una volta? Julien rise al pensiero. Normale non era mai stata una parola adatta a lei, al massimo poteva recitare la parte,fingere di esserlo, come provava a fare da tutta una vita ormai, anche se a tredici anni parlare di una vita suonava forse un po' ridicolo.
I suoi problemi erano cominciati otto anni prima, quando aveva scoperto che sognare le cose prima che accadessero non era una bella cosa.
Per settimane aveva sognato un aereo, un grosso aereo bianco con delle strisce rosse ai lati.
C'erano tante persone a bordo e tutte parlavano e ridevano prima che l'aereo decollasse, ma poi...
All'improvviso l'aereo si fermava e cominciava a precipitare nell'oceano e tutti gridavano, piangevano e le grida echeggiavano nella sua mente finché l'aereo svaniva nel nulla.
A quel punto il sogno cambiava e Julien si ritrovava tra tanta gente che conosceva: sua nonna,i suoi zii e sua madre che la teneva per mano e piangeva nel fazzoletto.
Erano tutti così tristi che a Julien veniva da piangere solo guardandoli.
Si svegliava tra le lacrime, chiamando i suoi genitori, tremando di paura e sua madre correva preoccupata nella sua stanza.
La teneva stretta e la ascoltava mentre balbettava il suo sogno in parole incomprensibili e le diceva di stare tranquilla, perché tutto sarebbe andato bene, ma non era vero...
Due settimane dopo,una mattina d'estate come tante altre, Julien faceva colazione guardando la televisione, quando ad un tratto la sua visione la colpì nuovamente. Sembrava tutto così reale, l'aereo, le persone, per un attimo la bambina pensò che fosse alla tv, ma era solo nella sua mente.
Quando tutto finì, lo stomaco le faceva male e la testa le girava mentre tutto il suo corpo era attraversato da forti tremori.
Sua madre la trovò così, seduta al tavolo con lo sguardo fisso nel vuoto e la abbracciò 'Cosa succede July?', la voce tremante e le mani così dolci sui suoi capelli neri.
L'aeroporto era pieno di gente, famiglie che partivano, amici che si salutavano con un abbraccio, grossi cartelli con scritte luminose e lei guardava tutto con attenzione mentre sua madre la trascinava per i corridoi.
Suo nonno le aspettava davanti ad una grande vetrata.
Era un uomo davvero gentile, non si arrabbiava mai con lei, le strizzava l’occhio e le diceva che anche sua figlia era una peste da piccola.
“Ciao July” la salutò dandole un bacio sulla guancia ”Guarda cosa ti ha portato il nonno.”
Le tese un coniglietto di peluche, un grosso coniglio bianco dalle lunghe orecchie nere e July lo prese contenta e se lo strinse al petto ringraziando suo nonno con un grosso bacio sulla guancia.
Mentre i grandi parlavano tra di loro, July ricominciò a guardarsi attorno.
Fu allora che lo vide, il grande aereo che tormentava i suoi sogni.
Era là, oltre la vetrata.
Il suo corpo riprese a tremare,colta dal panico cercò di liberarsi dalla mano che la teneva.
“Cosa c'è July?”
“Aereo!” provò a spiegare la bambina,ma sua madre non capiva e July pianse e gridò quando capì che suo nonno sarebbe salito proprio lì. Non servì a nulla.
Pochi giorni dopo il posto che aveva sognato divenne reale e tutti erano lì a piangere e a guardare il buco per terra,ma nel buco adesso c'era una grossa scatola marrone,suo nonno era lì? Sua madre le aveva detto che se ne era andato, ma lei non aveva capito bene dove. Era in mare con le altre persone? Per questo non poteva tornare? July non riusciva proprio a capire e sua madre non voleva spiegarle niente “Sta zitta Julien”.
Era la prima volta che sua madre la trattava così, era la prima volta che sua madre la chiamava così, ma da quel giorno tutto cambiò...
Nessuno la chiamò più July sorridendole, suo padre non la guardava nemmeno e sua madre era sempre arrabbiata.
Le uniche cose che rimasero invariate furono gli incubi, ogni notte più spaventosi.
A volte si svegliava piangendo e soffocava i singhiozzi nel suo coniglio di peluche, altre volte le sue grida erano così forti da svegliare i suoi genitori e quelle erano le notti peggiori perché allora sua madre si arrabbiava davvero.
“Smettila Julien! Non lo capisci?E' mostruoso,devi smetterla di fare questi sogni, è sbagliato!”
Le gridava contro per ore, spaventandola così tanto che non riusciva più ad addormentarsi.
E qualche volta, se era davvero arrabbiata, la trascinava fuori dal letto e la costringeva a stare in punizione, inginocchiata a terra per ore, oppure la guardava piangendo e Julien si sentiva così male per essere così cattiva da far piangere la sua mamma...
Così cominciò a fingere,o almeno provò a farlo.
Non servì a nulla.
Loro sapevano sempre la verità.
A sei anni iniziarono i medici, la metà dei quali non ricordava nemmeno a cosa servissero. Dicevano tutti le stesse cose: la bambina mentiva, era in cerca di attenzioni, aveva le allucinazioni, terrore notturno o, la teoria migliore, era schizofrenica... così Julien diventò bugiarda o pazza e non era sicura di cosa fosse meglio.
A dieci anni era così imbottita di tranquillanti che non capiva la metà di quello che le veniva detto, ma i sogni non si fermarono... mai.
A dodici anni mentre se ne stava seduta sola in un angolo del giardino dove la sua classe trascorreva l'intervallo arrivò finalmente l'illuminazione... poteva sembrare ridicolo visto la vita che aveva passato fino a quel momento, ma mentre guardava una maestra consolare una bambina con un ginocchio sbucciato, capì.
I suoi genitori non la amavano.
Non la volevano neanche.
Anzi, nessuno al mondo la voleva o la amava.
L'improvvisa realizzazione la rese così triste che si mise a piangere, ma nessuno la consolò, nessuno consolava mai la stramba Julien.
Ma non importava. Perché quel giorno Julien decise che se nessuno la amava non le doveva importare, se nessuno la voleva neanche lei voleva gli altri, stava bene da sola, in fondo era sempre stata da sola. E se i suoi genitori la odiavano per i suoi sogni, peggio per loro, perché non aveva modo di fermarli.
Così smise di prendere tutte le medicine e ricominciò a fingere, stavolta di essere felice.
Adesso Julien Moore aveva tredici anni,arrivava a malapena al metro e sessantadue e aveva gli occhi azzurri e lisci capelli neri, lunghi fino a metà schiena. Per seccare sua madre se li era tinti, adesso erano attraversati da grandi ciocche blu neon, ma la donna si era limitata a guardarla senza dire una parola. Nonostante la reazione fosse stata un po' deludente i capelli le piacevano, così li aveva tenuti.
Non era esattamente infelice,era semplicemente un po'... vuota, ma non sapeva spiegarsi cosa significasse con esattezza.
E da due settimane le cose stavano di nuovo cambiando.
L'aveva percepito ad un livello profondo, ogni cosa nel suo mondo stava per cambiare... se in peggio o in meglio non lo sapeva.
A visitarla era sempre lei, una piccola ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi.
Combatteva contro una specie di mostro ed era davvero forte, Julien non aveva mai visto una ragazza combattere a quel modo, ma nonostante tutto il mostro riusciva ad ucciderla..
Julien guardava la ragazza riversa in una pozza d'acqua e si sentiva davvero triste per lei.
A quel punto la ragazza si muoveva, i suoi occhi privi di vita si fissavano in quelli di Julien 'Tu sei la prossima' le diceva ed ogni cosa svaniva.
Quando si svegliava, non provava paura, solo una strana sensazione di ansia,di aspettativa.
Quel giorno la visione si era ripetuta all'improvviso.
Un momento prima riempiva un bicchiere di succo d'arancia e un momento dopo si ritrovava bloccata nel suo sogno e la voce della ragazza le rimbombava nel cervello fino a farle male.
Sentì il rumore di un bicchiere rotto in lontananza ed una nuova voce entrò nella sua visione.
Qualcosa cominciò a scuoterla con forza, i denti le batterono dolorosamente ed il sogno svanì all'improvviso lasciandola con un gran mal di testa... sua madre le stringeva le braccia gridandole contro.
“Mi stai facendo male.” le intimò scivolando dalla sua presa.
“Lo stai facendo di nuovo,vero?” il suo sguardo era così disgustato che la fece trasalire.
“Non so di cosa parli”
“Invece sì, smettila!Devi smettere di farlo prima che sia troppo tardi”
“Lasciami stare.” Si sentiva stranamente sconfitta, una parte di lei sperava ancora che sua madre la abbracciasse perdonandola per qualcosa su cui lei non aveva alcun potere, mentre un'altra parte gridava alla prima di lasciar perdere le cose impossibili.
“Hai preso le medicine?”
“No e non lo farò, non servono a niente.”
“Lo so.”
Per qualche assurdo motivo,quell'affermazione la ferì più di tutto il resto.
“Pensi che non abbia capito? Cosa sei, cosa fai? Tu... prevedi il futuro Julien!” L'ultima parte l'aveva sussurrata come se pronunciare quelle parole forse un grave peccato.”... e non devi farlo,non puoi farlo,non capisci? E' disumano, mostruoso... è come la stregoneria, è proibito” la voce le tremò e gli occhi le si fecero lucidi, ma Julien sentì solo il desiderio di riderle in faccia perché tra le due chi non capiva era lei,era sempre stata lei.
“Pensi che mi piaccia? Non è qualcosa che posso controllare,non ho un interruttore nella testa da spegnere! Non capisci che lo odio, odio questi sogni, queste visoni, ma sono nata così e non posso farci niente! Vorrei che mi aiutassi invece di giudicarmi, vorrei solo... vorrei solo che tu mi amassi...”
Sua madre si coprì la bocca con una mano tremante e calde lacrime le scivolarono sulle guance “Oh Julien...” le disse tra i singhiozzi “tu devi capirmi...” la raggiunse e la strinse tra le braccia come tanti anni prima e Julien trovò in quell'abbraccio tutta la speranza che aveva perso “...come posso amare una cosa come te?”
Julien si irrigidì, ma sua madre la strinse ancora più forte “Tu sei la maledizione di questa famiglia, un demone nel corpo di una bambina, abbiamo lottato, sperato, pregato per te, per salvarti, ma guardati. Tu sei dannata da sempre, il tuo posto è all'inferno.”
La donna sciolse l'abbraccio e si allontanò, la sua espressione addolorata sarebbe rimasta impressa nella mente di Julien per tutta la sua vita “Vattene adesso Julien, lascia questa casa e non tornare mai più. Te ne prego.”
Il mondo di Julien sembrò finire in quell'istante.
Vagò sotto la pioggia per ore senza sapere dove andare, ma non si permise di piangere, non se lo sarebbe mai permessa, non per lei, non per quella donna orribile.
E alla fine giunse il momento, il momento in cui la predizione si avverò e un uomo in abito scuro le si presentò come Sam Zabuto, l'osservatore.
La portò in una caffetteria, ma non le chiese niente dei suoi vestiti bagnati o del suo vagare da sola per le strade, si limitò a sorriderle con indulgenza.
“Immagino che tu sappia già perché sono qui.”
“Perché dovrei saperlo?”
“Il tuo dono ti avrà certo mostrato un cambio di simili proporzioni.”
Julien sapeva bene di cosa parlasse l'uomo, ma finse lo stesso di essere confusa.
“Dono?”
“Parlo della tua chiaroveggenza ovviamente, è più di duecento anni che non nasce una prescelta con il dono della vista. Sei molto speciale Julien”
“Dono? Pensavo fosse una maledizione”
“Oh no, le tue visioni..”
“Sono orribili e non voglio parlarne. Cos' é una prescelta? Prescelta per fare cosa?”
“Per uccidere i vampiri, ogni generazione ne ha una. Tu sei stata scelta e dopo di te ne verrà un'altra.”
“E se non volessi farlo? Se non mi importasse dei vampiri?”
“Questo non è possibile, è il tuo destino e non puoi...”
“E le visioni? Quelle puoi fermarle?”
Sembrò quasi sconvolto dalla sua domanda,come se gli avesse chiesto di ucciderla.
“Cosa?”
“E' una domanda chiara e semplice,puoi fermare le mie visioni o no?”
“Il tuo dono è parte di te, non puoi semplicemente cancellarlo, può essere soppresso con le sostanze adatte, ma anche così non è detto che non trovi il modo di manifestarsi in altri modi, senza parlare delle conseguenze che una scelta del genere potrebbe avere sulla tua mente o sul tuo corpo. Al concilio possiamo aiutarti a comprendere e sfruttare il tuo dono, possiamo...”
“No. Il mio dono non mi piace, non lo voglio. Perciò eccoti l'accordo, tu fai sparire le mie visioni ed io faccio la prescelta e uccido chi vuoi, ci stai?”
“Questo è”
“E' un'offerta, prendere o lasciare, allora?”
“Va bene, come vuoi.”
“Bene, allora complimenti, hai appena trovato la tua nuova prescelta.”
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Capitolo 2 *** What's my line? ***
Cap.2: What's my line?
“Bene. Immagino sia giusto affermare che questa
sia casa tua adesso.”
Sam l’aveva accompagnata senza parlare,non le
aveva chiesto nulla,nessuna spiegazione.
Si era limitato a chiederle se aveva un posto in
cui stare e di fronte al suo silenzio l’aveva condotta in casa sua.
Julien era così esausta che si addormentò
subito.
Il giorno dopo la sua vita da cacciatrice iniziò a
tutti gli effetti.
Il suo osservatore le diede un libro da leggere
sulle sue origini o roba simile,ma la ragazza lo gettò in un cassetto senza
pensarci due volte,una cosa così spessa e vecchia era senza dubbio una gran
noia…molto più interessanti invece si rivelarono le lezioni di combattimento e
le armi.
Sam le diede un bastone simile a quello di Little
John in Robin Hood e la cosa fantastica fu scoprire di essere diventata una
specie di super girl!Adesso era fortissima,con un calcio aveva fatto
letteralmente volare via l’uomo,non le era mai capitata una cosa simile…certo
era ancora goffa.
Il primo vampiro che affrontò fu davvero un
imbarazzo per lei. Si erano picchiati per un po’,qualche pugno,calcio e anche se
ne aveva prese un po’ più del dovuto pensava di essere andata piuttosto
bene,fino al paletto…le era scivolato di mano!Come se non bastasse c'era
inciampata sopra ed era caduta a terra come un sacco di patate,perfino il
vampiro l’aveva derisa. Per fortuna Sam gliene aveva lanciato un altro così da
permetterle di impalettarlo,al terzo tentativo...non era mica facile trovare il
cuore di quei cosi!
Lei e Sam legarono molto nelle settimane
seguenti,per la prima volta Julien non era totalmente sola e questo la
confortava,ma l’osservatore sembrava non capire la profonda ferita che si
portava addosso.
E quello era l’unico argomento che non potevano
affrontare senza litigare.
Pochi giorni dopo l’arrivo dell’uomo,le visioni
erano ricominciate con una chiarezza che fino ad allora non avevano mai
posseduto e se Sam voleva che meditasse,che rafforzasse la mente per dominare il
suo dono,Julien voleva solo che sparissero.
La medicina che le era stata promessa tardava ad
arrivare e lei sapeva che il suo osservatore non voleva che la prendesse,ma non
avrebbe ceduto su quel punto,mai.
Le visioni dovevano sparire e se questa
roba,questa dasila
o come si chiamava poteva aiutarla,allora l’avrebbe presa.
Ma Sam non capiva,non poteva farlo, dove lui
vedeva un grande dono,un aiuto per la gente,un modo per essere sempre un passo
avanti ai demoni…Julien vedeva solo una maledizione,una croce da portare e
voleva che il peso svanisse.
Però non poteva biasimarlo..lei non gli aveva mai
spiegato i motivi della sua scelta,non parlava mai delle sue visioni nel timore
che un giorno anche l’ultima persona al mondo che le dava conforto la guardasse
con disgusto scoprendo ciò che era in realtà.
Così continuavano a litigare giorno dopo
giorno.
Qualche mese dopo, Julien ricevette la sua prima
vera missione e fu mandata in una città chiamata Sunnydale…
‘Una potente forza oscura sta per abbattersi
sulla bocca dell’inferno il tuo compito è fermarla,buona fortuna.’
“Imbecille” borbottò tra sé la ragazzina per la
terza volta. Era facile per lui,tanto cosa doveva fare?Un bel niente. Stava
seduto a casa sua,a bersi una tazza di the!Una forza oscura…si poteva essere più
generici di così??Quale forza oscura?Dove?Quando?E soprattutto…come diavolo
faceva a fermarla??
‘Non posso dirti tutto io July o non diventerai
mai una cacciatrice matura’
“Beh ,tante grazie!”
Almeno lì non avrebbe dovuto fingere tutto il
tempo di leggere quei noiosissimi libri che il suo osservatore continuava a
rifilarle,sembravano infiniti e in più,se tutto andava per il meglio,Sam le
aveva promesso la sua medicina. Perciò quella missione avrebbe decretato la fine
del suo incubo!Era perfetto!
O quasi…visto che non aveva la minima idea di cosa
dovesse fare…
Perciò adesso si ritrovava a vagare per le strade
di quella piccola città senza sapere dove andare.
L’aveva girata tutta in tre ore,aveva esaminato
tutti i negozi,mangiato un mucchio di schifezze che ora rischiavano di tornare
in vita nel suo stomaco aspettando che il sole tramontasse.
Adesso doveva solo trovare qualche demone da
picchiare per un paio di informazioni e tutto sarebbe andato per il meglio.
Con la coda dell’occhio vide una ragazza bionda
dall’aria stranamente familiare entrare alla pista di pattinaggio,fin qui era
tutto normale..tranne per il fatto che la pista era chiusa al pubblico.
La moretta decise di seguirla, giusto per dare
un’occhiata.
Sembrava non ci fosse nulla di demoniaco però,
okay la ragazza pattinava da sola in una pista chiusa, ma lei non era certo lì
per giudicare i passatempi altrui…mentre se ne stava in disparte a valutare se
andarsene o meno , la biondina venne aggredita da un omone con lunghi capelli
ricci e un orribile cicatrice sull’occhio, Julien si preparò ad intervenire in
sua difesa, ma fu preceduta da…un vampiro.
Un bel vampiro moro,vestito alla moda, ma pur
sempre un vampiro.
Perciò anche l’altra tipa era una
vampira…giusto?Aspettò nascosta mentre i due si scambiavano effusioni e quando
finalmente ne ebbero abbastanza seguì il moretto.
La condusse in un bar chiamato 'da Willy', il
proprietario non sembrava niente di speciale, ma sembrava il posto giusto per
trovare qualche informazione.
Julien origliò per un po’ la conversazione dei due
e scoprì che il vampiro si chiamava Angel e cercava informazioni sull’ordine di
Taraka o qualcosa di simile.
Rimase lì nascosta per qualche minuto,ma non
scoprì nulla di utile.
Quando le arrivarono i rumori di una lotta, però
entrò nel locale colpendo il vampiro al volto. Subito sfruttò il suo vantaggio e
lo colpì una seconda volta facendolo cadere all’interno di una gabbia posta sul
retro del bar, lo chiuse dentro e lo osservò ringhiare impotente.
“Chi diavolo sei?”
“Non credo ti interessi molto,dov’è la tua
amica?”
“Lascia stare Buffy!O ti ucciderò.”
Sembrava che quel tipo non sapesse perdere
“Certo,prima prova a uscire di lì..altrimenti non credo che ci rivedremo.”
Gli indicò la finestra dalla quale il sole
l’avrebbe sicuramente ucciso e ridendo se ne andò.
Decise di controllare la casa del bel moro, forse
lì avrebbe trovato qualcosa di utile.
Non fu difficile da trovare, le bastò minacciare
un pochino il ragazzo del bar e pochi minuti dopo aprì la porta
dell'appartamento.
La biondina di poco prima stava dormendo
beatamente..
Di nuovo fu colpita dalla familiarità di quel
volto, ma Julien non aveva idea di dove l’avesse vista.
Scuotendo le spalle decise che la cosa non era di
grande importanza, era pur sempre un vampiro e il suo compito era chiaro.
Afferrò un bastone da terra e la colpì con forza,
come previsto Buffy saltò su e schivò il colpo.
“Tu devi essere la numero due. Grazie di avermi
svegliato, ma preferisco la radiosveglia”
Era davvero familiare,ma era impossibile, lei non
conosceva vampire!
“Chi sei tu?”
Lo aveva chiesto d’istinto,senza pensarci.
“Chi sono io?Tu mi hai attaccato!Chi diavolo sei
tu?!”
I vampiri di quel posto erano proprio stupidi,
insomma una tipa che non conosci viene a cercarti per ucciderti, chi vuoi che
sia?Wonder Woman?
“Sono Julien, la cacciatrice”
Beh?Cos’era quello sguardo?Non aveva ancora capito
niente?
“Senti ragazzina, è un’ottima scusa, ma usala con
qualcuno che non sia la vera cacciatrice”
“Primo non sono una ragazzina e secondo non dire
idiozie, ce n'è una sola e quella sono io”
“Vuoi smetterla?Non si è mai sentito di una
cacciatrice bambina e comunque non importa perché non sei tu”
Bene,la conversazione stava diventando sempre più
infantile,però… adesso che ci pensava… quella tizia… nah, figuriamoci.
“Va bene,facciamo così. Adesso andiamo dal mio
osservatore e risolviamo la faccenda.”
“Dopo di te”
Le cose si erano decisamente complicate…
A quanto sembrava la biondina, Buffy, era
la cacciatrice, o meglio, la ex cacciatrice, visto che era morta...per
pochi minuti certo, ma era pur sempre morta così la cacciatrice era cambiata e
adesso erano in due.
Come se non bastasse il vampiro che aveva quasi
ucciso, Angel o come si chiamava, era il fidanzato di Buffy, si poteva essere
più strani?Così erano dovute andare a recuperarlo e lui era svanito!Rapito da un
tizio di nome Spike (che razza di nome era?) che voleva ucciderlo per curare la
sua donna…aveva perso qualcosa?
Comunque il risultato era che Buffy non l’aveva
esattamente presa in simpatia… anzi.
Al momento Julien si era rifugiata in un corridoio
dell’ultimo piano della scuola, dove fortunatamente non c’era nessuno, così
poteva sonnecchiare in pace.
Giles, l'osservatore della biondina, si era
sotterrato in biblioteca a cercare di capire che tipo di rituale questo Spike
avrebbe fatto e soprattutto dove, lasciando loro un paio di ore libere.
Tutto sommato non stava andando male, Julien era
confidente.
L’unico errore era stato Angel, ma era
giustificabile,no?Un vampiro con l’anima… Sam ne sarebbe rimasto
sconvolto!Qualcosa che non si trovava nei suoi libri, si sarebbe sentito male
alla notizia!
Va beh, c'era anche il piccolo fatto che aveva
cercato di uccidere la cacciatrice, ma anche quello era un errore giustificabile
no?Non doveva neanche esistere un’altra prescelta!Si,sicuramente avrebbe
ottenuto il tanto agognato premio.
Proprio mentre stava per addormentarsi serena ,
degli spari e delle grida la fecero sobbalzare ”E adesso che
succede??”
Corse giù per le scale, saltò l’ultima rampa e si
ritrovò immersa nel caos.
Un paio di ragazzi erano a terra con le mani sopra
la testa, altri gridavano, una ragazza sembrava svenuta e tutti gli altri
scappavano in ogni direzione.
Julien si guardò attorno e vide Buffy a qualche
metro di distanza.
Una donna dai capelli rossi, vestita da poliziotta
le puntava una pistola contro il viso. Senza pensarci due volte la moretta,la
disarmò con un calcio e la spedì a terra con un altro.
La donna si rimise subito in piedi e afferrò un
ragazzo minacciandolo con un coltello per coprirsi la fuga, Julien le corse
dietro per cercare di catturarla, ma a qualche metro di distanza la perse di
vista.
“Te la sei fatta scappare?La novellina sbaglia
ancora.”
Si lamentò la biondina una volta appresa la
notizia.
“Buffy…”
“Senti perché non la smetti?Se hai qualche
problema con me..”
Venne interrotta dall’ingresso di tre ragazzi.
Una di questi era Willow, una rossina molto
simpatica e intelligente che aveva incontrato mentre Giles cercava di venire a
capo della situazione e che, a quanto sembrava, era la migliore amica di Buffy o
qualcosa di simile.
Gli altri due invece non li conosceva e
francamente non le interessava granché farlo, ma sembrava che fossero tutti
obbligati a presentarsi…che gioia!
Così Xander e Cordelia si unirono
alle loro ricerche parlando di uno strano uomo verme...in quella città sapevano
tutti della cacciatrice?Aveva messo degli annunci sul giornale per
riuscirci?
“Ad ogni modo ho scoperto qualcosa di più sul
rituale. A quanto pare richiede la presenza del sire di Drusilla e deve avvenire
in una chiesa la notte di luna piena”
“Cioè stanotte.” Concluse per lui Julien e Buffy
sembrò all’improvviso molto preoccupata.
“Signor Giles,ha detto che servirà il sire di
Drusilla?”
“Si,credo di sì”
“E questo rituale,lo ucciderà?”
Giles annuì confuso e Buffy sembrò impallidire
“Angel,è lui il sire di Drusilla”
“Oh-oh”,Julien sapeva già cosa Buffy
avrebbe detto ed infatti pochi minuti dopo correvano verso il bar di Willy alla
ricerca di qualche informazione e tutto per salvare un vampiro, roba da matti,
non la pagavano abbastanza per questo.
Poco dopo lei e Buffy tenevano Willy per la
gola...letteralmente e Julien non vedeva l'ora che tutta quella storia
finisse,voleva solo andarsene a casa a fare un bagno caldo e ad ascoltare un po'
di musica.
“Va bene andiamo”
“Andiamo?Andiamo dove?”Aveva perso tutta la
conversazione,”andiamo dove e a fare che cosa?”?Perché non stava mai
attenta??!
“Come?”
“Dobbiamo andare o Angel potrebbe morire”
“Aspetta!Non ci serve un piano o qualcosa?Non
possiamo entrare così! E se è una trappola?”
Buffy la guardò come se fosse la creatura più
stupida della terra “Significa che improvviseremo”
La biondina si voltò ed uscì dietro a Willy,
Julien li guardò soppesando le sue opzioni.
Poteva tornare dall'osservatore a chiedere
consigli,ma se la ragazza moriva nel frattempo?Doveva
aiutarla..”.accidenti..”.Julien prese la sua decisione e seguì Buffy.
Il barista le condusse ad una piccola chiesa
abbandonata vicino al Bronze.
All'entrata vennero affiancati da due vampiri
dall'aspetto muscoloso,ma dall'aria estremamente stupida.
Insieme a loro c'erano la finta poliziotta che
aveva aggredito Buffy a scuola e un uomo che non aveva mai visto prima,con
grossi occhiali e un abito marrone molto elegante. Non sembrava un vampiro e
nemmeno un demone.
Julien lo studiò meglio e con disgusto si accorse
del verme che camminava sulla faccia dell'uomo.
“E' terribile!Deve essere quell'uomo verme di
cui parlavano prima quei due ragazzi...è disgustoso!”
“Cosa fate qui?”uno dei due vampiri chiese a Willy
che sembrò spaventarsi,ma poi si riprese subito ”Ho portato la cacciatrice,come
richiesto da Spike...anzi a dire la verità oggi c'era un'offerta speciale:due
cacciatrici”concluse ridendo e Julien si trattenne a stento dal prenderlo a
calci.
Sembrò funzionare,i quattro li accompagnarono
dentro, ma l'entrare non era mai un problema... il difficile era uscirne
vivi.
Almeno non erano disarmate,aveva nascosto due
paletti negli stivali,uno per lei e uno per la biondina se non aveva fatto
altrettanto,così perlomeno avevano qualche chance di farcela!
Finalmente vennero guidati all'interno della
cappella.
Angel e quella che doveva essere Drusilla,erano
legati sull'altare ed un'orribile pugnale teneva unite le loro
mani,probabilmente trasferendo l'energia da uno all'altro.
Al loro ingresso un terzo vampiro si voltò
scendendo dall'altare ed andando loro incontro.
“Hai portato la cacciatrice??Ora?”
Doveva essere Spike, carino...bei capelli!Biondi
fosforescenti,si ,Julien apprezzava. E la giacca,chissà dove l'aveva
comprata,lei ne aveva cercata una così lunga per mesi,ma non era riuscita a
trovarla.
Sarebbe stato un vero peccato polverizzarlo.
“E quest'altra mocciosa chi diavolo sarebbe?”
Forse non le sarebbe dispiaciuto così tanto.
“Non sono una mocciosa, per tua informazione sono
anche io una cacciatrice”
In tutta risposta il biondino esplose in una forte
risata... no, non le sarebbe dispiaciuto affatto ucciderlo.
“Tu?Ma ti sei vista?Non dovresti uscire di
notte,non lo sai che in giro è pieno di mostri crudeli pronti ad
aggredirti?”
“Grazie del consiglio, ma se sono tutti idioti
come te, non mi fanno molta paura”
Rise di nuovo e i suoi lineamenti si sciolsero in
quelli del vampiro.
“Hai del fegato,quasi mi dispiace ucciderti
adesso, fra un paio d'anni sarebbe stato molto più divertente” finse di pensarci
e dopo un attimo scosse le spalle “Pazienza” fece un gesto con la mano e la
donna dietro di loro estrasse la pistola puntandola contro Julien.
Lei e Buffy agirono all'unisono.
La moretta disarmò con un calcio la donna mentre
la biondina colpiva Spike al volto facendolo indietreggiare.
Nel frattempo Julien estrasse i paletti che aveva
nascosto e ne passò uno alla sua compagna che si voltò e lo conficcò nel cuore
di uno dei due vampiri alle loro spalle. Julien impressionata fece lo stesso,ma
sbagliò mira, il vampiro rise e la colpì, la moretta non si perse d'animo e la
seconda volta centrò il bersaglio che divenne cenere.
“Allora non sei inutile come sembravi” le gridò la
biondina.
“Visto?Le apparenze ingannano”
Senza sapere come, lei e Buffy si erano scambiate
di posto e mentre quest'ultima affrontava la poliziotta che aveva estratto delle
lame affilate dalla camicia, Julien si trovò sfortunatamente davanti a
Spike.
Provò a colpirlo,ma lui sembrò non sentire nemmeno
il colpo,si asciugò del sangue inesistente dal labbro inferiore col pollice
della mano e le girò attorno come un leone alla sua preda.
“Senti ragazzina,come vedi al momento sono molto
occupato perciò perché non te ne stai buona qui e aspetti che uno degli altri ti
uccida?”
“Cosa?Io sono la cacciatrice e sono qui per
ucciderti, hai dei problemi a capirlo?”
Certo a fingere era brava, ma non era stupida, non
era lontanamente pronta ad uno scontro con un demone come quello. Di sicuro
l'avrebbe sconfitta in pochi minuti, ma almeno avrebbe guadagnato del tempo per
Buffy.
“Brava,ottimo,ma ascolta un secondo.
Io sono l'uccisore delle cacciatrici,capisci?Non
delle mocciose che giocano con paletti affilati. Uccidere una come te mi
rovinerebbe la reputazione,perciò sparisci,okay?Facciamo così... se te ne vai
per stanotte ti lascerò vivere,ti verrò a cercare quando sarai una vera
cacciatrice”
Stava dicendo che non combatteva con lei perché
era troppo debole?Julien non si era mai sentita più umiliata di così.
Presa dalla rabbia si avventò su di lui,lo colpì
con un calcio,ma i suoi pugni vennero parati entrambi. Spike la sospinse
indietro e rise di nuovo “Adesso sono stufo, perché non te ne vai a
dormire?”
Il calcio che seguì la centrò in pieno stomaco
facendola volare contro la parete,bastò quel solo colpo per metterla k.o.
definitivamente.
Sentì Buffy gridare qualcosa e la vide colpire
Spike e poi più nulla.
Si risvegliò poco dopo la fine della
battaglia,Buffy stava chiamando il suo nome.
La ragazzina gemette toccandosi lo stomaco
dolorante.
“Fa piano,credo che ti sia rotta qualche
costola..novellina” lo disse con un tono scherzoso e Julien capì che per qualche
strano motivo erano diventate amiche...o almeno non si odiavano più
apertamente.
“E Spike?”
“Non ci disturberà per un bel po' ” le rispose
guardando verso l'organo che era crollato sul pavimento.
“Deve avergli fatto male”
“Ci spero proprio”
Lei ed Angel la aiutarono ad alzarsi e andarono da
Giles a raccontare l'accaduto...
Il giorno dopo,Julien salutò tutti e andò a
prendere il taxi che l'avrebbe portata all'aeroporto e a casa.
Buffy la raggiunse fuori dalla scuola.
“Allora ci rivedremo in occasione della prossima
forza oscura immagino”le disse Julien sorridendo.
“Si,credo proprio di si e....grazie per avermi
aiutata a salvare Angel”
“E' stato un piacere,non capita tutti i giorni di
poter salvare un ragazzo così carino”
“Già,hai ragione...ci vediamo allora”
“Si,a presto.”
Il taxi si fermò davanti a loro e Julien salì
dietro.
Buffy la guardò andare via salutandola con la
mano.
Mentre guardava Sunnydale allontanarsi dal
finestrino dell'aereo si sentì stranamente triste,quasi nostalgica,ma non seppe
spiegarsi il perché.
In fondo aveva risolto il caso,doveva essere
felice,adesso avrebbe avuto la sua medicina e tutto sarebbe andato per il
meglio...
Una volta a Los Angeles andò a casa dal suo
osservatore,entrando lo chiamò a gran voce.
“Spero che tu abbia mantenuto la promessa,perché
sono già tornata”
Sam era seduto sul divano,immerso nella lettura di
un grosso libro in chissà quale lingua,ma lo chiuse subito quando la vide
entrare e le sorrise “E' andato tutto bene allora?”
“Liscio come l'olio..o quasi..comunque ho
tantissime cose da dirti!Ma prima...la mia ricompensa?”
L'uomo sospirò,ma estrasse da un cassetto del
tavolo un involucro di velluto rosso e glielo passò.
Julien l'aprì e dentro vide delle fiale ripiene di
un luccicante liquido azzurro.
“E' questa?” chiese ammirandone una.
“Si,è....veniva usata in popoli molto antichi su
persone col tuo stesso dono. Loro la vedevano come segno della presenza di un
demone tra di loro,qualcosa da debellare capisci?La vedevano come un orribile
malattia,qualcosa che doveva essere curata. La diasila inibiva il potere delle
veggenti,non ferma davvero le tue visioni,ma solo il tuo potere di vederle e
ricordarle capisci?”
“No.”
“Avrai ancora le tue visioni,ma non te ne
accorgerai. Arriveranno solo nel cuore della notte,nel sonno più profondo,la
diasila entrerà in funzione filtrandole,ma per farlo ti trascinerà in una specie
di coma per tutta la durata della visione,quando ti sveglierai non ti ricorderai
nulla,ma ne sentirai gli effetti. Mal di testa, nausea..più sarà forte e nitida
la visione più i sintomi si faranno sentire”
“Okay, bene”
“Julien..è pericoloso, penso ancora che sarebbe
meglio...”
“No!Non tornerò indietro, questo è ciò che ho
sempre desiderato” “Potresti morire, ho fatto delle ricerche. Quelle
veggenti...sono tutte morte, alcune quando ancora erano sane..ma così deboli da
non riuscire nemmeno a parlare, altre di follia, Julien quella cosa potrebbe
distruggerti”
“Anche il mio grande dono”
Annuì a Sam e andò a chiudersi nella sua
stanza.
Lì sdraiata sul letto,con la musica nelle
orecchie,fissò per lunghe ore la fiala che sotto la luce sembrava brillare.
Infine, quando fuori fu buio, tolse il tappo e la
bevve in un sorso. |
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Capitolo 3 *** Becoming ***
Cap.3:Becoming
“July,potresti venire un
secondo qui?”
Erano trascorsi diversi mesi
da quando Julien aveva scoperto di non essere l'unica cacciatrice del mondo, da
allora si era allenata con molto più impegno per non essere da meno a
Buffy.
Almeno sul piano
fisico...
Lo studio teorico non era
progredito di molto.
Sam si era messo in testa di
insegnarle il latino e per la ragazza quella era un'autentica tragedia,poteva
capire la matematica,la grammatica,perfino la storia poteva avere una sua
importanza,ma il latino...chi parlava più in quella lingua?Era
assurdo!
Sentendo la voce del suo
osservatore la moretta mise giù la balestra con la quale si stava esercitando e
andò in salotto sperando di non trovarsi davanti ad una nuova montagna di libri
da studiare.
“Bene sei qui,guarda
questo”
Sam le passò una pagina di
giornale,a quanto sembrava a Sunnydale avevano trovato una vecchia
statua...interessante...queste cose finivano sul giornale?Per essere la bocca
dell'inferno non accadeva granché. O era una statua così brutta da meritare una
foto?Mah,vai a capirli certi giornalisti.
“Capirai che è di vitale
importanza andare a Sunnydale immediatamente ed avvisare la cacciatrice del
pericolo.”
L'uomo aveva un'espressione
così seria che Julien davvero non se la sentiva di rivelargli che non aveva la
minima idea di cosa le stesse dicendo...
“Certo,partirò subito
per...ehm...sventare il pericolo”
“Non hai la minima idea di
cosa rappresenti questa statua vero?” “In effetti no,ma posso fingere se ti
fa sentire più contento”
Sam sospirò versandosi una
tazza di the caldo “Quella è la tomba di Acathla,un demone col potere di
risucchiare l'intero mondo in una dimensione infernale dove ogni creatura
soffrirà indicibili torture. Venne ucciso da un cavaliere e seppellito dove né
umani né demoni potessero ritrovarlo”
“Complimenti per un lavoro ben
svolto allora”
Sam le lanciò
un'occhiataccia,ma non rispose.
“Partirai subito e porterai
con te questa”
Le passò una spada molto
semplice dall'impugnatura dorata.
“E' la spada benedetta dal
cavaliere che ha ucciso Acathla. Dovrebbe essere in grado di ripetere il
miracolo...spero.”
“Speri?”
“In questo mondo non si può
mai essere certi di nulla” sorrise sorseggiando il suo the. A volte quell'uomo
era davvero insopportabile.
“Bene,vado allora,preparo una
borsa e mi metto in viaggio”
Salì nella sua stanza,ma non
prese molto con sé,qualche cambio di vestiti,la spada e la dasila,due
fiale...non sapeva quanto sarebbe rimasta a Sunnydale,ma al limite Sam poteva
mandarne ancora.
Da quando aveva iniziato a
prenderla le sue visioni erano sparite,ma al loro posto erano cominciati
spiacevoli effetti collaterali...come i mal di testa. Erano frequenti e dolorosi
e non c'era medicina che potesse calmarli,a volte erano così dolorosi da farle
dare di stomaco e dopo stava ancora peggio perché anche quello cominciava a far
male,ma nel complesso preferiva così.
A Sam non diceva quasi mai dei
suoi dolori,l'osservatore si preoccupava troppo e se si fosse accorto degli
effetti che la dasila aveva su di lei avrebbe anche potuto obbligarla a smettere
di prenderla.
Pochi minuti dopo fu pronta a
partire.
“Allora..sta attenta July,mi
raccomando” le sorrise l'uomo.
“Ok,non preoccuparti” gli fece
il segno della vittoria e poi scomparve oltre la porta.
Quella sera era già arrivata
nella piccola cittadina e questa volta sapeva subito cosa fare: trovare
Buffy.
Le tese un agguato vicino al
parco e la ragazza quasi la colpì in faccia.
“Potevo colpirti sai?” le
disse la biondina sorridendo.
“Ti stavo mettendo alla
prova”
“E hai affrontato un lungo
viaggio in aereo solo per farti prendere a schiaffi?”
“In realtà no...ma preferirei
trovare il tuo osservatore prima,non mi va di raccontare mille volte la
storia”
“Ok,ma sarà meglio aspettare
domani mattina” rispose Buffy e si offrì di ospitarla a casa sua per la
notte.
Fu senza dubbio una lunga
nottata,la biondina l'aggiornò su tutto ciò che era accaduto in sua
assenza.
Un gran numero di cose e tutte
pessime sembrava.
Tanto per cominciare
Angel non era più Angel. In qualche modo aveva perso la sua anima tornando ad
essere Angelus, la versione molto più cattiva e sfortunatamente ossessionata
dall'idea di far soffrire Buffy...anche se come l'avesse persa non le era ancora
ben chiaro.
La biondina sembrava non
volerne parlare e Julien non voleva costringerla a farlo.
Come se non bastasse il
vampiro si era riunito ai suoi vecchi compagni Spike e Drusilla e se il primo
sembrava fuori gioco dopo l'ultimo incidente con l'organo,la seconda aveva
invece recuperato tutta la sua forza diventando un' avversaria davvero
pericolosa.
Nello scontro tra i due, tutti
i ragazzi erano stati minacciati e feriti in vario modo,ma a pagare il prezzo
più alto era stato Giles la cui fidanzata, Jenny Calendar, era stata uccisa da
Angel mentre tentava di ricostruire il rituale per restituirgli
l'anima.
Un gran numero di brutte
notizie senza alcun dubbio....
L'unica nota positiva era che
forse Willow era riuscita a completare il lavoro della donna, ridare l'anima ad
Angel avrebbe risolto un mucchio di problemi a quel punto.
Il giorno dopo Julien trovò il
gruppo al gran completo nella biblioteca della scuola e raccontò loro ogni
cosa.
Il signor Giles sembrava
preoccupato almeno quanto Sam e questo le fece provare una strana ansia,a cui
doveva aggiungere il suo terribile mal di testa,la tormentava da quando si era
svegliata quella mattina...era chiaro che anche se non poteva vederle,le sue
visioni continuavano a tormentarla e qualcosa le diceva che l'imminente
apocalisse poteva esserne la causa.
“Un altro buon motivo per
risolvere le cose...” continuava a ripetersi,ma c'era qualcosa in lei,come
una strana ansia,come se le cose stessero per precipitare senza che potesse
farci nulla.
Fu allora che Buffy corse in
biblioteca informandola che Angelus l'aveva sfidata e che quella notte sarebbe
andata ad affrontarlo...da sola.
“Tu mi servi qui,se qualcosa
va storto tu devi difendere gli altri”
Non era fatta per
questo,Julien non sapeva come spiegarlo,ma aveva la certezza di non essere
adatta a questo.
Lei non sapeva difendere la
gente,non era ancora addestrata a farlo e la biondina voleva affidarle i suoi
migliori amici?Era assurdo!Ma Buffy era irremovibile...non c'era verso di
convincerla e così,dopo qualche minuto,la biondina era scomparsa oltre la porta
lasciandola lì con gli altri.
“Ok,ragazzi,Buffy conta su di
noi perciò diamoci da fare” la rossina iniziò a dare ordini a tutti,a quanto
aveva capito dovevano fare una specie di rituale per restituire l'anima ad
Angel.
Se funzionava,le cose
sarebbero tornate a posto...se non funzionava...beh Julien non voleva
pensarci.
Con l'aiuto di Xander,Willow
preparò una specie di cerchio magico sul tavolo della biblioteca e si sedette al
centro preparando i fogli con l'incantesimo e quella palla di cristallo di cui
non ricordava il nome...globo di?Boh!Non importava granché...
Xander si mise in
disparte,sembrava avere dei dubbi sull'incantesimo e non del tipo funziona o
non funziona,erano più dei dubbi del tipo preferisco ucciderlo e grazie
tante,ma nessuno sembrava badargli così Julien se ne stava zitta.
Giles si avvicinò al tavolo
pronto a recitare la sua parte dell'incantesimo mentre Cordelia accendeva le
candele...
L'incantesimo
iniziò.
Julien avvertì l'ansia
crescere,stava per succedere qualcosa,ne era certa,una forte fitta la colpì alla
testa,non ne aveva mai avuto così forti prima.
Per un attimo non ci vide più
e quando finalmente il dolore svanì , le porte della biblioteca si
spalancarono.
Vampiri caddero da ogni lato
della stanza,due di loro corsero giù per le scale ed aggredirono i ragazzi,Giles
si mise in mezzo per difenderli gridando loro di fuggire.
Julien impugnò un paletto e si
preparò a combattere.
“Non puoi fallire,non ora”
iniziò a ripetersi nella mente e il pensiero di dover difendere tutte quelle
persone le fece scorrere l'adrenalina nelle vene.
Afferrò il vampiro più vicino
a lei e lo scaraventò contro un parete,si girò verso il secondo e lo colpì al
petto con velocità e precisione tramutandolo in polvere,nel frattempo il primo
si era ripreso e l'aveva colpita al volto. Cadde a terra e l'altro le fu subito
addosso,la colpì all'addome,ma lei lo afferrò alle gambe e lo fece cadere a sua
volta,ribaltò le posizioni e dopo averlo colpito alla testa lo
incenerì.
Attorno sentiva le grida degli
altri.
Si rialzò e afferrò il vampiro
con cui era impegnato Giles,in risposta il demone la colpì con il gomito
facendole lasciare la presa,un'altra gomitata stavolta in faccia la fece urtare
dolorosamente contro la parete,lo allontanò da sé con un calcio e afferrandolo
di nuovo lo lanciò nell'ufficio del bibliotecario,spaccandone il
vetro.
Un altro la aggredì subito
dopo colpendola alla testa,perse l'equilibrio e cadendo sbatté il fianco contro
il tavolo,il dolore la lasciò stordita.
Il vampiro si avvicinò e venne
affiancato dall'altro che nel frattempo era uscito dall'ufficio,Julien cercò di
rialzarsi e le sembrò di sentire il rumore delle porte che si aprivano, per un
attimo sperò che fosse Buffy tornata per aiutarla,ma quella che le si parò
davanti non era la bionda cacciatrice.
Era una bella donna dai lunghi
capelli neri e gli occhi verdi,indossava un lungo vestito rosso,Julien l'aveva
già vista l'ultima volta che era stata a Sunnydale...quella era
Drusilla.
La vampira batté le mani con
aria compiaciuta “Adesso basta” disse e tutti si fermarono.
Si avvicinò a Julien che nel
frattempo si era rimessa in piedi e ridendo le fece cenno di
combatterla.
La ragazza cercò di
colpirla,ma Drusilla schivò il colpo con facilità,parò i suoi pugni e la spinse
come una bambola di pezza,Julien non aveva dubbi: non poteva sconfiggerla,non ne
era all'altezza.
Sperava almeno che gli altri
fossero riusciti tutti a scappare,non li sentiva gridare perciò forse c'erano
riusciti...o erano morti nel tentativo.
La moretta provò a colpire la
vampira con un altro calcio e stavolta la colpì in pieno facendola
indietreggiare per il dolore,ma fu solo un attimo,non ebbe neanche il tempo di
sfruttare il suo vantaggio che subito Drusilla le fu addosso.
L'afferrò alla gola e la
sbatté contro il tavolo soffocandola,Julien provò a liberarsi,ma niente sembrava
in grado di scalfire la vampira.
“Guardami” le sussurrò e
Julien non poté fare a meno di ubbidirle e la fissò negli occhi “Sii nei miei
occhi...sii in me” continuò a dirle,ma invece di ucciderla Drusilla si mise a
ridere “Miss Edith aveva detto che saresti arrivata,io non le credevo. Pensavo
che mentisse,invece eccoti qui. Tu sei come me,vero?Anche tu parli con le
stelle” la buttò a terra e cominciò a girare in tondo ridendo, Julien non aveva
la minima idea di cosa stesse dicendo,sapeva solo che non riusciva a
muoversi.
Alla fine la vampira sembrò
essere stanca dei suoi giochi, la fissò come se stesse decidendo se ucciderla o
meno.
“No” disse infine “le stelle
dicono che non è ancora il momento...”il suo sorriso malvagio fu l'ultima cosa
che Julien vide prima di perdere i sensi.
Si svegliò con un orribile mal
di testa ed un enorme bernoccolo sulla nuca,stava sdraiata in un letto
d'ospedale,ma non aveva idea di come ci fosse arrivata.
“Come stai?”
Xander era seduto su una sedia
accanto al letto,aveva dei brutti lividi sul volto e un braccio
ingessato.
“Mi fa male la
testa”
“Hai preso una bella
botta,siamo rimasti tutti un po' ammaccati,ma l'importante è che siamo vivi..più
o meno”
Una strana espressione gli
attraversò il volto e Julien si sentì raggelare “Più o meno?” ripeté.
Xander annuì “E'
Willow..lei...ha un trauma cranico e non si è ancora svegliata,i dottori dicono
che più tempo passa e meno probabilità ci sono che si riprenda”
Gli occhi gli si fecero umidi
e la ragazza si sentì stranamente in imbarazzo “e Buffy?” chiese per sviare il
discorso.
“Non lo so. Non so bene cosa
stia succedendo,ma sembra che la polizia la stia cercando,ma lei è forte. Presto
si metterà in contatto con noi.”
La moretta annuì “Bene,passami
i vestiti,è ora di darsi da fare”
Nel corridoio si scontrarono
proprio con Buffy che per fortuna sembrava stare bene,dopo un breve abbraccio
Xander le condusse entrambe nella stanza della rossina.
Nel vederla così pallida e
ferita Julien si sentì tremendamente in colpa “Mi dispiace,è colpa
mia”
Buffy le sorrise e scosse la
testa “Hai fatto quello che potevi,non sarei mai dovuta cadere nella trappola di
Angel”
Nella stanza c'erano anche Oz
e Cordelia,l'unico a mancare era l'osservatore.
“Dov'è Giles?” chiese Buffy
guardandosi attorno e quando nessuno di loro seppe rispondere la stanza si fece
ancora più carica di tensione.
Lei e Buffy andarono a casa di
Giles a prendere le armi e ad accertarsi che l'uomo non fosse tornato lì,ma la
casa era tristemente vuota.
Entrambe incerte sul da farsi
tagliarono per il parco.
Il silenzio era pesante e
teso,ma nessuna delle due sapeva cosa dire per tirare su l'altra.
All'improvviso dal nulla
comparve un ragazzo dai capelli tinti di biondo e una lunga giacca di pelle,un
ragazzo che Julein conosceva... “Spike!” pensò,mentre Buffy scattava
pronta ad attaccarlo,ma lui indietreggiò e alzò le mani in segno di resa.
“Aspettate,ferme!” quando
entrambe sembrarono ascoltare lui si rivolse alla biondina “Voglio
aiutarti”
“Certo Spike...questo è il
trucco più stupido che potevi usare”
“Il tuo ex ha il tuo
osservatore,proprio ora lo starà torturando”
“Cosa vuoi?”
“Te l'ho detto. Voglio fermare
Angel. Voglio salvare il mondo”
Julien scoppiò a ridere..non
poteva trattenersi,quel tipo era folle,salvare il mondo?Un vampiro?Era
matto.
“Ricordi di essere un
vampiro,vero?” anche Buffy sembrava pensarla come lei.
A quel punto Spike cominciò ad
elencare i motivi per cui il mondo gli piaceva accendendosi una
sigaretta.
Julien ne approfittò per
studiarlo, doveva ammettere che le piaceva quello che vedeva.
Occhi azzurri,bei
lineamenti,corpo muscoloso,ma non troppo e i vestiti?Quella si che era classe.
Peccato fosse morto,era davvero uno spreco.
I suoi pensieri non troppo da
eroina vennero bruscamente interrotti quando Spike e Buffy si scambiarono una
serie di pugni.
“La terra potrebbe essere
risucchiata all'inferno e tu vuoi il mio aiuto perché la tua ragazza è una
sciacquetta?”
Aveva evidentemente perso
qualcosa,ma non pensava fosse il momento giusto per chiederlo.
“Non posso combatterli da solo
e nemmeno tu”
“Cosa?”
“Lei non è da sola” disse
Julien con la sua espressione più minacciosa,ma la reazione fu molto diversa da
quella che si aspettava.
Il biondino la guardò come si
guarda un insetto di poco conto.
“Sono anche io una cacciatrice
sai?” rincarò pensando che forse lui l'avesse dimenticato,in tutta risposta
Spike le rise in faccia.
“Hey cosa hai da
ridere??”
“Oh avanti, questo è il tuo
esercito cacciatrice?Una mocciosa che non sconfiggerebbe neanche un vampiro di
quarta classe?Affronta la realtà...io sono tutto quello che hai”
“Ascolta un attimo,se non la
smetti...” iniziò la moretta,ma Buffy tese un braccio tra di loro per farli
stare in silenzio “Bene,andiamo dentro” ordinò e qualche istante dopo
camminavano verso casa Summers.
Arrivati lì però vennero
intercettati dalla madre di Buffy che sembrava sconvolta, la biondina disse loro
di aspettare fuori ed entrò con sua madre.
Julien annuì e Spike si accese
un'altra sigaretta appoggiandosi allo stipite della porta.
La moretta era
arrabbiata...molto arrabbiata .
“Io non sono una
mocciosa...sono una cacciatrice,la prescelta...stupido imbecille,come
osa??Dovrebbe tremare di paura invece di starsene lì a fumare..” continuava a
brontolare tra sé.
“Certo,tecnicamente è vero,ma
allo stesso tempo,non è così” le rispose inaspettatamente il vampiro.
Julien trasalì e quando si
accorse di averlo a due passi da sé scattò indietro come una molla “Che cavolo
fai?Stammi alla larga”
“Altrimenti?Vai avanti. Perché
non mi fai tremare di paura con le tue spaventose minacce?”
“...ti prenderò a
calci”
“Se non ricordo male,sei tu
quella che è stata presa a calci l'ultima volta”
“Era
diverso,era...”
“Senti dolcezza,questo non è
il tuo mestiere,non capisci?Non sei abbastanza forte,veloce o cattiva per farlo.
Al massimo puoi aspirare al ruolo d'aiutante,ma non certo a quello di
cacciatrice ufficiale. Non lo sarai mai. Neanche tra un milione di
anni”
Buttò via la sigaretta
consumata “Ma ti concederò una cosa...senza dubbio crescendo potresti diventare
la più carina fra le prescelte,perciò facciamo così..tra un paio d'anni..vienimi
a cercare e vediamo se riusciamo a divertirci in qualche altro
modo,mmh?”
“Entrate...che succede?” Buffy
era ricomparsa sulla porta e li guardava sospettosa.
“Niente tesoro. Proprio
niente.” rispose Spike superandola oltre la porta e Julien lo seguì col volto in
fiamme e il cuore che batteva all'impazzata.
“Willow si è svegliata,le ho
appena parlato al telefono” le disse mentre entravano.
“Meno male”
Si fermarono in salotto dove
Buffy si piazzò a braccia incrociate davanti al vampiro.
“Allora?Qual è il
patto?”
“Molto semplice io e Dru
lasciamo la città. Vi aiuto ad uccidere Angel e in cambio ci lascerete uscire
dal paese e non sentirete più parlare di noi”
“Va bene” rispose dopo un
attimo di riflessione Buffy “torna alla mansione, assicurati che Giles stia
bene” Spike annuì e si allontanò.
“Hey” gli gridò Julien “Se ci
tradisci,la tua ragazza muore” Spike non rispose e la moretta non sapeva se
avesse preso la sua minaccia sul serio..in realtà,non lo sapeva neanche
lei...dopo il suo incontro con Drusilla non era esattamente certa di poterla
uccidere.
Dal piano di sopra giunse la
voce di Joyce e la biondina si fermò aggrottando sovrappensiero la fronte
“Julien aspettami fuori,ti raggiungo subito”
Pur non capendone il motivo la
moretta seguì l'ordine e si mise ad aspettare seduta sui gradini del
portico,poco dopo sentì le voci di Buffy e di sua madre che
litigavano.
Le diede una strana sensazione
di ricordo,ma Julien cercò di non pensare a sua madre e alle sue ultime
parole....
“E' ora di andare” le disse
Buffy appena uscita.
Le passò una balestra carica,
mentre lei impugnò la spada benedetta.
“Ascolta” le disse lungo la
strada “voglio che porti Giles in salvo,al resto penserò io”
“Cosa?Ma non posso lasciarti
lì”
“Ascolta Julien puoi farlo
solo tu,non posso rischiare uno degli altri..non di nuovo. Io dovrò occuparmi di
Angel,tu sei la sola che può farlo”
Julien annuì anche se a
malincuore.
“Buffy c'è un'altra cosa che
devi sapere,riguarda il rituale”
Buffy la fissò “Giles aveva
scoperto la chiave,è il sangue di Angel..se apre il portale l'unico modo per
chiuderlo sarò ucciderlo..perciò devi fermarlo prima che
accada...capisci?”
La biondina annuì mordendosi
il labbro inferiore,Julien sapeva di averle dato una brutta notizia..l'ennesima
sembrava...
Poco dopo arrivarono alla
mansione. C'erano solo due guardie, fu facile liberarsi di entrambi,il rumore
però attirò l'attenzione dei tre vampiri che stavano davanti alla statua di
Acathla.
“Ciao amore” mormorò Buffy ed
Angel la guardò seccato “Non ho tempo per te ora”
“Non ti resta più molto
tempo”
“Credi di poterci affrontare
tutti?”
“No,non credo”
Fu il segnale di
inizio.
Spike si alzò dalla sedia a
rotelle e colpì Angel alle spalle con una sbarra di metallo “Fa male vero?” gli
gridò continuando a colpirlo.
Buffy si occupò dell'ultimo
vampiro rimasto di guardia gridandole di cercare Giles e Julien si mise
all'opera,non le ci volle molto per trovare l'uomo.
Era tenuto legato in una
stanza poco distante,sembrava che l'avessero torturato e continuava a mormore di
sogni e allucinazioni.
La ragazza lo slegò chiamando
il suo nome e cercando di riscuoterlo,ma sembrava sotto choc o qualcosa di
simile. Alla fine si limitò a trascinarlo via di peso.
Buffy stava combattendo con
Angel mentre Spike sembrava impegnato a tenere a bada Drusilla,Julien si sbrigò
ad uscire e trascinò Giles fino all'ospedale.
Dopo essersi assicurata che
fosse a posto corse indietro per aiutare l'altra cacciatrice,ma al suo arrivo
tutto sembrava già essersi concluso...
Acathla era ancora una statua
di pietra e tutti gli altri erano spariti, perfino Buffy.
Confusa tornò all'ospedale
dagli altri e raccontò loro di non averla trovata.
“L'incantesimo ha
funzionato,l'ho sentito...forse lei ed Angel vorranno stare da soli per un pò”
li rassicurò Willow.
“O forse lei lo aveva già
ucciso” rispose Xander stranamente speranzoso.
“Beh prima o poi arriverà e ci
racconterà tutto” concluse Cordelia.
“Si” mormorò Julien, ma c'era
qualcosa che non andava, certe cose lei le sentiva....
....una settimana dopo Buffy
non si era ancora fatta vedere, le sue cose erano scomparse da casa,così venne
deciso che fino al suo ritorno Julien sarebbe rimasta a Sunnydale...
|
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Capitolo 4 *** La gemma di Amarra ***
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Cap 4: La gemma di Amarra(Angel 1x03)
Era trascorso più di un anno da quando Julien era stata a Sunnydale l'ultima
volta,pochi mesi dopo la sua scomparsa Buffy era ritornata a casa e aveva
raccontato a tutti i motivi della sua fuga. Angel era morto,risucchiato in
chissà quale dimensione infernale e la cacciatrice non riusciva ad affrontare il
dolore della perdita. La moretta si era sentita molto triste per lei,la
perdita delle persone care era sempre dolorosa,lei lo sapeva bene. Poco dopo
il ritorno della biondina,Julien aveva deciso di tornare a Los Angeles dal suo
osservatore,Sam le mancava e in più alla bocca dell'inferno una cacciatrice era
più che sufficiente. Il suo osservatore aveva deciso di spostare i suoi
allenamenti in un posto più comodo e aveva comprato una specie di libreria,sul
retro una scala conduceva ad una stanza sotterranea molto
organizzata,armi,tappeti da ginnastica,pesi,c'era di tutto. Assomigliava un
po' alla biblioteca del signor Giles,forse gli osservatori venivano clonati o
roba simile...la ragazza ci pensava spesso,erano davvero troppo simili. I
suoi capelli adesso erano più corti,le arrivavano sopra le spalle,ma si era già
pentita di averli tagliati,le sue ciocche blu invece le aveva tenute,solo che
adesso erano un po' più chiare,Sam le odiava. “Mi stai
ascoltando?” “Eh?Si,gemma di amarra...ho capito” A quanto sembrava il
concilio aveva sentito da qualcuno che qualcuno aveva trovato da qualche parte
un anello leggendario che rendeva immortali i vampiri...o meglio più
immortali,niente croci,niente sole,niente paletti..niente...impossibile
polverizzarli e sembrava che questo fantomatico anello di amarra fosse arrivato
lì a Los Angeles,perciò ovviamente spettava a lei trovarlo e
liberarsene. “Devi stare attenta,questa è una situazione di estremo pericolo.
Se l'anello cadesse nelle mani sbagliate saremmo in guai seri.” “Ho capito,ma
come faccio a trovarlo?Non so nemmeno come è fatto!E' un anello e questa è Los
Angeles,è impossibile” “Tu sei la cacciatrice,esci e trovalo,è il tuo
compito” “E tu sei l'osservatore,almeno trovami una foto in un libro” Sam
sospirò “Non c'è niente nei libri..ascolta intanto fai la ronda,chiedi qualche
informazione in giro,interroga qualche demone,vedi cosa riesci a scoprire,io
invece cercherò ancora tra i miei testi,va bene?” “E va bene..vado...”
Così poco dopo Julien vagava per le strade della città alla ricerca di
qualche demone da picchiare o uccidere,il problema era che non sembrava esserci
nessuno quella notte. 'Ecco,una volta che servono i vampiri vanno in
vacanza,fantastico' la sua attenzione venne attratta da qualcosa di giallo che
passò veloce sul marciapiede opposto,Julien si avvicinò per capire cosa fosse e
vide un'ombra muoversi in fretta su una scala antincendio,stava salendo sul
tetto del palazzo e a giudicare dalla velocità non era umano. 'Eccoti
qui,finalmente un po' di moto' Lo seguì attenta a non farsi scoprire e
arrivata in cima alla scala trovò ad attenderla un vampiro,ma non uno
qualunque. 'Guarda chi c'è' ,quello che le dava le spalle sporgendosi dal
terrazzo non era altri che Spike,il vampiro che un anno prima aveva aiutato lei
e Buffy a salvare il mondo,ma stranamente la sua consorte mora non era lì. Il
vampiro sembrava troppo assorto per accorgersi di lei e Julien non poteva
avvicinarsi per capire cosa stesse guardando senza farsi scoprire. Da quella
distanza però,sentiva il biondino parlare,usava una strana voce in
falsetto.
16 La moretta si concentrò per distinguere le parole,ma fu un errore perché
non appena le capì non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere...non una gran
cosa per un effetto a sorpresa... “...no,il mio compito è aiutare chi ha
bisogno,senza contare che il riuscire a raggiungere una tale tensione sessuale e
il mio pavoneggiarmi come una checca inarrivabile mi dà piena e assoluta
soddisfazione!Capisco ho un nipote gay quindi...non dire altro,il male è ancora
in me e ho appena finito quel gel per capelli da donna che mi piace
molto..presto alla angel mobile!” 'Angel?Aveva detto Angel?No,doveva essersi
sbagliata...' “Sono contento di averti divertito,mocciosa” Spike
ovviamente l'aveva sentita e si era voltato verso di lei,ma non sembrava
minimamente preoccupato dalla sua presenza,si limitò a studiarla accendendosi
una sigaretta. “Ciao Spike,ti ricordi di me?” Chiese la moretta estraendo
un paletto “Si,la finta cacciatrice,giusto?Metti via il paletto tesoro,non ci
riusciresti,te l'ho già detto” “Non lo so,è da tanto che non ci vediamo,forse
dovrei dimostrarti i miei progressi” “Senti ho altro da fare che stare qui a
giocare con te,devo risolvere delle questioni molto importanti” “Fammi
indovinare,la gemma di Amarra?” Sapeva che era rischioso,perché se Spike non
sapeva niente dell'anello,ora l'avrebbe cercato,ma qualcosa le diceva che se
c'era qualcuno che aveva trovato un anello leggendario quel qualcuno poteva
essere solo lui ed infatti non rimase delusa. “Oh no,la terribile cacciatrice
ha scoperto il mio piano malvagio,dovrò inginocchiarmi e supplicare il suo
perdono adesso...sparisci o ti ucciderò,la mia pazienza ha un limite” La sua
faccia si trasformò in quella del demone e Julien lo colpì con un calcio al
volto che lo sbilanciò momentaneamente,la ragazza premette il vantaggio e lo
colpì di nuovo rompendogli il labbro da cui sgorgò un fiotto di sangue
“oh,allora non scherzavi,sei davvero migliorata” “Visto?” “Si,ma sei
ancora una mocciosa” il colpo le arrivò del tutto inaspettato e la mandò a
sbattere contro il muretto,Spike la afferrò al collo e la tenne lì,metà a terra
e metà sospesa nel vuoto “Ti avevo detto di andartene” le disse. Julien
estrasse un taser (quella specie di pistola che scosse elettriche:P) e glielo
piantò nel fianco,la scossa gli fece mollare la presa sul collo,la moretta si
alzò e lo colpì con una nuova scossa finché il vampiro non cadde a terra scosso
dai tremori,a quel punto lo mise definitivamente fuori gioco con un colpo dietro
al collo. “Te l'avevo detto che ero migliorata”
“Ripetimi un'altra volta..perché lo hai portato qui?” Dopo aver catturato
il vampiro Julien lo aveva portato dal suo osservatore e lo aveva incatenato e
chiuso in una gabbia di metallo posta nella sua sala d'allenamento, per lei il
motivo era ovvio:Spike sapeva della gemma e a loro serviva ciò che Spike
sapeva,ma Sam non sembrava condividere la sua logica...come al solito.
“Quante volte devo dirtelo?Sono sicura che sappia dov'è l'anello,se non ce
l'ha lui,ma a me non vuole dirlo,perciò l'ho portato a te” “A me” “Si,così
puoi trovare il modo di fargli dire ciò che ci serve” “Io” Sam sembrava
incapace di mettere insieme due parole quella sera,chissà che gli prendeva?Andò
a sedersi al tavolo,si strofinò le tempie guardò il vampiro ancora privo di
sensi,poi si rialzò e cominciò a marciare per la stanza,sembrava nervoso
“Tu...tu..” continuava a ripetere,infine si fermò e guardò Julien “Tu sei
davvero” spalancò le braccia e guardò il soffitto con aria esasperata,Julien
iniziava a preoccuparsi della sua salute mentale. “Hai una vaga idea di chi
hai portato qui?Sai chi è questo?Spike?William il sanguinario?Ha
già
17 ucciso due cacciatrici,è uno dei demoni peggiori di questa terra e
quando lo hai alla tua mercé invece di incenerirlo come dovresti lo catturi?E lo
porti qui?!” “Solo finché non ci dirà quello che vogliamo,poi lo
uccideremo” “E' troppo pericoloso,se riesce a fuggire saprà dove
rintracciarci” “Oh non preoccuparti,avrei potuto farlo benissimo anche
prima” Spike si era svegliato e stava testando le catene che lo tenevano
imprigionato. “Senti biondino,perché non parli e la finiamo qui?” gli chiese
Julien utilizzando la sua voce più minacciosa. “E se parlo cosa mi
dai?” “Che ne pensi di 'non ti impaletterò'?” Il biondino finse di
pensarci “Non lo so,preferisco essere pagato in natura...magari tra un paio di
anni” “Posso sempre finirla qua e trovare l'anello in qualche altro modo”
minacciò la moretta puntando un paletto nella sua direzione. “Ok,ok..che vuoi
sapere?” “Partiamo dall'inizio,perché sei qui a Los Angeles e cosa vuoi fare
con l'anello?” Lo sguardo di Spike diceva chiaramente sei proprio un
imbecille,ma stranamente si trattene dal commentare. “Vediamo,sono qui per
trovare l'anello,uccidere,massacrare,uccidere la cacciatrice e i suoi
amici,uccidere un altro po' e poi vediamo...abbronzarmi magari e visitare
qualche chiesa con grandi crocefissi” “E dov'è l'anello?” “Se lo sapessi
non lo starei cercando” “Ah sì?Ed eri su quel tetto a spiare la gente perché
sei un guardone” “Sono un vampiro,spiavo la mia prossima vittima” “Tutto
qui?” “Tutto qui” “Ma non sai niente” Lo sguardo stavolta diceva
qualcosa simile a Duh! “Bene,allora uccidilo” intervenne Sam che aveva
ascoltato tutto. “Cosa?Dov'è finito l'onore dei buoni?Voi mantenete sempre la
parola,no?Vi ho detto tutto quello che sapevo” “Ma non sapevi niente,perciò
il patto è rotto” Julien caricò una balestra,non voleva certo correre il
rischio di aprire la gabbia. “Aspetta un secondo..aspetta” Prese la
mira.. “Angel,Angel ha il dannato anello,va bene?” Julien mise giù l'arma
“Angel è morto,dovresti saperlo” “Adesso non lo è più” La moretta si voltò
verso il suo osservatore che scosse la testa “Dico davvero!Senti non so come
sia successo e non mi interessa,ma Angel è vivo,ha la sua stupidissima anima e
dopo tutta la fatica che ho fatto per trovare l'anello,quella dannata
cacciatrice me lo ha rubato per darlo a lui,ok?Ed è ingiusto perché quell'anello
mi spetta di diritto” “Era lui che spiavi dal tetto” “Ma va?Sei davvero
stupida per essere una cacciatrice,certo che era lui,l'idiota si è messo a fare
il detective o qualche altra cosa ugualmente vomitevole” “Credo che dica la
verità” intervenne Sam “adesso puoi ucciderlo davvero” “Cosa?” gridò
Spike “Però stavolta ha detto qualcosa di utile” rispose la moretta “E
vuoi lasciarlo
libero?” “No,però..”
18 “Julien!” “Va bene,va bene...facciamo così,vado a cercare Angel e
scopro se il biondino ha detto la verità e poi pensiamo al da farsi ok?” “E
va bene,ma sta attenta July” “Ok,ci vediamo dopo..ciao Willy” “Ciao
July,non morire o dopo non potrò più ucciderti” La moretta in tutta risposta
gli fece un gesto col dito medio.
In realtà trovare Angel era più facile a dirsi che a farsi,la mattina dopo la
trovò ancora in giro senza nulla di fatto. In più aveva il problema Spike
ancora da risolvere,non poteva lasciarlo libero perché era un vampiro..uccideva
la gente e avrebbe ucciso lei e Sam,ma non poteva neanche ucciderlo dopo aver
promesso di non farlo,o no?Non era giusto,sapeva che Sam non condivideva e
probabilmente nessuno al mondo avrebbe condiviso,ma non era giusto... Le sue
elucubrazioni vennero interrotte da un ragazzo dall'aria stranamente familiare
che la salutò. Non era molto alto,capelli rossi,occhi chiari,dove l'aveva già
visto? “Sono Oz,ricordi?Sunnydale..” “Ah il fidanzato di
Willow” “Si” “Cosa fai qui?” “Dovevo consegnare una cosa ad Angel da
parte di Buffy” “L'anello di amarra per caso?” “Si...come lo sai?” “Oh
storia lunga..però devo parlare con Angel,mi puoi dare il suo
indirizzo?” “Si,certo” le scrisse le indicazioni su un pezzo di carta “E
com'è che è tornato indietro,sai.da...” indicò per terra “Storia lunga,credo
che sia caduto dal cielo o una cosa simile” “Roba strana” “Già,ecco” le
passò un pezzo di carta “Grazie mille Oz,gli altri stanno bene?” “Si,tutto
a posto..te li saluterò” “Ok,grazie ancora..adesso devo andare” Julien si
allontanò di corsa,con l'indirizzo stretto in mano tornò dal suo
osservatore. La scena che le si presentò era molto diversa da quella che si
aspettava,la gabbia era distrutta,così come le catene che dovevano tenere legato
il vampiro,ma che adesso giacevano abbandonate al suolo,di Spike non c'era
traccia. “Sam?” chiamò la ragazza a gran voce,ma non ottenne risposta
“Sam?Dove sei?” Un gemito provenne da dietro uno dei tavoli rovesciati a
terra,il suo osservatore era sotterrato là sotto,Julien corse al suo fianco per
liberarlo “Mi dispiace,è colpa mia..avrei dovuto liberarmi di lui” mormorava nel
panico,Sam era privo di sensi e non si riprese nemmeno quando la ragazza lo
chiamò di nuovo. Julien cercò il telefono per chiamare un'ambulanza,il cuore
le batteva all'impazzata e le mani le tremavano dalla paura,rimase al suo fianco
tutto il tempo,lo seguì in ambulanza e attese in sala d'aspetto per ore. Per
fortuna l'uomo aveva solo una leggera concussione,niente di grave la rassicurò
il medico,aveva solo bisogno di un po' di riposo. Si fece condurre nella sua
stanza e attese paziente che il suo osservatore si svegliasse. Quando
finalmente recuperò i sensi,Julien lo abbracciò “Oh Sam,mi dispiace così
tanto!Avrei dovuto ucciderlo subito,come volevi tu,io-” “Non preoccuparti,va
bene così...in fondo sto bene” “Cosa è
successo?”
19 “E' stata anche colpa mia,ho abbassato la guardia e lui non aspettava
altro,chissà da quanto tempo si era liberato da quelle catene,è stato un
attimo,ha distrutto la gabbia e mi ha colpito,ha anche distrutto la mia
scrivania,la mia preziosa scrivania in stile barocco” “Sono sicura che la
rimpiazzerai” rise la moretta. Sam si fece di nuovo serio “Ascolta July,ora è
di vitale importanza ritrovare quell'anello prima di Spike” “Non preoccuparti
di questo,ho già l'indirizzo di Angel,ora vado lì e lo avviso” Sam scosse la
testa “Non basta,devi distruggere l'anello,July. Sarebbe troppo pericoloso
lasciarlo a lui,la voce si spargerebbe e lo verrebbero a cercare..prima o poi
qualcuno riuscirebbe a rubarlo” Julien annuì,avrebbe distrutto l'anello,non
per le conseguenze,o il timore di non farlo,ma solo per non deludere ancora una
volta l'unica persona al mondo a cui importava qualcosa di lei,l'unica persona
al mondo che le voleva bene. “Allora vado,starai bene da solo?” “Si,credo
di poter sopravvivere un paio d'ore senza di te”
Non fu difficile trovare l'ufficio di Angel,ma non sembrava esserci nessuno
dentro. Julien si guardò un po' attorno e provò a chiamare,ma non rispose
nessuno. “Chi diavolo sei?” le gridò all'improvviso un ragazzo che non aveva
mai visto prima,nello stesso momento sentì qualcuno avvicinarsi dietro di
lei,voltandosi vide una ragazza che le puntava contro una balestra carica,la
moretta alzò le mani in segno di resa “Stavo cercando Angel,ma forse ho
sbagliato indirizzo” “Perché lo stai cercando?” chiese la ragazza tenendola
di mira. “Dovevo chiedergli una cosa,ma se non è un buon
momento..” “Aspetta un attimo” esclamò la ragazza alle sue spalle “Quei
capelli orribili li conosco!Non sei quella tipa coi super poteri?La seconda
super donna?” “Cacciatrice vuoi dire?Si,il nome è Julien e tu sei?” “Ma
certo,ora ricordo,io sono Cordelia,non ti ricordi di me perché non passavo molto
tempo con Buffy e i suoi ridicoli amici,avevo una reputazione da mantenere
dopotutto..questo invece è Doyle” Cordelia abbassò la balestra,ma il ragazzo
continuava a guardarla con diffidenza “Perché stai cercando Angel?” “Oh devo
avvertirlo di stare attento,perché Spike è in città e vuole una cosa che Angel
ha,ma che lui vuole” “Lo sappiamo già,l'anello di qualcosa giusto?Spike ci ha
fatto visita ieri notte,ha aggredito Angel e adesso è
sparito” “Spike?” “No,Angel” “Angel è sparito?” “Si e non sappiamo
dove cercarlo” “Allora sono arrivata troppo tardi...” 'E adesso come farò
a trovarlo?Accidenti',Julien si diede della stupida per non aver ucciso Spike
quando poteva. “Sapete dove Angel teneva l'anello?” chiese agli altri
due,sperando che almeno non lo avesse indossato,altrimenti era la
fine. Cordelia fece per rispondere,ma vennero distratti da dei forti rumori
provenienti dal piano di sotto,sembrava che qualcuno stesse mettendo a soqquadro
la stanza. “Credete che sia Angel?” Cordelia scosse la testa impugnando di
nuovo la balestra,mentre Doyle si armò di paletto “Non credo che distruggerebbe
il suo appartamento” “Lo sospettavo,va bene...tenetevi pronti” disse ad
entrambi. Doyle e Cordelia si misero in attesa davanti alla porta che
conduceva di sotto,mentre Julien,si nascose di
lato.
20 Spike comparve poco dopo sulla porta “Cordelia,amo i tuoi capelli”
“Vorrei poter dire lo stesso” Julien lo colpì alla schiena facendolo
cadere a terra,ma il vampiro rispose afferrandola alle gambe e facendole perdere
l'equilibrio a sua volta “Dolcezza,non puoi fare a meno di mettermi le mani
addosso sembra!” La moretta lo colpì con una testata “Dovevi rimanere in
gabbia idiota!Hai firmato la tua condanna” Ribaltò le posizioni e si trovò
sopra di lui “Sei arrabbiata per l'osservatore?Ma se non l'ho nemmeno
ucciso” Le afferrò le braccia immobilizzandola “Facciamo così,se mi
consegnate l'anello,io non vi ucciderò” allo sguardo poco convinto di Julien
continuò “e se siete particolarmente bravi,forse risparmierò anche
Angel” “Cosa gli hai fatto?” gridò Cordelia “Se dici alla tua amichetta
qui,di lasciarmi in pace,ne potremo discutere” Riluttante la moretta lo
lasciò e il vampiro fece una gran scena nell'alzarsi e spolverarsi i
vestiti. “Dov'è Angel?”ripeté Doyle. “Credo che al momento lo stiano
torturando,ma sapete com'è testardo..morirà prima di darmi l'anello,perciò
facciamo un patto. Voi mi date l 'anello e io lo lascio andare” “Perché
dovremo fidarci?” “Perché non avete scelta. Avete fino al tramonto per
salvarlo,mi troverete dietro ala pescheria Peterson tra Sewer e Westminster,non
siate in ritardo”
I tre si incontraroni con Oz per chiedergli aiuto,avevano bisogno di un piano
per salvare Angel. Nessuno di loro era così stupido da credere davvero che
Spike avrebbe rispettato il patto. Così Cordelia e Doyle scesero dal furgone
vicino al luogo dell'appuntamento e si incontrarono con Spike,mentre Oz e Julien
li seguivano da lontano. Il vampiro li condusse in una vecchia fabbrica
abbandonata e loro rimasero fuori ad aspettare. “Ci siamo” mormorò Julien
caricando due balestre. “Da che capiamo quando dobbiamo entrare?” chiese
Oz “Non lo so...immagino che cinque minuti basteranno” “Sicura?Se
sbagliamo sarà un problema” “Fidati..è il mio istinto da
cacciatrice” “Oh,carino” 'Speriamo in bene' pregò tra sé la moretta
“Ok,vai” esclamò ed Oz schiacciò l'acceleratore. Il furgone partì sgommando e
sfondò la parete della fabbrica,Spike rotolò via dopo essere stato quasi
investito,Julien saltò giù e gli puntò contro le balestre “Dolcezza,guarda
qui” Il biondino le ringhiò contro,mentre Doyle e Cordelia liberavano Angel e
lo aiutavano a salire sul furgone “Non portarmi rancore,non è niente di
personale” gridò Julien risalendo al suo posto. Oz mise in retromarcia e
scappò. Angel stava rannicchiato sul retro del furgone,non aveva un
bell'aspetto con un ferro che gli spuntava dallo stomaco e il viso pallido e
sudato. “Come sta?” chiese Oz guidando “Sopravviverà” rispose
Doyle “Non senza aiuto,dobbiamo portarlo in ospedale” disse Cordelia “In
ospedale?Ma sono specializzati in umani..” “Io ti conosco” mormorò Angel
puntando Julien “tu sei quella ragazza che ha tentato di uccidermi” Gli altri
tre si voltarono a guardarla “Hey,non sapevo dell'anima..si può
sbagliare,no?” “Torna indietro” “Cosa?” esclamarono tutti in coro. “Ha
una passione per i bambini,Oz,torna indietro non può essere andato
lontano. Oz guardò Angel e poi gli altri “Fa come dice” decise infine Julien
e il ragazzo invertì la direzione del
furgone.
21 Marcus stava sul ponte,sembrava aver preso di mira un gruppetto di boy
scout,Oz lo investì in pieno col furgone prima di frenare. Doyle e Cordelia
andarono ad intimare ai bambini di fuggire,mentre Julien si preparava ad
affrontare il vampiro,gli sparò contro e il paletto lo centrò al cuore,ma lui
ridendo lo estrasse e lo gettò via. 'O cavolo' pensò la moretta cercando di
parare i colpi del vampiro,il secondo la colpì in pieno gettandola contro il
cofano del furgone,Marcus si preparò a colpirla di nuovo,ma Angel scese correndo
dal furgone e lo investì,la schiena del vampiro prese fuoco sotto i raggi del
sole,ma lui non si fermò e trascinò giù dal ponte Marcus cadendo in
acqua. Gli altri tre si affacciarono al parapetto cercando di capire dove
fossero finiti e Julien si gettò in acqua dietro di loro. L'acqua era fredda
e non c'era traccia dei due vampiri. Julien nuotò verso la spiaggia e lì li
vide. Stavano combattendo sotto l'ombra del ponte,non appena la vide Angel le
fece un lieve cenno col capo,ma continuò a distrarre Marcus “Non mi hai
distrutto,ci hai provato e hai fallito” lo colpì facendolo indietreggiare verso
Julien che appena lo ebbe sotto mira lo impalettò alle spalle,Marcus si voltò
verso di lei,ma prima che potesse reagire la moretta gli sfilò l'anello, Marcus
si tramutò in polvere. “Mi hanno ordinato di distruggerlo” disse guardando
l'anello che teneva nel palmo della mano,Angel annuì come se sapesse già che era
inevitabile e Julien si sentì estremamente triste per lui. In fondo aveva
faticato tanto per difenderlo... Alla fine gli porse la mano con cui teneva
la gemma. “Cosa?” “Mettilo!Te lo sei guadagnato” Angel indossò
l'anello e finalmente,dopo duecento anni,vide di nuovo la luce del sole. Nel
vedere la sua espressione deliziata Julien si convinse di aver preso la
decisione giusta. Passò il resto della giornata con loro,Cordelia raccontò
tutti i suoi aneddoti di Sunnydale e si vantò della sua carriera di
attrice. Julien stette stranamente bene,era la prima volta che passava la
giornata con qualcuno che non si occupava della sua psiche o del suo
addestramento,la fece sentire stranamente calda..dentro. Era una sensazione
difficile da descrivere. Al tramonto andò a cercare Angel e lo trovò in cima
al palazzo,sulla terrazza,intento a fissare il tramonto. “Vorrei potertelo
lasciare” gli disse indicando l'anello “ma il mio osservatore mi
ucciderebbe” Il vampiro scosse la testa “Hai già fatto tanto,potevi
distruggerlo subito,invece me lo hai lasciato per tutto il giorno. Non lo
dimenticherò e comunque non credo che l'avrei indossato” “Perché?” “Non so
quanto ti abbiano detto,del mio ritorno dopo Acathla...il punto è che sono
tornato dall'inferno e credo ci debba essere un motivo se è successo,se tenessi
l'anello me lo dimenticherei” si sfilò l'anello e lo poggiò sul muretto
distruggendolo con un sasso,la gemma emise una luce verde prima di essere
distrutta per sempre. Julien ne raccolse i frammenti in un fazzoletto e se li
mise in tasca “Bene,immagino sia ora di fare rapporto al mio
osservatore.” Angel annuì “Allora..ci vediamo” lo salutò la
ragazza “Si..se avessi bisogno di me,non esitare a chiederlo” Quella calda
sensazione che l'avvolgeva da quel pomeriggio si fece ancora più
prepotente.
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Capitolo 5 *** Arrivederci ***
Cap.5:Arrivederci
Avviso:Preparate
i fazzoletti...;_;
“Mi
dispiace davvero per quello che è successo,io..non sono molto bravo a confortare
la gente”
“Non
preoccuparti,non cambia niente”
“Julien,se
posso fare qualcosa,qualsiasi cosa,non esitare a
chiederlo”
“Potresti
ucciderli per me?”
“Julien..io”
“Scusa,è
solo che...non riesco a crederci,dovrei rischiare la mia vita per salvare la
loro?La vita di chi mi ha portato via tutto?”
“Non
farlo,è l'amarezza a parlare,posso capirlo. Ci sono passato,credimi. Il male è
da entrambe le parti,non è questione di demoni o umani,ma di giusto o sbagliato.
E' brutto,doloroso,complicato,ma è la verità e prima o poi la
accetterai”
“Sei
sicuro?Perché per adesso ho solo voglia di svanire nel
nulla”
Era
da quella mattina che stava lì in piedi,doveva essere stanca forse,ma non
sentiva nulla.
In
realtà non sentiva nulla da più di due giorni,da quando quello stupido
poliziotto aveva suonato alla porta di casa sua...o meglio di
Sam.
Era
terribile,improvviso,inaspettato...era tutto ciò che aveva sempre
temuto.
Il
giorno in cui la persona a cui tieni di più al mondo ti viene strappata senza
motivo.
Per
lei non era certo la prima volta,ma in fondo quando una nasce maledetta che cosa
ci si può aspettare?Sua madre aveva ragione.
“Non
farlo”
Angel
era arrivato dopo il calar del sole,Cordelia lo aveva avvisato
dell'accaduto.
Non
ricordava di averle parlato,ma doveva essere così. L'aveva chiamata?Forse,non
ricordava con esattezza cosa era accaduto dopo il
poliziotto.
'Conosce
il signor Sam Zabuto?'
'Si,abita
qui,perché?'
'Dobbiamo
informarla che c'è stato un incidente'
Un
incidente?Non era un incidente,bugiardo. Gli incidenti sono altri. Inciampare è
un incidente,non essere uccisi...
“Non
farlo” ripeté il vampiro al suo fianco e la attirò a sé stringendola contro il
suo petto. La mancanza di un battito cardiaco era stranamente confortante,almeno
Angel era già morto,nessun poliziotto poteva suonarle alla porta per dirle che
Angel era rimasto coinvolto in qualche incidente.
Dopo
l'episodio con la gemma di Amarra,l'amicizia col vampiro si era stranamente
approfondita,Cordelia la chiamava sempre chiedendole di aiutarlo,diceva che se
Angel si ostinava ad andare da solo a combattere prima o poi lo avrebbero
riportato indietro in un posacenere e a Julien non dispiaceva dar loro una
mano.
“Non
sto facendo niente” mormorò la ragazza.
“Si
invece. Stai cercando un modo per incolparti della sua morte,ti stai dicendo che
se avessi fatto qualcosa in modo diverso,lui sarebbe ancora qui. Non è
così.”
“Non
lo è?”
“No,non
lo è. Ascoltami,se inizi a sentirti colpevole,non ne uscirai più,non riuscirai
più a perdonarti,sarà sempre peggio. Credimi..io lo so”
Julien
annuì,ma non ne era molto sicura,chi poteva dirlo?Se fosse uscita lei a comprare
uno stupido cartone del latte,forse non sarebbe accaduto nulla,lei era una
cacciatrice,no?Mentre Sam era...solo Sam.
Niente
super poteri,niente super forza,solo..un inglese che amava leggere...un bravo
inglese,che la amava e adesso...non era più niente...non c'era più
niente,nessuno che le volesse bene.
'...si
è intromesso per aiutare il titolare e ne è nata una colluttazione. Uno dei
ladri ha estratto un'arma,due colpi a bruciapelo...'
“Puoi
piangere,sai?Piangere fa bene”
“No,non
mi va. Non ci riesco. Io...”
“Sssh,va
bene così,quando sarai pronta...andrà bene,vedrai”
Ma
non sarebbe andata bene,come poteva quando tutto ciò che toccava andava in
frantumi?
“Sai
già cosa farai dopo?Rimarrai qui?Ti daranno un nuovo
osservatore?”
“No,mi
manderanno a Sunnydale. I demoni si comportano in modo strano,non ho capito
bene,non avevo molta voglia di ascoltare”
“Capisco,allora..è
un addio?” “No,solo un arrivederci..non mi piacciono molto gli addii..credo
di averne detti già troppi in quindici anni.”
“Hai
ragione,arrivederci allora?”
“Arrivederci”
'Conosce
il signor Sam Zabuto?'
'Si,abita
qui,perché?'
'Dobbiamo
informarla che c'è stato un incidente'
“Cosa?”
'Sembra
che dei ladri siano entrati in un minimarket a due isolati da qui,stavano
rubando l'incasso,quando il signor Zabuto è entrato,si è intromesso per aiutare
il titolare e ne è nata una colluttazione. Uno dei ladri ha estratto un'arma,due
colpi a bruciapelo...'
“No,non
è possibile...”
'è
morto sul colpo,mi dispiace.'
“Sam
era...no...”
'so
che il momento non è adatto,ma dovrebbe venire in centrale per il
riconoscimento'
“Morto?No...c'era
un errore,doveva esserci uno sbaglio,sicuramente..non era
Sam....”
No,non
avrebbe pianto...non avrebbe mai pianto,mai più,l'aveva promesso così tanti anni
prima...
“Julien,sei
sicura di stare bene?”
Chi
l'avrebbe mai detto che un osservatore potesse morire in un modo tanto
umano,tanto comune...
“Si,si...ce
la farò,vedrai. Sono forte.”
“Non
è vero,non lo sono..”
“Lo
so.”
“No
non lo sai,ma va bene così. Non voglio farti preoccupare
inutilmente.”
Strinse
Angel un'ultima volta e si chinò a baciare la lapide,l'ultimo cimelio
dell'esistenza di un uomo...
“Arrivederci
Sam,un giorno da qualche parte ci rincontreremo...” |
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Capitolo 6 *** Chi devo ospitare?! ***
Cap.6: Chi devo ospitare?!
Non era stato un lungo viaggio, ma Julien si sentiva stremata.
Era come se fosse tornata indietro nel tempo, a due anni prima, quando
camminava da sola per le strade senza un posto in cui tornare o qualcuno che la
amasse.
La perdita di Sam faceva ancora così male che non
riusciva nemmeno a pensarci.
Il concilio sembrava non essere molto contento di lei, anche se il motivo
non le era stato detto.
Mandarla a Sunnydale era come sbarazzarsi del problema. Lì c'era già
Buffy ad occuparsi di
demoni e vampiri, che senso aveva mandarne un'altra? Non le avevano spiegato
nulla, le avevano dato un plico di fogli con le indicazioni da seguire e un
biglietto per partire. Tutto lì.
Quando aveva chiesto dove avrebbe vissuto o come avrebbe ottenuto la
dasila le avevano risposto di non preoccuparsi.
'Penseremo a tutto
noi' avevano detto e le avevano intimato ancora di
partire.
Il pullman si fermò,la ragazza tirò su il suo borsone e scese i gradini,
uscendo nel brillante sole di Sunnydale.
Sembrava che la sua vita stesse per ricominciare... di nuovo.
Dopo aver comprato una coca-cola e aver mangiato un hamburger, decise di recarsi da Giles,
l'indirizzo lo aveva su uno dei fogli che le avevano consegnato, sembrava che
avessero pensato proprio a tutto.
Sperava di riuscire ad inserirsi nel gruppo, le mancavano
i ragazzi a Los Angeles.
Cordelia e gli altri erano esattamente come lei: gli emarginati del
mondo, riuscivano a capirsi in un certo senso, invece il gruppo di Buffy era diverso, più
diffidente...
“Speriamo bene” pregò la ragazza
bussando alla porta dell'appartamento di Rupert
Giles.
Dopo qualche istante le venne ad aprire l'osservatore in persona “Posso
aiutarla?” le chiese pulendosi le lenti degli occhiali.
“Si..sono Julien, ricorda?L'altra...si...l'altra cacciatrice”
“Ah,si..mi ricordo. Sono passati anni,in effetti.” Giles la studiò per un
po' e la ragazzina rimase in imbarazzo sulla porta “Posso...” fece un gesto per
indicare di voler entrare in casa e l'uomo sembrò riscuotersi
“Certo,certo..entra pure” si scostò e Julien ne approfittò per scivolare
nell'appartamento.
“Non vorrei suonare in alcun modo scortese,ma... che cosa ci fai
qui?”
Julien si diede un'occhiata attorno,non era molto
grande,ma stranamente confortevole,c'erano tanti libri antichi,proprio come
da... “Non
pensarci”
“Sono qui perché...”
“Hey chi diavolo è a quest'ora?Se è uno dei leccapiedi di Buffy digli di comprarmi
altro sang-”
dal corridoio spuntò un ragazzo dall'aria estremamente familiare,capelli
tinti di biondo,occhi azzurri,una cicatrice sul sopracciglio sinistro..quello
era Spike!
Julien lo colpì per istinto,un pugno in pieno volto,la cosa strana non fu
solo che lo colpì in pieno,ma che invece di reagire il biondino alzò le mani in
segno di resa chiamando l'osservatore.
“Signor Giles,quello è Spike”
“Si,complimenti per lo spirito di osservazione” intervenne il vampiro
massaggiandosi il naso.
“Signor Giles”
“Ahi,lo sai...” continuò ignorandola il vampiro “devi proprio farti
passare questo vizio di molestarmi,capisco di essere irresistibile,ma stai
davvero esagerando.”
“Tranquillo,tra poco non dovrai più preoccuparti di me,perché ti infilerò
in un posacenere”
Giles si schiarì la voce “Veramente Spike è...come dire...ha avuto
qualche problema ultimamente,un gruppo di militari lo ha catturato qualche tempo
fa e gli ha impiantato una specie di dispositivo che gli impedisce di ferire gli
esseri umani”
“Cioè lo hanno castrato?”
“Hey!Bada a come parli!”
“E dove te l'hanno messo questo dispositivo?” gli chiese la moretta
guardandolo come se si aspettasse di vederlo spuntare da qualche
parte.
“Nel cervello”
“E ne hanno trovato uno lì dentro?Complimenti allora”
Spike in tutta risposta le alzò il medio.
“Sei davvero maleducato,sai?Soprattutto
visto che ora io posso farti quello
che voglio e tu
puoi solo subire!” tanto per dimostrare il punto Julien lo colpì sulla fronte
con un dito.
“Si può sapere chi ti ha fatto entrare?Giles,mandala via!E' la mocciosa
più insopportabile del mondo!Avrei dovuto ucciderti quando ne avevo
l'occasione!”
“Poco male,adesso non puoi più”
“Cos'è Angel ti
ha cacciato?L'ultima volta sembravate pappa e ciccia!”
“Fatti gli affari tuoi”
Giles si schiarì la gola di nuovo “Per quanto i vostri battibecchi
possano essere interessanti da osservare,anche io vorrei sapere come mai ti
trovi qui.”
Spike le scoccò uno sguardo vittorioso,al quale la ragazza non poté fare
a meno di voltare gli occhi al cielo “Il concilio mi ha trasferito qui per il
momento,pare che a Sunnydale i demoni si comportino stranamente,come se qualcosa
di grande stia per succedere,ma non so altro di preciso”
Giles sembrò pensieroso,si tolse gli occhiali e ricominciò a pulirli
“Strano,potrebbe essere legato in qualche modo a questo commando...dovrò fare
delle ricerche,bene... immagino sia giusto darti il benvenuto.”
“Grazie” sorrise Julien.
La casa che il concilio le aveva preparato stava a soli due isolati di
distanza ed era davvero molto bella.
Julien rimase a guardarla da fuori,chiedendosi se fosse davvero sua e
controllando l'indirizzo più di una volta.
Al piano di sotto c'erano il salotto con un divano bianco dall'aria molto
comoda e il televisore dallo schermo piatto,la ragazza non ne aveva mai avuto
uno prima di allora.
C'era perfino un lettore dvd. Su una parete invece,c'era la
libreria,erano testi molto antichi,di magia e demoni,altri erano dei classici,o
così era scritto in copertina,che non aveva mai sentito.
La cucina era un po' piccola,ma tanto doveva solo mangiarci.
Si diresse al piano di sopra e lì trovò tre stanze da letto,ma non sapeva
perché ce ne fossero così tante.
Quella al centro era la più spaziosa,c'erano un letto matrimoniale e un
armadio in legno a due ante,su una parete c'era anche una piccola scrivania con
una lampada spenta sopra.
Le altre due erano molto più piccole con un letto singolo e l'armadio ad
una sola anta,ma tanto non ci avrebbe dormito nessuno.
Infine sulla parete opposta,c'erano due stanze,la prima era il bagno e la
seconda si rivelò essere una specie di armeria. Lungo le pareti c'erano
balestre,spade e paletti,c'era perfino un rifornimento di acqua santa,Julien
decise di tenerla chiusa a chiave per non rischiare.
Finito il suo giro di perlustrazione tornò di sotto a sedersi sul
divano.
Rimase a fissare lo schermo vuoto della televisione,senza trovare la
voglia di accenderlo...
Il silenzio non le era mai apparso più opprimente.
Verso sera decise di recarsi nuovamente dal signor Giles,la scusa di
voler rivedere il gruppo le fu molto utile.
La verità era che era stanca di starsene a casa da sola senza niente da
fare. Dopo tanti anni le sembrava di aver finalmente raggiunto il fondo,almeno
prima aveva sempre avuto qualcuno con lei,sua madre o Sam erano sempre stati
lì,forse la prima non le parlava granché,ma almeno c'era.
Lì invece,era completamente sola,sarebbe impazzita così.
Questa volta a risponderle alla porta fu Buffy,la biondina sembrava molto
più adulta rispetto a due anni prima “Julien,speravamo che venissi!” la accolse
sorridendo.
Dentro erano tutti riuniti,Xander,Willow ed anche una nuova ragazza che
non aveva mai visto.
Erano tutti e tre seduti sul divano,mentre Giles era in piedi in cucina e
Spike in disparte,seduto sui gradini della scala che portava al piano di
sopra.
“Ciao” la salutarono in coro “Allora resterai qui adesso,sarà forte..si
insomma,sarà divertente con due cacciatrici. I demoni non avranno scampo!”
esclamò la rossina.
“Me la aspettavo più grande,più alta...insomma com'è che le cacciatrici
sono tutte così piccole?Non fa molta paura...”
“Ehm..non credo che ci conosciamo...io sono Julien” la moretta tese la
mano alla nuova ragazza,sembrava un po' strana,ma era molto carina “Io sono
Anya...e Xander è mio”
“Anya!” esclamò il ragazzo al suo fianco
“E' meglio avvertire da subito,non vorrei che si prendesse una cotta per
te,perché non puoi,capisci?Lui è solo mio”
Julien scoppiò a ridere “Cercherò di trattenermi allora”
“Ti serviva qualcosa Julien?” le chiese Giles sorseggiando una tazza di
tè.
“Oh niente di particolare,volevo solo salutare gli altri,ma visto che ci
siamo,come funzionano qui le cose?Devo fare la ronda?”
“Ah si,in effetti stavo giusto per andare. Puoi venire con me,così ti
mostrerò il meraviglioso mondo di Buffy”
“Mi sembra un'ottima idea,dovrebbe essere una nottata abbastanza
tranquilla,perciò non dovreste avere problemi”
“Okay” rispose la moretta.
”Hey,possiamo venire anche noi!Una ronda in vecchio stile,che ne
pensate?” propose Willow entusiasta.
“Cosa?Ma noi avevamo dei progetti” si lamentò Anya
“A proposito Xander “ li interruppe Giles “dopo la ronda dovresti venire a
prendere Spike,dovrà rimanere da te per un po'.”
“Cosa?” gridarono allo stesso tempo gli interessati.
“Avrò visite per un paio di giorni,perciò”
“Di nuovo?” lo interruppe Anya “Non le sembra di darsi un po' troppo da
fare vista la sua età?Anche io e Xander abbiamo diritto alla nostra intimità
prima di diventare vecchi e impotenti!”
“Non voglio stare legato in quella fogna...di nuovo!”
“Come se io ti volessi lì!Non è che ami la tua compagnia”
“Ascoltate,non c'è altra soluzione. Qui non può restare e Buffy e Willow non possono
tenerlo al college”
“Beh non può tenerlo lei?” Anya indicò verso Julien che iniziò ad avere
un brutto presentimento “E' una cacciatrice,non dovrebbe essere suo il lavoro di
vampsitter?”
Perfetto,era lì da poche ore e già la stavano incastrando,con Spike per
di più!L'avrebbe soffocata nel sonno!
“Si,perché non posso stare con la mocciosa?”
Julien guardò il vampiro come se avesse un'altra testa,era
impazzito??Perché voleva stare con lei?
“Non credo sia una buona idea” mormorò Giles,ma Buffy decise di
intervenire “In effetti hanno ragione,Julien è una cacciatrice e Spike al
momento è innocuo,non vedo quale sia il problema. Sono certa che saprà
cavarsela”
“Non credo che..”
“Tu cosa dici Julien?Te la senti?” Willow le sorrideva incoraggiante e
nel giro di pochi secondi ebbe gli occhi di tutti puntati addosso.
Anya probabilmente l'avrebbe uccisa se avesse osato rifiutare e Xander
aveva degli occhi da cucciolo speranzoso che la facevano rabbrividire,come
poteva dire di no?Ma era Spike...Spike!
Non poteva vivere con lui.
“Inventati una scusa
convincente,Julien..avanti..pensa!”
“Spike mi odia,non credo sarebbe una bella convivenza”
Ma si poteva essere più idiote di così??Che razza di scusa era
quella?
“Tranquilla dolcezza,qui dentro non c'è nessuno che io non odi,ti basterà
comprarmi tanto sangue per tenermi soddisfatto e felice”
Non le piaceva affatto il modo in cui l'aveva detto,stava macchinando
qualcosa per renderle la vita un inferno,se lo sentiva..questa era una vendetta
per la storia dell'anello.
Julien non era stupida,Spike poteva avere un chip nel cervello,ma forse
così era ancora più pericoloso di prima.
“Ah,spero ti sia passata la mania di toccarmi però, perché se cerchi di
approfittarti di me..” “Zitto Spike” ordinò Buffy mettendolo a
tacere.
Julien si sentì avvampare “Va bene,lo terrò a casa mia,ma se dovessi
incenerirlo per errore non sarà colpa mia”
“Tranquilla,nessuno ce l'avrebbe con te” rispose Xander
Così,dopo una breve ronda al cimitero e tre vampiri ridotti in
cenere,salutò Buffy e gli altri e si recò
per l'ennesima volta da Giles.
L'uomo insistette perché si scambiassero i
numeri per le emergenze e le diede una busta di carta con i 'rifornimenti per Spike' raccomandandole di non fidarsi mai del vampiro.
“Come se potessi
riuscirci”pensò tra sé la moretta.
“E' ancora molto distante?Sono stanco” si lamentò il vampiro dopo un paio
di minuti.
“No,ci siamo quasi”
“Quasi quanto?”
“Un paio di minuti”
Continuarono a camminare per qualche metro prima che Spike decidesse di
disturbarla di nuovo “Sono passati”
“Cosa?”
“I minuti...dov'è questa casa?”
“Vuoi stare zitto?”
“Altrimenti?”
“Ti prendo a calci”
“L'ho già sentita questa”
“Eccoci,contento?Sei davvero seccante.”
Julien aprì la porta ed entrò, ma Spike non la seguì. Rimase sulla soglia
in attesa.
“Beh?” gli disse seccata.
“Mi serve qualcosa di un po' più specifico di 'Beh?',per quanto lo trovi
un commento degno della tua intelligenza”
Julien lo guardò storto e per un attimo immaginando di sbattergli la
porta in faccia,lasciandolo in balia di demoni e umani,magari anche del sole,ma
forse Giles non sarebbe stato troppo contento,Xander sicuramente
sì...
“Entra Spike”
Non aveva neanche finito di dirlo che il vampiro la superò lanciandole la
giacca come fosse una specie di cameriera e procedendo ad infilarsi in ogni
angolo della casa.
“Hey guarda che camere!Io voglio questa!”
“E guarda che bagno”
“Hey c'è una televisione gigante qui!Dov'è il telecomando??E guarda che
impianto stereo!Non ti dispiace se ascolto qualcosa vero?”
Non aveva nemmeno finito di porgerle la domanda che dallo stereo partì la
musica e a giudicare dal volume assordante,l'avrebbero sentita in tutta la
città.
Julien finì di sistemare il sangue nel frigo,erano a casa da a malapena
un minuto e aveva già mal di testa.
Sospirando andò in salotto dove Spike si era sdraiato sul divano,con
ancora gli stivali addosso,e spense lo stereo “tieni i piedi giù da lì” gli
ordinò tirandogli una pacca sulle gambe.
“Rovina feste” borbottò il biondo mettendosi seduto “Passami il
telecomando,c'è Passioni alla tv”
Julien glielo tirò “Vado a farmi la doccia,tu cerca di non distruggere
niente nel frattempo”
In risposta il vampiro le alzò il medio senza nemmeno
guardarla.
Julien si recò al piano di sopra col sottofondo dei commenti di Spike
alla soap opera...per qualche assurdo motivo,la sua presenza non la infastidiva
più di tanto...se non altro il silenzio era sparito. |
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Capitolo 7 *** Convivenza e Apocalisse ***
Cap.7: Convivenza e Apocalisse
“Cosa stai facendo?”
“Dormo”
“Nel mio letto?”
“Chi ha detto che è il tuo?”
Spike si girò su un fianco e strappò la coperta a Julien aggiustandosi il
cuscino.
La moretta contò fino a dieci...di nuovo.
La stava lentamente facendo impazzire. Vivevano insieme da soli due
giorni e già rischiava di essere tramutato in cenere.
Non faceva che irritarla. Aveva rotto il microonde,rovesciato una
tazza di sangue sul divano e si lamentava di
ogni cosa,compresa la stanza da letto.
La notte prima,quando Julien aveva dichiarato che sarebbe andata a
dormire,il vampiro l'aveva seguita proclamando come sua la stanza della moretta.
Ovviamente ne era nata una disputa in cui il vampiro aveva dato prova della sua
buona educazione lanciandosi in una serie di sottintesi su chi dovesse avere
diritto al letto più grande e perché, della sua spiegazione Julien preferiva non
ricordare nemmeno una parola.
Alla fine la moretta lo aveva sbattuto fuori con la forza e si era chiusa
nella stanza a chiave.
Per ripicca il biondo le aveva allagato il bagno,così aveva passato la
mattina a rimediare,mentre Spike se ne stava in disparte a commentare sulla sua
mancanza di doti femminili...era insopportabile!
E come se non bastasse adesso le si era infilato nel letto,se pensava
bastasse così poco per farla cedere...si sbagliava di grosso!
“Spike,credi che ti lascerò il letto solo perché ti ci sei
infilato?”
“Ma tesoro,ho solo realizzato il tuo desiderio,è da quando mi hai visto
la prima volta che non pensi ad altro”
In risposta Julien gli
rifilò una gomitata nella schiena che lo fece rotolare sul pavimento.
“Hey” gridò da terra“potevi provocarmi dei seri danni!”
“Fuori di qui,voglio dormire”
“Oh andiamo,il letto di là è troppo piccolo e scomodo,mi verrà mal di
schiena”
“Tu sei un vampiro,dovresti dormire in un sarcofago o roba
simile”
“Un sarcofago??Che razza di roba vi insegnano?Non ho mai dormito in un
sarcofago,è scomodissimo”
“Sia come sia,non dormirai con me”
“Non dirmi che temi per la tua virtù?Ti assicuro che puoi stare
tranquilla mocciosa”
“Primo non chiamarmi così,secondo non dormirai con me”
“Avanti,è un letto gigante e tu sei una piccola mocciosa. Non ti hanno
insegnato i pregi dell'ospitalità?”
“No”
“Sapevi che c'è un demone a cui piace nascondersi sotto i letti delle
piccole mocciose?Potrei difenderti io”
“Se ci fosse un demone in questa stanza saresti tu e...”
Purtroppo per lei,Julien commise l'errore di guardare il vampiro,quella
fu la sua caduta.
Se c'era una cosa che Spike sapeva fare bene era
utilizzare la sua espressione angelica,un piccolo sorriso,uno sguardo dolce e
pregante,un piccolo gesto ammiccante col sopracciglio..ed eccolo lì,lo sguardo
con cui poteva ottenere ogni cosa da chiunque e per quanto Julien tentasse,non
poteva sconfiggere quell'espressione
“Dannnazione”.
“E va bene,ma non muoverti,non parlare e soprattutto..non
toccarmi”
Spike saltò nel letto “Come se volessi farlo..”
“Spike”
“E poi sei tu quella che tocca mica io”
“...sta zitto”
Si svegliò alle tre del pomeriggio,d'altronde abitare con un vampiro e
litigarci tutto il giorno e gran parte della notte era un'attività
estenuante.
A proposito del vampiro,stranamente non c'era.
Julien si preoccupò subito,Spike da solo per casa significava guai e
distruzione,poteva fare di tutto.
La ragazza si fece una doccia veloce ed indossò un paio di pantaloni
della tuta e una maglietta a maniche corte.
Si legò i capelli e scese sperando in meglio.
Per fortuna il biondino sembrava tranquillo,era seduto stranamente in
silenzio a guardare la televisione sorseggiando la sua tazza di sangue e
sgranocchiando dei biscotti al cioccolato,un'altra delle sue strambe
abitudini.
Julien si preparò una tazza di cereali e si andò a sedere vicino a
lui.
“Cosa guardi?” gli chiese dopo un po'.
“Passioni” mugugnò con la bocca piena.
“E cos'è?”
Spike fece un gesto che chiaramente diceva guardalo-e-sta-zitta,ma Julien
fece finta di non notarlo. Per una volta che poteva essere lei ad irritare
lui,non si sarebbe fatta scappare l'occasione.
“Chi è quello?”
“Devi per forza parlare?Mi stai disturbando”
“Lo so” rispose lei “ma mi
diverte”
“Attenta,se sei così cattiva con me mi verrà da piangere”
“Non preoccuparti,da qualche parte devo avere una scatola di
Kleenex”
“Non devi andare a scuola o a salvare il mondo...o in qualsiasi posto
lontano da qui?”
“No,il mio osservatore mi faceva da insegnante privato e oggi non sono
previste apocalissi”
“Si,il vecchio imbranato,ricordo il nostro breve incontro. L'hai
abbandonato perché era troppo stupido?”
“...E' morto”
Stranamente Spike non rispose nulla e Julien rimase in silenzio,fingendo
di guardare la tv quando in realtà era immersa nei suoi ricordi
dolorosi.
Poco dopo i titoli di coda iniziarono a scorrere sullo schermo e il
vampiro cambiò canale cercando qualcos'altro da vedere,la moretta si
riscosse,tutto quell'oziare le stava facendo venire la depressione.
“Che straziò” sbottò alla fine “mi ci vorrebbe un po' di moto”
“Non dirlo a me dolcezza,se potessi ti picchierei volentieri...per farti
stare meglio,ovvio” rispose il vampiro sorridendo.
“Aspetta,forse possiamo picchiarci senza attivare il tuo chip”
Spike la guardò confuso mentre rovistava nell'armadietto sotto la
televisione.
“Eccolo!” esclamò mostrandogli una scatola rettangolare con qualcosa
stampato sopra “Hai mai giocato alla playstation,signor vampiro?”
Capendo l'idea della ragazza Spike si illuminò “Fatti sotto mocciosa,ti
prenderò a calci nel sedere”
“Guarda,è già ora di cena,vuoi qualcosa da mangiare?”
Avevano trascorso il pomeriggio giocando a Street fighter,provando i
diversi personaggi. Spike si era categoricamente rifiutato di usare i personaggi
femminili,affermando che le donne non erano in grado di lottare come gli
uomini,così Julien aveva provveduto a batterlo con ciascuno di essi,ma poi il
vampiro ci aveva preso la mano e la lotta si era fatta difficile,ma la ragazza
era riuscita a mantenere il suo vantaggio e adesso conduceva per venti partite a
diciotto.
“Vuoi interrompere solo perché sai che ti batterò”
“Certo,sogna!”
“Va bene,allora portami un bel collo da mordere”
Julien lo colpì dietro la nuca,ma senza metterci troppa forza e andò in
cucina a prepararsi la cena,Spike
la raggiunse poco dopo e si mise seduto al bancone osservandola.
“Lo sai quella roba ti porterà ad una morte prematura” disse indicando
l'hamburger e le
patatine fritte che stava riscaldando “non che mi
dispiaccia,ripensandoci..continua pure”
“Grazie,credo proprio che lo farò”
“Riscaldami un po' di sangue”
“Riscaldatelo”
“Sei davvero cattiva..e poco ospitale” andò ad aprire il
frigorifero,studiandone il contenuto “Hey,il sangue è finito”
“Che tragedia” sbuffò la moretta
“Beh,che aspetti?Compramene dell'altro”
“Se me lo chiedi così gentilmente come posso rifiutare?”
“E come dovrei chiedertelo?”
“Con la parolina magica”
“Forse dimentichi qualcosa,io sono un vampiro,noi siamo malvagi,non
chiediamo le cose,le prendiamo e basta”
“Si e tu dimentichi che al momento dipendi da me,perciò se vuoi mangiare
imparerai un po' di educazione” rispose lei preparandosi a lavare i
piatti.
Una settimana dopo le cose tra di loro sembravano essersi definitivamente
stabilite.
Dormivano tutta la mattina,facevano colazione guardando Passioni e se
Giles non la chiamava per studiare o allenarsi con lui,stava a casa a giocare
alla playstation.
In genere si picchiavano,ma a volte usavano anche i giochi a
quiz,stranamente Spike sembrava avere un cervello sotto tutta quella tinta e poi
, dopo cena, usciva a fare la ronda.
A volte Buffy andava con lei e quando era impegnata col suo ragazzo,ad
accompagnarla c'erano Xander,Willow e Anya.
Erano tutti molto simpatici,Buffy coi suoi consigli sulla moda e sulla
caccia,Xander con le sue battute ,Anya che diceva le cose più assurde nei
momenti meno adatti e Willow che tra tutti era senza dubbio la più dolce ed
amichevole con lei,faceva di tutto per renderla parte del gruppo.
Ogni tanto dopo la ronda,la invitava con loro in un locale della città
chiamato Bronze.
Lo apprezzava,anche se non le piaceva molto stare lì. C'era sempre troppa
confusione,troppa gente,non era abituata ad ambienti del genere,si sentiva
soffocare,così a volte decideva di tornare a casa,usando come scusa il fatto di
non fidarsi a lasciare Spike da solo per lunghi periodi di tempo,chissà cosa
poteva inventarsi il vampiro?
Xander era sempre d'accordo con lei,chiedendole ogni giorno se aveva già
ceduto alla tentazione di impalettarlo e Julien rideva,ma lentamente la sua
risata si faceva più finta.
La verità era che le piaceva stare con Spike,nel suo strano modo
contorto,il vampiro era simpatico..irritane,seccante,ma simpatico.
Quella sera stava cucinando la pizza,o almeno ci stava inutilmente
provando,quando il telefono squillò “Pronto?”
“Julien?” le arrivò la voce di Giles “Dovresti incontrarti con Buffy e
gli altri al vecchio liceo di Sunnydale,dovresti sapere dov'è. Se non lo ricordi
Spike ti sarà d'aiuto,pare che i demoni che avete affrontato l'altra notte si
stiano preparando ad un sacrificio per aprire la bocca dell'inferno. Buffy saprà
spiegarti meglio la situazione”
“Oh. Va bene..allora,vado subito”
“Si,in bocca al lupo”
“Crepi” rispose Julien fissando la cornetta del telefono.
“Che succede?”
Spike la guardava dal divano.
“Pare che stiamo per affrontare l'apocalisse,di nuovo.”
“Bene,finalmente qualcosa che vale la pena di vedere. Dove
andiamo?”
“Scusa?Tu non vieni”
“Come?Perché?Potreste morire tutti,non voglio perdermi lo
spettacolo”
Julien sentì la lite in arrivo e visto che doveva sbrigarsi e la disputa
sarebbe andata avanti per un pezzo,decise di cedere “Bene,ma se morirai non sarà
colpa mia”
Camminarono in silenzio,uno affianco all'altro.
Spike fumando una sigaretta dietro l'altra e Julien preda di una strana
ansia.
Era assurdo,aveva già affrontato un'apocalisse ai tempi di Angelus,però
stavolta era diverso. Più..spaventoso?Forse dipendeva dal fatto che non c'era
Sam,non aveva la sua guida,i suoi libri. Insomma Giles l'aveva mandata in
battaglia come si manda un bambino a comprare il latte!Non era pronta,non sapeva
cosa doveva fare,come farlo!
“Vuoi smetterla?Mi farai venire la nausea”
“Eh?Non sto facendo niente”
“Si,invece. Ti stai spaventando,smettila. Sei una cacciatrice o una
mocciosa senza fegato?Mi vergogno di essermi fatto fregare l'anello di Amarra da
una fallita del genere”
“Come osi?Io non ho paura di un bel niente!Giusto perché tu lo sappia
posso prendere a calci qualunque demone”
La moretta avanzò su di lui per colpirlo,ma Spike la fermò piantandole il
palmo della mano in faccia “Usa la tua rabbia là dentro mocciosa,ne avrai
bisogno” la fissò a lungo e dopo aver annuito la superò,andando verso il liceo
dove Buffy e gli altri la aspettavano.
Julien si sentì avvampare in volto...Spike l'aveva confortata?O solo
insultata?Non poteva dirlo con certezza,però..si sentiva stranamente energica
adesso.
Avrebbero vinto,lo sapeva.
“Perché ti sei portata l'impiastro biondo?” le chiese Buffy
“Non ho potuto evitarlo,purtroppo.”
“Bene,basta che non mi stia tra i piedi,non ho tempo per lui”
“Allora,cosa dobbiamo fare?” chiese la moretta alla cacciatrice
ufficiale.
“Semplice,loro sono in tre e devono fare un sacrificio,noi li fermiamo
prima che lo facciano e li uccidiamo”
“Bene”
Entrarono nella scuola distrutta,Julien la ricordava più bella “Certo che
la vostra scuola è cambiata. Com'è finita così?”
“E' una lunga storia con un grande orribile serpente” spiegò
Xander
“Non so se voglio sentirla”
“In effetti è un po' disgustosa”
“Ragazzi,ecco i demoni” li interruppe Buffy
Poco più avanti i tre demoni erano disposti in cerchio recitando formule
magiche in una lingua che Julien non conosceva “Che facciamo?”
“Non ci sono persone per il sacrificio,pensate sia troppo tardi?” mormorò
la rossina.
“No,devono essere qui intorno. Tenete gli occhi aperti”
Buffy si fece avanti attaccando uno dei demoni alle spalle,Julien la
seguì distraendo il secondo mentre Xander e Willow cercavano di radunare gli
oggetti necessari al rituale.
All'improvviso l'avversario di Julien smise di combattere e si gettò
nella fossa che doveva essere la bocca dell'inferno,una forte scossa di
terremoto scosse la scuola,Xander gridò qualcosa alle sue spalle,a quanto
sembrava erano i demoni il sacrificio.
Julien colpì il terzo demone tentando di tenerlo lontano dalla bocca e
gli strappò il sacco contenente le ossa per il sacrificio,lo lanciò a Willow e
il demone cercò di seguire la rossina per riprenderlo e Julien lo colpì
gettandolo a terra,ma lui non si diede per vinto e la colpì a suo volta
facendola cadere,si rialzò avventandosi su Willow che passò il sacco alla
persona più vicina che sfortunatamente era Spike.
Il demone cambiò subito obbiettivo e colpì il vampiro che per istinto lo
colpì a sua volta,sia Spike che Julien rimasero stupiti quando il chip non si
attivò.
I loro sguardi si incrociarono e Spike gridò di gioia al pensiero di
poter colpire finalmente qualcosa.
Julien lo avvertì di non far cadere il demone nella fossa, ma fu troppo tardi.
Una seconda scossa di terremoto avvolse la città.“Volevo solo aiutarvi”
si lamentò il vampiro.
Il terzo demone stava ancora lottando con Buffy,Julien andò in suo aiuto
e poco dopo anche Riley comparve al loro fianco.
Il fidanzato di Buffy indossava una strana tuta mimetica e iniziò a
combattere al loro fianco senza chiedere nulla. Purtroppo,nonostante i loro
tentativi,anche il terzo demone riuscì a sacrificarsi,ma la biondina non si
diede per vinta e si tuffò nella bocca dell'inferno per riprenderlo,Riley la
legò ad una corda per poterla tirare fuori e Julien lo aiutò a
tirarla.
Buffy uscì poco dopo trascinando con sé il corpo privo di vita
dell'ultimo demone...sembrava che avessero vinto.
Julien tornò a casa in uno stato di completa euforia..aveva aiutato a
salvare il mondo!Non erano cose che capitavano tutti i giorni..ed era stato
divertente!
Tuttavia c'era qualcosa che le dava pensiero,guardò Spike con la coda
dell'occhio.
Il vampiro era stranamente silenzioso da quando aveva scoperto di non
essere poi così neutralizzato.
“Immagino che vorrai andartene adesso” disse Julien senza
guardarlo
“Adesso che puoi difenderti dai demoni,non hai più bisogno di
noi”
Non sapeva perché fosse così scontrosa,a dire il vero,non avrebbe nemmeno
voluto iniziarlo quel discorso,non voleva che il vampiro se ne andasse
lasciandola di nuovo da sola,ma evidentemente Spike non percepì i suoi
pensieri.
“Tranquilla mocciosa,leverò il disturbo non appena troverò un posto in
cui stare”
C'era qualcosa di strano nel tono del vampiro,come un'accusa,ma Julien
non disse nulla.
Da quel momento le cose fra di loro si fecero stranamente tese,o forse
diventarono esattamente come avrebbero dovuto essere tra di loro.
Spike se ne stava da solo e non le rivolgeva la parola se non quando gli
era richiesto. Dormiva nella stanza che Julien gli aveva destinato all'inizio ed
usciva solo per mangiare e guardare Passioni,cose che faceva rigorosamente in
silenzio.
Dopo aver tentato di parlarci qualche volta,Julien capì di disturbarlo e
non si avvicinò più.
Qualche giorno dopo quando si svegliò,Julien scoprì che il vampiro e le
sue cose erano svanite.
Provò a convincersi che fosse meglio così,ma guardare la televisione da
sola non era mai stato più noioso e mangiare era deprimente.
Il silenzio era tornato,ma stavolta era peggio,perché finalmente Julien
aveva capito cosa significava riempirlo.... |
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Capitolo 8 *** il consiglio dell'osservatore ***
Cap.8:
Il consiglio dell'osservatore.
“Così
Spike se n'è andato. Sarà un sollievo per te non averlo più intorno,a fare
chissà cosa”
“Hai
proprio ragione” rispose Julien cercando di
sorridere.
Era
passata una settimana da quando il vampiro in questione aveva lasciato casa sua
e da allora Julien non lo aveva più visto.
Inoltre,non sapendo dove fosse finito,non aveva modo di
rintracciarlo..non che volesse farlo.
In fondo
che senso avrebbe avuto andarlo a cercare?Per dirgli cosa?Torna a vivere con me
perché sono così patetica da sentire la tua mancanza?Spike le avrebbe riso in
faccia come minimo.
E poi
non era Spike di per sé a mancarle,era solo la compagnia di qualcuno ciò che
voleva,avrebbe provato la stessa cosa per chiunque,anche per Xander,rifletté
guardando il ragazzo ridere per un'altra battuta sul vampiro....”o forse
no”.
Era
ridicolo!Lei e Spike non erano nemmeno amici,passavano la metà del tempo a
litigare e l'altra metà ad insultarsi...divertirsi,mangiare pizza,guardare la
televisione..”smettila di pensarci!”
Ormai
compiangersi non serviva a niente e poi era colpa della sua stupida boccaccia se
adesso era in questa situazione.
Non
poteva stare zitta,vero?Doveva provocarlo per forza,pungerlo
nell'orgoglio.
Che
risposta si aspettava 'Oh no,io voglio restare con te Julien'
Perché
era così stupida?Spike era un vampiro,un demone e lei una cacciatrice,sembrava
semplice,no?Non poteva affezionarsi a Spike!Non era
normale!
“Io non
riuscirei a dormire sotto lo stesso tetto di Spike,insomma ha il chip e tutto il
resto,ma è sempre..sapete... Spike”
“Loquace
Willow,davvero molto loquace e il peggio è che hai ragione,ma chissà perché il
mio cervello si rifiuta di capirlo.”
“Quando
ha dormito da me,l'ho tenuto legato ben stretto“
“Lo
sappiamo Xander, l'hai raccontato mille
volte.”
I tre
stavano facendo la ronda al cimitero,le cose sembravano stranamente tranquille a
Sunnydale, probabilmente a causa del lavoro
dell'organizzazione.
Dopo la
storia dell'Apocalisse era diventato ovvio a tutti che Riley fosse uno dei super
militari che ne facevano parte e così Buffy ne aveva approfittato per dare
un'occhiata al loro quartier generale,studiarli da dentro,raccogliere
informazioni..o almeno questa era le versione
ufficiale.
A Julien
la biondina sembrava fin troppo contenta di andarsene in giro con gli 007 del
sottosuolo. Non faceva che parlare delle loro attrezzature,delle loro
missioni,le aveva perfino proposto di andare con lei a conoscere la regina
Walsh,ma la moretta aveva declinato
gentilmente.
Prendeva
già ordini da troppe persone e poi non le andava di allearsi con una congrega di
scienziati pazzi.
Non le
piaceva affatto questa storia,i demoni venivano uccisi dalle cacciatrici,era per
questo che esistevano giusto?Lo avevano sempre fatto dai tempi dei tempi e
adesso arrivava il governo,con i
suoi super uomini e le sue super armi e pretendeva di ficcare il naso
dove non gli interessava farlo. E poi che se ne facevano dei demoni catturati?A
cosa servivano i chip e gli esperimenti?
Prendiamo Spike ad esempio...che senso aveva mettergli
quel chip e lasciarlo morire di fame?Era molto più facile impalettarlo e finirla
lì,invece spendevano chissà quanti soldi per un impianto inutile che lo avrebbe
comunque ucciso,ma più lentamente...no,non si fidava per
niente.
Non che
avesse esposto le sue teorie a qualcuno sia ben
chiaro.
Buffy
era entusiasta e gli altri sembravano esserlo con lei,così Julien fingeva di
esserlo come gli altri...le bastava che non si facesse parola a nessuno
dell'esistenza di una seconda cacciatrice.
“Sembra
che stasera non ci sia molto da fare” la rossina interruppe i suoi
pensieri.
“Si,immagino sia ora di tornare
indietro”
“Anya mi
aspetta al Bronze,se volete unirvi anche
voi”
“Io non
posso,ho promesso ad un'amica che sarei passata da lei stasera” si scusò Willow
stranamente in imbarazzo.
“Io devo
andare da Giles,ultimamente sembra un po'
depresso”
“Hai
ragione,credo che questa storia di Buffy e l'Iniziativa lo faccia sentire un po'
messo da parte,anche ieri sera alla festa di compleanno sembrava così
triste”
“Forse
si sente vecchio”
“Xander,il signor Giles non è vecchio..è solo un po'...
stagionato”
“Comunque sia è meglio fare la brava cacciatrice,farlo
sentire più coinvolto”
“Giusto,allora ci vediamo
domani?”
“Si,a
domani”
Xander e
Willow si allontanarono e Julien rimase sola al
cimitero.
“Chissà
se Spike si è trovato una cripta qui
intorno.”
Anche
fosse stato così era impossibile scoprirlo,non poteva certo andare in giro a
irrompere nelle tombe altrui per trovarlo.
La
moretta sospirò guardando il cielo,possibile che non potesse levarselo dalla
testa?Che le stava succedendo?
“Che
immagine triste”
Julien
sobbalzò..quella voce...
Si voltò
col cuore che le balzava in gola e lì,con la schiena poggiata ad una lapide e
una sigaretta spenta tra le labbra, stava
Spike.
Era
sbagliato sentirsi così felici di vederlo?
“Buonasera Spike,cosa fai qui
intorno?”
“Non
credo siano affari tuoi”
Julien
distolse lo sguardo,cosa si aspettava?Non è che Spike avesse sentito la sua
mancanza.
“Se
proprio vuoi saperlo,sto cercando qualche demone con cui
divertirmi”
“Cerchi
di rubarmi il mestiere?Ecco perché ultimamente non si trova più niente da
uccidere”
“Dovresti ringraziarmi,una mocciosa come te da sola non
ce la farebe mai..anzi,credo dovresti pagarmi per il mio prezioso
lavoro”
“Non è
che te lo abbia chiesto io”
“E l'ape
regina?E' in vacanza con il suo uomo in
mimetica?”
“Se
intendi Buffy,al momento è all'organizzazione. Riley l'ha fatta entrare nel
gruppo”
“E
tu?Non sei stata invitata nel loro piccolo
club?”
“Si,ma
ho rifiutato,non mi piacciono molto”
Spike si
accese la sigaretta studiandola “Ti do tutto il mio appoggio,ma il mio motivo è
ovvio” disse indicandosi la testa “...mentre il tuo no. Pensavo faceste tutti
parte della stessa cavalleria”
“Non io” il
biondino alzò il sopracciglio.
“Non è
che non mi piaccia ciò che fanno di per sé. Uccidere demoni e vampiri è anche il
mio lavoro,ma gli esperimenti?Insomma,a cosa stanno lavorando?Qual'è lo scopo di
tutta questo lavoro?Non mi fido per niente di loro,ma visto che sembro l'unica a
pensarla così,me ne sto zitta ad aspettare che tutto vada in
malora”
“Un
ragionamento davvero pessimista”
“Credimi,certe cose riesco a sentirle e l'organizzazione
ci metterà tutti nei guai. Ho un istinto infallibile per queste cose,qualcosa di
terribile sta per caderci addosso”
Più che
un istinto era una certezza..le ansie, i continui mal di testa,il modo in cui si
addormentava al pomeriggio senza avere
sonno.
Le sue
visioni non avevano modo di manifestrasi apertamente,ma continuavano comunque ad
avvertirla che qualcosa non andava,qualcosa stava per
accadere.
Spike la
fissava pensieroso “E' incredibile quanto le somigli” sussurrò tra
sé.
“Come?”
“Niente”
scosse la testa “Adesso devo andare,ho cose più importanti da fare che stare con
una mocciosa come te. Alla prossima allora” la salutò con un cenno della
mano,prima di allontanarsi e svanire tra le
lapidi.
Julien
rimase a guardare il punto in cui era scomparso per molto tempo combattuta tra
la gioia che le aveva provocato parlargli e la tristezza di aver già perduto
quel momento.
Il
signor Giles la stava aspettando a casa,sorseggiando tè e leggendo un grosso
libro in greco,la moretta non capiva la gioia che provavano gli osservatori nel
leggere in tutte le lingue tranne la propria,era così
faticoso.
“Come è
andata la ronda?Qualcosa di strano?”
“No,ultimamente non ci sono molti demoni in giro,tra
l'iniziativa e Spike sembra che tutti vogliano toglierci il
lavoro”
“Spike?”
“Riesce
a crederci?Pare che se ne vada in giro a fare il cacciatore
adesso”
“Immagino fosse naturale...non potendo più uccidere gli
umani,avrà bisogno di qualcuno su cui sfogare la sua innata
aggressività”
La
ragazza accettò la tazza di tè che le veniva offerta e si sedette sul
divano.
“Signor
Giles?” iniziò titubante “secondo lei...un vampiro e un essere umano,quanto
possono essere simili?”
“Perché
questa domanda?”
“A
volte...non mi prenda per pazza,so che è assurdo,ma a volte...stando con
Spike..è come se fosse”
“Lo
so,ho provato anche io la stessa cosa”
“Ne
dubito..”
“Viverci
insieme è stata un'esperienza strana e
illuminante per un osservatore come me. Spike riesce a defilare qualsiasi
teoria,descrizione o conoscenza che abbiamo sui
vampiri.”
Giles la
fissò dritto negli occhi “Ciononostante,non bisogna dimenticare ciò che è. Lui
uccide per vivere e si diverte nel farlo,non ha rimorsi nè coscienza,non ha
un'anima e perciò non ha limiti.”
“Però
adesso ha il chip”
“Esatto,ma è solo quello. Un chip non è un'anima e non
può diventarlo.”
Rimasero
in silenzio,Giles intento nel pulirsi gli occhiali come faceva sempre quando era
soprappensiero e Julien a giocare col bordo della tazza ormai
vuota.
“Non è
possibile che il chip cambi le cose?Voglio dire,stare con noi,conoscerci,essere
incapace di farci del male,tutto questo non potrebbe renderlo più umano in
qualche modo?”
“Julien,Spike è un vampiro. Lo sarà per sempre. Non farti
illusioni,il chip non può regalargli dei sentimenti che non è capace di
provare.”
“Però...”
“Ascolta,per adesso Spike è neutralizzato. Il chip lo
rende inerme e per questo non mi intrometterò in questa strana relazione che
stai costruendo con lui. Voglio solo che tieni a mente la sua natura e che non
abbassi mai la guardia. E' un vampiro ed è uno dei più pericolosi,se ti fidi
troppo potresti pagare con la vita. Senza contare che il chip potrebbe non
essere permanente,se riuscisse a farselo togliere tornerebbe ad essere nostro
nemico. Non dubitarne.”
Julien
sospirò,l'uomo aveva ragione su tutta la linea,ma come faceva a convincersene?
Razionalmente lo sapeva,ma nonostante tutto voleva credere che Spike
fosse...cosa?Un amico?
“Ah-ah...divertente,a Spike verrebbe un colpo se mi
sentisse dire una cosa simile..”
“Detto
questo,veniamo al tuo vero problema”
La
moretta lo guardò confusa...di che parlava
adesso?
“Là dove
le parole non servono,ci sono altre cose che possono rivelarsi utili. Nel caso
di un vampiro a cui piace bere sangue e fumare,direi che i soldi sono da
ritenersi la miglior merce di scambio
possibile”
“Dovrei
pagarlo?Ma in cambio di cosa?”
“Ovviamente per fargli fare ciò che gli piace,credo che
nemmeno Spike rifiuterebbe un patto così vantaggioso per
sé.”
“Oh”
Quell'uomo era un vero genio!Come era possibile che non
ci avesse pensato prima?Era ovvio,pagarlo per lavorare con loro,cioè per
uccidere i demoni.
Era
un'idea geniale,senza contare che non avrebbe rischiato scene patetiche e
umilianti,con un po' di fortuna poteva farlo passare come un gesto dettato dalla
sua bontà d'animo.
“In
realtà qualcuno come Spike sarebbe utile alla nostra causa,tieni bene a mente
ciò che ti ho detto però. E' un vampiro,non fidarti di
lui,mai.”
“Grazie
Signor Giles”
“Di
niente..di niente”
“Ora
torniamo alle nostre lezioni di latino,ultimamente le abbiamo tralasciate
troppo”
“Ma è
l'una di notte!”
“Sembri
piena di energia...perché non provi a tradurre questo passo?E' molto
semplice...” |
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Capitolo 9 *** Segnalatori e operazioni ***
Cap.9.
Segnalatori e operazioni
Erano di
nuovo al Bronze.
A Julien
quel locale piaceva sempre meno.
Il
venerdì sera era così pieno di gente da farla sentire nauseata,ma Willow aveva
insistito così tanto quel giorno che non aveva potuto rifiutare l'invito,perciò
adesso si ritrovava seduta accanto alla
rossina.
Xander
era immerso tra la folla,alla ricerca di clienti a cui rifilare delle disgustose
barrette all'amarena.
Poco
prima ne aveva venduta una anche a lei...Julien non era ancora convinta di
potersi riprendere dall'orribile evento. Senza dubbio era la cosa più disgustosa che avesse mai
mangiato.
Anya
invece era seduta al tavolo, intenta a lamentarsi per la lunga astinenza alla
quale era stata costretta per quell'uscita di gruppo e sottolineando il fatto
che Buffy aveva chiaramente preferito la compagnia di Riley alla
loro.
“Non è
così,vedrete che arriverà presto. Me lo ha promesso. Ha detto che le
manchiamo”
Willow
sembrava così speranzosa che nessuno di loro aveva il coraggio di andarsene,ma
era ovvio a tutti che la biondina non si sarebbe
presentata.
“Vedrete
che arriverà” ripeté con la sua espressione più risoluta ed Anya sospirò
sconfitta.
Xander
tornò proprio in quel momento masticando l'orribile barretta che ovviamente non
era riuscito a rifilare a nessuno,come avesse lo stomaco di mangiarsela Julien
non lo sapeva.
“Buffy
non si è ancora fatta vedere?” chiese del tutto ignaro del tasto dolente che
aveva appena toccato.
“Eccola”
gridò la rossina all'improvviso.
Buffy
era appena entrata nel locale,ma evidentemente non era da
sola.
Pochi
istanti dopo il locale venne invaso dai ragazzi
dell'Iniziativa.
Riley e
Buffy si avvicinarono al loro tavolo per salutarli e subito l'umore sembrò
cambiare in peggio.
Anya
assunse un'espressione del tutto disgustata e tirò Xander verso la pista da
ballo,Riley invece ottenne
l'incarico di prendere da bere,ma
lei e Willow declinarono l'offerta completamente a
disagio.
“Non vi
dispiace vero?I ragazzi avevano improvvisato una festicciola e non potevo
andarmene”
Willow
aveva un'espressione così delusa in faccia che Julien si sentì triste per
lei.
“Non è
questo,è solo che avevo pensato fosse un'uscita solo per pochi. Lo sai,tra
noi...se avessi saputo che era un'uscita aperta anche io avrei portato una
persona”
“Mi
dispiace”
“Bene
credo sia ora di togliere il disturbo” se ne uscì la moretta,se la festa era
rovinata non era più obbligata a stare
lì,no?
“Ma
siamo appena arrivati,non andartene ancora” la pregò la rossina con il suo
miglior sguardo da cucciolo e la verità era che Julien non riusciva proprio ad
ignorare quello sguardo.
Per
fortuna il cerca-persone di Buffy scelse proprio quel momento per suonare
creando un baccano infernale “Devo andare” disse la biondina in tono di scusa e
Willow annuì tristemente.
“Quale è
il problema?” chiese la moretta,magari poteva aiutare,ultimamente la escludevano
da tutto.
“Non ne
sono sicura,la professoressa Walsh ci sta chiamando..immagino voglia spedirci ad
uccidere qualche tipo di demone”
Julien
annuì trattenendosi dal rispondere che forse la Walsh doveva pensare un po' agli
affari suoi e lasciare i demoni a chi li uccideva di mestiere..e si divertiva
nel farlo..e si annoiava quando gli altri pulivano la città al posto
suo.
“Buffy
dobbiamo andare” Riley la chiamò dall'entrata.
“Julien
vuoi venire anche tu?Se dicessi alla Walsh che anche tu sei…”
“No,non
disturbarti,preferisco fare la ronda da sola,non dirle di me. Non mi va molto di
lavorare con l'iniziativa”
“Oh..ne
sei sicura?Non vorresti far parte della squadra,condividere il peso?So che non
possono essere come noi,ma possono esserci d'aiuto non
credi?”
La
moretta sospirò “Ascolta,a me sta bene se vuoi cacciare con loro,è una tua
scelta,ma io preferisco evitarli. Non mi vanno molto a genio,tutto qui. E poi ci
sono destini peggiori che essere
cacciatrici”
“Ad
esempio?”
“Ad esempio essere
un fenomeno da baraccone” di
certo non poteva dirlo senza aprire una nuova lattina di vermi “Lascia stare,io
vado. Ciao Willow,ci vediamo domani”
Quella
sera andò dritta a casa,la ronda sarebbe stata inutile con Buffy e tutta la
squadra dei terminator in giro.
Si fece
la doccia e prese una nuova fiala di dasila “Ci sono pesi più grandi dell'essere
cacciatrice” mormorò prima di berla.
Si
svegliò al suono di qualcuno che gridava il suo nome, mani che la scuotevano con
forza.
“Avanti
mocciosa,vuoi svegliarti si o no?”
“S-Spike?”
Julien
aprì piano gli occhi,il vampiro era chino su di lei e vederlo così vicino la
fece arrossire,scattò a sedere,ma subito venne colpita da un terribile mal di
testa e il suo stomaco sembrò capovolgersi. “Cosa ci fai qui?E' giorno,dovresti
dormire a quest'ora” mormorò dolorante.
“Non ho
tempo per questo adesso,quei dannati militari mi stanno alle calcagna,mi hanno
perfino sparato,guarda qui”
Il
biondo si sfilò la giacca indicandole la spalla dove sembrava essersi conficcato
qualcosa di luminoso,non sembrava una pallottola e nemmeno un
tranquillizzante...che fosse velenoso?
”Sarà
meglio chiamare gli altri,non mi piace affatto
quell'affare”
“Cosa
aspetti?Muoviti,allora”
La
ragazza andò a chiamare Giles,mentre lo avvisava della situazione di Spike e gli
chiedeva di raggiungerla il prima possibile,il suo stomaco sembrò peggiorare e
la temperatura sembrò scendere di molti gradi,era normale che facesse così
freddo?
“Giles
arriverà subito” avvertì il vampiro.
Proprio
allora un forte capogiro le fece
perdere l'equilibrio,si ritrovò per terra col rischio di dare di stomaco da un
momento all'altro “Che cavolo ti prende adesso?” sentì Spike avvicinarsi,ma la
sua voce sembrava molto distante,si sentì afferrare per un braccio “Non hai una
bella cera mocciosa,questi sembrano i postumi di una sbornia..Non ti hanno
insegnato a non bere alla tua età?”
“Non ho
bevuto” mugugnò tra i denti,ma risultò meno convincente quando dovette correre
in bagno.
Il
biondino rimase a studiarla dalla porta “Cosa succede?” chiese stranamente
serio.
Julien
si voltò a guardarlo chiedendosi quanto avesse capito,ma era
impossibile,no?
La
dasila era nascosta sotto le tavole del pavimento sotto il suo letto ed anche se
l'avesse trovata non avrebbe mai capito a cosa servisse. Però era anche vero che
Spike l'aveva vista dormire più volte e lei non conosceva gli effetti della
medicina sul suo corpo.
Sam le
aveva detto che le provocava un leggero coma,ma in che
senso?
Cosa
accadeva al suo corpo mentre dormiva?
“Niente”
mormorò in risposta.
Il
vampiro sembrò pronto a ribattere,ma venne interrotto dal suono del
campanello..gli altri erano arrivati.
“Scendi
ad aprire per favore. Arriverò subito”
Spike la
guardò qualche istante prima di scendere senza dire
nulla.
Julien
ingoiò un paio di antidolorifici conscia che non avrebbero fatto molta
differenza e si lavò il volto,di sotto sentiva le voci di Giles e Xander,scese
le scale e li trovò tutti in salotto.
Giles al
telefono,Xander immerso in una discussione con Anya e Spike appoggiato alla
parete con le braccia conserte e gli occhi fissi su di lei come alla ricerca
della tessera mancante di un puzzle.
“Willow
sarà qui tra pochi minuti” li informò
l'osservatore.
“Willow?Perché, che
succede?”
“A
quanto pare senza-zanne è stato colpito da un segnalatore,se non lo togliamo lo
rintracceranno anche qui” spiegò Xander palesemente compiaciuto dal sapere la
risposta.
“Oh...ehi!Non voglio che l'esercito mi invada la
casa”
“Per
questo ho chiamato Willow,farà un incantesimo per distorcere il segnale il tempo
necessario ad estrarre il segnalatore. Hai dell'alcool
Julien?”
“Ho del
brandy perché?”
“Vuoi
sbronzarti?Non mi farò operare da uno mezzo
ubriaco”
“Mi
serve per anestetizzarti mentre ti levo quell'affare dalla
spalla”
“Oh”
“Cos'altro le serve?”
Lei e
Anya prepararono tutto l'occorrente e cinque minuti dopo anche la rossina era
arrivata in loro soccorso.
Spike
venne fatto sdraiare sul divano e mentre Willow recitava l'incantesimo,Giles
estrasse il segnalatore.
“Quanto
tempo ci vuole ancora?” chiese Xander in
ansia.
“Non
sono un dottore perciò mi serve ancora un po' di
tempo”
La
rossina terminò l'incantesimo,la luce saltò per un istante mentre l'aria sembrò
caricarsi di elettricità.
“Direi
che ha funzionato” disse la streghetta soddisfatta,una volta che ogni cosa tornò
normale.
“Ci sono
quasi” disse Giles
Spike,aveva preso la bottiglia di brandy,l'aveva quasi
finita ed era mezzo
addormentato.
“Eccolo”
gridò l'osservatore estraendo la pallottola e tenendola stretta nella
pinza.
“E'
enorme” disse Anya
“Sbarazzatene” Giles lo passò a Xander che corse in bagno
a gettarlo.
“Bene,credo che siamo a posto
adesso”
“Spike”
iniziò Giles in tono serio “non so perché ti dica questo,ma è per il tuo
bene,dovresti lasciare la città,è pericoloso con quei militari in
giro”
Julien
si sentì mancare il fiato,lasciare la città?Per sempre?Non poteva
farlo...
“Non me
ne vado finché quei tizi non disfano ciò che mi hanno
fatto”
“E come
credi di riuscirci?Dicendogli di rimetterti a posto perché ti manca tanto
uccidere?”
“Credi
che funzionerebbe?”
“Spike,dico sul serio,qui non è sicuro per
te”
“No,non
lo è per nessuno di noi”
Buffy
stava sulla soglia con l'aria di chi aveva appena passato il peggior quarto
d'ora della sua vita,il volto pallida e
illividita.... |
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Capitolo 10 *** Vuoi lavorare per me? ***
Cap 10:
Vuoi lavorare per me?
“Cosa è
successo?”
“Stai
bene?”
Iniziarono a chiedere tutti assieme,ma Buffy li mise a
tacere con un gesto.
“Sono
stata chiamata dalla professoressa Walsh oggi” iniziò a raccontare “ha detto che
c'era un demone nel condotto delle fogne,a suo dire era un demone di basso
livello,un procione,nulla di più. Così mi sono ritrovata imprigionata con
un'arma difettosa,a combattere due demoni tutt'altro che deboli,demoni che
l'iniziativa aveva già catturato”
“Quindi
la Walsh ti ha incastrata?” ne dedusse
Julien
“Mi ha
mandato in una missione senza ritorno”
“Ne sei
certa?Magari è un errore” balbettò Willow
sconvolta.
“Lo
sapevo” saltò su Xander “sapevo che non c'era niente di buono in quei
soldatini”
“Io l'ho
detto subito che quei tipi mi davano la pelle d'oca” rincarò
Anya.
“Ma
perché la Walsh vuole ucciderti?Che senso avrebbe?” chiese Julien
preoccupata.
Se la
Walsh aveva un cruccio contro la biondina,si trattava di aiutarla,ma se lo aveva
contro le cacciatrici in generale?Forse era meglio cominciare a guardarsi le
spalle...
“Non lo
so,ma non le piaceva che facessi troppe
domande”
“Significa che ti sei avvicinata troppo a qualcosa”
rispose Anya
“Forse a
quel 314,qualunque cosa sia”
“Cosa
facciamo?” chiese Willow
“Julien,qui hai delle
armi?”
“Si,ma
non credo…”
“Carichiamo contro l'organizzazione?Bene!Sono
pronto!All'attacco!!”
“Idiota”
brontolò Spike seduto sul divano
“Ehi,nessuno ha chiesto la tua opinione...anzi,perché sei
ancora qui?”
“Primo
questa non è casa tua,secondo sono qui perché..non lo so in effetti. Adesso che
i soldatini cercano Buffy immagino che il pericolo per il vecchio Spike sia
scomparso. Bene,allora credo che andrò a fare il tifo per loro” raccolse la
giacca dal divano dove l'aveva lasciata cadere prima che Giles lo operasse
e la infilò uscendo dalla
stanza.
Julien
lo seguì “Spike”
Il
vampiro si voltò a guardarla alzando il famoso
sopracciglio.
“Se
vuoi… puoi rimanere qui”
Se
avesse dovuto spiegare l'imbarazzo che provò nel chiedergli una cosa simile,la
moretta non sarebbe stata in grado di farlo ed essere guardata come fosse una
strana e bizzarra creatura non aiutava per niente “L'organizzazione potrebbe
ancora trovarti e col chip non puoi difenderti,perciò se vuoi...” la strana
sensazione di calore al volto divenne più intensa,Julien pregò tra sé di non
essere arrossita come temeva.
Spike la
guardò in silenzio,per un attimo la cacciatrice fu sicura che avrebbe accettato
e stranamente felice per questo,ma fu solo un istante prima che lo sguardo del
vampiro si tramutasse in sdegno. “Apprezzo la vomitevole generosità mocciosa. Ma
ci terrei a ricordarti che non ho alcun bisogno del tuo aiuto,nè ora,nè mai. Non
fare quella faccia adesso,mi sembrava ovvio...io vi odio tutti,dal primo
all'ultimo e se devo tifare per qualcuno saranno i vostri nemici. Sto solo
aspettando che cadiate morti per ballare sulle vostre tombe. Detto ciò...stammi
bene” si tirò la giacca sulla testa e corse in
strada.
Julien
rimase paralizzata davanti alla porta aperta,strano..lo stomaco le faceva di
nuovo male e come mai gli occhi le bruciavano
così?
Era
assurdo.
“Sono
una stupida...”
Cosa si
aspettava?Spike era un vampiro,un demone e lei era una cacciatrice..era normale
che la odiasse e la volesse morta,no?Allora perché ci stava male?Aveva davvero
creduto che fossero...amici? “Stupida...lui ti
odia.”
“Julien”
la voce di Buffy la riportò alla realtà,la moretta si passò una mano sugli occhi
per asciugarli “va tutto bene?”
“Si,stavo solo... chiudendo la porta. Volevi
qualcosa?”
“Va bene
se ci nascondiamo tutti qui per un po'?L'organizzazione non dovrebbe sapere
quasi nulla di te...perciò questo dovrebbe essere il posto più
sicuro”
“Non è
un problema,ho due stanze degli ospiti perciò staremo
comodi”
Julien
si sforzò di sorridere tornano in soggiorno dagli
altri...
Quella
sera si divisero nelle tre stanza,Giles e Xander, Willow e Buffy ed Anya con
lei.
Non
senza lamentele da parte di quest'ultima che avrebbe preferito stare con
Xander.
“Non
capisco perché debba stare con Giles. Giles non può stare con te o
Buffy?”
“No”
risposero tutti e tre gli interessati
all'unisono.
“Bene...in queste storie sono sempre io quella che ci
perde e tu non fai mai nulla per difendermi Xander,non credere che non capisca.
Tu ami più Giles di me”
“Okay...questa discussione sta prendendo una piega
decisamente imbarazzante,perché non ne discutiamo in
privato?”
“Non
fate cose sconce nella mia cucina!Grazie!”
Tornati
in salotto qualche minuto più tardi ,Anya si era rivelata stranamente
serena...Julien non voleva sapere cosa Xander le avesse detto...o peggio
fatto.
La
mattina dopo venne svegliata poco dopo le dieci dalle voci degli altri,era
strano per lei svegliarsi così presto ed anche molto irritante.
Scese
ancora in pigiama,non aveva voglia di cambiarsi e salutò
tutti.
Le
ragazze erano sul divano a guardare i cartoni e Giles stava in disparte,seduto a bere una
tazza di caffè con l'aria di chi si era svegliato di pessimo
umore.
“Xander?” chiese notando l'assenza del
ragazzo.
“E'
andato a prendere qualcosa da mangiare,hai la dispensa
vuota”
“Ho
dimenticato di fare la spesa”,si mise anche lei sul divano e iniziò a guardare i
cartoni della warner.
Poco
dopo Xander corse in casa gridando di mettere il
telegiornale.
La
giornalista stava raccontando di un bambino trovato morto proprio lì a
Sunnydale.
Era
stato barbaramente ucciso con quello che sembrava un grosso
spiedo.
“Il
polgora” esclamò Buffy “Meggie ci aveva mandati a cercarlo,ma ci ha ordinato di
catturarlo vivo. Aveva delle cose simili nelle braccia,deve essere opera
sua”
“Perciò
troviamo questa cosa e la uccidiamo” riassunse
Julien.
“Si,ma
dove lo troviamo?”
Buffy
tirò fuori la sua aria da comandante “Julien ed io andremo a cercare indizi sul
luogo del delitto,voi invece cercate tutto quello che potete sul Polgora
“
Aspettando che tutti annuissero la biondina si alzò con
aria determinata “Okay,andiamo Julien”
“Forse è
meglio che vi leviate quei pigiami prima” consigliò Xander
indicandole.
“Si e io
vorrei fare una doccia prima di uscire” concordò la
moretta.
Mezz'ora
dopo erano entrambe pronte alla battaglia,ma lungo la strada Riley si unì a
loro.
“Buffy!E' da ieri che ti cerco,è successa una cosa
terribile”
Lei e
Buffy smisero di camminare per ascoltare questa nuova terribile notizia “La
professoressa Walsh è morta. E' stata
uccisa”
“Cosa?”
chiesero entrambe
“Questa
notte. Non si sa chi sia il colpevole”
“Riley
ascolta...”
Julien
sentì di essere l'intrusa in una discussione piuttosto privata perciò decise che
forse era meglio sparire per un po'.
“Buffy tu vai con Riley ad indagare sul
polgora,per quanto ne sappiamo potrebbe essere lo stesso che ha ucciso la Walsh.
Io cercherò qualche informazione in giro,passerò da
Willy”
“Va
bene,ci vediamo più tardi allora”
“Bene,ciao Riley”
Julien
passò le successive ore alla ricerca di
informazioni.
Passò da
Willy,ma lui non seppe dirle nulla di utile sul polgora o su dove fosse.
Non
l'aveva visto in giro,o almeno questo era quello che
affermava.
Poteva aver mentito,ma Willy non era uno
che rischiava l'ira delle cacciatrici per
niente.
Così
tornò a casa a mani vuote,con la sensazione che le sfuggisse qualcosa di importante in tutta quella
storia.
Trovò
tutti riuniti in cucina,intenti a parlare con aria preoccupata “Che
succede?”
“E'
Riley” spiegò Willow “sembra che stia male,ma non capiamo cosa
abbia”
“Forse
gli hanno fatto qualcosa all'iniziativa” disse
Anya
“Non lo
so,ma è ora di scoprirlo” disse Buffy
“Cosa
intendi fare?”
“Entrerò
con Xander nel loro quartier generale,cercherò di scoprire qualcosa sul 314 e
Riley”
“Perché
Xander?Non puoi avere Xander,porta Julien. E' lei che ha i super muscoli come
te”
“Mi
serve qualcuno che possa passare per un militare e Xander qui è l'unico che può
riuscirci..e poi Julien è troppo giovane,la scoprirebbero
subito”
“E io
che faccio nel frattempo?” chiese la moretta sentendosi esclusa,non che le
dispiacesse non entrare nel quartier generale dei
matti.
“Prova a
cercare altre informazioni..anche voi,continuate le ricerche..e Julien, fai la
ronda,vedi cosa riesci a trovare,va bene?”
“Okay,ronda. Questo posso
farlo.”
Così
Buffy e Xander si avviarono verso il college,Willow e gli altri andarono da
Giles a cercare tra i libri dell'osservatore un metodo efficace per uccidere un
demone polgora,mentre Julien,armata di paletto,si recò al
cimitero.
Lungo la
strada si fermò a comprare un hot dog,la caccia le faceva sempre venire
fame.
Non era
in una strada molto frequentata,lì vicino c'era il locale di Willy e la gente
tendeva a stare lontana la notte.
Stava
pagando quando le sembrò di sentire i rumori di una colluttazione lì vicino
“Potrebbe tenermelo da parte un secondo?” chiese al venditore,prima di
allontanarsi per controllare.
I rumori
provenivano da un vicolo poco illuminato,avvicinandosi distinse le ombre di tre
persone,due erano chiaramente dei demoni,il terzo non riusciva a vederlo bene,ma
stava chiaramente avendo la peggio. “Tu uccidi i demoni e questo non lo fa
nessuno di noi” sentì dire uno dei due,mentre l'altro apriva la porta del locale
illuminando la strada.
Julien
guardò la persona a terra..se era un umano doveva aiutarlo,giusto?Anche se
sembrava tutto finito....la moretta dibatté se andarsene o meno quando notò la lunga giacca di
pelle e i capelli biondo platino,quei tratti erano inconfondibili.
“Se ti
rivedo qui intorno...” continuò a minacciarlo il demone e la moretta si fece
avanti senza riflettere “Ehi!!” gridò
“Ti conviene sparire mostriciattolo o ti prenderò a
calci”
“Grandioso” brontolò il vampiro ancora a terra.
Aveva il
volto ricoperto di tagli,un labbro rotto e l'occhio destro livido e
gonfio.
“La
seconda cacciatrice,ovvio....tranquilla,non ho voglia di attaccare briga con
te...e tu,non farti vedere qui intorno,o saranno guai” entrò nel locale
sbattendosi la porta alle spalle.
Julien
si chinò per aiutare Spike ad alzarsi,ma il vampiro le schiaffeggiò via le mani
procurandosi così un' ovvia fitta di dolore alla testa “Perché non ti fai gli
affari tuoi?” le sibilò contro.
“Cosa?E'
così che mi ringrazi?”
“Ringraziarti?Per cosa?Per avermi rovinato quel poco di
reputazione che mi rimaneva?”
“Uh?”
“Sei una
cacciatrice!Non ci arrivi?Hai appena fatto sapere all'intero mondo demoniaco che
sono un tuo alleato,una specie di stupido seguace!Avanti,ecco il grande
Spike!Nascosto dietro alla gonna della cacciatrice-mocciosa!126 anni passati a
costruirmi un nome e tu arrivi e distruggi tutto in un secondo!Grazie di
tutto!Sparisci ora!”
L'ultima
parte l'aveva gridata puntandole un dito contro il petto,non che Julien fosse
intimorita,o si sentisse colpevole.
Va
bene,forse non era stata un'idea geniale,forse gli aveva davvero rovinato la
reputazione o roba simile,probabilmente ai demoni non piacevano quelli che
venivano difesi dalle cacciatrici,ma non poteva nemmeno starsene da parte a
guardare mentre veniva picchiato,no?
La
moretta alzò le mani in segno di resa per cercare di placare il vampiro”Va
bene,mi dispiace,okay?Contento?Non volevo fare niente di male. Solo aiutarti,non
potevo mica lasciarti lì”
“Perché?”
“Eh?”
“Santo
cielo!Cosa hai in quella testa?Io-ti-detesto!Come faccio a fartelo
capire?”
“L'ho
già capito. Mi odi,ballerai sulla mia tomba...blablabla...tu invece mi sei
simpatico,diciamo che mi piaci..un pochino,perciò ho deciso che non importa se
mi odi,perché io-non-odio-te”
“Ho
capito...” la guardò seriamente “sei completamente stupida...che seccatura” si
alzò con un gemito di dolore e si accese una
sigaretta.
“Dove
vai?”
“Lontano
da qui,in un posto dove la tua idiozia non rischi di
contagiarmi”
“Potresti lavorare con
noi”
“Tu non
capisci,vero?Sei una di quelle persone che ti si appiccicano addosso come
colla...io non salvo il mondo e soprattutto non salvo quella combriccola di
idioti che chiami amici”
“Lavora
soltanto per me allora!”
“Cosa ti
ha fatto credere di esclusa esclusa dagli
idioti?”
“Guardala così… hai bisogno di soldi per sangue e
sigarette giusto?Io posso darteli”
“Vorresti pagarmi per uccidere i
demoni?”
Spike
sembrò all'improvviso molto più interessato alla sua
proposta.
“Bingo!”
“E
quanto mi pagheresti?”
“ 500
dollari al mese”
Spike
rise e buttò via il mozzicone “Dovrai fare di meglio,io valgo molto di
più..facciamo mille al mese”
“Non
vali così
tanto..600”
“800”
“700 non
un dollaro di più”
Il
vampiro finse di pensarci per un po' e Julien si ritrovò a trattenere il fiato
...”accetta,accetta...”
“Affare
fatto,allora,ma voglio subito il primo pagamento o non se ne fa
niente”
“Non
giro mica con tutti quei soldi”
“Niente
grana niente patto”
“Te li
darò domani,va bene?”
Spike
scosse le spalle “Vedi di mantenere la parola,verrò a riscuotere.
Oh,mocciosa?Dì a qualcuno di questo
accordo e lo riterrò concluso,okay?Non voglio che quegli stupidi mocciosi
credano che sia il loro schiavetto o roba simile. L'accordo riguarda solo te e
lo accetto solo perché ho bisogno di soldi”
“Va
bene,lo terrò per me”
“Non che
avessi intenzione di dirlo a
qualcuno...”
“A
domani allora....mocciosa”
Spike
sparì e Julien rimase imbambolata nel vicolo..aveva appena assunto Spike?Per 700
dollari??
Forse
era davvero pazza...
Però...rifletté
allontanandosi...
Non era
così male,anzi...
..si
sentiva quasi...felice.... |
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Capitolo 11 *** Prima ronda ***
Cap.11:Prima ronda
Buffy li
aveva aggiornati quella mattina.
Sembrava
che l’organizzazione avesse creato un nuovo tipo di mostro usando parti dei
demoni catturati e adesso questo affare, questo Adam, se ne andava in giro ad
uccidere la gente in modo assai macabro e violento e, come se non bastasse,
sembrava anche molto forte e molto cattivo.
Perfetto.
Cos’altro aspettarsi da
Sunnydale?
Aveva
già detto che l’iniziativa non le era mai
piaciuta?
Erano di
nuovo tutti riuniti nel suo salotto.
Xander
cercava inutilmente di aggiustare una delle armi dell’organizzazione il
distruttore o qualcosa di simile, aiutato da Willow, ma
entrambi non sembravano capirci molto.
Giles
invece, cercava di radunare tutte le sue cose il più in fretta possibile, non
vedeva l’ora di andarsene.
Quell’uomo non sapeva apprezzare
l’ospitalità.
“Cosa
facciamo adesso?” chiese a Buffy che se ne stava seduta in un angolo del divano
immersa nei suoi pensieri.
“Continueremo a fare la ronda finché non troveremo Adam,
non possiamo permettergli di continuare ad uccidere
indiscriminatamente.”
“E con
Riley cosa farai?” le chiese la rossina sedendosi al suo
fianco.
“Non lo
so… ho paura che gli facciano qualcosa.”
“Sono
certa che starà bene, all’organizzazione lo
cureranno.”
“Sono
d’accordo con Julien, lì hanno i mezzi per sistemare ogni
cosa.”
“Non lo
so, vorrei solo poterlo vedere.”
Il
silenzio che seguì fu interrotto dall’urlo esasperato di Xander che gettò il
distruttore a terra.
“Bene,
credo sia ora di andarsene, grazie dell’ospitalità
Julien.”
“Di
niente signor Giles.”
“Sarà
meglio andare allora.” Willow e Xander la salutarono ed uscirono insieme
parlando di nuovo del fucile rotto.
“Ci
vediamo stasera per la ronda.”
Julien
annuì e la guardò allontanarsi prima di chiudere la
porta.
La
giornata continuò come al solito, un po’ di televisione, videogiochi e qualche
pagina di un libro.
Stava
cenando in cucina quando la porta si aprì e Spike entrò come nulla
fosse.
“Cosa ci
fai qui?”
“Come
sarebbe a dire? Sono venuto a riscuotere come avevo detto” tese la mano verso la
moretta e le fece cenno di consegnargli i
soldi.
La
moretta lo fissò seccata... “L’educazione non è proprio il suo
forte.”
Visto
che il vampiro sembrava del tutto ignaro delle sue occhiatacce, Julien si
astenne da ogni commento e andò a prendere il denaro dalla sua stanza mormorando
di vampiri terribilmente avidi.
“Ecco
qui” gli consegnò i soldi e tornò a mangiare la sua pizza prosciutto e
funghi.
“Ehi,
questi sono solo 350… avevamo detto settecento, dove sono gli
altri?”
“Te li
darò alla fine del mese.”
“Cosa?”
“Non fai
altro che ricordarci quanto tu sia cattivo e inaffidabile… come so che non ti
tirerai indietro dopo aver ricevuto la paga?” sorrise masticando la
pizza.
Spike la
studiò come alla ricerca di un modo per uscirne finché alla fine, sconfitto,
arrotolò le banconote e se le mise in tasca.
“Stai
imparando finalmente. Chi dobbiamo uccidere allora? Forza sono carico e pronto
alla lotta.” gli rubò una fetta di pizza.
“Per ora
niente, stasera devo fare la ronda con
Buffy”
“Cosa?
Mi stai già scaricando per la biondina? E io che faccio? Ho annullato i miei
impegni per venire con te.”
“Perché
vedere la televisione è un impegno importante. Comunque per stasera si fa così,
magari domani mi aiuterai a cercare Adam.”
“Adam?”
“Un
demone creato dall’iniziativa. Cattivo e molto forte, gli piace scuoiare la
gente… lo conosci per caso?”
“No, non
è esattamente il mio tipo, ma posso vedere se scopro
qualcosa.”
“Come
siamo gentili.”
“Non
abituartici troppo” disse sedendosi a mangiare un'altra fetta di
pizza.
Julien
guardò l’orologio, si stava facendo tardi “Bene, devo andare adesso.” si alzò,
ma il vampiro non accennò a spostarsi.
Julien
si fermò a guardarlo, ma lui fece finta di
nulla.
La
ragazza si schiarì la gola attirandone finalmente l'attenzione e lui in tutta
risposta scosse la mano verso la porta “Vai pure, non mi
mancherai.”
“Non ti
lascerò solo in casa mia, fuori.”
“Oh
andiamo. La mia tv si è rotta e poi voglio giocare alla
playstation.”
Julien
sospirò, occuparsi di Spike era come occuparsi di un
bambino.
“Lasciami stare qui, ti prometto che mi comporterò bene e
poi dovresti apprezzare il fatto che ti ho chiesto il permesso. Lo sai…
tecnicamente posso entrare quando voglio.”
“Va
bene, mi arrendo, fai come vuoi. Non distruggere
niente.”
Il
biondo si mise una mano sul petto con la sua espressione più
ferita.
La
moretta uscì ridendo.
La ronda
non si rivelò particolarmente utile, l’unica cosa che trovarono furono gli
avanzi di una nuova vittima di Adam, stavolta un
demone.
Julien
non aveva mai visto niente di così disgustoso, la carcassa del demone era stata
lasciata appesa ad un albero, completamente
squartata.
“Ma
perché lo ha ucciso a quel modo?” chiese poco dopo a casa di
Xander.
“È
evidente, sta studiando biologia.” rispose la biondina che marciava pensierosa
per il salotto.
“Dobbiamo fermare Adam, ma prima devo salvare Riley.”
“Salvare? E come pensi di
entrare?”
“Stavolta lo faremo a modo
mio.”
Buffy si
lanciò nella descrizione del suo piano... un piano possibile solo in Charlie’s
angels... certo se fosse stata Cameron Diaz... di certo non sarebbe rimasta a
Sunnydale, sarebbe andata a Beverley Hills, avrebbe avuto una villa con piscina
e tanti soldi… e…
“Concentrati
Julien” si rimproverò, non che
servisse...
Il piano
era assurdo e nessuno lo avrebbe mai eseguito; per fortuna la biondina venne
interrotta dall’arrivo del ragazzo in
questione.
Pallido
e provato, ma sano e salvo, Riley comparve sulla soglia della cantina di
Xander.
Di
tacito accordo li lasciarono da soli e Julien promise a Buffy di occuparsi da
sola della ronda di quella notte così da lasciarle più tempo col suo
ragazzo.
Quando
tornò a casa, Spike se ne era già andato, lasciando tutto stranamente in
ordine.
Julien
ne era quasi turbata.
Dopo una
lunga doccia rilassante prese la sua medicina e andò a dormire, quella sera
sarebbe stata di nuovo a lavoro.
La notte
la trovò in compagnia del vampiro in giro per il cimitero.
“Dove
sono finiti tutti i demoni di questo posto?” si lamentò dopo un po’ il
biondino.
“È per
via dell’iniziativa, ci levano il lavoro.”
“Di
questo passo ti ritroverai disoccupata.”
“Nah...
non credo. Presto finiranno in guai troppo grossi per loro e ci lasceranno a
risolvere i loro casini. Tutto qui.”
“In
realtà è già accaduto. A quanto dici questo Adam è uscito da loro,
no?”
“Esatto,
ma non è il rischio più grande. Hai una vaga idea di quanti demoni tengano la
sotto? Immagina cosa accadrebbe se fuggissero! Quello sarebbe un vero
guaio.”
“Non lo
so… io lo troverei divertente.”
“Non
avevo dubbi... qui non c’è niente nè demoni, nè
Adam.”
Un colpo
improvviso alle spalle le fece perdere l’equilibrio in avanti, una mano le si
strinse intorno alla gola e poco dopo si ritrovò sbattuta contro una cripta, un
forte dolore le attraversò la schiena e il collo lasciandola intontita. Il
vampiro che l’aveva aggredita le si parò davanti pronto a colpirla, ma non
appena mostrò le zanne i suoi occhi si sgranarono e un paletto gli spuntò in
mezzo al petto distruggendolo pochi istanti
dopo.
Spike le
tirò il paletto e si spolverò la giacca con disgusto “Dì un po’, in genere
combatti così?”
“Cosa
vorresti dire?”
“Che
dovresti allenarti di più se vuoi arrivare al tuo prossimo
compleanno.”
“Come?
Ascolta un attimo!” Julien scattò in piedi, ma una fitta di dolore la costrinse
a reggersi al muro dietro di sé.
“Ti sei
ferita?”
“No,
solo un graffio.”
“Vedi?
Una cacciatrice non dovrebbe mai farsi prendere alla sprovvista! Il tuo
osservatore non ti ha insegnato nulla?”
All’improvviso ricordo di Sam una nuova fitta si fece
sentire, ma stavolta non era il dolore fisico a farla star
male.
“Avanti,
vieni con me.”
“Dove?”
“Devi
sempre fare tutte queste domande? Vieni e
basta.”
Julien
lo seguì in una cripta vecchia e umida, arredata come se ci abitasse
qualcuno.
C’erano
una vecchia televisione e un divano consunto dal
tempo.
“Che
posto è?”
“La mia
casa.”
“Wow,
certo che hai buon gusto...” disse ironica.
“Ah-ah,
molto divertente, siediti sul divano e
spogliati.”
In tutta
risposta Julien sentì il viso riscaldarsi “Cosa?” squittì
balbettando.
Spike
alzò un sopracciglio chiaramente divertito e le si avvicinò senza
parlare.
Colta
dal panico Julien indietreggiò fino a ritrovarsi contro il divano, all’ulteriore
passo del vampiro, la moretta cadde seduta e Spike ne approfittò per incastrarla
tra le sue braccia e il divano. “Julien...” sussurrò avvicinando il volto a
quello della ragazza “lo sai, sei davvero una ragazza...” le avvicinò le labbra
all’orecchio mentre il cuore di Julien batteva furiosamente “... perversa.”
concluse esplodendo in una fragorosa risata.
Julien
rimase paralizzata... c’era cascata come
un’idiota!
“Cosa
credevi che volessi farti? Non riesco a crederci! Dovevi vedere la tua
faccia.”
“Sei tu
che mi hai chiesto…”
“Per
controllarti la ferita mocciosa!”
“Oh.”
“Allora?”
“Cosa?”
Spike
sospirò esasperato “La maglia, togli la maglia... prometto di cercare di
resistere all’immensa tentazione che
rappresenti.”
Alla
fine la moretta lo accontentò, il vampiro esaminò con cura le sue ferite per poi
ordinarle di stare immobile.
Si
allontanò per qualche minuto, la moretta sentì suoni di roba spostata e lanciata
per aria prima di vederlo tornare con un kit medico tra le
mani.
Julien
lo guardò sconvolta. Un vampiro col disinfettante? Questa era proprio una
visione strana.
“Non
guardarmi così, tutti i vampiri ne hanno uno... ci serve...
per…”
La
moretta continuò a guardarlo incredula.
“Okay…
l’ho rubato, contenta? È questo quello che faccio… sono malvagio e
rubo.”
Julien
scoppiò a ridere “Sei proprio strano tu.”
“Senti
chi parla.” sbuffò lui.
Dopo
averla medicata Spike accese la televisione, non le chiese di rimanere, ma
neppure la cacciò, perciò Julien si mise comoda sul divano a guardarla con
lui. |
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Capitolo 12 *** Oz ***
Cap 12:
Oz
Oz era
tornato.
Così...
all’improvviso.
Erano
tutti riuniti dal signor Giles, immersi nei soliti discorsi su Adam, non
sappiamo dove sia, cosa stia facendo o come fermarlo,
quando tutti si erano ammutoliti e lì, sulla soglia era comparso lui...
Oz.
Julien
non lo vedeva dalla storia dell’anello di Amarra e non aveva mai chiesto
direttamente perché non vivesse più a Sunnydale o in che rapporti fosse rimasto
con Willow, aveva sempre avuto l’impressione che fosse meglio non parlarne e
adesso ne aveva la conferma.
A
giudicare dalle facce degli altri nessuno si aspettava che il ragazzo
tornasse... mai.
Oz andò
subito verso la rossina chiedendole di parlare in privato e Tara se ne andò con
la scusa di avere lezione. Sembrava stranamente in imbarazzo, era una ragazza
molto timida e riservata, ma anche molto dolce. Willow l’aveva presentata a
tutti qualche mese prima, l’aveva conosciuta a un club di magia ed anche se era
un tipo originale quella fuga sembrava del tutto
assurda.
Quando
la coppietta se ne fu andata tutti loro rimasero in silenzio, sembrava che la
questione Adam fosse passata in secondo
piano.
“Wow…” esclamò Xander “È
Oz... voglio dire... Oz.”
“Già.”
replicò Buffy fissando nel vuoto.
Riley
invece sembrò capirci ancora meno di lei in quella storia, non che le
dispiacesse.
Alla
fine, Giles, stanco dei loro 'discorsi superficiali ed inutili'
li cacciò tutti dal suo appartamento e lei si ritrovò
ancora una volta senza niente da fare.
Buffy
voleva fare la ronda con Riley così lei era di nuovo di
troppo.
Con
Willow impegnata con Oz e Xander e Anya attaccati con la colla non le rimaneva
altro da fare che starsene a casa a guardare la televisione, certo che la sua
vita era deprimente.
Forse
doveva farsi degli amici... ma il punto era che non le andava di
farsene...
Avvicinandosi a casa sua, notò due cose molto strane… la
prima era la luce accesa e la seconda il baccano che sembrava provenire da
dentro… qualcuno aveva organizzato una festa senza
dirglielo?
“Spike!”
gridò una volta dentro, il vampiro se ne stava sdraiato sul divano con tanto di
stivali e una lattina di birra in mano, quando la vide non batté ciglio “Già
qui?” si limitò a chiedere con voce seccata “Non hai niente di meglio da fare
tutto il giorno?”
Julien
andò a spegnere lo stereo.
“Ehi!Lo
stavo ascoltando!”
“Si e
con te tutta Sunnydale, se devi per forza intrufolarti in casa mia e usare le
mie cose, usa almeno un po’ di decenza nel
farlo.”
Il
vampiro rispose con una sorta di grugnito incomprensibile “Spero che tu mi abbia
comprato della birra, il tuo frigo è vuoto.”
In tutta
risposta la moretta gli lanciò addosso una busta della spesa “Aiutami a mettere
via queste e vedremo.”
Senza
attendere risposta Julien andò in cucina e il vampiro la seguì poco dopo,
lasciando cadere la busta sul tavolo “Allora? Che succede tra le fila dei buoni
samaritani?”
“Niente
di particolare... oh, aspetta! È tornato
Oz.”
“Il
lupo?”
“Esatto,
erano tutti strani, come fosse un fantasma.”
“Immagino che la rossa sia già corsa tra le sue forti
braccia.”
“Non lo
so, in realtà non sembrava molto felice... confusa più che
altro.”
Aprendo
il frigo per conservare le uova si accorse che era pieno di buste di
sangue.
“Perché
il mio frigo è pieno di sangue?”
“Il mio
si è rotto... mi serviva un posto in cui tenerlo fresco… non voglio che vada a
male.”
“È
disgustoso.” disse schiacciando le buste di lato per far
spazio.
“Ehi,
attenta a non romperle, il sangue costa caro di questi
tempi.”
“Tanto
pago io.”
“Ma io
me lo guadagno faticosamente… a proposito di questo, stasera? Chi si va a
picchiare?”
“Nessuno, stanotte tocca a Buffy e
Riley.”
“Cosa? E
tu permetti ai due piccioncini di rubarti la
scena?”
“Perché
no?”
Mise sul
fuoco una pentola d’acqua leggendo le istruzioni su un pacco di pasta, sembrava
facile.
Acqua,
sale, pasta e il gioco era fatto... mmh... poteva anche condirli, sugo, pesto…
okay... forse non aveva calcolato le
salse...
“Dico
sul serio, la cacciatrice ti tratta come una pezza da
piedi...”
Eppure
doveva avere qualcosa da mettere nella pasta senza doverla
cucinare...
Rovistando tra gli stipetti trovò una scatola di tonno…
meglio di niente... “chi dice che non posso buttarcelo
dentro?”
“... ti
chiama quando vuole, ti ordina di stare a casa… insomma... che diavolo stai
facendo?”
“Eh?”
No, non
lo stava ascoltando… ma era Spike, a lui piaceva parlare ore senza dire niente…
e in quei casi, mica si poteva starlo lì ad ascoltare,
no?
“Cosa
staresti cucinando?”
“Spaghetti, ricetta italiana… ci metto del
tonno.”
“Mmh… i
miei falli ben cotti.”
“Scusa?”
“E
mettici anche del sangue… sta bene su
tutto.”
Julien
sospirò e buttò un’altra manciata di spaghetti a
cuocere.
La pasta
risultò molliccia e salata, ma commestibile.
Spike si
lamentò tutto il tempo del sangue sprecato per coprirne il sapore, ma li mangiò
tutti.
Il
pomeriggio lo passarono a guardare Passioni e le altre soap di cui il vampiro
era appassionato, Julien lo presentò al mondo di Dawson Creek e Friends e si
divertì a sentirlo lamentarsi di ogni scena.
Arrivato
il tramonto il biondino se ne andò affermando di avere delle “cose molto
importanti e urgenti da concludere” e la moretta si
guardò bene da chiedergli che genere di cose fossero, ciò che non sapeva, non
poteva ferirla... giusto?
Il
giorno dopo era giorno d’allenamento, l’osservatore non era molto severo come
Sam, diceva sempre che ciò che aveva imparato da Buffy era che i manuali nella
vita vera servivano a poco e che le cacciatrici dovevano essere lasciate libere
di vivere la loro vita, perciò le allenava tre giorni a testa in tutte le
discipline dal corpo a corpo, all’uso delle più svariate armi, insegnava loro
l’uso dei cristalli e le loro proprietà nonché l’importanza della meditazione…
una cosa davvero noiosa a parer suo, senza contare che restarsene immobile tutto
quel tempo le dava i nervi.
Purtroppo quel giorno Giles decise di cambiare programma
all’improvviso e invece di aspettarla con qualche bella arma, l’attendeva con un
tavolo carico di libri.
“Mi era
stato riferito che il tuo osservatore si occupava anche della tua formazione
scolastica.” esordì pulendosi gli occhiali, Julien
annuì.
Per un
attimo le balzò in testa l’idea di mentire, ma se poi l’avesse
scoperta?
“Bene,
allora credo che sia meglio riprendere da dove ti sei interrotta adesso che ti
sei stabilita qui in città.”
“Okay.”
sospirò la moretta.
Per sua
disgrazia Giles iniziò a testarla per scoprire quanto sapesse di ogni materia e
ovviamente ritenne necessario un profondo studio della matematica e del
latino... l’incubo non sarebbe mai finito...
Così si
ritrovò immersa in una mattina di disequazioni alla ricerca del valore di quella
stupida x… perché poi doveva interessarle quanto valesse non lo
capiva...
Il
pomeriggio invece la vide immersa tra le incomprensibili parole di Cicerone a
pensare che forse, si, le interessava sapere quanto valeva quella
x...
Stava
rileggendo per l’ennesima volta il dizionario convinta che i polli avessero ben
poco a che fare con la guerra e i soldati quando Willow entrò correndo e
chiamando a gran voce Giles.
“È di
sopra.”
“Oh ci
sei anche tu Julien!Scusa per l’entrata un po’ rumorosa, ma si tratta di
un’emergenza.”
“Cosa
succede?” chiese Giles scendendo le scale attratto dalla
confusione.
“Si
tratta di Oz, l’iniziativa lo ha catturato.”
“Cosa?
Com'è accaduto?”
“Ha
perso il controllo, si è trasformato all’università… credo che abbia attaccato
Tara... è stata lei a chiamarmi.”
“Bene,
Julien vai a chiamare Buffy ed anche Xander… servirà il loro
aiuto.”
“Subito!” la moretta corse al telefono a chiamare gli
altri.
Poco
dopo la gang era tutta riunita nel salotto
dell’inglese.
“Tara ha
detto che l’hanno catturato subito prima che venisse da me, perciò non è passato
molto tempo.”
“Riley
non risponde.” Buffy andò a sedersi sul divano, avevano sperato che il ragazzo
li avrebbe aiutati da dentro, magari con qualche informazione, ma sembrava
irraggiungibile.
“Dovremo
infiltrarci di nuovo all’iniziativa pare.”
“E come
facciamo ad entrare? È impossibile.” si lamentò Anya seduta accanto a
Xander.
“Non
possiamo aspettare oltre…”
“Si,
avete ragione.” decise la biondina.
“Voglio
venire anche io” disse la rossina risoluta, nonostante i tentativi di Buffy
rimase irremovibile.
Mentre
cercavano di pensare a un piano, Spike fece la sua comparsa. Entrò silenzioso in
casa, sorprendendoli tutti e offrendosi di aiutarli, affermò di conoscere un
modo sicuro di entrare senza essere scoperti. Ovviamente chiese in cambio una
paga cospicua e davanti allo sguardo inceneritore di Julien si limitò ad
ammiccare in maniera innocente.
Dopotutto nessuno sapeva del loro patto,
no?
Così il
piccolo gruppo di salvataggio partì seguendo il
vampiro.
Come
promesso, entrarono senza problemi, la porta si aprì magicamente sotto il tocco
di Spike. C’era qualcosa di terribilmente strano in quella storia e come faceva
il vampiro a sapere di Oz?
“Le brutte notizie
corrono in fretta.” aveva detto,
ma quello era un po’ troppo...
E poi i
demoni lo odiavano ormai… perché avrebbero dovuto scambiare con lui le ultime
storie di Sunnydale??
I suoi
pensieri vennero bruscamente interrotti quando la corrente saltò in tutto il
quartier generale: Giles e Willow ce l’avevano fatta, adesso toccava a
loro.
Buffy li
guidò tra i corridori bui dell'organizzazione,lo scopo era trovare Riley o
qualcuno che potesse condurli dai loro
amici.
Lungo le
pareti si aprivano diverse porte anonime,ma non c'erano gabbie,nè demoni, quelle
si trovavano al livello più basso.
Sfondarono un paio di porte senza trovare nulla, le prime
due stanze erano uffici vuoti,la terza una stanza da letto,ma anche questa
vuota.
Buffy si
avvicinò ad una quarta stanza e fece cenno agli altri di stare indietro,Julien
si mise all'altro lato e le fece cenno di andare
avanti.
La
biondina sfondò la porta puntando la balestra all'interno,da dentro un uomo
sulla quarantina saltò su dal letto confuso “Che diavolo succede?” imprecò nel
buio.
“Molto
semplice...” sorrise Buffy puntandogli la balestra in faccia “un nostro amico è
finito qui per errore e tu adesso ci dirai dove lo tenete. In
piedi!”
L'uomo
si alzò con aria irritata e li guardò cercando una via di fuga,ma la stanza era
piccola e loro erano tutti armati “Non so di chi stiate parlando,non teniamo
civili qui dentro e..”
“Parliamo di Oz, è un lupo mannaro..ti ricorda qualcosa
adesso?”
“Di
nuovo lui? Perché sembrate tutti preoccupati per quel mostro?Prima Finn ci
tradisce e adesso..”
Julien
lo zittì con una gomitata ben piantata nello stomaco “Attento a come
parli,l'unico mostro che vedo qui sei tu”
“Che
stavi dicendo di Riley?Dov'è?” intervenne Buffy subito preoccupata per il suo
ragazzo.
Ancora
massaggiandosi lo stomaco,l'uomo raccontò del tentativo finito male di Riley di
salvare il loro amico “Adesso è tenuto in cella,in attesa della punizione più
adatta”
La
biondina gli puntò la balestra nella schiena “Guidaci da lui e niente
scherzi”
Scesero
di due piani prima di entrare nel nuovo corridoio, demoni di ogni specie si
dibattevano in piccole gabbie di vetro,ringhiando al loro passaggio e picchiando
i pugni sulle pareti.
Riley
era in una stanza, c'erano una branda e un tavolo a fargli compagnia,non era
ferito,ma sembrava molto scosso per
l'accaduto.
Non
appena li vide andò verso Buffy e l'abbracciò. “Ho provato a liberare Oz,ma non
sono riuscito...”
“Tranquillo,sappiamo già
tutto.”
Julien
spinse il loro ostaggio nella cella “Bene,la ringraziamo per l'aiuto. Penso che
Riley potrà sostituirla benissimo da qui. Ci vediamo!”
sorrise.
“Non la
passerete liscia.”
“Oh,io
credo di si invece.”
“Andiamo!Riley fa strada,dobbiamo trovare
Oz.”
Il
ragazzo annuì e li seguì fuori dalla cella in cui lasciarono rinchiuso il loro
accompagnatore.
Oz si
trovava più avanti,nello stesso corridoio.
Lo
trovarono chiuso in una delle gabbie come un demone qualunque,nonostante avesse
il suo aspetto umano,ma era senza vestiti e molto
pallido.
“Oz,stai
bene?”
“Diciamo
che sono stato meglio” rispose con voce
flebile.
Lo
aiutarono a tirarsi su e lo trascinarono
fuori.
Tutto
sommato era stata una passeggiata liberarlo, ma Julien l’aveva detto che
all’organizzazione erano dei buoni a nulla.
“Bene, è
andato tutto liscio sembra.”
“Già…
allora io vado a casa, Anya mi starà
aspettando.”
“Si,
anche noi abbiamo qualcosa da risolvere.” sorrise Buffy con uno sguardo verso il
suo ragazzo.
Oz e
Willow annuirono allontanandosi insieme e Giles salutò per andare a casa sua
dopo aver informato Julien che l’avrebbe attesa l’indomani mattina per
riprendere le lezioni di latino lasciate in sospeso quel
pomeriggio.
Spike la
aspettava davanti a casa, stranamente non era entrato “Visto? Non sono stato
sbalorditivo?”
“Si…
davvero grande…” sospirò la moretta “Stai nascondendo qualcosa?” magari
prendendolo in contropiede, gli avrebbe strappato la
verità.
Una
strana espressione attraversò il volto del vampiro, ma Julien non seppe
interpretarla. “No… perché?”
“Sarò
anche una mocciosa come dici, ma non una stupida… Oz viene rapito e cinque
minuti dopo sbuchi tu con un piano perfetto per salvarlo e un modo per entrare
all’iniziativa. L’iniziativa! Spike… che
succede?”
Per un
secondo il vampiro sembrò sul punto di confessare qualsiasi segreto nascondesse,
ma fu solo un secondo prima che ci ripensasse e alzasse le difese.
Raddrizzò le spalle e si accese una sigaretta gettandole
il fumo in faccia lentamente.
La
maschera del Big bad era tornata in scena.
“Non so
di cosa parli… mocciosa” scandì lentamente “Avevo il modo di arrotondare lo stipendio e l’ho fatto,
tutto qui. Adesso, se non ti dispiace, ho cose più importanti da fare che
restare qui a parlare con te. Ci vediamo.”
Scomparve nella notte, lasciandosi dietro l’odore acre
della sigaretta... |
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Capitolo 13 *** Litigi ***
Cap 13:
Litigi
Si
svegliò nel cuore della notte con la gola secca e il corpo sudato, ovviamente
non ricordava nulla, ma a giudicare dal dolore che provava in ogni osso del
corpo non era stata una bella esperienza.
Stette
immobile a fissare nel buio per chissà quanto, forse se fosse riuscita a non
pensare a niente avrebbe potuto
riaddormentarsi.
Quando
le mani cominciarono a tremarle senza controllo ci rinunciò.
Si alzò
lentamente e andò a sciacquarsi il viso in
bagno.
Il suo
riflesso allo specchio la mostrava mortalmente pallida, con gli occhi gonfi e
rossi come se avesse pianto per ore.
Doveva
essere una visione davvero terribile, Julien era felice di non averla
vista.
La
nausea la raggiunse inaspettata e improvvisa, un crampo le rivoltò lo stomaco
costringendola a svuotarlo... sui propri
vestiti.
Nel
vedersi ricoperta da quella roba disgustosa e nel sentirne l’odore acre si
ritrovò inginocchiata davanti alla toilette a vomitare per la seconda
volta.
A causa
dello sforzo anche la testa cominciò a
dolerle.
Come in
trance si cambiò il pigiama e si sciacquò di nuovo il viso, lavando per bene i
denti nel tentativo di cancellare il sapore
amaro.
Scese al
piano di sotto rannicchiandosi sul divano, con le ginocchia strette al
petto.
Poteva
fingere che qualcuno la stesse abbracciando, ormai non ricordava nemmeno più
cosa si provasse ad avere un corpo caldo stretto contro al proprio, ad essere
confortati da qualcuno.
Il
dolore ad un tratto non fu più solo fisico, rimase così... nella stanza buia e
silenziosa, piangendo e singhiozzando per un dolore che adesso proveniva da
qualche parte dentro di lei.
Un
dolore di cui non poteva parlare a nessuno... e che nessuno mai avrebbe potuto
capire.
“Bene,
direi che possiamo ricominciare da dove siamo stati interrotti ieri pomeriggio…
ecco...”
Giles le
passò il libro di latino, sembrava che dovesse ricominciare a vedersela con il
suo amico Cicerone... il suo mal di testa sarebbe presto peggiorato,
sembrava.
“Stai
bene? Sembri un po’ pallida.”
“No,
tutto bene… sono solo un po’ stanca… sa dopo la missione di
ieri.”
“Se lo
dici tu. Vado a fare del tè, ne vuoi?”
Julien
annuì assente mentre tutte le sue energie erano concentrate sul libro che aveva
davanti.
La
verità era che si sentiva uno straccio, le capitava spesso di svegliarsi e
sentirsi male, ma gli effetti non erano mai durati così a lungo, non capiva cosa
potesse significare, il pericolo era più grande del solito? O il suo corpo
iniziava a risentire dell’uso costante della diasila? Aveva già raggiunto il
limite?
Il
peggio era che non aveva nessuno a cui chiederlo, Sam era l’unico a sapere delle
sue visioni… ma adesso anche lui non c’era
più.
Forse
era destino che le tenesse nascoste, tutti quelli che ne erano a conoscenza
finivano col disprezzarla o col morire… un motivo doveva pur
esserci.
Forse
c’era davvero una specie di maledizione su di lei... come le aveva detto sua
madre.
I suoi
tristi pensieri vennero interrotti dall’improvvisa comparsa di Spike che irruppe
in casa dell’osservatore, col fiato corto e una coperta fumante sulla
testa.
Non
appena vide Julien gettò la coperta a terra e si avvicinò al
tavolo.
“Che ci fai qui?” chiese la moretta
diffidente.
Era
strano che Spike andasse a disturbare Giles, in genere lo faceva per soldi, ma
adesso non ne aveva più bisogno... a meno che non avesse già speso
tutto.
“Devo
parlare all’inglese... ho un affare importante per la cacciatrice… quella
vera... studi latino?” chiese studiando con aria disgustata il
vocabolario.
“Si… è
uno strazio.”
“Cosa ci
fai qui? Di nuovo…”Giles uscì dalla cucina con due tazze fumanti, ne posò una
sul tavolo davanti alla moretta e tenne l’altra per
sé.
“Devo
parlare con la cacciatrice, sai dov’è?”
“Puoi
parlarne con me.”
“Non
credo proprio, questa è roba importante. Lo dirò solo all’ape regina in persona
e se il patto va in porto vi procurerò informazioni di prima
classe.”
“Su
Adam?” si intromise la moretta guardandolo
storto.
Non
aveva una specie di contratto con lei? Le sembrava di pagarlo per questo, non
per andare a vendere informazioni a terze
parti.
“Probabilmente. Ci sono dei dischetti all’organizzazione,
so dove sono e come procurarmeli, ma in cambio voglio essere pagato bene…
protezione, sangue per un anno e altre
cose.”
“Fatto.”
disse Giles pulendosi gli occhiali, ma Spike rise divertito “Come se mi fidassi
della tua parola, voglio parlare con Buffy.”
“La
avvertirò io.”
“Come se
ti ascoltasse.” Julien era sempre più confusa, non solo Spike cercava di
scavalcarla così palesemente, ma adesso voleva anche farsi impalettare da Giles…
era sempre più strano… forse il chip gli stava friggendo il cervello… almeno
questo avrebbe dimostrato che il vampiro ne possedeva
uno.
“Ti
tratta come un vecchio bibliotecario in pensione
e...”
“Spike
perché non ci procuri quei dischetti e basta? A Buffy lo diremo
noi.”
Il
biondino la studiò pensieroso, forse ricordando la loro discussione della notte
precedente, forse rendendosi finalmente conto che il suo comportamento era
strano.
“Va bene, ma voglio essere pagato dopo.”
concluse infine, tirò su la sua coperta ed uscì senza guardarsi
indietro.
Giles
tutto ad un tratto sembrò depresso, mise giù la tazza di tè e la rimpiazzò con
una di brandy… che succedeva? Forse se l’era presa per il commento sul
bibliotecario in pensione... doveva rassicurarlo… confortarlo...
“nah”… tanto non ne era capace, meglio fare finta di
nulla e poi Giles era un adulto, non aveva bisogno di cose così
infantili.
“Dovrei
chiamare Buffy? O Xander?”
“Si…
si.” rispose senza nemmeno ascoltarla “Faremo così.” si mise sul divano a
fissare nel vuoto e a riempirsi un altro bicchiere di liquore... e un altro
ancora.
“Ah
si... è proprio un adulto non c’è che
dire...”
“Non
dovrebbe bere così tanto.” si limitò ad esprimere ad alta voce, ma l’uomo non
sembrò ascoltarla minimamente.
“Allora
fai un po’ come ti pare…”
”Xander
dovrebbe avere una divisa, digli di portarla a Spike per la sua
missione.”
Julien
sperò vivamente che qualcuno andasse presto a trarla in
salvo.
“Altro che
bibliotecario in pensione, qui siamo già allo stadio di mummificazione...
“pensò tra
sé.
Almeno
con Giles sbronzo sul divano la sua lezione di storia saltò per l’ennesima
volta.
Willow e
Tara la raggiunsero quel pomeriggio col
portatile.
Avrebbero controllato il contenuto dei
dischetti.
”Come
mai il signor Giles sta bevendo?”
“Credo sia un po’ depresso per via di un
commento poco azzeccato di Spike.”
“Spike?
Ma lo sappiamo tutti che fa così solo perché non può più mordere… è il suo modo
di sfogarsi.” Willow sembrava quasi giustificare il vampiro, era davvero troppo
dolce, ma a Julien quella storia sembrava sempre meno
probabile.
Okay
era Spike… e lui per divertirsi irritava la gente, ma
andare a casa di Giles solo per insultarlo era un po’ fuori dai limiti anche per
lui, no?
E la
storia dei dischetti?
Fino
alla sera prima non sapeva niente di niente ed ora… tadaan… dischetti con le
informazioni che cercavano… era davvero troppo
assurdo.
In poche
ore le cose in casa Giles invece di migliorare sembrarono peggiorare ancora di
più.
L’osservatore ormai completamente ubriaco se la prendeva
un po’ con tutti, Tara e Willow
cercavano coraggiosamente di ignorarlo, ma erano ovviamente al limite
della sopportazione, e l’arrivo di Spike sembrò la catalisi del
dramma.
Il
vampiro entrò correndo e ansimando come se avesse alle spalle un mostro...”Da
quando i vampiri ansimano? Cosa è? Un’altra stranezza alla
Spike?”
Diede
una manciata di dischetti a Willow e si lamentò per la sua
paga.
“Sono
criptati.” sentenziò poco dopo la rossina passandoli al computer e arricciando
il naso irritata.
Giles
sospirò e andò al piano di sopra “Puoi aprirlo?” chiese Tara a Willow nel vano tentativo di alleggerire
l’umore, impresa persa in partenza in modesta opinione della
moretta.
“Oh
certo… decriptare un codice del governo col mio computer portatile… praticamente
impossibile.”
“Ti
pareva...”
E allora
il biondino decise di compiere un’altra delle sue stupidate...”Evidentemente
oggi è in vena” pensò la moretta guardandolo
storto.
Prima
insultò Willow sulla sua mancanza di abilità col computer… e nessuno osava mai
fare una cosa simile.
Poi,
siccome i suoi dolci commenti sembravano cadere nel vuoto pensò di andare
colpire anche i suoi gusti. Gusti di cui Julien non era neanche a
conoscenza.
”Anche i
tuoi amici ne parlavano, dicevano che questa nuova cosa ti distrae, ma che è
solo passeggera.” se ne uscì con
l’aria di uno che parla del tempo.
“Quale
cosa?” balbettò la rossina in evidente
imbarazzo.
“Quella
fra voi due.”
A quel
punto Julien tossì e strabuzzò gli occhi… fra loro due? Willow e Tara? Tara e
Willow?…Cioè..... Tara e Willow?
Ed era
l’unica a non saperlo? Perché era l’unica a non saperlo? Perché Spike lo sapeva
e lei no? Non era simpatica? Non ispirava
fiducia?
Pensava
di stare simpatica a Willow… ma forse si sbagliava... ma a Willow stava
simpatico Spike! A Willow stava simpatico
chiunque!
“Xander
diceva che era solo una moda.”
Quindi
anche Xander lo sapeva, e se lui ne era al corrente anche Anya lo era... era
triste, molto triste… pensava di essere parte del gruppo, l’amicona , invece era
solo l’estranea, quella in più... “bene… grandioso…”
allora potevano anche ammazzarsi tutti tra di loro, non le importava, per
niente… affatto.
“Bene,
chiamatemi quando sarete riusciti a ricavarne qualcosa e assicuratevi di avere
pronto il mio pagamento.” concluse il vampiro stranamente soddisfatto di sé
prima di andarsene lasciando un’atmosfera decisamente
pesante.
Con
l'arrivo di Anya e Xander, poco dopo, le cose non
migliorarono.
Xander
non aveva un’espressione migliore di quella di Willow… forse Spike aveva avuto
qualcosa da rivelare anche a lui… “che
sorpresa...”
Alla
fine arrivò anche Buffy, aveva avuto un brutto incontro con Adam in una grotta,
il robot l’aveva presa a calci per bene sembrava…
“I
dischetti non mi servono così.” brontolò chiaramente di pessimo umore verso
Willow.
“Bene..” pensò Julien avvertendo la tensione salire
vertiginosamente, “oggi hanno tutti la Pms… deve essere una specie di virus
contagioso...”
“Okay…
forse se io e Julien tornassimo in quella
grotta...”
“A farvi
ammazzare.” brontolò Xander dal divano su cui sedeva
imbronciato.
“Ehi!”
si lamentò Julien.
“Adam vi
staccherà le braccia.” rincarò Willow.
Qui si
stava esagerando, non ci aveva mai neanche combattuto con questo Adam e già la
davano perdente? La stavano decisamente
sottovalutando.
“Non
potete venire, è troppo pericoloso.” sentenziò la
biondina.
“Certo,
allora quando tornerete entrambe a pezzi potremo consolarci del fatto di non
essere venuti.”
“Ehi!”
provò di nuovo la moretta, ma tanto nessuno le prestava
attenzione.
Anya la
tirò via per un braccio.
“Che
succede?”
“È
meglio levarci di torno prima che scoppi la battaglia.” spiegò Tara infilandosi
con loro nel bagno di Giles.
Così
adesso se ne stava appollaiata sul bordo della vaca ad ascoltare il magnifico
trio che gridava uno contro l’altro.
”Pensate
che resteremo chiuse qui per molto?” chiese Anya dopo un
po’.
“Spero
di no… ho un film importante da vedere.”
Qualche
minuto dopo le grida si fermarono all’improvviso “Credete che sia morto
qualcuno?”
Tara la
guardò preoccupata, Anya invece sembrò pensarci seriamente “Non credo… avremmo
sentito qualcuno cadere a terra.”
La porta
di casa venne chiusa rumorosamente… qualcuno se ne era
andato.
Provarono ad uscire in silenzio, in soggiorno erano
rimasti solo Willow e Xander chiaramente in collera e senza alcuna voglia di
parlare dell’accaduto.
“Andiamo.” sibilarono all’unisono verso
le rispettive compagne che li seguirono salutando
Julien.
Rimasta
sola, dato che Giles non era più sceso di sotto, Julien decise di andarsene a
casa sua.
Spike
ovviamente non c’era e nel frigo non era stato toccato nulla… non era passato
neanche per il sangue allora... sospirò.
Forse la
sera prima aveva sbagliato ad accusarlo così apertamente. Forse davvero il
vampiro non nascondeva niente.
“E forse
Babbo Natale esiste.”
Un po’
triste la moretta bevve la sua medicina e andò a dormire anche se era presto…
sperando che l’indomani andasse meglio. |
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Capitolo 14 *** Un nuovo patto ***
Cap 14:Un nuovo patto.
Nonostante la notte di sonno profondo e senza
interruzioni, al mattino si svegliò stanca come se non avesse dormito affatto e
in più il suo mal di testa non le dava tregua, ormai era chiaro che la causa
fossero le sue visioni e l’unica cosa a cui poteva ricollegarle al momento era
Adam.
Se il problema era l’androide c’era un solo modo
per risolverlo: distruggerlo il prima possibile.
Purtroppo la vittoria sembrava senpre più
distante.
Buffy non parlava più con nessuno e gli altri non
si parlavano tra di loro, Spike si comportava in modo strano e Giles aveva
decido di fare l’alcolizzato.
Forse poteva andare alla grotta di Adam, quella in
cui Buffy era stata il giorno prima, cercare qualche indizio... o magari lo
stesso Adam... non che ci tenesse in modo particolare.
Non le dispiaceva una bella battaglia impegnativa,
ma ci teneva ai sui arti… e non era sicura di essere all’altezza del
mostro.
“Speriamo che non mi prenda a
calci…”
Indossò un paio di jeans strappati sulle
ginocchia, un paio di anfibi e una felpa nera con sopra disegnato un teschio con
un grosso cuore rosa dietro.
Prese qualche paletto e due pugnali che nascose
negli anfibi, non sapeva che tipo di armi le sarebbero servite, ma era sempre
meglio tenersi leggere.
Una volta nella grotta non ci fu molto da vedere,
non era molto grande.
In fondo c’erano dei computer spenti, nessun
dischetto, nessuna traccia o indizio su cui lavorare: niente.
Viaggio inutile sembrava.
“Cosa fai qui? Ti sei persa?”
Julien si voltò, Spike stava a pochi passi da lei
con la sigaretta accesa in bocca e l’aria di chi era stato sorpreso a rubare dei
biscotti in un supermercato.
“Questo è il covo di Adam.” spiegò con
aria innocente.
Se il vampiro nascondeva qualcosa era meglio non
insospettirlo con troppe domande o spiegazioni.
“Lo so già, stavo cercando delle informazioni per
te. Me le avevi chieste.”
“Davvero?”
“Certo.”
Per un attimo Julien si sentì in colpa per aver
dubitato di lui… per un attimo… prima che il suo cinismo si facesse sentire
“Così te ne vieni qui in pieno giorno, rischi la vita, rischi di incontrare Adam
e farti ammazzare… per i miei 800 dollari?”
“Perché no? Vuoi accusarmi di qualcos’altro? Forse
di essere in combutta con questo Adam? Avanti fallo, ecco la ricompensa per il
proprio onesto lavoro.”
Un vampiro che si vantava di essere onesto,
adesso le aveva sentite proprio tutte… Spike che si
vantava di esserlo poi era segno dell’imminente
apocalisse.
“E voi due cosa ci fate qui?”
Buffy comparve imbracciando
un’ascia.
“Controllavo la caverna per vedere se Adam era
ancora qui.” rispose prontamente la moretta.
“E tu?” chiese la biondina guardando il vampiro
sospettosa.
“Mi dava una mano, gliel’ho chiesto io.” rispose
in fretta la ragazza, lo sguardo della biondina non preannunciava nulla di buono, se non faceva qualcosa
Spike sarebbe presto diventato un mucchietto di cenere.
“Di giorno? Devi averlo pagato bene.” replicò
guardando il vampiro con disgusto.
Julien scosse le spalle “Non volevo venirci da
sola… e dopo ieri non credevo volessi accompagnarmi.”
“ Ehi cacciatrice, avete scoperto cosa c’era nei
dischetti? Mi dovete ancora pagare.” si intromise Spike
“Ancora no… Willow ci sta
lavorando.”
“Lo spero, non si devono ignorare cose importanti
solo perché avete litigato.” alle sue parole entrambe le ragazze sgranarono gli
occhi.
Come faceva a sapere della lite?
“Io non gli ho detto niente e non
credo che gli altri l’abbiano fatto...”
“Si… certo.” rispose Buffy incerta “Julien ci
vediamo dopo, va bene?”
La cacciatrice le lanciò uno sguardo d’intesa,
sarebbe andata a cercare la rossina e Julien annuì.
“Bene direi che è ora di levare le tende.”
“Come sapevi che avevano
litigato?”
“Come?”
“Buffy e gli altri. Come lo sapevi? Non eri lì… e
io non te l’ho detto.”
“Oh… è stato solo intuito… si vedeva che la
cacciatrice era fuori fase… era ovvio…”
“Già, certo.” replicò la moretta guardandolo
storto.
Stava chiaramente architettando qualcosa… ma
cosa?
“Adesso devo proprio andare, ci vediamo... ti
contatterò se e quando troverò qualche informazione sul nostro uomo… va
bene?”
Il biondo si allontanò veloce, ma stavolta Julien
non si sarebbe accontentata delle sue parole.
Era stufa di questa storia, era ora di
risolverla.
Decise di seguirlo a distanza, con un po’ di
fortuna il vampiro non se ne sarebbe accorto.
Lo seguì lungo le fogne e poi verso il campus
universitario, all’inizio Julien pensò si stesse recando da Willow, per
tormentarla un po’ per la storia dei dischetti, ma ci mise poco a capire che non
era così.
Deviò in tutt’altra destinazione, sembrava
quasi che stesse andando… “No è impossibile, Spike non tornerebbe mai
lì…”
Si intrufolò in una porta secondaria e su per una
scala nascosta, scomparve oltre una botola di legno.
La moretta aspettò qualche secondo prima di
seguirlo e quando lo fece si ritrovò in un corridoio che non conosceva, ma che
chiaramente faceva parte del quartier generale
dell’iniziativa.
Era un corridoio costruito tutto in pannelli di
metallo, in fondo c’era una porta chiusa, con accanto il pannello in cui
inserire il codice d’accesso, codice che lei ovviamente non aveva, ma che Spike
chiaramente possedeva.
Perché lo aveva? Quella era una bella
domanda.
Si accostò alla porta per cercare di capire cosa
stesse accadendo, sentì due voci discutere all’interno.
Una era bassa e robotica,non l’aveva mai sentita
prima di allora, ma l’altra era familiare... apparteneva al
vampiro.
Con chi stava parlando? E perché all’iniziativa?
La moretta non riusciva a venirne a capo.
Qualcosa l’afferrò da dietro sollevandola per
aria, Julien si dimenò inutilmente, voltò la testa per vedere il suo aggressore
e si trovò faccia a faccia con… non ne era esattamente sicura… una specie di
mezzo uomo, mezzo robot… un mostro da film fantascientifico.
Se non avesse creduto di dover mantenere la
propria dignità avrebbe gridato, ma era una cacciatrice e le cacciatrici non
urlavano per la paura.
Provò a colpirlo con un calcio, ma lui non fece
nemmeno una piega.
“Tu sei Adam.” sussurrò la ragazza, ma il mostro
rise divertito “No, ma se ci tieni tanto a conoscerlo, te lo mostrerò
subito.”
La lanciò contro la porta con una tale violenza da
sfondarla sotto il suo peso.
Schegge di legno la graffiarono attraverso la
felpa facendola gemere di dolore.
Julien si ritrovò sul pavimento dell’altra stanza,
incapace di rialzarsi o solo di respirare, sotto gli occhi rispettivamente
stupiti e confusi di Spike e quello che doveva essere il vero
Adam.
“Cosa succede adesso?” chiese l’androide con aria
seccata.
“L’ho trovata qua fuori a
curiosare.”
Adam la sollevò dalla maglia guardandola dritta
negli occhi “Chi sei?” le soffiò contro il viso.
”Sono Julien la..” cominciò a dire, ma Spike si
intromise gesticolando selvaggiamente “... la mia amichetta.” concluse
ammiccandole…
“Tu guarda che faccia
tosta...”
Fingeva di volerla aiutare ora? Dopo che
chiaramente si era alleato col loro nemico? Dopo che aveva complottato per
ucciderli tutti? E lei che come una stupida si era fidata, lo aveva perfino
pagato… e lui… lui… era una scema!
“Amichetta?” ripeté confuso
Adam.
“Si… lo sai… una ragazza che... passa del tempo
con te, ti distrae...”
“Ti distrae?”
La moretta divenne paonazza... “Che
diavolo sta dicendo?È matto??”
“Si… lo sai come vanno queste cose, no? Le avrai
tra i tuoi dati.”
“Conosco le pratiche sessuali degli umani, stai
dicendo che questa donna condivide il tuo letto?”
“Non solo il letto… ma… si, esatto.” sorrise
soddisfatto il vampiro.
“Cosa?! Lo
ammazzo!!!”
“È un’amica della cacciatrice, le ho viste insieme
una volta.” si intromise il secondo mostro.
Julien non ricordava di averlo mai visto, ma in
genere non prestava molta attenzione a chi aveva intorno… eppure una faccia così
brutta l’avrebbe certo ricordata.
“Non è vero, devi averla confusa con un'altra. Mi
ha seguito fin qui perché le ho promesso un po’ di adrenalina, sai queste cose
la eccitano. Ti avevo detto di aspettare fuori, Karen”
“Karen? Karen? Io lo torturo e lo ammazzo...
te la do io l’adrenalina, idiota!!!”
“Oh,” rispose Adam “interessante. Arrivi a mentirmi per
difendere questa umana? Cosa è lei per te?”
“Niente, te l’ho detto. Solo un passatempo per
infastidire la cacciatrice. Detesta non avere tutto sotto
controllo.”
“Non posso credere di essermi fidata di te.”
mormorò Julien a
mezza-voce.
“È arrivata la preda.” intervenne
Grahams.
“Visto? Come da accordo. Il pesce ha abboccato,
perciò liberami dal chip e salutiamoci qui, okay?”
Tutta quella storia per il chip, ecco il perché
dei sotterfugi e del tradimento, il chip.
“Cosa potevo aspettarmi in fondo? È pur
sempre un vampiro.”
“Non è da sola.” gli rispose Adam indicando sul
monitor Xander e gli altri “Hai fallito.”
Spike guardò Julien per un secondo prima di alzare
le mani in segno di resa “Almeno ci ho provato, potresti pagarmi lo stesso.” in
tutta risposta Grahams lo afferrò alla gola.
“Staccagli la testa.” ordinò Adam e colpì Julien
allo stomaco lasciandola cadere, il dolore fu terribile, la ragazza si accasciò
di nuovo a terra, doveva avere qualche costola rotta, Adam le sferrò un altro
calcio spedendola contro le gambe di Grahams. “E dopo uccidi anche la
ragazzina.”
Julien tossendo si spinse sui
gomiti.
Spike spense la sigaretta nell’occhio del suo
avversario e si liberò facilmente, sollevò la ragazza da terra senza sforzo e se
la caricò in spalla correndo fuori a tutta velocità.
Si fermò solo molti corridoi più su, quando ormai
era chiaro che nessuno li inseguisse.
Il vampiro si fermò e la lasciò cadere con un
tonfo che la fece gemere per il dolore.
“Cosa diavolo credi di fare? Vuoi farti
ammazzare?” le inveì contro.
“Non ci provare!” gridò lei di rimando,
rialzandosi e puntandogli un dito contro il petto “Tu lavoravi per Adam! Alle
mie spalle! Mi hai mentito, traditore! Non posso crederci!”
“E allora?” chiese lui, tornando calmo, la cosa
sconvolgente era vederlo davvero confuso.
Come se Julien fosse arrabbiata per una cosa
ovvia.
“Sono un vampiro, lo hai dimenticato? Mento, rubo,
uccido… e allora? È la mia natura.”
La moretta lo colpì così forte da mandarlo a
sbattere contro la parete, il rumore della testa che cozzava col metallo fu
piuttosto soddisfacente, così come il sangue che gli sgorgò dal naso “Ma sei
impazzita?”
“No, anzi… direi che sono ritornata sana
piuttosto. Era una cosa da folli fidarmi di te, farti entrare in casa mia,
trattarti da amico… sono arrivata a pagarti! E tu nel frattempo progettavi un
modo per uccidermi. Sei disgustoso.”
Le luci saltarono di colpo, ruggiti e rumori di
battaglia si alzarono da ogni parte e l’allarme iniziò a
suonare.
“Senti non mi sembra il momento adatto per
parlarne, Adam ha aperto tutte le gabbie, sai cosa significa? Se vogliamo
uscirne vivi è meglio unire le forze.”
Julien replicò con un gesto non molto signorile e
si incamminò verso il corridoi più lontano da Spike, ma il vampiro non sembrava
voler cogliere l’indizio perché continuò a seguirla in
silenzio.
Ben presto si ritrovarono in mezzo alla battaglia,
i demoni stavano massacrando gli uomini dell’iniziativa.
Julien si ritrovò a combattere entrambe le parti,
i militari erano semplici da abbattere, ma doveva stare attenta a schivare le
loro armi, i demoni erano più difficili, la metà apparteneva a razze
sconosciute, non sapeva nemmeno come ucciderli.
Nella lotta si era allontanata dal vampiro, ma con
la coda dell’occhio le sembrava di scorgerne di tanto in tanto gli
inconfondibili capelli… non che le importasse... potevano anche ucciderlo per
quanto le importava, quel viscido doppiogiochista.
La rabbia le diede ancora più adrenalina, prese a
calci un militare e si voltò pronta ad affrontare un demone.
Un altro la afferrò alle spalle e un vampiro ne
approfittò per colpirla “Buon appetito.” le sussurrò calando il volto del
demone, si avvicinò alla sua gola per morderla, la paura le strinse lo stomaco
paralizzandola… sarebbe morta così?
Non sapeva perché, ma in quel momento, senza
nemmeno pensarci, Julien gridò con tutte le sue forze il nome più inaspettato di tutti
“Spike!!!”
Strinse gli occhi per proteggersi dal dolore del
morso che fortunatamente non arrivò mai,la presa attorno al suo collo svanì e la moretta
cadde a terra tosssendo, con gli occhi colmi di lacrime per la paura e il dolore
“Stai bene?”
Spike si guardava attorno, tutti gli altri
combattevano indisturbati “Dobbiamo cercare la cacciatrice e i suoi… se vogliamo
uscire da qui loro sono la strada migliore.” L’afferrò sotto al braccio per
tirarla in piedi e la trascinò con sé aprendosi una via di fuga tra i demoni e i
militari “Occupati degli umani…” le ordinò “io penso ai
demoni.”
Combatterono aprendosi una strada fra i nemici, i
corridoi si trasformarono presto in una sala più ampia, erano vicini
all’entrata.
Qualcuno poco più avanti aveva aperto una via di
fuga nel vano ascensore. “Ecco l’uscita, muoviti.” Spike la afferrò di nuovo dal
braccio cercando di trascinarla verso la scala, ma la ragazza si
divincolò.
Non poteva certo andarsene ora.
La battaglia era appena iniziata e lei era una
cacciatrice doveva rimanere lì fino alla fine “Non posso andarmene senza gli
altri.”
“Sei pazza? Guardati attorno, non riuscirai mai a
trovarli.”
“Tu vai pure se vuoi, ma io resto qui.” non stava
scherzando, non avrebbe ceduto su quel punto.
Iniziò ad allontanarsi, ma Spike la raggiunse “Sei
una pazza, lo sei sempre stata.” si passò una mano tra i capelli esasperato, la
riafferrò dal braccio e la trascinò nella direzione opposta.
“Dove vai adesso? Lasciami.”
“Fai silenzio, ti sto aiutando, vuoi andare da
miss salva-mondo e il suo gruppetto di eroi,
no?Ti ci sto portando.”
Poco lontano c’erano dei demoni indaffarati a
buttare giù una porta, il vampiro iniziò a liberarsene con facilità e Julien gli
diede una mano, pur senza capire...
L’ultimo riuscì a sfondare la porta poco prima che
il vampiro se ne liberasse, Spike lo seguì
“Meno male che c’ero io a difendere la porta! State tutti
bene?”
Julien si fece spazio ed entrò, seduti in cerchio
c’erano tutti gli altri sani e salvi. E tutti guardavano male Spike, chiaramente
non era la sola ad aver capito il suo sordido piano.
“Adam?” chiese Julien, non aveva la minima voglia
di affrontare i tentativi di Spike di levarsi dai guai, la rossina le fece il
segno della vittoria “Buffy lo ha appena eliminato.”
“Peccato che tu ti sia persa il divertimento...”
esclamò Xander “... è stato fortissimo.”
La biondina scelse proprio quel momento per
rientrare nella stanza “Voi cosa fate qui?”
“È una storia lunga, stavamo inseguendo Adam e
siamo finiti qui.” spiegò Spike con un’incredibile faccia tosta, Julien lo
guardò storto.
Riusciva a mentire anche in quell’occasione? E
soprattutto era convinto che l’avrebbe coperto?
“Visto che lavoravi per lui non ti sarà stato
difficile rintracciarlo” se ne uscì Xander, ma ovviamente Spike non si lasciò
cogliere in fallo “Starete scherzando! Facevo solo finta,ero un infiltrato,
niente di più.”
“E speri che con questa storiella non ti ridurremo
in cenere...”
“Vi ho convinti?”
“Penso sia il caso di andare adesso.” si intromise
Julien.
Era arrabbiata, ma non era ancora pronta a vedere
il vampiro svanire… anche se non capiva perché le importasse la sua
sorte.
“Okay, usciamo.”
Buffy fece strada fuori dalla stanza, aiutarono i
militari ancora vivi a mettersi in salvo, ormai anche i demoni erano più
occupati a salvarsi che a combattere… l’iniziativa era un progetto concluso per
sempre.
Gli altri andarono tutti a festeggiare la
vittoria, ma Julien non aveva praticato un incantesimo che la rendesse incapace
di stancarsi e stremata come era voleva solo dormire, così declinò gli inviti e
se ne andò a casa.
Spike era svanito nel nulla non appena erano
usciti dall’iniziativa, ma ora era seduto nella sua cucina con una tazza di
sangue fra le mani e l’aria più innocente del mondo.
“Nel caso prima non fosse stato chiaro, non sei
più il benvenuto qui… sparisci.”
Gli disse gelida salendo al piano di sopra, non
l’avrebbe perdonato.
Non questa volta. Era andato oltre. Era troppo
pericoloso.
Spike era un vampiro, non aveva morale e questo
era un rischio non solo per lei, ma per tutti.
Per quanto potesse piacergli o starle simpatico,
non poteva mettere gli altri in pericolo.
“Aspetta...” la seguì “Non mi dirai che ce l’hai
ancora con me per prima? Pensavo avessimo risolto tutto.”
Julien non gli rispose neanche.
“Ascolta, lo so. Ho sbagliato. Ma aveva promesso
di togliermi il chip! Che altro dovevo fare? Mi avrebbe reso di nuovo forte come
prima, mi avrebbe fatto tornare un vampiro e non questa cosa patetica che sono
adesso… tutto qua. Non potevo rifiutare.”
Julien lo ignorò, si chiuse in bagno a cambiarsi,
forse si sarebbe stufato di parlare a vuoto.
“E in più non ho tradito te, non esattamente. Ho
promesso a quel tizio una sola cacciatrice. Capisci? Buffy e i suoi amichetti,
tu non c’entravi niente. Lo sai che non mi sono mai piaciuti.”
“Hai cercato di ucciderci tutti Spike...E ora
vattene!”
Uscì dal bagno con l’intenzione di andarsene a
dormire, ma si bloccò.
Il vampiro si era seduto sul suo letto, quindi era
costretta a rimanere in piedi… di certo non si sarebbe sdraiata vicino a
lui.
“Non è vero. Te l’ho detto, tu eri fuori
dall’accordo, perciò tecnicamente non ho violato il nostro
patto.”
Julien lo guardò incredula.
Era serio? Cioè secondo lui questo era essere
fedeli? Buono a sapersi!
“Non guardarmi così, è vero. Per questo non gli ho
detto cosa eri, non gli ho mai rivelato che anche tu eri una
cacciatrice.”
“E questo cosa c’entra?”
“Come sarebbe a dire? C’entra eccome! Tu non sei
mai stata un bersaglio, era Buffy la sua unica preoccupazione. Non sapeva
neanche della tua esistenza… sarebbe andato tutto bene se non fossi piombata nel
suo ufficio a quel modo.”
“Fammi capire bene… volevi uccidere Buffy, i suoi
amici, farti togliere il chip, uccidere, divertirti uccidendo, uccidere e poi?
Tornare a casa mia come niente fosse cambiato? Fare finta di avere ancora il
chip e magari continuare a farti pagare? Oppure uccidermi nel
sonno?”
“No!”
“E allora?”
“Ecco... non ci ho pensato,va bene? Volevo solo
che mi togliesse il chip tuto qua! Volevo solo tornare ad essere un vampiro
degno di questo nome, non ho pensato a cosa sarebbe successo
dopo.”
Spike si morse il labbro e abbassò gli
occhi.
Julien sospirò.
Era sbagliato sentirsi triste per lui, sentire
compassione per un mostro che si lamentava di non poter più uccidere la gente?
Si… doveva esserlo per forza, ma in fondo come Spike stesso ripeteva sempre, lei
era pazza. E il vampiro lì seduto le faceva una gran pena.
Doveva essere difficile adattarsi a un mondo non
tuo. Con regole che non conoscevi e non ti piacevano.
Lei lo sapeva bene. Non era anche lei una specie
di scherzo della natura?
“Tu sei un
vampiro. Insomma, sei cattivo e spaventoso… anche
così.”
Spike la guardò poco convinto “Lascia
perdere.”
“A me piaci così.” arrossì.
Spike sorrise a malapena “Ma tu sei una mocciosa e
sei pure pazza.”
“Però ti pago settecento dollari al mese per come
sei, se tornassi un vero vampiro non potrei più farlo.”
Si sedette sul bordo del letto, rimasero così in
silenzio uno affianco all’altra.
“Allora, sono ancora nei guai?” chiese dopo un po’
il vampiro.
“Dipende. Saresti disposto a darmi la tua parola
che non tenterai più una cosa del genere? Che non proverai più a uccidere
Buffy?”
Spike si lasciò cadere sul letto sospirando.
“Quanto mi pagheresti?”
“Cosa? Ti pago già settecento
dollari.”
“Quello è per il mio aiuto e non uccidere
te.”
“Cento dollari.”
“Oh andiamo! La cacciatrice e i suoi amichetti ne
valgono almeno trecento.”
“Cosa? Vuoi mille dollari al
mese?”
“Perché no? Mi piacciono le cifre
tonde.”
Julien sospirò. Come mai non riusciva mai a dirgli
di no?
“Va bene, affare fatto, ma se provi a tradirmi di
nuovo ti prenderò a calci sul serio.”
“Parola di vampiro, scricciolo.”
“Vado a farmi una doccia.” se ne uscì infine
Julien e Spike sorrise alzandosi “Ti va di vedere quell’orrendo film sui vampiri
che ti piace tanto?”
“Ehi!Lestat è un vampiro coi fiocchi… è bello,
intelligente, divertente… tutti vorrebbero essere come lui.”
“Si, si… è un ideale irraggiungibile per tutti
noi.”
“E non dimenticarlo.”
“Vado a preparare i popcorn.”
“Non riempirli di sangue come tuo
solito.”
“Come se fosse meno disgustoso tutto il cioccolato
che ci rovesci sopra tu.” uscì brontolando.
Julien sorrise andando in bagno, si sentiva
stranamente felice.
Alla fine il vampiro aveva ottenuto la cifra
iniziale di mille dollari sembrava.
Ma in fondo non era così male cedere a
volte.
Soprattutto quando si teneva davvero a
qualcosa.
Sunnydale non era così male, non lo era
affatto. |
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