Never Been Hurt

di Jelena_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Anime Spezzate ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Piccole Amicizie e Nuove Canzoni ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 Non posso crederci. Eppure è successo. Come ho potuto essere cosí ingenua? Soffoco un singhiozzo. È successo proprio a me, che mi ero promessa che sarei stata sempre attenta. Cosa farò? Mi sono cacciata in un guaio più grande di me.

*

Altro litigio. Ultimamente non facciamo altro. Litigi, imprecazioni, offese, insulti. Tutto per colpa della sua ex ancora innamorata di lui. Riusciremo mai a mettere da parte il nostro orgoglio e parlare senza offenderci?

Nota Dell'Autrice:
Rieccomi con una nuova Fan Fiction scritta con LodoLove, questo è solo il prologo di una storia che spero sia di vostro gradimento.
Spero vi piaccia e che lascerete una recensione solo per sapere che ne pensate.
Un bacio a tutti,
Jelena e LodoLove.

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Capitolo 2
*** Anime Spezzate ***



 E anche questa mattina mi ritrovo in camera mia, con le lacrime agli occhi. Quel ragazzo mi ha distrutto ancora di più. Come ha osato? Non sapeva che stavo male in quel momento? Ma ricordo il suo sguardo: distrutto, malinconico, avvilito. Come il mio.
Mi alzo dal letto, asciugando le lacrime che mi rigano le guance. Prendo un bel respiro e mi dirigo verso il bagno. Osservo il mio riflesso nello specchio e sorrido, ripetendomi che questa giornata andrà bene.
Indosso una semplice maglietta bianca e un jeans adarente, che risalta il mio bel sedere. Infilo delle bellarine blu ai piedi. Sì, so cosa starete pensando: Ludmilla Ferro che non indossa abiti firmati?! Ma semplicemente a me non importa, voglio diventare una ragazza semplice, perché l'esperienza, o guaio, che sto vivendo cambierebbe chiunque. Tiro un altro sospiro. Sono bellissima, come sempre. Non saluto i miei genitori, non ne sento il bisogno, non più ora mai. Mi incammino verso lo Studio. Inspiro l'aria fresca che mi circonda. Sì, questa deve essere proprio una bella giornata.

*

Sono distrutto. Era cominciato tutto per gioco. Per semplice divertimento. E poi è succeso: mi sono innamorato. Quando di preciso non saprei dirlo. Forse quando mi confortava nei momenti in cui sentivo la forte mancanza di mio padre, oppure quando mi ha regalato quella chitarra che mi ricordava la mia figura paterna, quella che mi era sempre mancata.
Entro allo Studio, sapendo già cosa dovrò affrontare. Come infatti: Leon e Violetta che si sorridono come se si fossero innamorati per la prima volta. A me cosa resta invece? Niente.
Noto Ludmilla entrare allo Studio. Anche lei è distrutta. Federico l'ha lasciata per un'altra ragazza, Maya. Lei è magra come un chiodo, non ha curve. I suoi occhi sono color fango, inespressivi. Porta sempre i capelli neri legati in una coda disordinata. Mi chiedo come si possa lasciare Ludmilla per una come lei. Mi avvicino a lei, ma quando mi nota i suoi occhi si spalancano, spaventati. Per un attimo rimane ferma, ma poi gira i tacchi e scappa via. Rimango immobile, perplesso. Certo, è vero, avevamo avuto una notte un po' "movimentata", ma non era la prima volta. Perché ora è così spaventata? Con quella domanda in testa mi dirigo verso l'aula di Beto, ripetendomi semplicemente di dimenticare.

*

-Smettila di fare la bambina!- grido, per superare le sue urla. Sono sempre stato un bravo ragazzo, che porta rispetto a tutti, in modo particolare alle ragazze, ma quella situazione cominciava a scocciarmi. Sono stanco dalla sua futile gelosia. -Io sarei la bambina? Ma sentilo! Ti pare che io mi arrabbi per una cosa che non esiste? Su avanti, guardami negli occhi e dimmi che non provi piú niente per Ana!- esclama, nei suoi occhi noto tristezza, amarezza e paura. Vorrei dire qualcosa, ma la mia bocca non si apre. Rimango fermo. Perché non riesco a rispondere?
I suoi occhi si fanno lucidi, feriti. Abbasso lo sguardo.
-Ecco appunto...- mormora lei, sorridendo amaramente, superandomi, uscendo dalla stanza.
Forse la sua gelosia non era così futile...

*

Dicono tanto che l'amore è stupendo, ti fa sognare, ti fa sentire speciale. La verità è che l'amore fa schifo. Come si può amare una persona fino a stare male? Come si può amare una persona che è anche innamorata di un'altra? Perché esiste l'amore non corrisposto? O i triangoli d'amore? Sono stufa di questa situazione, vorrei sprofondare, scomparire.
Entro nel bagno delle ragazze e mi lascio cadere a peso morto sul pavimento, non m'importa dell'impatto doloroso. Piango silenziosamente, anche se ogni tanto mi lascio scappare qualche urlo isterico. Non so quanto tempo passa, credo una manciata di minuti, così decido di alzarmi e di sciacquarmi la faccia per cancellare i segni che hanno lasciato le lacrime. Finito tutto, mi dirigo verso la porta per uscire, quando sento dei singhiozzi sommessi. Mi avvicino al posto da cui sembrano provenire quei suoni. Noto una chioma bionda.
-Ludmilla?- la richiamo, incredula. Lei alza la testa, con occhi sgranati, per poi assottigliarli: -Non parlare di questo con nessuno, Cauviglia!- esclama, chiamandomi per cognome. Si asciuga le lacrime e scappa via, mentre io realizzo di aver appena visto Ludmilla Ferro, comunemente conosciuta come Regina di Ghiaccio, piangere.

Note Dell'Autrice:
Mi scuso enormemente per non aver risposto alle recensioni, scusatemi, ma non ho avuto tempo!
Ringrazio con tutto il cuore Fede_In_Love, MarylovesJorgeBlanco, Hope_2000 e Pocha96  per aver commentato il primo capitolo.
Quindi vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo, baci,
Jelena e LodoLove

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


Non doveva andare così! Nessuno doveva vedermi, dannazione! E poi quando ho visto Diego non ce l'ho fatta, sono dovuta scappare.
Rivedere Diego mi ha scossa. Mi ha fatto ripensare a quello che c'è stato tra di noi la scorsa notte.

 

Questa festa non riesce a tirarmi su. Federico è davanti ai miei occhi, con quell'altra ragazza: Maya.
Sospiro, mentre cerco di guardare altrove. Il mio sguardo incrocia quello di Diego, che una volta era un mio amico fidato, l'unico in realtà. Ha gli occhi spenti. Violetta ha scelto Leon, non lui.
Si avvicina a me con passo lento. Sospiro un'altra volta, pronta a subire insulti e offese. In fondo è colpa mia se s'è innamorato di quella ragazza. Ma invece succede l'inaspettato: mi abbraccia.
-Avevi ragione tu, l'amore rende deboli.- sussurra lievemente, il suo alito puzza d'alcool, ha bevuto, ecco perché è venuto qui da me. Cerco di pensare a cosa rispondere, ma la mia mente è vuota. Il mio sguardo incrocia ancora una volta il suo. E ancora una volta succede qualcosa che non mi aspettavo: mi bacia. Non so perché, ma rispondo. All'inizio è un bacio lento, poi diventa più passionale, uno scontro di lingue. Perché lo sto facendo?
La sua mano destra mi accarezza la schiena, quella sinistra è finita sui miei glutei.
-Non qui.- sussurra, prendendomi la mano e portandomi al piano di sopra dell'abitazione. Cosa intende fare? Oh, è ubriaco, è ovvio cosa voglia fare!
Senza neanche riuscire a formulare un altro pensiero, Diego incastra il mio corpo tra il suo e il muro freddo. Comincia a baciarmi di nuovo, mentre sento un nodo allo stomaco. Si stacca nuovamente per portarmi in una stanza più appartata, chiudendo la porta a chiave. Fa sul serio. Cercando di distrarmi dal suo sguardo sensuale posato sul mio corpo, studio la camera in cui ci troviamo. E' grande, le pareti sono di un rosa salmone sbiadito; al centro c'è un tavolo di mogano con un centrotavola di fiori studiato alla perfezione; sulla parete alla mia destra c'è un letto matrimoniale con delle lenzuola candide. Sento le braccia possenti di Diego stringermi a sé, mentre comincia a lasciarmi baci caldi su il mio collo, fino a scendere sulla spalla. Chiudo gli occhi, cercando di non pensare a nulla se non a lui. Mi fa voltare con movimenti delicati e s'impossessa nuovamente delle mie labbra. Lo attiro a me dal colletto della sua storica giacca di pelle. Non ho idea del perché io lo stia facendo, sento solo il bisogno di sentirmi amata. Indietreggiamo, finché non mi scontro con il tavolo di mogano e Diego mi fa sistemare meglio, facendomi sedere. Si posiziona tra le mie gambe, mentre io gioco con i suoi capelli. Mi sfila la maglietta firmata e costosissima e la sua giacca fa la stessa fine. Gli accarezzo il petto da sopra la maglietta. Ritorna sulle mie labbra, con più foga di prima. Dannazione, questo ragazzo mi farà impazzire! Gli tolgo la maglietta, che ormai è diventata di troppo. Mi accarezza il sedere con la mano destra, mentre con l'altra spinge la nuca verso di lui. Le nostre labbra si incastrano perfettamente, come se fossero nate per farlo. Inizia a giocare con i gancetti del mio reggiseno, le sue mani fredde sul mio corpo caldo mi fanno sentire un brivido. Lo aiuto a sganciare quell'indumento ingombrante, per poi andare a far compagnia ai suoi amici. Allaccio le gambe al suo bacino, mentre lui mi solleva e mi porta verso il letto, poggiandomi delicatamente su esso. Tutto va avanti con tempo lento e passionale ed io mi sentivo bruciare ad ogni suo tocco. Gli ultimi indumenti vengono eliminati e finalmente arriviamo al dunque, che mi strappa un gemito. Inizia con spinte lente, poi si fanno sempre più veloci e decise, mentre i nostri ansimi riempiono la stanza. Arrivo all'apice e lui subito dopo di me. Si lascia cadere sull'altra parte del letto e con un gesto veloce ci copre con le lenzuola. Chiudo gli occhi, rendendomi conto di quello che ho appena fatto.

 

Le lacrime scorrono velocemente, non riesco a frenarle, l'unico pensiero che regna nella mia mente è che non potevo fare errore più grande.

 

*

 

 

 

Finalmente mi rendo conto di quello che è successo tra me e Marco oggi: abbiamo rotto. Sto malissimo... se poi ripenso al nostro primo bacio...
 

Sono bagnata fradicia, per la prima volta a Buenos Aires ha diluviato, proprio quando non avevo l'ombrello... lasciamo stare.
Per fortuna vedo Marco a un isolato di distanza da me, inizio a correre, anche se con le ballerine è un'impresa.
Quando arrivo davanti a lui lo abbraccio e lui ricambia. Ad un certo punto smette di piovere e lui si avvicina alle mie labbra, non posso crederci, sto per dare il mio primo bacio... non può essere!
Mentre penso a questo sento il calore delle labbra di Marco sulle mie, ricambio il bacio, mentre le nostre lingue simulano una danza.
Quando ci stacchiamo vedo un arcobaleno dietro a noi... è la cosa più romantica che mi possa essere successa!
Il mio primo bacio con un ragazzo delizioso... tutto ciò che volevo!

 

Oppure a ogni giorno... sempre con una sorpresa...
 

Sono davanti allo Studio, sto aspettando Marco, quel ritardatario!
Mentre gli sto scrivendo un messaggio sento due mani morbide sui miei occhi, mi sposto ed è Marco -La prossima volta che ritardi non ti aspetto più!- gli dico fintamente arrabbiata
-Scusami, ma ho una buona scusa: ti ho preso un regalo...- un regalo? Siiiiii!!
-E cosa sarebbe questo regalo- gli chiedo curiosa, amo le sorprese!
-Chiudi gli occhi...- mi dice con un fare, come dire, misterioso
-Ora aprili!- continua, quando apro gli occhi mi metto a piangere, mi ha regalato un anello d'argento con uno zaffiro incastonato, e dopo mi consegna una bellissima rosa rossa.
Mi volto e lo abbraccio dandogli un bacio a fior di labbra, non c'è ragazzo migliore di lui!
-Ora però entriamo, se no Gregorio chi lo sente!- mi dice scherzando.

 

Ma l'unica cosa che continua a farmi più male è il giorno in cui Ana è arrivata...

 

Mi trovo in un bar con Marco, il mio amore, non pensavo che un ragazzo così perfetto potesse esistere, e invece c'è, ed è il mio fidanzato.
Mentre il cameriere arriva con i nostri frullati alla fragola, nel bar entra una ragazza, non è molto alta, ha gli occhi azzurri ed è bionda, la noto perché si avvicina a Marco sorridendogli come un'ebete.
-Ciao amore!- dice lei a Marco, e no, adesso li lincio entrambi!
-A-Ana?- risponde lui
-Marco chi è questa ragazza?- gli chiedo innervosita, questa ragazza non mi piace, entra, lo vede e gli dice anche AMORE?! Ma chi si crede, la sua fidanzata?
-Francesca, lei è la mia ex, Ana e Ana lei è la mia fidanzata, Francesca- ah, la sua ex, è così allora.
-Senti, Anna o come ti chiami, Marco è off-limits, lui è mio!- lei mi guarda scioccata e Marco mi guarda come se volesse il mio silenzio,ah, è così? Bene, allora parlerò.
-Non avevo certo intenzione di rubartelo!- mio Dio, è più insopportabile di Gregorio, siamo messi malissimo.
-Ah, beh, entri in caffetteria e lo chiami amore, non pensavi che dopo il suo trasferimento qui si fosse rifatto una vita con un'altra ragazza?- Marco si alza dalla sedia dove fin'ora era seduto, mi rivolge un'occhiataccia,
-FRANCESCA, LA VUOI SMETTERE? ANA E' APPENA ARRIVATA QUI E GIA' LITIGHI CON LEI?-tutti i clienti si girano verso di noi, non mi interessa se diamo spettacolo, voglio che quella se ne vada e ci lasci in pace.
-AH, E' COSI ALLORA? AMI ANCORA LA TUA EX? MA COMPLIMENTI!- gli urlo contro furiosa mollandogli uno schiaffo sulla guancia che ho tanto amato baciare, prendo la mia borsa e me ne vado dicendo -Ana, tieniti il mio frullato, dopotutto per Marco è come una ragazza, quando finisce se ne compra un altro.-
Non voglio sentire spiegazioni, Ana se ne deve andare, così io e Marco potremmo stare insieme per sempre... senza Ana!

 

E l'unica cosa a cui riesco a pensare, che mi spezza il cuore, è: perché proprio a noi?
 

Note dell'Autrice:
Benvenuti, benvenuti, benvenuti! Siamo in leggero ritardo, ma abbiamo avuto qualche disguido, eccoci qui con qualche flashback dolce o doloroso, dipende dai punti di vista ahhahahaahah. Allora, abbiamo la notte passionale tra Diego e Ludmilla e alcuni momenti di Marco e Francesca che finisce con l'arrivo di Ana, ragazza che dovrebbe fucilarsi se non vuole scontare la mia enorme ira. Nessuno deve toccare i dolci Marcesca! Oltrepassando questo mio piccolo e insignificante sclero, ringrazio tutti quelli che hanno recensito, grazie mille, senza di voi non andremmo da nessuna parte. Prendo anche un piccolo spazio per dire che nella mia raccolta di flash ho messo una dolce Marcesca, se ci faceste un salto mi rendereste la ragazza più felice al mondo. Ora vi saluto, un bacione grande,
Jelena & LodoLove 

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Capitolo 4
*** Piccole Amicizie e Nuove Canzoni ***


 

Vado a lezione continuando a ripetermi che questa giornata andrà meglio delle altre, oggi voglio dimenticarmi di Federico... quello stronzo ormai non mi fa più né caldo né freddo. Ma non so come affrontare Diego, come dirgli ciò che mi succede. Mentre entro nello Studio mi scontro con Francesca, per sbaglio le faccio cadere i libri. -Perdonami- le dico semplicemente, mentre osservo il suo viso stupito; probabilmente è stupita dal fatto che le ho chiesto scusa. -Ludmilla, ti senti bene?- mi chiede stupefatta -Mai stata meglio Francesca, sono felice di questa tua reazione, sai? Vuol dire che si vede che sto cambiando...- le dico mentre sul suo viso si abbozza un sorriso.
-Andiamo a lezione insieme?- le chiedo sorridendo, mentre lei fa cenno di sì con la testa; entriamo in classe e ci sediamo vicine sotto gli sguardi stupiti dei nostri compagni. Dopo cinque minuti dalla porta entra Pablo, che ci osserva uno a uno, di solito fa così quando ha delle idee... speriamo siano buone.
-Ragazzi, ho avuto un'idea per allenarvi un po' alla composizione... Pensavo di farvi scrivere una canzone a coppie, che verranno estratte a sorte da... ehm... Andres!- tutti ci giriamo verso Andres che si gratta il capo per poi alzarsi ed andare accanto a Pablo e prendere il cestino con i nostri nominativi.
-Camilla e...Broadway- santissimo cielo, quei due si uccideranno...
-Nata e... Leon- penso che andranno bene, sono bravi entrambi.
-Ludmilla e...- chi mi toccherà? -Francesca.- io sorrido, Francesca è bravissima e ha una voce cristallina. Lei si gira e mi sorride, io ricambio.
-Marco e...- vedo Ana che quasi salta sulla sedia pregando di essere in coppia con lui -Diego- ecco, ci mancavano loro due in coppia.
-Violetta e io- dice sorridendo mentre Violetta si porta una mano al viso, ormai disperata.
-E per ultima coppia Ana e Maya.- esclama Andres. Fantastico, due stronze in coppia, il destino fa scelte molto sagge.
-Bene, fatte le coppie, voglio che scriviate una canzone su un'emozione oppure un fatto che vi è capitato. Avete tempo fino a settimana prossima. Ora vi saluto, la mia lezione finisce ora. Arrivederci!-
-Una settimana?! Ma è pazzo!!- esclama Maya con quella sua vocina isterica, mi viene voglia di strapparle tutti i suoi capelli unti uno per uno!

 

*

 

Sto aspettando Ludmilla, dovevamo iniziare cinque minuti fa... i miei pensieri vengono distolti dalla visione di Ludmilla con i capelli spettinati, vestita con una tuta... è cambiata veramente in tutto.
-Scusa il ritardo ma stavo cercando uno spartito di una canzone che avevo iniziato a scrivere... vuoi iniziare da questa per l'esercizio?- mi chiede, penso sia una buona idea. -Ok, fammi vedere- Ludmilla si avvicina con il foglio in mano, inizio a leggere il testo... mi piace molto
What is love?
What is love?
When you don’t know who you’re lying next to, to you anymore
What is love?
What is love?
You don’t know what love is till you love somebody, bad enough
What is love?
What is love?
What is love?
What is love?
What is love? Love…to you”
-Quindi parliamo dell'amore...- le dico abbassando lo sguardo. -Sì...ma di un amore un po'sofferto- mi dice, noi lo stiamo vivendo... ha ragione a cantare una cosa così.
-Senti, io avevo pensato a questa strofa: “Done chasing, why you chasing?
Something else
I can’t take it anymore
Done lying for the truth to…come out of your mouth
When the answers scream loud”- le dico, spero le piaccia.
-Bellissima Francesca... mi piace sopratutto per il significato-
E così iniziamo a scrivere per tutto il pomeriggio.

 

*

 

-Ciao Diego!- la voce di Marco mi risveglia dai miei pensieri... non capisco i comportamenti di Ludmilla, è tutto il giorno che ci penso, ma ora devo concentrarmi.
-Ciao Marco... hai già in mente qualcosa per la canzone?- sinceramente non ho nemmeno preparato un argomento, chissà lui che ha sta zoccola di Ana appiccicata ai piedi.
-Sì, pensavo alla lontananza del proprio amore...- ecco che ci risiamo, mi farà cantare una canzone dolcissima, ma in effetti potrebbe uscirne un successo. -Praticamente sappiamo già il titolo- dico sorridendo -Che ne dici di “Let her go”?- continuo vedendo sul viso di Marco un sorriso; sono riuscito a vederlo un po'felice, finalmente!
-Io ho scritto questo.. “Staring at the bottom of your glass
Hoping one day you’ll make a dream last
But dreams come slow and they go so fast
You see her when you close your eyes
Maybe one day you’ll understand why
Everything you touch surely dies” che ne dici?- mi dice canticchiando già la sua strofa.
-Mi piace molto, magari come inizio..emh.. “Well you only need the light when its burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
And you let her go”- continuo a seguire la sua melodia
-Diego sai che sei un genio?- mi dice Marco venendomi accanto con due chitarre.
-Io dico di fare Sol – Do - Re Mi-
Do Sol Re
Do Sol
Re Mi-
Do Sol Re- dico iniziando a suonare la chitarra.
-Mi piace, mi piace.... o santo cielo! Sono le 6 e mezzo, devo andare Diego, ti fa niente se continuiamo un'altra volta?- mi dice Marco mentre io sbuffo. -Ok, ma la prossima volta facciamo più di un'ora dico sarcastico, Marco scoppia a ridere e mi saluta con un cenno del capo, a volte lo ucciderei.

 

*

 

Guardo la sua foto ancora una volta. Avevo nove anni in quel momento e lui era l'uomo più importante della mia vita. Aveva solo ventidue anni quando è morto. Francisco, mio fratello, dai capelli neri e brizzolati, di solito messi a bada con il gel, i suoi occhi color cioccolato. Stringo la foto al mio petto, mentre il mio cuore perde un battito al suo pensiero. Mia madre è la colpevole, lei l'ha fatto arruolare nella marina, lo ha costretto. E non ha neanche pianto al suo funerale. Quale mamma non piange al funerale di suo figlio? Tiro su il naso, incontrando gli occhi verdi di mio padre, che mi sorride debolmente. Non è più lo stesso dopo la morte di Francisco, proprio come me.
-Allora Ludmilla, Patrizia ha preparato la cena, andiamo?- annuisco e insieme ci dirigiamo a cena, mentre il mio ospite grida di avere fame.

Note dell'Autrice:
Sera! Sarò brevissima! Le canzoni non sono nostre, sono What Is Love di Lea Michele e Let Her Go dei Passenger e sono entrambe bellissime! Ora scappo, mi scuso per il capitolo corto e il ritardo e ringrazio le persone che ci stanno seguendo,
Un Bacio,
Jelena & LodoLove

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