La vita di Tom Riddle di buddyx (/viewuser.php?uid=49633)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Importanti rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Nuovi orizzonti ***
Capitolo 4: *** Shopping a Diagon Alley ***
Capitolo 1 *** L'inizio ***
Era una calda giornata d'estate nella città di
Londra. Il sole picchiava forte sulle teste dei cittadini
intenti a ritornare a casa dalle loro famiglie dopo una faticosa
giornata di lavoro. Il clima era troppo afoso anche per i ragazzini
dell'orfanotrofio posto a nord-est nei dimenticati sobborghi
della città. Essi nonostante fossero sudati si dilettavano
sulle altalene o aspettavano il proprio turno per poter scivolare gio
da alcuni vecchi scivoli arruginiti. Altri invece, nascosti sotto
l'ombra di un grosso salice, piantato in quel parco da forse piu di
mille anni, leggevano minuscoli libricini bianchi e rossi.
Tutti sembravano divertirsi in quello che sembrava un magnifico
pomeriggio, tutti tranne uno: "Tom, vieni un momento. Ti dobbiamo
parlare!", gli gridarono alcuni ragazzi vedendo che il loro amico Tom
Riddle era disteso su una panchina poco distante da loro e stava
scrutando le nuvole violacee del tramonto in maniera pensierosa e forse
un pò ansiosa. Egli nel sentire il suo nome distolse lo
sguardo dalle nuvole, che per un momento gli erano sembrate le sue
uniche vere amiche, e si alzò dalla panchina. Si
sistemò con un veloce gesto di mano il suo caschetto castano
che ancora luccicava alla flebile luce di quel poco sole che ancora
sovrastava l'intero parco, guardò i suoi amici con i suoi
verdi e innocenti occhi vitrei e si incamminò verso di loro
con un aria stanca mostrando un piccolo sorriso finto."Che cosa
c'è ragazzi?" gli chiese Tom con un'aria annoiata e
distogliendo lo sguardo da loro e guardando i neri cancelli
dell'orfanotrofio che lo separavano dal resto del mondo.
Tom era un ragazzo apparentemente educato e per questo la vecchia
proprietaria dell'orfanotrofio, la signora Elisabeth Finch, lo stimava
molto, ma aveva la brutta abitudine di frequentare pessime compagnie e
quindi di mettersi sempre in guai seri.
"Beh, ecco, noi abbiamo sentito che quelllo stupido di Edward Dawson ti
prendeva in giro insieme ad alcuni dei suoi stupidi
amici".Continuò uno dei ragazzi amici di Tom chiamato Antony
Brown. "Quindi abbiamo pensato che sarebbe stata buona cosa andare da
loro e fargli capire che con noi non si scherza.". Si
scrocchiò le nocche e aspettò una risposta.
Tom, che stava ancora guardando i cancelli dell'orfanotrofio "Cosa? Oh
no, no ragazzi oggi proprio non ne ho voglia>> rispose
velocemente in maniera agitata.
Egli infatti voleva evitare, dal primo giorno che era giunto
nell'orfanotrofio, liti con chicchessia poichè ogni volta
che si arrabbiava con qualcuno, succedevano cose alquanto strane e
bizzarre: due settimane prima, per fare un esempio, un ragazzino con
cui Tom aveva avuto un banalissimo litigio, si era accorto
una mattina che aveva passato la notte dormendo nel parco
dell'orfanotrofio sospeso a tre metri da terra (dopo che si era
svegliato era precipitato schiantandosi bruscamente al suolo).
"Oh, vabbè fa niente, ce la vedremo noi", risposero in coro
Antony Brown e Justin Scott (l'altro amico di Tom), mostrando in volto
un chiaro segno di disapprovazione e delusione e, insieme si
allontanarono borbottando tra loro.
Ormai il sole era completamente scomparso e, la poca luce presente era
emanata da alcuni lampioni posti al di fuori dell'orfanotrofio, su una
strada vicina.
Nel parco ora non c'era più nessuno a parte Tom, che era
rimasto li come immobile ad ammirare la fine del brevissimo tramonto.
Tutto era silenzioso; si potevano solo udire le voci lontane di alcuni
ragazzi che per la strada, al di fuori dei cancelli giocavano a pallone
e, i cinguettii degli uccelli annidati tra le fronde del
grosso salice di cui ora si poteva notare solo l'ombra, a causa della
scarsa illuminazione.
Ad un certo punto però, in tutto quel silenzio, Tom
sentì alle sue spalle, ad una cinquantina di metri di
distanza, un fragoroso "crac".
Rapidamente si voltò nella direzione
in cui aveva udito quel suono e con suo grande spevento vide che dove
fino a pochi secondo prima non c'era stato nessuno, ora era comparso un
uomo. Era un uomo però molto diverso da come Tom li
aveva visti: aveva una folta barba argentea che gli scivolava fino ai
piedi, dei lucenti capelli lunghi che gli arrivavano fino alla vita,
sul volto degli occhiali a mezzaluna che andavano a coprire
la sua espressione apparentemente amichevole. "Ma com'è
vestito?" pensò Tom tra un misto d'agitazione e di paura
(certo non tutti vedono un uomo comparirgli di soppiatto a 50 metri di
distanza). L'uomo infatti era vestito con uno strano abito
verde smeraldo che Tom aveva scambiato per uno straccio
indossato dai vecchi uomini di 400 anni prima.
Lo strano individuo poi si mosse e si diresse in direzione di Tom. Il
ragazzo spaventato rimase immobile, come paralizzato. "Che
cosa vuole quest'uomo?" pensò impaurito.
Appena lo strano uomo gli fu vicino a 2-3 metri di distanza tese una
mano e appena fu a portata del ragazzo gliela battè
amichevolmente sulla spalla. "Salve" disse l'uomo in tono cordiale.
"Sto cercando Tom Orvoloson Riddle>>.<
"S-Sono io s-signore" rispose balbettando Tom.
"Ah bene, ho avuto proprio fortuna a trovarti subito"disse l'uomo
battendo ancora una volta la mano sulla spalla del ragazzo. "Mi
presento" continuò l'uomo "Io sono Albus Percival Wulfric
Brian Silente e sono un insegnante della celebre Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts."
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Capitolo 2 *** Importanti rivelazioni ***
f
Per un momento Tom rimase in silenzio chiedendosi se quello che stava
accadendo fosse solo il frutto della sua immaginazione. Poi
fu Silente a riaprire il discorso.
"Probabilmente questo ti sembrerà uno scherzo. Certo nessuno
crederebbe a quello che gli direbbe un vecchio comparso dal nulla,
vestito in maniera così inusuale per voi babbani...".
"Babbani?" lo interruppe Tom. "Oh, si, scusa. Sono le persone senza
poteri magici. Quello che ti stò cercando di dire, Tom,
è che tu sei un mago, proprio come me e altre tantissime
persone!" continuò Silente con la sua voce altezzosa
guardando fisso Tom e levandogli la mano dalla spalla.
"Che prove ci sono che io sia un mago? Come se ne è accorto?
Io non la credo affatto!" ribbattè Tom con aria rabbiosa e
contestatrice.
"Oh beh" continuò Silente mantenedo una voce tranquilla ed
uno stato allegro "di prove ce ne sono a bizzeffe.""Prova a pensare a
tutte le cose strane che sono capitate a coloro che hanno cercato di
mettersi contro di te. Ad esempio due settimane fa, se non vado errato,
quel tuo (si fa per dire) amico, con cui hai avuto una disputa, si
è ritrovato a dormire sospeso a mezz'aria in mezzo a questo
parco". Allora Tom ribbattè con un tono di sfida "E lei
crede veramente che sia stato io a fare quelle cose a quel
ragazzino?""Non mi può accusare per questo! Non ne ha le
prove!"
"Ma io non stò accusando nessuno infatti" rispose Silente
"ed è per questo che ti chiedo di rimanere calmo. Voglio
solo che tu ascolti quello che ho da dirti. Poi sarai libero di fare le
tue scelte." A questo punto Silente si voltò e con lo
sguardo cercò una panchina. La trovò a poch metri
di distanza. Si mosse e fece cenno a Tom di seguirlo.
Tom un pò esitante, ma avido di conoscere il racconto di
Silente, lo seguì finchè i due non si
sedetterò su una panchinà.
"Bene, finalmente siamo comodi; ohi, smaterializzarsi ormai sta
diventando sempre piu faticoso anche per me" soggiunse Silente
aggiungendo una sonora risata amichevole".
"Allora Tom, dove eravamo rimasti?"
"Ti dicevo che tu hai un'abilità che io sono riuscito a
vedere. Tu hai grosse potenzialità per diventare un mago,
anzi sono sicuro che se frequenterai la scuola dove insegno, diventerai
un grandissimo mago".
"Ma, signore" disse Tom con un volto ormai rassegnato all'evidenza e
contemporaneamente eccitato all'idea di poter essere un mago "anche se
io credessi alla sua storia, come farei a diventare un mago? Non so
nulla a riguardo. Non so come creare incantesimi e tutte le cose che
conosco dei maghi sono quelle che ho letto nei libri di fantsia".
"...ed è per questo che dovresti frequentare la scuola di
Hogwarts" ribbattè Silente cercando di incoraggiare Tom.
"Almeno i tre quarti delle persone che arrivano a Hogwarts non sanno
nemmeno che cos'è una bacchetta magica" disse Silente
mostranzo un pieno sorriso in faccia. "Noi li vi insegneremo a
governare la vostra abilità magica e a poterla sfruttare al
meglio durante il periodo scolastico. Ma naturalmente come magia noi
non intendiamo solamente lanciare incantesimi con la bachetta, ma anche
creare pozioni, trasfigurare, ovvero cambiare l'aspetto di se stessi o
di un oggetto o animale, studiare l'occlumanzia o curare le creature
magiche. Ma ci sono poi altre materie che studierete a scuola". Silente
ormai parlava come se Tom si fosse già iscritto a scuola.
Tom con un tono carico di emozione parlò: "Beh ma non credo
che faremo tutto questa notte, cioè non la
seguirò stanotte alla scuola giusto?".
"Oh no no certo che no" rispose prontamente Silente, quasi come se si
aspettasse una domanda del genere. Ecco" e gli porse una busta
contenete una lettera scritta su una pergamena giallastra. "Questa
è la lettera d'iscrizione alla scuola" "e"
continuò Silente "questa è la lista delle cose
che ti serviranno per frequentare l'intero anno scolastico" e
così dicendo gli porse un'altra lettera.
"Io ora devo andare Tom." gli disse Silente alzandosi dalla panchina e
facendogli un cenno con le mani. "Mi sono appena ricordato di avere un
impegno urgente al Ministero della Magia". "Mi ha fatto molto piacere
incontrarti. Ci vediamo a scuola Tom". E detto questo sparì
con un altro fragoroso "crac"
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Capitolo 3 *** Nuovi orizzonti ***
Per un momento Tom rimase li fermo, allibito da quello che stava
succedendo. Non poteva ancora crederci. Lui mago? Il discorso che fece
gli rimbombò in testa per 5 minuti fino a quando si
ricordò delle due lettere. Quelle che gli aveva dato Silente
e che lui non aveva ancora aperto.
"Beh, tentar non nuoce" pensò Tom trà se e se.
"Che male ha mai fatto aprire una busta delle lettere"
continuò in modo sarcastico. Era emozionatissimo per quello
che sarebbe successo. Posò la sua pallida mano sulla prima
letterà e precisamente sula parte superiore di essa. Su di
essa Tom notò che sulla parte inferiore vi erano delle
scritte. Non riusciva a leggerle. Era troppo buio. Ormai erano le nove
passate di sera e non di poteva vedere praticamente piu nulla.
Improvvisamente però tutta la lettera prese a brillare, come
se la lettera si stesse incendiando dall'interno, o vi fosse racchiusa
una lampadina. Tom restò li senza parlare. Le sue mani erano
sudate per l'agitazione. Poi appena la letterà si fu
illuminata abbastanza Tom lesse le lettere che prima d'allora non
riusciva a leggere: era solamente l'indirizzo a cui recapitare la
lettera; però era scritto in una maniera alquanto buffa
e questo fece divertire molto Tom che emise un leggero
risolino. Essa recitava:
Al Sig. Tom O. Riddle, parco, orfanotrofio, Londra.
Appena letta Tom si decise ad aprire la lettera. Vi uscì un
lucente rotolo di pergamena giallastro illuminato sempre dalla luce che
emetteva la busta delle lettere.
Tom iniziò a leggere.
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Caro sig. Riddle
Siamo lieti di informarLa che le ha diritto a frequentare la
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui in allegato,
troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle
attrezzature neces-
sarie per frequentare l'anno scolastico.
I corsi avranno inizio il 1° di Settembre.
Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo.
Con ossequi
Albus Percival Wulfric Brian
Silente
Vicedirettore
Tom non riusciva quasi a crederci. Lui ammesso in una scuola di magia.
Sembrava quasi uno scherzo, ma per lui forse, quel giorno era stato il
giorno piu felice della sua vita. Finalmente sarebbe potuto andarsene
da quell'orribile orfanotrofio. Rilesse la lettera per almeno tre o
quattro volte, poi quando si convinse che non era un falso, che non lo
stavano prendendo in giro come molto spesso molte persone facevano,
tornò con i piedi per terra (si fa per dire).
Si accorse che la lettera accennava ad un post-it. Quello in cui ci
sarebbero stati scritti tutti i libri e attrezzature da comprare.
"Dov'è finito?" pensò Tom agitato.
Poi improvvisamente si ricordò di quell'altro foglietto di
pergamena giallastro che gli aveva dato Silente e che lui aveva messo
in tasca dimenticandosene completamente. Lo tirò subito
fuori e con curiosità si mise a leggere:
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Uniforme; Gli studenti
del primo anno dovranno avere:
Tre completi da lavoro in tinta unita (nero)
Un cappello a punta in tinta unita (nero)
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
Libri di testo; Tutti gli
allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Libro degli incantesimi volume primo di Abraham Cox
Storia della magia
di Bathilda Bath
Teoria della magia
di Elvin Bell
Guida alla trasfigurazione per principianti di Grace Parker
Erbe e funghi magici
di Alicia Bennett
Le forze oscure: guida all'autoprotezione di Justin Hill
Infusi & Pozioni
di Chad Evans
Gli animali fantastici
di John Carter
Altri accessori:
1 Bacchetta magica
1 Calderone (in peltro, misura standard 2)
1 Set di provette in vetro o cristallo
1 Telescopio
1 Bilancia d'ottone
Tutti gli allievi
dovranno avere con se un'animale (scelta tra gufo, topo, gatto o rospo).
Tom finì di leggere la sua lettera, ma un primo dubbio gli
saltò in mente: come avrebbe fatto a comprare tutta quella
roba? Lui non possedeva il becco di un quattrino! Rigirò i
foglietto quasi sicuro che avrebbe trovato qualche altra
informazione. Ed infatti così fu. appena girò il
foglietto vi trovò sopra un altra scritta.
Questa però sembrava scritta a mano anzichè a
macchina ed infatti Tom fece fatica a leggerla:
P.S: Suppongo ti sarai sicuramente chiesto come farai ad acqustare
tutti gli accessori che ti sono richiesti. Ebbene ti dico di non
preoccuparti. Fatti trovare domani in Trafalgar Square alle
12 in punto. Ci incontreremo lì. Ho parlato io con la
proprietaria del tuo orfanotrofio. Ti farà uscire. Porta con
te tutti i vestiti. Da domani dormirai ad Hogwarts. Ora va a dormire.
Tom finì di leggere anche questo post-scriptum e
notò che era veramente stanzo. Aveva le braccia a la testa a
penzoloni e non si riusciva a tenere in piedi proprio per la
stanchezza. Si diresse lentamente verso l'edificio dell'orfanotrofio,
entrò superando una vecchia porta di legno che
cigolò quando l'aprì e, si incamminò
nella sua stanza. Si accasciò sul letto e si
addormentò. Si addormentò di un sonno
così profondo che per lui fu difficile svegliarsi il giorno
dopo.
Stava ancora pensando all'incontro tra lui e Silente.
Ora avrebbè potuto finalmente uscire da
quell'orribile orfanotrofio. Non ci avrebbe dovuto piu mettere piede!
La gioia per lui era immensa e, raddoppiò appena la vecchia
proprietaria prese le chiavi per aprire il cancello e, con un saluto ed
una pacca sulla spalla emise un flebile suono che per Tom
risuonò come un "Addio".
Ora era finalmente fuori, liberò da quella orrenda prigionia
che fino a pochi minuti prima tormentava il cuore di Tom. Il ragazzo
anche se un po spaventato di trovarsi in un nuovo mondo per lui, non
nascondeva in volto i chiari segni di uno dei ragazzi piu felici della
terra. Andava qua e la per le strade tenendo saldamente stretta la
mappa della città e chiedendo ogni tanto informazioni su
dove si trovasse Trafalgar Square.
Finalmente dopo un'ora circa di cammino ci arrivò.
Controllò il suo orologio. Erano le 11:55. Era in anticipo.
Quei fatidici 5 minuti non accennavano a finire, tanto che Tom non
avendo comunque fame, per far passare il tempo, prese un panino che si
era caricato nello zaino il giorno prima e lo addentò.
Fattesì le 12, Tom cominciò ad aspettare l'arrivo
di Silente.
Questi non tardò molto ad arrivare e per attirare
l'attenzione del ragazzo lo chiamò per nome (" Hei Tom sono
qui") e gli fece cenno di seguirlo in un vicolo.
Tom seguì Silente. "Certo" pensò.
"Probabilmente non vuole farsi vedere in giro conciato
com'è".
Ma appena i due si fermarono davanti un muretto di mattoni marroni il
ragazzo capì che si era sbagliato. Silente non lo aveva
condotto li per evitare di farsi vedere da occhi indiscrieti.
"Salute Tom", gli disse appena il ragazzo gli fu vicino. "Ora ti
mostrerò dove noi, comunità magica, ci riuniamo"
disse silente in tono allegro "e" continuò, "dove tu farai
con me i tuoi acquisti per poter frequentare Hogwarts".
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Capitolo 4 *** Shopping a Diagon Alley ***
...e così dicendo Silente estrasse una specie di ramoscello
di legno dalla tasca destra del suo soprabito. "Ecco Tom" disse.
"Questa è una bacchetta magica". "Userai una di queste
bacchette per lanciare incantesimi" continuò guardando
avidamente la sua bacchetta, di un marroncino scuro lucente.
Poi, la afferrò delicatamente con la mano destra, si
chinò come per cercare tra tutti quei mattoni che
componevano il muro di fronte a loro, uno specifico.
Ad un certo punto sussultò "Oh, oh. L'ho trovato
finalmente". Si alzò. Sfiorò con un rapido tocco
di bacchetta un mattone scheggiato sui lati in basso a destra del muro.
Tom non ci poteva credere. Il muro si stava aprendo come una specie di
porta e dietro di esso Tom scorse 4-5 persone; man mano che la porta si
apriva le persone diventavano 10, 20, 30, finchè quando la
porta di mattoni fu completamente aperta Tom
riuscì a vedere...
"E' una interà comunità di persone vestite simili
a Silente" pensò subito Tom.
"Questa è Diagon Alley ragazzo" disse Silente. Ma
ormai Tom non badava più alla sua voce. Si era completamente
dimenticato di tutto e di tutti.
Il luogo davanti a lui si divideva in un intreccio sconfinato di
strade. Ai lati di queste vi si trovavano immensi edifici.
"Negozi!" esclamò di colpo Silente vedendo l'immagine
incuriosita di Tom. "Tutti negozi" proseguì dando una pacca
sulla spalla del ragazzo. "C'è solo l'imbarazzo della scelta
su quale di questi possa essere il migliore". Ridacchiò.
"Signore, le ricordo che io non possiedo denaro." disse rammaricato Tom.
"Oh, ma di questo non ci dobbiamo preoccupare". "Abbiamo pensato anche
a questo naturalmente" rispose Silente mostrandogli un ampio sorriso
infilandosi adesso una mano nella tasca sinistra del suo soprabito. La
estrasse dopo pochi secondi e mostrò a Tom delle
monete d'oro. "Questi sono galeoni Tom" gli disse mostrandogli le
monete lucenti. Se le rimise in tasca e quando la mano riemerse dal
vestito, ora Tom vide delle monete d'argento. "Questi invece sono
falci" mostrando a sua volta le monete a Tom.
Con un altro gesto si rimise anche quella manciata di falci in tasca e
adesso tirò fuori delle monete di bronzo. "Infine questi
sono zellini","monete di poco valore", aggiunse..
"Ora, tieni presente che una falce è formato da 29 zellini
mentre un galeone è formato o da 17 falci o 493 zellini".
"Tutti questi soldi sono tuoi Tom, messi da parte dalla scuola
appositamente per te". "Con questi potrai comprarti accessori di prima
mano e, magari anche qualche dolcetto" gli disse indicandogli con il
dito una grossa insegna stile lecca-lecca che sbucava da una strada
alla loro destra e che ogni tanto sputava dalla sua parte centrale
alcuni dolcetti (magici ovviamente).
Tom era ammutolito. Era in quel posto solo da cinque minuti e si era
gia dimenticato delle sue preoccupazioni e paure. Che gli importava?
Tutto sarebbe stato meglio di quell'orrendo orfanotrofio, si disse tra
se e se.
"Io consiglierei di cominciare i nostri acquisti con uns bacchetta"
suggerì Silente. E detto questo si incamminò per
una strada abbastanza affollata dove file di maghi e di streghe erano
intenti a spendere denaro per i propri acquisti.
Ad un certo punto silente di fermò; diede un rapido sguardo
all'insegna del locale dove si erano fermati, la quale mostrava una
bacchetta magica con sotto scritto: Olivander Una bacchetta per la vita.
poi si voltò verso Tom e gli disse alegramente: "Eccoci, ci
siamo". "Olivander dovrebbe andare bene".
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MI
RACCOMANDO RAGAZZI RECENSITE, RECENSITE. SAPETE, NON SO SE VI STANNO
PIACENDO QUESTE TIPO DI STORIE E , CON LE VOSTRE RECENSIONI VORREI
POTER AVERE I VOSTRI PARERI, COSì PER SAPERE SE VI PIACCIA
CHE IO CONTINUI A SCRIVERE RIGUARDO ALLA STORIA DELLA VITA DI
TOM.
IN CASO NON VI PIACCIANO QUESTE STORIE CAMBIERò GENERE ^_^
PER ME NON è UN PROBLEMA FARLO, MA SAREBBE INUTILE PERDERE
TEMPO A SCRIVERE STORIE CHE NESSUNO LEGGERà NON VI SEMBRA ^_^
E ALLORA RECENSITE!!!!! :)
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