La vita di Tom Riddle

di buddyx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Importanti rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Nuovi orizzonti ***
Capitolo 4: *** Shopping a Diagon Alley ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Era una calda giornata d'estate nella città di  Londra. Il sole picchiava forte sulle teste dei cittadini intenti a ritornare a casa dalle loro famiglie dopo una faticosa giornata di lavoro. Il clima era troppo afoso anche per i ragazzini dell'orfanotrofio posto a nord-est  nei dimenticati sobborghi della città. Essi nonostante fossero sudati si dilettavano sulle altalene o aspettavano il proprio turno per poter scivolare gio da alcuni vecchi scivoli arruginiti. Altri invece, nascosti sotto l'ombra di un grosso salice, piantato in quel parco da forse piu di mille anni, leggevano minuscoli libricini bianchi e rossi.
Tutti sembravano divertirsi in quello che sembrava un magnifico pomeriggio, tutti tranne uno: "Tom, vieni un momento. Ti dobbiamo parlare!", gli gridarono alcuni ragazzi vedendo che il loro amico Tom Riddle era disteso su una panchina poco distante da loro e stava scrutando le nuvole violacee del tramonto in maniera pensierosa e forse un pò ansiosa. Egli nel sentire il suo nome distolse lo sguardo dalle nuvole, che per un momento gli erano sembrate le sue uniche vere amiche, e si alzò dalla panchina. Si sistemò con un veloce gesto di mano il suo caschetto castano che ancora luccicava alla flebile luce di quel poco sole che ancora sovrastava l'intero parco, guardò i suoi amici con i suoi verdi e innocenti occhi vitrei e si incamminò verso di loro con un aria stanca mostrando un piccolo sorriso finto."Che cosa c'è ragazzi?" gli chiese Tom con un'aria annoiata e distogliendo lo sguardo da loro e guardando i neri cancelli dell'orfanotrofio che  lo separavano dal resto del mondo.
Tom era un ragazzo apparentemente educato e per questo la vecchia proprietaria dell'orfanotrofio, la signora Elisabeth Finch, lo stimava molto, ma aveva la brutta abitudine di frequentare pessime compagnie e quindi di mettersi sempre in guai seri.
"Beh, ecco, noi abbiamo sentito che quelllo stupido di Edward Dawson ti prendeva in giro insieme ad alcuni dei suoi stupidi amici".Continuò uno dei ragazzi amici di Tom chiamato Antony Brown. "Quindi abbiamo pensato che sarebbe stata buona cosa andare da loro e fargli capire che con noi non si scherza.". Si scrocchiò le nocche e aspettò una risposta.
Tom, che stava ancora guardando i cancelli dell'orfanotrofio "Cosa? Oh no, no ragazzi oggi proprio non ne ho voglia>> rispose velocemente in maniera agitata.
Egli infatti voleva evitare, dal primo giorno che era giunto nell'orfanotrofio, liti con chicchessia poichè ogni volta che si arrabbiava con qualcuno, succedevano cose alquanto strane e bizzarre: due settimane prima, per fare un esempio, un ragazzino con cui Tom aveva avuto un banalissimo litigio,  si era accorto una mattina che aveva passato la notte dormendo nel parco dell'orfanotrofio sospeso a tre metri da terra (dopo che si era svegliato era precipitato schiantandosi bruscamente al suolo).
"Oh, vabbè fa niente, ce la vedremo noi", risposero in coro Antony Brown e Justin Scott (l'altro amico di Tom), mostrando in volto un chiaro segno di disapprovazione e delusione e, insieme si allontanarono borbottando tra loro.
Ormai il sole era completamente scomparso e, la poca luce presente era emanata da alcuni lampioni posti al di fuori dell'orfanotrofio, su una strada vicina.
Nel parco ora non c'era più nessuno a parte Tom, che era rimasto li come immobile ad ammirare la fine del brevissimo tramonto.
Tutto era silenzioso; si potevano solo udire le voci lontane di alcuni ragazzi che per la strada, al di fuori dei cancelli giocavano a pallone e, i cinguettii degli uccelli  annidati tra le fronde del grosso salice di cui ora si poteva notare solo l'ombra, a causa della scarsa illuminazione.
Ad un certo punto però, in tutto quel silenzio, Tom sentì alle sue spalle, ad una cinquantina di metri di distanza, un fragoroso "crac".  Rapidamente si voltò nella direzione in cui aveva udito quel suono e con suo grande spevento vide che dove fino a pochi secondo prima non c'era stato nessuno, ora era comparso un uomo. Era un uomo però molto diverso da come Tom li aveva visti: aveva una folta barba argentea che gli scivolava fino ai piedi, dei lucenti capelli lunghi che gli arrivavano fino alla vita, sul volto degli occhiali a mezzaluna  che andavano a coprire la sua espressione apparentemente amichevole. "Ma com'è vestito?" pensò Tom tra un misto d'agitazione e di paura (certo non tutti vedono un uomo comparirgli di soppiatto a 50 metri di distanza).  L'uomo infatti era vestito con uno strano abito verde smeraldo che  Tom aveva scambiato per uno straccio indossato dai vecchi uomini di 400 anni prima.
Lo strano individuo poi si mosse e si diresse in direzione di Tom. Il ragazzo spaventato rimase immobile, come paralizzato.  "Che cosa vuole quest'uomo?" pensò impaurito.
Appena lo strano uomo gli fu vicino a 2-3 metri di distanza tese una mano e appena fu a portata del ragazzo gliela battè amichevolmente sulla spalla. "Salve" disse l'uomo in tono cordiale. "Sto cercando Tom Orvoloson Riddle>>.< "S-Sono io s-signore" rispose balbettando Tom.      
"Ah bene, ho avuto proprio fortuna a trovarti subito"disse l'uomo battendo ancora una volta la mano sulla spalla del ragazzo. "Mi presento" continuò l'uomo "Io sono Albus Percival Wulfric Brian Silente e sono un insegnante della celebre Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts."


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Capitolo 2
*** Importanti rivelazioni ***


f Per un momento Tom rimase in silenzio chiedendosi se quello che stava accadendo fosse solo il frutto della sua immaginazione.  Poi fu Silente a riaprire il discorso.
"Probabilmente questo ti sembrerà uno scherzo. Certo nessuno crederebbe a quello che gli direbbe un vecchio comparso dal nulla, vestito in maniera così inusuale per voi babbani...". "Babbani?" lo interruppe Tom. "Oh, si, scusa. Sono le persone senza poteri magici. Quello che ti stò cercando di dire, Tom, è che tu sei un mago, proprio come me e altre tantissime persone!" continuò Silente con la sua voce altezzosa guardando fisso Tom e levandogli la mano dalla spalla.
"Che prove ci sono che io sia un mago? Come se ne è accorto? Io non la credo affatto!" ribbattè Tom con aria rabbiosa e contestatrice.
"Oh beh" continuò Silente mantenedo una voce tranquilla ed uno stato allegro "di prove ce ne sono a bizzeffe.""Prova a pensare a tutte le cose strane che sono capitate a coloro che hanno cercato di mettersi contro di te. Ad esempio due settimane fa, se non vado errato, quel tuo (si fa per dire) amico, con cui hai avuto una disputa, si è ritrovato a dormire sospeso a mezz'aria in mezzo a questo parco". Allora Tom ribbattè con un tono di sfida "E lei crede veramente che sia stato io a fare quelle cose a quel ragazzino?""Non mi può accusare per questo! Non ne ha le prove!"
"Ma io non stò accusando nessuno infatti" rispose Silente "ed è per questo che ti chiedo di rimanere calmo. Voglio solo che tu ascolti quello che ho da dirti. Poi sarai libero di fare le tue scelte." A questo punto Silente si voltò e con lo sguardo cercò una panchina. La trovò a poch metri di distanza. Si mosse e fece cenno a Tom di seguirlo.
Tom un pò esitante, ma avido di conoscere il racconto di Silente, lo seguì finchè i due non si sedetterò su una panchinà.
"Bene, finalmente siamo comodi; ohi, smaterializzarsi ormai sta diventando sempre piu faticoso anche per me" soggiunse Silente aggiungendo una sonora risata amichevole".
"Allora Tom, dove eravamo rimasti?"
"Ti dicevo che tu hai un'abilità che io sono riuscito a vedere. Tu hai grosse potenzialità per diventare un mago, anzi sono sicuro che se frequenterai la scuola dove insegno, diventerai un grandissimo mago".
"Ma, signore" disse Tom con un volto ormai rassegnato all'evidenza e contemporaneamente eccitato all'idea di poter essere un mago "anche se io credessi alla sua storia, come farei a diventare un mago? Non so nulla a riguardo. Non so come creare incantesimi e tutte le cose che conosco dei maghi sono quelle che ho letto nei libri di fantsia".
"...ed è per questo che dovresti frequentare la scuola di Hogwarts" ribbattè Silente cercando di incoraggiare Tom. "Almeno i tre quarti delle persone che arrivano a Hogwarts non sanno nemmeno che cos'è una bacchetta magica" disse Silente mostranzo un pieno sorriso in faccia. "Noi li vi insegneremo a governare la vostra abilità magica e a poterla sfruttare al meglio durante il periodo scolastico. Ma naturalmente come magia noi non intendiamo solamente lanciare incantesimi con la bachetta, ma anche creare pozioni, trasfigurare, ovvero cambiare l'aspetto di se stessi o di un oggetto o animale, studiare l'occlumanzia o curare le creature magiche. Ma ci sono poi altre materie che studierete a scuola". Silente ormai parlava come se Tom si fosse già iscritto a scuola.
Tom con un tono carico di emozione parlò: "Beh ma non credo che faremo tutto questa notte, cioè non la seguirò stanotte alla scuola giusto?".
"Oh no no certo che no" rispose prontamente Silente, quasi come se si aspettasse una domanda del genere. Ecco" e gli porse una busta contenete una lettera scritta su una pergamena giallastra. "Questa è la lettera d'iscrizione  alla scuola" "e" continuò Silente "questa è la lista delle cose che ti serviranno per frequentare l'intero anno scolastico" e così dicendo gli porse un'altra lettera.
"Io ora devo andare Tom." gli disse Silente alzandosi dalla panchina e facendogli un cenno con le mani. "Mi sono appena ricordato di avere un impegno urgente al Ministero della Magia". "Mi ha fatto molto piacere incontrarti. Ci vediamo a scuola Tom". E detto questo sparì con un altro fragoroso "crac"

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Capitolo 3
*** Nuovi orizzonti ***


Per un momento Tom rimase li fermo, allibito da quello che stava succedendo. Non poteva ancora crederci. Lui mago? Il discorso che fece gli rimbombò in testa per 5 minuti fino a quando si ricordò delle due lettere. Quelle che gli aveva dato Silente e che lui non aveva ancora aperto.
"Beh, tentar non nuoce" pensò Tom trà se e se. "Che male ha mai fatto aprire una busta delle lettere" continuò in modo sarcastico. Era emozionatissimo per quello che sarebbe successo. Posò la sua pallida mano sulla prima letterà e precisamente sula parte superiore di essa. Su di essa Tom notò che sulla parte inferiore vi erano delle scritte. Non riusciva a leggerle. Era troppo buio. Ormai erano le nove passate di sera e non di poteva vedere praticamente piu nulla. Improvvisamente però tutta la lettera prese a brillare, come se la lettera si stesse incendiando dall'interno, o vi fosse racchiusa una lampadina. Tom restò li senza parlare. Le sue mani erano sudate per l'agitazione. Poi appena la letterà si fu illuminata abbastanza Tom lesse le lettere che prima d'allora non riusciva a leggere: era solamente l'indirizzo a cui recapitare la lettera; però era scritto in una maniera alquanto buffa e questo fece divertire molto Tom che emise un leggero risolino. Essa recitava:
Al Sig. Tom O. Riddle, parco, orfanotrofio, Londra.
Appena letta Tom si decise ad aprire la lettera. Vi uscì un lucente rotolo di pergamena giallastro illuminato sempre dalla luce che emetteva la busta delle lettere.
Tom iniziò a leggere.
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Caro sig. Riddle
Siamo lieti di informarLa che le ha diritto a frequentare la
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui in allegato,
troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature neces-
sarie per frequentare l'anno scolastico.
I corsi avranno inizio il 1° di Settembre.
Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo.
                                                        Con ossequi
                                          Albus Percival Wulfric Brian Silente
                                                        Vicedirettore

Tom non riusciva quasi a crederci. Lui ammesso in una scuola di magia. Sembrava quasi uno scherzo, ma per lui forse, quel giorno era stato il giorno piu felice della sua vita. Finalmente sarebbe potuto andarsene da quell'orribile orfanotrofio. Rilesse la lettera per almeno tre o quattro volte, poi quando si convinse che non era un falso, che non lo stavano prendendo in giro come molto spesso molte persone facevano, tornò con i piedi per terra (si fa per dire).
Si accorse che la lettera accennava ad un post-it. Quello in cui ci sarebbero stati scritti tutti i libri e attrezzature da comprare. "Dov'è finito?" pensò Tom agitato.
Poi improvvisamente si ricordò di quell'altro foglietto di pergamena giallastro che gli aveva dato Silente e che lui aveva messo in tasca dimenticandosene completamente. Lo tirò subito fuori e con curiosità si mise a leggere:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Uniforme; Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre completi da lavoro in tinta unita (nero)
Un cappello a punta in tinta unita (nero)
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
Libri di testo; Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Libro degli incantesimi volume primo di Abraham Cox
Storia della magia di Bathilda Bath
Teoria della magia di Elvin Bell
Guida alla trasfigurazione per principianti di Grace Parker
Erbe e funghi magici di Alicia Bennett
Le forze oscure: guida all'autoprotezione di Justin Hill
Infusi & Pozioni di Chad Evans
Gli animali fantastici di John Carter
Altri accessori:
1 Bacchetta magica
1 Calderone (in peltro, misura standard 2)
1 Set di provette in vetro o cristallo
1 Telescopio
1 Bilancia d'ottone
Tutti gli allievi dovranno avere con se un'animale (scelta tra gufo, topo, gatto o rospo).

Tom finì di leggere la sua lettera, ma un primo dubbio gli saltò in mente: come avrebbe fatto a comprare tutta quella roba? Lui non possedeva il becco di un quattrino! Rigirò i foglietto quasi sicuro che avrebbe trovato qualche altra informazione. Ed infatti così fu. appena girò il foglietto vi trovò sopra un altra scritta.
Questa però sembrava scritta a mano anzichè a macchina ed infatti Tom fece fatica a leggerla:
P.S: Suppongo ti sarai sicuramente chiesto come farai ad acqustare tutti gli accessori che ti sono richiesti. Ebbene ti dico di non preoccuparti. Fatti trovare domani  in Trafalgar Square alle 12 in punto. Ci incontreremo lì. Ho parlato io con la proprietaria del tuo orfanotrofio. Ti farà uscire. Porta con te tutti i vestiti. Da domani dormirai ad Hogwarts. Ora va a dormire.

Tom finì di leggere anche questo post-scriptum e notò che era veramente stanzo. Aveva le braccia a la testa a penzoloni e non si riusciva a tenere in piedi proprio per la stanchezza. Si diresse lentamente verso l'edificio dell'orfanotrofio, entrò superando una vecchia porta di legno che cigolò quando l'aprì e, si incamminò nella sua stanza. Si accasciò sul letto  e si addormentò. Si addormentò di un sonno così profondo che per lui fu difficile svegliarsi il giorno dopo.
Stava ancora pensando all'incontro tra lui e Silente. Ora avrebbè potuto finalmente uscire  da quell'orribile orfanotrofio. Non ci avrebbe dovuto piu mettere piede! La gioia per lui era immensa e, raddoppiò appena la vecchia proprietaria prese le chiavi per aprire il cancello e, con un saluto ed una pacca sulla spalla emise un flebile suono che per Tom risuonò come un "Addio".
Ora era finalmente fuori, liberò da quella orrenda prigionia che fino a pochi minuti prima tormentava il cuore di Tom. Il ragazzo anche se un po spaventato di trovarsi in un nuovo mondo per lui, non nascondeva in volto i chiari segni di uno dei ragazzi piu felici della terra. Andava qua e la per le strade tenendo saldamente stretta la mappa della città e chiedendo ogni tanto informazioni su dove si trovasse Trafalgar Square.
Finalmente dopo un'ora circa di cammino ci arrivò. Controllò il suo orologio. Erano le 11:55. Era in anticipo. Quei fatidici 5 minuti non accennavano a finire, tanto che Tom non avendo comunque fame, per far passare il tempo, prese un panino che si era caricato nello zaino il giorno prima e lo addentò.
Fattesì le 12, Tom cominciò ad aspettare l'arrivo di Silente.
Questi non tardò molto ad arrivare e per attirare l'attenzione del ragazzo lo chiamò per nome (" Hei Tom sono qui") e gli fece cenno di seguirlo in un vicolo.
Tom seguì  Silente. "Certo" pensò. "Probabilmente non vuole farsi vedere in giro conciato com'è".
Ma appena i due si fermarono davanti un muretto di mattoni marroni il ragazzo capì che si era sbagliato. Silente non lo aveva condotto li per evitare di farsi vedere da occhi indiscrieti.
"Salute Tom", gli disse appena il ragazzo gli fu vicino. "Ora ti mostrerò dove noi, comunità magica, ci riuniamo" disse silente in tono allegro "e" continuò, "dove tu farai con me i tuoi acquisti per poter frequentare Hogwarts".



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Capitolo 4
*** Shopping a Diagon Alley ***


...e così dicendo Silente estrasse una specie di ramoscello di legno dalla tasca destra del suo soprabito. "Ecco Tom" disse. "Questa è una bacchetta magica". "Userai una di queste bacchette per lanciare incantesimi" continuò guardando avidamente la sua bacchetta, di un marroncino scuro lucente.
Poi, la afferrò delicatamente con la mano destra, si chinò come per cercare tra tutti quei mattoni che componevano il muro di fronte a loro, uno specifico.
Ad un certo punto sussultò "Oh, oh. L'ho trovato finalmente". Si alzò. Sfiorò con un rapido tocco di bacchetta un mattone scheggiato sui lati in basso a destra del muro.
Tom non ci poteva credere. Il muro si stava aprendo come una specie di porta e dietro di esso Tom scorse 4-5 persone; man mano che la porta si apriva le persone diventavano 10, 20, 30, finchè quando la porta di mattoni fu completamente aperta  Tom riuscì a vedere...
"E' una interà comunità di persone vestite simili a Silente" pensò subito Tom.
"Questa è Diagon Alley ragazzo" disse Silente. Ma ormai Tom non badava più alla sua voce. Si era completamente dimenticato di tutto e di tutti.
Il luogo davanti a lui si divideva in un intreccio sconfinato di strade. Ai lati di queste vi si trovavano immensi edifici.
"Negozi!" esclamò di colpo Silente vedendo l'immagine incuriosita di Tom. "Tutti negozi" proseguì dando una pacca sulla spalla del ragazzo. "C'è solo l'imbarazzo della scelta su quale di questi possa essere il migliore". Ridacchiò.
"Signore, le ricordo che io non possiedo denaro." disse rammaricato Tom.
"Oh, ma di questo non ci dobbiamo preoccupare". "Abbiamo pensato anche a questo naturalmente" rispose Silente mostrandogli un ampio sorriso infilandosi adesso una mano nella tasca sinistra del suo soprabito. La estrasse dopo pochi secondi e mostrò a Tom  delle monete d'oro. "Questi sono galeoni Tom" gli disse mostrandogli le monete lucenti. Se le rimise in tasca e quando la mano riemerse dal vestito, ora Tom vide delle monete d'argento. "Questi invece sono falci" mostrando a sua volta le monete a Tom.
Con un altro gesto si rimise anche quella manciata di falci in tasca e adesso tirò fuori delle monete di bronzo. "Infine questi sono zellini","monete di poco valore", aggiunse..
"Ora, tieni presente che una falce è formato da 29 zellini mentre un galeone è formato o da 17 falci o 493 zellini".
"Tutti questi soldi sono tuoi Tom, messi da parte dalla scuola appositamente per te". "Con questi potrai comprarti accessori di prima mano e, magari anche qualche dolcetto" gli disse indicandogli con il dito una grossa insegna stile lecca-lecca che sbucava da una strada alla loro destra e che ogni tanto sputava dalla sua parte centrale alcuni dolcetti (magici ovviamente).
Tom era ammutolito. Era in quel posto solo da cinque minuti e si era gia dimenticato delle sue preoccupazioni e paure. Che gli importava? Tutto sarebbe stato meglio di quell'orrendo orfanotrofio, si disse tra se e se.
"Io consiglierei di cominciare i nostri acquisti con uns bacchetta" suggerì Silente. E detto questo si incamminò per una strada abbastanza affollata dove file di maghi e di streghe erano intenti a spendere denaro per i propri acquisti.
Ad un certo punto silente di fermò; diede un rapido sguardo all'insegna del locale dove si erano fermati, la quale mostrava una bacchetta magica con sotto scritto: Olivander Una bacchetta per la vita.
poi si voltò verso Tom e gli disse alegramente: "Eccoci, ci siamo". "Olivander dovrebbe andare bene".

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MI RACCOMANDO RAGAZZI RECENSITE, RECENSITE. SAPETE, NON SO SE VI STANNO PIACENDO QUESTE TIPO DI STORIE E , CON LE VOSTRE RECENSIONI VORREI POTER AVERE I VOSTRI PARERI, COSì PER SAPERE SE VI PIACCIA CHE IO CONTINUI  A SCRIVERE RIGUARDO ALLA STORIA DELLA VITA DI TOM.
IN CASO NON VI PIACCIANO QUESTE STORIE CAMBIERò GENERE ^_^
PER ME NON è UN PROBLEMA FARLO, MA SAREBBE INUTILE PERDERE TEMPO A SCRIVERE STORIE CHE NESSUNO LEGGERà NON VI SEMBRA ^_^
E ALLORA RECENSITE!!!!! :)
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