The dark and the light

di Hug_Master
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo ***
Capitolo 3: *** La prima missione ***
Capitolo 3: *** Il ponte di Berat ***
Capitolo 4: *** Il primo di 10 ***
Capitolo 5: *** Una nuova compagnia ***
Capitolo 6: *** La disperazione ***



Capitolo 1
*** L'arrivo ***


Un giorno dell'anno 1590 nel bosco di Kysci sembrava tutto tranquillo, gli alberi frusciavano sotto il vento e gli animali mangiavano tranquilli.
Però la calma si ruppe e una forte vento iniziò a soffiare, in una radura una sfera viola scintillante roteava su se stessa creando un vento violentissimo, gli alberi si piegavano e gli animali fuggivano nel bosco.
Poi in un battito di ciglia tutto tornò alla quiete, la sfera era scomparsa e al suo posto c'era un bambino di 4 anni con vestiti logori e rovinati, il suo viso era inespressivo,si guardò attorno e ad un certo punto i suoi occhi, con l'iride gialla, si riempirono di lacrime, fu così che il bambino scoppiò in un fragoroso pianto .
Un orso attirato dal piagnucolio si avvicinò alla radura e vide il bambino, considerandolo una preda si diresse verso di lui, arrivato a qualche metro di distanza si alzò sulle possenti zampe posteriori digrignando i denti.
Il bimbo impaurito iniziò a scappare e l'orso a inseguirlo, l'umano tentò di lanciare qualche magia, insegnatagli dal padre, invano perchè non ancora capace.
In poco tempo l'orso lo raggiunge e gli saltò addosso, ma mentre era in volo venne racchiuso in una bolla fluttuante; il bambino alzò la testa e vide un braccio teso con la mano chiusa a pugno sopra di lui.
-Khaoz! -urlò una voce dietro di lui.
Nella bolla iniziarono a formarsi delle onde d'urto che incominciarono a colpire il corpo dell'orso fratturandogli le ossa e squarciando i tessuti molli.
Quando la mano si rilassò la bolla scomparì e il corpo dell'orso, ormai senza vita, cadde atterra con un tonfo.
Finalmente il proprietario del braccio si fece vedere, era un anziano signore con la barba bianca e incolta, si inginocchiò mettendo la mano sopra la testa del piccolo.
-Come ti chiami piccino? - chiese l'anziano.
-R-Rizen -rispose il bambino.
-Bene Rizen – disse il signore – da oggi allenerò la tua magia.
Rizen non disse niente, e l'anziano lo prese in braccio portandolo via con sè.

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Capitolo 3
*** La prima missione ***


Sono passati ben 9 anni dall'arrivo di Rizen in questo mondo di nome Sistran; grazie al allenamento ricevuto lui è diventato un mago di una magia mai vista prima d'ora a Sistran...
Era un giorno molto soleggiato nella città di Sile, Rizen camminava tranquillo nella via principale deciso a prendere la sua prima missione.
Era arrivato in quella città da un paio di giorni e si era ambientato abbastanza bene, aveva incontrato varie persone alcune anche strane, ma non si era fatto nessun amico e nessuna amica.
Ormai era arrivato davanti alla bacheca, c'erano una miriade di volantini alcuni di ricercati altri di protezione e altro...uno tra questi spiccava per l'immagine in cui c'era raffigurato...un ponte.
Rizen lo prese, ma nello stesso tempo una mano lo afferrava per una lato; si girò e vide un ragazzo alto come lui, con i capelli blu e uno strano segno sull'avambraccio.
Assieme a lui c'erano due ragazze, una con i capelli rossi lunghi fino alla vita e gli occhi verdi e non molto alta; l'altra con gli occhi marroni e i capelli lunghi fino alle spalle di color nero carbone.
-Molla il manifesto!- disse il ragazzo.
-No- rispose con voce ferma Rizen, coprendosi il volto con il cappuccio che aveva.
-L'ho preso prima io- disse il ragazzo.
-Krall lasciaglielo c'è ne sono molte altre di missioni...disse la ragazza rossa riferendosi al ragazzo.
-No, adesso lo porto alla lega e vediamo che si fa- rispose Krall.
A quel punto prese Rizen per il braccio e iniziò a trascinarlo verso un edificio a cupola con lo stesso simbolo che il ragazzo aveva sull'avambraccio.
Quando Rizen entrò, obbligato dal ragazzo, un enorme trambusto lo avvolse, ma Krall lo spinse “invitandolo” a procedere.
Arrivarono davanti a una porta ed entrarono, dentro c'era un signore seduto su una poltrona, Krall posò il manifesto su una cassa e spiegò tutto.
Il signore guardò prima Krall e poi Rizen e poi enunciò con un sorriso smagliante in faccia:-Farete questa missione assieme!
-Cosa?!-dissero tutti, tranne Rizen, all'unisono.
Krall cercò di obbiettare, ma il signore lo zittì con un cenno.
I tre uscirono dalla stanza prima di Rizen che incrociò lo sguardo con il signore che gli disse:-Non sei di qui, vero?
Le pupille di Rizen si dilatarono, ma distolse lo sguardo e senza rispondere uscì anche lui.


Poco tempo dopo...
-Ci troveremo domani all'uscita di Sile – disse Krall con aria un po' delusa – alle 8.
-A domani – disse la ragazza con i capelli rossi con un sorriso sulla bocca.
Rizen uscì dall'edificio e si diresse verso un albero vicino all'uscita di Sile, dopo ciò si addormento sotto di esso.

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Capitolo 3
*** Il ponte di Berat ***


Rizen era già sveglio da quando il sole era sorto, nonostante ciò non apriva le palpebre e se ne stava li comodo appoggiato al tronco.
Sentì delle voci provenire da poco più in là, erano le voci delle ragazze del giorno prima e di quello che era con loro.
Indifferente, rimase steso con gli occhi chiusi per terra fino a quando non sentì dei passi avvicinarsi; a quel punto aprì gli occhi e vide la mano della ragazza rossa avvicinarsi alla sua faccia.
Con uno scatto le afferrò la mano e le disse:-Non provare a scoprire la mia faccia...
La ragazza a quel punto fece qualche passo indietro e Rizen si alzò dirigendosi verso il ragazzo, il quale tirò fuori il volantino da una tasca.
-Dove bisogna andare e cosa bisogna fare? -chiese Rizen.
-Bisogna dirigersi verso Est, lì c'è un ponte in costruzione che si chiama Ponte di Berat – rispose il ragazzo – A quanto pare c'è qualcosa di prezioso perché degl'illegali cercano li da giorni.
-Muoviamoci il trasporto in cui ho prenotato la stanza sta per partire...- disse la ragazza con i capelli corti.
A quel punto Rizen seguì il gruppetto che si allontanò un po' dalla città dirigendosi verso una stazione ferroviaria.
Cinque minuti più tardi erano in una piccola stanzetta seduti uno di fianco all'altro...dentro di essa tutto era silenzioso finché la ragazza rossa disse con un sorriso in viso:-Non ci siamo ancora presentati...io mi chiama Ashia, lui e Krall e lei è Maila, tu come ti chiami?
-Rizen- rispose.
-Sei di queste parti? - chiese ancora Ashia.
-No...- rispose ancora Rizen.
-Strano... - disse Maila.
-Che cosa? - chiese Rizen.
-Non riesco a percepire nessuna forza magica su di te e attorno a te...-disse Maila- Stai bene?
-Ah...la mia magia...beh ora te la faccio percepire...-disse guardando da un'altra parte.
-Sicuro?- disse avvicinandosi a Rizen - Io non sento ancora niente.
Ad un tratto il treno inchiodò e Rizen si ritrovò la faccia in mezzo alle tette di Maila e lei sopra di sè; ma Maila ,come se niente fosse, disse che probabilmente erano arrivati e dopo questo se ne andò saltellando insieme a Ashia.
-Non farci caso- disse Krall- è un po' strana...ed è anche pervertita.
Rizen e Krall uscirono dal vagone e videro l'enorme ponte qualche chilometro a nord della stazione...
Dopo una mezz'ora di camminata nel bosco si ritrovarono sotto i pilastri del ponte, sotto i quali c'erano delle persone che stavano scavando.
-Buona sera signori posso chiedere un'informazione?- chiese Maila.
Uno di essi si girò e visto il simbolo che portava Krall sull'avambraccio, si mise in difensiva.
-Ragazzi sono quelli della Lega di Sile!!- urlò l'uomo-Ci hanno scoperto.
Rizen non fece in tempo a reagire che un raggio gli passò di fianco; assieme all'uomo c'erano altri 8 maghi probabilmente illegali.
-Merda-disse Maila- Mi sarei preparata se avessi saputo che bisognava combattere.
-Rizen! Che tu sappia o meno usare la magia ci devi aiutare- affermò Ashia.
-Potete contare su di me – rispose Rizen preparandosi a combattere.

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Capitolo 4
*** Il primo di 10 ***


Non erano passati nemmeno 2 minuti dal loro arrivo che si erano già imbattuti nei loro obbiettivi.
Erano stati attaccati appena gli uomini sotto il ponte avevano riconosciuto il simbolo sull'avambraccio di Krall.
Stranamente anche se Ashia aveva chiesto aiuto a Rizen; lei era dietro a Maila, Krall che sembravano volessero difenderla e Rizen .
Krall si portò avanti tenendosi il braccio destro stretto fra la mano, poi in un niente scomparì, ricomparendo dietro ad alcuni degli illegali, ma al posto del suo braccio destro c'era...una spada.
Prima che se ne accorsero due uomini vennero trafitti e uno venne addirittura tagliato in due; gli altri non ci misero molto a reagire lanciando dei raggi di magia dalle mani i quali venivano tagliati (nel caso di Krall) o semplicemente evitati nel caso di Rizen, Ashia e Maila.
Rizen voleva intervenire, ma Maila si mosse prima di lui; lei posò una mano a terra la quale sotto di essa iniziarono a formarsi varie scritte...tutto d'un tratto iniziò ad alzare la mano seguita da una colonna di roccia che iniziò a muoversi in aria fino a ottenere la forma di un enorme lupo di roccia.
Maila saltò in groppa a esso e iniziò a cavalcarlo dirigendosi verso gli avversari saltandogli addosso e schiacciandoli sotto il peso dello strano “animale”.
In poco tempo gli uomini vennero sconfitti senza che Rizen dovesse muovere un solo dito.
Sembrava tutto tranquillo quando si sentì un urlo da dietro a Rizen che di scattò si girò e vide uno degli uomini tenere un coltello sulla gola di Ashia.
-Lasciatemi andare...-disse l'uomo-...e non ucciderò la giovane.
Ashia continuava a dimenarsi senza alcun risultato mentre Maila e Krall non accennavano a muoversi.
L'assalitore era molto agitato e tremava tutto, ad ogni movimento di un qualcosa si girava di scatto.
Rizen con calma e alzando le mani si girò verso l'assalitore e in un battito di ciglio gli fu addosso con il pugno puntato verso la faccia.
L'assalitore non riuscì a rendersi conto del tutto che il pugno di Rizen gli sfondo il cranio trapassandolo da parte a parte, poco dopo si sentì un enorme boato.
Successivamente Rizen estrasse il braccio dal cranio e il corpo senza vita dell'uomo cadde atterra, prima che Rizen potesse voltarsi verso Ashia essa lo abbracciò forte facendolo arrossire.
-Grazieee- disse con le lacrime agli occhi.
-Di niente...-rispose Rizen guardandola negli occhi.
-Ashia mi dispiace interromperti, ma dobbiamo sigillare i loro corpi come da procedura -intervenne Krall- Per favore aiutaci.
Nel mentre che i tre “sigillavano” i corpi, Rizen andò nel punto in cui quelle persone stavano scavando.
Dietro a un pilone del ponte in particolare c'era una luce verde che usciva da un buco, Rizen si affaccio e vide un enorme sasso di colore verde....era uno degli hexi.
Rizen provò a allargare il buco per tirarlo fuori, ma non ci riuscì finchè per sbaglio non lo tocco ed esso si rimpiccolì diventando un piccolo sassolino, lui lo prese e se lo mise in tasca.
Poi si diresse verso il gruppo che lo chiamava per andare via...

 

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Capitolo 5
*** Una nuova compagnia ***


La sera dopo Rizen, camminando per strada, incontrò Krall che gli disse:-Ehi Rizen non hai ancora avuto la tua paga...vieni andiamo da Ashia lei ha la tua parte.
Poco tempo dopo arrivarono davanti a un alloggio in un condominio.
Krall senza bussare entrò chiamando la ragazza, non notando che c'era anche Maila nell''alloggio.
-Oh ciao Maila- disse tranquillamente Krall- Rizen è venuto qui per la paga.
-Ciao Krall, ciao Rizen- disse Ashia, sbucata da una porta- Perchè siete qui?
-Rizen vuole avere la sua parte-disse Krall anticipando Rizen.
-Ah giusto che erano suoi i soldi...io e Maila abbiamo speso metà dei soldi in vestiti-rispose Ashia con un sorriso stampato in faccia.
-Veramente a me non interessano i soldi-disse Rizen- Ho già preso quello che mi interessava.
-Eehh cos'era ciò che interessava?-chiese Maila avvicinandosi a lui-Lo hai qui?
-No, non ce l'ho con me adesso...-rispose freddamente Rizen.
Dopo un paio di minuti di silenzio Maila si alzò e si diresse verso la porta trascinando Krall dietro di sé.
-Noi dobbiamo andare- dissero all'unisono- Ashia ci vediamo domani alla Lega e con te Rizen...boh ci si vede per strada.
Detto questo uscirono dalla porta, lasciando nell'alloggio un silenzio assoluto, il quale venne rotto da Ashia che disse:-Rizen non ti ho mai visto a Sile anche se sei un mago lavori per una Lega dell'estero?
-No-rispose Rizen sedendosi per terra- Io non lavoro ancora per nessuno.
-Perchè non vieni da noi allora?- domandò Ashia- Così ti puoi unire alla nostra squadra di lavoro.
-Ci devo pensare...-replicò Rizen- Ora scusa, ma devo andare si è fatto tardi.
-Mi puoi dare quel poco che è rimasto della mia paga?-domandò Rizen-Pure io devo mangiare.
Ashia gli consegnò la mazzetta di banconote rimasta, dopo questo Rizen uscì dalla porta e se la richiuse dietro.
Dopo questo gesto Ashia sentì un boato fuori dalla porta e si fiondò fuori.
-Rizen tutto a...-disse Ashia.
Ma al di là della porta non vi era più l'ombra di Rizen che sembrava essere svanito nell'aria.




Il giorno dopo Rizen decise di andare alla Lega, quando entrò, come qualche giorno prima, il rumore lo circondò.
Avanzò nell'atrio finchè una voce femminele lo chiamò da dietro; Rizen si girò e vide Ashia avvicinarsi a lui.
-Allora hai deciso di unirti?-gli chiese Ashia.
-beh dato che non ho altro da fare...si-replicò Rizen.
-Perfetto- disse Ashia, prendendogli il braccio e portandolo da in una stanza.
-Zav qui abbiamo una persona che vuole unirsi...-disse Ashia a un ragazzo dentro alla stanza-Puoi mettergli il simbolo?
Detto questo Ashia uscì dalla stanza chiudendosi la porta dietro.
Poco dopo Rizen uscì da quella stanza con impresso sul braccio una specie di rosone con dentro vari simboli e al centro un falco.
Era appena entrato a far parte della Lega di Sile.

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Capitolo 6
*** La disperazione ***


Appena uscito dalla stanza Rizen si aspettò di sentire il rumore che c'era prima nell'atrio, ma invece rimase sorpreso...la stanza era vuota.
Nessuno rideva più e nessuno gironzolava per la stanza, solo un grande silenzio; finché non vide seduto ad un tavolo il vecchio di pochi giorni prima che aveva detto di fare la missione assieme ad Ashia e il suo gruppo.
Il vecchio mosse la mano per far capire a Rizen di avvicinarsi e gli chiese:-Qual è il tuo nome giovanotto?
- Mi chiamo Rizen- rispose lui.
-Bene Rizen, mi è giunta notizia che vuoi unirti a noi- disse il vecchio- sei già stato segnato da quanto mi hanno detto, quindi è arrivato l'ora della sfida...seguimi per favore.
Il vecchio scese dalla panca, era circa la metà dell'altezza di Rizen, e si incamminò verso un portone che probabilmente dava in un cortile interno.
Il vecchio lo aprì e iniziò ad avanzare verso un corridoio la cui fine appena si intravedeva.
-Dove mi sta portando?- chiese incuriosito Rizen.
-Presto lo scoprirai...- rispose il vecchio-forza saluta.
Rizen accennò qualcosa, ma si fermò quando il corridoio finì e si ritrovò al centro di un'arena.
Il vecchio non era più di fianco a lui, ma sedeva davanti a lui su uno dei gradoni dell'arena e pareva molto meno serio di quanto era prima.
Rizen cercò qualche viso famigliare, ma niente finché non vide la mano di Maila salutarlo da un lato.
Avanzò nell'arena finché il vecchio non gli indicò di fermarsi e a quel punto il silenzio calò.
-Bene Rizen, qui darai la prova della tua forza in combattimento- enunciò il vecchio.
-Sile come ogni volta ci ha imprestato alcuni dei maghi detenuti nella prigione.- disse il vecchio- Ora estrarrò il tuo avversario.
Il vecchio mise la mano in una cesta e tirò fuori una fuocherello viola.
-Lisen!-esclamò il vecchio.
A sentire quel nome mezza arena impallidì.
Un uomo in manette comparve dentro l'arena, era molto massiccio e pieno di cicatrici sul viso...era Lisen.
Appena il vecchio pronuncio la parola “Cominciate” le manette scomparvero e l'uomo scatto.
Rizen rimase fermo al centro dell'arena mentre l'uomo si avvicinava correndo, attorno alle mani dell'umano si formarono delle sfere verdi.
Esso saltò e diresse uno dei due pugni verso Rizen il quale incrociò le braccia per difendersi; il pugno si rilevò più potente del previsto e Rizen venne messo in poco atterra.
Prima che potesse reagire Lisen gli saltò addosso e gli ringhiò in faccia:-Se vinco questo incotro potrò essere libero...non perderò!!
-Non mi importa-rispose freddamente Rizen- Ho obiettivi ben più grandi da realizzare e questa Lega può essere un vantaggio.
Detto questo poggiò un palmo della mano sul petto di Lisen, sotto i essa si formò della nebbia nera e poi Lisen volò in aria.
Rizen saltò in piedi e fece per scattare quando vide negli occhi di Lisen la disperazione.
Il nemico raggruppò le mani e una sfera si formò in mezzo a esse.
Lei si pietrificò e Lisen....se la mangiò.
In seguito aprì la bocca e dell'energia iniziò a raggrupparsi in essa...Rizen non capiva cosa volesse fare finché Lisen non si girò verso Maila e gli altri della Lega.
Partì un enorme raggio dalla bocca da quel gesto si capì perché era un detenuto...

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