Le Cronache dei Kaulitz – Il meccanico, la suora e una serie di sfortunati eventi!

di Carotina91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Cap. ***
Capitolo 2: *** 2° Cap. ***
Capitolo 3: *** 3° Cap. ***
Capitolo 4: *** 4° Cap. ***
Capitolo 5: *** 5° Cap. ***
Capitolo 6: *** 6° Cap. ***
Capitolo 7: *** 7° Cap. ***
Capitolo 8: *** 8° Cap. ***



Capitolo 1
*** 1° Cap. ***


Ciao a tutti prima che leggiate vorrei dire che la ff non è stata scritta per prendere in giro i th, ma solo per per fare qualcosa di diverso dalle solite storie. L'idea mi è venuta mentre giocavo a farm ville, e immaginavo Bill e Tom contadini e da quì è saltata fuori questa ff. Preciso che i th non sono famosi sono due semplici ragazzi, ci saranno Gus, Georg, Andreas, David e altri al momento non so ancora dove inserirli ma penso che ci saranno anche loro. Concludendo dico solo che beh spero possa piacere ah e Bill ha i capelli a leoncino come li aveva una volta e Tom i rasta biondi :P che dire sono fighi anche ora! Baci e buona lettura!

Linda: Dai Tom aiutami non stare lì a poltrire come uno sfaticato!
Tom: -Ruttando- Donna io faccio quel che voglio, e ora portami un altra birra!
Linda: Non sono la tua schiava, e smettila di bere che ti fa male!
Tom: -Beve l'ultima goccia di birra- Donna qui comando io e se ti dico che devi portarmi un altra birra me la devi portare chiaro??

Linda: No, -si mette davanti a lui- mi dici che ti è preso? Una settimana fa stavi benissimo e ora guardati sembri un barbone e... -si tappa il naso- e puzzi come un barbone, da quand'è che non ti lavi?
Tom: Non sono cazzi tuoi donna, e levati che devo guardare la partita!
Linda: Smettila di chiamarmi donna, ho un nome io!
Tom: -esasperato- cazzo basta!

Tom si alza esce di casa e inizia a correre per i campi, tutto sudato e puzzolente si accascia contro un albero, si strappa la maglietta impressa di sudore e letame e la getta lontano da lui. Si odora l'ascella ma subito dopo con una faccia disgustata comincia a lavarsele con acqua del pozzo in modo da far sparire la puzza. Ci riesce ma solo in parte, si guarda i pantaloni sporchi di terra e fango, si toglie anche quelli ma peccato che sotto è nudo...povero, le sue mutande hanno un buco enorme sopra il suo amico. Le strappa via con violenza ritrovandosi così completamente nudo e con una puzza infernale dovuta al non lavarsi per sette giorni di fila. Linda compagna di Tom sa che c'è qualcosa in lui che non va, e armata di sapone, spugna e vestiti puliti esce di casa e come Tom corre nei campi in cerca del suo amato. Sembra che Tom sia sparito ma ad un tratto sente una puzza di sterco provenire dall'albero di fico vicino al pozzo e vede Tom in tutta la sua nudità chinato contro l'albero a gingillarsi l'amichetto. Linda sa che quando lo fa è perché Tom sta pensando, Linda si avvicina e si china accarezzandogli una guancia.

Tom: Linda sto pensando... -dice gingillandosi il siluro-
Linda: A cosa amore?
Tom: A come levarmi sta merda di dosso!
Linda: Ma amore non ti sei lavato con l'acqua del pozzo?
Tom: Si, ma mi sa che è scaduta, puzza di merda!
Linda: Tom forse è sporca perché Bill ci ha di nuovo urinato dentro!
Tom: Stronzo di un gemello...
Linda: Dai more, tranquillo ho qui il rimedio!
Tom: Davvero? -dice gingillandosi il siluro- e cosa aspetti?
Linda: Amore vieni con me!

Linda porta Tom vicino ad un laghetto, mette dell'acqua in una grande bacinella la fa riscaldare e fa sedere Tom dentro poi si spoglia e si infila anche lei insieme al moro. Comincia ad insaponargli le spalle, poi le braccia, il petto, le gambe, i piedi e infine il siluro. Tanta sporcizia è caduta dal corpo di Tom che non si lavava da tanto, Linda prende il siluro e comincia a insaponarlo gingillandolo per un pò. Tom comincia a ridere e a fare versi strani che Linda subito nota.

Linda: Tommi stai male? -continuando a gingillarlo-
Tom: No, baby ma continua a insaponare...
Linda: Ok, ma quanta merda amore meno male che ci sono io qui!
Tom: Mmm..siii..giusto baby...
Linda: Tomi ora usciamo così ci sciacquiamo per benino!

Linda prende Tom e lo porta vicino al fiume si immerge con lui e si tolgono di dosso la schiuma, tutti e due nudi Linda nota il siluro di Tom dritto e si avvicina per osservarlo meglio. Ad un tratto dietro di loro sbuca Bill mentre si abbottona i pantaloni, il gemello lo nota e lo chiama. Bill si avvicina e vede Linda che scruta il siluro del moro e che sono nudi.

Bill: Che fate tutti nudi?
Tom: Linda mi ha lavato e guarda qua! –Indica fiero di sé il suo amico-
Bill: Wow, e come hai fatto Tomi?
Tom: L'ha fatto Linda, fico vero?

Tom si vanta del suo lungo e dritto siluro, il quale ora anche Bill osserva incuriosito e tasta come fa Linda. Tom però dopo un pò si stufa di farselo tastare da quei due e va a sdraiarsi sull'erba, Linda lo segue e gli monta sopra.

Linda: Tomi facciamo un gioco?
Tom: Ok, quale?
Linda: Quello che facevamo sempre a letto!
Tom: -Ride- oh quello è da tanto che non lo facciamo!
Linda: Ti va?
Tom: Si, andiamo baby!

Tom e Linda si alzano e corrono verso casa sempre nudi, entrano e vanno in camera da letto, Tom zompa sopra Linda e comincia a farle il solletico la tocca dappertutto e Linda ride e ogni tanto emette qualche gemito strozzato, questo sembra piacere al moro tanto che il suo gingillo si rizza e mentre rincorre Linda succede tutto in un attimo. Linda sente un grande piacere dentro di lei e impercettibilmente mugola, e vede il siluro di Tom essere sparito da qualche parte dentro di lei e si chiede dove mai possa essere andato. Tom di suo smette di solleticare Linda e guarda il suo amichetto e la bionda, prima lui poi lei. Fa forza e nota che alla bionda piace, ride e da leggeri colpi. Da fuori la finestra c'è Bill che vede la scena, Tom sopra Linda che fa cose oscene alla Tom Kaulitz.

Bill: Wow il mio fratellone sigh..-piange di gioia-

Bill emozionato da quella scena comincia a gingillarsi il piccolo Willy pensando a come utilizzare il suo amichetto. Non poteva giocare con Linda e pensava appunto con chi altri oltre suo fratello e la bionda, potesse giocare. Continuò a gingillarlo per un pò finché gli diventò come Tom, e lo guardò molto attentamente. Era esattamente uguale al gemello, si denudò subito pensando a come aiutare il piccolo Willy. Camminò fino alla stalla dove c'erano solo mucche, cavalli e qualche maiale, Bill pensò che magari uno di quegli animali poteva dargli una risposta.

Bill chiese alla mucca: Brigitte mi aiuti a far tornare Willy come prima?
Ma la mucca lo guardava e basta. Allora riprovò col cavallo: Alfonso cosa devo fare?
Ma nemmeno il cavallo seppe dargli una risposta, allora si girò verso il maiale ultima sua risorsa.
Bill: Babe devo far ritornare Willy moscio ti prego aiutami!

Anche il maiale lo guardava come poco fa hanno fatto il cavallo e la mucca. Infuriato Bill si girò e andò a sbattere contro una trave di legno, cadde su delle balle di fieno col suo amichetto ancora intatto. Cominciò a sognare...

Personaggi:

Bill

Tom

Linda

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Capitolo 2
*** 2° Cap. ***


Ronf...ronf....ronf...Bill dormiva beato tra foglie e erbacce sparse qua e là in un grande prato verde. All'improvviso sentì qualcosa bagnargli la fronte, strizzò gli occhi e lì aprì piano. Il suo sguardo si puntò su delle nuvole rosa a forma di animali prima il topo, poi il maiale, il cavallo, un ape, un cane etc... Bill si mise a sedere, guardandosi intorno vide fiori e piante alte più di lui, e tanti alberi di banane. Esclamò:

Bill: Tomiiiii...Tomiiiii dove cazzo mi trovo?

Urlò chiamando il gemello ma questi non rispose, si rizzò a sedere si guardò tra le gambe e vide Willy ancora in tiro. Impuntò le mani hai fianchi guardando furioso l'amico.

Bill: Willy ora basta giocare rimettiti a dormire!

Dall'alto il moro guardava l'amico e gli incitava di afflosciarsi ma questi non lo ascoltava continuando a stare su, Bill incazzato con le mani cercava di abbassarlo ma niente, smise di provarci e cominciò a camminare nel prato. Dopo un pò hai piedi di un albero di mele incontrò un unicorno blu con un grande e appuntito corno dorato. Bill osservò incuriosito l'animale, ha una lunga criniera azzurra ondulata e anche la coda lunga e affusolata. Gli zoccoli dorati e luccicanti, due occhi color cielo, e al collo una borsa marrone, Bill sgranò gli occhi incredibile l'unicorno portava l'ultimo modello di Chanel!!!!

Bill: -sventolando una mano- Ciaooooooo cavallino!!

L'unicorno alzò lo sguardo puntandolo sul moro, osservò a lungo il ragazzo in gonnella dal quale spuntava un simpatico oggetto il quale avvicinatosi di più capì cos’era e sgranò gli occhi a quell’orribile vista.

Bill: Ciao cavallino wow che bella la tua borsa, me la fai tenere?
Unicorno: Cosa sei tu insulsa creatura?!
Bill: Mi chiamo Bill e tu? –Ride- Parli, non sapevo che i cavalli parlassero!
Unicorno: Io non sono un cavallo, sono un unicorno il guardiano di questo mondo.
Bill: Anche io lavoro in fattoria, coltivo i pomodori e tu?

L’unicorno si sbatte un ala in fronte umiliato alla vista di quella sciocca creatura che si chiama Bill. Il ragazzo in gonnella continua a dialogare con l’unicorno dicendo frasi senza senso, stufo di quei discordi va via lasciando Bill da solo. Accortosi dell’assenza dell’unicorno gonfia le guance arrabbiato per averlo lasciato mentre parlava con lui. Decide di incamminarsi dopo aver notato un cartello il quale dice: -Per la casa del guardiano andare a sinistra- decide così di seguire i segnali magari avrebbe trovato suo fratello e una cura per Willy. Girò dietro una siepe a forma di coniglio ma sfortunatamente inciampò in una buca e il suo amico andò a sbattere contro una pietra. Bill gridò per il dolore stringendo il piccolo Willy con entrambe le mani, cominciò a rotolarsi tra l’erba cercando di far andare via il dolore dopo un po’ ci riuscì.

Bill: Uffa mi sono sporcato tutto ora Linda si arrabbia se mi vede tutto zozzo!

Bill pensò a come potesse togliersi la sporcizia di dosso, percorse il lungo sentiero ritrovandosi poi al margine di un ruscello, si affacciò specchiandosi nell’acqua. Immerse le mani nell’acqua lavandosi prima il viso.

Bill: Cazzo è pure calda, bello a casa è sempre fredda!

Bill si tolse il gonnellino ormai rovinato e si immerse nel fiume, l’acqua gli arrivava alle ginocchia quindi dovette inginocchiarsi per potersi lavare. All’improvviso vide una figura nera avvicinarsi guardò attentamente finché la strana figura gli sfiorò il ginocchio, Bill cacciò un urlo disumano correndo a riva si nascose dietro un cespuglio sperando che l’animale andasse via. Ma ciò non accadde anzi la creatura uscì dall’acqua e il moro incredulo vide un paio di zampe sbucare da sotto il pelo di quello strano essere.

Bill: Chi sei tu? Da dietro il cespuglio chiamò l’attenzione della bestia.
-Esci di li non ti faccio niente e comunque sono una foca-
Bill: Che cos’è si mangia?
Foca: No, stupida creatura! Rivolgiti a me con rispetto io sono il custode del fiume-
Bill: Oh, una foca che parla, Tomi non ci crederà mai!
Foca: Vuoi uscire dal quel cespuglio? Sai per tua informazione è edera velenosa!
Bill: (Urla) Ahhh che prurito! –Guarda la foca- Ora muoio?!

La foca abbassa gli occhi mettendosi le zampe sui fianchi, guarda il moro che corre come uno stupido avanti e dietro, gli fa un cenno guardando l’acqua Bill non perde tempo e si getta nel fiume. Dopo poco ne esce lindo e pulito e senza più prurito.

Bill: Grazie foca ora non mi prude niente!
Foca: Cos’è quell’abominio? –Indica Willy-
Bill: Un..ab…abomi…non ho capito!
Foca: Grr metti quel coso via!

Bill guarda in basso e vede Willy sorride ora ha capito di cosa parlava, vede delle foglie sparse sotto un albero ne prende un po’ e costruisce un altro gonnellino!

Foca: Ora va meglio, ma non mostrarlo più in giro potresti spaventare gli altri!
Bill: Ma Willy è buono poi oggi è molto felice ma io mi sono scocciato e lui non vuole dormire!
Foca: Taglialo così risolvi il problema!
Bill: E poi come faccio???
Foca: Cazzi tua!

Bill: Dov’è il cavallino lui era più simpatico!
Foca: Che animale sei tu di grazia?
Bill: Io sono Bill! –Ride-
Foca: Cos’è un Bill?! –Ci pensa- Sarà una nuova specie?!
Bill: Sono un contadino coltivo le patate!
Foca: E io i cetrioli! –Sghignazza-
Bill: Wow! Mi porti dal cavallino?
Foca: Ok, saltami in groppa dal fiume facciamo prima!

E così Bill sale sulla piccola schiena della foca entrano in acqua e con uno scatto l’animale parte. Bill si aggrappa al suo folto pelo e in poco tempo raggiungono una grande vallata piena di fiori colorati, un mulino, un recinto con pecore e una casa rossa. Bill aguzza la vista e grida alla foca di aver visto l’unicorno. La foca lo porta sulla riva e va via, Bill si affretta a raggiungere la casa.

Bill: Riciao cavallino!
Unicorno: -Si gira- Nooo un'altra volta tu? Come mi hai trovato?
Bill: La foca mi ha portato da te!
Unicorno: Dovrò uccidere quella foca…
Bill: Cavallino mi aiuti a trovare una cura?
Unicorno: Per cosa?! Non sarai mica infetto??
Bill: -Gonfia le guancie- Ma no, è per Willy! –Indica l’amico-
Unicorno: Ancora li sta? –Ci pensa- Forse ho ciò che fa per te!
Bill: Va bene io ti aspetto qui! –Si siede su un sasso-

L’unicorno vola via inoltrandosi nel bosco Bill lo guarda affascinato fino a quel momento non credeva che potessero esistere cavalli parlanti e in grado di volare, poi pensò che magari stesse solo sognando, ma alzando lo sguardo vide un maiale rosa volare e a questo punto un maiale volante non è un sogno no? Un ora dopo l’unicorno fece ritorno in groppa c’è una giovane fanciulla Bill vedendola sorride pensando che assomiglia un po’ a Linda.

Unicorno: Bene creatura sono riuscito a trovare un tuo simile!
Bill: Bella grazie, ma che ci faccio?!

L’unicorno si ribatte un ala in fronte, la fanciulla guarda con occhi maliziosi il giovane Bill, sposta lo sguardo oltre la sua figura quando l’occhi le cade sul gonnellino spalanca la bocca, il moro se ne accorge.

Bill: è solo Willy è irrequieto!
Tina: Io sono Tina, sai forse so come aiutare il tuo amico!
Bill: -Batte le mani- Davvero? –Lei annuisce- Allora dammi il rimedio!
Tina: Beh prima devi venire con me!
Bill: Ok!

La fanciulla porta Bill dentro la casa l’unicorno aspettò nel campo ammazzando il tempo chiacchierando con altri animali. Dalla casa cominciarono a sentirsi strani rumori e mugolii, l’unicorno si avvicinò per capire cosa fosse si affacciò alla finestra stando attento a non farsi vedere e cominciò a sbirciare. Vide la giovane muovere freneticamente l’amico della creatura di nome Bill mentre questi a braccia spalancate e disteso sul tavolo sorrideva beato emettendo strani versi. Aguzzò di più la vista e vide la giovane salire in braccio al moro e far sparire l’amichetto in un posto impreciso chissà dove del suo corpo, si accorse che anche lei aveva un espressione beata in volta e che anche lei faceva versi strani. L’unirono arrossì abbandonando quella vista decidendo di dargli un po’ di intimità ma qualcosa in lui non andava si guardò oltre la coda e spalancò gli occhi pensò subito che quell essere quel Bill l’avesse contagiato, infuriato volò via. In casa intanto Bill si rilassò a tal punto da addormentarsi, Tina scese dal suo corpo poggiando una mano sulla sua guancia chiamandolo dolcemente.

Tina: Bill su svegliati…
Bill: Mh…no ancora un po’…
Tina: Bill è ora di svegliarsi basta dormire…

All’improvviso Bill sentì un acqua gelata cadergli sul corpo nudo si svegliò all’istante ritrovandosi nella stalla di casa sua con Linda e Tom a guardarlo infuriati. Bill si alzò guardò giù e Willy si era ammosciato, cominciò a sentire freddo guardò arrabbiato il fratello.

Bill: -Arrabbiato- Perché lo hai fatto?
Tom: Sono ore che ti cerchiamo razza di idiota, eravamo preoccupati e tu invece eri qui a dormire!
Linda: Immagino che non hai svolto nemmeno i tuoi compiti vero?
Bill: Non è colpa mia, Willy non voleva dormire!
Linda: Io invece vedo che sta benissimo! –Gli lancia dei vestiti- E copriti almeno!
Tom: Domani ti aspetta una lunga giornata Bill e ora vieni a cenare!

Linda e Tom vanno via lasciando il moro vestirsi ma prima di uscire dalla stalla intravede la figura di Tina, si stropiccia gli occhi e lei non c’è, scuote la testa e va in casa pensando però che in fondo anche se è un sogno lei era veramente bellissima.

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Capitolo 3
*** 3° Cap. ***


È tutta la mattina che Bill raccoglie l’uva fa vanti e indietro portando secchi pesanti mentre il fratello comodamente sdraiato lo guarda prendendo il sole e ridacchiando sentendolo sbuffare ogni cinque minuti. Linda raggiunge Tom chiedendogli che cosa fa Bill da tutta la mattina.

Linda: Perché Bill fa avanti e dietro da stamani?
Tom: Perché è in punizione ricordi?
Linda: Non ti sembra troppo per lui?
Tom: Naaa poi fare qualche lavoretto in più non gli fa certo male!

Linda va avanti a Tom chiamando a voce Bill, lui alza lo sguardo e smette di lavorare raggiungendo la mora. Tom si abbassa gli occhiali da sole guardando Linda facendole quasi la radiografia, sbava afferrando le chiappe della mora.

Linda: -Sbuffa- Tom mollami!
Tom: Non voglio ci sto così bene!
Linda: Tom se non mi lasci poi sono cavoli tuoi!
Tom: -Molla le chiappe- Perché sei in bikini?!
Linda: Perché schiaccio l’uva, non posso farlo vestita!
Tom: E io ti guardo?
Linda: -Fa l’occhiolino- Ovvio!

Arriva Bill, guarda male il fratello incrociando le braccia.

Bill: è finita la mia punizione?
Tom: Va beh ti lascio riposare…
Bill: Che onore!
Linda: Basta dai smettetela e fate pace!
Tom e Bill: Va bene –Si guardano- Solo per te Linda!

La mora sorride abbracciandoli entrambi odia quando i gemelli litigano non sopporta i litigi, guarda Tom va verso l’uva lui sorride la raggiunge la abbraccia da dietro baciandole il collo. Lei non lo allontana si lascia toccare e baciare fino a quando sente le dita del ragazzo abbassare di poco il costume.

Linda: -Lo allontana- No, bimbo ora ho da fare!
Tom: Prima provochi poi mi rifiuti! –Disse mettendo il broncio-
Linda: -Lo abbraccia- Fai il bravo bimbo dopo avrai un dolcetto!

Linda comincia a schiacciare l’uva con i piedi, mentre Tom la guarda meravigliato. Bill si sbraga sulla sdraio dove prima c’era il gemello, all’improvviso alla fattoria arriva una suora su un motorino. I gemelli si girando per guardarla quando questa fa una sgommata perde l’equilibrio e cade. Bill e Tom corrono in suo aiuto, spostano il motorino e la fanno sedere su una sedia. Bill le porge un bicchiere d’acqua e Tom un asciugamano bagnato.

Suora: Grazie cari siete così gentili!
Bill: Di nulla sorella!
Suora: Mi dispiace io non ho sorelle!
Bill: Ma no, lei è una suono no?
Suora: Si caro, ma non sono tua sorella!
Bill: Lei volevo dire è una sorella religiosa!
Suora: Ah si! Scusami tesoro ma vedi la vecchiaia non giova molto alla mia testolina!
Bill: -Si gratta la fronte- Ehm si…

Linda guarda la suora subito pensa che quella donna ha qualcosa di strano, finisce di schiacciare l’uva e raggiunge i tre. La suora appena vede la ragazza in bikini e sporca di succo sembra arrossire e si nasconde dietro un velo bianco. Linda nota la cosa e sorride amichevole.

Linda: Salve suora qual buon vento la porta qui?
Suora: -Tossendo- Beh ecco, in paese mi hanno detto che offrite alloggio a pagamento!
Linda: Beh si anche ma…solo a chi ci aiuta con i campi.
Suora: Oh, beh ragazzi miei io un po’ ho esperienza nel campo!
Bill: Davvero? Che bello così non dovrò fare tutto da solo!
Tom: -Bisbiglia- Bimba cosa c’è?
Linda: -Rivolta a Tom- Niente amore è solo che questa suora è un po’ strana!
Tom: Lo penso anche io!

Bacio Tom lui mi mette una mano sul culo, la suora guarda la scena e incrociale una gamba ridacchiando imbarazzata. Dico a Tom che vado a farmi una doccia, lui sorridendo maliziosamente non perde tempo e mi trascina in casa. Bill invece resta sul portico a chiacchierare con la suora.

Bill: Allora sorella ecco è un po’ che faccio un sogno strano, lo vuole sentire?
Suora: -Passandosi un fazzoletto sulla fronte- Non sono mica un indovina?
Bill: Che c’entra è tanto per parlare!
Suora: Ok, giovanotto su spara!
Bill: Ma non ho la pistola come faccio?

La suora si sbatte una mano in fronte sbuffando sonoramente.

Suora: è solo un modo di dire, raccontami del sogno.

Bill: Allora, mi trovo in una grande giardino pieno di piante poi raggiungo una casa tutta rossa entro e vedo la mia Tina che cuoce i biscotti…
Suora: Ah si? È la tua ragazza?
Bill: -Arrossisce- No, magari.
Suora: Allora continua…
Bill: Entro in casa e Willy si sveglia!
Suora: Ah c’è anche il cane?
Bill: Ma no che cane?
Suore: Ah, Willy è un gatto allora!
Bill: -Gonfia le guancie- No, sorella Willy è il mio fatto apposta!
Suora: Cosa è fatto apposta? Questa parte non l’ho capita!
Bill: -Si arrabbia- Oh sorella credevo fosse più intelligente!
Suora: “Guarda chi osa parlare” Pensa la suora.

Bill: Allora dicevo Willy si sveglia perché vede che Tina porta un piccolo grembiule dove le si vede tutto. Dopo mangiato perché Willy vuole giocare, Tina acchiappa Willy e andiamo a giocare, ma poi mi sveglio e lei non c’è! –Triste- Che vuol dire?

Suora: “Oh mio dio cosa devono sentire le mie povere orecchie” Pensò ancora la suora.
Bill: Sorella mi dica cosa significa il racconto!

La suora si alza e indignata raccoglie le sue cose ma prima di raggiungere il suo motorino si volta verso Bill.

Suora: L’unica cosa che posso dirti figliolo è che devi smetterla di sognare e che devi usare Federica così ti svegli un po’. Poi la sorellina che sarei io magari ti trovo una pollastrella!

Bill: -Ci pensa- Chi è Federica? E perché mi deve trovare una gallina?
Suora: Non ne posso più!
Bill: Ma suora resta per cena??
Suora: Purtroppo si, maledetto motorino!
Bill: Che bello! –Prende la suora sottobraccio- Andiamo a mangiare!
Suora: -Piagnucolando- Povera me!

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Capitolo 4
*** 4° Cap. ***


“Papà, papà gambalunga, gambalunga
tu per Judy sei davvero importante.
Papà, papà gambalunga, gambalunga
lei ti pensa e ti ripensa ogni istante.
Non sa proprio chi sei aiutarla vorrei,
ma tu sei soltanto un'ombra papà oh papà!”

Bill canta da un ora lo stesso motivetto mentre semina i semi di zucca, a lui non piace molto ma alla suora si. Il moro si è svegliato presto vuole fare buona impressione sulla suora, ha deciso di raccontarle tutti i sogni strani che fa, povera suora. Tom e la sua ragazza dormono accoccolati nel loro letto, lui non si sveglierà prima delle undici così anche Linda, e addio colazione. Ma Bill ha cucinato una colazione davvero speciale, infatti la suora dopo essere uscita dal bagno trova in cucina un vassoio con omelette, due fette di pane, un succo di frutta e marmellata di albicocche. La suora credendo l’avesse preparato Linda si siede e comincia a mangiare.

Linda: Buon giorno suora! –Dice sbadigliando-
Suora: Oh cara, buon dì a te!

Linda indossa un micro pigiama fatto di un piccolo top bianco e pantaloncini bianchi a righe rosse. Sotto non porta il reggiseno ma solo un perizoma, la suora fatica a deglutire e porta lo sguardo sul piatto pregando affichè la ragazza torni in camera.

Linda: Suora tutto bene? La vedo un po’ strana!
Suora: -Rossa in volto- Madre Teresa di Calcutta!
Linda: Suora sicura di stare bene?

Linda inconsapevolmente si sporge troppo mostrando parte del generoso decolté alla povera suora che sputa il succo tossendo, corre verso il bagno chiudendosi dentro. Linda fa spallucce e va in camera da Tom che appena la vede la tira a se abbracciandola amorevolmente.

Tom: Bimba perché ti sei alzata?!
Linda: -Sorride- Scusa mi scappava, torna a dormire!
Tom: Accompagnami.
Linda: -Lo bacia- Molto volentieri more!

Linda bacia Tom approfondendo il contatto tra loro, lui ne approfitta toccandole un seno scoperto, lei geme portando la mano nei calzoni del fidanzato. Ridacchia denudandola del pigiama, Tom la guarda e pensa a quanto è fortunato ad averla.

Tom: Ti amo Linda!
Linda: Ti amo anche io Tom!
Tom: Per sempre insieme.
Linda: Sempre!

Si baciano ancora e ancora fino a diventare una cosa sola. Si amano per tutta la mattina finché stanchi si abbracciano e Tom la stringe a se.

Intanto nel campo Bill finisce di piantare semi e va a farsi una doccia, si spoglia nel corridoio e entra in bagno avvicinandosi al water, comincia a fare i suoi bisogni quando la tenda della vasca da bagno si sposta di poco, lui nota una coscia piena di lunghi peli scuri e da dietro sbuca la testa della suora che scioccata urla.

Suora: Mio dio cosa fai tu qui?
Bill: O cavolo, suora ma che ci fa li?
Suora: Mi sto lavando razza di idiota non lo vedi?
Bill: Ma suora anche io devo lavarmi non è che posso entrare?
Suora: -Scandalizzata- Ma cosa dici?! Fuoriiii!

Bill spaventato dalle grida corre fuori dal bagno completamente nudo corre nella stalla, prende la pompa e riempie una bagnarola d’acqua sedendosi dentro poco dopo. Prende sapone e spugna e inizia ad insaponarsi. La suora prima di uscire dal bagno si guarda in giro non vedendo arrivare nessuno corre nella sua stanzetta, sospira e inizia a vestirsi. Verso pranzo si ritrovano tutti a tavola ridendo per le smorfie strane della suora davanti al piatto di pasta offertogli da Bill.

Bill: Suora mangi è buono, io so cucinare!

Bill fiero di se si toccò il petto, la suora invece guardava il piatto la salsa è scura, gli odori strani e c’è puzza. Povero stomaco ma se non avesse almeno assaggiato Bill si sarebbe offeso, ok poteva farcela, prese un maccherone con la forchetta e lentamente se lo portò alle labbra. Il moro lo guardava con gli occhi spalancati e aspettando tanti complimenti, la suora masticò a fatica e ingoiò a forza quella cosa che lui chiamava pasta. Bevve subito dell’acqua e si sbragò sulla sedia ripetendo a mente –Ora muoio, ora muoio- Linda notò il suo cambiamento e sorrise.

Linda: Tutto bene suora?
Suora: Oh sisi, beh ho pensato che andrò un po’ in città!
Bill: Che bello si fa shopping?!
Suora: Certo che no, devo comprare delle cose!
Bill: Uff, va beh che palle però!

Tom: Cazzoooo non ci voleva!!

Usciamo tutti per vedere cosa è successo. Tom ha le mani tra i capelli, il motorino della suora emette una grossa nube di fumo nero, la suora lancia un urlo disperata. Tom si guarda i piedi.

Linda: Tom sei stato tu?
Tom: -Si difende- No, certo che no perché avrei dovuto?
Linda: Eh non lo so…
Suora: No, la mia moto, c’è un meccanico qui?
Linda: Si, è in città si chiama Gustavo è il migliore in zona!
Suora: Andiamoci subito!
Linda: Va bene l’accompagno io suora, voi gemelli restate qui!
Tom: Eh no non mi fido vengo anche io!
Bill: No tu no!
Tom: Che?!
Bill: L’ho sentito alla tv, sai quando uno dice “Vengo anch’io” e l’altro fa “No tu no”

Suora: Basta sciocchezze, andiamo!

Prendo il furgone, carichiamo la moto scassata dietro e partiamo. Bill ci saluta sventolando un fazzoletto rosso, Tom gli da uno scappellotto e Bill piagnucola, chissà se ho fatto bene a lasciarli li da soli.

Suora: Pensi che arriveremo presto in città cara? –Chiede mentre si asciuga il viso con un fazzoletto-
Linda: Beh, se andiamo veloci ci mettiamo un…15 minuti altrimenti una mezz’oretta!
Suora: Cosa?? No io devo riparare la mia moto…
Linda: Capisco si è già stancata di noi vero?
Suora: Ma no, è solo che..mh sto facendo un viaggio!
Linda: Ah si? Che bello e dove sta andando?
Suora: A un raduno di sorelline!
Linda: -Fingendo interesse- Oh le suore si radunano? E dove?
Suora: In un posto molto bello.

Linda e la suora continuano a chiacchierare quando la ruota del furgone prende un fosso, il furgone sobbalza e la suora sbatte la testa contro il tetto del veicolo. Data la pesante botta bestemmia pesantemente ma Linda nota un particolare sotto il vestito della suora che si era allargato un po’, lei se ne accorge e arrossisce pregando per le bestemmie appena dette.

Linda: Suora guardi che può capitare…
Suora: Oh santa madre Teresa, prega per me e non punirmi per la mia boccaccia…-Respira- io sono una suora non dovrei dire certe cose.
Linda: Suora ho notato non volendo che ha delle gambe molto pelose, ha mai provato la ceretta? Sa io la uso e fa molto bene, ti fa delle gambe liscissime…
Suora: -Si gira e mi fissa- Eh, ceretta? E cos’è? E fa male?
Linda: Ma no si sente solo un pizzico di male ma non troppo, beh se non l’ha mai provato forse si. Ma non sa cos’è? Ma che donna è?
Suora: Sono una suora sai non posso fare certe cose come voi giovani.
Linda: Mh suora secondo me lei pensa troppo, dovrebbe essere più aperta!
Suora: Nel senso?
Linda: Beh…come Bill ad esempio!
Suora: No, come lui no, quel ragazzo mi fa paura!
Linda: Ahahah ma come? Bill è indifeso non farebbe male a nessuno, tranne i ratti gli fanno paura!
Suora: Ah madre Teresa con quelle sue storie oscene –piagnucola- ma perché non si trova una ragazza quella povera anima?

La suora continua a dire frasi senza senso su Bill, Linda guida fino ad arrivare all’officina di Gustavo Listino, lui è il miglior meccanico della Germania aggiusta e scassa di tutto. Guastavo è un giovane molto bello, biondo con bei muscoli si allena tutte le mattine nella sua officina. Porta gli occhiali perché un giorno Bill non volendo gli lanciò sul viso colpendolo in un occhio con una chiave inglese. Non si fece molto male anzi diventò miope e dovette mettersi gli occhiali, la cosa che più detestava ma nonostante ciò perdonò Bill per quel suo gesto.

Linda: Ciao Gustavo! –Sventolò una mano per catturare la sua attenzione-
Gustavo: Ohi ma che bella sorpresa! –Stava rannicchiato sotto un furgone-
Linda: Gustavo devi farmi un piacere, puoi riparare la moto della suora?
Gustavo: Certo, fammi dare un occhiata!

Gustavo si avvicina al furgone porta la moto scassata nell’officina e cerca di capire dov’è il problema, la suora continua pregare e a invocare i suoi spiriti per far si che la moto venga riparata al più presto. Gustavo batte qualcosa sul motore quando alla moto succede qualcosa di strano emette all’improvviso una nube di fumo nero, le ruote scoppiano e la suora urlando si avvicina al rottame che una volta era la sua amata moto.

Suora: Oh madre celeste ma cosa avete fatto, la mia povera moto!!!

Disperata comincia a piangere accarezzando il sedile della moto. Linda guarda Gustavo in cerca di spiegazioni, lui alza le spalle discolpandosi.

Gustavo: Non preoccupatevi di solito succede così!
Suora: -Continuando a piagnucolare- Cioè???
Linda: Vuole dire che prima scassa le cose e poi le aggiusta!
Suora: Ma la mia moto non era scassata! Lei è un meccanico imbranato!
Gustavo: Cosa sono io?? –Si stava incazzando- E poi che vuol dire che sono imbranato, io scasso e poi aggiusto che male c’è?
Suora: Le persone portano qui le loro cose per ripararle non per distruggerle!!
Linda: Ehy state calmi ora Gustavo ripara la moto e andrà tutto bene!
Gustavo: Io non riparo proprio niente!!

Gustavo si allontana dalla moto ma non guardando sbatte contro una trave che inevitabilmente gli cade sul piede, urla bestemmie in tutte le lingue del mondo o quasi, in realtà non ne conosce molte ma si sa nei momenti di dolore uno urla anche in arabo. Linda accorre in aiuto del povero meccanico che urlante accusa la suora di aver portato la sfortuna nella sua officina. La suora offesa va via ma scivola su dell’olio e batte il sedere sul manico di un giravite.

Suora: Ahhhh li mortacci tua meccanico infame!!!
Gustavo: -Tenendosi il ginocchio- Cosa??? Non ho mica capito quello che ha detto! –Si rivolge a me- Mi ha mandato all’inferno?
Linda: Ehm…-Non sapendo cosa dire- Boh forse?!
Gustavo: -Si alza nonostante il formicolio alla gamba- In casa mia osa mandarmi all’inferno??
Suora: Io?! -Indicandosi-
Gustavo: Si, lei cara suora! –Dice avvicinandosi pericolosamente-
Suora: -Spaventata- Vade retro satana, via sciò!

La suora punta un crocifisso contro il povero meccanico quasi invalido, allorché lui la guarda con un punto interrogativo, si gira verso Linda.

Guastavo: ma pensa che sono un vampiro co sto crocifisso?
Linda: Suora si calmi!
Suora: No, no questo posto è infestato da anime malvagie!

La suora cominciò a correre fuori dall’officina dopo aver gettato sul pavimento dell’acqua santa presa da un punto impreciso della sua casacca. Gustavo credendo fosse acqua puzzolente rincorre la suora per cercare di strapparle di mano la bottiglietta e il crocifisso. Lui aveva paura delle maledizioni nonostante ci credesse poco ma si sa tutto può succedere.

Suora: Aiutami Linda, help me!!
Gustavo: Vien a ca!!!
Linda: Ok, ora basta mi sembra di stare in un covo di matti. Caro Gustavo quando ha intenzione di riparare la moto?
Gustavo: -Sempre correndo- Tra un a settimana o due va bene?
Linda: Certo, sentito suora? Tra una settimana o due potrà andarsene!
Suora: No io voglio andarmene prima prendo anche una corriera se passa!
Linda: Non passa!

La suora disperata da tale risposta getta crocifisso e bottiglietta oramai vuota per terra, dicendo semplicemente “andiamo a casa tutto sto correre mi ha fatto venire fame” così va verso il furgone montando sul retro.

Gustavo: Cos’è sta puzza di piedi?
Linda: Non guardare me, dev’essere la suora!
Gustavo: Ma puzza come un uomo, c’ha anche le cosce pelose come un uomo!
Linda: Lo so –sconsolata- ho provato a dirle di usare la ceretta ma mi sa che non vuole!
Gustavo: Buona giornata Linda vado a fasciarmi la gamba sennò prendo un infezione.
Linda: Ciao Gustavo a presto!

E così Linda e la suora dopo una mattinata alquanto critica tornano alla fattoria chi felice chi no, la suora sbuffa e invoca il signore per far si che quell’incubo finisca presto e che tutto torni alla normalità o per lo meno la sua normalità che altri non è che un monastero con un prete pervertito. Per questo la suora è scappata ma questo verrà raccontato poi, per il momento sappiamo solo che Gustavo c’è la farà a riparare la moto della suora affinché lei possa ripartire per il suo viaggio misterioso? Tutto a suo tempo.

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Capitolo 5
*** 5° Cap. ***


Sono passati quattro giorni da quando la suora vive alla fattoria Kaulitz. Ogni mattina appena sveglia fa una decina di flessioni, saluta il suo dio pregando costantemente e stranamente trova un fiore sul suo comodino. La prima volta credendo fosse uno scherzo, lo calpestò buttandolo nel water. Trovò in cucina Bill arrabbiato e restò scortese tutto il giorno. Si chiedeva come mai, ma il giorno dopo capì, quando ritrovò sullo stesso comodino un altro fiore.

Suora: Quel tipo mi farà impazzire –sospira- madre Teresa prega per me, ommm…

Dalla camera della suora si sentivano strani rumori, i ragazzi non capivano se stava pregando o facendo yoga. Bill mandò giù due frittelle successivamente una terza colma di cioccolata, Linda lo osservava un po’ incazzata. Ma lui teneva lo sguardo fisso aspettando che la suora uscisse dalla stanza.

Linda: Bill smettila di strafogarti di cioccolata, poi ti fa male la pancia.
Bill: Ma è buona! –Disse piagnucolando-
Linda: Quando urlerai per il mal di pancia, cosa pensi che ti farò??
Bill: Ehm…un massaggino? Disse sorridendo.

Linda gli diede un coppino dietro la nuca, il moro urlò ma lei gli fece vedere il dito medio, uscendo dalla cucina. La suora intanto avendo sentito i battibecchi dei due, uscì dalla stanza credendo di trovare la bella Linda, e invece trovò solo Bill.

Bill: Suora!! -Cominciò a ridere- Buon giorno, vuole fare colazione??
Suora: Dipende! -Si sedette- Hai cucinato tu caro ragazzo?
Bill: No, ha fatto tutto Linda!
Suora: Va bene. Allora vorrei mangiare un po’…
Bill: Oh, cetrioli?? –Disse porgendogli un piatto bello pieno-
Suora: -Allontanando quella roba- Ma che schifo, a colazione poi??
Bill: Si, fanno bene alla pelle!
Suora: -Scandalizzata- Oh cielo, povera me…
Bill: Ma su, sono buoni!

La suora rifiuta i cetrioli di Bill prendendo una frittella. Ci mette sopra qualche cucchiaio di nutella e comincia ad ingozzarsi. Bill la guarda alzando periodicamente il sopracciglio, poi ride pregustando qualcosa pensato sul momento, e dice alla suora qualcosa.

Bill: Lo sa che fa peccato mangiare la cioccolata??
Suora: -Con la bocca piena- Cosa? E perché?
Bill: Non lo sa che le suore queste cose non le possono nemmeno vedere?
Suora: Oh, che assurdità!
Bill: È vero! L’ho sentito alla radio, pensi che il suo dio si offende!
Suora: -Smette di strafogarsi- Oh, merd…volevo dire cielo. Caspiterina ho commesso peccato!!
Bill: Eh, si…li vuole ancora i cetrioli?? Quelli non sono peccato!
Suora: -Guarda il moro- Mi fanno schifo!!
Bill: Uffa…-Bill si illumina- Vuole giocare con Willy??
Suora: Ancora con questo cane? Non ne ho voglia ora!
Bill: Willy non è un cane…

La suora sembrava spazientita, Bill allora la prende sottobraccio e la porta fuori in giardino dove c’è una tavola imbandita. Ci sono leccornie varie, tè e biscotti, marmellate, waffle e un gazebo a ricoprire il tutto. Gli ospiti non sono altri che animali, la suora strabuzza gli occhi, cosa?? Un cavallo, un maiale, un asino e uno strano coniglio grigio sono seduti a tavola. Bill spinge la suora a sedersi accanto a lui, e lei accetta di malavoglia però.

Bill: È ufficialmente invitata al mio tea party!
Suora: Perché ci sono animali quando dovrebbero esserci persone??
Bill: -Non risponde- Suora le posso raccontare un sogno che ho fatto?
Suora: No, non ricominciare con i tuoi sogni osceni!
Bill: Ma io devo capire!!

La suora spazientita si sbatte le mani in fronte. Bill quando ci si mette può risultare davvero noioso, i sogni che racconta sono sempre a luci rosse. Lui e la sua Tina non la smettono mai, a volte la suora pensa che lui ha davvero incontrato questa ragazza, oppure è davvero stupido da credere che possa esistere.

Bill: Allora il sogno inizia con…
Suora: Tu vuoi davvero farmi male!
Bill: Ma no, io voglio solo sapere che cosa significano i miei sogni.
Suora: Riguardano tutti quel willy??
Bill: Beh…non solo lui, ma anche la mia Tina! –Disse con sguardo sognante-
Suora: Come sospettavo…
Bill: Cioè??
Suora: In poche parole devi sc***re caro figliolo?
Bill: Cosa? E che vuol dire??
Suora: Fattelo spiegare da tuo fratello!!

La suora si alza dalla sedia allontanandosi dal giardino. Entra in casa, attraversa la cucina fermandosi sull’uscio, attizza le orecchie ascoltando le risatine del rasta e della mora.

Linda: Tom smettila!
Tom: Di fare che?
Linda: Lo sai cosa –lo allontana appena- tesoro non è carino, con persone in casa poi!
Tom: Vedrai che anche alla suora piacerà!
Linda: Sei un porco amore!

Tom ammicca leccandosi il piercing sul labbro. Guarda Linda che indossa una canottiera azzurra e una minigonna bianca. Tom è disteso sul divano mentre lei è seduta sulla pancia del ragazzo, Tom ne approfitta accarezzandole una gamba.

Linda: Tomm…
Tom: Si, piccola?
Linda: La suora potrebbe entrare da un momento all’altro! –Disse sussurrando-
Tom: Se entra si godrà un bello spettacolo.
Linda: Ok, amore!

Linda si abbassa raggiungendo il viso del rasta, lui dischiude le labbra accogliendola, la accarezza e infila le mani sotto la gonna. Linda sussulta e geme un po’, Tom sa dove sono i suoi punti deboli, dove le piace essere toccata. Intanto la suora arrossisce per le cose appena sentite, si tocca il viso pregando e cerca di raggiungere la sua stanza. Passa dal soggiorno stando attenta a non disturbare i due in evidente “momento intimo” come lo chiama lei e coprendosi gli occhi attraversa il soggiorno.

Bill: Suoraaaa!!!

La suora sentendosi chiamare inciampa nel tavolino, si gira vedendo Bill venirgli incontro.

Bill: Suora non vada via, devo ancora raccontarle del sogno!
Suora: Figliolo usciamo da questa stanza!
Bill: Ma perché?
Suora: Non li vedi questi due? –Disse indicando la mora e il rasta-
Linda: Oh…Tom…

Tom sfilò la maglia della mora, sotto lei non aveva niente, preso dall’eccitazione pre-sc***ta, cercò di sfilare la gonna della fidanzata. La suora urlò per quello spettacolo orribile e si tirò dietro anche il moro.

Suora: Ora capisco perché sei così allupato!
Bill: Non capisco, che significa??
Suora: Ehm…significa quelle volte che pensi sempre alla tua Tina!
Bill: Ahhh! –Si illumina- Tina! –Disse mentre un rivolino di bava gli colava dalla bocca-
Suora: Ragazzo! Contieniti!
Bill: Andiamo a mangiare qualcosa??
Suora: Del tipo?
Bill: Un bel gelatino!
Suora: A che gusto? Cetriolo? –Disse ridacchiando-
Bill: Che schifo! NO, al cioccolato o alla banana!
Suora: Io caffè!
Bill: Va benee, andiamo!

Bill acchiappò la suora sotto braccio e la portò in cucina, si accertò che Linda non fosse nei paraggi e prese la vaschetta dal frizer. Lei non voleva che Bill mangiasse il gelato perché di solito al moro veniva la cacarella e mentre stava nel campo a coltivare, gli scappava la cacca e la faceva accanto al pozzo. Per questo Linda gli nascondeva il gelato. Ma Bill un giorno vide dove lo teneva e quando lei era impegnata col fratello lui ne approfittava per mangiare un po’ di gelato.

Suora: Perché il gelato è sotto chiave?
Bill: -Piagnucola- Linda non vuole che lo mangi, ma lei non glielo dirà vero?
Suora: Dovrei ma…anche a me piace!

Intanto Tom e Linda avevano smesso di amoreggiare sul divano, lei mezza nuda corse nella doccia mentre il rasta pian piano prendeva i loro vestiti dal pavimento. Era in mutande e passando dalla cucina vide suo fratello e la suora strafogarsi con il gelato, sorrise e andò in camera da letto. Buttò i vestiti sul pavimento e raggiunse la mora in bagno. Appena aprì la porta una nuvola di vapore lo investì, tossì un paio di volte e si avvicinò alla doccia. Linda era ricoperta metà di schiuma e l’altra di una specie di crema gialla. Tom non ci pensò ancora e sfilandosi i boxer entrò nella doccia, la abbracciò da dietro baciandole il collo.

Linda: Tommi, mi hai fatto paura!
Tom: Chi pensavi che sia?
Linda: Ma solo tu amore mio, io non voglio nessun altro!
Tom: Lo credo bene, piccola! Ora vuoi dare il dolcetto allo zio Tom?
Linda: Ma zio, lo hai avuto prima il dolcetto! –Disse con voce da bambina-
Tom: Beh piccola, lo zio non è ancora sazio.
Linda: Zio, sei uno sporcaccione –Lo baciò a lungo- Va bene, prendimi!

Tom essendo certo di avere il via libera, fece aderire la schiena della mora alle piastrelle della doccia, le alzò una gamba portandola sul suo fianco e cominciarono ad amarsi, tra la schiuma profumata e il vapore del getto caldo.

“Dling dlong”

Suora: Caro vai ad aprire! –Disse con la bocca sporca di cioccolato e caffè.
Bill: Non voglio, e poi sono sporco.
Suora: Maleducato, forza vai a vedere chi è!
Bill: Uff, e va bene!

Di malavoglia il moro raggiunge la porta di casa, ha la bocca sporca di cioccolata e una strana macchina sui calzoni, appena apre la porta però gli si illuminano gli occhi e grida tutto eccitato! Chi avrà bussato a casa Kaulitz? E chi avrà provocato lo stupore del giovane Bill?

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Capitolo 6
*** 6° Cap. ***


Qualche ora più tardi…

Tom: Amore dov’è quello scansafatiche di mio fratello??
Linda: Non lo so Tommi, sarà ancora chiuso in camera sua.
Tom: Mh…doveva andare a prendere l’acqua al pozzo!
Linda: Ma Tom l’acqua in casa c’è, scusa a che ti serve quella del pozzo?
Tom: Secondo te hai maiali che acqua devo dare?
Linda: Ok, scusa amore!

Sorride avvolgendo le braccia intorno al collo del suo amato, il rasta ne approfitta infilando le mani sotto la camicia mezza abbottonata della mora. Linda sospira mordicchiando le sue labbra.

Tom: Amore sono un po’ triste –dice cercando di sfilarle le mutandine- dovresti consolarmi un po’!
Linda: Povero amore mio –lo abbraccia- non preoccuparti, c’è qui la tua gattina!

La camicia della mora raggiunge il pavimento assieme all’intimo lanciato in un posto impreciso della stanza. Bacia il petto di Tom scendendo sempre più giù, fino ad arrivare all’orlo delle mutande. Tom con un colpo secco li tira giù lanciandoli hai piedi del letto. Linda sorride maliziosa guardando Tom leccarsi le labbra, sa già cosa deve fare. Si abbassa sulle parti intime di Tom, prende il suo gingillo facendo su e giù con la mano. Tom geme di gusto portando la sua di mano sulla testa della mora incitandola a succhiarlo.
Linda non se lo lascia ripetere due volte, avvicina la bocca accogliendolo tra le labbra.

Tom: Mhh…si baby…
Linda: Tom…ti amo!

Disse salendo a cavalcioni su di lui, Tom mette le mani sui fianchi della mora, pronto ad essere cavalcato. Linda si muove su Tom come un esperta amazzone, prima veloce poi lenta e così via. I gemiti si spargono per la camera che non essendo insonorizzata, al di fuori di essa si sentivano benissimo i gemiti di entrambi.

Suora: Oh, mio dio prega per me –Con le mani congiunte e un rosario al collo- questa casa è piena di persone oscene! –Ancora gemiti di Tom e Linda- Bleah…questi non sono esseri umani, ma conigli!
Bill: Buondì suora!
Suora: Oh, santo ragazzo mi hai fatto paura!
Bill: Suora sono ancora tutto eccitato! –Disse il moro ignorandola- Su mi chieda chi era alla porta!
Suora: Perché?!
Bill: Me lo chieda e basta!
Suora: C’entrano i tuoi sogni osceni per caso? –Disse alzando un sopracciglio-
Bill: Può essere –Sorrisone a 32 denti- Ohh, suora lei non può capire come mi sento!
Suora: Meglio così, tu mi fai venire i brividi caro ragazzo.
Bill: Ho incontrato la Tinaa! –Urla all’improvviso-

La suora fa un balzo cadendo dalla sedia. La corona con cui stava pregando si impiglia al pomello della sedia stritolandole il collo. La suora presa da un improvviso spavento, cerca di strapparla via implorando il suo dio e quel demente di Bill, che non fa nulla per aiutarla.

Bill: Suora, vuole che le racconti, cosa abbiamo fatto??
Suora: Omm…aiutami…omm invece di stare li a far niente.
Bill: Oh, giusto –Disse sorpassandola- ora preparo un po’ di te! Le piace la mente oppure a frutta?

La suora era diventata viola, scalcia contro il tavolo cercando una via di fuga. Pensa a come cazzo riescono a fare le collane così da non poterle rompere. Piagnucola credendo di stare per morire, quando il moro gira intorno al tavolo liberandola. Per puro caso Bill ha strappato la sua collana per le preghiere, dispiaciuto cerca di ripararla, ma la suora gliela strappa di mano.

Bill: Ma suora cercavo solo di rimediare! –Disse con i lacrimoni agli occhi-
Suora: Non importa –Guarda quell’oggetto infernale- tanto dovevo buttarlo prima o poi!
Bill: Suora ho fame! –Si toccò lo stomaco- Quando si mangia?!
Suora: Cosa vuoi che ne sappia? Io qui sono ospite!
Bill: Si, ospite scroccona…
Suora: Come prego?!
Bill: Vuole andare a chiamare Linda? Così ci prepara una buona cena!

La suora arrossì violentemente al pensiero di dover attraversare quella porta madida di suoni porno amatoriali.

Suora: Non sarebbe educato, magari aspettiamo che finiscano!
Bill: Suora mio fratello potrebbe giocare con Linda anche tutta la notte!
Suora: -Scioccata- Cosaaa?? E quando si magna?
Bill: Beh, io a volte ho digiunato proprio perché loro non smettevano di giocare. Per questo quando la gente mi vede pensa che sono un anoressico ossuto. Ma cosa vuol dire anoressico?

La suora si schiaffò una mano in fronte, pensò che questo ragazzo fosse di una stupidità pari a quella delle cavallette. Insomma non sapeva nulla!

Suora: Ragazzo vado a vedere se hanno concluso. –Disse avviandosi lungo il corridoio-
Bill: Buona fortuna, e spero in un suo ritorno.

La suora mostrò il dito medio.

Bill: Suora sta bestemmiando! –Disse riducendo gli occhi a due fessure-
Suora, No, non è vero!
Bill: Certo che lo è, vogliamo chiedere a piè?
Suora: Chi è questo tizio?
Bill: Ma come non lo conosce? Eppure viene da un convento! –Disse con ovvietà-
Suora: Non ci hanno mai presentati a dirla tutta…
Bill: Bello schifo…quindi non lo conosce?
Suora: Sfortunatamente no…peccato.
Bill: Beh lo conoscerà quando passerà a miglior vita!

La suora sbiancò, buttò su Bill dell’acqua santa putrida che puzzava di ascelle e emmentaler.

Bill: Suora ma che fa? –Disse pulendosi con una tovaglietta-
Suora: Hai appena detto che incontrerò questo tizio quando schiatterò –Disse arrabbiata- Ti sembra una cosa bella da dire?
Bill: Ma io intendevo incontrare piè, che c’entra morire? –Disse alquanto confuso-
Suora: Chi è Piè, Bill?
Bill: Il macellaio accanto all’officina di Gustavo il meccanico!
Suora: Ah…e che c’entra con me?
Bill: Ma come? Insomma suora…lei è ritardata forte! –Disse uscendo dalla cucina e andando in camera sua-
Suora: Io sarei ritardata eh?

E per stasera niente cena…ma Bill è abituato per questo dentro il suo armadio ha fatto scorta di merendine. Dai pan di stelle, alle gocciole, passando per i saccottini fino hai kinder bueno.
Solo la suora restò a bocca asciutta e a stomaco vuoto, purtroppo lei non sapeva della scorta segreta di Bill. Cercò di addormentarsi tra gli schiamazzi dei due fidanzati e i brontolii del suo stomaco.

[…]

Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l'albero
per fare l'albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole un fiore
ci vuole un fiore, ci vuole un fiore,
per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re.

Bill canticchiava da un po’ questa melodia mente strappava le cime di rapa per poi piantare più in la qualche pomodoro e dedicarsi al mais. Tom e Linda finalmente si erano staccati l’uno dall’altro, e la suora poté rilassarsi non dovendo più sentire le oscenità che uscivano dalle bocche dei due giovani.
Stava diventando un bordello quella casa e lei tutta casa e chiesa, non ne poteva più. Ma la natura ha giovato da sola alla situazione, infatti era arrivato quel particolare momento che arriva a ogni donna.
Linda era dolce, arrabbiata, triste e felice al tempo stesso.
Tutto lo sbalzo del suo stato umorale dipendeva dal suo ciclo. A Tom non piaceva particolarmente amoreggiare con lei in quel particolare periodo. La vista di quel liquido rosso, gli faceva venire il volta stomaco e quindi libertà!

Suona: Oh, che pace!! –Disse beandosi del cinguettio degli uccelli-

Ma ad un tratto, proprio quando tutto sembra andare bene, ecco che tutto improvvisamente va male. Un rombo di motore disturba il riposino della suora, si alza dalla sdraio cercando di capire da dove provenisse tale frastuono. Quando udì che alla fattoria stava giungendo un grosso rimorchio con su scritto “Da Gustavo Listino, meccanico scassa-aggiusta. Il migliore sul mercato” Pensò subito che il suo slogan fosse orribilmente stupido e per niente al mondo il migliore.
Ma subito pensò alla sua moto, forse finalmente poteva lasciare quella fattoria e quel paese così osceno.

Suora: Buondì Gustavo, qual buon vento la porta qui?
Gustavo: Ehm…sinceramente mi ha condotto qui il navigatore…
Suora: -Ridacchiando per la pessima battuta- Si, intendevo che cosa è venuto a fare?
Gustavo: A dirle che la moto è da rottamare!
Suora: -Scioccata- Cosaaa???
Gustavo: Su, non la prenda così male, infondo si può sempre riparare.
Suora: Ma se ha detto che è da rottamare?!
Gustavo: Beh, magari con un po’ di fortuna, si riesce a riparare.
Suora: Lo spero per lei, mio caro meccanico!
Gustavo: È forse una minaccia quella che sento?
Suora: Le sorelline non minacciano!
Gustavo: Speriamo! –Disse grattandosi il cavallo dei jeans-

[…]

Bill: Gustavoo –Urla Bill allegro-Guarda che belle fragoline ho preso?
Gustavo: Mitico! –Con occhi luccicosi- Io le adoro, ti prego possiamo fermarci a pranzo?
Bill: Sii, certo vado a dirlo a Linda, sarà felicissima! –Bill trotterellò verso casa-
Suora: Ha detto noi?! –Gustavo annuì- Chi c’è con lei?!

Da dentro il furgone di Gustavo uscì una ragazza bellissima come la Linda.
Magra con le curve al punto giusto, capelli lunghi e mossi color cioccolato. Occhi nocciola da cerbiatta, e un fisico da modella di sicuro. La suora la guardò fisso e in lei si accese qualcosa. Gustavo se ne accorse, la suora aveva la bava alla bocca, che scena orripilante.

Gustavo: Suora le presento la mia cara nipotina, Tina!
Tina: Buondì suora, come sta?

Anche una voce melodiosa aveva la ragazza, -mhh che bontà- pensò la suora.

Suora: Molto bene adesso, entriamo in casa su!

Linda stava cucinando tante prelibatezze che a Bill, veniva voglia di mangiarle all’istante, e lei doveva bacchettarlo ogni volta che lo sorprendeva con qualcosa in bocca.

Suora: Eccoci qui, abbiamo ospiti! –Disse allegra sbirciando la Tina-
Linda: Gustavo ti fermi a cena?
Gustavo: Volentieri e poi voglio presentarmi la mia splendida nipotina!
Tina: Buon di gente!

Bill a sentire quella voce lancia in aria un piatto di biscotti, si precipita in cucina e sbianca, ma dalla contentezza. Diventa rosso pomodoro e Willy improvvisamente si risveglia bucando i sottili calzoni del moro.

Tom: Fratello dovresti coprirti o rimediare –Disse il rasta notando la protuberanza esplosa nel gemello-
Linda: Bill…-Imbarazzata- Mettilo via, anzi vai in camera e poi torna qui!
Bill: Ehm…scusate –Imbarazzato hai massimi livelli, va via-

In bagno il moro cerca di far tornare giù Willy ma senza risultati. Sbuffa esasperato.

Bill: Willy ti prego torna a dormire –Disse guardandolo- Di la, c’è la mia Tina, non farmi fare brutte figure, ti prego!
Tina: Serve una mano?
Bill: -Sussulta- Ehm…no, grazie c’è la faccio da solo.
Tina: Daii, così facciamo prima a tornare in soggiorno.
Bill: O…ok…

Tina si avvicina al moro calandogli i calzoni fino alle caviglie, Bill sussulta quando sente che la mano della ragazza gli afferra Willy. Tina fa su e giù e Bill getta la testa all’indietro mugolando compiaciuto.

Tina: Ti piace Bill? –Disse con voce suadente-
Bill: Mh…piace, si!
Tina: Bill, ti andrebbe di fare un giochino?
Bill: -La guarda- Che gioco? Può giocare anche Willy?!
Tina: Ma certo come possiamo escluderlo? –Ride-

Tina si cala le mutandine, il moro è seduto sul water e lei sale in braccio a lui posizionandosi sopra Willy. Con la mano lo indirizza verso la sua gattina sedendosi sopra. Si aggrappa a Bill muovendosi avanti e indietro. Dalla bocca di Bill escono mugolii e gemiti che a volte Tina cattura tra le labbra.

Tina: Bill…puoi anche toccarmi se ti va!
Bill: Siii…

Bill sciogliendosi dal suo imbarazzo comincia a toccarla ovunque. Passa le mani sui suoi glutei coperti dalla gonnellina a pieghe, e successivamente sale accarezzando la sua pelle sotto la maglietta. La mora sgancia il reggiseno senza toglierlo e Bill approfitta acchiappando tutto quello che trova. Tina si muove sempre più veloce poi sempre più lentamente fino a fermarsi per riprendere fiato.

Tina: Bill come ti senti? –Disse regolando il respiro e alzandosi dalle gambe del moro-
Bill: Benissimo –Guarda giù- Grazie! Willy è tornato a dormire.
Tina: Visto che il mio aiuto è stato utile?
Bill: Si, mi aiuterai altre volte? –Disse con gli occhi luccicosi-
Tina: Tutte le volte che vorrai! Mi passi le mie mutandine?

Bill le prende da dietro il bidet, ma quando gliele passa nota qualcosa colare dalla gamba di Tina. Qualcosa di bianco, la guarda.

Bill: Scusami, Willy ti ha sporcata…è un cattivone a volte.
Tina: È fantastico invece! –Disse pulendosi e infilandosi le mutandine-
Bill: Ho fame, mangiamo?
Tina: Si, andiamo.

E così mano nella mano ritornarono in sala da pranzo accolti dagli sgridi della suora per il loro ritardo. Gli apprezzamenti di Tom verso la Tina, beccandosi poi gli scappellotti di Linda. Gustavo che non sapeva perché ci avessero messo così tanto ad arrivare e la Linda che se non sarebbero venuti avrebbero mangiato cibo freddo. Tina si voltò verso Bill sorridendo maliziosa, e di tanto intanto accarezzava Willy da sotto il tavolo, provocando risolini di Bill e occhiatacce di Gustavo verso quest’ultimo. Gustavo è molto geloso e iperprotettivo verso la nipotina, per cui Bill dovrà fare molta attenzione a come si comporta con lei davanti a lui.

-Fine 6 Cap-

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Capitolo 7
*** 7° Cap. ***


1: 6 Pere
2: 8 Mele
3: 2 Dentifrici e ½
4: 1 Bustina di the al limone
5: Carta igienica abbondante (Per la suora)
6: Orsetti gommosi (Esclusivamente per Bill)
7: Zollette per cavalli
8: Playboy, rivista (Per Tom)
9: Tanta frutta
10: Un bel pezzo di prosciutto (Per Linda)
11: ??
12: ??

Linda: Suora non mi ricordo gli ultimi due punti della lista! –Disse sconsolata-
Suora: Non fa niente cara, prega al tuo signore e lui te li farà ricordare!
Linda: Io non frequento la chiesa suora.
Suora: Male cara, male –Prega- Che il Dio nostro ti salvi dal peccato.
Linda: Suora siamo arrivate! –Spegne il motore-

La suora si guarda in giro, rabbrividisce da tanta carne nuda esposta come se fosse maiale appeso in una macelleria. In questo paese tutti andavano in giro mezzi nudi, scosse la testa entrando nella bottega di alimenti.

Linda: Buon di Andreas!! Novità?
Andreas: Certo, è arrivato un formaggio squisitissimo proprio stamani. Ti va di provarlo?
Linda: Lo sai che tutto quello che prepari mi piace!

Andreas le porge un pezzo di formaggio in un piattino di ceramica, fa il suo solito sorrisetto in grado di far sciogliere le ragazze, tranne Linda. La suora intanto fa un giro tra gli scaffali, quando giunge nel reparto gelati nota un articolo di giornale affisso proprio sul frigo del pesce surgelato. Guarda quel pezzo di carta e all'improvviso sbianca, diventando bianca quasi come un cadavere.

Andreas: Chi ha urlato?! –Disse riprendendosi dalle moine fatte verso Linda-
Linda: Suora tutto bene?! –Raggiunge la donnina-
Suora: Ehm… -Ricomponendosi- Tutto ok cara, mi era caduto il crocifisso nel frigo del baccalà-
Linda: Suora…ma se lo ha al collo!

Linda nota un pezzo di carta fuoriuscire dalla tasca della suora, lo agguanta e lo sfoglia. Il giornale è del 18 Agosto dell’anno scorso. Riporta la foto di un giovane tra i 20 e i 26 anni, scomparso nei pressi di casa sua. Di lui si sa poco e niente, di buona famiglia, i suoi amici hanno smesso le ricerche sette mesi dopo la sua scomparsa. Sembra essere sparito nel nulla, la polizia pensa sia stata una fuga volontaria, mentre la famiglia pensa che sia stato rapito. Ora ci chiediamo, chi lo ha visto?

Più sotto è riportata una foto del giovane, e una taglia. 2.500 Euro a chi riesce a trovarlo e una banconota da mezzo dollaro a chi lo riporta almeno intatto a casa.

Linda: Suora perché guardava questo vecchio articolo? –Disse con il cuore in gola-
Suora: Ma no cara, hai capito male. –Disse indietreggiando-
Linda: Suora lei mi nasconde qualcosa, e io non voglio bugiardi in casa mia.
Suora: Quel ragazzo diciamo che…lo conoscevo, non credevo che fosse ancora disperso. Tutto qui!
Linda: Mh…mi sta dicendo la verità?!
Suora: Non mi credi?
Linda: Non lo so…da come si comporta cara suora, non so se crederle.
Andreas: Che succede qui dietro? Riunione condominiale?! –Disse mettendosi le mani sui fianchi-
Suora: Pensavamo di sostare il signor sogliola ad un ripiano più in basso e mettere la signora aragosta in altro.
Andreas: E perché?
Suora: Perché il signor sogliola si lamenta che ha il mal di mare. –Disse con ovvietà-
Andreas: Ma se è un pesce? Non ha senso!
Suora: Infatti…-Abbassa la testa- Non ha senso niente ormai.

La suora va via sconsolata e parecchio triste, cosa notata da Linda ma non da Andreas, che è occupato più a fare il filo alla Linda che a servire i pochi clienti rimasti.

Andreas: Che avrà voluto dire?! –Cinse i fianchi della moretta-
Linda: Credo si sia sconvolta per la scomparsa di Giorgio…
Andreas: Lo avevo quasi dimenticato…è passato così tanto. –Disse avvicinandosi al collo della mora-
Linda: Sono quasi 2 anni che è scomparso, non è passato chissà che!

Linda se lo scrolla di dosso lasciandolo come un pesce lesso. Lascia delle banconote alla cassa e va via lasciando un Andreas molto furioso ma anche triste per i continui rifiuti della bella ragazza.

[…]

Nell'officina di Gustavo invece, il biondo è indaffarato a riparare la moto della sua unica cliente, la suora è stata precisa su cosa avrebbe dovuto fare. Ha ancora in mente le sue parole, “Mi raccomando signor Gustavo, la moto la voglio pronta per la prossima settimana” ma come fare a scassare una moto e ripararla pochi giorni dopo?! È un nonsense! Prima bisogna ritrovare tutti i pezzi. Ma il povero meccanico quel giorno non aveva voglia di scassare e soprattutto aggiustare niente. È troppo sconvolto.

Tina: Zietto perché sei così moscio?!
Gustavo: Sto ricordando i bei tempi, ohh come mi mancano cara nipote!
Tina: Ahh, ho capito. Di quando strimpellavi quel coso con i piatti e avevi dei folti capelli??
Gustavo: Ho dei folti capelli! –Disse toccandosi quegli ormai pochi rimasti, chiamasi capelli- Tu dove vai così conciata?!

Tina ha indosso un corpetto rosso molto stretto sul seno in modo da far vedere la generosa scollatura. Pantaloncini di pelle neri e decolté rosso fuoco. Il trucco accentuato, gli occhi neri come notte, le guance rosa e lucidalabbra alla ciliegia sulle labbra.

Tina: Zio sono i miei soliti vestiti!
Gustavo: Tesoro, io non voglio che mia nipote vada a fare la lucciola in giro.
Tina: Non preoccuparti, la mia gattina non toccherà nessun micione. Contento? –Disse baciandogli la guancia-
Gustavo: Sarei più contento se restassi qui a darmi una mano.
Tina: Ci vediamo stasera zietto!

E così anche la cara nipotina lo lasciò solo. Gustavo a fatica si diresse verso il suo alquanto scassato ufficio. Sulla scrivania ha una foto scattata con il suo migliore amico. Purtroppo i due non si vedono da tantissimo tempo, per colpa di un litigio si divisero restando ex-migliori amici. Gustavo cercò di riparare il torto di Giorgio, ma lui non voleva saperne niente. Non era colpa di Gustavo se la ragazza di Giorgio si era innamorata di lui. Giorgio fiero com’era però non volle più essere amico di Gustavo. Gli diceva spesso che usava la sua officina non per riparare mezzi di trasporto, ma per portarci la sua fidanzata.

Gustavo: Stupido, sai che io e lei non eravamo niente! –Disse rivolto alla foto sua e di Giorgio- Io non ho ancora smesso di cercarti amico mio, e un giorno vedrai che ti ritroverò. Noi siamo migliori amici, come fratelli.

E una scritta catturò la sua attenzione, dietro la foto c’era “Georg+Gustav, insieme per sempre”.

Gustavo: So cosa si potrebbe pensare. –Fece una faccia strana- Sembra una cosa da gay, vero?? –Poi sorrise beato- Ma che ci volete fare, di migliori amici c’è ne sono pochi.

[…]

Ogni anno in Germania precisamente a Bichelheim, si tiene un rodeo drive. Bill appassionato di animali da monta ci va ogni anno costringendo anche Tom e Linda ad andare con lui. Mentre i due piccioncini vanno in giro a fare i turisti, il bel moro gironzola per le stalle a caccia di animali con cui fare amicizia. Ma quest’anno c’è una nuova regola, chiunque che abbia fegato può montare un cavallo e sfidare il vincitore. A Bill piace come idea, e ha pensato di partecipare anche se non ha capito le regole e non sa che dovrà montare un cavallo non del tutto docile.

Bill: Ciaooo cavallini! –Disse con gli occhi a lucciola-
Cavallo: Niii!
Bill: Oh, grazie! –Sorrise- Anche io sto tanto bene!
Tina: Ciao Bill! –Disse sbucando dalle spalle di un cavallo-
Bill: Tinaaa??? –Illuminandosi come un led di natale-

Tina si mosse sensuale come una gatta, avvolse le braccia intorno al collo del moro impossessandosi delle sue labbra.

Tina: Sei contento di vedermi? –Con voce maliziosa-
Bill: Siii! –Trillò- Anche a te piacciono i cavalli??
Tina: Si, tesoro. –Si strinse di più a lui- Soprattutto cavalcarli.
Bill: Wow, anche io voglio imparare –Gonfiò il petto- Mi insegni tu?
Tina: Tutto quello che vuoi –Accarezzò Willy- Devi solo chiedere.
Bill: Tina vuoi essere la mia fidanzata??
Tina: Oh, Bill…sei sicuro? Mi conosci così poco.
Bill: A Willy piaci molto, e io –Indicandosi- mi fido di lui, anche se Tom dice che sono un po’ scemo.
Tina: Si, Bill!! –Salta addosso al moro- Anche tu mi piaci tanto!

Tina spinse Bill che cadde in una balla di fieno. Gattonando si posiziono sul cavallo dei jeans del moro baciandolo sensualmente.

Tina: Bill vuoi fare un gioco? –Maliziosa-
Bill: Il gioco dell’oca??
Tina: Una specie…ma devi spogliarti nudo. Ti va?!
Bill: Ora noo, voglio vedere i cavalli!!

Bill se la scrollò di dosso ricomponendosi. Tina sbuffò, ma lo seguì prendendogli la mano.

[…]

Linda: Tomi portiamo un souvenir a Gustavo? –Disse guardando tra le tante palle di neve del negozio-
Tom: Perché dobbiamo??
Linda: Daii, eravate amici o no?
Tom: Baby, non mi va di fare un regalo a quello lì, e poi non mi piacciono queste palle con la neve. Non siamo a dicembre, non è un po’ presto?! –Disse con ovvietà-
Linda: Beh amore mio, ma qui non c’è la neve –Ne prese una- dentro ci sono i cavalli e stalle e insomma…stile rodeo!
Tom: Che stile di merda!
Linda: -Imbufalita- Amore mio quante volte ti ho detto di moderare il linguaggio??
Tom: Ma mi sto scartavetrando le palle in questo negozio! -Disse sbuffando- Andiamo via?
Linda: Punizione Tom, niente amicizia o giochi vari con la mia amica!

La mora schizzò fuori dal negozio lasciando il povero Tomi solo soletto. Il rasta però non si lasciò comandare e prese a correre dietro la fidanzata. La prese di peso montandosela in spalla e la portò in direzione “Hotel del cigno – Non ci sono cigni ma è bello uguale” così diceva l’insegna. Lei scalciava e protestava, ma Tom di certo non la mollava, il suo orgoglio fu ferito e per questo andava guarito.

Linda: Tomiii lasciamiii!!! –Piagnucolò attirando la sua attenzione-
Tom: Mi hai offeso amore, devi rimediare!
Linda: Nooo, -Urlava- Aiutooo, Tomiii vuole fare bum..bum con me, ma io non voglioooo! –Altre lacrimucce-
Tom: Amore non urlareee –Disse caricandosela sull’altra spalla- Non voglio che altra gente partecipi hai nostri giochi, suvvia!

I due arrivarono all’hotel “Il cigno…” ma prima di entrare un poliziotto che passava di lì, sentii la mora urlare e si accinse a prestarle soccorso immediato. Per cui sfilò da un posto poco preciso un manganello rosso fuoco, e lo indirizzò verso la testa di Tom, che distratto com’era dal tenere ferma la ragazza, non si accorse del (salvataggio?!) poliziotto.

Tom: Ahiaaaa!! –Quasi lacrimucce- Ma è impazzito?? Amore un bombolo ho in testa!! -Molto allarmato-

Linda: -Ripresasi dallo schianto con il marciapiede- Amore mio fammi vedere! –Scostò i rasta e notò un piccolo taglio- Cucciolo hai una piccola ferità! Vedrai con un bacino ti passa la bua.

Linda lo baciò ma il dolore non andava via, Tom continuò a tenersi la testa imprecando fortemente verso quella sottospecie di poliziotto. Linda incazzata si avvicinò al soggetto in questione puntandogli un dito contro.

Poliziotto: Dica carissima signorina!
Linda: Ha visto cosa ha fatto al mio fidanzato? –Guardano Tom entrambi- Le sembra il modo di agire?!
Poliziotto: Ho solo fatto il mio dovere, signorina!
Linda: Le ho per caso chiesto aiuto?!
Poliziotto: Ma se starnazzava come un oca? –Fece spallucce- Diceva…”Mi vuole violentareee…aiutooo” –Disse imitando la voce di Linda-
Linda: Mi prende in giro?!
Poliziotto: Non a lavoro, lo faccio solo alle pause pranzo e a fine turno.
Linda: Cosa dovrei fare ora?
Poliziotto: Lo arrestiamo?! –Indicò Tom ancora accovacciato sul ciglio del marciapiede- Sembra un barbone li seduto. Suvvia lo porto in gabbio, che sarà una notte!
Linda: Lei non lo porta da nessuna parte! –Linda si imbufalì peggio di un toro- Lei ora ci accompagna all'ospedale!
Poliziotto: Come faccio??
Linda: -Si spalmò una mano in fronte- Sulla sua macchina, no?
Poliziotto: Nein, me l’hanno sequestrata i miei colleghi due sere fa. Non ho l’auto!
Linda: Perché?
Poliziotto: Sa cara signorina, ho scovato un localino notturno e così ci ho fatto un giro, non sa quante belle maialine ho trovato e così ho… -Fece un gesto allusivo con la mano ma anche con il bacino-

Tom: Lindaaa, fa maleee…

Linda: Ah, è andato a lucciole?!
Poliziotto: Non ci sono lucciole qui, provi sull'autostrada A4, giri a destra e vede che trova un bel laghetto dove di notte può ammirare bellissime lucciole. –Disse sorridendo-
Linda: Lei è un vero poliziotto??
Poliziotto: Ehm…non capisce, può ripetere?
Linda: Non capisce chi?!
Poliziotto: Signorina mi sa che è un po’ confusa.
Linda: Non credo!
Poliziotto: Si fidi, sono del mestiere. Ora se non le dispiace, metta le mani sulla carretta, divarichi le gambe, testa come vuole tenerla e se si alza leggermente il vestito…così facciamo prima!

Linda spalanca la bocca allibita dalle parole del poliziotto. Lui vedendo che la ragazza non accenna a muoversi, la posiziona come vuole stile Barbie. L’uomo getta il manganello sulla carretta usata al posto della macchina, poiché sequestrata, si avvicina a Linda.

Bill: Che cazzo succede?? –Sbuca da un posto impreciso con Tina alle calcagne-
Poliziotto: Ragazzino fermo lì, che arrivo tra un po’. –Dice smanettando con la cerniera dei calzoni-
Bill: Ma quella è Lindaaa! –Furioso si avvicina alla ragazza- Via di qui! –Scansa il poliziotto-
Poliziotto: Ma cosa fai, mi hai aggredito?
Tina: Ciao Tom, che ci fai lì per terra?? –Disse avvicinandosi a lui-
Bill: Signore la mia amica è la fidanzata di mio fratello, solo con lui può giocare.
Poliziotto: Mica volevo giocare?? –Fece no con la testa- Volevo solo informarmi su che specie di maialina fosse.

Il moro guarda strano il poliziotto, nota il gemello sul marciapiede con la testa tra le mani, Tina che lo punzecchia con un rametto di legno (Stile cacca di arale) e Linda che sembra in trans. Le da due ceffoni facendola rinsavire.

Linda: Che succede??
Bill: Il signore voleva sapere che specie di maiala sei! –Linda lo guarda- Che tipo sei?? –Disse curioso-
Linda: Signor poliziotto io la denuncio per atti osceni in pubblico, e per evidente attentato alla mia persona!
Poliziotto: Non può! –Si rimette in piedi- Ho lasciato il distintivo a casa!
Tom: Stooo morendoooo!! –Ma nessuno lo ascolta-
Tina: Ragazzi andiamo in hotel, ho un certo sonno! Bill dormiamo insieme?
Bill: Io dormo nel lettino! –Disse dispiaciuto-
Tina: Ci facciamo stretti, stretti!
Bill: E se cado dal letto??
Tina: Io ti prendo!
Bill: Va bene, andiamo!

Bill scavalca Tom non degnato di un minimo sguardo. Tina lo prende per mano conducendolo all’hotel “La vacca stordita” dove lei alloggia. Intanto Tom è sempre seduto sullo stesso marciapiede, Linda che parla o litiga (Non bene si sa) con il poliziotto stile (questa volta) The sims, e nessuno che soccorre in povero infortunato.

Tom: Mi sono rotto le palle che nessuno mi ascolta –Si alza avvicinandosi alla carretta accessoriata di cavallo- Ora ci vado da solo in ospedale, e che si fottano tutti!!

E così il rasta lasciò fidanzata e poliziotto sul ciglio della strada , accanto ad un hotel che evidentemente non è quello dove alloggiano. Parte direzione ospedale sperando che il navigatore preistorico del poliziotto conosca la strada.

[…]

Suora: Buona sera Andreas!
Andreas: Suora è venuta per la messa in chiesa?
Suora: Non direi, e poi in questo bordello c’è una chiesa?
Andreas: Ovvio, è sulla collina molto dopo il mio negozio!
Suora: Perché molto dopo?
Andreas: Perché il coro mi stava fracassando i maroni e quella campana mi disturbava mentre guardavo il mio show preferito!
Suora: E quindi?
Andreas: Ho protestato e l’hanno fatta spostare!
Suora: Cosaaaa??? –Urlò facendo spaventare il povero commesso- Ma non si può, quello è un luogo sacro!
Andrea: Cosa vuole farci suora, è la vita!
Suora: La vita un par di palle! –Bestemmiò pentendosi subito dopo- Misericordia, vede che cosa mi fa dire??
Andrea: No mia culpa, vuole una saponetta??
Suora: Non ho le mani sporche, e comunque no grazie.
Andreas: È per la bocca suora, mica per le mani!

La suora si asciugò la fronte con un fazzoletto più bagnato non si può. Quel giorno fa molto caldo, i vestiti della suora pullicano di piccoli insetti, e c’è un certo fetore dalla sua sottana.

Suora: Prendo 2 etti e ½ di formaggio di capra. E già che ci siamo anche abbondante prosciutto e una rivista!
Andreas: Che sono edicolante io? –Disse parecchio alterato-
Suora: C’è bisogno di urlarmi contro?! –Evidentemente offesa-
Andreas: Tutti mi chiedono riviste dopo il prosciutto, perché?
Suora: E io che ne so? Le pare che faccio il macellaio, io?
Andrea: Ecco a lei suora! –Porgendole il pacchetto-
Suora: Grazie, e dove posso trovare la rivista?
Andreas: In un edicola??
Suora: Oh, grazie ovvio, sono un po’ sbadata a volta!
Andreas: Vuole visitare il convento delle sorelline M?
Suora: Per cosa sta la M puntata?!
Andreas: Per maialine!
Suora: -Offesa- Andreas lei è uno screanzato!! –Uscì sbattendo la porta di vetro-
Andreas: Ma cosa avrò detto di male, ne? –Anche lui alzatina di spalle- Queste suore moderne, puff…non sono più come quelle di una volta. Prima gli tagliavi due fette di prosciutto ed erano contente e ora invece?? –Mangia un po’ di formaggio- Sono tutte delle ingrate!

Si avvicinò alla saracinesca del negozio e la tirò giù, girando il cartellino “chiuso“. Gustavo rise, sapeva benissimo che l’amico Andreas è uno scansafatiche, poteva anche aspettare 1 minuto prima di chiudere, no?! Ah, che pazienza!

-Fine 7 Cap-

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Capitolo 8
*** 8° Cap. ***


Dottore: Come ha detto che si chiama?
Tom: Tom –Disse sbuffando per l’ennesima volta- Quanto tempo devo rimanere qui?
Dottore: Gliel’ho detto signor Tom, resterà qui finche non verrà qualcuno a prenderla –Il dottore fece il giro del lettino- Come glielo devo spiegare?!
Tom: Oh mamma, la prego non giri intorno a me. Mi fa venire il mal di testa!
Dottore: Mh…Tom ora vado nel mio studio. La lascio alle cure amorevoli dell’infermiera Marzia.
Tom: No, che infermiera?? Dottore!! -Urlò Tom- Io ho una ragazza, si arrabbierà con me se l’infermiera mi visita. -Sbraitò il rasta disteso sul lettino-
Marzia: Buona sera Tom!
Tom: Oh merdaccia!! La mandibola di Tom si spalancò improvvisamente.

Entra Marzia, una bellissima e formosa ragazza. Ha lunghi e lisci capelli biondo miele.
Sguardo languido, labbra carnose e un corpo da favola. Indossa un vestito bianco con righe rosse,
scollato sul seno e con sottili bratelline rosse e bianche. In testa ha un cappellino del medesimo colore con un cerchio rosso, il quale ha lo stemma di una croce. Tacchi 12 centimetri rigorosamente rossi. Si avvicina sensualmente al rasta, mentre lui deglutisce continuamente portandosi il lenzuolo al petto.

Marzia: Il dottore ti ha già visitato, vero? –Sussurrò con le labbra vicine al suo orecchio-
Tom: Si, infermiera. Quindi ora dormo.
Marzia: No, no sciocchino. Prima di dormire hai bisogno di un massaggino –Dice maliziosa sedendosi sul letto e accavallando le gambe- lo ha detto il dottore!
Tom: Ho una fidanzata! –Precisò-
Marzia: Di cosa hai paura Tom? –Disse mettendo una mano sul ginocchio, facendo sussultare Tom-
Tom: Ok, ora vado via!

Tom si alzò dal lettino, ma Marzia lo attirò a sé riportandolo a letto. Chiuse la porta a chiave, nascondendola nelle sue mutandine.
Marzia: Potrai andartene domani mattina. Il dottore firmerà e tu potrai uscire.
Tom: Non puoi tenermi rinchiuso qui! –Protestò-
Marzia: Forse non hai ben capito, in questo ospedale ci sono regole ben precise.
Tom: Spiegamele, così capirò.
Marzia: Il dottore cura i pazienti e noi infermiere li assistiamo.
Tom: Una cosa normale, no?
Marzia: Beh, ma noi li assistiamo in modo diverso –Disse togliendosi il cappello e abbassando le spalline del vestito- Piace a tutti, e quando vanno via sono più felici.
Tom: Oh, no…non penserai mica di…
Marzia: Si, anche le ragazze assistiamo, ma loro hanno gli infermieri maschi. Dai Tom fai il bravo.
Tom: Io non voglio, e non puoi obbligarmi.
Marzia: Io non obbligo nessuno, sarai tu a volerlo.

Marzia arrivò vicino Tom, buttando il vestito da una parte, in precisa della stanza.
Fece distendere Tom sul lettino, gli sfilò la maglia e subito dopo si ritrovò a slacciargli la cintura. Il rasta la guardava senza avere la forza di fermarla. All’improvviso si sentì debole e innocuo.
Abbassò la cerniera sfilandogli i jeans. Cominciò a massaggiarlo da sopra i boxer, mentre il rasta fremeva sotto le sue carezze.

Marzia: Vedrai…dopo starai più che bene!

“Toc, Toc, Toc”

Marzia: Arrivo. Aspettami qui Tom, faccio in un attimo.

In lingerie Marzia aprì la porta trovando il dottore con una cartella tra le mani.
Il dottore la guardò e sorrise compiaciuto. Diede uno sguardo alla stanza, e vide tom non molto lucido, disteso mezzo nudo sul lettino.

Dottore: Problemi?
Marzia: È solo un po’ irrequieto, tra poco si rilasserà.
Dottore: Gli ho dato solo una piccola dose di tranquillanti, dovrebbe restare calmo tutta la notte!
Marzia: Davvero dottore? –Disse con gli occhi lucidi-
Dottore: Peccato però…ha del buon potenziale.
Marzia: Mi dispiace che domani andrà via, comincia a piacermi.

Il dottore sospirò, ripose gli occhiali nel taschino e si rivolse un ultima volta a Marzia.

Dottore: Mi raccomando, tratta bene il nostro paziente.
Marzia: Certo dottore, come sempre.
Dottore: -Gli allungò un leccalecca- Dagli questo dopo aver finito. Devo fare una scorta di questi, piace a tutti è pazzesco.
Marzia: Va bene dottore, buona notte.

Marzia tornò in stanza chiudendo a chiave, posò il chupa chups sul comodino e si dedicò a Tom.

Tom: Non posso giocare con te, cosa dirà Linda??
Marzia: Facciamo venire anche lei, che problema c’è?
Tom: Oh, Linda…mi dispiace. –Piagnucolò treccina-

Marzia sfilò i boxer di Tom, in modo da far uscire fuori il suo gingillo.
Lei lo guardò sorridendo vogliosa. Non gli era mai capitato, un gingillo così bello.
Le medicine, cominciano a fare effetto su Tom, che lentamente è sempre più innocuo.

Marzia: Non vedo l’ora di farti stare bene, e anche io mi divertirò tanto con te, Tom!
Tom: Non farlo… -Piagnucolò ancora- Non voglio…Linda…
Marzia: Stai tranquillo… -Soffiò sulle sue labbra- Va tutto bene.

Marzia salì sul letto, inginocchiandosi in mezzo alle gambe di Tom. Sganciò il reggiseno, chinandosi per chiudere nella mano il gingillo di treccina. Tom sussultò, mani esperte lo accarezzano.
Marzia si lecca le labbra, sentendo crescere Tom. Scioglie i fiocchi delle mutandine, restando ora nuda, tra le gambe del moro. Si avvicina alla bocca di lui, soffiandoci sopra e mordendo le sue labbra.
Prende il gingillo di Tom, portandoselo tra le gambe. Si accucciò sul bacino del ragazzo sospirando felice.

Marzia: Aveva ragione…il dottore… -Disse sospirando muovendosi appena- È davvero una gran perdita per noi…che tu, mh…domani vai via.
Tom: Ahh…noo –Cercava di spingerla via, ma invano-
Marzia: Tom, rilassati… -Buttò la testa all’indietro- Ahh, che bello…se fai così –Lo baciò- Non riuscirai mai ahh…provare che quello che…mhh, provo io!

Le molle del letto, cigolano, sotto i colpi di Marzia. Fa avanti e indietro sul corpo di Tom, beandosi delle sensazioni che sta provando. Tom dal canto suo, non riesce a pensare, ad agire.
È come se, improvvisamente fosse immobilizzato.

Tom: -Maledetto il navigatore di quel poliziotto. Lo sapevo io, che era scassato- Riuscì a pensare, nonostante ha una bellissima bionda, sul suo pancino. Doveva ammetterlo però, lei ci sa fare…più di Linda, ma a lei non glielo avrebbe detto mai. La mora se sapesse, gli taglierebbe i viveri e il gingillo.
Marzia: Non ti lamenti –Disse mettendo le mani sul petto di lui- Tom, prendimi.
Marzia, afferrò le braccia di lui, cingendosi i fianchi. Tom come un automa, le strinse saldamente la vita aiutandola a muoversi e provocargli più stimoli.
Marzia: Bravo, Tom –Sospirò ancora- Sapevo che…mhh, alla fine ti…ti sarebbe piaciuto.
Tom: Io amo Linda! –Disse deciso a precisarlo-
Marzia: Lo so, -Sorrise- E sono fiera di te, ma ora non pensare a lei.

Portò le braccia dietro la sua schiena, poggiandole sul materasso dalle lenzuola stropicciate. Inarcò la schiena, le mani di lui si spostarono sulle natiche sode, di lei. Le strinsero affondando completamente in lei, provocandole spasmi di piacere.
Marzia mugolò, felice che lui finalmente reagisce. Continuò a muoversi su di lui, quando cominciò a sentire un formicolio al basso ventre, il suo paziente è pronto.
Si sistemò meglio sul suo bacino, lo baciò mordendogli le labbra, e aggrappandosi al corpo di Tom.

Marzia: Ohh…Tom –Mugolò di piacere- è così bellooo!

Si accasciò esausta sul petto di Tom. Ha i capelli appiccicati alla schiena sudata, respira lentamente e adagio. Tom sotto di lui faceva lo stesso, ma Marzia non è molto contenta, insomma ha fatto tutto da sola.
Si alza dal suo corpo, mentre il liquido bianco lasciato da Tom, le cola lungo le gambe.
Va nel piccolo bagno della stanza per pulirsi. Ritorna subito dopo, nuda raggiunge il letto, offrendo la mano al ragazzo.

Marzia: Sei sudato, ti aiuto a lavarti. –Lo mise seduto- con calma, e non affaticarti troppo. Abbiamo tutta la notte.

Lui la guardò confuso. La bionda sorrise baciandogli la bocca.

Marzia: Fidati di me, Tom –Sorrise- Non ti faccio del male!
Tom: Fammi stare bene! –Disse come se recitasse una parte-
Marzia: Starai benissimo, dopo stanotte.
La bionda lo portò in bagno, chiudendo la porta alle loro spalle.

[…]

Linda: Cazzo Bill, dove sarà Tom??
Bill: Sono sicuro che starà benone.
Linda: Ma come fai a dirlo? Come? –Piange colpendo il braccio del moro-
Bill: Dove lo hai visto, l’ultima volta?
Linda: Ti tiro un ceffone, Bill –Disse alzandosi-
Bill: Non farmi male. –Disse nascondendosi dietro Tina-
Linda: Bill, tu sei il suo gemello, non sei preoccupato??
Tina: Billy, andiamo a dormire? –Gli sfiorò le labbra-
Linda: Tu, lascio in pace.
Tina: Calma, senti è tardi e tutti siamo stanchi. Domani lo andiamo a cercare.
Linda: Sei impossibile. Va bene tutti a dormire.
Tina: Si, dai…tranquilla –Le cinse il collo- Ho sentito che andava in ospedale.
Bill: Allora starà bene!
Linda: Speriamo di si.

Tutti e tre si incamminarono verso le proprie stanze. Linda sperò con tutto il cuore, che il suo Tommino stesse bene e che non sia per nulla in pericolo.

Linda: Ti amo Tomi…domani verrò a cercarti! –Con queste parole, si addormentò-

In camera di Bill…

Tina: Facciamo un gioco? -Disse saltando sul letto accanto a lui-
Bill: Ho sonno… -Disse girandosi su un fianco-
Tina: Billy? –Percorse il corpo del moro con l’indice-
Bill: Mhh…
Tina: Ci facciamo le coccole?
Bill: Domani!

Bill sorrise innocente, baciandola e infilandosi sotto le coperte. Tina sbuffò, pensando di aver scelto il gemello sbagliato. Sospirò pensando a chissà Tom come se la sta spassando, a poltrire su un letto di ospedale.

Tina: Notte Billy! –Bacio sulla guancia-

[…]

Da minuti interminabili, l’acqua scende lungo i corpi di treccina e della prorompente infermiera.
Lui con le spalle al muro, le gambe divaricate e le mani impigliate tra i capelli della bionda.
E lei, inginocchiata sulle fredde piastrelle, le mani a farsi strada lungo il corpo del giovane e la bocca impegnata a succhiare il lecca-lecca, di Tom.
Non contenti, si spostarono di nuovo sul letto, dove lui la intrappolò nella sua morsa.
Da dietro, le dava forti spinte facendola mugolare, come fosse un gattino.

Marzia: Ohh…mhh Tom…vieni, ti prego.

La bocca aperta, i capelli appiccicati al viso, e un velo di soddisfazione sul volto, chiedeva di sentire ancora una volta, il nettare di Tom. Lui afferrò i fianchi della bionda, le morse la spalla e si liberò in lei, adagiandosi sulla schiena della ragazza.

Tom: Sono…esausto –Disse regolando il respiro- voglio solo dormire!

Marzia se lo scrollò di dosso, si alzò e raccolse il liquido di Tom in una fiala. L’orologio segnava le 04:30, per essere la prima volta, è durato parecchio. Mise la fiala accanto ad un'altra, nel cassetto accanto alla porta, e tornò da lui stendendosi al suo fianco.

Marzia: Grazie Tom –Sussurrò baciandogli l’angolo della bocca- Sei stato appagante.
Tom mugugnò in risposta. Lei gli baciò la guancia, percorrendo con la punta del naso i lineamenti di lui.
Marzia: Non vorrei lasciarti andare, ma purtroppo devo… -Al solo pensiero, le scese una lacrima-

Si coricò accanto a lui, poggiando la testa sul petto di Tom. Sentiva chiaramente i battiti del suo cuore.

Il giorno seguente…

Dottore: Bene signor Kaulitz, avendo accertato che ha solo un leggero gonfiore sulla fronte –Disse scribacchiando qualcosa- lei, è libero di andarsene. Per qualsiasi cosa, contatti questo numero: 390*****
Tom: Non mi piacciono i numeri, degli uomini!
Dottore: Ma non è il mio –Gli allungò il numero- È dell’infermiera che l’ha assistito questa notte.
Tom: Ricordo di aver dormito…
Dottore: Poi? Qualcos’altro?
Tom: L’infermiera mi ha fatto una massaggio… -Disse pensandoci su- Ho dormito come un bambino dopo, e no, non ricordo nient’altro.
Dottore: Arrivederci Tom! –Disse sparendo dietro una porta-

Tom uscì da quello strano ospedale, non si girò indietro e quindi non poté vedere Marzia, che lo guardava lasciarla lì. Ah, come le sarebbe mancato quel ragazzo.

Tom: Come ci torno ora a casa?

In lontananza, vide una carretta trainata da un mulo. Pensò di prenderla in prestito, masi ricordò del trauma subito per via di quel navigatore scassato.
Rabbrividì, cercando di chiamare un taxi. Sparì dietro un paio di siepi.

In ospedale intanto…

Marzia: Dottore, mi ha fatta chiamare? –Disse entrando nel suo ufficio-
Dottore: Come è andata stanotte?
Marzia: Meravigliosamente –Con gli occhi che brillano- lui è stato fenomenale!
Dottore: Mh…divertita quindi.
Marzia: Tantissimo…
Dottore: Quante fiale hai raccolto?
Marzia: Tre doc, -Disse mostrandogliele- Oh, la prego…mi dica che lo rivedrò ancora!
Dottore: Ma certo, ora su…a lavoro!
Marzia: Agli ordini!

[…]

Linda: Bill, svegliati dobbiamo andare a cercare Tom!
Linda tira giù il lenzuolo dal corpo del moro, scoprendo entrambi. Bill è nudo e Tina massaggia Willy, tutto mentre dormono. Linda li guarda schifati, decidendo di lasciarli perdere.
La porta della stanza d’albergo si apre, e entra Tom sudato e stanco. Linda appena lo vede, gli si butta tra le braccia. Lo bacia, lo stringe e lo spoglia.

Linda: Amore puzzi! –Disse tra le lacrime-
Tom: Perché piangi?
Linda: Perché mi manchi, e non sapevo dov’eri!
Tom: Ora sono qui.

Tom si lasciò condurre in bagno, Linda aveva già precedentemente riempito la vasca da bagno.
Tom ci si immerse dentro, e Linda che cominciò ad insaponargli il petto.

Tom: Micia, perché non entri? –Disse malizioso-
Linda: Perché hai un cattivo odore, e mi fa vomitare.

Tom la spruzzò con l’acqua bagnandole la camicetta bianca. Diventò trasparente, lasciando vedere i seni senza reggiseno. Tom si leccò le labbra, prendendola per i fianchi.

Tom: Se non ti spogli tu, lo faccio io!
Linda: Ma Tomi… -Si lamentò lei-
Tom: Lì mi sentivo solo, e tu non c’eri… -Disse triste-
Linda: Lo so –Piange- Non ti trovavo.
Tom: Non piangere. –Disse baciandogli le labbra-

Treccina le sfilò la gonna e la camicia, lasciandola solo con un paio di slip rossi. Le fece appoggiare la tasta sul suo petto carezzandole i capelli.

Linda: Tom, come va la testa?
Tom: Sto bene, non mi fa più quasi male.
Linda: Scusa…
Tom: Ti amo Linda.
Linda: Anche io Tomi! –Disse baciandolo-

[…]

Tina: Giorno Bibi! –Disse stiracchiandosi-
Bill: Ciao Tina, ciao Willy!
Tina: Bill….Willy dorme.
Bill: No, è sveglio.

Tina guardò giù, e vide Willy sveglio come non mai. Lo accarezzò, baciando lui e Bill.

Bill: Io ho fame…ma Willy è sveglio.
Tina: Ora lo facciamo addormentare.
Bill: Come?
Tina: Lo facciamo giocare con Wanda. –Disse indicandosi la patatina-
Bill: Si, facciamolo giocare, così poi mangiamo.

Tina salì in groppa al moro, lui felice cercò di abbracciarla ma nel tentativo di farlo, la spinse giù dal letto. Il moro si accuccia accanto alla mora, ma sbatte Willy sul parquet della camera.

Bill: Ahiaaaaa…. –Urla con i lacrimoni-
Tina: Bill…non urlare, e poi mi hai spinta tu!
Bill: Willy si è fatto male!
Tina: Ora gli do un bacino. –E posò le labbra sulla punta (alias pene) di Bill.
Bill: Wow, ora non mi fa più male e Willy ora dorme. Bill: Di cosa?
Tina: Di cavalcare! –Disse uscendo dalla stanza-
Bill: Ma fuori è una così bella giornata –Disse aprendo le finestre- Dopo la colazione andremo a cavalcare!

-Fine 8 Cap-

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