There you'll be di Ginny90 (/viewuser.php?uid=2124)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diventerò Auror! ***
Capitolo 2: *** Nemici come prima ***
Capitolo 3: *** Amara verità ***
Capitolo 1 *** Diventerò Auror! ***
Due paroline prima di cominciare:
Salve a tutti (davvero un'entrata spettacolare =__='') !!
Questa non è la mia prima fanfiction in assoluto (condoglianze davvero sentite a chi ha avuto l'ardire di leggere le altre), ma è la prima volta che mi impegno a infangare il nome di questa sezione, quindi...ECCOMI QUA [dalle quinte si levano cori di bestemmie varie] ^__^'' !!!
A proposito della fanfiction: l'idea per la trama l'ho avuta ascoltando la canzone che dà il nome al titolo...in realtà non sò quanto c'entri con la storia, ma utilizzarla anche come titolo è stato un passo quasi obbligato =) ! Per quanto riguarda quanto segue, io lo definirei più un prologo che un capitolo... ma per voi potrebbe anche essere una sorta di esame: se riuscirete a leggerlo tutto, allora, forse, potrete uscire indenni dal resto della storia (ma ho specificato forse) XDD ! Ah, un'ultima cosa...sondaggino: nel capitolo ho utilizzato una frase abbastanza celebre di un famosissimo libro, dal quale, inoltre, è stato tratto un film altrettanto conosciuto! Trovatela =PP !!
P.s.: Se mi lasciaste anche una piccolissima, minuscola, microscopica recensione mi fareste tanto tanto piacere (ollallà, non l'avreste mai detto!) ...
P.p.s.: scusatemi per il commento alla storia... mi sto rendendo conto che non è dei più allegri, ma è quanto di meglio la mia mente sia riuscita ad elaborare in questo momento (e vi censuro i peggiori >.< ) !!
Baci,
Ginny90
There you'll be
- 1 -
Diventerò Auror!
Londra non era mai sembrata tanto grigia e cupa quanto allora, dal cielo plumbeo che la sovrastava alle fredde strade asfaltate, dalle vetrine spente dei negozi alle vecchie facciate degli antichi palazzi. La pioggia fredda e pungente aveva appena cessato di scendere copiosa, lasciando come uniche tracce pozzanghere di fanghiglia scura agli angoli dei marciapiedi e una leggera foschia nell'aria che rendeva il paesaggio circostante ovattato e spento. Poche erano le figure che si aggiravano nei dintorni, oltre ad un gatto confuso nella nebbia che qualvolta saltellava da un versante all'altro della strada o sonnecchiava pigramente al riparo di qualche automobile.
La luna non splendeva quella notte e il sole, già da un pezzo, era tramontato su quel giorno del 19 Marzo 2005.
Nei paraggi della palazzina all'incrocio tra All Saints Road e Lower Belgrave Street vigeva un innaturale silenzio per la nomina di quartiere chiassoso che gli era stata attribuita e l'appartamento numero 216 era avvolto dalla penombra. Nel caminetto i tizzoni non ardevano più ormai da giorni e ciò che restava degli antichi fuocherelli erano solo mucchi di cenere. Le tapparelle delle finestre erano completamente abbassate in modo tale che nemmeno uno spiraglio di luce trapelasse dalle fessure e l'unica fonte di illuminazione proveniva dalla fioca fiamma della candela, poggiata sul tavolo da cucina, che andava consumandosi lentamente, così come ciò che restava della cera ormai traboccante dal candeliere. Alcuni scatoloni di cartone erano rovesciati per terra e il loro contenuto sparso alla rinfusa intorno ad essi. Nel disordine generale si poteva distinguere la sagoma di una ragazza, avvinghiata scompostamente all'angolo di un vecchio divanetto impolverato, dondolarsi convulsamente avanti e indietro, stringendo al petto una copertina di lana rosa lavorata a mano che qualvolta portava al viso per ispirarne a fondo il profumo. Le calde lacrime che le rigavano il volto si infrangevano sul prezioso tessuto, formando su di esso aloni di colore più scuro. Questo andava avanti incessantemente ormai da due ore quando Ginevra Molly Weasley si alzò dal divanetto. Il suo sguardo percorse tutta l'area della stanza... ogni cosa lì dentro sembrava brillare ancora della sua luce, quella luce che si era ormai spenta per sempre.
- Lei non c'è più... e per colpa mia. -
Portandosi le mani al viso si lasciò scivolare a terra e scoppiò in un pianto disperato. Nella mente i ricordi di quegli ultimi anni si susseguivano come in un film.
31 Maggio 1998, ore 22.00, Hogwarts
- Sei splendida! -
Ginny posò lo sguardo sul suo interlocutore. Harry indossava giacca e pantaloni scuri e poteva quasi passare per un vero damerino se la cravatta allentata non lo avesse tradito.
- Cosa? -
- Sei splendida! -
- Oh...grazie! - Non era vero. I capelli vermigli li aveva lasciati sciolti, non aveva avuto il tempo di acconciarli diversamente, mentre l'unico "lusso" che si era concessa era il semplice vestito celeste, senza troppi ghirigori, al quale aveva abbinato uno scialle del medesimo colore per coprire le toppe. Doveva ammettere però che quello era il migliore capo sfornato finora da casa Weasley, questo perchè lo usava per le grandi occasioni e quindi non mostrava evidenti segni dell'usura. Ginny si avvinghiò al braccio del suo compagno e si diresse verso la Sala Grande dove li attendeva il ballo di fine anno. L'ultimo per Harry, Ron ed Hermione.
Harry non era il suo fidanzato, ma comunque non erano nemmeno semplici amici. La situazione era piuttosto complicata e si era talmente ingarbugliata col tempo che Ginny aveva abbandonato il proposito di risolverla. Le andava bene anche così, anzi non avrebbe sperato in una situazione migliore. Non doveva sentirsi oppressa dagli obblighi di coppia, ma nemmeno dalla solitudine che imponeva la vita di un single. Inoltre, in questo genere di occasioni, non correva il rischio di rimanere per così dire "spaiata".
Quando varcarono la soglia della Sala Grande fu travolta da un'ondata di ansia. L'ora dell'appuntamento si avvicinava inesorabilmente. Si ritrovò quindi ad esaminare minuziosamente la massa confusa di studenti, ma Harry era talmente immerso in una discussione sul Quidditch con Ron da non accorgersi neppure della sua agitazione. Hermione invece, quando il compagno aveva toccato l'argomento, aveva cominciato a giocherellare con le unghie senza nascondere il fatto che si stesse spazientendo.
- Gin, andiamo a bere qualcosa? -
- Oh...emh, io credo che faccia meglio a sedermi da qualche parte, non sono abituata a questi tacchi così alti, Harry. - Così dicendo inscenò una falsa perdita dell'equilibrio in modo tale da rendere più incisive le sue parole.
- Ok...Hermione? -
- Se avete ancora molto da discutere su pluffe e bolidi, credo che sedermi farà molto meglio anche a me... e a voi! - I suoi occhi lanciarono uno sguardo eloquente al rosso che evidentemente colse l'allusione e acquisì un colore più acceso nelle zone delle gote e delle orecchie. Suo fratello e l'amica stavano ufficialmente insieme da due mesi o giù di lì, ma se non glielo avessero detto avrebbe giurato che i due non si considerassero più di due buoni amici. Ancora oggi, infatti, da entrambe le parti non era raro che volassero epiteti poco carini tra i quali aveva imparato a memorizzare "Signorina Storia-Di-Hogwarts-Vivente" e "Troll-Cerebralmente-Interdetto". Aveva capito che quest'ultimi godevano della loro predilezione.
- Emh... - Ron si schiarì la voce. - Vorrebbe concedermi questo ballo? -
Gli occhi di Hermione si ridussero a due fessure, come volendo studiare le vere intenzioni del ragazzo, poi il suo sguardo si rabbonì. - Troll... -
- Cerebralmente-Interdetto... questa l'hai già detta! Allora? -
Fu un miracolo che le Sorelle Stravagarie in quel momento suonassero uno dei pezzi preferiti da Hermione che accolse di buon grado l'invito, illudendosi inoltre che il compagno si fosse ricordato di quel particolare. A Ron invece, quel pensiero, non era passato nemmeno per l'anticamera del cervello.
Quando Harry era stato catturato da Dean, che evidentemente aveva ascoltato strascichi della conversazione tra lui e Ron, Ginny si era ritrovata da sola, seduta su una poltroncina alquanto scomoda. Nelle mani stringeva un lembo del suo scialle, le gambe accavallate avevano cominciato a tremarle e le sue gote si erano tinte di una leggera velatura rosata. Erano i primi sintomi del nervosismo. Continuava a cercarlo con lo sguardo in mezzo alla folla, ma lui, lui non c'era. Aveva mancato all'appuntamento. Quant'era stata stupida?
31 Maggio 1998, ore 23.20, Hogwarts
"Tanto", si era risposta un'ora dopo, ancora seduta su quella stessa poltroncina. Era in procinto di alzarsi e tornare al suo dormitorio, quando il prode cavaliere si ricordò della sua dama.
- Emh... Gin...senti...emh... -
- Harry, grazie, la tua eloquenza mi lascia davvero sbalordita, te lo giuro, adesso però puoi anche smettere di boccheggiare! - Afferrò lo scialle e corse verso la terrazza. Aveva bisogno d'aria fresca.
Appoggiata alla ringhiera di pietra in stile gotico, lo sguardo fisso al cielo e aria che non puzzava di chiuso nei polmoni, si sentì finalmente più rilassata. Forse, arrivò a pensare, aveva esagerato con Harry e conoscendolo sarebbero passati altri due giorni prima che si parlassero nuovamente. Lui non aveva nessun obbligo nei suoi confronti, non l'aveva neppure invitata a quel ballo nè si era proposta lei, semplicemente era la cosa più naturale e spontanea che ci fosse. E poi, con che coraggio poteva giudicare, lei?!
La mezzanotte era ormai passata, quando Ginny realizzò che forse lui nemmeno ricordava dell'appuntamento. Stava giusto per fare dietrofront che sentì due braccia cingerle la vita e una voce strascicata sussurrarle all'orecchio. - Buonasera, Ginevra... -
Sussultò.
- Per Merlino, potrebbero vederci.. -
- Paura, Weasley?! -
Ginny roteò gli occhi.
- Quanto sei scemo.. - Con un movimento brusco si districò dalla sua presa e si voltò per poterlo finalmente guardare in faccia. La luna gli illuminò il volto. Impeccabile, come sempre. Quando i loro visi furono abbastanza vicini, lui le scoccò un bacio a fior di labbra, scrutando poi la sua espressione in attesa di una risposta. Lei rimase immobile. Sapeva che quando restava ferma, senza che dalle sue labbra uscissero lunghissime disquisizioni accampate chissà dove, allora non aveva argomenti su cui obiettare, quindi ghignò soddisfatto e approfondì il bacio. Con le mani le strinse la vita avvicinandola a sè, mentre lei aveva portato le braccia attorno al suo collo.
Un turbine di emozioni la avvolse. Non era come baciare Harry Potter, con lui le sembrava di seguire il corso di una storia già scritta, tutto troppo scontato e prevedibile. Con Draco Malfoy era come affondare negli abissi di un oceano buio, sfiorare le sue labbra la inebriava come il morso di un serpente, sentiva il suo veleno iniettato nelle vene e i suoi sensi cullarsi in quella lenta dolce agonia.
Quando entrambi sentirono il bisogno di riprendere fiato, si staccarono e per attimi interminabili si persero l'una nello sguardo dell'altro. Poi il ragazzo uscì qualcosa dalla tasca del suo mantello.
- Questo è per te.. - disse con aria di sufficienza.
Ginny fissò il fiore che sembrava aver perso le sue caratteristiche fisiche da tempi immemori, lo stelo striminzito e i petali che all'epoca dovevano essere bianchi, mentre adesso si mostravano rinsecchiti e di colore marroncino.
- Emh..dovrei sentirmi omaggiata? -
- Si suppone.. -
Per qualche secondo il suo sguardo vagò dall'espressione corrucciata e seria di lui, al fiore, stretto fra il suo dito indice e il pollice, ritto e arzillo mentre sfoggiava quella sua rigogliosa corona di petali bianchi. No, ok...non stava esattamente ritto. Forse era più giusto dire che penzolava dal suo stelo molle e avvizzito.
Si portò una mano alla bocca.
E la sua corona era più appassita che rigogliosa.
Le scappò uno sbuffo.
...e nemmeno un daltonico avrebbe potuto affermare che il colore dei suoi petali si potesse avvicinare anche lontanamente a una tonalità biancastra.
E no, ok...ammettiamolo! Quel fiore aveva smesso di essere tale da prima che Godric Grifondoro impugnasse una bacchetta!
Allora scoppiò in una fragorosa risata.
- Aha...davvero esilarante, Weasley!
Lei stava ancora ridendo.
- Oh, Malfoy, ti sei proprio sprecato! Potevi anche metterlo in un vaso quando l'hai raccolto. -
- Ma davvero credi che mi sia chinato a cogliere questo bocciuolo fresco di rugiada per te?! Illusa...me l'ha portato Pansy due giorni fa, come pegno del nostro grande amore. Erroneamente gli ho messo sopra una scarpa quindi ho pensato di regalarlo a te. Sei stata la prima persona che mi ha ispirato! -
- Grazie. -
Fra entrambi calò di nuovo il silenzio.
- Sei in ritardo! - disse, per rompere l'imbarazzo.
- Un Malfoy non è mai in ritardo, arriva precisamente quando intende farlo.. -
- Ma davvero... E cosa diresti se io adesso intendessi andarmene?! - Così dicendo sgusciò dalla stretta del giovane e si portò dall'altra parte della terrazza.
- Fallo! - le rispose distrattamente.
- Come?! -
- Fallo!! Sei libera di andartene per quanto me ne importa...preferisci che ti leghi alla ringhiera? -
Draco inarcò un sopracciglio, muovendosi di qualche passo nella sua direzione.
- Tu dici che ci riusciresti?! -
Ebbene, era guerra. Con un rapido gesto le bloccò i polsi dietro la schiena, spingendo con il suo corpo quello della ragazza verso la parete, mentre l'altra mano libera frugava nella tasca alla ricerca della sua bacchetta.
- Io dico di sì... - Disse, puntandogliela contro.
- ... -
- Allora?! -
- Mi hai solo colta di sorpresa, Draco, devo forse ricodarti quell'episodio del quint... -
Le labbra del serpeverde si erano impadronite con veemenza delle sue, impedendole di terminare la frase.
- Draco... -
- Mh... -
- Smettila... - sussurrò, mentre il biondo serpeverde tracciava una scia di baci lungo il suo collo - ...potrebbe vederci qualcuno! -
Il ragazzo si staccò bruscamente da lei, spintonandola verso la parete di pietra e facendole graffiare il gomito.
Non sapeva mai come prenderlo. Alle volte si chiedeva in che modo loro due potessero aver instaurato quella pseudo-relazione, come aveva imparato a definirla. Non sapeva cosa stessero facendo. Non sapeva se lui invece ne era consapevole. In realtà non sapeva proprio nulla, meno una cosa. Lei non amava Draco Malfoy. Almeno, era quello di cui si era convinta.
Rimase lì a fissarlo mentre si appoggiava alla ringhiera dandole le spalle.
- Come siamo arrivati fino a questo punto? - Bisbigliò.
- Quale? -
Odiava quando faceva finta di non capirla.
- Senti Weasley, sei libera di tornare indietro se non te la senti di... -
- Di?! -
Il ragazzo si voltò per guardarla in faccia e smise di darle le spalle.
- Per l'amor del cielo, Weasley! Mi sembra piuttosto ovvio! -
- Per me non è un problema avere una relazione con il figlio di un Mangiamorte, se è questo che intendevi, io voglio sapere se lo diventerai tu.. -
Non sapeva se fare una domanda così diretta fosse stato un passo verso la direzione giusta, eppure sentiva il bisogno di conoscerne la risposta. Era ignara di cosa sarebbe successo l'indomani, se quella sorta di relazione tra loro due fosse durata anche dopo Hogwarts, ma doveva sapere per cosa, per chi lottava.
- Tu che ne dici?! - Draco inarcò un sopracciglio e la guardò sibillino.
- Non posso saperlo se non sei tu a dirmelo.. -
Seguirono attimi di silenzio. L'aria si stava facendo pesante.
- Sì... -
Ginny si voltò incredula. Non era ciò che avrebbe voluto sentire.
Forse non aveva fatto bene a restare zitta, eppure le parole in quel momento sembravano morirle in gola o tramutarsi in quelle nuvolette di vapore bianco che avevano preso a uscirle dalle labbra ad ogni suo respiro. Era una notte particolarmente fredda. Si avvolse lo scialle intorno alle spalle mentre seguiva con lo sguardo la figura di Draco allontanarsi dalla Sala.
1 Giugno 1998, ore 00.35, Hogwarts
Non sapeva cosa l'aveva spinta a seguirlo. Era rimasta imbambolata a fissare il punto dov'era sparito per parecchi secondi, poi si era risvegliata da quella trance e aveva cominciato a correre. Non aveva risposto ai richiami di Harry che l'aveva vista rientrare nella Sala, nè si era fermata ad ascoltare la timida richiesta di Neville che l'aveva bloccata per Merlino sà cosa. Aveva corso finchè, troppo stanca, si era poggiata a una parete per riprendere fiato, trafelata in viso. Se doveva finire, almeno voleva che glielo dicesse.
Quando rialzò lo sguardo dal pavimento, distinse una figura che quasi si confondeva nel buio del corridoio. Stava per scomparire dalla sua visuale, quando con tutto il fiato che aveva in gola lo richiamò.
- Draco! -
La sua voce sembrò squarciare l'aria di fronte a lei. Senza eco. Senza rimbombo. Morì poco dopo essere pronunciata. Non udì più il rumore di passi che si diffondeva nel corridoio, intuì quindi che il ragazzo doveva essersi fermato. Non si era voltato, era rimasto semplicemente lì, di spalle, ad aspettare. Non seppe per quale ragione arrivò a quella conclusione solo in quel momento, ma capì di amare Draco Malfoy, il ragazzo diciassettenne. Ed allora la sua mente non rispose più delle sue azioni e a nulla valse che, più e più volte, in seguito si chiese il perchè di quella rivelazione che in quel frangente non aveva avuto senso, eppure mosse le sue labbra senza nemmeno accorgersi di pronunciare quelle parole.
- Io diventerò Auror! - |
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Capitolo 2 *** Nemici come prima ***
Due paroline prima di cominciare:
Salve a tutti! Innanzitutto grazie per le recensioni e per i
complimenti... mi hanno fatta davvero felice ^__^ !! Vi adoro :* ! Ma passiamo al capitolo/
schifezza che segue... questi primi due vedeteli un pò come il prologo, spero che i prossimi
capitoli saranno migliori (anche se ho forti dubbi a riguardo =__=' infondo chi li scrive sono
sempre io!) !!
*Inoltre in questo capitolo è presente una scena di sesso NON esplicita,
ma chiunque possa sentirsi offeso è pregato di non proseguire la lettura*
Baci,
Ginny90
There you'll be
- 2 -
Nemici come prima
FONT>
23 Giugno 1998, ore 03.00, Tana
Il cucchiaino che girava e rigirava con ostinazione nella tazza, picchiettava contro le pareti
del contenitore di porcellana e lo stridio che ne veniva fuori avrebbe svegliato ogni essere
dormiente nel raggio di due miglia se non fosse che, esclusi gli animaletti di aperta campagna, i
suddetti erano suoi familiari e che il loro sonno era più pesante del piombo. Solo per questo
alle volte sospettava che le avessero mentito riguardo alle sue origini: magari l'avevano
raccolta per strada e poi spacciata per figlia loro! Questo perchè il suo sonno era leggerissimo
..
Altrimenti non si sarebbe spiegato come quella notte si fosse ritrovata seduta davanti al lungo
tavolo di legno scuro, con una tazza di the fumante fra le mani e un irrefrenabile desiderio che
arrivasse l'alba.
Con ripugnanza e un vago senso di nausea, puntò il suo sguardo sul liquido giallognolo che ormai
da parecchi minuti infuriava come mare in tempesta all'interno della sua tazza, poi si concentrò
sui granelli scuri adagiati sul fondo di porcellana. Perfetto! Adesso stava anche cercando di
leggere il suo futuro servendosi della tecnica delle foglie da the...se questi non erano i primi
segni della pazzia!
Alla luce dei fatti, però, conoscere le conseguenze delle sue azioni prima di compierle in modo
tale da calcolare con più accortezza i suoi prossimi passi sarebbe stato un'ottimo rimedio contro
l'impulsività delle sue mosse.
Abbattuta, diede un'ulteriore mescolata al contenuto della tazza e con lo sguardo seguì gli
spostamenti dei grumi marroni sul fondo di quest'ultima.
Nausea.
Di nuovo nausea.
Maledetto the! Lei odiava il the! Se non fosse che sua madre nutriva un'avversione
particolarmente radicata verso qualunque materiale ingeribile che contenesse anche solo l'ombra
della caffeina, avrebbe già tracannato tre recipienti interi di caffè. "...Fa male e rende
nervosi...", le sembrava quasi di sentirla mentre le ripeteva quelle parole minacciandola con
il mestolo da cucina.
Il suo sguardo vagò dalla tazza stretta fra le sue mani al ripiano dove stava poggiata la
caffettiera, poi di nuovo al liquido giallo che fumava quanto una ciminiera. Un moto di schifo le
attraversò il volto.
Aaah, al diavolo sua madre e quel dannato the verde! Prese in mano la caffettiera e la riempì
abbondantemente di acqua. Con la mente ripassò i passaggi del procedimento e, quando ogni pezzo
di quel contorto marchingegno babbano fu stato montato a dovere, attenzionando
particolarmente il filtro tutto bucherellato che ancora costituiva per lei un enorme
complicazione, mise la macchinetta su di un fuoco lento, attendendo che il liquido scuro
fuoriuscisse dalla caffettiera. Un minuto e trentatre secondi. L'aveva cronometrato una settimana
prima, confrontando poi i tempi di notte in notte. Era ormai la quinta che passava in bianco e
aveva finito col chiedersi se "il caffè delle 03.00" fosse diventata un'abitudine di ordinaria
amministrazione. Ma quella volta il suo conto silenzioso varcò la soglia dei due minuti senza che
il liquido scuro fosse ancora traboccato dalla macchinetta babbana. Il terribile sospetto che
avesse sbagliato o dimenticato un passaggio del procendimento si fece strada prepotentemente fra
i suoi pensieri.
Punto 1° - Riempire la caldaia fino al livello della valvola di sicurezza, senza superarla.
Punto 2° - Inserire il filtro, ovvero l'imbuto bucherellato dall'utilità ignota.
Punto 3° - Riempirlo abbondantemente con...
- La polverina scura! -
Si shiaffeggiò mentalmente.
Come pretendeva di voler fare il caffè, senza metterci...il caffè?!
Quella notte, alla sua lista personale delle "cose certe" aveva aggiunto l'ennesimo puntino: lei
era irrimediabilmente un'idiota! A quest'aggettivo poi seguirono in coda altri epiteti
innegabilmente carini tra i quali stupida, cretina, imbecille ed incapace.
Mentre con la mente vagava attraverso le pagine di un immaginario vocabolario cercandone di nuovi
e più originali, versò il contenuto della caffettiera in una tazzina, ansiosa di vedere il
risultato della sua nuova ricetta: il caffè senza caffè.
Acqua bollita!
No, ok... non era esattamente ciò a cui aveva aspirato quando si era detta "voglio qualcosa di
forte", ma perlomeno non aveva ottenuto un nuovo tipo di the, sarebbe stato alquanto asfissiante
!
Però insomma, era impossibile non vederlo il lato tragico della situazione, aveva un chè di
comico: andava per prepararsi un caffè, una di quelle cose che dovrebbe buttarti giù dalla sedia
all'istante, e poi si ritrovava con una tazzina di acqua bollita in mano!
Sua madre lo avrebbe interpretato come una premonizione e poi avrebbe anche aggiunto un delizioso
quanto inopportuno "è segno che non devi berlo più!"..
Sconfortata, abbassò lo sguardo sul liquido trasparente che si dondolava pericolosamente
all'interno della tazzina, stretta nella sua mano pallida. Però! Era rilassante osservare l'acqua
infrangersi contro le pareti del recipiente di vetro. Immersa negli abissi di quel piccolo mare
in tempesta, Ginny si ritrovò a pensare.
"Non è perchè soffro d'insonnia se mi sveglio la notte. E' che sono un'emerita sconsiderata
che non risponde delle sue azioni e finisce sempre col ficcarsi nei guai. Poi, quando la notte il
rimorso la sveglia, ignora persino se stessa per paura di affrontare i problemi facendosi male
..."
Le sue labbra si curvarono in un sorriso amaro.
1 Giugno 1998, ore 00.35, Hogwarts
- Io diventerò Auror! -
Nessuno si mosse.
L'aria era statica, una strana apatia regnava nel corridoio e tutto pareva remoto e distante. Lei
stessa lo era. Sembrava che quel momento non le appartenesse. Come un vago ricordo lontano, così
lontano che non ricordi più di averlo vissuto. Nell'aria albergava un'irreale impersonalità e i
loro respiri affogavano nel silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Era l'unico suono che le orecchie del ragazzo volevano sentire, mentre le sue parole erano
sprofondate nell'oblio più profondo, come se nessuno le avesse mai udite. La stava ignorando.
Così lo vide riprendere il cammino con noncuranza e il rumore dei suoi passi strascicati e lenti
si diffuse nel corridoio. Non le rivolse nemmeno un cenno di saluto. La stava volutamente
ignorando.
Che stupida che era stata! Si sentiva come la protagonista di un patetico romanzetto rosa di
serie B.
Quando raccolse tutta la forza per parlare nuovamente, allora un rumore di passi affrettati coprì
quelli del ragazzo, diffondendosi nel corridoio.
Poteva essere Gazza!
Ecco quindi che agì nuovamente d'impulso. Sembrava che quella sera il suo raziocinio avesse
chiesto le dimissioni e che lei gliele avesse gentilmente accordate, così cominciò a correre in
direzione di Draco. Quando gli fu abbastanza vicina lo afferrò per un braccio e, senza nemmeno
dargli il tempo di realizzare quanto stava avvenendo e reagire di conseguenza, lo trascinò
all'interno di un'aula che si affacciava nel corridoio. Probabilmente era in disuso, non aveva
mai visto nessuno entrarvi nè uscirvi, ma al momento ogni rifugio le sarebbe parso ottimo per
scampare al pericolo.
Quando si richiuse la porta dietro le spalle, tempestivamente vi lanciò contro un incantesimo
facendo in modo che non si aprisse, poi si voltò e vi si appoggiò con la schiena, osservando il
ragazzo di fronte a sè. Era irritato, almeno così le parse, e con la mano si spolverava la
camicia. Un gesto più simbolico che realmente necessario.
Sbuffò.
Sapeva essere davvero odioso quando lo voleva e non credeva nemmeno che si applicasse
eccessivamente.
Fra i due cadde un imbarazzante silenzio, durante il quale Ginny sperimentò i metodi più feroci e
barbari per martoriarsi le unghie. Adesso lo smalto era a dir poco rovinoso.
- Weasley.. - la richiamò freddamente, facendola trasalire, puntando finalmente lo sguardo
sull'esile figura di fronte a sè.
- Mh... -
- Cosa hai mangiato per cena?! -
Lo guardò interrogativamente, distogliendosi dall'accurato lavoro che ancora stava eseguendo con
perfida maestria sulle sue unghie.
- Da quando hai cominciato a interessarti della mia dieta? - rispose, secca, muovendosi di
qualche passo nella sua direzione.
- Weasley... - cantilenò, incrociando le braccia al petto.
- Pasticcio di manzo e rognone, salsicce, piselli al burro, torta di melassa! Ebbene?! -
Draco storse il naso.
- Lo sapevo! -
- Cosa? -
Il ragazzo sospirò, roteando gli occhi, poi col tono di voce di chi deve spiegare qualcosa a un
bambino, continuò.
- Si dice che alcuni alimenti inebrino le capacità intellettive. Ora, io dubito che tu le abbia
mai esercitate, però voglio concederti il beneficio del dubbio e sperare che sia stata la tua ..
cena .. a impedirti di utilizzare il cervello e capire dunque che ci troviamo nel bel
mezzo di una festa. Che bisogno c'era di ficcarci in quest'aula umida e sporca?! Illuminami! -
Si shiaffò una mano sulla fronte.
- Sono una stupida! -
Il ragazzo assentì.
- Almeno lo riconosci... è una qualità essere consapevoli dei propri difetti, almeno così dicono.
-
- Era un tentativo mal riuscito di farmi un complimento, Malfoy? -
- Interpretalo come ti pare, Weasley, poco importa.. ma adesso io vado. -
- No, aspetta! -
La sua mano lo afferrò prontamente per il polsino della camicia, mentre il suo sguardo saettava
fino ad incontrare quello del ragazzo. Freddo e distaccato.
- Voglio che tu me lo dica. -
- Cosa? - c'era una nota di seccatura nella sua voce.
- Che è finita.. -
La sua mano sciolse la presa sulla camicia del ragazzo e scivolò lungo i suoi fianchi.
- Perchè? -
- Perchè ho bisogno di sapere che qualunque cosa ci sia stata fra me e te è finita adesso. -
- Mi pare piuttosto ovvio... -
- A te sembra sempre tutto così scontato, vero Malfoy? -
Lo vide esibirsi in uno dei suoi sorrisi di perfida soddisfazione mentre lei iniziava a
spazientirsi.
- ... -
- Allora? -
- ... -
Il suo sguardo s'indurì, non una sola emozione traspariva dai suoi occhi, la sua espressione era
divenuta improvvisamente calma e impassibile, la mascella serrata.
- Nemici come prima? -
La voce era decisa, solo il lieve tremolio della mano che tendeva verso il ragazzo avrebbe potuto
tradire quell'ostentata sicurezza.
Draco non rispose, le labbra sempre curvate in quel ghigno malefico. Avanzò di qualche passo
nella sua direzione e quando si ritrovò a poca distanza dalla ragazza, incrociò il suo sguardo.
C'era malizia nei suoi occhi.
Dapprima indietreggiò confusa, poi socchiuse le palpebre quando avvertì il respiro caldo di Draco
solleticarle la guancia. Sentì le sue dita accarezzarle il viso e scostarle una ciocca dei
capelli vermigli, scendere lungo l'incavo del candido collo, lasciato scoperto dalla scollatura
del vestito celeste, e delinearne i morbidi contorni.
- Draco...no... - bisbigliò, mentre il ragazzo giocherellava con la spallina dell'indumento,
lasciandola scivolare.
Il suo tocco impalpabile le inebriava i sensi. Il ragazzo prese sfiorarle la spalla, muovendosi
verso giù, sempre più giù, lungo il braccio, accarezzandole la pelle liscia, disegnandovi
arabeschi e forme sinuose. Poi strinse la sua mano nelle sue e lentamente l'avvicinò alle labbra
umide baciandone le punte delle dita.
- Ginevra... -
La distanza tra i loro corpi venne eliminata quando lui la strinse per la vita traendola verso di
sè. Le sue labbra si impadronirono di quelle rosee della ragazza con baci sempre più pretenziosi,
scendendo nuovamente lungo la pelle vellutata del collo.
No! No! No! Non era così che doveva andare...
Bruscamente allontanò il corpo del giovane dal suo, accostandosi ad un banchetto lì vicino.
Draco, per nulla scoraggiato dalla reazione improvvisa della ragazza, le si riavvicinò
incastrandola fra le sue braccia e tornando ad impossessarsi delle sue labbra. Ginny provò ad
opporre una lieve resistenza poggiando entrambe le mani sul petto del ragazzo nel vano tentativo
di respingerlo, poi, quando questi prese a mordicchiarle il lobo dell'orecchio, si lasciò
scivolare in quel vortice di passione che la stava avvolgendo.
Ricordava la sensazione di quel banchetto freddo a contatto con la pelle nuda della sua schiena,
il tocco febbricitante delle sue mani che l'accarezzavano con avidità crescente, le sue dita che
si insinuavano nella stoffa dei suoi vestiti, l'abito celeste che scivolava per terra, il corpo
caldo del ragazzo sopra il suo, il respiro affannato...
La penombra lambiva le pareti dell'aula umida.
La vista le si offuscava.
Tutto si tingeva di buio...e i ricordi svanivano.
23 Giugno 1998, ore 03.35, Tana
Il liquido trasparente oscillava ancora all'interno della tazzina e la ragazza fissava un punto
imprecisato del vuoto di fronte a sè, incurante dell'acqua, ormai tiepida, che era in procinto di
traboccare dal piccolo recipiente di porcellana. Solo quando questo gocciolò sulla mano che
sorreggeva la tazzina, allora parve risvegliarsi da quella trance in cui sembrava essere caduta.
Infilò l'altra mano all'interno della tasca della camicia da notte estiva, sperando di trovarvi
il suo fazzoletto e asciugarvisi. Con sorpresa ne estrasse, invece, un pezzo di pergamena. Non
ricordava di averlo messo lì.
L'aveva ricevuto una mattina, tre giorni dopo quella notte. Osservò la carta ingiallita. Al
centro troneggiava una calligrafia ordinata e precisa.
"Nemici come prima
D.M."
Le sue labbra si piegarono in un sorriso amaro, mentre una lacrima le solcava il viso affondando
fra le righe di quelle parole ostili.
Nausea.
Ancora nausea.
***
Emh... vi è piaciuta la schifezza?!? Come avete visto in
questo chap i due si sono dati da fare... era la prima volta che scrivevo scene "del genere" (
anche se non era esplicita), quindi mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate! In
particolar modo una domanda mi ha tormentata tutte le notti (che esagerazione =__='') : non è
che ho descritto tutto troppo frettolosamente (oddio, non fraintendetemi!) ? Vi supplico
lasciatemi una recensione... chi ha pubblicato fanfiction sà quanto un solo commento possa essere
gratificante per un autore (e sì, questo discorso potrà sembrarvi monotono ma è così!) ! Ci tengo
;) !!
Ma adesso passiamo ai ringraziamenti:
kRISTIANA: beh, il tuo commento (essendo anche il primo) è stato come una doccia fredda,
ma non ti preoccupare... non mi sono offesa! Anche se vorrei farti una domanda... ma l'hai letta?
Perchè subito dopo aver pubblicato la storia ho trovato il tuo commento o.O !! Speedy ^__^ !
Luna Malfoy: @.@ se... sei tu?! Proprio tu?! La mitica, ineguagliabile, straordinaria,
divina, eccelsa Luna Malfoy di somma bravura che conosco io *__* ? Oh.. oh, my God! Quale onore
T_T *me completamente sopraffatta dalla commozione* tu hai recensito la mia schifezza? Mi sento
lusingata...anzi, arcilusingatissima (tanto dopo la mia fanfiction ho talmente infangato
la lingua italiana che, una parolina più una parolina meno, ormai è sommersa dal fango v.v ) !!
Io sò perfettamente chi sei tu, ma forse tu non sai chi sono io (ollallà, è uno scioglilingua o.
O) ! Perdonami, ho raggiunto il vertice della demenza massima (ma si vede quanto mi stimo =__=''
?!) , comunque io sono niente-popò-di-meno-che *rulli di tamburi* Tiiiiiiiink ^__^ [ma chi è
questa? nd Luna-perplessa siiigh.. hai urtato il mio animo sensibile nd Ginny/Tink] !!!!! Non
ricordo se ho mai recensito le tue storie (devo averlo fatto sicuramente, altrimenti non mi
sentirei più degna di vivere), ma le ho sempre lette... e non solo, ormai tutta la mia classe
conosce "Il Morso del Serpente" e "Un'Ancora nel Buio" (scriviii, scriviiii, scriviiiiiiii) !!!
Beh, mi auguro che questo capitolo ti sia interessato *occhi dolci* (passiamo alla tecnica "
cucciolo tenero tenero") e spero che tu mi recensisca anche stavolta (se hai da criticarmi, fai
pure v.v ) !!
vale: Hai indovinato!! Beh, devo ammettere che non era tanto difficile v.v tu hai letto il
libro?! Io sono arrivata a pagina 781 (e ad ogni riga ho l'impressione che non finisca mai, ma
nonostante ciò mi piace lo stesso ^^) ! Sono felice che tu sia uscita indenne dal primo capitolo,
anche se su questo avrei delle riserve...se recensirai anche stavolta, allora avrò verificato che
sei ancora viva ^__^ !!
RachelDickinson: questa è giornata che io mi becco un bell'infarto e cesso di esistere (
cosa sono queste esclamazioni di gioia?!) !! RachelDickinson che recensisce ME?????? Oddeo... ma
lo sai che amo le tue storie?? Sei troppo brava e adoro il tuo modo di fare ironia! Adesso mi sto
appassionando a "Giovani amanti" e aspetto naturalmente i prossimi capitoli di "...allora questa
è Ginny e questo è Draco!", quindi aggiorna presto ^__- !! Comunque, nelle recensioni mi sono
sempre firmata Tink, se questo nome ti ricorda qualcosa (e se io ti ho mai recensita o.O) !!
Glissiamo su quest'argomento... grazie veramente per i complimenti! Davvero il "mio" Draco è
perfetto *__* ?! Rischio lo svenimento... e dire che ogni volta che devo farlo entrare in scena
(manco fosse uno spettacolo teatrale) entro in crisi e comincio a pensare "cosa direbbe lui
adesso?", "come si comporterebbe in questa situazione?" e via dicendo... sono veramente felice di
sapere che ho reso un pò l'idea del personaggio originale ^__^ !! Grazie, grazie 1000 e spero che
tu recensisca anche questo capitolo!
Opalix: ciao! Grazie per il "bel capitolo" e il "promette bene" ....speriamo! Comunque ho
fatto un giretto nel tuo profilo e ho letto "Risalita dall'Inferno" ...mi è davvero piaciuta!
L'ho letta tutta d'un fiato, anche se non ho avuto il tempo di recensire! Bella la trama,
originale... certo, Ginny un pò troppo melodrammatica. E caspita, sempre a fraintendere le
intenzioni di Draco >.< ?? Comunque la voglio bene lo stesso (shi shi, io i personagig li vojo
taaanto taaanto bene) ...a presto!
Pallina: quante frasi mi hai elencato o.O ?!? Praticamente potevi riportarmi tutto il
capitolo XDD !! Ma adesso torno seria (lo sono mai stata =__= ?), Pallì! Ti ho già ringraziata
nella mia altra ficci che hai recensito ("Time" per intenderci) e se hai letto, saprai quanto sto
per dirti, comunque... te lo ripeto (non ho mai sentito persone lamentarsi dei complimenti!!)
...se tu sei la stessa Pallina che ha scritto "Come What May" e "Can you Feel the Love" allora
sei....una dea!!! Sì, sì, le ho lette tutte e le adoro! Ti prego, continua "Can you Feel the
Love", sono troppo curiosaaaaaaa T.T !! Va beh, passiamo alla tua recensione! Mi sono sentita
svenire quando ho letto "la trovo veramente stupenda" !! Oh, mamma! Terminerò mai questa storia o
morirò prima a causa delle vostre recensioni o.O ?!? Grazie, grazie, grazie! Spero di non averti
delusa con questo capitolo ^__^ !
hermione: e finalmente tu! Hermy, tesssooorra! Ma ciaooo! Lo sai quanto mi sembra strano
adesso che i ruoli si sono invertiti?! Prima ero sempre io a recensirti, adesso invece mi ritrovo
a leggere un tuo commentuccio alla mia ficci. Che bello! Ti sembra veramente "bellissima" ???
Scrivo veramente "bene" ??? Me lo sento, sto per morire! Scherzi a parte, torniamo alla tua
recensione! Già, hai proprio ragione tu, Ginny è confusa (ma và?!) !! Dopo questo capitolo poi è
alquanto evidente che nemmeno lei sà se ciò che prova per Draco è amore o semplice passione... ma
la verità è che non lo sà nemmeno l'autrice ^__^'' !! Staremo a vedere...
Per quanto riguarda il fattaccio "Ginny90/Tink", ti spiego... il nick "Tink" in realtà appartiene
ad una mia amica, inizialmente infatti le recensioni le scrivevamo sotto lo stesso nome, poi lei
ha smesso di frequentare il sito e io ho cominciato ad utilizzare il suo nick! Quando poi ho
voluto pubblicare mi sono creata un'account mio ^__^ !! Ti ho chiarito il dubbio?! Aspetto nuovi
aggiornamenti su Beautiful nella prossima recensione ;) !! Baci!
Finish!
Al prossimo capitolo ^__^ (spero al più presto) !!
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Capitolo 3 *** Amara verità ***
Due paroline prima di cominciare:
Salvissima, gente! Non mi dilungherò troppo, lo sò che il capitolo vi
interessa di più (se qualcuno ha un parere contrario è pregato di tenerselo per sè o potrebbe
urtare il mio animo di fanwriter sensibile T.T ) .. Bene! Ooh, me felicissima, è arrivata al
terzo capitolo (anche se io ho un "rito"...quando riuscirò a raggiungere i quattro capitoli
allora vuol dire che porterò a termine la fanfiction!!) speriamo ;) !! Comunque... questo
capitolo in origine doveva essere moolto ma mooolto più lungo, poi una mia friend mi ha fatto
notare che in quel modo vi avrei reso ciechi prima del termine del capitolo, quindi onde evitare
ciò...zac! L'ho tagliato ^__^ ! A proposito di lunghezze, secondo voi faccio capitoli troppo corti?!
Va beh, avevo detto che non mi dilungavo troppo XDD ora vi lascio al capitolo!!
Baci,
Ginny90
There you'll be
- 3 -
Amara verità
26 Giugno 1998, ore 11.55, San Mungo
- Signorina...come ha detto che si chiama? -
- Weasley, Ginevra Weasley - rispose distrattamente.
- Signorina Weasley, in...? -
Alzò lo sguardo dalle sue gambe penzoloni ed incrociò quello della donna di fronte a sè. Adesso
cominciava ad alterarsi.
- In niente, Ginevra Weasley, punto. -
- Oh... -
Ashlee Burnett, o almeno così credeva si chiamasse, adesso mostrava un'espressione inebetita. I
capelli a caschetto le incorniciavano il volto magro dai lineamenti appuntiti, gli occhi
nocciola, sgranati, la fissavano con crescente imbarazzo.
- Allora? -
Si stava spazientendo. Perchè diamine si trovava lì?
24 Giugno 1998, ore 20.15, Tana
Nausea.
Nausea.
Nausea.
Nausea.
Chinata sulla tavolozza del water e scossa da continui singulti, era l'unica cosa che i suoi
sensi riuscissero ad avvertire.
Nausea.
Ah, ma lei rognone non ne avrebbe mai più mangiato. Anzi, da quel momento in poi si sarebbe
imposta una di quelle diete vegetariane che fanno tanto bene alla salute. E che sua madre
protestasse pure. Addio cibi pesanti!
Nausea.
Ancora nausea.
Dannato rognone!
Toc. Toc.
Due colpi alla porta la destarono dalle sue imprecazioni silenziose, velocemente il suo sguardo
saettò verso la fonte del rumore.
- Ginny, sono io! -
Harry...
- E' pronto a tavola! Che fai, non scendi? -
- No, io non mangio! -
- Come? -
Un viso perplesso accompagnato da uno sguardo confuso e titubante fece capolino da dietro la
porta. I suoi occhi, nascosti dalla montatura rotonda degli occhiali, si sbarrarono ancor di più
alla vista che gli si parò davanti. Ginny era ranicchiata sul pavimento del bagno, il viso
solcato da occhiaie profonde, il colorito pallido, gli occhi spenti e arrossati.
- Gin, ma... ma stai bene? -
La ragazza lo guardò di sbieco.
- Oh, sì... una meraviglia. Che fa, non si vede? -
Un'ombra di pungente ironia velava le sue parole.
- Bene... -
Aveva fatto per voltarsi e tornare sui suoi passi.
- Scu.. scusami, Harry. Non dovrei trattarti così. -
Si accasciò contro la parete, le gambe incrociate, i ciuffi vermigli che sfuggivano alla presa
del fermaglio e si sparpagliavano sul suo volto imperlato di sudore.
Fissò il ragazzo davanti a sè. La tristezza si era velocemente diradata dal suo viso, dove, pochi
istanti dopo, vide far capolino un sorriso affabile. Lo sguardo si era raddolcito.
Adorava il modo in cui la guardava, con tenerezza. Non ammetteva quel tipo di atteggiamento da
nessuno, tantomeno dalla sua famiglia, eppure quel senso di protezione nei suoi confronti la
faceva sentire bene. Non amava Harry Potter, questo no, ma provava un'immensa stima ed affetto
per lui. Alle volte si domandava se questo sentimento potesse giustificare ciò che era nato fra
loro. Forse in parte, ma entrambi erano consapevoli che qualcos'altro si frapponeva all'amore
fraterno, qualcosa che nessuno dei due aveva intenzione di rivelare a sè stessi, più per paura di
ciò che esso avrebbe potuto comportare che per svogliatezza.
Problemi, problemi e soltanto problemi. E poi c'era Draco... o meglio, c'era stato.
Le si inginocchiò di fronte, prendendole il mento fra le dita.
- Sicura di stare bene? -
- Sì, diciamo di sì... -
Le scoccò un bacio sulla fronte, poi scattò nuovamente in piedi.
- Bene... allora scendi a tavola, Molly ha cucinato rognone! -
Rognone...
Pazienza, la dieta la cominciava domani!
25 Giugno 1998, ore 03.00, Tana
Seduta su uno sgabello sbilenco, accostato alla finestra, Ginny scorgeva l'immenso manto nero che
sovrastava l'orticello. Poi il suo sguardo si posò tra le macchie d'inchiostro scuro della
pergamena poggiata sulle sue ginocchia, correndo tra le parole che componevano la frase appena
scritta.
Il verso di qualche grillo, che di tanto in tanto duettava con quello di un gufo o di una
civetta, riempiva il silenzio di quella notte stellata...
Poi si apprestò a volgere nuovamente il suo sguardo verso il cielo.
Stellata...
Oh, ecco una stella! Ah, no, è un lampione.
Con la penna d'anatra tracciò un taglio sulla parola stellata, poi tese l'orecchio
concentrandosi sui suoni intorno a lei.
Gufi, civette...
Senza nemmeno impegnarsi, poteva udire i borbottii insistenti che si ripetevano con estenuante
monotonia dal terzo piano. Erano di Ron. Dopo sedici anni di convivenza forzata aveva imparato a
distinguerli da quelli di Harry e di suo padre che, talvolta, si univano al motivetto. Quindi con
un altro scarabocchio cancellò gufi e civette.
Infine, rilesse quanto aveva scritto.
Il verso di suo fratello Ron, che di tanto in tanto duettava con quello di Harry e di suo
padre, riempiva il silenzio di quella notte piena di nubi.
Estremamente romantico.
Accartocciò il foglio e lasciò che esso scivolasse per terra ai piedi dello sgabello.
Lei non sarebbe diventata scrittrice. Si annotò mentalmente l'appunto, poi si diresse verso il
tavolo da cucina.
Erano le 03.00, ovvero l'ora in cui si teneva il suo quotidiano appuntamento notturno con la
caffettiera. Un'abitudine che aveva sviluppato solo in quell'ultima settimana, eppure in lei si
era creato un qualcosa di vagamente simile a ciò che in molti chiamano "orologio biologico". A
quell'ora, qualunque azione lei stesse svolgendo, automaticamente si rizzava in piedi,
dirigendosi verso la cucina dove di lì a poco avrebbe bevuto il suo caffè, sfogliando oziosamente
le pagine di qualche sciocca rivista babbana.
Anche quella notte non era destinata ad essere l'eccezione.
Quando il processo acqua-filtro-caffè-fornello fu portato a termine con successo, non senza le
rituali complicazioni, versò soddisfatta il liquido bruno nella sua tazzina, sorreggendola con il
dito indice della mano destra e sfogliando una rivista particolarmente impegnata, tale Salutest,
con la sinistra. Aveva coltivato questo suo interesse per il mondo babbano dai suoi undici anni e
adesso era diventato una vera e propria passione. Così, centellinando il caffè bollente, diede
una veloce occhiata agli articoli che si susseguivano davanti ai suoi occhi.
Caffeina: non esagerare!
Sbuffò e deglutì un sorso del liquido amarognolo, continuando a leggiugghiare i trafiletti del
giornale.
D'un tratto fu costretta a posare la tazzina sul ripiano di legno, portandosi una mano alla
bocca.
Nausea.
L'ennesimo attacco d'ira della giornata la colse, gravitando anch'esso attorno ad un unico
assillante pensiero.
Rognone...
Ignorando il malessere che si accresceva dentro di lei, tornò a bagnarsi le labbra con il caffè,
leggendo distrattamente alcuni articoli. Poi il suo sguardo si soffermò su una paginetta.
La salute in gravidanza.
Più in basso, alcune donne di diversa età esibivano sorridenti il loro ventre prominente, mentre,
a seguire, l'articolo mostrava varie raffigurazioni dell'embrione e del feto con rispettive
didascalie. A piè pagina, infine, una tabella che elencava passo dopo passo i sintomi della
gravidanza.
Primo mese: nausea, dolori di tipo mestruale.
Ginny roteò gli occhi.
- Per tutti i Troll di montagna, Ginevra, è soltanto rognone! -
26 Giugno 1998, ore 12.05, San Mungo
Ecco perchè si trovava lì.
Nella parete di fronte al lettino sul quale era seduta, stava affissa una targhetta dove a
caratteri grandi e leggibili era inciso:
Reparto ostetrico.
Poche parole che da qualche minuto a quella parte la stavano ossessionando.
- Signorina? -
La donna dai grandi occhi inquisitori e le folte sopracciglia castane le sventolava animatamente
una mano scarna davanti agli occhi. Così fece risalire lo sguardo lungo tutta la figura della
dottoressa, soffermandosi sul volto. Ashlee Burnett le sorrideva controvoglia, era palese: uno di
quei sorrisi che ormai ostentava meccanicamente.
- Congratulazioni signorina Weasley! -
Sentì la mano ossuta della donna stringersi attorno alla sua spalla. Una morsa dalla quale
avrebbe voluto fuggire.
- Il test è risultato positivo... è incinta! -
Incinta...
Portò una mano al grembo, serrando tra le dita la maglietta rossa di cotone, come per cercare in
essa un'appiglio per non cadere giù. Si sentiva sprofondare. Quel lettino, la stanza atipica, la
donna di fronte a sè che si esibiva nell'ennesino sorriso forzato, la cartella clinica che
stringeva nelle mani nodose, tutto la stava inghiottendo.
Incinta...
La testa le girava e un forte senso di nausea si impadroniva del suo corpo.
Incinta...
26 Giugno 1998, ore 12.20, Diagonalley
Le strade pullulavano come sempre di gente che si accalcava davanti alle vetrine dei negozi, che
affollava i marciapiedi, che riempiva l'aria di schiamazzi e mormorii eccitati di fronte ad un
nuovo acquisto.
Risate argentine e stridolii acuti di bambini le giungevano alle orecchie. Talvolta fissava i
passanti con la coda degli occhi e non di rado le capitava di osservare qualche donna dal volto
allegro e sorridente stringere la mano paffuta del suo bambino nelle proprie.
Lo avrebbe fatto anche lei?
Incinta...
In quel momento non era in grado di pensare, sentiva solo mille parole e frasi sconnesse che si
rincorrevano nella sua mente.
Sarebbe stata una buona madre?
Solo quella parola, "madre", era così distante da lei...
Ma lo sarebbe diventata realmente?
Le sue mani intensificarono la stretta attorno alla pancia.
Lei non lo sapeva. Non sapeva niente. Niente.
Alzando lo sguardo scorse il cartello che portava la scritta Ottery St. Catchpole, pochi
isolati più avanti si trovava la Tana. La Tana. Con i suoi genitori, i suoi fratelli, Harry,
Hermione. Cosa avrebbe fatto una volta entrata là dentro? Avrebbe detto "ehilà, cosa ne dite
di adibire il garage a cameretta? A breve avremo un nuovo Weasley!". Poi avrebbe avuto sua
madre sulla coscienza per il resto della vita.
Voleva solo piangere.
Pochi metri più avanti le giunsero le voci concitate dei suoi amici. Le bastò avanzare di qualche
altro passo e svoltare l'angolo per assistere alla scena che la sua amica Hermione in seguito
avrebbe definito drammatica. La ragazza, avvinghiata al corpo di Ron, volteggiava in aria sulla
scopa del compagno che si esibiva in numerose piroette ed acrobazie. Hermione urlava di terrore.
Harry, Fred e George, invece, osservavano la scena divertiti.
Lei in quel momento non ne era capace.
Così volse lo sguardo altrove e si diresse verso l'entrata della Tana.
In cucina i suoi genitori parlavano sommessamente di Merlino sà cosa. Affari del ministero, sicuramente.
Meglio, non l'avrebbero notata.
Com'era prevedibile, infatti, scivolò silenziosamente fino al secondo piano, senza essere
importunata dalle domande indagatrici di sua madre. Quando raggiunse la sua stanza, chiuse a
chiave la porta appoggiandovisi poi con la schiena.
Gli occhi le cominciarono a bruciare.
Le girava la testa, si sentiva debole.
Nausea e ancora nausea.
Incinta...
Si lasciò cadere mollemente sul materasso e finalmente diede libero sfogo alle sue lacrime. Le
coperte disfatte si aggrovigliarono attorno al suo corpo, mentre lei stringeva il cuscino al
petto traendo conforto da quel contatto. Calde lacrime le rigavano il volto.
Incinta...
Quand'era piccolina sua madre le raccontava spesso le favolette babbane. Aveva sempre creduto che
l'amore fosse magico, che quando c'era lui tutto si tingeva di meraviglia, che ogni cosa
diventava bellissima. Pensava che un giorno avrebbe aspettato un bambino, sognava una gravidanza
felice, coccolata dal suo principe azzurro.
Sbuffò.
Il principe azzurro.
Sorrise amaramente all'immagine di Draco Malfoy su un bianco destriero e lei che, con il
pancione, tentava di salirvi cadendo ripetutamente.
Scacciò velocemente il pensiero dalla sua mente.
Aveva sempre visto Harry nel ruolo del suo principe azzurro. Almeno fin quando aveva tredici
anni. Poi quella cotta infantile era tramontata, mentre al suo posto sorgeva qualcosa di molto
più complicato.
In quel momento si era sentita incredibilmente stupida.
Doveva diventare madre, madre, guidare quella vita che le cresceva in grembo, tenerle la mano
durante tutta la prima fase del suo lungo tragitto e invece non riusciva nemmeno a mettere ordine
nella sua, di vita.
Apettava un bambino da Draco Malfoy.
Inizialmente era ancora troppo shockata per realizzare quell'amara verità, ma adesso quasi le
veniva da ridere.
Rideva. Rideva per non ricominciare a piangere che sicuramente sarebbe stato più doloroso. Che
cosa c'era poi da ridere in tutta quella situazione assurda, non lo sapeva nemmeno lei. Forse,
proprio l'assurdità della situazione stessa.
Era inutile. La psicologia non era mai stata il suo forte. Non riusciva a capire gli altri come
non riusciva a capire sè stessa.
Amava Draco Malfoy?
Sì, no, forse. Sì. Amava il ragazzo diciassettenne, quello che aveva conosciuto nei corridoi di
Hogwarts, quello che l'aveva sempre derisa e offesa, ma che inspiegabilmente era riuscito a farla
invaghire di sè. Quello che ormai era morto. Aveva scelto di diventare Mangiamorte e di quel
ragazzo non era rimasto più niente. Soltanto il ricordo.
Cosa avrebbe detto a suo figlio? Cosa gli avrebbe propinato? La favoletta romantica e poi
soltanto un enorme ammasso di ricordi?
Aspettava un bambino da un Mangiamorte.
Diciamolo, non era esattamente il tipo di padre che aveva sempre sognato per suo figlio.
- Ginny, a tavola! - il richiamo di suo fratello Ron le giunse nitido alle orecchie.
- Sì, sì arrivo. - mugugnò, certamente senza aspettarsi una risposta.
Scese dal letto per dirigersi al piano di sotto. Stava quasi per abbassare la maniglia della
porta, quando indietreggiò di qualche passo fino a ritrovarsi di fronte allo specchio sull'anta
dell'armadio. Doveva avere proprio un aspetto terribile.
I capelli rossi erano scompigliati, sembravano una matassa infuocata di rovi intrecciati, ci
sarebbero volute ore per pettinarli, il viso pallido, i suoi avrebbero sicuramente detto che era
più scarno obbligandola quindi a trangugiare tutto il ricettacolo culinario di sua madre, i
vestiti stropicciati non avevano più un verso.
Fissò attentamente la sua figura.
Ciò che lo specchio rifletteva era l'immagine di una ragazzina che non sà ancora cosa fare della
sua vita.
E sarebbe dovuta diventare madre.
- Ginny! A tavola! -
- Sì! Arrivo! -
Stavolta rispose in maniera più udibile. Si diede due spazzolate veloci ai capelli sperando di
ottenere così qualcosa che assomigliasse ad una piega, si riassettò i vestiti e simulò un sorriso
di fronte allo specchio. Forse un cieco l'avrebbe ritenuto convincente. Quindi si affrettò a
scendere gli scalini saltandone due alla volta.
"Alt, Ginny. Potresti cadere e rotolare giù, cosa che al tuo bambino non farebbe molto
piacere..."
Si sorprese del suo stesso pensiero, ma cominciò a scendere i gradini con più calma.
font>
***
Finish capitolo! Come vi sembra? Ero molto indecisa sull'inviarlo
oppure no, vi giuro che in classe stavo provocando una crisi isterica generale o.O !! Era troppo
noioso? Troppo fettoloso? Troppo...troppo qualunque-aggettivo-dispreggiativo-che-vi-venga-in-mente? Io mi sono impegnata tanto tanto ç__ç !! Comunque, come avete visto, Dracusso non è
comparso in questo capitolo. Mi spiace dirvelo ma... non ci sarà per un altro pò di tempo, la sua
assenza mi serve per sviluppare la trama =)) !! Prima o poi però tornerà, statene certi ^__- !!
Adesso però vi pongo un ultimo quesito prima di lasciarvi ai ringraziamenti: come farà adesso
Ginny (vi ricordo che deve frequentare ancora l'ultimo anno ad Hogwarts) ?
Baci
Luna Malfoy: me essere crudele e indegno T.T !! Come ho potuto non commentare mai le tue
fanfiction?! Ho vissuto nella convinzione di recensirti puntualmente ad ogni capitolo, ne ero
profondamente convinta =__= mah..! Comunque sono io quella perplessa et imbarazzata,
ancora non riesco a credere che tu trovi interessante questa schifezza partorita dalla mia mente
ç__ç sono tanto tanto commossa.
Sissichi: sgrunt... sul tuo nome dovrei sorvolare, e lo sai perchè?? Pecchè tu ancola non
hai pubblicato il seguito di "In gara per la vittoria" ç__ç cattivona! Ihih, va beh sei perdonata
a patto che al più presto troverò il sequel tra gli aggiornamenti v.v (sono intransigente su
questo punto) ! Come vedi io ho aggiornato abbastanza presto ^__^ eh, sì. Ginny sedotta,
abbandonata e pure gravida XDD ghgh, come ssssono crudeleee!! Come andrà a finire? Beh, ancora
per la fine mi sà che dovrai aspettare un bel pò carissima =)) (non saprei se prenderla come una
buona notizia al tuo posto, io la interpreterei come una minaccia^^) !!
Enika: che bello, abbiamo un'altra new ^__^ !! Ciao Enika, grazie per il commento e per il
carina =)) ! Ti piacciono le D/G?! Anche a meeeeee (oddeo, ma non l'aveva capito nessuno!) ...
spero che continuerai a recensire ^^ !!
Marcycas - the Lady of Darkness: ciao (che originalità =__= ) !! Hai colto in pieno...
Draco è un bastardo [ma... ndDraco a cuccia tu ndme siiigh ndDraco] ! Nemmeno io mi capacito di
come questo str...emh, caaaaaro ragazzo abbia potuto congedare Ginny con quelle due paroline
striminzite, tzé...se pensa che la passerà liscia ¬.¬ *prepara la stanza delle torture* ghgh!! E
purtroppo sì, c'hai visto giusto, Ginny è incinta ^__^ !!
Pallina: non credo ti servano ulteriori delucidazioni, no? Mi sembra piuttosto ovvio che
adesso Ginnussa è incinta v.v ihih, quanto sono sadica! Cosa succederà adesso [già, cosa
succederà? Non ne ho idea nd me -_-' nd tutti] ?! Comunque sì, le ho lette e le amo, mi piacciono
tantissimo per cui sei obbligata a continuare "Can you feel the Love" (lo pretendo v.v) !! Grazie
per aver letto anche l'altra mia fanfiction su Peter Pan, ho lasciato anche dei ringraziamenti se
non te ne fossi accorta =)) ! Grazie per l'appassionante e il travolgente *__* me
commossa!
hermione: sei arrivata all'alba dell'11 [tutti i presenti incrociano le dita e chiudono
gli occhi pregando silenziosamente] ?! Già, entrambe abbiamo una predilezione per i personaggi
confusi [forse perchè lo siamo anche noi? ndme parla per te... ndhermione] ma spero di rimettere
le idee a posto a Ginny nei prossimi capitoli ^__^ !! Anche a me le recensioni gratificano più
dei buoni voti (anche se quelli non mancano nemmeno ^__^'') quindi RECENSITE, RECENSITE,
RECENSITE *tink comincia a ballare al centro della stanza improvvisandosi ragazza ponpon* !!!
Comunque, grazie per avermi chiarito il dubbio....io sono un annetto più picciola di te ^^ ho 14
anni (nel 2005 ne faccio 15), adesso te la tolgo io la curiosità! Spoiler credo intenda le
fanfiction dove sono contenute delle anticipazioni, ad esempio quando uscirà il sesto libro di HP
tutte le fanfiction che conterranno eventi avvenuti nel Principe Mezzosangue faranno parte di
quella categoria! Spero di essere stata chiara (ma soprattutto di non aver sparato fesserie -.-
)
Lily90: grazie per i complimenti... sono contenta di avere fra le recensioni qualcuno che
non ama come me le D/G, è una sfida in più :) !! Comunque mi ha fatto anche tanto piacere sapere
che il "mio" (magaaari) Draco sia quello vero e non lo sdolcinato e mieloso, perchè anche io non
lo reggo proprio >.< !!! Anche se qualche cambiamento piano piano lo dovrà fare (senza farlo
diventare naturalmente tutto zuccheroso da diabete =__= ) ^__^ !!! Speriamo =) !
vega: già, chissà, chissà cos'era, ihih!! Sono contenta che "quella scena" ti sia piaciuta
e che non l'abbia descritta troppo fettolosamente, mi sono creata mille trip mentali o.O !!
Grazie tantissime per avermi rassicurata su questo punto e per i complimenti :-* a presto!
Ryta Holmes: e finalmente arriviamo a te *__* !! Lo sai che potrei denunciarti per tentato
omicidio? Mi sono sentita mancare quando ti ho vista fra le recensioni O.O ! Sogno o son desta?
Adesso mi sento tanto un puffo perchè a furia di darmi pizzicotti son diventata tutta blu XDD mi
dovrai pagare la lampada!! Comunque per conoscere la risposta alla tua domanda dovrai aspettare
niente-popò-di-meno che......la fine della fanfiction o.O !! Sì, sì, infatti si saprà chi è la
persona che adesso non c'è più per Ginny solo alla fine della storia ^__^ ghgh, mi sto vendicando
di tutti i capitoli spezzati sul più bello e di tutte le storie che non aggiorni da mesi XDD !!
Per la seconda domanda, invece, sicuramente le occasioni non mancheranno, ma... ma dovrai
aspettare un pò anche per questo ihih!! Comunque... davvero scrivo pulito ed elegante *tink
improvvisa una danza indiana attorno al tavolino del soggiorno* ??? Attenta che mi gaso tutta (
voooolaaaaaaaareee oohoh XDD) !!! Continua a recensirmi, ti prego, ci tengo tanto =*
RECENSITE!!! |
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