Lumos

di Cleo55
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lettera ***
Capitolo 2: *** Halloween ***
Capitolo 3: *** Macerie ***
Capitolo 4: *** Decisioni ***
Capitolo 5: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 6: *** il Paiolo Magico ***
Capitolo 7: *** Diagonalley ***
Capitolo 8: *** Binario 9 e tre quarti ***
Capitolo 9: *** Il viaggio ***
Capitolo 10: *** Lo smistamento ***
Capitolo 11: *** non sono sola ***
Capitolo 12: *** Un grande potere ***
Capitolo 13: *** Draco Malfoy ***
Capitolo 14: *** Finitem incantate ***
Capitolo 15: *** Posta inaspettata ***
Capitolo 16: *** Una nuova profezia ***
Capitolo 17: *** Il ballo ***
Capitolo 18: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 19: *** Il benvenuto ***
Capitolo 20: *** Desiderio carnale ***
Capitolo 21: *** Non ti lascio ***
Capitolo 22: *** La foresta proibita ***
Capitolo 23: *** Senza via d'uscita ***
Capitolo 24: *** Una mezza verità ***
Capitolo 25: *** Di nuovo a casa ***
Capitolo 26: *** Esercito di Silente ***
Capitolo 27: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 28: *** Ultimatum ***
Capitolo 29: *** Lacrime argentee ***



Capitolo 1
*** La lettera ***


Caro Albus,
sono ora mai 12 mesi che siamo nascosti, ti scrivo perchė ora piú che mai ho paura di essere scoperta, sono piú di 2 settimane che non sentiamo Codaliscia, e non ho un buon presentimento. Ė da piú di 9 mesi che non vediamo nessuno dell'ordine persino SIrius, ma era l'unico modo per essere piú sicuri e sopratutto per non far sapere al mondo magico   La presenza della bambina che porto in grembo.
caro ALbus ė nata ieri ed ė bellissima James ha deciso di chiamarla Claire, ė cosí contento e anche ad harry sembra piacere. Ma questa bambina ė sbagliata ALbus, Claire non ė la figlia di James, e voglio che almeno tu lo sappia nel caso a noi succeda qualcosa, voglio che la bambina sappia un giorno chi ė il suo vero padre, Severus.

Sperando di Vederti presto tua Lily

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Capitolo 2
*** Halloween ***


Era la notte di halloween e alla finestra di una torre picchiava inccessante un gufo, un uomo seduto alla scrivania lo aveva notato e senza scomporsi troppo si era diretto verso la finestra, era piuttosto in la con l'età, la lunga barba grigia ricadeva lungo tutto il busto e portava degli occhiali a mezza luna calati sul naso, Albus SIlente si stava domandando chi a quell'ora di notte poteva avergli  mandato un messaggio, ma neanche immaginava che quella piccola busta bianca conteneva uno dei piú grandi segreti a lui mai svelati, leggeva con calma il contenuto fermandosi a riflettere ogni volta che incontrava un punto.
I suoi occhi si fermarono era davvero possibile una simile cosa? Doveva vedere Lily, doveva almeno parlarle, sapere cosa avrebbe fatto e detto della bambina. in un attimo si mise il mantello e con un sonoro pop sparí dalla torre.

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Capitolo 3
*** Macerie ***


Era una notte fredda e a Godric's  Hollow era appena scoccata la mezzanotte quando ALbus Silente comparve in un vicolo buio, si diresse verso la piazza con passo incalzante, era pronto al peggio, e il peggio trovó.
L'incantesimo di disillusione che doveva proteggere la casa era saltato, possibile che SIrius li avesse traditi? Non c'era tempo per pensare, il vecchio uomo avanzó fra le macerie con la bacchetta pronta per eventuali attacchi, quello che vi trovó era sconcertante, i corpi senza vita di Lily e James potter giacevano immobili sul freddo pavimento, erà finità, L'oscuro signore ancora una volta aveva colpito, lacrime argentee scendevano sulle gote del mago, quando un rumore attiró la sua attenzione, tra le macerie un lettino era rimasto illeso e al suo interno vi erano due piccoli bambini, il piú grande aveva un anno e strillava come non mai, sulla fronte una cicatrice a forma di saetta segno che Voldemort era stato sconfitto, non si sapeva come ma quel bimbo era sopravvissuto e con lui la sua sorellina di due giorni, la bimba da quando Albus era entrato nella stanza non aveva aperto bocca i suoi occhioni neri lo scrutavano come alla ricerca di qualcosa. Silente doveva agire e aveva poco tempo, quel giorno sarebbe rimasto per sempre nella memoria di tutti, il signore oscuro era stato sconfitto o almeno per il momento e harry era sopravvissuto, sarebbe diventato celebre in tutto il mondo magico e Albus non poteva fare niente se non fare in modo che le ultime volontà di LIly si esaudissero, nessuno avrebbe saputo della nascita della piccola Claire per il momento, sarebbe cresciuta lontana dal fratello lontana dal mondo magico, lontana da persone che non sarebbero state pronte ad accettarla e quando fosse stato il momento la bambina poteva tornare, ma non quella notte, non quel giorno.

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Capitolo 4
*** Decisioni ***


Silente aveva preso la sua decisione, Severus avrebbe saputo della sua paternità a tempo debito! era sicuro che sarebbe riuscito a fargli capire quanto la sua missione fosse importante, e che non avrebbe potuto prendersi cura della piccola, ne vederla crescere ne dirle di essere suo padre almeno per il momento. poteva sembrare una crudeltà ma era necessario, Silente sapeva che L'oscuro signore sarebbe tornato, e Piton avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella lotta contro la magia oscura. Così ora si trovava davanti all' orfanotrofio Pia Madre, tra le braccia un fagottino, sapeva che l'infanzia di quella bambina non sarebbe stata tra le piú liete, ma era il suo destino, l'unica cosa che Albus poteva fare era promettere a quella bambina in fasce che un giorno sarebbe tornato a prenderla. Claire che fino a quel momento non aveva mai pianto, una volta posata davanti alle porte della Pia Madre, lanció un ultimo fugace sguardo a quel uomo prima che con un pop svanisse nel nulla.

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Capitolo 5
*** Una visita inaspettata ***


Erano passati ora mai 15 anni da quando Claire era stata trovata davanti alla Pia Madre, avvolta in una coperta con una lettera nel quale vi era scritto solo il suo nome a lettere maiuscole. Fin da piccola era sempre stata una ragazzina taciturna, solitaria, non aveva amici nonostante fosse li da quando era piccolissima.Tanto tenebrosa quanto bella, era sempre stato chiaro alle sorelle che crescendo sarebbe diventata di una bellezza peccaminosa,la pelle bianca come il latte, in un corpo dove ogni curva era al posto giusto, un volto fine incorniciato da lunghi capelli corvini e impreziosita da carnose labbra rosse, un volto perfetto se non fosse stato per quegli spaventosi occhi neri   che amava puntare sulle persone fiche non erano costrette a distogliere lo sguardo. Claire sapeva di non essere come le altre ragazze da quando era bambina, era sempre stata diversa riusciva fare cose a dir poco bizzarre come quella volta che le sorelle le tagliarono i capelli perchė a detta loro erano troppo lunghi per una bambina di quella età, e Claire in una notte era riuscita a farseli ricrescere ma ne ebbe la certezza solo a 15 anni compiuti. Erà il giorno del suo compleanno infatti quando un uomo dalla lunga barba bianca comparve accompagnato da suor Teodora alla porta della sua stanza - Claire hai una visita ... Vi lascio parlare - la porta si richiuse e Teodora scomparve dietro ad essa lasciando quel vecchio nell stanza di Claire. La ragazza guardava l'uomo senza dire una parola, scrutava ogni singolo lineamento di quel volto stanco che le era quasi familiare, ma come poteva conoscerlo era impossibile. - ciao Claire, io sono Albus SIlente e sono qui per offrirti un posto nella mia scuola, hai effettivamente vinto una borsa di studio per..-  ma Claire non lo fece neanche finire - io non ho fatto domanda per nessuna borsa di studio signore -  Silente la guardó impassibile, era sveglia proprio come sua madre - certo, ma vedi questa non ė una scuola come le altre, potrai decidere di non credermi, ma hogwarts ė una scuola di magia, frequentata da maghi e streghe, come te - Claire non era stupida, ma quel uomo sembrava cosí serio lei capiva quando qualcuno mentiva e non era questo un caso, quel vecchio non si stava prendendo gioco di lei, e credergli non fu cosí difficile dopo tutto cosí si sarebbero spiegate molte cose - io accetto signore... Mi dica cosa devo fare, voglio sapere tutto ció che cė da sapere- ALbus non sembrava sorpreso dalla reazione di Caire - e saprai tutto Claire, saprai tutto.-

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Capitolo 6
*** il Paiolo Magico ***


Una strega,ecco quello che era, finalmente uno spiraglio di luce in quella sua vita grigia sembrava essere finalmente arrivato, ma Claire non era brava ad essere felice, non aveva mai provato ad esserlo non c'era mai stata occasione, non che alla Pia Madre venisse trattata male, ma fin da piccola sentiva di non appartenere a quella realtà e ora dopo 15 anni sapeva che aveva sempre avuto ragione. Mancavano pochi giorni all'1 settembre giorno effettivo del inizio della scuola, si stava dirigendo verso il locale magico di cui Silente le aveva parlato, Il Paiolo Magico, camminava a passo spedito con indosso dei jeans e un maglione bordeaux che le risaltava il colore degli occhi. Amava girare per le vie di Londra da sola, girando il 2 vicolo notò il piccolo locale, che come aveva detto Silente sembrava non attirare l'attenzione dei babbani, termine che definisce le persone senza poteri magici. All'interno del locale c'era un pesante odore di tabacco, gli uomini hai tavoli non le prestavano alcuna attenzione, diversamente dal barista Tom che guardava direttamente alla porta d'entrata, - salve, sto andando a Diagonalley- Tom era abituato, soprattutto in quel periodo, a vedere ragazzini pronti per il primo anno accompagnati dai genitori babbani, ma in questo caso la ragazza non poteva certo avere undici anni, infatti Silente aveva detto a Clarie che avendo vinto la borsa di studio solo adesso avrebbe comunque frequentato i corsi del primo anno. - certo cara seguimi - la portò nel retro e puntando la bacchetta su un muro si aprì magicamente un passaggio che portava a questa suddetta Diagonalley. 

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Capitolo 7
*** Diagonalley ***


Diagonalley non era come Claire se la aspettava, sotto quel grigio cielo londinese sembrava il set di un film del dopoguerra. Le vetrine erano coperte dai manifesti del ministero alternati da faccie di mangiamorte ricercati, SIlente aveva avvisato la ragazza che di quei tempi era pericoloso giare da soli per Diagonalley ma Claire aveva insistito per andarci sola. con il gruzzolo di soldi e la lettera di ciò che le sarebbe servito entrambi dati dal professor SIlente, Claire camminava a passo spedito per le vie della città cercando il luogo in cui avrebbe preso le uniformi scolastiche. Si trovó presto da madamE malkin:abiti per tutte le occasioni, doveva essere un posto carino un tempo ma ora era piuttosto lasciato andare, stoffe giacevano sul pavimento e parecchi abiti erano buttati alla rinfusa su una sedia, un donna , probabilmente la proprietaria giarava febbrilmente per la stanza, - Buon giorno - - giorno giorno, anche tu per hogwarts ? - Claire fece cenno di si con la testa, la donna la prese per una mano e la fece salire su un piedistallo alto pochi centimetri, in poco piú di 15 minuti, Claire si trovava fuori dalla sartoria diretta a prendere ciò che piú le premeva, la sua bacchetta, Olivander era li proprio in fondo alla strada, poche volte nella sua vita Claire era stata cosí eccitata, le sue cambe parevano muoversi da sole. Un vecchio uomo la accolse con un sorriso tirato sulle labbra, era anziano con occhi verdi come quelli di un gatto, una di quelle strane persone sul quale Claire amava puntare i suoi occhi e vedere come reagivano, ma non era quello il momento per i suoi giochetti - io ho bisogno di una bacchettà signore - lo sguardo indagatore di Olivander si fermó per un attimo sulle labbra che avevano appena parlato, - sei nel posto giusto allora. Si da il caso che io ricordi tutte le persone a cui ho venduto una bacchetta, ma tu ragazza, non sei certo fra queste persone, é strano che una bambina della tua età mi chieda una bacchetta quando dovrebbe averne una già da parecchio tempo- era effettivamente vero Claire avrebbe dovuto avere la sua bacchetta a undici anni ma quella dannata borsa di studio era arrivata in ritardo di 5 anni e quindi lei si trovava li solo ora, ma la curiosità nella voce di quel uomo non le piaceva, e non voleva dargli quella soddisfazione, - vorrei una bacchetta-  Olivander non ci aveva sperato piú di tanto - mi sembra giusto, e penso anche che con il tuo caratterino questa possa essere al caso tuo- e usci da uno degli scaffali con una scatoletta in cuoio tra le mani - 13 pollici sufficientemente flessibile, di quercia e bhe questo nucleo ė piuttosto particolare come il mago che deve portarla, é da anni che la tengo nel negozio aspettando il degno mago o strega a cui possa essere destinata - Claire era incuriosita e quasi lusingata da quelle parole, ma non voleva darlo a vedere, prese tra le mani quella pezzo di legno cosí tanto desiderato e sentí un brivido percorrerle tutto il corpo - e cosí questa strega sei tu, posso sapere il tuo nome almeno? -  - Claire signore, posso domandarle quale sia il nucleo di questa bacchetta? - - mi sarei stupito se tu non lo avessi fatto, in questa bacchetta risiede un unica lacrima di un particolare ippogrifo che ho incontrato parecchi anni fa in una foresta. Da questa bacchetta deriva un grande potere se lo ricordi- . quelle parole l'avevano lasciata pensierosa e per tutto il tragitto che fece per tornare alla PIa Madre quei pensieri non la lasciarono.

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Capitolo 8
*** Binario 9 e tre quarti ***


In poche settimane Claire era riuscita a sapere tutto ciò che c'era da sapere sul mondo magico, la sconfitta del signore oscuro per mano di un bambino appena nato, e il suo ritorno al potere, la storia di hogwarts, le rivolte dei gobelin, aveva letto gran parte dei libri di incantesimi, sfogliato cura delle creature magica, quelle materie la attiravano, voleva sapere il più possibile per non essere giudicata dagli altri ragazzi, sapeva che avrebbe attirato gli sguardi di molti, era nuova, aveva 15 anni e avrebbe frequentato con quelli del primo, questo bastava a creare curiositá negli altri e a Claire non piaceva essere al centro dell'attenzione. 

                                                                                             ***
L' 1 settembre era giá arrivato, Claire era emozionata camminava diretta verso la stazione di King's cross, portava con una mano il suo baule, con i  pochi effetti personali che aveva, e con l'altra la gabbia di un nero barbagianni che aveva acquistato un giorno a Diagonalley, Claire si era resa conto che i soldi offerti dalla borsa di studio erano molti, quando di solito le borse di studio permettevano lo stretto indispensabile, ma non era il caso di fare presupposizioni in fin dei conti un po' di soldi le facevano comodo. La stazione era piuttosto affollata, Silente le aveva spiegato come arrivare al binario 9 e tre quarti, usando il passaggio a muro tra il binario 9 e 10, attraversò con facilitá il passaggio e si trovò davanti ad una sbuffante locomotiva a vapore, bambini correvano freneticamente da una parte all'altra, i piú grandi si rivedevano dopo i 3 mesi di vacanza, il fatto di non conoscere nessuno non la infastidiva era abituata a stare per le sue, portava a fatica il baule verso il vagone dove venivano messi i bagagli, doveva sollevarlo di qualche centimetro, ma risultava difficile farlo con altri 20 bambinetti che spingevano per mettere i loro, in un certo momento il peso del baule era scomparso, un ragazzo alto dai capelli color platino aveva sollevato senza difficoltá il suo baule mettendolo sul vagone e le aveva lanciato un profondo sguardo prima di andarsene senza dire una parola, claire lo aveva seguito con lo sguardo salire sul treno, dovevano essere coetanei, o almeno così le sembrava, la sua pelle era bianchissima e aveva un viso sciupato che mostrava due profonde occhiaie sotto gli occhi che contribuivano a renderlo ancora più bello di quello che era, non una vera e propria bellezza di quelle per le quali le ragazzine perdono la testa ma una di quelle che non viene notata, che quasi si evita, Claire era tornata in se, i ragazzi non erano mai stati di suo interesse, lei aveva altro a cui pensare, e i ragazzi della Pia Madre non le erano mai piaciuti, faceva di tutto per evitarli, e avrebbe fatto di tutto per evitare anche quel misterioso ragazzo dagli occhi grigi.

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Capitolo 9
*** Il viaggio ***


Claire trovó uno scompartimento vuoto deve poter stare in pace, lontana da sguardi indiscreti, il viaggio era lungo, il treno passava dai piú desolati campi di grano a dei piccoli paesini che parevano disabitati, ogni tanto qualche studente passava per il corridoio, ma nessuno sembrava aver ancora fatto caso a lei, ma sapeva che era solo questione di tempo, arrivata a hogwarts sarebbe satata smistata in una delle 4 casa e in quel momento tutti si sarebbero accorti di lei, non era emozionata o nervosa, semplicemente non le piaceva quando troppi occhi la scrutavano. Stava leggendo il libro di pozioni, immaginando quanto sarebbe stata affascinante una lezione, quando una chioma rossa attiró il suo sguardo sul corridoio, erano 3 ragazzi, due maschi e una femmina uno dei ragazzi aveva una folta chioma rossa era alto e piazzato, il contrario del amico, che a Clare ricordava tanto un volto già visto, come un sogno, i capelli neri scompigliati circondavano un volto occhialuto e sulla fronte spuntava una piccola  cicatrice a forma di saetta, a Claire bastó fare uno piú uno per capire che si trattava di harry, harry potter, proprio  mentre scrutava incuriosita i 3 ragazzi chiacchierare davanti al suo scompartimento spuntó il ragazzo del bagaglio,  accompagnato da  2 amici, era chiaro da come guardava i 3 ragazzi che so trovava li non per caso - Potter, ti  cercavo, volevo chiederti come hai passato l'estate, immagino con i tuoi zii dato che ora sono davvero gli unici  familiari che ti rimangono - e scoppió in un ghigno beffardo, harry stava scattando verso il ragazzo ma il rosso era  piú veloce e lo bloccó - harry non fare sciocchezze, sai comė draco, ti sta solo provocando- sembrava essersi calmato, ma fu la ragazza, che fino a quel momento era rimasta in disparte a parlare - e tu draco come l'hai passata,   Sicuramente non col tuo papino, dimmi lo trattano bene i dissennatori ad azkaban? - quelle furono le ultime parole, un prefetto era appena arrivato costringendo i 3 ragazzi che era meglio cambiare aria e girare all' argo, solo in quel momento, girandosi, Draco notó Claire che lo guardava ,non fece niente, indugió solo un momento sulle sue labbra prima di andarsene con uno strano sorriso sulle labbra.

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Capitolo 10
*** Lo smistamento ***


Il buio era già calato quando il treno arrivó alla stazione di hogsmeade, il freddo pizzicava la pelle di Claire, era ora mai in divisa, un lungo mantello nero che aveva comprato a Diagonalley, le scendeva giù lungo i fianchi fino a terra, un grande cappuccio le ricadeva morbido quasi fino agli occhi, quelli del primo anno, arrivavano alla scuola attraversando il lago con delle piccole imbarcazioni incantate, nel momento in cuí il castello comparve, come una moltitudine di luci luminose nel cielo nero Claire capí che finalmente si trovava a casa, era quello il luogo a cui era sempre appartenuta, quelle mure sarebbero diventate la sua famiglia, lo sapeva anche prima di entrarci.
                                                                                                 ***

Le porte della sala grande si aprirono, mostrando una sala enorme composta da 4 tavoli messi verticalmente e un lungo tavolo orizzontale davanti ad essi, dove si trovavano gli insegnanti, milioni di candele galleggiavano sul soffitto che sembrava un cielo stellato grazie ad un incantesimo di disillusione. Claire si fece scendere il cappuccio dalla testa, liberando i suoi lunghi capelli che le ricaddero mossi sulle spalle, come aveva previsto molte teste, degli studenti piú grandi si voltarono versó la sua figura che spiccava tra quei ragazzini, una donna sulla settantina davanti a loro  teneva fra le mani una pergamenta con i nomi dei ragazzini, e inizió a leggere procedendo per lo smistamento a uno a uno i bambini venivano collocati nelle rispettive case, la voce della professoressa pronunció tutti i nomi finche toccó a Claire, - Swan Claire - un silenzio ricadde su tutta la sala, tutti gli occhi erano posati su di lei, Claire guardava dritta davanti a se mentre si avvicinava allo sgabello, i suoi occhi guardarono velocemente tutti i professori fermandosi un po' di piú su un uomo vestito in nero con unti capelli corvino e un naso adunco, i suoi occhi puntavano dritti negli occhi di Claire e per la prima volta fú lei istintivamente a distogliere lo sguardo, gesto che la lasció confusa, seduta sullo sgabello, cercava di ignorare i mormorii che giravano di tavolo in tavolo, la professoressa mise il cappello sulla testa e subito Claire sentí una voce nella sua testa - ahh complicato, complicato davvero, vedo coraggio, ma anche paura, paura che viene nascosta ma anche un cervello niente male, niente male davvero, ma dove ti colloco, vedo che sai tutto sulle case, eppure nn hai preferenze trovi punti positivi per ogni casa, ma credo che questa scelta sia corretta- e finalmente i capello si pronunció, SERPEVERDE.
Claire tiró un sospiro di sollievo, e qualcuno al tavolo dei professori aveva abbassato lo sguardo con un sorriso nascosto fra le labbra.

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Capitolo 11
*** non sono sola ***


Serpeverde, era considerata la casa peggiore, erano serpe verde alcuni dei maghi e streghe più oscuri mai esistiti, Voldemort stesso era stato un serepeverde, ma a Claire non importava, quella era la casa a cui era stata assegnata, sarebbe cresciuta, sarebbe diventata potente, nessuno avrebbe mai potuto ferirla, con la magia no sarebbe più stata sola, seduta a quel tavolo si sentiva un altra, parlava con i coetanei raccontando della famosa borsa di studio, non era mai stata socievole ma era sempre stata brava con le parole, in pochi minuti molte ragazze, della sua età già pendevano dalle sue labbra, con tutte le informazione che aveva ottenuto con la lettura dei tanti libri comprati, potava benissimo avere conversazioni di ambito magico, ma anche parlando mai una volta dava la più piccola confidenza alle ragazze, non un sorriso o uno sguardo amichevole - e dimmi i Swan sono una famiglia magica potente ?- erano già tutti convinti che lei fosse una puro sangue, ma non aveva intenzione di mentire sul suo stato di sangue, che affettivamente non sapeva non avendo mai conosciuto i suoi genitori.- non saprei dirtelo Amily, vivo in un orfanotrofio e non ho mai conosciuto i miei genitori - nella sua voce non c'era un filo di imbarazzo o malinconia, mentre tutte le ragazze la guardavano di sott'occhi, non persero comunque l'ammirazione per quella nuova serpeverde, solo il fatto di essere così danatamente bella le garantiva un posto nel gruppo.Mentre raccontava della sua vita a Londra e di come fosse venuta a sapere di essere una strega un ragazzo dai capelli platino seduto un po' più lontano la ascoltava senza però mai alzare lo sguardo, Claire se ne era accorta e ne era compiaciuta, era stato così facile accattivarsi quelle ragazze, e attirare lo sguardo di moltri ragazzi affascinati da quella chioma nera e quelle labbra rosse, l'unico che non la guardava era Daco, ma non le importava, era solo un ragazzino a cui piaceva prendersela con tutti.Finito il pranzo tutte le case vennero accompagnate ai dormitori, quello dei Serpeverde, che era sempre stato nei sotteranei, era quell'anno stato trasferito in una delle torri nord, Claire venne subito invitata da 4 ragazze del sesto, sue coetane, a dividere la stanza con loro, si trovava ora sul suo letto, le luci già spente, guardava dal letto a baldacchino la finestra che mostrava una luna piena e un cielo coperto di stelle, era a casa, non era più sola, non erano certo quelle ragazze la sua nuova famiglia, la sua consolazione, ma quella scuola, quelle mura che l'avevano accolta quella magia che per tanto le era stata tolta ma che ora era tornata da lei, più potente che mai e Claire lo avrebbe scoperto presto

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Capitolo 12
*** Un grande potere ***


Il primo giorno di lezioni era arrivato, Claire era emozionata, oggi avrebbe battezzato la sua bacchetta, l'aspettavano 2 ore di incantesimi una di trasfigurazione e una di pozioni. L'aua di incantesimi era piuttosto piccola, Claire seduta nell'ultima fila aspettava impaziente che il professor Vitius iniziasse, - benvenuti ragazzi e ragazze, io sono Vitius, il vostro insegnante di incantesimi, dato che oggi molti di voi battezzeranno la bacchetta, inizieremo con un semplice incantesimo di lievitazione, aprite a pagina 2 del libro grazie - Claire aveva già letto il libro e sapeva di quale incantesimo il professore parlava, WIngardiumleviosa , dopo un intera ora di spiegazione sul movimento del polso, la pronuncia e la concentrazione il professore li fece provare uno alla volta, uno ad uno tutti i ragazzini provarono, senza peró alcun risultato, - non preoccupatevi ragazzi, é assolutamente normale, non mi aspettavo ci riusciste al primo tentativo. Signorina Swan prego - Claire guardó per un momento la piuma sul suo tavolo, si sarebbe alzata in aria lo sapeva, la magia era dentro di lei poteva sentirne il battito, - WIngardiumleviosa - fú un attimo tutte le piume, i libri che erano nel stanza si alzarono in un momento, i ragazzini e il professore la guardavano senza parole, la sua mano scese e con essa tutti gli oggetti, era bellissimo Claire sentiva il potere fluire dalla sua mente alla sua bacchetta straordinario, - straordinario, mai vista un cosa simile, ad un battesimo poi, ė chiaramente stata messa nella classe sbagliata signorina, facciamo un altra prova, questo incanto ė piú complesso lo sto insegnando ai ragazzi del sesto anno, la formula ė Aguamenti, il polso disegna un atto rovesciato, provi signorina -  e le porse un bicchiere -  Aguamenti - ma non successe niente - non si preoccupi sarebbe stato oltre che assurdo - no Claire non ne voleva sapere lei sapeva di poterlo fare bastava concentrarsi - AGUAMENTI - un getto d'acqua uscì dalla punta della bacchetta ricadendo nel bicchiere - Sbalorditivo, penso che con poche settimane riusciremo a spostarla direttamente almeno alla 5 classe dove potrà giá fare il suo g.u.f.o-  in poche ore la storia di quello che era successo ad incantesimi aveva già fatto il giro della scuola, la fama di Claire era già salita dopo solo un giorno, le lezioni andavano bene e lei risultava sempre piú avanti, arrivatà l'ora di difesa contro le arti oscure, Claire abbe il piacere di rivedere quello strano professore con il quelle aveva avuto una caduta di sguardo alla cerimonia dello smistamento, Piton, direttore della sua casa, veniva ritenuto il professore piú severo quasi crudele, ma non certo da Claire, lei non sapendo per quale motivo, provava una sorta di ammirazione, per il modo in cui insegnava, senza sottovalutare il potere della magia oscura, e il professore stesso in poche lezioni sembrava avere un occhio di riguardo per lei, si somigliavano, entrambi,silenziosi, misteriosi, enigmatici. 
 

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Capitolo 13
*** Draco Malfoy ***


I primi 2 mesi passarono in un lampo, Claire era riuscita a farsi trasferire nella 5 classe con i suoi coetanei, frequentava i corsi con le sue compagne di stanza Amily, Samanta, Cloudia e Brianna. I suoi poteri diventavano ogni giorno di piú, questo la rendeva ammirata da gran parte dei compagni, molti ragazzi le cinguettavano attorno e a lei piaceva mandargli sguardi sfuggevoli, che li facevano arrossire all'istante, ma mai una volta si era interessata ad uno di loro, ogni tanto incontrava di sfuggita lo sguardo di Malfoy che la fissava e anche se lei se ne accorgeva lui non distoglieva lo sguardo, non avevano mai parlato di persona, lui era un anno avanti a lei, e non frequentava le sue amicizie era un ragazzo tenebroso se ne stava sempre per conto suo o accerchiato da un gruppo di amici, ma che piú che amici erano dei piccoli ricercatori della sua attenzione, lo idolatravano come fosse un dio, ma non lo era di certo era solo un superficiale attaccabrighe e a Claire non piaceva.
                                                                                             
                                                                                     ***

Erano le 3 di notte, e Claire non riusciva a dormire, continuava a fare un sogno, su una casa e una lampo di luce verde, delle grida ma era tutto molto confuso, guardava il soffitto dal letto a baldacchino, non sarebbe riuscita ad addormentarsi, tanto valeva alzarsi e andare a leggere nella sala comune di serpeverde. Scendendo dalla scala a chiocciola doveva stare attenta a dove metteva i piedi, il camino era spento e l'unica luce era quella della luna che filtrava dalla finestra, si avvicinó al camino e prese la bacchetta - brakium inflamare - un fuoco si accese all'istante 
- non dovresti essere qua - a Claire quasi venne un colpo, Draco Malfoy era a pochi metri da lei, tra le mani un mantello bagnato dall'umidità, - mi hai spaventata - guardavano l'uno negli occhi dell' altro - e comunque neanche tu dovresti essere qua, dove sei stato, dal tuo mantello direi fuori? - - non ti riguarda dove sono stato io - Claire non insistette non gli interessava, o meglio le interessava ma le avevano insegnato a farsi gli affari propri e lei cosí faceva, si avvicinó alla finestra guardava con aria stra sognante la luna, -  oggi ė piena scommetto che ė piena di lupi mannari la foresta proibita - Malfoy le si avvicinó - suppongo di si - ci fu un attimo di silenzio nel duale entrambi guardarono fuori dalla finestra - ti ho guardata Swan, sei una strega potente, scommetto che i tuoi genitori dovevano essere purosangue - Claire abbasó lo sguardo - puó darsi, non mi interessa - la voce di lui suonava piú vicina - so chi sei, stai sempre per conto tuo, le altre ragazze ti accerchiano venerandoti, ma tu non ti concedi mai a nessuno, mai una confidenza, mi disprezzi, ma non ti rendi conto che io e te siamo uguali - -tu sei vile Draco e crudele e ti sbagli io sono diversa da te, tu ti crogioli nella tua fama, la ricerchi, io la ottengo senza cercarla, cė una netta differenza - Draco soffocó una risata, - tu mi desideri e lo sai Claire, ė inutile che cerchi di nasconderlo é scritto fra quelle stelle che tanto ti piace guardare che noi ci apparteniamo per quanto ingiusto sia- e per quanto lo odiasse Claire sapeva che era vero, perchė mai aveva desiderato cosí ardentemente una persona, e davanti a quella finestra le labbra di Draco sfiorarono per un attimo le sue in un bacio di dolore, un bacio tormentato, un bacio che era destinato a non essere l'ultimo.

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Capitolo 14
*** Finitem incantate ***


La coppia Draco Claire aveva suscitato molti pettegolezzi, da dove era uscito quell'amore non si erano mai parlati e da un giorno all'altro stavano insieme, avevano allontanato tutti, erano solo loro due, non una di quelle coppie tenere e appiccicose che non perde un secondo per scambiarsi un bacio, si limitavano a camminare uno a fianco al altro, avvolte Draco le faceva cadere un braccio sotto il fianco per avvicinarsela di piú, parlavano cosí, tanto, Draco era cosí ammaliato da cosí tanta bellezza, e non era disposto a perderla.
Erano le 3 di notte e Malfoy giaceva immobile sul divanetto della sala comunne senza muovere un muscolo con Claire che dormiva in mezzo alle sue gambe con la testa sulla sua spalla, non voleva svegliarla, ma fan un solo piccolo spostamento Claire aprí subitó gli occhi - Mi sono addormentata - Draco la guardava - si, mi spiace non volevo svegliarti, sei cosí bella quando dormi - Claire lo voleva lo voleva ora, in quel momento, gli diede un bacio profondo che toccava l'anima, le mani di Draco finirono sotto la sua camicetta e le mani di lei sbottonavano la camicia di lui, quel fuoco era tutto cosí perfetto, ma di una cosa Draco non aveva tenuto conto.. - e quello cosė ? - Claire sapeva perfettamente cos'era, togliendogli la camicia si era scoperto tutto un braccio, dove il tatuaggio di un teschio trapassato da una serpe luccicava come appena fatto, Draco si rimise subito la camicia, la guardava senza dire una parola, - é questo che sei? Un mangiamorte come tuo padre, avevo capito che la tua famiglia era una sostenitrice di Voldemort e che anche tu appoggiavi la sua causa, ma addirittura un mangiamorte Draco, lo sai che io non sono ancora schierata da nessuna delle parti, ma un mangiamorte - - tu non capisci la mia famiglia ė una delle famiglie a lui piú vicine, non avevo altra scelta, mi a dato una missione e io devo portarla a termine, o lui mi ucciderà, io ti giuro Claire giuro che appena finirà io e te c'e ne andremo via lontano, se la missione riesce lui nn ci crecherà neanche, se tu fai tutto quello che ti dico in meno di un anno saremo lontani e insieme - Claire era confusa - ma ti rendi conto di quello che dici, e di quale missione stai parlando? E poi io non concluderei i miei anni di studio se le cose andassero come a quanto pare tu ai già pianificato- Draco era un fascio di nervi - pensavo che avresti capito, speravo che mi amassi quanto io Amo te - quelle parole la distrussero lui l' amava e lei? Lei, neanche sapeva cosa fosse l'amore o lo sapeva ? Era cosí confusa si alzó per andare nella sua stanza - e anche Severus che ti piace cosí tanto anche lui é un mangiamorte, e ora cosa farai odierai anche lui? - Claire era distutta, sul suo letto, voleva quasi piangere, ma non ne era capace, mai una lacrima aveva sciupato quel suo bel viso, ma in una notte aveva scoperto che le due persone a cui piú si era affezionata in quel castello erano, diverse da ciò che lei credeva, di chi poteva fidarsi? Avrebbe dovuto fate come sempre, contare su se stessa e su nessun altro, perchė le delusioni ti devastano.

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Capitolo 15
*** Posta inaspettata ***


Stava facendo colazione, quando molti gufi e civette planarono con la posta fino ai rispettivi proprietari, anche il barbagianni nero di Claire inaspettatamente arrivò da lei con una lettera legata alla zampa - grazie - claire non aveva dato un nome alla creatura, dare il nome ad un animale lo rendeva una tua proprietà, e Claire voleva che rimanesse libero. La busta non diceva da dove veniva, era piuttosto insolito che qualcuno le crivesse dopo tutto lei non aveva nessuno, decise di allontanarsi da sguardi indiscreti, e dagli occhi di Draco che da settimane non facevano che indugiare su di lei, da quando avevano chiuso la relazione non si erano più rivolti la parola, Claire cercava di nascondere il buco che lui aveva lasciato, e Draco da parte sua faceva lo stesso ma le sue occhiaie erano ancora più profonde del solito, segno di notti insonni. Era sul ponte del parco  l'aria era fredda e il cielo prometteva neve, scartò la busta.

cara Claire,
Ti scrivo questa lettera per metterti in guardia, mi è stato vietato scriverti ma, per il tuo bene è giusto che tu lo sappia, devi sapere che i tuoi genitori non ti hanno mai voluta abbandonare, loro ti volevano bene, voldemort li ha assassinati per questo hai vissuto in quell'orfanotrofio, non tutta la tua famiglia é morta, cé qualcuno che ti ama. Devi stare attenta Claire attenta di chi ti innamori, sono così fiero di te e spero un giorno di poterti svelare chi sono e piegarti tutto. 

Con affetto

cosa significa? Chi era? Chi della sua famiglia era ancora in vita? E sopratutto perché adesso? Claire non poteva crederci, Voldemort aveva ucciso la sua famiglia, le aveva tolto l'amore di un padre e una madre, se prima non sapeva da che parte stare ora le era fin troppo chiaro lei avrebbe ucciso voldemort, non le importava la storia del prescelto e tutto il resto, niente le avrebbe tolto il piacere di ucciderlo personalmente, non sapeva come, non sapeva quando, ma di una cosa era certa, il suo unico scopo nella vita sarebbe stato quello di uccidere Voldemort.

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Capitolo 16
*** Una nuova profezia ***


Da quando aveva ricevuto la lettere Claire guardava con sospetto chiunque le parlasse, come se pensasse che il misterioso scrittore si nascondesse fra quelle mura. era la 5 ora e la Claire guardava assonnata fuori dalla finestra, la professoressa Cooman, insegnante di divinazione, parlava con una ragazzetta di corvonero blaterando su che fine avrebbe fatto il suo gatto, mentre tutti gli altri erano in uno stato di semi veglia come Claire, la Cooman diceva sempre un mare di sciocchezze, ma Claire non sapeva che una volta ogni molto molto tempo le sue predizioni erano azzeccate, non sapeva neanche che proprio lei aveva predetto che harry potter sarebbe stato il prescelto. - avanti ragazze aprite la mente usate l'occhio int.... - la donna scoppio in un conato di tosse improvviso che quasi la fece cadere per terra, si teneva la gola come se tentasse di nn far uscire qualcosa, -  a l'occhio che vede tutto ė celato, ma ė l'occhio cieco che scopre il velato, la figlia sbagliata avrá un occasione per riscattarsi uccide il padrone, tanto dolore accompagna il cammino ma lei possiede il potere divino, l'occhio si apre la vita scompare segno che l'inizio sta per cominciare.. - e con un altro colpo di tosse la donna tornó in se, tutti gli studenti erano rimasti a bocca aperta, possibile che quella pazza avesse appena predetta una vera profezia? Se si, cosa diavolo significava? Claire era rimasta confusa da quelle parole, il loro significato le sfuggiva eppure era sicura che quella profezia fosse importante, e se la persona a cui si riferiva fosse stata lei?

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Capitolo 17
*** Il ballo ***


L'inverno era definitivamente alle porte, e con lui anche le vacanze di natale, Claire le avrebbe passate a scuola, perche non aveva nessuna voglia di trascorrerle alla Pia Madre, da quando aveva saputo che qualcuno della sua famiglia era ancora in vita, si sentiva meno sola sopratutto in un periodo vicino alle feste. L'indomani ci sarebbe stato il ballo di natale, che per tradizione si faceva ogni anno, e poi sarebbero iniziate le vacanze, Claire e le sue compagne di stanza avevano deciso di andarci insieme senza accompagnatore essendo tutte single, i vestiti per il ballo li avrebbero presi insieme a hogsmade il giorno stesso. Tutte le ragazze quel giorno andarono a fare compere nel paesino vicino la scuola, tutte sognavano l'abito perfetto ma non tutte avevano il corpo adatto a sembrare principesse, al contrario Claire sembrava fatta apposta per stare in quel sontuoso abito lungo monospalla di raso grigio, con un nasto nero che le cingeva la stretta vita, le sue amiche avevano insistito perche lo prendesse, claire che era venuta solo per accompagnare le compagne era tornata al castello con quello splendido abito e quella sera avrebbe fatto invidia alle piú belle star del cinema.
 
                                                                                   ***

I violini dell'orchestra  suonavano a festa, tutti gli studenti, vestiti in abito da sera erano ora mai nella sala grande che era stata trasformata in una sontuosa sala da ballo tutti sembravano divertirsi tranne un ragazzo dagli occhi grigi, Draco sedeva sul muretto di una piccola fontanella  davanti alla scalinata d'ingresso era vestito con quello che doveva essere un bellissimo abito da cerimonia ma per come lo aveva messo lo rendeva solo piú sciatto, la camicia bianca era fuori dai pantaloni neri,la cravatta nera stava larga al collo, ma quell'look ribelle gli stava cosí bene addosso. I suoi acchi guardavano dritti alla scalinata come se stesse aspettando qualcuno, a ad un tratto si illuminarono come se avessero appena visto un angelo, in in effetti molta differenza non c'era, Claire scendeva lenta le scale, in quell'abito era bellissima, i capelli erano messi in modo che cadessero mossi solo su una spalla, era una visione paradisiaca molti dei ragazzi nella sala si girarono per vederla scendere, e molte ragazze la guardavano gelose bofonchiando qualcosa alle amiche vicine, ma Claire non vide niente di tutto questo perche i suo occhi erano solo per Draco che era ora in piedi aspettando che scendesse, cosa avrebbe detto? Stava aspettando davvero lei? ... Erano li uno davanti all'altro, lui le si avvicinó con la testa all'orecchio - balla con me - e senza che se ne accorgesse stavano già ballando nel sala, attaccati come se non si fossero mai lasciati, come se si appartenessero erano una cosa sola e solo ora Claire capiva cosa provava per lui, lei lo amava e questo amore le faceva male ma allo stesso tempo la faceva stare bene, era giusto. - ti prego domani vieni con me a casa mia, trascorriamo queste vacanze insieme, so che non ti piacerà la mia famiglia, ma io staró sempre con te, ti prego non lasciarmi Claire, non farlo mai piú, io non posso starci senza di te, ti amo - non c'era bisogno di dire niente, Claire l'indomani sarebbe partita con Draco, sarebbe andata anche fino in capo al mondo per lui, non si sarebbero piú separati, mai più.

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Capitolo 18
*** Villa Malfoy ***


Il cielo era grigio e Claire teneva stretta la mano di Draco, per un un viale costeggiato da alte siepi scure, l'unico rumore era quello dei loro respiri e dei tacchi neri di Claire che battevano sul cemento, la casa spuntó piano piano dalla nebbia, piú che una casa pareva un castello in rovina, era enorme, e metteva i brividi - casa dolce casa- disse Draco sarcastico aprendo un grande cancello arrugginito, si fermarono davanti al portone d'ingresso - Claire ti ho portata qua senza dirti quanto potrebbe essere pericoloso, domani sarà pieno di mangiamorte, la mia casa viene usata come quartier generale, devi stare attenta a quello che dici, questa gente ė senza scrupoli, staremo per la maggior parte del tempo al 3 piano li non ci vanno quasi mai, starai sola solo durante le riunioni, e Claire non ė improbabile che ci sarà anche L'oscuro signore - quelle erano le esatte parole che Claire voleva sentire, non pensava certo di poterlo attaccare li a casa di Draco con dozzine di mangiamorte, ma voleva conoscerlo, voleva vedere la faccia dell' uomo che assasinó i suoi genitori, - Draco non ti preoccupare, me la cavo, non ho paura - - è proprio questo che mi spaventa, tu dovresti averne di paura-  detto questo entrarono, la casa dentro era esattamente come i fuori, buia e tetra, una donnna, corse  ad abbracciare Draco, doveva essere sua madre, poi guardó Claire incuriosita, - lei ė Claire la ragazza di cui ti ho parlato, Claire lei ė mia madre- -piacere di conoscervi signora Malfoy - prima che potessero dire qualcosa una 3 voce intervenne - il piacere è tutto tuo ragazzina, Narcissa, mi spieghi come possiamo far entrare una ragazzina che neanche sappiamo chi sia al quartier generale, potrebbe essere una spia, un po' di cruciatus potrebbe scioglierle la lingua- e si avvicinó guardinga, ma Draco era già davanti a Claire - stai londatana da lei bellatrix, garantisco io per lei - la donna fecce una risata malata - ah ah ah avete sentito? Garantisce il moccioso per lei,ma per piacere - fu Narcissa ad intervenire - ora basta bella, gli amici di Draco sono amici nostri, e faresti megli a ricordare che questa ė casa mia e decido io chi può o non puo entrare - a quelle parole la donna giró i tacchi bofonchiando qualcosa e se ne andó dall'ingresso,  - Draco accompagna la tua amica nella sua stanza, poi scendi cė una riunione speciale, quando sará finita la andrai a prendere, mangiamo tutti insieme - Draco le prese il baule l'accompagnó nella sua stanza, - preferisco che tu dorma con me, non fraintendermi, ma non voglio rischiare che bellatrix o qualcun'altro vengano a farti visita durante il sonno - - va bene - Claire si guardava in torno, non sembrava affatto la stanza di un adolescente, era tutto perfettamente in ordine una scrivania un armadio un letto matrimoniale e una grande finestra che dava sul cortile - vengo a prenderti appena finisco tu se vuoi fatti un bagno e riposati- Claire non se lo fece ripetere, si appogió sul letto e sprofondó in un profondo sonno.

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Capitolo 19
*** Il benvenuto ***


Era buio solo una piccola luce era accesa, qualcuno nella stanza di sotto gridava, e due bambini neonati erano nel lettino, il piú grandicello piangeva mentre la bimba guardava con i grandi occhi neri verso la finestra, si sentirono delle voci un tonfo e dei passi che correvano su per le scale.... - Claire, Claire svegliati la cena ė quasi pronta, é meglio non farli aspettare - Claire aprí gli occhi, era quasi arrabbiata con Draco che aveva interrotto quel sogno, la sua mente cercava di ricordarne il piú possibile ma i pensieri sembravano sfuggirle, non si era neanche accorta che Draco era davanti a lei con uno sguardo tetro - che c'ė? -  - ė qui, la riunione speciale ė stata indetta da lui, ha trovato un modo per riacquistare il suo vecchio corpo, quello che aveva quando frequentava hogwarts ora ha l'aspetto un un ragazzo, i suoi poteri sono rimasti invariati e i suoi anni pure ma ė in un altro corpo, pensa che cosí sarà piú facile soggiogarsi anche le menti piú giovani - Claire lo guardava - per quanto pensassi che provassi profonda ammirazione nei suoi confronti non mi sembri troppo felice Draco - lui la guardava a sua volta - non ci sono due schieramenti Claire, quando si a la certezza che uno vincerà- Claire si avvicinó alla porta per scendere sussurrando - non sai quanto ti sbagli-
           
                                                                                              ***

Erano davanti alla porta che portava alla sala da pranzo, Draco la prese per mano, - ti prego non dire niente di azzardato, e non guardarlo mai negli occhi, sa leggere le menti Claire ti prego non voglio che ti succeda niente, non so neanche perchè ti ho portata qua- Claire aveva smesso di ascoltarlo quando aveva detto di non guardarlo negli occhi, come poteva farlo? Gli occhi erano una chiave di lettura per ogni persona, e proprio lei non poteva non guardarlo negli occhi, Draco aprí la porta, e cercando di non dare nell'occhio cercó di portarsi Claire dietro come per nasconderla, ma Claire di divincoló da quella stretta, inizió a guardare tutto il lungo tavolo, pieno di volti che silenziosi tenevano la testa bassa, guardò tutti e poi i suoi occhi entrarono in quelli di quello che sembrava un ragazzo dagli occhi scuri, nessuno dei due era intenzionato ad abbassare lo sguardo, lui era l'uomo che le aveva tolto tutto, eppure mentre una belva ruggiva in lei il suo corpo non lo dava a capire,sentí la mano di Draco cercare la sua e sussurrare qualcosa che si disperse nell'aria quando parló il ragazzo a capotavola - buona sera Draco, non ci presenti la tua nuova amica, mi hai portato una nuova mangiamorte ?- mentre parlava con Draco, mai una volta i suoi occhi si erano staccati da quelli di Claire che li distolse per guardare Draco - mio signore lei... É Claire una mia compagna di scuola trascorerà le vacanze qua - Draco mentre parlava guardava in basso come tutti gli altri al tavolo d'altronde - bene, ne sono felice unisciti a noi Claire, gli amici di Draco sono amici nostri, dimmi dov'ė la tua famiglia? - tu lurido verme tu l'hai sterminata Claire voleva attaccarlo ma non era stupida - morti - gli occhi si Voldemort erano vuoti, non provava niente - me ne rammarico, dimmi erano maghi vero? - - non lo so, non li ho mai conosciuti- ora i suoi occhi erano piú incuriositi - quindi non conosci il tuo stato di sangue sei cresciuta coi babbani - -si, in un orfanotrofio - Draco, intervenne subito - mio signore é senza dubbio puro sangue ė stata spostata dal primo anno al quinto in poche settimane, e poi é una serpeverde- - shh Draco questo saró io a deciderlo- calaire teneva salda la bacchetta nella tasca - bella perchè non fai vedere alla nostra ospite un po' di magia d'alto livello - la donna che l'aveva aggredita poche ore prima era ora su di giri per l'offerta appena ricevuta, Draco si era alzato di colpo ma con un gesto, Voldemort lo aveva schiantato al muro, fu un attimo la donna si alzó - cruci.. - ma prima che potesse dire un altra lettera Claire l'aveva scaraventare sul muro, tutti la guardavano sbalorditi Claire con la bacchetta puntata verso la donna che stava appesa al muro come da un gancio invisibile, gambe e braccia aperte e uno sguardo vacuo, poi Claire rivolse lo sguardo su Voldemort, - puo bastare? - lui la guardava con un espressione affamata - grazie Claire, benvenuta in famiglia -

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Capitolo 20
*** Desiderio carnale ***


Era notte,  Claire non riusciva a dormire, era stretta a Draco e lo guardava con aria pensierosa, avevano discusso fino a poco prima, lui aveva insistito che lei tornasse a hogwarts il giorno seguente, ma alla fine Claire aveva vinto e sarebbe rimasta. Il sonno sembrava non arrivare mai cosí la ragazza decise di fare un giro per la casa, scendeva le scale con cautela, le mura erano buie e silenziose,Claire entró nella sala dove poco prima avevano cenato, il camino era spento e solo il pallore della luna illuminava la stanza, si sedette davanti alla finestra guardando il cielo costellato, - è un po' tardi per gironzolare per casa non credi ? - Claire riconobbe subito quella voce, L'oscuro signore si trovava li con lei - non riuscivo a dormire - non lo guardava nemmeno negli occhi - tu Claire sembri non avere paura di me, e la cosa mi preoccupa, vedi tutti i miei mangiamorte sono cosí fedeli solo per paura capisci? Non so se posso quindi fidarmi di te - ora Claire lo guardava, - se non ti fidassi io ora non sarei viva - ci fu un attimo di silenzio - si suppongo - Claire voleva andarsene da quella stanza, non voleva certo fare una chiacchierata con l'assassino della sua famiglia - ė meglio se torno a letto, non vorrei che Draco svegliandosi non mi trovi - quelle parole lo irritarono, per un attimo i suoi occhi si tinsero di rosso, ma si ricompose subito, Claire si era girata ma una forza invisibile l'aveva bloccata e fatta rigirare verso di lui, che le era ora ad un palmo dalla faccia, solo in quel momento Claire si rese conto di quanto fosse alto e avvenente, ma ripudiava comunque il corpo di quell'assasino - sai Claire ho sempre pensato che il potere fosse il massimo del piacere, mai sono stato propenso ad altro ma devo ammettere che la tua carne mi attrae, ma non posso fare certo un simile torto ad un servo fedele e utile come Draco, - fece una piccola risata viscida e le si avvicínó ancora di piú,il volto al collo di Claire,dove scendevano i lunghi capelli, per sentirne l'odore, le sue labbra fredde sfiorarono per un secondo la sua pelle, poi si ritrasse e sciolse l'incantesimo - buona notte Claire-

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Capitolo 21
*** Non ti lascio ***


Arano passati ora mai mesi da quando erano tornati a hogwarts, Claire non aveva raccontato a Draco quello che era successo con L'oscuro signore, non voleva preoccuparlo, e non voleva che le impedisse di ritornare con lui alla villa quando sarebbe stato il momento. Claire era turbata dal accaduto, ogni notte faceva incubi, dove si vedeva inerme fra le braccia Voldemort, si risvegliava sempre sudata da capo a piedi e non riusciva piú ad addormentarsi. Claire era in sala comunque con Draco, leggeva e ogni tanto  buttava un occhio a Draco, era nervoso guardava febbrilmente l' orologio - che hai Draco ?- lui la guardava, le carezzó il viso - questa notte dopo la cena devi andare nella foresta proibita, e aspettarmi la, per nessun motivo devi venire al castello ė chiaro, io poi ti raggiungo - Claire aveva capito - ė sta notte? La missione? - - si ora mai manca una settimana alla fine della scuola é il momento giusto, se le cose vanno come credo, stasera torniamo alla villa e tu non torni piú all'orfanotrofio, staremo li per un po' poi c'e ne andremo lontano - Claire era insolitamente preoccupata un agitazione improvvisa la assalí - Draco perche devo andare nella foresta io, lo sai che sono potente non mi perdonerei mai se ti succedesse qualcosa, e perchė ti ostini a non volermi dire in cosa consiste la missione? Draco ti prego non fare sciocchezze non distruggere la tua anima per lui- - se non lo faccio, lui mi ucciderá non capisci? Claire ora basta devi fare quello che ti ho detto, non costringermi a legarti ad un albero sta notte - e cercó di ridere ma la preoccupazione di Claire non si dissolse - d'accordo ma se per l'una non arrivi io vengo a cercarti - - no, in quel caso torni al castello e fai finta di non conoscermi neanche - Claire era un fascio di nervi, non aveva mai avuto cosí tanta paura, lui si era alzato,e la guardava seduta sul divanetto - ti amo Claire - i suoi occhi incontrarono quelli di lei - anche io - la prese fra le braccia e la portó al suo dormitorio, erano le sei e a quell'ora i ragazzi erano di ritorno da hogsmade, richiuse la porta con un incantesimo, e la adagió sul letto, si desideravano da cosí tanto tempo. 
I vestiti a terra, e i loro corpi intrecciati e sudati sotto le coperte, claire ansimava, era cosí felice, sarebbe voluta rimanere li per sempre, erano insieme, un unica cosa, lui la stringeva cosí forte quasi volesse entrare nel suo corpo - non ti lasceró mai Claire - - ė quello che speravo -

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Capitolo 22
*** La foresta proibita ***


Claire era un ombra nera fra gli alberi, il cappuccio calato sopra la testa le nascondeva il volto preoccupato, pregava andasse tutto bene, dalle chiome degli alberi riusciva a scorgere le luci di hogwarts, Draco le aveva raccomandato di non addentrarsi troppo nella foresta perchė piena di pericoli, ma Claire non riusciva a stare ferma, continuava a fare avanti indietro, quando un rumore di ramo spezzato catturó la sua attenzione, stava immobile per sentire ogni singolo movimento, qualcosa le si stava avvicinando, dall'oscuritá ne usci una creatura imponente, Claire l'aveva già vista rappresentata nei libri, era un enorme ippogrifo nero, solo i suoi occhi erano chiari, azzurri come il ghiaccio.
claire aveva letto che gli ippogrifi erano creature estremamente permalose, ma questo era diverso, le si avvicinó, la mano di Claire tesa davanti a lei con la bacchetta stretta nella mano, la creatura la guardava, poi appogió la testa sulla bacchetta di Claire, che abbe come un fremito, ma certo era tutto cosí chiaro, Olivander le aveva detto che la sua era una bacchetta piuttosto speciale e che nel nucleo risiedeva un unica lacrima di un ippogrifo che aveva incontrato in una foresta, era lui, era quella creatura, Claire gli si avvicinó accarezzandogli il muso, era come incontrare un vecchio amico, un legame invisibile intrecciava le loro anime, la ragazza riusciva a capire l'animale con la forza della mente, come se comunicassero col pensiero. Dei passi in lontananza si avvicinavano, la missione, Draco , se ne era quasi dimenticata, - va - e la creatura si dileguó nell'oscurità.piú di una persona avanzava verso di lei erano in 4 Draco Piton Bellatrix e un uomo che aveva già visto a villa Malfoy, Claire si gettó fra le braccia di Draco che la bació, Piton li guardava preoccupato, - non cė tempo dobbiamo smaterializzarci - e unendosi a Draco si smaterializzarono tutti davanti al cancello di villa Malfoy, era tutto cosí veloce - cosa è successo? - Draco camminava veloce - Silente ė morto - Piton si era girato, - non qui Draco - Claire si era fermata e guardava Draco - Draco no ti prego dimmi che non sei stato tu - fu bellatrix a rispondere - certo che no ė un vigliacco, il signore oscuro non ne sarà contento, Piton ha dovuto uccidere il vecchio - Claire guardava l'uomo che tanto ammirava con uno sguardo disgustato, l'uomo la guardava con uno sguardo disperato si giró e arrivarono alla porta. Erano tornati a villa Malfoy, ora che silente era morto era solo questione di tempo prima che Voldemort decidesse di attaccare, solo questione di tempo, ma per allora Claire sperava di essere giá lontana con Draco.

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Capitolo 23
*** Senza via d'uscita ***


Nella casa c'era molta agitazione, i mangia morte camminavano a passo spedito per tutti i corridoi, il signore oscuro voleva vederli, claire compresa dato che ora mai per il mondo magico stava dalla loro parte, ed ora che silente era stato ucciso la caccia ai mangia morte sarebbe stata di primaria importanza per il ministero della magia. Si trovavano tutti in un ampio salone, Voldemort seduto su una poltrona, con Nagini che gli strisciava intorno, i suoi occhi indugiarono per un momento nella mano di claire stretta a quella di Draco, - il vecchio è morto, siete stati bravi - la tensione era palpabile, draco guardava il pavimento - non sei stato tu Draco vero ? - prima che Draco rispondesse Bellatrix aveva giá spalancato la bocca - c'era da aspettarselo, un vigliacco come suo padre, ecco quello che è, c'è lo aveva davanti e non ha fatto niente, era disarmato - piton cercò di soffocare la voce della donna con la sua - mio signore se permettete draco a fatto molto, é stato lui a disarmare Silente, e dopo tutto come avete detto il vecchio é morto e la missione é riuscita - poi fece un passo indietro in segno di rispetto  - si sono d'accordo con te Severus, tuttavia mi hai molto deluso Draco - e poi fù un attimo il signore oscuro guardò per una frazione di secondo bellatrix, la donna sfoderò la bacchetta, la puntò su Draco, sembrava andare tutto a rallentatore, era troppo tardi claire non se lo aspettava non era pronta, - Avadakedavra - silenzio, il tonfo sordo del corpo di draco che cade inerme per terra, una donna che urla e gli si butta addosso un un secondo lampo di luce verde sprigionato da Voldemort, Bellatrix cade morta. Grida, lacrime, urla, claire non sentiva niente, guardava gli occhi grigi di Draco, ora mai spenti, non provava niente se non dolore, rimanevA ferma, era morta, la sua anima era morta, non le importava più niente, non gli importava di Voldemort ne dell'imminente guerra, non le importava dove sarebbe andata, la sua vita era finita, la donna che lo aveva ucciso era morta uccisa dalle mani che avevano ucciso i suoi genitori. Erano passate ore? Giorni? Claire non se ne rendeva conto, era come in uno stato di trans, perché bellatrix lo aveva ucciso? sapeva che non gli piaceva ma non lo avrebbe mai ucciso, senza il permesso dell'oscuro signore, che infatti per punirla le aveva tolto la vita. La stanza ora era vuota, il corpo era stato portato via, solo Voldemort era rimasto, seduto sulla poltrona, guardando claire, che ancora fissava il putto in cui fino a poco prima giaceva il corpo di Draco - Claire, mi dispiace - ma ancora una volta in quella voce non sembrava esserci dispiacere - tu resterai qua, ora mai sarai ricercata come tutti i miei fedeli compagni, starai nascosta fino a quando non riesco ad impadronirmi del ministero, non ci vorrá molto tempo ora che silente é fuori dai piedi - claire, lo aveva ascoltato ma non aveva alzato lo sguardo - si - era finita, prigioniera di un uomo crudele, che la desiderava più di qualunque cosa, lontana da hogwarts, la sua casa, senza possibilitá di aiuto, per la prima volta si sentiva impaurita, non vedeva una via d'uscita.

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Capitolo 24
*** Una mezza verità ***


I giorni passavano lenti in quella casa oscura, ogni giorno passavano e se ne andavano diversi mangiamorte, Claire, non era piú lei, tutta la sua grinta e il suo coraggio se ne erano andati, l'unico conforto che aveva era quando Severus passava qualche giorno alla villa, da quando Draco se ne era andato le era stato di grande conforto, ma Voldemort gli dava sempre un sacco di compiti che lo mandavano fuori dalla casa anche per settimane anche per mesi. Claire stava il piú lontano possibile dall'oscuro signore, che le dava sempre piú attenzioni, ma si sentiva impotente, persino i suoi potevi sembravano essersi affievoliti. Claire si trovava nella sua stanza accoccolata su poltrona e guardava la pioggia ticchettare sul vetro della finestra, il suo sguardo era spento e vuoto, a quest'ora poteva essere a hogwarts, poteva essere con le sue amiche.... Ma quali amiche lei non ne aveva, tutto quello che aveva le era stato tolto, la sua famiglia, il suo amore, la sua casa e persino il suo potere sembrava andarsene, la porta della stanza si era aperta piano e ne era entrata la figura di un ragazzo dai capelli scuri, Voldemort era tornato dal suo viaggio - sono appena tornato, come stai Claire ? - la ragazza non si scompose, non provava niente, ne paura ne dolore, era un guscio vuoto - bene - - si lo immagino- le si avvicinó da dietro mettendole le mani fredde sull collo fino alle spalle, facendole scivolare via lo scialle, le sue mani erano appassionate bramavano ogni pezzo della sua pelle - tu eri come me Claire, ma è bastato l'amore a farti crollare, l'amore ė un punto debole capisci? - Claire non rispose, non c'era nulla da dire - ma la cosa mi affligge, il tuo potere era cosí tanto - - vorrei coricarmi - disse Claire in fine - d'accordo si pure sfuggente, ma prima o poi mi vorrai Claire mi vorrai cosí tanto da implorarmi di amarti - e se ne andó lasciando la ragazza sola nella stanza. Da quell'incontro erano passati mesi, Claire era in quella casa da quasi un anno, mancavano solo 3 mesi alla fine dell'anno scolastico, la scuola grazie a dio non era ancora sotto il controllo dell'oscuro signore. Quella notte Claire era piú agitata del solito, i suoi incubi erano piú infimi, diversi, una stanza, due bambini dei passi che corrono sulle scale, una donna bellissima dai capelli rossi entra nella stanza ė sconvolta e piange guarda i due bambini li guarda sussurra parole - harry tu sei tanto amato, mamma ti vuole bene, non devi avere paura harry, Claire piccola sei giá cosí forte ti vogliamo bene anche James, voi dovete sopravvivere dovete sopravvivere- piangeva, li accarezzava, una figura incappucciata era entrata - ma che scena commovente, spostati e avrai salva la vita donna voglio solo il bambino- e con uno gesto di bacchetta aveva spostato Lily - ha ma sono due, a me importa solo del primogenito, ti lascieró la bambina se farai la brava- a avvicinó le sue mani al visetto della piccola - ma che bei occhini neri, mai visti occhi cosí grandi- poi puntó la bacchetta sul bimbo, la madre si mise in mezzo un lampo di luce verde,e la donna cade un secondo lampo e l'immagine svanisce, si trovava davanti una scena differente era nella stanza nel momento in cui Draco stava per morire, ma era tutto piú nitido e chiaro lo sguardo rapido di Voldemort a bella facendo un movimento millimetrico con la bacchetta verso la donna . Un urlo lancinante scuarció il silenzio della casa era lei, nel letto completamente sudata, era di nuovo Claire ora che era tutto piú chiaro, ora che sapeva la verità, Lily e James potter erano i suoi genitori , harry il familiare sopravvissuto , e Draco non era stato ucciso da Bella, Voldemort aveva usato imperio senza dubbio, la rabbia le montó dentro come una feroce bestia, le aveva tolto tutto, era sempre stato lui , la porta si era spalancata erano antrati Severus Narcissa e lui .... Claire sudata davanti alla finestra li guardava con uno sguardo assassino, la bacchetta stretta fra le mani - che cosa é successo Claire?- Severus sembrava particolarmente preoccupato, Voldemort la guardava con un ghigno sul viso - Claire ė tornata alla vita - si sporco assassino, pensava Claire, sono tornata , con un gesto la finestra si era spalancata sbattendo, la pioggia la bagnava, il vento le spettinava i capelli, i suoi poteri erano tornati, - Maccome tom, dopo tutto questo tempo davvero non mi riconosci - ora Voldemort era incuriosito la sua attenzione era tutta su Claire, la bacchetta fra le mani - non ti capisco Claire - si lo avrebbe ricordato - mai visti occhi così grandi... Tu hai ucciso mio padre e mia madre e il mio unico amore - Voldemort sembrava aver capito, i suo occhi spalancati la guardavano - tu - - ciao tom - e si fece cadere giú dalla finestra, Piton urlo, tom si precipitó alla finestra facendo in tempo a vedere Claire sopra un enorme creatura alata sfuggire nel temporale, non poteva colpirla, non voleva certo ucciderla, non avrebbe mai potuto. Chiuse la finestra - la riprenderemo, raduna gli alleati Severus, la guerra sta per iniziare -

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Capitolo 25
*** Di nuovo a casa ***


Un tumulto di tuoni e lampi, rendeva la notte ancora piú buia e tenebrosa. Claire stava aggrappata alle piume dell' ippogrifo, era finalmente libera, non sapeva dove sarebbe andata, voleva che quel volo durasse per sempre, il mondo da la su sembrava cosí vulnerabile, i problemi erano tutti a terra, nel cielo non ve ne erano. Chiuse gli occhi e affondó la testa nel collo della creatura, era da cosí tanto tempo che non si sentiva libera.


                                                                                            *** 

Claire, era intontita, gli occhi chiusi non erano intenzionati ad aprirsi, sentiva delle voci attorno a lei e delle coperte avvolgerla, doveva essere in un letto - professoressa, lei capisce che non possiamo lasciarla senza sorveglianza, in fin dei conti é stata latitante per piú di un anno con quel Malfoy, il fatto che sia ricomparsa dal nulla non sta a voler dire che sia dalla nostra parte - - Tonks finchė voi auror starete a hogwarts sarete sotto il mio comando, questa ragazza sta male non voglio che quando si svegli veda una dozzina di auror con la bacchetta puntata su di lei, detto questo vi prego di lasciare l'infermeria - possibile che si trovasse davvero a hogwarts, aveva bisogno di quegli auror doveva avvisarli, si costrinse ad aprire gli occhi - noo, non andatevene - i 3 uomini si girarono, Tonks prima di tutti - attaccherà nei prossimi mesi, sta preparando il suo esercito, dovete essere pronti sarà qua la guerra - tutti la guardavano con occhi sgranati - che stai dicendo Claire? Spiegati meglio - cosí Claire inizió a raccontare tutto quello che era successo in quel ultimo anno, compresi tutti gli schemi di attacco che era riuscita a sentire - avete visto signori miei? Non so voi ma la sua spiegazione dei fatti mi sembra piuttosto convincente, la ragazza rimarrà qua ad hogwarts visto che non è stata complice di nessun crimine, anzi oserei dire che senza di lei ora non sapremmo neanche dell'imminente attacco - Claire tiró un sospiro di sollievo - professoressa harry potter, devo parlare con harry potter ? - - mi dispiace signorina, ma harry non a fatto ritorno a hogwarts quest'anno ma penso che lo rivedremo presto, in qualsiasi caso quello che dovete dire al signor potter potete dirlo a me - Claire non poteva tenerlo nascosto piú allungo - harry potter é mio fratello, sono la figlia di James e Lily potter - 

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Capitolo 26
*** Esercito di Silente ***


Era passato poco piú di un mese da quando Claire era tornata, la scuola era piú vuota di come se la ricordava, tutti i bambini del primo secondo e terzo anno erano tornati a casa mentre chi delle classi superiori voleva rimanere per l'imminente guerra sarebbe potuto restare, chiaramente la metà degli studenti di serpeverde se ne erano andati, mentre molti grifondoro erano rimasti. Claire, passava la maggior parte della giornata ad allenarsi nella foresta proibita, ogni tanto si riposava e con lei stava il maestoso ippogrifo che ora viveva nel giardino della scuola. Claire nel mezzo si una attacco ad una poverà quercia venne distratta da dei giovani ragazzi che le si avvicinavano.una ragazza dai lunghi capelli biondi e lo sguardo bizzarro la guardava con occhi sognatori - sono delle fatture davvero forti queste - che cosa strana da dire in quella situazione - Emmhhhh si suppongo - disse Clire guardando la quercia quasi sradicata - ciao io sono Ginny, questa è Luna e loro sono Nevil Deen e Seamus - Claire aveva riconosciuto quella chioma rossa, doveva essere la ragazza Weasley - sono Claire - parlava sempre Ginny che sembrava essere il capo della banda - si lo sappiamo, siamo qua per chiederti di insegnarci, abbiamo deciso di rimanere per la guerra e vorremmo che tu ci insegnassi qualcosa, e poi volevamo invitarti nell' E.S che sta per esercito di silente, tutti i ragazzi che ne fanno parte, la sera dormono nella stanza delle necesità, stiamo là per comodità, sopratutto adesso che le lezioni non ci sono piú è un buon posto per allenarsi ma sopratutto ci siamo accorti che i professori sono preoccupati, non hanno un piano di battaglia ma tu si ci scommetto - la ragazza non usava mezze parole per dire quello che pensava, e aveva ragione, erano giorni che pensava ad un piano d'attacco, ma non osava dirlo ai professori che sembravano ancora guardarla con occhi diffidenti, ma questo invito da parte degli studenti era una nuova luce, forse avrebbero avuto qualche possibilità contro L'oscuro signore - accetto - 

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Capitolo 27
*** L'inizio della fine ***


Gli occhi fissi al soffito, Claire cercava il sonno su una delle tante amache nella stanza delle necesità, erano le 10 di sera, alcuni ragazzi giocavano a scacchi in silenzio vicino ad un candelabro mentre altri dormivano già profondamente, le ultime settimane per Claire erano volate, allenare l'esercito di Silente le occupava gran parte della giornata e ne era felice, finalmente si sentiva accettata da quei ragazzi e poteva dire di avere degli amici. Stava scrutando una macchia scura sul soffito quando il ritratto che portava da Haberfort di aprí e ne uscí Nevil accompagnato da Harry, Ron e Hermione, tutti i ragazzi si svegliarono di soprassalto, i colli si allungavano per vedere i tre ragazzi e urla euforiche suonavano per tutta la stanza, ma Claire era rimasta immobile, non sentiva neanche quello che Harry stava dicendo perchè era troppo persa fra i suoi pensieri, come gli avrebbe detto che erano fratelli, che Voldemort non aveva ucciso tutta la sua famiglia, che loro stessi erano una famiglia - ragazzi dobbiamo svegliare tutti la guerra sta per iniziare- questa frase la riportó alla realtà, non gli avrebbe detto niente, non in quella situazione non in quel momento ora doveva prepararsi per la battaglia, sapeva che Voldemort avrebbe ordinato ai mangiamorte di trovarla prima di chiunque altro.

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Capitolo 28
*** Ultimatum ***


Guardava come pietrificata fuori dalla finestra, uno scudo protettivo tutto intorno alla scuola si stava lentamente sgretolando, in lontananza si vedevano milioni di puntini neri lanciare sfere luminose che colpivano lo scudo, era solo questione di minuti e l'esercito dell'Oscuro signore sarebbe entrato nelle mura di hogwarts, Claire penava a tutto quello che le era stato tolto, pensava alla vita che avrebbe potuto avere, ma sopratutto pensava a Draco, a quanto le mancava e a quanto avrebbe voluto vendicarlo, quella notte lei avrebbe ucciso Voldemort, non le importava nint'altro ora mai non aveva piú niente da perdere se non un fratello che se fosse morta non avrebbe mai saputo del legame che gli univa. - Claire sono riusciti ad entrare - Ginny Weasley le urlava contro cercando di farla uscire dai suoi pensieri - andiamo allora - molti mangiMorte erano giá nei corridoi la battaglia era iniziata, lampi di luci verdi e azzurre schizzavano ovunque, ma Claire era un arma letale, nessuna della figure nere le scampava, non aveva mai ucciso e ora farlo non le faceva nessun effetto, mentre colpiva i mangiamorte sentiva il suo cuore sgretolarsi nei ricordi di lei e Draco per quei corridoi, il suo mantello nero scivolava insieme a lei, i capelli neri lucenti le svolazzavano ribelli sulla schiena, sentiva solo il battito dei tacchi della scarpe sui corridoi, sapeva che Voldemort non stava partecipando alla battaglia, non si sarebbe mai sporcato le mani tanto valeva farne fuori il piú possibile dei suoi mentre aspettava il suo arrivo. Si trovava nella sala grande quando tutto parve fermarsi, la voce di Voldemort risuonava nelle menti di tutti i presenti  < perche combattere, perche sprecare cosí tanto sangue magico per niente, consegnatemi harry potter e Claire Swan e io diró hai miei mangiamorte di andarsene consegnatemeli e lascieró la scuola intatta, avete un ora, ora mi rivolgo a voi 2, se venite volontariamente nessun altro si farà del male, Claire non costringermi a venirti a prendere> e come era comparsa la voce si spense, i mangiamorte si smaterializzarono lasciando dozzine di corpi morti ai loro piedi, gli occhi di Claire trovarono quelli di harry, che le si avvicinó correndo - noi due dobbiamo parlare - 

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Capitolo 29
*** Lacrime argentee ***


Claire seguiva harry attraverso la sala grande, molti ragazzi gli davano una pacca sulla spalla, altri lo guardavano storto, entrarono in un corridoio appartato, cercando di non dare nell'occhio. - cosa vuole da te Claire ? Cosa è successo a villa Malfoy? - Claire avrebbe voluto raccontargli tutto, avrebbe voluto abbracciarlo dirgli che ora mai era l'unica cosa che gli rimaneva, ma non poteva, non ancora... Forse mai, se le cose si fossero messe male. - io credo che lui...bhe... È come se credesse di essere innamorato di me, ma non puó essere, lui non sa cosa sia l'amore, è un mostro, crede che io sia uguale a lui, mi vuole, non credo voglia uccidermi, ma ucciderà chiunque si metta in mezzo fra te harry, me e lui - harry, Ron e Hermione non potevano credere a quello che Claire stava dicendo, era cosí assurdo ma non c'era tempo per discure dovevano fidarsi l'uno dell'altro. - harry, devi entrare nell sua mente e vedere dove si trova, se troviamo lui, troviamo il serpente - Claire era confusa cosa volevano da Nagini, toccarla voleva dire farlo arrabbiare ancora di più, ma i ragazzi non erano disposti a darle spiegazioni. Harry chiuse gli occhi e il suo volto si contorse in una smorfia di dolore, riaprí gli occhi barcollando, - La Stamberga Strillante, con Piton, crede che la bacchetta di Sambuco appartenga a lui, credo voglia ucciderlo- quelle parole ferirono Claire, sapeva che Piton era un mago oscuro, che aveva ucciso Silente e probabilmente non solo lui, ma nonostante questo provava comunque affetto per quell'uomo che nel momento piú difficile della sua vita era stato di cosí tanto conforto, non voleva che morisse, - non mi importa di Piton se lo uccide ci fa solo un favore, dopo tutto lui ha ucciso silente giusto harry?- - si Ron- ma la voce di harry non era cosí convinta - dobbiamo andare alla Stamberga strillante... Ora-    Non sapeva come avrebbe fatto, ma Claire non avrebbe lasciato che Voldemort uccidesse anche Piton - io vengo con voi, non potete fermarmi - 

                                                                                                  ***

ron strigeva la mano sulla bocca di Claire cercando di non far uscire neanche un suono, mentre la ragazza cercava di divincolarsi, erano arrivati troppo tardi, il serpente aveva sferzato l'ultimo colpo alla Gola di Severus dopo di che insieme al suo padrone si erano smaterializzati. Claire si era liberatà dalla stretta, correva ora al capezzale di Piton che giaceva per terra cercando gli ultimi respiri di vita, appena l'uomo vide gli occhi di Claire, lacrime argentee uscirono dai suoi occhi, il dolore era troppo per permettergli di parlare ma i suoi occhi dicevano tutto, - mi dispiace, mi dispiace - Claire continuava a ripeterglielo, Piton con le sue ultime forze tiró fuori dal mantello 2 provette che diede a Claire per raccogliere le sue lacrime, poi accarezzo con la mano la guancia di Claire - ti aspetteró - dopo di che il suo cuore si fermó, la vita uscí da corpo, lasciandolo come un guscio vuoto.

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